Golden Blood

di Jim L Maxwell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flash-forward ***
Capitolo 2: *** Iniziativa scioccante ***
Capitolo 3: *** Missione scuola? ***
Capitolo 4: *** scioglimento obbligato ***
Capitolo 5: *** Fantasma del presente ***
Capitolo 6: *** Primi contatti ***
Capitolo 7: *** Richiesta ***
Capitolo 8: *** 3+1=4 ***



Capitolo 1
*** Flash-forward ***


GOLDEN BLOOD





          
  Flash-forward

 


26 Marzo 2010, 2000° giorno dalla Fuga; Vallo di Adriano, Scozia  05:00 p.m.


Il vento sibilò sulle rocce bianche del Gran Dirupo allo scoccare della fatidica ora.

Era una giornata come un' altra sotto il  regno del Dio...

L'unico fatto strano di quella limpida giornata di primavera era che,
come tutto il mondo aveva appreso in diretta televisiva mondiale,
il Dio sarebbe stato sfidato dal suo più acerrimo nemico alle 5 del pomeriggio...

Il Dio aspettava il suo rivale, seduto sul bordo del Dirupo.

Il paesaggio era piuttosto monotono da lassù,
ma le rocce perlacee che riflettevano i raggi del sole rendevano quella monotonia, un'affascinante meraviglia.
 
Il vento spirò più forte e l'aria si caricò di tensione...

Oltre al sibilo del vento,
comparve anche un ronzio di sottofondo,
 che venne percepito immediatamente dal Dio.

Il rumore divenì sempre più forte,
finchè un'essere incappucciato comparve alle spalle del Dirupo dove la divinità sedeva.

Il masso a mezz'aria sotto i piedi della creatura si sgretolò e questa,
leggiadramente si appoggiò sulla cima di una roccia del Dirupo.

Il Dio si voltò verso il rivale ma quel che vide non fù la visione che si aspettava...

Colui che si celava sotto il mantello non aveva le sembianze del suo rivale,
di quello ne era certo.

"Chi diavolo sarà mai??" si domandò  tra se e se.


Schioccò le dita e una lama di vento tagliò in due il bottone che reggeva il mantello del rivale.

Quel che vide era più raccapricciante di ogni cosa che aveva immaginato in trent'anni di vita.

Un teschio comparve da sotto il mantello, ma la cosa raccapricciante è che quando lo fissò negli occhi,
vide la morte dei suoi genitori,
 a cui aveva assistito molti anni or sono.

Ancora scioccato dalla visione orripilante il trent'enne non si accorse del rapido movimento che la creatura aveva fatto verso di lui.

Un pugno freddo, gelido si stampò sulla guancia sinistra del Dio che venne sbalzato a molti metri di distanza sul lato ovest del Dirupo.

L'odore del guanto di pelle di coccodrillo della bestia filtrò nelle narici perfette del Dio,
che senza esitare si scagliò contro l'avversario agitando un  cerchio di fiamme che si era formato intorno al  suo pugno destro.

Il teschio parò il colpo con la mano sinistra mentre nella destra si materializzava una falce demoniaca...

L'impatto fu violentissimo e le fiamme avvolsero la creatura mentre il Dio si scansava da quell'inferno.

La creatura non sembrò risentire del'effetto causato dal colpo, che però gli bruciò l'intero lato sinistro del corpo, o meglio dei vestiti...
 
Le ossa del braccio sinistro iniziarono a irradiare una luce dorata che abbagliò la divinità...

In quell'istante un'idea balenò nel cervello del ragazzo....

"LA MORTE!"

Mentre finiva di formulare quell'immagine orrenda,
 la falce del nemico gli passò a pochi centimetri dal volto preoccupato.

Schivò il colpo all'ultimo secondo ma non si rese conto che il terreno sotto i suoi piedi diventava sempre più instabile...
 
Dopo pochi secondi sotto i suoi piedi non c'era nient'altro che polvere.

La falce, aveva risucchiato la linfa vitale delle rocce e le aveva prosciugate di tutta la materia di cui erano composte.

Un formicolio gli percorse gli addominali;
le ossa fredde e dorate della Morte  erano appoggiate sul suo stomaco e lo spinsero nella voragine formatasi sotto i suoi piedi.

Lo stomaco gli si piegò in due.

"Ma che diamine sta succedendo?
 Non mi ha fatto male,
eppure il dolore mi sta consumando..
Maledetto bastardo!" imprecò dentro di se...


Il suo corpo precipitava sempre più in basso nella voragine...

Tra una decina di secondi si sarebbe schiantato a terra, allora chiuse gli ochhi e capì che c'era un' unica  possibilità.
 
Non voleva farlo ma la situazione  stava degenerando in maniera drammatica, così riaprì gli occhi.

La sua schiena bruciava peggio di qualunque fiammata.

Sentiva la pelle che si apriva e si morse il labbro per sopportare quel dolore lancinante.

Dopo qualche secondo,
 dalla sua schiena spuntarono un paio di ali angeliche,
che sporche di sangue si spiegavano sotti i raggi del sole.

Concentrato sulle sue ali,
non si accorse che su di lui stava scendendo in picchiata il mostro,che bloccandogli il respiro con il manico della falce, lo portava a scendere in picchiata contro il terreno.

Non riusciva a muoversi,
era completamente in balia del nemico,
che si apprestò a colpirlo con la mano scheletrica luccicante.

Il gesto fu lento ma deciso:
l'indice della mano sinistra della Morte tocccò la sua fronte proprio mentre venne schiacciato dal suo peso contro il terreno.

Al contatto con quella superficie scintillante sentì la sua anima che gli usciva dal corpo, proprio come il sangue gli sgorgava dalla nuca.

Prima di perdere i sensi,
vide tra gli schizzi di sangue che coprivano il viso,
una figura a lui famigliare..

"Impossibile... Blue?"


detto queste parole,
tornò indietro nel tempo coi ricordi, che riafforavano in sequenza nella sua mente...

....9 anni di avventure gli passavano dinanzi agli occhi.....

                                  ...forse è il caso di raccontarli tutti per comprendere meglio la storia...
 

     
                                                           ......tutto ebbe inizio nel lontano 2001........

 

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Capitolo 2
*** Iniziativa scioccante ***



 



INIZIATIVA SCIOCCANTE

 

10 AGOSTO 2001 ORE : 5:03 P.M. New York, Empire State Building

 

L'Empire State Building risplendeva sotto i raggi del  sole  che dilaniava New York in quei giorni.

Da una delle finestre illuminate dal sole spiccava la figura di un ragazzo sui vent'anni .

Forse per il sole,
forse per l'importante presenza a cui stava per rivolgere la parola in quella stanza,
si asciugava il sudore sull'ampia fronte messa in risalto dai capelli castano chiaro,
tirati all'indietro da un'evidente strato di gel.

Si guardò attorno,
meravigliato dagli innumerevoli schermi di controllo predisposti sulla parete in fondo alla sala,
che luccicavano e lampeggiavano vistosamente mostrando svariati luoghi in ogni parte del mondo.

Appena udì uno strano CLIC si ricordò il motivo della sua presenza.

Con tono imbarazzato e impaurito si rivolse all'altro uomo:
"Sire, gli adepti sono riuniti nella sala del consiglio."

Il capo sbuffò con aria annoiata e disgustata
"D'accordo, dammi un minuto e arrivo."

* * * * *  *  *  * * *  *  * *  * *  * * * * * * * * * * *

Si alzò da un letto a baldachhino che dominava maestosamente la stanza con i suoi ricami in oro bianco
 e  posò il modellino di una strana piramide sul suo tavolino in cristallo.

Si apprestò a congedare la sua residenza,
 senza curarsi del suo aspetto alquanto disordinato.

In seguito si avviò lungo un corridoio buio,
all'apparenza infinito, rischiarato da una serie immensa di simboli luccicanti.

Solamente dopo aver svoltato molte volte in altri corridoi arrivò dinanzi alla porta che si apriva sulla cima della sala del consiglio.

Da quel punto si scorgeva l'immensità di quello strano salone pentagonale ,
 decorato in ognuno dei 5 lati con una grande piramide che vegliava sui presenti.

Appena videro la figura che spiccava in alto alla sala,
vicino ai microfoni,
i presenti acclamarono con una grande ovazione il capo che lofece arrossire di vergogna.

Non tanto perchè si sentiva in imbarazzo,
ma poichè non capiva quello stupido boato proveniente dalle vesti bianche  che riempivano la sala.

L'unico che non portava il completo,
era proprio lui.

Una camicia giallina sbottonata infatti,
insieme a ad un paio di blue jeans consumati nella zona delle ginocchia e ad un paio di  sneaker perlacee presentavano il grande individuo.

Dopo essersi arruffato i capelli con un mano,
per scacciare il nervoso,
alzò leggermente il braccio e la folla si zittì di colpo.

"Grazie infinite della calorosa accoglienza, non ce n'era bisogno.

Ma passiamo al motivo della riunione;
il mondo come lo conoscevamo da bambini,
come avrete constatato,
non esiste più.

Sta letteralmente cambiando sotto l'influenza delle multinazionali che stanno prendendo il controllo di molti stati e,
 dopo la Scissione,
le guerre per il controllo delle varie province si sono estese su tutte le linee di confine.

Non possiamo permetterci che questa situazione vada avanti per molto,
poichè ci sta privando del potere.

IL POTERE CHE CI SPETTA DI DIRITTO....

Abbiamo sempre dato il massimo per creare un mondo migliore,
 e  ora....

ci ritroviamo costretti a ritirarci negli Stati Uniti,
lasciando due  terzi del pianeta nelle mani di stupidi religiosi e leader politici sempre più avari.

Pertanto, ho organizzato un piano di infiltrazione nell'Eurasia con il quale nel giro massimo di  dieci anni dovremmo arrivare al controllo assoluto del pianeta.
 
Ci sono domande??
...
...
....
......
..........
..............

Dalla sala si levò una fievole vocina "Opereremo tutti quanti?"

Il capo che si era già girato per abbandonare l'aula, fece scattare la testa  e, dall'occhiata nascosta,
 i presenti capirono che era un "si " molto determinato.

Per non indurre troppo timore nei presenti, dovette parlare un'ultima volta.

"Solamente da quando vi verrà richiesto!"

Con quelle ultime parole gelò i presenti e con un ghigno soddisfatto uscì lentamente e si diresse nei suoi alloggi...

                                                                                    .... qualche mese dopo, dall'altra parte del mondo, 
                                                                           3 ragazzi stavano per cambiare  le loro vite in modo sorprendente.....

 

 

 

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Capitolo 3
*** Missione scuola? ***


                         Vi prego vivamente di lasciare la vostra recensione per aiutarmi a scrivere meglio questo racconto.... grazie  a tutti ;)
  
     Missione Scuola?
                    


15 SETTEMBRE 2001 ORE : 7.55 Verona,
Liceo Scientifico Statale Angelo Messedaglia


Suonò la campanella che nessuno di tutti gli studenti voleva sentire...

 L'anno scolastico era iniziato portandosi dietro una miriade di scocciature e di compiti  indesiderati.

Tra le cinquantasei classi dell'istuto,
 la più desiderosa a iniziare l'ennessimo anno di scuola era la 5° CS.

Al suo interno si era formata una piccola ma salda associazione di studenti molto laboriosi che,
grazie  ai finanziamenti di uno dei più grandi esponenti dello Stato,
nonchè zio di uno dei membri,
 era riuscita a ottenere un laboratorio interno alla scuola.

L'obbiettivo del gruppo era quello di contrastare le continue catastrofi naturali che percuotevano il pianeta in maniera asfissiante.

Infatti una decina di anni addietro,
 numerosi terremoti, tsunami, cicloni e tempeste magnetiche,
 avevano iniziato in massa a scuotere  varie zone del pianeta.
 
Molte persone avevano iniziato a dichiarare la fine del mondo del terzo millennio ma allo scoccare della fatidica data..

 non successe nulla....

almeno non quel giorno.

Sfortunatamente,
una parte del pianeta subì la più tragica delle  ire divine...

L'Africa, dopo essere stata colpita più volte da maremoti e eruzioni vulcaniche,
 fu distrutta definitivamente il 4 marzo  del 2000.

La scossa di 9.9 gradi d'intensità divise il continente in 5 grandi zolle frammentate all'interno,
che vennero invase successivamente da immense colate di lava demoniaca,
che si portò via molte delle anime sopravvissute....

Molti stati avevano cercato di aiutare le popolazioni sopravvissute,
 ma solo col secondo fine di insediarsi e conquistare quelle  terre-

Dopo vari litigi verbali,
 purtroppo si arrivò alla Scissione .

 Era il 16 giugno del 2000,
quando il mondo venne diviso in 5 grandi fazioni:
 Europa, Russia, Repubblica Asiatica, U.S.A. e  Fazioni del Sud.

Così facendo però le guerre inziarono a diffondersi e l'Africa,
o per meglio dire, quel che ne rimaneva,
si spense  tragicamente sotto gli ochhi sconvolti di 4 miliardi di persone.

Per evitare che succedesse la stessa cosa in una delle  fazioni,
questo gruppo di 9 ragazzi si  mise all'opera,
studiando ogni minima mutazione nel terreno delle zone accidentate.

La classe era molto riconoscente al gruppo,
 poichè l'anno precedente aveva aumentato le uscite didattiche,
 facendo salire il rapporto gite/mese a da 0.2 a 2.3,
stabilendo un record  mondiale.

A capo dll'organizzazione c'era un brillante diciassettenne italo americano,
vincitore per 4 anni di fila delle olimpiadi della matematica e per 2 anni di quelle della chimica.

Il suo nome è Blue Toscanelli,
 chiamato così dalla madre americana per via degli occhi  blu-azzurri  che si portava dietro dalla nascita,
 che gli conferivano un'alone di mistero e di fascino,
fatto che era noto a tutte le ragazze dell'istituto.

Come ciliegina sulla torta apparentemente perfetta,
una chioma bionda con un ciuffo che copriva la fronte e gran parte della zona nei pressi  degli ochhi ,
 gli donava una bellezza pressochè divina.

La cosa non lo tangeva affatto,
 
"L'aspetto di una persona al giorno d'oggi conta molto è vero,
ma questo può aiutare veramente il mondo a migliorare?"

  rispondeva  infatticon queste parole a tutti coloro che gli chiedevano qualcosa sull'argomento.

Fu proprio lui,
quella mattina,
 a varcare la soglia dell'atrio per primo,
 come se la cosa non fosse scontata...

Il preside si complimentò con il ragazzo per la puntualità e per l'interesse dimostrato durante il precedente anno scolastico.

Con quel gesto, inizio l'anno scolastico più importante della sua vita. 

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Capitolo 4
*** scioglimento obbligato ***


                                                                              Scioglimento obbligato

 


Gli studenti entravano malinconicamente nel'istituto sotto l'occhio vigile del preside Guido Camprioli,
che gli rimproverava per le loro espressioni desolate.

"Suvvia ragazzi non tenete quei bronci,
non avete ancora iniziato,
sfaticati che non siete altro!
Eddai gioite,
potete riverdere i compagni che non sentivate da Giugno!"

Il suo sorriso, nonostante l'età colpiva ancora qualche giovane anima,
  forse ammaliata dal fascino di quell'uomo,
 che nonostante il mezzo secolo vissuto, aveva un'aria giovanile se non addiritura fancuillesca,
 contrastante con i folti capelli grigio perla e con il decoroso abbigliamento che la carica gli imponeva.

Dopo aver assistito all'ingresso di centinaia di studenti,
si apprestò a salir l'ascensore per preparare le ultime carte prima di tenere il discorso d'apertura alle matricole del primo anno.

"Salve professore, passate bene le vacanze?"

disse a  Marco Castellani, docente di Scienze e Chimica molto stimato dagli studenti.

"Buongiorno Guido, certamente, meravigliosamente. Lei?"

rispose cordialmente.

"Non mi lamento, certamente rimpiango i bei tempi della gioventù."


scherzò il preside.

"Ahahah, i bei vecchi tempi! La saluto preside, io sono arrivato al mio piano"


detto questo, Castellani si diresse  al secondo piano.

Iniziava l'anno nella 5° CS,
 in cui avrebbe parlato ai membri dell'organizzazione per chiedere un rapido resoconto delle ricerche effettuate durante  il periodo estivo.

 Entrando in classe dieci minuti prima dell'inizio delle lezioni,
non si aspettava di trovare nessuno,
 ma con sua immediata sorpresa scorse in fondo all'aula un viso che gli era molto familiare.

"Ciao, Blue! Quanto tempo che non ci si vede!"


disse al ragazzo, che appoggiato alla cattedra,  leggeva le circolari.
 
Ma si rese subito conto che c'era qualcosa che non andava nel suo atteggiamento...

"Buondì professore..." rispose con aria sconsolata.


"Qualcosa  non va?"
chiese all'alunno, che finalmente alzò lo sguardo.

"Qualcosa mi dice che non ha sentito la recente notizia.Vero?"


"No, che cosa dovrei sapere??"
chiese stupefatto il docente.

" L'O.N.U è stata costretta a sciolgliersi, dopo l'ennesimo attacco della Fazione del Sud  diretto al Palazzo di Vetro, e la NATO di conseguenza per evitare ulteriori problemi ha deciso di seguirla."


Il professore scioccato fece cadere la sua valigia, sparpagliando varie carte sul pavimento.

Un  fruscio di fogli precedette le parole del professore.

"Cosaaaaaaaa?
Ma così facendo non ci sarà nessun mediatore tra le 5 Fazioni!"


"Ora capisce il motivo del mio umore vero?
Questo sarà l'inizio della terza Guerra Mondiale!
Il periodo di calma è terminato, dovremmo stare all'erta."

Il prof. perse il buon umore in un batter d'occhio e pensò alla notizia appena ricevuta.

"A complicare le cose ci sono anche le catastrofi"
pensò, e subito gli venne in mente chi aveva difronte.

"Ehi Blue, come va il progetto?"


"Non saprei cosa dirle, ci stiamo avvicinando ad una soluzione però non saprei dirle quanto tempo ci vorrà....."


Improvvisamente, si bloccò, come se avesse visto un fantasma.
 

               

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Capitolo 5
*** Fantasma del presente ***


                                                                   Fantasma del presente

 

Negli occhi di Blue si leggeva una strana forma di sorpresa.

 Non era una sorpresa felice..

piuttosto una sorpresa indesiderata.

Oh...quanto indesiderata, non lo potete neanche immaginare....

Ci mise un minuto a riprendere pienamente il controllo della sua mente,
che quasi per magia ritornava all'ultima olimpiade della matematica....

=°=                     =°=
La pioggia batteva impetuosamente sulle finestre  cigolanti dell'aula.

Questo dava non poco fastidio al ragazzo,
che nonostante il tintinnio incessante,
era concentrato come non mai..

Algoritmi e formule gli passavano nella testa come se fossero brani di qualche tormentone estivo,
 tuttavia era rilassato... sicuro delle sue doti che lo avevano portato fin lì...

Prese in mano la penna e cominciò a riportare calcoli e calcoli sul questionario.

Quando finì di scrivere le risposte,
 si alzò per consegnare al docente di sorveglianza il suo foglio con le risposte,
 ma si dovette accodare ad un altro ragazzo.

" Chi diavolo  è 'sto quì?"


Il distintivo che vedeva sulla sua maglia purpurea parlava chiaro:

"Jimmy Maxwell, primo classificato d'Inghilterra, categoria L2."

I loro sguardi si incrociarono, ma non erano sguardi felici,
ma sguardi carichi di competizione.

Consegnati i questionari i due giovani uscirono in silenzio dall'aula...

Il silenzio però, parlava più di tutte le parole di questo mondo....


I due non si salutarono,
uscirono dall'edificio senza aprire l'ombrello che li avrebbe riparati da quella pioggia fastidiosa.

Andorono ognuno verso la propria macchina,
che li avrebbe riportati a casa.

Successivamente, venne estesa la classifica delle Olimpiadi:

1° ITALIA " TOSCANELLI B. "  PT.210

Blue alla vista di quei dati era al settimo cielo,
ma non appena vide la seconda classificata ,
una fitta al cuore piegò in due il ragazzo.

2° INGHILTERRA " MAXWELL J. " PT.210


La vittoria era stata assegnata all'Italia
poichè le altre categorie l'avevano vista vincitrice sull'Inghilterra e sulle altre concorrenti, ma Blue non riusciva a mettersi il cuore in pace.

Il ragazzo che aveva consegnato prima di lui...

MAXWELL...

aveva raggiunto il suo stesso punteggio....
come diamine era possibile????
Lui era stato battuto???
Avrebbe voluto fare un'altra gara  per togliersi il peso della parità numerica.


=°=                =°=

 

Ed ora,
quel volto  tanto odiato era proprio lì,
difronte all'aula della SUA classe.

Con un taglio e un colore diverso di capelli,
 come se dovesse essere cambiato,
 controllava di essere al posto giusto.

"Bene bene, chi si rivede! Ne è passato di tempo! Cosa ci fai qui, Jimmy Maxwell?"

 Esclamò infuriato Blue.

"Uh?? Oh, guarda chi si vede, Blue Toscanelli!
Questa è la IV CS vero?"

rispose tranquillamente il nuovo arrivato.

 

"Certamente, questa è l'aula della IV CS" rispose in modo cortese Castellani lanciando uno sguardo perplesso al suo alunno.

"Ah, allora non mi sono sbagliato!"

disse con calma mentre prendeva posto nel banco vicino a quello di Blue.

"Scusa , ma cosa stai facendo?!" 
lo attaccò  subito Blue.

"Come cosa sto facendo?
Mi sto sedendo, per caso qui in Italia è proibito? Non credo, dato che vedo molte sedie!"

In tono arrogante arrivò subito la risposta.

"Certo che ci sediamo! Ma solo gli studenti e i docenti della classe possono farlo, non di certo un'estraneo!"

Una risata beffarda scoppiò nell'aula...

" Ahahahaha, ma quale estraneo?
Sono anche io uno studente!
Non ricordi?
Ci siamo incontrati alle Olimpiadi della matematica  lo scorso semestre?"


"Certo che mi ricordo, per chi mi hai preso?
Ma tu sei uno studente dell'Inghilterra,
che cosa ci fai nel Mio liceo, e soprattutto, 
cosa ci fai nella Mia classe?"

Lo aggredì in risposta alla risata.

"Come, non sai ancora nulla? Pensavo che dato che eri già in classe avessi letto le circolari...
ho chiesto il trasferimento in questa scuola."


Lo stupore si manifestò per la seconda volta della giornata negli ochhi color cielo del giovane che,
all'improvviso si schiarirono diventando color ghiaccio.

E gelati erano anche quei secondi in cui metteva a fuoco per l'ennesima volta la notizia ricevuta. 

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Capitolo 6
*** Primi contatti ***


    Primi contatti

Dopo essersi ripreso,
Blue si avvicinò al rivale,
 con sguardo fiero, come se fosse il capo di una nazione,
gli rivolse poche, ma chiare parole :

"Benvenuto, Jim.

Spero che ti troverai a tuo agio in questa scuola.

Anche se siamo compagni di classe....
non illuderti....
saremo sempre rivali."

 "Ahaha, certo,
 ma questo non ci impedisce di diventare comunque ottimi amici,
non trovi?"

sorrise il giovane inglese.

Con sguardo torvo e disgustato annuì a quelle parole che puzzavano di bugia più di una discarica abbandonata,
anche se nello sguardo dell'altro pareva esserci un sincero affetto.

Sotto  quegli occhi vigili e attenti,
 e sotto quelli del professore,
nell'aula affluì un gruppo di ragazzi che parlavano tra di loro.
     
Come prima cosa il gruppo salutò il professore che ricambiò cordialmente,
dopodichè, si scambiarono saluti con Blue,
che con uno sguardo più raccapricciante del solito fissava la matricola.

Muto muto,  fissava fuori dalla finestra il paesaggio offertogli da quell'edificio con aria serena e rilassata, al contrario di un'altra persona nella stanza.

Il campanile di una chiesa sovrastava maestosamente gli altri edifici del centro di Verona.

Proprio da quel campanile rintronarono gli eccheggianti movimenti di una campana che  fecero perdere Jim tra i suoi pensieri.

Solamente dopo qualche minuto dai saluti,
una ragazza, che aveva appena abbracciato e salutato Blue,
si accorse dove volgeva il suo sguardo.

 Lo seguì con la coda dell'occhio e  con stupore vide una faccia a lei sconosciuta.

Sul viso della giovane si aprì un ampio sorriso e in men che non si dica si era già chinata verso Jim  per rivolgergli parola.

Jim, perso nei suoi pensieri vide sbucare in mezzo alla sua vista,
la faccia capovolta di una ragazza sorridente.

Si raddrizzò di colpo e  si aprì a sua volta in un sorriso.

La giovane aveva un viso solare e allegro in cui spiccavano due splendidi occhi vitrei,
color verde prato, divisi da un ciuffo biondo chiaro,
costeggiato ai lati da due lunghe ciocche che ricadevano dolcemente sulle spalle.

"Ciao, io sono Arys Della Rosa,
tu che ci fai qui? Devi essere nuovo!"

"Ciao,
 si sono nuovo,
vengo dall' Inghilterra.

 Mi sono appena trasferito in Italia.

Io mi chiamo Jim Maxwell, lieto di conoscerti!"

rispose alla ragazza.

"Lieta di conoscerti, Jim.

 Il tuo nome non mi è nuovo.

 Sei per caso una persona famosa?"

chiese dubbiosa.

"No, non sono famoso, almeno per quel che so io!"


rispose con tono scherzoso.

Arys  sentondosi sempre più confusa,
si girò per guardarsi intorno,
cercando di schiarirsi le idee.

 Quando incrociò lo sguardo cupo del suo migliore amico le venne in mente un flash e capì dove aveva sentito quel nome in precedenza.

"Ora mi ricordo!
Dallo sguardo di Blue devo dedurre che tu sia Quel, Jim Maxwell."

rivolse un'affermazione con un accenno di domanda,
aspettandosi una risposta.

Jim si piegò lateralmente per osservare a quale sguardo si riverisse la ragazza.

"Ah, quello sguardo....
 mi fissa in quel modo da quando mi ha visto entrare."

disse,accennando un tono sconsolato.

"Si, sono Quel Jim"

 esclamò, capendo a cosa si riferiva la ragazza.

 "Però, non capisco il motivo di tanto rancore."
 
aggiunse brontolando.

"Vedi, Jim, il fatto che qualcuno abbia raggiunto il suo punteggio,
per lui è già un fatto molto turbante perchè significa che non eccelle.
 Poichè, se così fosse,
non ci sarebbe nessuno al suo pari."
 
Sospirò, guradando  il suo amico,
con uno sguardo triste  che celava una strana dolcezza nascosta,
che fù notata però dall'inglese.

"Come ciliegina sulla torta,
gli è stato assegnato il primo posto solamente perchè la squadra dell' Italia aveva raggiunto un punteggio superiore nelle altre categorie,
e questo fatto non gli va giù."


Rincuorato di non essere in prima persona l'artefice di tale dolore,
il giovane britannico rispose a quelle tristi parole.

" Capisco..."


Il suono della seconda campanella ruppè il silenzio tombale.

"Buona fortuna con gli altri comapgni, spero che diventeremo ottimi amici"


 sorrise la giovane bionda.

"Grazie, ne avrò bisogno vista l'aria che tira!"


disse con tono ironico. 

"Lo spero vivamente! "


 aggiunse  lasciando trapelare l'ennesimo sorriso.

Arys, andò a sedersi due banchi più il là, alla sinistra di Blue.

Gli battè una pacca sulla spalla e disse:

 "Si inizia!"


 Il giovane, sorrise.

 "Già.... si inizia." 

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Capitolo 7
*** Richiesta ***


   
A tutti ( anche se non ce ne sono) i miei lettori:
"D'ORA IN POI PUBBLICHERò UN CAPITOLO OGNI 3-4 GIORNI.. "
buona lettura =)





  Richiesta


"Buongiorno ragazzi, oggi riniziamo le lezioni!"
esordì Castellani.

"In questo primo giorno,
 ho già due notizie da darvi,
 una delle quali non è molto piacevole.

Infatti, come mi è stato riferito dal vostro compagno Blue,
ieri sera, una grande organizzazione,
 la più importante che esisteva ai giorni d'oggi si è sciolta.

L'ONU è stata costretta, per via dei recenti avvenimenti,
a  togliere le proprie radici dal mondo, fino a quando,
ieri, ha emanato il suo ultimo respiro."


Al suono di queste parole,
la classe iniziò a vociferare in maniera chiassosa.

Sui volti degli alunni prevaleva il caos più totale,
tranne che su quello di Blue e di Jim,
già a conoscenza dei recenti fatti.

"Ma.." continuò il professore...

"Non è tutto.

Infatti anche un' altra organizzazione ha dato le dimissioni.

 La NATO."


 I ragazzi ormai scioccatti,
si zittorono dopo quelle malonconiche parole.

"So che è una notizia scioccante,
ma dobbiamo farci forza  e cercare di non farci sovrastare dalle altre potenze."


aggiunse incoraggiando gli alunni.

"Ora però arriviamo alla notizia buona.

Forse qualcuno di voi si è già accorto di questa cosa.

Quest'anno avrete un nuovo compagno di classe!"


Rivolse uno sguardo all'inglese e disse:

"Jim vuoi presentarti da solo ai tuoi compagni?"


Il ragazzo annuì,
si alzò lentamente e si avvicinò alla cattedra.

"Buongiorno a tutti.
 Mi chiamo Jim Maxwell e vengo da Londra.
Sono onorato di essere stato ammesso in questo Istituto."


Coaì dicendo si avviò verso il suo banco,
 sotto lo sguardo tenebroso di Blue.

"Grazie Jim.
Ora siamo pronti ad iniziare il primo giorno di quest'anno scolastico."

aggiunse Castellani.

La giornata si svolse regolarmente,
con i saluti di tutti i professori e le chiacchere degli studenti.

Alle 10.50 al termine dell'ora di Matematica,
 una campanella decretò il primo quarto d'ora di relax dell'anno scolastico.

Gli studenti uscirono dall'aula,
molti si diressero verso il cortile a fumare  o verso le macchinette distributrici di merendine.

Arys aprì la tasca esterna del suo zaino fucsia e ne tirò fuori un pachetto di schiacciatine e una lattina di thè al limone.

Si avviò con Blue verso il corridoio,
 ma si fermò dopo qualche secondo.

 Si voltò di scatto e sorrise
" Ehi Jim, vuoi venire con noi?"

Due espressioni totalmente differenti si aprirono in quella stanza,
quella scandalizzata di Blue,
che si rasserenò immediatamente,
e quella sorpresa e gioiosa di Jim,
 che accettò l'offerta e si diresse con i nuovi compagni verso il corridoio,
dove si sedettero contro una ringhiera.

Ad aspettarli,
Jim vide una ragazza magra,
 troppo magra.

Si nascondeva dietro a una frangia rossa scura con delle ciocche castane con uno sguardo cupo e triste che subito colpì l'inglese.

Quella fanciulla,
così timida e triste gli incuteva dolcezza,
dolcezza ingrandita da un paio di occhi azzurri con delle strane sfumature,
 che variavano dal blu elettrico a un viola scuro,
 fino a puntare al rosa nel punto più lontano dalla pupilla.


Alle presentazioni  pensò Arys,
che molto allegramente  avvicinò Jim alla giovane.

 "Ciao Clary,
lui è Jim Maxwell,
 è appena arrrivato da Londra e si è trasferito qui da qualche settimana!

Te lo voglio presentare perchè sono sicura che diventeremo ottimi amici."


Ora rivolse lo sguardo a Jim,
che allegramente sorrise,
 un pò imbarazzato dalla dolcezza che gli incuteva la ragazza.

"Jim,
 lei è Claryssa Damiani.
 Io, lei e Blue siamo ottimi amici da molto tempo."


Claryssa fece emergere un accenno di sorriso dal suo volto candido per salutare il novellino,
 che la guardava incuriosito.

I ragazzi si misero a parlare di varie cose.
 Una sfida di silenzi era sbocciata tra Claryssa e Jim,
che si fissavano a vicenda da ormai troppi minuti.

A perdere fu Clarissa,
che rivolse una domanda agli altri due.

" Quando si terrà la prima riunione?"

chiese con una flebile voce,
 che fece intuire a Jim un dolore interno,
che la ragazza si teneva per se,
cosa che lo incuriosiva ancora di più.

Subito arrivò la risposta secca di Blue  con un tono troppo serio

" Stasera alle 19."


Jim all'inizio era confuso ma subito comprese di cosa stavano parlando i due.

Aveva fatto delle ricerche sull'Istituto ,
circa un mese prima di trasferirsi.
 Aveva  letto su un articolo infatti ,
che il Liceo, era sede di un'orgazzione di cui aveva sentito parlare ai telegiornali,
la Renovatio Ordine Planetarum.

Quando la sua mente tornò al presente,
 suonò la campanella che decretava la fine dell'intervallo.

 Dopo aver salutato Claryssa,
 seguì i due compagni e si mise a sedere al suo banco.

Gli atteggiamenti di Blue nei suoi confronti si facevano più cordiali di minuto in minuto.

Forse aveva messo da parte l'odio,
o magari si era semplicemente rassegnato.

L'importante era che la situazione non degenerasse ancor di più...

Invece nella testa di Blue non si attanagliava nessuno di quei pensieri,
e Jim lo avrebbe scoperto molto presto.

Era l'una in puntò quando suonò la campanella che liberava gli studenti dall'oppressione scolastica.

Arys attaccò bottone con Jim dopo meno di un secondo,
 chiedendo curiosa,
 informazioni come la sua residenza,
la sua famiglia e i suoi hobby.

Quando finì l'interrogatorio,
 stavano ormai scendendo le scale,
quando Arys si ricordò che di solito tornava a casa con Blue e Claryssa.

La ragazza aspettava Arys in fondo alle scale con già il casco nero sulla testa.

Blue era ormai a metà delle scale quando Arys gli prese il braccio,

"Dai dormiglione!

Ce ne hai messo di tempo ad arrivare.

Nostalgia della classe?"


ironizzò la giovane.

"Oh, scusa Arys,
 mi sono dimenticato di avvisare te e Clary.

 Oggi non torno con voi,
voglio prepare degli schemi prima della riunione!"


Solo dopo aver finito la frase si accorse che c'era un elemento in più nel gruppo.


"Ah... va  bene, allora ci vediamo alle 7."

sorrise Arys sotto gli occhi curiosi di Jim.

"Uh?

Ci sei anche te Jim?
 
Meglio così risparmio un giorno."

 disse Blue.

"Risparmi un giorno per cosa?"

chiese l'altro.

"Ho ripensato al nostro primo incontro, quest'oggi...."

aggiunse Blue,
interrotto dalla domanda.


"Oddio.
Ecco che rinizia la paranoia sul punteggio..."

pensò Jim.

Ma quei pensieri vennero bloccati dal successivo intervento del ragazzo.

".... e mi sembra logico chiederti di far parte della Renovatio Ordine Planetarum,
 

 viste le tue capacità."
 

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Capitolo 8
*** 3+1=4 ***


Buongiorno cari lettori,
non mi andava di mischiare questo capitolo col prossimo,
quindi questo non sarà un granchè ne come lunghezza,
ne come bellezza... scusatemi =)
mi farò perdonare tra 2 capitoli,
quando la storia diventerà bella bella =) 
...buona lettura

3+1=4

 

Un silenzio tombale accompagnò gli sguardi scioccati dei tre ragazzi.

 Quegli atiimi erano carichi di tensione...

.. fortunatamente a rompere il ghiaccio ci pensò  Jim.

"Certamente, accetto volentieri la tua offerta"


"Bene, come mi aspettavo.

 Il tuo aiuto sono sicuro che sarà fondamentale.

Il luogo d'incontro è l'aula di Scienze naturali, al piano -1 dell'Istituto..."


".....Alle 19. Va bene, ci sarò!"

 aggiunse jim interrompendo il discorso di Blue.


'' Questa è bella...
chi se l'aspettava una richiesta sel genere da Blue...
Quel ragazzo mi sorprende ogni giorno di più"

sorrise tra se Arys.

 

Ci fu uno scambio di sorrisi tra i ragazzi,
dopodichè, ognuno si diresse verso la propria abitazione.

 

Jim, si era trasferito recentemente nel centro storico della città,
poco lontano dalla famosa Arena.

Invece, Arys e Claryssa,
 abitavano ad una manciata di chilometri dall'Istituto,
in due villette a schiera che costeggiavano quella di Blue.

Le tre casette, offrivano un piccolo panorama di felicità che riempiva il cuore di Arys,
mentre quelli degli altri due erano pervasi da un perenne stato di depressione.

Jim, arrivato a casa sua,
 si preoccupò solamente di prelevare un borsone nero in pelle da un imponenente armadio in ciliegio, dopodichè si diresse in palestra per allenarsi.

Non riuscì a concentrarsi bene sull'allenamento, infatti si stirò un bicipite...

..nella sua testa vi erano pensieri più importanti.

Ora non aveva tempo di pensare a tenere in forma il suo fisico pressochè già scolpito.

Dopo una doccia bollente per schiarirsi le idee si diresse in moto verso il Liceo...

Quando  arrivò nell'aula,
con netto anticipo rispetto agli altri,
non fu sorpreso di trovare dinanzi a un pc  uno studente.

Blue si era fermato li per studiare i dati raccolti durante l'estate,
e ora confabulava qualcosa sottovoce.
Poi notò che la porta si era aperta....

"Siamo in anticipo, Maxwell!?"


 disse Blue senza staccare gli ochhi dallo schermo.

" A quanto pare, però non sono l'unico."

 Sorrise a quell'affermazione l'inglese.

"Posso unirmi alla visione?"

chiese infine.

"Certamente. Accomodati.."


Si scostò di mezzo metro,
ma Jim gli fece cenno che avrebbe guardato i dati in piedi,
senza sedersi.

"Sono impressionato,
sono miliardi di dati,
 e li avete raccolti in così poco tempo!"

disse Jim.


"Lo so.. vedi..

voglio porre fine a questa storia il prima possibile.

 Per questo sto impiegando tutte le mie energie in questo progetto."

concluse Blue.

"Chissà quale motivo lo spinge a far tutto questo...

non può essere solo un animo nobile.

Deve esserci per forza un'altra ragione...

Se la mia intuizione è giusta,
non è il caso di chiedere informazioni a riguardo..."

 pensò dubbioso l'inglese mentre fissava il riflesso di Blue nello schermo...


"Capisco, hai già elaborato qualcosa?"


"No, non ancora,
ne parlerò durante la riunione comunque."

 rispose Blue alla richiesta di Jim.

Pochi minuti più tardi,
 gli altri 8 membri erano arrivati nel luogo della riunione.

Blue espose ai presenti le sue intenzioni.

"Credo che i dati finora raccolti siano sufficenti per il nostro obiettivo.

 Detto ciò, da questo momento,
dovremmo trovare la soluzione finale per cui è stata fondata questa associazione."


Nella riunione si parlò anche dei fatti esposti quella mattina dai notiziari,
 e delle conseguenze che ciò comportava.

Verso le 21 la riunione era terminata,
 e questa volta, Blue tornò a casa con Arys e Claryssa.


Nei giorni successivi Blue e Jim legarono molto,
continuarono a confrontarsi per trovare una soluzione ai disagi.

Jim entrò a far parte in modo defenitivo del trio,
 che oramai era diventato un quartetto.


 

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