Sulla cresta dell'onda

di Daisy Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ... o ultimo capitolo? boh?! ***
Capitolo 8: *** Epilogo! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!! Le vacanze al mare sono terminate e senza che me lo aspettassi l’ispirazione mi ha colpita ancora prima di quanto pensassi, e così … ecco un’altra ff!

Sana e Heric non si conoscono, l’attrice va alle Hawaii con Charles per girare un film e … farà un incontro molto speciale!^^

leggete e recensite!

Un bacione

J Daisy J

 

Sulla cresta dell’onda

 

Capitolo 1.

 

“Hawaii, sto arrivando!!!”

La diciottenne attrice Rossana Smith saltellava felice sulla scaletta che portava all’aereo diretto verso l’arcipelago tropicale. Poco dietro di lei un ragazzo della sua stessa età la guardava con un paio di brillanti occhi azzurri e sorrise.
“Sei sempre la solita esuberante, eh, Sana? Ti ricordo che stiamo andando a lavorare …” le disse.

“Non fare il solito guastafeste, Charles! Dopotutto le riprese saranno solo alla sera e soltanto qualche volta durante il giorno, perciò avremo tutto il tempo che vogliamo per divertirci!” ribatté lei ricambiando con energia il sorriso. “Dicono che alle Hawaii ci siano le onde perfette per fare surf … e io voglio cavalcarle!”. La ragazza cominciò a sognare ad occhi aperti, vedendosi surfare su un’onda altissima, compiendo le più temerarie evoluzioni sulla sua tavola, ma ancora una volta il suo amico la riportò con i piedi per terra:
“Tu non sai surfare, Sana … ci hai provato solo un paio di volte!”

Improvvisamente, nella sua mente Sana si vide cadere tra le onde.

“Dettagli, dettagli … allora partiamo?!” cambiò argomento, e sempre saltellando e sorridendo salì sul jet privato che i loro manager avevano fatto preparare per volare sull’Oceano Pacifico. La ragazza si sedette accanto al finestrino, e Charles prese subito posto accanto a lei. Si allacciarono le cinture, e dopo alcuni minuti l’aereo decollò. Quando stavano ormai sorvolando il mare, Charles si rivolse alla ragazza:
“L’altro giorno ho letto su una rivista della tua rottura con Will … mi dispiace …”

Sana, che stava guardando fuori dal finestrino, si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi:
“A me no! Era solo uno stupido che stava dietro ai miei soldi … e a qualcos’altro … non sai che soddisfazione quando l’ho mollato!” gli rispose. Il ragazzo rimase per un attimo interdetto.

“Cosa?! Ma … ma a me sembravate una coppia perfetta!”

“Be’, hai visto male …” concluse l’argomento Sana, e tornò a guardare fuori dal finestrino. La storia con Will era iniziata poco più di un mese prima … lui era un fotografo, e aveva conosciuto Sana quando le avevano proposto di posare per una rivista di moda. Il giovane si era innamorato subito delle curve e della fama della ragazza, così fingendo di essere davvero interessato a lei le aveva chiesto di uscire e … be’, una cosa tira l’altra, e alla fine si erano fidanzati. Ma Sana non ci aveva messo molto a capire il suo gioco … era stato facile quando per la terza sera di seguito aveva provato a strapparle quasi di dosso i vestiti mentre erano ancora nell’auto di lui! E così, senza troppi rimpianti, l’aveva scaricato. Certo, un po’ le dispiaceva: all’inizio ci aveva creduto davvero, in quella storia. Ma ormai era acqua passata, e sinceramente ora si sentiva più libera.

All’improvviso fu distolta dai suoi pensieri da una mano che si era posata delicatamente sulla sua …

“Lo sai, Sana, che io sono sempre qui …” le disse Charles intrecciando le loro dita e guardandola profondamente negli occhi. Sana gli rispose con un sorriso, ma quando vide il viso di lui avvicinarsi lentamente si scostò all’istante, fermandolo.

“Charles! Lo sai che siamo solo grandi amici! Smettila di provarci con me!” lo rimproverò, seccata, lasciando andare la sua mano. Gli occhi di Charles ai addolorarono.

“È vero, Sana, per ora siamo solo amici, ma se solo tu …”

“No! Ti ho detto di smetterla! Non può succedere nulla tra noi due! Perché non ti metti l’anima in pace??”

“Ma io ti amo!” protestò il ragazzo.

“E io no!perché devi farmelo ripetere cento volte al giorno?!”

Con questo Sana si voltò dall’altra parte e non tornò più a guardare il ragazzo per il resto del viaggio. Erano grandi amici, ma quando Charles faceva queste scene non lo sopportava proprio!

Dopo alcune ore di viaggio, la giovane attrice scorse un puntino in mezzo alla distesa dell’Oceano …

“Ehi, ecco le nostre isole!!” esclamò in preda all’entusiasmo. Charles, che si era appisolato, si svegliò di soprassalto all’urlo dell’amica.

“Eh??” biascicò, ancora mezzo assonnato.

“Siamo arrivati, Charles!” gli disse lei, uno splendido sorriso sul volto, ormai dimentica di ciò che era successo prima. “Guarda, quella è Honolulu!!” esclamò indicando fuori dal finestrino. Ormai l’aereo era abbastanza basso da permetterle di distinguere la città. “E guarda quelle onde! Sono altissime!!!” si meravigliò. Quando l’aereo atterrò, nulla riuscì a trattenerla dal scendere a terra con euforia prima ancora che il grosso motore venisse spento.”Dai, Robbie! Muoviti! Voglio vedere l’hotel!” esclamò in preda all’entusiasmo. Il suo povero manager, carico di valigie, cercò di fare il più in fretta possibile a raggiungerla, ma non riuscendo a vedere dove andava inciampò in uno dei gradini della scaletta e capitombolò sulla pista di atterraggio dell’aeroporto, venendo sommerso dai bagagli che portava. Quando Sana lo vide gli disse:
“Che ci fai lì sotto, Robbie?? Dai, andiamo!” e prendendo in mano due valigie piuttosto grandi si avviò senza fatica all’uscita, lasciando il manager di sasso per la sua forza inaspettata.

In strada caricarono tutto su un paio di taxi, uno per i due ragazzi e uno per i loro manager, e partirono alla volta del lussuoso albergo in riva al mare che li aspettava. Quando vi giunsero, furono il regista del film e la sua troupe ad accoglierli. Indicarono loro le camere che gli avevano assegnato, dopodichè dissero che le riprese sarebbero iniziate solo due giorni dopo poiché dovevano ancora allestire il set. A Sana si illuminarono gli occhi a quella notizia.

“Davvero?? Yuppie!! Allora ho tutto il tempo che voglio per andare in spiaggia!!” esultò, poi strappò dalle mani di Robbie una delle valigie che portava e aggiunse:
“Be’, io vado a mettermi il costume! Tu vuoi venire al mare, Charles?” chiese rivolta al ragazzo. Lui avrebbe preferito starsene nella sua camera dell’hotel, ma poi vide nella sua mente l’’immagine di Sana in bikini e arrossendo leggermente disse: “Ok, perché no?”

“Benissimo! Allora ci vediamo nella hall dell’albergo tra venti minuti!” gli disse lei, e scomparve nell’ascensore che portava alle loro stanze.

Come promesso, venti minuti dopo scese di nuovo. Charles, che nel frattempo la stava aspettando seduto su uno dei divanetti della hall, rimase a bocca aperta quando la vide avvicinarsi in costume, con solo un piccolo pareo a coprirle di poco le lunghe e bellissime gambe. Di sicuro quell’immagine era di gran lunga migliore di quella che aveva pensato poco prima … Sana sorrise a vedere la sua faccia, e subito lo spronò ad alzarsi e ad affrettarsi verso la spiaggia. Il ragazzo, cercando di riprendersi, le si avvicinò.

“Ti accompagno volentieri” le disse senza smettere di guardarla, e le mise una mano in vita, avviandosi all’uscita. Sana, però, infastidita, si bloccò e lo spinse via.

“Charles! Ti ho detto di smetterla! Giù le mani!” gli gridò, infuriata.

“Va bene, va bene … scusa … dai, andiamo …” replicò lui, e facendo finta di nulla raggiunse la porta e gliela aprì. Sana rimase ancora qualche istante a guardarlo scettica, poi però prese il sopravvento la sua voglia di andare in spiaggia e si decise ad uscire. Charles le diede un’ultima occhiata da dietro prima di sospirare e seguirla.

Una volta in spiaggia, Sana cominciò a correre sul bagnasciuga, sorridente. Erano più o meno le tre del pomeriggio, e il sole scaldava e illuminava tutta l’isola. Il clima però era fresco, visto il grande vento che soffiava. La ragazza guardò il mare, e vide alcuni surfisti cavalcare onde altissime a qualche metro dalla riva. Immediatamente le venne voglia di unirsi a loro e di provare quello sport che l’attirava tanto. Senza indugiare oltre, andò ad affittare una tavola da surf. Quando fu pronta ad entrare in acqua si rivolse a Charles chiedendogli:
“Tu non vieni? Non vuoi provare?”

Ma il ragazzo si era già sistemato all’ombra di un ombrellone. Sana allora fece spallucce e iniziò ad immergersi nell’acqua dopo aver abbandonato il pareo accanto al ragazzo. Quando fu abbastanza al largo si sdraiò sulla tavola che aveva preso e iniziò a fare qualche bracciata in direzione delle onde. Qualche anno prima, per girare un film, aveva preso qualche lezione di base sul surf, quindi conosceva già le regole principali, e non le fu difficile cavalcare la prima onda. Quando la vide arrivare, girò la tavola e aspettò che la raggiungesse, poi si alzò in piedi e iniziò a surfare. Charles, dalla spiaggia, rimase ad osservarla e dovette ammettere che tutto sommato se la cavava … Purtroppo l’onda era piuttosto piccola, così Sana si ritrovò presto di nuovo ferma. Ne cavalcò ancora un paio di scarsa altezza, poi decise di provare con qualcuna più grande. Quando ne vide una piuttosto alta, iniziò a remare in quella direzione, prima di voltarsi e prepararsi a surfarla. Aspettò di essere sulla cresta dell’onda, poi si alzò, e iniziò a cavalcare quell’onda altissima. Riuscì a fare un paio di acrobazie … ma ad un tratto qualcosa andò storto. Sana perse l’equilibrio e cadde in acqua. L’onda la travolse, risucchiandola e trattenendola sott’acqua. Charles, che l’aveva seguita con lo sguardo, scattò in piedi e si avvicinò al mare, cercando di scorgere la figura della ragazza, ma lei non riemerse.

“SANA!!!” gridò in preda al panico. Un ragazzo, che dimostrava un paio di anni più di loro e che passeggiava sul bagnasciuga, sentendolo seguì la traiettoria del suo sguardo e notò la tavola da surf di Sana apparire e scomparire tra le onde. Intuendo ciò che era successo, senza esitazioni si tuffò in mare e iniziò a nuotare verso il punto in cui era sparita la ragazza. Quando raggiunse la tavola da surf si immerse, e Charles, da riva, lo vide tornare a galla un minuto dopo insieme a Sana. Il ragazzo iniziò a nuotare a riva trascinando con sé il corpo della giovane, che sembrava incosciente. Quando arrivò alla spiaggia, Charles andò ad aiutarlo a portarla sulla sabbia. Il ragazzo si piegò su di lei per vedere se respirava ancora, poi quando sentì solo un debole filo di fiato uscire dalla sua bocca posò le mani sul suo torace e iniziò a premere, cercando di rianimarla. Quando vide che non funzionava, senza perdere la calma disse: “Serve la respirazione bocca a bocca”

“La faccio io!” intervenne all’istante Charles, avvicinandosi a Sana, ma fu bloccato da uno sguardo di ghiaccio dell’altro ragazzo. Quando fissò quelle iridi ambrate un brivido gli percorse la schiena.

“Scusa se te lo dico, ma non mi sembri molto capace … se permetti io sono il bagnino di questa spiaggia e me ne intendo molto più di te di rianimazione, quindi scansati, per favore!” e con una gomitata lo spinse di lato per poi chinarsi sulla ragazza e posare le sue labbra su quelle di lei. Soffiò un paio di volte, poi premette di nuovo le mani sul suo petto, ma Sana ancora non rinveniva. Ripeté il procedimento ancora una volta, e finalmente Sana si risvegliò. Iniziò a tossire, sputando tutta l’acqua che aveva nei polmoni, e il ragazzo la girò su un fianco. Quando Sana si fu lentamente ripresa, cercò di focalizzare lo sguardo sulla figura che aveva di fronte e si trovò a fissare un paio di occhi castani profondissimi, appartenenti ad un alto ragazzo biondo dal fisico atletico e la pelle molto abbronzata, che era chino su di lei.

“Mi hai salvata …” furono le prime parole che riuscì a sussurrare, perdendosi in quegli occhi.

“Lavoro …! Heric Hayama, bagnino!” si presentò porgendole la mano. Sana, seppure ancora un po’ stordita, gliela strinse presentandosi a sua volta:
“Rossana Smith, attrice!”

“Sei davvero tu?? Non ci credo!” esclamò il ragazzo.

“Perché?” chiese interrogativa lei.

“Perché sei ancora più bella della Sana che compare in televisione …” le rispose lui, sorridendo e aiutandola a rialzarsi. Sana arrossì al complimento, continuando a guardarlo negli occhi. A quel punto Charles si avvicinò a lei e l’avvolse in un asciugamano.

“Sana! Per fortuna stai bene! Mi hai fatto prendere un colpo!” esclamò, e iniziò a strofinarle l’asciugamano con energia, cercando di asciugarla, avvicinandosi sempre di più a lei. Sana, infastidita, lo spinse via per l’ennesima volta.

“Quante volte devo dirti di starmi lontano, Charles?!” gli gridò, irritata. “E se ti sei spaventato così tanto, potevi almeno venire a salvarmi invece che startene qui ad aspettare che lo facesse qualcun altro!” aggiunse notando che, al contrario di Heric, era completamente asciutto.

“Ma …” provò a protestare lui, ma Sana non glielo permise.

“Smettila! Me ne torno all’albergo, e non voglio che mi disturbi fino all’ora di cena!” sbottò, poi prima di allontanarsi si rivolse un’ultima volta al biondino.

“Non ti ho ancora ringraziato … be’, grazie per quello che hai fatto!” gli disse sorridendogli con riconoscenza.

“Figurati …” disse lui ricambiando il sorriso. “Oh, mi scusi, sto continuando a darle del tu!” si scusò un attimo dopo.

“Ci mancherebbe! Mi hai salvata!” lo rassicurò lei. “Be’, allora ciao … Heric!” lo salutò prima di avviarsi sulla spiaggia verso l’hotel.

“Ciao … Sana!” rispose lui in un sussurro udibile solo a se stesso, e rimase ad osservarla andare via, seguita qualche metro più indietro da Charles.

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Grazie 1000 x le recensioni, raga

Grazie 1000 x le recensioni, raga! Come farei senza di voi??! Ecco il secondo cappy! J Daisy J

 

Capitolo 2.

 

Il giorno seguente, Sana si svegliò verso le dieci. Indossò un due pezzi che aveva comprato pochi giorni prima di partire, si pettinò i capelli in un’alta coda, si mise un cappello di paglia, un paio di occhiali da sole e un pareo colorato e scese nella sala ristorante dell’hotel a fare colazione. Qui trovò Charles e i loro manager, tutti seduti allo stesso tavolo insieme al regista, che già si erano serviti. Prese una tazza di latte e si unì a loro.

“Buongiorno, signorina Smith” la salutò il regista.

“Ciao, Sana-chan!” esclamarono tutti gli altri. Lei ricambiò i saluti, poi ancora un po’ assonnata iniziò a fare colazione.

“Oh, le riprese inizieranno questa sera. Siete d’accordo?” chiese il regista. Sana sorrise entusiasta.

“Certo! Mi impegnerò al massimo, non si preoccupi!”

“Non avevo dubbi!” sorrise a sua volta l’uomo.

Finita la colazione, Sana disse che sarebbe andata a prendere il sole sulla spiaggia. Charles cercò di convincerla a rimanere sulla terrazza dell’albergo, ma Sana disse che preferiva stare in riva al mare, così si allontanò, lasciandolo un po’ deluso. Quando raggiunse la spiaggia, distese un asciugamano sulla sabbia, lontano dai lettini dell’albergo, e vi si sedette dopo essersi tolta il cappello e il pareo. Prese una crema solare che si era portata dietro e iniziò a spalmarsela su braccia, gambe e petto, poi però si fermò.

Cavolo, e per la schiena come faccio? Charles non è voluto venire! pensò maledicendo il ragazzo. Uffa, per una volta che mi sarebbe servito a qualcosa …

“Serve aiuto?”

Una voce familiare la fece uscire dai propri pensieri. Si voltò, e davanti a lei trovò il ragazzo biondo che l’aveva salvata il giorno prima.

“Come?”

Lui le sorrise.

“Vuoi che ti spalmi la crema sulla schiena?” si offrì, e Sana, nonostante fosse un po’ imbarazzata, accettò il suo aiuto. Si sdraiò a pancia in giù sull’asciugamano e gli consegnò il tubetto. Pochi secondi dopo avvertì il tocco delicato di una mano del ragazzo accarezzare la sua pelle, accompagnata subito dopo dall’altra. Si rilassò, mentre Heric spalmava lentamente la crema solare sulla sua schiena, massaggiandola con dolcezza. Quando ebbe finito, richiuse il tubetto, ma non smise di accarezzarla, massaggiandole le spalle. Il suo tocco era esperto e deciso, e Sana si rilassò ancora di più, permettendogli di continuare.

“Ti fa piacere?” le chiese.

“Molto” mormorò Sana in un sussurro, gli occhi chiusi e un dolce sorriso soddisfatto sulle labbra. Rimase in silenzio per alcuni minuti, godendosi il calore del sole e quello delle mani del ragazzo, che continuavano a massaggiarla con abilità, poi gli chiese:
“Non dovresti controllare la spiaggia?”

“Ho altri due colleghi che mi aiutano …” fu la semplice risposta di lui. Poi si fermò. “Vuoi che me ne vada?” le chiese seriamente. Sana si voltò immediatamente verso di lui.

“No!” disse con decisione. Poi arrossì. “Cioè … se tu non vuoi …” mormorò imbarazzata. Heric le sorrise e le disse: “Dai, torna giù …!”

Lei si sdraiò di nuovo e il ragazzo riprese a massaggiarla. Nel frattempo Sana guardava il mare e i ragazzi che facevano surf, desiderando di essere brava come loro e di poter cavalcare anche le onde più alte … ma l’incidente del giorno prima l’aveva spaventata, e non si sentiva ancora pronta a riprovare. Heric si accorse del suo sguardo, e le disse:
“Ieri ti ho vista surfare per un po’ … non te la cavi male, le basi fondamentali le conosci. Ti servirebbe solo qualche lezione …” si fermò un attimo, esitando, poi si decise e le chiese: “Se vuoi, potrei aiutarti io …”

Sana si voltò verso di lui incredula.

“Dici davvero? Mi insegneresti a surfare?!”

“Be’, sì … potrei darti qualche lezione …”

“Sei un insegnante?” gli chiese.

“No, ma una volta facevo surf … potresti essere la mia prima allieva …” propose lui, poi attese la risposta.

“Ne sarei onorata!” gli sorrise lei, entusiasta. Heric era al settimo cielo.

“Bene! Allora ti va bene oggi pomeriggio, dopo pranzo?”

“Benissimo!” affermò Sana, ed Heric si alzò.

“Ora è meglio che torni al lavoro … ma a pranzo finisce il mio turno, quindi ci vediamo … verso le due e mezza?”

Sana accettò e si salutarono. La ragazza, un bellissimo sorriso stampato sul volto, tornò a sdraiarsi a prendere il sole, aspettando con ansia il pomeriggio …

 

A pranzo, Charles quasi le saltò addosso.

“Ehi, Sana-chan!” la chiamò. “Oggi pomeriggio andiamo a fare una passeggiata? Ho scoperto che c’è un bellissimo posto un po’ più in là da dove si vede benissimo il tramonto! Potremmo raggiungerlo insieme, e magari restare lì fino a notte tarda …”

I suoi occhi brillavano di una strana luce che spaventò la ragazza, e Sana fu ben felice di dirgli:
“No, grazie, Charles! E poi oggi pomeriggio sono impegnata!”

Charles per poco non cadde a terra.

“Ah … davvero? E cosa fai?”

“Surf” rispose semplicemente lei, poi raggiunse il tavolo occupato dal resto del cast e vi prese posto, servendosi il pranzo. Il ragazzo si affrettò a sedersi accanto a lei.

“Non ne hai avuto abbastanza, dopo ciò che è successo ieri?” le chiese, speranzoso di convincerla ad andare con lui, ma Sana era irremovibile.

“No, perché avrò un ottimo insegnante! Heric mi darà lezioni” gli spiegò. Charles si strozzò con il cibo che aveva appena messo in bocca, ma lei non ci fece caso. Dopo che ebbe bevuto un’intera bottiglia d’acqua, si rivolse di nuovo alla ragazza:
“Heric??! Ma chi? Quel tipo ossigenato di ieri?!” esclamò, gli occhi sgranati per la sorpresa.

“Già. E comunque, primo: quel tipo è il ragazzo che ieri, a differenza di qualcuno, non ha esitato a venirmi a salvare; e secondo: non è ossigenato! I suoi capelli sono di un bellissimo biondo naturale!” ribatté seccata, e ritenne chiusa la questione. Non appena ebbe finito di mangiare, si congedò dal resto del tavolo e in tutta fretta salì in camera a prepararsi per andare in spiaggia. Dopo una lunghissima selezione scelse un bikini e si cambiò, poi imprigionò i lunghi capelli rossi in una treccia, prese un asciugamano e infine corse fuori dall’albergo. Quando giunse alla spiaggia, si guardò intorno cercando di scorgere Heric, e dopo pochi minuti lo vide, seduto sulla sabbia a qualche metro da lei accanto a due tavole da surf. Si affrettò a raggiungerlo. Quando la vide, il ragazzo si alzò per salutarla con un sorriso.

“Ciao!” dissero entrambi, poi Heric porse una delle due tavole alla ragazza.

“Allora … fammi vedere quello che sai fare!” le sorrise, e Sana senza esitare prese la tavola dalle sue mani e corse verso l’acqua. Lui la seguì, ed entrambi sdraiati sulle proprie tavole presero a remare verso il largo. Una volta raggiunte le onde, Heric le disse:

“Le prime due sono tue! Voglio vedere come te la cavi!”

“Agli ordini!” scherzò lei, poi si girò e cavalcò la prima onda in arrivo. Se la cavò bene, non perse mai l’equilibrio e riuscì a restare in piedi abbastanza a lungo. Quando prese invece la seconda onda, non riuscì a tenere il controllo della tavola e scivolò in acqua. Quando riemerse, Heric la affiancò.

“Non sei andata male!” le disse con un bellissimo sorriso. “Ora ti faccio vedere come devi fare per distribuire bene il peso del corpo sulla tavola per non perdere l’equilibrio come hai fatto prima …” e si allontanò, preparandosi a cavalcare l’onda seguente. Aspettò il momento giusto, poi con uno scatto rapidissimo si mise in piedi e iniziò a surfare. Sana, qualche metro più in là, rimase incantata a guardarlo. Era bravissimo. Si muoveva rapidamente, con destrezza e sicurezza, senza commettere il minimo errore. Quando tornò da lei, la ragazza era ancora a bocca aperta. I due ripresero ad allenarsi, cavalcando onde sempre più alte, con Heric che continuava a darle consigli su come muoversi e che ogni tanto le dimostrava ciò di cui era capace. Dopo più di un’ora che si esercitavano, Sana aveva già appreso qualche trucco, e se la cavava decisamente meglio di prima. Si fermarono qualche minuto per riposare, poi Sana notò un’onda altissima formarsi alle loro spalle.

“Sei sicura di volerci provare?” le chiese Heric preoccupato, vedendo il suo sguardo. Sana annuì, e senza dire nulla voltò la tavola e diede qualche bracciata, preparandosi a cavalcare l’onda. Attese il momento giusto, poi si alzò e iniziò a surfare. I consigli che le aveva dato Heric quel pomeriggio le furono d’aiuto e riuscì a restare in equilibrio per molto tempo. Alcuni metri più in là, il ragazzo la osservava sorridendo, soddisfatto di quella prestazione. Anche Sana sorrise, felice di esserci riuscita … finché non perse il controllo della tavola. Cadde ancora una volta in acqua, e vedendola scomparire Heric si affrettò a nuotare verso di lei. La ragazza riemerse alcuni secondi dopo, tossendo, cercando di aggrapparsi alla tavola che galleggiava poco più in là. All’improvviso sentì un forte braccio avvolgerla in vita e una voce preoccupata dietro di sé chiederle senza fiato:
“Stai bene?!”

Si ritrovò abbracciata a Heric, che la teneva a galla scrutandola con occhi spaventati.

“Sì, non preoccuparti” gli sussurrò lei, senza fiato. Il cuore le batteva forte, ma non era per la paura: si sentiva più protetta che mai tra quelle braccia … Erano quegli occhi profondi a far accelerare il suo battito, era il tocco della sua pelle contro la propria a farle martellare il cuore nel petto … Si aggrappò alle spalle del ragazzo, senza smettere di guardarlo negli occhi. I suoi capelli si erano sciolti e ora fluttuavano attorno a loro. Si avvicinò lentamente al viso di Heric, attratta come una calamita dal suo sguardo. Poi però abbassò gli occhi sulle sue labbra, mentre non smetteva di avvicinarsi sempre di più a lui … ormai i loro nasi si stavano quasi sfiorando, entrambi avevano socchiuso gli occhi, le loro bocche erano pronte ad incontrarsi … ma la ragazza si spostò all’improvviso, nascondendo il viso sulla spalla del ragazzo, abbracciandolo. Heric rimase per un attimo interdetto, poi però ricambiò l’abbraccio. Sana si staccò velocemente, allontanandosi dal ragazzo e nuotando fino alla sua tavola, poi tornò a riva. Quando anche lui fu uscito dall’acqua, imbarazzata gli disse senza guardarlo negli occhi:
“Grazie, Heric. Ora è meglio che vada …”

Heric la guardò preoccupato.

“Ho fatto qualcosa di sbagliato?” chiese, domandandosi il perché dell’inaspettata reazione della ragazza. Lei alzò immediatamente gli occhi incrociando i suoi e con fermezza gli rispose:
“No! No, no, niente, anzi …! È che … devo rientrare presto … stasera ho delle riprese, sì …!” balbettò. Poi, cogliendolo alla sprovvista, si alzò in punta di piedi scoccandogli un piccolo bacio su una guancia.
“Grazie ancora, Heric. Ci vediamo!” e corse via.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

Capitolo 3.

 

Non appena raggiunse l’albergo, Sana si precipitò in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle e buttandosi sul letto.

Ma che mi è preso?! si gridò nella mente. All’improvviso, quel pomeriggio, mentre abbracciava il corpo di Heric nell‘acqua, aveva sentito l’irrefrenabile voglia di baciarlo … e ci era andata così vicino! Se non si fosse spostata all’ultimo momento l’avrebbe fatto … Ma perché si era spostata? Non lo sapeva nemmeno lei.

Forse non sono ancora pronta … rifletté. Dopotutto, era appena uscita da una storia, e non si sentiva in grado di affrontarne un’altra così presto. Temeva che potesse ripetersi la delusione dell’ultima volta, ed era l’ultima cosa che avrebbe voluto.

In fondo non lo conosco nemmeno … pensò. Però è così dolce e gentile, oggi sembrava davvero preoccupato per me! È così bello, così protettivo …

In breve si ritrovò a sognare ad occhi aperti. E l’immagine che riempiva la sua mente era quella del biondino campione di surf, del tenero ragazzo che aveva da poco conosciuto, dell’aitante giovane che per due volte si era lanciato in suo soccorso …

Qualcuno che bussava alla porta la distolse dalle sue fantasticherie.

“Sana, sei tornata?”

La ragazza si alzò di malavoglia e con uno sbuffo raggiunse la porta.

“Sì, Charles, ci sono!” disse, e aprì. Si trovò di fronte il giovane attore.

Certo che lui e Heric sono proprio l’opposto! pensò dando uno sguardo al ‘fisico’ di Charles con un sopracciglio inarcato.

“Be’, che c’è?” le chiese lui.

“No, niente …” rispose, cercando di trattenere una risata. “Cosa volevi?”

Senza chiedere il permesso, Charles entrò nella sua stanza.

“Tra meno di un’ora iniziano le riprese, volevo vedere se eri qui e ricordartelo.” Fece una piccola pausa, poi le rivolse un sorriso a trentadue denti: “Allora, sei pronta per girare la nostra scena di sesso?!”

Sana sgranò gli occhi.

“CHE COSA??!! Stasera dovremo girare una scena di sesso?? Noi due?????” chiese scandalizzata. Non riusciva a sopportarne nemmeno l’idea. Charles la rassicurò:
“No, dai, scherzavo. Il programma non è cambiato: la gireremo fra due settimane!”

Sana tirò un sospiro di sollievo. Sapeva che c’era quella scena sul copione, ma quel giorno non era davvero pronta a girarla …

“Però dovremo provarla, prima o poi, no?” disse Charles, stendendosi sul letto della ragazza e guardandola malizioso. Sana gli lanciò uno sguardo di fuoco.

“Non credo proprio! Esci immediatamente da qui!” gli intimò e stanza troppe smancerie lo afferrò per un braccio e lo buttò fuori dalla sua camera, sbattendogli la porta in faccia. Poi tornò a sdraiarsi sul letto, affondando il viso nel cuscino.

Non lo sopporto più!! pensò. Ogni giorno è sempre peggio … E pensare che una volta eravamo così amici …

Decise di scacciare dalla mente il pensiero di Charles per tornare a quello decisamente più piacevole di Heric. Si chiese cosa stesse pensando di lei in quel momento, dopo che l’aveva quasi baciato, e si maledisse per il proprio comportamento, poi si decise ad iniziare a prepararsi per le riprese. Cercò di liberare la sua mente da qualsiasi cosa che non fossero le battute del film, e quando ebbe indossato l’abito di scena si decise ad uscire. Giù nella hall c’era già tutta la troupe che la aspettava, e il truccatore le corse incontro per sistemarla prima di iniziare a girare. Quando fu pronta, il regista disse di uscire e condusse tutto il cast verso il set, allestito tra gli alberi vicino alla spiaggia. Raggiunsero il luogo, i cameraman presero i loro posti dietro le videocamere, i microfoni furono sistemati, il regista si sedette, pronto a condurre le riprese, e gli attori si disposero nei posti a loro assegnati. Al ‘ciak, azione!’, si iniziò a recitare.

Charles apparve di fronte alle telecamere raggiungendo Sana, che, seduta ai piedi di un pino, si stava rilassando appoggiata al tronco.

“Ehi, Kelly!” la chiamò. Sana aprì gli occhi e gli sorrise, felice di vederlo.

“Ciao, Mike!” lo salutò, e il ragazzo la prese per mano e la fece alzare, cominciando a correre tra gli alberi.

“Ehi, ma … dove mi stai portando?!” chiese lei, seguendolo divertita.

“Lo vedrai …” fu la semplice risposta del ragazzo, che sorridendo le fece strada attraverso gli alberi fino a raggiungere la spiaggia. Un cameraman, con la videocamera in spalla, li seguiva, riprendendo la loro corsa. I due giovani raggiunsero la spiaggia, e Sana si fermò a guardare stupita il tramonto sul mare all’orizzonte, mentre Charles, senza smettere di tenerla per mano, le sorrideva dolcemente.

“È bellissimo qui, Mike!” disse la ragazza estasiata, senza riuscire a distogliere lo sguardo dal panorama. “Questo tramonto è stupendo!”

“Anche tu …” le disse Charles. La ragazza si voltò guardandolo un po’ imbarazzata. Charles non riusciva a distogliere lo sguardo dalla bellezza della ragazza, e quasi senza pensarci portò una mano al suo viso, accarezzandole delicatamente la guancia …

“Eeeeee … STOP!!” si sentì il grido del regista. “Bravissimi! Sana … sublime, come sempre! Charles, quell’improvvisata della carezza al volto di Kelly è stata geniale!” si complimentò. “Benissimo, ora venti minuti di pausa prima della prossima scena! Andate a prepararvi!”

Sana si affrettò ad allontanarsi da Charles, che ancora la fissava estasiato, per andare a cambiarsi e a rifare il trucco. Mentre si voltava, però, intravide una figura all’ombra degli alberi, fuori dal set, che la scrutava. Sorrise tra sé, riconoscendola, poi tornò al suo lavoro. Quando le riprese terminarono, era ormai notte. Sana si allontanò dal set, dirigendosi verso il punto in cui aveva scorto l’ombra, e come aveva sperato vi trovò Heric, che stava guardando le stelle.

“Ciao!” lo salutò, e il ragazzo sussultò per la sorpresa.

“Ciao” le rispose, poi rimasero entrambi in silenzio ad osservare il cielo. Ma nei loro occhi non si specchiava l’immagine della luna e delle stelle, bensì negli uni quella dell’altro. Alla fine fu Heric a prendere la parola:
“Ti piace davvero molto il tuo lavoro, vero?”

Sana si voltò verso di lui.

“Sì, ma come …?”

“Ti ho vista, prima, durante le riprese” le spiegò lui. “Quando reciti sei diversa, diventi molto più seria e ti immedesimi completamente nel tuo personaggio. Ci metti tutta te stessa!”

“Sì, è vero …” confermò lei. I due rimasero a guardarsi negli occhi, perdendosi nell’intensità dei loro sguardi, finché Heric non cominciò:
“Sana … io …” ma un grido lo interruppe.

“SANA?!” Era la voce di Charles. “Sana, dove sei?”

All’improvviso spuntò dagli alberi, trovandoli insieme.

“Ah, eccoti, mi chiedevo dove …?!?” l’attore si accorse della presenza di Heric e lo fissò interrogativo. Quando si accorse che i due ragazzi erano molto vicini, chiese con voce dura:
“Cosa stavi facendo con la mia Sana?!”

Heric lo fissò, un sopracciglio alzato e un’ombra appena percettibile di delusione negli occhi.

“La tua Sana?” ripeté. “Scusami, Sana, non sapevo che voi due …”

“No, infatti!” intervenne la ragazza, decisa. “Charles, smettila! Vattene!”

“Con piacere, ma tu vieni con me!” disse lui, e la prese per un braccio, trascinandola via con sé.

“Lasciami, Charles!” gli intimò lei, cercando di opporre resistenza, ma il ragazzo sembrava non sentirla. “Ti ho detto di lasciarmi! Mi fai male!”

A quel punto una mano si strinse con forza attorno al polso dell’attore, fermandolo.

“Ti ha detto di lasciarla!” disse in tono minaccioso Heric. Charles lo guardò con aria di sfida, ma quando sentì la presa del ragazzo farsi ancora più forte fu costretto a lasciare il braccio di Sana, che massaggiandoselo si allontanò immediatamente da lui. Charles rimase ancora qualche istante a fissarlo con rabbia, ma il suo sguardo quasi selvaggio lo spaventò, e senza dire nulla se ne andò. Quando Heric si voltò verso Sana, i suoi occhi erano tornati più dolci che mai.

“Stai bene?” le chiese apprensivo, avvicinandosi a lei. Sana annuì.

“Come si è permesso di trattarti così?!” esclamò il ragazzo con tono irato, sorprendendo l’attrice. “Giuro che se prova ancora a farti del male glielo impedirò io! Non devi più preoccuparti di lui!”

Sana lo guardò riconoscente, sorridendogli dolcemente, poi si ricordò di una cosa.

“Mi stavi dicendo qualcosa, prima?” gli chiese. Heric arrossì impercettibilmente, fece per rispondere, ma poi ci ripensò e abbassando lo sguardo mormorò soltanto: “No, nulla …”

Sana rimase a scrutarlo un istante, poi gli si avvicinò.

“Grazie, Heric … nessuno mi ha mai protetta come hai fatto tu …” mormorò, poi, stupendo perfino se stessa, si alzò in punta di piedi e gli diede un leggero bacio a fior di labbra.

“Grazie …” gli sussurrò ancora, poi corse via, sparendo tra gli alberi in direzione dell’albergo. Heric rimase un attimo immobile a fissare il punto in cui era scomparsa, stupito, poi si riscosse e prendendo coraggio le corse dietro. Quando la raggiunse la bloccò, pendendola per mano.

“Aspetta!”

Sana si voltò.

“Quello che … insomma, ciò che volevo dirti prima … sì, be’, ecco … io …” balbettò Heric, poi, finalmente deciso, fissò il suo sguardo in quello della ragazza. “Tu mi piaci, Sana” disse con fermezza, poi, senza aspettare una sua risposta, si piegò a baciarla. Sana, seppur colta di sorpresa in un primo momento, lentamente rispose al bacio, mentre cingeva il collo del ragazzo che l’attirava a sé, stringendola nell’abbraccio più caloroso e protettivo che lei avesse mai ricevuto.

 

E finalmente si sono baciati!^^ e ora ke succederà? Lo saprete entro domani sera, spero! Recensite! Vvb J Daisy J

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

Capitolo 4.

 

I giorni trascorsero, e Heric mantenne la sua promessa: ogni volta che Charles cercava di importunare Sana, lui interveniva tempestivamente. Un giorno, per esempio, la ragazza stava prendendo il sole sulla spiaggia, le cuffie dell’mp3 che le trasmettevano le note di una bella canzone, quando il giovane attore la raggiunse e si sedette accanto a lei.

“Ciao, bellissima!”

Sana sobbalzò sentendo quella voce, e togliendosi le cuffiette si mise a sedere.

“Cosa vuoi?!”

Charles le si avvicinò di più.

“Be’, passare un po’ di tempo con te … potremmo sdraiarci insieme sulla sabbia … e magari …”

“Ehi, Sana!”

Una voce , la più bella che avesse mai sentito e l’unica che avrebbe voluto sentire in quel momento e sempre, la chiamò. Alzando lo sguardo vide Heric venirle incontro attraverso la spiaggia.

“Allora, andiamo?” le disse. L’eroe era giunto a salvare la principessa. Sana, sorridendo, si affrettò ad alzarsi e raggiungerlo.

“Certo!” esclamò, e insieme si allontanarono da Charles. Mentre camminavano, Heric si voltò e gli fece una linguaccia, dopodichè scoppiarono a ridere e prendendosi per mano corsero lungo il bagnasciuga, insieme, felici. Quando furono lontani, il biondino prese Sana in braccio, girando su se stesso, mentre la risata cristallina della ragazza lo riempiva di gioia e gli spruzzi del mare li circondavano, quasi a voler giocare e divertirsi con loro. Quando si fermò, si baciarono, poi rimasero a guardarsi negli occhi, perdendosi nell’abisso delle proprie emozioni … finché Sana non scorse una strana luce accendersi nello sguardo del ragazzo.

“Heric … no!” mormorò, il tono di voce preoccupato. Heric rispose soltanto con un sorrisetto, poi cominciò a muoversi nell’acqua.

“Heric, ti ho detto di no! Fermati! Mettimi giù!” gli gridò lei, e all’improvviso il ragazzo sembrò volerle obbedire. Si fermò e allargò il sorriso. Sana si affrettò a dire:
“No! No, no … cioè, scherzavo! Non farlo! No …!”

Ma era troppo tardi. Heric la gettò in acqua, tuffandosi poi dietro di lei. Quando Sana riemerse, si avventò sul ragazzo ridendo.

“Stupido!” gli disse tentando di affogarlo, ma con scarso successo. “Sai come si infurierà il truccatore del set vedendo i miei capelli stasera?!”

Ma in realtà non le importava della scenata che avrebbe dovuto sentire, o di essere bagnata dalla testa ai piedi, o di chissà cos’altro … l’unica cosa di cui le importava erano le labbra di Heric che ancora una volta avevano catturato le sue, mettendola a tacere con amabilità. Sentì il sapore del mare rendere salato quel bacio, quasi a voler contrastare la dolcezza che sprigionava.

I due ragazzi trascorsero uno stupendo pomeriggio insieme, tra scherzi e tenere effusioni, finché non fu ora della cena e delle riprese. Si salutarono con la promessa di rivedersi il giorno dopo, e così fu, per più di una settimana. Ogni sera Heric andava a vedere l’attrice recitare, e si stupiva ogni volta di più di vedere con quanta passione si dedicasse al suo lavoro. Gli piaceva la sua espressione, così determinata e felice, che vedeva nei suoi occhi quelle sere. Qualche volta Sana lo raggiungeva al termine delle riprese e passeggiavano sulla spiaggia, fino a sdraiarsi l’uno accanto all’altra a guardare le stelle, uno spettacolo che affascinava entrambi, mentre le loro dita si intrecciavano tra i granelli di sabbia. Alcune volte Sana, stanca per l’intensa giornata vissuta e le riprese durate fino a notte tarda, si addormentava con la testa appoggiata alla spalla del ragazzo, e allora lui sorrideva teneramente tra sé e la prendeva in braccio, portandola fino all’albergo e svegliandola dolcemente solo una volta arrivati davanti all’ingresso, per poi augurarle la buona notte con un piccolo bacio e salutarla, allontanandosi. Non si erano mai accorti che Charles, dalla finestra della sua camera, li osservava, sentendo la gelosia montare dentro di lui ogni giorno di più …

Una sera, dopo che i due ragazzi si erano salutati davanti all’hotel, come sempre Heric si era allontanato, inoltrandosi tra gli alberi che fiancheggiavano la spiaggia. Ad un tratto, però, un rumore attirò la sua attenzione. Sembravano i passi di qualcuno, ma solitamente a quell’ora di notte non incontrava mai nessuno in quel luogo, e comunque chiunque fosse sembrava non volesse farsi scoprire, perché i passi erano lenti e leggeri. Heric continuò a camminare, non facendo capire che aveva avvertito la presenza dello sconosciuto, ma restando all’erta. Improvvisamente, i passi si fecero più vicini e veloci, e senza che potesse capire cosa stesse succedendo il ragazzo si ritrovò a terra, un labbro sanguinante e la testa che gli pulsava per il duro impatto con il terreno. Leggermente stordito, cercò di capire cosa era accaduto, ma non riuscì ad alzarsi perché una figura robusta era inginocchiata sopra di lui, pronta a colpirlo ancora una volta. Fortunatamente Heric riuscì a difendersi e a liberarsi dalla morsa dell’aggressore, scaraventandolo lontano da sé e rialzandosi. L’uomo che l’aveva attaccato tornò alla carica, e Heric lo colpì, ma non bastò: il suo avversario era più grande e forte di lui, e dopo poco riuscì ad avere la meglio e ad atterrare Heric, continuando a colpirlo fino a tramortirlo. Quando cessò di picchiarlo, l’uomo gli disse soltanto:
“Da parte del mio capo: lascia stare Sana!” e se ne andò, lasciandolo a terra esausto e ferito, semincoscente.

 

Ecco qua! È un po’ corto, ma il prossimo prometto ke sarà almeno il doppio!^^ In ogni caso, com’era?! Continuate a recensire, non sapete quanto mi faccia piacere!!! J

Ormai credo ke manterrò questo ritmo, postando giornalmente, perchè ho già sviluppato tutta la trama.  Ho solo qualche dubbio sul finale, ma di questo ve ne parlerò tra … circa tre capitoli! A domani, allora! J Daisy J

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Capitolo 5.

 

Il giorno dopo, quando Sana andò in spiaggia, attese Heric fino all’ora di pranzo, ma il ragazzo non si fece vedere. All’inizio si preoccupò, chiedendosi se gli fosse successo qualcosa, poi però si disse che forse era stato impegnato con il lavoro tutto il tempo, visto che il vento quel giorno era più forte del solito, e così si rassegnò e tornò all’albergo per pranzare. Nel pomeriggio fu costretta a lavorare, poiché quel giorno il regista aveva deciso di girare le scene diurne, così non poté andarlo a cercare. Durante una pausa Charles la avvicinò.

“Ciao, mio piccolo fiorellino, tenero bocciolo di rosa!” la salutò, smielato. Sana sbuffò e non gli diede retta. Ormai non sapeva più se poterlo definire suo amico … non faceva altro che provarci con lei, detestava la sua relazione con Heric ed era diventato decisamente insopportabile! Dell’amico non aveva più proprio nessuna caratteristica, e ormai non poteva più trascorrere un solo minuto insieme a lui senza che le facesse qualche avance indesiderata. E come se non bastasse, quel giorno sembrava fosse ancora più accanito del solito!

“Cos’hai, Sana? Ti vedo un po’ giù … posso consolarti io, se vuoi!” le disse.

“Non ho proprio niente! E non mi va che mi ronzi attorno come un’ape sul nettare! Sei diventato davvero insopportabile!” commentò lei, scocciata, ma Charles non si arrese.

“Ma come?! Io almeno ti sono vicino e mi preoccupo per te, non come quell’Heric, che oggi non si è nemmeno fatto vedere!” la colpì.

“Be’, avrà avuto i suoi motivi …” lo difese Sana, anche se sentire quelle parole l’aveva un po’ ferita. Poi però si bloccò, riflettendo, e un attimo dopo riprese con tono indagatore: “Ma tu come lo sai?! Sei stato tutto il giorno chiuso in albergo e io non ti ho di certo detto nulla! Come …?”

“Si vede dalla tua espressione, tesoro!” si difese lui. “E poi lo sai che io ti capisco meglio di chiunque altro …” aggiunse in un sussurro. Sana, disgustata, si allontanò da lui, andando dal regista a chiedere quando si potesse riprendere con le scene del film, ansiosa di finire. Mentre giravano, ripensò a quello che aveva detto prima Charles, e rifletté che probabilmente aveva detto la verità e la sua espressione la tradiva. Eppure un brutto presentimento continuava a darle fastidio …

Nello stesso momento, i pensieri dell’attore erano assai diversi da ciò che aveva detto alla ragazza.

Lo so benissimo che quel biondino non si è fatto vedere … di sicuro era ridotto troppo male per riuscire anche solo a uscire di casa … sempre che ieri notte abbia avuto la forza di arrivarci! La mia guardia del corpo ha dei muscoli da fare invidia a chiunque …! stava pensando, sogghignando. Penso proprio che abbia capito la lezione e non abbia più il coraggio di farsi vedere insieme alla mia Sana!

 

Alla sera finalmente le riprese terminarono, e Sana decise di tornare sulla spiaggia a cercare il ragazzo. Scorse un bagnino e gli chiese informazioni su Heric, ma la risposta che ricevette la fece solo preoccupare di più:
“No, non lo vedo da ieri. Piacerebbe sapere anche a me che fine abbia fatto! Con il tempo che c’era oggi ci sarebbe servito il suo aiuto per controllare la spiaggia!”
“Non ha proprio idea di dove possa essere?” lo pregò Sana.

“No … anzi, mi faccia un favore: se lo trova, gli dica che domani deve assolutamente venire a lavorare, o non riusciremo a controllare tutta la costa da soli!” fu la risposta del bagnino. Sana, sempre più allarmata, lo ringraziò, poi si allontanò a testa bassa, rassegnata, con l’intenzione di ritornare all’albergo.

“Aspetti!” si sentì però chiamare. Si voltò, e vide il bagnino venirle incontro. “So che Heric abita laggiù” le disse, indicandole un insieme di capanne al di là del boschetto che fiancheggiava la spiaggia. “Io non sono potuto andarlo a cercare, perché dovevo rimanere sulla spiaggia, ma lei può andare a vedere se è a casa.”

Sana lo ringraziò con un sorriso e si avviò a passo svelto verso il piccolo villaggio, con la speranza di trovare il ragazzo. Si fece indicare la sua capanna, e una volta che l’ebbe raggiunta bussò, dapprima lentamente, poi quando non ricevette risposta con più insistenza.

“Chi è?!” sentì finalmente la voce di Heric provenire dall’interno.

“Heric!!!” esclamò Sana, felice finalmente di averlo trovato. “Sono Sana! Ero preoccupata! Non ti sei fatto più sentire né vedere da ieri …”

La ragazza sentì dei rumori provenire da dietro la porta, ma nessuna risposta.

“Heric …? Mi apri?” chiese titubante. Finalmente il ragazzo parlò di nuovo.

“È aperto”sentì dire, quasi in tono rassegnato.

Sana spinse delicatamente la porta e l’aprì. Si mosse nella capanna, composta da tre piccole stanze, finché non raggiunse quella di Heric. Il ragazzo si era appena infilato una maglietta quando vide la figura della ragazza avanzare verso di lui. Sana fece per buttargli le bracca al collo e baciarlo, ma qualcosa la fermò.

“Heric … che ti è successo?” esclamò preoccupata vedendo un taglio sulle sue labbra. Lui distolse lo sguardo dal suo.

“Nulla … mi sono fatto male da solo …” mentì flebilmente.

“Ma … come?!”

“Non lo so … perchè sei qui?” le chiese cambiando argomento. Sana rimase un attimo interdetta per la sua freddezza, poi però gli rispose:

“Mi chiedevo cosa ti fosse accaduto. Uno dei bagnini della spiaggia mi ha detto che oggi saresti dovuto essere al lavoro ma non ti sei fatto vedere tutto il giorno, nemmeno da me … mi sono preoccupata! Stai bene?”

“Sì, stai tranquilla, non è niente …” mentì ancora.

“Oh, meno male …!” mormorò lei sollevata, e lo abbracciò. Improvvisamente Heric sussultò e si scostò, stringendo i denti.

“Heric …?!” Sana lo fissò preoccupata.

“Non è niente!” ripeté lui, ma questa volta lei non gli credette.

“No, non è vero …” e prima che potesse impedirglielo, Sana gli sollevò la maglietta. Quando vide tanti lividi e piccole ferite sul suo corpo, si portò una mano alla bocca. Sfiorò con mano tremante una delle lesioni, mormorando incredula e spaventata:
“Cosa ti è successo? Chi è stato?!”

A quel punto il ragazzo si vide costretto a raccontarle tutto, mentire oltre lo avrebbe solo fatto stare peggio. Al termine del racconto, Sana vide tutto più chiaramente.

“Ecco perché oggi Charles si comportava in quel modo! Lui sapeva che non saresti venuto! Ci scommetto che è stato quel bastardo …!”

Una lacrima scese sulla sua guancia, mostrando il suo dispiacere per ciò che era accaduto al ragazzo. Heric si affrettò a stringerla a sé, non badando al dolore delle contusioni.

“Io non ti avrei mai lasciata, Sana!” le sussurrò. “Se oggi non mi sono fatto vedere era solo per non farti sapere ciò che era successo, per non farti preoccupare, ma appena possibile sarei tornato da te! Non avrei mai permesso che quell’idiota ci dividesse, nemmeno se mi avesse fatto uccidere!”

Sana singhiozzò aggrappandosi a lui, bagnando le sue ferite con calde lacrime.

“È meglio se non ci vediamo più, invece!” esclamò lei. “Preferisco starti lontano ma sapere che stai bene piuttosto che permettere che Charles ti faccia ancora del male!”

Heric a quelle parole la allontanò da sé, prendendola per le spalle e fissandola con uno sguardo determinato.

“Io invece no!” le gridò. “Preferirei farmi colpire a morte, farebbe molto meno male che separarmi da te!”

Sana non riusciva a credere a quelle parole. Nessuno si era mai comportato così con lei, nessuno le aveva mai voluto così bene, nessuno aveva mai rischiato la vita per lei come già due volte aveva fatto Heric.

“Ma … allora, come faremo?” gli chiese mentre lui le asciugava le ultime lacrime.

“Terremo gli occhi aperti … l’altra notte sono stato preso alla sprovvista, ma altrimenti sarei riuscito a difendermi. E in ogni caso, non voglio preoccuparmi di questo, voglio solo godermi il tempo che passo con te, senza altri pensieri se non tu!”

Riuscì a strapparle un debole sorriso e si baciarono teneramente, passando poi il resto della serata insieme, durante la quale Sana gli medicò con tocco delicato i tagli più gravi.

 

La mattina seguente quando Sana si svegliò si accorse di non essere nella sua camera di albergo. Cercò di mettere a fuoco il posto in cui si trovava e notò di essere appoggiata alla spalla di Heric, seduti su un divano nella sua capanna. Accanto a loro era abbandonata una cassetta del pronto soccorso. Dovevano essersi addormentati senza accorgersene.

Cercando di fare il più lentamente possibile per lasciare riposare il ragazzo, si alzò e raccolse le bende che erano sparse sul divano, mettendo tutto a posto nel bagno insieme al cotone e al disinfettante. Quando tornò nella camera, vide che Heric si era svegliato.

“Ciao” lo salutò con un leggero bacio, al quale lui rispose con un sorriso. “Stai bene?”

Il ragazzo si alzò dal divano stiracchiandosi.

“Molto meglio! E tutto grazie a te …”

L’abbracciò da dietro, cingendole la vita mentre lei si appoggiava al suo corpo. Rimasero così per qualche istante, poi Sana gli disse che doveva tornare all’albergo, o il suo manager avrebbe mandato una squadra di soccorso a cercarla per tutto il mondo, pensando a chissà che cosa …

“Ti accompagno!” disse lui deciso, e senza ammettere repliche uscì insieme a lei dirigendosi verso l’hotel.

Intanto, all’albergo, Robbie stava correndo preoccupato da un lato all’altro della hall, nervoso.

“Ma dove diavolo si è cacciata la mia piccola Sana?!?” gridava, disperato. Quando era andato a chiamarla per avvertirla che era ora di colazione e non l’aveva trovata in camera, gli era quasi venuto un collasso.

“Basta, se non arriva entro dieci minuti io chiamo la polizia!” esclamò estraendo il cellulare dalla tasca, ma proprio in quel momento scorse la figura dell’attrice attraverso la porta a vetri d’ingresso che si avvicinava. Con le lacrime agli occhi le corse incontro.

“Oh, Sana! Ero così preoccupato! Dove sei stata! Stai bene?! … Ma … Sana?! …”

La ragazza aveva completamente ignorato il suo manager e si stava invece dirigendo a passo svelto verso Charles che, seduto su un divanetto, si era appena alzato per andarle incontro. Stava per salutarla affettuosamente quando …

SCIAFF!

Uno schiaffo a mano aperta lo colpì in pieno viso con tale forza da farlo barcollare. L’attore si portò una mano alla guancia arrossata muovendo la mascella dolorante, mentre sgranava gli occhi stupito.

“Come hai potuto?!” fu l’urlo carico d’odio di Sana. Lo fissava con rabbia e disgusto, infuriata aveva già alzato la mano per colpire di nuovo, ma qualcuno le avvolse la vita con un braccio trattenendola, mentre una voce calda le sussurrava all’orecchio: “Lascialo perdere”

Sana si abbandonò tra le braccia di Heric, che l’allontanò dall’attore portandola ad uno dei divanetti della hall dell’albergo e sedendosi accanto a lei. Charles intanto lo fissava sorpreso.

“Cosa ci fai tu qui, con lei?!?” esclamò infuriato. “Credevo che la mia guardia del corpo fosse stata abbastanza convincente!”

“Allora sei stato davvero tu, brutto …!” scattò Sana, e fece per alzarsi e aggredirlo di nuovo, ma Heric la bloccò una seconda volta.

“Non sperare di riuscire a separarmi da Sana! Non la lascerò mai, soprattutto a uno come te!” gli disse gelidamente, abbracciando la ragazza, che si rifugiò contro il suo petto fissando l’attore con astio, gli occhi umidi per la rabbia e l’indignazione. Nel frattempo, nella hall, Robbie e il resto del cast assistevano sorpresi e interrogativi alla scena.

“Ehm … qualcuno mi spiega che sta succedendo?!” chiese Robbie sconvolto.

“Non sono affari tuoi!” gridarono i tre ragazzi insieme, poi Charles ringhiò la sua rabbia e se ne andò, chiudendosi nella sua stanza, mentre Sana e Heric si baciavano teneramente.

Quell’Heric è un osso duro! pensò l’attore infuriato, massaggiandosi ancora il viso dove Sana l’aveva colpito, mentre camminava avanti e indietro nella sua camera. Ma ho ancora una carta da giocare … questa sera Sana sarà mia!

 

Finito un altro capitolo! Cosa avrà in mente Charles?! Lo saprete solo domani, eh eh! Mi racco, commentate! Vvb J Daisy J

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Solo una cosa, prima di lasciarvi alla storia: Anna94 … credo che tu ci sia andata molto vicina …

Solo una cosa, prima di lasciarvi alla storia: Anna94 … credo che tu ci sia andata molto vicina …! Basta, leggete!^^

 

Capitolo 6.

 

Dopo la scenata nella hall dell’albergo, Heric aveva lasciato Sana andando a lavorare sulla spiaggia, promettendole che appena fosse stato libero sarebbe corso di nuovo da lei. La ragazza gli aveva detto di non preoccuparsi e fece colazione insieme al suo manager, che nel frattempo le fece il terzo grado chiedendole dove fosse stata quella notte. Sana rispose vagamente dicendogli che era stata con Heric tutto il tempo e quindi non aveva di che preoccuparsi. A quelle parole Robbie sputò il suo caffé.

“Che cosa??! Tutta la notte … tu … eri con Heric …??! Un ragazzo?!” si allarmò. Sana alzò gli occhi al cielo. Ma perché non voleva convincersi che non era più una bambina??

“Sì, Robbie, un ragazzo … e non è successo niente! Calmati, Heric non è quel tipo di persona!” sapeva che il manager si era ricordato della sua precedente relazione con Will. “Rilassati!” gli intimò un po’ seccata. Robbie parve darsi di nuovo un contegno, riprendendo a sorseggiare ciò che era rimasto del caffé, mentre Sana gli scoccava un’occhiata divertita: quando faceva l’iper-protettivo era davvero incredibile!

Non tornarono più sull’argomento, e non appena ne ebbe il permesso Sana scappò sulla spiaggia. Era stato Heric a pregarla di andarci il prima possibile, così avrebbe potuto tenerla d’occhio anche lavorando. Per non pensare alla rabbia che ancora la assaliva nei confronti di Charles, l’attrice decise di affittare di nuovo una tavola e fare un po’ di surf. Ormai, dopo giorni e giorni di allenamenti con Heric, aveva imparato tutto ciò che le serviva, e con gioia riuscì a cavalcare un’onda delle più alte. Compì evoluzioni, rapidi cambi di direzione, abili movimenti … là, sulla cresta dell’onda, non pensò a nient’altro che non fosse l’entusiasmo per esserci riuscita e ad Heric, poiché era tutto merito suo. Quando l’onda si infranse e tornò a riva, Sana vide il ragazzo sorriderle da lontano sulla spiaggia, alzando il pollice in segno di congratulazioni. Rispose al sorriso, poi andò a distendersi sotto il sole per asciugarsi, mentre Heric riprendeva il suo lavoro. Dopo pranzo la ragazza si chiuse nella sua stanza, in modo da evitare Charles. Heric avrebbe lavorato fino a tardi per recuperare il suo giorno di assenza precedente, così non lo avrebbe visto fino a dopo le riprese.

Al pensiero delle scene da girare Sana si ricordò con un sussulto il programma di quel giorno. Quella sera avrebbero girato l’ultima scena … ormai erano passate due settimane da quando erano arrivati, e ne mancava solo più una … Quella sera avrebbe dovuto girare la scena di sesso tra Mike e Kelly …

 … Allora, sei pronta per girare la nostra scena di sesso? …

Le tornarono alla mente le parole di Charles il loro secondo giorno sull’isola, e rivide quella strana luce che aveva illuminato i suoi occhi azzurri … la stessa che più volte aveva visto negli occhi del suo ex, Will …

Si gettò sul letto, rannicchiandosi su se stessa, spaventata da quel pensiero. Aveva paura di ciò che poteva fare Charles durante quella scena. Se ne avesse approfittato, lei non avrebbe potuto reagire in alcun modo, o sarebbe stata costretta a ripetere la scena più volte …

Con il cuore che le martellava nel petto si alzò e uscì di corsa dalla camera, cercando il regista del film. Lo trovò che parlava con il suo manager sulla terrazza dell’albergo.

“Oh, signorina Smith … buongiorno!” la salutò cordialmente quando la vide. Sana si precipitò da lui.

“Signor regista … non si potrebbe eliminare dal copione la scena di sesso dei due protagonisti?!” chiese tutto d’un fiato. Lui e Robbie la guardarono stupiti.

“Ma che stai dicendo, Sana?!” esclamò il manager. “La scusi, deve aver preso troppo sole …” disse poi rivolto al regista. Ma Sana non demorse.

“Oppure non so, potrebbero girarla delle controfigure …”

“Ma sei impazzita?!” la interruppe Robbie scandalizzato, poi la prese per un braccio e scusandosi momentaneamente con il regista si allontanò insieme a lei.

“Mi vuoi spiegare che ti succede?!” le chiese quando furono in un angolo della terrazza. Sana abbassò lo sguardo.

“Niente … semplicemente preferirei non girare quella scena … io non … non mi sento pronta, ecco!”

“Non dire sciocchezze, Sana! Non è certo la prima volta che giri scene di questo tipo con Charles! Mi dici che ti prende?! Non stai bene?”

“Io … no! No, infatti, non sto bene!” mentì lei, aggrappandosi a quella scusa, ma Robbie non ci cascò.

“Be’, dai, è l’ultima scena. Tu girala nel migliore dei modi e poi potrai riposarti finché vorrai! Su, ora torna in camera a rilassarti, torno io dal regista …” le disse, e senza dare il tempo a Sana di replicare si voltò e la lasciò da sola. La ragazza si sentì sola e disperata, e sentì l’irrefrenabile voglia dell’abbraccio e del conforto di Heric. Senza attendere oltre, si precipitò in spiaggia, e quando vide il biondino corse verso di lui. Il ragazzo la vide appena in tempo per prepararsi ad accoglierla quando inaspettatamente si gettò tra le sue braccia.

“Ehi, piccola, che ti succede?” le chiese preoccupato, stringendola per darle conforto. Sana non si staccò da lui, ma gli spiegò ciò che sarebbe accaduto quella sera, e i suoi timori. Heric cercò di rassicurarla.

“Non potrà farti niente davanti alla troupe!” le fece notare.

“Sì, ma potrebbe provarci! Potrebbe approfittare del momento e spingersi più in là di quanto abbia fatto le altre volte … Heric, ho paura, non voglio girare quella scena, ma ho già provato di tutto!” esclamò lei, sconsolata. Il ragazzo la strinse ancora di più.

“Fatti coraggio, Sana. Io sarò lì, accanto al set, e se proverà a fare qualcosa di sbagliato lo sistemerò io, d’accordo?”

Entrambi sapevano che non sarebbe potuto intervenire, o avrebbe interrotto le riprese e lei sarebbe stata costretta a ripetere la scena, ma lei fu comunque rincuorata dalle sue parole e dalla sua vicinanza. Un bacio le diede tutta la forza di cui aveva bisogno, e lasciò che Heric continuasse a lavorare, tornando all’albergo. Le ore passarono dannatamente in fretta, e la sera arrivò inaspettata prima del previsto, cogliendo Sana di sorpresa. Le sembrò troppo presto quando sentì Robbie bussare alla porta della sua stanza per dirle di prepararsi e scendere nella hall, dove il resto del cast l’attendeva per le riprese. Cercò di prendere più tempo possibile, ma gli sbuffi impazienti del suo manager e del regista, che vedeva il sole scomparire all’orizzonte, la costrinsero a uscire dalla sua camera e a seguire la troupe verso il set. Lei era avvolta solo in una leggera vestaglia, che nascondeva un piccolo bikini, unico indumento per la scena. Con un brivido sentì all’improvviso la mano di Charles posarsi sul suo fianco, mentre la affiancava e la avvolgeva in vita con un braccio.

“Ciao, amore … è il grande momento!” le disse. “Non preoccuparti, sarà più piacevole di quanto sia mai stato prima …” le sussurrò, prima di allontanarsi e precederla sul set. Sana rabbrividì, senza riuscire a rispondergli. Quando raggiunse il cast, vide che il set era stato allestito con un grande asciugamano steso sulla sabbia, a pochi passi dal mare, ed era stato acceso un fuoco accanto ad esso. Quando tutti i cameraman si furono sistemati, Sana si sfilò la vestaglia, avviandosi verso l’asciugamano, dove Charles si era già seduto. Vide i suoi occhi azzurri scrutarla con attenzione e desiderio. Distolse lo sguardo dal ragazzo facendolo vagare sulla spiaggia, e poco lontano riuscì a scorgere una figura ai limiti del set: era Heric, che aveva mantenuto la sua promessa ed era lì per lei. Cercò di sorridergli, ma la sua bocca sembro rifiutarsi. Si sedette anche lei sull’asciugamano accanto a Charles e attese il ‘Ciak, azione!’ del regista, che purtroppo non tardò ad arrivare …

 

Ah ah! Vi ho interrotto sul più bello!!! Ke cattiva, eh? Vabbè, dai, potrei anche riuscire ad aggiornare oggi pomeriggio, se non prima, se volete che faccia così in fretta … infatti sono già a buon punto con il capitolo seguente!

In ogni caso, siamo molto vicini alla fine! Preparatevi, perché al prossimo capitolo credo proprio che mi servirà il vostro aiuto!

Nel frattempo, sapete cosa fare … ^^ VVUKDB!!! J Daisy J

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ... o ultimo capitolo? boh?! ***


Capitolo 7

Sn troppo felice: è appena uscito il volume speciale della “Villa dell’acqua”!!! è stupendo! L’ho comprato stamattina!

Ehm … già, giusto, a voi ke ve ne frega? … ehm, sorry! Ecco il capitolo, come avevo detto! Ci sentiamo alla fine!

 

Capitolo 7.

 

“Ciak … AZIONE!“

Subito Charles si avvicinò di più a Sana e la baciò lentamente.

“Ti amo, Kelly …” le sussurrò staccandosi solo di qualche centimetro dalle sue labbra. Sana si convinse a recitare, e assunse un’espressione stupita, ma felice … falsamente felice.
“Anch’io ti amo, Mike …” rispose, prima di unire di nuovo le loro bocche. Lentamente il bacio si fece più profondo, più avido … forse più di quanto avrebbe dovuto, anzi, sicuramente, ma Sana non poté fare altro che assecondare il partner, mentre lui la coricava sull’asciugamano e si sistemava sopra di lei. Le sue mani cominciarono a scorrere con bramosia sul corpo della ragazza, mentre le loro labbra non si dividevano, ma anzi si univano con sempre più passione. Dopo alcune carezze la mano di Charles corse con impazienza sulla schiena di Sana, slacciando i nodi che fermavano il pezzo superiore del costume, scoprendo poi il petto della ragazza.

A pochi metri di distanza Heric strinse i pugni, osservando con impotenza la scena, gli occhi che si riducevano a due fessure per la rabbia che provava nei confronti dell’attore che stava approfittando della sua ragazza, vedendo Sana lottare per non ribellarsi.

Finalmente la bocca di Charles abbandonò quella di Sana, ma solo per scendere sul collo, e poi ancora più giù, fermandosi sui seni prima di raggiungere il ventre.

Sana chiuse gli occhi, fingendo piacere, quando in realtà avrebbe voluto urlare la sua paura e fuggire. Sentì con orrore che Charles stava per spingersi ancora oltre, ma fortunatamente, come se fosse l’annuncio dell’agognata liberazione, sentì risuonare nell’aria il grido del regista.

Eeeeee … STOP! Bravissimi! Buona la prima! Quanta grinta, quanta passione! Non vi avevo mai visti recitare così in nessun altro vostro film …” disse, e continuò con mille altre lodi, ma nessuna di queste giunse alle orecchie di Sana. La ragazza, le lacrime che minacciavano di uscire dagli occhi, cercava di rialzarsi, ma Charles, che approfittando dell’attimo di distrazione del cast era rimasto a contemplare il corpo della ragazza, era ancora sopra di lei, desideroso di possederla. All’improvviso, però, Sana si sentì libera. Si affrettò ad alzarsi, e vide Charles a terra con Heric in piedi tra loro due, un pugno alzato e un’espressione furiosa sul viso. Mentre Sana indossava la vestaglia per coprirsi, nella notte risuonarono le urla del biondino:
“Come ti sei permesso, lurido verme?!”

Charles si era appena rialzato, massaggiandosi lo zigomo colpito, quando si sentì afferrare per un braccio.

“Non toccarla mai più, hai capito?? Non approfittare mai più di lei!” gridava Heric ormai fuori controllo, picchiandolo un’altra volta. La troupe del film si accorse della rissa e cercò di sedarla, ma sembrava impossibile fermare la rabbia di Heric. Solo il rumore di un pianto soffocato lo riscosse, e si voltò appena in tempo per vedere la figura di Sana sparire di corsa tra gli alberi. Scoccando un’ultima occhiata agghiacciante a Charles, steso a terra, si voltò e prese a rincorrerla.

“Ma che diamine succede con quei tre??!” si chiese sconsolato Robbie, che aveva assistito esterrefatto alla scena, senza aver però notato, come d’altronde il resto dei presenti, le lacrime dell’attrice, che invece non erano sfuggite a Heric.

 

Sana corse senza fermarsi, senza una meta, con solo l’immagine di ciò che era accaduto prima in testa a tormentarla. Sentiva ancora le mani di Charles su di sé, riviveva l’incubo di pochi minuti prima. Nessuno si era accorto di ciò che stava succedendo, nessuno aveva fermato Charles … dopotutto lei stessa non aveva fatto nulla per far capire che qualcosa non andava … aveva subito la prepotenza di Charles, desiderosa solo di allontanarsi il più in fretta possibile da lui. E ora finalmente stava fuggendo … in lacrime, spaventata, disgustata … ma stava fuggendo. Dove, non lo sapeva nemmeno lei. Voleva solo allontanarsi.

Improvvisamente sentì un paio di forti braccia muscolose frenare la sua corsa, attirandola contro il corpo di qualcuno, e lei vi si abbandonò, respirando il profumo della pelle di Heric, continuando a piangere, mentre il biondino, senza dire nulla, le dava conforto solo con la sua presenza.

Shhh …” le sussurrò all’orecchio, mentre non smetteva di stringerla tra le braccia. Ci vollero parecchi minuti perché Sana si calmasse. Alla fine Heric la prese in braccio e si avviò verso l’albergo, senza dire nulla, mentre Sana si accoccolava contro il suo petto, cercando di soffocare gli ultimi singhiozzi. Una volta giunto all‘hotel, invece che lasciarla all’ingresso come faceva tutte le notti, Heric entrò, si diresse alla reception, chiese la chiave della signorina Smith. Il portiere, vedendo che era presente anche l’attrice, gliela diede, e Heric, sempre tenendo Sana in braccio, entrò in ascensore. Quando arrivò alla camera della ragazza l’aprì, si diresse verso il letto e vi distese Sana. Poi si sedette accanto a lei e rimase a fissarla per qualche istante con occhi dolci, che la rassicurarono con una semplicità inaspettata. Alzò una mano e la portò al viso di lei, accarezzandolo teneramente, con fare protettivo.

Stai tranquilla, piccola, è tutto finito. Ora riposati.” le sussurrò, il tono di voce caldo e rassicurante, poi si piegò e le diede un leggero bacio sulla fronte. “Buonanotte, Sana.” mormorò, poi si alzò e se ne andò.

“Aspetta!” esclamò Sana, mettendosi a sedere e afferrandolo per una mano. Il ragazzo si voltò, pronto ad esaudire qualsiasi suo desiderio. Sana lo fissò negli occhi, uno sguardo determinato e, per la prima volta quella sera, sicuro.

“Resta con me, stanotte … tutta la notte …” gli chiese, e lo attirò a sé, facendolo sedere sul letto accanto a lei e baciandolo con passione. Quando si staccarono, Heric la guardò intensamente.

“Lo vuoi davvero?” le chiese, timoroso di fare la cosa sbagliata. Ma lei annuì, e i due si baciarono di nuovo, stendendosi sul letto, l’una tra le braccia dell’altro …

Ore dopo, nel cuore della notte, Sana e Heric erano distesi sotto le lenzuola, abbracciati, lei appoggiata al petto nudo di lui, ad ascoltare i battiti feroci dei propri cuori.

“Sana?” mormorò Heric nel silenzio, per vedere se era ancora sveglia.

Mmh?” mugugnò lei, facendogli capire che aveva la sua attenzione. Ci fu un breve silenzio, poi la voce di Heric risuonò di nuovo nel buio della stanza:

“Ti amo”

Il silenzio seguì quella confessione, un silenzio durate il quale credette di aver detto la cosa sbagliata. E ne ebbe quasi la certezza quando sentì un singhiozzo sfuggire alle labbra di Sana. Si mise a sedere, guardando la ragazza negli occhi, e notando con sorpresa che erano inondati di lacrime.

Cosa c’è, piccola?” le chiese titubante. Sana continuò a piangere silenziosamente, incapace di dirgli qualcosa, ma lo smarrimento negli occhi del ragazzo la costrinsero ad inghiottire il nodo che si era formato nella sua gola e a rispondergli.

Heric … questa sera sono finite le riprese … io … domani … dovrò partire …” gli svelò, mentre un altro singhiozzo risuonava tra le sue parole. “Non ci vedremo più, Heric …”

Il ragazzo si sentì come se una lama gli avesse trapassato il cuore, che smise di battere per un istante che gli parve un’eternità. Ma poi si riprese, e tirando fuori tutta la forza che possedeva guardò Sana negli occhi e le sorrise … gli costò uno sforzo enorme, ma ci riuscì. Le posò un dito sulle labbra e le sussurrò:
Shh, non piangere … se questa deve essere la nostra ultima notte insieme, allora deve essere la più bella … non roviniamola … rendiamola magica …”

Poi spostò il dito e le sue labbra presero il suo posto, mentre si sistemava sopra alla ragazza e una seconda volta si perdeva in lei, donandole davvero la notte più bella che avrebbe mai ricordato …

 

Eccomi qua, raga! E ho bisogno del vostro parere: sono tentata di lasciar finire così la ff … è un po’ triste, ma sarebbe comunque un finale…

Voi però cosa preferite? Vorreste un altro capitolo? Preferireste che Sana e Heric si rivedessero, avessero un’altra opportunità, o che si lasciassero così, dopo questa notte, per non vedersi mai più, tenendo solo il ricordo della storia che hanno vissuto?

Recensite, così vedrò cosa fare! Grazie 1000 a tutti! siete fantastike!!! Vvtttb J Daisy J

 

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Capitolo 8
*** Epilogo! ***


Ecco il vero finale

Ecco il vero finale! Ci ho messo poco ad aggiornare, eh? Be’, sinceramente l’avevo progettato da un po’ e ho dovuto solo scriverlo ^_^’

Però, se devo dire la verità, non sono proprio soddisfatta al massimo … c’è qualcosa che non mi convince …

Boh, ditemelo voi! Leggete e commentate! J

 

Epilogo.

 

Un’allegra suoneria risuonò nella grande villa Smith, a Tokyo. Una giovane ragazza di ventidue anni, dai capelli rossicci e un corpo perfetto da modella corse a rispondere al cellulare.

“Pronto?” chiese con voce squillante. “Ciao, Fuka!” esclamò sentendo la voce della sua  migliore amica risponderle. “Una passeggiata in centro? Non so se posso … sì, hai ragione tu! E poi, come potrei dire di no allo shopping?! Alle tre davanti al nostro negozio preferito, ok! Ci vediamo tra poco, allora! Ciao” disse, e chiuse la comunicazione. Poi si diresse verso il bagno a si fece una doccia, prima di tornare in camera a vestirsi e truccarsi. Quando fu pronta diede uno sguardo all’orologio.

Ma porca … finisce sempre che sono in ritardo! Vabbè, è meglio se mi sbrigo! si disse, vedendo che erano già le tre meno dieci.

“Mamma, Fuka mi ha chiesto di fare un giro in centro con lei … potresti …?” chiese titubante a sua madre prima di uscire. La donna la guardò con tenerezza:
“Non preoccuparti, ci penso io … tu vai” le rispose, prima di avviarsi in una cameretta affianco a quella di Sana. La ragazza la ringraziò e corse fuori casa.

Una mezz’oretta dopo raggiunse la sua amica, che la stava aspettando impaziente davanti ad una boutique.

“Sempre la solita, eh?!” l’apostrofò quando la vide. Sana sorrise imbarazzata.

“Be’, sai, ora che …”

“Sì, sì … lo so … stavo scherzando!” le sorrise Fuka, poi iniziarono il loro giro di negozi.

Improvvisamente Sana si bloccò, e Fuka la guardò interrogativa.

“Ehi, Sana? Ci sei ancora?!” le chiese, ma si zittì subito notando la sua espressione sconvolta e incredula. Gli occhi, sbarrati, stavano fissando un punto preciso. Fuka seguì il suo sguardo e notò un ragazzo biondo, alto, che dava loro le spalle.

Heric …” sentì la sua amica mormorare. La vide fare qualche passo verso il ragazzo, ma fermarsi all’istante quando questo si voltò … non era lui … non era Heric … Sana sentì il suo cuore spezzarsi, e Fuka vide i suoi occhi spegnersi, mentre abbassava il capo, stringendo i pugni. Le mise una mano sulla spalla.

“Pensi ancora a lui?” le chiese, ma conosceva già la risposta. Infatti Sana non le rispose.

“Sana …” continuò Fuka. “Sono passati quattro anni! Non sarebbe ora di dimenticare Heric? Dopotutto, siete stati insieme solo per alcune settimane …”

“Lo so, Fuka, ma sono state speciali!” l’interruppe la ragazza. “Lui era speciale! È l’unico che mi abbia mai amato davvero … e che io abbia mai amato davvero … e poi, come potrei dimenticarlo dopo che …” la sua voce sembrò rompersi, ma un istante dopo rialzò lo sguardo e riuscì a sorridere, seppur debolmente. “Ma forse hai ragione tu, Fuka. Devo lasciarmelo alle spalle e andare avanti da sola …” disse, dopodichè ritenne chiuso l’argomento e riprese a passeggiare con la sua amica.

Eppure è così difficile … aggiunse dentro di sé.

 

Ironia del destino vuole che

Io sia ancora qui a pensare a te

Nella mia mente flash ripetuti

Attimi vissuti con te

È passato tanto tempo ma

Tutto è talmente nitido

Così chiaro e limpido

Che sembra ieri

*

 

Da un’altra parte, invece, un ragazzo biondo aveva pensieri simili. Ripensava ad un amore perduto …

La mattina dopo la loro notte di passione, Heric si era svegliato da solo nella camera d’albergo. Aveva cercato la sua Sana, ma di lei non c’era più traccia … era già partita, e senza salutarlo, perché sarebbe stato ancora più difficile …

 

Ieri avrei voluto leggere i tuoi pensieri

Scrutarne ogni piccolo particolare

Evitare di sbagliare

Diventare ogni volta l’uomo ideale

Ma quel giorno che mai più scorderò

Mi hai detto “Non so più se ti amo o no …

Domani partirò …

Sarà più facile dimenticare, dimenticare

 

Ma io non ho dimenticato, Sana … non sono ancora riuscito a farlo … pensò con amarezza.

 

E adesso che farai?”

Risposi: “io non so”

Quel tuo sguardo poi

Lo interpretai come un addio

Senza chiedere perché

Da te mi allontanai

Ma ignoravo che

In fondo non sarebbe mai finita …

*

 

Sana si fermò davanti all’ennesima vetrina, che la sua migliore amica stava guardando. Fuka notò qualcosa di interessante, e decise di entrare nel negozio. L’attrice fece per seguirla, ma le cadde una delle buste che aveva in mano. Si chinò a raccoglierla, e quando si rialzò diede un’ultima occhiata alla vetrina … ciò che vide riflesso la lasciò a bocca aperta …

Questa volta tutto ciò che aveva in mano sfuggì alla sua presa, ma non se ne curò.

Ti prego, fa che quando mi girerò sia ancora lì … pensò, temendo fosse il frutto della sua immaginazione. Questa volta era sicura … il paio di occhi ambrati che stava fissando nel vetro di quel negozio non potevano appartenere ad altri che Heric … ma aveva paura che fosse solo uno scherzo del suo cuore …

Di scatto si voltò, e la sua gioia le fece sembrare di avere un paio di ali sulla schiena quando vide che la figura del ragazzo biondo che aveva scorto era ancora lì, di fonte a lei, a fissarla a bocca aperta. Le sue labbra avevano paura a pronunciare il nome di Heric, ma fu lei a sentire per prima la voce della persona che aveva riempito il suo cuore e la sua mente per tanto tempo …

“Sana …?!”

Heric era davvero lì, davanti a lei, in carne e ossa … l’aveva chiamata per nome … non si era dimenticato di lei … le sorrideva, felice di averla ritrovata …

*

Sana … era proprio lei … Heric lesse la felicità nei suoi occhi, ma fu certo che non poteva mai raggiungere quella che provava lui in quel momento …

 

Teso, ero a pezzi ma

Un sorriso in superficie

Nascondeva i segni di ogni cicatrice

Nessun dettaglio che nel rivederti

Potesse svelare quanto ci ero stato male

Quattro anni scivolati in fretta e tu

Mi piaci come sempre forse anche di più

*

La ragazza non resistette più oltre e corse verso Heric, gettandosi tra le sue braccia, stringendolo a sé. Rimasero abbracciati per un tempo infinito, felici di sentire il calore dei propri corpi, di sapere che non erano un’illusione.

Cosa ci fai qui a Tokyo?” riuscì a chiedere Sana, mentre la felicità per aver ritrovato il ragazzo le faceva morire ogni parola in gola.

“Mia sorella si è trasferita qui per studiare, e io ho dovuto seguirla perché non potevo badare a mio padre da solo …” rispose lui, senza dare peso alle proprie parole, considerandole solo un’inutile spiegazione che interrompeva quel momento di pura gioia.

“Sana … non ti ho mai dimenticata …” aggiunse poi al suo orecchio, temendo la sua risposta. La ragazza si scostò un poco e lo guardò negli occhi.

“Nemmeno io … ” rispose. “Quella notte … è sempre stata nei miei pensieri …”

 

Hai detto: “so che è un controsenso ma

L’amore non è razionalità

Non lo si può capire”

Ed ore a parlare

Poi abbiamo fatto l’amore

È stato come morire

Prima di partire

Potrò mai dimenticare, dimenticare?

 

“Non ti ho mai dimenticato … perché ti amo” gli disse. Heric la guardò dolcemente, sorridendole, poi si baciarono. Un bacio lungo, intenso, profondo … sembrava infinito …

 

L’infinito sai cos’è?

L’irraggiungibile

Fine o meta che

Rincorrerai per tutta la tua vita

 

Quando si staccarono, Sana abbassò lo sguardo, e con timore continuò:
“E non ti ho mai dimenticato … perché mi hai donato qualcosa che mi ricorda te ogni giorno di più …”

Il ragazzo la guardò interrogativo. In quel momento Fuka uscì dal negozio.

“Sana, ma dove ti eri …?” si interruppe all’istante notando la presenza di Heric. Un solo sguardo di Sana, e capì tutto.

Fuka, scusami, ma devo tornare a casa …” le disse, il tono di voce basso, e Fuka la comprese.

“Certo … ci sentiamo” le disse, lasciandola andare, chiedendosi cosa sarebbe successo in seguito …

Quando i due ragazzi raggiunsero la villa di Sana, Heric era molto preoccupato. Non avevano parlato per tutto il tragitto, e nonostante si fossero tenuti sempre per mano, Heric aveva avvertito come un muro tra di loro … una distanza che non era riuscito ad eliminare …

Sana aprì la porta d’ingresso, ed entrò.

“Mamma, sono tornata …” annunciò, ma fu interrotta da una voce infantile.

Mammina, sei qui! Che bello!”

Dal salotto sbucò una piccola figura che si avvicinò con passo rapido a Sana. La ragazza si perse nello sguardo spensierato di quel piccolo bambino biondo che si era gettato tra le sue braccia non appena lei si era piegata. Lo sollevò da terra, posandogli un bacio sulla guancia e prendendolo in braccio.

Heric, nel frattempo, aveva sentito il cuore arrestarsi per un istante, nello stesso momento in cui aveva visto quella piccola creatura dai capelli dorati e gli occhi ambrati andare incontro a Sana chiamandola ‘mamma’.

“Chi è quello lì?”chiese il bambino, fissando lo sguardo in quello del ragazzo … uno sguardo così familiare …

“Lui … è tuo padre …” sussurrò Sana, guardando Heric negli occhi, cercando di capire quale sarebbe stata la sua reazione. Il bambino non riuscì a capire il significato di quelle parole, ma per Heric … per lui furono come un soffio di vita …

“Sana …” iniziò Heric.
“Te ne andrai?” chiese lei a bruciapelo, senza riuscire a guardarlo negli occhi.

Heric le sollevò delicatamente il mento con una mano.

“No, mai … ora sono qui, con te, e durerà per sempre, te lo prometto …”

 

Ma adesso che farai?”

“Adesso io non so”

Infiniti noi

So solo che non potrà mai finire

Mai

Ovunque tu sarai

Ovunque io sarò

Non smetteremo mai

Se questo è amore

È Amore infinito …

Infinito …

 

- Mesi dopo … -

“Viva gli sposi!!

L’urlo che esplose fuori dalla chiesa si espanse in tutta Tokyo, mentre cascate di riso cadevano sulla bellissima attrice Rossana Smith, avvolta in un elegantissimo abito bianco. Centinaia di fotografi e giornalisti l’assalirono appena mise piede fuori dalla chiesa.

“Signorina Smith, com‘è stata la cerimonia?” le chiesero.

“Stupenda” disse semplicemente Sana, non riuscendo ad esprimere la sua felicità per quel giorno. “Ma da oggi sarò la signora Hayama!”

Dove ha conosciuto suo marito?” le chiese subito dopo un altro giornalista.

Sana si voltò con un largo sorriso verso il suo compagno, perdendosi nei suoi occhi ambrati.

“Sulla cresta dell’onda …” mormorò, prima che le sue labbra fossero catturate da quelle di Heric.

 

THE END - Daisy

La canzone che accompagna e rappresenta i pensieri di Heric e Sana è “Infinito” di Raf.

 

Questa volta è finita davvero! E alla fine, si sono anke sposati! Be’, non ho resistito, io devo per forza farli stare insieme, odio vederli separati! Sono la mia coppia preferita, se ancora non si fosse capito!!^^

Cmq, come ho già detto, non mi piace molto come mi è venuto questo capitolo, e mi affiderò al vostro giudizio … magari lo cancellerò e proverò a fare di meglio … ditemi voi se vi va bene così, o se preferireste che provassi a riscriverlo, magari senza ke Sana abbia avuto alcun figlio da Heric

 

I miei ringraziamenti per le recensioni che mi hanno supportata fino alla fine (thanks a: Anna94, miki18, violetta, Rossana, Geo88, LizDreamer, luchia nanami, faby, lucychan93, fragolina92, miki90, laukurata, rana e gatto, brava, Luana, Giuly23, Lunachan62, liliana87 … sperando ke nn manki nessuno!^^) e a tutti voi che avete letto!

Alla mia prossima storia (che già ho progettato, anche se non completamente … ; -) )

Vvtttb

J Daisy J

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