La battaglia contro l'ombra

di alicew in wonderland
(/viewuser.php?uid=156323)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La nuova minaccia ***
Capitolo 2: *** il diario segreto ***
Capitolo 3: *** Amicizia, lealtà, coraggio e amore ***
Capitolo 4: *** Sangue ***
Capitolo 5: *** L'incubo ***
Capitolo 6: *** La riunione ***
Capitolo 7: *** La cripta di San Marco ***
Capitolo 8: *** Lontano da casa ***
Capitolo 9: *** Un invitato speciale ***
Capitolo 10: *** Un destino rivelato ***
Capitolo 11: *** Il vero obbiettivo di Shadow ***
Capitolo 12: *** Nei guai ***
Capitolo 13: *** La salita all'Olimpo ***
Capitolo 14: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 15: *** L'unione fa la forza ***
Capitolo 16: *** Epilogo: Nuovi segreti ***



Capitolo 1
*** La nuova minaccia ***


Venezia,in casa Dante si dedicava alla lettura di un giornale mentre Zhalia stava riordinando vecchi documenti sparsi qua e là sul tavolo della cucina. Qualcuno bussò alla porta, Dante posò il giornale sulla poltrona con cura,segnando con una matita la pagina alla quale era arrivato a leggere, si diresse così verso la porta: "Ragazzi non vi aspettavo! Come mai siete qui in questa giornata di sole? Non vi eravate decisi a prendervi un weekend libero?" "Stavamo per andare al mare...", disse Lok grattandosi la testa, "Ma poi abbiamo deciso di venire da te perché io ho avuto un pessimo presentimento...", disse Sophie facendosi seria, "Già, secondo lei c'è una minaccia in arrivo, cosa che non è possibile dato che abbiamo vinto anche questa volta!" Lok rivolse un'occhiata di rabbia a Sophie, sentendo che il suo fine settimana era, ormai, da dimenticare. "Sarà meglio discuterne insieme." Disse Dante dirigendosi verso la cucina per chiamare Zhalia. Lok e Sophie si erano seduti in soggiorno in attesa di poter parlare, si aprì lo zaino di Lok: "Siamo già arrivati?" era Cherit, che non aveva fatto altro che dormire per tutto il tempo, che si sorprese nel vedere che al posto di una spiaggia con il sole abbagliante c'era la casa di Dante. "Ragazzi ora possiamo parlare." Dante entrò nel soggiorno con Zhalia che sorrise e salutò tutti. I due cercatori si sederono sul divano di fronte a Lok, Sophie e Cherit. Sophie cominciò a parlare: "Vedete eravamo in stazione e... ho sentito una voce! Una voce che diceva di essere pronti perché il male avrebbe fatto ritorno e non l'ho sentita solo io perché mio fratello Lucas mi ha chiamata al cellulare subito dopo ripetendo le stesse cose che erano state dette a me! Così abbiamo preso la decisione di venire qui a parlare con te Dante per capire cosa sta succedendo!" Dante la guardò e ripose: "Sophie, se hai sentito quella voce c'è solo una spiegazione. Ti ricordi quando abbiamo sconfitto la Spirale e la missione del recupero dell'amuleto segreto del Polar Bear in Antartide?" "Sì che mi ricordo!" "Bene, c'era un'iscrizione che riguarda Lord Casterwill e i suoi discendenti, ho impiegato un po' a tradurla ma dice -COLUI CHE DISCENDENTE DEL PRIMO E', I POTERI DEL PRIMO HA. IL MALE EGLI SAPRA' ANTICIPARE E CON LA SUA SAGGEZZA LO POTRA' SCHIACCIARE-" "Poco profetico!" Commentò Zhalia al fianco di Dante che fino ad allora si era limitata ad ascoltare. "Che vorrebbe dire? Che per caso Sophie ha ragione e che dobbiamo combattere di nuovo?" "Precisamente Lok!" "ma perché Dante dobbiamo fare tutto noi? Abbiamo rischiato la vita troppe volte! E' ora che anche gli altri membri della Fondazione se ne occupino!" "Già Cherit,ma noi siamo i migliori! Io poi mi sto annoiando! Ultimamente non ho più voglia di indagare sul caso di un gatto smarrito, mi emoziona di più indagare sul nostro nuovo nemico!" Zhalia sorrise dicendo:"Ecco perché ultimamente eri stressato, a te non piacciono i gatti e poi non provi più il brivido dell'avventura da circa due mesi!" "Ho provato altri brividi di recente... e poi non è vero che odio i gatti! Mi piacerebbe solo che non venissero a propormi di indagare su un gatto smarrito!" "A che genere di brividi ti riferisci Dante?" Disse ingenuamente Lok. A quelle parole Dante si paralizzò e divenne rosso, Zhalia si morse un labbro per nascondere un'espressione di imbarazzo. "Ah l'amore..." Sospirò Cherit e i due cercatori lo apostrofarono con un'occhiata mentre Lok scoppiava in una sonora risata che fu interrotta dall'illuminarsi del megaschermo di fronte a loro. "Metz! Ne è passato di tempo!" "Ciao Dante, è una fortuna che siate già tutti riuniti perché non ho buone notizie..." "Cos'è successo!" Lo sguardo di Dante era serio e fisso, già immaginava qualcosa collegato alla voce sentita da sophie: "Una base della Fondazione in Canada è stata completamente distrutta una sola persona che ha lasciato una lettera e si parla di te Dante: -L'UOMO CHE IL TITANO CALIBAN HA, PRESTO ALLA MIA POTENZA SI PIEGHERA', IL MALE LO SEDURRA' E A ME SI UNIRA'. CERCATORI TREMATE, LA SCONFITTA E' VICINA E LA SOLA CHE SOPRAVVIVERA' E' CHI NEI POTERI E' ANCORA BAMBINA- Dante ti prego, qualunque cosa accada promettimi che resterai fedele alla Fondazione Huntik!" "Starò attento te lo prometto. A proposito ti racconto della voce sentita da Sophie qualche ora fa... Ragazzi perché non andate a preparare i bagagli? Zhalia pensa anche al mio." Sophie e Lok uscirono di casa con Cherit: "Sophie, secondo te Metz ci voleva avvertire di qualcosa riguardo a Dante?" "Non lo so Lok, ma di sicuro dobbiamo controllare che non faccia niente di stupido" "Non è nello stile di Dante!" "Ragazzi penso che non sarà una missione semplice." Concluse Cherit posandosi sulla spalla di Lok. Zhalia aveva terminato il suo bagaglio e si stava concentrando sull'armadio di Dante cercando in tutti i cassetti il necessario per il viaggio: "E adesso come faccio a dirglielo! Se solo non fosse arrivata questa nuova minaccia sarebbe tutto più semplice... No deve saperlo! Quando torneremo dal Canada glielo dirò!" Si bloccò di colpo, sentiva i passi di Dante sulle scale, mise frettolosamente biancheria intima, magliette e felpe di lui in valigia e nel momento in si abbassava la maniglia della porta prese il foglio sul letto e lo nascose sotto le coperte: "Zhalia è tutto ok?" "Sì ho appena finito!" "Bene, Lok e Sophie sono arrivati, scendi che definiamo i dettagli." "Arrivo subito!" Prese il foglio, lo riguardò e lo posò in valigia. In soggiorno Zhalia si mise a sedere su una poltrona mentre Dante estraeva l'Olotomo da sotto il tavolo: "Cercatori abbiamo una missione! Missione LA BASE DI TORONTO trovare tra i resti il diario della base e notizie utili sul nuovo nemico." Il giorno dopo Dante chiuse la porta di casa: "Si riparte!" Cinse con un braccio le spalle di Zhalia e la fissò intensamente: "Non preoccuparti delle parole della lettera, andrà tutto bene!" "Ho fiducia in te Dante" Si avviarono così verso l'areoporto.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** il diario segreto ***


Erano diverse ore che i cercatori erano sull’aereo. Zhalia stava scrivendo nel suo diario, Lok parlava con Cherit della base distrutta, Dante dormiva e Sophie leggeva un vecchio libro di famiglia. “Signori vi informo che abbiamo iniziato la fase di discesa, siete pregati di allacciare le cinture e di portare lo schienale in posizione verticale.” Al ritiro bagagli tutti si accorsero che Sophie era strana: stava ferma, immobile con lo sguardo fisso a terra; era di nuovo la voce: “ATTENZIONE, IN QUESTA CITTA’ SI NASCONDE IL MALE CHE COLPIRA’ QUANDO MENO TE LO ASPETTI! VAI CON IL GRUPPO ALLA BIBBLIOTECA!” “Biblioteca!” Sussurrò Sophie. “Hai detto qualcosa Sophie?” Chiese Dante con fare preoccupato, “Sì, dobbiamo andare in biblioteca e subito!” Posarono i bagagli in albergo e si diressero verso la biblioteca “GUARDA NELLA SEZIONE BAMBINI SOTTO IL TERZO SCAFFALE” era tutto quello che la voce aveva detto. Una volta entrati, Zhalia si accorse che sotto il terzo scaffale c’era una piastrella di colore diverso dalle altre, la sollevò: “Hey ragazzi, qui c’è un diario!” Dante la guardò e sussurrò: “Aprilo ma attenta a non farti vedere!” “ È scritto in greco! Sophie tocca a te!” “Ma perché non è latino! Ho smesso di studiare il greco da due anni!” “perché anziché lamentarti non leggi e basta?!” Disse Zhalia acida, a lei quel luogo non piaceva, “Si ok, ma è meglio se lo prendo posso solo dirti che è di 50 anni fa…” “50 anni fa…” Cherit da dentro lo zaino di Lok aveva cominciato a riflettere. “Dante andiamocene abbiamo quello che ci serve!” “Ok Zhalia, anche io mi sento osservata, ora…” Non riuscì a concludere la frase perché dietro di loro apparve una figura minacciosa: un uomo vestito di nero con un mantello e un cappuccio che ne celava per metà il volto “Ecco il mio rivale! A quanto pare vai sempre in giro con i tuoi tre cagnolini!” “Chi sei?!” Disse Dante mettendosi sulla difensiva “Non sono qui per combattere Dante Vale, anche se non vedo l’ora di ridurre te e i tuoi amichetti in briciole” “Non hai risposto alla mia domanda!” “Se ti dicessi chi sono ti toglierei tutto il divertimento! Ora vado, ho molte cose da fare, perché non vai alla base distrutta? Ci rincontreremo presto, Toronto non è molto grande. Ahahah!” L’uomo sparì dalla vista di Dante e degli altri in una nube di fumo. “Alla base distrutta presto!” Tutti seguirono Dante per i tetti di Toronto usando Hyperstride, per saltare qua e là, fino ad arrivare alla periferia dove le macerie di un edificio ricoprivano l’enorme buco lasciato da un crollo e un incendio. Dante e gli altri, per quanto cercassero, non trovarono nulla se non una lettera per Dante da parte del principale della base. In albergo Dante si mise a leggere sdraiato sul letto: “A DANTE VALE, SO CHE SARO’ MORTO PRIMA CHE TU RIESCA A LEGGERE QUESTA MIA LETTERA, MA METZ MI HA DETTO CHE POSSO FIDARMI DI TE. IL NUOVO NEMICO CHE DOVRAI AFFRONTARE CON LA TUA SQUADRA E’ UN UOMO CHE SI FA CHIAMARE SHADOW. E’ INUTILE CHE CERCHI IL DIARIO DI BASE TRA LE MACERIE, HO PROVVEDUTO A DISTRUGGERLO, PER NON FARLO CADERE NELLE MANI DEL NEMICO, MA PUOI SEMPRE CONSULTARE IL DIARIO CHE SCRIVO DA TEMPO, E’ IN BIBLIOTECA, SEZIONE BAMBINI, SOTTO IL TERZO SCAFFALE, APPARTENEVA A MIO PADRE , QUINDI TRATTALO CON CURA. ADDIO, PORTA I MIEI SALUTI A METZ. CLAUDE” “Ok, Zhalia si torna a casa! Fine della missione!” “Come fine della missione? Non abbiamo il diario della base!” “Quel diario non esiste più ma ne abbiamo un altro che ci può aiutare e quando Sophie lo avrà tradotto saremo a cavallo!” “Grandioso, facciamo i bagagli allora!” “Sì. Sistemo io qui avverti gli altri.” “Ok ma non toccare le mie cose, ci penso io a sistemare.” Zhalia bussò alla camera vicino, fu Lok ad aprire “Zhalia ma che succede?” “Raccogli le tue cose, torniamo a Venezia” “Cosa?! Questo vuol dire che dovrò andare di nuovo a scuola!” “Se tu avessi passato gli esami finali dell’anno scorso non ci andresti più!” “Ma che spiritosa! Certo che potevi suggerirmi qualcosa di più Sophie e non limitandoti solo ai problemi di matematica!” “Non potevo dirti tutto anche durante il tema! Speravo sapessi scrivere dopo tutte quelle ore passate sui libri con me vicino!” A questo punto Zhalia chiuse la porta sorridendo e si diresse verso la sua camera. Dante aveva finito di preparare i bagagli e aveva concluso una conversazione con Metz “Zhalia! Temevo non tornassi più. Dov’eri? Ero preoccupato.” “A scatenare la litigata tra Sophie e Lok.” Si chiuse in bagno, Dante la raggiunse e la aiutò a raccogliere le cose. L’indomani erano in aeroporto, pronti a partire, ma un’ombra nera comparve davanti a loro: “ Dante Vale! Già te ne vai?” “Shadow, ci rincontriamo!” “Ti avevo detto che Toronto è piccola e ti faccio i complimenti per aver scoperto come mi chiamano!” “Non sei qui per parlare questa volta o sbaglio?” “No sono qui per impediti di tornare in Italia. Vieni a combattere Bushtale!” “Pensaci tu Freelancer!” Lok era stato più rapido di Dante “Imponi il tuo ordine King Basilisk!” “Aiutaci Sabriel!” “Vieni fuori a giocare Caliban!” “E’ tutto qui?! Mi aspettavo qualcosa di più! Hogerfrost!” “Hyperstride!” I quattro cercatori erano sfuggiti per miracolo ma i loro titano erano stati spazzati via e il Darkfog, lanciato subito dopo da Shadow, aveva ricoperto tutto. Quando la nebbia nera di diradò una visione sconvolse tutti, in particolare Zhalia, Dante era sparito!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Amicizia, lealtà, coraggio e amore ***


Dante aprì lentamente e debolmente gli occhi, era legato mani e piedi in un posto umido e freddo, probabilmente uno scantinato, “Dormito bene?” La voce che si rivolse a lui era metallica e gelida “Chi sei tu?! Perché non vedo Shadow?!” “Perché il mio capo ha altro da fare, ma non ti preoccupare lo rivedrai presto…” Disse l’uomo estraendo una siringa con un liquido nero, inutili i tentativi di ribellarsi di Dante. Zhalia, Sophie, Lok e Cherit avevano contattato Metz, erano in ansia specialmente Zhalia che stringeva a sé un cuscino “Dovete tornare a Venezia, non siete al sicuro lì!” “Senza Dante io non torno!” fu la risposta decisa di Zhalia “Neanche noi!” Dissero in coro gli altri “Ragazzi, credete che io non sia in ansia per Dante? Lo sapete benissimo che per me è come un figlio! Non voglio che nessun altro venga rapito ed ecco perché c’è una macchina fuori che vi porterà al jet privato della fondazione!” I tre cercatori e il piccolo titano si intristirono ma si diressero comunque verso la macchina. Zhalia guardava fuori, ovunque le sembrava di vedere Dante e in più c’era ancora quella cosa che non era riuscita a rivelargli per mancanza dell’occasione giusta ”E ora come faccio!” Pensò e una lacrima le rigò il volto cadendo sulla mano di Sophie “Zhalia cos’hai? Ti senti male?” “No Sophie, sono solo in ansia, chissà se Dante sta bene!” Disse mentre il jet atterrava. Dante riaprì gli occhi, lo scenario era cambiato: era su un tavolo operatorio in metallo, in una stanza bianca con una luce abbagliante sopra la testa. Era assicurato al tavolo con degli anelli che gli bloccavano polsi e caviglie. Faceva fatica a ricordare tutto quello che era successo nell’arco di tempo in cui era stato sveglio, poi decise di guardarsi: portava solo i pantaloni e all’altezza della spalla sinistra c’era la ferita lasciata dall’ago… in quel momento ricordò tutto! Decise di provare a liberarsi usando Bodflare ma si accorse di non avere più i poteri! Un brivido lo percorse lungo la schiena sentendo dei passi in avvicinamento “Ah sei sveglio! Meglio così posso già cominciare a divertirmi ahahah!” “Shadow! Perché lo fai?!” “Perché così ti convincerò ad unirti a me!” “Sei un pazzo se speri che io mi arrenda senza combattere!” “Tranquillo non ci saranno inutili spargimenti di sangue. O meglio… Non dovrò spargere inutilmente il mio sangue!” “Che vuoi dire?” La risposta non si fece attendere: una lama si conficcò nel braccio destro di Dante che lanciò un urlo disperato. A Venezia il gruppo si era riunito alla Villa dei Casterwill, Zhalia non riusciva a dormire a casa di Dante, il letto senza di lui le sembrava troppo grande e la casa troppo vuota. Metz li aveva raggiunti e avevano iniziato a indagare “Perché non ho sentito nulla quel giorno in aeroporto? Avrei dovuto sentire la voce!” “Forse non funziona sempre… forse è un nuovo potere che stai sviluppando…” “ Forse hai ragione Lok” “Ragazzi ho trovato un indizio! Claude diceva di scrivere questo diario da tempo ma nell’ultima pagina la scrittura cambia!” “Hai ragione Zhalia! Hei Metz dà un’occhiata!” “Ottimo lavoro Zhalia! Non ci resta che decifrare il codice.” Sophie si mise a leggere “Il testo dice: L’OCCHIO CHE TUTTO VEDE ; NELLE VISCERE DI TORONTO C’E’ LA CASA DELLE TENEBRE c’è anche una data 11 Maggio 2010” “ Brava Sophie! Partiamo per Toronto tra una settimana, quando le acque si saranno calmate e avremo una nuova base su cui appoggiarci.” Detto questo Metz si allontanò e quando fu in un’altra stanza si disse: ”Dante, non so come ti abbiano catturato ma ti prometto che ti salverò!” “Ancora non ti basta!” Un’altra lama trapassò il corpo di Dante nel momento stesso in cui Shadow la estraeva partiva uno schizzo di sangue accompagnato da un grido di dolore di Dante “No! La mia risposta non cambia, è sempre no!” “Non hai il coraggio di alzare la testa e di guardarti il torace e l’addome per vedere quello che ti ho fatto, ho ragione? Non senti il dolore? Tutto questo può finire basta una sola parola!” “Ho visto quello che mi hai fatto e sì provo dolore ma non mi arrenderò a te! Perché io credo in cose che tu non sai nemmeno lontanamente cosa sono” “ Ad esempio?” “Amicizia, lealtà, coraggio e amore!” “E queste sarebbero le cose in cui credi?! Sei solo un buffone Dante Vale!” Questa volta la lama di Shadow penetrò in profondità, portandosi via parte della carne, provocando un dolore maggiore. Dante vedeva chiaramente tra il sangue una delle sue costole del lato sinistro completamente scoperta, chiuse gli occhi nel momento in cui Shadow gli infilava nuovamente la lama in quella ferita.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sangue ***


Quella settimana era passata lenta, Zhalia portava ancora chiuso in sé il suo segreto e la preoccupazione di sapere se Dante stesse bene. Lok e Sophie erano decisi e sicuri, Metz si era preoccupato di prendere il diario e gli appunti scritti da Sophie mentre Cherit cercava ovunque lo zaino di Lok, l’unico posto dove poteva nascondersi per tutta la durata del viaggio. “Dagli appunti sappiamo che la base del male non è lontana dalla base distrutta della Fondazione… Per prima cosa posiamo i bagagli poi andiamo alla nuova base ed infine al covo nemico.” Disse Metz alla squadra “Non è meglio chiedere rinforzi Metz?” “No Lok, meno siamo meno sono le probabilità di essere scoperti. Altre domande o cose da aggiungere?” Nessuno rispose, presero gli zaini e uscirono.
A Toronto pioveva, il sole di qualche settimana prima era sparito, e Sophie aveva ripreso a sentire la voce che diceva solo una parola e per giunta inquietante: “SANGUE, SANGUE, SANGUE…” Delle volte Sophie sembrava volesse rompersi la testa per farla tacere perché, man mano si avvicinavano al Covo del Male, più quella voce diventava da un sussurro un grido continuo. Gli altri guardavano Sophie tremare e Lok le si fece sempre più vicino per confortarla e infonderle coraggio.
Nel Covo del Male non vi era nessuno, se non un tirapiedi nello scantinato a guardia di una stanza segreta, suddivisa in sotto stanze più piccole, i cercatori si trovarono costretti a dividersi.
Un grido attirò l’attenzione di Zhalia verso una delle stanze, non c’erano dubbi era Dante! Quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille! Prese la decisione di seguirla attraverso un corridoio ma si bloccò vedendo aprirsi una porta e uscire Shadow con un ghigno sul volto. Senza pensarci si rese invisibile e solo quando Shadow si allontanò aprì la porta; quello che vide la lasciò scioccata: sangue ovunque e coltelli sporchi a terra e poi su un tavolo di metallo il corpo di Dante ricoperto di ferite e sangue. Dante era irriconoscibile, non aveva niente a che vedere con quel ragazzo sorridente e sicuro di sé capace di infondere sicurezza ai membri della sua squadra. “Dante!” Esclamò Zhalia correndo verso di lui “Zhalia?! Sei tu?!” “Sì sono io! Non sforzarti! Resta disteso!” “Come hai fatto a trovarmi?” “Non importa, ora dobbiamo andarcene da qui!” “Zhalia se è un sogno non voglio svegliarmi!” “Non è un sogno! Sono qui davanti a te!” Dante sorrise debolmente poi chiuse gli occhi “Dante ti prego resta con me! Non puoi lasciarmi! Non così!” “Zhalia non credo potrò resistere ancora a lungo!” “Non puoi farlo! Dante c’è una cosa che devo dirti ed è importante che tu la sappia!” Disse liberandolo dagli anelli “Cosa dovrei sapere?” “Diventerai padre!” Disse lei tutto d’un fiato “Zhalia ne sei certa?” “Sì! È da prima che partissimo insieme in missione che volevo dirtelo! Non si è mai presentata l’occasione giusta! Tu non puoi morire! Io ti amo!” “Zhalia! Oh no! Ma quello è Dante!” Sophie aveva sentito di nuovo la voce crescere ancora ed aveva trovato Zhalia “Ciao Sophie! È bello rivederti!” Sospirò Dante, prima di chiudere nuovamente gli occhi. “Dante!!” Lok e Metz erano arrivati grazie a Cherit che li aveva avvertiti del cambio di direzione di Sophie “Dante rispondi!!” La voce di Zhalia era sempre più insistente ma Dante non reagiva “Zhalia, teletrasportaci subito nella nuova base della Fondazione prima che Dante muoia!” In poco tempo si trovarono in un locale con il pavimento in legno dove alcuni membri del consiglio si erano radunati per discutere attorno a un tavolo. La vista del corpo di Dante tra le braccia di Zhalia suscitò subito preoccupazione “Ma cosa è successo?!” “Metz esigo subito delle spiegazioni!” “Dante è stato catturato e torturato dal nostro nemico! Chiamate subito l’infermiera! Sta morendo!”
 “Zhalia…” “Dante, ti prego, non parlare andrà tutto bene vedrai!” “Devi ascoltarmi solo per questa volta, poi ti prometto che starò in silenzio. Se dovessi morire… voglio che tu sappia che ti ho sempre amata… e che sono contento di diventare padre…”
“Permesso, fate passare!” L’infermiera era arrivata giusto in tempo per salvare Dante. Fece uscire tutti dalla stanza, non c’era neppure il tempo di spostarlo da un’altra parte. Zhalia vide chiudersi la porta nel momento in cui il suo sguardo si incrociava con quello di Dante un’ultima volta.                           

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'incubo ***


Dante non riusciva ad aprire gli occhi ma la prima volta, dopo settimane, si sentiva meglio. L’infermiera aveva provato a curarlo con ogni tipo di incantesimo, specialmente con Everfight, ma le ferite si riaprivano e alla fine si arrese a cucire e fasciare i tagli ma con quel foro sul fianco c’era poco da fare, si sarebbe dovuto rimarginare da solo.
Zhalia passava le ore accanto al letto di Dante e lui teneva conto del tempo che passava in base ai respiri regolari di lei, non perdeva mai il conto. Metz arrivò al letto di Dante una mattina presto, quando Zhalia ancora dormiva, e cominciò a parlargli “Che cosa ti ho fatto Dante! È colpa mia se sei ridotto così! Non so se riuscirai mai a perdonarmi!” “Consideralo già fatto!” Dante aveva aperto gli occhi e, anche se lentamente, aveva iniziato a parlare “Dante! Come ti senti?” “Meglio di quando stavo su quel tavolo di metallo…” Sorrise “Perché sorridi?” “Perché sto pensando che ci siamo scambiati di ruolo!” Allora anche Metz sorrise. Zhalia entrò nella stanza “Dante sei sveglio!” “Sì, ciao amore!” “Ero così preoccupata!” “Non dovrai più esserlo. A proposito il piccolo?” “Mi sono perso qualcosa?” Chiese Metz fissando prima Zhalia e poi Dante “Posso dirglielo?” Zhalia annuì “Sto per diventare padre!” “Davvero? Ma una splendida notizia! Una famiglia tu e Zhalia!” “In che senso una famiglia Dante e Zhalia?” Lok era sulla porta con Sophie e Cherit “Dante sarà presto padre!” Annunciò Metz “Ma è grandioso!” Dissero in coro i tre “Zhalia, per tornare alla domanda che ti ho fatto prima… è tutto a posto?” “Sì Dante il piccolo sta bene” Metz guardò di nuovo Dante “Hai detto di stare meglio! Mi sento molto sollevato!” “Sai Metz, quasi rimpiango quando indagavo su quel gatto scomparso…” “Della lettera che Shadow ci aveva lasciato cosa mi sai dire? Non fai parte dei nemici ora, vero?” “Se facessi parte dei nemici probabilmente non sarei costretto a stare a letto. Mi sarò piegato, forse, ma non vi ho mai traditi!” “Lo sai che hai dormito per 4 giorni?” “Come? Lok ma come ho fatto a dormire così tanto?” “Non è difficile da spiegare! Quando hai visto che Zhalia era venuta a salvarti, sembrava stessi sognando!” “Permesso!” Era l’infermiera “Dobbiamo andarcene vero?” Disse Lok “ Capite al volo ragazzi! Tu puoi restare Zhalia, se Dante lo desidera.” “Ti prego Zhalia resta!” “Ok, resterò qui con te mentre l’infermiera ti controlla i tagli.” L’infermiera passò dai tagli più piccoli a quelli più grandi “Ci sono buone notizie Dante, tra due giorni potrai alzarti ma non potrai partecipare a nessuna missione. C’è ancora una ferita aperta.” “Quella a sinistra immagino!” “Precisamente!” “Quando l’ho vista mi sono pietrificato!”.
Quella notte Dante fece un sogno strano: era nella stanza dove era stato torturato, non sul tavolo ma in un angolo, aveva contro i suoi titani e Shadow con il suo Bushtale “Sto venendo da te Dante Vale! Ahahah!”. Dante gridò svegliando l’intera casa, tutti accorsero a vedere cos’era accaduto, e quando raccontò dell’incubo, Metz si preoccupò di raddoppiare la sorveglianza all’ingresso della base.
Due giorni dopo Dante camminava tranquillamente senza aiuti “Dante dobbiamo parlare!” “Di cosa Metz?” “Lo so che per te può non essere semplice, mi devi dire cosa ti ha fatto esattamente Shadow!” “Non è facile! Faccio fatica a ricordare tutto! Mi ricordo di una siringa con un liquido nero, di non essere più stato in grado di usare i poteri e poi…” “Mi basta quello che mi hai detto, non preoccuparti del resto. Volevo  capire perché Sophie dice di non sentire più la tua aura magica.” “Aspetta! Vuol dire che non ho più i poteri?!” “Tranquillo, è sicuramente una cosa momentanea!” “Dante! L’infermiera dice che è meglio se riposi…” “Ho capito. Grazie Lok! È meglio se vado a letto.” “Ti staremo tutti sempre vicino! Cerca di dormire questa volta!” “Grazie di tutto Metz!”
Mentre Dante andava verso la sua stanza, Zhalia era in bagno. La pancia non era più piatta. Smise di fantasticare quando sentì i passi di Dante nel corridoio; uscì e lo accompagnò fino alla camera da letto “Ti prego non andare. Resta con me!” “Hai ancora paura di quel sogno?” “Troppa! Non può essere solo un sogno! Stai attenta ti prego! Se succede qualcosa di brutto, scappa più lontano che puoi!” “Non fare tanto il tragico! Non è successo più niente da una settimana!” “E’ troppo che non succede nulla! Comincio ad essere dubbioso e spaventato…” “Dormi ora, non ci pensare! Guarirai presto e poi lo annienteremo! Insieme!” “Sì, insieme!”                                          

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La riunione ***


Erano passate altre due settimane, Dante era finalmente guarito e aveva nuovamente i suoi poteri. Finalmente tutti sarebbero ritornati a casa dopo quell’orrenda esperienza “Ciao Dante Vale! Vedo che ti sei ripreso e anche in fretta devo dire!” Quella voce era apparsa dal nulla nella stanza                                                                                                                                                                            “Shadow che cosa vuoi?!”                                                                                                                                                                                       “Solo chiederti se hai riflettuto sulla mia proposta.”                                                                                                                                               “Io ti rispondo no! Non mi unirò mai a te!” Shadow guardò verso la porta della camera dove tutti erano pronti ad attaccare “Sbaglio, o in Zhalia c’è qualcosa di diverso?” Dante si preparò a colpirlo “No! Ahahah è incinta! Ma bravo Dante! E così arriverà presto un piccolo Vale! Quel giorno sarò presente e per te sarà la fine! Ahahah!” Una nube di fumo avvolse Shadow che sparì dalla vista dei presenti.
Metz arrivò appena saputo dell’apparizione di Shadow “Ragazzi ho saputo solo ora! Abbiamo un  problema con la lettera nella parte dopo LA SCONFITTA E’ VICINA”                                                                                            
“Intendi la parte della bambina?”                                                                                                                                                
“Sì esatto Sophie quella sei tu! Shadow ce l’ha con la Fondazione e non con i Casterwill”                                  
“Come fermiamo Shadow?”                                                                                                                                                  
“Non lo so ancora Lok. Devo consultarmi con gli altri membri del consiglio. Dante verrai con me alla prossima riunione, anche perché non hai scelta è a casa tua!”                                                                               
“Chiaro, quindi forse riesco a tornare a casa.”                                                                                                                       
“La macchina aspetta signore!” L’infermiera non era ancora andata via                                                                              
 “ Grazie di tutto!”
Dante si avvicinò a Zhalia, la cinse con un braccio e posò delicatamente la mano sulla pancia di lei. Entrambi sorridevano mentre gli altri guardavano la scena con un sorriso dolce sulle labbra                                      
 “Andiamo Dante” Disse lei sussurrandogli all’orecchio. Si incamminarono verso la macchina per l’aeroporto e poi dritti a Venezia.
Finalmente erano a casa, Dante aprì la porta con calma, ma non vedeva l’ora di entrare, tutto era in ordine e pronto, senza volerlo, per la riunione del consiglio Huntik. C’era solo quel giornale sulla poltrona del soggiorno usata da Dante per fare tutto, nel giornale c’era la matita che aveva usato per segnare la pagina. In attesa dell’arrivo dei membri del consiglio, Dante riprese a leggere da dove era arrivato prima della partenza per il Canada.
Zhalia sistemava le valigie al piano di sopra, si sorprese nel vedere a un tratto Dante in piedi nel mezzo del corridoio a fissare la camera dove, una volta, dormiva lei
“Ho provato a distrarmi leggendo, ma mi sono annoiato subito così mi sono messo a pensare che questa potrebbe essere la camera giusta per il piccolo. C’è spazio a sufficienza per tutto. Vedrò che cosa si può fare con i muri, si sta per aprire una crepa là in alto dovrò ripararla…” Zhalia lo bloccò e lo baciò
“Non ti dimenticre che tra cinque minuti questa casa sarà un inferno”
“Lo so sto solo cercando di distrarmi. Non voglio parlare di quello che ho passato, meno ci penso meglio è”
In quel momento suonarono alla porta e i due si precipitarono ad aprire                                                                        “Lo so, sono in anticipo, ma volevo vedere se qui andava tutto bene”    
“E’ tutto a posto Metz anzi si parlava di bambini… Lok Sophie ci siete anche voi! Entrate coraggio!” Disse Dante sorridendo.
“Posso chiederti un favore Zhalia?” Sophie aveva un volto strano
“Riguarda la voce vero?”
“Sì, Metz ci ha spiegato che a turno ci verranno a chiamare per parlare degli ultimi eventi degli ultimi 7 mesi, ma ho paura di dire quello che la voce ripeterà nella mia testa in quel momento. Per favore mi aiuteresti a scrivere quello che ho visto e sentito?”
“Sicuro andiamo!”
“Ehi aspettate ci siamo anche io e Cherit!”
Dante e Metz erano rimasti soli “Allora? Come ti senti? Com’è sapere di diventare padre?”
“Bhè ti dirò che è strano. È assolutamente fantastico da una parte e terrificante dall’altra”
“Avete già deciso il nome?”
“No non ancora… Ci penseremo più avanti…”
“Non manca molto lo sai?”
“Lo so”
“Sai anche che dovrete lasciare Venezia per un po’?”
“Lo so ma la cosa non mi piace e Zhalia non la gradirà…”
Qualcuno bussò “Vai ad aprire, sono gli altri” Dieci membri del consiglio erano appena entrati                           “Signori vi do il benvenuto”   
“Metz, è sempre un piacere, anche se si tratta di eventi spiacevoli”
“Prego seguitemi” Il gruppo si radunò in soggiorno attorno a un tavolo, Dante occupava la sua poltrona
“Il motivo per cui siamo qui oggi è Shadow, che ha scatenato il panico a Toronto.”
“Scusaci Metz, ma gradiremmo sapere da Dante la storia completa e tutto quello che gli è accaduto in quel posto orribile”
Dante impallidì “Dante, coraggio. È giusto che sappiano” Gli sussurrò Metz posandogli una mano su una spalla. Dante sfiorò con le dita la ferita sulle costole a sinistra, l’unica che gli era rimasta e che stava lasciando una grossa cicatrice, segno indelebile di un ricordo che avrebbe preferito cancellare “Va bene… Vi dirò cos’è successo”
 
“Io scendo! Qui in camera non resto più!”
“Calmati Zhalia! Dante ci verrà a chiamare presto!”
“Sei l’unico che segue le regole qui Cherit. Io vado con Zhalia!”
“Non mi fido a lasciarti da solo Lok.”
“Non mi farò scoprire!” Scesero le scale, si misero dietro la porta e origliarono metà del discorso di Dante
“Ma è terribile!” Dissero i membri del consiglio
“Signori, potrà interessarvi il fatto che questa riunione non è più privata” Disse un consigliere aprendo la porta. Dante immaginava che Zhalia e gli altri non sarebbero rimasti in stanza molto a lungo e si lasciò sfuggire un sorriso
“Siete entrati in tempo, abbiamo delle domande per la signorina Casterwill”
“Che genere di domande?”
“Il diario nella ventesima pagina dice qualcosa riguardo al campanile e alla chiesa di San Marco?”
“Dice qualcosa riguardo a due titanio nascosti in due stanze segrete?”
“Sì avete ragione entrambi! Per quello che ne so io però quei due titani dovrebbero essere stati distrutti.”
“Invece no Sophie. Shadow ne parlava con il suo adepto. Ho sentito poco della loro discussione, ero debole, ma sono sicuro di averlo sentito parlare di una cripta e una stanza segreta”
“Se ne sei sicuro… Io mi fido. Sai cosa vuol dire vero Dante?” Disse Metz
“Sì! Abbiamo una nuova missione cercatori!”
I membri del consiglio si guardarono e si diressero alla porta                                                                             “Fermeremo Shadow con quei titani ne sono sicuro!” Disse uno di loro a Metz il quale salutava Dante e gli altri con un cenno della mano.
“Zhalia te la senti di farti da parte?”
“Vuoi scherzare Dante? Io vengo con voi!”
“E’ pericoloso per te e per…”
“Basta! Lo so quello che faccio!”
“Ok allora verrai con noi. Cercatori ecco la nostra missione: LA CRIPTA DI SAN MARCO trovare i titani di San Marco Protector e Leones e impedire che finiscano nelle mani di Shadow”                                          

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La cripta di San Marco ***


“Sophie dove sei?”
“Zhalia! Perché continui a chiamarmi al cellulare? Ti ho detto che quando trovo il passaggio nel campanile ti chiamo!”
“Hai ragione ma vedi Dante dice di aver trovato la cripta e quindi devo entrare!”
“Ho capito ti mando un messaggio, così non attirerai l’attenzione di nessuno” 
“Perfetto Sophie a dopo!”
Zhalia riagganciò “Allora entriamo. Sei sicura vero?” Dante la fissava serio
“ Sì Dante! Quante volte te lo devo dire? Io a casa non ci torno!” I due entrarono e sparirono dietro una delle prime colonne. Dante alzo la mano verso l’alto “Bodflare!”
“Qui non ci entra nessuno da molto!”
“Ecco l’amuleto!”
“Dove?” gli occhi di Zhalia non si erano ancora abituati alla penombra
“Là vicino alla statua di San Marco!”
“Dante c’è un’iscrizione qui! Dice SOLO CHI HA UN CUORE PURO PUO’ PRENDERE L’AMULENTO DI SAN MARCO DA QUESTO LUOGO” Dante e Zhalia si bloccarono, entrambi fissarono il nome del santo scritto in Latino: “Marcus”, a entrambi piaceva.
Dante sorrise e commentò “Se dovesse essere maschio lo chiameremo MARCUS!” Disse sfiorando la pancia di Zhalia “ Suona meglio MARCUS DANTE non credi?”
“Ok Zhalia, e se dovesse essere femmina?”
“Non saprei…”
Dante prese l’amuleto di Protector che si legò a lui in un lampo e Zhalia ricevette il messaggio da Sophie “Lok e Sophie sono entrati!”
“Raggiungiamoli!”
“Hei Sophie hai visto che strano?”
“Cosa Lok?”
“Qualcuno ha inciso CHIARE FRESCHE E DOLCI ACQUE è di Petrarca vero?”
“Sì, vedo che qualcosa ti ricordi ogni tanto!”
“E’ strano… non c’entra nulla con San Marco e chi l’ha scritta si è pure firmato CLD. Ha lasciato pure una dedica A TE AMORE MIO PERCHE’ RIMANGA SEGRETO COME QUESTO POSTO”
“Il titano è lassu guarda!”
“Nella bocca di quel leone gigante di pietra?”
“E io arriverò prima di voi!”
“Shadow?! Vai Freelancer!”
“Combatti con noi Sabriel!”
“Combatti per la tua signora Kirltane!”
“Venite Metagolem Caliban!” Dante e Zhalia erano appena arrivati
“Ci siete anche voi allora! Molto bene Bushtale Preigast Zodiac!”
“Raipulse!” Lok lanciava i suoi attacchi con ferocia
“Dragonfise!” Anche Dante non era da meno ma Shadow arrivò con Hyperstride all’amuleto portandolo via con sé. Non tutto era perduto loro avevano comunque uno dei due amuleti.
“Dante c’è una poesia qui!”
“Sì Lok, è del fondatore di questo luogo”
Zhalia si mise a leggere “Chiare… Chiara… CLARA!!!”
“Suona meglio CLARA ZHALIA!”
“Come MARCUS DANTE!”
“Ma di che cosa state parlando voi due?”
“Del nome del bambino Lok è così elementare!”
“Smettila di fare la saputella Sophie!”
“Chi si è appena lasciato sfuggire Leones?!”
Dante intervenne “Ragazzi basta! Torniamo a casa abbiamo sempre Protector!”
A casa Dante contattò Metz il quale non fu felice di sapere che la missione era riuscita per metà
“Dante per controllare tutto il potere di Protector hai bisogno di Leones! È il solo modo che abbiamo per sconfiggere Shadow! Mi capisci vero?!”
“Sì e ti prometto che non accadrà mai più una cosa del genere!”
“Lo spero Dante!”
Nei giorni seguenti Dante provò ad evocare Protector e scoprì di poterlo controllare ma il suo potere era limitato. Zhalia attendeva con ansia la nascita del bambino, era incinta da quasi otto mesi ormai.
“Dante sono davvero curioso di vedere a chi somiglierà tuo figlio!”
“Anche io Lok!”
“A me i bambini piacciono molto ma in tutta la mia vita non ne ho visto nascere uno!” Disse Cherit dalla spalla di Dante
“Come? Sei qui da più di mille anni e non hai mai visto nascere un bambino?”
“E’ una delle cose che mi manca…”
Dante si fece serio “Cos’hai Dante?” Disse Lok
“Devo andare via con Zhalia prima che nasca il piccolo e tornare qui tra un paio d’anni”
“Perché?”
“Perché Shadow hadetto che ci sarà quel giorno e che per me sarà la fine!”
“Dove andrai?”
“Penso a Londra o a New York… devo ancora decidere”
“Zhalia lo sa?”
“No”
“Cosa aspetti a dirglielo?”
“Sapere dove andare!”
“In che senso dove andare?”
“Zhalia! Quanto hai sentito?”
“Solo che non sai dove andare. Quando dobbiamo partire?”
“Come fai a saperlo che dobbiamo andarcene io e te?”
“L’ho intuito!”
“Dove preferisci? Londra o New York?”
“Londra è più vicino e non mi stanco.”
“Ok si parte domani.”
“Domani! Così presto?”
“Non deve nascere qui nostro figlio!”    
                     

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Lontano da casa ***


Dante e Zhalia erano arrivati a Londra usando identità false e si erano stabiliti all’interno della base Huntik. Lok e Sophie li avevano raggiunti un paio di settimane più tardi con Metz perché Zhalia era stata portata in ospedale.  Dante era insieme a lei “Zhalia ce la puoi fare! Ne abbiamo passate tante insieme!” In sala c’erano tutti, persino Cherit nello zaino di Lok.
“Ma quanto ci vuole!”
“Pazienza Lok, queste cose richiedono tempo!” Commentò Cherit
“Sophie guarda Metz!”
“Sembra in ansia non è seduto…”
“Hai notato che tutte le volte che Zhalia urla sembra voglia andare a vedere cosa sta succedendo?”
Intanto in sala parto “Eccola qui! Una bellissima bambina!” Disse il dottore dando la piccola tra le braccia di Dante che sorrise “Zhalia guarda!” Disse lui passandogliela
“E’ bellissima Dante!”
“Sì ma si prepari che deve nascere l’altro!”
“Cosa?!” Dante e Zhalia erano sorpresi, a lei non era stato detto che erano in due. Due minuti dopo un altro pianto “Signori è un maschio!”
“Dante perché non lo prendi in braccio?” Disse Zhalia sorridendo debolmente.
“Non ci credo! Sono padre!”
“Che nomi date ai bambini?”
“Clara Zhalia e Marcus Dante” disse Dante
“Il cognome?”
“Vale” risposero in coro i due. Dante dovette lasciare che i bambini andassero con i medici per le visite di controllo “Gli altri saranno fuori ad aspettare Dante. Vai da loro, io cerco di riposare”
Dante uscì dalla stanza e venne subito preso d’assalto prima da Metz poi da Lok e Sophie
“Allora?”
“E’ maschio?”
“E’ femmina?”
“Entrambi sono gemelli!”
“Che notizia strepitosa sono fiero di te Dante!”
“Grazie Metz!”
“E Zhalia?”
“Sta bene Sophie! Sta riposando.”
“Signor Vale!”
“Mi dica dottore!”
“La stanza di sua moglie è la 312”
“Grazie!”
“Ma Zhalia non è ancora tua moglie!”
“Lo so Lok! Lo sarà presto!”
Si incamminarono verso la stanza di Zhalia dove la videro con Marcus tra le braccia che piangeva
“Ma cos’hanno? Perché anche tua figlia piange?”
Dante prese la piccola che si agitava nella culla per calmarla “Non lo so Lok, forse hanno solo fame…”
“Sophie stai bene?”
“Lui è qui!” Bisbigliò la ragazza
“Zhalia, non ti piacerà ma ti devi alzare e camminare!”
“Lok prendi Marcus o non riuscirò a mettermi in piedi! Stai attento alla testa!”
Dante guardò Zhalia poi disse “Metz ho un’idea: prendi Clara, io prendo Zhalia”
Shadow lo aveva detto che ci sarebbe stato! Dante aveva preso anche i titani di Zhalia e glieli diede appena fuori dall’ospedale. Erano usciti appena in tempo perché ci fu una forte esplosione che distrusse l’intero edificio “C’è mancato poco!” disse Lok
“Troppo poco!” Lo corresse Dante.
I bambini si erano calmati e addormentati “Dante ti prego andiamo a casa!”
“Fortunatamente abitiamo qua dietro!”
“No Dante! Intendo dire a Venezia!”
“Sei debole e stanca non puoi andare così in aeroporto!”
“Zhalia non ha tutti i torti! Shadow può apparire da un momento all’altro! Con un jet della fondazione saremo a Venezia tra un paio d’ore”
“Ok Metz mi hai convinto!”
Il volo fu tranquillo con Zhalia e Dante che cullavano i bambini che continuavano a dormire.
A casa Dante posò Clara nel lettino mentre Marcus venne messo sul divano.
I giorni passavano lenti ma di Shadow nessuna notizia così Dante prese la decisione di parlare con Zhalia durante una cena a casa, i bambini già dormivano “Zhalia…”
“Sì Dante?”
“So che forse non è il momento più adatto per chiedertelo, dati gli ultimi avvenimenti, ma… Vorresti sposarmi?”
“Dante non sai quanto ho aspettato che tu me lo chiedessi!” Dante sorrise e la baciò.
Il giorno dopo cominciarono a programmare i dettagli del matrimonio tra pannolini, tutine, biberon e giocattoli “Chi sceglierai come testimone?”
“Sophie! Siamo diventate ottime amiche!”
“Io sono indeciso… Metz è il mio mentore, mi ha cresciuto però c’è anche Lok insomma… mi sono affezionato a lui…”
“E chi mi accompagna all’altare?”
“Non ci vedo molto Lok che ti prende sotto braccio…”
“Perché non Metz?”
“E’ una splendida idea e Lok mi farà da testimone!”
“Problema risolto!”
“Sì ma la data?”
“Accidenti non saprei… dobbiamo ancora distribuire gli inviti...”
“Tra due settimane dovrebbe andare non credi?”
Erano passati dei giorni. Bussarono alla porta: erano Sophie Lok e Cherit.
“Zhalia io e te andiamo dal sarto per il vestito!”
“Ora! Ma non posso lasciare i gemelli e Dante da soli Sophie!”
“Ci sono Lok e Cherit!” Disse tirandola per un braccio e chiudendo la porta, senza lasciare a Zhalia il tempo di salutare. Dante rimase con Lok a parlare tenendo Marcus seduto su una gamba mentre Cherit aveva la coda imprigionata tra le mani di Clara, sdraiata sul divano.
“Lok, dimmi una cosa. Tu e Sophie sembrate felici insieme…”
“Sì ma dato che abbiamo solo 20 anni ho paura a dichiararmi…”
“Non sai come può reagire ho ragione?”
“Già tra te e Zhalia è molto più semplice! Avete 26 e 27 anni! Siete adulti ormai!”
“Non è stato così semplice come credi… Il passato di Zhalia ogni tanto ritorna e nostra figlia è la sua fotocopia, tranne per gli occhi…”
“Quindi Zhalia, con Shadow in circolazione, ha paura per la piccola?”
“Non solo per lei ma anche per Marcus. Non vuole che succeda loro quello che è accaduto a lei!”
“Siamo tornate!”
Zhalia era stravolta e si lasciò cadere sul divano vicino a Dante
“Scusa Zhalia, mi daresti una mano?”
“Siete qui a parlare e non avete aiutato Cherit a venti centimetri da voi?!” Esclamò Zhalia liberandolo dalle mani della piccola che non la smetteva di ridere.
“Tra esattamente tre giorni vi sposate! Non è magnifico?” Dante e Zhalia sorrisero poi guardarono i bambini che ridevano.                        

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Un invitato speciale ***


“Sveglia! È il grande giorno!”
“Sophie! Sono solo le 6.00!”
“Hai il parrucchiere, il trucco e per l’ultima volta la prova della promessa! Ti informo che Dante è già sveglio da due ore!” A quelle parole Zhalia scattò in piedi per lavarsi.
“Hai 20 minuti per la doccia e il parrucchiere ti aspetta!” Alle 8.00 Zhalia aveva i capelli pronti e il vestito indossato
“I bambini?”
 “ Con Metz, Cherit e Dan”
“Dan è qui?”
“Sì è arrivato con Harrison questa mattina”
Zhalisi mise a guardare dalla finestra della camera dei bambini, dove aveva passato la notte,
“Quello non è Lucas?”     
“Sì è arrivato intorno alle 6.00!”
“Non ci credo! Ma quello è…”
“Passiamo al trucco!”
Nel cortile gli invitati stavano prendendo posto. Dante era con Lok davanti all’altare.
“Claus!”
“Dante Vale! Alla fine è per questo motivo che Zhalia è entrata nella fondazione Huntik!”
“Però ammetti che ti fa piacere sapere che è felice!”
“Sì questo te lo concedo!” In quel momento arrivarono Dan e Metz
“Ricordati che sei sempre sorvegliato e che alla fine di tutto te ne torni in prigione!”
“Non l’ho dimenticato Metz!” Dante prese da Dan sua figlia per Claus era impossibile non notare la somiglianza con Zhalia “Le somiglia molto! Non mi era stato detto che avevate avuto una figlia!” Poi guardò il bimbo che dormiva tra le braccia di Metz
 “E’ anche lui figlio di Zhalia vero?”    
“Sì Claus io e Zhalia abbiamo avuto due gemelli!” Anche se Marcus somigliava più a Dante aveva alcune caratteristiche che ricordavano la madre come il colore degli occhi: nocciola. Nel momento in cui Marcus si svegliò aprendo gli occhi Claus rimase sorpreso. In fondo Claus aveva sempre voluto bene a Zhalia, a modo suo, e Dante lo sapeva.
“Cosa c’è Dante Vale? Il giorno in cui ti sposi alterni la gioia con la tristezza?” Dante sfiorò con le dita la sua cicatrice
“C’è una nuova minaccia vero?”
 “Sì Claus e sono preoccupato per Zhalia e per i miei figli! Non voglio che accada loro quello che è successo a me! Non me lo perdonerei mai!” Dante toccò di nuova la cicatrice e cominciò a raccontare.
 
“Sei perfetta Zhalia! Lascerai tutti a bocca aperta!” Lei non rispose “Cos’hai? Non sei felice?”
“No! È che mi è sembrato di vedere Claus prima!”
“Non ti fa piacere che sia qui?”
“Sì che mi fa piacere però il pensiero che è in prigione…”
“Non sei responsabile delle scelte che ha fatto quando era nell’Organizzazione Zhalia!” Tu ti sei accorta del tuo errore e sei entrata nella Fondazione e quello che conta è che tu oggi sia felice con Dante!”
“Hai ragione Sophie!”
Tutto era pronto per cominciare, in prima fila c’erano i testimoni, con in braccio i bambini, Claus, Dan, Cherit (sotto una sedia nascosto), Heaton (il padre di Lok) e un posto vuoto riservato a Metz che doveva portare Zhalia all’altare. Quando fu il momento tutti si alzarono per vedere l’arrivo della sposa, come aveva detto Sophie, lasciò tutti a bocca aperta.
l prete cominciò il rito “Dante Vale, vuoi prendere Zhalia Moon come tua legittima sposa, per amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita?”
“Sì lo voglio!”
“Zhalia Moon, vuoi prendere  Dante Vale  come tuo legittimo sposo, per amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?”
“Lo voglio!”
“Allora vi dichiaro marito e moglie!”
Dante e Zhalia si guardarono e si sorrisero
“Che cosa aspetti a baciarla Dante!”
“Lok sei sempre il solito!”
“Ah l’amore!”
Dante e Zhalia si baciarono scatenando un applauso generale. Arrivò il momento del lancio del bouquet tutte le invitate si spintonavano tra di loro per prenderlo tranne Sophie che era a parlare con Metz dietro di loro e si sorprese quando si ritrovò in mano i fiori. Dante rise dando una pacca sulla spalla di Lok che in quel momento avrebbe voluto sparire.
“Sophie…”    
“Cosa c’è?”
“Forse un giorno ti chiederò se mi vuoi sposare, ma non oggi!” Disse nascondendosi in casa, tutti risero.
Zhalia si avvicinò a Claus “Ciao Claus!”
“Ciao Zhalia!” Era strano vederlo con le lacrime agli occhi “Sei bellissima! Lo sei sempre stata!”
“Grazie!”
“Dante mi ha raccontato tutto! So di Shadow! Io desidero chiederti scusa Zhalia per tutto quello che hai passato a causa mia!”
“Accetto volentieri le tue scuse”
“Ho visto i tuoi figli! Sono davvero belli, anche il piccolo ti somiglia. Come li avete chiamati?”
“Marcus Dante e Clara Zhalia”
“Che nomi raffinati! Sono contento per te!”
“Claus dobbiamo andare!” Metz aveva interrotto il momento più intenso della conversazione
“Spero verrai a trovarmi presto Zhalia”
“Sì mi ha fatto piacere parlarti!”
Dante si avvicinò a Zhalia “Stai bene?”
“Sì non ti preoccupare!”
Il resto della giornata passò veloce in momenti pieni di gioia tra gli sposi e gli invitati.  

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Un destino rivelato ***


“Marcus piantala!”
“Perché?”
“Perché sei noioso!”
“Dai Clara era solo un insetto!”
“Lo dico alla mamma!”
“Sei la solita permalosa!” I due bambini aprirono la porta
“Ciao bambini! Com’è andata a scuola?”
“La scuola bene mamma! L’unico problema è mi fratello!”
“Non darle retta è permalosa come al solito!”
“Mi hai messo un insetto in testa mentre parlavo con Anna! Sei perfido e ti odio!”
La porta si aprì di nuovo “Ciao bambini. Ciao Zhalia. Si può sapere perché state gridando? Vi si sente fino in fondo alla strada!”
“Chiedilo a lui papà! È tutta colpa sua!”
“Perché quando fai gli scherzi tu io devo stare zitto e invece quando li faccio io non mi rivolgi più una parola amichevole?”
“Perché i tuoi scherzi sono stupidi!”
“Se è per questo anche i tuoi!”
“Non è vero!”
“Bugiarda!”
“Ok adesso basta!” Urlarono Dante e Zhalia
“Siete fratelli dovreste collaborare e non urlare l’un contro l’altra!”
“Vostro padre ha ragione! Tra due giorni avrete 8 anni! Non siete più dei bambini piccoli!”
“Sì mamma! Sì papà!” Risposero in coro i bambini
“Ora andate a studiare tra due ore si cena! Spero che per quell’ora avrete risolto la questione!”
Il cellulare di Dante suonò “Metz! No non mi disturbi! Sì qui va tutto bene ma perché melo chiedi? È successo qualcosa? No non è possibile! No non può essere! Questo vuol dire che siamo in pericolo! Ok vedrò cosa posso fare! Ci sentiamo presto. Ciao”
I due bambini dalle scale avevano sentito tutto                                                                                                                  “Papà dice che siamo in pericolo. Secondo te cosa vorrà dire Clara?”
“Non so. Forse ce ne parlerà…”
Anche Zhalia aveva ascoltato ma sapeva di cosa si trattava “Cosa ha fatto Shadow?”
“Ha scatenato Leones su una casa a Milano.”
“Si sta avvicinando!”
“Sì e forse è giunto il momento che i bambini sappiano!”
“Avevamo detto fino al decimo compleanno!”
“No Zhalia non possiamo più aspettare! Lo sapranno tra due giorni perché tra una settimana Shadow sarà qui a Venezia!”
Due giorni dopo “Buon compleanno ragazzi!” Due scatole vennero date da Dante e Zhalia nelle mani dei bambini. Alla festa c’erano anche Lok e Sophie con il loro figlio di 3 anni, Sam. C’era anche Cherit, nascosto nello zaino di Lok, né i figli di Dante né Sam lo avevano mai visto.
“Forte!” Esclamò Marcus prendendo in mano l’amuleto di Caliban
“Ah! Il mio è più bello!” Disse la sorella che stringeva quello del Polar Bear
“Ne ho uno anch’io!” Disse Sam saltando in piedi sulla sedia e mostrando fiero l’amuleto di un titano che Lok aveva trovato vicino al porto.
“E’ ora che sappiate la verità ragazzi!” Esordì Dante “Quelli che vi sono stati dati oggi sono amuleti che contengono un titano ciascuno.”
Zhalia continuò “Noi quattro siamo cercatori e facciamo parte della Fondazione Huntik!”
“Mamma, papà state dicendo che anche noi siamo cercatori?”
“Proprio così!”
“E che cosa fanno i cercatori?”
“Recuperano titani e, nel nostro caso personale, salvano il mondo”
I tre bambini avevano dei volti increduli. Dante estrasse dalla tasca dei pantaloni l’amuleto di Caliban
“Papà è uguale al mio!”
“Dato che non ci credete… Vieni fuori Caliban!” Caliban apparve al suo fianco gli altri tre lo imitarono
“Dai Freelancer!”
“Sabriel!”
“Kilthane!”
“Bello!” Disse Sam.
Dallo zaino di Lok comparve Cherit “Ciao ragazzi! Devo dire che siete cresciuti dall’ultima volta!”
“Perché questo parla papà?”
“Io parlo perché sono un po’ particolare Marcus! Ahia!” Clara lo aveva afferrato per la coda “Le vecchie abitudini sono dure a morire, vero Clara?”
“Che vuoi dire? Io non ti ho mai visto!”
“Eri troppo piccola per ricordarti di me!”
“Cherit ha avuto l’onore di farti da babysitter”
“Già e ha passato uno dei pomeriggi più infernali della sua lunga vita, vero Dante?” Lok non la smetteva di ridere
“Perché?” Chiese la bambina
“Mi hai solo preso la coda per un intero pomeriggio!”
“Perché non provate a far uscire i vostri titani?” Disse Sophie
“Sì! Coraggio Caliban!”Dante e Zhalia avevano dei volti sorpresi
“Allora ci provo anch’io! Polar Bear!”
“Io ti chiamo a me Aquatis!”
“Incredibile! Senza nessuna difficoltà!”
“Perché sei sorpreso papà?” Chiese Marcus ridendo
“Perché il primo titano l’ho invocato a 12 anni e non era potente come Caliban!”
“Anche per me è stato lo stesso!” Disse Sophie
“Il mio l’ho invocato a 11 anni e non era Kilthane!”
“Bhè io a 17 ma la mia storia è un pochino diversa e il primo che ho invocato è stato proprio Freelancer!”
“Sapete che cosa penso? Che i nostri genitori sono molto meno forti di noi!” Disse Marcus ridendo con gli altri
“Non è tutto qui ragazzi. I cercatori possiedono anche poteri magici. Ad esempio: Bodflare!” La palla di fuoco era sopra le testi dei bambini che la fissano incuriositi
“Raipulse!”
“Mamma hai distrutto le candeline!”
“Sophie pensaci tu!”
“Fainshape!”
“E per finire Hyperstride!” Lok saltò per tutta la casa, i bambini erano divertiti
“Domani comincia il vostro addestramento!”
“Come domani papà?”
“Resterete a casa da scuola!”
“Avevo promesso ad Anna che ci saremmo viste!”
“Clara il nemico che abbiamo davanti ha già cercato di uccidervi otto anni fa! Non voglio che vi accada nulla! Mi capite vero?”
“Sì papà!”
Quella sera Cherit rimase nella stanza dei bambini a raccontare tutte le avventure vissute dalla squadra
“E’ ora di spegnere le luci! A letto!”
“Mamma, papà avete fatto delle cose fighissime!”
“Sì ma ci siamo anche fatti male!” Dante non sfiorava più quella cicatrice da 7 anni
“Comunque… Ce la siamo sempre cavata!” Zhalia aveva preso la mano di Dante spostandola dalla cicatrice
“Cherit resterà qui con voi a patto che le prossime storie le riserva per domani sera!”
“Ma papà! Mi stava raccontando del mio titano, della missione in Antartide, della spirale di sangue e Lord Casterwill!”
“Aspetterai fino a domani sera piccola mia!”
“Buona notte bimbi sogni d’oro!”
“Anche a voi!”
Dante e Zhalia si spogliarono per mettersi i pigiami, quando Dante si levò la maglia notò nel riflesso dello specchio la cicatrice. Si prese la testa tra le mani e si sedette a terra con la schiena contro il muro, Zhalia gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.
“Hei! Che c’è?” cercò di sorridergli per risollevargli il morale
“Ho paura Zhalia! Ho paura per te e per loro! Sento che non ce la farò a proteggervi!”
“Non sei solo ci sono io con te! Ti ricordi cosa ti avevo detto in Canada?”
“Lo batteremo insieme”
“Sì! Non mancherò alla mia promessa!”
“Grazie Zhalia!”
“Vieni andiamo a dormire! Domani c’è un addestramento da fare!”  

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Il vero obbiettivo di Shadow ***


“Sveglia bambini!”
“Mamma ti prego! Ancora cinque minuti!” Fu la risposta di Marcus
“Su forza Marcus alzati!”
“Cherit! Non ti ci mettere anche tu!”
“Proprio come Dante! Anche lui da piccolo amava dormire!”
“Se riuscisse ora a dormire una notte intera farei i salti di gioia!” Commentò Zhalia
“Stavate parlando del fatto che la notte non dormo?” Disse Dante comparendo da dietro
“Pronta! Vestita, lavata e pettinata! Quando cominciamo?” Disse Clara comparendo dal bagno
“Comincia a scendere con Cherit e la mamma. Io sveglio Marcus” Dante si avvicinò al letto del figlio che si era riaddormentato e cominciò a scoprirlo
“Papà! Ma che fai!”
“Ti interesserà sapere che tua sorella sta facendo colazione con i TUOI cereali e sta bevendo la spremuta nel TUO bicchiere!”
“Come osa!!” Urlò il bambino alzandosi e vestendosi per arrivare a scoprire che era tutto una bugia
“Almeno ti sei alzato!” gli disse Dante sorridendo.
Bussarono alla porta “Ciao Dante! Siamo in ritardo?”
“No Lok! C’è chi qui deve ancora fare colazione!”
“Dante voglio cominciare!” Disse Sam saltando di qua e là
“Tranquillo Sam tra poco cominciamo!”
Dopo colazione i bambini erano pronti “Bene oggi ci concentreremo sull’uso della magia e il combattimento corpo a corpo!” Dante era un bravo insegnante e i bambini impararono in una mattina ad usare le arti marziali, anche se solo come base, per diventare bravi avrebbero dovuto allenarsi ancora. Nel pomeriggio avevano imparato ad usare ogni tipo di magia, erano tutti felici dei progressi raggiunti. Tutto procedeva bene e se verso sera il cellulare di Dante non avesse cominciato a suonare la giornata si sarebbe conclusa bene!
“Tutti in casa presto!” Si misero in salotto davanti allo schermo che si illuminò
“Ciao Dante!”
“Ciao Metz! Novità?”
“Shadow è stato avvistato a Venezia. Tenetevi pronti!”
“Papà chi è questo signore?”
“Già è vero Marcus! Eri troppo piccolo per ricordarti di me! Che sciocco che sono! Il mio nome è Metz, sono il mentore di tuo padre, sono stato io a donargli Caliban all’età di 12 anni!”
“E ora ne ho uno anch’io!”
“Quindi voi bambini avete già imparato qualcosa! Ottimo lavoro! A presto Dante ho delle faccende da sbrigare nel consiglio!”
“A presto Metz!” La comunicazione si chiuse
“Non capisco, c’è un consiglio da qualche parte?” Sam era curioso
“Sì e Metz ne è a capo!” Gli rispose il padre
“Cercatori abbiamo una missione! Missione: FERMARE SHADOW PRIMA CHE DISTRUGGA VENEZIA!”
“Papà cos’è questa specie di PC?” Disse Clara
“Si chiama Olotomo. Analizza titani, crea mappe e riassume le missioni”
“Posso analizzare Polar Bear?”
“Vai coraggio!”
“POLAR BEAR
ATTACCO 4 DIFESA 3
TIPO: GUERRIERO BESTIA TITANO
DIMENSINI: GRANDE
ABILITA’ SPECIALI: RABBIA IMPROVVISA E SOFFIO INCENDIARIO”
“Wow!”
“Andiamo forza!” Disse Dante chiudendo l’Olotomo e mettendolo sotto l’impermeabile. Uscì di casa per ultimo chiudendo la porta.
“Sophie tutto bene?”Lok era preoccupato
“Piazza San Marco! Shadow è in Piazza San Marco!”
“Presto andiamo! Hyperstride!” Dante si sorprese nel vedere affiancarsi a loro altri due cercatori
“Lucas! Dan! Cosa fate qui?”
“Vi aiutiamo naturalmente!” Risposero i due
Piazza San Marco non era distante… “Ciao Dante Vale!”
“Shadow!”
“E così questi sono i tuoi figli! E il piccolo deve essere il figlio di Lok Lambert e Sophie Casterwill!”
“Cosa sei venuto a fare?”
“Non a combattere! Non oggi almeno! La battagli si terrà quando avrò l’Anello dell’Arco e i tre sigilli per trovare i Tre Titani Leggendari delle Antichità. Con quelli farò diventare il mondo un luogo occupato dalle tenebre! Ahahah!”
“Non pensare di riuscirci Shadow!”
“Questo lo vedremo piccolo Vale! Dark Fog!”
“E’ sparito! Dov’è andato!”
“Ce ne siamo liberati per ora Marcus! Puoi stare tranquillo. Andiamo a casa!”
 
“L’Anello dell’Arco?! Dante ne sei certo?”
“A quanto pare Metz c’è sempre di mezzo quell’anello…”
“Lo farò spostare da Parigi a Torino e voi andrete a recuperarlo. Più di così non posso fare!”
“Va benissimo Metz. Ci arrangeremo…”
“Bene a presto Dante!”
“Restate a cena vero?”
“Naturalmente Dante! Non voglio che né Le Blanche né  Santiago ci soffochino con le loro domande!” Disse Sophie
“Resto anch’io! È un po’ che non mi godo la compagnia della mia sorellina e del mio nipotino” Disse Lucas
“E io cosa sono un’insalata?” Replicò offeso Lok
“Resto anch’io Dante! È un po’ che non ci vediamo e poi ho intenzione di venire con voi a Torino!” Disse Dan
“Bene! Aggiungiamo dei posti a tavola ragazzi!” 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Nei guai ***


 “Siamo arrivati?”
“Non ancora Marcus.”
Qualche minuto dopo “E adesso siamo arrivati?”
“Stai zitto Marcus!”
“Ti irrita che abbia chiesto a papà se siamo arrivati Clara?”
“Voglio dormire e non ci riesco se continui a chiedere se siamo arrivati!” Sam non si curava del litigio dei gemelli, preferiva giocare con la PSP seduto sulle ginocchia della madre.
A Torino la squadra si recò alla Mole Antonelliana ma una brutta notizia impedì loro di recuperare l’anello        
“ Non siamo riusciti a fermarlo!”
“E’ venuto con dieci uomini e ci ha bloccati!”
“Ha lui ora l’anello vero?”
“Sì! Non siamo riusciti a proteggerlo! Ci dispiace molto Dante!”
Dante non sapeva cosa dire a Metz di preciso quindi la sua reazione fu al quanto sgradevole                                “Quelli di Torino si sono lasciati sottrarre l’anello?!”
“”Già e Shadow avrà con sé anche gli indizi per i sigilli… ma io so dove sono i Titani Leggendari. Ci servono solo i sigilli e l’anello dell’Arco per prenderli…”
“Abbiamo un vantaggio allora!” Metz sembrava più sereno ora
“Sì! Ho intenzione di infiltrarmi tra le reclute di Shadow per recuperare anello e sigilli.”
“Bel piano Dante!”
Zhalia bussò alla porta del bagno della stazione, segno che il treno era arrivato,  
“Ora vado. Ti terrò informato!” Dante chiuse l’Olotomo, quando uscì dal bagnosi avviò verso il treno sul quale avevano riservato una cabina. Dante cominciò ad esporre il suo piano
“No Dante! E se scopre chi sei? Ci hai pensato a questo particolare?”
“Tranquilla Zhalia! Sarò uno dei tanti!”
“Vengo con te!”
“Marcus è meglio di no”
“Perché no? Ti servirà aiuto! Qualcuno di piccolo e veloce!”
“Mi hai convinto!”
“Stai scherzando spero!”
“No Zhalia! Nostro figlio ha ragione! Partiremo domani per Toronto”
Il giorno seguente all’aeroporto “State attenti! Ascolta sempre tuo padre!”
“Lo farò mamma!”
“Avvisateci una volta arrivati!”
“Sì Lok non preoccuparti!” Dante era relativamente tranquillo
“A presto ragazzi!”
“A presto Sophie!”
“Clara non mi saluti?” Chiese Marcus
“Sono contenta! Finalmente avrò una stanza solo per me!”
Dante e Marcus si imbarcarono sull’aereo. Una volta a Toronto si travestirono per non essere riconosciuti e si avvicinarono al covo di Shadow. Non era cambiato nulla. I due vennero subito accettati come nuove reclute dell’esercito che Shadow stava costruendo per la battaglia finale.
“L’esercito delle ombre trionferà in Grecia! Voi tutti sarete i protagonisti di questa impresa e quel giorno il nero sarà il colore del mondo, per sempre!” Shadow aveva già recuperato i sigilli ed era pronto a partire
“Cosa facciamo papà?”
“Dobbiamo prendere anche l’amuleto di Leones!”
“Cosa?!”
“Fidati è il solo modo che esiste per annientarlo!”
“Come facciamo?”
“Tra dieci minuti ci sarà un torneo tra i soldati io sarò lì. Shadow non si perderà un incontro, quindi tu vai nella sua stanza e poi esci, ho già avvertito la fondazione aspettano solo te. Una volta fatto torna qui e ce ne andremo insieme!”
“Ok! Non farti battere!”
“Non ne sarei capace!”
Incominciò l’incontro tra Dante e uno dei soldati, entrambi erano in una gabbia e si affrontavano a torso nudo, Marcus trovò l’anello, i sigilli e il titano, che si legò a lui, quindi all’uomo fuori dalla base non poté consegnarglielo, l’uomo annuì portando via il resto. Il combattimento continuava: Dante usava tutti gli incantesimi e aveva già sconfitto dieci soldati. Tutto procedeva bene per lui quando a un tratto Shadow notò una cosa: la cicatrice in alto sulle costole a sinistra!
“Fermate il combattimento!” Si avvicinò a Dante con calma, lo guardò e gli sussurrò all’orecchio: “Ciao Dante Vale!” Dante cercò di sfuggire agli attacchi di Shadow ma venne colpito da un Raipulse in testa e svenne.
Quando si svegliò, Dante era appeso a un muro con le braccia e i piedi legati saldamente, di fronte a lui Marcus che aveva già provato a liberarsi dalle catene
“Papà sei sveglio finalmente! Come stai?” Dante si guardò intorno, la stanza era bianca e poi lo vide: era ancora là, come otto anni prima, il tavolo in metallo. Un brivido lo percorse lungo la schiena e poi in tutto il corpo, aveva cominciato a sudare freddo e il cuore gli batteva talmente veloce che sembrava dovesse scoppiargli nel petto
“Papà cos’hai?!”
“Marcus… qualunque cosa succeda… sappi che ti voglio bene… Promettimi che non guarderai!” La voce di Dante tremava
“Volevo solo dirti che mamma e gli altri lo sanno… che siamo stati beccati intendo… Stanno venendo a prenderci, presto saranno qui!”
“Sei riuscito ad avvertirli con l’Olotomo vero?”
“Sì e l’ho già spedito a Venezia! Avevo pensato che se ci avessero scoperti avrei dovuto avvisare tutti!”
Dei passi si stavano avvicinando “ Fingi di non esserti svegliato Marcus, forza!”
La porta si aprì “E così rieccoti qui Dante! Come hai potuto pensare di infiltrarti senza essere scoperto? E poi coinvolgere un bambino di 8 anni! Vergognati! Ora lui ti vedrà soffrire!”
 Si mise a scuotere Marcus che dovette aprire gli occhi per forza “Dante guardalo! Tuo figlio ha paura!”  
Shadow prese il braccio destro del bambino e lo ruppe, lo stridere delle ossa era rimbombato in tutta la stanza. Marcus non la smetteva di urlare dal dolore, la rabbia di Dante era grande ma non riusciva a liberarsi, a quel punto Shadow prese un coltello e lo conficcò nel corpo di Dante, che trattenne a stento un urlo, il sangue usciva copioso dalla ferita. Dopo quella pugnalata ne seguì un’altra e un’altra ancora, fino a quando Dante non si ritrovo coperto di ferite profonde e di sangue. Marcus piangeva, suo padre era mal ridotto e lui non poteva fare nulla per aiutarlo
“Che mi dici Dante?!” Dante guardava Shadow debolmente, sentiva che prima o poi sarebbe svenuto. Shadow gli sfiorò la cicatrice sulla sinistra, Dante sobbalzò
“Sono riuscito a ferirti anche mentalmente e non solo fisicamente Dante!” Il coltello riaprì facilmente la vecchia ferita, Shadow si divertì ad allargarla fino ad aprirgli il fianco sinistro completamente: dalle costole al bacino, erano visibili anche parte dei tessuti muscolari. Dante non riusciva più a trattenere le grida, Shadow sorrideva divertito “Per te è finita Dante!”
“No! Raipulse!”
“Zhalia sei arrivata finalmente!”
“Mamma!” Il bambino aveva appena smesso di singhiozzare
“Ci siamo anche noi!” Mentre Lok e Dan slegavano Dante, Marcus Sophie e Zhalia tennerò impegnato Shadow “Zhalia andiamo presto!”
Si ritrovarono in un ospedale gestito dalla fondazione. Dante e Marcus riuscirono a cavarsela e qualche settimana dopo erano nuovamente in piedi.
Dante continuava a guardare la sua cicatrice, che si era allungata, non riusciva a smettere di pensare che quel giorno lui e Marcus sarebbero potuti morire e che forse Shadow aveva ragione sul coinvolgimento di suo figlio in quella missione!
“Cercatori abbiamo una missione!” Disse scendendo le scale “ Dobbiamo andare in Grecia, sull’olimpo, è lì che sono i tre titani! Dobbiamo organizzarci! Metz…” Disse rivolto al teleschermo in salotto “Chiama tutti i migliori cercatori! Dì loro che ci raggiungano ad Atene!”
“Sarà fatto Dante! Cercate di essere prudenti! Lo sconfiggerete! Io sarò a combattere al vostro fianco!” Lo schermo si spense
“Marcus hai tu Leones?”
“Papà perché ce l’ha lui?”
“E’ una storia lunga sorellina te la racconto in viaggio!”
“Dobbiamo combinare il suo potere con quello di Protector perché solo così il mio titano sarà abbastanza forte per battere Shadow! Dovrai starmi vicino durante la battaglia Marcus!”
“Noi cosa facciamo con Sam?”
“Lui resta a casa con Lucas” Sentenziò Dante
“Cosa?! Sono mesi che mi preparo per questa battaglia! Non intendo farmi da parte!”
“Ma lo farai! Vero?” Lo squadrò Dante
“Ah! D’accordo! Come volete!”
“Io verrò con voi!”
“Sì Dan! Ci servirà tutto l’aiuto possibile!”
I cercatori uscirono e Dante chiuse nuovamente la porta di casa mormorando
“Siamo alla resa dei conti Shadow!”
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** La salita all'Olimpo ***


La squadra era ad Atene e tutti i cercatori da ogni parte del mondo li stavano raggiungendo, Metz fu uno dei primi ad arrivare. Compresi i membri della squadra erano circa cento, Dante sperava che Shadow non avesse trovato altri uomini.
Il gruppo si mise subito in marcia per arrivare all’Olimpo, Metz portava i sigilli e l’anello.
La sera si accamparono in una valle, le tende urlavano sotto la potenza del vento. Marcus e Clara erano costretti a rimanere al chiuso nella loro tenda mentre i loro genitori Lok e Sophie partecipavano a una riunione nella tenda di Metz
“Qual è il piano Dante?”
“Cosa?!”
“Sei tu l’esperto in combattimento e quindi il capo! Noi seguiamo le tue decisioni!”
Heaton lo guardava in attesa di risposta
“Domani arriviamo a metà montagna poi dopodomani facciamo metà di quello che resta. In quattro giorni al massimo saremo in cima”
“Bene! Per quanto riguarda Shadow?” Disse Metz
“Spero che lo scontro sia il più tardi possibile. Magari in cima dove c’è una piccola valle! Se riuscissimo a dirottare lì lo scontro finale sarebbe perfetto!”
“Se Dante non hai altro da dire, possiamo dichiarare la riunione finita!”
“Sì Metz un po’ di riposo non ci farà male!”
Dante e Zhalia si avviarono alla loro tenda, vicina a quella dei figli, Lok e Sophie entrarono nella tenda di fronte
“Mi manca Sam!”
“Anche a me Sophie!” e si abbracciarono.
Dante si sfilò la maglietta e si mise a guardare la cicatrice, Zhalia lo prese per un braccio e lo baciò, lui cominciò a baciarle il collo scendendo sempre più verso il basso e alla fine la prese tra le braccia fino a cadere sul letto.
Il mattino dopo fu smontato l’accampamento e il gruppo iniziò la salita. Durante il cammino Marcus vide nella roccia qualcosa che brillava:
“Ma è un titano! Papà passami l’Olotomo presto!”
CERBERO
ATK 2 DEF 6
TIPO BESTIA MITOLOGICA TITANO
DIMENSIONE GRANDE
ABILITA’ SPECIALE MORSO LACERANTE E CODA SPADA
“Hei qui ce ne sono due!” Clara li tolse dalla roccia
ADES
ATK 2 DEF 3
TIPO DIO GRECO TITANO
DIMENSINE MEDIA
ABILITA’ SPECIALI EVANESCENZA
 
ZESUS
ATK 6 DEF 4
TIPO DIO GRECO TITANO
DIMENSINE MEDIA
ABILITA’ SPECIALI TUONO SAETTANTE E SPADA DEL TUONO
“Continuiamo a muoverci! Non possiamo fermarci!”
La sera Cherit andò dai bambini “Sei finalmente uscito da quello zaino!”
“Cene hai messo di tempo!”
“Scusatemi ragazzi! Dante mi ha detto che avete dei nuovi titani!”
“Sì è così!”
“Vi serviranno presto! Domani saremo quasi in cima! A proposito vi voglio raccontare una storia!”
“Un’avventura della squadra?”
“Sì Clara! La storia della missione in Antartide: eravamo proprio in questo periodo dell’anno dieci anni fa… Ad affidarci la missione fu Guggenheim. Dovevamo recuperare un amuleto misterioso in una stanza segreta in Antartide, in una delle basi segrete della Spirale di Sangue appena sconfitta!”
Il racconto era emozionante e i bambini ascoltavano ogni passaggio.
“Che storia fantastica Cherit! Peccato sia finita!”
“Il titano è al sicuro ora è questo che conta!”
“ Polar Bear non pensavo avesse una storia tanto complicata!”
“Coraggio ragazzi è meglio dormire! Domani ci aspetta una bella camminata!”
“Buona notte!”
La salita continuava, stavano per arrivare in cima con un giorno di anticipo
“Aspettate, Solwing vai!”
“Papà perché hai evocato quel titano?”
“Solwing vai in cima e controlla se Shadow è già arrivato!” il titano si alzò in volo ma poco dopo venne colpito e tornò nell’amuleto
“Direi che abbiamo la risposta!”
“Io invece direi che abbiamo perso l’effetto sorpresa Dante! Potevamo mandare Gareon con Solwing!”
“Zhalia non eri qui! Mi serviva una risposta!” Tra i due scoppiò un litigio, non avevano mai litigato prima di allora, furono i figli a intervenire
“Fermi!”
“Siete una squadra non potete comportarvi così!”
“Mi dispiace ammetterlo, ma Marcus ha ragione! Volete che il mondo diventi buio e caos?! Se litigate quello che avete fatto fino a ora sarà tutto inutile!”
“Clara ha ragione! Domani ci sarà la battaglia e sarà il giorno in cui tutto finirà!”
Dante e Zhalia abbracciarono i figli
“In questi ultimi due mesi siete cresciuti parecchio!”
“Avete ragione uniti si è forti! Scusa per prima Dante!”
“La colpa è solo mia, avrei dovuto chiamarti prima di agire!”
La sera si accamparono in cima, Dante e gli altri definirono i dettagli per la battaglia
“ Lok e Sophie a voi il compito di recuperare i titani! Marcus io e te ci occupiamo di Shadow con la copertura di tua madre! Metz tu miservi come appoggio nel caso in cui io mi trovi in difficoltà, scegli tre cercatori di cui ti fidi!”
“E io papà?”
“Non ti ho dimenticata Clara! Tu andrai con Lok e Sophie, un titano si legherà a te! Pensi di farcela?”
“Sì papà!”
“Bene se succede qualcosa durante la notte saremo avvisati, ho fatto piazzare sentinelle su tutto il perimetro. Shadow deve solo provare a fare un passo falso!”
“Bene Dante! È meglio cercare di riposarsi o domani saremo sconfitti!”
“ Non accadrà Metz!” e così dicendo uscirono dalla tenda del consiglio per andare ognuno nella propria.
La notte era calma: le stelle risplendevano e l’accampamento era illuminato dalla luce della luna. Tutti erano in ansia Clara e Marcus cercarono di sorridere ai genitori prima di entrare in tenda, Lok e Sophie nascosero la loro preoccupazione come fecero Dante e Zhalia.       

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La quiete prima della tempesta ***


MARCUS E CLARA NELLA TENDA CON CHERIT
“Sei sveglio?”
“Sì non riesco a dormire… per fortuna non sono il solo!”
“Come ti senti?”
“Ho paura! Non posso fare a meno di pensare a quel giorno, al corpo di papà… tu per fortuna non c’eri! Non ho mai capito il perché!”
“Mamma ha detto di non volermi mettere nei guai. Ha detto che non ero pronta, che sarei stata d’intralcio.”
“Ragazzi capisco come vi sentite! Ma domani è vicino e vostro padre conta su di voi per la riuscita della missione!”
“Lo sappiamo Cherit! Ma questo mi spaventa! Se non riuscissi a controllare Leones domani?”
“Ci riuscirai! Sei figlio di Dante Vale e Zhalia Moon! I più grandi cercatori della fondazione Huntik!”
 
LOK E SOPHIE SDRAIATI IN TENDA
“Sono preoccupata per Sam! Rischiamo di non vederlo più!”
“Non pensarci nemmeno Sophie! Noi vinceremo e torneremo a casa!”
“Sento dio nuovo la voce e ne ho parlato a Dante! Continua a ripetere MORTE E SANGUE! Ho paura Lok!”
“Tranquilla Sophie! Domani sarò con te tutto il tempo! Non ti lascerò un secondo da sola!”
“Grazie Lok!” disse lei con le lacrime agli occhio abbracciandolo lui ricambiò l’abbraccio e le accarezzò i capelli dopo di che si addormentarono.
 
DANTE E ZHALIA FUORI DALLA TENDA
“Dante stai tremando! Cos’hai?”
“Niente è solo un ricordo!” lamano gli scivolò sulla cicatrice dell’intero fianco sinistro “Un brutto ricordo che si è ingigantito!”
“Abbiamo tutti abbassato la guardia con Shadow! Non abbatterti! Non ha senso che continui a farti del male!”
“Sei più andata a trovare Claus?”
“No. Ho preferito non informarlo del fatto che rischiavamo la vita per salvare il mondo.”
“Sai che stavo pensando a tutte le notti passate con te? Erano tutte fantastiche!”
“Sai che questa potrebbe essere l’ultima?”
“Lo so amore mio! Vorrei non scordarmela mai!” Dante la baciò e Zhalia gli mise le braccia intorno al collo. In poco tempo lui la sollevò da terra e la portò dentro la tenda per passare l’ultima notte insieme prima della battaglia.
 
Erano appena le 3 del mattino, un lampo apparve nel cielo: la battaglia stava per iniziare. Dante uscì dalla tenda e quello che vide lo pietrificò: erano circa mille cercatori, tutti vestiti di nero con mantelli scuri, in testa a loro Shadow. Mille contro cento era un’impresa impossibile!
“Sono tanti! Le reclute sono aumentate dall’ultima volta!”
Metz era già al fianco di Dante con i suoi tre uomini: Dan, Heaton (il padre di Lok) e Montheu.
Heaton rivolse un sorriso a Lok e per incoraggiarlo gli disse “Lok se recuperi i titani per Shadow è finita e torneremo a casa. non fallire!”
Shadow intanto si portò avanti e lo stesso fece Dante
“Siamo alla resa dei conti Dante Vale!”
“Ce ne abbiamo messo di tempo ma alla fine eccoci!”
“Sai che la profezia che ho lasciato alla base di Toronto? Era tutta un’invenzione ma ti dirò cosa accadrà ora: siete in minoranza, verrete battuti e uccisi. Se vi arrendete vedrò di risparmiare le vite dei cercatori che hai coinvolto e forse anche quella di tua figlia!”
“Noi non ci arrenderemo! Combatteremo fino alla fine! Sarai tu a perdere!”
“Ho i miei dubbi! Comunque, se ci tieni a morire… Bodflare!”
“Honorguard!”
Era cominciata la battaglia finale, quella in cui si sarebbero decise le sorti del mondo ancora una volta. A dante si affiancarono subito Zhalia e Marcus mentre Sophie Lok e Clara correvano verso la grotta dove vi erano rinchiusi i Titani Leggendari delle Antichità 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** L'unione fa la forza ***


“Caliban, Metagolem, Ignatius, Protector! C’è bisogno di voi!”
“Kirlthane, Gareon, King Basilisk! Uscite a combattere!”
“Leones Cerbero Caliban! Unitevi alla battaglia!”
“Avete solo ritardato di poco la vostra fine! Bshtale, Preigast, Zodiac, Scimmiangu, Blacman, Redribbon! Divertitevi anche voi!”
I titani di Shadow avevano dimensioni colossali, il Caliban di Dante fu il primo ad essere abbattuto, seguito da Gareon, Kirlthane, Metgolem, Cerbero e il Caliban di Marcus. Le loro  difese erano scese: erano semiscoperti
“Leones e Protector non devono essere eliminati o è la fine!” esclamò Dante
Un colpo di coda di Zodiac scagliò Marcus lontano dai genitori, proprio nel mezzo della battaglia, per fortuna Leones lo aveva seguito. “Leones torna indietro ad aiutare Protector!”
Il combattimento tra Shadow, Dante e Zhalia continuava senza sosta
“Zhalia trova Marcus! Io ho un canto in sospeso con Shadow ma senza Marcus non posso batterlo!”
“Torno presto Dante! King Basilisk resta con lui! Io midifenderò con Strix!”
 
Lok, Sophie e Clara correvano nella grotta, inseguitidai soldati di Shadow
“E’ inutile provare a scappare!”
“La vostra fine è giunta!”
“Raipulse!”
“Honorguard! Lok dobbiamo combattere!”
“Tu e Clara andate avanti, a loro penso io!”
Le due corsero avanti “Clara prendi i sigilli!”
“Quando te li ha dati Metz?”
“Poco prima di entrare. Vai nel cunicolo a destra io vado a sinistra. Se ho ragione entrambi conducono ai titani!”
Intanto Lok stava combattendo “Ligdon distruggili! Kipperin attacchiamo!”
“Siamo in dieci! Non hai speranza!”
“Darkmonster distruggilo!”
Ligdon spazzò via i loro titani e i soldati fuggirono inseguiti dal titano inferocito “Non ho speranze eh? Andiamo Lingdon, Sophie e Clara hanno bisogno di noi!”
 
Dante era di nuovo affiancato da Zhalia e Marcus
“Mamma attenta!” un soldato stava per attaccarla ma il bambino si lanciò su di lui
“Sei distratto Dante!” urlò Shadow atterrandolo con un calcio “ Avere degli affetti significa essere deboli! Ah ah”
Dante si rimise a fatica in piedi, Metz avrebbe voluto aiutarlo ma aveva dieci soldati intorno a lui che lo bloccavano.
 
“Sophie eccoti finalmente!”
“Da quanto mi aspetti?”
“Mezz’ora, ero preoccupata!”
“Hei vi sono mancato?”
“Lok!”
“Sophie, Lok abbiamo un problema!”
“Quale?”
“C’è un enigma da risolvere per prendere i titani!”
IL MITO E’ LA CHIAVE PER I TRE TITANI. LO PUO’ SBLOCCARE SOLO UN ANELLO CON UN TITANO ALL’INTERO
“Springel esci!” Springel prese l’anello dell’Arco e lo collocò nella seconda delle tre aperture davanti a loro, la terra tremò: la porta si aprì per rivelare i tre amuleti. Ogni cercatore perse un amuleto che si legò a lui ma non riuscirono, per quanti sforzi facessero, ad evocare i titani. Sophie prese l’Olotomo di Lok
CRONUS
ATK 10 DEF10
TIPO LEGGENDARIO GUERRIERO TITANO
ABILITA’ SPECIALI EVOCAZIONE A SORPRESA
 
GAIA
ATK 10 DEF 10
TIPO LEGGENDARIA CREATRICE TITANO
ABILITA’ SPECIALI EVOCAZIONE A SORPRESA
 
CENTIMANI
ATK 10 DEF 10
TIPO LEGGENDARIO GUERRIERO TITANO
ABILITA’ SPECIALI EVOCAZIONE A SORPRESA
“Ma se non sappiamo nemmeno noi quando escono è svantaggioso!”
“Comunque sia Clara, ora fuori hanno bisogno di noi!”
“Ragazzi!”
“Ehi Dan! Cosa fai qui? Dovresti aiutare Metz e Heaton!”
“E’ Metz che mi mada! Dante è nei guai: ha solo Protector! Il potere di Leones non basta!”
“Sophie pensi che i tre titani…”
“Sì Lok! Dobbiamo cercare di evocarli, non so come!”
“Non c’è bisogno di pensare come. Potrebbero uscire attirati dalla battaglia!”
“Si vede che sei figlia di Dante!”
“Grazie del complimento ma ora andiamo!”
Intanto fuori dalla grotta… “Sono a corto di energie non resisterò a lungo. Marcus tentiamo il tutto per tutto! Attacchiamo insieme!”
“Ma dov’è la mamma?” Dante si fermò, la cercò con lo sguardo ma di lei nessuna traccia. Shadow sorrideva: Dante e Marcus erano contro una roccia. Le alternative erano due: o attaccare o soccombere. Dante con un cenno della testa rivolto a Marcus si lanciò all’attacco con Protector. Marcus corse dietro al nemico con Leones per bloccare i titani di Shadow, ancora intatti.
Marcus stava per essere schiacciato da Preigast quando King Basilisk comparve dal nulla pietrificandolo, il bimbo sentì due braccia che lo rimettevano in piedi, anche se non le vedeva, poi il titano che lo aveva salvato sparì con la stessa velocità a cui era comparso.
Dante era di nuovo a terra, Shadow prese una spada dalla lama verde da sotto il mantello e un pugnale dallo stivale destro; si stava avvicinando pericolosamente pronto a colpire. Marcus era lontano, con le lacrime agli occhi si mise a correre più veloce che poteva in direzione del padre.
“Addio Dante Vale!” Shadow stava per affondare la lama quando la spada si ruppe in mille pezzi. Dal nulla riapparve Zhalia, con il pugnale di Shadow conficcato nella spalla sinistra, se lo tolse
“Everfight!” ma la ferita non si rimarginava e il sangue usciva a fiotti dal taglio
“Sorpresa? Davvero pensavi che chi ferivo si sarebbe potuto curare con un incantesimo subito dopo?”
Dante riaprì gli occhi “Everfight!”
Shadow si stava dirigendo verso Zhalia quando sul campo arrivarono tre titani sconosciuti
“E’ impossibile! Solo io avrei potuto controllare i tre titani! La pagherete tutti a cominciare da te Dante insieme a Zhalia e a tuo figlio!”
Dante sentì una strana energia: Protector si era potenziato
“E’ finita Shadow!”
“Dante insieme!”
“Sì Zhalia!”
Protector, Dante, Zhalia, Marcus e Leones si scagliarono all’attacco. I titani di Shadow vennero polverizzati.
I tre cercatori urlarono insieme “Dragonfise!” Shadow si dissolse, di lui rimase solo cenere e polvere
“Grande ce l’abbiamo fatta!”
“Sì Clara! È finita!” sorrise Sophie
Dan guardò i suoi amici “E’ il caso di dirlo: l’unione fa la forza!” 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Epilogo: Nuovi segreti ***


Zhalia sanguinava ancora ma trovò la forza di sorridere a Dante e a suo figlio. Insieme a Shadow erano scomparsi tutti i soldati.
Dante sorrise a Zhalia per poi alzare lo sguardo sul campo di battaglia e il suo sorriso scomparve: parecchi dei cercatori che avevano combattuto erano a terra senza vita.
Dante e gli altri si divisero cercando i superstiti: “ Papà! Per fortuna stai bene!”
“Io sì Lok! Ma mi sono diviso da Metz e non so dove sia!”
A un tratto la voce di Dante risuonò in tutta la valle “No Metz!!”
Tutti si voltarono: Dante era inginocchiato a terra e reggeva la testa di Metz, ancora vivo ma non c’erano possibilità di salvarlo, l’ospedale era troppo lontano e Zhalia non poteva teletrasportarsi.
“Dante ascoltami! Non devi essere triste!”
“Non voglio che te ne vada! Non è giusto!” disse Dante tra le lacrime
“Sto morendo perché ho combattuto per salvare il mondo!”
“No stai morendo per colpa mia!”
“Non è vero! Mi sono battuto per la salvezza e per la libertà di tutti noi! Ricorda che la libertà è come l’aria Dante, non puoi vivere senza!”
“Ti prego Metz non lasciarmi! Ho ancora bisogno di te!”
“Dante da oggi sarai tu il capo del consiglio Huntik, so che mi renderai fiero di te, anche se lo sono già!”
“Metz non posso io…”
“Sei pronto Dante! Una volta capo consigliere saprai anche di più sul tuo passato e sui tuoi genitori” Metz sorrise, poi chiuse gli occhi
“No Metz! Metz!” il pianto di Dante era inarrestabile, aveva perso il suo mentore per sempre e questa volta per davvero.
Zhalia aveva fasciato la sua ferita e si era avvicinata a Dante con le lacrime agli occhi. I superstiti che avevano assistito alla scena si erano commossi e i membri del consiglio, intervenuti alla battaglia, si avvicinarono a Dante con la tristezza sul volto in attesa di istruzioni.
Vennero chiamati degli elicotteri e dei jet della fondazione per trasportare i corpi dei defunti prima in Germania poi a Manhattan, dove si tenne un funerale collettivo nella sede della Fondazione Huntik. Fu Dante a pronunciare il discorso sotto il monumento costruito in memoria dei defunti:
“Dei defunti che ricordiamo oggi, signori, il consiglio non vuole che vi dica il perché della loro morte, ma io credo che non farlo sia un insulto alla loro memoria. Questi cercatori sono morti nella battaglia finale contro Shadow e nessuno di loro verrà dimenticato perché si sono battuti con coraggio per proteggere ciò a cui teniamo di più: le nostre famiglie e la libertà di tutti noi! Insieme a loro ricordiamo l’ex capo del consiglio Huntik: Metz, anche lui deceduto in battaglia. Metz era un uomo che sapeva guardare lontano, che ha sempre saputo attuare le sue scelte con saggezza e per me è stato più di un mentore, è stato un padre! Devo ringraziarlo perché senza di lui non sarei diventato quello che sono e non sarei qui a parlare con voi oggi! Abbiamo vinto la battaglia ma tutti abbiamo perso qualcuno. Il ricordo di tutti loro rimarrà sempre vivo nella nostra memoria!” Nessuno aveva abbassato lo sguardo durante tutto il discorso.     
Prima di lasciare i gradini Dante si voltò, dando le spalle alla folla “Grazie di tutto Metz! Sono felice di averti incontrato! Non ti dimenticherò mai, questa è una promessa solenne!” Lasciò il monumento e si mise vicino a Zhalia, ai figli, a Dan, a Cherit, a Lok, a Sophie e a Sam, che anche se era piccolo aveva compreso tutto.
Erano passati alcuni mesi dal funerale, ogni tanto Dante si recava a New York per partecipare alle riunioni del consiglio Huntik, Marcu e Clara avevano ripreso ad andare a scuola e Zhalia si occupava della casa e ogni tanto di piccole missioni di spionaggio, ora che Dante era nel consiglio aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse con l’agenzia investigativa. Lok dava una mano a Zhalia mentre Sophie si occupava di Sam. Dan era tornato in Olanda dal fratello Harrison e Lucas era di nuovo in giro per il mondo.
Una sera Dante rientrò in casa dove ad accoglierlo, dopo una stancante riunione a New York, c’erano la famiglia e gli amici
“Sorpresa! Buon compleanno!”
“Oggi è il mio compleanno?”
“Con tutte quelle riunioni non capisci più nulla! Non ti ricordi neppure del tuo Compleanno!” disse sorridendo e abbracciandolo Lok insieme a Cherit che disse “Vieni! Sophie e Zhalia hanno preparato la torta, io e i ragazzi abbiamo pensato alle decorazioni!”
Dante si mise davanti al tavolo sul quale c’era una torta con 35 candeline
“Aspetta papà! Ci vuole una foto!” Marcus prese la macchina fotografica e scattò una foto di gruppo con l’autoscatto “Ok papà! Ricordati di esprimere un desiderio!”
Dante chiuse, molto teatralmente, gli occhi poi li aprì e soffiò sulle candeline, tutti applaudirono
“Bene,” disse Sophie “ora i regali!”
“Regali? Ma non dovevate!”
Sophie arrivò con una busta “Due biglietti per i Caraibi! Grazie Sophie! Ci voleva una vacanza!”
“Dante questo me lo ha dato Metz” disse Lok facendosi serio “con la raccomandazione di dartelo oggi e non prima”
“Quando te lo ha dato Lok?”
“Poco prima che cominciasse la battaglia”
Era un documento risalente al giorno in cui Dante compiva un anno THE STORY OF VALE’S FAMILY la firma sul fondo era di Artur Vale.
Zhalia si avvicinò a Dante il quale la guardò e sorrise “Il mio è l’ultimo regalo! Solo dovrai aspettare ancora otto mesi per riceverlo… Sono incinta!” Dante la prese tra le braccia e la baciò
“Aspetterò con impazienza per otto lunghi mesi!”
“Sì ma ora mangiamo!” disse Lok indicando la torta
“Lok hai 26 anni e sei ancora un bambino! Quando hai intenzione di crescere?!” disse Sophie e la festa riprese.

THE END
 

 

COMMENTO AUTORE
Finalmente ci sono riuscita! La prima parte della mia trilogia è completa.
Già so cosa state pensando “che palle ora questa fa un poema che non finisce più!”, non è esattamente così anche perché questo vuole essere solo un breve commento a quanto ho pubblicato fino a oggi.                     
Parto con il ringraziare tutti coloro che mi hanno recensita e letta, spero vivamente che la storia vi sia piaciuta. I personaggi originali appartengono ai legittimi proprietari, ma quelli di mia invenzione sono miei e non si toccano (solo per precisare), la storia è interamente prodotta dalla mia mente ed è talmente lunga che ho deciso di articolarla in tre racconti.
Mi sono troppo affezionata ai miei personaggi, specialmente Shadow e i bambini. Shadow è il cattivo che rappresenta tutte le paure che ogni persona ha, mentre Marcus Dante e Clara Zhalia rappresentano la mia situazione iniziale con la mia sorellina, ora per fortuna non litighiamo più come allora, vedrete il loro maturare man mano cresceranno.
In una prima versione della storia, rimasta a livello mentale, nel capitolo 16 doveva morire Dante ma poi mi sembrava troppo tragico e ho preferito Metz. Nel capitolo 11 Marcus doveva morire durante una battaglia in piazza San Marco, che nella versione ufficiale non ha avuto luogo.
 Con la seconda parte sono in alto mare… quindi mi prenderò una piccola pausa per scrivere. Non vi anticipo nulla sia chiaro lo vedrete al momento della pubblicazione.
Alla prossima avventura!   

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=865466