Pocket Coffee

di _CodA_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pocket Coffee by XyrisKiku92 ***
Capitolo 2: *** Pocket Coffee by CodA ***



Capitolo 1
*** Pocket Coffee by XyrisKiku92 ***


-Un sassolino magico?!!-
Il busto leggermente inclinato in avanti , l'espressione del tutto sorpresa sul quale fece capolino una smorfia interrogativa , fissandosi immediatamente su quell'oggetto scuro dalla superficie lucida che troneggiava al centro del palmo aperto della latina.
Gli occhi azzurri scrutarono ancora quella “cosa” per qualche istante prima di scorrere sulla figura familiare davanti a lei , i lineamenti perfetti del viso intenti ad osservarla, la mano libera poggiata sul fianco.
Santana scosse la testa, trattenendo a forza uno sbuffo divertito, abituata perfettamente alle “uscite” particolari di Brittany.
A pensarci bene forse era proprio la sua attitudine indifesa e infantile che ai suoi occhi la rendeva la creaturina più buffa e adorabile di tutto il mondo.
-Non è un sasso, è una specie di dolcetto- puntualizzò la latina ridacchiando, indicando con un cenno della testa la carta leggera accartocciata a terra poco più in la, tornando a guardarla per poi imitare una delle più fedeli imitazioni di “Rachel Berry” , arricciando al finale un grande sorriso soddisfatto, uno di quelli che amava esibire.
-Io lo adoro- aggiunse con voce sognante, alzando gli occhi al cielo scuotendo il capo per poi mordersi il labbro inferiore.
Brittany intanto aveva assunto una espressione indecifrabile sul volto, confusa ma nello stesso tempo curiosa, la mano era salita all'altezza del collo e arricciava nervosamente una lunga ciocca di capelli biondi.
La voce titubante riscosse Santana dai pensieri che la tormentavano facendola ritornare con i piedi per terra mentre intercettava lo sguardo preoccupata dell'amica che ora si guardava intorno furtiva, come fosse stata spiata.
-Santi, non posso mangiare dolci.- sussurrò prima di guardare a destra e sinistra con evidente preoccupazione, avvicinandosi di più all'amica per guardarla negli occhi.
Gli orchetti mi prenderebbero in giro se diventassi cicciottosa – sussurrò, prima di scostarsi un poco e abbassare lo sguardo tristemente fissandosi un punto dove doveva esserci la pancia (piatta).
-Oh Britt- tentò di rispondere Santana, del tutto ammaliata da quella reazione così buffa , cercando di trattenersi dall'abbracciare quel corpicino così bisognoso di affetto, ma bloccata dalle parole svelte della biondina che aveva ripreso il discorso, stavolta con grandi occhi scintillanti e liquidi.
-Una volta ne avevo uno uguale in borsa, l'avevo raccolto pensando che portasse fortuna.
Penso che me l'avesse lasciato la fatina come ringraziamento.- disse allegramente, abbozzando un lieve sorriso mentre tornava a pensare a quell'avvenimento.
Adorava quando le sue fatine erano gentili con lei, la faceva sentire davvero felice.
Di colpò sembrò rabbuiarsi, come colpita da un velo grigio e scuro che tinse le sue emozioni, mentre proseguiva il racconto con voce tremolante, le dita giocavano con la pelle della mano di Santana, creando timidamente lievi cerchi e forme tondeggianti attorno a quel tesoro intoccabile.
-Quando sono andata a cercarlo dentro alla cartella, nel posto dove avevo stabilito la sua casetta non c'era più.
-Gli orchetti l'avevano rapito , lasciando una orrenda bava marrone ovunque – mugolò, stringendo la bocca rosea in una smorfia disperata, puntando gli occhi dall'espressione desolata su quelli di Santana.
-Britt...- tentò di rassicurarla, posando la mano libera su quella della ragazza che sembrò trovare più forza nelle parole successive, avvicinandosi per sussurrarle parole tremolanti, mentre annuiva sommessamente la testolina bionda.
-Sono sicura che è stata colpa degli orchetti, loro odiano le mie fatine- aggiunse, con un velo di disappunto posando quegli occhi grandi e azzurri su quelli scuri della latina che manteneva il contatto.
Un sorriso arricciato fece capolino, allargandosi malizioso sulla bocca perfetta di Santana.
-Possiamo anche fare in modo che non sappiano – ridacchiò, mandando un piccolo cenno verso il dolcetto, catturando lo sguardo confuso di Brittany che sembrò non capire del tutto quelle parole, strabuzzando un paio di volte gli occhi con fare interrogativo.
-In che modo?- chiese curiosa, scrutando furtiva i dintorni per poi sgranare gli occhi in direzione della latina alquanto soddisfatta che sogghignava con il solito cipiglio.
Santana, ormai abituata a quella mente così adorabilmente infantile, impiegò circa una frazione di secondo per raccogliere una manciata di idee ed unirle in una frase convincente a prova di Brittany.
Allungò il busto verso la ragazza con discrezione, imitando la perfetta copia di una ladra professionista alle prese con un grosso colpo, per poi scrutarla, facendo segno di avvicinarsi.
-E' un segreto. Prometti di non dirlo a nessuno.- bisbigliò, catturando un sorriso complice dalla biondina che annui sommessamente, dedicandole tutta la sua attenzione.
La latina rizzò il busto cercando con lo sguardo qualcosa, prima di lanciarle uno sguardo saccente.
-Per prima cosa devi sbattere per tre volte gli occhi - rispose, cercando di assumere l'aria da saggia per poi alzare il dito indice verso l'alto, cercando di essere convincente.
-Come quando esprimo un desiderio-
-Esatto Britt-
Brittany si osservò ancora una volta intorno prima di eseguire gli ordini lentamente, spaventata dalla possibile orda di orchetti vaganti, scandendo bene i tre gesti , tornando a guardare l'amica che troneggiava soddisfatta.
-Così?- chiese, lanciandole un sorriso appena confuso, prima di mordicchiarsi il labbro inferiore.
Santana annuì , allungando il braccio libero per afferrare qualcosa da dentro la borsa poco più in la, tornando a parlarle subito dopo.
-Ora mettiti questa – aggiunse, porgendole il drappo sottile alla ragazza che tacque per un istante titubante prima di stringere con una presa leggera l'indumento prima di sistemarselo sul collo.
Si chiedeva come mai avesse dovuto mettersi la sciarpa della latina, non riusciva proprio a capire quello strano gesto, come del resto non riusciva a capire la maggior parte di altre cose.
Non potè pensare altro, non ne ebbe il tempo perché la voce di Santana si intromise tra le sue riflessioni , riportandola da lei.
-La sciarpa serve ad allontanare il tuo odore così che gli orchetti non scoprano dove sei- rispose saccente, lanciando un sorriso compiaciuto prima di ricevere una occhiata poco sicura dalla biondina.
Quel piccolo naso si strinse in una smorfia mentre il viso si inclinava leggermente sporgendosi per guardare meglio la ragazza, cercando conferme in quegli occhi sicuri che la scrutavano.
-Sei sicura?- chiese, gli occhi grandi e curiosi.
-Al 100%. Io faccio la guardia e se ne vedo uno lo acchiappo. Tranquilla!- sentenziò la latina, allungandole il palmo dove stava il tesoro intoccabile.
-Tieni, è ottimo!- aggiunse, lanciandole un occhiolino nel tentativo di convincerla, scostando da quel suo viso così grazioso l'espressione confusa che ora balenava a tratti nei suoi occhi.
Brittany tacque un istante assorta nei suoi ragionamenti, convincendosi di quelle parole così sicure.
Allungò due dita verso il palmo aperto di Santana, sollevando il piccolo oggetto , osservandone ogni singolo millimetro della superficie quasi a voler controllare con minuzia ogni particolare, portandolo lentamente alla bocca.
Quel gusto la sorprese, invadendole il palato e solleticandole le papille gustative regalandole un brivido per l'improvviso cambiamento.
Gli occhi azzurri non poterono nascondere la sorpresa, la parte più esterna aveva quel gusto familiare che la biondina amava, quel gusto intenso e dolce che ogni volta la conquistava regalandole felicità e allegria.
Passò più volte la lingua su quell'involucro dolce, assaporandone il tipico sapore d'infanzia prima di bofonchiare qualche parola a Santana che sembrava godersi la scena.
-Cioccolato- cercò di formulare, prima di spostare il fagottino zuccherato verso l'angolo interno della guancia, lasciando che il sapore invadesse la bocca.
Gli occhi marroni scrutarono quella buffa figura , forse non se ne rendeva conto ma Brittany era davvero carina quando faceva così.
Santana lo sapeva benissimo e le piaceva tanto assistere a quei gesti così semplici ma così dolci, era come assistere ad un'alba bellissima o ad un tramonto senza pari solo che questa volta era la purezza di una persona che faceva vibrare l'anima.
-Non solo, prova a mordere l'esterno- rispose la latina, alzando leggermente il mento con il solito atteggiamento, curiosa di vedere la reazione della ragazza.
Gli occhi si sgranarono di colpo mentre i denti affondavano nel leggero strato di cioccolato, lasciando uscire un liquido intenso che le invase la bocca costringendola a sobbalzare per lo stupore.
Corrucciò un sopracciglio rivolgendosi a Santana che la guardava nello stesso modo.
-Che strano...sapore- non poté trattenere, tentando di riconoscere l'aroma.
-Britt – disse prontamente Santana, ma venne subito bloccata da quella smorfia strana della bionda che sembrava non gradire quella sorpresa o semplicemente cercava di capire cosa stava succedendo.
-A me sembra bava di orchetto, come quello della scorsa volta- borbottò la biondina, per nulla scossa da quelle sue parole.
-E' caffé Britt- rispose ridacchiando la ragazza, accarezzando una di quelle guance buffe dell'amica che la guardava con il broncio.
La latina smise di ridere, stampandosi uno sguardo sorridente sul viso per rivolgere a Brittany un'espressione allegra.
-Pocket Coffee, si chiama così! Vedi?- porse la carta che conteneva il cioccolatino alla biondina che lesse in poco tempo, gli occhi attaccati a pochi centimetri dal foglietto.
-Come mai c'erano due gusti?
- E' un mix di sapori-
Gli occhi grandi e il viso appena inclinato, le labbra che cercavano in una smorfia di ripetere quella strana parola, corrucciando un sopracciglio.
- Un mix?-
Santana sera una delle migliori studentesse di Lima, ma risultava difficile persino per lei affrontare quegli scogli di totale incomprensione.
-Quando due sapori diversi si uniscono nasce il mix, in questo caso coccolato e caffè; per questo in quella carta c'è scritto “Pocket Coffee”.- disse quasi imitando un pappagallo da circo che ripete a memoria ogni singola parola senza capirne il reale senso, mentre la biondina la guardava interessata.
-Una carica di cioccolato istantanea da portare sempre con te- aggiunse, ricordando con un sorriso le parole dello spot pubblicitario che in quei giorni spopolava in televisione e che aveva visto di sfuggita proprio quella mattina.
-Una coppia? Come quella parola che usano quando camminiamo insieme per i corridoi.-
La voce squillante vibrò nell'aria mentre una Brittany sorpresa guardava in direzione di Santana, strabuzzando gli occhi un paio di volte.
Ma è una cosa cattiva? Non capisco...- rispose aggrottando le sopracciglia bionde, con una di quelle solite espressioni miste tra confusione e convinzione.
-Oh, Britt non è una cosa cattiva...anzi- tentò di rassicurarla la latina, che in quel momento non sapeva proprio cosa aggiungere, posando semplicemente una mano sulla sua spalla e sorridendole lievemente per affrettarsi ad aggiungere qualcosa sorvolando la frase precedente.
Il viso di Brittany si distese dalle rughe concentrate che lo percorrevano, una lampadina immaginaria sembrò accendersi per poi scomparire all'istante sulla testa color del grano.
-Forse ho capito San – sorrise, specchiandosi in quegli occhi che la guardavano, scuri ma velati di intensi pensieri , la mano della latina immobile sulla sua spalla e il busto inclinato nella sua direzione, quel viso perfetto bloccato.
-E' proprio perfetto per noi due. Proprio come la luna e il sole.-
-Ma io voglio essere il sole- aggiunse fiera, imitando fieramente una delle più realistiche pose alla “Santana Lopez” , riuscendo però solo a rendersi ancora più adorabile del dovuto.
-Tu sei già il sole Britt Britt- sorrise Santana, sentendo le guance scottarle per le parole istintive che aveva appena pronunciato, il battito del cuore aumentarle mentre manteneva lo sguardo fisso in avanti.
-Oppure il cioccolato- aggiunse Brittany, mantenendo il contatto fisso con i suoi pensieri fantasiosi senza accorgersi delle parole di Santana, che la guardava con un velo di tenerezza.
-Britt- sussurrò Santana, mentre Brittany si perdeva in quello sguardo che non chiedeva altro che la sua attenzione, ritrovando subito dopo le parole che stava cercando tra tutto quel torrente di parole.
-Io....- voglio illuminare il tuo viso come il sole del mattino.
Ogni volta che ce ne sarà occasione, sei bella quando sorridi San - sorrise la biondina, specchiandosi in quegli occhi, il viso ormai così vicino.
-Ricordati, c'è qualcuno....-
-Che vive del tuo sorriso- aggiunse sicura la latina, finendo velocemente la frase che l'altra aveva iniziato con una espressione da sapiente, ridendo subito dopo per portarsi a stretto contatto con quella fronte dalla frangetta bionda scomposta.
Occhi negli occhi, respiri su respiri. Il tempo scandito dai battiti irregolari in quel silenzio fatto di sospiri.
 


 Piccola nota:
Questa era la parte curata da XyrisKiku92 *____________* dolcissima, no?
Fatemi sapere che ne pensate e comunicherò i vostri commenti alla diretta interessata! u__u
E se cliccate un semplice tastino potrete leggere la mia al capitolo successivo :)
Baci!
_CodA_

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Capitolo 2
*** Pocket Coffee by CodA ***



La stanza dalle pareti nere e rosse era immersa nelle penombra. L’alba calda che si respirava era calma e silenziosa.
Tapparelle serrate, tende ben stese, luci spente e un cumulo di coperte, sul letto al centro della stanza, che sembravano vive oscillando ritmicamente su e giù a tempo del respiro della ragazza che dormiva.
Qualche ciuffo di capelli corvini fuoriusciva sul piumone e sul cuscino in strane forme tondeggianti.
Chi l’avesse osservata così al buio, tranquillamente distesa a pancia in giù con le mani sotto il cuscino, avrebbe pensato ad un’ esile e docile ragazza.
Ma chi la conosceva, chi l’aveva incontrata a prima mattina, sapeva quanto poco mansueta sapeva essere!
Eccetto che con una persona…

“Alzati e sorridi, San!”
Una voce cristallina ed esaltata risuonò nella stanza quando le tende furono tirate via e le tapparelle alzate.
Uno strano ringhio provenne da sotto le coperte.
“Susu! E’ una magnifica giornata!” esclamò ancora quella voce fin troppo alta.
Ma la bruna, di tutta risposta, voltò la testa dall’altra parte tentando di ignorare la luce chiara del mattino, la voce eccitata che tentava di destarla.
“Saaaan…” la canzonò, in tono di finto rimprovero.
“Lasciami stare…” mugugnò con voce impastata e gli occhi ancora chiusi.
Quando però sentì una fragranza dolce invaderle le narici, che erano ancora rilasciate profondamente dal sonno, aprì gli occhi:
un dolce nasino e due occhi blu la fissavano a pochi centimetri di distanza.
“Buongiorno, San!” quella voce che aveva preso volto le donò un sorriso sincero.
“Ciao Britt…” rispose svogliatamente Santana. “…come fai ad essere così attiva di prima mattina?”
chiese la latina stiracchiando gli arti inferiori.
“E’ merito del pieno di cioccolata che faccio ogni giorno! Dovresti provare!”
Quasi come uno slogan.
“Mmm…” mugugnò l’altra scettica, socchiudendo ancora gli occhi.
“E poi so che la mattina dovrò vederti, quindi mi sveglio allegra!”
Gli occhi di Santana si spalancarono nel momento esatto in cui si conclusero quelle parole e la bionda ebbe posato le labbra delicatamente sulle sue.
Un bacio mattutino, fugace; ma innegabilmente tenero e affettuoso. E perfetto.
Brittany si separò da lei, portandosi via quel profumo di fragole, i suoi occhioni d’oceano, il sapore di cioccolato della sua bocca…
Santana richiuse gli occhi.
“Ooooh, San! Andiamo, sveglia!!!”


********************************************************************************


La lampadina rossa a forma di pesce palla sulla scrivania illuminava le coperte verdi e rosa che ricadevano dai bordi del letto enorme, al centro della stanza, eppure ancora troppo piccolo per la dolce biondina che lo occupava.
Era cresciuta velocemente e la sua altezza aveva superato di gran lunga quella del letto.
Ma dentro, come si poteva intuire dando un rapido sguardo alla sua stanza piena di colori e di pupazzi, era rimasta una bambina innocente.
Il suo piede destro, coperto da un calzino arcobaleno, ricadeva alla fine del letto;
l’altra gamba era ripiegata e occupava tutta la larghezza del materasso, sotto le coperte.
La bionda respirava rumorosamente a bocca aperta, con della piccola bava sul cuscino e le braccia abbandonate in pose innaturali a circondarle la testa.
Uno strano aroma, sconosciuto a quella stanza, le fece inconsapevolmente arricciare il naso.
“San…” sussurrò con gli occhi chiusi, senza abbandonare la sua rilassata posizione.
La bruna, che aveva appena varcato la soglia della sua camera,si sentì scoperta; pensava di essere stata silenziosa.
“Britt, scusa non volevo svegliarti così, però…”
“San, voglio l’unicorno! … No, quella è una zebra…”
La bruna ascoltando la sua flebile voce nella penombra comprese che l’altra stava ancora sognando.
Sorrise all’assurdità di quella piccola testolina, ai suoi pensieri magici; ma sorrise soprattutto al fatto di essere anche al centro dei suoi sogni…
Sentendosi osservata, si ricompose e riassunse una posa seria ed impassibile.
Era però arrivata l’ora di svegliarla. Le aveva promesso una gita al lago e non avrebbero tardato.
“Britt…” sussurrò, inginocchiandosi al suo fianco.
Lentamente la bionda accennò ad aprire gli occhi:
e meraviglia e stupore, e gioia e magia tornarono a riempirli, una volta aperti sul mondo.
San le sorrise amorevolmente, ancora leggermente oscurata dal buio, credendo così di essere meno vulnerabile.
“San…” le mormorò, guardandola dritta in quegli occhi nocciola, caldi e spesso anche sensuali.
“Si, Britt…?”
“Cos’è questa puzza?”
Santana cambiò rapidamente espressione. Si sentì leggermente offesa.
Stava per caso insinuando che puzzava?
“Non lo so, Britt. Ho fatto la doccia questa mattina…”
“Ma no!!” rise la bionda, frenando le sue parole. “E’ un odore strano!”
“Vedi che sono i tuoi piedi…” insinuò la bruna, offesa e leggermente stizzita, lanciando un’occhiataccia al piede che penzolava fuori dal letto.
Brittany senza perdersi d’animo sorrise e si fece forza sulle braccia per alzare il busto verso di lei.
Portò il naso vicinissimo al viso della bruna.
Sembrò quasi volesse baciarla.
E Santana d’istinto schiuse le labbra e sentì il fiato mozzarsi in gola.
Era assurdo che la sola vicinanza della bionda le facesse quell’effetto.
“Come pensavo.. caffè!” esclamò la bionda con un’ ultima annusata soddisfatta, ricadendo abbandonata sul cuscino e tra le coperte ancora calde.
Santana, ancora immobile e leggermente delusa, sbatté più volte le palpebre per ricomporsi.
“Quando la smetterai di bere quell’intruglio amaro?!” chiese la bionda, quasi schifata, rigirandosi e dandole le spalle.
“Quando tu…” iniziò la bruna avvicinandosi senza essere vista “…smetterai di mangiare cioccolata!” esclamò in un urlo finale prima di avventarsi su di lei per farle il solletico.
Brittany, sorpresa, non riuscì a difendersi e scoppiò in una fragorosa risata, genuina e, allo stesso tempo, ammaliante.
La latina le solleticò il collo scoperto, i fianchi sottili, le braccia, i piedi.
La fece arrotolare tutta su se stessa tra le coperte, godendo di quella risata.
Di quel sorriso non si sarebbe mai stancata. Mai.

********************************************************************************

“Credo di aver trovato la soluzione…” esclamò la bionda con le guance gonfie e piene, masticando.
“Di che parli?” chiese distrattamente la bruna, continuando a sfogliare la sua rivista, distesa sull’erba.
“Per svegliarci!!”
“Oh…” commentò poco interessata e convinta l’altra.
“Apri la bocca” ordinò la bionda, improvvisamente seria; improvvisamente sensuale.
Ora che l’altra ne aveva catturato l’attenzione, Santana abbandonò il giornale e schiuse le labbra come le era stato detto.
Britt si inginocchiò più vicina a lei.
Con un morso minuscolo ruppe il cioccolatino che aveva tra le dita e delicatamente lasciò scivolare il liquido che vi era contenuto sulle labbra carnose della latina, nella sua bocca invitante.
La bruna gustò il liquido denso di caffè dolce-amaro, senza smettere di guardare la bionda che la osservava avidamente come fosse stato il più succoso dei frutti.
La luce che aveva negli occhi era inconfondibile… Brittany non poté trattenersi oltre!
Si avventò su quelle labbra ancora sporche di caffè, ancora profumate e schiuse.
Santana istintivamente serrò le palpebre e accolse la sua bocca, stringendo la nuca dell’altra con una mano, sentendo i capelli biondi intrecciarsi tra le dita.
La latina avvertì nettamente il sapore di dolce cioccolato sulla lingua dell’altra e non le dispiacque.
Brittany per la prima volta sopportava il sapore del caffè nel bacio profumato di quella bocca.
“Che ne dici?” chiese con la voce ancora instabile per l’intensità di quel bacio.
Santana finalmente aprì gli occhi, piacevolmente stordita.
“Dico che potrebbe funzionare…”
“Lo sapevo! Sono un genio!” esclamò entusiasta la bionda, oramai dimentica del bacio, ma solo esaltata per aver scoperto il potere del –pocket coffee- di cui reggeva trionfante la carta rossa e marrone, oramai vuota.
“Si, genio, vieni qui che ho improvvisamente voglia di cioccolato…” miagolò suadente la latina trascinandosi Britt su di sé.

 
Piccola nota:

Ed ecco la seconda parte curata da me, un pò sciocca lo so .____. è che sono fissata con il pocket coffee, ho praticamente costretto la povera Xyris in questa follia xD
 fatemi sapere in ogni caso che ne pensate!
_CodA_

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