Cocaine's tear in a drop of tea

di Cucuzza2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Soffrire di riflesso ***
Capitolo 2: *** Rammollimento celebrale ***
Capitolo 3: *** Troppo tardi ***



Capitolo 1
*** Soffrire di riflesso ***


Raccolta di drabble basate sul drabble meme di LJ. Dedicata a tutti coloro che mi hanno promptata! Qui, nello specifico, si tratta di Mò.
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Soffrire di riflesso: semplice, pratico e devastante. Non sarà come essere direttamente coinvolti - non lascerei mai che nel mio pelo venisse conficcato un ago, tantomeno compierei personalmente un atto del genere, - ma in ogni caso è un ottimo modo per rovinarsi in prima persona la giornata.
Verrebbe da chiedersi perché lo faccia; semplicemente, mi sono reso conto di essermi affezionato più del previsto ai miei padroni, nella stessa identica maniera uno dei due si è affezionato più del necessario all’altro. L’unica differenza è che nel mio caso la sola conseguenza sarà osservare con occhio apparentemente impigrito ma in realtà carico d’interesse le loro vicende, mentre nel loro potrebbero esserci delle complicazioni. Come quell’assurdo, masochistico atto dell’ago in vena; talvolta non riesco a comprendere perché lo faccia, ma finisco per realizzare che stia soffrendo. Bizzarro, non l’avrei detto in grado di provare dolore.

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Capitolo 2
*** Rammollimento celebrale ***


Prompt di Gre. Ambientata durante la Valle della Paura.
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Per quanto fossero ritenessi sciocchi i miei espedienti, decisi di tentare ad indurlo a rispondere a qualcosa - quanto sapevo era che volevo ancora sentirlo parlare.
«Se lei soffre di rammollimento celebrale, mi chiedo sinceramente in quale stato pietoso possa trovarsi la mia mente...»
La sua voce, immersa nel buio, mi arrivò con una fermezza perfettamente lucida. «Ciò che vuole è sentire la mia inflessione di voce - sarebbe sin troppo chiaro, Watson, troppo chiaro, - o il mio si limita ad essere un abbaglio?»
«Nulla... Nulla di più esatto. Ma, per l'amor del Cielo, da cosa l'ha dedotto?»
«Non sono affatto convinto della mia risposta. Azzarderei, dal suo modo assorto di osservarmi negli ultimi cinque minuti.» Mi ritrassi istintivamente, quasi sentissi la sua presenza decisamente più vicina di quanto non fosse in realtà; tutto era, ancora una volta, sin troppo arguto. «Se non fossimo al buio, s’intende» aggiunse poi lui, come un ripensamento.

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Capitolo 3
*** Troppo tardi ***


Promptato da Rò.
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Tre anni sono un’epoca, se trascorsi come io passai quelli. Riflettendo sull’argomento, due sarebbero ugualmente serviti allo scopo: tutto sarebbe andato avanti come se fossi rincasato l’anno successivo, magari la rabbia di Watson sarebbe stata meno furiosa, magari mi sarei risparmiato un altro anno d’inferno, e probabilmente non sarebbe stato nemmeno troppo tardi.
Me ne avvidi la prima volta che lo rividi; di preciso, dopo che fu sfumato il tumulto di emozioni portato dal mio ritorno. Indizi banali, che lui non aveva neppure il vago sentore di dover camuffare: pranzi fuori casa e rientri senza neppure un residuo di cibo fra i baffi, telegrammi che scoprivo dalle ceneri come gettati nel fuoco, pieghe nella giacca collocate nei punti più improbabili.
Lo guardavo, come ad indicargli di non mentire, di evitare di tergiversare sull’argomento della vedovanza troppo breve; lui fingeva però di non capire - o, probabilmente, non capiva affatto.
Solo una cosa era chiara, e cioè che era troppo tardi; e non avrebbe avuto senso sperare che il tempo futuro compensasse quello da me speso fingendomi defunto.
 
 

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