Polaroid

di silent cloud
(/viewuser.php?uid=119254)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Want To Hold Your Hand ***
Capitolo 2: *** What Goes On? ***
Capitolo 3: *** I Want To Tell You ***
Capitolo 4: *** You Like Me Too Much ***
Capitolo 5: *** Don't Pass Me By ***
Capitolo 6: *** Not A Second Time ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** I Want To Hold Your Hand ***


I Want to Hold Your Hand

 



And when I touch you I feel happy inside
It's such a feeling that my love
I can't hide



 

(1963)

Rossa. Incredibile. Ero sicuro fosse bionda.
Invece è rossa.
E gli occhi, gli occhi sono blu.
E’ bellissima, ancor più bella che in bianco e nero.
Sta stringendo la mano a George, gli sorride.
Scordatelo, bello mio, lei me la prendo io.
Mi avvicino a loro, fulminando quel guastafeste di un chitarrista.
“Felice di conoscerti, sono Paul”.
“Jane”.
Le porgo la mano.
La sua, nella mia, è piccola e gelida. La sento fremere per il contatto con il mio calore.
Forse tengo stretta quella manina bianca e minuta per un secondo di troppo, perché Jane la sfila gentilmente dalla mia.
Mi sento arrossire per l’imbarazzo.
Sei davvero uno stupido, Macca.








Just a word before I go.

Il contest a cui dovevo partecipare prevedeva che, su 13 canzoni che mi venivano assegnate, io scrivessi 13 drabbles sulla coppia Paul/Jane.
Purtroppo per problemi personali (e tanta tanta pigrizia) non sono riuscita a finirle in tempo.
Sette di queste tredici capitoli sono rimasti lì, in attesa di una decisione da parte mia.
Ed ecco qui il primo.

Riguardo al titolo, la Polaroid è una macchina fotografica che fa foto istantanee. Nel mio piccolo cervellino, infatti, dovevano essere tanti piccoli scatti fotografici, non riflessioni, non monologhi interiori, solo momenti, dialoghi della vita di coppia di Paul e Jane.

Grazie mille a chiunque commenti, o anche solo legga, grazie davvero.

Hare Krishna, Jules.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** What Goes On? ***


What Goes On?

 

 

The other day I saw you as I walked along the road,
but when I saw him with you I could feel my future fold.
It's so easy for a girl like you to lie,
Tell me why.

 
 

(1963)

“Ciao, Paul!”
Jane gli si avvicinò per baciarlo timidamente sulla guancia.
“Ciao” borbottò lui in risposta, accennando un saluto con il capo.
Lei lo guardò sconcertata e gli chiese educatamente: “Qualcosa non va?”
Paul alzò le spalle, cercando di dissimulare la gelosia che lo tormentava dal giorno prima.
“Ieri ti ho vista”, disse in fretta, come se la cosa non lo interessasse per nulla. “Eri a braccetto con un ragazzo”.
“Ah, sì! Peter!” esclamò Jane rivolgendogli un sorriso raggiante. “Devi conoscerlo assolutamente!”
Paul alzò un sopracciglio, scettico. Non poteva dirgli subito chi diavolo era quel maledetto ragazzo e smetterla di prenderlo in giro?
“Vedrai” insistette lei “mio fratello ti piacerà!”







Just a word before I go.


Sempre il 1963, la relazione tra Paul (aaofdsjifgodfjio, 26 novembre, Bologna) e Jane è ancora all'inizio inizio, tipo le prime volte che uscivano.
Ringrazio tutte le amorevoli donzelle che hanno letto, in particolar modo Midori e Shaileen, che hanno avuto la bontà di recensire e che mi hanno fatto sentire amata, lol.

Hare Krishna ev'rybody, Jules.

P.s. Ci tengo a precisare che Peter Asher era davvero un tenerello, con i suoi capelli rossi, e gli occhialoni. Davvero tanto, guardate guardate guardate!






Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I Want To Tell You ***


I Want To Tell You



My head is filled with things to say
When you're here
All those words they seem to slip away

(It's only me, it's not my mind)

 
 
(1963)

“In realtà… ehm… no”.
Paul accompagnò il balbettio con un gesto vago della mano.
“È vergine, vero?” domandò John.  “Be’, diciassette anni sono l’età perfetta per la prima scopata."
"Georgie glielo potrà confermare” concluse rivolgendo un sorrisetto sardonico al chitarrista, che si limitò a stringersi nelle spalle.
“Fanculo, Lennon” lo rimbeccò Paul “È che quando sono con lei, nella mia mente…  whoa!  Mi dimentico tutto quello che voglio dirle, persino di respirare”.
John scoppiò in una risata rauca.
“Porca puttana, sei innamorato sul serio, allora!"
"Poi, quando te la sei scopata chiamami, così ti faccio l’applauso” aggiunse mentre Paul si girava dall’altra parte per non far vedere che era arrossito.








Just a word before I go.

GLI ANNUNCI PER I BIGLIETTI DI PAUL SONO OVUNQUE, GENTE, OVUNQUE. ODDIO, GUARDATE QUA. CIOE'.
Ok, calma calma calma. Vedete le pubblicità qui su EFP? Sono annunci per il concerto di Paul. Le pubblicità su Google? IDEM.
E mi è arrivato il biglietto, mi è arrivato a casina posso toccarlo e sopra c'è scritto PAUL MCCARTNEY, ASHAKASHAKASHAKA.
In ogni caso. Sono iperagitata, ho bisogno di sfogarmi, chiedo perdono. E prima o poi lo beccherò anche da Badiani, perché viene a comprare il gelato a Firenze, a due minuti da casa mia.
Qwertyuiop.

A parte questo, volevo dirvi. "It's only me, it's not my mind" è la frase che sarebbe dovuta andare nella canzone al posto di "It is not me, it's just my mind", e io l'ho adottata come la mia bambina.
Grazie a Shaileen, Midori e Glenn per aver recensito, grazie mille davvero. (CONTINUATE, CONTINUAAATEEEE!) <3

Jules.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** You Like Me Too Much ***


You Like Me Too Much

 
 

You've tried before to leave me
But you haven't got the nerve
To walk out and make me lonely
Which is all that I deserve
You'll never leave me and you know it's true
'Cause you like me too much and I like you

 

 
(1965)
“Paul, la finestra”.
“Ho caldo, Jane”.
Alzo un attimo lo sguardo verso di lei. È il mio studio, che diamine, e non ho nessuna intenzione di chiudere quella dannata finestra.
Jane si alza con un gesto stizzito e, avvicinatasi alla finestra, la chiude di scatto.
“Ho detto ‘ho caldo’, sei forse sorda?”.
“Sfilati il golf, allora”.
La ignoro e mi alzo per spalancare la finestra.
Lei mi guarda con occhi rassegnati, socchiude la bocca per dire qualcosa.
Ci ripensa, però, e abbassa lo sguardo.
Mi siedo nuovamente e riprendo in mano la penna.
Camuffo un sorrisetto che mi spunta sulle labbra: è inutile, non ce la fa. Le piaccio troppo.







Just a word before I go.

E qui iniziano le dolenti note.
Per questo capitolo mi sono basata su un aneddoto raccontato da Marianne Faithfull, che racconta che ci fu un battibecco tra Paul e Jane perché lui voleva la finestra chiusa e lui aperta.
Ovviamente Marianne l'ho tolta di mezzo, perché
era inutile ai fini della storia, gh.
Anyway, sto morendo di sonno e non ho voglia di dilungarmi tanto perché sono una pesaculo.
E mi stanno buttando fuori dal computer, perché devo andare a letto alle undici come tutte le brave bambine. Dah. E devo anche finire studiare letteratura greca. :|
Quindi, ringrazio, come sempre, chiunque abbia letto e in particolar modo Glenn, Midori, Siksa, ObladìObladà e Astrasi che hanno commentato, e sì, SIETE DELLE DONNE FIGHE.
A Krishna.

Jules.

E lei, anche se non c'entra nulla, è Marianne, il cosiddetto "angelo con le tette" che, come potete ben vedere, sono enormi.


E lei, anche se non c'entra nulla, è Marianne, il cosiddetto

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Don't Pass Me By ***


Don’t Pass Me By

 

 

I'm sorry that I doubted you
I was so unfair
You were in a car crash
And you lost your hair
You said that you would be late
About an hour or two
I said that's all right
I'm waiting here just waiting to hear from you

 
 

(1966)

Urlo. Frenata. Buio.
 
Dolore?
No, quello no.
 
L’asfalto ha il sapore del sangue. Non riesco a muovermi, ma non importa, da qui posso vedere le stelle. Jane non mi vedrà tornare, si arrabbierà, sono uscito senza neanche salutarla. Cazzo, avrei dovuto dirle che …
 
“Paul?”
 
Spalanco gli occhi.
 
“Stavi piangendo”.
“Io … un incidente” provo a balbettare a fatica, asciugandomi le lacrime con il dorso della mano.
“Tranquillo, era solo un brutto sogno”, sussurra lei accarezzando i miei capelli come faceva mia madre quando da bambino mi svegliavo urlando nel cuore della notte.
“Jane, ti … “
Non riesco a finire la frase: scoppio a piangere nascondendo il volto tra i cuscini.








Just a word before I go.

Rieccomi qui, a tediarvi di nuovo.
Penso che chiunque abbia capito che mi sono liberamente ispirata alla leggenda della morte di Pablito. Per un periodo ci sono stata fissatissima, mi ossessionava, ho passato ore ad ascoltare canzoni all'incontrario, e vivevo nel terrore, perché dovete sapere che io ho una paura folle del buio, ma proprio tanto, e quindi tutte le volte che ero a letto mi veniva l'ansia a forza di pensare che in realtà Paul era morto. Adesso però, che sono passati due anni, anche se ho ancora paura del buio, ho passato questa fase oscura della mia v... OK. QUESTA CONVERSAZIONE IMBARAZZANTE E' GIA' DURATA ABBASTANZA.
Siete state gentilissime a leggere (c'è un bordello -ok, non così tanto, ma un po' sì- di visualizzazioni), e soprattutto Siksa, ObladiOblada, Glenn e Midori, a commentare.
Davvero, mi fa molto piacere che continuiate a seguire, aaaaw.
Buon fine settimana/ponte/quello che è a tutte.

Jul, jules.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Not A Second Time ***


Not A Second Time

 

You're giving me the same old line
I'm wondering why
You hurt me then
You're back again
No, no, no, not a second time

 

(1968) 

Non si era stupita nel trovarmi davanti al suo portone, la testa ciondolante e gli occhi socchiusi.
Mi aveva riaccompagnato a casa pazientemente, sopportando il mio incessante farfuglio in una lingua che non era neanche più inglese.
Mi aveva sorretto la testa quando mi ero accasciato sul cesso piangendo e supplicandola di uccidermi, ché non ne potevo più di vomitare, tanto sarei morto lo stesso.
Se n’era andata, infine. Era uscita in silenzio, ed io mi ero alzato barcollando per ficcare la testa sotto il getto d’acqua fredda del rubinetto.
Avevo trascorso la notte sdraiato sul pavimento del bagno, grondante, a gemere che in fondo chiedevo solo una seconda occasione.







Just a word before I go.

Siamo giunti infine al penultimo capitolo, a meno che non mi venga in mente di continuare la drabble che avevo lasciato a metà.
Ammetterò che, ehm, ho scritto questo capitolo appena dopo un'esperienza etilica abbastanza imbarazzante e travagliata
. Molto imbarazzante, per la verità.
Diciamo che, a parte l'ultima parte in cui nessuno mi ha lasciata sul pavimento del bagno, ma mi hanno ficcato a letto in balia di me stessa -e ringrazio Krishna d'essere ancora viva-, è più o meno ripresa pari pari.
Vabbè, insomma, mi sto commuovendo perché il prossimo capitolo sarà l'ultimo, accidenti. Che poi fanno anche schifo, ma io mi commuovo lo stesso.
E mi commuovo anche perché c'è gente che commenta, dannazione. Glenn, Midori, ObladiOblada, MrBadGuy e Siksa, grazie infinite, grazie a voi e alle 52 persone che almeno hanno aperto questa pagina. :'D
Cya soon, alla prossima -e ultima?- volta.

Jules.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Epilogo ***



Epilogue




Listen, do you want to know a secret?
Do you promise not to tell, adh?

Woh, woh, woh
Closer, let me whisper in your ear
Say the words you long to hear
I'm in love with you, oo

 

 (1964)

Il suo occhio destro è un po' sbilenco.
In realtà tutta la metà destra del suo volto lo è. L'occhio, il sopracciglio, persino l'angolo della bocca.
Quando sorride, l'occhio si incurva ancor più verso il basso, le due parti del viso si scindono come se appartenessero a due volti differenti.
Ogni tanto, abbracciandomi, mi sussurra una cosa, sempre la stessa; il naso dalla punta all'insù mi sfiora l'orecchio.
"Jane, ho bisogno di dirti una cosa".
Mi scosta i capelli con due dita.
"Ti amo".
Poi sorride, lo sento sorridere nonostante non mi giri a guardarlo, e so che in quel momento il suo occhio destro è più sbilenco che mai.










Just a word (the last one) before I go.

Ok, c'ho messo tipo il doppio del tempo a pubblicare questo capitolo. L'ultimo, ahimè.
Il fatto è che non oso pubblicarlo, perché so già che mi mancherà questa storia. Non che sia niente di che, ma le vostre recensioni e tutto, e vedere che ci sono persone che mi hanno seguita fin dall'inizio o quasi mi commuove.
E poi ho Junk come sottofondo  e rende tutto così nostalgico e lacrimoso, stupido Paul.
Che dire, che dire. Quest'ultimo coso è datato 1964 -quindi un salto indietro- perché nonostante gli scazzi e tutto, volevo mettere l'accento sul fatto che Paul e Jane, alla fine, anche se non per molto si sono amati davvero. E in realtà ho qualcosa tipo altre cinque drabble catastrofiche (in cui si tirano i piatti dietro) a metà che non pubblicherò perché fanno pena. Bahahahaha.

Davvero un grazie gigantissimo a tutti, specialmente a Glenn, Midori, Siksa, e ObladiOblada, che hanno sempre commentato e fatto un sacco di complimenti, grazie mille, donne fighe (e sssh, non osate contestarlo), grazie, grazie, grazie. E ovviamente anche a Julia In The Sky With Diamonds, che ha commentato l'ultimo capitolo e in quanto mia omonima si merita una menzione speciale.
Nel caso in cui vi mancassi (dubito, ma amen), o comunque vogliate avere delle interessanti conversazioni con me, cosa che io personalmente non farei mai, io vivo sono su Facebook, quindi basta andare sulla mia pagina d'autore, quella con la presentazione bella lunga, sì.

E, per citare il Conte, in questo momento tragico... http://www.youtube.com/watch?v=UmR3fyQ2wao (<---- Guardate, guardate, guardate!)

E' il Conte, che fa il conto alla rovescia per il conto finale.
Tre, due, uno.

E il resto è silenzio.



OK, fijjfioodgifijoserjierwojawioairoereiogf. No, perché a me Let's Spend The Night Together (e la voce del Jaggy) mi fa quell'effetto. E ce l'ho anche come suoneria del cellulare, quindi potete immaginarvi. E sono le undici e un quarto, e sto cantando a squarciagola. E devo rivedere I love Radio Rock, è quasi tre mesi che non lo guardo. Adesso un respiro, e il punto finale, dai.

Adieu, Plant. <3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=835387