Forza Nana! di DolceMemole (/viewuser.php?uid=106809)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo ***
Capitolo 2: *** I Capitolo ***
Capitolo 3: *** II Capitolo ***
Capitolo 4: *** III Capitolo ***
Capitolo 5: *** IV Capitolo ***
Capitolo 6: *** V Capitolo ***
Capitolo 7: *** VI Capitolo ***
Capitolo 8: *** VII Capitolo ***
Capitolo 9: *** VIII Capitolo ***
Capitolo 10: *** IX Capitolo ***
Capitolo 11: *** X Capitolo ***
Capitolo 12: *** XI Capitolo ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 15: *** XIV Capitolo ***
Capitolo 16: *** XV Capitolo ***
Capitolo 17: *** XVI Capitolo ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII ***
Capitolo 19: *** XVIII Capitolo ***
Capitolo 20: *** Capitolo XIV ***
Capitolo 1 *** 1. Prologo ***
nono
Questa storia l’avevo scritta
circa 5 mesi fa, spero vi piaccia
Questo che pubblico è il
prologo per farvi capire più o meno di quello che parlerà la storia
Buona lettura baci baci
Scoutina
Erano passati ormai 4 anni da
quando ero andata via da questa città e adesso vi ero tornata. Erano cambiate
veramente tante cose dall’altra volta eppure adesso che mi trovavo alla
stazione sembrava come se il tempo si fosse fermato e adesso avesse ripreso a
scandire i secondi e i minuti.
Adesso non ero più una
ragazzina, ma adesso ero una donna, anche se ancora un po’ piccola, e non ero
neanche più sola perché ad accompagnarmi vi era una piccola bambina Misaki lei
era mia figlia. Quando venni a conoscenza di essere incinta decisi di andare
via da qui e non farlo sapere a nessuno, ma adesso che ero stata richiamata
dalla mia vecchia scuola non potevo lasciare la piccola da sola ad Akita e
quindi la portai con me.
Sapevo che sarebbe stato
pericoloso, ma non avevo altra scelta. Nessuno sapeva di lei, neanche suo
padre, avo preferito così non volevo che avesse altri guai dato che già ne
aveva avuto molti.
Adesso dovevo andare a casa e
spiegare come mai con me c’era anche una piccola bambina, un po’ impaurita e che
mi chiamava mamma. << Andiamo Misaki ci aspetta una bella
giornata>>
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** I Capitolo ***
i
La mia famiglia non aveva
reagito benissimo alla notizia di Misaki ma nonostante tutto mi avevano
riaccolto a braccia aperte e dato che io dovevo andare a scuola, ancora per
motivi sconosciuti, avevano deciso di tenermela per qualche ora.
Era bellissimo poter
camminare nuovamente per quelle strade da me tanto conosciute, sembrava ieri
che girovagavo per queste strade con i miei amici eppure sono cambiate tante
cose.
In pochi minuti mi ritrovai
davanti il cancello della scuola, quanti ricordi, emozioni, i miei pensieri
automaticamente andarono a Yano, Yamamoto e Takeuchi quante cose avrei dovuto
raccontargli…lo avrei avuto il coraggio?
<< Non ci posso
credere!! Nana sei proprio tu?>> mi girai verso la voce che aveva parlato
e vidi la mia bellissima amica Yamamoto << Ciao bellissima da quanto
tempo!!>> le corsi in contro e un bel lungo abbraccio ci unì.
Ero troppo felice di averla
rivista e involontariamente anche qualche lacrima iniziò a rigare il mio volto.
<< Ehi come va? Dove
sei stata tutto questo tempo? Cosa mi racconti di bello?>> <<
Allora…va tutto benissimo, in questi anni sono stata ad Akita, una bella
cittadina, e poi dopo davanti una bella tazza di thè ti racconterò tutto quello
che mi è accaduto>> forse era meglio che tutto il resto lo raccontassi
dopo.
Entrammo dentro la nostra
aula che per due anni ci aveva accolti, mi giravo attorno per vedere se prima o
poi sarebbero entrati anche gli altri e due.
Volevo vedere anche loro come
erano cambiati, ad esempio Yamamoto non portava più gli occhiali e aveva
cominciato a truccarsi cosa che prima non faceva mai.
Io e la mia compagna di banco
ci sedemmo ai nostri posti, forse un po’ spaesate perché non sapevamo come mai
avevamo avuto una convocazione dal nostro Preside, << Buongiorno
ragazzi>> noi tutti ci alzammo per salutare il Preside << Come
siete cresciuti, siete quasi irriconoscibili…siete tutti?>> << No
mancano ancora il signorino Masafumi e l’amico Motuharo>>
Alla parola amico un cenno di
sorriso si fece sul mio volto, questo perché mi fece capire che nonostante i
mille litigi, la loro amicizia era ancora bella solida.
<< Ok allora aspettiamo
altre e cinque minuti poi incominciamo>> detto questo il preside uscì
dall’aula.
Noi ragazzi incominciammo a
parlare di noi, di quello che ci era successo in questi anni, con molto di loro
non li vedevo da circa cinque anni ed infatti molti di loro non li avevo
nemmeno riconosciuti.
Io sorvolai alcuni aspetti
della mia vita, perché era giusto parlare di certe cose prima con i miei amici
e poi con il resto della classe.
All’improvviso si aprì la
porta e due ragazzi entrarono.
Non potevo credere che
fossero cambiati così tanto, ormai erano altissimi ed erano sempre più belli.
Yamamoto subito gli corse incontro io rimasi seduta al mio posto non sapendo
cosa fare.
<< Nana non si salutano
più gli amici?>> Yano mi venne incontro e mi fece un sorriso gigantesco.
Mi alzai immediatamente e gli
buttai le braccia al collo << Oddio come mi sei mancato!>> era la
verità mi era mancato tantissimo in questi quattro anni, << Mi devo
offendere?>> mi girai verso Takeuchi e abbracciai forte anche lui.
<< Ma allora si può
sapere dove eri sparita in questi anni?>> Takeuchi aveva ragione a loro
dovevo ancora delle spiegazioni << Vi racconto tutto davanti una bella
tazza di thè, adesso scopriamo perché ci hanno convocato, va bene?>>
entrambi i ragazzi fecero un cenno di approvazione.
Il Preside rientrò in classe e
ci annunciò che essendo stata la classe più brava di tutto l’istituto negli
ultimi dieci anni e per questo eravamo attenuto una vacanza studio per due
settimane a Mosca.
Tutti i ragazzi iniziarono ad
esultare anche i miei amici, esultavano perché due settimane a Mosca tutto
pagato, l’unica a rimanere un po’ sulle sue ero stata io.
Io non mi potevo permettermi
di andare due settimane lì, a chi avrei lasciato Misaki? Di certo non potevo
pensare di lasciarla ai miei, non sarebbe stato giusto.
Data questa bella notizia il
preside ci congedò.
<< Allora andiamo a
prendere questa tazza di the?>> << Si certo?>> ero rimasta un
po’ stranita da questa notizia, Yamamoto e Yano stavano facendo i progetti per
questa vacanza studio, io non intervenni molto nel discorso << Ehi Nana
c’è qualcosa che non va?>> Takeuchi forse si era reso conto che non ero
molto entusiasta << No non ti preoccupare>> e gli feci un sorriso.
Finalmente arrivammo davanti
al negozio dove facevamo il thè più buono di tutto il Giappone.
<< Siete pronti per
prenotare?>> < Si allora due thè ai mirtilli, uno alla fragola e uno
al cocco>> nonostante fossero passati quattro anni Yano si ricordava
ancora il mio gusto preferito.
<< Allora vuoi che
cominci uno di noi a parlare o vuoi cominciare tu?>> Yamamoto mi guardò
<< Dai cominciate voi, io penso che ne avrò per molto>> Yano mi
guardò in modo strano.
<< Dai allora comincio
io…>> fu Takeuchi a cominciare <<…ho cominciato l’università da
poco, perché mi sono preso un anno sabatico, ma adesso sono pronto a recuperare
il tempo perduto. Per un anno ho viaggiato molto, sono stato in mezza Europa,
Italia, Germania, Spagna e Francia>> quante cose belle che aveva visto,
era stato davvero fortunato. << Che bello, mi piacerebbe anche a me un
giorno poter visitare tutto ciò…>> un velo di tristezza cadde sul mio
volto.
<< Io invece studio e
lavoro, non voglio pesare sulle spalle dei miei>> << Che lavoro
fai?>> chiedi ad Yamamoto << Lavoro in un centro d’estetista, la
paga è buona e per ora mi va bene così>> bhè anche lei se la cavava bene.
<< Tu invece Yano?>> << Io ho lasciato perdere lo studio e
lavoro in un negozio dove vendiamo strumenti musicali>> Mi dispiaceva che
Yano avesse lasciato gli studi, non lo avrei mai detto. << Adesso tocca a
te Nana>> uff…non mi andava di raccontare tutto, però erano i miei amici
ed era giusto che sapessero.
<< Io vivo ad Akita ed
è un bella cittadina, sapete la statua di quel cane è stupenda è
grandissima…>> << Un giorno la voglio vedere, il film che hanno
fatto su quel cane mi ha fatto piangere veramente molto>> intervenne
Yamamoto. << Si un giorno di questi te la farò vedere…comunque io anche
ho lasciato gli studi e lavoro in una serra, il lavoro è un po’ pesante ma non
mi lamento, vengo pagata molto bene e questo è l’importante>>
<> si Yano
aveva ragione, ma lo studio di certo non mi dà dei soldi per mantenere mia
figlia.
<< Lo so però diciamo
che sono stata costretta>> e inizia a sorseggiare il mio thè. Nel
frattempo Takeuchi mi raccontò di tutte le conquiste che fece in Europa ed era
diventato un vero latin-lover, in più Yano ed Yamamoto mi dissero che avevano
preso a frequentarsi, ammetto che questa notizia non mi lasciò molto
indifferente, non potevo nascondere il fatto che Yano mi piacesse, forse mi era
sempre piaciuto, ma non avevo mai avuto il coraggio di dirlo.
<< Mamma!!>>
udita questa parola mi girai alla mia destra e vidi la piccola Misaki con mio
padre, poi mi girai verso i miei amici che dal volto sembrarono un po’ confusi.
<< Ciao Misaki cosa ci fai qui?>> feci finta di nulla << La
bambina voleva del thè e qui fanno il miglior thè di tutto il Paese>> mi
disse mio padre. Mi fece un sorriso forse capendo che ero davvero imbarazzata
poi riprese << Dai Misaki lasciamo la mamma con gli amici, il thè lo
facciamo portare a lei…noi adesso andiamo al parco va bene?>> <<
Siii!!>> gridò mia figlia, che mi diede un bel bacio e uscì dal negozio.
Al nostro tavolo cadde il
silenzio, io abbassai lo sguardo e fissai la tazza ormai vuota. Non volevo di
certo che loro lo venissero a sapere così. Poi decisi di parlare << Ok
diciamo che nel racconto ho lasciato un bel particolare…>> ancora
silenzio, nessuno aveva il coraggio di parlare << È bellissima, identica
alla madre!>> esordì Takeuchi che mi fece un bel sorriso e mi strinse
forte la mano << Come mai non ci volevi dire nulla?>> continuò.
<< Proprio per tutto questo imbarazzo non volevo dire nulla>>
chiarii << Ma io più che imbarazzato sono incredulo, perché non ci hai
mai detto nulla, potevamo aiutarti per te non sarà stato facilissimo>> si
Yamamoto aveva ragione, ma come potevo fare?
Yano rimase in silenzio, non
intervenne per nulla per molto tempo << È per questo che sei
scappata?>> intervenne con tono un po’ acido <> risposi
timidamente. << L’importante è che adesso sei tornata, noi siamo i tuoi
amici e ti aiuteremo, puoi contare su di noi…vero ragazzi?>> Yano e
Yamamoto si guardarono e poi fecero un cenno di approvazione.
Usciti dal negozio le nostre
strade si separarono, Yano e Yamamoto andarono verso il negozio della ragazza,
mentre Takeuchi mi riaccompagnò a casa.
<< Posso farti una
domanda?>> alzai lo sguardo verso il ragazzo << Certo>>
<< Sai chi è il padre?>> mi aspettavo una domanda del genere, non
mi diede il tempo di rispondere che mi fece un’altra domanda << Aspetta
prima voglio sapere quanti anni ha?>> mi aspettavo anche quest’altra
domanda. << Misaki ha quattro anni ha da poco cominciato l’asilo…eh si…so
chi è il padre ma a lei non l’ho mai detto>> continuammo a camminare il
mio amico aveva il volto pensieroso << Eh posso sapere chi sia?>> <<
Non ti preoccupare non sei tu il padre>> risposi << Allora lo è
Yano>> sussurrò. << No non è neanche lui>> Takeuchi si voltò
verso di me e mi guardò dritto negli occhi << Nana non prendermi in giro,
so che sei una brava ragazza e so che il padre se non sono io deve essere per
forza lui>> aveva un tono molto serio << Non ti preoccupare non lo
dirò a Yamamoto, però forse Yano lo dovrebbe sapere>> << Ti prego
credimi, non siete voi, è per questo che sono scappata da qui>> lui mi
strinse la mano e ricominciammo a camminare << Ho capito ancora non sei
del tutto pronta a dire la verità, comunque non ti preoccupare io per te ci
sarò sempre, ricordatelo>> mi girai verso quel ragazzo tanto cresciuto e
lo abbracciai fortissimo. Aveva ragione non ero pronta ancora per dire la
verità, avevo bisogno ancora un po’ di tempo.
Arrivai a casa e corsi verso
la bambina << Mamma mi hai portato il thè?>> << Certo al
cocco come piace a te!>> come gusto del thè aveva preso proprio del
padre.
Angolo autrice:
scusate per il ritardo.
Volevo solo dire che la storia come noterete non coincide con la vera storia,
spero vi piaccia lo stesso. Baci baci Scoutina.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** II Capitolo ***
hh
II Capitolo
Era bello vedere la notte
dormire la mia piccolina. Più cresceva e più si notava la somiglianza con il
padre, questo mi piaceva molto poiché il carattere del padre era veramente
bello, io invece ero troppo insicura di me stessa e questo era un lato del mio
aspetto che non sopportavo proprio. Avevo paura di farla stare troppo tempo con
i miei amici perché subito avrebbero capito chi era il padre, ad esempio i miei
genitori subito lo avevano capito, avevano gli stessi atteggiamenti, e questo
era veramente fantastico.
La sera dopo aver fatto
addormentare Misaki mi mettevo nel letto e cominciavo a pensare. Il più delle
volte pensavo a Yano e Take non potevo far altro che pensare alla loro bellezza
e a quanto io tenessi a loro. Infatti solo adesso che mi trovavo nel letto
notavo quanto mi avesse dato fastidio la relazione tra Yamamoto e Yano…cavolo
dopo tutto quello che è successo tra di loro hanno pure il coraggio di stare
insieme? E poi Yamamoto non dovrebbe essere la mia amica? Non mi piaccio quando
faccio questi pensieri, sono cattivi e sono da una ragazza adolescente io
dovrei aver superato quella fase. Takeuchi invece è sempre così premuroso nei
miei confronti, mi ha riaccompagnato a casa nonostante tutto, era veramente un uomo, ma forse lo è sempre stato, si ne
sono sicura Take è sempre stato uomo fin dal primo giorno che lo conobbi, no
come un altro che invece per parecchio tempo si è comportato come un bambino.
Basta Nana non pensare più a
loro. Ma non ci riesco. In qualche modo io ho amato entrambi. Con entrambi ho
fatto un passo veramente importante.
Forse sono egoista perché
dovrei dire la verità sul padre di Misaki, ma ho paura di rovinargli la vita,
la sua vita sembra così perfetta e questa notizia rovinerebbe il tutto. Sono
sicura però che quando la bambina crescerà non mi perdonerà mai per non averle
fatto conoscere il suo papà, poi non è giusto che lui si perda la crescita di
sua figlia. Cavolo sono proprio egoista. Faccio tutto questo solo per me. Forse
non sono proprio una brava madre.
Mi rigiro nel letto. Chiudo
gli occhi e ho una scena davanti i miei occhi, scuoto la testa per toglierla,
ma niente lei rimane lì.
Apro gli occhi. Non voglio
rivivere il passato, anche se è stato bello non voglio riviverlo.
Però la scena che avevo
davanti gli occhi non era poi così male.
<> lo guardai dritto negli occhi, mi avvicinai
piano a lui e le nostre bocce si unirono. Piano piano mi iniziò a slacciare il reggiseno, mi posò piano sul
letto e si levò la maglietta. << Allora sei sicura?>> sembra più
teso di me, è veramente dolce e carino << S-si>> la voce mi trema.
Le sue labbra si posano sul mio seno, oddio che bella sensazione, mi sento
quasi al settimo cielo. Lui scende sempre più fino a quando non sento una
strana sensazione dentro di me. Si muove dolcemente dentro di me e senza
volerlo una lacrima riga il mio viso, cavolo non voglio che se ne accorga
<< Piangi perché ti sto facendo male? Se è troppo posso fermarmi>>
fortunatamente non ha capito, ma se gli dico la verità potrebbe sentirsi
tradito << No scusa…per favore continua>> non ci credo alle parole
che ho detto…che vergogna!
Voglio
essere sua per oggi, basta pensare. Questo è il gesto più bello che due persone
possano fare non devo sentirmi in colpa per nessuno. Oggi sono sua e di nessun
altro.
Da quel gesto nacque la
piccola Misaki, quando ripenso a ciò divento rossa per la vergogna. Non posso
credere di aver detto determinate cose eppure l’ho fatto. Mi viene da ridere al
ricordo.
Da quel giorno cambiarono
parecchie cose. Purtroppo molti vennero a sapere del nostro gesto e per questo
motivo venimmo un po’ messi da parte dal resto. Quando entravo in classe tutti
avevano da dire qualcosa, ma mai nessuno ebbe il coraggio di venirmelo a dire
in faccia.
Anche Yamamoto mi iniziò a
guardare con occhi diversi e pensare che io a lei non l’ho mai giudicata senza
conoscerla, solo dopo quando Yano mi raccontò la verità cominciai a commentare
i suoi atteggiamenti. Pensai che la nostra amicizia era finita, invece un
giorno mi arrivò una lettera a casa con la quale mi diceva che nessuno poteva
giudicarmi per quello che avevo fatto e lei soprattutto era l’ultima persona a
poterlo fare.
Da lì la nostra amicizia ha
preso una altra strada, ci iniziammo a raccontare tutto. Poi per motivi di
decenza decisi di andar via, il pancione non potevo più nasconderlo. A Yamamoto
avevo scritto anche una lettera dove le dicevo tutta la verità ma non ebbi il
coraggio di dargliela così scappai via, adesso la dovrei anche ringraziare
perché nonostante tutto oggi con me si è comportata come se non fosse successo
nulla. Però adesso che lei e Yano si vedevano provavo della gelosia nei suoi
confronti, perché tutti quei sguardi che oggi si scambiavano avrei tanto voluto
che
lui li facesse a me. Invece non è stato così, anzi ho avuto come l’impressione
che Yano fosse un po’ freddo nei miei confronti.
Speriamo che sia solo il
frutto della mia immaginazione.
Angolo autrice:
sono felice che questa storia sia così seguita…questo capitolo è un po’ breve
ma spero che vi piaccia lo stesso. Baci baci Scoutina :)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** III Capitolo ***
n
III Capitolo
Era una settimana che ero
tornata a casa, i miei genitori avevano detto di dover rimanere e che mi
avrebbero dato una mano con la bambina.
Avevo deciso di cercare un
lavoro per non pesare completamente sulle spalle dei miei, ma non era
un’impresa molto semplice, con me veniva Mizu-chin, che in questi anni non era
cambiata per nulla. Era davvero divertente stare insieme a lei, non ci si
annoiava mai.
Io e la mia amica ci eravamo
fermate a prendere qualcosa da mangiare in una tavola calda, il locale però era
pieno e non vi erano tavoli liberi << Forse è meglio se andiamo da
qualche altra parte che ne dici Takahashi?>> cavolo aveva ragione, però
qui era il posto dove si mangiava meglio << S…>> << Nana,
Mizu venite qui tanto ci sono de posti liberi!!>> purtroppo subito
riconobbi quella voce, e mi infastidiva anche parecchi. Era sempre stata una
ragazza solitaria e adesso perché tutta questa voglia di stare insieme agli
altri? Non era felice di stare sola con il suo
ragazzo? Mamma che nervi!! << Ehi Yamamoto, Yano non vi avevamo
visto>> mi girai verso di lui che mi fece un cenno di sorriso e
improvvisamente sentì il mio cuore accelerare improvvisamente << Allora
vi sedete con noi?>> chiese nuovamente Yamamoto << Certo!>> guardai in modo
cagnesco Mizu-chin, perché non si stava mai zitta << Ma non vorremmo
disturbare>> << Ma quale disturbo, vero amore?>> un tocco al
cuore. A quella parola sentii del dolore nel petto. Sicuro lo aveva fatto
apposta, trattenni le lacrime che volevano uscire e mi accomodai di fianco a
Yamamoto << Che fate voi, verrete a Mosca?>> chiese Yano che fino
ad allora era rimasto in silenzio. Yamamoto e Mizu iniziarono a parlare su
questa gita che ci avrebbe fatto rivivere i bellissimi momenti vissuti anche
nel passato. Io non intervenni in tutta la discussione perché tanto non avrei
partecipato per tanti motivi: 1 non potevo lasciare la responsabilità di Misaki
ai miei genitori, 2 in
caso avessi trovato un lavoro di certo non mi avrebbe dato un mese di ferie e 3
tanto per cambiare ero al verde!
Dopo circa 20 minuti, nei
quali già avevano fatto tutti i programmi su dove andare una volta lì a Mosca,
decisero, le due ragazze, che essendo una bella giornata potevamo andare allo
zoo. << Mizu-chin io vorrei veramente venire, però vorrei andare ancora
in giro e poi non mi sembra giusto venire senza Misaki >> non era del
tutto vero è solo che avevo esagerato nel mangiare e non avevo soldi per
comprarmi in biglietto per entrare nello zoo << Ma dai Takahashi a Misaki
ce la porterai la prossima volta, da quant’è che non stiamo un po’ insieme, per
favore?? >> quanto odiavo il fatto che si doveva rendere a tutti i costi
simpatica quando non lo era per niente << Se ha detto che non vuole non
forzare e poi neanche a me va molto di andare allo zoo…>> intervenne Yano
<< Però io ci voglio andare!!>> riprese Yamamoto. Il ragazzo si
avvicinò a lei e le diede un bel bacio, poi le sussurrò delle parole
nell’orecchio e la ragazza decise di andare allo zoo con Mizu-chin.
Trattenere le lacrime tutto
questo tempo non era cosa facile e i loro comportamenti non aiutavano per
niente.
Yano decise di
riaccompagnarmi a casa, anche se io avrei preferito parlare un po’ con lui, ma
il coraggio mi mancava.
Il silenzio che c’era, era
molto imbarazzante. Nella mia testolina non c’erano molti discorsi con il quale
si potesse rompere il ghiaccio, ma pensavo solo che tra me e lui c’erano solo pochi centimetri e che
se avessi allungato un po’ la mano potevo sfiorarlo. Arrivammo davanti la
fermata dell’autobus, quanti ricordi vicino a quella fermata. Purtroppo
sarebbero rimasti solo ricordi, mai più avrei rivissuto quei momenti stupendi
con lui. << Nana…>> Yano… << Non sei andata allo zoo per i
soldi?>> non cambiava mai, e io che pensavo che mi volesse dire qualcosa
di normale. << Ehm…si…>> << Lo immaginavo>> e si girò
verso di me facendomi un bellissimo sorriso.
Era stupendo vederlo felice. Forse
ero pazza, perché volevo vedere felice la persona che a me mi aveva fatto
soffrire moltissimo, ma cosa ci potevo fare, lo amavo troppo e di vederlo
triste proprio non mi andava << Verrai a Mosca vero?>> riprese in
seguito << Non penso…>> si girò nuovamente verso di me <<
Devi tornare subito a casa?>> guardai Yano un po’ confusa <<
No>> risposi senza pensarci << Allora vieni che ti devo dare una
cosa>> mi prese la mano e iniziammo a camminare a passo svelto verso la
casa che per parecchi anni era stata di Yano << Ma dove mi stai
portando?>> << Non ti preoccupare non voglio fare niente, ma ti
devo consegnare una cosa che ho lasciato in questa casa >> ricordo ancora
quando entrai per la prima volta dentro quella casa e un piccolo sorriso
apparve sul mio volto << Vieni Sali>> e mi tirò con sé al piano di
sopra, il mio cuore batteva in modo irregolarissimo, lo sentivo quasi alla
gola.
Entrammo nella stanza che per parecchio tempo era stata la sua camera da
letto << Yano cosa ci facciamo qui? E se entrassero i padroni di
casa?>> Yano mi guardò in modo strano << Guarda che questa è ancora
casa mia, non l’abbiamo venduta…>> a me avevano detto il contrario. Yano
aprì l’armadio e prese in mano un oggetto che mi fece rimanere senza respiro
<< Te lo ricordi?>> certo che lo ricordavo, come potevo non
ricordarlo glielo aveva dato << Ma è il salvadanaio che ti avevo regalato
per mettere i soldi da parte per poter andare da qualche io e te soli…>>
Yano mi guardò e sorrise. Le lacrime che fino a qual momento avevo potuto
trattenere adesso uscirono fuori, non potevo crederci dopo tutti questi anni
aveva ancora conservato questo salvadanaio.
<< Takahashi…perché lo
hai fatto?>> colpita al centro del cuore. Yano aveva cambiato espressione
del viso era cupo, anche io mio sguardo era cambiato, mi asciugai le lacrime
con la mano e mi accomodai a terra << Scusami…>> una parola
semplice, forse anche banale, ma l’unica che riuscii a dire << È tardi
adesso per scusarsi, io ti avevo chiesto di non abbandonarmi pensando che
quello potesse essere la cosa più brutta, invece hai fatto di peggio
Takahashi!!>> il suo tono era arrabbiato e io non riuscivo a guardarlo in
faccia << Non volevo te lo giuro…non volevo>> le lacrime iniziarono
ad uscire senza volerlo << Non voglio che tu pianga, ma voglio che tu mi
dia una spiegazione, la merito…>> mi faceva stare male vedere in quello
stato Yano << Ero arrabbiata con te, mi avevi lasciata da sola per stare
con Yamamoto!!>> io mi ero comportata male, ma lui di certo non si era
comportato benissimo con me << Si è vero, ma solo perché la madre si era
sentita male. E poi tu non hai neanche avuto il coraggio di dirmelo…>>
perché mi doveva ricordare tutto questo? Ero andata via proprio per tutto
questo << Hai ragione forse io non
ho avuto il coraggio di dirti nulla, però il mio gesto è stato solo una
conseguenza>> Yano tirò un pugno contro il muro e si girò dalla mia parte
<< Tu hai fatto sesso con Takeuchi per ripicca nei miei confronti?
>> Altra pugnalata al cuore.
Il suo sguardo era cattivo e per certi versi
lo potevo anche giustificare, però non mi aiutava per niente tutto questo
<< Io ho continuato a portare ovunque questo salvadanaio per ricordarmi
della nostra promessa e tu, invece, come una bambina hai rovinato
tutto!!>> << No Yano mi dispiace ma sei stato tu a rovinare tutto,
se solo avessi pensato un po’ di più a me invece che a lei forse non sarebbe
accaduto nulla>> sussurrai quasi senza voce. Lui mi riguardò nuovamente
con cattiveria << E cosa avrei fatto io di tanto sbagliato, stare vicino
a una ragazza che in quel momento aveva bisogno d’affetto?>> << Tu
hai preferito stare con Yamamoto invece che con me e sapevi che avendo casa
libera avremmo potuto fare qualcosa, invece no hai preferito lei a me…anzi
forse hai sempre preferito lei perché ti ricorda troppo la sorella non è vero?>> non potevo credere di aver detto questo
<< Scusa >> cercai di rimediare in qualche modo, sapevo di aver
esagerato << Sono passati anni ma tu sei sempre la stessa pensi sempre a
Nana-san e non ti sei mai resa conto di quanto io ti amassi, no tu hai sempre
pensato che io amassi più lei che te, facendo questo hai rovinato tutto>>
Forse aveva ragione ero più io a pensare a lei che non lui, ma comunque non mi
addossavo tutte le colpe della nostra rottura << Comunque prendi i soldi
che avevo messo da parte per me e te
e vieni con noi a Mosca, tanto tua figlia se i tuoi non possono tenerla ha
sempre una nonna e una zia…>>
Ennesima pugnalata al cuore
<< Tanto mia non può essere quindi il padre deve essere per forza
Takeuchi, o sbaglio?>> da i suoi occhi iniziarono ad uscire delle lacrime
e cominciai a sentirmi sempre più in colpa << Si il padre è Takeuchi,
però per me quello che c’è stato tra di noi non si è significato nulla>>
<< Nana ormai è troppo tardi, tra me e te non potrà esserci mai più nulla
hai rovinato tutto!!>>
Rovinato tutto!! Forse Yano aveva ragione, tutto questo era accaduto per colpa mia.
Angolo autrice:
ringrazio a tutti per le visite però ammetto che qualche commentino mi farebbe
piacere soprattutto per sapere cosa ne pensate.
Per quanto riguarda
il capitolo spero che vi sia piaciuto, anche per il fatto delle novità che ci
sono state.
Baci baci Scoutina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** IV Capitolo ***
b
IV Capitolo
Da quell’ultima conversazione
io e Yano non avevamo più parlato, ogni volta che organizzavano qualcosa uno
dei due metteva una scusa per non presentarsi. Take aveva cominciato ad
insospettirsi infatti ogni volta che poteva mi veniva a trovare a casa per
parlare di lui.
<< Take te lo giuro non
c’è niente che non va, sarà una coincidenza che quando ci sono io lui non c’è e
viceversa>> cercavo di essere il più possibile convincente, però sapevo
che Takeuchi era uno dei pochi che mi conosceva molto << Nana con me puoi
parlare tranquillamente, non voglio che ci siano bugie tra noi>> Lo
guardai profondamente negli occhi, lui non voleva che tra di noi ci fossero
bugie eppure io a lui stavo nascondendo una grossa bugia, ogni volta che ci
pensavo mi sentivo un vero mostro.
Ma come si fa a nascondere ad
un padre la propria figlia? Bhè non so come si potesse fare, ma io ci stavo
riuscendo benissimo.
<< Ehi Nana?>>
<< Scusa Take è solo che c’è qualcosa che io ti devo dire però vedi…non
trovo le parole adatte…>> Si avvicinò a me e poggiò la sua mano sulla mia
spalla << Nana mi devo preoccupare>> Sì, pensai. Poi immediatamente
negai con la testa << E allora dimmi non ti preoccupare>> mi girai
verso Takeuchi, il quale mi fece un grande sorriso. Era bello vederlo
sorridere, lui capitava così sempre
avere questa “smorfia” sul volto, no come qualcun altro che sembrava che
bisognasse pagare per fargli fare un sorriso. Nonostante tutto quanto pensavo a
Yano il mio cuore accelerava improvvisamente e niente riusciva a calmarlo.
<< Dai dato che tu non
vuoi parlare, parlo io. Sono venuto qui per invitarti al compleanno di
Yamamoto. Faremo una piccola cena a sorpresa da me, ovviamente sarai dei nostri
vero?>> Non è che avessi tanta voglia di andare al compleanno di quella però se non ci fossi andata avrei
dovuto confessare la verità a Takeuchi e questo non mi andava proprio <<
Ok ci sarò ma la festa quando sarà?>> << Domani alle 19.00 al
negozio dei miei ok?>> << Ok>>
Takeuchi era andato via da un
po’ ed i miei pensieri erano ancora rivolti a quel maledetto compleanno, dovevo
anche andare anche a comprarle un qualcosa non potevo di certo presentarmi a
mani vuote. Vestii Misaki e mi incamminai verso il centro per vedere cosa
potevo acquistare, anche se ormai non conoscevo più i gusti di Yamamoto.
<< Mamma, mamma questo è molto bello?>> mi girai nella direzione
dove indicava Misaki. Ovvio che era bello, era una collana di perle <<
Ahahah Misi dobbiamo cercare un qualcosa di più semplice, tipo una
maglietta…che ne dici?>> la piccola approvò anche se non mi sembrava
molto convinta.
Ormai era un po’ che giravamo
e non mi convinceva nulla, tutto mi sembrava troppo allegro per lei o per lo
meno per la Yamamoto
che conoscevo io.
<< Mamma sei sicura che
la tieni tu Misaki?>> mia madre aveva detto che per il compleanno la
bambina me l’avrebbe tenuta lei << Si Takahashi vai tranquilla e
divertiti>> << Grazie…>> poi andai verso Misaki e la salutai
con un bel bacio sulla fronte << Mamma divertiti e portami un pezzo di
torta…ti voglio bene!>> era troppo bella la mia bambina ero fierissima di
lei << Certo amore provo a portarti la torta, ti voglio bene!!>>
Stavo davanti il negozio di
Take e non avevo il coraggio di entrare o forse non ne avevo molta voglia. <<
Hey Nana cosa ci fai qui fuori non entri?>> mi disse Mizu-chin che si
stava accendendo una sigaretta fuori << No è che ho chiamato mamma per
sapere di Misaki, sai sono un po’ apprensiva…>> bella bugia alla quale
tutti avrebbero creduto <<…se vuoi ti aspetto ed entriamo insieme…>>
<< No entra perché si stanno finendo tutto>> mi arresi ed entrai. Non
c’era molta gente o a dire il vero ne eravamo veramente pochi: Yamamoto, Yano,
io, Take e Mizu. Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, ad esempio gli
amici di Yano o gli altri amici di scuola << Hey pensavo non arrivassi
più>> mi si avvicinò Takeuchi << No te lo avevo promesso e sono
venuta>> poi mi avvicinai verso Yamamoto << Tanti auguri!! Questo è
un piccolo pensiero spero ti piaccia>> << Ma non dovevi nulla…grazie
è veramente carina>> << Sono felice che ti piaccia>> alla
fine io e Misaki avevamo optato per una piccola camicia color azzurro, mi
sembrava il colore più adatto.
<< Scusate so che siete
pochi però vorrei un attimo d’attenzione>> prese la parola Yano <<
Non ti arrabbiare…>> mi sussurrò Take all’orecchio, io mi girai verso di
lui con aria interrogativa << Non ti capisco>> mi prese la mi prese
la mano << Presto capirai, però ti giuro che io non lo sapevo>>
sempre più incredula mi girai verso Yano e Yamamoto e lo scenario che mi si
presentò davanti mi paralizzò. Yano era inginocchiato ai piedi di lei con un
bell’anello in mano << Oddio mi stai chiedendo di sposarmi?>>
<< Bhè non ci si inginocchia per questo?>> mentre accadeva tutto
questo il mio cuore sembrava quasi bloccato e non riusciva a riprendere la sua
regolarità, nel frattempo Yamamoto aveva accettato la proposta e io sentivo un
forte nodo alla gola.
Senza pensarci due volte
uscii fuori dal negozio e mi accomodai sul muretto di fronte, avevo voglia di
stare sola e piangere, non volevo vedere nessuno.
<< Perché sei uscita
fuori?>> alzai lo sguardo e vidi Yano davanti a me. Non risposi e girai
lo sguardo dall’altro lato << Ti ho fatto una domanda e voglio avere una
risposta>> Yano era proprio uno stronzo, voleva fare il teatrino ma io
non ne avevo proprio voglia. All’improvviso mi prese per le braccia e con forza
mi alzò, mi guardò dritto negli occhi << Takahashi pretendo una
risposta!!>> il suo tono era cattivo e la presa mi faceva male <<
Lasciami Yano, mi stai facendo male>> sussurrai << Rispondi e ti
lascerò>> girai nuovamente il volto dall’altra parte. Non capivo perché dovevo
subire tutto questo, io volevo stare sola e lui non mi stava rispettando
<< Ho detto che mi devi lasciare…>> continuai a ripetere <<
Ok allora ti dico io il perché, tu speravi che tutti noi ci fossimo fermati a
quel giorno che tu sei partita ma non è così Nana siamo andati tutti avanti, io
l’esempio l’ho preso da te!!>> il mio volto era nuovamente ricoperto di
lacrime, cosa che ultimamente accadeva spesso quando pensavo a lui <<
Lasciami ti prego>> sussurrai sperando che questa volta mi avrebbe
ascoltato << No Nana perché io non voglio lasciarti andare, ma non posso
passare sul fatto che Misaki sia la figlia di Takeuchi!!>> Mi urlò in
faccia.
<< Cosa?>>
urlarono insieme Take e Yamamoto che avevano ascoltato la conversazione a
nostra insaputa
Angolo autrice:
scusatemi per il
ritardo…spero che il capitolo vi piaccia!! Baci baci Scoutina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** V Capitolo ***
bn
V Capitolo
<< Cosa?>>
Mi girai verso quel grido e
notai Take e Yamamoto a bocca aperta e impietriti.
Io in quel momento mi sentii
piccolissima, mi sentivo debole e la testa mi incominciò a girare molto
velocemente.
Per un momento mi riaccomodai
sul muretto mentre Yano si avvicinò ai ragazzi.
<< Perché mi hai
chiesto di sposarmi se ami ancora lei Yano?>> sentivo le urla di Yamamoto
e mi sentivo ancora più in colpa, alzai lo sguardo e vidi che Takeuchi rimase
tutto il tempo in silenzio mentre gli altri e due litigavano, poi
improvvisamente si avvicinò a me.
<< Quindi Misaki è mia
figlia?>> la sua voce era veramente tranquilla, non sembrava né
arrabbiato né altro, era stranamente tranquilla << Si…>> risposi
timidamente, non riuscivo a guardarlo negli occhi << Domani posso passare
una giornata con lei?...sempre se vuoi…>> mi girai verso Take molto incredula
e con gli occhi gonfi dalle lacrime << Ehi…non piangere non è successo
nulla>> e mi strinse forte tra le sue braccia. Diceva che non era
successo nulla, quando io gli avevo nascosto una figlia, non potevo credere che
fosse così adulto da prendere una notizia in un modo così composto <<
Certo che potrai stare con lei>> gli dissi mentre il mio volto era posato
sul suo petto.
Poi mi strinse la mano e ci
avvicinammo a Yano e la ragazza che stavano ancora litigando << Noi
andiamo, ci sentiamo telefonicamente>> disse Takeuchi mentre la mia presa
alla sua mano divenne sempre più forte. Yano mi fissò in modo strano e poi si
soffermò a fissare le nostri mani intrecciate, non fece nulla solo un cenno con
la testa per approvazione.
Io e Take passeggiammo tutto
il tempo stretti l’uno all’altro, sentivo che con lui mi potevo sentire
protetta, ero certa che nulla sarebbe accaduto; poi arrivammo davanti casa mia
<< Allora domani posso passare per vedere Misaki? Possiamo pure non dirle
che io sono il papà per ora…>> << Certo vieni pure quando
vuoi>> e poi chiusi la porta dietro di me.
Da quella sera era passata
una settimana esatta e noi ci trovavamo in aereoporto per partire per Mosca.
Il rapporto tra me e Take era
sempre più solido, Misaki lo adorava infatti era venuta in aereoporto per
salutare me e lui.
Mentre con il papà della
bimba le cose andavano alla grande, con Yano le cose erano peggiorate
inaspettatamente, infatti non riuscivo a capire il perché da quella sera lui
non mi rivolse neanche più uno sguardo.
Salimmo in aereo e io mi
accomodai di fianco a Take << C’è qualcosa che non va?>>
sicuramente si era reso conto che in me ci fosse qualcosa che non andava
<< Ci sono delle cose che non mi fanno stare tranquille…>> avevo
voglia di sfogarmi e quindi non mi avrebbe dato fastidio se lui avesse
continuato il discorso << Se ti va ne possiamo parlare>> meno male
<< Innanzi tutto stare tutto questo tempo lontano da Misi non aiuta, poi
il nostro rapporto confuso e poi c’è Yano…>> a quel nome la mia voce si
bloccò per qualche secondo, nonostante il pessimo rapporto tra me e lui, il mio
cuore e il mio corpo reagiva in modo strano ogni volta che lo pensavo <<…
Non capisco perché Yano non mi parli più, dovrei essere io arrabbiata con lui e
non viceversa sbaglio?>> Take mi guardò e poi fece un timido sorriso
<< Io penso che questo viaggio vi farà bene, da Mosca non potete scappare
e sicuramente arriverà il momento dei chiarimenti…poi per quanto riguarda il
nostro rapporto anche io sono un po’ confuso…>> si bloccò e abbassò lo
sguardo, dopo poco riprese << Tu mi piaci Nana, però so che per te è
diverso e non posso incolparti per questo e poi ad unire me e te ci sarà sempre
la piccolina e questo non potrà cambiare mai>>.
Ancora una volta Takeuchi mi
aveva impressionato in positivo, il mio inconscio sapeva che con lui sarei
stata tranquilla e non mi sarei mai dovuta preoccupare di nulla, però al cuore
non si comanda giusto?
<< Take…un giorno
troverai la donna adatta a te e sono sicura che io la invidierò per tutta la
mia vita…>> e un timido bacio sulle labbra gli lasciai.
Avevo detto bene sicuramente
sarei stata gelosa di qualsiasi donna al sua fianco, ma come aveva detto lui ad
unire il nostro rapporto ci sarebbe stata per sempre Misaki; ora avevo solo un
obiettivo cercare di comprendere per l’ennesima volta quel testone di Yano e
queste due settimane mi avrebbero aiutato di certo.
Scendemmo dall’aereo e un
pullman ci accompagnò all’albergo, molto carino e più o meno al centro di
Mosca.
Il tempo era bello, c’era una
timido sole però la temperatura era molto bassa 0° ci avevano avvisati che
avremmo trovato molto freddo, per questo motivo noi tutti decidemmo di non
uscire ma di rimanere a cenare in albergo.
Io Mizu-chin e Take ci
accomodammo ad un tavolo per sei << Ehi ragazzi venite qui che ci sono 3
posti liberi!>> Mizu invitò Yano e Yamamoto a sedersi con noi e, forse,
per non dare troppo nell’occhio accettarono senza alcun problema.
Il clima al tavolo era molto
imbarazzante, nessuno aveva il coraggio di parlare se non per chiedere di
passare qualcosa << Allora…fredda Mosca no?>> Mizu cercò in qualche
modo di sciogliere questo ice-berg che si era creato << Bhè ci avevano
avvisato, però dobbiamo abituarci altrimenti resteremo per 2 settimane intere in
albergo>> commentò Take che continuò a parlare tranquillamente con Mizu
mentre Yano si alzò dal tavolo per tornare in camera.
Io e Yamamoto ci alzammo
insieme, entrambe per seguire il ragazzo. Ci scambiammo uno sguardo cattivo tra
di noi, ma mentre lei si riaccomodò io mi incamminai verso la camera di Yano e
Take. Arrivai davanti la camera 215 e bussai, ma nessuno rispose, continuai a
bussare senza avere alcuna risposta, poi decisi di parlare comunque <<
Yano…non capisco sinceramente perché tu adesso sei così arrabbiato con me,
dovrebbe essere il contrario no?>> mi fermai per pensare un po’ a quello
che dovevo dire, mentre cercavo di non far uscire le lacrime << Tu hai
urlato un mio segreto e io non ho detto nulla, mentre io a te non ho fatto
nulla, si può sapere perché ce l’hai tanto con me? Perché non ho fatto l’amore
con te? Dammi tu adesso una risposta!!>> il mio tono era arrabbiato e
pretendevo una risposta.
Finalmente la porta si aprì e
vidi lui bello da morire come sempre << Mi dispiace…>> disse
timidamente <<…mi dispiace perché a causa mia piangi sempre e io non lo
voglio>> mi toccai il volto e sentii delle lacrime che mi rigarono il
volto << Accomodati >> e mi fece entrare nella sua camera.
Poi continuò a parlarmi
<< Io non ce l’ho perché non hai fatto l’amore con me, io sono rimasto
deluso dal fatto che tu lo abbia fatto con lui…e poi il giorno che avevamo
stabilito di farlo io e te>> si lui aveva ragione ma quel giorno lui
aveva preferito stare al fianco di Yamamoto invece che stare con me << Tu
quel giorno ti ricordo che hai preferito stare con quella invece di venire da
me pur sapendo cosa avremmo fatto…>> lui si accomodò sul letto << E
poi come mai sei finita al letto con lui?>> << Io ti stavo
aspettando davanti al cinema, ero stata lì per circa un’ora arrivò Take che mi portò
a casa e mi preparò una bella tazza calda e me la portò a in camera dove stavo
piangendo a causa tua e come si avvicinato è successo quel che è
successo>> abbassai lo sguardo immediatamente. Molto fu l’imbarazzo che
ci fu in quella stanza in quel momento.
Yano si alzò improvvisamente
e mi baciò, un bacio tanto atteso e molto appassionato, poi mi spostò
leggermente verso il letto poggiandomi delicatamente su di esso << Se
vuoi mi posso fermare>> mi sussurrò delicatamente << No non farlo,
finalmente sono pronta>> dopo queste parole i nostri corpi cominciarono a
muoversi in modo complice, come se fosse la cosa più banale al mondo per noi
due.
Finalmente mi sentivo felice,
sentire Yano dentro di me era la cosa più bella che mai potessi provare nella
mia vita << Sarai mia per sempre!>> mi sussurrò mentre i nostri
corpi continuavano la danza dell’amore.
Angolo autrice:
spero che questo capitolo vi piaccia, ci sono delle cose che non mi convincono
molto, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ah e date che non
lo faccio spesso ringrazio tutte le persone che seguono la mia storia e l’hanno
messa tra le preferite e tra le seguite…grazie a tuttiiiiiiiiiii baci Scoutina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** VI Capitolo ***
bb
VI Capitolo
Quando riaprii gli occhi
sentivo un calore attorno al mio corpo. Mi voltai alla mia sinistra e vidi Yano
che mi teneva stretta a sé.
Senza pensarci due volte mi
tolsi da quell’abbraccio e cominciai a rivestirmi << Cosa stai
facendo?>> forse avevo fatto troppo rumore svegliando Yano << Scusa
ma…non posso?>> << Non puoi cosa?>> il suo sguardo era fisso
su di me << Non posso fare questo a Yamamoto, si lo so che non siamo più
amiche ma non posso fare l’amore con il promesso marito>> diciamo che le
parole promesso marito le avevo un
po’ ricalcate per rendere meglio l’effetto.
Yano si alzò dal letto e si
avvicinò a me << Ok forse ho reagito troppo d’impulso chiedendo a
Yamamoto di sposarmi, ma l’ho fatto solo perché ti volevo far soffrire>>
In un certo senso queste sue parole mi resero felice, però non potevo pensare
solo a me stessa, io adesso avevo una figlia e dovevo pensare soprattutto a lei
<< Yano io sono una mamma e non posso pensare solo a me, ma anche a
Misaki e forse per lei sarebbe meglio vedermi con suo padre…>>
A quella mia frase Yano si
staccò subito da me, cominciò a rivestirsi e poi si chiuse in bagno sbattendo
la porta. Sapevo di averlo ferito, ma lui non mi sembrava un tipo di assumersi
determinate responsabilità, anzi mi sembrava più il tipo di una notte via.
<< Yano…>> bussai
vicino la porta del bagno, ma non ricevetti nessuna risposta <<…senti
Yano io non sto dicendo che non ti amo, ma sto dicendo solo che Misaki ha
bisogno di una figura stabile e non so se tu potresti esserla…>>
sussurrai da dietro la porta. All’improvviso la porta si aprì << Nana io
ti amo…ma non posso sentirmi un fallito con te>> fece una piccola pausa
<< Lo sai perché mi sono messa con Yamamoto? Perché lei non mi giudica
per quello che faccio o per quello che non faccio, lei mi accetta per quello
che sono tu no! Tu vuoi che io sia una copia di Takeuchi, ma io non sono lui!!
E se non vuoi capirlo…bhè…anche se la notte appena trascorsa è stata la più
bella di tutta la mia vita, è meglio che finisca qui!>>
Cavolo.
Il mio cuore lo sentii in
mille pezzi e avevo molta voglia di piangere, ma non volevo farmi vedere così
fragile ai suoi occhi, no dovevo farmi vedere forte e decisa << Penso che
tu abbia ragione, io vorrei che tu fossi la copia di Take e sinceramente non
capisco perché…devo avere una brutta copia quando posso avere
l’originale!!>>
Detto questo chiusi la porta
dietro di me senza vedere una sua reazione, la mia ci fu immediatamente infatti
cominciai a piangere come una bambina nella mia camera, capendo di aver appena
fatto l’errore più grande della mia vita, ovvero lasciare l’unico uomo che
avrei voluto al mio fianco.
Angolo autrice:
chiedo scusa per
aver postato così tardi, ma la scuola si sta concludendo e sto studiando
moltissimo per gli esami. Il capitolo è corto ma comunque importante, spero vi
piaccia
baci baci Scoutina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** VII Capitolo ***
nknk
VII Capitolo
Era passato un mese dal
nostro ritorno in Giappone e la mia vita era cambiata.
Take ormai passava molto
tempo con la piccola Misaki, e lei era molto felice per questo, per molto tempo
mi aveva chiesto del padre e io avevo sempre detto che lui viveva lontano a
causa del lavoro. Adesso vederli insieme era la cosa più bella al mondo.
Per quanto riguardava me e
Yano le cose non erano affatto cambiate, lui e Yamamoto erano tornati insieme e
tra me e lui solo poche parole. D’altronde lo capisco quello che gli avevo
detto non era stato affatto bello, e poi io nemmeno lo voglio Take al mio
fianco, quindi non capisco come mai avevo detto tutto quello.
<< Hey Nana, porto
Misaki al cinema vieni con noi?>> << No grazie Take, ma ne
approfitto per riposare un po’>>
Mi buttai sul letto sperando
di riuscire a riposare, ma nulla non ci riuscivo. Senza pensarci due volte mi
misi vicino la scrivania, presi carta e penna e cominciai a scrivere:
“ Posso ancora
sentire
il tuo profumo
sul mio viso,
sul mio collo
tra i miei capelli...
E quella mano delicata
discreta e calda
che mi riscaldava le mani
Adesso posso
sentirla
su tutto il mio corpo
trapassarmi il cuore
come una ventata d'estate...
Quelle occhiate e quei sorrisetti
complici che celano
desideri ed emozioni inespresse
che si prendono e
si avvinghiano, si avvolgono
come in una danza
fino ad esplodere
nella naturalezza e
spontaneità dei
gesti più semplici.
E' il mio cuore
Adesso che parla
L'ho lasciato libero
e ti vuol dire
quanto ti vuole
quanto ti apprezza
quanto ti
desidera
Non ha paura e
non si vergogna
di questa sua verità
Vuol sentirsi libero
di esprimerti tutto
il suo essere.....
Non pretende
niente
solo confessarti
questo dolce segreto
Egli è già colmo
di gioia
Per te....”
Eh
si era proprio il mio cuore a parlare.
Avevo
fatto una cavolata e non potevo permettere all’uomo che amavo di sposare una
donna che lui non ama, si perché sono convinta che anche lui ami ancora me.
Quando
abbiamo fatto l’amore mi ha detto delle frasi bellissime e non posso pensare
che le abbia dette solo per quell’occasione.
No.
Non può essere così. Io ero lì e lui mi parlava con il cuore ed era ora che
anche io facessi la stessa cosa.
Scesi
le scale e corsi verso casa di Yamamoto. Mi trovavo davanti il cancello di casa
e sentivo che dopo tutta quella corsa le gambe stavano per cedermi, ma questa
volta ero decisa nel fare il mio passo. Suonai il campanello nella speranza di
non ritrovarmi davanti la mia amica. << Chi è?>> era Yano che
parlava e per un po’ il mio cuore si rallegrò << Sono Nana…posso
entrare?>> non ci fu risposta, ma il cancelletto si aprì.
Entrai
in quella casa, non ero mai stata dentro casa di Yamamoto e devo dire la verità
era veramente molto carina.
<<
Ciao…>> dissi vedendo il ragazzo seduto sul divano << Ciao…è
successo qualcosa?>> scossi la testa << E allora come mai sei
venuta?>> Senza parlare presi un pezzo di carta bianco e glielo poggiai
sul tavolino << Questo è per te>> poi chiusi la porta e lasciai l’abitazione,
non volevo essere presente mentre leggeva quello che gli avevo scritto.
Era
meglio lasciar scegliere a lui. Mi aspettavo tutto, anche che lui non leggesse
la lettere, l’importante è che io gliel’avessi consegnata, nulla di più.
Adesso
io non potevo fare più niente, solo aspettare.
Angolo autrice:
grazie ancora perché sempre più persone leggono la mia storia. Un ringraziamento
più grande va ovviamente a Margii_pazzoide_chan che ha commentato tutti i
capitoli, grazie veramente tanto!!
Spero che questo capitolo vi piaccia…
P.S. la lettera che trovate scritta qui non è del tutto inventata da
me, perché l’ultima parte l’ho presa dalla lettera che il mio fidanzato mi ha
scritto <3
Spero che vi piaccia…baci baci Scoutina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** VIII Capitolo ***
bb.d
VIII
Capitolo
Uscita da quella casa finalmente mi sentii
libera. Non avevo fatto nulla di così eccitante o nulla di cui potersi vantare
tutta la vita, ma per me aver avuto il coraggio di lasciare la lettera a Yano
era stato davvero un grosso traguardo. Drin
drin lo squillo del telefono mi fece tornare alla realtà <<
Pronto?...si vi raggiungo tra 20 minuti sto lì>> chiusi il telefono e m’incamminai
verso il ristorante dove ad aspettarmi c’erano Take e Misaki ne avrei approfittato
della cena anche per dire al padre di mia figlia cosa avevo fatto, lui d’altronde
era sempre il mio migliore amico quindi era giusto che sapesse cosa avevo combinato.
Ero tranquilla quella sera. Provavo una
tranquillità che ormai non provavo da molto tempo.
Feci un piccolo sorriso sul mio volto
pensando che ero finalmente riuscita a prendere le redini in mano della mia
vita, ormai ero capace di prendere le mie decisioni, non avevo bisogno più dell’appoggio
degli altri, ed era davvero una sensazione stupenda.
La cena era andata molto bene, avevamo riso
molto e mangiato molto bene, il conto era stato un po’ alto ma Take non mi
aveva fatto cacciare un solo soldo dal mio portafogli.
Mettemmo Misaki a letto e ci accomodammo sul
divano per parlare un po’. << Sai oggi ho scritto una lettera a Yano…>>
Take alzò lo sguardo dritto verso i miei occhi << E come è andata?>>
<< Sinceramente non lo so…ovvero io non so se l’ha letta o meno però per
me l’importante è che io ho avuto il coraggio di consegnargliela>> Take
fece un enorme sorriso, mi sorprese un po’ quella sua reazione forse mi
aspettavo un po’ di malinconia nel suo sguardo, invece, nulla di tutto ciò lui
sembrava realmente felice per me e questo mi rallegrò il cuore. << Sono
sicuro che quella zucca vuota del mio amico la leggerà e appena riuscirà a
mettere da parte il suo orgoglio sarà qui a parlarti di persona>> Quelle
parole mi rassicurarono, perché io invece ero convinta del contrario. Io ero
totalmente convinta che Yano non leggesse mai la mia lettera e Take mi
rassicurò.
<< Si ne sono convinto…non posso
credere che rischierebbe un’altra volta di perderti…no non è da lui>>
continuò il mio amico. << Lo spero davvero tanto>> sussurrai senza
neanche rendermene conto.
Il giorno dopo uscii molto presto di casa
per andare a lavoro. Ebbene si finalmente avevo trovato un lavoro. Certo non
era granché, però per cominciare non era niente male.
Lavoro in un piccolo negozio nel quale si
vendono scarpe, il lavoro dopo tutto è gradevole in quanto puoi stare a
contatto con la gente e quindi non c’è il rischio di sentirsi soli. Poi i miei
colleghi erano molto gentili con me, tanto che mi permettevano di lasciare
qualche minuto prima per farmi arrivare prima dalla mia piccola.
Drin drin presi il cellulare e notai che mi era
arrivato un messaggio
“ Incontriamoci tra 30 minuti alla fontana di
fronte la stazione. Lì potremo parlare tranquillamente e senza che nessuno ci
disturbi. Spero accetterai il mio invito Yano”
A quel messaggio il mio cuore cominciò a
correre all’impazzata senza capire più nulla, chiesi alla mia collega se potevo
uscire un’ora prima per un motivo famigliare e lui senza nemmeno mettere in
dubbio la mia parola acconsentì alla mia uscita. Poi mandai un messaggio a Take
se poteva tenere la bambina un po’ di più questa sera e che poi gli avrei il perché.
Iniziai a camminare molto velocemente, dato
che da dove lavoravo io la stazione era distante almeno 40min.
Arrivata lì sentivo che il mio cuore aveva
ricominciato a correre in modo fin troppo accelerato. Avevo paura di quella che
sarebbe potuto succedere una volta visto. Sentivo che avevo una voglia matta di
stringermi forte a lui e baciarlo, come ormai non facevo da fin troppo tempo.
<< Nana…>> quella voce calda
fece tremare il mio corpo, mi girai verso la voce e vidi un ragazzo molto alto
che fissava a terra senza rivolgere il suo sguardo verso di me << Yano…>>
l’imbarazzo era tangibile, sarei potuta rimanere in silenzio per il resto della
serata.
<< Nana questa è tua?>> e mi
porse la lettera che gli avevo scritto << Si…>> risposi con un filo
di voce << Ah…belle le parole…>> iniziai a sentire un po’ di caldo
e speravo tanto di non esser diventata molto rossa <<…le tue parole mi
hanno fatto commuovere e mi hanno fatto pensare che forse non me le merito,
dato che ti ho trattato sempre male>> Yano continuava a tenere lo sguardo
rivolto verso il basso, non mi aveva ancora guardato in faccia. Mi avvicinai
verso di lui e gli presi le mani cercando di rimanere a una determinata
distanza << Sono le parole che mi ha dettato il cuore>> sussurrai
cercando il suo sguardo. << Tu hai scritto che era il tuo cuore a parlare
e che volevi lasciarlo libero di esprimere ciò che realmente provi per me…adesso
tocca al mio cuore…>> prese un altro foglio dal suo giubbino e tenendomi la
mano stretta a sé cominciò a leggere
<< Non smetto mai di pensarti
Tu che fai battere il mio cuore,
Tu che mi hai fatto conoscere la felicità,
Tu che hai degli occhi che mi fanno sognare,
Tu che mi sai perdonare,
Tu la sola sui cui io possa contare,
Tu che sai farti amare,
Tu che invadi i miei sogni di notte,
Tu che colori la mia vita,
Tu la sola che dovrei ringraziare,
Tu che sei entrata nel mio universo.
Questo è
quello che provo per te,
E non si può esprimere con le parole.
Sarò sempre
lì, accanto a te,
In tutti i momenti di gioia e di dolore
Ti prometto che sarò presente e premuroso
Per dimostrarti quanto sei importante per me.>>
Yano
lesse tutta la lettera d’un fiato senza mai fermarsi, alla frase Ti prometto
che sarò presente e premuroso
Per dimostrarti quanto sei importante per me lui aveva stretto ancora di più la
presa della mano e mi aveva guardato dritto negli occhi. I miei ormai erano
colmi di lacrime, indubbiamente lacrime di gioia. Per lui avevo versato molte
lacrime ma mai erano state di gioia, ma questa volta non poteva essere
altrimenti.
Lui
aveva fatto parlare il suo cuore e questo per me era fin troppo importate.
Senza
rendermene conto mi strinse a se e chinò il capo, fu allora che finalmente le
nostre labbra si riunirono dopo essere state per troppo tempo lontane.
Angolo autrice: spero che anche
questo capitolo vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate
Baci baci Scoutina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** IX Capitolo ***
..
IX Capitolo
Non mi sarei mai voluta staccare dalle sue
labbra e dalla sua presa, finalmente ero felice. Ed ero felice tra le braccia
dell’unico uomo che avevo mai amato. Sì, forse ci avevo messo un po’ di tempo
per capirlo, ma come si dice, meglio tardi che mai!!
Lui era l’unico a farmi vivere determinate
sensazioni, a farmi battere il cuore non appena mi sfiorava o mi guardava
soltanto, lui era l’unico che faceva sempre battere il mio cuore all’impazzata,
senza che io riuscissi mai a controllarmi.
Ero totalmente innamorata di Yano e questo
se da un lato mi spaventava, dall’altro mi eccitava tantissimo.
Finalmente lo avevo capito e sicuramente non
me lo sarei mai fatto sfuggire come una scema. Io e lui ci appartenevamo, lo
avevo capito fin dalla prima volta che lo avevo visto a scuola, avevo superato
molte difficoltà, il fatto che tutte le ragazze gli andassero dietro. Ma poi
finalmente quella sera mi regalò un anello e dichiarò il suo amore per me. Tutte
le cose negative hanno fatto sì che entrambi capissimo che il nostro amore era
troppo forte e vero per essere distrutto.
<< Nana questa volta però sarà per
sempre, non ti permetterò di scappare via come al tuo solito…>> mi
sussurrò staccandosi dalle mie labbra << Non ho intenzione di
scappare>> gli dissi con il sorriso sulle labbra.
<< Finalmente ti vedo sorridere è da
molto che non ridi con me>> Si aveva ragione io per Yano avevo pianto
molto, ma riso veramente poco. Ma questo voleva dire un nuovo inizio della
storia tra me e Yano << Sorrido perché so che adesso con te potrò essere
felice >> Detto questo feci un sorriso ancora più grande di quello
precedente. << Ora però ti devo presentare a mia figlia…sempre se vuoi…>>
dissi con un filo di voce. Lui mi fece alzare il viso guardandomi dritto negli
occhi e fece un sorriso <<…io voglio essere presentato a tutta la tua
famiglia, a tua figlia a tua madre e anche a tuo padre>> Il mio viso si
riempì di gioia a quelle parole, non potevo credere che finalmente eravamo
arrivati a questo punto << Allora avviso che sta sera ci sarà un ospite a
casa>>
Tornammo a casa e io ero super felice dalla
gioia, entrai mano nella mano con Yano ed entrai in salone dove c’erano mio
padre e la piccola Misaki che giocava con una bambola << Ehi finalmente
sei tornata>> disse mio padre << Oh..lui è l’ospite?>>
continuò indicando Yano << Piacere sono Yano…>> fece una piccola
pausa per poi continuare <<…il fidanzato di sua figlia>> a quella
frase mio padre guardo dritto negli occhi e io gli feci capire che tutto andava
bene << Bene…allora sei il benvenuto Yano>> e tra i due uomini ci
fu una bella stretta di mano.
La cena era andata molto bene, avevamo
parlato spiegando tutto quello che era successo tra noi due, tralasciando dei
piccoli aspetti come la prima notte a Mosca.
Mia madre sembrava un po’ più preoccupata di mio padre, ma solo per il
fatto che a Misaki tutto questo andava spiegato con molta calma, senza nessuna
fretta. << Capisci che io sono un po’ preoccupata per come possa reagire
la piccola, ha appena ritrovato il padre e la tua figura potrebbe farle pensare
che tu voglia prendere il posto di Takeuchi>> disse mia madre <<
Certo signora Nanami, ovviamente alla bambina tutto questo verrà spiegato un
passo alla volta, non voglio prendere il posto del padre, vorrei solo che
capisse che per sua madre io sono importante>>
Osservavo Yano parlare e mi sembrava così
maturo, ed era così strano perché io lui lo vedevo sempre come un giocherellone
dove in caso di guai era subito pronto a scappare, invece finalmente anche lui
stava diventando maturo pronto per affrontare una vita diversa.
Finita la cena accompagnai Yano fuori la
porta << Dai alla fine non è andata male, pensavo peggio>> disse
scherzando << Si anche io immaginavo qualcosa di diverso, ma meglio
così>> Improvvisamente Yano si fece scuro in volto << È successo
qualcosa?>> << Il fatto è che dovrei parlare anche con Yamamoto…>>
al nome della ragazza anche il mio volto si fece scuro << Giusto…>>
sussurrai.
Vedendomi triste Yano mi strinse forte le
mani << Ehi non ti preoccupare, domani andrò da lei e le parlerò. Le spiegherò
che amo solo te e che non posso passare un altro minuto lontano da te>>
gli occhi ormai erano pieni di lacrime involontariamente aveva detto di amarmi,
e anche se non se ne era reso conto mi avevo reso la donna più felice del
mondo. << No perché adesso piangi? Ti giuro non accadrà nulla con lei…>>
poi mi asciugò le lacrime con il pollice e continuò io ti amo…>> disse
quasi timidamente. Senza pensarci due volte mi gettai al suo collo <<
Anche io ti amo Yano te lo assicuro!>> gli dissi nell’orecchio.
Angolo autrice: allora questo è un
capitolo non molto importante, anche se a parer mio molto bello, ma necessario
per il proseguo della storia . Fatemi sapere cosa ne pensate Baci baci
DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** X Capitolo ***
,,
X Capitolo
<< Take allora oggi la
tieni tu la bambina?>> ormai Misaki passava veramente tanto tempo con il
padre, il quale era molto felice di questo << Ehmm veramente oggi avrei
un altro impegno, so che te lo avevo chiesto io, però poi ho avuto un altro
impegno>> << Ok non ti preoccupare ì, però dato che io lavoro e i
miei non ci sono ti dà fastidio se oggi sta sola con Yano?>> Take mi
guardò con aria confusa << Perché dovrebbe darmi fastidio, certo che
può>> un bel sorriso si fece sul mio volto e ci avviammo insieme alla
bambina a casa di Yano per lasciargliela.
<< Ehi
accomodatevi>> disse il bel ragazzo dopo il nostro picchio alla
porta. Ci accomodammo in cucina, la casa
non era grandissima, ma non si lamentava perché da quando aveva parlato con
Yamamoto aveva lasciato la casa e ne aveva cerato una piccola per il momento.
<< Yano io e Takeuchi oggi non possiamo stare con Misaki potresti tenerla
tu? Giusto il tempo che io finisca di lavorare>> Yano guardò molto
attentamente la bimba come se aspettasse che lei gli dicesse qualcosa. Poi
guardò Take e disse << Tu dove devi andare?>> l’amico abbassò lo
sguardo << Devo…ho un impegno di lavoro>> disse con voce non molto
convinta << Tu hai un appuntamento!>> disse Yano sorridendo mentre
Takeuchi abbassò subito lo sguardo diventando rosso << Take ha un
appuntamento, Take ha un appuntamento!!>> continuava ad urlare il padrone
di casa molto allegro per questa notizia << C’è tu hai un appuntamento e
non ci dici niente?>> intervenni io con fare molto ironico << Non è
un vero e proprio appuntamento, andiamo a prenderci solo un caffè insieme,
nulla di particolare>> nel frattempo il suo volto era diventato sempre
più rosso dall’imbarazzo << Adesso però vogliamo sapere chi è? Tu sai io
con chi esco e io pretendo di sapere con chi esci tu>> continuai io
sempre in modo scherzoso.
Take però non rispondeva e
continuava a girare sul nome della ragazza e io mi divertivo a vedere come i
due amici si stuzzicavano facendosi delle battute a vicenda.
Era veramente da tanto tempo che non ci
divertivamo tutti insieme, ero felice che finalmente avevamo ritrovato quella
serenità che per molto tempo ci era mancata.
<< Forse non ce lo vuoi
dire perché hai un appuntamento con un ragazzo!>> continuava Yano mentre
ormai tra i due ragazzi stavano affrontando una lotta. << Eh si Misaki
loro sono tuo padre e il fidanzato di mamma, sono sciocchi vero?>> dissi
ridendo verso la bambina, la quale sembrava molto divertita dall’atteggiamento
dei due ragazzi.
<< Ok ok mi arrendo, al
solletico non resisto>> finalmente disse Take facendo cessare la
battaglia << Ok siamo tutti orecchie dicci chi è!!>> disse Yano
ricomponendosi e mettendosi a sedere vicino a me e mettendo sulle sue gambe
Misaki << Allora…però mi promettete che non riderete? Anche perché avevo
promesso a lei di non dire nulla a voi…>> << Dai papà…>>
intervenne Misaki facendoci fare una risata generale a tutti << Ok ok
dato che anche la mia adorabile bambina lo vuole sapere lo dirò, io mi vedo con
Mizu-chin>> io e Yano ci guardammo negli occhi e ci scambiammo un sorriso
complice e ci alzammo entrambi ed andammo ad abbracciare Take << Lo
sapevamo che prima o poi sareste finiti insieme, sono veramente felice per
te>> gli sussurrai all’orecchio.
Angolo autrice: ciao a tutti sono
felice delle tante recensioni che mi avete scritto e mi scuso per il ritardo,
ma l’esame di Stato mi ha un po’ stressato xD
Comunque anche se avete dovuto
attendere tanto il capitolo è breve ma solo perché dopo questo capitolo
succederanno tante cose veramente belle, aspetto delle vostre recensioni per
saperne cosa ne pensate… bacii baci DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** XI Capitolo ***
,
XI Capitolo
Era davvero una bella festa, come sempre un
po’ movimentata, ma sempre una bella festa. Non me lo sarei mai aspettata, o
forse si, ma ero un po’ gelosa, ma no di lui, ma di quello che lei stava
vivendo.
Era davvero tutto perfetto lei, lui, il
ristorante, la chiesa. Tutto era come sempre io avevo sognato.
<< C’è qualcosa che non va?>> mi
sussurrò Yano venendosi a sedere di fianco a me << No nulla…è solo che
stanno insieme da così poco e già si sono sposati, il matrimonio è un passo
importante e…>> non mi fece concludere la frase che m’interruppe <<
Non è che sei gelosa che Takeuchi si sia spostato con Mizu-chin vero?>>
disse guardandomi in certo << Ma no! È solo che boh forse pensavo di
farlo prima io questo passo>> dissi con un filo di voce abbassando lo
sguardo, ma Yano mi prese le mani e cercò il mio sguardo << Ehi anche noi
ci sposeremo. È solo che per sposarci bisogna avere un po’ di risparmi e questi
a noi mancano…>> disse ridendo, poi facendosi più serio continuò
<<…ma di una cosa sono sicuro che quel giorno sarà perfetto e tu sarai
bellissima e noi finalmente saremo un'unica cosa>> concluse facendomi un
sorriso e io mi avvinghiai alle sue labbra << Ti amo Yano>>
<< Ti amo Nana>>.
Ai matrimoni ci si commuoveva sempre e io da
grande romanticona, mentre Take ringraziava tutti noi per aver partecipato al
suo giorno più importante, piangevo come una bambina.
Solo in quel momento mi resi conto che noi non
eravamo più dei ragazzini, noi eravamo adulti.
Eravamo pronti a prenderci delle
responsabilità come il matrimonio, come crescere una bambina da soli, come
lasciare una persona importante per tornare dal tuo passato.
Da piccolina avevo sempre sognato il mio
matrimonio, lo immaginavo in una piccola chiesetta, possibilmente in montagna,
con poche persone e non desideravo avere il comune vestito da sposa, io volevo
indossare il kimono che mia nonna indossò il giorno del suo matrimonio, sì lo
so forse era antico e ci sarebbero volute delle modifiche, però quello volevo
indossare.
Questo mio sogno lo avevo raccontato a mia
madre e Yano ovviamente, anche lui voleva un matrimonio nella tradizione
giapponese e non all’occidentale. Non perché quello occidentale fosse brutta,
anzi, ma immaginare me in quel kimono era veramente emozionante.
Forse desideravo questo per sentire più
vicina mia nonna che da qualche tempo ci aveva lasciato, lasciando dentro di me
un grande vuoto. Io amavo mia nonna, lei era il mio modello, sempre allegra,
sempre ben curata, sempre pronta ad aiutarti. Io volevo essere come lei. Lo desideravo
con tutta me stessa.
<< Bella serata vero?>> Yano
prese parola facendomi tornare alla realtà << Si veramente bella come i
due sposi, sono davvero felice per entrambi, si meritano tutta la felicità di
questo mondo>> Yano cominciò a ridere << Perché ridi?>>
<< Scusa Nana, ma questa è la frase che dicono tutte le ex quando l’altro
si sposa, non sei molto originale>>
Io continuavo a fissare Yano senza capire
dove voleva arrivare << Dai non te la prendere ma è vero>> continuò
Yano capendo che io ero molto confusa <<…tu sei gelosa è normale, è
comunque il padre di tua figlia e lo capisco>> disse il ragazzo con in
braccio la piccola Misaki che dormiva << Tu pensi che io sia gelosa di
Mizu?>> intervenni io << No penso solo che tu sia gelosa al pensiero
che Take si sia fatto un’altra famiglia e questo comporterà anche dei figli,
hai solo paura che abbandonerà la piccola Misaki…>>
Cavolo Yano mi conosceva veramente bene,
ammetto di aver pensato che Take non sarebbe stato più presente nella vita di
nostra figlia a causa della sua nuova vita << Dici che non sarà
così?>> gli chiesi << Senti posso capire se tu pensassi una cosa
del genere di me, ma dubitare di Take è impossibile. Lui ama questa bambina e
non l’abbandonerà mai, e non abbandonerà mai nemmeno te>> disse facendomi
un occhiolino.
Salutai Yano e rientrai in casa, era molto
tardi ed ero stanca morta, non vedevo l’ora di buttarmi sul letto e dormire.
Entrai nella mia camera ed accesi la luce. Sul
letto c’era una scatola con sopra un bigliettino :“ Sono sicura che ti piacerà”
Aprii la scatola e lo vidi. Era stupendo. I miei
occhi si ricoprirono subito di lacrime. Non potevo credere a quello che stavo
vedendo. Era il Kakeshita* di mia nonna. Era perfetto.
Mi affacciai alla finestra e vidi ancora
Yano sotto, stava in ginocchio e mi aspettava.
Corsi subito da lui << Nana vuoi
diventare mia moglie?>> mi inginocchiai anche io << Certo che lo
voglio>> dissi con un filo di voce dato che avevo un grosso nodo alla
gola. Dopo la mia risposta Yano mi infilò un bellissimo anello al dito <<
Amore ma quanto hai speso?>> gli dissi io mentre ormai le lacrime
rigavano il mio volto << Non abbastanza, per te avrei dovuto spendere
molto di più>>
*il Kakeshita è
il vestito da sposa giapponese può essere tutto bianco o di base bianco con
fantasia colorata
Angolo autrice: allora cosa ne
pensate? Vi piace? Fatemi pensare cosa ne pensate…baci baci DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Capitolo XII ***
.
Capitolo XII
Orami mancava veramente poco alle nozze e i
preparativi andavano alla grande.
La mia famiglia era entusiasta del mio
matrimonio anche perché ai miei genitori piaceva veramente tanto Yano. Lui
aveva colpito sia i miei genitori che la piccola Misaki, ormai lei aveva capito
che il padre aveva un’altra famiglia ma per lei ci sarebbe sempre stato, aveva
capito anche che io mi stavo per creare una famiglia con Yano e sembrava aver
accettato senza troppi problemi questa situazione.
<< Ehi amore stavo inviando gli inviti
per il matrimonio e poi ho pensato che noi non abbiamo parlato se invitare a
Yamamoto>> giusto. Da quando io e Yano ci eravamo fidanzati lui e
Yamamoto non si erano più parlati. << Non lo so se invitarla o meno,
penso che debba decidere tu>> dissi io << Non lo so se invitarla o
meno, da un lato penso sia giusto invitarla perché comunque è stata una nostra
amica dall’altro però non so se possa farle piacere>>. Mi avvicinai a lui
<< Se vogliamo invitarla penso sia giusto andarle a portare di persona la
partecipazione, comunque è una persona importante quindi penso sia giusto
andare di persona>> Yano mi guardò un po’ stranito << Quindi
dobbiamo invitarla?>> mi disse con aria sorpresa << Se ci dobbiamo
sposare dobbiamo farlo per bene, davanti a tutte le persone che hanno segnato
la nostra vita, quindi Yamamoto dovrà esserci>> conclusi io guardandolo
negli occhi.
Yano allora si alzò dal divano e si diresse
verso la porta << Dai allora andiamo>> << Dove?>>
chiesi io, lui si avvicinò a me mi prese per mano << Da Yamamoto>>
disse molto sicuro di se.
Yamamoto era rimasta a vivere nella casa
dove aveva convissuto con Yano, lui aveva deciso che almeno la casa gliela
doveva lasciare, visto il modo in cui l’aveva lasciata.
<< Siamo arrivati>> sussurrai io
una volta davanti il cancello << Eh già…>> disse con un filo di
voce il ragazzo. Suonammo alla porta e il cancello si aprì. La casa era rimasta
come la ricordavo quando venni a lasciare la lettera a Yano. Non aveva cambiato
nulla.
<< Ciao che ci fate qui?>> disse
senza neanche alzare gli occhi dal libro che stava leggendo. Come sempre lei mi
metteva un po’ di paura, sempre così scura e priva di allegria << Ciao
Yamamoto, siamo venuti qui per portarti l’invito alle nostre nozze…>>
disse Yano mantenendo sempre la testa bassa. << Dovrei venire?>>
chiese lei rimanendo sempre molto attenta sul suo libro << A noi farebbe
piacere>> intervenni io, mentre Yano mi strinse la presa della mano
sempre più forte << No grazie non voglio vedere una persona che amo
rovinarsi la vita con un semplice si>> disse lei alzandosi e dirigendosi
verso la cucina per prendersi un bicchiere d’acqua << Come scusa?>>
intervenni io << Cosa intendi dire che lui si rovinerà la sua
vita?>> continuai. Lei tornando dalla cucina con un bicchiere che diede a
Yano disse << Guarda l’ho capito che vuoi che Yano ti sposi solo per far
capire a Takeuchi che anche tu ti sei rifatta una vita, mi dà fastidio che tu
lo prende in giro in questo modo!!>> mi urlò in faccia. << Non è
lei che mi ha chiesto di sposarmi, ma sono stato io. Yamamoto mi dispiace per
come sia finita tra me e te però sposando te non sarei mai stato felice, con
Nana invece sono sicuro di essere felice è per questo che ho deciso di
sposarla>> non aveva un tono arrabbiato, stranamente era molto tranquillo.
<< Questo è l’invito io sarei molto felice se tu venissi anche perché
dimostreresti di essere cresciuta, se non verrai mi dispiacerà molto, ma penso
di capirti>> concluse lui, non diede il tempo a Yamamoto di rispondere
perché mi trascinò con se fuori dalla porta.
Durante il ritorno a casa il silenzio era
stato molto imbarazzante << Grazie per aver difeso il nostro amore
davanti a lei>> dissi io a bassa voce quasi per non farmi sentire
<< Non mi devi ringraziare è normale che io difenda il nostro
amore>>
Angolo autrice: finalmente posto
un altro capitolo, chiedo scusa per il ritardo ma l’esame mi ha stressato
tantissimo. Comunque era ora vedere una specie di chiarimento tra Yano e
Yamamoto, anche se non sarà finita qui…spero vi piaccia
Baci baci DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Capitolo XIII ***
-
Capitolo
XIII
Il
matrimonio ormai era davvero alle porte e la mia agitazione era palpabile. Mi sembra
anche normale, sono la sposa e logicamente voglio che il mio matrimonio sia
perfetto.
A causa
della mia agitazione cerano più batti becchi tra me e Yano ma nonostante tutto
il nostro amore andava alla grande.
<<
Allora pronta per il gran giorno?>> mia madre entrò in camera mentre
sistemavo le ultime cose nella valigia << Mamma!! Si mancano 2 giorni e
sembra tutto pronto e perfetto>> mamma fece un sorriso << Mamma mia
come sei cresciuta, ti stai per sposare ti rendi conto???>> già, mi stavo
per sposare a volte mi sembrava irreale, un sogno che stava per diventare
realtà. << Ancora non ci credo. Non starò mica sbagliando? Perché se lo
pensi me lo devi dire>> a volte mi
venivano queste paure, sapevo che Yano fosse la persona giusta, ma i dubbi e le
paure a volte prendevano il sopravvento.
<<
Piccola Nana puoi stare tranquilla era veramente da molto che non ti vedevo così
felice e per me e tuo padre questo è importante e poi Yano è l’unico che ti
faccia stare bene e ti sa fare ragionare, cosa che per noi umani è veramente
impossibile>> disse ridendo, poi lasciò la camera facendomi finire le
valigie.
Stavo
aspettando Yano davanti casa NOSTRA per sistemare le ultime cose. << Ehi
tesoro finalmente sei arrivato!!>> corsi incontro Yano il quale però non
ricambiò il mio bel saluto << Si scusa ho avuto un impegno>> disse
liberandosi in modo veloce del mio abbraccio e andando ad aprire la porta di
casa.
<<
C’è qualcosa che non va?>> dissi io notando uno strano atteggiamento da
parte sua << No…>> la sua risposta fu molto fredda, forse era
agitato d’altronde tra meno di 48 ore saremmo diventati marito e moglie era
normale un po’ di agitazione. << Ti devo parlare>> disse sedendosi
sul letto mentre io disfacevo le valigie << Mi devo preoccupare?>>
<< No>>
Bugiardo.
Pensai immediatamente. Si vedeva che dovevo preoccuparmi, aveva un volto molto
scuro e sicuro quello che mi avrebbe detto non sarebbero state belle notizie.
<<
Dimmi tutto>> dissi io sedendomi accanto a lui << Non vuoi più
sposarmi?>> continuai senza dargli tempo di dirmi quello che voleva
dirmi. Lui mi guardò negli occhi per poi riabbassarli verso le sue mani. <<
Cavolo non ci posso credere!!>> Urlai io alzandomi immediatamente dal
letto e cominciando a gesticolare << Ma perché? Cosa è successo? Non capisco
proprio!>> continuavo a parlare senza dargli tempo di parlare.
<<
Vuoi calmarti!! Io voglio sposarti, solo che ora non posso mi dispiace…>>
<< Cosa vuol dire che ora non puoi? Spiegati ti prego>> dissi
avvicinandomi a lui << Ecco…si tratta di Yamamoto…>> a quel nome la
mia mano tocco con violenza il volto di Yano e da i miei occhi delle lacrime
cominciarono a scendere << Non ci posso credere, con tante ragazze con
lei mi dovevi tradire? Ti odio e mi fai schifo!!>> dissi io lasciando la
camera che sarebbe dovuta diventare la nostra camera matrimoniale. <<
Nana fermati…>> mi disse afferrandomi per un braccio <<…non ti ho
tradito con nessuno e tanto meno con lei. È solo che Yamamoto è molto malata…>>
si fermò per qualche secondo poi riprese <<…il dottore gli ha dato 2 mesi
di vita e lei mi ha detto che il suo sogno è quello di sposarsi…>>
concluse la frase, ma io avevo capito dove voleva arrivare il suo discorso. Mi asciugai
le lacrime con la mano << Quindi ti vuoi sposare con lei?>> chiesi
io sapendo già la risposta << Non vorrei, ma non posso fare questo a la
mia migliore amica>> << Ok Yano ormai hai deciso è inutile stare
qui a parlarne. Di alla tua futura moglie che vi potete sposare tra due giorni.
Io e lei dovremmo avere la stessa taglia quindi ha anche il vestito, dirò alla
pasticceria di cambiare il nome sulla torta. Più di questo non so che farvi,
spero solo che voi siate felici>>
Mi
sciolsi dalla stretta forte di Yano e corsi via.
Volevo
scappare. Volevo tornare alla mia vecchia vita. Era tutto più facile prima,
prima di tornare qui in questa maledetta città e ritrovare il mio passato.
Ero seduta
ormai da mezz’ora davanti il cancello di casa di Yamamoto con il mio vestito da
sposa, anzi il suo vestito da sposa.
Presi
coraggio e suonai al campanello.
Salii
le scale e trovai la porta aperta e vi entrai. << Yamamoto ti ho portato
il vestito>> dissi io vedendo la ragazza seduta sul divano. << Nana
non pensavo facessi una cosa del genere>> disse lei guardandomi dritta
negli occhi. Io abbassai lo sguardo per non farle vedere le mie lacrime
<< Spero solo che ti piaccia non so i tuoi gusti>> dissi io in modo
molto freddo << Guarda che io non li ho chiesto nulla si è proposto lui,
tanto tra due mesi potrete sposarvi>> << Non penso, ho deciso di
tornare ad Akita, spero che questo potrai tenertelo per te senza dirlo a tuo
marito>> sottolineai molto la parola marito << Nana non devi. Lui ti
ama, non fargli questo>> << Auguri domani ho un treno che devo
prendere non posso fare tardi>> detto questo lasciai la casa.
Angolo
autrice: scusatemi per il ritardo, ma in vacanze non avevo il pc quindi non
potevo aggiungere il nuovo capitolo. Spero vi piaccia baci baci DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** XIV Capitolo ***
.
Capitolo
XIV
“Yano non puoi farmi questo io ti
amo…Yanooooooo” mi svegliai di colpo. Quella notte non riuscivo proprio a
dormire. In realtà pensavo che quella doveva essere la mia vigilia, domani mi
sarei dovuta sposare.
Più
cercavo di non pensarci, e più immaginavo me e Yano quel giorno. Lo avevo
sempre sognato. Sarebbe stato tutto perfetto.
Sarebbe.
Sì
sarebbe, perché lui quel giorno perfetto lo avrebbe vissuto con un’altra non di
certo con me.
Dentro
di me sapevo che lui non lo voleva fare, per certi versi era costretto. Ma
nessuno li aveva puntato la pistola alla testa, nessuno lo aveva minacciato.
Per quanto Yamamoto potesse essere subdola sono sicura che non sarebbe mai
arrivata a questo.
L’amore
della mia vita stava andando via con un’altra e io non potevo far nulla. Non
potevo evitare che accadesse.
Mia
mamma mi ha sempre detto che l’amore non è tutto rosa e fiori, ma molto spesso
per l’amore bisogna sacrificare qualcosa. Io lo stavo facendo. Stavo
sacrificando la mia felicità per quella di un’altra persona che, forse, non si
meritava tutto questo.
Mi
alzai dal letto e scesi giù in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.
Vidi
l’orologio le 05:40, il mio treno sarebbe partito alle 11:30, la funzione
invece sarebbe cominciata alle 12:00 in punto. Anzi forse qualcosa più tardi
considerando che la sposa deve fare un po’ di ritardo come da tradizione.
Le
ore passarono molto velocemente e ormai le valigie erano pronte. Misaki era
pronta, ancora non sapevo se farla andare al matrimonio con Take o portarla
direttamente con me.
<<
Nana posso parlarti?>> dalla porta della mia cameretta fece capolino
Take, forse l’unica persona che mi capiva realmente << Certo entra
pure>> << Sei sicura di voler partire? Immagino che per te non deve
essere facile, ma non mi puoi lasciare così…no…io non te lo permetto!!>>
come era dolce, neanche me la meritavo tutta quella dolcezza da parte sua, io
lo avevo sempre respinto eppure io potevo sempre contare su di lui. Senza
volerlo i miei occhi si colmarono di lacrime, lacrime che volevo trattenere, ma
proprio non ce la facevo. << Ehi…su non fare così>> Take mi strinse
a se. Avevo bisogno di un po’ d’affetto. << Mi mancherai tantissimi Take,
ma non c’è bisogno che ti dica che sarai sempre il benvenuto a casa mia>>
dissi cercando di fare un minio di sorriso << Dai Nana non mi puoi
portare nuovamente via Misaki, ho passato troppi anni senza di lei. ora non ce
la farei a starle lontano per tanto tempo>> lo sapevo che stavo facendo
una cosa bruttissima ma cosa potevo fare? << Take se vuoi la puoi tenere
fino alla fine dell’asilo? Che ne dici?>> almeno questo glielo dovevo,
certo avrei un po’ sofferto ma forse adesso non ero neanche in grado di badare
a mia figlia << Stai scherzando?!? Non posso portarti via nostra
figlia>> mi avvicinai a lui e posai la mia testa sulla sua spalla
<< Non ti preoccupare per me, io starò bene. E poi quando sentirò la sua
mancanza verrò a trovarvi così avrò una scusa per tornare qui>> la mia
voce era strozzata, il nodo presente nella mia gola si faceva sempre più grande
e tenerlo a bada era sempre più difficile.
Andai
a preparare Misaki per il matrimonio. << Ecco è pronta>> scesi giù
in corridoio dove c’era Take ad aspettarmi << Sei sicura?>> mi
ripete << Certo…e adesso andate che tra meno di un’ora c’è un
matrimonio>> dissi con un tono malinconico << Fatti accompagnare
almeno alla stazione>> << No sarebbe peggio, già è brutto così
perché rendere la cosa ancora più difficile>> feci un piccolo sorriso ma
delle piccole lacrime rigavano il mio viso.
“Il treno in partenza dal binario numero 2 delle ore
11:30 è stato posticipato a questa sera alle ore 21:30 per problemi tecnici.
Chiediamo scusa per l’imprevisto”
Benissimo.
E ora cosa dovevo fare?
Senza
volerlo arrivai davanti la chiesa dove si stava celebrando il matrimonio. Con
un po’ di vergogna vi entrai dentro. Non c’era molta gente, anzi a dire il vero
erano proprio in pochi. Il prete stava facendo l’omelia.
Yamamoto
stranamente era bella, non l’avevo mai vista così bella. In fin dei conti il
vestito le stava molto bene. Forse a me non sarebbe mai andato così bene pensai
per un minuto.
Yano
come sempre era stupendo, poteva anche indossare stracci che per me sarebbe
stato sempre l’uomo più bello di tutti.
Vidi
anche Take che faceva da testimone a Yano mentre Mizu-chin era la testimone
dalla sposa. Cavolo anche la stessa testimone. Avevo indubbiamente sbagliato ad
andare lì, non ero così forte da sopportare tutto quello.
Gli
sposi si alzarono e un piccolo bambino porto le fedi all’altare. Yano cominciò
con il pronunciare la sua promessa. Il mio cuore ero sicura che non avrebbe
retto oltre e per questo motivo mi girai verso la porta per andare via <<
Mamma!!>> Misaki urlò e tutti gli invitati più gli sposi si girarono
verso di me.
Il
mio sguardo per qualche secondo incrociò lo sguardo di Yano e a quell’emozione
il mio cuore non resse. Lo sentii spezzarsi in mille pezzi. Corsi via da quella
chiesa, ma mi sentivo troppo pesante e la mia vista si annebbiò. Cercai dove
sedermi per riprendere il controllo del mio corpo.
<> ancora quella dannata voce, ancora i pezzi del mio cuore
infranto. Ancora lui. << Non volevo rovinarti questo giorno scusa>>
sussurrai quasi queste parole << Con te qui non ci riesco va via!>>
mi urlò contro, urlava ma non sembrava arrabbiato con me, sembrava più
arrabbiato con se stesso << Vado via scusa>> dissi asciugandomi le
lacrime con il braccio. Mi alzai dalla panchina e con la testa sempre bassa
passai davanti a lui. << Comunque
non sarò più un problema. Dovevo partire questa mattina ma il treno ha avuto
dei problemi e partirò sta sera. Giuro non volevo creare questo disagio
oggi>> ripresi a camminare, ma per l’ennesima volta la sua mano mi fermò
<< Come parti? Dove vai? E Misaki rimane qui?>> << Torno alla
mia vita, Misaki finirà l’asilo e poi la verrò a riprendere>> la sua mano
tremava ed infatti la sua stretta s’indebolì << Non lasciarmi, ti prego
non lo fare>> Yano mi abbracciò, poi sentii la mia maglietta umida. Yano
piangeva. Non ci credevo. Era da molto che non lo vedevo piangere e questo mi
faceva sentire ancora più male << Yano non fare così, lo sai io per te ci
sarò sempre, ma ora è giusto così. Deve andare così. Tu adesso stai per
diventare il marito di Yamamoto e io non voglio essere l’amante di nessuno. Ti
amo Yano. Però forse non siamo fatti per stare insieme>> la mia voce
tremava, ma d’altronde era la pura verità << Nana io e te siamo fatti per
stare insieme e non m’importa se non è oggi, ma un giorno, e ti giuro che non
sarà tanto lontano, io e te coroneremo il nostro sogno. Te lo giuro amore
mio>> poi si staccò da me << Ora devo andare…>> e cominciò a
correre verso la chiesa.
Ormai
mancava poco e avrei lasciato questa vita. Dovevo trovare la forza per andare
avanti. Drin drin il suono della mia
suoneria mi riporto alla realtà << Pronto?>> <> chiusi il telefono e senza pensarci due
volte chiamai un taxi.
Angolo
autrice: allora cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto.
Stranamente
ho mantenuto la promessa e nonostante ieri abbia fatto tardi, oggi ho
completato le modifiche del cap ed ecco qui ^_^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** XV Capitolo ***
-
Capitolo XV
Un brivido di freddo mi fece svegliare. Mi guardai
intorno e notai di trovarmi in una sala d’aspetto in ospedale << Ti sei
svegliata, come ti senti?>> ancora stordita mi girai verso la voce. Take stava
vicino la finestra girato verso di me << Take…che ci facciamo qui?>>
Lui si avvicinò a me << Devi essere
ancora stordita e perciò non ricordi. Yano è stato investito mentre tornava in
chiesa.>> Giusto ora le idee si stavano schiarendo.
FLASHBACK
Drin drin il suono della mia suoneria mi riporto alla
realtà << Pronto?>> <> chiusi il telefono e senza pensarci due volte chiamai un
taxi.
Come era potuto succedere. Perché la macchina non si era fermata?
Arrivai in 5 min in ospedale, lì c’erano Take Mizu-chin e Yamamoto. <<
Come è potuto succedere?>> urlai mentre piangevo. << Nana calmati. Adesso
sta in sala operatoria vedrai che andrà tutto bene>> mi disse Takeuchi
cercando di calmarmi. Ma come potevo calmarmi? Yano stava sotto i ferri e io
dovevo calmarmi? Chi mi avrebbe assicurato che sarebbe andato tutto bene.
<< Io devo parlare con un dottore, solo loro possono tranquillizzarmi>>
sussurrai quasi tra me e me.
Iniziai a girare per i vari reparti dell’ospedale cercando di
trovare un dottore che poteva parlarmi di Yano. << Mi scusi lei mi può
aiutare?>> chiesi vicino ad un dottore che era vestito di verde <<
Se posso l’aiuto volentieri>> quasi non ci credevo finalmente un dottore
che si degnava di aiutarmi << Vorrei avere notizie del Signorino Yano Motoharu>> il dottore entrò in sala d’aspetto dove
c’erano anche gli altri ragazzi << Voi siete dei parenti? Sapete queste
notizie posso darle solo ai parenti>> << No però sono la sua
fidanzata>> risposi io senza pensarci due volte. Poi mi girai verso
Yamamoto, la quale non fece nessun cenno. Forse aveva capito che per me era
realmente importante la vita di Yano. << Ok. Allora il ragazzo ha
riportato molte lesioni. La cosa che preoccupa di più è l’emorragia interna che
ha. Ora non so dirvi con precisione tanto perché io sto fuori e ogni tanto
danno delle notizie. Comunque ripeto l’emorragia sembra il danno più
pericoloso. Per il resto ha due costole rotte e una inclinata. In più dopo
questa operazione, se il ragazza reagirà bene dovremmo intervenire anche alla
spalla. Appena avrò altre notizie vi farò sapere>>
Le gambe mi tremavano. Come
era possibile che avesse tutte quelle cose rotte. << Si sente bene signorina?
È un po’ pallida>> mi disse il dottore << Si…va tutto bene. Ma mi
dica una cosa, ce la farà vero? Non rischia di…morire?>> il dottore mi
guardò e poi mi accarezzò il volto con fare molto dolce << Signorina
questo non glielo so dire. Certe cose non si possono prevedere. Però il suo
fidanzato è giovane e forte.>> Detto questo il dottore se ne andò,
lasciando noi con un po’ di confusione. Lui non aveva detto che non rischiava
di morire, aveva detto solo che lui era forte, per certi versi non aveva
risposto alla mia domanda.
Dopo questa chiacchierata
con il dottore mi accomodai su una sedia per calmarmi un po’.
FINE FLASHBACK
Cavolo
mi ero addormentata come una scema << È finito l’intervento lo posso
vedere?>> chiesi a Mizu-chin che era seduta vicino a me << Si è
uscito e sta ancora dormendo, però ora in camera con lui c’è Yamamoto>>
Già d’altronde lei era la sua fidanzata, la dovevo anche ringraziare per non aver
detto nulla al dottore.
Yamamoto
rientrò in sala da noi << Si è svegliato e ha chiesto di te>> mi
disse guardandomi dritto negli occhi. Mi alzai e passando davanti alla ragazza
sussurrai un timido “Grazie”.
Angolo autrice: Dai alla fine sono stata puntuale e brava. Il capitolo
non è stato cattivo, anche se ammetto all’inizio avevo un’altra idea.
Per il prossimo capitolo però dovrete aspettare fine agosto perché parto
per Vienna. Baci baci DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** XVI Capitolo ***
,
Capitolo XVI
Entrai in quella stanza in punta di piedi. Non
so perché ma avevo quasi paura delle sue parole, si poteva dire che avessi
paura quasi di vederlo. << Yano…>> sussurrai. Il ragazzo si voltò
verso di me e il mio cuore cominciò a battere molto velocemente. Era da
tantissimo tempo che il mio cuore non batteva così, ma ormai ci ero abituata,
lui mi aveva sempre fatto questo effetto dal primo giorno di scuola, il giorno
in cui lo incontrai per la prima volta. Ricordo ancora bene quel giorno, tutte
le ragazze mi avevano detto che ero fortunata a stare in classe con Yano perché
era il ragazzo più bello di tutta la scuola, ed infatti era vero.
<< Ehi…è possibile che io devo rimediare
sempre ai tuoi errori?>> mi disse il ragazzo facendo un piccolo sorriso. Quella
frase era la stessa che mi disse quando al primo anno di scuola superiore non
ero riuscita a prenotare una classe per lo spettacolo della nostra classe
<< Mi spiace, ma questa volta hai rimediato ad un errore che hai fatto tu
non io>> dissi io ridendo << Già hai proprio ragione, ho parlato
anche con Yuri e le ho spiegato che non la posso sposare>> volevo
trattenere la mia felicità , ma non ci riuscii ed andai ad abbracciare forte quel
ragazzo tanto amato da me << Ti amo Yano >> gli dissi con un filo
di voce.
<< Certo che te la sei vista proprio
brutta>> commentai mentre mi stavo accomodando su una sedia di fianco a
lui << Si…>> rispose << Cosa ti prende?>> Yano mi
guardò << È solo che ho pensato alla morte…e ho pensato a Nana-san…>> a quel nome mi
rabbrividii.
Quanto avevamo sofferto per Nana-san? Eppure
ancora oggi a tanto anni di distanza lei ancora
ci faceva sentire strani, diversi.
<< Posso sapere a cosa hai pensato di
preciso?>> il ragazzo si abbuio per un po’ << Pensavo che l’avrei
rivista…>>abbassai la testa per non fargli vedere che quelle sue parole
mi stavano ferendo, era sempre stato così. Anche quel giorno in spiaggia,
quando mi disse che le avrebbe perdonato tutto purchè lei fosse tornata in
vita, quelle sue parole mi ferirono così tanto che mi allontanai da lui per
avvicinarmi a Take. <<…stranamente però non mi sono sentito felice nel
pensare questo. Anzi, mi sono sentito perso. Sentivo che mi sarebbe mancato
qualcosa….qualcuno>> finì la
frase girandosi verso di me << Takahashi non voglio che tu pianga per
me!!>> disse prendendomi tra le sue mani, come sempre calde, e come
sempre a questo calore il mio cuore fece un balzo<< Non c’è nessuno che mi faccia battere
così il cuore nessuno! Succeda quel che succeda io non mi pentirò mai di questo
amore! Perché il mio sogno non è quello di essere ricco ma è quello do avere l’amore…quello
tuo!>> questa frase. Già
me l’aveva detta quando avevo dubitato che lui non avesse mai dimenticato
Nana-san e che non avrei mai potuto prendere il suo posto. << Non ti
preoccupare Yano, ti darò tutto l’amore che desideri!>> lui
sorrise.
<< Certo che ne abbiamo passate tante,
eppure eccoci qui ancora insieme. Il nostro amore è forte vero Yano?>>
<< Certo che il nostro amore è forte, se dopo tutto questo stiamo ancora
qui lo deve essere per forza!>> Poi mi guardò dritta negli occhi aggiunse
<<È perché ti ho incontrata, ed è per incontrati…che ho VISSUTO!>>
Angolo autrice: allora sono solo 2
ore che sono tornata ed eccomi qui. Allora in realtà questo capitolo non dice
nulla di importante per la storia, ma in Austria la sera prendevo il pc di papà
e mi sono rivista l’anime *.* troppo bello ed emozionante ç_ç rivedendo ho riflettuto
sulle belle frasi che vengono dette ed ecco qui quello che è uscito!
Sono riuscita anche a farlo vedere
a mio fratello yeahhh!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Capitolo XVII ***
.
Capitolo
XVII
Tre mesi passano molto velocemente. Forse anche
troppo. Non eravamo in molti, ma almeno eravamo tutti quelli che avevano
imparato a conoscerla. Devo ammetterlo mi sentivo male al sol pensiero di non
vederla più o di non sentire più la sua voce. Certo lei aveva contribuito a
creare dei problemi tra me e Yano, però in fin dei conti lei per me era sempre
stata un’amica, forse un po’ speciale, ma pur sempre un’amica.
Ora invece se ne era andata per sempre.
A volte la parola per sempre suonava male. Era
bella quando uno prometteva amore per sempre alla persona amata, ma quando
bisognava salutare per sempre un’amica quella parola era fin troppo amara.
Yano non lasciava alcuna emozione, il suo
sguardo era freddo, forse fin troppo distaccato, eppure la sua stretta alla mia
mano era sempre forte. Davanti alla lapide di Yuri eravamo i soliti amici,
quelli che non si tradirebbero mai, io, Yano, Take e Mizu in realtà c’era anche
un’altra personcina, ancora non era in mezzo a noi ma tutti già l’amavamo.
<< Ragazzi noi andiamo perché il
dottore ha detto che è meglio che Mizu non si affatichi molto, sta sera fate
una cosa venite da noi, l’unica cosa è che dovreste passare a prendere a
Misaki>> ci disse Take. Io feci cenno con il capo in segno di
approvazione, poi mi girai verso Yano il quale improvvisamente fece un grande
sorriso << Perché non ci sposiamo?>> io guardai Take, poi Mizu e
poi Yano << Scusa Yano parli sul serio? Ti sembra questo il momento di
sposarci?>> chiesi io quasi sbalordita dalla frase del ragazzo. Yano mi
guardò dritto negli occhi e poi posò lo sguardo verso Mizu-chin << Io sto
dicendo seriamente. La morte di Yuri mi ha fatto capire che la vita non dura
per sempre e io voglio vivere tutti i giorni della mia vita insieme a te…>>
disse spostando lo sguardo per qualche minuto si di me, per poi tornare
nuovamente su Mizu-chin <<…io anche voglio una famiglia con te come sta
facendo Take con Mizu. Non fraintendermi io amo la piccola Misaki e forse la
amo come se fosse mia figlia, però voglio un figlio che sia mio e tuo. Non so
forse sono egoista, però da quando so che loro aspettano un bambino non vedo l’ora
di avere una famiglia tutta mia anche io>> poi passandosi una mano dietro
la testa aggiunse << Forse sono solo uno stupido sognatore>> <<
Secondo me non sei uno stupido sognatore, secondo me sei un bellissimo
realista>> disse Mizu avvicinandosi a lui e dandole un bacio sulla
guancia.
<< Ci sposiamo sta sera?>> dissi
io prendendo tutti alla sprovvista.
Take e Yano si guardarono poi il bel castano
chiaro disse << Non starai mica scherzando?>> << No amore
mio>> dissi saltandogli addosso << Ok ok calmate i bollenti spiriti
che stiamo in un luogo sacro. Ora ci dividiamo i compiti che per sta sera deve
essere tutto pronto>> intervenne la ragazza in dolce attesa. Yano poi
alzando il braccio in aria e cominciandolo a sventolare << Dai andiamo
che per sta sera bisogna essere tutto perfetto>> poi afferrandomi per un
braccio cominciò a correre verso l’uscita del cimitero.
Angolo autrice: so che il capitolo
è un po’ cortino, so anche che la morte della povera Yuri non è stata
affrontata per bene, ma non preoccupatevi perché l’argomento Yamamoto verrà
affrontato nel prossimo capitolo. Lo giuro
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** XVIII Capitolo ***
.
Capitolo XVIII
Finalmente il mio sogno si stava avverando, io
e Yano finalmente sposi.
Quasi non ci credevo. Ormai avevo quasi
perso tutte le mie speranze, eppure oggi ci saremmo detti il fatidico SÌ.
Nonostante fossi felice per tutto questo, un
velo di malinconia si celava dentro il mio cuore. Ci saremmo detti di si
davanti a tutte le persone più importanti della nostra vita, ma non davanti a lei. Già Yuri aveva perso la sua
battaglia e ci aveva lasciati per sempre. Io e lei non eravamo mai state grandi
amiche, anche se c’era stato un breve periodo dove sembrava che noi ci fossimo
avvicinate tanto, però io sapevo che su di lei in qualche modo potevo sempre
contare. Ed ora che non l’avrei mai più rivista ammetto che mi faceva star
male.
POV YANO
Ero felicissimo. Il mio sogno stava
diventando realtà, non poteva esistere un giorno più bello.
Certo non stava avvenendo come lo
immaginavo, ma l’importante è che finalmente saremmo diventati marito e moglie.
Non mi piaceva molto studiare, però posso definire l’amore mio e di Takahashi
come quello di Renzo e Lucia dei “Promessi Sposi”.
Ammetto che Yuri mi manca. Penso sia
naturale. In fin dei conti io a lei le volevo molto bene, la consideravo l’amica
più fidata. Lei mi conosceva da sempre, forse per certi versi anche più di Takeuchi.
Ai suoi ricordi impossibile trattenere
qualche lacrima. Lei forse se fosse ancora viva farebbe di tutto per non far
sposare me e Nana eppure senza volerlo in qualche modo è stata proprio lei a
darmi il coraggio per chiedere a Takahashi di sposarmi.
Mi guardavo davanti allo specchio, ormai ero
pronto. Vestito pettinato e profumato, mi sarei messo al mio posto aspettando
la mia futura moglie attraversare la navata. E mentre aspetto la sposa mi giro
verso gli invitati. Vedo Take e Mizu che mi sorridono felici insieme a Misaki. Vedendo
quel quadretto di famiglia felice mi sento mancare pensando che a quel
matrimonio manchi Yamamoto.
FLASHBACK
<> mi girai sentendomi
chiamare << Yamamoto ti serve altro?>> dissi io vedendo la mia
amica distesa su un letto d’ospedale. Lei mi fece cenno di avvicinarmi e io lo
feci subito senza esitare << Lo so che quello che ti sto per proporre ti
sembrerà strano…ma mi sarebbe sempre piaciuto fare un bel pic-nik con i miei
amici. So che alla fine per come mi sono comportata non merito che voi facciate
qualcosa per me, però chiedi agli altri se per loro va bene. Mi accontento
anche del parco dell’ospedale>> Feci un cenno di approvazione con la
testa e mi diressi verso l’uscita dell’ospedale.
Rientrai a casa e trovai Take e Mizu lì con
Nana. << Ehi Yano stiamo organizzando una gita per questa domenica, che
ne dici?>> mi chiese Mizu molto entusiasta. Io feci un sorriso <<
Sentite perché invece di fare una gita non facciamo un bel pic-nik tutti
insieme? Quando dico tutti insieme intendo anche Yuri…>> aggiunsi questa
frase a bassa voce quasi per non farmi sentire. Takahashi mi guardò un po’ stranita,
mentre il mio amico fece un cenno di approvazione con la testa << Sapete
penso che Yano abbia ragione. Se facciamo un pic-nik per Yuri sarà più facile
partecipare, invece ad una gita non potrebbe venire>> intervenne Take. La
mia proposta venne accettata e ci mettemmo subito a vedere qualche bel posto
dove poter fare questa rimpatriata, Takahashi stava di fianco a me, ma non mi
guardò neanche per un minuto.
Quando i nostri amici tornarono a casa, l’atmosfera
dentro casa era incomprensibile. Non capivo perché Nana aveva cambiato
atteggiamento. << Ehi cosa ti prende?>> dissi io cercando con lo
sguardo i suoi occhi << Nulla>> disse lei in modo schivo <<
Senti Nana non puoi comportarti così ogni volta che si parla di Yamamoto. Lei è
una mia amica e a breve ci lascerà. Io domenica andrò a fare questo pic-nik
insieme a Take e Mizu spero che tu verrai senza questo muso,altrimenti puoi
anche restare a casa>> il mio tono non era arrabbiato, ma molto deciso. Lei
senza rispondere andò in camera della piccola Misaki.
La settimana passò in modo molto veloce e
subito arrivò la domenica. Tutti eravamo pronti << Allora io ho messo
tutto in macchina, io porto queste cose al parco mentre voi andate a prendere
Yuri va bene?>> mi disse Take << Certo voi cominciate a sistemare
tutto e portate anche la piccolina, non voglio farla entrare dentro l’ospedale>>
dissi io. La bella famiglia felice salì in macchina e si avviò verso il parco. Io
mi affacciai in camera da letto notando Takahashi ancora in pigiama <<
Che fai ancora così? Tra 10 minuti dobbiamo andare a prendere Yamamoto!>>
dissi io con un tono di voce un po’ seccato, ormai era una settimana che io e
Nana non ci parlavamo quasi << Io non vengo.>> disse lei in modo
secco << E perché non vieni, lo potrei sapere?>> chiesi io avvicinandomi
a lei << Non mi va di far finta che non sia successo niente. Se tu ne sei
capace sono felice, ma io non riesco a fingere mi dispiace>> << Non
ci posso credere. È possibile che per una volta non riesci a non pensare a te?!?
Vuoi sempre stare al centro dell’attenzione, ma non sei tu che stai per morire
è lei!! non puoi fare sempre la vittima Takahashi, cresci!>> senza darle
il tempo di rispondere scesi le scale e mi misi in macchina pronto per andare a
prendere Yuri, sapevo di aver esagerato con Nana, ma adesso pensavo solo al
pic-nik e a nient’altro.
Ci ritrovammo tutti al parco Take aveva già
preparato tutto e non vedendo Takahashi capì subito che era successo qualcosa
tra di noi.
La giornata stava passando tranquilla,
giocavamo, mangiavamo e ci stavamo divertendo da pazzi. A dire il vero mi stavo
sentendo in colpa per tutta la situazione che era successa con Nana, però
questa giornata era dedicata a Yuri e a nessun’altro.
<< Allora abbiamo passato una
bellissima giornata vero?>> disse Mizu << Io vi devo ringraziare
per quello che avete fatto per me, in fin dei conti per come mi sono comportata
con tutti voi, non meritavo nulla. Forse l’unica coerente è stata Takahashi…>>
Take guardò dietro di me e fece un grande sorriso, mi voltai per guardare e
vidi Nana che si avvicinava verso di noi << Ciao Yuri, ti devo chiedere
scusa per la mia assenza, ma stavo preparando un regalo per te>> disse la
ragazza porgendo un album verso Yamamoto. Yuri prese l’album e lo cominciò a
sfogliare erano tutte foto di noi insieme, con qualche frase di canzoni scritte
di fianco.
<< Grazie Nana, da te veramente che
non mi meritavo nulla ed invece senza volerlo ai reso questa giornata ancora
più bella>> disse Yuri con le lacrime agli occhi mentre andava ad
abbracciare Takahashi << Dai facciamo un bell’abbraccio grande>>
disse Take.
Angolo autrice: scusatemi per il
ritardo ma il mio pc aveva dei virus quindi l’ho dovuto tutto resettare e per
un attimo ho avuto paura di aver cancellato tutta la storia. Spero che il
capitolo vi piaccia baci baci DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** Capitolo XIV ***
--
Capitolo XIV
POV
NANA
Il matrimonio era finito. Finalmente io e
Yano eravamo diventati marito e moglie. Non poteva esserci gioia più grande per
me, eppure ogni volta sembrava che mi mancasse qualcosa o forse qualcuno.
Io non lo volevo ammettere ma Yuri mi
mancava molto. Lei aveva sempre sconvolto la mia vita e adesso sapere che non
ci fosse più mi faceva stare male, ma questa volta sapevo di non essere sola,
questa volta con me c’era Yano. Lui non mi avrebbe mai abbandonata, lui sarebbe
stato sempre al mio fianco, me lo aveva promesso nel giorno più bello della
nostra vita.
FLASHBACK
<< Io Yano prendo te Takahashi come
mia sposa e prometto di esserti fedele sempre ogni giorno della mia vita. Prometto
di amarti e rispettarti. Prometto di dedicarmi a te ogni singolo giorno della
mia vita, ma quello che ti prometto sul mio onore è quello che io non ti
lascerò mai e poi mai sola. Ricordati che io sono con te Takahashi.>>
A quelle parole non potevo non piangere, la
mia promessa rispetto alla sua era stata una baggianata. Lui invece come sempre
mi aveva stupito, lui come sempre mi aveva stravolto.
FINE FLASHBACK
La nostra vita non era cambiata di molto i
litigi erano sempre presenti, ma adesso qualcosa era diverso, sì adesso
entrambi sapevamo che nessuno dei due avrebbe mai abbandonato l’altro.
Adesso che poi sapevamo che la nostra
famiglia si stava allargando l’armonia era ancora più elevata e percettibile
per tutti. Ancora mi viene da ridere se penso a come mi venne in mente di
dirglielo.
FLASHBACK
Cavolo è positivo e ora chi ce lo dice senza
farlo scappare?!?!
Questa era la domanda che mi facevo da circa
20 min. Chissà come avrebbe reagito.
Vero che volevamo costruirci una famiglia,
però avevamo deciso di aspettare per riprenderci dalla scomparsa di Yuri.
<< Sono a casa>> scesi subito le
scale per andargli incontro << oggi mi ero dimenticato che Misaki andasse
in gita e come uno scemo ero andato a prenderla…ehi mi stai ascoltando?>>
<< Si scusa ero sovrappensiero>> glielo devo dire, devo trovare il
modo giusto per dircelo, Nana pensa cavolo pensa << Stai continuando a
non ascoltarmi vero?>> << Si scusa, oggi non so che mi prende mi
sento un po’ strana stanca>> Brava Nana manda questi piccoli messaggi
subliminali << Prenditi qualcosa o vatti a riposare, alla cucina ci posso
pensare io tranquilla>> No Vabbè così non capirà mai tardo com’è il mio
amore. << No non ti preoccupare, tu vai a lavarti ci penso io a preparare
il pranzo>> dissi sfiorandogli le labbra.
Mentre lui si stava lavando io avevo avuto
una bellissima idea o almeno con questa sicuro avrebbe capito…o almeno spero.
<< Allora cosa hai preparato di
buono?>> << Presto lo scoprirai>> portai a tavola un piatto
coperto da un panno. Yano alzò il panno e vide il vecchio ciuccio di Misaki
aveva uno sguardo stranito, forse ancora non capiva << Yano in poche
parole…>> << Aspettiamo un bambino cioè sei incinta…>> disse
lui con la voce tramante << Sì…>> dissi io ancora più spaventata di
prima <<…Ma è una bellissima notizia!!! Cavolo diventerò padre! Avremo un
bambino non ci credo!>>
FINE FLASHBACK
Ripensando a questo episodio mi sento scema
ad aver dubitato solo per un momento di quanto amore Yano prova per me. Ero moglie,
mamma e a breve una madre bis e finalmente ero soprattutto felice.
Angolo autrice: questo è l’ultimo
capitolo. Non è bellissimo lo so, ma quando devo concludere una storia non esce
mai benissimo, infatti su questo so di dover migliorare. Comunque forse ci sarà
un proseguo ma con nuovi personaggi. Volevo ringraziare a tutti coloro che
hanno seguito la mia storia grazie tante!!!!!
Baci baci DolceMemole
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=673983
|