Segreti di famiglia

di alicew in wonderland
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Segreti, gita dal Preside e partenza ***
Capitolo 2: *** Da Londra a Parigi: segrti a non finire e nuovo incontro ***
Capitolo 3: *** SOS! Si salvi chi può da Scarlet ***
Capitolo 4: *** La vita, a volte, fa schifo ***
Capitolo 5: *** Fired! Nuove verità rivelate da Scarlet ***
Capitolo 6: *** Scheletri negli armadi e problemi con Zhalia ***
Capitolo 7: *** Momenti di famiglia ***
Capitolo 8: *** La dura vita del detective ***
Capitolo 9: *** Tradimento! ***
Capitolo 10: *** Incompresa da tutti ***
Capitolo 11: *** Quando paure e gioie si incontrano ***
Capitolo 12: *** 101, un progetto e Natale ***



Capitolo 1
*** Segreti, gita dal Preside e partenza ***


Il compleanno era passato da una settimana e Dante non faceva altro che andare a riunioni del consiglio Huntik, anchese voleva trovare tempo per Zhalia e per il documento lasciatogli da Metz “THE STORY OF VALE’S FAMILY”. Doveva leggere, doveva sapere! Perché Metz gli aveva lasciato quel documento proprio per il 35esimo compleanno?
“Dante posso entrare?”
“Zhalia! Entra pure!”
“Ti va se leggiamo insieme quel documento?”
“Sì! È ora di sapere!” Dante si mise a srotolare la pergamena
15 APRILE 1985,
SE QUESTO DOCUMENTO E’ NELLE TUE MANI DEVI ESSERE DANTE E SARAI, SICURAMENTE, UN CERCATORE DELLA FONDAZIONE HUNTIK.
LA TUA STORIA TI E’ STATA NASCOSTA PER MIA VOLONTA’. METZ AVREBBE VOLUTO RIVELARTI TUTTO A DIECI ANNI.
PER SAPERE LA VERITA’ DOVRAI SUPERARE TRE PROVE, UN BAMBINO NON AVREBBE MAI POTUTO SUPERARLE  ECCO PERCHE’ HO STABILITO IL TUO 35ESIMO COMPLEANNO COME IL MOMENTO PIU’ ADATTO.
ORA CHE SEI UN UOMO AVRAI CAPITO MOLTE COSE ED E’ GIUNTO IL MOMENTO CHE TU ADEMPIA AL TUO DESTINO.
LA PRIMA PROVA E’ A LONDRA, LA CITTA’ D’ORIGINE DELLA NOSTRA FAMIGLIA, NELLA TORRE DEL BIG BEN, LI’ TROVERAI UNA PERGAMENA CON IL CONTINUO DELLA STORIA E UN REGALO, IN SEGUITO TI SARA’ UTILE.
BUON VIAGGIO!
ARTUR VALE
“Dante, ma tu sai chi è questo Artur Vale?”
“No, non mi ricordo nulla del mio passato! Questo Artur potrebbe essere mio padre come potrebbe essere un parente qualunque! Sono stato sempre con Metz fin dall’età di tre anni!”
Seguì un attimo di silenzio, Zhalia guardò l’orologio “Vado a prendere i bambini a scuola! Ci vediamo più tardi!”
“Ok a dopo Zhalia!”
All’ingresso della scuola la bidella si avvicinò timidamente a Zhalia “Mi scusi ma il Preside desidera vederla…” I bambini rimasero fuori dalla porta
“La ringrazio per essere venuta, signora Vale”
“Qual è il motivo del colloquio?”
Il Preside era serio “I suoi figli non sono venuti a scuola per due mesi! Che uno dei due si ammali è possibile, ma entrambi è un po’ improbabile!” Zhalia lo fissava “Mi ascolti, so bene della battaglia contro Shadow ma gradirei vedere i bambini a scuola d’ora in poi!”
“Va bene! Ne parlerò a mio marito”
“Me lo saluti! Gli dica che non è per cattiveria ma i bambini i vostri figli non possono passare alla classe successiva se restano a casa un altro mese! Arrivederci signora Vale.”
“Arrivederci”
La famiglia si avviò verso casa “Ragazzi non verrete più in missione con me e papà”
“Cosa!?”
“L’anno prossimo sarete ancora in terza elementare se restate a casa anche il mese prossimo!” Zhalia aprì la porta
“Cercatori abbiamo una missione! I SEGRETI DELLA FAMIGLIA VALE. Scopriremo tutti i segreti della nostra famiglia ragazzi!”
Sul divano c’erano già Lok, Sophie con Sam, Cherit e Dan pronti a partire.
Zhalia guardò Dante sorpresa “Vengono anche i bambini!”
“Bhe riguarda anche loro! In più ora fanno parte della squadra!”
I bambini sorrisero al pensiero dell’avventura che li attendeva
“Veramente il Preside mi ha detto che rischiano l’anno. Non penso sia saggio farli venire!”
“Non preoccuparti, parlo io con lui! Non dimenticare che è un cercatore. Tu te la senti di venire?”
“Sì Dante! Ho fatto la visita di controllo il bambino sta bene!”
“Questa volta siamo sicuri che sia uno?”
“Sì ed è un maschio. So già come vuoi chiamarlo!”
“Allora si parte o no?” disse Lok.
Il gruppo uscì e si diresse alla stazione, niente aerei perché la fondazione era impegnata in un progetto in Sud America. L’Olotomo di Dante suonò: un’altra videochiamata, la decima della giornata.
“Dante si può sapere dove sei? Avevi detto che saresti arrivato domani e che saresti partito questa mattina!”
“Lo so ma ho cambiato i miei programmi. È una missione che mi ha lasciato Metz. Capisci cosa significa per me vero?”
“Sì, ma spero solo che tu sappia che ruolo ricopri ora e cosa tu stia facendo!”
“Credimi lo so Guggenheim!”
“Allora buona missione! Ti terrò aggiornato su cosa troviamo qui!”
“Lo farò anch’io appena finiamo con Londra!”
“Qual è la missione? Sempre se puoi dirmelo”
“Scoprire chi sono, chi erano i miei genitori e il destino della mia famiglia”
“Metz ha progettato bene la tua missione!”
“Non è stato proprio lui ma Artur Vale!”
“Cosa?!”
“Lo conosci?”
“Non proprio, era un amico di Metz ma anziano! Non so se è tuo parente!”
“Puoi fare una ricerca su quanti portano il mio cognome nel mondo?”
“Immaginavo me lo chiedessi. Devo deluderti: sei il solo, a parte i tuoi figli, ad avere Vale come cognome!”
“Grazie lo stesso. Ci risentiamo!”
“Ancora buona fortuna!”
Dante era davvero deluso, sembrava fosse solo al mondo. Chi era Artur Vale? Perché Metz gli aveva nascosto il suo passato? Le domande gli riempivano la testa mentre saliva sul treno.
  

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Capitolo 2
*** Da Londra a Parigi: segrti a non finire e nuovo incontro ***


“Ecco Londra!” A quelle parole del padre, Marcus e Clara guardarono fuori dal finestrino del treno
“Wow guarda che roba!” esclamò Marcus “Papà perché siamo venuti  proprio qui?”
“Perché qui c’è la prima prova. Spero che non sia troppo pericoloso”
Arrivati alla torre del Big Ben la squadra entrò
“Cosa dobbiamo fare Dante?”
“Cominciamo con lo salire in cima Dan!”
Trovarono una pergamena
SE LA PRIMA PARTE DELLA VERITA’ VUOI TROVARE, GRAZIE ALLA LUNA CHE ILLUMINA IL CAMMINO DOVRAI CERCARE.
“Che strano indovinello… e la luna sorgerà tra due ore!”
“Dante e se non si intendesse proprio luna come luna del cielo?”
“Che vuoi dire Lok?”
“Bhe c’è quella statua di Diana laggiù nell’angolo!”
“Giusto! È la dea della caccia e della luna secondo la mitologia greca!”
Provarono ad esaminare la scultura ma non trovarono nulla
“Dante, papà guardate là!” Sam stava indicando uno specchio sulla lancetta dell’orologio “E se dovessimo aspettare per davvero la luna?”
“Sam sei un genio!” al complimento del padre Sam rise.
Due ore passarono veloci, lo specchio rifletteva la luce sulla statua, da essa usciva un raggio azzurro che guidò i ragazzi a una trave. La sollevarono e trovarono un’altra pergamena e un amuleto.
“Coraggio Dante tocca a te!” Zhalia gli aveva detto quella frase per incoraggiarlo. Dante prese l’amuleto e cominciò a leggere:
PRIMA PROVA SUPERATA! QUESTA ERA LA PROVA DELL’INTELLIGENZA.
ECCO LA MIA STORIA: MI CHIAMO ARTUR VALE SONO NATO NEL 1927 IL 6 DI MAGGIO. HO COMBATTUTO L’ULTIMO ANNO DELLA GRANDE GUERRA,SONO STATO UNO DEI SEI SUPERSTITI A ESSERE SCAMPATI AL MASSACRO DEI TEDESCHI, TUTTI CERCATORI OVVIAMENTE.
 A 39 ANNI HO AVUTO IL MIO UNICO FIGLIO VINCENT, PER LUI AVEVO PROGRAMMATO TUTTO NEI MINIMI DETTAGLI, SI SAREBBE SPOSATO CON MEREDITH BAYNE, UNA RAGAZZA DOLCE DI ORIGINI IRLANDESI E OTTIMA CERCATRICE, SE NEL 1982 NON FOSSE SCAPPATO IN ITALIA,VENEZIA PER ESSERE PRECISI, DOVE AVEVA INCONTRATO, DURANTE UNA MISSIONE, ALICE CRISTALLO. STA DI FATTO CHE LEI RIMASE INCINTA E IL 15 APRILE 1984 NACQUE UN MASCHIO. LA SCELTA DEL NOME FU CURIOSA, MIO FIGLIO STAVA INDAGANDO SU DANTE ALIGHIERI E “LA DIVINA COMMEDIA”, AVEVA SCOPERTO CHE ERA UN CERCATORE: IL PIU’ POTENTE DI TUTTI! ANCHE ALICE AVEVA SENTITO QUEL NOME, TROPPE VOLTE, CHE ERA DIVENTATO COME MUSICA. PERCUI, SIA PER LA SUA MUSICALITA’, CHE PER AUGURARE AL FIGLIO DI DIVENTARE UN BRAVO CERCATORE GLI VENNE MESSO NOME DANTE.
ALICE MORI’ TRAGICAMENTE PROTEGGENDO DANTE DAGLI UOMINI CHE CERCAVANO DI DISTRUGGERE LA FAMIGLIA DI VINCENT.
MI FU PORTATO IL BAMBINO QUANDO AVEVA SOLO UN ANNO, DATO CHE ANCHE MIO FIGLIO MORI’ COMBATTENDO, LO AFFIDAI A UN RAGAZZO DI NOME METZ, CON LA PROMESSA CHE SAREBBE DIVENTATO UN CERCATORE E CHE AVREBBE CONOSCIUTO LA VERITA’ DELLA FAMIGLIA A 35 ANNI. MISI AL CORRENTE DELL’INTERA STORIA METZ QUANDO GLI DIEDI IL BAMBINO.
ALLA PROSSIMA LETTERA DANTE, VAI A PARIGI NELLA TOUR EIFFEL, TERZO PIANO.
ARTUR VALE
“Quindi: i tuoi genitori sono morti, la tua famiglia ha un nemico, Artur Vale è tuo nonno, Metz sapeva chi sei e Bayne non vi ricorda…”
“Scarlet!” urlò Zhalia in risposta all’intero pensiero di Lok.
“Lo scopriremo presto. Andiamo in stazione!”
“Dante sono le 23.35 ci noteranno se usciamo!”
“Dan hai ragione. Zhalia potresti…”
“Non serve che tu mi dica niente!” I ragazzi divennero invisibili e sparirono nella notte.
Dante aveva acceso l’Olotomo e si era messo a parlare con i membri del consiglio in Sud America
“Signori, vi chiedo scusa, ma devo recarmi a Parigi!”
“Cosa?! Non puoi! Tu devi venire  qui! Siamo vicini alla scoperta di un’antica famiglia di cercatori!”
“Allora è vero! Avete trovato una casa?”
“Sì ma non sappiamo ancora nulla!”
“Ci risentiamo tra qualche giorno.”
“Va bene Dante ma cerca di dormire! Ci servi riposato per dirigerci!” La chiamata terminò e il treno arrivò a Parigi.
La gare du Nord era piena di persone, Marcus sbatté violente contro una bambina della sua età con dei capelli biondo platino e gli occhi azzurri pieni di lacrime.
“Scusa ti ho fatto male?” chiese in un francese scorretto
“No sto bene! Solo non trovo più il mio papà! Mi ha lasciata qui ieri sera e non è più tornato!” rispose la bambina in un italiano correttissimo
“Parli italiano!”
“Sì la mia maestra me lo ha insegnato!”
“Come ti chiami?”
“Marie!”
“Ciao Marie io sono Marcus!”
Dante era fermo tra la folla, aveva perso di vista il figlio, quando lo trovò non mancò nel fargli una predica poi guardò la bambina “Ciao e tu chi sei?”
“Mi chiamo Marie, ho perso di vista mio padre ieri…”
“Io sono Dante Vale!”
“Cosa? Sei tu il cercatore più forte della fondazione Huntik?”
“Tu sai?”
“Sì mio padre e io siamo cercatori!”
“Papà ti prego facciamola venire con noi! Potremo aiutarla a trovare suo padre!”
“Ok. Marie ben venuta nel gruppo! Ora raggiungiamo gli altri fuori!”
Marie sorrise e prese per mano Marcus e Dante.     

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Capitolo 3
*** SOS! Si salvi chi può da Scarlet ***


“Eccoli! Ma chi è quella bambina?” Sam guardava Marie abbagliato dalla sua bellezza
“Dante ma chi è?” disse Zhalia sorridendo
“La figlia di un cercatore che non trova più il padre. Verrà con noi.”
Zhalia si chinò verso la bambina “Ciao io sono Zhalia, la mamma di Marcus, tu come ti chiami?”
“Marie!” “Marie qual è il tuo cognome?” chiese Lok
“Ecco veramente… “
“Cosa c’è che non va?”
“Io ho il cognome di mia madre: Laurie”
“Che cosa strana!” Clara era sospettosa
“Delle volte è possibile piccola!” le disse il padre “Abbiamo una missione non dimenticatelo!”
“Quindi alla Tour Eiffel?” Dan era entusiasta, non era mai stato a Parigi.
Dopo aver attraversato gli Champs de Mars si trovarono davanti alla torre
“Marie vieni con noi! Zhalia coprici!” disse Dante
C’era parecchia gente al secondo piano e a fatica riuscirono a salire al terzo ma era vicina l’ora di chiusura.
Dante trovò una lettera vicino all’ascensore
SEGUI LA LIBERTA’! ARRIVA AL MOMENTO IN CUI IL SOLO NE ILLUMINA LA CORONA.
“Libertà… Liberté, Égalité, Fraternité era il motto durante la rivoluzione! Devo dirlo agli altri. Ragazzi…”
“Eccoci Dante! Hai trovato qualcosa?”
“Sì! Cosa potete collegare alla libertà che sia visibile da qui?”
“Non so proviamo a cercare?” disse Lok guardando nelle fessure del metallo
“C’è la statua della libertà qui a Parigi. È l’originale in piccolo di quella in America, ed è visibile! Guarda là sul fiume!”
“Marie hai un ottimo spirito di osservazione! Complimenti davvero!”
Il gruppo prese il metro e poi si diresse a piedi verso la Senna. La statua era davanti a loro, il solo illuminava con i suoi raggi la corona in un punto preciso
“Mi serve il tuo aiuto Solwing!”
“Aiutalo Springl!”
Zhalia rese invisibili i due titani che recuperarono l’oggetto dalla corona: una miniatura della Bastiglia.
Un altro spostamento verso la piazza dove un tempo sorgeva la prigione della Bastiglia
“E’ l’una di notte, decidiamo cosa fare!” disse Zhalia a Dante
“Spostiamo il Genio della libertà!” disse Lok “c’è un simbolo identico a quello della prima pergamena! Springel!”
“Non penso sia un enigma! Fai strada Metagolem!”
La statua si spostò e Dante entrò solo nel passaggio creatosi “Bodflare!”
“Stai attento!”
“Tranquilla Zhalia è tutto ok! C’è una fossa comune!”
“Dante sicuro che non ti serva aiuto?”
“Non venire Zhalia c’è puzza di cadavere!”
Dante si avvicinò a quello che, una volta, doveva essere un Lord. Era un corpo senza la testa, aveva una V ricamata in pizzo sulla spalla destra della giacca in velluto nero e una lettera nella tasca interna
IL MALE SI E’ IMPADRONITO DELLE PERSONE! QUESTA CHE DOVEVA ESSERE UNA SEMPLICE RIVOLUZIONE SI E’ TRASFORMATA IN TERRORE E IO SARO’ UNA DELLE SUE TANTE VITTIME!
SONO JASON VALE, MI SONO TRASFERITO IN FRANCIA DALL’INGHILTERRA PER STUDIARE E ORA STO PER MORIRE! NON POSSO USARE I MIEI POTERI DI CERCATORE, QUESTI LO HANNO CAPITO SUBITO CHE SONO DIVERSO MI SORVEGLIANO SEMPRE!
LA MIA VITA ERA DA POCO PERFETTA: COLLABORAVO CON MART, CHE POI E’ STATO ASSASSINATO, AVEVO UNA MOGLIE E DA POCO UN FIGLIO!
POI MI HANNO ARRESTATO PER UN ARTICOLO PUBBLICATO TRE ANNI PRIMA!
DICO ADDIO A QUESTO MONDO, SPERO SOLO PER MIO FIGLIO MARTIN CHE QUESTO PERIODO FINISCA PRESTO!
SE SOLO MIO PADRE FREDERIC VALE NON FOSSE MAI TORNATO DALL’AMERICA FORSE IO NON STAREI PER MORIRE!
JASON VALE
Un’altra lettera vicino al corpo senza testa: una pergamena meno antica
PROVA DELLA FORZA  SUPERATA! PUOI ANDARE DAL DOGANIERE DI DUBLINO IN IRLANDA PASSANDO DA MANCHESTER!
“Ragazzi ci siete?”
“Dante sto arrivando!”
“No Dan sto salendo!”
“Allora?”
“Bhe Zhalia dobbiamo andare in Irlanda!”
“Io vengo con voi vero?”
“Sì Marie! Tuo padre non si arrabbierà se sa che sei con me!”
“Penso sia in pericolo! Non mi avrebbe mai lasciata da sola! Lui mi vuole bene!”
“Troveremo anche lui non ti preoccupare!”
Da Parigi un altro treno verso Manchester dove li attendeva una barca e partirono senza problemi. Percorsero qualche miglio, trovandosi a metà tra Irlanda e Gran Bretagna, quando Zhalia trovò una lettera di Artur Vale
“Dante siamo nei guai!” Ci fu un’esplosione sulla barca che cominciò ad affondare
“Dante non ci sono scialuppe di salvataggio! Cosa facciamo?” Lok era preoccupato, dato che l’acqua era fredda e lo sapeva bene anche Dante.
“Vieni fuori titano protettore dei Vale: Rasenga!” ecco il titano che celava dentro di sé l’amuleto trovato a Londra “Portaci a riva correndo sull’acqua Rasenga!”
La tigre gigante portò tutti sulle coste irlandesi, dove una donna dai capelli rossi, lunghi e ondulati, stava esaminando dei reperti archeologici
“Dante!” esclamò
“Scarlet?”
“Sì sono io! Quanto tempo è passato?”
“Dieci anno più o meno!”
“Ero sicura che prima o poi saresti tornato!” disse abbracciandolo. Quando gli prese la mano sinistra notò la fede nuziale “Ma ti sei sposato?”
“Sì”
“E con chi!”
“Secondo te?” disse Zhalia mostrando la sua mano sinistra
“No! Non è vero!”
“Papà chi è questa pazza?”
“Marcus ti prego! Ti ho detto tante volte che i giudizi non si esprimono così!”
“Papà?? Hai avuto dei figli!”
“Sì due ed è in arrivo il terzo!”
“Come è possibile! Eri mio solo mio!”
“Mi dispiace Scarlet! Non ti ho mai amata!”
“Aveva ragione lui! Dovevo ascoltarlo!”
“Lui chi Scarlet!”
“Ciao Dante Vale!” 

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Capitolo 4
*** La vita, a volte, fa schifo ***


Quella voce! “No non è vero!” disse Zhalia
“E’ un incubo vero papà?”
“Ho paura che sia tutto vero Marcus!”
“Ti prego! La voce di nuovo no!”
“No tu sei morto! Non puoi essere vivo!” Lok era senza parole,
“Invece eccomi qui! Come va la cicatrice Dante? Noto con piacere che ti dai da fare quando non combatti!” disse indicando il ventre di Zhalia “Un altro Vale in arrivo! Dimmi, come sta Metz ora che è morto?”
“Vigliacco come hai fatto a sopravvivere!”
“Se te lo dicessi rovinerei il piano di Artur, tuo nonno!”
“E’ lo stesso gioco che hai usato a Toronto e il giorno dopo mi hai rapito! Qual è il tuo piano questa volta Shadow?”
“Se te lo dicessi dovrei cambiare strategia! Ti posso solo dire che per distruggere la tua famiglia ho un alleato potente!”
“Grazie dell’informazione ma non è la prima volta che cerchi di uccidermi!”
Scarlet aveva un viso strano “Io ho deciso di accettare la tua proposta Shadow! Hai ragione tu: è meglio essere temuti che amati!”
“Ma sei pazza sul serio allora!” disse Marcus
“Scarlet ti prego no!”
“Troppo tardi Dante!” Shadow e Scarlet svanirono. Shadow era tornato, più forte che mai e aveva nuovi alleati. Tutti sapevano cosa significasse: nuovi scontri li avrebbero presto travolti.
Marie parlò con Marcus e Clara per tutta la durata del viaggio fino a Dublino, voleva sapere tutto su quell’uomo, sulla battaglia e su Metz.
A Dublino il doganiere porse una lettera a Dante
TI CHIEDO SCUSA PER LA PROVA SULLA BARCA MA ERA L’ULTIMA!
FINALMENTE TI SALUTO LASCIANDOTI LA TESTIMONIANZA DEL CAPOSTIPEDE DELLA FAMIGLIA.
 
LA VITA, A VOLTE, FA SCHIFO!
SONO UN FIGLIO ILLEGITTIMO! UN FIGLIO CHE MIO PADRE NON VOLEVA, UN INCIDENTE!
VIVO CON MIA MADRE VALENTINE D’ORWILL, ORA ANZIANA, E MIO FIGLIO JAMES DI CINQUE ANNI. HO PARECCHI FRATELLI E SORELLE DA PARTE DI PADRE, MA NESSUNO MI HA MAI VOLUTO INCONTRARE. DI MIO PADRE SO POCO, SO CHE E’ UN LORD E CHE PER NASCONDERMI MI HA DATO UN COGNOME DIVERSO: CASTERVALE, HA UNITO IL SUO, CASTERWILL,  AL NOME DI MIA MADRE. MI HA DATO ANCHE UN TITANO: RASENGA, UNA FANTASTICA TIGRE SIBERIANA, PERCHE’ POSSA PROTEGGERMI.
CINQUE ANNI E MEZZO FA CONOBBI ROSALIE, LA MADRE DI MIO FIGLIO, MORTA IL MESE SCORSO DI TUBERCOLOSI, L’HO CONQUISTATA CON LA MIA SEMPLICITA’ E LEI SI E’ RIFIUTATA DI SPOSARE GEORGE DEFOE, UN NOBILE FRANCESE CHE ORA MI DA’ LA CACCIA, HA UN FIGLIO E HA GIURATO CHE LA SUA FAMIGLIA SARA’ SEMPRE NEMICA DEI CASTERVALE. MI SONO LIBERATO DI LUI CHIAMANDO MIO FIGLIO CON UN DIMINUTIVO DEL MIO COGNOME: VALE, UNA VOLTA SBARCATI NEI PAESI BASSI SPAGNOLI.
QUI LE COSE PERO’ NON VANNO BENE: ANTHONY SARVEL, AMICO DI DEFOE, CI HA TROVATI! SI E’ UNITO A LORO CHIAMANDOSI SHADOW E CON UN INCANTESIMO SI E’ LIBERATO DEL SUO VECCHIO CORPO PER DIVENIRE INVINCIBILE! MORIRA’ SOLO SE TUTTI I DEFOE MORIRANNO!
LA MIA FAMIGLIA SI DIFENDERA’ E SPERO CHE UN GIORNO QUALCUNO DEI MIEI DISCENDENTI POSSA AVERE UNA VITA FELICE.          
DANIEL CASTERVALE
“Io e te siamo parenti Dante!” a Sophie sembrava quasi di aver trovato un fratello
“Già ma è strano, tutto questo vuol dire solo una cosa: DeFoe è ancora vivo.”
Marie si era staccata un minuto per parlare al telefono: “Pronto?”
“Marie! Piccola come procede!”
“Papà!”
“Dove sei ora?”
“Con Dante Vale!”
“Bene! Procedi come ti ho consigliato! Ricorda che ti voglio bene!”
“D’accordo a presto!”
“Tutto bene Marie?”
“Sì Clara! Mio padre sta bene ha solo dei brutti ceffi alle calcagna! Ha detto che devo restare con voi!”
Dante guardò il gruppo “Ok ragazzi andiamo a casa poi partirò per il Sud America, per raggiungere i membri del consiglio”
Marie a Venezia fu accolta nella classe di Marcus e Clara e andava con loro a scuola tutte le mattine.
La sera Dante preparò la valigia “Dante ti prego! Lasciaci venire con te!”
“No Sophie! Non sareste al sicuro!” tutti sbuffarono.  Marie prese uno specchietto rotto e lo buttò tra gli indumenti di Dante, nessuno l’aveva vista.
Il mattino dopo Dante era partito, la casa era silenziosa e lo sarebbe stata tutta la mattina, dato che i bambini erano a scuola, Zhalia era sola.
Il tempo passava, si avvicinava il sesto mese di gravidanza e l’estate era quasi finita, Dante era da poco a casa. era tornato giusto in tempo per le nuove notizie: Sophie e Lok sarebbero presto diventati genitori di una bambina, tre mesi dopo Zhalia, mentre Dan annunciava il suo fidanzamento ufficiale con Colette, una ragazza conosciuta a Parigi; così per festeggiare Dante organizzò una festa che fu davvero stupenda!
Nel riordinare i vestiti della valigia Dante si tagliò con lo specchietto, a un trattò cominciò a sentire caldo e si accorse che c’era odore di bruciato. Si tolse subito alla maglietta in fiamme sulla sua schiena apparve un messaggio in lettere infuocate: TI DISTRUGGEREMO, NON PUOI SFUGGIRCI!
“Zhalia vieni qui!” Zhalia lesse il messaggio e cercò di spegnerlo con l’acqua del bagno il risultato fu che si aggiunse una riga: P.S NON TUTTO QUELLO CHE BRUCIA COME L’ODIO SI PUO’ ESTINGUERE.   

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Capitolo 5
*** Fired! Nuove verità rivelate da Scarlet ***


Dante non usciva dalla stanza da tre giorni. Sophie, che si era laureata in medicina, non sapeva spiegare la mancanza di ustioni sulla sua pelle.
Il consiglio, avvertito subito dopo l’accaduto, si radunò  a casa di Dante che dovette partecipare alla riunione a torso nudo. Marie, prima dell’arrivo dei consiglieri, gli aveva fatto una domanda:
“Come ti sei procurato quella cicatrice?”
Lui aveva sorriso rabbrividendo “Magari te lo spiego un’altra volta!”
La cosa che mise a disagio Dante non fu il fatto che fosse senza la maglietta ma la cicatrice: tutti ne conoscevano l’esistenza ma nessuno, a parte Zhalia, l’aveva mai vista.
Tutti prima di porre una domanda  al capo consigliere fissavano il marchio lasciato da Shadow. Uno dei membri si alzò, era nuovo, e disse all’assemblea “Ci conviene davvero seguire Dante Vale per sicuramente morire? Ricordate l’ultima battaglia? Sapete che vi dico? È colpa sua se tutti quei cercatori sono morti!”
“E’ vero!” insistettero altri.
Dante richiamò l’ordine “Se pensate davvero che sia un incompetente siete liberi di chiedere l’elezione di un nuovo capo consigliere! Non farò opposizioni!”
Solo un terzo votò per Dante i restanti due terzi erano per il giovane consigliere
“Dunque ora sei tu il capo! Fai le tue scelte Henry Lane!”
“1 sei escluso dal consiglio
2 tutti i consiglieri che lo difenderanno saranno esclusi a loro volta
3 Shadow non è un problema della fondazione.
Con ciò dichiaro la riunione conclusa!” La casa rimase vuota.
Quando Zhalia e gli altri rientrarono notarono subito lo sguardo triste di Dante. Zhalia gli si avvicinò posandogli una mano sulla spalla, lo sguardo di lui era fisso nel vuoto.
“Dante cos’è successo?” Lok era preoccupato non aveva mai visto Dante così
“Avevo ragione io quel giorno! Non ero pronto per diventare capo consigliere e oggi ne ho la prova! Sono fuori dal consiglio ragazzi!”
“Che??!!” fu il grido che si levò da tutti
“Papà ma come? Se sei il miglior leader che ci sia!”
“Marcus, Henry Lane è il nuovo capo consigliere è lui a decidere!”
“Cosa ha deciso?” Sophie aveva captato l’ansia quasi impercettibile nella voce di Dante
“Ha deciso che Shadow è un problema mio!”
“Che incompetente! È da vigliacco! Chi lo ha eletto si può sapere?”
“Io ho fatto una cosa sleale Dan: mi sono auto votato. Almeno un voto a mio favore era sicuro!”
“Hai fatto bene amore! Io avrei fatto lo stesso!”
“Non voglio che nessuno di voi rischi la vita per me! Siete liberi di scegliere!”
“Siamo la tua famiglia! Non ti lasceremo solo!”
“Noi siamo i tuoi migliori amici! Non ti lasceremo affrontare Shadow da solo!”
“Vi ringrazio!”
Dante si diresse in camera, si spogliò per concedersi una doccia come pausa da quella giornata penosa. L’acqua calda sul viso gli concesse di rilassarsi, a un tratto gli tornò in mente un episodio di quando era ragazzo: aveva sedici anni, era la sua prima missione da solo, Metz prima di partire lo aveva abbracciato dicendogli “Sii curioso. Cerca sempre il perché, la ragione di quello che fai e di quello che ti chiedono di realizzare”
Uscì dalla doccia, la magia era finita, tornava la realtà, una dura e difficile realtà.
Aveva solo l’asciugamano addosso e i capelli che grondavano d’acqua, uscì dal bagno
“Ciao Dante! Piaciuto il messaggio di Shadow?” Era Scarlet entrata dalla finestra della camera, lasciata aperta, e aveva sbarrato la porta, mostrava divertita la chiave
“Che cosa vuoi?!”
“Parlare”
“Bene! Allora parliamo! Di cosa?”
“Della tua scelta personale di sposare Zhalia senza calcolare me! Lo sapevi che è stata l’amante di DeFoe?”
Dante non lo sapeva ma finse, non poteva mostrarsi debole, “Certo che lo so! E allora?”
“Non ti viene in mente il fatto che lei ti ha usato in tutti questi anni! Sei stato il suo cagnolino!”
Dante la guardò “E tu allora? Che ti allei con il nemico!”
Scarlet rispose allo sguardo di sfida con una battuta gelida “Sto dalla parte di chi ha ragione o di chi la pensa come me! Tu sei il vero traditore Dante! Metz sapeva che eri un discendente dei Casterwill ma durante la lotta alla Spirale di Sangue hai avuto un ruolo marginale!” come darle torto su questo aspetto? “Io ho fatto una scelta costretta da una scelta fatta da te!” disse uscendo dalla finestra e lanciandogli la chiave “Ah dimenticavo! Lougspell! Hai avuto quel messaggio troppo a lungo, ormai ti sarà entrato in testa! Ti ho mai detto quanto sei bello senza quasi niente addosso?” sparì.
Dante era sconvolto: Zhalia e DeFoe. La sua Zhalia e il suo nemico erano stati insieme! Aprì la porta e urlò per farsi sentire al piano di sotto “Zhalia! Dobbiamo parlare! Adesso da soli!”      

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Capitolo 6
*** Scheletri negli armadi e problemi con Zhalia ***


“Perché non me lo hai mai detto?”
“Perché è successo molto tempo fa e da parte mia non era amore era un modo per sopravvivere all’interno dell’Organizzazione!” Dante era pensieroso “Non penserai davvero che quella serpe dica la verità! Lo sai bene che ha cercato di dividerci altre volte!”
Dante la guardò  e sorrise “Non le credo infatti! Avrei solo una domanda: hai altri scheletri che possono uscire dall’armadio?”
“No questa è la sola cosa che mi sono tenuta dentro!” disse con le lacrime agli occhi.
Le stava tornando tutto in mente: tutta la sua relazione con DeFoe per non finire di nuovo sulla strada a rubare all’età di diciannove anni.
Dante la guardò dolcemente, in parte la capiva, lui aveva avuto più fortuna
“Zhalia vieni qui!” lei si avvicinò al letto dove era seduto Dante che la prese tra le braccia  e lacullò dolcemente  posandole una mano sulla pancia “Ora dobbiamo pensare a lui!”
Zhalia aveva scacciato i brutti pensieri e aveva ripreso a sorridere.
Dalla finestra un’ombra li fissava: Shadow era lì pronto a colpire con alcuni uomini.
“Ordini Signore?”
“Aspettate!” Marie aprì la finestra e con uno specchietto mandò un segnale
“Marie sbrigati! Lok Sophie Dan e Cherit ci aspettano!” Marcus Clara e Sam la chiamavano da dieci minuti buoni ormai
“Arrivo! Sto scendendo!”
I ragazzi uscirono, Dante e Zhalia erano soli!
Shadow irruppe in casa con i suoi uomini “Sorpresa Dante Vale!”
Dante sapeva di non poter battere Shadow da solo così, con Zhalia tra le braccia, uscì dalla finestra fuggendo sui tetti di Venezia. Avevano i titani ma non era saggio evocarli, scesero per le calli: destra, sinistra, sinistra, destra… vicolo cieco! Per lo meno Shadow li aveva persi di vista! Tirarono un sospiro di sollievo ma dovevano avvertire gli altri!
L’Olotomo di Lok suonava
“Bhe non rispondi?” disse Sophie
“Dante! Ma dove siete?”
“Lok non tornare a casa mia! Siamo stati attaccati da Shadow!”
“Ma state bene?”
“Sì ce la siamo cavata!”
“Dante non credo di sentirmi bene!” Zhalia era strana: sudava ed era pallida
“Dante che succede?” Lok era in ansia
“Non lo so Lok passami Sophie!” sull’Olotomo di Dante apparve Sophie
“Dante che cos’ha Zhalia!”
“Non lo so! È pallida, suda e sembra che abbia delle fitte alla pancia!”
“Oh no!”
“Cosa!”
“Portala in un luogo chiuso e mettiti un auricolare, fammi sapere poi dove sei, ma non portarla in ospedale! Ricordati cos’è successo con i gemelli!”
“Vado alla base Huntik! Ma ti prego dimmi cos’ha!”
“Probabilmente si è staccata la placenta!” Dante sapeva cosa voleva dire: il bambino sarebbe morto e lo stesso destino sarebbe toccato a Zhalia.
Poco importava che nella base ci fosse riunito il consiglio
“Dante Vale!” tutti erano sorpresi
“Scusate l’intrusione!”
Dante salì le scale, aprì con un calcio una camera da letto e si precipitò all’infermeria di sotto, dopo aver lasciato un’agonizzante Zhalia sul letto,
“Tiralo fuori! Ti prego Dante salvalo!” gli aveva detto lei tra le grida.
Tornò di sopra, aveva sterilizzato un bisturi e preparato una siringa con la morfina, Sophie gli stava dicendo cosa fare tramite cellulare, Dante l’ascoltava con attenzione.
Prese Zhalia e la portò in infermeria, le fece l’iniezione, l’unica cosa che era capace di fare, ne aveva fatte anche troppe a Metz,
“Com’è il colorito di Zhalia?”
“Sempre più pallido!”
“Come respira?”
“In modo affannato!”
“Taglia!”
“Ma la morfina…”
“Dante non hai più tempo!”
“Scusami Zhalia!”
Al tocco del bisturi Zhalia gridò e Dante prese il bambino che emise un vagito, nello stesso momento arrivò Sophie. Dante aveva i guanti in lattice sporchi di sangue e tra le braccia il bambino che piangeva, suo figlio era salvo e anche Zhalia!
“Sei stato bravissimo Dante!” disse Sophie ricucendo Zhalia
“Posso vederlo?” aveva chiesto debolmente al marito che le diede il piccolo in braccio “Ciao Metz!” 

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Capitolo 7
*** Momenti di famiglia ***


“Zhalia ha bisogno di riposo. Vai a fare il primo bagnetto al bambino, verrò poi a visitarlo. Dato che è nato prematuro bisogna procedere con cautela!”
Dante si ricordava dei gemelli alla nascita, era impossibile comparare Metz a loro: era tre volte più piccolo.
Dante fece scendere un po’ d’acqua dal lavandino, il bambino urlava, piangeva e si dimenava, caratterialmente sembrava Clara da piccola. Dopo aver avvolto il bambino in un asciugamano pulito e averlo asciugato, Dante lo posò in una culla, si girò verso Zhalia, stesa sul letto appena addormentata con un colorito normale.
“Dante vai dai tuoi figli e dagli altri, erano in ansia vorranno sapere se Zhalia sta bene!”
Fuori, oltre ai ragazzi, c’erano anche alcuni membri del consiglio, quelli che non avevano smesso di cresere in lui,
“Papà la mamma?” Marcus aveva avuto il coraggio di chiedere per primo
“Sta bene e avete anche un fratellino!”
“Allora Sophie lo ha fatto nascere!”
“Veramente Lok l’ho tirato fuori io! Poi è arrivata Sophie e per fortuna oserei dire!”
“Io non so se il giorno in cui nascerà la mia sarò in grado di guardare!”
“Come lo hai chiamato Dante?” chiese Cherit
“D’accordo con Zhalia abbiamo scelto Metz!”
“Com’è? Descrivicelo!” disse Clara
“E’ piccolo rispetto a voi alla nascita, ha pochi capelli neri e non so se somiglia più a me o a vostra madre!”
Sophie uscì dalla stanza “Il bambino sta bene e Zhalia si sta svegliando!”
“Possiamo vederlo papà?”
“Sophie?”
“Sì ma per poco!”
Il piccolo Metz piangeva in una culla improvvisata “Perché strilla?”
“Vi va di prenderlo in braccio?” disse Sophie ai gemelli
“Sì molto!” A turno tennero in braccio il fratello che con loro sorpresa si calmò. Zhalia aprì gli occhi e sorrise
“Cosa ne pensate del vostro fratellino?”
“E’ bellissimo mamma!”
Zhalia prese il piccolo e lo cullò dolcemente, Dante guardava la sua famiglia seduto a bordo letto, se solo Metz fosse stato lì con lui…
La porta si spalancò di colpo “Si può sapere cosa sta succedendo qui?” Henry Lane era entrato con fare minaccioso
“Che cosa vuole quel brutto antipatico!”
“Marcus ti prego! È la stessa storia dell’Irlanda!”
“E’ colpa sua se il nostro fratellino è nato prima! Se tu fossi ancora nel consiglio tutto questo non sarebbe accaduto!” Clara aveva difeso Marcus
“A quanto pare siete due piccoli cercatori a corto di buone maniere! Vi faccio passare io la voglia di fare i prepotenti!” un amuleto apparve nella sua mano
“Sei pazzo Henry?! Ci sono mia moglie che sta poco bene e mio figlio appena nato! Non vorrai veramente evocare quel titano!”
“Vediamo se anche tu ora la smetti di ribattere! Flogeas!”
“Non resterò a guardare! Esci a giocare Caliban!”
“Sai Dante ho evocato anch’io dei titani appena sveglia, per protezione. King Basilisk e Gareon sono qui nella stanza!”
“Ah davvero? Perché non li vedo?” il titano di Henry divenne una statua e Caliban la fece a pezzi
“Come vedi non mento!”
Henry uscì sbattendo la porta
“Caliban torna nell’amuleto!”
Sophie entrò “Ma cosa è successo?” Gareon da visibile tornò a nascondersi “Avete evocato dei titani?”
“Ha cominciato Henry!”
Fuori stava succedendo qualcosa : “ Se la mettete così siete tutti fuori dal consiglio!”
“Meglio essere fuori dal consiglio che seguire il tuo gruppo di fanatici!” Guggenheim era arrabbiato e come lui un terzo del consiglio.
Dante comparve da dietro la porta
“Dante noi vorremmo te a capo del consiglio!”
“lo so ma non siete tutti!”
“Anche noi” dissero alcuni dalla parte di Henry, ora Dante aveva la maggioranza
“Ti prego Dante! Torna a copripre il compito che Metz ti aveva affidato!” Guggenheim aveva uno sguardo di supplica
“Con piacere!” 

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Capitolo 8
*** La dura vita del detective ***


Alcune settimane erano passate, Zhalia e Metz stavano bene ed era giunto il momento di fare delle scelte: dove andare ora che casa Vale era stata invasa?
“Dante perché non ci trasferiamo nel tuo ufficio investigativo?”
“Zhalia è una buona idea! È l’unica cosa che né DeFoe né Shadow sanno! A patto che se sparisce anche solo un canarino, un gatto, un cane, un iguana, un serpente e chi più ne ha più ne metta ci vada Lok a recuperarli! Sono un detective, non un accalappiacani!”
“Però ti pagano bene!”
“Sì Dan, perché sono affidabile!”
Si incamminarono verso l’agenzia investigativa, entrarono e il telefono squillò
“Pronto?”
“Parlo con il detective privato o con uno degli assistenti?”
“Con il detective signora. In cosa posso esserle utile?”
“Il mio gatto Sgrinfio non vuole scendere dall’albero!”
Dante si sbatté una mano in faccia “Signora per quello esistono i pompieri!” disse cercando di mantenere la calma, anche se il suo viso diceva tutt’altro
“Già chiamati i pompieri ma hanno rinunciato! La prego mi aiuti!”
“Un mio assistente sarà subito da lei! Lei è la signora?”
“Ranieri!”
“Non si preoccupi!” riagganciò “Bene Lok! Il micio della Ranieri è tutto tuo!”
Ancora il telefono “Pronto agenzia investigativa, sono il detective!”
“Sì il mio pappagallo Riky è volato sul campanile di San Marco e non vuole più scendere!”
“Perché non chiama i pompieri?”
“Perché gli ho già chiamati! Sono impegnati con un gatto!”
“Solo un istante, un mio assistente sarà lì da lei!” riagganciò “Dan ti prego, aiutami!”
“Nessun problema!”
Altra telefonata “Pronto?”
“Agenzia investigativa ho bisogno di aiuto!”
 “Di che si tratta?”
“Il mio Boa constrictor di due metri e mezzo è uscito dalla teca! Sospetto sia nelle fogne!”
“Ma è già successo il mese scorso! Questa volta la teca era chiusa?”
“Sì a meno che… Angelica non è che per caso hai urtato il mobile? Ah ecco perché non c’è più il serpente!”
“Sua figlia ha aperto la teca per sbaglio e lei non se ne è accorto?!”
“No!”
“Ci penso io, le riporto Spike!”
“Si ricorda anche il nome? Lei è veramente il numero uno!”
Lok rientrò pieno di graffi “Ho capito perché quelli ci hanno rinunciato! Sembrava una tigre dal tanto che era grosso!”
“Bene ora hai una gita nelle fogne! C’è un Boa da prendere!”
“Cosa! Non è lo stesso del mese scorso?”
“Proprio quello!”
Lok sbuffò e uscì sbattendo la porta. Dante, in preda dalla disperazione, mise la segreteria telefonica. Sembrava la giornata qualsiasi tipo di animale era sparito: un cane, un criceto, un iguana, uno scarabeo stercorario, persino un pony! Lok e Dan correvano come delle trottole per tutta Venezia e quando il cliente veniva a reclamare l’animale e a pagare Dante sorrideva molto diplomaticamente presentando il conto, mai inferiore a 1000€, con l’aggiunta delle spese degli assistenti.
Questa era la dura vita che conduceva Dante quando non era un cercatore o consigliere. Questi erano i compiti che svolgeva Lok, e in via eccezionale quel giorno anche Dan, per aiutare Dante con l’agenzia ed era peggio quando era via! Questa vita l’avrebbero presto rimpianta!  

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Capitolo 9
*** Tradimento! ***


“Ho bisogno di relax!” disse Dante chiudendo la porta
“Tu hai bisogno di relax?! Io e Dan cosa dovremmo dire?”
“Lok quanto ti ho dato per farti graffiare e puzzare come un topo?”
“Bhè 5 000€”
“Ehi io sono quasi caduto da un campanile e sono corso dietro a un cavallo per 2 000€?! Perché Lok ha di più?”
“Perché lui ha un figlio e una figlia in arrivo!”
“Tanto per curiosità… Tu quanto ti sei tenuto?”
“10 000 €!”
“Cosa!?” urlarono i due
“Tenete conto che ho la casa, la famigli, l’agenzia investigativa, le bollette e le spese per la fondazione!”
“Quanto ti dà la fondazione al mese?” Lok era davvero curioso
“1 100 €! Vi pare giusto?”
“Effettivamente no!” disse Lok che finalmente capiva.
Marie si avvicinò  a Dante “Io esco con Marcus e Clara! Sam dorme sul divano!”
“Tornate per le 20.00 che abbiamo bisogno di aiuto per apparecchiare!”
“Va bene! A più tardi!”
Marcus, Clara e Marie si erano diretti verso il porto per guardare il mare
“Vado un attimo in bagno! Torno subito,  aspettatemi qui!” disse Marie girando l’angolo
“Ok ti aspettiamo ma non metterci troppo!”
Marie andò dietro una barca dove due uomini la attendevano
“Bimba mia ciao!”
“Ciao papà!”
“Non si saluta il nostro alleato?”
“Buona sera Shadow!”
“Che novità ci porti?” continuò DeFoe
“E’ nato il terzogenito di Dante e Zhalia! Si sono trasferiti all’agenzia investigativa!” disse passando un biglietto con l’indirizzo “Cosa devo fare?”
“Allontanati dai due marmocchi con una scusa. A loro ci pensiamo noi!”
“Ma mi hai promesso che non avresti fatto loro del male! Che il tuo obiettivo era Dante Vale e basta!”
“Ho cambiato i miei piani!”
Marie tornò dai ragazzi “Eccoti ma dov’eri?”
“Marcus mi hanno chiamata al cellulare… era mio padre! Sta bene! Vuole parlarmi in piazza San Marco dice che è importante!”
“Non preoccuparti! Spieghiamo noi a nostro padre!”
“Grazie Clara!” Marie corse via
“Sai Marcus? Prima Marie non mi piaceva! Ora invece la trovo molto simpatica!”
“E ti sbagli!” disse un uomo con giacca e pantaloni verdi che prese Marcus scaraventandolo contro un muro. Marcus perdeva sangue dalla testa Clara lo credette morto
“No hai ucciso mio fratello! La pagherai!” un’ ombra nera dietro di lei la sollevò da terra
“Aspetta Shadow! Lei ci serve! Abbiamo già ucciso il bamboccio!”
“Giusto! Dante ne sarà sconvolto!”
“Marie segui il piano!”
La bambina corse ad avvertire Dante e gli altri dell’accaduto “Dante presto sono al porto!”
Dante era sconvolto, suo figlio era in una pozza di sangue “Marcus ti prego resisti! Non morire!” lo prese e con Marie tornò indietro.
Sophie visitò il bambino “Dante è molto grave! Potrebbe non svegliarsi mai più!”
“Zhalia non sa nulla dell’attacco ai bambini! Glielo dirò io dopo!” si avvicinò al letto dove Marcus giaceva. Scoppiò a piangere “Piccolo perdonami! Non ti ho protetto! Che razza di padre sono!” si asciugò le lacrime e si fece passare il rossore agli occhi, allora uscì dalla stanza.
“Zhalia è successa una cosa…” lei reggeva Metz dormiente, lo posò nella culla, capì che non era successo niente di buono, “Marcus e Clara sono stati attaccati da Shadow! Clara è stata rapita mentre Marcus…” scoppiò in lacrime “Marcus è in coma Zhalia! Ed è solo colpa mia!”
Zhalia era sconvolta “Dov’è? Dante voglio vederlo!” Dante portò Zhalia nella stanza dove Marcus sembrava dormire “Marcus! Piccolo mio che cosa ti ha fatto!” anche lei piangeva stringendo la mano del bambino.
Marie era fuori dalla stanza a piangere seduta sul pavimento, si era resa conto di cosa aveva fatto: Marcus e Clara erano i suoi unici amici e lei li aveva traditi! Cosa doveva fare?
Bussarono alla porta, fu Lok ad aprire, il consiglio Huntik entrò con un uomo
“Lei è qui?” chiese il misterioso personaggio, Guggenheim guardò Lok
“Sii gentile: avverti Zhalia e dille di venire qui!”
Zhalia comparve con Dante, entrambi tra le lacrime, Guggenheim li guardò  “Ma cosa è successo?”
Zhalia entrò in crisi cominciando a singhiozzare e nascose il suo volto sul petto di Dante il quale, tra le lacrime, ebbe solo la forza di dire: “I miei figli sono stati attaccati!” strinse a sé la moglie.
“Cosa!?” disse l’uomo misterioso levandosi il cappuccio
“Klaus?” Sophie era sorpresa, Zhalia alzò lo sguardo verso l’uomo
“Ne è passato di tempo Zhalia! Sei venuta da me solo tre volte in otto anni! Ora sono fuori di galera!” si rivolse a Sophie “Cos’è successo ai figli di Zhalia di preciso?” lei lo portò nella stanza lì vicino.
Marcus era cresciuto e somigliava a Dante in tutto ma Klaus ricordava bene i suoi occhi “Possiamo salvarlo! Mi servono solo il tuo sangue Dante e un titano: appartenuto al fondatore dei Vale: Leigas. Conosco tutta la storia della tua famiglia e forse anche meglio di te, sai in prigione non si può fare molto. Ma bisogna muoversi!” 

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Capitolo 10
*** Incompresa da tutti ***


Era mattina presto, un pianto svegliò Klaus. Si alzò e vide Dante con un bimbo in braccio
“Hei ma lui chi è?”
“Giusto ieri non lo hai visto! Si chiama Metz, è nato da quattro settimane”
“E’ molto piccolo! Come mai?”
“Sarebbe dovuto nascere tra due mesi”
“Come mai è così prematuro?”
“L’ho dovuto far nascere io dopo che siamo stati attaccati a casa mia. Non saremmo qui altrimenti!”
“Quella bambina chi è?” disse indicando Marie
“E’ Marie Laurie non trova più il padre!”
“DeFoe ha una figlia lo sapevi?”
“No! Tu come lo sai?”
“Il giorno dopo uscito di galera ho ricevuto una lettera: DeFoe mi chiedeva di unirmi a lui per distruggerti! Io so che distruggere te significa distruggere Zhalia e io non potrei mai farle del male!”
“Parlerò con la bambina per capire chi è e se nasconde qualcosa!”
Marie era entrata da Marcus “Ti prego scusami! Io non volevo! Mi era stato detto che non sarebbe successo nulla a te e a tua sorella! È colpa mia! Sei il solo amico che io abbia mai avuto e io … ti ho tradito!” la piccola piangeva
“Marie?” era Cherit “Ho sentito tutto chi sei veramente?”
“Ho mentito! Ho mentito a tutti! Mi accorgo solo ora di quello che ho fatto! Il mio vero nome è Marie DeFoe. Mio padre mi ha tenuta lontana dal mondo perché non ostacolassi il suo piano di vendetta su Dante Vale e di conquista del mondo! Mi aveva detto che era un uomo malvagio ma ora capisco che il cattivo è lui! Non ho mai avuto contatti con altri bambini, mio padre ha assunto un’istitutrice per la mia educazione! Mia madre è morta perché mio padre non la amava quando avevo  due anni! Nessuno mi ha mai voluto bene!” singhiozzò la bambina
Dante e Zhalia erano dietro la porta “Marie da oggi non sarai più sola!”
“Non siete arrabbiati? Vi ho fatto solo del male!”
“Sai mi ricordi me da piccola! Ero sola e nessuno mi voleva!”
Marie abbracciò Dante e Zhalia e Cherit le si posò sulla spalla
“Ora abbiamo bisogno di te per salvarlo!” disse Dante guardando il piccolo Marcus
“Sì non vi deluderò!”
Zhalia, qualche ora dopo guardava con Sophie la squadra partire con Klaus e Marie alla ricerca del titano Leigas
“Zhalia non preoccuparti! Torneranno presto!” la rincuorava Sophie. Metz scoppiò a piangere e Zhalia torno in casa da Cherit che si occupava di lui.
Dante era tranquillo, Klaus era dalla sua parte e anche Marie, “Dove dobbiamo andare Klaus?”
“A Palermo! Un tuo antenato era amico di Federico II di Svevia, ha nascosto il titano lì”
Lok fece uno dei suoi rari sfoggi di cultura “So che era un cercatore potente!”
“Sì e i libri di storia lo celano abilmente!”
Arrivati a Palermo si recarono a Monreale, il duomo era enorme e pieno di gente, si misero a cercare ovunque
“Psss Dante vieni qui!” Dan si stava sbraciando per attirarne l’attenzione
“Bravo Dan!” disse il cercatore dai capelli rossi alla vista dell’amuleto incastonato su una tomba “Che cosa devo fare?”
“ Solo tu puoi toccarlo Dante!”  Dante prese l’amuleto “Torniamo a casa e salviamo tuo figlio!” Klaus aveva preso a cuore la faccenda.
Sam dormiva sulle gambe di Sophie, mentre Zhalia dormiva vicino a Metz sul divano quando la porta si aprì
“Siamo tornati! Cosa serve ora Klaus?”
“Il titano e un coltello!”
I due si recarono nella stanza di Marcus “Ok e ora?”
“Posa l’amuleto sul torace di tuo figlio!”
“C’è un punto preciso?”
“No va bene lì! Prendi il coltello, devi farlo da solo Dante io non posso toccarti!”
Dante passò il coltello sulla sua mano sinistra, la chiuse a pugno lasciando cadere due gocce di sangue sull’amuleto che si illuminò: la luce avvolse Marcus e il taglio di Dante scomparve.
Marcus aveva ancora gli occhi chiusi ma aveva cominciato a stiracchiarsi poi uno sbadiglio e aprì gli occhi
“E’ già mattina?”
“Marcus!” Dante piangeva dalla gioia e abbracciava il figlio
“Ma cosa è successo? Perché piangi papà?” poi prese l’amuleto “E questo?”
“E’ tuo Marcus! Grazie Klaus!”
“E’ così che si chiama questo signore? Chi è papà?”
“E’ l’uomo che ha cresciuto tua madre!”
“Marie! Lei sta bene? E Clara?”
“Marie è di là mentre tua sorella è stata rapita!”
Zhalia entrò con Marie “Marcus! Grazie al cielo stai bene!”disse la bambina dai capelli color platino
“Grazie di tutto Klaus!”
“ Zhalia è parecchio che non ti vedo sorridere! Mi fa piacere vedere che ne sei ancora capace!” disse Klaus alla sua protetta di un tempo
“Marcus ti devo parlare!” e Marie raccontò la sua storia  

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Capitolo 11
*** Quando paure e gioie si incontrano ***


“Coraggio ragazzina mangia!”
“No! Non ho fame!”
“Vuoi che vada a chiamare DeFoe o Shadow?”
“Non parlo con chi ha ucciso mio fratello!”
DeFoe entrò nella stanza “Bene bene come andiamo qui?”
“Rifiuta ancora il cibo signore!”
“Piccola tu devi mangiare!”
Clara non rispose, DeFoe la trovava bella quanto Zhalia ma quando la piccola alzò lo sguardo verso di lui in segno di sfida con i suoi occhi ambrati vide lui: il suo acerrimo nemico Dante Vale.
DeFoe perse la pazienza, stava per darle uno schiaffo, non era il primo che riceveva, ma qualcuno lo bloccò
“Aspetta! Ci parlo io con lei!” Scarlet fece uscire DeFoe dalla stanza e si sedette vicino a Clara “Allora piccola perché non mangi?”
“Traditrice! Conosco la tua storia!”
“Chi ti ha parlato di me?”
“Cherit, mio padre e Lok!”
Scarlet abbassò la voce per non farsi sentire “Metz sapeva! Sapeva che Shadow non sarebbe morto quel giorno! Ha omesso i particolari su tuo padre, come il matrimonio a cui non sono stata invitata e la nascita tua e di tuo fratello, ma perché io lo amavo! Ti mentirei se ti dicessi che ora mi è indifferente! Metz mi ha dato il compito di aiutare tuo padre a sconfiggere DeFoe e la mia copertura funziona! Ti prego di credermi!”
“Cosa intendi fare?”
“Intendo ucciderlo! Mi serve solo un piano!”
“Ma Shadow…”
“Svanirà con lui non ti preoccupare!” Scarlet si era rivelata a Clara, sarebbe stata al sicuro? Prese l’Olotomo e chiamò Guggenheim
“Lo sai che dovresti dirlo a Dante!”
“Sì ma è complicato! Shadow legge i suoi pensieri più nascosti! Non voglio che sappia da che parte sto! Comunque siamo in Alaska!”
Dante partì con la squadra appena ricevuta la posizione di DeFoe, entrarono senza difficoltà ma si divisero a causa delle dimensioni della casa.
Marcus entrò nella stanza dove era rinchiusa Clara lei si spaventò
“Clara sono io!”
“Ma tu sei morto!”
“Grazie a Klaus no!”
“E chi è?”
“Te lo dico dopo!” disse tirandola per un braccio, lui uscì dalla stanza mentre lei era come se fosse andata a sbattere contro un vetro.
“Dimenticavo che Shadow avesse messo una barriera!”
Marcus prese l’amuleto che si era ritrovato addosso al momento del risveglio “Leigas infrangi la barriera!”
“Scusa ma chi ti ha dato quel titano?”
“Papà dopo che mi sono svegliato!”
Dante vide i figli venire verso di lui e uscirono senza dare nell’occhio.
Erano arrivati alla villa dei Casterwill dove li attendevano Zhalia e Sophie. Zhalia abbracciò la figlia “Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa?”
“No volevano solo ricattarvi!”
Dante la guardò “In che senso volevano ricattarci?”
“Voleva distruggere prima te per renderci deboli! Dov’è Marie? Quella traditrice non la passerà liscia!”
“Clamati ci abbiamo già parlato! È dalla nostra parte!”
Clara ascoltò la storia di Marie e capì che era stata meno fortunata di lei.
Intanto Sophie al piano di sopra gridò, Lok salì di corsa le scale per poi chiamare aiuto: stava per nascere sua figlia!
“Dan e Cherit restate con i bambini” disse Dante salendo le scale con Zhalia.
Zhalia si diresse da Sophie mentre Dante prese di peso Lok “Coraggio non vorrai che tua figlia nasca da sola!”
Al piano di sotto tutti camminavano avanti e indietro per il salone
“Quanto manca ancora?”
“Sam ci vuole tempo!” disse Cherit
“Ma io voglio andare dalla mamma adesso!”
Lok uscì con la bambina in braccio “E’ nata! Eccola!”
Sam corse su per le scale “Voglio vederla! Ma quanto è brutta!” disse storcendo il naso.
C’è solo da immaginare la faccia di Lok a quelle parole “Ma perché dici così?”
“Non ha neanche un capello e poi è pallida!”
“Andiamo dalla mamma!”
Dante guardò Lok sorridendo “Scusa ma che ci fanno le poesie di un materialista come Leopardi sul tuo comodino?”
“Veramente leggevo poesie dell’ultimo anno di liceo! Ho avuto un po’ di nostalgia!”
“Che cosa buffa da dire! Ad ogni modo come pensate di chiamare la bambina?”
“Sophie come la chiamiamo?”
“Io ho scelto Sam! Ora tocca a te!”
“Allora si chiamerà Sylvia! Sì è dolce e suona bene! Sylvia Lambert!”        

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Capitolo 12
*** 101, un progetto e Natale ***


Era passato un anno quando arrivò a Dante una comunicazione da  Guggenheim
“Cento dei nostri migliori cercatori sono stati rapiti! È comparsa una lettera da DeFoe, te la porto oggi in riunione!”
Alla riunione a New York partecipò anche Lok, Dante lo aveva nominato consigliere al posto di Henry Lane, si decise di leggere la lettera apertamente:
A DANTE VALE,
CONSEGNATI A NOI O I CERCATORI RAPITI MORIRANNO. VIENI AL PORTO DI VENEZIA SOLO
RISPETTI DEFOE
“Non pensare che ti lasci andare solo contro DeFoe!”
“Lok prima di tutto la sicurezza dei cercatori rapiti. Hai visto la foto in allegato o no?”
Il consiglio supportava Lok ma era Dante che decideva alla fine!
Dante a casa spiegò la situazione
“No! Tu ci lasci venire con te!”
“No Zhalia resta con i bambini!”
“Allora fai venire me!”
“No Dan tra un mese ti sposi!”
“Vengo io allora! Mio padre non sa che sono dalla vostra parte!”
“Ok Marie!”
Al porto i cercatori erano legati e imbavagliati in una bolla
“Bene Dante Vale! Sei venuto!”
“Dov’è Shadow DeFoe?”
“Alla nostra base! Prendilo Redcap!”
“Vieni fuori a giocare Caliban!”
DeFoe si avventò su Dante “Sono anni che aspetto questo momento!”
“Solo una cosa! Tu davvero avresti ucciso cento persone se non fossi venuto?”
“Sì e oggi ne ucciderò 101!”
Tra i cercatori rapiti c’era anche Montheue che ovviamente si dimenava per liberarsi dalle catene.
Marie comparve dal nulla e distrusse la bolla con Bodflare.
Dante continuava a combattere: “Vai Metagolem!”
“Distruggilo Coigar!”
DeFoe colpì Dante alla testa. Il poveretto non riusciva più a stare in piedi e aveva la vista appannata e quando sembrava giunta la fine cento cercatori si avventarono su DeFoe costringendolo alla fuga.
“Hei Dante stai bene?”
“Montehue?” cadde a terra stanco e stremato.
Dante riaprì gli occhi in un letto, si alzò e andò al piano di sotto, era ancora la villa dei Casterwill
“Dante ci hai spaventati!”
“Ho solo preso un colpo in testa Sophie!”
Zhalia lo guardò con aria di rimprovero ma il suo sguardo mutò subito “E’ inutile! Non riesco ad arrabbiarmi con te!” lo abbracciò e qualcuno gli tirò i pantaloni: Metz, che da poco aveva cominciato a camminare, allungò le braccia verso l’alto ed emise dei versetti confusi. Dante sapeva cosa voleva: lo prese tra le braccia e subito il bambino si mise a ridere e a tirargli i capelli, che strani modi per dimostrare affetto, eppure Dante rideva anche perché adorava suo figlio con quegli occhi, uno ambra e uno nocciola, che mettevano tanta allegria.
Quasi gli dispiacque dare a Zhalia il bambino per chiamare Guggenheim “Lok vieni qui! Siamo in diretta con il resto del consiglio! Devo comunicare un’importante decisione: ho deciso di attuare un progetto di Metz ovvero “Huntik high scholl”
“Cosa?! Dove li troviamo i soldi per aprire una scuola? Perché poi dovremmo farlo?”
“Serve a preparare i figli dei nostri cercatori! DeFoe ha mire espansionistiche sul mondo, credete che sia ancora un mio problema personale?”
“Dove li troviamo gli insegnanti?”
“Siamo tutti qui no? Chiederò a Sophie di unirsi a noi. Tu  Guggenheim sarai il preside!”
“Non credo proprio!”
“Decideremo in seguito! È chiaro che io ne sarò solo il fondatore e non potrò insegnare causa presidenza nel consiglio?”
“Sì certo!”
“Al lavoro allora! A voi il compito di trovare il luogo adatto! Mi aspetto di essere ricontattato presto! Vado a fare un altro lavoro ora: il padre” A quelle parole Guggenheim e gli altri risero chiudendo la comunicazione.
Era stato scelto come luogo Londra e la costruzione era partita, alla villa dei Casterwill era la vigilia di Natale, mancava poco a mezzanotte
“Scusate io esco un attimo!”
“Dove vai Dante? È tardi!” Marie sembrava volerlo proteggere da ciò che stava là fuori come con un bambino piccolo
“Torno presto!” disse chiudendo la porta
Sophie guardò Zhalia “Non so se sia una buona idea che esca solo a quest’ora” disse la moglie del cercatore appena uscito
“Vai penso io a Metz!”
Zhalia seguì Dante, mentre lui camminava sulle calli lei era sui tetti, alla fine lo vide entrare nel cimitero.
Dante si era fermato su una tomba e dopo un sospiro alzò lo sguardo incrociando quello di Zhalia a pochi centimetri dal suo. La tomba era di Vincent Vale e Alice Cristallo
“Tra qualche anno saremo pronti: chiuderemo una faccenda che dura da quasi mille anni!”
Zhalia si strinse a Dante in un tenero abbraccio nel momento in cui il campanile rintoccava la mezzanotte “Buon Natale Dante!”
“Buon Natale Zhalia!”

FIN

 

COMMENTO AUTORE
 

Anche la seconda parte è terminata presto arriverà la terza dove tutto finalmente giungerà a una conclusione.

Vi giuro che la conclusione della storia in periodo natalizio non è dovuta al fato che siamo a Dicembre (è solo una coincidenza). Cominciate a immaginarvi la scuola che avrà come fondatore Dante Vale perché sarà meglio di Hogwarts! Conoscerete tutti i professori ma soprattutto chi sarà il Preside? Lo scoprirete nella prossima avventura!
Grazie a tutti quelli che hanno seguito e recensito spero di ritrovarvi numerosi!
P.S abbasso la ricciolona rossa maledetta (alias Scarlaet) 

 

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