Hey, spinning top!

di Mary_B
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** London Callin' ***
Capitolo 2: *** Odioso Facebook ***
Capitolo 3: *** Niente soprannomi? ***
Capitolo 4: *** Goodnight Spinnig Top ***
Capitolo 5: *** British Museum ***
Capitolo 6: *** Siamo l'eccezione ***
Capitolo 7: *** Mtv è più interessante di me ***
Capitolo 8: *** Cinema e pizza? ***
Capitolo 9: *** Tutù ***
Capitolo 10: *** La Bandiera Inglese ***
Capitolo 11: *** Happy Birthday, Spinning Top! ***
Capitolo 12: *** Hery ***
Capitolo 13: *** Mai dare le chiavi agli amici ***
Capitolo 14: *** Mi Sudano Gli Occhi ***
Capitolo 15: *** Colpito E Affondato ***
Capitolo 16: *** Fontana Di Cioccolato ***
Capitolo 17: *** I'm The Only One ***
Capitolo 18: *** Neverland ***
Capitolo 19: *** Giurin Giurello ***
Capitolo 20: *** Nialles ***
Capitolo 21: *** Sposala ***
Capitolo 22: *** Mister Universo ***
Capitolo 23: *** Bianco Latte O Rosa Confetto? ***
Capitolo 24: *** Merry Christmas! ***
Capitolo 25: *** Boo-Top: La Coppia Perfetta ***



Capitolo 1
*** London Callin' ***


<< Ricordate, ragazzi, una sola mossa falsa e non farete più gite fino alla quinta >> la nostra professoressa di inglese, la prof Collina, ci minacciò per l’ennesima volta davanti ai nostri genitori. In effetti, anche io avrei avuto un po’ di paura all’idea di portare ventotto adolescenti a Londra per una settima con l’aiuto solo di quello zombie del prof di arte, Filoni. Mi girai verso i miei genitori, mia madre a stento tratteneva le lacrime mentre mio padre era emozionato almeno quanto me, mio fratello era semplicemente annoiato come sempre. La prof ci disse di caricare le valige sull’autobus, dopo aver messo nel bagagliaio tutti i nostri trolley e le borse varie andammo a salutare le famiglie, e poi, finalmente, salimmo sull’autobus.
<< Dio ci pensate? Fra tre ore saremo a Londra! >> esultò Erica, una delle mie amiche.
<< Tre ore? Sei ottimista, dobbiamo arrivare a Bologna, fare il check-in e poi farci quasi due ore di volo >> commentai.
<< Che pessimista, Allegra! >> ribatté Morgana
<<  Non è pessimismo Momo, è solo realismo >> la corressi con un sorriso, poi mi girai verso un’altra delle mie amiche, quella seduta di fianco a me, Elisa L. La “L” serviva a distinguerla dalle altre due Elisa della nostra classe, io la chiamavo semplicemente Partner: tutto era iniziato al corso per le certificazioni inglesi, ci avevano detto di scegliere un partner per lo speaking, e a noi era bastato uno sguardo per capirci.
<< Allora, Partner, sei pronta? >>
<< Neanche un po’, Allegra! E se mi dimentico tutto? >>
<< Sono qui per questo >> la tranquillizzai. Nella mia classe ero la migliore in inglese, riuscivo a parlarlo come se fosse Italiano, anche se, ogni tanto, mi mancavano delle parole. Dopo tre ore, finalmente, ci sedemmo in aereo: metà della classe turistica era occupata dalla mia classe, passavamo insieme 35 ore a settimana, ormai, dopo tre anni, eravamo una famiglia. Il volo non durò tanto, o almeno così ci sembrò, visto che passammo tutto il tempo a cantare, ridere e scherzare. Addirittura la Collina, la prof più severa della scuola, si stava rilassando con noi, poi arrivò il momento che mi spaventava di più, la discesa. Legammo le cinture di sicurezza e lentamente l’aereo perse quota fino ad atterrare, feci un bel respiro sollevata.
<< Ma non eri tu quella che non aveva paura dell’aereo? >> mi chiese Luca, uno dei quattro maschi della mia classe, seduto di fianco a me.
<< Taci, Luca >> sibilai. Scesi dall’aereo Filoni iniziò a raggrupparci vicino al terminal, ma io non c’ero, ero a Londra, con i miei amici, per una settimana. Io, per una settimana, nel loro stesso paese, stesso fuso orario, stesso clima … wow, incredibile. Sì, sto parlando dei One Direction. Sono diventata una Directioner per caso, ero sul mio sito di gossip preferito ed ho trovato un articolo su di loro, da allora la mia vita è cambiata. Adoro quei cinque idioti, adoro i ricci di Harry, la voglia sul collo di Liam, la vanità di Zayn, la timidezza di Niall e gli scherzi di Louis. Alzai lo sguardo verso il soffitto, era tutto di vetro, era come essere lì fuori ma senza tutto quel freddo, iniziai a girare su me stessa guardando su. Giravo, giravo, giravo … e poi, bum! Qualcuno mi ferma. Abbassai lo sguardo e mi ritrovai a fissare dei bellissimi occhi azzurri, conoscevo quegli occhi, conoscevo quel viso e no, decisamente non era possibile.
<< Hi, spinning top! >> Oh. Mio. Dio. Louis Tomlinson mi ha appena parlato.
<< Hi >> sussurrai
<< Tutto bene? >> mi chiese in inglese. Sentii che tutto ciò che avevo studiato nei dieci anni precedenti di Inglese mi abbandonava.
<< Sì >> risposi << Scusa, non volevo colpirti >>
<< Tranquilla, non è un problema, come ti chiami? >>
<< Allegra >>
<< Io sono Louis >>
<< Lo so >> stupida, stupida, stupida.
<< Una fan! >>
<< Già, grande fan >>
<< Da dove vieni? >>
<< Italia, sono qui in gita >>
<< Oh, io amo l’Italia! Anche il mio amico laggiù, specialmente il cibo italiano >> disse indicando qualcuno alle sue spalle, mi sporsi e vidi Niall Horan che parlava con il resto della band. Stavo per collassare.
<< Allegra! Vieni qui!! >> urlò la Collina, mi girai e urlai di rimando
<< Un attimo!! >> ritornai a Louis
<< Devo andare >>
<< Come?!? Di già! >>
<< Sì! Mi dispiace! >>
<< Come posso ritrovarti? >> in quel momento tirai fuori tutto il mio coraggio e presi una penna che avevo in borsa, presi la sua mano ed inizia a scrivere.
<< Facebook, questo è il mio cognome, è scritto che sono nata a New York e vivo a Los Angeles, è uno scherzo. E questo è il nome del mio hotel >> lasciai andare la sua mano e lo guardai un ultima volta negli occhi
<< Ciao Louis >> dissi in Italiano prima di correre verso la mia classe. Filoni iniziò subito a richiamarmi, ma sopportai in silenzio, sapevo di meritarmelo, e ne valeva la pena. Dopo un po’ guardai la Collina e le chiesi
<< Prof, che significa spinning top? >>
<< Trottola, Allegra >>

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Capitolo 2
*** Odioso Facebook ***


POV Louis
 

<< Chi era quella? >> mi chiese Zayn una volta tornato dai ragazzi.
<< Allegra >> risposi.
<< E noi dovremmo sapere chi è? >> chiese Niall.
<< Beh no, non lo so neanche io >>
<< Ma sei andato a parlarle e ti sei fatto tatuare la mano da lei? >> chiese Harry scettico .
<< Non è un tatuaggio qualunque, è il suo cognome e il nome dell’hotel dove sta. È in gita con la classe. Non guardatemi così, non so cosa mi è preso, dovevo farlo! >> Liam alzò le sopracciglia imitato dagli altri << Ah, dimenticavo: è italiana >> si diffuse un generale coro di “Ah” e “Oh”.
<< Sai se ha delle amiche? >> chiese Zayn, Liam gli diede uno schiaffo dietro la testa << Che c’è?!? >>
<< Ne hai appena mollata una, Zayn! >> gli ricordò Niall.
<< Morto un Papa se ne fa un altro >>
<< Sai, ogni tanto mi fai paura, tanta paura >> disse Harry, poi si girò verso di me << Vuoi andare subito al suo hotel o passiamo per casa? >>
<< Diamole il tempo di disfare le valigie >> risposi. Prendemmo le nostre valigie e tornammo a casa. Harry si buttò sul divano distrutto a guardare la tv, io presi il portatile e mi sedetti di fianco a lui; mi connettei a Facebook e cercai Allegra Calcagnini, i risultati erano infiniti, ma mi bastò vedere la sua foto per riconoscerla.
<< Eccola, è lei!! Allora, che ne pensi? >>
<< Carina, mi piace. Oh guarda, ha anche lei i capelli ricci! >> ridacchiai prima di riprendere il computer in mano.
<< Tranquillo Harry, i tuoi capelli non avranno mai pace finché ci sono io >>

POV Allegra

<< Quindi Louis Tomlinson ci ha appena provato con te? >> mi chiese Erica scioccata.
<< Non esattamente, è stato solo carino e gentile come con tutte le sue fan >>
<< E chiede a tutte come fare per contattarle? >>
<< Questo non lo so … >> dissi mentre svuotavo la valigia.
<< Ti ha chiamato trottola … Alberto non mi ha mai dato un soprannome in tre mesi, e a te lui sì in meno di cinque minuti! >> si lamentò Elisa L seduta sul letto.
<< Ma stavano partendo o sono appena tornati? >> chiese Morgana.
<< Tornati >> risposi
<< Come fai a saperlo? >> Erica le tirò una delle sue ciabatte a forma di pecora.
<< Perché ogni Directioner che si rispetti sa che sono appena tornati dal set dell’ultimo video oggi >> disse lei stizzita. << Parlando di cose serie, dobbiamo connetterci a Facebook! Dobbiamo vedere se ti ha aggiunto sul serio! >>
<< Il portatile è a casa … >> osservai. Sul volto di Elisa si dipinse un sorriso diabolico.
<< So io dove trovarlo >> dopo cinque minuti tornò con il cellulare di Luca.
<< Come diavolo hai fatto? >> chiese Erica sconvolta. Luca aveva un solo migliore amico che lo seguiva ovunque, ed era il suo telefono.
<< Oh, niente. Gli dovrò solo passare la prossima versione di latino. Connettiti, dai! >> presi il telefono ed andai su Facebook, trovai tre richieste di amicizia, le ragazze trattennero il fiato mentre mostravo lo schermo. La prima era di mia madre che provava da secoli ad aggiungermi senza risultato, la seconda era di uno dei miei diciannove cugini, la terza era di uno sconosciuto. Anche se mi ero ripetuta che le possibilità erano pochissime, ci rimasi comunque molto male. Insomma, cinque minuti insieme per lui non erano niente, aveva schiere di ragazze urlanti più carine di me che aspettavano la loro occasione come me. Mentre mi disconnettevo il telefono della stanza suonò, rispose Erica.
<<È per te >> mi disse passandomi la cornetta.
<< Pronto? >>
<< Signorina Calcagnini, c’è un ragazzo qui per lei, dice di chiamarsi Louis Tomlinson e che lei lo conosce >>

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Capitolo 3
*** Niente soprannomi? ***


Appoggiai di nuovo la cornetta sulla base del telefono e mi girai lentamente verso le altre che continuavano a svuotare le valigie. << È qui giù >> tutte si voltarono verso di me con gli occhi sbarrati << Oh. Mio. Dio. Oh. Mio. Dio. Oh. Mio. Diooo!! >> urlò Erica. Elisa mi trascino in bagno e accese tutte le luci mentre Morgana tirava fuori il beauty case di Erica, che aveva portato con se esattamente cinque maglie, due jeans e un paio di scarpe per avere più posto per il make-up. In due minuti avevo addosso tre sciacalli che mi truccavano e mi vestivano.
<< Toc toc >> ci girammo tutte verso Luca che era entrato in camera.
<< Qualunque abnorme cazzata tu stia per sparare, Luca, non è il momento >> disse Elisa minacciandolo con una delle mie scarpe alte.
<< Sono solo venuto a prendere il telefono >> glielo porsi ringraziandolo.
<< Di niente. Ma perché ti stanno torturando? >>
<< Non la stiamo torturando >> protestò Morgana con delle forcine per capelli in bocca.
<< Louis Tomlinson dei One direction è giù nella Hall per moi >> spiegai, Luca strabuzzò gli occhi. Ah, già, dimenticavo: Luca è uno dei pochi Directioner maschi che conosca.
<< Va bene così, un altro po’ e sembra un clown >> disse trascinandomi fuori dal bagno, Erica lo guardò male con ancora in mano il pennello per l’ombretto. Insieme mi accompagnarono all’ascensore, guardai le porte scorrevoli chiudersi sui loro sorrisi incoraggianti e feci dei respiri profondi. Quando arrivai a piano terra avevo un colorito quasi normale. Andai verso il bancone e trovai lì Louis appoggiato con nonchalance: giacca di pelle nera, maglia a righe blu e nere, jeans e le immancabili bretelle.
<< Hello >> dissi.
<< Hi spinning top! >>
<< Mi saluterai sempre così? >> gli chiesi passando alla modalità “ lingua inglese ”.
<< Sì, è il tuo nuovo soprannome, ti piace? >>
<< Sì, è unico >>
<< Come ti chiamano di solito? >>
<< Beh, a parte i miei genitori che hanno inventato una vasta e imbarazzante gamma di soprannomi, semplicemente Allegra >>
<< Sul serio? Io ci ho messo due secondi a trovarne uno! Però, devo ammettere che è stato facile, eri una trottola perfetta >> sorrisi a quel commento. Tutto ciò che riuscivo a pensare era “ Che carino! Non è solo bello, ma anche dolce “
<< E per quanto resti a Londra? >>
<< Sette giorni, e tu? >>
<< Abbiamo un mese di pausa >>
<< Torni a casa? >>
<< Forse sì. Può darsi che siano loro a venire qui. E tu? Da dove vieni di preciso? >>
<< Da un paesino vicino Modena, che è più o meno vicino a Bologna >>
<< Noi siamo andati a Milano, mi è piaciuta un sacco!! >>
<< Oh, anch’io adoro Milano! E la Rinascente? Ci siete andati? >>
<< Ehm … direi di no. Magari mi ci porti tu >>
<< È una buona idea >> commentai trattenendomi a stento dal saltare di gioia.
<< Hai da fare sta sera? >>
<< Oh, è che … sai, in gita non siamo liberi di fare tutto ciò che ci va e fra … sì, cinque minuti dobbiamo andare a cena >>
<< Oh … >> in quel momento le porte dell’ascensore si aprirono ed uscirono tutti i miei compagni di classe con la Collina e Filoni.
<< Eccoti qui, Allegra >> disse stizzita la Collina. Come ogni volta in cui mi parlava, cercai di non ucciderla. Inoltre, dalle porte principali entrarono gli altri membri della band, mi aggrappai con tutte e due le mani al bancone: con uno avevo difficoltà, con tutti e cinque non ce la potevo fare. Louis mi appoggiò una mano sulla schiena preoccupato, peggiorando solo la situazione.
<< Tutto ok? >>
<< Sì, sì, tutto ok >>
<< Allegra! Che piacere conoscerti! Louis non ha fatto altro che parlare di te >> disse Harry stringendomi la mano << Oh sì >> continuò Liam porgendomi la sua << In aeroporto, in macchina, su Twitter >> nel frattempo si era avvicinato Niall che aggiunse << E non dimentichiamoci di Facebook >> Zayn mi venne verso di me, mi prese la mano e disse  << In fin dei conti non possiamo dargli colpa >> per la prima volta in vita mia qualcuno mi baciò la mano, e quel qualcuno era Zayn Malik. Sentii uno strano verso e mi girai verso la classe, Elisa e Morgana sorreggevano Erica versione bordeaux mentre Chiara agitava le mani davanti al suo viso.
<< Ci sei? >> mi rispose con un debole verso di assenso.
<< Allora >> disse Niall sfregandosi le mani << Che si fa sta sera? >>
<< Allegra deve stare con la sua classe >> spiegò Louis.
<< E se ci imbucassimo? >> propose Harry, mi girai verso la Collina e Filoni.
<< Per favore >> sussurrai, loro si guardarono e poi Filoni sorrise ( cosa molto rara ) e disse << Va bene >>
<< Sì! >> esultai.
<< Che succede? >> chiese Liam
<< Hanno detto che va bene! >> tradussi, Louis mi sorrise e mi porse il braccio con un gesto galante
<< Andiamo? >> chiese
<< Andiamo >> risposi stringendomi a lui.

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Capitolo 4
*** Goodnight Spinnig Top ***


Tutti quanti insieme andammo verso il ristorante dell’albergo, io ero ancora aggrappata al braccio di Louis e nel frattempo presentavo alcune delle mie amiche ai ragazzi. Erica era di un colorito ancora un po’ acceso, ma andava molto meglio rispetto a prima, riusciva a parlare e a scherzare come suo solito. Ci sedemmo a tavola, Harry si sedette a capotavola, alla sua destra c’erano Liam, Niall e Zayn, alla sua sinistra Louis, io, Erica e Luca. Iniziammo a spulciare i menu.
<< Hey, Giuly >> dissi ad una delle mie amiche << Tu che prendi? >>
<< Onestamente, Allegra, l’unica cosa che riesco a decifrare qui è water e coke >>
<< Allora non sono l’unica! >> esclamò Elisa S. Sorrisi e mi girai verso i ragazzi, non mi sembrava possibile che fossero lì sul serio, che mi avessero parlato e che Louis mi fosse venuto a cercare, ero la ragazza più fortunata del mondo.
<< Che mi consigliate? >> chiesi. Gli occhi di Niall si illuminarono, prese il mio menu ed iniziò a sfogliare le pagine indicando nomi di portate e dicendo << Questo qui … e poi anche questo … e quest’altro ancora … >> sgranai gli occhi e lo fermai.
<< Wow, allora è vero che mangi tanto! >>
<< Mangiare tanto? Mia madre è andata in depressione per cercare di fargli dire “Sono sazio”! >> disse Harry
<< Secondo me non si è ancora ripresa >> commentò Liam.
<< Già, l’ho vista un po’ giù ultimamente … >> concordò Zayn con un luccichio divertito negli occhi.
<< La volete smettere?!?! >> saltò su Harry << È mia madre! >> tutti scoppiarono a ridere, povero Harry, sua madre era sempre tirata in ballo in ogni discorso.
<< Comunque, tornando a cose serie, credo che prenderò un hamburger >> dissi
<< Ottima scelta. Perché non prendi anche … >>
<< Ti prego Niall, sono sicura che qualunque cosa tu stia per dire è troppo calorica per un essere umano normale >> i ragazzi risero di nuovo e lui abbassò lo sguardo, mi fece tenerezza, così gli proposi di scegliermi dopo il dessert. Ero certa che il giorno dopo non avrei fatto colazione.
<< Parli molto bene l’Inglese >> disse Liam una volta ordinata la cena al povero cameriere di turno, aveva dovuto scrivere cinque volte le ordinazioni perché ogni volta qualcuno si dimenticava qualcosa (tipico della mia classe).
<< Grazie >> dissi ad alta voce sperando che quella stronza della Collina sentisse i complimenti di un inglese madrelingua al mio inglese che lei riteneva da “ sei, puoi fare di meglio Allegra ” . Una volta arrivate le portate iniziammo a mangiare. Niall non si fermò neanche un momento, Zayn lo prendeva in giro ma non gli importava più di tanto. Louis era fantastico: si metteva a parlare con le posate e con i bicchieri e si scusava con il cibo perché “ stava per mangiarlo, ma non poteva farci niente, aveva fame “. Alla fine il mio hamburger rimase praticamente intatto, non riuscivo a mangiare circondata da loro e per di più la mia bocca era impegnata a ridere.
<< Allora, per il dessert … >> iniziò Niall, ma Harry lo interruppe subito dicendo << Credo che Louis un idea ce l’abbia >> e alzò e abbassò le sopracciglia stile antagonista dei film. Mentre io sgranavo gli occhi Louis e Liam gli diedero uno schiaffo dietro la testa nello stesso momento.
<< Ouch!! >>
<< Stava scherzando >> si affrettò a dire Louis.
<< Sì, è che ha solo questo in testa >> spiegò Zayn
<< Non che tu sia da meno … >> rispose Harry
<< Sai Zayn, ti devo presentare la mia migliore amica, avete gli stessi interessi >>
<< È carina? >>
<< Sì, è mezza italiana e mezza francese >>
<< Dannazione! >> esclamò Harry << Perché tutte a lui? >>
<< Perché a te piacciono quelle più grandi >> dissi prima di bere un goccio d’acqua. Tutti si guardarono e poi scoppiarono a ridere. Harry diventò rosso.
<< Oh, non ci pensare >> lo consolai << Là fuori c’è qualcuno anche per te >>
<< Sì, la nonna di Niall, secondo me, è disponibile >> si intromise Erica
<< Hey, ti sei ripresa >> osservò Harry cambiando argomento
<< Sì … volevo dire, yes! >>
<< Stai calma Eri >> le dissi
<< Ok, io adoro l’Italiano ma detesto non capire cosa dite >> disse Louis
<< Niente, roba da ragazze >> risposi sorridendo. Lui mi sorrise a sua volta e non insistette, cosa che gli fece acquistare parecchi punti.
<< Domani cosa fate? >> chiese Liam
<< Mmm, non lo so … Luca? >> lui tirò fuori il cellulare ed iniziò ad elencare tutti i posti che avremmo visitato, alla sola idea i miei piedi iniziarono a farmi male.
<< Non avrete un momento libero >> commentò Zayn.
<< Il brutto dei viaggi di istruzione >> dissi io.
<< Però siamo liberi dall’una alle quattro per il pranzo >> ci ricordò Erica.
<< Allora, facciamo così. Dammi il telefono >> disse Louis. Presi il cellulare dalla borsa e glielo diedi, iniziò subito a scrivere << Mandami un messaggio a pranzo e dimmi dove sei così ti vengo a prendere e stiamo un po’ insieme >> mi porse di nuovo il telefono. Lo presi con un tuffo al cuore, mi aveva dato il suo numero!!! Passammo un altro po’ di tempo a chiacchierare del più e del meno, poi Filoni si alzò.
<< Forza, tutti a dormire >> si diffuse un mormorio di disappunto << Andiamo, domani sarà una giornata pesante, dovete essere carichi. Su, alzarsi >>
Alla fine ci alzammo tutti, salutai con un abbraccio i ragazzi, ma, arrivata a Louis, ricevetti un bacino sulla guancia prima di sentirlo dire << Goodnight Spinning Top >> . Li guardai uscire e dirigersi verso le macchine con sguardo sognante, poi sentii un tovagliolo sulla bocca e mi girai verso destra, era Erica.
<< Che diavolo stai facendo? >> le chiesi spostandole il braccio.
<< No, niente, avevi un po’ di bava alla bocca >> scoppiammo a ridere, quella era la mia battuta. Salimmo in camera dove trovai tutte le ragazze della mia classe. << Che ci fate qui? >> chiese Elisa .
<< Oh, se lei pensa di poter andare a dormire senza dirci niente si sbaglia di grosso >> disse Nicole. Così raccontai per filo e per segno tutta la storia, a partire dall’aeroporto, e solo dopo aver risposto a tutte le loro domande ci lasciarono dormire, cosa per me impossibile, visto che nella mia mente tre parole si ripetevano di continuo: Goodnight Spinning Top.

Angolo autore
Grazie mille a tutte le persone che leggono questa storia. fatemi sapere cosa ne pensate!! kiss kiss, Mary_B

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Capitolo 5
*** British Museum ***


 POV Louis

<< Sveglia, sveglia, sveglia Louis!! Il sole brilla ed è mattina >> mi girai nel letto ignorando Harry.
<< È Londra, qui il sole non brilla mai >> mormorai
<< Hey, da dove viene tutto questo pessimismo? Ieri eri tutto “Allegra qui”, “Allegra lì”, “Quanto è bella”, “Quanto è simpatica” e bla bla bla >>
<< Sto dormendo, Harry! >>
<< Stavi dormendo >> Harry spalancò le tende e la luce inondò la mia stanza.
<< Wow, c’è sul serio il sole >>
<< Visto, io non mento mai >> con la solita grazia si buttò sul mio letto << L’hai sentita? >> chiese serio.
<< No, mi manda … >>
<< Un messaggio a pranzo, lo so. C’ero anch’io. Non ti ho mai visto guardare così una ragazza >> mi voltai verso di lui.
<< L’ho appena conosciuta >>
<< Appunto! Vi guardavate e scoppiavate a ridere, lei parlava e tu la guardavi come se fosse l’unica ragazza in quel ristorante, ed eravamo in 35 solo a quel tavolo! >>
<< Sei geloso? >>
<< Ah, no. Lei non potrà mai avere i miei capelli >>
<< Beh, onestamente … >>
<< Ti prego, Louis, lascia stare >> scoppiammo a ridere nello stesso momento.
<< Toc toc >>
<< Ciao Niall! >> salutò Harry. Niall entrò in camera
<< Non credete che dovreste pulire un po’? Nel vostro casino ci si può perdere >>
<< Sul serio? >>
<< Sì, e, visto che avete un ospite, mi sembra necessario >>
<< Bene Louis, pulisci >>
<< Non ci vivo solo io qui, sai >>
<< Sì, ma l’ospite è la tua >> feci per controbattere ma Niall mi fermò
<< Perfetto, così mi dai una mano a cucinare mentre Liam, Zayn e Louis puliscono >>
<< Perché, deve anche mangiare? >> chiese Harry.
<< Nah, va avanti ad aria … Ma è ovvio che deve mangiare, idiota! E adesso alzatevi, su! >>
Niall uscì alzando da terra tutti i vestiti sparsi per terra.
<< Perché gli abbiamo dato le chiavi? >> chiesi.
<< Perché noi perdiamo le nostre un giorno sì e un giorno sempre >>
<< Giusto … >> guardai fuori la finestra il panorama di Londra. Quella città era bellissima, non mi stancavo mai di guardare i turisti che scorrazzavano ovunque con le loro macchinette fotografiche e le facce dei Londinesi scocciati non avevano prezzo.
<< Ci alziamo? >> proposi poco convinto.
<< Altri cinque minuti >>
<< Va bene >> tornammo alla contemplazione di Londra ma fummo interrotti da Niall.
<< Ecco dov’era! >>
<< Cosa? >> chiesi.
<< Il mio iPod! >>
<< Oh … L’ha perso quasi un mese fa, forse dovremmo sul serio ripulire un po’ >>
<< Va bene, alzati prima tu >> dissi
<< No, tu >>
<< No, tu >>
<< No, tu >>
<< No, tu >>
<< No, voi insieme! >> urlò Niall mettendo fine al battibecco. Alla fine ci alzammo ed iniziammo a pulire con l’aiuto di Liam e Zayn, all’una tutto era pulito e il pranzo era pronto. Ci sedemmo sui divano attorno al tavolino con il mio telefono appoggiato sopra. Il silenzio di quell’aggeggio era assordante.
<< È l’una e un quarto, perché non chiama? >> mi chiesi
<< Avrà trovato un’altra pop star che le va dietro >> suggerì Zayn
<< Può essere >> concordò Harry
<< Lasciatelo in pace, poverino. È già abbastanza patetico così. >> mi difese Liam, o, almeno, credo mi volesse difendere … finalmente il telefono suonò, ci fu un assalto al tavolino da cui ne uscii vittorioso.
<< Che c’è scritto? >> scattò Niall
<< British Museum >> lessi
<< Nient’altro? >>
<< Allegra, e un cuoricino >>
<< Promette bene >>osservò Zayn
<< Perché? >> chiese Harry
<< Va subito al sodo >>
<< Ma la volete smettere con i doppi sensi? >> sbottai prendendo la giacca e le chiavi.
<< Immagino tu voglia la casa libera >> urlò Harry. Per tutta risposta sbattei la porta uscendo.

Pov Allegra

<< E se si è dimenticato di me? >>
<< Ti prego Allegra, smettila di rompere i coglioni! E poi, è alquanto improbabile che uno che ha passato la serata con te, che ti è venuto a cercare e che hai praticamente sbattuto a terra in aeroporto si dimentichi di te così presto. Al meno che non abbia una memoria davvero labile >> osservò Morgana.
<< Spera che si porti dietro un amico, piuttosto >> disse Erica
<< Quale dei quattro? >> le chiesi << Non hai mai mostrato preferenze >>
<< Ho scoperto il fascino degli occhioni a calamita verdi >>
<< Harry?!?!?!?!?!?!?!?!?! >> urlai sconvolta. Mai avrei pensato che Erica si sarebbe presa una cotta per Harry, la vedevo più tipo per Niall.
<< Non una parola, Allegra, altrimenti ti taglio i fondi di trucco >> mi minacciò. Una Micra blu si fermò davanti agli scalini e ne uscì Louis.
<< Oh mio Dio >> dissi saltando subito in piedi e andando verso di lui
<< Cosa? >>
<< Io adoro questa macchina! L’ho chiesta come regalo della patente ai miei genitori! >>
<< Beh, magari te la faccio guidare >>
<< Ho ancora sedici anni >>
<< Ed io ho un garage bello grande dove farti provare di nascosto. Hi spinning top >>
<< Hi, ti devo trovare un soprannome >> lui sorrise e mi aprì la portiera. Quando salì ed accese la macchina, le note di Rumor has it di Adele si diffusero attorno a noi.
<< È passato Harry. Ascolta questo cd così tante volte che prima o poi andrà in sciopero >>
<< Mi piace Adele, anche ad Erica. Anzi, diciamo che le piace Harry in generale >>
<< Davvero?! >>
<< Non ti ho detto niente, va bene? Altrimenti mi stacca la testa e ci gioca a pallavolo >>
<< Sembrava una tranquilla ieri sera >>
<< Si vede che non la conosci >> dopo un po’ accostò la macchina e mi venne ad aprire di nuovo la portiera, mi tenne aperta la porta mentre entravo nel palazzo, indicò le scale e mi fece cenno di salire. << Ok, primo piano Liam, secondo Zayn, terzo Niall e noi >> aprì una porta e mi ritrovai in un appartamento splendido, arredato modero e, soprattutto, in ordine.
<< Wow, camera mia non è così >>
<< Abbiamo pulito di recente, accomodati >> mi sedetti a tavola e lui servì un piatto di qualcosa di sconosciuto.
<< E questo sarebbe … >>
<< Tipica cucina inglese! >>
<< Ah >>
<< Ti assicuro che è venuto bene, prova! >> mandai giù una cucchiaiata e mi scappò una smorfia.
<< Non ti piace? >> chiese un po’ deluso.
<< No, no, no! Assolutamente no! Solo che sono abituata alla cucina italiana >>
<< Ah, facciamo così. Domani cucini tu >>
<< Va bene >> sorrisi e mi impegnai a finire qualunque cosa ci fosse in quel piatto. Tutto il tempo parlammo e scherzammo, era semplicemente fantastico. Aveva sempre la battuta pronta e il sorriso stampato in faccia. Finito di mangiare andammo a fare un giro per la città, visto che “ero una turista, e nessuna turista sta a casa a Londra”. Quando alla fine mi riaccompagnò al British Museum ( punto di incontro con il resto della classe ) avevo un groppo in gola, che si sciolse un po’ quando mi disse che sarebbe venuto di nuovo all’hotel quella sera e che il giorno dopo sarei andata di nuovo a mangiare da lui.
<< Quindi … >> dissi giocherellando con uno dei pendagli della mia borsa.
<< Quindi? >> ripeté lui con un sorriso furbo dipinto sul viso.
<< Oh, al diavolo! Io non sono brava nelle relazioni! Questa è la cosa più vicina ad un appuntamento che mi sia mai successa, sai? >>
<< Sul serio? >>
<< Sì! Sul serio! E non osare prendermi in giro, perché con tutte le cose che ho scoperto oggi pomeriggio ti posso distruggere pubblicamente >>
<< Non c’ho neanche pensato, sono solo sorpreso. Beh, per farla breve, sei davanti ad uno dei bivi più importanti della tua vita sentimentale: baciare al primo appuntamento – perché sì, questo era un appuntamento – o non farlo. Per me è uguale, scegli tu >> alzò le braccia per dare più enfasi alla sua indifferenza. “ Ok, Allegra, connetti i neuroni: se lo baci adesso può pensare che sei una facile, se non lo fai può pensare che te la tiri. Ha cucinato per te e ti ha scarrozzato per tutta Londra, è Louis Tomlinson, è dolcissimo, bellissimo e …  “ Mi alzai sulla punta dei piedi e sfiorai le sue labbra con le mie, poi ritornai con i piedi completamente per terra, e, con il sottofondo di campane a festa nella mia mente mi girai e corsi verso le mie amiche che stavano arrivando dal lato opposto della strada.
<< Tutto ok? >> chiese Debora
<< Sì! No, volevo dire … sì! Debby, non lo so! >>
<< Che è successo? >> chiese Erica. Mi avvicinai e le sussurrai all’orecchio quello che era successo, lei mi guardò e fece uno strilletto. Quando mi girai Louis non c’era più, il telefono squillò e lo tirai fuori dalla tasca.
<< È lui >>
<< Leggi, leggi! >> mi esortò Erica.
<< See you later, spinning top >>

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Capitolo 6
*** Siamo l'eccezione ***


POV Allegra

<< C’è il tuo fidanzato giù >> mi informò Elisa L entrando in camera. Io ero impegnata a ritoccarmi il trucco davanti allo specchio, Morgana stava mettendo nella valigia alcuni vestiti e Erica era stesa sul mio letto ascoltando l’iPod al massimo.
<< Non è il mio fidanzato >> protestai.
<< Che deve fare ancora, poverino? Sono sei giorni che ti viene a prendere in qualunque parte di Londra tu sia dispersa per portarti a pranzo in costosissimi ristoranti italiani perché non ti piace la cucina inglese, e, come se non bastasse, ogni sera viene qui a cena per guardarti fare l’idiota con i suoi amici e sentirti blaterare! Cosa vuoi? Un cartello? >> sbottò Morgana.
<< Ma Momo, lui è una popstar che vive a Londra, io vivo nell’ultima delle città italiane e la mia carriera musicale è finita secoli or sono e … >> Linda entrò nella camera parlando a telefono interrompendo il mio sproloquio.
<< … Sì mamma, sì … certo, torniamo domani nel pomeriggio … ah ah … ti voglio bene anch’io, ciao! >> chiuse il telefono e ci guardò << Domani andiamo a cena tutti quanti insieme per ringraziare i professori che ci hanno accompagnato. Cioè, non solo gli abbiamo pagato il viaggio, ma adesso gli paghiamo pure la cena di ringraziamento per averci fatto camminare per tutta Londra. Fantastico, no? >>
<< Torniamo domani? >> chiesi sconvolta.
<< Sì >> rispose Elisa incurante mentre si metteva lo smalto, mi lasciai cadere sul mio letto disturbando Erica nella sua fase “Relax” .
<< Tutto ok? >> chiese togliendosi le cuffie.
<< Torniamo domani >> ripetei.
<< E … >> continuò
<< E se ti dicessi che non l’ho ancora baciato per bene? >> sussurrai
<< Tu che cosa? >> urlò lei << Sei idiota o che? Hai una vaga idea di quanto questo sia blasfemo?? >>
<< È che … >>
<< È che ora scendi, lo porti in un angolino e ci fai quello che ci devi fare, fuori di qui! >> con una forza che non avrei mai attribuito ad Erica, lei mi buttò fuori e chiuse la porta a chiave. Sospirai ed andai verso l’ascensore, nella hall trovai alcuni miei compagni di classe con i ragazzi e la Collina che chiacchieravano, mi avvicinai e vidi gli occhi di Louis illuminarsi, venne verso di me e mi diede il solito bacio a stampo, salutai gli altri e mi unii al cerchio di chiacchiere.
<< Stavamo parlando del ritorno >> mi informò Zayn
<< E che stavate dicendo? >> chiesi
<< Che nessuno di noi vuole tornare a casa >> disse Marco come se fosse ovvio.
<< Immagina cosa diranno i tuoi >> disse Luca << “ Sei andata a Londra per una settimana e ti sei messa con un perfetto sconosciuto?? Non uscirai mai più!” >> aggiunse imitando mio padre, tutti risero.
<< Gliel’ho già detto >>
<< E loro? >>
<< Quello che hai detto tu >> ridemmo  di nuovo e poi andammo al ristorante per la nostra ultima cena inglese.
<< Mi sembri un po’ giù, tutto bene? >> mi chiese Louis.
<< Sì, solo un po’ stanca >> dissi stiracchiandomi.
<< Ma come? La mia trottola non è mai stanca >> sorrisi e mi appoggiai alla sua spalla, gesto a cui mi ero abituata nell’ultima settimana. Vidi Erica arrivare saltellando al tavolo, mi si sedette di fianco.
<< Allora? >> chiese in italiano
<< Non ce la faccio, Eri >>
<< Perché? >>
<< Perché probabilmente domani finirà tutto >> lei fece per rispondere ma Harry si intromise proprio in quel momento.
<< ‘Sera ragazze >>
<< Ciao Harry >> lo salutò Erica con sguardo sognante.
<< Allegra, hai lasciato queste cose a casa >> mi disse porgendomi uno zainetto. Aprii la bocca per ringraziarlo ma lui mi spinse via dalla sedia per potersi sedere di fianco ad Erica. Gli occhi di lei brillavano e si mise ad ascoltarlo con attenzione. Nel frattempo io e Louis ce la ridevamo sotto i baffi e lui mi aveva fatto sedere in braccio. Mangiammo e poi ritornammo alle nostre camere, Louis mi disse che il giorno dopo sarebbe venuto all’aeroporto per salutarci, lo abbracciai per circa cinque minuti prima di salire sotto lo sguardo da falco della Collina. In camera Erica era ancora troppo agitata dopo aver parlato tutta la serata con Harry per riprendere il nostro discorso, così filai a dormire senza dire una parola trattenendo a stento le lacrime.

POV Louis

Una settimana prima ero seduto su questa panchina aspettando le valigie ed avevo visto una trottola girare nel bel mezzo dell’aeroporto incurante delle persone attorno a lei che la squadravano male. Mi ero alzato ed ero andato verso di lei, era ancora convinta di avermi colpito strada facendo...
Harry mi svegliò dalle mie riflessioni porgendomi il suo caffè.
<< Ne vuoi un po’? >>
<< No >>
<< Stanno arrivando >>
<< Lo so >>
<< Cosa farai? Finisce tutto qui o continua? >>
<< Hai una vaga idea di quanto sia stupida questa domanda? >> lui sorrise ed indicò il gruppo che stava andando verso le scale. <> ci alzammo imitati dagli altri tre e gli andammo incontro, era incredibile che in soli sette giorni ci fossimo legati così tanto alla sua classe, così mentre gli altri si concentravano sul resto della “truppa” ( come lo definiva Allegra ) io la tirai da parte.
<< Hi Spinning Top! >>
<< Hi >> disse con il suo solito accento sexy, era un misto fra quello italiano e quello americano, non riuscivo ancora a descriverlo. Aveva gli occhi gonfi e rossi.
<< Tutto ok? >>
<< Non proprio >>
<< Che c’è? >>
<< È che … Questi giorni sono stati come una favola, davvero, solo che … adesso salirò su quell’aereo e tutto finisce qui >> le lacrime le oscurarono gli occhi castani, quei bellissimi occhi.
<< Aspetta, che vuol dire finisce tutto qui? >>
<< Oh, andiamo Louis, lo sai! Quante possibilità ha questa relazione? Se ci conoscessimo da più tempo allora avremmo qualche chance, ma una settimana fa non sapevi neanche della mia esistenza! >>
<< Ma che vuol dire? Non è un motivo valido, Allegra! >>
<< Ci sono una caterva di validi motivi per la mia decisione, Louis! Ho sedici anni e questa è la mia prima relazione in assoluto, come potrei farcela? E poi, non ci credo ai rapporti a distanza. Le prime settimane mi chiamerai tutti i giorni tre volte al giorno, poi pian piano sempre di meno. Ci vedremo una volta ogni tre mesi, e poi saremo due perfetti estranei e mi si spezzerà il cuore e sono stanca di dover sempre soffrire! >>
<< Sarebbe così se non mi fossi innamorato di te! >>
<< Come, scusa? >> sgranò gli occhi stupefatta
<< Sì, mi sono innamorato di te, sei la persona più gentile, più bella e più tutto quello che vuoi e ti amo, Allegra! >>
<< Le persone non si innamorano in una settimana, Louis >> sussurrò.
<< Ma noi siamo l’eccezione, non la regola >> sembrava persa, non sapeva dove guardare, dove mettere le mani e in quella settimana, che lei lo volesse ammettere o no, ci eravamo conosciuti molto. Sapevo che odiava la pioggia e le tute da ginnastica, che invece amava leggere e guardare film, che quando parlava con qualcuno gesticolava per sentire lo scampanellio dei suoi braccialetti “ richiamo degli angeli “ e quindi tranquillizzarsi, che aveva paura del futuro e a volte si chiudeva in se stessa senza un motivo particolare. Sapevo di amarla, e questo mi spaventava quasi quanto spaventava lei. << Ti prego, Allegra. Non mi mollare >>
<< Non stiamo neanche insieme >>
<< Cosa? >>
<< Non ci siamo nemmeno baciati! >>
<< Sai, non è necessario baciarsi per essere una coppia >>
<< Io … vorrei che sentissi quello che provo io. Sei una persona fantastica, e Dio solo sa quanto vorrei andare in fondo a questa storia >>
<< E allora facciamolo! >>
<< Non ora, Louis, no. Adesso sono troppo sotto la tua influenza, se non avessi il mio carattere sarei già ai tuoi piedi strisciando. Facciamo così, quando uno dei due sarà pronto a riprendere questa … questa … >>
<< Relazione? >>
<< Vacci piano, questa … >>
<< Amicizia? >>
<< Non così piano! Questa cosa, va benissimo così, manderà all’altro un messaggio, solo una frase, “sono pronto”, e dovrà aspettare l’altro, ok? >> si vedeva che si stava arrampicando sugli specchi, era così tenera … perché non capiva che mi stava spezzando il cuore così?
<< Va bene >> acconsentii
<< Va bene >> ripeté lei, prese la sua valigia da terra e si girò verso gli altri. Erica la fissava male, molto male, e mi chiesi quanto di quella conversazione avesse sentito, ma poi la guardò in faccia, ed ogni accenno malefico sparì, l’abbracciò e la portò via con se seguita da tutti gli altri.
<< Che diavolo è successo? >> chiese Zayn
<< Quello che tu pensi sia successo >> risposi io
<< Oh >> fece Niall. Harry mi mise una mano sulla spalla cercando di consolarmi.
<< Ma non si libererà di me così facilmente >> promisi. Presi il mio cellulare dalla tasca ed iniziai subito a scrivere,  una semplice frase.
<< Andiamo? >> chiese Liam. Annuii, ci girammo verso l’uscita e fu impossibile non pensare a come ero uscito dall’aeroporto giusto una settimana prima.
<< Oh mio Dio! >> ci girammo e ci ritrovammo davanti due ragazze << Wow, ci dovete assolutamente fare un autografo! >> mi stampai un bel sorriso in faccia e iniziammo a firmare due foglietti di carta che ci porsero, facemmo una foto, qualche battuta e poi se ne andarono. Riprendemmo a camminare.
<< LOUIS!!! >> mi girai sentendo urlare il mio nome. Lei era lì, sulle scale, anzi, che scendeva di corsa le scale, aveva il cellulare in mano, Liam si spostò per farla passare, e in due secondi me la ritrovai attaccata al collo, la strinsi forte, come per non farla mai più andare via. Lei si staccò e finalmente, riuscii a baciarla per davvero.
<< Va bene, ci sto, proviamoci >> disse fermandosi un attimo << Anche se sarà un casino e bla bla bla >>
<< Va bene >> mi riavvicinai ma lei mi fermò di nuovo
<< Però non voglio che tu ti senta in obbligo nei miei confronti o non so cosa. Se non funziona lasciami >>
<< Ok >> per la terza volta i nostri nasi si sfiorarono, lei fece per riprendere a parlare ma la fermai << Ti prego, Allegra, stai zitta per due minuti! >>
<< Due minuti? È tanto >> disse lei sorridendo con un sorriso malizioso.
<< Oh, farò del mio meglio per farli passare in fretta >> lei ridacchiò e si avvicinò a me. Attorno a noi sorse un applauso, aprii gli occhi e vidi i ragazzi e la sua classe sulle scale che applaudivano, pian piano si unirono anche dei passanti, vidi Allegra diventare rossa e la strinsi ancora di più.
<> le sussurrai all’orecchio
<>
Due minuti dopo sul serio se ne andò, ma uscendo dall’aeroporto il mio stato animo era anche migliore dei quello della settimana precedente.
<< Ma che cosa le hai scritto? >> chiese in macchina Harry
<< Una semplice frase >>
<< Ovvero? >>
<< Ovvero … sono pronto >>
<< E dovremmo sapere cosa significa? >>
<< No, riguarda me e la mia ragazza >>
<< Oh, la sua ragazza, partiamo bene >> commentò Zayn infilandosi le cuffie dell’iPod << Credo che ci verrà il diabete prima o poi >>

Angolo Autrice
So di aver saltato tutto il corteggiamento, però essenzialmente è la stessa scena all'infinito: Louis e Allegra che si conoscono e si innamorano. 
Come sempre grazie a tutti quelli che leggono questa storia, significa molto per me. Fatemi sapere cosa ne pensate!
XoXo
Mary_B

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Capitolo 7
*** Mtv è più interessante di me ***


POV Allegra

Tornare a casa fu veramente strano: ero sicura che i miei genitori mi avrebbero fatto una scenata di proporzioni cosmiche per “il mio comportamento immaturo”, ma l’unico commento negativo venne da mio fratello: << Non durerà. >> Grazie mille Raffa, è a questo che serve una famiglia, no? Per appoggiarti nelle tue scelte. Rientrando in camera scoppiai a ridere, tutti quei poster dei ragazzi e i cuoricini disegnati sopra … Adesso avevo circa centocinquanta foto fatte dal vivo fra cui scegliere. Così il giorno dopo il ritorno mi armai di scotch, finii la cartuccia della stampante, ed iniziai a ritappezzare  la stanza. Mentre attaccavo una foto di Zayn e Manny ( sarebbe Marianna, ma lei proprio non lo regge ) il citofono suonò, ero sola in casa così andai ad aprire io. Dallo schermo del video citofono vidi le facce delle mie migliori amiche, Alice e Giulia (o Jules, che dir si voglia). “Strano “ pensai “di solito avvertono”. Aprii e tirai fuori dalla borsa appesa all’attaccapanni i loro souvenir.
<< Allegra? >> chiamò Jules.
<< Sono qui >> corsi alla porta per abbracciarle. << Oh, mi siete mancate così tanto! Ed ecco i vostri regali >> gli porsi due foto dei ragazzi fatte a Buckingham Palace autografate e con tanto di dedica, sgranarono gli occhi nello stesso momento.
<< E non sapete come le ho ottenute! Allora, ero in aeroporto, e sono andata a sbattere contro Louis, e ci siamo messi a parlare e lui mi ha chiesto come fare a ritrovarmi, io gli ho dato il nome del mio hotel e la sera è venuto sul serio con tutta la band!! Poi il giorno dopo mi ha portato a pranzo a casa sua e di Harry, che è una grandissima figata! E poi mi ha riportato al British Museum, dove … >>
<< Ti ha baciata >> concluse Alice.
<< E poi siete andati da Starbucks, H & M, Harrods … >> continuò Jules
<< E devo ammettere che avete una certa mania di baciarvi in luogo pubblico >> concluse Alice
<< E voi come cazzo fate a saperlo? >> chiesi sconvolta, Alice fece uno dei suoi famosi sorrisi angelici ( che per un estraneo sono dolcissimi, per chi la conosce sa che sta per arrivare la bastardata del momento ) e rovesciò per terra il contenuto della sua borsa. Decine e decine di giornali di gossip con me e Louis in copertina, presi il Cioè più vicino.
<< Porca put … >>
<< Carota, porca carota >> mi fermò Jules
<< Ma come hanno fatto? >>
<< Vi prestavate benissimo all’obbiettivo, sei su tutti i blog che conosciamo, e sei finita anche al tg >>
<< Era Studio Aperto >> precisò Alice, più di una volta avevamo criticato quel tg perché l’unica cosa che facevano vedere era gossip, gossip, e ancora gossip.
<< Ah, ok… no, ok un cazzo! È una cosa sconvolgente! >> il citofono suonò di nuovo, feci cenno a Jules di andare ad aprire mentre mi sedevo per terra e spulciavo altri giornali.
<< Belle scarpe, me le devi prestare >> disse Alice indicandone un paio in una foto
<< Sono il mio regalo di Natale, non si prestano a nessuno >>
<< Oh, per me farai un’eccezione. Sul serio non lo sapevi? >>
<< Ehm… pronto?? Due giorni fa ero a Londra, precisamente qui >> dissi indicando una foto ad Hyde Park << E quando sono tornata a casa l’unica cosa che ho fatto è stato stampare foto >>
<< Allegra!!!!!!!!!! >> mi girai giusto in tempo per vedere Alessia saltarmi addosso. Alessia era la cugina di sesto o settimo grado di Giulia, come l’avevamo saputo? Beh, per me è ancora un mistero, so solo che mi sono ritrovata a far conoscere le due cugine che da allora non si separavano neanche con un piede di porco ( credetemi, ci abbiamo provato ). Alessia è quel tipo di ragazza che si definisce espansiva, mio fratello l’aveva ribattezzata “La Pazza” perché era molto difficile sentirla parlare con un tono di voce normale.
<< Ciao Alle, sono felice anche io di vederti >> Jules me la tolse di dosso e ripresi a respirare, vidi sedersi ( leggere “Buttarsi” ) sul divano Erica, la salutai con la mano e ripresi a frugare.
<< Sai che sei su You Tube? >> buttò lì come se niente fosse Erica.
<< Pardon? >> dissi
<< Sì, c’è il video della tua folle corsa di ieri, con tanto di bacio appassionato >> confermò Alessia.
<< L’ho visto anch’io prima! E sai qual è la cosa più divertente? >> chiese Alice
<< No >> risposi
<< Nessuno sa come ti chiami! Ti chiamano solo “ Misteriosa nuova fiamma di Louis Tomlinson “ >>
<< Fico, sono anche un fantasma! >> dissi sarcastica
<< Hai voluto la bicicletta? E ora pedala! >> disse Jules
<< Sembra di parlare con mia madre, e non è una buona cosa >> dissi alzandomi in piedi per andare a prendere il portatile. Ritornai poco dopo con il pc, andai su You Tube, digitai Louis Tomlinson Kiss e minimo 150 risultati comparvero sullo schermo. Scelsi uno a casa e riguardai la scena: le scale, la corsa, l’urlo e il bacio.
<< Dannazione, ci avrai messo sedici anni ma ci hai dato dentro >> commentò Alice
<< Ali! >>
<< Cosa? Sono cinque minuti di video, obbiettivamente è stata una cosa lunga >>
<< Sei incredibile >> lei si strinse nelle spalle incurante. Il mio telefono iniziò a squillare, guardai il nome e sorrisi
<< Oh oh, conosco quello sguardo >> disse Erica
<< Quale, quello da pesce lesso? >>
<< Dacci un taglio, Alle >> ribattei, risposi << Hello! >>
<< Hi spinning top! >> Ok, non era normale sentirmi il cuore battere all’impazzata solo a sentire la sua voce… o forse sì? Avrei dovuto chiedere alla ninfomane … No, meglio Jules.
<< Hai visto? Sono la tua “Misteriosa nuova fiamma” >> dissi l’ultima parte in italiano
<< Eh? >>
<< Ecco, ringrazia il cielo che faccio un linguistico. Sembra che ci siano nostre foto ovunque, mi hanno definito la tua nuova fiamma >> sta volta lo tradussi.
<< Ah, e come l’hai presa? >>
<< Allora c’è qualcuno a cui interessa! >> esclamai
<< Certo che mi interessa! Perché non dovrebbe? >>
<< Perché qui, finora, i commenti sono stati “ Mi presti queste scarpe? ” >> Louis scoppiò a ridere.
<< Hey, senti, lo so, all’inizio è strano. Cerca di stare calma e ricordati che se vai in crisi mistica mi puoi chiamare a qualunque ora del giorno e della notte. Non è cambiato niente, Spinning Top, solo che adesso lo sa molta, molta ma molta gente >>
<< Non sanno neanche come mi chiamo! >>
<< Ecco, ti ho chiamato anche per questo. Sta sera c’è quell’intervista, ti ricordi? Te ne ho parlato qualche giorno fa … >>
<< Sì, ricordo >>
<< Di sicuro mi chiederanno di te, cosa faccio? >>
<< Sei tu l’esperto di interviste! Io vado in paranoia davanti alle macchine fotografiche! >>
<< Davvero? Bene, saprò come ricattarti d’ora in poi >>
<< Ricattarmi per cosa? >>
<< Sapessi … >>
<< Dai Louis! >>
<< Puoi chiedermelo anche in Turco, non te lo dirò >>
<< Mmm … lo verrò a sapere, sai? >>
<< Certo! >>
<< Mi dici il nome dello show dell’intervista, così vedo se riesco a guardarla >> scrissi il nome che mi diede Louis, dopodiché chiacchierammo del più e del meno finché lui non dovette andare allo studio. Vidi Alice andare in cucina, aprire il mobile delle varie porcherie e tirarne fuori il barattolo di Nutella.
<< Volete? >> chiese, le altre dissero di sì ma io avevo lo stomaco sottosopra quindi declinai. Tornò in sala poco dopo con quattro cornetti alla Nutella, Jules andò a prendere la Coca mentre Alessia accendeva la tv.
<< No, dico, una casa vostra voi non ce l’avete? >>
<< Sì >> mi rispose Erica
<< E allora perché venite sempre a svuotare la mia dispensa? >>
<< Perché siamo le tue amiche e dobbiamo aiutarti in questo momento difficile >> affermò Alessia
<< Quale momento difficile? La mia vita, ora come ora, è molto rose e fiori >>
<< Non c’è quella cosa lì stasera … quella di cui stavi parlando prima … l’intervista, sì, l’intervista >> disse Alice con la bocca piena
<< Non siete molto credibili, sapete? >>
<< Uh, Alle torna indietro, c’è Sixteen and pregnant! >> urlò Jules
<< Ma c’è il coso dei vestiti da sposa su Real Time! >> protestò
<< Ti prego, Cugi!!! >>
<< No, dai l’abbiamo già visto l’altra volta, adesso guardiamo Real Time! >> mentre loro litigavano, io sbattevo la testa contro il muro. Mi sentivano? No. Mtv era più interessante.

POV Louis

Dopo aver chiamato Allegra la giornata sembrò di gran lunga migliore, andammo allo studio, ci preparammo e aprimmo l’intervista con Gotta be you. Poi iniziò la sfilza di domande, all’inizio solita roba, poi si arrivò a noi.
<< Louis >> disse l’intervistatore, sullo schermo comparve una foto di Allegra ed Erica << E queste due ragazze chi sono? >> i ragazzi non furono di grande aiuto con il loro “ Eeehh” collettivo.
<< Sono due amiche >> risposi
<< Amiche, a me sembra che lei sia molto di più che un’amica >> disse indicando Allegra, la foto cambiò, era quella di Hyde Park dove ci baciavamo. Tutti risero mentre io diventavo rosso. Non mi vergognavo assolutamente di quello che c’era fra di noi, ma avrei preferito averla con me per spiegare quelle foto.
<< Ecco, Erica è un’amica, Allegra è la mia ragazza >>
<< E da dove viene fuori? >>
<< Da un aereo, proveniente dall’Italia. Le sono andato a sbattere contro >>
<< No, è stata lei >> precisò Niall << Era lì che guardava il soffitto e si sono scontrati >>
<< Italia, hai detto? Beh le Italiane meritano >>
<< Decisamente >> confermò Zayn << Erano lì in gita e c’erano tipo 24 ragazze e 4 ragazzi, ed erano tutte degne di nota >> il pubblico rise
<< E dov’è adesso? >> mi chiese il giornalista
<< A casa, c’erano alcune amiche, facevano pigiama party >>
<< Rapporto a distanza? >>
<< Già >>
<< Sembra pesante >>
<< Non lo so, abbiamo appena iniziato >>
<< Si, in un giorno si sono chiamati cinque volte >> disse Harry. Altre risate.
<< Oddio, ma che vi dite. “ Hey Louis ho appena bevuto un bicchiere d’acqua! “ e tu “ Sai Allegra, io ne ho bevuto uno di coca” >> l’intervistatore ci imitò e fu impossibile non ridere, perché sul serio ci eravamo detti una cosa del genere.
<< E ci sta guardando? >>
<< Ha detto che ci avrebbe provato >>
<< Se fosse in ascolto, cosa le diresti? >> guardai dritto nella telecamera, sicuro che lei fosse lì davanti al pc con le sue amiche.
<< I love you, Spinning Top >> nello studio si diffuse un coro di “oh”, me la immaginai diventare bordeaux come suo solito. Beh, quella sera non le avrei potuto dare il bacio della buonanotte, ma ricordarle che l’amavo in diretta nazionale sembrava comunque un buon modo per farle sentire che ero vicino.

Angolo Autrice
Un enorme grazie a Juls_angel
Erika 97
Aly_louis
Xmuffindancer
Luisa _joejonas_
Sissi_94
che hanno recensito questa storia o l'hanno aggiunta ai preferiti/seguiti.
Citerei uno ad uno anche i nomi di chi legge solo se li sapessi. Grazie, non sapete quanto significhi per me.
Mary_B

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Capitolo 8
*** Cinema e pizza? ***


POV Allegra

<< Due ore. Due ore. Due ore. Due ore. Due ore. >>
<< Due minuti e ti stacco la testa con questa racchetta >> sbottò Erica. Eravamo a ginnastica e io e lei eravamo contro Alessandra e Ludovica per una “partita amichevole” di tennis. Ora, di qualunque sport si tratti per me non esiste la parola “amichevole” o “pareggio”, o si vince o si perde, e preferisco vincere. Erica mancò una palla, mi girai verso di lei con sguardo assassino.
<< No dico, hai problemi di vista? Perché io che ho la testa sul dannatissimo aereo per Londra che parte fra due ore gioco meglio di te, e faccio schifo a tennis >>
<< Scusa, è che non ho la tua carica >>
<< Mancane un’altra e non ti saluto Harry >> la minacciai con la mia racchetta prima di rimettermi in posizione. 
<< No Allegra! Me lo avevi promesso! >>
<< Lo so >>
<< Ed hai promesso ad Alice e Jules che avresti parlato di loro >>
<< Lo so >>
<< E ad Alle che le avresti portato un paio di paraorecchie di Harrods >> incazzata indirizzai la pallina contro di lei.
<< Aglia! >>
<< È per farti ricordare che ricordo >>
<< Allegra devi uscire! >> urlò il mio prof di ginnastica sopra il casino tipico delle ore di ginnastica.
<< Arrivo! >> urlai, mi girai verso Erica << Sei sopra di venti punti, vedi di non perdere >>
<< Ok >> la salutai ed iniziai a saltellare verso lo spogliatoio << Allegra! >> guardai Erica
<< Sì? >>
<< Ricordati delle precauzioni! >> urlò così forte che tutti la sentirono e scoppiarono a ridere, io diventai rossa. << Te l’ha detto la ninfomane, vero? >>
<< Già >>
<< Dille che si può scordare che parli di lei a Zayn >> corsi a cambiarmi al settimo cielo. Dopo due settimane di lontananza avrei rivisto Louis, non ci potevo credere. Mentre mi infilavo la maglia ripensai a quegli ultimi giorni: dopo che aveva detto in diretta nazionale di amarmi qualcosa in me era scattato, era come se mi fossi accorta che tutto questo non era un sogno, ma la realtà, lui mi amava e io amavo lui, proprio come nelle favole. E adesso avremmo avuto un weekend solo per noi, avrei staccato il telefono, niente chiamate o notifiche su Facebook, solo Louis e Allegra. Corsi nell’atrio e trascinai mio padre fuori dalla scuola, dovevamo muoverci, un altro po’ e sarei impazzita. Dopo due ore ero sul serio sull’aereo con l’iPod nelle orecchie, non facevo altro che immaginarmi la scena, di nuovo in quell’aeroporto, ci avrebbero fatto una statua prima o poi. Dopo una lunga tortura (due ore) l’aereo atterrò e io mi fiondai fuori dal portellone in un battibaleno; non riuscii a trattenermi dal ridere guardando il soffitto di vetro e scendendo le scale, e lui era lì, come sempre: maglia a righe, bretelle e sguardo perso a cercare nella folla, a cercare me. Mimetizzandomi fra la gente mi avvicinai, lui non se ne accorse neanche. Mi schiarii la voce e lui si girò di scatto.
<< Cercavi qualcuno? >> chiesi, il sorriso che si dipinse sul suo viso era pieno di amore e felicità.
<< Spinning Top! >>
<< Louis! >> scoppiammo a ridere e ci abbracciammo.
<< Com’è andato il volo? >>
<< Noioso, comodo, lungo … solita roba >> mi prese per mano e mi portò verso il nastro delle valigie << Ma n’è valsa la pena, due giorni e mezzo con te ventiquattro ore su ventiquattro non hanno prezzo. Ti sono mancata? >>
<< Da matti, pensavo di essere stato abbastanza chiaro quando ho dichiarato al mondo intero di amarti >>
<< Avresti dovuto vedere la mia faccia, anzi, dovrei avere qualche foto fatta da Jules da qualche parte >>
<< Jules è quella dolce con gli occhi verde chiaro che va in classe con Alice, la ninfomane,  nell’altra scuola, vero? >>
<< Sì >> si stava impegnando a imparare i nomi di tutte le mie migliori amiche, non lo invidiavo, ogni tanto mi confondevo anche io.
<< Ed è la cugina di Alessia, che va in un'altra scuola ancora >>
<< Bingo! >>
<< E questa è la tua valigia >> disse alzandola dal nastro, gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia. Mi trattenni, avevamo già dato abbastanza spettacolo due settimane prima. Andammo alla macchina, caricammo i miei bagagli e partimmo.
<< Oh, mi mancava il senso di terrore di stare dalla parte sbagliata della macchina che va in contromano >> lui rise e accese lo stereo, What makes you beautiful. Risi a mia volta e mi girai verso di lui.
<< Non mi hai mai cantato niente >>
<< Ero troppo impegnato a farti la corte >>
<< Ti è riuscito bene >>
<< Ne sono felice >> dopo poco parcheggiò sotto casa, scendemmo ed entrammo nel palazzo. Prendemmo l’ascensore  e ci fermammo al terzo piano, non avevamo smesso un secondo di parlare. Aprì la porta e fummo accolti da un coro di saluti.
<< Oh, ragazzi! Mi siete mancati! >> dissi
<< Abbraccio di gruppo! >> propose Liam, così ci stringemmo tutti in cerchio. Quando ci lasciammo andare io mi strinsi a Louis (come mio solito) e guardai Harry.
<< Ti saluta Eri >>
<< Eri mi saluta? >> chiese sconvolto
<< Sì >> risposi esitante
<< Saluta me e non gli altri? >>
<< Saluta tutti con particolare attenzione su di te >>
<< Ah… ok… >>
<< Dio Harry, ma quanto sei rincoglionito? Mandale un messaggio e salutala! >> dissi
<< Non ho il suo numero >> gli tirai il mio telefono e mi girai verso gli altri.
<< Allora? Che mi dite di nuovo? >>
<< Louis è una lagna senza di te >> disse Niall
<< Sì, e che avete da dirvi in cinque chiamate al giorno? >> chiese Zayn
<< Sapessi >> risposi. La porta del bagno si aprì e ne uscì una bellissima ragazza che avevo già visto da qualche parte.
<< Oh, Allegra, lei è la mia ragazza, Danielle >> disse Liam
<< Ciao >> dissi. Dannazione, era quel tipo di ragazza che ti faceva sentire una nullità tanto che era bella << Ciao >> disse lei abbracciandomi << Però Louis, te la sei scelta bene >> aggiunse lasciandomi andare, lui mi mise un braccio attorno ai fianchi  << Avevi dubbi? >> chiese.
<< No, però vedervi insieme fa tutto un altro effetto. Che programmi avete per il week-end? >>
<< Domani andiamo a Duncaster >> affermò Louis
<< Duncaster non è tipo a tre ore di macchina da qui? >> chiesi
<< Sì, ma l’aereo è molto più rapido >>
<< E tu sei di Duncaster >>
<< Ha ha >>
<< E perché ci andiamo? >>
<< Perché mia mamma e le mie quattro adorabili piccole sorelline ti vogliono conoscere >>
<< Che cosa?!?!?!?! Dimmi che ho capito male. Oddio, Louis! Non mi potevi avvertire? >>
<< Sapevo che ti saresti agitata per niente così ho sorvolato >>
<< Sorvolato? Questo è un fulmine a ciel sereno! Non ho niente da mettermi! >>
<< Vogliono conoscere te, non le tue scarpe >>
<< Perfetto, allora sappi che quando metterai piede in Italia ti farò conoscere tutta la mia famiglia, e siamo 24 cugini solo da parte di madre! >>
<< Porca carota! >>  esclamò scioccato. Lentamente un sorriso si dipinse sulla mia faccia.
<< Allora lo dici sul serio >> sorrise anche lui.
<< Già >>
<< Io propongo di uscire di qui >> disse Zayn
<< Sì, infatti, uscite tutti >> concordò Harry
<< E tu vieni con noi >> affermò Niall trascinandolo fuori.
<< La maglia, la maglia! È nuova! >> protestò Harry
<< Era nuova >> commentò Danielle uscendo e chiudendosi la porta alle spalle.
<< Alleluia! >> disse Louis, mi attirò a se ed iniziò a baciarmi; niente folla, niente videocamere, niente applausi, solo io e lui. Mi liberai del cappotto e lo seguii mentre mi trascinava in camera sua e ci sedemmo sul letto, il tutto senza staccarci ( come ci siamo riusciti? Mah ).
<< Aspetta >> dissi fermandomi.
<< Spinning Top dobbiamo lavorare un po’ sulla tempistica, non puoi fermarti sempre sul più bello >> iniziai a giocherellare con i campanellini dei miei braccialetti << Aglia, quando fai così non è un buon segno >>
<< È che … è imbarazzante >>
<< Dimmi >>
<< Prima … se non ti avessi fermato … tu avresti continuato? >>
<<  A fare cosa? Baciarti? >>
<< Dopo il bacio … fare … >>
<< Fare? >> mi provocò con un sorrisetto.
<< Andiamo Louis! >> lui scoppiò a ridere e continuò per un bel po’, da tanto che rideva cadde sul letto, io ero bordeaux. Non capivo perché rideva: per l’idea di noi a fare certe cose o perché avevo tirato fuori l’argomento.
<< Hai finito? >> chiesi dopo un po’ che andava avanti con il suo delirio. Lui si appoggiò sui gomiti e mi guardò.
<< Sì, sì … anzi no, ma avrò la delicatezza di riderne in privato. Ti sei offesa? >>
<<  No >>
<< Non sai mentire >>
<< Non capisco … cosa c’era di ridicolo? Il fatto che ci avessi pensato? >>
<< No, no, no Spinning Top! Quello è normale, c’ho pensato anche io. È che eri così … carina! Non riesci neanche a dire s… >>
<< Fermo, fermo, fermo >> scattai in piedi e mi appoggiai al muro sull’altro lato della stanza. Louis cercava di non ridere, con scarsi risultati, ma apprezzai il tentativo.
<< Non so cosa ti abbiano detto, ma non vai all’Inferno solo se dici s… >>
<< Louis! >>
<< Sul serio Allegra, sesso non è una bestemmia. È normalissimo alla nostra età pensarci, e comunque non ti ho fatto venire fin qui solo per portarti a letto, non sei pronta, si vede lontano un miglio >>
<< Ah sì? >>
<< Sì. Non è ancora il momento, arriveremo anche a quello. Quindi, premesso che non farò niente di male, puoi tornare qui? >>
<< Forse… >>
<< Ok, capisco che non te la senti di andare oltre, ma almeno questo… >> risi e mi stesi di fianco a lui << Questo va bene >> conclusi prima di baciarlo. Dopo un bel po’ Harry iniziò a bussare alla porta. << Andiamo ragazzi, trovatevi un motel! Oppure datemi qualcosa con cui cambiarmi >> urlò dall’altro lato della porta.
<< E dove devi andare? >> chiesi
<< Serata in discoteca con i ragazzi. Dai Allegra! >>
<< Che vuoi? >> mi infilai l’altra scarpa mentre Louis si infilava la giacca, eravamo quasi pronti.
<< I pantaloni neri con la polo azzurra… anzi no, quella rossa… no, meglio ancora, quella grigia con le scarpe grigie  e bianche. Poi la giacca, quella nera… forse è meglio l’altra… >> guardai Louis scioccata << Fa anche di peggio con i vestiti, credimi >> sussurrò, prese le chiavi e mi fece cenno di seguirlo, aprimmo la porta e trovammo Harry che ancora dibatteva con se stesso. << Cioè, voi tutto il pomeriggio avete giocato a “Prepariamoci per l’appuntamento di sta sera”? >> chiese sconvolto.
<< No, solo nell’ultima parte. Ci vediamo dopo >> lo salutò Louis prendendomi per mano.
<< Ah, Harry? >> dissi
<< Sì? >>
<< Il telefono >> lui me lo ridiede << Se sei indeciso su cosa mettere, chiedi a Erica, è brava con queste cose >>
<< Grazie >> rispose lui. Gli sorrisi e seguii Louis giù per le scale.
<< Che facciamo? >>
<< Quello che fanno i fidanzatini normali >>
<< Cinema e pizza? >>
<< O pizza e cinema? >>
<< Mmh, ho fame, non mangio da sta mattina >>
<< Dannazione, Spinning Top! Me lo dicevi! >>
<< No, stavo bene così come stavo oggi pomeriggio >> ridacchiò sottovoce e mi aprì la porta. Alla fine facemmo pizza e cinema, e, mentre eravamo nella sala, sembravamo sul serio due fidanzatini normali, addirittura Louis rispolverò la mossa dello stiracchiamento. Io risi, quella era la perfezione.

Angolo Autrice
Grazie come sempre a tutte quelle che leggono e alle cinque ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo.
Kiss Kiss 
Mary_B <3

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Capitolo 9
*** Tutù ***


POV Allegra

<< Spinning Top, Spinning Top, dai, alzati >> sussurrò Louis.
<< No >> risposi assonnata con gli occhi chiusi.
<< Dai >> mi girai nel letto convinta di dargli le spalle, ma non era così. Piano piano aprii gli occhi << Ciao >> dissi
<< Ciao >> mi rispose lui con il suo magico sorriso << Ti ho preparato la colazione >>
<< Oh, grazie >> mi misi a sedere trascinando con me le lenzuola, uscì e tornò con un vassoio pieno di roba, lo appoggiò sul letto e si sedette. Lo guardai e mi resi conto che c’era qualcosa di diverso.
<< Se non ricordo male, quando siamo andati a dormire, io avevo questa camicia da notte, e va bene, ma tu avevi anche una maglia con una Lamborghini disegnata sopra, e io avevo commentato qualcosa come “Prima o poi qualcuno te la regalerà” >>
<< Sì, è che io sono sonnambulo, ma tu parli nel sonno e abbracci le persone, e faceva un po’ caldo, ho pensato non ti dispiacesse >> alzò le sopracciglia, per tutta risposta gli tirai uno dei cinquanta cuscini sparsi sul letto. << Comunque, no >> aggiunsi prendendo il cappuccino dal vassoio.
<< Hai detto qualcosa sta notte >> disse dopo un po’ << Che cos’è “Tutù”? Perché lo diciamo anche noi >>
<< È il body che usano le ballerine di danza classica, anche in Italiano. Studiavo danza fino allo scorso Giugno >>
<< E come mai hai smesso? >>
<< Mi ero scocciata. A che ora è l’aereo? >>
<< Fra un paio d’ore, dobbiamo iniziare a prepararci. Rimaniamo a dormire lì >>
<< Devi avere una casa bella grande: quattro sorelle, tua madre, tu ed io sotto lo stesso tetto >>
<< Già, dovrai dividere la camera con me >>
<< Non è un problema, se non lo è per tua mamma >>
<< L’ha proposto lei. I tuoi che ne pensano? >>
<< Boh, è un argomento tabù >>
<< Ecco da dove viene la tua reticenza >>
<< Non è reticenza, è… >> prima che potessi finire fummo interrotti da Harry che si buttò sul letto.
<< Buongiorno! >> disse
<< Ciao Harry >> lo salutai << Com’è andata ieri sera? >>
<< Zayn si è fatto una >>
<< E dov’è la novità? >> chiese Louis
<< Sul serio, devo fargli conoscere Alice >> commentai
<< Dai, su, alzarsi >> ordinò Louis alzandosi a sua volta. Sbuffai e scalciai le coperte.
<< Grazie della colazione, ragazzi! >> urlò Harry mentre uscivamo dalla stanza. Una volta pronti andammo in aeroporto, partimmo in orario (strano) e dopo poco l’aereo atterrò; Louis noleggiò una macchina, e mentre ci avvicinavamo, io mi sentivo sempre peggio.
<< Sei pallida >> disse
<< Sono agitata >> lo corressi
<< Ok, cosa posso fare per farti calmare? Mmm… Perché non mi dici il vero motivo per cui hai abbandonato la danza? E non dire che ti annoiavi, sei la peggiore bugiarda del mondo >>
<< È una storia lunga >> sussurrai guardando il panorama.
<< Ho tutto il tempo del mondo >> sospirai, ed iniziai la mia storia.

<< Guardala, mi da un fastidio >> Allegra cercava di ignorare tutte le voci che parlavano di lei. Dopo tanti anni che era al top, doveva essersi abituata, ma non ci riusciva. Era la prossima a doversi esibire. Quello era il provino della sua vita, se voleva entrare all’Accademia della Scala – e lei voleva – doveva mantenere i nervi saldi e continuare a scaldarsi. Studiava da quando aveva solo tre anni, aveva un talento naturale che le sue insegnanti avevano saputo modellare, fino ad arrivare lì, una fra le più brave ballerine italiane, entrare all’Accademia era un obbligo per lei. Era tutto ciò che voleva.
<< Sarai bravissima >> la rassicurò Miriam, una ragazza che frequentava la sua stessa scuola da soli otto anni. Non aveva un oncia del suo talento, ma l’adorava.
<< Grazie Miriam >> rispose lei con un sorriso, poi una signorina uscì dalle porte e chiamò il suo nome, alzò la mano e la seguì verso il palco. Adesso era lì, di fronte a loro, ai più bravi maestri del mondo. Calma. E poi la musica partì, ed ecco la solita sensazione: il suo corpo non le apparteneva più, lei era solo aria pura. Volteggiò e saltò e girò finché la musica non finì, neanche un errore, fece un inchino ed uscì.
<< Com’è andata? >> le chiese Sofia, una delle sue insegnanti, appena mise piede fuori.
<< Boh >> rispose lei.
<< Sono sicura che sei stata fantastica >> disse Miriam, si abbracciarono e lei andò a cambiarsi, via le scarpette, via il tutù. Uscì nell’atrio, andò ad abbracciare i suoi genitori e si unì alla lunga attesa. Finalmente appesero i quadri, tutti corsero verso la bacheca, Allegra si prese il suo tempo, voleva ricordarsi quel momento. Cercò il suo nome, una volta trovato ci appoggiò il dito e lo fece scorrere per essere sicura… Non Ammessa. Si allontanò tremante.
<< Tesoro, com’è andata? >> le chiese sua madre
<< Mi hanno preso! Mi hanno preso! >> urlò Miriam, tutti si concentrarono su di lei e la ricoprirono di complimenti, e la rabbia montò nel cuore di Allegra, rabbia perché lei meritava quel posto, rabbia perché lei era la stella, rabbia perché Miriam non studiava da neanche dieci anni, rabbia perché aveva fatto i compiti di notte pur di poter ballare quattro ore al giorno. E poi la tristezza, perché la danza, a cui lei aveva dedicato tutta la vita, l’aveva appena tradita, tristezza per le risate di scherno destinate a lei. Adesso non era più Allegra la Dea, ma Allegra rifiutata alla Scala.
<< Allegra >> la chiamò suo padre
<< Non mi hanno preso >> sussurrò << Hanno preso lei, che cammina come un papero, e non me! >> urlò.
<< Allegra! >> la richiamò Sofia
<< E non dire che non è vero, l’hai detto tu >>
<< Sono sicura che c’è un errore >> s’intromise sua madre << E se non è così, pazienza, ci riproverai l’anno prossimo >>
<< Eccolo l’errore, mamma >> sibilò lei << L’idea che io mi rimetta questo coso >> Allegra prese il tutù dalle braccia della madre e lo buttò più lontano che poté, e poi corse, corse via da quel posto infernale, corse via dalle risate, corse via dal dolore…

POV Louis

<< E così hai smesso >> dissi quando lei ebbe finito di parlare
<< Già >>
<< Ti manca? >>
<< No >> Mentiva davvero male.
<< Io non riuscirei a non cantare >>
<< È diverso >>
<< Non lo è, e lo sai. Quelli che come noi fanno arte devono abituarsi ai No e alle porte sbattute in faccia, non è facile come fanno vedere nei film. Puoi avere tutto il talento di questo mondo, ma ti possono sempre scartare >>
<< Non sono mai stata scartata >> sussurrò guardando fuori dal finestrino, cercando di nascondere gli occhi lucidi << È stato il momento più brutto della mia vita. Ero delusa, triste, arrabbiata, derisa… non mi sono mai sentita così e non voglio provare quella sensazione mai più. Hai una vaga idea dell’impegno che ci ho messo per quella audizione? Non ho dormito per settimane, fin quando il numero non era perfetto. Sono andata lì, ho ballato per cinque minuti, e loro mi hanno rifiutato ed hanno preso la ragazzina della porta accanto che, quando io stavo mettendo le punte, stava imparando le posizioni. Se è a questo che serve tutta quella fatica, beh, no, grazie. Passo >> cercava di trattenere le lacrime con uno sforzo immane, non le piaceva apparire debole, e a me non piaceva vederla triste, accostai davanti ad una casa e spensi la macchina.
<< Siamo arrivati? >> chiese
<< No >> si voltò verso di me confusa, le lacrime che facevano capolino agli angoli degli occhi.
<< Vieni qui >> aprii le braccia (per quanto concedeva la macchina) e lei si buttò contro di me. La strinsi forte mentre era scossa da singhiozzi, e cercai di calmarla.
<< Calmati, ok? È passato tutto, non succederà più >> le promisi. Dopo qualche minuto ricominciò a respirare normalmente e sciolse l’abbraccio << Va meglio? >> le chiesi
<< Può andare >> rispose, si guardò allo specchietto e fece una smorfia << Ecco, adesso penseranno che sono una piagnona >>
<< Non si nota tanto, Spinnging Top >>
<< Stai dicendo che sono sempre rossa? >>
<< Già, sei molto carina quando sei rossa, sai? >> riaccesi la macchina e ricominciai a guidare.
<< Perfetto, sono un peperone >>
<< Sbagliato, sei il più carino dei peperoni >> lei sorrise e mi baciò la guancia. Accese la radio e si rilassò un po’. << Anche tu non sei male Tomlinson >>
<< Grazie >> dissi sarcastico
<< Di niente >> dopo un po’ inizia a scorgere la strada dove abitavo prima che la mia vita cambiasse.
<< La vedi quella casa con la porta bianca? >> le chiesi
<< Siamo in Inghilterra, tutte le case hanno le porte bianche >>
<< Quella di Harry è blu >>
<< Perché Harry è Harry, quale, comunque? >>
<< Quella con il prato davanti >>
<< Certo, così è molto più chiaro. Non sai dire qual è casa tua e basta? >>
<< La terza sulla sinistra >>
<< Era così difficile? >>
<< È la casa di un mio amico >>
<< Oh, e la tua? >>
<< Nella parallela a questa via. Ok, la vedi quella con il prato davanti, la porta bianca e lo scivolo rosa? >>
<< Sì, di chi è? Qualche ex? No, perché sappi che posso reggere il confronto con le cinque donne della tua vita ma non anche con le tue ex >>
<< Lì è dove sono nato e cresciuto >>
<< Oh… giocavi con lo scivolo rosa? >>
<< Ogni tanto >>
<< Beh, io giocavo a calcio con mio fratello e i suoi amici >>
<< Eri brava? >>
<< Sono sempre brava >> affermò decisa. Ridacchiai e parcheggia nel vialetto, scesi ed andai ad aprirle la portiera.
<< Pronta? >> chiesi
<< Neanche un po’, andiamo? >> la presi per mano e la trascinai davanti alla porta.
<< Sono ancora in tempo per inscenare una scena stile “Forrest Gump” in cui io corro e tu urli “Corri, Forrest, corri!”? >> bussai il campanello
<< No >> sospirò e mi strinse più forte la mano facendo un respiro profondo.
<< Avrò la mia vendetta >> giurò. La porta si aprì e comparve mia madre sorridente.
<< Louis! Allegra! >>
<< Uccidimi >> sussurrò Allegra in Italiano. Non mi ha mai detto cosa vuol dire. 

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Capitolo 10
*** La Bandiera Inglese ***


POV Louis

<< Ciao mamma! >> la salutai e l’abbracciai senza lasciare la mano di Allegra.
<< Oh, guarda come sei cresciuto! >> disse, era la sua solita frase ogni volta che mi vedeva, sorrisi come sempre << E Allegra! >> aggiunse girandosi verso di lei << Louis non fa che parlare di te, dovevo assolutamente conoscerti, mi dispiace di averti fatto fare il viaggio. Entrate ragazzi! >> Allegra entrò per prima e io chiusi la porta alle mie spalle, mia madre l’aiutò a sfilarsi il cappotto mentre chiamava le mie sorelle.
<< Louis! >> mi girai verso le scale e vidi la più grande delle ragazze correre giù.
<< Lottie! >> l’abbracciai mentre le altre tre correvano giù, nel giro di trenta secondi ero sommerso da baci e abbracci, quando mi lasciarono andare feci cenno ad Allegra di avvicinarsi, lei mi si mise di fianco esitante << Ragazze, lei è Allegra, la mia ragazza. Spinning Top, loro sono Charlotte, ovvero Lottie, Felicite e le gemelle, Phoebe e Daisy >>
<< Ciao >> disse lei esitante.
<< Che bel vestito >> disse Phoebe
<< Grazie! >> esclamò Allegra sollevata.
<< Hai i capelli come Harry >> osservò Daisy
<< Io direi che sono anche meglio, ma non glielo dite, altrimenti va in depressione >> Lottie ridacchiò.
<< Louis, vai a prendere le valigie di Allegra! >> urlò mia madre dalla cucina
<< Subito! >> urlai di rimando. Allegra aveva un solo punto negativo: in valigia portava di tutto. Quindi ci misi circa dieci minuti a trascinare tutte le varie borse in camera mia; finito di fare palestra, andai a cercare le altre, le trovai in camera di Felicite che si mettevano lo smalto, mi appoggiai allo stipite della porta e tossii.
<< Oh, ciao Louis. Vuoi unirti a noi? >> chiese Allegra
<< Colorerai anche a me le unghie? >>
<< Se vuoi… >>
<< Sì, sì! >> urlò Daisy << Anche tu >>
<< Grazie, Spinning Top >> commentai ironico sedendomi fra di loro sul pavimento.
<< Scegli: rosso, blu, verde, bianco, rosa, brillantini o… disegno della bandiera inglese? >>
<< Lo sai fare? >> chiese Felicite scioccata.
<< Ho una madre estetista >> spiegò Allegra
<< Fai la bandiera! >>
<< Felicite, se non chiudi quella bocca… >> prima che potessi finire di minacciarla Spinning Top mi prese la mano ed iniziò dallo smalto blu. Con molta precisione e molta mano ferma in mezz’ora avevo le unghie più patriottiche del Paese. La costrinsero a fare tutti i disegnini possibile ed immaginabili con lo smalto, Lottie le chiese addirittura di scriverle il nome.
<< Allora? >> chiesi a mia madre mentre versavo dell’acqua per Daisy giù in cucina
<< Cosa diamine state facendo lassù? Vi sentono urlare dall’altro lato della strada! >> mostrai le mie mani.
<< Ah… però, è brava! >>
<< Se vuoi ti scrive anche il nome. Che te ne pare? >>
<< Di lei? Le ragazze l’hanno rapita appena ha detto che le piacevano i loro capelli. Sembra carina, dove ha imparato così bene l’Inglese? >>
<< Nonni americani, non senti l’accento? >>
<< Ti piace proprio, eh? >> sospirai e la guardai.
<< Non so cos’è successo, mamma. Da quando l’ho conosciuta non faccio altro che pensare a lei, fra poco Harry mi butta fuori di casa. È solo che… è fantastica, non so come descrivertela, la devi conoscere >>
<< Magari mi faccio mettere lo smalto >>
<< Se posso permettermi di consigliarti il verde fluo… >>
<< Sì, sembra una buona idea >> ridemmo e le diedi un bacio sulla guancia. Mangiammo poco più tardi, poi Allegra vide una mia foto appesa al muro di quando ero piccolo e volle a tutti i costi vederne delle altre. << Eri un bambino adorabile >> affermò al terzo album di foto imbarazzanti.
<< Grazie. E tu? Com’eri da bambina? >>
<< Tutti dicono che ero bellissima, ma sai com’è, no? >>
<< Allora non sei cambiata molto >> diventò rossa, si guardò attorno e poi si avvicinò per baciarmi, qualcuno tossì, Allegra si staccò di colpo e, più rossa di prima, tornò a guardare le foto. << Phoebe, vieni fuori da dietro quella tenda >> la piccola spuntò e ci chiese di poter vedere le foto con noi, Spinning Top le fece subito posto fra di noi e poi riprendemmo a distruggere la mia autostima. Sul serio, quelle foto mi stavano uccidendo. Dopo cena ci mettemmo in sala a cercare un DVD da guardare << “Shakespeare in love”, “Appuntamento con l’amore”, “Titanic”, “Se scappi ti sposo”… >> Lottie leggeva tutti i titoli in cerca di qualcosa di folgorante. << Oh >> saltò su Allegra continuando a fare le treccine a Felicite << Avete “Il matrimonio del mio migliore amico”? >>
<< Certo, ho tutti i film di Julia Roberts, a partire da “Pretty Women” in avanti >> disse mia madre.
<< È il mio film preferito >> mi sussurrò Allegra durante i titoli d’inizio film, recitò tutte le battute di Julia Roberts, non sto scherzando. Nell’ultima scena, però, divenne George.
<< “Ti vedo là, da sola, al tuo tavolo, con il vestito lavanda...”
“Ti ho detto che ho un vestito lavanda?”
“ I capelli raccolti, il dolce ancora intatto e forse con le dita che tamburellano sulla tovaglia di lino bianco, come fai sempre quando sei molto giù, e magari ti guardi le unghie e pensi: "Dio! Se invece di tante macchinazioni fossi andata dalla manicure...". Ma è troppo tardi.”
“George non ti ho mai detto che il mio vestito è lavanda”
“E ad un tratto una nota canzone.... e tu ti alzi dalla sedia, con movenza leggera... sorpresa... cercando... fiutando il vento come una gazzella... Dio ha ascoltato la tua preghiera: "Cenerentola danzerà ancora?" Ed ecco... all'improvviso... la folla si apre... e appare lui... bellissimo... elegante... raggiante nel suo carisma. Stranamente è al telefono... ma del resto... anche tu! Allora viene verso di te... con il passo agile di un felino... e benché tu a ragione intuisca che è... gay... come la maggior parte degli scapoli di sconvolgente bellezza della sua età, ti dici: "Ma che Diavolo... la vita continua. Forse non ci sarà matrimonio... forse non ci sarà sesso... ma per dinci, ci sarà almeno il ballo!"”  Ah, George. Ti ho detto che amo questo film? >>
<< L’avevo intuito >> andammo a dormire presto, come la notte precedente Allegra partì abbracciando il suo cuscino, poi si stufò e nel sonno lo buttò lontano, pian piano, ancora con gli occhi chiusi, si avvicinò a me e mi abbracciò, poi iniziò a parlare, ma era in Italiano, quindi capii poche cose. Le baciai la fronte e mi addormentai.

POV Allegra

Svegliarsi fu uno strazio come al solito, ci preparammo piano, salutammo la mamma di Louis e lasciammo dei biglietti alle ragazze. Arrivammo a Londra verso pranzo, mangiammo ad un Mc Donald e ci sedemmo su una panchina, stavo smacchinando con il suo cellulare, quando ebbi la brillante idea di andare a vedere se aveva segnato qualcosa il 12 Marzo in agenda. Niente. Gli diedi uno schiaffo. << Ouch! Che ho fatto? >>
<< Il 12 Marzo, ti ricorda niente? >>
<< No, il nostro mesiversaro è il 21 Marzo >>
<< Sì, ma il 12 è il mio compleanno >>
<< E io che ne sapevo? >>
<< Io il tuo lo so! >>
<< Sai, è facile da ricordare il 24 Dicembre >>
<< E anche il 12 Marzo d’ora in poi. È il compleanno mio e di Alice, abbiamo 32 minuti di differenza; è il giorno più importante del mondo per me, e sto organizzando una festa >>
<< Dove? >>
<< Sulla Luna >>
<< Dai! La volevo organizzare io! >>
<< Fai sul serio? >>
<< E tu? >>
<< Touché >> dissi. Più tardi chiamarono il mio volo.
<< No, non voglio tornare a casa >> mi lamentai.
<< Se potessi ti rapirei >> lo guardai con aria furba << Scordatelo, i tuoi mi ucciderebbero >>
<< Ah, giusto. Gli dovrò ricordare di fare una bella rimpatriata per quando arrivi in Italia >>
<< 24 cugini solo da parte di madre? >> ripeté
<< Già >>
<< In tutto quanti siete? >>
<< Boh, una cinquantina >>
<< Ah, una cinquantina più gli zii, più i tuoi, più tuo fratello… no, non posso nasconderti a così tante persone >> sorrisi e mi alzai sulle punte per baciarlo. Un’altra settimana di distanza… poi sarebbe venuto da me per il mio compleanno… potevo reggere, no?
<< Vai Spinning Top >> disse staccandosi
<< Non rovinare la tempistica >> protestai avvicinandomi di nuovo.
<< E tu non fregarmi le battute. Vai, o ti rapisco sul serio >> sorrisi triste e lo abbracciai << Ti amo >> sussurrai in Italiano, poi presi le mie cose e andai verso il terminal. Mentre stavamo per decollare il cellulare mi vibrò in tasca. Era un messaggio di Louis: Visto che ti diverti ad usare lingue che non conosco, sappi che ci sono arrivato lo stesso. Je t’aime. E ora traduci!  Sorrisi e scrissi la risposta: Studio Francese e Tedesco oltre l’Inglese. Moi aussi.

Angolo Autrice
Lo so, è corto, ma a metterlo con quello prima poi diventava molto lungo, quindi ho evitato.
Sappiate che mentre scrivevo avevo di fianco a me una bottiglia di champagne, festeggiavo perché questo è il capitolo 10!!! Quando ho iniziato a scrivere la storia di Louis e Allegra non avrei mai pensato di arrivare fin qui, quindi grazie a tutti coloro che leggono (quando ho letto che il primo capitolo ha 231 visualizzazioni stavo per cadere dal letto) e a chi lascia recensioni, ovvero: juls_angel, Erika 97 (che commentano ogni capitolo <3), Eri_G, aly_louis, Luisa_joejonas, Lidi Smile e xmuffindancer. Grazie a BlakeKate e Sissi_94 che insieme ad alcune citate prima hanno questa storia fra i preferiti, e Sam_Crush che mi ha segnata fra i seguiti.
Kiss kiss
Mary_B

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Capitolo 11
*** Happy Birthday, Spinning Top! ***


Il sogno era sempre lo stesso da anni. Allegra ballava. C’era il suo tutù, le sue scarpette e la sua spilla preferita fra i capelli. Poi iniziarono i giri, uno in più ogni anno. Si fermò al diciassettesimo, esattamente al centro del palco, ed iniziarono gli applausi. Sorrise e il suo sguardo corse alla prima fila, dove trovava sempre le persone a cui voleva più bene al mondo: sua mamma, sua padre, suo fratello, Alice, Jules, Erica, Alessia e i nuovi arrivi di quell’anno, Louis, Harry, Niall, Liam e Zayn, poi notò una massa di capelli rossi che non si aspettava di trovare lì quell’anno. Miriam. Con la velocità dei sogni se la ritrovò di fianco vestita come lei.
<< Adesso gli applausi sono per me >> disse acida…

POV Allegra

Mi svegliai in un bagno di sudore, che sogno di merda. Mi alzai piano dal letto liberando il cuscino che usavo come indegno sostituto di Louis, guardai la sveglia, cinque e mezzo. Perfetto. Presi il telefono e mandai il messaggio che mando ad Alice ogni dodici Marzo da quando ci conosciamo: Dimmi che sono la prima a farti gli auguri <3 Buttai il telefono sul letto e mi infilai le mie ciabatte a forma di cane (regalo di Natale di Erica), aprii piano la porta e salii silenziosamente le scale che portavano alla soffitta. Tossii a causa della polvere e mi diressi verso il baule rosa in fondo, piano piano sollevai il coperchio cigolante. Vederseli davanti faceva tutto un altro effetto: le mie primissime scarpette, il primo tutù, le spille, i brillantini per i capelli, i CD che usavo per fare le prove a casa, gli album con le foto << Dove sono i miei filmini? >> sussurrai a nessuno. Notai un quadernino rosa con le stelle e una A centrale in bianco, lo tirai fuori con calma, il mio vecchio diario. Andai all’ultima pagina scritta
<< …entrare all’Accademia è praticamente cosa già fatta, con tutte le volte che mi sono venuti a vedere ai saggi! Un po’ mi dispiace trasferirmi, dover lasciare qui tutti i miei amici, Alle, Eri, Jules, Ali, Miriam… vuole fare il provino, ma non credo che la prenderanno neanche in considerazione… >>
Lo chiusi di scatto e lo ributtai dentro. << Sono una stronza >> affermai richiudendo il baule. Tornai in camera e mi ributtai sul letto, nascosi la testa sotto un cuscino e feci dei respiri profondi… non ho bisogno di ballare… è solo una perdita di tempo, e il mio tempo è prezioso… ormai era il mio Mantra. Il telefono vibrò salvandomi dall’autocommiserazione. Messaggio di Louis: Happy B-Day Spinning Top! Chiamami appena puoi.
Composi subito il numero.
<< Spinning Top? >>
<< Gutentag Louis! >>
<< Non è Inglese, non è Italiano e non è Francese, che roba è? >>
<< Tedesco, lingua orrenda secondo il mio modesto parere. Tradotto: Goodmorning! >>
<< Hi. Non dovresti essere a dormire? >>
<< Non ho sonno, e tu? Sei già in aeroporto? >>
<< Sì, e non ho buone notizie. Siamo in aeroporto io, mia madre, Lottie, Felicite, Phoebe, Daisy e la più grande nevicata che si sia mai abbattuta su Duncaster negli ultimi quarant’anni. Hanno cancellato tutti i voli, Spinning Top >>
<< Oh, quindi non vieni? >>
<< Mi dispiace, so quanto ci tenevi e sai quanto voglio esserci… >>
<< Fa lo stesso >> mentii << Capisco >> mettiamoci un po’ di verità, dai.
<< Forse gli altri riescono a venire da Londra >>
<< Tranquillo, è lo stesso. Farò tante foto, prometto >>
<< Voglio anche i video >>
<< Li farò >>
<< E voglio che tu torni a dormire, sono le cinque del mattino! >>
<< Da te, da me le sei, sono solo in anticipo di mezz’ora sulla mia tabella di marcia, posso resistere >>
<< No, fila a dormire. Ci sentiamo più tardi, ok? >>
<< Ok, ich liebe dich >>
<< E adesso questo cos’è? >>
<< Sei in un aeroporto, trova qualche Tedesco e farti tradurre. Notte notte >>
<< Sogni d’oro, Spinning Top >> attaccai e chiusi gli occhi. << Ricapitolando, mio padre è a Roma per lavoro, il mio fidanzato e la sua famiglia sono bloccati in un aeroporto, i miei amici probabilmente non verranno e stasera sarà la festa di compleanno più triste del mondo. Ah beh, che bel compleanno di merda! >> dissi a voce alta. Mi riaddormentai e fui svegliata dalla sveglia e dal profumo di rose. Sì, rose, perché ogni anno, ovunque mio padre sia, mi fa arrivare un numero di rose rosse pari al numero degli anni che compio, le presi in mano e corsi giù in cucina.
<< Tanti auguri, Sweetheart!! >> urlò mia madre appena mi vide.
<< Fai piano mamma, sto dormendo >> disse Raffa con gli occhi ancora chiusi.
<< Thanks, mom >>
<< E tu parla in Italiano di prima mattina. Ah, buon compleanno >> aggiunse versandosi il caffè.
<< Non metterci così tanta passione, potrei anche pensare che sono sinceri >>
<< Allegra, vaffanculo >>
<< Raffaele! È il compleanno di tua sorella! Sii carino almeno oggi! >>
<< Vado a prendere il suo fidanzatino fantasma a Bologna, basta e avanza >>
<< Non viene, Duncaster è sepolta dalla neve >>
<< Oh, Honey, mi dispiace >> disse mia madre affranta.
<< Sì… beh, vado, altrimenti perdo l’autobus >> ripresi le rose ed andai a prepararmi. Alice mi rispose poco dopo con un Che cazzo fai alle cinque e mezza del mattino?? Comunque, auguri anche a te Allegra.  A scuola mi interrogarono in chimica (materia inutile) giusto per coronare il compleanno più triste del mondo. Appena uscii alle due con Erica sentii un urlo sovrastare la  il chiacchiericcio << ALLEGRA!!!!! >> mi girai verso Erica.
<< Dimmi che non è lei >> la supplicai
<< Mi è difficile mentirti anche oggi >> sgranai gli occhi mentre Alessia mi stritolava in uno dei suoi famosi abbracci.
<< Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri cara Allegraaaaaaaa, tanti auguri a te!!! >> urlò davanti a tutta la scuola che mi fissava.
<< Grazie, Alle, molto gentile >> commentai
<< E a me non li fai gli auguri >> mi girai verso Alice e Jules che salivano le scale.
<< Li faccio io a te! >> dissi abbracciandola << Wow, abbiamo diciassette anni >>
<< Wow, mi sento come se ne avessi ancora dodici >> mi staccai di colpo.
<< Giochi ancora con le Barbie? >> chiesi.
<< Ci giocavi anche tu >>
<< Shh >> dissi
<< Sì, infanghiamo la storia >>  qualcuno tossì e mi girai. Occhi ghiaccio e capelli biondi. Non poteva essere.
<< Niall! >> urlai
<< Allegra! >> ci abbracciammo e fummo raggiunti da Liam, Zayn ed Harry.
<< Tanti auguri! >> disse Zayn
<< Grazie! >>
<< Diamine, sei cresciuta in una settimana! >> esclamò Liam.
<< Sì, con i tacchi >> indicai le mie scarpe.
<< Ah, ciao Erica! >>
<< Ciao Harry >> sussurrò lei, la presi per mano e la trascinai verso di me.
<< È strafelice di rivedervi tutti, non fa che parlare di voi >> aggiunsi, poi la presi e la buttai fra le braccia di Harry << Ma preferisce lui >> mi girai e feci cenno alle altre di venire, avevano gli occhi fuori dalle orbite << Ragazzi, loro sono Alice, Jules e Alessia, ragazze, loro sono Liam, Zayn, Niall e Harry che sta ancora abbracciando Erica… lasciamo stare >>
<< Scommetto che sei tu quella francese >> affermò Zayn deciso indicando Alice.
<< Oui, c’est moi >>
<< Per favore, niente accoppiamenti in luogo pubblico >> disse Jules.
<< Concordo >> disse Niall.
<< Allora, come va con la neve? >> chiesi.
<< A Londra meglio, ma a Duncaster è tutto bloccato >> mi informò Liam.
<< Oh, e Danielle? >>
<< Sta facendo shopping in centro, dice che deve comprare almeno una volta in un negozio italiano >>
<< Comunque, siamo qui per fare le veci di Louis >> disse Harry emergendo dai capelli di Erica
<< Non si direbbe >> commentai.
<< Sì, beh… c’è anche il secondo fine, comunque, Louis aveva organizzato una cosa particolare >>
<< Del tipo? >>
<< Del tipo… la vedi quella limousine laggiù? >> mi sporsi ed intravidi la sagoma nera di una limousine.
<< Ah ah >>
<< Ecco, prendi massimo quattro tue amiche, escludendo Erica, dammi il telefono e sali >>
<< Mi sono persa >> affermai.
<< I biglietti >> disse Zayn, Niall ne tirò fuori uno dalla tasca e me lo porse << Leggi ad alta voce >>
<<Cara Spinning Top, ecco il mio regalo di compleanno! Un pomeriggio di bellezza e relax per te e le tue amiche! Sono già d’accordo con i tuoi, tu rilassati, un bacio, Louis. Oohhhh, che dolce… tornando a noi, perché non Erica? >>
<< Oggi è impegnata con me >> disse Harry.
<< Ah sì? >>
<< A quanto pare… Ti prego Allegra! >>
<< E va bene, andiamo, su, voglio il mio regalo! >> dissi esaltata.
<< Io non vengo >> disse Alessia.
<< Devi avere un motivo valido, molto valido >>
<< Oggi esco con Ste >> Ste è il fidanzato di Alessia, vanno nella stessa scuola, hanno le classi di fianco e messaggiano ogni minuto della loro vita.
<< E ti sembra valido? >> chiese Jules scettica.
<< Sì, oh dai, ci vediamo domani. Ciao! >> che ci crediate o no, si è girata e se n’è andata.
<< Voi due, salite, subito >> ordinai.
<< A me va bene! >> disse Alice << Oh, Adieu Zayn >>
<< Sparisci Ninfomane >> disse Jules spingendola e salutando gli altri con la mano.
<< Allegra >> mi chiamò Niall
<< Sì? >>
<< Telefono >>
<< Oh, andiamo! Che problema c’è? >> Jules mi mise una mano in tasca e tirò fuori il cellulare, lo porse a Niall con un sorriso, lui la ringraziò e la vidi sciogliersi per terra. La prima tappa fu un ristorante superchic, poi mi portarono un altro biglietto.
<< Che ne pensi delle Spa?  Che vuol dire? >>
<< Che stiamo andando ad una Spa, idiota >>
<< Ah, giusto. Hai ragione Jules! >>
<< Un tempo era così intelligente >> disse Alice amaramente. Era la regina delle Spa quella, ceretta, sopracciglia, pulizia del viso, manicure, pedicure, massaggi… Poi arrivò un altro biglietto << E dei vestiti? >> una stanza della Spa era piena di vestiti di tutti i modelli e tutti i colori << Gucci, Prada, Dolce & Gabbana, Dior, Chanel… ti tratta bene! >> esclamò Jules
<< Sospettavi di no? >>
<< Non pensavo così tanto >> passai un ora e mezza a provare i vestiti
<< Questo >> http://www.polyvore.com/cgi/set?id=41204580&.locale=it
<< Finalmente! >> disse Alice
<< Mai fatto shopping con Harry e Zayn? Mi hanno fatto perdere un intero pomeriggio di libertà a Londra >> mi difesi
<< Biglietto! >> esclamò Alice porgendomene un altro.
<< Grazie… aspetta, tu da dove l’hai preso? >>
<< Dalla fonte primaria >>
<< Siete d’accordo con Louis?!?! >>
<< Da una settimana, mi ha chiamato alle sei del mattino per dirmi che non veniva >> buttò lì Jules osservando la manicure perfetta << E questo è il momento in cui tu vai a farti i capelli e noi andiamo via >> aggiunse
<< Dobbiamo proprio? >> protestò Alice
<< Sì, dovete proprio? >>
<< Alzati e cammina, Alice >>
<< No! Non potete lasciarmi sola ora! Ecco, questo è un momento difficile! >> dissi in preda al panico
<< Tranquilla, non sarai sola per molto. Andiamo, Ali >> uscirono dalla stanza, lessi il biglietto al mio riflesso allo specchio << Spinning Top, adoro i tuoi capelli, ma so che tu li preferisci pettinati, quindi, accomodati pure! >> mi rifecero i colpi di sole, li spuntarono un po’ e poi mi chiesero per l’acconciatura
<< Che ne dici di uno chignon? >> propose una delle cinque persone che mi ronzavano attorno
<< No! >> urlai << Tutto tranne chignon e trecce >>
<< Va bene… magari li alziamo solo un po’ >>
<< Sì, grazie >> mi vestii e poi mi sedetti nell’atrio della Spa ad aspettare la macchina. Dalle porte entrò Harry in smoking.
<< Oh mio Dio, Styles! Non so cosa sia più sconvolgente: il fatto che tu indossi un smoking o che sei vestito in generale >>
<< Dai, che quando sei a casa sto più attento >>
<< Ah sì? Perché qualcosa si è visto >>
<< Ho detto che sto più attento, non che mi unisco al resto del mondo nella mania di indossare i vestiti >>
<< Eh già, deve essere dura per te… >>
<< Fingerò che tu non mi prenda in giro, andiamo? >> annuii e lo seguii nella limousine.
<< Com’è andata con Erica? >> chiesi dopo un po’
<< Bene >>
<< L’hai baciata? >>
<< Forse sì, forse no >>
<< L’hai baciata >> affermai.
<< Ecco cosa intendeva Louis con “perspicace” >>
<< Mi dai il telefono? Lo voglio chiamare >>
<< Non posso, ce l’ha Zayn, poi abbiamo precisi ordini dal capo. Fra parentesi, ti devo bendare >> mi mostrò una fascia nera
<< Bendata in una macchina molto comoda con Harry Styles? >>
<< Preferisci Zayn? >>
<< Tu sei perfetto >> dissi girandomi di spalle così da fargli annodare la fascia. Dopo poco la macchina si fermò, Harry mi aiutò ad uscire.
<< Dove siamo? >> chiesi.
<< Alla tua festa di compleanno, Allegra >>

Angolo Autrice:
non ho molto da dire, vi ringrazio come sempre dal profondo del mio cuore e vi auguro un felice Natale!!
Kiss Kiss 
Mary_B

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Capitolo 12
*** Hery ***


POV Allegra

<< Mi toccherà crederti sulla parola, ameno che non possa togliermi la fascia >>
<< Ho istruzioni anche su questo >>
<< Dannazione, è un precisino! >>
<< Già, ed ha una grande passione per smerdarmi in pubblico >>
<< Con la Flack, dici? Ha fatto solo bene >>
<< Lo so, solo che… è stato un po’ brutale >>
<< Harry? >>
<< Sì? >>
<< Sto ghiacciando >>
<< Ti porto dentro >> come promesso mi guidò all’interno di qualunque edificio fosse, per quanto ne sapevo potevamo anche essere a casa mia.
<< Harold >>
<< Non chiamarmi Harold >>
<< Dove sei? >>
<< Sono qui, di fianco a te >> sentì le note di Another World
<< Harold… >>
<< Harry, dannazione, Harry >>
<< Harry che succede? >>
<< La tua suoneria, tieni >> mi mise il telefono vicino all’orecchio, lo presi in mano e lo passai dall’altro lato, era più comodo.
<< Pronto? >>
<< Ok, questo non so proprio cosa significhi >>
<< Louis! >> urlai
<< Hi Spinning Top, come va? >>
<< Molto meglio dopo il pomeriggio di bellezza, grazie! È stato un regalo dolcissimo >>
<< Sono felice che ti si piaciuto, il panna ti dona >>
<< Pardon? >>
<< No, dicevo che il color panna fa pendant con la tua pelle e quindi ti dona >>
<< E come mai mi dici che il panna mi dona? Non ho nessun vestito panna, si sporcano subito. Questo è l’unico che… Louis Tomlinson hai esattamente cinque secondi per dirmi dove sei >> lui ridacchiò
<< Beh, un po’ a sinistra >> mi spostai a sinistra << Un po’ più avanti, ora a destra >> mi muovevo in base alle sue indicazione come un automa << Destra, destra, destra, attenta! Ora avanti, non così tanto! Sei un pericolo pubblico! Indietro… >>
<< Ma se tipo mi togliessi la fascia? >>
<< Fallo e ti uccido >>
<< Hai detto indietro? >>
<< Sì, e ora sinistra, destra, sinistra, avanti, ora fai una giravolta >>
<< Perché cazzo dovrei… >>
<< Fai una giravolta >> girai su me stessa
<< Contento? >>
<< Destra, sinistra, avanti, avanti, avanti, un’altra giravolta, un’altra ancora, ancora una volta… >>
<< Hai intenzione di farmi vomitare il pranzo? >>
<< C’è un motivo per cui ti chiamo Spinning Top, no? Sinistra, dritto davanti a te per cinque passi, ora fermati. Smettila di ridere e dimmi un numero >>
<< Perché? >>
<< Smettila di fare domande! >>
<< 15! Va bene? >>
<< Ora fai quindici giri su te stessa >>
<< Bendata, con i tacchi e al telefono? >>
<< Bendata e con i tacchi, il cellulare dallo pure ad Harry >>
<< Dov’è? >>
<< Sinistra >> presi il cellulare con la mano sinistra e misi il braccio fuori, sentì qualcuno levarmelo di mano. Ok, concentrati, li facevi sulle punte 15 giri!  Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici e non cadere!!!!  Prima che facessi conoscenza intima del pavimento qualcuno mi prese al volo.
<< Grazie, chiunque tu sia >> sentii ridacchiare, una risata familiare, annusai l’aria, avrei riconosciuto ovunque quel profumo, Guilty di Gucci. Ok, poteva anche uccidermi, ma la benda stava per andare a farsi fottere, sciolsi il nodo e la luce mi diede fastidio agli occhi.
<< Ahi! >> immediatamente una mano mi si parò davanti
<< Scusa Spinning Top, non ci avevo pensato >> tolsi subito la mano e mi ritrovai a fissare gli occhi di Louis.
<< Lou!!!!! >> gli saltai addosso e lui mi alzò da terra girando << Ok, ti prego, basta girare, non ci sono più abituata e sto per vomitare >> lui mi mise a terra ridendo senza lasciarmi andare
<< Avevi detto che c’era la neve >> dissi
<< A Duncaster non  si vedeva un Natale così soleggiato da anni. E poi, anche se ci fossero stati sei metri di neve, avrei trovato il modo di arrivare, a costo di chiedere un passaggio ad un Eschimese. Che dici, ho imitato abbastanza bene George? >>
<< Sei stato anche meglio >>
<< Per favore, sto per sentirmi male >> mi girai e vidi Alice tirata a lucido appoggiata ad un muro di fianco a Zayn e Erica.
<< E chi vi aveva visto? >> dissi. Mi guardai attorno e notai che eravamo in una sala enorme piena di tavoli e piena di gente, soprattutto, che ci fissava
<< Tanti auguri!! >> urlò Rebecca, una mia compagna di classe, che fu seguita dal resto della sala
<< Louis… credo di essermi persa >>
<< Nah, sei entrata da quella porta, ho cercato di imitare George come meglio potevo, senza ridere, che è stata una tortura per me e tutta la gente che vedi, perché, sul serio, abbiamo dovuto spostare metà dei tavoli per farti passare, poi sei quasi caduta per terra, ti sei tolta la fascia, ti sei accecata e arriviamo qui. È la tua festa Spinning Top! Anzi, vostra. Alice dice che festeggiate sempre insieme >>
<< Ooh, è come una festa a sorpresa! Insomma, io avevo scelto un altro ristorante e altra roba >>
<< Esatto! Guarda chi c’è! >> nel frattempo la gente si era mossa dai lati della sala per invaderla del tutto
<< Vediamo… tutta la mia classe, tutta la mia famiglia… papà! >> alzai il braccio di scatto per salutare mio padre che stava già venendo verso di me, ci abbracciammo e quando ci lasciammo iniziai il mio sproloquio
<< Quando sei arrivato? Le rose erano bellissime sta mattina. E come è andata al congresso? Mi hai portato qualcosa da Roma? Oh, e hai conosciuto Louis? >>
<< Sono arrivato alle sette e qualcosa, sono felice che le rose ti siano piaciute, il congresso è andato bene, ti ho portato la miniatura del Colosseo e ho conosciuto Louis in aeroporto stamattina >>
<< Wow, sei l’unico che risponde sempre a tutte le domande. Grazie per il regalo >>
<< Honey, you’re beutiful >> mi girai verso mia madre e le sorrisi
<< Quindi >> dissi in Inglese per farmi capire da tutto il gruppo che si era raccolto attorno a noi, ovvero i miei, Alice, Jules, Zayn, Niall, Alle, Liam, Danielle, Raffa, Erica e Harry << Non c’era nessuna nevicata? >>
<< No, è da quando sei venuta a Londra che prepariamo tutto >> rispose Zayn
<< Sì, sapevo il giorno del tuo compleanno da sempre, sei stata tu a dirmelo >> disse Louis << Avevo bisogni dell’aggancio in Italia per organizzare, quindi Harry si è fatto prendere da un colpo di genio e ti ha preso il telefono con la scusa del numero di Erica ed ha preso tutti i numeri che ci servivano. Così abbiamo chiamato Alice… >>
<< E io mi sono fatta venire una sincope >> si intromise Alice << Insomma, non succede tutti i giorni che Louis dei One Direction ti chiami per organizzare la nostra festa di compleanno! Così ho finto di organizzare la festa che stavi preparando tu… >>
<< Nel frattempo da Londra questa mattina abbiamo finto la nevicata di Duncaster >> continuò Harry << Ci siamo svegliati all’alba per la finta chiamata e per prendere l’aereo con tutta la famiglia di Louis, che è atterrato insieme a quello di tuo padre, e siamo venuti qui, dove abbiamo trovato Alice e Jules a casa tua ad aspettarci >>
<< Cioè, non siete andate a scuola? >> chiesi
<< Già, e ti ringraziò, hanno fatto il compito a sorpresa di Spagnolo >> disse Jules << Comunque, abbiamo organizzato le ultime cose e siamo venuti davanti scuola >>
<< Lì ho visto che Harry, che doveva essere uno degli organizzatori principali della sala, ci stava per dare buca con Erica >> continuò Alessia << Così io ho bidonato te per aiutare a mettere a posto qui. Ti abbiamo tolto il telefono così non potevi andare su internet a vedere se la nevicata era vera, sono arrivate le ragazze e si sono vestite, poi abbiamo mandato il nullafacente a prenderti e arriviamo qui >>
<< Tutto questo per me? >> sussurrai con le lacrime agli occhi
<< Dimmi che hanno usato trucchi Water Proof >> disse Erica
<< Credo di sì >>
<< Oh, andiamo Spinning Top! Se ti metti a piangere rovini tutto! >>
<< Tranquillo, piange ad ogni festa. Il mio compleanno, Capodanno, Natale, la mia festa di diploma… >> disse mio fratello << Ti ci abituerai >>
<< Ok, adesso andiamo a fare i bravi ospiti, ho un po’ di gente da presentarti >> dissi a Louis prendendolo per mano
<< Del tipo? >>
<< Del tipo che io mantengo le promesse e sto per presentarti tutta la mia famiglia >>
<< Buona fortuna >> disse Erica << La prima volta è stato sconvolgente per tutti >>
<< Siete così tanti? >> chiese scioccato mentre lo trascinavo via
<< Nah, solo un centinaio, decina più decina meno >>
<< Eh?? >>
<< Così impari a non avvertirmi >> dopo avergli presentato l’intera famiglia (ok, lo ammetto, solo metà, si era guadagnato uno sconto di pena dopo quella sorpresa)  iniziammo la cena, eravamo a tavola con gli altri membri della band, le mie amiche, Danielle e Ste, verso le dieci e mezza mia madre venne verso di noi. Non era esattamente un momento brillante, visto che stavamo cercando di non soffocarci con il cibo in seguito ad una battuta di Niall
<< Tutto ok? >>
<< Non proprio, comunque… qualche problema? >> chiesi
<< Abbiamo pensato che avrete voglia di stare fra di voi, sai, gente giovane non al disopra dei trenta e bla bla bla, quindi, che ne dite di fare torta, regali e poi ce ne andiamo? >>
<< Va bene >> disse subito Alice << È perfetto! >>
<< Ok, per quanto riguarda voi cinque >> aggiunse guardando me, Jules, Erica, Alessia e Alice << Siamo d’accordo con i vostri genitori che potete stare fuori tutta la notte a patto che domani siate tutte a scuola >>
<< Ci saremo! >> promise Jules
<< Ci avrei scommesso >>
<< Torta, torta, torta, torta, torta, torta, torta, torta… >> iniziò a ripetere Niall
<< Niall, calmati! >> disse Jules
<< Ok, come vuoi tu >>
<< Oh, non è carino! >> aggiunse Jules in Italiano
<< Sta sbavando per una torta, Cugi >> rispose Alessia
<< Che ne vuoi capire tu, che non ti piacciono neanche >>
<< Non c’ho capito niente >> disse Liam
<< Non dovevi capire >>  Louis iniziò a fremere sulla sedia
<< Hey Lou? Ci sei? >> gli chiesi
<< La torta, la devi vedere >>
<< Ok, adesso la portano >>
<< Vieni >> mi prese per mano e mi portò davanti ad una pila di regali
<< Per me? >>
<< Questa parte, per Alice quell’altra >> si girò verso il tavolo ed urlò << Ali! Alzati! C’è la torta! >>
<< Arrivo! Dammi pace! >> urlò lei
<< Però, avete legato >> commentai
<< Beh, è una settimana che la chiamo tutti i giorni, e poi tu ne parli così tanto >>
<< Stai insinuando che sono monotona? >>
<< Sto insinuando che vuoi molto bene a lei e alle altre >> sorrisi e lo baciai
<< Per favore, nascondetevi un po’!  >> disse Alessia interrompendoci
<< Hey, è una settimana che aspetto, io >> le luci si abbassarono e poi arrivarono due camerieri con altrettanti carrelli  portando torte piene di candeline, una era quella che avevo fatto preparare di nascosto per Alice (grazie a Dio ne avevo parlato ad Erica), di forma rettangolare con la stampa di una nostra foto della scorsa estate mentre ci tuffavamo in piscina mano nella mano da un trampolino, con sotto scritto “Auguri Ninfomane!”, l’altra era la mia, e non era quella che avevo scelto, perche era rosa e bianca a forma di trottola.
<< Oh, Lou!!!
<< Già >> iniziò la solita canzoncina di Tanti auguri (in inglese) ma quella fu davvero speciale, perché a sussurrarla nel mio orecchio era Louis, io e Alice spegnemmo insieme le candeline tenendoci per mano, poi iniziarono i regali. Erica si distinse dalla massa con un braccialetto molto particolare: aveva quattro ciondoli, due erano dei cuoricini con il simbolo di Chanel, due erano carote. Louis rise per tutto il tempo mentre lo allacciava. Ottenni in totale 24 libri, due CD, tre collane, una foto di Zayn e di Harry perché, secondo loro, “non c’era regalo migliore se non quello di svegliarmi e vederli di fianco al mio letto ogni mattina”. Poi arrivò il turno del regalo di Alice. << Te lo do quando vanno via i grandi >> disse lei. Non ci feci tanto caso ed andai oltre nella pila. Poi, finalmente, i grandi se ne andarono, Alice prese il suo regalo e mi portò in angolino, feci giusto in tempo per prendere il suo. Mi porse il pacchetto con un sorriso diabolico << Tanti auguri >> strappai la carta e scoppiai a ridere come un ‘idiota << Ho pensato che ormai ne hai bisogno >> erano preservativi.
<< Ali, grazie di cuore… questo è il tuo >> cercai di trattenermi mentre rompeva il pacchetto
<< Oddio >>
<< Già, ci siamo fatte lo stesso regalo >> ridemmo per la successiva mezz’ora mentre tutti ci guardavano male. Zayn si impossessò della console e si trasformò in DJ Malik e Ali nella sua cubista personale e privata, Jules e Niall ballarono insieme tutto il tempo come Liam e Danielle ed Harry ed Erica… beh, erano letteralmente un tutt’uno, ed io e Louis inventammo il termine Hery.

POV Louis

 Quando ormai tutti se ne stavano andando chiesi ad Allegra se voleva andare a casa.
<< Sei pazzo? Da quando ho dormito con te il mio cuscino è altamente scomodo da abbracciare >>
<< Solo per quello? >>
<< Sì… e perché mi sei mancato tantissimo >>
<< Anche tu, Spinning Top >> alla fine nessuno dei One Direction tornò da solo in albergo. Mentre Allegra era in bagno mi stesi sul letto ripensando alla serata. Era filato tutto liscio, era anche meglio di quanto mi aspettavo, e poi, avevo anche fatto da Cupido, perché, sicuro come il fatto che le carote sono radici, Zayn ed Harry non stavano dormendo da soli, forse Zayn non stava neanche dormendo. Niall era immerso in una fitta discussione con Jules riguardo al miglior tipo di gelato quando eravamo arrivati, ma probabilmente loro avrebbero solo dormito, come noi d’altronde. Ma andava bene così, un passo alla volta. La porta si aprì ed Allegra uscì con addosso una mia maglia
<< Adoro le carote >> disse leggendo la scritta << Sai che io le odio? >>
<< Che cosa? >>
<< Dovevo sempre mangiare cibo salutare da ballerina, e le carote erano quasi tutti i giorni >>  si stese di fianco a me e guardò il soffitto  << Grazie, è stato il compleanno più bello della mia vita >>
<< Sono felice per te. Ci pensi, questa è la tua prima notte da diciassettenne! >>
<< Fa strano >>
<< Ti ci abituerai >> si girò verso di me ed iniziò a baciarmi. Lentamente sollevò il lembo della mia maglia.
<< Allegra >> la fermai prendendole le mani << Che fai? >> lei sbuffò e nascose il viso nell’incavo del mio collo << Oggi, quando mi hai detto che non venivi, mi sono sentita morire. L’ho vista come l’ennesima conferma dei miei sentimenti per te, e si chiama “fare l’amore”, no? Lo fai con qualcuno che ami. E io amo te, e sono pronta, se tu sei con me >> sussurrò tutto di filato contro la mia pelle facendomi il solletico.
<< Sì, si chiama “fare l’amore”,  ma quello che non ti dice il nome è che è un punto di non ritorno, succede una volta nella vita. Sei sicura di voler dividere qualcosa di così unico con me? >>
<< Non riesco ad immaginare di amare qualcuno più di così >> le accarezzai piano i capelli
<< Bene >> dissi
<< Bene >> ripeté << Se tu non vuoi, fa lo stesso >>
<< Primo, piantala di mentire, non ti riesce. Secondo, chi ha mai detto che non voglio >> lentamente si alzò dal suo nascondiglio sorridendo.
<< A una condizione >> sussurrai
<< Qualunque cosa >>
<< Non osare scappare mentre sto dormendo, domani mattina. È una cosa che non reggo >>
 
Angolo Autrice:
Ta-dan! Lo so, è lungo quanto l’ultimo libro della Saga di Eragon, ma c’erano così tante cose da dire! Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate!
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 13
*** Mai dare le chiavi agli amici ***


POV Allegra

Mi svegliai lentamente, ero ancora sulla mia nuvola personale di felicità quando aprii gli occhi, mi girai e vidi il letto vuoto. Un momento: non era lui quello che aveva detto che non dovevo scappare la mattina dopo? Presi il cellulare dal comodino, 6:30. Sbuffai ed iniziai a cercare qualcosa da mettermi. La porta del bagno si aprì e ne uscì Louis.
<< Stavi per scappare?  >> chiese con fare accusatorio
<< E tu? >>
<< No, ero in bagno >>
<< Neanche io. Buongiorno >>
<< Buongiorno >> ripeté lui trascinandomi di nuovo verso i cuscini.
<< Sai, i miei hanno detto che devo andare a scuola, ma mi mancano i libri e i vestiti >>
<< C’abbiamo già pensato ieri, i tuoi hanno dato per scontato che tu dormissi qui. Tecnicamente hai anche un pigiama >>
<< Ho il vago sospetto che mi hanno dato quello fatto da mia nonna >>
<< Sì, tua madre ha detto qualcosa del genere >>
<< Ecco, allora è meglio che non l’abbia tirato fuori >>
<< Perché? >>
<< Perché i bisnonni dei miei trisavoli o qualcosa del genere sono andati in America con il Mayflower, scappando dall’Inghilterra dove erano chiamati Puritani >>
<< Oh >>
<< Già >>
<< Quindi hai anche origini Inglesi! >>
<< Sul serio? È a questo che stai pensando? >>
<< A questo e al fatto che voglio assolutamente vedere quel pigiama >>
<< Non succederà mai >> dopo un po’ di sane coccole mattutine andai in bagno a farmi una grandiosa doccia, Louis mi portò a fare colazione al piano terra dell’hotel dove trovammo gli altri membri della band con le mie amiche.
<< Buongiorno! >> disse Danielle solare. La salutammo e ci sedemmo, fregai subito il caffè di Alice
<< No, dico… ordinarne uno tutto tuo? >> chiese in Italiano
<< Sai che non lo bevo tutto >> risposi
<< Dormito poco? >>
<< Potrei farti la stessa domanda >>
<< Sì, ho dormito veramente, veramente poco >> per poco non mi strozzai, le diedi la tazzina ancora tossendo
<< Ci sei? >> mi chiese Liam
<< Più o meno >> risposi. Dopo colazione salutammo i ragazzi che avevano un incontro con le fan per tutta la mattinata, prendemmo un taxi offerto gentilmente dal signor Styles (sono sicura che era solo per Erica) ed andammo a scuola.
<< Ok >> iniziò subito Alice << Chi stanotte ha solo dormito? >> Jules alzò piano la mano << Sei una persona triste >>
<< Andiamo, Ali! È una persona che vuole conoscere qualcuno da più di una giornata prima di farci qualcos’altro! >> la difesi
<< Grazie Allegra >>
<< Erica! Hai ceduto al fascino degli occhi verdi? >> indagai
<< Forse sì, forse no >>
<< Oh, andiamo! Ogni volta che parlo con uno di Hery mi arriva sempre questa risposta! >>
<< Secondo me sì >> disse Jules << Avevamo le camere di fianco >> io e Alice scoppiammo a ridere
<< No, eri di fianco a Zayn e la ninfomane >> la corresse Erica con un sorriso
<< Allora avrai dormito di sicuro poco >> affermò Alice
<< Ali! Vuoi darci anche i dettagli? >> chiesi
<< Beh, quelli me li tengo per me. Tu, piuttosto, hai usato subito il mio regalo? >>
<< Cosa le hai regalato? >> domandò Erica
<< Lasciamo stare. Comunque sì >>
<< Alleluia, alleluia, alleluia!! Commenti? >>
<< No >>
<< Dai! Non dettagli, cose come: “era come me lo aspettavo”, “mi è piaciuto”, “credo si possa fare di meglio”… >>
<< Oh, guardate! La vostra scuola! Fuori di qui, ninfomane. Ciao Jules >> scesero dal taxi e rimanemmo solo io ed Erica in silenzio, entrambe perse nei nostri pensieri.
<< A che pensi? >> chiesi
<< Quant’è lontana Londra? >>
<< Circa 1500 Km >>
<< Sembravano di meno quando ti ho incoraggiata a buttarti con Louis >>
<< Quando li vedi in prima persona sembrano non finire mai. Tu e Harry fate sul serio? >>
<< Non lo so! È questo il problema! Se fossimo più vicini allora direi “Beh, usciamo un paio di volte e vediamo come va”, ma così? Tu come hai fatto? >> sospirai
<< Per me era diverso, con Louis c’ero dentro fino al collo. Senti, andateci piano. Fatti una mega ricarica sul telefono, massaggiate, chiamatevi, vedetevi ogni tanto e quel che deve succedere succederà >> lei appoggiò la testa sulla mia spalla
<< Grazie, Allegra. Ora non sei più in debito con me >>
<< Perché? Ero in debito con te? >>
<< Sì. Anche volendo stanotte non avremmo potuto dormire. Ce l’avevamo noi la camera di fianco alla vostra >>

POV Louis

Passammo ore ed ore a firmare autografi e fare foto. Adoravamo tutti gli incontri con le fan, a parte le urla assordanti, certo. Dopo gli autografi cantammo in versione acustica Gotta Be You e One Thing. Poi andammo a prendere Allegra ed Erica a scuola, Zayn, Danielle, Liam e Niall rimasero in macchina a chiacchierare mentre io e Harry ci andammo a sedere sugli scalini della scuola.
<< Quindi, l’è piaciuta la festa? >> chiese Harry
<< Direi di sì. A te? >>
<< Sì, è venuta bene. Che ridere quando hai fatto l’imitazione di George >>
<< Sì! Dio! Ha rischiato di toccarmi cinque o sei volte! >>
<< E quando ha fatto i 15 giri? Credo si sia pentita di aver detto 15, sarà stato il primo numero che l’è venuto in mente >>
<< No, ci siamo conosciuti il 15 febbraio >>
<< Oh… che memoria >>
<< Già >> la campanella suonò e una fiumana di gente si fiondò fuori dalle porte.
<< Laggiù! Quella è Erica! >> disse Harry indicando lei ed Allegra che chiacchieravano con altre due ragazze
<< Chissà perché noti sempre lei per prima >>
<< E smettila! >> Harry si immischiò nella calca e tirò Erica da parte. Allegra lo guardò male tutto il tempo, ovviamente non amava essere interrotta, poi si mise in punta di piedi e mi vide, corse giù e mi saltò in braccio
<< Lou! Mi ha interrogato in Inglese! Ho preso 9! Capisci? Quella stronza della Collina che diceva che il mio Inglese era scarso per una che ha i nonni americani! >>
<< Probabilmente ti preferisce con l’accento britannico >>
<< Perché, ho l’accento britannico? >>
<< Beh, sai, giusto un pochino… >>
<< Oh, no! >>
<< Stai insultando il mio accento? >>
<< No, è che c’ho messo anni a prendere quello americano… Comunque, hai qualche richiesta particolare per il pranzo? >>
<< No >>
<< Andiamo, conosco un posto in centro dove si mangia da favola >> in effetti si mangiava molto bene, ma in Italia era ovvio. Dopo pranzo Allegra mi fece provare il brivido di usare un autobus italiano, mi disse che i suoi erano sempre in ritardo e in inverno si ghiacciava alla fermata. Arrivati a casa sua trovammo Niall, Zayn, Alice e Jules stravaccati sul divano
<< Sul serio, ragazze, una casa vostra? >> disse Allegra scocciata
<< Perché quando tu hai la tv con più di 500 canali? >> chiese Jules
<< Mai pensato che vorremmo stare da soli? >> suggerì lei
<< C’è camera tua >> rispose Alice
<< Davvero? Lasciamo stare… Liam e Danielle? >>
<< Shopping >> rispose Niall cambiando canale
<< Hery? >>
<< Non lo so e non lo voglio sapere >>
<< Tantomeno io… andiamo in camera mia? Almeno quella è ancora esclusivamente mia >> sibilò Allegra trascinandomi di sopra.  Ovviamente avevo già visto la sua camera, era completamente ricoperta di foto tranne che per un angolo completamente decorato di specchi con tanto di sbarra di legno, la sbarra era decorata da piccole foto di Allegra e la sua famiglia negli anni, era una specie di linea del tempo. Mi buttai sul letto e la guardai raccogliere dei libri sparsi per terra
<< Leggi tanto, eh? >> chiesi
<< La media di 20 libri al mese, quando ballavo 10 >>
<< Però! >>
<< Era l’unica cosa che riuscivo a fare fino ad un anno fa >>
<< Hey, posso farti vedere una cosa? >> chiesi indicando la tv a schermo piatto appesa al muro.
<< Fai come se fossi a casa tua. Tanto questa è casa di tutti… sai, forse non avrei dovuto dare le chiavi a Jules >>
<< Sì, è una cosa di cui ci si pente sempre >> lei si andò a stendere sul letto mentre io armeggiavo con il lettore DVD. La raggiunsi e feci partire il video, lei sgranò subito gli occhi e strinse un cuscino fino quasi a strapparlo, io le presi l’altra mano stringendola. Sapevo che non sarebbe stato piacevole, non lo era stato neanche per me ed Harry guardarli nell’ultima settimana. Avevo chiesto ad Alice di farmi avere tutti i suoi filmini dei saggi di danza, sua madre mi aveva procurato quelli sottotitolati che spediva ad alcuni degli zii di Allegra che vivevano in America. Li avevo rimontati personalmente prendendo le scene  più importanti. La prima era il primo saggio della mia Spinning Top, aveva tre anni, lei e le altre bambine dovevano semplicemente fare tutte le posizioni, una piroetta e un plié. Poi salì sul palco la sua maestra, li chiamò una ad una e diede ad ogni bambina ed ogni bambino una spilla ed un diplomino, dopo l’esibizione Allegra corse dai suo genitori ed urlò << Mamma, papà! Sono un Bruchetto! >> poi il secondo saggio, dove divenne “Bruco”, il terzo non passò alla classe successiva ma al quarto divenne “Baco”, e rimase così per altri due anni, poi divenne “Farfallina” e ali settimo anno “Farfalla”. Dopo ogni esibizione suo fratello le faceva una specie di intervista insieme alle sue amiche, ma io avevo preso solo quella del tredicesimo saggio. Allegra e altre quattro ragazze stringevano fra le mani un bel bouquet di rose rosa
<< Allora, da dove viene quel bouquet? >> chiese Raffa, una delle ragazze, con dei capelli neri raccolti in uno chignon come quelli delle altre, lesse il cartellino attaccato
<< Dal fioraio dietro l’angolo >> disse, le altre scoppiarono a ridere
<< Diamine, Sofia è andata lontano >> disse quella con i capelli rossi
<< Secondo me se li è fatta portare >> affermò un'altra con i capelli biondi
<< Probabile >> concordò l’ultima con i capelli castani
<< Comunque, cari zii americani >> disse Allegra attirando l’attenzione del fratello << Sofia ce li ha dati perché noi cinque proveremo a fare l’audizione all’Accademia della Scala di Milano, e questo è il suo modo di farci gli auguri >>
<< Già, con tutte le possibilità che abbiamo noi di essere prese… >> disse la ragazza con i capelli rossi
<< Non dire così Miriam >> la interruppe Allegra << Siamo tutte allo stesso livello >>
<< Noi >> disse la bionda indicando le altre tre ed escludendo Allegra << Tu no, sarai presa di sicuro >>
<< Andiamo, Elena! Abbiamo fatto tutte gli stessi studi! >>
<< Sì, ma né io, né Margherita, né Amanda né Miriam abbiamo un oncia del tuo talento! >>
<< Lascia stare… facciamo un patto! >> propose Allegra
<< Ti prego, non un giuramento di sangue >> disse Margherita
<< Eh? Che schifo! No, un patto, che chiunque di noi verrà presa all’Accademia – perché qualcuna verrà presa – avrà tutto il sostegno delle altre, e rimarremo sempre in contatto >>
<< Ci sto >> concordò Amanda
<< Ok, sigliamo il patto? >> disse Margherita
<< Subito! >> urlò Miriam, insieme corsero sul palco, formarono un cerchio e fecero una spaccata frontale, misero i fiori al centro e si presero per mano.
<< Al cospetto del sacro palco del teatro della scuola, promettiamo di essere sempre amiche >> annunciò Miriam
<< E di non perderci mai di vista >> disse Margherita
<< Se siamo per sempre amiche… >> le fece notare Elena
<< Oh, lascia stare. Lo sai che non ci arrivo >> l’interruppe Margherita, e sulla loro risata si interruppe il video, mi girai verso Allegra, stava piangendo in silenzio
<< Perché, Louis? Era tutto così perfetto >> singhiozzò
<< No, non lo era. Perché hai smesso, Allegra? >>
<< Te l’ho detto >>
<< Sì, ma non ha senso! Questo è tutto quello che hai sempre voluto! Lo hai detto tu! Sei brava in tutti gli sport che provi ma quel che volevi è sempre stato solo ed unicamente ballare! >>
<< Ma non sono brava abbastanza! Sono brava per una scuola di una piccola città, ma non per un teatro >
<< Perché ti sei arresa? Saresti potuta andare in qualunque altra scuola a fare un provino, ma ti sei fermata davanti all’unico no della tua carriera. E non dire che la danza ha perso il suo fascino ai tuoi occhi, perché non è vero. Altrimenti i tuoi genitori non ti avrebbero beccata almeno una volta al mese che frughi nel baule in soffitta, e non andresti di nascosto una volta al mese a vedere uno spettacolo, e sì, ti hanno beccato >> lei sbatté la testa contro la testata del letto, fece un respiro profondo e mi strinse ancora di più la mano, senza guardarmi, però.
<< Tutta la famiglia di mio padre ha in ogni generazione almeno un ballerino di danza classica. Da quando è stata fondata, tutti sono entrati nell’Accademia della Scala. La generazione di mio padre ha saltato, ci sono avvocati, giudici, mio padre è il rettore dell’Università di Lingue, ma i miei nonni non sono mai stati completamente soddisfatti. Così, quando io ho iniziato a ballare, hanno subito cominciato con  la Scala. Per loro esiste solo quella. Io sono andata lì, ero pronta, ero carica, e loro mi hanno distrutto. Non solo me, ma il sogno della mia intera famiglia. Perché? E no, non era la pressione, a quella ci sono abituata >> le accarezzai i capelli lentamente, lei riprese a singhiozzare più forte di prima e mi si abbandonò addosso, la strinsi forte e la lasciai sfogare un po’.
<< Non lo capisci, Spinning Top? Quando fai queste audizioni le devi fare per te, non per la tua famiglia. È per questo che non ti hanno presa, io l’ho capito al volo senza vederti, figurati loro. Hanno dato il posto a chi ballava per passione, e tu quell’audizione l’hai fatta per obbligo >> finalmente alzò lo sguardo, era completamente smarrita
<< Solo per questo? >>
<< Solo per questo >> ripetei, lei mi abbracciò e sembrò calmarsi un po’. << Posso chiederti una cosa? >>
<< Qualunque cosa >> sussurrò contro la mia maglia
<< Quando vai a vedere gli spettacoli, ti viene mai la voglia di ballare? >> lei ridacchiò
<< Sempre >>
<< E allora perché non lo fai? Riprendi! Prova di nuovo alla Scala o all’Opera de Paris, e sta volta fallo per te! >> mi guardò pensierosa
<< Non lo so… sono così arrugginita >>
<< Non è passato neanche un anno! La prossima audizione è a Giugno, ce la puoi fare! >>
<< È uno stress enorme… c’è già così poco tempo per noi… >>
<< Lo troveremo! Voglio solo che tu sia felice, e questo >> dissi indicando la tv << è quello che ti serve >> sospirò e guardo lo schermo, la scena era ferma al loro giuramento
<< Beh… forse potrei… >>
<< È perfetto! Lunedì puoi andare ad una scuola e iscriverti e… >>
<< Hey >> mi fermai << Mia carriera, mie decisioni >>
<< Giusto… >>
<< E comunque… Grazie >> le sorrisi e mi chinai per baciarla << Fermo lì, sono un panda con l’eyeliner sulla bocca, dammi il tempo di ripulirmi >> sbuffai
<< Sul serio, Spinning Top, tempistica >>

Angolo Autrice
Cosa c’è da dire?? Grazie infinite, le mie lettrici sono semplicemente fantastiche. Vi prego, commentate! Bastano anche due parole, voglio solo sapere che ne pensate.
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 14
*** Mi Sudano Gli Occhi ***


POV Zayn

<< Che stiamo guardando? >> chiesi
<< Taci >> rispose Jules
<< Affascinante programma >> Alice sbuffò e si girò a guardarmi
<< Uno dei soliti film strappalacrime che girano solo per Jules >> spiegò
<< Bene, che ne dite di cambiare canale? >> proposi fregando il telecomando a Jules
<< Hey! Lo sto guardando io! >> protestò lei, le sorrisi mentre premevo un tasto a caso. Niall la consolò dandole delle pacche sulla schiena
<> chiese Niall
<< Un programma molto divertente, la diretta di una seduta in Parlamento. Ma chi lo guarda? >> si chiese Alice
<< Il papà di Allegra, cambia >> ordinò Jules. Premetti un altro  pulsante e arrivammo ad un programma comprensibile a tutti, MTV. Dopo qualche canzone Alice alzò la testa dal cuscino
<< Ma quei due conigli? >> chiese indicando il soffitto
<< Lasciali stare >> rispose Niall.
<< No, no, vai a rompergli un po’ le palle! >> proposi. Le mi sorrise, si alzò di scatto e si diresse verso le scale. Il mio sguardo cadde subito lì.
<< Vuoi smetterla di guardare il culo della mia migliore amica? >> chiese Jules.
<< Hai visto cos’ha addosso? Anzi, cosa non ha addosso >> lei sbuffò e tornò a guardare la tv.  L’istinto protettivo fra gli amici era normale, quindi non doveva essere facile essere amiche di Alice. Quella ragazza era assatanata! Da quando c’eravamo conosciuti era stata tutta una cosa di frecciatine, flirt, occhiate di fuoco e doppi sensi. A un certo punto avevo sentito Jules sussurrare a Niall << Perversione e Ninfomania che si incontrano, chi si prende la responsabilità dei frutti di questa fusione? >> all’inizio non avevo capito, ora la cosa era lampante. Alice era bella: alta, occhi verdi tendenti al castano, lunghi capelli mossi e una certa quantità di spirito libertino,  era una di quelle che avrebbe potuto trovare un fidanzato in quattro secondi, ma si divertiva così, a cambiarne uno ogni sera e a non legarsi a nessuno, il tipo di ragazza che aspettavo da una vita.
<< Oddio, oddio, Jules! >> urlò scendendo le scale di corsa Alice
<< Cosa? >> chiese l’amica svogliata
<< Escono rumori molesti dalla sua camera e non aprono la porta! >>
<< Cosa ti aspetti che facciano? Un due tre Stella? >> ribatté l’amica.
<< Certo che no! È che ci sono le nostre borse lì dentro, con i telefoni! >>
<< Oh cazzo >> disse Jules scattando in piedi
<< Qual è il problema? >> chiesi
<< No, niente… è che una volta avevamo lasciato i telefoni in camera di Erica, ed era arrivato il suo fidanzato e loro si erano chiusi lì. Solo i cellulari non facevano altro che squillare e interromperli, da allora vige la regola “Niente telefoni nelle camere occupate” >> spiegò Alice mentre saliva le scale. Scomparve al piano di sopra e la sentimmo correre inseguita dall’amica.
<< Quelle non sono normali >> affermai.

POV Niall

<< Ho iniziato a pensarlo quando siamo arrivati e le abbiamo trovate su questo divano a fare tris >> confessai a Zayn giocherellando con il telecomando.
<< E con Jules? >>
<< Niente >>
<< Sei andato in bianco? >>
<< Se la vuoi mettere così… >>
<< Va messa così >>
<< Dannazione, ma tu pensi solo al sesso! >>
<< Ci hai messo un po’ a capirlo. Dimmi che almeno l’hai baciata >>
<< Sono cose private >>
<< Tanto lo verremo a sapere >>
Sapevo che era vero, ma erano sul serio cose private. E poi, il bacio non era stato esattamente romantico nel bagno del ristorante, io e Jules ne avevamo riso tutto il tempo quella notte ripensandoci. Jules era una apposto, carina, dolce, simpatica e un po’ insicura… un bel po’ insicura. Dal piano di sopra si sentirono delle urla, io e Zayn ci guardammo e lentamente ci dirigemmo verso le scale.
<< Che diavolo succede? >> chiesi, girai l’angolo e mi trovai nel mezzo di una battaglia di cuscini fra Louis, Allegra, Alice e Jules << Interrompono quando non devono interrompere >> spiegò Allegra colpendo Jules ripetutamente, presi uno dei cinquecento cuscini dal letto e mi unii alla battaglia, imitato da Zayn. All’inizio ci dividemmo in maschi contro femmine, poi tutto divenne un crudele “Tutto contro tutti”, con il risultato di una lampada rotta e piume sparse ovunque.
<< Dannati cuscini di piuma d’oca >> sibilò Allegra << Una battaglia, una stanza trasformata in un pollaio >>

POV Harry

<< Senti questo >> disse Erica mettendomi sotto il naso l’ennesimo vasetto di prodotti naturali
<< Buono, a che serve? >>
<< Per i piedi >> eravamo in quel negozio da ore, Lush o qualcosa del genere. Era una specie di erboristeria che faceva cosmetici con materiali naturali, Erica ne andava semplicemente pazza.
<< Hey Eri, che ne dici di andarci a prendere un gelato o roba del genere? >> proposi
<< Gelato? Io adoro il gelato! Ne mangio tre a settimana anche d’inverno. Oh, cazzo! Il gelato! Allegra mi ha chiesto di passare a prendere la torta che ha fatto fare per la cena di stasera in gelateria >>
<< Che cena di stasera? >>
<<  Quella fra la famiglia di Boo Bear e di Spinning Top>>
<< Ci sono! Ho trovato il soprannome! >> oltre ad annusare, testare, osservare ed adorare cosmetici ci eravamo scervellati a cercare un modo per unire i nomi Louis ed Allegra, i risultati migliori erano stati: Allouis, Lougra e Allis, nessuno ci convinceva ancora.
<< Ti prego, dimmi che è meglio dell’ultimo >> mi supplicò
<< Boo-Top! È geniale! Tanto noi lo chiamiamo sempre Boo Bear e voi la chiamate Spinning Top, anche se a costo della vita – Louis dice che ha l’esclusiva – quindi è perfetto >>
<< Boo-Top… ti ho detto quanto ti adoro? >> le sorrisi e mi lasciai guidare fuori dal negozio (finalmente), prendemmo un taxi ed arrivammo alla gelateria, mangiammo il nostro benedetto gelato, ritirammo la torta ed andammo a casa di Allegra, che era vicino. Arrivati trovammo Niall a passare l’aspirapolvere, Alice a rifare il letto della sua amica con Jules, Louis e Zayn a incollare i pezzi di una lampada e stravaccati sul tappeto c’erano Allegra, Liam e Danielle
<< Mi sono perso qualcosa >> affermai guardando la scena, senza neanche guardarmi Allegra mi raccontò della battaglia di cuscini e della lampada, io e Erica ci stendemmo di fianco a loro sul tappeto.
<< Che stiamo facendo noi? >> chiese Erica
<< Guardiamo il soffitto >> rispose Danielle << Stiamo cercando di capire se pende da un lato o meno >>
<< Ok, siete malati >> commentai. Si strinsero nelle spalle e continuarono a fissare il soffitto. Dopo che la lampada era di nuovo integra, il letto rifatto e le piume tolte di torno, ci stendemmo tutti sul pavimento ad osservare il soffitto, alla fine concordammo che pendeva verso destra. Arrivò la madre di Allegra con le sorelle di Louis e sua madre.
<< Ragazzi, che fate? >> chiese
<< Caterina, il tuo soffitto pende a destra >> la informai << Forse l’intera casa pende a destra… >>
<< Forse crollerà, prima o poi >> aggiunse Liam
<< Sì… rimanete tutti a cena, quindi? >> chiese Caterina un po’ perplessa
<< Certo! >> rispose Erica
<< Una dannatissima casa vostra, porca carota! >> urlò Allegra esasperata, Louis le accarezzò i capelli consolandola. Poverina, non si sarebbe mai liberata di noi.

POV Allegra

La cena fu fantastica, passammo tutto il tempo a ridere e scherzare, mia madre confermò il suo ruolo di “Cuoca per eserciti” che io e mio fratello le avevamo affibbiato tanti anni prima e mangiammo fino a scoppiare. Louis rimase a dormire da me, passò un ora a frugare nella mia cabina armadio alla ricerca del mio pigiama della nonna Puritana, non lo trovò, ma trovò un’altra cosa abbastanza imbarazzante, una maglia che avevo fatto con Alice e Jules, con sopra scritto “Keep Calm and Love Louis Tomlinson”, era rosa e sul retro c’era un’altra scritta che recitava “Vas Happenin’”, quella di Alice era rossa e al posto di Louis c’era Zayn, quella di Jules azzurra con il nome di Niall. Gli promisi che l’avrei indossata al concerto del giorno dopo, il loro primo concerto in Italia, a Bologna, che era anche il loro primo concerto a cui partecipavo, ed avevo posti in prima fila ed accesso ai backstage! Arrivammo al palazzetto in mattinata, Alice, Jules, Phoebe e Daisy trovarono un paio di divanetti e si misero a dormire, Lottie, Felicite, Erica, mio padre e le nostre madri, invece, iniziarono un escursione in giro, io e Danielle ci piazzammo nel camerino dei ragazzi. Vederli così agitati era strano.
<< Fanno sempre così? >> chiesi a Danielle
<< Oh sì, e fra poco inizia il delirio di Harry, è una scena epica >>
<< La racconterò ad Erica >>
<< Oh, no. Non si può raccontare, credimi. C’ho provato ma… è indescrivibile >>
<< Povero Harold >>
<< Harry, grazie >> s’intromise lui senza fermarsi dal camminare avanti e dietro per la stanza.
<< Ci stai lasciando un solco lì, sai >> lo informai
<< Ti ci vorrei vedere a te, prima di un esibizione davanti a centinaia e centinaia di fan >> controbatté lui
<< Già fatto >> risposi << Avevo anche un rito >>
<< Ovvero? >> chiese Zayn curioso << Infilzare una bambolina voodoo? Stappare una bottiglia di champagne? Mangiare tanto quanto Niall? >> Niall lo guardò male e tornò al suo cornetto al cioccolato.
<< No, ascoltavo una canzone. “I’m the only one” di Melissa Etheridge. Grande canzone >>
<< Ma che c’entra con il balletto? >>
<< Niente, ma dava la carica. Che c’entra la sauna prima del concerto, o il brindisi delle Haribo? >>
<< Parlare con te vuol dire vedersi smontare davanti agli occhi tutte le tue convinzioni. Come fai a stare con lei? >> chiese Niall a Louis
<< La tengo impegnata, così non parla >> spiegò
<< Ah sì? >> dissi io
<< Scherzavo >>
<< Meglio per te, Boo Bear >> lui rise e tornò a provare i vestiti. Io e Danielle dividevamo le cuffie del mio iPod, i ragazzi venivano truccati, Jules, Alice e le gemelle si erano mummificate sui divani, e il resto continuava il loro giro turistico. Poi arrivò il delirio di Harry.
<< E se mi dimentico i testi delle canzoni? E se stono? E se cado? E se mi strappo i pantaloni? E se mi odiano? Oddio, io non lo voglio fare il concerto, voglio la mamma!!!!!!! >> urlò, cercavo di non ridere mentre lo consolavo
<< Sono sicura che andrà tutto bene >> dissi abbracciandolo
<< Non funziona così, guarda >> mi girai e vidi Louis avvicinarsi con un pacchetto di Haribo << Guarda cosa c’è qui, Harry! Le tue caramelle! >> Harry con uno scatto prese il pacchetto e si mise in un angolo a mangiare. Misi una mano davanti alla bocca per non ridere e Louis mi portò fuori, appena chiuse la porta scoppiai.
<< Oddio! Ma è così ogni volta? >>
<< Già. Lo voglio anche io l’abbraccio, però >> lo abbracciai e poi gli diedi un bacio, stranamente fummo interrotti, ma stavolta da Liam che trascinò Louis sul palco per il soundcheck. Quando tornarono, i ragazzi fecero la sauna, così io e Danielle raggiungemmo le altre e ci sedemmo ai nostri posti, i miei genitori e la mamma di Louis dissero che non ci tenevano ad essere assordati e rimasero nei backstage. Pian piano il palazzetto si riempì e l’ansia aumentò, poi finalmente il concerto iniziò. Fu fantastico, e assordante. Tutte cantavano e ballavano, le mie vicine (Alice e Jules) mi pestarono i piedi fino a farmi perdere completamente la sensibilità, Erica buttò il reggiseno sul palco, e Harry lo afferrò prontamente. Poi Louis prese il microfono, e iniziò a parlare cercandosi di farsi capire con l’aiuto dei gesti
<< Lì, in prima fila, c’è la mia ragazza >> disse, io diventai bordeaux e le mie adorabili amiche iniziarono ad indicarmi, tutti  mi fissavano e io volevo solo sciogliermi sul pavimento << Ciao Spinning Top! Come va? Lo so, preferiresti passare inosservata, ma ho bisogno di te, qui >>
<< Assolutamente no >> urlai scuotendo la testa.
<< Oh, andiamo! Ragazzi? >> due gorilla/bodyguard mi trascinarono letteralmente verso le scalette laterali del palco, io? Beh, io volevo solo morire. Niall fu così carino da accompagnarmi di fianco a Louis << Che bella maglia! >> commentò << Grazie >> risposi acida, il mio sguardo cadde sullo schermo alle sue spalle, gli feci cenno di girarsi e scoppiammo insieme a ridere. La scritta recitava “Boo-Top Moment”.
<< Chi l’ha inventato? >> chiese Louis. Harry alzò la mano tutto contento, scossi la testa e tornai a fissare Boo Bear sperando che la cosa passasse in fretta.
<< Allora, tu mi hai detto che non ti ho mai cantato una canzone. È vero. Ed è anche il momento di rimediare, Zayn? >> mi girai e vidi Zayn portare uno sgabello, mi fece cenno di sedermi, obbedii e mi aggrappai con tutte e due le mani. Ok, avevo capito che Louis mi stava per cantare una canzone, ma decisamente non avevo pensato che scegliesse questa. Riconobbi subito le note di “The only exception” dei Paramore, fu più forte di me: le luci, la sua voce, le parole, i ricordi… iniziai a piangere silenziosamente, quando la musica finì il palazzetto fu sommerso dalle urla e dagli applausi, abbracciai subito Louis
<< Stai piangendo? >> mi disse
<< No >> risposi << Mi sudano gli occhi >>

Angolo Autrice
La prima parte non mi convince molto, preferisco la seconda… Fatemi sapere che ne pensate, comunque! Grazie ancora, mie adorate lettrici <3, e se non posto nient’altro prima, buon Capodanno!!!
Kiss Kiss

Mary_B

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Capitolo 15
*** Colpito E Affondato ***


POV Allegra

<< Spero che Londra ti faccia bene >> ripeté per la milionesima volta Raffa in aeroporto
<< Anche io >> mormorai appoggiata alla sua spalla aspettando che chiamassero il mio volo per Londra.
<< Quante ore hai dormito sta notte? >>
<< Cinque >>
<< Magari ti riposi un po’ in aereo >>
<< Mmm mmm >> sbadigliai sonoramente e mi strinsi di più a mio fratello. Dopo poco chiamarono il mio volo, pigramente salutai Raffa e mi diressi al terminal. Adoravo la prima classe, i sedili erano dannatamente comodi, ma, probabilmente, mi sarei addormentata anche in Turistica fra due bambini che saltavano a destra e a manca. Una volta in aria, chiusi gli occhi e mi preparai al mio pisolino di due ore.
<< Ha una faccia conosciuta, sa? >> aprii gli occhi dicendo nella mia testa parolacce in tutte le lingue che conoscevo (e sono abbastanza), mi girai verso la donna seduta di fianco a me, aveva un tallieur rosa pallido e i capelli raccolti in uno chignon, avrà avuto 30 anni.
<< Mi spiace, ma non mi sembra di conoscerla >> risposi sperando che cogliesse il messaggio implicito, ovvero “Non rompere i coglioni!!!!!!”
<< Ma sì, ho capito chi sei! Sei la ballerina, Allegra Calcagnini! >> tanta merda, mi conosceva sul serio << Sai, anche mia nipote balla, mi ha costretta ad accompagnarla a quasi tutti i tuoi saggi, sei bravissima! Lei ti adora! Ha un album dove tiene tutte le tue foto e gli articoli su di te. Mi ha detto che hai smesso, purtroppo >>
<< Ho ricominciato >>
<< Oh, fantastico! Verremo anche a questo saggio, allora! Sei sempre alla stessa scuola? >>
<< Sempre >> certo, avevo rischiato di non esserci, ma adesso ero iscritta lì. Il giorno dopo il concerto, quando Louis e i ragazzi erano partiti, ero andata alla mia vecchia scuola, cercando Sofia, la mia prima ed unica insegnante, non mi aveva accolto molto bene. Stava facendo lezione a dei Bruchetti, mi aveva squadrato da capo a piedi ed aveva battuto piano le mani.
<< Bene, bene, bene. Il figliol prodigo che ritorna, o meglio, la figliola prodiga >>
<< Ciao Sofia >>
<< Che ci fai qui, Allegra? >>
<< Voglio ricominciare >>
<< E perché qui? Da quello che hai detto l’ultima volta che ci siamo viste, la scorsa estate, disprezzi me e tutti gli altri membri dello staff soltanto perché non ti hanno preso all’Accademia, come se noi c’entrassimo qualcosa. Hai detto qualcosa come… ah sì: “io sono la migliore ballerina italiana, potevo scegliermi come insegnante Carla Fracci, ma ho scelto te e dovresti solo esserne onorata. Quando sono arrivata non eri che una vecchia gloria dimenticata, ora sei alla ribalta, di nuovo, e solo grazie a me” >>
<< Ero arrabbiata, e mi sbagliavo. È stata tutta colpa mia. Ma ora ho capito, e voglio ballare di nuovo >>
<< E perché qui? >>
<< Te lo devo, tu mi hai insegnato tutto, questa è la mia scuola, a quella sbarra ho fatto il mio primo plié e davanti a quello specchi la prima piroetta >>
<< Non ti voglio qui, sei solo una bambina viziata, una perdita di tempo >> sapevo che non ci sarebbe stata una festa per me, ma non mi aspettavo tutto quel veleno.
<< Ha ragione, mamma >> nella stanza era entrata la figlia di Sofia, Isabella. Anche lei insegnava lì << Questa è la sua scuola, siamo diventati famosi grazie a lei, si merita di riprovare >>
<< Bene, allora è tua, ti occuperai di lei, ma non voglio che faccia lezione con le altre, è dannatamente brava a rubare la scena, tanto quanto non sa perdere. Userete la sala 8 >> la sala 8 era la più piccola; aveva, come tutte le altre, quegli specchi speciali da cui una persona all’esterno può osservare l’interno senza essere vista. Purtroppo non erano insonorizzati, e più di una volta avevo sentito le mie vecchie amiche prendermi in giro e sparlare di me. Isabella mi lasciava molto da sola, capiva che quella era una mia sfida, che dovevo riprendere il controllo di me stessa, diceva che facevo grandi progressi, era come se mi fossi presa un mese di pausa e non 10. Uscivo di scuola alle due, prendevo lo scooter e correvo a casa, mangiavo i cibi salutari della mia ritrovata dieta da ballerina, alle tre ero in sala fino alle otto di sera, tornavo a casa, doccia rapida, cena ancora più rapida, e poi studio fino allo sfinimento.
<< La mia nipotina ha detto che ti sei fidanzata con un cantante, è vero? >>
<< Sì >> tagliai corto
<< Sembri stanca >> e allora perché rompi i coglioni?!?!?!?!? << Vai dal tuo fidanzato? >>
<< Sì, facciamo due mesi >>
<< Oh, e come festeggiate? >>
<< Boh, lo scorso mese gli ho organizzato una cena romantica >>
<< Cena romantica? >>
<< Sì, con 5 paparazzi imbucati >> insomma, in aereo mai nessuno mi rompeva le palle, proprio quando volevo solo dormire la gente decideva di attaccar bottone?? Continuò così tutto il tempo, nonostante più di una volta gli occhi mi si fossero chiusi involontariamente (ok, lo ammetto, qualche volta era una mossa studiata, ma non mollava l’osso! Merda, in genere nessuno mi riconosceva, quella c’era riuscita proprio quando ero stanca morta e nonostante i capelli lisci). Finalmente arrivammo a Londra, la tizia mi salutò con tanto di bacetto, e non mi aveva neanche detto come si chiamava! Come un automa andai a prendere le mia valigie e poi mi piazzai davanti alle nostre scale a cercare Louis o qualcun altro dei ragazzi, non ci vedevamo da ben tre settimane, grazie al compito di matematica piazzato proprio il sabato. Stavo per addormentarmi vicino al muro quando sentii  qualcuno abbracciarmi, spalancai subito gli occhi terrorizzata, poi vidi degli affascinanti occhi azzurri e sorrisi.
<< Hi Boo Bear >> sussurrai
<< Hi Spinning Top! Stai dormendo in piedi o mi sbaglio? >>
<< Abbracciami e basta >> lui obbedii sorridente << Andiamo a nanna? >>
<< No! Sono qui per stare con il mio fidanzato, non per dormire! >>
<< Non mi offendo se lo fai con me >>
<< Avevo altri progetti per quel che riguarda me, te e il letto >>
<< Ah, beh, dormiremo sul divano >>
<< Sì, quello di Zayn che è comodissimo >>
<< Approvato >> Louis prese il mio trolley formato famiglia e io l’altro, mano nella mano uscimmo dall’aeroporto, in macchina ero troppo stanca anche per terrorizzarmi per strada mentre andavamo in contromano (lo so, in Inghilterra si guida a sinistra, ma per me è sempre contromano). Arrivati a casa andammo a cercare i ragazzi per salutarli, li trovai concentrati davanti alla tv di Zayn a giocare a Super Mario con la Wii, Danielle tirava pop corn a caso per distrarli.
<< Ciao! >> dissi, tutti insieme si girarono verso di noi
<< Allegra!! >> urlò Harry scavalcando le gambe di Danielle e correndo ad abbracciarmi.
<< Sei tu? >> chiese Zayn
<< No, la sua sorella gemella che non ha >> rispose Louis
<< Ha-Ha! È che ha due borse sotto gli occhi che… >>
<< Ti prego, non me lo ricordare >> lo supplicai buttandomi sul divano vicino a Danielle che mi abbracciò, Louis si mise dall’altro lato, e in un battibaleno stavo ronfando sulla sua spalla. Mi svegliai in braccio a Boo Bear qualche ora dopo, i ragazzi stavano ancora giocando alla Wii e Danielle si stava limando le unghie
<< ‘Giorno >> mi salutò Niall, sorrisi ancora assonnata e mi girai verso Louis, stava giocando con i miei capelli
<< Dove sono i miei ricci? >> mi chiese in un sussurro
<< Li ho stirati. Sono più facili da pettinare così. Ma basta una goccia d’acqua e ritornano >>
<< Bene, perché mi mancano. Così sembri…  più grande. Come va a lezione? >>
<< Direi bene, forse fra poco ritorno sulle punte. Che programmi abbiamo per il week end? >>
<< Sta sera pensavo di sfrattare Harry, domani ho un intervista nel pomeriggio. Hai presente, Alan Carr? >>
<< Oddio, sì, sì, sì, sì! Le vostre interviste lì sono sputtanevoli! >>
<< Ecco, solo che ci dobbiamo andare dalla mattina, magari puoi rimanere qui a dormire un po’ >>
<< Sono messa così male? >>
<< Sì >> rispose Liam nello stesso momento in cui Louis diceva << Nah! >>
<< Sei dimagrita! Insomma, non che prima fossi grassa, ma ora… >> continuò Liam, guardai i miei Jeans, un tempo erano aderenti, adesso non più tanto.
<< Lo so, ma non ho tempo per lo shopping! >> protestai
<< Ci andiamo domani mattina! >> propose Danielle << Loro vanno allo studio, noi li raggiungiamo nel pomeriggio con un armadio nuovo di zecca! >>
<< Sei fissata con lo shopping >> osservò Niall uccidendo virtualmente Zayn, che gli diede un sonoro schiaffo reale in cambio.
<< Va bene. Oh, dimenticavo! Vi salutano tutti, vi mandano baci, abbracci, coccole e… Harry? Perché diamine Erica ha aggiunto uno scrub per le labbra della Lush? >>
<< Sapessi >> rispose lui uccidendo il nuovo omino di Zayn, anche a lui arrivò lo stesso regalo. Sorrisi e tornai a parlare con Louis; dopo che Zayn aveva riempito di botte tutti i ragazzi, andammo a casa sua e di Harry.
<< Guarda che ci ha fatto Jules >> dissi tirando fuori dalla valigia un cartello, una grande scritta in rosso occupava tutta la parte centrale: “Boo-Top is here”, sotto, con un elegante calligrafia, Jules aveva aggiunto “Do Not Disturb, Otherwise… Good Luck”
<< Geniale >> affermò Louis, prese dello scotch da un cassetto e me lo passò. << Appendilo fuori la porta, lo farei io, ma dal Video Diario ho un rapporto complicato con lo scotch >> risi al ricordo.
<< Oddio, non sai quanto ho riso. Avevi una faccia… >>
<< Sì, è stato doloroso >>
<< Ecco, adesso sai cosa prova una donna quando fa la ceretta >> appesi il cartello e poi tornai in cucina, mi sedetti al mio sgabello e guardai Louis armeggiare con le pentole.
<< Che stai facendo? >> chiesi preoccupata
<< Preparo la cena >>
<< Wow, è la prima volta che ti vedo cucinare >>
<< Sì, ti direi di unirti a me, ma ho un idea migliore >>
<< Del tipo? >>
<< Divano, coperta e dormita >>
<< Basta dormire! Domani facciamo due mesi e tu non vuoi fare altro che farmi dormire! >>
<< Domani festeggiamo, oggi ti riposi >> sbuffai ed andai sul divano, ma mi rifiutai categoricamente di dormire. Dopo un’oretta circa, Harry bussò.
<< Posso? >> io e Louis ci guardammo
<< Aspetta >> risposi io
<< Andiamo ragazzi! Un dannato Motel, ecco cosa vi ci vuole >> cercai di non ridere. Povero Styles! Sempre sbattuto fuori di casa.
<< Louis che diamine stai facendo con quelle carote? E perché proprio le carote? Ci sono centinai di ortaggi e tu sei fissato con delle radici arancioni, che sono costretta a mangiare più o meno ogni giorno da quando ho ripreso a ballare >>
<< Sono sicuro che ti piaceranno >>
<< Cos’hanno di speciale? >>
<< Sono cucinate da me, in primo luogo. Poi è una ricetta speciale >>
<< Sai è proprio la prima parte che mi preoccupa >> Louis lasciò cadere nel lavello la ciotola con cui stava armeggiando.
<< Cosa? >>  chiese facendo il finto offeso
<< Hai capito bene >> risposi. Lui sgranò gli occhi, prese una manciata di farina e la tirò. Io scattai subito in piedi schivandola, ma ormai la lotta era iniziata. Iniziammo a correre per tutta casa urlando e lanciandoci farina, zucchero, caffè, acqua… sì, tutto quello che ci capitava sottomano. Finimmo in cucina, io non sapevo più cosa tirargli addosso, così alzai le mani in segno di resa. La faccia, i capelli e i vestiti erano imbrattati di Dio solo sa cosa, e lui non era messo meglio di me.
<< Oh, va bene. Tregua >> mi fece cenno di abbracciarlo, obbedii sorridente, ma il sorriso scomparve appena sentii il guscio di un uovo rompersi sulla mia testa.
<< Oh oh >> disse Louis prima di iniziare a ridere
<< Louis Tomlinson, sono ufficialmente incazzata con te >> affermai toccando i miei capelli << Che schifo! >>
<< Scusa, scusa, scusa, dai! Era uno scherzo >> iniziò a supplicare lui
<< Ci vorrà molto più di questo per farti perdonare >> lui mi abbracciò, ma ancora rideva, così iniziai a cercare altre uova con lo sguardo, ce n’era uno proprio a portata di mano, così l’afferrai e ricambiai il favore.
<< Allegra! >> urlò Louis, adesso era il mio turno di ridere. Risi ancora di più mentre Louis si toccava i capelli e sgranava gli occhi sconvolto << Oh, adesso me la paghi >> mi minacciò, poi mi trascinò in bagno ed aprì il rubinetto della vasca da bagno.
<< Non è una gran vendetta fare il bagno >>
<< Beh, allora non ti dispiace se faccio questo >> prese il braccetto della doccia e mi spruzzò l’acqua ghiacciata in faccia. La lotta ripartì, ma dopo dieci minuti eravamo entrambi fradici e sfiniti nella vasca. Harry aprì la porta d’ingresso (rigorosamente con le chiavi di Niall) e venne a cercarci.
<< Ragazzi, le porcherie nelle docce si fanno senza i vestiti >> disse con aria grave, io alzai la testa dalla spalla di Louis e risposi << Harold, perché queste cose non le vai ad insegnare a qualche nonnina? >> Harry divenne bordeaux mentre Louis scoppiò a ridere.
<< Colpito e affondato >> urlai mentre chiudeva la porta sbattendola
<< Ti ho mai detto quanto ti amo? >> mi chiese Louis
<< Un paio di volte. Ma forse è meglio se me lo ripeti >>
<< Certo, dopo che mi avrai tolto l’uovo dai capelli >>

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Capitolo 16
*** Fontana Di Cioccolato ***


POV Louis

Allegra aveva parlato tutta la notte (almeno, la parte in cui avevamo dormito), ed anche a voce più alta del solito, quindi svegliarmi non fu un gran problema. Piano piano scivolai fuori dal letto, andai in camera di Harry e lo svegliai.
<< Altri cinque minuti, mamma >> alzai gli occhi al cielo, non viveva più con i suoi da un anno e ancora mi chiamava “mamma” o “papà” quando lo andavo a svegliare.
<< Non sono tua madre, Harry, sono il tuo coinquilino. Hai presente? Dai, alzati, ho bisogno di te >>
<< Che vuoi Louis? Prima mi sfratti per stare con la tua ragazza, poi sporchi tutta la casa, poi mi fai pulire mentre voi due giocate a tris o a qualche altro gioco triste in camera tua, poi mi svegli anche… lo sapevo che dovevo andare a vivere con Niall >>
<< Dai, dammi il regalo >>
<< Il regalo? Quale regalo? >> 
<< Harry, ti prego, connetti i tuoi due neuroni: di là c’è Spinning Top che dorme, oggi è il 21 aprile, ovvero? >>
<< Il vostro secondo mesiversario, è vero! Tanti auguri! >>
<< Ecco, miglioriamo. Cosa ti ho dato due giorni fa? >>
<< Il pacchetto per Spinning Top >>
<< Harold! >>
<< Volevo dire, Allegra. E che palle! Perché mi chiamate sempre Harold voi due? Comunque è nel cassetto del comodino, l’ultimo >>
<< Per fortuna che lo dovevi nascondere per bene >> aprii il cassetto, e capii che l’aveva sul serio nascosto bene: quello non era un cassetto, era una giungla di calzini e boxer
<< Mi ringrazi dopo, eh? >> mormorò Harry girandosi dall’altro lato del letto. Sorrisi aggiustandogli le coperte che erano cadute dal letto e tornai in camera mia, Spinning Top si era impadronita di tutto il letto (come suo solito), la svegliai dolcemente, aprì gli occhi e le dissi << Buon mesiversario >>
<< Aw, grazie Boo Bear >> si alzò a sedere facendomi posto.
<< Stai molto meglio >> osservai
<< È la tua influenza… cos’è quello? >> chiese indicando il pacchetto
<< Oh, una sciocchezza >>
<< Ovvero? >>
<< Il tuo regalo, ma te lo posso dare dopo… >>
<< No, ti prego! Lo sai che adoro i regali! >>
<< Mi sa che dovrai combattere per ottenerlo >>
<< Non è bastata sta notte come combattimenti? Dobbiamo fare il secondo round? >>
<< Magari dopo >> le porsi il regalo, lei lo scartò subito ed aprii la scatola, la sua faccia non aveva prezzo.
<< Oh mio Dio! Louis, è bellissimo! >> con delicatezza tolse il braccialetto dalla scatola, aveva in tutto dieci ciondoli (come ripeté lei le successive 24 ore), 5 erano trottole e 5 orsacchiotti << Non solo è bellissimo, è anche perfetto! Grazie! >> mi diede un bacio e si alzò dal letto
<< Dove vai? >> le chiesi
<< A prendere il tuo regalo, ce l’ha Harry >>
<< Ma dai! Anche il tuo era lì >>
<< Vedi, la stanza di Harry è un ottimo posto per nascondere le cose, secondo me potremmo nasconderci anche un elefante sotto gli strati di vestiti >> tornò cinque minuti dopo con una scatola enorme ed una più piccola << Visto? E sai dov’era? Di fianco al pouf. Li avevi notati? >>
<< Onestamente no, non l’ho visto neanche ieri in aeroporto >>
<< Perché è qui da mercoledì, adoro la posta rapida. Tanti auguri! >> mi porse prima la scatola più grande, strappai la carta e rimasi a bocca aperta.
<< Sul serio? >> chiesi
<< Oh sì >> davanti a me c’era la cosa più bella del mondo: una fontana di cioccolato. Due settimane prima le avevo parlato di un sogno che avevo fatto, in cui da tutte le fontane del mondo usciva cioccolato e non acqua, lei aveva risposto che forse era qualche mio desiderio represso, ma mai avrei pensato che me ne regalasse una  << Possiamo provarla quando si sveglia Harry, ma non è finita qui >> mi diede l’altro regalo, e riprese il suo posto sul letto. Era un album fotografico, pieno fino a metà di nostre foto. << Dobbiamo finirlo, però è un buon inizio, no? >> chiese
<< Io direi che è fantastico >>  più tardi eravamo in cucina a cercare di far funzionare la fontana di cioccolata, Harry arrivò con addosso solo dei boxer.
<< Buongiorno! >> lo salutò Allegra senza alzare lo sguardo dal libretto delle istruzioni << Hai caldo? >>
<< No, sto bene. Grazie dell’interessamento >> rispose lui sedendosi di fronte a lei.
<< Hai visto? >> chiesi indicando il mio regalo
<< Chi credi l’abbia impacchettato? >>
<< Non io, c’era più scotch che carta >> rispose Allegra << Forse dovremmo dirlo a Niall, credo che vorrebbe provarla… forse anche gli altri, Harry? >>
<< Sì? >>
<< Vestiti e vai a svegliarli >>
<< Subito >> quando Harry uscì dalla cucina chiesi ad Allegra come diavolo riuscisse a farsi obbedire al primo colpo da lui << Semplice, lo ricatto. Se non fa come dico, suggerirò vivamente ad Erica di lasciarlo perdere >>
<< Sei… >>
<< Una stronza? Sì, abbastanza spesso. Oh, guarda, credo di aver capito come funziona >>

POV Allegra

Fare shopping con Danielle era la cosa più bella del mondo: non si stancava mai. Sul serio rifeci il mio armadio, e lei non fu da meno. Quella era la prima intervista che vedevo live, per lei la 5000 e qualcosa, avevamo dei posti esattamente al centro della sala e lo show era semplicemente fantastico, non facevamo altro che ridere. Poi, finalmente, arrivò il loro turno, Danielle sospirò appena vide Liam scendere le scale, io ridacchiai e mi guadagnai un occhiataccia.
<< Scusa, è che ho appena capito cosa intendono i miei quando dicono che faccio la faccia da pesce lesso quando chiama Louis >>
<< Oh, ti ci abituerai >> i ragazzi si sedettero sul divanetto, Louis iniziò a guardare nella folla, appena ci vide sorrise, io lo salutai con un cenno della mano.
<< Allora >> iniziò Alan << Oggi posso offrire a tutti da bere! >>
<< Sì! >> esultò Harry, tutti risero
<< Partiamo bene, se si ubriaca è la fine >> sussurrò Danielle. Dopo il solito drink iniziarono le domande.
<< Zayn, ho deciso di darti una seconda possibilità: prova a disegnarmi di nuovo >> Alan porse un album ed un pennarello a Zayn, lui sorrise ed iniziò subito a disegnare.
<< Prometto di impegnarmi >> disse << Anche perché l’altro faceva davvero schifo >>
<< Una volta ne aveva fatto uno bellissimo di me e Liam >> mi disse Danielle << L’ho appeso in camera >>
<< Me lo devi fare vedere >> le risposi. Mentre Zayn continuava con la sua opera d’arte, Alan continuò con le domande fra l’ilarità generale, poi chiese del Tour.
<< In Luglio partiremo con il secondo, sarà un folle giro del mondo in due mesi >> disse Niall << Non vediamo l’ora! >>
<< Finito! >> esclamò Zayn, porse l’album ad Alan con un sorriso a 32 denti
<< Questo è molto meglio >> affermò lui mostrandolo a tutti << Ma fa comunque schifo >> tutti risero di nuovo << Insomma, guarda che faccia! Stai cercando di dirmi che ho la testa grossa, Zayn? E gli occhi? Ho gli occhi a palla, per caso? >> mi appoggiai alla spalla di Danielle mentre ridevo come una dannata, Zayn non sapeva cosa dire, e metterlo a tacere non era facile
<< Va beh, prima o poi farai un disegno decente >> per la seconda volta buttò l’album alle sue spalle, e Louis ci rimase sempre malissimo << Comunque, tornando a cose serie, so che avete festeggiato un compleanno >>
<< Un doppio compleanno >> precisò Liam << Allegra e Alice >>
<< Sì, hanno 32 minuti di differenza >> aggiunse Zayn
<< Sono anche nate nello stesso ospedale? >> chiese Alan
<< Questo non lo so >> rispose Louis
<< Siete nate nello stesso ospedale? >> domandò Danielle
<< Le nostre madri dividevano la stanza >> risposi
<< Ma è fantastico! >>
<< Lo so >>
<< Nonostante non mi abbiate invitato, e sono molto offeso, ho avuto qualche foto e qualche video. Guardate questo >> Oddio, era il video del mio arrivo a ristorante, Harry aveva fatto per tutto il tempo le smorfie mentre ero bendata, e io non mi ero accorta di niente! Lì fuori c’era anche mio fratello che cercava di trattenersi dal ridere senza fermare l’idiota Harold, che avrebbe ricevuto un bel calcio nelle parti basse appena mi fosse capitato davanti. Poi Harry mi portò dentro, vedere la scena della chiamata fu veramente strano, e soprattutto sputtanevole, non so quante volte ho rischiato di toccare un tavolo, una sedia o una persona.
<< Beh? >> fece Alan a video finito. Louis aveva le lacrime agli occhi dalle risate.
<< Ti giuro, la vedi camminare e pensi “Diamine, è la grazia fatta a persona”, poi guardi questo e pensi “Siamo sicuri che non era ubriaca?”. E noi cercavamo di non ridere ma… era impossibile >> disse Louis fra una risata e l’altra.
<< Credo che avesse istinti omicidi mentre faceva i 15 giri >> osservò Liam << E che nella sua mente il cadavere eri tu >>
<< Sì, probabile >> concordo il mio adorabile fidanzato… rideva ancora! Avrei avuto la mia vendetta.
<< Poi c’è questa foto qui >> continuò Alan, sullo schermo c’erano Jules e Niall che entravano mano nella mano in bagno, i ragazzi fecero un coro di “Oh” mentre il poverino diventava bordeaux. << Immagino che la ragazza non si sentisse bene e tu l’abbia portata a darsi una rinfrescata >> disse Alan
<< Sì! È andata così! >> esclamò Niall
<< Non ti crede nessuno >> tutti scoppiamo a ridere << Poi su Youtube ho trovato questo >> partì un altro video, era di quando i grandi se n’erano già andati, quindi puro delirio. Inquadrati c’erano Alice e Zayn, o meglio, Cubista Alice che ballava come una matta davanti a Dj Malik.
<< Oh mio Dio >> disse la mia voce registrata << Io ho paura >>
<< A chi lo dici >>  aveva risposto Jules<< Quanto ci scommetti che finiscono a letto insieme? >>
<< Ti piace vincere facile, eh? >> s’era intromesso Niall.Alan guardò Zayn mentre tutti ridevano e io scivolavo sul sedile pensando a quello che mi avrebbe fatto Alice una volta che fossi finita nelle sue mani. << Lei è? >>
<< Alice, l’altra festeggiata >> rispose lui evasivo.
<< E… >>
<< Non c’è qualcos’altro da vedere? >> chiese Zayn. Tutti risero di nuovo e passammo ad una foto di Danielle e Liam che si baciavano. << Che bel compleanno! Eravate tutti contenti ed accoppiati! >> commentò Alan << E non finisce qui, perché c’è quest’altra >> adesso c’erano Harry ed Erica, o meglio, Hery. << E poi c’è il mio video preferito >> la registrazione mostrava Zayn in primo piano che faceva cenno di seguire e di fare piano, lentamente l’intera band con le ragazze s’era spostata verso un angolo remoto della sala, Louis era di spalle ed era chino su qualcuno. Quel qualcuno ero io, ci stavamo baciando lontano dal casino dopo una settimana d’astinenza. Era lecito, no?
<< Allegra, c’è tuo padre! >>aveva urlato Liam. Io e Louis c’eravamo staccati di colpo.
<< Che cosa? >> avevo strillato isterica, me lo ricordavo bene quel momento, era quando avevo perso dieci anni di vita.
<< Scherzetto! >>aveva detto Niall. Avevo ridotto gli occhi a due fessure << Fareste meglio a correre >> li aveva minacciati Louis, poi era partita la corsa per tutto il ristorante, il video finì così, con tutti che ridevano e io e Louis che ci guardavamo rossi in viso.
<< Oh Dio! Non me lo ricordavo così divertente >> disse Zayn fra una risata e l’altra.
<< E visto che siamo in tema Boo-Top, facciamo gli auguri a Louis ed Allegra che oggi fanno due mesi insieme! >> propose Harry alzando il suo bicchiere. Tutti applaudirono, compreso Alan.
<< Oh, che dolci! Festeggiate insieme? >> chiese
<< Sì >> rispose Louis
<< E quando arriva? >>
<< È già lì >> disse indicandomi, tutti si girano verso me e Danielle.
<< Oh, ma c’è anche Danielle! Ma chi le aveva viste! Auguri Allegra! >> disse Alan
<< Grazie >> risposi a voce bassa agitandomi sul sedile.
<< È timida? >> chiese Alan a Louis come se non fossi lì
<< Nah! Cosa te lo fa pensare? >> scherzò lui. L’intervista continuò per un po’, e finalmente arrivammo a quella che era la costante nelle loro visite allo show: la gara di ballo. I ragazzi insistettero per far ballare Alan per primo sulla base di “Born This Way” di Lady Gaga, risi come una deficiente per tutto il tempo insieme a Danielle, avevo le lacrime agli occhi quando toccò ai ragazzi, che scesero definitivamente quando partì un valzer e Louis ed Harry si presero per mano ed iniziarono a ballare, terminarono con un caschè per concludere in bellezza con Zayn, Niall e Liam che ballavano Danza Kuduro. Quando li raggiungemmo nei backstage mi diressi subito verso Harry. << Allora? Ti sei divertita? >>
<< Sì, molto >> gli diedi una ginocchiata nelle parti basse << Ma ora di più >> Harry era piegato in due mentre gli altri ridevano.
<< Perché? >> chiese con voce sofferente
<< Per le smorfie mentre ero bendata, e tu >> mi girai verso di Louis che smise subito di sghignazzare, gli diedi uno schiaffo sulla guancia << perché ridi ancora davanti alla mia pubblica umiliazione che è finita su Youtube >> poi lo abbracciai << E questo per chiedere perdono >> lui mi strinse a se
<< Va bene, ma solo perché mi hai dato una fontana di cioccolata >> sorrisi e lo baciai.
<< Oh, vi prego >> disse Zayn girandosi << Cercatevi un angolino >>

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Capitolo 17
*** I'm The Only One ***


POV Allegra

Stavo sognando, sognavo di fauni e di palazzi di ghiaccio, di leoni parlanti e di alberi che si muovevano. Oh cazzo, stavo sognando Narnia.
<< Allegra, alzati, Honey! >> aprii gli occhi per la prima volta in tutta la mia vita felice di svegliarmi.
<< Oh, God, Mom! I’ve just made the weirdest dream of my life! >> dissi mettendomi a sedere nel mio letto.
<< Ovvero? >> chiese mio fratello affacciandosi alla porta. Io e mia madre parlavamo esclusivamente in Inglese, mio fratello si rifiutava categoricamente, in quanto “eravamo Italiani, vivevamo in Italia e in Italia si parla l’Italiano”.
<< Narnia! Ieri Louis me ne ha parlato un po’ a telefono prima di andare a dormire e l’ho sognata >>
<< Tu e il tuo fidanzato parlate di Narnia a telefono? >> domandò scettico Raffa
<< Gli ho chiesto di raccontarmi una storia per addormentarmi, e lui mi ha raccontato questa >>
<< Gli Inglesi >> aggiunse prima di andarsene. Mia madre emerse dalla mia cabina con un borsone della Dimensione Danza. << Avanti, muoversi. Scarpette, tutù, spille, calze, calze di riserva, deodorante e nastri rosa >> mi lanciò la borsa e la presi al volo, fece un sospiro e mi sorrise << Temevo di non doverti più correre dietro la mattina del saggio >> accesi il telefono, le undici. Perfetto, fra solo 9 ore mi sarei di nuovo esibita in pubblico, tanta merda; andai in cucina dove mio fratello stava bevendo un caffè.
<< Numero? >> chiesi indicando la tazzina
<< Due. Dai, vado che il tuo fidanzatino e la sua band atterrano fra un oretta >>
<< Grazie Raffa >> urlai mentre lui usciva. Guardai la mensola dei cereali e dei biscotti, presi una tazza, mi preparai del latte al cioccolato con dei Pan di Stelle, mi sedetti a tavola e mi sforzai di sciogliere il mio nodo allo stomaco. “Avanti, almeno uno!”. Niente da fare, rimisi i biscotti a posto e svuotai la tazza nel lavandino, non mi aspettavo niente di diverso, ero sempre agitata prima dei saggi, figuriamoci prima di quello! Avevo ripreso a ballare da metà marzo ed eravamo solo alla fine di maggio, e per di più mi sarei esibita nel mio primo pezzo solista, Sofia mi aveva chiamato nella sala 1, quella che usavano le Farfalle, avevo trovato tutti gli insegnanti in cerchio con Amanda, Margherita ed Elena.
<< Il saggio >> aveva detto seccamente Sofia << Le Farfalle e i Lupi hanno scelto il pezzo, credo che potremmo riuscire a trovarti un partner… >> i Lupi erano i ragazzi, loro avevano tutta una scala diversa: Piccolo Lupacchiotto, Lupacchiotto, Cucciolo di Lupo, Lupetto, Lupo. Sì, i nomi sono abbastanza deprimenti, ma almeno loro non sono degli insetti.
<< No >> l’avevo interrotta << Mi hai mandato via dalle Farfalle, mi hai dato della perdita di tempo, e quindi siamo pari con gli insulti. Ma adesso sono un’allieva di Isabella, e non ho compagne che fanno lezione con me, quindi sono sola, e da sola farò il mio saggio. Ah, e per inciso >> mi ero voltata verso le mie tre ex amiche << gli specchi non sono insonorizzati >> dopo un elegante uscita su base di batteria che suonava solo nella mia testa, mi ero messa a lavoro. Ballavo tutti i giorni, tranne quando ero da Louis a Londra, Milano era due giorni dopo il saggio, e la mia ansia alle stelle, ecco perché non riuscivo a dormire, ed ecco perché chiedevo a Boo Bear di raccontarmi delle storie. La migliore me l’aveva raccontata Zayn, però, era un horror che parlava di budella e squartamenti, mentre la raccontava erano presenti anche gli altri ragazzi, quella notte io avevo avuto gli incubi, e Niall era andato a dormire con Harry per la paura. Bravo Zayn! Appena io e mia mamma varcammo le soglie dei backstage del teatro della scuola, tutte le persone indaffarate e urlanti che correvano si fermarono per guardarmi male, come ogni volta che mettevo piede a scuola.
<< Sul serio? >> mi sussurrò mia madre in Inglese, annuii brevemente ed andai a cercare il mio camerino, grandioso! Ero con Amanda, Margherita ed Elena, c’erano due specchi vuoti, mi impossessai del più vicino e le ignorai come loro facevano con me, mia madre iniziò a tirare fuori tutti i prodotti di bellezza che sarebbero finiti sulla mia faccia.
<< Vado a scaldarmi >> le dissi, lei annuì e mi sorrise triste. Trovai Isabella nella sala tre con dei Bachi, mi ordinò di riscaldarmi e poi andare a fare la prova sul palco. Mentre facevo gli esercizi non facevo che pensare allo spettacolo, mi sentivo molto Harry, perché pensavo cose come: “E se si rompono le calze? E se salta la luce? E se mi odiano?” . La prova sul palco andò bene, e quando tornai in camerino trovai una piacevole sorpresa.
<< Louis! >> gli saltai addosso e per poco non cademmo
<< Spinning Top! Sei bellissima >>
<< Sono in tuta, senza trucco e con i capelli spettinati >>
<< Sei fantastica lo stesso >>
<< Credo di essermi ammalato, e credo che sia Diabete >> mi girai e vidi Liam appoggiato al muro << Oh, avanti >> dissi io << Dovresti capirle certe cose >>
<< Quali cose? >> uragano Niall entrò mangiando un Twix.
<< Ma ci pensi all’altro? Poverino! Lo lasci solo? >> Harry richiamò l’amico fregandogli l’altra barretta.
<< Ecco perché io prendo il Mars >> affermò Zayn
<< Ragazzi non è carino mangiare davanti a un mucchio di ballerine scheletriche che vanno avanti a verdure, sapete? >>
<< Oh, Danielle, grazie a Dio ci sei tu >> ci abbracciammo tutti e poi mi sedetti davanti allo specchio sotto le torture di mia madre, dopo tre ore (e mi aveva messo solo le creme, ok??) arrivarono anche Erica, Jules, Alice ed Alessia. Mentre chiacchieravano con i ragazzi (leggere “Alice e Zayn si stavano baciando in un angolino da bravi scopamici, Jules era in versione risata isterica davanti a Niall, Erica ed Harry erano scomparsi, e gli altri parlavano”) arrivò il momento che più odiavo delle esibizioni, il vomito. Grazie a Dio mia madre non c’era, corsi fuori dal camerino e mi rifugiai in bagno senza neanche chiudere la porta, mi chinai sul water e vomitai l’anima.
<< Allegra ma che cazzo… >> Oh no, Louis no. Louis ed Harry! Perfetto! Mentre Harry chiudeva la porta, Louis s’inginocchiò di fianco a me e mi tenne i capelli dietro la testa. Quando finì mi appoggiai stanca alle mattonelle del bagno.
<< Bulimia? >> chiese Harry serio. Lentamente ridacchiai, feci cenno di no con il dito.
<< Ansia. Succede da quando ho tre anni, non sono mai stata beccata, fino ad oggi >>
<< Sei sicura? >> mi domandò Louis, annuii e mi passai una mano fra i capelli.
<< Grazie >> dissi
<< Di niente, Spinning Top >>
<< Ho paura >> sputai fuori << Ho tanta, tanta paura. Non ne ho mai avuta così tanta. Sta sera… voglio far vedere a tutti che sono tornata e sono meglio di prima, ma ho il terrore di fare schifo >>
<< Tu non puoi fare schifo, Allegra. Hai un talento naturale, e ti sei impegnata davvero tanto. È normale avere paura, mi hai visto prima di un concerto. A proposito, tu che ti facevi tanto figa “Ascolto una canzone e basta”, guarda un po’! >> scherzò Harry per cercare di distrarmi
<< Stavo cercando di consolarti, non potevo dirti che non riesco a mangiare e poi vomito, c’è anche la canzone, comunque >> una volta che mi fui ripresa, mi accompagnarono di nuovo in camerino, ma non feci in tempo ad entrare che Alessia si mise davanti alla porta.
<< Dove vai? Te ne abbiamo trovato uno migliore! >> esclamò
<< Eh? >>
<< Sì, abbiamo già preso tutte le tue cose, andiamo? >>
<< Tutto bene? >>
<< Tutto perfetto, muoviti >> mi ritrovai insieme a dei Bachi che mi lanciavano occhiatacce, le ignorai. Alle sette tutti i genitori, amici, parenti, truccatori e parrucchieri furono cacciati fuori dai backstage, io ero l’ultima ad esibirmi, e nonostante tutte le valanghe di odio nei miei confronti, Isabella era ancora il capo in secondo di quella baracca ed io sotto la sua ala protettrice, quindi ordinò che venissi trattata come mio solito prima delle esibizioni, ovvero: bottiglia di Gatorade all’arancia, isolamento totale nella sala uno interrotto soltanto due esibizioni prima della mia, scorta fino al palco, consegna del mio iPod per ascoltare la canzone durante il numero precedente il mio, vestaglia comoda per il dopo. Ero stesa a terra a ripassare mentalmente i passi quando uno degli insegnanti mi venne a chiamare, non disse una parola, aprì solo la porta. Mi alzai e lo seguii, arrivai vicino al palco ed osservai la performance dei Lupi e delle Farfalle, quando finirono applausi risuonarono per tutta la sala, mi porsero il mio iPod ed iniziai a cercare la canzone mentre Sofia prendeva il microfono.
<< Vorrei chiamare qui tre delle Farfalle, Margherita, Amanda ed Elena. Venite! >> loro uscirono dalla linea compatta in cui si erano uniti e si avvicinarono alla loro insegnante << Sono fiera di voi e del lavoro che avete fatto in tutti questi anni, soprattutto sono fiera del fatto che quest’anno ritenterete all’Accademia >> di nuovo applausi << Questi sono per voi >> tre Piccoli Lupacchiotti entrarono con i tre mazzi di rose rosa e li consegnarono, poi corsero di nuovo nei backstage, le ragazze si godettero un altro po’ di gloria, uscirono e Sofia riprese la parola.
<< L’anno scorso, oltre a loro tre, altre due ragazze tentarono l’audizione. Una di loro fu scelta, si chiama Miriam Castelli, ed è qui sta sera per incantarci di nuovo, vi prego di salutarla con il più caloroso degli applausi >> tutti obbedirono mentre io impallidivo e una ragazza dai capelli rossi saliva sul palco.
<< Stronza >> sibilò Isabella di fianco a me, non l’avevo neanche sentita arrivare << Ho una madre stronza. Ignorala, ok? Ignora tutto, solo questa >> lei mi ficcò a forza le cuffie nelle orecchie, alzò il volume al massimo e premette play.

Please baby can't you see
My mind's a burnin' hell
I got razors a rippin' and tearin' and strippin'
My heart apart as well
Tonight you told me
That you ache for something new
And some other woman is lookin' like something
That might be good for you

Go on and hold her till the screaming is gone
Go on believe her when she tells you
Nothing's wrong
But I'm the only one
Who'll walk across the fire for you
I'm the only one
Who'll drown in my desire for you
It's only fear that makes you run
The demons that you're hiding from
When all your promises are gone
I'm the only one

Please baby can't you see
I'm trying to explain
I've been here before and I'm locking the door
And I'm not going back again
Her eyes and arms and skin won't make
It go away
You'll wake up tomorrow and wrestle the sorrow
That holds you down today


Sapevo che la cosa saggia da fare era chiudere gli occhi e non guardarla, ma fu impossibile. Lei era lì, godendosi gli applausi che spettavano a me, ballando il mio pezzo preferito, rubando la mia scena. Isabella mi strinse la mano mentre applaudivano Miriam alla fine, mi tolsi le cuffie e la guardai.
<< Non vorrei mai e poi mai  esibirti dopo di te, tesoro >> disse Sofia al microfono mentre tutti ridevano. Stronza, c’ero io dopo di lei << Sei stata fantastica, e questi te li meriti tutti >> le porse un altro mazzo di rose, blu questa volta. Le due scesero dal palco e Isabella prese il posto della madre al microfono.
<< Quando si dice tenere il meglio per la fine >> sorrisi, l’aveva appena messa in quel posto a sua madre << L’ultima ad esibirsi sta sera è una persona speciale, molto speciale. Lei balla da sempre, è sempre arrivata prima, ha sempre vinto ed ottenuto ciò che voleva; purtroppo, l’anno scorso è stata rifiutata all’Accademia della Scala di Milano, era arrabbiata, ha promesso di non ballare più ed ha urlato cattiverie a tutti quelli che le si avvicinavano, e tutti erano arrabbiatissimi con lei. Anche io. È tornata qui due mesi fa, chiedendo di poter riprendere le sue lezioni, e devo essere onesta, la odiavo con tutta me stessa. Ma mi ha ricordato una cosa vederla lì, a chiedere scusa: sbagliare è normale, è raro trovare chi ci chieda perdono e lo è ancora di più trovare persone che ricomincino da dove hanno commesso il loro errore. Lei lo ha fatto. Ha ballato cinque ore al giorno sette giorni su sette, ha dormito anche tre ore a notte, non si è mai lamentata, perché è questo ciò che vuole. So che la maggior parte delle persone in questa sala la detestano, ma vi chiedo di guardarla con occhi diversi, vi chiedo di vedere tutta la sua passione e il suo talento. Lei è Allegra Calcagnini >> ero pronta ad entrare con un silenzio di tomba in sala, quindi mi sorprese sentire degli applausi, camminai senza guardare nessuno fino al centro del palco, mi misi in posizione ed aspettai l’inizio della musica. Avevo scelto un pezzo della Carmen, cosa che non avevo mai osato fare in dodici anni di studio, ma era perfetto per me. Fu bellissimo: la sensazione di libertà, l’aria che si muoveva attorno a me, io che diventavo aria, durò dei minuti, a me parvero pochi secondi. Quando la musica finì ero sicura che avrei sentito gli applausi solo della mia famiglia e dei miei amici, di sicuro non mi aspettavo quella standing ovation, avevo le lacrime agli occhi quando Isabella tornò sul palco con un mazzo di rose rosse, mi abbracciò forte mentre singhiozzavo.
<< Ce l’hai fatta >> mi sussurrò
<< Ce l’abbiamo fatta >> la corressi
<< No, hai fatto tutto tu, io ti ho solo supervisionata. La mia piccola Allegra, altro che Farfalla, sei la regina delle Farfalle >> tutti i membri della scuola salirono sul palco per il saluto finale, dopodiché andai al buffet post spettacolo con in mano le mie rose.
<< Spinning Top! >> non so chi fu il primo ad abbracciarmi, so solo che mi ritrovai stretta fra le braccia di Louis, dei miei genitori, di mio fratello, di tutti i miei amici. Quando mi liberarono sentii picchiettarmi sulla spalla, mi girai, davanti a me c’era una tipa con un tallieur azzurro pastello e i capelli raccolti in uno chignon
<< Oh cazzo >> dissi
<< Molto fine, signorina Calcagnini. Vedo che ti ricordi di me >>
<< Sì, mi hai tenuto sveglia per due ore in aereo >>
<< Già, eri piuttosto stanca. L’altra volta non mi sono presentata, sono Cassandra Faletti, chiamami Cassie >>
<< Ok, Cassie… tua nipote? >>
<< In bagno. Sono qui per un altro motivo, comunque. Stiamo organizzando una compagnia di ballo internazionale… >>
<< Stiamo chi? >> l’interruppi, lei disse un paio di nomi molto importanti << Ok, va bene, ti credo >>
<< Lo sapevo… vogliamo te come prima ballerina >>
<< Pardon? >> s’intromise mia madre, Cassie sorrise
<< Allegra è giovane e di talento, abituata a stress e ritmi pesanti. È perfetta per la nostra compagnia. So che vuoi andare all’Accademia della Scala, e quindi ho una proposta da farti: fai l’audizione, se vieni presa, finisci i tuoi studi. Una volta che stringerai il diploma nelle tue manine, inizierai il tuo lavoro con noi. Se malauguratamente fanno l’errore di rifiutarti di nuovo, inizi da subito. Sei quella che vogliamo, Allegra, e so che è quello che tu vuoi. Quando abbiamo saputo del tuo addio alle scene è stato sconvolgente, ma quando si è diffusa la voce del tuo ritorno… dovevo essere sicura! Quindi ho preso l’aereo per Londra con te >>
<< Era tutto studiato? >>
<< Sì, ma mia nipote esiste sul serio. Ti prego! So che è una scelta importante… >>
<< Ti prego io! >> esclamai << Questa è la notizia più bella del mondo! Io, prima ballerina di una compagnia di danza internazionale a soli diciassette anni! >>
<< Se non ti prendono >>
<< Va beh, è fantastico lo stesso! >> mi girai verso i miei << Posso vero? >>
<< È la tua carriera, Allegra. Se vuoi, fallo >> disse semplicemente mio padre
<< Ok! >> mi voltai verso Cassie << Ci sto! >>
<< Perfetto! Ecco il mio numero, la mia mail, il mio indirizzo… >> passai dieci minuti a parlare con Cassie, poi tradussi il tutto in Inglese ai ragazzi, che si cimentarono in una “Danza della Felicità”. Il momento idilliaco, però, fu interrotto da una voce graffiante.
<< Come mai tanta gioia? Ti eri dimenticata com’è una standing ovation? >>
<< Miriam >> la salutai
<< Allegra. Dimmi, cammino ancora come una papera? >> fece una lunga camminata verso di me, dietro di lei vidi le altre tre con i loro fiori.
<< Sei migliorata, ma per me rimani sempre un po’ rozza >> lei divenne bordeaux
<< Ti risulta così difficile fare dei complimenti? >>
<< A te? Tanto >>
<< Sei solo invidiosa, perché io sono all’Accademia e tu no >> risi sonoramente, se solo avesse saputo…
<< Se ti senti meglio a pensarla così >>
<< Smettila, ok? Ammetti che sono migliore di te e finiamola qui! >>
<< No. Non lo farò. Non sono brava a mentire >> lei aprì la bocca sconvolta, vendetta, dolce vendetta << Vuoi sapere perché hanno preso te e non me? Semplice: all’audizione ho fatto schifo per i miei standard, e tu hai sempre cercato di imitarmi. Insomma, ti sei presentata con il mio tutu, con la mia pettinatura, con il pezzo che di solito ballo io… hanno scelto il male minore >> lei divenne bordeaux  << E per quanto riguarda voi tre idiote lì dietro, vi siete divertite a vedermi tornare in forma? Bene, io mi divertirò a ridervi in faccia fra due giorni. E tu! >> indicai Sofia che osservava l’intera scena in disparte << Guardami bene mentre esco dalla tua scuola di merda, perché non mi vedrai mai più qui in giro, e sta volta sono seria >> girai sui tacchi ed uscii fuori, all’aria aperta, libera da un peso che mi opprimeva da troppo tempo, ormai.
<< Ok, non so cosa diavolo tu abbia detto, ma adoro la tua uscita da diva! >> mi girai e sorrisi a Louis, mi mise un braccio attorno alla vita e mi strinse a se.
<< Ho mandato tutti a quel paese, di nuovo, ma solo le persone giuste sta volta >>
<< Mmm, hai una passione per mandare la gente a quel paese, eh? >>
<< Abbastanza. Ti è piaciuta la mia esibizione? >>
<< Sì! Sei stata fantastica >> sospirai << Agitata per Milano? >>
<< Non più di tanto, per il dopo, più che altro >>
<< Quindi è come se entrassi a far parte di una band di ballerini >>
<< Più o meno >>
<< Sono fiero di te >>
<< Grazie, di tutto. Senza di te nulla di tutto questo sarebbe stato possibile >>
<< Ich liebe dich >>
<< Allora hai capito che vuol dire! >>
<< L’ho chiesto all’hostess del volo di oggi >> mi avvicinai per baciarlo, ma qualcuno arrivò a rompere le palle.
<< Andiamo? Su! In macchina, il pigiama party lo fate dopo >> disse mio fratello spingendoci verso la sua macchina. Ridussi gli occhi a due fessure e lo seguii, mia madre mi diede uno zaino.
<< Ti fermi in Hotel da Louis, no? >> Mamma, ti adoro.

Angolo Autrice
Hey people? Come va? Vi state tutte ingozzando di caramelle? Io sì. Allora, una cosa che dimentico di dirvi da quando ho iniziato a scrivere della danza classica: io non so niente di danza, a malapena so camminare su una linea retta (chiedete alle mie amiche) e non ho coordinazione, quindi tutto quello che scrivo è pura follia, probabilmente! Non so come funzionino le compagnie o le audizioni per l’Accademia della Scala, è tutta licenza poetica, come dico io. Se c’è qualcuna che legge e fa danza vi prego di non uccidermi! A parte questo, ho ricominciato questo capitolo 3 volte (ecco perché c’ho messo più del solito), per l’ esibizione del saggio mi sono affidata a Youtube,  questa  (http://www.youtube.com/watch?v=3Vw6bbqXm2A ) dovrebbe essere l’esibizione di Allegra. Poi… boh, non so cosa dirvi! Siete semplicemente fantastiche, tutte quante, so di sembrare banale, ma siete le lettrici migliori del mondo per me! <3 Ringrazio ancora una volta tutte le persone che lasciano una recensione o hanno aggiunto questa storia fra i preferiti/seguiti/ricordati o che fanno i lettori silenziosi. A presto,
Mary_B

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Capitolo 18
*** Neverland ***


POV Allegra

Ok, fase uno pre-esibizione completata  pensai guardando il mio riflesso nello specchio del bagno della Scala, grazie a Dio avevo i capelli già legati così non li avevo sporcati, bevetti un po’ d’acqua e tornai nel corridoio. Due esibizioni e poi toccava a me. Ora una. Era il momento di Melissa. Presi il mio iPod e feci partire la mia canzone –rituale. La gente intorno a me correva da tutte le parti, chi agitato, chi sollevato, chi impegnato; mi girai e vidi sedute Margherita, Amanda, Elena e Miriam, le prime tre si erano già esibite e Miriam si era unita con loro durante l’attesa, pensai all’anno prima, dove ci eravamo sedute tutte insieme e avevamo incrociato le dite, all’abbraccio che mi aveva dato Miriam, l’ultimo che avevo ricevuto da lei: se l’avessi saputo l’avrei fatto durare di più. La canzone finì, buttai l’iPod nella borsa di fianco a me e feci dei respiri profondi, pensai a tutti i consigli e gli incoraggiamenti ricevuti dalle persone che erano nell’atrio ad aspettarmi: “Distruggi”, “Falli fuori”, “Sconvolgili”, “Falli pentire di averti rifiutata”… quello che mi aveva colpito di più era stato quello di Louis, “Divertiti”.
<< Allegra Calcagnini >> chiamò l’assistente che faceva avanti e indietro dalle 10 di quelle mattina, ed eravamo alle due del pomeriggio, alzai la mano e la seguii, sentii gli sguardi delle ragazze su di me, ma non mi preoccupai più di tanto, due giorni prima avevo messo in chiaro la situazione fra di noi, e nessuna sembrava volerla cambiare. Salii sul palco e mi misi al centro della luce del riflettore.
<< Chi avrebbe mai pensato di rivederla qui >> disse una voce nel buio del teatro << Pensavo che l’anno scorso ci avesse salutati per sempre >>
<< Sono poche le cose che durano per sempre, no? >> risposi a tono, sentii ridacchiare, poi la musica partì, e io ignorai completamente l’avvenimento per concentrarmi sui passi, mi godevo ogni istante su quel palco come se fosse l’ultimo, perché la lezione della prima audizione mi aveva insegnato che tutti possono essere rifiutati. La musica finì, feci un piccolo inchino ed uscii di nuovo nel corridoio, mi appoggiai al muro e cercai di controllare il mio respiro: era andata, avevo finito. Un sorriso si dipinse sul mio viso, avevo fatto scintille là sopra. Mi tolsi le scarpette e tornai negli spogliatoi per cambiarmi.
<< Allegra? >> mi girai e vidi Miriam
<< Qualunque cattiveria tu stia per dire sappi che: a) non mi interessa, b) non riuscirai a far sparire questo sorriso >> dissi indicando il mio viso.
<< Non è una cattiveria, volevo sapere com’è andata >>
<< È andata… come doveva andare. Ho ballato e mi sono divertita, questo è quello che conta >>
<< Per quello che hai detto al saggio… credo che tu abbia ragione >> lasciai cadere la mia borsa per dare più enfasi alla mia espressione finta sconvolta.
<< Ma davvero? E avevo bisogno che tu me lo dicessi per capirlo, giusto? >>
<< Sul serio, hanno preso me perché tu li hai delusi e io ho sempre cercato di imitarti. Sei stata cattiva con me, ma avevi una ragione per esserlo, io no. Anche il colpo basso di farti mettere in camerino con noi… Alessia sembrava impazzita, non faceva che dire che eravamo delle stronze… So che mi odi e tutto quanto, ma voglio chiederti lo stesso un favore. La scorsa estate, dopo il no, ti sei rinchiusa in casa e non sei uscita per due mesi; quest’anno, anche se dovesse andare male, non farlo, ok? Passa una bella estate >> infilai la mia tracolla e la fissai negli occhi.
<< Grazie, anche tu >> uscii dallo spogliatoio quasi di corsa e mi precipitai nell’atrio, vidi Louis di spalle chiacchierare con Cassie, che si era unita al mio piccolo fan club, gli saltai addosso.
<< Hey ma che diavolo… oh, Spinning Top! Come è andata? >>
<< Boh! Credo di averla messa in quel posto a un paio di persone >>
<< Adoro la tua finezza >> s’intromise mia mamma. Le sorrisi e l’abbracciai; dopo poco andammo a pranzo (cioè, loro andarono a pranzo, visto che il mio cadde nello stomaco di Niall), tornammo al teatro giusto in tempo per vedere i quadri essere appesi, strinsi la mano di Louis.
<< Comunque vada, hai vinto >> mi ricordò
<< Sì, hai fatto una cosa che in pochi sarebbero riusciti a fare >> concordò Cassie (che, avevo scoperto, parlava un perfetto Inglese). Feci un paio di respiri profondi e guardai uno ad uno negli occhi le persone attorno a me: mia mamma, mio padre, mio fratello, Louis, Alice, Erica, Harry, Cassie, Niall, Liam, Danielle, Jules, Zayn e Alessia. Lasciai la mano di Boo Bear e mi diressi alla bacheca, già diverse ragazze si abbracciavano in lacrime, due stavano già saltando di gioia, stessa scena dell’anno prima: cercai il mio nome, appoggiai un dito e lo feci scivolare lentamente, ammessa. Aspetta, cosa?!?!?!?!?!?!?!?!  Iniziai a ridere, ma ridere forte. << Mi hanno presa! >> urlai a tutti e a nessuno. Sentii gente abbracciarmi, baciarmi, congratularsi, Liam ebbe la brillante idea di imitare le squadre di calcio nei film, mi alzarono in aria per poi riprendermi cinque o sei volte, alla fine atterrai fra le braccia di Louis che continuò a girare per un po’ prima di fermarsi, ci baciammo, e sta volta nessuno venne a rompere le palle. Quando toccai di nuovo terra mi sentivo al settimo cielo, poi mi girai e vidi un mucchio di gente piangere e consolarsi a vicenda, eravamo in pochi a festeggiare, e avremmo anche potuto essere dall’altro lato.
<< Io e Louis abbiamo scommesso, sai? >> mi disse Raffa mettendomi un braccio attorno alle spalle mentre gli altri decidevano cosa fare la sera << Quanto ci avresti messo a farti prendere dai sensi di colpa, lui diceva mezz’ora, io un quarto d’ora. Louis, mi devi il numero di una modella! >> Louis ci raggiunse
<< Come la vuoi? Bionda, rossa o mora? >>
<< Bionda, grazie >>
<< Sul serio? >> l’interruppi << Scommettete numeri di ragazzi? Scommettete su di me? >>
<< È la prima volta, ed è una doppia scommessa, Raffa, quindi non cantare vittoria! >>
<< E su cos’altro avete scommesso? >>
<< Non te lo diremo mai >> promise Raffa. Guardai di nuovo le ragazze piangere e consolarsi, una di loro poteva essere al mio posto, una di loro se lo meritava più di me. Mi girai verso i miei genitori.
<< Io rinuncio >> affermai decisa
<< Che cosa? >> urlò Alice << Dimmi che il mio Inglese fa schifo ed ho capito male >>
<< Il tuo Inglese fa schifo ma hai capito bene. Non ha senso andare all’Accademia! Ho già un lavoro, loro no! E questa potrebbe essere la loro unica occasione, e non voglio avere questo peso sulla coscienza. Accettare sarebbe sbagliato >>
<< E vinco io! Raffa, mi devi un giro sulla tua Ducati! >> esclamò Louis
<< Sei sicura? >> mi chiese mio padre, annuii decisa. << Bene, andiamo a cercare gli insegnanti, Ketty >>
<< Lo sapevamo già >> disse Danielle << Ormai ti conosciamo >>
<< E io che avevo scommesso che arrivavi fino a Settembre >> sospirò Raffa. Dopo aver annunciato al mondo che non avrei frequentato l’Accademia tornammo a casa, noi ragazzi in treno e i miei con Cassie e Raffa in macchina.
<< Ok, mentre tu facevi un’audizione inutile, noi abbiamo fatto qualcosa di utile ed abbiamo organizzato la nostra estate >> disse Harry di punto in bianco mentre io e Louis ci facevamo le coccole
<< E? >> chiesi distratta
<< E… il nostro manager ha un appartamento a Santorini, Grecia, presente? Sì che ce l’hai presente, una delle tue trenta case è lì >>
<< Non ho trenta case, ne ho tre: la villa in Italia, l’appartamento in Grecia e l’attico a New York City >>
<< Quanto paghi di tasse? >> mi chiese Liam
<< Boh, se ne occupa papà… o il fiscalista… comunque Harold? >>
<< Harry, Allegra, è Harry. Comunque, abbiamo avuto questa folle idea che i tuoi appoggiano, quindi ci vieni volente o nolente: prendiamo armi e bagagli e ci facciamo le due settimane centrali di giugno in Grecia! È perfetto, ci siamo tutti e vengono anche Alle e Ste >>
<< E i miei appoggiano? >> chiesi scettica
<< Hanno detto che ti devi rilassare >> sussurrò Louis contro il mio collo, feci un respiro profondo.
<< Al momento mi sto rilassando molto >> ammisi baciandolo
<< E piantatela! >> protestò Niall tirandoci un pacchetto di fazzoletti
<< No, no! Lasciali continuare! Prima di incontrarlo, lei era una suora, non sto scherzando, deve recuperare il tempo perso >> mi staccai da Louis e senza neanche guardare la mia migliore amica dissi << Beh, c’era già una che la dava facile nel gruppo, mi piace distinguermi dalla massa >> in tre secondi Alice mi si buttò addosso e ci ritrovammo a fare la lotta di solletico in treno, Zayn e Louis ci riuscirono a dividere solo dopo diversi tentativi, Alice finse di fare l’offesa, ma bastò abbracciarla e chiedere perdono per vederla sorridere di nuovo.
<< E come ci dividiamo nelle case? >> chiese Danielle distrattamente giocando con i capelli di Liam
<< Beh, io e Louis prendiamo la mia, attacchiamo i letti mio e di mio fratello ed abbiamo un’altra matrimoniale, stessa cosa facciamo da Erica, e immagino che sia così anche nella casa del vostro manager >> le risposi.
<< Noi prendiamo la casa di Paul >> si prenotò Liam.
<< Di sicuro non voglio Zayn e Alice con noi >> affermò Louis, quando Zayn gli chiese il motivo, rispose con un semplice << Allegra si deve riposare, e con voi di fianco non si può riposare >> tutti ridemmo, loro compresi
<< Quelli adatti per voi sono Niall e Jules, allora >> borbottò Erica, Jules la guardò male prima di rivolgersi a noi
<< Sì, veniamo a stare noi con voi >>
<< Ok, Ninfomane e Pervertito possono venire a stare da noi, non credo che dormiremo molto >>
<< Harry! >> esclamai
<< Pura verità >> quando arrivammo a casa salutai tutti i ragazzi che tornarono a Londra con l’aereo notturno, il giorno dopo Cassie venne a casa mia per spiegare i dettagli del mio contratto: il nome della compagnia era “Neverland”, il teatro era a Londra (oh, yeah), sarei potuta andare a vivere lì da sola a patto che fossi dichiarata minore emancipato (utile avere due zii giudici ed uno avvocato, vero?), avrei avuto un insegnante privato fino al diploma (sì, mio padre voleva che prendessi il diploma), e la prima del nostro “Lago dei cigni” sarebbe stata il 16 Febbraio. Dirlo alla mia classe fu uno strazio, fregai i miei dieci minuti alla Collina, visto che ci interrogava ogni volta, perdere anche solo un secondo per noi era vitale.
<< Mi abbandoni, Partner? >> chiese Elisa con un aria da cane bastonato.
<< Non è un abbandono, è un… non lo so cosa sia, ok? So solo che è ora, e non si presenterà mai più >>
<< Passerai la vita a fare l’idiota in tutù >> affermò Luca
<< Non è fare l’idiota in tutù, è guadagnare in un mese più di quanto io e te guadagneremo in tutta la vita >> lo corresse Chiara
<< Non è per i soldi, è tutto ciò che voglio. Ho mollato una volta, non farò più quest’errore >> nell’aula scese un silenzio innaturale per i nostri standard.
<< A Londra da sola con il tuo fidanzato, dormirai poco, questo è garantito >> disse Bridget, la mia compagna di banco, ad alta voce. Le diedi un calcio sotto il tavolo << Mi mancheranno le tue botte >>
<< Aw, mi mancherai anche tu >> ci abbracciammo, e presto divenne un abbraccio collettivo << Vi voglio bene >> sussurrai. A casa, quel giorno, ricevetti una visita inaspettata.
<< Sul serio? Ancora voi quattro? >> sbuffai davanti alla porta
<< Veniamo in pace >> disse Elena << Con tanto di regalino per la partenza >>
<< Oh beh, se c’è il regalino… >> spalancai la porta e feci cenno di entrare, ci sedemmo sotto al gazebo con delle limonate con poco zucchero.
<< Quindi, prima ballerina >> iniziò incerta Amanda
<< Già >>
<< Sei riuscita a fottermi anche se io ho ottenuto quello che tu volevi >> ammise Miriam sorridente
<< Tecnicamente, l’ho ottenuto anche io, e c’ho sputato sopra >> la corressi con uno dei miei sorrisi angelici (grazie per i tuoi insegnamenti, Alice)
<< Ce lo rinfaccerai a vita, vero? >> chiese Margherita
<< Ho aspettato la mia vendetta per mesi, direi che mi è venuta bene. Ve l’ho sempre detto: non provocatemi, c’è un motivo per cui Alice ed Erica mi hanno ribattezzato “Forever Bitch”. Chi hanno preso al mio posto, comunque? >>
<< Non noi >> rispose Elena << Una tizia di Roma >>
<< Ci riproverete? >>
<< Io no, io smetto >> confessò Margherita
<< Cosa?!?! >> esclamai, a giudicare dalla faccia delle altre neanche loro lo sapevano
<< Sì, insomma, ho 19 anni, ho appena preso il diploma ed è il quinto anno che provo e non mi prendono, mi sa che questa non è la mia strada >>
<< Solo perché non ti prendono non vuol dire che non sei brava >> le fece notare Elena
<< Sì, guarda me! >> aggiunsi io
<< Ho guardato te, ti vedo ballare da quando avevi tre anni, a 10 eri nelle Farfalle, io sono entrata lì a dodici anni. Non ho un gran talento, solo un mucchio di tempo libero. Sono stanca di dover sempre stare attenta a cosa mangio, a come cammino e compagnia bella senza ricevere niente in cambio, voglio vivere la mia vita e mangiare un barattolo di Nutella! >> nessuna di noi sapeva cosa dirle, in fin dei conti aveva ragione.
<< E cosa farai? >> le chiesi
<< Pensavo un giro del mondo, un anno di pausa. Segnerò tutto su un diario, mi piacerebbe pubblicarlo, un giorno >>
<< Sembra… figo >> commentò Amanda << Io continuo, ma, visto che ormai ho imparato tutto quello che c’era da imparare, Sofia mi ha promossa ad insegnante! >>
<< Io cambio scuola, anzi, cambio città. I miei hanno divorziato e il tribunale mi ha smollato a mio padre, ci trasferiamo ad Arezzo! >>
<< Oh, non lo sapevo >> ammisi
<< Ti sei persa un po’ di cosa >> rispose lei
<< Anche voi >> ribattei
<< Invece no, sei su tutte le riviste. È vero che ti ha chiesto di sposarlo? >> indagò Margherita
<< No, mi ha regalato un bracciale, una collana e un paio di orecchini, ma mai un anello >>
<< È un figo da paura >> apprezzò Elena
<< È bravo a letto? >> domando Miriam
<< Mi sembri Alice… fatti nostri! >>
<< Secondo me, sì. Guarda come è rossa! >> mi prese in giro Margherita. Rimanemmo a chiacchierare sotto il gazebo tutto il pomeriggio, verso ora di cena mi diedero il loro regalo di addio, un tutù splendido.
<< Probabilmente avrai 50 sarti per cucirti solo un bottone, ma è una cosa che ti può sempre tornare utile >> spiegò Margherita
<< È splendido… Mi dispiace per come è andata a finire >> ammisi alla fine
<< Anche a noi, mi dispiace, soprattutto, che abbiamo chiarito ora che stiamo per prendere strade diverse >> mi diede ragione Miriam
<< Sì, una a Milano, una a Londra, una ad Arezzo, una a fare la piccola Jules Verne, e io l’unica pirloide che rimane qui >> si lamentò Amanda
<< Per poco, ne sono sicura >> la rassicurò Margherita
<< Quindi… è così che finisce fra di noi? >> chiesi incerta
<< È finita quando non abbiamo saputo perdonarti >> rispose Elena
<< No, è finita quando non ho saputo perdere >> la corressi << Tutto questo, è colpa mia. Ero sul serio solo una bambina viziata, ma sono cambiata, sapete? Vi ricorderò per sempre >> promisi
<< Anche quando avrai schiere di fan e contratti a non finire? >> domandò Amanda con le lacrime agli occhi, come tutte, d’altronde.
<< Anche quando mi dedicheranno dei balletti >>
<< Modesta come sempre >> commentò Margherita
<< Andiamo, il lupo perde il pelo ma non il vizio >> piano piano iniziammo tutte a ridere, ci abbracciammo sulla porta di casa mia e le guardai andare via.
<< Everything ok, sweetheart? >> mi chiese mia madre vedendomi fissare il vuoto seduta sul divano
<< Non proprio… è così che si sentono le persone quando cambiano città? Quando devono salutare tutti? >>
<< Sì, almeno, è così che mi sentivo quando ho lasciato New York, ma sai, n’è valsa la pena. Tuo padre n’è valsa la pena, come te e come tuo fratello. A volte i cambiamenti ci danno un po’ d’amaro in bocca, ma, se sono buoni, passa dopo poco, e arriva il sapore di torta di mele >>
<< Torta di mele? Hai fatto la torta di mele! Io ti adoro, se non ti avesse sposato papà lo farei io >>
<< Shh, non farlo sapere a Louis! >> ridemmo e ci abbracciammo, mi sembrò di sentirla sussurrare il mio nomignolo da bambina, quello che le avevo chiesto di dimenticare ma che sapevo avrebbe associato a me per sempre, non importavo dove, con chi o quanto grande fossi, e capii che una parte di me sarebbe per sempre rimasta lì, in Italia, in quella casa, con la mia mamma, il mio papà e il mio fratellone
 
Angolo autrice
Vi chiederete perché c’ho messo così tanto, forse, o forse no… beh, io ve lo dico lo stesso. La scuola mi sta massacrando, ho un interrogazione al giorno e non reggo più, ma, soprattutto, c’è una piccola vendetta in corso della mia migliore amica, che sta scrivendo una storia fantastica ma non la vuole pubblicare, così l’ho ricattata: il capitolo 18 per me e l’uno per lei, ma ancora non cede, quindi ho deciso di pubblicare lo stesso, e di passare alla fase due, ovvero il silenzio telefonico. Quindi, Jules adorata, non ti aspettare che ti risponda ai messaggi o roba del genere finchè non pubblichi. Bene, minacce a parte, grazie mille!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Questa storia non riceve molte recensioni, ma so che viene letta da molti, e questo per me è molto importante. Alla prossima!
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 19
*** Giurin Giurello ***


POV Louis

<< Harry cosa diavolo ti sei messo addosso? >> chiese Jules all’imbarco del traghetto. Stavo aspettando quel momento dalla mattina, quando Harry era entrato in camera mia con quella ridicola maglia addosso.
<< Una cosa geniale! Se ci perdiamo a Santorini, sulla mia maglia c’è la cartina dell’isola! >> esclamò, cercai di trattenere le risate di fronte alla sua faccia felice.
 << Sai quanto è grande Santorini? >> chiese Allegra
<< No >>
<< Poco, molto poco. Se ti perdi lì ti faccio una statua d’oro >>
<< Ecco, visto che abbiamo appena appurato che è inutile, perché non te la togli >> propose Erica
<< Erica!!!! >> la richiamò Alessia
<< Ho creato una piccola ninfomane >> sussurrò Alice orgogliosa.
<< Come vuoi tu >> in un solo colpo si tolse lo zaino e la maglia, Allegra passò un fazzoletto ad Erica, rispose allo sguardo interrogativo della sua amica con un semplice: << La bava >>. Poco dopo c’imbarcammo, avevamo tonnelate di valige, 5 chitarre e 12 zani Eastpack tutti diversi, Niall e Danielle avevano il mal di mare e facevano avanti e dietro dal bagno, Harry si mise a cronometrare quanto ci mettevano a correre da dove stavamo noi ai “servizi igienici” ( ogni responsabilità per questa orribile parola va a Liam), io e Allegra ci sedemmo appartati in un angolino, stavamo ascoltando un po’ di musica quando le chiesi se andava spesso in Grecia.
<< Ogni estate, due settimane qui e due a New York. Sai, ho conosciuto Erica a Santorini. Volevo il secchiello delle principesse e mia madre non me lo voleva comprare perché ne avevo già un altro, così mi sono messa ad urlare e a piangere, lei mi ha visto ed ha iniziato ad urlare contro mia madre insieme a me. Da allora non ci siamo più lasciate >>
<< Te l’hanno preso il secchiello, alla fine? >>
<< No, e non me lo ricordare >>
<< Hey, piccioncini! >> ci salutò Ste sedendosi con noi << Proposte per sta sera? >>
<< Bere fino a stare male >> scherzò Allegra
<< Allora a te basta un drink >> rispose Ste
<< Non reggi bene? >> le chiesi
<< No, è che non bevo molto >>
<< Dovremo riparare >> suggerii, lei si passò una mano nei capelli.
<< È necessario? >> annuii serio. Appena arrivati ci dirigemmo verso le case, quella di Erica e quella di Paul erano nella stessa via, la nostra due vie avanti.
<< Appartamento, giusto? >> chiesi
<< Appartamento su due piani con terrazza >> ammise Allegra alzando le mani << E tu sei una Pop star, non dovresti esserne sconvolto!  Hai venduto la mia Mini azzurra per una Porsche! >>
<< Sì, ma io non me la sarei potuto permettere una Porsche se non fossi stato famoso >>
<< Non ci pensare >> le ragazze andarono a preparare la camera di Jules a Niall e noi andammo a fare la spesa, non so come abbiamo fatto a comunicare, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. A casa trovai Allegra con in mano una tracolla rosa gigante, me la infilò e indicò la spiaggia
<< Ho caldo, e sto cercando di lasciare i due idioti da soli, quindi adesso ci andiamo a fare il bagno >>
<< Ma non ho il costume! >>
<< L’ho preso dalla tua valigia, fra parentesi, come cazzo fai le valigie? Era tutto buttato alla rinfusa! >>
<< Malik >> sibilai
<< Che? >>
<< È stato lui, ne sono sicuro >>
<< Ti vendicherai dopo, andiamo!! >> Allegra iniziò a correre verso il mare, sorrisi e la seguii. Appena toccò la sabbia iniziò a spogliarsi
<< Spinning Top, la protezione! >> sua madre me l’aveva ricordata 15 volte prima di partire
<< Non la voglio! >> urlò.
<< E io ho quattro sorelle più piccole, ho un certo talento per rincorrere le ragazze in spiaggia >> mi tolsi le scarpe ed iniziai a rincorrerla, dopo cinque minuti riuscii ad agguantarla.
<< Protezione 50? >> protestò mentre le spalmavo la crema
<< Non è colpa mia se sei così chiara >>
<< Sono pallida >>
<< Sei diafana >> la corressi
<< Che è solo un modo carino per dire che un cadavere è più colorato di me. Avanti! Perché tu hai protezione 30? >> esclamò guardando la mia crema
<< Sono più scuro >>
<< Non ci credo: un Inglese, che vive in Inghilterra, nella cupa città di Londra dove il sole non si da neanche la pena di sorgere, è più abbronzato di me! >> dopo poco arrivarono anche gli altri, ci buttammo in acqua ed iniziammo la gara di schizzi. Dopo quasi cinque mesi che conoscevo Allegra, trovai uno sport che non sapeva fare: nuoto. Quindi venne presa di mira per tutti gli annegamenti del caso (lo ammetto, io ero il primo a buttarla sott’acqua), Liam e Zayn passarono più tempo a uccidersi che a nuotare, Harry cercava di slegare il costume di Erica e più di una volta lei ha risposto con uno schiaffo.
<< Ragazzi, e se tipo me lo tolgo io il costume? >> chiese Harry, io tenevo ferma Spinning Top con una mano sulla fronte mentre lei cerca di affogarmi, si fermò un attimo e disse << Sul serio? >> ne approfittai per affogarla di nuovo.
<< Prima o poi berrà tutta l’acqua >> affermò Danielle, annuii e la tirai fuori, passò i successivi cinque minuti a tossire.
<< Se lo fai, ti pago da bere finché non ti ubriachi >> scherzai con Harry
<< Ci sto >> rispose lui << Se non lo faccio, invece, ti pago io >>
<< Va bene >> dissi, sicuro che non l’avrebbe fatto. In fin dei conti, anche lui aveva del pudore.
<< Ti prego, non lo fare >> lo supplicò Alessia. Lui le sorrise, e in due secondi mi tirò il suo costume << Riscuoto la mia vittoria quando vuoi >> aggiunse con un sorriso. Sorrisi a mia volta prima di tirare il costume a Ste << Passa, passa! >> urlai.
<< Aspetta, cosa? >> strillò Harry isterico. Iniziammo a lanciarci il costume fra di noi fino ad uscire dall’acqua, il povero Hazza rimase lì imbarazzato.
<< E sta attento alle meduse, Harold! >> gli urlò Allegra, tutti ridemmo di nuovo mentre Harry le rispondeva con un << Meduse?!?!?! Io vi odio! >>
<< Ma l’ultima medusa avvistata non risale a due anni fa? >> chiese Erica. Spinning Top annuii lentamente mentre salutava con la mano il disperso in mare, l’abbracciai, fare scherzi con la sua stronzaggine era fantastico << Io ti amo >>.
Dopo un po’ andai a riportare il costume ad Harry, mi beccai parecchi pugni, ma ci stava. Tornati a casa, ci preparammo per la serata in un piccolo, asfissiante e caldo pub con la musica a palla. Anche se Erica e Allegra insistevano nel dire che era bassa stagione e non era affollato, tutti concordavamo nel dire che lì dentro c’era troppa gente.
<< Devo bere >> annunciò Zayn
<< Perché? >> chiese Niall
<< Sono ustionato >> gli rispose
<< Ha-ha! >> urlò Spinning Top vittoriosa puntandogli contro il dito << Io no! Quindi non bevo e faccio compagnia Liam >>
<< Ma perché non  vuoi bere? >> le chiesi
<< L’unica volta che si è ubriacata è stato alla festa di compleanno di Luca, ha fatto una specie di numero di Lap Dance con una colonna, e da allora è traumatizzata da quello che può fare >> spiegò Alice
<< Giuro che rimango sobrio e ti impedirò di fare cose imbarazzanti >> dissi
<< Giurin giurello? >> chiese lei
<< Parola di scout >>
<< Io ero uno scout! >> affermò Liam sorridente
<< Sì… Cameriere! Vodka, please! >> urlò Erica schioccando le dita. Una volta che Allegra iniziò a bere e a lasciarsi andare, fu impossibile fermarla. Si scolò non so quanta roba, era una pazza isterica che urlava cazzate e voleva ballare sui tavoli, alla fine ci cacciarono fuori, perché lei non era l’unica sbronza, ma c’erano anche Alice, Harry, Erica, Ste e Zayn, Niall e Danielle erano un po’ brilli e io, Liam, Jules e Alessia gli unici sobri
<< Guardate, un palo della luce! Potrei riprovare il numero che ho fatto a casa di Luca! >> disse Allegra abbracciando il lampione, Jules andò a salvarla da se stessa mentre io aiutavo Zayn ad alzarsi da terra. Ste le disse qualcosa in Italiano e scoppiarono a ridere. Allegra si avvicinò con passò traballante e mi mise le mani attorno al collo
<< Ciao Boo Bear >> mi salutò << Non credo di sentirmi molto bene >>
<< Ma dai! Non so quanta roba hai mandato giù >>
<< Ma chi se ne frega! La notte è giovane e io sono giovane… come faceva quella canzone? Quella che hanno fatto a Glee >> dopo qualche secondo di esitazione iniziò a canticchiare il motivetto di “We are young”. << E poi, ho voglia di divertirmi, di fare qualcosa di stupido. Oh… facciamo sesso! >>
<< Domani ti vergognerai a vita, torniamo a casa, dai >>
<< No! >> protestò cercando di allontanarsi
<< L’hai voluto tu >> le feci uno sgambetto e la fermai prima che cadesse, poi la presi in braccio e mi lasciai abbracciare mentre mi giravo verso gli altri
<< Vi aiuterei, ma… >>
<< Fra due minuti o vomita o sviene, vai! >> ordinò Liam agguantando Harry che stava iniziano a spogliarsi in mezzo alla strada.
<< Sì! Io vado a sco… >>
<< Spinning Top, taci! Domani ti massacrerò, non sto scherzando >>

POV Allegra

Mi svegliai con un mal di testa da far paura, avevo i piedi appoggiati sul letto e il resto del corpo per terra.
<< Ma che cazzo… >>
<< Buongiorno >> disse Louis entrando in camera con un vassoio << Dormito bene? >>
<< Ma che cazzo è successo? >> chiesi mettendomi a sedere lentamente
<< Ieri sera hai detto che volevi dormire per terra e sul letto in contemporanea, è stato l’unico modo che ho trovato per accontentarti >>
<< Sì, beh, d’ora in poi non obbedirmi più quando sono ubriaca… non ricordo niente! >>
<< Io tutto, la prossima volta porto una videocamera, non hai neanche voluto mettere il pigiama >> mi guardai e notai che indossavo solo la biancheria intima
<< Ops >>
<< Quella parte mi è piaciuta, tieni, caffè, aspirina, e la tua migliore amica per il resto della giornata >>
<< Una bottiglietta d’acqua? >>
<< Sì, ti devi depurare dopo la sbronza cosmica di ieri sera. Sul serio, hai mandato giù di tutto, era la più ubriaca del gruppo, ne hai sparate certe… >>
<< No, non voglio sapere >> lo supplicai. Dopo una doccia di mezz’ora riuscii a camminare in linea retta, andammo in spiaggia dagli altri, li trovammo in mare a fare il bagno, ci sedemmo sulla sabbia a chiacchierare e a fare un po’ di aggiornamenti su Twitter e Facebook.
<< Guardai chi si vede! >> esclamò Danielle avvicinandosi << Ieri sera strisciavi >>
<< Lasciamo stare >> dissi nascondendo il volto fra le mani, Louis mi aveva detto poche cose, fra cui la mia quasi replica di Lap Dance, il mio salutare gli estranei e il balletto sul bancone del pub.
<< Alla fine, hai fatto sesso? >> mi chiese Erica
<< Che cosa?!?!?!?!?!?!? >> urlai << Erica! >>
<< L’hai detto tu >> rispose semplicemente
<< Sì, dopo l’abbraccio al palo, hai detto a Louis “Voglio fare sesso”, e ti ha sentito tutta l’isola >> confermò Alice
<< Porca troia >> dissi << E per fortuna che dovevi fermarmi >> aggiunsi indicando Louis
<< Credimi, avresti fatto di peggio. Hai flirtato con un 40enne arrapato, sembravi molto Harry >> m’informò Ste guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Hery.
<< Sul serio? >>
<< Sì, e il tizio ci stava >> aggiunse Jules
<< Fin quando non sono arrivato io e gli ho detto di girare a largo >> completò Louis con un sorriso.
<< Oh, che dolce >> commentai abbracciandolo
<< E tu mi hai detto di non romperti i coglioni >>
<< Questo è un po’ meno dolce >>
<< Ma ti perdono, sai? >> mi staccai con fare circospetto
<< Che vuoi? >> indagai, ormai lo conoscevo abbastanza da sapere quando voleva qualcosa in cambio.
<< Ti prego, ti prego, ti prego, non ti ubriacare più >> risi e gli promisi che gli alcolici sarebbero rimasti lontani da me per molto molto tempo.
 
Angolo Autrice:
Forse avrei dovuto intitolare questo capitolo “Parto”, scriverlo è stato un vero e proprio travaglio. Credo di avere il blocco dello scrittore, qualunque cosa provassi a scrivere suonava grandioso nella mia testa ed era una merda messa su Word, un esempio? Il capitolo quassù! Sul serio, non so cosa sia, spero che passi presto, comunque…
Ok, lasciamo da parte la mia piccola depressione, che ne pensate? Fa schifo? Dovrei smettere di scrivere? Meglio darmi all’ippica? Mah, non lo so, so solo che vi meritate un grandioso, gigantesco, fantastico, meraviglioso, fenomenale GRAZIE!!!!! Siete così tante a leggere questa FF <3 <3 Spero vi piaccia o almeno vi faccia ridere, se la trovate patetica!
Dopo numerose minacce e il passaggio al “Silenzio Telefonico”, Jules ha finalmente postato la sua storia!! * angioletti che cantano l’alleluia * è semplicemente fantastica, fateci un salto (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=923361) non ve ne pentirete. Sempre per Jules e per tutti i sostenitori della coppia Jules-Niall, il prossimo capitolo sarà incentrato su di loro, idee per la mescolanza dei nomi?? Sorprendetemi! Sceglierò fra quelli che mi proporrete voi! Bene, ho detto tutto, a presto (spero)!!!
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 20
*** Nialles ***


POV Niall

Da quando eravamo in Grecia a svegliarci erano stati gli uccellini che hanno il nido sull’ulivo fuori dalla nostra finestra, quella mattina fu “What’s up” delle 4 Non Blondes a tutto volume.
<< And I say hey, hey, hey >> cantò a squarcia gola Allegra
<< Sopprimila, ti prego >> mi supplicò Jules non ancora del tutto sveglia
<< È la padrona di casa, non possiamo >> le risposi girandomi nel letto
<< L’avremmo già fatto, altrimenti >> mi diede ragione aprendo gli occhi
<< Buongiorno >> le dissi prima di baciarla
<< ‘Giorno anche a te, ti ho mai detto quanto adoro svegliarmi? >> ridacchiai, poi Louis urlò sopra alla musica
<< Alzatevi, voi due! Ci sono i cornetti al cioccolato caldi e non so se troverete ancora qualcosa se non portate subito il culo qui >>
<< La finezza di Allegra è contagiosa >> commentai alzandomi
<< Fra poco dirai “Porca Troia” per ogni cosa >> mi avvertì Jules mentre apriva la porta. Scendemmo al piano di sotto e li trovammo a fare l’imitazione della coppia perfetta, si lanciavano le tazze, i cucchiaini, i biscotti e tutto il necessario, afferrandoli al volo e mettendoli sulla tavola, finito di apparecchiare si diedero un bacio e si sedettero.
<< Ciao, dormito bene? >> ci salutò Louis con un perfetto Italiano, Allegra gli stava insegnando delle parole o delle frasi, soprattutto tutte le parolacce che a lui piacevano tanto. In quasi due settimane che eravamo lì non si erano lasciati per un istante, e, soprattutto, non si erano schiodati dalla spiaggia, ecco perché erano più abbronzati degli abitanti dell’isola.
<< Sì, grazie. Come mai tutti questi festeggiamenti? >> chiese Jules sedendosi
<< È il 21 >> spiegò Allegra
<< Oh, è vero! Auguri! Quanti mesi? >>
<< Quattro >> rispose Louis felice abbracciando la sua ragazza
<< E a quando il matrimonio? >> chiese Harry entrando dalla portafinestra della terrazza. Allegra gli fece una linguaccia prima di attaccare il suo cornetto.
<< Che vuoi, Harry? >> chiese Jules
<< Le chiavi dello scooter di Raffa, io ed Erica andiamo a fare un giro >> Louis prese le chiavi e gliele lanciò << Grazie, ci vediamo dopo! >> sparì sempre dalla terrazza, noi finimmo di fare colazione e ci andammo a preparare per la spiaggia.
<< Guardate! >> urlò Danielle correndoci incontro con un aquilone in mano << Aquilone! >>
<< Figata! Non sono mai riuscita a farne volare uno >> ammise Jules
<< Cosa? La tua infanzia non è completa se non hai mai fatto volare un aquilone, Danielle, smolla l’osso >> lei sbuffò e ce lo diede, poi corse a piagnucolare da Liam. Dopo aver passato la mattinata a correre sulla spiaggia per insegnare a Jules la nobile arte dell’aquilone, pranzammo in spiaggia e il pomeriggio ci dilettammo (come per “Servizi Igienici”, ogni responsabilità va a Liam) nel Beach Volley
<< Io e Allegra stiamo insieme >> disse Alice
<< Allora, chiunque sia l’avversario, ha già perso >> commentò Alessia
<< Perché? >> chiesi
<< Sta a vedere, che ne dite di maschi contro femmine? >> una volta schierati in campo, Alice andò alla battuta, la palla non la vedemmo neanche, atterrò e basta, ed era punto. Continuò così per altre quindici volte, certo, ogni tanto la prendevamo e la mandavamo dall’altro lato, sempre che prima non fosse fermata dal muro di Allegra, e se non lo era… beh, una delle due la prendeva lo stesso
<< Che dite di dividere le gemelle Kessler? >> propose Louis indicano la sua ragazza e la Ninfomane
<< No! Perché? È così divertente! >> protestò Alessia
<< Va beh, Harry fai cambio con Alice >> ordinai
<< Perché? >> chiese lui
<> spiegai, lui sbuffò ed andò dall’altro lato, Alice sorrise e venne verso di noi.
<< Ok, ecco lo schema: Ste, tu para le pallonate di Allegra, Louis, tu occupati di Harry, Niall, a te tocca Erica, Zayn, hai Danielle, Liam, tu Alessia, io faccio punto >>
<< Ma così… >>
<< Taci e passa la palla a me >> m’interruppe con sguardo truce, ci mettemmo in posizione, dall’altro lato Harry guardava il fondoschiena di Erica mentre Allegra lo chiamava, ad un certo punto si stancò e gli tirò la palla
<< Che vuoi? Non vedi che sono impegnato! >> chiese lui
<< Stai attento! >> lo richiamò << E non al culo di Erica >> la diretta interessata si girò e gli smollò un altro schiaffo, il quinto di quella giornata. Alla fine fu un pareggio, sudato e combattuto, ma pareggio. Alla sera i due idioti-festeggiati andarono a cena da soli, noi tornammo in spiaggia con le nostre chitarre a fare un falò, con i marshmellow da cuocere sul fuoco e le lattine di coca e birra.
<< Ragazzi >> disse Ste dopo l’ennesima canzone appoggiando la sua chitarra sulla sabbia << Sembriamo dei depressi cannati >>
<< Le canne! Ecco cosa ci manca >> esclamò Zayn, ridemmo e poi iniziai a strimpellare le note di WMYB, Liam cantò tutta la prima strofa, ma al ritornello fummo interrotti da delle risate nella notte, ci girammo giusto per vedere Louis ed Allegra correre verso il mare spogliandosi
<< Ma che diavolo fate? >> urlò Alessia
<< È mezzanotte, il bagno di mezzanotte! Venite! L’acqua è fantastica >> ci rispose Louis
<< Ma io non ho il costume >> osservò Liam
<< E da quando in qua questo è un problema? >> chiese Harry che s’era già tolto la maglia
<< Il Nudista ha ragione >> concordò Alice togliendosi i sandali. Davanti al falò rimanemmo solo io e Jules a guardarli fare i pazzi nell’acqua, lei sbuffò
<< Che c’è? >> le chiesi
<< Niente, è che… Liam e Danielle sono la coppia di ferro, Louis ed Allegra quelli che si sposeranno appena lei fa 18 anni, Alle e Ste gli smielati, Erica ed Harry i cosiddetti “Opposti che si attraggono”, Zayn e Ali gli scopamici, ma noi? Non so neanche se c’è un noi. Quando ho detto alle mie amiche che partivo per la Grecia, loro mi hanno chiesto con chi, e io ho detto “Beh, con degli amici”, e poi mi sei venuto in mente tu e non capivo, sei un amico, uno scopamico, o che ne so? >>
<< Scopamico… beh, non è che abbiamo proprio >>
<< Lo sai cosa voglio dire >> sì, lo sapevo, ma non sapevo la risposta. Era come essere tornato a scuola, una risposta sbagliata e avrei rovinato i miei voti, però lei era decisamente più importante di un voto. Jules era Jules, e basta, non aveva bisogno di etichette.
<< Io… io… >>
<< Ecco, lascia stare >> si alzò e corse via dalla spiaggia.
<< Stupido Niall >> mi dissi mentre buttavo della sabbia nel fuoco. Quando gli altri tornarono il mio umore non era migliorato.
<< Dov’è Cugi? >> chiese Alessia strizzandosi i capelli
<< Se n’è andata. L’ho fatta arrabbiare >>
<< Che hai fatto? >> chiese Danielle
<< Non ho fatto niente, è questo il problema! Avrei dovuto dirle qualcosa, aprire questa dannata boccaccia e dirle… >>
<< Non dirlo a noi, idiota! Vai da lei! >> mi fermò Liam
<< Credi che… >>
<< Sei ancora qui? >> mi alzai e iniziai a correre, girai tutta l’isola, per trovarla seduta su un scoglio a guardare la luna, avevo il fiatone
<< Jules… >>
<< Sparisci >>
<< Tu sei… >>
<< Una stupida >> strillò alzandosi ed iniziando a marciare avanti e indietro << Una stupida per aver solo pensato di poter essere qualcosa in più di un’amica! Insomma, io non ho il carattere di Alice, il sorriso di Erica o il bel faccino di Allegra, non ho niente di particolare! Sono solo… >> presi la sua mano, la tirai verso di me e la baciai. Un lungo bacio pieno di tutte quelle parole che non ero mai riuscito a dirle, di tutti i miei sentimenti per lei e di tutte le paure e le paranoie che condividevamo. Quando ci lasciammo la guardai negli occhi e lasciai che quelle parole uscissero fuori
<< Sei solo la mia ragazza >> sentii un macigno sollevarsi dal mio petto. L’avevo detto. Era fatta. E lei non era scappata.
<< Era così difficile? >> mi chiese
<< Sembrava di sì >> ammisi << Credi sul serio quelle cose? >>
<< Beh… sì >>
<< Ascoltami bene, e vedi di fartelo entrare in quella testolina: tu non sei una ragazza come tante, tu sei Jules. Sei unica, fantastica, speciale, dolce, ammirevole, anche un po’ testarda, lo devo ammettere. Non hai bisogno di un sorriso, di un bel faccino o di un carattere espansivo per essere bella, l’importante è quello che c’è qui >> finii indicando il suo cuore
<< Che poeta. Cercherò di ricordarmelo. Però, devi ammettere, che il bel faccino di Allegra è servito a qualcosa, altrimenti Louis non l’avrebbe mai vista e noi due non ci saremmo mai incontrati >>
<< Credimi, anche se fosse stata la bruttezza in persona Louis l’avrebbe notata. Era impossibile non farlo, era esattamente al centro dell’aeroporto a girare su se stessa. Ma, forse… sì, credo che dovremo ringraziarla. Senza di lei e le sue manie di ballerina non avrei mai incontrato la ragazza dei miei sogni >>

POV Louis

<< Se non tornano entro cinque minuti mi incazzo >> ripeté Allegra camminando avanti e indietro nella nostra stanza
<< Spinning Top, stai calma. Torneranno a momenti >>
<< L’hai già detto >>
<< Sono adulti e vaccinati, sanno pensare a se stessi >>
<< Non mi preoccupa questo, io voglio il gossip! >>
<< Sei incredibile >>
<< Hai detto anche questo, sta notte >>
<< Sì, il mio regalo ti dona, anzi, ti donava >> mi corressi ripescando fra le lenzuola il babydoll che le avevo regalato, era uno scherzo, ma lei l’aveva preso dannatamente sul serio, quasi come la seconda parte del regalo, ovvero un buono per un massaggio << Che ne dici del secondo round mentre aspettiamo? >>
<< Direi che il secondo è già passato, questo è tipo il quinto >>
<< Fa lo stesso >> mentre ci baciavamo la porta al piano di sotto si chiuse, Spinning Top saltò in piedi e corse giù infilandosi la sua vestaglia << Tempismo di merda, Horan >> sussurrai alzandomi. Allegra trascinò fuori alla terrazza Jules parlando in Italiano fitto fitto, io guardai Niall
<< E allora? >> chiesi
<< Allora? >>
<< Che è successo? >>
<< Fatti nostri >>
<< Ma dai! Io vi ho tenuti aggiornati passo passo! >>
<< Niente di che, abbiamo chiarito, parlato, guardato l’alba… >>
<< E… >>
<< Non te lo dirò mai, Louis >> da fuori si sentì l’urlo isterico di Allegra
<< Sì, credo che Jules non fosse dello stesso avviso >> commentai, lui sbatté la testa contro il muro
<< Quelle non sono ragazze, sono esperte nell’estrapolare pettegolezzi >>
<< E non hai ancora iniziato con i regali, non sai cosa fanno davanti ai gioielli >> lo consolai battendogli la mano sulla spalla << Hai presente le formiche che si accalcano su una briciola di pane? Stessa scena >>
<< Non sei d’aiuto >> alzai le mani
<< Sono solo onesto >>

Angolo Autrice
Ecco fatto! Appena finito, il blocco sembra essere passato. Per quanto riguarda il titolo, ringraziate Erika 97, e già che ci siete, fate un salto dalla sua FF Fate has made me love you (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=917978&i=1) Che ne pensate, mie adorate lettrici silenziose?
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 21
*** Sposala ***


POV Allegra

La musica andava, io giravo (da brava Spinning Top), saltavo, facevo plié, arabesque e compagnia bella. Lo stereo tacque e io mi fermai a guardarmi nello specchio, sorrisi al mio riflesso: ero tornata in forma. Quando avevo fatto l’audizione alla Scala ero sicura che non sarei stata accettata, ero ancora un po’ fuori fase, ma ora ero perfetta. Nei due mesi di giro del mondo che mi ero fatta con il mio fidanzato e i nostri amici avevo avuto un sacco di tempo per esercitarmi; mentre loro facevano incontri con le fan, interviste e sound check  io mi rinchiudevo nella sala prove di ogni arena, palazzetto o teatro dove andavamo. Uscivo in tempo per farmi una doccia ed uno shampoo più che meritati, andavo ad aiutare il povero Paul con le crisi isteriche dei ragazzi e poi mi piazzavo dietro le quinte a guardarli. Le esibizioni erano sempre le stesse, ma ogni concerto era diverso, e questo era particolarmente importante, l’ultimo grande concerto a Londra, dove tutto era iniziato. Presi la mia bottiglietta di Gatorede all’arancia e la scolai tutta in un colpo con una finezza tipica di Niall, con un gesto caratteristico di Zayn la buttai nel cestino dall’altro lato della stanza, presi un asciugamano e mi pulii un po’ dal sudore. Osservando meglio il mio riflesso mi resi conto dello stato pietoso in cui ero: dallo chignon sbucavano ciuffi di ricci, il tutù era un'unica grande macchia di sudore, di quelle che piacevano tanto a mia madre. Odiavo farmi vedere in quello stato da Louis, come diceva mia nonna, “mai smettere di farsi bella, anche quando hai una catena al dito ed un uomo nel letto” (già, la mia famiglia ha qualche problema). A volte mi ritrovavo a fissarmi e a chiedermi cosa Boo Bear trovasse in me, insomma, ero piatta come una tavola da surf, ogni tanto avevo degli attacchi d’isteria degni della moglie del signor Rochester di “Jane Eyre” (e lei ha bruciato una casa), rubavo le coperte, parlavo nel sonno e dicevo più parolacce di uno scaricatore di porto. Una sera, a Parigi, avevo parlato a Louis di tutte le ragioni per cui non capivo come facesse a sopportarmi, lui era scoppiato a ridere e mi aveva sussurrato nell’orecchio << La verità, Spinning Top, è che le cose che mi piacciono di più di te sono i tuoi difetti >>
<< Anche quando ti prendo a calci mentre dormo? >>
<< Anche quando m’insulti >> già, in sei mesi non avevamo mai avuto un vero e proprio litigio, ovviamente c’era stata qualche piccola discussione, tutte si concludevano nello stesso modo: io che l’insultavo, lui che mi diceva che ero solo una bambina viziata, l’uscita sincronizzata dalla stanza per rinchiuderci in due camere separate, e poi il pentimento e la corsa a chiedere scusa, Liam aveva addirittura messo su un giro di scommesse su quanto ci mettessimo a fare la pace. Marcus, uno dei microfonisti, aveva vinto ben 200 sterline puntando su 30 secondi.
La porta si aprì, mi voltai di scatto sperando che non fosse Boo Bear.
<< Oh, ciao Paul >> lo salutai tirando un sospiro di sollievo
<< Ciao Allegra. So che non dovremmo disturbare mentre ti alleni, ma non so dove mettere le mani, questa è pesante >>
<< Quanto pesante? >>
<< È sincronizzata >>
<< Oh cazzo… il tempo di farmi una doccia e arrivo >>
<< Non c’è tempo, Harry mi ha tirato dietro un pacchetto di Haribo >>
<< Arrivo >> mi sfilai le scarpette per sostituirle con un paio di infradito, sciolsi lo chignon per legare i capelli in una coda alta e seguii Paul nel camerino, lo spettacolo era pietoso: Liam fissava un set di cucchiai appoggiati sul tavolo del trucco, Niall abbracciava un pupazzo a forma di quadrifoglio, Zayn lucidava uno specchio, Harry era seduto per terra dondolando avanti e indietro e sussurrando parole incomprensibili, Louis si era nascosto sotto il tavolo a mangiarsi le unghie. Io e Paul ci fissammo sconvolti.
<< Inizierei da Liam >> mi propose, annuii e ci avvicinammo con passo cauto
<< Hey Liam, tutto ok? >> gli chiesi
<< No… come posso fare un concerto davanti a migliaia di persone quando non riesco neanche a usare un cucchiaio? >>
<< Questa è roba da Danielle, dove cazzo è? >> sussurrai a Paul
<< Esattamente qui >> disse lei entrando con una borsa di Harrods, l’appoggiò per terra ed andò ad abbracciare Liam. Mentre lei si occupava del suo fidanzato noi ci spostammo verso Niall
<< Voglio tornare a casa >> affermò << Ora >>
<< Sei sicuro? >> chiesi, lui annuì << Perfetto, il primo volo è fra quattro ore, giusto in tempo per fare il concerto e poi te ne torni dai leprecauni, che ne dici? >>
<< Davvero non ce n’è uno prima? >> era il mio turno di annuire << Allora lo faccio >>
<< Bravo Irlandese! E tu, Mr Vanità? >>
<< Lo specchio… è davvero il mio riflesso questo? >>
<< Sì >> risposi
<< Allora sono brutto… >>
<< Chiedilo alle ragazze lì fuori, Paul? Lo accompagni? >> il loro manager sorrise e accompagnò Zayn all’ingresso, Harry continuava a dondolare, mi sedetti di fronte a lui
<< E se stono? >> mi chiese
<< Sai che non succederà >>
<< E se mi dimentico le parole? >>
<< C’è il gobbo >>
<< E se… >>
<< E se tipo ti alzi e vai a mangiarti qualche Haribo? Ci sono gli orsacchiotti, quelli alla frutta >> il suo sguardo s’illuminò e sparì fuori dalla porta, gattonai fino a sotto il tavolo con Louis
<< Ti si rovinano le unghie, così >> gli feci notare
<< Cresceranno >>
<< Avanti, qual è il tuo dubbio cruciale? >>
<< Mi ameresti anche se non fossi famoso? Se fossi solo Louis, non Louis-Tomlinson-dei-One-Direction? >> lo guardai sconvolta
<< Certo che sì, Boo Bear! Ti amerei anche se mi mettessi dei ragni nel letto, e sai quanto ho paura dei ragni >> lui fece un sospiro, sollevato
<< Bene, perché c’ho messo dei ragnetti finti nel tuo >>
<< Louis! >>
<< Ultimo concerto, ultimo scherzo >> l’unica cosa negativa del tour era stato il bus. In se per se era una figata assurda, con la tv e i videogiochi, ma dormire in letti a castello singoli (cosa molto scomodo per chi, come me, è abituato ai letti matrimoniali) sopra di Zayn, fra Louis e Harry, con Niall e Liam ai lati di Mr Vanità non era il massimo: a quanto pare io e Niall abbiamo fatto una conversazione mentre parlavamo nel sonno, Zayn si girava all’infinito nel letto, Liam aveva incubi di cucchiai giganti che lo seguivano, Harry dormiva completamente nudo e Louis soffriva di sonnambulismo (vederlo alzarsi, scendere la scaletta, andare a bere e tornare a letto mentre dormiva era inquietante) e faceva scherzi ogni sera ad una persona diversa, oggi era il mio turno. Ci abbracciammo per un po’, poi mi lasciò andare.
<< Spinning Top, sai che ti amo e tutto il resto, ma puzzi >>
<< Boo Bear, lo sai che ti amo e tutto il resto, ma stasera vai in bianco >>
<< No! Ti prego, Allegra, dai! >>
<< Scordatelo e vatti a vestire. Sei il peggiore dei fidanzati >>
<< Non la pensavi così due sere fa in hotel >> disse malizioso con le sopracciglia che si alzavano e si abbassavano
<< Sparisci! >> urlai bordeaux. Incredibile, sapeva ancora come farmi vergognare. Alla fine Danielle riuscì a convincere Liam che un cucchiaio non era così importante nella carriera di un cantante, così mentre loro finivano di prepararsi, io andai a farmi una delle mie docce infinite. Uscii giusto in tempo per l’abbraccio pre-concerto, ci piazzammo proprio davanti all’ingresso sul palco dai backstage ed iniziammo a smanettare con i cellulari
<< Il gruppo dall’Irlanda sta arrivando >> m’informò Danielle << E sono con quello dall’Italia >>
<< Duncaster ed Holmes Chapel sono all’ingresso. Wolverhampton è appena uscito dall’autostrada e Bradford sono ai cancelli >> le dissi io
<< Perfetto, siamo dei geni del male >>
<< Ti sposerei se non fossi già impegnata >>
<< Ti ha chiesto di sposarti?!?!?!?!? >> sbuffai mettendomi il telefono in tasca
<< Perché tutti pensano che io e Louis ci dobbiamo sposare a tutti i costi? >>
<< Vi sposerete, quindi? >> ci girammo verso quella vocetta da bambina che conoscevo bene.
<< Non lo so, Daisy, sul serio >> risposi alla sorellina di Boo Bear
<< Ciao Allegra!! >> mi ritrovai sommersa dalle quattro piccole Tomlinson mentre Danielle salutava i genitori di Harry, Gemma e Johanne . Poco dopo arrivarono anche i genitori e il fratello di Niall con Alice, Jules ed Erica seguiti dalla famiglia di Zayn e quella di Liam. Era stata tutta una folle idea di Danielle: volevamo fare una sorpresa ai ragazzi per la fine del tour, io avevo proposto una torta da portare sul palco, e lei ci aveva aggiunto l’invito delle famiglie e delle ragazze, tutto all’oscuro dei ragazzi. Con un po’ di fortuna e dell’aiuto di Paul eravamo riuscite a farli arrivare di nascosto. Li guardammo esibirsi, più di una mamma aveva gli occhi lucidi, non doveva essere facile lasciarli andare così presto a fare le pop star che girano per il mondo, ma vederli esibirsi doveva essere la più grande soddisfazione della vita di un genitore. Sospirai.
<< Non rovinare l’atmosfera >> mi ordinò Alice << So che tu lo sai a memoria, ma noi l’abbiamo visto solo cinque volte >>
<< Non è per questo… ogni volta è diverso per me, è che vorrei che anche i miei mi guardassero così al mio spettacolo >>
<< Oh… sono sicura che lo faranno >>
<< Grazie >> quando anche le note dell’ultima canzone si dispersero nell’arena Paul arrivò con la torta gigante con la foto dei ragazzi stampata sopra
<< Chi la porta? >>
<< Non io! >> urlammo io Danielle nello stesso momento, lui sbuffò e uscì sul palco
<< Guarda chi c’è! Il mitico Paul con una torta gigante >> disse Niall avvicinandosi pericolosamente al dolce, Zayn lo fermò prontamente dal buttarsi addosso al loro manager.
<< Sì, ed è tutta per voi, da tutto il team e dalle vostre ragazze >>
<< Oh, che dolci >> commentò Harry
<< Allegra ti supplica, Louis, di non buttartela in faccia anche questa >>
<< Come vuoi, Spinning Top >> rispose prendendola in mano, guardò Liam e gliela buttò addosso << Non hai specificato se potevo farlo agli altri o no, però >> pestai i piedi dandomi della stupida. Iniziarono a lanciarsi gli altri pezzi di torta rimasti sul piatto, i saluti finali furono caratterizzati dalle loro facce ricoperte di panna, tornarono nei backstage tutti abbracciati festeggiando, nel frattempo avevamo fatto nascondere gli invitati nascosti e io e Danielle li guardavamo festeggiare con un sorriso dipinto sul viso
<< Spinning Top!! >> Louis mi corse incontro, mi prese alla vita, mi alzò da terra e mi fece girare << Che ne pensi? >> mi chiese quando tornai a terra, io passai un dito sulla sua faccia e lo misi in bocca assaggiando la panna
<< Mmm, la torta era buona >>
<< Dai!! >>
<< Siete stati fantastici, come sempre. Sei sicuro che non sia sopravvissuta un po’ di torta? >>
<< Ne ho la faccia ricoperta >> mi sussurrò malizioso
<< Non mi sembra il caso >>
<< Perché? Loro ci sono abituati >>
<< Sì, ma non vorrei bloccare la crescita alle tue sorelline >> lui sgranò gli occhi, io feci cenno agli altri di uscire
<< Sorpresa! >> urlò Danielle. Mentre tutti si salutavano noi due guardavamo la scena congratulandoci a vicenda
<< È sempre un piacere lavorare con te, Allegra >>
<< Lo stesso vale per me, Danielle. La festa di compleanno di Niall la organizziamo insieme >>
<< Sì, è perfetto >> dopo tutti i vari saluti iniziarono le divisioni nelle varie case per la notte
<< Credo che tu ti debba beccare noi tre >> disse Erica indicando se stessa e le altre due Italiane
<< Ok, ragazze, la casa è nuova, c’ho dormito una sola volta e ci sono ancora degli scatoloni >>
<< Domani veniamo a darti una mano >> si offrì Liam
<< Non c’è bisogno, ho loro tre, in un ora, massimo due, avremo già fatto tutto >>
<< No, lavorare sotto gli ordini di Allegra no! >> si lamentò Jules, io la guardai male ma decisi di non ribattere (non era il caso di fare la stronza davanti alla famiglia del mio ragazzo). Salutammo i ragazzi e andammo al mio attico, regalo dei nonni; io volevo un appartamento in affitto, loro mi hanno comprato un attico in centro, quindi lontana dai ragazzi ma vicina a Danielle. Era su due piani: appena entravi ti trovavi nella sala, arredata in stile moderno, con le mura colorate grigio perla, un tavolo al centro bianco con sedie nere coordinate con un vaso nero, la tv era appoggiata su un tavolo bianco con il lettore DVD e la Wii (regalo di Harry), di fronte c’erano due divano letto (come aveva specificato la Ninfomane) neri e due poltrone reclinabili (a notarlo era sempre lei) bianche che poggiavano su un tappeto nero. Ai muri erano appesi quadri di New York e Los Angeles, con gigantografie di nostre foto, un’intera parete era formata da una grande porta finestra che affacciava su una terrazza con dondolo e tavolo da esterni. La cucina era in acciaio con un isola al centro, un piccolo snack con sgabelli con l’imbottitura bianca erano sotto una foto mia e di mio fratello; sempre al piano terra c’era una piccola sala prove, completamente ricoperta di specchi e con il parquet, e un bagno colore verde acqua. Al piano di sopra c’era la mia camera, l’unica arredata con stile classico. Al centro campeggiava un letto a baldacchino, con tanto di tende rosa, cuscini a non finire e pupazzi, una scrivania con un computer, una tv appesa al muro e due puff rosa con fiori bianchi (grazie Zayn). La cosa che mi piaceva di più erano le pareti: prima di tingerle avevo fatto  attaccare delle foto di diverse dimensioni con l’attack o non so quale strana colla, poi ci avevano messo tutto attorno dello scotch di carta, così, una volta asciugata la vernice rosa, le avevano staccate ed ogni foto aveva una cornice bianca che volevo far decorare da qualcuno, prima o poi. Poi c’erano tre stanze per gli ospiti, la stanza “Azzurro Caraibico”, la stanza “Rossa” e la stanza “Lilla”. Si chiamavano così perché ognuna di queste si basava su quel colore, appena Erica aveva visto il letto a forma di cuore nella stanza rossa se n’era impossessata, anche Jules aveva scelto quella azzurro caribico per il letto circolare, e Alice s’era dovuta accontentare del letto giapponese. Inoltre c’era uno studio per me e la, cosiddetta, “Camera della polvere”, nota alla gente normale come sgabuzzino. Dormire da sola dopo tante notti passate ad abbracciare Louis era davvero strano, così andai da Erica a chiedere ospitalità, ma la sentii borbottare “Harry” nel sonno, e decisi che era meglio non provare, Alice aveva sempre avuto la passione di prendermi a calci quando dormivamo insieme, quindi passai oltre. Mi rifugiai da Jules, ma lei mi cacciò dopo mezz’ora perché “la stavo soffocando con i miei abbracci”. Così, senza una meta precisa, scesi in sala ed iniziai a svuotare gli ultimi scatoloni, per tutta la notte. Il giorno dopo avevo delle occhiaie da far paura, come mi fece notare Niall appena mise piede in casa, avevo una reputazione di “figlia di cuoca per eserciti” da mantenere, perciò li avevo invitati tutti a casa.
<< Non sono riuscita a chiudere occhio >> mi lamentai facendo cenno di accomodarsi
<< A chi lo dici >> disse Louis entrando con in braccio Phoebe << Era… strano >>
<< Vuoi una mano, Allegra? >> chiese gentilmente Anne
<< A meno che qualcuno di voi non sappia cucinare italiano, meglio di no, ma grazie lo stesso >> risposi
<< Noi sappiamo cucinare italiano! >> esclamò Jules
<< No, voi non sapete cucinare e basta >> la corressi. Alla fine mi diedero una mano, al dessert eravamo tutti pienissimi, per starci in sala avevo dovuto entrare (leggere “I ragazzi avevano entrato”) il tavolo e le sedie della terrazze, io ero fra Louis e Lottie.
<< Tu non cucini bene, di più >> affermò la mamma di Liam
<< Grazie >>
<< Sì, sei riuscita a saziare mio figlio, addirittura >> concordò la mamma di Niall indicando l’Irlandese che era praticamente stramazzato al suolo, si girò su un fianco e disse: << Sul serio, Louis, sposatela >>
 
Angolo Autrice:
Salve splendori!! Come va? Io sto bene, un po’ stanca (sono le undici di sera) ma sto bene. È che ho l’ispirazione solo di notte, forse leggo troppi libri di vampiri e mi stanno contagiando… Bah, lasciamo stare i miei schizzi strani… Che ne pensate, mie piccole petunie (WTF? È la stanchezza…)??? Aspetto le vostre recensioni!
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 22
*** Mister Universo ***


POV Louis
 
Ero seduto sul divanetto in sala di registrazione mentre Niall, nella cabina, cantava il suo assolo.
<< È perfetto >> commentò Jerry, uno dei membri della Sony, tutti concordammo, Niall era felicissimo di cantare quella canzone, l’aveva scritta di gesto mentre stavamo andando ad Amsterdam per un incontro con le fan, per tutto il tempo in aereo aveva scribacchiato su un taccuino e, appena atterrati, ci aveva detto che la canzone era per Jules. Le parole? Beh, erano le più dolci che gli avessi mai sentito dire, e gliene ho sentite dire tante.
<< Credo che Jules collasserà quando la sentirà >> notò Liam
<< Chi è Jules? >> chiese Kylee. Kylee era la nuova assistente di Paul, era in servizio da un mese, ormai, ma aveva ancora qualche problema con i nomi; Allegra non ne era esattamente entusiasta, diceva che aveva una cotta per me, non so quante volte le ho ripetuto che non era vero, lei insisteva nel dire il contrario, così un giorno ero sbottato e le avevo urlato contro, la nostra prima vera lite. Non ci siamo sentiti per due giorni. All’inizio avevo pensato che fosse solo un po’ gelosa, ma poi la cosa era diventata un ossessione, ogni volta che parlavo di lei, alzava gli occhi al cielo e a battere il piede per terra, come fa quando è incazzata, abbiamo tutti e due perso il conto delle liti causa “Gelosia”. Già, perché lei può essere gelosa dell’assistente del mio manager, ma io non posso essere geloso di quel troglodita in calzamaglia che è il suo partner nello spettacolo, Jake. È evidente che prova qualcosa per lei!! Tutte le occasioni sono buone per abbracciarla, sollevarla da terra, passare tempo con lei… ogni volta che la vado a prendere Cassie mi dice << È con Jake, prova a vedere di là… >>. Ok, capisco le prove, ma perché deve stare con lei mentre fa i compiti??? O mentre mangiano, in una mensa enorme si trovano sempre seduti vicini? Il caso, eh?
<< La ragazza di Niall >> le ripeté Zayn
<< Oh, giusto, giusto. Erica sta con Harry, Alice ha una mezza tresca con Zayn e la fidanzata di Louis è… è… >>
<< Allegra >> disse Liam << E a proposito di Allegra, devi andare! >>
<< Che ore sono? >> chiesi
<< Le sette >>
<< Merda >> oggi era il nostro ottavo mesiversario, avevo chiesto a Kylee di prenotare il suo ristorante preferito tre settimane prima (per avere una possibilità di trovare posto dovevi chiamare quindici giorni prima), e il regalo che le avevo scelto mi rendeva molto nervoso, non sapevo come l’avrebbe presa << Io devo passare a ritirare il regalo, non ce la farò mai! >>
<< Vado io >> si propose Harry << Ho la patente! >>
<< Harold, alle sette e mezza lo voglio trovare sul tavolo della cucina, se non c’è m’incazzerò come una belva >> dopo tutti i nostri litigi, il nostro rapporto era sempre più forte. C’erano quei momenti, che capitavano piuttosto spesso, in cui non c’era né Kylee, né Jake, né album da registrare, né spettacoli da preparare, né interviste da fare e neanche telefoni che squillavano all’impazzata, eravamo solo Boo Bear e Spinning Top. Non c’erano parole, c’erano solo sguardi. Le parole sono sopravvalutate, sono soltanto dei mezzi per esprimere ciò che sentiamo, e, anche quando c’impegniamo con tutti noi stessi a trasformare questi insiemi di lettere in ambasciatori dei nostri sentimenti, non otteniamo mai la perfetta trascrizione. Una parola non farà mai capire a qualcuno i sentimenti che provi nei suoi confronti. Saranno i tuoi occhi. E i suoi, da bravi specchi dell’anima quali sono, ti faranno capire che cosa sta pensando. Ecco come comunicavamo io e Spinning Top, le parole erano passate, c’erano gli sguardi e i gesti. Mi bastava guardarla per tre secondi per capire se era stanca, arrabbiata, felice, triste o sentiva nostalgia di casa. È per questo che non le ho mai scritto una canzone, e c’ho provato non so quante volte, ma nessuna di quelle frasi rappresentava neanche in lontananza il mio amore per lei. Lei era quella giusta. So che solo otto mesi fa ci siamo scontrati in quell’aeroporto, ma ne ero sicuro.
<< Ci sarà, lo giuro >> promise Harry alzandosi, salutammo i ragazzi e andammo nel parcheggio, prendemmo le nostre macchine e io filai a casa mentre Harry andò a prendere il regalo, alle sette e mezza era sul tavolo, urlai un “Grazie” ad Harry e corsi al teatro di Allegra. Se appena aveva visto Kylee aveva iniziato ad odiarla, davanti al teatro s’era innamorata con uno sguardo. Entrai, salii al piano di sopra ed andai verso gli uffici, mi fermai davanti alla porta di Cassie e la sentii urlare in Italiano. Nonostante lo stessi studiando da Luglio, ancora non ero in grado di capire cosa stesse dicendo. Bussai esitante.
<< Avanti! >> urlò lei, aprii la porta e la vidi sbattere con violenza la cornetta del telefono a posto
<< Ciao Louis! Scusa, era mia mamma. Entra pure! >> chiusi la porta alle mie spalle e mi sedetti su una delle due poltrone davanti alla sua scrivania
<< Tutto ok, Cassie? >>
<< Sai tu e tuoi amici siete fortunati, siete andati via di casa prima che iniziassero le liti con mamma e papà. Immagino chi stai cercando. L’ultima volta che l’ho vista era con Jake >> Ma che strano << Sul palco. Quei due sono bellissimi insieme, ballano come… non te lo so spiegare, lo devi vedere! C’è un gran feeling fra di loro >> Ti prego, Cassie!  La salutai e andai al piano di sotto, in sala solo il palco era illuminato, Spinning Top era seduta in un angolino vestita di tutto punto con un paio di scarpe nere altissime di fianco a lei e osservava Jake ballare, mi sedetti per non disturbarlo (Allegra odiava la minima distrazione mentre si allenava). All’improvviso si fermò e si girò verso di lei.
<< Allora? >> le chiese
<< Sai, sono felice di ballare con te. Fai così schifo che il mio talento sarà messo ancora più in risalto >>
<< Di sicuro ballo meglio del tuo ragazzo: “Pat the dog, screw the lightbulb, and than just get crazy” >> rispose lui imitandomi, fermai il mio impulso di salire su quel palco e svitare la sua testa
<< Jake, l’unica persona che c’è mai riuscita è lui, noi altri sembriamo tutti ridicoli >>
<< Sei patetica, state insieme da quasi un anno e diventi ancora rossa e hai gli occhi da pesce lesso appena si accenna al grande Louis Tomlinson. È uno sfigato, Allegra >>
<< No, Jake, tu sei uno sfigato e io non ho voglia di rovinarmi il mesiversario quindi cercherò di non arrabbiarmi con te >>
<< È in ritardo, o mi sbaglio? >>
<< Sta registrando un album, fa il cantante, oggi aveva un intervista, mi sorprenderebbe il contrario >>
<< Non è stancante? Insomma, lui fa ritmi assurdi, e anche tu. Da quando ti conosco litigate ogni tre per due >>
<< Neanche questo è vero, e poi sono fatti nostri >>
<< Deve essere orribile ritrovarsi sempre sulle riviste scandalistiche, anche se andate solo da Mc Donald >>
<< Senti, io lo amo, non m’interessa del resto! Quando siamo insieme… ci siamo solo noi due, nient’altro importa, e te lo dico un’altra volta: fatti i cazzi tuoi >> iniziò a battere il piede sul pavimento, segno di incazzatura in arrivo. Neanche io volevo farmi una cena arrabbiata, così mi alzai e mi misi al centro del corridoio fra le due file, in modo che non capisse che ero stato lì.
<<< Hey, Spinning Top! >> lei si voltò verso di me, raggiante
<< Boo Bear! >> raccolse le scarpe e corse giù dal palco verso di me, mi saltò addosso ridendo << Tanti auguri >>
<< Anche a te >> una volta sciolto l’abbraccio lei si girò verso di Jake
<< Ci vediamo domani, Jake >> lo salutò lei prendendomi per mano
<< Sì, certo. A domani >> andammo a ripescare la macchina ed iniziai a guidare canticchiando.
<< Potrei quasi affezionarmi alla Porsche >> ammise lei accarezzando il sedile di pelle
<< Io lo sono già >>
<< Sì, ma la Mini? Ci sono i nostri primi ricordi lì dentro >>
<< Già, ti ricordi quando ci hai vomitato dentro dopo il giro sul London Eye? >>
<< Louis! >> esclamò
<< Cosa? >>
<< Fra trentamila cose, fra cui il nostro primo appuntamento e il cinema all’aperto con il freddo polare, tu vai a tirare fuori quando ti ho vomitato addosso? >> risi al ricordo
<< Quando tempo è passato? >> le chiesi
<< Boh… ero in gita! Eri venuto a pranzo, e io non ci volevo salire, e Chiara mi aveva costretta. Quando ero scesa avevo questo colorito verde vomito… >>
<< … e Niall ti ha fatto la camomilla! Poi Zayn si è messo a tirare fuori tutte quelle medicine per il mal di stomaco… >>
<< …e io gli ho detto dove poteva ficcarsele >> concluse lei con un sorriso << Non ci credo che sono passati solo otto mesi, a me sembra un’eternità. A volte mi chiedo come sarebbe la mia vita se non ti avessi sbattuto a terra in aeroporto… tu come immagini la tua? >>
<< La immagino… diversa >>
<< Ma dai, non mi dire! Migliore o peggiore? >>
<< Peggiore, sicuramente, nonostante tutto >>
<< Passerà tutto questo casino fra di noi, vero? >> le presi la mano e la strinsi
<< Se non se ne va da solo, lo manderemo via noi, è una promessa >> dissi, parcheggiai ed andai ad aprirle la portiera. C’erano ragazze che odiavano quel gesto, una volta una mi aveva detto “Non lo vedi che ho le mani? Lo so fare da sola!”, ma Spinning Top viveva di queste cose: tenere la porta di una stanza aperta, aiutarla a togliersi e a mettersi la giacca, farle dei complimenti… era un’anima romantica. Entrammo nel ristorante, dissi il mio nome al cameriere all’ingresso, guardò sull’agenda delle prenotazioni più volte, e disse << Non c’è nessuna prenotazione per Tomlinson >>
<< Pardon? >> di fianco a me Allegra iniziò a fare dei respiri profondi
<< Mi dispiace >> aggiunse senza neanche alzare lo sguardo, Spinning Top si girò ed uscì, la seguii fuori.
<< Allegra, dove vai? >>
<< A cercare quell’ochetta bionda ossigenata di Kylee e a farle il culo a stelle e strisce >>
<< Che cazzo dici? >> si fermò di botto sul marciapiede e si girò verso di me
<< Sai, una cosa che ho sempre ammirato di te è il tuo essere buono con tutti, il tuo pensare sempre in positivo, ma ora proprio non ci sta. Non è così difficile da capire, non ha prenotato Louis! >>
<< Sono sicuro che non è così >>
<< Io invece sono convinta del contrario! Posso capire una cotta, ma non ci può rovinare il mesiversario! >>
<< Non ci credo… >> dissi passandomi una mano fra i capelli disperato
<< A che cosa? >>
<< Che stiamo litigando ancora una volta! >>
<< Non stiamo litigando! Non sono incazzata con te, ma con Kylee! È ossessiva, sta cercando di farci lasciare! >>
<< E Jake? Dove lo metti Jake? >>
<< Che c’entra Jake? >>
<< Vi ho visti sul palco prima! “È uno sfigato, Allegra, litigate ogni tre per due” >>
<< Ti sei messo anche a spiarmi? >> sibilò, sta volta era incazzata con me
<< Sono arrivato e non volevo disturbarlo mentre provava, quindi mi sono seduto e ho sentito tutto >>
<< Potevi intervenire un po’ prima, che ne dici? >>
<< Scusami, Allegra, se ho pensato che la mia ragazza di 17 anni, che vive da sola a Londra, che lavora come una dannata sei giorni su sette e che è una delle persone più agguerrite che io abbia mai conosciuto, sapesse difendersi da sola dagli attacchi di un idiota del genere! >>
<< Jake non è un idiota! >>
<< Ma Kylee è un’ochetta bionda, giusto? >>
<< E ora che c’entra Kylee?!?!?!?!?!?!?!?!? >> urlò esasperata. Dopo quello strillo diverse persone si fermarono a guardarci, ma non ci facevamo caso, avevamo tutti e due il fiatone, e i nostri sguardi erano simili: distrutti, arrabbiati, confusi. << Non era la serata che mi aspettavo >> disse lei
<< Neanche io. Direi che siamo incazzati, vero? >>
<< Puoi scommetterci. Quando ti deciderai ad ammettere che Kylee l’ha fatto apposta, sai dove abito. Anzi, hai le mie chiavi di casa >>
<< Bene, e quando ammetterai che Jake sta provando a farci lasciare, hai anche tu le chiavi di casa mia >>
<< Perfetto >>
<< Ci sentiamo quando sarai cresciuto >>
<< Idem >> ci girammo e ce ne andammo. Non ci potevo credere, avevamo litigato anche quella sera. C’erano dei momenti in cui adoravo essere me stesso, e c’erano altri momenti in cui lo odiavo. Questo faceva parte del secondo gruppo.
 
POV Allegra
 
<< Litigare il giorno del vostro ottavo mesiversario:la quintessenza del romanticismo >> disse Alice dall’altro lato del telefono in Italia
<< Ti ho chiamato per consolazione, non per sarcasmo. Di quello ne ho da vendere >> le ricordai sepolta fra i miei cuscini. Erano passate meno di 24 ore e già Louis mi mancava, perché era tutto così complicato?  
<< Giusto. Ma questa Kylee, è carina? >>
<< Sì, decisamente, perché? >>
<< Forse il tuo subconscio si sente minacciato dalla presenza costante nella vita di Louis di una tipa abbastanza carina da farti ammettere che non è un cesso. E se tu dici che è “Decisamente Carina”, deve essere una figa assurda. Lo so che dici sempre di non essere gelosa delle fan e tutto quanto, ma è normale essere gelosi, sono gelosa io di Zayn che non è manco il mio ragazzo! >>
<< Non sono gelosa, sono solo obbiettiva. Avanti, cosa credi tu? Lei ha prenotato e il ristorante ha perso casualmente la nostra prenotazione o non l’ha fatto a posta >>
<< La seconda >>
<< Visto! >>
<< Ma sono d’accordo anche con Louis, Jake sta provando a farvi rompere >>
<< Jake è mio amico e vuole solo il meglio per me >>
<< Come lo voglio io e lo vuole Louis, e il meglio per te è uno che sappia aiutarti quando vai fuori di testa, che ti asciughi le lacrime quando leggi le mail delle tue amiche e che è riuscito a farti innamorare in sette giorni, non uno che si crede Mister Universo >> sapevo che Alice aveva ragione, fra i suoi ragionamenti contorti c’era sempre della verità, ma sentire ad alta voce che il ragazzo che ogni mattina mi portava la colazione in camerino stava cercando di farmi rompere con il mio fidanzato era tutto un altro paio di maniche.
<< Mia piccola Londinese io devo andare a studiare, da bravo essere umano normale, ti abbandono, alzati da quel letto e va a lavoro >>
<< Mi sono data malata, ho il giorno libero. Non rompere le palle >>
<< Ti voglio bene >>
<< Anch’io >> buttai il telefono sul comodino e mi girai sul lato a fissare il panorama di Londra-versione-pioggia che si vedeva dal balcone di camera mia. Senza che potessi farci niente le lacrime iniziarono a farsi strada sul mio viso, perché doveva succedere proprio a noi?
<< Spinning Top? >> mi voltai verso la porta, Louis era lì, con i vestiti e i capelli bagnati che gli si appiccicavano addosso
<< Ti verrà un accidente, stupido! >> dissi scattando in piedi, lo trascinai in bagno dove aprii subito il rubinetto dell’acqua calda della vasca da bagno << Non potevi usare un ombrello? >> gli chiesi sfilandogli la giacca e la sciarpa
<< Non l’ho trovato >>
<< La macchina? >>
<< A casa, sono venuto dalla Sony >>
<< La metropolitana? >>
<< C’avrei messo troppo >> gli sfilai anche la maglia, poi lo guardai
<< L’acqua ti ha ghiacciato le mani? Hai bisogno che ti tolga tutto io? >>
<< Gradirei, ma immagino tu non sia in vena >>
<< Esatto >> una volta che si fu messo nell’acqua bollente, andai a cercare qualche vestito dei suoi che aveva lasciato da me, li portai in bagno e poi preparai un tè sulfureo. Idiota, non poteva aspettare un po’? Giusto il tempo di trovare un ombrello! Mentre pensavo tutto questo con la mia tazza in mano, lo vidi scendere le scale con indosso un paio di jeans neri, un maglioncino con lo scollo a V blu con sotto una camicia.
<< Te l’avevo detto che era utile lasciare dei vestiti da te >> disse interrompendo la mia silenziosa contemplazione
<< Era solo una scusa per la tua pigrizia, ti tira sempre andare a cercare i vestiti in giro per casa >>
<< Chi se ne frega del perché, è tornato utile >>
<< Allora, cos’hai da dirmi? >>
<< Niente chiacchiere, eh? Sei ancora incazzata >>
<< Non tanto, puoi parlare senza il rischio che ti stacchi la testa, ma se fossi nei tuoi capelli avrei un po’ di paura >>
<< Ok… scusa, non avrei dovuto spiarvi ieri sera >>
<< Scuse accettate >>
<< Ma mi rifiuto di credere che Kylee abbia fatto una cosa del genere >>
<< Mmm… scusa per non averti creduto riguardo a Jake, hai ragione tu >>
<< Ci sto, ma? >>
<< Ma devi parlare con Kylee, e mettere le cose in chiaro, come farò io con Jake >>
<< Va bene, abbiamo fatto la pace? >>
<< Direi di sì >>
<< Sai cosa mi piace fare dopo che abbiamo chiarito >>
<< Sei incredibile, a volte ho il sospetto che ritorni sempre o che mi guardi strisciare pregando perdono solo per portarmi a letto dopo >>
<< Sei crudele! Non lo farei mai >>
<< Devo ammettere che anch’io adoro fare la pace con te. Sai dov’è camera mia, no? >> mi prese in braccio e mi portò al piano di sopra con  un sorriso. Un po’ di tempo dopo (ok, un bel po’ di tempo dopo), ero fra le braccia di Louis mentre lui mi accarezzava i capelli lentamente
<< Eri bellissima ieri sera >> mi sussurrò prima di baciarmi la fronte
<< Stai dicendo che adesso sono brutta? >>
<< Adesso sei anche più bella >> ridacchiai giocando con le dita della sua mano
<< Ieri non ti ho dato il mio regalo, puoi prenderlo? È nel primo cassetto del comodino >> lui si sporse e mi diede la scatola
<< È per te, aprilo tu >> sollevò il coperchio e con un sorriso tirò fuori la collana che avevo scelto: il laccetto era di cuoio e il ciondolo era formato da una L ed una A saldate insieme
<< Puoi dire a tutti che rappresenta Los Angeles, ma sappi che la A sta per Allegra >>
<< E la L per Louis, immagino >>
<< Bingo >> l’allacciai, lui disse che era un po’ strettina attorno al collo, gli spiegai che era per soffocarlo meglio in caso di necessità.
<< Il mio regalo e nei jeans, in bagno >>
<< Vallo a prendere dopo >>
<< No, adesso è il momento regali >> protestai debolmente mentre si alzava dal letto, per fortuna tornò presto, mi diede una scatolina di Tiffany, piccola, troppo piccola per una collana o un bracciale, e gli orecchini me li aveva già regalati. Il cuore iniziò a battermi all’impazzata mentre aprivo la scatolina e mi ritrovai davanti un bellissimo anello d’oro bianco con un elegante piccolo diamante al centro.
<< Ok, devo farti un discorsetto. So che ci conosciamo da poco, e che siamo giovani, insomma, non sei neanche maggiorenne! >> feci per interromperlo ma lui mi mise una mano davanti alla bocca << Lo so che sei un minore emancipato, ma non hai neanche 18 anni lo stesso. Però, se fossimo più grandi e ci conoscessimo da più tempo e io ti chiedessi di sposarmi, tu mi diresti di sì? >>
<< Mi sembra ovvio >> risposi
<< Perfetto, quindi se io adesso ti chiedessi di portare quest’anello come segno del fatto che un giorno io e te ci sposeremo, tu cosa mi diresti? >> feci un respiro profondo ripensando a tutta la mia storia di Louis: nonostante tutti i casini vari dell’ultimo periodo, eravamo una coppia perfetta. E poi, calcolavo le ultime liti come incidenti di percorso che avremmo sistemato in poco tempo.
<< Ti direi di… sì, ti sposerei se fossi più grande, il fatto di conoscerci a vicenda… beh, come mi conosci tu mi conoscono in pochi e ormai posso dire che per me sei come un libro aperto >>
<< Va bene, allora, vorresti portare quest’anello come pegno del nostro amore? >>
<< Louis Tomlinson, per te porterei anche una palla al piede >> risposi con le lacrime agli occhi, come lui, d’altronde. Ridemmo mentre lui prendeva l’anello e l’infilava al mio anulare sinistro
<< Allegra Calcagnini, sei ufficialmente quasi fidanzata >>
 
Angolo Autrice:
Hello everybody! Dite la verità, ve lo aspettavate? Ero indecisa se mettere il fidanzamento o meno, così ho deciso di trasformare l’anello in un pegno d’amore. Scusate il ritardo, anche se ormai è una costante… sono una persona orribile… Come sempre, per voi che leggete c’è un “Grazie” formato famiglia detto da una persona a scelta fra Liam Payne, Niall Horan, Harry Styles, Zayn Malik e Louis Tomlinson. Chi scegliete?
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 23
*** Bianco Latte O Rosa Confetto? ***


POV Allegra
 

Guardavo Louis dormire nel suo letto, respirava a fatica a causa della febbre alta, avevo i piedi appoggiati sul letto mentre ero seduta su una sedia di fianco a lui giocando con il mio anello, sentii bussare alla porta, sussurrai un “Avanti”, la porta si aprì ed apparve Harry
<< Hey, come sta? >> mi chiese preoccupato
<< La febbre si è un po’ abbassata, siamo a 38 >>
<< Beh, dai, stamattina era 39 >>
<< Mi dispiace che si sia ammalato, è colpa mia, infondo. Ha corso sotto la pioggia per me >>
<< Tranquilla, un paio di giorni e si riprenderà. Stai attenta a non ammalarti tu, o Cassie ci squarta >> ridacchiai spostando i capelli dal viso di Louis
<< Ma per fare l’infermiera sexy non dovresti indossare un camice o qualcosa del genere? >> chiese Zayn spuntando dalla porta
<< Non sto facendo l’infermiera sexy, Malik, sto facendo l’infermiera e basta, e voi non dovreste andare a prendere le ragazze? >> chiesi
<< Ci mandano un messaggio quando atterrano >> rispose Zayn
<< Shh!!! Fate piano o si sveglierà >> li richiamai
<< Sì, fuori dalle palle, lasciatemi con mio marito >> mi diede ragione Harry spingendo Zayn fuori dalla porta
<< Hey! L’anello ce l’ho io! >> gli ricordai
<< Beh, allora siamo il marito e l’amante >>
<< Perché io sono l’amante? >>
<< Perché sei arrivata dopo >> Louis si rigirò nel letto infastidito dalle nostre voci, Harry mi salutò con la mano ed uscì. Rimasta di nuovo da sola, iniziai a fare dello stretching. La cosa brutta degli esercizi di riscaldamento era che li facevo da così tanto tempo che ormai non dovevo più pensarci, il mio corpo si muoveva da solo, lasciando al mio cervello l’opportunità di occuparsi di cose più importanti, esattamente ciò che cercavo di evitare da due giorni, ovvero da quando Louis era venuto a casa mia. Le condizioni della nostra pace erano di chiarire con Jake e Kylee, cosa che mi terrorizzava parecchio: e se Jake la prendeva male e mollava la compagnia? Sarei finita nella merda fino al collo. Ma se non chiarivo con lui, Louis si sarebbe (giustamente) incazzato, e non mi sembrava il caso, soprattutto non dopo il quasi fidanzamento, come lo chiamava lui. Mia madre e mio padre erano collassati quando gli avevo detto che Boo Bear mi aveva regalato un anello di fidanzamento, una volta spiegatogli che era una cosa a lungo termine (molto lungo termine), si erano un po’ ripresi. Mio fratello era stato il migliore:
<< Sei incinta, vero? >>
<< Cosa?!?!? No, coglione! >>
<< Oh, beh… allora posso non uccidere il tizio che mi sta fregando la sorellina >>
Sorrisi al ricordo e cambiai gamba. Le mie amiche erano ancora convinte che io e Louis ci saremmo sposati fra poco, nonostante gli avessi spiegato che non era un vero e proprio fidanzamento, era solo un pegno d’amore, ma non c’era modo di fermarle. Addirittura avevano deciso di anticipare la loro gita a Londra di una settimana per sistemare i dettagli del mio inesistente matrimonio
<< Ma non ti fermi mai? >> mi voltai verso Louis che aveva gli occhi socchiusi e mi fissava con un sorriso
<< Boo Bear. Come ti senti? >>
<< Ho un po’ di mal di testa, e prima che tu lo chieda, no, non voglio un’aspirina. Vorrei delle coccole, ma non voglio contagiarti >> sorrisi a mia volta e mi infilai sotto le coperte
<< Non si passa così la febbre, dovrei bere dal tuo bicchiere o cose del genere >>
<< Quindi non mi puoi neanche baciare? >>
<< Non sulla bocca, ma, per nostra fortuna, hai un intero corpo da utilizzare >>
<< Ok, questo era una porcata pesante, Alice sarebbe fiera di te >>
<< Dai! Continua così e non ti faccio le coccole >> lo minacciai
<< Non puoi resistermi, e lo sai >>
<< Sì, ma ogni tanto mi piace illudermi >> rimanemmo un po’ sotto le lenzuola abbracciati. Louis mi teneva la mano sinistra e fissava il mio anello da dieci minuti buoni quando mi decisi ad interrompere le sue riflessioni
<< A che pensi? >> gli chiesi
<< A quando quest’anello diventerà un vero anello di fidanzamento >>
<< Di già? Pensavo che ci volesse un po’ di tempo >>
<< Certo, tre o quattro anni, come minimo. Sto solo scegliendo il nuovo tipo di anello. Per questo c’ho messo una settimana, chiedi a Liam! >>
<< Ti credo >>
<< Spinning Top? >>
<< Mmm >>
<<  È vero che il tuo nome in Inglese è “Cheerful”? >> gli risposi di sì, curiosa del perché << Credo che i tuoi abbiano scelto il nome giusto per te, ma Cheerfulness sarebbe stato perfetto >>
<< Perché? >>
<< Perché porti l’allegria dovunque tu vada >> diventai rossa e lo guardai negli occhi
<< E tu porti il Sole in tutte le mie giornate londinesi solo con un messaggio >>
<< Ma quanto miele c’è in questa stanza? >> chiese Erica… un momento… “Chiese Erica”?!?!?!?!?!
<< Eri!!!!! >> strillai scalciando le coperte e correndo verso la mia amica che mi aspettava con le braccia spalancate sulla porta.
<< Lo voglio anche io l’abbraccio pandoso! >> protestò Jules
<< Sei sempre la benvenuta per quanto riguarda gli abbracci pandosi >> le ricordai, lei mi sorrise e si unì a me ed Erica seguita da Alice
<< Oh, anche io >> disse Niall abbracciandoci insieme a Danielle
<< Harry quello è il mio culo, non quello della tua ragazza, idiota >> fece notare quest’ultima dopo un po’, nello stesso momento Erica e Liam gli mollarono un ceffone dritto in faccia
<< Perché? >> chiese lui rosso in viso
<< Per aver toccato il culo della mia ragazza >> spiegò Liam, lui gli diede ragione con una scrollata di spalle
<< E per aver pensato di poter toccare il mio >> aggiunse Erica << Tornando a cose serie, mano! >> mi ordinò
<< Intendi “Anello”, vero? >> chiesi porgendole la mia mano sinistra
<< Dannazione, Styles! Lo voglio anche io! >> urlò Erica
<< Fai piano, idiota! >> sibilai
<< Perché? >>
<< Louis ha il mal di testa… e la febbre… e il raffreddore… >>
<< Oh, povero piccolo Tomlinson >> disse Jules sporgendosi oltre di me per salutare il malato, che esibiva un broncio
<< Che c’è? >> chiese Danielle
<< Stavamo concludendo qualcosa, noi due, prima che arrivaste voi >> spiegò incrociando le braccia sul petto
<< Saresti andato in bianco lo stesso, credimi >> lo rassicurai
<< Oh, sembrate già sposati! >> commentò Alice sedendosi sul bordo del letto, io ripresi il mio posto sotto le lenzuola e tutti si sedettero da qualche parte. Domandai alla Ninfomane perché sembravamo già sposati
<< Beh, lo sanno tutti che dopo il matrimonio si scopa di meno >> spiegò
<< Ah sì? >>
<< In che mondo vivi, Allegra? Perché credi che i miei siano sempre sclerati? >>
<< Perché hanno te come figlia? >> suggerì Zayn << Insomma, a me vai più che bene, ma ad avere una figlia ninfomane… >>
<< Vuoi andare in bianco anche tu, Malik? >> chiese Alice incazzata mentre noi ridevamo
<< Tornando a cose serie, per il matrimonio… pensavo che potreste farlo in Italia, almeno lì c’è il sole >> propose Jules
<< Sarebbe perfetto a Maggio, non troppo caldo, non troppo freddo >> le diede corda Erica
<< Oh, sarà fantastico: un buffet all’aperto, i tavoli con le tovaglie bianche, i centrotavola floreali… >> continuò Danielle
<< Per il vestito, propongo Vera Wang >> saltò su Alice
<< Hey, hey, hey, hey, in che lingua ve lo devo dire?!?!?!?!?! >> esclamai esasperata
<< Ci provo io >> disse Louis mettendosi a sedere << L’anello è un pegno d’amore, non un vero e proprio anello di fidanzamento. Siamo giovani, dannazione! Sposarci non fa per noi ora! Se sapevo che avrei scatenato tutto questo casino non te l’avrei regalato >>
<< Ecco, ignora le mie amiche allora. Quindi??? Che mi raccontate? >> chiesi curiosa
<< Niente di che…  noi andiamo in gita a Madrid! >> annunciò Alice indicando se stessa e Jules
<< Noi abbiamo scelto Berlino >> disse Erica << Tutti ti salutano, ti mandano baci e ci manchi >>
<< Aw, che dolciosi. Mi mancate anche voi >>
<< Come va a lavoro? >> mi chiese Jules
<< Bene. Ho un insegnante russa, Sofia in confronto è un agnellino. Mi fa sudare come una dannata, però è bravissima. Ha un nome impronunciabile, noi la chiamiamo Lucy, è la traduzione in Inglese. Poi c’è Mad… il suo vero nome sarebbe Madleine, ma è una pazza squilibrata, quindi noi la chiamiamo Mad. Chris! Ah, sì, Chris… è gay, ma è un vero e proprio spreco per quanto riguarda noi etero. Magari domani ve li presento >>
<< Attente a Jake, potrebbe provarci con voi >> le avvertì Louis
<< Tu fa il malato e non rompere i coglioni, a Jake ci penso io >>
<< Lo dici da due giorni >>
<< Due giorni in cui sono stata qui a curarti, idiota >>
<< Ed ecco che ricominciano >> sbuffò Niall
<< Scusa >> mugugnò Louis
<< Come? Non ti ho sentito >>
<< Scusa >>
<< Ah? >>
<< Ho detto scusa!! >> urlò
<< Molto meglio >> più tardi ordinammo delle pizze, diedi le chiavi di casa mia ad Hery ed io rimasi a casa di Larry con il mio malato cronico. Sapevamo che avremmo potuto dormire tutti sotto lo stesso tetto, ma io e Louis avevamo paura di non riuscire a chiudere occhio a causa dei rumori di quei due che non si vedevano da Agosto, ed eravamo a fine Ottobre.  Il giorno dopo Louis stava molto meglio, niente più mal di testa e mal di gola, febbre a 37 e mezzo. Da quel momento in poi vidi esaurirsi tutte le mie scuse per non tornare a lavorare: Liam e Zayn promisero di fargli di infermieri a posto mio, Erica mi portò da casa la mia borsa per le prove ed Harry si propose come chauffeur. Appena arrivammo al teatro feci fare un piccolo tour alle ragazze, poi le portai alla palestra.
<< E chi è quel figo assurdo? >> chiese Alice indicando un biondino
<< Ali! Ah, è vero, tu non sei fidanzata >> disse Erica
<< Però, hai proprio un bel lavoro, Allegra >> continuò Jules
<< Ragazze, non credo che… >>
<< Oh, che culo! Roba da Brad Pitt >> commentò Alice. Il diretto interessato si girò verso la porta, mi vide, sorrise e venne verso di me
<< Allegra! >> mi salutò con un forte accento francese << Come stai? Ci sei mancata! Lucy era incazzata come una belva, credo che oggi ti massacrerà. E Louis? Ho saputo che anche lui era malato >>
<< Stiamo tutti e due bene, io un po’ meglio, ma si sta riprendendo. Lascia che ti presenti le mie amiche, loro sono Erica, Jules e Alice, sono in visita per una settimana. Ragazze lui è Chris >>
<< Bonjour! >>
<< Ah, lui è Chris >> ripeté Jules con uno sguardo un po’ deluso, annuii
<< Calcagnini Allegra. Devi avere un ottima scusa per essere stata assente negli ultimi tre giorni >> lentamente mi volta verso la voce incazzata di Lucy
<< Ero malata >> risposi esitante, sembrava più una domanda
<< Cosa avevi? >>
<< Febbre. 37 >>
<< Quella non è febbre, la febbre parte dai 38 e mezzo in su, prima non siete giustificati ad assentarvi! Quindi, oggi allenamento extra, non m’interessa se ci sono le tue amiche o il tuo fidanzato ha la febbre a 40. Inizia a correre! 5 giri di tutto il giardino >>
<< Interno o esterno? >> mi sorrise con fare diabolico
<< Tutti e due >>
<< Cosa?!?!?! >>
<< Correre, correre! Dopo ci sono le scalinate, e poi gli addominali e poi mi inventerò qualcosa >> dopo una serie di 100 addominali Lucy mi disse di esercitarmi con le spaccate, ero in frontale da mezz’ora, completamente appoggiata a terra, rilassandomi dopo tutto lo stress di prima. Le ragazze si erano innamorate degli specchi del mio camerino (Zayn non voleva più uscire quando glielo avevo fatto vedere) ed erano lì dentro da ore mentre io sudavo.
<< Ciao >> alzai lo sguardo dal parquet, Jake era di fronte a me con una bottiglietta d’acqua in mano
<< Ciao >> mormorai tornando a contemplare il pavimento
<< Lucy ha detto che devo torturarti un po’ >>
<< Cos’ha inventato adesso? Neve della fredda Russia nel tutù? >>
<< Peggio >> si sedette di fronte a me, mi prese le mani ed iniziò a tirare verso di se
<< Non fa tanto male >> ammisi
<< Fra poco dovrebbe iniziare, o sei sul serio la “Ragazza di Gomma” >>
<< Ha ha. Io e te dobbiamo parlare >>
<< Di cosa? Il mio nuovo taglio di capelli? Lucy ha detto che dovrò farli crescere per fare Siegfried >>
<< No, non m’interessa come hai i capelli, tre quarti del pubblico sarà lì per me e no per te, lo sai >>
<< La triste verità >>
<< Jake… la devi smettere di rompere le palle su Louis. Mi da fastidio. Lo conosci pochissimo, l’hai visto solo di sfuggita quando mi accompagna o mi viene a prendere, quindi non sei in posizione di criticare. E non dire che hai visto i video su You Tube, perché, credimi, sono molto peggio di come appaiono >>
<< Non si sa difendere da solo? Ha bisogno di te? >>
<< Primo: cos’ho appena detto? Secondo: lui non ne sa niente, è una cosa di mia iniziativa. Terzo: te lo dirò l’ultima volta, non rompere i coglioni >>
<< Stai tranquilla, Allegra! È solo un ragazzo! Probabilmente fra 10 anni non ti ricorderai neanche più chi è Louis Tomlinson >> lasciai le sue mani e mi misi a sedere, sapevo che quello che stavo per fare non era esattamente giusto, ma era necessario
<< No direi proprio, Jake. Mi ha chiesto di sposarlo, e io ho detto di sì >> gli mostrai l’anello e lo vidi sbiancare davanti ai miei occhi “Non te l’aspettavi, eh? Ecco, adesso direi che hai imparato la lezione”.
<< Sul serio? >> chiese in un sussurro, io annuii decisa << Scusa, Allegra. Devo andare, ce la fai da sola, no? >> lo guardai uscire con un sorriso triste sul viso: perché tutti quelli che dovevano ballare con me finivano col prendersi una cotta? Lui, Samuele, Edoardo… la lista era lunga.
<< Allegra? >> mi girai verso Lucy che era entrata dall’altra porta, mi chiesi da quanto fosse lì << È vero? >>
<< Già >>
<< Oh mio Dio, una delle mie ballerine si sposa!!! >> urlò facendomi saltare terrorizzata dalla sua faccia rossa, spalancò la porta posteriore della sala che stavo usando affacciandosi in un'altra << Ragazzi, Allegra si sposa! >> in cinque minuti mi ritrovai sommersa da abbracci e congratulazioni. Alle sette finalmente Lucy mi lasciò uscire, portai le ragazze da Starbucks a prendere un caffè come ai vecchi tempi. Parlammo di tutto e di più: dell’Italia, dell’Inghilterra, dei programmi per la settimana, dei nostri ricordi insieme. Fu uno dei caffè più lunghi e più belli che io abbia mai preso. Tornammo a casa dei ragazzi per cena, Louis era uscito dal letto e se ne stava in cucina a guardare Harry e Niall cucinare.
<< Che hai fatto oggi? >> gli chiesi sedendomi di fianco a lui su uno dei mobili della cucina
<< Niente di che. Ho guardato la Tv, ho letto uno dei tuoi libri, quello con il drago sopra >>
<< Eragon >>
<< Sì, sappi che è diventato mio finché non lo finisco. Poi ho cazzeggiato con i ragazzi e ho rincorso Liam per tutto il palazzo con un cucchiaio in mano >>
<< Oh, vedo che sei tornato sano! >>
<< Già. E tu? Che hai fatto? >>
<< Vediamo… ho corso per tre ore, poi mi sono fatta tutte le scalinate del teatro per sette volte, una serie da 100 di addominali, mezz’ora su ogni spaccata e poi esercizi alla sbarra. Ho chiarito con Jake, credo che me lo sono ufficialmente tolto dai coglioni >>
<< E come hai fatto? Non ho idee per Kylee >>
<< Gli ho detto che ci sposiamo, e non ho precisato il quando. Quindi lui è convinto che sia una cosa a breve termine >>
<< Oh, sei un genio! >>
<< Già, solo che Lucy l’ha sentito, e l’ha detto a tutti nel giro di tre km. Quindi adesso lo sanno tutti >>
<< Oh, no!
<< Già >>
<< Ma proprio tutti tutti? >>
<< Mmm mmm >>
<< Merda, immagino già la prossima intervista: “Sì, ragazzi, ottimo album, ma Louis, tu e Allegra quando vi sposerete?” E io dovrò dire “Fra poco”, altrimenti crolla tutto, giusto? >>
<< Esatto >>
<< Direi che abbiamo due anni di tempo ancora. Comunque, ti sei fregata da sola: ti ci vedo già fra due anni con il vestito bianco a camminare nella navata centrale di una chiesa… >>
<< Cosa ti fa pensare che sarà bianco? Potrebbe essere rosa confetto >>
<< No, Allegra, se è rosa confetto dillo adesso e sciogliamo il fidanzamento. Mi rifiuto di sposarmi con una barbie >> risi davanti alla sua espressione spaventata
<< Sarà bianco, bianco latte, lo giuro… le damigelle in rosa confetto >> ci sporgemmo tutte e due a guardare le ragazze in sala che ridevano e scherzavano felici
<< Non ne saranno entusiaste >> disse lui, io annuii << Glielo diciamo un altro giorno, ok? >>
<< Come vuoi tuo, mio caro maritino >> mi sorrise e mi diede un dolce bacio sulla guancia. Bella la vita in famiglia
 
POV Kylee
 
Dove cazzo era? Doveva arrivare un ora prima. Che rabbia non poterlo chiamare a telefono, ma se era con lei era la fine. Guardai  ancora una volta fuori dalla finestra cercando di riconoscere la sua figura fra quelle che camminavano indaffarate lungo la strada. Eccolo! Difficile non notarlo con quel cappello rosso. Aprii il portone d’ingresso e la porta del mio appartamento, dopo poco entrò pulendosi le scarpe sul tappetino.
<< Ciao Kylee >> mi salutò togliendosi il cappello
<< Ciao! Nuovo taglio di capelli? >>
<< Sì, ma quella stronza di Lucy ha detto che li devo far ricrescere per febbraio, a costo di farmi le extension >>
<< Simpatica come il clima nella sua adorata Russia. Vuoi un tè? >>
<< Sì, grazie >> si buttò sul mio divano con la grazia che lo caratterizzava dall’età di quindici anni, quando ci eravamo conosciuti. Lui ripeteva l’anno per la seconda volta, era il mio compagno di banco ed insisteva nel dire che sarebbe diventato un ballerino internazionale. Quando il mio migliore amico c’era riuscito, mi era scoppiato il cuore dalla felicità.
<< La sai l’ultima? >>
<< No. Louis manca da lavoro da tre giorni, era malato >>
<< Notizia shock! Louis Tomlinson ha chiesto ad Allegra Calcagnini di sposarlo >> feci cadere per terra il barattolo dello zucchero
<< Che cosa?!?!?! Non è possibile! Noi facciamo di tutto per separarli e quei due decidono di sposarsi?!?! >>
<< Lo so, Kylee, lo so >>
<< No, tu non lo sai! >> urlai << Tu non capisci! Lei è solo uno sfizio per te, io a Louis ci tengo! Lo amo! >>
<< Non ti sembra di esagerare? Lo conosci da un mese >>
<< Passo ogni giorno con lui, lo vedo ridere, scherzare, parlare e fare gli occhi dolci a quella rincoglionita che non se lo merita. Credimi, lo amo >>
<< Se lo dici tu… qual è la prossima mossa? >>
<< Non so, pensavo ad un po’ di stress per i preparativi… avverto io la stampa, va bene? >>
<< Ok >> mi sedetti di fianco a lui, lo guardai e mi chiesi come mai quella tonta di Allegra non fosse già cascata ai suoi piedi. Insomma, era un gran figo, ed aveva un cuore d’oro. Era stata una mia idea quella di dividerli, e lui mi aveva appoggiato sin dal principio. Gli dovevo tanto.
<< Sai una cosa? >> chiesi retorica
<< Cosa? >>
<< Ti voglio bene, Jake >>
 
Angolo Autrice
Eh già, Jake e Kylee fanno comunella per abbattere Boo-Top, la domanda è: loro due, resisteranno? Prossimamente su questi schermi (WTF?).
 Lasciamo da parte il mio sclero-time, come state mie Piccole Petunie (sì, d’ora in poi siete le mie Piccole Petunie, abbreviato PP)? Io sono un po’ depressa, v’interessa sapere perché? No? Beh, ve lo dico lo stesso: “Hey Spinning Top” volge alla fine. Già. Non so quanti capitoli di preciso, ma direi due oltre questo… sono triste e depressa, ed andrò a consolarmi con un barattolo di Nutella. Sapete cosa ci vorrebbe per tirarmi su (a parte un giro nella camera da letto di Louis)? Qualche recensione <3 Aspetto con ansia i vostri commenti, vi voglio bene PP <3 <3
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 24
*** Merry Christmas! ***


POV Allegra
 
<< Un’altra volta, daccapo >> disse Lucy per la tredicesima volta da quella mattina.
<< Jake, concentrati. Non posso passare la notte qui anche oggi, ho un impegno dopo >> sibilai al mio partner. Da quando io e lui avevamo avuto quella conversazione sul mio fidanzamento c’era un po’ di tensione fra di noi, certo, ballavamo ancora bene insieme, ma per creare l’armonia ci voleva più tempo, a volte delle notti intere. Ma quel giorno non potevo proprio, insomma, il 21 dicembre! 10 mesi di Boo-Top! I ragazzi erano partiti alla volta dell’America una settimana prima, dalle informazioni dettagliate di Louis il volo sarebbe atterrato alle otto, alle otto e mezza la macchina sarebbe arrivata sotto al palazzo, Harry sarebbe andato a casa di uno dei ragazzi con qualche scusa, e Boo Bear avrebbe aperto la porta del loro appartamento per trovare me. Era tutto perfetto!
<< Scusa, Allegra >> mormorò << Adesso mi concentro >>
<< Meglio per te >> ad un certo punto Lucy fermò la musica, disperata.
<< Basta, basta, basta! Allegra, tu sei perfetta, ma Jake! Cos’hai? Per oggi ne ho abbastanza, a domani, stessa ora, stesso posto ma testa diversa, chiaro? >> Jake annuì triste. Corsi nel mio camerino a cambiarmi, dovevo preparare la cena più fantastica del mondo in sole tre ore. Mad mi accompagnò a casa di Louis in macchina, tutto il tempo risparmiato lo impiegai nel cucinare ed apparecchiare, poi indossai uno dei vestiti che mi aveva regalato Louis e alle otto e mezza precise accesi con l’accendino (che Niall aveva fregato a Zayn e nascosto nella stanza di Harry) due candele bianche. Mi sedetti al mio posto ed iniziai ad aspettare.
Litigavamo ancora, ed anche abbastanza spesso, visto che né Kylee né Jake sembravano aver recepito il messaggio, a volte sembrava che quei due si coordinassero: io che passavo la notte in teatro a ballare con Jake, o Kylee che compariva a casa sua ad orari assurdi… sembravano non volerci dare pace. Per non parlare, poi, del gossip! Una rivista di matrimoni mi ha chiesto già l’esclusiva sulla nostra cerimonia, che è ancora da fissare e organizzare. Lucy voleva ogni giorno qualcosa in più, lasciandomi stremata la sera. Il nuovo CD da incidere teneva Louis sempre impegnato. Quindi, sì, eravamo sempre più stressati. C’era ancora gelosia, e a volte, dopo qualche lite, mi trovavo a chiedermi come avremmo fatto a sposarci se fra di noi non c’era più la fiducia di un tempo. Ma non era questo il momento in cui pensarci.

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<< Dove sei, Boo Bear? >> sussurrai nell’oscurità dell’appartamento, la cera delle candele era sulla tovaglia, le fiamme erano deboli, quanto la mia voglia di festeggiare ormai. Sentii il rumore delle chiavi che giravano nella toppa della porta, scattai in piedi, speranzosa, ero preoccupata per lui. A quanto pare, però, stava benissimo, visto che entrò ridendo e scherzando con una bionda che, purtroppo, conoscevo, e con cui doveva aver chiarito due mesi addietro.
<< Ciao >> li salutai
<< Spinning Top? >> chiese Louis confuso
<< No, la sua gemella perfida >> risposi io acida
<< Oh, Spinning Top, che ci fai qui? >>
<< Niente, avevo solo pensato che poteva essere carino festeggiare il nostro decimo mesiversario insieme, ma vedo che sei impegnato, quindi… >>
<< No, no! Aspetta! Merda, è il 21… mi è proprio sfuggito di mente… Kylee, credo che faresti meglio ad andartene, per favore >>
<< Certo, Louis. Scusate. Ah, e buon mesiversario >> aggiunse prima di chiudere la porta alle sue spalle. Era una mia impressione o non era così affranta dall’idea di avermi rovinato la festa? Spensi quello che rimaneva delle candele ed andai a ripescare le mie cose nella stanza di Louis
<< Spinning Top, ti prego, aspetta! >>
<< Che vuoi, Louis? >>
<< Parlare >>
<< È quello che stiamo facendo >>
<< Fermati >> ordinò, alzai le mani in segno di resa e mi girai verso di lui << Io… scusa, ero convinto che fosse domani >>
<< Sai, potevo perdonarti di confondere le date, sei molto impegnato e tutto, ok? Ma che te la spassassi con lei, no >>
<< Spassarmela con lei? Non è successo niente! Credimi >> presi la borsa e tornai in sala
<< Pulisciti il rossetto dalla guancia e poi parlami di fedeltà. Ci vediamo il 24 dicembre, hai presente? Il tuo compleanno, la vigilia di Natale? Bene, abbiamo promesso di passarla con i tuoi, e lo faremo >> mi fermai con una mano sulla maniglia della porta, sentii un singhiozzo, mi girai verso di Louis, aveva le lacrime agli occhi
<< Ma lo vuoi ancora, Boo Bear? >> sussurrai
<< Ogni giorno di più >> gli accarezzai la guancia ed uscii fuori. Per tutto il tragitto in taxi verso casa sentii la parte razionale del mio cervello farsi strada a forza nel mio cuore, dicendo quella frase che avevo cercato di ignorare in tutto quel tempo.
 
POV Louis
 
<< Così? Va bene? >> chiesi ad Harry sfilando con il mio ultimo abbinamento
<< Direi di sì. Anche se ancora non ho capito questa cosa >>
<< Non c’è molto da capire: mi ha dato l’ultimatum, o mi comporto bene o farà qualcosa di drastico >>
<< Tipo romp…  >>
<< Non lo dire ad alta voce, per favore. Quando c’è il tuo treno? >>
<< Fra due ore, fra poco esco. Sarà strano stare così lontani >>
<< Lo so. Mi mancherai, Harry >>
<< Oh, anche tu >> ci abbracciammo, poi lui mi diede le chiavi della Porsche << Ricorda, ultimatum >>
<< Un po’ difficile da dimenticare >> andai a salutare Zayn e Liam, Niall era partito quella mattina con il primo aereo per Dublino, al ritorno avrebbe avuto quel suo adorabile e incomprensibile accento irlandese che Allegra adorava. Allegra. Dio, che cosa avevo combinato. Fra me e Kylee non era successo niente, il rossetto sulla faccia era il suo, sì, ma era un bacio amichevole, di quelli che le persone si danno tutti i giorni. Ma quella domanda… Ma lo vuoi ancora, Boo Bear?... Se iniziava ad avere dei dubbi su di me era finita… Forse i dubbi ce li aveva già da tempo, ecco perché tutto andava così male…. Che gran casino.
Mi fermai sotto casa sua, citofonai ed aspettai, sperando che scendesse. Come al solito, non mi deluse
<< Ciao >> mi salutò
<< Ciao >> risposi << Credo che noi due dobbiamo chiarire l’ultima visita >>
<< Avanti, sputa il rospo >>
<< Il rossetto era di Kylee, mi ha dato un bacio sulla guancia mentre eravamo al pub. Ho passato lì la serata, ero convinto che il 21 fosse il 22, e lei ha bevuto tanto, non me la sentivo di lasciarla da sola, ecco perché l’ho portata da me >>
<< Va bene, ti credo >>
<< Aspetta, cosa? Mi credi così, e basta? >>
<< Come mi ha ricordato la giornalista che mi ha chiamato sta mattina, io e te stiamo per sposarci, dobbiamo fidarci l’uno dell’altro. Se tu mi dici così io ho l’obbligo di crederti, chiaro? >>
<< Ok… mi abbracci? È stata una tortura senza di te >> mi sorrise e mi abbracciò uno dei nostri soliti abbracci pandosi, come li chiamava lei.
<< Buon compleanno, Boo Bear >> Le aprii la portiera e poi ci mettemmo in viaggio alla volta di Doncaster, in tre ore e mezzo arrivammo davanti a casa di mia madre, Fizzy e Daisy stavano facendo un pupazzo di neve mentre dalle finestre si poteva vedere mia madre indaffarata che correva avanti e indietro.
<< Casa, dolce casa >> dissi scendendo dalla macchina
<< Louis! >> mi girai verso Daisy che correva verso di me, la presi in braccio al volo
<< Daisy, hai la mani ghiacciate! >>
<< Sai, genio del male, stava facendo un pupazzo di neve >> mi fece notare Spinning Top che era già abbracciata a Fizzy. Entrammo in casa a salutare mia madre e le altre due sorelle disperse, poi Lottie rapì Spinning Top per farle le unghie, e si ricreò il solito salone di bellezza tipico di tutte le nostre visite. Nel pomeriggio il campanello suonò, andai ad aprire e mi ritrovai davanti una ragazza con i capelli lunghi e biondi
<< Hannah? >>
<< Risposta giusta, Superstar >>
<< Hannah! >> l’abbracciai e la feci entrare
<< Non chiudere, stanno arrivando gli altri >>
<< Gli altri chi? >>
<< I tuoi amici, idiota! È il tuo compleanno… e poi, sì, vogliamo conoscere la prossima signora Tomlinson >>
<< Se riesci a staccarla dalle mie sorelle… >>
<< Ho un certo talento con le tue sorelline, ti ricordi quando facevamo i babysitter? >>
<< Intendi quando Phoebe si è rotta un braccio e Lottie ha rovesciato lo smalto sul tappeto? >>
<< E non dimentichiamoci di Fizzy che ha fatto indigestione di caramelle e Daisy che ha ordinato su internet un set di mazze da golf >>
<< Quelle mi sono tornate utili, le ho date ad Harry per il suo compleanno >> pian piano arrivarono tutti i miei amici più stretti di Doncaster, mia madre aveva architettato tutto con Hannah fino ai minimi particolari, essenzialmente passai la vigilia di Natale e il mio compleanno con tutte le persone a cui volevo bene, mancavano soltanto i ragazzi, ma si fecero sentire con 5 chiamate a testa. Daisy e Phoebe avevano creato dei festoni giganti con sopra scritto “Tanti Auguri Louis” in Inglese, Francese, Italiano e Tedesco (sospettavo con l’aiuto di Allegra), mia madre si mise a piangere quando tagliai la torta di fianco a Spinning Top, come sempre, d’altronde. Le mie sorelle mi regalarono due felpe e un paio di jeans, mia madre un profumo, Spinning Top arrivò con due regali
<< Questo è per il compleanno >> disse porgendomi una busta, l’aprii e tirai fuori due biglietti per il concerto di Robbie Williams
<< Ma era Sold Out! >>
<< Li ho presi mentre eravamo a New York con il Tour, sono una previdente, io. E questo è per il mesiversario >> mi diede una scatola piuttosto pesante, strappai la carta e mi ritrovai davanti a quattro libri enormi, tutta la collana di Eragon << So che il primo ti è piaciuto, quindi ho pensato che gli altri sarebbero stati di tuo gradimento >>
<< Poi mi chiedono perché ti voglio sposare… grazie Spinning Top! >> l’abbracciai e poi passai agli altri regali.
 Hannah e Allegra passarono tutto il tempo insieme a ridere e scherzare, ovviamente quando la mia ex uscì di casa, verso le due di notte, aveva un nuovo scintillante smalto sulle unghie, come tutte le ragazze della festa. Più tardi, nel mio letto, Allegra mi chiese perché l’avessi lasciata
<< In realtà, è stata lei a lasciare me. Non ce la faceva con la distanza e tutto >>
<< Ho presente >>
<< Sì, ricordo quando fra di noi c’erano 1500 km di distanza >>
<< Litigavamo di meno mentre ero in Italia che adesso che vivo nella tua stessa città >>
<< Ti sei divertita sta sera? >>
<< Decisamente sì, Hannah è fantastica, e poi mi ha raccontato certe cose… >>
<< Del tipo? >>
<< Sai, quando facevi Danny Zucco… >>
<< Oddio, cosa ti ha detto? >>
<< Mi ha promesso parecchie foto e filmini >>
<< Harry lo dice sempre: mai fare incontrare la tua ragazza con la tua ex >>
<< Andiamo, non sarai così tragico con la giacca e i pantaloni di pelle >>
<< Ho paura di quello che ci farai tu >>
<< Domani niente di sicuro, andiamo a pranzo dai tuoi nonni >>
<< Ah sì? >>
<< L’ascolti mai tua madre? >>
<< Ero troppo impegnato a guardare la mia fidanzata >> lei ridacchiò
<< Lecchino. Ti ho già perdonato, te l’ho detto >>
<< Non è per questo, mi sto facendo perdonare in anticipo per domani >>
<< Perché? >>
<< Mia nonna ha la tradizione di analizzare al microscopio tutte le mie ragazze e fare commenti strani, molto strani >>
<< Ti devo ricordare com’è mia nonna? >>
<< Quella del pigiama puritano? >>
<< Ancora!! >>
<< Dai!! Fammelo vedere e piantiamola qui >>
<< Non lo farò mai >>
<< Neanche quando saremo sposati? >> un balenio brillò nei suoi occhi
<< Qual è la parte di “Mai” che non ti entra in testa?? >>
<< Se tu sei riuscita a mettere le mani sulle mie foto del musical, io riuscirò a vedere quel pigiama >>
<< Aspetta e spera >> mi rispose lei raggomitolandosi sotto le coperte, poi si girò e mi abbracciò << Tanto lo sappiamo che finiamo così, no? >>
La baciai sulla fronte e chiusi gli occhi, sfinito dalla festa. Il giorno dopo andammo a casa dei miei nonni, dove trovai i miei zii e i miei cugini. Li salutai tutti e poi andai da mia nonna in cucina che correva avanti e indietro con padelle e pentole circondata dalle mie zie.
<< Ciao nonna >> dissi
<< Ciao tesoro. E quindi hai portato la tua ragazza, eh? >>
<< Sì, è di là con il nonno, sta aiutando a fare il puzzle di Natale >> la nonna si sporse sulla porta a guardare Spinning Top che partecipava alla nostra più sacra tradizione natalizia, il puzzle. Una volta finito veniva appeso in una delle stanze della casa come ricordo. Quest’anno era il panorama di Londra in 1500 pezzi.
<< Mmm, l’altra mi piaceva di più, questa sembra una bambolina >> Che cosa?!?!?!?
<< Beh, nonna, credo che dovrai fartela piacere, le ho chiesto di sposarmi >> in tutta risposta lei fece cadere per terra la pentola che aveva in mano
<< Allora bisognerà metterla alla prova >>
<< Mamma, ti prego >> intervenne mia madre << Lasciala stare. È una ragazza dolcissima, è il primo Natale che passa fuori casa, ieri notte è rimasta sveglia con me a rimettere a posto la casa, è perfetta per Louis. Non farla lavorare anche oggi, è in vacanza >>
<< Un po’ di lavoro non le farà male… come si chiama? >>
<< Nonna! Non sai neanche come si chiama? >>
<< Sei tu quello che se la deve sposare, non io >>
<< Allegra, si chiama Allegra >>
<< Allegra, tesoro! Abbiamo bisogno di una mano, non è che potresti aiutarci? >> urlò mia nonna sopra al casino che c’era in casa, Spinning Top sorrise e si alzò in piedi, arrivò in cucina tutta contenta, poverina, non sapeva cosa l’aspettava
<< Cosa posso fare? >> chiese
<< Ci sono da sgusciare i gamberetti >>
<< Perfetto >> in silenzio si mise a lavorare rapidamente
<< Tutti odiano farlo, sai? >> le dissi sedendomi di fianco a lei
<< Io l’ho fatto un’estate intera al ristorante di Phil, il cugino di mia madre. I miei erano andati a fare un safari in Africa e hanno mandato me e mio fratello in Pennsylvania , io ero piccola e  non volevo aiutare, così, per punizione, mi metteva a sgusciare i gamberetti o pulire i bagni… da allora niente mi fa più schifo >>
<< Da dove vieni, Allegra? >> chiese mia nonna
<< Italia >>
<< Oh… sei straniera… capisci quando parlo? >> Ti prego, nonna
<< Sì, mia madre è Americana, di Manhattan >>
<< Come mai sei in Inghilterra? >>
<< Faccio la ballerina di danza classica, e stiamo preparando uno spettacolo a Londra >>
<< Quanti anni hai, tesoro? >>
<< Diciassette >>
<< Un po’ giovane per sposarsi >>
<< Infatti aspetteremo un po’, ce ne sono degli altri? >> chiese Spinning Top indicando i gamberetti che aveva già ripulito, mia nonna sgranò gli occhi << L’ho detto, ristorante >>
Da quel momento mia nonna sembrò rivalutare completamente Allegra, lei aiutò a preparare il pranzo, apparecchiò la tavola, completò il puzzle e conquistò definitivamente il cuore di tutta la famiglia Tomlinson dando ad ognuno di noi, anche a chi non conosceva, un regalo.
<< Come diavolo hai fatto? >> le chiesi mentre cercavo il suo regalo sotto l’albero
<< Mi sono fatta dare la lista dei nomi con una preferenza da tua madre, poi mi sono fatta portare in giro da Danielle ed ecco fatto! Louis ce la fai prima di Capodanno? >>
<< Sì, ecco qui >> afferrai la scatola e gliela passai << Ci pensi, è il nostro primo Natale insieme. Il primo di una lunga seria >> lei sorrise debolmente ed aprì la scatola
<< O.Mio.Dio. >> risi davanti alla sua espressione sconvolta 
<< Già, ho parlato con la tua costumista, mi ha detto che avevate già scelto i costumi, ma quello da cigno nero non ti convinceva più di tanto. Così, ho chiesto alla mia costumista di chiamare qualche stilista di quelli che ti piacciono tanto e Chanel ha accettato la sfida ed ecco il tuo tutù da cigno nero . Ti piace? >>
<< È bellissimo, Boo Bear! Grazie! >> mi abbracciò per cinque minuti buoni, una volta sciolto l’abbraccio lei si asciugò gli occhi con il dorso della mano mentre cercava con lo sguardo il mio regalo
<< Tutto ok? >>
<< Tutto apposto, ecco il tuo. Mi sembrava molto più bello prima che vedessi il tuo, però… >>
<< Sono sicuro che è bellissimo >> strappai la carta, un album fotografico
<< Lo so che te l’ho già regalato, ma questo è diverso: l’altro c’erano solo foto, qui ci sono anche cose importanti come il mio pass dei backstage al tour, i biglietti del concerto dei King of Leons, i biglietti per la Grecia… >> sfogliai l’album con un sorriso sul viso, c’era di tutto lì dentro, comprese due gomme da masticare usate appiccicate
<< E questo? Arte moderna? >>
<< No, ti ricordi a Los Angeles? Quando tu e Liam avete rotto il tavolino della suite e avete provato ad aggiustarlo? >>
<< Oddio, queste sono le gomme che abbiamo masticato per attaccare di nuovo la gamba? >>
<< Sono quelle che avete sputato per terra quando siete caduti dal tavolino >> scoppiammo a ridere al ricordo
<< Quante ne abbiamo passate insieme, Spinning Top? >>
<< Tante… >>
<< E ne passeremo altre, e saranno ancora meglio >> promisi prendendole la mano, lei mi sorrise dolcemente, un sorriso triste e felice nello stesso momento. Un sorriso che mi fece paura.
 
Angolo Autrice
Salve mie piccole petunie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Vi sono mancata?? No?? Beh, voi sì, e visto che sono bloccata in casa dalla neve da giorni ormai, mi sono messa al computer ed ho iniziato a scrivere, ed ecco che arriva il penultimo capitolo! Essenzialmente è un capitolo inutile, solo la prima parte è utile alla storia, ma abbandonare il personaggio di Allegra mi rende un po’ triste, quindi l’ho allungato a dismisura. Che ne pensate?? Aspetto con ansia le vostre recensioni,
Kiss Kiss
Mary_B

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Capitolo 25
*** Boo-Top: La Coppia Perfetta ***


POV Allegra
 
<< Da quanto tempo non andiamo ad una festa insieme? >> chiese Alice per la milionesima volta passando davanti allo specchio
<< Da quando siete venute qui ad ottobre, la premier del film, ricordi? >> risposi io aggiustandomi il vestitino.
<< Perché dobbiamo metterci questi cosi? >> protestò Jules agitando in aria il suo cerchietto per capelli
<< Era scritto sull’invito >> le ricordò Hannah. Sì, l’ex del mio fidanzato. Da Natale c’eravamo sentite spesso su Facebook, era una ragazza fantastica, divertente, bella, bionda… cosa vuoi di più dalla vita? Per Capodanno non aveva piani particolari, così l’avevo invitata alla festa che io e Danielle avevamo organizzato per l’ultimo giorno dell’anno. Nell’invito c’era scritto che tutte le ragazze dovevano portare un cerchietto e i ragazzi o un papillon o una cravatta, chi portava l’accessorio più particolare avrebbe avuto l’onore di stappare la bottiglia di champagne a mezzanotte e bagnare la folla.
<< Allora? >> mi girai verso Alessia che era appena uscita dalla mia stanza
<< Se non fosse giallo, amerei quel vestito >> le dissi. Odio il giallo, si sporca subito ed attira centinaia d’insetti (di cui ho il terrore), ma è il colore preferito di Alessia, e non c’era stato modo di farle cambiare idea sul vestito.
<< Propongo una foto prima di arrivare alla festa, e quindi incontrare i ragazzi e rovinarci l’acconciatura >> affermò Erica tirando fuori la sua macchina fotografica
<< Oh, usa la mia >> la fermò Danielle porgendole la sua Canon << Vengono da Dio, davanti allo specchio? >>
<< Sì, dai, in vero stile Malik >> accettò Alice con sguardo sognante
<< Sono sicura che sta sera vi divertirete, da bravi scopamici >> la prese in giro Alessia
<< Migliori scopamici >> la corresse lei << Il prossimo passo è: fidanzati >> Jules scoppiò a ridere
<< Se voi due vi mettete insieme, giuro che mi faccio una ciocca di capelli fucsia per due mesi, e sai quanto odio il fucsia >>
<< Va bene, ci sto. E se non succede, me la faccio io, sempre per due mesi e poi la copro >> accettò la sfida la Ninfomane
<< Ragazze? Foto! >> esclamai esasperata, eravamo in posa da mezz’ora
<< Dite “Sesso”! >> disse Alice
<< Che vuol dire? >> chiese Hannah, tradussi imbarazzata dalla mia migliore amica, lei rise e lo disse senza alcun problema.
<< Siamo delle fighe >> osservò Alessia guardando la foto
( Allegra: http://www.polyvore.com/allegra...new_years_eve/set?id=43301846&.locale=it
Alice: http://www.polyvore.com/alice/set?id=43300997&.locale=it
Jules: http://www.polyvore.com/jules/set?id=43300749&.locale=it
Alessia: http://www.polyvore.com/alessia/set?id=43343728&.locale=it
Hannah: http://www.polyvore.com/hannah/set?id=43343206&.locale=it
Danielle: http://www.polyvore.com/danielle/set?id=43301486&.locale=it
Erica: http://www.polyvore.com/erica/set?id=43301241&.locale=it )
<< E la limousine è giù >> aggiunse Danielle guardando il telefono
<< Limousine? >> chiese Hannah
<< Come pensavi di andarci, teletrasporto? >> chiese Alessia
<< Lascia stare la sua simpatia, che è pari a quella di un gatto sui coglioni, giusto per inciso. È perché abbiamo paura di bere troppo, non è il caso di guidare da ubriachi, di solito non andiamo in giro con l’autista >> spiegai io
<< Fico, non ho mai preso una limousine! >> la limousine era bellissima, come al solito. C’era champagne, musica e riviste.
<< Guarda chi c’è qui! >> esclamò Alessia agitando una rivista, in copertina c’eravamo io e Louis abbracciati, una scritta gigantesca recitava: “Boo-Top, la coppia perfetta “.
<< Belle quelle scarpe! >> disse Erica
<< Te le presto, se vuoi >> Alessia andò all’articolo ed iniziò a leggere
<< Una gita, un aeroporto, una ragazza che gira su se stessa e una pop star. Ecco gli ingredienti per la perfetta storia d’amore. Louis Tomlinson, membro dei One Direction, definisce Allegra Calcagnini “La ragazza perfetta”. “Quando ho bisogno di qualcosa, qualunque cosa, so che posso contare su di lei”, dice emozionato, “Accettando di sposarmi, ha fatto di me l’uomo più felice del mondo. Certo, è un piano a lungo termine, per ora vogliamo solo divertirci e stare insieme. È bello averla così vicino, adesso”. Già, perché prima Allegra, o Spinning Top per gli amici più intimi, viveva in Italia, a ben 1500 km di distanza, ma ora la ballerina diciassettenne vive a Londra, studia da privatista e  fa parte di una compagnia di danza che il 16 febbraio presenterà “Il lago dei cigni”, e chi meglio di Allegra può interpretare Odette? >>
<< Allora possiamo chiamarti anche noi Spinning Top! >> concluse Jules
<< No, solo Louis >> risposi io secca << Non sai quante balle sparano su quei cosi >> dopo poco la limousine si fermò, si potevano chiaramente sentire le urla e il rumore delle macchine fotografiche
<< Un luogo appartato, eh? >> scherzò Erica
<< Lo era, prima che qualcuno pubblicasse su Twitter il luogo della festa >> spiegai squadrando male Jules che si fece piccola piccola sotto il mio sguardo, una alla volta scendemmo per essere accecate dai flash, sorridemmo un po’ a destra e a manca, poi andammo all’ingresso della villa che avevamo affittato per la notte, dentro la festa era già partita: la musica era altissima, c’era gente ovunque, avevamo invitato tutti i nostri amici e anche un bel po’ di gente famosa.
<< Oddio, quello è Ed Sheeran!! >> urlò Alice sopra la musica indicando Ed che ballava come un pazzo in pista circondato da ragazze.
<< Oddio, guarda la cravatta! >> dissi a Danielle, Ed l’aveva trasformata in una fascia che gli circondava la fronte
<< Ha vinto lui >> affermò lei decisa
<< Stai dicendo che io mi sono messo un papillon da clown per niente?!?!?! >> ci girammo e vedemmo Ste indicare il suo papillon gigante a pois bianchi e neri con sguardo disperato << Guarda, spruzza anche l’acqua >>
<< Non ci tengo a provare >> lo fermò Danielle, risi davanti alla faccia triste di Ste
<< Gli altri, dove sono? >> chiese Alice
<< Stanno entrando adesso >> le porte si spalancarono e i One Direction fecero la loro entrata trionfale
<< Sono arrivato, la festa può cominciare >> urlò Zayn, tutti quanti scoppiarono a ridere per poi riprendere a ballare, andammo a salutarli e a complimentarci per le loro cravatte/papillon. Harry aveva una cravatta con delle tartarughe sopra, Liam con Woody di Toy Story, Louis con delle carote mentre Niall e Zayn avevano dei papillon con i loro nomi scritti sopra “in caso si perdessero nella massa”. Boo Bear mi prese per mano, mi portò al centro della calca ed iniziammo a ballare… ballare… insomma, era difficile anche solo respirare fra tutta quella gente. Mentre facevo una piroetta (sì, ogni volta che mi porta a ballare mi toccano le piroette), notai il cerchietto più bello del mondo: una miniatura del Big Ben e di Buckingham Palace erano sulla testa dell’unica persona che potesse mai indossarlo, Mad. Feci cenno a Danielle, che era di fianco a me, lei si voltò, sorrise e annuì, ecco l’altra vincitrice. Poco prima della mezzanotte, io e la mia collaboratrice andammo alla console del DJ, facemmo abbassare la musica e prendemmo in mano un microfono a testa
<< Vi state divertendo? >> chiesi, mi risposero con un urlo che fece tremare le mura << Direi di sì >>
<< Bene, abbiamo i vincitori del concorso! E sono… ce l’hai il rullo di tamburi? >> chiese Danielle al DJ, lui annuì e fece partire la solita musichetta << Ed Sheeran e Mad Montgomery! >> mentre tutti applaudivano, i due ci raggiunsero, Mad prese il mio microfono
<< Grazie, grazie Las Vegas! >>
<< Mad, è Londra >> le sussurrai
<< Fa lo stesso!! Dov’è la mia bottiglia?? >> mi allontanai dalla mia collega pazza scatenata, Erica si avvicinò
<< Pensavo non avessi invitato la tua compagnia >>
<< Sarebbe stato scortese >> le feci notare
<< E Jake? >>
<< Non poteva, e neanche Kylee. E poi io e Louis abbiamo promesso di non parlarne sta sera, non vedi come stiamo bene? Non nominarli >> dissi allontanandomi
<< Non potete scappare per sempre, Allegra >>
<< Credimi, Erica, ho intenzione di affrontare il problema prima di quanto tu pensi >> diedi le spalle alle mia amica ed andai ad abbracciare Louis che stava parlando con Dio-solo-sa-quale-celebrità-inglese.
<< Ci pensi, fra poco ti bacerò per la prima volta al suo della mezzanotte >> sussurrò lui nel mio orecchio, io continuai a stringerlo, silenziosa. Non stava rendendo facile il mio compito << Ti senti bene, Spinning Top? Vuoi uscire a prendere un po’ d’aria? >>
<< No, sto bene. Sono solo… sto bene >> mormorai
<< Hey gente, trovatevi qualcuno da baciare! >> disse Ed al microfono. In tutta la sala si formarono delle coppiette, Ed e Mad stringevano già in mano lo champagne, sarebbero stati i primi a stappare, poi dei camerieri avrebbero portato a tutti delle altre bottiglie, si preparava un bel casino. Mad iniziò il conto alla rovescia seguita dal resto della sala.
<< 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1!!! Buon anno!!!!!!!!!!!!!!!! >> io e Louis ci baciammo appena i tappi di sughero iniziarono a volare, e continuammo anche quando ai primi due se ne aggiunsero degli altri, alla fine fu Mr Styles a staccarci perché “anche lui voleva baciare nostro marito”, già, mi aveva promosso di grado. Jules ci radunò tutti in cerchio e ci passò dei flute, poi iniziò a parlare
<< Che questo sia un anno di belle cose, voglio tanto divertimento tutti insieme, voglio che voi cinque idioti abbiate successo, che la signorina Prima Ballerina spacchi il culo il 16 Febbraio, che Alice guarisca dalla ninfomania, che Erica smetta di picchiare Harry, che Alessia smetta di trattare Ste come un cagnolino, che Danielle e Liam si fidanzino ufficialmente e che io e l’Irlandese andiamo in vacanza insieme di nuovo in Grecia >>
<< E soprattutto >> prese parola Alice << Tanto sesso!!!!! >>
<< Cin Cin! >> urlò Danielle. Brindammo ancora, e ancora, e ancora. Poi, sentii il nodo che avevo allo stomaco dal momento del bacio stringersi, chiesi in un sussurro a Louis di portarmi sulla terrazza, lui, preoccupato per me, iniziò subito a farsi strada fino alle porte finestre. Fuori l’aria era pungente, ma quel freddo risvegliò in me la consapevolezza di quello che stavo facendo.
<< Quindi >> iniziai appoggiandomi alla ringhiera << Quali sono i tuoi propositi per l’anno nuovo? >>
<< Voglio finire l’album, fare un altro tour, ritornare in Grecia, tornare a casa più spesso ed amarti ancora di più. Tu? >>
<< Io voglio rendere le persone più felici, e voglio partire da te >>
<< Aw, e cosa vorresti fare per rendermi più felice? Perché la tua sola presenza mi fa impazzire >> iniziai a giocherellare con il mio anello di fidanzamento
<< Ti ricordi “Il matrimonio del mio migliore amico”? >>
<< Ancora con quel film? >>
<< Te l’ho detto, Julia Roberts e Carla Fracci sono i miei modelli d’ispirazione. Sai quando alla fine Jules fa di tutto per far fare la pace a Kim e Michael? >>
<< Sì, ricordo >>
<< Ecco, a me piace pensare che Jules abbia capito che ci sono tanti modi per esprimere il proprio amore, e uno di questi è lasciare Michael a Kimmy, perché anche se lui infondo l’ama – e sì, la ama – Kimmy è ciò di cui lui ha bisogno, è la scelta giusta, anche se la fa soffrire, e fa soffrire anche lui >>
<< Che c’entra con noi, Spinning Top? >>
<< Tre mesi fa, stare con te era il modo migliore per mostrarti il mio amore, era quello più salutare. Oggi, è lasciarti andare >>
<< Cosa? Stai rompendo con me? >> le lacrime iniziarono a cadere silenziose sul mio viso
<< Devo farlo >>
<< No! Non puoi! Perché? Per la storia di Kylee e del mesiversario? >>
<< Non è solo per quello, Louis, tu non ti fidi più di me, e non lo negare, perché è così anche per me. Come possiamo stare insieme quando non c’è fiducia? >> mi sforzai di guardarlo negli occhi, lo sapeva anche lui che era la scelta giusta, ma era anche la più dolorosa << A volte l’amore non è abbastanza >> mi sfilai l’anello e lo misi nella sua mano << Non possiamo, Louis >> mi girai e rientrai nella villa, feci un respiro profondo e mi dissi di resistere, avevo già pianto abbastanza a quella festa. Camminai decisa verso le scale che portavano all’ingresso, ma, purtroppo, mi ritrovai davanti a Jules ed Alice che uscivano dal bagno
<< Allegra, che succede? >> mi chiese seria Alice
<< Niente, io… devo andare a casa >>
<< Cosa? Non è neanche l’una! >>
<< Devo andare, ci vediamo domani >> aggiunsi sorpassandole
<< Aspetta, Allegra >> Jules mi afferrò la mano sinistra, guardò subito l’anulare
<< Hai perso l’anello? >> domandò Alice
<< No, idiota, l’ha ridato a Louis. L’ha lasciato >> la corresse Jules
<< Oh, no… veniamo con te >> affermò Alice
<< No, io… voglio stare da sola… Louis… lui ha bisogno di voi >>
<< Ma… >>
<< No, Alice, mia scelta, mie responsabilità >> tirai via la mia mano da quelle di Jules ed andai a prendere la mia giacca al guardaroba. Una volta fuori, lontano da tutto e da tutti, ricominciai a piangere.
Facendo un bilancio della serata: ho organizzato una festa fantastica, ho ballato tutta la sera con il ragazzo che amo e l’ho baciato a mezzanotte. Poi ho fatto la cosa migliore per la nostra relazione. Tutto perfetto, se quest’ultima azione non avesse spezzato i nostri cuori.
 
Due Mesi Dopo
 
POV Louis 
 
Giravo fra le mani i due biglietti che erano arrivati la settimana prima, uno era un biglietto per il teatro, un altro un invito ad una festa. Ero pronto, in smoking e con il cappotto, ma ero ancora indeciso. Harry si sedette di fronte a me al tavolo della sala, anche lui vestito di tutto punto
<< Allora… lo spettacolo inizia fra tre quarti d’ora. Un quarto d’ora ce lo mettiamo per arrivare al teatro, un’altra mezz’oretta per i saluti se ne va, quindi direi che, se vuoi, questo è il momento di alzarsi e venire >>
<< Non lo so, Harry… è la mia ex, ci stavamo per sposare >>
<< Ci ha inviato i biglietti, credo che ci voglia lì >>
<< Forse ci ha invitato Cassie >>
<< Louis, è una tua scelta. So quanto sia stato difficile negli ultimi mesi, ma non è che lei se n’è andata in giro saltellando e dicendo “Sono single!”. Tu non l’hai più vista, ma io sì, anche se poche volte, ed è nella tua stessa identica situazione. Dite tutti e due che era la cosa giusta da fare, però soffrite come dei cani, come può essere l’opzione migliore? >>
<< È un modo diverso di mostrare amore >> sussurrai
<< Una di quelle cazzate del tipo “Se ami qualcuno, lascialo andare”? >>
<< Più o meno >>
<< C’è anche il seguito, ma non riesco proprio a ricordare… comunque, il modo migliore per mostrare il tuo amore, adesso, è alzarti e venire con noi >> sentimmo qualcuno schiarirsi la voce, ci girammo verso la porta d’ingresso, Jules era lì, con in mano le chiavi di Niall ed  un sorriso imbarazzato. Jules aveva seriamente cambiato il suo stile negli ultimi mesi, da una settimana portava una ciocca di capelli fucsia e si rifiutava di dire il perché.
<< Non vorrei interrompere o sembrare indelicata, ma… Louis, alza quel culo e cammina. Ha bisogno di persone che le vogliono bene, e tu rientri nel gruppo >>
<< Mi trascinerete via di qui a calci se necessario, vero? >> chiesi
<< Perché credi abbia i tacchi? >>
<< Andiamo, allora >>
<< Bravo ragazzo >> i calcoli di Harry erano perfetti, passammo quaranta minuti a fare foto e salutare persone
<< Guardate, c’è Miriam! >> esclamò Alice indicando la rossa che stava parlando con altre tre ragazze
<< Ma quelle non sono Elena, Margherita e Amanda? >> domandò Jules
<< Sì, sono loro! Diamine, tutto il mondo è venuto per lei! >> in effetti, c’erano tutti lì fuori: le sue vecchie compagne di danza, Isabella, Sofia, ovviamente i suoi genitori e suo fratello (avevamo fatto un'altra scommessa: quanto c’avrebbe messo sua madre a piangere), Danielle, Hannah, i One Direction al completo, Ed Sheeran, Alan Carr, Alessia e Ste, mancava, però, ancora Erica, così chiesi a Harry dove fosse
<< Sta arrivando, c’è una sorpresa per la Prima Ballerina…>> spiegò << Comunque, te la sei chiamata >> aggiunse indicando un gruppo di circa trenta persone che si avvicinavano al teatro
 << Ma quella non è la prof d’Inglese di Erica e di Allegra? >>
<< Già, e quello è il resto della sua classe >>
<< Harry! >> urlò Erica correndo verso di noi
<< Attenta ai tacchi, tesoro >> le ricordò Danielle, lei non le diede molta attenzione, si concentrò a baciare Harry. Quando quei due la smisero di produrre rumori molesti, Erica perse il tipico sorriso che aveva ogni volta che vedeva Harry guardando nella mia direzione
<< Tu >>
<< Sono felice anche io di vederti >> dissi
<< Non tu, lei >> precisò indicando qualcuno alle mie spalle, mi girai e vidi Kylee << Che ci fa qui? >>
<< È uno spettacolo pubblico, Eri >> le fece notare Niall
<< E lei è un pericolo pubblico, non la reggo >> “E non c’ha manco provato con te subito dopo che ti ha lasciato la persona della tua vita” pensai ironico. Già, erano passati due giorni dalla festa, lei si era presentata a casa nostra e aveva provato a baciarmi, io l’avevo rifiutata, e da allora era un po’ meno frizzante rispetto a un tempo. Finalmente aprirono le porte del teatro, le prime file delle platea erano occupate dalle famiglie dei ballerini, poi venivano gli amici e infine le persone normali, ovunque mi giravo vedevo mazzi di fiori e mi pentii di non averne preso uno anche io. Le luci si abbassarono e il sipario si aprì, che lo spettacolo abbia inizio. Erano tutti bravissimi, anche quell’idiota di Jake, ma c’era una sola persona su quel palco che mi stregò completamente, dal primo istante che la vidi fin quando le luci non si riaccesero, Allegra. Appena comparve sul palco la mia mano corse con un riflesso involontario alla catenina che portavo al collo, c’era una targhetta stile marines con sopra inciso “Larry Stylinson”, e un anello d’oro bianco con un piccolo diamante, non me l’ero mai tolto. Uno dei momenti più belli della mia vita fu vederla con indosso il tutù nero che le avevo regalato per Natale, ero sicuro che non l’avrebbe usato, invece lo fece. Lei fu… fantastica. Tutti i frutti del suo duro lavoro – che andava avanti da marzo dell’anno prima – finalmente erano pronti per essere raccolti, e lei lo fece con la sua solita grazia ed eleganza. Accettò i fiori alla fine dello spettacolo con inchini e sorrisi, quando il sipario si richiuse il teatro era ancora pieno dei suoni degli applausi. Uscimmo lentamente, tutti parlavano eccitati dello spettacolo
<< Vieni alla festa dopo? >> chiese Hannah ad Erica
<< Per poco, siamo in gita, dobbiamo andare a nanna presto >> rispose lei, mi ricordai dell’anno prima, quando anche Allegra era in gita e io andavo a cena con loro, o i pranzi al ristorante italiano, le risate, l’alchimia fra di noi… tutto sparito. Ci dirigemmo al locale, mostrammo i nostri inviti ed entrammo, Raffa venne verso di me
<< Ho vinto io, ha iniziato a piangere ancora prima di vederla >> disse tutto contento
<< Dannazione, stai attento >> mi raccomandai dandogli le chiavi della Porsche << Ci tengo >>
<< Una cosa… lì dentro, non c’hai pomiciato con mia sorella, vero? >>
<< Cosa?!?!?! >> tutto il pudore che aveva Allegra in certe situazioni l’aveva preso a suo fratello, ne ero sicuro
<< Sai, sarebbe strano… >>
<< No, è nella Mini che ho pomiciato con tua sorella, se ci tieni a saperlo, e anche in camera tua in Italia, quando siamo venuti a Novembre >>
<< Ma dai! Che schifo! >>
<< Non chiedere se non reggi le risposte >>  lui se ne andò sconvolto, io andai al buffet a prendere un bicchiere di vino, avevo bisogno di alcol se la dovevo rivedere.
<< Cerca solo di non ubriacarti >> mi supplicò Hannah << Non è il modo migliore per farti rivedere dalla tua ex >>
<< Guidi tu in caso di necessità, vero? >>
<< Non ti lascerei mai da solo. Allora, quanto male te la cavi da 1 a 10? >>
<< 15, ci pensi, Hannah? Ci dovevamo sposare e invece sono qui a cercare un modo per sopravvivere alla serata >>
<< Anche lei si è consolata con il vino, per un po’, tipo i primi due giorni. Poi è andata dai suoi, credo che le abbia fatto bene, era un po’ più attiva al suo ritorno. Eccola qui >> indicò con il calice che aveva in mano Allegra e Jake che entravano nella sala, lei abbracciò un po’ di gente, poi si concentrò sulla sua vecchia classe
<< Che ci fate qui? >> sentire la sua voce fu un colpo al cuore
<< Gita >> rispose uno dei quattro ragazzi, Luca, se non sbaglio
<< Ma non dovevate andare a Berlino? >>
<< Sì, ma abbiamo fatto incazzare la prof, e la Collina è stata più che felice di fare bis a Londra con Filoni. Sei stata bravissima >> si complimentò Elisa, quella che la chiamava Partner
<< Grazie, e voi siete stati dolcissimi. Abbraccio di gruppo! >> propose
<< Io non ce la faccio >> dissi ad Hannah << Esco fuori, nel giardino >>
<< Ok, vuoi darmi il bicchiere? >> la guardai scettico << Direi di no >>. Scesi al piano di sotto ed uscii all’aria aperta, vidi una panchina in un angolo appartato e mi sedetti con il vino, triste scena. Rimasi in silenzio per un po’, poi qualcuno si sedette di fianco a me
<< Disturbo? >> mi girai, sorpreso di vedere Allegra
<< Certo che no. Ciao Allegra >>
<< Ciao Louis. Come va? >> “non dire frasi patetiche o idiote da ex smollato, ok?”
<< Bene, tu? >>
<< Beh… ho i piedi che mi fanno un male cane, e le scarpe con il tacco 12 non aiutano >> confessò, ridacchiai sbirciando i suoi piedi gonfi e rossi
<< Le puoi togliere, non mi scandalizzo >>
<< Oh, grazie >> non se lo fece ripetere due volte, le sfilò rapidamente e sorrise soddisfatta mentre l’erba le sfiorava i piedi
<< Mi uccidi se ti dico che non ho comprato i fiori? >>
<< No, la tua presenza qui è più che sufficiente. Non ero sicura che saresti venuto, anche se lo speravo ardentemente >>
<< Davvero? >>
<< Ti ho invitato anche alla festa! >>
<< Pensavo fosse stata Cassie >>
<< Cassie ha solo inviato le lettere, io ho imbustato. Che mi dici? >>
<< Niente di che, abbiamo quasi finito con l’album. La settimana prossima giriamo il video del prossimo singolo. Tu? Che farai ora? >>
<< Ho altri dieci spettacoli a Londra, qualcos’altro in giro per l’Europa e poi vado al Bolshioi di Mosca  >>
<< Ti trasferisci in Russia? >> chiesi sconvolto, lei rise
<< Ma no, scemo! Fa troppo freddo… anche se c’ho pensato. Vado a vedere uno spettacolo >>
<< Fino in Russia? >>
<< Ho sempre voluto vedere il Bolshoi, e poi potrò incontrare grandi ballerini >> stavo per farle notare che anche lei era una grande ballerina, quando sentimmo delle risate, ci girammo e vedemmo Kylee e Jake uscire dal ristorante insieme
<< Ma che… >> misi una mano davanti alla bocca di Allegra, come facevano quei due a conoscersi?
<< Jake, sei stato fantastico >> disse Kylee << Una vera bomba. Anche meglio di quella gallinella idiota >>
<< Non offendere Kylee, Allegra è molto brava nel suo lavoro >>
<< Sì, intendi fare la troia? >>
<< Kylee! >>
<< Ah, giusto. Lei è una suora, solo con Louis era una puttana di proporzioni cosmiche. Insomma, ha resistito al tuo flirt! >>
<< Ti rendi conto? Riusciamo a farli mollare e nessuno dei due ci fila >>
<< Tanta fatica per niente, e loro non se ne sono neanche accorti >>
<< Già, e non vorrei che se ne accorgessero ora. Torniamo dentro? >>
<< Sì, torniamo a fare baldoria >> appena rientrarono io e Allegra scoppiammo
<< Ti sembra normale? Si sono messi d’accordo! >> esclamò lei scandalizzata
<< Non è possibile… e noi ci siamo cascati! >>
<< Siamo stati degli idioti >> affermò lei decisa. E aveva ragione. Ogni  lite era un punto a loro favore, e noi li avevamo aiutati non poco. Ma adesso arrivavano le nostre vendette
<< Credo che Paul troverà facilmente un’altra assistente >> osservai
<< E Jake sarà un ottimo cameriere da Mc Donald >> fra di noi scese un imbarazzante ed insolito silenzio
<< Così >> iniziai << Jake c’ha provato con te >>
<< Lascia stare, è stato viscido. Ero appena tornata dall’Italia e lui mi ha invitato a pranzo fuori, sai, una cosa fra amici, e lui ha provato a baciarmi. Gli ho dato uno schiaffo giusto in faccia >>
<< Stessa scena con Kylee, ma senza lo schiaffo >>
<< Sei stato bravo nelle interviste, quando ti chiedevano di noi due… la mia preferita è quella dove hai detto “Forse è stata anche la pressione dei media”. Come dico io, gliel’hai… >>
<< …messa in quel posto >> completai. Di nuovo silenzio.
<< Posso chiederti una cosa, Louis? >> le risposi di sì << Mi puoi chiamare ancora Spinning Top? >> sentii un sorriso dipingersi sul mio viso
<< Certo, Spinning Top. Pensa che non ho neanche cambiato il tuo nome in rubrica >>
<< Neanche io, se sempre “Louis Figo Tomlinson” >>
<< Figo? Che vuol dire Figo? >>
<< Non te lo dirò mai. È troppo imbarazzante >>
<< A proposito di cose imbarazzanti, visto che adesso non c’è più tensione sessuale fra di noi, posso vedere il pigiama puritano? >> lei scoppiò a ridere
<< Te lo ricordi ancora? Wow, e comunque, era un no allora ed è un no ora. Preferisco che mi ricordi con il completino rosso di Yamamay, non con il pigiama di mia nonna! >>
<< Non è un atteggiamento tipicamente puritano, sai Spinning Top? >>
<< Onestamente, Boo Bear, mi hai fatto perdere ogni inibizione. E dopo quest’ultima uscita ninfomane, direi che è il momento di prendere le mie scarpe di Armani, mettere a tacere i miei piedi doloranti, e tornare lì dentro. Sono felice che tu sia qui, senza di te niente di tutto questo sarebbe mai successo. Grazie, Louis >> mi abbracciò e rientrò alla festa. Non avrei mai e poi mai trovato un’altra come lei.
 
<< Dove sei finito ieri sera? >> mi chiese Harry il giorno dopo << Per un po’ sei sparito >>
<< Ho parlato con Spinning Top >>
<< E? >>
<< Tutto ok, niente di nuovo >>
<< Oh… sai mi sono ricordato il continuo di quella frase di ieri: “Se ami qualcuno, lascialo andare. Se ti ama davvero, ritornerà” >>
<< Svegliatevi, pigroni!! >> urlò Liam chiudendo la porta di casa nostra con un calcio portando una scatola enorme con se
<< Siamo già svegli >> gli fece notare Harry mentre finiva i suoi cereali
<< Ok, allora oggi nevica >> commentò lui sedendosi sul divano fra di noi con la sua scatola
<< Cos’è? >> chiesi
<< Posta, mi aiutate a dividere? >> passammo un ora a separare le lettere per ognuno di noi, poi  Liam andò da Danielle per accompagnarla a fare shopping (che strano) e Harry a passare il pranzo con Erica, il che mi fece ricordare di quando io e All… a giusto, adesso la potevo chiamare Spinning Top di nuovo. Quindi, mi fece ricordare di quando io e Spinning Top passavamo più tempo possibile insieme mentre era in gita. Mi ritrovai a leggere tutti i biglietti che mi erano arrivati, che portarono via un po’ di malinconia. Poi mi ritrovai davanti ad una scatola bianca e piatta, senza nessuno biglietto. Tolsi la scatola, il contenuto era coperto da un foglio di velina bianca e sopra un foglio rosa era piegato a metà, lo aprii:
Ecco, ho appena rovinato ogni bel ricordo che avevi di me. D’ora in poi non sarò più la ragazza super sexy che hai quasi sposato, ma la ragazza con la famiglia puritana.
Ti prego, non ridermi in faccia quando ci rivedremo.
 Xoxoxoxoxo
Spinning Top
<< Oh mio Dio >> dissi ridacchiando, tolsi il foglio e tirai fuori il più orrido e penoso e tutti gli aggettivi negativi possibili e immaginabili dei pigiami << Sua nonna si veste così, e lei indossa i completi sexy di La Perla… gap generazionale >> presi il telefono dalla mia tasca e scrissi rapido un messaggio:
Secondo me sei sexy lo stesso… casa mia o casa tua?
 
Angolo Autrice
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!! Non può essere finita!!!!!!!!!!!! * piange disperata *
Sapete, scrivo storie da anni, e non ho mai avuto il coraggio di farle leggere a degli sconosciuti. “Hey Spinning Top” ha ricevuto 1053 visualizzazioni al primo capitolo e 90 recensioni, è nella lista dei preferiti di 18 persone, ricordata da 4 e seguita da 21, so che c’è chi fa di più, ma, onestamente, mi basta e avanza questo, siete tutte fantastiche mie Piccole Petunie, e vorrei sapere tutti i vostri nomi per ringraziarvi una ad una. Ne so solo alcuni, quindi…
Grazie a:
Ali96_Belieber 
aly_B 
annietomlinson_ 
Ari_ 
BeautifulMistake 
BlakeKate 
cele 97 
Erika 97 
Eri_G 
Fede_Directioner 
juls_angel 
Luisa_joejonas_ 
Mei_Linn 
phenomeniall 
privi93
SamCrush 
 Sissi_94
 vero96
K_OneDirection 
MotaCarota 
_carrotshugme
 1Dstolemyheart 
BallerineNere
Dreamer821__  
Fedeky 
GiulyParawhore 
Hesmile 
itsmilitoswife 
Juliet 28
Kykka96
MartyDirectioner
phenomeniall
Polina Raduga 
Sanbe
SheIsAcidRain
youmakemyheartrace
Zayns Cigarette
 _lisasomerhalder_ 
E a tutte le mie altre Piccole Petunie silenziose.
Un grazie speciale va a Eri_G, juls_angel e aly_B, ovvero Erica, Jules e Alice, le vere tre idiote che si divertono anche nella vita reale a razziare la mia dispensa, mi sopportano nelle mie sclerate e mi hanno rotto le palle per farmi pubblicare.
Ma, purtroppo per voi, EFP non si libererà così facilmente di me, e relativamente presto tornerò all’attacco con una nuova storia che al momento è Work In Progress, sarà una trama più complessa… voglio sorprendervi quindi non vi dirò niente, mie PP… voglio la suspence!!!! * risata malefica *.
Allora?? Che ne pensate? Allegra risponderà al messaggio di Louis? Se sì, cosa dirà? Farà la stronza e dirà di no o gli lascerà le chiavi di casa sotto lo zerbino? Questo lo lascio a voi, ma a me piace pensare che Boo-Top rinasca dalle sue ceneri e sia più forte di prima per non lasciarsi mai più.
Spero che questa storia vi abbia reso felici almeno un pochino, perché scriverla mi ha fatto toccare il cielo con un dito, leggere le vostre recensioni è stato bellissimo e questa storia, la dedico a voi.
Kiss Kiss
Mary_B

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