Trouble

di Frency94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


 

 

E' la mia prima FanFiction su Criminal Minds, non so neanche con che coraggio l'ho pubblicata!!! Comunque spero che vi piaccia! :D





 







Era una giornata come tante altre negli uffici del BAU, i ragazzi del team stavano facendo una breve pausa caffè prima della consueta riunione per la scelta del caso da seguire.
Nel frattempo JJ, com'era solita, stava nel suo ufficio china su montagne di fascicoli contenenti le descrizioni dei casi più differenti: omicidi, rapimenti, scomparse... tutti atti di pura malvagità e di cui la giovane agente non riusciva a capacitarsi, solo il pensiero di poter confortare anche se minimamente le famiglie di quelle vittime, arrestando il colpevole, la spingeva a sottoporsi a quella tortura ogni singolo giorno; con la costante paura che prima o poi tutto ciò non l'avrebbe più toccata e sarebbe diventata indifferente a tutta questa perfidia.
Stava analizzando fascicoli da più di un'ora per cercare il più adatto alla sua squadra quando uno particolarmente ricco di dettagli attirò la sua attenzione. Si trattava di un omicida seriale che prediligeva vittime femminili con un' età dai venticinque ai trent' anni. Egli torturava le sue vittime, dopo di che le violentava ed infine le uccideva con un taglio netto alla gola. Fino a quel momento i corpi ritrovati che mostravano i segni di tale modus operandi erano dodici ma non era escluso ce ne fossero delle altre. 
JJ decise che questo caso aveva la precedenza su tutti gli altri così pensò di proporlo alla squadra.


Riunitosi tutti in sala riunioni dopo la pausa iniziarono subito a leggere il fascicolo proposto da JJ, questa iniziò a spiegare il caso nei dettagli: << Sono stati ritrovati dodici cadaveri di donne nel Virginia, tutte dai venticinque ai trent' anni ed uccise secondo lo stesso modus operandi ovvero prima torturate, poi violentate ed infine sgozzate con un taglio netto alla gola. La prima Mary Denver aveva venticinque anni ed il suo corpo è stato ritrovato due settimane dopo la sua scomparsa, l'ultima invece ovvero Tracy Wallace è stata trovata morta solo cinque giorni dopo la sua scomparsa>>
Quindi intervenne Reid << Sta degenerando; il tempo che passa con le sue vittime è diminuito da due settimane a soli cinque giorni, non gli basta più torturarle o violentarle, l'omicidio gli provoca sempre più piacere e se non ci diamo una mossa le vittime potrebbero diventare una o più al giorno>>
JJ allora concluse << Gli omicidi sono concentrati a Richmond e nei dintorni, ho già chiamato la polizia locale e ci aspettano entro due ore>>
<< Andate a prepararvi il Jet è già pronto>> Hoch poi si rivolse a JJ << Ottimo lavoro!>>


Allora preso il necessario salirono tutti sull' aereo per la Virginia con la ognipresente Garcia in collegamento attraverso la webcam.
Si erano seduti tutti, Emily, morgan e reid si stavano godendo un ultimo momento di svago prima di buttarsi nel lavoro; Hotch e Rossi invece stavano discutendo del caso.
JJ invece si sedette in disparte, questi omicidi l'avevano turbata particolarmente, quelle donne avevano più o meno la sua età ed alcune avevano dei figli che ora sarebbero cresciuti senza una madre chiedendosi perchè fosse capitato proprio a loro. Pensò ad Henry e a Will e il panico iniziò a nascere in lei, lei che ogni giorno con il suo lavoro rischiava di morire e di lasciare senza una madre un bambino di appena due anni. Gli occhi le iniziarono a riempirsi di lacrime ma riuscì a ricomporsi prima che le si avvicinasse reid, preoccupato dal fatto che si fosse tenuta lontano per tutto il viaggio << Hey, tutto bene?>>
Allora lei facendo finta di niente << Sì certo, quanto manca all'atterraggio?>>
<< Non lo so, penso circa mezz'ora>> e ancora più preoccupato << Sei sicura di star bene? Ti vedo un po' giù! >>
E questa con un sorriso un po' incerto << Sicurissima, sto bene, non preoccuparti!>>
Quindi dopo averle dato una pacca sulla spalla tornò dagli altri amareggiato per non essere riuscito a farla parlare. Lei, con una paura crescente dentro di se, si mise a rileggere per l'ennesima volta quei fogli cosparsi di scene raccapriccianti cercando di capire qualcosa di più sulla mente perversa di colui che aveva osato trattare in quel modo quelle povere donne.
Così trascorse il tempo rimanente fino all'atterraggio all'aereoporto di Richmond.


Continua...

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Ecco il secondo capitolo! L'ho scritto un po' di fretta quindi ci potrebbe essere qualche errore! Spero vi piaccia! :)

 






Appena atterrarono arrivò ad accogliere la squadra il capo della polizia locale, Brandon Stewart che, li avrebbe scortati in centrale.- Ci rivediamo agente Hotchner!-- Già, purtroppo sì; ora è meglio andare, non vorrei perdere altro tempo prezioso- concluse l'agente con una certa fretta.
Detto ciò gli agenti salirono sui Suv della locale e si diressero alla centrale di polizia.

 

Una volta arrivati si sistemarono in una stanza piuttosto ampia arredata con un grande tavolo posto al centro, una lavagna e una bacheca.
Gli agenti sistemarono subito i computer e si collegarono con Garcia che li salutò calorosamente, com'era suo solito.
Allora iniziarono a discutere il caso con l'agente Stewart.
JJ iniziò con l'elenco degli omicidi -Fino ad'ora sono stati ritrovati dodici corpi: il primo quello di Mary Denver, venticinque anni, è stato ritrovato due settimane dopo la sua scomparsa, i tre successivi, ovvero quelli di Emily Wilson, Emma Campbell e Rose Rogers, tutte e tre di ventisette anni, sono stati trovati nella periferia di Richmond dodici giorni dopo la scomparsa; poi altre cinque, Rachel Evans e Christina Coleman, trent'anni, Sarah Reed, Susan Parker e Sophie Mitchell, ventisei anni, sono stati rinvenuti 9 giorni dopo la scomparsa, dopo di che i cadaveri di Grace Adams e Charlotte Hill, ventinove e trent'anni, sono stati scoperti 7 giorni dopo la scomparsa e infine Tracy Wallace, venticinque anni ritrovata solo cinque giorni dopo.-
Morgan allora intervenne -Sta degenerando molto velocemente, non possiamo permetterci di perdere tempo. Avete trovato collegamenti fra le vittime?-
-Fino ad ora nulla agente, sembrano non avere nulla in comune l'una con l'altra, oltre all'età ovviamente- concluse  l'agente Stewart.
Quindi Hotch -JJ, di a Garcia di cercare informazioni sulle vittime, i loro spostamenti, il loro lavoro, qualunque cosa!-
- Ok, la chiamo subito-
- Agente, ci può portare sulle scene del crimine? Vorremmo capirne qualcosa di più.-
- Sì, certamente.-
- Benissimo, Rossi e Morgan, voi andate con l'agente; Reid e Prentiss, voi due andate a parlare con il medico legale; JJ tu ed io parleremo con i famigliari delle vittime. E' tutto chiaro?-
Gli agenti annuirono e si misero subito all'opera.



Emily e Reid andarono all'obitorio dove il medico legale aveva compiuto le autopsie. I corpi erano stesi uno affianco all'altro sui tavoli operatori; donne bellissime a cui la vita è stata strappata via ingiustamente.
Il medico legale iniziò a spiegare le cause del decesso - Come potete notare tutte e dodici le donne sono morte per dissanguamento a seguito di un taglio netto alla gola che ha reciso la carotide. Prima di morire però abbiamo segni evidenti di torture e violenza.-
Emily allora - Avete trovato del DNA estraneo sui corpi delle vittime?-
- Sì agente, l'ho già fatto analizzare, però non combacia con nessuno dei campioni presenti nel database federale-
- Questo significa che la sua fedina penale è pulita- concluse Reid



Continua...

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***







 

 


Morgan e Rossi andarono sui luoghi di ritrovamento dei cadaveri, tutti posti diversi con nulla in comune, un cassonetto dei rifiuti, un vicolo lontano dal traffico, una casa abbandonata… Tutto ciò non face altro che aumentare la confusione degli agenti che non sapevano da che parte iniziare per trovare il colpevole di questi crimini.

 

 

Hotch e JJ stavano aspettando l’arrivo dei famigliari delle vittime, avrebbero dovuto ricevere il marito di Grace Adams e la sorella di Mary Denver. JJ si ritrovò nuovamente angosciata dal caso, era cosciente del dolore provocato dalla perdita di un famigliare, lei stessa l’aveva provato sulla sua pelle dopo la morte precoce della sorella, suicidatasi perché non riusciva più a reggere alle difficoltà che quotidianamente doveva affrontare per vivere. Inoltre si immedesimava in ognuna delle vittime, ragazze della sua età sposate e con figli, non riusciva ad evitare il pensiero che questo sarebbe potuto capitare a lei stessa. Una lacrima le rigò il volto ma si affrettò ad asciugarla senza attirare l’attenzione del collega, quest’ultimo però da buon profiler qual’era aveva intuito che qualcosa turbava la collega però non vedendola nascondere tutto ciò decise di non chiederle spiegazioni, almeno per il momento. 
Il primo ad arrivare fu il marito di Grace Adams, JJ lo accompagno in una stanza riempita solo con un divano ed una macchinetta per il caffè.
Fece accomodare il signor Adams e gli offrì una tazza di caffè che questo accettò riconoscente. 
- Mi despiace averla disturbata ma vorrei farle qualche domanda a proposito di sua moglie, non è obbligato a rispondere.
- Certamente, qualsiasi cosa per aiutarvi a trovare il colpevole!
- Grazie mille. Allora potrebbe dirmi i percorsi abituali di sua moglie? Ci servirebbe conoscerli per metterli in relazione a quelli delle altre vittime.
Il signor Adams sospirò ed iniziò a illustrarle - Solitamente portava nostro figlio all’ asilo alle otto e dopo di che andava a lavorare in una banca li vicino, poi alle tre staccava dal lavoro e andava a prendere James all’asilo e tornavano a casa. Tutto qui… non ha mai fatto nulla di male- sbattè i pugni contro il muro - perché lei? Perché proprio lei? Cosa dovrò raccontare a mio figlio quando chiederà di sua madre? Cosa?
- Mi dispiace, so come ci si sente ma non deve perdere la calma, riusciremo a trovare il colpevole.- cercò di calmarlo JJ.
- Cosa? Pensa davvero di sapere come ci si sente?- Detto ciò uscì velocemente dalla stanza sbattendo violentemente la porta e lasciando Jennifer nello sconforto, consapevole di aver fallito il suo compito.
Immediatamente arrivò Hotch, preoccupato da quell’uscita e vedendola sconvolta si sedette accanto a lei -Hey, non ti abbattere, non è facile il nostro lavoro, può capitare che qualche volta ci sfugga di mano la situazione!
JJ allora presa alla sprovvista dal suo tentativo di consolarla - No, non dovrebbe succedere. Quell’uomo ha già sofferto abbastanza e io ho solo peggiorato la situazione. - Quindi si alzò e uscì da quella stanza che incominciava ad esserle stretta.

 

Poco dopo arrivò Lisa Denver, la sorella di Mary Denver, la prima vittima. Fu Hotch questa volta ad interrogarla sui movimenti della sorella. Come Grace Adams aveva una vita piuttosto monotona: casa, scuola e lavoro, nulla di più, non usciva la sera e non aveva un ragazzo.
I percorsi fatti dalle due ragazze non avevano nulla in comune, erano davanti a un altro vicolo cieco.

 

A fine giornata la squadra si ritrovò per discutere ciò che avevano scoperto, quindi praticamente niente.
Garcia li chiamò - Buonasera ragazzi, ho fatto ricerche super accurate sulle vittime ma non ho trovato nulla che le accomuni! Mi dispiace… passo e chiudo!
Rossi allora intervenne - E’ stata una giornata sfiancante per tutti, ora è meglio andare a riposarci, ci servirà avere la mente lucida domani!
Tutti convennero e andatono in albergo dove si ritirarono immediatamente nelle proprie stanze.




Continua...

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***



 




Jj si diresse verso la sua stanza, entrò e si chiuse la porta alle spalle; appoggiò la borsa e i fascicoli riguardanti il caso sulla scrivania. Dopo di che si stese sul letto, distrutta, cercando di non pensare agli avvenimenti di quella giornata, appena chiudeva gli occhi però i volti delle vittime le affioravano alla mente, i loro corpi martoriati dalle mani di un essere spregevole; pensò al povero marito che aveva interrogato qualche ora prima, al figlio a cui senza una ragione era stata portata via la madre… Si ritrovò a piangere, di nuovo, e tra le lacrime riuscì ad addormentarsi. Il suo sonno fu tormentato in continuazione da terribili incubi così quando la mattina seguente si svegliò di pessimo umore e per nulla riposata.


Il team si radunò alle sette e mezza nell’atrio dell’albergo e poi si avviarono insieme verso la centrale dove trovarono l’agente Stewart già pronto a darsi da fare.
- Buon giorno agenti! Sono ai vostri ordini, cosa avete intenzione di fare oggi?
Hotch allora iniziò - Vorrei parlare con i famigliari delle altre vittime, vedere se hanno delle conoscenze comuni e..- fu interrotto da una giovane agente che gli venne incontro.- Hanno trovato il corpo di un’altra donna, Anna Smith, ventinove anni, a pochi isolati da qui.
Jj improvvisamente sbiancò, la testa le iniziò a girare ma riuscì a mantenere la calma. Tutto ciò però non passò inosservato da Morgan che non appena i colleghi furono andati via le si avvicinò lentamente
- JJ… tutto bene?- le chiese preoccupato.
- Come? Sì, sì cusa, ero distratta. - concluse brevemente.
- Sei sicura? Ti vedo molto pallida.
- Sì ho solo un po’ di mal di testa, niente di che.
-  Ok! Ora vieni, Hotch ha detto che dobbiamo andare sul luogo di ritrovamento del cadavere mentre loro parlano con i famigliari delle vittime. 

 

Salirono in macchina e Morgan guidò fino al luogo del ritrovamento, li scesero e videro che la zona era già stata delimitata per evitare che qualcuno contaminasse la scena. Era un vicolo stretto, lontano dal centro e dal traffico; il corpo giaceva in una pozza di sangue, la parotide recisa da un taglio netto e il corpo martoriato dalla tortura e dalla violenza. Probabilmente si era ribellata in un tentativo estremo di salvarsi da una sorte tremenda, tutti i tentativi però erano risultati vani nei confronti della forza bruta di quell’uomo. 
Il modus operandi era in tutti i particolari identico a quello usato per le altre dodici donne. Chiamarono Rossi per informarlo di ciò che avevano appena visto all’improvviso però una donna sulla quarantina corse verso di loro
- Scusate, ho saputo che qui è stato trovato il cadavere di una donna…
Morgan allora - Mi scusi signora ma qui non può stare!
- Me ne vado subito, volevo solo dirvi che quasta mattina ho visto un uomo correre via da questa strada, era molto di fretta poi l’ho visto salire su un furgoncino giallo. Pensavo che potesse interessarvi. - finì rapidamente.
- Ma se è così può restare, stiamo tornando alla centrale, potrebbe venire con noi? Ci potrebbe servire per un identikit dell’assassino.
- Certamente agente! Comunque è una sua collega quella ragazza? - indicò JJ.
- Sì, perché me lo chiede?
- La trovo alquanto sconvolta e pallida, sembra che faccia quasi fatica a reggersi in piedi.
Morgan allora preoccupato - Mi scusi, può aspettarmi alla macchina? Arrivo subito!
- Sì certamente.
L’agente allora andò verso JJ che trovo poco distante, in lacrime e scossa dai singhiozzi.

 

Continua…

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