yet you and I

di WriterG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro fortuito ***
Capitolo 2: *** Imbarazzo ***
Capitolo 3: *** Tutto è cambiato.. ?! ***
Capitolo 4: *** Per una notte.. ***
Capitolo 5: *** Di nuovo nuovo insieme.. ***
Capitolo 6: *** Cambio di programma.. ***
Capitolo 7: *** Ricordi.. ***
Capitolo 8: *** Il settimo giorno del settimo mese.. ***
Capitolo 9: *** Il grande incubo ***
Capitolo 10: *** Fuochi d'artificio.. ***
Capitolo 11: *** Dolore.. ***
Capitolo 12: *** Welcome.. ***
Capitolo 13: *** Festa a sorpresa.. ***
Capitolo 14: *** Tifone ***
Capitolo 15: *** L'incidente ***
Capitolo 16: *** Halloween Night ***
Capitolo 17: *** Il Matrimonio.. ***
Capitolo 18: *** La Verità ***
Capitolo 19: *** Yet You and I ***



Capitolo 1
*** Incontro fortuito ***


Capitolo 1Incontro fortuito

 

Ricordo che una volta Hayama disse "In qualsiasi momento, finché entrambi saremo in vita, nulla potrà dividerci". Ripensandoci ora, un sorriso amaro si dipinge sul mio volto. Forse in quel momento, lo pensava davvero, ma adesso fatico a credere a quella parole. Ho sempre pensato che il nostro, fosse un legame indissolubile e che nulla avrebbe mai potuto scalfire il nostro amore. Onestamente lo spero ancora.”

 

Sembrava essere passata una vita da quando ero partita per New York, ma in realtà era trascorso poco più di un anno. Dentro di me la confusione la faceva da padrone, mi sentivo interdetta e completamente sconvolta . Quel periodo di lontananza, fu decisamente devastante per me. Il mio cuore era sul punto di crollare, motivo per cui, ero totalmente convinta che tornare a Tokyo fosse la soluzione migliore. La mia vita, era sempre stata, fin dalla tenera età di quattro anni, sotto l’occhio vigile dei mass-media e a questo Lui era abituato. Nel corso degli anni, continuai a recitare, cinema, teatro e televisione erano il mio pane quotidiano, effettivamente, bisogna pur ammettere che tutto quel lavoro mi rese una tra le attrici più conosciute al mondo e questo mi lusingava molto, ma nonostante avessi raggiunto il mio obbiettivo, mi sentivo vuota, priva di vita. Inutile dire che senza Akito Hayama nulla aveva più senso. Sembrava che il nostro amore, dovesse durare per l’eternità, che nulla avrebbe mai potuto spezzare quel delicato filo rosso che ci univa. Ma mi sbagliavo.. Nonostante fosse abituato a vedermi partire, quella notte, sotto il nostro gazebo, lui scrisse la parola fine alla nostra storia, spezzandomi il cuore, distruggendo ogni mia speranza.

 

Rei: Ehi Sana sbrigati che è tardi, può essere che nonostante tu abbia vent'anni, ti perdi ancora nei tuoi pensieri come quando eri piccola?? Su forza che stanno imbarcando, l’aereo sta per partire.

Sana: Si si eccomi, quanta fretta..

Rei: Hai tutto?? Non ti stai dimenticando niente vero??

Sana: Valigia imbarcata, borsa, telefoni, passaporto, si tranquillo Rei ho tutto..

Rei: Mi raccomando appena arrivi chiamami subito Ok?

Sana: Certo sta tranquillo, non è mica la prima volta che viaggio sola, poi da Los Angeles è un più veloce arrivare a Tokyo..

Rei: Sii seria per una volta Sana e mi raccomando fa attenzione ai paparazzi, sapranno sicuramente del tuo arrivo.

Sana: Si, lo immaginavo.. Dai ora è meglio che vada, ci vediamo settimana prossima.. Grazie di tutto!

Rei: Sana?

Sana: Si??

Rei: Sei sicura che sia la scelta giusta??

Sana: Mai stata di sicura..

 

Comprendevo perfettamente le paure di Rei, ma dovevo assolutamente riprendere in mano la mia vita. Dopo pochi minuti d’attesa, l’aereo decollò e con lo sguardo perso, su di una Los Angeles sempre più piccola e distante, il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, oramai poche miglia mi distanziavano dal mio destino.

 

-Pov Akito-

 

Mi trovavo all'ingresso di casa mia, intento a fissare l’orologio a parete. Ormai erano venti minuti buoni che aspettavo difronte alla porta ed onestamente, la mia pazienza cominciava a scarseggiare. Da quando mia sorella aveva accettato la proposta di matrimonio, da quello che presto sarebbe diventato mio cognato, era perennemente con la testa tra le nuvole, ed io cominciavo a non poterne più.

 

Akito: Natsumi è assurdo che ogni volta impieghi tutto questo tempo per sistemarti.. Forza che devo anche accompagnare papà all’aeroporto, oltre che portare te dal tuo futuro marito. Devo ammettere che quel ragazzo, ha del fegato per volerti sposare..

Natsumi: Ma come siamo simpatici oggi, che c’è, problemi con le oche che ti girano attorno??

Akito: Ah ah ah molto spiritosa.. Comunque sbrigati e tu papà VELOCE! Anche io ho delle cose da fare, non sono il vostro taxi.

Fuyuki Hayama: Figliolo su calmati, sembrate cane e gatto. Bene, finalmente siamo pronti, possiamo andare… Ciao Casetta!

 

Odiavo profondamente, quel suo brutto vizio di parlare con gli oggetti inanimati. A tutt'oggi, nonostante sapesse perfettamente che la mia storia con Sana era finita, male azzarderei, continuava imperterrito a parlarle tramite la televisione. Più volte avevo considerato la possibilità di farlo visitare da un bravo psicologo, ma sapevo perfettamente che, come anni a dietro, quello era il suo modo per sentirla parte della famiglia e la cosa, mi irritava non poco.

 

.Qualche ora dopo.

 

Finalmente, dopo aver accompagnato mia sorella a casa dei suoi futuri suoceri, raggiunsi l’aeroporto Narita. Come al solito era affollatissimo. Mio padre, sarebbe dovuto partire per due settimana, come già capitato in passato, per motivi di lavoro, ma per lui ogni volta risultava difficile andare via. Nonostante avessi già vent’anni, mi faceva sempre una miriade di raccomandazioni.

 

Fuyuki Hayama: Bene figliolo, stanno per imbarcare, devo andare al gate..

Akito: Allora buon viaggio..

Fuyuki Hayama: Grazie Figliolo… Riuscirai a stare solo per due settimane??

Aktio: Papà te l’ho detto mille volte.. si! Rilassati.

Fuyuki Hayama: hai ragione, mi preoccupo inutilmente, sei un ragazzo in gamba. Come passa il tempo, sei grande ormai, sei un uomo..

Akito: Già..

Fuyuki Hayama: Comunque sia è meglio che vada l’aereo sta per partire.. Grazie ancora Akito, ci sentiamo quando atterro. Ciao..

Akito: Ok..

 

Finalmente, dopo aver perso svariate ore a fare da taxi a mio padre e a quella pazza di mia sorella, ero libero. Oramai si era fatto davvero tardi ed il sole stava per tramontare. Quando controllai il mio cellulare, notai non solo che ero paurosamente in ritardo, ma anche che Tsu mi aveva inondato di mail. Quella sera avevamo organizzato un uscita tutti insieme. Da quando Kurata era andata via, non ero stato più lo stesso. Tsuyoshi diceva, che sembravo tornato quello di un tempo e forse aveva ragione. Senza di Lei, non era per nulla facile andare avanti.

 

-Fine Pov -

 

[ Gentili passeggeri, Benvenuti a Tokyo, fuori ci sono 28°. Vi ringraziamo per aver viaggiato con la nostra compagnia.]

 

Hostess: Signorina Kurata!!

Sana: mmm.. Si?

Hostess: Si svegli, siamo arrivati a Tokyo.

Sana: Oh mi scusi, mi ero appisolata..

Hostess: Non si preoccupi e grazie per aver volato con noi.

 

Non appena toccai terra, uno enorme sorriso si dipinse sul mio volto. Finalmente, dopo mesi di lontananza, ero tornata a casa. Il sole stava per tramontare e l’aria calda della mattina, lasciò il posto a quella più frizzantina della sera, rispetto a Los Angeles, si stava divinamente. Mentre attendevo di prendere la mia valigia, notai a distanza una schiera di fotografi e giornalisti, intenti a guardarsi intorno, sembravano uno stormo di avvoltoi, pronti ad agguantare la loro preda. Con uno scatto fulmineo, cercai di superarli senza dare troppo nell’occhio, svicolando tra la gente. Una volta arrivata all’esterno, tentai in vano di trovare un taxi, ma ovviamente la fortuna non era dalla mia parte. Nonostante avessi fatto di tutto per non farmi riconoscere, in lontananza, un fotografo mi intravide, attirando su di me l’attenzione di tutti.

 

Paparazzi: - Eccola è li… SANAAAA!

  • Sana un’intervista!

  • Sana una foto!

  • Sana, come mai i media non sono stati informati del tuo arrivo??

  • Si vocifera che tu sia tornata a Tokyo perché intenzionata a lasciare il mondo dello spettacolo..

  • È vero che tra te e Naozumi Kamura è rinato l’amore?

  • Sana rispondici..

 

La situazione stava diventando critica, ero totalmente circondata e dentro di me pregai i Kami di aiutarmi.

 

 

-Pov Akito-

 

Fu un’impresa ardua, riuscire a ritrovare la macchina nel labirintico parcheggio dell’aeroporto. C’era una confusione impressionante, gente che correva, giornalisti e fotografi appostati da tutte le parti. Quella situazione, non fece altro che far aumentare il mio nervosismo. Tutta quella confusione, fece riaffiorare nella mia mente, ricordi di un tempo lontano, di un tempo in cui io e Lei eravamo un’unica cosa. Infastidito, da i miei stessi pensieri e dallo scostante battito del mio cuore, accelerai, per poter vedere meglio chi fosse la loro vittima. Se il caso avesse voluto che la vittima sacrificale fosse Kamura, indubbiamente quella volta, non avrei lasciato correre. Avevamo un conto in sospeso, che io non avevo assolutamente dimenticato. D’un tratto, i miei occhi scorsero una folta chioma rossa accerchiata da una sfilza di paparazzi. In quel momento il mio cuore, come la mia auto, si fermarono di colpo.

 

Akito: Ku-Kurata?!

Sana: Hayama?!

Akito: Sali..

 

Di sicuro, quello fu l’incontro più inaspettato che abbia mai avuto.

 

-Fine Pov-

 

 

Angolo Autrice: Capitolo modificato l' 8 luglio 2014! Ho cercato di sistemarlo un po, visto che il mio stile è cambiato, ho pensato di adattare anche questo capitolo..

G.

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Capitolo 2
*** Imbarazzo ***


Capitolo 2 “ Imbarazzo”

 

Molto spesso la vita ti mette alla prova, portandoti a prendere delle decisioni difficili, le quali, la stragrande maggioranza delle volte, cambiano il percorso da noi stabilito. Ma quelle stesse decisioni, sono solo il primo passo, verso il futuro che ci attende. All’epoca ero più che convinta, che ogni mia scelta, giusta o sbagliata che fosse, mi avrebbe riportato su quel sentiero, tanto familiare, quanto incerto. Non avevo considerato però, che il destino di una persona è molto spesso influenzato delle decisioni altrui. Le sue decisioni, indubbiamente, modificarono anche la mia vita.”

 

Il tragitto dall’aeroporto Narita a casa mia, fu alquanto estenuante. Per tutto il viaggio, nessuno dei due si azzardò a proferir parola, era come se temessimo inconsciamente di sbagliare, più di quanto non avessimo già fatto. Per tutto il tempo, tenni lo sguardo fisso sulla strada, non avevo il coraggio d’incrociare quegli occhi tanto belli quanto dannati. Ma per un istante, mi lasciai inebriare dal suo profumo. Intenso ma dannatamente irresistibile, un pò come lui. Mi sentivo agitata ed il mio cuore, capitolava ad ogni suo movimento. Nell’abitacolo della macchina, un’inquietante silenzio misto ad imbarazzo, aleggiava tra di noi, rendendomi tesa ed immotivatamente nervosa. Quell’assordante silenzio, stava pian piano logorandomi l’anima.

 

Sana: Hayama, non voglio crearti troppo disturbo, puoi lasciarmi pure qui, prenderò un taxi.

Akito: Non c’è bisogno, ricordo ancora dove abiti...

 

Nel sentir la sua voce così vicina a me, il mio cuore perse un battito. E per un istante i nostri occhi s’incrociarono. Potevo percepire chiaramente il suo stato d’animo, era teso ed anche leggermente imbarazzato. I suoi occhi apparentemente freddi e distaccati, celavano una moltitudine di sentimenti a me purtroppo indecifrabili. L’unica cosa che notai, prima che la macchina si fermò difronte casa mia, fu il suo sguardo indugiare sulle mie labbra.

 

-Pov Akito-

 

Tutto intorno a me era decisamente confuso. I suoi occhi continuavano a scrutarmi l’anima e per un momento, temetti che lei potesse realmente comprende ciò che il mio cuore, aveva soffocato per molto, molto tempo. Mi sentivo agitato, la sua sola presenza riusciva a scatenare in me una miriade di sensazioni contrastanti. Per un’instante, permisi al mio sguardo, di bearsi della sua infinita bellezza, per poi ricadere quasi involontariamente, sulla curva perfetta del sue rosee labbra. In quel momento, si fece largo il me, il forte desiderio di colmare quell’assurda distanza tra di noi. Ma per mia grande fortuna, la mente riprese il controllo del corpo, obbligandomi a reprimere quell’istinto. Velocemente distolsi lo sguardo e potei giurare, di aver sentito il suo cuore perdere un battito.

 

Sana: Beh, allora io vado.. Grazie!

 

Con la coda dell’occhio la vidi scendere all’auto, completamente persa nei suoi pensieri. Era talmente bella togliere il fiato, ma lei, sbadata com’era, nemmeno se ne rendeva conto. Nonostante fosse divenuta un’attrice di successo e che quindi, molti uomini le girava intorno, lei pareva non accorgersi minimamente dell’effetto che riusciva a fare, anche solo sorridendo. Ogni suo gesto, ogni suo sguardo, riusciva a catturarmi l’anima, scatenando dentro di me, il preponderante desiderio di farla mia. Era passato molto tempo, da quella volta in cuoi i nostri sguardi s’incrociarono decretando la fine della nostra storia. Entrambi facemmo le nostre scelte ed i nostri sbagli, ed il futuro, ossia questo nostro presente, era la fatale conseguenza delle nostre azioni. Il ricordo di quella notte, bruciava ancora dentro di me, tormentandomi, nell’oscurità delle mie sere. Mosso da quei pensieri, accesi la mia auto e senza pensarci due volte, diedi gas, per poi avviarmi di gran fretta lontano da quei sentimenti repressi, lontano dalla donna, che per tutta la vita, era stata la causa delle mie gioie e delle mie pene. Mi trovavo infondo alla via, quando la mia viscerale curiosità, mi spinse a controllare dello specchietto retrovisore, le gesta del mio personale tormento. Quando notai che non rientrò in casa, cercai di carpire dal suo sguardo suo sguardo afflitto la motivazione, ma la mia domanda non trovò risposta e così, non potei far altro che tornare indietro. La coerenza, evidentemente, non era di casa in quel momento.

 

-Fine Pov-

 

Quegli occhi, così belli e profondi, tormentavano imperterriti la mia mente ed il mio cuore. Quando lo vidi distogliere lo sguardo, ne soffrì molto. Non saprei spiegare bene il perché, ma dentro di me, la paura oramai diventata consapevolezza, di averlo perso, dilaniava sempre più il mio cuore. Lo stesso cuore che molti anni prima, donai a lui incondizionatamente, per poi distruggerlo senza pietà. Il ricordo di quel periodo, mi deprimeva ancora, portandomi molto spesso a pensare , che quella che chiamavo vita, non lo era più. E così, come era arrivato, se ne andò, senza dire una parola, senza degnarmi nemmeno di uno sguardo. Cominciai a credere, che il suo comportamento, fosse dettato da qualcosa di più forte, qualcosa che lo pian piano stava dilaniando pure il suo di cuore. Non riuscivo a capacitarmene, ogni tentativo di comprendere i significati nascosti di Hayama era vano. Una volta, ero capace di sbrogliare la matassa aggrovigliata che racchiudeva la sua sfera emotiva, ma adesso sembrava tutto molto più complicato. D’un tratto, fui riportata alla realtà dal assordante rumore di freni, proveniente dalla macchina di Hayama. Senza neanche rendermene conto, quando lo vidi scendere dalla sua auto in tutta la sua bellezza, mi avvicinai a lui. I miei occhi erano attirati magneticamente da i suoi, sentivo dentro di me, che il controllo, quel meraviglioso auto controllo avuto fino a pochi minuti prima, stava cominciando ad abbandonarmi.

 

Sana: Ha-Hyama? Perché sei tornato?

Akito: Potrei fartela io questa domanda!!

Sana. Come??

Akito: Perché non entri in casa?

Sana: Oh, beh.. Ho scordato le chiavi di casa!

Akito: Cosa??

Sana: Hai capito bene, sono partita all’improvviso e le ho dimenticate.. Andrò in Hotel..

Akito: Ma non c’è nessuno?

Sana: Evidentemente no, altrimenti sarei già in casa e tu.. a fare quello che devi fare!

Akito: Credo proprio che dovrò rimandare i miei impegni!

 

Improvvisamente, con uno scatto degno di un’atleta del suo calibro, su impossessò della mia valigia, lasciandomi basita.

 

Sana: Ehi ma che fai??

Akito: Che hai messo qui dentro?? Pesa un quintale..

Sana: Ah, che pappa molla! Solo lo stretto indispensabile..

Akito: Per una vita..

Sana: Spiritoso.. Ridamela, chiamo un Taxi!

Akito: No!

 

Per un’istante credetti di essere tornata indietro nel tempo e così, mossa da quella sensazione, tirai la valigia dalle sue mani, finendo inevitabilmente per terra. La cosa esilarante fu che di conseguenza, pure Hayama mi raggiunse sul, poco confortevole asfalto, finendomi involontariamente addosso. Quello fu davvero, un momento imbarazzante.

 

-Pov Akito-

 

Mi trovavo li, disteso sopra quel corpo che per tutto quel tempo mi era mancato come l’aria, occhi negli occhi con la donna che aveva stravolto la mia vita. Le nostre labbra erano ad un soffio di distanza, se solo mi fossi mosso, anche solo di un millimetro l’avrei baciata. Il sol pensiero di posare le mie labbra sulle sue, fece accrescere il desiderio oramai diramato dentro di me. Per un attimo la vidi arrossire, il che scatenò dentro di me, l’ilarità più assoluta. Con fare disinvolto mi rimisi in piedi, aiutando la rossa a rialzarsi. Quando le nostre mani si toccarono, il mio cuore schizzò fuori dal torace, battendo più forte che mai. Mi sentivo, come quell'impacciato ragazzino di undici anni, che innamorato della sua migliore amica, non riusciva a dichiararsi. Lo stesso ragazzino che più e più volte, si era lasciato sfuggire l’unico raggio di sole presente nella sua vita. Solo che adesso, quel ragazzino era cresciuto e quella sua migliore amica, con gli anni era diventata molto più, una confidente, un’amante, la ragione di vita, il più grande tormento.

 

Sana: Scusami, io.. non l’ho fatto.

Akito: Sei un impiastro! Ma la cosa non mi stupisce..

 

Quell’affermazione, mi rese il perfetto candidato per lo sguardo truce di Kurata. Se gli sguardi potessero uccidere, io indubbiamente, sarei morto da tempo.

 

Akito: Vieni da me stanotte!!

 

-Fine Pov-

 

Il tutto aveva un non so che di equivoco, d'altronde era pur sempre Hayama, ma capì perfettamente quello che intendeva dire. Il suo tono volutamente monocorde e distaccato, aveva un che di speranzoso. Ero pienamente consapevole che passare la notte con il proprio ex fidanzato, non era di certo una buona idea, ma non potei resistere a quegli occhi.

Sana: Sicuro?!

Akito: Ti sei convinta subito??

Sana: Sei un’idiota Hayama!!

Akito: Sono sicuro Kurata..

 

Quella notte, avrebbe di certo aggravato, il pietoso stato in cui si trovava la mia psiche.

 

 

 

Angolo Autrice: Anche questo capitolo è stato modificato l'8 luglio 2014, sempre per le stesse motivazioni del primo..

G.

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Capitolo 3
*** Tutto è cambiato.. ?! ***


Arrivati a casa sua tutto era così strano, lontano, non so bene come spiegarlo. La casa era rimasta sempre la stessa, era proprio come la ricordavo, ogni singolo metro quadrato aveva un ricordo, mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo... In Un tempo che non mi apparteneva più.
 

Sana: Grazie ancora per l’ospitalità, ti giuro che domani ti lascerò in pace..
Akito: Tranquilla, non c’è problema.
Sana: Dove sono tuo padre e tua sorella??
Akito: Mia sorella è andata a conoscere i genitori del suo fidanzato visto che tra poco si sposeranno tornerà dopo domani, mio padre invece è partito per New York per lavoro tornerà tra due settimane.
Sana: Capitooooo.. Wow!
Akito: Cosa??
Sana: Non ci posso credere..
Akito: Cosa??
Sana: La tua camera è ordinatissima.. com’è possibile?? Sono scioccata..
Akito: è sempre stata ordinata.. Kurata
Sana: Veramente non ricordo tutto quest’ordine.. ahahahah
Akito: Stà parlando, la tua camere sembra un campo di battaglia..
Sana: Non è vero!!!! È ordinatissima..
Akito: Ma se una volta mi sono perso tra tutti i vestiti sparsi per la stanza?!
Sana: ah ah ah simpatico!! Le cose sono cambiate ora Hayama
Aktio: Già..
Sana: Già..
 
Pov Sana
Che nostalgia.. mi sento come se mi mancasse qualche cosa.. qui con lui è tutto troppo strano.. mi sento come se mi stessero prendendo a pugni il cuore..
 
Pov Akito
Per un momento mi era sembrato di essere tornato indietro nel tempo.. io e lei in camera mia che discutiamo per cose futili tra le sue smorfie e tante risate.. mi era mancata!
 
Sana: Ehi ehi.. Era un sorriso quello?? A che pensavi??
Akito: NO! a niente..
Sana: Hayama non ci credo!! Dai dimmi a che pensavi!!
Akito: Kurata non insistere..
Sana: E daiiiiiiiiiiiiiiiiii su!! Se hai sorriso era qualche cosa di bello, pensavi a me forse?? ahahah
Akito: Smettila ho detto!!! Non puoi venire qui e fare finta che non sia successo niente!! Senti Kurata lascia stare
Sana: Ma che..
 
L’aria cominciò a diventare elettrica, carica di risentimento, rabbia, delusione.. si percepiva distintamente che la situazione sarebbe degenerata di li a poco..
 
Pov Sana
Come al suo solito non apprezza mai niente, eravamo tranquilli e per una semplice battutta fa così. Ma che dico, ha ragione, non va per niente bene, anzi è tutto sbagliato..
Lui è sbagliato.. Noi insieme siamo sbagliati..
 
Sana: E’ tutto sbagliato.. troppo sbagliato..
Akito: No non è sbagliato, semplicemente è tutto cambiato..
Sana: Cambiato dici?? Già lo vedo.. Tempo fa non avresti mai..
Akito: Tempo fa tu non mi avresti lasciato..
Sana: Ah io ti ho lasciato?? Ma per favore..Sei solo un idiota, non capisci niente..
Akito: Io sarei l’idiota??? Io non capisco niente.. Smettila non voglio più sentirti parlare..
Sana: La stessa cosa vale per me.. Tu per la tua strada io per la mia..
Akito: Per la prima volta sono d’accordo con te..
Sana: Bene…. Domani torno a casa mia!!

 

Come non detto.. Tutto Sbagliato..
 
La serata passo veloce, silenziosa e solitaria, rimasi nella stessa stanza con lui solo a cena per il resto.. nessuno dei due rivolse la parola all’altro..
 
Pov Akito
Questa situazione non mi piace, non mi piace per niente..
Lei torna così.. e come se niente fosse rientra nella mia vita dopo che ci ho messo un anno per dimenticare tutto.. Tutti gli sforzi che ho fatto.. dopo tutto questo tempo.. dopo tutto il male che mi ha fatto.. io l’ho dimenticata perché è tornata…
Ma chi voglio prendere in giro.. non l’ho dimenticata affatto./i>
 
In quel momento tutto si fermò di colpo, Akito si ritrovò a pensare al passato.. Improvvisamente con uno scatto totalmente inaspettato si avvicinò al divano dove Sana stava leggendo, le si parò davanti e le tolse il libro dalle mani…
 

Sana: Ma che diavolo fai??
Akito: Quello che avrei dovuto fare quando ti ho vista all’aereoporto..




giada
 

COMMENTATEEEEEEEEEE.... DItemi cose ve ne pare.. e scusate i ritardi mostruosi :P

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Capitolo 4
*** Per una notte.. ***


Ed in quell’istante preciso il mondo intero si fermò.. nessuna preoccupazione, nessun imbarazzo.. Era tutto come doveva essere.. Come una vecchia canzone che rievoca ricordi e sentimenti apparentemente sepolti.. Tutto, per una notte, tornò come prima..
Il contatto con le sue labbra fu così intenso, così bello che per un istante mi senti di nuovo sua.. i nostri sguardi si incontrarono e per un tempo indescrivibile ci fissammo, c’era passione in quello sguardo, desiderio, paura, amore.. ci continuavamo a fissare, l’uno studiava l’alto, per capire bene come comportarsi, come avrebbe potuto reagire l’altro.. successe tutto molto velocemente, la passione prese il sopravvento e da quel momento in poi non ci fu più spazio per la razionalità o per la paura.. Eravamo solo noi.. Akito e Sana..
La nostra storia era iniziata tantissimi anni fa.. più lo vedevo e più ci odiavamo, ma non avrei mai pensato che tutto quell’odio si potesse mai trasformare in amore.. Lui per me è sempre stato troppo importante e quando un anno fa ci eravamo detti addio tutto il mio mondo crollo..
Quella notte i nostri mondi si incontrarono ancora come un tempo, pensavo che niente sarebbe mai stato come prima, ma in realtà niente era cambiato, eravamo sempre NOI.. e così sarebbe stato per sempre..
Akito: i giorni senza te erano eterni.. niente era come lo avrei voluto.. mi sei mancata..
E dicendo queste parole si addormento abbracciato a me.. Mille domande e mille preoccupazioni si annidavano nella mia testa, ma per quella notte decisi di non pensare a niente.. per quello c’era domani..

Giada

 




Scusate il ritardo, scusate se è piccolo.. vi prometto che il prossimo sarà molto molto intrigante.. :D fatemi sapere che ve ne pare.. Bacii

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Capitolo 5
*** Di nuovo nuovo insieme.. ***


Capitolo 5 “Di nuovo insieme..”

Ho sempre pensato che il nostro amore fosse più forte di qualsiasi cosa, che mai nessuno ci avrebbe potuto dividere, o per lo meno… lo credevo.

Quando mi svegliai la mattina seguente la prima cosa che vidi fu il viso di Akito, certo bisogna ammetterlo è tremendamente bello. Dalla grande finestre vicina al letto, un raggio di sole si faceva strada illuminando il volto di Hayama facendolo sembrare quasi un angelo, si proprio un angelo perché mentre dorme assume sempre, da che ho memoria io, un espressione dolcissima ed indifesa come quella di un bambino.  In quel preciso instante tutte le domande e le paure che avevo la notte precedente, mi assalirono provocandomi un serio attacco di panico. Una parte di me, desiderava ardentemente rimanere tra le sue braccia per sempre, l’altra parte invece, voleva assolutamente dileguarsi il prima possibile, per non dover affrontare le conseguenze di quella notte, ma soprattutto di non dover affrontare quegli splendidi occhi ambrati così profondi che ogni volta che si posavano su di me sembravano potermi bucare l’anima. Mentre cercavo di risolvere il mio conflitto interiore, Akito si svegliò, lentamente aprì gli occhi e mi guardò con un intensità tale da farmi credere che stesse sentendo i miei pensieri. Potevano passare anche mille anni ma di fronte a lui mi sentivo completamente indifesa, decisamente sopraffatta dal suo essere.

Akito: Oooh.. sei qui?! Buon giorno..

Cosa vuol dire sei qui?? Non si aspettava che rimanessi con lui??

Sana: Buon giorno..
Akito: Sana io.. beh volevo dirti, riguardo a ieri sera..

All’improvviso Sana mi scavalco balzando giù dal letto, con un’abilità tale da farmi rimanere quasi scioccato, quando mai lei era stata così.. agile, decisamente non sono capacità che le appartengono, infatti inciampò nel lenzuolo che aveva avvolto intorno al corpo, anch’esso strappatomi dal letto abilmente lasciandomi completamente scoperto. Appena si rese conto della situazione e della mi mancanza di vestiti e coperte arrossi vistosamente mettendosi la mono sul viso. La cosa mi fece ridere di gusto, cosa che non mi succedeva davvero da molto tempo. Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai catapultato indietro nel tempo, un tempo in cui Noi ci amavamo.

Senza nemmeno darmi il tempo di ricompormi Akitò si alzò di scatto, mi afferrò per un braccio e mi delicatamente poggiò le sue stupende labbra sulle mie, facendo svanire del tutto ogni mia singola paura.

Dopo averla baciata mi scansai quasi timidamente da lei e dal suo sguardo magnetico, che mi fece salire un brivido lungo la schiena.

Akito: Sana..
Sana: non ce l’ho fatta.. va sempre a finire così..
Akito: non sei riuscita a fare cosa?
Sana: a stare lontana da te, solo ieri sono tornata a Tokyo.. e dopo un anno che non ci vedevamo sono caduta ai tuoi piedi..
Akito: non sei cambiata per niente vedo..
Sana: devo prenderlo come un complimento o un insulto.. Perché se è un complimento, caro mio ne hai di strada da fare..
Akito: in realtà entrambi.. Tu credi di essere caduta ai miei piedi? A me non sembra proprio..
Sana: ma se ieri sera tu mi hai baciata ed io.. ho ceduto come sempre..
Akito: Ma ora sei qui che vuoi andartene ancora, IO non ho resistito a lasciarti sola, IO ho perso le staffe appena tu sei arrivata ed i ricordi sono riaffiorati nella mia mente, e sempre IO ti ho baciato..
Sana: Wow è sbalorditivo, sei riuscito a fare un intero discorso senza nemmeno un monosillabo.. sono colpita.. davvero!
Akito: non è affatto divertente..

Detto questo assume un aria scocciata e anche vagamente imbarazzata vista la natura del discorso, quindi decido di divertirmi un po e con fare malizioso mi avvicino a lui..

Sana: e quindi questo cosa vorrebbe dire?
Akito: che..
Sana: che??
Akito: mi hai scocciato Kurata, sai perfettamente cosa intendo..
Sana: No Hayama, non lo so.. illuminami!
Akito: Io ti amo.. ecco casa vuol dire..

Sono esterrefatta e decisamente fuori di me dalla gioia..

Sana: Ottimo, era proprio quello che volevo sentirti dire..
Akito: lieto di averti reso soddisfatta, ora se permetti si sta facendo tardi ed io ho da fare..
Sana: sei arrabbiato per caso? Cosa ti aspettavi da me?
Akito: niente..
Sana: e ci risiamo con i monosillabi, deve essere stato decisamente difficile per te dirmi che mi ami ancora, non è voro?
Akito: sarebbe stato meglio non dirti niente e tenermi dentro tutto come sempre, anzi f finta che questa conversazione non sia mai esistita..
Sana: e perché mai dovrei?
Akito: perché è chiaro che tu no provi più le stesse cose..
Sana: Hayama ma io non ho mai detto di non amarti..
Akito: non ce n’è bisogno tranquilla..
Sana: infatti.. perché anche io ti amo, e credo proprio che mai smetterò di farlo..
 
 
Angolo Autrice:  Innanzitutto porgo le mie più umili scuse a tutti coloro che stavano seguendo la fanfiction.. questo ultimo anno e mezzo è stato pieno di eventi per me tra il lavoro, il matrimonio e la gravidanza sono stata impegnatissima. Spero che mi perdoniate :D e spero che questo nuovo capitolo vi piaccia. Commentate tutti e fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e della storia in generale, vi tranquillizzo dicendo che il prossimo capitolo è già bello che pronto, commentate, commentate, commentate.. La storia è solo all’inizio e vi assicuro che ci saranno tantissimi colpi di scena.. al prossimo capitolo.. ciao!
G.

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Capitolo 6
*** Cambio di programma.. ***


Capitolo 6 Cambio di programma

Non ebbi nemmeno il tempo di analizzare il suo sguardo che Akito Hayama mi stava baciando. Non era un bacio violento, ne avido, ma era un bacio dolce pieno di amore, gioia e speranza. A quel punto, con un notevole imbarazzo, andammo al piano di sotto per fare colazione, anche perché il mio stomaco decise di rovinare quell’idillio facendo un rumore assordante, che di umano aveva ben poco.

Sana: Allora Hayama, forza aggiornami sulle varie novità..
Akito: Tutto uguale, non ho nessun cambiamento importante da riferirti..
Sana: Ma dai.. sarà pur successo qualche cosa, in un anno ne accadono di cose, dai sono curiosa..
Akito: Ti ripeto Kurata niente di nuovo, e poi i pettegolezzi chiedili alle tue amiche non a me..
Sana: Okok.. vuol dire che chiederò ad Aya e Fuka di aggiornarmi quando le vedrò, niente di strano che mi riferiscano qualche cosa su di te..

Era strano ma Akito a queste mie parole cambiò repentinamente espressione, sembrava quasi.. spaventato.

Sana: Hayama, giusto per curiosità, ma hai avuto altre storie in mia assenza?

A quella mia domanda, mi rispose soffocandosi con un pezzo di brioches, il che lascia ben poco all’immaginazione.

Sana: devo dedurre di si giusto? Certo non pensavo mica che saresti rimasto solo, però!
Akito: E tu?
Sana: La domanda era rivolta a te, ma comunque No!
Akito: Nessuno?
Sana: No nessuno, mi basti tu ad incasinare la mia vita, ci mancano solo altre persone.. detto questo rispondimi, tu?
Akito: Beh, qualche cosa così…
Sana: senza impegno?
Akito: Senza impegno!
Sana: mmm capisco..

La situazione cominciò a farsi interessante, ma come al solito ci pensò il mio cellulare ad interrompere questa emozionante conversazione, ovviamente.. era Rei!

Sana: Rei ciao..
Rei: ciao?? Ma dove sei?
Sana: Dove sono?? Ah beh, ovviamente in hotel..
Rei: Si?? E come mai è da ieri sera che che i media trasmettono immagini tue insieme ad Hayama??
Sana: Hayama?? Ma che dici io..
Rei: SANA!!
Sana: Si va bene, Ok sono con Hayama contento?! Ma tanto stavo per tornare a casa, rilassati..
Rei: No Sana, non ti muovere da li. Casa è infestata da un infinità di paparazzi, ora che sanno che sei a Tokyo non ti lasceranno in pace per un bel pò.. io te lo avevo detto di fare tutto con discrezione.. Comunque sono già per strada massimo mezzora e sono li..
Sana: Ma come scusa tu non dovresti essere a Los Angeles per avere informazioni su quel film??
Rei: Si sarei dovuto essere li, ma c’è stato un cambio di programma visto la confusione che hai creato nel giro di qualche ora. Sono partito appena ho visto. Senza contare il fatto che tua madre mi ha chiamato poco fa in preda ad un attacco isterico obbligandomi a venire, come se già non ci avessi pensato io..
Sana: ho capito allora io ti aspetto qui, però..
Rei: niente però Sana qualche minuto e sono da te non ti muovere da li..

E fu così che mi chiuse elegantemente il telefono in faccia..

Sana: non ci posso credere.. io non sono libera nemmeno di tornare qui a Tokyo indisturbata. Ora stanno esagerando, sono un tormento non posso stare tranquilla nemmeno un giorno, che ogni mio movimento viene seguito, fotografato e commentato da tutti..
Akito: Sana calmati, mi spieghi cos’è successo?

Ovviamente come al suo solito non è in grado di agire e parlare con calma. Sembrava una pazza scappata da un manicomio, continuava a sbraitare ed imprecare contro ogni singolo paparazzo e giornalista vivente. Sono sicuro che se ne avesse avuto uno per le mani, di lui non ne sarebbe rimasto molto. Comunque sia, la mezzora passò molto velocemente e quando occhiali da sole arrivò lei corse alla porta, mi schioccò un sonoro bacio sulle labbra e con fare malizioso mi disse, testuali parole: “ Ah caro mio, non preoccuparti, più tardi avremo modo di ultimare quel discorsetto.” E fu proprio in quel momento che per la prima volta dopo tanto tempo mi sentì sprofondare nell’angoscia più totale. La mia irrazionale paura di perderla, per la prima volta non era poi così irrazionale, al sol pensiero mi mancò l’aria e vidi il nostro rapporto distruggersi irrimediabilmente in mille pezzi. Continuavo a ripetermi che era stato solo un errore, gigantesco e madornale errore, il più grande della mia vita, e lei non sarebbe mai dovuta venire a sapere nulla. Questa volta, questo errore lei non me lo perdonerà ma, non posso permettermi di perderla e non posso permettermi di rovinare il nostro rapporto. Così mi precipitai verso il telefono, inserì quel famoso numero, che tante volte mi ero ripromesso di non fare mai più, ma non posso rischiare. Non appena il telefono squillo il mio cuore perse un battito.. era arrivato il momento di seppellire questa storia definitivamente..

?: Pronto..
Akito: dobbiamo parlare..

 

Angolo Autrice: Rieccomi con questo nuovo capitolo, so di avervi fatto aspettare un po’, sono stata un po impegnata, ma spero che ne sia valsa la pena. Mi raccomando commentate, e perché no fatemi sapere cosa pensate possa succedere nel futuro dei nostri due protagonisti. COMMENTATE COMMENTATE COMMENTATE.

G.

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Capitolo 7
*** Ricordi.. ***


Salve a tutti ragazzi… perdonate il clamoroso ritardo ma sono stata piena di lavoro ultimamente, comunque sia ci tengo a farvi notare che ho apportato una piccola modifica alla descrizione della ff, visto e considerato che il manga è stupendo tutto fino alla fine terrò fede a quello che Miho Obana ha scritto senza tagliare nessuna parte, quindi si alla malattia della bambola e a Los Angeles, credo che più in la usciranno dei fashback su questi avvenimenti passati, non vi trattengo oltre.. Buna lettura..

 

Capitolo 7 “Ricordi

“Non so molto delle mie origini, ed onestamente non mi importa nemmeno saperlo. Non ho mai visto il volto di mio padre, non ricordo nemmeno se quel giorno di tanti anni fa Keiko Sakai, la mia madre biologica, me lo disse, so solo che non avrò mai modo di conoscerlo. A dirla tutta, nonostante la mia storia, mi sono sempre ritenuta molto fortunata, ho una madre fantastica, che mi ha cresciuta con amore e su cui potrò sempre contare, ma in tutta onestà a volte mi capita di chiedermi come sarebbe stata la mia vita se Keiko non mi avesse abbandonata in quella panchina, se tutto fosse andato nel modo giusto, io sarei così come sono ora? Ma cosa più importante, avrei mai conosciuto Akito? Il solo pensiero di una vita senza di lui mi turba molto. È possibile che un amore così grande potesse non nascere, un amore così forte ed al tempo stesso così fragile, che sarebbe bastato solo un qualche scherzo del destino per impedirlo o è il nostro stesso amore solo il frutto di un brutale e poco esilarante destino. Noi siamo predestinati oppure il fato potrà dividerci in un modo o in un altro. Il filo rosso del destino esiste per davvero? Ho sempre creduto di avere la risposta a questa domanda, ma ora.. non lo so proprio.”

 

Il tragitto in macchina fu estenuante, tra il caldo estivo che mi annebbiava la mente e Rei che mi tormentava per la mia mancanza di discrezione, mi sentivo la testa scoppiare. Tutta la mia vita era ormai da tempo sotto gli occhi critici di molte persone, dopo tutti questi anni avrei dovuto farci l’abitudine, ma evidentemente non era così, per quanto io mi sforzassi di avere una vita il più normale possibile, niente sfugge all'occhio vigile dei media, e di questo ero davvero stanca. Spesso mi era capitato di pensare di abbandonare definitivamente il mondo dello spettacolo , ma non ebbi mai il coraggio di farlo e di questo me ne vergogno molto. Arrivata a casa notai quasi con stupore che tutto era rimasto immutato, ogni cosa era rimasta al suo posto, proprio dove l’avevo lasciata, fu in quel momento che capì che pure io ero proprio dove dovevo essere.

Rei: Scommetto che non hai sentito una parola di quello che ho detto prima in macchina.. vero?

Sana: No Rei tranquillo ti ho sentito forte e chiaro.. Discrezione è la sintesi della tua predica!

Rei: Predica, più che altro è un consiglio, per stare più tranquilla..

Sana: Però sai anche tu che questo non cambierà mai lo stato delle cose, loro non mi lasceranno mai in pace. Comunque io vado a farmi una doccia tu perché non vai da Asako, sbaglio o è tanto che non la vedi?

Rei: Non sbagli, infatti stavo per dirtelo io, ora vado.. non vedo l’ora di farle questa sorpresa.. mi raccomando..

Sana/Rei: DISCREZIONE..

Sana: ahahah ok ok.. ciao!

Finalmente rimasta sola decisi di farmi una doccia, l’acqua fresca che mi toccava la pelle mi dava una sensazione di sollievo e di pace, come se quel getto d’acqua lavasse via tutte le mie preoccupazioni. Finita la doccia, ancora con i capelli bagnati che mi toccavano la schiena, andai in camera mia. Era strano, ma nel rivedere quella stanza in cui il tempo pareva essersi fermato, dentro di me si smosse qualcosa, mi sentivo come se fossi tornata indietro di qualche anno, tutti quei ricordi di una vita “normale” e dannatamente stupenda, a cui troppo spesso avevo rubato del tempo, per inseguire un sogno che forse non mi apparteneva più. Mentre gironzolavo per la stanza nell'attesa di trovare l’ispirazione per vestirmi, una foto, posata sul comodino, richiamò la mia attenzione. Fu scattata all'incirca quattro anni fa, nella foto io ed Akito eravamo seduti sotto ad un grande albero di ciliegio nel giardino della nostra vecchia scuola. Ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi. Akito era di mal'umore per via di una discussione avuta con il nostro professore di matematica il signor Hashimoto. Visto e considerato che io di matematica non ne ho mai capito nulla, qualche tempo prima Akito decise di darmi delle lezioni per prepararmi al compito, così dopo un intensa settimana di studio mi senti pronta ad affrontare quella che per me era una sfida con me stessa. Ma tutta quella sicurezza svanì nel preciso istante in cui vidi il foglio con tutti quei numeri, così tra un calcolo e l’altro entrai nel pallone.. ormai non c’era molto da fare, il fallimento era vicino. a quel punto Akito vedendomi in serie difficoltà, allungò verso di me un foglietto su cui c’erano scritti i risultati e così riuscì ad ultimare il compito. Ovviamente eravamo convinti di averla fatta franca, convinzione che fu amaramente smentita qualche giorno dopo dai risultati del test. Alla fine però riuscimmo a convincere il professor Hashimoto a farci rifare il test durante il doposcuola la settimana dopo, ma intanto tornammo a casa io con un insufficienza, che non faceva altro che peggiorare la mia già precaria situazione in quella materia, ed Akito con un voto che non si addiceva per niente ai suoi standard scolastici. Nonostante il nervosismo generale, non avrei mai potuto immaginare che quel giorno sarebbe stato il più bello della mia vita.

Inizio flashback

Sana: Akito aspettami.. perdonami è solo colpa mia se sei stato penalizzato da professor Hashimoto..

Akito: Lascia stare, non importa..

Sana: A me importa, ci sarà qualche cosa che si può fare, non può farti rifare il compito tu meritavi molto di più, la mia insufficienza è corretta ma tu..

Akito: Sana..

Sana: mi.. mi dispiace.

In quel momento Akito si fermò di scatto nel lungo corridoio della scuola e guardandomi negli occhi mi disse..

Akito: Sana io l’ho fatto per aiutarti, non ti devi preoccupare non è colpa tua, anzi avrei dovuto prepararti meglio così non avresti avuto problemi. Stai tranquilla dico sul serio non è un problema recupererò con il prossimo compito, più tosto dobbiamo capire come farti entrare la matematica in quella zucca vuota..

Sana: ehi.. guarda che io..

Ma non ebbi nemmeno il tempo di controbattere, che lui con una mossa fulminea mi strinse tra le sue braccia e mi diede un bacio talmente dolce e passionale da farmi ammutolire del tutto. Mi ci volle qualche minuto per ritornare in me, ma lui era già arrivato agli armadietti per cambiarsi le scarpe.

Sana: Posso venire da te oggi?

Akito: Se ti fa piacere si.. aspetta se vieni dobbiamo studiare, non cominciare come tuo solito a perdere tempo con quella pettegola di Natsumi.

A quel punto mi avvicinai a lui, mi misi sulle punte per guardarlo meglio, eravamo pochi centimetri di distanza, le nostre labbra si potevano quasi sfiorare, quando con la voce più seducente che mi riusciva fare gli dissi..

Sana: allora vuol dire che non mi staccherò da te nemmeno per un secondo.

Lui arrossì violentemente e nel girarsi di scatto inciampò nel gradino del portone d'ingresso perdendo per un attimo l'equilibrio, per poi ritornare più serio di prima. Cercai invano di trattenere una risata, la cosa divertente era che dopo tutto quel tempo ancora si imbarazzava quando facevo così, nonostante lui mi prendesse sempre in giro per la mia mancanza di sensualità. Durante il tragitto fino a casa sua camminammo fianco a fianco, io gli parlavo del prossimo film che avrei dovuto girare di li a breve e lui mi ascoltava. Ma dietro ogni suo silenzio si celavano sempre tante parole non dette, ogni suo sguardo mi ricordava l'infinita sofferenza che gli arrecavo ogni volta che partivo. Ma la verità era che stare separati, se pur per pochi mesi, era devastante per entrambi. I nostri cuori avevano già subito molte ferite nel corso degli anni, e le mie partenze e assenza non facevano altro che riaprire quelle ferite, che ogni volta riprendevano a sanguinare senza sosta. In balia dei miei pensieri mi fermai in mezzo alla strada con il vento freddo che mi batteva sul viso facendomi volare i capelli da una parte e dall'altra. E proprio come quel vento impetuoso, mi lanciai tra le braccia di Akito e lo baciai così intensamente che i nostri cuori iniziarono all'unisono a battere all'impazzata. Non so bene come spiegarlo, ma le sensazioni che provai in quel momento mi scossero interiormente, erano amore, passione e... desiderio. Un desiderio così forte che per un attimo persi in controllo del mio corpo, era come se fossimo rimasti solo noi due, il resto del mondo non esisteva più. Purtroppo però ci pensò il violento acquazzone a riportarci alla realtà.

Sana: Akito io..

Akito: corri..

Sciolse l'abbraccio e mi prese la mano con una fermezza tale che non potei fare altro che lasciarmi guidare da lui in quella frenetica corsa verso casa sua, che si trovava poco più avanti. La pioggia cadeva giù copiosamente, inzuppandoci completamente da capo a piede, entrando dalla porta d'ingresso di casa Hayama mi resi conto che l'abitazione era vuota, il che voleva dire solo una cosa, eravamo soli. Mentre Akito prendeva degli asciugamani dal bagno, io approfittando dello specchio dell'ingresso feci il punto della situazione, l'immagine riflessa non era delle migliori, avevo i capelli completamente bagnati, ridotti ad una massa informe, senza contare che il mascara era tutto sbavato e la divisa completamente bagnata. Quando arrivò Akito non potei fare a meno di notare quanto lui fosso bello nonostante l'acquazzone, questo pensiero mi fece arrossire all'istante e sperai con tutta me stessa che lui non se ne fosse accorto.

Akito: Tieni asciugati.. che hai?

Sana: Niente..

Akito: Sei un disastro, sembri uscita da un fil horror..

Sana: Come? ah.. non prendermi in giro.. non è che tu sia un gran bello spettacolo..

Akito: Kurata stò scherzando.. tu per me sei.. bellissima.

Sana: Aki..

Akito si avvicinò lentamente a me, mi appoggiò delicatamente una mano sul viso e guardandomi fisso negli occhi mi disse: “ Ti amo Sana”. In quel momento il mondo intorno a noi si annullò completamente, tutte le paure e le preoccupazioni scomparvero. Onestamente non ebbi la forza di resistergli, ne tanto meno la facoltà di dirgli quanto io lo amassi, riuscì solo a ridurre la minuscola ma dannatamente fastidiosa distanza tra di noi e lo baciai. Più lo baciavo e più volevo baciarlo, le sue labbra erano calde e morbide, sapevano di lui, e mentre i nostri baci si facevano sempre più intensi io fremevo di desiderio. Per me era una sensazione strana, mi sentivo felice e allo stesso tempo disperata, era come se volessi di più di quel bacio, come se ancora fossimo troppo distanti, senza nemmeno accorgercene ci ritrovammo in camera sua. Il mio cuore batteva così forte, che sembrava volermi uscire fuori dal petto. Piano piano senza nemmeno dire una parola ci ritrovammo sul letto senza più quei vestiti bagnati, tra un bacio ed un altro erano andati via, ormai erano di troppo. Ogni singola molecola del mio corpo tremava, non era ne il freddo, ne la paura, ma era la gioia di quel momento così perfetto, era per la consapevolezza di quello che stava per succedere, ma soprattutto era perchè io lo amavo e lui amava me, noi eravamo indissolubili. Mentre mi perdevo nell'infinita bellezza di quegli occhi ambrati, io ed Akito diventavamo una cosa sola, le nostre anime ed i nostri corpi si legarono per sempre. Quella sera io e lui facemmo l'amore per la prima volta.

Fine flashback

 

 

Angolo autrice: Allora ragazzi, il capitolo come avete visto inizia con una specie di monologo, tipo un pensiero fuori campo, non so se ci avete fatto caso ma già in qualche altro capitolo ho fatto una cosa del genere, e credo che continuerò in tutti. Comunque il titolo è ricordi ed infatti di ricordi si parla.. avrei voluto mettere un altro flashback carino ma poi ho pensato che il capitolo di sarebbe appesantito troppo.. Spero che vi piaccia e gradirei molto sapere cosa ne pensate, quindi commentate e ditemi la vostra opinione.

G.

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Capitolo 8
*** Il settimo giorno del settimo mese.. ***


Capitolo 8 “ Il settimo giorno del settimo mese

 

“Una volta all’anno, il sette luglio, le stelle maggiori Vega e Altair risplendono nel cielo di Tokyo permettendo a tutti di ammirare la spettacolare via lattea. Un antica leggenda narra dell’eterno amore tra la principessa Orihime ed il suo sposo Hikoboshi. Per i due giovani fu amore a prima vista, erano talmente presi dal loro passionale amore che, senza nemmeno accorgersene iniziarono a non tener più fede ai loro doveri gettando nel caos il loro mondo. Così l’imperatore del cielo Tentei, in collera con i due sposi li punì separandoli ai due lati opposti del fiume celeste . Questo intristì molto la principessa Orihime, sua figlia, commosso dalle innumerevoli lacrime versate da ella, diede ai due giovani innamorati la possibilità di vedersi una volta all’anno per poter stare insieme, il settimo giorno del settimo mese. In un certo senso ho sempre pensato che io ed Akito fossimo un pò come i due innamorati della legenda, anche se separati il nostro amore sarebbe rimasto immutato e saremmo sempre disposti ad aspettarci tutta la vita pur di stare insieme anche un solo istante. Quando si parla di vero amore si intende questo no? Amare una persona incondizionatamente mettendola al primo posto. Eppure io di errori ne ho fatti molti, adesso ripensandoci in alcuni momenti gli avrei potuto evitare tutta quella sofferenza, l’avrei potuta evitare ad entrambi. Il problema e che prima non riuscivo ancora a comprendere bene.. che io sia davvero egoista? So solo che per lui farei di tutto, darei anche la mia stessa vita.”

 

Era passata ormai una settimana dal mio arrivo a Tokyo, i miei amici appena seppero del mio ritorno si precipitarono a casa mia felici come non mai, mi tempestarono di mille domande sul mio rapporto con Akito, su i miei film, insomma su tutto. Io ed Hayama stavamo di nuovo insieme, non avevamo ancora chiarito il motivo della nostra separazione, avevamo ripreso da dove avevamo lasciato un anno prima cancellando, apparentemente, tutti quei mesi trascorsi lontani. Quel discorso lasciato a metà quella mattina a casa sua sulle sue presunte relazioni post-me, non venne più ripreso, faceva comodo ad entrambi non parlarne più, non volevo sapere, o forse avevo solo paura di sapere. Quei sette giorni erano volati, tra feste, uscite, rimpatriate e tanto divertimento ed adesso finalmente erra arrivato il tanto atteso 7 luglio, festa del Tanabata. Di norma per festeggiare il Tanabata, ci riunivamo a casa mia tutti insieme non prima però di aver dato un’occhiata alle numerose bancarelle in giro per la città, e quest’anno non sarebbe stato da meno.

Sana: Ragazzi stasera siete tutti invitati a casa mia per festeggiare il Tanabata. Sarà bellissimo, ci sarà della musica, da mangiare, da bere. Guarderemo le stelle ci divertiremo ed in oltre scriveremo i desideri su i tanzaku.

Aya: Oh che entusiasmo Sana..

Tsu: Ahahah si ci stò sarà divertente vero pasticcino mio? Poi potremmo anche fare un giro tra le bancarelle e..

Akito: Ma fammi il favore..

Sana: E adesso cosa c’è Hayama?

Akito: è una cosa stupida..

Sana: E sentiamo cosa sarebbe una cosa stupida?

Akito: scrivere i desideri sui tanzaku, è una cosa da bambini..

Fuka: Invece io credo che sia una cosa carina, e poi così potrò farvi conoscere Takahiro, noi ci saremo..

Sana: Visto..Sei il solito asociale, a volte mi sembri un vecchio novantenne.

Akito: Tsz! Meglio novantenne che infantile come te..

Sana: Ma sentilo l’uomo vissuto..

Tsu: Su via ragazzi, non cominciate a litigare.. comunque avverto io gli altri per stasera..

Dopo esserci accordati sui particolari della serata, pagammo il conto ed uscimmo dal bar tutti insieme. In moto il tragitto bar casa Hayama fu molto breve e quando arrivammo con un tono estremamente dolce gli chiesi:

Sana: Allora.. verrai stasera? Ci sarà il sushi..

Akito: Sushi? Beh se proprio devo..

Sana: Meglio.. così perché se no uno dei miei desideri potrebbe non avverarsi..

Akito: Cioè?

In quel momento lascia cadere la borsa sulla sedia e mi sedetti sul tavolo, lo attirai a me tirandolo per la t-shirt nera che indossava, lo guardai intensamente ed avvicinandomi sempre di più ma lentamente alle sue labbra gli dissi:

Sana: Oh beh! Lo scoprirai stasera..

Akito: Ah si? Mmm veramente.. mi piacerebbe molto scoprirlo adesso..

Akito mi strinse a se con foga, facendo aderire i nostri corpi ancora di più di prima. Mi baciò con un trasporto tale da farmi rabbrividire di colpo. Ogni centimetro del mio corpo venne ricoperto di baci e carezze da parte sua. Mi faceva stare bene, tremendamente bene. Le sue braccia mi avvolgevano con forza senza però farmi male, anzi il suo tocco era estremamente delicato. Le sue labbra trovarono posto nell’incavo del mio collo provocandomi un brivido lungo tutto la schiena. I suoi baci si fecero sempre più passionali, con la mano iniziò ad accarezzarmi la gamba destra, sollevando la gonna più su di quanto già non fosse. Il suo intento era quello di stuzzicarmi, e ci stava riuscendo. Ero suo punto di cedere quando la mia attenzione fu catturata da un preoccupante rumore, la porta d’ingresso si era appena chiusa. Istintivamente aprì gli occhi e quello che vidi mi fece impietrire all’istante.

Sana: A-Akito.. Akito fermati..

Akito: sssh! Rilassati..

Sana: HAYAMA!

Ero evidentemente imbarazzata e per far tornare in se Akito lo spinsi via. Dapprima mi guardò disorientato non capendo la motivazione della mia reazione, ma quando si avvicinò di nuovo a me gli poggiai una mano sotto al mento e lo feci girare a forza verso la posta d’ingresso.

Akito: Sana che c’è?

Sana: Giuarda..

Akito: Papà?!

Fuyuki Hayama: Buon giorno figliolo ti trovo in forma.. Buon giorno anche a te piccola Sana come stai?

Sana: Salve signor Hayama, stò bene grazie e lei?

Akito: Scusate.. ma tu che ci fai qui??

Fuyuki Hayama: Ma che bella accoglienza, sono tornato una settimana prima non sei contento? Voi più tosto che ci fate insieme…

Natsumi: Papà ma con chi stai parlando? Oh Kami.. SANA!

Akito: Ecco ci mancava solo lei..

Sana: Ciao Natsumi, come stai?

Natsumi: come stò io, come stai tu? È una vita che non ti vedo.. io sarei dovuta rientrare giorni fa ma mi sono trattenuta un po’ di più. Ho visto tutti i film che hai fatto e so che ce ne sono tanti altri in uscita prossimamente. Ma tu quando sei tornata? Ma cosa più importante.. che ci fai con mio fratello? State di nuovo insieme?

Akito: Fatti gli affari tuoi..

Sana: ahahah quante domande, sono tornata una settimana fa, stò bene e si stò con tuo fratello, che ti posso dire non so stare senza di lui..

Natsumi: Davvero? Non so che ci trovi in lui ma sono troppo felice che sei tornata tra di noi.. questa casa non era più la stessa senza di te..

Fuyuki Hayama: Ti guardavamo sempre in tv, ma non era la stessa cosa..

Sana: Oh grazie anche voi mi siete mancati tanto..

Akito: Avete finito con l’interrogatorio? Bene.. Sana andiamo di la..

Sana: Aki aspetta io devo tornare a casa per sistemare le cose per stasera.. mi accompagni alla pota..

Fuyuki Hayama: Mi raccomando non sparire..

Sana: Sarà fatto, ci vediamo presto..

Akito: Allora a stasera..

Sana: Si.. ma Akito mi raccomando puntuale.. se no niente sushi..

Akito: Io sono sempre puntuale..

Sana: Ok.. a più tardi.. Ah Aki mi raccomando non dimenticare il desiderio..

Akito: E chi se lo scorda..

In quel momento vidi gli angoli della bocca di Akito curvarsi in uno dei tanto stupendi quanto rari sorrisi. Inutile dire che ne rimasi estasiata, era sempre bellissimo vederlo sorridere, ma avevo i minuti contati, dovevo organizzare una serata, perciò gli diedi un lieve bacio a fior di labbra e corsi a casa.

-Pov Akito-

Dopo avermi baciato scappò via di corsa, non era cambiata affatto, sembrava una bambina era tutta euforica per il Tanabata. Nonostante a parer mio, sia una festa per bambini, lei si diverte ogni anno a creare tanzaku di ogni colore e scrivergli sopra tutti i desideri che gli vengono in mente. Anche se con il mio comportamenti risulto essere dissacrante , ormai diverte pure me tutto questo, certo non lo darò mai a vedere, ma il suo entusiasmo è contagioso. In un certo senso l’ho sempre invidiata per questo sua lato caratteriale, lei riesce sempre a rendere qualsiasi cosa, anche la più insignificante, qualcosa di magico solo per fare vivere alle persone che la circondano, un momento speciale. Da che la conosco, nonostante anche lei abbia dei momenti di sconforto, è sempre riuscita a prendere di petto i problemi, a rialzarsi ed andare avanti, vedendo sempre il lato positivo di ogni cosa. Mi sono sempre chiesto come una ragazza così apparentemente indifesa, con grandi occhi sognanti, possa avere dentro di se tanta forza. Lei mi ha dato la speranza, e non esagero dicendo che basta un suo sorriso per darmi da forza di andare avanti. Sorriso che forse si sarebbe spento a causa mia. Non passa giorno senza il quale io non mi senta in colpa per quello che feci un anno fa. Non mi piace mentire, l’ho sempre reputato un comportamento da vigliacchi e soprattutto non mi piace mentire a lei, ma temo che questa volta la verità possa rovinare tutto. Il nostro rapporto se è sempre basato sulla fiducia, e dopo quello che era successo anni fa con Fuka ci eravamo ripromessi di dirci sempre tutto, senza lasciare spazio a dubbi o malintesi, risolvendo sempre ogni problema. Dopo il suoi ritorno, entrambi evitammo di riprendere quello scomodo discorso, era come se entrami avessimo cancellato quel disastroso anno separati, ed involontariamente ignorammo anche la motivazione della nostra rottura. Il solo pensare a quel maledetto giorno mi fa scoppiare la testa, mi sentivo come se mi avessero dato una pugnalata in pieno petto.

°inizio flashback°

Era una tiepida sera di fine estate, più precisamente il 6 settembre, l’aria cominciava a farsi più fresca e le giornate iniziavano ad accorciarsi, segno che l’autunno era ormai alle porte. Ma quella in realtà era una serata molto particolare, il giorno dopo Kurata sarebbe dovuta partire per New York, quella sarebbe stata l’ultima sera insieme per un bel pò di mesi. Le avevano offerto di girare un film con un regista molto conosciuto con il quale lei aveva già precedentemente lavorato. Ci eravamo dati appuntamento al nostro gazebo, ma decisi di farle un’improvvisata andando a prenderla un pò prima. In tutta onestà, non ero poi così felice di tutte le partenze, se pur per poco tempo, era comunque una situazione spiacevole. Ovviamente io non mi sarei mai sognati di impedirle di fare qualche cosa che le piaceva, oltretutto il lavoro era lavoro, ma ad ogni sua partenza una piccola ferita nei nostri cuori si riapriva, ormai eravamo abituati, ma per entrambi risultava sempre straziante separarci. Quando arrivai davanti a casa Kurata vidi parcheggiata nel vialetto d’ingresso la macchina di Kamura. In tutta franchezza, non è che mi andasse poi così tanto a genio l’amicizia tra sana e quel rompipalle, ma infondo, molto molto infondo, non lo odiavo più così tanto, almeno fino a quel momento. La porta di casa era socchiusa quindi non bussai ed entrai direttamente, ma quando aprì la porta la scena che mi si parò davanti mi colpì come un fulmine a ciel sereno.

Naozumi: Oggi mi hai fatto impazzire più del solito, tu ed io a fare.. beh hai capito!

Sana: Ssssh! Abbassa la voce o ti sentiranno tutti. Comunque anche io mi sono divertita molto Nao. Mi chiedo solo come la prenderà Akito, sai non sono abituata a fare certe cose alle sue spalle. Poi se dovesse scoprirlo..

Naozumi: Ah.. Sana per una volta lascia perdere Hayama. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, e ci è piaciuto ad entrambi no? Quindi fidati non lo scoprirà mai.. o per lo meno no da me..

In quel momento tutto il mio mondo andò in pezzi, non potevo crederci, Sana, la mia Sana con quel deficiente. Il mio cuore per un istante smise di battere, non potevo sentire altro dovevo andare via, non resistevo più. Iniziai a correre, correre, correre finche non mi ritrovai al gazebo. Il sangue mi ribolliva nelle vene ed il cuore sembrava volesse esplodermi, lei era stata con lui, mi aveva tradito ed io non avevo fatto nulla. Questo posto mi rievocava alla mente un infinità di bei ricordi legati a lei, legati a noi, ma a desso vengono sovrastati da questa.. questa non saprei nemmeno io come definire questa situazione. Distrattamente guardai l’ora e mi resi conto che di li a poco lei sarebbe arrivata. Chissà con che faccia mi avrebbe guardato, chi sa se i suoi occhi l’avrebbero tradita lasciando trapelare qualche emozione. Chissà da quanto tempo andava avanti questa storia. La mia mente era affollata da mille domande, tanti dubbi che sembravano pesare come macigni, stavo cercando con tutto me stesso, di trovare una risposta logica, ma non ne trovai nemmeno una. L’unica parola che mi risuonava in testa era.. Egoista.. Schifosamente Egoista..

Sana: Aki.. sei già qui? Uffa ed io che credevo di essere in anticipo per una volta.

Era bellissima, i suoi splendidi occhi erano pieni d’amore, e l’unica emozione che trapelava era felicità, era felice di vedermi. Come era possibile, come riusciva ad essere così ipocrita, forse essere un attrice di fama mondiale aiuta in questi casi. D’un tratto però si avvicinò a me e mi baciò, facendomi riemergere da i miei pensieri. Istintivamente la scansai con uno sguardo raggelante.

Sana: Cos’hai Akito? Perché hai quello sguardo?

Akito: Io.. non posso continuare così..

Sana: In che senso non puoi continuare così.. se ti riferisci al film ti prometti che starò via poco tempo, ed ogni volta che potrò verrò a trovarti.. ci siamo già passati, ti assicuro che questi 4 mesi voleranno..

Akito: Dimmi una cosa, ci sarà anche Kamura a New York?

Sana: Si, ma perché me lo chiedi, ne avevamo già parlato.. Vedi Nao..

Akito: Nao, Nao.. non ne posso più di quell’idiota di Kamura, non ne posso più dei tuoi film, non ne posso più di te. È finita.

Sana: Co-Cosa? Non.. non puoi dire sul serio.. Akito ti prego ascoltami, se non vuoi che parta io resterò qui.. ti prego non lasciarmi.. io.. io ti amo.

Akito: Ma smettila, non riesco nemmeno a guardarti. Dici di mi amarmi e poi.. basta! non voglio più vederti..

Lei piangeva, piangeva a dirotto. La lasciai li inginocchiata per terra, sotto il nostro gazebo in lacrime e con il cuore a pezzi. Lei non sapeva che il mio stava sanguinando, il mio ormai era distrutto. Non le chiesi spiegazioni, non potevo sopportare di sapere la verità, il mio cuore non avrebbe retto. Scappai via da li, via da lei.. tra me e quella ragazzina egoista che per gran parte della mia vita era stata tutto il mio mondo.. ormai era finita.

°fine flashback°

Con la mente offuscata dal ricordo di quel maledetto giorno andai a farmi una doccia per schiarirmi un po le idee, ormai non potevo più reggere il peso di quel ricordo, dovevo sapere.

-fine Pov-

Sana: Ricapitoliamo.. Cibo preso, musica presente, tanzaku pronti,albero di bambù.. eccolo qui. Perfetto è tutto pronto per la festa. Il mio Yukata aspetta solo di essere indossato, ma.. Mama dov'è l'obi rossa? Non la trovo..

Misako Kurata: Sana, figlia mia.. sei troppo disordinata.

Sana: ti prego aiutami a cercarla i ragazzi saranno qui tra poco..

Misako Kurata: Guarda attentamente nella tua stanza..

Sana: Oh.. eccola! Era sotto lo yukata, che sbadata.

I ragazzi sarebbero arrivati di li a poco, quindi iniziai a prepararmi per la serata. La mia camera era un disastro, sembrava un campo di battaglia. C'erano vestiti ovunque, era come se fosse esplosa una bomba nella mia cabina armadio. Inutile dire che ordinare quel caos fù impossibile, quindi mi arresi e scesi al piano di sotto, dove con mio grande stupore trovai Akito seduto sul divano dell'ampio salone, intento a massacrare una povera e malcapitata rivista di gossip. Pareva quasi.. Nervoso?!

Sana: Aki, è vero che ti avevo raccomandato di essere puntuale, ma non pensavo saresti arrivato così presto. Sei venuto prima per il sushi ammettilo..

Akito: Anche, ma principalmente perchè ho bisogno di chiarire una cosa con te. Ti prego di essere sincera..

Sana: Lo sono sempre Hayama.. dimmi tutto..

Akito: Sono arrivato alla conclusione che io.. beh senza di te.. non so stare, ma ho bisogna che mi chiarisci un dubbio, visto che fin ora non abbiamo chiarito niente..

Sana: Capiti a proposito.. anche io avevo intenzione di parlare con te di una cosa che mi assilla da un anno ormai..

Akito: Perchè ti ho lasciata?

Sana: Esattamente, te lo giuro ci ho pensato e ripensato, ma non sono riuscita a trovare una motivazione valida, non posso credere che fosse per il mio lavoro, ne tanto meno avevo fatto qualche cosa di sbagliato..

Akito: Non avevi sbagliato?? Oh Kami.. non puoi dire sul serio, non prendermi in giro ti avevo chiesto di essere sincera. Tu mi hai tradito!

Sana: COSA???

Akito: La sera prima che tu partissi ero venuto a prenderti a casa, ma ti ho trovato in dolce compagnia..

Sana: Naozumi!

Akito: Già, ti ho sentito parlare con quell'idiota di Kamura, della “Vostra divertente giornata alle mie spalle”. Non riuscivo a crederci, io mi fidavo di te..

Sana: ahahahah..

Akito: che hai da ridere? Non prendermi per stupido..

Sana: io non ti prendo per stupido, lo SEI! Io non ti ho mai tradito..

Akito: Ma..

Sana: Niente ma.. Quel giorno Nao era venuto per aiutarmi a preparare una sorpresa a quel testone del mio ragazzo, cioè Tu! Oh Kami, sul serio hai creduto che io potessi tradirti?? Certo Nao è molto bello ma.. io Ti amo.. Ribadisco sei un idiota..

Akito:..

Sana: non parli più vero?? Ora dimmi, cosa dovrei fare con te, mi hai fatto passare un anno d'inferno ed ora vengo a scoprire che era successo solo per uno stupido malinteso.. Perchè non mi hai chiesto niente, potevi parlarmene, urlami contro qualche cosa.. Ma niente.. strano che tu non sia entrato a passo di carica per prendere a pugni il povero Nao!

Akito: Beh non so che dire.. Io sono rimasto paralizzato e non ho avuto il coraggio di chiederti niente..

Sana:Mi rattrista molto l'idea che tu non mi abbia dato la possibilità di chiarire a tempo debito, già in passato ci siamo trovati in questa situazione per un malinteso..

Akito: io ti chiedo scusa, ti prego perdona la mia irrazionale gelosia..

Sana: Allora finalmente lo ammetti di essere geloso.. Comunque è ovvio che ti perdono, anche se ti prenderei volentieri a schiaffi.. io ti amo con tutto il mio cuore, vuoi ficcartelo in testa? Credo che questo disastroso anno separati ci abbia aiutato a capire tante cose.. anche se lo avrei evitata più che volentieri..

Akito: Allora è tutto chiarito? Posso fare esaudire il tuo desiderio subito se vuoi..

Sana: ahahah si ti perdono, ma solo per questa volta.. infondo ti amo quindi che dovrei fare.. ma per il desiderio, ti conviene esprimerlo tu.. ahahah

Akito: Dammi un tanzaku..

[Desidero di stare con Kurata per il resto della mia vita]

Sana: Credo proprio che il tuo desideri si possa avverare..

Dopo aver scritto il suo desiderio sul tanzaku, mi baciò a lungo dimostrandomi tutto il suo amore. Non potevo negarlo, l'anno trascorso senza Hayama mi aveva ferito molto, era stato veramente difficile per me non averlo vicino, ma finalmente ora era tornato tutto alla normalità. Noi esistevamo ancora.

La serata fu molto divertente, inizialmente andammo in giro tra le varie bancarelle, mangiucchiando e facendo ogni gioco per bambini che ci capitava a tiro. Sembrava come se fossimo tornati indietro di qualche anno, tutto questo mi era mancato. La mia vita fuori dal set era ciò che più amavo, lui era tutto ciò di cui avevo bisogno.

Sana. Aki guarda il cielo.. Vega e Altair, non trovi che siano bellissime?!

Akito: non mi dispiacciono..

Sana: Sai ho sempre pensato che tu ed io siamo un po come gli innamorati della legenda, non importa per quanto tempo stiamo separati, non importa se il destino e avverso, noi ci ameremo per sempre..

Akito: Per una volta sono d'accordo con te..

Tsu: “Sasa no ha sara-sara.. nokiba ni yureru..”

Aya: Ahahah..Pasticcino hai bevuto un po troppo forse..

Gomi: “Ohoshi sama kira-kira..”

Hisae: “Kingin sunago.. Goshiki no tanzaku..”

Tsu: Sana, Akito.. forza venite a cantare con noi.. “piccioncini”

Sana: Dai andiamo Aki..

Akito: Arrivo subito..

-Pov Akito-

La vidi correre dagli altri, era entusiasta della serata, gli e lo si leggeva in faccia.. Era stupendo, più la guardavo e più mi innamoravo di lei, finalmente avevamo chiariti, niente poteva distruggere il nostro idillio..

Fuka: Hayama.. credo che sia ora di dirle tutto..

Akito: Non posso!

Fuka: Ma..

Akito: Matsui.. lei non deve sapere niente..

Solo un unica cosa avrebbe potuto distruggere tutto. Il senso di colpa mi attanagliava l'anima..

 

 

Angolo autrice: Ciao ragazzi, eccomi con il nuovo capitolo.. sarò sincera mi ha dato qualche problema e non sono pienamente soddisfatta.. comunque spero che a voi piaccia.. Succedono un po di cose in questo capitolo e finalmente si scopre il perchè della loro rottura. So che magari nella realtà questa cosa si sarebbe dovuta chiarire il giorno che si sono incontrati, ma per comodità ho preferito aspettare che passasse un po di tempo.. mmm altre spiegazioni.. beh il tanabata è una festività giapponese, i tanzaku sono delle striscioline di carta colorata su cui si scrivono i desideri e si appendono in un albero di bambù. Le parole tra le virgolette in giapponese, è una tradizionale canzone del tanabata, lo yukata è la veste tradizionale tipo kimono e l'obi è una cintura di tessuto usata per chiudere lo yukata.. Che altro dire, spero di non aver stravolto i personaggi.. ho volutamente lasciato in sospeso, ancora, il segreto che si porta dentro Akito.. ma state tranquilli, nel prossimo capitolo sarà parzialmente svelato.. Bene è tutto.. fatemi sapere cosa ve ne pare con qualche commentino U.U Al prossimo aggiornamento..

G.

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Capitolo 9
*** Il grande incubo ***


 Capitolo 9 “ Il grande incubo

Ho sempre pensato che la fiducia debba essere guadagnata, non è una cosa che si più creare sulla basa del nulla. Ma molto spesso le persone sbagliano non solo ad avere troppa fiducia, ma anche ad averne troppo poca. Io per natura sono sempre stato molto diffidente, le poche persone di cui mi sono fidato erano sempre le stesse, da anni ormai. Ora ripensando al passato, credo che se non mi fossi fidato di ciò che apparentemente sembrasse essere vero, adesso sarebbe tutto molto più semplice. La maggior parte degli errori si compiono sempre per mancanza di riflessione o eccessiva istintività. La delusione, come la rabbia e la tristezza, molto spesso, giocano un ruolo fondamentale nell'umano percorso, inducendoci molto spesso a sbagliare. In merito a questo credo che se entrambi potessimo tornare indietro ne cambieremmo di cose, io per lo meno cancellerei tutto quel dolore e cercherei in tutti i modi di riaverti con me, quella notte ha segnato le nostre vite per sempre. Di notte non succede mai niente di buono, la gente è sempre più propensa a sbagliare ed io ne sono la prova. Dicono che la notte porta consiglio, ma a me portò solo un infinita angoscia.”

Quella notte il cielo sembrava essere più tetro del solito, non vi era nemmeno una stella, solo un lieve barlume di luce faceva capolino tra le dense e minacciose nuvole, la luna con la sua sconfinata bellezza cercava di farsi largo nell’oscurità. Io mi trovavo in sella alla mia moto con gli occhi fissi in un punto non ben definito, il freddo pungente pareva quasi potesse perforare il giubbotto di pelle che avevo indosso, tutto intorno a me taceva quasi come se il mondo intero si fosse di colpo fermato, quando d’un tratto sentì una voce calda e sensuale pronunciare il mio nome –Akito..-. Una fitta coltre di nebbia offuscava l’orizzonte rendendomi impossibile il vedere da dove provenisse quella voce suadente. Le strade erano inquietantemente deserte, intorno a me non vi era anima viva, quando ad un tratto da quel banco di nebbia sbucò fuori a tutta velocità un auto, che frenò bruscamente a pochi metri da me. E fu proprio in quel momento che sentì di nuovo quella voce così bella quanto raggelante –Seguimi..- Non riuscì a capire bene il perché, ma il mio cuore mi impose di seguire quella donna. Dopo chilometri e chilometri, ci ritrovammo fuori città, ormai sembravano ore che guidavo, ma il cielo non accennava a schiarirsi. Guardai attentamente il contesto circostante e vidi che della civiltà pareva non essere rimasto più niente, intorno a me si estendevano solo sconfinate distese di terra arida e poi il nulla. L’asfalto sotto le ruote cominciava a venir meno e mentre cercavo di rimanere in equilibrio sulla moto, rallentando persi di vista quella donna misteriosa, era come sparita nella densa nebbia che si era improvvisamente creata dinnanzi a me. Il nervosismo e l’inquietudine avevano ormai preso il sopravvento, quando improvvisamente, come se già seguire una sconosciuta in una notte come quella non fosse abbastanza, si scagliò con violenza un fortissimo temporale, che mi obbligò a fermarmi. Lo scenario che mi si parò davanti era a dir poco raccapricciante, un immenso edificio su tre piani si reggeva nel bel mezzo del nulla. Era un stabile antico, ormai malconcio e deteriorato dal tempo, l'intonaco cadeva a pezzi e si vedevano numerose finestre rotte. Attorno all'imponente struttura vi erano numerosi alberi rinsecchiti, la terra li a torno era arida e quello che una volta doveva essere un viale d'ingresso ormai era privo di asfalto, ma al contempo pieno zeppo di crepe e di fango per via del temporale. Parcheggiata in fondo al viale vidi l'auto che stavo seguendo fino a pochi minuti prima, dalla quale scese con gran fretta una figura femminile con lunghi capelli rossi, non potevo crederci, era Lei. In quel momento il mio cuore perse un battito, ero stupito ma allo stesso tempo mi sentivo insolitamente tormentato. L'unica cosa che riuscì a fare prima di vederla entrare in quell'edificio, fu urlare un nome, il suo. -SANA..- Istintivamente corsi verso l'entrata e ad aspettarmi fu un inconsueta coincidenza, sul portone d'ingresso c'era scritto a grandi lettere “Matsui Hotel”. Non appena aprì il portone d'ingresso non fui sorpreso nel vedere che l'aspetto raccapricciante che aveva quell'edificio esteriormente vi era anche all'interno. La hall era un luogo angusto ed umido, pieno di muffa e mobili accatastai l'uno sopra l'altro. Pareva essere completamente disabitato, quando improvvisamente dal nulla apparve dietro al banco un uomo, non lo vidi bene in faccia perché in quel lato dell'ingresso la luce era più fioca, ma la sua voce era decisamente sinistra, con tono flemmatico mi disse – Nella stanza 707 l'attendono.. al terzo piano-. Così mi incamminai verso il lunghissimo corridoio che portava alle scale. L'atmosfera intorno a me si faceva sempre più inquietante, i corridoi di quell'hotel erano interminabili, sembrava di essere in un labirinto. Tutto in quel posto stava cadendo a pezzi, le scale erano a dir poco pericolanti, ad ogni mio passo scricchiolavano, la moquette rossa era sporca e malconcia, la carta da parati era ridotta a brandelli, ma il tocco più terrificante era quello dell'illuminazione che falsava ogni dieci secondi. Quando finalmente raggiunsi la camera 707 tirai un sospiro di sollievo, anche se quel numero non era poi così propizio. Sul letto vidi lei in tutta la sua bellezza, la stanza era in penombra perciò non riusci a distinguere con precisione l'espressione che aveva in volto. -Vieni da me..- mi disse con tono suadente. Stavo per entrare, ma un urlo agghiacciante alle mie spalle me lo impedì. Incuriosito da quelle grida disperate mi avvicinai alla camera difronte che era stranamente aperta e quello che vidi al suo interno mi raggelò il sangue nelle vene. La parete di destra e quella di sinistra riportavano scritto milioni di volte il mio nome, era decisamente angosciante, era stato scritto a mano nuda quasi con odio e non aveva una forma regolare. Al centro della stanza vi era un vecchio proiettore poggiato su di un tavolino anch'esso decisamente sgangherato. Si sentì un rumore stridulo e d'un tratto il proiettore si accese, le immagini che vennero proiettate sull'unica parete bianca rimasta raffiguravano me e lei. Tutti i nostri momenti più importanti, ogni nostro singolo bacio, tutti i suoi sorrisi, tutto il nostro amore, celato dietro una pellicola che senza preavviso si spense lasciandomi al buoi e disorientato. Improvvisamente si accese un piccolo lume, ed in fondo alla stanza vidi Lei, aveva l'uniforme della nostra vecchia scuola e sembrava leggermente più piccola di quanto non sia in realtà adesso. I suoi occhi erano ormai gonfi e arrossati per le troppe lacrime versate, le mani sporche d'inchiostro con le quali stringeva a se un dinosauro di peluche con una piccola scarpetta al collo. Quasi con movimenti meccanici si girò verso di me, i suoi occhi anche se velati da lacrime, risultavano essere molto intensi, ma la cosa che mi sconvolse più di tutte fu che, quegli occhi un tempo pieni di vita e calore, erano diventati freddi e trasmettevano solo sofferenza. Con la voce rotta dal pianto, quasi in un sussurro mi disse -perché?- , ma non ebbi nemmeno il tempo di entrare che la porta si richiuse con violenza difronte a me, lasciandomi fuori da quella stanza, lasciandomi senza di Lei. Cercai con tutte le mie forze di abbattere quella porta che ci separava, ma quella stanza così vecchia e logora sembrava diventata una fortezza inespugnabile. Alle mie spalle sentì dei passi percorrere il lungo corridoio, istintivamente mi girai e vidi Lei correre verso le scale, per poi sparire dietro l'angolo. Dentro di me un senso di angoscia mi attanagliava l'anima. Iniziai a correre freneticamente, mi sentivo oppresso come una animale in gabbia. Quando arrivai all'aria aperta mi fermai sul portico per capire dove fosse finita ma fui accecato da due fari puntati su di me. I fari si fecero sempre più vicini, ed il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, ma quando Lei scese dall'auto mi resi conto che in realtà non era chi credevo che fosse. La donna che avevo seguito quella sera in realtà era l'unica ragione per cui io avrei potuto perdere il mio unico amore. Due occhi scuri e un ghigno malefico erano la causa del mio terrore. - Non ti aspettavi che fossi io vero?- Non riuscivo a parlare, ero come pietrificato. -Il nome all'ingresso ti avrebbe dovuto far capire tutto, ormai è tempo che la verità venga svelata-.

-NOOOOO..-

Mi svegliai di soprassalto nel bel mezzo della notte. Il cuore mi batteva all'impazzata e ogni singola molecola del mio corpo rabbrividiva al sol ricordare quell'incubo così spettrale.

 

 

 

 

Angolo autrice: Ciao a tutti, innanzitutto mi scuso in anticipo perché il capitolo risulta essere un po' breve, ma è un capitolo per così dire transitorio. Ci tenevo molto a descrivere lo stato d'animo di Akito e credo che questo incubo possa più o meno rendere chiaro il concetto. Qui si svelano gli altarini U.U ( in parte) ,a buon intenditore poche parole. Posso solo dire che nel prossimo capitolo succederà il finimondo O.O ahahahah. Ho deciso di non spiegare nel dettaglio questo capitolo perché vorrei che ognuno desse la propria interpretazione. Ci tengo a precisare che l'ispirazione per questo capitolo è venuta per caso ascoltando la canzone “il grande incubo degli 883”. Spero che vi sia piaciuto e che mi facciate sapere cosa ne pensate, ma soprattutto vorrei sapere come avete interpretato l'incubo. Commentate, le vostre recensioni sono il fulcro della storia. Al prossimo capitolo.

Ah dimenticavo, il numero 707 “OVVIAMENTE” inspirato a Nana. XD

G.

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Capitolo 10
*** Fuochi d'artificio.. ***


Capitolo 10 “Fuochi d’artificio

 

“ L'amore è forse uno tra i sentimenti più complicati che esistano. In molti hanno cercato di dare una spiegazione logica alle azioni commesse per amore, ma mai nessuno c'è riuscito. Personalmente ho sempre creduto che l'amore, quello vero, fosse in grado di superare qualunque cosa, che non esistessero ostacoli. Purtroppo però, l'essere umano, è sempre stato troppo orgoglioso per perdonare ed andare avanti.. Una volta ho sentito dire una frase: Mosso dall’amore, l’uomo piange, ride.. Ma soprattutto odia. Credevo di essere diversa, ma evidentemente mi sbagliavo”

Quella sera, il cielo di Tokyo, era illuminato da una moltitudine di colori. L’intera città era in festa, c'erano luci dappertutto, gente che rideva, ed il cielo non era mai stato più limpido di così. Ma il mio cuore, era offuscato dalla delusione ed era colmo di una profonda sofferenza. Quella notte, scrisse la parola “fine” alla nostra storia.

6 ore prima”

Sana: Oh Kami, è veramente tardissimo..
Misako Kurata: Figliola, il giorno in cui tu sarai puntuale gli asini voleranno.
Sana: ah ah ah molto divertente mammina cara, ma dico non potevi svegliarmi!
Misako Kurata: Tesoro, non credevo ti addormentassi dopo aver pranzato.
Sana: Uffa! Natsumi si imbestialirà, avevamo appuntamento davanti alla fontana del centro mezzora fa.
Misako Kurata: Oh Sana, tanto sa perfettamente con chi ha a che fare, non credo si aspettasse di vederti arrivare in orario.
Sana: No Mama, lei non lo ammette, ma sotto questo punto di vista è come suo fratello. Odia aspettare!!

Mi preparai in fretta e furia, mettendo i primi vestiti che mi capitarono a tiro. Non ebbi nemmeno il tempo di truccarmi, lo avrei fatto in macchina mentre guidavo, ormai ero diventata un esperta del make up al volante.

Sana: Mama, scappo ci vediamo più tardi!
Misako Kurata: Ok a dopo e mi raccomando, non correre.

Era assurdo il traffico che si veniva a creare in città ogni giorno, non esisteva più l’ora di punta, oramai c’era confusione a tutte le ore. Quando finalmente arrivai a destinazione, cercai in preda all’esasperazione, un parcheggio, ma ogni mio sforzo risultava essere vano. In fine, trovai un posto dall’altra parte del mondo, ma almeno c’ero riuscita. Iniziai a correre come una forsennata, e quando arrivai, ormai stremata dalla corsa e con in fiatone, notai in lontananza la mia cara cognatina seduta su di una panchina. La sua espressione era stranamente rilassata, il che mi insospettì alquanto.

Sana: Ehi Nat, scusa il ritardo, ma c’era un traffico terribile per strada. Sei qui da molto vero?
Natsumi: Ciao Sana, veramente no!
Sana: Come no?? Ed io che credevo di essere in un ritardo mostruoso.
Natsumi: Oh beh semplice, sono arrivata cinque minuti fa. Sapevo che saresti arrivata tardi, ormai ti conosco! Così ho deciso di darti appuntamento mezzora prima dell’orario che avevo stabilito per uscire io di casa!
Sana: Ma come?? Sei una donna tremendamente diffidente. Tu ed Akito siete gli stessi.
Natsumi: Sana sulla tua puntualità non si può fare affidamento, ma su i tuoi ritardi decisamente si.

Dopo aver girato per due interminabili ore, tra un negozio ed un altro, decidemmo di fermarci ad un caffè nei paraggi. Il locale era molto carino, alle pareti vi erano affisse delle grandi tele con dipinti post-moderni, in fondo alla sala, c’era un area riservata alla lettura, con grandi poltrone vintage dove sedersi, munita di una libreria a parete piena zeppa di romanzi e libri di vario genere. L’aria che si respirava in quel posto era a dir poco stimolante. Tutti gli artisti e gli animi sognanti di Tokyo si radunavano li, per dare libero sfogo alla loro creatività.

Eravamo sedute attorno ad un tavolo vicino alla grande vetrata a sorseggiare un thè, quando Natsumi prese parola.

Natsumi: Sana, io.. vorrei parlarti..
Sana: Perché quel tono lugubre Nat, è successo qualche cosa?
Natsumi: ahahahah! No no, non è successo niente, tranquilla!
Sana: Ah menomale, mi stavo già preoccupando!
Natsumi: Immagino che Akito te ne abbia già parlato, ma volevo dirtelo io stessa! Io e Sosuke ci sposiamo!
Sana: Oh Kami! Ma è fantastico! Sono troppo felice per te Nat. Comunque si già mi aveva accennato qualche cosa Akito, ma lo conosci tuo fratello, non parla molto e bisogna tirargli fuori le informazioni con le pinze! Quindi non so molto altro!
Natsumi: Ci sposeremo in autunno. Siccome suo padre ha origini americane, abbiamo deciso di celebrare il matrimoni in stile estero.
Sana: Davvero?? e tuo padre come l’ha presa??
Natsumi: Oh beh, lui ha accettato, per lui quello che conta e che io sia felice, sai com’è fatto! Comunque ho un’altra cosa da chiederti.
Sana: Dimmi??
Natsumi: Ecco, vorrei che tu fossi la mia damigella d’onore!
Sana: Sul serio?? Oh Kami! Certo che voglio farti da damigella, grazie per aver pensato a me!
Natsumi: Grazie a te per aver accettato, tu sei come una sorella per me e ti voglio vicini quel giorno..
Sana: Aspetta!! Abbiamo girato ore e ore per negozi senza concludere niente, quando avremmo potuto dare uno sguardo agli abiti da sposa?????
Natsumi: Oh non ti preoccupare Sana, ancora c’è tempo. Tu più tosto, che mi racconti??
Sana: Ma niente di che! Finalmente mi sono presa una pausa dal lavoro! Ormai è quasi un mese che sono tornata e ti giuro che mi sento rinata!
Natsumi: Centra per caso anche mio fratello?? Mi sa tanto che il prossimo matrimonio sarà il vostro. Ahahah!
Sana: Ma che dici!!! Akito nemmeno ci pensa a queste cose!
Natsumi: E tu??
Sana: Cambiamo discorso!!! A proposito di Akito.. Volevo chiederti se ti è sembrato un po’ strano ultimamente.
Natsumi: Certo, ci sei tu! È decisamente più socievole.. Sai quando vi siete lasciati, lui ha sofferto molto. Non ne parlava, ma da i suoi occhi traspariva un tristezza disarmante.
Sana: Neanche per me è stato facile, ma almeno ora abbiamo chiarito tutto! Alla fine come al solito c’era stato un malinteso..
Natsumi: L’importante è che ora le cose vadano bene. Voi due insieme siete fantastici, si vede da i vostri sguardi che vi amate molto.
Sana: Già.. Ma senti, così, tanto per sapere. Quante ragazze gli giravano intorno??
Natsumi: Ahahahah! Gelosa eh?
Sana: Certo che sono gelosa, Lui è Mio! Comunque lasciamo stare, questo discorso mi fa solo ribollire di rabbia. Ancora faccio fatica a dimenticare quell’oca di Sachiko Matsui.
Natsumi: La cugina di Fuka, giusto?
Sana: Si! Ti assicuro che quella li non la sopporto proprio!

-Inizio flashback-

Era un tiepido pomeriggio di maggio ed io mi trovavo a casa Hayama. Ero distesa sul letto del mio fidanzato con gli occhi fissi sulla foto del display del mio cellulare, persa nei miei pensieri, quando ad un certo punto una voce calda e roca mi fece trasalire. Akito si era seduto di fianco a me, teneva le braccia incrociate e sul volto aveva dipinto un sorrisetto beffardo.

Sana: Perché mi fissi in quel modo?
Akito: Lo sai che hai la faccia da pesce lesso??
Sana: Hayama, sei un cafone! Mai una parola dolce tu vero??
Akito: “MAI!”
Sana: Infatti! Vedrai che se continui così prima o poi ti lascerò da solo e mi cercherò un uomo dolce e divertente, non musone e maleducato come te..
Akito: Credo che Kamura sia disponibile..

Infastidita ed offesa dalle sue parole, mi alzai di scatto e feci per andarmene, quando sentì le sue dita sfiorare la mia mano.

Akito: Tu sei Mia. Non ti cederò mai a nessuno!
Sana: Che cosa sono una palla che non mi cederesti mai.
Akito: No! Sei l’amore della mia vita..
Sana: Oh.. Aki..
Akito: Beh! Non sei una palla, ma se continui a mangiare così tanto lo diventerai di certo..
Sana: Sei un idiota Hayama!
Akito: Scherzavo, su non ti offendere. Lo sai che.. ti amo… pallina!
Sana: Ti amo anche io idiota..

In quel momento, nonostante non mi andassero molto a genio le sue battute indelicate, mi persi nei suoi occhi. Erano tremendamente belli. Senza nemmeno dire una parola mi strinse a se ed iniziò a bisbigliare nel mio orecchio le tanto attese “parole dolci”. Adoravo sentirmi amata da lui, ed adoravo ancor di più sentirlo così vicino a me. Il suo respiro sul mio collo, alternato da lievi baci, mi faceva rabbrividire. Iniziò a baciarmi, prima delicatamente, come se quasi avesse paura di rompermi. Ogni suo bacio mi faceva fremere ancora di più, lo guardai negli occhi, quasi a dargli il consenso per superare quel limite che ormai tra di noi non esisteva più da anni. I suoi baci si fecero sempre più intensi e passionali, mi sentivo come in un vortice emozionale, volevo sentirmi sua, ma allo stesso tempo, volevo sentirlo Mio.

Sana: Sei Mio.. vero??
Akito: Solo Tuo. Non desidero altro!

Dopo quelle parole, ci lasciammo trasportare dalla passione. Non saprei bene come spiegarlo, ma con Lui mi sentivo al sicuro, mi sentivo.. me stessa. La cosa più assurda è che nemmeno si rendeva conto di quanto splendore ci fosse dentro di Lui. Il suo animo era pieno d'amore e gentilezza, brillava come un diamante al sole, solo che ancora, dopo tutti quegli anni, non era riuscito a rendersi conto che, quello realmente eccezionale, era Lui.

Il pomeriggio trascorse velocemente, quando senza alcun preavviso, Fuka ci invitò tutti a cena a casa sua. Di norma, i genitori di Fuka non erano poi così propensi ad avere la casa invasa da una moltitudine di ragazzi, a parer loro, esagitati. Il che poter voleva dire solo una cosa, Fuka quella sera avrebbe avuto casa libera.

Fuka: Sana, Akito.. Ben arrivati! Venite.. entrate pure!
Sana: Ciao Fuka.. Grazie per l'invito e scusa il ritardo..
Akito: Già.. sai le risulta troppo difficile essere puntuale..
Sana: Ah, che sei antipatico.. Gli altri sono già arrivati?
Fuka: Si si, sono tutti in terrazza!
Sana: Ehm scusate, io dovrei andare un attimo al bagno, voi andate pure, ora vi raggiungo.
Akito: Ok.. non ti perdere!!
Sachiko: FuKa chi era alla porta?? altri tuoi amici??
Fuka: Si, Sachiko ti presento Akito. Akito lei è Sachiko, mia cugina. È arrivata stamane da Osaka.
Akito: Ciao!
Sachiko: Oh, piacere Akito. Fuka, non mi avevi detto di avere un amico così carino..
Sana: Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii..
Fuka: Ah Sana, lei è mia cugina Sachiko.
Sana: molto piacere, io sono Sana Kurata!
Sachiko: Ah si, l'attrice giusto?? piacere.. Dicevamo “Akito”..
Akito: Sana andiamo da Tsu e Aya..
Sana: Ah ok, scusaci ma Akito non è molto socievole..

La serata trascorse piacevolmente, anche se mi sentivo leggermente infastidita. Mi ero sempre considerata una persona molto cordiale, ma quella Sachiko non mi piacque granchè, era sempre alla ricerca di attaccare bottone con Akito. Non che io fossi mai stata gelosa, però mi infastidì parecchio quella situazione.

Sachiko: Akito.. volevo domandarti una cosa. Vedi io non conosco bene Tokyo e siccome mi piacerebbe molto visitarla, mi chiedevo se mi potresti fare da guida tu, domani magari!
Akito: Assolutamente No.
Sachiko: è perché no?? Hai la ragazza per caso??
Akito: SI.
Sana: E si da il caso che sia IO..
Sachiko: Ma non mi dire.. state insieme voi due?? Credevo che la grande attrice stesse con, come si chiama.. Naozumi Kamura
Sana: Beh ti sbagliavi. Akito è il Mio fidanzato..
Sachiko: Oh.. Capisco! Beh se dovessi cambiare idea.. sai dove trovarmi!
Akito: Ora smettila, mi stai dando su i nervi!
Fuka: Ok ok, ragazzi calma.. Sachiko scherza, non è vero??
Sachiko: mmm.. Ma “certo”! Se volete scusarmi io vado a letto, mi sono stancata molto oggi..
Tus: Bene ragazzi, si è fatto tardi anche per noi. Ora andiamo, grazie per la serata Fuka!
Fuka: Di niente, ciao ragazzi!! Sana scusami ancora per mia cugina, non so che dire..
Sana: Tranquilla Fuka, non è di certo colpa tua..
Akito: Ora andiamo anche noi..
Sachiko: Ehi, Sana posso parlarti un attimo??
Sana: Dimmi??

Mi avvicinai a lei un po' titubante, ma sembrava volesse scusarsi per il, così detto “malinteso”. Dopo un susseguirsi di banali scuse e giri di parole, poco prima di congedarmi a bassa voce mi disse: “Ricorda Kurata, io ottengo sempre quello che voglio”. Aveva uno sguardo a dir poco raggelante, sembrava veramente convinta di quello che diceva. Ma io ormai mi ero stancata di starla a sentire, così con fare disinvolto ed un falsissimo sorriso sul volto, mi incamminai verso la porta e le dissi: “Dubito fortemente”. Per strada, non spiccicai parola. Mi sentivo irritata e allo stesso tempo molto ansiosa. Tenevo gli occhi fissi sulla strada, con l'aria tiepida che mi sfiorava il viso, mi lascia cullare dal rumore dalla moto di Akito, cercando di non dare troppo peso alla cosa. Una volta arrivati sotto casa mia, mi levai il casco, scesi dalla moto, e quasi meccanicamente mi avviai verso il cancello d'ingresso.

Akito: Kurata, non mi saluti nemmeno più!
Sana: Cosa?? Ah scusami Aki, ero sovrappensiero..
Akito: Non pensare troppo, non ne vale la pena.
Sana: Il fatto è che mi ha dato veramente troppo fastidio, non me lo aspettavo..
Akito: Sana devi stare tranquilla, io sono qui.. con te! Non me ne andrò mai via!
Sana: Grazie..
Akito: E di cosa?
Sana: Di essere come sei.. io ti trovo fantastico!
Akito: Allora siamo in due..
Sana: Ultimamente sei diventato più spiritoso del solito, lo sai? Ed io che per una volta volevo essere dolce!
Akito: ahahahah
Sana: Che hai da ridere tanto??
Akito: Niente, è solo che.. Amo la tua espressione da finta offesa!!
Sana: Promettimi un cosa.. che mi amerai per sempre??
Akito: Te lo giuro!
Sana: Ok.. ora è meglio che vada.. Buona notte!

Ed in quel momento, Akito mi baciò dolcemente. Era stato impeccabile, difronte alle spudorate avance di quella vipera, ed io mi fidavo ciecamente di lui. Avrei tanto voluto trascinarlo con me in camera mia, fare l'amore con lui tutta la notte e non lasciaro più nemmeno per un momento.

Akito: Notte.. Ah Sana!
Sana: Si?!
Akito: Sei ancora più bella, quando sei gelosa!
Sana: Lo ammetto!! Sono gelosa.. ma tu sei Mio. Ricordalo! Notte... Ti amo!
Akito: Non sai quanto!

-Fine flashback-

Natsumi: Sana, mio fratello ti ama da morire. Lui farebbe di tutto per te, puoi stare tranquilla. Quello che conta è che state insieme e siete felici. Io vi invidio molto sai?? Il vostro amore è così intenso. Anche se state separati, rimanete sempre insieme nel cuore, il vostro amore è indissolubile. Non ci potete fare niente!
Sana: Sono felice che tu mi dica questo.. Perchè, anche io lo amo con tutta me stesa. Aspetta un attimo, ma che ora si è fatta?? Oh mio dio è tardissimo, mi devo sbrigare tra poco devo vedermi con tuo fratello per andare al fiume Sumida a vedere i fuochi.
Natsumi: Sperando di trovare posto! Ahahah.. Dai allora andiamo..

Tornai a casa il più velocemente possibile, ed al mio arrivo trovai Akito seduto sul mio letto con uno sguardo a dir poco indecifrabile. Non era cambiato molto da quando ci lasciammo un anno prima, fisicamente parlando, ma c'era qualche cosa nel suo sguardo e nel suo viso che gli conferiva un aria più .. matura. Ma comunque rimaneva sempre bello da mozzare il fiato.

Akito: Ti sei divertita con Natsumi??
Sana: Si tantissimo..

Mi avvicinai a lui timidamente. Era tremendamente bello e anche se ormai avrei dovuto farci l'abitudine, ogni volta che lo vedevo o che sentivo la sua voce, il mio cuore batteva all'impazzata. Lui mi strinse a se, poggiando il suo viso sull'incavo del mio collo. Lo sentì prendere un respiro profondo, anche il suo cuore batteva freneticamente.

Sana: Mi sei mancato..
Akito: Oggi pomeriggio??
Sana: No.. l'anno scorso! Avrei voluto tornare indietro.. da te. Ma avevo paura che mi avessi dimenticata..
Akito: Non potrei dimenticarti nemmeno se volessi.
Sana: Allora non volerlo mai..
Akito: Tranquilla.. Ora forza sbrigati altrimenti faremo tardi.. come al solito!
Sana: Ok Ok.. Esci che mi cambio..
Akito: Oh no.. fai pure!
Sana: AKITO!
Akito: Che c'è?? non è che non ti abbia mai visto nuda..
Sana: Lo so, ma se dovesse entrare qualcuno.. cosa penserebbero..
Akito: Dai su, non fare storie non entra nessuno!

Mi schioccò un sonoro bacio sulle labbra, e con il suo solito sorrisetto malizioso indicò con il capo il mio letto.

Sana: Non dicevi che si stava facendo tardi?
Akito: Tanto ci sono abituati tutti ai tuoi ritardi..

Mi attirò a se con foga, ed iniziò a baciarmi il collo. Con una mano mi sfiorava i capelli e con l'altra mi accarezzava la schiena. Mi fece distendere sul letto e cominciò a baciarmi il ventre, con una piccola scia di baci percorse tutto il mio corpo fino ad arrivare alle mie labbra. Io mi strinsi forte a lui, la passione stava per avere la meglio. Gli tolsi la maglietta e con uno sguardo “provocante” iniziai a sbottonargli i jeans. Lui di rimando, mi tolse la camicia ed i pantaloncini che indossavo, lasciandoli cadere sul pavimento. Presi il suo angelico volto tra le mani e lo baciai con tutto l'ardore che avevo in corpo, lui mi sorrise teneramente, mi spostò i capelli dal viso ed iniziammo a fare l'amore.

Un'ora dopo”

 

Sana: Ecco fatto sono pronta possiamo andare..
Akito: Forza che è tardissimo..
Sana: Guarda che questa volta è stata colpa tua..
Akito: Beh, diciamo che è colpa di entrambi..
Sana: Si, si.. forza lumacone.. Andiamo!

Prendemmo la moto e ci avviammo di corsa al parco vicino il fiume Sumida, li era perfetto per vedere i fuochi. Per le strade c'era un caos infernale, una moltitudine di persone si era riversata in strada e su tutti i mezzi pubblici disponibili, per raggiungere un buon posto da cui ammirare lo spettacolo pirotecnico. Per fortuna i ragazzi erano già li ad occupare il nostro solito posto “d'onore”, o almeno così lo definiva Tsu. Una volta arrivati, esausti per via del traffico, ci sdraiammo sull'erba ed iniziammo a chiacchierare con gli altri, mangiucchiando gli squisiti manicaretti fatti da Aya.

Sana: Aya è tutto buonissimo.. sei una cuoca provetta..
Aya: Grazie mille Sana, ultimamente mi sto dilettando molto in cucina..
Tsu: Già, il mio pasticcino ha un talento innato..
Akito. Se li avesse fatti Kurata a quest'ora saremmo in ospedale con una bella intossicazione..
Fuka: Akito non è carino che dici queste cose alla tua fidanzata..
Sana: Oh tranquilli.. ci sono abituata!! E poi lui fa tanto il duro, quando poi alla fine dentro è dolcissimo.. Vero pasticcino mio?? ahahah
Akito: Oh Kami.. Sana! Ti prego..
Sana: Ahahahah che c'è ti imbarazzi forse??
Hisae: Ah che siete carini..
Gomi: Ahahahah.. amico mi sa che ti stanno prendendo in giro..
Akito: Ah si?! Tu vieni qui..

Mi prese di peso e ci spostammo un po' dal gruppo. Inizialmente partì con il solletico, ed io non lo risparmiai di certo, ci divertimmo molto, ed Akito rise come mai prima d'ora. Ad un certo punto ci fermammo esausti dal troppo ridere. Lui, con quegli occhi così profondi, mi fissò intensamente e disse: “Ti amo.. non dimenticarlo mai.” Io gli sorrisi di rimando e gli diedi un lieve bacio a fior di labbra, prima di correre come una bambina, da i nostri amici.

-Pov Akito-

Era veramente stupenda, tutti quegli anni passati con lei, mi avevano cambiato profondamente. Lei nemmeno si rendeva conto dell'effetto che aveva su di me, era a dir poco eccezionale, oltre che essere bellissima. Certo era decisamente cambiata nel corso degli anni, ormai era una donna, ma nei suoi occhi conservava quella spensieratezza e quell'innocenza che aveva quando eravamo piccoli. La sua forza e la sua determinazione mi erano sempre stati d'ispirazione, un motivo in più per fare il massimo in tutto, onestamente non sarei mai riuscito a vivere senza lei. Dopo quel disastroso anno passato separati, capì che mai niente, sarebbe riuscito a cancellarla dal mio cuore. Era corsa da i nostri amici dopo avermi dato un bacio, apparentemente delicato, ma dentro il quale si celava tutto l'amore che provava per me. Quando lei sorrideva, tutto il mondo intorno a me, cessava all'istante di muoversi, ogni paura, ogni dubbio, veniva spazzato via. La serata procedette tranquilla, ormai era calata la notte, ed i fuochi d'artificio stavano per iniziare, quando, improvvisamente, uno snervante trillo attirò la mia attenzione. Fuka prese in mano il cellulare ed il suo sguardo dapprima sereno, si rabbuio improvvisamente. Senza dare troppo nell'occhio mi fece segno di seguirla.

Fuka: Akito.. dobbiamo parlare..
Akito: Di cosa?
Fuka: Devi parlare con Sana, di.. beh di quello che è successo l'anno scorso!
Akito: Fuka ti ho già detto che non posso, ed onestamente nemmeno voglio, non ricordo niente di quella sera! Non posso permettermi di perderla..
Fuka: Lei sta venendo qui..
Akito: Co-cosa??
Fuka: Si Akito, mi ha mandato una mail poco fa. È in città e ci sta raggiungendo qui..
Akito: Io non posso rovinare tutto..
Fuka: Se non glielo dirai tu, lo farà lei..
Sana: Dire cosa??

Mi girai di scatto, il suo sguardo era così dolce ed indifeso.. Mi sentì un mostro..

Sana: Akito, Fuka cos'è successo??
Fuka: Sana.. io, beh è meglio che vi lasci soli..

 

Il mio cuore..

 

Sana: Aki.. mi vuoi dire di cosa parlavate? Perchè hai quella faccia?
Akito: Sana io.. mi..
Sana: Ti..
Akito: Mi dispiace..

 

Aveva smesso..

 

Sana: Oh Akito, sai che a me puoi dire tutto.. Per cosa ti dispiace??
Sachiko: Per essere stato a letto con me..

 

Di battere..

 

-Fine pov-

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice: Ehilà ragazzi.. Ecco a voi il decimo capitolo. Che dire “c'è tanta carne al fuoco”... Innanzitutto voglio precisare la frase: “ Mosso dall’amore, l’uomo piange, ride.. Ma soprattutto odia.” è di un altro manga :D Poi vorrei farvi notare il nome “Sachiko” ahahahah questa qui non è esattamente come la Sachiko di Nana, ma bensì MOLTO perfida! Muahahahah vi aspettavate che la Matsui in questione fosse Fuka vero?? Beh ho deciso di cambiare la solita, se pur apprezzatissima, routine di “odiamo tutti Fuka e Naozumi”, infatti in questa storia loro saranno amici impeccabili! :D Chissà cos'è successo di preciso quella notte U.U, novità delle novità ci sarà il matrimonio Natsumi più avanti! Comunque spero caldamente che vi sia piaciuto il capitolo, spero di non aver reso il tutto troppo OOC e che i flashback e la storia complessivamente risultino sensati.. U.U Aspetto con ansia di sapere cosa ne pensate, come al solito sia nel bene che nel male :D Ah dimenticavo, l'ultimo sabato ( o domenica, ogni sito da la sua versione) di luglio, a Tokyo sulle rive del fiume Sumida, viene fatto uno spettacolo pirotecnico..

A presto..

G.

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Capitolo 11
*** Dolore.. ***


Capitolo 11 “Dolore“

“Nella vita, ogni essere umano, prova centinaia di emozioni, vive migliaia di esperienze e quasi sempre molte di queste portano a due sentimenti apparentemente opposti, ma in realtà, dannatamente correlati tra loro.. Amore e Dolore. L’animo umano, è spesso soggetto, a bruschi e repentini, cambiamenti umorali, i quali sono spesso causati dall’ostinata, ed incurante ricerca della felicità”. Ogni essere umano, incentra tutta la sua intera esistenza, nella vana speranza di trovare, un barlume di serenità, ma la felicità può essere reale, oppure, sarà sempre una chimera? L’essere umano è destinato a soffrire per sempre, o c’è speranza?? Nella mia vita, c’è stato un periodo, in cui credetti di aver trovato la tanto ambita felicità, un periodo in cui nei miei pensieri e nel mio cuore c’era Lui. Ma adesso, nel mio cuore, l’amore, ha ceduto il posto al dolore, un dolore così forte, che brucia l’anima. Ho imparato a mie spese che, dietro ad ogni attimo fuggente di felicità, si nasconde il dolore e viceversa, ovunque ci sia luce, c’è sempre ombra.”

In quel momento, il mio cuore andò in pezzi. Ogni parola detta, ogni momento passato con lui, risultava essere distante anni luce. I fuochi d’artificio cominciarono ed il cielo si riempì di luce, ma nel mio cuore, calarono le tenebre. Lui era stato, per tutta la mia vita, il centro del mio mondo, ma in quel momento, nella mia mente risuonavano, quelle poche parole, dette con scherno, da colei che aveva rubato la mia felicità.

Sana: Non è vero..

Akito: Sana io..

Sachiko: Lui è venuto a letto con me..

Sana: Non è vero..

Sachiko: Oh si, più precisamente l’anno scorso.. mmm se non sbaglio tu eri partita da poco..

Sana: Non è vero..

Sachiko: Oh povera la piccola stella del cinema, non te lo aspettavi vero?? Ma te lo avevo detto, “Ottengo sempre quello che voglio”.

Akito: Basta.. ora sta zitta! Mi hai stancato!

Sachiko: Oh.. adesso non prendertela con me, arrabbiati con te stesso.. piuttosto!

Akito: Fuka! Levamela di torno.. subito. Sana ti prego..

Sana: Dimmi che non è vero..

Akito: Sana, andiamo a parlare da un’altra parte.. per favore!

Sana: Sei stato a letto con Lei..

Akito: …. Si.

Sana: Qu-quando?

Akito: Ecco, noi ci eravamo lasciati, io non ricordo quasi nulla di quella sera..

Sana: Quando.. Akito.. Rispondimi!

Akito: La sera della tua partenza… Sana ho sbagliato, sono stato un idiota… ero arrabbiato per la storia di Kamura, ero ubriaco.. e io.. Perdonami!

Sana: Io.. Ho bisogno di schiarirmi le idee..

Akito: Sana, ti prego lasciami spiegare..

Sana: NO! Non voglio sentire niente di quello che hai da dire.. Ho bisogno di stare sola..

Akito: Sana.. Aspetta!!

Sana: Lasciami.

-Pov Akito-

Non riuscì a proferir parola, non ebbi nemmeno la forza di fermarla, dopo avermi dato un sonoro schiaffo, scappo velocemente tra la folla, lasciandomi li, inerme. Il suo volto non tradiva alcuna emozione ed i suoi occhi erano spenti, vuoti. Quello sguardo mi raggelò il sangue. Tsu da bravo amico il quale era, dapprima scioccato per l’aberrante notizia appena appresa, cercò di tranquillizzarmi, esortandomi a lasciarla andare, secondo lui, aveva bisogno di stare sola, ma io non potevo lasciarla andare via. Mi avviai verso la mia moto, in quel momento non sentivo assolutamente nulla, ero come fuori dal mondo. I fuochi d'artificio che illuminavano il cielo, i miei amici che mi pregavano di stare calmo, la gente che rideva e scherzava intorno a noi, erano come spariti, tutto intorno a me si era completamente annullato. La mia mente ed il mio cuore, erano con Lei. Ovviamente, le strade di Tokyo erano caratterizzate, da un'esasperante confusione, cercarla tra la folla, era decisamente impossibile, perciò decisi di aspettarla al nostro gazebo, sicuramente, sarebbe andata li. Quando arrivai, mi guardai intorno, ma di lei non vi era alcuna traccia. Nell'attesa, accesi una sigaretta, mi sedetti su di una panchina, con le braccia poggiate sullo schienale ed il capo chino all'indietro, iniziai seriamente a pensare, che quella notte, l'avrei rimpianta per il resto della mia vita.

Inizio flashback

Corsi via, via da Lei, via da quella realtà che per me, era diventata insostenibile. Sana, la mia Sana, mi aveva tradito ed io non le avevo dato nemmeno l'opportunità di spiegarmi, di giustificarsi. In quel momento, la mia mente non era in grado di ascoltare razionalmente, il mio cuore, non era capace di affrontare quella situazione. Quella notte, sarebbe dovuta esse nostra, ma il destino, un amaro e crudele destino, decise che quella, sarebbe stata solo la fine di “Noi”, un noi con cui convivevo da anni, un noi senza il quale, ero più che sicuro, di non riuscire a vivere. Vagai per la città in preda alla disperazione, per molte ore, la calda luce del tramonto sparì, lasciando spazio alla notte, che calava silenziosa all'orizzonte. Ricevetti innumerevoli chiamate e messaggi, da quella che fino a poco prima, era la mia unica ragione di vita, ma non risposi. L'ultima chiamata , fu la goccia che fece traboccare il vaso, esasperato ed in preda alla rabbia, scaraventai il cellulare contro un muro riducendolo in pezzi. Con la mente confusa, ed il cuore in frantumi, mi incamminai verso un piccolo pub nei pressi della stazione, forse l'alcol avrebbe alleviato le mie pene. Una volta dentro, notai, con mio grande stupore, che quel posto così apparentemente deserto, era in realtà frequentatissimo, soprattutto da universitari. Decisi di sedermi ad un tavolo in fondo alla sala, non amavo molto la confusione, ma in quel posto c’era un’aria decisamente rilassante. Iniziai a riflettere e con gli occhi fissi nel vuoto, mi persi nei mie pensieri quando ad un certo punto, una voce fastidiosamente stridula, mi riportò alla realtà.

Sachiko: Akito Hayama, qual buon vento..

Akito: Non sono dell’umore adatto.. sparisci..

Sachiko: Oh, ma che muso lungo.. Per caso hai litigato con la tua fidanzatina??

Akito: Fatti gli affari tuoi e levati da i piedi..

Sachiko: E come avresti intenzione di ordinare?? Di certo non sei venuto qui per un kohii..

Akito: Ma cosa… Merda..

Sachiko: Due bicchieri di tequila.. Grazie! Immagino tu sia felice che io sia rimasta, visto che per legge, io posso bere e tu no..

Akito: Per niente..

Sachiko: Sai, hai un carattere alquanto fastidioso.. Ma in compenso, sei decisamente attraente..

Akito: Beh la stessa cosa vale per te.. Ovviamente intendo il carattere!!

Sachiko: Noto con piacere che i complimenti non sai nemmeno dove stanno di casa, ma pazienza ti farò cambiare idea..

Akito: Ne dubito..

Sachiko: Sai, ero venuta a trovare Fuka, ma lei è fuori con il suo ragazzo, quindi ho deciso di farmi una giro ed eccomi qui.. Che bella coincidenza vero? Come mai, tu non sei con la tua bella attrice?

Akito: Non mi va di parlare..

Sachiko: “E allora beviamo..”

 

La serata passò velocemente, ero completamente assente, non mi resi conto nemmeno del tempo che passava. Quando arrivò l’ora di chiusura, con molta difficoltà ed un cerchio alla testa, arrancai verso l’uscita del pub. Stavo per incamminarmi in direzione di casa mia, quando sentì qualcuno trattenermi per un braccio.

 

Sachiko: Dove credi di andare??

Akito: A casa..

Sachiko: Ridotto in queste condizioni? Rischi di farti investire da qualche auto, su ti accompagno io..

Akito: Non se ne parla..

Sachiko: Tranquillo, non mordo mica..

Akito: ... ok!

 

Svogliatamente, le indicai la strada, nella mia mente, ringraziai il cielo che non vi fosse nessuno in casa, ero stanco, incazzato ed ubriaco fradicio, non ero assolutamente in grado di affrontare anche mio padre. Una volta varcata la soglia d'ingresso, salimmo, a fatica, in camera mia. Barcollavo e la mia mente era alquanto offuscata dall'alcol, stancamente mi buttai sul letto e da li, il buio. Il mattino seguente, un lieve spiraglio di luce illuminava la stanza, la testa mi girava ed il senso di nausea si intensificava sempre di più, intorpidito e barcollante, cercai di rimettermi in piedi, ma quello che vidi mi lasciò interdetto. Quella ragazza, Sachiko, era distesa sul mio letto, ma cosa più grave, era nuda nel mio letto. Con più attenzione, diedi uno sguardo alla camera e vidi sparsi per terra i nostri vestiti. In quel momento, un forte senso di angoscia, si impossessò di me, il cuore cominciò a battere all’impazzata e nella mia mente rividi il suo volto. Cercai freneticamente il cellulare nella tasca dei miei jeans senza alcun risultato, ricordandomi successivamente, di averlo scaraventato contro ad un muro la sera prima. Molte erano le sensazioni che provai in quel momento, rabbia, dolore, tristezza.. senso di colpa. Lei mi aveva tradito con Kamura, ed io mi sentivo in colpa, tremendamente in colpa, per essere stato, apparentemente, con un altra. Che assurdità. Oramai, il suo aereo era decollato, di noi non rimaneva che un ricordo, un amaro ricordo di un tempo in cui noi eravamo felici, un tempo in cui noi esistevamo ancora. Quel pensiero mi infastidì terribilmente, era tutta colpa sua, dannata ragazzina egoista. Lei aveva messo fine alla nostra storia, Lei aveva tradito il nostro amore, Lei aveva distrutto il nostro futuro. Ma soprattutto, Lei aveva distrutto me.

 

Fine flashback

 

La cenere incandescente, si accumulò sulla punta della sigaretta ricadendomi sul dorso della mano, il che mi fece trasalire, allontanandomi da quel ricordo, che dopo un anno, ancora perseguitava la mia vita. Infastidito, imprecai a gran voce lanciando, lontano da me, il mozzicone della sigaretta. In quel momento apparve Lei. I suoi capelli erano arruffati, ed il suo volto ricoperto di lacrime. Il mascara, le colava dagli occhi, formando due piccole righe nere su tutto il viso, ma cosa più inquietante, tra le mani tremanti stringeva il bracciale che le avevo regalato molti natali prima. Qualcosa dentro di me in quel momento, si spezzò, improvvisamente, nella mia mente, quel tremendo incubo, diventò realtà. Con cautela, mi avvicinai alla sua figura. Lei non mosse nemmeno un muscolo, mi fissò negli occhi, con una tale intensità, che credetti sul serio, potesse perforarmi l'anima.

 

Akito: Sana..

Sana: Ti avevo detto di lasciarmi stare..

Akito: Ti prego lasciami spiegare..

Sana: Non c'è molto da spiegare..

Akito: Invece si.. Quella notte ho fatto l'errore più grosso della mia vita. Non passa giorno in cui non mi penta di quello che è successo. Io... credevo, che tu mi avessi tradito con Kamura, non ho ragionato più.. ero ubriaco, frustrato ed arrabbiato.. Non ricordo nulla di quella notte, so solo che la mattina seguente, Matsui era nel mio letto.. Io.. non.. volevo. Ti prego Sana perdonami..

Sana: Io non so che dire.. Io.. non ci riesco..

Akito: Ti prego provaci, io Ti amo con tutto me stesso.. ho bisogno di te.

Sana: Tu.. non immagini nemmeno, quanto sia grande l'amore che provo per te.. Ma in questo momento, non posso starti accanto.. ho bisogno di tempo.. ho bisogno di stare sola.. tu mi hai tradita e mi hai ferito così tanto, che ora non riesco proprio, ad andare avanti.. Forse abbiamo corso troppo.. forse sarebbe stato meglio non rimetterci insieme..

 

Quelle parole, mi colpirono al cuore, come una lama incandescente. Tutto il mio mondo stava crollando e la causa di tutto quel dolore, ero io. L'avevo ferita, avevo distrutto ciò che eravamo sempre stati Noi. Il nostro amore, era nato molti anni prima, Lei mi aveva salvato dal baratro in cui mi trovavo, ed ora io l'avevo annientata, avevo spezzato il suo cuore, lo stesso cuore, che promisi di difendere, anche a costo della mia vita. Compresi con rammarico, che la nostra storia, non sarebbe uscita indenne da quell'accaduto. Mi stava dicendo addio, per quanto temporaneo o meno potesse essere, in quel momento la nostra storia finì, lasciando un vuoto incolmabile dentro di me. Un vuoto che mai nessuno avrebbe potuto riempire e con il quale, per me, sarebbe stato impossibile convivere.

 

- Fine pov-

 

Akito: è finta??

Sana: ...Si...

 

In un istante, Lui si avvicinò a me e mi strinse forte tra le sue braccia. Mi scostai leggermente per vedere il suo volto, e con mio grande stupore, vidi i suoi occhi, i suoi magnifici occhi.. pieni di lacrime. Era la seconda volta, che vedevo Akito piangere, il che non mi rendeva mai particolarmente entusiasta. Stava male per quello che era successo, stava male per quello che aveva fatto, ma io non potevo fare finta di niente. Avrei voluto perdonarlo, ma il mio cuore sanguinava, senza sosta. Non ero in grado di stargli vicino. Odiavo profondamente quello che aveva fatto, lo odiavo con tutte le mie forze, ma lo amavo così tanto. Ero consapevole del fatto che vivere separati, sarebbe stato letale, per entrambi, ma non potevo stare con lui. Avevo bisogno di tempo, infondo si sa, il tempo guarisce tutte le ferite, no?

 

Con estrema delicatezza si avvicinò a me, le sue labbra erano tremendamente vicine, ad ogni suo tocco, provavo migliaia di emozioni, rivivevo momenti magici, momenti, che nella mia mente, venivano distrutti dall'immagine sfocata di Lui e quella, insieme. Il nostro addio fu sancito da un bacio, così profondo, ma al contempo, così complesso, un po' come il nostro amore, pieno di contraddizioni e di opposti. Il pensiero, delle sue labbra su quelle di Sachiko, mi disgustò a tal punto, che con estrema freddezza lo allontani da me. Occhi negli occhi, ambra e cioccolato. Amore e odio.

 

Akito: Ti amo!

Sana: Addio...

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice: Ciao a tutti ragazzi.. innanzitutto mi scuso in partenza, per il lieve ritardo.. sto cercando di aggiornare una volta a settimana. Incrociamo le dita u.u Comunque prima di parlare del capitolo, ringrazio di cuore tutti coloro che mi seguono, tutti coloro che recensiscono e tutti coloro che hanno salvato la mia storia.. Grazie di cuore, siete la mia fonte principale d'ispirazione. Detto questo, il capitolo è incentrato sul “drammatico” evento che ha colpito la nostra amata coppia. Akito ha sbagliato è si è trovato costretto a confessare il tutto. Dice di non ricordare nulla di quella sera O.o Sana dal canto suo, è rimasta decisamente scioccata, delusa ed arrabbiata, ma in modo tacito.. quindi mi scuso se le sue reazioni non sono convenzionali, ma ho cercato di descrivere uno stato d'animo confusionale e contrastante, spero di aver reso l'idea e di avervi trasmesso almeno qualche emozione. Fatemi sapere cose ve ne pare, sia nel bene che nel male. Ci tengo molto! *.*

P.S. Spero in oltre, di non aver reso Akito troppo OOC..

Al prossimo capitolo.

G.

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Capitolo 12
*** Welcome.. ***


Capitolo 12 “ Welcome

“L’amicizia, come l’amore, è un traguardo difficile da raggiungere. Si dice che, chi trova un amico, trova un tesoro. Sono sempre stata pienamente concorde con questa affermazione, l’unico problema, è che spesso, anzi troppo spesso, l’amicizia non è del tutto sincera. Nella mia vita, ho conosciuto un infinità di persone, le quali hanno cercato di essermi amiche, per i motivi più disparati, uno di questi.. la fama. Amicizie false, amicizie prive di sentimento, amicizie di comodo. Ho sempre odiato quel tipo di persone, tutt’oggi, dopo varie delusioni, cerco in tutti i modi di evitarle e di non diventare, a mio modo, così superficiale. In tutta onestà, nel corso degli anni, devo ammettere di aver sbagliato pure io, certo, di amici veri ne ho trovati, con i quali, le cose sono andate per il verso giusto, ma con uno in particolare, credo di non essermi comportata al meglio. Spesso, quando si supera, il sottile confine, tra l’amicizia e l’amore, i rapporti si rovinano, o peggio, si annullano completamente, soprattutto se il sentimenti non è reciproco. Ho sempre avuto paura di poterlo perdere, perché nonostante i nostri trascorsi, l’ho sempre ritenuto fondamentale per me. C’è stato un tempo in cui, credevo davvero di amarlo, ma il mio cuore apparteneva ad un altro. Ripensandoci oggi, credo che se Lui non fosse mai esistito, forse sarei riuscita ad amarlo come lui amava me... o almeno, lo credo.”

Passò un mese da quella notte, oramai, di noi, non rimaneva più nulla. Io ed Akito, ci eravamo lasciati definitivamente. La mia mente, ripercorreva costantemente, ogni istante passato con Lui, ogni nostro bacio, ogni singolo sguardo. Decisi di tenermi occupata lavorando, ma per quanto mi sforzassi, il lancinante dolore al petto causato dalla sua assenza e da i suoi errori, non accennava a diminuire. Inutile dire che, non ci sentimmo più, ostinatamente, Lui cercò più e più volte di contattarmi, ma con scarsi risultati. Ciò nonostante, ogni giorno, sempre alla stessa ora, parcheggiava la sua moto sotto casa mia e rimaneva li, immobile con gli occhi fissi sulla mia finestra, nell’attesa di vedermi, anche solo per un attimo. Rimaneva li una manciata di minuti, e tutte le volte, con aria avvilita ripartiva in sella alla sua moto. Era strano, ma lo sentivo lontano da me, lontano dal mio cuore.. o forse, ero io ad essermi allontanata da Lui. Dopo averlo visto, per l’ennesima volta, andare via, decisi di scendere in cucina a mangiare qualche cosa. Mentre percorrevo il lungo corridoio che portava alle scale, mi scontrai, nel vero senso della parola, con Rei.

Sana: Ahi… Rei, sono diventata trasparente per caso??

Rei: Scusami Sana, ero sovrappensiero.. Non capisco perché Hayama continua a venire qui. Mi fa imbestialire, dopo tutto quello che ha fatto.. uno di questi giorni scendo io e..

Sana: Rei.. Rei.. Calmati! Non ti preoccupare.. non fa niente di male..

Rei: Sei troppo buona con lui, secondo me!

 

Il suono del campanello, interruppe bruscamente la felice conversazione, che stavo avendo con Rei. Di tutta corsa scesi le scale per aprire la porta, avvertendo a gran voce la signore Shimura. Quando arrivai dinnanzi l’ingrasso, mi ricomposi velocemente, dandomi un occhiata fuggente allo specchio. Non appena aprì la porta, rimasi basita nel apprendere chi era arrivato. Due grandi occhi azzurri ed un sorriso tremendamente bello, rallegrarono la mia giornata.

 

Sana: Naoooooooooooooooooooooooooooooooo..

Naozumi: Ciao Sana.. sei felice di vedermi??

Sana: Felice?? Felicissima.. Che ci fai a Tokyo, non mi avevi detto che saresti venuto.. Entra pure!

Naozumi: Volevo farti una sorpresa. E poi, onestamente, l’ultima volta che ci siamo sentiti ti ho sentita molto giù quindi volevo capire il motivo di tanta tristezza. Anche se credo di sapere quale sia la causa!

Rei: Naozumi ciao, com’è andato il film? Deduco che avete finito di girare?

Naozumi: Ciao Rei.. Si finalmente abbiamo finito di girare, è stata un’esperienza fantastica.. davvero!

Misako Kurata: Oh Naozumi, sei tu?? Ti trovo molto cresciuto sai?

Naozumi: Salve signora Kurata, oh beh la ringrazio..

Misako Kurata: La tua educazione mi commuove.. non state all’ingresso, figliola non ti ho insegnato niente? Che figlia maleducata, perdonala Naozumi..

Sana: Nao vieni andiamo in camera mia..

Misako Kurata: Già in camera da letto?? Sei una figlia spudorata..

Sana: Mama..

Naozumi: Ahahahahah

 

Arrivati in camera, Nao rimase sulla porta fissando con occhi languidi la mia camera da letto. Istintivamente, mi avvicinai, gli misi le braccia al collo, appoggia il viso sul suo petto e lo abbracciai. Non saprei spiegare il perché, ma in quel momento, il mio cuore, iniziò a battere all’impazzata.

 

Naozumi: Mi sei mancata..

Sana: Anche tu! Dimmi un po’, ci sono novità? Qualche nuova fidanzata in vista?

Naozumi: Ahahahah, si certo, sono pieno di fidanzate! Se continuo a farmi migliaia di chilometri, solo per sapere come stai, non troverò mai una fidanzata!

Sana: Mica ti ho costretto io a venire..

Naozumi: Oh su, non fare l’offesa, stavo scherzando, lo sai quanto tu sia importante per me..

Sana: Ed è meglio che lo sappiano anche le tue spasimanti.. Ahahahah

Naozumi: Lo sanno fin troppo.. ribadisco, non troverò mai nessuna fidanzata! Comunque parlando seriamente.. cos’è successo con Hayama?

 

Non appena sentì pronunciare il suo nome, il mio cuore si fermò di colpo e le lacrime, cominciarono a scendere copiosamente sul mio viso. Raccontai a Naozumi l’accaduto, tutto d’un fiato, senza tralasciare nulla, lui mi ascoltò pazientemente, senza mai interrompermi. Non appena finì, iniziai a piangere senza sosta, nel mio cuore ferito, si stava facendo largo, insieme alla tristezza, un crescente senso di.. rancore. Le mie stesse parole, mi fecero comprendere realmente, per la prima volta, la situazione. Lentamente, Nao si avvicinò a me, mi cinse le spalle con il suo braccio e con fare deciso mi strinse a se, quasi come volesse proteggermi da tutto quel dolore. Con il gli occhi pieni di lacrime ed il viso poggiato nell’incavo del suo collo, lo ringrazia, lasciandomi cullare da quell’abbraccio, di cui, avevo un disperato bisogno.

 

Naozumi: Ti senti meglio ora che ti sei sfogata?

Sana: Un po si..

Naozumi: Se posso permettermi, è stato decisamente uno stronzo.. Ma tutta via, mi suona strano! Lui ti ama davvero, non credevo potesse mai fare una cosa del genere.. Non è da lui.

Sana: Lo pensavo anche io, ma.. è successo!

Naozumi: Sai cosa facciamo ora?? Ordiniamo la pizza, ci vediamo un bel film e parliamo tutta la sera della mie innumerevoli fidanzate, che ne dici??

Sana: Ahahahahah.. Ok ci sto! Ma queste innumerevoli fidanzate, non saranno gelose di me!

Naozumi: Di te?? E perché mai?? Sei solo la mia migliore amica, simpatica, divertente, famosa e per di più spaventosamente bella.

Sana: Ah non fare il ruffiano.. forza scegliamo questo film..

Naozumi: Ahahahah..

 

La serata passò velocemente, ci divertimmo molto, lui mi raccontò un infinità di cose sul suo ultimo film, ed io lo ascoltavo quasi incantata, stare in sua compagnia mi rallegrò molto.

 

Naozumi: Si è fatto tardi, ora è meglio che torni a casa.. Sono stato bene stasera.

Sana: Anche io, grazie ancora, per tutto!

Naozumi: Figurati, fai più bene tu a me di quanto non ne faccia io a te.. Ci vediamo domani! Bona notte!

Sana: Notte, a domani!

 

Rimasta sola, tutta la gioia provata durante la serata con Nao, sparì inesorabilmente. Nella mia mente, risuonavano le parole di quella Sachiko “ottengo sempre quello che voglio”, era assurdo, più mi soffermavo a riflettere e più, quell’enorme squarcio creatosi nel mio cuore, sanguinava. Non riuscivo a respirare, non riuscivo nemmeno a deglutire, era come se qualcosa, mi impedisse di farlo. Cercai, per tutta la notte, di trovare una spiegazione logica, per le azioni di Akito. Ma non ne trovai nemmeno una. Lui era ubbriaco, arrabbiato e depresso, ma questo, poteva veramente portare, a tradire la persona amata? L’essere umano è così fragile? Il trillo del mio cellulare, mi fece riemergere da quei pensieri.. era Nao.

 

[ Bona notte, e ricorda.. io ci sarò sempre per te..]

 

Naozumi, era sempre stato un ragazzo dolce, gentile ed educato, per non parlare del fatto che era anche molto carino. Con il passare degli anni, caratterialmente parlando, era un po’ cambiato, la vita lo aveva indurito un po’, ma conservava sempre quelle sue splendide qualità, che io avevo sempre lodato, in oltre era un vero gentiluomo. Su di lui, gli anni che erano passati, si notavano molto. Era decisamente cambiato, adesso era un uomo. I lineamenti del suo viso erano più decisi, il fisico atletico e la leggera barbetta, volutamente incolta, gli conferivano un aria molto attraente. Era decisamente bello, non c’era da stupirsi, se tutte le ragazze che lo incontravano, se ne innamoravano perdutamente. Ricordo che una volta, durante un’intervista, mi fu chiesto il motivo per cui, non fossi mai tornata con Naozumi. Dentro di me, avrei tanto voluto amarlo e nonostante lui fosse sinceramente innamorato di me, il mio cuore, e la mia anima, sarebbero sempre appartenuti ad un'unica persona.. Akito Hayama. Mi sono sempre chiesta, come sarebbe stata la mia vita, se avessi amato Naozumi, tanto quanto amavo Akito, ma credo che questa mia domanda, non avrà mai una risposta. Con la mente confusa e gli occhi ormai gonfi, mi addormentai, cullata dal pensiero che domani sarebbe stato un giorno migliore.

 

Il mattino seguente, ancora in dormiveglia, sentì la porta della mia camera aprirsi di colpo ed una voce squillante mi perforò un timpano.

 

Fuka: Svegliati dormigliona!!!

Sana: Ma che ore sono??

Fuka: Sono le nove del mattino, forza Sana alzati, Aya, Hisae e Mami ci stanno aspettando in macchina..

Sana: Cosa?? Ma Fuka che ci fai qui??

Fuka: Siamo venute a rapirti, è un mese che non ti fai vedere.. Forza esci dal tuo isolamento forzato è ora di reagire..

Sana: Ma veramente io..

Fuka: Niente ma, ti do dieci minuti per essere pronta.. Altrimenti esci in pigiama..

 

Svogliatamente, sgusciai fuori dal mio letto, entrai in bagno per darmi una sistemata, quando, mi soffermai a guardare la mia immagine riflessa nello specchio. Gli occhi non erano più gonfi ed arrossati, quelle ore di sonno avevano fatto veramente miracoli. Mentre ero intenta a truccarmi, ancora in biancheria intima, con malinconia, iniziai a fissare un particolare, che ormai faceva parte del mio corpo, da un paio di anni, il mio tatuaggio. Era una frase in inglese, “Our love will always be infinite. In my heart, your name is engraved for eternity. Akito” tatuata sul costato. Con una mano, sfiorai delicatamente la parte in questione, il suo nome era tatuato sulla mia pelle, come nel mio cuore, a vita.

 

-Inizio flashback-

 

Era una fredda mattina di marzo, avevo da poco compiuto diciassette anni, ormai l’anno scolastico stava per finire, ancora qualche giorno e finalmente, se pur per poco, mi sarei potuta godere il tanto agognato, riposo. Quella mattina, come le altre del resto, Akito venne a prendermi per andare a scuola e come di norma, ero in un ritardo spaventoso. Lui, che di pazienza ne aveva ben poca, aspettava al piano di sotto, aumentando decisamente il mio stress pre e post preparazione. Mi truccai al volo, presi la divisa scolastica e come tutte le mattina inizia a vestirmi in corridoio, urlando ad Akito che ero pronta.

 

Sana: Eccomi.. Sono pronta possiamo andare..

Akito: Davvero?? A me sembra che ti sei scontrata con l’armadio più che esserti vestita..

Sana: Perché??

Akito: Hai la camicia tutta di fuori, tra l’altro abbottonata male, una calza scesa e beh il maglione al contrario..

Sana: Ops.. aspetta che mi sistemo..

Akito: Sei un disastro..

Sana: Ehi.. tu sei un disastro, ti sei visto di recente.. perché non approfitti dalla mia spazzola per pettinarti i capelli..

Akito: I miei capelli sono sistemati, i tuoi più tosto, sono tutti scombinati.. aspetta tieni..

Sana: Oh grazie, dove hai trovato il mio cerchietto?

Akito: Lo avevi lasciato in camera mia..

Sana: Oh… Comunque finalmente sono pronta.. andiamo!

Akito: Sana..

Sana: Si??

Akito: La cartella!!

 

Finalmente, dopo vari intoppi arrivammo a scuola e ad aspettarci in cortile, c’erano tutti i nostri amici. Le ore di lezione volarono, per mia grande fortuna, quel giorno non mi sarei dovuta sorbire nemmeno un’ora di matematica. Era ora di pranzo, ed a mensa, era il giorno del bento.

 

Sana: Itadakimasu..

Akito: Enjoy your meal..

Sana: Non parlare in inglese.. siamo in Giappone!!

Akito: Non ti scaldare tanto, se ti arrabbi così frequentemente ti usciranno fuori delle rughe profondissime..

Sana: Sempre il solito cafone!!

Tsu: Ahahahahah dai ragazzi, gustiamoci il nostro pranzo..

Aya: Pasticcino mio, che ne dici se dopo andassimo un po’ fuori in giardino?

Tsu: Oh amore mio certo.. Tutto quello che vuoi pasticcino..

Fuka: Voi mi fate passare la fame!!

Sana: Già anche a me!!

Akito: Kurata tranquilla, se mangi di meno non è un male, anzi.. eviteresti di continuare ad ingrassare!!

Sana: Sei un idiota.. non mi parlare più!!

Hisae: Voi siete l’opposto.. non vi stancate a battibeccare ogni secondo della vostra vita..

Shinichi: Oh beh.. loro sono fatti così.. Noi siamo la coppia migliore del mondo.. vero??

Hisae: Si, certo.. ti piacerebbe Shin!!

Fuka: Ahahahah ti è andata male caro mio!!

Mami: Ragazzi che ne dite di andare a farci un giro dopo scuola?

Sana: Mi spiace, ma io ed Akito abbiamo un impegno..

Akito: Ah si??

Sana: Come ha si.. Non ti ricordi??

Akito: Veramente no!

Sana: Mi sono stancata.. io me ne vado!!

 

Il fatto che lui, potesse essersi dimenticato una cosa così importante per Noi, mi rattristava molto. Decisi quindi di andare verso il giardino della scuola, limi sedetti sotto il mio solito albero “da riflessione”. Dopo poco, quello screanzato del mio fidanzato, mi raggiunse e si sedette di financo a me con uno sguardo assolutamente indecifrabile.

 

Akito: Perché sei corsa via?

Sana: Perché sei un cretino..

 

In quel momento, i suoi occhi ambrati si incatenarono ai mie, le sue mani mi sfiorarono il volto e con fare estremamente dolce posò le sue labbra sulle mie. Quel contatto, così dolce, mi provocò una moltitudine di emozioni. Con la fronte appoggiata alla mia, mi guardò di sottecchi e mi disse:

 

Akito: Come potrei mai dimenticarmi..

Sana: Credevo non te lo ricordassi davvero..

Akito: Non dire assurdità..

Sana: Se hai cambiato idea non fa niente.. vuol dire che lo farò con il mio prossimo fidanzato!

Akito: Tu sei mia, non ci sarà mai un prossimo fidanzato..

Sana: Allora oggi pomeriggio la facciamo?

Akito: Si..

Sana: Così tutti sapranno che sei mio..

Akito: E così tutti sapranno che Tu sei solo mia..

Sana: Guarda che un tatuaggio è per sempre..

Akito: Lo so..

Sana: è come se tu mi stessi sposando..

Akito: Non proprio..

Sana: Non vorresti sposarmi??

Akito: Ora?

Sana: No.. Quando saremo più grandi, che so magari a vent’uno, venti due anni..

Fuka: Ragazzi siete qui, forza andiamo, sta per iniziare il dopo scuola..

 

Sovrappensiero, mi alzai e mi incamminarmi verso l’aula di chimica, Akito era rimasto indietro, con gli occhi fissi sul prato. Forse avevo esagerato a parlare di matrimonio, effettivamente era un tantino prematuro, ma la mia era un domanda innocente. Una volta arrivata in classe, ero talmente immersa ne i miei pensieri, che non mi accorsi assolutamente della presenza di qualcuno alle mi spalle. Con un gesto improvviso, sentì tirarmi fuori dall’aula. Istintivamente mi girai e ad un centimetro di distanza dal mio viso, ritrovai un serissimo Akito. Lui mi guardò intensamente e in sussurro, quasi a contatto con le mie labbra, mi disse:

 

Akito: Se potessi, ti sposerei pure adesso!

 

Mi schioccò un lieve bacio a fior di labbra, per poi scomparire dietro la porta dell’aula di chimica. Io rimasi li interdetta, quelle parole mi fecero battere il cuore, talmente forte, che per un momento, credetti volesse uscirmi dal petto. Si.. ero sicura, lo amavo e lui amava me, questo non sarebbe mai cambiato.

 

-Fine flashback-

 

Fuka: Sana Sei pronta??

Sana: Si si, Fuka.. Arrivo!

 

Passammo la mattinata solo noi ragazze, in giro per negozi. Facemmo un milione di acquisti, per lo più inutili, ma lo shopping con le amiche post-rottura, era davvero un tocca sana. Decidemmo di fare colazione in un piccolo caffè a pochi isolati dal centro, era un posto delizioso, in stile prettamente occidentale, i tavolini erano in ferro battuto, l’aria profumava di croassant appena sfornati, il tutto risultava tipicamente francese, era come se un pezzo di Parigi si fosse trasferito a Tokyo.

 

Hisae: Ragazze, come ben saprete, domani è il compleanno di Shinichi, gli sto organizzando una festa a sorpresa.. voi ci sarete vero??

Fuka: Certamente.. posso portare anche Takahiro?

Hisae: Ovvio.. Aya tu e Tsu?

Aya: Con piacere, il mio pasticcino ne sarà entusiasta, adora le feste a sorpresa..

Mami: Puoi contare su di me se hai bisogno di una mano con i preparativi..

Hisae: Oh grazie mille.. e tu Sana verrai vero??

Sana: Lui.. ci sarà?

Fuka: Sana.. non puoi evitarlo per sempre.. Sai, sta veramente molto male da quando vi siete lasciati..

Aya: Ha ragione Fuka.. in questo momento i ragazzi sono andati da lui per farlo uscire un po’, ultimamente va solo in palestra e poi dritto a casa..

Sana: Insomma..

Fuka: Che vuol dire “insomma”??

Sana: Che da quando ci siamo lasciati, tutte le sere viene sotto casa mia, sempre alla stessa ora..

Aya: Oh che tenero.. e tu??

Sana: Ed io cosa?? Che dovrei fare?!

Fuka: Magari parlargli??

Sana: Per dirgli??

Aya: Ma non ti manca nemmeno un po’?

Sana: Veramente.. mi manca da morire!

Hisae: Io non ti capisco Sana.. Ma perché non tornate insieme.. Vi piace a soffrire per caso?

Sana: No di certo, ma non riesco a mandare giù quello che ha fatto..

Aya: Tesoro, capisco perfettamente quello che provi, ma in fin dei conti, voi non stavate insieme..

Sana: Certo, da un paio d’ore..

Fuka: Quello che Aya vuole dire, è che lui ti ama, ha fatto un errore, di cui tra l’altro non ricorda nulla.. ed è visibilmente pentito.. Sachiko è mia cugina, ma ti dirò, tutta la storia mi sembra paradossale..

Sana: Ciò non toglie che ha sbagliato.. non lo so ragazze.. mi sento confusa.. Anche secondo Nao è tutto molto strano..

Hisae: Aspetta aspetta.. Nao..

Mami: Kauma.. Naozumi Kamura??

Aya: Quel Nao??

Sana: Si certo, perché ne conoscete altri..

Fuka: Oh Kami.. ci risiamo..

Sana: Ma che avete capito.. ieri è tornato da New York ed è venuto a trovarmi, anzi oggi pomeriggio dovremmo vederci..

Aya: Sana ma puoi essere così tarda ancora a vent’anni??

Fuka: Aya lei non cambierà mai..

Sana: Ma che dite??

Fuka: Naozumi è innamorato pazzo di te!

Sana: Lo so, ma noi siamo solo amici..

Hisae: Basta, lasciamo stare.. allora verrai??

Sana: Ok Ok.. ma ci sarà pure Nao..

Hisae: Perfetto, si preannuncia una serata con i fiocchi..

 

Il trillo del mio telefono pose fine, a quell’estenuante conversazione. Era una mail di Nao, in cui mi informava che sarebbe passato a prendermi nel pomeriggio. Nonostante fossi felice di passare del tempo con lui, la mia mente era invasa da un unico pensiero, che non accennava minimamente a sparire. Rivedere Hayama, creava dentro di me un profondo stato d’angoscia.. Chissà se per lui, era lo stesso.

 

 

Angolo Autrice: Bene Bene ragazzi.. Ce l’ho fatta! :P sono riuscita a pubblicare in tempo e l’ho fatto solo per voi, spero apprezziate, anche se non sono pienamente soddisfatta. Che dire del capitolo, Il bel Naozumi fa il suo ritorno in patria, come avevo già preannunciato, non massacrerò il povero Nao, come lo si fa di solito, vorrei guardare dentro il suo animo e farlo apprezzare a tutte voi. Io sono sempre stata, fin da bambina, Pro Akito, ma con il passare degli anni ho capito che Naozumi, è un bravissimo ragazzo, dal cuore d’oro. Forse sembrerà un po OOC, ma ho cercato e cercherò di mantenere intatto il personaggio reale, soltanto rendendolo un po’ più adulto e maturo, d'altronde non è più un bambino.. Comunque a breve i nostri giovani protagonisti si incontreranno e tra loro non ci sarà più una finestra a dividerli.. Ci tengo a precisare, che ho una scaletta precisa che stò seguendo ( più o meno -.-“).. quindi a breve ne vedrete delle belle.. Per chi non lo sapesse Shinichi è Gomi.. Come sempre spero che vi sia piaciuto, ed attendo con ansia di sapere cosa ne pensate, sia nel bene che nel male.. Ringrazio dal profondo del cuore, tutte coloro che seguono la mia storia, un grazie speciale a Lolimik, LallyQueen e terry001 che hanno recensito il capitolo precedente, un grazie a tutte coloro che hanno recensito in passato e per ultimo ma non meno importante grazie mille anche a chi legge soltanto.. Siete la mia fonte d’ispirazione..

P.S. La frase del tatuaggio di Sana e Akito, beh, è il tatuaggio che ho io con mio Marito.. *-* e significa “Il nostro amore, sarà sempre infinito. Nel mio cuore, il tuo nome è inciso per l'eternità.”

Al Prossimo Capitolo…

Un Bacio..

G.

 

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Capitolo 13
*** Festa a sorpresa.. ***


Capitolo 13 “ Festa a sorpresa

“Si dice sempre, che l’indifferenza è l’arma migliore, ma esistono persone, con cuoi l’indifferenza non basta. Non ho mai capito la reale motivazione per cui, una persona debba a tutti i costi, rovinare le vite altrui. Alcuni individui, provano soddisfazione, nel criticare, commentare e insinuare false realtà, al solo scopo di incrinare un equilibrio. Personalmente, ho sempre odiato quel tipo di persone, persone avide e piene di se, gente senza scrupoli , pronte a tutto, pur di raggiungere i loro obiettivo. Purtroppo per me, sono incappato in una persona del genere, una persona che ha deciso di rovinarmi la vita, strappandomi di mano l'unica cosa bella che avevo. Lei è la causa della mia frustrazione e le do, tutta la colpa del mio dolore, ma in realtà, l'unico con cui dovrei prendermela sono io. Ho rovinato tutto e adesso.. non so come rimediare.”

Era stata una mattinata alquanto estenuante, Tsu dopo avermi tormentato per ore, con le sue paternali, decise di riaccompagnarmi a casa. Durante tutto il tragitto in auto, nessuno dei due proferì parola, sapeva perfettamente come mi sentivo, per questo gli dispiaceva, ma era anche decisamente furioso con me per quello che avevo fatto. Da quella sera, di un mese fa, mi ero completamente estraniato dal mondo intero, se non fosse stato per lui, nemmeno ci saremmo visti. Una volta arrivati a destinazione, spense il motore dell'auto, si girò verso di me e con estrema determinazione mi disse:

Tsuyoshi: Allora ci vediamo domani sera!

Akito: Tsu..

Tsuyoshi: Akito, tu vieni e basta.. Così avrai anche modo di vederla!

Akito: Non sai nemmeno se Lei verrà..

Tsuyoshi: Verrà di certo..

Akito: D'accordo.. Ciao!

Tsuyoshi: Ah Akito...Che ne hai fatto, poi, di quella cosa..

Akito: L'ho conservata..

Tsuyoshi: Spero che si sistemi tutto.. Allora io vado! Ciao..

 

Dopo esserci salutati, rientrai velocemente in casa. Nella mia mente, le parole di Tsu, fecero riemergere il ricordo di quell'oggetto comprato un mese prima. Il ricordo di un futuro che forse, non sarebbe mai arrivato.

 

-Inizio flashback-

 

Era una afosa mattina di luglio, le cose tra me e Sana, non potevano andare meglio. Ma nel profondo del mio cuore, desideravo di più, volevo renderla felice.. per tutta la vita. Quel desiderio, cresceva dentro di me, a dismisura, da un po di anni ormai, ma visti i problemi del precedente anno passato separati e la giovane età, fui costretto a dover aspettare. Sembrava assurdo, ma non desideravo altro. Viste le mie scarse capacità comunicative, decisi di farmi dare un aiuto da Tsu, al quale, avrei dovuto dire tutto, il che per me, risultava decisamente complicato.

 

Tsuyoshi: Cooooooosa?? Ho capito bene??

Akito: Si, hai capito bene.. non farmelo ripetere..

Tsuyoshi: Oh amico, non ci posso credere.. è fantastico!

Akito: Si si, ma ora andiamo..

 

Passammo l'intera mattinata a girare per negozi, alla ricerca di un qualcosa, che non si decideva ad arrivare. Ero stremato e visibilmente spazientito, Tsu, anch'esso ormai sfinito, propose di fare un ultima tappa, in un negozio di cuoi gli aveva parlato Aya. Ormai rassegnato, mi incamminai verso l'ultimo negozio disponibile. Con il morale a terra, ed un nervosismo spropositato, li, dietro una vetrina, vidi ciò che stavo cercando. Il mio cuore, iniziò a battere all'impazzata.

 

Tsuyoshi: Allora sarà questo??

Akito: Non ti piace??

Tsuyoshi: No no, ma che dici.. è davvero molto bello. E credo proprio che Lei, ne sarà entusiasta.. Hai già pensato al da farsi?

Akito: Non ancora..

Tsuyoshi: Tranquillo.. ce la farai!

 

Tsu mi fece forza, incoraggiandomi, ma dentro di me, sapevo perfettamente che non sarebbe stato semplice. Dovevo riuscire trovare il coraggio.. ne valeva della nostra felicità!

 

-Fine flashback-

 

Sembravano passati secoli da quel giorno. Tenevo quella scatolina di velluto, stretta tra le mani, nella speranza che, come diceva Tsu, le cose si sarebbero sistemate prima o poi. L'indomani l'avrei rivista, il che, creava di me, un profondo stato d'angoscia.. chissà come si sentiva Lei, chissà se dentro il suo cuore, ancora mi amava.

 

-Pov Naozumi-

 

Erano ormai tre quarti d'ora che aspettavo Sana in macchina, non ero mai riuscito a capacitarmi di come fosse possibile, che Lei, fosse così ritardataria. Mentre riflettevo mentalmente, su quante volte avevo aspettato la mia amica, ore e ore, la vidi arrivare in tutta la sua bellezza. Sorrideva, ed il lieve venticello, le spostava i lunghi capelli davanti al viso. Non si poteva negare, era decisamente cresciuta. Quella ragazzina tutto pepe, con le codine ed il sorriso stampato in faccia, aveva lasciato il posto ad una donna meravigliosa. Era diventata molto più alta, ed il suo fisico, al contrario di quello che ci si aspettava, si era formato, abbandonando per sempre le precedenti adolescenziali forme. Gli occhi grandi, le labbra carnose ed la figura slanciata, le conferivano un'aria decisamente attraente, forse anche troppo. Lei non se ne accorgeva, ma ogni suo gesto, ogni sua risata, ogni suo sorriso, illuminava il mondo intero.

 

Sana: Nao.. ti sei incantato?

Naozumi: Ah.. ciao Sana, finalmente sei arrivata! Stavo cominciando ad invecchiare, vedi mi è cresciuta pure la barba.

Sana: Ahahahahah, ma come siamo simpatici oggi.. Comunque, dovi mi porti??

Naozumi: Oh beh, è una sorpresa!!

 

Durante tutto il tragitto, Lei parlò a più non posso, senza sosta. Rideva, scherzava, ma sapevo perfettamente che qualche cosa non andava. Una volta arrivati, le posai una mano su gli occhi , per impedirle di vedere con precisione dove ci trovavamo. Lei iniziò, come suo solito, a correre a destra e sinistra come una bambina, fremeva dalla voglia di scoprire dov'eravamo.

 

Naozumi: Tadan!!

Sana: Ma.. Siamo al luna park! Oh Nao, era tantissimo tempo che non ci andavo..

Naozumi: Beh dai allora forza, andiamo a fare un giro..

Sana: Siiiiii..

 

Il pomeriggio trascorse molto serenamente ed oramai il sole stava tramontando. Dopo aver preso un gelato, andammo a sederci su di una panchina, a goderci il panorama.

 

Sana: Nao, grazie di tutto. Mi sono divertita un modo oggi.

Naozumi: Ne sono felice. Ora però dimmi cos'è che ti turba.

Sana: Non ti si può nascondere niente a te.. eh?! Comunque, niente domani sera ci sarà la festa di compleanno di Gomi e vorrei che tu venissi con me.. Sai Lui sarà li, ed ecco io..

Naozumi: Ho capito, tranquilla verrò con te.. Sai Sana, te l'ho detto tante e tante volte, su di me tu potrai sempre contare. Io sono qui, non vado da nessuna parte..

Sana: è con queste frasi che fai innamorare tutte quelle ragazze, vero?! ”io sono qui...” ahahahahah

Naozumi: Ahahahah si certo. Tutte innamorate di me.. Tranne l'unica ragazza che amo davvero!

Sana: ….. Nao.

Naozumi: Ehi ehi, non diventare così seria, mi spaventi a morte.. Stavo scherzando tranquilla!!

Sana: Tu sai che per me sei un caro amico e che ti voglio un bene indescrivibile, vero?

Naozumi: Lo so, tranquilla non devi sentirti in imbarazzo. Tu per me rimarrai sempre troppo importante.. Sei la mia migliore amica, no?!

Sana: Certamente!

Naozumi: Ora sarà meglio andare..

 

Ero stato molto bene in sua compagnia, con il suo sorriso e con i suoi modi di fare, riusciva sempre a mettermi di buon umore. Però sapevo che nel suo cuore, provava un dolore a dir poco smisurato. Hayama l'aveva ferita, per l'ennesima volta. Non potevo più stare con le mani in mano, era ora che si chiarissero un po' di cose. Prima della festa sarei passato da Lui.

 

-Fine Pov-

 

Ero disteso sul letto, con gli occhi chiusi e quella dannatissima scatolina tra le mani. Pensavo e ripensavo a quello che era successo. La mia mente si sforzava di ricordare quanti più dettagli possibile, ma quel ricordo, non ne voleva sapere di venir fuori. Era sconcertante, ma non ricordavo nulla di quella notte, non riuscivo a capacitarmene, perdere la persona più importante della propria vita, per un errore di cui non si ricorda assolutamente nulla, impressionante. Ero stato un verme, l'avevo tradita e adesso Lei non voleva più saperne di me, come biasimarla. Improvvisamente, qualcuno suonò il campanello, facendomi sobbalzare. Svogliatamente, mi avviai verso la porta d'ingresso e quello che vidi, non mi piacque affatto.

 

Akito: Che diavolo vuoi Kamura!

Naozumi: Hayama, noto con piacere che no sei cambiato per niente.. Sono venuto qui per parlarti.

Akito: Non mi interessa parlare con te..

Naozumi: Sana mi ha raccontato tutto..

Akito: Non ne avevo dubbi..

Naozumi: Fai poco lo spiritoso Hayama, non ti s'addice. avevi giurato che non l'avresti mai fatta soffrire, ed invece.. L'anno scorso l'hai lasciata senza motivazione, anzi no, l'hai lasciata perché credevi che ti avesse tradito, così hai deciso di tradirla a tua volta, poco dopo averla lasciata?? Ma che comportamento è?! Tu che la tradisci, non ci credevo mentre Sana mi raccontava in lacrime come l'ha scoperto.. Mi fai schifo Hayama! Non credi di averla fatta soffrire fin troppo..

Akito: Senti Kamura, vedi di farti gli affari tuoi, non sono cose che ti riguardano..Sta lontano da Lei..

Naozumi: Oh.. è come se mi riguarda, Lei è importante per me.. Cos'è Hayama, hai paura che Sana possa legarsi un po' troppo a me??

Akito: Il tuo scopo è quello, no?!

Naozumi: Non stavolta.. Stai tranquillo, non sono venuto qui per dirti che te la porterò via, ma anzi, sono venuto qui perché vorrei aiutarti..

Akito: Cosa???

Naozumi: Voglio aiutarti con Sana.. D'altronde l'ho già fatto in passato, ricordi??

Akito: Non sei più innamorato di Lei?

Naozumi: L'amerò per sempre, ma ho rinunciato a lei molti anni fa. Sono andato avanti e poi voglio che Lei sia felice, la sua felicità dipende da te, è sempre dipesa da te.. È inutile continuare a fingere, tu la ami, è evidente, sembri un cane bastonato senza di Lei e fidati, Lei ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma l'hai ferita e adesso è troppo diffidente. Devi trovare il modo di.. rimediare.

Akito: Non c'è modo di rimediare a quello che ho fatto..

Naozumi: Invece si, falla innamorare di te! Per la seconda volta..

Akito: Non so nemmeno come abbia fatto ad innamorarsi di me la prima volta!

Naozumi: Oh fidati, questo ce lo chiediamo un po' tutti.. Comunque pensa a quello che ti ho detto, ora devo andare. Ci si vede alla festa di Gomi!

Akito: Già, la festa!

Naozumi: Hayama! Tu non ricordi nulla di quella sera vero??

Akito: No.. niente!

Naozumi: Capito..

 

Per quanto mi pesasse ammetterlo, Kamura aveva ragione, dovevo lottare per Lei, dovevo lottare per il nostro amore.

 

-Pov Sana-

 

La serata stava per iniziare ed io ero in ritardo come al solito. Naozumi, paziente come al solito, attendeva seduto sul mio letto. Mi sentivo agitata, respiravo a fatica e sentivo il mio cuore esageratamente su di giri. Avevo paura, tremendamente paura.

 

Naozumi: Hai finito Sana??

Sana: Si si, eccomi!

Naozumi: Wow!!

Sana: Che c'è??

Naozumi: Sei stupenda..

Sana: Smettila, così mi fai arrossire..

 

Presa dall'imbarazzo, gli diedi una poco delicata, pacca sulla spalla. Lui mi guardò scioccato per un istante, esortandomi successivamente ad andare. Durante tutto il tragitto, non dissi nemmeno una parola, sentivo crescere dentro di me un profondo senso di ansia, che mi opprimeva.. Mi sentivo morire! Una volta arrivati, parcheggiammo non molto lontano dal locale che aveva scelto Hisae per la festa, ero tremendamente nervosa, ancora qualche passo ed il mio cuore si sarebbe arrestato di colpo. Naozumi, comprendendo il mio malessere, mi prese per mano, infondendomi un briciolo di sicurezza. Entrati nel locale, notai con sommo piacere, di non essere poi così in ritardo, mancavano ancora un po' di persone. Spaesata, raggiunsi i miei amici in fondo alla sala, senza mai lasciare la mano di Naozumi, salutai pacatamente le mie amiche, quando d'un tratto, scorsi due magnifici occhi ambrati puntati su di me. In quel preciso istante, il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, stavo per cedere, sentivo le gambe molli e le lacrime, lottavano per sgorgare da i miei occhi. Con fare disinvolto ed apparentemente indifferente, Akito si avvicinò a me, ed in quel momento Naozumi, invece di allontanarmi da Hayama , come avevo segretamente sperato, lasciò la mia mano e si avvio verso il bancone del bar. I mie occhi si incatenarono a quelli di Akito, potevo distinguere chiaramente, nelle sue iridi ambrate, una vena di tristezza e malinconia, quell'aria indifferente e spavalda, racchiudeva in realtà una tristezza infinita.

 

Akito: Sana..

Sana: Hayama..

Akito: Posso parlarti?

Sana: Non abbiamo niente da dirci..

Akito. Invece si. Sana io non posso continuare così, ti prego.. perdonami! Tu.. beh.. mi manchi, mi manchi terribilmente.

Sana: Hisae e Shin staranno arrivando, non credo sia il caso di parlare adesso..

 

Mi voltai di scatto, volevo scappare il più velocemente possibile da quegli occhi. Sentivo le lacrime scendermi sul viso ed un fortissimo dolore al petto s'impossessò di me, non potevo farmi vedere così da Lui. Raggiunsi di tutta fretta il bagno, quando d'un tratto, sentì qualcuno tenermi per il polso. Con gli occhi pieni di lacrime mi girai e vidi la causa del mio dolore.

 

Sana: Lasciami stare..

Akito: No..

Sana: Lasciami in pace, non voglio parlarti, non voglio sentire quello che hai da dire..

Akito: No..

Sana: Aki ti prego..

 

Mi accasciai inerme, sul freddo pavimento del bagno, Akito, mi guardava fisso, quasi con le lacrime agli occhi. Mi sentivo tremendamente vulnerabile, in quel momento avrei desiderato sparire.

 

-Fine Pov-

 

Era li, inginocchiata sul pavimento, il viso colmo di lacrime, gli occhi arrossati, la voce rotta dal pianto. Non potevo vederla così, il mio cuore era ormai in pezzi,avevo distrutto l'unica cosa bella della mia vita. Cercai di trattenere la lacrime, ma fu uno sforzo vano. Mi accascia di fianco a Lei e la strinsi a me con tutte le mie forze. Non potevo e non volevo lasciarla andare, sarebbero potuti passare anche mille anni, io l'avrei aspettata e avrei fatto di tutto pur di riaverla. Con mi grande stupore, Sana rispose all'abbraccio, forse non tutto era perduto, forse aveva ragione Kamura dovevo lottare.. ad ogni costo. Rimanemmo in quella posizione per un tempo indefinito, tenevo la testa poggiata nell'incavo del suo collo, inebriandomi con il suo profumo. Lei rimase immobile tra le mie braccia a piangere, l'avevo ferita e dovevo riuscire a trovare il modo di farmi perdonare, dovevo riuscire a farla stare bene. Improvvisamente, da fuori la porta, si sentirono delle grida di gioia e la musica iniziò a suonare.

 

Sana: Sarà meglio andare..

Akito: Ok..

 

La serata passò velocemente, Sana rimase tutta la serata a debita distanza, la vidi parlare più volte con Kamura, aveva un'aria così afflitta. Non riuscivo a respirare, sembrava come se mi stesse pugnalando il cuore, li dentro mi sentivo soffocare. Decisi di uscire fuori a fumarmi una sigaretta, per smorzare la tensione accumulata, quando, per mia grande sfortuna, i miei occhi incrociarono quelli dell'ultima persona al mondo che avrei voluto vedere.

 

Sachiko: Hayama.. Ti ha perdonato la tua bella attrice??

Akito: Vattene..

 

Istintivamente gettai la sigaretta, non riuscivo a tollerare la sua presenza, così rientrai nuovamente nel locale. Purtroppo Matsui mi seguì a ruota ed in quel momento in sala cadde un silenzio agghiacciante.

 

Sachiko: Ciao a tutti ragazzi, eravate in fase di festeggiamenti?

Fuka: Sachiko che ci fai tu qui?

Sachiko: Ciao cuginetta, ero nei paraggi ed ho visto il nostro caro Hayama fuori tutto soletto, così ho pensato di tenergli compagnia.

Aktio: Ti ho detto di lasciarmi in pace!

Sachiko: Ma come Akito, non ti andrebbe di rivivere quella magnifica serata. Visto che non ti ricordi nulla posso rinfrescarti la memoria. Non mi dire che ancora speri di essere perdonato!! Sei un povero illuso..

Naozumi: Ora basta!

Sana: Nao..

Sachiko: Oh Kami, tu sei Naozumi Kamura, finalmente ho il piacere di conoscerti.

Naozumi: Il piacere è solo tuo.. Ora stai esagerando! Vattene.

Sachiko: Attori.. Tutti altezzosi..Tu nemmeno mi conosci, come ti permetti di parlarmi così..

Naozumi: Non ti conosco, ma ho capito che persona sei, mi hanno raccontato quello che è successo..

Sachiko: E chi te lo ha raccontato, la tua cara amichetta?? Che per caso sei anche tu innamorato di lei?? Ma che carino, difendi il cuore della tua amata, nonostante sia palese che di te non gli e ne importa un bel niente.. Per causa sua sei diventato lo zimbello di tutti.. Sei un burattino nelle sue mani..

Naozumi: Ora smettila mi stai dando su i nervi..

Fuka: Sachiko, vattene via!!

Sachiko: Che c'è cuginetta, ho detto qualche cosa di sbagliato??

Fuka: Ma ti senti quando parli? Hai già combinato abbastanza casini, ti prego vattene..

Sachiko: Che casini avrei combinato? Guarda che non è mica colpa mia se Akito non è stato in grado di essere fedele alla sua fidanzata.. Rossa tu non dici niente??

Sana: Non ho niente da dirti!

Sachiko: Guardate,la la grande Sana Kurata, la stella del cinema internazionale.. Mi fai ridere, te ne stai li impalata come una stupida.. Sembri un cane bastonato!

Akito: Lasciala stare.. Tu non le devi nemmeno rivolgere la parola..

 

-Pov Fuka-

 

Sachiko aveva decisamente esagerato, Akito era a dir poco furioso. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare, successe tutto molto rapidamente, Sana si avvicinò a Sachiko e la trascinò per la maglietta fuori dal locale. Lei si dimenava come una pazza, in quel momento, ci trovavamo tra il nervosismo e l'ilarità.

 

Sachiko: Ehi, ma che diavolo credi di fare..

Sana: Hai ragione, Akito doveva essermi fedele, non tu, è stato Lui a sbagliare con me. Ciò non toglie che tu mi stia sul cazzo, fin dal primo giorno che ti ho conosciuta.. Che frase è “io ottengo sempre quello che voglio”, sei solo una stronza, che si diverte a infastidire il prossimo. Se non fossi una persona tanto educata a quest'ora fidati che ti avrei già spaccato la faccia! Vattene..

 

Rimanemmo tutti, a dir poco allibiti. Eravamo scioccati dalla reazione di Sana, reazione che finalmente era arrivata. Sachiko, che ribatteva sempre su qualunque cosa, non proferì parola. Con lo sguardo colmo di rabbia e frustrazione, girò i tacchi e se ne andò.

 

Sana: Credo che adesso possiamo riprendere da dove abbiamo interrotto..

Fuka: Ma tu chi sei?? Che ne hai fatto della mia amica Sana??

Sana: Ahahahah.. Molto divertente..

Fuka: Dai rientriamo..

 

La serata procedette abbastanza tranquillamente, nell'aria c'era ancora un po' di tensione, soprattutto tra Sana ed Akito. Non si rivolsero la parola nemmeno una volta, a stento si guardavano. Mi sentivo un po' in colpa per quello che era successo, più ci pensavo e più mi sembrava assurdo. Come fosse possibile che Akito, innamoratissimo di Sana, l'avesse tradita, per me questo rimaneva un dilemma.

 

-Fine Pov-

 

Se da un lato, la straordinaria reazione di Sana, mi aveva riempito di orgoglio, dimostrando che nessuno poteva metterle i piedi in testa, dall'altro mi sbatté con prepotenza, in faccia, la schiacciante realtà. Io l'avevo tradita e lei questo non lo avrebbe mai dimenticato. La serata era terminata, stavamo tornado tutti ai nostri mezzi di trasporto quando, un piccolo inconveniente, ritardò il ritorno a casa.

 

Naozumi: Che ci posso fare Sana..

Sana: Ammettilo, lo hai fatto di proposito..

Naozumi: Oh certo, ho rotto la mia macchina di proposito..

Sana: E ora che facciamo??

Naozumi: Tsu, puoi portare uno di noi due a casa??

Tsuyoshi: Certo, ma forse mi viene più semplice portare te, sei di strada..

Sana: Ed io che faccio? Vado a piedi?? Hisae e Shin sono già andati via..

Tsuyoshi: Beh, può sempre portarti Akito..

Sana: Non se ne parla.. Prendo un taxi..

Naozumi: Dai Sana non fare la bambina, dovresti aspettare un ora o più, non ne vale la pena..

Sana: lo sai che ti odio profondamente?

Naozumi: Ahahahah.. si si, certo. Buona notte!

Sana: Notte..

Tsuyoshi: Akito allora ci pensi tu a Sana?

Akito: Ok..

Tsuyoshi: Allora vado visto che già stanno dormendo tutti in macchina, buona notte..

Akito: Ciao!

Sana: Andiamo??

Akito: Si, tieni il casco..

Sana: Casco??

Akito: Si sono venuto in moto..

Sana: Ma ho il vestito.. Ah, va beh andiamo..

 

Ci avviammo verso la mia moto, Lei mi camminava a fianco, ma tra di noi c'era un abisso. Non proferì parola, non mi degnò nemmeno di uno sguardo, forse Kamura non aveva avuto una grande idea.

 

Akito: Ti devi tenere a me, se non vuoi cadere dalla moto..

Sana: Forse lo preferirei..

 

L'aria era carica di tensione, potevo sentire chiaramente, l'astio che provava nei miei confronti. Nel momento in cuoi partì, Lei si strinse a me, il mio cuore iniziò a battere all'impazzata, sembrava che stesse per uscirmi fuori dal petto. Era una sensazione bellissima, averla vicino a me come un tempo. In quell'istante sperai, con tutto me stesso, che quel tragitto in moto durasse per sempre. Ma purtroppo dopo pochi minuti arrivammo a casa sua. La vidi scendere di fretta dalla moto, levarsi il casco e con aria assente avviarvi verso il cancello.

 

Akito: Sana..

Sana: Che vuoi?

Akito: Buona notte..

Sana: Notte..

 

La sua indifferenza, mi uccideva, ma potrei giurare di aver sentito il suo cuore battere all'unisono con il mio. Da quel momento in poi, il mio scopo, sarebbe stato quello di riaverla con me.. Per sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice: Ehilà ragazzi, ed anche il tredicesimo capito e giunto al termine. Premessa: il flashback, è volutamente generico e breve, mi piacerebbe sapere cosa vi viene in mente leggendolo, diciamo che ho voluto lasciare un po' di suspance, anche se a parer mio è abbastanza palese *.* Qui vediamo un Akito, triste ma determinato a lottare per il suo amore, una Sana più confusa e arrabbiata del solito, un Naozumi complice “stranamente” di Akito, una Fuka perplessa ed uno Tsuyoshi sempre pronto a riunire i nostri giovani innamorati. Che da oggi in poi chiameremo “sfortunati amanti del distretto kodocha” Ahahahahah, non fate caso all'ironia.. Comunque vi avverto che dal prossimo capitolo avremo un lieve riavvicinamento, e che riavvicinamento, non vi anticipo nulla ovviamente, ma da qui, alla fine della fic ne succederanno di tutti i colori.. Ormai mancano otto capitoli più o meno.. Bene come al solito spero di non aver reso i personaggi troppo OOC, mi scuso per il linguaggio di Sana, ma non potevo fare altrimenti.. Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate, come sempre, sia nel bene che nel male.. Se non fosse chiaro, Pov a parte, narra Akito.

P.S. Auguri a tutte le mamme di EFP..

Al prossimo Capitolo..

G.

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Capitolo 14
*** Tifone ***


Capito 14 “ Tifone

Ogni scelta, anche la più insignificante, viene presa basandosi sull’istinto o sulla ragione, la mente, calcolatrice e riflessiva, oppure, il cuore, avventato e spontaneo. Quando ci s’innamora, il cuore prende il sopravvento, offuscando la mente, impedendole di controllare le nostre azioni, in tal caso, non c'è spazio per la razionalità. Ogni cosa diventa superflua, ogni ragionamento, diventa vano. Il guaio è proprio questo, quando prendi coscienza dell'amore, non hai scampo. Mi sono sempre chiesta, se in quel periodo avessi agito in maniera adeguata, se tutto quel dolore e quella sofferenza, li avessi in un qualche modo potuti evitare. Ripensandoci oggi, la risposta è si, ma potendo tornare indietro, non cambierei nulla.”

Passarono due settimane dall'ultima volta che vidi Akito, dopo quello che successe quella sera, non ci sentimmo, non ci incontrammo. A dirla tutta, lo vedevo tutti i giorni, sotto casa mia, ma non era come vedersi realmente. Quell'immagine sfocata, di Lui, fermo davanti al portone, con una sigaretta in mano ed il cuore nell'altra, ogni giorno, mi rendeva sempre più triste. Quell'abbraccio, dato tra le lacrime, mi aprì gli occhi, io lo amavo e questo non sarebbe mai cambiato, però, il mio cuore era dilaniato. Lui lo aveva ferito così tanto, che risanare quello squarcio, sembrava impossibile. Vedere i suoi occhi, sentire le sue parole, percepire il suo dolore, era tremendo. Sentivo come un peso nel cuore, che non accennava ad andarsene. In quel periodo, non vidi molto nemmeno i miei amici, erano tutti impegnati con i corsi universitari, Naozumi dopo un lungo mese di vacanza, aveva ripreso a lavorare, ogni tanto uscivamo insieme, ma tra il lavoro e i paparazzi era diventato veramente complicato. Perfino mia madre, sempre in ritardo con le consegne, era riuscita a terminare il libro ed a consegnarlo al signor Takezo Onda. Rimanevo solo io, bloccata dal mio dolore, incapace di muovermi, incapace di andare avanti. L'assenza di Akito, nella mia vita, era qualcosa di devastante, per quando odiassi ammetterlo, mi mancava. Mi mancava terribilmente. D'un tratto, sentì bussare alla porta della mia camera.

Sana: Avanti..

Misako Kurata: Sana, figliola.. perché non esci un po'? Ultimamente stai sempre chiusa in casa..

Sana: Mama, non mi va!

Misako Kurata: Ma tesoro, ti farebbe bene prendere un po' d'aria. Perché non chiami Fuka..

Sana: è impegnata con l'università, quindi non ha molto tempo in questi giorni..

Misako Kurata: è per Hayama che stai così vero?

Sana: No no, ma che dici..

Misako Kurata: Figlia mia, io ti conosco bene. So perfettamente che Hayama ti ha ferito, ma è palese che sia pentito, altrimenti non verrebbe qui tutti i giorni.

Sana: Mama io non so che fare, mi manca troppo, ma non so se sono capace di perdonarlo..

Misako Kurata: Tesoro mio, non posso dirti come comportarti. Un tradimento è difficile, se non impossibile da perdonare, ognuno reagisce in maniera diversa. Posso solo dirti di seguire il tuo cuore. Lui sa cosa fare!

 

Dopo aver detto quelle parole, mi lasciò un lieve bacio sulla fronte, mi sorrise amorevolmente e s'incamminò verso la porta.

 

Misako Kurata: Ah tesoro dimenticavo, ti ricordi quel convegno, per promuovere il mio nuovo libro?

Sana: Si certo..

Misako Kurata: Ecco beh, lo hanno anticipato a domani pomeriggio, quindi tra dieci minuti parto, mi accompagna Rei.

Sana: Ma come tra dieci minuti parti??

Misako Kurata: Si tesoro, stasera è previsto un tifone ed onestamente non me la sento di viaggiare con il brutto tempo, è pericoloso, per cui parto adesso, in modo tale da essere fuori città in tempo.

Sana: Ok Mama..

Rei: Mi raccomando Sana, starai sola per tre giorni, Non fare venire nessun ragazzo a casa, soprattutto Hayama, intesi?

Misako Kurata: Rei ha vent'anni, Sana non lo ascoltare, fai venire pure chi vuoi. Potresti organizzare una serata con i tuoi amici e Naozumi oppure solo con Hayama.. ahahahahah!

Rei: Maestra ma che dice?!

Sana: Mama, dubito fortemente Hayama, ma organizzare qualche cosa con i miei amici magari si, potrebbe servirmi per tirarmi su! Bene ho deciso, domani sera si farà FESTA!

Misako Kurata: Ahahah Brava la mia bambina, adesso ti riconosco.. Ci vediamo tra qualche giorno..

Sana: Ciao Mama, mi mancherai tantissimo e grazie per le tue parole. Ciao Rei.. Fate buon viaggio.

Rei: Mi raccomando, niente Hayama!

 

Una volta rimasta sola in casa, decisi di mandare una mail a tutti i miei amici.

[Ragazzi, visto e considerato, che è un po' di tempo che non ci vediamo, ed ammettiamolo, la colpa è principalmente mia, per farmi perdonare ho deciso di organizzare una serata da me, domani sera ora 20:30, vi aspetto e vi assicuro che ci divertiremo. Sana]

 

Sana: Perfetto, lo invio ad Aya, a Fuka, a Tsu, Nao, Hisae, a Shin e Mami... mmm Akito?! Lo invio ad Akito, oppure no? Oh Kami non so che fare!!! Akito si.. Akito no.. Cavolo, parlo anche da sola adesso.. Dannato Hayama!!

 

Alla fine optai per il si, era vero che non ci parlavamo più, era vero che ci eravamo lasciati in circostanze orribili, era pur vero che vederlo creava in me un misto di sensazioni, tra la delusione, la tristezza, l'odio e... l'amore, ma non potevo escluderlo dal gruppo, era semplice, non ci saremmo considerati tutta la serata. Le risposte non tardarono ad arrivare, erano tutti più che entusiasti di fare finalmente qualcosa insieme, Fuka e Mami mi informarono che avrebbero fatto venire anche i loro fidanzati ed io acconsentì più che volentieri, l'unico che non si degnò nemmeno di mandare una mail fu Hayama. La cosa mi adirò molto, non ne capì bene il motivo, ma il fatto che non mi rispondesse, mi dava letteralmente su i nervi. Senza nemmeno rendermene conto, iniziai a piangere. L'effetto che Hayama aveva su di me era sconvolgente. Non volevo vederlo, ne sentirlo, ma il fatto che lui non rispondesse, mi rattristava molto. Mi distesi sul letto con il cellulare tra le mani ed affondai il viso nel cuscino. Continuavo a guardare il display, nell'attesa che arrivasse una qualche risposta, che però sembrava non voler arrivare più. Ormai si erano fatte le sette e mezza di sera ed il tempo cominciava ad annuvolarsi, il tifone era in arrivo. Con la mente confusa, il cuore ferito ed il viso pieno di lacrime, mi addormentai.

 

-Pov Akito-

 

Finalmente, dopo mezzora abbondante di traffico, arrivai a casa, era stata una giornata alquanto estenuante, tra l'università che era appena ricominciata dopo la pausa estiva, ed il mio lavoro in palestra, allenare qui mocciosi si stava rivelando un'impresa epica, ero decisamente sfiancato. Senza dare troppa importanza alle parole di mia sorella, andai a farmi una doccia, per rilassarmi un po'. Il tiepido getto d'acqua che mi cadeva sul corpo, sembrava lavare via tutti i miei problemi, tutte le mie preoccupazioni, tutte tranne una. Sana Kurata, era perennemente nei miei pensieri. Dopo il compleanno di Shin, non si era fatta vedere, ne da me, ne da gli altri. Passavo tutte le mie giornate, in attesa che l'orologio segnasse le 20:30, per raggiungere casa sua, e stare li ad aspettare poi cosa?! Un miracolo forse. Kamura mi aveva consigliato di riconquistarla per far si che mi perdonasse, ma non era poi così semplice. Io non ero come lui, non ero tipo da rose, cioccolatini e lettere d'amore, ne tanto meno ero particolarmente bravo a parole, io ero il tipo da “fatti”, ma i fatti non erano poi così a mio favore in quel momento. Volevo riaverla con me, volevo che Lei mi perdonasse, ci dovevo riuscire in un qualche modo, solo che ancora, non sapevo come fare. Lei non era mai stata il tipo di ragazza che pretendeva molto, non le importava che io fossi così “apatico” a detta di tutti, Lei mi amava per quello che ero, vedeva quello che c'era sotto la corazza, poteva leggere il mio cuore e capire i miei occhi. Lei era eccezionale ed io l'avevo tradita, non solo fisicamente, ma anche moralmente, il che forse risulta essere ancora più grave. Lei si fidava di me, ed io per non fidarmi di lei quella notte, ho fatto l'errore più grande della mia vita, un errore che avrei rimpianto per il resto della mia vita. Finita la doccia, misi un paio di jeans e mi sdraiai sul letto. La mia mente era invasa da mille pensieri, mille dubbi, mille domande, ed il tutto pareva non aver soluzione. Improvvisamente, la porta della mia stanza si spalancò, facendomi sobbalzare.

 

Natsumi: Akito, sei diventato sordo per caso??

Akito: No ci sento benissimo, che vuoi??

Natsumi: È due ore che ti chiamo dalla cucina..

Akito: Ma perché sbraiti come una gallina, che c'è di così importante??

Natsumi: Sana..

Akito: Sa-sana..

Natsumi: Vedo che il discorso ti interessa! Ti ha mandato una mail mentre eri in palestra..

Akito: Cosa?? Perché non me lo hai detto subito..

Natsumi: Ci ho provato, ma tu non mi hai dato retta..

 

Presi di corsa il cellulare dalle mani di mia sorella e la spinsi fuori dalla mia camera con poca grazia. Non potevo crederci, mi aveva mandato una mail.

[Ragazzi, visto e considerato, che è un po' di tempo che non ci vediamo, ed ammettiamolo, la colpa è principalmente mia, per farmi perdonare ho deciso di organizzare una serata da me, domani sera ora 20:30, vi aspetto e vi assicuro che ci divertiremo. Sana. Ricevuto alle 19:10]

Certo non era un messaggio riferito unicamente a me, ma lo aveva mandato pure a me, il che era già qualcosa. Guardai il dispaly della sveglia sul mio comodino e vidi che erano già le otto e dieci, dovevo sbrigarmi, dovevo andare sotto casa sua. Presi al volo una maglietta nera ed il giubbotto di pelle, mi avvicinai al comodino per prendere le chiavi della moto e mi soffermai un attimo sulla foto posata vicino al letto. Eravamo noi due, qualche anno fa, lei sorrideva era felice, noi eravamo felici. Dovevo riuscire a renderla di nuovo felice come un tempo. Scesi velocemente le scale e senza dare troppe spiegazioni mi avviai verso la porta d'ingresso.

 

Fuyuki Hayama: Akito, figliolo dove vai così di corsa??

Natsumi: Akito, ma dove vai tutte le sere alla stessa ora, guarda che tra poco è pronta la cena e per di più fuori stà per piovere, oggi è previsto l'arrivo del tifone..

Fuyuki Hayama: Forse è meglio che rimani a casa..

Akito. Non posso devo andare..

Natsumi: Ma Akito, potrebbe essere pericoloso, se torni con la moto con quel tifone..

Akito: In caso rimarrò fuori, non preoccupatevi, vado!

 

Ero agitato e contemporaneamente su di giri, quel messaggio mi aveva decisamente tirato su il morale. Chissà se lo aveva mandato perché voleva vedermi, oppure lo aveva mandato con la speranza che io rifiutassi. Il tragitto verso casa sua fu breve, come al solito. Quando arrivai davanti al cancello di villa Kurata, ad accogliermi fu il diluvio universale, ed il vento cominciava a levarsi sempre più forte. Presi in mano il cellulare, guardai il display e finalmente mi decisi a risponderle.

 

-Fine Pov-

 

Il trillo del cellulare, mi fece riemergere dallo stato catatonico in cui mi trovavo. Mi tirai su dal letto sbadigliando sonoramente, con una mano mi strofinai gli occhi ancora addormentati, mentre con l'altra cercai il cellulare tra le lenzuola. Quello che vidi, mi fece inaspettatamente sorridere.

[ Ci sarò..]

Akito mi aveva risposto, certo non aveva utilizzato molte parole e di certo non aveva scritto niente di particolarmente entusiasmante, ma quel' messaggio aveva riempito il mio cuore di una cosa che da tempo non provavo più.. felicità. Sapevo perfettamente che dietro quelle due parole, si celava tutto l'entusiasmo di Hayama. Presa da quella strana euforia, mi avviai verso la cucina, il mio stomaco reclamava cibo. Quando ad un tratto, un tuono assordante, rimbombò fuori dalla mia abitazione. Con fare curioso mi avvicinai alla finestra, il cielo era nero, le nuvole grigie erano cariche di pioggia e gli alberi si agitavano convulsamente per via del forte vento. In lontananza scorsi una figura ferma davanti al cancello di casa mia, mi avvicinai ulteriormente alla finestra, premendo la punta del naso contro il vetro per vedere meglio, non potevo crederci, era Lui. Mi girai di scatto verso la sveglia sul comodino e distrattamente notai che erano le venti e trenta..

 

Sana: Sempre puntuale Hayama..

 

Mossa da non so quale forza, mi precipitai a scendere le scale. Ero tremendamente agitata, il cuore mi batteva all'impazzata, apri violentemente la porta e senza badare troppo all'acquazzone che incombeva su di me mi avviai verso il cancello, con tutti il coraggio che avevo in corpo. Akito era bagnato fradicio e teneva la testa bassa, sembrava assorto nei suoi pensieri, era talmente bello da togliere il fiato.

 

Sana: Hayama..

Akito: Sana..

Sana: Che ci fai qui??

Akito: Ero nei paraggi..

Sana: Ed hai pensato bene di farti una passeggiata sotto casa mia in pieno diluvio?

Akito: Ehm.. io..

Sana: Forza entra, prima che ti prenda un malanno..

Akito: Ok..

 

Detto ciò, entrambi iniziammo a correre sotto la pioggia, per raggiungere casa mia il più velocemente possibile. Una volta entrati, ci soffermammo all'ingresso, eravamo entrambi bagnati dalla testa ai piedi, così gli feci segno di aspettarmi li, preferibilmente senza muoversi. Di corsa, facendo attenzione a non scivolare, andai in bagno e presi degli asciugamani. Una volta tornata all'ingresso, lo vidi fermo sulla porta, più bello che mai, con i capelli tutti bagnati che gli ricadevano davanti agli occhi ed uno sguardo magnetico.

 

Sana: Tieni asciugati..

Akito: Oh grazie..

Sana: Ora vado a prenderti dei vestiti, sicuramente nel mio armadio c'è qualche cosa di tuo, così puoi farti una doccia e..

Akito: Ok.. Senti Sana io..

Sana: Ti prendo queste cose e vado a farmi una doccia pure io..

 

Non lo lascia finire di parlare, non me la sentivo di iniziare a discutere in quel momento, così corsi in camera mia a prendere le sue cose, mi stupì particolarmente nel notare, che nel mio guardaroba c'erano effettivamente molti vestiti di Hayama, il che mi fece sorridere per l'ennesima volta. Urlando da una stanza all'altra, avverti Hayama che avrei lasciato i suoi vestiti nel bagno del piano di sotto, così finalmente fui libera di farmi una doccia. Il getto d'acqua, cadeva freneticamente sul mio corpo, in quel momento provai una sensazione d'infinito benessere. Il pensiero di Hayama che si faceva la doccia al piano di sotto, mi fece avvampare all'istante. Continuavo a chiedermi cosa gli stesse passando per la testa, da una parte, volevo sapere tutto su quella dannata sera e su i suoi pensieri, ma dall'altra, preferivo continuare a sapere il meno possibile, forse troppe informazioni mi avrebbero solo fatto soffrire di più. Finita la doccia, mi avvicinai allo specchio del bagno, notando con sguardo melanconico, il nome del mio più grande amore tatuato a vita sulla mia pelle. Cercai di darmi un contegno così presi un grande asciugamano che mi copriva da sopra il seno a nemmeno metà coscia e coprì quella scritta tanto bella quanto devastante. Mi asciugai velocemente i capelli, lasciandoli poi sciolti lungo la schiena, ancora con l'asciugamano in dosso, mi avviai verso la mia stanza, nella quale trovai inaspettatamente Hayama seduto sul mio letto.

 

Sana: Hayama, che ci fai in camera mia??

Akito: La maglietta che mi avevi preso mi stava un po' stretta, così ero venuto a vedere se c'era qualche cosa di più grande..

Sana: Ok non m'interessa, esci subito di qui, che devo vestirmi..

 

In quel momento gli occhi di Hayama si puntarono su di me, più precisamente si accorse che ero mezza nuda, rimanendo quasi imbambolato. Improvvisamente, la mia mente fu colta da una specie di scossa, per un istante mi sentì quasi lusingata per le sue attenzioni, ma non appena tornai in me la situazione cambiò radicalmente.

 

Sana: Esci.. Subito!

Akito: Ok Ok, non ti arrabbiare..

 

Lo spinsi fuori dalla stanza, richiudendo velocemente la porta. Quel ragazzo mi faceva sempre uno strano effetto, anche in quel momento, nonostante tutto quello che aveva fatto, io continuavo pateticamente, ad essere innamorata ed attratta da lui. Le mie guance andavano a fuoco, il battito del mio cuore era sempre più forte, quella sarebbe stata una notte veramente complicata.

 

-Pov Akito-

 

Ero stato un completo idiota, ero rimasto folgorato dalla sua bellezza, ogni volta che ero in sua compagnia, il mio cuore batteva all'impazzata, sembravo un ragazzino alla sua prima cotta. Effettivamente, ero proprio quello. Lei era stata per tutta la mia vita, l'unica donna con cui io mi sentivo sereno, l'unica donna con cui avrei voluto passare tutta la mia vita, l'unica donna che avrei voluto stringere tra le mie braccia per sempre. Visto che ero stato buttato fuori dalla stanza decisi di scendere in cucina, per preparare la cena, li in quella casa con lei, mi sentivo a “casa”. Dopo qualche minuto vidi Sana scendere le scale, nonostante avesse il pigiama e non fosse minimamente truccata, risultava essere comunque bellissima.

 

Akito: Ho pensato di cucinare vista l'ora che si è fatta.

Sana: Va bene, io allora inizio ad apparecchiare..

 

La vidi avviarsi verso la cucina quando ad un' tratto la sua attenzione fu catturata dalla finestra. Aveva gli occhi puntati sul cielo, ed in viso un aria decisamente abbattuta.

 

Sana: Piove ancora molto forte..

Akito: Se preferisci torno a casa..

Sana: No, è pericoloso la fuori ora come ora, è meglio che dormi qui sta notte.

Akito: Sicura?

Sana: Si.. Ma non farti strane idee Hayama, sono ancora decisamente furiosa con te.

Akito: Lo so..

 

La mia espressione in quel momento cambiò radicalmente e lei se ne accorse immediatamente. Le sue parole, anche se dette scherzosamente, nascondevano un significato ben più profondo. Lei non mi aveva perdonato e di certo non lo avrebbe fatto così su due piedi.

 

Sana: Dai ora ceniamo, non fare caso alle frecciatine velenose che ti lancerò tutta la serata, è più forte di me, è il mio modo di sfogare la rabbia.

Akito: Bel modo di sfogare la rabbia..

Sana: Beh, a ciascuno il suo.

 

Passammo tutta la durata della cena senza rivolgerci nemmeno la parola. Io che ero sempre stato un tipo silenzioso, cominciavo a provare un immenso fastidio, volevo parlare con lei, volevo che si aprisse con me, che mi dicesse quello che provava. Finita la cena ci avviammo in salone per vedere un po' di televisione. Era decisamente una situazione surreale. Io e lei nella stessa casa, insieme ma allo stesso tempo lontani anni luce. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, quando io l'amavo e lei non se ne rendeva conto, solo che adesso io l'amavo e lei mi odiava. Ironia della sorte, in quel momento in televisione, stava per cominciare un film che risaliva proprio al periodo in cui ancora tra noi le cose erano solo un po' complicate, la villa dell'acqua. Sana non appena si rese conto di che film fosse, spense il televisore, lanciando il telecomando sulla poltrona.

 

Akito: Perchè hai spento?

Sana: Ti interessava vedere un film di otto anni fa in cui c'è pure Naozumi?

Akito: Non proprio.. però ci sei tu!

Sana: Io sono qui, non c'è bisogno del film..

Akito: Perchè mi hai fatto entrare in casa oggi, perchè non mi hai ignorato come le altre volte?

Sana: Perchè oggi pioveva a dirotto ed ero preoccupata, non si sta in giro con quel tempaccio..

Akito: Perchè hai mandato la mail pure a me?

Sana: Beh..

Akito: Nessuno ti avrebbe biasimata se non mi avessi detto nulla..

Sana: Beh perchè, infondo non mi dispiace averti tra i piedi Hayama..

 

In quel momento ebbi una stranissima sensazione, sicuramente il mondo stava girando al contrario, ma sembrava quasi che i nostri caratteri si fossero invertiti. Il che era davvero inquietante.

 

Sana: Ehi aspetta, questa sembra una risposta alla Hayama. Oh Kami, sto diventando musona come te.. E tu che parli così tanto?? Il mondo sta sicuramente girando in senso contrario..

Akito: Ahahahah..

Sana: Questa è sicuramente opera del Grande Demone Celeste.. Che hai da ridere adesso??

Akito: Stavo pensando la stessa cosa..

 

Non saprei bene come spiegare quello che successe dopo, ma quel momento di pace tra di noi in cui tutto sembrava essere tornato alla normalità, scomparve.. quella, era solo la quiete prima della tempesta.

 

Sana: Ora è meglio che io vada a letto, sono stanca..

Akito: Rimani qui..

Sana: Non posso..

Akito: Per favore..

 

Lei si alzò velocemente dal divano, ed io istintivamente la bloccai per il polso. Per un istante, mi fissò intensamente, quasi come se potesse leggermi dentro l'animo. Non volevo lasciarla andare, avevo bisogno di sentirla tra le mie braccia, avevo necessità di sfiorare le sue labbra con le mie. L'attirai a me con fare deciso, il mio cuore batteva all'impazzata, dovevo assolutamente annullare quella minuscola, ma altrettanto immensa, distanza che c'era tra noi. Impaziente di sentirla ancora mia, mi avvicinai al suo viso, ma la sua reazione, mi lasciò interdetto. Un sonoro schiaffo mi accolse, facendomi pulsare la guancia dolorante. Quello che ne conseguì dopo, fu peggio del tifone abbattutosi su Tokyo.

 

Sana: Ma che ti è saltato in testa? Credi di poter venire qui ed aggiustare tutto con un semplice bacio, come se fossimo ancora due bambini?? Tu mi hai tradita.. Io ti avevo affidato il mio cuore e tu lo hai distrutto. Durante tutto l'anno passato separati, non ti sei fatto sentire e per di più quando sono tornata non hai avuto nemmeno il coraggio di confessarmi tutto. Sei uno stronzo. Ma cosa pretendi da me?? Che io ti perdoni sulla basa di cosa??

Akito: Sana ascoltami..

Sana: NO! Mi sono stancata di ascoltare, mi sono stancata di tutto.. Io ti amo, ti amo con tutta me stessa.. Ma questa situazione è insostenibile.. Oggi ti ho fatto entrare, non perché eri sotto la pioggia, ma perché mi mancavi, mi manchi terribilmente. Il mio cuore ed il mio cervello sono in pieno conflitto per causa tua. Da un lato vorrei perdonarti, ma dall'altro ti odio con tutte le mie forze per quello che mi hai fatto, per quello che hai fatto a Noi. Adesso vado a letto se non ti dispiace.. Ho bisogno di stare da sola.

 

I suoi occhi erano pieni di lacrime, in quel momento, mi sentì mancare la terra sotto i piedi. La tensione era palpabile, come se un uragano si fosse scatenato all'interno della stanza. Lei si allontanò velocemente da me, dirigendosi a passo svelto in camera sua. Effettivamente, ripensandoci, una reazione del genere era più che comprensibile. Con il morale a terra e le idee più confuse di prima mi stesi sul divano, forse avrei dovuto riconsiderare l'idea delle rose.

 

-Fine Pov-

 

Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto, senza trovare pace. Nella mia mente, l'immagine di Akito si era impressa in maniera indelebile. Con quel discorso, avevo riversato tutta la mia rabbia e la mia tristezza su di lui, mi sentivo confusa, la mia mente, in modo razionale, mi continuava dire che quello che aveva fatto era imperdonabile, ma il mio cuore, se pur dilaniato, era di tutt'altro parere. La verità era che io lo amavo così tanto, che non riuscivo a vivere senza di lui. I suoi occhi erano sinceri, lui era decisamente pentito, ed anche se non era mai stato tipo da smancerie, tutte le parole, tutte le lacrime, tutti quegli sguardi, valevano molto di più di mille lettere d'amore. Mama aveva ragione, il fatto che lui tutti giorni, fosse venuto sotto casa mia, imperterrito, doveva pur significare qualche cosa. Erano ormai le due del mattino e del sonno, non vi era alcuna traccia. Improvvisamente la mia attenzione fu catturata, dal rumore di passi proveniente da dietro la porta. Istintivamente chiusi gli occhi, fingendomi addormenta, ed in quel momento Akito entrò in camera mia, avvicinandosi lentamente al mio letto. Sentivo il suo respiro sul mio volto, avrei giurato, di sentire perfino il battito del suo cuore, accelerare ogni secondo sempre di più.

 

Akito: Amore mio, sai che non sono bravo con le parole, ecco spiegato il motivo per cui ti parlo mentre dormi, ma vorrei provare a farti capire quanto ti amo. Hai ragione tu, sono stato uno stronzo, ti ho ferita e adesso, te lo giuro, non so come fare per rimediare. É vero, non siamo più due bambini, che con un bacio rubato, risolvono i loro problemi. Onestamente, preferirei tornare ad essere piccolo, per poter rimediare a tutto con un semplice bacio., ma da adulti, le cose sono sempre più complicate. Io ho sbagliato, lo so perfettamente, non passa giorno in cui io non mi penta amaramente per quello che ho fatto. Se quella sera, invece di agire mosso dalla rabbia, fossi stato abbastanza maturo da chiederti spiegazioni, a quest'ora non ci troveremmo in questa assurda situazione. Voglio chiederti scusa, dal profondo del mio cuore, so che non è molto, ma ho bisogno di dirtelo. Avevo in mente per noi, un futuro ben diverso, ma purtroppo la realtà ora è questa. Forse mi crederai un pazzo, ma spero con tutto il mio cuore, che tu un giorno, mi possa perdonare, dovessero passare anche dieci, venti, cinquant'anni.. Tu sei l'unica che io abbia mai amato e l'unica che io amerò per sempre. Buona notte amore mio..

 

Sentire Akito, pronunciare quelle parole, fu sconvolgente. Il mio cuore batteva all'impazzata, mi sentivo emozionata e triste allo stesso momento. Era come se mi fossi risvegliata da un incantesimo, quel discorso carico di sentimento e rammarico, pronunciato nel cuore della notte, riempì il mio animo di speranza. Cullata da quelle parole mi addormentai, con la certezza che dopo la tempesta, il sole torna a splendere nel cielo più forte di prima. Il mattino seguente, a destarmi dal mio sonno, fu un forte rumore al piano di sotto. Ancora intontita, mi affaccia alla finestra e vidi con mio sommo stupore che il sole era già alto nel cielo, così decisi di andare in cucina ad accertarmi che l'artefice di quel rumore fosse il mio ex fidanzato e non un ladro. Non appena, arrivai in cucina, vidi Hayama di spalle, intento a preparare del caffè e sul tavolo un vassoi pronto per essere riempito. Istintivamente sorrisi di cuore.

 

Sana: È per me?

Akito: Sei tu? Si ecco, volevo scusarmi con te per ieri sera..

Sana: Ahahahah.. Oh Hayama, non ti s'addice per niente questo lato gentile.

Akito: Sai che ti dico Kurata! Me ne vado..

Sana: Eccolo, questo ti s'addice perfettamente.. Quando ci sono dei problemi scappi..

Akito: Oh, veramente quella sei tu..

Sana: Io sono qui, in questo momento.. per cui parla..

Akito: Che devo dirti?

Sana: Non lo so, magari quello che mi hai detto ieri notte..

Akito: Cosa?

Sana: Ieri notte, ricordi??

Akito: Ma non dormivi??

Sana: No..

Akito: Beh.. non c'è molto d'aggiungere!

Sana: Allora se permetti, aggiungo qualche cosa io.. hai detto che aspetterai per sempre che io ti perdoni, che mi vuoi riconquistare. Ma come hai intenzione di fare..

Akito: Credi veramente, che sia una cosa di cui dobbiamo discutere tu ed io?? Sei assurda!

Sana: Io sarò pure assurda, ma tu stai eludendo la domanda.

Akito: Ti basti sapere che prima o poi ci riuscirò..

Sana: Non credi di essere troppo sicuro di te?

Akito: Forse..

Sana: Dove vai ora? Ehi, non ci si allontana durante una discussione..

Akito: Me ne torno a casa..

 

Lo vidi avviarsi verso la porta d'ingresso a passo svelto. Io che ero ancora in pigiama, con i riflessi decisamente addormentati, dovetti farmi una corsa per raggiungerlo prima che potesse sgattaiolare fuori da casa mia. Improvvisamente, si fermò di botto, facendomi sbattere contro di lui, il quale si girò fulmineo, fissandomi intensamente con i suoi stupendi occhi ambrati.

 

Akito: Ah Kurata, dimenticavo!

 

Successe tutto molto velocemente. In un istante le sue labbra erano poggiate sopra le mie, le sue mani mi stringevano a se amorevolmente. In quel momento mi sentì di nuovo sua. Dopo poco, più per riprendere fiato, che per altro, sciolse quel bacio, lasciandomi li sulla porta di casa mia inerme. L'ultima cosa che vidi, fu il suo sorriso sghembo, il mio cuore in quel momento, perse un battito.

 

 

 

Angolo Autrice: Ehilà giovani.. Visto, vi avevo detto che avrei pubblicato in tempo se non prima ed ecco fatto. Ora scherzi a parte, come vi sembra questo “lieve” riavvicinamento dei due “sfortunati amanti”??. Ma prima facciamo qualche piccolo chiarimento. La frase “ Questa è sicuramente opera del Grande Demone Celeste.. “ ovviamente si ispira a NANA, così come “dovessero passare anche dieci, venti, cinquant'anni..” Sana per tutta la durata del capitolo risulta essere DECISAMENTE confusa, si sentente in una situazione di stallo, non sa se e come perdonare Hayama. Poi la frase “forse avrei dovuto riconsiderare l'idea delle rose.” è volutamente ironica, Hayama non è un gran simpaticone di norma, ma è un abituè di sottili ironie e sarcasmi vari. Ovviamente il discorso fatto da Akito nel cuore della notte in camera di Sana è molto OOC, ma siccome lui parla più a se stesso, che a lei, in quanto apparentemente addormentate, spero siate clementi. Che dire, alla fine c'è riuscito Hayama a darle quel tanto agognato bacio Muahahahah.. Comunque spero vivamente che il litigio post cena risulti abbastanza verosimile *-* in caso contrario mi scuso u.u Comunque sia, come sempre, spero vi sia piaciuto il capitolo e spero con tutto il cuore che vuoi recensiate, sia nel bene che nel male.

P.S. I caratteri dei personaggi, nel post cena davanti alla televisione, sono volutamente invertiti.. O per lo meno voleva essere quello il risultato -.-

Al prossimo Capitolo..

G.

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Capitolo 15
*** L'incidente ***


Capitolo 15 “ L’incidente

A quel tempo, tutte le mie convinzioni, si erano sgretolate tra le mie mani ed il mio cuore era intrappolato in una fitta rete di bugie e dolore. Ero convinta che solo il tempo, avrebbero potuto risanare quelle ferite tanto profonde, o che forse, solo Lui, avrebbe potuto porre fine alla mia angoscia. Spesso si dice, che per capire la reale importanza di una persona, bisogna prima perderla. Quel giorno, credetti seriamente di averlo perso per sempre. Nella mia mente continuavo a ripetermi, che il tempo, era ormai scaduto. “

Erano passate ormai molte ore, da quando Hayama era andato via, ma la mia mente, continuava imperterrita a rievocare il ricordo di quel bacio. Non saprei spiegare bene il motivo, ma quel gesto così spontaneo ed inaspettato, mi turbò molto, quel bacio, mi lasciò a dir poco allibita. Certo, da Hayama c'era da aspettarselo, ma in tutta onestà, non credevo lo avrebbe fatto sul serio, non dopo tutto quello che era successo. Le sue intenzioni era ormai chiare, riconquistarmi era diventato il suo obiettivo, il punto però, era che le mie non lo erano poi così tanto. La mia mente era più confusa del solito. Per quanto odiassi ammetterlo, le parole pronunciate da Hayama quella notte, mi toccarono profondamente. Mi sentivo in conflitto con me stessa, come se dentro di me ci fossero due fazioni, una pro e l'altra contro Akito Hayama. Il dolore e la delusione, che il suo comportamento aveva innescato in me, erano smisurati. Scoprire che la persona amata ti tradisce non risulta essere esattamente una cosa da poco, anzi, ti devasta dentro, ti corrode l'anima, ti annienta completamente. Oramai il dolore e l'amore che provavo per Lui, nel mio cuore, erano in egual misura. Ma quel bacio così sincero e sprezzante, aveva scalfito la corazza da me creata così tanto duramente, perchè per quanto mi costasse ammetterlo, eliminare dalla mia mente e dal mio cuore il suo ricordo, era presso che impossibile. Lui rimaneva sempre e comunque il mio Akito e la cosa non mi garbava affatto. La verità era che stare senza di Lui, era più doloroso del tradimento stesso. Totalmente assorta ne i miei pensieri, non mi resi nemmeno conto che la giornata ormai stava volgendo al termine, lasciando posto alla notte. I ragazzi sarebbero dovuti arrivati in un paio d'ore, onestamente, ero decisamente su di giri per quella serata così tanto attesa, ma nel mio cuore, sentivo come un peso, non saprei come spiegarlo, ma dentro di me, sentivo come se qualcosa stesse per accadere di li a poco. Una sorta di sesto senso, il che era decisamente strano, visto e considerato che non ero mai stata una persona particolarmente superstiziosa, o si? Senza dar troppo peso alle mie strampalate congetture mentali, iniziai a sistemare il grande salone di casa mia. Doveva essere tutto perfetto, ma soprattutto, tutti gli oggetti particolarmente fragili e o d'intralcio nella stanza, dovevano assolutamente sparire, altrimenti Mama me l'avrebbe fatta pagare cara, se avessi rotto qualche cosa. Tra lo spostamento dei divani, l'organizzazione delle cose da bere, ed il prepararmi alla festa, le ore a mia disposizione si esaurirono in un batter d'occhio. In men che non si dica, i miei amici arrivarono ed insieme a loro, come sempre, c'erano amici di amici ed ovviamente... altri amici. In tutta franchezza, conoscevo la metà delle persone presenti alla festa, il che un po' mi infastidiva,ma tutti,per lo meno, sembravano conoscere me. La serata trascorse allegramente, tutti sembravano divertirsi molto. Erano all'incirca le dieci di sera ed io mi trovavo in compagnia di Aya, Fuka e Hisae di fronte alla grande vetrata che dava in giardino. Eravamo a dir poco scioccate dal comportamento dei ragazzi, che forse si erano fatti prendere un po' la mano e magari avevano bevuto qualche bicchierino di troppo. Tsu era in giardino, disteso per terra che canticchiava, in maniera a dir poco stonata, la canzone messa dal dj in quel momento cercando di attirare l'attenzione di Aya. Il dj ovviamente improvvisato, era Shin, il quale completamente ubriaco continuava a dedicare canzoni d'amore ad Hisae, provocando delle furenti reazioni da parte dalla stessa, ma tutto sommato se la cavava. Takahiro, nonostante fosse nuovo nel gruppo, si era lasciato trascinare da gli altri due, riducendosi peggio di tutti, si trovava al centro della stanza che ballava, cercando inutilmente di trascinare, un imbarazzatissima Fuka con se, la quale si trovava tra il divertito e lo sconsolato. In fondo alla stanza, sui divani, giacevano le coppiette, tra cui c'erano pure Mami ed il suo nuovo fidanzato. D'un tratto, sentì una mano accarezzare i mie capelli delicatamente, con uno scatto fulmineo mi girai notando con piacere che pure Naozumi era riuscito a raggiungerci in tempo. Ormai c'erano tutti, tutti tranne Hayama. Mi sentivo spropositatamente infastidita dalla mancanza di Hayama, credevo che dopo quel bacio sarebbe stato uno dei primi ad arrivare, ma invece di lui non c'era traccia. Nel mio cuore la tristezza oramai era di casa.

Sana: Nao, se arrivato finalmente! Pensavo non ti lasciassero più uscire dagli studi televisivi..

Naozumi: Già, lo credevo pure io. Ho notato che c'è molta gente qui stasera..

Sana: Già, non me ne parlare, siamo più del previsto, doveva essere una cosa tra di noi, ma si è sparsa un po' la voce come vedi..

Naozumi: Infatti, ma dove sono gli altri?

Sana: Guardati in torno..

Naozumi: Ahahahahah ma che ci fa Tsu sdraiato in giardino??

Sana: Si è ubriacato credo, con una sola birra per di più..

Naozumi: Capisco.. Ma aspetta, non vedo Hayama. Non lo hai invitato?

Sana: Ah non guardarmi così, io l'ho invitato. Ma a quanto pare a lui non importa poi così tanto..

Naozumi: Ehi ehi, non ti innervosire, che ti prende??

Sana: Niente, solo che l'argomento Hayama mi alterare parecchio..

Naozumi: Sana, per caso è successo qualcosa tra di voi?

Sana: In realtà.. si.

 

Senza troppi giri di parole inizia a raccontare a Nao tutto quello che era successo con Hayama il giorno prima. Mi sentivo tremendamente arrabbiata con quello stupido del mio ex ragazzo. Aveva detto che sarebbe venuto, aveva detto che voleva tornare insieme a me, ma evidentemente, non ci teneva poi così tanto.

 

Sana: Quindi hai capito?? Prima mi dice tutte quelle belle parole e poi mi lascia in asso così.. Sono solo una stupida..

Naozumi: Non sei stupida, sei solo innamorata!

Sana: Co-cosa??

Naozumi: Oh dai Sana, non fingere con me, so perfettamente che lo ami con tutta te stessa, ed anche se non lo vuoi ammettere, dentro di te stai iniziando anche a perdonarlo..

Sana: Oh questo mai, sei per caso impazzito??

Naozumi: E allora perché ti da così fastidio che non sia venuto??

Sana: Beh.. perché è maleducazione mancare ad un appuntamento..

Naozumi: Era un appuntamento??

Sana: Ah smettila di prendermi in giro, hai capito cosa intendevo dire..

Naozumi: Ahahaha si si, ho capito perfettamente. Ma scusami, non ti ha avvisata??

Sana: No assolutamente.. non mi ha mandato nemmeno una mail..

 

Per avvalorare la mia tesi, cercai il cellulare nella tasca dei miei jeans, ma non vi trovai nulla. Non saprei dire bene il perché, ma per un secondo, un profondo sto d'angoscia mi riempì l'anima. Inizia a cercare freneticamente il cellulare per la casa, trovandolo poco dopo sulla penisola della cucina. Sul display, il numero 7 faceva bella mostra di se. Sette erano le chiamate perse, da un numero a me sconosciuto. In preda all'ansia, ascoltai i messaggi in segreteria, quello che ne scaturì, mi fece paralizzare all'istante.

[ Signorina Kurata, sono la Dottoressa Ishikada, la chiamo dal Tokyo Metropolitan Hiroo Hospital, abbiamo trovato il suo numero, come riferimento per le emergenze del Signor Hayama, La preghiamo di raggiungere la nostra struttura, il prima possibile. Arrivederla.]

In quel momento il mio cuore si fermò di colpo. La mia mente stava ancora cercando di collegare il rapporto tra l'ospedale ed Hayama. Per un attimo, mi sentì mancare la terra sotto i piedi.

 

Naozumi: Sana cos'è successo?? Perchè hai quella faccia??

Sana: Akito..

 

Senza dare troppe spiegazioni, staccai la musica ed esortai tutti ad uscire di casa il più velocemente possibile. Il mio tono di voce era alterato, il battito cardiaco alle stelle. Nella mia mente continuavo a ripetermi che non poteva essere vero. I miei amici, cercando di essere più sobri possibile, si avvicinarono a me nella speranza di calmarmi e di capire anch'essi qualcosa, ma io ero come assente, il panico aveva preso il sopravvento. Le uniche cose che dissi furono “ Akito è in ospedale”. Mi precipitai di corsa verso la mia macchina, con me avevo solo le chiavi ed il cellulare, quando ad un tratto, mi sentì trattenere per il polso.

 

Naozumi: Sana, aspettami, fermati..

Sana: Nao non posso devo andare da Akito..

Naozumi: Tu in questo stato non vai da nessuna parte, levati guido io..

 

Il tragitto verso l'ospedale fu a dir poco angosciante, sembrava non finisse mai. Mi sentivo smarrita e frastornata, avevo completamente perso la lucidità. Era assurdo, fino a pochi minuti prima credevo che lui non tenesse a me, quando invece era in ospedale in chi sa che condizioni. In quel momento mi sentì morire dentro. Naozumi comprendendo le mie paure, prese la mia mano cercando di confortarmi. Con le lacrime agli occhi, mi voltai verso di lui pregando mentalmente i Kami, nella speranza che Akito stesse bene.

 

Naozumi: Stai tranquilla Sana, siamo quasi arrivati.

Sana: Che cosa gli sarà successo??

Naozumi: Non ne ho idea, ma non preoccuparti, Hayama ha la pelle dura..

Sana: Come fai a saperlo! Io.. io non posso perderlo ancora!

Naozumi: Non lo perderai..

 

Dolcemente Nao depositò un lieve bacio sulla guancia. Le sue parole non mi avevano tranquillizzato per niente. Nella mia mente, continuavano a scorrere le immagini di tutti gli anni passati con Hayama. Mi sembrava di rivivere un incubo, quella paura, quella tristezza, il timore di perderlo per sempre, erano le stesse di quando Komori tentò di ucciderlo. Sapevo per certo che il mio cuore non avrebbe retto. L'unica cosa che volevo, era stringerlo tra le mie braccia, per non lasciarlo mai più. Dopo circa mezzora, arrivammo finalmente in ospedale, Naozumi decise di lasciarmi davanti all'ingresso, per poter andare a parcheggiare. Iniziai a correre come una matta per tutto l'ospedale, informandomi con chiunque, nella speranza di trovare Akito da qualche parte. D'un tratto una signora, sulla cinquantina, con una divisa bianca si avvicinò a me.

 

Infermiera: Mi scusi signorina, non è permesso gironzolare per i reparti così di corsa facendo tanto baccano.

Sana: Mi scusi, io stavo cercando Akito Hayama, è stato portato qui circa una o due ore fa, ha avuto un incidente. Ho ricevuto una telefonata dalla dottoressa Ishikada, perché hanno trovato il mio numero come riferimento per le emergenze.. e..

Infermiera: Aspetti, ecco la cartella del signor Hayama Akito. Lei è una parente?

Sana: No.. io.. sono.. sono una sua amica.

Infermiera: Oh beh, allora mi spiace, ma non posso riferire le condizioni di salute dei pazienti, se non ai parenti stretti.

Sana: La prego..

Infermiera: Le ho detto che non è possibile..

Sana: Ma io devo sapere come sta..

 

Le lacrime, cominciarono a scendere copiosamente sul mio viso. Mi sentivo inerme, non potevo sapere come stava, ne quello che era successo. Mi accasciai per terra, esausta. La testa mi girava ed il mio cuore era sul punto di esplodere. In lontananza, una voce calda e roca, mi ridestò dallo stato catatonico in cui mi trovavo. Mi girai di scatto per accertarmi che fosse Lui. Occhi negli occhi, ambra e cioccolato, Akito era li, a pochi passi da me. Corsi il più velocemente possibile, lanciandomi tra le sue braccia. Il mio viso era poggiato sull'incavo del suo collo e con le mani gli carezzavo la spalle ed i capelli. In quel momento, mi sentì in pace, Lui era di nuovo tra le mie braccia, sano e salvo. Quasi senza rendermene conto, tra un singhiozzo ed un altro gli bacia la guancia. In quell'istante capì realmente, che senza di lui, non avrei mai potuto vivere.

 

-Pov Akito-

 

Lei era li, tra le mie braccia, indifesa che piangeva come una bambina. Vedere i suoi occhi pieni di lacrime, mi rattristava infinitamente. Sentivo il suo cuore battere all'impazzata e le sue mani tremavano su di me. Avrei fatto di tutto per farla stare bene. Dentro di me desideravo che quel momento durasse per sempre.

 

Sana: St-stai bene?

Akito: Sto bene..

Sana: Davvero?

Akito: Certo..

 

Lei si scostò leggermente, facendo sfiorare i nostri nasi. In quel momento, tutto il mondo intorno a noi si fermò di colpo. Esistevamo solo noi due, il resto era scomparso. La sentivo fremere tra le mie braccia, era decisamente sconvolta, il suo sguardo era un misto di paura e gioia al tempo stesso. I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza, le sue labbra erano schiuse ed il respiro affannato. Una tremenda voglia di baciarla, mi attanagliava l'anima, in quel momento avrei voluto che fosse mia, per sempre.

 

Akito: Mi sono solo rotto il braccio, niente di grave..

Sana: Ah si?! Sei un imbecilleeee..

Akito: Ma che sei impazzita?? Così mi fai male!!

Sana: Sei un idiota, mi hai fatto morire di paura..

Akito: Eri preoccupata per me Kurata?

Sana: Levati quel ghigno idiota dalla faccia Hayama..

 

Sbraitando, come suo solito, mi spiegò la situazione, raccontandomi quello che era successo. Era decisamente buffa, tutta arrabbiata, rossa come un peperone, mi stavo trattenendo dal riderle in faccia. Non appena finì il suo monologo, notai che si era tranquillizzata, mi dispiaceva molto averla fatta stare in ansia, ma ero felice che si preoccupasse per me, alla fine, forse, non tutto era perduto.

 

-Fine Pov-

 

Con fare spavaldo e con la sua solita aria da strafottente, si avvicinò impudentemente alle mie labbra, facendomi avvampare di colpo. Potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle, dentro di me desideravo che quell'istante durasse per sempre. Con voce suadente ed uno sguardo magnetico, mi sfiorò il viso con la mano e mi disse.

 

Akito: Stà tranquilla Kurata.. Non vado da nessuna parte.

 

In quel momento, il mio cuore perse un battito. Mi sentivo tremendamente attratta da lui, per quanto mi costasse ammetterlo, se mi avesse baciato, sicuramente lo avrei ricambiato.

 

Akito: Perchè quella faccia da pesce lesso Kurata? Ti aspettavi un bacio per caso?

Sana: Pesce lesso a chi? E poi mio caro, se mai quello che desidera baciare me sei tu.. non di certo il contrario.

Akito: Allora non ti dispiacerà se ti bacio..

 

Akito si avvicinò pericolosamente alla mie labbra, i suoi occhi erano magnetici per me, mi sentivo completamente disarmata vicino a lui. L'aria era elettrica, si percepiva distintamente il desiderio. I nostri cuori battevano all'unisono ed i nostri respiro respiri erano decisamente irregolare. Hayama non accennava ad allontanarsi e le sue labbra sfiorarono le mie per un secondo,che a me parve interminabile. D'un tratto, ad interrompere quel momento , fu Naozumi con un lieve colpo di tosse per far notare la sua presenza. Hayama si scansò lievemente, guardando in modo truce il povero Naozumi, io in quel momento, me la ridevo sotto i baffi.

 

Naozumi: Mmm, Ti ho trovata finalmente. Noto con piacere che stai bene Hayama..

Akito: Immagino la tua felicità.

Naozumi: Simpatico come sempre vero Hayama?!

Akito: Tu sempre in mezzo vero Kamura?!

Sana: Su ragazzi, non cominciate voi due. Che ne dite se torniamo a casa mia, visto che gli altri ci stanno aspettando li?

Naozumi: Ok, seguitemi, la macchina non è molto lontana da qui.

Akito: Ti ha accompagnato lui?

Sana: SI.. non ha voluto farmi guidare..

Akito: Perchè??

Naozumi: Perchè era sconvolta..

Akito: Mi dispiace..

Sana: Non ti preoccupare, l'importante e che ora tu stia bene..

 

Una volta arrivati in macchina, calò un silenzio imbarazzante. Io decisi di sedermi dietro mentre Naozumi era al posto di guida ed Akito sul lato passeggero. La situazione era alquanto strana, effettivamente, noi tre da soli, non ci eravamo trovati quasi mai. Per rompere il ghiaccio decisi di chiedere ad Hayama com'era andato di preciso l'incidente.

 

Akito: Ero in moto e sono caduto..

Naozumi: Questo lo avevamo capito da noi.. Vedo che sei sempre di molte parole.

Akito: Kamura taci, la tua voce mi infastidisce alquanto.

Naozumi: Hayama, la cosa è reciproca lo sai vero?

Sana: Ehi calmatevi. È assurdo che vuoi due non siate in grado di discutere come le persone civili senza lanciarvi frecciatine di continuo.

Naozumi: Io gli ho solo fatto notare l'ovvietà delle sue parole..

Akito: Se vuoi ti faccio notare anche un pugno in faccia.

Sana: Nao!! Akito.. Smettetela sembrate due bambini..

Naozumi: Ok ok.. Hayama, potresti raccontarci com'è andato l'incidente di preciso, di grazia?

Akito: Che palle!

Sana: Hayama!

Akito: Ok, mi trovavo per strada, prima di venire a casa tua Kurata, avevo deciso di andare in un posto..

Sana: Dove??

Akito: Non sono affari tuoi..

Sana: Ehi..

Akito: Posso continuare o devi interrompermi ancora? Comunque ad un incrocio, una macchina mi ha tagliato la strada , facendomi sbandare.

Sana: Capisco.. Ti fa tanto male il braccio?

Akito: Adesso non molto..

Naozumi: Beh è stata una fortuna che tu ti sia rotto solo il braccio, per di più il sinistro per fortuna. Ma la tua moto ora sarà ridotta male.

Akito: Non tanto..

Naozumi: Beh allora tanto meglio.

Sana: Wow..

Naozumi: Cosa??

Sana: Avete imparato l'educazione! Sono commossa.. Da quando vi conosco, vi avrò visto parlare così si e no due volte. Ahahahahah..

 

Nonostante i pronostici non fossero dei migliori , il tragitto in macchino, fu abbastanza piacevole. Vedere Hayama e Nao conversare civilmente, era una cosa davvero straordinaria. Una volta arrivati a casa mia, fummo accolti da i nostri amici. Non appena videro Hayama tirarono tutti un sospiro di sollievo. Il resto della serata passò velocemente e pian piano andarono tutti via, alla fine rimasi sola con Naozumi ed Akito.

 

Sana: Sono sfinita.. è stata davvero una lunga giornata..

Naozumi: Già, ah senti Sana alla fine hai deciso per quel lavoro?

Sana: Si, ho accettato!

Akito: Che lavoro?

Naozumi: Oh, le hanno proposto di pubblicizzare un po' di cose, trucchi, vestiti, profumi..

Sana: Farò un paio di pubblicità e qualche servizio fotografico, così giusto per non scomparire dalle scene..

Akito: Film?

Sana: L'anno passato ne ho fatti così tanti che per lo meno, deve passare un altro anno, prima che io rimetta piede su di un Set. Ahahahah..

Naozumi: Però ti hanno fatto molte proposte, se tu che hai deciso di non fare film per il momento.

Sana: Esatto, credo che ad Aprile mi iscriverò all'università, vedremo. Ma voi avete intenzione di passare la notte con me per caso?

Naozumi: Intendi dire che non ci vuoi tra i piedi??

Akito: Più che altro, credo che ci stia buttando fuori.

Sana: Avete capito bene..

 

Naozumi senza farselo ripeter due volte, si alzò dal divano avvicinandosi a me, mi diede un lieve bacio sulla guancia e si avviò verso la porta d'ingresso. Hayama seguì attentamente la scena da lontano, con quella sua solita aria indifferente, ma sapevo perfettamente che dentro di lui, moriva di gelosia, ormai lo conoscevo bene. Con fare amichevole, chiesi cortesemente a Naozumi se potesse dare un passaggio ad Hayama, lui ovviamente, gentile com'era, accetto facendo presente ad Hayama che lo avrebbe aspettato in macchina. Non appena Nao usci da casa mia, Akito si avvicinò cautamente a me, i suoi occhi erano fissi su i miei. In quel momento, una moltitudine di emozioni, invase il mio corpo. Istintivamente, lo abbracciai ed in quel momento, la parte razionale di me mi ricordò tutto il dolore che Hayama mi aveva causato, ma il mio cuore non l'ascoltò, non desideravo altro che stare tra le sue braccia, per sempre. Prima di andarsene, depositò un dolce bacio sulla mia fronte, il mio cuore, in quell'istante perse un battito. Io gli sorrisi sinceramente, quella terribile serata, non poteva risolversi meglio.

 

Akito: Notte Kurata.

Sana: Buona notte Hayama.

 

Lo vidi allontanarsi lungo il viale difronte casa mia e ripensai a quante volte avevo già vissuto quella scena. Nel mio cuore, sapevo perfettamente, che il tempo a nostra disposizioni non era infinito, ma al contempo, capì che il nostro amore, sarebbe sarebbe stato eterno.

 

 

 

Angolo Autrice: Finalmente ho finito il quindicesimo capitolo. Mi scuso per il ritardo, ma questa settimana ho avuto un po' da fare, ed il mio bimbo non mi ha dato tregua. Che dire del capitolo, non ne sono pienamente soddisfatta ed onestamente, mi ha dato molto filo da torcere. Comunque sia, ho deciso di mettervi un po' di paura con l'inizio di questo capitolo, però vi assicuro, che no avrei mai potuto fare succedere qualche cosa di brutto al nostro caro Hayama. Per di più, in questo capitolo vediamo una Sana un po' scostante, sempre divisa tra il perdonare Akito o meno, la ragazza ora come ora è in pieno “conflitto interiore”. Spero sia stata di vostro gradimento la parte in cui i nostri “sfortunati amanti” si incontrano in ospedale. Premetto che il nome dell'ospedale è vero, si trova a Tokyo, non sono molto sicura della storia del numero di riferimento in caso di emergenza, avevo sentito da qualche parte che credo in America esista una cosa del genere, ma comunque concedetemela, siate clementi ;P Beh a voi le opinioni, come al solito, spero vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ve ne pare, sia nel bene che nel male. Cercherò di aggiornare il prima possibile, spero di riuscirci per mercoledì. Vi aspettano grandi sorprese..

P.S. Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che leggono, recensiscono e seguono la mia storia, grazie di cuore a tutti vuoi siete la mia fonte d'ispirazione principale *-*

In oltre, spero che l'incipit iniziale sia all'altezza delle aspettative U.U mi preoccupa molto quella parte. :(

A presto..

G.

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Capitolo 16
*** Halloween Night ***


Capitolo 16 “Halloween night”
“ Il 31 ottobre, la notte delle streghe, Halloween! Da sempre associata ad eventi soprannaturali, demoni, mostri, fantasmi e creature dell’oltre tomba. Per quanto macabra possa sembrare, a parere mio, risulta essere una tra le festività più eccentriche al mondo. Si dice, che la notte di Halloween succedano cose strane, oscure presenze aleggiano libere da ogni catene attorno a noi. Sembrerà strano, ma quella notte, i vivi, mi inquietarono più dei fantasmi.”
Furono delle settimane intense per me, tra servizi fotografici e pubblicità varie, non ebbi molto tempo da dedicare ai miei amici. Conciliare gli impegni lavorativi con il resto della mia vita, era sempre complicato per me. Ma per fortuna Fuka, la mia geniale amica, aveva deciso di organizzare, insolitamente, una festa in maschera, il tema.. era  Halloween. L’idea iniziale, era quella di andare tutti insieme alla Kawasaki Halloween Parade, ma ovviamente, riuscire a metterci tutti d’accordo, sembrava un impresa impossibile, così Fuka, molto diplomaticamente, decise che avremmo festeggiato a casa sua. Ovviamente, fu tutto organizzato tramite mail, visti gli innumerevoli impegni di tutti i partecipanti. L’ultima mail che ricevetti da Fuka fu: [ Sabato 31 ottobre, ore 21 e 30 a casa mia, vestitevi a tema, altrimenti rimarrete fuori casa..]. Oramai, la tanto attesa notte delle streghe, era arrivata ed io tra un impegno ed un altro, avevo cercato di decidere il costume da indossare. Avrei impersonato un vampiro, banale si, scontato pure, ma con il poco tempo a mia disposizione, era il massimo che potevo fare. Ovviamente tutte noi, avevamo più o meno concordato i vestiti da indossare, ci sarebbero stati zombie, vampiri e mostri vari, d’altro canto era pur sempre Halloween. Insomma, si prospettava una serata fantastica, se non che per via di un piccolo ed insignificante dettaglio, Sachiko. Purtroppo per me, Fuka non era riuscita a cacciare di casa sua cugina per la festa, così per mai grande gioia sarebbe stata presente anche lei.  Non c’era alcun dubbio, quella sarebbe stata davvero una notte da brivido.
-Pov Akito-
Non potevo crederci, mi ero fatto abbindolare come un allocco. Mi trovavo davanti casa di Fuka, in compagnia di Tsu e Aya. Era assurdo, ogni volta che mi trovavo vicino a loro, un forte senso di nausea cresceva esponenzialmente dentro di me. Capivo perfettamente che erano innamorati, ma così sfioravano il ridicolo. Il problema, non stava esattamente nel loro modo di approcciarsi, oramai eravamo tutti abituati alle loro smielate smancerie, il punto era che per questa pagliacciata organizzata da Matsui, i due piccioncini, avevano pensato bene di vestirsi da principe e principessa delle fiabe. Il che era davvero patetico. Per fortuna la padrona di casa ci fece entrare, indicandoci il salone in cui si sarebbe svolta questa “meravigliosa” festa. Come se tutto questo non fosse già abbastanza snervante, a contribuire l’aumento del mio malumore, si ci mise pure quell’arpia della cugina di Fuka. Era vestita da strega, portava un cappello a punta nero e un vestito lungo con uno spacco molto profondo, il viso era ricoperto da quintali di trucco, maggiormente marcato su gli occhi. Inutile dire che quel costume, rifletteva in pieno la sua reale natura.  Con aria sprezzante si avvicinò a me, la serata non poteva cominciare peggio.
Sachiko: Akito..
Akito: Matsui..
Sachiko: Oh sono così felice che tu sia venuto stasera. Avevo proprio voglio di vederti..
Akito: Ma davvero..
Sachiko: Su via Akito, non essere così imbronciato, stasera si fa festa. Sai mia cugina si è data molto da fare per questa serata ed ha preso  molto da bere. Sono felice di questo, perché entrambi sappiamo che quando bevi diventi molto più  di “compagnia”.
 
Fu in quel momento che dentro di me, sentì salire la rabbia. Era assurdo come quella ragazza riuscisse a far uscire il mio lato peggiore, non la sopportavo più. Cercai con tutte le mie forze d’ignorarla, ma con lei l’indifferenza non serviva a nulla.
 
Sachiko: Chè c’è Hayama non dirmi che ti sei innervosito, era solo una battuta innocente.
Akito: Ti ho già detto più volte che devi lasciarmi in pace. Non voglio ripetertelo più.
 
Non le diedi nemmeno il tempo di controbattere, che me ne andai. Più le stavo lontano e meglio mi sentivo. La serata stava cominciando, ed ormai tutti erano arrivati, tutti tra Lei e quel guastafeste di Kamura. Sicuramente era passato a prenderla lui. Sapevo perfettamente che quei due erano molto amici, non era di certo una novità, ma nonostante ciò, mi irritava non poco tutto l’affiatamento che avevano. Non potevo farci niente, anche se non lo avrei mai ammesso, ero tremendamente geloso. Mi trovavo comodamente seduto su di una grande poltrona blu di velluto, a sorseggiare una birra, quando Sana Kurata, fece la sua entrata teatrale alla festa. Era tremendamente bella e decisamente spaventosa allo stesso tempo. Indossava un semplicissimo vestito nero aderente che le arrivava a metà coscia. Aveva  i capelli  leggermente mossi, lasciati liberi sulle spalle. Il suo viso era stupendo come al solito, ma portava delle inquietanti lenti a contatto azzurro chiaro e dei canini da vampiro. Al suo seguito c’era Kamura, anch’esso travestito da vampiro, entrambi sembravano usciti da un film, per un attimo, mi sentii come catapultato nel romanzo della Mayer, mancava solo che camminassero a slow motion. Per una frazione di secondo, i miei occhi incrociarono quelli di Sana, il che aveva sempre provocato in me una moltitudine di emozioni, ma in quel momento, mi sentì sopraffatto dal suo sguardo. Era come imbarazzata. Quello che era successo qualche settima prima, aveva sconvolto i nostri equilibri, se così potevano essere definiti. La vidi scambiare uno sguardo d’intesa con le sue amiche, per poi avviarsi velocemente verso la camera di Fuka. Ero tremendamente curioso di sapere cos’avevano da dirsi di così tanto importante. Stavo per alzarmi dal mio isolamento  quando Kamura si avvicinò a me.
 
Akito: Kamura..
Naozumi: Ciao anche a te Hayama.. Io stò bene grazie e tu?
Akito: Che vuoi??
Naozumi: Parlarti! Ultimamente trovo che Sana sia più strana del solito..
Akito: Dici?
Naozumi: Si.. non è che per caso c’entri tu?
Akito: Io??
Naozumi: Si tu, non è che per caso è successo qualche cosa tra di voi? Ogni volta che le chiedo qualche cosa, diventa tutta rossa e svia il discorso..
Akito: Non credo siano affari tuoi.. Ora me ne vado..
Naozumi: Aspetta..
 
M’innervosiva l’idea di Kamura che passava del tempo con Sana, molto più di me, ma ero felice di sapere che nonostante tutto, ero riuscito a provocare un cambiamento in lei, era diventata meno fredda e distaccata, stava tornando pian piano ad essere la mia Sana. Anche se non lo avrei mai ammesso, il consiglio di Kamura si stava rivelando utile. Decisi di uscì in terrazza per  fumare una sigaretta, in quel momento un profondo senso di benessere, mi riempì l’anima, il mio cuore era più leggero. Fissavo distrattamente le luci della città, sorridendo come un bambino. Amavo Kurata dal profondo del mio cuore ed ero decisamente pentito per quello che le avevo fatto, forse questo, Lei stava cominciando a capirlo.
 
-Fine Pov-
 
Non riuscivo a sostenere il suo sguardo, era come se con i suoi occhi stesse scrutando la mia anima. Mi sentivo una codarda, mi trovavo nella stessa stanza con lui da nemmeno dieci minuti e già  volevo scappare via. Con uno sguardo richiamai le mie amiche, che velocemente mi raggiunsero in camera di Fuka. Mi sentivo tremendamente confusa, dopo quella volta io ed Hayama non ci eravamo più visti, un po’ per i nostri impegni, ma soprattutto, perché sapevo perfettamente che stare lontano da lui, per me, era diventato davvero difficile. Per quanto odiassi ammetterlo, Naozumi aveva ragione, nel mio cuore lo stavo perdonando, il che rendeva lo stargli vicino, davvero molto pericoloso.  La mia mente, era invasa da mille pareri contrastanti, in quel periodo ero la contraddizione fatta persona. La causa di tutto questo, come sempre era Hayama.
 
Hisae: Sana Cos’è successo??
Fuka: È per Sachiko che sei così agitata? Mi dispiace te lo giuro, ma non c’è stato verso di farla andare da un’altra parte..
Sana: No Fuka, tranquilla! Non è lei il mio problema, cioè per me lei è una spina nel fianco più che altro, ma non è per lei che stò così..
Aya: Tesoro, allora cos’è successo??
Sana: Ecco vedete.. Ma aspetta! Aya ma che ti sei messa??
Aya: Ah, non ti piace? Mi sono vestita da principessa. Il mio pasticcino si è vestito da principe azzurro..
Sana: Oh Kami.. Sembri un confetto!
Aya: Tu più tosto, perché sei vestita così terrificante, sei una sexy/vampira??
Sana: Si.. Aya è Halloween, mica potevo vestirmi da farfalla!
Fuka: Sana ha ragione, tu e Tsu dovevate vestirvi da qualche cosa di spaventoso.. il mio costume vi piace??
Hisae: Oh si, sei vestita da diavolessa? Molto carino! Anche se non fa paura come quello mio e di Mami.
Mami: Già..
Sana: Ma da cosa siete vestite?
Mami: Io da bambola zombie, mentre Hisae da infermiera assassina, tipo quelle di Silent Hill, ma con la faccia scoperta..
Sana: Ah si vero!! Wow ci avete messo impegno per questi vestiti, io purtroppo non ho avuto molto tempo..
Aya: Ma siete spaventose.. Stasera siete tutti alquanto terrificanti..
Fuka: Questo era l’intento.. Comunque ho notato che Nao è vestito da vampiro come te, effettivamente visti così fate proprio una bella coppia. Akito sarà sicuramente felice di questo..
Sana: Non è stato premeditato, è capitato! Appena ci siamo visti vestiti così ci siamo fatti una grassa risata.
Aya: Immagino.. Ma Sana ora dicci cos’è successo!
Sana: Ecco, come ben sapete qualche settimana fa è stato il compleanno di Hayama..
Fuka: Certo.. e??
Sana: Ecco, noi.. ci siamo incontrati quel giorno..
Aya: Da soli??
Hisae: E cos’è successo??
Fuka: Avanti racconta..
Mami: Dai Sana non lasciarci sulle spine.
 
Inizio flashback
 
Regista: Eh stop! Abbiamo finito.. Complimenti a tutti.. Sana hai fatto un ottimo lavoro, come al solito..
Sana: Sempre troppo gentile, è stato un piacere lavorare di nuovo con lei.. Ora però, devo proprio  scappare!
Regista: Si vai pure.. Buona giornata!
Sana: Grazie, anche a lei..
 
Finalmente la mattinata era volta al termine, girare quella pubblicità era stato molto semplice, in sole tre ore avevamo finito. Mi avviai velocemente verso il mio camerino, quando ad un tratto mi ricordai che Rei non sarebbe potuto venire a prendermi. Era già successo al tre volte, ma come sempre mi sembrava molto strano non avere il mio manager a fianco. Così, dopo essermi cambiata, decisi d’incamminarmi verso casa mia a piedi, se avessi incrociato un taxi, lo avrei preso strada facendo. Era una bella giornata di sole, nonostante fossimo ormai quasi a metà ottobre, l’aria si manteneva abbastanza tiepida, anche se gli alberi cominciavano a perdere il loro fogliame, oramai secco e ingrigito, segno che l’autunno era  arrivato. Rimanevo sempre incantata nel vedere le foglie cadere dagli alberi, come il vedere lo sbocciare dei fiori a primavera o la caduta della prima neve in inverno. Per me, ogni gesto della natura era qualcosa di magico. Ero totalmente assorta nei miei pensieri, quando un forte rumore mi fece ritornare alla realtà. Senza nemmeno rendermene conto, mi ero ritrovata al centro della strada ed una moto nera si trovava proprio ad un passo da me, sicuramente quel  rumore era stato provocato dalla brusca frenata. Il suo proprietario, inizialmente scioccato, scese dalla moto velocemente e quando si levò il casco, ed i miei occhi incrociarono i suoi, rimasi sorpresa nel vedere che colui che stava per investirmi, non era altri che Hayama.
 
Akito: Ma che sei impazzita Kurata? Volevi farti investire?
Sana: Ehi guarda che non l’ho mica fatto a posta, ero sovrappensiero..
Akito: Devi stare attenta, non puoi distrarti così facilmente.. Sei una sciocca!
Sana: Ma perché devi sempre insultarmi..
Akito: Perché tu fai sempre cose stupide.. Comunque leviamoci dalla strada..
Sana: Si, guarda la giù c’è un caffè molto carino, perché non andiamo li, così mi riposo un attimo!
Akito: O-ok..
 
Non saprei spiegare bene il perché, ma era un mese che non vedevo Hayama, se non nei week end con gli altri, avevo voglia di parlare con lui, anche se questo, non gli e lo avrei mai detto. Mentre lui parcheggiava la moto, io entrai al caffè, mentre cercavo un posto tranquillo, notai che sul bancone, era esposta una stupenda torta al cioccolato, così decisi di ordinarne un pezzo, chiedendo se gentilmente potevano portarla con una candelina accesa non appena il mio accompagnatore mi avesse raggiunto al tavolo. La cameriera  accetto di buon grado la mia richiesta, consigliandomi di accompagnare la torta con un buon caffè. Non appena mi sedetti, Akito entrò nel locale, con la sua solita aria indifferente ed un ghigno stampato in volto. Non potevo negarlo, era tremendamente bello, indossava un paio di jeans  chiari strappati, un paio di anfibi neri ed una t-shirt a manica lunga grigio scuro. In una mano teneva il caso, mentre nell’altra aveva il giubbotto di pelle, il che, indicava che il gesso era stato levato e che quindi il suo braccio era tornato come nuovo. Di questo ero veramente felice. Non appena si sedette vicino a me, la cameriera si avvicinò con un grande vassoio al nostro, due tazzine di caffè ed un grande pezzo di torta al cioccolato con una candelina al centro, proprio come avevo richiesto. Non appena Hayama vide la torta rimase stupito, in quel momento mi scappo un sorriso, vederlo con quell’espressione in volto, mi aveva sempre rallegrata, sembrava un bimbino a cui avevano appena dato un regalo.
 
Sana: Credevi me ne fossi dimenticata? Tanti Auguri Hayama!
Akito: Grazie..
 
Cautamente mi avvicinai a lui, posandogli un lieve bacio sulla guancia. Lui preso dall’imbarazzo, arrossì violentemente, spostando il suo sguardo, dapprima puntato su i miei occhi, sulla torta sottostante. Adoravo vederlo arrossire, risultava essere ancora più bello.
 
Sana: E di cosa? Anche se non stiamo più insieme, per ovvi motivi sottolineerei, non vuol dire che non possiamo cercare di tornare ad essere amici..
Akito: A-amici?
Sana: Si amici.. Come prima!
Akito: Non mi dispiacerebbe..
Sana: Neanche a me..
 
CI trovavamo li, seduti in quel Caffè, l’uno di fronte all’altra, sembrava di essere tornati indietro di qualche anno, come se tutto quello che era successo tra noi, facesse parte solo del passato, o meglio, come se tutto quel dolore fosse parte di un incubo, che con il risveglio andò via, per sempre. Oramai era trascorsa un’ora da quando avevo incontrato Hayama, un ora passata a parlare, per lo più io,  di noi e delle nostre vita, un ora passata a battibeccare come nostro solito. Sembrava tutto perfetto, quando ad un certo punto, notai il suo sguardo rivolto al grande orologio appeso alla parete, così capì che forse, aveva già un altro impegno. Il sol pensiero che lui potesse andare via, riempiva il mio cuore, di tristezza.
 
Sana: Se devi andare vai! Non volevo trattenerti..
Akito: No.. ecco io dovrei andare da mia madre! Ti andrebbe di venire con me?
 
L’ultima frase la disse con tale velocità, da farla risultare quasi un’unica parola. Ovviamente, accettai più che volentieri. Anche se non era da lui esternare le sue emozioni, capì perfettamente che era felice che io avessi accettato, i suoi occhi in quel momento s’illuminarono. Ci incamminammo verso la sua moto, senza proferir parola. Era assurdo quanto mi fosse mancato, ed ancor di più quanto volessi riaverlo con me. Dentro di me sentivo come un vuoto, che senza lui, sarebbe rimasto tale per l’eternità. Quando salì sulla sua moto, dovetti stringermi a lui, il che se da un lato mi snervava parecchio, dall’altro mi emozionava non poco. Ovviamente, la mia mente, mancava completamente di coerenza in quel periodo. Sentì il suo cuore battere all’impazzata, come d'altronde anche il mio, il quale batteva all’unisono. Attorno a noi, le macchine sfrecciavano, la gente rideva, le foglie cadevano dagli alberi e l’aria faceva agitare i miei capelli, in una danza irrefrenabile. Tutto intorno a noi era vivo, tutto era andato avanti, tutto, tranne noi. La consapevolezza, si fece largo nella mia mente, accompagnata da un profondo senso di smarrimento. Come aveva detto lui un mese prima, non era questo quello che aveva immaginato per noi, ed onestamente, questa versione di Sana ed Akito, non rispecchiava affatto nemmeno quello che avevo immaginato io. Eravamo noi, solo che quel noi stava svanendo sotto i nostri occhi. Una volta arrivati al cimitero, Akito comprò un mazzo di fiori che, come tutti gli anni,  puntualmente portava a sua madre. Mi rendeva sempre molto triste andare in quel posto, era come se riuscissi a sentire il  suo dolore, ma ero contenta che volesse condividere con me quei momenti, stargli accanto per me era importante. Tenevo a lui più di qualsiasi altra cosa al mondo, lo amavo in un modo così profondo e da così tanto tempo, che anche se avessi voluto, non sarei mai riuscita a smettere. Oramai era parte di me. Dopo aver fatto visita a sua madre, mi riportò a casa, anche se non disse nulla, riuscivo a percepire il suo stato d’animo. Davanti casa mia, entrambi scendemmo dalla moto, non saprei spiegare il perché del mio gesto, ma in quel momento, sentì il forte bisogno di tenerlo tra le mie braccia. Anche se mi aveva fatta soffrire, Akito Hayama, sarebbe rimasto per sempre, il mio unico amore. Percepì la sua titubanza nel rispondere a quel gesto, titubanza, che durò all’incirca mezzo secondo, prima di ricambiare l’abbraccio. Ero poggiata sull’incavo del suo collo, sentivo perfettamente il battito del suo cuore, il suo respiro si faceva sempre più irregolare, era agitato, ed onestamente, lo ero pure io. Quando sciolsi l’abbraccio, per una secondo le nostre labbra si sfiorarono e fu proprio in quel momento, che capì quanto amore si celava dietro ad ogni nostro gesto, quanta passione si celava dietro ogni nostro sguardo, quanto rammarico si celava dietro i suoi occhi, ma soprattutto dentro il suo cuore. La realtà era una, ed una sola, nessuno dei due poteva vivere senza l’altro. Dopo esserci guardati intensamente per un tempo apparentemente infinito, Akito tornò sulla sua moto, ed io mi avviai verso il portone di casa mia. Non ci dicemmo niente, qualsiasi parola sarebbe stata di troppo, i nostri sguardi dicevano tutto.
 
Fine flashback
 
Dopo aver raccontato alle ragazze l’accaduto, il silenzio calò inesorabilmente nella camera. Le mie amiche rimasero come interdette.
 
Sana: Ragazze allora, che cosa sono quelle facce??
Fuka: Non posso crederci..
Sana: A cosa?
Aya: Al fatto che tu sia ancora qui..
Hisae: Al fatto che lui sia ancora di la..
Fuka: Voi vi amate, così tanto, che pure un cieco lo vedrebbe..
Sana: Non è così semplice..
Aya: Non lo è mai!
Fuka: Infatti, il punto è che bisogna avere il coraggio di rischiare, il coraggio di buttarsi, il coraggio di andare avanti. Dimentica il passato, dimentica tutto.. non continuare a farti del male..
Sana: Ma è proprio per questo che non vado avanti, ho paura.. Paura di starci male ancora una volta.
Mami: Io credo che quando entrambi sarete pronti, tutto si sistemerà. Ne sono certa.
Hisae: Da quando Mami si è fidanzata è diventata poetica.. ahahah
Sana: Ma a proposito di amore, tu e Shin che intenzioni avete??
Hisae: Co-cosa??
Fuka: Oh si, ti prego non fare anche tu come Sana, quel ragazzo è cotto di te..
Hisae: Ma tra di noi non c’è mai stato niente..
Aya: Si ma adesso qualcosa c’è..
Mami: E come se c’è..
Sana: Ora forse è meglio se torniamo di la..
 
Una volta tornate in salone iniziò la serata. Naozumi era leggermente alticcio e barcollando da una parte all’altra, finì per rovesciare il contenuto di una bottiglia sul pavimento. Tra una risata ed un'altra, mi accorsi, con mi grande stupore, che Hayama era come scomparso. Iniziai a cercarlo per tutta la sala, quando, arrivata davanti alla terrazza scorsi la figura di Hayama. Quello che vidi, mi lasciò a bocca aperta. Era facilmente prevedibile, che  Sachiko tentasse in tutti i modi di stuzzicare Akito, ma quello era davvero troppo. Lei lo stava baciando, davanti i miei occhi.
 
-Pov Akito-
 
Innervosito, mi scansai immediatamente da quel indesiderato bacio. Ero decisamente fuori di me e dovetti fare appello al mio autocontrollo per non buttarla giù dalla terrazza. Mentre esortavo a denti stretti Matsui d andarsene, a distanza vidi una figura immobile, davanti all’entrata del terrazzo. In quel momento il mio cuore perse un battito. Sana mi guardava fisso negli occhi, potrei giurare di aver intravisto una lacrima rigarle il viso. non appena si riprese dallo shock, si girò di spalle per poi allontanarsi velocemente. Preso dall’ansia iniziai a correrle dietro, non potevo permettermi che se ne andasse, non potevo lasciarle credere che quello che aveva appena visto era anche solo lontanamente voluto. La vidi correre in bagno, per poi chiudere velocemente la porta a chiave prima che io potessi riuscire ad aprirla.  Inizia a bussare freneticamente, pregandola di aprire la porta. Ma niente, non si sentiva nemmeno un rumore. Passarono dieci minuti buoni, ma lei continuava a non aprire, lasciandomi fuori da quella porta, lasciandomi fuori dal suo cuore, ancora una volta.
 
Akito: Kurata apri..
Sana: NO!
Akito: Allora ci sei?!
Sana: Va via  Hayama..
Akito: No apri la porta..
Sana: No, voglio stare da sola..
Akito: Io non vado da nessuna parte, se non la apri entro tre secondi la butto giu..
Sana: Fa come fuoi..
Akito: Uno..
 
Silenzio..
 
Akito: Due..
 
Ancora nulla..
 
Akito: Tre..
 
Lo scatto della serratura, fu come un invito a nozze per me. Senza perdere nemmeno un attimo, entrai di corsa nel bagno. Lei era li, seduta per terra, con in volto un espressione tremendamente triste. Mi sedetti di fianco a lei, ma non sembrava per niente intenzionata a parlare. Fissava un punto non ben definito del pavimento, con gli occhi persi nel vuoto. Decisi così di iniziare io a parlare per primo, una volta tanto.
 
Akito: Kurata..
Sana: Hayama..
Akito: Quello che hai visto la fuori, non è come sembra..
Sana: Non vi stavate baciando? Perché sembrava proprio che vi stesse baciando!
Akito: Si, ma ha baciato lei me.. Io l’ho respinta..
Sana: Lo so..
Akito: Lo sai??
Sana: Si..
Akito. E allora perché sei scappata via?
Sana: Per evitare di ucciderla??
Akito: Kurata, si seria..
Sana: Perché ci sono rimasta comunque male e poi, perché mi ha dato tremendamente fastidio. Vedervi in quella situazione ha riportato a galla tutte le supposizioni fatte su quella notte tra di voi. Non è stato proprio un bello spettacolo..
Akito: Come posso farti dimenticare quella notte..
Sana: Non puoi.. Ehi non fare quella faccia! Stiamo cercando di tornare ad essere amici no?
Akito: Già..
Sana: Forza andiamo di la..
Akito: Sana.. io, non ho mai voluto ferirti..
Sana: Lo so.. Scusa Hayama toglimi una curiosità..
Akito: Dimmi..
Sana: Ma da cosa sei vestito??
Akito: Da niente..
Sana: Lo sospettavo.. Non hai il minimo senso dell’umorismo.
Akito: Tu invece ne hai fin troppo..
Sana: Aspetta..
 
Dalla sua pochette, tirò fuori un rossetto rosso. Delicatamente, tracciò due puntini rossi sul mio collo, al suo tocco una scarica di adrenalina, mi percosse interiormente. Sentivo il bisogno impellente di baciarla, volevo sentire le sue labbra sulle mie, volevo sentire il suo sapore sulla mia pelle. Quando si scostò da me, mi indicò lo specchio, facendomi notare la sua “opere d’arte”.
 
Sana: Ecco adesso sei perfetto..
Akito: E cosa sarei??
Sana: Uno che è stato morso da un vampiro, ovvio! Sai, si dice che chi viene morso da un vampiro, automaticamente diventa di proprietà del vampiro stesso. Quindi.. Tu sei diventato mio adesso!
 
Mentre pronunciava quelle parole, sorrideva, i suoi occhi sprigionavano la stessa energia di sempre. Per quanto strampalata potesse sembrare la sua affermazione su i vampiri, quello che aveva detto, non poteva essere più reale di così. Io ero suo, e lo sarei stato per sempre.
 
-Fine Pov-
-Pov Naozumi-
 
Quando vidi Sana tornare in salone accompagnata da Hayama, capì che era tutto risolto. Nonostante avessi bevuto un po’ troppo per i miei standard, avevo assistito alla scenetta alquanto patetica di Sachiko. Così mi avvicinai a lei e le dissi.
 
Naozumi: Hai visto?? Quello che hai fatto non li ha scalfiti più di tanto..
Sachiko: Questo lo dici tu..
Naozumi: Hai già messo abbastanza in subbuglio la loro relazione, credo che adesso tu debba farti da parte definitivamente..
Sachiko: Com’è possibile che nonostante tutto siano così!
Naozumi: Io ho provato per anni a portare Sana lontano da Hayama, ma per quanto mi sforzassi, lei tornava sempre da lui. Il loro amore è più forte di tutto! Ti consiglio di stargli alla larga!
 
Non volevo più vederla soffrire. Amare significa lasciare andare la persona che ami per la sua strada. La strada di Sana, la meta del suo cuore era e sarebbe rimasto per sempre Hayama. Oramai ero più che convinto, che il perdono fosse arrivato, doveva solo rendersene conto.
 
-Fine Pov-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Ehilà ragazzi.. Scusate il ritardo, lo so dovevo pubblicare ieri, ma non ci sono arrivata -.-" Comunque partiamo dall'inizio, come avrete ben notato siamo andati un po’ avanti nella storia, cronologicamente parlando.. Voglio precisare che il “Kawasaki Halloween Parade” è una parata molto conosciuta a Tokyo, viene svolta qualche giorno prima di halloween a Kawasaki vicinissima a Tokyo, ovviamente è una parata di costumi! XD poi che dire, mi scuso per la freddura di Hayama "Al suo seguito c’era Kamura, anch’esso travestito da vampiro, entrambi sembravano usciti da un film, per un attimo, mi sentii come catapultato nel romanzo della Mayer, mancava solo che camminassero a slow motion.” Ma mi è venuta di getto quindi ho deciso di lasciarla e farmi insultare da vuoi ahahahah.. Per il resto che dire, il capitolo si spiega da se.. Per quanto riguarda il flashback è ambientato qualche settimana prima di halloween, ovviamente se non si fosse capito è il compleanno di Hayama. Sana è sempre più confusa ed Akito sta per cedere alla tentazione.. Nel prossimo capitolo ci sarà finalmente il matrimonio di Natsumi e si scoprirà dov'è stato Aki prima del suo incidente.. Come al solito spero vi sia piaciuto il capitolo, aspetto con ansia sapere cosa ne pensate, sia nel bene che nel male..
P.S. La storia dei vampiri l’ho buttata giù senza pensarci onestamente, non so se sia vero o meno.. :P
Ringrazio tutti voi per il supporto che mi date, siete la mia forza!
Al prossimo capitolo..
G.

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Capitolo 17
*** Il Matrimonio.. ***


Capitolo 17 “Il Matrimonio
 
“ Prometto di amarti ed onorarti, di esserti fedele e di starti accanto,  nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, in ricchezza e in  povertà, finché morte non ci separi. Poche parole piene di significato, una promessa eterna che nulla al mondo dovrebbe mai poterla spezzare. Anche se all’epoca Noi, non avevamo pronunciato quel giuramento, i nostri cuori, lo avevano già fatto.. molti anni prima.”
 
Averlo così vicino, provocava in me, una moltitudine di emozioni. Le sue mani sfioravano il mio corpo delicatamente, sentivo il suo respiro sul mio viso ed i suoi occhi, incatenati ai miei. Il mio cuore batteva all’impazzata, così come il suo. Le nostre labbra erano sempre più vicine ed i nostri sguardi sempre più profondi, come se intorno a noi non ci fosse nessuno, come se tutto il mondo si fosse fermato. In quel momento, capì perfettamente ogni cosa.
 
.Qualche ora prima.
 
Il tanto atteso giorno era arrivato. Natsumi stava per compiere i grande passo, ed io ne sarei stata testimone. Mi riempiva di gioia sapere che, finalmente, aveva trovato il suo lieto fine. Da che la conoscevo, era sempre stata una ragazza forte e realista, ma al contempo molto sognatrice, forse anche più di me. Ricordo che una volta mi disse, “ L’amore è forse una tra le battaglie più ardue della vita. Io spero di riuscire, un giorno, ad incontrare la mia anima gemella. Un po’ come te ed Akito.” Quella frase, detta con tanta naturalezza, racchiudeva un’importante verità. Ero pienamente consapevole, che Lui, fosse la mia anima gemella. Per quanto smielata e fiabesca, potesse sembrare quell’affermazione, non c’era nulla di più veritiero, io ed Hayama ci completavamo a vicenda. Il mio cuore lo sapeva, oramai era inutile negare, quello che mi legava ad Akito era vero amore, essere amici, non ci sarebbe mai bastato. Per quanto facesse ancora male la ferita provocata dalle sue sconsiderate azioni, il mio cuore aveva bisogno del suo amore.
 
-Pov Akito-
 
Mi trovavo nel mio letto, con gli occhi puntati sulla foto posta sul comodino, quando improvvisamente mi resi conto, di quanto fosse assurda quella situazione. Ogni singolo giorno, ogni singolo istante della mia vita, la mia mente ripensava a Lei, al suo sorriso, ai suoi occhi, alle sue labbra, ai nostri baci, al nostro amore.  Oramai, era passata una settimana dalla festa  a casa di Matsui, ed ogni singolo momento libero, lo passavo in compagnia di Kurata.  Nonostante i suoi innumerevoli impegni lavorativi e le mie lezioni universitarie, riuscimmo a vederci, ogni volta con una scusa diversa. Desideravo ardentemente poterla stringere fra le mie braccia, dirle che tutto si sarebbe risolto ed andare avanti insieme, ma purtroppo, dovevo accettare le conseguenze delle mie azioni e soprattutto, dovevo rispettare i suoi tempi, d'altronde, in quel momento, stavamo cercando di tornare ad essere amici, per riuscire a ricucire il nostro rapporto. Era inutile negare, l’amicizia con Kurata, non mi bastava, ed onestamente credo proprio che non sarebbe mai bastata, ma preferivo averla vicino come amico, che non averla affatto. Nel corso degli anni ero passato da nemico giurato, a migliore amico, da fidanzato, a ex fidanzato traditore e poi di nuovo ad amico e come tale, mi sarei dovuto comportare, ma diciamoci la verità, non era affatto semplice esserle solo amici, dopo tutto quello che avevamo passato insieme. Per la prima volta nella mia vita, capì in parte come si sentisse Kamura, ed onestamente, avrei preferito continuare a non saperlo. Completamente assorto nei miei pensieri, non mi resi conto dell’orario, oramai mancava poco alla cerimonia. Sembrava strano, ma mia sorella si stava per sposare, ed anche se non lo davo a vedere, ero molto felice per lei. Iniziai quindi a sistemarmi per il matrimonio, indossai un completo nero ed una camicia bianca, escludendo a priori la cravatta,  decisamente non la tolleravo. Una volta pronto, uscì dalla mia stanza e mi avviai verso la camera di Natsumi. In corridoio, di fronte alla sua porta, incrociai mio padre con le lacrime agli occhi ed un sorriso enorme stampato in volto. Per confortarlo gli diedi una pacca sulla spalla e dopo aver dato un ultima occhiata all’orologio, aprì la porta. Quando vidi Natsumi con l’abito da sposa, onestamente, interiormente, mi commossi pure io. Era strabiliante quanto somigliasse a nostra madre, a maggior ragione, con il suo abito indosso. Era felice ed emozionata, glielo si leggeva negli occhi. Teneva stretto il suo bouquet di rose bianche, mente una sua amica, le sistemava il velo. Quando si accorse della mia presenza, si girò verso di me, regalandomi un meraviglioso sorriso.
 
Natsumi: Akito.. sei tu! Allora, come sto??
Akito: Strano a dirsi, ma stai benissimo..
Natsumi: Sai sono molto emozionata, aspettavo questo giorno da molto tempo. La gioia che provo è infinita, ma da un lato, lei mi manca molto. Vorrei che fosse qui con noi..
Akito: Lo so.. Lo vorrei anche io..
Natsumi: Sai, a volte penso a lei, e conoscendola, ci prenderebbe in giro per questi nostri momenti di malinconia..
Akito: Nat, io… Mi dispiace..
Natsumi: Ehi.. non ti rabbuiare, anche se lei non è qui fisicamente, nei nostri cuori è presente.. Lei sarà per sempre con noi..
Akito: Si, ma.. Non posso fare a meno di sentirmi responsabile.. Se io non fossi..
Natsumi: Non dire stupidaggini Akito.. Non è colpa tua, non devi mai più pensarlo.. Mi sembrava che questo argomento lo avessimo chiuso anni fa..
Akito: Già..
Natsumi: Lei ha fatto tanto per noi..
Akito: Di chi parli?
Natsumi: Sai bene di chi parlo. È una ragazza fantastica..
Akito: Già..
Natsumi: A proposito di Sana, eravamo rimaste che saresti andato a prenderla tu..
Akito: Cosa?? E tu me lo dici solo adesso??
Natsumi: Perché ti serviva del tempo per prepararti psicologicamente??
Akito: Vado a prenderla allora.. Se quando sei all’altare non ci vedi, vuol dire che sto ancora aspettando che si prepari..
Natsumi: O magari sarete da qualche parte a sbaciucchiarvi..
Akito: Ne dubito fortemente..
 
Dopo averle dato un bacio sulla guancia, mi avviai verso la porta, quando mi sentì chiamare.
 
Natsumi: Akito..
Akito: Si??
Natsumi: Sono sicura che tutto andrà per il meglio..
 
Con un sorriso amaro, superai la soglia della sua camera, richiudendo la porta alle mie spalle. Avrei tanto voluto che quelle parole tanto sincere, racchiudessero la verità. Ma onestamente, avevo paura di illudermi, più di quanto già non lo fossi. Con la mente offuscata da mille dubbi e preoccupazioni, mi avviai in macchina verso casa Kurata, nella speranza che quella ritardataria cronica fosse già pronta, ma onestamente ero molto scettico a riguardo.
 
-Fine Pov-
 
Ero intenta a sistemarmi i capelli, quando Natsumi, mi mandò una mail.
[ Akito sta venendo a prenderti.. Scusa, ma lo faccio per voi!]
Dopo aver appreso quella notizia, rimasi come pietrificata. Dovevo già stare tutto il giorno in sua compagnia, in più adesso, Natsumi mi informava che stava venendo a prendermi. Il mio cuore era come impazzito. Continuavo a pesare e pensare, la mia mente oramai sembrava essersi completamente rassegnata al volere del cuore, inducendomi in uno stato di panico totale. Mi sentivo come quando eravamo ragazzini e lui veniva a prendermi sotto casa, nelle vesti di fidanzato. Anche se oramai era passato molto tempo, dentro di me mi sentivo ancora così, emozionata ed  intimidita al tempo stesso, da Hayama. Prevedendo una sua scenata, in caso di un mio ritardo, indossai velocemente il vestito color bordeaux, misi delle scarpe color nude molto alte e tutti gli accessori del caso. Inutile a dirsi, che Natsumi, più che aver scelto il mio abbigliamento, in quanto sua damigella d’onore, lo aveva imposto. Ricordo ancora molto bene le sue parola, non appena provai l’abito designato, “Stupendo..  mio fratello, non potrà resisterti”. Ovviamente, replicai fino alla fine, ma con lei non la si postava spuntare in nessun modo. In tutta onestà mi imbarazzava non poco, il fatto che lei, s’impegnasse così tanto per “mostrarmi al meglio”. Ma d'altronde la sposa era lei, per cui non potei fare a meno che accettare. L’abito scelto, era davvero molto bello, lungo fino a terra, molto morbido ma al tempo stesso sagomato, aveva uno spacco vertiginoso sul davanti, ed una parte della schiena scoperta. Un taglio molto particolare, ed un coloro alquanto insolito per un matrimonio, ma si abbinava bene al mio incarnato ed ai miei capelli, questa era la scusa madre che aveva tirato fuori la sposa per convincermi. Non appena finì di sistemare la pochette, sentì la voce della signora Shimura dal piano di sotto.
 
Shimura: Sana, Cara c’è Hayama per te..
Misako Kurata: Più bello che mai, sottolineerei.
 
Il mio cuore era come impazzito, non riuscivo più a trattenerlo, ero più che convinta che di li a  poco, mi sarebbe venuto un infarto. Prima di scendere diedi un ultima occhiata allo specchio, presi il cappotto e mi avvia verso le scale.
Se prima il mio cuore batteva all’impazzata, adesso si era fermato definitivamente. Non appena lo vidi, capì che quella sera, sarebbe stato davvero molto difficile stargli lontano. Dannata Natsumi Hayama.
 
-Pov Akito-
Rimasi li, fermo in mobile, con la bocca  aperta e gli occhi sgranati. La vidi scendere lentamente le scale, l’ondeggiare del suo magnifico corpo, spostava il lungo vestito da una parte all’altra, lasciandole scoperta una gamba. Era bella, tremendamente bella. Mi senti un emerito coglione, ero riuscito a ferire quella meravigliosa creatura, che nonostante tutto era sempre presente per me. Non appena i nostri occhi s’incrociarono, una scarica di adrenalina, percorse tutto il mio corpo. Se in quel momento fossimo stati soli, credo proprio che non sarei riuscito a trattenermi. Di certo, lei mi avrebbe riempito di botte, o magari avrebbe uscito da i meandri della sua stanza quel piko infernale, ma di sicuro, io.. non sarei riuscito a trattenermi.
 
Akito: Sei pronta?! Oggi pioverà di sicuro.
Sana: Ah ah ah, molto spiritoso Hayama..
 
L’imbarazzo era palese, tra di noi accresceva sempre più una tensione insostenibile. Il mio cuore batteva sempre più forte. Non riuscì a proferir parola, il che non risultava essere poi così insolito, ciò che mi turbò fu il fatto che nemmeno Sana disse nulla. Lei, la donna più logorroica e petulante che conoscessi, stava li, seduta sul lato passeggero della mia auto, torturandosi le mani con le unghie inconsuetamente smaltate, zitta e ferma, come se si sentisse a disagio. Non potevo fare a meno di pensare, o per lo meno, sperare che anche lei, come me, volesse colmare quella minuscola distanza tra noi, distanza, che oramai, era diventata insostenibile. Con la coda dell’occhio, continuavo a fissarla. Il vestito le calzava a pennello,  era bella da togliere il fiato. Quel silenzio, incrementava ancor di più l’imbarazzo presente tra noi, così, preso da non so quale forza d’animo, incalzai una discussione alquanto scomoda per la mia compagna di viaggio, così tanto per rompere il ghiaccio.
 
Akito: Non credevo riuscissi ad essere puntuale.
Sana: Hai visto?! Ti stupisco sempre Hayama..
 
Il silenzio, ripiombò prepotentemente all’interno della mia vettura. Era inutile, solo lei riusciva a porre fine hai nostri silenzi imbarazzanti, ma in quel momento, sembrava non esserne capace. Se non ci riusciva lei, figuriamoci io. Per fortuna, in poco tempo raggiungemmo il luogo prefissato per la cerimonia. Per il momento, quell’insostenibile imbarazzo si sarebbe placato.
 
-Fine Pov-
 
Era incredibile, il luogo scelto da Natsumi e Sosuke per il loro matrimonio era stupendo. Uno splendido tempio shintoista era lo scenario scelto dai due futuri sposi, al suo esterno, un immenso giardino pieno di colori, attraversato da un piccolo e suggestivo ruscello , ci accolse, facendoci rimanere stupiti e meravigliati. Nonostante fosse già novembre, il matrimonio si sarebbe svolto, in prima battuta, all’esterno. Per rispettare anche le origini del suocero, Natsumi aveva deciso di svolgere la cerimonia nuziale, in stile occidentale, inserendo al contempo qualche dettaglio della tradizione giapponese. Per tutto il tempo io ed Hayama, non ci rivolgemmo la parola. Mi sentivo tremendamente in imbarazzo, la mia mente oramai era incontrollabile. Continuavo a pensare a lui, hai suoi occhi e a quanto desiderassi baciare le sue labbra. Odiavo ammettere che Hayama, stava riuscendo a farsi perdonare. Dal suo incidente, ci eravamo riavvicinati, ogni giorno sempre di più. Non ero in grado di capire come ci riuscisse, in fin dei conti non faceva granché, parlava poco e sicuramente la gentilezza non era uno dei suoi pregi più grandi, ma c’era qualcosa in lui, che mi spingeva a perdonarlo, la stessa che mi spinse anni fa ad innamorarmi di lui. La cerimoni iniziò e come di consuetudine le damigelle entrarono prima della sposa, me compresa. Mentre percorrevo il lungo tappeto bianco che conduceva ad un grazioso gazebo, anch’esso bianco, i miei occhi incontrarono quelli di Akito. Lui era sotto il gazebo, posto di fianco a Sosuke, in quanto su testimone. I nostri sguardi erano come incatenati gli uni agli altri, il mio cuore batteva forte. Per un momento, desiderai ardentemente , che un giorno entrambi potessimo rivederci in queste stesse angolazioni, ma da protagonisti. Ovviamente, prima di prendere parte alla cerimonia non ebbi il tempo di andare da Natsumi. Non appena fece il suo ingresso, rimasi a dir poco abbagliata. Indossava il vestito di sua madre, bianco candido, con la gonna svasata, una scollatura a barca che le regalava un’aria molto elegante. I capelli erano semi raccolti, il viso era truccato con toni molto naturali e alle mani portava dei piccoli guanti di pizzo. Il signor Hayama era visibilmente commosso e suoi figlio, anche se non lo avrebbe ai ammesso, lo era anch’esso. Quando arrivò all’altare, mi sorrise lasciandomi in custodia il suo bouquet. La cerimonia durò circa mezzora e quando si arrivò al fatidico si, i miei occhi incontrarono ancora una volta quelli di Akito. l’atmosfera intorno a noi era magica. La cerimonia finì e tutti gli invitati ringraziarono i Kami per il bel tempo, per di più, essendo un matrimonio giapponese in autunno, tra l’altro l’ottavo giorno del mese, rendeva il tutto molto più propizio, dettaglio che gli invitati più anziani colsero subito. Senza perder tempo, tutti gli invitati si avviarono verso la sala del ricevimento. Con insolita calma, iniziai a camminare sopra il ponticello di legno, ero rimasta a dir poco estasiata dalla bellezza di quel posto. C’erano piante di ogni tipo e fiori di ogni colore. Adoravo camminare tra la natura, rendeva tutto più magico. Ad un certo punto, una voce dietro di me, richiamò la mia attenzione. Quando mi girai degli splendidi occhi ambrati, accolsero il mio sguardo.
 
Akito: Kurata.. dov’eri finita? Ti ho cercato ovunque..
Sana: Ero qui fuori, sono rimasta incantata da questo posto. Non trovi sia stupendo?
Akito: Già.. Forza ora rientriamo, comincia a fare freddo..
Sana: Aspetta.. guarda!
Akito: Che devo guardare..
Sana: Il tramonto!
Akito: Kurata, c’è il sushi dentro.. Non ho tempo per il tramonto..
Sana: Romanticismo zero, vero Hayama?
 
Improvvisamente, mi sentì prendere per mano. Quando i nostri occhi si incrociarono, ripensai a tutti i ragionamenti fatti qualche ora prima. Non potevo fare a meno di chiedermi se anche lui pensasse le stesse cose.
 
Akito: Ci sarà tempo per quello.. adesso è tempo di sushi..
 
Con un sorriso sghembo, sussurrò quelle parole al mio orecchio, provocandomi un improvviso arresto cardiaco. Potrei affermare, di essere stata trascinata quasi di peso fino alla sala del ricevimento. Ovviamente Hayama, risultava essere un uomo molto delicato. La serata proseguì tranquillamente, l’iniziale tensione creatasi tra me ed Hayama si stava pian piano affievolendo. Dopo aver cenato, con una moltitudine di piatti provenienti da ogni parte del mondo, fu ora di aprire le danze. Il primo ballo, fu quello della sposa e di suo padre. Inutile dire che il signor Hayama, passò l’intera serata tra le lacrime e le risate. Ero molto felice di essere a matrimonio di Natsumi, tenevo molto a loro, per me erano come una seconda famiglia. Finito il ballo con il padre e successivamente quello con lo sposo, la pista da ballo si animò. Giovani ed anziani, si dimenavano come meglio potevano, era decisamente uno spettacolo esilarante. Ad un certo punto Natsumi si avvicinò a e me con un ghigno, che non prometteva nulla di buono, stampato in volto.
 
Natsumi: Ehi Sana, ti stai divertendo??
Sana: Si tantissimo.. Il posto è fantastico e tu beh.. Sei bellissima. Sono davvero felice per te.
Natsumi: Tu sei stata una damigella d’onore impeccabile. Ho apprezzato molto la tua puntualità oggi..
Sana: Ahahahah grazie, mi sono impegnata!
Natsumi: Oltre alla tua puntualità ho notato un'altra cosa.
Sana: Cosa??
Natsumi: I vostri sguardi!
Sana: I-i nostri s-sguardi??
Natsumi: Si.. oh dai Sana è tremendamente ovvio che vi amate.. e che vi desiderate..
Sana: Ma.. ma che dici Nat.. Mi metti in imbarazzo..
Natsumi: Sana ascolta, oggi e la mia festa, per cui ti chiedo di farmi un favore..
Sana: Ho paura a chiedertelo, ma cosa?
Natsumi: Fai pace con Akito..
Sana: Non è così semplice..
Natsumi: Non è mai semplice.. Ma da i tuoi occhi, percepisco che vorresti farlo.. Perciò, non arrabbiarti!
Sana: Per cosa??
 
Improvvisamente, il Dj, mise un pezzo lento ed invitò tutte le coppie a ballare, niente di strano fin qui, se non fosse per il fatto, che chiamò esplicitamente me ed Akito al centro della pista. Evidentemente imbarazzata, fulminai Natsumi con lo sguardo, mentre con poca grazia, la suddetta sposa mi trascinava verso suo fratello, rimasto apparentemente paralizzato. Timido com’era, credetti per un istante che Hayama se la sarebbe svignata, lasciandomi sola sotto gli occhi di tutti i presenti. Ma dovetti ricredermi. Con estrema determinazione, prese la mia mano e mi condusse a centro della pista da ballo. Il mio cuore, era sul punto di scoppiare.
 
Sana: Credevo saresti scappato via..
Akito: Per un secondo quest’idea mi è balenata in testa.
Sana: Non credevo fossi in grado di ballare, è la prima volta che lo facciamo..
Akito: Infatti non ne sono capace..
Sana: Così facendo sei troppo al centro dell’attenzione, non credi?
Akito: Non ricordarmelo, lo so già da me..
Sana: Guarda l’aria compiaciuta di tua sorella..
Akito: Oh tranquilla, in un modo o in un altro gli e la farò pagare.. Stanne certa..
Sana: È così terribile ballare con me??
 
Improvvisamente, si avvicinò a me e sussurrandomi con voce roca all’orecchio, mi disse: “No”. Averlo così vicino, provocava in me, una moltitudine di emozioni. Le sue mani sfioravano il mio corpo delicatamente, sentivo il suo respiro sul mio viso ed i suoi occhi, incatenati ai miei. Il mio cuore batteva all’impazzata, così come il suo. Le nostre labbra erano sempre più vicine ed i nostri sguardi sempre più profondi, come se intorno a noi non ci fosse nessuno, come se tutto il mondo si fosse fermato. In quel momento, capì perfettamente ogni cosa.
 
-Pov Akito-
 
Averla così vicino, da sempre, mandava in confusione il mio cervello. Mi sentivo sovraeccitato, tutta quella timidezza iniziale era svanita completamente. Desideravo baciarla, desideravo farla mia, mi mancava terribilmente. Le nostre labbra, erano separate da un respiro. In quel momento, il mio istinto agì per conto suo. Interruppi quel contatto tanto agognato,  la presi per mano e velocemente la portai all’esterno, in quel giardino che pareva averla stregata. Lei non oppose resistenza, il che mi fece sperare. Arrivati su quel pittoresco ponticello di legno, mi fermai, sentivo il mio cuore battere sempre più forte, quello che stavo per fare non era da me, ma non era certo un segreto, che ogni suo desiderio era un ordine.
 
Sana: Perché mi hai portato qui?
Akito: Zitta e guarda..
Sana: Cosa??
Akito: Le stelle..
Sana: Wow, sono stupende..
Akito: Come te..
Sana: Aki..
Akito: Volevi un po’ di romanticismo no?
Sana: No.. Volevo te!
 
In quel momento, le nostre mani si sfiorarono ed i nostri cuori cominciarono a battere all’impazzata. Per la prima volta, Sana Kurata mi anticipò. Le sue labbra si posarono dolcemente sopra le mie, provocando in me una moltitudine di emozioni. Senza alcuna esitazione, la strinsi a me approfondendo quel bacio tanto atteso. Desideravo quel contatto da così tanto tempo, che in quel momento credetti di averlo sognato. Lei si strinse a me ancor di più, sentivo la passione aumentare a dismisura. Il suo cuore batteva forte e le sue lebbra bramavano le mie. Avrei voluto dirle che l’amavo e  fare l’amore con lei tutte la notte. Avrei voluto tenerla tra le mie braccia per sempre e dirle che mi erano mancati i suoi baci, la sua voce, il suo profumo. Entrambi, stavamo per superare un limite, che ci eravamo imposti per troppo tempo, quando ad un tratto, ad interrompere quel momento idilliaco, fu la suoneria del suo cellulare. Lei sciolse mal volentieri quel bacio, rispondendo prontamente alla chiamata. Quando riagganciò, il suo sguardo si rincatenò al mio. L’unica cosa che volevo era poterla baciare ancora una volta.
 
Sana: Era Rei, è qua fuori che aspetta me, è venuto a prendermi, perché domani devo lavorare molto presto..
Akito: Oh capito..
 
Senza indugiare, mi avvicinai a lei, le accarezzai il viso e finalmente ricongiunsi le nostre labbra. Fu un bacio  stupendo, passionale e al tempo stesso carico d’amore. Separarmi da lei risultò quasi doloroso, i suoi grandi occhi nocciola mi penetrarono l’anima ed in quel momento capì che quel noi, tanto sofferto e apparentemente sperduto, stava tornando. Prima di andarsene, mi regalò uno dei suoi splendidi sorrisi ed io non potei far altro che rispondere a mia volta.
 
Sana: Buona notte Hayama..
Akito: Buona notte Kurata..
 
Quella notte, mi resi conto che il nostro amore, non sarebbe mai finito.
 
-Fine Pov-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Finalmente questo capitolo è finito O.O
Ciao a tutti ragazzi, come avete ben notato non sono riuscita a terminare il capitolo lunedì, ne tanto meno martedì, ma ben si mercoledì notte, che volendo, oramai è diventato giovedì.. Quindi che dire del capitolo?? Tutto incentrato sul matrimonio di Natsumi. Finalmente i nostri cari giovani si sono baciati.. Alleluia, un applauso a Sana ed Akito.. in questo capitolo ho descritto parzialmente anche gli abiti perché mi sembrava carino farvi capire come me li ero immaginati io. Come avrete ben notato, non descrivo mai l’abbigliamento, punto primo, perché credo, anzi ne sono più che sicura, di non riuscire a dare l’dea di quello che intendo dire, punto secondo, perché credo sia meglio per il lettore immaginarsi come meglio crede i personaggi, vuoi o non vuoi, le descrizioni degli outfits deludono molto spesso, perché ognuno si fa un’idea diversa. Premetto che sono stanca, quindi se trovate errori o frasi senza senso, non fateci caso ;P Come sempre spero vi sia piaciuto!! Vi anticipo che alla fine manca davvero, davvero pochissimo. Ormai ci dividono solo tre capitoli dall’ Happy ending, pieni pieni di COLPI DI SCENA :D Vi attendono molte sorprese!! *-*
Come al solito ci tengo molto a sapere cosa ne pensate, sia nel bene che nel male.. Spero in oltre di aver reso bene l’idea, sul matrimonio in se per se e su i pensieri e gli stati d’animo di nostri fantastici protagonisti.
P.S. Si dice che i matrimoni festeggiati in autunno siano fortunati e che il numero 8 porti anch’esso fortuna.. :D
Ne approfitto per ringraziare tutte voi che mi seguite, sostenete e che recensite.. Grazie di cuore <3
Al prossimo capitolo..
G.
 
 

 

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Capitolo 18
*** La Verità ***


 

Capitolo 18 “ La Verità

 

All’epoca, il mio cuore era sovraccaricato di emozioni contrastanti, amore, tristezza, odio e stupore. Tutt’oggi, quando ripenso a quel periodo, mi rendo conto che ogni singolo istante, passato ad odiare qualcuno, risulta essere del tutto tempo perso. L’essere umano, purtroppo, non possiede la facoltà di recuperare il tempo perduto, ne tanto meno la capacità di cambiare gli avvenimenti. L’unica cosa che ogni individuo può fare, è accettare la vita così per com’è, superare le insidie a testa alta e delineare da se il proprio cammino. L’uomo, non ha il potere di controllare gli eventi, ma mi rifiuto di credere, che noi tutti, siamo lasciati in balia del fato, incapaci di muoverci, incapaci di reagire. Un individuo, motivato da una grande forza d’animo o da un grande amore, può contrastare in un qualche modo l’incerta ed oscura sorte . Quando le cose non vanno per il verso giusto, spesso si dice “era destino”, io non credo. La verità, è che non bisogna mai arrendersi. Nella vita, ci si trova davanti a dei momenti, in cui tutto sembra essere perduto, momenti in cui il cuore e la ragione, non trovano soluzioni e ci si illude, che nulla potrà tornare come prima. Ma in realtà, come la fenice che rinasce dalle sue ceneri, anche l’essere umano dopo essere caduto, sempre e comunque si rialzerà e lotterà, per quello che gli è più caro. Io questo, lo sto già facendo “

Da quel bacio, dato sotto quello splendido cielo stellato, la mia vita era ricominciata. Una moltitudine di emozioni invase il mio cuore e la speranza, ricominciò a bruciare dentro di me. Quella notte, avrei voluto tenerla stretta tra le mie braccia, per non lasciarla andare mai più via dal mio cuore. Per la prima volta, dopo mesi e mesi di sofferenze, rammarico e paure, il mio cuore ricominciò a battere. La consapevolezza di averla ferita, ed in un qualche modo spezzata, continuava a tormentarmi, ma avrei fatto di tutto pur di farla tornare a sorridere, come un tempo.
 

-Pov Sana-
 

 I giorni seguenti al matrimonio, furono a dir poco frenetici per me, nonostante avessi deciso di “assentarmi” dalle scene per un breve periodo, Rei aveva stabilito, autoritariamente, che la mia momentanea assenza sarebbe stata controproducente, il che voleva poter dire solo una cosa, la mia vacanza era terminata. Tra interviste, pubblicità, servizi fotografici ed apparizioni in vari programmi televisivi e radiofonici, non trovai nemmeno il tempo di riflettere. La mia mente, era completamente sovrastata da un'indescrivibile quantità di pensieri. Il gesto che avevo compiuto, la sera del matrimonio di Natsumi, non solo fu del tutto spontaneo, ma anche del tutto inaspettato. Mi sentivo terribilmente confusa, oramai era chiaro come il sole, che avevo perdonato in un qualche modo Akito, ma una parte di me, si sentiva ancora bloccata. Da un lato, avrei tanto desiderato passare tutto il mio tempo libero con lui, ma da un altro provavo una paralizzante paura. Temevo di soffrire ancora una volta, ed onestamente la cosa non mi allettava affatto. Nonostante avesse tradito la mia fiducia, qualcosa nel mio cuore mi induceva a fidarmi ancora una volta di lui, il che risultava essere alquanto contraddittorio . Ero completamente assorta nei miei pensieri, in quel momento tutto il mondo intorno a me era come svanito. Mi sentivo sfinita, da giorni ormai lavoravo senza sosta, ad ogni ora un impegno diverso, il mio caro manager aveva deciso di sfiancarmi definitivamente. Ormai era chiaro, dovevo assolutamente licenziarlo*. Mi trovavo nel mio camerino, agli studi televisivi, intenta a farmi spazzolare e truccare per un servizio fotografico dell'ultim'ora, quando una mail attirò la mia attenzione, il mittente era Aya.

[ Ragazzi, so perfettamente che siamo tutti “molto” impegnati, tra università e lavori vari, ma non credete che sia un po di tempo, forse un po troppo che non ci si vede?? Io ed il mio pasticcino, pensavamo che sarebbe stato davvero carino passare un week end di relax tutti insieme. Ovviamente abbiamo pensato anche al da farsi. Vi dico solo una cosa, chalet in montagna, gentilmente offerto da i miei genitori, tutto per noi. In più, tenetevi forte.. centro termale a due passi da li già prenotato, il tutto immerso nella natura. Che ne dite? Non potete rifiutare!]

Quel messaggio fu come una grazia divina, Intravedevo finalmente un po di relax, il problema era riuscire a convince quell'aguzzino di Rei.

Sana: Rei??

Rei: Posso entrare??

Sana: Entra, entra.. Ti devo parlare!

Rei: Dimmi pure.. Ah aspetta prima che mi dimentichi, ti hanno fatto un'offerta lavorativa davvero redditizia!

Sana: Che offerta è? Sentiamo..

Rei: Il regista Aoki, oramai divenuto un colosso del cinema internazionale, in collaborazione con una delle più grandi industrie cinematografiche americane, vorrebbe te come protagonista per il suo nuovo film. Non è meraviglioso??

Sana: Co- Cosa??

Rei: Dai Sana, è un'occasione da non perdere..

Sana: Per te sono tutte occasioni da non perdere. Ti avevo gentilmente chiesto se potevi farmi stare lontana dal set per un po, ed invece lavoro ogni santo giorno, tutto il giorno fino ad orari assurdi ed in più ora mi dici di questo film?? Avevamo deciso di non farne per un po o sbaglio?

Rei: Si Sana hai ragione, ma il nostro è un settore molto volubile, assentarsi dalla scene per un tempo indefinito, decreterebbe la fine della tua carriera..

Sana: Io.. non me la sento di accettare adesso, mi serve del tempo per riflettere..

Rei: Ok, pensaci bene.. Devi capire che direzione dare alla tua vita! Cosa volevi dirmi prima?

Sana: Questo week end, ho da fare. Non prendermi impegni ok?

Rei: Ma Sana!

Sana: Niente ma, ti prego ho bisogno di un po' di tempo!

Rei: E va bene, hai il fine settimana libero, ma decidi in fretta!

 

Dopo aver parlato con Rei, la prima cosa che feci, fu rispondere alla mail di Aya, ovviamente confermai la mia presenza. Durante tutto il servizio fotografico, pensai e ripensai alla proposta fattami da Rei, un nuovo film non era nei miei programmi, a maggior ragione in quel momento che le cose tra me ed Akito si stavano, per così dire, sistemando. In quel momento la mia mente ed il mio cuore si trovarono in pieno conflitto, scegliere di rimanere e rinunciare alla mia carriera, per costruire le fondamenta della mia nuova vita oppure, partire e sperare che quelle fondamenta tanto agogniate non andassero in rovina, ancora una volta. Non appena il servizio fotografico terminò, mi avviai di gran corsa verso il camerino, aprì la porta e con poca grazia gettai le scarpe con il vertiginoso tacco che avevo in dosso, anche meglio conosciute come oggetto di tortura medioevale, per poi dirigermi verso il confortevole divano di pelle. Comodamente seduto sul sofà, trovai un Naozumi completamente assorte nella lettura di un libro.

 

Sana: Ciao Nao, come mai sei qui??

Naozumi: Che accoglienza calorosa!! ahahahah!

Sana: Scusami è che sono distrutta e per di più non mi aspettavo di certo di trovarti qui..

Naozumi: Ero passato per darti della belle notizie.. Vieni siediti!

 

Sfinita, mi sedetti sul divanetto, poggiando le gambe sopra Naozumi, il quale poggiò prontamente il suo beneamato libro, sul tavolino di fonte a noi, per poi fissare i suoi magnifici occhi azzurri su di me.

 

Sana: Spara!

Naozumi: Primo, Aya a mandato la mail pure a me, ed indovina?? Quel giorno, sono stranamente libero..

Sana: Perfetto, così ci potremmo rilassare un pochino, ho notato che anche il tuo manager non scherza con impegni lavorativi..

Naozumi: Infatti e con questa tua affermazione mi ricollego al punto due. Rei ti ha per caso parlato di un film?

Sana: Non dirmelo..

Naozumi: E bene si, saremo coprotagonisti.. Sempre se entrambi accetteremo!

Sana: Non hai accettato ancora??

Naozumi: Ancora no! Non so se hai avuto modo di leggere la trama, sicuramente è un film con molte potenzialità, ma.. non lo so ci devo pensare.. Se tu accetterai, accetterò pure io. L'attrice che ci sarebbe a posto tuo, in caso tu rifiutassi, non mi va molto a genio.

Sana: Ma Nao.. è un ottima occasione per te, per la tua carriera.

Naozumi: Non lo sarebbe pure per te??

Sana: Si ma..

Naozumi: Ma?? C'è qualche cosa che per te forse ha priorità giusto??

Sana: Sarò sincera con te Nao, credo che questa volta io.. non partirò.

Naozumi: La decisione spetta a te, la vita e tua e devi capire cos'è realmente importante! Nella vita, ciò che scegliamo, ciò che il nostro cuore sceglie per noi, molto spesso non è quello che pensavamo. Se il tuo cuore ti dice che per te è meglio rimanere, allora rimani, perché alla fine, quello che conta davvero, non è la fama, la carriera o i soldi.. Ma le persone che ti circondano e che ti amano per come sei dentro.

 

In quel momento, il mio cuore, perse un battito. La parole di Naozumi mi avevano colpita, era davvero un ragazzo speciale. Senza rifletterci sopra, lo abbracciai cercando di dimostrargli tutto il mio affetto. Anche se non potevo amarlo come amavo Akito, lui sarebbe stato per sempre importante per me.

 

Naozumi: Ehi, cos'è tutto questo sentimentalismo? Mi aspettavo una frase del tipo “ Ma piantala” , seguita da una poco delicata pacca sulla spalla.

Sana: Le tue parole mi hanno commosso..

Naozumi: Era solo un mio pensiero.. Ma ora dimmi, come vanno le cose con Hayama?

Sana: Avevi ragione tu! Per quanto lui mi abbia fatta soffrire, stargli lontano, fa ancora più male..

Naozumi: Beh lo ami, è logico! Sono convinto che tutto andrà per il meglio..

Sana: Grazie.. Sei un amico fantastico e scusami se ti tormento sempre con i miei piagnistei.

Naozumi: Non ti preoccupare, mi fa piacere starti vicino. E poi se un giorno deciderai di lasciare definitivamente Hayama, io devo essere nei paraggi giusto?!

Sana: Nao..

Naozumi: Ahahahah..

 

La chiacchierata con Nao, si rivelò molto incisiva, le sue parole erano reali, ne la fama ne i soldi, avrebbero mai potuto colmare il vuoto nel mio cuore, solo Hayama riusciva a rendendomi davvero felice. Finalmente dopo quell'estenuante giornata lavorativa, potei tornare a casa. Il tragitto fu breve ed una volta arrivata nella mia camera, mi buttai sul letto inerme ed il sonno prese il sopravvento in men che non si dica. Il mio ultimo pensiero fu rivolto ad Akito.

 

-Pov Fuka-

 

Il tanto atteso week end era finalmente arrivato, dalla pausa estiva, non avevamo avuto modo di riposarci, chi per il lavoro e chi per lo studio, eravamo completamente a pezzi. Per fortuna, due giorni di relax estremo, erano pronti ad aspettarci. L'appuntamento con tutti gli altri era alle nove alla stazione, ma noi tutti, eravamo pienamente consapevoli del fatto che saremmo partiti molto più tardi del previsto. Una volta arrivata in stazione, trovai li già tutti, ovviamente l'unica che mancava all'appello, era Sana.

 

Aya: Come al solito, la nostra cara Sana è in ritardo..

Hisae: Già, è un caso disperato, non cambierà mai..

Fuka: Beh era scontato che arrivasse tardi, una volta di queste dovremmo lasciarla qui, così magari impara ad arrivare puntuale..

Sachiko: Perché non farlo veramente??

Fuka: E tu che ci fai qui?

Sachiko: Che accoglienza calorosa cuginetta, mi annoiavo e tua madre mi ha riferito della piccola vacanza che avevate in mente così ho pensato bene di aggregarmi..

Akito: Non esiste..

Sachiko: Che c'è Hayama, paura di cedere alle tentazioni??

Akito: Non mi provocare..

Tsuyoshi: Dai ragazzi calmiamoci..

 

La situazione ci stava sfuggendo di mano, l'aria era carica di tensione. Senza pensarci due volte, presi in disparte mia cugina, non potevo permetterle di combinare altri guai.

 

Fuka: Sachiko, che intenzioni hai?

Sachiko: Rilassati cuginetta, non ho secondi fini..

Fuka: Ti avverto, sta lontana da Akito e Sana, finalmente dopo mesi si stanno riavvicinando. Non rovinare tutto ancora una volta..

Sachiko: Ah tu parli così come se fosse solo colpa mia, ma anche Akito ha la sua parte di colpa..

Fuka: Questo non lo mette in dubbio nessuno, ma il tuo comportamento è sbagliato.

Sachiko: Perché? In fondo non faccio nulla di male e poi non dirmi che non ti fa piacere questa loro situazione!

Fuka: Cosa???

Sachiko: Hai capito bene, dopo tutto quello che lui ti ha fatto passare, sarebbe il minimo..

Fuka: Ma sei impazzita per caso, loro due sono miei amici, non potrei mai volere una situazione del genere. Tu non capisci, il loro amore è così profondo, loro si completano, ma tu non puoi capirlo, da come ti comporti, sembra che tu non abbia mai amato. Tentare di dividere loro due è impossibile, inoltre non è corretto. Quindi ti prego, smettila e lasciali stare..

Sachiko: Tu credi che io non capisca il loro amore?? Credi che io non sappia cosa voglia dire amare?? Lasciati dire solo una cosa, sarai pure mia cugina, ma di me non sai niente.

Fuka: Non è di certo colpa mia, tu non parli e quando lo fai sputi sentenze e frecciatine senza freni.

Sachiko: Lasciamo perdere, comunque sia, vuoi che io non venga?

Fuka: Fai quello che vuoi, ma sta lontana da quei due..

 

-Fine Pov-

 

Era assurdo, non potevo crederci, finalmente le cose con Kurata stavano tornando alla normalità, ma ovviamente quell'arpia di Matsui doveva continuare ad intromettersi. Sentivo dentro di me, crescere un forte senso di ira, ma dovevo riuscire a contenermi, non potevo permetterle di rovinare tutto, non potevo permettermi di perderla ancora una volta. Fuka, percependo il mio nervosismo, si allontanò con sua cugina, parlarono per qualche minuto in disparte, Fuka aveva dipinto in volto una miriade di emozioni, pareva essere scioccata, arrabbiata e oserei dire spazientita. Kamura, al contrario di quello che si potesse pensare, era decisamente adirato, per quanto mi pesasse ammetterlo, i suoi consigli si rivelarono azzeccati e grazie a lui, il nostro rapporto stava tornando come prima, ma ovviamente non gli avrei mai dato soddisfazione di ciò. Improvvisamente, scorsi a distanza una sagoma dai lunghi capelli rossi, correva come una pazza trascinando dietro di se un'enorme valigia, a dir poco spropositata. Non appena arrivò difronte a noi, affannata per via della corsa, si sedette su di una panchina e platealmente si scusò con tutti i presenti per il clamoroso ritardo. Quando i nostri occhi si incrociarono, potei leggervi un velo di imbarazzo, dolcemente mi sorrise, per poi girarsi quasi timidamente in direzione di Aya. Kurata era sempre stata una ragazza allegra e spumeggiante, ma crescendo aveva imparato anche ed essere un po' più posata, soprattutto nei luoghi pubblici, il che non implicava certo l'astenersi dal fare sempre troppo baccano e dal farsi distrarre da qualunque cosa. Effettivamente, i nostri caratteri erano profondamente diversi, ma dentro di noi, qualcosa ci legava indissolubilmente. Un qualcosa che andava anche oltre l'amore, qualcosa di più profondo ed eterno. Ogni volta che ero in sua compagnia, tutto sembrava perfetto, tutto sembrava possibile, ed il mio cuore batteva all'impazzata. Spinto dalla mia impulsività, la presi per mano, conducendola poco lontano dal punto in cui ci trovavamo.

 

Sana: Hayama..

Akito: Kurata c'è stato un piccolo imprevisto..

Sana: Lo so, ho visto Fuka parlare con sua cugina..

Akito: Le ho detto di andarsene..

Sana: Che rimanga pure, non sarà di certo lei a rovinarci la vacanza..

Akito: Sei sicura?

Sana: Non posso di certo dire che mi fa piacere averla tra i piedi, ma farò finta che non ci sia. A me importa solo di rilassarmi, di stare con i miei amici e.. beh, di stare con.. Te!

 

I nostri occhi erano come incatenati, con cautela mi avvicinai al suo viso ed in quel momento le sue labbra si schiusero, quel gesto tanto spontaneo, mi fece perdere il controllo. Posai le mani su i suoi fianchi, riducendo sempre di più la distanza tra noi. I suoi occhi erano così profondi, che per un attimo, credetti di perdermici dentro. I suoi capelli emanavano lo stesso profumo di sempre, un profumo che mi inebriò completamente. Desideravo ardentemente baciarla, posare le mie labbra sulle sue, riassaporare il suo sapore, stringerla forte a me e gridare al mondo che era mia e di nessun altro. Le nostre labbra erano ormai ad un soffio di distanza, l'atmosfera intorno a noi era carica di desiderio. Il bacio che tanto avevamo atteso, stava per arrivare, quando fummo bruscamente interrotti.

 

Sachiko: Oh ma che carini, noto con piacere che vi siete riavvicinati..

Akito: Sparisci dalla mia vista..

Sachiko: Oh Hayama, non ti alterare, vengo in pace! Sono felice che la tua cara stella del cinema abbia dimenticato che sei venuto a letto con me!

Akito: Adesso mi hai stancato..

Naozumi: Fermo! Lo fa solo per provocarti,non darle retta. Non ne vale la pena!

Sana: Andiamo, il treno è arrivato.

Sachiko: Scappi Kurata?

Sana: Non scappo, ho solo deciso di ignorarti..

Sachiko: Perché il discorso non è di tuo gradimento?

Sana: No, perché non mi importa cos'hai da dire, effettivamente non mi importa nemmeno se ci sei.

Naozumi: Andiamocene.

 

Improvvisamente, sentì la mano di Sana stringersi alla mia, ancora adirato per la discussione, mi girai verso di lei, i suoi occhi erano, per la prima volta, completamente indecifrabili. Mano nella mano e con fare deciso, mi condusse verso Aya e Tsu, seguita da Kamura. Le premesse per quella vacanza, non promettevano nulla di buono. Nel mio cuore, sperai ardentemente, che tutto andasse per il meglio.

 

-Pov Sana-

 

Nel mio cuore, un forte senso di rabbia si faceva largo. La cugina di Fuka, aveva la straordinaria capacità di farmi alterare, anche solo respirando. Nonostante tutto quello che era successo, lei continuava a provocarci, il che alla lunga risultava essere davvero snervante. Decisamente, era opera del Grande Demone Celeste, il quale non poteva permettersi di farmi passare un fine settimana in pace. Un forte dolore invase la mia testa, sentivo le mie meningi scoppiare, tutto quel rimuginare non giovava di certo alla mia salute mentale. Dovevo trovare il modo di non pensare a lei e a quello che era successo tra di loro. Oramai avevo optato per il perdono, ma con quella vicino, risultava decisamente molto più difficoltoso. Durante il tragitto in treno, rimasi seduta al mio posto vicino il finestrino, senza proferir parola. Ero completamente assorta nei miei pensieri, quando Akito dapprima vicino a Tsu, a appropinquo verso di me.

 

Akito: A cosa pensi?

Sana: Oh, a nulla tranquillo!

Akito:. È per Matsui vero??

Sana: No.. cioè si... non solo!

Akito: Sana, se hai bisogno di parlare.. beh.. io..

Sana: Grazie Aki..

 

Avere Akito vicino a me, era decisamente rassicurante. I suoi occhi erano magnetici ed il suo profumo era a dir poco inebriante. Desideravo stringerlo a me e congiungere delicatamente le nostre labbra. Ogni singola molecola del mio corpo lo desiderava. Non feci molto caso e le persone che ci guardavano, ne tanto meno alla voce metalli che annunciava la fine della corsa. Senza pensarci, agi d'istinto chiusi gli occhi e lo baciai. In quel momento il cuore, batté così forte che credetti stesse per uscire dal petto. In lontananza potei distintamente sentire dei risolini da parte dei nostri amici ed ovviamente lo sconcerto del resto dei passeggeri era tangibile.

 

Naozumi: Non vorrei interrompere questo momento magico, ma siamo arrivati!

 

Quando riaprì gli occhi, incontrai lo sguardo ambrato di Hayama. Attorno a noi, tutti i nostri amici se la ridevano sotto ai baffi. Lievemente imbarazzati, ci alzammo di scatto, prendendo le nostre valige il più velocemente possibile. Ovviamente Akito non si lasciò sfuggire l'occasione di fulminare con lo sguardo Nao, il quale ci aveva riportati alla realtà. Fuori dalla stazione, il freddo era a dir poco pungente e la neve era già depositata un po dappertutto. Una volta arrivati allo chalet, rimasi piacevolmente stupita da quello che videro i miei occhi. Davanti a noi si reggeva una splendida casa tutta in legno e pietra con il tetto a punta ed il paesaggio circostante era molto suggestivo, Aya aveva ragione dicendo che saremmo stati immersi nella natura, attorno alla cara c'erano neve a alberi dovunque. Al suo interno, al piano terra, vi erano la cucina ed un enorme soggiorno, mentre al piano di sopra vi era la zona notte, composta da tre camere da letto matrimoniali, tre camere multiple e quatto bagni. Tutto lo chalet era finemente arredato in stile moderno, ma al tempo stesso rustico, Aya ci aveva spiegato che lo chalet era stato acquistato da i suoi genitori ed i suoi zii, per questo vi erano tante camere da letto. Mentre i ragazzi furono costretti a portare le valigie all'interno, io, Fuka e Hisae, fummo condotte da Aya in un giro turistico della casa. Il soggiorno era davvero enorme, al centro del quale vi erano due grandi divani angolari bianchi e morbidi, tra i quali vi era un tavolino basso di legno scuro. Sulla parete priva di finestre, faceva bella mostre di se uno splendido camino tutto in pietra chiara adornato da molte foto di famiglia. Le pareti di tutta la casa sia all'esterno che all'interno erano di legno ed il pavimento ovviamente in parquet contornato da vari tappeti. La cucina era un ambiente del tutto differente, molto moderna ed anch'essa grande, era suddivisa su due pareti ed un'isola centrale. In fondo alla stanza vi era una grande vetrata, davanti alla quale era stato posizionato un maestoso tavolo rotondo, attorno al quale non vi erano sedie, ma delle grandi panche circolari imbottite e foderate con del tessuto bianco. Per quanto riguardava la zona notte le camere da letto erano più o meno simili, ma la cosa più bella era la veduta. Visto e considerato che eravamo in nove e le camere erano sei decidemmo di fare a sorte, ovviamente Aya e Tsu presero la camera migliore.

 

Hisae: Bene, rimangono due matrimoniali e tre multiple..

Aya: Io proporrei una cosa, visto e considerato che Fuka è venuta senza Takahiro, che Naozumi è single, potrebbero avere due camere di quelle multiple..

Naozumi: Per me va bene!

Fuka: Sono d'accordo!

Tsuyoshi: Così rimangono due matrimoniali ed una multipla, Sana, Akito, voi dormite insieme??

Sana: Si..

Akito: No..

Sana: No??

Akito: Si?? Vuoi dormire con me?

Sana: Tu no??

Akito: S-si, io si, ma credevo che.. va bene!

Sachiko: Che teatrino simpatico.. Immagino non siate andati ancora oltre ! Kawaii..

Akito: Di certo non sono affari tuoi..

Fuka: Sachiko finiscila, per sicurezza tu starai in camera con me!

Sachiko: E se volessi avere una camera tutta mia??

Hisae: Non puoi..

Sachiko: E perché mai??

Hisae: Perché io e Gomi non dormiamo insieme!!

Shin: Oh, per me non è un problema..

Hisae: Ah ah ah, molto spiritoso..

Aya: Ok ragazzi fate come volete..

Tsuyoshi: Proporrei di riposarci un po', farci una bella doccia, pranzare e poi andare alle terme.. Tutti pronti per l'una, a dopo! Sana?!

Sana: Si??

Tsuyoshi: Per te facciamo tra mezzora, così magari tra due ore sei pronta..

Aya: Pasticcino!!

Sana: Ma che pasticcino simpatico.. A dopo!!

 

Quando arrivammo in camera, l'imbarazzo dapprima completamente assente, si impossessò di noi. Era assurdo, ma nonostante avessimo dormito insieme un milione di volte e fatto molto altro, mi sentivo un po' in imbarazza, era come se fosse la prima volta. Che controsenso.

 

-Fine Pov-

 

La vedevo muoversi a destra e sinistra, senza mai incrociare il mio sguardo. Era imbarazzatissima, glielo o si leggeva in faccia, certo, non stavamo insieme, credo, ma non era di certo la prima volta che dormivamo insieme. Vederla così agitata, mi divertiva molto, così decisi di stuzzicarla un po. Lei era davanti alla finestra, intenta a guardare il paesaggio, così senza fare rumore, mi avvicinai a lei, con una mano le cinsi la vita e con l'altra molto lentamente le spostai i capelli, con voce roca ad un millimetro di distanza dal suo orecchio le chiesi.

 

Akito: Preferisci andare a letto, oppure ci facciamo una doccia?

Sana: Co-cosa??

Akito: Letto o doccia??

Sana: Perché detto da te sembra una cosa sconcia??

Akito: Perché magari vorresti che lo fosse..

Sana: Mettiamo bene in chiaro le cose Hayama.. Io vado a farmi una doccia, tu mi aspetti a letto..

Akito: Vuoi che ti aspetti a letto!

Sana: Hayama, in valigia ho il piko, lo sai??

Akito: Guarda che stai facendo tutto tu, io ho solo ripetuto quello che hai detto..

Sana: Certo, come no!

Akito: Beh se anche fosse, che ci sarebbe di sbagliato..

Sana: Non credo sia il caso parlarne adesso..

Akito: Invece prima o poi ne dovremmo parlare..

Sana: Con calma Hayama, con calma!

 

Ci trovavamo in una situazione assurda, palesemente innamorati, costretti, se pur di buon grado, a condividere ancora una volta tutto, ma senza poterci sfiorare più di tanto. Era una tortura, averla li e non poterla avere. Sembravamo tornati alle elementari, quando nessuno dei due si rischiava a rivelare i propri sentimenti. Solo che ora i sentimenti erano chiari, il problema era la fiducia, anzi la sua mancanza. Lei non lo avrebbe mai ammesso, ma sapevamo perfettamente entrambi che il nostro rapporto non si era ancora ben definito perché, faceva fatica a fidarsi di me. Dovevo riuscire, a tutti i costi, di farla ricredere, a far tornare tutto come prima. Senza dar troppo peso alle mie parole, prese una piccola valigetta, un grande asciugamano e sgattaiolo in bagno prima che io potessi dirle anche solo una parola. Nell'attesa del mio turno e soprattutto, nella speranza che ciò non avvenisse troppo tardi, mi stesi sul letto e lentamente scivolai nel mondo dei sogni.

 

.Un ora dopo.

 

Al mio risveglio, mi resi conto che era passato un ora da quando Kurata era entrata in bagno, ma di lei non vi era alcuna tracci, non appena mi avvicinai alla toilette, in contemporanea Sana aprì la porta, inciampando e di conseguenza finendomi involontariamente addosso. In quel momento dovetti fare appello a tutta la mia forza di volontà per non portarla a letto. Aveva i capelli puliti, lo si capiva dall'intenso odore di shampoo, già asciutti e sistemati, completamente struccata, ma al contempo bellissima e cosa più importante, l'unica cosa che aveva in dosso era un asciugamano che a stento le copriva metà coscia. Era uno spettacolo. Notando la mia espressione da ebete, Kurata si rimise subito in piedi, porgendomi una mano per rialzarmi. Un lieve rossore si depositò sulle sue guance, ed il mio cuore cominciò a battere all'impazzata. Ero a dir poco patetico, sembravo un ragazzino alla sua prima cotta, ma non potevo farci nulla, lei era la donna che amavo e che avrei amato per tutta la mia vita.

 

Sana: Ehm, puoi andare tu in bagno ora, ho finito..

Akito: Si, lo vedo..

Sana: Io.. dovrei vestirmi!

Akito: Sana..

Sana: Che c'è??

Akito: Sicura di non voler venire con me!

 

Dopo averle lanciato, l'ennesima provocazione, che tanto la imbarazzava, inaspettatamente cominciò ad avvicinarsi a me. Il suo sguardo si fece sempre più seducente, ogni suo movimento, lo spostarsi dei capelli, l'ondeggiare dell'asciugamano, il morderci il labbro inferiore, tutto quello mi attraeva indescrivibilmente. A pochi centimetri dalle mie labbra, con voce suadente disse: “ Magari la prossima volta Hayama”. Per poi chiudermi la porta del bagno in faccia. Decisamente quel week end sarebbe stato molto più difficile del previsto.

 

-Pov Sana-

 

Dopo esserci finalmente riuniti tutti ed aver pranzato, decidemmo di andare alle famose terme Hakone-onsen di cui ci parlava Aya. Era un posto stupendo, in cui il relax era la parola d'ordine. Dopo esserci cambiati, ci dirigemmo verso la nostre zone d'appartenenza, donne con donne e uomini con uomini.

 

Aya: Ragazze non è stupendo qui?

Fuka: Già è molto suggestivo, non ero mai stata alle terme..

Sana: Mai, beh c'è sempre una prima volta..Aaaaaaah che relax, ci voleva proprio, Rei mi sta sfiancando con tutto quel lavoro..

Hisae: ma non avevi detto che avresti rallentato?

Sana: Doveva essere così, ma alla fine lavoro chiama lavoro e mi trovo piena zeppa d'ingaggi..

Aya: cavoli deve essere stressante..

Sana: Si ma anche voi con l'università sarete pieni di cose da fare..

Fuka: Già ora come ora, manca davvero poco agli esami..

Hisae: Scusa l'indiscrezione, ma come mai Takahiro non è venuto..

Fuka: In verità, noi ci siamo lasciati..

Sana: COSA??

Fuka: Shiii, non gridare! Le cose non andavano quindi abbiamo deciso di comune accordo di lasciarci.

Sana: Beh mi dispiace molto Fuka..

Aya: E tu Hisae?? Con Shin come va??

Hisae: ma volete smetterla di tentare di farci mettere insieme..

Fuka: Perché è così divertente e poi è palese che vi piacete..

Sana: Perfino io me ne sono accorta..

Hisae: Beh non so che dirvi, per ora siamo solo amici..

Aya: Per ora.. Ahahahah

Sachiko: Io me ne vado, non sopporto più queste inutili chiacchiere..

Sana: Nessuno ti ha chiesto di venire..

Sachiko: Non parlavo con te..

Aya: Basta smettetela, siamo venuti qui per rilassarci, se vuoi andare vai, nessuno ti obbliga a restare..

Hisae: Ne tanto meno ti hanno obbligata a venire..

Sachiko: Tsk..

 

Il resto del pomeriggio, trascorse piacevolmente, il tepore dell'acqua in contrasto con la neve era una tra le cose più strabilianti che avessi mai visto. Quando ci rincontrammo con i ragazzi, non ebbi il tempo di avvicinarmi ad Akito, che Naozumi mi prese per un braccio trascinandomi lontano dagli altri.

 

Sana: Nao che c'è dimmi..

Naozumi: Non hai detto nulla ad Akito del film vero??

Sana: Ancora no perchè?

Naozumi: Menomale che non ho uscito l'argomento. Comunque ho ricevuto una telefonata dal mio manager e mi ha detto che il regista Aoki vuole la risposta entro domani, la partenza per gli States è prevista per dopo domani.

Sana: Come??

Naozumi: Lo so, è stato un colpo pure per me, credevo di avere più tempo per decidere. Tu cosa pensi di fare??

Sana: Io.. non lo so!

Naozumi: Io.. beh ci ho riflettuto e credo che andrò in America. Ricordi le parole che ti dissi il giorno che ci hanno proposto di girare questo film??

Sana: Si..

Naozumi: Bene, spero ti siano utili per prendere una decisione.

 

In lontananza Akito, ci fissava senza sosta. Per tutto il tragitto verso lo Chalet non disse nemmeno una parola, continuava a fissare la neve che cadeva copiosamente su di noi. Dopo aver comprato qualche bene di prima necessità in un negozietto nei pressi del centro termale, ci affrettammo a tornare in casa, la neve era decisamente aumentata. Ci fu un momento in cui sotto la bianca neve che cadeva leggiadra dal cielo, i miei occhi incrociarono quelli di Akito, quello fu davvero un istante magico.

 

-Fine Pov-

 

Dopo aver cenato, ci sedemmo tutti difronte al camino. L'atmosfera era molto pittoresca e tra un bicchiere di vino ed un altro, le chiacchiere, pian piano, cominciarono ad affievolirsi, finché tutti non decidemmo di tornare nelle nostre camere a dormire. Kurata sembrava più pensierosa del solito, così mosso da un'insaziabile curiosità, cercai di scoprire la ragione di tanto arrovellamento.

 

Akito: Kurata, se continui a riflettere così tanto, ti uscirà il fumo dalle orecchie..

Sana: Sei in vene di umorismo stasera?!

Akito: Parlo sul serio, cos'è che ti turba tanto?

Sana: Non preoccuparti Aki! Vado a sistemarmi per dormire.

Akito: Ok.

 

Dopo circa venti minuti, Sana si avvicinò al letto, spostò le coperte e si stese al mio fianco. Desideravo stringerla a me e baciarla tutta la notte, ma temevo che non fosse ancora pronta.

 

Sana: Ricordi la prima volta in cui dormimmo insieme?

Akito: Certo..

Sana: Ero molto triste quella sera, ricordo che mi imposi di non piangere più, ma in alcuni momenti le lacrime avevano la meglio su di me.. Ma quella sera, fu anche una tra le più belle della mia vita.

Akito: Come mai?

Sana: Perché tu eri al mio fianco..

Akito: Ci sono ancora!

Sana: Lo so.. buona notte Aki.

Akito: Buona notte.

 

Il mattino seguente, fui svegliato da un forte rumore al piano di sotto, sicuramente qualcuno, intento a preparare la colazione, aveva fatto cadere qualche cosa per terra. Quando cercai di alzarmi, mi resi conto, che un Kurata era dolcemente appoggiato a me. Era tutta rannicchiata su di un fianco, con la testa appoggiata sulla mia spalla, e le gambe intrecciate alle mie. Istintivamente la strinsi a me, assaporando quello splendido momento e pregando i Kami che non fosse l'ultimo. Improvvisamente, guidato dal cuore e dal mio irrefrenabile desiderio di assaporare le sue labbra, la baciai. Quando si sveglio, il suo sguardo era un misto di confusione e sorpresa.

 

Sana: Buon giorno..

Akito: Giorno, dormito bene?

Sana: Per curiosità, abbiamo dormito in questa posizione tutta la notte?

Akito: Credo proprio di si..

 

Sul suo viso, si dipinse uno splendido sorriso. Ci mettemmo a sedere, l'uno difronte all'altra, occhi negli occhi, quando ad un certo punto un forte rumore proveniente da dietro la porta ci fece sobbalza. In men che non si dica, i ragazzi erano entrati in camera urlando come dei forsennati.

 

Shin: Sveglia dormiglioni..

Tsu: Forza ragazzi, dobbiamo uscire!

Sana: Ma siete impazziti, è prestissimo..

Naozumi: Forza oggi abbiamo una giornata molto impegnata..

Akito: A fare che?

Tsu: Visto che ha smesso di nevicare ed è uscito questo bel sole, faremo un escursione. Veloci scendete di sotto il prima possibile, preferibilmente già vestiti..

 

Altro che Relax e relax, quella vacanza stava diventando un tour de force. Passammo tutta la giornata a camminare tra la neve, visitare luoghi turistici e gironzolare per la città vicina. Le ragazze, ovviamente, non persero l'occasione di fare shopping. Mancavano poche ore alla partenza, anticipata a quella sera per venire incontro agli impegni di tutti, ma prima di ritornare allo Chalet a fare i bagagli, decidemmo di fermarci in un Maid Cafè. Non amavo l'atmosfera di quei posti, troppo colorati e allegri, visto da fuori,sembrava di essere finiti in uno shōjo manga. Quella giornata, da tremendamente stancate, stava per diventare estenuante.

 

-Pov Sachiko-

 

Ci trovavamo in un Maid Cafè a Kanagawa, uno di quei posti stile anime, pieni di colori vivaci, fiocchi e canzoncine stupide. Questo in particolare, era molto colorato e sulle pareti vi erano incorniciate immagini di anime famosi. Le Maid che vi lavoravano, indossavano un'uniforme in stile vittoriano bianca e blu e tutte, portavano dei cerchietti a forma di orecchie di vari animali, come gatti, conigli etc. Il fenomeno del Maid Cafè oramai aveva preso piede in tutto il paese ed io non ero mai riuscita a capire come fosse possibile adorare determinati posti. Tutta quella dolcezza mi faceva venire il voltastomaco. Ma a dispetto di quello che si potesse pensare, ero l'unica a pensarla così, gli amici di mia cugina, parevano esserne ammaliati, soprattutto Kurata.

 

Sana: Oh, Kami.. Ma qui è stupendo, mi sento come la protagonista di un manga..

Aya: È davvero molto bello, tutti questi colori mi mettono di buon umore..

Tsuyoshi: Hai ragione pasticcino mio.

Akito: Mi sta venendo il diabete!

Shin: Tsu può essere che ti piacciono tutte queste cose così “sdolcinate”?

Tsuyoshi: E che c'è di male? Infondo è divertente entrare qui.. non vedo l'ora di farmi fare una magia* sul piatto che ordinerò ..

Naozumi: Ahahahah..

 

Improvvisamente notai che Fuka non disse nemmeno una parola, il che risultava essere davvero molto strano, così decisi d'indagare.

 

Sachiko: Che c'è cuginetta, come mai tutto questo silenzio??

Fuka: Stavo pensando.. Ma tu non lavoravi in un Maid Cafè ad Osaka?

Sachiko: S-si.. perchè??

Fuka: No così..

 

Non mi piaceva per niente tutto quel riflettere di Fuka. In quel momento, una miriadi di ricordi invase la mia mente. Il suo volto, i suoi occhi, le sue parole riecheggiarono prepotentemente nella mia testa. Tutto quello che ero diventata, era solo colpa sua. A causa sua, il mio cuore era diventato arido e privo di emozioni, a causa sua, ero diventata una persona disprezzata e che a sua volta disprezzava tutto e tutti, compresa se stessa.

 

-Fine Pov-

-Pov Fuka-

 

Dopo essere stati al Cafè, tornammo allo chalet per preparare le valigie. In realtà, avremmo dovuto soggiornare li fino a lunedì, ma visti gli innumerevoli impegni di tutti, decidemmo di fare un week end molto breve. Mentre mettevo le ultime cose in valigia, la mia mente cominciò a fare strani ragionamenti. Quel pomeriggio, riportò alla mia mente il ricordo di mia cugina intenta a lavorare come Maid ad Osaka, ricordai inoltre un ragazzo, con i capelli chiari ed uno sguardo raggelante, ed in fine, le lacrime di Sachiko ed una ferita al cuore, che mai nessuno avrebbe potuto risanare. In quel momento, il panico prese il sopravvento. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, le mani iniziarono a tremare sotto i miei occhi, pregai i Kami che quello che avevo pensato, fosse solo frutto della mia fervida immaginazione. Mossa, più dallo sgomento, che dalla curiosità, chiamai Sachiko, anch'essa intenta a prepararsi la valigia, nella speranza che quella mia stralunata teoria, fosse solo un abbaglio.

 

Fuka: Sachiko, puoi venire un attimo qui?

Sachiko: Che c'è!

Fuka: Ho pensato molto oggi pomeriggio, ed onestamente la mia mente ha fatto degli strani ragionamenti, sicuramente mi darai della pazza, ma.

Sachiko: Ma!

Fuka: Dimmi che quello che hai fatto con Akito, non è per via di Takumi!

Sachiko: Ta-Takumi!

Fuka: Dimmi che sbaglio, dimmi che non sei andata a letto con Akito solo perché somiglia a Takumi..

Sachiko: Io..

Fuka: Tu hai distrutto una coppia per un motivo così stupido? Ti rendi conto.. Certo Akito ha le sue colpe, Ma perché lo hai fatto, così facendo hai fatto male a tre persone, te compresa. Dopo tutto quello che ti ha fatto passare Takumi. Lui ti ha tradita e tu sei stata la causa del tradimento di Akito, mossa dal rancore tra l'altro , perchè ti sei comportata così.

Sachiko: Io... Beh è vero, Hayama somiglia molto a Takumi ed è vero ho fatto soffrire delle persone, ma andava fatto, così facendo ho ottenuto quello che volevo.

Fuka: Non posso credere a quello che dici e cosa volevi ottenere?

Sachiko: Vendetta!

Fuka: Ma nei confronti di chi? Di Akito che conoscevi a stento?

Sachiko: Ecco, io..

Fuka: Tu hai associato Takumi ad Akito, facendo pagare ad Akito un torto commesso daTakumi??

Sachiko: S-si!

Fuka: Tu sei stata a letto con lui, solo per vendicarti? La cosa non mi torna..

Sachiko: Vedi..

Fuka: ti rendi conto che è assurdo tutto questo! La mia migliore amica ha sofferto per tutto questo tempo, perchè tu dovevi vendicarti di uno stronzo che ti ha presa in giro! Dimmi la verità Sachiko, mi sono stancata di tutta questa storia, ce altro che dovrei sapere?

Sachiko: Fuka, io..

Fuka: Dimmi tutto..

 

In quel momento, sentì mancarmi la terra sotto i piedi. Quello che mi disse fu sconvolgente.

 

-Fine Pov-

 

Mi trovavo seduto sul letto ad ammirare Kurata mentre riordinava tutte le sue cose. Era stupenda, sembrava una bambina, correva avanti e indietro per racimolare tutto quello che aveva sparpagliato per la stanza. Era impressionante, quanto potesse essere disordinata, certo lo era sempre stata, ma con gli anni, era peggiorata. D'un tratto la vidi avvicinarsi a me e con aria impaziente cercò di spostarmi, poco elegantemente, dalla mia comoda posizione.

 

Sana: Hayama levati..

Akito: No, sono comodo..

Sana: Il mio pigiama è sotto di te, come faccio a prenderlo!

Akito: Sei una scocciatrice, quando mi alzo lo prendi..

Sana: Tra poco dobbiamo essere alla stazione, non posso perdere tempo, ho ancora un milione di cose da fare..

 

Non saprei spiegare bene il motivo, ma istintivamente la presi per mano, attirandola a me, per poi farla sdraiare sul letto al mio fianco. Il suo corpo era immobile, ma il suo sguardo mi esortò a fare la prima mossa, così la baciai. I nostri corpi erano tremendamente vicini, le nostre labbra si muovevano in una danza irrefrenabile, desiderava assaporare ogni singolo centimetro del suo corpo. Il cure batteva talmente forte, che per un istante credetti mi stesse per scoppiare. L'eccitazione saliva ed il desiderio di farla mia era sempre più forte. Lei si strinse a me, facendo amplificare il mio desiderio. Ad un certo punto, un forte vociare proveniente dalla stanza vicina, interruppe tutto.

 

Sana: Ma chi è che grida?

Akito: Sembra Matsui..

Sana: Quale delle due??

Akito: Entrambe..

 

Con ancora il fiatone, i battiti accelerati e le labbra gonfie, uscimmo dalla nostra camera, per capire cosa fosse successo. Quando arrivammo in camera Matsui, l'unica cosa che sentì, mi sconvolse profondamente.

 

Fuka: Forza ripetilo..

Sachiko: Io..

Fuka: Se non lo dici tu, lo farò io..

Sana: Fuka cos'è successo??

Fuka: Ora Sachiko ti spiegherà tutto.. Forza!

Sachiko: Io.. io... Non sono stata a letto con Akito!

Akito: COSA??

Sana: In che senso??

Akito: Mi hai preso in giro? Lo sapevo, era impossibile!

Sana: Cosa? Che mi avessi tradita e che non ti ricordassi nulla?

Akito: Entrambe le cose!

Sachiko: Io, mi dispiace..

Akito: Ti dispiace?? Per colpa tua, noi due abbiamo passato mesi d'inferno.. Il senso di colpa mi stava uccidendo!

Sana: Come hai potuto farci una cosa del genere, cosa ti avevamo fatto per scatenarti tutto questo odio??

Sachiko: Io ecco, ho sbagliato lo ammetto, ma..

Akito: Non c'è un ma, tu hai ci hai privato del nostro amore, ci hai allontanati incrinando il nostro rapporto.

Sana: Saremmo potuti rimanere separati per sempre, avresti distrutto un amore per capriccio..

Sachiko. Non per capriccio, io ho sofferto molto..

Akito: e per questo dovevamo soffrire anche noi?

Sachiko: No.. tu assomigli così tanto a lui..

Akito: Cosa?!

Sachiko: Takumi, il mio ex fidanzato, ci eravamo conosciuti quando lavoravo al Maid Cafè ad Osaka, mi innamorai follemente di lui in poco tempo, sembrava un ragazzo d'oro, ma in realtà era tutt'altro. Dopo qualche mese passato in armonia, scoprì brutalmente che mi tradiva e che in realtà per lui ero solo una delle tante. Quando vi ho conosciuti, ho rivisto i momenti passati con lui e nella mia mente l'odio prese il posto della razionalità, portando il mio cuore in uno stato di sofferenza perenne. Quando quella sera ti incontrai in quel pub, qualcosa in me mi disse che dovevo fargliela pagare, ma in quel momento, davanti a me c'eri tu, non lui. Ho inscenato tutto, fino all'ultimo dettaglio, doveva apparire realistico. È stato un periodo molto confuso per me, ci sono stati dei momenti in cui avrei voluto rivelare il mio inganno, ma continuavo a pensare che se avessi rivelato tutto l'unica che sarebbe uscita sconfitta sarei stata io, così non dissi nulla. Solo ora, dopo aver parlato con Fuka, mi rendo conto, del madornale errore compiuto. Non vi chiedo di perdonarmi.. Posso solo farvi le mie più sentite scuse..

Sana: Posso capire il tuo dolore, ma non è questo il modo di affrontarlo.. tu hai sbagliato e quelli che ne hanno pagato le conseguenze siamo solo noi.. per quel che mi riguarda, le tue scuse sono del tutto inutili..

Akito: Non voglio sentire più nulla, ne giustificazioni, ne scuse.. Voglio solo tornare a casa!

 

-Pov Sana-

 

Tutti quei mesi passati nella convinzione di essere stata tradita dalla persona che più amavo al mondo, tanta sofferenza inutile. Mi sentivo completamente sconvolta, la mia mente continuava a riflettere, rimuginare e cercare di capire quale meccanismo si fosse attivato nel cervello di Sachiko per poter architettare tutto quell'imbroglio. Durante tutto il tragitto in treno nessuno proferì parola, eravamo tutti scioccati dalla sconvolgente rivelazione di Matsui. Il mio cuore, come la mia mente, era in pieno stato confusionale, tutto quello che fino a poco prima reputavo reale, era una finzione, tutto quel dolore provato, tutte quelle paure e quei dubbi, erano del tutto ingiustificati. L'unico lato positivo, di tutta quella faccenda, fu il capire che nonostante tutto, il nostro amore era più forte di qualsiasi cosa. Quando arrivammo a Tokyo, ogni uno torno a casa propria, solo io ed Akito rimanemmo nell'incertezza più totale.

 

Akito: Vuoi che ti porti a casa?

Sana: Si..

 

Nessuno dei due proferì parola, era palese che scoprire la realtà aveva scioccato entrambi. Una volta arrivati a casa mia, scesi dall'auto e senza nemmeno salutarci, mia avviai verso la porta d'ingresso. La mia mente continuava a ripetermi che Akito non mi aveva mai tradito, che tutto quel periodo passato separati era stato solo uno sbaglio e che era da stupidi lasciarsi così. Pian piano, più mi avvicinavo alla porta d'ingresso e più il mio cervello metabolizzava la cosa. Improvvisamente un forte temporale si scagliò su di me, riportandomi alla realtà. Il ticchettare della pioggia fece scattare in me la consapevolezza. Istintivamente feci dietrofront ed iniziai a correre come una forsennata sotto la pioggia, in men che non si dica i mii vestiti furono fradici e lo stesso valse per i miei capelli. Più mi avvicinavo alla macchina di Aktio e più mi rendevo conto che anche lui aveva fatto i miei stessi ragionamenti contorti. Era completamente bagnato, dalla testa a i piedi, il suo sguardo era puntato su di me e le sue braccia pronte ad accogliermi. Freneticamente mi fiondai su di lui, buttandogli le braccia al collo e lasciandomi stringere in quel meraviglioso abbraccio. Lui mi strinse a se ed io desiderai ardentemente di rimanere tra le sue braccia per tutto il resto della mia vita..

 

Sana: Perdonami..

Akito: Per cosa?

Sana: Per averti chiuso fuori dalla mia vita per tutto questo tempo..

Akito: Perdonami tu, non avrei mai dovuto permettere una cosa del genere..

 

Non mi diede il tempo di rispondere, che subito congiunse le nostre labbra in un bacio mozzafiato. Lo stesso desiderio provato poche ore prima, si fece largo tra le mie emozioni prepotentemente. Desideravo con tutta me stessa sentirlo mio come un tempo, desideravo ardentemente sentirmi sua, per l'eternità. Non impiegammo molto ad arrivare a casa sua, ed obbiettivamente, non impiegammo molto nemmeno ad arrivare al suo letto. Con fare dolce, ma al tempo stesso impaziente, entrambi ci spogliammo dei nostri vestiti, oramai solo d'intralcio. Sentire le sue mani percorrere il mio corpo, fu un emozione indescrivibile, mi era mancato terribilmente quel contatto. Il mio cuore batteva all'impazzata e la mia mente sembrava essere completamente annebbiata dal desiderio. I nostri baci si fecero sempre più passionali, ed il nostro amore sempre più forte. Mi sembrava di essere tornata indietro di molti anni, in quel momento, fu come rifare l'amore per la prima volta. Ad ogni suo tocco sussultavo e ad ogni suo bacio accresceva in me la voglia di sentirmi sua. Non c'erano parole per descrivere quelle sensazioni, fu la notte più bella della mia vita, la notte in cui finalmente, ritrovai quel Noi che tanto avevo atteso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice: -.-” lo so, sono imbarazzante, imperdonabile ed in un ritardo mostruoso.

Non so come chiedervi scusa, ma questo capitolo è stato la mia disperazione O.O

Chiedo venia e mi inginocchio a voi! U.U

Ahahahahahah,Ooooook!

Premessa: Spero non sia mediocre!

Ci ho impiegato ben quattordici giorni ( più che giorni direi notti) a scrivere questo capitolo, voi di cero direte “ 14 giorni e ci presenti questa porcheria??” O.o Avete ragione, ma questo capitolo mi ha fatto vedere i sorci verdi!

Ve lo giuro, c'è stato un momento in cui avrei lanciato il pc fuori dalla finestra, ma poi ho pensato che siccome i pc non crescono sigli alberi era meglio lasciarlo integro :D

Comunque parliamo di questo po po di roba che c'è scritta li su!

Un applauso a Tuna_salad e Love kodocha che avevano indovinato il colpo di scena.. -.-” Grande colpo di scena oserei dire, di una banalità assurda, ma ci stava dai ^-^ non potevo di certo lasciare che il nostro caro Hayama tradisse sul serio Sana, suvvia!

Come avrete ben notato, il capitolo è più lungo del solito, perchè in realtà sarebbero dovuti essere due, ma visto lo stratosferico ritardo, ho ben pensato di farne uno unico, così per la vostra gioia manca un solo capitolo alla fine.. Mauahahahahah.. Come avrete notato sono diventata completamente cretina, la carenza di sonno ed il caldo, non hanno un buon effetto su di me..

Poi che dire, ci sono alcuni riferimenti ai Maid Cafè, premetto che non sono assolutamente sicura che ci sia un Maid Cafè li nei pressi delle terme, ma facciamo finta che c'è :D

Avete visto?? FINALMENTE Akito e Sana fanno l'amore!!! ho esultato per loro mentre scrivevo..

Poi che dire, Nao continua ad essere un amico modello e pure Fuka, avevo detto che lo sarebbero stati fino alla fine et voilà :D Poi, Sachiko ha architettato tutto quell'imbroglio, perchè nella sua testa voleva farla pagare al suo ex bastardo Takumi, ovviamente ogni riferimento ad anime o manga è puramente casuale.. Vero Hachi?? Ahahahah.. Vi pare un'idea stupida?? Non lo so nemmeno io, ma dovevo pur giustificare in un qualche modo le gesta della nostra odiata Sachiko! Spero che tutta la conversazione tra Sana Akito e Sachiko risulti parzialmente verosimile, lei è profondamente triste e vulnerabile in quel moemento, Fuka le ha aperto gli occhi, mentre Sana ed Akito sono rimasti sciocati. Comunque.. Nel prossimo capitolo Avremo ancora “MOLTE” altre sorprese.. Scopriremo finalmente dov'era andato Akito prima del suo incidente?? Sana partirà o no?? Come sarà il loro risveglio??

Spero con tutto il cuore, che vi sia piaciuto. Forse non è il massimo, ma spero di avervi trasmesso qualche emozione.

Ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia, tutti coloro che la recensiscono e tutti coloro che l'hanno aggiunta tra le seguite e o le preferite etc..

Fatemi sapere cosa ne pensate, sia nel bene che nel male..

A presto..

G.

 

P.S. Il prossimo capitolo arriverà puntuale tra una settimana.. Spero -.-”

 

 

 

 

 

Precisazioni:

* Sana nel manga dopo aver scoperto che Rei è stipendiato dalla madre, lo minaccia scherzosamente ( spesso) di licenziarlo, quando la fa lavorare troppo..

  • Nei Maid Cafè fanno una specie di gioco/ magia quando servono i piatti e dicono questa frase, mimando con le mani dei cuori: “Oeshi ku nae Moe Moe k hi -yo” , che vuol dire “ Diventa buono”, non sono molto sicura della traduzione, ne di come sia scritto, in caso fosse sbagliato mi scuso :P

  • I Maid Cafè sono delle specie di bar, a tema anime e manga, con cameriere in uniforme vittoriana. Il tutto e molto colorato e scoppiettante. Ricorda in tutto e per tutto, il mondo fatato degli anime. Se volete una definizione più dettagliata cercate su internet, mi rendo conto che la mia è molto relativa :D

  • Kawaii vuol dire carino in giapponese..

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Capitolo 19
*** Yet You and I ***


Capitolo 19 “ Yet you and i

 

Il futuro, all’occhio umano, risulta essere incerto. Nulla è stabilito, nulla è prevedibile. Ogni nostra azione, ogni nostro pensiero, muta il nostro destino inesorabilmente. Se ripenso a quando ero bambino, un sorriso amaro si dipinge sul mio volto. Credevo di sapere tutto, quando invece sapevo ben poco. Ero più che convinto che il mio destino fosse completamente avverso, che nulla avrebbe mai potuto farmi riemergere da quel baratro di tristezza e solitudine in cui vivevo. Ma mi sbagliavo. Solo ora riesco a capire, che ogni mia sofferenza, ogni mia decisione è servita a rendermi la persona che sono adesso. Ripensando al passato, mi rendo conto che il mio presente, non è stato così casuale, tutto quello che vivo adesso, tutto quello che ho costruito, è frutto delle mie decisioni. In un certo senso, il mio destino l’ho scritto e continuo a scriverlo io. Se due persone si amano, il loro destino è quello di stare insieme, anche se a volte non è così facile. Entrambi, con le nostre scelte e le nostre azioni abbiamo segnato il nostro destino, tracciando il nostro percorso come meglio credevamo. Tutte le nostre esperienze, ci hanno permesso di comprendere quale futuro sarebbe stato il migliore. Credere che il destino sia già scritto, credere che due persone siano predestinate o credere che tutto dipenda da noi, sono pensieri in assoluto contrasto tra di loro, ne giusti, ne sbagliati. Ogni essere umano la pensa in maniera diversa. Il sottile confine tra razionalità e desiderio risulta essere una soglia fin troppo semplice da varcare, tutto è soggettivo, niente è certo. Lei ha sempre creduto che noi fossimo predestinati, due corpi ed un anima, legati da un sentimento profondo, uniti da un solido filo rosso. Ma forse, la mia visione della vita, risulta essere più realistica.”

 

.Due anni dopo.

 

Era un tiepido pomeriggio di primavera, i ciliegi oramai in fiore, facevano bella mostra di se in tutta Tokyo, inebriando chiunque con il loro soave profumo. In lontananza, il sole oramai in procinto di tramontare regalava alla vista, uno spettacolo mozzafiato. I colori caldi del tramonto, tingevano il paesaggio, rendendolo a dir poco suggestivo. L’albero di ciliegio, sotto il quale ero seduto, si reggeva maestoso nel bel mezzo di un grande parco, contornato da uno splendido viale alberato. Poco più avanti, un pittoresco ruscello, si inoltrava tra la vegetazione, rendendo il tutto molto fiabesco. Ed in quel momento, immerso nella natura e nella pace più assoluta, mi resi conto di quanto la mia vita fosse cambiata. Da quella notte, di due anni prima, il mio mondo si stravolse completamente. Fu no di quei cambiamenti che ti sconvolge l’animo, lasciandoti disorientato. Ancora oggi mi chiedo, come sia possibile tutto questo.

 

-Inizio flashback-

 

Quella, fu la notte più bella della mia vita. Quando i nostri occhi s’incrociarono, tutto il mondo circostante sparì in un attimo. Non c’era spazio per i dubbi o le paure, eravamo solo noi, Akito e Sana, uniti in un solo corpo per l’eternità. La mattina seguente, un timido raggio di sole, si fece largo tra la tenda blu posta dinnanzi la finestra, costringendomi a riemergere da quel meraviglioso sonno, in cui ero sprofondato ore prima, tra le braccia di una stupenda creatura. Non appena i miei occhi si aprirono, il primo pensiero che la mia mente formulò, fu rivolto a lei. Quella straordinaria ragazza, oramai divenuta donna, che in più di un’occasione era riuscita a salvarmi, rendendomi migliore. Non esistevano parole per descrivere quanto io l’amassi, ogni mio gesto, ogni mio sguardo, era rivolto a lei. Il nostro, era un amore così profondo, da risultare quasi incomprensibile agli occhi esterni. Noi ci completavamo. Ambra e cioccolato, esuberanza e timidezza, due mondi opposti, che come delle calamite, si attiravano l’un l’altra, unendosi indissolubilmente. Profondamente diversi, ma al contempo complementari. Quella bambina, conosciuta tra i banchi della sesta elementare, sempre pronta ad aiutare il prossimo, con un’innata spensieratezza ed un’innata sbadataggine, era oramai diventata il centro del mio mondo. L’unica mia ragione di vita, l’unica donna che io avessi mai potuto amare. Mosso da questi pensieri ed ancora assonnato, cercai con il palmo della mano, di sentire al mio fianco colei che aveva stravolto la mia vita rendendola degna di questo nome, ma ogni tentativo fu vano. Spiazzato dalla sua assenza, mi misi a sedere rapidamente sul letto, causandomi così un forte giramento di testa. Ancora scombussolato, cercai freneticamente con lo sguardo, la sua figura, ma purtroppo di lei non vi era alcuna traccia. Non aveva lasciato nulla, ne un biglietto, ne tanto meno una mail, l’unica cosa che rimaneva di lei in quella stanza, era quell’intenso profumo di pesca emanato dalle lenzuola, sgualcite da quella notte d’amore. In preda al panico, infilai i primi vestiti che mi capitarono a tiro, senza darvi troppa importanza. Per un momento, la mia attenzione fu catturata da quel piccolo cofanetto blu, posto nei meandri di un cassetto, la quale custodiva tutte le mie speranze. Senza pensarci, lo afferrai quasi avidamente, per poi correre giù per le scale come un ossesso. Nel mio cuore, si fece largo un soffocate senso di inquietudine, il mio timore più grande era che Lei potesse andare via, ma questa volta per sempre. Con la testa confusa, invasa da un’infinità di pensieri, mi avviai di gran corsa verso casa sua, nella speranza di trovarla li, sorridente come sempre. Il sole era già alto in cielo e nonostante fosso novembre inoltrato, picchiava forte su di me, infastidendomi gli occhi e rendendo il tutto ancora più confuso. Una volta arrivato, scesi velocemente dalla mia moto, avviandomi con grandi falcate d’innanzi la porta d’ingrasso. Senza badare molto alle buone maniere, Bussai ripetutamente, fino a che non vidi aprirsi la porta. Di fronte a me, con il suo solito sguardo furbo e sprezzante, si materializzò la signora Kurata, agghindata come di consuetudine.

 

Misako Kurata: Oh, Akito.. Come mai da queste parti?

Akito: Sana?? Dov’è Sana?

Misako Kurata: Come non lo sai? All’incirca un’ora fa è venuta a casa sbraitando chissà cosa, per poi correre via poco dopo..

Akito: Dov’è andata?

Misako Kurata: All’aeroporto Narita..

Akito: C-cosa?

Misako Kurata: Dalla tua faccia deduco non ti abbia avvisato, oh che figlia sbadata. Le hanno offerto una parte da cooprotagonista con Naozumi, per un nuovo film che verrà girato in America, davvero non te ne ha parlato?

Akito: No..

Misako Kurata: Mah, che strano.. comunque ti dicevo..

Akito: Devo andare..

 

Non le diedi nemmeno il tempo di raccontarmi tutto, dovevo sbrigarmi, non potevo permettermi di perderla ancora una volta. Non potevo crederci, stava andando via, senza dirmi nulla, senza darmi la possibilità di parlarle, senza darci la possibilità di tornare ad essere ciò che eravamo. Arrivato davanti alla moto, sentì i muscoli delle gambe credere, il peso che portavo nel cuore era talmente grande, che per un momento credetti seriamente di non farcela. Sentivo crescere dentro di me, la paura di perderla ed ogni molecola del mio corpo fremeva, la consapevolezza si fece largo nel mio cuore, obbligandomi a reagire. Dovevo lottare, avrei tentare il tutto per tutto, pur di riaverla con me. Guidato dal cuore, finalmente decisi di partire, la mia destinazione non era l’aeroporto di Narita, ma Sana Kurata, l’avrei seguita perfino in capo al mondo. Oramai erano anni che ci rincorrevamo ed in tutta franchezza ero stanco, era tempo di decretare la fine di questa agonia. Per tutto il tragitto, continuai a ripetermi che non tutto era perduto e che la nostra felicità dipendeva da questo. Guidai come un pazzo, sfrecciando tra le macchine incoscientemente rischiando innumerevoli volte di andare a tamponare qualcuno o qualcosa. Il mio cuore batteva all’impazzata. Quando arrivai all’aeroporto, fui travolto da una schiera di persone intente a raggiungere l’aria check-in, l’atmosfera era a dir poco caotica e questo di certo non giovava granché alla causa. Senza perdere tempo raggiunsi i terminali, alla ricerca del gate in questione. Non appena scorsi il volo diretto a New York, mi precipitai verso la zona designata, nella speranza che non fosse troppo tardi. Nella mia mente, cominciarono a farsi largo una miriade di immagini, tutti i momenti condivisi, tutte le emozioni provate, tutto il nostro amore. Il mio cuore era sul punto di scoppiare. Fu una frazione di secondo, quando a distanza intravidi una fluente chioma rossa agitarsi a destra e a manca, in quel momento il mio cuore si fermò. Iniziai a correre verso di lei, urlando a squarci gola il suo nome. Non appena fui abbastanza vicino, sentitasi chiamare si girò verso di me, incatenando il suo sguardo al mio. Due pozze color cioccolato piene di sgomento ed incertezza.

 

Akito: SANA!

Sana: Ha-Hayama, che ci fai qui?

Akito: Potrei fartela io questa domanda, ragazzina egoista!

Sana: Ragazzina egoista??

Akito: Perché?? Perché stai scappando ancora??

 

Quello che ne scaturì dopo, cambiò i nostri destini, per sempre..

 

-Fine flashback-

 

Erano passati due anni da quel giorno ed il nostro futuro mutò radicalmente. Probabilmente, le cose sarebbero state le stesse in qualunque caso, ma senza alcun dubbio, quell’aeroporto fu la causa scatenante di tutto.

 

Tsuyoshi: Akito, forza vieni.. sta per cominciare!

Akito: Sei sicuro?

Tsuyoshi: Si, questa volta nessun ritardo.

 

-Pov Sana-

 

Mi trovavo di fronte allo specchio, intenta a fissare la mia immagine riflessa. Non cerano dubbi, ero cresciuta, tutti noi eravamo cresciuti e forse, anche un pò cambiati. Ognuno di noi aveva preso la sua strada, creandosi il proprio futuro, plasmandolo a proprio piacimento. Ogni nostra scelta, ogni nostra singola decisione, ci aveva portato a vivere le nostre vite in maniera diversa. Di certo, non tutti si aspettavano un futuro del genere, mentre altri lo avevano sempre desiderato, per poi riuscire ad ottenerlo. Tsuyoshi ed Aya continuarono a vivere la loro favola d’amore fino all’anno scorso, quando Tsu decise che sarebbe stato meglio per loro rendere ufficiale la loro unione. Adesso erano in pieni preparativi per le loro nozze. Shin e Hisae, dopo varie storie inconcludenti, come da pronostico, compresero di amarsi e finalmente poterono stare insieme. La mia cara amica Fuka, alla fine aveva deciso di impegnarsi anima e corpo nello studio, per poter raggiungere il suo scopo, voleva diventare un avvocato affermato, non aveva più tempo per l’amore. Ma nonostante la sua decisione, l’amore arrivò prepotentemente nel suo cuore, sconvolgendola e, per la prima volta azzittendola. Il suo cuore fu rapito, da un giovane professore della Tōdai, durante una lezione di diritto privato, adesso convivevano in un grazioso appartamento nella zona di Shibuya. Per quanto riguardava Naozumi, lui era diventato una tra gli attori più acclamati al mondo, diviso tra un film ed un altro era sempre molto impegnato, ma la nostra amicizia non ne aveva risentito. Anche lui cercò di andare avanti e dopo una devastante storia con una ballerina francese, decise di godersi la vita pieno, prima o poi avrebbe trovato la donna giusta con cui mettere su famiglia. Ed in fine c’ero io, sempre la stessa, sempre pazza e ritardataria, ma profondamente cambiata. Nel corso della mia vita, mi ero trovata ad affrontare periodi davvero difficili, da i quali ero sempre riuscita ad uscire a testa alta, anche grazie a lui, Akito Hayama. Quando penso a lui, ancora oggi, sento il mio cuore battere all’impazzata, nonostante fossero passati anni ed entrambi prendemmo le nostre decisioni, quello che successe quel giorno all’aeroporto Narita, mutò la nostra storia inevitabilmente.

 

-Inizio flashback-

 

Mi trovavo di fronte al gate, nell’attesa che le hostess, dessero il via all’imbarco. Continuavo a pensare e ripensare alla notte precedente passata con Akito. Non potevo crederci, era successo tutto così velocemente, la rivelazione di Sachiko, la nostra notte d’amore, non potevo immaginare un risvolto del genere. Noazumi, continuava a tormentarmi con una miriade di domande, la cosa che lo scioccava di più, era la mia presenza all’aeroporto

 

Naozumi: Ma io non ti capisco proprio, perché sei venuta?

Sana: Oh Nao, sei diventato uno scocciatore..

Naozumi: Ma non potevi mandargli una mail, lasciargli un biglietto o meglio dirgli del film?

Sana: Non c’è stato il tempo e poi dai, non credo che la cosa lo sconvolgerà più di tanto.

Naozumi: Sei un caso disperato..

 

D’un tratto, ancora intenta a sorbirmi la paternale da parte di Naozumi, mi sentì chiamare. Quando la mia mente distinse il timbro di voce, il mio cuore perse un battito. In lontananza scorsi la figura di Hayama che correva velocemente in mia direzione, con un'espressione sconvolta in volto. Quando i nostri occhi s'incrociarono tutto il mondo circostante si fermò di colpo. Quegli occhi così profondi e penetranti, mi perforarono l'anima. Ero a dir poco allibita, non mi aspettavo assolutamente di vederlo li. Potei distinguere senza alcuna fatica, i sentimenti provati da lui in quel momento. Lui, che era sempre stato così complicato ed indecifrabile, mi apparve dannatamente comprensibile. Scombussolato ed anche un po' intimorito, con quel suo solito sguardo colmo di un'apparente indifferenza e, con quel suo consueto tono monocorde, prima m'insultò, chiamandomi ragazzina egoista, il che riportò la mia mente indietro di qualche inverno, per poi chiedermi in tono quasi supplichevole e sprezzante, il perché del mio ennesimo allontanamento. Dapprima, rimasi scioccata dalle sue parole, ma successivamente decisi che in fondo, meritava dei chiarimenti.

 

Sana: Hayama, immagino tu sappia già tutto del film giusto?

Akito: Si..

Sana: Ecco vedi..

Akito: Sono stanco delle spiegazioni, sono stanco di rincorrerti senza raggiungerti mai..

Sana: A-Aki..

Akito: Non ho più intenzione di andare avanti così, per l'ennesima volta hai deciso di partire, rinunciando a noi, rinunciando al nostro amore, come al solito hai deciso di testa tua, senza parlare con me, senza chiedermi cosa ne pensassi, senza chiedermi di aspettarti.. Forse ti sembrerà un tantino presuntuoso da parte mia, ma ti conosco e so che mi ami, per cui credo che distruggere la nostra relazione, sia una cosa da folli.. Lo sai, io non sono il tipo di persona che parla molto o comunque capace di esprimere i propri sentimenti, ma ora ho bisogno che tu mi ascolti, senza interrompermi. Tu ed io, abbiamo passato tutta la nostra vita a rincorrerci, è dall'età di undici anni, che cerco disperatamente di farti mia, ma ogni volta che ti raggiungo, riesco a mala pena a sfiorarti. Quando non sei vicino a me, mi sento soffocare, tutto il resto non conta se tu non ci sei. In questi anni, ci siamo fatti del male, ci siamo odiati ma allo stesso tempo ci siamo aiutati e ci siamo amati. Tu mi hai salvato, mi hai reso una persona migliore, aprendomi gli occhi e facendomi capire quanto splendido possa essere il mondo, quanto fantastica possa essere la vita. Ma solo con te, posso essere felice, solo con te posso essere me stesso senza paura. Perciò, parti.. conquista il mondo, diventa famosa, insegui i tuoi sogni.. io sarò sempre qui, ad aspettarti. Ti ho amata, dal primo momento che il mio sguardo si posò su di te e continuerò ad amarti per il resto della mia vita. So di non essere dolce o romantico come tu vorresti e so anche di non poterti offrire molto, ma ti prego credimi quando ti dico che darei la mia stessa vita, pur di renderti felice.. Il mio cuore ti appartiene, come del resto ti appartengo io.. Solo ora capisco quell'antica leggenda, che tanto adori.. Qualsiasi cosa accada, qualunque sia il nostro destino, io non smetterò mai di amarti..

 

In quel momento, il mio cuore batteva all'impazzata. La vita era annebbiata da un lieve velo di lacrime e le mie mani tremavano. Improvvisamente, Akito mi prese per mano, stringendola forte sul suo petto. Il suo cuore batteva così forte, che per un attimo credetti stesse per scoppiare. I suoi occhi erano fissi su i miei e d'un tratto s'inginocchio dinnanzi a me. In quel momento, fui invasa da una moltitudine di emozioni e la mia mente, per la prima volta , fu in totale accordo con il cuore.

 

Akito: Tu, sei dentro di me, dentro al mio cuore, non potrei mai vivere senza di te, io non posso pensare a nessun altro, non posso neanche lontanamente immaginare un futuro senza di te. Io.. ti amo.. AMO TE, capisci cosa vuol dire?? Sento il bisogno, necessito, più dell'aria, di avere la certezza che tu sia mia.. Ti posso assicurare che non sarà semplice e stai pur certa, che ci saranno dei momenti in cui tutto sembrerà impossibile, ma dopo tutto quello che abbiamo passato inseme ce la possiamo fare. Siamo stati lontani per molto tempo, ma questo non ha scalfito il mio amore.. Kurata.. Sana.. Sposami!

 

Le lacrime rigarono copiosamente il mio viso, mentre tutto intorno a me si fermò di colpo. Non c'era tempo, non c'era spazio, eravamo solo io e lui, due corpi ed un anima. Lentamente, fece apparire dalla tasca dei suoi pantaloni, una piccola scatolina di velluto blu. Con eccessiva flemma prese l'anello tra le dita e con uno sguardo magnetico mi esortò a rispondere. Fu quasi impercettibile, io che ero sempre stata una persona esuberante e confusionaria, risposi alla domanda più importante della mia vita con un “si “ sussurrato, tra le lacrime ed i singhiozzi. Non appena Akito udì quelle due lettere, il suo sguardo si illuminò e sul suo viso, uno splendido sorriso prese il posto del sua solita espressione indifferente. Quando si rialzò, le nostre lebbra trovarono conforto in quelle dell'altro, unendosi in un bacio colmo di sentimento. Mi sentivo felice e allo stesso tempo disorientata, non potevo crederci, Akito aveva deciso di fare la sua proposta di matrimonio proprio li, in quel momento, non me lo sarei mai aspettato. Una volta sciolto il bacio, con il polpastrello, asciugò le mie lacrime e dolcemente prese la mia mano sinistra tra le sue.

 

Akito: Ricordi il giorno dell'incidente?

Sana: Certo..

Akito: Beh, ricordi che ti avevo detto che ero andato in un posto?

Sana: Si.. Oh, hai comprato quel giorno l'anello??

Akito: No, quello l'ho comprate tempo prima con Tsu..

Sana: Davvero??

Akito: Si, te lo avrei chiesto mesi fa, se non fosse per Matsui.. Comunque, quel giorno, andai in gioielleria per far incidere questo..

 

All'interno di quello splendido solitario, vi era un'incisione “always”.

 

Sana: Sempre..

Akito:Sempre..

 

Delicatamente, puntando i suoi magnifici occhi color ambra su di me, infilò l'anello al mio anulare sinistro. Presa dalla gioia del momento, gli buttai le braccia al colle, stringendolo forte a me, oramai nulla avrebbe potuto dividerci.

 

[Gentili passeggeri, l'imbarco del volo NTK905 per New York è ora aperto, preghiamo i passeggeri di recarsi all'imbarco..]

 

Akito: È il tuo volo..

Sana: Il mio volo??

Akito: Quando tornerai?? Ma perché non me lo hai detto che ti avevano proposto questo lavoro??

Sana: Beh, a proposito di questo, c'è stato un piccolo malinteso.. In realtà ero venuta qui solo per accompagnare Nao..

Akito: Cosa??

Naozumi: Ahahahahahahahahah, veramente molto esilarante..

Akito: Taci Kamura..

Sana: Beh si, per questo non ti ho lasciato nemmeno un bigliettino, credevo di sbrigarmi prima che ti svegliassi, ma evidentemente mi sbagliavo.. Scusa!

Naozumi: E tu Hayama che hai fatto quella fantastica dichiarazione d'amore in pubblico, quando l'avresti potuta fare senza troppe persone intorno.. Vi ringrazio, mi state facendo partire con il sorriso sulle labbra..

Akito: Immagino!

Sana: Fai buon viaggio Nao e non sparire!

Naozumi: Tranquilla, se ti fa stare male, dimmelo che torno subito..

Akito: Kamura forse non ti è chiaro, ma Lei diventerà mia moglie..

Naozumi: Diventerà, finché non avrà la fede al dito...

Sana: Ok, adesso basta.. Ci vediamo Nao, abbi cura di te..

Naozumi: Congratulazioni ad entrambi, sono felice te Sana..

 

Dopo avermi lasciato un lieve bacio sulla fronte, lo vidi superare il gate, per poi sparire dietro le grandi vetrate che davano sulla pista d'atterraggio. Naturalmente, Akito non apprezzò molto quel gesto, ma entrambi sapevamo che le parole di Nao erano sincere.

 

Sana: Così diventerò tua moglie?!

Akito: Sarai la Signora Hayama??

Sana: Non vedevo l'ora di diventarlo..

 

-Fine flashback-

 

Ripensando a quel giorno, ancora tutt'oggi il mio cuore sussultava. Sentivo le gambe molli e le così dette farfalle nello stomaco. Non potevo crederci, il giorno tanto atteso era arrivato, finalmente avrei sposato l'amore della mia vita. Chi lo avrebbe mai detto, che quel ragazzino scontroso ed asociale, sarebbe diventato il centro del mio mondo. In quel momento, credetti che non sarei mai potuta essere più felice. Il mio cuore batteva forte, ma non era paura la mia,era felicità. Si sentiva spesso parlare di ansia prematrimoniale, ma io, non la provai mai. Non poteva esserci nulla di più giusto. Io ed Hayama eravamo nati per amarci. Ero completamente assorta nei miei pensieri, quando d'un tratto, sentì la porta della camera aprirsi, la prima cosa che vidi, furono due grandi occhi azzurri.

 

-Fine Pov-

-Pov Naozumi-

 

Non appena entrai in camere, vidi sana intenta a sistemarsi i capelli, più bella che mai. Portava un bellissimo vestito bianco di pizzo, il corpetto aveva lo scollo a cuore che faceva risaltare il suo decoltè, mentre il taglio dell'abito era a sirena, il quale avvolgeva il suo corpo in maniera perfetta. I capelli sciolti, le ricadevano mossi sulle spalle, non cera nulla da dire, quel giorno Sana era davvero bellissima.

 

Naozumi: Sei stupenda..

Sana: Grazie mille Nao..

Naozumi: Forza andiamo, credo che qualcuno ti stia aspettando..

Sana: E se avesse cambiato idea?

Naozumi: Tranquilla, non cambierà mai idea, i suo cuore ti appartiene.. E poi, male che vada ti sposo io!

Sana: Nao, ahahhahah! Se ti sentisse Hayama..

Naozumi: Oh, lo sa perfettamente..

 

Ero sinceramente felice per lei, in fondo al mio cuore, sapevo perfettamente che Hayama era l'uomo giusto per lei. Il loro amore era eterno e nulla poteva porvi fine. Mentre guardavo la donna che avevo amato per gran parte della mia vita, avanzare verso il suo futuro marito, capì che il sentimento che ci legava, era mutato, ne amore, ne amicizia.. Lei era la mia famiglia.

 

-Fine Pov-

 

Lei era proprio li, davanti a me, avanzava sicura in mia direzione con gli occhi fissi su i miei ed il cuore in mano. Era stupenda ed onestamente, faticavo a credere che stava per diventare mia moglie. Sembrava di vivere un sogno, uno splendido e meraviglioso sogno. Chi lo avrebbe mai detto, che quella ragazzina con le codine, perennemente ritardataria e totalmente pazza, sarebbe diventata l'unica mia ragione di vita. Guardandola in viso, non potei far altro che reputarmi l'uomo più fortunato del mondo. Qualsiasi cosa avrebbe riservato il nostro futuro, non faceva più paura, con lei, insieme saremmo riusciti a superare qualunque cosa. Nulla sarebbe stato in grado di dividerci, nulla avrebbe potuto porre fine al nostro amore.

 

Akito: Sei pronta Kurata?

Sana: Come sempre Hayama..

 

Il futuro, sarebbe stato sempre incerto, ma il nostro amore no.

 

The end

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice: Con due giorni di ritardo, ma ce l'ho fatta..

Mi si stringe il cuore a dirlo, ma.. È finita!!! Finalmente dopo anni ed anni, la mia prima ff trova il suo lieto finale. Che posso dirvi, il capitolo si spiega da se.. Certo, non è un capolavoro di letteratura, ma è il finale perfetto per la mia storia.. Ho volutamente lasciato in sospeso la parte iniziale, senza dare troppe informazioni, perchè volevo tenervi un po' sulle spine.. Visto?? Alla fine Sana non parte ed Akito era andato a fare incidere la parola “Always” dentro l'anello di fidanzamento.. Riferimento ad Harry Potter ovviamente..per quanto riguarda il flashback, ho preferito farlo raccontare un po' ad entrambi e si, Akito è decisamente OOC, ma DOVEVA esserlo.. Quando Tsu dice ad Akito “questa volta nessun ritardo.” è una sottile allusione al fatto che Sana è sempre in ritardo.. Finalmente Naozumi capisce che quello che lo lega a Sana non è più amore, ma qualcosa di più fraterno, ovviamente tutte le battute che fa sono solo per far innervosire Hayama.. Poi Akito chiede a Sana se sarà la “Signora Hayama” perchè da piccola (non ricordo bene in che volume) dice che sarebbe stato il suo futuro marito a prendere il suo cognome e non viceversa. Ma ovviamente cambia idea, e non lo dico io, ma be si Miho Obana in Deep clear.. il matrimonio ho deciso di farlo svolgere due anni dopo appunto perchè nel cross-over la Obana fa notare il fatto che Akito e Sana (oramai ventiseienni) si sono sposati tre anni prima che lei rimanesse incinta (cioè a 23) e quindi due anni dopo l'accaduto la proposta di Akito all'aeroporto, perchè ricordo che lui aveva 21 anni.. You understated!!! Spero di aver chiarito tutto ed in oltre spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, ho dei forti dubbi sull'incipit, ma si è scritto così, che volete farci.. ^-^ Comunque, oramai siamo arrivati alla fine, questo purtroppo è il momento dei saluti.. Grazie per aver seguito la mia storia e grazie di cuore per averla recensita, siete stati la mia fonte principale di ispirazione.. ringrazio il mio splendido maritino che mi sostiene in questi miei strampalati racconti.. Grazie a tutti di cuore, fatemi sapere cosa ne pensate, sia nel bene che nel male!

 

P.S. Non saprei dirvi con esattezza quando, ma a breve inizierò una nuova ff sempre su Akito e Sana, già è scritta nella mia mente.. *-* Spero la seguirete come avete fatto con questa..

 

Grazie a chi ha inserito la mia storia tra i Preferiti:

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holamela
Lolimik
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Grazie di cuore a chi mi ha inserito tra i suoi Autori preferiti:

Lolimik
sarahmanga

 

E grazie anche a te, che solo leggendo, hai riempito il mio cuore di gioia..

 

A prestissimo..

G.

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