L'uomo della mia vita

di Betty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

CAPITOLO 1

02/05/19xx

Caro diario, oggi ho incontrato l'uomo della mia vita! Lo so che non è la prima volta che lo scrivo ma "lui" è quello giusto! Non avrei mai pensato che il mio viaggio in Giappone mi riservasse così tante sorprese.

Lui è un amico di mio cugino Benji, si chiama Paul Diamond e gioca a calcio nella stessa squadra di Benji. Dovresti vederlo, è già alto per avere 17 anni, moro, occhi scuri e un fisico che ti lascia di sasso. È veramente bello ma soprattutto è libero, come quasi tutti i suoi amici pensa solo al pallone e non si accorge delle decine di ammiratrici che lo seguono. Io però grazie a Benji potrò seguire tutti i giorni l'allenamento con le manager della squadra, quindi sarò sempre sotto i suoi occhi. Dovrà notarmi per forza!

Oggi quando Benji mi ha presentato tutti i suoi amici e Paul mi ha dato la mano, una scossa mi ha attraversato la schiena e il suo sorriso mi lasciato inebetita. Ha un sorriso che illumina, quanto è bello! Adesso ti lascio Benji mi sta chiamando per la cena.

 

10/05/19xx

Caro diario, ho fatto di tutto per farmi notare da Paul, ma a quanto pare sono così brutta che non mi degna neanche uno sguardo. Avrei dovuto capire che sono tutti un po’ rimbambiti questi ragazzi, Holly (il capitano) non capisce che Patty (la capo manager) è innamorata cotta di lui, dico perfino i sassi lo hanno capito!!! Benji fa lo sbruffone dicendo che è un rubacuori ma quando una ragazza gli si avvicina, inizia a farfugliare frasi incomprensibili e diventa rosso come un peperone. Poi c'è Bruce il giullare della squadra, fa tanto lo scemo ma quando si trova davanti Evelyn anche lui va in pallone.

È possibile che questi ragazzi con l'altro sesso sono così imbranati? In questi giorni ho fatto di tutto per attirare l'attenzione di Paul, gli ho portato l'asciugamano, da bere, da mangiare, l'ho persino medicato quando si è fatto male cadendo.

Cosa devo fare? Vorrei tanto che mi guardasse in modo diverso, e non come la cuginetta di Benji, va bene che solo 15 anni, ma non sono più una bambina! E poi non resterò qui in eterno, a fine estate devo tornare a Londra e lì mi aspetta il college femminile! Non ci devo pensare, adesso il mio presente è il Giappone, i miei nuovi amici e Paul!

30/05/19xx

Caro diario, scusa se non ti ho scritto prima, ma sono stata veramente impegnata, tra la scuola, gli allenamenti e gli amici, ho poco tempo. Fra pochi giorni sarà finita la scuola e i ragazzi devono partire per Tokyo. Non tutti perché i convocati in nazionale sono solo: Benji, Tom, Holly, Paul, Bruce, Teddy e Bob. Scusa, ma non ti ho scritto che a fine giugno c'è un amichevole tra Giappone e Corea, Benji (sotto mie insistenze!!) è riuscito a farmi entrare tra le manager. Speriamo che durante il soggiorno di Tokyo e il ritiro in montagna per gli allenamenti speciali, succeda qualcosa. Magari l'ambiente diverso, una serata in uscita!!! Non ci devo pensare troppo altrimenti mi faccio delle illusioni, devo solo stare tranquilla ed aspettare l'occasione migliore. Devo andare, ti terrò aggiornato.

 

10/06/19xx

Caro diario, sono stanca morta, sono a Tokyo nella mia camera d'albergo che divido con Patty, il viaggio è stato lunghissimo a causa di un incidente stradale, poi in albergo i ragazzi sono stati letteralmente rapiti dai giornalisti, ho conosciuto le altre manager, Amy e Jenny, sono simpatiche ho visto di sfuggita gli altri componenti della nazionale ma stasera a cena avrò il piacere di fare la loro conoscenza. Dopo ti farò sapere le mie impressioni!

Ore 23.45

Stasera a cena, Benji mi controllava come se fossi una detenuta, ha detto a tutti che ero la sua cuginetta, sottolineando il fatto che ho solo 15 anni! Che stronzo! Ma come si permette, non ho bisogno della balia! Sono così arrabbiata, perché non vuole capire che sono cresciuta, so cavarmela anche da sola. A proposito di essere sola, sono qui in stanza SOLA mentre gli altri sono giù a cazzeggiare nella discoteca dell'albergo. Sono stata obbligata a salire in camera, sono passata per una poppante, aspetta un attimo hanno bussato! Sarà quello stronzo di Benji che mi controlla!

Non ci crederai mai! Era Paul!!!! Ha trovato il mio braccialetto per terra nella sala ristorante e me la riportato, quando ho aperto la porta non credevo ai miei occhi, sono rimasta senza parole. Lui dolcissimo mi ha dato il braccialetto e mi ha detto "Volevo dartelo prima, ma Benji ti teneva così sotto controllo, che avevo paura che se solo mi fossi avvicinato a te mi avrebbe fucilato."

Io l'ho ringraziato per essersi scomodato e gli ho chiesto come mai non era giù con gli altri e lui mi ha risposto che: Non ci teneva stare in mezzo a delle galline starnazzanti, e che era stanco. Sarebbe andato a dormire.

Lo sapevo che non era come gli altri!! Lui è speciale, comunque gli ho augurato la buona notte e gli ho dato un bacio sulla guancia per ringraziarlo per aver trovato il mio braccialetto. Lui è arrossito e poi se ne andato. Ma che cavolo mi è venuto in mente di dargli un bacio, magari non gli ha fatto piacere. O sì? Ormai quello che è fatto è fatto, adesso è meglio che dormo, anche se so già che non ci riuscirò!

16/06/19xx

Da un paio di giorni siamo in ritiro in montagna i ragazzi si stanno veramente impegnando, alla sera sono tutti stanchi morti, comprese noi manager, domani però è domenica e abbiamo la giornata libera, mi hanno detto che c'è un laghetto nelle vicinanze, sono tentata di andare a farmi un bagno. È un bel po’ che non mi faccio una nuotata e se devo dirti la verità ne ho proprio voglia, chissà cosa ha deciso di fare domani Paul, andrà in paese con gli altri o resterà qui a riposare? Dopo quello che è successo quasi una settimana fa, le cose sembrano andare bene, si siede spesso accanto a me durante il pranzo o la cena e parliamo molto. Non solo è bello ma anche molto intelligente, parliamo di tutto arte, musica e auto (la mia passione!) Benji non fa commenti mi ha tenuta sotto occhio i primi giorni ma adesso mi lascia stare, forse si fida di Paul. Non so è difficile capire Benji, è così enigmatico un po’ mi preoccupa perché è sempre polemico ho paura che anche i suoi amici prima o poi si stanchino di lui, non è facile riuscire a sopportarlo forse l'unica che riesce a tenergli testa è Patty, riesce quasi sempre a calmarlo.

Me ne vado a dormire, domani voglio proprio godermi la giornata.

17/06/19xx

Stamattina sono partita presto e mi sono diretta al laghetto da sola, mi sono fatta preparare dei panini dalla donna delle cucine, mi aspettava una bella giornata senza paranoie. Ero armata di alcuni libri e riviste e di una crema a protezione totale (mi scotto con facilità!) fino alle due è andato tutto bene, ho mangiato i miei panini e stavo dormicchiando quando mi sono accorta che c'era qualcuno accanto a me, mi sono alzata di scatto spaventata, era Paul.

"Scusa non volevo spaventarti, stavo facendo una corsa e ti ho vista"

Io ero rossa come un peperone, avevo addosso solo il mio striminzito due pezzi, non pensavo che sarebbe arrivato qualcuno, Paul invece indossava solo un paio di pantaloncini, il sudore gli imperlava tutto il torace scolpito, sembrava un bronzo di Riace; bellissimo era semplicemente bellissimo.

Si è seduto accanto a me e abbiamo iniziato a parlare, mi ha chiesto com'è vivere a Londra io allora ho iniziato a parlargli di me, della mia vita e della mia famiglia. Lui ha fatto altrettanto, mi ha parlato dei suoi sogni, voler sfondare nel calcio ma riuscire anche a prendere una laurea perché nella vita non si sa mai cosa ti può accadere.

Eravamo così vicini che le nostre braccia si sfioravano, poi mi ha proposto di andare a farci un bagno, siamo entrati in acqua e lui ha iniziato a schizzarmi, io ho risposto al "fuoco" mi sembrava tutto un sogno. All'improvviso ci siamo trovati vicini, i nostri visi a pochi centimetri di distanza, lui mi ha baciata! Sì non ci potevo credere! Mi ha stretto a lui e mi ha baciata, il mio primo bacio. Quando si è staccato sembrava confuso e si è scusato mi ha detto che non aveva saputo resistere, che ero bellissima ma pur sempre una ragazzina. Mi è crollato il mondo addosso, sono uscita dall'acqua ho preso tutte le mie cose e sono corsa verso l'albergo, lui invece è rimasto lì. Non mi sono mai sentita così umiliata, perché doveva comportarsi così, non so se odiarlo, no non lo odio forse ha ragione sono solo una ragazzina.

18/06/19xx

Sto tornando a casa, a Londra, non me la sono sentita di restare dopo quello che è successo, Benji mi ha chiesto il perché volessi partire così presto e gli ho solo detto che avevo nostalgia di casa. Lo so che non mi ha creduto, perché i miei sono sempre in giro per il mondo e a casa non ho nessuno se non il personale che si occupa della casa. Sto scappando come può fare una ragazzina come me, ma crescerò e Paul si accorgerà di quello che ha perso, prima o poi ci rivedremo e allora saprò se è veramente lui l'uomo della mia vita.

Zoe chiuse il diario e sorrise erano passati dieci anni da quegli avvenimenti, aveva conservato quel diario perché dopotutto conservava il ricordo del suo primo bacio, un ricordo felice. Non aveva più visto Paul se non sui giornali o in televisione. Il giorno dopo però lo avrebbe rivisto, dopo tanto tempo gli avrebbe parlato, chissà se si ricordava di lei.

Domani il giovane talento del giornalismo inglese Zoe Price avrebbe intervistato la nuova stella del Manchester United Paul Diamond, il primo ragazzo che l'aveva baciata.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

Ringrazio subito per le recensioni che ho già ricevuto, Scandros non ti preoccupare, per me contano le vostre impressioni non le stelline!

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Lo vedi seduto a quel tavolino di quel locale sconosciuto, un locale come tanti altri a Londra, prendi il coraggio a due mani ed entri, ti maledici per esserti messa la gonna, ti sei vestita come se dovessi uscire con un ragazzo.

La maglietta azzurra ed aderente evidenzia il tuo seno, una terza non troppo abbondante, la gonna di jeans non troppo corta ma neanche lunga, ti sei truccata, un filo di lucidalabbra, matita e ombretto che fanno risaltare i tuoi occhi grandi e scuri, i capelli mossi lasciati sciolti lungo le spalle. Il tuo è solo un appuntamento di lavoro, l'articolo che il giornale ti ha chiesto però comporta domande personali, di certo le donne che leggono Cosmopolitan non vogliono sapere le sue tattiche di gioco.

Ti stai avvicinando al suo tavolo, per circa mezz'ora sarete da soli, il fotografo arriva dopo a causa di un imprevisto, ti riconoscerà? Un po’ lo speri ma lo temi anche, sei totalmente confusa, Zoe calmati sei una professionista ti dici cercando di riacquistare la tua solita spontaneità.

È sempre bellissimo, anzi di più! La maglietta che indossa evidenzia il suo fisico ancora migliore di quanto te lo ricordava, i jeans stretti seguono le gambe asciutte; ti avvicini e sorridi.

"Ciao!" esclami forse troppo a bassa voce. Paul ti guarda e sorride subito sembra felice di vederti, che si ricordi di te?

"Ciao Zoe, come stai?" chiede alzandosi e dandoti la mano.

Ricambi la stretta, un po’ stupita, si ricorda di te. "Sto bene, non credevo che ti saresti ricordato di me!" rispondi togliendoti il cappotto di lana pesante e sedendoti.

"Come potrei dimenticarti?"

"Non so, sono passati così tanti anni, eravamo dei ragazzini." Rispondi cercando di celare il tuo nervosismo.

"Lo so ma appena mi hanno chiesto questa intervista e mi hanno detto che saresti stata tu la giornalista, mi sei subito tornata in mente. E non avrei mai potuto dirti di no!"

Stronzo, si sente ancora in colpa è per quello che ha accettato l'intervista! Sorridi mentre un senso di rabbia ti sta invadendo, ma ti ricordi che devi fare il tuo lavoro.

"Questo articolo non parlerà della tua carriera calcistica ma di te, Paul Diamond l'uomo, sei pronto a essere bombardato di domande?"

"Certo, chiedimi tutto quello che vuoi."

"Dopo arriverà anche il fotografo, sai le nostre lettrici hanno preteso delle tue foto al di fuori del campo di calcio."

Paul ride sembra felice di tutto questo apprezzamento, tu vorresti spaccagli tutti i denti ma continui lo stesso, accendi il piccolo registratore e inizi a parlare.

"Dimmi un po’, come ti trovi qui a Londra, questo ambiente è diverso dalle città Giapponesi."

"Certo è tutto così caotico, ma mi piace, Londra è una città multietnica e quindi non mi sento un estraneo. Anche se qualche pregiudizio l'ho incontrato lo stesso."

"Del tipo?"

"I primi giorni che sono entrato in squadra, durante un allenamento dei tifosi mi hanno tirato contro dei sassi, perché avrebbero preferito che la società avesse acquistato un calciatore europeo di cui non faccio il nome."

"Ti hanno preso?" chiedi leggermente preoccupata.

"No, avevano una pessima mira, fortunatamente!" rispose sorridendo.

"A parte questo inconveniente, sembra che tu ti sia ambientato molto bene con l'ambiente mondano. Molti giornali scandalistici ti hanno fotografato in compagnia di famose modelle e donne dello spettacolo, flirt o solo amicizie?"

"Né uno né l'altro, semplicemente conoscenze, quando vado nei locali parlo con tutti anche se è la prima volta che li vedo."

"Nessuna relazione importante?" chiedi con un pizzico di malignità.

"Direi nessuna relazione! Sono solo come un cane, l'unica donna della mia vita per il momento è mia madre"

"Non ci credo, ci sarà stata una donna che ti è rimasta impressa."

"Sì, una ragazza c'è stata. Giocavo ancora in Giappone e ho potuto godere della sua compagnia per poco. Purtroppo ho rovinato tutto come uno stupido!"

Ti rodi dalla curiosità e dalla gelosia chi sarà mai questa ragazza "E da quanto tempo questa ragazza è nella tua mente?"

"Dieci anni!" esclama Paul. Tu alzi la testa di scatto, non è possibile che stia parlando di te, resti spiazzata mentre Paul continua a guardarti con un sorriso, cerchi di parlare ma la bocca è asciutta, sembra il deserto del Sahara. Vieni salvata dall'arrivo dal fotografo che è riuscito a raggiungervi prima del previsto.

"Ciao Zoe, sig. Diamond, scusate il ritardo ma la baby-sitter ha fatto tardi."

"Chiamami Paul, Sig. Diamond mi fa sentire vecchio"

"Come vuoi, io sono Zack, e faccio coppia fissa lavorativa con Zoe, ci chiamano Z&Z."

Ti sembra che Paul abbia sussultato quando Zack ha detto che faceva coppia con te, ma poi ha aggiunto lavorativa e lui si è rilassato all'istante, forse è solo una tua impressione.

"Continuate pure, mi dispiace di avervi interrotto"

"Bene, allora - riordini velocemente le idee - parlaci un po’ dei tuoi hobby, di un sogno che vorresti realizzare che non riguardi il calcio." Sei curiosa, non riesci a nasconderlo.

"Vediamo, i miei hobby - ci pensi un attimo - sono quasi tutti legati al mondo dello sport, infatti vado a correre, mi piace nuotare. Come sogno, diciamo che si sta avverando tra poco mi laureo in architettura, devo solo discutere la tesi."

Come volevi da ragazzo, diventare un grande calciatore ma ottenere anche una laurea, la tua vita sta andando proprio come vuoi tu, pensi con un sorriso.

"Si può dire che non ti manca niente, grande calciatore, prossimo dottore in architettura, bello, cosa puoi desiderare?"

All'improvviso lo vedi farsi serio e il suo volto che poco prima sprizzava felicità da tutti i pori adesso si è rabbuiato "Desidero una compagna, una donna che non veda il calciatore famoso, ma l'architetto, l'appassionato di libri gialli e un po’ di arte. Sarebbe bello ritrovare una donna così"

"Ritrovare?" domandi.

"Sì, la ragazza che ho conosciuto in Giappone era così, vedeva il ragazzo con tutti questi interessi."

Arrossisci all'improvviso, parla proprio di te, cosa devi fare? Non puoi e non vuoi mettere il tuo nome nell'articolo ma la redattrice ti strozza se non tenti almeno di indagare e per di più c'è Zack come testimone!

Guardi Paul negli occhi e sembra cogliere il tuo imbarazzo "Comunque non rivelerò mai il suo nome, lei è solo un ricordo mio."

Lo ringrazi mentalmente e sorridi sollevata, gli fai ancora un paio di domande su dove preferisce passare le vacanze e cose stupide che interessano le sue ammiratrici poi c'è il rituale delle foto, è imbarazzato si vede che non è abituato a questo genere di cose, infatti per la rivista è stato uno scoop avere un'intervista con lui.

"Non ti preoccupare, sii te stesso e poi non potranno venire male sei troppo carino" scherzi cercando di farlo rilassare, la tattica sembra aver funzionato. Dopo qualche foto Paul chiede di poterne fare una con te, per ricordarsi la sua prima intervista "non sportiva". Zack è entusiasta, vede già la foto con me e Paul in prima pagina, è sicuro che hai fatto colpo non può immaginare che tra voi c'è un precedente.

"Forza Zoe, non farti pregare" insiste Paul.

"Va bene, ma avverto tutti e due che non sono fotogenica!" ti avvicini, dopo dieci anni senti il tuo braccio a contatto con il suo, anche se la stoffa delle magliette vi impedisce un contatto diretto tu senti lo stesso un brivido lungo la schiena, come allora. Sorridi mentre il cuore ti balza in gola e vorresti veramente saltargli addosso.

"Siete un coppia bellissima!" esclama Zack, già ti vede sposata con Paul Diamond.

È ora dei saluti e seppur a malincuore decidi che è meglio così, non vuoi soffrire ancora.

"Paul, grazie, sei stato adorabile. Ti manderò una copia dell'articolo prima di pubblicarlo, così se ci fosse qualcosa che non ti va bene, possiamo correggere."

Allunghi la mano verso la sua ma lui ti da un bacio sulla guancia e ti sussurra "Vorrei rivederti"

Panico totale! Cosa devi rispondere! "Se proprio ci tieni, vieni pure in redazione a leggere l'articolo. Ti do il mio biglietto da visita così puoi chiamarmi e dirmi quando puoi venire" Salvata in corner!

"Va bene, quanto ci metti a preparare l'articolo?"

"Al massimo un paio di giorni, farai felici le mie colleghe venendo in redazione!"

"Allora ci vediamo tra qualche giorno"

"Ciao" dici correndo letteralmente fuori dal locale, seguita a ruota da Zack che ti osserva con un sorrisetto compiaciuto sul volto.

"Cos'hai da sorridere come uno stupido?" chiedi stizzita.

"Niente, anche se ho visto che hai fatto colpo"

"E' il solito don giovanni, appena vede due gambe ci prova!"

"A me non sembrava quel tipo!"

"Invece sì!" ti ostini a dire.

"Sembra che tu lo conosca."

"Senti Zack, fatti gli affari tuoi. Oggi è stata una giornata pesante e prima di sera devo presentare la prima bozza dell'articolo a Kay, quindi me ne vado in redazione!"

"Non volevo offenderti! Ci vediamo dopo!"

Saluti distrattamente Zack a dire la verità di senti in colpa con lui, non avresti dovuto rispondergli così, purtroppo quando non sai come risolvere le situazioni scappi, come da ragazzina. Sono ancora la stessa di dieci anni fa, sto scappando. E poi perché? Perché lui si è interessato a me ma non era quello che volevo? E dove lo metto Jason, insomma usciamo da qualche tempo insieme e adesso come mi gestisco?

Ti dirigi verso la metro, sempre rimuginando come devi comportarti, con Jason stai bene ma lui non… insomma non è Paul. Dannazione è possibile che sono ancora convinta che è lui l'uomo della mia vita? Sono le idee di una ragazzina! Però oggi ho sentito ancora quel brivido, come allora, devo buttare all'aria una relazione appena nata per il sogno di una adolescente?

Sei così presa dai tuoi pensieri che non ti accorgi che non sei scesa alla tua fermata e quando te ne rendi conto esclami "Merda!" lasciando scandalizzate due vecchiette sedute vicine a te.

Ti alzi arrabbiata con te stessa e scendi la fermata successiva, camminare può solo farti schiarire le idee, all'improvviso ti viene in mente che potresti chiamare Benji, devi sapere se Paul durante tutti quegli anni si è interessato a lei. Devi avere delle certezze, Benji o Patty te le possono dare.

Dopotutto la moglie di mio cugino sarà informata di queste cose, era la manager della squadra; però la vita è veramente strana Benji e Patty sposati e pensare che lei amava così tanto Holly. Ma lui se le cercata si è accorto troppo tardi di che persona meravigliosa è Patty, Benji l'ha sempre amata anche da ragazzi ma non era mia riuscito a dirglielo, lo sapevano tutti che Patty era innamorata persa di Holly. Ma con il tempo anche l'amore più forte si affievolisce se non è alimentato da entrambi le parti; Patty si è accorta che accanto a lei in qualsiasi momento c'era Benji, non Holly e lentamente l'amicizia è diventata amore. E adesso sono sposati da due anni, mi ricordo che al matrimonio Paul non c'era, perché era al capezzale di suo padre che aveva avuto un infarto; era stata Patty a dirmelo come se sapesse che lo aspettavo. Basta pensare adesso è ora di agire!

Sei arrivata davanti alla redazione, osservi la facciata del palazzo, adesso devi svuotare la mente da ogni pensiero e fare il tuo lavoro, devi scrivere un articolo e lo farai come sempre nel migliore dei modi.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

Non pensavo che rivederla mi avrebbe fatto quest'effetto, è diventata una bellissima donna, devo ammetterlo quando l'ho vista davanti a me, il mio cuore ha mancato un battito. Avrà capito che mi sono riferito a lei? Credo di sì, anzi ne sono sicuro. Devo sapere se sta con qualcuno, Benji o Patty dovrebbero saperlo, sì però cosa faccio chiamo e dico "Ciao Benji, sai ho rivisto tua cugina Zoe e mi sono accorto che sono attratto da lei, come, no, di più di dieci anni fa. Sai per caso se sta frequentando qualcuno?" come minimo viene qui a Londra e mi spacca la faccia, però se chiedo a Patty lei sarà molto più gentile, credo. Ci devo pensare ancora un po’! Adesso però mi devo sbrigare, o l'allenatore mi spara.

Ti dirigi verso il parcheggio a pagamento dove hai lasciato la tua SLK, cerchi di confonderti tra la folla ma ti distingui per la tua altezza e il tuo portamento così rassicurante, ti accorgi di alcune ragazzine che ti osservano, allunghi il passo sperando che non ti abbiano riconosciuto ma ogni tua speranza è vana, sentì che ti chiamano e inizi a correre dando loro un notevole distacco, entri trafelato nel parcheggio sotto lo sguardo curioso del custode. Non ti ha riconosciuto e si sta chiedendo come mai hai tanta fretta, guardi l'orologio, quella corsa imprevista ti ha fatto guadagnare qualche minuto, osservi l'ultimo numero di Cosmopolitan messo sul sedile del passeggero, vuoi sapere di più su Zoe e speri di trovare qualche indizio nei suoi articoli, dopo gli allenamenti ti saresti inoltrato nel misterioso mondo femminile.

Quando arrivi al campo i tuoi compagni iniziano a canzonarti per la tua intervista.

"Paul, quella giornalista doveva essere veramente uno schianto se ti ha convinto a fare una intervista!"

"E' molto di più, Mark" rispondi enigmatico lasciando tutti di stucco, non ti hanno mai sentito lodare così apertamente una donna, la tua vita e a dir poco off-limits anche per loro.

"Non ci posso credere, il nostro Paul si è svegliato!" dice ironicamente Charles il capitano.

"Infatti si è accorto che esistono anche le donne" rincara la dose Pierce.

"Ragazzi, volete continuare a fare le pettegole e ci vogliamo allenare?" chiede il mister salvandoti dalla curiosità dei tuoi amici.

Corri fuori dagli spogliatoi e come sempre dai il massimo anche in allenamento, ma la tua mente è sempre occupata da Zoe, ricordi ancora quei giorni in Giappone.

Sorridi ripensando al timido bacio che ti aveva dato sulla guancia per ringraziarti per averle riportato il braccialetto, quella notte hai sognato quella bella ragazzina e le sue morbide labbra.

Poi quando l'hai vista al laghetto così provocante ed innocente allo stesso tempo, così bambina ma anche giovane donna, l'ho baciata e mi è sembrato di essere in paradiso, poi l'ho definita una bambina anche se sapevo benissimo che non lo era. Ho rovinato quel momento così bello con la mia stupidaggine! Chissà come sarebbe andata a finire se avessi tenuto la bocca chiusa, magari staremo per sposarci o magari ci saremmo odiati per qualche cavolata! Devo smettere di pensare a lei! Adesso devo pensare ad allenarmi!

Scuoti la testa per cercare di scacciare quei pensieri, quando ti guardi intorno vedi tutta la squadra che ti osserva ridendo, il mister con occhi critico ti dice: "Bella addormentata, qui ci stiamo allenando, quindi o ti unisci a noi e giochi una partita di allenamento o ti sposti dal centro del campo."

Ti accorgi solo in quel momento che ti sei fermato a pensare mentre gli altri hanno continuato a fare gli esercizi, arrossisci come un ragazzino e inizi a scusarti: "Scusate, io non mi ero accorto, insomma.."

"Avevi la testa da un'altra parte! Chissà forse pensavi ad una certa giornalista!" ti interrompe Charles.

"Diamond cosa vuoi fare?" chiede con tono severo il mister.

"Gioco, mister!" rispondi ancora imbarazzato.

Il mister annuisce poi si gira e mentre si dirige verso la panchina non riesce a trattenere un sorriso, quella ragazza deve essere veramente speciale per riuscire a deconcentrare Paul Diamond.

I ragazzi non finiscono di prenderti in giro, senti le loro voci anche adesso che ti stai dirigendo verso la tua auto. "Peggio delle donne!" esclami ad alta voce, forse qualcuno di loro di avrà sentito.

Guidi con tranquillità verso il tuo appartamento poco fuori città, una zona tranquilla, immersa nel verde, non vuoi ammetterlo ma sei curioso di leggere un articolo di Zoe, però prima ti fai una doccia e ordini una pizza, osservi il giornale sul divano ma cerchi di resistere. Lo dico a loro, ma anch'io sono curioso come una donna pensi, finalmente arriva la pizza, la mangi velocemente mentre guardi il telegiornale, le notizie ti sconfortano, guerre civili, assassinii, insomma tutte cose brutte. Spegni e ti catapulti sul divano, prendi in mano il giornale e cominci a sfogliarlo, finalmente trovi quello che stavi cercando.

 

Il cocco di mamma

Donne prepariamoci, sembra che l'uomo di oggi stia diventando sempre più" il cocco di mamma". Ci imbattiamo sempre più spesso in uomini serviti e riveriti dalle madri, che non gli fanno muovere un dito; qualsiasi cosa chiedono, le madri sono sempre pronte ad esaudire i loro desideri. Di conseguenza questi uomini cercano delle donne che gli facciano da mamma, ormai abituati a essere serviti e riveriti, si aspettano che anche le compagne facciano lo stesso.

Ma noi donne non ci stiamo, va bene alcune di noi sono un po’ delle chiocce, ma non tutte, al giorno d'oggi dobbiamo lavorare, occuparci della casa, dei figli e per di più dovremmo anche servirli?

Per questo facciamo fatica a trovare un uomo adatto a noi, ci chiedono di essere quello che non siamo, infatti una ricerca svolta tra gli uomini tra i 25 e i 35 anni evidenzia che il 60% di loro cerca nella propria compagna delle caratteristiche presenti anche nelle loro madri, come essere sempre premurose, saper cucinare… (la lista sarebbe lunga, perciò non mi dilungo troppo!)

Dobbiamo quindi diventare della vice-mamme per i nostri compagni? Nella società odierna la donna si sta faticosamente ritagliando degli spazi importati, specialmente nel mondo del lavoro, questa contro tendenza dell'uomo a ricercare la compagna-mamma rischia di mettere la donna davanti a scelte dure, come tra amore e lavoro.

L'amore è importante per noi, ma anche il lavoro è una componente della nostra vita fondamentale per la nostra realizzazione, sia a livello economico che a livello personale; allora perché dobbiamo essere noi a rinunciare a una delle due cose, agli uomini è mai toccata questa scelta?

Mettiamo l'uomo nella nostra situazione: deve essere sempre in forma, sempre allegro, ci deve far divertire ma darci anche un senso di sicurezza, essere tenero ma anche focoso, deve portarci fuori a cena ogni qual volta lo desideriamo e venire con noi quando facciamo shopping (senza lamentarsi quando gli chiediamo un parere o li trasciniamo per 25 negozi!) e molte altre cose ancora. Sono sicura che di uomini così c'è ne uno ogni 1.000, sempre se siamo fortunate!

Eppure noi dobbiamo essere mamme, donne fatali, persone che lavorano, tutto insieme. Ci proviamo, ma quanto è dura!

Zoe Price

 

Chiudi il giornale chiedendoti se anche lei abbia incontrato dei tipi così mammoni, tu non sei così, infatti vivi da solo e sai gestirti benissimo, anche se il mangiare della tua mamma pochi lo battono!

Avrà scritto l'articolo in base alla sua esperienza personale o si è basata su delle direttive del suo direttore, no direttrice, visto che è un giornale di donne, sarà sicuramente una donna!

Sabato mattina non ho gli allenamenti, potrei andare in redazione così leggo l'articolo e posso rivedere Zoe, anzi la chiamo e glielo chiedo se è libera; guardi l'orologio sono già le 22:15, forse è un po’ troppo tardi per chiamarla, potrebbe già dormire oppure sarà con qualcuno, con un uomo, ti suggerisce una vocina dentro di te.

È meglio andare a dormire, l'indomani chiamerai Zoe e chissà mai, forse non sarà l'ultima volta che la vedrai, almeno così speri, ti stai dirigendo verso la camera da letto quando squilla il telefono.

"Chi diavolo è a quest'ora?" domandi ad alta voce. "Pronto?"

"Paul, sono la mamma"

"Mamma, come stai?"

"Bene, e tu? Mangi abbastanza? Chissà che schifezze ingurgiti! Quando vieni a casa?"

"Mà! Non ti preoccupare, mangio bene e poi per venire a casa devo aspettare che finisca il campionato. A proposito lo sai che ore sono qui a Londra?"

"No" ti risponde tua madre con voce innocente, sa già che ti ha telefonato in un orario non troppo consono ma purtroppo lei non ci ha mai capito niente del fuso orario.

"Lascia stare, sei ancora in un orario decente, stavo andando a dormire."

"Fai degli allenamenti troppo duri!"

"Non sei mai venuta ad assistere, come fai a saperlo?"

"Ho appena visto un programma, che mostrava come si allenano le squadre europee, sai hanno parlato anche di te, oltre a Holly Hutton, Benji Price e Tom Becker. Sono così orgogliosa!" senti che sta per cominciare a piangere.

"Mamma non piangere, non sono in guerra. Passami papà che lo saluto"

"Va bene, però devi farti sentire più spesso, ci manchi!"

"Anche tu mi manchi mamma." Rispondi dolcemente.

"Ti passo tuo padre!"

"Pronto Paul?"

"Come stai?" chiedi, dopo che ha avuto un infarto, sei sempre un po’ preoccupato per le sue condizioni di salute.

"Bene, da quello che ho visto in tv, stai andando alla grande, sono fiero di te!"

"Grazie, papà comunque faccio quello che posso"

"Paul, ti devo lasciare, tua madre ha cominciato a piangere, come fa sempre quando ti chiama!" dice sconsolato e divertito allo stesso tempo.

"Va bene, ci sentiamo"

"Ciao, figliolo e tieni alto il nome dei Diamond!"

"Lo farò, papà!" attacchi ma ti assale un po’ di nostalgia, per i tuoi genitori, per la tua casa ma soprattutto per i pranzetti che ti prepara tua madre. Sorridi rendendoti conto che forse anche tu sei un po’ il cocco di mamma.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

CAPITOLO 4

Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensito, vi consiglio di leggere le storie di Luxy, Stormy, Meiko. Ragazze vi ringrazio per il continuo incoraggiamento che mi date!

*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-

Leggi per l'ultima volta l'articolo, sei soddisfatta e ti dirigi verso l'ufficio di Kay per presentarglielo, bussi e sentì la voce imperiosa di Kay che ti dice di entrare.

La osservi mentre parla al telefono, i capelli raccolti in una coda, trucco pesante e orecchini giganteschi, veste sempre un po’ strano e con i colori disparati. Ma è sempre una donna molto bella, non dimostra i suoi 46 anni, salutista convinta, cibi sani e sport è il suo motto.

Sta litigando nuovamente con Brian, il responsabile della stampa, sono eternamente in conflitto quei due, ti fa cenno di accomodarti e dopo qualche minuto di parole grosse, attacca.

E cambia improvvisamente, il sorriso luminoso e la voce tranquilla hanno sostituito, la donna di prima che sembrava più una scaricatrice di porto, che la direttrice di un affermato giornale.

"Ti ho portato l'articolo su Paul Diamond." Le dici porgendole il foglio.

"Bene, leggiamo un po’!" inforca gli occhiali da vista e inizia e leggere il tuo articolo, non lascia trasparire neanche un sorriso e una smorfia, professionale fino in fondo.

"Ottimo, come sempre. Chissà chi sarà questa misteriosa ragazza, non sei proprio riuscita a fargli dire qualcosa di più."

Cerchi di trattenere l'imbarazzo "No, aveva la bocca cucita, non sono riuscita a farlo parlare. Hai già visto le foto che ha Zack?"

"Sì e devo dire che quella tu e Paul Diamond siete insieme è venuta veramente bene" ti dice Kay sorridendo.

"Potrei averla, sai non capita tutti i giorni di fare una foto con un giocatore famoso!" dici mettendola sul ridere, non deve capire che tu ci tieni veramente a quella foto.

"Sì, anche perché alle lettrici non penso che piaccia una foto dove il loro beniamino e con un'altra! Mi ha detto Zack che Diamond verrà qui per visionare l'articolo."

"Infatti, mi deve chiamare. È meglio così, risparmiamo tempo e poi le ragazze saranno contente" dentro di te però sai che la più felice di vederlo sei tu.

"Per me non ci sono problemi, però mi devi avvisare quando viene, devo fargli firmare un autografo per Rob."

"Credo che tu figlio ne sarà felice"

"L'importante è che non piombi qui in redazione con i suoi amici, come ha fatto l'ultima volta" dice Kay cercando di sembrava seccata.

"Che ridere, quei ragazzini si sono appiccicati a Britney Spears come se fossero delle cozze su uno scoglio!"

"Non mi sono mai vergognata tanto in vita mia" ammette Kay poi scoppia a ridere ricordando la scena.

Guardi l'orologio, hai appuntamento per pranzo con Jason "Kay, vado se no faccio tardi"

"Un appuntamento?" ti chiede curiosa

"Sì, con Jason"

"Prima o poi me lo devi far conoscere"

"Kay, stiamo uscendo insieme da poco più di tre mesi, non ti sembra di correre troppo?"

"Se fosse quello giusto me lo avresti già presentato" ti dice schietta.

Rimani di sasso, in un attimo ha espresso le tue paure, ti alzi e la saluti, devi uscire a prendere una boccata d'aria e poi Jason ti aspetta, lui odia i ritardatari.

Come al solito hai perso la metro, prendi quello dopo ma ormai sai che arriverai in ritardo, guardi nuovamente l'orologio sperando che le lancette tornino indietro ma ti devi rassegnare. Arrivi trafelata al ristorante, dove Jason ti sta aspettando, lo vedi picchiettare le dita sul tavolo, segno di impazienza.

"Scusa, ho perso la metro" ti giustifichi.

"come sempre, ormai sei cronica" ti dice un po’ seccato.

"Ho ritardato di 10 minuti, non è la fine del mondo" protesti.

Lo vedi scuotere la testa e fare un sorriso "Non c'è problema, e che oggi sono un po’ nervoso, sto per concludere un contratto importante e la cosa mi sta snervando."

Lo guardi, l'abito grigio chiaro, la maglietta nera sotto la giacca lo rendono elegante ma con un pizzico di sportività, alto, capelli corti castani e occhi verdi. Il classico bel tipo, e con un fisico niente male, vi siete incontrati per caso, tu stavi scrivendo un articolo sulle donne in carriera e dovevi intervistare sua madre, la proprietaria di un famoso atelier di moda.

Lui ha attaccato subito bottone e dopo averti estorto un biglietto da visita ti ha tempestato di domande fino a quando hai accettato di uscire con lui; da quel giorno sono passati tre mesi e continuate ad uscire insieme, non hai ancora capito se siete insieme o è solo una frequentazione occasionale in attesa del vero amore. A letto avete una bella intesa, ma tu gli vuoi bene e basta non ne sei innamorata, ti domandi cosa prova lui nei tuoi confronti.

"Zoe mi stai ascoltando?"

"Scusa, stava guardando quanto sei carino oggi"

"Grazie" ti risponde pavoneggiandosi.

Il pranzo continua con degli argomenti banali, parla soprattutto lui, del suo lavoro, dei suoi successi.

All'improvviso il tuo cellulare inizia a squillare, Jason ti guarda arrabbiato.

"Mi piacerebbe che quando stai con me spegnassi quel dannato cellulare, io lo faccio!" ti dice stizzito.

Sei mortificato ma quando rispondi al cellulare non ti interessa più di quello che sta dicendo Jason.

"Pronto"

"Zoe, ciao, sono Paul"

Oh mio Dio! Non adesso, non davanti a Jason! Pensi agitata "Ciao, come stai?" chiedi cercando di rimanere formale.

"Bene, volevo avvisarti che domani posso venire in redazione, diciamo verso le cinque del pomeriggio, a te va bene?"

"Sì, è perfetto." Rispondi sinteticamente, accorgendoti però che stai arrossendo come un peperone.

"Sono felice di rivederti"

"Anch'io" rispondi, sentendoti avvampare ancora di più.

"Mi sembri a disagio, sei in compagnia?"

"Sì, infatti adesso devo proprio attaccare, a domani"

"A domani"

Senti il click del telefono, aspetti un attimo a posare il cellulare, come farai a giustificarti con Jason? Prendi il coraggio a due mani. "Era Paul Diamond, il calciatore. Ieri l'ho intervistato e deve venire in redazione a leggere l'ultima bozza per dare l'approvazione." Lo dici tutto d'un fiato, in fretta, troppo in fretta.

"Gli dai del tu, bella confidenza con uno con cui hai parlato per meno di un ora"

"A dire la verità, ci siamo conosciuti da ragazzi, lui è un amico di mio cugino Benji"

"E domani lo rivedi"

"Ma è per lavoro, io non faccio queste storie tutte le volte che ti vedo tastare una modella!" adesso sei veramente arrabbiata.

"Precisiamo che io non tasto le modelle, io sistemo gli abiti che indossano!"

"Va bene, piantiamola qui. Non ho voglia di rovinarmi il pranzo" dici ma ormai l'appetito ti è passato, non capisci tutte quelle storie da parte di Jason. In verità sei agitata perché non vedi l'ora di rincontrarti con Paul.

 

Lo sapevo è occupata, perché diavolo pensavo che potesse ancora libera, dopotutto è una bella ragazza e ha tante qualità, perché avrebbe dovuto aspettare uno come me? Adesso chiamo Benji e cerco di indagare un po’.

Cerchi il numero di telefono del tuo vecchio amico, componi il numero con il prefisso per la Germania, risponde Patty.

"Pronto?"

"Ciao Patty, sono Paul come stai?"

"Paul che sorpresa, sto benissimo. E tu, da quando sei a Londra non ti sei ancora fatto sentire, come sta tuo padre?"

"Mio padre sta bene, e se devo dirti la verità sono stato un po’ preso in questo periodo. Benji è in casa?"

"No è ancora agli allenamenti, ti posso aiutare io?" chiede Patty premurosa.

"Forse, sai ho visto Zoe."

Patty rimane un attimo in silenzio, sorride ricordando tutte le volte che Zoe chiedeva di Paul e viceversa.

"Patty ci sei?"

"Sì, hai visto com'è diventata bella?"

"E' magnifica, a questo proposito, sai insomma se.. se esce con qualcuno. So che siete molto affiatate."

"So che da circa tre mesi esce con un certo Jason, ma non penso che sia una cosa seria, almeno per lei. Non né è innamorata, secondo me sta ancora aspettando il suo principe azzurro."

"Non puoi saperlo con certezza, insomma se sta con questo tipo un motivo ci sarà, grazie dell'informazione, salutami Benji." Attacchi frustrato, per colpa della tua indecisione te la sei fatta fregare sotto il naso. Ma se quello che ha detto Patty è vero forse ho un possibilità, durante l'intervista mi è sembrata imbarazzata, come se fossimo tornati indietro nel tempo, devo sapere come stanno le cose tra lei e quel Jason. Sei non è innamorata di lui, farò di tutto per averla! Si sa che in amore e in guerra tutto è lecito.

Ti alzi e con euforia di prepari per uscire, devi acquistare un piccolo pensiero per lei, devi fare in modo che ti abbia sempre in mente, pensa Paul una cosa che una donna non si toglie quasi mai, vediamo.. trovato! Prendi le chiavi della macchina e esci velocemente dal tuo appartamento, è iniziato il piano di riconquista.

Quando Benji rientra, trova sua moglie vicino al telefono con un sorriso strano sulle labbra.

"Cosa sta succedendo?" chiedi curioso.

"Cinque minuti fa ha chiamato Paul, e mi ha detto che ha rivisto Zoe."

"Ti ha chiesto se è occupata?"

"Sì e quando gli ho detto che usciva con quel Jason, per poco non sveniva al telefono"

"Quei due si stanno rincorrendo da dieci anni, riusciranno finalmente a capirsi?"

"Speriamo, se no ci aspettano delle telefonate ad ogni ora del giorno.."

".. e della notte!"

Non riesci ad addormentarti, pensi che domani rivedrai Paul e adesso lui sa che stai con un altro, ma diavolo perché devi farmi dei problemi? Non ci vediamo da dieci anni e non per volere mio, all'improvviso rispunta e pretende di avermi a disposizione! Non sono un oggetto anche se mi piacerebbe tanto che mi stringesse come un cuscino. Sono proprio fusa! Cosa diavolo vado a pensare? Ma se lui vorrebbe davvero me? Se anche per lui e come tanto tempo fa? Come mi dovrò comportare domani pomeriggio, anzi no questo pomeriggio visto che sono le 2 del mattino! Devo dormire, devo essere me stessa come sempre, e poi domani mattina devo alzarmi presto per andare dal parrucchiere e dall'estetista.. oh dio vado a farmi bella per lui, sono proprio un caso irrecuperabile!!!

Perché non riesco a dormire? Devo solo andare in redazione leggere l'articolo e chiedere con voce disinteressata se possono darmi la foto che mi ritrae con lei. Come minimo ci ricamano sopra chissà quale storia, gli altri non possono sapere del nostro passato. Però mi piacerebbe avere una sua foto, fino ad oggi ho avuto solo il suo ricordo. Come mi vesto? Insomma non devo fare brutta figura. Paul sei un caso disperato da quando ti preoccupi di come ti vesti? Devi dormire, se no domani avrai due belle occhiaie da zombie; dopo Zoe ti ride dietro. No!!! Ancora lei, non devo pensarla, devo dormire, devo dormire!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

Ti osservi nuovamente allo specchio del bagno della redazione, ti stai detestando, perché cavolo non sei riuscita a dormire? Osservi le occhiaie, sembra che ti hanno pestato e adesso hai due occhi neri, perché devo sembrare uno zombie proprio oggi? Tra meno di mezz'ora arriva Paul e devo farmi un vero e proprio restauro, mi conviene muovermi. Prendi della tua borsa un astuccio, cominci con il fondotinta, le occhiaie sono momentaneamente coperte, matita, un filo di ombretto, maledizione ho dimenticato il lucidalabbra! Esclami ad alta voce, ti osservi allo specchio per l'ultima volta, un po’ hai rimediato, vedi entrare le tue colleghe per darsi un'ultima aggiustata prima che arrivi lui. Le gonne troppo corte, le camice con un bottone in più aperto e magliette con scolli vertiginosi; ti chiedi perché hai messo un paio di semplici jeans e un maglioncino rosa, i capelli sono sciolti ma trattenuti da una fascia nera. Ok sono i tuoi jeans preferiti e il tuo maglione portafortuna, ma in confronto a loro sembri così ordinaria.

Scuoti la testa cercando di cancellare quei pensieri, non avrà occhi che per loro, sono molto più belle di mano e faranno a gara per stargli vicino. Devo smetterla di pensare a lui è solo un uomo, sì solo un uomo.

 

Sei in anticipo, ma non importa, aprì la porta che da alla redazione di Cosmopolitan, l'ufficio è luminoso e pieno di donne che appena ti vedono si catapultano verso di te, pensi che faresti meglio a scappare ma cerchi di farti forza e sorridi. Accetti di firmare autografi e senti qualche mano che tasta il tuo didietro, cerchi Zoe con lo sguardo ma non la vedi, all'improvviso la massa di donne viene spazzata via da una specie di comandante in gonnella.

"Ragazze! Basta! Che figura ci stiamo facendo? Il sig. Diamond è un ospite, e poi siamo qui per lavorare, ognuno al suo posto!"

Osservi il vestito colorato, lungo e largo, una massa di capelli indefinita, quella donna è proprio strana!

"Sig. Diamond, mi scuso per le mie collaboratrici, sono Kay Richardson, la redattrice."

"Piacere di conoscerla sig.ra Richardson."

"Kay per favore, se no mi sento troppo vecchia, venga si accomodi nel mio ufficio Zoe la sta aspettando lì"

"Lei mi chiami Paul"

Sorridi, ecco dov'era finita, segui la donna lungo tutto l'ufficio fino alla porta in fondo, sentì gli sguardi di quelle donne su di te, sei un po’ imbarazzato ma cerchi di non darlo a vedere. Hai visto tutte quelle gonne un po’ troppo corte e le scollature un troppo esagerate, l'avranno fatto per te o si vestono sempre così? Stai seguendo Kay come un cagnolino al quale è stato promesso un regalino e per te il tuo regalo è Zoe, quando la donna apre la porta, la vedi di schiena, è accanto alla finestra e sta osservando la strada sottostante.

"Zoe, il Diamond, cioè Paul è arrivato"

Si gira e tu rimani di sasso, è così bella nella sua semplicità i jeans azzurro chiaro sono stretti sulle cosce e si vanno ad allargare verso il basso, la vita bassa hanno l'aria vissuta, il maglioncino rosa non riesce a coprire del tutto quello che la vita bassa dei jeans lascia scoperto. Lo scollo del maglione mette in evidenza il collo aggraziato, resti senza parole, ti sorride e ti si avvicina.

"Ciao Paul" continui ad osservarla, lei arrossisce.

"Ciao" resci a dire solo quella parola.

Kay intuisce che c'è sotto qualcosa e cerca di togliere entrambi dall'imbarazzo, poi avrebbe indagato.

"Paul ecco l'articolo, sono sicura che le piacerà, Zoe è una delle migliori."

"Lo so" rispondi sorridendole, prendi in mano l'articolo e inizi a leggerlo, scritto con cura evidenzia pienamente il tuo carattere un po’ timido, c'è anche l'accenno che riguarda a lei ma è lasciato molto vago. Senti i suoi occhi su di te, vorresti alzarti e prenderla tra le braccia, ma resisti, leggi l'articolo fino alla fine poi lo riconsegni a Kay.

"Ottimo è scritto veramente bene, ma non avevo dubbi Zoe è sempre stata una ragazza in gamba."

Kay ti osserva con sguardo interrogativo "E' sempre stata?"

"Sì, ci siamo conosciuti circa 10 anni fa, ma è stata un amicizia di pochi giorni."

"Davvero, Zoe non me lo avevi detto!" esclama Kay, guarda Zoe come se volesse mangiarla.

 

Perché non ha tenuto la bocca chiusa? Adesso Kay mi sbrana perché non le ho detto la verità! Che stupido adesso devo riuscire a rabbonirla.

"Non era rilevante io e Paul ci siamo conosciuti grazie a mio cugino, Benji avevo passato un po’ di tempo in Giappone e loro due giocavano nella stessa squadra."

"Comunque potevi dirmelo, la nostra Zoe è così riservata, pensi che ho scoperto per puro caso che era la cugina di Benji Price."

"Le mie parentele di certo non hanno aiutato la mia carriera, sono quella che sono perché penso di essere in gamba" ribatti stizzita, sei stanca di essere additata come una raccomandata solo perché sei una Price.

"Zoe, non ti arrabbiare, io so quanto vali" ti dice Kay cercando di sbollire il tuo momento di rabbia.

"Ho letto qualche tuo articolo, concordo con Kay sei molto in gamba!" aggiunge Paul.

Ha letto i miei articoli! Perché? Ti chiedi poi la voce di Kay ti distrae.

"Vuole vedere le foto?" dice rivolta a Paul.

"Certo, anzi se mi consente una richiesta, vorrei avere una copia della foto che ho fatto con Zoe."

Cosa!!!!! Perché vuole la nostra foto insieme, non può essere che è ancora interessato a me!! Arrossisci come una bambina scoperta a fare qualche marachella, mentre Kay sorride a 42 denti. "Certo, vado subito a dare disposizioni perché me ne facciano una." Si alza, vi lascerà soli per qualche minuto.

 

Non ci posso credere, l'ho chiesto e davanti a lei, cosa starà pensando adesso? Adesso siamo soli, devo riuscire a chiederglielo. La guardi sembra confusa, è così bella.

"Zoe ti dispiace se ho chiesto quella foto?"

"No, dopotutto ci sei anche tu" sembra imbarazzata e cerca di non guardarti, prendi fiato e spari la domanda velocemente "Vorresti venire a cena con me?"

Finalmente ti guarda negli occhi, perché non risponde? "In ricordo dei vecchi tempi?" ti chiede

"Sì in ricordo dei vecchi tempi" rispondi anche se sai che cercherai in tutti i modi di corteggiarla, devi convincerla e se serve quella piccola bugia, così sia.

"Va bene, tanto stasera non ho impegni"

"Non vedi il tuo ragazzo?" non vuoi sentire la risposta ma devi saperlo.

"Jason? Non è il mio ragazzo, sì ci frequentiamo ma…. Insomma stasera non lo vedo!"

 

Ho fatto una bella figura di merda, avrei dovuto dirgli che Jason è il mio ragazzo e che lo amo! Ma non è vero! Stasera andrò a cena con lui, e se succedesse qualcosa, ma cosa vado a pensare, saremo in un ristorante in mezzo a un casino di persone. Non saremo soli.

In quel momento rientra Kay che consegna la copia della foto a Paul, lui sorride sembra felice.

"Paul lei è davvero fotogenico, guardi anche queste, noi vorremmo inserirle tutte ma se qualcuna non è di suo gradimento la eliminiamo."

"Zack è stato davvero bravo, per me vanno tutte bene. Comunque per vedere l'effetto mi comprerò una copia del giornale."

"No, gliene regaliamo noi una copia, sono sicura che Zoe sarà felice di fargliela avere."

"Grazie, lei è veramente gentile" risponde Paul con un sorriso.

Dio quanto è carino, pensi osservandolo meglio, poi rivolgi la tua attenzione a Kay che ha appena ricevuto una telefonata, dagli insulti che sta dicendo capisci che sta parlando con Brian.

"Scusate c'è un problema devo proprio andare, ma prima Paul firmerebbe un autografo per mio figlio, sa è un suo grande fan."

"Certo, come si chiama?"

"Rob"

"Ecco qui, se vuole le manda un paio di biglietti per la prossima partita così fa un regalo a suo figlio" propone Paul, è anche tanto gentile.

"Davvero?? Rob mi benedirà fino alla fine dei miei giorni!" sorridi, Kay e suo figlio sono proprio una strana famiglia.

"Adesso vado, se non Brian mi rompe ancora di più le scatole, Paul è stato un piacere conoscerla, spero che torni a trovarci presto. Almeno per trovare Zoe che è una sua vecchia amica."

"Tornerò anche per salutarla"

Kay arrossisce, strano Paul deve aver fatto colpo anche sull'arcigna redattrice, la guardi uscire dall'ufficio poi senti le parole di Paul

"Allora a che ora passo a prenderti stasera?"

 

Stai aspettando che ti risponda non sembra molto contenta di uscire a cena con te, forse a paura di farsi della pubblicità, la guardi non riesci a toglierle gli occhi di dosso.

"Alle otto?"

"Perfetto dove abiti?" cavolo una penna devo scrivermi l'indirizzo so no me lo scordo come faccio di solito, eccola e qui c'è la carta pensi prendendo entrambe le cose dalla scrivania davanti a te.

"Lonegan Street, 15"

"Bella via, molto elegante, magari abiti anche nell'attico di qualche palazzo"

"In effetti" ti risponde, sei un po’ imbarazzato non vuoi che la prenda come un'offesa.

Decidi che è meglio andare prima di dire qualche altra cavolata "Adesso è meglio che vada" dici alzandoti, Zoe si alza anche lei e vi trovate così vicini, potresti baciarla ma non è quello né il luogo, né il momento. Le dai un bacio sulla guancia e poi esci, ti giri un'ultima volta "A stasera"

"A stasera" ti risponde Zoe sorpresa.

 

Pensavo che mi volesse baciare, baciare veramente non un bacio sulla guancia, forse sto solo facendo dei castelli in aria, però stasera saremo io e lui, sì in mezzo ad altre persone ma è come un tuffo nel passato. Devo decidere cosa mettere, non devo vestirmi troppo elegante ma non devo sembrare neanche una scopa. È meglio che vado a casa a riposare un po’, forse le occhiaie se ne andranno. Stai per uscire dall'ufficio quando Kay ti sbarra la strada, sei in trappola.

"Adesso ragazzina mi racconti tutto" dice spingendoti dentro.

"Kay non c'è niente da raccontare!" protesti però ti siedi.

"Secondo me invece c'è molto da dire, da come ti guardava, ti assicuro che ci sono molte cose che mi devi dire"

"Perché come mi guardava?" chiedi, sei curiosa.

"Come posso dire un mix tra desiderio e amore"

"Smettila di prendermi in giro, non è assolutamente vero!" protesti, non ti devi illudere.

"Va bene ho visto male, adesso sputa il rospo."

"Non c'è niente da dire, ci siamo conosciuti 10 anni fa, grazie a mio cugino Benji, mi ero trasferita momentaneamente in Giappone; a me è subito piaciuto e dopo un po’ di tempo anch'io non gli ero indifferente. Poi un pomeriggio mi ha baciata ma poi si è scusato dicendomi che ero solo una ragazzina, io mi sono sentita offesa così ho fatto le valigie e me ne sono tornata a Londra. Non l'ho più visto fino all'altro giorno." Finisci il racconto con un sospiro.

"Che storia romantica! Ma.. non dirmi che la ragazza di cui parlava, sei tu?"

"Ma no, figurati se posso essere io." Protesti cercando di salvare il salvabile.

"Tu non me la racconti giusta, quella ragazza sei tu e scommetto che prima o poi finirete insieme, così lasci quell'odioso di Jason."

"Kay, ma Jason non lo conosci neanche!"

"Ne ho sentito parlare, io ho molte conoscenze nel mondo della moda."

"Ti assicuro che sul lavoro è in un modo ma fuori e tutto l'opposto!" dici mentendo più a te stessa che a Kay.

"Sarà ma io ti vedo di più con Paul, accetta i consigli di una vecchia"

"Ma tu non sei vecchia" dici ridendo.

"Dopo i 40 anche tu ti sentirai vecchia, adesso fila a casa se non sbaglio stasera devi andare ad una cena"

"Come fai a saper.. hai origliato!" dici sorpresa.

"No, sono una veggente! Adesso fila e mi raccomando lunedì voglio il resoconto!"

"Vedremo!" dici uscendo dall'ufficio e correndo letteralmente a raccogliere le tue cose, a casa ti aspetta un bel lavoro di ristrutturazione personale, ti vedi già immersa in un bel bagno rilassante quando suona il cellulare.

"Pronto"

"Ciao, Zoe"

"Jason!"

"Sembri sorpresa."

"Bhe domani hai una sfilata e di solito sei sempre preso" dici con voce incerta.

"Per te li riesco a trovare cinque minuti, mi dispiace di lasciarti sola stasera, cos'hai in programma?"

Cosa gli dici adesso, pensa velocemente Zoe, pensa "Stasera esco a cena con delle mie colleghe"

"Sono contento, divertiti e non fare troppo tardi"

"Grazie e tu non lavorare troppo,"

"Va bene ci vediamo domani?"

"Sì" rispondi dopo qualche secondo attacchi, perché gli hai mentito? Non sarebbe stato meglio dirgli la verità? Accantoni quei pensieri e il tuo senso di colpa ed esci dalla redazione non hai tempo da perdere, i sensi di colpa li affronterai domani.

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Come sempre ringrazio tutte le persone che mi hanno recensito, grazie! Grazie! Grazie!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

Osservi il montone di vestiti sul letto, sei in panico sono quasi le 19.30 e non sai ancora cosa mettere, gonna? Pantaloni? Vestito? Se solo sapessi dove andate, alla fine osservi il vestito nero a sottoveste, semplice ottimo per qualsiasi occasione, opti per quello. Raccogli leggermente i capelli lasciandoli sciolti sulla schiena, almeno il viso è libero da fastidiosi ciuffi, un filo di trucco come sempre poi metti un paio di scarpe nere, con il cinturino alla caviglia, il tacco non è esageratamente alto. Ti guardi allo specchio, non male, l'orologio segna le 19.52, sorridi soddisfatta della tua rapidità, prendi con te un golfino nero per proteggerti dal freddo della sera, ti ricontrolli nuovamente, manca qualcosa…

"La borsa!" dici poi cominci a rovistare nuovamente nell'armadio e prendi una borsetta nera, piccola, forse troppo ti chiedi come farai a farci stare tutte le tue cose, però è quella la borsa giusta, ci farai stare tutto in qualche modo. Litighi per infilare il portafoglio, il cellulare, un pacchetto di fazzoletti di carta, ci stanno solo loro, all'improvviso senti il campanello, è puntuale come un orologio svizzero. Osservi tutto e ti catapulti al citofono.

"Sì?" domandi con voce calma.

"Sono Paul"

"Arrivo subito!" rispondi, corri allo specchio, i capelli sono a posto, il vestito anche, borsa, golfino, ok puoi andare, prendi l'ascensore e ti sembra che vada troppo piano, quando finalmente esci dal portone del palazzo lo vedi appoggiato alla sua auto sportiva, resti senza fiato, è a dir poco bellissimo. Indossa un completo grigio chiaro, la camicia bianca evidenzia il fisico scolpito, niente cravatta un tipo come lui porta i primi tre bottoni della camicia aperti. Cammini verso di lui lentamente, hai troppo paura di inciampare, non sarebbe bello fare una figura del genere all'inizio della serata!

"Ciao" ti dice con un sorriso che scioglierebbe anche un iceberg.

"Ciao" rispondi imbarazzata.

"Sei bellissima" lo penserà veramente o lo dice per circostanza?

"Anche tu stai molto bene" rispondi mentre inizi ad arrossire.

"Andiamo?"

"Certo, dove mi porti?" chiedi curiosa.

"E' un segreto!" risponde enigmatico, ti apre la portiera e ti fa accomodare un secondo dopo partite verso questa meta sconosciuta.

 

Quando l'hai vista uscire dal portone per poco non ti viene un colpo, bellissima, affascinante, sexy, ti sei trattenuto e sei riuscito a non correrle incontro a prenderla tra le braccia, avresti rovinato tutto, per questa sera hai altri piani. Tutto studiato al dettaglio, anche il fatto di essere super puntuale, infatti hai girato intorno all'isolato per quasi 20 minuti; adesso che è seduta al tuo fianco osservi il profilo delicato, tra voi è sceso un silenzio imbarazzato appena siete partiti, vorresti dirle mille cose ma non riesci a spiaccicare parola, finalmente è lei a rompere il silenzio.

"Non vuoi proprio dirmi dove stiamo andando?"

"A dire la verità siamo quasi arrivati"

"Ma questo è un quartiere residenziale, non penso che ci siamo ristoranti"

"Uno c'è! Aspetta e vedrai" speri solo che non si arrabbi per quello che hai preparato, dopo pochi minuti parcheggi l'auto e conduci Zoe verso il tuo appartamento, lei non dice una parola, sei convinto che ha intuito qualcosa ma speri che non reagisca male.

Bussi alla porta e un cameriere viene ad aprire.

"Signori, benvenuti, vi accompagno al tavolo" dice in tono professionale, con tutto quello che hai pagato per organizzare tutto!

Zoe ancora non parla, si siede al tavolo e ringrazia il cameriere poi ti guarda "Scommetto che questo è il tuo appartamento"

"In effetti sì. Ho pensato che se fossimo andati in un ristorante avrebbero potuto esserci dei paparazzi a disturbarci e ci avrebbero rovinato la serata, così ho fatto venire il ristorante qui."

"Tu sei pazzo! Avrai speso una fortuna!" dice ridendo.

"Ne è valsa la pena, solo per vedere il tuo sorriso" dici schietto.

Leggi nei suoi occhi un po’ di incredulità, devi farle capire che non la stai prendendo in giro, ma più tardi adesso stanno per servire l'antipasto.

 

Guardi Paul che sta parlando con il capo-cameriere, la cena è finita era tutto gustoso, a base di pesce come piace a te, è stato tutto così perfetto e magico, adesso però i camerieri se ne andranno e noi due resteremo soli, ho paura ma al tempo stesso non vedo l'ora.

"Pensierosa?" ti chiede.

"Stavo ripensando a questa ottima cena, sei stato veramente bravo ad organizzare tutto in così poco tempo"

"Ogni tanto essere un calciatore famoso ha i suoi vantaggi"

"Quello è vero"

"Sai questa palazzina di sopra ha un terrazzo bellissimo, vedi la città tutta illuminata. Ti andrebbe di andare su?"

"Certo, resto sempre affascinata da una bella vista." Dici, ti sembra di essere in un film, tu e lui con un paesaggio romantico alle spalle, ti prende la mano e lo lasci fare, non ti lascia neanche mentre fate la scale, senti il calore di quella mano irradiarti tutto il corpo, sei in trepidazione.

Quando finalmente puoi osservare la città che si estende sotto i tuoi occhi, rimani senza fiato è bellissima come sempre, un leggera brezza ti fa rabbrividire e senti Paul che ti si avvicina da dietro e ti posa la sua giacca sulle spalle, ti volti per ringraziarlo e ti ritrovi il suo viso così vicino è un attimo le vostre labbra si incontrano, è un bacio forte, passionale, sentì le sue braccia intorno alla vita che ti stringono in una morsa, le tue mani stringono la sua camicia. Quando vi staccate restate a guardarvi occhi negli occhi, abbracciati non sai cosa dire o fare, l'unica cosa che sai in quel momento è che vorresti che durasse per sempre.

"Non ti ho mai dimenticata" ti dice.

"Neanch'io" rispondi.

"Torniamo giù?" ti chiede, annuisci anche se non sai cosa aspettarti, lo segui docilmente, con lui andresti dappertutto.

 

L'hai baciata e ti sei sentito così vivo, come non ti succedeva da tempo, adesso siete tornati in casa e la osservi mentre appoggia con amore la tua giacca, le accarezzi il viso e la baci di nuovo, ti risponde con passione e dolcezza, in un attimo siete sdraiati sul divano, lei sotto di te è così piccola la accarezzi lungo tutto il corpo, senti le sue mani che slacciano la camicia e ti accarezzano il torace.

"Ti voglio!" gli dici.

"Anch'io Paul" ti risponde guardandoti negli occhi, nei suoi leggi passione, desiderio e amore? Forse.

All'improvviso il suono di un cellulare, senti Zoe irrigidirsi sotto di te, è un attimo e tra le tue braccia non c'è più la donna passionale di qualche istante prima.

"Jason!" esclama a bassa voce, ti alzi irritato lasciandola libera di rispondere, maledizione quello stronzo doveva proprio chiamare? Ha rovinato tutto, tutto! Ti riallacci la camicia, già sai come finirà adesso, la senti confabulare una stupida scusa, per non aver risposto alle chiamate precedenti, lei gli aveva inventato una palla. Quando rimette il telefono nella borsa, ti osserva con aria sperduta, i capelli ormai liberi, le cadono lungo il viso arrossato dai baci, il vestito sciupato, vorresti riprenderla tra le braccia e baciarla di nuovo, dappertutto. Ma sai che non finirà così la serata.

"Paul.."

"Ti riporto a casa io o ti chiamo un taxi?" chiedi gelido.

"Forse è meglio un taxi." Dice, tu fai come ti ha chiesto le chiami un taxi e poi la vedi andare verso il bagno, sicuramente per darsi una sistemata. Sei arrabbiato con lei, no con quel Jason, ma non ti arrendi così facilmente, questa sera mi hai dimostrato che per me provi ancora qualcosa, non puoi cancellare quello che provi, sarebbe come annullare te stessa. Ho atteso dieci anni, ho ancora tempo e pazienza a mia disposizione.

 

Vorresti piangere, stavi per tradire Jason, ma volevi farlo! È stata solo lussuria, pura e semplice lussuria! Pensi cercando di giustificare il tuo atteggiamento. Ma dentro di te sai che non era così, anche se non sei ancora pronta ad ammetterlo. Respiri forte ed esci dal bagno, vedi Paul sul balcone, ha in mano un bicchiere di brandy.

"Paul io.." non sai cosa dire.

"Non dire niente ti prego" dice poi si gira verso di te "sappi solo che noi due siamo legati da sempre, potrai continuare a negarlo a te stessa ma per quanto?"

Abbassi lo sguardo imbarazzata, non sai cosa rispondere, quello che dice non è vero! Non è vero!

"E' arrivato il taxi!" dice Paul vedendo l'auto fermarsi sotto l'edificio.

Non saluti neanche, prendi la borsa e corri verso l'ascensore, vuoi solo scappare da lui, dai tuoi sentimenti, da te stessa. Sali sul taxi e cerchi di trattenere le lacrime che però iniziano a scorrere silenziose sul tuo viso, perché sto piangendo? Dopotutto ho fatto bene ad andarmene, è stata la cosa giusta! Non potevo tradire Jason, lui non l'avrebbe mai fatto. Ma allora perché sto così male? Perché ho questo dolore dentro?

 

Stai ancora osservando la porta, da poco Zoe è uscita, avrei dovuto fermarla? Per dirle cosa, Jason non è l'uomo per te, io sì! Finché non chiuderà con Jason non potrà essere mia, è troppo leale verso gli altri, se lei non riesce a capire la verità vorrà dire che dovrò fare qualcosa io per far cambiare le cose. Lo sguardo ti cade sulla sedia dove era seduta Zoe e vedi che ha dimenticato il golfino, un buon protesto per rivederla, devi avere pazienza e cercare di riconquistarla. Riconquistarla! Non avevo mai visto la questione sotto questo aspetto, era già mia e adesso devo fare di tutto perché lei si renda conto che sono io l'uomo giusto. Devo informarmi un po’ su questo Jason, voglio capire com'è questo tipo. Meglio se vado a dormire, oggi è stata una giornata troppo complicata.

 

Dopo l'ennesima tazza di tisana tenti di nuovo di tornare a letto ed addormentarti, ma il sonno non viene e quando sembra che ti stai addormentando senti di nuovo le mani di Paul che ti accarezzano, le sue labbra che ti baciano, il suo sguardo pieno di passione. Riapri gli occhi non puoi andare avanti così, cosa avrei dovuto fare? Continuare? Io ho degli obblighi verso Jason, devo e voglio rispettarli, non può esserci futuro per me e Paul, lo so. Invece per Jason non è solo passione, lui mi vuole veramente bene, non ha mai provato a portarmi a letto ha detto che devo essere pronta anch'io. Lui mi rispetta, invece Paul, maledizione! Anche lui non ha fatto niente che io non volessi. Lo volevo! Volevo fare l'amore con lui, volevo essere sua, con Jason non ho mai sentito questa esigenza, ma con Paul è tutto così naturale… cosa devo fare?

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO7

CAPITOLO7

Ringrazio Luxy, Stormy, Meiko, Scandros insomma tutti quelli che mi hanno recensito, devo confessarvi che non so come andrà a finire la storia, l'ispirazione mi viene giorno per giorno!

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"Zoe non ti immagini neanche che imbecilli mi sono ritrovato tra i piedi! Stasera c'è la sfilata ed è ancora tutto da finire!" Jason si stava lamentando di tutto e tutti dal momento in cui ti aveva visto entrare nell'atelier.

"Sono sicura che stasera sarà tutto perfetto" gli dici più per farlo stare zitto che per convinzione.

"Speriamo, adesso devo andare. Questa tua improvvisata mi ha fatto molto piacere, pensavo che dopo la serata bagorda con le tue amiche saresti stata a letto fino a tardi"

Per poco non ti viene un colpo "Bagorda? Ma che dici, sai che sono un tipo che non ama gli eccessi!" dici cercando di non apparire troppo bugiarda.

"Lo so ma ogni tanto ti farebbe bene lasciarti andare"

Ripensi a come ti sei lasciata andare tra le braccia di Paul e dici tristemente "E' meglio se ci penso due volte prima di fare qualcosa!"

Jason non ti ha sentito è troppo preso ad osservare un ragazzo con sguardo assassino.

"Jason è meglio che vado, sei troppo preso. Ci vediamo stasera"

"Te lo già dato l'invito, ti ho riservato un posto in prima fila"

"Grazie" rispondi non troppo convinta, non hai proprio voglia di assistere ad una sfilata di moda, fortunatamente Kay ha assegnato a Debby il compito di fare un articolo. Assorta come sei nei tuoi pensieri non ti sei neanche accorta che Jason ti ha dato un leggero bacio sulla guancia e si è dileguato all'inseguimento del ragazzo che aveva visto poco prima.

Ti rendi conto dopo qualche istante che sei lì in piedi da sola, decidi di tornartene a casa, non hai risolto niente.

Sono venuta qui con l'intenzione di dire a Jason quello che stavo facendo ieri sera, per chiedergli scusa ma è troppo occupato. "Non si neanche accorto che sei giù di morale" ti dice una vocina dentro di te Zitta! Tu non sai cosa voglia dire gestire tutto quel casino, domani con più calma ne parleremo.

La vocina dentro di te torna da dove era venuta ma sei inquieta, non riesci a tenerti tutto dentro, devi assolutamente parlare con qualcuno, Patty è la persona ideale. Corri a casa devi sentirla, solo per essere rassicurata, lei per te è come una sorella maggiore.

Componi il numero velocemente, ormai lo sai a memoria, risponde un Benji insolitamente euforico.

"Cugino! Ti hanno aumentato lo stipendio?" chiedi sarcastica, infatti lui percepisce già un compenso stratosferico.

"Zoe ma sei telepatica, Patty stava per chiamarti!"

"E' successo qualcosa?" chiedi preoccupata.

"No! cioè sì, insomma te lo dico io. Tra sette mesi diventerò papà!"

"E' fantastico!" urli rompendo un timpano a Benji.

"Se urli così, questo bambino avrà un padre sordo, adesso ti passo Patty, se non fra qualche secondo mi pesta. Ciao piccola"

"Ciao, papà!"

"Zoe!" senti la voce di Patty, è euforica.

"Patty è meraviglioso, un bambino. Speriamo che assomigli a te perché se prende da Benji caschiamo male!"

"Sono così felice, ho pensato che forse potresti passare qualche giorno con noi, qui ad Amburgo. Sai Benji è sempre fuori e adesso con le nausee.."

"Patty non devi neanche chiederlo, ho molte ferie arretrate, verrò a farti compagnia almeno per una settimana così potremo iniziare a fare un po’ di spese per il piccolo."

"O piccola! Mi hai chiamato per qualcosa in particolare o perché ti mancavo?" chiede Patty, riesce sempre a capire quando c'è qualcosa che non va.

"A dire la verità ho un piccolo problemino, ma te ne parlo quando vengo lì, è meglio parlarne a quattr'occhi"

"Come vuoi, fammi sapere quando arrivi"

"Il più presto possibile, ho bisogno di staccare un po’ la spina."

"Ti aspettiamo."

È quello che ci vuole, vado qualche giorno lontano forse mi schiarirò le idee, lunedì chiedo le ferie a Kay e prendo il primo volo, a Jason lo dirò stasera, sempre se avrà cinque minuti da dedicarmi. Che cavolo mi metto stasera?

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"Paul stasera vieni con noi?" ti chiede Pierce.

"Dove andate?" chiedi mentre ti stai allacciando le scarpe, l'allenamento del sabato fortunatamente dura solo mezza giornata e tu non eri proprio in vena oggi.

"Alla sfilata più importante della stagione, quella di Jason Atkins, tutta la squadra è stata invitata."

"Jason chi?" chiedi con noncuranza.

"Sei proprio un ignorante! Comunque dicono che esca con quella giornalista che ti ha intervistato!"

Ti alzi di scatto e con un sorriso strano accetti la proposta dei tuoi amici, che occasione insperata, ci sarà sicuramente Zoe e in più vedrai quella sottospecie di uomo di Jason, hai bisogno di capire cos'ha quel tipo che attrae tanto Zoe.

I tuoi amici sorridono sono sicuri che alla sfilata vedranno un Paul Diamond mai visto prima, sono curiosi anche di vedere meglio Zoe.

Esci dagli spogliatoi e ti dirigi velocemente a casa devi dormire un po’, hai passato la notte in bianco e gli allenamenti ti hanno distrutto. Fortunatamente a causa di una partita della nazionale inglese avrai un bella settimana di riposo davanti a te, ne approfitterò per stare un po’ di tempo con Zoe sempre se riesco ad avvicinarla. il suono del telefono ti distrae dai tuoi pensieri.

"Pronto?"

"Ciao Paul sono Patty"

"Patty è successo qualcosa?" chiedi preoccupato dalla telefonata della ragazza.

"Bhe sì, due cose, più che altro la prima è una curiosità"

"Dimmi sono a tua disposizione"

"Mi ha chiamato Zoe, tra di voi è successo qualcosa?" è diretta come sempre, diventi rosso come un peperone, fortunatamente lei non ti vede.

"Sì, diciamo di sì, ma non è finita come pensavo." Rispondi imbarazzato.

"Non sei obbligato a parlarne, Zoe non mi ha detto niente ha detto che era meglio se me ne parlava di persona."

Sei sorpreso, Zoe è partita? "Non dirmi che è partita per venire da voi?"

"No, non ancora ma passerà qualche giorno da noi, penso la settimana prossima."

"E te la chiesto lei di venire?" ti vergogni di quanto sei curioso.

"No, gliel'ho chiesto io, sai Paul aspetto un bambino e avevo voglia di un po’ di compagnia"

"E' stupendo! O mio dio Benji padre, stai attenta che non faccia cadere quella povera creatura la prima volta che la prende in braccio"

Senti Patty ridere ha una risata cristallina e ti contagia all'istante. "Pensa che voleva assumere una governante perché dice che adesso non posso fare più i lavori pesanti! E tutto matto!"

"Ne potresti approfittare, io lo farei"

"Tu pensa a Zoe, non mi ispira molto quel Jason, conto su di te, mi raccomando!"

"Grazie, nel caso che andasse male in questi giorni posso sempre venire anch'io ad Amburgo magari in un altro ambiente.."

"e senza Jason tra i piedi" aggiunge Patty

"Giusto! Adesso ti lascio riposare se no tuo marito appena mi vede mi accusa di manipolarti"

"Ciao Paul, fammi sapere"

"Contaci"

Bene Patty è dalla mia parte, se stasera dovesse andare male qualcosa la seguo in Germania e lì non ci sarà Jason o il lavoro o un qualsiasi altro pretesto stupido.

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Sei appena arrivata è già vorresti tornartene a casa, indossi paio di pantaloni neri a gamba larga e una canottiera di maglia rosa, un nastrino sotto al seno mette quest'ultimo in evidenza, i capelli sciolti. Indossi un paio di stivaletti neri con il tacco pressoché inesistente, hai deciso di vestirti comoda e a dire la verità vuoi passare inosservata.

Osservi le persone più importanti del jet-set londinese, attrici ed attori, cantanti, pezzi grossi della finanza con le mogli debitamente ingioiellate. Ti senti fuori posto, vorresti andartene a casa e farti un bella tazza di cioccolata bollente e spruzzarci dentro in chilo di panna; sai già che Jason lo vedrai solo dopo la fine della sfilata e anche lì sarà sommerso da un casino di persone, scorgi Debby tra la folla e la raggiungi almeno un viso amico.

"Ciao Debby, hai già fatto qualche incontro interessante?" chiedi cercando di sembrare felice.

"Zoe, finalmente una persona normale!" esclama.

"Ti senti anche tu fuori posto?"

"Almeno io sono qui per lavoro tu invece sei obbligata a startene in mezzo a queste galline con la puzza sotto il naso" sorridi felice di trovare qualcuno che la pensi come te.

"Tanto Jason non si accorgerà di me se non alla fine della sfilata" almeno speri.

"Ho sentito che verranno la maggior parte dei giocatori del Manchester United."

"Cosa?" hai urlato senza volerlo ma nella confusione se ne accorto solo Debby.

"Non lo sapevi, credevo che fossi amica di quel Paul Diamond"

"Diciamo che amici non è la parola giusta" rispondi non sapendo più come qualificare il tuo rapporto con Paul, non verrà non è il tipo che viene ad una sfilata e poi non può sapere che lo stilista è Jason. Pensi sperando di poter evitare un incontro imbarazzante, all'improvviso senti il mormorio di alcune donne accanto a te, ti volti verso l'entrata e lo vedi, è lì in mezzo ai suoi compagni, vorresti scappare all'istante.

"Zoe, mi dispiace lasciarti ma mi butto su quei gran bei ragazzi" ti dice Debby sfrecciandoti da parte a catapultandosi verso il gruppo, tu decidi di dirigerti verso il posto che ti è stato assegnato, in un caso su mille Paul si potrebbe sedere accanto a te.

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L'unico motivo per cui sopporti quella massa umana che ti sta sommergendo è Zoe, cerchi di vedere altro la cortina di persone che sono davanti a te, non sentì le domande che ti rivolgono hai solo un scopo: trovare Zoe. Ti liberi faticosamente da alcune donne che cercano di attaccare bottone e inizi a guardarti in giro in cerca di Zoe. I tuoi compagni ti osservano divertiti, per loro è un vero spettacolo vederti così incerto e in ansia, tu che sei sempre così sicuro in campo, ti raggiungono poco istanti dopo.

"Allora Paul, dov'è la tua amata?" chiede Pierce divertito.

"Non è la mia amata.. perché diavolo di rispondo non lo so!" rispondi seccato.

"Ragazzi, il nostro Paul è in difficoltà, diamogli una mano, troviamogli questa benedetta donna" propone Charles.

Senza darti il tempo di protestare vedi i tuoi amici che si sparpagliano per tutto l'atelier, poco dopo vedi Sean venirti incontro con un sorriso.

"Amico ho trovato la tua principessa! E seduta davanti al palco della sfilata. A proposito il posto alla sua destra è riservato per uno di noi, quindi se vuoi approfittarne"

"Grazie, per favore, cercate di non farmi fare brutte figure dopo. Sto cercando di portare a termine una conquista" dici, non sei mai riuscito ad essere così sincero con un tuo compagno di squadra. Ti dirigi verso il palco e la vedi seduta da sola, lo sguardo triste perso nel vuoto tiene in mano il cellulare ma più per far scena che per chiamare qualcuno.

Non si è accorta di te, chissà a cosa sta pensando, ti avvicini piano e ti siedi alla sua destra, la vedi alzare la testa e osservarti con lo stesso sguardo triste.

"Perché non mi lasci stare?" ti chiede.

"Lo dici ma non lo vuoi, pensi che questo Jason si davvero la persona giusta. Con lui hai provato le stesse cose che provi quando sei con me?" la stai attaccando duramente ma non sei riuscito a trattenerti.

La vedi titubare prima di scuotere la testa "No con te è tutto così… così speciale, forse troppo. E quando finirà questa magia cosa faremo?"

"Chi ti dice che finirà?" chiedi

"Mi ami?" risponde lei guardandoti finalmente negli occhi. Resti spiazzato, non lo sai, o meglio sai che lei è speciale per te, che ti fa sentire la persona più felice del mondo, ma non ti sei innamorato e non sai cosa si provi.

"Non lo so" vuoi essere sincero fino in fondo.

"Jason mi ama, lo so questa è una cosa che conta, con lui è tutto così razionale e sicuro."

"Va bene lui ti ama, ma tu lo ami o quello che vuoi è solo essere al sicuro?"

E' un continuo di domande su domande, da entrambe le parti ma dovete capirvi. "Io.. io gli voglio bene" ti risponde.

"No è abbastanza" rispondi sicuro.

"Per tutta la vita ho visto le persone a cui volevo bene andarsene lontano da me, i miei genitori, Benji e con te credi che sarà diverso, non posso permettermi di soffrire ancora, con Jason andrei sul sicuro."

"Da quanto lo conosci? A quanto risulta dalla chiacchiere che si dicono tre mesi, pensi di conoscere bene una persona dopo soli tre mesi che vi frequentate?"

"Se è per questo non conosco neanche te" sta cercando di non piangere, l'hai messa con le spalle al muro, ti dispiace farla soffrire ma devi, con lo coda dell'occhio vedi che le persone si stanno accomodando per l'inizio della sfilata; prendi la mano di Zoe e la appoggi sul tuo torace.

"Non so se ti amo, ma senti il mio cuore batte così solo per te"

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Senti il suo cuore battere veloce e ti sorprendi che batta in contemporanea con il tuo, togli la mano come se ti fossi scottata e lo guardi, è serio non ti sta prendendo in giro, vorresti scappare lontano da lui, dalle verità che ti ha detto e fatto capire. Nella tua vita sei sempre stata da sola ed hai paura di poter perdere anche Paul, preferisci di gran lunga non averlo che provare il dolore straziante di perderlo.

Senti le persone che parlano intorno a te, la sfilata sta per cominciare vedi dei ragazzi sedersi accanto a Paul e guardarlo con sguardo interrogativo, devono essere i suoi compagni di squadra, sembrano preoccupati per lui hanno visto lo sguardo duro e il viso stanco.

In effetti sembra che non abbia dormito, tu almeno hai nascosto le occhiaie con un po’ di trucco, ho desiderato così tanto Paul e adesso che è qui con me ho paura, paura che non sarà come immaginavo, che lo perderò. Ho paura di amarlo troppo, maledizione lo amo da sempre è questa la verità, lo amo ed ho paura.

Sei così assorta nei tuoi pensieri che non noti neanche che la sfilata è iniziata e che Paul sta guardando solo te.

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

Per prima cosa vorrei scusarmi per il ritardo con cui ho aggiornato la fanfic, purtroppo non ho avuto molto tempo libero tra le feste di Pasqua e l'organizzazione delle mie ferie estive. E sì quest'anno mi sono data da fare prima (Anche a versare l'acconto! L ). Ritornando alla fanfic ringrazio Luxy e Meiko che mi seguono sempre e mi incoraggiano, poi vorrei pregare chiunque di recensire la mia storia, mi piacerebbe leggere anche altri pareri (non mi offendo se sono negativi!) penso che potrei migliorare se riuscissi a capire se ci sono degli aspetti del mio modo di scrivere che non sono molto apprezzati. Grazie Betty

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Fra poco finirà la sfilata, già sento il suo sguardo su di me, devo andare da Jason e digli che vado a casa mi inventerò una scusa, non posso rimanere così vicino a Paul, anche adesso che sembro così calma vorrei lasciami andare, vorrei poterlo amare come merita ma la paura mi blocca, il mio è un amore troppo grande, un amore che può far male. Ecco Jason, devo riuscire a raggiungerlo prima che venga assalito dalle sue "ammiratrici".

Stai per alzarti quando sentì una mano che ti trattiene per il polso, ti volti e osservi Paul che impassibile ti fa risedere. Ma cosa vuoi da me? Pensi guardandolo con astio, ma non ti opponi e ti risiedi resti qualche secondo in silenzio, il tempo necessario perché la maggior parte delle persone si butti sul rinfresco e poi esplodi.

"Perché?" chiedi guardando la mano di Paul che stringe ancora il tuo polso.

"Perché cosa?" ti risponde senza neanche guardarti.

"Paul non fare il finto tonto, non mi puoi trattare come se fossi una tua proprietà! Accidenti, lasciami il polso, mi stai facendo male!" dici strappando il tuo polso dalla stretta di Paul.

"Non ti arrabbiare, non dirmi che volevi andare da quel damerino?"

"Certo, volevo andare a dirgli che me ne vado a casa…" ti zittisci, non avrà pensato che gli facessi una scenata in pubblico andando da Jason e dicendogli che mi importunava. La tua mente lavora veloce, ma ancora non riesci a comprendere in pieno il suo comportamento.

"Va bene andiamo" ti dice alzandosi e riprendendoti il polso, ti conduce fuori dall'atelier, tu dallo stupore non sei riuscita a spiaccicare parola. All'improvviso il freddo della sera londinese ti investe come un secchio d'acqua gelata, ti riprendi e inizi ad arrabbiarti veramente.

"Ma chi ti credi di essere! Stupido troglodita! Io voglio andarmene a casa da sola! Sola capito!"

L'hai spiazzato! Fai un mezzo sorriso sei riuscita a metterlo in difficoltà, aspetti la sua reazione.

 

Ha ragione mi sto comportando come uno stupido ma vederla alzarsi per andare da lui mi ha fatto ribollire il sangue, la osservi è così arrabbiata che hai paura che fra un po’ ti pesti, ne avrebbe tutte le ragioni. Come farai adesso a risolvere la situazione? Il silenzio che è sceso tra di voi non rappresenta nulla di buono, decidi di fare l'unica cosa possibile, ti avvicini a lei velocemente e la baci.

La senti opporsi ma la abbracci più stretta e finalmente si arrende senti che risponde al tuo bacio con tutta se stessa, si stringe di più a te in cerca di qualcosa che anche tu cerchi in lei, non vorresti lasciarla andare mai più. Quando finalmente vi osservate negli occhi, non vedi quello che avresti voluto, è spaventata.

"Perché hai paura di me?" la vedi titubante non vorrebbe risponderti.

"Io non ho paura di te. Ho paura di quello che provo per te"

"Spiegami cosa c'è di sbagliato tra di noi, perché io non riesco a capirlo"

"Sono io che sono sbagliata, scusami.. scusami" è un attimo, prima era lì tra le tue braccia e un attimo dopo è corsa via, perché scappi da me? Vorresti domandaglielo, anzi glielo devi domandare, ti stai dirigendo verso la tua auto ma poi ti ricordi che sei venuto in auto con Charles. Ritorni dentro l'atelier e cerchi i tuoi amici speri che qualcuno ti presti l'auto, neanche a farlo apposta ti scontri letteralmente con Jason.

"Scusi" dici cercando di andartene.

"Sig. Diamond quanta fretta!" esclama con voce odiosa, vorresti tanto prenderlo pugni.

"Ho avuto un problema e devo scappare"

"Ho saputo che abbiamo un'amica in comune" continua lui.

"Può darsi, adesso se mi vuole scusare.." Ti accorgi che sei in una zona isolata, come hai fatto a capitare lì?

"No, non la scuso. Anzi voglio solo dirti un cosa.." Ti si avvicina e ti accorgi che è ubriaco, il suo alito ammazzerebbe un toro " lei è mia! Ho dei progetti per lei, per noi." Venite interrotti da una voce di donna.

"Jason amore, ti sbrighi con il beveraggio? O vuoi far morire di sete la tua amante?"

Vedi Jason arrossire e poi osservi la donna che ha parlato è mezza nuda, si capisce cosa stessero facendo, in un secondo vedi Jason girarsi verso la donna e tirarle un ceffone.

"Stupida! Quante volte ti ho detto ti startene al tuo posto?" Vedi che cerca di infierire ancora sulla donna così intervieni e lo spingi da parte. "Tutto bene?" le chiedi.

"Bastardo hai fatto male al mio Jason!" ti dice scansandoti e andando verso l'uomo.

Robe da matti! Lui la mena e lei lo difende pensi approfitti della loro distrazione e te ne vai, non puoi permettere che quell'essere tocchi la tua Zoe, devi dirle anche questo.

Finalmente riesci a trovare gli altri "Ragazzi, non è che qualcuno mi può prestare la macchina?" chiedi con occhi speranzosi.

"Mi stai facendo pena, tieni - ti dice Sean lanciandoti le chiavi - prendi la mia auto."

"Non hai qualche problema per tornare a casa?" chiedi.

"Mi accompagna Debby, vero?" chiedi il Sean rivolto alla ragazza che ha vicino "Non ti dispiace?"

"Certo che no, una cosa Paul, Zoe è un osso duro ma se riesci a toccare i tasti giusti è tua"

"Grazie ma come fai a conoscerla?"

"Siamo colleghe"

"Ah, adesso è meglio che vado, grazie" dici sei veramente riconoscente verso i tuoi amici anche se sai che dovrai dirgli almeno qualche cosa appena li vedi.

 

Hai camminato per più di un'ora, sei stanca e le lacrime ogni tanto scivolano ancora lungo il tuo viso, arrivi davanti al portone e vedi Paul seduto sui gradini, sembra preoccupato.

"Cosa ci fai qui?" domandi mentre ti asciughi il viso.

"Dove sei stata?" ti chiede di rimando.

"A passeggiare"

"Ma sai che ore sono? Mi sono preoccupato a morte!" siete uno di fronte all'altra, lui ti sovrasta, senti dentro di te l'impulso di buttarti tra le sue braccia ma ti trattieni.

"Non ho bisogno della baby-sitter" rispondi secca.

Ti afferra per le spalle, non sai cosa aspettarti "Maledizione Zoe, se ti fosse successo qualcosa cosa avrei fatto io?"

"Paul, c'è Jason….."

"Jason un corno, quando sono rientrato nell'atelier l'ho trovato ubriaco e con un'altra donna e lui l'ha pure picchiata!"

"Non è vero. Non dire malignità, la tua è solo gelosia, tu non conosci Jason."

"E nemmeno tu, Zoe apri gli occhi, non ho bisogno di raccontarti delle storie per staccarti da Jason. Tu non lo ami, tu ami me!"

"Adesso sei anche arrogante, cosa cambia se ti amo, tu non lo sai cosa provi per me. Soffrirei di più." Rispondi senti le lacrime che ti pungono agli angoli degli occhi.

"Io ti rispetto, ti voglio, ogni volta che sono con te mi sento in strano, sono euforico, vorrei gridare al mondo quanto sono felice di stare con te. Se questo vuol dire essere innamorati allora sì, io ti amo!"

Non riesci a credere alle tue orecchie, era una dichiarazione? È un sogno o un incubo non riesci a capirlo, ma sei stanca di lottare contro te stessa, questa sera seguirò solo i miei sentimenti, non voglio pensare al domani, voglio vivere solo per questa notte.

 

Senti le resistenze di Zoe farsi sempre più deboli, le tue speranze si riaccendono quando la senti dire "Smettiamola di stare qui in strada, andiamo su da me" ti prende la mano e ti conduce verso l'interno dello stabile, appena entrate nell'ascensore iniziate a baciarvi, non sai come siete riusciti ad arrivare nell'appartamento di Zoe. Sai solo che adesso siete nella sua camera e la stai spogliando lentamente, la tua bocca si appoggia dove prima sono passati le tue mani, le tue carezze.

"Zoe sei così bella" dici la vedi guardanti incredula non è possibile, non si rende conto della sua bellezza. "E' così, sei la donna più bella che abbia mai visto" la vedi sorridere finalmente convinta.

"Lo pensi veramente?"

"Sì" rispondi poi la baci, ormai non avete più bisogno di parole.

Ti svegli lentamente, senti un peso che ti grava sul petto, aprì gli occhi e ci metti un attimo per ricordare tutto, osservi Zoe appoggiata a te che dorme ancora beatamente, le accarezzi dolcemente i capelli e poi con un dito segui il profilo del suo volto, il naso, le labbra, le sopracciglia.

"Perfetta!" dici sei felice come non lo sei mai stato, sei in pace con te stesso e con il mondo intero, all'improvviso senti Zoe muoversi accanto a te, la osservi mentre apre lentamente gli occhi e noti con divertimento il suo sguardo mentre ricorda la serata precedente è felice ed imbarazzata allo stesso tempo.

 

"Buongiorno" la voce di Paul ti fa svegliare del tutto.

"Buongiorno" rispondi, non ti sembra vero tutto quello che è successo. Ti accorgi di essere stretta a lui e Paul non ha intenzione di lasciarti andare. Hai una voglia matta di baciarlo e lo fai, credi di averlo sorpreso ma lo senti risponderti con passione, la vostra intesa è perfetta. Il vostro idillio viene interrotto dallo squillo del telefono.

"Ma chi è che disturba all'alba delle.. - guardi l'orologio- undici di domenica mattina?" domandi più a te stessa che a Paul. Rispondi al telefono seccata.

"Pronto!"

"Hey hai mangiato una tarantola!"

"Benji! Come mai questa chiamata?" la seccatura ti è passata velocemente e ti torna subito il buon umore.

"Ma ho interrotto qualcosa?"

"Sì! Cioè no!" arrossisci senza motivo e inizi a balbettare.

"Chi c'è lì con te?" il tono sembra arrabbiato.

"Benji sono grande e vaccinata, non c'è bisogno che mi fai ancora da baby-sitter"

"Passami Paul"

"Come fai a sapere che è Paul?" chiedi sorpresa.

"Chiamalo sesto senso, adesso passamelo"

"Neanche per sogno così cominci a rompergli l'anima con le tue prediche, piuttosto dimmi perché mi hai chiamato"

"Volevamo sapere quando arrivi, sai così vedo se riesco a prendere qualche giorno di riposo"

"Avevo intenzione di partire martedì.." dici, ma non vuoi stare lontana da Paul proprio adesso. All'improvviso Paul ti prende il cordless dalle mani e dice a Benji "Partiamo martedì, poi vi faremo sapere l'ora che arriviamo adesso se non ti spiace io e Zoe abbiamo da fare! Ciao!" attacca lasciandoti di stucco, poi stacca anche la spina del telefono.

"A che punto eravamo rimasti?" ti domanda con aria innocente.

Inizi a ridere pensando alla faccia di Benji e ai suoi tentativi di richiamare, poi abbracci Paul con trasporto "Vediamo, a che punto eravamo…ecco ci stavamo baciando" gli dici avvicinando il tuo viso al suo, lui ti ferma un attimo e dice:

"Zoe ti ho già detto che ti amo"

"Mi sembra di no, quindi se vuoi rinfrescarmi la memoria" gli dici sorridendo.

"Ti amo" In questo preciso istante sei la donna più felice del mondo.

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

CAPITOLO 9

Eccoci qui con un altro capitolo, ringrazio Luxy, Meiko, Stormy, Scandros, Alex-kami, Rossy insomma tutte le persone che mi hanno recensito. Come sempre aspetto i vostri commenti!

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Ti guardi intorno per vedere se Benji e Patty sono già arrivati in aeroporto, l noti poco distante da te, molli tutte le valigie a Paul e ti catapulti verso i due; salti letteralmente in braccio a Benji poi ti sposti verso Patty e la abbracci con dolcezza.

"Come sta la mia mamma preferita?" chiedi felice.

"Benissimo e adesso che sei, anzi siete qui è ancora meglio!" ti risponde Patty raggiante, la osservi non potrebbe essere più bella i capelli lunghi raccolti in una coda alta, la pelle lattea in contrasto con il nero del vestito che indossa, la pancetta non si vede nemmeno.

"Hey nessuno ha pietà di un povero ragazzo?" senti la voce di Paul dietro di te, ti giri per vederlo praticamente sommerso dalle valigie, noti che Benji non fa niente per aiutarlo.

"Cugino, non puoi aiutarlo?" chiedi

"Prima io e lui dobbiamo fare un discorsetto!" esclama con tono severo.

"Benji non sei mio padre e poi Paul lo conosci da una vita, non è uno sconosciuto!" a questo punto vedendo che Benji non si muove vai ad aiutare il povero Paul.

"Benji aiutali, non fare il caprone" dice Patty con tono dolce ma deciso che non ammette repliche.

"Va bene, se me lo chiedi tu!" un attimo dopo tutti e quattro vi state dirigendo verso il parcheggio mentre Benji si lamenta delle troppo valigie che hai portato.

"Patty come diavolo fai a sopportarlo tutto il giorno?"

"Lo so sono una santa" ti risponde ridendo.

"C'è poco da ridere! Quanto vi fermate una settimana? E avete portato quattro valigie dico quattro!" Benji cerca di fare il duro ma tu sai che sta scherzando.

"Non prendertela con me, io ho solo questa." Dice Paul alzando il suo borsone.

"Smettetela di lamentarvi a casa vi preparerò un ottimo pranzetto così terrete la bocca chiusa!" dice Patty cercando di far smettere le lagnanze dei due ragazzi.

Ridi perché Patty riesce sempre a mettere in riga tutti, sei così felice che sei sicura che niente potrebbe rovinarti quella insperata vacanza.

 

"Scusi come è partita?" la voce di Jason è quasi stridula.

"Sig. Atkins le sto solo riferendo quello che so" dici calma, quel tipo non ti è mai stato simpatico e vorresti che uscisse subito dal tuo ufficio.

"Sig.ra Richardson, la prego di non prendermi in giro lei sa benissimo dov'è Zoe e la pregherei di dirmelo." Il tono di quell'uomo ti sta facendo imbestialire, vorresti tanto alzarti e dagli un calcio nel sedere.

"Mi stia a sentire, i miei dipendenti non sono obbligati a dirmi dove vanno quindi se vuole scusarmi devo lavorare!" noti nei suoi occhi un lampo di rabbia e per un attimo hai paura di lui, ma con chi stava Zoe? Lo vedi uscire quasi di corsa dall'ufficio e un brivido di coglie all'improvviso, quell'uomo è pericoloso, lo senti e lo hai visto nei suoi occhi. Pensi di chiamare Zoe sul cellulare ma non vuoi rovinargli la vacanza, poche ore prima era lì davanti a te..

"Kay ti posso disturbare un attimo?"

"Certo Zoe, vieni pure"

"Volevo chiederti se posso prendermi qualche giorno di vacanza"

"Certo, hai un mucchio di ferie arretrate e finalmente ti sei decisa a godertele!"

"Vado in Germania da mio cugino Benji, starò via solo una settimana"

"Quando parti?"

"A dire la verità ho l'aereo tra tre ore, insomma è stata una cosa un po’ affrettata" la vedi arrossire, sta nascondendo qualcosa.

"Cos'è successo?" chiedi curiosa.

"Io e Paul ci siamo messi insieme!"

"E' fantastico, finalmente hai mollato quel buono a nulla di Jason. Zoe se vuoi stai via anche due settimane, te lo meriti."

"A quanto pare ho la tua benedizione"

"Certo, adesso muoviti se no perdi l'aereo!"

"Anche perché penso che Paul si sia già stancato di aspettarmi"

"Ma l'hai lasciato da basso?" chiedi sorpresa.

"Se lo facevo venire su come minimo le ragazze lo tenevano qui fino a domani! Una cosa Kay, non dirlo a nessuno che stiamo insieme vorremmo mantenere il segreto ancora un po’!"

"Allora stai attenta ai giornalisti" dici innocentemente.

"Che gaffe avrei dovuto stare più attenta, tu sei una delle giornaliste più agguerrite di Londra, adesso farai un edizione straordinaria del giornale per farlo sapere a tutti" sta scherzando come sempre.

"Diciamo che in questi ultimi 10 minuti non ero il tuo capo ma una tua amica, quindi la redattrice di Cosmopolitan non ha mai sentito questa notizia da prima pagina!"

"Sei unica, grazie!" ti abbraccia felice e poi sparisce letteralmente dalla tua vista.

Torni al presente hai deciso che appena Zoe rientra le parlerai del comportamento di Jason, per il momento non corre pericoli.

 

Passeggi avanti e indietro per la stanza sotto gli occhi attenti della tua amante, devi trovarla.

"Jason non risolverai niente scavando un solco nel pavimento"

"Zitta Marylin! Sto pensando!"

"Perché vuoi proprio lei! A me cosa manca, non vado bene per la tua mammina puritana?"

Ti avvicini a lei minacciosamente, vorresti sciaffeggiarla "No, non vai bene per mia madre, tu sei solo un puttana, una brava puttana. Lei è il mio alibi, non lo capisci? - le accarezzi il volto bellissimo - tu sarai sempre con me, ma per avere i soldi di mia madre ho bisogno di Zoe."

Vedi Marylin fare uno smorfia ma che rende ancora più affascinate il suo volto, dopotutto è la modella più quotata del momento, corpo perfetto e viso bellissimo, la baci all'improvviso e la butti sul letto, in un attimo le strappi i vestiti ed entri in lei, non ti curi sei lei è pronta, pensi solo a te stesso e al tuo piacere, ti vendicherai di quella ragazzina e di quel calciatore, quella stupida ha sempre fatto la preziosa ma sei sicuro che con lui è andata subito a letto. Quel pensiero ti fa imbestialire e ti sfoghi su Marylin che però gradisce il trattamento, sì è lei la tua compagna ideale su quello non c'è dubbio.

Osservi Zoe con un sorriso, è con Patty in cucina stanno preparando il pranzo, le senti ridere per qualcosa, è così bella che staresti delle ore a guardarla.

"Paul ti sei addormentato?" ti chiede Benji che è seduto comodamente davanti a te, siete in veranda è una giornata abbastanza calda e avete deciso di mangiare lì.

"No, stavo pensando" rispondi.

"Adesso che siamo qui da soli, ti chiedo solo di non farla soffrire, lei è l'unica che conta della mia famiglia."

"Non voglio farla soffrire. Benji lo amo, forse dalla prima volta che lo vista, non potrei mai farla soffrire."

"Sai è strano, non ti avevo mai visto sotto la veste di uomo innamorato."

"Neanche tu ci fai una bella figura, diciamo che perdiamo un po’ in virilità!" dici sorridendo.

Vedi Benji osservare Patty e sorridere felice "Ne vale la pena, non avrei mai pensato che un giorno io e Patty avremmo avuto una famiglia nostra ma è così. Abbiamo lottato tanto ma adesso siamo felici, comunque ti avverto che per qualsiasi cosa dovrai vedertela con me!"

"Cerchi di intimidirmi?" chiedi con un sorriso.

"Non ci sono riuscito?"

"Sarà l'amore ti ha rammollito, no forse è l'età, ormai non siamo più dei ragazzini"

"Sai Paul è strano pensare che fra qualche mese terrò in braccio mio figlio, se devo ammetterlo ho una gran paura"

"Paura?"

"Sì di diventare come mio padre, sarebbe terribile" non pensavi che Benji avesse quel tipo di angosce.

"Benji sarai un ottimo padre, anche grazie alla tua esperienza e alle tue sofferenze di quando eri bambino. Tuo figlio sarà orgoglioso di suo padre. Anche perché Patty ti rimette sulla retta via se dovessi sgarrare!"

Ridi, immaginando Patty che da il mattarello in testa a Benji, osservi l'amico sembra più tranquillo di qualche attimo prima.

"Grazie Paul, non pensavo che fossi diventato così serio"

"Detto da te, sembra quasi un complimento! Adesso facciamo i bravi, stanno arrivando le donne!"

Sorridete alle due donne che stanno arrivando con il vostro agognato pranzo.

 

"Marylin forse ho trovato una soluzione al mio problema" la donna adagiata sul tuo petto si alza per osservarti mentre parli.

"Dimmi il tuo piano"

"Mettiamo che Diamond abbia avuto una notte di sesso con una donna e che questa sia casualmente rimasta incinta, come la prenderebbe la dolce, piccola Zoe?"

"Crisi esistenziale e conseguente crisi di coppia. Però come facciamo ad incastrare Diamond? E dove la troviamo una donna che collabori?"

"Marylin sbaglio o sei anche un'ottima attrice, non è necessario che vai a letto con lui basta che un po’ di persone vi vedano insieme. Tu sarai bravissima a fare la puttanella con lui, dopo qualche giorno daremo la notizia. Naturalmente io confermerò la tua storia, poi fra qualche mese, quando Zoe sarà tornata da me, tu perderai il bambino a causa dello stress psicologico a cui sei stata sottoposta."

"Se lui chiedesse il test del DNA?" ti chiede la donna.

"Prima che avrà in mano anche solo una ecografia, Zoe sarà di nuovo mia, come sempre tu sarai debitamente compensata. Penserò con calma ai particolari, adesso voglio solo divertirmi" dici prendendo tra le mani un seno della donna e tirandogli il capezzolo.

Il sussulto di dolore misto ad eccitazione ti fanno eccitare ancora di più, vorresti tanto poterla mordere e farle altri giochi ma non puoi lasciarle addosso dei segni troppo evidenti, almeno non troppo spesso, sarebbe impensabile per il lavoro che fa. All'improvviso la tua mente sostituisce Marylin con Zoe è lei che vorresti avere sotto di te, vorresti punirla per quello che ti ha fatto, ridi pensando a quello che le farai dopo che sarà tua per sempre.

 

"Patty non ti sembra il momento di andare a dormire?" chiedi.

"Benji vorrei parlare ancora un po’ con Zoe" protesta la donna.

"Sei stanca morta, Zoe sarà qui anche domani"

"Benji ha ragione anche prima ti ho detto di andare a riposare ma non hai voluto" finalmente Zoe è dalla tua parte.

"Va bene, siete tutti contro di me. Allora ci vediamo domani!" dice alzandosi "Andiamo brontolone" ti dice prendendoti per mano.

Vi dirigete verso la camera in un attimo siete sotto le coperte, la abbracci ti piace sentirla vicina, hai sempre paura che rispunti il suo amore adolescenziale per Holly, solo il pensare di perderla ti fa stare male.

"Benji, lo sai che ti amo" la sua voce ti riporta alla realtà, una dolce realtà, voi due e vostro figlio.

"Ti amo anch'io, non sai quanto" la stringi più forte e lei si abbandona nel tuo abbraccio, la senti rilassarsi e poco dopo capisci che si è addormentata; resti sveglio ancora un po’ ad osservarla pensando a quanto sei fortunato ad averla accanto poi il sonno ti vince e ti addormenti.

 

"Zoe non vorrai passare tutta la notte a guardare la tele?" la domanda di Paul sembra del tutto innocua ma quando lo guardi negli occhi leggi il desiderio che ha di te, lentamente lo raggiungi e andate nella vostra camera. La passione ha la meglio più tardi farete tutto con calma, ma adesso avete bisogno l'uno dell'altra vi unite con impeto e dolcezza allo stesso tempo e solo quando ormai siete una cosa sola lo senti ripetermi continuamente "Ti amo".

 

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

CAPITOLO 10

Per prima cosa vorrei scusarmi per il ritardo con cui aggiorno la fanfic, purtroppo la mia ispirazione se ne andata qualche giorno in vacanza. Ringrazio come sempre Luxy, Meiko, Stormy, Scandros, Alex-kami, Rossy, che mi seguono sempre e mi incoraggiano.

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State tornando a Londra, la settimana trascorsa con Benji e Patty è stata fantastica, sorridi osservando Paul che dorme accanto a te, hai scoperto che è un gran pigrone. Non lo avresti mai detto, sai che hai ancora molte cose da scoprire su di lui comunque sembra che la vostra storia vada a gonfie vele. Siete quasi arrivati, lo svegli dolcemente.

"Paul, fra venti minuti atterriamo." Apre gli occhi e ti sorride, lo fa sempre appena si sveglia ti guarda e ti sorride.

"Peccato, stavo sognando"

"Cosa?" chiedi curiosa.

"Che stavamo facendo l'amore nel bagno dell'aereo!" esclama con un sorriso malizioso sulle labbra.

"Sei sempre il solito! Mi spieghi come fai a riprenderti così velocemente dopo aver dormito?"

"Cambiamo discorso? Che puritana! Eppure stanotte non lo eri così tanto!"

"Abbassa la voce!" esclami arrossendo.

"Va bene faccio il bravo" ti dice poi ti da un bacio sul naso, come si fa a resistergli?

 

"Jason amore mi sono ricordata una cosa." La voce suadente di Marylin interrompe il tuo lavoro, anche se guardando il vestito che stai disegnando non si può dire certo un capolavoro.

"Dimmi, sono tutto orecchi" dici cercando di non sembrare seccato.

"Ogni anno il Manchester fa una festa per l'anniversario della fondazione, a quella dell'anno scorso ha partecipato anche Diamond ed io ci ho provato con lui, ero un po’ brilla. Comunque so per certo che ci erano state scattate delle foto solo che lui ha fatto di tutto per non farle pubblicare. Se riuscissimo a risalire al fotografo, forse tiene ancora i negativi o una copia di quelle foto."

Ti si illuminano gli occhi, se riesci a mettere le mani su quelle foto non devi neanche aspettare di organizzare la messinscena, ti avvicini a Marylin e la baci con passione.

"Tesoro, sei un genio, diremo che dopo quella festa avete avuto altri rapporti occasionali di puro e sano sesso. Uno proprio durante la mia ultima sfilata, il resto lo sai già! Ti meriti proprio un bel regalo, penso che farò un giro dal gioielliere."

Vedi Marylin compiacersi per le tue ultime parole, lei è fatta così pensa alle cose materiali, il piacere, i soldi e il lusso, speri solo che dopo che avrai sposato Zoe non diventi un peso troppo scomodo altrimenti dovrai rimediare. All'improvviso sentì dei passi che si dirigono verso il tuo ufficio, sai già chi è "Forza, vai dietro il paravento ed indossa un vestito a caso, mia madre sa che tu sei la mia preferita non dirà niente. Ma tu devi startene zitta, capito?" il tuo tono è calmo ma minaccioso, non vuoi che una sua parola rovini i tuoi piani. Dopo pochi istanti tua madre irrompe praticamente nel tuo ufficio.

"Jason, non ti sembra di lavorare troppo? La sfilata c'è stata una settimana fa, potresti prenderti una pausa" la voce di Jade Atkins e dolce ma dura allo stesso tempo, ragazza madre è riuscita a crearsi un impero con le proprie mani e il suo genio negli investimenti.

"Mamma, non bisogna mai perdere tempo e poi mi stancherei a non fare niente."

"E con Zoe come va?" ti chiede la donna.

"Bene, è andata qualche giorno fuori per un articolo, mi chiama appena sa il giorno del suo rientro."

"Non mi stancherò mai di dirti quanto sono contenta che state insieme. È una brava ragazza."

"Hai ragione mamma" speri che Marylin abbia la decenza di rimanere dietro il paravento così ti risparmierai delle inutili spiegazioni.

"Bene, adesso devo lasciarti, ho un pranzo con delle amiche. Ci vediamo stasera a casa, mi raccomando puntuale per cena che abbiamo ospiti" ti da un bacio sulla guancia poi esce con passo sicuro, all'età di cinquant'anni è ancora una delle donne più belle di Londra, pensi che sia una fortuna che non si sia mai sposata e non abbia avuto altri figli, così tutto quell'impero sarà tuo.

"Pericolo scampato" la voce di Marylin ti riporta alla realtà.

"Infatti, ha sempre da ridire su tutto quello che faccio."

"Non prendertela, non capisce il genio che sei, ma io sì" dirigi lo sguardo verso la donna e la vedi completamente nuda, un invito al quale non dici di no.

 

Arrivi in redazione felice come non mai, le tue colleghe ti guardano come se non ti avessero mai visto.

"Zoe, cos'è quella faccia non ti sarai innamorata?" ti chiede Rachel.

"Rachel ma deve vivi, qui lo sanno tutti che è andata in ferie con Paul Diamond" dice Debby.

"Ma come fai a saperlo?" chiedi confusa.

"Me lo ha detto Sean, il compagno di squadra di Paul, cioè non me lo ha detto direttamente, ci siamo arrivati per supposizioni, sia tu che Paul siamo spariti una settimana, la sera della sfilata lui è venuto a cercarti…"

"Quindi devo a te tutta la pubblicità?" chiedi a Debby cercando di sembrare arrabbiata. La voce di Kay però interrompe il vostro discorso

"Non del tutto, mi ha chiamato la redattrice di Cosmopolitan in Germania, un suo fotografo ha beccato, e ti cito le sue parole, il noto calciatore Paul Diamond in compagnia di una avvenente ragazza, che e poi risultata la cugina di Benji Price. Ma non volevi tenere il segreto ancora un po’?"

"Ma siamo stati attenti!" protesti.

"Peccato che le voci che la moglie di tuo cugino fosse incinta hanno scatenato non pochi fotografi"

"Ma non l'hanno detto a nessuno"

"Zoe, lavori nel mondo del giornalismo, lo sai bene che ogni persona può essere una fonte di informazioni."

"Giusto" rispondi, non ti va che la tua storia finisca sui giornali.

"Adesso vieni nel mio ufficio, ti devo dire una cosa" ti dice Kay, la segui mentre le tue colleghe ti fanno i complimenti per essere riuscita ad incastrate un figo come Paul.

"Adesso che siamo sole, raccontami un po’ com'è andata" ti dice la donna sedendosi.

"E' stato tutto meraviglioso"

"Lo immaginavo, sono felice per te. Adesso veniamo alle cose serie, lunedì è stato qui Jason, era imbestialito, voleva assolutamente sapere dov'eri, io naturalmente non gli ho detto niente e lui mi ha velatamente minacciato."

Sei sorpresa, "Jason che minaccia un persona? Non è possibile!"

"E' la verità, non ti mentirei mai. Lo sai che quel tipo non mi è mai piaciuto e questa è stata la conferma." La voce di Kay è calma ma sai che dentro di lei è incavolata nera.

"Non ingrandiamo le cose, aveva ragione di essere arrabbiato, io me ne sono andata con un altro, non l'ho nemmeno chiamato. Anch'io al suo posto avrei reagito male."

"Ma non si arriva a minacciare le persone"

"Sarà stato sconvolto, lo devo chiamare, devo chiarire le cose e dirgli che adesso c'è Paul nella mia vita."

"Vuoi un consiglio, lascialo perdere, non chiamarlo neanche, nasconde qualcosa. Chiamalo istinto o sesto senso ma devi fidarti di quello che ti dico."

"Kay, non mi piace scappare dalle situazioni, l'ho già fatto altre volte ma adesso se voglio vivere bene la mia storia con Paul devo lasciarmi alle spalle il mio passato."

"E' giusto ma con Jason.."

"Non c'è da fidarsi." Resti un attimo pensierosa all'improvviso ti vengono in mente le parole di Paul, Jason era con un'altra donna, avevi accantonato tutto nella mente ma adesso devi sapere.

"Una settimana fa, Paul mi ha detto che ha visto Jason con un'altra donna. Adesso voglio sapere se è la sua amante o è stata l'avventura di una sera. Devo conoscere chi è l'uomo che ho frequentato." Dici convinta, vuoi sapere se Jason ti ha preso in giro per tutto quei mesi e perché.

"Zoe, lascia perdere, è un consiglio da amica. Stai lontana il più possibile da quell'uomo."

"Starò attenta, non ti preoccupare. Adesso parliamo di lavoro, cosa posso fare?"

"Non ho niente da darti dovevi rientrare domani mattina, non questo pomeriggio." Protesta Kay.

"Hanno richiamato Paul in squadra e ha dovuto andare, così ho pensato che la mia stimatissima redattrice avesse qualche cosa da farmi fare."

"Che ne dici di mettere a posto la tua scrivania, sembra un campo di battaglia e poi sono sicura che le tue colleghe saranno curiose di sapere tutti i particolari!"

"Mi vuoi proprio vedere morta?" chiedi con occhi imploranti.

"Vai, sono sicura che sopravviverai anche a questo"

Osservi tutti i tuoi compagni siete stati radunati in campo dal mister, tutti ti stanno guardando con un sorrisino compiaciuto sulle labbra, sanno che sei sparito una settimana e da Sean, informato da Debby, hanno saputo che anche Zoe era in ferie. Le conclusioni sono chiare, il mister arriva con accanto John Timermann, il loro portiere e ti libera da tutti quegli sgaurdi

"Ragazzi sono felice che ci siate tutti, devo annunciarvi un cambiamento nella squadra, John ha deciso che per lui è il momento di ritirarsi a vita privata." La notizia data dal mister solleva un vociare scomposto.

"John perché te ne vuoi andare?" chiede Pierce.

"Ragazzi ormai ha trentasette anni, e parecchi infortuni alle spalle. Dall'ultima visita ortopedica mi hanno detto che il ginocchio non va bene. Devo operarmi ancora e non mi hanno garantito il risultato. Voglio finire la mia carriera alla grande ed essere ricordato così."

"Ci mancherai, chi ci farà la predica adesso?" chiede Charles.

"Ma non vado tanto lontano, il mister mi ha chiesto di rimanere come preparatore del prossimo acquisto del Manchester, per sostituirmi, quindi potrò ancora darvi delle strigliate!" scherza l'uomo.

"Su chi avete messo gli occhi?" chiedi curioso.

"John ci ha suggerito di provare a fare un'offerta per Benji Price, e tu avendo un rapporto di amicizia potresti cercare di convincerlo ad accetarla." Ti dice il mister.

"Ma ha un contratto con la sua squadra da onorare, e non so se lo lasceranno andare"

"Il suo contratto è in scadenza alla fine del campionato e lui non lo ha ancora rinnovato"

"A questo punto mister, credo proprio che lo chiamerò, però se me lo dicevate prima, potevo parlargli di persona. Sono stato suo ospite questa settimana."

"Mister non lo sa che ormai i sue sono quasi cugini" dice Sean dandoti una gomitata che ti fa piegare in due.

"Sean fai piano, per poco non mi ammazzi" protesti poi osservi ancora il mister che ti dice "Paul, contiamo sul tuo aiuto, vogliamo Price in squadra e tu puoi aiutarci a convincerlo."

"Vedrò quello che riesco a fare, ma non assicuro il risultato" dici mentre ti massaggi lo stomaco dolorante.

"Puoi sempre far intervenire la tua bella, a proposito avete passato delle belle ferie?" chiede Pierce.

"Bellissime, grazie adesso se avete finito di fare le pettegole, possiamo anche allenarci!" dici uscendo dal gruppo e iniziando a fare un po’ di riscaldamento.

"Paul ha ragione, non siamo qui per giocare" dice il mister poi aggiunge "Comunque Paul, ottima scelta è una bellissima ragazza"

Osservi il mister sconvolto, mentre i tuoi compagni iniziano a ridere, ormai sei lo zimbello della squadra, ma ridi anche tu, non ti importa appena qualcun altro avrà in ballo una storia con qualche bella ragazza, ti riprenderai la tua rivincita.

 

Sono dieci minuti che sollevi la cornetta del telefono e poi la riabbassi, sei indecisa ma devi farlo, componi il numero velocemente.

"Ciao Jason, sono io. Ti devo parlare"

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

CAPITOLO 11

Eccomi finalmente di ritorno. Scusate se ci ho messo un po’ a inserire il nuovo capitolo ma ho avuto dei piccoli problemi sentimentali. Diciamo che il mio ragazzo si è dimenticato del nostro secondo anniversario e sono caduta letteralmente in paranoia per un po’ di giorni. Comunque è tutto risolto anche se mi deve un super-mega cena. Come sempre ringrazio tutti voi che mi recensite!!! Betty

 

Non pensavi che risentirlo ti avrebbe fatto sentire in colpa, eppure è così, lo hai lasciato così su due piedi e sei partita con un altro, va bene non è un altro qualsiasi però non è stato molto carino nei suoi confronti.

La sua voce ti giunge chiara, sembra tranquilla.

"Zoe, mi chiedevo quando mi avresti chiamato." Ti dice.

"Io… Jason voglio scusarmi con te. Mi sono comportata malissimo nei tuoi confronti, però.."

"Non c'è bisogno che ti scusi, ami un altro. Forse è meglio che sia andata così, anche se devo dirti che ci sto male"

"Jason, non volevo farti soffrire, ho cercato di… insomma perdonami non volevo farti del male." Dici tutto d'un fiato.

"Sei perdonata, lo so che ti sembra strano ma vorrei restare tuo amico, non voglio perderti del tutto."

"Grazie Jason sei fantastico" dici sollevata, adesso ti senti meglio, molto meglio con te stessa.

"Ci vediamo, ciao"

"Ciao" attacchi è andata meglio del previsto, lo sapevi che Jason avrebbe capito, lui è così…così bravo, componi il numero di cellulare di Paul, è ancora staccato questo vuol dire che non ha ancora finito gli allenamenti, decidi di andartene a casa a farti una bella doccia, si ne hai proprio bisogno.

 

"Ma come sei comprensivo" la voce di Marylin ti infastidisce un poco.

"Lo sai che anche questo fa parte del piano. A proposito, hai chiamato quel tuo amico per dargli la lieta notizia?" chiedi.

"Certo, fra due giorni il più importante giornale scandalistico d'Inghilterra, riporterà la notizia della mia gravidanza, preparati a fare il consolatore"

"Bene, non appena ritornerà da me, farò di tutto per anticipare il nostro matrimonio e finalmente potrò godermi i soldi di quella megera di mia madre!" ridi pensando a quello che potrai fare con tutto quel denaro, i tuoi piccoli vizi costano caro. Anche Marylin ma di lei puoi sempre farne a meno.

"Jason a cosa pensi?" ti chiede la donna.

"A quanto saremo felici con tutti quei soldi e come potremo spenderli!" le dici mentendo, non hai nessuna intenzione di dividere i tuoi soldi con lei ma per il momento ti serve ancora.

"Cosa ne dici di andare fuori a cena, così ti vedranno piangere sulla spalla di un amico!"

"Dammi il tempo di ripassarmi il trucco e sono pronta" Già immagini i titoli suoi giornali non vedi l'ora di goderti la tua rivincita.

 

Arrivi agli allenamenti un po’ prima del previsto, sei felice come sempre negli ultimi giorni, il tuo gioco già eccellente e migliorato ancora di più, con grande stupore di tutti. Appena entri negli spogliatoi ti accolgono Pierce e Sean con una faccia da funerale.

"Ragazzi cosa succede?" chiedi preoccupato.

"Dovresti dircelo tu!" esclama Sean arrabbiato.

"Non capisco" dici.

"Stamattina vado dall'edicolante per prendermi il mio Times quando questo mi chiede se sapevo già la notizia del giorno, cioè che la famosa modella Marylin Gusman è incinta e il padre del bambino sarebbe un mio compagno di squadra." Dice Sean tutto d'un fiato.

"Non crederai che sono io. Non so nemmeno chi sia questa tipa"

"Il giornale dice il contrario e anche le foto sono abbastanza eloquenti." Continua Pierce dandoti in mano il giornale in questione.

Osservi la copertina la notizia è eclatante e contornata da foto effettivamente equivoche.

"Ma non vi ricordate questa qui ci aveva provato alla festa della squadra ma io non le avevo dato corda!" dici difendendoti.

"Allora perché dice queste cose?" chiede Sean

"Non lo so, vorrà della pubblicità ma vi assicuro che io questa qui l'ho vista solo in quell'occasione, non sono il padre di questo bambino come lei afferma!"

Noti lo sguardo accusatorio dei tuoi amici diventare meno sospettoso, forse ti credono, devono crederti. Dietro di te si apre la porta degli spogliatoti ed arrivano gli altri ragazzi.

Li guardi in faccia anche loro sanno, ma leggono tutti i giornali scandalistici? Ti chiedi arrabbiato.

"Ragazzi prima di accusarmi ingiustamente, vi dico che questa Marylin, l'ho visto solo una volta alla festa della squadra e poi basta, non ho mai avuto dei rapporti sessuali con lei, e non posso essere il padre di questo bambino che lei dice di aspettare!" la situazione si sta scaldando, noti il dubbio negli occhi di alcuni dei tuoi compagni, nessuno parla.

"Maledizione non vorrete credere a questa troia!" urli scagliando il giornale contro il muro.

"Cosa dirà Zoe o meglio cosa le dirai?" ti chiede Charles.

"Le dirò quello che ho detto a voi, cioè la verità." Così dicendo riprendi il tuo borsone e te ne vai, devi correre da Zoe, se il dubbio ha intaccato i tuoi compagni che ti conoscono bene, cosa può fare a Zoe, visto che la vostra storia è fresca?

Non riesci a spiegarti il perché di quello che ti sta accadendo, ci penserai meglio dopo adesso devi correre da Zoe.

 

Non è possibile pensi seduta sul water del bagno, le lacrime di scorrono lungo il viso, non riesci a pensare ad altro, un figlio di Paul, un figlio da un'altra donna. Tiri su con il naso poco decorosamente, non ti importa. A dire la verità non ti importa di niente, neanche delle tue colleghe assiepate fuori dalla porta del bagno aspettando un tuo segno per poterti consolare.

Perché ti ha fatto questo, perché doveva succedere tutto questo? Soffi nuovamente il naso mentre le lacrime ricominciano a scendere copiose, non riesci a trattenerti e scoppi finalmente in un pianto dirotto. Senti bussare ripetutamente alla porta e delle voci concitate, poi all'improvviso la porta ti cade davanti ai piedi e vedi Paul davanti a te circondato dalle tue colleghe che lo vorrebbero tanto strozzare, Kay è incazzata nera e continua a sbraitare sia per difenderti, sia per la porta danneggiata, visto che Paul l'ha aperta con una spallata.

"Adesso basta!" urla zittendo tutto quell'ammasso di donne starnazzanti. "La porta gliela ripago adesso se volete scusarmi devo parlare con Zoe, da soli!"

"Paul, non è il momento" dici cercando di asciugarti le lacrime.

"Invece mi devi ascoltare, tutto quello che c'è scritto su quel giornale è una cazzata, io ho visto una sola volta quella donna, alla festa della squadra, circa cinque mesi fa, lei ci ha provato tutta sera ma a me non interessava. Quelle foto sono state scattate quella sera, non amo la pubblicità perciò avevo pagato il fotografo perché non le vendesse ad nessun giornale, non so come siano saltate fuori ancora. A parte questo, io non sono mai e ripeto mai stato a letto con quella, è tutta una farsa, te lo giuro."

E' sincero, o almeno sembra, "Lo sai come mi sono sentita stamattina?" gli chiedi

"Posso immaginarlo"

"Mi sono sentita morire, adesso non puoi venire qui e credere che tutto si risolva con quello che mi hai detto. Siamo insieme da pochi giorni, potresti anche essere andato con lei, dopotutto eri un uomo libero.."

"Non mi credi?" senti il suo tono deluso, senti immediatamente una fitta al cuore.

"Vorrei crederti, ma in questo momento non ci riesco. Ho bisogno di tempo."

"Tempo? Per cosa, se mi amassi veramente mi crederesti senza aver bisogno di tempo!" è esasperato.

"Non mettere in dubbio quello che provo per te, perché in questo momento è l'unica cosa certa"

"Sei così certa di amarmi come dici? E allora perché non mi credi? Hai bisogno di tempo? Prenditi tutto il tempo che vuoi, però non so se dopo mi troverai ancora ad aspettarti!" la voce di Paul è diventata come un eco nella tua testa.

"Paul, non capisci.."

"Cosa non capisco? Cosa? Ho attraversato mezza Londra a 150 all'ora per dirti subito come stanno veramente le cose e tu invece non mi dai neanche il beneficio del dubbio! Ti comporti così perché hai già deciso che io sono colpevole!"

Lo guardi mentre ti gira le spalle e se ne va senza girarsi un attimo, le tua colleghe hanno seguito tutta la scena ed ora non sanno come comportarsi, vedi i loro sguardi pieni di compassione. Cosa devi fare? Non riesci a trattenere le lacrime che continuano a scorrere, gli credi davvero? Ripensi a poche ore prima quando hai letto la notizia sul giornale che ti è stato fatto avere sulla tua scrivania, chiudi gli occhi e senti ancora mancarti la terra sotto i piedi, il buio intorno a te e poi il nulla.

 

"Avvocato, la ringrazio di avermi ricevuto così in fretta." Dai la mano all'avvocato
Zimmer, un uomo basso e tarchiato ma un eccellente professionista.

"Sig. Diamond a cosa devo la sua visita così inaspettata, ancora problemi con i paparazzi?" chiede con interesse.

"Purtroppo mi trovo in una situazione incresciosa, vede stamattina su un giornale scandalistico è uscita la notizia che io avrei messo incinta una modella, naturalmente è tutto falso e vorrei procedere legalmente sia verso la modella che verso il giornale.

"Ha un copia del giornale?" ti chiede Zimmer.

"Tenga, le foto se ben ricorda risalgono a quella festa di cinque mesi fa."

"Infatti sono le stesse, non capisco come abbiano fatto ad averle, i negativi sono stato bruciati"

"Non lo so, ma questa situazione mi sta provocando molti problemi sia con i miei amici che con la mia compagna." Vedi lo sguardo di Zimmer farsi più deciso.

"Allora, per prima cosa citeremo sia il giornale che la signorina Marylin Gusman per diffamazione. Poi manderò qualcuno dei miei dal fotografo che ci ha venduto i negativi per capire come queste foto siano rispuntate in giro. Per ultimo cerchiamo di capire il perché questa donna la vuole incastrare, non penso che sia solo per pubblicità, la Gusman è molto famosa e la sua carriera è in piena ascesa, secondo me c'è sotto qualcosa." Osservi la sua espressione assorta, sembra che ti creda.

"Lei mi crede? Insomma crede che io non centri niente?" chiedi.

"Certo, sono sicuro che lei è innocente, la conosco poco ma mi sembra di aver capito che persona è."

"Sa lei è l'unico che mi crede veramente, gli altri invece.." la tua voce è sconsolata.

"Se si riferisce alla sua compagna, si metta nei suoi panni, come prenderebbe lei una notizia del genere? In questo momento è comprensibile che sia confusa, dopotutto ha saputo da un giornale che il suo compagno forse è il padre di un ipotetico bambino. Non pensa che magari lei credeva che sarebbe stata l'unica a darle dei figli?"

Solo in quel momento capisci quanto Zimmer abbia ragione e ti maledici per aver trattato male Zoe, devi rimediare in qualche modo.

"Sig. Diamond dovremo chiedere anche l'esame del DNA sul feto, sempre che la Gusman sia incinta"

"Lei crede che sia tutta una finta?" chiedi speranzoso.

"Potrebbe essere, ma aspettiamo di indagare un po’, adesso vada a riconciliarsi con la sua compagna, appena avrò delle notizie la farò chiamare."

"Grazie" ti catapulti fuori dall'ufficio, chiami subito Zoe per spiegarti ma ti risponde una voce strana.

"Zoe?"

"Sono Kay"

"Dov'è Zoe, vorrei parlarle"

"In questo momento non può parlare con te"

"E perché? Le dica che è urgente!"

"Paul, siamo in ospedale, dopo che te ne sei andato Zoe è svenuta e ha picchiato la testa."

"In che ospedale siete?" chiedi agitato.

"Al London Hospital"

"Arrivo subito!" attacchi e ti dirigi correndo verso l'auto, è tutta colpa mia, solo colpa mia! Pensi mentre parti con una sgommata.

 

Senti un gran dolore alla testa, cos'è successo? Apri gli occhi vedi il soffitto bianco e noti Paul accanto a te, ora ricordi, il giornale, la discussione..

Ti giri verso di lui che ti guarda con occhi preoccupati.

"Scusami" dici mentre le lacrime si affacciano ancora ai tuoi occhi.

"Per cosa?" ti chiede Paul confuso.

"Per non averti creduto, lo so che non centri niente"

Lo vedi sorridere dolcemente "Sono io che mi devo scusare per come ti ho trattata. Adesso però è tutto a posto"

Ti tocchi la fronte e senti un bozzo enorme sulla tempia sinistra, che dolore! "Ma come diavolo ho fatto?" chiedi a Paul indicando il bozzo.

"Mi hanno detto che sei svenuta e mentre cadevi hai sbattuto la testa contro il lavandino, ti hanno fatto delle lastre ed è tutto a posto. Hai la testa dura" ti dice scherzando Paul.

Tu invece lo guardi piena di vergogna "Che figura di merda!" esclami facendo scoppiare a ridere a Paul.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

Questo capitolo non è niente di eccezionale, però mi sentivo in colpa verso di voi a non aggiornare la fanfic. Spero per il prossimo capitolo di riuscire a scrivere qualcosa di meglio. Ringrazio come sempre Luxy, Rossy, Meiko, Stormy, Scandros.. insomma tutti voi che mi seguite sempre. E per voi che ho spremuto le meningi per tirare fuori questo capitolo. Un bacio Betty

CAPITOLO 12

"Siamo pronti per andare a casa?" ti chiede Paul, prendendo la tua borsa.

"Non capisco perché ho dovuto stare qui una notte, stavo benissimo!" protesti con Paul anche se sai che lui non centra niente con le scelte dei medici.

"Era solo una precauzione, lo sai bene. A proposito non è che posso trasferirmi da te?"

"Ti hanno sfrattato?" chiedi curiosa.

"No, ho i fotografi che fanno la posta sotto casa. Stanotte ho dormito in albergo ma non mi piace."

"Non c'è problema, il divano è sempre libero" dici seria.

Lo vedi diventare serio "Il divano. Va bene"

"Guarda che il mio divano è molto comodo"

"Penso che il tuo letto, quel letto bello grande, sia più comodo. Però se ti do fastidio…"

Ridi vedendo la sua faccia delusa "Scemo, stavo scherzando secondo te ti faccio dormire sul divano? Andiamo a casa, anzi prima mi porti a fare colazione."

Appena fuori dall'ospedale vi mimetizzate tra la folla, Paul si guarda intorno come per vedere se ci fosse qualcuno che lo avesse seguito.

Povero Paul perché uno scandalo del genere proprio a lui? Non se lo merita, chi è che potrebbe volere il suo male?

Non ti immagini neanche che possa centrare anche tu in tutta questa storia, cerchi di distrarlo parlando, ma capisci che la sua mente e da un'altra parte.

Siete seduti uno di fronte all'altro, ad un anonimo tavolino in un bar.

"All'inizio tutti mi hanno creduto colpevole" dice guardandoti negli occhi.

Ti senti morire "Scusami, anch'io sono tra questi."

"Hai avuto una reazione giusta, dopotutto non possiamo dire di conoscerci bene. E prima di rivederti, ero un uomo libero di fare quello che volevo." Sorride ma è così triste.

"A cosa pensi?" chiedi

"Ai miei genitori, li ho chiamati ieri sera, volevo che sapessero la notizia da me. Loro mi hanno creduto, sono dalla mia parte. E poi gli ho detto di te, vorrebbero conoscerti"

Sei sorpresa "Non ti sembra un po’ presto?"

"Forse, ma adesso tu sei la mia unica certezza"

"Paul, lo sai che ti amo?" gli dici prendendogli la mano tra la tua.

"Lo so, non ne ho mai dubitato. Adesso però andiamocene a casa" si alza velocemente e insieme vi dirigete verso la macchina.

 

Sono ore che sei davanti a casa sua e non è ancora uscita, stai iniziando ad innervosirti, non ti piace aspettare e poi aspettare una donna, nella tua mente vedi già la scena, lei che esce per andare al lavoro e tu che le vai incontro per vedere come sta e poi consolarla.

Invece la tua bella scena è andata a farsi benedire, decidi di andare a suonare e stai scendendo dall'auto quando vedi arrivare una macchina sportiva. Riconosci Zoe al lato del passeggero, ma non vedi chi sia l'autista, poi quando vedi Paul scendere dall'auto vorresti andare lì e strozzarlo.

Non doveva finire così, sono ancora insieme e per di più si guardano con amore.

"Maledizione!" esclami sbattendo le mani sul cruscotto. Devi pensare in fretta, devi riuscire ad incontrare da solo Zoe prima che la verità venga a galla, decidi di aspettare, forse quell'idiota andrà da qualche parte, e tu andrai da lei.

 

Ti senti un leone in gabbia, vorresti andare ad allenarti ma sai già che troverai una fila di rompiscatole davanti allo stadio, stai praticamene scavando un solco nel pavimento, sai che Zoe ti sta osservando ma non riesci a stare calmo. Se pensi che solo il giorno prima hai rischiato di perderla, ti si chiude lo stomaco. Vorresti proprio sapere perché quella donna cerca di incastrarti, hai la sensazione di averla vista anche recentemente ma non ti ricordi dove.

"Paul, perché non vai agli allenamenti. Così ti sfoghi un po’" la voce di Zoe di strappa dai tuoi pensieri.

"So già che sarà pieno di giornalisti, ho già sentito il mister e anche lui ritiene che è meglio se sto a casa, almeno per oggi."

"Non pensi che questa tua assenza venga scambiata come una ammissione di colpevolezza? Secondo me, dovresti farti vedere e dire a tutti, che quelle cose che dice quella modella sono tute false. Tu non ti devi nascondere, e lei quella che non dovrebbe più uscire di casa."

La guardi con gratitudine "Forse hai ragione, io non ho niente da nascondere. Però non voglio lasciarti a casa da sola."

"Vai tranquillo, io devo finire un articolo, dovevo farlo per ieri ma sai come sono andate le cose"

"Sicura?"

"Sicura, adesso chiama l'allenatore e sparisci dalla mia vista. Ti voglio qui solo dopo che avrai fatto il tuo dovere."

Sorridi e ti avvicini a Zoe, che è seduta sul divano, le prendi il viso tra le mani e la baci "Se continui così penso che ti chiederò di diventare la sig.ra Diamond. "

"Non ti sembra un po’ presto per chiedermelo?" ti risponde Zoe ma vedi la gioia nei suoi occhi.

"Dipende, io ti amo e tu mi ami, andiamo d'accordo e ci conosciamo da anni, perché dovremmo sprecare altro tempo? La vita purtroppo è più breve di quanto ci si immagini."

"Guarda che la testa l'ho picchiata io non tu, adesso vai" ti allontana con un sorriso, tu prendi le chiavi della macchina e ti dirigi verso la porta.

"Paul, una vera proposta di matrimonio la voglio fatta bene, ricordatelo!"

Sorridi e poi esci chiudendo la porta dietro di te, ha ragione Zoe, non sei tu quello che si deve nascondere, sali in macchina e parti deciso ad affrontare tutti.

 

"Finalmente quell'idiota si è tolto dai piedi, adesso devo giocare bene le mie carte." Esci dalla macchina e corri verso il palazzo dove c'è l'appartamento di Zoe, suoni il citofono.

"Chi è?" senti la sua voce dolce.

"Sono Jason"

"Jason? Sali" sorridi pensando all'ingenuità di Zoe, non sa che sta facendo entrare il lupo nella sua casa. Sali le scale velocemente, lei e lì sulla porta, vedi che ha un bernoccolo sulla tempia.

"Cosa hai fatto?" le chiedi cercando di essere sorpreso, ma dentro di te pensi che le sta bene.

"Niente sono caduta, come mai da queste arti?" ti chiede facendoti entrare.

"Ho saputo di Diamond e ho pensato che avessi bisogno di un amico"

La vedi sorridere, vorresti mollarle un ceffone "Non ti preoccupare, io e Paul ci siamo chiariti. Però sono felice che tu abbia pensato a come stavo." Si siede sul divano e tu le sei accanto.

"Zoe, non voglio intromettermi nella tua vita, ma sei così sicura che non sia lui il padre di quel bambino?" le prendi le mani tra le tue

"Certo, sono sicura, gli credo" ti risponde, si sta mettendo sulla difensiva, devi farle crescere il dubbio.

"Zoe, sei innamorata e questo offusca un po’ la tua capacità di giudizio, la modella è Marylin, una delle modelle preferite di mia madre e ti assicuro che non sarebbe in grado di mentire."

"Forse non è neanche incinta e questa è tutta una farsa per screditare Paul"

"E' incinta, c'ero anch'io quando ha avuto i risultati e poi l'ho accompagnata a fare la prima ecografia."

La vedi incerte, leggi il dubbio nei suoi occhi. "Perché sei andato tu con lei?" ti chiede.

"Ci conosciamo da anni, mi ha chiesto un aiuto come amico. Così come io adesso sto offrendo il mio aiuto a te."

"Jason , ti ringrazio, ma io non ho bisogno di nessun aiuto, credo a Paul. Non so perché quella donna voglia incastrarlo, ma verrà smascherata. L'esame del DNA sul feto chiarirà se Paul è il padre o meno."

"E se fosse lui, il padre?" chiedi.

"E successo tutto prima che ci mettessimo insieme, lui adesso ama me, lo accetterò anche se sarà difficile, ma lo accetterò"

ti alzi di scatto, spaventandola, vorresti scuoterla e picchiarla fino a farle cambiare idea, "Non capisci, un figlio di un'altra donna, sarebbe un ostacolo tra voi. Ti conosco tu non ammetti compromessi in amore o tutto o niente."

"Allora sono cambiata, preferisco accettare un figlio non mio che perde Paul" ti risponde calma.

Devi calmarti, ti dici, lei non deve capire come sei, che ti piace essere violento, non dovrà saperlo fino a quando non l'avrò piegata al mio volere, cerchi di controllare le tue emozioni, sei capace lo hai già fatto più di una volta, respiri e le macchie rosse ti spariscono da davanti agli occhi.

Vedi il volto di Zoe davanti a te, è un misto tra paura e preoccupazione.

"Zoe, scusami, è che non voglio vederti soffrire. Ho rinunciato a te perché ero sicuro che saresti stata più felice con lui, invece.." cerchi di sembrare dispiaciuto, vedi la paura dissolversi dal suo volto, la recita ha funzionato.

"Jason, mi dispiace farti soffrire così. Comunque con Paul sono felice, e lo sarò. Non so come fai ad essere così dolce in un momento così, dopotutto noi stavamo insieme e.."

le metti un dito sulle labbra "Ssst, non dire niente, ormai è passato. Voglio solo essere tuo amico e non voglio vederti soffrire, tutto qui."

"Grazie" ti dice abbracciandoti, tu ricambi l'abbraccio leggermente, perché in realtà vorresti stritolarla e sentirla chiedere pietà. Ti allontani cercando di non essere brusco, la saluti e corri verso la macchina, devi allontanarti da quel viso che vorresti prendere a schiaffi e da quel corpo che vorresti prendere a calci, per poi farla tua.

Appena sei in macchina, respiri velocemente per questa volta sei riuscito a trattenerti, ma la prossima, ci riuscirai ancora?

 

Osservi Jason che parte con la sua auto, era così strano, dolce, affettuosa ma nei suoi occhi per un momento hai letto la rabbia, subito sparita. Hai avuto paura di lui, non era mai successo.

"Chi sei Jason, chi sei veramente?" domandi all'immagine dell'auto che sparisce in lontananza.

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensita e seguono il mio lavoro incoraggiandomi

Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensita e seguono il mio lavoro incoraggiandomi. Ricordatevi di recensire anche l'altra mia storia "Il signore di Craincross"

CAPITOLO 13

Come supponevi davanti alla stadio c'è una folto gruppo di giornalisti, durante il tragitto hai consultato anche l'avvocato per sapere a che punto era con il lavoro, e anche lui ti ha suggerito di mostrarti il più possibile in pubblico visto che non hai niente da nascondere.

Ti prepari ad affrontarli in massa, infatti appena scendi dall'auto, ti saltano letteralmente addosso, vorresti sottrarti alle loro domande ma sfoggi un bel sorriso e pazientemente li ascolti.

"Sig. Diamond è vero che è il padre.."

Interrompi subito la giornalista "Signori e signore, vorrei mettere subito in chiaro che io non sono il padre di quel bambino. Ho già affidato il caso al mio avvocato e nel giro di qualche settimana si saprà la verità. Adesso se volute scusarmi, mi devo allenare."

Per un secondo ti lasciano stare, giusto il tempo per entrare nello stadio e sentirli soltanto da dietro le porte.

"E' forse il discorso più lungo che hai fatto con la stampa!" ti dice una voce conosciuta.

"Benji, ma che diavolo ci fai qui?" chiedi sorpreso.

"Sono venuto a capire un po’ questa storia, qualcuno deve pur difendere Zoe!" il suo tono è calmo ma sai che è arrabbiato.

"Posso difendermi? Oppure mi hai già condannato?" chiedi

"Sono venuto qui appunto per questo, dimmi la verità."

In pochi minuti racconti a Benji tutto quello che è successo nel giro di poche ore, la faccia di Benji è impenetrabile, quando finisci di parlare, devi aspettare alcuni momenti prima di sentire la voce di Benji.

"Devi aver fatto qualche sgarro grosso a qualcuno. Sembra proprio un inganno." Dice con voce calma.

"L'unico che può avercela con me è Jason, il manichino che prima stava con Zoe."

"Potrebbe aver architettato tutto lui?" chiede Benji.

"Non so.."

"Adesso non pensiamoci, vai ad allenarti, io devo andare da uno dei pezzi grossi" dice Beni alzandosi.

"Ma allora non sei venuto qui per questa storia?" chiedi.

"Mi hanno detto che c'è un posto vagante come portiere, loro sono interessati a me ed io vorrei riunire la mia famiglia"

"Zoe sarà molto contenta di saperlo" dici con un sorriso.

"Aspetta a rendere ufficiale la cosa, anche a Patty ho chiesto massimo silenzio. E devo ammetterlo è stato molto duro estorcerle questa promessa."

"Stava già facendo le valigie?" chiedi

"Sta già guardando in Internet la vendita delle case!" esclama Benji con voce esasperata.

"Ha ragione, meglio pensarci prima. Adesso è meglio che vado, altrimenti il mister mi spara"

"Ci vediamo a casa!"

"A casa?" chiedi.

"Perché pensi che vado in albergo? Zoe è molto lieta di ospitarmi!"

"L'hai già chiamata."

"Pochi minuti fa. E mi ha detto che tu sei momentaneamente ospite a casa sua. Stai tranquillo non ti ammazzo per così poco!" dice, poi si dirige verso gli uffici, lasciandoti lì in mezzo al corridoio da solo.

"Diamond! Sei qui per allenarti o per fare la bella statuina!" la voce del mister ti riporta alla realtà.

"Arrivo! Non si agiti!" dici correndo verso gli spogliatoi.

 

Provi l'ennesimo test di gravidanza, non è possibile, sei incinta! Incinta veramente e non per uno stupido inganno. Cosa devi fare? Questo bimbo non ci voleva, non adesso all'apice del successo! Maledetto Jason, lo sa che non posso prendere la pillola, potrei sempre usarlo come ricatto, insomma è pur sempre suo figlio ha delle responsabilità verso questa creatura, forse riuscirò a dissuaderlo dal suo piano, mi dovrà sposare. Riusciremo lo stesso ad avere i soldi di sua madre.

Marylin sorrise ma dentro di se non era molto sicura di ciò stava per accaderle.

 

"Ecco gli uomini della mia vita!" esclami quando Paul e Benji entrano in casa, vai subito ad abbracciare Benji.

"Come sta Patty?" chiedi.

"Ha il triplo delle energie che ho io!" esclama con un sorriso.

"A me non mi saluti?" chiede Paul fingendosi offeso.

"Scusa non volevo farti arrabbiare!" esclami, dandogli un bacio sulle labbra. Paul ti abbraccia con passione ed approfondisce il bacio.

"Ehi! Piantala di manipolarla!" protesta Benji.

"Bambini, adesso basta litigare, andate a lavarvi mentre preparo la cena!" esclami ridendo.

Durante la cena, parlate degli argomenti più disparati senza accennare a Marylin e a tutto il resto. Sei così contenta che ci sia lì anche Benji, che non ti ricordi di dire a Paul della visita di Jason del suo strano comportamento, in quel momento stava ascoltando Benji che parlava della prima ecografia del futuro Price.

"Non ci ho capito niente, però vedevo il cuore che pulsava e me lo hanno anche fatto sentire, è stato meraviglioso. Mi hanno registrato la video dell'ecografia e ogni tanto la guardo."

"Stai diventando sentimentale!" esclama Paul.

"Patty mi ha rovinato, ma lo sapete solo voi!" dice sorridendo.

All'improvviso lo squillo del telefono vi interrompe.

"Pronto?"

"Zoe, sono Patty. Quello screanzato di mio marito è lì da te?"

"Sì, te lo passo. Benji è Patty!" gli dici passandogli il cordless.

"Ciao, amore, come stai?" chiede.

"Tu il cellulare non lo tieni mai accesso? E' tutto il pomeriggio che ti chiamo!"

"E' successo qualcosa?" chiede Benji preoccupato.

"no, volevo solo sapere com'era andata. Non ti sei neanche degnato di chiamarmi."

"Amore, scusami, è che i dirigenti mi hanno tenuto impegnato tutto il pomeriggio."

"Va bene, sei scusato! Ti hanno fatto una proposta allettante?" chiede Patty, dalla voce non si capisce che pochi istanti prima fosse arrabbiata con il marito.

"Penso proprio che ci trasferiremo a Londra!"

"Magnifico! Sai ho già visto una casetta carina e.."

Dopo mezz'ora Benji riesce finalmente ad attaccare "Sembra contenta di trasferirsi." Dici riferita a Patty.

"Non vede l'ora di riunire la famiglia, e poi ti è molto affezionata!" ti dice Benji.

"Anch'io a lei."

"Ho sentito che parlate di case" dice Paul.

"Sta già guardando in internet, vuole una villetta con giardino, per il piccolo. Non ha ancora capito che potrei comprarle una mega villa con ettari di parco, più la piscina e un campo di calcio."

"Benji, lei non ti sposato per i tuoi soldi, infatti non ha mai smesso di lavorare" gli dici.

"Menomale, adoro il fatto che voglia la sua indipendenza, è giusto così. E poi le è sempre piaciuto tenersi impegnata. Scommetto che adesso sta già chiamando l'ambasciata giapponese qui a Londra per vedere se hanno un posto vacante."

"Ha sempre adorato il suo ruolo di interprete, e poi adesso può anche portarsi il lavoro a casa." Dici sorridendo.

"Ci credi che non riesce a stare ferma un attimo. Era già iperattiva prima adesso lo è il doppio, pensavo che la gravidanza la calmasse invece non è stato così."

"Meglio, avresti preferito che fosse lagnosa e che dovessi servirla in tutto e per tutto?" chiede Paul.

"Non è da Patty. Adesso se mi scusate è meglio se lavo i piatti" dici alzandoti e iniziando a sparecchiare.

"Qui non esiste la lavastoviglie?" chiede Benji.

"Rotta, ho chiamato il tecnico ma non può venire prima di dopodomani" rispondi.

"Vorrà dire che ci do un'occhiata io" dice Benji.

"Ti posso dare una mano" aggiunge Paul.

"No! per carità, la voglio solo riparare non cambiare." Dici con veemenza

"Ma noi.." tenta di protestare Paul.

"Niente ma, voi questa lavastoviglie non la toccate, ok?"

"Ok!" rispondono all'unisono.

 

"Maledizione!" urli scagliando per terra tutto ciò che c'è sulla scrivania.

"Jason, cosa succede?" chiede tua madre entrando in quel momento.

"Mamma, scusa non volevo lasciarmi andare e che io e Zoe abbiamo litigato." Menti.

"Tesoro, sono cose che capitano, vedrai che domani sarà tutto passato."

"Lo so, ma è il nostro primo litigio, le ho rimproverato che in questi ultimi tempi sta lavorando troppo e non ci vediamo spesso." Sei un ottimo bugiardo.

"La capisco, è una donna in carriera ma si stimerà tutto. Zoe riuscirà ha trovare un equilibrio tra l'amore e il lavoro."

"Grazie mamma. Adesso vado a casa, sono molto stanco"

"Vuoi che metta a posto io?" ti chiede dolcemente.

"No, è tardi, vai a casa, metto in ordine questo casino che ho fatto poi penso che chiamerò Zoe."

"Va bene, ci vediamo domani"

"A domani mamma." Segui con lo sguardo la donna che esce dal tuo ufficio, la sua dolcezza ti da il voltastomaco.

"Sei proprio un ottimo attore" senti la sua voce da dietro il paravento.

"Da quanto sei qui?" chiedi guardandola freddamente.

"Un po’" ti risponde Marylin.

"Cosa vuoi?"

"La tua stronzetta è corsa nelle tue braccia?" chiede

"Non sono affari tuoi, il tuo compito è quello di mentire ancora per un po’ e basta."

"Sai la bugia in parte è diventata realtà" dice con voce suadente.

"Cosa intendi?"

"Sono incinta. Di tuo figlio"

"Non lo voglio" dici freddamente.

"Neanche io, ma forse ci tornerà utile, così possiamo presentare un esame del sangue che certifichi la mia gravidanza, per un po’ li terremo in pugno." Ti dice.

"Ottima idea" rispondi, ma sai che quella donna vuole incastrarti la userai fino a quando potrai poi o si sbarazzerà di quel bambino o ci penserai tu a farglielo perdere, al pensiero ti prudono già le mani.

 

 

 

 


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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

Voglio scusarmi con tutti voi per il ritardo mostruoso con cui aggiorno la fanfic, purtroppo ho avuto un periodo incasinato e la mia benedetta ispirazione non ne ha giovato. Aspetto i vostri commenti. Un bacio Betty

CAPITOLO 14

"Devo assolutamente sbarazzarmi di Marylin e del bambino. Purtroppo mi servono ancora per un po’. O forse no, Zoe non mi sembrava intenzionata a lasciare quel babbeo, devo trovare una soluzione." I tuoi sono gli stessi da giorni, cioè da quando Marylin ti ha detto di essere incinta, nel frattempo l'avvocato di Diamond ha richiesta un test di gravidanza che è naturalmente risultato positivo. Tra poco più di una settimana ci sarà l'esame del DNA anche se gli esiti si potranno sapere solo dopo dieci giorni. Hai poco tempo, troppo poco e hai anche il sospetto che quella donna non voglia sbarazzarsi del bambino, ti vuole incastrare, ma non sa con chi ha a che fare. Non sai proprio cosa fare, tua madre continua a chiedere di Zoe, comincia a sospettare qualcosa, devi avere i suoi soldi, li hai bisogno, altrimenti gli allibratori ti faranno a pezzi. Ormai il miraggio della tua eredità non basta a calmarli, l'unica soluzione sarebbe togliere di mezzo tua madre. "Potrebbe succederle un incidente domestico o una caduta da cavallo, ormai questa è l'unica soluzione, ma Zoe se ne pentirà di avermi tradito così e anche Marylin. Per prima cosa penserò alla vecchia e poi quelle due puttane."

 

In redazione l'argomento della presunta paternità di Paul è quasi diventato un tabù o meglio tutti ne parlano tranne che con te, alcuni pensano che sia lui il padre e vedi i loro sguardi di finta comprensione, vorresti prenderli e digli che non è vero, che lui non è mai stato con quella donna. Ti rendi conto però che sarebbe tutto inutile, una tua reazione quasi isterica andrebbe a favore di chi crede nella colpevolezza di Paul.

"Zoe, tutto bene?" la voce di Kay interrompe i tuoi pensieri.

"Certo, perché?"

"Eri così assorta nei tuoi pensieri, lo sai che mi preoccupo per te. Anzi cosa ne dici se andiamo a berci un caffè, così parliamo un po’ lontane da orecchie indiscrete?" ti dice abbassando la voce.

"Credo proprio che una chiacchierata mi farà bene."

Ti alzi e segui Kay, andate come al solito al bar sotto la redazione, a quell'ora del mattino e strapieno ma riuscite comunque a trovare un tavolino dove mettervi.

Ordinate due cappuccini poi Kay ti fa la solita domande che ti fanno tutti in quei giorni. "Allora, come va?"

"Andrebbe tutto bene, se le persone accanto a me non continuassero a guardarmi con sguardo compassionevole e non mi chiedessero venti volte al giorno come va, o come sto. Naturalmente tu sei esclusa da questa categoria di rompiscatole."

"Bene, uno sfogo in piena regola, pensavo che avresti resistito di più!" esclama Kay con un sorriso.

"Questo ti fa capire quanto sia satura di tutti questi comportamenti nei miei confronti."

"A parte tutto questo, con Paul come va?"

"A meraviglia, a parte tutto la nostra storia va benissimo. Io credo in lui e se mi dice che non è lui il padre di quel bambino io gli credo."

"L'importante è questo! Anch'io sono convinta che Paul non sia mai andato con quella donna, ho indagato un po’ in questi giorni…"

"Kay, non dirmi che hai messo qualcuno alle calcagna di Marylin?" chiedi

"Volevo vederci chiaro in questa situazione, adesso ascolta quello che ho scoperto. Marylin Gusman è molto amica di Jason, sì Jason il tuo ex, lei lo va a trovare spesso."

"Sono amici, lo sai che lei è una modella molto affermata ed è una delle preferite della madre di Jason."

"Diciamo che Zack ha visto che quei due sono molto più che amci." Dice Kay.

"Hai mandato Zack a seguirla? Kay avrebbero potuto prenderlo per un maniaco"

"Effettivamente con quella faccia, comunque ha scattato anche delle foto, guarda, questi non sono due semplici amici."

Osservi le foto che mostrano inequivocabilmente i due che si baciano, e si scambiano effusioni.

"Quello che fa Jason non mi interessa più" dici, anche se dopo il comportamento dell'uomo qualche giorno prima ti fa pensare che forse lui avrebbe potuto fare di tutto per vendicarsi di lei. Scuoti la testa sei sempre la solita che vede intrighi da tutte le parti.

"Ti interessa se ti dico che Zack ha sentito e registrato qualcosa che potrebbe interessarti"

"Mi chiedo come abbia fatto ad entrare nell'atelier."

"Quel ragazzo è molto più in gamba di quello che credevo, ti prego però di non divagare senti qui" ti dice Kay prendendo un registratore portatile dalla borsa. Lo accede e le voci di due persone si odono distintamente

"Sei proprio un ottimo attore". Dice la voce femminile

"Da quanto sei qui?" riconosci la voce di Jason

"Un po’" risponde la donna.

"Cosa vuoi?"

"La tua stronzetta è corsa nelle tue braccia?"

"Non sono affari tuoi, il tuo compito è quello di mentire ancora per un po’ e basta."

"Sai la bugia in parte è diventata realtà" dice con voce suadente.

"Cosa intendi?"

"Sono incinta. Di tuo figlio"

"Non lo voglio" dici Jason freddamente.

"Neanche io, ma forse ci tornerà utile, così possiamo presentare un esame del sangue che certifichi la mia gravidanza, per un po’ li terremo in pugno." Ti dice.

"Ottima idea" risponde Marylin.

Rabbrividisci, non riesci a crederci Jason ha cercato di incastrare Paul e lei è incinta e vuole sbarazzarsi del bambino, "Ma come si può essere così crudeli?" chiedi a Kay sconvolta.

"Ho anche una copia di questa, consegnala a Paul o al suo avvocato. Loro sapranno fare i passi giusti, questo incubo finirà prima di quanto tu creda."

"Non pensavo che Jason fosse così, non mi sono mai accorta di niente"

"E' un bravo attore, sta ingannando tutti perfino sua madre, si vocifera che abbia accumulato migliaia di sterline di debiti con gli allibratori. Sono notizie di corridoio ma tutte le chiacchiere hanno un fondo di verità." Dice Kay.

"Avresti dovuto fare l'investigatore privato" dici alla donna.

"Meglio la giornalista è meno pericoloso."

"Grazie per aver fatto tutto questo per me" le dici prendendole la mano.

"Di cosa, dopotutto è grazie a me se tu e Paul vi siete rivisti, dovevo difendere qualcosa che ho creato io. Mi chiedo che fine abbiano fatto i nostri cappuccini"

"Forse stanno arrivando"

"Era ora, a proposito ho saputo che tuo cugino è stato qui per qualche giorno"

"Sei la prima a saperlo, ha accettato il posto nel Manchester, dalla prossima stagione abiterà qui a Londra, e per l'aiuto che mi hai dato ti prometto che gli farò una intervista in esclusiva!" dici sapendo che Benji non ha mai concesso a nessuno interviste sulla sua vita privata.

"Davvero??"

"Lo tampinerò tutti i giorni fino a quando mi dirà di sì e tu avrai l'onore di pubblicarla con l'esclusiva."

"Zoe se mi procurerai questa intervista, ti do un aumento di stipendio"

"Grazie ma sono io che mi devo sdebitare con te. Anzi adesso vado direttamente da Paul, non vedo l'ora che tutta questa storia sia finita" dici poi ti alzi, esci dal bar e non ti accorgi che un uomo ti sta seguendo.

Mentre Zoe sta uscendo ti suona il cellulare, rispondi e per un attimo vedi Zoe fuori dal bar che viene raggiunta di un uomo "Oh mio dio è Jason!" esclami alzandoti e cercando di impedire all'uomo di farle del male. Cerchi di correre fuori ma la gente te lo impedisce, riesci solo a vedere Jason che spinge Zoe su un taxi che sparisce tra la folla.

Lo sapevi che sarebbe scesa in quel bar, conosci le sue abitudini, la osservi lei è sempre bellissima, che sfortuna che sia con quella megera. Nascosto tra la folla ascolti i loro discorsi, quella stronza ha fatto pedinare Marylin, siete stati scoperti, sei arrabbiato anche perché per un attimo a causa del casino hai perso un pezzo della loro conversazione. Devi riuscire ad impossessarti di quel nastro, quando vedi Zoe uscire da sola dal bar la segui è il momento di agire. La raggiungi alla spalle e quando un taxi si accosta a lei, le punti in coltello, che porti sempre con te, alla schiena.

"Non urlare, sali nel taxi e non ti farò niente" dici

"Jason, cosa stai…" protesta Zoe.

"Zitta e sali" le intimi, lei ubbidisce e sale mestamente sul taxi.

"Devo stiamo andando?" ti chiede.

"A casa, c'è una riunione di famiglia" rispondi poi dai l'indirizzo all'autista che parte velocemente.

"Paul, c'è una donna che ti vuole" ti dice l'allenatore.

"Una donna?" domandi curioso.

"Sembra una matta, è vestita strana continua ad urlare che deve parlare con te, che è una questione di vita o di morte, insomma una pazza!"

"Mister se mi da il permesso vorrei vedere chi è"

"Però se ti salta addosso, noi non ti aiutiamo!" dice Pierce.

Ti dirigi verso l'interno dello stadio e vedi Kay che discute con due uomini della sicurezza.

"Kay, cosa succede?" chiedi.

"Paul finalmente, questi due energumeni non volevano farmi passare!" esclama la donna.

"E' successo qualcosa a Zoe?" chiedi preoccupato.

"Jason, l'ha presa, deve aver sentito tutto quando eravamo al bar. Le farà del male!" esclama la donna.

"Kay, calmati non ho capito niente!"

Vedi Kay prendere un bel respiro e raccontarti tutto nel giro di pochi istanti, passi dall'incredulità alla rabbia. "Avvisa la polizia!" ti dice Kay.

"Non so se mi prenderebbero sul serio, devo trovarla io."

"Ma dove la cerchi?" ti chiede la donna.

"A casa sua, all'atelier, dove cazzo abita quel bastardo?" chiedi ad alta voce più a te stesso che ai presenti.

"Paul chiama il tuo avvocato e digli quello che è successo, sarà lui che avviserà la polizia mentre noi ti aiuteremo a cercarla" ti dice Sean.

"Hai ragione, per quanto riguarda l'avvocato ma questa faccenda la devo risolvere da solo. Mister posso andare?" chiedi ma sai già la risposta.

"Diamond, stai attento, ho bisogno di te tutto intero."

"Va bene mister. Kay devi venire con me dall'avvocato, dovrai spiegargli tutto, poi io andrò a cercare Zoe. Conoscendola magari gli avrà già tirato un calcio in mezzo alle gambe." Dici cercando di rassicurare più te stesso che gli altri.

"Non perdiamo tempo Paul, ho un brutto presentimento."

"Eccoci a casa Zoe, la mamma sarà contenta di vederti" ti dice Jason spingendoti verso l'interno dell'enorme villa.

"Jason, ti ho dato il nastro cosa vuoi ancora?" chiedi

"Voglio vendetta!" urla mentre ti afferra per i capelli e ti sbatte sul pavimento.

"Tu sei pazzo!" esclami cercando di tirarti su.

"Forse, ma è tutta colpa tua. Avresti dovuto sposarmi così avrei preso i soldi di mia madre!" il suo è un urlare continuo, speri che le persone in servizio nella casa lo sentano e ti vengano ad aiutare.

"Lo so a cosa stai pensando, in casa non c'è nessuno, ho dato la giornata libera a tutti. C'è solo mia madre, ci aspetta di là in salotto, vieni!" ti prende per un braccio e ti solleva. Poco dopo ti ritrovi davanti alla madre di Jason legata ad una poltrona.

"Sig.ra Atkins, sta bene?" chiedi vedendo gli ematomi sul viso della donna.

"Zoe, non è niente. Jason perché hai preso anche lei. io non ti bastavo?" chiede la donna.

"No, mamma, mi vendicherò per quello che mi avete fatto, le umiliazioni che ho dovuto subire a causa vostra."

"Jason lascia andare Zoe, lei non ti ha fatto niente di male" continua imperterrita.

"Zitta!" urla Jason vedendo che la madre cerca di aprire bocca le molla un sonore ceffone.

"Basta, la ammazzi se la pesti così!" urli cercando di allontanarlo dalla donna.

"Vuoi che pesti anche te?" ti chiede, tu ti proteggi il volto con le mani e aspetti di sentire il dolore del ceffone ma il suono del campanello ti salva.

"Era ora, finalmente saremo tutti riuniti" dice, poi ti fa sedere su una sedia e ti lega velocemente i polsi. "Torno subito" dice sorridendo e andando ad aprire la porta.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

Eccomi con un nuovo capitolo, ringrazio come sempre Luxy, Meiko, Rossy che mi seguono sempre, grazie ragazze! Un bacio Betty

CAPITOLO 15

Suoni nuovamente il campanello è strano che Jason ti abbia detto di andare a casa di sua madre, batti per terra il piede calzato con una scarpa con il tacco vertiginoso.

All'improvviso la porta si spalanca "Era ora, volevi lasciarmi qui a vita?" domandi stizzita.

Lui ti afferra il braccio e ti spinge verso l'interno della casa "Ma che diavolo! Che modi sono!" esclami arrabbiata.

"Zitta! Vai di là!" ti dice con tono che non ammette repliche. Ti dirigi verso il salone e osservi stupita la madre di Jason legata ad una poltrona e Zoe anche lei seduta su una poltrona e legata.

"Jason…" dici guardandolo, lui non ti lascia finire la frase che ti spinge per terra.

"Ma sei scemo!" esclami massaggiandoti la caviglia destra sulla quale sei caduta.

"Ti ho detto di stare zitta" ti dice con tono minaccioso, tu ammutolisci all'istante e cominci ad avere paura.

"Ecco qui le donne della mia vita, mia madre, Zoe la donna che volevo sposare e Marylin la mia amante, nonché madre di mio figlio. Diciamo che non so se quando uscirai di qui sarai ancora in dolce attesa, sempre se uscirai di qui."

"Mio dio" esclami terrorizzata, guardandolo in quel momento sei sicura che non ne uscirai viva.

"Jason non fare sciocchezze, lasciaci andare" dici mentre cerchi di trovare un po’ di coraggio dentro di te.

"Zoe, cara, piccola, Zoe, sei così dannatamente innocente. O forse no? Se non mi sbaglio ti è bastato poco per girarmi le spalle ed andartene con quel calciatore da strapazzo. Sei solo una puttana, come tutte le donne, come tutte voi!"

Ti si avvicina e ti accarezza il volto, tu cerchi di evitare il contatto con la sua mano. "Non puoi allontanarti da me, ormai siete tutte mie e farete quello che voglio io. Altrimenti farete una brutta fine."

"Abbiamo scelta?" chiedi rassegnata.

"No, non penso. Adesso lego anche te, poi esco a fare qualche commissione." Così dicendo vedi Jason legare Marylin ad un'altra poltrona, controlla nuovamente le corde che legano te e sua madre.

"Bene, adesso siete a posto, ci vediamo dopo care" lo osservi uscire, ora devi riuscire a liberarti.

Aspetti che sia uscito prima di parlare "Dobbiamo andarcene"

"Bella scoperta!" dice sarcastica Marylin.

"Al posto di fare la saccente, cerca un modo per slacciare queste corde." Le dici con voce arrabbiata.

"Sono troppo spesse, l'unico modo sarebbe tagliarle, ma non riusciremo mai a spostarci, queste poltrone sono troppo pesanti" dice la madre di Jason.

"Ha ragione, ma non possiamo rimanere qui senza fare niente. Jason è impazzito potrebbe fare del male a tutte noi." Le rispondi.

"Ragazzina è tutta colpa tua se siamo a questo punto, non avresti mai dovuto lasciarlo." Ti dice Marylin.

"Non osare parlare, tu l'hai aiutato a formulare il suo piano per incastrare Paul, cosa volevate fare? Cosa cercavate di ottenere?" le chiedi irata.

"Jason sapeva che sua madre avrebbe sganciato i soldi solo dopo che lui ti avrebbe sposato. Lui voleva sposarti e poi godersi i suoi soldi con me!"

"Pensi proprio che avrebbe diviso la mia fortuna con una come te?" chiede la sig.ra Atkins.

"E' colpa di questa stronza se lui è diventato pazzo."

"Secondo me lo era già!" esclami sprezzante.

"E' come suo padre, non avrei mai pensato che sarebbe diventato schizofrenico come lui." dice la sig.ra Atkins.

"Vuole dire che il padre di Jason è vivo?" chiedi.

"No, si è suicidato quando Jason aveva pochi mesi. Io ero solo una stupida ragazzina con tanti sogni nella testa, non mi ero accorta che James fosse malato; quando la verità è venuta a galla, l'ho lasciato per proteggere me stessa e mio figlio. Lui non ha retto la lontananza, mi aveva minacciato che dovevo tornare con lui ma io non mi sono arresa. Dovevo proteggere Jason, così ho fatto in modo che venisse spiccato un ordine restrittivo nei suoi confronti. Ma neanche questo lo ha scoraggiato, ogni giorno mi minacciava continuamente, mi seguiva ovunque, un pomeriggio ero al parco e mi ha visto parlare con un uomo, ha pensato che fosse il mio amante.

Mi si è avvicinato e mi ha detto che mi avrebbe ucciso, ha estratto una pistola, prima l'ha puntata verso di me e Jason. Lui ha iniziato a piangere perché lo stringevo troppo forte, il pianto di Jason deve avergli fatto tornare un barlume di lucidità perché all'improvviso il suo sguardo è cambiato mi ha detto Mi dispiace poi si è sparato."

"E' terribile" esclami

"Quindi Jason è matto come il padre" disse Marylin sprezzante "Però questa storia non risolve il nostro problema"

"Però ci fa capire che Jason è più pericoloso di quanto crediamo, dobbiamo cercare di non contraddirlo e tenerlo calmo fino a quando qualcuno non verrà a liberarci." Dici.

"La casa è completamente vuota e siamo fuori Londra, chi mai potrà sapere che siamo qui?" chiede la sig.ra Atkins

"L'unica cosa che ci resta da fare è sperare" dici capendo che forse per voi non c'è nessuna possibilità.

"Paul, la polizia ha detto che prenderà provvedimenti ma sono sotto organico e non possono seguire il caso come dovrebbero" la voce dell'avvocato Zimmer è piena di comprensione.

"Come sono sotto organico, cosa devo aspettare che quell'uomo la uccida?" urli.

"Si calmi, ho già fatto avvisare il mio investigatore che si sta dirigendo proprio a casa di Atkins, anche se non penso proprio che si nasconda lì."

"Cosa ci suggerisce di fare?" chiede Kay.

"Potrei dirvi aspettare ma penso che non riuscirete a stare con le mani in mano, quindi vi suggerisco di cercare nei posti che possono avere un significato per Jason, qualcosa che centri con la sua storia con Zoe."

"Posso immaginare qualche luogo, come l'atelier dove Zoe ha fatto l'intervista alla madre di Jason oppure la casa della sig.ra Atkins, è lì che si sono conosciuti." Dice Kay.

"Andiamo prima all'atelier, avvocato se ci fosse qualche novità ha il mio numero di cellulare" dice poi corri fuori dallo studio seguito da un insieme indefinito di colori che compongono l'abbigliamento di Kay.

Arrivate con qualche difficoltà all'atelier infatti è l'ora di punta, durante tutto il tragitto avrei insultato una trentina di persona e per poco non ti prendevi a botte con una specie di lottatore di sumo.

"Kay resta in macchina, potrebbe essere pericoloso" dici alla donna.

"Ho iniziato la carriera come giornalista free lancer, o portavo degli articoli interessanti o non mangiavo. Il pericolo a me mi fa un baffo!" ti risponde scendendo dall'auto.

Sorridi sai che quella donna è mossa dall'affetto che nutre verso Zoe.

Entrate nell'atelier, è stranamente deserto, girate per i vari ambienti ma non vedete in giro anima viva, solo stoffa, disegni e molta confusione.

"Strano tutto questo disordine, la Atkins è nota per il suo ordine quasi maniacale." Dice Kay a bassa voce.

All'improvviso sentite dei rumori dietro ad una parete, vi zittite all'istante e cercate con gli occhi la porta che conduce a quella stanza, ma non ne trovate.

"Stiamo fermi, non dobbiamo farci vedere." Dici, poi osservi come dal muro si apra una porta, da questa ne esce Jason.

Vorresti saltargli addosso e riempirlo di botte ma decidi di rimanere fermo dove sei, sei sicuro che in quella stanza segreta ci sia Zoe. Quando senti chiudere la porta principale dell'atelier corri verso il muro cercando il modo per aprire la porta. Anche Kay inizia a testare il muro alla ricerca della molla che farà aprire la porta, finalmente dove aver trovato una piccola fenditura nella parete riesci ad aprire la porta, entri di getto sperando di trovarti davanti Zoe, ma dopo aver osservato tutta la stanza, con immensa delusione vedi che è vuota.

"Paul guarda le pareti" ti dice Kay.

Fai come ti ha detto Kay e vedi decine di fotografie di Zoe, in alcune c'è anche lui, noti con un brivido che delle freccette sono state puntate sul viso della ragazza.

"Può significare che la vuole..insomma." Kay non riesce ad esprimere le sue paure.

"La vuole uccidere" dici con voce atona ma dentro di te sai se lo avessi sotto mano lo uccideresti senza esitazione.

"Ragazzina non hai delle idee decenti?" ti cheide Marylin.

"Se hai da dire, perché non cerchi tu di tirarci fuori da questo pasticcio, invece di continuare a darmi addosso?" le chiedi, se non avessi le mani legate la prenderesti a schiaffi.

"Non ho idee perché so già che in qualunque modo lui ci riprenderebbe. Preferisco aspettare che si sfoghi prima su di voi. Io cercherò in qualche modo di chiedere pietà."

"Che bastarda che sei. Magari Jason comincerà da te, come fai a saperlo?" le dici.

"Sono sicura di quello che dico, perché inizierà la sua vedetta dalle persone che lo hanno fatto soffrire di più. Prima inizierà con sua madre, poi con te, forse a quel punto sarà soddisfatto."

"E' una speranza vana" dice la sig.ra Atkins.

"Se lei non lo avesse sempre trattato come uno scemo da gestire, adesso sarebbe un uomo normale." Marylin lanciava accuse a tutti.

"Pensi che sia solo colpa nostra per come reagisce Jason?" le chiedi "Non credi che il fatto che tu sia incinta di uso figlio, sia un ostacolo per lui? Non rispondi, hai perso l'uso della parola." La attacchi duramente, ma la rabbia che provi e tanta per riuscire a trattenerla.

"Stai zitta! Stai zitta! Lui era mio, poi sei arrivata tu e non mi faceva che dire quante lodi ti aveva fatto sua madre e che forse aveva trovato il modo per avere i suoi soldi. Sei tu che hai rovinato tutto, se non ti fossi intromessa nella nostra vita adesso saremo felici!" lo sfogo di Marylin non aveva sortito alcun effetto su Zoe.

"Perché lui ti ama? Secondo te ti ama veramente? Piantala di credere in un sogno, lui ama solo se stesso. Non gliene importa niente né di me, né di sua madre, né tantomeno di te. Vuole solo i soldi per pagare i suoi debiti e basta, adesso che sei incinta anche tu sei un intralcio."

"Non è vero!" ti risponde Marylin ma la sua voce e poco più che un sussurro.

"Dici che non è vero, allora perché sei qui con noi, legata ad una poltrona?"

Marylin adesso non risponde più, si è chiusa in un mutismo convinto.

"Marylin, se vogliamo uscire di qui, dobbiamo cooperare tra noi" dice la sig.ra Atkins.

"Forse se riusciremo a non litigare più, abbiamo qualche possibilità di salvarci" le dici cercando di convincerla, anche se la detesti hai bisogno anche di lei per riuscire ad ingannare Jason.

"Forse avete ragione, ma.." dice finalmente Marylin.

"Niente ma, o stai con noi e cerchiamo di uscirne vive. Oppure ti devi arrangiare da sola." Le dici.

"Sono con voi, come possiamo fare per uscire di qui?" chiede finalmente vinta.

"Dobbiamo ingannarlo, fargli credere che una di noi è dalla sua parte, poi bisogna riuscire a neutralizzarlo e scappare."

"Zoe, secondo te lui si fida di voi?" dice Marylin.

"Di noi no, ma di te forse sì. Forse si potrebbe ancora fidare della sua ex complice."

"Dovrei fare il doppio gioco?" ti chiede.

"Perché non ti senti in grado, a me sembri un ottima attrice" le rispondi.

"Cercherò di farmi liberare e poi come lo stendo con un vaso in testa?" chiede sarcastica.

"Perché no, quel vaso accanto al camino sembra l'ideale" dice la sig.ra Atkins.

"Problema risolto. Adesso aspettiamo il ritorno di Jason poi sarà tutto nelle tue mani Marylin." Le dici, speri solo che non ti dovrai pentire della fiducia che hai riposto in lei. chiudi un attimo gli occhi, pregando che Jason non sia andato da Paul, speri che non gli venga in mente di fargli del male. Perché senza di lui non vivresti, senza di lui tanto vale morire.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

CAPITOLO 16

Mi scuso con il ritardo con cui metto on-line questo capitolo, ma quando ero a metà del lavoro il computer ha pensato bene di andare in tilt e mi ha cancellato anche il lavoro salvato sul dischetto. Non chiedetemi come abbia fatto ma è successo. (Che sfiga). Eccovi il nuovo capitolo un bacio Betty.

******************************************************

Entri nel salone ed osservi soddisfatto le tre donne legate, vederle li che ti guardano intimorite ti da un senso di gioia.

"Come stanno le mie donne? Vi sono mancato?" chiedi.

Loro non ti rispondono, non osano aprire bocca in parte la cosa ti galvanizza ma allo stesso tempo ti infastidisce.

"Volete rispondere o no?" chiedi avvicinandoti a loro. Ancora silenzio. "Quando vi faccio una domanda siete obbligate a rispondere!" urli stizzito.

La tua reazione ha instillato nei loro occhi un po’ di paura, bene una donna impaurita e molto pericolosa di una donna arrabbiata.

"Mettiamo in chiaro qualche cosa, primo quando vi faccio una domanda siete obbligate a rispondermi e secondo d questo momento siete liberamente costrette a fare tutto quello che vi chiederò! Adesso ricominciamo da capo, vi sono mancato."

"Come una spina nel culo" ti risponde Zoe.

"Che insolente, meriti una lezione!" ti avvicini a lei e le tiri un ceffone, poi le afferri i capelli e li tiri verso il basso in modo che la sua faccia si alzi verso di te. "Se non la pianti di comportarti male, non mi fermerò ad uno schiaffo. - lasci i capelli della ragazza e ti rivolgi alle altre due donne - questo vale anche per voi."

Le due donne annuiscono senza proferire parola. "Bene, se farete le brave vi tratterò bene. Diciamo che ho in mente qualcosa per qualcuna di voi, ma non voglio rovinarmi la sorpresa, avete qualcosa da dirmi?" chiedi con voce quasi allegra.

C'è un attimo di silenzio poi senti la voce di Marylin come un bisbiglio "io avrei un desiderio"

"Un desiderio? Forza non essere timida, non lo sei mai stata!"

"Vorrei.. vorrei fare l'amore con te, ancora una volta." Ti dice con voce flebile.

Resti piacevolmente sorpreso, non ti aspettavi quella proposta, è strana fatta in un momento del genere ma Marylin è una persona strana. Potrebbe esserci sotto qualcosa, ma non lo credi possibile perché quelle tre non riusciranno mai a mettersi d'accordo su qualcosa.

"Ci penserò, non è una cattiva idea. Volete qualcosa da bere? Direi di sì perché tra poco faremo un lungo discorso, vi prendo del tè al limone, non scappate" dici sorridendo poi ti dirigi in cucina.

Il silenzio che c'è nell'abitacolo è quasi irreale, entrambi non parlate, siete troppo assorti nei vostri pensieri.

"Pensi che sia là?" ti chiede Kay preoccupata.

"Lo spero." Rispondi sintetico.

Non osi esprimere le tue paure, se le ha fatto qualcosa potresti anche ucciderlo, tanto la vita senza di lei non ha senso, schiacci il piede sull'acceleratore e non ti accorgi che hai superato l'incrocio dove dovevi svoltare.

"Paul, dovevi girare a destra" la voce di Kay ti riporta alla realtà.

"Come?" domandi.

"Dovevi girare a destra a quell'incrocio"

"Quale incrocio?"

"Quello che abbiamo passato cinque minuti fa" ti risponde lei calma.

"Porca!" esclami poi fai inversione ad U in mezzo a strada infischiandotene del codice stradale.

"Dobbiamo essere lucidi, perché non sappiamo quello che possiamo trovare in quella casa, cerca di tenere le tue paure calme ancora per un po’, poi potrai sfogarti come credi"

"Se le succedesse qualcosa io non so cosa farei, sarei anche capace di uccidere quel bastardo, avrei dovuto difenderla, invece.."

"Come potevamo sapere che quell'uomo è un fuori di testa? Nel mondo milioni di storie iniziano e finiscono, senza arrivare a rapire la propria ex."

"Kay, come ti sentiresti tu al mio posto?" chiedi con voce angosciata.

"Mi sentirei come te, con la differenza che io avrei portato con me la mia calibro 12" ti dice la donna sicura.

"Non ti facevo violenta" tenti di scherzare.

"Quando mi toccano le persone a me care, divento una belva" ti risponde seria.

"Volete del te?" la sua voce ti fa salire la bile dallo stomaco, non hai mai odiato nessuno ma pensi che lui lo odierai per quello che ti sta facendo, non ti interessa delle altre, sei egoista, è vero, ma vuoi solo uscire viva da tutta quella storia, poter abbracciare di nuovo Paul, Patty, Benji e vedere il loro bambino quando nascerà. Senti le lacrime che stanno per sgorgare dagli occhi, le rimandi indietro, non devi farti vedere debole. Lui deve credere che non hai una paura tremenda di quello che può farti, deve pensare che sei forte più forte di lui. La sua voce è come un fastidioso ronzio che ti gira per la testa, concentri di nuovo la tua attenzione a quello che sta dicendo.

"…quindi vi spiegherò il perché vi ho portato qui. Siete tutte al mio cospetto perché vi devo punire, per come vi siete comportate con me. Mie care tutte e tre avete molto cose da farvi perdonare, iniziamo ad elencare le tue colpe mamma. - lo vedi avvicinarsi a sua madre, è piuttosto provata, sul viso alcuni lividi segno delle percosse del figlio, anche tu hai sicuramente un bel livido in faccia in seguito al ceffone che ti ha dato, riporti l'attenzione alle sue parole- da quando ero un bambino, tu hai sempre deciso per me, cosa dovevo mettere, mangiare, chi dovevo frequentare. La mia vita non è mia ma è tua, tutte le decisioni importanti le hai prese tu, per questo dovrai pagare, visto che tu hai rubato la mia vita io dovrei prendere la tua, ma è presto per decidere la tua pena."

Lo vedi avvicinarsi a te, ti accarezza la guancia, senti bruciore segno che lo schiaffo che ti aveva dato prima ha lasciato il segno. "Zoe, la mia piccola Zoe; ma non devo più ritenerti mia, visto che mi hai mollato per quel calciatore. Lo sai che è questo il tuo peccato nei miei confronti, ti assicuro che la tua punizione sarà adeguata, sarai mia per sempre." Le sue parole ti fanno rabbrividire, cosa vuole farti? Sai che non hai mostrato un'emozione a quelle parole, sei brava a mentire, te lo ha insegnato Benji a non mostrare mai le proprie emozioni.

"Non dici niente, eppure hai lo sguardo combattivo, ti assicuro che ti passerà dopo che ti avrò sistemato, sarà un piacere per me scoparti un ultima volta, credo che ti piaceranno certi giochetti che ho in mente. Naturalmente anche tu Marylin avrai la tua parte, dopotutto è stata una tua richiesta ma penso che alla fine, non sarai più incinta. Ne sarai contenta non dovrai neanche spendere dei soldi per abortire, però non avresti dovuto farmi questo piccolo scherzo."

"Non è dipeso da me" risponde Marylin a voce bassa.

"Cosa? Perché non mi hai detto che non prendevi più la pillola, piccola puttana!" lo vedi afferrare il volto di Marylin con crudeltà.

"Perché i medici mi avevano detto che non potevo avere figli! Maledizione è anche colpa tua!" Marylin adesso è battagliera, non pensavi che avrebbe reagito così.

"Questa è la Marylin che conosco. Forse per te potrei fare un eccezione, ma ci devo pensare."

All'improvviso silenzio, osservi Jason che vi guarda con sguardo strano, sei sicura che sta pensando a cosa farvi, preghi che non inizi da te, hai la sensazione che devi guadagnare tempo, anche se ormai non hai più speranze.

"Zoe, sarai la prima" la sua voce ti gela il sangue, si avvicina a te e ti sta per slegare, Zoe pensa in fretta, anzi agisci in fretta, senti le corde che si allentano e ti alzi di colpo con le mani strette a pugno lo colpisci, lo vedi barcollare mentre dice una bestemmia, la tua mente ti dice di correre ma dopo tutte quelle ore legate le tue gambe faticano a staccarsi dal suolo, è come se migliaia di aghi ti pungessero, le lacrime iniziano a scorrere sul tuo viso. Riesci sola a pensare che devi correre, ti dirigi verso la porta d'ingresso ma è chiusa a chiave, allora sterzi verso la cucina, lo senti dietro di te che urla e bestemmia, sei quasi arrivata alla porta di servizio quando senti due mani afferrarti, cadi a terra e prima di sbattere la testa sul pavimento il tuo ultimo pensiero è "E' finita"

Siete finalmente arrivati all'immensa villa della sig.ra Atkins suonate il campanello posto vicino al cancello, non risponde nessuno. "Strano, eppure c'è una macchina" dice Kay osservando la berlina scura parcheggiata di fronte all'entrata.

"Che sia la macchina di Jason?" chiedi

"Potrebbe essere, ma per saperlo dobbiamo entrare" dice poi si alza la gonna ed inizia a scavalcare l'enorme cancello.

"Kay, che fai potresti farti male" le dici.

"Tu vedi un'altra soluzione, non avrei paura?"

"Arrivo" dici poi inizi la scalata, quando salti dall'altra parte, noti che Kay si è già incamminata verso la villa, è un bel pezzo di strada se fatto a piedi, ma aumenti l'andatura qualcosa ti dice che Zoe è lì dentro.

"Paul hai anche tu la sensazione che qualcosa non quadri?" ti chiede Kay.

"Una casa così grande senza servitù? È strano, e poi dove sono i cani di guardia?"

"Perché ci sono dei cani?" ti chiede impaurita Kay.

"Hai paura dei cani?"

"Da quando mi hanno morsicato sì, forza sbrighiamoci" ti dice iniziando a correre verso la villa, un attimo dopo le sei accanto e la superi.

"Paul, sono vecchia e pigra, aspettami non ho il tuo allenamento."

Rallenti il passo fino a quando Kay ti affianca, ha il fiatone "Mi dispiace, ma sento che Zoe è dentro quella casa e non voglio perdere altro tempo"

"Lo so Paul, però se corro ancora un po’ ti ritroverai da solo ad affrontare quel tipo."

"Siamo quasi arrivati, tra poco sapremo se Zoe è veramente lì"

Che puttana, ha cercato di scappare ma adesso la sistemi tu, cadendo ha battuto la testa ma è ancora viva, è solamente svenuta, l'hai portata nella camera di tua madre. Adesso le farai pagare tutto, l'umiliazione di essere mollato e il pugno che ti ha dato, la osservi è veramente bella sarà un piacere scopartela, ma vuoi che sia sveglia, vuoi vederla piangere ed implorarti pietà. La vuoi annullare, sai che quello che le stai per fare la cambierà per sempre, non fisicamente ma mentalmente. Le accarezzi il volto poi le rovesci in faccia l'acqua che c'è in un vaso, la vedi aprire gli occhi e osservarti smarrita poi inizia a divincolarsi.

"Stai ferma puttana!" le molli un ceffone che le fa uscire del sangue dal labbro.

"Come hai osato compirmi? Volevo essere gentile con te ma non te lo meriti. Adesso pagherai per tutto."

Stai per strapparle i vestiti quando senti delle voci da basso, un uomo, chi diavolo è? Leghi Zoe al letto a baldacchino le ficchi in bocca un fazzoletto poi esci dalla stanza, scendi le scale silenziosamente e lo vedi. "Diamond" sibili, come cazzo ha fatto ad arrivare fino a lì? Corri di sopra, devi andartene ma non lo farai da solo.

Decidete di entrare dalla porta della cucina, fortunatamente è aperta, nella stanza non c'è nessuno, sentite delle voci di donna. La speranza si fa spazio nella tua mente, ti dirigi verso quelle voci, ti ritrovi in un salone enorme, vedi due donne sedute e legate a due poltrone, Zoe non c'è.

"Aiutateci" dice una delle due.

"Sig.ra Atkins!" esclama Kay

"Jason è impazzito" continua la donna.

"Dov'è Zoe?" chiedi, non ti interessa di loro, a quanto vedi stanno bene, vuoi solo sapere dov'è lei.

"Di sopra, Jason l'ha portata su dopo che lei ha tentato di scappare" dice l'altra donna che riconosci come Marylin.

Corri di sopra, hai il cuore in gola, apri tutte le stanze ma loro non ci sono. "Atkins vieni fuori brutto bastardo! Hai paura di me?" urli cerchi di farlo uscire allo scoperto speri solo che abbocchi.

Silenzio a parte le voci sommesse al piano inferiore, poi all'improvviso senti cadere qualcosa e delle imprecazioni.

Corri verso la stanza dove hai sentito fracassarsi qualcosa e lì trovi finalmente Zoe, ha una pistola puntata al collo e hai suoi piedi un vaso rotto, Jason la tiene in pugno.

"Lasciala andare!" gli urli.

"Neanche per sogno, adesso ci lasci passare, altrimenti dovrai dire addio alla tua bella"

"Cosa pensi di guadagnare, la polizia sta arrivando, lasciala andare è meglio così." Cerchi di convincerlo ma a quanto pare l'uomo e irremovibile.

"Lei viene con me e se osi seguirci non la vedrai più."

Cerchi di essere forte, poi posi lo sguardo su Zoe, il volto con dei lividi, il sangue che dal labbro, gli occhi sono spaventati, ma leggi ancora qualcosa di combattivo in lei, sei sicuro che è stata lei a far cadere quel vaso per farsi sentire. Decidi di giocare d'astuzia "Ok, ti lascio andare, ma ti prego di non farle del male."

"Vedo che ragioni" si avvicina a te e ti passa accanto in quel momento Zoe fa finta di inciampare è un attimo e tu gli sei addosso, riesci in qualche modo a liberare Zoe dalla sua stretta, poi sentì il colpo della pistola….

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17

Ringrazio Luxy, come è andato l'orale? Meiko, Rossy, Stormy, Alex-kami. Vi lascio al nuovo capitolo un bacio Betty

CAPITOLO 17

Osservi la scena sconvolta, non riesci a capire dove sia finito il proiettile i due uomini sono a terra, un movimento segnala la vita di uno dei due, Jason si alza in piedi e tu resti immobile ad osservare Paul steso per terra, mentre una macchia di sangue si espande sul pavimento.

"No paul!" dici a bassa voce, poi ti getti letteralmente su di lui. Lo chiami più volte ma è incosciente, respira, è ancora vivo. Calde lacrime scorrono sul tuo viso, sei disperata, cerchi la ferita, devi soccorrerlo. Le tue mani vagano sul suo corpo mentre le lacrime ti offuscano la vista, mentre le mani si riempiono di sangue. "Dov'è la ferita, dov'è!" urli disperata. Due braccia ti staccano da lui, capisci che è Jason ed inizi a lottare contro di lui "Lasciami stare! Bastardo!" urli, riesci a divincolarti e ti rimetti accanto a Paul ancora privo di sensi, lo abbracci forte cercando di infondergli un po’ di vita.

"E' morto! Staccati da lui, devi venire con me!"

"Non è morto, stammi lontano!" urli disperata.

"Maledizione Zoe devo proprio chiuderti la bocca!" ti dice Jason poi ti si avvicina minaccioso, ti alzi cercando di scappare via, ma lui ti colpisce alla testa, l'ultima immagine che hai davanti agli occhi è Paul per terra in mezzo al suo sangue.

Quando apri gli occhi la luce del sole ti acceca, apri e richiudi gli occhi un paio di volte, inizi a scrutare la stanza, è completamente bianca, sembra una camera d'ospedale, anzi è una camera d'ospedale! Cerchi di alzarti ma un dolore lancinante alla spalle ti fa ricadere tra i cuscini.

"Dannazione!" esclami toccandoti la fasciatura al braccio sinistro, un improvviso flashback ti fa rivivere gli ultimi momenti prima dello sparo, risenti la voce di Zoe interrotta dalla lacrime e la voce di Jason che la vuole portare con sé, non hai immagini dei momenti dopo che sei stato colpito solo la voce disperata di Zoe.

Incurante del dolore ti alzi dal letto, esci dalla camera barcollando, la testa ti gira terribilmente ti devi appoggiare ai muri per riuscire nella tua impresa, fuori dalla stanza trovi una preoccupatissima Kay che vedendoti sbianca ancora di più.

"Perché ti sei alzato, devi tornare a letto sei ferito!" esclama.

"Devo andare da Zoe!" esclami, la voce è forte ma il fisico è debilitato dalla perdita di sangue.

"In queste condizioni non potrai andare molto lontano." Ti dice la donna, barcolli nuovamente e sei obbligato ad appoggiarti a lei che ti fa sedere su di una sedia, la vedi fare dei cenni ad una infermiera che viene verso di voi e poi ti aiuta a ritornare a letto. Non vuoi ammetterlo ma sdraiato ti senti già meglio, lo sforzo che hai fatto ti ha lasciato spossato, ma non tanto da non riuscire a parlare.

"Cos'è successo e dov'è Zoe?"

"Noi abbiamo sentito uno sparo e delle urla, io non sono salita subito, ho avuto paura. Poi quando non ho sentito più niente sono venuta di sopra e ti ho visto per terra ferito, ho chiamato subito l'ambulanza che ti ha portato qui."

"Zoe?"

"L'ha presa lui, se solo fossi salita subito!" Kay era proprio disperata.

"Se fossi salita subito saresti qui a farmi compagnia in un letto d'ospedale" dici cercando di consolarla.

"Paul ormai sono parecchie ore che Zoe è in mano a quel delinquente, cosa le avrà fatto?"

Non vuoi neanche pensare a quello che può avergli fatto quell'uomo, vuoi solo ritrovarla viva.

"Da quanto tempo sono qui?" chiedi

"Da ieri pomeriggio, ormai è quasi mezzogiorno"

"La polizia è stata avvisata?"

"Certo, è da ieri che lo stanno cercando ma non ci sono stati sviluppi" dice Kay sconsolata.

"Va bene, ho bisogno di un telefono, devo avvertire Benji" dici anche se non sai come dire la notizia al ragazzo.

"Sta già arrivando" ti risponde Kay.

"Come ha fatto a saperlo?"

"L'ho avvisato io, anche perché i giornalisti sono venuti subito a saperlo e hanno dato la notizia poche ore dopo."

"Accidenti!" esclami, dovevi parlargli tu, tu sei responsabile per Zoe, senti le lacrime che ti pungono gli occhi, le trattieni solo perché nella stanza c'è Kay.

"Paul, cerca di riposarti, noi adesso non possiamo fare più niente" ti dice la donna intuendo il tuo turbamento, poi esce della stanza.

Finalmente sei solo e puoi lasciarti andare, le lacrime cominciano a scenderti senza sosta.

Corri verso l'ospedale, sai che Patty non può tenere il tuo ritmo, e le hai ordinato di fare con calma, sai che seguirà il tuo consiglio, tiene troppo a quel bambino che sta aspettando per rischiare qualcosa.

Appena arrivi in reparto vedi il capo di Zoe che ti aspetta, la riconosci perché Zoe ti aveva mostrato alcune foto dove c'era anche la donna e una donna che si veste in modo così strano è impossibile da dimenticare.

"Sig. Price" ti dice.

"MI chiami Benji, Paul dov'è?" chiedi

"In questa stanza" ti risponde indicando la porta di fronte a voi.

Prendi un respiro ed entri, lo trovi appoggiato ai cuscini, bianco come i muri della stanza, che sta piangendo.

"Paul" dici.

"Benji, non sono riuscito a protegerla" ti dice tra le lacrime.

"Non è colpa tua. Vedrai che la ritroveranno sana e salva." Gli dici sedendoti, non pensavi di trovare il tuo amico in lacrime, poi pensi se al suo posto ci fossi tu e Patty fosse in pericolo, il cuore manca un battito, sarebbe terribile.

"Zoe è una donna forte, è una Price, vedrai che non si arrenderà tanto facilmente" lo dici più per convincere te stesso che Paul.

"Sei qui da solo?" ti chiede il ragazzo.

"No, è venuta anche Patty, non sono riuscito a convincerla a starsene a casa. Lo sai che quando ci si mette è più testarda di me" dici con un sorriso, a dire la verità sei felice che sia venuta con te, hai bisogno di lei e della sua forza in quel momento.

"Posso entrare" la voce di Patty interrompe i tuoi pensieri.

"Patty, sono felice che ci sei anche tu" dice Paul con un sorriso tirato.

"Non potevo starmene a casa, adesso hai bisogno della tua famiglia. E noi siamo la tua famiglia" dice convinta.

Noti negli occhi di Paul un luccichio, le parole di Patty hanno fatto veramente effetto sul ragazzo.

"Grazie a tutti e due"

"Staremo qui con te, fino a quando la troveranno, ti assicuro che non dovremo aspettare molto" dice convinta Patty sedendosi su una sedia un faticosamente a causa del pancione che inizia a crescere.

"Speriamo" risponde Paul.

Anche tu speri che Patty abbia ragione ma hai paura, Zoe in mano a quello squilibrato, la polizia lo sta cercando, i giornalisti che cercano notizie, si sono anche piazzati davanti all'ospedale sperando di riuscire a carpire qualche informazione sullo stato di salute di Paul. Fortunatamente tu e Patty sono passati quasi inosservati e siete potuti entrare indisturbati; adesso l'unica cosa che potete fare è aspettare.

E' quasi un giorno che sei chiusa in quella topaia, legata ed imbavagliata su quel letto puzzolente, osservi quell'orrida stanza di un hotel di infimo ordine. I muri sono scrostati, e ci sono macchie dovute all'umidità e a qualche strana sostanza. I letto scomodissimo con delle lenzuola sporche e lise, vedi ogni tanto qualche scarafaggio che passa vicino al letto. Il bagno è un insieme di muffa e ruggine, Jason è stato lì poco tempo lasciandoti sola. Sola, non proprio, sei circondata da animaletti vari che ogni tanto ti guardano curiosi, ti osservi in giro e noti il telecomando del televisore per terra, riesci a raggiungerlo in qualche modo ed ad afferrarlo, accendi il televisore posto in posizione elevata rispetto al letto, ti rendi conto che il tuo rapimento ha innalzato un putiferio. Al telegiornale parlano anche delle condizioni di Paul, alzi il volume per sentire qualcosa perché nella stanza accanto stanno urlando.

 

"..la polizia è sulle tracce di Jason Atkins, l'uomo è accusato di tentato omicidio, rapimento di tre donne di cui una è ancora nelle sue mani. La donna in questione è Zoe Price, giornalista per Cosmopolitan cugina del noto calciatore Benji Price e compagna di un altro calciatore Paul Diamond, tuttora ricoverato.

L'uomo infatti è stato ferito da Atkins mentre cercava di liberare la compagna; le sue condizioni sono stabili e non gravi, il proiettile che lo ha ferito alla spalla sinistra non ha provocato danni ed è stato estratto grazie ad una operazione chirurgica.."

"E' vivo " ripeti tra le lacrime, non ti sembra vero; grazie ai vari telegiornali scopri che uno spiegamento di forze è stato assegnato al tuo caso, "Mi troveranno e andrò a casa da Paul" pensi speranzosa.

Le corde ai polsi e alle caviglie ti stanno tagliando la pelle, anche il bavaglio ti sta tagliando ai lati della bocca, un rivolo di sangue secco corre dalla tempia destra alla guancia è stato causato dal colpo in testa che ti ha dato Jason, pensi con il calcio della pistola. Chissà quanti altri lividi hai lungo tutto il corpo oltre che in faccia, per un attimo ripensi a come hai fatto a trovarti in una situazione del genere; solo a te poteva capitarti una cosa del genere, trovare una persona apparentemente normale ma poi al primo rifiuto viene fuori che è schizofrenica. Sembra proprio il copione di un film, tu in pericolo e rapita da un matto e il tuo innamorato che corre per salvarti e resta ferito, ti immagini per un momento che Paul apra quella porta ti liberi e ti porti a casa. Scuoti la testa è solo una fantasia, sai che Paul è in un letto d'ospedale a causa tua, ti senti colpevole per averlo condotto in tutta quella situazione assurda. Chiudi gli occhi e li riapri sperando che sia tutto un incubo ma purtroppo non è così, osservi di nuovo tutta la stanza e ti accorgi con orrore che un enorme ratto di sta guardando dal basso del pavimento, sembra interessato a te. Tu inizi a urlare ma il suono che si ode è solo un mugugno, sei sempre stata terrorizzata dai topi e ratti fin da quando eri una bambina, inizi a piangere, più che paura e una vera e propria fobia, ti sposti verso la sponda del letto opposta a dove si trova il ratto che continua ad osservarti, inizi ad affannare e il bavaglio non favorisce una respirazione normale. Sei talmente agitata che non riesci neanche a trattenerti e ti urini addosso, sei riuscita a trattenerti per ore ma quel ratto ha abbattuto tutto il tuo autocontrollo. Dopo qualche minuto il ratto si gira e torna nel buco da dove era uscito, riesci finalmente a calmarti ma le lacrime continuano a scendere questa volta per l'umiliazione. Ti sposti e vedi la macchia bagnata sul copriletto, vai dalla parte opposta e chiudi gli occhi, dopo pochi istante sei talmente spossata che ti addormenti.

"Avvocato, ha delle novità?" chiedi a Zimmer che è venuto a trovarti in ospedale.

"Alcune segnalazioni relative a Jason , le stanno controllando, diciamo che la ricompensa che avete deciso di dare a chi vi aiuterà a trovare Zoe ha accelerato molto le indagini."

"Era l'unica cosa che potevamo fare" dice Benji.

"I giornalisti vorrebbero una vostra dichiarazione" dice ancora l'avvocato.

"Non mi sembra il caso" rispondi.

"Concordo con Paul, non è il momento di mettersi a perdere tempo con i giornalisti" continua Benji.

Patty in quel momento arriva con delle bibite e qualcosa da mangiare per lei e Benji, è stanca si vede dalle occhiaie, ma tiene duro, è sempre stata forte Patty anche nei momenti più difficili. Le sorridi e la inviti a sedersi sul letto molto più comodo della sedia.

"Grazie Paul, almeno non farò fatica ad alzarmi" ti dice con un sorriso.

"Patty l'avvocato vorrebbe che facessimo una dichiarazione alla stampa" dice Benji rendendo partecipe anche Patty di quello di cui stavate parlando

"Magari Zoe potrebbe vedere o sentire il nostro messaggio, non possiamo saperlo, servirebbe sia a noi che a lei, a livello morale intendo."

"Patty credi che sia una cosa giusta?" le chiedi.

"Non lo so, ma se fossi al suo posto se riuscissi a sentire la voce delle persone che amo, mi farebbe stare un po’ meglio."

"Magari non ha la possibilità di sentirci" dice Benji

"E se invece ce l'avesse? Perché sprecare un occasione per farle sentire che le siamo vicini e che la stiamo aspettando."

"Hai ragione, leggerò personalmente il comunicato" dici mettendoti più comodo sul letto. "Forza mettiamoci al lavoro" dici guardando i presenti.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Scusate con il ritardo con cui aggiorno la fanfic, purtroppo non ho avuto molto tempo a disposizione

Scusate con il ritardo con cui aggiorno la fanfic, purtroppo non ho avuto molto tempo a disposizione, spero che questo capitolo vi risarcisca per l'attesa. Ringrazio Luxy, Meiko, Rossy, Alex-kami, stormy per le loro recensioni. Un bacio Betty

CAPITOLO 18

Cosa dovevi scrivere? Un comunicato stampa che però facesse capire a Zoe che non l'hai abbandonata, le parole non ti vengono proprio in mente.

Vorresti farle sentire tutto l'amore che provi per lei, senza però risultare troppo sdolcinato, cavolo! Perché doveva essere tutto così complicato?

Osservi la stanza di ospedale che lascerai tra poche ore, i medici volevano tenerti lì ancora qualche giorno, in osservazione ma tu non hai sentito ragioni.

Adesso sei lì con un foglio bianco in mano sperando che ti venga in mente qualcosa da scrivere che non faccia trasparire quanto tu sia preoccupato per lei, dopotutto sono passati due giorni e nessuno ha fatto sapere qualcosa di concreto; sei quasi alla soglia della disperazione.

"Allora nessuna idea?" la voce dolce di Patty ti distrae un attimo.

"No, purtroppo, il mio cervello è bloccato" dici osservandola, la gravidanza è ormai in stato avanzato, la salopette che indossa evidenzia il pancione ormai prominente, il volto che dovrebbe essere radioso, è percorso da una ruga di preoccupazione sulla fronte.

"Siediti, non ti devi stancare" le dici.

"Non ti preoccupare, noi due insieme siamo una potenza!" risponde lei con un dolce sorriso, battendo una mano sulla pancia.

"Non te l'ho ancora chiesto, maschio o femmina?" chiedi.

"Maschio, io e Benji stiamo ancora litigando sul nome." Dice sedendosi con qualche difficoltà.

"Che nome assurdo gli vuole dare?" chiedi sorridendo.

"Non è così tanto assurdo, lo vuole chiamare Samuel e io Rafael."

"Chiamatelo Samuel Rafael Price" mi sembra carino, dici.

"Effettivamente non è una cattiva idea, adesso veniamo alle cose importanti, forza ti do una mano a scrivere il comunicato stampa."

"Se riesci a scrivere qualcosa che non sia estremamente lacrimevole sei ben accetta."

"Vediamo" ti dice prendendo carta e penna e cominciando a scrivere. Dopo un quarto d'ora ti passa il blocco e ti dice "leggi se va bene"

Fino ad oggi come voi saprete non abbiamo ancora avuto nessuna notizia di Zoe, siamo sconfortati ma speranzosi che tutto questo finisca presto. Chiediamo a qualsiasi persona di darci una mano se vedessero l'uomo in questa foto, non fate niente di avventato comunicate subito alla polizia dove l'avete visto. Adesso vorremmo rivolgerci direttamente alla nostra Zoe nel caso potesse ascoltarci: stai tranquilla, tornerai presto a casa con la tua famiglia, stiamo facendo il possibile per trovarti al più presto, ti vogliamo bene.

"Cosa ne dici?" ti chiede Patty.

"Corto e conciso, è perfetto, dopo pranzo lo leggerò durante la conferenza stampa"

"Sei sicuro di riuscirci?"

"Devo farle capire tutto il mio amore per lei e posso farlo solo leggendo questo comunicato." Le rispondi.

Un altro giorno in quella topaia, i tuoi occhi sono rossi e affaticati, Jason sembra sparito nel nulla, forse è tornato mentre dormivi, ma non ne sei sicura, può darsi che sia scappato all'estero e ti abbia lasciato lì a marcire. Il televisore sempre accesso è la tua unica compagnia in tutta quella desolazione, cerchi di muoverti e ti accorgi che le corde sono tese come se fossi stata appena legata, eppure prima che ti addormentavi erano più molli. Questo vuol dire che Jason è tornato e ha sistemato le corde, la pelle tagliata ti provoca dolore ogni volta che cerchi di muovere i polsi ormai senza sensibilità.

Non hai vicino a te niente che possa servirti per tagliare le corde, sei nello sconforto completo, ti rendi conto che non mangi da molto tempo e hai anche molta sete, non hai il senso del tempo e non riesci a capire come mai hai dei buchi vuoti che durano ore, osservi il televisore le ore sul video dicono che sono le 16:15 e mostrano un volto che conosci.

"Paul" pensi mentre cerchi di mettere a fuoco l'immagine.

Ascolti le sue parole così concise ma piene di preoccupazione e di amore, pensi che forse c'è ancora qualche speranza per te.

"Commovente" dice una voce proveniente dal bagno, ti giri e vedi Jason in piedi, i capelli rasati a zero, un accenno di barba e vestito in modo trasandato, si avvicina a te e ti libera la bocca, muovi la mascella per qualche istante, poi cerchi di parlare ma le parole stentano ad uscirti dalla gola asciutta.

"Acqua" chiedi con voce roca.

"Come si dice?" ti chiede lui.

"Per favore" dici disperata, poi lo osservi avvicinarsi a te con una bottiglia a versartele addosso lentamente, apri la bocca cercando di catturare l'acqua che ti sta bagnando.

"Dovresti vederti, sei immersa nei tuoi liquidi, sporca, puzzolente, fai veramente schifo. Tra poco poi sarà peggio."

"Ti prego lasciami andare" lo implori, non ti importa del tuo orgoglio, vuoi solo vivere.

"Tra qualche ora mi pregherai di stare con te, sai mentre eri incosciente ti ho somministrato un po’ di droga, in vena, diciamo che sono due giorni che non faccio altro. Se è per quello sono anche due giorni che non mangi, ma penso che sopravviverai."

"Mi hai drogato?" chiedi incredula.

"Certo, tra qualche ora quando sarai in crisi di astinenza mi pregherai di darti un po’ di coca, poi vedrai com'è bello."

"Perché mi fai questo? Perché?" chiedi disperata.

Lui si avvicina a te e ti prende il volto tra le mani "Lo faccio perché voglio distruggerti, piano piano, voglio vederti morire mentre mi implori di salvarti"

Inizi a piangere disperata, Jason ti asciuga una lacrima e ti dice "Non piangere piccola vedrai che prima o poi ti lascerò morire"

"Non è possibile che siano spariti nel nulla" urli picchiando un pugno sulla scrivania sul capo della polizia.

"Sig. Price, capisco il suo stato d'animo ma cerchi di calmarsi" ti dice l'uomo sulla cinquantina, uno dei migliori poliziotti della Gran Bretagna a quanto dicono.

"Sono due giorni che brancolate nel buio, nessuno li ha visti, nessuno sa niente, non è possibile" ripeti.

"Londra è una grande metropoli, Atkins potrebbe essere dovunque, stiamo setacciando la città palmo a palmo."

"Comandante Banks, a me non piace usare questi metodi ma vorrei ricordarle che la mia famiglia è molto mica di molti ministri del parlamento oltre al fatto che mia zia è una parente della regina in persona." Dici, odiandoti perché quando fai così ti senti di assomigliare a tuo padre, ma pur di trovare Zoe sei disposto anche ad andare contro tutti i tuoi principi.

"Non creda che non abbia già ricevuto pressioni dall'alto, è da quando è iniziata tutta questa storia che sono bombardato da telefonate da parte di molti esponenti politici, sono sotto pressione ma quello che posso fare lo sto già facendo, non chieda l'impossibile"

Ti siedi ammettendo che le parole dell'uomo sono verità. "Mi scusi, non volevo essere così odioso, ma non sappiamo cosa fare." ti giustifichi.

"Non si preoccupi, la troveremo." Cerca di consolarti Banks, all'improvviso venite interrotti da un detective che entra, sembra abbastanza agitato.

"Capo scusi se la disturbo, ma forse abbiamo degli sviluppi nel caso Price." Dice l'uomo.

"L'avete trovata?" dici alzandoti di scatto.

"No, ma.. non posso.."

"Taylor, parla pure, cosa avete scoperto?" chiede Banks.

"Durante un operazione antidroga abbiamo arrestato uno spacciatore dice di aver venduto della droga ad Atkins."

"Portalo nella sala interrogatori, lo sentirò personalmente."

"E' già di là capo."

"Bene, Price farò uno strappo al regolamento e le farò ascoltare l'interrogatorio da una stanza adiacente, così non le dovrò riferire tutto."

"Grazie comandante" dici mentre una piccola speranza si riaccende dentro di te.

Freddo, senti freddo, tremi cercando un po’ di calore rannicchiandoti su te stessa, vedi grosse gocce di sudore cadere sui tuoi vestiti, lo stomaco inizia a farti male, dei crampi che man mano che passano i minuti diventano sempre più dolorosi. All'ora è così la crisi d'astinenza, Jason è lì di fronte a te che ti guarda con un sorriso perfido sul volto, sta aspettando che tu gli chieda un po’ di roba, cerchi di resistere ma ti senti morire, anzi vorresti morire chiudi gli occhi e davanti a te vedi l'immagine di Paul, poi Beni e Patty. Devi vivere per riuscire a scappare.

"Aiutami" dici a Jason.

"Era ora mi chiedevo quanto saresti resistita ancora" lo osservi alzarti, devi sbattere gli occhi un po’ di volte per mettere a fuoco l'immagine, si avvicina a te e ti slega i polsi, le braccia sembrano morte costrette all'immobilità non riescono a riprendere vita. Le osservi e vedi sul braccio sinistro diverse punture, stai troppo male per pensare così ti sdrai e osservi quieta Jason che ti mette il laccio emostatico e poi ti ficca la siringa nel braccio, accogli con un sospiro il liquido che senti scorrere nelle vene.

"Ecco fatto, tra poco starai meglio" ti dice mentre ti toglie il laccio.

Dopo pochi minuti ti senti meglio, anzi ti sembra di volare, ti senti così leggere e felice, una felicità effimera che durerà solo poche ore.

"Come ti chiami?"

"Brian" risponde il ragazzo, alto, biondo occhi verdi, ma cerchiati da profonde occhiaie.

"Brian e poi" chiede Banks.

"Johson, Brian Johson."

"Bene Brian Johson, hai detto delle cose interessanti ai poliziotti che ti hanno preso."

"Voglio delle garanzie in cambio." Dice il ragazzo.

"Ragazzo, ricordati che qui non sei nella posizione per chiedere della garanzie, se ci dici delle cose interessanti potremmo mettere una buona parola con il giudice, però devono essere delle informazioni interessanti."

Sei dietro un vetro e vorresti strappargli le parole di gola, ma non puoi osservi il ragazzo titubare un attimo poi inizia a parlare.

"E' venuto un tipo un paio di volte a prendere della coca, sono sicuro che è quel tipo che ha rapito quella riccona. Solo che si è rasato a zero e sta facendo crescere la barba."

"Dove vive?" chiede Banks.

"Non lo so, ma penso nel quartiere, in qualche albergo"

"La droga era per lui?"

"Penso di no, lui non ha detto niente ma lo riconosco uno che si fa, secondo me droga quella tipa."

"Grazie per l'ottima deduzione" dice ironico Banks.

"Ascolti le ho detto solo la mia impressione e le assicuro che non sbaglio molto spesso, quel tipo è pulito"

"Ok, vedrò di dire un paio di buone parole al giudice che avrà in carico il tuo caso." Dice Banks poi esce dalla stanza e viene verso di te.

"Questa volta lo becchiamo, Taylor, raduna le squadre e mandale a setacciare la zona sotto al controllo di Johnson. Sarai tu a dirigere l'operazione."

"Comandate posso rimanere fino a quando saprete qualcosa?" Chiedi

"Certo, le va un caffè? L'attesa potrebbe anche essere lunga."

"Aspetterò"

"Non vuole avvisare i suoi famigliari"

"No, non voglio dargli false speranze, basterò io a soffrire se non dovessero trovarla."

 

 

 

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


CAPITOLO 19

CAPITOLO 19

Cerchi nuovamente di rintracciare Benji, il cellulare è staccato, imprechi, doveva andare al commissariato per avere notizie sulle ricerche, ormai erano quasi tre ore che non si faceva sentire.

"Sta succedendo qualcosa" dici a Patty.

"Magari ha solo la batteria scarica." Ti dice poco convinta la donna.

"Patty, non cercare di calmarmi, tanto non ci riesci. E' successo qualcosa di importante, lo sento." Dici mentre ti alzi dal letto.

"Dove vai?" ti chiede Patty.

"A vestirmi, tanto mi avrebbero dimesso tra poco, devo andare al commissariato a vedere cos'è successo."

"Vengo anch'io" ti dice Patty.

"E' meglio di no, devi stare calma" dici guardandola preoccupato, sembra pallidissima mentre si alza a fatica.

"Va al diavolo, pensi che stando a casa da sola, starò calma? Almeno venendo con te non sarò da sola."

"Non posso dire niente per farti cambiare idea?" le chiedi.

"No, adesso cambiati che andiamo" ti dice facendoti gesto con la mano di muoverti.

"Va bene, però dovrai assumerti tutte le responsabilità verso tuo marito. Non voglio che mi uccida perché non ho pensato al tuo benessere"

"Non ti preoccupare Benji la gestisco io, adesso muoviti non abbiamo tempo da perdere!"

 

Misuri ancora una volta la stanza, non riesci proprio a stare seduto, l'ansia ti sta consumando, Banks ti osserva ormai rassegnato.

"Price, vorrei ritrovarmi ancora il pavimento quando uscirà di qui." Ti dice ironico.

"Non riesco a stare seduto, i telefoni vanno? E le radio sono collegate?" chiedi.

"Certo, però non può pretendere che la trovino subito, sempre se è in quella zona."

"Diavolo, lo so ma come faccio a stare calmo?" chiedi.

Qualcuno che bussa alla porta vi distrae dal vostro discorso.

"Avanti" dice Banks e tu vedi entrare come un fulmine Paul e tua moglie.

"Cosa ci fate qui?" chiedi sorpreso.

"Visto che hai staccato il telefono, siamo venuti a vedere cosa sta succedendo" ti dice Patty.

"Tu dovresti riposare, ti rendi conto che sei quasi alla fine? Dovresti stare calma e tranquilla."

"Benji Price, come posso stare calma e tranquilla in tutta questa situazione? E poi sto benissimo, non sono malata, sono solo incinta!" ti dice Patty puntandoti un dito addosso.

"Signora Price, vorrebbe sedersi?" chiede Banks intromettendosi nella vostra discussione.

"Grazie, lei è davvero gentile" risponde Patty gentilmente.

"Comandante cosa sta succedendo?" chiede Paul.

"Non siamo sicuro ma in base ad una soffiata forse sappiamo dove possa essere Zoe Price."

"Quando avete saputo questa notizia?" chiede ancora Paul.

"Meno di un'ora fa" rispondi per Banks.

"Perché non mi hai chiamato?" Paul è abbastanza arrabbiato.

"Perché non volevo darvi false speranze, se non la trovassero? Non volevo farvi soffrire ancora." Dici sincero.

Vedi lo sguardo arrabbiato di Paul trasformarsi in comprensivo, "Avrei fatto così anch'io" ti dice.

Adesso non sei più l'unico che sta consumando il pavimento di quell'ufficio.

 

Ora stai leggermente meglio, hai ripreso lucidità, Jason non ti ha legato forse perché credeva che la dose ti avrebbe messo k.o. per un bel po’. Le braccia hanno ripreso a muoversi e riesci a slegarti anche le caviglie, non sai dove possa essere Jason in quel momento, ma devi rischiare. Quando appoggi i piedi per terra, le gambe sono senza sensibilità e non ti sostengono, cadi così in terra battendo il ginocchio destro contro il comodino.

"Cazzo!" esclami frustata, ti appoggi al letto e ti alzi con difficoltà, il ginocchio ti fa un male tremendo, alzi la gamba del pantalone e vidi che c'è un taglio abbastanza profondo. Imprechi nuovamente mentre zoppicando ti dirigi verso la porta, è chiusa dall'esterno, quell'albergo è talmente vecchio che non ha l'apertura con il pomello dall'interno.

Ti osservi intorno, vedi la finestra semiaperta, la raggiungi e aprendola del tutto vedi una vecchia scala antincendio. La osservi meglio è talmente vecchia che potrebbe spaccarsi da un momento all'altro, ma devi rischiare, il ginocchio dolorante di rende tutto più difficile oltre al fatto che sei fisicamente provata. Scavalchi la finestra e la scala ti accoglie con uno scricchiolio non molto rassicurante, respiri profondamente poi inizi a scendere i gradini, lentamente, osservi in basso e ti gira per un attimo la testa, sarai al decimo piano come minimo.

La tua mente riesce solo a dirti di muoverti, sia per scappare da Jason sia perché temi un'altra crisi, acceleri la discesa, all'improvviso un gradino cede e ti ritrovi penzoloni nel vuoto aggrappata solo con le mani a quella maledetta scala. Non sai come ma dopo qualche istante riesci ad appoggiare nuovamente i piedi sul gradino sottostante, fai un respiro di sollievo ma non ti fermi è questione di minuti, le scale sembrano non terminare mai, non senti più la gamba destra, non sai neanche come fai ad appoggiarla sul gradino giusto.

Decidi di guardare ancora verso il basso per vedere quanto ti manca, vedi la strada poco sotto di te, la scala si interrompe circa a due metri dal suolo, sarai costretta a saltare, guardi in alto Jason non ti sta seguendo; percorri gli ultimi gradini poi salti. L'impatto con il suolo è doloroso, sei atterrata sui piedi ma il contraccolpo al ginocchio destro ti fa urlare dal dolore.

Accasciata al suolo ci metti qualche minuto per riprenderti, ti rimetti in piedi faticosamente poi zoppicando cerchi di correre lontano da Jason.

 

"Allora piccola sgualdrina come stai?" dici entrando nella camera. "Purtroppo non ho trovato il tipo per la roba, mi sa che dovrai soffrire un po’."

Non sentendo nessun rumore ti giri e lei non c'è più, la corda che le legava le caviglie è sul letto.

"Maledizione!" esclami in collera. Rovesci il comodino accanto al letto e noti il sangue per terra.

"Puttana, ti sei ferita, chissà come hai fatto. Ma questa tua piccola scia mi sarà utile." Dice parlando a te stesso. Vedi le macchie di sangue andare verso la finestra, ti affacci e vedi la scala antincendio, scendi lentamente notando quanto sia pericolante. Noti numerose macchie di sangue lungo la scala, poi anche sul suolo, il salto deve essere stato doloroso, un sorriso di soddisfazione ti si disegna sul volto.

"Spero che avrai sentito molto male, perché appena ti riprenderò quello ti sembrerà niente" dici a bassa voce, seguendo le tracce di sangue lungo il vicolo.

Noti che il sangue non accenna a smettere e sei sicuro che presto avrà anche un'altra crisi, non ci metterai molto a raggiungerla.

 

Sei costretta a fermarti, il ginocchio continua a sanguinare anche se hai cercato di fermare il sangue legando il tessuto che hai strappato al pantalone, in modo che faccia da laccio antiemorragico. Ti gira la testa e hai ricominciato a sudare copiosamente, il respiro mozzato, lo sforzo che hai fatto ha accelerato il bisogno della droga, non devi fermarti, non puoi fermarti. All'improvviso cadi a terra sfinita, ti contorci per i crampi allo stomaco, devi nasconderti oppure lui ti troverà, ti trascini verso un cassonetto della spazzatura e ti nascondi dietro di esso, cerchi di regolare il respiro ma senza risultato, senti le tue pulsazioni al massimo.

"Cristo, mi verrà un infarto" pensi, ti viene quasi da ridere, come diavolo è successo tutto quello, a sì ricordi o forse sono solo allucinazioni, non riesci più a distinguere niente. Decidi di lasciarti andare ormai non importa niente, vuoi solo riposarti, chiudi gli occhi sfinita e ti lasci cullare dall'oscurità.

 

Lo senti è vicina, tra poco la troverai, pregusti già il momento in cui le metterai le mani addosso, non ti accorgi che c'è qualcuno alle tue spalle.

Ti abbassi a toccare una macchia di sangue, caldo è vicina, sì è vicina!

Alzi lo sguardo e vedi dei poliziotti che si stanno avvicinando, ti volti velocemente facendo finta di niente.

"Fermo!" ti dice una voce.

Ti giri con fare arrogante e domandi "Sta dicendo a me?"

"Metta la mani in alto!" dice uno dei due poliziotti sembra riconoscerti ma non è possibile ti sei rasato a zero e hai fatto crescere un po’ di barba

"Calmatevi, non ho fatto niente" dici.

"Dov'è la ragazza?"

"Non capisco di cosa state parlando" continui.

"Atkins piantala con questa sceneggiata, dov'è la ragazza?" chiede il poliziotto più grosso.

"Ripeto che non so di cosa state parlando, non mi chiamo Atkins."

Alle tua spalle arrivano altri poliziotti.

"Alza le mani!" dice un altro.

"Quante storie! Io non sono Jason Atkins." Dici

"No? Allora come fai a sapere come si chiama questo Atkins."

"Non sono scemo ho visto la tv in questi giorni." Dici cercando di sembrare convincente.

I poliziotti ti stanno circondando e ti stringono sempre di più, il panico ti sta assalendo, potresti prendere la pistola che hai nel giubbotto a sparare all'impazzata oppure cercare di fare quello che non sa niente, dopotutto tu non sai effettivamente dove sia Zoe. Alzi le mani in segno di resa, i poliziotti ti sono tutti addosso, ti sbattono per terra e iniziano a perquisirti, prendono la tua pistola

"Scommetto che questa è finita nel tuo giubbotto per caso!" dice uno ironico.

Ti rialzano da terra, sei ammanettato e sporco, ormai per te è finita speri solo che Zoe venga trovata quando sarà troppo tardi.

 

"Tenente Taylor, ci sono delle macchie di sangue" ti dice un collega.

"Atkins, cosa hai fatto alla ragazza, dove l'hai nascosta?" chiedi nuovamente all'uomo.

"Non so di cosa stia parlando" ripete per l'ennesima volta Atkins.

"Portatelo via!" dici poi rivolgi le tue attenzioni alle macchie di sangue, vedi un collega portare Black il vostro cane poliziotto più bravo, vedi l'animale annusare la macchia di sangue e seguire subito un traccia, dopo pochi minuti Black si ferma davanti ad un cassonetto della spazzatura ed inizia ad abbaiare.

"Sergente, speriamo che non sia dentro al cassonetto" dice il sergente Mitcell.

Il cane però abbaia insistentemente rivolto al retro del cassonetto, ti avvicini lentamente e la vedi, sporca, la gamba destra insanguinata, priva di sensi. Le provi il polso, è debole ma c'è.

"Presto ragazzi, chiamata un'ambulanza!" le osservi il braccio e pieno di buchi, quel bastardo l'ha drogata.

La sollevi tra le braccia e la sposti da dietro il cassonetto, in fondo alla strada senti Atkins urlare.

"E' morta, la puttana è morta!" la sua risata da pazzo, ti resterà in mente per un bel pezzo.

 

"Ottimo lavoro ragazzi!" la voce di Banks è soddisfatta.

"L'hanno trovata?" chiedi.

"La stanno portando in ospedale, sig. Diamond" risponde Banks.

"E' viva?" chiedi mentre l'angoscia ti assale.

"Sì ma è messa piuttosto male, Atkins l'ha drogata per tutti questi giorni, però dovreste parlare con i medici per saperne di più. Comunque vi farò accompagnare da una delle mie macchine."

"Grazie" gli dici poi seguito da Patty e Benji e scortati da due poliziotti vi dirigete verso l'ospedale.

Mentre siete in auto migliaia di paure ti assalgono, quel bastardo l'ha drogata, e chissà che altro, preghi che non muoia, altrimenti potresti anche arrivare ad uccidere Atkins.

Non aspetti che la macchina si fermi di catapulti fuori e corri dentro l'ospedale, ci sono dei poliziotti nell'atrio e chiedi subito a loro.

"Zoe Price, dove l'hanno portata?"

"Lei chi è?" domanda un uomo in borghese.

"Paul Diamond"

"Certo, venga l'accompagno, sono il tenete Taylor." Vi raggiungono anche Benji e Patty.

L'ascensore va troppo piano, i minuti ti sembrano ore, appena arrivate in reparto, chiedi alla prima infermiera dove devi andare.

"Le chiamo il medico, è meglio se parla prima con lui."

"Perché?" chiedi disperato.

"Non posso dirle niente, aspetti qui farò venire il medico"

Sono attimi di angoscia, appena vedi il medico uscire da una stanza con l'infermiera con cui hai parlato prima gli corri letteralmente incontro.

"Dottore, come sta Zoe?"

"Voi siete dei parenti chiede osservando prima te poi Benji e Patty."

"Io sono il fidanzato e loro sono i cugini"

"Sono il dottor Roberts, vedete la sig.ra Price è stata drogata con della cocaina per alcuni giorni, questo ha creato una dipendenza, quindi dovremo farle seguire un vero e proprio programma di disintossicazione. A questo vanno aggiunte le pessime condizioni fisiche, è stata picchiata, ma non ha subito violenze sessuali."

"Si riprenderà?" chiedi.

"Fisicamente credo di sì, sembra una ragazza molto forte, però psicologicamente questa storia potrebbe avere degli strascichi."

"Vorrei vederla" dici.

"La avverto che non è un bello spettacolo, l'abbiamo lavata ma i segni delle percosse sono evidenti." Dice il medico.

"Dottore devo vederla" insisti.

"Va bene, ma solo lei, attualmente è sotto sedativi, le concedo dieci minuti."

"Grazie"

"Infermiera, lo accompagni nella stanza della sig.ra Price."

Segui lentamente l'infermiera, che ti fa entrare in una stanza, eccola, ecco finalmente la tua Zoe.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


CAPITOLO 20

CAPITOLO 20

Ecco il nuovo e ultimo capitolo, dopo delle belle ferie torno al lavoro e finalmente finisco la storia di Zoe e Paul. Mi mancheranno come tutti i personaggi che ho inventato con le loro storie. Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensita. Naturalmente proseguirò Il signore di Craincross Un bacio Betty.

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"Mio dio!" esclami sconvolto, il volto di Zoe è pieno di lividi e tagli, è irriconoscibile, senti una rabbia tremenda assalirti e le lacrime uscire dai tuoi occhi.

Come ha potuto quel bastardo farla una cosa del genere? Ti siedi accanto lei e le prendi la mano tra le tue, è fredda.

Vorresti accarezzarle il volto, ma hai paura di farle male, è così indifesa, all'improvviso la paura di perderla ti annienta, è vicino a te eppure è così lontana.

Dopo qualche minuto senti qualcuno bussare alla porta, ti asciughi gli occhi poi osservi l'infermiera.

"Dovrebbe uscire, il medico ha dato precise disposizioni."

"Potrei restare nel corridoio? Nel caso si svegliasse e chiedesse di me" chiedi.

"Dovrei chiedere al mio superiore, però adesso deve uscire."

Ti alzi di mala voglia e osservi ancora una volta Zoe. "Non ti lascio amore, sarò qui fuori." Le dici poi esci mentre l'infermiera ti osserva commossa.

Prendi un respiro poi ti dirigi verso Benji e Patty, "Allora?" chiede Benji.

"Quell'animale, l'ha picchiata così tanto che è quasi irriconoscibile" dici pieno di rabbia.

Patty emette un singhiozzo disperato e si siede con una smorfia di dolore sul volto.

"Patty tutto bene?" chiede Benji preoccupato, Patty è evidentemente sofferente e pallida.

"Chiamo un medico" dici sicuro.

"Ho bisogno di un ginecologo" dice Patty.

"Il bambino.." la voce di Benji è un sussurro.

"Mi si sono rotte le acque!" esclama Patty.

Vedi Benji impallidire visibilmente "Benji non vorrai svenire!" gli dici.

"No, bisogna andare in ospedale, cioè chiamare.." Sorridi vedendo la confusione di Benji, lo fai sedere accanto a Patty poi vai a chiamare una infermiera che accompagna Patty e un disorientato Benji in ginecologia.

Tu invece ti siedi in attesa che Zoe si svegli.

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La voce di Paul, Paul è qui ma non riesco a vederlo, che mi succede ancora? Ti domandi angosciata, non senti più il corpo troppo martoriato per risponderti, cerchi di aprire gli occhi poi senti Paul uscire dalla stanza.

"Non lasciarmi!" cerchi di parlare ma non riesci.

Sei sommersa dal buio e cerchi di ricordare qualcosa, "Jason? Che fine a fatto e soprattutto sono viva? La mente funziona ma il corpo non risponde, se questa è la morte non è dolorosa, almeno per il momento. Senti una strana angoscia assalirti, non puoi essere morta, non vuoi. Come farai a vivere senza l'amore di Paul, senza Benji e Patty e il loro bambino, sarà già nato? Mancava così poco.

"Come vorrei tenerlo tra le braccia. Tra le braccia… se non so neanche se le ho ancora attaccate al corpo. Maledizione perché mi fai questo Dio, perché?"

Delle lacrime ti scorrono sul viso, un momento senti le lacrime sul viso, forse non sei morta, sei svenuta o in coma o sotto anestesia. Una piccola speranza si accende nel tuo cuore.

Lotti contro il buio, cerchi una luce non hai la cognizione del tempo, quanto sarà passato da quando la tua mente si è svegliata.

All'improvviso delle voci, Paul, e Benji anche Patty e un vagito, con fatica aprì gli occhi e una luce bianca ti acceca.

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"Patty, forza spingi!" dici alla donna accanto a te, che ti sta stritolando letteralmente la mano.

"Non dirmi cosa devo fare, è colpa tua se sto soffrendo come un cane!" ti risponde acida.

"Dottore non potete farla qualche tipo di anestesia?" chiedi preoccupato.

"Sig. Price l'abbiamo già fatta, stia tranquillo tra poco il piccolo nascerà."

"Speriamo presto, sa io sono un portiere e lei mi sta stritolando una mano!" dici

"E' quello che ti meriti, sono sei ore che sono in travaglio e tuo figlio non vuole nascere, è uguale a teeeeee!" dice Patty mentre un'altra contrazione la fa finire la frase con un urlo.

"Sig.ra Price spinga, vedo la testa! Alla prossima contrazione spinga più forte che può!" dice il dottore.

Passano pochi istanti e Patty ha un'altra contrazione, lo capisci dal modo che ti sta stritolando la mano. Vedi il suo sforzo per spingere, è sfinita infatti appena la contrazione finisce si adagia sul lettino esausta, sono pochi istanti e poi senti un pianto, ti giri e vedi tuo figlio tra le mani del medico, tuo figlio.

Guardi Patty che si è sciolta in lacrime e ti accorgi che anche tu ti sei lasciato sfuggire una lacrima.

"Ha i tuoi polmoni, sarò un ottimo tifoso!" dici a Patty che ti sorride.

"Sig. Price, vuole tagliare il cordone ombelicale?" ti chiede il medico.

"No non vorrei procurargli qualche danno già da subito!" esclami, allora il medico procede con un sorrido, poi avvolgono il piccolo in un panno e lo danno a Patty per qualche istante.

Ha smesso di piangere e sembra che guardi entrambi curiosi.

"Benji è identico a te!" esclama Patty.

"Però ha il tuo naso!" le dici non osi accarezzarlo è così piccolo potresti fagli male.

"Adesso però laviamo questo bel giovanotto" dice l'infermiera prendendo il bambino dalle braccia di Patty che lo lascia a malincuore.

"Avete deciso il nome?" chiede il medico.

"A dire la verità no!" esclami.

"Paul mi ha suggerito di chiamarlo Samuel Rafael così utilizziamo entrambi i nomi che avevamo scelto" Patty però non sembra molto convinta.

"Non lo so non mi convince, potremmo pensarci ancora per un po’, tanto ci metterano un po’ a lavarlo e fargli i controlli."

"Benji abbiamo litigato per quasi nove mesi e adesso non sei convinto, proponi tu un nome io sono troppo stanca." Ti dice Patty.

"Patty come si chiamavano i tuoi nonni"

"Colin e Jesse" ti risponde.

"Allora nostro figlio si chiamerà, Colin Jesse Price. C.J. per gli amici!" dici

Patty si solleva dal letto e ti dice "Scusa non potevi pensarci prima, è una bellissima idea i miei saranno felicissimi."

"Perfetto adesso che avete deciso il nome, vi portiamo nella camera che le è stata assegnata e tra poco vi raggiungerà anche C.J." vi dice il medico, poi vi lascia nella mani di una infermiera.

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Arrivi davanti alla porta della camera e bussi, nonostante la porta sia aperta, entri e vedi Patty a letto un sorriso radioso sul volto e Benji che cammina per la camera con un braccio un fagottino.

"Ciao" dici.

"Ciao, Zoe come sta?" chiede subito Patty.

"E' ancora in coma farmacologico, le emorragie interne si stanno riassorbendo, tra qualche giorno potranno farla svegliare. Ma dov'è Price Junior?" chiedi guardando Benji.

"Paul ti presento Colin Jesse Price, C.J. lui è lo zio Paul, salutalo, dai agita la manina come facevi prima." Benji è entusiasta del piccolo.

"Benji è troppo piccolo!" esclama Patty disperata.

"Patty ha ragione, aspetta un paio di mesi e poi ti darà anche dei bei pugni sul testone. Ma che fine hanno fatto i nomi Samuel e Rafael?" chiedi curioso.

"Abbiamo cambiato idea!" risponde Benji mentre continua a passeggiare con C.J. in braccio.

"Benji mettilo nella culla così lo stai viziando."

"Non ci casco! Se lo metto nella culla tu lo prendi subito in braccio, questo bellimbusto lo voglio coccolare ancora per un po’." Dice geloso.

"Patty mi sa che dovrai venire tu a fare il portiere e lasciamo Benji a fare il casalingo." Dici alla donna.

"E' l'entusiasmo del momento, poi forse lo lascerà prendere in braccio anche ad altre persone." Ti risponde.

"Speriamo, anche perché Zoe pretenderà di coccolarlo appena si sveglia."

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"Il medico mi ha assicurato che dovrebbe svegliarsi in giornata, l'effetto delle medicine dovrebbe essere sparito entro sera." Dici mentre accarezzi la mano di Zoe.

E' passata una settimana da quando l'hanno trovata, i lividi sul viso sono scemati e sono più chiari, i tagli rimarginati, insomma sta guarendo.

"Speriamo che si svegli prima che ce ne andiamo, abbiamo dovuto insistere molto coi medici per poter portare qui anche C.J." dice Benji.

Patty invece sorride "Si sveglierà, non può perdersi la prima uscita ufficiale di suo nipote!"

"La prima uscita ufficiale?" chiedi curioso.

"Sì la stampa ci sta assediando, oggi quando siamo usciti di casa ci hanno chiesto dove portavamo nostro figlio per la sua prima uscita ufficiale!" dice Patty sorridendo.

"Manco fosse il nuovo re d'Inghilterra!" esclama Benji seccato dalle intrusioni dei giornalisti.

"Zoe, ti presento Colin Jesse Price, C.J. per farla breve. Svegliati così potrai vederlo, ti prego." La supplica di Patty commuove sia te che Benji.

"Patty non rimanerci male, il medico ha detto che è stata sotto sedativi per molti giorni ed è naturale che non si svegli subito, ha bisogno di tempo." Dici per cercare di consolarla.

"Paul hai ragione, ma ci tenevo che vedesse C.J."

Un attimo di silenzio ed una voce roca e bassa interrompe quel momento "Chi è C.J.?"

Ti giri verso il letto, Zoe ha gli occhi aperti anche se la luce le da fastidio, ti butti su di lei e la abbracci.

"Zoe, finalmente ti sei svegliata" non riesci a trattenere le lacrime.

"Paul così la soffochi" ti dice Benji.

"Scusa è vero, ma sono così felice." Dici mentre la guardi con un sorriso è confusa ma un piccolo sorriso si disegna sulle sue labbra.

"Anch'io sono felice di vedervi." Dice con fatica, guardando il bambino tra le braccia di Patty. "E' nato!" esclama.

"Ti presento Colin Jesse Price." Dice Patty.

"Colin Jesse?" domanda Zoe sorpresa.

"Abbiamo cambiato idea, comunque appena ti sarai ristabilita, avrei un bel daffare, sei la sua unica zia e C.J. avrà molto tempo per stare con te!" esclama Benji felice.

Noti delle lacrime agli angoli dei suoi occhi, ormai hai capito che vuole fare il duro ma sotto sotto è un cucciolone, pensi sorridendo.

"Come mi avete trovato?" domanda Zoe, ti siedi accanto a lei sul letto e le racconti tutto quello che è successo da quando sei stato ferito, di quello che hai provato fino al coma farmacologico per una settimana.

"Meriterebbe di morire" dice Zoe nei riguardi di Jason.

"Adesso non pensiamoci più, dobbiamo solo pensare a noi due." Le dici.

"Hai ragione, è tutto finito finalmente."

"Ben tornata alla vita Zoe" ti dice Patty con un dolce sorriso.

 

Un anno dopo

"Patty presto siamo in ritardo!" esclami mentre corri verso la chiesa. Fortunatamente non è ancora arrivato, correte verso la stanza adibita per poterti cambiare, lì vedi il vestito sul manichino, è bellissimo.

Non ti sembra vero che ti stai per sposare, quell'anno è veramente volato, osservi il piccolo C.J. che muove i primi passi incerti con l'aiuto di Patty. Il piccolo smoking gli sta d'incanto, sarà lui ad accompagnare Patty, la damigella verso l'altare.

Patty con un abiti rosa antico è bellissima i lunghi capelli raccolti e un filo di trucco.

"Zoe, sveglia, metti il vestito, siamo in ritardo!" ti dice Patty.

"Non è colpa mia se non è suonata la sveglia!" protesti mentre ti infili l'abito, la parrucchiera ti si avvicina e ti raccoglie velocemente i capelli, Patty pensa al trucco.

Sentite un inteso vociare provenire dalla chiesa, Paul sarà sicuramente arrivato, infatti sentite bussare alla porta.

Patty va ad aprire, è Benji "A che punto siete, siamo arrivati da un quarto d'ora"

"Dacci dieci minuti, purtroppo non è suonata la sveglia e siamo in ritardo, vai a dirlo a Paul e poi torna a prendere Zoe."

Benji sorride, se Patty ha detto dieci minuti , saranno dieci minuti lei sa come gestire tutto.

"Benji arriva tra dieci minuti per accompagnarti quindi diamo gli ultimi tocchi." È un turbinare di persone attorno a te e dopo pochi minuti ti osservi allo specchio.

"Cavolo sembro una principessa!" esclami felice.

"Principessa, muoviti o il principe torna a casa!" la voce di Benji ti fa raccogliere le gonne e correre verso di lui.

"Forza damigelle tocca a voi!" dice Patty, sembra un generale che comanda il battaglione.

Velocemente tutte avanzano verso la navata principale della chiesa.

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Finalmente stanno arrivando, sei nervoso, accanto a te i tuoi testimoni Holly, Tom, Ted, Johnny, manca Benji che accompagnerà Zoe. Vedi arrivare Patty con il piccolo C.J. che trottella sostenuto dalle sue mani è Benji in miniatura e sorride felice. Intorno sono tutti attirati da quel bambino gioioso, ecco la marcia nuziale, in fondo alla navata arrivano Benji e Zoe.

Una bellissima Zoe, l'abito bianco e composto da un corpino liscio e la gonna e ampia composta da più strati, piccoli e semplici ricami sono l'unico ornamento. Lo strascico non è molto lungo, quindi comodo da gestire.

Trucco leggero e i lunghi capelli raccolti, con qualche ciocca strategicamente lasciata libera.

Si avvicina lentamente, e quando Benji di porge la sua mano e tu la stringi senti che non è un sogno ma solo la realtà. Vi girate verso il prete, siete felici ed emozionati, il vostro sogno si sta avverando, una vita insieme per sempre.

La voce del Prete interrompe il silenzio "Siamo qui riuniti per unire in matrimonio queste due persone.."

 

 

 

 

 

 

 

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