Cioccolatini, lividi e fiori di Gillywater (/viewuser.php?uid=2425)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una vita sconvolta ***
Capitolo 2: *** Cioccolatini alla riscossa ***
Capitolo 3: *** Lividi alla riscossa (I Parte) ***
Capitolo 4: *** Lividi alla riscossa (II Parte) ***
Capitolo 5: *** Fiori alla riscossa (I Parte) ***
Capitolo 1 *** Una vita sconvolta ***
Nuova pagina 1
*Cioccolatini, lividi e
fiori*
Prologo: Una vita
sconvolta
Il mondo è ingiusto.
Non è una semplice affermazione uscita da chissà quale mente contorta, ma è un
vero e proprio dato di fatto.
Tanto per dire, vi sembra corretto che la vita di una povera, bella,
intelligente e diligente ragazza, venga distrutta perché lei (la ragazza,
s’intende) è circondata da perfetti imbecilli?
Ora, ho passato il fiore dei miei anni in una scuola che pullulava di ragazzi in
calore (leggere anche “in cerca di un appagante accoppiamento”) e tra tutti
questi, volete sapere in quanti si sono accorti che esistevo?
Ne siete sicuri, la cifra potrebbe impressionarvi…
Zero.
A parte Vicktor Krum (che tuttavia non era della mia scuola) e Ronald Bilius
Weasley, il resto della popolazione maschile mi ha sempre e costantemente
ignorato.
Hermione Jane Granger era per loro la
studiosa, puntigliosa, precisina ed esasperante ragazza da cui copiare i compiti
se si era rimasti indietro.
Niente di più e niente di meno.
Chiarito questo punto fondamentale, passo
brevemente a raccontarvi l'ultima vicenda a cui ho assistito: un consistente
gruppo di ragazzi, che in età adolescenziale era compreso in quello sopra
citato, sta scatenando apocalittiche risse in nome dell'amore.
Quando la mia fidata spia, Ginevra Weasley,
mi ha confidato in amore di chi questi baldi giovanotti combattevano, mi è quasi
venuto un colpo.
O meglio il colpo mi è venuto veramente,
tanto che ho sputacchiato il caffè in faccia al cameriere che era venuto a
portarci il conto.
Inutile dire che quello non ha voluto sentire
storie: ha riscattato il denaro e ci ha fatto chiaramente intendere di non
mostrarci più davanti al suo locale o avrebbe chiamato la sicurezza.
Ma non sono qui per parlare a vanvera.
Avete presente Hermione Jane Granger, la
ragazza di cui vi parlavo prima?
Ecco, è di lei che tutti i ragazzi si sono
misteriosamente innamorati.
Chiunque potrebbe ora dirmi "Non vedo come la
cosa possa riguardarti", ma c'è un particolare che ho accidentalmente omesso:
Hermione Jane Granger sono io!
Quindi potete ben immaginare come mi possa
essere sentita a quella notizia.
Da qualche giorno continuavo a ricevere
fiori, tanti fiori, troppi fiori e avevo la casa sommersa... O meglio, ho ancora
la casa sommersa.
Che poi almeno mi piacessero i fiori, ma io
li detesto perchè sono allergica.
Però trovavo la faccenda molto dolce e anche
terribilmente romantica, anche se ignoravo completamente chi fosse l'ammiratore
misterioso.
Altra cosa non all'ordine del giorno, una
sera sotto casa mia si è scatenata una rissa: inizialmente avevo pensato che si
trattasse di qualche ragazzaccio di strada; poi, dopo numerose sere durante le
quali la medesima scena si era ripetuta, il portiere del mio condominio ha
bussato alla mia porta e con aria tetra mi ha detto "Signorina, scelga una volta
per tutte con chi stare, è da persone poco serie rimanere in ballo con ben due
ragazzi e lasciare che questi si azzuffino di sera sotto casa sua"
Ho quindi voltato lo sguardo su due ragazzi
che l'uomo teneva saldamente per il colletto della camicia: erano entrambi
vestiti in modo elegante e tenevano un mazzo di fiori in mano.
Quello che quasi mi fece urlare di rabbia fu
il constatare chi fossero quei due: Dean Thomas e Seamus Finnigan.
Avete capito bene: Dean, l'ex-fidanzato della
mia migliore amica, colui che era stato vicino a Ron quando aveva litigato con
Harry, colui che era cresciuto con i miei migliori amici, e Seamus, il ragazzo
perfetto per Lavanda, con il suo fascino irlandese, colui che aveva dato del
matto ad Harry al quinto anno e che si era poi umilmente scusato.
Dean e Seamus insomma, i due migliori amici
di Grifondoro, dopo Harry e Ron.
Non ci potevo credere.
Li ho ospitati in casa mia per un'oretta, il
tempo di medicare un livido violaceo sotto l'occhio di Seamus, e un lungo taglio
sulla guancia di Dean.
Ero sconvolta: fin dai tempi della scuola ho
sempre pensato che non fossero ragazzi propriamente normali, ma non avrei
mai e poi mai pensato che si sarebbero potuti trasformare in potenziali omicidi
e soprattutto non...
...per me!
E' stato comunque un miracolo riuscire a
farli convivere pacificamente anche in quel piccolo lasso di tempo, al termine
del quale, non so come, mi sono ritrovata con una serie di lividi e graffi sulle
braccia.
I due si sono anche offerti di curarmeli, ma
ho rivolto loro uno sguardo furibondo (troppo furibondo ripensandoci bene,
infondo loro sono innamorati di me) e li ho cacciati di casa, cuori infranti
compresi.
Qualche sera dopo, ancora un bussare nervoso
alla porta di casa mia e ancora una volta il portiere; il discorso è stato lo
stesso, solo che i ragazzi non erano più due, bensì quattro.
Si erano aggiunti alla lista Vicktor Krum e
Neville Paciock.
E ancora una volta non sono le vostre
orecchie ad avervi fatto uno scherzo, avete capito bene: Vicktor Krum,nonché
ragazzo a cui ho dato il mio primo bacio, l'anima pia che ha scoperto che io
sono una ragazza e che è stato tanto carino da invitarmi al ballo del ceppo al
quarto anno e a dirmi di andarlo a trovare in Bulgaria, e Neville Paciock, il
ragazzo fesso che tutta la scuola ha sempre deriso, che si è dimostrato un asso
in Erbologia e a cui io sono sempre stata segretamente affezionata, perchè mi
ricordava un tenero bambino abbandonato a se stesso.
Vicktor e Neville insomma, i due completi
opposti.
Entrambi, con Dean e Seamus, apparivano come
delle "quasi-carcasse" e fui costretta ad offrire loro gli ultimi rimasugli di
camomilla che avevo in casa (ho pensato che il caffè non fosse appropriato in
quella situazione).
Insomma, ho cercato di fare capire a tutti e
quattro che trovo molto carino il loro interesse per me, ma che proprio non c'è
niente da fare, che una relazione tra me e loro è probabile tanto quanto
ritrovare Harry Potter che gioca a scacchi con Voldemort, ma non c'è stato
verso.
Sono impuntati.
E di fatti fiori, cioccolatini e lividi me li
sono dovuta tenere.
La cosa che ho apprezzato di più sono stati
sicuramente i cioccolatini, hanno un sapore fantastico, di quello che ti si
scioglie in bocca e che quasi ti manda in estasi.
Un regalo di Neville, gli altri tre sono
stati meno originali: tutti quanti un mazzo di fiori, che mi sta facendo
starnutire da due settimane.
I lividi... beh i lividi vengono dopo i
cioccolatini e prima dei fiori, perchè con un po' di crema stanno andando via, e
se non altro mi danno un po' di colorito.
Ora sono seduta sul divano di casa mia,
indecisa tra l'addentare l'ultimo cioccolatino a forma di cuore o leggere un
interessantissimo libro sulla storia delle Banshee americane.
Un frenetico bussare alla porta mi fa capire
che dovrò rimandare sia l'una che l'altra prospettiva.
Apro la porta con fare scocciato, so già cosa
troverò dietro.
E di fatti c'è il portiere con una faccia
nera che tiene per il colletto altri due ragazzi.
Di Dean, Seamus, Vicktor e Neville non c'è
nemmeno l'ombra, in compenso quasi cado in depressione quando vedo chi sono i
due giovani.
-Harry... Ron...-
E nuovamente vi invito a non guardarmi con la
bocca aperta, tipo merluzzi, perchè avete afferrato perfettamente il concetto:
Harry James Potter, il bambino sopravvissuto, l'eroe che ad un anno ha sconfitto
Voldemort, il mio migliore amico, colui che ho sempre aiutato in ogni
situazione, e Ronald Bilius Weasley, il mio primo amore, la persona più generosa
e testarda dell'intero cosmo, colui a cui ho salvato non so quante volte la
vita.
Harry e Ron insomma, i miei migliori amici.
Ed eccoci al punto di partenza, quando dicevo
che il mondo è ingiusto e che la mia vita è stata rovinata da un branco di
imbecilli.
Forse "rovinata" è un termine eccessivo,
"sconvolta" forse è più appropriato, ma non coglie nemmeno questo nel segno.
Ho reso l'idea comunque.
Rivolgo il mio sguardo sconcertato al
portiere, che ormai non parla nemmeno più; è chiaro però che la situazione non
lo diverte: ha un paio di lividi anche lui povero, uno di questi giorni sarebbe
bene che lo inviti a bere un caffè, almeno per rabbonirlo un po'.
Anzi no...
Se lo facessi potrebbe farsi strane idee e
innamorarsi anche lui di me.
E altri dieci mazzi di fiori al giorno non
sarei in grado di sopportarli, proprio no.
continua...
****************************
Salve ragasuoli belli ^___^
Dunque, piccolo commentuzzo a
questa indecenza: è una fic nata dalla mia mente malata e premetto che non
durerà molti chap ( 7 o 8 al massimo), l'idea però mi piaceva e ho voluto
quindi buttarla giù! Non è niente di complicato, è scritta in un modo semplice e
spero divertente; ho urgente bisogno di scrivere ultimamente, solo che trovo
conforto in fic come queste, semplici appunto! Spero solo che sia di vostro
gradimento e che non vi annoi. Commentate quindi.
Colgo l'occasione poi per avvertire eventuali mie lettori, che ISDSS l'ho
momentaneamente accantonata, per il semplice fatto che nonostante abbia idee su
come mandarla avanti, non so come scriverle!
Credo di aver detto tutto...
"°.°" Uh no, quasi dimenticavo: la fic è dedicata interamente a
HarrynHermione, che oltre ad essere il mio angelo che mi sta sempre vicina,
ha evitato parecchie volte che mi trascinassero alla Neuro perchè ero impazzita
^^' : amo', tvtttttttttttttttttb4e *______* Un pensiero poi a Eva_elamela che è
sotto esame e che il 7 ha gli orali: Looooove, vai che sei forte e spacca tutto!
^_______^
Sbaciucchietti a tutti
Ale69 coi lucciconi *__*
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Capitolo 2 *** Cioccolatini alla riscossa ***
Nuova pagina 1
*Cioccolatini, lividi e
fiori*
Primo Capitolo:
Cioccolatini alla riscossa
Non c'è ombra di dubbio: sto sognando.
Intorno a me ci sono graziosi orsetti rosa
che volano, circondati da tante nuvolette azzurre.
Giocano, ridono, saltellano qua e la e si
fanno le coccole.
Vedo l'immagine di me medesima fare capolino
in questo delizioso quadretto e sbracciarsi per trovare un orsetto rosa che
giochi anche con me; tutti mi voltano le spalle.
Come mai?
Non ho il tempo di chiedermi se sia il caso
di travestirmi da orsetta, quando una luce accecante spazza via questo paradiso,
lasciandomi molto delusa.
Che fine hanno fatto gli orsetti rosa?
-Hermione Jane Granger, ti vuoi decidere ad
alzare il tuo sedere dal letto?-
Apro gli occhi e vedo la sagoma di un
individuo che di tenero non ha proprio niente: una lunga zazzera rosso fuoco e
occhi blu mare, che in questo momento mi incutono un certo timore, lo ammetto.
-G...Gi...Ginny- rispondo io molto assonnata,
voltandomi verso l'orologio sul mio comodino -Ma sono solo le 6.30 del mattino!
Che diavolo vuoi?- le domando bruscamente.
La sua aria minacciosa non accenna a
diminuire -Cosa voglio? Tu, pazza incosciente, mi chiami nel cuore della notte
con una vocetta disperata, dicendomi che è successo un macello e poi chiedi a me
cosa voglio?-
Ops... L'ho davvero chiamata nel cuore della
notte? Veramente non ricordo.
Beh comunque è probabile; vi spiego
brevemente: dopo che ieri sera alla lista dei miei ammiratori si sono aggiunti
anche Harry e Ron, quasi non morivo di infarto. Sono stata circa mezz'ora a
balbettare parole sconnesse tra loro (che a dirla tutta non so nemmeno se
esistono nel nostro vocabolario) e alla fine quel sant’uomo del portiere ha
avuto la benedetta idea di togliermi da davanti agli occhi quei relitti, per
farmi riposare in pace.
La prima cosa che ho fatto è stata forse la
più stupida: sono corsa in bagno a specchiarmi.
Ho notato che in effetti nel mio aspetto non
è cambiato proprio niente, ho sempre i soliti capelli castani che ho ormai
rinunciato a domare, i soliti occhi scuri ed espressivi dal bel taglio e il
solito nasino piccolo leggermente all'insù.
Cosa diavolo mi è successo per far cadere ai
piedi tutta questa marmaglia?
-Si Ginny, scusami... Mi vesto e andiamo a
prenderci qualcosa al bar, così ti racconto...-
Lei mi aspetta impaziente in salotto, la
sento che cammina avanti e indietro, rumoreggiando con quei dannatissimi tacchi
delle sue scarpe, che uno di questi giorni farò casualmente volare giù
dalla finestra.
Sbuffa un paio di volta, ma sinceramente non
me ne curo: diamine, mi ha svegliata alle 6.30 del mattino, ed è domenica!
Quando sono pronta, la raggiungo in salotto e
mi rivolge uno dei suoi migliori sguardi da "quanto cavolo ci hai messo, è
un'ora che aspetto". Del tutto indifferente mi chiudo la porta di casa alle
spalle e insieme a lei vado ad un bar.
Sorseggio un po' il mio caffè e le racconto
in modo molto sintetico cos'è successo: le dico di Seamus, Dean, Neville,
Viktor, Harry e Ron che mi muoiono dietro, le dico dei cioccolatini paradisiaci
di Neville, della moltitudine di lividi che ho sul corpo (prezioso dono di Dean
e Seamus) e della mia casa infestata di fiori.
A quest'ultimo punto annuisce freneticamente
aggiungendo un secco "Ho notato".
Le ho raccontato tutto insomma.
Lei sta in silenzio per un po', sembra che
stia pensando.
Improvvisamente appoggia con enfasi la
tazzina al piattino e mi punta lo sguardo addosso.
Sussulto per lo spavento.
-Beh...- inizia con aria pensosa -Beh...-
ripete.
Sto seriamente pensando che l'abbiano
trasfigurata in una pecora.
-E' chiaro no? Devi uscire con tutti, vedere
con chi ti trovi meglio e poi fare una scelta, se vuoi che gli altri cinque ti
lascino in pace...-
Fare una scelta? E' evidente che le è
sfuggito qualcosa. Io non ho nessuna intenzione di fare una scelta. E chi potrei
scegliere infondo? Harry e Ron, i miei migliori amici? Oppure Dean e Seamus, due
bimbetti contenuti in due corpi da adulto? O ancor meglio, Neville, l'uomo più
affascinante dell'universo!E infine, perchè non Viktor? Beh, è vero che tra me e
lui c'è stato qualche innocentissimo bacio, ma a dirla tutta non mi è mai
piaciuto, era troppo serio per me...
Parlo con Ginny di quest'ultimo mio
ragionamento e lei mi risponde con enfasi -Lo so! Ma almeno poi puoi dire "Ci ho
provato, ma tra noi non può funzionare"... Io personalmente ho sempre sognato di
dire una frase del genere, ma non ne ho mai avuto l'occasione- aggiunge, con
grande rammarico.
E io mi stupisco ancora nel constatare
l'eccessa quantità di sadismo contenuta nel corpo della mia migliore amica.
Deglutisco il niente più assoluto, e con una
vocina flebile flebile le domando -E secondo te da chi dovrei iniziare?-
-Neville-
Secca, decisa, fredda, la sua risposta mi
arriva come una randellata in testa.
Neville? Ma è sicura di stare bene? Perché
proprio lui?
L'idea comincia a farsi allettante nel
momento in cui mega scatole di cioccolatini a forma di cuore iniziano a
concretizzarsi nella mia testa...
Così gustosi...
Forse Neville non è poi così male...
***
Fatto!
Ho appena stilato la mia scaletta; dunque, ho
messo i nomi dei candidati in ordine di preferenza rispetto al dono che mi hanno
concesso.
Al primo posto troviamo i cioccolatini:
quindi al primo posto c'è Neville.
Al secondo posto troviamo i lividi e di
conseguenza Dean e Seamus.
Al terzo ed ultimo posto troviamo i fiori e
quindi Viktor, Harry e Ron.
Ginny mi ha chiesto se ero pazza a preferire
i lividi ai fiori, ma questi ultimi mi recano molto più dolore di un
insignificante ematoma, e di conseguenza sono sicuramente da secondo posto.
Ha concordato pienamente sui cioccolatini
però, quando, con tutta la mia generosità, le ho concesso di assaggiare l'ultimo
a forma di cuore che avevo intenzione di gustarmi da sola la sera prima, mentre
leggevo il libro sulle Banshee.
Ricordate, ve ne avevo parlato.
Dunque, ora forse è il caso di mandare una
lettera a tutti i miei corteggiatori (come mi sembra strano parlare di
corteggiatori... Io, Hermione Jane Granger).
Se mi dovessero chiedere perchè ho invitato
uno prima dell'altro, risponderò loro a dovere: infondo, se mi vogliono
veramente conquistare, devono sapere anche come e che regalo farmi.
Quasi non faccio in tempo a spedire Titty (la
mia gufettina, l'ho comprata quando ho finito la scuola...) con la lettera per
Neville, che quella è già di ritorno con la risposta.
"Si"
Bene.
Mi accorgo poi, che insieme alla risposta,
c'è un altro pezzo di pergamena, che mi accingo a leggere.
Dopo due righe, sono semplicemente
agghiacciata.
Non starò a riportarvi l'intero contenuto, ma
vi citerò alcune delle parole che mi hanno fatta cadere in catalessi: "Data"
"Matrimonio" "Noi" "Vestito" "Sposa" "Chiesa" "Bacio" (e qui ho dovuto fare
appello a tutte le mie forze per non vomitare al solo pensiero) "Ti" "Amo"
"Neville" e infondo penso che anche "Signora" e poi "Paciock" mi abbiano
inquietata alquanto.
Decido di sorvolare, facendo finta che quella
lettera sia il risultato di uno dei miei peggiori incubi.
Ora forse farei meglio a prepararmi: ho un
appuntamento stasera.
***
Tra dieci minuti si scatenerà l'inferno.
Okay, Hermione, non farla così tragica.
Tra dieci minuti arriva Neville.
Ecco, ora la frase ha più senso.
Io sono nel bagno della mia casa e mi sto
rimirando da circa tre ore; badate bene, non tengo particolarmente al mio
aspetto fisico stasera, ma lo sto curando per un semplicissimo fatto: scollature
troppo evidenti, trucco perfetto e sorrisi smaglianti potrebbero portare Neville
alla conclusione (peraltro sbagliata) che io sono innamorata di lui.
Quindi ho indossato un semplicissimo abito da
sera rosso, ho raccolto i capelli in modo da farli stare almeno composti
e mi sto esercitando sull'espressione che dovrò avere quando busserà alla porta.
Ho scoperto che se sorrido troppo, mi si
creano due adorabili fossette sulla guancia e che se sorrido troppo poco, ne
esce fuori un'espressione del tipo "Quanto sei idiota, ma che ci sto a fare con
te?".
Inutile dire che devo cercare una via di
mezzo.
Due minuti.
Inizio a mettermi il cappotto e a prendere la
borsa, mentre un po' angosciata mi domando dove Neville mi porterà a cena; ad
essere sincera spero solo che sul tavolo non ci siano fiori, perchè mi ci
sono voluti parecchi litri di Pozione Decongestionante per far andare via il
rossore del mio naso.
Suona il campanello.
Deglutisco a fatica, la gola improvvisamente
secca, la gambe tremanti e una strana morsa all'altezza dello stomaco.
Vai Hermione.
Apro la porta e mi trovo faccia a faccia con
Neville Paciock; ha in mano una scatola di cioccolatini (e qui il mio cuore
inizia a saltellare di gioia nel petto) e mi sorride, smagliante.
-Buonasera Hermione- mi dice, porgendomi la
scatola di cioccolatini.
Gli sorrido, sperando che le ore passate
davanti allo specchio siano servite a qualcosa, e rispondo con voce allegra
-Ciao Neville!-
Mi chiudo la porta di casa alle spalle e
prendo in mano i cioccolatini.
-Ti spiace se...- gli domando, alludendo alla
scatola che tengo in mano.
-Figurati, fai pure- risponde, calmo.
Ed è qui che inizio a spaventarmi: il vero
Neville Paciock, uscendo con una ragazza, si sarebbe sentito a disagio e sarebbe
stato alquanto impacciato. Ma non lui, non questa copia del ragazzone paffuto e
simpatico, che ai tempi di Hogwarts era sinonimo di "catastrofe incombente".
Anzi, sapete che vi dico? Mi sembra anche
molto sicuro di sè nei suoi atteggiamenti.
Apre la porta e con un gesto molto galante mi
fa cenno di precederlo.
Io sorrido ancora, come una cretina e nel
frattempo azzanno il quarto cioccolatino.
-Neville, sono davvero ottimi questi, dove li
trovi?-
Lui ride un po' e mi risponde -Non te lo
dico... Così sei obbligata a sposarmi-
A questo punto il cioccolatino sbaglia
strada, e invece di scendere per l'esofago, imbocca la via della trachea,
facendomi quasi morire soffocata.
Sposarmi...?
Ignoro bellamente questa sua ultima uscita e
cerco di godermi l'aria fresca della sera e la calma irreale del quartiere;
improvvisamente mi sento osservata.
Noto delle ombre misteriose appostate dietro
a delle macchine e subito la mia mano raggiunge la bacchetta magica, che porto
sempre e comunque con me.
Neville, ovviamente, non si è accorto
di nulla e continua a camminare diligentemente al mio fianco, ridendo da solo
per le sue battute.
Da questa angolazione la luce di un lampione
illumina i capelli di una delle ombre, rivelando una cascata di capelli color
rosso fuoco.
Dietro ad un furgoncino, invece, intravedo la
sagoma di un individuo tozzo e abbastanza robusto.
Ron e Victor.
E mi spiego di conseguenza chi siano le altre
ombre che mi stanno controllando.
Alzo gli occhi al cielo e stringo con
maggiore (forse veramente troppa) enfasi il braccio di Neville, il cui
sorriso diventa ancora più grande.
Maledicendomi, rifletto sul fatto che,
dannazione, non si può nemmeno uscire di casa per una serata tranquilla.
Sbuffo.
Neville si zittisce all'istante.
Meglio così, almeno la smetterà di raccontare
le sue barzellette che, oltre a trovare estremamente stupide, proprio non riesco
a capire.
Dopo diversi minuti di rigoroso silenzio,
arriviamo davanti all'insegna di un ristorante.
E rimango a bocca aperta.
Cosa diavolo potranno servire in un
ristorante chiamato "Lo Starnuto" ?
***
Siamo entrati in questo posto da circa cinque
minuti e ho già voglia di uscire.
La prima cosa che ho percepito è stato un
nauseabondo odore di pesce fritto, ma non di quello che ti mette un voglioso
appetito, no, ma di quello che proprio ti da la nausea, provocandoti un forte
urto di vomito.
Al bancone c'è un uomo con un grembiule
bianco che gli fascia l'enorme pancione; numerosi rivoli di sudore scendono
dalla sua fronte e a prima impressione è un tipo estremamente viscido.
-Buonasera, Neville!- esclama con il suo
potente vocione, dandosi una vistosa grattatina al naso.
-Ciao Marcus...- risponde Neville,
avvicinandosi all'uomo e dandogli amichevolmente una pacca sulle spalle.
-E questo splendore chi è? La tua
fidanzata...?-
Sono un tantino inorridita.
-No Marcus, è una mia amica... Una mia cara
amica- aggiunge poi, voltandosi verso di me e sorridendomi.
Io rispondo al suo sorriso, poco convinta,
lanciando un occhiata a Marcus che ha l'espressione di chi la sa lunga.
Stupido, rozzo, impertinente.
Ci fa accomodare a quello che lui stesso ha
definito "Il mio tavolo migliore", situato tra la porta della cucina e quella
del bagno: non vi dico l'odore.
-Bene...- inizio, cercando di trovare qualche
argomento di discussione -E così, tu frequenti questo posto?- domando con un
sorriso, cercando di essere il più naturale possibile.
-Si... A mia nonna non piace molto cucinare,
così fin da quando ero piccolo mi mandava qui a comprare da mangiare... Fanno la
bistecca al sangue che è favolosa!- aggiunge poi radioso.
E nel frattempo, mi ritrovo a pensare che
l'immagine grassoccia di Neville ha trovato un'adeguata motivazione: qualunque
alimento segnalato sul menù delLo Starnuto, contiene più grassi di tutti i cibi
grassi che io abbia mai mangiato in vita mia.
Mentre penso ad un adeguato modo per perdere
tutte le calorie che accumulerò stasera, Neville si lancia in una dettagliata
spiegazione sulle portentose capacità curative (recentemente scoperte) del
Mimbulus Mimbletonia.
Una bistecca, immersa in una pozza di sangue,
mi viene gentilmente messa sotto gli occhi da una cameriera che puzza di muffa:
ha i capelli sporchi raccolti in una disordinata crocchia sopra la testa e
indossa un paio di occhiali dalle lenti spessissime
Fa quasi paura.
Neville la ringrazia con un sorriso e
continua imperterrito con il suo discorso: povero, non ho veramente il cuore di
dirgli che di tutto quello che mi sta raccontando, non me ne frega niente.
Quindi faccio finta di ascoltarlo, annuendo e
intervenendo di tanto in tanto con frasi del tipo "No, seriamente?"
oppure "Non posso crederci! Ma dai..." il tutto pronunciato con voce
teatralmente stupita.
Sono proprio una grande attrice.
Il mio sguardo cade su una persona che non mi
sarei mai aspettata di trovare qui: il portiere.
E' seduto ad un tavolo di fronte al nostro,
in compagnia di una formosa ragazza dai capelli biondi e mossi, proprio carina;
probabilmente è la sua fidanzata.
E ora che lo guardo bene, nemmeno lui è un
brutto uomo: spalle larghe, bel sorriso, capelli neri e lucenti e occhi blu.
Incrocia lo sguardo con il mio e alza il
volto, in segno di saluto.
Io sventolo una mano e sorrido.
Neville si zittisce all'istante e si volta
bruscamente.
-Chi è? Lo conosci?- mi domanda freddo,
indicando con la testa il portiere.
-Si... Non ti ricordi? E' il portiere del mio
palazzo! Lo hai conosciuto la sera in cui tu e gli altri vi siete
azzuffati...-spiego con calma, cercando di fargli capire che sono totalmente
disinteressata a quell'uomo: visto come si è messa la faccenda, non mi stupirei
di vedere Neville alzarsi e picchiare di santa ragione il portiere.
-Ah già...- mi risponde lui, con voce
inespressiva.
Io gli sorrido incoraggiante e lui riprende a
parlare con enfasi, facendomi quasi rimpiangere il silenzio di poco prima.
-...e poi la sua linfa è portentosa per il
mal di testa...-
-...il padre di Luna, ha dedicato un articolo
al Mimbulus Mimbletonia, esaltandone le proprietà...-
-... e poi è anche una pianta bellissima, non trovi?-
A questa domanda non posso fare a meno di
storcere il naso, veramente poco convinta.
E improvvisamente una domanda preme sulle mie labbra.
-Neville, come mai tu non mi hai regalato i
fiori?- domando, sinceramente interessata -Tutti gli altri hanno infestato la
casa e tu sei stato l'unico che ha pensato di regalarmi i cioccolatini, perchè?-
Lui mi rivolge uno sguardo un po' allarmato e
poi, con tono quasi scontato mi dice -Ma perchè tu sei allergica, Hermione...-
-Ah... ehm... e tu come lo sai?-
-Perchè qualche anno fa, durante un'ora di
Erbologia, stavamo potando le Petunie Fatate* e ho notato che starnutivi in
continuazione, senza contare che a fine lezione hai urlato che odiavi i fiori
perchè ne eri allergica...-
Spiazzata e non sapendo veramente cosa
rispondergli, gli sorrido.
A volte Neville sa essere proprio un ragazzo
tanto caro.
***
La serata è volta al termine.
Neville mi sta riaccompagnando a casa in un assonnato silenzio; sono veramente
stanca.
E anche un po' sorpresa a dirla tutta, nonostante il poco tatto di Neville (mi
ha annunciata come la sua promessa sposa), nonostante il posto terribile in cui
mi ha portata a cena e nonostante i suoi quanto mai limitati argomenti di
conversazione, sono stata molto bene.
Infondo Neville Paciock è una persona piacevole.
Mi volto verso Neville per salutarlo, totalmente incurante delle ombre che
ancora si nascondono dietro le varie automobili.
Ci auguriamo la buonanotte e lui mi schiocca un sonoro bacio sulla guancia,
riponendo nelle mie mani un'altra scatola di cioccolatini.
Con un'enorme tenerezza che mi attanaglia il cuore, gli sorrido.
E noto poi un luccichio di pura rabbia negli occhi di Ron, (non tanto bene)
nascosto dietro la medesima auto.
Timorosa, saluto ancora Neville e mi lascio chiudere pesantemente il portone
alle spalle.
Raggiungo il mio appartamento e la prima cosa
che sento, sono schiamazzi, grida e ruggiti (si, proprio ruggiti, come
quelli di un leone) provenire dalla strada.
Completamente sicura che non abbiano liberato enormi felini dallo zoo e
leggermente dispiaciuta per la sorte del povero Neville, aspetto rassegnata il
frenetico bussare alla porta.
Mi trovo di fronte il portiere (che
evidentemente è tornato dal suo appuntamento) che non dice nulla, semplicemente
consegna nelle mie mani i resti di quelli che, una volta, erano normali
ragazzi.
E rassegnata li accolgo in casa: dovrò ancora
dare fondo alle mie scorte di camomilla.
*****************************
*Petunie Fatate: si, beh, sono
piante che ho inventato io ^^' Mi servivano per spiegare le ragioni di Neville!
Scusate la poca originalità... ^____^
*****************************
Primo chap terminato =D Dio,
non ho idea di come si metteranno le cose, questa fic è una sorpresa anche per
me, ma credo che farò andare le mani, visto che mi sta uscendo fuori
naturalmente e con una semplicità incredibile "°.°" Mi sento ispirata a dire la
verità, quindi spero di poter continuare ad aggiornare frequentemente come ora
^_____^ Tutto dipende dal computer a dire la verità ^^'
Passiamo ai ringraziamente per quelle anime angeliche che mi hanno recensito:
Mem: Grassie cara, sono
molto contenta che il prologo ti sia piaciuto, spero che continuerai a seguirmi,
un bacione ^.^
_Giuggiola_ : ma
grassssieeeee *_* **ecco, adesso t dovrai sorbire l'ale con il complesso dei
lucciconi** tranquilla, a me i commenti lunghi piacciono un sacco e poi quelli
come i tuoi mi piacciono ancora di più, perchè mi mettono di buon umore; sono
contenta di averti divertita, spero di continuare ^____^ Uh, e non incitare
troppo Neville, potresti ritrovarti scatoloni di cioccolatini alla porta ^^'
Emma: **ad ale quasi
viene un collasso** Ammmmore....!!! Piccolotta mia, come stai? Mi mancavi
tantittimo lo sai **ed ecco che l'ale si lascia andare ad un pianto disperato
ç____ç** Bon, deliri a parte, sono troppo troppo troppo contenta di ritrovarti
anche in questa fic, sei come un piccolo talismano per me! Sono lusingatissima
dei complimenti che mi hai fatto, e spero di continuare a meritarmeli "°.°" Non
è che mi daresti la tua mail? o.O Un bacioneoneoneone ^_____^
Eva_elamela: looooove!
^/////^ Amora, mi hai fatto tanti complimenti, sei sicura che me li merito
tutti? **Eva inarca un sopracciglio con fare minaccioso, che sta a significare
"come osi mettere in dubbio la mia parola?"** ^___^ Per le condoglianze... o.O
Amora, ho bisogno di una chattata con te, mi devi riconvertire alle sane H/H e
poi non ti sento seriamente da un sacco di tempo o.O Un bacio dei nostri Love,
vale a dire enormi e schioccosi... ^_______________^
FraFra: zietta! ^____^ Si Hermione è proprio una bella signorina, e se ne
stanno accorgendo tutti, finalmente o.O E' una speci di "Tutti pazzi per
Hermione" ^^' Ed eccoti qua la reazione mozzafiato del piccolo Neville ^^' Però
sono molto dolci! Accetto scommesse su chi sarà il prossimo a provarci! Un
megabacione ^_______^
Un grazie poi va a
HarrynHermione e LadyLiberty91 che mi hanno incoraggiato moltissimo!
Ora tolgo le tende veramente ^^' Ci vediamo con il prossimo chap "Lividi alla
riscossa (I parte)" che vedrà all'opera niente popo di meno che... Vabbè così
volete sapere veramente troppo ^_________^
Un abbraccio forte a tutti
ale69 *_*
*P.S. Ehi, vi ho visto! >.< Volevate andarvene senza commentare eh?
^____________^
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Capitolo 3 *** Lividi alla riscossa (I Parte) ***
Nuova pagina 1
*Cioccolatini, lividi e
fiori*
Capitolo 2: Lividi alla
Riscossa (I parte)
-Non ti devi mai più permettere di baciare
Hermione sulla guancia, sono stato chiaro?-
-E chi diavolo sei tu per potermi dire cosa
devo o non devo fare?-
-Io sono il suo migliore amico-
-Cosa? Hai sbagliato a capire, sono io il suo
migliore amico-
-Harry, per favore, non ti ci mettere anche
tu. A meno che tu non voglia che ti faccia nero pure l'altro occhio-
-Her-mi-un ci vuole altra camomilla, qvi-
-Arriva subito, Vicky-
-E da quando chiami questo idiota, Vicky?
Allora avevo ragione io a pensare che tra voi due ci fosse qualcosa-
-Hermione, oltre alla camomilla avresti un
po' di buono scotch irlandese?-
-Io e Her-mi-un erafamo fidanzati-
-No, mi dispiace Seamus. Non bevo alcolici-
-COSA? Hermione, sei stata fidanzata con
questo idiota?-
-Peccato! Quando staremo insieme sarai
ubriaca dalla mattina alla sera-
-Fidanzata... diciamo che ci siamo baciati-
-Hermione non starà mai con te. Si innamorerà
di me semmai, Seamus-
-COSA?-
*
Qualcuno di sopra sta sbattendo la scopa contro il pavimento e il soffitto del
mio appartamento trema leggermente: giuro che se quella befana del piano
superiore distrugge il mio adoratissimo lampadario, la uccido con le mie
mani!
E' vero che sono le tre di notte e io mi ritrovo in casa con sei potenziali
assassini, ma questo non la autorizza a distruggere ciò che mi appartiene, o no?
In ogni caso, ognuno dei sei sopraccitati potenziali assassini (che per comodità
d'ora in poi chiameremo animali) sta esponendo apertamente la sua
opinione senza riserve e senza preoccuparsi, ovviamente, di tenere bassa
la voce.
Inutile aggiungere che l'ora segnata
dall'orologio è un fatto trascurabile.
Ron e Harry stanno saltando addosso a Victor che, pensate un po', è stato così
maleducato da baciarmi anni orsono senza chiedere la loro benedizione.
Seamus e Dean si stanno azzuffando tra loro, mentre l'occhio violaceo del primo
inizia nuovamente a sanguinare: poveri ragazzi.
Neville si distingue sempre per la sua originalità; dopo aver deciso di
astenersi nel regalare dosi generose di violenza, mi si avvicina e mi circonda
le spalle con un braccio.
Io gli rivolgo un'occhiata un po' perplessa.
-Hermione, rilassati e mangia un
cioccolatino-
Sento il tipico rumore di qualcosa che si
infrange sul pavimento; la fa facile Neville, "Rilassati", vorrei vedere
lui al mio posto, dopo che Dean ha appena distrutto la mia bambola di porcellana
preferita.
Ma non so perchè decido di dargli ascolto; mi
lascio quindi sprofondare esasperata nel mio soffice divano, mentre addento un
cioccolatino preso da quella meravigliosa scatolina rosa confetto.
Quanto mi piace.
E Neville è proprio dolcissimo.
-Vedrai che si calmeranno-
Un altro fragoroso rumore, e comprendo che
anche il mio vaso di fiori preferito ha definitivamente smesso di esistere.
Basta, questo è veramente troppo.
-Se non la piantate immediatamente- iniziò
io, con i capelli che per il nervoso svolazzano intorno alle mie spalle -giuro
che non uscirò più con nessuno di voi-
Calmi, zitti, fermi.
Sto esultando, ho trovato la parolina magica,
o forse sarebbe più corretto parlare di frase magica.
-Cosa?- mormora Ron, con la gola secca,
puntandomi addosso tanto d'occhi da fare invidia a quelli stralunati della
Lovegood.
-Avete capito. Se non la smettete di azzuffarvi, e non parlo solo di ora, ma
anche di quando lo fate in strada, non uscirò più con voi-
Grande Hermione, sono orgogliosa di te!
I sei animali sono uno accanto all'altro, lo sguardo puntato a terra come dei
bambini appena rimproverati per aver fatto i capricci: come mi sento potente!
Gongolo tra me per cinque minuti buoni, mantenendo intatta sul mio viso
l'espressione severa alla Molly Weasley: ecco, bravi fatevi un esame di
coscienza, è una settimana che non dormo per colpa vostra.
-Ora è tardi- dico, puntando con decisione il
dito verso l'orologio -è meglio che andiate-
Senza aggiungere nient'altro, gli animali mi
augurano sommessamente la buonanotte ed escono da casa mia; mi dispiace di aver
rimproverato anche Neville, ma ho capito cosa stava cercando di fare: entrare,
nel modo più codardo possibile, nelle mie grazie.
E la cosa non mi piace nemmeno un po'.
Seamus è ancora appoggiato allo stipite della
porta.
Cosa diavolo vuoi Seamus, perchè non te ne
vai a casa a scolarti una dozzina di bottiglie di Firewhisky?
-Ascolta Hermione- mi dice, con un sorriso che va da una parte all'altra del
viso.
Un mugugno da parte mia, e continua il suo
discorso.
-Domani sera usciamo insieme quindi?-
Ma va? Ma guardate che ragazzo intelligente,
ho scelto io gli appuntamenti, saprò con chi devo uscire, vi pare?
-Così sembra-
Voglio solo andare a dormire.
-Bene-
Andare a dormire.
-Non vedo l'ora-
Dormire.
-Allora ciao- e lo chiudo fuori di casa,
senza dargli il tempo di ricambiare il saluto.
Ho sonno!
Aspettate un momento...
Uno strano formicolio all'altezza dello stomaco e una sensazione di vuoto che mi
pervade la gola: ho la nausea.
Lo sapevo, quella dannata bistecca delLo Starnuto!
Servono anni e anni di allenamento per riuscire a tenere quella roba; Neville,
tanto per dire, ci riesce.
Ma non io.
Corro in bagno e mi ci chiudo dentro.
Credo che prima di andare a dormire dovrò
soffrire le pene dell'inferno.
***
Dolore alla testa, dolore allo stomaco e vedo il mondo che gira.
Beh, si lo so, la Terra gira, ma vi sembra
normale che giri anche il mio lampadario (quello della mia camera da letto, non
quello semi-distrutto in salotto)?
Ginny, aiutami tu, sei l'unica persona normale che conosco.
Ginny...
Ginny...
Ginny...
-Hermione?-
-Ginny!-
-Oddio, ma cos'è successo? Hai una faccia
orribile?- mi chiede la mia amica, avvicinandosi con circospezione al mio letto
e osservandomi con aria preoccupata.
-Sono stata male. Ieri sera sono uscita con
Neville e la bistecca che ho mangiato ha avuto effetti collaterali sul mio
organismo... Ginny, mi sento malissimo-
La mia amica, dolce come lo zucchero, non si
da nemmeno la pena di assistermi, o sussurrarmi frasi tenere come "Calmati,
adesso ci penso io" oppure "Ti serve qualcosa?"
Assolutamente no!
Sbuffa e si allontana, presumibilmente in cucina; ma vi ho detto, sta girando
tutto intorno a me, quindi potrebbe tranquillamente essersi buttata giù dalla
finestra.
Ma il vederla tornare mi suggerisce che non
ha tentato il suicidio.
-Tieni- mi dice, sbattendomi sotto gli occhi un bicchiere contenente un liquido
nero -E' coca-cola, dicono che è miracolosa per la nausea. Bevila a piccoli
sorsi-
E faccio come mi ha detto lei, come sempre.
Hanno sempre pensato tutti che fossi io la
voce della ragione nel gruppo, ma credetemi se non fosse stato per il sangue
freddo e la furbizia della mia amica, ci ritroveremmo tutti quanti in una
decoratissima tomba a quest'ora.
-Come è andata la serata con Neville?- mi
domanda con perfetta disinvoltura, accomodandosi su una sponda del mio letto.
-Nell'insieme, non malissimo. Anche se il
ristorante lasciava un po' a desiderare...-
Lei annuisce.
-E stasera devo uscire con Seamus-
Lei sbarra gli occhi -Santo cielo, Hermione!
Se esci con Seamus passerai una serata peggiore della precedente. Ti
ubriacherai talmente tanto da passare i prossimi tre giorni a vomitare.-
Incoraggiante.
-Io non mi ubriacherò- le rispondo
imbronciata.
-Credimi, Seamus è in grado di darti da bere
un bicchiere di vino e spacciartelo per acqua minerale-
Sono ufficialmente terrorizzata.
-Quindi il tuo consiglio è...-
-...non bere niente di quello che ti propina
quel ragazzo. Niente!- ripete, con occhi lampeggianti.
Si alza di scatto dal letto e mi dice -Ti
apro le finestre, c'è una puzza in questa casa! E sbarazzati di tutti quei
fiori, iniziano a darmi sui nervi. Hanno un profumo così... dolce-
***
Questo pomeriggio (dopo essermi scolata circa due bottiglie di coca-cola a
piccoli sorsi) ho deciso di alzarmi e di farmi una doccia; è inutile, non c'è
niente di rinfrescante e tonificante come una sana doccia.
Avete presente ieri sera? Totalmente dimenticata, sono come nuova.
Comunque, tornando a noi, questo pomeriggio
mi sono ripresa e stavo giusto scegliendo un vestito decente (elegante, ma non
scollato, a scanso di equivoci) quando Titty è tornata da me con una lettera nel
beccuccio.
Ha picchiettato dolcemente contro il vetro
della finestra del bagno per farsi notare e io le ho aperto.
La lettera era da parte di Seamus e conteneva
poche parole "Vestiti comoda stasera"
Tre parole, per essere precisi, ma che sono state sufficienti per
terrorizzarmi.
Insomma, riflettete: perchè mai dovrei
vestirmi comoda?
E così ho bocciato l'idea di mettermi un abito da sera, e ho indossato un paio
di jeans comunque eleganti accompagnati da un maglioncino azzurro; sono carina,
lo ammetto.
I capelli, invece, li ho raccolti in una
comoda coda, non si sa mai.
E sono seduta su questo divano da circa tre
quarti d'ora in attesa che Seamus bussi alla mia porta: perchè mai l'idea che
potesse arrivare puntuale mi ha sfiorato il cervello?
E ora finalmente comprendo i piagnistei di Lavanda, che si lamentava del suo
fidanzato; non credevo di poterlo mai dire, ma mi fa veramente pena quella
ragazza!
Sta suonando il campanello e apro la porta.
Una figura robusta con una dose oscena
di profumo addosso mi assale e prima che possa rendermene conto, Seamus mi sta
abbracciando.
Entra in casa (come se gli avessi detto che
può) e prende il mio cappotto, me lo mette sulle spalle e poi si lascia cadere
la porta alle spalle, spingendomi leggermente verso le scale: viva la
democrazia!
-Scusa il ritardo Hermione, ma sono stato
poco bene e Alan mi ha voluto portare al San Mungo per un controllo-
Non so come mai, ma Seamus ha sempre avuto la
capacità di mandarmi in confusione; tanto per dire...
-Chi è Alan?-
Lui mi sorride, mentre usciamo all'aria
aperta: noto con piacere la mancanza di quelle dispettose ombre dietro le
automobili parcheggiare, stiamo facendo progressi!
-Oh nessuno, solo il mio convivente!-
Strabuzzo gli occhi -Ma io ero convinta che
tu convivessi con Dean!-
-Convivevo, infatti! Poi ho scoperto che era innamorato di te e l'ho
sbattuto fuori di casa- mi risponde lui come se fosse la cosa più ovvia
dell'universo.
-COSA? E scusa, Dean dove vive ora?-
Seamus fa spallucce -L'ultima persona che l'ha visto, mi ha detto che era sotto
un ponte. Si deve essere costruito una specie di casetta con del cartone!-
-COSA?-
-Andiamo, Hermione! Cosa pretendi, che continuassi a vivere con Dean nonostante
sapessi che era attratto dalla mia donna?-
COSA?
Ma stavolta non lo dico ad alta voce, mi limito a costringere me medesima a non
urlargli contro: ormai sembra diventata un abitudine farmi passare come
proprietà altrui.
Mia moglie, la mia donna...
Mi sorprendo di non essere ancora diventata
la madre di nessuno.
-Scusa Seamus, ma se siamo in ritardo, credi
che ci abbiano riservato un posto al ristorante?-
Dopo aver sentito la sua risposta, mi
costringo a immaginarmi come una persona estremamente scontata: chi ha detto poi
che Seamus mi vuole portare al ristorante?
-Ristorante? Quei luoghi vagamente osceni in cui devi stare seduto a
mangiare tutto il tempo? No, io vado in posti migliori di questo! Ah, a
proposito spero che tu abbia già mangiato!-
Perché sento un vago pizzicorio all'altezza
della tempia? Non mi starò mica innervosendo, vero?
Adesso ditemi voi, perchè dovrei aver già mangiato?
-No, Seamus, perchè avrei dovuto?-
Lui sgrana gli occhi -Ma... non hai ricevuto
la mia lettera con scritto di vestirti comoda?-
-E questo cosa diavolo c'entra?- gli chiedo con un ringhio.
-Beh, nel locale dove ti sto portando io si
beve e si balla, di certo non si mangia!-
Mi sento svenire, mi gira la testa, sento le
mie braccia e le mie gambe farsi pesanti, non riuscirò a resistere a questa
tortura. Mi si appanna la vista e...
Ancora gli orsetti rosa!
Ciao, ciao, come state? Adesso venite a giocare con me, vi prego!
Un orsetto rosa mi si avvicina con aria corrucciata e inizia a schiaffeggiarmi:
ma perchè ce l'hanno tutti con me, cos'ho fatto per meritarmi questo?
E continua imperterrito, fino a che...
-Hermione! Hermione!-
E adesso gli orsetti rosa conoscono anche il mio nome?
-HERMIONE APRI GLI OCCHI!-
E così faccio, trovandomi faccia a faccia con
Seamus.
In confronto preferivo gli orsetti.
Mi guardo intorno e mi accorgo che ci
troviamo in un bagno, e anche piuttosto malridotto, sarebbe opportuno
aggiungere. Sui muri ci sono le scritte più oscene che io abbia mai letto in
vita mia e i water sono praticamente inutilizzabili.
Che schifo!
E da un'altra parte sento arrivare anche la musica a tutto volume: dove
diavolo sono?
-Sai, prima sei svenuta all'improvviso...- mi spiega Seamus, mentre mi aiuta ad
alzarmi.
-Seamus, dove siamo?- gli domando fiocamente; sono veramente a corto di energie
e da quello che mi ha detto questo animale non si mangia nemmeno, qui.
Lui sorride, fiero -Benvenuta nel Nuovo
Paradiso, Hermione, il luogo più esclusivo della Londra magica!-
***
Se uno vi dice Paradiso, voi a cosa pensate? E non barate, è valida solo
la prima cosa che vi viene in mente!
Io penso ad un posto stupendo, pieno di nuvolette colorate e soffici, dove ci
sono i famigerati orsetti rosa; solo che nel mio Paradiso questi giocano
con me.
Ora, se io vi dico "luogo chiassoso" "musica oscena" "gente ubriaca fradicia"
"Seamus è un idiota! (con tanto di punto esclamativo)" a voi viene in mente il
Paradiso?
Perché è così che si chiama questo Inferno.
Nuovo Paradiso, per la precisione.
Ma Paradiso un corno!
E' il luogo peggiore in cui io sia mai stata e credetemi, di luoghi orribili io
ne ho visitati parecchi: la Foresta Proibita, tanto per cominciare, o l'Ufficio
Misteri o Voldemort... No, è vero, Voldemort non è un luogo, ma è comunque
orribile, no?
-Ti stai divertendo?- mi urla Seamus, piazzandomi sotto il naso il settimo
bicchiere di un liquido non ben identificato.
-Certo-
Ottima attrice, non c'è che dire. Julia Roberts in persona inizierebbe a
soffrire di complessi di inferiorità dopo avermi vista.
Seamus mi sorride, raggiante.
Idiota.
-Torniamo a ballare?-
Si, non sorprendetevi, perchè è la verità:
quell'animale idiota è pure riuscito a trascinarmi in pista e a farmi ballare
davanti a tutti.
Balli osceni, ovviamente, ma in quel momento avevo all'attivo
quattro bicchieri di quel liquido ancora non ben identificato e ho pensato che
un po' di movimento fosse l'ideale per smaltirli.
Quando raggiungerò quota otto, credo che tornerò a saltellare in pista.
-Non ancora, Seamus!-
-Okay!- mi urla annuendo.
Ora, per la cronaca, siamo seduti al bancone del bar, dove un tizio con i
capelli di un improponibile blu elettrico sta veleggiando da una parte all'altra
con frenesia: ha veramente molto da fare stasera, sembra che tutti i maghi (per
inciso idioti) della Londra magica si siano dati appuntamento qui.
Sento una fragorosa esplosione provenire dalla pista da ballo e mi giro di
scatto: ci stanno attaccando i Mangiamorte?
Poi vedo un tipo praticamente nudo che balla il Limbo, seguito dalla sua
fidanzata e un altro centinaio di persone menomate come lui.
Certo che sono proprio andati!
E... non ci posso credere! Li vicino c'è una ragazza che sta cercando di mandare
a fuoco il locale; è in piedi su un tavolino di metallo e ha la bacchetta
puntata con decisione verso una parete.
-Incendio, incendio, incendio!-
Alcune sue amiche (oche, sia ben inteso) la stanno implorando di scendere dal
tavolo e stanno cercando di convincerla che, per l'amor del cielo, lui
non la merita.
Insomma, da quello che sono riuscita a capire io, attraverso tutte le sue
grida insensate, questa tipa deve aver visto il suo fidanzato in atteggiamenti
molto intimi con un'altra; questo deve essere successo nei bagni di Nuovo
Paradiso, e adesso lei vuole morire, ma non senza aver trascinato con sè il suo
ormai ex-fidanzato.
-MORIREMO INSIEME, IN NOME DELL'AMORE!-
Mentre tra me e me, spero che i sei animali che si sono innamorati della
sottoscritta, non pretendano la stessa cosa (ossia che io mi immoli in nome del
loro purissimo sentimento) due buttafuori afferrano saldamente per le spalle
quella squilibrata e la buttano fuori dal locale.
E così è questo il tipo di gente che frequenta Seamus, ecco perchè non è mai
stato particolarmente intelligente: era impossibilitato dall'esserlo,
povero ragazzo!
Mi volto nuovamente verso il bancone del bar, scuotendo la testa.
Il barista indossa una camicia attillatissima e nera e sembra veramente molto
sciupato, nonostante dimostri all'incirca la mia età: chissà quali strane
sostanze circolano all'interno di questo locale.
-Signorina-
Che parla con me?
-Vuole un altro bicchierino di Bunchi?-
-DI COSA?-
-Di Bunchi, la specialità del nostro locale. E' il settimo bicchiere che butta
giù, mi domandavo se volesse fare cifra tonda.
Ah, ecco come si chiama questo intruglio, Bunchi.
Si.
-Certo che voglio un altro bicchiere di
Bunchi-
Ora, non datemi dell'alcolizzata, ma è veramente deliziosa questa bevanda, sa di
ciliegia, anche se sono certa che non usino le ciliegie per fabbricarla.
-Sa, è la bevanda più alcolica che serviamo, ma anche la più richiesta. Pensi
che ogni sera centinaia di ragazzi si riversano nei bagni a vomitare perchè
hanno bevuto a stomaco vuoto e non hanno retto-
Quasi mi strozzo all'intervento del barista.
-Jo, non terrorizzare la mia donna! Lei di solito non beve e per di più non ha
mangiato niente- la voce allegra di Seamus mi lascia spiazzata: non si era
addormentato sotto l'effetto dei suoi alcolici?
-Oh, scusami Sam, non volevo spaventarla, solo fare quattro chiacchiere!-
Io non voglio parlare con lui, ha l'aria da perfetto imbecille e per di più
sembra uno scervellato.
Mi volto con decisione verso la pista da ballo e rimango basita: c'è anche il
portiere, sempre con la bella ragazza con cui l'ho visto l'altra sera.
No sapevo che fosse un mago, anche se la cosa non mi stupisce più di tanto: per
riuscire a tenere testa a quelle due furie scatenare di Harry e Ron, deve
sicuramente essere in possesso di una forza fuori dal comune.
Mi fa un cenno con la mano e io rispondo con la stessa cortesia.
Seamus si volà di scatto.
-Ah, è solo il tuo portiere!- esclama, apparentemente molto più rilassato
-Credevo che fosse chissà chi!-
-Ti ricordi di lui?- gli domando con interesse, mentre butto giù un lungo sorso
di Bunchi.
Sono talmente ubriaca che non so più nemmeno quello che faccio o dico, immagino
di avere gli occhi liquidi e le guance arrossate: probabilmente sembro una
bambola.
-Se mi ricordo di lui? Vuoi scherzare? La sera che ha beccato me e Dean sotto
casa tua, dopo avere fatto a te la ramanzina, ci ha preso a pedate nel
sedere e ci ha intimato di non farci vedere mai più nei paraggi. Faceva paura!-
-Ah si?-
-Già! E poi ha buttato via i fiori di V... Vi...Victor-
E' diventato balbuziente o semplicemente non riesce a pronunciare il nome di uno
dei suoi cinque rivali in amore?
Comunque queste sue rivelazioni sul portiere mi hanno sconvolta; credo che
proporrò una riunione condominiale per cacciarlo via, insomma non la voglio una
persona così violenta nei paraggi, io.
-Allora, torniamo a ballare?- propongo io a Seamus, mentre lui con un
sorriso si alza e mi porge la mano.
Sono veramente ubriaca.
-Certo!-
***
Fatemi un favore: non dite niente.
Non dite niente se io vi dico che non mi capacito di come io riesca a stare
ancora in piedi e non dite niente anche quando vi dico che sto cercando di
trovare il buco della serratura da circa tre quarti d'ora.
E, sia ben inteso, non l'ho ancora trovato.
Mi rassegno ed estraggo la bacchetta magica dalla tasca dei jeans.
-Alohomora-
E finalmente la porta si spalanca; mi trascino stancamente verso il divano e ci
cado pesantemente sopra.
E' deciso, un matrimonio tra me e Seamus sarebbe del tutto inappropriato, primo
perchè come ha detto Ginny sarei ubriaca tutte le sere, e secondo perchè, se ci
dovessero essere dei figli, non oso nemmeno immaginare come possano crescere:
due genitori alcolizzati, sarebbe terribile!
Sono tornata a casa da sola, per la cronaca, non so a che punto ho perso di
vista Seamus; forse quando gli ho detto "Vado in bagno".
No, non è stato a quel punto, perchè poi sono tornata dal bagno e l'ho trovato
fuori dalla porta ad aspettarmi.
Forse è stato... Ah si, ora ricordo: praticamente stavamo ballando, lui mi
teneva strettissima e io glielo permettevo (prova concreta che ero totalmente
ubriaca); ad un certo punto ho sentito la sua presa farsi fiacca ed è caduto
a terra, addormentato.
Corinne, una cameriera gentilissima, si è offerta di portarlo in una delle
camere al piano superiore per farlo riposare, io ho acconsentito, mentre ero
ancora piegata in due dalle risate: dovevate vederlo, è caduto a terra proprio
come una pera cotta.
Un sonoro "pop" mi fa sobbalzare e la figura severa di Ginny si
materializza davanti ai miei occhi; mi guarda allarmata e i suoi occhi si
spostano dalle mie guance al mio maglioncino fradicio.
-Sei ubriaca-
Non è una domanda, ma una semplice constatazione.
-Ti preparo il caffè, sempre che tu non vomiti prima-
Io le sorrido -Tranquilla, Gin, non sono poi messa cos...- ma non faccio in
tempo a terminare la frase.
L'ormai conosciuto dolore allo stomaco e il senso di soffocamento alla gola, mi
assalgono ancora una volta, mentre corro in bagno come una furia.
-Che ti dicevo, non reggi gli alcolici, Hermione!-
Ma non le do retta, dentro la mia testa una mia teoria sta finalmente divedendo
certezza: il nome di Nuovo Paradiso è completamente inadatto per quel
locale perchè, dopo esserci stata, per la seconda sera dovrò affrontare le pene
dell'Inferno.
continua...
**************************
^__________^ E anche il
secondo chappy della fic si è concluso! Spero che vi sia piaciuto, perchè io
personalmente mi sono divertita molto a scriverlo.
Avete notato quante volte ho ripetuto la parola "osceno"? ^____^ Beh, non
è stata una ripetizione da errore, ma è stata voluta: era vagamente oscena
la serata che io immaginavo con Seamus, e di fatti si è conclusa con dosi
massicce di caffè e un water! >.> Povera Herm!
Ora, piccola noticina: dunque,
il 1 Agosto parto per le vacanze e torno il 15 **E chi se ne frega NdLettori**
^^ Ovviamente, non avendo un portatile **sigh, sob** non potrò aggiornare, ma
molto probabilmente porterò con me il mio quadernino nuovo **ci sono disegnati
due cagnolini in copertina *_* ** e scriverò la il nuovo chap della fic, appena
mi verrà l'ispirazione (anche se non ne ho bisogno, so cosa scrivere ^^')
Passiamo ai thanks personali:
Elfina:
grazie mille! Spero che la fic continui a piacerti, perchè sennò mi sparo un
colpo ^^' Un bacione!
Eva_elamela: Love *_*! Hermione ti ringrazia per la camomilla, quei
bisonti hanno finito tutte le sue scorte, povera O.o Neville si è detto tutto
meno che contento del complimento che gli hai fatto (disastro ^^') Ginny... Beh,
nonostante il fatto che la detesto con ogni fibra del mio essere, non posso fare
a meno di nominarla ovunque e di trattarla bene, altrimenti so che c'è il tuo
cannone in agguato >.> Un bacione e dimmi quando ci sentiamo O.O!
Maripotter: patata *_* Sono contenta di vedere che sei viva, è un po' che
non ti si sente!Sono contenta che la fic ti diverta, una bella risata non fa mai
male a nessuno ^____^ Bacetti
Emma: O.o Allora, chi ha mai detto che io abbandono la fede Auror? Sarò
sincera, mi piace leggere di Ron e Hermione, ma scrivere proprio non ci
riesco é complicato! Harry e Hermione invece sono così come li vedi, semplici,
quindi non credo che scriverò qualche long-fic H/R **a meno che io sia sotto
Imperius** Per l'indirizzo E-mail, Hotmail va benissimo ^^ Per il finale della
fic... Sorpresa! Bacissimi cucciola!
Fredryck: *_* Mi hai letto nel pensiero, ammettilo ^^' Avevo seriamente
intenzione di includere Draco in questa fic (te lo immagini lui che muore dietro
a Hermione) ma poi ho pensato due cose: 1)il titolo sarebbe stato "Cioccolatini,
lividi, fiori e Avada Kedavra" ^^' ed era veramente troppo lungo =D 2)se ci
mettevo Draco dovevo includere Tiger e Goyle, i suoi scagnozzi. *__* Ma
ti dirò, l'idea non mi dispiace affatto ^^ Vedrò come si metteranno le cose,
anche se un'ideuzza mi è venuta proprio l'altra sera, ma non sarà per questa
fic! ^___^ Un bacione e grazie!
Janet: ^___^ **W Hermione!** La protagonista di tale fic si dice molto
felice del tuo grido in suo onore e spera vivamente che tu continui a fare il
tifo per lei ^^' Nel frattempo ti manda la sua bambolina ufficiale by Mattel ^^'
e un grosso bacione ^____^
LadySephiria: =D Ci avevi quasi preso, è toccato al compare di Dean,
Seamus che è bacato almeno quanto lui *_* Ma il prossimo sarà Dean e si salvi
chi può O.o l'ex -ragazzo della migliore amica della protagonista! Prego di non
cadere nello scontato più totale, un bacione ^_____^
HarrynHermione: amor mio! Tranquilla, lo so che tanto segui la fic, mi
avevi anche incoraggiata ^^' Ordunque, credo che a te non sia possibile
nascondere niente! Non diro il perchè, ma hai già capito una cosa
importantissima di questa fic (quando sarà il momento ti rivelerò ogni cosa)
^____^ Per quanto riguarda la mia fede Auror, leggi il ringraziamento ad Emma.
Non mi sogno nemmeno di mollare questa coppia, sogno di vederli insieme dalla
Pietra Filosofale >.> E poi con un po' di aiuto, mi riporterete sulla retta via
(tanto per dirti, ho già addocchiato un paio di fic H/H ^___^) Spero di aver
chiarito ogni dubbio! Un bacione grandissimo e grazie delle analisi sempre
accurate ai miei chap **me molto monotona**
E' arrivato
il momento di salutarci **Finalmente! NdLettori - Ma perchè mi trattate male?
NdAle** Ci vediamo al prossimo chap che s'intitolerà "Lividi alla riscossa (II
parte)" che come ha indovinato LadySephiria, interesserà un marpione di nome
Dean ^___^
Un bacione galattico
e buone vacanze!
Ale69
*P.S. Commentate! O giuro che vi farò recapitare a domicilio la specialità delLo
Starnuto, che contiene più grassi di qualunque cibo grasso che voi abbiate mai
mangiato nella vostra vita. ^_____^ Si, è una minaccia!
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Capitolo 4 *** Lividi alla riscossa (II Parte) ***
Nuova pagina 1
*Cioccolatini, lividi e
fiori*
Capitolo 3: Lividi alla
riscossa (II Parte)
Che mal di testa…
Vi giuro, inizio seriamente a capire come si deve essere sentito quel povero
Troll al primo anno… Insomma, lui ha ricevuto una clava in testa, io mi sono
scolata tutte le riserve di Bunchi di Nuovo Paradiso. E allora, che differenza
c’è?
Comunque, tornando a noi, giusto per non annoiarvi con sproloqui riguardanti il
mio attuale stato di salute (che, in ogni caso, è alquanto precario), sono nel
bagno di casa mia e ho appena rivisto tutto quello che ho ingurgitato da ieri
sera fino ad ora…
Che schifo!
Ginny dovrebbe essere in cucina a prepararmi il caffè: dico dovrebbe
perché non mi da segni di vita da circa dieci minuti (e per segni di vita
s’intende rimproveri tutt’altro che materni).
È veramente un angelo con me: mi ha avvertita
e io, come una perfetta idiota, cos’ho fatto? Mi sono ubriacata!
Al posto suo probabilmente avrei già mandato tutto a quel paese e ora sarei nel
mio caldissimo letto a riposare.
E a sognare i miei amati orsetti rosa.
Ma io non sono lei e lei non è me. Lei è Ginny, la testarda, pazza e dolce (ma
dove?) Ginny, e quindi rimane qui ad occuparsi di me, come se fosse mia madre.
Devo ringraziarla, quando questa assurda storia sarà finita.
Mi metto finalmente seduta: ho le ginocchia doloranti a causa della posizione
che ho mantenuto per la bellezza di un’ora e vedo tutto confuso…
Mi gira la testa, che male!
Rimango ipnotizzata da una macchia di muffa sul mio soffitto: e quella da quanto
tempo è li? E soprattutto, cosa diavolo ci fa lì?
Non ho nemmeno la forza di arrabbiarmi ed è veramente un brutto sintomo: di
solito avrei iniziato a starnazzare come una matta, fino a che qualcuno non mi
avesse aiutato a togliere quell’indecenza dal mio muro.
Ginny spalanca la porta del bagno: allora è ancora viva, che bello!
Le sorrido flebilmente, ma ovviamente lei non si da nemmeno la pena di
ricambiarmi, piuttosto fa una smorfia abbastanza scocciata.
-Dai, alzati… E’ pronto il caffè…-
Così dolce, così materna e comprensiva, non trovate?
-Aiutami- le dico io, e stavolta non mi preoccupo di apparire quanto meno grata,
con lei sarebbe tutta fatica sprecata.
Tanto è d’aiuto, tanto è distruttiva.
Mi prende rudemente per un braccio e mi alza in piedi. Le gambe mi tremano e se
non è veloce Ginny ad acchiapparmi, finisco bella che distesa sul pavimento.
Arrivate in cucina, mi lascia cadere su una
sedia e mi sospinge con fermezza una tazza di caffè sotto il naso –Coraggio,
Mangiatrice di uomini, bevi…- mi dice.
Mangiatrice di uomini? E questa da dove salta fuori?
-Ginny…- mastico io, tra i denti –Che diavolo stai dicendo?-
-Su, non te la prendere. Come credevi che ti avrei chiamata, dopo che ben sei
ragazzi impazziscono per te? Probabilmente se gli chiedessi di buttarsi dalla
finestra lo farebbero… Quegli idioti- spiega lei, ridendo un po’.
E io prendo esempio da lei –Non mi tentare- le rispondo.
Ma dico, immaginatevi la scena: io che spalanco la finestra del mio salotto,
mentre indosso una tuta dai colori sgargianti, e quei sei animali in attesa di
un mio ordine; dopodiché io che dico loro di fare un salto giù dalla finestra e
loro che obbediscono.
Ginny mi guarda perplessa: in questo momento, molto probabilmente, ho due
stelline al posto degli occhi. Che idea geniale! Costringerli, magari sotto
Imperius, a togliersi dalle scatole…
-So a cosa stai pensando- Ginny interrompe bruscamente i miei sogni ad occhi
aperti –e non ci pensare nemmeno-
Io faccio l’indifferente, regalandole comunque un’occhiata sprezzante.
-Anche perché - continua lei, totalmente incurante delle mie reazioni –invece
della loro donna ideale, diventeresti la loro padrona… E tornerebbero comunque
da te per prendere ordini!-
Ecco, appunto… cosa vi stavo dicendo poco fa? Che Ginny è in grado di smontare i
buoni propositi di ogni essere umano.
Crudele, crudele, crudele Ginny.
***
Drin… Drin… Drin…
Ma che strazio! Non è possibile, se non è il facchino che mi porta i fiori o i
cioccolatini è il portiere che mi comunica qualcosa di spiacevole, e se non è
Ginny che rompe i cosiddetti alle 6.30 del mattino, è il telefono che squilla
imperterrito.
Ma è possibile dormire in questa casa? NO, evidentemente!
Mi giro sul fianco e prendo in mano la cornetta del telefono: spero,
vivamente anche, che sia qualcosa di davvero importante, perché
altrimenti potrei anche uccidere qualcuno. Io non dormo da due notti!
-Pronto?- domando, con la voce più assonnata che si possa immaginare.
-Pronto? Hermione, sono Dean…-
Ecco, appunto… Importantissimo!
-Dean…- ripeto io, un po’ scocciata.
Non per dire, ma nel mio sogno, gli orsetti rosa si erano finalmente decisi ad
avvicinarsi a me. Non per dire, ma...
-Senti… Ti spiace se questa sera ci vediamo a casa mia?-
Arriccio un po’ il naso e ringrazio l’Orsetto capo che Dean non possa vedermi.
Non solo mi ha svegliata, ma stasera mi tocca pure andare a casa sua. Con tutto
quello che c’è in giro… E se venissi aggredita?
-Ehm… Certo, non c’è problema- rispondo poi.
Dopo attente riflessioni, sono giunta alla conclusione che non sarò certamente
da sola per strada. Avrò, quanto meno, una scorta composta da cinque individui
animaleschi.
-Bene!- sospira Dean, apparentemente più rilassato.
-Mi dai il tuo indirizzo?- gli domando io; se Seamus non mi ha raccontato una
cavolata, Dean è stato cacciato di casa.
-Il mio indirizzo?- ripete Dean un po’ sorpreso.
-Si, Dean… Sai, se vuoi che io venga a casa tua ho bisogno dell’indirizzo…-
-Ah già! L’indirizzo… Aspetta che esco a controllare- mi risponde lui e io
rimango abbastanza basita: con la cornetta ancora all’orecchio, spalanco la
bocca come un merluzzo.
Questo tizio non sa nemmeno dove abita, vi rendete conto?
-Dunque, Hermione ci sei ancora?-
-Si…-
-Allora, sono al numero 13, ottavo piano… Il nome della via non sono riuscito a
leggerlo, troppo lontano- mi spiega lui.
Non sto nemmeno a descrivervi la mia faccia, anche perché è meglio per voi.
Potreste non riuscire più a dormire la notte, e non riuscirei mai a perdonarmelo
se accadesse.
-Comunque non è molto lontano da casa tua… C’è una rosticceria all’angolo-
spiega confusamente, e io cerco di ignorare un rumore sinistro che mi arriva
dall’altra parte del telefono.
E’ solo immaginazione, Hermione, è solo immaginazione.
-Si, credo di aver capito dov’è- gli rispondo io.
Voglio dormire!
-Bene… allora a stasera!-
-A stasera-
Riattacco.
Finalmente.
Provo a convincermi che dopo essere uscita con Seamus, Dean sarà una bazzecola,
ma per qualche strana ragione non ci riesco.
Insomma, cosa posso aspettarmi da un tizio che non sa nemmeno il suo indirizzo?
Cioè, uno così, dove potrebbe portarmi a cenare?
Sapete che vi dico? Non me ne frega niente. Ho solo voglia di dormire ora,
altrimenti stasera sarei anche capace di addormentarmi in piedi.
Dunque, cerchiamo di riprendere da dove eravamo rimasti.
Io che cerco di comprare la fiducia degli orsetti rosa con un lecca-lecca,
metodo un po’ patetico, ma pare funzionare… Si stanno avvicinando a me in
branco, quando…
Dlin dlon… Dlin, dlon…
No, vi supplico, basta! Ma cos’è, una congiura? E contro di me per giunta!
Su, ho capito che non posso dormire.
Hermione alza il tuo deretano dal letto e vai ad aprire la porta, veloce…
Così, anche se contro voglia, c’è da dirlo, mi avvio verso l’ingresso del mio
appartamento, e prima di aprire do’ una sbirciatina dallo spioncino.
Il facchino… Sapete che ormai siamo diventati amici? E la cosa più bella di
tutte, che me l’ha fatto apprezzare quasi da subito, è che lui è
irrimediabilmente gay.
Quindi è praticamente impossibile che si innamori della sottoscritta!
-Ciao Alex- lo saluto allegramente, ho almeno ci provo visto l’aria lugubre che
probabilmente ho dipinta in volto.
-Ciao Herm… Un’altra consegna per te… Ma cosa ci fai tu agli uomini?- mi domanda
lui, porgendomi la ricevuta da firmare.
-Ma che ne so, Alex…- gli rispondo io, stancamente.
-Qualunque cosa sia- riprende lui con un sorriso –sarebbe buona cosa che lo
dicessi anche a me… Potrebbe tornarmi utile…-
Gli rivolgo un sguardo a metà tra il divertito e l’esasperato, mentre lui mi
porge la solita scatola di cioccolatini, by Neville.
Ma ci credete se vi dico che sono ho messo su tre chili? Devo darmi un contegno,
altrimenti non entrerò più nella mia divisa da lavoro.
Ah, per la cronaca: io lavoro come Guaritrice al San Mungo, non so se ve l’ho
mai detto, ma potrebbe interessare a qualcuno.
-Vado Herm- mi dice Alex, e si avvicina per schioccarmi un bacio sulla guancia.
È veramente tenerissimo, l’amico ideale a cui
confidare i problemi di cuore; e poi non dimenticatevi che è gay!
-Ciao Alex- gli rispondo io dolcemente.
Entro in casa e lancio la scatola di cioccolatini per terra… Al diavolo il cibo,
io ho sonno…
Ma, naturalmente, non faccio in tempo a sdraiarmi sul letto che…
Dlin, dlon… Dlin, dlon…
Basta, basta, basta! Io ci rinuncio! Mi presenterò da Dean con due occhiaie
paurose, saranno cavoli suoi, gli sarebbe bastato non telefonarmi…
È il portiere.
-Buongiorno- lo saluto cordialmente, cercando di nascondere (senza riuscirci) la
mia notevole incavolatura.
-Buongiorno-
Resto in attesa: cosa diavolo vuole?
-La signora Green, del piano di sopra, mi ha mandata a dirle che ha avuto una
perdita d’acqua dal lavandino e che spera di non averle causato problemi... Sa
lei è stata via un mese alle Hawaii per lavoro e…-
Mentre il portiere si lancia in una dettagliata descrizione del lavoro della
signora Green (che io ovviamente non ascolto) mi torna in mente una cosa
interessante: la macchia di muffa sul soffitto del mio bagno… Ecco com’è saltata
fuori!
-Veramente…- lo interrompo -…ci sarebbe un piccolo inconveniente- dico io,
cercando di ignorare la delusione sul volto dell’uomo.
Francamente, del lavoro della signora Green non me ne frega proprio niente.
Dopo che gli ho spiegato la faccenda, lui annuisce, serio.
-Capisco… Glielo riferirò… Ora devo andare a riportare lo stesso messaggio alla
signorina White, dell’appartamento accanto al suo…-
Se ci fosse anche il signor Red, inizierei a pensare di essere in Italia.
-Va bene, arrivederci…- lo saluto
cordialmente io, mentre chiudo la porta.
Che vi dicevo? Se non è il facchino, è il portiere… E se non è il telefono, è
Ginny… Anzi, mi sorprendo che non sia ancora spuntata fuori.
Ormai convinta che mi sarà completamente
impossibile riposare, vado in cucina decisa a fare colazione.
Qualche istante dopo sento la porta di casa che si apre e che si richiude
rumorosamente.
-Questa volta mio padre l’ha combinata veramente grossa!-
Ginny, appunto!
***
Avete presente quando vi sentite addosso una
strana sensazione? Di quelle che vi annunciano che la giornata sarà un totale
disastro?
Ecco, perché è esattamente così che mi sento…
Avevo già preparato un elegantissimo vestito da sera nero per uscire con Dean…
Ma quando stavo per indossarlo, è come suonato un campanello nella mia testa che
mi ha detto “Vestiti comoda” e, come si sa, io seguo sempre il mio istinto.
Intendiamoci, non ho indossato una sportivissima tuta da ginnastica, ma un paio
di jeans… Come ho fatto con Seamus, insomma.
Non so spiegarvi il perché di questa sensazione, so solo che probabilmente non
mi pentirò di aver dato retta al mio istinto.
Prendo la borsa e indosso il cappotto: non so dirvi quanto mi piaccia la mia
giacca, è elegante, ma allo stesso tempo adatta ad ogni occasione. L’ho pagata
un occhio della testa, ma ne è valsa pienamente la pena!
Esco di casa, e quasi non mi accorgo del portiere accostato vicino alla porta
d’ingresso.
-Buonasera!-
-Buonasera!-
Che fantasia! Riuscirò mai a farci un dialogo serio con quest’uomo? Bah…
Esco in strada e finalmente riesco a rilassarmi un po’: non so se vi ho mai
parlato del potere calmante che l’aria fresca ha sul mio cervello.
Insomma, già sono poco normale di mio, se aggiungiamo il fattore “aria
frizzantina” diciamo che peggioro.
Comunque, passo davanti ad un negozio di animali, ad una lavanderia (in cui una
donna sta prendendo a calci il marito – che dolci) e poi, finalmente, arrivo
alla rosticceria: indovinate un po’? C’è un incrocio!
In quale diavolo di via abiterà Dean? Do’ una sbirciatina: la prima, è una via
molto lussuosa, tutte villette eleganti e particolarmente costose, in pratica
fuori dalla portata di quell’animale.
La seconda, è la via delle fabbriche, non ci sono abitazioni.
Fuori due.
La terza… Beh, quella è una diramazione della strada principale, se Dean
abitasse là, avrebbe dovuto saperlo, no?
Quindi, dopo quest’attenta analisi, mi decido ad imboccare la quarta via…
E me ne pento quasi subito; ho incontrato, nell’ordine: un vecchio dall’aria
paurosa che mi chiedeva l’elemosina, una donna mezza ubriaca che farfugliava
qualcosa al riguardo della rivoluzione e un uomo (completamente andato)
che con una voce, a suo giudizio, sensuale, mi ha chiesto –Vuoi venire su
a casa mia, bella?-
No, no che non voglio venire con te, razza di maniaco.
Sono scappata via a gambe levate, senza ovviamente dimenticarmi di lanciare una
maledizione a Dean che mi ha chiesto di raggiungerlo…
Inizio a perdere le speranze di tornare a casa mia ancora viva, quando lo
vedo: il numero 13!
Entro nel palazzo, ridotto in condizioni pietose, e mi avvicino all’ascensore:
c’è un ragazzo che attende, e ha un sacchetto vuoto in mano.
Lo ammetto ufficialmente, sono terrorizzata.
E se fosse uno di quegli assassini degli ascensori, che mettono un sacchetto in
testa alle povere ragazze indifese come me e le uccidono…?
Deglutisco.
Arriva l’ascensore e entriamo, entrambi.
-A che piano vai?-
-Ottavo- rispondo laconicamente io.
Lui schiaccia il pulsante con il numero otto; restiamo in un silenzio tombale
per circa due minuti, durante i quali, codesto pervertito mi ha lanciato delle
occhiate molto maliziose.
E il tutto è contornato dal cigolare
spaventoso dell’ascensore.
Sono i due minuti più lunghi di tutta la mia vita, ve lo posso assicurare!
Quando, alla fine, si aprono le porte dell’ascensore, tiro un gran sospiro di
sollievo e mi concedo anche di sorridere.
-Allora ciao- mi saluta il pervertito –se abiti qui potremmo vederci, qualche
volta!-
Il sorriso sulle mie labbra appassisce, come tutti quei fiori che infestano la
mia casa.
-Ciao!- gli rispondo solamente io.
Certo, contaci… Idiota!
Quando le porte dell’ascensore si richiudono, mi volto: ci sono tre porte.
E mi trovo davanti all’ardua scelta: quale sarà quella giusta?
Anche perché, sui campanelli, ovviamente, non c’è scritto il nome!
Sentite, ditemi una cosa: perché proprio io? Ci sono circa sei miliardi di
persone sulla Terra, e non so quante di queste sono donne… Perché proprio io?
Busso alla prima porta a destra, e quasi subito mi accorgo di aver sbagliato;
strizzo gli occhi, non oso nemmeno immaginare cosa troverò dietro.
-Si, cara? Posso fare qualcosa per te? Mio Dio, ma hai l’aria distrutta…-
È una signora anziana, e anche
particolarmente gentile!
Grazie, grazie orsetti… Da lassù, siete sempre così gentili con me!
-Ehm… A dire il vero, avrei bisogno di
un’informazione. Potrebbe dirmi dove abita Dean Thomas, per cortesia!-
Vi sembrerò molto formale, ma lei è stata così carina e gentile con me, mi
andava di ricambiare… E’ stata come un raggio luminoso di sole durante il
temporale!
-Ma certo… Dean, il ragazzo che si è appena trasferito… E’ quella porta laggiù-
mi dice, indicandomene una –Comunque, cara, non dovresti vagare per questo
quartiere da sola, è pericoloso…-
Wow, che bell’incoraggiamento! Adesso si che sono tranquilla!
Dopo aver salutato la signora, mi avvio verso l’appartamento che mi ha indicato
e suono il campanello.
Un rumore fragoroso mi arriva dall’altra parte della porta: okay, è qui che
abita Dean, ora sono sicura.
-Ciao Hermione…- mi dice Dean ansante sulla porta –Entra pure e scusa il
disordine-
Allora, per la cronaca, codesto animale è sudato e puzza come un maiale.
-Ciao, - lo saluto io, mentre mi accomodo sul divano che Dean mi ha indicato –
ma che stavi facendo?-
Lui alza le spalle indifferente –Stavo sistemando un po’ e ho perso la
cognizione del tempo…-
E’ una mia impressione o sembra indeciso su qualcosa.
Mi lancia un’occhiata strana, come se io possedessi la dote di leggere nel
pensiero e dovrei capire quello che vuole lui.
-Ehm… tutto bene?- gli chiedo io.
-Certo!- risponde meccanicamente lui, senza distogliere il suo sguardo dal mio
viso.
Appello disperato a ragazza ritardata, sembra che dicano i suoi occhi.
-Hermione, mi faresti un favore?-
***
Andare a fare la spesa per un tuo amico che
sta poco bene, è fare un favore.
Prendere appunti per qualcuno che è mancato durante una lezione, è fare un
favore.
Prestare un abito alla propria migliore amica per un appuntamento, è fare un
favore.
Quello che mi ha chiesto Dean… è sfruttamento bell’e buono!
Sapete, quell’animale, cos’ha avuto coraggio di chiedermi? Lo sapete?
Casa nuova, tutti i mobili nuovi da assemblare e, ovviamente, tutti i suoi
possedimenti (giornaletti sconci, videocassette sconce e altre centomila cose
altrettanto sconce che non sto nemmeno a citarvi) da sistemare.
E indovinate un po’, chi aiuterà Dean nell’arduo compito.
Una a caso, non stateci nemmeno a pensare…
-Hermione, aspetta… Passami il cacciavite a stella-
E gli passo il cacciavite a stella in mano, anche se la mia testa mi suggerisce
di tirarglielo dietro.
-Ecco, grazie!- mi risponde lui, mentre stringe una vite della libreria che sta
montando.
Anzi, che stiamo montando.
-Maledizione… Immagino che tu ti stia rompendo-
Ma figurati, Dean, è uno dei miei sogni più ricorrenti rischiare la vita per
venire ad assemblare mobili a casa tua, non lo sapevi?
Okay, forse usare l’espressione “Rischiare la vita” solo per aver incontrato
quattro o cinque persone un po’ bizzarre, è eccessivo, ma… Ehi, se uno di quelli
fosse stato un potenziale omicida?
-Ma figurati… Non è mica colpa tua…-
…se sei totalmente privo di tatto! Alla fine non c’è da stupirsi se Ginny l’ha
mollato, questo cretino! Cosa puoi costruire con una persona il cui concetto di
“serata romantica” è arredare la sua nuova casa?
Intendiamoci, non pretendevo distese di petali di rosa, solo un po’ più di
dolcezza.
Mentre mi perdo a riflettere sul fatto che
ogni appuntamento con i miei aspiranti fidanzati sta andando sempre peggio, Dean
sistema l’ultima mensola della libreria.
-E con questa, per ora abbiamo concluso…- con
questa, per ora abbiamo concluso.he ogni appuntamento con i miei aspiranti
fidanzati sta andando sempre peggio, Dean sist
Dean si alza, battendo le mani: ha l’aria molto soddisfatta.
-Ora proporrei di mangiare, ho una fame!-
Ah, lui ha una fame! Avete capito?
-Buona idea- riesco solo a dire io, con lo stomaco che reclama la sua giusta
dose di attenzioni, altrimenti definibili “cibo”.
-Guarda che cos’ho preparato…- mi dice con la voce eccitata.
E io, di conseguenza, mi aspetto chissà quale piatto prelibato; magari il paté
di fegato d’oca (lo detesto, ma dicono che sia un piatto prelibato) oppure
qualche elaborata pietanza che esiste solo nei sogni più remoti di qualunque
buongustaio.
Dean mi indica un piatto d’argento, sopra il quale c’è un coperchio che nasconde
la (qualunque sia) pietanza.
E allora io mi aspetto veramente qualcosa di raffinato: addirittura il vassoio
d’argento.
Dean è semplicemente strasognante. Alza il coperchio…
…e tutta la, come dire, curiosità che
aleggiava nei miei occhi, sparisce all’improvviso.
Sorrido, un po’ contrariata e mormoro solo una flebile parolina –Tramezzini-
Dean annuisce con vigore: sembra davvero un bambino che ha appena scoperto che
sotto il suo albero di Natale ci sono più doni del previsto.
-Si!- strilla con una vocina acuta –Quanto di più pratico e delizioso esista al
mondo!-
Scusatemi, ma questo è veramente fuori come un balcone: non ho mai sentito
nessuno definire dei semplici tramezzini “deliziosi e pratici”.
E se i potenziali assassini non fossero state quelle persone là fuori, ma fosse
questo svitato che ho di fronte a me?
Help!
Comunque sia, ormai ci sono dentro: addento un tramezzino.
Però, niente male! Hanno un buon sapore.
-Li hai fatti tu questi, Dean?-
Lui, prima di rispondere, ha almeno il buon senso di ingoiare quello che ha in
bocca.
Scuote il capo –No, li ho presi alLo Starnuto. È un ristorante che mi ha
consigliato Neville!-
Adesso, perché mi viene da vomitare? Non ho dato a sufficienza negli ultimi due
giorni?
Ecco a voi, gentili spettatore, la seconda persona menomata che acquista i suoi
viveri in un posto che definirlo “Ristorante” è un insulto per tutti quelli che
lo sono veramente, alias Lo Starnuto.
Ingoio a forza l’ultimo tramezzino, improvvisamente mi è passato l’appetito.
Dean mi dice che se ne voglio mangiare ancora non c’è nessun problema, ma io
glio mangiare ancora, non c' alias Lo Starnuto. ha
in bocca: vi giuro, aveva quella fornace talmente pidiniego con
sufficiente decisione: e che cavolo, saprò se mi va o meno di mangiare qualcosa.
Finita la… Ehm, cena, riprendiamo ad assemblare mobili e non so nemmeno come
esprimervi la mia gioia!
Ma vi dirò, sono particolarmente portata per questo genere di cose, veramente!
Innanzi tutto, a differenza di Dean, so da che parte vanno messe le istruzioni.
Tanto per dire, lui pretendeva di tenerle a testa in giù e di capirci anche
qualcosa!
Assurdo!
Dopo un paio d’ore passate a sistemare sui vari scaffali della libreria le
videocassette di Dean (ho evitato di fargli notare che si chiama “Libreria”
perché contiene “Libri”, sono sicura che non avrebbe capito) mi sorge spontanea
una domanda. Anche se, a dirla tutta, la risposta mi terrorizza alquanto.
-Dean, posso farti una domanda?-
Lui mi sorride, avvicina una mano al mio viso e sposta una ciocca di capelli
dietro al mio orecchio –Tutto quello che vuoi, Hermione-
Davvero dolce da parte sua.
-Come mai… Si, insomma, come mai tu e Ginny vi siete lasciati? Veramente…-
Lui assume un’aria un po’ sorpresa, come se la risposta alla mia domanda fosse
così ovvia da non dover nemmeno essere spiegata: chiaramente mi sono
persa qualcosa di fondamentale.
-Che domande!- esclama, infatti –Non avrei mai potuto convivere con una persona
che ha una madre che cucina quel cibo così grasso! Ho una linea da
mantenere, io! Hai fatto caso che nei miei tramezzini c’era solo
insalata?-
Evito di fargli notare che una cosa proveniente dalLo Starnuto (dove servono i
cibiTutto sorride, avvicina una mano al mio viso e
sposta una ciocca di capelli dietro al mio orecchio -Yi notare che si chiama più
grassi di qualunque cibo grasso che voi abbiate mai mangiato nella vostra vita)
difficilmente può essere, come dire, dietetico.
Cerco di darmi un’aria abbastanza comprensiva (probabilmente senza riuscirci)
–Capisco- dico, anche se in realtà sto pensando che questo ragazzo è veramente
da legare.
Ah, per la cronaca ora stiamo assemblando una scrivania e, visto e considerato,
che non credo che Dean sappia scrivere (esattamente come non sa leggere), non so
proprio a come la potrà utilizzare.
-Hermione, devo dirti una cosa…- mi dice Dean incerto.
Per favore, niente proposte di matrimonio, se dovessi accettarle tutte mi
toccherebbe diventare poligama.
-Si?- gli chiedo io, con un sorriso (finto) che va da un orecchio all’altro.
-Abbiamo…-
Cosa? Cosa abbiamo?
-Anzi, ho- si corregge lui.
Ah, ecco! Non andiamo a dire in giro che “Abbiamo” quando sei solo tu che “hai”
razza di cretino… Ma poi, “Ha” cosa? Seri problemi mentali? Vero!
-Montato le gambe della scrivania al contrario!-
***
Okay.
Grazie al cielo, la serata è terminata. E per fortuna Dean mi ha riaccompagnata
a casa. E io mi sono convinta che, piuttosto di mettermi con lui, vado a nozze
con la Umbridge.
-Quel ragazzo è irrecuperabile…- mormoro a me
stessa, mentre stancamente mi lascio cadere sul divano.
Terribile, terribile, terribile giornata. Talmente tanto, da costringermi a
ripetere “terribile” per ben tre volte!
Suona il campanello: portiere o facchino?
Vado ad aprire. Portiere.
-Salve, scusi l’ora- mi dice lui.
-Non importa- rispondo io. Non importa, ma muoviti.
-Sono solo venuto a dirle che la signora Green ha rimediato al piccolo
inconveniente e che si è offerta di pagarle i lavori per sistemare anche il suo
problema in bagno…-
-Gentile da parte sua- rispondo, con un sonoro sbadiglio.
-Già… Ero solo venuto a dirle questo… Buonanotte-
-‘Notte!-
Rientro in casa. Mi faccio una doccia e, finalmente, mi preparo a passare una
notte tra i miei adorati orsetti rosa.
Mi sdraio sul mio letto e chiudo gli occhi.
Credete che sia così semplice, per me, dormire? Illusi.
Squilla il telefono. Ginny o Dean?
Per scoprirlo, forse è meglio rispondere.
Continua….
*********************************
Wow O.o Ho scritto questo
capitolo tutto d’un fiato, ma non è uscito proprio come lo volevo io. Pace ^^’ E
dal prossimo si comincia con gli aspiranti fiorai: vi anticipo che gli
appuntamenti con Harry e Ron saranno gli ultimi **così vi faccio patire *____*
** Spero di poter postare il prossimo capitolo prima di ritornare in prigio...
Ehm, volevo dire a scuola ^____^ Se ciò non dovesse succedere (conoscendomi, è
molto probabile) faccio a tutti un in bocca al lupo (per scuola, lavoro,
eccetera...)
Passiamo ai ringraziamenti per le bellissime recensioni che mi avete lasciato,
okay?
Felpy: ma grazie! *___*
Sono contenta che la storia di piaccia così tanto! Ci ho messo un pochetto ad
aggiornare per un polso mezzo scassato e perché volevo trovare qualcosa di
originale che fosse… alla portata di Dean ^^’ Un bacione grande e grazie mille!
^_______^
Evanescense88:
me lusingatissima! ^^’ E felicissima che i pensieri contorti di Hermione (che
poi, infondo, sono i miei ^^') ti piacciano tanto! ^_____^ Baci
Evan88: si *___* Anch’io non vedo l’ora che Hermione esca con Harry e
Ron… Vorrà dire che ci faremo “quattro risate” insieme, okay? ^____^ Un bacione
grande, e grazie mille ^^’
Hermione_potter90: ^^’
Spero di essere riuscita a divertirti anche con questo chap! Baci ^_____^
Emma: amorino mio!
*___* Beh, tu lo sai che io, leggendo i tuoi mille complimenti, inizio a roteare
la mia coda da pavone e a saltellare come una matta ^^’ Eccoti qui la
“clamorosa” serata di Hermione e di Dean… Amore a prima vista, insomma! Tanti
baci, tesoro… ^________^
Janet: ^^’ Hermione mi
stava giusto dicendo che, se proprio insisti, potrebbe farti avere anche le
bamboline dei suoi ammiratori, in modo che tu possa disintegrarle al posto suo
(come delle bamboline WooDoo insomma ^^’) Un bacio bella, e grazie ^____^
Alessiuccia: *__* Grazie millissime! Ti confesso una cosa: io sono una
propensa per quegli amori impossibili, tipo che tutti sono innamorati della
stessa ragazza e poi, arrivati al momento della scelta, la suddetta spezza il
cuore a tutti… Ecco, in poche parole, come è nata l’idea della fic… Hermione
dovrà scegliere, ma chi? Un bacione grande grande! ^________^
Fredyck: TU! **dito puntato** Non mi tentare, che la fic è già abbastanza
un pasticcio di suo, senza l’intervento di Draco & Company ^^’ Comunque, sei
veramente un’ottima dispensa di idee, ci farò un pensierino, ma **O______O** non
prometto niente! Baci, baci… ^_____^
Chiaras: ^^' ma grazie mille! Eccoti l'appuntamento di Hermione... un
disastro, come tutti gli altri del resto? Potrà mai trovare l'uomo della sua
vita, tra questi maledetti imbecilli? Ti invito ufficialmente a scoprirlo,
continuando a leggere la fic *^_____^* Un bacione!
HarrynHermione: *__* ma come sei dolce tu! Sono proprio contenta che la
fic stia riuscendo a divertirti, soprattutto perché era proprio quello lo scopo
^^’ Comunque, una coppia finale dici? Certamente ci sarà, infondo Hermione dovrà
pur scegliere, no? Un bacio grande amore, e spero di risentirti presto e di
leggere quella cosina che mi hai accennato ^_____^
Beh, ora mi congedo e vi do’ appuntamento con il prossimo capitolo “Fiori alla
riscossa (I Parte)” e, come ho indirettamente già detto, vedrà all’opera il
simpaticissimo **e qui mi prende un attacco di tosse cronica** Vicky… la luce
dei miei occhi (di fatti sono miope ^^’)
Baci a tutti
Ale69
*P.S. Non dimenticatevi di commentare! Vi avverto che un bicchiere di Bunchi
alla Seamus e un tramezzino alla Dean, se combinati insieme, possono davvero
essere esplosivi >.< Non vorrete sperimentarlo sulla vostra pelle, spero ^___^
**della serie “Ale e le sue minacce”**
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Capitolo 5 *** Fiori alla riscossa (I Parte) ***
Nuova pagina 1
*Cioccolatini, lividi e
fiori*
Capitolo 4 : Fiori alla riscossa (I Parte)
Se una persona vi dice “Pagherò io i danni”
non so voi, ma io mi aspetto di non dover sborsare nemmeno un centesimo per
dover riparare ad un ipotetico problema.
Chiaramente io mi sbaglio.
Tanto per dire, la cara signora Green
che ha praticamente rovinato le meravigliose piastrelle del mio bagno, per “Pagare
i lavori” intendeva dire “Ti chiamo qualcuno che ti sistemi quello
che io ho combinato”, ma non intendeva dire “Pagherò tutto, fino
all’ultima sterlina, io!”
Per farla breve: quattro del mattino, vecchio maleducato inacidito che mi invita
in modo poco cortese ad aprirgli la porta, che entra in casa mia come una furia
avviandosi verso il mio bagno, che lavora con la classica espressione da “Ti
sto facendo un favore” e che, alla fine, ha pure il coraggio di scroccarmi
un caffè.
È solo per la perfetta educazione che ho
ricevuto dai miei genitori, se non l’ho sbattuto fuori di casa a suon di calci
nel sedere.
Il colmo, comunque, è arrivato quando mi ha detto -Signorina, fanno
settantacinque sterline, manodopera esclusa-
A quel punto mi è sinceramente preso un infarto: praticamente mi ha fregato un
quarto dello stipendio mensile! Ma vi rendete conto?
E quando sono andata ad informarmi preso la carissima signora Green, mi
sono sentita rispondere –Cara, ma cosa vuoi che faccia a parte chiamarti
un tecnico specializzato come il signor Brown?-
A quel punto ho desiderato solo urlarle in faccia: ma si sono messi tutti
d’accordo per concorrere a questa pagliacciata? E poi con quei nomi… Si,
deve per forza essere uno scherzo.
Inoltre, cara! Ma cara un corno! L’unica cosa “cara” in tutta
questa situazione, è la cifra oltremodo eccessiva scritta infondo alla mia
fattura.
Inutile anche solo ribattere qualcosa, gli anziani di questo palazzo hanno una
gentilezza veramente odiosa: oh no, non sono mica gentili per natura,
assolutamente, piuttosto lo sono per convenienza!
Infondo pensateci: se sono gentili e uno s’incavola con loro, succede che gli
prende un infarto, e indovinate poi di chi è la colpa se vanno a fare una
lunga visitina al Creatore? Esatto, avete indovinato: nostra! Di noi poveri
condomini che ci sforziamo di sopportare questa ingiustizia!
Eppure ho sempre adorato le persone anziane per la loro saggezza e la loro
cortesia; ma dove diavolo sono venuta ad abitare?
In ogni caso, adesso, giusto per fare qualcosa di terribilmente originale, sto
veleggiando come una scema per casa mia, buttando via tutti i fiori appassiti
che la infestano; nel frattempo, con la mano libera, mi spalmo una pomata sui
lividi violacei che ho sulle braccia, mentre di tanto in tanto, afferro qualche
cioccolatino dalla scatola accuratamente riposta sul tavolo per mangiucchiarlo.
Di solito casa mia è un porcile: non fraintendetemi, non è sporca e non lascio
le mutande in giro dopo essermi fatta la doccia. Semplicemente è perennemente
disordinata, con sacchetti di patatine o di biscotti, lasciati in giro
semivuoti.
Solo tre motivi possono indurmi a riordinarla: primo, sta per arrivare mia
madre.
Voi non potrete mai capire quanto quella donna sia maniacale; da piccola
non potevo spostare la poltrona del mio salotto nemmeno di un centimetro, perché
da quella posizione era alla stessa distanza sia dalla televisione, che dal
bagno, che dalla cucina. Ovviamente lei aveva preso le misure.
A volte succede che piomba a casa mia tutto d’un tratto e per questo ho preso la
sana abitudine di guardare fuori dallo spioncino; in questo modo, con qualche “Evanesco”
e “Gratta e netta” riesco a rendere il mio habitat quantomeno
accogliente. Prima che si rincretinissero, anche Harry e Ron apprezzavano casa
mia, a tal punto da contribuire al mio disordine.
Adesso apprezzano solo me.
Il secondo motivo valido è che non ho niente da fare. Insomma, piuttosto che
passare il mio tempo a rigirarmi i pollici o mangiucchiarmi le unghie come una
schizzata pazza, preferisco riordinare. Anche perché ho il vago sospetto che
potrebbero nascere strani organismi da quelle noccioline abbandonate sul tavolo.
Infine, terzo ed ultimo motivo, naturalmente è la minaccia. Insomma, se
qualcuno disgraziatamente dovesse dirmi “Riordina o ti uccido” (datemi
della melodrammatica, ma conosco almeno una decina di persone che
sarebbero in grado di farlo) non sono mica stupida, riordinerei tutto in meno di
cinque minuti e tutto splenderebbe come un pavimento di marmo tirato a lucido.
Adesso, grazie a Dio non mi ha minacciata nessuno e grazie agli Orsetti Rosa non
sta per arrivare mia madre (il che, vi garantisco, è più o meno la stessa
cosa!). Quindi, semplicemente mi stavo annoiando: fuori piove e io e Ginny
abbiamo rimandato lo shopping ad un giorno migliore. Ho letto almeno cinque
volte tutti i libri che ho in casa mia, e probabilmente alla prima occasione ne
comprerò un altro centinaio, giusto per tenermi in allenamento.
Non guardo la televisione: ma stiamo scherzano? Attenta alla mia intelligenza,
con tutti quei programmi ridicoli che passano su ogni canale! Quindi, in breve,
mi rimaneva solo questa tetra prospettiva: riordinare! E pulire! Restereste
scioccati se vi raccontassi cosa ho appena trovato sotto il divano. Non siete
curiosi di sapere cosa? Okay, allora ve lo dico: un sacchetto di Caramelle Tutti
i Gusti+1 appartenente al cesto immenso che ci regalò Silente al settimo anno,
dopo aver preso il diploma; dico, ma vi rendete conto? Questa è sicuramente
opera di Ron, le ha nascoste per non farmele mangiare e poi se le è dimenticate,
tipico di lui!
Comunque sono molto soddisfatta del mio lavoro: la percentuale di aria
respirabile è aumentata decisamente nell’ultima mezz’ora; senza contare che
divano, poltrone, tavolo e scrivania hanno ripreso le sembianze di quello che
sono in realtà, cioè divano, poltrone tavolo e scrivania.
Prima avevano la funzione di utile appoggio per vestiti, cibi di vario genere,
libri di vario tipo, giornali…
Insomma, per dirla come la direbbe mia madre “Questa casa ha smesso di essere
la caverna dell’Homo Sapiens”. Terribilmente spiritosa, lei.
Concludendo con i miei deliri (strettamente legati a quello che ho passato, che
sto passando e che passerò nei prossimi giorni) passo a raccontarvi come
siamo messi con i miei appuntamenti: ne mancano solo tre! Solo altre tre
terribili sere e poi la decisione, che in cuor mio ho già preso, ma che agli
altri faccio credere di dover ancora prendere: li scarterò tutti.
Sono dei pazzi furiosi se pensano che io possa sposarmi, fidanzarmi, avere dei
figli, con loro! Per ora ho avuto a che fare, nell’ordine: con un tizio
che è sulla buona strada per diventare il miglior rappresentante mondiale del
Mimbulus Mimbletonia, con un futuro alcolista, con un salutista decerebrato che
considera i tramezzini un autentico dono divino. Può andare peggio di
così?
E stasera ho appuntamento con il loquace Victor! Dovrò ingurgitare dosi
massicce di caffè per poter rimanere sveglia, dove mi potrebbe mai portare? A
visitare un museo di palle da Quidditch? Già me lo immagino “Her-mi-un,
gvarda… Questo Bolide è stato usato nel 1853 per rompere il cranio di Tizio,
Caio e Sempronio, i tre cacciatori più importanti della storia… ” Sarà
sicuramente un’uscita allegrissima! Non vedo l’ora…
Ah, volete sapere chi era al telefono ieri sera? Dean! Mi ha detto che ho
dimenticato a casa sua la busta con i tramezzini che aveva preparato per me… Gli
ho detto che poteva mangiarli lui perché io non mi sentivo molto bene (e,
infondo, non è stata proprio una bugia!).
-Ma cos’è successo qui?- esclama una voce proveniente dall’ingresso; ironica,
stizzita, inacidita, scocciata… Ginny, in breve.
-Ciao Ginny- la saluto io senza nemmeno metterci troppa enfasi, tanto con lei è
tutta fatica sprecata. Di fatti mi arriva uno sbuffo in risposta. –Stavo
sistemando un po’…- le spiego con un sorriso –Vuoi qualcosa da bere?-
Lei agita la mano, come se stesse scacciando delle mosche e si siede comodamente
sul divano –No, grazie! Ma come mai? Non starà per caso arrivando tua madre…-
Visto, anche lei è a conoscenza dell’ira distruttrice della mia tenera
genitrice (che termini raffinati per indicare una povera matta!).
Spalanco gli occhi come se mi avesse appena detto di aver fatto un viaggetto su
Saturno –Assolutamente no! Ma stai scherzando, vero?-
Lei non mi degna di risposta, eccetto che per un piccolo ghigno che si disegna
sulle sue labbra: ma perché mi prende sempre in giro?
-Allora, Ginny, mi racconti cos’ha combinato ieri tuo padre?- le domando un po’
apprensiva. Infondo stiamo parlando di un uomo che due mesi fa ha appiccato il
fuoco al tetto della casa perché voleva vedere come funzionava un
lanciafiamme. E la signora Weasley è a dir poco una santa a sopportarlo.
A questo punto la mia amica sembra seriamente sull’orlo di urlare. Dalla
rabbia.
Tanto per dire, il suo viso sta iniziando a diventare dello stesso colore dei
suoi capelli, mentre gli occhi si riducono a due fessure come se stesse
prendendo la mira. Per uccidere, s’intende.
Fa paura, veramente!
-Quell’idiota…- sbotta, seccata –Ed è tutta colpa di Ron, come al solito! Quel
deficiente di mio fratello ha voluto lezioni di corteggiamento da mio padre, e
quell’altrettanto scemo gli ha mostrato come preparare una cenetta romantica…-
Adesso digrigna i denti.
Io sono un po’ perplessa –E allora?-
Le narici di Ginny fremono, simili in modo impressionante a quelle della
McGranitt ogni qual volta le veniva detto qualcosa di stupido. E per una donna
che era la direttrice della casa di Grifondoro (a cui appartenevano individui
come Lavanda Brown e Calì Patil) non era del tutto una novità.
-E allora- riprende lei in tono furibondo
–quel cretino gli ha fatto vedere qualche numero con i piatti e Ron lo ha
imitato. Solo che più che un ballerino professionista, quello stupido sembrava
un Troll malamente addestrato e…- riprende fiato, per terminare con un finale
degno del suo apocalittico racconto -…ha demolito il servizio di porcellana
della mamma-
Finale un po’ deludente, ammettiamolo. Io personalmente mi immaginavo chissà
cosa –Ma un “Reparo” sarebbe stato sufficiente per riaggiustarli-
rispondo io in modo sensato. Mi piace quando faccio la persona coerente,
mi fa sentire importante. Ovviamente prima di incontrare lo sguardo inceneritore
di Ginny.
-Erano piatti Babbani… Non funzionano gli incantesimi su quelli…- mi
risponde lei –E comunque non è questo il punto… Quando la mamma è entrata in
cucina non ha visto i cocci sul pavimento ed è scivolata-
Adesso ho capito –E come sta?-
-Ha urlato per un’ora!-
Non era proprio questa la risposta che mi aspettavo di ricevere, ma infondo mi
accontento: se ha urlato per un’ora, significa che Molly è ancora viva, no? A
meno che, passata quell’ora, non sia stramazzata al suolo priva di energie. Ma
in quel caso la sua accidentale planata sul pavimento non sarebbe da
considerarsi come la causa del decesso.
-Hermione… Quello stupido animale ti sta cercando- Ginny mi distrae dai miei
pensieri. Per la cronaca, per stupido animale lei intende la mia adorata
Titty. Dice che, per principio, è stupido soprattutto il nome. Ma come spiegarle
che Titty era il mio personaggio preferito?
-Non chiamarla così, Ginny- mi limitò però a rimproverarla, mentre mi avvicino
alla mia graziosa gufettina e afferro la lettera che ha nel becco.
Ricompensa per la sua fedeltà, un cioccolatino made in Neville!
In ogni caso, la lettera è di Victor. Lo capisco (prima ancora di leggere il
mittente) dal suo inglese completamente scorretto e sgrammaticato. Santo Cielo,
anche un Troll sarebbe in grado di scrivere meglio di lui.
-Quell’idiota di Victor?- mi domanda Ginny, dando una veloce sbirciatina
aldilà della mia spalla. Ma come è acida oggi, ha per caso mangiato dello yogurt
andato a male?
-Già… Vuole dirmi che mi verrà a prendere verso le 20.30 di stasera… E dice
anche che ci divertiremo tantissimo…- rispondo io, per la verità molto,
ma molto, perplessa.
Il sonoro sbuffo di Ginny, mi fa intuire cosa pensa lei al riguardo.
-Ginny, che tu sappia esiste un Museo del
Quidditch?- le domandò curiosa, ma anche un po’ apprensiva.
No, dimmi di no, dimmi di no!
-Certo che esiste! Al suo interno vi è conservata ogni genere di cosa,
anche i Bolidi che hanno segnato le vittorie più importanti della storia…- mi
risponde lei, stravaccandosi sul divano per guardare comodamente la televisione.
E io inizio a tremare dentro…
***
-Mostra qvesto biglietto al signore…-
Cinque parole dall’oscuro significato. Per me, in questo dato momento, anche “Avada
Kedavra” suonerebbe come qualcosa di dolce, sicuro e protettivo.
Innanzi tutto, che biglietto è? E secondo, ma non meno importante, che signore?
Per la cronaca, io e Victor ci troviamo in uno spiazzo immenso, e siamo
circondati solo da alberi, buio e nebbia. Niente di più e niente di meno.
Devo iniziare a pensare che lui ha le allucinazioni?
È piombato a casa mia e mi ha fatta salire
sulla sua scopa, mi ha condotta in questo posto e… Mi ha messo nelle mani un
biglietto tutto colorato, con delle scritte in una lingua che non riesco a
decifrare. Non è sicuramente inglese e nemmeno francese. Sarà arabo, che ne so!
-Ehm… Victor, quale signore?- gli domando un po’ titubante, come se
avessi paura di vedergli spuntare un terzo braccio. Lui mi sorride e si china
verso di me per depositarmi un casto bacio all’angolo delle labbra.
Un frusciare minaccioso tra gli alberi, mi annuncia che non sono la sola
ad essere contrariata.
-Seguimi- mi dice solamente, pronunciando l’incantesimo “Engorgio” per
rimpicciolire la sua scopa e metterla in tasca. Chissà, magari prima della fine
della serata, riesco a buttargliela via!
Con una piccola luce che mi scalda il cuore (nota anche come “Speranza di
liberarsi di qualcosa di estremamente inutile”) faccio come mi ha detto.
Dopo un po’ arriviamo ad un altro spiazzo immenso, solo che ci sono un sacco di
luci che illuminano tutt’intorno, mentre un padiglione dai colori sgargianti si
innalza al centro del piazzale.
Getto un'altra breve occhiata al biglietto che stringo ancora in mano e quasi mi
prende un colpo. È raffigurato un leone che salta attraverso un cerchio di
fuoco.
Ho un sospetto. Ho un sospetto veramente atroce e spero solo di sbagliarmi.
-Victor, ma… Dove siamo?-
Lui mi sorride come un ebete (e probabilmente se Seamus lo vedesse ora,
soffrirebbe d’invidia!) –Al civco… Al civco bvlgaro, per la
precisione…-
***
Probabilmente colui che ha scritto quel
fantomatico libro chiamato “Destino” non aveva molto in simpatia la
sottoscritta.
Probabilmente, nel concepirmi, gli sono stata talmente antipatica che ha pensato
di farmi rivoltare le dieci piaghe d’Egitto contro, con un potere dieci volte
più devastante delle loro predecessori.
Anzi, più che dieci, sono sei. Le sei piaghe d’Hermione. Ecco come
ribattezzerò quei sei animali che mi stanno addosso come dei segugi. Soprannome
azzeccato, non c’è che dire.
-BVAVISSIMI! ANCOVA!!-
E mentre il timpano del mio orecchio raggiunge i miei adorati Orsetti Rosa
(facendomi ciao con la manina), mi volto a guardare un Victor estasiato
che chiede il bis. Bis di cosa, chiederete voi. Ma naturalmente, di un elefante
ammaestrato come un Troll che corre lungo un percorso stabilito.
Personalmente ho sempre odiato il circo, voglio dire: cosa c’è di emozionante?
Eppure questo centinaio di persone che mi circondano (Victor stridente incluso)
sembra che si stiano divertendo come mai in vita loro.
Nell’entrare, siamo passati accanto ad una gabbietta con delle scimmie. Così
tenere, così morbide nel loro folto pelo lucente. Sembrava che non chiedessero
altro che essere coccolate.
Così mi sono avvicinata alla gabbia e molto stupidamente ho introdotto una mano
al suo interno per accarezzarle: non l’avessi mai fatto.
La scimmietta numero uno ha iniziano ad urlare come una pazza, tanto che se la
Signora Black l’avesse sentita, sarebbe venuta da lei a chiederle lezioni
al fine di raggiungere tale tonalità stridula.
La scimmietta numero due, mi ha morso la mano, che subito ha iniziato a
sanguinare. Due segni rossastri proprio al centro del palmo.
La scimmietta numero tre mi ha tirato i capelli, e per un attimo sono realmente
stata sul punto di trucidarla con le mie mani: per ottenere codesti capelli
lisci, mi ci sono volute dalle tre alle quattro ore. Stupido animale.
La scimmietta numero quattro (che risponde al nome di Victor Krum) ha
iniziato a ridere, divertita, come una matta. Insomma, se il buongiorno si vede
dal mattino, avrei dovuto comprenderlo fin dal principio che questa serata
sarebbe stata un totale disastro.
Comunque sono riuscita a togliermi dai piedi Victor per una buona mezz’ora,
durante la quale sono andata nel retro del padiglione per farmi medicare la
ferita alla mano. Ecco, oltre ai lividi, adesso ho pure i morsi.
Non è possibile, giuro che non è possibile!
Quando poi ho raggiunto Victor ai nostri posti, lui era tutto emozionato perché
stavano per cominciare con il suo numero preferito: i leoni che attraversano un
cerchio infuocato.
Lui ha insistito tanto per prendermi la mano e deporre un lieve bacio sulla
ferita, ma io gli avrei volentieri tirato una cinquina di quelle fatte bene, più
che altro per essersi messo a ridere come un idiota quando ero in difficoltà.
In ogni caso è stato veramente dolce. E poi ho dovuto soffocare un moto di
tenerezza quando l’ho visto stringere i pugni come un bambino, nell’esatto
momento in cui il leone spiccava un balzo.mamma.l
servizio di porcellanan finale degno del suo arofessionista, quello stupido
sembrava un Troll malamente addes
Anche adesso è emozionantissimo, mentre
quell’elefante continua a camminare, perfettamente addestrato. A metà dello
spettacolo mi ha preso la mano, e l’ha stretta fortissimo nei momenti più
cruciali, mentre tratteneva il fiato.
Un bambino, non c’è altro modo per definirlo.
Adesso c’è una piccola pausa e ci stiamo dirigendo verso un chiosco che vende
roba da mangiare.
Non starò a descrivervi l’uomo che ci lavora per preservare lo stato di salute
del vostro stomaco. Sappiate solo che è inguardabile.
-Her-mi-un- mi chiama e voi non potete nemmeno capire il nervoso che mi
fa venire quando mi chiama così. Possibile che dopo anni che ci
conosciamo, non ha ancora capito come si pronuncia il mio nome? –Ti piace lo
zucchero vilato?-
Vilato è quello che noi comuni mortali intendiamo per “filato”.
-Certamente!- gli rispondo con un sorriso. Sempre meglio di tramezzini e
insalata, di Bunchi in quantità industriale e di una bistecca al sangue
oscenamente grassa.
E poi lo zucchero filato mi piace tantissimo, anche se alla fine mi ritrovo
tutta la faccia impastata e appiccicosa.
Mentre ci gustiamo il nostro dolce colloso,
passiamo di nuovo accanto alla gabbia delle scimmie, ma stavolta sto alla larga
da quegli stupidi animali dispettosi.
-Her-mi-un, dopo c’è il mio numero…- mi dice con un largo sorriso, e io
mi volto a guardarlo con tanto d’occhi.
-Come? Il tuo numero?-
-Si, il mio numero con le voche…-
Voghe è il corrispondente di foche nella nostra lingua: avete
anche un traduttore simultaneo gratuito!
Quando ricomincia lo spettacolo, torno a sedermi al mio posto, senza però Victor
che è andato a prepararsi: sono sinceramente curiosa di vederlo!
Appare in scena e non appena lo guardo esibirsi… scoppio a ridere come una
scema.
Avete presente le foche che tengono una pallina in equilibrio sul naso? Ecco, il
numero consiste in quello, con il piccolo particolare che insieme alla
foca, c’è anche Victor. E anche lui tiene una pallina in equilibrio sul
naso, proprio come il suo grasso animale.
Forse avrei dovuto dare ascolto a tutti quelli che dubitavano dell’appartenenza
di Krum alla razza umana. Forse avrei dovuto farlo, ma come al solito il
mio orgoglio mi ha spinto a fare di testa mia.
Non vi dico la vergogna. Io non lo conosco…
Una signora prossima alle lacrime seduta nel posto accanto al mio, si volta a
guardarmi –Signorina, è un suo amico quello?- mi domanda, cercando di riprendere
fiato tra uno scroscio di risata e l’altro.
Il mio sguardo cade sulla faccia del mio portiere (che ormai sono abituata ad
incontrare nei luoghi più impensabili) seduto qualche posto più avanti e che, a
sua volta, guarda con ostinazione nella mia direzione.
Con aria tetramente depressa, lascio spostare il mio sguardo al centro del palco
e scuoto la testa con convinzione –Ma sta scherzando? Mica lo conosco
quel buffone!-
***
Facciamo un veloce resoconto della serata:
sono morta di freddo perché ad un certo punto ho dovuto assistere ad un numero
all’aria aperta e vi assicuro che i tre gradi sotto zero non sono molto
amichevoli; ho una ferita mortale sulla mano, che potrebbe essere
amputata; Victor mi ha sfigurata quando, alla fine della sua teatrale
esibizione, mi ha invitata a raggiungerlo; i miei capelli sono quanto di
più osceno si possa desiderare; la meravigliosa e simpaticissima foca del mio
meraviglioso e simpaticissimo amico Victor mi ha praticamente lavata,
schizzandomi addosso mezza piscina nella quale era immersa.
Insomma, la serata è andata bene, no?
-Her-mi-un, mi porteresti una garza per la verita…-
-Non osare mai più avvicinarti a lei, o ti lancio un Avada Kedavra-
-Hermione, non avresti qualcosa di più leggero della camomilla… Sai,
vorrei poter mantenere la mia linea impeccabile…-
-Qui ci vuole un Whisky Incendiario, ne hai in casa, Hermione?-
-A costo di andare contro il mio orgoglio, ti aiuterò Ron!-
-Hermione posso dare un’occhiata alle tue piante?-
Ah, dimenticavo… Al resoconto della serata, non ho aggiunto le Sei Piaghe
d’Hermione che, inesorabili, sono tornate a colpire!
Continua….
****************************
Salve! O.o Caspita, non
credevo di metterci tanto ad aggiornare, vi chiedo scusa! Il capitolo comunque
mi è uscito un po’ di getto: un pomeriggio ero nervosa a causa di alcuni
avvenimenti spiacevoli della giornata, allora mi sono messa lì e ho buttato giù
questo. Era dalla cena di Neville/Hermione che volevo scriverlo, ma ho dovuto
attendere per ovvi motivi: se il cavo Victor avesse regalato ad Hermione
dei Cioccolatini, invece dei Fiori, sarebbe stato tra i primi della lista, no?
^_____- In ogni caso, spero che abbiate apprezzato, perché è un po’ diverso dai
capitoli a cui vi ho abituato fino a qui! ^^’ Ancora tre e dovremmo farcela (e
poi vi autorizzerò a lanciarmi dietro tutti i pomodori che volete! ^^’)
Ringraziamenti:
Hermione_potter90: il
tuo entusiasmo è veramente una fantastica dose di energia! Harry e Ron saranno i
prossimi, e ti assicuro che prevedo scintille (se non addirittura esplosioni
^^’) Quindi preparati, spero di riuscire a rendere divertenti e originali anche
quelli! Un bacione ^____^
Emma: TU! TU! Con che coraggio mi fai tutti quei complimenti e poi
pretendi anche che io non ti strapazzi di coccole *___* Ma tesoro mio, grazie!
Ti giuro, è un termine così insensato, ma anche il più vero che mi viene in
mente! Come sei dolce, dolce, dolce… Talmente tanto da costringermi a ripeterlo
per ben tre volte O.o E, comunque, la fiducia degli Orsetti Rosa riusciresti ad
ottenerla senza nessuna corruzione, credimi… I sotterfugi servono ad Hermione
^^’! Un bacione grande cucciola ^______^
Killer: più che
adorabili, Hermione ti suggerirebbe “devastanti” per le sue Sei, apocalittiche,
Piaghe ^^’ Ma io personalmente ti ringrazio per i complimenti ^____^ Un bacione!
Laguna: il portiere *___*! Lo amo anch’io… E convengo sul fatto che i
ragazzi sono uno spasso, soprattutto quando fanno andare fuori di testa Hermione
(non c’è niente da fare, rido da sola quando scrivo la storia, meno male che fa
anche a voi lo stesso effetto ^^’) Mille grazie, un bacione! ^____^
Janet: la mia segreta fonte di ispirazione! Ti giuro, non ci avevo
pensato: Hermione e un’uscita galante con i suoi adorati Orsetti… Potrei
includerlo nel prossimo capitolo, magari come un sogno della suddetta ragazza!
Grazie mille genietto, tanti bacioni ^_____^
Chiaras: più che appuntamento, io lo definirei “delirio” E la povera
Hermione è d’accordo con me O.o Dean… Guarda, mi è sempre parso particolarmente
inutile quel ragazzo, e nel sesto libro di Mamy Rowling ho trovato conferma: sa
proprio come sfruttare un appuntamento, lui *___* Un bacio!
Fredyck: O__O Tom
Riddle? Oddio, no! Assolutamente, se dovesse entrare a far parte della storia
uno come lui, dovrei scrivere “Demenziale” e non penso che la fic lo sia;
è divertente, ma alla fine ci sarà un po’ un finale a sorpresa! Per quanto
riguarda Draco…Ora come ora ho i miei dubbi di poterlo includere nella fic… Un
sequel, magari *__* Grazie come sempre e un bacio ^_____^
Ma grazie mille *___* Io cosa posso fare per ringraziare tutti per queste belle
recensioni? Mi fate sempre emozionare con le vostre belle parole. Pertanto,
spero di poter postare presto il prossimo capitolo, almeno per ricambiare. E
interesserà… Harry o Ron? Ron o Harry? A voi la scelta, per me è totalmente
indifferente ^____^ Fatemi sapere…
Un bacione a tutti
Ale69
*P.S. Se non volete raggiungere Victor sul palco mentre imita una foca, vi
conviene lasciarmi un commentino: sa essere incredibilmente imbarazzante il
cavo ragazzo!
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