Angelo e demone di drusilla87 (/viewuser.php?uid=10741)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1° ***
Capitolo 2: *** capitolo 2° ***
Capitolo 3: *** capitolo 3° ***
Capitolo 1 *** capitolo 1° ***
La ragazza vagava senza meta lungo le strade della città vuota
La ragazza vagava
senza meta lungo le strade della città vuota; troppo sconvolta per capire dove
andava, troppo stanca per scegliere la giusta direzione, troppo triste per
fermarsi a pensare. Quasi non si accorse dei due vampiri che in pochi secondi le
furono addosso, ebbe solo il tempo di urlare prima che uno dei due affondasse le
zanne nella tenera carne del suo collo. In quel momento passava di lì una figura
alta, bionda, vestita di pelle che, afferrata la situazione, fu addosso agli
assalitori, polverizzandoli. La vittima dei due, cadde, priva di sensi, ai piedi
del biondo; egli si chinò e poggiò la testa sul suo petto constatando che il
cuore batteva ancora, debole ma batteva. Rimase per un momento a guardarla: i
lunghi capelli scuri, la pelle chiara, la bocca socchiusa. Doveva avere si e no,
l’età della cacciatrice pensò il vampiro, ma non era mai stato bravo a
identificare l’età della gente. –Su, bimba, su!- disse prendendola in braccio.
La testa le si riversò all’indietro e lui notò la ferita, dai bordi slabbrati
–Maledetti!- ringhiò. Quando poteva ancora mordere, almeno lo faceva con cura,
lo si sarebbe potuto definire un morso da manuale il suo. Ma ora c’era il chip a
fermarlo, era proprio un cagnolino costretto al guinzaglio, ma aspettava con
ansia di potersi sbarazzare dell’artificio che teneva in catene il demone dentro
sé. La portò nella cripta e l’adagiò sul divano, poi prese la bottiglia del
vecchio Jack, si sedette in poltrona e, sigaretta tra le dita e bicchiere in
mano, attese il suo risveglio. Dopo un po’, lei aprì gli occhi e si guardò
intorno, non riconoscendo il luogo in cui si trovava. Si voltò verso il vampiro
e chiese – Chi sei? E cosa mi è successo?- -Sei stata attaccata da due vampiri,
per fortuna il sottoscritto passava di lì e ti ha portata via appena in tempo-.
-Non è possibile!- esclamò mettendosi a sedere. –Ma cosa diavolo ci facevi in
giro da sola in piena notte? Te la sei proprio cercata!- -Io… non mi ricordo
bene, posso?- disse, indicando il bicchiere, pieno a metà del liquido ambrato.
–Non sarebbe meglio un bel bicchiere di latte caldo?- chiese, stupito per la
richiesta –Oh, io non credo, un po’ di alcool in corpo non ha mai fatto male a
nessuno, anzi! E poi chi sei per dirmi quello che devo fare?- ribatté. Le passò
il bicchiere leggermente irritato –Non scherzare col fuoco, ragazzina!- la
ammonì. Per tutta risposta, lei, in un sorso vuotò quasi del tutto il contenuto
del bicchiere, subito sentì la gola e il petto infiammarsi. Resa audace
dall’alcool disse in direzione del vampiro –Altrimenti che fai? Mordi? Come i
tuoi amichetti là fuori?-. Sentendosi apostrofato, il vampiro si voltò, nei suoi
occhi si poteva leggere l’odio, per quella sfida, lanciata così apertamente e
ingenuamente, alla quale sapeva di non poter tenere testa, almeno finché aveva
quel chip nel cervello. –Maledetta impertinente! Forse era meglio se non ti
salvavo e ti lasciavo là a crepare dissanguata!!!-.-Non lo faresti mai!-…
Mentre parlava, la
ragazza s’alzò e s’avvicinò al vampiro e, seria, gli disse sottovoce –Non lo
faresti mai, e sai perché? Perché tu non sei come gli altri-. –Sei ubriaca
tesoro!- rispose lui, togliendole di mano il bicchiere, ma sapeva che stava
dicendo la verità: era diverso dagli altri vampiri, aveva uno stramaledetto chip
nel cervello che gli impediva di uccidere. Ma era veramente solo quello che gli
impediva di ammazzare? O stava cambiando veramente? Decise di non dare peso alle
parole della ragazza e la rimise a sedere sul divano –Ora te ne stai qua
tranquilla, riposa e poi decideremo cosa fare, dovrai tornare a casa prima o
poi?- e uscì dalla stanza. –Io… io non sono sicura di volerci tornare- la sentì
dire, e s’affacciò nel “salotto”-E perché mai?- -Ricordi- -Di che genere?-
-Crisi amorose, quelle di cui tutti prima o poi siamo vittime, sai: amori non
corrisposti, cose così. Pensavo di avercela fatta, di averla superata e invece
guarda dove sono: a piangermi addosso dentro una tomba! Con uno che
probabilmente non gliene frega niente delle mie farneticazioni- Silenzio.
-Il fatto è che mi
è entrato nella mente, nel cuore, che senza pietà, ha dilaniato, tra i suoi
rifiuti e i suoi silenzi, eppure non mi sono ancora arresa; ma è sempre peggio,
ogni nuova speranza … spazzata via in un attimo-. “Mi sembra di conoscerla,
questa storia” pensò il vampiro avvicinandosi nuovamente. –Non è vero che non me
ne frega niente! So come ci si sente-. –Si, dicono tutti così-; e così le
raccontò la sua storia, raccontò di Cecily, della poesia, di Drusilla, di
Harmony e infine anche di Buffy e del suo ennesimo rifiuto. –Siamo messi proprio
male, eh? E io che pensavo di aver toccato il fondo, non c’è proprio mai fine al
peggio-. –Ma grazie! Io cerco un po’ di sostegno e tu sfotti?- -Dai che scherzo!
Scusa!- .
A questo punto era
fin troppo facile non resistere all’impulso di cercare riparo, uno tra le
braccia dell’altra. Troppo facile perdersi nel calore di un bacio, di un
abbraccio, di una carezza. Cercare in qualche modo di sanare almeno parte di
quelle ferite provocate da orgoglio, testardaggine, follia, amore.
Il vampiro sentì il
cuore di lei accelerare quando il suo abbraccio si fece più audace –No- gli
disse, respingendolo –Non voglio essere un rimpiazzo, e non voglio considerarti
tale-. –Cosa stai dicendo?- le chiese incontrando il suo sguardo deciso. –La
ami?- -E tu?-
-So di non essere
la persona più fedele di questo mondo, però non credo di essere in errore
dicendo che non stiamo facendo la cosa giusta, le nostre strade si sono
incontrate perché il fato ha deciso così, ma non è destino che succeda! Certo,
l’idea non mi dispiacerebbe ma…-.-Ma?....- -Oh, insomma! Tu vorresti che ci
fosse la cacciatrice al mio posto e…e non si può e basta!- e così liquidò la
conversazione, si sistemò sul divano e si addormentò. “In bianco anche stasera,
eh, Spike!” pensò il vampiro accendendosi un’altra sigaretta “Cosa faccio io
alle donne, che mi evitano o mi abbandonano tutte?”
Durante la notte il
sonno leggero della ragazza fu interrotto da una terribile imprecazione e da un
tonfo, incuriosita e allarmata, si alzò a controllare: il vampiro, avvilito,
stanco e sbronzo, si era accasciato sul sarcofago in mezzo all’ingresso, lei
sentì che inveiva contro le sue precedenti frequentazioni: Cecily, che l’aveva
denigrato davanti a tutta la sua famiglia, Drusilla, che l’aveva fatto
rinascere, Harmony, con la quale aveva avuto una breve storia di sesso e Buffy,
la sua mortale nemica, della quale si era inspiegabilmente innamorato e dalla
quale era puntualmente stato respinto.
Si avvicinò a lui e gli si inginocchiò
accanto -Ti ha preso proprio male! Eh?- -Lasciami in pace, ragazzina!- lei non
l’ascoltò, gli asciugò una lacrima che, malgrado le proteste, stava rotolandogli
lungo il viso. –Non fare così…- -Siete tutte contro di me!... Cosa vi ho
fatto?... prima o poi mi mollate tutte, quando te ne andrai sarò di nuovo solo,
proprio come un cane…- -Guardami!- gli disse, prendendogli il viso fra le mani
–Se tu non lo vorrai, io non me ne andrò… rimango qui, va bene? Fino a che
non ti sarà passata, o ti sarai stancato di avermi tra i piedi- -Anche se ho
tentato di saltarti addosso?- chiese tirandosi un po’ su di morale. Lei annuì,
sorridendo. Poi le sue labbra pronunciarono una parola, che, in tutti quegli
anni di vampiro, non aveva mai sentito il bisogno di usare –Grazie-. Poi, come
due bambini, si addormentarono. Il vampiro, finalmente tranquillo, poggiò la
testa sulla spalla di lei, che gli prese una mano nelle sue, riscaldandola.
All’alba si risvegliarono, -Posso farti una domanda?- gli chiese lei stirandosi
–Spara!- -Ok, che mi hai salvato la pelle, che mi ospiti nella tua “casa”, ma
come ti chiami?- -Oh, cavolo, hai ragione, nelle foga non ci siamo neanche
presentati- poi si diedero la mano ridendo –Piacere, Spike!- -Haziel!- il
vampiro rifletté un istante –Haziel? Ma che razza di nome è?- -Proprio tu
parli….Spike!-
-Haziel è l’angelo della misericordia,
che perdona tutti gli errori e le dimenticanze- gli spiegò. –Senti, ma ieri sera
mi dicesti che sono diverso, eri ubriaca e basta o sapevi cosa stavi dicendo?-
-Non sono mai stata più seria-.
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Capitolo 2 *** capitolo 2° ***
Erano passati alcuni giorni da quando la ragazza si era fermata dal
vampiro e tra loro era nata una forte amicizia
Erano passati alcuni giorni da quando la
ragazza si era fermata dal vampiro e tra loro era nata una forte amicizia;
siccome la cacciatrice veniva aiutata dall’organizzazione, nella lotta contro i
demoni, il vampiro aveva molto più tempo libero, per uscire, per parlare,
leggere, per pensare a lei. Una sera tornò alla cripta con l’idea che doveva
riuscire a conquistarla, ma prima avrebbe chiesto consiglio alla sua nuova
amica. –Haziel! Ho bisogno di un consiglio- -Pronti!- -Come faccio con Buffy?-
-Cosa vuoi dire?- -Beh, io insomma…. Vorrei provare a conquistarla in qualche
modo- -Ma ti sei già dichiarato, no?- -Si ma lei ha risposto con un cazzotto!-
-Mh, non è un buon inizio- -Direi proprio di no- -Vediamo… fiori? Cioccolatini?
Solite cose insomma, già provato?- -Ma è proprio quello il punto. Le solite
cose! Non è una ragazza normale, non posso usare questi mezzi, dovrei trovare
qualcosa di speciale- -Secondo me non sei tu che non vai, è lei che non ti
apprezza: già il fatto che tu sia riuscito a dirle che l’ami è un grande passo!
Altrimenti proverei con la tecnica inversa- -Cioè?- -Fatti desiderare,
Spike! Falla ingelosire, falle capire che ha bisogno di te! Deve essere lei a
fare il primo passo, altrimenti sarà sempre daccapo- -C’è solo un piccolo
problemino: ora sta con quell’idiota di Riley!- -Optional!- lui guardò la
ragazza con uno sguardo molto più che interessato –A cosa stai pensando? Non
penserai mica di coinvolgermi? Oh, no! No!- lui, con l’aria più innocente che
riuscì a esprimere, rispose –Sto solo seguendo i tuoi consigli, e tu mi
aiuterai!!!- così decise che la sera dopo sarebbero andati al Bronze.
-Ma quanto ci metti? Muoviti!- -Arrivo,
arrivo!- lei uscì dal bagno –Guardami! Sono semplicemente ridicola!- -Secondo me
stai benissimo! Giuro!- non era abituata a vestirsi bene, le piaceva di più
sentirsi comoda piuttosto che bella. Però guardandosi allo specchio, dette
ragione al vampiro, il nero era decisamente il suo colore, e la camicetta viola
faceva risaltare la sua pelle chiara.
Quando arrivarono nel locale, videro che
la cacciatrice e i suoi compagni erano già arrivati, il vampiro ricordò alla
compagna –Mi raccomando, sorridi! Nel caso dovessi allungare le mani, beh… fai
un po’ tu- lei lo guardò, imbronciata –Dai! E’ per una buona causa- lo seguì
all’interno del locale, quando ebbero individuato il tavolo al quale sedeva, lei
diede una gomitata al vampiro –Potevi dirmi che era bionda! Io odio le
bionde!!!- sussurrò…
–Ma è per una buona causa…- sospirò, e
si rassegnò, andando dietro al vampiro, verso il tavolo. La cacciatrice si
accorse della presenza dei due e salutò il vampiro, seguita dagli altri. –Non ci
presenti la tua amica, Spike?- gli chiese la cacciatrice, poi sottovoce, rivolta
alla rossa al suo fianco –Scommetto che ha raccattato la prima che ha trovato-
-Buffy, non essere così acida- la apostrofò la rossa –Ecco, ti ha sentito!-
disse, notando lo sguardo inceneritore della ragazza nella loro direzione.
-Scommetto che l’ha fatto apposta, prima
o poi lo uccido, quel maledetto!- disse all’amica uscendo dal locale –Hai visto?
Ci ha provato tutta la sera, e ha anche avuto il coraggio di baciarla davanti al
mio naso!!!- -Non mi dirai che sei gelosa? Con tutte quelle volte che l’hai
respinto… e poi devo dirtelo io, che adesso il ragazzo “normale” che tanto
desideravi, ce l’hai?- -Cosa ti fa pensare che sia gelosa?- -Ah, non lo so, ma
dovevi vedere la tua faccia quando si sono baciati, era semplicemente
esilarante!- -Ok, ho recepito il messaggio, basta parlare di Spike e andiamo a
uccidere un po’ di vampiri!- così dicendo, la cacciatrice si avviò verso il
cimitero.
-Non è andata male, tutto sommato!-
asserì il vampiro rientrando nella cripta –Non è andata male? Non è andata male?
Hai sentito che cosa ha detto quella… ahrg! Quella… finta bionda! Non so se te
ne sei accorto che mi ha, allegramente dato della poco di buono?!!! E’ andata,
non male, malissimo! E non credo ci sarà una seconda volta!- -Non fare così! Mi
dispiace!- fu quello che riuscì a dire, abbracciandola.
–Ehm, puoi anche lasciarmi adesso- -Eh?
Ah, si…scusa- disse sciogliendosi dall’abbraccio; si accorse di pensare a lei,
alla sua nuova “amica”, come a un qualcosa di più, ma non riusciva a dare un
nome al sentimento che provava: amore? No, lui amava Buffy. Amicizia? No, lo
erano stati fino a che, quella sera non l’aveva baciata. Affetto? Mh, non era
convinto di questa definizione, e allora cosa? Attaccamento? Non riuscì a darsi
una risposta e decise di non pensarci più.
Lei intanto era uscita a prendere un po’
d’aria, e a riordinare i pensieri che le affollavano la mente. Tentava di
convincersi che quello che era successo quella sera, anche se si trattava solo
di un bacio, sincero,… coinvolgente,… maledettamente bello,… ma solo un semplice
bacio, non fosse l’inizio di qualcosa di più, solo un gioco, un compromesso,
sperava che fosse così, almeno non avrebbe sofferto quando la cacciatrice
sarebbe venuta a portarle via l’unica persona che, finora aveva saputo
ascoltarla e capirla veramente, sperava che almeno il loro rapporto non
cambiasse una volta che quei due fossero riusciti a spianare le loro divergenze
e magari anche a stare assieme. Poi, improvvisamente sentì qualcosa caderle
addosso –Ma sei impazzita!?- esclamò quando si accorse che la cosa che le era
caduta addosso era la cacciatrice, che la minacciava spianando un paletto –Ah,
sei tu! Ma cosa ci fai fuori dalla cripta di Spike?- -Forse, ci vivo?-
ribatté la mora, ironicamente, spolverandosi i pantaloni –Ah,…si! Mi sembra
giusto! Chi non vorrebbe vivere con il Sanguinario?- il vampiro sentì le
loro voci e uscì all’aperto; guardò prima l’una, poi l’altra, incredulo. –Da
quanto non ci vediamo!- -Che cosa ci fai qui, cacciatrice?- -Mi era parso di
vedere un ombra e speravo ci fosse qualcosa da uccidere!- -E invece ha trovato
me e stava cercando di impalettarmi!!!- -Stai bene?- si assicurò il vampiro –Si,
tutto ok!- gli rispose rientrando nella cripta –Non voglio aver niente a che
fare con questa assassina!-lanciando alla bionda uno sguardo che parlava da solo
–Assassina- mormorò tra sé; il vampiro e la cacciatrice rimasero a guardarsi,
non sapendo cosa dirsi, fu lei a parlare –Mi hai proprio giocato un brutto tiro
stasera…- -Cosa vuoi dire?- le chiese, accendendosi una sigaretta –Lo sai- -No,
non lo so, dimmelo tu!- -Ma cosa credi di fare? Arrivi tutto contento, con
quella a fianco… ma se fino all’altro giorno, ancora un po’ e mi strisciavi ai
piedi?- -Forse le cose stanno cambiando- concluse, poco convinto, poi rientrò
nella cripta, lasciando sola la cacciatrice, a chiedersi cosa stesse facendo lì
fuori, da sola, assieme alle sue idee e al suo orgoglio, forse era come diceva
Willow, era gelosa di quella ragazza, ma quale era il motivo? Spike? No, non
poteva essere lui, era un assassino senz’anima, cosa poteva saperne dell’amore?
E poi lei ora aveva un ragazzo che l’amava veramente, con il suo cuore che
batteva, con il suo corpo, con la sua vita. Sconsolata e confusa se ne tornò a
casa.
-Hai visto, Spike? Funziona! E’ venuta
lei da te!- vedendo che non era convinto, rincarò –Dovresti essere
contento, cosa c’è che non va?- -Niente, va tutto benissimo- lei vide che i suoi
occhi erano tristi e così rinunciò ad andare oltre. –Buona notte- lo salutò
quando fu sulla porta della sua stanza –Haziel?- sentendosi richiamata, si voltò
in direzione della voce –Eh?- -Sei stata brava, stasera, l’ho apprezzato molto,
sul serio- lui vide, nella penombra, brillare il suo sorriso –Era per una buona
causa- gli ricordò.
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Capitolo 3 *** capitolo 3° ***
Durante i giorni che seguirono
Durante i giorni che seguirono, il
vampiro attraversò un periodo di crisi: non usciva più, non andava a caccia, non
parlava più. Non sapeva più quello che voleva: da una parte voleva la
cacciatrice, il suo amore, il suo rispetto, il suo corpo; dall’altro, voleva
approfondire il rapporto che si era creato con la compagna, dopo quel bacio,
dato per gioco, recitando una parte che non era la loro… ma ora non stava
recitando, si era accorto, infatti, che il suo malessere non stava giovando al
rapporto che aveva instaurato con la compagna, anzi, si stavano allontanando
ogni giorno di più, e alle sue domande “come stai? E’ colpa mia?” lui rispondeva
sempre che non era colpa sua e l’unica cosa che non andava era lui. Lentamente,
giorno dopo giorno, si riprese: -Cosa dici se ci riprovo con Buffy?- lei si
stupì moltissimo della domanda, ma ne fu anche molto contenta, era il segnale
che era tornato quello che era –Allora era come dicevo io, eri contento che
fosse venuta- -Si, ci ho pensato molto, ho deciso che mi farò avanti e se
mi rifiuterà, ci proverò di nuovo- -Bene, così mi piaci: sicuro, deciso! deve
essere cieca per dirti di no, sei un ragazzo d’oro, e poi,… caspita, chi non
vorrebbe avere un ragazzo come te? Alto, magro, biondo-occhi-azzurri, un po’
morto, forse, ma quello è un dettaglio trascurabile- asserì sorridendo
dolcemente -Allora non ti dispiace?- -Perché dovrebbe dispiacermi? Se tu sai che
quella è la donna della tua vita, perché non dovresti stare con lei? Hai la mia
benedizione!-concluse, carezzandogli il viso con la mano; il vampiro si sentì
rincuorato da quelle parole e, il giorno dopo andò dalla cacciatrice, si fece
avanti e lei accettò la sua corte.
Qualche giorno dopo successe il
fattaccio: una sera, quando la ragazza tornò alla cripta, ne trovò la porta
aperta e si insospettì. Entrò e posò la borsa, chiamando il compagno –Spike!-
non sentendo risposta, sollevò la botola e scese le scale che conducevano nel
sotterraneo-camera da letto che ormai condividevano, quando arrivò in fondo
richiamò il vampiro –Spike! Sei in ca…- ma le parole le morirono in gola
vedendo la scena che si trovò davanti, e le sfuggì un –Oh, mio dio,… non è
possibile!-
Certo, lui le aveva accennato al fatto
che la cacciatrice si era arresa alle sue avances, ma non pensava fossero già a
quel punto. Lui si voltò, la vide –Oh, cazz…!- esclamò mentre lei correva di
corsa su per le scale. Mollò tutto lì per correrle dietro. –Haziel!- si voltò
verso di lui, furiosa –E questo come me lo spieghi?- -Ma io pensavo non ti
dispiacesse, avevi detto che non ti importava…- -Ascoltami bene- cominciò, con
gli occhi già umidi –Quando dissi che non mi importava, lo pensavo veramente e
non devi preoccuparti di questo, il fatto è che…proprio qui la dovevi portare…?
E dalla mia parte di letto!!! Ho una dignità, io! Non potrò dirti quello che
devi fare però vorrei un pò di rispetto- ormai le lacrime avevano cominciato a
rigarle il volto. La cacciatrice salì le scale, trovandosi faccia a faccia con
la mora, sconvolta e in lacrime, che disse velocemente, come per togliersi un
peso –Me ne vado, non ho più niente da fare qui, avete raggiunto il vostro
scopo, siate felici, addio Spike- -No, rimani!- la fermò la cacciatrice –Sono io
che me ne devo andare, Spike, io non so e te ne sei reso conto, ma …hai fatto il
suo nome…- il vampiro, imbarazzatissimo, guardò le due ragazze, si rese conto di
aver pensato alla mora, rendendosi conto che era lei quella che voleva, ma non
pensava di averne pronunciato il nome –Ho sbagliato fin dall’inizio, non ho
saputo distinguere tra quello di cui mi importava veramente e ciò che facevo per
capriccio- si rivolse poi alla ragazza che la fissava incredula -Capisco- -Io
no!- le due, lo fulminarono con lo sguardo –Cose da donne!- il vampiro sembrò
arrivarci, perché la sua espressione si tramutò, da confusa, a stupita e insieme
imbarazzata –Cacciatrice!- -Si, Spike, ti ho usato, mi dispiace, ho approfittato
dei tuoi sentimenti, che non merito… e ora levo le tende!- detto questo uscì
dalla cripta lasciandoli soli, a riflettere su quella strana serata. Tra i due
piombò un imbarazzante silenzio, che lei ruppe dicendo –Mi sento così stupida,
chissà cosa avrà pensato sentendo la scenata!- -Sinceramente non m’interessa,
piuttosto, chi avrebbe mai immaginato che quella voleva solo una cosa…- un
timido sorriso illuminò il viso della ragazza che parve scrollarsi di dosso
l’umiliazione ricevuta e il successivo sollievo, una cosa, le rimaneva da
chiarire col vampiro –Tu hai davvero fatto il mio nome mentre… beh, hai
capito?!- -Ero finalmente arrivato ad una conclusione, e probabilmente ho reso
partecipe dei miei pensieri anche la persona che meno avrei voluto ne prendesse
parte, non so più che pensare, mi sento così imbarazzato, se potessi, penso che
sarei tipo color peperone- i due si abbracciarono, forte, quasi come non si
dovessero più lasciare -Penso che dovrò lavare quelle lenzuola, non le brucio
solo perché sono tue- -Non ti piace proprio, eh?- -No, penso che stanotte
dormirò sul divano- -Beh, allora penso che starai un po’ scomoda perché non ho
nessuna intenzione di lasciarti andare, ne stasera ne mai, e se non parlassi da
solo, probabilmente ora non saresti qui! Mi perdoni?- -Certo che ti perdono!-
-Sono o no la tua migliore amica?- -Come
sarebbe, la mia migliore amica?- -E cosa se no?- -Ma… io pensavo che… -
-Cosa pensavi? Che fosse così facile? Ne molli una e ne trovi subito un’altra?
Mi dispiace, ma non è così che gira- -No, lo so, però… - -Però
cosa?- -Ho rinunciato alla cacciatrice, per te- -Non te l’ho
chiesto, lo sai come la penso su questo argomento- -E allora perché non possiamo
stare insieme? Io ti amo Haziel!- lei lo guardò con aria interrogativa, non
sapeva cosa pensare: doveva dirgli di si, o doveva rimanere fedele al ragazzo
che amava che però non la considerava? –Devo riflettere, Spike… ci penserò- così
dicendo, si ritirò.
Il vampiro cominciò a trattarla
freddamente, in fondo si era avverato quello che aveva detto: che l’avrebbe
lasciato solo. –Non puoi vivere per sempre con i fantasmi del passato, Haziel!-
le gridò un giorno, vedendola più triste del solito –Dammi almeno una
possibilità- -Io ho paura, Spike!- -E di cosa?- -Io… ho paura di non poterti
dare ciò che desideri, e allora sarai tu a lasciarmi!- -Non mi importa se non mi
ami, ma almeno rimani qui, con me- -Non voglio più soffrire, Spike… non
lasciarmi mai…- sussurrò all’orecchio del vampiro mentre l’accoglieva fra le
braccia.
Lei aprì gli occhi, si voltò verso il
vampiro, sistemandosi sul cuscino, tirò un sospiro e gli sorrise. –Te l’avevo
detto che prima o poi…- -Shh…- gli disse poggiandogli un dito sulle labbra –Vuoi
rovinare tutto?-.
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