La vita vista con gli occhi di un bambino

di iRomeo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando mi dicesti Ogni Giorno ***
Capitolo 2: *** Quel piccolo pezzo di cuore ***
Capitolo 3: *** Il Mio Pensiero ***
Capitolo 4: *** Sai, quella volta... ***



Capitolo 1
*** Quando mi dicesti Ogni Giorno ***


Caro Happy,

Quanto tempo è passato ormai, davvero tanto eppure, mi ritorni in mente. Tu, la tua voglia di vivere, di scherzare, di giocare ma sopratutto di imparare,
si imparare insieme l'uno dall'altro.

Qui di seguito le tue parole e, dopo, il mio commento.

                                                                       "OGNI GIORNO"

"Ogni giorno passato insieme ci ha ha dato la possibilita' di conoscerci sempre meglio e vi giuro: ogni giorno ho pensato a quanto
sono stato fortunato ad aver incontrato dei ragazzi cosi' eccezionali.

E non ho mai creduto di esagerare quando dicevo, anche ai colleghi, chesiete i migliori!
A proposito di colleghi: chissa' quanti di loro pensano che io sia un bel po' svitato e che come "prof" non valga 1 centesimo.
 Lasciateli pensare quello che vogliono. Lo sappiamo solo noi quanto ridendo e scherzando, abbiamo imparato in questi giorni.
Rimarra' il nostro segreto, la promessa che ci siamo fatti il primo giorno: ricordate? E poi, comunque, non ho mai desiderato
essere il
prof di nessuno, ma l'amico di tutti.
Ma perché non vada persa nemmeno una tappa del nostro pur breve viaggio, permettetemi di lasciarvi questa pagina di diario.

Rispettate e venerate sempre i vostri genitori e i vostri nonni ma non solo, anche i parenti e gli amici, quelli sinceri. A proposito;
ricordate che nell'amicizia non è importante ricevere ma dare e se proprio volete ricevere tanto vi svelo un segreto: date ancora di piu'!

Ricordatevi sempre questo: " Considerate infelice quel giorno in cui non avete imparato qualcosa in più di ieri!"
Studiate, giocate, crescete, maturate, diventate uomini integerrimi e cittadini corretti ma, restate sempre un po' bambini in un cantuccio
del vostro cuore,emozionatevi sempre davanti ad un arcobaleno e piangete di gioia per ogni traguardo conseguito anche con il sacrificio.
Coltivate ogni giorno la fantasia e abbiate sempre un sogno in cui credere, come ce l'ho io!
E non fidatevi di chi cerchera' di dissuadervi o di proporvene uno diverso. 
Vi ho voluto bene e ve ne vorro' sempre; preghero' ogni giorno Dio
di proteggervi e vi chiedo solo di sorridere semmai penserete a me, perché solo così il mio sogno si avvererà... 
Ogni giorno!
"

Happy, ormai sono passati molti anni eppure, quando leggo questa tua pagina di diario rimango sempre molto sorpreso dalla tua grinta ed energia ma,
comincio a comprendere, sai. Ho capito che non si vive veramente finché non si decide di farlo, ho capito che la vita è un treno in corsa e che bisogna
viverla in ogni suo istante, cercando di cogliere il piu' possibile. Sappi però caro Ivan che la vita ci riserva anche molte disavventure.

Bisogna spesso stringere i denti e trovare il coraggio per rialzarsi. Spesso e volentieri, amico mio, non si piange per un traguardo raggiunto,
bensi' per uno non raggiunto. Non ci si emoziona più davanti ad un arcobaleno perché non si ha più il tempo di guardare il cielo e
quelle poche volte che lo facciamo è per guardar scendere la pioggia e, stringere forte al petto quella malinconia che ci fa ancor piu' stretto il cuore.
Tu volevi essere l'amico di tutti, caro mio, eppure in alcuni casi la vita richiede di non esserlo. In questo mondo nulla è per tutti.

Forse tu hai tenuto nel cuore il bambino che eri ma io non ci sono riuscito, perché io ogni giorno ho dovuto farmi forza, stringere i denti e rialzarmi e,
io penso, che sia questa la vera forza: il coraggio di tornare in piedi e lottare pur sapendo di cadere di nuovo, pur sapendo che fara' male.
Pero' Happy quando leggo la tua pagina di diario, si, mi torna il sorriso e quando ripenso a noi e alle nostre partite di pallone sotto quei alberi,
in quel cortile polveroso, sorrido e allo stesso tempo mi si stringe il cuore amico mio, perché bambini si è 
una volta sola!

Lo sappiamo entrambi che quei momenti non torneranno mai più, sappiamo bene che ogni giorno è una sfida, ma è proprio per questo che con ansia attendiamo l'alba;
per veder sorgere lontano il sole, inspirare forte, come se stessimo per cadere, e tuffarci in questo mondo pieno di insidie.

Dedicato a HappyMan (L'uomo Felice)

Romeo

(Sulla falsa traccia di una pagina di diario)

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Capitolo 2
*** Quel piccolo pezzo di cuore ***


Ho sentito dire che, per essere uno scrittore, bisogna essere al centro dell'attenzione, ma allo stesso tempo vivere in un mondo fatto di sogni, di desideri, di passioni.
Vivere in un mondo proprio per sfuggire dal mondo. Eppure io non so stare al centro dell'attenzione, anzi nemmeno lo voglio, non sono bravo ad esprimermi,
non vivo in un mondo a parte ma, da quel mondo provengo. Sono un ragazzo come tanti e, come tanti altri sono fuggito dal mondo, forse inconsapevolmente. Tutto ciò ebbe inizio tempo fa.

Mi ritorna in mente la mia infanzia, ero spensierato, felice, eppure qualcosa mancava; già da piccolo stavo ore e ore sui libri, quei libri che adesso mi sembrano così ovvi,
persino buffi e un po' ridicoli. Quei libri pieni di racconti, di poesie, di storia, di matematica, pieni di rime che vagavano come canti d'angeli nella mia testa.
Da piccolo non avevo amici, a dirla tutta, ne avevo solo uno; il migliore. Non ero interessato a legare con persone che non suscitavano nemmeno il minimo interesse in me.
Ero il bambino prodigio in famiglia e, per famiglia intendo tutt'altro che madre, padre, fratello, sorella, ero bravissimo a scuola ma non era merito mio,
io non mi comportavo per niente bene a scuola eppure mi consideravano eccellente, per via delle mie capacità di apprensione, venivo messo su un piedistallo ma, non me lo meritavo.
Forse era un po' merito delle conoscenze e parentele perché, alla fine io ero un ragazzino come tanti.

Rammento che, tra oggi e quel periodo, preferisco il passato; non c'erano la televisione o internet dove vivevo io, o meglio, c'erano ma il luogo in cui vivevo era sperduto.
Sotto l'ala di mio nonno mi misi a leggere libri, a studiare, costretto in una realtà che mi scivolava sempre via tra le dita. Così mi creai una piccola realtà, in un castello di vetro e specchi.
Ovunque mi girassi, nel mio mondo, trovavo sempre qualcuno con cui scambiare le mie idee. Le giornate passavano e, io, perdevo sempre più la cognizione del tempo.
Da piccolo non avevo ben chiara la sequenza in cui i giorni si scambiassero, non pensavo esistessero i mesi e le stagioni; per me esistevano solo le stagioni del cuore.
Se pioveva era un momento triste, se c'era il sole era un momento felice. Lentamente ed in modo inconsapevole, però, i ruoli s'invertirono e cambiarono.
Con il sole il mio animo si svuotava, e la malinconia mi avvolgeva. Era straziante guardare fuori da quella finestra e notare che tanta dolcezza mi provocasse così tanto dolore.
Viceversa, se pioveva, quel vuoto veniva riempito e la malinconia s'affievoliva mentre la pioggia mi avvolgeva e mi accarezzava la pelle.
Anche se avessi pianto ella avrebbe portato via con se quel segreto amaro, come la migliore delle amiche.

Purtroppo anche quel piccolo pezzo di mondo fatto di specchi, s'incrinò fino a crollare a terra in mille frammenti fatti di luci e colori. Sul suolo vidi il retro di quel mondo: grigio.

Mio padre aveva ottenuto il premesso di soggiorno e, ci portò via con se.

Agli occhi di un bambino può sembrare bello, un nuovo posto, una nuova casa, una nuova vita. Eppure ai miei occhi è sembrato una folata di vento c
he si abbatte su un castello fatto di carte. Mi trovai sperduto in un posto che non mi apparteneva, senza conoscere la lingua, senza conoscere gli usi.
Senza più quel bellissimo giardino con in mezzo quel grande melo che d'estate faceva ombra, senza più quel bellissimo prato composto da margherite e camomille 
che rendevano quel posto incantevole. Senza più quelle mura che giravano intorno alla casa;
quelle mura fatte di pietra ed argilla, on quel colore arancione acceso che ricordava tanto il tramonto.

Nella nuova casa, ero sempre chiuso e, seppure ricca di tutto ciò che una casa può contenere, seppure comoda, a me appariva deserta,
mi sembravano quattro mura spoglie. Quella casa non aveva ricordi, non aveva spazio per giocare, non sussurava mai.

Imparai rapidamente la lingua, era così facile e con così poche regole rispetto alla mia, la trovai affascinante, mi suonava dolce all'udito,
avevo iniziato ad andare a scuola, era così facile per me. La matematica, la geografia, la storia e persino l'italiano; prendevo sempre buoni voti,
la mia tortura fuorno le doppie, poi imparai a riconoscerle.

Con il tempo dimenticai quanta ricchezza portasse la lettura e la scrittura e mi persi dietro a giochi e televisione. persi la voglia di studiare,
ma peggio di tutto ciò fu rendermi conto di aver perso la voglia di apprendere.

Avevo finalmente trovato degli amici ma, un'amicizia infantile è destinata a scomparire. Tuttavia se ci ripenso mi torna il sorriso. Il mio primo amore,
seppure infantile, ha lasciato un segno indelebile sul mio cuore. I miei primi amici, gli unici che ricordi, gli unici con cui veramente mi trovai bene ma,
colui che non dimenticherò mai è stato il mio maestro. Mi ha aiutato in tutti i modi, non solo ad imparare l'italiano ma,
anche fuori da scuola. Non era un semplice maestro per me ma anche una cara persona e tutt'ora lo è. La cosa più buffa fu,
quando in tutti i modi mi spronò a imparare la lingua, ma ciò che mi ha insegnato di riflesso è stato il concetto di non smettere mai di apprendere,
nemmeno quado tutto sembra troppo difficile.

Nonostante io sia cresciuto in Italia, spesso ripenso a quel piccolo pezzo di terra, fatto da mura, da un grande melo con un prato
dorato tutt'intorno e quella finestra socchiusa, quello era il mio mondo. Quel piccolo pezzo di cuore che è andato perduto continuerà
a rivivere nei miei ricordi e, quando ci ripenso, mi torna il sorriso. Quello era il mio paradiso, quello era il mio mondo e, così continuerà ad essere.

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Capitolo 3
*** Il Mio Pensiero ***


Che strano, penso a così tante cose che, non so a cosa realmente stia pensando.

Penso alle persone che ritengono il mio blog, fonte di malinconia, a chi lo ritiene triste, a chi lo ritiene fonte di insicurezza, di confusione...
Ma io sono così, sono malinconico, triste, è la mia condizione, lo è sempre stata, a me piace, piace sentire i brividi dei ricordi scorrermi nelle vene,
scorrermi nel cuore e farmi rabbrividire. 

Mi piace sentire quel vuoto dentro, quella sensazione di mancanza, che ti prende, che ti scaraventa tra i più bei ricordi, che te li fa assaporare
per poi toglierteli dalla mente con tanta violenza quanta ne ha usata per portarteli. Ma non per questo non so essere felice, anzi, io sorrido, sorrido tutti i giorni.

Molti dicono che il mio sorriso è triste, ma come può essere un sorriso triste?

Può anche esser vero, dopotutto, non è triste, semplicemente malinconico.

La malinconia è il colore della mia anima perché ognuno ha un colore dell'anima, il mio predominante è questo.

 

Non voglio dilungarmi ma, Anche io so essere felice, anzi, lo sono, in ogni istante della mia vita e, quando il mio sorriso è caldo, vi posso assicurare che stupisce,
potrei sembrare egoista, ma sono geloso del mio sorriso, ben pochi l'hanno visto.

Posso inoltre dirvi che se non si sorride, non si avrà mai un posto in questo mondo, perché il mondo stesso è timido, come la vita dopotutto,
non è mai il mondo a fare un passo verso di te e, lo stesso non fa la vita. Non sarà mai il mondo a sorriderti per primo, anzi ti rinnegherà,
perché in questo mondo la vita si spezza troppo facilmente, come un ramo secco.

 

Allora sorridi e, il mondo ti aprirà il cuore e ti mostrerà i suoi colori, la vita ti mostrerà i suoi misteri e i suoi pregi e i suoi difetti, difetti bellissimi che scaldano dentro.

 

Quindi sorridi, sorridi sempre, anche se sei triste, non importa se sarà un sorriso infelice, ma tu sorridi! Perché il sorriso di una persona ha infinite sfumature.

Sorridi.

 

Sorridi anche quando le lacrime ti riempiono gli occhi e scendono sul viso, perché è l'unico modo per non morire dentro.

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Capitolo 4
*** Sai, quella volta... ***


Non so se ti ricordi quella volta, sai mi dicevano sempre che provavi un certo interesse nei miei confronti. A te riferivano che non mi interessavi,
ciò che io dicevo, anche se poco veritiero. Sai a me piacevi molto, mi piacevano i tuoi sorrisi, come tutt'ora mi piacciono.

Già, mi sei sempre piaciuta, dal primo momento, nonostante tutti dicessero che eri brutta, a me piacevi, forse t'invidiavano, forse ti volevano per se, forse m'invidiavano,
forse entrambe le cose.

Mi ricordo come fosse ieri, la scena di Te e Lei che litigate, già lo facevate per altri motivi, ma lei era gelosa, questo lo sapevo.
Fatto sta che dopo un po' le cose con Lei cominciarono ad andare male, un po' perché la sua amica mi voleva, un po perché l'atmosfera era diventata pesante,
quindi la storia prese una brutta piega e finì. Senza motivi apparenti.

Qualche giorno dopo, ti ricordi vero? Fui io a fare il primo passo, sì, fui io, perché ti volevo, volevo il tuo calore. Già, ma partì tutto come uno scherzo, Lui che ci provava,
Tu che lo rifiutavi e io, che mi trovavo nel posto sbagliato al momento sbagliato, già, sempre io, il solito pasticcione, "casinista", che non ne combina mai una giusta.
Mi avvicinai a Lui e gli dissi che non era bravo a sedurre, gli dissi che glielo avrei mostrato io il modo giusto. Che imbarazzo vero? Mi avvicinai a te e ti presi per il bacino,
tu che indietreggiavi, io che ero "fatto", già, ero veramente fumato, ma questo mi permise di mostrare i miei sentimenti.

Con una voce flebile cercavi di opporti, ma lo volevi anche tu, si lo volevi, anche più di me! ti baciai e mi piacque moltissimo, avevo i sensi a mille.
Quante emozioni fece scaturire quel bacio? Riesci ad immaginarlo?

Era il tuo primo bacio, già, ma è sempre il primo bacio, anche fosse il millesimo, perché ogni nuovo rapporto ha un inizio.  
La prima uscita, il primo bacio, la prima carezza, la prima volta a casa da soli...
È
 sempre una scoperta, anche ciò che già sai, è una nuova scoperta, lo è sempre per tutti e credimi quando te lo dico, perché io mi sono sentito un principiante quella volta,
tu io e il resto del mondo, si, il mondo era fuori e noi dentro ai nostri cuori, che sorridevamo per ciò che avevamo scoperto.

Ma cosa avevamo scoperto? L'amore? Si, doveva essere proprio l'amore vero, e lo dico perché per me lo fu e tutt'ora lo è, perché anche se mi comportai da idiota, da insensibile,

mi fece male abbandonarti al mondo, quel mondo crudele che mi chiuse gli occhi, che ti portò via da me, rendendomi un mostro.

 Adesso quando mi guardi abbasso gli occhi. Non ho il coraggio di guardarti in viso, non ho il coraggio di guardare quei occhi bellissimi, neri come la notte, che brillavano come due stelle.
Due stelle che illuminavano il mio viso e mi sento in colpa quando mi sorridi, perché il tuo sorriso così delicato e mesto mi ferisce.
Ferisce quella parte di me che ti ha voltato le spalle.
Perché, non mi merito il tuo sorriso, non mi merito niente, ma spero di poterti avere, spero che potrai perdonare il mio errore, che potrai accettarmi nella tua vita dandomi ancora un'opportunità,
pur sapendo che non mi merito niente.

Oggi mi hanno detto che mi pensi ancora, che ti interesso ancora. Può essere vero? E cosa ti avranno detto di me? che non mi interessi o, che ho un'altra?

Ma tu non credere nemmeno ad una parola di ciò che ti dicono, perché io penso solo a te e, quando mi mandi quei sguardi dolcissimi, mi fai capire che ancora mi vuoi e,

renditi conto che se non ti rispondo allo stesso modo, è solo per paura di rovinare quel tuo bellissimo sorriso con parole di scusa, stupide parole di una persona che si è resa conto che
al mondo ti te ce n'è solo una, e 
sì, forse ce ne sono anche di molto più belle, molto più provocanti, ma, di te c'e n'è solo una e, io amo te, si amo te!

Ti diranno che sei brutta, non badarci, lo faranno per invidia. Ti diranno che sei una facile, non crederci, perché non è vero, lo so io come sei e, sei unica..
Spero un giorno di poter dire ancora "La tua mano è calda amore, lasciala accanto alla mia. Per Sempre"...

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