Una nuova visione delle cose

di EFPLuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incipit ***
Capitolo 2: *** Confessione ***



Capitolo 1
*** Incipit ***





Una ragazza corre tra le buie vie di un sobborgo babbano; è sporca di fuliggine, uno strano mantello le arriva fino ai piedi, un cappuccio le ricade sul volto, da cui spuntano delle ciocche di capelli ramati.
Corre a perdifiato, senza fermarsi una volta nè guardarsi intorno, ripetendo una parola come una lunga litania.

Severus...Severus...Severus.. Sembra cercare qualcuno; i passanti si scostano al suo passaggio imprecando contro quella ragazza che sembra fuggire da qualcosa, ignara di chi calpesta nel tragitto.
La pioggia comincia a scendere, silenziosa, mentre si addentra sempre di più tra file e file di piccole viuzze che si intrecciano tra loro..Oramai i passanti sono spariti, raramente qualcuno si addentra così tanto tra quelle strade. L'unico rumore presente è quello dei tacchi della ragazza che corre, cominciando ora a rallentare impercettibilmente.
Si ferma ad un incrocio e alza la testa per vedere il nome della via,mentre il cappuccio le ricade lentamente sulle spalle; nemmeno si preoccupa di ricoprirsi, senbra in preda ad una paura esagerata, che sembra impossibile vedere sul volto di una fanciulla.

Spinner's End, si deve essere questa...
Ha una voce debole, insicura: sta piangendo. i grandi occhi, ora semi nascosti dalle lacrime che li fanno sbattere, sono grandi, verdi e pieni di calore. I capelli le incorniciano il viso ovale cadendo soffici lungo la schiena, fino alla vita, sporchi e scompigliati, con dei leggeri riflessi rossi tra le ciocche.
Cammina con passo incerto lungo la via, fermandosi davanti ad una porta, con un battente a forma di Teschio.

Numero 4 sussurra accarezzando la porta, come un amante ritrovato dopo tanto tempo, facendo scorrere le dita affusolate sull'uscio, in attesa.
Alza il braccio destro e bussa tre volte, aspettando che qualcuno le apra. E' stanca, lo sente, sta per cedere. Un rumore impercettibile dietro la porta, un fruscio, e l'ombra di un uomo compare alla finestra, lancia un gridolino misto tra stupore, felicità e spavento e corre ad aprire.
Ha i capelli neri, che gli incorniciano il viso, fin sotto le orecchie. Un corpo slanciato e in forma si intravede da sotto la camicia sbottonata e i pantaloni della tuta; si sta cambiando, sembra appena tornato da un lungo viaggio. Graffi gli ricoprono il viso, e da un labbro scende ancora un rivolo di sangue rosso e intenso; sembra aver sofferto molto.

Severus.. mormora con un voce supplichevole la ragazza.
Poi, così com'era giunta fino a lì, in pochi istanti sviene sull'uscio.

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Capitolo 2
*** Confessione ***






Capitolo: II
Protagonisti: La ragazza e Severus
Genere: Drammatico
Rating: Verde
 
 
 



Cos'era quella luce?Qualcuno era lì con lei, poteva sentirne il respiro affannato e il dolce battito di un cuore, evidentemente agitato, che premeva su di lei, come bussando ai suoi occhi, chiedendo loro di aprirsi.
Si trovava su qualcosa di duro, un divano forse, poiché ad ogni movimento sentiva uno strano scricchiolio fastidioso che le rendeva difficile trovare una posizione comoda.
Strinse le dita inconvulsamente, cercando un appiglio che sapeva non avrebbe trovato, e sentì che qualcuno le teneva la mano..non riconosceva la stretta, o forse non la sentiva più da tanto tempo.
 
Forse la verità era che, anche in quell'attimo si semi-incoscienza, aveva riconosciuto quel toxxo ma semplicemente voleva credere di averlo scordato: in cuor suo sapeva che quella era la risposta, ma non capiva come non aveva potuto desiderare, e allo stesso tempo detestare, una stretta tanto dolce e calda. Ricordava l'ultima volta in cui l'aveva sentita, in un autunno piovoso passato all'ombra del Platano Picchiatore, in una delle rare ore buche tra le lezioni. Quella volta le stava spiegando quanto i Babbani fossero esseri odiosi, che non meritavano di vivere, e lei si era alzata, decisa ad innervosirsi un'ultima volta e, dopo aver riversato su di lui parole di sangue, se ne era andata trattenendo le lacrime.
 
Passarono alcuni minuti e finalmente la ragazza aprì gli occhi verdi e lucenti, costretta subito dopo a socchiuderli per la luce insistente sopra di lei.
Sembrava come il lampo di un incantesimo lanciato contro di lei, e le rimembrava funesti ricordi, non troppo lontani e distanti dal presente, tanto che dovette trattenersi dal piangere, per la paura di riportare alla mente quel momento doloroso.
 
Severus si chinò subito premuroso verso di lei, la mano tesa come ad afferarla, mentre con l'altra abbassava l'intensità della luce, avendo capito immediatamente che essa era il motivo del disagio.
Come poteva essere davvero lì? Dopo così tanti anni s'era quasi abituato al fatto che le lo odiasse, e ora ritrovarsela lì, semi svenuta in casa sua, così bella e fragile, era uno shock.
La ragazza sbattè le palpebre, le lunghe ciglia che si piegavano sugli zigomi alti e pronunciati, e dopo essersi abituata alla forza della luce, ora tenue, cercò di mettersi a sedere.
Rabbrividì guardandosi intorno: ora ricordava tutto; i lampi, gli incantesimi, le urla..la casa distrutta..
 
-Lily- le sussurrò l'uomo, ma la giovane, assolutamente ignara delle sue parole, non rispose.
Era impegnata a osservare la stanza: tutto sembrava nero lì dentro e l'unica fonte di luce proveniva da quella lampada appena abbassata. File interminabili di scaffali, ricolmi a loro volta di ogni genere di libri che solo all'apparenza, ma era certa lo sarebbero stati anche ad un'analisi più dettagliata, apparivano proibiti.
Non riusciva a smettere di guardarsi intorno, perchè aveva riconosciuto il posto, il luogo in cui tante volte era andata in cerca di conforto.
 
-Lily- le sussurrò nuovamente l'uomo con voce agitata -cosa è successo?Sei svenuta qui davanti, senza nemmeno riuscire a darmi spiegazioni..io..non capisco..Come mai non sei a casa?- e con una smorfia aggiunse -con quel..Potter..rispondi!Qualcosa è andato storto?-
Lily provò a parlare, inutilmente, le lacrime calde le cadevano lungo il viso impedendole di esprimere un nonnulla, ma erano tante le cose che avrebbe voluto raccontare, tante le cose avrebbe voluto consocere, sapere.
Di nuovo la visione della sua famiglia le tornò agli occhi, spaventandola..non voleva sapere..vedere..
Non cercava qualcuno che la facesse calmare, qualcuno che le spiegasse l'accaduto: solo qualcuno che le facesse compagnia, ora che era sola al mondo.
Ma forse era il posto sbagliato.
Si raggomitolò sul divano, le ginocchia strette al petto, e pianse tutte le lacrime che aveva in corpo, percossa da singhiozzi che sembravano non voler terminare mai. Era convinta che Severus se ne sarebbe andato, convinta che l'avrebbe lasciata lì a piangere da sola  dopo le pene che lei gli aveva fatto patire in quegli anni, ma così non fu.
Dopo qualche minuto, fissando Severus con aria supplichevole si buttò tra le sue braccia e tra i gemiti cominciò a raccontare.
 
-Severus, Tu-Sai-Chi ci ha trovati, ci hanno traditi..lo sapevi tu!lo sapevi!!- urlò disperata.
A quelle parole Severus la fissò costernato, impaurito da quello che gli avrebbe potuto raccontare, perchè lui in fondo, sapeva cos'era successo, ed era colpa sua. Per quanto sperasse che così non fosse.
-L'abbiamo visto salire, attraverso il giardino, James doveva trattanerlo, ma..aveva dimenticato la bacchetta in camera..Oh, Severus, era troppo potente!..Non ho potuto fare nulla, è venuto da me e da Harry..Ha lanciato uno Stupeficium sul soffitto che mi è crollato addosso..parlava di uccidere Harry..e quando sono rinvenuta...-
Si buttò per terra calciando tutto ciò che le si parava davanti, cercando in qualche modo di eliminare dalla sua mente l'immagine della casa distrutta, e i corpi polverizzati dalle macerie.
 
Severus la ascoltò attento, cercando di non perdersi una parola, perchè quel discorso era frammentato, non comprensibile a prima vista; pensò febbrilmente per capire cosa fosse successo e la conclusione gli giunse lampante, precisa.
-Lily, non sarà..non sarai l'unica sopravvissuta?- disse con voce tremante l'uomo, il volto nascosto dall'ombra.
Cercò spaventato un segno di diniego, scrollandola perchè rispondesse..Non voleva questo, non voleva che morissero. Non se loro, il marito e il piccolo Potter, erano ciò che la rendeva felice. Non se, per la loro morte, lui avesse perso la donna della sua vita.
 
Attese, guardandola fissa negli occhi cercando di captare qualcosa, le iridi che si muovevano febbrili in cerca di un indizio, in cerca di quella sicurezza che gli avrebbe dimostrato che, anche se non tra le sue braccia, lei era felice.
Dopo parecchi minuti, Lily annuì.
-Non so chi sia stato, Severus, qualcuno ci ha traditi! Ho sentito Voldemort parlare prima di svenire. Diceva che io sarei sopravvissuta, come regalo al suo fedele servo.-
Un colpo di tosse fermò le sue parole e qualche schizzo di sangue sporcò il divano su cui si trovava.
-Non volevo!Io volevo morire, dovevo morire. Ho perso mio marito e mio figlio!-
 
Severus la fissò con sguardo più spaventato di quanto lo avesse mai avuto, perchè lui conosceva il servo fedele a cui Il Signore Oscuro aveva fatto un regalo: era lui.
Ricordava bene la discussione avuta con lui qualche settimana prima: gli aveva rivelato la profezia, e quando avevano capito che si trattava di Potter aveva supplicato di salvare la sua amata Lily, perchè lei non c'entrava. L'avrebbe ottenuta come trofeo, l'avrebbe usata per gli scopi del suo padrone, per avere informazioni sull'Ordine.
E ora l'aveva davanti, tutta per se, ma non ne traeva tutto il conforto che sperava; perchè lei era distrutta, e perché dopo la sua confessione, lei l'avrebbe odiato, come mai prima.
-Lily, è colpa mia- disse l'uomo abbassando lo sguardo.
 
La ragazza lo guardò con aria interrogativa, e poi anche lei capì.
Lo fissò disgustata e presa in mano la bacchetta corse verso la porta, per lasciarsi alle spalle quell'uomo disgustoso, a cui non importava che vite umane venissero uccise se lui ne traeva vantaggio.



Angolo recensioni:
Ringrazio per le recensioni marpy, Phoebhe76 e redspecial.

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