A.D.O.L.E.S.C.E.N.Z.A

di Vannelie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL PRIMO AMORE ***
Capitolo 2: *** MI PRESENTO ***



Capitolo 1
*** IL PRIMO AMORE ***


Tutto iniziò al mio mare, il Sent Boy, un mare come tutti gli altri, una spiaggia privata frequentata da persone comuni. Inizialmente non mi piaceva molto, anzi non mi piaceva per niente! Ma poi ho incontrato Lara, anche lei sola come me. Inizialmente non mi stava molto simpatica, pensavo che l’unica cosa in comune che avessimo fosse l’ombrellone vicino … ma a mano a mano siamo diventate amiche formando un gruppo. Passarono giorni, e la comitiva cresceva con Angelina, Luigina, Tina, Gina e Carlettina le uniche ragazze che mi hanno accettato così come sono, un gruppo unico direi! Grazie a loro posso dire di aver passato l’estate più bella che questi quattordici anni, grazie a loro e … grazie anche a lui. Sì, lui, Giovanni, amico del mio compagno di classe … purtroppo …. Da piccola sognavo il mio ragazzo, come i principi delle favole: biondi, occhi azzurri, alti … E invece mi piace un moro, occhi marroni e abbastanza basso … certo che sono strana eh! Comunque, tutti vi sarete chiesti come è stata la prima volta che ci ho parlato, beh … non ci è mai stata quella volta … La prima volta che l’ho visto è stato a mare, grazie alle mie amiche, anzi, grazie a Lara perché in quel periodo aveva una grandissima cotta per Giacomo, un amico di Giovanni. Il primo giorno che l’ho visto era al bar del mare … io non avevo ancora capito chi fosse quel famoso Giovanni di cui ogni giorno parlavamo e seguivamo … e quindi decisi di chiederlo a Lara, e lei me lo indico, ma siccome stava dietro a Giacomo, infatti, credevo fosse lui … e rimasi stupita tanto da richiederle chi fosse, indicando proprio lui, e lei mi disse ‘’ No! Quello è Giovanni!’’ e io dissi: ‘’ Ahhhh!...’’ son un sospiro, e lei scherzando mi chiese: ‘’perché ti piace?’’ e io, diventando sempre più rossa le risposi: ‘’ Ehmm … e anche se fosse?’’. E a quel punto, Lara scoppiò a ridere e lo andò a dire a tutte le ragazze del nostro gruppo, lei si allontanò ed io rimasi seduta sul muretto a guardarlo, e a un certo punto proprio quel famoso Lucas m’indicò a lui, lui si girò e PAMM! Ci guardammo per la prima volta! Un consiglio che ti posso dare è NON DIRE MAI CHI TI PIACE AI TUOI GENITORI! Faresti lo sbaglio più grande della tua vita! La sera stessa lo dissi a mia madre e lei sorrise e mi incominciò a fare l’interrogatorio su di lui … le solite domande del tipo: ‘’quanti anni ha?’’ o ‘’ a che scuola va?’’ o ‘’chi è dei tanti?’’ e io, come una scema, risposi sinceramente a tutte le domande, pensando che lei mi avesse aiutato, ma invece mi faceva fare delle figuracce incredibili, del tipo quando passano gli amici gridava ‘’ beh è il fidanzatino tuo dov’è che sta?’’ nonostante sa che gli amici sapevano che mi piace!. Ogni giorno mi diceva ‘’è bello! . Hai bei gusti! Ma lui non ti pensa proprio! È anche troppo grande!’’ Ma lei, non sa cosa succedeva quando io stavo sola! Ogni giorno c’era sempre una corsa, o noi seguivamo loro, o loro a noi, non stavamo mai ferme! O giù, o su! Come una gara a chi guardava prima. In acqua ci lanciavano la palla, e noi la lanciavamo a loro, ci guardavamo, chi chiamavano con lo sconosciuto … insomma … più o meno l’interesse si faceva capire … ma … il troppo stroppia, e ai nomignoli che davamo, c’era uno che ha fatto scoppiare il putiferio, il famoso nomignolo ‘’ pesci lessi’’inventato da Angelina. Dal giorno che è nato il nomignolo la situazione si è movimentata, fino a litigare e io ovviamente dovevo stare dalla parte del mio gruppo, senò che razza di amica sarei stata?! Ma, sembrava che ero io la diretta interessata all’argomento! Rispondevo, parlavo e sfottevo sempre io ai ragazzi, e loro a me ovviamente, senza far dire alle altre una parola. E, infatti, quella che ha litigato di più con i ragazzi sono io. Passò l’estate e arrivò l’inverno, e in quell’inverno scoprì che il garage di Giovanni era a fianco della casa di una mia amica. Ogni giorno all’uscita da scuola mi fermavo sotto casa aspettandolo, e lui ogni giorno veniva e si girava verso il portone, era come un appuntamento. Inoltre quasi tutti i sabati ci vedevamo in centro. Quelle volte ci fissavamo a vicenda, e ci sorridevamo, alcune volte gli amici m’indicavano, e le mie amiche indicavano lui, e ogni volta che succedeva le emozioni prendevano il sopravvento. Ma intanto con tutto il gruppo siamo stati tutto l’inverno litigati, o almeno, quasi tutto, perché a quasi metà inverno io e Lara abbiamo litigato con Angelina e noi, per la paura che faceva gli scherzi a loro per dispetto a noi, abbiamo contattato a Giacomo e abbiamo detto ‘’ se vi fanno gli scherzi è Angelina, non siamo ne io ne Alex’’ E da li abbiamo incominciato a chattare e a diventare amici con Giacomo e Gianfranco. Un sabato Lara ed io siamo uscire come al solito in centro e siamo andate a mangiare a una pizzeria, Pronto di Gare, dove ci avevano dato appuntamento a Gianfranco e Giacomo. Appena ci hanno mandato il messaggio con scritto ‘’ ci incontriamo a Pronto di Gare? ‘’noi rimasimo a bocca aperta, pensando che era uno scherzo, dopo quello che era successo fu naturale pensarlo, infatti, abbiamo detto ‘’continuiamo a mangiare tanto per finta sarà … ’’ ma alla fine … sono venuti, Lara mezza rossa, e io con la pizza in bocca, ma tutte e due a fissarli, come due salame ma alla fine ci siamo seduti insieme e abbiamo mangiato e tra una risata e l’altra è arrivata la mezzanotte e ce ne siamo andate. Poi abbiamo continuato solo a chattare e ci dicevano che nell’estate prossima staremo stati tutti insieme, anche se avevamo fatto pace con Angelina Ma, il primo giorno dell’estate non c’era nessuno a mare. Passarono giorni, settimane ma nessuno ancora si fece vivo. Poi sapemmo che erano andati a mare a Gansolei, e ne abbiamo parlato con loro che ci dissero ‘’ Tanto dobbiamo venire qualche volta al Sent, e in quelle volte staremo insieme’’ e intaffi il giorno dopo sono venuti. C’erano tutti, tranne Giovanni. Era l’unico che mancava … Nel gruppo! Perché poi l’ho visto al bar dove ci siamo guardati. Non lo vedovo da tantissimo tempo, era come un sogno, una cascata di emozioni indescrivibili si scatenarono dentro di me in un lampo, come un niente. Venne prima del suo viaggio in Albania, forse è un caso? Una coincidenza? Nessuno lo seppe mai... Dopo una settimana è tornato finalmente, ed io e il mio gruppo in quella settimana ci eravamo inserite in un altro gruppo. Da quando Giacomo e gli altri ci vedettero con questo gruppo, incominciarono a seguirci tutti i giorni, e a venire tutti i giorni al Sent Boy. Venivano tutti, tranne Giovanni. Passarono giorni e alla fine decisi di scriverli per la prima volta ‘’piacere Alex’’. Passarono ore, ma ancora nessuna risposta, e a quel punto persi le speranze, fino a quando la casella della posta di Know the Unknow si illuminò, e con il cuore a mille aprì il messaggio. A quel punto non riuscì a crederci che mi avesse risposto così freddo come il ghiaccio nel Polo nord mangiato dall’uomo delle nevi in un Iceberg, come se volesse dirmi che non volesse saperne niente di me, stetti male, molto male. Giorni di lacrime amare passarono come il vento, ma mi portarono a una conclusione ben precisa, cioè di non calcolarlo più, di dimenticarlo, ma questa decisione durò poco, perché dopo due settimane si presentò in discoteca a Gansoli. Non faceva altro che guardarmi,ma a un certo punto mi girai e sottovoce dissi: ‘’ E che minchia guardi?’’. Il giorno dopo lo vidi al Sent Boy. Appena lo vidi non ci potevo credere, mi sembrava impossibile. Dopo essermi calmata, incominciò il movimento, o giù o su, come ai vecchi tempi, suscitando un pizzico di malinconia, ma anche di felicità. Tornata a casa non sapevo come descrivere questa storia , come comportarmi, cosa fare, dove volesse arrivare con questo suo comportamento indeciso, e così decisi di lasciar fare tutto al destino, era notte fonda, e decisi di andare a letto pensando all’anno passato, alle brutte figure fatte, ai tentativi non riusciti, e giunsi a una conclusione, e questa conclusione portò a una domanda: ‘’ sembro una disperata? ‘’ questa domanda mi assillò tutta la notte, e mi portò a scrivere un messaggio a Lara scrivendole proprio questa domanda, insieme a tutte le mie angosce, ma lei mi rispose di no, perché nonostante tutto nel corso dell’anno tutti e due ci guardavamo, tutti e due abbiamo fatto brutte figure, e grazie a lei sono riuscita ad addormentarmi pensando a cosa succederà domani … Il giorno dopo andai a mare con tanto entusiasmo, aspettandolo tutto il giorno, ma nessuno si fece vivo … Passarono giorni, ma non si fece più vedere, fino all’ultima serata di Gansoli, dove mi ha seguito tutta la sera, e gli amici guardavano, e dicevano ‘ na questa è quello che piace a Giovanni’e avendo sentito questa affermazione non capì più niente, sembravo una pazza in mezzo alla pista da ballo, una pazza felicissima. Tornata a casa felice, ma allo stesso triste perché non sapevo quando lo potevo rivedere… Dopo una settimana io una sua amica li scrisse in bacheca ‘’ Domani Set Boy ‘’ e lui rispose ‘’ok’’. Quando l’ho letto, ero triste, perché sarebbe venuto con una ragazza alla quale stavo molto antipatica, ma felice, sapendo che l’avrei rivisto. Il giorno dopo però non venne nessuno, sarà forse fatto a posta?. Passarono mesi ma ancora niente, fino a quando iniziò la scuola, e ricominciò la solita routine, ma solo una cosa cambiò, che al posto di vederlo dopo scuola lo vedevo prima di scuola. La prima settimana lo vidi spesso, ma poi sparì, fino alla manifestazione delle superiori, dove ci vedemmo, e come il solito mi guardò, mi sorrise, ma non si azzardò a fare un passo verso di me, il cuore mi batteva a 1000, non sapevo come reagire cosa fare, se svenire o continuare a guardare, ma alla fine decisi di non pensarlo troppo, infatti, poi mi girai verso Lara e mi misi a ridere e mi girai di spalle. Lui andò a salutare i suoi amici ed io rimasi come una mongola a fissare il vuoto, fino a quando non ritornò indietro, sempre guardando, mentre veniva, non sapevo cosa fare, sembrava che il mio cervello fosse andato in tilt, ma poi mi ripresi e mi girai di spalle, sperando che mi avesse visto, e, infatti, fu così, perché mentre io stavo di spalle, mi guardò, sorrise e se ne andò. Quando mi rigirai e seppi cosa aveva fatto rimasi felicissima, perché avevo raggiunto il mio scopo di farmi notare, e io non vedendolo me ne andai dalla sua direzione, solo che Gina, che stava insieme a noi, lo aveva visto e per farci notare gridò ‘’Alé!’’ e io non sapevo il perché del suo comportamento, non riuscivo a capire perché mi avesse chiamato nonostante stavamo vicine, mi girai e vidi il suo amico che guardava e fu li che scoppiai in una risata a 35 denti mentre me ne andavo. Rimasi per tutto il pomeriggio son il sorriso stampato in faccia, felicissima di essere arrivata fino a questo punto. Lo rividi a Pronto di Gare la sera. Quando lo vidi, andai in tilt, come sempre, ma questa volta rimasi più tranquilla del solito, cercai di non calcolarlo più di tanto, e, infatti, così feci, solo alla fine mi girai con un aria del tipo ‘’ Che ci fa qui? ’’ e poi me ne andai, e nel frattempo lui mi fisso nello stesso modo. Era tutto strano … Perché fa queste scenate quando nemmeno mi contatta? Era come se non riuscissi a trovare la soluzione ad un sudoku, nella mia mente vagavano domande senza alcuna risposta, che forse solo il tempo me le poteva dare … Passarono giorni e giorni, e io andavo a scuola normalmente, e ogni volta che lo vedevo era strano … Non so come, e neanche il perché ma ogni volta che lo vedevo sentivo una reazione diversa dentro me … Certe volte sentivo le api nel mio stomaco, come se qualcuno mi tirasse dei pugni interiori, il cuore era come una treno in piena velocità, le gambe erano come il budino della nonna, la testa mi vagava fra le nuvole e gli occhi magicamente si trasformavano in giganteschi cuori, ma altre volte era tutto diverso, sentivo una reazione dentro me che non saprei spiegare, certo sentivo ancora queste emozioni, ma di meno del solito, cosa mi stava succedendo?. Dopo giorni e giorni di pensieri, dubbi e parole buttate al vento, chiesi a una mia amica fidata di andarli a chiedere il numero telefonico,non sapevo ancora cosa avrei fatto, ma sapevo solo che lo dovevo avere. Dopo un o di giorni l’ho avuto, quando l’ho scritto non ci potevo credere, finalmente avevo il suo numero! Una cosa bellissima! Mi sentivo svenire, solo che poi dopo essermi ripresa, ho pensato:’ E ora? Che me ne faccio?’’ avevo una mezza intenzione di scriverli ‘’ciao’’, ma non avevo il coraggio, mi facevo mille problemi, ma dopo giorni d’indecisione Angelina mandò al posto mio il messaggio con scritto ‘’ Ciao’’ e lui rispose ovviamente ‘’Chi sei?’’, ma io non sapevo niente! Solo quando Angelina mi ridiede il cellulare, vidi i messaggi, e rimasi scioccata, avevo paura che andasse tutto a rotoli, e, infatti, così successe, perché alla fine disse che non mi conosceva, ed io li dissi finalmente tutto in faccia, tutto quello che sentivo, tutto quello che li dovevo dire da molto tempo, che è soltanto un ragazzo INCOERENTE, e alla fine ci mandammo tutti e due a quel paese. Dopo aver mandato quel messaggio, mi sentì più leggera, più libera, mi ero tolta un gran peso sulla coscienza, e anche se è andata male,almeno posso dire di averci ho provato! Non avrò raggiunto quello che volevo, ma io ho lottato con tutte le mie forze, e anche se non ho ottenuto quello che volevo andrò avanti senza rimpianti, giura di aver fatto la scelta migliore, e sicura che alla fine tornerà lui da me, ma a quel punto, sarà troppo tardi.

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Capitolo 2
*** MI PRESENTO ***


C’era una volta, in una valle lontana fiorita una principessa che aspettava il suo principe. Beh, la mia storia non si svolge proprio in una bellissima e fiorita valle, ma si svolge in una città sporca e inquinata, Taranto, ed io non sono una principessa, ma sono una ragazza comune, una ragazza 15enne abbastanza bassa, bruna con gli occhi blu, che si accontenta di una maglietta e di un pantalone, molto timida, orgogliosa, permalosa,che odia i menefreghisti e le persone che fanno una cosa ma ne fingono un'altra, ma allo stesso tempo dolce con un cuore grande, di nome Alex. Ho deciso di scrivere questo libro per puro sfogo, non per altro. Inizialmente scrivevo così, giusto per, la mia storia del mio primo amore, poi mano a mano che cresceva ho pensato di scrivere tutte le cose che succedono nell’adolescenza, che per me, anche se non sto passando come previsto, è sempre l’età più bella, nella quale bisogna divertirsi. Ogni tanto mi fermo a pensare proprio a questo, alla mia vita di adolescente, ma soprattutto alle strade che ho scelto da percorrere, e sono arrivata alla conclusione che la vita è come un labirinto, ma non solo nell’età adolescenziale, ma fin da quando siamo nati, noi abbiamo percorse sempre la stessa ‘’via’’ di questo labirinto, forse per la paura di sbagliare, per la paura di affrontare cose nuove.. Ma un giorno tutti si troveranno, o si sono già trovati, in una scelta, che devi fare solo, senza l’aiuto di nessuno, perché la tua vita la costruisci solo tu, tu sei il protagonista, tu sei chi la vive, e non bisogna farsi condizionare, non bisogna prendere sempre la stessa via solo perché la prendono gli altri, perché se ti troverai male non potrai più tornare indietro, e ti pentirai aver scelto di essere parte di quella massa di burattini che seguono una sola mano, ma sarai costretto a farlo, ma questo lo decidi solo tu, decidi solo tu se seguire la massa, o distinguerti, e anche se sai che nell’altra porta ci saranno nuovi pericoli, ma sei convinto di ciò che fai, perché vuoi vivere la tua vita al meglio, e quando la lunga strada finirà, vedrai una nuvola di fumo nero uscire dalla porta a fianco, quel fumo saranno tutti le persone che hanno avuto paura di cambiare, ma tu sarai fiero di te, e sarai fiero delle tue scelte, che anche se sono difficili all’inizio, porteranno sempre a un risultato migliore. ASCOLTA IL TUO CUORE!

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