Ogni favola è un gioco cap.3
3.
Piano d’azione
“Non ero pronta a lasciarti andare”
(Gossip Girl 4x22)
Chuck Bass
sospirò stancamente, afferrando la bottiglia di scotch quasi vuota e la osservò
.
Questa volta
aveva decisamente esagerato, pensò tra sé.
Se ne versò
un ultimo bicchiere e poi si avvicinò al tavolo a passi strascicati.
Sentiva già
l’alcool bruciargli nella gola e iniziava a provare la piacevole sensazione di
confusione, che precede una sbronza colossale.
Buttò uno
sguardo alla busta color panna e afferrò il cellulare in uno sporadico attacco
d’ira.
Scrisse
rapidamente un messaggio e scorse la rubrica, alla ricerca di uno dei tanti
nomi femminili.
Qualche
minuto dopo un messaggio di assenso lo fece sorridere e Chuck abbandonò
nuovamente il cellulare, pronto a godersi la vuota scopata di quella sera.
Aveva scelto
Morine per quella sera.
Una moretta
dai ricci ben definiti ed il corpo da bambolina.
Gli
ricordava vagamente Blair e questo gli faceva male.
Era per
questo che l’aveva chiamata, per infliggersi altro dolore, perché lui non
meritava nient’altro che quello.
Le dita
corsero veloci alla busta dell’invito e tentennò ancora qualche minuto, prima
di rompere il sigillo argento e sfilare i fogli dalla busta.
Blair e Louis
invitavano i loro amici a raggiungerli il giorno prima delle nozze alla loro
festa prematrimoniale in un lussuoso jot.
Chuck
sorrise.
Riusciva ad
immaginare troppo bene Blair, alle prese con il suo matrimonio, in ansia e
agitata che si guardava attorno, fulminando chiunque fosse capitato sul suo
cammino.
Un ricordo
arrivò improvviso, togliendogli il respiro.
“Oh è poi il nostro matrimonio sarà
fantastico. Una cosa fuori dal comune, ma comunque molto elegante” esclamò una
Blair sorridente, agitandosi nel letto, mentre lui le teneva un braccio intorno
alle spalle e sorrideva.
Il mattino li aveva sorpresi già svegli a
fantasticare su un improbabile futuro.
“Certo che sarà fantastico” esclamò Chuck,
“Ma sono sicuro che tu riuscirai a farmi scappare prima delle nozze” aggiunse
subito dopo e Blair gli diede un debole pugno sul braccio, prima che lui si
piegasse a poggiarle un morbido bacio sulle labbra.
Il suono del
campanello lo fece sobbalzare e scacciò dalla sua mente quei ricordi troppo
dolorosi da sopportare.
Si avvicinò
alla porta e l’aprì con lentezza, rivelando la figura sottile e sorridente di
Morine.
La ragazza
gli sorrise ed entrò nell’appartamento, piegandosi a poggiargli un bacio
all’angolo della bocca.
Chuck la
vide entrare e sistemarsi in casa sua con una certa familiarità, ma, in un
attimo, capì che non aveva nessuna voglia di andare a letto con Morine quella
sera.
In verità
non aveva voglia di andare a letto con nessuna ragazza, nessuna che non fosse
Blair Waldorf.
Blair
Waldorf sorrideva felice.
La festa stava
procedendo bene, esattamente come Blair se l’era immaginata.
Personalità
di spicco facevano la loro comparsa all’evento dell’anno e tutti sfoggiavano
vestiti elegantissimi e acconciature ricercate.
L’Upper East
Side si aggirava all’interno dello jot con un sorriso allegro stampato sul
viso, fatta eccezione per qualche espressione di vaga malinconia che ogni tanto
appariva sui loro volti curati.
Un caro
cugino di Louis salì sul palco su cui una band suonava dal vivo, e si esibì in
un estenuante discorso, così, subito dopo, Serena fu invitata a fare
altrettanto.
La bionda
scoccò uno sguardo all’amica che la incoraggiò con un sorriso ed un cenno del
capo e si recò sul palco, afferrando il microfono e guardando con attenzione
tutti i presenti.
Blair era
aggrappata al braccio del suo lord, stretta nel suo vestitino nero.
Appariva
perfetta.
Con il
sorriso gioviale e gli occhi lucidi, ma Serena sapeva bene che era una finta
allegria quella che esibiva.
Poteva
notarlo dalle spalle tese, dalle piccole rughe che le si erano formate attorno
agli occhi e dalla posizione particolare della sua bocca, intenda a formulare
un sorriso convincente.
La Van der
Woodsen sorrise.
“Conosco
Blair Waldorf da una vita” esordì e sul viso di tutti si dipinse un’espressione
di dolcezza.
“La conosco
da quando sono nata e la amo profondamente. Lei è la mia migliore amica, è mia
sorella, è parte di me e sono certa che io sia altrettanto per lei. So per
certo che l’una non può essere felice se l’altra non lo è, per questo io chiedo
alla mia dolce B di essere felice” sospirò scoccandole un’occhiata e lo sguardo
di Blair si ammorbidì.
“Si può
cercare la felicità in mille modi diversi, in persone diverse ed io voglio solo
che Blair trovi la sua felicità. Non mi importa in chi o in che modo, voglio
solo che sia felice” sospirò, preparandosi a chiudere il discorso.
Poi alzò il
bicchiere di champagne che stringeva tra le mani e sorrise.
“A Blair, a
Louis e alla loro felicità” concluse in uno scroscio di applausi.
Quando
Serena scese dal palco, destreggiandosi tra la folla, Blair la raggiunse e la
strinse in un tenero abbraccio.
“L’ho
trovata la mia felicità” le mormorò e Serena la guardò negli occhi.
“Ne sei
sicura?” le chiese passandole dolcemente una mano sul volto e sparendo tra la
folla, lasciandola ai suoi invitati.
La festa
volgeva ormai al termine e la maggior parte degli invitati si stava recando
verso l’uscita, quando Serena raggiunse i suoi amici, seduti in uno dei
numerosi tavolini.
“Direi di
mettere in atto il piano” dichiarò scoccando uno sguardo ai ragazzi seduti
accanto a lei e Nate sorrise, afferrando il suo cellulare.
“Sapevo che
l’avresti detto!”.
Chuck Bass
sedeva sul divano del salotto, con lo sguardo perso nel buio della notte ed il
solito bicchiere di scotch stretto tra le mani.
Aveva
mandato via Morine esattamente tre minuti dopo il suo arrivo, dichiarando che
le sue intenzioni erano cambiate e poi era rimasto per il resto della serata
abbandonato a se stesso, mentre i suoi pensieri si perdevano in ricordi più o
meno felici.
Lanciò uno
sguardo all’orologio sulla parete, le lancette fosforescenti segnavano le 3.48.
Chuck
sorrise.
L’aveva
scelto Blair quell’orologio.
La stessa
Blair che un paio d’ore più tardi si sarebbe svegliata per prepararsi al
matrimonio, il suo matrimonio.
Questo
pensiero lo disgustò terribilmente e, con un sorso, finì il liquido ambrato
rimasto nel bicchiere.
Solo un paio
d’ore prima, Gossip Girl aveva annunciato a tutti che la grande festa pre nozze
era riuscita perfettamente e aveva allegato un paio di foto alla notizia, foto
che Chuck non aveva avuto il coraggio di guardare.
D’un tratto
qualcuno bussò alla porta ed il ragazzo si alzò con aria perplessa, chiedendosi
chi potesse essere a quell’ora.
“Servizio in
camera, signore, c’è una cosa per lei” esclamò la voce oltre la porta e quando
Chuck l’aprì si trovò davanti un fattorino dall’aria familiare che stringeva
una busta.
“Questa è
arrivata per lei qualche minuto fa” esclamò l’uomo porgendogli la busta e,
quando il ragazzo l’ebbe afferrata, lo salutò con un rispettoso cenno del capo
e si dileguò nel corridoio illuminato.
Chuck
raggiunse il divano e aprì la busta con un sospiro.
Un biglietto
spiegazzato cadde e lui si piegò per raccoglierlo.
Qui c’è bisogno di te.
Una breve
frase scritta con la calligrafia disordinata di Serena e Chuck corrugò la
fronte perplesso, mentre tirava fuori un biglietto aereo.
Era un biglietto
per Parigi e aveva un’ora di tempo.
Il ragazzo
sospirò, guardandosi attorno indeciso sul da farsi e fece per rimettere il
biglietto nella busta ed ignorarlo, ma qualcosa lo trattenne.
Improvvisamente
la risata di Blair fece eco nella sua mente e Chuck si diresse in camera sua
quasi senza pensare.
Afferrò il
cellulare e compose rapidamente un numero.
“Fammi
preparare una limousine, sto per partire” annunciò con sicurezza.
Blair
Waldorf era raggiante quella mattina.
Non che
durante la notte avesse dormito molto, non lasciando nemmeno a Serena la
possibilità di dormire.
L’aveva
costretta a dormire con lei per poi tormentarla per tutta la notte con le sue
preoccupazioni, fino a quando, verso le quattro del mattino, la bionda era
crollata distrutta tra le braccia di Morfeo.
Ma la
Waldorf non aveva provato nessuna pietà per lei, così verso le sei e trenta del
mattino l’aveva nuovamente buttata giù dal letto, costringendola a sottoporsi
al restauro.
Così, mentre
truccatori e parrucchieri si occupavano di tutti gli ospiti della villa, il
catering assediava il piano di sotto per preparare l’intera residenza ad
accogliere gli importanti invitati.
Serena fu
sul punto di avere una crisi isterica, costretta a salire e scendere sotto gli
ordini di Blair, accertandosi sempre che la sua acconciatura non cedesse, così
quando ore dopo fu finalmente tutto pronto per iniziare, si ritrovò quasi a
tirare un sospiro di sollievo.
Quando entrò
in camera di Blair, la sposa era ferma davanti allo specchio, con una mano
poggiata sul ventre piatto e lo sguardo perso in qualche pensiero lontano.
Serena si
sedette silenziosamente sul letto e la guardò fino a quando Blair spostò lo
sguardo su di lei, concedendole un breve sorriso.
“Non sembri
molto felice per essere una sposa che sta andando sull’altare” esclamò la Van Der
Woodsen in tutta sincerità e Blair sbuffò continuando a sorridere.
“Non iniziamo
di nuovo, per favore” l’ammonì e Serena scrollò le spalle in segno di resa e
poi sorrise.
“Gli
invitati sono già tutti ai loro posti, il catering ha preparato tutto alla
perfezione, lo sposo sta per raggiungere la sua postazione e tu sei bellissima”
le disse alzandosi e prendendole le mani e Blair le sorrise emozionata.
“Da oggi
cambierà tutto” mormorò e Serena continuò a sorriderle.
“Non
cambierà mai quello che c’è tra di noi, Blair! Anche se tu stai per sposare un
lord e ti trasferisci a Parigi” sospirò, trattenendo l’emozione.
“Verrò a
trovarti spesso … sarà una buona occasione per rimpinzarmi di baquet e
passeggiare per le vie parigine” esclamò ed entrambe risero.
“Ti voglio
bene, S” sospirò Blair abbracciandola e la ragazza la strinse forte a sé.
“Ti voglio
tanto bene anche io, B” le rispose con un sospiro e poi si separarono.
Serena ebbe
come l’impressione che Blair stesse per dirle qualcosa, ma la ragazza sorrise
scuotendo la testa.
“Mio padre è
arrivato?” chiese Blair e Serena sorrise.
“Oh si, è in
fondo alle scale e muore dalla voglia di accompagnarti all’altare” sospirò e
Blair le sorrise, stringendole per l’ultima volta la mano.
“Allora
andiamo” esclamò avviandosi fuori dalla stanza.
I fotografi
immortalarono la loro passerella lungo le scale ed i loro sorrisi emozionati
fino alla porta, poi Serena sorrise e lasciò Blair nelle mani di suo padre,
raggiungendo gli invitati in giardino, dove sarebbe stata celebrata la messa, e
fece un cenno di assenso a Louis ed ai musicisti, mentre percorreva la navata,
sparpagliando petali di rosa e sistemandosi sull’altare.
Lo sposo
sorrise ed un suono armonioso si diffuse nell’aria, riempendo quel caldo giorno
di emozioni nuove.
Blair
sospirò, stringendo il sobrio mazzetto di fiori che teneva tra le mani, e
lasciando che il braccio forte di suo padre la sostenesse.
Apparve
sulla navata e mosse qualche passo in avanti, guardando gli invitati emozionati,
poi il suo sguardo si fermò su Serena che sorrideva da perfetta damigella e
saettò su Louis nell’esatto istante in cui sentì quella voce.
“Blair”.
La voce di
Chuck si insinuò rapidamente tra i suoi pensieri, bloccandole il respiro e
facendole sentire una fitta allo stomaco.
Si voltò con
estrema lentezza, mentre gli sguardi di tutti i presenti si erano già spostati
sulla figura scura dietro di lei.
Chuck era
fermo, in piedi, dietro di lei, il fiato corto per la corsa che evidentemente
aveva fatto ed i capelli leggermente scompigliati.
L’abbigliamento
come al solito impeccabile e l’aria agitata.
La stava
guardando e quello sguardo le provocò dolore.
Per qualche
istante la ragazza non seppe cosa dire, poi deglutì a fatica e aprì la bocca.
“Chuck”
esclamò con un filo di voce ed il ragazzo mosse un passo verso di lei,
tendendole una mano.
“Aspetta, ti
prego” sospirò e Blair pensò che Chuck Bass non pregava la gente, solitamente
impartiva ordini e basta.
Strinse il
mazzo di fiori con forza, decisamente agitata, mentre suo padre sospirava
lanciandole uno sguardo truce.
“Vogliamo proseguire,
tesoro?” le chiese incerto, invitandola a prendere una qualsiasi decisione.
Blair
respirò profondamente e si voltò verso Louis con uno sguardo di scuse.
Il ragazzo
la guardava con estrema serietà, un certo timore dipinto sul volto e
l’indecisione stampata negli occhi sinceri.
“Scusami
solo un attimo, Louis” esordì con la massima calma e, lasciando il braccio di
suo padre con uno sguardo affettuoso, si afferrò l’orlo del vestito e sfilò
davanti a Chuck, lanciandogli un’occhiata glaciale e sparendo dalla vista degli
invitati, rientrando in casa.
Il ragazzo
la seguì senza esitare, mentre Louis abbassava il volto sconfortato e Serena
scendeva lentamente dall’altare per raggiungere gli amici seduti in prima fila.
“Sapevo che
sarebbe arrivato in tempo” bisbigliò con un sorriso e Nate le sorrise
stringendole una mano, mentre Dan scuoteva la testa divertito.
Blair aveva
abbandonato il suo mazzo di orchidee su una sedia all’angolo della sala e
adesso si tormentava il velo del vestito nervosamente, mentre guardava Chuck
arrivare.
Si fissarono
per un lungo istante, infine Blair sospirò.
“Che ci fai
qui, Chuck?” gli chiese ed il ragazzo sembrò sorridere.
“Non potevo
lasciarti sposare lui senza fare nulla per evitarlo” mormorò e Blair scosse la
testa con un sorriso amaro.
“Dovevi,
invece” sospirò, ma Chuck scosse la testa avvicinandosi a lei.
“Blair, mi
spiace, mi spiace davvero, ma io non ci riesco a stare senza di te” sospirò e
la ragazza lo guardò arrabbiata.
“Allora
perché mi hai lasciato andare?” gli sputò addosso con rabbia e lui la guardò
con tristezza.
“Pensavo che
fosse la cosa giusta, ma vedendoti adesso non ne sono molto convinto” sospirò e
la ragazza deglutì a fatica, scuotendo la testa.
“No Chuck,
questo è sbagliato, è tutto sbagliato” esclamò esausta, passandosi una mano sul
viso ed allontanandola subito dopo, come se temesse di rovinare il trucco.
“Non
dovresti essere qui” sospirò e Chuck si mosse in fretta, coprendo la distanza
tra di loro.
“Dimmi che
vuoi sposare Louis, dimmi che ami lui, solo lui” le chiese, ma lei non rispose.
“Non ce la
fai a dirlo, vero? Non ci riesci perché la tua voce risulterebbe troppo falsa
perfino a te stessa” esclamò con estrema sincerità e Blair sospirò disperata,
trattenendo a stento le lacrime.
Quando alzò
nuovamente il viso verso di lui i suoi occhi erano lucidi e pieni di
un’infinita tristezza.
“Devi
andartene via, Chuck, devi lasciare che faccia le mie scelte senza di te”
mormorò ed il ragazzo la guardò da pochi centimetri di distanza, corrugando la
fronte quasi con perplessità.
“Cosa c’è
che non va, Blair? Perché sei così strana?” le chiese, afferrandola per il
polsi e costringendola a guardarlo ed una lacrima solitaria sfuggì al suo
controllo, rigandole una guancia.
Blair
corrugò la fronte e le sue labbra si incresparono.
“Sono
incinta, Chuck” esclamò lentamente ed il ragazzo sgranò gli occhi sorpreso.
In
quell’esatto istante Serena si fermò sull’arco d’ingresso, trattenendo Nate per
un braccio e sgranò gli occhi sorpresa.
“Ecco perché
eri così strana” esordì, senza riuscire a trattenersi ed entrambi i ragazzi si
voltarono a guardarla spaesati.
La bionda si
avvicinò a loro, senza sapere realmente cosa fare, mentre Nate boccheggiava
perplesso.
In quel
momento Blair sgranò gli occhi, aggrappandosi con una mano al braccio di Chuck,
mentre portava la mano libera al ventre.
Il suo volto
si contrasse in un’espressione di dolore e lei emise un respiro strozzato,
piegandosi su se stessa.
Serena
scattò in avanti.
“Blair, cosa
succede?” le chiese, ma la ragazza non riuscì a darle risposta e sembrò perdere
l’equilibrio, Chuck la sostenne e Nate balzò in avanti.
“Dobbiamo
portarla in ospedale” esclamò Serena agitata e Chuck la sollevò di peso,
stringendola tra le braccia.
“C’è una
limousine qui davanti” esclamò e Nate annuì, mentre Serena si allontanava verso
la porta.
“Vado ad
annunciare a tutti che le nozze sono sospese a causa di un malore della sposa e
vi raggiungo” esclamò, correndo via.
Spazio autrice: Salve mie care.
Mi scuso infinitamente per il ritardo, purtroppo sono stata troppo impegnata in questo periodo.
Comunque spero che questo penultimo capitolo vi piaccia...cercherò di non farvi aspettare tanto per l'ultimo.
Grazie di tutto.
Alla prossima _EpicLoVe_
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