La Fenicie Bianca

di hb84
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La fine e l´inizio ***
Capitolo 2: *** Occhi verdi e cremisi ***
Capitolo 3: *** Una piccola fuga ***
Capitolo 4: *** Piccola rivelazione ***
Capitolo 5: *** Il Ritorno ***
Capitolo 6: *** Il primo vero bacio ***
Capitolo 7: *** Il nostro passato ***
Capitolo 8: *** Mia madre ***



Capitolo 1
*** La fine e l´inizio ***


OGGI
 
 
Guardarla dormire la rendeva felice.
Il suo ventre saliva e scendeva, un ritmo costante, le veniva voglia d´abbracciarla.
Non poteva, se lo avesse fatto non si sarebbe fermata a quello.
La donna sospiró nel sonno, si giró, le sue labbra sussurrarono il suo nome, quanto era bella pensó, le diede un bacio e poi bació la sua pancia, lì c´era una nuova creatura.
Se qualcuno glielo avesse detto dieci anni prima che sarebbe finita cosí probabilmente si sarebbe messa a ridere.
Ricordava ancora chiaramente quando glielo disse: “Aspettiamo un bambino”. La sua prima reazione fu il soffocamento, il tè le andó di traverso, “cosa?”, poi realizzo, non poteva essere suo, “chi è il padre?”, “tu, baka, come potrei tradirti?”, “ma come…….”, “ dovrei chiedertelo io”, la donna le sorrise.
Le sue nano-macchine, ecco la spiegazione, i suoi poteri avevano interferito su di esse, almeno questo era quello che le disse Yoko. Una grande scoperta dal suo punto di vista, attraverso l´analisi del suo sangue avrebbe potuto dare vita a delle nuove Otome.
 
La porta si aprí, “mamma Shi…”, “ schhhh, la mamma dorme, vieni qua, Shizuki”, la bambina si strinse tra le sue braccia, “ mamma Axel, cosa fai giá sveglia? non hai combattuto gli Slave sta notte?”, si mise a ridere, “ andiamo a fare colazione, vuoi latte e cereali?”, “ no, voglio uova e pancetta, cosí poi li mangia anche mamma Shizuru e la sorellina”, “o il fratellino?”, “ no, è una sorellina, me la detto la pancia”, trattenne una risata, “dovresti darle ascolto tesoro, l´ha detto anche a me la pancia”, i suoi occhi, non resistette e la bació.
 “sto aspettando la colazione, non credere di scamparla”.
 
 
La donna le sorrise, la piccola Shizuki giocava con i suoi animaletti, facendo finta di sconfiggere un nemico imbattibile, “non puó essere altro che tua figlia, guarda che disastro”, scoppio in una risata fragorosa, “ehi, io non ho mai affrontato un T-rex, e poi se non sbaglio eri tu Kyoen no Murasakisuisho, Ametista dal sorriso incantevole, terzo pilastro dell´accademia di Garderobe”, “Giá, e ora se non mi sbaglio sono il tuo capo, e tu sei in ritardo come tutte le mattine”.
“ etto…ettooo, io.. bé .., mi sono persa a guardare l´affascinante Kaichou”, “Fenice Bianca sta sera ti puniró, ed ora vai ad adempiere ai tuoi doveri”.    
 
 
 
DIECI ANNI PRIMA
 
 
“Si sveglierá presto, ha affrontato una dura prova”, la donna accarezzó il viso della ragazza che iniziava a muoversi tra le lenzuola, “mi chiedo se la nano-macchine non interferiscano troppo con i suoi poteri”, chiese la donna dai capelli verdi, “è l´unico modo per non correre rischi, qui non c´è una barriera anti-slave”, “ ma non ci ha mai messo cosí tanto a riprendersi”, “si ricordi Amane-sama che è stata colpita da un raggio d´argento, è la prima volta che qualcuno sopravvive, aveva ragione Tokhia-san, questa ragazza racchiude in se un grande potere”, “che peró qui non saprá controllare”.
Proprio per quel motivo Himeko aveva chiesto a Yoko di appiccarle le nano-macchine, la donna peró non aveva la minima idea del potere che quella ragazza dai capelli blu possedeva dentro di se, “spero di non aver esagerato con l´effetto, se avessi avuto piú dati sarebbe stato piú facile”, “non preoccuparti Yoko-sama, hai sicuramente fatto un ottimo lavoro, e per quanto riguarda i dati, bé mi dispiace ma mentre scappavo non ho pensato che sarebbero stati utili”.
 
Kuwahara era stata distrutta, gli slave avevano attaccato di notte, qualcosa gli aveva attirati li, la barriera non aveva retto ad un attacco massiccio, tutte le Otome avevano combattuto fino allo sfinimento, poi una luce bianca nel cielo e il buio.
Questo era ció che ricordavano le alte cariche dell´accademia Sakurgabe, uguale a Garderobe tranne per un particolare, era dall´altra parte del mondo.
Le accademie erano molto simili tra loro, una era stata fondata da Fumi-san l´altra da Tokhia-san, due rivali nel combattimento tra Otome ma amiche da sempre, la loro idea era creare un luogo sicuro dove far crescere le piccole Otome per poi combattere contro gli slave, entitá demoniache che infestavano il mondo.
La differenza essenziale tra le due accademie era che a Sakurgabe non si erano mai verificati incidenti, non era mai stata sotto attacco, qualcuno l´aveva definita inespugnabile, ora che tutto era finito che le Otome erano in posto sicuro il preside rideva tra se, “giá, inespugnabile”, tutto era andato distrutto, ma quello che c´era di peggio è che probabilmente la ragazza che dormiva tranquilla nella stanza accanto avrebbe messo in pericolo anche Garderobe.
 
 
“Hikariiiiiiiiiiiii”, la ragazza non riusciva a respirare, sentiva il mondo girare intorno a se, nausea, “tranquilla Axel, respira, Hikari sta bene”, nel sentire quelle parole, cadde indietro con la testa, “abbiamo dovuto usare le nano-macchine, potresti sentirti un pó stordita, ma passerá in fretta credimi”, “perché? a me non servono”, “ i tuoi poteri hanno avuto un aumento esponenziale, fino a quando non sarai in grado di controllarli nuovamente, dovrai portare quei bei orecchini, ma tranquilla sono uno bianco e uno blu”, disse cosí solo perché sapeva che la ragazza odiava quel genere di cose, non era molto portata per le cose femminili, tutt´altro, il suo carattere era spigoloso, odiava il mondo intero, ma aveva fatto una promessa, cinque anni prima a Tokhia-san, avrebbe protetto sua figlia da qualsiasi cosa.   
“Himeko-sama, è stata colpa mia, …. Gli slave,….io gli ho attirati… non sono riuscita a controllare la rabbia….gomenasai”, “non è stata colpa tua, ho sentito la tua aurea aumentare solo pochi secondi prima che ci attaccassero, non è colpa tua ok? anzi devo ringraziarti, tutte le Otome sono salve, e bé era da un pó che volevo tornare a Garderobe”, le sorrise dolcemente.
 
 
Erano passati tre giorni da quando era stata colpita dal raggio d´argento, nemmeno lei ricordava bene cosa era accaduto, ma finalmente la nausea era passata e poteva riprende le sue normali mansioni, o almeno cosí credeva.
Busso alla porta della presidenza, non pensava che ad attenderla ci fosse cosí tanta gente, ma il suo sguardo cadde subito su Hikari, “Axel-chan”, disse la ragazza saltandole addosso, “la barriera che hai creato per me era grandiosa dove hai imparato?”, non ricordava di averlo fatto, subito le due ragazze furono interrotte, “signorine? Cerchiamo di non perdere le buone maniere”, disse Himeko, “mi scusi Kaichou”, disse mentre faceva un leggero inchino, “bene Axel, vi presento il preside di questa scuola, lei è Maria-sama, la donna accanto è Yoko, lei è quella che ti ha donato gli splendidi orecchini che porti ora”, la donna voleva stemperare la pressione, sapeva che la ragazza dai capelli blu era sempre molto nervosa quando si trovava in situazioni come quelle, “benvenuta a Garderobe”, disse il preside, “ mi congratulo per l´ottimo lavoro che hai svolto, le Otome hanno bisogno di ragazze come te, ma d´ora in poi sappi che dovrai concentrarti solo sui tuoi studi e il controllo dei tuoi poteri, niente moto da questa parte del mondo”, sorrise, “se dovessi avere problemi con le nano-macchine rivolgiti pure a Yoko-sama, lei saprá come aiutarti ”, la donna dai capelli neri fece un passo in avanti, “ piacere di conoscerti Axel, spero che il lavoro che ho fatto non disturbi troppo i tuoi poteri” sorrise, aspettando una risposta che non arrivó.
  
 
Concentrarsi sui suoi studi? Niente moto? Controllare i suoi poteri? quello era un incubo pensó, camminava a testa bassa verso la sua nuova stanza, quella scuola era uguale a Sakurgabe, gli stessi lunghi corridoi luminosi, lo stesso rumore di passi, l´unica cosa che la differenziava era l´odore, era piú dolce, peschi in fiore pensó.
“Axel-chan? tutto bene?”, la ragazza dagli occhi neri la guardava fissa, “oh…. Nina-chan, sì tutto bene, tu?”, “bene, ho temuto per voi, non avevo mai visto una barriera cosí, il colore era diverso dal solito”, “colore? ha proposito di questo, cosa è successo?”, la ragazza spalancó i suoi grandi occhi, “non ricordi nulla?”, “a dire il vero no”, “ bé, io ho solo visto la tua barriera intorno a Hikari-chan, era blu trasparente, ma non posso aiutarti con altro, solo un´altra cosa, non avevi materializzato”, cosa? Come aveva potuto produrre una barriera senza materializzare?
 

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Capitolo 2
*** Occhi verdi e cremisi ***


La ragazza dagli occhi rubino sedeva composta, una tazza di tè in mano, “mi dispiace averla richiamata cosí Shizuru-sama, ma come sa Kuwahara è stata distrutta, le loro Otome hanno trovato rifugio qui da noi, ora quella parte del mondo è sotto i demoni, vorrei chiederle di lasciare da parte per qualche tempo i suoi doveri e dare una mano qui in accademia”, la donna fece una pausa, “lei è la migliore Otome che abbiamo, dobbiamo intensificare l´addestramento delle nostre ragazze, presto ci troveremo sotto attacco”.
La donna dai lunghi cappelli castani sorrise chiudendo gli occhi, “sono qui per questo”, “la ringrazio, come terzo pilastro di quest´accademia fa parte dei suoi doveri, ma sono felice che abbia accettato senza problemi, devo solo chiederle una cosa”, fece una pausa, “ tra le ragazze di Sakurgabe c´è n´è una che potrebbe procurarci qualche problema, ha una capacitá non del tutto chiara, i suoi poteri non sono ancora stabili”, qualcuno busso alla porta, “avanti” disse il presidente, “mi voleva vedere Maria-sama?”, “ oh .. prego si accomodi presidente Himeko-sama, lei è Fujino Shizuru, ametista dal sorriso incantevole, si occuperá dell´addestramento intensivo, vorrei che lei le spiegasse i problemi di Axel”.
La donna sulle prime non sapeva cosa dire, sorrise agli occhi rubino, “ bé prima di tutto il suo nome non è Axel. Cosí la chiamó la prima volta Hikari, e tutti abbiamo iniziato a chiamarla cosí, il suo nome è Kuga Natsuki. Arrivó da noi quando era molto piccola, forse un anno, sua madre l´abbandonó, per via dei suoi poteri credo, è una brava ragazza, intelligente, ma non si applica, il mondo per lei è sempre nero, credo sia per questo che a volte non riesce a controllarsi, ma cosa piú importante è che non deve materializzare, non deve richiamare il suo elemento”, fece una pausa, il viso delle due donne erano un punto interrogativo,
 “ l´unica cosa che Amane-sama ha scoperto con gli anni è che probabilmente il suo elemento è il Chi, riesce ad assorbire energia da qualsiasi cosa, durante l´attacco è riuscita a formare una barriera, ma il colore era blu trasparente, mai vista una cosa del genere, alcune volte l´ho vista spostare oggetti con la forza del pensiero, ma questo è tutto”.     
                                                                               
 
 
In classe erano stati aggiunti molti posti, le ragazze delle due accademie ora studiavano insieme, Axel guardó fuori dalla finestra, quanto avrebbe voluto scappare, correre per le strade sconosciute di quel posto, ritornó al pensiero alla sua Ducati, probabilmente era distrutta, “ oggi pomeriggio farete la prima lezione con Maister Fujino Shizuru, avete l´onore d´aver la migliore Otome a vostra disposizione, cercate d´approffitarne”, le voci delle ragazze si fecero piú forti, Axel riuscí a sentire diverse cose. È la donna piú bella che io abbia mai visto. Hai visto il suo sorriso. È cosí elegante. Sciocchezze pensó, l´unica cosa che le importava era uscire di li, e allenarsi finalmente, voleva tornare a volare, ma chissá poi se quegli orecchini glielo avrebbero permesso. “Axel?”, “ sì professore?”, “lei invece d´allenarsi deve raggiungere Yoko-sama nel suo studio, ha bisogno di rendere sicuro il suo materialize”, “cosa? Ohhh andiamo prof. Io voglio allenarmi, non è possibile”, “ mi dispiace, questi sono i suoi ordini”.
 
 
La stanza era illuminata da lampade alogene, i computer producevano degli inquietanti rumori, “ Yoko-sama, voleva vedermi?”, “entra Axel, entra”, disse una voce che sembrava provenire dal nulla. La ragazza dagli occhi verdi chiuse la porta alle sua spalle, “eccomi, sono subito da te”, saltó fuori da una porta a sinistra, sistemandosi i cappelli, “mi dispiace averti fatto aspettare, ma Haruka-chan aveva dei problemi che ho dovuto risolvere immediatamente”, la donna alle sue spalle era rossa in viso, “ Yokoooooo”, Axel si mise a ridere, “non mi dovete spiegazioni”, “conosci Haruka-chan?”, “no, non ho avuto il piacere”, disse scoppiando a ridere, anche Yoko scoppió in una fragorosa risata, “ehii voi due? Avete finito di prendere in giro, io sono Haruka Armitage, Suzu no Kogyoku, Topazio della Sfera Continentale, al servizio di Yukino Chrysant”, “con il quale hai un rapporto speciale vero? Haruka?”, la donna ribbolí di rabbia, ed esplose.
“ Yokoooo, ti spezzo come un ramoscello”, Axel si mise una mano davanti alla bocca, ma poi non resistette e scoppió in una risata ancora piú grande di prima, Haruka fece due passi verso di lei ma poi improvvisamente si bloccó, “ ma come diavolo hai fatto?”, Axel rialzó il viso, intorno a lei una barriera blu trasparente, “non era mia intenzione mi scusi Haruka-sama”, “ferma Axel, voglio provare a fare una cosa”, la donna prese un strano affare, lo accese, e questo si mise a fare dei rumori, le luci si accendevano e spegnevano, “ credo che tu inconsciamente abbia attivato una difesa, quando Haruka-chan si è avvicinata a te hai sentito che non aveva intenzioni buone, e l´hai attivata”, Haruka la guardó perplessa, la sua idea era stata quella di mettere paura a quella ragazzina dagli occhi verdi, no di farle del male, “ hai mai provato la stanza della sfida?”, chiese sorridendo Yoko, “no, di solito mi mandano in quella della meditazione”, le due donne si misero a ridere, “devi avere un bel caratterino Axel”, disse Haruka.
 
 
“Haruka materializza”, la donna eseguí l´ordine, il suo abito da otome era verde e giallo, il suo element era una palla chiodata con una lunga catena che ad Axel sembrava particolarmente pericolosa, “ dobbiamo proprio farlo?” chiese esitante, “ sei in pericolo difenditi” disse Haruka, quando ora mai aveva giá lanciato il suo attacco.
La barriera divvene piú grande e respinse l´attacco, “bene ora sappiamo che malgrado il colore sia diverso, è una barriera difensiva, prova ad attaccare Axel”, “ ne è sicura?”, “non ti preoccupare se la mia teoria è esatta dovresti riuscire a farlo”.
Axel materializzó, per la prima volta dopo essere stata colpita dal raggio d´argento, la sua veste non era cambiata, pantaloni neri maglietta bianca, richiamó il suo element, una lunga e grossa spada, Yoko pensó che assomigliasse a quella di uno Shinigami, un lungo laccio bianco era legato all´elsa, “ok Haruka-chan preparati, Axel attacca”, la ragazza non esitó, il lungo nastro si srotoló la spada inizió a brillare, e colpí la barriera di Haruka che dovette schivare il colpo, “ok ragazza ora iniziamo a fare sul serio”, disse la donna rilanciando la palla chiodata.
Lo scontro sarebbe potuto durare ore, ma in quello spazio le due Otome potevano solo limitarsi, sia come attacchi sia come potenza, “ok ok, ora basta”, le due la guardarono, “avevo appena iniziato a scaldarmi”disse Axel riassorbendo la sua veste, Haruka si diresse verso di lei, le mise una mano sulla spalla, “sei in gamba ragazza, quando sarai in grado di controllare tutti i tuoi poteri voglio una sfida, all´arena, vecchio stile”, “ ci puó contare Haruka-sama”.
 
La prima parte della giornata era andata meglio del previsto, Haruka-sama almeno non l´aveva trattata come un idiota, non si era preoccupata del fatto che non aveva dovuto materializzare per creare la barriera, non le aveva chiesto niente, si era limitata ad attaccarla, mano a mano sempre con piú forza, ma la sua aurea era rimasta uguale, non aveva attivato il child, era al minimo sforzo, guardó nuovamente fuori dalla finestra, le altre Otome si stavano ancora allenando, decise di dare uno sguardo da piú vicino.
 
 
La donna dai lunghi capelli castani sedeva con lo sguardo verso le Otome, chiuse gli occhi per un istante, quanto sarebbe stato bello scappare da li, pensó, anche se era un suo dovere l´annoiava stare li ad addestrare ragazzine, ad un tratto riaprí gli occhi, si sentiva osservata, il suo cuore improvvisamente cominció a battere piú forte.
TUM TUM TUM TUM TUM . Cos´era quella sensazione di dolore che si sentiva addosso, forse non era dolore, era…. Passato, si era un passato lontano, una sensazione che non ricordava, la mancanza di qualcosa o di qualcuno?
 
 
TUM TUM TUM TUM , lo sguardo improvvisamente era rivolto verso lei, ma non poteva averla vista, era seduta sotto un albero e osservava da lontano, quella donna i suoi lunghi capelli, perché aveva una sensazione di dolore proprio nel profondo del cuore?
Improvvisamente le mancó il respiro, poi ricordó, proprio qualche giorno prima era successo la stessa cosa, e poi….
“ Slaveeeeeeeeeee”, urló.
 
Il cielo divvene nero, a sud di Garderobe comparve uno Slave, la donna dagli occhi rubino materializzó e si lanció all´attacco senza nemmeno pensarci -chi aveva urlato?- si chiese proprio un paio di secondi prima che il nemico comparisse?
Axel corse verso Hikari, “stai dietro di me, non aver paura”, lo slave era molto grande, era come uno di quelli che aveva attaccato Sakurgabe, “non riuscirá ad abbatterlo da sola, ha una barriera”, proprio in quel momento Shizuru diede sfogo al suo primo attacco, che s´infranse contro la barriera, maledizione pensó.
Haruka corse in suo aiuto.
Due delle Otome piú forti continuavano ad attaccare ma malgrado i loro sforzi la barriera respingeva la loro energia, “dobbiamo liberarci di quell´affare” disse Haruka, “non riesco a penetrare nella barriera”, “lascia fare a me”, la donna dalla veste gialla e verde richiamó il suo child la sua aurea aumentó esponenzialmente, attaccó.
 
 
Il colpo venne respinto e la colpí in pieno, svenne e inizió a cadere verso terra, Shizuru si lanció all´inseguimento della sua rivale di sempre, non riusciva a raggiungerla.
Una luce bianca comparve sotto di lei, una ragazza dai capelli blu salí in cielo ad una velocitá che non aveva mai visto prima, raccolse il corpo di Haruka al volo lo depose a terra e si rilanció, passandole accanto i loro occhi s´incrociarono, verdi, i suoi occhi verdi, il dolore al cuore si fece sentire piú forte di prima e poi ricordó.
 
 
MILLE ANNI PRIMA
 
Due mani cinsero il suo volto, gli occhi verdi la guardarono dritta in faccia, “te lo prometto”, era sincera lo sapeva, avrebbe fatto qualsiasi cosa per tornare da lei, proprio in quel momento, mentre stava per morire si accorse di quanto amava quella donna, non poteva vivere senza di lei, “torneró,…. aspettami, non dimenticarti di me, ….portami nel cuore”, si spense.
 
 
DALL´ALTRA PARTE DEL MONDO
 
L´uomo aprí gli occhi di colpo, “ si sono incontrate”, “diamo inizio all´attacco?”, “no, la fenice si deve ancora risvegliare, deve arrivare al massimo del suo potere per potere aprire la porta dell´oracolo”, “ ma non riusciremo a controllarla …”, l´uomo anziano seduto sulla sedia lo zittí alzando una mano, “questa volta abbiamo un asso nella manica”.
 
 
 
GARDEROBE
 
Axel si lanció all´attacco dello slave, doveva proteggere Hikari, ma anche tutte le Otome, e nel suo cuore qualcosa si stava rompendo, il ghiaccio, gli occhi rubino pensó, la donna era dietro di lei, pronta a riattaccare.
Partí un colpo dal nemico, venne schivato da entrambe, finí a terra dove le Otome piú grandi aveva formato una barriere, e lì si spense.
Devo attaccare, ma come posso fare, la barriera respingerá il mio colpo, a meno che, io non possa entrare pensó.
Intorno al suo corpo tornó la luce blu trasparente, si lanció a tutta velocitá contro lo slave, fulmini di vari colori si formarono al momento dello scontro e poi riuscí ad entrare, lanció la sua Silver Ice contro il nemico, lo centró in pieno.
La spada rilasció il suo potere, formando una strato di ghiaccio intorno al nemico, in quel momento la barriera si spezzó e Shizuru attaccó con le sua coppie di spade che ricordavano una naginata, lo slave si distrusse davanti ai loro occhi, l´onda d´urto dell´esplosione fece volare l´Ametista, Axel corse verso di lei, andrá a sbattere contro le vetrate dello studio del preside se non la fermo pensó, con una mano le prese la spalla, fece una capriola sopra di lei e le finí alle spalle mettendosi tra il suo corpo e le vetrate, la barriera protettiva si attivó, la donna finí contro il suo corpo, la pace che sentí la fece tremare.
Il cielo si squarció di bianco, il calore intorno al suo corpo era immenso, dalle sue mani apparvero due sfere, una di fuoco e una di ghiaccio, la spada era davanti alla ametista, senza rendersene conto, Axel la prese con entrambe le mani cingendo la donna, in quell´istante Silver Ice si trasformó, divvene una doppia lama, in mezzo un disegno, una Fenice Bianca.
La donna dai capelli castani svení, Axel rifoderó la spada, e la prese al volo, scendendo lentamente a terra si accorse di quanto era bella, non erano bugie le voci delle ragazze durante la lezione.
Haruka che nel frattempo si era ripresa corse verso di lei, “sta bene?”, “credo sia solo svenuta”, “ma cosa diavolo è successo lassu? La tua veste ha cambiato colore”, Axel si guardó, ora era completamente bianca, nel petto era apparsa una protezione, argento, dai polsi ai gomiti aveva altre due protezioni dello stesso colore, le mani erano protette da guanti neri, ai piedi due stivali, ricordavano quelli da moto.
Sfoderó la spada, le sue dimensioni erano cambiate, ora era piú lunga e pesante, e quel disegno, cos´era quel disegno? Fenice Bianca, “sembra che tu non sia ancora al massimo del tuo potere”, disse Haruka, “non ho richiamato il child, non l´ho dovuto fare, questo significa che…..”, “ il tuo materialize non è completo”, cosa diavolo stava succedendo? forse era colpa del raggio d´argento che l´aveva colpita?

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Capitolo 3
*** Una piccola fuga ***


La donna si alzó di colpo, “Nat…”, si coprí la bocca con entrambe le mani. Axel dormiva tranquilla sulla sedia accanto al suo letto, perché era li? Lei non poteva ricordare, lei era la Fenice, il suo compito era sorvegliare la porta dell´Oracolo, non ricordare l´unica persona che in mille anni passati lontane non aveva smesso d´amarla nemmeno per un istante. Ogni volta che si incontravano dall´inizio dei tempi il suo compito era stato quello d´addestrarla, renderla consapevole dei suoi poteri, non amarla, ma era capitato. Lo aveva promesso mai e poi mai avrebbe rinunciato a mantenere la parola data, era fatta cosí. Non ricordava, ogni volta che la Fenice si risvegliava, non ricordava, non era un suo dovere, ma poi con il passare dei tempi ogni volta si ritrovavano una tra le braccia dell´altra, e improvvisamente ricordava tutto. Si chiese perché lei, proprio lei non la dimenticava mai, ogni volta che incrociava quegli occhi, tutto tornava alla mente, capiva il perché di quel dolore al cuore, quella fragilitá, perché lei era l´unica, sì quella ragazza dai capelli blu era l´unica che amava dell´inizio dei tempi. “Si è svegliata Fujino-san”, Shizuru sulle prime non rispose, la guardó dritta in volto, trattene le lacrime, ma anche la voglia disperata di baciare quelle labbra, disegnate degli Dei. L’Otome piú forte dell´accademia era distesa davanti a lei, sembra cosí fragile, pensó Axel, non sapeva cosa l´aveva trattenuta in quella stanza, ma per ore era rimasta ad osservarla nel sonno, qualcosa dentro di lei si era mosso, il ricordo lontano, di un'altra vita forse, ma non aveva potuto staccarle gli occhi di dosso, fino a quando non si arrese alle braccia di Orfeo. Ora mentre la fissava, si rese conto di arrossire, i suoi occhi color rubino sembravano riuscire ad entrare nella sua anima. “ Mi dispiace… credo che sia stata colpa mia se è svenuta”, “ Axel-chan mi hai salvato la vita perché ti scusi?”, l´aveva chiamata per nome? sulle prime voleva risponderle, ma poi il suono della sua voce la calmó, ma il suo cuore batteva sempre piú forte. Qualcuno bussó alla porta, “ ohh Shizuru-sama ti senti meglio?”, chiese una ragazza dai capelli corti e una benda sull´occhio, “Nao-chan, ma quando sei tornata?”, “ stai sicuramente meglio, rispondi ad una domanda con un´altra domanda”, le due donne scoppiarono a ridere, “ tu devi essere Axel-chan, la preside ti vuole vedere, io me la darei a gambe”, la ragazza si alzó senza risponderle e degliarla di uno sguardo, aprí la porta e uscí, “buona fortuna”, la sua voce corse lungo tutto il suo corpo sottoforma di un brivido. Chiuse la porta. “Vorrei che tu capissi che quello che hai fatto è contro le regole di questa accademia, se non mi sbaglio ero stata abbastanza chiara, dovevi concentrarti sui tuoi studi e basta, è vero sei riuscita a sconfiggere lo slave, ma se non avesse funzionato il tuo piano? Sai cosa comporterebbe? Bé te lo dico io, saresti morta, dannazione, qui non siamo a Sakurgabe, qui comando io, e se ti dico di fare o non fare una cosa tu mi dai ascolto, hai capito?”, “sì signora”, dentro di se stava ribbolendo di rabbia, come si permetteva quella donna? non era il suo preside, non aveva nessun diritto, e poi, se non fosse stato per lei Fujino-san sarebbe morta. Usci dallo studio del preside e senza guardare in faccia nessuno corse fuori, aveva bisogno di aria, di correre in moto, di dimenticare tutto e tutti, perché diavolo sua madre non le aveva tolto la vita? Corse il piú in fretta possibile lungo la scalinata che portava al cancello dell´accademia, lo scavalcó e si rimise a correre. Il centro della cittá era pieno di vita, il mercato la piazza le fontane, gente che rideva, era un posto completamente diverso da Kuwahara, tutti li sembravano felici. Il verde era il colore predominante, in ogni posto che aveva visitato si era trovata in un parco, sfortunatamente la sera arrivó presto. Doveva rientrare. Scavalcó il cancello e lentamente si diresse verso l´accademia, “Axel-chan?”, “Hika….”, “non dovresti saltare le lezioni” disse una voce alle sue spalle, sapeva chi era, non aveva bisogno di girarsi, si sentiva in pace, come la prima volta. Le tre persone si misero in cammino, ad un certo punto Hikari guardó Axel da sotto il suo volto, la ragazza quasi le sbatté addosso, “ grazie, mi hai salvato un'altra volta, ma se continui cosí, avrai un sacco di guai per colpa mia”, le sorrise, “Hikari-chan, ho fatto una promessa, non smetteró mai di prottegerti”, Shizuru si sentí quasi pugnalata al cuore, ma poi sorrise tra se, non era cambiata affatto, manteneva sempre le sue promesse, “ le promesse sono importanti, ma dovresti prima sapere quali sono i tuoi limiti”, disse alla fine, “non si preoccupi Fujino-san, Haruka-sama mi sta dando una mano, nella stanza delle sfide, non è un gran che, ma almeno posso allenarmi, sembra che la preside di questa scuola ce l´abbia con me”. Arrivate al cancello Hikari stampó un bacio sulla guancia di Axel, lei rimase sorpresa, ma cosa diavolo stava succedendo? da quando Hikari faceva cose del genere?, “sembra che tu abbia un fan, Axel-chan”, disse sorridendole, “Fujino….”, “chiamami per nome, non sono poi tanto piú grande di te”, “Shizuru-sama?”, “dimmi?”, “etto…io…etto”, la donna si trattene dal ridere, Axel si sentí avvampare, “ so che hai qualche problema con gli studi, se vuoi posso darti una mano, per quanto riguarda il tuo materialize credo che per ora tu ti possa allenare con Haruka-chan, chiederó alla preside di lasciarti usare l´arena, visto che non sappiamo cosa puoi tirar fuori da quella tua splendida veste bianca”, la ragazza si sentí presa in giro, la sua sempai era diventata lei, improvvisamente, ma non riusciva nemmeno a spiacciacare una parola, quando la guardava si sentiva assorbita di ogni energia, com´era possibile?, proprio lei che traeva energia dal Chi.

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Capitolo 4
*** Piccola rivelazione ***


La mattina seguente Shizuru era seduta comodamente sul divano del grande salone, tutte le ragazze tra una lezione e l´altra avevano del tempo per poter rilassarsi un pó, ma lei, non poteva, sentiva i loro sguardi addosso, come se non avessero mai visto una donna o un’otome, “Shizuru-sama? posso parlarti?”, “ certo Haruka-chan”, “ volevo discutere con te sulla questione degli allenamenti di Axel-chan”, “ trattala male, è l´unica cosa che posso dirti, vorrei che lei attivasse il suo child”, “stavo pensando alla stessa cosa, ma non vorrei che non riuscisse a controllarlo”, “ fai attivare le barriere auree, pian piano abbassa la loro potenza e vediamo cosa succede”, per la prima volta da quando si erano conosciute, quasi quindici anni prima, riuscirono a fare una conversazione, “ Haruka-chan, un'altra cosa, vorrei che tu portassi con te anche Hikari”, “per quale motivo?”, il motivo vero non poteva di certo dirlo, sapeva benissimo che quando la Fenice s´innamorava la sua potenza triplicava, “si sentirá piú tranquilla, lei è la persona per cui si batte, se sará al suo fianco si potrá concentrare solo sul suo allenamento” nel dire quelle parole si sentí quasi soffocare. L´arena era enorme, situata dall´altra parte dell´accademia, sembrava un deserto, le ricordava Sakurgabe. Era felice che Hikari fosse lì con lei, anche se forse non era la cosa migliore, se fosse stata colpita da un attacco per sbaglio? Haruka la guardava dal cielo, “ avanti Axel-chan fammi vedere che sai fare”, “sto arrivando”, materializzó e si lanció all´attaco. Il corpo a corpo duró per parecchio tempo, Haruka respingeva i suoi attacchi con sempre piú difficoltá cosí decise di attivare il suo child, sperava che cosí facendo la ragazza attivasse il suo. Sfortunatamente l´aurea della ragazza divvene semplicemente piú grande, era pari alla sua, ma senza child. C´era qualcosa che non le tornava, com´era possibile? Decise che per ora sarebbe bastato cosí, “ ok basta, per oggi abbiamo finito”, “ma Haruka-sama, perché attivare il child per poi non usarlo?”, quella ragazza sapeva come farla arrabbiare, “ ahahah è questo che vuoi?”, la sua palla chiodata si diresse a grande velocitá verso la ragazza dai capelli blu, che semplicemente si spostó di lato, ma quello che lei non sapeva era l´effetto boomerang, la palla inizió il suo rientro, la ragazza se ne accorse in ritardo, fu colpita, la sua barriera non si era attivata. Haruka riprese il suo element tra le mani e rise tra se, sapeva che all´interno dell´arena nessuno poteva rimanere ferito, le nano-macchine lo impedivano, ma rimase stupita nel vedere che la ragazza era rimasta immobile, dandole le spalle. TUM TUM TUM TUM, perché il mio cuore batte cosí forte?, TUM TUM TUM TUM, non riesco a respirare, TUM TUM TUM TUM, mi sento…. Svenne. Haruka non se ne rese nemmeno conto, vide Axel cadere verso il basso, fortunatamente Shizuru era arrivata qualche minuto prima e aveva assistito a tutta la scena, voló verso l´alto e la prese tra le sue braccia, in quell´istante due occhi verdi la fissavano, “ Shizuru-sama” sussuró, e con un dito le toccó l´orecchino. Solo allora capí, Axel aveva provato ad attivare la sua barriera quando la palla chiodata l´era venuta addosso, ma le nano-macchine glielo avevano impedito, in piú c´era anche la barriera dell´arena. Le sfiló l´orecchino blu, la ragazza spalancó gli occhi e riprese aria, il suo child si attivó improvvisamente, insieme alla barriera, le due rimasero intrappolate dal potere di Axel. Guardandola negli occhi non poteva sentire altro che pace, si accorse che la sua aurea stava aumentando sempre di piú. “Dobbiamo smetterla d´incontrarci cosí Axel-chan”, la ragazza divenne rossa in viso, “mi dispiace, non riesco ancora a controllare i poteri”, Shizuru le mise una mano in testa, “è stata colpa mia, ho fatto attivare le barriere dell´arena, non pensando che tu non sei abituata alle nano-macchine”, gli occhi verdi che la fissavano la rendevano felice, “ credo che tu debba passare da Yoko-sama”, disse ridandole l´orecchino. Seduta a gambe incrociate nella stanza della meditazione, galleggiava. Ripensando a tutto quello che era successo nell´arena Axel cercava di venire a capo del suo piú grande mistero. Riusciva a formare una barriera, anche se non materializzava, pur portando le nano-macchine, ma non poteva attivare il suo child, secondo Yoko era stato l´effetto del Protect dell´arena. Le aveva abbassato il livello di protezione dagli orecchini, sperando che fosse abbastanza alto per evitare che per rabbia lei attivasse barriere inconsapevolmente, ma abbastanza basso per permetterle di attivare il child. Sospiró profondamente, “ cechi di far fuggire la felicitá Axel-chan?”, di colpo sentendo quella voce aprí gli occhi, ma rimase immobile, la braccia di Shizuru erano intorno alla sua vita, si sentiva protetta, ma non poteva respirare, il suo viso era sicuramente rosso. “Facciamo meditazione insieme ti va?”, disse sussurrando al suo orecchio, lei ebbe un brivido, la donna dagli occhi rubino si rallegró nel vedere che nonostante il tempo, il punto debole della Fenice era sempre lo stesso. Rimasero cosí per alcuni minuti, a dire il vero Axel non riusciva assolutamente a rilassarsi e meditare, sentiva il calore del corpo della sua sempai, si rese conto che non stava piú galleggiando, e questo fu motivo di scherno, “sembra che tu non riesca a concentrarti, mi chiedo come mai”. “Shizuru-sama?”, “si dimmi?”, “bé io……… dovrei andare, domani…….. ho lezione”, la donna la lasció andare, si rese conto che si sentiva fredda senza le sue mani, cosa diavolo stava succedendo? Possibile che il suo corpo reagisse cosí solo con lei? Si giró, fece un leggero inchino, per congedarsi, ma quando incroció i suoi occhi riuscí a vedere la tristezza, malgrado il sorriso che le veniva offerto. DALL´ALTRA PARTE DEL MONDO La prima trasformazione era avvenuta. Erano quasi diciotto anni che aspettava quel momento, mancava poco, “iniziate i preparativi per il primo attacco, la Fenice si sta risvegliando, è giunto il momento”, “sì signore, ma per quanto riguarda il nostro asso?”, “per ora lasciatela tranquilla, ci servirá solo come esca nel tempio, verrá, quando le daró l´ordine”, “ le sentinelle stanno partendo, i sensori sono attivi, aspettiamo solo un suo ordine”. L´uomo scoppio in una risata diabolica, “rimanete in attesa, ahahahah, presto verró a prenderti, ….Natsuki”. Il sole stava iniziando a calare, Haruka era in attesa dell´attacco, le barriere dell´arena erano ancora attive, riprovó a far partire il suo child, Axel ne assorbí energia, “ehi cosí non vale”, “Haruka-sama, lei ha l´effetto boomerang, io assorbimento”, e scoppió a ridere, “ perché semplicemente non attivi il tuo child?”, la ragazza si rattristí, “non posso, devo assorbire molta energia prima di poterlo attivare, e quando è attivo ho un tempo limitato e per un solo attacco”, Haruka spalancó gli occhi, come era possibile? “credo d´averlo fatto quando Sakurgabe era sotto attacco, credo….. d´averla distrutta io l´accademia”. Ore 20:00, era seduta nella stanza dello studio, cercava di capire quel problema, fino a quando non sbotto, “baka baka baka baka, geometria baka”, qualcuno scoppió a ridere alle sue spalle. Shizuru si sedette accanto a lei, “fammi vedere quel problema”, disse allungandosi verso di lei, Axel ne respiró il profumo e ne rimase inebriata, perché il suo corpo reagiva in quel modo solo con lei? “Devi semplicemente calcolare i due cateti per trovare la soluzione”, disse guardandola, Axel divenne rossa, la donna le fece un sorriso, “ sei molto bella quando arrossisci”, abbasso lo sguardo verso il libro, “ non pensavo fossi cosí timida”. Non era vero, sapeva benissimo che la Fenice reagiva cosí, era divertente prenderla in giro, sapeva che da qualche parte dentro di lei sentiva un sentimento, che forse non sapeva spiegarsi, proprio per lei. “Mi chiedo a cosa serva, … la geometria intendo… io voglio solo combattere”, Shizuru ebbe un’idea le prese per mano e la tracinó fuori dalla stanza. Un paio di minuti dopo erano nell´arena, con loro c´era Haruka, “ok vediamo di farti capire a cosa serve la geometria, materializza”, lei lo fece un istante dopo. Le tre donne erano disposte a triangolo, “ ok voglio che ci attacchi entrambe, contemporaneamente, con un solo colpo”, “cosa? Ma è impossibile, non ho una doppia spada come la sua Shizuru-sama”, “qui non stiamo parlando di combattimento ma di geometria”, la donna fece partire un attacco, le centró entrambe. Ora Axel capiva, sfruttando un angolo preciso, poteva colpire entrambe con un solo attacco, “ cambiamo tipo d´angolo”, Haruka si mise piú lontana, “ora provaci tu”. Axel, prese un lungo respiro, e attaccó, il suo colpo si spense prima di arrivare alla sua sempai, “ sai perché non ci sei riuscita? non hai calcolato i cateti, semplice, la distanza ora è aumentata, in base a quello devi metterci piú forza, hai capito?”, la ragazza fece cenno di si, riattaccó, questa volta il colpo arrivó ad entrambe, le sfuggí un sorriso. Mezz´ora dopo, Haruka si congedó lasciandole da sole, “vedi la geometria puó essere noiosa, ma se vuoi veramente combattere, ti servirá, quando tutto sembra perduto puoi sempre trovare altra forza, ma un solo colpo deve essere calcolato bene, altrimenti, bé potrebbe essere l´ultimo della tua vita”, “etto… grazie, … ora ho capito, …. Mi dispiace se l´ho disturbata”, Shizuru la prese per la maglietta e l´abbracció, Axel spalancó gli occhi, cosa stava succedendo? la donna le alzó il volto, mettendole due dita sotto il mento, il cuore di Axel acceleró di colpo, la stava guardando dritta negli occhi, lei si accorse che non erano proprio rubino erano, cremisi, si, proprio cremisi, le ricordavano qualcuno, ma chi?, il suo profumo, le sua labbra, ma a cosa stava pensando si chiese, voleva veramente baciarla? O sperava che lei lo facesse? “Diventerai molto forte, io lo so, ti conosco meglio di quanto tu possa immaginare,….. Natsuki”, la lasció andare e si diresse verso l´accademia. Natsuki, Natsuki? come diavolo faceva a sapere il suo vero nome?, e perché poi lei doveva conoscerla meglio di chiunque altro, perché? Erano solo un paio di giorni che si conoscevano, e a dire il vero quello era il loro quinto incontro, gli aveva contati? La sua testa stava per esplodere, non riusciva a muoversi da dove la sua sempai l´aveva lasciata, sentiva un immenso dolore nel cuore, TUM TUM TUM TUM, si giró di scatto, proprio in quel momento un pugnale le sfioró il collo. Sentí il sangue correrle lungo il braccio per poi gocciolare a terra, quello che l´aveva attaccata non era uno slave, ma un semplice essere umano, “Fenice Bianca….. cosí potete ancora sentire un attacco prima che avvenga, ma questa volta eravate distratta, forse la vostra anima gemella via ha confuso le idee?”, ANIMA GEMELLA? “avete una faccia buffa sapete?, erano secoli che non vi vedevo, non vi ricordate di me?”, l´uomo vestito completamente di nero si mise a ridere, appoggiandosi ad un albero, “ avanti…. Pensa …pensa… niente? bé te lo dico io chi sono, il mio nome è …. Zaraki, sono figlio di Heiji Dio dell´oltretomba”, “che diavolo vuoi da me?”, “ucciderti, sì se fosse per me lo farei…. Ma mio padre ha bisogno di te per uccidere l´oracolo”, “e tu fai sempre quello che dice tuo padre… che bravo ragazzo”, “non mi sottovalutare, non hai ancora tutti i tuoi poteri, potrei ucciderti con un solo colpo”, “scommettiamo?”, non aveva paura di lui, un nemico che attacca alle spalle è solo un codardo, “ ahahahha, tranquilla, ogni cosa verrá a suo tempo, per ora sono solo venuto a dirti…. Questa volta non rinascerai, questa volta perderai tutto, questa volta vincerá chi ti ha creato”, l´uomo si giró e scomparve.

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Capitolo 5
*** Il Ritorno ***


Axel, inizió a camminare verso l´accademia, il taglio al collo doveva essere profondo, ogni passo che faceva le toglieva le forze, si sentiva sempre piú pesante.
Arrivó al secondo piano, dietro di lei una scia di sangue, si appoggió al muro, fece un respiro profondo afferó la maniglia e cercó d´attirare l´attanzione di chi era dietro quella porta, sperando che la sentisse.
 
Nao, si diresse verso la porta, chi diavolo era a quell´ora, perché dovevano rompere le scatole proprio a lei. Aprí la porta pronta ad inveire, ma la ragazza dai capelli blu fini con la testa tra i suoi piedi, era ricoperta di sangue.
 
 
 
“Possibile che sia sempre in mezzo ai guai”, disse Maria-sama, “ Shizuru-sama, voi siete l´ultima persona ad averla vista, a che ora è stato? E dove?” il dove lo sapeva giá, l’era bastato seguire le tracce di sangue, li aveva trovato un coltello ma nessun segno di lotta. “ Saranno state le nove e mezza, quando l´ho lasciata all´arena, credevo fosse tornata nella sua stanza”, “ Nao-sama, a che ora l´avete trovata?”, “ credo fossero le dieci e un quarto”, “ ció significa che ha incontrato qualcuno subito dopo che voi l´avete lasciata li, e che quel qualcuno le ha ferito il collo, ma non l´ha uccisa, per quale motivo?”, “ forse era solo un rapinatore”, disse Nao, “ no”, ribatte Shizuru, “ quel coltello non è un´arma qualsiasi, appartiene ai Shinigami”, “ ha ragione, ma perché un dio della morte dovrebbe attaccare un’otome per poi non ucciderla?”, “ credo che l´unica che puó spiegarci com´è andata è Axel”, disse Himeko dopo essere stata tutto il tempo seduta in silenzio ad occhi chiusi, “ voi ancora non avete capito nulla, Axel è speciale, chiunque l´abbia dalla sua parte puó vincere la guerra tra il bene e il male, per questo Tokhia-san l´ha allevata come se fosse sua figlia, ha cercato di farla crescere nel migliore dei modi”, “ ma perché un dio della morte dovrebbe attaccare un’otome? siamo dalla stessa parte” ribatte Maria-sama, “ non tutti sfortunatamente, alcuni di loro combattendo per anni contro gli Hollow alla fine non riescono piú a distinguere il male dal bene, e l´oscuritá dentro di loro prende il sopravvento”, disse Nao, “ il nostro servizio segreto sta indagando su di loro da un paio di anni, a capo c´è un Dio dell´oltretomba chiamato Heiji, suo figlio è il suo braccio destro Zaraki, non sappiamo dove si nascondano, probabilmente, tra questo e l´altro mondo”, “ quindi secondo te, questo Dio vuole portare dalla sua parte Axel?”, chiese Maria, “ se quello che Himeko-sama dice è vero, potrebbero volerla per impadronirsi del nostro mondo”.
 
 
Shizuru la guardava dormire, il taglio sul collo era profondo, Yoko aveva dovuto farle dei punti di sutura.
Possibile che fosse quella la nuova trappola che il clan Kuga aveva inventato per riportare Natsuki dalla loro parte? Il loro obbiettivo era veramente la conquista del loro mondo o aveva a che fare con le capacitá della ragazza di aprire la porta dell´oracolo? E se fossero state entrambe?
Sicuramente al suo risveglio Axel le avrebbe parlato di quello che Zaraki le aveva detto, era sicura che fosse stato lui a colpirla, quello era il tipo di coltelli che usava spesso per uccidere gli Hollow, forse doveva dirle la veritá, ma aveva paura di perdere la sua fiducia, che ancora faceva fatica a darle, lei l´amava, profondamente, avrebbe fatto qualsiasi cosa per quella ragazza, anche mentire, se fosse servito a salvarle la vita.
L´aveva giá persa, ma questa volta sarebbe stato diverso, ora c´erano le otome, ora potevano combattere ad armi pari.
La ragazza aprí gli occhi e li richiuse, “ perché ogni volta che ci vediamo una delle due sta male?”, Shizuru le prese la mano, “ieri ci siamo viste e se non mi sbaglio stavamo bene entrambe, anzi il tuo cuore batteva forte”, Axel arrossí, tutto sommato non le dispiaceva la compagnia di quella donna, si stava affezionando,
“cosa è successo?” chiese Shizuru, “ un uomo, Zaraki, mi ha lanciato un coltello dopo alcuni minuti che ….” Ripensó alla sera prima quando la sua sempai l´aveva stretta tra le sua braccia e l´aveva chiamata con il suo vero nome, forse doveva farle lei delle domande, ma non era nella posizione adatta, poi forse era stata Himeko a dirglielo. “ cosa ti ha detto”, “ qualcosa del tipo, non rinascerai, perderai tutto, questa volta vincerá chi ti ha creato….. Shiz…” le si fermarono le parole in gola, si mise a piangere,
“ cosa...sta…succedendo…io io”, “ shhh, calmati, andrá tutto bene”, si sedette sul letto e la prese tra le braccia, Axel inizió a piangere sul suo petto, lei le bació la testa, “ io saró sempre con te, qualsiasi cosa accada, io ci saró”, “lei sa niente dell´oracolo?”, fu una doccia fredda, possibile che quel demone di Zaraki le avesse parlato dell´oracolo?
 “ no mi dispiace” mentí, “ Zaraki ha detto che servo per ucciderlo”.
 
 
Axel si alzó dal letto, le girava la testa, e un pó le mancava Shizuru, quando era crollata tra le sue braccia la donna l´aveva semplicemente lasciata fare, forse doveva ringraziarla per tutto quello che aveva fatto, per le lezioni di geometria, per averla salvata quando era svenuta per tutto insomma. Ma come poteva fare? Forse la cosa migliore era portarle qualcosa ma cosa?
 
 
Nella sua stanza Shizuru ripensava a quello che Axel le aveva detto, mentre si preparava per farsi una lunga doccia. Spogliatasi di tutto sentí l´acqua scorrere lungo la sua schiena, e si rilassó per un istante, ma il suo cervello non voleva darle pace.
Gli shinigami erano dei della morte, uccidevano le anime che rimanevano intrappolate tra il mondo dei vivi e quello degli dei, anime che non trovavano pace, e che dopo poco tempo si trasformavano in hollow, mettendo in pericolo le anime dei vivi, risucchiando energia vitale che li faceva crescere in forza. Se quello che Nao aveva detto era vero forse questa volta il clan Kuga si era reincarnato in shinigami, se fosse stato cosí erano giá vicini alla porta dell´oracolo, ma avevano bisogno di Axel per aprirla, lei era l´unica che poteva farlo.
Uscí dalla doccia e si avvolse in un asciugamano, qualcuno busso alla sua porta, “ un attimo arrivo”.
 
Forse era stata l´idea piú stupida della sua vita, quando Shizuru aprí la porta quasi le venne un infarto.
L´unica cosa che nascondeva la sua nuditá era un asciugamano che a malapena le arrivava al ginocchio.
“Axel che bella sorpresa, entra”, rimase immobile per alcuni secondi, “ Axel non vorrai che tutti mi vedano cosí?”, “no” disse subito, entró e chiuse la porta alle sue spalle, se qualcuno l´avesse vista come la stava vedendo lei in quel momento ...era gelosa? No non poteva essere gelosa, o forse si?
 
Shizuru rise tra se, era imbarazzata da morire lo si leggeva chiaramente nella sua faccia, rossa come un pomodoro, decise di divertirsi, “ hai caldo? Sei tutta rossa”, la risposta che arrivó la fece tremare, “vi prego Shizuru-sama vestitevi, io non .... bé non ho mai visto nessuno nudo tranne me”, la ragazza chiuse gli occhi, in mano teneva una scatola, qualcosa da mangiare? “aspettami qui un secondo”.
 
 
L´appartamento era in completo ordine, solo qualche foglio sopra un tavolo davanti alla tv, non sapeva bene come comportarsi, decise di rimanere in piedi li, le avrebbe dato quello che le aveva preso le avrebbe detto grazie e sarebbe tornata nella sua stanza, forse doveva farsi anche una doccia fredda. Perché quella donna aveva il potere di farla sentire cosí? Era la prima volta che sentiva il suo cuore battere cosí forte quando era accanto a qualcuno, anche la mattina quando piangeva tra le sua braccia .... si rese conto solo allora che la sua faccia era proprio...proprio... “ eccomi qui”, indossava un paio di jeans stretti, una maglietta bianca a maniche lunghe che aveva tirato su fino all´altezza dei gomiti, era scollata, troppo scollata, arrossí di nuovo, “ma hai veramente cosí caldo? forse dovresti toglierti il giubbotto”, andó verso di lei.. “ no, sono solo di passaggio, volevo solo darle questo per ringraziarla per tutto quello che ha fatto per me”, allungó la scatola davanti a se e fece un inchino, Shizuru si mise a ridere, “ non essere cosí agitata”, prese la scatola dalle sua mani, era fredda, gelato pensó, una della cose che piú amava al mondo, forse era solo una coincidenza.
“Scommetto che i gusti sono yogurt, nocciola, bacio e..... menta”, la ragazza rialzó la testa, aveva un espressione sbalordita, “ direi che ho indovinato, sono i miei gusti preferiti”, forse non era una coincidenza, forse ricordava qualcosa, magari inconsciamente.
Come c´era riuscita? Aveva qualche potere speciale? “non vorrai mica che lo mangi tutto io vero? Hai cenato tu?”, “ ....no...io dovrei..”, “ tu dovresti cenare, vieni, siediti qui, prepareró qualcosa per tutte e due, e poi ci mangiamo il gelato”, non poté rifiutare, non le aveva dato modo.
Si tolse la giacca e l´appese, sedette sul divano con le mani in mano, “ accendi la tv, dovrebbero fare un bel film sulla settima rete”, Axel si allungó sul tavolino e prese il telecomando, quando vide che film era ne rimase sorpresa, era un thriller mozzafiato, uno dei suoi preferiti.
 
In cucina la donna mise il gelato in congelatore, era felice che lei fosse li, non avrebbe desiderato di meglio, passare un pó di tempo con la persona che amava, anche se lei non lo sapeva.
Decise di preparare qualcosa di veloce, voleva godersi quella serata, i suoi bellissimi occhi verdi e quelle strane espressioni che faceva quando si sentiva in imbarazzo.
La cena era pronta, mise tutto in un vassoio e andó verso il salotto, “ mi dispiace non ho molto in frigo, spero ti vada bene”, la ragazza spalancó gli occhi, gamberi in tempura? e quello lei lo chiamava poco?, “ va benissimo”, Shizuru appoggio tutto sul tavolino davanti al divano e si sedette per terra, Axel la guardó perplessa, ma alla fine si arrese, “ buon appetito”, disse infilando un pezzo del cibo in bocca, rimase li, ad osservarla, quanto era bella, “ qualcosa non va?”, “no no”, disse imitandola.
 
Era tutto delizioso i gamberi la salsa, e lei, Shizuru si alzó spreparó velocemente e tornó con il gelato, la scatola era ancora chiusa, in mano teneva due cucchiaini, “ mi piace di piú mangiato cosi”, le sorrise, Axel si sentiva strana, era agitata, ma allo stesso tempo si sentiva al sicuro, si poteva fidare, piú la guardava piú la trovava bella, il modo di muoversi, la sua camminata, le sue mani, le sua labbra ... , scosse la testa per un secondo, “ secondo me il tuo gusto preferito é lo yogurt”, disse porgendole un cucchiaino, “ ma come lo sa?”, le parole le fuggirono dalla bocca, “ te l´ho detto, ti conosco meglio di quanto pensi”.
 
 
Mangiarono per un attimo in silenzio, “ me lo fai assaggiare?”, Axel stava per aprire la bocca quando Shizuru, le prese la mano e giró il cucchiaino verso la sua, lo mangió, “ vuoi assaggiare la nocciola?”, senza che lei le rispondesse raccolse il gelato con la sua posata e andó verso la sua bocca, “ di aaa Axel”, lei aprí la bocca e la lasció fare, la donna le sfiló il cucchiaino dalla bocca e lo appoggió sulla scatola, prese il suo volto con le mani, “ sei molto bella lo sai?”, il suo cuore .... TUM TUM TUM, cosa stava per succedere?
Shizuru avvicino le sue labbra, ma all´ultimo le diede un bacio sulla guancia, e l´abbracció, non sapeva perché si stava comportando cosí, non riusciva piú a controllare le sua emozioni stava per crollare, i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Axel si rese conto che stava piangendo, non sapeva bene cosa fare, ma lasció decidere al suo istinto.
Allontanó da lei Shizuru quel tanto che bastava per guardala in faccia, senza rendersene nemmeno conto le asciugó le lacrime con le dita, scese lungo la sua guancia e le posó sulle sue labbra, la guardó dritta negli occhi e poi senza nemmeno accorgersene appoggió le labbra sulle sue.
 
 
Aprí gli occhi di scatto, tutto le passo davanti in un millisecondo, lei era la fenice, la donna che stava baciando era la donna che amava da sempre, il bastardo che le aveva lanciato il coltello era suo cugino.
“ Shi...”, la donna le mise una mano sulle labbra, “ ben tornata a casa, amore mio”, stava ancora piangendo, Axel la strinse forte tra le braccia, lo aveva promesso ora ricordava, sarebbe tornata da lei a qualunque costo.

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Capitolo 6
*** Il primo vero bacio ***


 
Il sole splendeva nel cielo di Garderobe, le due dormivano una tra le braccia dell´altra, Shizuru fu la prima a svegliarsi, era felice come non mai, ora ricordava, e l´aveva baciata, era il loro primo bacio, si era cosí, per quanto nelle loro precedenti vite si fossero amate, non si erano mai baciate, Shizuru era il suo guardiano, e bé Natsuki capiva i suoi sentimenti sempre con difficoltá, quindi per lei quella era una novitá, la guardava dormire e si fece una promessa silenziosa, questa volta le avrebbe dato tutta se stessa, anima e corpo.
 
 
Axel aprí gli occhi, inizialmente non capí dove si trovava, poi ricordó la sera prima, l´aveva baciata? Si era stata proprio lei a farlo, il loro primo bacio, si sentí avvampare, ma allo stesso tempo era triste, conosceva bene il suo destino, probabilmente l´avrebbe fatta soffrire un´ altra volta, e non voleva, non poteva, non era giusto, le braccia di Shizuru la stingevano in vita, non sapeva se stesse ancora dormendo, teneva gli occhi chiusi e il suo respiro era regolare, le sue labbra erano cosí vicine, si trattenne, pensando che quella era la prima volta che passava del tempo con lei, dolce, un tempo veramente dolce, la prima volta che dormivano nello stesso letto.
Aveva mantenuto la sua promessa, anche questa volta, il ricordo delle sue vite precedenti si fece piú forte, Shizuru era la sua guardiana, l´addestrava per diventare sempre piú forte, nemmeno lei conosceva il suo limite, ma le bastava guardarla per ricordare, perché invece lei doveva avere un contatto fisico con quella donna? E questa volta era stato un bacio, di solito bastava un abbraccio, o almeno cosí ricordava.
Certo il suo bacio non era stato un granché aveva solo appoggiato le sue labbra su quelle di lei, possibile che con il passare dei tempi le cose fossero diventate piú complicate?
Giá, complicate, tutto era complicato, la sua famiglia ogni volta la metteva davanti a delle scelte difficili, lei era l´unica che poteva aprire la porta dell´oracolo, al tempio della luna nel giardino delle rose, era un posto bellissimo ma che lei ricordava con tristezza, li combatteva per la vita di chi amava, e se questa volta non avesse avuto la forza di battersi fino alla fine, di sacrificarsi?
Se questa volta avesse ceduto alle lusinghe di suo zio, Dio dell´oltre tomba? Se avesse aperto la porta dell´oracolo? Cosa sarebbe successo? Non era mai accaduto, non sapeva nemmeno cosa o chi ci fosse dietro quella porta.
Un rumore la destó dai suoi pensieri, Shizuru la stava guardando appoggiata su un gomito, “buon giorno” disse sorridendole.
 
 
“Forse é meglio che vada” disse dopo colazione, “ oggi non ci sono lezioni, ma vorrei allenarmi un pó, chiederó ad Hakura-sama se puó farlo con me, non voglio approfittare troppo di te”, “ puoi approfittare di me quando vuoi”, Axel spalancó gli occhi, aveva detto proprio quello? La donna scoppió a ridere, “Ara ara Natsuki...scherzavo, ma ricorda che sono io il tuo guardiano”, “lo ricordo benissimo, ma i tempi sono un pó cambiati e io e questi benedetti orecchini non andiamo molto d´accordo, e poi ... sei sicura che mi attaccheresti con tutta la tua forza?”, nel sentire quella domanda Shizuru rimase in silenzio, no, forse aveva ragione lei, non avrebbe mai voluto farle del male, forse Haruka era la scelta giusta, testarda, non le avrebbe dato respiro e poi era vero, doveva imparare a usare il materialize, anche se probabilmente nello scontro finale tutto sarebbe stato diverso.
 
 
 
Il child era spaventoso, per la prima volta l’Otome dalla palla chiodata rimase senza parole, non aveva dovuto far niente, la ragazza dai capelli blu era semplicemente arrivata all´arena nell´orario stabilito e aveva fatto partire il suo potere piú grande, la sua espressione era peró cambiata dall´ultima volta.
“Haruka-sama, che fate lì imbambolata? attacchi”, la donna fece partire il suo child e dopo nemmeno un millisecondo fece partire il suo colpo piú forte, voleva testare la potenza di quella ragazza, sapeva che qualcosa era cambiato, sembrava essere consapevole dei suoi poteri.
Axel semplicemente come la prima volta si spostó di lato evitando l´attacco, sapeva che la palla sarebbe tornata indietro, ma non si spostó, rimase ferma immobile, aspettando, la palla la colpí alle spalle, o almeno cosí credeva Haruka, ma quando Axel si spostó di lato per lasciarla vedere, rimase, esterrefatta.
La palla era ferme immobile, galleggiava, alle spalle di Axel, che alzó la mano e facendo dei precisi movimenti inizió a spostarla senza doverla toccare, “ nessuno le ha mai detto che ho il potere delle telecinesi, di solito non riesco a spostare grandi oggetti ma, oggi sono in forma”.
Dopo tre ore d´allenamento estenuante le due si fermarono, il brontolio di uno stomaco si fece sentire, “ tutto questo movimento mi ha messo una fame terribile, manca troppo all´apertura della mensa, dovró dare fondo alle mie ultime risorse alimentari come caramelle e cioccolata”, Haruka si mise a ridere, nonostante tutto la ragazza non era cambiata affatto, i suoi poteri erano spaventosi ma, malgrado avesse imparato a controllarli la sua aurea rimaneva azzurra, come la prima volta che l´aveva vista, le voci che c´erano in giro forse non erano fondate sembrava non avercela con nessuno. “Axel-chan posso parlati?” proprio in quel momento l´aurea cambió colore e divenne rosso fuoco, quella ragazza provava dei sentimenti forti per Shizuru e tutti quelli che avevano  quel potere se ne sarebbero accorti, ció stava a significare che o l´Ametista stava giocando con lei o…. girandosi dalla sua parte si rese conto che non era affatto cosí, anche l´aurea di Shizuru era rosso fuoco, quelle due avrebbero potuto sconfiggere il mondo intero ma, se si fosse saputo in giro e qualcuno ne avesse approfittato? 
 
La cosa piú bella che qualcuno avesse potuto fare per lei era proprio quella, era li davanti ai suoi occhi, una Ducati 999 rossa fiammante e due caschi appoggiati sopra, Shizuru teneva tra le dita le chiavi, “che ne diresti di una scappatella al mare?”, non se lo fece ripetere, in un balzo aveva giá calzato il casco acceso la moto e sollevato il cavalletto, la donna si mise a ridere s´infiló il casco e si fece trasportare nella danza di motore e curve in derapata.
Si fidava ciecamente di quella ragazza, non aveva avuto problemi nemmeno quando presa dalla foga azzardó un sorpasso lungo il pendio che portava alla loro destinazione, ora sedute su una roccia si gustavano della frutta fresca che lei stessa aveva preparato, “sono felice che il regalo ti sia piaciuto, hai sempre avuto la passione per questo genere di cose”, “non dovevi, voglio dire è la cosa piú bella che qualcuno abbia fatto per me, ma ti sará costata una follia e io non voglio che tu faccia questo per me”, “io farei qualsiasi cosa per te Natz….”, “era una vita che nessuno mi chiamava cosí, a dire il vero solo tu mi chiami Natz, sei sempre stata l´unica, l´unica in tutto, mi hai sempre sostenuto hai combattuto per me hai sofferto per me”, “ e lo rifarei, per tutte le volte che ci vorranno per mettere fine a tutto questo”, “e se non ci fosse il modo, e se fossimo condannate a continuare a combattere per l´eternitá, morire, rinascere, ritrovarsi e poi perdersi, solo il pensiero del dolore che posso averti provocato mi fa impazzire, non voglio farti soffrire voglio renderti felice per tutto il tempo”, Shizuru rimase senza parole, era la prima volta che parlava dei sentimenti che provava per lei cosí chiaramente, “ ara ara Natz, stai forse dicendo che mi ami?”, il suo viso s´infiammó, Axel si alzó di colpo dalla roccia e rischió di cadere in acqua, fortunatamente i riflessi degli occhi cremisi furono veloci e le cinse la vita tirandola verso se, si ritrovarono faccia a faccia. 
TUM TUM TUM TUM TUM.... I due cuori battevano all´unisono, una sola anima spezzata a metá risiedeva in due corpi diversi.
Per la prima volta in vita sua Alex sapeva cosa voleva, proteggere la donna che le cingeva la vita ad ogni costo davanti a qualsiasi difficoltá non si sarebbe tirata indietro, avrebbe combattuto ancora solo per lei, non sapeva nulla dell´oracolo, di cosa ci fosse dietro quella porta pur essendone il custode, ma sapeva che la cosa piú importante per lei era Shizuru.
Senza rendersene conto le sue labbra toccarono quelle di lei, venne trasportata da una nuova sensazione, fece scivolare la sua lingua all´interno della bocca dell´altra che l´accolse dolcemente, li inizió una danza lenta e passionale, che le fece perdere il respiro, quello era il loro primo vero bacio.
        
 
 
DALL´ALTRA PARTE DEL MONDO
 
Tra due notti, si quella era la notte, non potevano piú aspettare, la Fenice si era risvegliata, non aveva ancora tutti i suoi poteri, ma le sentinelle avevano fornito abbastanza informazioni, secondo lui un pó di combattimento prima dell´attacco finale avrebbe risvegliato del tutto i poteri di quella mezza dea.
“tra due notti, a mezza notte, passa l´informazioni, voglio che Zaraki porti con se anche qualche Hollow, preparate l´esche, le otome non hanno mai combattuto con quegli affari, se qualche shinigami si mette in mezzo, fatelo fuori”. L´uomo non disse nulla, prese in consegna gli ordini, salutó il suo padrone e si voltó.
 
GARDEROBE
 
 
Il giro in moto l´aveva completamente rilassata, era stato difficile trattenere i propri impulsi, erano sensazioni del tutto nuove per lei, mai nelle sua precedenti vite si era aperta cosí tanto a quel sentimento. La separazione dalla donna che amava era stata difficile, ma avevano degli impegni, lei voleva fare dell´allenamento specifico e Shizuru aveva una riunione con le alte cariche, anche se quello era un giorno feriale per le colonne della scuola non contava.
Si diresse all´arena credendo di non trovare nessuno, i suoi occhi si spalancarono di colpo, era piena di ragazze che combattevano tra loro.
Le piú grandi sembravano tenersi un pó in disparte rispetto alle nuove matricole, malgrado ci fosse la barriera nessuno voleva rimanere ferito per qualche errore banale.
Axel rimase li un pó ad osservare, fino a quando non vide Hikari, la ragazza si stava battendo contro Nina, una loro compagna di classe, e con loro c´era anche una certa Arika dell´accademia di garderobe.
Le tre continuavano a lanciarsi attacchi e difendersi contemporaneamente, un buon allenamento pensó, quante volte aveva dovuto affrontare piú nemici insieme? Quasi sempre fu la sua risposta.
“Ehi Axel, vieni ad allenarti con noi”, urló Hikari, sulle prime pensó che non fosse una buona idea, ma in fondo era quello che voleva fare, si sarebbe trattenuta con gli attacchi, materializzó e si diresse verso di loro in volo.

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Capitolo 7
*** Il nostro passato ***


Erano passate alcune ora da quando avevano cominciato l´allenamento, le tre sembravano sfinite, lei invece non aveva faticato assolutamente, i loro attacchi erano troppo deboli pensó, se dovesse scoppiare un combattimento, molte delle ragazze in quell´arena non sarebbero sopravvissute, lei dove impedire a tutti i costi che succedesse.
“Facile prendersela con qualcuno piú debole di te, perché non ci provi con me?”, quella voce l´aveva infastidita la prima volta, e anche sta volta non era diverso, Nao si diresse verso di lei a grandi passi, con un sorriso sulle labbra che non sapeva spiegare.
La sua veste comparve all´improvviso, era rosso fuoco e le sue armi erano direttamente attaccate alle sua mani, sottili a lunghi pugnali che a prima vista potevano sembrare unghie.
Axel sapeva che quella donna aveva il dono del ragno, era raro che un otome avesse il potere di un animale, i piú era una delle cinque colonne della scuola, ció stava a significare che era sicuramente piú forte delle altre e per lei era un vantaggio, avrebbe potuto mettere un pó di forza nei suoi attacchi, ma significava anche un'altra cosa, la riunione era finita e Shizuru era sicuramente li da qualche parte, ne percepiva l´aurea.
“ Per me non è un problema, quando vuole lei, Juliet Nao Zhang, quarto pilastroHagen no Senshouseki”
Il colpo partí molto piú velocemente di quanto s´aspettasse, ma non fu un problema farlo cadere ai propri piedi attraverso la barriera, la donne sorrise ironicamente, a salí verso il cielo, lei rimase ferma immobile, chiuse gli occhi e si concentró, sapeva per certo che il prossimo colpo sarebbe stata la formazione di una ragnatela, poteva percepirlo abbastanza facilmente, non si sarebbe nemmeno dovuta impegnare molto.
Come se nulla fosse, alzó la sua spada nel momento preciso per tagliare la ragnatela, Nao dal canto suo fece partire il suo child, lo assorbí, senza permetterle di far nemmeno un altro passo, c´era qualcosa in quella donna che la irritava profondamente, non riusciva a capire se fosse solo una sua sensazione o se il motivo vero e proprio era il loro incontro, il giorno in cui salvó Shizuru dalla vetrata. Nao non poteva muoversi, il suo corpo non rispondeva piú ai suoi comandi, le sue armi ad una ad una caddero a terra, quella ragazza era davvero pericolosa pensó, se fosse passata dalla parte dei cattivi per loro non c´era scampo.
“Fermateviiiiiiiii”, la voce di Himeko-sama fece trasalire entrambe, Axel perse la concentrazione e Nao fu libera dalla sua morsa.
 
 
 
Davanti a tutte le colonne e le due direttrici, Axel si sentiva un pó a disagio, ma non per i loro sguardi severi su di lei. Lo sguardo che non riusciva a sostenere era quello di Shizuru, i suoi occhi cremisi erano puntati dritti ai suoi, sembravano voler dire, sta volta hai sbagliato.
Doveva trovare un sistema per risolvere quella situazione, forse l´unica era dire la veritá, in fondo lei non aveva fatto nulla di male, si era solo difesa degli attacchi di una colonna.
“È vero, ho sbagliato”, sbottó alla fine, “ ma lasciatemi spiegare, …. Mi spiace Shizuru, ma devono sapere, presto saremo attaccate, e non voglio che nessuno soffra per colpa mia, meno che meno tu”, la ragazza si alzó, appaggió una mano sulla sua spalla, “questa volta, sei piú forte di sempre, Fenice Bianca”.
“Io sono la Fenice, questa è la mia terza vita, Shizuru è la mia guardiana, colei che mi allena e protegge, io senza lei,… non potrei mai battere i nemici che abbiamo in comune, lei è la mia forza, il mio ossigeno, e il piú delle volte il mio cervello”, le donne si misero a ridere, “ il nemico piú grande in questa battaglia è mio zio, voi lo conoscete come il dio dell´oltre tomba, ma il suo vero nome è Kuga Kanzaki, lui insieme a mia zia Kuga Saeko e mio padre, sono i tre dei dell´universo, coloro che hanno creato tutto, per mantenere tutto in equilibrio dovettero dividersi i compiti, mia zia, decise di occuparsi di tutta la natura, piante e animali, eventi atmosferici, ma mio padre e mio zio, …. Entrambi volevano governare l´equilibrio tra il bene e il male, l´equilibrio tra questo e l´altro mondo, quindi si sfidarono in una battaglia epica, mio padre vinse dopo dieci anni di combattimento, mio zio rimase ferito gravemente, ma sopravvisse e inizió a governare l´oltretomba”
Le donne rimasero sbalordite, quella era una leggenda, si raccontava ai bambini per farli addormentare, la storia degli dei che si sfidavano per il bene del mondo, non poteva essere vero, “ i primi millenni dopo la battaglia furono i piú facili, avevano raggiunto l´equilibrio perfetto, ma Kanzaki covava un rancore enorme, cosí decise una notte d´attaccare mio padre, ma questa volta con l´aiuto degli hollow, non avrebbe mai potuto sconfiggerli tutti, era un esercito contro un solo uomo. Mia zia non poteva far niente, la loro potenza era doppia rispetto alla sua, ma preparó un riparo per mio padre, il tempio della luna nel giardino delle rose, da li avrebbe potuto governare e rimanere al sicuro, ma ci voleva un guardiano, cosí mio padre decise che solo un suo figlio avrebbe potuto essere a guardia di quella porta, l´oracolo, scelse la donna che piú secondo lui aveva le caratteristiche adatte, e cosí nacqui io. Per addestrarmi al mio compito scelse il guerriero piú forte, Shizuru”
Ricordava ancora nitidamente il loro primo incontro, aveva quindici anni, era seduta in mezzo al giardino al riparo sotto il pergolato nel dojo che suo padre aveva costruito per allenarla, ma i continui attacchi di Kanzaki non gli permettevano piú di prendersi cura di lei, sua madre era morta dopo qualche anno dalla sua nascita, sotto un attacco degli hollow, non aveva mai vissuto con loro, eppure ricordava con piacere ancora oggi dopo millenni quel periodo, era felice, ma divenne ancora piú felice quando nella sua vita entró Shizuru.
La ragazza camminava sotto il sole, i suoi capelli splendevano, sembrava una dea, il suo kimono viola a fiori era mosso da una leggera brezza.
“ciao, il mio nome è Fujino Shizuru, tuo padre mi ha chiesto di occuparmi di te, ti va se diventiamo amiche?”
I suoi occhi, il colore dei suoi occhi fu la prima cosa che la colpí, cremisi, non aveva mai visto un colore del genere, “il mio nome è Kuga Natsuki, e sono il guardiano della porta dell´oracolo”. Quelle furono le sue uniche parole, non rispose alla sua domanda, il suo carattere era piú gelido che mai, non era abituata ad avere qualcuno che s´occupasse di lei, per tutto il tempo, la ragazza con gli occhi cremisi non la lasciava sola, la mattina si svegliavano e si allenavano, dopo pranzo un´altra sessione e la sera spesso camminavano insieme nel giardino.
Con il tempo la sua compagnia divenne essenziale, se per qualche motivo s´allontanava da lei ne sentiva la mancanza, come dell´ossigeno, fino a quando dopo qualche anno un attacco non gliela portó via per sempre, o almeno cosí credette ai tempi.
“Il primo scontro che ebbi con mio zio, fu…il giorno in cui …… nacque la fenice, la prima volta che ti persi”, disse guardando tristemente la donna dagli occhi cremisi. “ era pomeriggio, il giorno del mio compleanno, avevamo preso una pausa dagli allenamenti, tu mi facesti una sorpresa”, le sorrise, “ venimmo in questo mondo, e … vidi la neve per la prima volta”, e lí proprio in quel momento, quando vide Shizuru con le mani rosse dal gelo, le prese tra le sue e il suo cuore batté forte, fu quella la prima volta che capí  cosa sentiva veramente, ma non poteva sapere che i suoi sentimenti erano ricambiati, forse giá dalla prima volta che Shizuru la vide, seduta a gambe incrociate in mezzo ai fiori di ciliegio.
“ Mio padre resistette fino all´ultimo, dopo di che cedette sotto la forza degli hollow e di Kanzaki, entró nella porta dell´oracolo, io ero il suo guardiano e ho fatto quello che era giusto fare, non gli ho permesso d´entrare, ma cedetti alle ferite dopo qualche ora, lo ricordo bene, il dolore che provai non era fisico, mi si spezzó il cuore, perché proprio in quel giorno, avevo capito …….” S´interuppe bruscamente, non aveva mai detto a Shizuru che l´amava, e forse quello non era il momento e il luogo adatto per dare sfogo a tutti i suoi sentimenti. 
“ ma perché rinasco ogni volta io questo non lo so, credo sia stato mio padre, in qualche modo deve aver interferito, o forse una cosa genetica, in fondo, bé sono …una mezza dea”.“ Questa è la prima volta che ho la possibilitá di combattere ad armi pari contro quel demone, non voglio perdere l´occasione per distruggerlo definitivamente, e finalmente poter godere della mia vita… in pace”, avrebbe voluto dire con te, ma guardó soltanto la donna che le stava affianco, ma sapeva che lei aveva capito.

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Capitolo 8
*** Mia madre ***


La sera tutto sembrava tranquillo, le alte cariche dell´accademia erano ancora sconcertate dai racconti di Axel, o forse avrebbero dovuto chiamarla Natsuki  la Fenice Bianca, ma non pensarono nemmeno per un momento che quella storia fosse tutta una bugia.
Piano piano tutti i pezzi del puzzle stavo andando al loro posto, era giunta l´ora per Himeko di dare le sue spiegazioni alla ragazza.
Camminavano lentamente verso il mausoleo, scortate da Shizuru che le seguiva a pochi passi di distanza, nessuno di loro disse una parola, fino a quando non giunsero alla cripta.
Himeko estrasse la chiave che portava al collo da molti anni, la infiló e fece scattare la serratura, l´aria all´interno era pesante, nessuno aveva piú messo piede li da molti anni, l´ultima era stata proprio lei, il giorno in cui sigilló la camera mortuaria.
“Cosa ci facciamo qui Himeko-sama?”, “ ti devo delle spiegazioni, e questo è il luogo giusto per farlo”, la donna si diresse verso quella che sembrava una scatola di fusibili, armeggió un pó e finalmente la luce fece la sua comparsa.
“ Ma questa è la tomba di Fumi-san..”, sapeva che da qualche parte in quella scuola era stata sepolta la sua fondatrice, ma tutti parlavano di una camera sotto l´ufficio del preside, il mausoleo veniva spesso usato per le cerimonie, non le sembrava il luogo piú appropriato.
“ il giorno che conobbi Fumi-san ero appena arrivata a Garderobe, ero una piccola Otome pronta a tutto, lei era splendida, sempre sorridente ed educata, ne rimasi incantata. Con gli anni divenni la sua aiutante, era molto giovane ma, aveva un caratteristica che fu la sua rovina e la sua gioia piú grande…. lei era, la reincarnazione di tua madre”.
Axel sentí le sue gambe tremare, per tutto quel tempo, Fumi-san le era stata vicina, sua madre, si quella che lei aveva pensato l´avesse abbandonata in veritá non l´aveva mai fatto. Ricordava di averla sempre conosciuta, era piccola, molto piccola, i suoi primi ricordi di lei forse gli erano rimasti impressi all´etá di cinque anni.
Il giorno del suo compleanno una donna dai capelli color dei fiori di ciliegio fece la sua comparsa in accademia, lei ancora non era una Otome, troppo piccola, ma giá aveva sviluppato qualche potere.
La donna si chinó su di lei mentre cercava di far volare un aereo di carta con la telecinesi, “ perché semplicemente non ci soffi dietro?”, “ perché cosí è piú divertente”, “ forse hai ragione, ma cosí ti stancherai prima, e non potrai giocare con il regalo che ho portato per te”, “ ma.. ma chi sei tu?” “ il mio nome è Fumi Himeno, e sono la direttrice di Garderobe, ma tu puoi chiamarmi Fumi se vuoi,….Natsuki”, la bambina spalancó gli occhi, “ il mio nome non è Natsuki, mi chiamo Axel, Axel-chan”, la donna rise a quell´affermazione, “ come vuoi piccola Axel, Axel-chan”.
Portava ancora con se quel regalo, un piccolo cane di stoffa, che lei con foga aveva subito chiamato Duran, era qualcosa di prezioso, ed ora lo era diventato ancora di piú.
 
 
“Tua madre non ti ha mai abbandonato, al contrario, ha sempre cercato di tenerti al sicuro, lontano il piú possibile da lei era il posto migliore, soffriva moltissimo per questo, Tokhia-san ogni giorno le telefonava per raccontarle tutto quello che facevi, spesso cercava di farti parlare con lei. Sapeva benissimo che un giorno ti saresti risvegliata, proprio come era successo a lei molto tempo prima, quando incontró tuo padre… Kuga Ichigo. Lui dio dell´equilibrio sovrano sulla terra ogni volta cerca tua madre, e semplicemente risveglia la sua memoria, un pó come fa Shizuru con te, per quanto tu possa provare a scappare siete destinate l´una all´altra, il filo rosso del destino vi lega, tu sei il battito, lei il mana.
Gli anni passarono e tu diventasti una piccola Otome imbattibile, in veritá non hai bisogno di materializzare proprio perché sei la loro figlia, il giorno che tuo padre decise chi doveva essere la sua compagna, la persona che le avrebbe dato la vita, non andó a caso, ma semplicemente cercó nel suo filo rosso, e Fumi-san fú la sua risposta, ma lei non era una donna normale, non era del tutto umana, lei era uno Shinigami, per questo il tuo element è quella spada, ed ora tutto sembra come la prima volta, solo che ora il clan Kuga è piú vicino al tempio.”
 

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