Forza Nana!

di DolceMemole
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo ***
Capitolo 2: *** I Capitolo ***
Capitolo 3: *** II Capitolo ***
Capitolo 4: *** III Capitolo ***
Capitolo 5: *** IV Capitolo ***
Capitolo 6: *** V Capitolo ***
Capitolo 7: *** VI Capitolo ***
Capitolo 8: *** VII Capitolo ***
Capitolo 9: *** VIII Capitolo ***
Capitolo 10: *** IX Capitolo ***
Capitolo 11: *** X Capitolo ***
Capitolo 12: *** XI Capitolo ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 15: *** XIV Capitolo ***
Capitolo 16: *** XV Capitolo ***
Capitolo 17: *** XVI Capitolo ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII ***
Capitolo 19: *** XVIII Capitolo ***
Capitolo 20: *** Capitolo XIV ***



Capitolo 1
*** 1. Prologo ***


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Questa storia l’avevo scritta circa 5 mesi fa, spero vi piaccia

Questo che pubblico è il prologo per farvi capire più o meno di quello che parlerà la storia

Buona lettura baci baci Scoutina

 

Erano passati ormai 4 anni da quando ero andata via da questa città e adesso vi ero tornata. Erano cambiate veramente tante cose dall’altra volta eppure adesso che mi trovavo alla stazione sembrava come se il tempo si fosse fermato e adesso avesse ripreso a scandire i secondi e i minuti.

Adesso non ero più una ragazzina, ma adesso ero una donna, anche se ancora un po’ piccola, e non ero neanche più sola perché ad accompagnarmi vi era una piccola bambina Misaki lei era mia figlia. Quando venni a conoscenza di essere incinta decisi di andare via da qui e non farlo sapere a nessuno, ma adesso che ero stata richiamata dalla mia vecchia scuola non potevo lasciare la piccola da sola ad Akita e quindi la portai con me.

Sapevo che sarebbe stato pericoloso, ma non avevo altra scelta. Nessuno sapeva di lei, neanche suo padre, avo preferito così non volevo che avesse altri guai dato che già ne aveva avuto molti.

Adesso dovevo andare a casa e spiegare come mai con me c’era anche una piccola bambina, un po’ impaurita e che mi chiamava mamma. << Andiamo Misaki ci aspetta una bella giornata>>

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Capitolo 2
*** I Capitolo ***


i

La mia famiglia non aveva reagito benissimo alla notizia di Misaki ma nonostante tutto mi avevano riaccolto a braccia aperte e dato che io dovevo andare a scuola, ancora per motivi sconosciuti, avevano deciso di tenermela per qualche ora.

Era bellissimo poter camminare nuovamente per quelle strade da me tanto conosciute, sembrava ieri che girovagavo per queste strade con i miei amici eppure sono cambiate tante cose.

In pochi minuti mi ritrovai davanti il cancello della scuola, quanti ricordi, emozioni, i miei pensieri automaticamente andarono a Yano, Yamamoto e Takeuchi quante cose avrei dovuto raccontargli…lo avrei avuto il coraggio?

<< Non ci posso credere!! Nana sei proprio tu?>> mi girai verso la voce che aveva parlato e vidi la mia bellissima amica Yamamoto << Ciao bellissima da quanto tempo!!>> le corsi in contro e un bel lungo abbraccio ci unì.

Ero troppo felice di averla rivista e involontariamente anche qualche lacrima iniziò a rigare il mio volto.

<< Ehi come va? Dove sei stata tutto questo tempo? Cosa mi racconti di bello?>> << Allora…va tutto benissimo, in questi anni sono stata ad Akita, una bella cittadina, e poi dopo davanti una bella tazza di thè ti racconterò tutto quello che mi è accaduto>> forse era meglio che tutto il resto lo raccontassi dopo.

Entrammo dentro la nostra aula che per due anni ci aveva accolti, mi giravo attorno per vedere se prima o poi sarebbero entrati anche gli altri e due.

Volevo vedere anche loro come erano cambiati, ad esempio Yamamoto non portava più gli occhiali e aveva cominciato a truccarsi cosa che prima non faceva mai.

Io e la mia compagna di banco ci sedemmo ai nostri posti, forse un po’ spaesate perché non sapevamo come mai avevamo avuto una convocazione dal nostro Preside, << Buongiorno ragazzi>> noi tutti ci alzammo per salutare il Preside << Come siete cresciuti, siete quasi irriconoscibili…siete tutti?>> << No mancano ancora il signorino Masafumi e l’amico Motuharo>>

Alla parola amico un cenno di sorriso si fece sul mio volto, questo perché mi fece capire che nonostante i mille litigi, la loro amicizia era ancora bella solida.

<< Ok allora aspettiamo altre e cinque minuti poi incominciamo>> detto questo il preside uscì dall’aula.

Noi ragazzi incominciammo a parlare di noi, di quello che ci era successo in questi anni, con molto di loro non li vedevo da circa cinque anni ed infatti molti di loro non li avevo nemmeno riconosciuti.

Io sorvolai alcuni aspetti della mia vita, perché era giusto parlare di certe cose prima con i miei amici e poi con il resto della classe.

All’improvviso si aprì la porta e due ragazzi entrarono.

Non potevo credere che fossero cambiati così tanto, ormai erano altissimi ed erano sempre più belli. Yamamoto subito gli corse incontro io rimasi seduta al mio posto non sapendo cosa fare.

<< Nana non si salutano più gli amici?>> Yano mi venne incontro e mi fece un sorriso gigantesco.

Mi alzai immediatamente e gli buttai le braccia al collo << Oddio come mi sei mancato!>> era la verità mi era mancato tantissimo in questi quattro anni, << Mi devo offendere?>> mi girai verso Takeuchi e abbracciai forte anche lui.

<< Ma allora si può sapere dove eri sparita in questi anni?>> Takeuchi aveva ragione a loro dovevo ancora delle spiegazioni << Vi racconto tutto davanti una bella tazza di thè, adesso scopriamo perché ci hanno convocato, va bene?>> entrambi i ragazzi fecero un cenno di approvazione.

Il Preside rientrò in classe e ci annunciò che essendo stata la classe più brava di tutto l’istituto negli ultimi dieci anni e per questo eravamo attenuto una vacanza studio per due settimane a Mosca.

Tutti i ragazzi iniziarono ad esultare anche i miei amici, esultavano perché due settimane a Mosca tutto pagato, l’unica a rimanere un po’ sulle sue ero stata io.

Io non mi potevo permettermi di andare due settimane lì, a chi avrei lasciato Misaki? Di certo non potevo pensare di lasciarla ai miei, non sarebbe stato giusto.

Data questa bella notizia il preside ci congedò.

<< Allora andiamo a prendere questa tazza di the?>> << Si certo?>> ero rimasta un po’ stranita da questa notizia, Yamamoto e Yano stavano facendo i progetti per questa vacanza studio, io non intervenni molto nel discorso << Ehi Nana c’è qualcosa che non va?>> Takeuchi forse si era reso conto che non ero molto entusiasta << No non ti preoccupare>> e gli feci un sorriso.

Finalmente arrivammo davanti al negozio dove facevamo il thè più buono di tutto il Giappone.

<< Siete pronti per prenotare?>> < Si allora due thè ai mirtilli, uno alla fragola e uno al cocco>> nonostante fossero passati quattro anni Yano si ricordava ancora il mio gusto preferito.

<< Allora vuoi che cominci uno di noi a parlare o vuoi cominciare tu?>> Yamamoto mi guardò << Dai cominciate voi, io penso che ne avrò per molto>> Yano mi guardò in modo strano.

<< Dai allora comincio io…>> fu Takeuchi a cominciare <<…ho cominciato l’università da poco, perché mi sono preso un anno sabatico, ma adesso sono pronto a recuperare il tempo perduto. Per un anno ho viaggiato molto, sono stato in mezza Europa, Italia, Germania, Spagna e Francia>> quante cose belle che aveva visto, era stato davvero fortunato. << Che bello, mi piacerebbe anche a me un giorno poter visitare tutto ciò…>> un velo di tristezza cadde sul mio volto.

<< Io invece studio e lavoro, non voglio pesare sulle spalle dei miei>> << Che lavoro fai?>> chiedi ad Yamamoto << Lavoro in un centro d’estetista, la paga è buona e per ora mi va bene così>> bhè anche lei se la cavava bene. << Tu invece Yano?>> << Io ho lasciato perdere lo studio e lavoro in un negozio dove vendiamo strumenti musicali>> Mi dispiaceva che Yano avesse lasciato gli studi, non lo avrei mai detto. << Adesso tocca a te Nana>> uff…non mi andava di raccontare tutto, però erano i miei amici ed era giusto che sapessero.

<< Io vivo ad Akita ed è un bella cittadina, sapete la statua di quel cane è stupenda è grandissima…>> << Un giorno la voglio vedere, il film che hanno fatto su quel cane mi ha fatto piangere veramente molto>> intervenne Yamamoto. << Si un giorno di questi te la farò vedere…comunque io anche ho lasciato gli studi e lavoro in una serra, il lavoro è un po’ pesante ma non mi lamento, vengo pagata molto bene e questo è l’importante>> <> si Yano aveva ragione, ma lo studio di certo non mi dà dei soldi per mantenere mia figlia.

<< Lo so però diciamo che sono stata costretta>> e inizia a sorseggiare il mio thè. Nel frattempo Takeuchi mi raccontò di tutte le conquiste che fece in Europa ed era diventato un vero latin-lover, in più Yano ed Yamamoto mi dissero che avevano preso a frequentarsi, ammetto che questa notizia non mi lasciò molto indifferente, non potevo nascondere il fatto che Yano mi piacesse, forse mi era sempre piaciuto, ma non avevo mai avuto il coraggio di dirlo.

<< Mamma!!>> udita questa parola mi girai alla mia destra e vidi la piccola Misaki con mio padre, poi mi girai verso i miei amici che dal volto sembrarono un po’ confusi. << Ciao Misaki cosa ci fai qui?>> feci finta di nulla << La bambina voleva del thè e qui fanno il miglior thè di tutto il Paese>> mi disse mio padre. Mi fece un sorriso forse capendo che ero davvero imbarazzata poi riprese << Dai Misaki lasciamo la mamma con gli amici, il thè lo facciamo portare a lei…noi adesso andiamo al parco va bene?>> << Siii!!>> gridò mia figlia, che mi diede un bel bacio e uscì dal negozio.

Al nostro tavolo cadde il silenzio, io abbassai lo sguardo e fissai la tazza ormai vuota. Non volevo di certo che loro lo venissero a sapere così. Poi decisi di parlare << Ok diciamo che nel racconto ho lasciato un bel particolare…>> ancora silenzio, nessuno aveva il coraggio di parlare << È bellissima, identica alla madre!>> esordì Takeuchi che mi fece un bel sorriso e mi strinse forte la mano << Come mai non ci volevi dire nulla?>> continuò. << Proprio per tutto questo imbarazzo non volevo dire nulla>> chiarii << Ma io più che imbarazzato sono incredulo, perché non ci hai mai detto nulla, potevamo aiutarti per te non sarà stato facilissimo>> si Yamamoto aveva ragione, ma come potevo fare?

Yano rimase in silenzio, non intervenne per nulla per molto tempo << È per questo che sei scappata?>> intervenne con tono un po’ acido <> risposi timidamente. << L’importante è che adesso sei tornata, noi siamo i tuoi amici e ti aiuteremo, puoi contare su di noi…vero ragazzi?>> Yano e Yamamoto si guardarono e poi fecero un cenno di approvazione.

Usciti dal negozio le nostre strade si separarono, Yano e Yamamoto andarono verso il negozio della ragazza, mentre Takeuchi mi riaccompagnò a casa.

<< Posso farti una domanda?>> alzai lo sguardo verso il ragazzo << Certo>> << Sai chi è il padre?>> mi aspettavo una domanda del genere, non mi diede il tempo di rispondere che mi fece un’altra domanda << Aspetta prima voglio sapere quanti anni ha?>> mi aspettavo anche quest’altra domanda. << Misaki ha quattro anni ha da poco cominciato l’asilo…eh si…so chi è il padre ma a lei non l’ho mai detto>> continuammo a camminare il mio amico aveva il volto pensieroso << Eh posso sapere chi sia?>> << Non ti preoccupare non sei tu il padre>> risposi << Allora lo è Yano>> sussurrò. << No non è neanche lui>> Takeuchi si voltò verso di me e mi guardò dritto negli occhi << Nana non prendermi in giro, so che sei una brava ragazza e so che il padre se non sono io deve essere per forza lui>> aveva un tono molto serio << Non ti preoccupare non lo dirò a Yamamoto, però forse Yano lo dovrebbe sapere>> << Ti prego credimi, non siete voi, è per questo che sono scappata da qui>> lui mi strinse la mano e ricominciammo a camminare << Ho capito ancora non sei del tutto pronta a dire la verità, comunque non ti preoccupare io per te ci sarò sempre, ricordatelo>> mi girai verso quel ragazzo tanto cresciuto e lo abbracciai fortissimo. Aveva ragione non ero pronta ancora per dire la verità, avevo bisogno ancora un po’ di tempo.

Arrivai a casa e corsi verso la bambina << Mamma mi hai portato il thè?>> << Certo al cocco come piace a te!>> come gusto del thè aveva preso proprio del padre.

  

Angolo autrice:

scusate per il ritardo. Volevo solo dire che la storia come noterete non coincide con la vera storia, spero vi piaccia lo stesso. Baci baci Scoutina.

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Capitolo 3
*** II Capitolo ***


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II Capitolo

 

Era bello vedere la notte dormire la mia piccolina. Più cresceva e più si notava la somiglianza con il padre, questo mi piaceva molto poiché il carattere del padre era veramente bello, io invece ero troppo insicura di me stessa e questo era un lato del mio aspetto che non sopportavo proprio. Avevo paura di farla stare troppo tempo con i miei amici perché subito avrebbero capito chi era il padre, ad esempio i miei genitori subito lo avevano capito, avevano gli stessi atteggiamenti, e questo era veramente fantastico.

La sera dopo aver fatto addormentare Misaki mi mettevo nel letto e cominciavo a pensare. Il più delle volte pensavo a Yano e Take non potevo far altro che pensare alla loro bellezza e a quanto io tenessi a loro. Infatti solo adesso che mi trovavo nel letto notavo quanto mi avesse dato fastidio la relazione tra Yamamoto e Yano…cavolo dopo tutto quello che è successo tra di loro hanno pure il coraggio di stare insieme? E poi Yamamoto non dovrebbe essere la mia amica? Non mi piaccio quando faccio questi pensieri, sono cattivi e sono da una ragazza adolescente io dovrei aver superato quella fase. Takeuchi invece è sempre così premuroso nei miei confronti, mi ha riaccompagnato a casa nonostante tutto, era veramente un uomo, ma forse lo è sempre stato, si ne sono sicura Take è sempre stato uomo fin dal primo giorno che lo conobbi, no come un altro che invece per parecchio tempo si è comportato come un bambino.

Basta Nana non pensare più a loro. Ma non ci riesco. In qualche modo io ho amato entrambi. Con entrambi ho fatto un passo veramente importante.

Forse sono egoista perché dovrei dire la verità sul padre di Misaki, ma ho paura di rovinargli la vita, la sua vita sembra così perfetta e questa notizia rovinerebbe il tutto. Sono sicura però che quando la bambina crescerà non mi perdonerà mai per non averle fatto conoscere il suo papà, poi non è giusto che lui si perda la crescita di sua figlia. Cavolo sono proprio egoista. Faccio tutto questo solo per me. Forse non sono proprio una brava madre.

Mi rigiro nel letto. Chiudo gli occhi e ho una scena davanti i miei occhi, scuoto la testa per toglierla, ma niente lei rimane lì.

Apro gli occhi. Non voglio rivivere il passato, anche se è stato bello non voglio riviverlo.

Però la scena che avevo davanti gli occhi non era poi così male.

 

<> lo guardai dritto negli occhi, mi avvicinai piano a lui e le nostre bocce si unirono. Piano piano mi iniziò  a slacciare il reggiseno, mi posò piano sul letto e si levò la maglietta. << Allora sei sicura?>> sembra più teso di me, è veramente dolce e carino << S-si>> la voce mi trema. Le sue labbra si posano sul mio seno, oddio che bella sensazione, mi sento quasi al settimo cielo. Lui scende sempre più fino a quando non sento una strana sensazione dentro di me. Si muove dolcemente dentro di me e senza volerlo una lacrima riga il mio viso, cavolo non voglio che se ne accorga << Piangi perché ti sto facendo male? Se è troppo posso fermarmi>> fortunatamente non ha capito, ma se gli dico la verità potrebbe sentirsi tradito << No scusa…per favore continua>> non ci credo alle parole che ho detto…che vergogna!

 Voglio essere sua per oggi, basta pensare. Questo è il gesto più bello che due persone possano fare non devo sentirmi in colpa per nessuno. Oggi sono sua e di nessun altro.

 

Da quel gesto nacque la piccola Misaki, quando ripenso a ciò divento rossa per la vergogna. Non posso credere di aver detto determinate cose eppure l’ho fatto. Mi viene da ridere al ricordo.

Da quel giorno cambiarono parecchie cose. Purtroppo molti vennero a sapere del nostro gesto e per questo motivo venimmo un po’ messi da parte dal resto. Quando entravo in classe tutti avevano da dire qualcosa, ma mai nessuno ebbe il coraggio di venirmelo a dire in faccia.

Anche Yamamoto mi iniziò a guardare con occhi diversi e pensare che io a lei non l’ho mai giudicata senza conoscerla, solo dopo quando Yano mi raccontò la verità cominciai a commentare i suoi atteggiamenti. Pensai che la nostra amicizia era finita, invece un giorno mi arrivò una lettera a casa con la quale mi diceva che nessuno poteva giudicarmi per quello che avevo fatto e lei soprattutto era l’ultima persona a poterlo fare.

Da lì la nostra amicizia ha preso una altra strada, ci iniziammo a raccontare tutto. Poi per motivi di decenza decisi di andar via, il pancione non potevo più nasconderlo. A Yamamoto avevo scritto anche una lettera dove le dicevo tutta la verità ma non ebbi il coraggio di dargliela così scappai via, adesso la dovrei anche ringraziare perché nonostante tutto oggi con me si è comportata come se non fosse successo nulla. Però adesso che lei e Yano si vedevano provavo della gelosia nei suoi confronti, perché tutti quei sguardi che oggi si scambiavano avrei tanto voluto  che lui li facesse a me. Invece non è stato così, anzi ho avuto come l’impressione che Yano fosse un po’ freddo nei miei confronti.

Speriamo che sia solo il frutto della mia immaginazione.

 

Angolo autrice: sono felice che questa storia sia così seguita…questo capitolo è un po’ breve ma spero che vi piaccia lo stesso. Baci baci Scoutina :)

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Capitolo 4
*** III Capitolo ***


n

III Capitolo

 

Era una settimana che ero tornata a casa, i miei genitori avevano detto di dover rimanere e che mi avrebbero dato una mano con la bambina.

Avevo deciso di cercare un lavoro per non pesare completamente sulle spalle dei miei, ma non era un’impresa molto semplice, con me veniva Mizu-chin, che in questi anni non era cambiata per nulla. Era davvero divertente stare insieme a lei, non ci si annoiava mai.

Io e la mia amica ci eravamo fermate a prendere qualcosa da mangiare in una tavola calda, il locale però era pieno e non vi erano tavoli liberi << Forse è meglio se andiamo da qualche altra parte che ne dici Takahashi?>> cavolo aveva ragione, però qui era il posto dove si mangiava meglio << S…>> << Nana, Mizu venite qui tanto ci sono de posti liberi!!>> purtroppo subito riconobbi quella voce, e mi infastidiva anche parecchi. Era sempre stata una ragazza solitaria e adesso perché tutta questa voglia di stare insieme agli altri? Non era felice di stare sola con il suo ragazzo? Mamma che nervi!! << Ehi Yamamoto, Yano non vi avevamo visto>> mi girai verso di lui che mi fece un cenno di sorriso e improvvisamente sentì il mio cuore accelerare improvvisamente << Allora vi sedete con noi?>> chiese nuovamente Yamamoto  << Certo!>> guardai in modo cagnesco Mizu-chin, perché non si stava mai zitta << Ma non vorremmo disturbare>> << Ma quale disturbo, vero amore?>> un tocco al cuore. A quella parola sentii del dolore nel petto. Sicuro lo aveva fatto apposta, trattenni le lacrime che volevano uscire e mi accomodai di fianco a Yamamoto << Che fate voi, verrete a Mosca?>> chiese Yano che fino ad allora era rimasto in silenzio. Yamamoto e Mizu iniziarono a parlare su questa gita che ci avrebbe fatto rivivere i bellissimi momenti vissuti anche nel passato. Io non intervenni in tutta la discussione perché tanto non avrei partecipato per tanti motivi: 1 non potevo lasciare la responsabilità di Misaki ai miei genitori, 2 in caso avessi trovato un lavoro di certo non mi avrebbe dato un mese di ferie e 3 tanto per cambiare ero al verde!

Dopo circa 20 minuti, nei quali già avevano fatto tutti i programmi su dove andare una volta lì a Mosca, decisero, le due ragazze, che essendo una bella giornata potevamo andare allo zoo. << Mizu-chin io vorrei veramente venire, però vorrei andare ancora in giro e poi non mi sembra giusto venire senza Misaki >> non era del tutto vero è solo che avevo esagerato nel mangiare e non avevo soldi per comprarmi in biglietto per entrare nello zoo << Ma dai Takahashi a Misaki ce la porterai la prossima volta, da quant’è che non stiamo un po’ insieme, per favore?? >> quanto odiavo il fatto che si doveva rendere a tutti i costi simpatica quando non lo era per niente << Se ha detto che non vuole non forzare e poi neanche a me va molto di andare allo zoo…>> intervenne Yano << Però io ci voglio andare!!>> riprese Yamamoto. Il ragazzo si avvicinò a lei e le diede un bel bacio, poi le sussurrò delle parole nell’orecchio e la ragazza decise di andare allo zoo con Mizu-chin.

Trattenere le lacrime tutto questo tempo non era cosa facile e i loro comportamenti non aiutavano per niente.

Yano decise di riaccompagnarmi a casa, anche se io avrei preferito parlare un po’ con lui, ma il coraggio mi mancava.

Il silenzio che c’era, era molto imbarazzante. Nella mia testolina non c’erano molti discorsi con il quale si potesse rompere il ghiaccio, ma pensavo solo che tra me e lui c’erano solo pochi centimetri e che se avessi allungato un po’ la mano potevo sfiorarlo. Arrivammo davanti la fermata dell’autobus, quanti ricordi vicino a quella fermata. Purtroppo sarebbero rimasti solo ricordi, mai più avrei rivissuto quei momenti stupendi con lui. << Nana…>> Yano… << Non sei andata allo zoo per i soldi?>> non cambiava mai, e io che pensavo che mi volesse dire qualcosa di normale. << Ehm…si…>> << Lo immaginavo>> e si girò verso di me facendomi un bellissimo sorriso. 

Era stupendo vederlo felice. Forse ero pazza, perché volevo vedere felice la persona che a me mi aveva fatto soffrire moltissimo, ma cosa ci potevo fare, lo amavo troppo e di vederlo triste proprio non mi andava << Verrai a Mosca vero?>> riprese in seguito << Non penso…>> si girò nuovamente verso di me << Devi tornare subito a casa?>> guardai Yano un po’ confusa << No>> risposi senza pensarci << Allora vieni che ti devo dare una cosa>> mi prese la mano e iniziammo a camminare a passo svelto verso la casa che per parecchi anni era stata di Yano << Ma dove mi stai portando?>> << Non ti preoccupare non voglio fare niente, ma ti devo consegnare una cosa che ho lasciato in questa casa >> ricordo ancora quando entrai per la prima volta dentro quella casa e un piccolo sorriso apparve sul mio volto << Vieni Sali>> e mi tirò con sé al piano di sopra, il mio cuore batteva in modo irregolarissimo, lo sentivo quasi alla gola. 

Entrammo nella stanza che per parecchio tempo era stata la sua camera da letto << Yano cosa ci facciamo qui? E se entrassero i padroni di casa?>> Yano mi guardò in modo strano << Guarda che questa è ancora casa mia, non l’abbiamo venduta…>> a me avevano detto il contrario. Yano aprì l’armadio e prese in mano un oggetto che mi fece rimanere senza respiro << Te lo ricordi?>> certo che lo ricordavo, come potevo non ricordarlo glielo aveva dato << Ma è il salvadanaio che ti avevo regalato per mettere i soldi da parte per poter andare da qualche io e te soli…>> Yano mi guardò e sorrise. Le lacrime che fino a qual momento avevo potuto trattenere adesso uscirono fuori, non potevo crederci dopo tutti questi anni aveva ancora conservato questo salvadanaio.

<< Takahashi…perché lo hai fatto?>> colpita al centro del cuore. Yano aveva cambiato espressione del viso era cupo, anche io mio sguardo era cambiato, mi asciugai le lacrime con la mano e mi accomodai a terra << Scusami…>> una parola semplice, forse anche banale, ma l’unica che riuscii a dire << È tardi adesso per scusarsi, io ti avevo chiesto di non abbandonarmi pensando che quello potesse essere la cosa più brutta, invece hai fatto di peggio Takahashi!!>> il suo tono era arrabbiato e io non riuscivo a guardarlo in faccia << Non volevo te lo giuro…non volevo>> le lacrime iniziarono ad uscire senza volerlo << Non voglio che tu pianga, ma voglio che tu mi dia una spiegazione, la merito…>> mi faceva stare male vedere in quello stato Yano << Ero arrabbiata con te, mi avevi lasciata da sola per stare con Yamamoto!!>> io mi ero comportata male, ma lui di certo non si era comportato benissimo con me << Si è vero, ma solo perché la madre si era sentita male. E poi tu non hai neanche avuto il coraggio di dirmelo…>> perché mi doveva ricordare tutto questo? Ero andata via proprio per tutto questo << Hai ragione forse io non  ho avuto il coraggio di dirti nulla, però il mio gesto è stato solo una conseguenza>> Yano tirò un pugno contro il muro e si girò dalla mia parte << Tu hai fatto sesso con Takeuchi per ripicca nei miei confronti? >> Altra pugnalata al cuore. 

Il suo sguardo era cattivo e per certi versi lo potevo anche giustificare, però non mi aiutava per niente tutto questo << Io ho continuato a portare ovunque questo salvadanaio per ricordarmi della nostra promessa e tu, invece, come una bambina hai rovinato tutto!!>> << No Yano mi dispiace ma sei stato tu a rovinare tutto, se solo avessi pensato un po’ di più a me invece che a lei forse non sarebbe accaduto nulla>> sussurrai quasi senza voce. Lui mi riguardò nuovamente con cattiveria << E cosa avrei fatto io di tanto sbagliato, stare vicino a una ragazza che in quel momento aveva bisogno d’affetto?>> << Tu hai preferito stare con Yamamoto invece che con me e sapevi che avendo casa libera avremmo potuto fare qualcosa, invece no hai preferito lei a me…anzi forse hai sempre preferito lei perché ti ricorda troppo la sorella non è vero?>> non potevo credere di aver detto questo << Scusa >> cercai di rimediare in qualche modo, sapevo di aver esagerato << Sono passati anni ma tu sei sempre la stessa pensi sempre a Nana-san e non ti sei mai resa conto di quanto io ti amassi, no tu hai sempre pensato che io amassi più lei che te, facendo questo hai rovinato tutto>> Forse aveva ragione ero più io a pensare a lei che non lui, ma comunque non mi addossavo tutte le colpe della nostra rottura << Comunque prendi i soldi che avevo messo da parte per me e te e vieni con noi a Mosca, tanto tua figlia se i tuoi non possono tenerla ha sempre una nonna e una zia…>>

Ennesima pugnalata al cuore << Tanto mia non può essere quindi il padre deve essere per forza Takeuchi, o sbaglio?>> da i suoi occhi iniziarono ad uscire delle lacrime e cominciai a sentirmi sempre più in colpa << Si il padre è Takeuchi, però per me quello che c’è stato tra di noi non si è significato nulla>> << Nana ormai è troppo tardi, tra me e te non potrà esserci mai più nulla hai rovinato tutto!!>>

Rovinato tutto!! Forse Yano aveva ragione, tutto questo era accaduto per colpa mia. 

 

Angolo autrice: ringrazio a tutti per le visite però ammetto che qualche commentino mi farebbe piacere soprattutto per sapere cosa ne pensate.

Per quanto riguarda il capitolo spero che vi sia piaciuto, anche per il fatto delle novità che ci sono state.

Baci baci Scoutina

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Capitolo 5
*** IV Capitolo ***


b

IV Capitolo

 

Da quell’ultima conversazione io e Yano non avevamo più parlato, ogni volta che organizzavano qualcosa uno dei due metteva una scusa per non presentarsi. Take aveva cominciato ad insospettirsi infatti ogni volta che poteva mi veniva a trovare a casa per parlare di lui.

<< Take te lo giuro non c’è niente che non va, sarà una coincidenza che quando ci sono io lui non c’è e viceversa>> cercavo di essere il più possibile convincente, però sapevo che Takeuchi era uno dei pochi che mi conosceva molto << Nana con me puoi parlare tranquillamente, non voglio che ci siano bugie tra noi>> Lo guardai profondamente negli occhi, lui non voleva che tra di noi ci fossero bugie eppure io a lui stavo nascondendo una grossa bugia, ogni volta che ci pensavo mi sentivo un vero mostro.

Ma come si fa a nascondere ad un padre la propria figlia? Bhè non so come si potesse fare, ma io ci stavo riuscendo benissimo.

<< Ehi Nana?>> << Scusa Take è solo che c’è qualcosa che io ti devo dire però vedi…non trovo le parole adatte…>> Si avvicinò a me e poggiò la sua mano sulla mia spalla << Nana mi devo preoccupare>> Sì, pensai. Poi immediatamente negai con la testa << E allora dimmi non ti preoccupare>> mi girai verso Takeuchi, il quale mi fece un grande sorriso. Era bello vederlo sorridere,  lui capitava così sempre avere questa “smorfia” sul volto, no come qualcun altro che sembrava che bisognasse pagare per fargli fare un sorriso. Nonostante tutto quanto pensavo a Yano il mio cuore accelerava improvvisamente e niente riusciva a calmarlo.

<< Dai dato che tu non vuoi parlare, parlo io. Sono venuto qui per invitarti al compleanno di Yamamoto. Faremo una piccola cena a sorpresa da me, ovviamente sarai dei nostri vero?>> Non è che avessi tanta voglia di andare al compleanno di quella però se non ci fossi andata avrei dovuto confessare la verità a Takeuchi e questo non mi andava proprio << Ok ci sarò ma la festa quando sarà?>> << Domani alle 19.00 al negozio dei miei ok?>> << Ok>>

 

Takeuchi era andato via da un po’ ed i miei pensieri erano ancora rivolti a quel maledetto compleanno, dovevo anche andare anche a comprarle un qualcosa non potevo di certo presentarmi a mani vuote. Vestii Misaki e mi incamminai verso il centro per vedere cosa potevo acquistare, anche se ormai non conoscevo più i gusti di Yamamoto. << Mamma, mamma questo è molto bello?>> mi girai nella direzione dove indicava Misaki. Ovvio che era bello, era una collana di perle << Ahahah Misi dobbiamo cercare un qualcosa di più semplice, tipo una maglietta…che ne dici?>> la piccola approvò anche se non mi sembrava molto convinta.

Ormai era un po’ che giravamo e non mi convinceva nulla, tutto mi sembrava troppo allegro per lei o per lo meno per la Yamamoto che conoscevo io. 

<< Mamma sei sicura che la tieni tu Misaki?>> mia madre aveva detto che per il compleanno la bambina me l’avrebbe tenuta lei << Si Takahashi vai tranquilla e divertiti>> << Grazie…>> poi andai verso Misaki e la salutai con un bel bacio sulla fronte << Mamma divertiti e portami un pezzo di torta…ti voglio bene!>> era troppo bella la mia bambina ero fierissima di lei << Certo amore provo a portarti la torta, ti voglio bene!!>>

 

Stavo davanti il negozio di Take e non avevo il coraggio di entrare o forse non ne avevo molta voglia. << Hey Nana cosa ci fai qui fuori non entri?>> mi disse Mizu-chin che si stava accendendo una sigaretta fuori << No è che ho chiamato mamma per sapere di Misaki, sai sono un po’ apprensiva…>> bella bugia alla quale tutti avrebbero creduto <<…se vuoi ti aspetto ed entriamo insieme…>> << No entra perché si stanno finendo tutto>> mi arresi ed entrai. Non c’era molta gente o a dire il vero ne eravamo veramente pochi: Yamamoto, Yano, io, Take e Mizu. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, ad esempio gli amici di Yano o gli altri amici di scuola << Hey pensavo non arrivassi più>> mi si avvicinò Takeuchi << No te lo avevo promesso e sono venuta>> poi mi avvicinai verso Yamamoto << Tanti auguri!! Questo è un piccolo pensiero spero ti piaccia>> << Ma non dovevi nulla…grazie è veramente carina>> << Sono felice che ti piaccia>> alla fine io e Misaki avevamo optato per una piccola camicia color azzurro, mi sembrava il colore più adatto.

<< Scusate so che siete pochi però vorrei un attimo d’attenzione>> prese la parola Yano << Non ti arrabbiare…>> mi sussurrò Take all’orecchio, io mi girai verso di lui con aria interrogativa << Non ti capisco>> mi prese la mi prese la mano << Presto capirai, però ti giuro che io non lo sapevo>> sempre più incredula mi girai verso Yano e Yamamoto e lo scenario che mi si presentò davanti mi paralizzò. Yano era inginocchiato ai piedi di lei con un bell’anello in mano << Oddio mi stai chiedendo di sposarmi?>> << Bhè non ci si inginocchia per questo?>> mentre accadeva tutto questo il mio cuore sembrava quasi bloccato e non riusciva a riprendere la sua regolarità, nel frattempo Yamamoto aveva accettato la proposta e io sentivo un forte nodo alla gola.

Senza pensarci due volte uscii fuori dal negozio e mi accomodai sul muretto di fronte, avevo voglia di stare sola e piangere, non volevo vedere nessuno.

<< Perché sei uscita fuori?>> alzai lo sguardo e vidi Yano davanti a me. Non risposi e girai lo sguardo dall’altro lato << Ti ho fatto una domanda e voglio avere una risposta>> Yano era proprio uno stronzo, voleva fare il teatrino ma io non ne avevo proprio voglia. All’improvviso mi prese per le braccia e con forza mi alzò, mi guardò dritto negli occhi << Takahashi pretendo una risposta!!>> il suo tono era cattivo e la presa mi faceva male << Lasciami Yano, mi stai facendo male>> sussurrai << Rispondi e ti lascerò>> girai nuovamente il volto dall’altra parte. Non capivo perché dovevo subire tutto questo, io volevo stare sola e lui non mi stava rispettando << Ho detto che mi devi lasciare…>> continuai a ripetere << Ok allora ti dico io il perché, tu speravi che tutti noi ci fossimo fermati a quel giorno che tu sei partita ma non è così Nana siamo andati tutti avanti, io l’esempio l’ho preso da te!!>> il mio volto era nuovamente ricoperto di lacrime, cosa che ultimamente accadeva spesso quando pensavo a lui << Lasciami ti prego>> sussurrai sperando che questa volta mi avrebbe ascoltato << No Nana perché io non voglio lasciarti andare, ma non posso passare sul fatto che Misaki sia la figlia di Takeuchi!!>> Mi urlò in faccia.

<< Cosa?>> urlarono insieme Take e Yamamoto che avevano ascoltato la conversazione a nostra insaputa

 

Angolo autrice:

scusatemi per il ritardo…spero che il capitolo vi piaccia!! Baci baci Scoutina

 

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Capitolo 6
*** V Capitolo ***


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V Capitolo

 

<< Cosa?>>

Mi girai verso quel grido e notai Take e Yamamoto a bocca aperta e impietriti.

Io in quel momento mi sentii piccolissima, mi sentivo debole e la testa mi incominciò a girare molto velocemente.

Per un momento mi riaccomodai sul muretto mentre Yano si avvicinò ai ragazzi.

<< Perché mi hai chiesto di sposarmi se ami ancora lei Yano?>> sentivo le urla di Yamamoto e mi sentivo ancora più in colpa, alzai lo sguardo e vidi che Takeuchi rimase tutto il tempo in silenzio mentre gli altri e due litigavano, poi improvvisamente si avvicinò a me.

<< Quindi Misaki è mia figlia?>> la sua voce era veramente tranquilla, non sembrava né arrabbiato né altro, era stranamente tranquilla << Si…>> risposi timidamente, non riuscivo a guardarlo negli occhi << Domani posso passare una giornata con lei?...sempre se vuoi…>> mi girai verso Take molto incredula e con gli occhi gonfi dalle lacrime << Ehi…non piangere non è successo nulla>> e mi strinse forte tra le sue braccia. Diceva che non era successo nulla, quando io gli avevo nascosto una figlia, non potevo credere che fosse così adulto da prendere una notizia in un modo così composto << Certo che potrai stare con lei>> gli dissi mentre il mio volto era posato sul suo petto.

Poi mi strinse la mano e ci avvicinammo a Yano e la ragazza che stavano ancora litigando << Noi andiamo, ci sentiamo telefonicamente>> disse Takeuchi mentre la mia presa alla sua mano divenne sempre più forte. Yano mi fissò in modo strano e poi si soffermò a fissare le nostri mani intrecciate, non fece nulla solo un cenno con la testa per approvazione.

Io e Take passeggiammo tutto il tempo stretti l’uno all’altro, sentivo che con lui mi potevo sentire protetta, ero certa che nulla sarebbe accaduto; poi arrivammo davanti casa mia << Allora domani posso passare per vedere Misaki? Possiamo pure non dirle che io sono il papà per ora…>> << Certo vieni pure quando vuoi>> e poi chiusi la porta dietro di me.

 

Da quella sera era passata una settimana esatta e noi ci trovavamo in aereoporto per partire per Mosca.

Il rapporto tra me e Take era sempre più solido, Misaki lo adorava infatti era venuta in aereoporto per salutare me e lui.

Mentre con il papà della bimba le cose andavano alla grande, con Yano le cose erano peggiorate inaspettatamente, infatti non riuscivo a capire il perché da quella sera lui non mi rivolse neanche più uno sguardo.

Salimmo in aereo e io mi accomodai di fianco a Take << C’è qualcosa che non va?>> sicuramente si era reso conto che in me ci fosse qualcosa che non andava << Ci sono delle cose che non mi fanno stare tranquille…>> avevo voglia di sfogarmi e quindi non mi avrebbe dato fastidio se lui avesse continuato il discorso << Se ti va ne possiamo parlare>> meno male << Innanzi tutto stare tutto questo tempo lontano da Misi non aiuta, poi il nostro rapporto confuso e poi c’è Yano…>> a quel nome la mia voce si bloccò per qualche secondo, nonostante il pessimo rapporto tra me e lui, il mio cuore e il mio corpo reagiva in modo strano ogni volta che lo pensavo <<… Non capisco perché Yano non mi parli più, dovrei essere io arrabbiata con lui e non viceversa sbaglio?>> Take mi guardò e poi fece un timido sorriso << Io penso che questo viaggio vi farà bene, da Mosca non potete scappare e sicuramente arriverà il momento dei chiarimenti…poi per quanto riguarda il nostro rapporto anche io sono un po’ confuso…>> si bloccò e abbassò lo sguardo, dopo poco riprese << Tu mi piaci Nana, però so che per te è diverso e non posso incolparti per questo e poi ad unire me e te ci sarà sempre la piccolina e questo non potrà cambiare mai>>.

Ancora una volta Takeuchi mi aveva impressionato in positivo, il mio inconscio sapeva che con lui sarei stata tranquilla e non mi sarei mai dovuta preoccupare di nulla, però al cuore non si comanda giusto?

<< Take…un giorno troverai la donna adatta a te e sono sicura che io la invidierò per tutta la mia vita…>> e un timido bacio sulle labbra gli lasciai.

Avevo detto bene sicuramente sarei stata gelosa di qualsiasi donna al sua fianco, ma come aveva detto lui ad unire il nostro rapporto ci sarebbe stata per sempre Misaki; ora avevo solo un obiettivo cercare di comprendere per l’ennesima volta quel testone di Yano e queste due settimane mi avrebbero aiutato di certo.

Scendemmo dall’aereo e un pullman ci accompagnò all’albergo, molto carino e più o meno al centro di Mosca.

Il tempo era bello, c’era una timido sole però la temperatura era molto bassa 0° ci avevano avvisati che avremmo trovato molto freddo, per questo motivo noi tutti decidemmo di non uscire ma di rimanere a cenare in albergo.

Io Mizu-chin e Take ci accomodammo ad un tavolo per sei << Ehi ragazzi venite qui che ci sono 3 posti liberi!>> Mizu invitò Yano e Yamamoto a sedersi con noi e, forse, per non dare troppo nell’occhio accettarono senza alcun problema.

Il clima al tavolo era molto imbarazzante, nessuno aveva il coraggio di parlare se non per chiedere di passare qualcosa << Allora…fredda Mosca no?>> Mizu cercò in qualche modo di sciogliere questo ice-berg che si era creato << Bhè ci avevano avvisato, però dobbiamo abituarci altrimenti resteremo per 2 settimane intere in albergo>> commentò Take che continuò a parlare tranquillamente con Mizu mentre Yano si alzò dal tavolo per tornare in camera.

Io e Yamamoto ci alzammo insieme, entrambe per seguire il ragazzo. Ci scambiammo uno sguardo cattivo tra di noi, ma mentre lei si riaccomodò io mi incamminai verso la camera di Yano e Take. Arrivai davanti la camera 215 e bussai, ma nessuno rispose, continuai a bussare senza avere alcuna risposta, poi decisi di parlare comunque << Yano…non capisco sinceramente perché tu adesso sei così arrabbiato con me, dovrebbe essere il contrario no?>> mi fermai per pensare un po’ a quello che dovevo dire, mentre cercavo di non far uscire le lacrime << Tu hai urlato un mio segreto e io non ho detto nulla, mentre io a te non ho fatto nulla, si può sapere perché ce l’hai tanto con me? Perché non ho fatto l’amore con te? Dammi tu adesso una risposta!!>> il mio tono era arrabbiato e pretendevo una risposta.

Finalmente la porta si aprì e vidi lui bello da morire come sempre << Mi dispiace…>> disse timidamente <<…mi dispiace perché a causa mia piangi sempre e io non lo voglio>> mi toccai il volto e sentii delle lacrime che mi rigarono il volto << Accomodati >> e mi fece entrare nella sua camera.

Poi continuò a parlarmi << Io non ce l’ho perché non hai fatto l’amore con me, io sono rimasto deluso dal fatto che tu lo abbia fatto con lui…e poi il giorno che avevamo stabilito di farlo io e te>> si lui aveva ragione ma quel giorno lui aveva preferito stare al fianco di Yamamoto invece che stare con me << Tu quel giorno ti ricordo che hai preferito stare con quella invece di venire da me pur sapendo cosa avremmo fatto…>> lui si accomodò sul letto << E poi come mai sei finita al letto con lui?>> << Io ti stavo aspettando davanti al cinema, ero stata lì per circa un’ora arrivò Take che mi portò a casa e mi preparò una bella tazza calda e me la portò a in camera dove stavo piangendo a causa tua e come si avvicinato è successo quel che è successo>> abbassai lo sguardo immediatamente. Molto fu l’imbarazzo che ci fu in quella stanza in quel momento.

Yano si alzò improvvisamente e mi baciò, un bacio tanto atteso e molto appassionato, poi mi spostò leggermente verso il letto poggiandomi delicatamente su di esso << Se vuoi mi posso fermare>> mi sussurrò delicatamente << No non farlo, finalmente sono pronta>> dopo queste parole i nostri corpi cominciarono a muoversi in modo complice, come se fosse la cosa più banale al mondo per noi due.

Finalmente mi sentivo felice, sentire Yano dentro di me era la cosa più bella che mai potessi provare nella mia vita << Sarai mia per sempre!>> mi sussurrò mentre i nostri corpi continuavano la danza dell’amore.

 

Angolo autrice: spero che questo capitolo vi piaccia, ci sono delle cose che non mi convincono molto, fatemi sapere cosa ne pensate.

Ah e date che non lo faccio spesso ringrazio tutte le persone che seguono la mia storia e l’hanno messa tra le preferite e tra le seguite…grazie a tuttiiiiiiiiiii baci Scoutina

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Capitolo 7
*** VI Capitolo ***


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VI Capitolo

 

Quando riaprii gli occhi sentivo un calore attorno al mio corpo. Mi voltai alla mia sinistra e vidi Yano che mi teneva stretta a sé.

Senza pensarci due volte mi tolsi da quell’abbraccio e cominciai a rivestirmi << Cosa stai facendo?>> forse avevo fatto troppo rumore svegliando Yano << Scusa ma…non posso?>> << Non puoi cosa?>> il suo sguardo era fisso su di me << Non posso fare questo a Yamamoto, si lo so che non siamo più amiche ma non posso fare l’amore con il promesso marito>> diciamo che le parole promesso marito le avevo un po’ ricalcate per rendere meglio l’effetto.

Yano si alzò dal letto e si avvicinò a me << Ok forse ho reagito troppo d’impulso chiedendo a Yamamoto di sposarmi, ma l’ho fatto solo perché ti volevo far soffrire>> In un certo senso queste sue parole mi resero felice, però non potevo pensare solo a me stessa, io adesso avevo una figlia e dovevo pensare soprattutto a lei << Yano io sono una mamma e non posso pensare solo a me, ma anche a Misaki e forse per lei sarebbe meglio vedermi con suo padre…>>

A quella mia frase Yano si staccò subito da me, cominciò a rivestirsi e poi si chiuse in bagno sbattendo la porta. Sapevo di averlo ferito, ma lui non mi sembrava un tipo di assumersi determinate responsabilità, anzi mi sembrava più il tipo di una notte via.

<< Yano…>> bussai vicino la porta del bagno, ma non ricevetti nessuna risposta <<…senti Yano io non sto dicendo che non ti amo, ma sto dicendo solo che Misaki ha bisogno di una figura stabile e non so se tu potresti esserla…>> sussurrai da dietro la porta. All’improvviso la porta si aprì << Nana io ti amo…ma non posso sentirmi un fallito con te>> fece una piccola pausa << Lo sai perché mi sono messa con Yamamoto? Perché lei non mi giudica per quello che faccio o per quello che non faccio, lei mi accetta per quello che sono tu no! Tu vuoi che io sia una copia di Takeuchi, ma io non sono lui!! E se non vuoi capirlo…bhè…anche se la notte appena trascorsa è stata la più bella di tutta la mia vita, è meglio che finisca qui!>>

Cavolo.

Il mio cuore lo sentii in mille pezzi e avevo molta voglia di piangere, ma non volevo farmi vedere così fragile ai suoi occhi, no dovevo farmi vedere forte e decisa << Penso che tu abbia ragione, io vorrei che tu fossi la copia di Take e sinceramente non capisco perché…devo avere una brutta copia quando posso avere l’originale!!>>

Detto questo chiusi la porta dietro di me senza vedere una sua reazione, la mia ci fu immediatamente infatti cominciai a piangere come una bambina nella mia camera, capendo di aver appena fatto l’errore più grande della mia vita, ovvero lasciare l’unico uomo che avrei voluto al mio fianco.

 

Angolo autrice:

chiedo scusa per aver postato così tardi, ma la scuola si sta concludendo e sto studiando moltissimo per gli esami. Il capitolo è corto ma comunque importante, spero vi piaccia

baci baci Scoutina

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Capitolo 8
*** VII Capitolo ***


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VII Capitolo

 

Era passato un mese dal nostro ritorno in Giappone e la mia vita era cambiata.

Take ormai passava molto tempo con la piccola Misaki, e lei era molto felice per questo, per molto tempo mi aveva chiesto del padre e io avevo sempre detto che lui viveva lontano a causa del lavoro. Adesso vederli insieme era la cosa più bella al mondo.

Per quanto riguardava me e Yano le cose non erano affatto cambiate, lui e Yamamoto erano tornati insieme e tra me e lui solo poche parole. D’altronde lo capisco quello che gli avevo detto non era stato affatto bello, e poi io nemmeno lo voglio Take al mio fianco, quindi non capisco come mai avevo detto tutto quello.

<< Hey Nana, porto Misaki al cinema vieni con noi?>> << No grazie Take, ma ne approfitto per riposare un po’>>

Mi buttai sul letto sperando di riuscire a riposare, ma nulla non ci riuscivo. Senza pensarci due volte mi misi vicino la scrivania, presi carta e penna e cominciai a scrivere:

“ Posso ancora sentire
il tuo profumo
sul mio viso,
sul mio collo
tra i miei capelli...
E quella mano delicata
discreta e calda
che mi riscaldava le mani

Adesso posso sentirla
su tutto il mio corpo
trapassarmi il cuore
come una ventata d'estate...
Quelle occhiate e quei sorrisetti
complici che celano
desideri ed emozioni inespresse
che si prendono e
si avvinghiano, si avvolgono
come in una danza
fino ad esplodere
nella naturalezza e
spontaneità dei
gesti più semplici.

E' il mio cuore
Adesso che parla
L'ho lasciato libero
e ti vuol dire
quanto ti vuole
quanto ti apprezza

quanto ti desidera
Non ha paura e
non si vergogna
di questa sua verità
Vuol sentirsi libero
di esprimerti tutto
il suo essere.....
Non pretende
niente
solo confessarti
questo dolce segreto
Egli è già colmo
di gioia
Per te....”

Eh si era proprio il mio cuore a parlare.

Avevo fatto una cavolata e non potevo permettere all’uomo che amavo di sposare una donna che lui non ama, si perché sono convinta che anche lui ami ancora me.

Quando abbiamo fatto l’amore mi ha detto delle frasi bellissime e non posso pensare che le abbia dette solo per quell’occasione.

No. Non può essere così. Io ero lì e lui mi parlava con il cuore ed era ora che anche io facessi la stessa cosa.

Scesi le scale e corsi verso casa di Yamamoto. Mi trovavo davanti il cancello di casa e sentivo che dopo tutta quella corsa le gambe stavano per cedermi, ma questa volta ero decisa nel fare il mio passo. Suonai il campanello nella speranza di non ritrovarmi davanti la mia amica. << Chi è?>> era Yano che parlava e per un po’ il mio cuore si rallegrò << Sono Nana…posso entrare?>> non ci fu risposta, ma il cancelletto si aprì.

Entrai in quella casa, non ero mai stata dentro casa di Yamamoto e devo dire la verità era veramente molto carina.

<< Ciao…>> dissi vedendo il ragazzo seduto sul divano << Ciao…è successo qualcosa?>> scossi la testa << E allora come mai sei venuta?>> Senza parlare presi un pezzo di carta bianco e glielo poggiai sul tavolino << Questo è per te>> poi chiusi la porta e lasciai l’abitazione, non volevo essere presente mentre leggeva quello che gli avevo scritto.

Era meglio lasciar scegliere a lui. Mi aspettavo tutto, anche che lui non leggesse la lettere, l’importante è che io gliel’avessi consegnata, nulla di più.

Adesso io non potevo fare più niente, solo aspettare.

 

Angolo autrice:

grazie ancora perché sempre più persone leggono la mia storia. Un ringraziamento più grande va ovviamente a Margii_pazzoide_chan che ha commentato tutti i capitoli, grazie veramente tanto!!

Spero che questo capitolo vi piaccia…

P.S. la lettera che trovate scritta qui non è del tutto inventata da me, perché l’ultima parte l’ho presa dalla lettera che il mio fidanzato mi ha scritto <3

Spero che vi piaccia…baci baci Scoutina

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Capitolo 9
*** VIII Capitolo ***


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VIII Capitolo

 

Uscita da quella casa finalmente mi sentii libera. Non avevo fatto nulla di così eccitante o nulla di cui potersi vantare tutta la vita, ma per me aver avuto il coraggio di lasciare la lettera a Yano era stato davvero un grosso traguardo. Drin drin lo squillo del telefono mi fece tornare alla realtà << Pronto?...si vi raggiungo tra 20 minuti sto lì>> chiusi il telefono e m’incamminai verso il ristorante dove ad aspettarmi c’erano Take e Misaki ne avrei approfittato della cena anche per dire al padre di mia figlia cosa avevo fatto, lui d’altronde era sempre il mio migliore amico quindi era giusto che sapesse cosa avevo combinato.

Ero tranquilla quella sera. Provavo una tranquillità che ormai non provavo da molto tempo.

Feci un piccolo sorriso sul mio volto pensando che ero finalmente riuscita a prendere le redini in mano della mia vita, ormai ero capace di prendere le mie decisioni, non avevo bisogno più dell’appoggio degli altri, ed era davvero una sensazione stupenda.

La cena era andata molto bene, avevamo riso molto e mangiato molto bene, il conto era stato un po’ alto ma Take non mi aveva fatto cacciare un solo soldo dal mio portafogli.

Mettemmo Misaki a letto e ci accomodammo sul divano per parlare un po’. << Sai oggi ho scritto una lettera a Yano…>> Take alzò lo sguardo dritto verso i miei occhi << E come è andata?>> << Sinceramente non lo so…ovvero io non so se l’ha letta o meno però per me l’importante è che io ho avuto il coraggio di consegnargliela>> Take fece un enorme sorriso, mi sorprese un po’ quella sua reazione forse mi aspettavo un po’ di malinconia nel suo sguardo, invece, nulla di tutto ciò lui sembrava realmente felice per me e questo mi rallegrò il cuore. << Sono sicuro che quella zucca vuota del mio amico la leggerà e appena riuscirà a mettere da parte il suo orgoglio sarà qui a parlarti di persona>> Quelle parole mi rassicurarono, perché io invece ero convinta del contrario. Io ero totalmente convinta che Yano non leggesse mai la mia lettera e Take mi rassicurò.

<< Si ne sono convinto…non posso credere che rischierebbe un’altra volta di perderti…no non è da lui>> continuò il mio amico. << Lo spero davvero tanto>> sussurrai senza neanche rendermene conto.

Il giorno dopo uscii molto presto di casa per andare a lavoro. Ebbene si finalmente avevo trovato un lavoro. Certo non era granché, però per cominciare non era niente male.

Lavoro in un piccolo negozio nel quale si vendono scarpe, il lavoro dopo tutto è gradevole in quanto puoi stare a contatto con la gente e quindi non c’è il rischio di sentirsi soli. Poi i miei colleghi erano molto gentili con me, tanto che mi permettevano di lasciare qualche minuto prima per farmi arrivare prima dalla mia piccola.

Drin drin presi il cellulare e notai che mi era arrivato un messaggio

 “ Incontriamoci tra 30 minuti alla fontana di fronte la stazione. Lì potremo parlare tranquillamente e senza che nessuno ci disturbi. Spero accetterai il mio invito Yano”

A quel messaggio il mio cuore cominciò a correre all’impazzata senza capire più nulla, chiesi alla mia collega se potevo uscire un’ora prima per un motivo famigliare e lui senza nemmeno mettere in dubbio la mia parola acconsentì alla mia uscita. Poi mandai un messaggio a Take se poteva tenere la bambina un po’ di più questa sera e che poi gli avrei il perché.

Iniziai a camminare molto velocemente, dato che da dove lavoravo io la stazione era distante almeno 40min.

Arrivata lì sentivo che il mio cuore aveva ricominciato a correre in modo fin troppo accelerato. Avevo paura di quella che sarebbe potuto succedere una volta visto. Sentivo che avevo una voglia matta di stringermi forte a lui e baciarlo, come ormai non facevo da fin troppo tempo.

<< Nana…>> quella voce calda fece tremare il mio corpo, mi girai verso la voce e vidi un ragazzo molto alto che fissava a terra senza rivolgere il suo sguardo verso di me << Yano…>> l’imbarazzo era tangibile, sarei potuta rimanere in silenzio per il resto della serata.

<< Nana questa è tua?>> e mi porse la lettera che gli avevo scritto << Si…>> risposi con un filo di voce << Ah…belle le parole…>> iniziai a sentire un po’ di caldo e speravo tanto di non esser diventata molto rossa <<…le tue parole mi hanno fatto commuovere e mi hanno fatto pensare che forse non me le merito, dato che ti ho trattato sempre male>> Yano continuava a tenere lo sguardo rivolto verso il basso, non mi aveva ancora guardato in faccia. Mi avvicinai verso di lui e gli presi le mani cercando di rimanere a una determinata distanza << Sono le parole che mi ha dettato il cuore>> sussurrai cercando il suo sguardo. << Tu hai scritto che era il tuo cuore a parlare e che volevi lasciarlo libero di esprimere ciò che realmente provi per me…adesso tocca al mio cuore…>> prese un altro foglio dal suo giubbino e tenendomi la mano stretta a sé cominciò a leggere

 

<< Non smetto mai di pensarti
Tu che fai battere il mio cuore,
Tu che mi hai fatto conoscere la felicità,
Tu che hai degli occhi che mi fanno sognare,
Tu che mi sai perdonare,
Tu la sola sui cui io possa contare,
Tu che sai farti amare,
Tu che invadi i miei sogni di notte,
Tu che colori la mia vita,
Tu la sola che dovrei ringraziare,
Tu che sei entrata nel mio universo.

Questo è quello che provo per te,
E non si può esprimere con le parole.

Sarò sempre lì, accanto a te,
In tutti i momenti di gioia e di dolore
Ti prometto che sarò presente e premuroso
Per dimostrarti quanto sei importante per me.>>

 

Yano lesse tutta la lettera d’un fiato senza mai fermarsi, alla frase Ti prometto che sarò presente e premuroso
Per dimostrarti quanto sei importante per me lui aveva stretto ancora di più la presa della mano e mi aveva guardato dritto negli occhi. I miei ormai erano colmi di lacrime, indubbiamente lacrime di gioia. Per lui avevo versato molte lacrime ma mai erano state di gioia, ma questa volta non poteva essere altrimenti.

Lui aveva fatto parlare il suo cuore e questo per me era fin troppo importate.

Senza rendermene conto mi strinse a se e chinò il capo, fu allora che finalmente le nostre labbra si riunirono dopo essere state per troppo tempo lontane.

 

Angolo autrice: spero che anche questo capitolo vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate

Baci baci Scoutina

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Capitolo 10
*** IX Capitolo ***


..

IX Capitolo

 

Non mi sarei mai voluta staccare dalle sue labbra e dalla sua presa, finalmente ero felice. Ed ero felice tra le braccia dell’unico uomo che avevo mai amato. Sì, forse ci avevo messo un po’ di tempo per capirlo, ma come si dice, meglio tardi che mai!!

Lui era l’unico a farmi vivere determinate sensazioni, a farmi battere il cuore non appena mi sfiorava o mi guardava soltanto, lui era l’unico che faceva sempre battere il mio cuore all’impazzata, senza che io riuscissi mai a controllarmi.

Ero totalmente innamorata di Yano e questo se da un lato mi spaventava, dall’altro mi eccitava tantissimo.

Finalmente lo avevo capito e sicuramente non me lo sarei mai fatto sfuggire come una scema. Io e lui ci appartenevamo, lo avevo capito fin dalla prima volta che lo avevo visto a scuola, avevo superato molte difficoltà, il fatto che tutte le ragazze gli andassero dietro. Ma poi finalmente quella sera mi regalò un anello e dichiarò il suo amore per me. Tutte le cose negative hanno fatto sì che entrambi capissimo che il nostro amore era troppo forte e vero per essere distrutto.

<< Nana questa volta però sarà per sempre, non ti permetterò di scappare via come al tuo solito…>> mi sussurrò staccandosi dalle mie labbra << Non ho intenzione di scappare>> gli dissi con il sorriso sulle labbra.

<< Finalmente ti vedo sorridere è da molto che non ridi con me>> Si aveva ragione io per Yano avevo pianto molto, ma riso veramente poco. Ma questo voleva dire un nuovo inizio della storia tra me e Yano << Sorrido perché so che adesso con te potrò essere felice >> Detto questo feci un sorriso ancora più grande di quello precedente. << Ora però ti devo presentare a mia figlia…sempre se vuoi…>> dissi con un filo di voce. Lui mi fece alzare il viso guardandomi dritto negli occhi e fece un sorriso <<…io voglio essere presentato a tutta la tua famiglia, a tua figlia a tua madre e anche a tuo padre>> Il mio viso si riempì di gioia a quelle parole, non potevo credere che finalmente eravamo arrivati a questo punto << Allora avviso che sta sera ci sarà un ospite a casa>>

Tornammo a casa e io ero super felice dalla gioia, entrai mano nella mano con Yano ed entrai in salone dove c’erano mio padre e la piccola Misaki che giocava con una bambola << Ehi finalmente sei tornata>> disse mio padre << Oh..lui è l’ospite?>> continuò indicando Yano << Piacere sono Yano…>> fece una piccola pausa per poi continuare <<…il fidanzato di sua figlia>> a quella frase mio padre guardo dritto negli occhi e io gli feci capire che tutto andava bene << Bene…allora sei il benvenuto Yano>> e tra i due uomini ci fu una bella stretta di mano.

La cena era andata molto bene, avevamo parlato spiegando tutto quello che era successo tra noi due, tralasciando dei piccoli aspetti come la prima notte a Mosca.  Mia madre sembrava un po’ più preoccupata di mio padre, ma solo per il fatto che a Misaki tutto questo andava spiegato con molta calma, senza nessuna fretta. << Capisci che io sono un po’ preoccupata per come possa reagire la piccola, ha appena ritrovato il padre e la tua figura potrebbe farle pensare che tu voglia prendere il posto di Takeuchi>> disse mia madre << Certo signora Nanami, ovviamente alla bambina tutto questo verrà spiegato un passo alla volta, non voglio prendere il posto del padre, vorrei solo che capisse che per sua madre io sono importante>>

Osservavo Yano parlare e mi sembrava così maturo, ed era così strano perché io lui lo vedevo sempre come un giocherellone dove in caso di guai era subito pronto a scappare, invece finalmente anche lui stava diventando maturo pronto per affrontare una vita diversa.

Finita la cena accompagnai Yano fuori la porta << Dai alla fine non è andata male, pensavo peggio>> disse scherzando << Si anche io immaginavo qualcosa di diverso, ma meglio così>> Improvvisamente Yano si fece scuro in volto << È successo qualcosa?>> << Il fatto è che dovrei parlare anche con Yamamoto…>> al nome della ragazza anche il mio volto si fece scuro << Giusto…>> sussurrai.

Vedendomi triste Yano mi strinse forte le mani << Ehi non ti preoccupare, domani andrò da lei e le parlerò. Le spiegherò che amo solo te e che non posso passare un altro minuto lontano da te>> gli occhi ormai erano pieni di lacrime involontariamente aveva detto di amarmi, e anche se non se ne era reso conto mi avevo reso la donna più felice del mondo. << No perché adesso piangi? Ti giuro non accadrà nulla con lei…>> poi mi asciugò le lacrime con il pollice e continuò  io ti amo…>> disse quasi timidamente. Senza pensarci due volte mi gettai al suo collo << Anche io ti amo Yano te lo assicuro!>> gli dissi nell’orecchio.

 

Angolo autrice: allora questo è un capitolo non molto importante, anche se a parer mio molto bello, ma necessario per il proseguo della storia . Fatemi sapere cosa ne pensate Baci baci DolceMemole

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Capitolo 11
*** X Capitolo ***


,,

 

X Capitolo

 

<< Take allora oggi la tieni tu la bambina?>> ormai Misaki passava veramente tanto tempo con il padre, il quale era molto felice di questo << Ehmm veramente oggi avrei un altro impegno, so che te lo avevo chiesto io, però poi ho avuto un altro impegno>> << Ok non ti preoccupare ì, però dato che io lavoro e i miei non ci sono ti dà fastidio se oggi sta sola con Yano?>> Take mi guardò con aria confusa << Perché dovrebbe darmi fastidio, certo che può>> un bel sorriso si fece sul mio volto e ci avviammo insieme alla bambina a casa di Yano per lasciargliela.

<< Ehi accomodatevi>> disse il bel ragazzo dopo il nostro picchio alla porta.  Ci accomodammo in cucina, la casa non era grandissima, ma non si lamentava perché da quando aveva parlato con Yamamoto aveva lasciato la casa e ne aveva cerato una piccola per il momento. << Yano io e Takeuchi oggi non possiamo stare con Misaki potresti tenerla tu? Giusto il tempo che io finisca di lavorare>> Yano guardò molto attentamente la bimba come se aspettasse che lei gli dicesse qualcosa. Poi guardò Take e disse << Tu dove devi andare?>> l’amico abbassò lo sguardo << Devo…ho un impegno di lavoro>> disse con voce non molto convinta << Tu hai un appuntamento!>> disse Yano sorridendo mentre Takeuchi abbassò subito lo sguardo diventando rosso << Take ha un appuntamento, Take ha un appuntamento!!>> continuava ad urlare il padrone di casa molto allegro per questa notizia << C’è tu hai un appuntamento e non ci dici niente?>> intervenni io con fare molto ironico << Non è un vero e proprio appuntamento, andiamo a prenderci solo un caffè insieme, nulla di particolare>> nel frattempo il suo volto era diventato sempre più rosso dall’imbarazzo << Adesso però vogliamo sapere chi è? Tu sai io con chi esco e io pretendo di sapere con chi esci tu>> continuai io sempre in modo scherzoso.

Take però non rispondeva e continuava a girare sul nome della ragazza e io mi divertivo a vedere come i due amici si stuzzicavano facendosi delle battute a vicenda.

 Era veramente da tanto tempo che non ci divertivamo tutti insieme, ero felice che finalmente avevamo ritrovato quella serenità che per molto tempo ci era mancata.

<< Forse non ce lo vuoi dire perché hai un appuntamento con un ragazzo!>> continuava Yano mentre ormai tra i due ragazzi stavano affrontando una lotta. << Eh si Misaki loro sono tuo padre e il fidanzato di mamma, sono sciocchi vero?>> dissi ridendo verso la bambina, la quale sembrava molto divertita dall’atteggiamento dei due ragazzi.

<< Ok ok mi arrendo, al solletico non resisto>> finalmente disse Take facendo cessare la battaglia << Ok siamo tutti orecchie dicci chi è!!>> disse Yano ricomponendosi e mettendosi a sedere vicino a me e mettendo sulle sue gambe Misaki << Allora…però mi promettete che non riderete? Anche perché avevo promesso a lei di non dire nulla a voi…>> << Dai papà…>> intervenne Misaki facendoci fare una risata generale a tutti << Ok ok dato che anche la mia adorabile bambina lo vuole sapere lo dirò, io mi vedo con Mizu-chin>> io e Yano ci guardammo negli occhi e ci scambiammo un sorriso complice e ci alzammo entrambi ed andammo ad abbracciare Take << Lo sapevamo che prima o poi sareste finiti insieme, sono veramente felice per te>> gli sussurrai all’orecchio.

 

Angolo autrice: ciao a tutti sono felice delle tante recensioni che mi avete scritto e mi scuso per il ritardo, ma l’esame di Stato mi ha un po’ stressato xD

Comunque anche se avete dovuto attendere tanto il capitolo è breve ma solo perché dopo questo capitolo succederanno tante cose veramente belle, aspetto delle vostre recensioni per saperne cosa ne pensate… bacii baci DolceMemole

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Capitolo 12
*** XI Capitolo ***


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XI Capitolo

 

Era davvero una bella festa, come sempre un po’ movimentata, ma sempre una bella festa. Non me lo sarei mai aspettata, o forse si, ma ero un po’ gelosa, ma no di lui, ma di quello che lei stava vivendo.

Era davvero tutto perfetto lei, lui, il ristorante, la chiesa. Tutto era come sempre io avevo sognato.

<< C’è qualcosa che non va?>> mi sussurrò Yano venendosi a sedere di fianco a me << No nulla…è solo che stanno insieme da così poco e già si sono sposati, il matrimonio è un passo importante e…>> non mi fece concludere la frase che m’interruppe << Non è che sei gelosa che Takeuchi si sia spostato con Mizu-chin vero?>> disse guardandomi in certo << Ma no! È solo che boh forse pensavo di farlo prima io questo passo>> dissi con un filo di voce abbassando lo sguardo, ma Yano mi prese le mani e cercò il mio sguardo << Ehi anche noi ci sposeremo. È solo che per sposarci bisogna avere un po’ di risparmi e questi a noi mancano…>> disse ridendo, poi facendosi più serio continuò <<…ma di una cosa sono sicuro che quel giorno sarà perfetto e tu sarai bellissima e noi finalmente saremo un'unica cosa>> concluse facendomi un sorriso e io mi avvinghiai alle sue labbra << Ti amo Yano>> << Ti amo Nana>>.

Ai matrimoni ci si commuoveva sempre e io da grande romanticona, mentre Take ringraziava tutti noi per aver partecipato al suo giorno più importante, piangevo come una bambina.

Solo in quel momento mi resi conto che noi non eravamo più dei ragazzini, noi eravamo adulti.

Eravamo pronti a prenderci delle responsabilità come il matrimonio, come crescere una bambina da soli, come lasciare una persona importante per tornare dal tuo passato.

Da piccolina avevo sempre sognato il mio matrimonio, lo immaginavo in una piccola chiesetta, possibilmente in montagna, con poche persone e non desideravo avere il comune vestito da sposa, io volevo indossare il kimono che mia nonna indossò il giorno del suo matrimonio, sì lo so forse era antico e ci sarebbero volute delle modifiche, però quello volevo indossare.

Questo mio sogno lo avevo raccontato a mia madre e Yano ovviamente, anche lui voleva un matrimonio nella tradizione giapponese e non all’occidentale. Non perché quello occidentale fosse brutta, anzi, ma immaginare me in quel kimono era veramente emozionante.

Forse desideravo questo per sentire più vicina mia nonna che da qualche tempo ci aveva lasciato, lasciando dentro di me un grande vuoto. Io amavo mia nonna, lei era il mio modello, sempre allegra, sempre ben curata, sempre pronta ad aiutarti. Io volevo essere come lei. Lo desideravo con tutta me stessa.

<< Bella serata vero?>> Yano prese parola facendomi tornare alla realtà << Si veramente bella come i due sposi, sono davvero felice per entrambi, si meritano tutta la felicità di questo mondo>> Yano cominciò a ridere << Perché ridi?>> << Scusa Nana, ma questa è la frase che dicono tutte le ex quando l’altro si sposa, non sei molto originale>>

Io continuavo a fissare Yano senza capire dove voleva arrivare << Dai non te la prendere ma è vero>> continuò Yano capendo che io ero molto confusa <<…tu sei gelosa è normale, è comunque il padre di tua figlia e lo capisco>> disse il ragazzo con in braccio la piccola Misaki che dormiva << Tu pensi che io sia gelosa di Mizu?>> intervenni io << No penso solo che tu sia gelosa al pensiero che Take si sia fatto un’altra famiglia e questo comporterà anche dei figli, hai solo paura che abbandonerà la piccola Misaki…>>

Cavolo Yano mi conosceva veramente bene, ammetto di aver pensato che Take non sarebbe stato più presente nella vita di nostra figlia a causa della sua nuova vita << Dici che non sarà così?>> gli chiesi << Senti posso capire se tu pensassi una cosa del genere di me, ma dubitare di Take è impossibile. Lui ama questa bambina e non l’abbandonerà mai, e non abbandonerà mai nemmeno te>> disse facendomi un occhiolino.

Salutai Yano e rientrai in casa, era molto tardi ed ero stanca morta, non vedevo l’ora di buttarmi sul letto e dormire.

Entrai nella mia camera ed accesi la luce. Sul letto c’era una scatola con sopra un bigliettino :“ Sono sicura che ti piacerà”  

Aprii la scatola e lo vidi. Era stupendo. I miei occhi si ricoprirono subito di lacrime. Non potevo credere a quello che stavo vedendo. Era il * di mia nonna. Era perfetto.

Mi affacciai alla finestra e vidi ancora Yano sotto, stava in ginocchio e mi aspettava.

Corsi subito da lui << Nana vuoi diventare mia moglie?>> mi inginocchiai anche io << Certo che lo voglio>> dissi con un filo di voce dato che avevo un grosso nodo alla gola. Dopo la mia risposta Yano mi infilò un bellissimo anello al dito << Amore ma quanto hai speso?>> gli dissi io mentre ormai le lacrime rigavano il mio volto << Non abbastanza, per te avrei dovuto spendere molto di più>>

 

*il Kakeshita è il vestito da sposa giapponese può essere tutto bianco o di base bianco con fantasia colorata

 

Angolo autrice: allora cosa ne pensate? Vi piace? Fatemi pensare cosa ne pensate…baci baci DolceMemole

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Capitolo 13
*** Capitolo XII ***


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Capitolo XII

 

Orami mancava veramente poco alle nozze e i preparativi andavano alla grande.

La mia famiglia era entusiasta del mio matrimonio anche perché ai miei genitori piaceva veramente tanto Yano. Lui aveva colpito sia i miei genitori che la piccola Misaki, ormai lei aveva capito che il padre aveva un’altra famiglia ma per lei ci sarebbe sempre stato, aveva capito anche che io mi stavo per creare una famiglia con Yano e sembrava aver accettato senza troppi problemi questa situazione.

<< Ehi amore stavo inviando gli inviti per il matrimonio e poi ho pensato che noi non abbiamo parlato se invitare a Yamamoto>> giusto. Da quando io e Yano ci eravamo fidanzati lui e Yamamoto non si erano più parlati. << Non lo so se invitarla o meno, penso che debba decidere tu>> dissi io << Non lo so se invitarla o meno, da un lato penso sia giusto invitarla perché comunque è stata una nostra amica dall’altro però non so se possa farle piacere>>. Mi avvicinai a lui << Se vogliamo invitarla penso sia giusto andarle a portare di persona la partecipazione, comunque è una persona importante quindi penso sia giusto andare di persona>> Yano mi guardò un po’ stranito << Quindi dobbiamo invitarla?>> mi disse con aria sorpresa << Se ci dobbiamo sposare dobbiamo farlo per bene, davanti a tutte le persone che hanno segnato la nostra vita, quindi Yamamoto dovrà esserci>> conclusi io guardandolo negli occhi.

Yano allora si alzò dal divano e si diresse verso la porta << Dai allora andiamo>> << Dove?>> chiesi io, lui si avvicinò a me mi prese per mano << Da Yamamoto>> disse molto sicuro di se.

Yamamoto era rimasta a vivere nella casa dove aveva convissuto con Yano, lui aveva deciso che almeno la casa gliela doveva lasciare, visto il modo in cui l’aveva lasciata.

<< Siamo arrivati>> sussurrai io una volta davanti il cancello << Eh già…>> disse con un filo di voce il ragazzo. Suonammo alla porta e il cancello si aprì. La casa era rimasta come la ricordavo quando venni a lasciare la lettera a Yano. Non aveva cambiato nulla.

<< Ciao che ci fate qui?>> disse senza neanche alzare gli occhi dal libro che stava leggendo. Come sempre lei mi metteva un po’ di paura, sempre così scura e priva di allegria << Ciao Yamamoto, siamo venuti qui per portarti l’invito alle nostre nozze…>> disse Yano mantenendo sempre la testa bassa. << Dovrei venire?>> chiese lei rimanendo sempre molto attenta sul suo libro << A noi farebbe piacere>> intervenni io, mentre Yano mi strinse la presa della mano sempre più forte << No grazie non voglio vedere una persona che amo rovinarsi la vita con un semplice si>> disse lei alzandosi e dirigendosi verso la cucina per prendersi un bicchiere d’acqua << Come scusa?>> intervenni io << Cosa intendi dire che lui si rovinerà la sua vita?>> continuai. Lei tornando dalla cucina con un bicchiere che diede a Yano disse << Guarda l’ho capito che vuoi che Yano ti sposi solo per far capire a Takeuchi che anche tu ti sei rifatta una vita, mi dà fastidio che tu lo prende in giro in questo modo!!>> mi urlò in faccia. << Non è lei che mi ha chiesto di sposarmi, ma sono stato io. Yamamoto mi dispiace per come sia finita tra me e te però sposando te non sarei mai stato felice, con Nana invece sono sicuro di essere felice è per questo che ho deciso di sposarla>> non aveva un tono arrabbiato, stranamente era molto tranquillo. << Questo è l’invito io sarei molto felice se tu venissi anche perché dimostreresti di essere cresciuta, se non verrai mi dispiacerà molto, ma penso di capirti>> concluse lui, non diede il tempo a Yamamoto di rispondere perché mi trascinò con se fuori dalla porta.

Durante il ritorno a casa il silenzio era stato molto imbarazzante << Grazie per aver difeso il nostro amore davanti a lei>> dissi io a bassa voce quasi per non farmi sentire << Non mi devi ringraziare è normale che io difenda il nostro amore>>

 

Angolo autrice: finalmente posto un altro capitolo, chiedo scusa per il ritardo ma l’esame mi ha stressato tantissimo. Comunque era ora vedere una specie di chiarimento tra Yano e Yamamoto, anche se non sarà finita qui…spero vi piaccia

Baci baci DolceMemole

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII ***


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Capitolo XIII

 

Il matrimonio ormai era davvero alle porte e la mia agitazione era palpabile. Mi sembra anche normale, sono la sposa e logicamente voglio che il mio matrimonio sia perfetto.

A causa della mia agitazione cerano più batti becchi tra me e Yano ma nonostante tutto il nostro amore andava alla grande.

<< Allora pronta per il gran giorno?>> mia madre entrò in camera mentre sistemavo le ultime cose nella valigia << Mamma!! Si mancano 2 giorni e sembra tutto pronto e perfetto>> mamma fece un sorriso << Mamma mia come sei cresciuta, ti stai per sposare ti rendi conto???>> già, mi stavo per sposare a volte mi sembrava irreale, un sogno che stava per diventare realtà. << Ancora non ci credo. Non starò mica sbagliando? Perché se lo pensi me lo devi dire>>  a volte mi venivano queste paure, sapevo che Yano fosse la persona giusta, ma i dubbi e le paure a volte prendevano il sopravvento.

<< Piccola Nana puoi stare tranquilla era veramente da molto che non ti vedevo così felice e per me e tuo padre questo è importante e poi Yano è l’unico che ti faccia stare bene e ti sa fare ragionare, cosa che per noi umani è veramente impossibile>> disse ridendo, poi lasciò la camera facendomi finire le valigie.

Stavo aspettando Yano davanti casa NOSTRA per sistemare le ultime cose. << Ehi tesoro finalmente sei arrivato!!>> corsi incontro Yano il quale però non ricambiò il mio bel saluto << Si scusa ho avuto un impegno>> disse liberandosi in modo veloce del mio abbraccio e andando ad aprire la porta di casa.

<< C’è qualcosa che non va?>> dissi io notando uno strano atteggiamento da parte sua << No…>> la sua risposta fu molto fredda, forse era agitato d’altronde tra meno di 48 ore saremmo diventati marito e moglie era normale un po’ di agitazione. << Ti devo parlare>> disse sedendosi sul letto mentre io disfacevo le valigie << Mi devo preoccupare?>> << No>>

Bugiardo. Pensai immediatamente. Si vedeva che dovevo preoccuparmi, aveva un volto molto scuro e sicuro quello che mi avrebbe detto non sarebbero state belle notizie.

<< Dimmi tutto>> dissi io sedendomi accanto a lui << Non vuoi più sposarmi?>> continuai senza dargli tempo di dirmi quello che voleva dirmi. Lui mi guardò negli occhi per poi riabbassarli verso le sue mani. << Cavolo non ci posso credere!!>> Urlai io alzandomi immediatamente dal letto e cominciando a gesticolare << Ma perché? Cosa è successo? Non capisco proprio!>> continuavo a parlare senza dargli tempo di parlare.

<< Vuoi calmarti!! Io voglio sposarti, solo che ora non posso mi dispiace…>> << Cosa vuol dire che ora non puoi? Spiegati ti prego>> dissi avvicinandomi a lui << Ecco…si tratta di Yamamoto…>> a quel nome la mia mano tocco con violenza il volto di Yano e da i miei occhi delle lacrime cominciarono a scendere << Non ci posso credere, con tante ragazze con lei mi dovevi tradire? Ti odio e mi fai schifo!!>> dissi io lasciando la camera che sarebbe dovuta diventare la nostra camera matrimoniale. << Nana fermati…>> mi disse afferrandomi per un braccio <<…non ti ho tradito con nessuno e tanto meno con lei. È solo che Yamamoto è molto malata…>> si fermò per qualche secondo poi riprese <<…il dottore gli ha dato 2 mesi di vita e lei mi ha detto che il suo sogno è quello di sposarsi…>> concluse la frase, ma io avevo capito dove voleva arrivare il suo discorso. Mi asciugai le lacrime con la mano << Quindi ti vuoi sposare con lei?>> chiesi io sapendo già la risposta << Non vorrei, ma non posso fare questo a la mia migliore amica>> << Ok Yano ormai hai deciso è inutile stare qui a parlarne. Di alla tua futura moglie che vi potete sposare tra due giorni. Io e lei dovremmo avere la stessa taglia quindi ha anche il vestito, dirò alla pasticceria di cambiare il nome sulla torta. Più di questo non so che farvi, spero solo che voi siate felici>>

Mi sciolsi dalla stretta forte di Yano e corsi via.

Volevo scappare. Volevo tornare alla mia vecchia vita. Era tutto più facile prima, prima di tornare qui in questa maledetta città e ritrovare il mio passato.

Ero seduta ormai da mezz’ora davanti il cancello di casa di Yamamoto con il mio vestito da sposa, anzi il suo vestito da sposa.

Presi coraggio e suonai al campanello.

Salii le scale e trovai la porta aperta e vi entrai. << Yamamoto ti ho portato il vestito>> dissi io vedendo la ragazza seduta sul divano. << Nana non pensavo facessi una cosa del genere>> disse lei guardandomi dritta negli occhi. Io abbassai lo sguardo per non farle vedere le mie lacrime << Spero solo che ti piaccia non so i tuoi gusti>> dissi io in modo molto freddo << Guarda che io non li ho chiesto nulla si è proposto lui, tanto tra due mesi potrete sposarvi>> << Non penso, ho deciso di tornare ad Akita, spero che questo potrai tenertelo per te senza dirlo a tuo marito>> sottolineai molto la parola marito << Nana non devi. Lui ti ama, non fargli questo>> << Auguri domani ho un treno che devo prendere non posso fare tardi>> detto questo lasciai la casa.

 

Angolo autrice: scusatemi per il ritardo, ma in vacanze non avevo il pc quindi non potevo aggiungere il nuovo capitolo. Spero vi piaccia baci baci DolceMemole

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Capitolo 15
*** XIV Capitolo ***


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Capitolo XIV

 

Yano non puoi farmi questo io ti amo…Yanooooooo” mi svegliai di colpo. Quella notte non riuscivo proprio a dormire. In realtà pensavo che quella doveva essere la mia vigilia, domani mi sarei dovuta sposare.

Più cercavo di non pensarci, e più immaginavo me e Yano quel giorno. Lo avevo sempre sognato. Sarebbe stato tutto perfetto.

Sarebbe.

Sì sarebbe, perché lui quel giorno perfetto lo avrebbe vissuto con un’altra non di certo con me.

Dentro di me sapevo che lui non lo voleva fare, per certi versi era costretto. Ma nessuno li aveva puntato la pistola alla testa, nessuno lo aveva minacciato. Per quanto Yamamoto potesse essere subdola sono sicura che non sarebbe mai arrivata a questo.

L’amore della mia vita stava andando via con un’altra e io non potevo far nulla. Non potevo evitare che accadesse.

Mia mamma mi ha sempre detto che l’amore non è tutto rosa e fiori, ma molto spesso per l’amore bisogna sacrificare qualcosa. Io lo stavo facendo. Stavo sacrificando la mia felicità per quella di un’altra persona che, forse, non si meritava tutto questo.

Mi alzai dal letto e scesi giù in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.

Vidi l’orologio le 05:40, il mio treno sarebbe partito alle 11:30, la funzione invece sarebbe cominciata alle 12:00 in punto. Anzi forse qualcosa più tardi considerando che la sposa deve fare un po’ di ritardo come da tradizione.

Le ore passarono molto velocemente e ormai le valigie erano pronte. Misaki era pronta, ancora non sapevo se farla andare al matrimonio con Take o portarla direttamente con me.

<< Nana posso parlarti?>> dalla porta della mia cameretta fece capolino Take, forse l’unica persona che mi capiva realmente << Certo entra pure>> << Sei sicura di voler partire? Immagino che per te non deve essere facile, ma non mi puoi lasciare così…no…io non te lo permetto!!>> come era dolce, neanche me la meritavo tutta quella dolcezza da parte sua, io lo avevo sempre respinto eppure io potevo sempre contare su di lui. Senza volerlo i miei occhi si colmarono di lacrime, lacrime che volevo trattenere, ma proprio non ce la facevo. << Ehi…su non fare così>> Take mi strinse a se. Avevo bisogno di un po’ d’affetto. << Mi mancherai tantissimi Take, ma non c’è bisogno che ti dica che sarai sempre il benvenuto a casa mia>> dissi cercando di fare un minio di sorriso << Dai Nana non mi puoi portare nuovamente via Misaki, ho passato troppi anni senza di lei. ora non ce la farei a starle lontano per tanto tempo>> lo sapevo che stavo facendo una cosa bruttissima ma cosa potevo fare? << Take se vuoi la puoi tenere fino alla fine dell’asilo? Che ne dici?>> almeno questo glielo dovevo, certo avrei un po’ sofferto ma forse adesso non ero neanche in grado di badare a mia figlia << Stai scherzando?!? Non posso portarti via nostra figlia>> mi avvicinai a lui e posai la mia testa sulla sua spalla << Non ti preoccupare per me, io starò bene. E poi quando sentirò la sua mancanza verrò a trovarvi così avrò una scusa per tornare qui>> la mia voce era strozzata, il nodo presente nella mia gola si faceva sempre più grande e tenerlo a bada era sempre più difficile.

Andai a preparare Misaki per il matrimonio. << Ecco è pronta>> scesi giù in corridoio dove c’era Take ad aspettarmi << Sei sicura?>> mi ripete << Certo…e adesso andate che tra meno di un’ora c’è un matrimonio>> dissi con un tono malinconico << Fatti accompagnare almeno alla stazione>> << No sarebbe peggio, già è brutto così perché rendere la cosa ancora più difficile>> feci un piccolo sorriso ma delle piccole lacrime rigavano il mio viso.

“Il treno in partenza dal binario numero 2 delle ore 11:30 è stato posticipato a questa sera alle ore 21:30 per problemi tecnici. Chiediamo scusa per l’imprevisto”

Benissimo. E ora cosa dovevo fare?

Senza volerlo arrivai davanti la chiesa dove si stava celebrando il matrimonio. Con un po’ di vergogna vi entrai dentro. Non c’era molta gente, anzi a dire il vero erano proprio in pochi. Il prete stava facendo l’omelia.

Yamamoto stranamente era bella, non l’avevo mai vista così bella. In fin dei conti il vestito le stava molto bene. Forse a me non sarebbe mai andato così bene pensai per un minuto.

Yano come sempre era stupendo, poteva anche indossare stracci che per me sarebbe stato sempre l’uomo più bello di tutti.

Vidi anche Take che faceva da testimone a Yano mentre Mizu-chin era la testimone dalla sposa. Cavolo anche la stessa testimone. Avevo indubbiamente sbagliato ad andare lì, non ero così forte da sopportare tutto quello.

Gli sposi si alzarono e un piccolo bambino porto le fedi all’altare. Yano cominciò con il pronunciare la sua promessa. Il mio cuore ero sicura che non avrebbe retto oltre e per questo motivo mi girai verso la porta per andare via << Mamma!!>> Misaki urlò e tutti gli invitati più gli sposi si girarono verso di me.

Il mio sguardo per qualche secondo incrociò lo sguardo di Yano e a quell’emozione il mio cuore non resse. Lo sentii spezzarsi in mille pezzi. Corsi via da quella chiesa, ma mi sentivo troppo pesante e la mia vista si annebbiò. Cercai dove sedermi per riprendere il controllo del mio corpo.

<> ancora quella dannata voce, ancora i pezzi del mio cuore infranto. Ancora lui. << Non volevo rovinarti questo giorno scusa>> sussurrai quasi queste parole << Con te qui non ci riesco va via!>> mi urlò contro, urlava ma non sembrava arrabbiato con me, sembrava più arrabbiato con se stesso << Vado via scusa>> dissi asciugandomi le lacrime con il braccio. Mi alzai dalla panchina e con la testa sempre bassa passai davanti a lui.  << Comunque non sarò più un problema. Dovevo partire questa mattina ma il treno ha avuto dei problemi e partirò sta sera. Giuro non volevo creare questo disagio oggi>> ripresi a camminare, ma per l’ennesima volta la sua mano mi fermò << Come parti? Dove vai? E Misaki rimane qui?>> << Torno alla mia vita, Misaki finirà l’asilo e poi la verrò a riprendere>> la sua mano tremava ed infatti la sua stretta s’indebolì << Non lasciarmi, ti prego non lo fare>> Yano mi abbracciò, poi sentii la mia maglietta umida. Yano piangeva. Non ci credevo. Era da molto che non lo vedevo piangere e questo mi faceva sentire ancora più male << Yano non fare così, lo sai io per te ci sarò sempre, ma ora è giusto così. Deve andare così. Tu adesso stai per diventare il marito di Yamamoto e io non voglio essere l’amante di nessuno. Ti amo Yano. Però forse non siamo fatti per stare insieme>> la mia voce tremava, ma d’altronde era la pura verità << Nana io e te siamo fatti per stare insieme e non m’importa se non è oggi, ma un giorno, e ti giuro che non sarà tanto lontano, io e te coroneremo il nostro sogno. Te lo giuro amore mio>> poi si staccò da me << Ora devo andare…>> e cominciò a correre verso la chiesa.

Ormai mancava poco e avrei lasciato questa vita. Dovevo trovare la forza per andare avanti. Drin drin il suono della mia suoneria mi riporto alla realtà << Pronto?>> <> chiusi il telefono e senza pensarci due volte chiamai un taxi.

 

Angolo autrice: allora cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto.

Stranamente ho mantenuto la promessa e nonostante ieri abbia fatto tardi, oggi ho completato le modifiche del cap ed ecco qui ^_^

 

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Capitolo 16
*** XV Capitolo ***


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Capitolo XV

 

Un brivido di freddo mi fece svegliare. Mi guardai intorno e notai di trovarmi in una sala d’aspetto in ospedale << Ti sei svegliata, come ti senti?>> ancora stordita mi girai verso la voce. Take stava vicino la finestra girato verso di me << Take…che ci facciamo qui?>>

Lui si avvicinò a me << Devi essere ancora stordita e perciò non ricordi. Yano è stato investito mentre tornava in chiesa.>> Giusto ora le idee si stavano schiarendo.

FLASHBACK

Drin drin il suono della mia suoneria mi riporto alla realtà << Pronto?>> <> chiusi il telefono e senza pensarci due volte chiamai un taxi.

Come era potuto succedere. Perché la macchina non si era fermata?

Arrivai in 5 min in ospedale, lì c’erano Take Mizu-chin e Yamamoto. << Come è potuto succedere?>> urlai mentre piangevo. << Nana calmati. Adesso sta in sala operatoria vedrai che andrà tutto bene>> mi disse Takeuchi cercando di calmarmi. Ma come potevo calmarmi? Yano stava sotto i ferri e io dovevo calmarmi? Chi mi avrebbe assicurato che sarebbe andato tutto bene. << Io devo parlare con un dottore, solo loro possono tranquillizzarmi>> sussurrai quasi tra me e me.

Iniziai a girare per i vari reparti dell’ospedale cercando di trovare un dottore che poteva parlarmi di Yano. << Mi scusi lei mi può aiutare?>> chiesi vicino ad un dottore che era vestito di verde << Se posso l’aiuto volentieri>> quasi non ci credevo finalmente un dottore che si degnava di aiutarmi << Vorrei avere notizie del Signorino Yano Motoharu>> il dottore entrò in sala d’aspetto dove c’erano anche gli altri ragazzi << Voi siete dei parenti? Sapete queste notizie posso darle solo ai parenti>> << No però sono la sua fidanzata>> risposi io senza pensarci due volte. Poi mi girai verso Yamamoto, la quale non fece nessun cenno. Forse aveva capito che per me era realmente importante la vita di Yano. << Ok. Allora il ragazzo ha riportato molte lesioni. La cosa che preoccupa di più è l’emorragia interna che ha. Ora non so dirvi con precisione tanto perché io sto fuori e ogni tanto danno delle notizie. Comunque ripeto l’emorragia sembra il danno più pericoloso. Per il resto ha due costole rotte e una inclinata. In più dopo questa operazione, se il ragazza reagirà bene dovremmo intervenire anche alla spalla. Appena avrò altre notizie vi farò sapere>>

Le gambe mi tremavano. Come era possibile che avesse tutte quelle cose rotte. << Si sente bene signorina? È un po’ pallida>> mi disse il dottore << Si…va tutto bene. Ma mi dica una cosa, ce la farà vero? Non rischia di…morire?>> il dottore mi guardò e poi mi accarezzò il volto con fare molto dolce << Signorina questo non glielo so dire. Certe cose non si possono prevedere. Però il suo fidanzato è giovane e forte.>> Detto questo il dottore se ne andò, lasciando noi con un po’ di confusione. Lui non aveva detto che non rischiava di morire, aveva detto solo che lui era forte, per certi versi non aveva risposto alla mia domanda.

Dopo questa chiacchierata con il dottore mi accomodai su una sedia per calmarmi un po’.

FINE FLASHBACK

Cavolo mi ero addormentata come una scema << È finito l’intervento lo posso vedere?>> chiesi a Mizu-chin che era seduta vicino a me << Si è uscito e sta ancora dormendo, però ora in camera con lui c’è Yamamoto>> Già d’altronde lei era la sua fidanzata, la dovevo anche ringraziare per non aver detto nulla al dottore.

Yamamoto rientrò in sala da noi << Si è svegliato e ha chiesto di te>> mi disse guardandomi dritto negli occhi. Mi alzai e passando davanti alla ragazza sussurrai un timido “Grazie”.

 

Angolo autrice: Dai alla fine sono stata puntuale e brava. Il capitolo non è stato cattivo, anche se ammetto all’inizio avevo un’altra idea.

Per il prossimo capitolo però dovrete aspettare fine agosto perché parto per Vienna. Baci baci DolceMemole

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Capitolo 17
*** XVI Capitolo ***


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Capitolo XVI

 

Entrai in quella stanza in punta di piedi. Non so perché ma avevo quasi paura delle sue parole, si poteva dire che avessi paura quasi di vederlo. << Yano…>> sussurrai. Il ragazzo si voltò verso di me e il mio cuore cominciò a battere molto velocemente. Era da tantissimo tempo che il mio cuore non batteva così, ma ormai ci ero abituata, lui mi aveva sempre fatto questo effetto dal primo giorno di scuola, il giorno in cui lo incontrai per la prima volta. Ricordo ancora bene quel giorno, tutte le ragazze mi avevano detto che ero fortunata a stare in classe con Yano perché era il ragazzo più bello di tutta la scuola, ed infatti era vero.

<< Ehi…è possibile che io devo rimediare sempre ai tuoi errori?>> mi disse il ragazzo facendo un piccolo sorriso. Quella frase era la stessa che mi disse quando al primo anno di scuola superiore non ero riuscita a prenotare una classe per lo spettacolo della nostra classe << Mi spiace, ma questa volta hai rimediato ad un errore che hai fatto tu non io>> dissi io ridendo << Già hai proprio ragione, ho parlato anche con Yuri e le ho spiegato che non la posso sposare>> volevo trattenere la mia felicità , ma non ci riuscii ed andai ad abbracciare forte quel ragazzo tanto amato da me << Ti amo Yano >> gli dissi con un filo di voce.

<< Certo che te la sei vista proprio brutta>> commentai mentre mi stavo accomodando su una sedia di fianco a lui << Si…>> rispose << Cosa ti prende?>> Yano mi guardò << È solo che ho pensato alla morte…e ho pensato a Nana-san…>> a quel nome mi rabbrividii.

Quanto avevamo sofferto per Nana-san? Eppure ancora oggi a tanto anni di distanza lei ancora ci faceva sentire strani, diversi.

<< Posso sapere a cosa hai pensato di preciso?>> il ragazzo si abbuio per un po’ << Pensavo che l’avrei rivista…>>abbassai la testa per non fargli vedere che quelle sue parole mi stavano ferendo, era sempre stato così. Anche quel giorno in spiaggia, quando mi disse che le avrebbe perdonato tutto purchè lei fosse tornata in vita, quelle sue parole mi ferirono così tanto che mi allontanai da lui per avvicinarmi a Take. <<…stranamente però non mi sono sentito felice nel pensare questo. Anzi, mi sono sentito perso. Sentivo che mi sarebbe mancato qualcosa….qualcuno>> finì la frase girandosi verso di me << Takahashi non voglio che tu pianga per me!!>> disse prendendomi tra le sue mani, come sempre calde, e come sempre a questo calore il mio cuore fece un balzo<< Non c’è nessuno che mi faccia battere così il cuore nessuno! Succeda quel che succeda io non mi pentirò mai di questo amore! Perché il mio sogno non è quello di essere ricco ma è quello do avere l’amore…quello tuo!>> questa frase. Già me l’aveva detta quando avevo dubitato che lui non avesse mai dimenticato Nana-san e che non avrei mai potuto prendere il suo posto. << Non ti preoccupare Yano, ti darò tutto l’amore che desideri!>> lui sorrise.

<< Certo che ne abbiamo passate tante, eppure eccoci qui ancora insieme. Il nostro amore è forte vero Yano?>> << Certo che il nostro amore è forte, se dopo tutto questo stiamo ancora qui lo deve essere per forza!>> Poi mi guardò dritta negli occhi aggiunse <<È perché ti ho incontrata, ed è per incontrati…che ho VISSUTO!>>

 

Angolo autrice: allora sono solo 2 ore che sono tornata ed eccomi qui. Allora in realtà questo capitolo non dice nulla di importante per la storia, ma in Austria la sera prendevo il pc di papà e mi sono rivista l’anime *.* troppo bello ed emozionante ç_ç rivedendo ho riflettuto sulle belle frasi che vengono dette ed ecco qui quello che è uscito!

Sono riuscita anche a farlo vedere a mio fratello yeahhh!!!

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Capitolo 18
*** Capitolo XVII ***


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 Capitolo XVII

 

Tre mesi passano molto velocemente. Forse anche troppo. Non eravamo in molti, ma almeno eravamo tutti quelli che avevano imparato a conoscerla. Devo ammetterlo mi sentivo male al sol pensiero di non vederla più o di non sentire più la sua voce. Certo lei aveva contribuito a creare dei problemi tra me e Yano, però in fin dei conti lei per me era sempre stata un’amica, forse un po’ speciale, ma pur sempre un’amica.

Ora invece se ne era andata per sempre.

A volte la parola per sempre suonava male. Era bella quando uno prometteva amore per sempre alla persona amata, ma quando bisognava salutare per sempre un’amica quella parola era fin troppo amara.

Yano non lasciava alcuna emozione, il suo sguardo era freddo, forse fin troppo distaccato, eppure la sua stretta alla mia mano era sempre forte. Davanti alla lapide di Yuri eravamo i soliti amici, quelli che non si tradirebbero mai, io, Yano, Take e Mizu in realtà c’era anche un’altra personcina, ancora non era in mezzo a noi ma tutti già l’amavamo.

<< Ragazzi noi andiamo perché il dottore ha detto che è meglio che Mizu non si affatichi molto, sta sera fate una cosa venite da noi, l’unica cosa è che dovreste passare a prendere a Misaki>> ci disse Take. Io feci cenno con il capo in segno di approvazione, poi mi girai verso Yano il quale improvvisamente fece un grande sorriso << Perché non ci sposiamo?>> io guardai Take, poi Mizu e poi Yano << Scusa Yano parli sul serio? Ti sembra questo il momento di sposarci?>> chiesi io quasi sbalordita dalla frase del ragazzo. Yano mi guardò dritto negli occhi e poi posò lo sguardo verso Mizu-chin << Io sto dicendo seriamente. La morte di Yuri mi ha fatto capire che la vita non dura per sempre e io voglio vivere tutti i giorni della mia vita insieme a te…>> disse spostando lo sguardo per qualche minuto si di me, per poi tornare nuovamente su Mizu-chin <<…io anche voglio una famiglia con te come sta facendo Take con Mizu. Non fraintendermi io amo la piccola Misaki e forse la amo come se fosse mia figlia, però voglio un figlio che sia mio e tuo. Non so forse sono egoista, però da quando so che loro aspettano un bambino non vedo l’ora di avere una famiglia tutta mia anche io>> poi passandosi una mano dietro la testa aggiunse << Forse sono solo uno stupido sognatore>> << Secondo me non sei uno stupido sognatore, secondo me sei un bellissimo realista>> disse Mizu avvicinandosi a lui e dandole un bacio sulla guancia.

<< Ci sposiamo sta sera?>> dissi io prendendo tutti alla sprovvista.

Take e Yano si guardarono poi il bel castano chiaro disse << Non starai mica scherzando?>> << No amore mio>> dissi saltandogli addosso << Ok ok calmate i bollenti spiriti che stiamo in un luogo sacro. Ora ci dividiamo i compiti che per sta sera deve essere tutto pronto>> intervenne la ragazza in dolce attesa. Yano poi alzando il braccio in aria e cominciandolo a sventolare << Dai andiamo che per sta sera bisogna essere tutto perfetto>> poi afferrandomi per un braccio cominciò a correre verso l’uscita del cimitero.

 

Angolo autrice: so che il capitolo è un po’ cortino, so anche che la morte della povera Yuri non è stata affrontata per bene, ma non preoccupatevi perché l’argomento Yamamoto verrà affrontato nel prossimo capitolo. Lo giuro

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Capitolo 19
*** XVIII Capitolo ***


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Capitolo XVIII

 

Finalmente il mio sogno si stava avverando, io e Yano finalmente sposi.

Quasi non ci credevo. Ormai avevo quasi perso tutte le mie speranze, eppure oggi ci saremmo detti il fatidico SÌ.

Nonostante fossi felice per tutto questo, un velo di malinconia si celava dentro il mio cuore. Ci saremmo detti di si davanti a tutte le persone più importanti della nostra vita, ma non davanti a lei. Già Yuri aveva perso la sua battaglia e ci aveva lasciati per sempre. Io e lei non eravamo mai state grandi amiche, anche se c’era stato un breve periodo dove sembrava che noi ci fossimo avvicinate tanto, però io sapevo che su di lei in qualche modo potevo sempre contare. Ed ora che non l’avrei mai più rivista ammetto che mi faceva star male.

 

POV YANO

Ero felicissimo. Il mio sogno stava diventando realtà, non poteva esistere un giorno più bello.

Certo non stava avvenendo come lo immaginavo, ma l’importante è che finalmente saremmo diventati marito e moglie. Non mi piaceva molto studiare, però posso definire l’amore mio e di Takahashi come quello di Renzo e Lucia dei “Promessi Sposi”.

Ammetto che Yuri mi manca. Penso sia naturale. In fin dei conti io a lei le volevo molto bene, la consideravo l’amica più fidata. Lei mi conosceva da sempre, forse per certi versi anche più di Takeuchi.

Ai suoi ricordi impossibile trattenere qualche lacrima. Lei forse se fosse ancora viva farebbe di tutto per non far sposare me e Nana eppure senza volerlo in qualche modo è stata proprio lei a darmi il coraggio per chiedere a Takahashi di sposarmi.

Mi guardavo davanti allo specchio, ormai ero pronto. Vestito pettinato e profumato, mi sarei messo al mio posto aspettando la mia futura moglie attraversare la navata. E mentre aspetto la sposa mi giro verso gli invitati. Vedo Take e Mizu che mi sorridono felici insieme a Misaki. Vedendo quel quadretto di famiglia felice mi sento mancare pensando che a quel matrimonio manchi Yamamoto.

FLASHBACK

<> mi girai sentendomi chiamare << Yamamoto ti serve altro?>> dissi io vedendo la mia amica distesa su un letto d’ospedale. Lei mi fece cenno di avvicinarmi e io lo feci subito senza esitare << Lo so che quello che ti sto per proporre ti sembrerà strano…ma mi sarebbe sempre piaciuto fare un bel pic-nik con i miei amici. So che alla fine per come mi sono comportata non merito che voi facciate qualcosa per me, però chiedi agli altri se per loro va bene. Mi accontento anche del parco dell’ospedale>> Feci un cenno di approvazione con la testa e mi diressi verso l’uscita dell’ospedale.

Rientrai a casa e trovai Take e Mizu lì con Nana. << Ehi Yano stiamo organizzando una gita per questa domenica, che ne dici?>> mi chiese Mizu molto entusiasta. Io feci un sorriso << Sentite perché invece di fare una gita non facciamo un bel pic-nik tutti insieme? Quando dico tutti insieme intendo anche Yuri…>> aggiunsi questa frase a bassa voce quasi per non farmi sentire. Takahashi mi guardò un po’ stranita, mentre il mio amico fece un cenno di approvazione con la testa << Sapete penso che Yano abbia ragione. Se facciamo un pic-nik per Yuri sarà più facile partecipare, invece ad una gita non potrebbe venire>> intervenne Take. La mia proposta venne accettata e ci mettemmo subito a vedere qualche bel posto dove poter fare questa rimpatriata, Takahashi stava di fianco a me, ma non mi guardò neanche per un minuto.

Quando i nostri amici tornarono a casa, l’atmosfera dentro casa era incomprensibile. Non capivo perché Nana aveva cambiato atteggiamento. << Ehi cosa ti prende?>> dissi io cercando con lo sguardo i suoi occhi << Nulla>> disse lei in modo schivo << Senti Nana non puoi comportarti così ogni volta che si parla di Yamamoto. Lei è una mia amica e a breve ci lascerà. Io domenica andrò a fare questo pic-nik insieme a Take e Mizu spero che tu verrai senza questo muso,altrimenti puoi anche restare a casa>> il mio tono non era arrabbiato, ma molto deciso. Lei senza rispondere andò in camera della piccola Misaki.

La settimana passò in modo molto veloce e subito arrivò la domenica. Tutti eravamo pronti << Allora io ho messo tutto in macchina, io porto queste cose al parco mentre voi andate a prendere Yuri va bene?>> mi disse Take << Certo voi cominciate a sistemare tutto e portate anche la piccolina, non voglio farla entrare dentro l’ospedale>> dissi io. La bella famiglia felice salì in macchina e si avviò verso il parco. Io mi affacciai in camera da letto notando Takahashi ancora in pigiama << Che fai ancora così? Tra 10 minuti dobbiamo andare a prendere Yamamoto!>> dissi io con un tono di voce un po’ seccato, ormai era una settimana che io e Nana non ci parlavamo quasi << Io non vengo.>> disse lei in modo secco << E perché non vieni, lo potrei sapere?>> chiesi io avvicinandomi a lei << Non mi va di far finta che non sia successo niente. Se tu ne sei capace sono felice, ma io non riesco a fingere mi dispiace>> << Non ci posso credere. È possibile che per una volta non riesci a non pensare a te?!? Vuoi sempre stare al centro dell’attenzione, ma non sei tu che stai per morire è lei!! non puoi fare sempre la vittima Takahashi, cresci!>> senza darle il tempo di rispondere scesi le scale e mi misi in macchina pronto per andare a prendere Yuri, sapevo di aver esagerato con Nana, ma adesso pensavo solo al pic-nik e a nient’altro.

Ci ritrovammo tutti al parco Take aveva già preparato tutto e non vedendo Takahashi capì subito che era successo qualcosa tra di noi.

La giornata stava passando tranquilla, giocavamo, mangiavamo e ci stavamo divertendo da pazzi. A dire il vero mi stavo sentendo in colpa per tutta la situazione che era successa con Nana, però questa giornata era dedicata a Yuri e a nessun’altro.

<< Allora abbiamo passato una bellissima giornata vero?>> disse Mizu << Io vi devo ringraziare per quello che avete fatto per me, in fin dei conti per come mi sono comportata con tutti voi, non meritavo nulla. Forse l’unica coerente è stata Takahashi…>> Take guardò dietro di me e fece un grande sorriso, mi voltai per guardare e vidi Nana che si avvicinava verso di noi << Ciao Yuri, ti devo chiedere scusa per la mia assenza, ma stavo preparando un regalo per te>> disse la ragazza porgendo un album verso Yamamoto. Yuri prese l’album e lo cominciò a sfogliare erano tutte di noi insieme, con qualche di canzoni scritte di fianco.

<< Grazie Nana, da te veramente che non mi meritavo nulla ed invece senza volerlo ai reso questa giornata ancora più bella>> disse Yuri con le lacrime agli occhi mentre andava ad abbracciare Takahashi << Dai facciamo un bell’abbraccio grande>> disse Take.

 

Angolo autrice: scusatemi per il ritardo ma il mio pc aveva dei virus quindi l’ho dovuto tutto resettare e per un attimo ho avuto paura di aver cancellato tutta la storia. Spero che il capitolo vi piaccia baci baci DolceMemole

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo XIV ***


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Capitolo XIV

 POV NANA

Il matrimonio era finito. Finalmente io e Yano eravamo diventati marito e moglie. Non poteva esserci gioia più grande per me, eppure ogni volta sembrava che mi mancasse qualcosa o forse qualcuno.

Io non lo volevo ammettere ma Yuri mi mancava molto. Lei aveva sempre sconvolto la mia vita e adesso sapere che non ci fosse più mi faceva stare male, ma questa volta sapevo di non essere sola, questa volta con me c’era Yano. Lui non mi avrebbe mai abbandonata, lui sarebbe stato sempre al mio fianco, me lo aveva promesso nel giorno più bello della nostra vita.

FLASHBACK

<< Io Yano prendo te Takahashi come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre ogni giorno della mia vita. Prometto di amarti e rispettarti. Prometto di dedicarmi a te ogni singolo giorno della mia vita, ma quello che ti prometto sul mio onore è quello che io non ti lascerò mai e poi mai sola. Ricordati che io sono con te Takahashi.>>

A quelle parole non potevo non piangere, la mia promessa rispetto alla sua era stata una baggianata. Lui invece come sempre mi aveva stupito, lui come sempre mi aveva stravolto.

FINE FLASHBACK

La nostra vita non era cambiata di molto i litigi erano sempre presenti, ma adesso qualcosa era diverso, sì adesso entrambi sapevamo che nessuno dei due avrebbe mai abbandonato l’altro.

Adesso che poi sapevamo che la nostra famiglia si stava allargando l’armonia era ancora più elevata e percettibile per tutti. Ancora mi viene da ridere se penso a come mi venne in mente di dirglielo.

 FLASHBACK

Cavolo è positivo e ora chi ce lo dice senza farlo scappare?!?!

Questa era la domanda che mi facevo da circa 20 min. Chissà come avrebbe reagito.

Vero che volevamo costruirci una famiglia, però avevamo deciso di aspettare per riprenderci dalla scomparsa di Yuri.

<< Sono a casa>> scesi subito le scale per andargli incontro << oggi mi ero dimenticato che Misaki andasse in gita e come uno scemo ero andato a prenderla…ehi mi stai ascoltando?>> << Si scusa ero sovrappensiero>> glielo devo dire, devo trovare il modo giusto per dircelo, Nana pensa cavolo pensa << Stai continuando a non ascoltarmi vero?>> << Si scusa, oggi non so che mi prende mi sento un po’ strana stanca>> Brava Nana manda questi piccoli messaggi subliminali << Prenditi qualcosa o vatti a riposare, alla cucina ci posso pensare io tranquilla>> No Vabbè così non capirà mai tardo com’è il mio amore. << No non ti preoccupare, tu vai a lavarti ci penso io a preparare il pranzo>> dissi sfiorandogli le labbra.

Mentre lui si stava lavando io avevo avuto una bellissima idea o almeno con questa sicuro avrebbe capito…o almeno spero.

<< Allora cosa hai preparato di buono?>> << Presto lo scoprirai>> portai a tavola un piatto coperto da un panno. Yano alzò il panno e vide il vecchio ciuccio di Misaki aveva uno sguardo stranito, forse ancora non capiva << Yano in poche parole…>> << Aspettiamo un bambino cioè sei incinta…>> disse lui con la voce tramante << Sì…>> dissi io ancora più spaventata di prima <<…Ma è una bellissima notizia!!! Cavolo diventerò padre! Avremo un bambino non ci credo!>>

FINE FLASHBACK

Ripensando a questo episodio mi sento scema ad aver dubitato solo per un momento di quanto amore Yano prova per me. Ero moglie, mamma e a breve una madre bis e finalmente ero soprattutto felice.

 

Angolo autrice: questo è l’ultimo capitolo. Non è bellissimo lo so, ma quando devo concludere una storia non esce mai benissimo, infatti su questo so di dover migliorare. Comunque forse ci sarà un proseguo ma con nuovi personaggi. Volevo ringraziare a tutti coloro che hanno seguito la mia storia grazie tante!!!!!

Baci baci DolceMemole

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