Alone

di eenkeli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di nuovo a casa ***
Capitolo 2: *** Triste ritorno ***



Capitolo 1
*** Di nuovo a casa ***


Murtagh si voltò, davanti a lui camminava Ajihad con la sua scorta, dietro di lui stavano i gemelli che parlottavano animatamente tra loro come preoccupati per qualcosa.

Il giovane distolse lo sguardo come infastidito da quella visione.. odiava quei due, li odiava con tutto il cuore.

Continuò a camminare con la spada stretta nella mano destra pronto a combattere, ma ancora non si vedeva nessuno.

“Forse sono fuggiti” azzardò un uomo della scorta di Ajihad

“Di sicuro sono qui da qualche parte” disse uno dei gemelli facendosi avanti “dobbiamo solo..”

Ma non riuscì a finire la frase. Un gruppo di dodici urgali era sbucato apparentemente dal nulla e aveva attaccato le guardie di Alihad uccidendone subito tre.

“URGALI!”

Murtagh strinse ancor più forte la spada e si avventò sul nemico più vicino tagliandogli la gola con un sol colpo. Fremente d’eccitazione si guardò attorno. Anche gli altri stavano combattendo bene, gli urgali non avevano scampo.

Mentre stava per colpire un altro nemico però una nebbia scura come la notte lo avvolse impedendogli di vedere, tossì e barcollò stordito.

Era magia?

Ma gli urgali non erano in grado di fare magie!

Si guardò attorno nuovamente e vide Ajihad arrivare correndo “Murtagh!” urlò trovandoselo di fronte

“Dove sono gli altri?” borbottò Murtagh sempre tossendo

In quel momento un possente urgali sbucò alle spalle di Murtagh e lo prese per la vita sollevandolo da terra, Ajihad si preparò ad attaccare il nemico ma qualcosa lo colpì

“L’imperatore vuole Murtagh vivo” disse uno dei gemelli uscendo dalla fitta nebbia “Spiacente Ajihad ma tu devi morire” aggiunse ridendo come un folle e colpendo il capo dei Varden con un alto incantesimo.

Ajihad cadde a terra, gli occhi sbarrarti e vuoti.. era morto?!

Murtagh gridò con tutto il fiato che aveva in gola cercando di divincolarsi dalla prese dell’urgali, ma quello non lo mollava.

Uno dei gemelli, quello che aveva colpito a morte Ajihad, sorrise “Galbatorix ti aspetta con ansia” disse colpendo Murtagh con forza e facendolo cadere a terra svenuto.

**

Murtagh urlò e cadde a terra con un tonfo. Alle sue spalle qualcuno rideva.

“Non fai più tanto l’arrogante ora ragazzino vero?” domandò uno dei gemelli. Le mani incrociate sul petto e un sorriso divertito dipinto sul volto

“Il viaggio verso Uru’Baen sarà lungo” intervenne l’altro “ci sarà da divertirsi”

Murtagh tentò di alzarsi, ma qualcosa lo bloccò facendo cadere nuovamente a terra e facendo ridere ancora i due stregoni

“Maledetti..” bisbigliò a denti stretti

“Non ti conviene fare tanto il gradasso con noi” iniziò uno dei due gemelli “Dobbiamo portati dal Re vivo ma nessuno ci evita di farti star buono con la forza”

“Al Re diremo che hai cercato di scappare e che è stato necessario” concluse l’altro con un ghigno

Murtagh li fissò con odio, disprezzandoli sempre di più.

Avrebbe voluto saltare al collo di quelle due serpi e farle a pezzi.

I suoi piani di vendetta furono però interrotti da uno degli urgali che prese Murtagh per le spalle costringendolo ad alzarsi “andiamo” borbottò rude spingendolo avanti

Il ragazzo strinse i denti “preferisco morire che tornare da Galbatorix” pensò mentre l’urgali gli assestava una nuova spinta

Senza preavviso si voltò e si avventò contro uno dei gemelli sferrandogli un potente calcio nello stomaco, desideroso di fargli più male possibile

“Aptr!” urlò il fratello spedendo Murtagh a terra

Maledetto moccioso” borbottò lo stregone ferito “prendetelo”

Due Urgali si avventarono sul ragazzo, che lottò con tutte le sue forze per liberarsi ma erano in troppi per lui.

Il mago che lo aveva colpito si avvicino colpendolo con la spada in un fianco, Murtagh urlò mentre il sangue scendeva sulla gamba

“Riprovaci e arriverai a Uru’Baen sfigurato” lo minacciò

**

Quando Murtagh aprì gli occhi si rese conto di non essere più in viaggio.

Era in un comodo letto dentro una stanza che ricordava alla perfezione, quella stanza che per lui era stata come una prigione e doveva aveva passato la maggior parte della sua vita.

Non c’erano sbarre alle finestre ma Murtagh lì si sentiva come un animale in gabbia, senza nessuna possibilità di fuga.

Cercò di tirarsi su ma una fitta al petto lo fece ricadere sul letto

“Maledetti” borbottò ripensando ai gemelli che lo avevano torturato lungo tutto il viaggio

“Ti conviene star giù” disse una voce alle sue spalle

Il ragazzo si tirò su con fatica per vedere chi aveva parlato.. aveva riconosciuto quella voce.

In piedi davanti alla porta stava Galbatorix, ammantato di nero come suo solito, lo sguardo freddo posato sul giovane.

Murtagh si alzò in piedi e fissò l’imperatore con odio, gli occhi chiari ridotti a due fessure

“Bentornato a casa” disse Galbatorix con un ghigno

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Capitolo 2
*** Triste ritorno ***


Nuova pagina 1

Ecco l'ultimo capitolo ^^

Un bacione a Sele che ha letto il primo capitolo ed è stata così gentile da lasciarmi un commento ^^ Grazie

“Bentornato a casa” disse Galbatorix con un ghigno

Il giovane strinse i pugni fino a farsi male, odiando con tutto il cuore quell’uomo spietato che gli stava di fronte.

“Murtagh, Murtagh.. dopo tutto quello che ho fatto per te” cominciò il Re avanzando di qualche passo “come hai potuto ripagarmi in questo modo? Fuggendo ed alleandoti con i Varden?”

Murtagh indietreggiò fino a battere la schiena contro la finestra, incapace di rispondere.

Cosa ne sarebbe stato ora di lui?

Fissò Galbatorix indeciso sul da farsi.. aveva intenzione di ucciderlo?

E allora perché i gemelli lo avevano portato fino ad Uru’Baen?

“E dire che io nutro da sempre una grande stima per te” continuò Galba

torix ignorando la reazione di Murtagh “ma dato che tu non collabori dovrò ricorrere alle maniere forti”

“Che cosa volete da me?!” domandò lui di botto

Doveva.. aveva bisogno di sapere perché tutto questo stava succedendo proprio a lui.

Cosa si aspettava che facesse?

Che lottasse contro i Varden? Che uccidesse Eragon?

Un sorriso apparve sul volto del Re che fissava il giovane come fosse un topo in trappola “Voglio il tuo aiuto mi pare logico”

“Io non vi aiuterò mai” sibilò Murtagh in risposta

Lo sguardo di Galbatorix divenne improvvisamente severo, il suo viso era come una maschera di granito “Mai? Questo è da vedere.”

Murtagh deglutì spaventato.. lo avrebbero torturato e costretto a rivelare dove si nascondevano i Varden?

Lui non voleva tradire Eragon ma..

“Sei il figlio di un mio amico, non voglio farti del male” riprese Galbatorix con il suo tipico tono ammaliatore “sei giovane e capisco che forse tutto questo ti abbia spaventato ma i Varden non sono come sembrano, loro vogliono solo far del male alla popolazione e..”

“TU MENTI!” Murtagh strinse i pugni con rabbia cercando di trattenersi. Aveva una gran voglia di saltargli addosso ma sapeva benissimo che non aveva possibilità di vittoria.

“Loro ti hanno ingannato” disse Galbatorix con sempre meno indulgenza, era come se non si aspettasse tutta questa resistenza da parte del giovane.

“No tu mi hai ingannato” ringhiò Murtagh “il tuo regno perfetto era solo una scusa, tu sei un tiranno e non ti importa niente della gente che vive ad Alagaesia!”

Sul volto di Galbatorix si dipinse un’espressione furente “Credi di essere importante per i Varden? Per loro eri solo un inutile peso! Figlio di un Rinnegato” disse calzando a dovere le ultime parole “Chi mai ti darebbe fiducia? Loro ti odiano Murtagh, come odiavano tuo padre, non ci sarà mai posto per te assieme a gente simile”

Murtagh fissò il Re con espressione ferita, odiava ammetterlo ma sapeva che Galbatorix non aveva tutti i torti.

I Varden lo avevano incarcerato solo perché lui era il figlio di Morzan, e lo avevano liberato magari con la speranza che morisse in battaglia..

“Nessuno verrà a salvarti” mormorò l’imperatore come indovinando i suoi pensieri “Per i Varden eri solo un peso. E’ questo il tuo posto Murtagh. Questa la tua casa”.

Galbatorix rivolse un ultimo sguardo a Murtagh prima di alzare i tacchi e uscire dalla stanza, lasciando il giovane in preda allo sconforto.

“Nessuno…” sussurrò Murtagh fissando fuori dalla finestra dove ora imperversava un forte temporale.

L’acqua cadeva forte battendo contro il vetro quasi come volesse romperlo, ed in quello stato d’animo Murtagh fu quasi certo che anche il cielo ora stesse piangendo, che anche lui potesse sentire il suo dolore.

“Nessuno verrà a salvarmi” concluse accasciandosi sul letto e chiudendo gli occhi, una lacrima solitaria gli attraversò una guancia sparendo tra i capelli scuri.

Era solo, di nuovo solo.

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