Un Cuore Pulito

di 1rebeccam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Emozione di Semir ***
Capitolo 2: *** L'attentato ***
Capitolo 3: *** Rabbia ***
Capitolo 4: *** Il Traditore ***
Capitolo 5: *** La Rabbia e La Dolcezza di Semir ***
Capitolo 6: *** Ancora in Pericolo ***
Capitolo 7: *** Dolore e Tenerezza... ***
Capitolo 8: *** Bip...Bip...Bip... ***
Capitolo 9: *** La Fine dei Giochi ***
Capitolo 10: *** Il Meraviglioso Profumo della Vita ***



Capitolo 1
*** L'Emozione di Semir ***



Salve!
Eccomi di nuovo con la serie "Ben & Semir. Due mattacchioni amici per la pelle"
Vi farà ridere, piangere, stare in ansia e arrabbiarvi...almeno questo è quello che spero.
Buona lettura



UN CUORE PULITO
*
L'emozione di Semir
*
1 capitolo

 


Vediamo un pò…dove eravamo rimasti? … Ah si…
Dopo la brutta avventura nel bosco i nostri due eroi sono ricoverati in ospedale e invece di riposare non fanno altro che litigare sul sesso della loro progenie ,(mamma mia che parolonaaaaaa!)
Rebecca e Andrea sono uscite dalla stanza ridendo come matte…ma poi ci ripensano e si mettono dietro la porta ad ascoltare per vedere quanto tempo ancora i loro mariti sarebbero stati capaci di andare avanti!
In effetti Ben continua a punzecchiare l’amico
“Se sei così sicuro che è un maschietto perché non hai voluto sapere il sesso dopo l’ecografia!”
“Perché Andrea vuole la sorpresa!”
“Bugiardo! Tu hai paura, per questo vuoi aspettare fino alla fine!”
“E’ un maschio!”
“Ok…facciamola finita! Che ne dici di fare una scommessa?”
Dice Ben per tagliare la testa al toro, ma all’improvviso si spalanca la porta e Andrea e Rebecca entrano furiose…
“Come sarebbe a dire una scommessa?!”
Sbotta Rebecca seguita a ruota da Andrea.
“Non credevo poteste arrivare a questo punto. Non si scommette sui bambini!
Sui VOSTRI bambini per giunta!”
“Amore mio non arrabbiarti…è stato lui a pronunciare la parola scommessa…io non ho fiatato!”
Piagnucola Semir con l’aria da cucciolo bastonato.
“Tu sta zitto ch’è meglio!”
“Ma no, che avete capito. Non scommetterei mai dei soldi su mia figli, non me lo sogno nemmeno. Pensavo di scommettere qualcosa che serva proprio alle bambine!”
“Ai bambiniiiii!” insiste Semir.
“Ancoooraaaa!!!...ehmm…vediamo un po’………si ci sono…una fornitura per sei mesi di pannolini. Se tuo figlio è un maschietto io ti riempirò la casa di pannolini, in caso contrario…”
Fa una delle sue solite smorfie con il musetto.
Semir guarda la moglie, non sapendo cosa rispondere, anche se ha una voglia matta di accettare la scommessa per far rosicare il suo collega!
Andrea fa uno sguardo truce poi guarda Rebecca e…non resistono…scoppiano a ridere.
“Beh…i pannolini fanno sempre comodo…non ce ne sono mai abbastanza!”
“Ok socio, ci sto. Qua la mano!” Semir allunga il cinque al collega che risponde soddisfatto.
“Raggio di Sole ci siamo appena guadagnati sei mesi di pannolini gratis!”
“Non ti sopporto, quando esco da qui mi faccio assegnare un altro partner!”
“Come vuoi, ma ormai la scommesa è fatta!”

Circa sette mesi dopo…

…Carlos Santiago sta fissando le tre persone sedute di fronte a lui, sembrano cani bastonati con la testa bassa e pronti ad una delle sue sfuriate … perché sarebbe esploso di lì a poco, lo conoscono bene. Sanno di non aver portato a termine il loro lavoro  e lui non gliel’avrebbe fatta passare liscia!
Batte poderosamente il pugno sulla scrivania, tanto da mandare in frantumi i bicchieri di cristallo che c’erano sopra
“Accidenti a voi,  siete dei maledetti idioti non siete stati capaci di uccidere una donnina insignificante, nonostante vi sia stata servita su un piatto d’argento!? Quella donna deve morire , se parla, se arriva in tribunale … andiamo a fondo tutti quanti, lo capite si o no!?”
Dexter, Bert e Van continuano a non guardarlo, in quella situazione sarebbe stato capace anche di tirare loro il collo,  non era la prima volta che uccideva qualcuno con le sue mani anche per molto meno!
“E tu  Shake, non parli!? Te ne stai in disparte e fingi che non sia successo niente!?”
L’uomo seduto sul divano nella penombra lontano da tutti loro, rigira l’orologio d’oro tra le mani e ha l’aria di non essere per niente preoccupato per la sfuriata di Santiago.
“Vedi Carlos tu sei un uomo troppo impulsivo, devi riflettere prima di agire. Non puoi pretendere di uccidere quella donna,  come la chiami tu e risolvere la situazione! Quella donna è tua moglie. Tu hai sbagliato a sposarla, finchè è stata la tua amante e non ha saputo niente di te siete stati felici, poi l’hai voluta sposare, le hai aperto il tuo cuore, la tua casa, il tuo conto in banca, l’hai messa al corrente dei tuoi affari, insomma le hai aperto gli occhi … anche sui morti che ti sei lasciato dietro. E lei invece di esserti riconoscente per averla trattata come una di famiglia, ne è rimasta inorridita ,  e ora … ora tu la vuoi morta! Beh con un po’ di pazienza sarai accontentato, ma devi stare calmo!”
“Calmo!? Devo stare calmo? Sbotta Santiago ancora più irritato dalla calma del suo interlocutore.Tanto tu dormi sonni tranquilli, nessuno conosce il tuo vero nome, nessuno sa chi sei, nemmeno lei, perciò quando spiattellerà gli affari miei in tribunale tu non avrai niente di cui preoccuparti!”
“Carlos, se tu dovessi finire in galera io avrei problemi di liquidità, questo mi provocherebbe molto dolore, perciò tranquillo,  penso io alla tua dolce metà. Solo sii paziente!”
“Dopo l’agguato andato a vuoto oggi, l’avranno portata in un luogo provvisorio ma la sposteranno di nuovo.”
“Dammi solo il tempo di scoprire dove e quando, forse saprò qualcosa domani in mattinata, voi tenetevi pronti.”
Santiago si rivolge ai tre scagnozzi che fino a quel momento non hanno aperto bocca.
“Se fallite anche questa volta non avrete dove nascondervi. Vi taglierò la gola con le mie mani!”

Andrea è seduta comodamente sul divano e si accarezza il pancione, guarda Aida che gioca sul tappeto accanto a lei e sorride.
“Orami manca poco, dopo l’ecografia di domani ogni momento può essere quello buono, dobbiamo tenerci pronti.”
Semir si avvicina, mette una mano sulla sua e le dà un bacio.
“Sei preoccupata?”
“No. Ma un po’ nervosa si, credo sia normale, lo so ci sono già passata però… ora c’è Aida, penso anche a lei che dovrà stare lontana da me, anche se solo per pochi giorni!”
“Non pensare a questo, anche se l’idea di lasciarla al generale delle SS mi sconvolge un po’!”
“Se non la pianti di chiamare mia madre in questo modo lascio la bambina a Ben e Rebecca, lo sai quanto adora stare con lo zietto!”
“No, con lui NO! Non vorrei alimentare questo suo amore insensato per Ben!”
Ridono, poi Semir si mette a sedere sul tappeto accanto ad Aida.
“Ciao anche a te mia piccola principessa, hai badato alla mamma e al fratellino?”
“Io voglio una sorellina!” risponde a tappo la bambina e Semir la guarda sconsolato.
“Anche tu piccola mia!?”
Andrea non può fare a meno di ridere.
“Dai Semir, non vorrai fare discussioni anche con lei!? Per favore io non ne posso più! Ma davvero saresti così triste se arrivasse un’altra femminuccia?”
“Ma certo che no amore mio, il mio è soltanto un desiderio. Amo questo angioletto come amo Aida. Certo però che se fosse un maschietto…”
Andrea alza gli occhi al cielo.
“Basta ci rinuncio! Piuttosto…pensi di svenire anche stavolta oppure riuscirai a partecipare anche tu?”
“Io non sono svenuto…ero solo stanco…avevamo lavorato duro fino a quel momento…ero nervoso e…sono crollato…tutto qui!”
La donna si china su di lui e lo bacia…
“Si certo, come dici tu amore mio!”

Carlos Santiago sta ancora dormendo nel suo enorme letto a baldacchino con i drappeggi di velluto rosso, quando squilla il telefono
“Pronto … sono le 7.00 del mattino, spero tu abbia una buona ragione per svegliarmi, visto che stanotte non ho dormito!”
“Oggi, alle due del pomeriggio, un fuoristrada e due auto di contorno, ci saranno due uomini per auto. Erika sarà sul fuoristrada!”
Santiago si solleva sul letto, la voce di Shake all’altro capo del telefono lo ha completamente svegliato “Come intendi agire!?”
“Durante il trasferimento sull’autostrada. Tre macchine, sei uomini, sei mitra … e l’auto dove viaggerà la tua dolce metà diventerà un cola brodo … e anche lei … ahahahahaha!”

Per Rebecca mancano ancora due mesi buoni.
I bambini della sua classe, una seconda elementare, sono eccitati per l’arrivo di questo bebè, è la prima volta che vedono la loro maestra che si gonfia nella pancia come un palloncino diventando ogni giorno più tonda, e anche in classe si fanno scommesse sul sesso del nascituro. Rebecca è divertita da tutto questo, perché i bambini sono teneri, quando li ascolta nelle loro discussioni serie su come i bambini finissero nelle pance delle loro mamme e soprattutto su come ne venissero fuori, le sembra di sentire i discorsi che a volte fa Ben. A questo punto le cose sono due, o i bambini sono più maturi della loro età, oppure Ben è…irrecuperabile! Si ritrova a sorridere a questo pensiero e mentre li guarda giocare, si accarezza la pancia, parlando al suo Frugoletto.
“Sai una cosa? iI tuo papà sarà anche un bambinone, ma è questo che fa di lui un uomo adorabile. A proposito se tu dovessi essere un maschietto, non te la prendere se continua a chiamarti con il nome di una bambina, perché quando ti vedrà sarà contento lo stesso, ci puoi scommettere!”

“Signora Santiago la colazione è pronta!” dice l’agente Born mettendo i piatti in tavola.
Erika Santiago ringrazia con un sorriso, ma risponde di non avere fame e si chiude di nuovo nella sua stanza.
“Povera donna, sapere che ogni minuto potrebbe essere l’ultimo della sua vita!”
“Beh collega,  risponde l’ispettore Kaspar, anche noi siamo in pericolo stando qui con lei”.
“Già, però quando questa storia sarà finita noi torneremo a casa mentre lei…boh, chissà dove la manderanno, sarà sempre sotto protezione, dovrà comunque guardarsi le spalle!”
“Non se riesce a mandarli tutti in galera!”
Bussano alla porta, tre colpi forti, una pausa e un colpo più leggero. Born va ad aprire…
“Buon giorno Commissario Kroff, tutto a posto nel mondo là fuori!?”
“Non fare lo spiritoso Born, piuttosto qui come va?”
“Tutto bene capo, la signora Santiago sembra nervosa e secondo me comincia ad essere un po’ depressa!”
“D’accordo Born, fate colazione e andate a riposare, alle due si parte!”

“Rebecca sei pronta? Se facciamo tardi salteremo il turno, e poi chi lo sente Semir! Non ero io quello sempre in ritardo?”
“Forse non te ne sei accorto ma mi sono leggermente appesantita, non riesco a fare le cose velocemente. Il mio cervello dà l’ordine di andare svelta, ma il corpo se la prende comoda…va a rallentatore!”
“Però anche col pancione sei un raggio di sole!”
“Si certo, ma io mi sento più… una luna piena!”
Ben ride divertito e Rebecca gli tira un cuscino in faccia.
“Vuoi la guerra?!...E guerra sia!”
“Noooo…ferma…aahiaaaa…faremo tardi davvero!”
Riesce a disarmarla e la bacia.
“Sbrighiamoci, andiamo a vedere come sta Frugoletto!”
Quando arrivano a casa di Semir, lui è già davanti alla porta con Aida in braccio.
Fa sedere la bambina in macchina e torna indietro.
“Beh, che fai? Lo ammonisce Ben, Non avevi premura?”
“Andrea è dovuta andare in bagno.”
“Oh…non dire quella parola sennò devo andarci pure io!”
Ben si gira dietro a salutare la sua innamorata.
“Ciao principessa, ora ti portiamo a casa della nonna.”
“Io voglio venire con voi!”
Finalmente arriva anche Andrea.
“Scusate, davvero comincio a non poterne più!”
“Sbrighiamoci che se saltiamo il turno per l’ecografia passiamo per ultimi!”
Semir è più nervoso del solito e Ben si diverte a prenderlo in giro.
“Possibile che dici sempre sbrighiamoci! Ma che premura hai? Se saltiamo il turno, pazienza! Prendi la vita con più calma, goditi i bei momenti accidenti!”
Semir alza gli occhi al cielo e impreca “MMMMMMMHHHHHHHH!”
“Perché fai il gattino papuccio?”
Scoppiano tutti a ridere, Semir gira dal lato del guidatore “Scendi Ben, guido io!”
“No perché?!”
“Scendi. Voglio guidare io, sono nervoso e guidare mi rilassa!”
“Ok…va bene…va bene…guida tu! Mamma mia sei diventato insopportabile!”
Dopo un paio di chilometri Andrea stringe una mano sulla spalla del marito “Semir…sbrighiamoci!”
Semir che invece si era rilassato risponde facendo il verso a cantilena di Ben.
“Ohhhh…perché dovremmo sbrigarci…il signor Calma e Sangue Freddo non ha nessuna premura!”
“Semir, ho detto sbrigati!”
“Ma si può sapere perché…”
Andrea lo interrompe bruscamente “Accidenti Semir ti vuoi dare una mossa si o no…mi si sono rotte le acque!!!”
Semir guarda prima Ben poi Andrea nello specchietto retrovisore e frena di botto.
“Oh…ma sei scemo a frenare così!”
“OoooohhhhhPPorcamiseria!!! Ma…ma tu dovevi fare un’ecografia, non partorire!!!”
“Beh…dillo al bambino. Forse lui non ha capito bene…ahhhhh…fa presto…”
Semir non dà segni di vita così Ben decide di prendere in mano la situazione.
“Dai cambiamoci di posto Semir, guido io. Oohhh… ti vuoi muovere?”
Si scambiano di posto e Semir continua ad essere mummificato…
“Bene, tenetevi forte!” e sgomma verso l’ospedale!

“Signor Gerkan sua moglie è pronta, entreremo in sala parto tra poco, viene con noi?”
“…C…c…certo! Ben…la bambina…”
“Non preoccuparti ci prendiamo cura noi di Aida, tu pensa ad Andrea. Ehi socio, tranquillo, vai sbrigati!”
“Sssse…se vado!” e si avvia con la dottoressa.
La piccola Aida guarda il padre confusa “Perché papuccio ha quella faccia?!”
“Perché sta per nascere il tuo fratellino, e papà è molto emozionato!” le risponde Rebecca abbracciandola e lei risponde felice
“Hiiii…che belloooo…però io voglio una sorellina!”
“Visto? Lo dice pure lei che…”  Ben non finisce la frase perché Rebecca lo guarda con disappunto e lui fa la faccia da bambino monello!
Un’infermiera va verso di loro e si rivolge a Ben.
“Signore sarebbe così gentile da venire con me, il suo amico è svenuto e ho bisogno che lo porti fuori!”
“Non ci posso credere! Certo che vengo!”
Si carica Semir sulle spalle e lo porta fuori, lo mette sul divano della sala d’attesa e gli dà un paio di puffetti in faccia.
“Accidenti Semir svegliati, come fai a perdere i sensi in un momento così!”
“Papuccio ha la bua?”
“No principessa ha solo un gran sonno!”
Rebecca segue l’infermiera.
“Posso venire io in sala parto se è possibile, non voglio lasciare Andrea da sola!”
“Certo signora, ma è sicura? Nelle sue condizioni!”
“Si voglio andare da lei. Ben mi raccomando Aida! Anche se in effetti quello che deve essere controllato di più è Semir!”
Finalmente Semir si riprende  “Ahhhh…che succede?! Opporaca…dov’è Andrea…e il bambino…”
“Dove vuoi che siano?In sala parto!”
“E perché mi hanno fatto uscire?”
“Perché sei svenuto,  dovresti averci fatto l’abitudine ormai! Semir abbassa la testa, sembra un cane bastonato…Andiamo socio, non è successo niente. Il fatto è che sei troppo sensibile anche se non vuoi darlo a vedere.  C’è Rebecca con lei, vedrai che andrà tutto bene!”
Dopo un paio d’ore Rebecca esce ridendo e con la faccia beata. Semir con in braccio Aida si alza e va verso di lei.
“Tutto a posto?”
“Si, stanno benissimo tutt’e due, pesa tre chili e quattrocento grammi ed è…una femminuccia!”
“Ohhhhh…grazie al cielo!” e si precipita verso la stanza di sua moglie, ma torna subito indietro prende le mani di Rebecca “…ehhh…grazie anche a te Raggio di Sole!”…e si riprecipita nella stanza di Andrea.
Ben abbraccia sua moglie.
“Forse non l’ha capito che è una bambina!”
“L’ha capito! E’ solo che ora non è importante!”
“Già...la cosa importante è che stanno bene! Possiamo andare anche noi? Sono curioso di conoscere la principessa numero due!”
Entrano e si trovano davanti la famiglia Gerkan al completo…
Ben bacia Andrea.
“Congratulazioni mamma. Quanto sei bella piccolina, a proposito dobbiamo chiamarla piccolina ancora per molto o lo avete scelto questo benedetto nome!”
“Beh veramente non siamo ancora sicuri e…”
“LILI…la mia sorellina si chiama Lili!”
Aida stupisce tutti uscendosene con quel nome che nessuno ha mai pronunciato, la piccola ha le idee ben chiare e la sua mamma sorridendo annuisce.
“Però… sai tesoro che è proprio un bel nome?! Tu che ne dici papà ?”
Semir fa cenno di si con la testa continuando a fissare lo sguardo su quell’esserino così piccolo e già così importante nella sua vita!
“Allora benvenuta tra noi piccola Lili Gerkan,  è proprio un bel nome, suona bene!”
“Certo che è bello l’ho scelto io, risponde compiaciuta Aida, lo sapevo che era una sorellina!”
Si girano tutti verso di lei e scoppiano a ridere, primo fra tutti Semir!
“Rebecca grazie per essere rimasta con me!”
“Scherzi! E’ stato bellissimo…emozionante…vederla nascere…è stato…oh è una cosa indescrivibile!”
Semir la guarda con un espressione dispiaciuta
“Dai amore non te la prendere, ti emozioni troppo e vai in tilt, ma non fa niente. Averla tra le braccia non è emozionanate lo stesso?!”
Semir sorride e guarda le sue tre donne
“Grazie amore mio per avermi donato questa splendida famiglia!”
“Parole sante socio. Hai una famiglia bellissima, congratulazioni.”
“Amore dovresti andare a casa e portarmi il borsone con la roba della bambina!”
“E’ vero…è a casa… tu dovevi fare l’ecografia!”
“Dai Semir, ti accompagno io. Tu saresti capace di perderti!”


Continua...

 

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Capitolo 2
*** L'attentato ***



...“Rebecca grazie per essere rimasta con me!”
“Scherzi! E’ stato bellissimo…emozionante…vederla nascere…è stato…oh è una cosa indescrivibile!”
Semir la guarda con un espressione dispiaciuta
“Dai amore non te la prendere, ti emozioni troppo e vai in tilt, ma non fa niente. Averla tra le braccia non è emozionanate lo stesso?!”
Semir sorride e guarda le sue tre donne
“Grazie amore mio per avermi donato questa splendida famiglia!”
“Parole sante socio. Hai una famiglia bellissima, congratulazioni.”...


 


 

UN CUORE PULITO
*
L'Attentato
*
2 capitolo

 



“Signora Santiago possiamo andare, vuole darmi la borsa?”
Il commissario Kroff e i suoi uomini sono pronti a trasferire Erika Santiago nel nuovo nascondiglio.
“Si arrivo, prendo le ultime cose.”
“Non si preoccupi signora andrà tutto bene, tra un paio di giorni tutto questo sarà finito!”
“Lei crede?! Carlos non si arrenderà, anche se dovessi riuscire a testimoniare mi farà uccidere ugualmente, ha persone fidate ovunque … e ovunque mi porterete lui mi troverà,  anche da dentro il carcere!”
“Dovrebbe avere un po’ più di fiducia in noi e anche in sé stessa, quello che sta facendo è molto coraggioso.”
“No, non lo è, volevo solo lasciare quella casa e guardi che succede, lui è l’assassino e io sono quella che sta in prigione, forse sarò libera solo da morta!”
L’ispettore Kasper li interrompe “Siamo pronti commissario, possiamo andare.”
Born, Kasper e il commissario Kroff salgono sul fuoristrada con la signora Santiago, dietro e davanti a loro altre due auto con due agenti di scorta si avviano verso il luogo prescelto prendendo la A 48 direzione Dhusseldorf...
Dexter è appostato proprio dietro la casa e comincia il pedinamento
“Capo sono appena partiti, dovrebbero arrivare da voi fra circa trenta minuti, gli stiamo dietro.”
“Bene! Bert, voi mettetevi a capo del commando. Di quel fuoristrada non devono rimanere nemmeno le ruote!
Van a proposito per l’altro affare a che punto siamo?”
“Oggi uno dei nostri la farà provare ai ragazzini delle scuole, speriamo solo di non avere guai, così com’è secondo me è pericolosa!”
“Non sei pagato per pensare, sei pagato per agire!”

“Accidenti questo tir ci farà distanziare, se non gli stiamo dietro non saremo in grado di agire, siamo quasi al punto d’incontro.”
Dexter sterza di colpo e sorpassa il tir con una manovra molto azzardata e ad alta velocità, passando ad un paio di centimetri di distanza proprio dall’auto di Semir e Ben è costretto a spostarsi velocemente verso destra.
“Whoouuu! Che fa quello, è matto!?”
“Di sicuro ha soldi da spendere, la multa sarà veramente salata! Vagli dietro.”
“Come vagli dietro, dobbiamo andare a casa tua!”
“Forse hai dimenticato che avevamo solo la mattinata libera e che ora siamo comunque in servizio!”
“Ok…come vuoi tu…papuccio!”
Mentre gli si mettono dietro, Dexter si allinea dietro altre due macchine dello stesso modello e colore, poi una di loro si mette davanti ad un fuoristrada nero nella corsia centrale e le altre due ai lati opposti delle corsie laterali e cominciano a sparare, proprio davanti agli occhi increduli di Ben e Semir!
“Occavolo quelli sparano. Stanno cercando di uccidere le persone dentro al fuori strada, chiama rinforzi!
“Cobra 11 a comando, sparatoria sulla A 48 direzione Dhusseldorf, colpi di mitra da tre berline di colore scuro verso un fuori strada, mandate rinforzi presto!”
“Ma Semir non dovresti essere in ospedale, hai appena avuto una bambina!”
Risponde Susanne  alla strana chiamata.
“Beh…mica l’ho partorita io! Sono in grado di fare un inseguimento! Manda rinforzi, sbrigati!”
nello stesso momento esce fuori dal tettuccio e comincia a sparare, una delle auto di scorta fa un testa coda e si ribalta più volte provocando un tamponamento a catena, la stessa fine fanno anche l’altra auto di scorta e una delle berline dei sicari.
“Cobra 11 a comando qui sta succedendo il finimondo, dove sono i rinforzi? Fate presto!”
La sparatoria continua, il fuoristrada corre veloce ma viene ripetutamente colpito, Semir riesce a sparare alle ruote della seconda berlina che cappotta come le altre, Dexter affianca l’auto su cui viaggia la testimone e punta il mitra proprio su di lei. Born sterza e riesce a schivare i colpi ma finisce oltre il guardraille e l’auto non riparte più. Fanno scendere Erika e cercano di ripararla, da Dexter e altri 2 che sono scesi dall’auto e punatano i mitra. Ben e Semir vedendoli, sparano all’impazzata per cercare di fermarli. Finalmente sentono le sirene avvicinarsi.
“Accidenti la polizia, sarà meglio svignarcela!”
Dexter e compari si rimettono in auto e spariscono.
Ben e Semir si avvicinano con le pistole spianate, anche i tre uomini dietro l’auto sono armati.
“Calma calma… siamo della polizia … antidroga … sono il commissario Kroff!”
Mostra loro il distintivo.
“Ispettori Gerkan e Jeger dell’autostradale, state bene?”
“Noi si, ma vorrei sapere qualcosa delle altre squadre!”
“Non si preoccupi, le ambulanze stanno già arrivando, se ne occuperanno i nostri colleghi. Si può sapere cosa sta succedendo?”
“Protezione testimoni. Stavamo spostando la signora in un luogo sicuro, ma i killer che la vogliono morta ci hanno intercettato, se non foste arrivati voi ci avrebbero ucciso tutti. Grazie!”
“Pensi che noi volevamo solo fargli la multa! Se la signora sta bene sarà meglio portarla al sicuro, magari al nostro comando.”
“Si, buona idea! Kaspar chiama il commissario Hoffman, avvertilo che stiamo andando al comando dell’autostradale di Colonia!”
La signora Santiago viene scortata in una delle celle del comando per sicurezza, gli altri vengono convocati nell’ufficio del commissario Kruger.
“Vi presento il commissario Hoffman, capo dell’antidroga di Colonia, gli ispettori Gerkan e Jeger”
si stringono la mano.
“Il commissario Kroff l’avete già conosciuto, è il mio braccio destro.”
“Il commissario Hoffman e la sua squadra si stanno occupando della protezione della signora Erika Santiago, avrete sicuramente sentito parlare di lei?”
Semir annuisce guardando Ben.
“E’ la moglie del magnate Carlos Santiago, che si crede però sia un boss della droga…la signora dovrebbe testimoniare contro le malefatte del marito!”
“Esatto,risponde Hoffman,  stiamo tenendo sotto controllo Santiago e la sua famiglia da mesi e quando la signora ha scoperto i loschi affari del marito e ha deciso di lasciarlo, abbiamo preso la palla al balzo e i miei uomini sono riusciti a farla scappare di nascosto e a metterla sotto sorveglianza prima che lui la facesse fuori. In questi venti giorni ci hanno provato un paio di volte, grazie al cielo non ci sono riusciti, ma ho già perso due dei miei ragazzi!”
“Pensa che potrebbe esserci una talpa?” gli chiede Ben e Hoffman annuisce.
“E’ possibile anche se per me è difficile crederci, lavoro con queste persone da anni, mi fido di loro ciecamente!”
“Potrebbe essere qualcuno al di fuori della sua squadra, ipotizza Semir, magari alla procura o addirittura al tribunale!”
“Plausibile, ma stiamo ancora indagando!”
“Capo abbiamo bisogno di altri uomini, s’intromette Kroff, e visto l’aiuto prezioso che i colleghi dell’autostradale ci hanno dato oggi, con la loro prontezza di spirito e il loro coraggio, magari potrebbero prendere parte ai turni di protezione della testimone, abbiamo bisogno di gente fidata, e loro di sicuro lo sono!”
“Potrebbe essere una buona idea.  Voi che ne dite?”
La Kruger blocca la richiesta sul nascere.
“Nemmeno per sogno, i miei uomini non sono preparati per un caso come questo!”
“Ma capo noi possiamo…” Comincia Semir, ma lei lo interrompe bruscamente
“Non si discute Gerkan, è troppo pericoloso, gli uomini di Hoffman sono addestrati per questo tipo di lavoro, non voglio che voi improvvisiate, non è una cosa fattibile!”
Semir non ribatte, capisce che la Kruger non lasciava possibilità di replica.
“Grazie comunque, ribadisce Hoffmann, oggi avete evitato una strage. Commissario Kruger…Ispettori…Buona giornata!”
Semir sembra perplesso “Capo, perché non ci ha dato la possibilità di decidere?”
“Perché Hoffman ha già perso due agenti in soli venti giorni in quest’operazione uccisi a sangue freddo, ogni volta che arriva al dunque, qualcosa va storto. Non voglio mettervi in pericolo, soprattutto se non potete fidarvi di nessuno! Non tornerò sulla mia decisione, invece voi potete tornare al vostro lavoro! A proposito Gerkan…auguri per la nascita della sua bambina, appena sarà possibile verremo tutti a conoscerla!”
“Grazie capo, sarà un piacere!”
Escono dall’ufficio e Semir continua ad essere stupito per la reazione del capo
“Chissà perché non ci ha fatto neanche parlare?”
“Booooo…chi la capisce. Comunque visto che qui non abbiamo più niente da fare sarà meglio andare, sennò le nostre mogli ci daranno per dispersi!”
“Opporca…hai ragione…il borsone!”

“Maledizione, ma che devo fare per vederla morta? Santiago sbatte ancora una volta il pugno sulla scivania, andare all’autostradale e ucciderli tutti con le mie mani!?”
“Capo era andato tutto bene, non potevamo prevedere che due idioti della polizia autostradale si sarebbero messi in mezzo!”
“Però vi siete fatti fermare da quei due IDIOTI dico bene?! Dov’è Shake?”
“E’ dovuto andare via per non destare sospetti, si farà vivo più tardi.”
Santiago impreca contro Dexter e Van e poi dice loro di sparire!

All’ospedale è un va e vieni di amici e parenti per conoscere la nuova arrivata, finalmente verso sera rimangono di nuovo soli. Semir con in braccio Aida sta davanti alla nursery a guardare la sua piccolina, Ben la osserva da sopra la sua testa
“E’ davvero bella…e guarda che guanciotte!!!”
“Sissiii, la mia sorellina è bella, come me!”
“Hai ragione piccola mia ti somiglia tanto! E poi hai scelto veramente un bel nome, brava!”
Aida sorride compiaciuta e abbraccia il suo papà…
Arriva la mamma di Andrea.
“Semir dammi la piccola si è fatto tardi! Vieni con la nonna Aida, ora mangiamo una buona pappa e poi facciamo la nanna…”
“…E Lili!...e la mamma!?”
“Veniamo a trovarle domani! Ora saluta papà e zio Ben, diamo un bacio alla mamma e poi andiamo…”
“E tu che volevi il maschietto, Ben sorride all’amico, ma vuoi mettere le coccole che fanno le figlie femmine, specialmente ai papà?
Guardati quanto sei tenero e carino con Aida!”
Semir lo guarda con l’occhio languido, fa una smorfia e sorride.
“Chi ha mai detto che volevo un maschietto!?”
“Già è vero…quello non eri tu! A proposito comincia a ordinare i pannolini socio!”
Ridendo gli dà una pacca sulla spalla e tornano in camera.
“Come mai ci avete messo tanto oggi per andare a prendere la roba di Lili?”
“Oh…beh…ecco…” Semir comincia a balbettare e Rebecca li guarda con un tono di rimprovero
“Dite la verità, siete riusciti a trovarvi qualche cosa di pericoloso da fare, vero?”
“Abbiamo solo inseguito un tizio che…insomma c’era uno che sparava a un’auto per uccidere una donna e noi lo abbiamo fermato.”
Ben parte in quarta e Semir cerca di fermarlo senza riuscirci, siamo stati così bravi che l’antidroga ci ha offerto di collaborare con loro per un lavoro di protezione testimone.”
Le due ragazze si guardano in silenzio e Semir riesce a bloccarlo con un’occhiataccia.
“Però non se ne è fatto niente, la Kruger non ha accettato!”
“Meno male, voi non siete preparati per questi lavori! Risponde Andrea, e poi adesso con l’arrivo di Lili…non sarebbe proprio il momento!”
Rebecca annuisce in silenzio guardando Ben e la discussione finisce li.
“Adesso noi ce ne andiamo, Rebecca si alza, sarai stanca, e a dire la verità sono stanca anch’io. Ci vediamo domani, buonanotte.”
“Buona notte e grazie ancora!”
“E’ stato bellissimo!”

Arrivata a casa Rebecca si butta a pesce sul divano.
“Accidenti che giornata memorabile, però sono proprio stanca, mi fa male dappertutto!”
“Ti preparo qualcosa da mangiare?”
“No grazie, voglio solo infilami sotto le coperte, Frugoletto comincia a farsi sentire!”
Si mettono a letto e Ben appoggia la testa e la mano sul pancione di Rebecca, sente ogni movimento che fa la sua bambina
“Quant’è bella Lili…e com’era emozionato e felice Semir!”
Rebecca fa la voce grossa.
“Già, uomini duri che si sciolgono davanti a un fagottino di appena 50 cm.”
“Credo di non averti mai ringraziata!”
Le sussurra Ben e lei sorride.
“Per cosa?”
“Per avermi amato nello stesso momento in cui io ho amato te, tutto è cominciato da una sincronia perfetta.”
“Di che parli?”
“Della mia felicità! Non sono mai stato tanto felice e appagato in tutta la mia vita, con te mi sento…come quando suono la mia chitarra…Libero!”
“Strano,  qualcuno direbbe che con il matrimonio la libertà te la scordi!”
“Solo perché questo qualcuno non è sposato con te, per fortuna!”
“I miei nonni sono sposati da 49 anni, litigano dalla mattina alla sera e non sono mai d’accordo su niente, si punzecchiano di continuo, eppure non li ho mai visti andare a dormire l’una senza l’altro, e mentre salgono le scale per andare in camera si tengono ancora per mano! Quel giorno quando sei entrato nella caffetteria e mi hai guardata,  mi hai chiamata Raggio di sole e…beh in quel momento ho saputo che tu eri l’uomo che mi avrebbe tenuta per mano tra 50 anni. Non è strano? Non sapevo nemmeno il tuo nome, ma eri già mio!  E io ero già tua!”
La bacia appassionatamente e la pancia di Rebecca comincia a fare degli strani movimenti, ridono divertiti.
“Ehi…piccola Emma non essere gelosa…che adesso i bacini li do pure a te!”
Dice Ben rivolgendosi al pancione.
“Devo preoccuparmi, a quanto pare ho una rivale!?”
“Sssssttt…non farti sentire…tu sei sempre la mia preferita! I bacini che do a te sono più buoni! Però Emma potrebbe offendersi e non vogliamo che nasca con il broncio, vero!?”
Rebecca continua a ridere.
“Tesoro ascolta, tu continui a chiamarla Emma e va bene, è un nome bellissimo e io mi ci sono abituata. Però lo sai anche tu che può esserci l’uno per cento di possibilità che sia un maschietto. Se così fosse, non credi che una volta nato ci rimarrebbe molto, ma molto male se non avessimo un nome pronto anche per lui? Insomma non possiamo chiamarlo Emma…potrebbe avere delle turbe mentali!”
Ben la guarda e ride “Ma tu non hai mai provato ad immaginarla?”
“Certo. Vedo il suo visino e anche il suo sorriso, somiglia al tuo ma senza denti! Ma per quanto mi sforzi non riesco a essere certa che non sia il viso di un maschietto, sai quell’uno per cento di cui ti parlavo?”
“Io invece la vedo come se l’avessi già tra le braccia. Visino tondo, guanciotte rosse, occhi verdi come i tuoi e il sorriso…beh diciamo che ride come me, solo che è sdentata! Ed è una bambina…è lei…è Emma. Si fa serio per un attimo e guarda il suo raggio di sole dritto negli smeraldi che brillano al posto degli occhi, però c’è una cosa che non riesco ad immaginare. Il suo odore, quel meraviglioso e unico odore che hanno solo i bambini piccoli. Ma hai ragione tu, troviamo un nome anche per il maschietto…dovessi aver visto male! In ogni modo sarà una bambina, o un bambino, che nella cameretta, invece di un mare di peluche avrà un mucchio di pacchi di pannolini!”
“Essssi! Sei proprio irrecuperabile!” 


Continua...


Angolo di Rebecca:

Anche loro malgrado riescono sempre a trovarsi nei guai!
Quest'inseguimento e avere sventato l'attentato in atto,
la richiesta di collaborazione troncata sul nascere dalla Kruger...
E chi è questo misterioso Shake?

Se siete curiose vi aspetto al prossimo capitolo.
Ciao!

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Capitolo 3
*** Rabbia ***



...Si fa serio per un attimo e guarda il suo raggio di sole dritto negli smeraldi che brillaano al posto degli occhi,
però c’è una cosa che non riesco ad immaginare.
Il suo odore, quel meraviglioso e unico odore che hanno solo i bambini piccoli... 





UN CUORE PULITO
*
Rabbia
*
3 capitolo

 
 



Qualche giorno dopo, Ben passa dall’ospedale a prendere Semir per andare al lavoro.
“Come stanno le tue donne?”
“Benissimo. Lili stamattina è ancora più bella. Forse stasera me le riporto a casa!”
Sulla strada che porta al comando, notano un gruppo di ragazzini che urla e si sbraccia come per chiedere aiuto.
-Fermati Ben, vediamo che succede!-
Scendono dall’auto e si avvicinano. Uno dei loro compagni è a terra, trema e sembra avere difficoltà a respirare.
Mentre Semir chiama l’ambulanza, Ben si china su di lui e lo prende tra le braccia.
“Come si chiama, chi di voi sa come si chiama?”
“Michael, si chiama Michael!” risponde uno dei suoi compagni.
“Michael…mi senti?! Va tutto bene…sta calmo!”
Ma il ragazzino continua a tremare.
“Sapete cosa gli è successo?”
“Semir…guarda ha della schiuma in bocca, deve aver ingerito della droga!”
Una ragazzina con le lacrime agli occhi risponde spaventata.
“Diceva di avere comprato una pasticca, voleva fare come i grandi, l’ha ingoiata e dopo un paio di minuti è caduto a terra!”
Ben cerca di tenerlo fermo e di non farlo agitare ulteriormente, ma il ragazzino continua ad avere difficoltà a respirare e mentre Semir fa allontanare gli altri, Michael smette di muoversi e di tremare.
“Santo cielo Semir… non respira…vieni a darmi una mano…non respira più!”
Cercano di rianimarlo con la respirazione artificiale, ma niente da fare il ragazzino non dà più segni vita.
Ben prova ancora con il massaggio cardiaco, ma inutilmente. Dopo qualche minuto Semir appoggia una mano sulle sue per fermarlo.
“Ben, basta smettila, non serve a niente, smettila, è morto!”
“No, non può essere…è solo un bambino…non può essere!”
Mentre lo dice continua a stringerlo tra le braccia come se volesse ancora proteggerlo, ma ormai niente può più fargli del male!
Rimangono tutti e due seduti a terra con il corpo senza vita di Michael stretto tra le braccia…
Più tardi all’obitorio, la madre del ragazzo disperata si avvicina a Ben, lo prende per la maglietta ripetendo in continuazione “Perché?! Perché…”
Lui la guarda con gli occhi sbarrati, cosa avrebbe potuto risponderle!
Dopo qualche minuto arriva all’obitorio anche il commissario Kroff.
“Cosa ci fa lei qui!?” gli chiede Semir
“Abbiamo i risultati delle analisi della seconda pasticca che il ragazzo aveva in tasca. Appartiene alla partita di cocaina pura che ha ricevuto Santiago qualche settimana fa, a quanto pare sta facendo dei test.”
“Perciò sta usando i ragazzini come cavie. Gli fa credere che siano innocue pasticche e invece è cocaina pura, che bastardo!”
Mentre tornano al comando in auto Ben è stranamente silenzioso.
“A cosa pensi!?” gli chiede preoccupato Semir
“Che vorrei avere Santiago tra le mani per strappargli la pelle di dosso! Metti al mondo un figlio, lo ami, lo cresci e poi arriva uno come Santiago e te lo porta via per un pugno di euro! Dimmi che non lo stai pensando anche tu, dimmi che non hai pensato ad Aida e a Lili neanche per un momento mentre guardavi quel ragazzino morire!”
Semir non risponde, ma il suo silenzio è più eloquente di qualunque discorso.
“Semir noi dobbiamo fare qualcosa!”
“Non è il nostro caso, non siamo dell’antidroga!”
“Se Erika Santiago riesce ad arrivare viva in tribunale e a deporre contro il marito, potremmo mettere le mani sopra quel carico di droga e fermarlo.”
“So dove vuoi arrivare Ben, vuoi accettare la proposta di Kroff… la Kruger ci ucciderà! … e anche le nostre mogli!”
 
 “Carlos, ma dico ti sei bevuto il cervello? Quel ragazzino è morto in mezzo alla strada…”
Il fantomatico Shake ha un’accesa discussione con Santiago.
 “E allora? Peggio per lui, non lo ha costretto nessuno.”
“Aveva dodici anni maledizione! Mandi i tuoi scagnozzi a testare la droga sui bambini, a questo punto non ti daranno tregua!”
“Se Erika non testimonia non possono risalire a me, e poi i test li faccio su chi mi pare. Se te lo fossi dimenticato IO SONO CARLOS SANTIAGO…”
“Tu sei pazzo! Ecco cosa sei. Stai nell’occhio del ciclone e invece di stare tranquillo, combini casini e poi ti lamenti se le cose vanno a rotoli.”
Esce dalla stanza sbattendo la porta e Santiago gli tira contro il bicchiere che teneva tra le mani.

“Bentornato tesoro.”
Rebecca butta le braccia al collo al marito e lo bacia, lui le sorride e le accarezza il pancione, ma lei capisce immediatamente che è successo qualcosa
“Ben, che c’è? Semir sta bene vero?”
“Si certo, sta bene tranquilla, è stata solo una giornata lunga e sono davvero sfinito!”
“Non può essere solo questo, te lo leggo negli occhi che è successo qualcosa di brutto! Forse non vuoi farmi preoccupare, e lo capisco, però così mi fai spaventare ancora di più! ”
Ben si lascia cadere sul divano e si passa le mani sul viso
“Ho solo bisogno che tu mi abbracci…abbracciami forte!” lei si siede acca to a lui e lo fa coricare appoggiandosi  la testa sulla pancia.
“Ben, dimmi che cosa è successo.”
“Oggi è morto un ragazzino per una dose di droga. L’ha presa credendo che fosse un’innocua pasticca,  invece era cocaina purissima, gli ha bruciato il cervello in meno di due minuti. Ha fatto solo l’errore di volersi sentire grande, ma chi di noi alla sua età non ha fatto qualcosa di sbagliato, gli sbagli ti fanno crescere, tranne quando qualcuno come Carlos Santiago non te lo permette solo per suo tornaconto. Maledizione! Per quelli come lui la vita di un bambino non vale niente!”
“Perciò sapete già chi è il colpevole!”
“Si lo sappiamo,  ma non abbiamo le prove. Si nasconde dietro la facciata di onorato uomo d’affari. L’unico modo di fermarlo è che la moglie testimoni contro di lui in tribunale…sempre che ci arrivi viva!”
“Ha qualcosa a che vedere con quella collaborazione con l’antidroga di cui parlavi il giorno in cui è nata Lili?”
“Si, avremmo dovuto partecipare ai turni di protezione di questa donna!”
Rebecca comincia a capire cosa ha intenzione di fare suo marito
“Ben è pericoloso, non siete addestrati per queste cose! E poi…il nostro Frugoletto!”
“Appunto…il nostro Frugoletto! Quel bambino aveva solo dodici anni, lo tenevo stretto tra le braccia e lui…lui ha smesso di respirare. Io devo fare qualcosa Rebecca, devo poter gioire nel dare la vita a nostra figlia senza avere il terrore che un verme come Santiago un giorno ce la porti via, tu lo capisci non è vero?”
“Perciò hai già deciso?”
“So che sei sempre in ansia per me e che questo non è il momento di darti ancora più preoccupazioni, è solo che…Rebecca, se solo tu me lo chiedessi potrei andare a vendere gelati al parco…solo se me lo chiedessi tu…sai che lo farei!”
Rebecca lo guarda teneramente e gli accarezza i capelli
“Saresti un pessimo venditore di gelati, anzi saresti pessimo qualunque altra cosa facessi!”
Ben risponde un po’ risentito “Però, hai una grande opinione di tuo marito?!”
“Infatti è così, ho una grande opinione di te. Saresti pessimo qualunque cosa tu facessi, perché sei già un ottimo poliziotto! Tu sei un poliziotto nella testa, nel cuore, nelle cose che dici, nei movimenti che fai…tu sei un poliziotto fino al midollo. Io ti amo così come sei e tu sei così anche per quello che fai! Se facessi il venditore di gelati forse non sarei più innamorata di te! Senti di dover fare questo lavoro perché è giusto e non sarò certo io ad impedirtelo, con le mie paure e le mie ansie. Sono la moglie di un poliziotto e tutto questo era già messo in conto! Ti chiedo solo di ricordarti, prima di agire, che noi aspettiamo solo di vederti tornare a casa. Noi vogliamo solo questo!”
Conclude accarezzandosi il pancione.
“Lo so amore mio, tu però sta tranquilla, io ho un angelo custode. Semir mi coprirà sempre le spalle, non dubitarne mai!”
“So benissimo che fareste qualunque cosa per proteggervi a vicenda, ed è questo che mi preoccupa!”

Una discussione simile si sta svolgendo anche a casa Gerkan…
Andrea è rientrata dall’ospedale con Semir da poco, lui è stato silenzioso per tutto il tragitto e continua ad esserlo anche a casa.
“Che c’è amore mio, cosa devi dirmi?”
“Mi conosci così bene!”
Comincia a spiegare ad Andrea cosa è successo quel pomeriggio e perché vogliono accettare il lavoro all’antidroga, anche se molto pericoloso. Andrea lo ascolta in silenzio, poi senza dire una parola si alza e si dirige in cucina.
Semir va nella cameretta di Aida e rimane lì a guardare le sue bambine. Dopo un po’ Andrea lo raggiunge
“I bambini hanno la capacità di metterti addosso tanta serenità, starei qui a guardarle mentre dormono per ore. Andrea ci sono due genitori che da stasera non saranno mai più sereni, perché il loro bambino non dormirà mai più nella sua stanza, non tornerà mai più a casa. Amore mio io non voglio fare l’eroe, voglio solo tenere pulito il più possibile il giardino di casa dove le nostre bambine possano giocare tranquille e al sicuro. Non potrò proteggerle per sempre, ma fino a dove mi è possibile devo almeno provarci!”
“Fa quello che ritieni giusto Semir, solo pensa che in quel giardino Aida e Lili saranno più felici se ci sarà anche il loro papà!”
“Tranquilla, Ben penserà a me, puoi contarci!”
Andrea annuisce e si abbracciano
“Ti amo Semir, non dimenticarlo…”



Il commissario Kruger presa alla sprovvista, continua ad essere restia a questo lavoro
“Mi state mettendo in difficoltà, io non sono assolutamente d’accordo!”
“Capo la interrompe Semir, ci staremo attenti, possiamo dare una mano e forse visto che siamo estranei alla squadra, sconvolgeremo un po’ i piani dell’informatore, se esiste davvero!”
“Esiste, certo che esiste, sennò quei due agenti non sarebbero morti!”
“Commissario, la madre di Michael voleva sapere da me perché è successo, non gli potremo ridare suo figlio, ma una risposta e un po’ di giustizia se la merita! Per favore…”
La implora Ben, facendo l’espressione da cucciolo.
“Va bene ragazzi. Chiamerò Hoffman e gli dirò che accettate la collaborazione.”

“Jeger e Gerkan sono stati reclutati dalla squadra di protezione, Shake avverte Santiago dell’evolversi delle indagini, perciò ora hanno due uomini in più, soprattutto due uomini in gamba, lo sono davvero, bisognerà fare parecchia attenzione.”
“Tu sei pagato profumatamente per liberarmi dalle rogne, non farmi perdere la pazienza perché posso liberarmi di te in qualunque momento e senza buona uscita!”
“Calmati Carlos, noi siamo legati da dieci anni ormai, so anch’io tante cose su di te e se mi succede qualcosa tutte le tue faccende saranno di dominio pubblico, ho preso le mie precauzioni, sarò anche ambizioso ma non stupido. Tu hai bisogno di me, come io di te…ricordatelo!”
“Allora fa in modo che Erika passi a miglior vita al più presto. Ora vattene e non farti più vedere fino a quando lei non sarà morta!” 


Continua...


Angolo di Rebecca:

Dopo la morte di quel bambino, la rabbia e l'impotenza
prendono il sopravvento nei i nostri amici.
Hanno accettato il lavoro all'antidroga...
si stanno infilando nella tana del lupo!!!

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Capitolo 4
*** Il Traditore ***




...“Jeger e Gerkan sono stati reclutati dalla squadra di protezione,
perciò ora hanno due uomini in più, soprattutto due uomini in gamba,
lo sono davvero, bisognerà fare parecchia attenzione.”
“Tu sei pagato profumatamente per liberarmi dalle rogne,
non farmi perdere la pazienza perché posso liberarmi di te in qualunque momento e senza buona uscita!”...


 

UN CUORE PULITO
*
Il Traditore
*
4 capitolo

 
 




Erika Santiago è stata spostata di nuovo e più di una volta nei sette giorni seguenti, in cui anche Semir e Ben hanno preso parte ai turni di guardia, alternandosi giorno e notte con Kroff, Born e Kaspar, sempre sotto la supervisione del commissario Hoffman.
“Hanno chiamato dal comando annuncia Kasper, è stata intercettata una telefonata di Santiago con un tizio che si fa chiamare Shake…lo informava che sa dove si trova il pacchetto.”
“Ancora! Sbotta Kroff, maledizione ma chi diavolo è questo bastardo? Almeno stavolta abbiamo intercettato il nome!”
“Dovremmo cercare un altro posto, azzarda Ben, magari senza mettere al corrente nessuno, si insomma un posto che conosciamo solo noi!”
“E se succedesse qualcosa come ci rintraccerebbero?”
Semir dà man forte al collega “Meno persone sanno dove siamo, meno possibilità ha Santiago di scoprirlo.”
“Può avere ragione…” risponde Kaspar
“Va bene, acconsente Kroff, ne parlerò con il commissario Hoffman, la notte è stata lunga andate a riposare prima che cominci il vostro prossimo turno. Vi comunicherò il nuovo posto!”

E’ mattina presto quando Semir rientra a casa
“Buon giorno amore mio, sei già in piedi?! Lili ha fatto i capricci?”
“No, la porto per la visita dal pediatra, lascerò Aida dai miei genitori così tu potrai riposare tranquillo.”
“Niente affatto, ti accompagno!”
“No Semir, va a dormire ne hai bisogno, mi accompagna mia madre non ti preoccupare!”
“Beh, in effetti sono veramente distrutto, allora faccio una doccia e poi vado a dormire.”
“Vuoi che ti prepari qualcosa? Di pronto c’è solo il caffè.”
“No grazie, sono davvero troppo stanco!”
Le dà un bacio e sparisce. Andrea sospira di sollievo sapendo che almeno per le prossime ore il suo Semir sarà al sicuro!
Ben entra senza fare rumore in camera da letto. Rebecca sta ancora dormendo, le si stende accanto piano per non svegliarla ma lei apre gli occhi e sorride
“Bentornato! Stai bene?”
“Benissimo…e i miei tesori come stanno!?”
“Avevi detto che saresti rientrato dopo mezzanotte!”
“Infatti…sono le 7.00…dopo mezzanotte!!!”
“Perché non riesci mai ad essere serio?”
“Sarò fatto male! Però ti piaccio lo stesso…e poi sono così stanco!” la circonda con il braccio e la bacia.
“Il prossimo turno sarà lungo ed estenuante come questo? Non potete andare avanti così!”
Nessuna risposta…
“Ben perché non rispondi?” Si solleva a guardarlo, ma lui dorme già…
“Guardalo Frugoletto, dice Rebecca rivolta al pancione …non è un amore il tuo papà?”
Gli dà un bacio sul mento e si accoccola accanto a lui godendosi quel momento per lei perfetto. Perfetto perché Ben è tornato a casa quella mattina, sano e salvo!

Alle sei del pomeriggio si recano al nuovo rifugio.
“Ben, il commissario Kroff mi ha appena dato il nuovo indirizzo, è una villetta in collina. Stasera saremo tu, io, Kroff e Kaspar fino alle quattro di stanotte. Born farà il prossimo turno con Hoffman e altri due.”
“Fantastico socio, dieci ore filate!”
Alle due del mattino nessuno riesce a dormire, nemmeno Erika.
Kroff controlla dalla finestra, gli altri colleghi stanno mangiando qualcosa e la signora Santiago si rivolge alle sue guardie del corpo
“Non credo di avervi ancora ringraziato per quello che state facendo per me!”
“Stiamo facendo solo il nostro lavoro signora, tutto qui!”
Le risponde sorridendo Ben
“No, state rischiando di morire assieme a me e questo non è lavoro, è stupido! Ma grazie lo stesso!”
“Volete piantarla di fare conversazione come se fossimo in una sala da te? Il commissario Kroff è più nervoso del solito, non siamo qui per divertirci! Lei Erika farebbe meglio a dormire un po’.”
“Si può sapere che hai? Lavoriamo insieme da giorni e non hai mai spiccicato una parola, ora che c’è che ti rode tanto?”
Kroff non risponde, ma è davvero troppo nervoso. Ben si è accorto che tiene qualcosa tra le mani, gli si avvicina e guarda fuori dalla finestra pure lui.
“Cosa nascondi?”
Kroff sorride tristemente.
“Credi che sia il traditore e nasconda un biglietto per i miei complici?”
Ben lo guarda e sorride di rimando.
“Dovresti essere stupido per fare una cosa così, qui davanti a tutti. Sarai asociale, ma di sicuro non sei stupido.”
Anche Kroff sorride di cuore a questo punto, mostra a Ben una piccola foto che ritrae una bimba di circa 8 anni.
“E’ mia figlia. Non la vedo da 5 giorni. Non ne posso più di questa storia. Sono stanco. Voglio solo tornare a casa!”
Ben guarda quella bambina e dà una pacca sulla spalla al collega.
“Finirà presto e fare l’antipatico non renderà tutto più facile!”
Si gira per tornare a posto, ma Kroff lo blocca.
“Tu hai figli?”
“Quasi, tra due mesi divento papà di una femminuccia, cioè io dico che è una femminuccia, ma nessuno sembra darmi retta.”
Kroff continua a sorridere, Ben è ruyscito a tranquillizzarlo un po’ e gliene è grato.
“Cerca di non perderti niente della tua bambina, crescono così in fretta!”
Ben annuisce e torna a sedersi accanto a Semir.
“Allora cosa rode al nostro amico?”
“Niente, Semir lascialo perdere, è solo nervoso…come tutti noi!”
Dopo  qualche minuto, il commissario Kroff li raggiunge.
“Vado a fare un giro attorno alla casa, state all’erta!”
Lascia la sua postazione alla finestra e scende  dalle scale interne per arrivare al garage che lo porterà fuori dalla casa.
“Lavorate insieme da tanto?”
Chiede Semir a Kaspar
“Cinque anni. Ascoltate, Kroff sembra un po’ orso, ma è un buon diavolo e soprattutto è un bravo poliziotto. E’solo stanco come tutti, stiamo facendo questi turni ormai da un mese e sta diventando estenuante! E poi il pensiero che ci possa essere un traditore in una delle nostre squadre non semplifica le cose.”
“Già..non è piacevole non poter dare le spalle a un collega perché non ti puoi fidare di lui!”
Improvvisamente rismbomba uno sparo dal garage, chiamano per radio Kroff, ma lui non risponde e Ben si rivolge al collega
“Semir, tu e Kaspar portate la signora Santiago nel sotterraneo, io vado a vedere dove è finito Kroff.”
“No aspetta vengo con te…” cerca di fermarlo Semir.
“Lo sai che la regola è che con la testimone devono starci due agenti, fate come vi ho detto, presto.”
Scende lentamente verso il garage, chiama il collega per nome un paio di volte, ma non riceve risposta.
Quando arriva di sotto si guarda intorno, il corpo del commissario Kroff è riverso a terra in una pozza di sangue.
Ben si china su di lui e si rende conto che è morto, si volta con la pistola spianata quando sente un fruscio
“Cosa ci fa lei qui? Cos’è successo?”
Il commissario capo Hoffman è davanti a lui
“Avevo dei sospetti sulla talpa e sono venuto prima, ho sorpreso Kroff mentre telefonava ai suoi complici, gli stava dando indicazioni per arrivare qui, quando mi ha visto ha tentato di uccidermi e…io ho…dovuto sparare!”
“Kroff… era la spia?”
La domanda di Ben è quasi sussurrata, come se la stesse rivolgendo a se stesso. Si gira di nuovo a guardare il corpo senza vita del poliziotto, incredulo di aver passato giorni e notti vicino a lui senza avere il minimo sospetto, senza sentire quella strana sensazione alla bocca dello stomaco che permette a lui e a Semir di stare all’erta, specie dopo averlo visto con la foto della sua bambina tra le mani. Quell’uomo non poteva essere corrotto. Continua a gurdare il corpo senza vita di Kroff e si rende conto improvvisamente che la sua pistola si trova ancora dentro la fondina.
“Non ha estratto neanche la pistola!”
L’espressione di Hoffman si trasforma in una smorfia malefica, mentre la sua voce diventa un sussurro profondo e roco.
“Accidenti…che imprudenza stupida non tirarla fuori!”
“…LEI! …è stato lei!?...lei è Shake!? Ben gli tiene la pistola puntata addosso.  Santo cielo! Questi ragazzi lavoravano al suo fianco da anni, si fidavano di lei, vivevano per gli ordini che lei gli dava. Come ha potuto uccidere tre colleghi a sangue freddo! Lei è il loro capo!”
Hoffman mostra la sua vera faccia e risponde con molta calma.
“Soldi. Solo tanti soldi Jager,  niente di personale. Se le dicessi che mi è dispiaciuto doverli uccidere cambierebbe qualcosa?”
Ben sente la canna di una pistola attaccarsi alla sua schiena e si irrigidisce.
“Lasci cadere la sua arma ispettore Jager, o Dexter dovrà fare il bambino cattivo!”
Ben lo guarda inorridito e si rende conto di essere in trappola!
“Non avrebbe dovuto scoprirlo, ora sarò costretto a uccidere anche lei ispettore Jager!”
“Come… come pensa di giustificare tutto questo?”
Gli chiede Ben con la voce carica di rabbia.
“Kroff era la talpa, si è visto scoperto e ha cercato di spararmi, ma mi ha solo colpito di striscio, nel frattempo è arrivato lei, si è fatto prendere dal panico e l’ha colpita, allora sono stato costretto a sparargli! Semplice e lineare, non le sembra ispettore Jager?”
Con una mossa fulminea estrae dalla manica un coltello e lo colpisce con un colpo secco al torace, con tale velocità che Ben non ha neanche il tempo di accorgersene…spalanca gli occhi…
“Aaahhhh!  S…Se…Semir…” Dexter lo tiene per le braccia e lo lascia cadere lentamente.
“Il tuo collega non può più aiutarti!”
Hoffman prende il cellulare di Kroff, compone un numero e lascia che la persona all’altro capo del telefono risponda senza dire niente, facendo passare un paio di minuti, poi chiude la chiamata e butta il telefono a terra vicino al suo corpo. Gli prende la pistola, gliela mette tra le mani e si spara un colpo di striscio alla spalla.
Questo secondo colpo, sarebbe stato spiegato da Hoffman, come il proiettile sparato da lui per difendersi dalla spia.
 La messa in scena sulla colpevolezza del povero commissario Kroff è perfetta!
“Dexter, tu sparisci, qui ci penso io! Dì a Santiago di sistemare la casa di Kroff con le prove che abbiamo fabbricato, non possiamo uccidere Erika adesso!”
Si avvicina a Ben, non dà segno di vita.
“Che lei ci creda o no, mi era davvero simpatico ispettore Jager, peccato. Era un buon poliziotto!”


Continua... 



Angolo di Rebecca:

Il traditore si è scoperto, ed peggio di quello che si potesse pensare
Perchè?
Perchè "Shake"/Hoffman è il capo...ed è pericoloso!
Lo ha dimostrato uccidendo a sangue freddo un uomo che lavorava con lui da 10 anni...
E Ben?


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Capitolo 5
*** La Rabbia e La Dolcezza di Semir ***




...Con una mossa fulminea estrae dalla manica un coltello e lo colpisce con un colpo secco al torace,
con tale velocità che Ben non ha neanche il tempo di accorgersene…spalanca gli occhi…
“Aaahhhh!  S…Se…Semir…” Dexter lo tiene per le braccia e lo lascia cadere lentamente.
“Il tuo collega non può più aiutarti!”...

 

UN CUORE PULITO
*
La rabbia e la dolcezza di Semir
*
5 capitolo

 
 



Al secondo colpo di pistola, Semir lascia Kaspar con Erika e scende anche lui in garage.
Hoffman lo sente arrivare.
“Aiuto…aiutatemi…presto!”
Mette le mani sul coltello facendo la mossa di volerlo estrarre, così sistema pure il problema delle impronte sul manico!
Quando entra Semir, la scena che gli si presenta lo raggela.
Kroff morto con in mano la sua pistola,  Hoffman con un braccio sanguinante e… Ben…Ben in una pozza di sangue. Si precipita verso di lui, mentre una strana sensazione di disagio lo assale.
“Che diavolo è successo Hoffman…lei che fa qui?”
 “Sono arrivato in anticipo e ho scoperto che la talpa era Kroff,  mi ha sparato alla spalla, poi ha sentito Jager che lo chiamava e allora si è nascosto dietro la porta e lo ha accoltellato…così sono stato costretto a sparare…come sta!?”
Con le mani tremanti, Semir tasta il collo di Ben e sospira.
“Grazie al cielo,  è vivo! Chiami un’ambulanza, faccia presto!”
Sul viso di Hoffman si disegna un’espressione mista tra stupore e paura, ma Semir non se ne accorge, troppo preso ad occuparsi del suo amico.
Gli strappa la maglietta, non riesce nemmeno a capire dove sia la ferita, tanto è il sangue che lo ricopre.
“Ben… mi senti? Va tutto bene…ora arriva l’ambulanza…Ben ti prego…lo so che mi senti!”
Lui apre gli occhi,  cerca di parlare ma non ci riesce. Vorrebbe avvertire Semir, ma riesce solo a tossire.
“Non ti sforzare Ben… non cercare di parlare…andrà tutto bene!”
Arrivano i soccorsi, lo caricano sull’ambulanza, dove salgono anche Hoffman e Semir, che continua a tenere la mano sulla ferita per tamponare il sangue.
“Ben… andrà tutto bene… non azzardarti a fare scherzi hai capito? Pensa a Rebecca e al tuo bambino…”
Nonostante continui a sanguinare, Ben cerca ancora di avvertire Semir, facendogli segnale con gli occhi verso Hoffman, con un ultimo sforzo lo afferra per il giubbotto e lo tira a sé, ma comincia a tossire, gli manca il respiro e perde conoscenza,  mentre uno dei paramedici gli da dell’ossigeno, e allerta l’ospedale
“Il paziente ha una ferita da coltello al torace, forte emorragia interna, ha sangue in bocca e respira a fatica.”
“Non mollarmi Ben…non te lo perdonerei mai…mi senti Ben…sono qui…non ti lascio solo…andrà tutto bene…”
Lo ripete continuamente fino all’arrivo in ospedale, continua a ripeterlo finchè spariscono dietro la porta della sala del pronto soccorso dove lui non può entrare, rimane immobile lì davanti,  a guardare da una fessura i medici e gli infermieri che si adoperano per cercare di salvargli la vita.
A un tratto il monitor a cui Ben è attaccato, smette di fare bip bip bip e comincia ad emettere solo un suono lungo e monotono.
“E’ in arresto cardiaco, presto il defibrillatore.”
Provano parecchie volte a rianimarlo, ma niente. Il monitor continua il suo suono lugubre. Provano e riprovano ancora, finchè dopo tanti minuti, il medico si arrende.
“E’ passato troppo tempo, è inutile tentare ancora. Staccate tutto!”
Semir entra come una furia strattonando il medico.
“Che state facendo? Riprovateci, lo faccia di nuovo dottore!”
“Mi dispiace…il suo collega non ce l’ha fatta!”
“Neanche per sogno! Avrà una bambina tra qualche settimana…ci provi un’altra volta. Si avvicina a lui e comincia a scuoterlo con forza. Ben…che stai facendo…non puoi andartene…svegliati Ben…mi senti maledizione?”
Più che preoccupato è arrabbiato. Arrabbiato con Ben, perché si sta arrendendo, sente la rabbia salirgli alla testa e se il suo amico fosse sveglio, lo prenderebbe a pugni.
-Accidenti Ben pensa a Rebecca…pensa a Emma…hai detto che niente ti avrebbe impedito di vedere nascere la tua Emma…Ben…MALEDIZIONE RESPIRA!”
Bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…bip…il suono del monitor ricomincia a registrare il battito cardiaco.
“Non ci posso credere! Si sposti, presto dategli l’ossigeno e controlliamo i parametri!”
“Dottore i valori sono alterati e la pressione è bassa, però c’è battito.”
“Presto 2 sacche di sangue. Si rivolge a Semir, lei ora deve uscire da qui!”
Ma lui è bloccato come una statua, è confuso, non riesce a capire cosa stia succedendo.
“Ha sentito cosa le detto? Non so come ci è riuscito, ora però deve uscire!”

Intanto un’altra squadra del gruppo del commissario Hoffman, va a prelevare la signora Santiago per portarla in un nuovo posto più sicuro. Kaspar e Born non riescono a darsi pace per quello che è appena successo!
“Io non riesco a crederci, io non credo che Kroff possa aver…non riesco neanche a dirlo!”
“E’ assurdo lo so, gli risponde il collega, ma Hoffman lo ha sorpreso. Santo cielo, ha ucciso due dei nostri colleghi e ha continuato con noi come se niente fosse, com’è possibile!”
“Io non ci credo…” Kaspar non riesce a darsi pace, mentre al nascondiglio arriva anche il governatore della provincia, Niman.
“Voglio parlare con la testimone!”
“Davvero governatore,risponde la signora Santiago, io so soltanto quello che mi ha raccontato mio marito per farsi bello ai miei occhi, non mi ha mai parlato di un informatore nella polizia, né ho mai dubitato dell’ispettore Kroff. Anzi in questi giorni è stato prezioso per la mia vita, dico sul serio, in un paio di occasioni se non ci fosse stato lui, io sarei già morta! Non riesco a capacitarmi che in tutto questo tempo abbia tramato contro di noi!”
“D’accordo signora Santiago, faremo in modo di anticipare l’udienza contro suo marito, questa storia deve finire…e al più presto!”

Rebecca non riesce a dormire, il suo Frugoletto scalcia e si muove in continuazione, forse percepisce la sua ansia. E’in piedi davanti alla vetrata del terrazzo e nel buio vede arrivere una pattuglia con i lampeggianti accesi. Si accorge che sono Otto e Dieter, scende di corsa e va ad aprire la porta
“E’ ancora vivo?”
Otto e Dieter la guardano sorpresi senza rispondere.
“Parlate…è vivo?...Voglio solo sapere se è ancora vivo!”
Otto l’abbraccia “Certo che è ancora vivo, lo hanno portato al San Gregory Hospital…ma tu come hai capito?”
“Arrivate qui in piena notte con le divise e l’auto di servizio…come potevo non capire che è successo qualcosa!”
Quando arrivano in ospedale,  Semir sta uscendo dalla sala del pronto soccorso. Rebecca gli corre incontro.
“Semir...Come sta?”
“Non lo so. Aveva smesso di respirare, ma ora si è ripreso!”
Si rende conto che Rebecca lo guarda sconvolta, allora abbassa lo sguardo su sé stesso e si accorge di essere completamente sporco di sangue…il sangue di suo marito! Si toglie il giubbotto.
“Mi dispiace…io non mi ero accorto…” si guarda le mani anche quelle sporche di sangue!
Rebecca gliele stringe e lo abbraccia.
Mentre arriva il commissario Kruger, esce il medico dal pronto soccorso.
“Sono il dottor Swarz, la signora Jager?” Rebecca fa cenno di si con la testa.
“Vuole che andiamo a parlare nel mio studio?”
“Sono tutti qui per lui dottore, può parlare tranquillamente!”
“Il coltello è penetrato ledendo la parete che riveste il ventricolo sinistro, l’emorragia viene proprio da lì, siamo riusciti a stabilizzarlo con delle trasfusioni, ma continua a perdere sangue, dobbiamo operare per chiudere la ferita dall’interno, solo così possiamo fermare l’emorragia!”
“Però!? C’è un però, non è vero?”
Ipotizza Semir.
“L’operazione in sé stessa non è difficile, né pericolosa, purtroppo però l’organismo dell’ispettore Jager si è indebolito per la grande perdita di sangue e potrebbe non sopportare l’anestesia!”
“Insomma potrebbe morire sotto i ferri? Non si può aspettare qualche ora, con la trasfusione potrebbe riprendersi un po’!”
“Il punto è che la ferita è come un rubinetto rotto, sanguina in continuazione. Gli abbiamo dato due sacche di sangue, ma le ha già buttate via. Signora Jager sarò sincero, se lo operiamo adesso abbiamo il 50% di possibilità di tenerlo ancora in vita…e badi bene, non ho detto di salvargli la vita, ma di tenerlo in vita. Se non lo operiamo e continua a sanguinare così, purtroppo non passerà la notte!”
Rebecca si porta le mani sul ventre “Io voglio solo che torni a casa con noi!”
Swarz annuisce “Ho già fatto preparare la sala operatoria, ma dovevo esporle i fatti così come sono!”
“E la ringrazio per essere stato così chiaro dottore. Posso vederlo solo per un momento?”
“No,  mi dispiace, non è possibile è già pronto per la sala operatoria! Signora Jager sarà un’operazione molto lunga e nelle sue condizioni, dopo questo brutto colpo dovrebbe stare a riposo! ”
“Io sarò qui ad aspettare dottore, saremo tutti qui ad aspettare, grazie!”
“Deve pensare alla sua bambina,  insiste il medico, è una femminuccia, giusto?”
“Veramente non lo sappiamo ancora!”
Swarz guarda Semir “Ma lei lì dentro gli ha detto che doveva esserci per la nascita della sua Emma!”
“Mio marito è sicuro che è una bambina, ha scelto il nome lo stesso giorno che ha saputo che ero incinta, ma la verità è che non lo sappiamo per certo!”
Semir si allontana un attimo con la Kruger
“Capo, notizie della signora Santiago?”
“E’ stata accompagnata in un luogo sicuro, almeno si spera. Il governatore Niman è stato da lei, cercheranno di fare l’udienza al più presto!”
“Io non posso credere che il commissario Kroff possa aver...io…non può essere che non ce ne siamo accorti, è assurdo!”
“Eppure è così, mi hanno chiamato dalla scientifica, hanno esaminato il cellulare di Kroff. L’ultima chiamata è stata fatta ad un numero che risulta appartenere ad uno degli scagnozzi di Santiago, gli stava parlando sicuramente del nascondiglio e se Hoffman non lo avesse scoperto, poteva essere una strage!
E anche il coltello con cui ha colpito Jager, Hoffman lo ha riconosciuto, glielo aveva regalato lui stesso perché ne faceva collezione.”
“Io non me ne capacito. Insomma possibile che il nostro istinto ci abbia ingannato così?”
“Kroff è stato bravo, ha ingannato anche i colleghi con cui lavorava da anni. Ora dobbiamo cercare di capire se ci sono altri complici o se era il solo della squadra a lavorare per Santiago!”
“Hoffman come sta?”
“Bene, per fortuna è solo una ferita di striscio, lo hanno già dimesso, ha detto che sarebbe tornato in ufficio per le indagini. E’ sconvolto per il tradimento di Kroff. Lei non si muova da qui, rimanga con la signora Jager e non la lasci sola, io torno al comando e seguirò le indagini con Hoffman. Otto e Dieter voi restate qui per qualunque evenienza.”
Semir si avvicina a Rebecca
“Ti senti bene? Sei pallida!” Lei non risponde e Semir le siede accanto prendendole la mano
“Ben ce la farà, ne sono sicuro. Non rinuncerebbe mai a vedere la sua piccola Emma!”
Rebecca sorride “La chiami così anche tu adesso?”
“Beh…pare che lui abbia sempre ragione, non si è sbagliato neanche su Lili!”
“Già! Rebecca si china in avanti. Ahhhhh!”
“Santo cielo Rebecca, che hai?”
“Io…ho una fitta…ma sto bene tranquillo! Aaaaaaaaahhhhhhh!”
“Invece non stai bene per niente! Chiamo la dottoressa Keller.”
Mentre dice così a Rebecca sfugge un grido lancinante.
“Opporca miseria…qualcuno mi aiuti!”
Arrivano due infermiere che la sorreggono
“Non si preoccupi signora, non succede niente di grave, il suo bambino vuole solo nascere!”
“No…non può essere…mancano ancora due mesi…non può nascere adesso!”
Un paio di munuti dopo arriva la ginecologa, che fortunatamente quella notte era di turno in ospedale
“Signora Jager, stia tranquilla, venga con me. Ora andiamo in una delle stanzette adibite al preparto così le dò un’occhiata.”
Rebecca continua a stare piegata in due e a lamentare dolore
“No…faccia qualcosa dottoressa la prego…non può nascere adesso…è troppo piccola!”
Si blocca di colpo e urla ancora, la dottoressa guarda il pavimento.
“Forse non ci siamo capite signora Jager, le si sono rotte le acque e a questo punto non possiamo far altro che aiutare il suo bambino a nascere!”
“No…non senza Ben…è troppo piccola…no la prego…Ben è in sala operatoria e…AAAHHHHH…Semir…ti prego Semir…aiutami…”
“Signor Gerkan, per favore. Se la sente di venire con noi?” gli chiede la dottoressa Keller
“Con voi dove?” risponde lui scioccato
“Ma come dove? In sala parto! Lo so che è un sacrificio ma,  Rebecca ha bisogno di lei, è troppo spaventata, deve calmarsi o potrebbe avere delle complicazioni.”
Semir si sente come imprigionato, non sa che fare. Quando sono nate le sue bambine lui è solo riuscito a svenire e ora come può  aiutare Rebecca?
Si risveglia quando sente un altro urlo
“D’accordo, andiamo! Forza Rebecca, io resto con te, tranquilla. Se Emma ha fretta di nascere, allora noi l’aiuteremo!”
Rebecca lo guarda con dolcezza e lui risponde alla domanda silenziosa che lei gli sta facendo.
“Cercherò di non svenire! Otto, telefona ai genitori di Rebecca…e anche al padre di Ben…ohhh…e anche ad Andrea!”
 
Maledizione! Erika è ancora viva e ammazzi altri due poliziotti? Anzi no che dico, uno dei due è ancora vivo e se guarirà tu mi trascinerai nel fango con te.
Santiago è furioso. Ma come hai potuto! E come se non bastasse anche lei è ancora viva!”
“Kroff mi è sbucato davanti all’improvviso, mentre parlavo al telefono con Dexter,risponde Hoffman. Ho dovuto ucciderlo, e Jager non se la caverà, non dopo la coltellata che gli ho dato!”
“Lo spero, perché prima di finire in galera io ti ammazzo con le mie mani…e ora fuori!!!”

Intanto in ospedale arriva Andrea, dopo la telefonata di Otto si è precipitata immediatamente lasciando le bambine da sua madre.
“Otto, dovè Rebecca?”
“L’hanno già portata in sala parto!”
“Santo cielo! Mancano ancora due mesi! E Semir dov’è?”
“In sala parto con lei!”
“In sala parto…con lei? Ma…lui non è in grado di…opporca miseria!”

In sala parto intanto, la situazione diventa pericolosa.
“Rebecca, deve calmarsi, deve cercare di rilassarsi o non riuscirà a sentire le contrazioni.”
“Lei non capisce dottoressa…non può nascere adesso…voglio sapere come sta Ben…ditemi come sta mio marito…manca ancora troppo tempo…è troppo piccola!”
“Signor Gerkan, se non riusciamo a farla calmare, rischiamo di perdere il bambino. Se non si rilassa non riuscirà a spingere al momento giusto, il bambino potrebbe rimanere senza ossigeno!”
“Suo marito è in fin di vita in sala operatoria e lei sta per partorire senza avere terminato il tempo, come pensa che possa calmarsi!”
Rebecca lancia un altro urlo.
“Ommamma!” Semir le prende il viso tra le mani
“Rebecca ascolta, devi assolutamente rilassarti, devi pensare a Emma. Se le succedesse qualcosa Ben mi ucciderebbe. Guardami Rebecca, andrà tutto bene. La tua bambina nascerà sana e bella e Ben trionferà quando riuscirà a dirci ve l’avevo detto io che era una femminuccia! Rebecca, guardami. Sono qui e non sono ancora svenuto e questo è già un miracolo…ti prego, ti puoi fidare di me solo un pochino?”
Rebecca gli prende le mani tra le sue.
“Ben mette la sua vita nelle tue mani ogni giorno, come potrei non fidarmi di te!”
“Allora fa un bel respiro…e vediamo quant’è tosta questa piccola Jager…”
La dottoressa Keller riprende posizione “Bene, respiri lentamente…e…adesso spinga…”
Rebecca grida per il dolore e stringe la mano di Semir fino a fargli male, lui continua a gurdarla terrorizzato da quello che sta succedendo e respira a fondo anche lui per riuscire a rimanere in piedi.
“Così Rebecca brava…un’altra spinta e…”
Rebecca fa un altro grido e Semir grida insieme a lei perché gli sta stritolando la mano e finalmente…
Ngheee…ngheeee…ngheeeee……ngheeeeeeeee……….….
“Beh, Rebecca, pare che suo marito sia meglio di un ecografo. Ci ha azzeccato anche stavolta...è una femminuccia! Signor Gerkan la dia lei alla mamma, le spetta di diritto. Stavolta se lo è meritato!”
Semir la prende tra le braccia tremanti. E’ tutta imbrattata di sangue e strilla a perdifiato, ma era un capolavoro. Si avvicina a Rebecca,  gliela mette in grembo e lei si scatena in un pianto a dirotto, piange e ride nello stesso tempo, poi guarda Semir, anche lui ha gli occhi pieni di lacrime.
“Non è incredibile?!…Sono diventata mamma…e tu…tu non sei svenuto!”
“Non me lo ricordare sennò mi sento mancare. Santo cielo quant’è piccola…e quant’è bella!”
“Ora la dia a me,le dice la dottoressa… dobbiamo visitarla e farle dei controlli particolari perché è prematura,  ma da come piange, a prima vista sembra tutto a posto! Signor Gerkan congratulazioni, stavolta è riuscito a non svenire…bravo!” 


Continua...



Angolo di Rebecca:

La piccola Emma è nata e grazie al cielo, sembra sia andato tutto bene...
Ora è Ben che ci preoccupa!
Fossi in voi direi una piccola preghierina per lui.
Chissà se lui riuscirà mai a vedere la sua piccolina!


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Capitolo 6
*** Ancora in Pericolo ***




...Semir la prende tra le braccia tremanti. E’ tutta imbrattata di sangue e strilla a perdifiato, ma era un capolavoro.
Si avvicina a Rebecca,  gliela mette in grembo e lei si scatena in un pianto a dirotto,
piange e ride nello stesso tempo, poi guarda Semir, anche lui ha gli occhi pieni di lacrime.
“Non è incredibile?!…Sono diventata mamma…e tu…tu non sei svenuto
!”...

 

UN CUORE PULITO
*
Ancora in Pericolo
*
6 capitolo

 


In ospedale arrivano anche i genitori di Rebecca e il padre di Ben…
“Andrea che novità ci sono, mio figlio come sta?”
“E’ entrato in sala operatoria da quasi due ore, ma non sappiamo ancora niente, il medico lo ha detto che sarebbe stata un’operazione lunga!”
“E mia figlia dov’è? Questo non è il reparto di chirurgia! Perché ci avete fatto venire qui!” chiede la madre di Rebecca
“Veramente…”
“Che succede, dov’è mia figlia?”
“E’ in sala parto!”
“In sala parto, ma che significa!?”
“Quello che è successo a Ben l’ha sconvolta e…beh si è sentita male e ora è in travaglio.”
Konrad è sconvlto “Vuol dire che la stanno facendo partorire? Ma è pericoloso, voglio dire manca ancora del tempo!”
“Lo so Konrad, ma una volta cominciate le doglie non si può tornare indietro.”
“Ma è sola, si preoccupa sua madre, povero amore mio, sarà spaventata!”
“Quando sono arrivata ho chiesto di entrare ma non me lo hanno permesso, però non è sola!”
“E chi c’è con lei?”
“Beh…Semir…”
Si guardano e fanno una strana faccia tutti e tre, una faccia più preoccupata di prima!
“Come Semir?! Voglio dire senza offesa, ma non credo che sarà di grande aiuto.”
“Non si preoccupi Helena, non mi offendo, so anch’io come reagisce Semir, ma quando è successo c’era solo lui, vedrà che andrà tutto bene! Per quanto riguarda Ben il reparto di chirurgia si trova su questo stesso piano, dall’altra parte dell’edificio. Otto e Dieter sono in attesa vicino alla sala operatoria, se ci sono novità ci avvertiranno subito.”
Konrad si mette le mani nei capelli
“Non riesco a crederci. Doveva essere il momento più bello ed emozionante della loro vita, invece Ben…santo cielo mio figlio potrebbe morire, lui voleva solo essere vicino a Rebecca, voleva vedere nascere la sua bambina…invece non ci sarà…e potrebbe non vederla mai!”
“Konrad, con l’aiuto del Signore Ben guarirà e potrà abbracciare la sua bambina, lo consola Helena, vede ci ha contagiati tutti, ormai parliamo di Frugoletto al femminile!”
Sorridono con le lacrime agli occhi…
“Da quanto tempo è in sala parto?”
“Da un’ora e mezza credo. Guarda avanti a lei e…Semir!”
Suo marito sta uscendo dalla sala parto, si è appoggiato al muro e sta cercando di fare dei respiri profondi, non si è neanche accorto che lei fosse lì. Andrea ha dovuto chiamarlo un paio di volte e scuoterlo prima che lui si riavesse e riuscisse a capire dove si trova.
“Semir, che succede…Rebecca?”
Stanno tutti lì davanti a lui aspettando che apra bocca.
“Allora Semir vuoi dire qualcosa!”
Comincia a balbettare
“Eehhh!...Behhh!...Mmmmhh!...”
“Ossanto cielosbotta Konrad, ma cosa sono questi monosillabi!?”
“Ehhh…Behhh…che volete che vi dica…Rebecca sta bene, è un po’ provata ed è spaventata per Ben, ma è andato tutto bene…e poi…ah si…è una femminuccia, ma questo lo sapevamo già!”
Sorridono tutti insieme con un sospiro di sollievo mentre Semir continua.
“Sembra che la bambina stia ben, la stanno ancora visitando e le stanno facendo delle analisi particolari per vedere se è davvero tutto a posto visto che è nata di sette mesi, ma la dottoressa ha detto che non ci dovrebbero essere problemi.”
Nel frattempo esce anche la dottoressa Keller
“Stanno bene tutte e due, la bambina è sana come un pesce, nonostante sia nata prematura, è solo un po’ piccolina di peso ma è normale, la terremo in incubatrice per qualche ora, ma è tutto a posto!”
“E Rebecca? Mia figlia come sta?” chiede Helena
“Sta bene anche lei. Certo non è stata una situazione piacevole, non era pronta al parto. All’inizio era spaventata che potesse succedere qualcosa alla bambina e con il signor Jager in sala operatoria…ma è stata coraggiosa. E poi il signor Gerkan è stato sorprendente! Le è stato accanto ed è riuscito a calmarla quando le cose si stavano mettendo male, suo marito è stato fantastico, può essere orgoglioso di lui Andrea!
Ora scusatemi torno di là. Appena avremo sistemato Rebecca in camera vi farò chiamare. A proposito che notizie posso darle del marito?”
“Ancora niente dalla sala operatoria.”
La dottoressa Keller annuisce seria e sparisce dietro la porta del reparto ostetricia.
Andrea abbraccia il marito “Così non sei svenuto?”
“No…ma mi piacerebbe farlo adesso! Davvero non sapete ancora niente di Ben?”
“No, ancora niente!”

Erika è nel suo nuovo nascondiglio, protetta al momento da Kasper e Born. Altri uomini si trovano nei dintorni della casa. Ormai la talpa è stata scoperta e non può più nuocere, ma nessuno di loro ha abbassato la guardia, anche perché non riescono ancora a capacitarsi come Kroff, così preciso e così professionale avesse potuto fare una cosa del genere. Dare un prezzo alla vita dei suoi colleghi!
“Avete avuto notizie dall’ospedale? Come sta l’ispettore Jager?”
Chiede Erika a Kaspar.
“Ho contattato poco fa il commissario Kruger, è ancora in sala operatoria, ma da quello che ho potuto vedere prima che lo mettessero sull’ambulanza non ha molte possibilità. C’era un mare di sangue per terra!”
“Tutto questo è colpa mia. Quando Carlos mi ha messo al corrente dei suoi traffici avrei dovuto accettarlo e basta, ora saremmo tutti a casa…vivi!”
“Ma che dice signora Santiago? Sbotta l’ispettore Born. Suo marito è un uomo spietato e quello che farà lei in tribunale è giusto, adesso più che mai, per dare giustizia ai nostri colleghi uccisi e a tutte quelle persone che sono passate per le mani dei suoi scagnozzi, per ultimo quel ragazzino di dodici anni che è morto qualche giorno fa per la schifezza che mette in giro quel mostro!”
Erika scoppia in lacrime. E’ la prima volta che succede da quando è sotto protezione.
“Mi scusi signora Santiago, le sussurra Born, non volevo aggredirla, è solo che…”
“Non mi chiami più in quel modo, io sono Erika la preg, e poi non piango per quello che ha detto. E’ solo che quei poliziotti io avevo imparato a conoscerli, sono morti per proteggere me e questo è insopportabile. L’ispettore Jager diventerà papà tra un paio di mesi, mi ha detto che è sicuro che sarebbe stata una bambina…e ora forse non lo scoprirà mai!”

 “Insomma avete scoperto dove si trova mia moglie?”
Sbraita Carlo Santiago seduto davanti alla sua scrivania, mentre Dexter deglutisce, sperando che non si inferocisca ancora di più.
“Non ancora, Shake deve fare molta attenzione adesso perché stanno ancora cercando di capire se Kroff potesse avere altri complici.”
“Non me ne importa un fico secco. Tra qualche giorno Erika sarà chiamata a testimoniare e allora sarà inutile fare attenzione, perchè avranno le prove che gli servono per mandarci tutti in galera compreso Shake. Erika deve morire…OGGI!”

“Otto ti prego smettila di fare avanti e indietro mi stai facendo venire il mal di mare!”
Dieter ammonisce il collega, che misura il corridoio davanti alla sala operatoria ormai da diversi minuti.
“Non riesco a stare fermo, perché ancora non succede niente? E poi sono preoccupato anche per Rebecca…mamma mia che situazione assurda!”
Semir e Konrad arrivano dal reparto ginecologia.
“Niente dalla sala operatoria?”
“No nessuna notizia, risponde Dieter, poco fa è uscito un infermiere e ha detto che stanno ancora operando…nient’altro…e Rebecca?!”
Semir sorride.
“E’ una bambina…e stanno bene sia la mamma che la piccolina!”
“Grazie al cielo…almeno una buona notizia!”

Intanto Santiago è furioso con Shake, perché non ha portato a termine il lavoro. Erika è ancora viva.
“Carlos non farti prendere dalla rabbia, poi non riesci a ragionare.”
“Non c’è niente su cui ragionare. Anche eliminando tutti i documenti che provano i nostri affari, siamo comunque finiti se Erika testimonia. Conosce perfettamente tutti i luoghi dove abbiamo seppellito le nostre vittime, e conosce anche l’identità di alcuni dei nostri fornitori e dei nostri clienti.”
“D’accordo vedrò di organizzare per stasera, dammi un paio di ore, ti richiamo!”

“Vostra figlia sta riposando. La dottoressa Keller sta tranquillizzando i genitori di Rebecca. Le ho dato un leggero sedativo perché era troppo nervosa, ha bisogno di dormire. Se volete, potete andare da lei, ma cercate di tenerla calma!”
Mentre dorme, di tanto in tanto ha un sussulto come se stesse sognando qualcosa di brutto. Andrè le si avvicina e con dolcezza le sfiora il viso, lei apre gli occhi, per un attimo si sente spaesata, ma subito dopo ricorda ogni cosa e si mette a sedere dritta sul letto.
“Papà! Emma…Ben… come stanno…quanto tempo è passato…io…non ricordo…cosa…”
“Calmati piccola mia, cerca di stare tranquilla. La bambina sta bene, ora è nell’incubatrice ma è sana. Non preoccuparti, sta bene davvero.”
Rebecca guarda suo padre con gli occhi imploranti. La sua voce è solo un sussurro, ha paura della risposta alla domanda che sta per fare.
“…E Ben…lui come sta?!”
E’ sua madre a rispondere.
“E’ ancora in sala operatoria!”
“Ma quanto tempo è passato?”
 “Quasi 5 ore…”
 “Così tanto!?”
la ragazza scoppia in lacrime e suo padre la stringe con il suo caldo abbraccio.
“No tesoro ti prego non fare così, non ti fa bene. Pensa alla tua piccolina, in questo momento ha bisogno di te e tu devi essere forte. Devi essere forte per te, per lei e per Ben. Vicino alla sala operatoria ci sono Semir e Konrad, ci avvertiranno immediatamente appena sapranno qualcosa di nuovo.”
Andrea fa capolino sulla porta, sporgendo solo con la testa.
“Rebecca…c’è una visita per te.”
Entra con un fagottino, si avvicina e dolcemente glielo mette tra le braccia.
“La dottoressa ha avuto i risultati delle analisi, è tutto a posto. Te la stavano per portare e io mi sono offerta di fare da taxi!”
Rebecca guarda la sua bambina
“Benvenuta Frugoletto, quanta fretta hai avuto di venire al mondo! Santo cielo…come può essere uguale!”
“Uguale!?”
Chiedono all’unisono le tre persone dentro la stanza con lei.
“Qualche giorno fa Ben me l’ha descritta, come se la tenesse già tra le braccia. Visetto tondo, guanciotte rosse. Ha il suo musetto…e gli occhi, scommetto che sono verdi. La piccola le stringe un dito con la sua manina minuscola ma perfetta. Da prima di sapere che stavi arrivando, sapeva esattamente come saresti stata. Ti ha amato dal primo giorno. Ti ama tanto sai? Il tuo papà ti ama tanto, anche se non è qui vicino a te…lui…”
Si interrompe e scoppia di nuovo in lacrime e anche la bambina comincia a piangere.
“No piccola mia, non piangere, va tutto bene. La tua mamma è una stupida, tranquilla non piangere, guarda non piango più nemmeno io, te lo prometto!”

Il dottor Swarz esce finalmente dalla sala operatoria, sembra molto affaticato.
“Dov’è la signora Jeger?”
Chiede a Semir guardandosi intorno.
“Al reparto maternità, ha partorito circa tre ore fa.”
 “Sta dicendo sul serio? Che domanda stupida, mi scusi. Certo che sta dicendo sul serio…e sta bene?”
“Si…ha avuto una femminuccia!”
“Emma!?”
Risponde sorridendo Swarz e Semir annuisce.
“Le presento Konrad Jeger, è il padre di Ben. Allora cosa ci dice?”
“E’ stato davvero difficile, abbiamo dovuto procedere molto cautamente. L’operazione in sé è riuscita perfettamente, però le condizioni in cui si trovava quando è arrivato qui in ospedale…beh! Il suo organismo si è messo in una condizione di difesa, è entrato in coma. Le sue funzioni vitali non sono più autonome, abbiamo dovuto attaccarlo al respiratore.”
“Ma si sveglierà, vero? Mio figlio guarirà?”
“Il suo è un coma vigile, leggero. Molto probabilmente sente gli stimoli esterni. Le prossime ore saranno decisive, se le supera senza altre complicazioni, potrebbe avere qualche possibilità. Dopo quello che è successo qualche oa fa al pronto soccorso non do nulla per scontato…è forte e si sta attaccando alla vita con tutto sé stesso!”
“Possiamo vederlo?”
“Lo stanno sistemando in terapia intensiva, vi farò chiamare io, ma potrete andare da lui solo uno per volta. Ora scusatemi.”

Intanto nelle prime ore del mattino, nell’ufficio del governatore generale Niman si sta svolgendo una riunione straordinaria, per decidere quando il giudice federale avrebbe dovuto ascoltare ufficialmente la signora Erika Santiago. Sono presenti il commissario Kim Kruger, il procuratore Fox, l’ispettore Kasper…e il commissario Hoffman.
“Quello che è successo è ignobile, ruggisce Niman, un poliziotto corrotto è impensabile, ma un poliziotto corrotto che si macchia del sangue dei suoi colleghi è davvero insostenibile, commissario Hoffman cos’ha da dire?”
“Lavoravo con l’ispettore Kroff da dieci anni, è stato uno dei primi ad entrare nella mia squadra, non mi ha mai dato motivi per dubitare di lui…io…sono stato cieco. L’amicizia mi ha ingannato!”
Kaspar non guarda in faccia nessuno. Tiene gli occhi bassi. Continua a non capacitarsi che il suo amico e collega Kroff possa aver fatto una cosa del genere. Durante la perquisizione in casa sua hanno trovato, in una piccola cassaforte dentro al sottotetto, dei documenti che provano che la sua collaborazione con Santiago andava avanti ormai da anni. Eppure lui non poteva ancora crederci!
La voce del governatore Niman lo riporta alla realtà
“Ispettore Kaspar, dico a lei, mi risponda. E’ d’accordo con la decisione del commissario Hoffman?”
Kaspar non ha sentito una sola parola, ma Hoffman è il suo capo e qualunque cosa avesse deciso sarebbe stata quella giusta.
“Naturalmente signor governatore!”
“Bene. Commissario Kruger che notizie ci dà sulle condizioni dell’ispettore Jeger?”
“L’operazione è terminata 40 minuti fa, ho parlato con l’ispettore Gerkan. Jeger purtroppo è entrato in coma, non sanno ancora se riuscirà a cavarsela.”
L’espressione del viso di Hoffman è eloquente, se solo le persone che si trovano dentro la stanza con lui avessero avuto modo di capirla.
Una volta usciti dall’ufficio del governatore, Hoffman dice a Kaspar di tornare al rifugio e di avvertire la signora Santiago che l’udienza è stata fissata per la mattina seguente.
“Passerò più tardi per definire meglio il piano, domani finalmente questa storia sarà finita!”
…E nella sua mente marcia pensa…si sarà finita…ma a modo mio! 


Continua...


Angolo di Rebecca:

Sono ancora tutti in pericolo
e l'unico a saperlo è solo Ben!
La piccolina sta bene, almeno questo è una specie di miracolo...

Al prossimo :)

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Capitolo 7
*** Dolore e Tenerezza... ***



...“Quello che è successo è ignobile, ruggisce Niman,
un poliziotto corrotto è impensabile,
ma un poliziotto corrotto che si macchia del sangue dei suoi colleghi è davvero insostenibile, commissario Hoffman cos’ha da dire?”
“Lavoravo con l’ispettore Kroff da dieci anni,
è stato uno dei primi ad entrare nella mia squadra, non mi ha mai dato motivi per dubitare di lui…io…sono stato cieco. L’amicizia mi ha ingannato!”...


 

 

UN CUORE PULITO
*
Dolore e Tenerezza...
*
7 capitolo


 

“Signora Jager come si sente? Chiede dolcemente la dottoressa Keller.  Si è tranquillizzata un pò?”
“Tutto a posto dottoressa, grazie. Stanotte sono stata un po’ difficile da gestire, mi dispiace!”
“Ma che dice? Lei è stata veramente coraggiosa, ed è del tutto normale che fosse spaventata. Per fortuna è andato tutto bene. Emma sprizza salute da tutti i pori,  ora la riporto alla nursery, lei deve riposare, è importante che oggi rimanga assolutamente a letto, non deve fare sforzi di alcun genere.”
“Non può lasciarmela un altro po’? E’ tranquilla, non mi dà nessun fastidio…la prego!”
La dottoressa Keller si rivolge a sua madre e ad Andrea, che non si sono mosse dalla stanza neanche per un momento.
“Glielo volete fare capire voi che deve riposare?”
Ma le due donne fanno un leggero sorriso di complicità con Rebecca.
“Ohh…va bene …mi arrendo! La farò venire a prendere quando la piccola dovrà mangiare.”


Semir mette una mano sulla spalla a Konrad.
“Devo avvertire Rebecca che l’operazione è terminata, vuole venire a conoscere la sua nipotina?”
Bussa alla porta con il cuore gonfio e pesante come un macigno, si affaccia timidamente.
“Possiamo entrare?”
Rebecca gli fa un enorme sorriso.
“Ma che fai chiedi il permesso? Avvicinatevi.”
Semir sorride alla moglie, poi si siede sul letto mentre Konrad rimane in piedi dietro di lui.
“Guarda Frugoletto, lo riconosci? E’ lo zio Semir, devi essere orgogliosa di lui, è stato il primo a vederti nascere e a tenerti in braccio. L’altro signore invece è nonno Konrad, sembra molto serio, ma se lo sai prendere è un tenerone anche lui. Avanti chi dei due vuole prenderla per primo?”
“No..no…non ci penso nemmeno…io ho già dato!”
Risponde Semir agitando le mani, seguito a ruota da Konrad.
“Per carità…è troppo piccola!”
“Avanti Semir, intanto prendila tu. Sai benissimo come fare, l’hai fatto prima e poi ne hai una della stessa taglia a casa!”
“Ti sbagli. La mia quando è nata era molto più grande!”
“E’ nata in anticipo, è normale che sia piccolina, ma non si rompe!”
Semir la prende in braccio e la guarda con tenerezza, con gli occhi lucidi si rivolge a Rebecca, tenendo lo sguardo fisso sulla bambina.
“L’operazione è terminata. Il dottor Swarz dice che è andata meglio di quanto prevedeva…però…continua a guardare Emma…però Ben è entrato in coma.”
Rebecca non si scompone,non fa un solo movimento come fosse in attesa di altro.
“E’ un coma vigile, ma non sanno ancora se e quando si sveglierà!”
“Io devo andare da lui!”
Rebecca fa per scendere dal letto, ma sua madre la blocca.
“Non se ne parla nemmeno. Hai sentito la dottoressa Keller, per oggi devi rimanere a letto!”
“Mamma, io devo andare da lui, deve sentire la mia voce o si chiederà che fine abbia fatto. Devo assolutamente dirgli che la sua bambina è nata, che è come la immaginava lui, che sta bene e che aspettiamo che torni da noi!”
Semir le stringe una mano.
“Ascolta Rebecca, glielo posso dire io. Vado da lui, mi piazzo accanto al suo orecchio e gli ripeto in continuazione che è già diventato papà e che Emma è meravigliosa. Glielo ripeterò all’infinito,  fino al punto che lui dovrà aprire gli occhi e dirmi  ok…Semir ho capito…basta sta zitto…sono sveglio!”
Sorridono tutti e Emma fa un paio di smorfiette con il musetto…
“Santo cielo! Se avesse la barbetta in questo preciso momento avrebbe la stessa espressione di Ben!”
Konrad si fa coraggio e prende la nipotina tra le braccia.
“Ti somiglia tanto Rebecca, però il musetto è davvero uguale a quello di Ben, faceva le stesse smorfie da bambino!”
Rebecca sorride teneramente.
“Veramente le fa ancora adesso, ed è adorabile! Semir, grazie. Se non ci fossi stato tu con me stanotte io non ce l’avrei fatta. Ero troppo spaventata, sei stato grande, so quanto ti è costato!”
“Partorire è una cosa naturale, almeno così dicono!”
“Non c’era niente di naturale stanotte in quella sala parto…e tu lo sai…”
“Beh…diciamo che finalmente ho provato anch’io questa emozione, anche se devo dire che non c’è niente di elettrizzante, anzi!  Comunque ti meriti i complimenti per la forza!”
“La forza…in che senso?”
Gli chiede Rebecca corrucciando la fronte.
“Nel senso che se Emma non si fosse sbrigata a venire fuori, saresti riuscita a stritolarmi la mano!”
Rebecca ride di cuore anche senza volerlo.
“Scusami Semir mi dispiace tanto. Lo abbraccia forte. Va da lui e non lo lasciare solo, appena me lo permetteranno verrò anch’io!”

Santiago è sempre più preoccupato e infuriato.
“Allora Shake che notizie hai?”
“Erika dovrebbe vedere il giudice federale domani mattina, perciò dobbiamo agire stasera. Dovrà farlo Dexter.”
“Devi farlo tu per sicurezza, lo sai che Dexter è un pasticcione.”
“Non posso rischiare Carlos. Io sarò sul posto a fare la mia parte. Dexter arriverà con i suoi uomini e ci sorprenderà, dovranno morire tutti. Io rimarrò ferito, sarà un lavoro pulito e Kaspar sarà il mio ultimo capro espiatorio!”
“Che hai in mente?”
Gli chiede Santiago dubbioso.
“Beh…lui e Kroff  hanno sempre lavorato assieme, nessuno si stupirà quando troveranno gli stessi numeri nel suo telefono e gli stessi documenti a casa sua. Ci penso io,  ne usciremo tutti puliti e da domani si ricomincia a fare sul serio!”

Konrad e Semir stanno dietro il vetro fuori dalla stanza di Ben, lo guardano in silenzio. Ha flebo a entrambe le braccia, elettrodi attaccati sul torace che controllano il suo battito cardiaco e un tubo in bocca, che da una macchina gli pompa aria nei polmoni attraverso la trachea. Il dottor Swarz interrompe i loro pensieri.
“Se volete uno di voi può entrare.”
“Vada lei Semir,  è importante che senta la sua voce, gli parli della sua bambina, lo rasserenerà!”
“D’accordo...”
Si siede vicino a lui e gli prende la mano.
“Ricordi la fornitura di pannolini che ti devo? Beh te la sei meritata due volte, hai sempre avuto ragione. Anche il tuo Frugoletto è una femminuccia.
Ben stanotte sei diventato papà! Emma è nata mentre tu lottavi per continuare a vivere, non ha avuto la pazienza di aspettarti. Ha avuto fretta di venire al mondo per conoscere quel mattacchione di suo padre. Ben io sono sicuro che mi senti, ora hai un motivo in più per vivere. Emma è bellissima, ed è così piccola! Ha bisogno di te, lei e Rebecca hanno bisogno di te…e beh…che rimanga tra noi. Anch’io ho bisogno di te, mi serve qualcuno che mi copra le spalle e mi protegga, qualcuno di cui mi possa fidare sopra ogni altra cosa al mondo. Ben non è difficile, devi solo aprire gli occhi, non darla vinta a quel bastardo di Kroff, maledizione!”
Appena finisce di dire la frase, il monitor che controlla il battito cardiaco, comincia a emettere quel fastidioso e orribile bip bip bip…come se il cuore di Ben  stesse per esplodere…
Entra immediatamente il medico.
“Sembrava calmo e poi ha cominciato a fare così, che succede dottor Swarz?”
Il medico controlla tutti i parametri, dopo qualche minuto il battito torna regolare.
“Strano qui è tutto a posto, non c’è niente di irregolare, non capisco!”
Il dottor Swarz esce e Semir si siede di nuovo accanto a lui. Non immagina neanche che Ben, sentendo tutto quello che ha detto, sta cercando ancora una volta di avvertirlo del rischio incombente, perché la talpa non era il povero Kroff.  Sta cercando ancora di dirgli che sono ancora tutti in pericolo…tutti…compreso lui. Cerca a modo suo, di coprirgli le spalle!
In quel momento comunque Semir, ricomincia a sentire quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, che gli dice che c’è qualcosa che non và, che lo fa sentire improvvisamente a disagio, anche se non riesce ancora a capire cos’è!

E’ quasi mezzogiorno quando il commissario Kruger arriva all’ospedale.
“Gerkan che notizie ci sono?”
“Sempre uguali, Ben è ancora in coma. C’è il padre con lui ora!”
“E Rebecca? Ho saputo da Otto che ha partorito.”
“Si,  lo shock è stato troppo violento e la bambina non ha voluto aspettare, però almeno loro stanno bene. Che mi dice della signora Santiago?”
“Il giudice federale la vedrà domani e non usciranno dall’aula finchè non avrà terminato la sua deposizione, senza interruzioni. Se tutto va bene, Carlos Santiago potrebbe essere in manette domani sera stesso.”
“E per la protezione?”
“E’ già tutto pronto, domattina ci sarà un esercito a proteggere quella donna!”

“Dexter vedi di fare un buon lavoro. Lo ammonisce Santiago. Non sbagliare sennò sarà meglio che tu e i tuoi soci non torniate, ci siamo capiti?”
“Stia tranquillo signor Santiago, Erika morirà, tra qualche ora sarà solo cenere!”
“Voglio sperarlo!”

Tre colpi forti una pausa e un colpo leggero. Kaspar apre la porta.
“Buonasera commissario Hoffman, qui è tutto tranquillo!”
“Ho fatto il giro della proprietà,  i ragazzi sono tutti all’erta. La signora?”
“E’ nell’altra stanza sta riposando, ma è pronta. Vuole farla finita, e anche io. Non ne posso più di questa storia! Che mi dice di Jager?”
“Purtroppo è in coma. Non abbassate la guardia ragazzi.”
Nel frattempo Dexter e i suoi uomini si mettono in macchina armati fino ai denti e vanno verso il rifugio, dove daranno la morte a Erika Santiago.


 

Continua...



Angolo di Rebecca:

Semir ricomincia a sentirsi a disagio.
un disagio che gli parte dallo stomaco, ma che ancora non capisce.
Ben, anche dal coma, cerca di proteggerlo...
Il loro legame è incredibile!


 

 


 

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Capitolo 8
*** Bip...Bip...Bip... ***



...Non immagina neanche che Ben, sentendo tutto quello che ha detto,
sta cercando ancora una volta di avvertirlo del rischio incombente, perché la talpa non era il povero Kroff. 
Sta cercando ancora di dirgli che sono ancora tutti in pericolo…tutti…compreso lui. Cerca a modo suo, di coprirgli le spalle!
In quel momento comunque Semir, ricomincia a sentire quella strana sensazione alla bocca dello stomaco,
che gli dice che c’è qualcosa che non và, che lo fa sentire improvvisamente a disagio, anche se non riesce ancora a capire cos’è!...

 


UN CUORE PULITO
*
Bip...Bip...Bip...
*
8 capitolo


 

“Ispettore Gerkan, è tutto il giorno che devo darle questi, ma non ho avuto modo di farlo!”
dice un’infermiera a Semir mentre gli porge una busta.
“Cosa sono!?”
“Gli effetti personali dell’ispettore Jager, sono rimasti all’accettazione dopo che l’altra notte glieli hanno tolti.”
Semir apre la busta, controlla tutto assieme alla Kruger. Dentro ci sono la pistola, le manette, le chiavi della macchina, le chiavi di casa, il laccio che porta sempre al collo, la fede e il cellulare. L’infermiera si avvicina.
“Controlli che il telefono funzioni ancora, i colleghi lo hanno trovato a terra sull’ambulanza quando stavano mettendo a posto. Deve essergli caduto dalla tasca mentre era sulla barella!”
Rimette tutto nella busta con cura. La Kruger sta ancora parlando della protezione di Erika Santiago. Nomina gli uomini che vi avrebbero preso parte. Semir è rimasto a contemplare gli oggetti familiari che Ben usa giornalmente e assorto nei suoi pensieri, sembra sentire solo l’ultima frase.
“Il commissario Hoffman in persona, questa sera rimarrà con i suoi uomini e domani guiderà il trasferimento. Vuole essere sicuro che niente vada storto.”
A quella frase, si ripresenta quel disagio e quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, che ha avuto per tutta la notte e tutto il giorno.
Nel garage davanti al corpo senza vita del commissario Kroff. 
Mentre soccorreva Ben e lui cercava in ogni modo di dirgli qualcosa.
Sull’ambulanza mentre Ben continuava a voler parlare, al punto di tirarlo verso di sé, con uno sforzo per lui sovrumano.
Nella stanza di Ben pochi minuti prima, e per ultima la frase pronunciata dal commissario Kruger.
Solo che adesso riesce a mettere insieme tutti questi flashback…e capisce. Capisce qual’è l’elemento che stona…
“Capo, ha detto che Hoffman in persona starà di guardia per tutta la notte!?”
La Kruger annuisce e Semir corre verso la stanza di Ben. L’infermiere che sta controllando i macchinari cerca di fermarlo, come pure la Kruger e Konrad, ma lui li strattona e si avvicina come una furia al collega.
“Cosa volevi dirmi Ben? Tu volevi dirmi qualcosa e io ero troppo spaventato per te, che non ci ho fatto caso. Che volevi dirmi? Prima ho parlato di Kroff, lo so che mi senti Ben, non è stato un caso. Tu hai sentito il nome di Kroff e ti sei agitato!”
L’infermiere cerca di allontanarlo dalla stanza.
“Insomma ispettore la smetta, il paziente ha bisogno di riposare, esca immediatamente!”
Ma Semir continua imperterrito…
“Quella strana sensazione alla bocca dello stomaco, tutto porta a una sola persona…H O F F M A N!”
Scandisce il nome del capo della squadra di protezione dell’antidroga molto lentamente…e il cuore di Ben ricomincia … a parlare…
“Esca subito lo sta agitando. Vado a chiamare il dottor Swarz…”
Semir non lo ascolta…
“…Avrei dovuto capirlo prima…è stato Hoffman…LUI è Shake…LUI ha ucciso Kroff e… LUI ha colpito te!”
Ben continua a rispondere con i suoi bip bip bip…
“E bravo Ben! Hai risolto il caso. Ora calmati, è tutto a posto, ci ho messo un po’, ma adesso ho capito…”
Mentre entra il dottore, il cuore di Ben riprende lentamente il suo ritmo regolare.
“Santo cielo ispettore, ma che voleva fare, ucciderlo? Controlliamo la pressione.”
“Dottore, la pressione è normale e anche gli altri valori sono nella normalità. Ma come può essere? Poco fa sembrava che il cuore volesse scoppiare, la pressione dovrebbe essere salita alle stelle!”
Semir sorride guardando il suo socio.
“No, dottore, stia tranquillo! Stava solo parlando con me!”
Il medico lo guarda in modo strano, sta per ribattere,  ma poi l’infermiere gli dice di controllare il respiratore. Semir, Konrad e il commissario Kruger si mettono in allarme.
“Non ci posso credere, sussurra il medico, ha staccato il respiratore!”
“Che vuol dire? Che significa che l’ha staccato, non respira?”
Chiede preoccupato Konrad.
“No. Al contrario! Ha ricominciato a respirare autonomamente, quando succede questo, il respiratore si disinserisce in maniera automatica!”
“Grazie al cielo! Vuol dire che è uscito dal coma?”
“No signor Jager, non è uscito dal coma e non è ancora fuori pericolo, ma visto come sta reagendo, credo che abbia buone possibilità. Teniamolo sotto controllo, potrebbe avere ancora problemi respiratori, se continua così nelle prossime ore lo stacchiamo dalla macchina.”
Semir sorridendo gli accarezza il viso.
“Anche quando non riesci a parlare vuoi sempre l’ultima parola! Ora ti lascio solo per un paio d’ore. Vado ad ammanettare quell’infame, ma mi raccomando, quando torno ti voglio sveglio…”
Esce dalla stanza, la Kruger lo guarda sconvolta.
“Santo cielo, ma che le è venuto in mente, cosa c’entra Hoffman!”
“Non capisce capo? L’informatore non era Kroff, questo cercava di dirmi Ben sull’ambulanza e la signora Santiago è in pericolo, perché con la deposizione di domani saranno costretti ad ucciderla stasera, con la talpa all’interno ci riusciranno. Hoffman li ha uccisi tutti!”
“Ma non abbiamo nessuna prova! E’ una sua sensazione e non possiamo certo fare testimoniare il monitor a cui è attaccato Jager per convincere il governatore che Hoffman è sporco!”
Semir ad un tratto s’illumina.
“Il telefono di Ben! Dov’è la busta con i suoi effetti personali? La Kruger gliela porge e lui prende il telefono, vede? E’sporco di sangue!”
“Non vedo cosa ci sia di strano, era pieno di sangue dappertutto!”
“No. Non è macchiato. Ci sono proprio le impronte, come se qualcuno con le mani sporche di sangue lo avesse toccato e non credo siano stati i paramedici,  loro portavano i guanti!”
“Non riesco a capire dove voglia arrivare!”
“Se lo avesse preso lui per darmelo e invece gli è caduto a terra?”
“Davvero continuo a non capire! Stava rischiando di morire, perché avrebbe dovuto darle il suo telefono?”
Mentre la Kruger espone i suoi dubbi, Semir riaccende il telefono di Ben. Subito appare in primo piano la cartella di una registrazione. Guarda l’ora e il cuore comincia a rimbombargli nel petto. Coincide con quella del ferimento di Ben.
“Perché quando ha capito che era in trappola, ha pensato come solo lui poteva fare, come un poliziotto. Proteggere la testimone e i colleghi, risolvere il caso nonostante stessero per ucciderlo!”
Con le mani tremanti manda avanti la registrazione, quello che ascoltano è sconvolgente…
Ben si rivolge a qualcuno…come ha potuto uccidere tre colleghi a sangue freddo?...e la voce che risponde è inconfondibilmente quella del commissario Hoffman. Gli risponde che era solo una questione di soldi e che adesso sarebbe stato costretto ad uccidere anche lui. Prosegue spiegando come avrebbe incastrato Kroff, e ancora fino al lamento sommesso di Ben mentre lo colpisce a tradimento…
Semir chiude gli occhi e stringe i pugni, fino alla fine della registrazione, quando Hoffman dice a Dexter di andare via, che non era il momento di uccidere Erika e che Santiago doveva occuparsi delle false prove da mettere a casa di Kroff.
Il commissario Kruger ha gli occhi sbarrati.
“Hoffman…non riesco a crederci!”
“Ha messo in scena una bella commedia! Ha accoltellato lui Ben e dopo avere ucciso Kroff,  ha anche avuto il coraggio di incastrarlo…che bastardo!
Capo chiami Kaspar cerchi di avvertirlo,  chiami anche il governatore e faccia arrivare al rifugio la squadra speciale. Mandi qualcuno anche a casa di Santiago prima che se la svigni!”
“Gerkan…dove crede di andare da solo risponde la Kruger, io vengo con lei, obbedirò agli ordini che mi ha appena dato dalla macchina!”
Semir si blocca e la guarda.
“…Capo…mi scusi io…”
“Stavo scherzando Gerkan, si muova!”

Semir corre come un pazzo, la Kruger continua a chiamare Kaspar e il rifugio, ma niente. I telefoni, tutti i telefoni sono completamente muti e anche il contatto radio è assente!
“Deve averli isolati e loro naturalmente non se ne sono accorti. Facciamo presto Gerkan, ho una strana sensazione…che i killer siano già sul posto!”
“Ahhhh! Ora va a sensazioni pure lei?!”
Cercano di sorridere, ma si rendono conto che la realtà che stanno vivendo è peggiore di un incubo!
 
Dexter e i suoi infatti sono già al rifugio, si stanno disponendo silenziosamente per attaccare.
“Bene ragazzi, togliete di mezzo le squadre che fanno da perimetro alla casa, non perdete tempo ad ucciderli, tanto una volta finito, faremo saltare tutto in aria. Quando saremo dentro fate attenzione a Shake, ha detto che all’ora prestabilita farà in modo che Erika si trovi nella prima stanza a destra del primo piano, ci saranno anche i due ispettori. Non sparate finchè non dirà la parola d’ordine, state giù, poi fate fuoco. Ricordatevi non deve rimanere vivo nessuno la dentro, piazziamo la bomba sul retro della casa, così saremo sicuri che non rimarrà niente né di quella sgualdrinella, né dei suoi amici poliziotti!”
In silenzio perfetto fanno come Dexter ha ordinato, fanno il giro della casa e tramortiscono le guardie prendendole alle spalle, mettono fuori uso anche le auto per ogni evenienza, poi impugnano i mitra e sempre nel massimo silenzio si mettono in posizione per entrare in casa.



Continua...



Angolo di Rebecca:

Il cuore di Ben ha parlato e il cuore di Semir lo ha ascoltato!
Ora tocca a lui. Salvare Erika, i colleghi e incastrare Hoffman
con la registrazione che ha Fatto Ben, nonostante sapesse di essere in trappola!




   

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Capitolo 9
*** La Fine dei Giochi ***



...In silenzio perfetto fanno come Dexter ha ordinato,
fanno il giro della casa e tramortiscono le guardie prendendole alle spalle,
mettono fuori uso anche le auto per ogni evenienza,
poi impugnano i mitra e sempre nel massimo silenzio si mettono in posizione per entrare in casa...

 

UN CUORE PULITO
*
Fine dei Giochi
*
9 capitolo

 

 


Il governatore ha allertato la squadra speciale, che ha raggiunto Semir e il commissario Kruger al rifugio. Si avvicinano silenziosamente a fari spenti, con il buio non si riusce a vedere niente, tranne la luce che proviene dalle stanze della casa.
Controllando il perimetro trovano gli agenti svenuti vicino alle auto.
La Kruger fa segnale, mettendo mano alla pistola.
“Sono già qui, fate attenzione. La prima squadra tutto intorno alla casa, la seconda dentro con me e Gerkan… e soprattutto, silenzio! Vediamo di riuscire a fermarli prima che si cominci a sparare! Tutto chiaro? Entriamo!”

Una volta dentro sentono le voci di Kaspar, Born ed Erika. Hoffman è lì con loro, sta esponendo il piano per la mattina dopo. Semir guarda la Kruger.
“Che bastardo, ha ancora il coraggio di guardarli in faccia sapendo che tra poco li farà uccidere tutti a sangue freddo!”
“Allora sbrighiamoci…”
Mentre salgono al piano superiore, Dexter e i suoi sono già davanti alla porta della stanza dove si trova Erika, la spalancano con una pedata, ma senza sparare un solo colpo. Hoffman grida…
 “GIU! State giù…”
Nello stesso istante gli uomini della speciale puntano i mitra alle spalle dei killer.
“Gettate le armi, la casa è circondata…"
Kaspar guarda con gli occhi sbarrati.
“Ma che succede?!”
Mentre i killer vengono ammanettati, Semir si fa largo tra i colleghi e si piazza davanti al commissario Hoffman.
“Grazie al cielo, stavano per ucciderci tutti! Sapevo che qualcun altro della mia squadra era complice di Kroff, per questo ho voluto essere qui stasera…”
Semir gli toglie la pistola dalle mani e gli punta contro la sua, con molta calma.
“E’ finita commissario, è  f - i - n - i - t – a !”
Kaspar e Born, che si sono messi davanti a Erika istintivamente per proteggerla, non riescono ancora a capire.
“Semir…ma di che parla…che succede?”
“Perché non ce lo facciamo spiegare da Shake?”
Risponde Semir, puntando con gli occhi Hoffman.
“Cosa? Shake!”
Chiede sorpreso Kaspar.
“Già! Risponde Semir. S H A K E! Perché non spiega ai suoi uomini cosa succede! Perchè non li guarda dritto negli occhi e gli racconta come ha venduto i loro colleghi. Spieghi che unità di misura ha usato per calcolare il prezzo della vita del commissario Kroff . Ci spieghi anche quanto vale la vita di un ragazzino di dodici anni che muore per la strada con la bava alla bocca…e per finire, perché non dice a tutti noi da quanti anni lei è al soldo del grande Carlos Santiago!?”
“Gerkan ma di che cosa sta parlando…lei è pazzo!”
Si difende Hoffman. Fa per muoversi, ma Semir sempre con molta calma, gli appoggia la canna della pistola nello stomaco.
“Lo faccia avanti, faccia qualcosa di stupido, così avrò un buon motivo per scaricarle addosso tutti i proiettili che ho nel caricatore e sentirmi meglio. Faccia in modo che io possa renderle quello che lei ha fatto a tre dei suoi agenti, tre suoi amici. Faccia qualcosa di ancora più ignobile di quello che aveva intenzione di fare stasera, una strage, così le faccio un paio di buchi nello stomaco, senza dovermi sentire in colpa. Avanti ci spieghi chi di loro doveva essere il capro espiatorio stavolta. Kaspar? Born? E più di tutto, faccia qualcosa di supido per darmi la possibilità di renderle quello che lei ha fatto all’ispettore Jager…”
Mentre Born, Kaspar ed Erika continuano a guardare esterrefatti, Hoffman cerca ancora di negare l’evidenza.
“Lei è completamente fuori di testa Gerkan, non sa di che cosa sta parlando! Non capisco come le possano venire queste idee…Kroff era…”
Semir lo interrompe, questa volta bruscamente.
“Si lavi la bocca prima di nominare il nome di quel pover uomo!”
Non avrebbe dovuto scoprirlo…ora dovrò uccidere anche lei ispettore Jager …
La voce di Hoffma che pronuncia queste parole, si diffonde all’improvviso dentro la stanza. Semir tira fuori il cellulare di Ben dalla tasca e glielo mostra, mentre continua a mandare avanti la registrazione fino al punto in cui il commissario lo accoltella.
“La voce registrata in questo telefono è la sua o mi sbaglio commissario Hoffman? E’ stata una vera furbata usare il coltello che aveva regalato all’ispettore Kroff per accoltellare Ben. Lo ha guardato negli occhi mentre lo faceva, o lo ha fatto fare al tirapiedi di Santiago?! No…non credo. Non è stato Dexter, lo ha fatto lei di persona…Bravo!”
Mentre sul suo viso si stampa un’espressione di stupore e paura, Kaspar gli si avventa contro.
“Maledetto sei stato tu, hai dato la colpa a Kroff, schifoso. Li hai ammazzati tu…”
Born lo prende da parte.
“Lascialo perdere…non si merita nemmeno questo…”
Semir annuisce.
“Peccato commissario Hoffman, dopo tanto duro lavoro! Ha fatto solo un piccolo errore in tutta questa faccenda, quello di sottovalutare Ben. Sa perché? Perché lei è sporco dentro, lei non è un vero poliziotto, se lei avesse ragionato come un poliziotto avrebbe capito che si può fare qualunque cosa per arrivare alla verità…e Ben ha cercato in tutti i modi di farmelo capire, sapeva di non avere via d’uscita…Che avrebbe potuto fare? Scappare e farsi sparare alle spalle da Dexter? Non lo avrebbe mai fatto. Sapeva che se io non fossi arrivato in tempo, lei lo avrebbe ucciso e l’unica cosa che ha pensato di fare, è stata premere il tasto del registratore del telefono, per non permetterle di fare ancora del male a nessuno. Con questa registrazione siete finiti, lei, Santiago e tutti i vostri amichetti…
E vuole sapere come ci sono arrivato?Attraverso il cuore pulito di un vero poliziotto. Attraverso il cuore pulito dell’ispettore Ben Jager!”
Gli prende le mani e gliele mette dietro la schiena.
“La dichiaro in arresto signor Hoffman, da questo momento lei è degradato. Ben Jager le manda i suoi saluti…e anche le sue manette!”
“D’accordo portateli via. Ordina la Kruger, noi perlustriamo la casa, per qualunque evenienza!”
Mentre escono, Hoffman ha una strana espressione sorridente, come di trionfo…
Semir sente di nuovo quella sensazione, ma stavolta non lascia perdere, si piazza davanti a lui.
“Riportatelo in casa insieme al suo amico Dexter!”
“Ma di che parla?! Perché?”
“Capo mi lasci fare…”
Quando stanno per riportare indietro Dexter, lui cerca di divincolarsi dicendo che non vuole entrare.
“Perché non vuoi entrare? Gli chiede Semir a due passi dal suo naso. Che problema c’è? Avanti dentro!”
E comincia a trascinarlo.
 “No…non voglio…mi lasci…non può obbligarmi…mi lasci…no…c’è una bomba…esploderà tra un paio di minuti…c’è una bomba!”
 “Capo faccia uscire tutti…PRESTO!”
Dopo qualche minuto la casa salta in aria, ma fortunatamente sono tutti salvi.
“Sei veramente un infame Hoffman, li avresti lasciati morire comunque!”
“Sono solo poliziotti, carne da macello! Come te e Jager…”
Semir gli molla un destro sul naso che lo fa cadere facendolo sanguinare.
“Maledetto mi hai rotto il naso!”
Semir va verso la macchina senza voltarsi.
“Ringrazia che per ora ti ho rotto solo quello, se Ben dovesse morire, verrò a romperti il resto! E ora andiamo a prendere Santiago.”
Gli agenti della squadra speciale sono già alla villa di Carlos Santiago, stanno portando via tutti e requisendo documenti, droga e soldi.
Carlos sta cenando nella sua lussuosa sala da pranzo, quando Semir e il commissario Kruger entrano con il mandato di arresto per lui.
“State perdendo tempo, lo sapete che i miei avvovcati mi tireranno fuori di prigione entro un paio d’ore?”
“Non credo, a meno che i suoi avvocati non abbiano altri avvocati più bravi. Sono stati arrestati anche loro signor Santiago. Oh dimenticavo, sua moglie è ancora viva e tra otto ore la manderà in galera per il resto della sua ignobile vita!”


Continua...


Angolo di Rebecca:

Semir ce l'ha fatta.
Erika Santiago e il resto dei colleghi sono salvi.
Hoffman e compari sono finiti...
Grazie per avermi seguito con affetto...
Vi aspetto all'epilogo finale
Buona serata :))


 

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Capitolo 10
*** Il Meraviglioso Profumo della Vita ***




E vuole sapere come ci sono arrivato?Attraverso il cuore pulito di un vero poliziotto.
Attraverso il cuore pulito dell’ispettore Ben Jager!”
 


UN CUORE PULITO
*
Il Meraviglioso Profumo della Vita
*
10 capitolo

 

 


 

Quando Semir ritorna all’ospedale è ormai notte fonda. Sono passate 24 ore da quando Hoffman ha accoltellato Ben, ma sembra sia passato un secolo. Ferma l’auto nel parcheggio e guarda in alto verso le finestre. Alcune sono illuminate da una luce fioca, altre completamente al buio. Sospira e all’improvviso si rende conto di essere stanco, distrutto. Fosse stato per il suo corpo sarebbe rimasto seduto lì, rifiutandosi di fare qualunque altro movimento! Invece si fa forza e va da Ben…
E’ tutto tranquillo. Konrad e Andrè si sono addormentati sopra le sedie fuori dalla stanza e anche l’infermiere di guardia sonnecchia.
Quando entra, nota con piacere che il suo amico non ha più quell’orribile tubo in bocca, ma tutto il resto è al suo posto, anche gli elettrodi che gli hanno permesso di fare quattro chiacchere con lui…
Sorride, gli sfiora il viso e gli prende la mano.
“Ci ho messo un po’ più del previsto, ma sono tornato come ti avevo promesso. Carlos Santiago è sotto custodia cautelare con tutti i suoi soci, compreso Hoffman, ho usato le tue manette. Il giudice ha messo agli atti la registrazione del tuo cellulare e con la deposizione della moglie fra qualche ora, non usciranno mai più di galera. Kaspar e Born hanno anche trovato un cavò all’interno della villa, dove teneva nascosto il suo ultimo carico di cocaina e stanno rastrellando anche i fornitori e i clienti. L’era di Carlos Santiago è finita! Bene, ora che hai risolto brillantemente il caso, facendo fare il lavoro faticoso a me, direi che puoi anche svegliarti. Insomma tua moglie, come dici sempre tu, splende come un raggio di sole e la tua bambina è ancora più bella di lei, nonostante abbia il tuo stupido muso, non avrai ancora intenzione di dormire!? Secondo me hai già riposato abbastanza! Ieri notte quando è nata Emma io ero in sala parto, e sai qual è lo scoop? Non sono svenuto! L’ho vista nascere Ben, l’ho tenuta in braccio subito dopo che è venuta al mondo e non sono svenuto! Insomma, se io non sono svenuto, tu puoi aprire gli occhi, secondo me è meno complicato! Sai che ti dico? E’arrivato il momento che tu e la tua bambina facciate conoscenza…torno subito!”
Si avvia verso la nursery che ovviamente è chiusa, ma dalle piccole fessure della tenda riesce a vedere i bambini, quattro maschietti e sette femminucce. Sono sempre in maggioranza!
Emma è sveglia, nota senza sorpresa che i suoi occhioni sono verdi, ed è deliziosa mentre fa le smorfiette con il faccino e si ciuccia il pollice. La guarda con tenerezza e prova la stessa emozione di due settimane prima, quando è diventato papà per la seconda volta, pensa che non potrà mai dimenticare quella notte. Dopo avere tamponato la ferita di Ben e sentito il suo cuore fermarsi e poi ripartire, ha assistito al miracolo della vita, tenendo tra le braccia sua figlia Emma subito dopo che è venuta al mondo. Ha parlato con lui attraverso dei bip. E’ legato a Ben da più di una semplice amicizia, ma da ora in poi si sarebbe sentito legato per sempre a quella bimba come se fosse stata sua, e sorridendo pensa,  femmina anche lei!
Sta per bussare alla porta, quando Rebecca alle sue spalle, lo fa sussultare.
“Semir…che fai qui?!”
“Io? E tu…non dovresti essere a letto! Come stai?”
“Sto bene, mia madre si è addormentata e in giro finalmente non c’è nessuno…volevo…”
Semir continua al posto suo.
“Portare Emma da suo padre!”
Lei sorride a annuisce!
“Credi che se bussiamo l’infermiera ci manderà al diavolo?”
“E a noi importa qualcosa?”
Rebecca fa cenno di no con la testa…
In effetti l’infermiera non è molto contenta che abbiano disturbato lei e i suoi piccoli ospiti…
“Sono le tre del mattino e voi non potete stare qui…che volete?”
“Voglio portare la mia bambina a conoscere suo padre!”
“Ma di che diavolo parla, portarla dove? I bambini non si toccano, siete davvero pazzi, ma poi lei chi è?”
“Sono la signora Jager…la mamma di Emma!”
L’infermiera fa una faccia pensierosa.
“La bimba prematura…la figlia del poliziotto in coma?!”
Semir e Rebecca annuiscono.
“Pare che tua figlia sia diventata una star qui dentro!”
Le dice Semir sorridendo.
“Signora Jager lei capisce che non è regolare quello che vuole fare?”
“Le mie ultime 24 ore non sono state regolari, la prego. Ben deve conoscerla, deve assolutamente sentire il suo odore…per favore!”
“Il suo odore?! Non capisco!
“Si…l’odore…quel profumo inconfondibile che hanno i bambini appena nati e che riesci a riconoscere solo quando li hai tra le braccia!”
Rebecca pronuncia qusta frase sorridendo, guardando in un punto lontano, fuori da qull’ospedale, come se stesse ricordando qualcosa di tenero e l’infermiera sorride.
“Beh alla fine che male c’è! In fin dei conti è sua figlia e io che diritto ho di vietarle di portarla dove vuole. Aaspettate qui vado a prenderla!”
Emma è tutta infagottata in una copertina di pile di colore verde con la scritta Cobra 11 - Polizia Autostradale…
“E questa?! Da dove viene?”
Si meraviglia Rebecca mentre prende tra le braccia la sua bambina e Semir si mette a ridere.
“E’ sicuramente un regalo di Otto e Dieter, fatta apposta per lei come portafortuna…Tanto il colore è unisex!”
Rebecca la stringe forte a sé.
“Non ci posso credere, ti hanno già reclutata nella loro squadra!”
Come due monelli, entrano nella stanza di Ben, senza fare il minimo rumore, perfino Emma è silenziosa, come fosse complice di quei due strani individui che rispondono al nome di mamma e dizio Semir.
Rebecca si ferma di colpo davanti al letto,  non aveva ancora visto Ben da quando è stato ferito. Quelle flebo, quei tubicini, il torace scoperto sopra cui spicca la medicazione bianca della ferita. Semir pensa che grazie al cielo, il tubo in gola se lo è risparmiato!
Si avvicina e gli accarezza il viso, si china su di lui e lo bacia. Mette dolcemente Emma sul suo braccio destro,  la testolina appoggiata sopra la spalla. La piccola comincia a stiracchiarsi come se la nuova posizione le facesse piacere…
“Ciao tesoro, so che Semir ti ha ripetuto all’infinito che Emma è arrivata in anticipo, avessi visto che fretta ha avuto di nascere. Io volevo fartela conoscere subito ma non me l’hanno permesso, e anche adesso se qualcuno scopre cosa stiamo facendo saremmo in un mare di guai, non dovrei essere qui e soprattutto non dovrebbe esserci lei. Ma chi se ne importa! La senti Ben? E’ lei che si stiracchia e mugugna, lo senti il suo odore? Quell’odore che non riuscivi ad immaginare? Quel meraviglioso odore che solo i bambini piccoli hanno? E’ la tua Emma, è sempre stata tua, da prima che sapessimo che era già viva dentro di me.
Svegliati Ben, ti prego. Le hai parlato per sette mesi, per tutto questo tempo le hai raccontato delle tue giornate, di quello che avrebbe trovato nel mondo, di come tu l’avresti amata e protetta. Cosa credi che stia pensando ora che è qui e non sente quella voce per lei così familiare. Ben abbiamo bisogno di te, e noi siamo qui per te!”
Si distende nel lembo di letto libero accanto a lui, Emma è tra loro, continua a parlargli per un tempo indefinito e piano piano si addormenta. Semir le mette sopra una coperta e si siede in silenzio vicino al letto. Sembra che lui ed Emma siano le uniche persone sveglie a quell’ora in tutto l’ospedale! Ma solo per poco, la stanchezza ha avuto il sopravvento su Semir, e anche per Emma è stata una giornata intensa. E’ venuta al mondo, e per lei è una cosa nuova!
A un tratto Semir si sveglia di soprassalto e si drizza sulla sedia, il dottor Swarz sta controllando le flebo di Ben. Si sarebbe aspettato una tirata d’orecchi, soprattutto per la bambina sul letto di un paziente in coma, invece il medico fa segno col dito di fare silenzio, gli strizza l’occhio e con un cenno di saluto va via.
Semir guarda la famiglia Jager, sorride e si sistema il colletto del giubbotto per coprirsi meglio.
“Buonanotte!”

C’è una gran confusione…Kroff è nervoso…poi arriva Hoffman…e Semir…Semir dice qualcosa a proposito di Emma…ma che c’entra Emma?...Lui in sala parto!...non può essere…e Rebecca…oh è così bella quando sorride…
All’inizio è tutto sfocato, ma piano piano mette a fuoco una specie di telecamera con delle linee a zig zag sul video, una bottiglia piena di qualcosa sopra la sua testa e un tubicino trasparente che arriva fino al suo braccio. Cerca di muoversi ma non ci riesce, continua a guardarsi in giro. Semir è seduto non lontano da lui e dorme.  Ma perché dorme su una sedia? Gira ancora un po’ lo sguardo e proprio accanto a lui c’è il suo Raggio di sole. Dorme anche lei. Mamma mia quanto è bella! Abbassa gli occhi un po’ più giù. Qualcosa si muove sopra il suo braccio. Due occhioni meravigliosamente verdi lo stanno guardando e un piccolo musetto sbadiglia e si ciuccia il dito. E’ ancora confuso non riesce a mettere a fuoco cosa sta succedendo. Vede ancora Hoffman…lo colpisce…gli manca il respiro e sente una terribile fitta al petto, la sente davvero, tanto da fare una smorfia perché il dolore è forte e non riesce a muoversi. Però c’è Semir,  gli dice che andrà tutto bene e che non lo lascerà solo. Ora ricorda! Il commissario Hoffman ha ucciso Kroff, sono tutti in pericolo. Ha paura, non riesce a parlare, non può proteggere Semir. Deve provarci…ma Semir ha capito! Il dolore sta passando. Sente qualcuno che gli dice che è diventato papà, ma non può essere, mancano ancora due mesi! Deve averlo sognato. Eppure è sicuro di averlo sentito. Guarda di nuovo in basso verso la sua spalla…e si ritrova nella realtà…
“Emma!” sussurra con meraviglia, e gli occhi gli si riempiono di lacrime. Alza leggermente il braccio circondando la bambina e tocca la sua manina…la piccola gli stringe il dito e lui sorride…sei  reale…non lo sto sognando…questa manina è reale…
Respira profondamente e assapora il suo odore, l’odore speciale della sua Emma!
“Che buon odore che hai amore mio, non sei un sogno, sei già qui, non hai voluto aspettarmi. Voi donne siete sempre piene di sorprese…”
Lo dice con un filo di voce, mentre Rebecca si sveglia e incontra i suoi occhi. Sorride e gli mette la mano sul viso.
“Finalmente! Sapevo che il suo odore ti avrebbe riportato da noi!”
Ben prova a parlare, ma esce solo un sussurro.
“Ma che cosa è successo? Io non riesco a…non ricordo…-
“Schhh…E’ tutto a posto. Emma ha solo avuto fretta di nascere, era curiosa di conoscerci.”
Lui sorride.
“Ma state bene?! Insomma è nata con due mesi di anticipo. E’ successo per colpa mia, e come se non bastasse ti ho lasciata da sola!”
“Tu sei sempre stato con noi, hai combattuto e non ti sei arreso. E poi non ero sola, qualche giorno fa mi hai detto che hai un angelo custode. Beh,  c’era lui con me e con Emma!”
Semir li spiava con gli occhi lucidi e un sorriso enorme stampato sulla faccia.
“Così sei stato in sala parto al posto mio e non sei svenuto?! E bravo socio!”
Rebecca lo guarda meravigliata.
 “Sentivi davvero allora, hai sentito tutto quello che ti dicevamo?!”
“Certo che sentiva, le risponde Semir, e rispondeva pure, con il cuore!”
“Non ricordo bene, sentivo la tua voce,  avevo il terrore che Hoffman facesse del male anche te Semir…”
“Dovevo venire con te nel garage, invece sono arrivato tardi. Hai cercato per tutto il tempo di avvertirmi e io non capivo, ma quando è stato il tuo cuore a parlare, allora ci sono arrivato! E’ così che il caso Santiago è stato definitivamente chiuso, la sua droga non ucciderà più. Michael ha avuto giustizia e Kroff il suo onore!”
Ben sorride, si guarda ancora intorno, dietro la porta vede suo padre, Andrè ed Helena, anche Otto e Dieter sono lì. Poi guarda di nuovo Emma, quella stretta poderosa della manina attorno al suo dito è il primo contatto fisico che ha con lei.
“Non è incredibile Semir, sono diventato papà! La mia bambina, mia figlia! Sai Emma, un uomo brutto e cattivo mi ha tolto la gioia di vederti venire al mondo, ma d’ora in poi non permetterò mai più a nessuno di farmi perdere un solo minuto della tua vita, te lo prometto piccola mia!
la guarda con più attenzione e si accorge della copertina, ma quanto sei carina, il verde ti dona!”
Entra il dottor Swarz, con un tono tra il rimprovero e l’ironico.
“Beh…per essere notte fonda c’è un bel po’ di folla in questa stanza. Bentornato ispettore Jager, come si sente?”
“Beato tra le donne!”
Risponde in un sussurro Ben.
 “Fa lo spiritoso dottore, vuol dire che sta meglio!?”
 “Non esageriamo ispettore Gerkan, ci vorrà un bel po’ di tempo perché il suo collega si rimetta in piedi. Devo complimentarmi con lei ispettore Jager, la sua forza di volontà le ha salvato la vita.  Quando è arrivato qui nessuno avrebbe scommesso su di lei! Tranne il suo amico!” fa cenno verso Semir…
Ben lo guarda  e sorride.
“Dottore si guardi intorno, Io sono vivo grazie a loro, mia moglie, la mia bambina, e quel testone accanto a lei che mi ha ripetuto fino alla nausea di non mollare. Se loro non fossero parte della mia vita io non avrei avuto nessun motivo per lottare. E poi non sarei mai mancato alla vincita della nostra scommessa!”
Fa cenno a Semir di avvicinarsi e gli dà il cinque, naturalmente senza battere forte le mani.
“Te l’avevo detto che ce ne saremo andati al parco con le nostre tre bambine!?”
Semir sorride.
“Non vedevi l’ora di dire te l’avevo detto.  Tranquillo appena esco da qui vado a ordinarti i pannolini!”
Il medico non riesce a capire di cosa stiano parlando, ma sorride lo stesso. In quelle poche ore ha capito cosa sia l’amicizia. Il legame che c’è tra quei due è  strano, riescono a capirsi anche senza parole. E’ bastato un numero indefinito di bip bip bip…se lo avesse raccontato in giro non gli avrebbe creduto nessuno, ma lui lo ha visto con i suoi occhi, o meglio lo ha sentito con le sue orecchie ed è successo davvero!
Mentre Swarz si ferma fuori dalla stanza a parlare con gli altri delle sue condizioni, Ben guarda ancora estasiato la sua bambina. Lei continua a stringergli il dito e a fare smorfie. E’ piccola e perfetta, non riesce a toglierle lo sguardo di dosso ed Emma piano piano chiude gli occhietti e appoggia la testa vicino al viso del suo papà. Si sente al sicuro da tutto.
Semir rientra e si sofferma a guardarli.
“E’ strano come qualcuno possa pensare che la cosa più importante al mondo sia fare soldi e che la vita non valga niente…”
“Già! Emma è accanto a me da un paio di minuti e so che non riuscirei più a immaginare la mia vita senza questo enorme dono. Grazie Semir… per avermi impedito di andarmene, per avere dato retta al mio cuore,  per essere stato accanto a Rebecca eper avere dato il benvenuto alla vita della mia bambina al posto mio. Questo ti lega a lei in maniera indelebile lo sai, non è vero? Ma io non sarò geloso di questo come fai tu con Aida!”
“Non sono geloso… se tu fossi più giovane magari…”
Si avvicina e accarezza la manina di Emma, restano così in silenzio per qualche minuto.
“Abbiamo proprio una bella famiglia…”
Lo dice come se le due famiglie Gerkan e Jager fossero una sola e a Ben vengono gli occhi lucidi.
“Si. E io sono un uomo fortunato, perchè sono ancora vivo per potermela godere!”
Rientra anche Rebecca, dà un bacio sulla guancia a Semir e si accoccola di nuovo sul letto, avvicina il suo viso a quello di Emma che a sua volta è accanto a quello di Ben.
Semir li guarda con tenerezza, felice e stanco morto.
“Beh…è ora che torni a casa, magari mi metto nel lettone con Andrea e le bambine, tutti e quattro insieme, così me le godo pure io le mie donne  torno a trovarti tra qualche ora collega!”

…Visetto tondo…guanciotte rosse…occhi verdi…e il musetto uguale al suo…si abbassa dolcemente sulla testolina di Emma e mentre la bacia respira ancora il suo odore…
Quel meraviglioso, unico odore che prima non riusciva ad immaginare, ma che adesso, dopo averla avuta tra le braccia,  non avrebbe mai più dimenticato…


FINE




Angolo di Rebecca:

E' finita!
Ben si riprenderà e ha avuto modo di conoscere la sua bambina
la sua Emma...

Ringrazio infinitamente Chiara e Sophie per avermi seguita con affetto
(Ho praticamente il seguito di questa storia pronto, deve solo essere corretto! Se la cosa può interessarvi :)
e ringrazio anche chi ha letto in silenzio :>


A presto con i nostri eroi


 


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