Anche Gossip Girl ha una nuova generazione di Zia Palla (/viewuser.php?uid=147545)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buonasera Upper East Side ***
Capitolo 2: *** Queen E. alla riscossa! ***
Capitolo 3: *** Vendetta ***
Capitolo 4: *** Il brunch ***
Capitolo 5: *** Amiche e scelte ***
Capitolo 1 *** Buonasera Upper East Side ***
Buonasera
Upper East Side
Il
ragazzo stava seduto sulla panca e si guardava i piedi. Josh sapeva
perfettamente per cosa era dentro: alcol. Lo aveva sentito
dall'agente che si lamentava, dicendo che i giovani d' oggi non
avevano proprio freno, sopratutto se venivano dal Upper East Side. L'
uomo, che era dentro perché poche ore prima lo avevano
beccato a
rapinare un mini market, guardò meglio il ragazzo. Aveva una
sciarpa
al collo, indossava un completo e aveva in mano delle scarpe,
appartenute probabilmente alla ragazza con cui era stato.
-Mi
deve scusare, signore, il signorino mi aveva detto che...-
sentì
dire a un uomo dalla voce molto agitata.
-Quante
volte dobbiamo dirti di non dare ascolto alle parole di Drake.-
sibilò una voce di donna molto arrabbiata. Appena
udì queste parole
il ragazzo alzò il capo e sul suo viso stanco, si dipinse un
espressione spaventata.
-Calma,
tesoro!-disse una dura voce maschile. A questo punto il ragazzo era
praticamente terrorizzato.
-Mamma,
papà- sussurrò il giovane rivolto a due adulti
ormai arrivati
vicino alla cella. Josh li riconobbe al' istante, li aveva visti su
tutti i giornali. Entrambi bruni e con gli occhi scuri. Lei
bellissima proprio come nelle foto e lui con quello sguardo beffardo.
-Oh.
Ti ricordi di noi ora? Muoviti. I tuoi fratelli ci aspettano.- disse
la donna prendendo il figlio per un braccio.
-Ma
come? Sono libero?- chiese quello incredulo al padre.
-Si.
Abbiamo pagato la cauzione.- rispose l' uomo.
-Aspetti
ma lei è...-chiese Josh.
-Ma
guarda un po' anche i galeotti sanno che sei- disse la donna
sarcastica.
-Si,
sono Chuck Bass- disse l' uomo con un sorriso compiaciuto.
Nel
tragitto verso l' uscita, Chuck, Blair e Drake incontrarono due donne
bionde.
-S.
anche tu qui?- chiese Blair, sorpresa e sospettosa allo stesso tempo.
-Oh
B. siamo qui per lo stesso motivo.- rispose Serena Baizen, indicando
la figlia Clair.
-Fammi
indovinare- incominciò Chuck, che ne sapeva una
più del diavolo-
eravate insieme?-
-Si-rispose
Drake.
-Scusa
Serena, ma ora noi dobbiamo andare. Ho lasciato i bambini a casa con
Dorota- disse Blair.
-Anch'io
ho lasciato Nate e Dan a casa. Meglio che vada. Ci vediamo
domani-rispose quella.
-Certo-
esclamò l' altra entusiasta, baciando sulle guance l' amica.
Chuck
fece un breve cenno col capo, a cui Serena rispose con sorriso, e poi
i signori Bass scortarono fuori il figlio.
Anastasia
lucidava con rabbia un candelabro d' argento, mentre osservava la
madre leggere una favola ai due bambini di otto anni, che lentamente
stavano cadendo nel sonno. La ragazza si chiese come facessero dato
che un dodicenne giocava alla Play Station, al massimo volume.
All'improvviso l' ascensore si aprì ed entrò una
ragazza bruna, con
dolci occhi da cerbiatta, alta quasi quanto Ana. -Signorina Evelyne ,
è tornata finalmente!- salto su Dorota. Ana come sempre la
guardò
con disprezzo.
-Sono
stata con Zach- rispose la ragazza semplicemente, sorridendo alla
donna.
La
ragazza più grande le fece il verso e Dorota la
fulminò con gli
occhi.
-Dorota
dove sono mamma e papà?- chiese Evelyne notando solo adesso
l'
assenza dei genitori.
-Oh!Drake
ha avuto un piccolo problema.-disse semplicemente la cameriera.
-Si,
con la legge.- esclamò sprezzante Ana.
-Lo
so.- ribatte con presunzione,la ragazza guardando il proprio
cellulare. Ana si affrettò a prendere il suo.
Buonasera
Upper East Side. Sono Gossip Girl , vostra sola e unica fonte di
notizie sulle vite scandalose dell' elité di Manhattan.
Avvistato,
il nostro bello e dannato D che esce in compagnia dei suoi genitori
da una prigione. Né , la nostra regina madre B,
né il suo
affascinante marito CB sono molto contenti, forse sono delusi dal
figlio che si è fatto beccare mentre a loro non è
mai successo.
Appena la limo dei Bass parte, ecco spuntare la bella C che notiamo
è
bagnata da capo e piedi. Serata movimentata con Bass, C?
Sapete
di amarmi. Kiss, kiss
Gossip
Girl
Sotto
il blast c' erano tre foto. Una ritraente Drake, Chuck e Blair che
entravano nella limo, una in cui le bionde Clair e Serena prendevano
un taxi e poi l' ultima.
Clair,
tutta bagnata, che baciava Drake, e alle loro spalle una fontana.
Evelyne
alzò gli occhi al cielo. Non riusciva a credere che la sua
esuberante migliore amica si era fatta trascinare di nuovo da quello
smidollato di suo fratello.
Ana
fissò l'ultima foto e qualcosa le si spezzò
dentro. No, non era
possibile che fosse innamorata di Drake, due anni più
piccolo di lei
e che nonostante questo con le sue battutine a sfondo sessuale, la
molestava ogni giorno. Lui, Evelyne e Bart erano li unici che lei
odiasse in quella meravigliosa famiglia. I signori Bass erano stati
gentilissimi con lei, le pagavano la retta della Columbia, come le
avevano pagato quella della Costance e adesso la ospitavano sotto il
loro tetto, per far si che lei fosse più vicina al suo luogo
di
studio. In cambio però lei aveva dovuto fare la cameriera e
la
baby-sitter. Audrey e Johnny invece erano due bambini adorabili e lei
se n' era presa cura da quando aveva quindici anni e adesso che
né
aveva diciannove continuava a farlo. In un' attimo tornò con
la
memoria a quando aveva iniziato a prendersi cura dei 'piccoli' Bass.
I gemellini avevano quattro anni, Bart otto, Evelyn dodici e Drake
tredici. Ogni volta che pensava a quando faceva solo la baby-sitter
Ana non ricordava a fatto a come il carico di lavoro fosse di meno
che in quel momento, ma pensava al suo primo bacio. Drake a tredici
anni usciva già con gli amici a fare chi sa cosa, di
nascosto, e la
ragazza pensando che non fosse suo fratello e che tornava a casa
sempre in tempo teneva il segreto. Un anno dopo non era cambiato
niente, tranne il fatto che il ragazzo aveva compiuto quattordici
anni e poteva uscire indisturbato, e a volte tornava in condizioni
davvero pessime. Il permesso di andare dove voleva aveva fatto
pensare a Drake che avrebbe anche potuto fare tutto ciò che
voleva,
così ogni volta che i suoi uscivano e fratelli restavano con
Ana
tornava ubriaco fradicio e toccava alla ragazza rimetterlo in sesto.
-Dio,
così ti stai rovinando!- aveva urlato Ana, al ragazzo che se
né
stava seduto sul divano, fissando il vuoto e ridacchiando senza
motivo. Ma in realtà non era se stesso che quell'idiota
rovinava ma
la ragazza, se solo i signori Bass fossero venuti a saperlo. Ma
quella sera qualcosa sembrava diverso, come se il ragazzo avesse
bevuto di meno.
-Ehi
signorina, posso rivelarti un segreto?- aveva chiesto Drake alla
ragazza, lei aveva annuito e si era seduto accanto a lui.
-Questa
è la prima volta che sono ubriaco, sai? Le altre volte non
era vero.
Volevo solo che Anastasia, la baby-sitter, si accorgesse di me.
Né
sono innamorato. Lei è tanto dolce e io mi sento in colpa a
fingere
e così stasera ho voluto provare cosa significa essere
ubriachi
davvero. Una sensazione...- poi il ragazzo si era voltato verso di
lei, e l' aveva guardata negli occhi. Solo in quel momento, Drake
aveva riconosciuto Ana, che allo sguardo profondo del ragazzo, era
arrossita.
-Sei
bellissima quando arrossisci.- aveva detto un' attimo prima, di
avvicinarsi pericolosamente a lei.
Il
suono dell'ascensore fece sussultare, Ana che si voltò
inconsciamente e vide il ragazzo che le aveva dato il suo primo
bacio. Peccato che di quel quattordicenne che l'aveva imbrogliata per
tanto tempo, ma che si sentiva in colpa e la trovava dolce, non era
rimasto nient'altro che un lurido maiale, e questo Ana doveva
ficcarselo bene in testa.
Will
si torturava come al solito, con le foto di Evelyne Bass. Gossip Girl
sembrava volerlo fare a posta, infatti la ragazza non era mai sola,
ma al ragazzo non infastidivano quelle in cui passeggiava
sottobraccio del padre o dell'amica Clair Baizen oppure quelle in cui
guardava affascinata le vetrine, in compagnia della madre. No, quelle
davvero fastidiose erano le foto in cui Evelyne stava abbracciata al
suo ragazzo Zach Archibald. Ce n' era una in particolare che faceva
star male Will, ed era quella in cui la ragazza guardava il fidanzato
piena d'amore, mentre quello fissava il sedere bello sodo di Clair.
Will Humphrey viveva a in un lussuoso palazzo dell' Upper East Side
ed era ricco proprio come i suoi amici del St. Jude. Amici era una
parola grossa, visto che aveva solo un' amico. Lui e Drake Bass erano
stati costretti a giocare insieme da bambini dato che Zach si era
unito a Clair e Evelyne e il secondo era più grande. Con il
passare
del tempo i due che prima si odiavano, essendo identici ai loro
rispettivi padri, erano diventati davvero amici, come Chuck e Dan,
anche se i bambini non ci avevano messo così tanto tempo.
Will
guardò l' orologio e poi il padre, era strano che fosse
tornato così
presto, di solito quando usciva con i signori Bass e gli Archibald,
tornava molto più tardi.
Ginny,
sua sorella minore stava giocando alla Play Station con un auricolare
nell'orecchio.
-No,
Nate, non ce la faccio a superare il livello, da sola. Dobbiamo
chiamare per forza Bart, è l'unico modo. Ok, ok allora ci
pensi tu.
Va bene, aspetto.- diceva la ragazzina, concitante.
-Dio,
Ginny sei lì davanti da quanto sono uscito, spegni.- disse
Dan,
osservando l' unica figlia femmina.
-No,
stasera è la serata Halo e si gioca fino a tardi.- spiego,
la
dodicenne scuotendo energicamente la testa rossiccia. Dan si chiedeva
come era possibile che Will, fosse identico a lui e Ginny, la copia
sputata di Georgina. In quel momento si volto inconsciamente verso la
foto del suo matrimonio, lui e la sua ex moglie sorridevano,
raggianti, entrambi erano dei veri e propri attori. Almeno Dan,
sì.
Per Serena c'erano state sempre due scelte, o Dan o Nate. Nessuno,
nemmeno Blair, si sarebbe aspettato che la ragazza rincontrasse
Carter Baizen e lo sposasse. Così, mentre Nate si era
ripreso
rapidamente, Dan aveva provato qualsiasi cosa pur di non pensare alla
bionda Van der Woodsen in Baizen, una di queste era stata partire per
la Russia ed andare a trovare Milo, che sebbene non fosse suo figlio,
gli era molto affezionato. Lì, assieme al piccolo, aveva
trovato una
Georgina straziata dal divorzio con il suo maritino russo e cambiata
davvero nel profondo. Avere un figlio d'amare e di cui occuparsi,
aveva reso responsabile la giovane donna. Erano tornati dalla Russia,
insieme e pronti a organizzare il loro matrimonio. Rufus, Jenny,
Lily, Nate, Chuck, Blair, perfino Serena, di cui in teoria di lui non
gliene sarebbe dovuto importare niente, erano rimasti basiti dalla
sua scelta, ma in quel momento a Dan non gliene fregava di niente e
di nessuno, era contento di non sentire più quel dolore, che
lo
lacerava da quando Serena aveva detto il suo sì.
Né lui, né
Georgina avevano avuto ripensamenti. Ma quando Ginny aveva sei anni,
Serena e Carter avevano divorziato, e per i cuoniugi Humphrey le cose
avevano incominciato ad andare male, così male che appena
due anni
dopo quell'evento, anche loro avevano divorziato. Georgina aveva dato
l'affidamento dei tre figli a Dan, perché i bambini volevano
a
rimanere a New York, mentre lei voleva andare via. Sebbene ora
vivesse in Italia, la donna ospitava i figli due mesi in estate, e
tornava tutti i Natali.
Lo
squillo del telefono, fece tornare sulla Terra, Dan che rispose.
-Pronto!-
-Ehi,
Dan io e Blair volevamo scusarci per come ce né siamo
andati, ma sai
Drake ha combinato un casino. Si è fatto arrestare.- disse
dall'altro lato, Chuck abbastanza divertito.
-Oh,
sono cose che capitano! Dì a Blair che non si doveva
preoccupare
(che conoscendovi, ti avrà costretto a telefonarmi). Ti
ricordi
quando è successo a noi?- rispose Dan, ricordando come aveva
difeso
uno sbadato Chuck, che non era riuscito a distinguere una prostituta,
da una brava ragazza con tanto di fidanzato. L'uomo
ridacchiò.
-Si,
me lo ricordo. Ci sentiamo domani, ora devo cercare in tutti modi di
far andare Bart a letto.-
Dan
salutò l'amico, e si preparo alla stessa impressa ardua,
cioè
staccare Ginny, dalla Play.
Angolo
Autrice
Allora
questa è una sciocchezza che è venuta fuori senza
un vero perché.
Come probabilmente avrete capito, i Dan e Nate che Serena nomina
all'inizio sono i fratelli di Clair. Ho sempre pensato che Serena
fosse una persona molto legata ai suoi amici, così
perché non dare
ai figli, i loro nomi (non so se avete notato che Clair, sarebbe
Blair con la C di Chuck). Per quando riguarda, i consorti della
bionda e di Dan, è stata una scelta per far sì,
che si ricreasse
una situazione simile a Rufus e Lily, quindi tra i pairing di questa
storia, oltre a quelli creati da me con i vari figli, ci
sarà anche
Serena/Dan, che sono la mia seconda coppia preferita, dopo Chuck e
Blair, ovviamente. Nel prossimo capitolo vedremo chi sarà la
moglie
di Nate. Per quanto riguarda l'amicizia tra Dan e Chuck, mi sto
basando sull' inizio della quinta stagione di Gossip Girl. Drake
è
il bambino che Blair porta in grembo nella suddetta stagione,
però
il nome e il sesso lo ho inventati io. Spero vi piaccia.
Al
prossimo capitolo,
Zia
Palla
|
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Capitolo 2 *** Queen E. alla riscossa! ***
Queen E. alla
riscossa!
Will camminava
tranquillo e senza pensieri, per le vie di Manhattan, con al suo
fianco Drake, che fumava l'immancabile spinello.
-Perché oggi
non abbiamo la limousine?-
-L'ha presa mia
madre per portare Audrey e Johnny a scuola.-
-Ok. Allora
come va con la Baizen?-
-Beh non ci
vediamo da una settimana.-
-Perché?-
-Ci siamo
annoiati, l'uno dell'altra.-
Il giovane
Humphrey, alzò gli occhi al cielo. Era incredibile come il
suo amico
cambiava le ragazze , sembravano caramelle.
-E a te?Come va
il fattore verginità?- chiese Drake, sperando in buone
notizie.
-Te l'ho avrò
detto milioni di volte!Sto aspettando la ragazza giusta.-
-Cioè Evelyne.
Lo sai vero che non lascerà mai Zach, stanno insieme
dall'asilo.-
-E lui è
sempre stato interessato a Clair. Ma la speranza è l'ultima
a
morire.- Appena Will chiuse bocca, arrivò un blast di Gossip
Girl.
Buon
giorno Upper East Siders. Qui Gossip Girl , vostra sola ed unica
fonte di notizie sulle vite scandalose dell' elitè di
Manhattan.
È
incredibile come gli scandali saltano fuori, già da prima
mattina.
Avvistata Queen E salire con passi pesanti e collerici gli scalini
del Met. Poco dopo ha litigato furiosamente con C, che è
andata via
in lacrime. La regina ha anche cacciato bruscamente le sue tirapiedi
che se né sono andate timorose e stizzite. Ora E siede da
sola sugli
scalini, a mangiare il suo yogurt senza grassi. Z non si è
fatto
vedere, chissà perché? Di solito è
sempre affianco alla sua
ragazza. Siamo ansiosi di sapere come andrà a finire.
Sapete
di amarmi.
XOXO,
Gossip
Girl
-Dai
muoviti! Corri!- sbraitò Drake, spingendo in malo modo Will.
-Cosa?
Perché?- chiese lui confuso.
-è
la tua occasione, per conquistare Eve. Avrà sicuramente
litigato con
Zach!-
Gli
occhi di Will si illuminarono di comprensione, e cominciò a
correre
senza salutare l'amico.
-Se
la fai soffrire ti ammazzo.-gli urlò dietro quello, con fare
giocoso.
-Serena!
Anche tu qui!-esclamò Chuck falsamente sorpreso. Dan lo
guardò con
sguardo truce, come a voler dire 'razza di idiota dove dovrebbe
essere?'. Serena alzò lo sguardo, e sorrise ai due. Poi
salutò il
figlio Nate con un bacio e le solite raccomandazione.
-Avete
accompagnato Bart e Ginny?-chiese la donna.
-Si.-
disse Dan, con un groppo in gola, mentre Chuck annuiva.
-Chuck
che hai?Sembri un'idiota, in modo diverso dal solito.- disse Serena,
inarcando le sopracciglia.
-è
solo che sono abituato a trattare il mio vice direttore come un
idiota, imitando il suo modo di fare. Lo so è stupido, lo
dice anche
Blair, ma mi diverte un mondo.- tutto quello che Chuck aveva detto
era una bugia abbastanza sciocca per far parlare solo Serena e Dan,
ma quando si trattava di quei due testoni, che a volte erano peggio
di lui e la moglie, solo i metodi stupidi funzionavano.
-Che
né dite di venire a casa. Sono sicuro che Dorota ci
farà trovare un
buon te, o caffè e nel mio caso un sano bicchiere di scotch.
E poi
non ho mai preso un taxi, stamattina la limo l'ha presa Blair.-
-Ci
sarà anche lei?- chiese Serena a disagio.
-Certo,
dovrebbe essere già tornata.-
-Ok!
Allora andiamo!- disse Dan, al posto di Serena, con falso entusiasmo.
Ivy
Archibald, guardò il figlio con una silenziosa domanda sul
volto.
-Si,
mamma. Abbiamo litigato.- disse Zach guardando la madre, nervoso.
-Chi
ha litigato?- domandò Nate.
-Evelyne
e Zach.-disse Ivy severa.-è una ragazza d'oro qualsiasi cosa
tu
abbia fatto o no, vai subito a chiederle scusa.-
-Ivy,
amore non trattarlo così ti prego. Mi ricordi mia madre.-
-Scusa
tesoro, ma...-
-Niente
ma. Se Zach vorrà chiederle scusa lo farà.-
-Io
devo andare ora. Sono in ritardo.- disse Zach, ignorando i genitori
che discutevano, sulla sua vita sentimentale.
-Ehy
Evelyne!- salutò Will.
-Che
vuoi Humphrey?- disse lei acida e fredda.
-Niente.
Solo consolarti.-
-Ma
chi ti credi di essere. Non sei mio amico e non mi stai nemmeno
simpatico. Non sei nessuno!-
-Va
bene. Ma che hai? Perché ti comporti così?
Perché allontani le
persone? Non capisci che tutti quei lecca culo che ti girano intorno
ti odiano e hanno paura.-
-Non
è...-
-Smettila,
basta. Non ti sopporto e non riesco a capire perché mi piaci
così
tanto.- dopo essersi sfocato, il ragazzo se né
andò arrabbiato come
non mai.
Evelyne
si afflosciò sugli scalini del Met, completamente sola e
avvilita.
In quel momento non era la fredda, acida, altezzosa e perfida Evelyne
Bass o Queen E. Era la semplice e piccola Eve. La piccola Eve a cui,
il perfido Chuck Bass, aveva letto una favola prima di dormire. La
piccola Eve che, la fredda Blair Waldorf in Bass, aveva coccolato in
dei gelidi pomeriggi di dicembre.
La
piccola Eve a cui, il pervertito Drake Bass, aveva baciato la guancia
quando, si era sentita triste per tirarla su. La piccola Eve alla
quale, il dispettoso Bart Bass, aveva dedicato il suo castello di
sabbia in Costa Azzurra. La piccola Eve che aveva guardato
meravigliata Audrey e Johnny Bass, nelle loro culle minuscole. La
piccola Eve che aveva seguito, la bella Clair Baizen e il simpatico
Zach Archibald, ma che aveva guardato a intervalli regolari, il
solitario Will Humphrey. Quando si alzò dallo scalino Eve
era
diretta a casa, voleva stare a casa, magari a guardare
“Colazione
da Tiffany” con i suoi genitori che, lo sapeva, non
l'avrebbero
lasciata sola, vedendola così triste. Eve era diretta dalla
mami e
il babbo, con il pensiero fisso su Will.
Angolo
Autrice
Bene,
torno dopo un po' di tempo con questo nuovo capitolo. Questa volta mi
soffermo sui sentimenti verso la famiglia, di Evelyne. Nel prossimo
capitolo vedremo il motivo del litigio di Eve, con l'amica e il
fidanzato, anche se sono sicura che molti di voi l'avranno
già
capito. Forse ci sarà anche un piccolo momento Ana/Drake,
non so.
Devo decidere.
Ringrazio
tutti coloro che leggono in silenzio.
Alla
prossima,
Zia
Palla
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Capitolo 3 *** Vendetta ***
Allora? Cosa è
successo?- chiese Chuck
appoggiato allo stipite della porta, con due fumanti tazze di
cioccolata. Di solito a quell'ora era a lavoro, ma avrebbe fatto
qualsiasi cosa per la sua bambina.
-Zach mi ha tradito con
Clair.- disse
Evelyne, che era allungata sul suo letto, di nuovo in pigiama.
All'improvviso la rabbia tornò ad avvolgerla. Non era ferita
o
delusa, era solo furiosa. Come avevano osato, quei due tonti biondi,
tradire lei, la regina, per successione e merito, dell'Upper East
Side.
-Prevedibile.- disse Chuck,
piuttosto
irritato.-Gli Archibald sono patologicamente attratti dalle Van der
Woodesn. Ma tu sei forte e sei anche la regina, quindi non devi fare
altro che...-
-...vendicarti.-completò
Blair, appena
apparsa sulla porta.
-Ti amo.- disse Chuck,
ammaliato dalla
donna.
-Ti amo anch'io.- disse
Blair,
sedendosi sul letto della figlia e allungandosi per dare un bacio al
marito.
-Come è
possibile che due freddi,
perfidi e vendicatori come voi, siano così sdolcinati?-
chiese Eve,
ridacchiando.
-è
l'amore.-rispose Chuck, facendosi
baciare di nuovo.
-Allora? Questo film lo
vediamo o no?-
I tre si accocolorano sul
letto e
fecero partire Vacanza Romane. In quel momento, per la prima volta
quel giorno, Eve si sentì bene.
Quella sera, in casa
Waldorf-Bass,
regnava uno strano silenzio. Niente litigi, niente video giochi,
niente ordini impartiti urlando. Solo silenzio. Forse perché
era le
due di notte. Ma la cosa ancora più strana, era che Drake
quella
sera era rimasto a casa,e ora si dirigeva verso la cucina, per
prendersi un bicchiere di latte. Non scotch, latte. Nella lussuosa
cucina, in cui lavorava solo Dorota, la luce era già accesa.
Il
ragazzo si fece avanti curioso e arrivato alla porta, riconobbe dei
dorati e boccolosi capelli lunghi, fino alla schiena. Drake ghigno e
avanzo in modo silenzioso, finché non fu arrivato alle
spalle di
Ana. Le scosto i capelli dal collo e prima che la ragazza potesse
dire o fare qualsiasi cosa, le bacio la pelle sensibile del collo.
Ana sobbalzò e si voltò spaventata, ma quando
vide il viso di Drake
si limitò a uno sbuffo.
-Sei il solito pervertito.-
si lamento
la giovane.
-I pervertiti fanno cose
molto più
scandalose. Vuoi che ti faccia vedere?- ghignò il ragazzo.
-Cominci a spaventarmi sul
serio.-
rispose Ana.
-Come vuoi.- disse Drake,
prendendo un
bicchiere e dirigendosi verso il frigo.
-Latte?- Ana,
alzò un sopracciglio
scettica.
-Si. Perché ai
pervertiti non è
permesso bere latte?- rispose Drake, irritato.
-Io non intendevo questo.
Scusami.-
-Come?-
-Ti ho chiesto scusa, ok?-
-Questa non è la
mia Ana.- disse lui,
mollando il bicchiere di latte e avvicinandosi pericolosamente a lei
come quella sera di qualche anno prima.
-Io non sono tua.-
replicò la ragazza,
con lo sguardo fisso sulle labbra di lui, vicinissime alle sue.
-Si che lo sei.-
mormorò Drake, un
secondo prima di baciarla. Restarono così in piedi per
parecchi
minuti, baciandosi appassionatamente.
-Dopodomani, domenica, mio
padre da il
suo annuale brunch...-iniziò lui.
-Mmm...-sussurrò
lei, ansiosa di
tornare alla loro precedente occupazione.
-...vuoi essere la mia
accompagnatrice?- propose Drake, per la prima volta timoroso di
ricevere un no come risposta.
-Ma che cosa penseranno i
tuoi
genitori? E l'alta società di Manhattan?- domandò
dubbiosa Ana.
-è un si?-
chiese lui. Lei annuì e
lui tornò a baciarla, per poi bloccarsi di nuovo.
-Tu hai accettato. Di loro
non mi
importa niente.-disse Drake, guardando negli occhi Ana, l'unica che
avesse mai desiderato.
-Mi stai perdonando?-
chiese sorpreso
Zach.
-Si.- rispose Evelyne, con
un sorriso
gioviale e finto. Era sabato mattina e lei stava pranzando con Zach.
Aveva perfettamente capito come vendicarsi. Zach amava Clair e anche
lei amava lui, ma la piccola e ingenua Clair avrebbe fatto qualsiasi
cosa per ottenere il suo perdono, che tra l'altro non sarebbe mai
arrivato. Allora, perché non perdonare Clair e tenersi Zach.
Così
lui avrebbe sofferto perché non poteva stare con la sua
bella e lei
si sarebbe ritrovata senza né amica, né ragazzo.
Avrebbero sofferto
entrambi, proprio come voleva Evelyne.
-E sarai il mio
accompagnatore al
brunch di domani, così tutti vedranno che la crisi
è passata. Ok?-
domandò con voce falsamente dolce.
-Perfetto. Grazie Eve! Ci
ho sperato
tanto! Puoi scusarmi un momento, avevo promesso di chiamare mia
madre, se mi avessi perdonato.-disse il ragazzo, recitando
così
male, che se ci fosse stato un Oscar al peggiore attore, lo avrebbe
vinto. Evelyne gli disse di non preoccuparsi e lo guardò
andare a
telefonare a Clair. Tutto andava secondo i piani.
Clair mise giù
il telefono,
sconcertata. Evelyne aveva perdonato Zach, ma quella stessa mattina
aveva detto che lei non avrebbe mai avuto il suo perdono.
Cominciò a
camminare svelta, per i prati di Central Park, con la testa tra le
nuvole, finché non inciampò, nei suoi vertiginosi
tacchi,
travolgendo un ragazzo che veniva dalla direzione opposta. Clair
alzò
il viso e incontro i magnetici occhi di Will Humphrey. In quel
momento, si ricordò che Eve aveva avuto una mezza cotta, per
quel
ragazzo in passato.
-Scusa, Will. Non guardavo
dove andavo.
Che fai di bello?-il ragazzo sgranò gli occhi. Clair Beizen
parlava con lui?
-Niente passeggiavo. Tu?-
-Pensavo a quale vestito
indossare, per
il brunch di domani. A proposito, tu ci vai?-
-Si.-
-E ce l'hai l'
accompagnatrice?-
-No. Tu?-
-Nemmeno. Mi è
venuta un'idea. Perché
non ci andiamo insieme.- Will arrossì, preparandosi a
rifiutare, ma
poi ricordò che Drake gli aveva detto, che Evelyne aveva
deciso di
perdonare Zach.
-Si.- disse senza una punta
di
rammarico.-Sarebbe meraviglioso.-
Buon
giorno Upper East Side. Qui è Gossip Girl, vostra sola e
unica fonte
di notizie sulle vite scandalose dell' elitè di Manhattan.
Avvistati
il ragazzo solitario e la bella C chiacchierare amichevolmente a
Central Park, mentre E e Z, passeggiano per le strade di Manhattan e
ridono. Crisi scongiurata? D è andato a comprarsi un
farfallino
nuovo, sotto gli esperti consigli del padre. Lo sappiamo che CB, se
né intendente di quei capi d'abbigliamento. Intanto tutti i
ragazzi
dell' elitè e i loro facoltosi genitori sono in fermento per
l'annuale brunch dei Bass, che anche quest'anno, come circa vent'anni
fa sarà molto movimentato e i partecipanti sono sempre gli
stessi.
Ci vediamo al brunch, o almeno io vedrò voi.
XOXO
Gossip
Girl
|
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Capitolo 4 *** Il brunch ***
Il brunch
Evelyne era
appena entrata nella sala dell'Empire, dove si teneva annuale brunch
dei Bass, al braccio del perfetto cavaliere, Zach Archibald. Nessuno
sapeva quello che era successo tra i due, ed Eve ringraziava Dio, che
Gossip Girl non era riuscita a scoprirlo. La loro entrata fu
trionfale, per così dire. Subito vennero accolti da quella
marea di
adulti che li riservavano sorrisi falsi. Perché Evelyne lo
sapeva
che erano falsi, sua madre glielo aveva sempre detto. “Non
fidarti
di loro Eve. Quei sorrisi sono solo per mascherare l'invidia, e
l'invidia fa fare cose bruttissime alla gente. Se tu diffiderai di
loro e non li darai la tua fiducia,non riusciranno mai a colpirti. Ma
se ti fiderai di loro, allora è sicuro che
soffrirai.” questo le
diceva sempre Blair. E ora Eve lo aveva imparato a sue spese, con
Clair e Zach. Aveva dato loro la sua fiducia, e l'avevano tradita.
Anche se infondo lo sapeva che era lei ad essere invidiosa di Clair,
e non viceversa. La ragazza scacciò questi pensieri, e si
diresse
verso i genitori del suo ragazzo. Era sempre un piacere parlare con
la madre di Zach, che in quel momento la seguiva guardando speranzoso
la porta.
-Oh Evelyne!
Che piacere!- disse Ivy Archibald, baciandole le guance e sorridendo
raggiante. Probabilmente era l'unico sorriso sincero, che le
riservava un conoscente in quella stanza. A Ivy piaceva davvero
Evelyne, e la considerava la ragazza più adatta per il suo
bambino.
Un po' come Anne Archibald credeva, che suo figlio Nate e Blair erano
perfetti per stare insieme. Mentre cominciava a parlare di moda con
Ivy, Evelyne pensò, che le signore Archibald non potevano
fare a
meno di non voler guardare bene le cose, quando si trattava dei loro
figli. Lei e i suoi fratelli dimostravano quando Anne sbagliasse
sulla relazione tra Blair e Nate.
Clair e Will
entrarono nella sala, piuttosto imbarazzati. Erano stati totalmente
ignorati dalla gente, che contava nel mondo degli adulti. Erano tutti
occupati a parlare male di Drake. Insomma con quale coraggio, quel
ragazzo proveniente dalla famiglia più ricca di New York,
aveva
portato al brunch la figlia di una cameriera, che aveva seguito le
orme di famiglia. In quel momento, il maggiore dei Bass ignorava le
cattiverie e , con al suo fianco Ana, parlava con i genitori, che non
sembravano affatto turbati dalla sua scelta. Clair aveva uno sguardo
davvero abbattuto e Will non capiva il perché.
-C'è qualcosa
che non va?- chiese, preoccupato.
-No, niente.
Cioè è solo... Scusami, devo parlare con Zach.-
rispose la ragazza,
scappando via. Will conosceva Clair Baizen e sapeva come riusciva ad
essere solare, anche nei momenti più inopportuni. Il ragazzo
si
chiese cosa fosse preso alla ragazza, e non trovando una ragione
valida a quel pensiero, andò a vessarsi una generosa dose di
champagne. Forse Drake aveva ragione. Qualche volta doveva smetterla
di pensare e affogare le sue profonde riflessioni con l'alcol.
Clair si
diresse verso Drake, anziché da Zach.
-Buongiorno,
signori Bass!- trillò, fingendo entusiasmo. Era pentita di
quello,
che era successo con Zach e sapeva, che Chuck e Blair Bass sapevano
serbare rancore più di chiunque altro, e non lo nascondevano
nemmeno.
-Ciao, Clair.-
disse in malo modo Blair, Chuck si limitò a farle un cenno
con la
testa. La ragazza si voltò verso Drake e Ana, e li saluto
con un
luminoso sorriso, che i due, riluttanti, ricambiarono.
-Drake, dovrei
parlarti.- disse guardandosi i piedi.
-Ok. Va bene se
ci incontriamo in una stanza dell'albergo?A quando ho capito,
dobbiamo parlare in privato.- rispose il ragazzo, guadagnandosi
un'occhiataccia da Ana, Chuck e Blair. Clair sorrise di nuovo e
Drake, le diede la chiave della sua stanza, all'hotel. Clair si
allontanò, in cerca di Zach. Non trovandolo decise, che
fosse
opportuno cominciare a dirigersi verso la stanza.
-Ehi!- la
ragazza si voltò incondizionatamente e si trovò
davanti un Will
Humphrey, piuttosto ubriaco.
-Will! Ma che
hai fatto?- chiese avvicinandosi.
-Oh, non lo so.
So solo che ho bisogno di Drake, sai dov'è?- Clair
annuì e insieme
uscirono dalla sala.
-Evelyne che ci
facciamo qui?-chiese Zach, mentre la sua ragazza si avvicinava a lui,
ghignando.
-Che c'è ? Non
sono sexy quando Clair?- domandò in risposta Evelyne, un'
attimo
prima di baciarlo.
Non sapeva
perché lo stava facendo, lui l'aveva tradita. Ma
riflettendoci era
giusto, loro erano fidanzati. E ora, che la verità era
saltata
fuori, loro potevano tornare alla normalità. Ed era questo,
che
Evelyne voleva. Non la vendetta, solo la normalità. Si erano
buttati
sul letto, quando la porta di spalancò. Le persone che
entrarono non
sembrarono interessarsi a loro. Erano impegnati a discutere.
-Guarda come lo
hai combinato Baizen!- urlò Ana, mettendosi accanto a Will,
che
ridacchiava sul pavimento, ubriaco fradicio.
-Io non ho
fatto niente! L' ho lasciato da solo perché dovevo parlare
con
Drake.- cercò di difendersi Clair, che si torturava le mani.
Drake,
che era chino sull'amico, la guardò.
-Che cosa
dirmi?- chiese.
-è
importante!- insistette Clair, che era sul punto di scoppiare a
piangere.
-Allora dillo!-
gridò Drake, arrabbiatissimo.
-Sono incita!-
urlò disperata la bionda Baizen, inginocchiandosi a terra e
cominciando a piangere.
Nella stanza
cadde il silenzio. Anche Will si rese conto di quando grave fosse la
situazione. La prima a rompere il silenzio, fu Ana.
-Tu mi
disgusti!- nessuno sapeva se si riferiva a Drake o a Clair, ma
Evelyne aveva l'impressione che ce l'avesse con tutti e due.
Nonostante questo scappò via, seguita a ruota da Drake che
gridava
il suo nome. Will si alzò in piedi e si diresse correndo al
bagno.
Evelyne scese dal letto e si avvicinò a Clair, che incurante
di
tutto, ancora piagnucolava sul pavimento.
-è un problema
tuo. Lascerai in pace Drake e Zach, e te né occuperai da
sola.
Lascia stare la mia famiglia e i miei amici.- disse fredda, ignorando
lo sguardo supplichevole, che c'era sul volto di quella, che una
volta era la sua migliore amica. Senza preoccuparsi di Zach,
uscì
dalla stanza.
Poche ore dopo
Evelyne, si trovava in un bar, poco chic, nel Upper West Side. Era
seduta al bancone quando, un ragazzo dagli scompigliati capelli neri
e sui diciannove anni, si sedette accanto a lei.
Quando la
guardò meglio, il giovane fece una faccia sorpresa e le
parlò.
-Eve? Eve
Bass?- La ragazza non rispose subito. Rimase lì a pensare,
che erano
anni che nessuno la chiamava più Eve Bass. Anche
perché la dolce e
sensibile Eve Bass era scomparsa, rimpiazzata dalla perfida e fredda
Evelyne Bass o Queen E. ,la copia di Blair Waldorf, Queen B. A questo
punto Evelyne si chiedeva chi fosse lei. Dopo un po' rispose, con un
cenno d'assenso del capo.
-Io sono Milo,
Milo Humphrey. Non ti ricordi di me?- disse il ragazzo, sorpreso.
Questo risvegliò Evelyne dal suo momento di riflessione. Lo
guardò
meglio e lo riconobbe. I capelli corvini erano sempre gli stessi,
così come i tratti del viso e gli occhi azzurri. Ma erano i
vestiti
ad essere totalmente sbagliati. Quando aveva vissuto nell' Upper East
Side, nell'attico del padre adottivo, Milo era il nuovo Chuck Bass,
del St. Jude. Andava in giro sempre vestito elegante, proprio come il
padre di Eve. Ma in quel momento il ragazzo indossava un berretto da
baseball, decisamente poco chic, dei jeans strappati e una camicia a
quadri. Adesso sì, che Milo era degno del suo cognome.
-Certo che mi
ricordo di te. Gossip Girl è stata in depressione per due
mesi,
quando sei partito. Poi Drake ha pensato bene di seguire le tue orme
e quelle di papà.- rispose Evelyne, ancora sconcertata da
quel
cambiamento sorprendente. Il ragazzo sorrise.
-Allora quella
pettegola ficcanaso è ancora sulla piazza.-
costatò Milo.
-Beh, sì. Ma
parliamo di te. Come ti sei conciato?- disse la ragazza, indicando
l'abbigliamento del ragazzo.
-Sai in Italia,
andare in giro sempre eleganti, non è proprio di moda. E
nessuno
prende in giro Milo Humphrey.- rispose lui, con una luce di follia
negli occhi, che ricordava molto Georgina. Il ragazzo infatti aveva
passato gli ultimi tre anni dalla madre, dopo l'ennesima follia, in
pieno stile “Io sono Chuck Bass”. Evelyne si
chiedeva se fosse
cambiato.
-A proposito di
Gossip Girl, vorrà saperlo che sei tornato, no?- disse
guardandolo
incuriosita.
-E vuoi essere
tu a dirglielo, non è vero?- replicò il ragazzo.
-Mettiti in una
posa assorta, così ti scatto una foto.- disse Evelyne,
sorridendo e
mettendosi alla ricerca del cellulare. Milo rise e obbedì
alla Queen
E. La ragazza scattò la foto e la inviò
all'anonima blogger. I due
si misero in attesa del blast.
-Mentre
aspettiamo, che ne dici di un bicchiere di qualcosa? Offro io.-
propose Milo.
-Grazie.
Infatti sono al verde.- i due scoppiarono a ridere. Evelyne
Bass
al verde, ma quando mai? Pensò
il ragazzo mentre si rivolgeva al barista. Intanto Evelyne stava
inviando un sms alla madre. Aveva come l' impressione, che quella
sera avrebbe fatto molto tardi.
-Grazie,
Kiki. Sono contenta che tu stia tornando. Io non so proprio cosa
fare.- piagnucolò Clair, dall'altra parte dell'apparecchio.
Kiki
ghignò, un luccichio malvagio negli occhi.
-Lo
sai, che per te ci sarò sempre, C.- replicò
l'altra bionda.
-Si
lo so, non vedo l'ora di vederti, K. Ciao.- senza replicare Kiki,
chiuse la conversazione.
-Chi
era, Kirsten?- domandò Jenny Humphrey, scrutando preoccupata
il
ghignò perfido della figlia.
-Clair.
È contenta che io ritorni.- disse semplicemente la ragazza,
sorridendo in modo innocuo. Jenny aveva della perfidia nel sangue, ma
era stata sempre ingenua.
-Sono
contenta per te, tesoro.- replicò la donna, appoggiandosi
allo
schienale del sedile. Kirsten, intanto, stava inviando un messaggio,
incurante della regola, che stabiliva, che i telefoni cellulari non
si potevano usare in aereo. Gossip Girl aveva appena saputo, che
Kirsten Humphrey sarebbe tornata a scuotere le acque
“tranquille”
in cui si trovavano gli Upper East Siders.
Buonasera
Upper East Side. Qui è Gossip Girl, vostra sola e unica
fonte di
notizie sulle vite scandalose dell'elitè di Manhattan.
Serata di
ritorni, quest'oggi. M. è stato avvistato in un bar
nell'Upper West
Side. Ci sei mancato Milo, spero che Roma ti sia piaciuta. Ma prima
dell'altro inaspettato ritorno, vi do uno scoop davvero succulento. A
quanto pare la bella C. è incinta del misterioso D., ed
è saltato
fuori proprio adesso che lui aveva cominciato a uscire con A. Ma
adesso parliamo di altre bionde. K., è su una aereo che
atterrerà
domani. Trema UES, perché il più grande incubo
della vostra Queen
E.,sta tornando.
Xoxo
Gossip Girl
Angolo
autrice
Lo
so, il mio ritardo è inaccettabile. Mi scuso, dal profondo
del cuore
e spero che questo capitolo vi piaccia. È il più
lungo che io abbia
postato prima d'ora, e spero che sia come vi avevo promesso,
scoppiettante. Per la cronaca Kirsten sarebbe la nuova versione di
Georgina. Fatemi sapere se questo capitolo vi piace.
Baci,
Zia
Palla
|
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Capitolo 5 *** Amiche e scelte ***
Amiche
e scelte
Clair entrò
nell'attico dei Waldorf-Bass, quel martedì pomeriggio. Aveva
lasciato per un giorno Drake in pace, in modo che potesse rendersi
conto di quello che gli aveva detto e capire cosa fare. Lei
già lo
sapeva. All'inizio aveva pensato di dare il bambino in adozione una
volta che fosse nato, poi Kiki, che era tornata il giorno prima, gli
aveva suggerito di abortire. Clair si era sentita così
scoraggiata e
attaccata al piccolo, che si era resa conto di non poterlo
abbandonare, una volta nato. Amava quel bambino, proprio come amava
Drake. Sapeva perfettamente che Evelyne era convinta che lei amava
Zach, ma in realtà Clair aveva deciso di buttarsi su di lui,
dopo
che Drake aveva detto che lei lo annoiava. Drake era il suo primo e
unico amore, il suo primo bacio e la sua prima volta.
Arrossì e si
passò una mano sulla pancia, ripensando alla serata di quasi
tre
settimane prima, poi le venne da piangere, ricordando che per Drake
era stato solo divertimento.
Arrivò nel
salotto e vide Blair, distesa sul divano che leggeva il giornale,
mentre Audrey e Johnny giocavano sul pavimento. La donna
alzò lo
sguardo e incontro gli occhi di Clair.
-Che ci fai
qui?-chiese brusca, tanto che i due bambini guardarono la madre
sbigottiti, poi notarono Clair, e ghignarono nello stesso momento,
gli occhi azzurri, ereditati da Bart sr.,che scintillavano.
-Ciao,
Clair!-dissero in coro, con la loro vocina terrificante, per poi
dileguarsi in cucina, da Dorota.
-Sono venuta
per parlare con Drake.-disse, guardando la madrina, che aveva uno
sguardo furioso.
-Hai già
causato abbastanza dolore, va via.-ordinò, l'altera
ex-regina
dell'Upper East Side. Clair pensò di farglielo notare.
-Mi dispiace,
ma non governi più tu! E se hai paura che io possa
confondere il tuo
“bambino”...-fece le virgolette in aria, come a
simboleggiare che
quando si trattava dei figli, Blair si comportava in modo
ingenuo-...sappi che sono qui solo per avvisarlo che ho deciso di
tenere il bambino, a prescindere da quello che ha deciso di fare
Drake.- ignorando gli sguardi di fuoco della signora Bass, Clair
salì
le scale. Arrivata nel corridoio dove si trovavano le camere da letto
sentì Ana e Drake, che litigavano.
-...ti prego,
Ana. Io ti amo.-stava dicendo Drake, Clair si sentì
sprofondare e
prima che Ana, potesse rispondere, interveni.
-Ciao!-disse,
con il sorriso più solare che poteva fare. In
realtà le usci una
smorfia.
-Che cosa
vuoi?!-esclamò Drake, più arrabbiato che mai.
-Dirti solo che
ho intenzione di tenere il bambino.-disse Clair.
-E credi che a
me importi?!-urlò, di nuovo il ragazzo.
-Dovrebbe.-disse
Ana, sarcastica, prima di andarsene. Drake la guardò un
attimo, poi
si rivolse a Clair.
-Ce l'hai con
questa famiglia?-chiese, con il suo solito tono misterioso, che aveva
fatto innamorare Clair.
-No.-rispose
lei, guardandosi i piedi.
-Non
sembra.-disse lui. Questo fece innervosire Clair, perché
loro due
erano in quel casino, solo per una grave mancanza di Drake, infondo
lei quella sera non sapeva cosa fare.
-Perché? Eri
tu vergine e inesperto quella sera?-gli domandò
retoricamente, Drake
strabuzzò gli occhi.
-Tu eri...-non
fece in tempo a finire, che Evelyne uscì dalla sua stanza.
-Clair potrei
parlarti?-chiese la bruna, la bionda annuì e la segui nella
stanza.
Evelyne si sedette sul letto e la guardò.
-Hai chiesto tu
a Kiki di tornare?-domandò Eve.
-No, quando
l'ho chiamata per avere dei consigli, lei era già
sull'aereo.-disse
Clair.
-Hai chiesto
dei consigli a lei?! Dopo tutto quello che ci ha fatto?! È
colpa sua
se tu ti sei allontanata da me! È colpa sua se non sapevo
nemmeno
che tu eri vergine! È colpa sua se non mi posso
più fidare di
te!-urlò Evelyne, in piena alla rabbia, ma Clair doveva
spiegarsi,
doveva dirle che le dispiaceva.
-Scusa, io non
volevo. Zach è sempre stato innamorato di me, me l'ha
confessato
quando avevamo 13 anni, ma io sono sempre stata cotta di Drake. E
dopo quello che lui mi ha fatto, cioè lasciarmi appena una
settimana
dopo la notte più bella e più importante della
mia vita, mi sono
rifugiata nelle prime braccia pronte ad accogliermi che ho trovato.
Avrei dovuto parlarne con te. Scusa, se ho avuto paura di quello che
potevi pensare di me. Scusa, se io per prima non mi sono fidata di
te.-disse tra le lacrime. Poi Eve fece una cosa che Clair non sarebbe
mai aspettata: l'abbracciò. La bionda pensava che l'ex amica
l'avrebbe cacciata di casa, invece iniziò anche lei una
specie di
confessione, mentre la teneva stretta.
-Mi dispiace.
Sono stata io la prima a non fidarmi di te, non ti ho mai davvero
dato la mia fiducia. Ho sempre creduto che tu fossi invidiosa di me,
ma infondo sapevo che era il contrario. La mia invidia mi accecava e
non mi faceva vedere che tu eri l'unica che c'era sempre, l'unica che
mi capisse davvero. L'unica che sa che in realtà Eve non se
ne mai
andata, l'unica che si rende conto che io non sono la nuova Blair
Waldorf.-disse Evelyne, abbracciando stretta l'amica. Dopo un tempo
indefinito, le due si staccarono e si asciugarono gli occhi insieme.
Appena lo notarono, ridacchiarono come delle sceme, poi Evelyne
tornò
seria.
-Cosa hai
intenzione di fare con il bambino?-chiese,mentre Clair si sedeva
afflitta sul letto.
-Ho deciso che
lo terrò. Lo stavo dicendo proprio ora a Drake.-rispose la
bionda,
distrattamente.
-Sei sicura che
sia suo? Non potrebbe essere di Zach?-domandò Evelyne, che
avrebbe
preferito che Drake tornasse con Ana, ma non per cattiveria contro
l'amica ritrovata, per via del fatto che il fratello con la
diciannovenne era felice. Poi si ricordò che tra i due, il
più
esperto era Drake e stava a lui pensare alla protezione. Ben
gli
sta!,
pensò rabbiosa, sedendosi
sul letto accanto all'amica.
-No,
è di Drake. Domenica mattina ho fatto il test, e mi ha detto
che ero
incinta di due settimane. Tre domeniche fa è successo, quel
che è
successo.-disse, sicura Clair.
-L'hai
detto a tua madre?-chiese Eve.
-Legge
ancora Gossip Girl.-rispose Clair.
-Dev'essere
stato brutto per lei scoprirlo così.-
-Già.-
-Ti
va di dormire qui stasera?-chiese Evelyne, guardando Clair.
-Dici
davvero?-l'altra annuì.-Ma tua madre? Ce l'ha con me e le ho
anche
risposto male!-continuò Clair.
-Ci
penso io alla mamma.-rispose Eve, accarezzando la testa di
Clair.-Abbiamo tante cose di cui parlare.-poi uscì dalla
stanza,
facendo l'occhiolino alla bionda.
Dopo
una litigata con Blair, Drake e poi anche con Chuck, i coniugi Bass
concessero a Eve il permesso. Serena, dall'altro canto, fu
entusiasta. Rivedeva nelle due ragazze se stessa e Blair da giovani.
Con quali argomenti Eve aveva convinto i suoi genitori? Semplice, li
aveva ricordato tutto quello che era successo loro da giovani.
-Tu
e Zia Serena avete fatto pace, e lei ti aveva fatto la stessa cosa
che Clair ha fatto a me! E tu, papà, se la mamma o un'altra
delle
tue spasimanti sarebbe rimasta incinta, ti saresti preso le tue
responsabilità!-suo padre l'aveva guardata titubante, come a
dire
che per Blair lo avrebbe fatto, ma per altre no. Però, ora
erano
persone adulte e il non voler prendersi le proprie
responsabilità,
di Drake, era un altro punto a loro vantaggio.
Quella
notte Eve e Clair parlarono di tutto quello che non si erano mai
dette. Clair parlò di come la sua semplice cotta per Drake,
fosse
diventato qualcosa di più, parlò del suo primo
bacio e della prima
volta. Evelyne le confidò quando tenesse a Zach, anche se
non era
sicura che fosse amore. Le disse anche della probabile cotta per Will
Humphrey e del ritorno del mitico fratello di lui, Milo. Parlarono di
come poter risolvere la questione “K” e di come
impedire che
quella strega si mettesse di nuovo tra loro, parlarono del bambino,
sopratutto del bambino.- Sarà maschio o femmina?- - Ti
voglio
accompagnare alla prima ecografia.- -Drake cambierà idea?-
Queste
furono le principali cose su cui discussero, ma non solo. Evelyne
sembrava entusiasta all'idea di diventare zia e questo
rincuorò non
poco Clair. Erano le tre di notte quando si addormentarono una nelle
braccia dell'altra, come quando erano bambine. Come quando la loro
amicizia era stata più solida e vera.
Alle
quattro di notte, Drake tornò a casa. Era ubriaco fradicio,
come
quando aveva baciato per la prima volta Ana e aveva dimenticato di
mettersi il preservativo con Clair. Le due ragazze, così
diverse e
al tempo stesso così simili, erano state tra i suoi pensieri
per
tutta la sera. Ana lo disprezzava e Clair invece lo aveva messo nei
casini. Ti sei messo nei casini.,
gli disse la sua coscienza, che parlava con la voce di Will. Drake
amava Ana, di questo era certo o almeno credeva di esserne certo, ma
Clair era un punto interrogativo. Per lei provava solo attrazione o
qualcosa di più? Quando gli aveva rivelato della gravidanza,
Drake
aveva pensato di odiarla, la sua priorità era stata
riconquistare
Ana. Eppure quella sera ci aveva riflettuto, e una famiglia con Clair
non gli sarebbe dispiaciuta. Ma che diavolo di pensieri andava a
fare? Si sedette sul divano, perché non riusciva a
mantenersi in
piedi. I suoi ricordi si fecero sentire. Lui e Ana, su quel divano,
di notte. Lui ubriaco, ma quella volta per davvero, e lei preoccupata
per lui. Quel bacio rubato, che era stato l'inizio di tutto. L'
inizio della sua ricerca, la ricerca di una donna o una ragazza che
gli avrebbe fatto provare di nuovo quella sensazione di vuoto allo
stomaco, e con Clair l'aveva quasi trovata. Forse erano stati gli
stessi capelli color oro, o lo stesso sguardo comprensivo e dolce,
perché infondo Clair era dolce. Ed ecco un altro ricordo.
Lui e
Clair, sempre su quel divano, sempre di notte.
-Non
credi di aver esagerato?-gli aveva chiesto Clair, guardandolo
preoccupata. Anche lei preoccupata. Lui aveva scosso la testa
avvicinandosi a lei. Il giorno prima erano stati in carcere, ma prima
si erano baciati. E mentre si baciavano, aveva sentito uno strano
vuoto allo stomaco, lo stesso che sentiva sempre quando era con Ana.
Forse era stata l'euforia dell'alcol, o quella dell'infrangere la
legge, stando dentro la fontana, o forse qualcos'altro. Qualsiasi
cosa fosse stata, lui voleva riprovarla. Si erano baciati di nuovo e
lui l'aveva spinta sul divano. Avevano continuato a baciarsi, mentre
lui le accarezzava dolcemente le cosce e Drake Bass non era mai
dolce. Poi aveva capito che lui doveva averla, doveva avere Clair.
No, per non pensare a Ana, no per divertirsi. Solo perché
era
giusto.
-Vogliamo
andare di sopra?-aveva chiesto a Clair, lei aveva annuito ed erano
saliti. E Drake l'aveva avuta, non solo per quella notte, ma per una
settimana intera, ed era stata una settimana bellissima. Era per
questo che l'aveva lasciata, perché il vuoto allo stomaco
non era
passato e con Clair non aveva fatto solo sesso. Con lei aveva riso,
aveva giocato alla Play quando Bart non c'era, si erano tenuti per
mano anche quando la gente guardava, si erano coccolati a casa di
Clair. Per un'intera settimana lui aveva pensato senza sosta a
qualcuno che non era Ana, e questo lo aveva spaventato.
Perciò aveva
lasciato Clair, ed era tornato alla sua solita vita, sordo alle
telefonate, ai messaggi. La cosa che più lo aveva fatto
soffrire
era, che Clair lo aveva rimpiazzato con un'idiota, era stato geloso
di lei. E il rancore nei confronti di Clair, seguito alla rivelazione
della gravidanza, era dovuto solo al fatto che era rientrata nella
sua vita, proprio nel momento in cui era riuscito a dimenticarla. Si
prese la testa tra le mani, più confuso che mai. Ana o
Clair? Dolce
o salato? Latte o scotch? Pioggia o sole? Senza un motivo si
alzò e
si guardò allo specchio, quello che sua madre aveva voluto a
tutti
costi nel salone, per darsi un ultimo sguardo prima di uscire. I
capelli castano scuro, quasi neri, erano scompigliati. La cravatta
era mezza sciolta, la sciarpa giaceva a terra dietro di lui. Il naso
di sua madre, la bocca di suo padre e gli occhi di suo nonno. Anche
lui, come Audrey e Johnny, aveva gli stessi occhi azzurri di Bart
Bass sr., come veniva chiamato in società da quando era nato
suo
fratello minore. Chuck aveva raccontato a Drake, come Bart non fosse
stato presente nella sua vita. Avevano tentato di riallacciare i
rapporti, ma era stato troppo tardi. Ebbene
Drake, vuoi
essere come lui?,
gli aveva
chiesto di nuovo Will. No,
aveva risposto lui deciso, poi era salito su per le scale ed era
entrato nella camera di Evelyne. Si era seduto sul letto accanto a
Clair e l'aveva guardata. No, non era cambiato niente dalla sera di
quasi tre settimane prima. Le accarezzò i capelli e la
ragazza aprì
lentamente gli occhi.
-Ehi!-sussurrò,
per non svegliare Eve.
-Ehi.-rispose
Drake.
-Che
c'è?- chiese Clair, in modo brusco, come ricordandosi
all'improvviso
che lui non la voleva.
-Mi
dispiace. Io voglio starvi accanto, a te e al bambino.- disse Drake,
accarezzandola di nuovo.
-Sei
ubriaco.-disse Clair, sedendosi e allontanando la mano del ragazzo.
-Sì,
però dico davvero. Voglio essere come mio padre, non come
mio
nonno.-disse Drake, con convinzione, poi la bacio.
-Posso?-chiese
il ragazzo, indicando il letto.
-Ok.-
disserrò le due ragazze, in coro. Clair e Drake guardarono
Evelyne,
che faceva spazio al fratello.
-Che
c'è? Mi ricorda i vecchi tempi e poi voi due mi piacete in
coppia.-si giustificò la ragazza, mentre l'amica sorrideva e
si
accostava a lei. Drake si mise nel letto, abbracciando Clair da
dietro. Era la madre di suo figlio e questo pensiero gli faceva
venire i brividi, era spaventato per il futuro, ma sapeva che avrebbe
avuto accanto non solo Clair e Evelyne, ma anche i suoi genitori e
Will. Pensò ad Ana, con una morsa allo stomaco. Era confuso,
non
sapeva chi amava in realtà, ma in compenso sapeva
perfettamente che
stare con suo figlio era la cosa migliore. Ben
fatto,
gli disse Will, poi Drake cadde in un sonno profondo.
Angolo
Autrice
Ehi
là. Vi chiedo per favore di mettere via i forconi. E poi vi
chiedo
scusa, è passato un mese e un giorno da quando ho aggiornato
l'ultima volta. Nel prossimo capitolo, vedremo anche un po' la
situazione Kiki. Per quando riguarda il colore degli occhi di Drake,
Audrey e Johnny, l'anno scorso a scienze la prof., ha detto che il
colore della pelle e quello degli occhi si possono ereditare anche
dai nonni, mentre il colore dei capelli no. Dopo questo chiarimento,
fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Scusate ancora.
Baci,
Zia
Palla
p.s.
Ringrazio chi segue, preferisce, ricorda, recensisce e legge
silenziosamente.
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