RATING: Verde.
GENERE: Comico,
Demenziale.
AVVERTIMENTI: Slash
sottinteso e qualche allusione sessuale. *coff coff*
CONTOPAROLE:
One-shot
piuttosto lunga, per i miei standard.
PROMPT
USATI: Compito in
classe, Manga.
INTRODUZIONE:
Buon sangue non
mente.
DEDICA: Alle
recensiste -passatemi il termine- dello scorso capitolo, e in
particolare a
Cloud Ribbon: quest’esperimento è un omaggio alla
sua deliziosa “Chiedilo alla
Fatina dei Denti” -perché noi Marte conquisteremo
il mondo, muahahahah! *evil
laugh*
NOTE: Scritta
per il terzo ed ultimo giorno del contest “Gotta
Ship’em All!” indetto da The
Burnt Orchid e dalla sottoscritta.
In origine doveva concludersi tutto in un’unica
shot, ma alcune
gentilissime (e pazze? xD) ragazze mi hanno praticamente intimato di
scrivere
un seguito… ed eccovelo servito! Poi, siccome voglio
strafare, ho in progetto
un terzo e conclusivo capitolo bonus.
Vi lascio al
parto della mia mente delirante. Buona lettura!
I coniugi
Del Monte non esitarono a rispondere all’accorato appello
dell’esimia Adalgisa
Ripamonti Cinciarella Viendalmare, non prima però di aver
chiesto spiegazioni
alla figlia quella sera stessa, a cena.
“Marta,
hai
idea del perché la tua professoressa voglia discutere con
noi della tua
integrità morale a rischio, almeno secondo il suo
parere?” domandò con
nonchalance la madre, Viola, scodellando la minestra nei piatti.
“Infatti,
tesoro, me lo sto chiedendo anch’io. E’ successo
qualcosa di grave?” incalzò
Manfredi, il papà, allungandosi per prendere la bottiglia
dell’olio.
“Momento
momento momento, la piccola peste s’è messa nei
guai?” s’incuriosì il fratello
liceale di cinque anni più grande, Gianni, afferrando una
generosa manciata di
crostini al pomodoro.
“In
nome di
tutte le Baccanti invasate, perché questo terzo grado? Non
è successo niente di
che, state tranquilli. E tu non atteggiarti ad uccello del malaugurio,
Gian” fu
la replica tranquillissima della ragazzina, soffiando sul cucchiaio
bollente di
minestra per raffreddarla.
“Niente
di
che? Permettimi di dissentire, bambina mia: la tua insegnante ti ha
sempre
portata in palmo di mano e stravede per te, ergo dev’essersi
verificato un
evento alquanto grave per spingerla ad agire in tal modo”
ribatté forbitamente
e altrettanto serafico Manfredi.
“In
realtà la
Ripamonti se l’è cercata”
sbuffò Marta. “E’ talmente omofoba,
quella donna, che
quando l’anno scorso abbiamo studiato l’Iliade
ha sostenuto ad oltranza la tesi secondo cui Achille e Patroclo erano
migliori
amici, vi rendete conto?” proclamò al colmo
dell’indignazione.
“Certo,
come
siamo migliori amici Francesco ed
io”
sghignazzò sornione il fratello. “Come lo erano
anche Alessandro Magno ed
Efestione, Cesare Borgia e Michelotto Corrella, l’imperatore
Adriano ed
Antinoo” enumerò poi.
“Appunto!
Ma
ti pare?! Achille e Patroclo stavano insieme,
quant’è vero che tu e Franz vi
chiudete in camera tua e mettete la musica a palla perché
non vi sentiamo fare le
cosacce” s’infervorò la sorella.
“Via
amore,
non è cortese parlare di queste cose mentre si è
a tavola” tossicchiò un poco
imbarazzato il signor Del Monte.
“Oh
dai pa’,
sono i fatti della vita, è inutile che ti strozzi con la
minestra che la mamma
ha cucinato con tanto
ammmòòòre” Gianni gli
assestò un paio di poderose pacche
sulla schiena.
“Per
quanto
ritenga quello della vita sessuale di mio figlio un argomento di
conversazione
molto stimolante, potremmo tornare a focalizzarci sul topic del giorno,
di
grazia? Viola, tesoro, cosa intendevi con ‘la Ripamonti se
l’è cercata’?”
intervenne con voce soave Viola.
Interpellata,
la nostra eroina si esibì in un risolino mefistofelico.
“Sarete
fieri di me…” affermò, e li
ragguagliò sul compito in classe sui proverbi.
Tre giorni
dopo il fattaccio, i signori Del Monte si presentarono al colloquio con
la
professoressa.
La donna li
accolse con grandi sorrisi ossequiosi e riverenze: erano infatti delle
celebrità a Belvedere, lui direttore di un importante
quotidiano e lei
sceneggiatrice molto richiesta.
“Signori
Del
Monte, che piacere vedervi. Sono lieta che abbiate accettato tanto
tempestivamente di incontrarmi. Sedetevi pure” li
invitò.
“Professoressa,
stiamo fremendo d’impazienza” ribatté
sottilmente sarcastica Viola una volta
accomodatasi. “Ci dica dunque cosa le ha fatto dubitare
dell’integrità morale
di nostra figlia”.
E qui
cominciavano le dolenti note. Come mettere al corrente quei poveri e
rispettabili genitori delle perversioni che albergavano nella mente
della
ragazzina?
“Mia
cara
signora, Marta vi ha parlato del test sui proverbi e del Non
Classificabile che sono stata costretta a darle?”
ella sondò il
terreno, cauta.
“Certamente:
ci ha spiegato tutto, per filo e per segno”
confermò con gelida cortesia
Manfredi, corrugando lievemente la fronte.
“Oh”
s’impaperò l’insegnante.
“Allora vi renderete conto del perché abbia
ritenuto
necessario e anzi doveroso discuterne con voi. Sulle prime ho pensato
ad uno
scherzo di cattivo gusto, benché non privo di una certa
originalità, ma alcune
ricerche su internet mi han fatto scoprire ben altro” disse
con voce grave e
colma di disapprovazione.
“Ce ne
rendiamo conto, sì” mormorò Viola,
lasciandosi scappare un sorriso divertito
(possibile?).
“Non
vorrei
sembrarvi indelicata, ma per caso sapreste dirmi da quando Marta ha
iniziato a
mostrare simili… inclinazioni?”
Marito e
moglie si scambiarono un’occhiata complice e un poco
malandrina.
“Sin
dai
primi anni di vita” rispose la signora Del Monte con
espressione nostalgica.
“Giocando con le Barbie sposava i Ken fra di loro, sa, e li
faceva addirittura
partorire”.
“E ai
tempi
dell’asilo, se le piaceva un bambino lo shippava
immediatamente con un altro
maschietto” interloquì il consorte.
“Il
punto di
svolta però è stato durante le elementari, quando
in televisione hanno trasmesso
l’ennesima replica di Card Captor
Sakura:
ha subito capito che Touya e Yukito non erano semplici amici, e che
Tomoyo era
palesemente infatuata di Sakura… A quel punto
l’abbiamo presa da parte e le
abbiamo spiegato cosa fossero lo slash e il femslash”
s’inorgoglì Viola,
accavallando le gambe.
“Sicchè…
Siete stati voi?” alla professoressa Ripamonti per poco non
venne una sincope.
“Ad
allevare
Marta nel culto dello slash? E perché non avremmo dovuto, mi
scusi? Mio cognato
Giampiero è più gay di Freddy Mercury e nostro
figlio maggiore ha seguito le
sue orme: l’omosessualità è di casa,
nella nostra famiglia!” ribatté fieramente
Manfredi.
“Che
poi, a
ben pensarci, è stato merito della bambina se Gianni ha
aperto gli occhi sulla
sua sessualità e si è messo con il suo migliore
amico dai tempi della scuola
materna, dopo almeno un decennio che se lo annusavano a
vicenda” sottolineò la
moglie per amor di precisione.
“Infatti,
non dimentichiamolo. Anni passati a shippare Drarry, Wolfstar,
Grindeldore,
Sherlock Holmes/John Watson, Caspian/Re Peter -per non parlare delle
coppie praticamente
canon come Achille/Patroclo, Apollo/Dioniso, Cesare/Pompeo,
Dante/Virgilio e
Alessandro/Efestione- hanno dato i loro frutti”.
“Da
quando
poi si è appassionata a Glee,
Merlin e Supernatural
non ce n’è stato più per
nessuno: Kurtofsky, Faberry,
Furt, Brittana, Merthur, Destiel, Sabriel e chi più ne ha,
più ne metta”
sospirò con occhi sbrilluccicosi Viola.
“Che
dire
delle CLAMP, allora? Tokyo Babylon,
X, Lawful
Drugstore e il già citato CCS…”
elencò il signor Del Monte.
“Sì
beh, i
loro manga sono le pietre miliari dello shonen-ai velato e dello slash
compulsivo”.
A quel punto
Adalgisa, ch’era ammutolita di fronte a quel bombardamento verbale, si ribellò,
paonazza in volto.
“B-Basta
così, ho capito. Vi ho sottratto fin troppo tempo prezioso,
e tra un quarto
d’ora ricominciano le lezioni. Rimaniamo d’accordo
che consentirò a Marta di
rifare il test e che non terrò conto del voto precedente.
Adesso scusatemi, ma
debbo recarmi in sala professori a prendere il registro”
farfugliò piuttosto
impacciata, rimettendosi in piedi.
“Professoressa,
si sente bene?” chiese con squisita -ma falsa quanto una
banconota da tre euro-
premura Manfredi.
“Mai
stata
meglio, grazie!” berciò la donna prima di
allontanarsi il più celermente
possibile da quei due pazzi, Gesummaria!
Rimasti soli
nell’aula vuota, i due coniugi si diedero il cinque,
scoppiando a ridere senza
ritegno.
“Giustizia
è
fatta! Le abbiamo dato una lezione coi fiocchi, a quella
megera” gongolò il
giornalista abbracciando di slancio la moglie.
“Ma il
bello
deve ancora venire, amor mio” gli strizzò
l’occhio lei. “Ricorda: chi va con la
slasher impara a slashare” mormorò poi sibillina.
Che gente,
pensò costernata Adalgisa Ripamonti
Cinciarella Viendalmare.
Che
gente!
Allora:
soddisfatte (o rimborsate)? Schifate? Stralunate? xD
Non esitate a farmi sapere la vostra opinione, ché ne ho
davvero bisogno: ad
essere sincera, non mi convince affatto…
Beh, spero
di avere presto vostre notizie.
Ci
risentiamo al terzo ed ultimo capitolo!
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