Dumb Blonde di RachelWantsToGoToBroadway (/viewuser.php?uid=113889)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un abbraccio ***
Capitolo 2: *** Good for One Hug ***
Capitolo 3: *** Your hair smell like Strawberries ***
Capitolo 1 *** Un abbraccio ***
Angolo
dell'autrice:
Ripeto che questa
storia è un'autentica pazzia, ma mi è venuta
così naturale e spontanea ( per me la spontaneità
in ciò che faccio sta al primo posto ) che non dev'essere
così pessima...spero.
Allora, la prima
parte del primo dei tre capitoletti che compongono la storia
è tratta dalla conversazione di Karen e Cady nella stanza di
Regina, ovviamente, non mi ricordo perfettamente le frasi, ma il succo
è quello.
Beh, bando alle
ciance e buona lettura.
_ Karen, accidenti, lo sai che sto seguendo una dieta di soli
carboidrati! Sei proprio scema!_, gridò Regina con disprezzo
alzandosi dal letto in preda ad un attacco isterico e dirigendosi verso
il bagno, seguita, ovviamente, dall'onnipresente Gretchen.
Karen era rimasta seduta sul letto di Regina, con lo sguardo fisso
sulle proprie Jimmy Choo tacco 12, pensando a ciò che
perfino la sua migliore amica pensava di lei.
E se lo pensava Regina, probabilmente, anzi, sicuramente lo pesava
tutta la scuola.
Da tempo aveva preso coscienza del fatto che tutti la rispettavano
perchè era una Barbie, era bionda, era carina,
vestiva bene, aveva un bel corpo e le tette grandi.
_ Karen..._, Cady si sedette accanto a lei e le mise una mano sulla
schiena, iniziando a carezzarla, _ tu non sei scema_.
_ Sì che lo sono, vado male a tutte le materie_, disse Karen
con rassegnazione incrociando i suoi occhi blu con quelli grigi di Cady.
Quella ragazza le piaceva, e molto anche, adesso che ci faceva caso,
era l'unica persona che si comportava da amica nei suoi confronti.
_ La scuola non è tutto, sicuramente sarai brava in
qualcosa_.
Karen rifletté per un secondo su tutto ciò che
aveva provato a concludere in quegli anni, ma le vennero in mente solo
ricordi negativi, come quella volta che aveva provato a giocare a palla
a volo ed il pallone le era rimbalzato in fronte per ben tredici volte.
O sennò c'era quella volta in cui a calcio aveva segnato
dieci gol...beh, nella propria porta. Altrimenti c'era...aaah.
_ Sì, una cosa ci sarebbe!_, esclamò tutta
contenta con una luce nuova che faceva risplendere l'azzurro dei suoi
occhi.
_ Cosa?_, chiese Cady con interesse.
_ E' che ho una specie di quinto senso...cioè, le mie tette
mi avvertono quando piove!_.
_ Oh_, disse la rossa con espressione leggermente allibita lanciando
un'occhiata al seno dell'amica, _davvero? _.
_ Sì, solo che mi avvertono quando la pioggia è
iniziata da qualche minuto_, spiegò seriamente Karen con
rinnovata sicurezza in sé stessa.
Allora anche lei sapeva fare qualcosa. Forse non era poi
così scema. La conferma di ciò, Karen la
trovò guardando il viso della rossa.
Cady le sorrise in maniera talmente dolce e rassicurante che tutti i
suoi dubbi svanirono con la stessa velocità con cui erano
arrivati.
_ Vedi Karen? Non devi sempre dare ascolto a ciò che dice
Regina, altrimenti rischi di stare male come adesso_.
La bionda abbracciò Cady di slancio, stringendola a
sé e mormorandole un “grazie”
nell'orecchio.
Però...non si era mai accorta di come quei lunghi capelli
rossi fossero morbidi, profumati e belli, né di come la
pelle di Cady fosse morbida e ricoperta di tante piccole, adorabili
lentiggini, né di quanto fosse gradevole abbracciarla.
“ Ma
è la prima volta che vi abbracciate!”
“ Sssh, zitto
cervello!”.
Fu Cady a sciogliere l'abbraccio nel momento esatto in cui Regina e
Gretchen rientrarono nella stanza senza nemmeno degnarle di uno sguardo.
_ Ho le cosce grasse! Non so più cosa fare!_,
gridò Regina pestando i piedi per terra e serrando i pugni,
mentre Gretchen cercava di calmarla.
_ Forse se tu non mangiassi quelle ciambel-_, Gretchen
iniziò timidamente il discorso ma venne zittita da una di
quelle spaventose occhiatacce di Regina che valevano più di
mille minacce.
_ Complimenti, Gretch! Adesso ho fame!_, sibilò Regina
dirigendosi a passo svelto e nervoso verso le scale che conducevano al
piano di sotto, seguita a ruota dalla povera Gretchen che sapeva di
dover rimediare al suo errore.
Karen ridacchiò sommessamente per la scena ma quando
cercò lo sguardo di Cady, la trovò stranamente
assente e con l'aria preoccupata, così decise di prenderle
la mano per consolarla come quest'ultima aveva fatto con lei poco fa.
“ Strano”, pensò Karen,
“adesso sembra anche più preoccupata di
prima”.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Good for One Hug ***
Cady imprecò a bassa voce mentre si accingeva a
cancellare per la prima volta il passaggio di un'equazione
semplicissima, ma che, nonostante ciò, stava ricalcolando
per la terza volta.
La rossa lanciò un'occhiata pietosa alla gomma quasi del
tutto consumata sulla punta del suo lapis e maledì per la
centesima volta i pensieri che le impedivano di concentrarsi. Ma
maledire quei pensieri non bastava.
Fino a poco tempo prima, doveva le sue distrazioni e le sue
insufficienze solo ed unicamente ad Aaron che, con i suoi muscoli e
tutto il resto, l'attraeva come pochi prima di lui.
Il problema era che, ormai da qualche giorno, non era Aaron il centro
delle sue fantasie, per questo quei pensieri dovevano addirittura
essere esorcizzati, eliminati,uccisi sul nascere.
Il problema era che il centro delle sue fantasie era diventato un
abbraccio, o meglio, l'abbraccio per eccellenza.
Quando aveva sentito le braccia di Karen circondarle il collo, il
profumo inebriante del mare di capelli biondissimi nel quale aveva
affondato il proprio viso ed il calore del corpo dell'amica a contatto
con il suo, Cady non ci aveva capito più nulla.
Cercò di calmarsi e tentò, per l'ennesima volta,
di trovare la perduta concentrazione.
“ x 2 -4b 2 = ( x +2b ) ( a....”
Poi le aveva preso le mano e le aveva sorriso ed il sorriso di Karen
era così bello!
Era passata una settimana da quel giorno -una settimana indimenticabile
perchè lei e Karen si erano viste spessissimo ed a scuola la
biondina non perdeva occasione per abbracciarla, toccarle i capelli,
prenderla per mano e...
_ Uffaaa!_, disse Cady ad alta voce in tono esasperato, cercando di
reprimere i propri pensieri che continuavano a ripescare le immagini
che la perseguitavano anche nei sogni.
“ x 2 + a b + a y 2 = a ( x 2 +...”
A proposito di sogni, Cady l'aveva anche sognata. Per tre volte!
Sognava di essere nella propria camera, quando, ad un tratto, sentiva
bussare alla porta e, nell'aprire, si ritrovava davanti gli stupendi
occhi blu di Karen.
Poi si sedevano sul suo letto, Karen le scioglieva i capelli
disciplinati da una coda di cavallo -sì, quella che va
portata solo una volta a settimana- e, con la sua solita innocenza, le
diceva che aveva delle belle labbra e che avrebbe voluto bac-.
_ Basta!_, si ritrovò a gridare Cady nella
solitudine della sua camera, _ adesso basta, sul serio!_,
ripeté afferrando il cellulare posto accanto al libro di
algebra.
Cercò bruscamente il nome di Karen sulla rubrica e, prima di
chiamarla, si affrettò il a rimuovere il cuoricino vicino al
suo nome.
Non lo aveva messo alle altre sue amiche, quindi perchè
avrebbe dovuto metterlo proprio affianco al suo nome? Dopotutto, era
una sua amica. SOLO una sua amica.
_ Pronto? Chi è?_, rispose Karen che, probabilmente, aveva
dimenticato di guardare il display del cellulare prima di rispondere.
_ Sono Cady_.
_ Ooh, ciao amore!_, cinguettò la biondina dall'altro capo
del telefono.
_ Karen, non chiamarmi amore!_, disse irritata la rossa.
_ Come? Perchè? Anche tu mi chiami amore! E' carino!_.
_ No, non può più essere carino. Dobbiamo
assolutamente parlare_, affermò fermamente Cady.
_ Ma lo stiamo già facendo! Sei strana oggi_.
_ Intendevo a quattrocchi_.
_ Non sapevo portassi gli occhiali!_.
_ Intendevo dire che dobbiamo vederci il prima possibile_,
spiegò Cady alzandosi dalla sedia davanti alla scrivania.
Tanto, anche per quel giorno, non ci sarebbe stato spazio per i compiti.
_ Aaah, adesso ho capito! Puoi venire anche adesso a casa mia, tanto
non c'è nessuno! Ma tu non porti gli occhiali vero?_.
_ No_, rispose Cady atona.
Dall'altro capo del telefono, Cady sentì Karen tirare un
sospiro di sollievo.
_ Allora vengo da te così parliamo, ok?_.
_ Ok, amore, a dopo_, trillò Karen interrompendo la chiamata.
Angolo
dell'Autrice:
Ok, so che ci
sono un numero sproporzionato di ripetizioni, il fatto è che
ho cercato di riportare il modo sconclusionato e confuso in cui noi
teenagers (io ed i miei amici T.T magari voialtri siete più
evoluti...sicuramente voialtri siete più evoluti) parliamo e
pensiamo.
Beh, ad ogni
modo, forse, dico FORSE, ci sarà un capitolo in
più rispetto ai tre previsti...e, che dire, mi piacerebbe
ricevere un qualche parere, critica, invito a darmi con tutta me stessa
all'ippica o un pomodoro in testa^^.
Alla prossima.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Your hair smell like Strawberries ***
Karen era seduta su uno dei divani in pelle bianca del salotto della
sua grande casa, intenta a spazzolarsi i lunghi capelli biondi con
l'aiuto di uno spray districante alla fragola e la sua fedele spazzola
rosa dalle setole coperte di lustrini.
Non ricordava esattamente come fosse finita lì o
perchè si stesse pettinando, sapeva solo che ogni sua azione
dava vita ad una sorta di reazione a catena inconscia, per la quale
potevano capitare una o più coincidenze favorevoli, per
questo non si preoccupava mai troppo di ciò che faceva e
poi, ci teneva ad essere al meglio per Cady.
Pur non essendo la ragazza più furba ed intelligente del
mondo, Karen aveva capito di provare qualcosa per Cady.
Cioè, non avrebbe saputo spiegare che cos'era, si sentiva
come quando alle elementari aveva avuto la sua prima -ed ultima- cotta
per un bambino di nome Timothy Hill, solo che Cady era una sua amica,
quindi era come essere doppiamente amiche.
Se due amiche si prendono una cotta l'una per l'altra, allora sono...
“ Cosa sono?!
Sono lesb-”.
“ Zitto,
cervello! Sto cercando di pensare e...oh, ma quanto è
difficile!”.
Il campanello di casa Smith suonò e Karen
abbandonò spazzola e districante sul divano per andare ad
aprire.
Guardò dallo spioncino della porta per accertarsi che si
trattasse di Cady, infatti, la vide passarsi una mano trai lunghi
boccoli rossi in un gesto sin troppo nervoso per passare inosservato
perfino agli occhi di Karen, la quale non poté fare
a meno di pensare che la sua -nonsocomechiamarla- era sexy
anche da nervosa.
Aprì la porta con un certo impeto e trascinò una
Cady colta di sprovvista dentro casa, per poi richiudersi la porta alle
spalle e lanciarsi letteralmente tra le braccia della rossa, gridando
il suo nome per diverse volte.
_ Fortuna che sei arrivata! Stavo diventando matta perchè ho
una cosa in testa che non so come dire_, trillò Karen
staccandosi da Cady quel tanto che bastava da guardarla negli occhi,
senza sciogliere l'abbraccio che, però, non era
ricambiato, _ tu che sei intelligente...quando due amiche prendono una
cotta l'una per l'altra, cosa sono?_.
Cady la guardò allibita e s'irrigidì ancora di
più tra le sue braccia. Karen se ne accorse.
Era come se la rossa volesse dire qualcosa ma non riuscisse a trovare
le parole adatte. Karen conosceva bene quella sensazione, della serie
“story of my life”.
_ Karen_, la bionda alzò lo sguardo su Cady e
notò che i suoi occhioni grigi erano lucidi, _ i-io...non so
cosa ci sta succedendo!_, proruppe la rossa scoppiando in un pianto
liberatorio che sfogò stretta a Karen, con il volto premuto
contro l'incavo del suo collo ed un gradevole odore di fragola che le
riempiva i polmoni.
_ Non ti preoccupare_, mormorò la bionda stringendo a
sé Cady, _ penso si aver capito cosa sono_.
Karen sentì i singhiozzi di Cady farsi meno frequenti e
più smorzati.
_ Vuoi saperlo?_, domandò di nuovo senza accennare a
lasciarla.
Cady annuì come meglio poteva.
_ Due amiche che prendono una cotta l'una per l'altra sono migliori
amiche_.
Cady si scostò leggermente da lei per guardarla con quei
suoi occhi grigi cerchiati di rosso per il pianto e accesi per la
sorpresa.
La bionda non riusciva a capire perchè Cady la stesse
guardando in quel modo, con quello sguardo tra il sorpreso ed il
divertito, ma non le importava più di tanto, ciò
che contava era che avesse smesso di piangere.
_ Che ne pensi?_, insistette Karen sorridendo affabilmente.
_ Penso che tu, Karen, sia la persona più intelligente,
bella, dolce e pura che io abbia mai conosciuto_.
Karen ebbe un attimo di smarrimento, ma rimase piacevolmente stupita da
quel commento o, più precisamente, ne rimase ammaliata.
_ Wow...non me l'aspettavo_.
_ In che senso? _, chiese Cady con il fiato sospeso.
_ Nel senso che..._, la bionda si avvicinò nuovamente alla
rossa con un dolce sorriso sulle labbra, _ che questa è la
cosa più carina che mi abbiano mai detto_.
Cady si sentì avvampare di colpo ed abbassò
timidamente la testa, senza però poter evitare di lasciarsi
sfuggire un sorrisetto.
Karen le pose delicatamente due dita sotto il mento per indurla ad
alzare il viso e, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze,
poggiò le proprie labbra su quelle di Cady, la quale, dopo
un attimo di smarrimento, chiuse gli occhi e cinse la vita di Karen.
Infondo, era ciò che entrambe volevano da molto tempo, ma
riuscirono a capirlo solo quando le loro lingue si sfiorarono per la
prima volta.
Le loro labbra aderivano perfettamente, come se fossero state create
per congiungersi ed in quel bacio non vi era neanche una punta
d'esitazione o d'inquietudine, solo qualcosa a cui nè Cady,
nè tanto meno Karen riuscirono a dare un nome. O almeno, non
in quel momento.
Non si resoro nemmeno conto di come fossero andate a finire sul divano,
tanto erano coinvolte da quel bacio, dai reciproci gemiti e respiri
smorzati che rimanevano a mezz'aria.
Karen spinse delicatamente Cady a sedersi sul divano, per poi mettersi
a cavalcioni sulle sue gambe, ristabilendo un contatto che, se pur per
pochi secondi, era mancato ad entrambe come fosse ossigeno nei polmoni.
Cady sentì Karen far scorrere le labbra sul suo collo,
indugiando in particolar modo su un punto preciso che
attaccò con piccoli e piacevoli morsi che le strapparono
inevitabilmente una fila di gemiti a dir poco equivocabili.
Con una certa decisione, le mani di Karen superarono il bordo della
maglietta di Cady, la quale ebbe un sussulto e spalancò gli
occhi di punto in bianco.
La bionda se ne accorse: _ forse stiamo andando un po' troppo in
fretta_.
_ No, no_, si affrettò a dire Cady, _ è
che...sai, nessuno...cioè, non sono mai andata
proprio...oltre il bacio_.
_ Oh, Cady_, sospirò colpevole la bionda, _ vedi che sono
davvero scema? Avrei dovuto chiedertelo, ma non so, ero presa dal-_,
Karen fece per liberare Cady dal suo peso, ma questa la trattenne.
_ Karen, è tutto assolutamente perfetto ed è il
momento più magico e surreale della mia vita, quindi,
perchè non renderlo anche speciale?_.
Tutto stava capitando troppo velocemente perchè Karen Smith
potesse provare a tentare di riflettere. Tutto ciò che
rientrava nel suo mondo, in quel momento, era il bellissimo e
rassicurante viso di Cady, la sua migliore
amica. Si chinò nuovamente su di lei, la
baciò e sorrise sulle sue labbra, mormorandole il suo
consenso.
_ I tuoi capelli profumano di fragola...li adoro_, sussurrò
Cady prima di abbandonarsi per la prima volta a Karen.
Angolo dell'
Autrice(pazza):
Well, inutile dire
che questa non è la conclusione della storia...ci
sarà un altro capitolo e quello sarà il
conclusivo.
Ok, so di essermi
interrotta sul più bello, ma il mio intento era quello di
creare qualcosa di Fluff senza finire nel rating Rosso...
Ringrazio
sentitamente Levineisabitch_ per aver recensito il precedente capitolo
ed invoglio chiunque legga a lasciare un piccolo parere, critica o
minaccia di morte.
Ok, alla prossima! Non mi
offendo, giuro^^!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=866346
|