Natale a Bossier City

di Echelena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno Christine ***
Capitolo 2: *** 3 Capitolo Leto's Shopping ***
Capitolo 3: *** 2 capitolo La verità ***
Capitolo 4: *** 5 capitolo Confidenze e ricordi ***
Capitolo 5: *** 4 capitolo "Il taglialegna" ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 "La paglia e il fuoco" ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo "Costance B-day" ***
Capitolo 8: *** 8 Capitolo "La sfida" ***
Capitolo 9: *** 9 capitolo "Vigilia di fuoco" ***
Capitolo 10: *** 10 capitolo "Natale movimentato" ***
Capitolo 11: *** 11 capitolo " Compleanno con pic-nic" ***
Capitolo 12: *** 12 capitolo "Che botte, ragazzi!" ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno Christine ***


 Eccomi a pensare come i  nostri due Bro potessero passare l’inizio della loro pausa. E visto che arriva Natale, quale migliore cosa se non tornare alle origini e riposare a Bossier City? Naturalmente è la mia mente che ha elucubrato certe scene, per il resto non so se si riposeranno così o magari ancora carichi dai concerti in giro per locali. Spero vorrete fare qualche recensione, se non piace, non la continuo! Buona lettura a chi leggerà!
 
 
 
Natale a Bossier City
 
 
Ero arrivata a casa, pioveva ma non faceva freddo anche se mancavano 20 giorni a Natale. Già, Natale, avrei dovuto preparare l’albero... prima o poi.
Mi tolsi la roba di dosso bagnata e accesi il caminetto.
Squillò il telefono.
Era nonna Ruby,  appena sapeva che ero a casa mi chiamava sempre.
-         Tesoro perché non sei venuta a mangiare, avevo preparato pure per te....- disse con rammarico.
-         Arrivo nonna Ruby, sono fradicia, piove!
Andai a cambiarmi e volai da lei. Ero in pausa pranzo e non avevo molto tempo.
-         Christine quando torna da scuola?- mi chiese mentre mi riempiva il piatto con carne ed insalata.
-         Lei torna come al solito, alle tre - le ricordai.
Avevo pazienza , perché non ricordava tutto, in quanto aveva superato da un po’ la ottantina e quindi era scusata.
Poi mi aveva cresciuto praticamente la figlia, ero separata da cinque anni e la mia figlioletta, ormai adolescente era cresciuta da lei. Lei l’aveva portata all’asilo, lei a scuola, lei a danza, lei a pianoforte...Insomma le dovevo molto.
-         Mangi così poco Mary Ann – disse mentre guardava il mio piatto quasi pieno.
-         Sai, devo tornare al lavoro e non posso strafogarmi!- dissi ridendo.
In realtà lei faceva piatti non molto dietetici, come quantità.
-         Prendiamo un caffè?- mi chiese mentre sparecchiavo.
-         Certo, volentieri. Lo faccio io. – mi offrì.
Mentre bevevamo il caffè mi chiese:
-         Quest’anno Christine passa con te il Natale, vero?-
-         Già! Suo padre quest’anno ha pensato di non farla andare a New York come al solito, da lui. Visto che con la sua donna sono andati alle Hawaii! Vacanza di Natale! E intanto la figlia non la vede da sei mesi! Come scusa lei ha la scuola e lui non può lasciare il lavoro! Che gran stronzo!- dissi arrabbiatissima.
-         Ma non essere arrabbiata. Lo passeremo insieme. Tu come sempre e lei per la prima volta dopo anni! Sarà bellissimo vedrai.- disse saggia.
-         Ma verranno tutti gli zii degli scorsi anni? – ricordai la sua folla di parenti dei passati Natali. Io non ero sua parente , ma ero come di famiglia. Ero cresciuta nella casa accanto, quando morirono i miei ero ragazza e lei si occupò di me. Quando nacque mia figlia mi aveva assistita lei e Costance, sua figlia.
Ripensai al passato e avevo lo sguardo perso nel vuoto dei miei pensieri.
-         Quest’anno niente parenti- continuò lei.
Ma visto che sembravo non ascoltarla continuò.
-         Quest’anno i ragazzi saranno a casa per Natale.- sentenziò.
-         Couf… couf….- Mi strozzai col caffè.
-         Che c’è Mary? Ti è andato di traverso il caffè?- chiese lei con calma mentre cercava di farmi stare meglio.
-         COSA HAI DETTO?- quasi urlai.
-         I ragazzi, Jared e Shannon, saranno con noi a Natale e niente confusione di parenti. Vogliono riposare e Jared farà 40 anni il 26, te lo sei dimenticata? – mi tolse la tazza dalle mani prima che mi cadesse.
Stavo male, cominciai a sudare e tremare. Ero nel panico. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi , ma speravo sempre nel poi …
-         N-Nonna Ruby, c’è C-Christine quest’anno … - balbettai.
-         E allora? Tu sarai con noi come ogni anno e anche lei- adesso preparati che è tardi, tesoro. Devi andare al lavoro.- mi congedò.
Ero rimasta sconvolta da quella notizia come se mi avessero annunciato la fine del mondo. E in effetti sarebbe stata la fine si, del mio mondo!
Io , Shannon e Jared eravamo cresciuti insieme. Io ero la più piccola e quando andavo all’asilo Shannon faceva il gradasso con me perché aveva sei anni in più e mi mandava via quando si giocava in gruppo. Mi chiamava “mocciosa” e mi faceva piangere. Jared invece mi prendeva in disparte e mi dava i fazzoletti per asciugarmi le lacrime, poi di nascosto di suo fratello mi dava le caramelle. Mi aiutava sempre, era quello più gentile, anche se cercava di non contrariare suo fratello. Poi crescendo la loro vita fu travolta. Da piccoli il padre li abbandonò. Costance era una ragazza ancora e nonna Ruby li aiutò molto. Senza di lei non sarebbero andati avanti. Costance aveva una mente molto libertina. A diciassette anni aveva avuto Shannon e a diciotto Jared. Erano anni particolari e coi figli piccoli, lei si trasferì da  amici nelle comuni hippy e insieme giravano l’America. Nonna Ruby era disperata,voleva che le lasciasse almeno i bambini, ma lei se li trascinava in giro. Ricordo che mia madre mi raccontava la loro storia sempre. Comunque anche se in giro ,di tanto in tanto Costance tornava dalla madre e io Shannon e Jared passavamo il nostro tempo sempre insieme. Eravamo un bel gruppetto di bambini. Ma i  più legati eravamo noi tre. A volte non c’erano confini nelle nostre case,io dormivo e mangiavo da loro e viceversa.
Quando crescemmo Shannon cambiò atteggiamento nei miei confronti. Cominciò a guardarmi diversamente.
Il primo bacio lo diedi a lui, avevo tredici anni e lui quasi diciannove. Era tanto più grande di me e quando mia madre se ne accorse lo cacciò di casa e si lamentò con nonna Ruby. Lei poverina era disperata, mentre Jared aveva continuato gli studi, andava a scuola di recitazione a New York , lui a sedici anni si era ritirato dalla scuola ed era sparito. Proprio così, per un po’ non si seppe nulla di lui. Costance quando avevano sui dodici/tredici anni si era trasferita a Los Angeles, conosciuto un medico e lo aveva  sposato. Lui aveva dato loro il cognome, e li aveva cresciuti come loro figli., Ma Shannon era stato sempre una testa calda.
Così quando riappariva e aveva i suoi momenti “strani” viveva una lunga e tormentata storia con me. Fino a diciassette anni prima. Dopo lui aveva preso altre strade, io mi ero sposata con John, avuto una figlia e cambiato vita. Ora ero separata e stavo con Christine. E nonna Ruby, ovvio. I miei pensieri cominciarono a ripercorrere ricordi sopiti,i primi baci, le prime carezze, le prime bugie alla mamma, la prima volta, proprio con lui, nella casetta del bosco, dietro le nostre case. Prima usata per giocare e poi per farci l’amore. Al pensiero mi vennero i brividi. Shannon aveva segnato la mia vita. Era stato il mio “primo” in tutto. Ma lui era uno spaccone, una testa calda, non voleva impegnarsi e mi lasciava sempre. Così io per dispetto decisi di sposarmi con John, mentre lui era via. Non potevo aspettarlo per sempre. Una volta per farlo ingelosire avevo perfino baciato Jared. Era successo un casino, zuffe e litigi, ma non fu sufficiente a fargli capire quanto io contassi per lui.
Adesso ripensando al passato, mi vennero i brividi nel pensare di rivederlo. Del resto era rimasto sempre uguale. Negli ultimi due o tre anni avevo letto qualcosa su di loro, la loro band era diventata sempre più famosa e lui sempre più stronzo. Leggevo addirittura che si portava a letto tre ragazze per volta. Mi faceva schifo leggere i commenti di ragazze dell’età di Christine che su Facebook o Twitter lo adoravano.  E ci sarebbero andate a letto. Mentre potevano essere le loro figlie.
Cominciai a pensare che quel Natale dovevo assolutamente scappare via. E la cosa più importante era che lui non doveva vedere Christine.
Passai il pomeriggio nel reparto dischi dove lavoravo con ansia e inquietitudine. Tra l’altro Christine era loro fan e nonna Ruby le faceva vedere le foto che lei possedeva, per lo più quando erano ventenni. Non che fossero cambiati molto in realtà ...
Christine non li vedeva da quando era piccola. Prima quando loro andavano a trovare la nonna per le feste, io ero ancora con John, da quando ci eravamo separati lei andava dal padre, per cui lei durante le feste non c’era mai.  Quest’anno il destino  stava giocandoci un brutto tiro …
Tornai a casa con una tale ansia che mi mancava il respiro. Un messaggio sulla segreteria mi avvisava che Christine era tornata da nonna Ruby ed era lì con la sua amica per fare i compiti. Aveva quasi diciassette anni, li avrebbe compiuti tra tre mesi.
Squillò il telefono e io balzai, ero troppo tesa.
-         Mary…- era Costance
-         Costance… quando vieni dalla nonna?-. Chiesi timorosa, speravo che almeno lei ci fosse stata .Ma forse era superficiale chiederlo.
-         Vengo tra due giorni. Oggi ho prenotato l’aereo. Lo sai che ci saranno pure i ragazzi, vero? Te l’ha detto mia madre, no?- disse scandendo bene le parole, come a farmelo capire meglio.
-         Costance, non è una buona idea…Io …- babettai piano.
-         Mary, prima o poi sarebbe accaduto. Era inevitabile. – Lei parlò come per fare una sentenza.
Restai in silenzio e lei pure. Ma cosa sapeva lei ? Perché diceva queste cose. Lei non sapeva ….
-         Mary… ci sarò io, non preoccuparti. Ci vediamo dopodomani da nonna Ruby, ti voglio bene.- E chiuse la comunicazione.
Restai con il telefono in mano, non ero stata capace di reagire con lei. Cosa avrei fatto nel vedere Shannon? E soprattutto cosa avrebbe fatto lui nel vedere Christine? Misi le mani in faccia, ero sconvolta,mi sentivo in trappola e volevo fuggire. Ma che Natale sarebbe stato?
La sera aiutai nonna Ruby a fare gli addobbi di Natale, anche Christine si divertiva a farli.
-         Appena ci saranno i ragazzi ci daranno una mano in giardino. Le rose sono sciupate. E poi faremo tagliare la legna.- a volte la nonna parlava da sola, visto che io neanche sembravo ascoltarla. Parlava di quei due nipoti come se fossero bambini e li chiamava “ragazzi”, quando in realtà erano due uomini adulti di quarant’anni. Shannon addirittura ne avrebbe compiuti quarantadue tra tre mesi.
-         Ma nonna Ruby, non devono riposare? Tu li metti a spaccare legna?- Christine rise.
-         Si devono riposare. Ma appena si riprendono un po’ li metto a spaccare legna!- disse convinta la nonna.
-         Mamma c’è Jared che appena prende l’ascia in mano casca per terra!- Mi sussurrò lei. Mi venne da ridere.
La mia Christine era una “Echelon” come loro chiamavano i ragazzi che li seguivano. Avrebbe voluto vedere un loro concerto , ma io avevo sempre evitato accuratamente. Lei diceva che avrebbe potuto vederli da vicino , visto che li conoscevo e si disperava che non la portavo. Ma fare incontrare Christine con Shannon era da evitare assolutamente. Come avrei fatto adesso?
Mi sentivo come un topo che sta per affogare. La sensazione di panico mi chiudeva la gola.
Tra qualche giorno sarebbe scoppiata la bomba se non allontanavo Christine.
-         Mamma domani facciamo l’albero anche da noi e mettiamo il vischio all’ingresso! Voglio baciare Shannon appena lo incontro, porta bene sotto il vischio!- cinguettò la mia bimba.
-         Cooosa? Perché proprio lui? E’ vecchio potrebbe essere tuo padre!- urlai.
Lei mi guardò a bocca aperta, forse avevo esagerato…
-         Ma per fortuna non lo è!- mi rimbeccò lei.
Santo Cielo, adesso le piaceva pure…No, dovevo assolutamente trovare una soluzione e in fretta.
                 
 
               
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L’indomani al lavoro chiesi dei giorni di ferie, ma essendo un periodo    di lavoro intenso prima di Natale, neanche mi presero in considerazione e me ne tornai mesta al mio lavoro. Era tutto contro di me.
La sera addobbai casa mia insieme a Christine,  la quale aveva invitato la sua grande amica Holly  per aiutarla. Loro si divertivano ad addobbare le case in veste Natalizia.
Io sparecchiavo e andavo e venivo dalla cucina, ma sentivo  i loro discorsi.
-         Oddio, non vedo l’ora di conoscerli!Ma ci pensi che fortuna? Meno male quest’anno non vado da mio padre! Voglio abbracciare Shannon!- Diceva Christine, pensando non l’ascoltassi.
-         Io voglio abbracciare e baciare Jared, oddio se è bello!!- Holly faceva gli occhioni dolci.
Cominciai a preoccuparmi seriamente. Se tutte le ragazze, pure le minorenni facevano così, quei due si sentivano degli idoli. L’ego di Jared già molto alto, sarebbe salito sempre di più e Shannon sarebbe stato più porco di prima. Non volevo pensare così, ma i discorsi delle due ragazze tra di loro , mi portavano a questo. Io li conoscevo fin troppo bene quei due.
L’indomani arrivò Costance e mi abbracciò forte.
-         Cara, cara Mary Ann! Mi sei mancata. E tu Christine, vieni ad abbracciarmi! – Stritolò in un abbraccio caloroso Christine, le voleva molto bene. Ripensai alle sue parole al telefono e rimasi perplessa. Ma cosa sapeva lei?
Costance era una donna bellissima, molto curata e dimostrava almeno dieci anni meno della sua età. Come del resto i suoi due figlioli, pensai amaramente. Quella famiglia aveva una genetica impressionante. Nonna Ruby se non era per le cose che ripeteva o le sue dimenticanze, non sembrava ottantenne.
-         Allora Christine, è il tuo primo Natale a Bossier City da… ma quanti anni sono che non stai da noi a Natale?- Chiese Costance.
-         Da prima che si separassero i miei genitori, Costance.- rispose Christine.
-         Eh si, cinque anni di separazione di fatto, ma già due anni prima non è che fossero rose e fiori…- dissi con rammarico.
-         Così tu praticamente non conosci Jared e Shannon? Ogni volta che loro venivano tu non ci sei mai stata!- disse Costance rivolta a Christine.
-         No, non mi ricordo di loro, forse vagamente. E adesso non vedo l’ora di averli qui!Sono emozionatissima Costance!- disse Christine euforica.
-         Costance, puoi venire di là un attimo?- mi stava riprendendo il panico.
-         Arrivo! – fece lei mentre si scioglieva dall’abbraccio di Christine.
-         Costance, perché al telefono mi hai detto che non potevo evitare di fare incontrare Christine e Shannon, che era inevitabile? Che vuoi dire? Cosa sai tu?- chiesi diretta. Era inutile fare giri di parole.
-         Mia cara adesso non possiamo parlare, un giorno ti spiegherò cosa so io....- fece lei misteriosa.
-         Senti, io già sto male al pensiero, volevo partire con lei , ma al lavoro non mi hanno dato manco un giorno di ferie. Ho pensato che il 25 e il 26 che siamo chiusi , vado da qualche parte, magari dagli zii Andrew e Martha.- dissi risoluta.
-         E tu per due giorni ti fai 400 miglia di viaggio? Sei fuori, ...non se ne parla neanche!- fu la sua risposta.
-         Costance, io DEVO andare via, capisci?- ero disperata e mi scapparono le lacrime.
-         Vieni qui , tesoro, non piangere...- mi abbracciò affettuosa.
-         Mamma sai dove ho messo....- Christine arrivò di colpo in cucina.
-         Mamma perché piangi?- chiese sorpresa.
-         Non è niente Christine, stava pensando delle cose tristi, ora passa, vero Mary?- Disse prontamente Costance.
Io mi asciugai le lacrime e cercai di riprendermi. Ma non era facile, sapevo cosa sarebbe successo appena Shannon avesse visto Christine. Mi avrebbe odiata per il resto dei mie giorni, si sarebbe incazzato e urlato come un pazzo, lo sapevo. E io non potevo fare nulla per evitarlo.
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-         Costance , ma perché la mamma piange? Non è da lei...- Christine chiedeva spiegazioni. Non piangevo facilmente e tantomeno davanti a lei, forse per qualche film commovente, ma neanche tanto.
-         Mary Ann piange? – chiese subito nonna Ruby.
-         Si mamma, è di là in cucina, ma ora le passa, non è niente!- disse Costance.
-         Ma è strana perché deve vedere Shannon? Ci soffre così tanto?- Christine cercava spiegazioni.
-         Probabilmente si, cara. Ma andiamo a fare un po’ di shopping, tra due settimane è Natale, mi aiuti?- cambiò discorso Costance.
E Christine si lasciò trascinare.
 
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Quella settimana volò via. I due fratelli Leto avevano finito il tour europeo, le date a New York, entrati nel Guinnes dei primati e tornati a Los Angeles.
- Se ero a New York ora li avrei visti! – Christine fece il broncio.
- Ora tu non saresti a New York, ma ci saresti stata per Natale. E quindi non li avresti visti comunque. – E forse sarebbe stato meglio, volevo aggiungere. Ma ormai le cose stavano mettendosi così, come avrei potuto evitare le drammaticità degli eventi che  stavano per abbattersi sulla mia vita? Come potevo evitare quel Natale? Neanche atteggiandomi da Grinch lo avrei evitato.
- Meno male che vengono qui! Così suoniamo insieme! Io al piano, Shannon alla batteria che ha lasciato in cantina e Jared alla chitarra!E poi voglio chiedere a Shannon di insegnarmi a suonare la batteria meglio. Spero non se la prenda se gli dico che l’ho usata io! E’ geloso della sua batteria vero? Ma tanto quella in cantina non la usa da un bel po’!-  Christine era eccitata al pensiero di conoscerli, non stava più nella pelle.
Peccato che io invece pensavo che la mia vita sarebbe finita prima del 2012, non come da previsioni Maya.
 
 
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E come tutte le cose che non si possono evitare, giunse il giorno che i due Leto arrivavano a Bossier. Feci finta di non vedere le tante ragazzine che erano aumentate fuori casa nostra, se dovevano fare così, mi sarei sepolta in cantina.
Andai al lavoro e Christine a scuola.
-         Mamma oggi esco prima da scuola, è l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. Verso le 12 esco, vado da nonna Ruby per il pranzo? – mi chiese.
-         Si Christine, io non vengo a pranzo, mangio un panino lì, abbiamo poca pausa e non posso tornare a casa. – e avrei voluto aggiungere che mi sarei chiusa dentro il negozio fino al 7 gennaio, quando quei due probabilmente sarebbero finalmente tornati a Los Angeles.
-         Mamma, ma oggi arrivano Shannon e Jared! Non vieni a salutarli? Arrivano giusto per quell’ora!Come sono emozionata! – cinguettò felice lei.
-         No, tesoro. Non posso lasciare, te l’ho detto.- cercai di controllarmi. Quello era il giorno della tragedia.
Andai al lavoro e passai la mattina nel più completo mutismo. I colleghi che mi sapevano sempre allegra e gentile con tutti, se ne accorsero e pensavano stessi male. In realtà bene non stavo.
-         Mary che ti succede, tesoro?- mi chiese Lucy, la mia migliore amica. Ci conoscevamo da una vita e sapeva tutto di me.
-         Oggi arriva Shannon...- dissi in un soffio.
-         Oh cazzo!- lei resto di stucco. Non disse altro, aveva capito il mio dramma interiore.
-         Non ce la posso fare Lucy, io sto male. Appena vede Christine, capirà e me lo ritrovo  qui, vuoi vedere? Cosa faccio? – chiesi aiuto.
-         Cazzo Mary Ann, sei nei guai. Cazzo, cazzo.... – lei continuò imperterrita.
-          Grazie, eh? Sei di aiuto, veramente!-  Io stavo male e lei non mi aiutava di certo guardandomi con gli occhi sbarrati e con i suoi “cazzo” ripetuti all’infinito.
-         Senti, lascia perdere, ci penso io. Appena lui si avvicina, tu scappi nel retro e io lo caccio via. Ci penso io!Almeno eviti le scenate qui, ok? – mi disse passandomi una mano sulla spalla come per consolarmi.
-         Si , ma le scenate a casa, come le evito quelle? Io non sto bene!- Cercavo aria, presi un po’ d’acqua.
-         Vai a casa, sei pallida da paura, sei pure dimagrita, ma non mangi?Vai a casa, vuoi che chiedo un permesso?- Lucy era preoccupata.
-         NO!-  urlai- Non vado a casa, sei pazza? Tra poco arrivano e io non voglio essere lì!-
-         Mary Ann, non puoi più evitare l’inevitabile e dunque non ha senso rimandare la cosa. Secondo me la devi affrontare al momento. Almeno vi incazzate tutti insieme e poi vi passa. Sennò ve la trascinate per giorni e passate un Natale di merda. – il suo discorso non faceva una grinza.
-         Il mio Natale sarà di merda!- conclusi.
 
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Jared e Shannon
-         Bro, siamo nella Lousiana ritorno alle origini! Voglio mangiare le cose genuine della nonna!- Jared respirava a pieni polmoni.
-         Cazzo dici ? La nonna ti farà due belle bisteccone che tu eviterai accuratamente. Mangerai solo i contorni!- Shannon se la rideva come al solito.
-         La carne fa male, lo sai! La pelle diventa tossica come la tua. Meno male che adesso non fumi più, sennò mi toccava lasciare sempre le finestre aperte perché puzzavi! E col freddo ci saremmo ammalati.- continuò convinto Jared.
-         La nonna ti avrebbe dato le botte in testa col mestolo. Sai non ha ancora capito che potresti essere nonno pure tu, ti tratta come un moccioso!Ahahahah – continuò Shannon.
-         Senti chi parla! Tu stai sempre più avanti, ricordati! Dove stanno le mie valigie? Sono tre ore che questo cazzo di nastro gira. Ora mi sentono, sti stronzi!Organizzazione zero, come al solito! – fece Jared dirigendosi verso l’ufficio reclami poco più in là.
-         Cazzo Jay, sei sempre indolente! Ecco le tue cazzo di valigie, torna indietro!Potevi aspettare , no?- Shannon era sempre nervoso quando Jared si atteggiava così. Era impaziente e voleva le cose subito.
*Poi si lamenta che gli danno della Divah * pensò ridendo tra sé e sé.
Affittarono una macchina all’aeroporto per essere indipendenti a Bossier e si recarono a casa dalla nonna.
Guidava Shannon.
-         Chissà se Mary Ann sta ancora lì?- disse d’un tratto Jared.
-         Perché ti interessa?- continuò Shannon.
-         Così... La mamma è un po’ che non me ne parla. Anche la nonna. E sono anni che non la vediamo più. Da quando si è sposata , praticamente. Ha una figlia, ricordi? La vedevamo poco da bambina, ora sarà grande. Chissà se è una Echelon...- Jared pensava. E quando lui pensava era pericoloso.
-         Senti, io sono tornato qui perché voglio stare in pace per un po’, silenzio e tranquillità. Se mi devi fare queste elucubrazioni mentali, vado via, ok?- Shannon era incupito in volto.
-         Cazzo ,Shan e che ti ho detto? Mica ho detto che te la devi sposare tu! Se te la nomino non ti devi alterare. Ora guida e basta! – Jared chiuse il discorso.
-         E non sono il tuo autista!Guida e basta!!!!- Shannon fece il verso a Jared.
 
 
 
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Casa di nonna Ruby
 
-  Miei tesori, finalmente!Come siete magri e sciupati! Per un po’ vi lascio in pace, ma poi dovete spaccarmi la legna!- la nonna mise subito in chiaro.
- Nonna la legna la spacca “Mister Muscolo” qui, io devo riposarmi!- sentenziò Jared , indicando il fratello.
- Certo il signorino si riposa e io faccio lo spaccalegna! – Shannon si ribellò.
- Ma allora?- arrivò Costance dalla cucina e li abbracciò.
- Mamma, ti trovo in forma! Natale in famiglia, eh? Con in più un compleanno memorabile da festeggiare! –Shannon fece l’occhiolino rivolto al fratello.
- Si, ma fate a meno, c’è poco da festeggiare!Facciamo solo il Natale, ok? Grazie! Vi amo quando fate così!- Jared prese le valigie e salì di sopra.
- Jared , la tua camera sta a sinistra. La tua l’ho data a Christine. E tu, se non vuoi spaccare la legna, mi sistemi il giardino. E quello di Mary Ann!- urlò la nonna.
- Cazzo nonna!!!!La mia camera a chi l’hai data?- Jared scese in fretta i pochi gradini che aveva fatto.
- Christine?- Shannon strabuzzò gli occhi.
- Ragazzi , state calmi. Voi siete fuori dal nostro mondo da parecchio. La nonna ha qui Christine anche a dormire, da quando era piccola ed è di casa. E’ la figlia di Mary Ann, te la ricordi ancora vero Shannon?- sintetizzò Costance.
- Si me la ricordo, ma dargli la sua camera...- Shannon rimase senza parole, quasi.
- Ok, non fa niente. Hai una camera anche per te Jared. Vai su. Anche tu Shannon , sistematevi che tra poco conoscerete Christine. Arriva dalla scuola. Vi ama molto , è una Esche...Esce....come le chiamate le ragazze che vi seguono?- chiese Costance.
- Echelon, mamma.- fecero i due in coro.
-Ok Jay, io spaccalegna e tu giardiniere... E pensare ero convinto che mi sarei riposato! Ma almeno qui ne hanno messi  di locali nuovi? Eh?- chiese Shannon mentre saliva in camera per posare le valigie.
- Cazzo ne so, Shan! Io manco ci volevo venire. Sei tu che hai insistito a stare con mamma e nonna. Ora ti spaccherai il culo. Meglio stare in giro a suonare. Chiedi alla nonna se ci sono locali, vedrai che ti risponde. Minimo ti fa andare a letto alle 9 con le galline e ti da’ la buonanotte!- Jared era un po’ scocciato.
- Ok, adesso calmati. Io 15 giorni qui a fare la clausura non ci rimango! Mica posso dare i voti di castità! Andrò in giro da solo pure nei paesi intorno, se è necessario! Se vuoi venire bene, sennò tu farai la muffa da solo!- Shannon entrò in camera sua e sistemò le sue borse.
-Ehi ragazzi, tutto ok?- Costance entrò da Shannon.
- Sono solo mà,entra.- rispose Shannon mentre toglieva la sua roba dalle valige e la sistemava nell’armadio.
- Shannon, metti bene quelle cose, non accatastate. Non hai ancora imparato come si fa?- Costance gli prese le cose dalle mani per riporle meglio.
- Mà, che vuoi?- Shannon sapeva che lei doveva dirgli qualcosa, ormai la conosceva.
- Senti… tra poco arriva Christine.- Costance era titubante.
- Ma come mai l’ha chiamata come la sua batteria?. Jared spuntò da dietro le spalle di Costance.
- Ragazzi, sentite, voglio solo dirvi … che appena entra Christine, soprattutto tu Shan, dovete stare calmi, ok? Cercate di trattenere ogni emozione al massimo,ecco!- Costance gettò via quelle parole come si fa con qualcosa che pesa e si butta via, tutte d’un fiato.
I due fratelli si guardarono e non capirono nulla, si fecero segno come per dire :che dice?
- Cazzo mà, non solo non hai risposto alla mia domanda, ma non ho capito cosa vuoi dire! Parli come la nonna Ruby, ora? Che significa che dobbiamo trattenere ogni emozione? Perché soprattutto lui?- Jared indicò Shannon.
- Ma che emozione può darmi questa ragazza! Ma non penserai che sia così depravato spero!E’ minorenne!- Shannon fece l’offeso.
- Ma’, non penserai sul serio che lui sia così maniaco? Noooo, è peggio!Ahahaha- Rise Jared prendendo in giro il fratello.
-Stronzo, senti chi parla!- Shannon diede uno scappellotto a Jared.
-Basta! Non intendevo questo! Appena vedrete Christine capirete! E ricordate le mie parole!- Costance andò via e li lasciò perplessi.
- La mamma ha bisogno di riposare pure lei. Non ho capito un cazzo dei suoi discorsi. Secondo te che voleva dire?- chiese Jared.
- Non ho capito una fottuta virgola dei suoi discorsi. Io voglio solo stare in pace. E magari farmi un giro con qualche biondina del luogo. Cosa devo farci con una ragazzina? Boh, facciamo finta di avere capito.- Shannon chiuse l’armadio dopo aver accatastato la sua roba a caso e strizzato l’occhio a suo fratello.
- Ehi, nonna Ruby? Costance? Sono arrivata! – Christine entrava in casa.
- Ecco la famosa Christine, scendiamo , và!- Jared uscì dalla stanza seguito da Shannon.       
-Vediamo perché la mamma è così ansiosa!- Shannon fece passare prima Jared.
- Christine, tesoro, questi sono Jared e Shannon! – Costance indicò verso le scale dove i due stavano scendendo.
- Ehi, Chris… CAZZO!!!- Jared restò a bocca aperta e non riuscì a finire la frase.
- Togliti Jay. Chris…OH CAZZO!!- Shannon si bloccò.
Christine restò a guardare i due suoi idoli che la guardavano a bocca aperta. Non capiva perché non dicevano nulla. Era così brutta? Così impresentabile? Così scioccante vederla? Si imbarazzò a tal punto che arrossì come un peperone e scappò via. Non era certo così che si immaginava di reincontrare i due Leto. Che delusione …        

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Capitolo 2
*** 3 Capitolo Leto's Shopping ***


3 capitolo  Leto’s Shopping
Costance scese insieme a Mary Ann al piano di sotto.
Poi scesero pure Jared con Christine.
-           Christine, tesoro, come stai?- Costance era preoccupata.
Mary Ann non disse nulla ,perché Christine era ancora turbata. Decise che l’indomani mattina le avrebbe parlato.
-           Sto meglio, grazie!- Christine  le fece un timido sorriso.
-           Noi andiamo in giro. Andiamo a mangiare qualcosa e poi a fare shopping! Vero Chris?- Jared annunciò orgoglioso.
-           Shopping?- Mary era sorpresa.
-           Si, mamma, ti dispiace?
-           No, no... per carità. Fate pure, solo sono sorpresa. – Mary non credeva alle sue orecchie. Era successo un putiferio e Jared portava Christine a fare Shopping. Come se si conoscessero da una vita. Jared a volte la sorprendeva.
-           Senti, mentre uscite, vi faccio una lista e mi comprate due cose, ok?- aggiunse Costance.
-           Mamma, la spesa no... ti prego!- Jared sbuffava.
-           Ma sono solo due cose. Sarei uscita se la nonna stava bene. Su, non fare così...- Costance cominciò a fare una lista.
-           Si, la so la sua lista di “due cose”...- Jared si rivolse contrariato verso Christine che rideva.
-           Ok, io vado di là, a casa mia. Ci vediamo stasera.- Mary salutò tutti e uscì.
 
 
A casa di Mary.
 
*Che razza di Natale quest’anno...* Mary aprì la porta e i suoi pensieri erano ancora scossi.
Come sarebbe stato il Natale? Poteva passare le feste pensando agli occhi accusatori di Shannon? Si sentiva anche in colpa. Le aveva fatto tenerezza sentirlo deluso per il fatto che tutti ce l’avevano con lui e difendevano lei. Ma non era come pensava lui. Lei non gli aveva taciuto la verità. I fatti erano diversi da come l i vedeva lui. Questo glielo avrebbe spiegato prima o poi, possibilmente prima di Natale. Ma avrebbe avuto il coraggio di  guardarlo negli occhi e parlargli?
Mary si tolse la giacca e l’appoggiò all’ingresso, insieme alle chiavi.
-           Mmmhhhh...shhhffff....-
Mary ebbe l’impressione di sentire dei mugolii. Ma non aveva un gatto.
Restò guardinga e ascoltò ancora.
-           Rrrssss.....rrrssssss....-
Sembravano dei versi strani provenire da dietro il divano. Cominciò ad impaurirsi. Che fosse entrato qualche procione? Una volta da nonna Ruby ne avevano cacciato uno in cucina che rovistava tra i rifiuti. Così si precipitò in cucina per prendere una scopa e piano si avvicinò da dove provenivano quei rumori.
Alzò la scopa per colpire l’indesiderato ospite e ....Era Shannon che dormiva riverso sul divano, con una birra in mano e tante bottiglie per terra, sul tappeto!
SHANNON!- urlò Mary.
-           Ohumfffff...- Nel sentire urlare, lui si girò e rotolò per terra.
-           Sei completamente ubriaco,alzati, maledizione! Mi hai svuotato il frigo! Hai bevuto tutta la confezione di birre!- Mary Ann prese a calci le bottiglie per terra.
-           Non urlarehm... ti ...prrregooo!- Shannon biascicava.
-           Ma cosa ti salta in mente, fuori da casa mia!- per tutta risposta cercò di tirarlo per un braccio, ma lui era un peso morto e non si muoveva.
Così pensò di chiamare Jared prima che uscisse e lo chiamò a casa di nonna Ruby.
-           Pronto?- Costance rispose al telefono.
-           Fai venire Jared qui, Costance!- disse Mary molto agitata.
-           Mary, cosa è successo? Devo preoccuparmi? – L’altra si allarmò nel sentirla alterata.
-           Costance, fallo venire a raccogliere il suo caro fratello ubriaco! E’ riverso sul mio divano, anzi adesso è caduto per terra e non riesco ad alzarlo. E’ pesante come un macigno e si è scolato tutte le mie birre dal frigo!-
-           Lo mando subito Mary!- Costance chiuse la comunicazione e si rivolse a Jared
che sentita la discussione, non capiva cosa fosse successo.
-           Vai da Mary e porta Shan qui. Christine , resta qui un momento, uscirete tra poco.- Costance appariva stanca, Quella giornata era interminabile.
-           Shannon è da mamma?- Christine era sorpresa e preoccupata.
-           Si, ma non è in sé. Per favore Jay...- e spinse Jared fuori, che sbuffava come un treno.
-           Cazzo, lo sapevo che non dovevo venire qui. Bel riposo  mi sto facendo! Sono più stressato di prima! Che cazzo ha combinato ancora quello stupido...?- Jared si passò la mano tra i capelli e uscì.
-           Vado pure io! Che succede a mamma?-  Christine lo seguì di corsa.
-           No , Christine resta qui... – le parole di Costance caddero nel vuoto , perché Christine uscì di corsa.
Jared si diresse in casa di Mary seguito da Christine.
-           Non dovevi rimanere di là, tu?- Jared era serio. Fino ad adesso Christine lo aveva visto abbastanza sobrio nelle espressioni .Ma adesso era più serio del solito. Christine pensò subito alla mamma. Che Shannon le avesse messo le sue mani addosso? Aveva paura...
Jared entrò da Mary e la trovò all’ingresso ad aspettarlo.
-           Che cazzo ha combinato ancora quello stronzo?- Jared era arrabbiato adesso.
-           Avevo chiesto a Costance che venissi tu, non con Christine.- indicò la figlia.
-           Mamma, cosa succede? Voglio sapere! – Christine si mise davanti a Jared e cercava con lo sguardo Shannon.
-           Non è uno bello spettacolo Christine! Ecco a voi l’ubriacone riverso sul mio divano con una confezione di birre e...una di vodka quasi svuotata!- disse mostrando Shannon che giaceva per terra sopra una marea di bottiglie vuote.
-           Oh cazzo… Shan alzati !-Jared cercò di sollevare il fratello con scarso successo.
-           Mmmmhhhfff- erano gli unici suoni che uscirono dalla bocca di Shannon.
-           Se non ti ascoltavo a venire qui, io avrei passato un Natale tranquillo! E invece sono più stressato di prima. Grazie, bro!- Jared era sotto sforzo e parlava tra i denti, mentre cercava di sollevare Shannon che non collaborava per niente.
-           Per favore Mary aiutami a sollevarlo dall’altro lato! – Jared stava per crollare sotto il peso di Shannon.
-           Cosa? No, non posso. – Mary Ann non voleva neanche avvicinarsi a Shannon.
Non se la sentiva di toccarlo,nè di sentire il suo profumo, anche se adesso puzzava di alcool, in verità.
-           Ti aiuto io, Jared!- Christine offri il suo aiuto.
-           No, Chris, non ce la fai, lo aiuto io, lascia stare.- e Mary lo prese da sotto l’ascella come Jared e insieme lo portarono di là, in casa di nonna Ruby.
-           Chris, per favore apri la porta, non ce la faccio più!- Jared  urlò , mentre cercava di sostenere Shannon per entrare in casa e buttarlo sul divano.
-           Cosa è successo?Mio Dio, ma è svenuto? Speriamo non lo vede la nonna, già sta male lei… - Costance era molto preoccupata.
-           Mà, vedi di fargli un litro di caffè e gli butti acqua gelata in faccia. Fallo svegliare perché è ubriaco, non è svenuto.- Jared cercò di ricomporsi dalla fatica.
-           Mary Ann è tutto ok? – Costance si rivolse a Mary che era sconvolta.
-           E’ ok, adesso. Mi sembrava ci fosse un procione in casa, si lamentava e stavo per colpirlo con una scopa! – disse Mary Ann.
-           Oddio un procione!Dovevi colpirlo! – Jared scoppiò in una fragorosa risata liberatoria e fu seguito da Christine .
-           Comunque, vi lascio ad ammirare il bel addormentato , io vado a fare Shopping con Christine. – disse Jared prima di uscire e chiudere la porta.
-           Costance, ma perché si è ubriacato a casa mia?Non lo capisco … - Mary Ann si sedette portando le  mani al viso.
-           Non lo so, Mary. Forse noi eravamo tutti qui e di là era solo. Poi magari ha preso una birra e non ha finito più. Un po’ è anche colpa mia. Non l’ho trattato bene oggi, me ne rendo conto solo adesso. Le sue ultime parole erano sul fatto che tutti davamo la colpa a lui. Tu devi spiegargli come stanno le cose, Shannon è confuso.- Costance cercò di far ragionare Mary.
-           Parleremo Costance, un giorno, forse parleremo.
Così dicendo Mary si alzò e andò via.
 
 
 
                                    *****************************************
Jared e Christine
 
-           Allora, dove andiamo a mangiare Chris? Io ho fame e non conosco più nulla in questo paese.- Disse Jared , massaggiandosi lo stomaco.
-           Andiamo al Mc Donald’s,Jared. – Disse Christine entusiasta.
-           Cooosa? Io in quel postaccio non ci vengo! Fa schifo, andiamo dove si mangia roba sana , Chris. Vuoi morire giovane? – Jared la guardò allibito.
-           Ma cosa dici Jared? Non è morto mai nessuno al Mc! Ma goditi la vita!- Christine amava il Mcdonald’s, non capiva che diceva Jared.
Lui per tutta risposta alzò il sopracciglio e la guardò stranito.
-           Sai? Speravo avessi preso un po’ da tua madre, ma mi sbagliavo. Sembra di parlare con … mio fratello!- Jared allargò le braccia rassegnato.
-           Ma che dici? Questa tua battuta ti costerà cara!- Christine gli puntò il dito contro.
-           Quanto cara?- Disse Jared , mentre Chris lo conduceva inesorabilmente verso il tempio del fast-food.
-           Vedremo.. .voglio un bel regalo. Un Iphone può andare bene? – Chris scherzava, ma Jared rispose:
-           No, l’Iphone non te lo consiglio, meglio il Blackberry, Chris!Mangiamo un boccone e andiamo  a prenderlo! –
-           Stai dicendo sul serio? Stai dicendo sul serio?- Chris saltava come una bambina a cui avevano promesso le caramelle.
-           Si, certo. Jared Leto non dice mai bugie!- e fece uno sguardo da “pesce lesso”, come lo apostrofò Christine.
L’unica nota stonata di quel pomeriggio , per Jared fu sopportare il puzzo di fritto dal McDonald’s. Lui ordinò una insalata con tofu e Christine un Big Mac, proprio come avrebbe fatto Shannon. Ripensò a suo fratello e in quel momento gli si strinse lo stomaco, perché sapeva che stava soffrendo. E lui stava male quando Shannon soffriva. E del resto la cosa era reciproca, Shannon soffriva se  anche Jared stava male. Erano cresciuti sostenendosi a vicenda. Se lui era arrivato a ubriacarsi in quel modo, il motivo era dovuto allo stato di profonda frustrazione in cui era caduto. Domani avrebbe parlato con la mamma e le avrebbe raccomandato di sostenerlo anche lei.
Il pomeriggio lo passarono a comprare regali per tutti e per Christine un fantastico Blackberry, di cui ovviamente lui si prodigò a elargire spiegazioni sul funzionamento.
Ogni tanto incontravano qualcuno che li additava e qualche ragazza si avvicinava per gli autografi. Christine si sentiva orgogliosa di  essere con lui in giro. In fondo era fortunata.  Subito arrivò un messaggio di Holly”Stronza, sei con Jared in giro e non mi hai detto nulla, ma Shannon dove lo hai lasciato?”. Poi si ricordò che alla sua amica non aveva raccontato nulla. Così gli rispose un semplice “Ti devo raccontare un sacco di cose scioccanti, mi sto riprendendo lentamente. Ti chiamo appena sono a casa”. Per tutta risposta Holly scrisse “sei sempre stronza, però...” Christine rise. Jared la vide e disse:
-           Stai dicendo alle tue amiche che hai uno zio supermegagalattico, vero?-
-           Non proprio, ma se vuoi crederlo... – Jared le scompigliò i capelli e risero insieme.
Christine parve dimenticare  quello che era successo solo qualche ora prima. L’intento di Jared era andato a buon fine.
 
 
 
                          ***************************************************
 
Mary Ann attendeva il ritorno di Christine, stava tardando ed erano già le sette.
Che cavolo di shopping stavano facendo lei e Jared? Ammise con sé stessa che Jared aveva fatto una cosa molto sensata a trascinare fuori Christine e cercare di tirarla su, con molto successo a quanto sembrava. Non voleva chiamarla o mandare messaggi , perché le sembrava di non fidarsi, ma cominciava a preoccuparsi.
Quando all’improvviso si aprì la porta e Christine era felice.
-Ciao mamma!- Chistine l’abbracciò .
- Come mai queste effusioni improvvise?- Mary la guardò sorpresa. Non che Christine non fosse affettuosa, ma tanto per il fatto che era tornata su di giri, dopo la giornata molto pesante e ricca di colpi di scena.
-  Guarda qui!- Christine mostrò orgogliosa il suo nuovo Blackberry.
-           Ehi che roba è?- fece Mary molto sorpresa.
-           Un Blackberry, mà, non lo vedi?- Christine sembrò scandalizzata che la mamma non lo conoscesse.
-           Si, ho capito, ma te l’ha comprato Jared?- Mary era sempre più strabiliata.
-           No, l’ho rubato! Ma certo che me lo ha comprato Jared, è il suo regalo per oggi! Mi ha promesso sotto l’albero un altro regalo, però! Oh, mamma , sono felice che sia mio zio!- Christine saltellava di gioia.
-           Non ci posso credere Chris! Quello costerà almeno 700 dollari!Riportalo subito indietro!Non hai bisogno di questi regali dal tuo nuovo zio!- Mary era alterata ora.
-           Ehi, ma che ti succede? Oggi sembravi sconvolta e preoccupata, anche per me e ora ti comporti così? Ma di cosa hai paura mamma? Shannon non lo avete trattato molto bene tu e Costance oggi! Per questo si è ubriacato!Lo ha detto anche Jared. E poi tu non volevi neanche aiutarlo a sollevarlo , ti faceva tanto schifo? O forse è il contrario? Tu hai paura a stare vicino a lui e te ne stai alla larga!- le parole di Christine furono come un fiume che colpivano improvvisamente Mary. Fu come ricevere uno schiaffo.
-           Questi discorsi che fai non c’entrano nulla col cellulare. Io non voglio che ti comprino col denaro o i regali costosi! Non ho mai potuto comprarti un regalo così e non voglio che tu lo accetti da loro! Punto!- Mary cercò di far valere la sua autorità.
-           Mamma, non hai ancora risposto alla mia affermazione. Tu provi qualcosa ancora per Shannon …- Christine era incalzante.
-           E cosa te lo fa credere?-  sua figlia la faceva innervosire quando la colpiva nel profondo.
-           Vediamo come reagirai quando saremo a Natale a pranzo. E non trattarlo più male,  Shannon, dagli la possibilità di parlarti. Anzi, mi avete promesso di raccontarmi come sono andate le cose, comincia adesso tu. Dopo voglio sentire la versione di Costance.- Christine si accomodò sul divano e fece segno alla madre di raggiungerla.
-           Non verrò a Natale a pranzo…-  Farfugliò Mary Ann.
-           Cooosa? Costance e nonna Ruby ci resteranno malissimo. Perché vuoi fare una cosa del genere? – Christine era inorridita.
-           Non posso, Chris, non insistere, ti prego. Parlerò a Costance e lei mi capirà. Tu vai.- Mary era triste mentre parlava. Sapeva che quanto aveva deciso avrebbe scatenato il putiferio. Costance ci teneva molto a festeggiare il Natale con i suoi figli e anche con loro due . Poi c’era il famoso compleanno di Jared e lei si era resa conto che mancavano pochi giorni e non aveva preso neanche il regalo. Ma questi erano solo dettagli … La nonna avrebbe preparato , come ogni anno, il suo tacchino ripieno, con purè di patate e salsa di cramberries. Non le sarebbe piaciuto per niente saperla da sola a casa. Sapeva che era una pessima decisione, ma non ce l’avrebbe fatta a stare seduta in un tavolo con Shannon di fronte, era una cosa improponibile. Non potevano chiederle questo.
-           Mamma ma cosa dici? Ti senti quando parli? Non vieni a Natale da nonna Ruby? Verranno a prelevarti di peso. Allora se non vuoi , mi confermi quello che pensavo già … - Christine la stava punzecchiando di proposito, quella sera  sarebbe stata all’insegna delle confessioni.
-           Che vuoi dire Christine? Cosa pensavi?- Mary era molto sorpresa dalle parole della figlia. Quando faceva la sagace, lei ne risentiva molto.
-           Che tu non puoi stare seduta vicino a Shannon perché sei ancora innamorata di lui! Ma non vuoi ammetterlo!- Disse orgogliosa Christine. Orgogliosa perché era convinta   che quello fosse il motivo, ne era sicura.
-           Ma cosa dici? Io non voglio vederlo mai più!Non voglio stare vicino a lui, perché mi ha fatto molto male. Ora ti racconto come sono andate le cose ,così capirai. Lui non riusciva ad avere una relazione stabile con me. Non era capace di amarmi veramente. Spariva e ritornava, per anni ho sopportato i suoi tradimenti e i suoi sbalzi di umore. Poi alla fine ho deciso di sposare John. E quando lui lo ha saputo è ritornato 20 giorni prima che mi sposavo, perché era geloso. Aveva capito improvvisamente cosa contavo per lui e che mi stava perdendo per sempre. In quel periodo era peggio di un vagabondo, non avevano neanche formato la band, stava sempre in giro e mi aveva lasciato .Poi ritorna , mi fa quattro smorfie e io ci casco , come una deficiente! Poi ho sposato tuo padre, John, e sono rimasta incinta. Pregavo che il bambino, cioè tu, fosse di John, non lo sapevo perché era successo tutto insieme, capisci ora? Quando sei nata, i bambini sembrano tutti uguali , ma io credo che Costance abbia capito già da allora che eri sua nipote, dalla fisionomia. Crescendo i tuoi tratti erano troppo simili a Shannon e John cominciò a sospettare, perché sapeva che avevo avuto una lunga storia con lui. Voleva fare l’esame del DNA. Ma io ho sempre  desistito su questa cosa. Non era possibile farlo,  sapevo già la risposta. Sembrava che tu eri nata in anticipo, ma in realtà i tempi erano giusti,ero rimasta incinta quella sera. Nonna Ruby e Costance erano andati dalla zia Francis  , che era uscita dall’ospedale ederavamo rimasti da soli in casa a parlare. Bastava   mi facesse quattro chiacchiere e io ci cascavo . Ero a casa sua quando è successo, non dovevo stare da sola con lui. Poi sparì, non l’ho più rivisto. Mi aveva detto quella sera, che mi amava e che non dovevo sposare John, ma non mi aveva promesso nulla. I suoi discorsi erano campati in aria. Come potevo aspettarlo , se avevo in mano un pugno di mosche, eh? Dimmelo!- Mary piangeva adesso, ma si era liberata un peso, parlando con la figlia, era abbastanza grande da capire, anche se aveva omesso particolari scabrosi, quali il fatto che Shannon la faceva infiammare, che anche un semplice suo tocco la faceva impazzire e che nella foga di amarsi non avevano neanche usato una precauzione. Questo non era il caso lo raccontasse a lei. Sperava , invece che Christine comprendesse il motivo per cui  voleva evitare Shannon.
-           Mamma, perdonami, non sapevo che per te era così doloroso ricordare, ma ti prego, per Natale cerca di essere di là, tutti insieme!Sono imperdonabile per averti parlato così. E comunque Shannon è molto sexy e fossi in te  non ci penserei su due volte . Le mie amiche mi danno il tormento per venire qui e vedere quei due. Sono giorni che mi mandano messaggi e mi telefonano per auto invitarsi!Ma io non voglio! Sono gelosa!Ahahaha- La risata cristallina di Christine risuonò nella stanza. Era proprio uguale a Shannon, penso Mary. Si parlava di una cosa seria e lei  subito dopo la prendeva a ridere e faceva le battute. Da un lato era meglio , almeno non le pesava la giornata appena passata.
-           Le tue amiche , Chris? Ma che dici, hanno 16 anni!- Mary era  stranita.
-           Ma’ , dove vivi? Le mie amiche e le altre ragazze della mia età li adorano e poi non sono proprio da buttare! Ma dove li tieni gli occhi? Shannon fa gola a molte, è sexy e ci farei un pensierino fossi in te, passato o non passato! La vita va vissuta nel presente!- disse Christine mentre si spostava in cucina.
-           Ma Christine cosa dici? Mi hai sentita prima cosa ti ho raccontato? – Mary era un po’ delusa, la figlia sembrava non avesse ascoltato nulla.
-           Si, ti  ho sentita. Adesso basta, non pensare più al passato. Ora siete grandicelli, no? Magari è cambiato, che ne sai? Va sui 42 adesso, mica sarà stronzo come prima?- Il discorso di Christine non sembrava facesse una piega.
-           Il tuo discorso non è molto sensato,  mi piacerebbe sapere da quando sei diventata il difensore dei fratelli Leto? Dal regalo di Jared o cosa?- Mary era profondamente delusa dai discorsi della figlia, che sembrava non capirla.
-           Io non difendo nessuno, valuto i fatti. E tu hai paura a passare il Natale da nonna Ruby perché sei ancora tremendamente cotta di lui!- Christine si avvicinò per scrutarla negli occhi intensamente. Quegli occhi ambrati, che passavano dalla tonalità nocciola al verde, con pagliuzze dorate. Proprio come Shannon pensò Mary. E pensò che Christine aveva capito perfettamente i suoi sentimenti nei confronti di Shannon. Perché era così difficile averlo vicino? Quel pomeriggio , quando lo aveva trovato ubriaco nel suo divano, le aveva fatto tanta tenerezza, perché sapeva il motivo per cui lo aveva fatto. E invece aveva reagito in tutt’altro modo. Avrebbe voluto abbracciarlo e invece si era arrabbiata. E ora per sua figlia era pure  un libro aperto.
-           Ma che dici? Dai , mangiamo qualcosa, hai fame?- cercò di cambiare discorso.
-           Si, tu prepara qualcosa. Vado di sopra un attimo e scendo subito.- Christine si precipitò in camera sua e chiamò Holly.
-           Ciao stronza!- Holly la apostrofò subito.
-           Ciao. Come hai saputo oggi che ero con Jared?- Chiese subito Christine.
-           Ma sai Bossier City è una metropoli, per cui non si sa mai niente…- la prese in giro l’amica.
-           Ma chi te l’ha detto? Cavoli non puoi uscire che subito girano le notizie?- Christine era indignata.
-           Certo, tu non sei uscita con una persona qualunque Christine, non so se ti sei resa conto!Eri con Jared  Leto! A proposito, ma “mister gran figo” Shannon perché non c’era? Raccontami, com’è da vicino? Emana sesso da tutti i pori? Oh come ti invidio!!
-           Tu non sai  cosa è successo oggi! Sei seduta? Ebbene siediti che ti lascio stecchita.- Christine cominciò a raccontare tutta la giornata, con le rivelazioni  scioccanti e le discussioni  rivelatrici. Erano amiche da anni e non vedeva l’ora di confidarsi con lei.
 
 
 
                                                               ************************************
 
 
Jared rientrò a casa della nonna e andò subito in direzione divano per vedere come stava Shannon. Che non dava segni di vita. Era lì steso come molte ora prima e sembrava dormisse.
-           MA’!- urlò per farsi sentire.
Dalla cucina arrivarono la madre e la nonna.
 
-           Nonna come stai?- chiese subito preoccupato per la nonna.
-           Sto meglio, tesoro. Oggi mi si è alzata la pressione. E’ stata una giornata molto pesante per tutti. Ma tu, tutto bene con Christine? Come sta la mia bambina?- l’unico pensiero della nonna era per  Christine, che lei aveva cresciuto con tanto amore.
-           Sta bene, non preoccuparti, è a casa sua adesso! Mi prepareresti una delle tue zuppe con verdure e  legumi , nonna? Ho fame!- Jared cercò di fare andare la nonna di nuovo in cucina, non vedeva l’ora di parlare con la madre sulle condizioni di Shannon. E la nonna era meglio non sentisse. Immaginava che Costance le aveva nascosto il vero motivo per cui stava sul divano .Quella giornata era stata molto pesante per lei e un altro colpo non lo avrebbe retto. La nonna era emotiva e attaccata a loro in maniera morbosa.
-           Certo caro, vado subito! In realtà la stavo gia’ preparando. Sapevo avevi fame.- disse lei mentre rientrava in cucina.
-           Ma’, si è svegliato Shannon o dorme così da oggi?- chiese preoccupato alla madre, appena la nonna fu lontana.
-           Si è svegliato  un po’, ma poi si è riaddormentato. Non sono riuscita a parlargli, era molto scosso. Mio Dio Jared, sono molto preoccupata. La nonna oggi ha avuto la pressione molto alta e Shan adesso sta in queste condizioni. Mi sento in colpa…- Costance cominciò a piangere piano. Aveva accumulato molta tensione e ora stava cominciando a cedere.
-           Vieni qui …- Jared l’abbracciò per rassicurarla.
-           Questo Natale è da cancellare!- Disse lei tra i singhiozzi.
-           Ehy, io cancellerei il 26. Sai che brutto per me?- Jared finse una faccia risentita. Che tuttavia strappò un mezzo sorriso a Costance.-
-           Tesoro, non è una tragedia! Sei sempre bellissimo e non li dimostri affatto. Anche Shannon. Sono orgogliosa di voi. E spero passeremo un sereno Natale nonostante tutto. La nonna ci tiene e anche io.- disse Costance asciugandosi le lacrime.
-           Vedrai che domani Shan è in forma. Lui supera sempre tutto. E poi non è la prima volta che si sbronza, lo sai!- Jared si diresse verso il fratello e lo guardò con apprensione. Ma non disse nulla alla madre, sperava che l’indomani si sarebbe svegliato  in ottime condizioni. Anche se i postumi della sbornia non vanno via  subito e tanto facilmente.
-           Speriamo. Domani parlerò anche con Mary Ann. Vado di là ad aiutare la nonna.- Jared annuì e restò seduto sul divano accanto,  vicino  a quello dove stava Shannon. Si passò le mani sui capelli e pensò a voce alta.
-           Bro, domani vedi di stare bene, perché sennò io vado via e la prossima volta col cazzo che faccio quello che dici tu. Eravamo al mare adesso, stronzo!       
 
               ***********************************************************************
 
 
Bene, capitolo di transizione, mi fermo qui sennò diventa troppo prolisso. Al prossimo vedremo cosa farà Shannon, visto che non è stato molto presente in questo capitolo, causa Becks...ehm,birra, volevo dire.
Mary ammettera’ di amare Shannon ancora? O Christine ha capito male?
Andrà a Natale insieme a loro o si rifiuterà categoricamente?
Ma Shannon,  parlerà con Mary o lei non glielo permetterà?
Questo e altro ancora al prossimo capitolo.
Ringrazio quanti mi hanno recensita, tutti in maniera positiva, grazie di cuore e spero di non deludervi.
Visto che i nostri Mars sono in pausa, spero di tenerli vivi un po’ con la mia immaginazione.
Ringrazio anche chi mi segue e chi mi ha messo tra i preferiti.
Recensite, recensite!! Fa sempre piacere leggere i vostri commenti, anche se sono negativi, perché aiutano a migliorare, Se qualcosa non vi è piaciuta, ditelo e io la cambio! Grazie ancora a tutti!

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Capitolo 3
*** 2 capitolo La verità ***


Eccomi ad aggiornare col secondo capitolo. Ho ricevuto delle recensioni che mi hanno spinto a continuare! Ero incerta se andare avanti o no, sinceramente.
 Tra poco è Natale, ieri sera i nostri Marziani ci hanno salutato, che ne dite se continuiamo a parlarne tra noi?
Ringrazio chi mi ha recensito Millashan, Lady_Echelon,Deliantha,Apinacuriosa.Un grazie anche a GiuliaBoo che mi ha mandato tre “Mi piace”. E a quanti mi hanno aggiunta tra le seguite e preferite.
Un grazie anche chi passa veloce , legge e basta. Se volete lasciare una traccia ne sono felice, magari mi aiutate a trovare delle idee per il seguito, chissà…
Buona lettura!
 
 
Cap 2  La verità
 
Christine corse in cucina e scappò da lì di corsa.
-         Christine!- Costance la inseguì.
-         Dove sta Mary Ann? Dove cazzo STAAAA?– urlò Shannon.
Era infuriato e urlava come un pazzo. Diede dei pugni sul tavolo e fece saltare in aria i soprammobili di porcellana della nonna.
Jared lo acchiappò da dietro per fermarlo, ma lui era come un toro inferocito e urlava, urlava...
-         Cazzo , Shan stai calmo, calmati! –anche Jared urlava per farsi sentire.
-         Smettetela, fate spaventare Christine!- disse nonna Ruby piangendo.
-         Cazzo nonna, tu lo sapevi , vero? La mamma lo sapeva, tutti lo sapevate! – Jared era furioso.
-         Lasciami Jay! Devo vedere Mary Ann! Mi deve guardare in faccia e dirmi perché cazzo non mi ha detto che Christine è mia FIGLIA!! Cazzo, cazzo!!!!!!!- Shannon urlava come un pazzo.
-         Tu non vai da nessuna parte e calmati adesso. Dobbiamo ragionare questa cosa! – Jared cercava di calmare il fratello che si liberò dalla sua stretta con un movimento brusco.
-         Nonna, Christine è la sua fotocopia, quando pensavate di dircelo? Magari prima che si sposasse? – Jared si diresse dalla nonna che non smetteva di piangere.
-         J-Jared, Shannon, io in realtà non lo sapevo....Mary Ann non ha mai detto...nulla. –La nonna balbettò in un soffio frasi sconnesse, cercando di calmarli.
-         Non sapevi nulla? Ma non mi sembravi tanto sorpresa quando ci hai visto. La mamma ci ha fatto un discorsetto prima... se non sapevate nulla CHE CAZZO SIGNIFICA TUTTO QUESTO, EH?- Shannon urlava come un forsennato.
La nonna non rispondeva più e abbassò gli occhi. Jared prese Shannon e lo spostò più in là.
-         Lasciala stare, Shan, è sconvolta quanto noi. Andiamo da Christine, l’abbiamo spaventata. Vieni .- Jared cercò di calmare Shannon che sembrava essersi momentaneamente pacato.
                                            ********************
 
 
Costance entrò in cucina e cercò con lo sguardo Christine, la vide rannicchiata nell’angolino che singhiozzava. Sentiva gli urli di Shannon e Jared ed era impaurita. Tremava.
Costance la trovò e si avvicinò a lei, ma Christine si spostava sempre più in là, anche se era in trappola sul muro.
-         Christine, ti prego, non fare così, vieni ... – Costance le offrì una mano per farla rialzare. Ma lei fece di no con la testa.
Non riusciva a parlare e singhiozzava.
-         Non volevo che lo sapessi così, ma non ho mai trovato le parole, perdonami! – Costance aveva gli occhi lucidi.
-         Tu... tu lo sapevi? – disse Christine mentre piangeva. La sua voce tremava.
-         No, cara. Non lo sapevo, l’ho immaginato. Ti ho vista nascere e crescere. E sei la fotocopia di Shannon. Persino John se ne accorse quando eri grandicella. Voleva fare l’esame  del Dna, ma tua madre ha sempre rifiutato. Poi lui ha cominciato a tradire tua madre, le cose tra loro sono andate male, come sai. Ma io l’ho sempre saputo che sei mia nipote.- Costance accarezzava il volto umido di lacrime di Christine.
-         Ma.. ma la mamma ha tradito papà!- Disse Christine confusa.
-         Si, tesoro. Ma tu sei stata concepita prima che si sposassero i tuoi genitori.- rispose calma Costance.
-         Come lo sai?- Christine la guardò curiosa.
-         Perché io li ho visti 20 giorni prima che tua madre si sposasse. Poi ti racconto, adesso alzati e calmati, ok?- Costance le porse la mano e Christine si alzò.
In quel momento Shannon spalancò la porta della cucina ed entrò, seguito da Jared che cercava di fermarlo. Ma Shannon era come un camion lanciato in una folle corsa.
Appena vide Christine e il suo volto spaventato si calmò, cercò di controllare il suo tono e disse :
-Non volevo spaventarti, perdonami! Sono sconvolto quanto te... -
Le offrì la sua mano.
Christine, lo guardò e non riuscì a dire nulla. Poi dopo attimi che sembrano ore di silenzio assurdo, visto che nessuno parlava, lei gli porse la mano titubante. Shannon la tirò verso sé e l’abbracciò forte. Era commosso, ma subito dopo si staccò e chiese a Christine:
-         Devo vedere tua madre, ORA!-
Jared lo prese per un braccio.
-         Non è il caso che aspettiamo che torni? Non fare cazzate!- Jared cercava di farlo ragionare.
-         Cosa farai alla mia mamma?- Christine tremava e temeva per la madre. Shannon era proprio arrabbiato, anzi di più,era sconvolto e furioso.
-         Non voglio farle nulla di più di quello che ha fatto a me per tutti questi anni!- rispose Shannon con gli occhi sbarrati.
-         Shannon cosa dici? – Costance intervenne.
-         Se osi toccare Mary Ann, ti do il mestolo in testa!- la nonna intervenne pure lei.
-         Cazzo! Siete tutti dei grandi stronzi! TUTTI! Ora sono io quello da menare e colpevolizzare! Tutte voi strette con Mary Ann, quando qui la vittima sono io! Che cazzo aspettavate a dirmelo? Potevate aspettare che magari si sposava, no?- Shannon urlò verso la madre e la nonna, che non seppero rispondere.
-         Shan, questa cosa l’ho detta prima io alla nonna ...- Jared cercava di fare il sarcastico senza troppo successo.
-         Ditemi ORA dove trovo Mary Ann! Dove cazzo la trovo? . Shannon urlava ancora.
Nessuno rispondeva, stavano tutti zitti.
-         Mamma, dove la trovo? Christine? Nonna? Dove la trovo, cazzo!!!!- Shannon diede un pugno sulla porta e tutti trasalirono, ma nessuno parlò.
-         Calmati! Non fare così, non ci concludi niente! E non rompere le cose che poi tocca a noi aggiustarle!- Jared cercò di farlo ragionare.
-         Non me ne frega un cazzo! Io adesso vado a cercare Mary Ann e la trovo, nonostante tutti sono con lei! Io voglio che mi guardi negli occhi e mi dica il motivo per cui mi ha nascosto che avevo una figlia!Deve capire il male che mi ha fatto scoprirlo così!- Shannon aveva la voce che tremava.
-         Shannon non fare cose avventate, ti prego. Non concludi nulla a fare scenate in pubblico, ora. Aspetta che torni e parlate a casa. -  Costance cercò di calmarlo.
-         E io che non volevo venirci qui. E’ stato lui a insistere. – Jared si lamentava.
-         Cazzo Jay! E rimandavamo ancora sta cosa? Che dici? Mary Ann sarà ancora in quel negozio di dischi.. . – Mentre diceva l’ultima frase, scappò via.
-         Jared vai con lui, ti prego, fermalo!-  Costance urlò disperata verso Jared.
-         Oddio oggi, che tragedia. Perché, perché?- La nonna si sedette e Christine le porse un bicchiere d’acqua.
-         Stai bene , nonna Ruby?- chiese amorevole Christine.
-         Si, tesoro, tu , piuttosto, come stai?- la nonna guardò commossa Christine che aveva ancora il volto bagnato dalle lacrime.
-         Male, sto molto male...Mi sembra tutto un incubo. Cosa farà alla mamma? La picchia?- chiese Christine preoccupata.
-         No, tesoro, stai tranquilla, non la picchierà. Shannon è una testa calda, ma non ha mai picchiato una donna, che io sappia. Non lo farà, stai tranquilla. Ho solo paura della scenata nel negozio e rischia di essere licenziata.- disse la nonna pensierosa.
 
 
 
 
                                  ********************************
-         Jared corrigli dietro! Non farlo andare da Mary Ann, ti prego!- Costance  urlava.
-         Cazzo! – Jared uscì fuori per inseguire Shannon , ma lui era già in macchina e scappò via, stridendo con le ruote.
-         Avete un’altra macchina? Dove sta il negozio, è sempre quello in centro, vero?- Chiese Jared.
-         C’è la macchina della nonna , ma non so se può correre, tu non spingere tanto sull’acceleratore. Il negozio è sempre quello. Mi raccomando, fermalo!-  Costance andò di corsa a prendere le chiavi della macchina e le lanciò a Jared che aprì il box.
 
Mary Ann
 
 
-         Cazzo Mary, cazzo, cazzo!!!! – Urlò Lucy venendomi incontro di corsa.
-         Che succede?- Poi guardai l’ora e capì. A quell’ora era successo. A quell’ora la verità era venuta fuori.
-         Vai subito nel retro e nasconditi! Toro infuriato in arrivo!- Lucy indicò fuori e vidi Shannon che aveva lasciato la macchina, un SUV in doppia fila, quasi in mezzo alla strada. E veniva correndo verso il negozio. Doveva solo attraversare la strada.
Fui presa dal panico e scappai nel retro di corsa, dove di solito facevamo le pause.
Nella corsa urtai due o tre colleghi, feci segno di scuse e mi rinchiusi  nella stanza.
-         Ma cosa succede?- chiese Dan a Lucy.
-         Niente! Tu fatti i cazzi tuoi e non dire a quel tipo che sta per entrare, che Mary è qui, ok? OK?- sottolineò Lucy.
-         Ehi, ma quello è...il batterista dei 30 seconds to Mars! Ma voglio l’autografo. Figo!- disse lui appena lo vide.
-         Cazzo, sei sordo o cosa? Togliti dai piedi! Hai capito cosa ti ho detto? – Lucy non fu gentile con Dan.
-         Si, si, ho capito! Ma che hai , il ciclo? Vedo Shannon Leto in negozio e non devo parlargli? Chi sei tu per....- Dan si interruppe. Shannon era intanto entrato urlando.
-         Dove cazzo sta Mary Ann?- si rivolse a Lucy che stava proprio lì. Lucy fece segno a Dan di sparire. Il quale corse via. Aveva capito che c’era qualcosa che non andava.
-         Oh, ma buongiorno Leto! Qual buon vento ti porta a Bossier City? Vuoi venderci i tuo CD direttamente?- Fece Lucy sarcastica. Lucy lo conosceva da piccola. Quelli della sua generazione si conoscevano un po’ tutti.
-         VOGLIO. SAPERE. DOVE. CAZZO. STA. MARY. ORA! _ Shannon scandì bene le parole a Lucy, che sembrava non essere intimorita dal tono minaccioso di Shannon.
-         Ehi, vedi di darti una calmata, ok? Chi sei tu per venire qui e fare lo spaccone! Sei sempre il solito gradasso! Vedo che non sei cambiato per niente! Cos’è, il successo ti ha dato alla testa e sei tornato più stronzo? Vedi di abbassare la voce!- Lucy era più minacciosa di lui. Per tutta risposta Shannon si girò intorno  per cercare Mary. Camminò avanti e indietro e si avvicinò a Dan che stava un po’ più in là.
-         Ehi tu! – indicò col dito verso Dan.
-         D-dici a me? – balbettò Dan.
-         Si, tu! Dove sta Mary Ann? Tanto lo so che è qui, non me ne vado finchè non la trovo, parla!- urlò sempre più minaccioso verso Dan.
Dan non riuscì a parlare , perché Shannon era molto arrabbiato e temeva gli sferrasse un pugno. Così fece solo segno di “no” con la testa.
-         Ho capito! Siete tutti dei falsi e bugiardi in questo paese di merda! Vi coprite tutti il culo, bravi! Complimenti! – fece un applauso sarcastico e si allontanò, verso l’interno del negozio, dove c’era un sacco di gente per gli acquisti Natalizi.
Le ragazze che cercavano tra i cd e i dvd mormoravano  e qualcuna chiedeva l’autografo. Shannon cercò di essere gentile nonostante era molto arrabbiato, ma forse il contatto con gli Echelon lo calmò un po’. Intanto cercava sempre Mary Ann e alzava lo sguardo per trovarla.
Jared intanto, con la carretta della nonna, raggiunse lo Store dove lavorava Mary. Parcheggiò anche lui di corsa dietro il SUV di Shannon ed entrò.
-         Toh! Un altro Leto! Cos’è vi siete dati appuntamento per venderci i vostri CD? Grazie ma ce li abbiamo già! – Lucy prese in giro Jared che sorrise.
-         Sei sempre più stronza Lucy, ti amo!- Jared si appoggiò al bancone dove stava Lucy e la guardò fissa con i suoi splendidi occhi azzurri. Con un sorriso sghembo la guardava e aspettava che lei parlasse.
-         Non ci casco, idiota! E’ inutile che mi guardi coi tuoi profondi occhi blu! Che cazzo vuoi?- Lucy intanto finiva di scrivere delle bolle di consegna.
-         Oh, sei insensibile al mio fascino! E per caso sapresti dirmi gentilmente dove posso trovare mio fratello e Mary Ann? Così vado e non ti guardo più, prima che ti ecciti troppo a guardarmi!- Jared le strizzò l’occhiolino.
-         Guarda, non mi fai nessun effetto! Vedi se ti ecciti tu , piuttosto e corri a masturbarti in bagno. E per quanto riguarda la tua domanda, tuo fratello il maniaco, sta nel centro, reparto DVD che si sta spupazzando un sacco di minorenni. Ormai rasenta la pedofilia. In quanto a Mary Ann, oggi non c’è!-  Tagliò corto Lucy.
-         Ok, grazie! Sempre molto gentile!- Jared se ne andò e la salutò con la mano.
-         Stronzo e figlio di puttana!- disse Lucy a denti stretti.
Jared si aggirava per lo Store suscitando bisbigli al suo passaggio e le ragazze lo fermavano per l’autografo.
Come Shannon fu gentile e sorrise a tutti firmando autografi, poi vide il fratello e si congedò dai fans, cercando di raggiungerlo. Sapeva come fosse istintivo Shannon e cercava di fermarlo, affinchè non  facesse scenate in pubblico.
Lucy vedendoli impegnati, si diresse  verso il retro e raggiunse Mary.
Shannon la seguì con lo sguardò e si fiondò di corsa verso la porta in cui era appena entrata Lucy.
Jared da lontano lo seguì.
-         Mary Ann, come stai? – Lucy entrò dove Mary stava seduta in un angolino.
-         E’ andato via , Lucy?- chiese timorosa.
-         Eccomi qui Mary Ann! Non sono andato via!- Shannon spalancò la porta e rispose alla sua domanda prontamente.
-         Oh cazzo! -  Imprecò Lucy.
-         Sei una emerita idiota Lucy, grazie!- Shannon le fece l’occhiolino e si fiondò dentro.
-         Vai fuori Shan! –Lucy cercò di spingerlo via, ,ma lui era pesante come un macigno.
-         Nooo! Lei mi deve guardare in faccia e mi deve dire perché mi ha fatto questo, pèrchè? Perchè mi odi così tanto? Meritavo di essere trattato così? Dimmelo!- Shannon si avvicinava verso Mary e le puntava il dito.
-         Come hai potuto far crescere MIA FIGLIA a John! Rispondi, maledizione!
-          – Shannon insisteva.
All’improvviso Mary Ann si alzò per allontanarsi, ma le emozioni che aveva ricevuto erano troppe e crollò miseramente per terra, svenuta.
 
 
                    ******************************************************
 
Mary Ann aprì gli occhi lentamente. Vide il volto di Shannon sopra di lei , preoccupato. Pensò di sognare.
Era bello come sempre, quegli occhi così grandi, di un colore che cambiava con la luce, tra il verde e il nocciola, con pagliuzze dorate. Proprio come quelli di Christine, pensò.
Le sue labbra carnose e rosse, come quelle di Christine...
Chiuse ancora gli occhi, li riaprì e lui era ancora lì.
Perché lo sognava ancora, maledizione?
Poi riaprì ancora gli occhi e lui era sempre lì.
Si agitò e vide dietro di lui Jared che la guardava preoccupato e dietro di lui Lucy che la chiamava...
-         Mary, Mary, come stai?- Lucy aveva una voce ovattata ed era sfocata. Si , stava sognando.
-         Mary, è tutto ok? – adesso sentiva pure Shannon che la toccava...
Aprì gli occhi di nuovo e li vide ancora.
Ma allora non era un sogno, erano lì, veramente!
Mary balzò dal divanetto dov’era sdraiata, ma con scarso successo , perché le girava la testa.
-         Stai sdraiata, non alzarti! – Shannon aveva un tono premuroso.
-         Sta rinvenendo. Mary, come ti senti? – Jared era preoccupato.
-         Oh Cristo, lo sapevo io! – Lucy era arrabbiata.
Mary era confusa. Ma poco prima Shannon era arrabbiatissimo, come mai adesso era così carino con lei? Non era cambiato di molto dall’ultima volta che lo aveva visto da vicino, ed erano passati tantissimi anni. Da quella volta, in casa della nonna Ruby, sul tappeto , vicino il caminetto....nove mesi prima di nascere Christine.
Dopo lo aveva accuratamente evitato.
Ma si rese conto, che il tempo si era fermato e che lei lo amava ancora , come prima e più di prima...
Restò un attimo con gli occhi chiusi , nella speranza che nel riaprirli , lui spariva e che era solo frutto della sua immaginazione.
Ma sentì la sua voce , carezzevole.
-         Adesso tu vai di là e dici ai tuoi superiori che Mary viene via con noi. E per un po’ sta in casa, in malattia. Non sta bene, ok?- disse rivolgendosi a Lucy.
-         Ok Leto. Se so che la fai stare male o che la agiti, vengo dalla nonna e ti taglio il pisello! Poi lo’ do in pasto alle iene del bosco!Hai capito?- Lucy parlò con voce ferma , ma piano.
-         Che caz... – Shannon voleva ribattere, ma Jared lo fermò.
-         Shhhh. Smettetela voi due. Lucy, vai. Non preoccuparti, la portiamo via noi. – Disse Jared con voce ferma.
A Mary scesero delle lacrime sulle guance e non osava aprire gli occhi.
Si sentì prendere in braccio, ma continuò  a tenere gli occhi chiusi. Era Shannon che la prese di peso,  aveva il suo profumo che gli arrivava nel naso e nel cuore...
 
 
                                ***********************************************
 
Da nonna Ruby
 
       Shannon portò Mary sul divano e la adagiò delicatamente. Si sentiva molto debole, lo stress, la tensione le avevano giocato un brutto scherzo.
-         Cosa è successo?-  Costance si avvicinò subito preoccupata.
-         E’ svenuta.- aggiunse Jared.
-         Cosa le hai detto? – Si rivolse risentita verso Shannon.
-         Non sono riuscito a parlarle, ok? Le ho solo chiesto perché avevo una figlia e l’ha fatta crescere da un altro, visto che io non sapevo nulla! E smettetela di avercela con me, cazzo!Mi avete rotto!- Shannon si adirò di nuovo.
In realtà si sentiva un’incompreso. Tutti sembravano non capire il suo senso di frustrazione. La nonna lo aveva sgridato, la mamma lo rimproverava, Christine sembrava odiarlo e suo fratello lo bloccava. E quella stronza di Lucy addirittura lo aveva minacciato di castrazione! Ma come si permetteva!
 Tutti appoggiavano Mary, ma la vera vittima era lui, maledizione! Cosa ci faceva lì? Aveva ragione Jared, avrebbero passato un bruttissimo Natale ed era solo colpa sua che aveva insistito per tornare a Bossier.Era meglio non sapere.
-         Costance...- Mormorò Mary.
-         Tesoro, come stai?- Costance la accarezzò e le offrì un bicchiere d’acqua.
Shannon pensò subito che la madre amasse più Mary che lui. Un senso molto strano di gelosia si impossessò di lui.
Corse via sbattendo la porta.
-         Ma dove va?- Costance alzò lo sguardo verso Jared.Era preoccupata, sapeva che Shannon era molto istintivo e non rifletteva molto  quando era arrabbiato.
-         Non lo so, cercherà di sbollentare un po’, lasciamolo stare. La nonna dov’è? E Christine? – chiese Jared.
-         La nonna ha avuto un malore. Ora è di sopra con Christine che si occupa di lei.
-         Cazzo, mà! La nonna! Che bellissimo Natale! Lo sapevo io! Vado  a vedere come sta! Siamo tutti KO! Cazzo!- Jared era furioso e si allontanò di corsa.
-         Non riesce a parlare senza iniziare e finire una frase con le parolacce. Che razza di Natale...- Costance era rivolta a Mary che piangeva piano.
-         Costance, come sta la nonna? E Christine? Mi sento in colpa...-  Mary cominciò a singhiozzare.
-         Non devi sentirti tu in colpa, tesoro. Ormai è successo. – Costance le accarezzava i capelli, come per cercare di consolarla in qualche modo. Come se ci fosse un modo per lenire le sue ferite.
-         Adesso tu stai qui e io vado dalla nonna per vedere come sta- Costance si alzò e si recò sulle scale.
-         Vengo su anche io, sto bene adesso!- Mary cercò di alzarsi.
-         Sei sicura? – Costance era molto apprensiva con Mary, la considerava come una figlia, che non aveva avuto.
Si recarono su’ e trovarono la nonna un po’ più colorita che parlava con Jared.
Christine appena vide la madre , molto pallida, si allarmò, ma subito dopo scappò via , senza che Mary riuscisse a dirle nulla.
Senza prima averle detto un “come hai potuto, mamma” che la colpì come un pugno nello stomaco.
Costance la tranquillizzò, perché vide che Mary stava per piangere di nuovo.
-         Stai tranquilla, Mary. E’ adolescente, ed è normale questo atteggiamento nei tuoi confronti. Adesso ce l’avrà sia con te che con Shannon. Magari domani le farai un discorso  e farete pace. Devi darle un po’ di tempo, capirà. E’ grande, ma è stato uno shock. Un po’ di pazienza. Questo Natale non dobbiamo rovinarlo, vi prego. E poi è il compleanno di Jared.- disse rivolta al figlio.
-         Beh, questo possiamo sorvolarlo, ma’, ok?-  Disse Jared scontroso.
-         Compi gli anni, Jay? – Chiese la nonna.
-         Si nonna, ricordi? Dopo Natale.- Jared parlò forte rivolto alla nonna.
-         E quanti anni fai, tesoro? Sei grandicello ormai... non ti sposi? – chiese la nonna, che ormai non era tanto precisa con la testa e i ricordi.
-         No, nonna, non mi sposo. Ne faccio trenta, sono giovane. Prima tocca a Shan!-
-         Trenta? Ma sei grande! Io e tuo nonno alla tua età eravamo sistemati coi figli- rispose convinta la nonna.
-         Sei un idiota Jared!- Costance rise in direzione del figlio.
-         Trenta in un piede, e nell’altro?- aggiunse Mary.
-         Ehy, scagli la prima pietra chi non ha peccati!- Jared uscì ridendo anche lui.
Busso’ in camera di Christine, che in realta’ era la sua vecchia camera. Un po’ la cosa gli era pesata, era geloso delle sue cose e dei ricordi che abbondavano in quella camera.
Nessuna risposta arrivò dalla camera. Era preoccupato per Christine. Era uguale a suo fratello, sia come aspetto fisico che come carattere, notò. E se era come lui, la cosa le sarebbe passata presto, bastava distrarla e parlarle. In fondo Shannon si arrabbiava, ma poi gli passava come niente. Sperò in questo e girò la maniglia, entrando nella camera semibuia.
-         Christine, posso?- chiese rivolto alla ragazza che era sdraiata a pancia in giù sul letto.
-         Sei entrato, ormai, che chiedi  a fare?- risposta tipica alla Shannon , pensò Jared.
-         Volevo chiederti come stai.- si avvicinò piano.
-         E come vuoi che sto? A voi cosa interessa di me? Vi siete preoccupati solo di voi! Tutti sapevano e io mi ritrovo ad avere due padri! Ero emozionata di conoscervi e ora mi sembra di vivere nel peggiore degli incubi!- Christine affondò la faccia nel cuscino e pianse in silenzio. A Jared fece molta tenerezza vederla così piccola e indifesa. In fondo lei era la vittima di tutto!
-         Sai cosa ci vorrebbe per evadere e dimenticare per un po’ le brutture della vita?- chiese Jared.
-         Cosa? – Christine sembrò interessata.
-         Un po’ di shopping! In fondo è Natale, no? E che Natale è  senza un sano shopping?- Jared allargò le braccia.
-         Shopping?- Christine strabuzzò gli occhi.
Cominciò a pensare che in quella famiglia non c’era nessuno normale. Ma ammirò la capacità di Jared di tirarla sù .  In fondo era uno zio meraviglioso.
-         Ok, ci sto! Ti prosciugo la carta di credito, così impari a farmi certe proposte!- rispose Christine, asciugandosi il volto.
 *Lo sapevo, è come Shannon, una distrazione e le passa tutto* pensò Jared.
In fondo non sarebbe stato difficile conoscere Christine. Era suo fratello in tutto e per tutto, sorrise compiaciuto e trascinò la ragazza nel piano di sotto.
               *********************************************
Ecco Jared che cerca di distrarre con lo Shopping…La solita Divah.
Ma Shannon dove sarà sparito?
Christine che shopping farà con il nuovo zio?
Ma il Natale sarà tranquillo?
Jared festeggerà i quaranta o no?
Questo e altro al prossimo! Grazie a tutte voi! Un ringraziamento doveroso va a JarNiki e ValeShan per avermi ispirata ai dialoghi tra i Leto Bros.

    

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Capitolo 4
*** 5 capitolo Confidenze e ricordi ***


5 capitolo Confidenze e ricordi
Mentre Shannon era impegnato a placare la propria coscienza, facendo shopping a oltranza con Christine, Mary era in pensiero.
Erano almeno 5 ore che Christine stava fuori con Shannon e non le aveva mandato neanche un messaggio. Era stata in pensiero anche il giorno prima, con Jared , anche se lei era un po’  esagerata, lo doveva ammettere. Ma quei due erano qui da tre giorni e già la stavano mettendo in crisi.
O forse era lei che era troppo esagerata?
Pensieri agitati correvano per la testa di Mary, voleva chiamare Christine, per pentirsene subito dopo. Shannon poteva prenderla per una mancanza di fiducia nei suoi confronti, non che a lei gliene importasse poi molto di cosa pensasse lui ... O forse si?
Ormai era combattuta se chiamare Christine o no, se fare brutta figura  o meno che squillò il telefono. Naturalmente  si precipitò a rispondere.
-         Christine?- chiese agitata.
-         No, sono Madame Butterfly!- rispose la voce di Lucy -
-         Oh Lucy ...- Mary era delusa e non fece nulla per nasconderlo.
-         Oh grazie di fare finta di essere contenta che sia io, eh?- Lucy era risentita.
-         Ma no , Lucy, che dici? Solo che Christine è fuori da stamattina e non l’ho ancora sentita, tutto qui! –
-         Come mai? Chiamala tu, no? Da quando sei preoccupata e non la chiami?
-         Da quando è fuori con Shannon! Vuoi che la controllo e poi lui magari dice che non mi fido? Sia mai! – Mary intanto non stava ferma per l’agitazione.
-         Cooooosa? Christine è fuori con Shannon? Mi sono persa qualcosa, forse? Io avevo chiamato per sapere come stai, visto che non ti ho più sentita da quando sei cascata qui come una pera! Quindi Mr. “SONOUNGRAFIGO” è uscito con Christine? Ok, allora il mondo finirà davvero... – Lucy fece la finta disperata.
Mary raccontò in breve cosa era successo in quei giorni e Lucy stranamente stava ad ascoltarla. Di solito la interrompeva di continuo, era una gran chiacchierona. Ma evidentemente le avventure dei due Leto la lasciavano abbastanza basita, da chiudere la bocca e aprire le orecchie.
-         Non ho parole, davvero! Christine ha reagito bene, meno male. E di Jared che se la portasse a fare shopping per distrarla, non me lo sarei proprio aspettato! E ora uscita padre- figlia ! Ok, tu cerca di stare calma, magari stanno per tornare. Cristo, Mary! Cerca di rilassarti una buona volta! Sei tesa come una corda di violino.- Lucy cercò di calmare Mary Ann.
-         Si, hai ragione. In fondo Chistine non è una bambina. Tu come hai reagito nel vedere Jared dopo tanti anni? Non ci siamo più sentite e non me lo hai raccontato.- Mary cercò di avere delle confidenze dalla sua amica e collega.
-         Naturalmente non ho reagito come te. Ho cercato di sopravvivere e l’ho trattato come si deve! Lui credeva ancora di farmi il solito effetto, cercando di sbattermi i suoi bei occhioni blu sotto il naso. Ma non ho più 18 anni da un bel po’ , Mary! Devi fare pure tu così! Loro sono EX. PUNTO!- Lucy aveva un bel caratterino e tirava fuori la grinta, cercando di convincere anche Mary a tirare fuori la sua. Ma Mary non era come lei, purtroppo.
-         Senti, io sono svenuta per lo stress ,ho una figlia e ho avuto paura. Grazie per avermi compresa, eh? Non sono svenuta per aver visto Shannon!-
-         Ma non ti sto rimproverando, che hai capito? Senti, scusami, forse sono stata troppo aggressiva.  Lo so come sei fatta.  Fattene una ragione. Ormai cerchiamo di passare un Natale tranquillo,ok? A proposito, a Natale vai come al solito da nonna Ruby? Ce la farai? – Lucy era apprensiva, adesso.
-         No, non ci penso nemmeno! Anzi, adesso vado a dirglielo.-
-         Ma starai da sola, a casa? Vieni da me. Ci sarà un po’ di casino, ma almeno non sei da sola!-
-         Grazie Lucy, ma ne approfitto per stare in relax con me stessa. Ho voglia di solitudine e silenzio.- Mary fece un sospiro.
-         Questo non te lo permetterò! Il Natale da sola , no! Ti chiamo domani e vedo se hai cambiato idea! Ora ti saluto, sono in negozio, ti salutano tutti, compresi i cd degli scaffali da sistemare!- Lucy si congedò.
-         Oh grazie, salutami tutti, anche le bolle che dovete completare al posto mio! Mi dispiace...- rispose Mary, mortificata.
-         Ma tesoro, stavo scherzando! Ultimamente hai il senso dell’umorismo a zero! Dannati Leto! Se so che Shannon ti fa del male , gli ho promesso che gli taglio il pisello e lo dò in pasto alle iene!-
-         Davvero glielo hai detto? O mio Dio, sei una peste!- Mary rise di gusto.
-         Finalmente ridi! Certo che gliel’ho detto! Lo sai che ne sono capace. E dovevi vedere la sua faccia quando gli ho minacciato il suo “gioiello”! E a Jared l’ho mandato a masturbarsi in bagno!- Lucy ricordò quella mattina nel negozio, quando Mary si era nascosta nel retro.
-         Grazie, ahahah. Sei unica, mi hai messo di buonumore.- Mary rideva di gusto. Lucy riusciva sempre a farla ridere. Avevano avuto in gioventù la stessa esperienza con quei due e si sentivano accomunate dalla stessa sorte.
Mary scottata con Shannon e Lucy con Jared. Anche se Lucy aveva un carattere più forte, sebbene fosse più piccola di lei.
Mary cercò di farsi forza, per avere il coraggio di dire a nonna Ruby e a Costance che quel Natale non lo avrebbe passato con loro. E la sera era il compleanno di Costance. Si, lo sapeva, stava per fare una carognata, ma doveva farlo. Non sarebbe riuscita a stare seduta nello stesso tavolo con Shannon, come se niente fosse. Loro, era convinta, avrebbero capito.
Così tirò un sospiro, come si fa prima di una battaglia e si recò a casa loro. Attraversò il giardino ed entrò, dopo aver bussato piano.
-         Ehi, c’è nessuno?- Disse affacciando la testa dalla porta.
-         Vieni tesoro, siamo in cucina! – Costance urlò, dopo averla riconosciuta.
-         Mary, ma dove sei stata? – disse nonna Ruby.
-         Facciamo la torta per stasera. Anzi la sta facendo solo lei, non mi fa mettere mano. - Costance indicò la madre.
-         Tanti auguri Costance!- Mary le diede un pacchetto e l’abbracciò forte.
-         Tesoro, grazie, non dovevi! Vuoi darmelo prima di cena?- disse Costance ricambiando il suo abbraccio.
-         Ehm... ecco... io ero venuta per dirti ... che, si... insomma...- Mary cercava di parlare con scarso successo, balbettando cose incomprensibili.
Costance e nonna Ruby la guardavano senza capire.
-         Cara, cosa stai cercando di dirci? – nonna Ruby le prese un mano per incoraggiarla.
E fu così che Mary Ann si sentì un verme.
Loro la amavano, la incoraggiavano, la sostenevano e lei? Lei stava per dire che durante le Feste li avrebbe snobbati, tutti.
Ma si fece forza e parlò.
-         Io non posso essere dei vostri per le Feste!- disse tutto d’un fiato, un po’ come si fa con una cattiva medicina, tanto per mandarla giù. E’ cattiva , ma fa bene.
Costance e nonna Ruby restarono un momento in silenzio, senza dire una parola. Un momento che sembrava durare un’eternità, o almeno era questa l’impressione di Mary.
-         Tesoro, ma perché?- Costance era la faccia della delusione.
-         La paglia vicino al fuoco, brucia! - Disse invece nonna Ruby
A quella frase sia Mary che Costance la guardarono senza capire.
Ma la nonna continuò :
-         Hai paura di Shannon, cara? Ci siamo noi. Non puoi passare il Natale e tutti i giorni di festa da sola. Devi affrontare le tue paure.
-         La mamma ha ragione, Mary, non puoi stare da sola!- Costance la prese per un braccio e la portò un attimo fuori dalla cucina, mentre la nonna riprese a lavorare la torta.
-         Mary, cosa succede? Vuoi parlarne?- continuò Costance.
-         Non voglio stare allo stesso tavolo con lui come se niente fosse, Costance, tutto qui! – Mary cercò di dare una spiegazione e chiudere lì l’argomento. Aveva paura di domande più dirette. Che puntualmente arrivarono, come temeva.
-         Ma tu provi ancora qualcosa per lui?- Costance era per lei come una mamma e non si fece scrupolo a farle quella domanda. Peccato che era anche  la madre di Shannon. Come faceva ad avere questa confidenza così intima, se neanche lei sapeva cosa provava al momento? Rabbia? Frustrazione? Amore? Odio?Desiderio?
-         Non lo so, Costance ... sono molto confusa. Io ... so solo che non riesco a stare con lui nella stessa stanza. Non ce la faccio e, ti prego, non insistete tu e la nonna! Che voleva dire, poi , con quella frase strana sulla paglia e il fuoco? – Mary ricordò all’improvviso , mentre parlava della nonna , la frase che aveva detto un momento prima.
-         La nonna parla per enigmi...Non la capisco neanche io, a volte. – mentì Costance. In realtà lei sapeva benissimo a cosa alludeva la nonna.
-         Speriamo che  Christine torni presto,vado di là a finire alcune cose ... – Mary non vedeva l’ora di scappare, per evitare di vedere Shannon, che sarebbe arrivato certamente tra poco.
-         Aspetta ... Tu hai parlato con Shannon? Gli hai spiegato il motivo per cui non gli hai mai parlato di Christine?- Costance la bloccò prendendola per un braccio ancora una volta, prima che Mary Ann scappasse via.
-         No, non ancora. Ma non ne abbiamo mai parlato neanche tra di noi... – Mary alludeva a loro tre. In realtà non ne avevano parlato mai chiaramente, anche se sapeva che tutte loro sospettavano già da un po’ la verità sulla paternità di Christine.
 
-         Ma io cara, l’ho sempre saputo. Vi ho visti e l’ho saputo dall’inizio. Anche se non ne abbiamo mai parlato.- disse Costance.
-         Cosa ... cosa hai visto?- Mary deglutì a vuoto. Ma cosa le voleva dire Costance? Cosa aveva visto?
-         Quel giorno che Shannon è tornato qui con me, io vi ho visti. Lo ricordo bene, perché avevano operato la zia Rosie, la sorella di nonna Ruby e la stavo accompagnandola da lei, ricordi?- Costance ricordò quel momento come fosse il giorno prima. Mary annuì e ricordò pure lei.
Shannon era tornato da Los Angeles, perché aveva saputo che lei dopo 20 giorni avrebbe sposato John. Mary all’inizio aveva accettato la corte di John per ingelosire Shannon. Lui tornava solo in estate o al massimo per Natale o Pasqua. E ogni volta tornava da Mary. Ma lei si era stufata di questo tira e molla, lo voleva seriamente, anche se era molto giovane .E lui, anche se aveva sei anni più di lei, non era intenzionato a fare sul serio. Gli piacevano le avventure e Mary lo sapeva benissimo.
Era sicura che Shannon non sarebbe cambiato mai e  aveva provato a vedere se con la gelosia magari qualche cosa sarebbe cambiata.
In seguito John le chiese di sposarlo e lei accettò, anche se  in cuor suo sperava che Shannon l’avrebbe presa col suo cavallo bianco e portata via da lì ...
Sogni, solo sogni di una misera ragazza innamorata di colui che vedeva come il principe azzurro, ma che in realtà non lo era! Adesso quei ricordi le facevano un po’ male.
Quel giorno lui era arrivato con la mamma, con la scusa di accompagnarla dalla nonna, per andare a trovare la zia malata. In realtà cercava di convincere Mary a non sposare John.Quando  Mary gli  chiese il perché non avrebbe dovuto sposarlo, Shannon non rispose. Bastava che lui avesse risposto con  tre paroline magiche, che lei non lo avrebbe sposato, “Perché ti amo”, ma lui non le pronunciò mai quella sera...
Però come al solito la sedusse e lei ci cascò, come sempre ...Non riusciva mai a resistergli e questo non se lo sarebbe mai perdonato.
-         Stavamo andando a Shreveport,dalla zia Rosie, ma nonna Ruby dimenticò la sua torta. L’aveva fatta quel pomeriggio per la sorella e ci teneva a portargliela. Eravamo già a metà strada, ma lei insisteva per tornare. Io me la sentivo che non dovevo tornare, sapevo che voi due eravate a casa da soli. Tua madre era a casa sua , quindi immaginavo eri rimasta dalla nonna Ruby.- Costance ricordava e Mary ascoltava sconvolta queste rivelazioni.
-         Così tornai indietro, stufa delle sue insistenze. Quando aprì la porta, voi non mi avete sentito, eravate ...impegnati. Non ho visto nulla, ma vi ho sentiti, da dietro il divano, proprio lì, vicino il camino ...Uscì di corsa , senza la torta e con  la nonna non sai cosa ho dovuto patire per non farla entrare! Abbiamo comprato una torta in pasticceria e non me lo ha perdonato mai! – Costance sorrise al ricordo. Mary si vergognò da morire.
Costance quella sera li aveva trovati “impegnati”, mentre facevano l’amore.
Ed era stata l’ultima. Dopo lei aveva sposato John e Shannon non si era più fatto vedere, né sentire.
-         Quando tu hai detto di aspettare un bambino, io in cuor mio speravo fosse di Shannon, anche se eri sposata con John, desideravo  che fosse mio nipote. Lo so, sono stata un po’ egoista. Ma l’ho sempre saputo che Christine fosse sua. Poi gli anni sono passati in fretta e tu non hai mai detto nulla. Non volevo essere io a dirlo a lui, non era mio compito. Anche nonna Ruby si accorse subito che era figlia di Shannon. Troppo somigliante, per avere dei dubbi. Sai , lei si è cresciuta anche Shannon e Jared, quindi la somiglianza da piccoli l’ha vista subito.- Costance aveva gli occhi umidi e abbracciò Mary che piangeva.
Mary si asciugò le lacrime e aprì la posta dell’ingresso.
-         Ti prego Costance, non posso restare qui per Natale, perdonatemi, se potete …- richiuse la porta e Costance la guardò uscire, senza riuscire ad aggiungere nulla.
 
 
 
                    ************************************
 
Al Centro Commerciale intanto, Shannon e Christine decisero di prendere un gelato prima di tornare a casa. Avevano tanto di quei regali da fare una montagna vicino l’albero! Naturalmente Christine era felice, non tanto per i regali, per la maggior parte suoi, ma tanto per quella giornata passata con Shannon. Lo trovava simpatico e alla mano. E poi erano così simili, adesso se ne rendeva conto.
-         Allora, gelato?- chiese Shannon.
-          Si, gelato sia!Per me fragola e cioccolato!- disse Christine all’uomo dietro il bancone dei gelati. Il tipo alzò un sopracciglio.
-         Ma che gusto è? Orripilante accostamento Chris!- fece Shannon , imitando uno che vomita.
-         Embè? Ognuno ha i suoi gusti, ok?- Christine finse di essere offesa.
-         Per me… vediamo … banana e caffè!- Shannon cercava di fare il serio mentre si rivolgeva all’uomo che vendeva i gelati. Per poco non gli sbuffò a ridere in faccia e quello per tutta risposta lo guardò a bocca aperta, anche se non disse nulla.
-         E poi sarei io dai gusti improponibili! Tsè! – Christine guardò il gelataio come per cercare comprensione. Ma lui la guardò un po’ allibito. Sicuramente pensò che quei due erano un po’ matti.
-         Se c’era Jared controllava pure gli ingredienti. Poi avrebbe detto che c’era latte e uova e non lo avrebbe preso. Infine avrebbe avuto da ridire sui nostri accostamenti. – Shannon rise di gusto, mentre mangiava il suo gelato.
-         Oddio… perché,hai visto la faccia del tipo, allora? Ci guardava come se fossimo matti. Ma la banana col caffè, che c’entra?- Christine fece la faccia un po’ schifata.
-         Si e allora la fragola col cioccolato?- Shannon si risentì.
-         Ma tu … sei come me!- Christine era spensierata e felice.
-         Ok, adesso facciamo un gioco! Che ne diresti se per conoscerci meglio ci facciamo delle domande?- Shannon le fece l’occhiolino come cenno d’intesa.
-         Ok, ci sto! Sincerità? Ma se uno non  vuole rispondere  può evitare le domande?- Chiese Chistine un po’ preoccupata.
-         No, sincerità! Sennò non ci conosciamo mai!- Shannon fu categorico.
-         Comincia tu!- Christine leccava tranquilla il gelato, mentre aspettava la domanda.
-         Hai il ragazzo?-
-         Couf…- Chris tossì. Non si aspettava quella domanda, così diretta e le andò il gelato di traverso.
-         Ehy, è tutto ok? – Shannon le dava dei colpetti alle spalle.
-         Si, si , tutto ok! Allora, sei diretto eh? Un ragazzo vero e proprio non ce l’ho! Diciamo che mi piace uno, per ora.- Christine era in evidente imbarazzo, ma non voleva mentire. Era sicura che lui avrebbe capito le bugie, lei non sapeva raccontarle.
-         Mmmhh… è stronzo?- Shannon fece una strana smorfia.
-         Senti chi parla! Proprio tu? Che intendi per “stronzo”? – Christine si avvicinò in segno di sfida.
-         Ma che ti ha raccontato tua madre, che mi dai dello stronzo, scusa?
-         La verità! Di come è stata la tua storia con lei.-
-         Ma stiamo divagando … Non hai risposto alla mia domanda.- Shannon si accigliò.
-         Che fai? Ti offendi? Abbiamo detto “verità”! – Christine lo guardò dritto negli occhi in segno di sfida.
-         Ok, azzeriamo e cominciamo da capo. Ci stai?-
-         Ok, sono pronta!- Christine fece finta di fare stretching come se si preparasse a un match di pugilato.
-         Sei vergine?-
-         Couf ….couf…- Christine si strozzò e le cadde il resto del gelato. Non si aspettava una domanda  … del genere!
-         Ehi, ma quel gelato non era molto di tuo gradimento, vedo!- Shannon rideva da matti.
-         Ehm…ehm….ma che razza di domanda è la tua?Comunque, ok! Rispondo, così la smetti di mettermi in imbarazzo. Non sono arrivata fino in fondo, ok? Ti basta come risposta? Ora tocca a me. - Christine fece un attimo di pausa per fare scena.
-         Non è granchè come risposta la tua, però. Molto evasiva. Comunque l’accetto lo stesso.- Shannon finse di restare deluso, facendo segui con la mano.
-         Poi proprio tu mi fai questa domanda? Tu e la mamma alla mia età… ehm…si insomma …facevate sesso, lo so!- Christine buttò la parte finale tutta d’un fiato.
-         Si, ma erano altri tempi. Adesso  ci si sposa più tardi e si fanno figli molto più avanti. Mia madre aspettava me, alla tua età! Sai a quei  tempi andavano di moda i figli dei fiori e l’amore libero!- Shannon cercò una risposta adeguata. Ma rise ugualmente.
-         Adesso faccio io una bella domanda a te. Ma è vero che ti sei portato a letto anche tre ragazze per volta?- Christine era un po’ in imbarazzo, ma voleva abbatterlo! Anche lui aveva fatto domande molto personali ed imbarazzanti.
-         Couf….ehm, ma Christine, mi hai imbarazzato! Ma che domanda è, scusa?Ma chi ti ha detto una cosa del genere?E’ falsa…- Shannon si arrampicava sugli specchi, ma Christine se ne accorse. Non era molto bravo a mentire, proprio come lei. Poteva essere stronzo, come le aveva detto la mamma, ma non bugiardo.
-         Si, certo. E’ falsa … e tu chiedi a me di dire la verità con domande imbarazzanti e poi tu non rispondi alle mie. Ok, forse è meglio la finiamo qui!- Christine rise.
-         Un’ultima domanda, un po’ più seria, posso?- chiese Shannon.
-         Sempre imbarazzante?
-         No, non è imbarazzante. Serve per sapere i tuoi gusti, cosa ti piace? Cosa ti entusiasma?- Shannon era curioso di sapere cosa piacesse a Christine, anche se in poche parole era difficile scoprire tutta una vita.
-         Mi piace ... la musica! Ho suonato la tua batteria in cantina, non ti dispiace, vero?
-         Dici davvero? Ne sono orgoglioso, non dispiaciuto.- Shannon strabuzzò gli occhi per la sorpresa.
-         Poi suono anche la chitarra e un po’ il piano, ma su questo devo lavorarci un po’. E mi piace fare foto, come te! Fotografo di tutto! A tempo perso faccio parte di una squadra di attori teatrali della scuola. E poi mi piace ballare , faccio Hip-hop.- Christine cercò di farsi conoscere in poche frasi. Incredibile, pensò Shannon, aveva preso tutte le sue passioni, pure quella di suo fratello, la recita. Sembrava il suo clone. Shannon si intristì al pensiero di cosa si era perso non vedendo crescere Christine.
-         Forse è meglio che torniamo. La mamma penserà che ti ho rapita, è tardi. Stasera è il compleanno di mia madre. Festeggiamo da nonna Ruby, venite , vero?-
-         Shannon, la mamma non pensò verrà. E’ molto decisa su questa cosa. Neanche a Natale o alla Vigilia.
-         Cosa? Ma perché fa così? Non capisco. Mamma e nonna ci resteranno molto male!- Shannon era deluso.
-         Ma tu le hai parlato? Vai a parlare con lei , chiaritevi!- Christine cercò di spronarlo.
-         Sei sicura non mi sbatta la porta in  faccia, o peggio mi colpisca con  un vaso in testa?Sai, non penso sia proprio pazza di me , ultimamente … - Shannon cercò di fare l’ironico.
-         E tu Shannon? Cosa provi per lei?- Christine buttò lì quella domanda.
Shannon la guardò pensieroso. Neanche lui capiva il turbine di emozioni che aveva provato nell’incontrare Mary dopo tanti anni. Come avrebbe fatto a spiegarlo a Christine, con poche parole?
-         Io sono … molto confuso Christine. Io e tua madre non ci vedevamo da … 17 anni. Lei mi ha sempre evitato e quando tornavo da nonna Ruby lei spariva. Anche a te , da piccola, ti avrò vista un paio di volte di sfuggita.- Shannon era triste, adesso.
-         Lo so, so tutto. Tu devi parlarle. Torniamo a casa e va da lei. Prova a parlarne. Ti deve una spiegazione, chiaritevi una volta per tutte.- Christine si alzò e si incamminarono verso il parcheggio.
-         Ah, Shannon, la mia migliore amica, una Echelon, vuole conoscervi. Posso farla venire da voi , oggi? Solo lei, perché è come una sorella per me!
-         Ma certo che puoi. Falla venire pure. – Shannon sorrise.
Così Christine mandò un messaggio a Holly “Ehi befana, ti aspetto tra mezz’ora esatta a casa mia. Sto arrivando.”
Subito arrivò la risposta di Holly “Mi precipito. Mai stata così emozionata di incontrare padre e zio di una mia amica”.
 
 
 
 
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Jared si diresse verso il negozio dove lavorava Lucy. Il giorno che erano arrivati aveva avuto uno scambio di battute non proprio … delicate  con lei. Così decise di riprovarci. Adesso era diventata più carina Lucy, dopo tanti anni era cresciuta ed era più donna. In fondo lei era molto più piccola di lui, se non ricordava male, era la più piccola del gruppo, sette, otto anni di meno. E lui si era preso la sua innocenza, come Shannon aveva fatto con Mary. Per forza adesso loro li odiavano. Le storie con loro non si erano concluse molto bene. In realtà erano spariti col tempo e ritornati non molto spesso.
Le ragazze sognano spesso di rimanere coi loro primi amori, mentre i ragazzi sognano ... altre ragazze. Da sempre era stato così e lui e Shannon non avevano cambiato il copione della vita.
Appena la vide pensò all’approccio da prendere con lei. Era diventata molto dura. Si era informato e sapeva che era single, con un passato di poche storie insignificanti. Chissà se lo aveva pensato in quegli anni?Jared era curioso di sapere, ma cominciò a perdere un po’ della sua solita sicurezza appena Lucy lo vide.
-         Toh, un Leto in questo misero Store di dischi. Cosa vuoi, ancora? Cerchi qualcuno, di nuovo? Ultimamente ti perdi i parenti?- Lucy era sarcastica. In realtà nel vederlo il suo cuore perse un battito e lei se ne rammaricò.
-         Ero venuto per cercare te, in realtà- disse Jared avvicinandosi al bancone dove stava Lucy. Lei continuava a controllare delle fatture, senza alzare gli occhi.
-         Non ti va di prendere un caffè e fare una pausa? Sai, per ricordare i vecchi tempi... E’ Natale e dovresti essere più buona coi vecchi amici.- Jared fece la voce dolce nel pronunciare quelle parole.
-         Senti Leto, vedi di toglierti dai piedi. Non ho tempo da perdere, devo lavorare, non sono in vacanza come te!Inoltre ti ho già detto di non farmi gli occhioni dolci, perché non ci casco. Non più almeno!- lei lo guardò dritto negli occhi , mentre pronunciava queste parole. Gli occhi verdi di lei, negli occhi blu di lui.
-         Ma un caffè potresti prenderlo per farmi compagnia! Insisto, se non provi più nulla per me, lo puoi fare tranquillamente, giusto?- Jared la sfidò.
-         Ma figurati se mi perdo nei tuoi occhi come quelle sceme che ti fai dopo i concerti! Loro non sanno quanto bastardo sei dentro!- Lucy ci andò pesante.
-         Ecco, mi piace il tuo spirito natalizio, ti fa molto...Grinch!Ti aspetto al bar!Se non vieni, vuol dire che sei sempre cotta di me e non puoi resistermi!- si allontanò dopo avere sbattuto la mano sul bancone.
*Che grandissimo figlio di puttana* Lucy parlò a denti stretti,non lo sopportava, ma non voleva dargliela vinta. Questa sua sicurezza che ostentava, come sempre, la infastidiva. Sarebbe andata al bar, ovvio!
 
 
 
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Shannon andava forte in macchina. A Christine piaceva, ma se lo avesse saputo la mamma non ne sarebbe stata felice, sicuramente.
All’improvviso lui rallentò e cercò dove parcheggiare.
-         Che fai, ti fermi?- chiese Christine.
-         Si, ho visto un fiorista lì. Voglio prendere dei fiori per  parlare a tua madre. Magari me li sbatte in testa , ma voglio andare da lei con un gesto gentile, che ne dici?-
-         Oh, ma come sei dolce! Non ti facevo così... tenero!- Christine lo guardò sorpresa.
-         Non sai quante doti nascoste che ho!- Lui strizzò l’occhiolino nel dire quella frase e ammiccò.
-         Che fiori le prendi?- chiese curiosa Christine.
-         A Mary piacevano le rose bianche, le piacciono ancora?-
-         Si, le piacciono ancora, ma... le bianche?- Christine era un po’ delusa. Voleva qualcosa di più per la madre, tipo rose rosse!
-         Rose bianche che piacciono tanto a lei e in mezzo una rossa,che simboleggia  il mio cuore, che ne pensi?- Shannon era un po’ pensieroso mentre parlava con Christine.
-         OH mio Dio, Shannon, ma quanto sei romantico! Ti adoro!- Christine era entusiasta,adesso.
-         Se piace a te l’idea, allora anche lei la  gradirà! – ora  lui parlava più convinto.
Il fiorista gli spiegò che le rose bianche avevano diversi significati,innocenza, purezza , ma anche segretezza e silenzio. E le bianche con la rossa in mezzo , oltre a simboleggiare il suo cuore, significavano unità. Shannon decise che quello era il mazzo di fiori giusto  per andare da Mary Ann.
-         Vorrei vedere la faccia della mamma, appena ti vede arrivare con questi fiori!- Christine era elettrica.
-         Io non ne sarei tanto sicuro.- Shannon era poco convinto.
-         Su, devi essere più deciso. E insisti. Alle donne piace farsi pregare, specie se hai qualcosa da farti perdonare.- Christine si stava rivelando un aiuto prezioso come dispensatrice di consigli di cuore.
-         Ma senza di te io oggi sarei perduto in un mare di incertezza! Grazie!- erano appena scesi dall’auto, davanti casa di nonna Ruby e Shannon abbracciò forte Christine. Lei chiuse gli occhi e si sciolse in quell’abbraccio. Aveva tanto sognato che lui la abbracciasse, quando non sapeva chi fosse in realtà, ma adesso restò colpita dalla forza del suo abbraccio e di quanto amore si sprigionasse da esso.
Mary si affacciava spesso per vedere se Christine arrivasse e li vide abbracciati. Provò una fitta al cuore. Quanti anni aveva tolto a quei due? Se lo sarebbe mai potuto perdonare? Aveva fatto crescere la figlia di Shannon a un altro, che ora , tra l’altro se ne stava pigramente sdraiato al sole caldo delle Hawaii con la sua ochetta.
Poi però ripensò che in fondo non era stata solo colpa sua, anche Shannon aveva contribuito. Si allontanò dalla finestra per evitare di essere vista.
Christine salutò Shannon, gli disse che passava un attimo da casa e poi con la sua amica sarebbero  venuti a casa di nonna Ruby.
 
 
 
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-         Ciao mamma!- Christine salutò allegra.
-         Ti sei divertita, cara?- Mary si fece trovare tranquilla, che lavorava a maglia.
-         Si, tanto! Shannon è fantastico, sai? – disse lei mentre si dirigeva nel frigo per bere del latte.
-         Si , certo. Quando recita, si.- disse Mary pianissimo.
-         Cosa? Non ho sentito?. Christine si avvicinò per sentire cosa diceva la madre.
-         Nulla tesoro, non ho detto nulla d’importante.- Mary non voleva proprio discutere di lui con la figlia, anzi, per essere precisi, non voleva più parlare di lui.
-         Mamma, Shannon può essere cambiato da quando lo hai conosciuto tu! Ricordati che sono passati tanti anni. E’ cresciuto, no? Ma se non ci parli non lo saprai mai!-
-         Ehi, di casa, c’è nessuno? – la voce allegra di Holly la salvò da inutili discorsi su Shannon. Era evidente che aveva fatto una bella impressione su Christine e lei non voleva metterla in discussione. La sua opinione era diversa e mai avrebbe cambiato idea.
-         Vieni mia stalker!- Christine aprì la porta per farla entrare.
-         Salve signora “mammadiChrismegafortunata”.-Holly salutò Mary a modo suo.
-         E, dimmi, perché sarei così fortunata?Non mi pare ho vinto alla lotteria!- Mary fece finta di non capire a cosa si riferisse Holly. In realtà sapeva che si riferiva a Shannon e al suo passato rapporto con lui, che adesso era venuto a galla in tutta la città. Le piccole province per questo erano odiose, per i Gossip e la vita privata delle persone che facevano subito il giro. Per giunta Holly la considerava fortunata! Certo Mary era consapevole del fatto che quei due fratelli avevano ottenuto un grande successo negli ultimi anni e le ragazze pendevano dalle loro labbra. Il  fatto , poi, che dimostravano di avere almeno dieci anni di meno e che fossero carini, accresceva maggiormente la loro popolarità .
-         Oh , beh... è fortunata e non lo sa! – Holly insisteva.
-         Ok, basta così! Noi andiamo un attimo in camera mia e poi andiamo da nonna Ruby. Sai per caso se Jared è in casa?- Christine , tagliò corto. Sapeva che la mamma avrebbe continuato sul discorso “Shannon”.
-         Non era in casa poco fa, adesso non so, perché? - Mary penso che Christine stava entrando troppo in confidenza con quei due. Non aveva neanche chiesto se John l’avesse cercata.
-         Perché ho promesso alla befana qui accanto, tale mia amica Holly, di fargli conoscere i miei due nuovi parenti prossimi!- Sottolineò Christine.
Holly la guardò orgogliosa e non ribattè neanche sul fatto che l’aveva chiamata “befana”.
Le ragazze salirono in camera di Christine. La sua seconda camera in realtà, visto che passava più tempo da nonna Ruby.
-         Ehi, è fantastico come parli di Jared e di Shannon, non  vedo l’ora di conoscerli! Mi sento emozionata come a un Meet & Greet!- Holly saliva le scale a due a due.
-         Taci e aiutami a togliere la roba compromettente. Magari la porti a casa tua, non è detto che devo eliminare proprio tutto!- Christine prese una grossa busta di plastica e cominciò a buttarci le sue cose.
-         Ma non dovevi togliere le cose dalla tua camera di là, dalla nonna? Qui che c’entra?- Holly era perplessa.
-         Metti che Shannon passi di qua...- Christine sperava in una riconciliazione tra sua madre e Shannon , era inutile negarlo.
-         Oh ...ho capito! Ok, procediamo.- Holly capì e aiuto l’amica.
-         Ma posso abbracciare Shannon?- Chiese subito dopo.
-         Perché?- Christine fece la finta gelosa- guarda che è mio padre, eh?-
-         Per fortuna non è il mio!- disse Holly ridendo.
E scoppiarono a ridere entrambe.
 
 
 
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Jared rientrava in quel momento a casa.
-         Che freddo! Brrrr- si avvicinò al camino scoppiettante.
-         Ehi bro, vuoi qualcosa di caldo? La nonna sta preparando la cioccolata, aspetta Christine e la sua amica. Non scappare che ci vuole conoscere.
-         Cazzo, la vorrei la cioccolata. Ma sono sicura che la nonna l’ha fatta col latte di mucca! Non la voglio!- Jared s’imbronciò.
-         Cristo, ancora questa storia del Vegano? Ma questi giorni che sei qui, potresti smetterla , no? – Shannon sedette sul divano e sbivaccò le gambe sul tavolino.
-         Se ti vede la nonna con i piedi sul suo tavolino , ti sega le gambe!
-          Ehi Jared, sei tu?- la nonna si avvicinava e Shannon di corsa tolse i piedi dal tavolino. Fu come un riflesso condizionato. Si ricordava le bacchettate della nonna quando erano ragazzi e non ubbidivano. Era sicuro lo avrebbe fatto ancora se avesse trovato da ridire su qualche cosa. Per la nonna non avevano quarant’anni, li considerava ancora dei “giovincelli”.
-         Jared tesoro, tuo fratello mi ha tagliato la legna, ma tu non mi hai ancora sistemato il giardino. Quando lo fai?- disse la nonna in tono imperioso. Lei era dolce , ma temeraria, quando voleva una cosa.
-         Nonna, adesso devo sistemare il giardino? Tra poco si cena, è buio ... Domani è la Vigilia, vedremo dopo Natale!- Jared cercava di rimandare quella cosa noiosissima che voleva la nonna.
-         Ragazzaccio! Domani mi sistemi il giardino o non ti faccio mangiare! E stasera niente torta!- la nonna era proprio convinta.
-         Ok, ok, va bene! Domani mattina te lo sistemo, ok?- Jared cercò di calmare la nonna, aveva il mattarello in mano e non era il caso di farla arrabbiare di più.
-         Oh Jared, eccoti. Dov’eri?- Costance arrivò dalla cucina.
-         Anche tu vuoi che faccio qualcosa? Che so, stirare, lavare i piatti?- Jared cercò di fare il sarcastico. Costance per tutta risposta rise.
-         Ma per carità, l’ultima volta che avete ordinato la cucina, avete distrutto tutto il servizio di piatti! Lascia perdere... – disse Costance ricordando episodi passati.
-         Ehi , mà, è stata colpa sua. Glielo avevo detto di non impilarli così alti. Ma lui a insistere che ci stavano ... – Shannon intervenne.
-         E chi è stato l’elefante che girandosi li ha urtati “accidentalmente” per farli crollare?- Jared attaccò immediatamente Shannon.
-         Ok, adesso basta. Jared , oggi sei stato al negozio di dischi dove lavora Mary?- chiese Costance intervenendo sulla discussione contorta dei due fratelli.
-         Si, perché? A proposito, ma Lucy da quando è sempre così incazzata che risponde come un cane con la rogna? Prima non era così.- Jared era stranito dalla domanda della mamma e ne approfittò per parlare di Lucy.
-         Sei stato da Lucy? Non farlo più!- intervenne la nonna.
-         Cosa?Perchè?- Jared era basito e anche Shannon guardò la nonna sorpreso.
-         Lucy è così da quando tu l’hai lasciata e non ti sei fatto più vedere , né sentire. Ha avuto un esaurimento nervoso verso i diciotto anni. Sua madre ha avuto una discussione con la nonna. Le ha vietato di farti vedere da lei. Oggi mi ha chiamato il cugino Giò per dirmi che tu eri da lei. Non andare più, per favore.- Costance fu categorica.
-         Cosa? Ma siete impazziti tutti forse, in questo cazzo di paese di merda? Adesso mi vietano pure di vedere chi voglio! E io che non volevo venirci! Cazzo! Cazzo!- Jared urlò infuriato. Se c’era qualcosa che gli dava fastidio era essere comandato. Fai questo, non fare quell’altro... non erano proprio cose per lui. Eppure adesso lo comandavano e la cosa non gli andava proprio giù.
Si sedette a braccia incrociate sul divano con un’espressione infuriata.
-         Jared, tu non capisci... Lucy è stata molto male e io non mi sento di andare contro ai suoi genitori. E’ logico che la proteggono.- Costance si avvicinò e si  sedette accanto a lui per cercare di farlo ragionare.
Shannon stava zitto e la nonna preferì non intromettersi.
-         Ok, oggi lei non mi ha detto nulla. Ma ha 32 anni, cazzo! Devono dirle ancora chi può e chi non può vedere?Mi sembra una cosa fuori dal mondo!
-         Jared , per favore, vediamo di passare un sereno Natale. Già abbiamo i nostri problemi. Non ne aggiungiamo altri. Mary, per esempio non vuole passare le Feste con noi. Io e la nonna siamo molto dispiaciute.- Costance aveva gli occhi lucidi al pensiero.
-         Mamma, vado io dopo a parlare con Mary. Vediamo cosa posso fare. E’ a causa mia che non vuole venire. A costo di chiudermi in camera, la porto qui , te lo prometto!- disse  Shannon in segno di promessa.
-         Non arriviamo a questo Shannon. Noi vi vogliamo tutti insieme. E’ solo che la paglia vicino al fuoco brucia!- la nonna sentenziò la sua solita battuta e andò in cucina.
-         Ma che vuole dire con la storia della paglia? – chiese Shannon perplesso.
-         Oh, lascia perdere... – Costance fece un gesto con la mano come per dire di non farci caso. Ma lei in realtà aveva capito cosa voleva dire la nonna.
-         Ehi, si può? Ci siete tutti?- Christine si affacciò dalla porta.
-         Vieni tesoro!- Costance le andò incontro e la abbracciò.
-         Ciao Holly!
-         Salve signora Leto!- Holly si intimidì. Guardò Shannon e Jared senza dire una parola.
-         Vieni Holly ti presento Jared e Shannon. Questa è la mia migliore amica e conosce tutte le vostre canzoni! E’ una Echelon , ovvio e suoniamo insieme giù in cantina, di tanto in tanto.- disse Christine rivolta ai  due fratelli.
-         Holly, è un onore conoscerti ! Poi sei la migliore amica di Christine, quindi benvenuta qui!- Jared le porse la mano. Holly ricambiò timidamente.
-         Ciao Holly, è un onore anche per me, conoscerti. Le amiche di Christine, sono anche amiche nostre!- Shannon le strinse la mano.
-         Posso...posso abbracciarti Shannon?- disse lei con un filo di voce.
-         Ma certo!- Shannon la stritolò coi suoi famosi abbracci, che le Echelon gli chiedevano spesso.
Christine alzò un sopracciglio e si chiese da dove avesse tirato fuori il coraggio per chiedere un abbraccio a Shannon. Conoscendola doveva esserle costato un notevole sforzo fisico e mentale, perché a differenza di quello che sembrava, Holly era abbastanza timida, solo con lei era spavalda.
-         Ti andrebbe di suonare con noi Holly?- Chiese Jared , mentre si accomodava sul divano e accavallava le sue gambe snelle.
-         Oh..io...ecco....- balbettò Holly.
-         Ma certo Jared, lei suona benissimo anche il basso, oltre la chitarra ovvio. La tastiera è un po’ indietro , come me. Ma ci stiamo lavorando.- Christine tolse dall’imbarazzo Holly. Suonare coi Leto. E quando mai se lo poteva sognare?
-         Sapete che facciamo adesso ? Andiamo in cantina e facciamo un “Unplugged”solo per noi!Ci state?- disse Jared ,mettendosi in piedi.
-         Io vi raggiungo dopo, ok? Cominciate pure.- disse Shannon, mentre si alzava pure lui.
-         Ok, Shannon, in bocca al lupo!- Christine gli fece l’occhiolino, capì che stava per andare da sua madre.
-         Allora, ragazze facciamo “Jingle bells”e “Silent night”, ok?- fece Jared fingendosi eccitato.
-         Oh no, Jared, le canzoncine natalizie no, ti prego!- si lamentò Christine.
-         Zitta! Che Natale è, senza canzoncine dell’albero? Le facciamo in versione rock! Jingle Bells, Jingle Bells...- e si allontanò canticchiando.
Shannon scosse  la testa come per dire che per Jared non c’era rimedio, quando Christine, tornò di corsa verso di lui, prima che aprisse la porta per uscire.
-         I fiori , Shannon! Non dimenticarli!- urlò Christine.
-         Uh, grazie, Chris, sei un angelo! Li stavo per dimenticare!- fece lui sbattendosi la mano in fronte.
-         E’ per la fretta! Buona fortuna!- le schioccò un bacio con affetto e scappò in cantina.
Shannon prese il suo mazzo di rose e si diresse verso la casa di Mary Ann.
 
 
 
 
 
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Allora, ecco il 5 capitolo. Spero vi sia piaciuto. Io mi sono divertita a scriverlo.
Chissà come accoglierà Shannon, Mary Ann?
Gli darà le dovute spiegazioni?
Shannon la convincerà a passare le Feste con loro?
Ma cosa provano questi due?
Vi è piaciuto il rapporto che Christine ha instaurato in breve tempo con Jared e Shannon?
Questo e molto altro ancora alla prossima.
Volevo fare una precisazione di carattere “storico”, Costance compie gli anni qualche giorno prima di Natale, ma io non mi ricordavo quale giorno e ai fini della storia  l’ho fatto cadere il 23, spero mi perdonate se non è giusta la data!
Per i dialoghi tra Holly e Christine ho ripreso un po’ il modo di chiamarci tra me, Fabiana e Nicoletta, noi che ci chiamiamo Befane e Stalking (cit sisters)
Per i dialoghi tra i due Bro, “Casa Leto”, che le mie sorelline Niki e Vale spero si decidano a pubblicare.
Tutte voi , infine e non meno importanti, siete fonte di ispirazione, quanti mi avete recensito e incoraggiato  a continuare questa FF, e quanti mi avete messa nelle seguite e nei preferiti!
Grazie a tutte voi che leggete in silenzio, se volete lasciare un segno anche veloce, mi è gradito!

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Capitolo 5
*** 4 capitolo "Il taglialegna" ***


 
4 Capitolo     “Il taglialegna”
Le mani di Mary erano sulla mia pelle, sul mio petto , dappertutto sul mio corpo. Gemeva e ansimava. I miei baci la infiammavano , i suoi mi bruciavano dove passavano e lasciavano una scia umida e lasciva .Ero al settimo cielo. La volevo, la desideravo , era come se il tempo si fosse fermato, annullato, non esistevano più quegli anni che ci avevano separato. Lei inarcava la schiena, mi faceva capire che mi voleva, mi bramava. Io non resistevo più , dovevo farla mia.
-        Amami Shan, fammi tua, ti voglio ora!-
-        Mary, sono tuo e tu sei mia ...-
Mentre dicevamo queste parole appassionate, entravo dentro di lei e i nostri respiri erano un tutt’uno. Mi mordeva la spalla e io gemevo, non sapevo se avrei retto ancora molto.
Io le succhiavo il collo e lei urlava di piacere, ancora un po’ e  sarei scoppiato dentro di lei.
I nostri respiri, i nostri baci infuocati, si fondevano. La mia fame di lei non si sarebbe saziata tanto facilmente. Le mie spinte si facevano sempre più veloci e i suoi respiri si facevano sempre più intensi.
Le sue unghie mi graffiavano la schiena e i nostri cuori battevano forte all’unisono.
Era così rossa in viso, le sue gote avevano il colore della passione e io mi inebriavo del suo profumo , della morbidezza della sua pelle.
Eravamo vicini all’apice, al culmine del piacere. Boccheggiavo e la mia lingua esplorava recessi più remoti dentro la  sua bocca.
Poi udì da lontano un suono, una voce, che si faceva sempre più strada nella mia testa, fino a raggiungermi.
-        Shannon, Shannon.... SHAAAANNNNN!!!
Sentivo urlare e io ero come intorpidito, non riuscivo a capire chi era che urlava così tanto e mi aveva interrotto proprio sul più bello. Avevo la testa che mi scoppiava e adesso il senso di benessere era passato. Ero tutto dolori e facevo fatica ad aprire gli occhi. Mi sentivo strattonato e cercavo di riprendermi, anche se facevo una fatica immane.
-Shan! SHAN!!!!-
Ancora quell’urlo, cazzo era la voce di mio fratello!
Che cazzo ci fa Jared qui con me, mentre sono con Mary?
-        Apri gli occhi Shan!!!-
Aprì gli occhi con fatica e vidi il volto di Jared sopra di me. Era preoccupato, perché mi guardava così? Dov’era Mary Ann? Che ci facevo sul divano?
-        Cazzo, bro, dov’eri nel set di un film porno? Copriti il tuo “amico”, se passa la mamma o la nonna, sai che figura di merda!- Jared parlava incomprensibile, ero assonnato e non capivo cosa volesse dire. I miei occhi erano aperti a metà e fissavo il vuoto davanti a me. La testa mi scoppiava come un martello pneumatico. Le labbra erano secche e incollate e la gola mi bruciava.
Cercai di parlare, senza successo. Riprovai e mi uscì un filo di voce.
-        Che intendi, Jay? Che amico?- Non capivo cosa volesse dire.
Jared mi fece segno di guardarmi tra le gambe e la mia erezione era fin troppo evidente. Cazzo, era un sogno, solo un fottutissimo sogno! Mary non era veramente con me!
-        Oh...- solo questo mi uscì come commento. Non sapevo che dire, ero molto deluso.
-        Ehy, ma che facevi, allora?Un porno? Un’orgia? – Jared era incalzante, io non capivo se era mattina o sera, ero molto confuso, ma quanto avevo dormito?
-        Non facevo nulla di tutto ciò, ero con Mary .-  risposi ingenuamente, come se i miei pensieri venissero fuori da soli. In realtà non volevo dirgli che stavo sognando Mary.
-        E guardandoti non stavate passeggiando mano nella mano al chiaro di luna, giusto?- Jared era sarcastico, come sempre.
-        Ehy, cosa vuoi da me? Ho mal di testa e devo vomitare....- avevo una nausea che mi attorcigliava lo stomaco.
-        Ma ci pensi in che condizioni ti ho trovato, qui nel divano? Se passava la nonna e ti vedeva così col pennone in aria, gli veniva un colpo!Cazzo, tirati su, dormi da ieri! – Jared parlava sottovoce per non farsi sentire.
-        Ma che ore sono? Cosa è successo?- Non ricordavo nulla ed era passato un giorno. All’improvviso mi venne in mente tutto, Christine, Mary Ann, la mia rabbia, la birra a casa sua.
-        E’ mattina Shan, sono le otto. Non ho dormito, perché ieri hai fatto la milionesima cazzata!Sono stato in pensiero tutta la notte. Ti ricordi che eri da Mary Ann e ti sei scolato tutto l’alcool del suo frigo? Non ricordo più quante birre ti sei scolato. E poi ci hai aggiunto pure la vodka, così hai completato l’opera! Bravo furbo!- Jared si era alzato e faceva avanti e indietro , era molto nervoso quando faceva così.
-        Non lo so perché l’ho fatto Jared. Ce l’avevate tutti con me. - Sembravo patetico, non volevo sembrarlo , ma lo stavo facendo.
-        Cazzo Shan, so io cosa ti serve.- Mi indicò tra le gambe che ancora faceva fatica a tornare “normale”.
-        Ah, si? E cosa mi serve?- non capivo che intendesse, di solito capivo subito i suoi discorsi, ma evidentemente il mio cervello era scollegato, per il momento.
-        Sei in astinenza da un po’, bro. Stasera io e te andiamo da qualche parte e ti fai una bella scopata, così la mattina non fai sogni erotici e non hai l’alzabandiera!- lo guardai a bocca aperta.
-        Ma che cazzo dici? Sei impazzito forse? Qui io non ci vado a puttane. Così poi lo vengono a sapere tutti! Pure la mamma e la nonna! E magari arriva all’orecchio di Christine! Sei fuso ...- Stavo cominciando a svegliarmi e la rabbia stava impossessandosi del mio corpo. Sentire poi Jared parlare così, mi faceva sentire anche peggio.
-        Allora per adesso , visto che il tuo “amico” non accenna ad addormentarsi, corri in bagno e fai il tuo dovere. Devi scaricarti in qualche modo, non puoi stare così, vai!- mentre parlava cercava di farmi alzare dal divano.
-        Cazzo dici Jay? Non ho 15 anni che vado a masturbarmi! E smettila di trattarmi come se fossi un coglione!- mi liberai dalla sua stretta, mi alzai di botto e mi precipitai di corsa in bagno.
Vomitai anche l’anima. Mi sentivo un verme,lo stomaco era a pezzi e la testa mi scoppiava. Meno male ero a torso nudo, perché avevo caldo, tanto caldo, soffocavo quasi. La mamma e la nonna si precitarono in bagno, erano preoccupate.
Le tranquillizzai e cercai di stare solo. Dovevo mettere insieme i pezzi della mia vita e del mio corpo.
-        Stai bene Shan? – la mamma era molto  ansiosa nel vedermi così.
-        Vedrai che supererò anche questo. Lasciatemi solo. Preparami un caffè, molto, ma molto forte.- cercai di congedarla e lei per fortuna andò via.
-        Shan.- la voce di Jared era dietro la porta.
-        Cosa c’è?- non volevo mi compatisse e rispondevo rabbioso. Non volevo ascoltare i suoi consigli, li trovavo orribili, in questo momento. Magari in un altro momento sarei stato io a fargli quella proposta. Dovevo proprio essere messo maluccio per rifiutare di andare a donne. Non era da me, non mi riconoscevo più. Ma non avevo voglia di fare niente. Avevo solo voglia di spaccare il mondo!
-        Shan, stai bene? Pensa a quello che ti ho detto! Dopo starai meglio, vedrai.- Così dicendo si allontanò, sentiì i suoi passi allontanarsi.
Ma che cazzo diceva? Cos’era una medicina? Andavo a scopare e così non avrei fatto più sogni erotici? Ma io non avevo sognato una qualunque, avevo sognato Mary, la mia Mary.
E così la mia rabbia, salì a livelli così alti che l’unica cosa da fare mi balenò in testa come un flash!
Così come mi trovavo, a torso nudo, solo con i pantaloni addosso , mi recai fuori e tirai dal box tutta la legna da tagliare. Faceva freddo, ma a colpi di accetta avrei spaccato la legna e non avrei avuto freddo sicuramente. E tanta era la rabbia in corpo e la tensione da scaricare, che di legna ne avrei spaccata tanto da bastare per i prossimi anni a venire.
-        ARRRGHHH!- cominciai a urlare e dare colpi di scure sui tronchi, da cui saltavano fuori tanti pezzetti tutti intorno.
Il mio corpo era teso, così anche i  miei muscoli.
Dal mio corpo si levava un leggero vapore, perché mi surriscaldavo e col freddo fumavo. Proprio come succede col fiato della bocca. Mi sentivo sciogliere, stavo scaricando tutta la  tensione in quei tronchi da tagliare.
 
                                   **************************************
-        Costance, vedo qualcuno in giardino a torso nudo che spacca la legna. Ma è Shannon? Non ci vedo bene da qui. Vieni!- nonna Ruby, chiamò la figlia.
-        Cosa? Che dici mamma, era in bagno un momento fa e ... – Costance scostò la tendina e rimase a bocca aperta per alcuni interminabili istanti.
-        Ommioddio!Ma che fa, è impazzito? Siamo a Natale, fuori fa freddo e lui è a torso nudo. Gli verrà la polmonite! Jay!!!- e corse subito a chiamare Jared.
-        Vai subito in giardino. Tuo fratello è impazzito, sta tagliando la legna a torso nudo!- Costance gli porse una coperta per coprirlo.
-        Cazzo, cazzo! Lo sapevo che non finiva qui!!Ora prendo un aereo e me ne vado a casa mia! Ditemi voi se mi devo riposare così! E’ forse riposare questo?- Jared posò il suo Blackberry sul tavolino e corse fuori a vedere cosa stava architettando suo fratello. Stava cominciando a diventare la sua croce. Praticamente erano lì dal giorno prima ed era più stanco di quando era arrivato. Alla Befana, di questo passo, sarebbe crollato.
-        Che cazzo credi di fare, lo Yeti forse? Ti mancano due metri di altezza! O vuoi dare spettacolo,eh?- Jared fece segno a Shannon di guardare verso la recinzione, che non era molto alta e dalla quale  si vedeva il giardino della villetta della nonna dall’esterno. Un sacco di curiosi si erano fermati a guardare e qualche ragazza faceva pure delle foto.
-        Wow Shannon! Togli anche i pantaloni!-
-        Jared, spogliati anche tu, spaccate la legna insieme!
-        Spettacolo Shan, sei un  gran figo!
-        Fiuuuuuuuuu (fischio), Shannon come spacchi tu la legna, nessuno!
Nel sentire questi commenti, Jared si innervosì.
-        Hai sentito coglione? Entra dentro…e copriti per favore!- Jared era molto spazientito, adesso.
-        Jared entra dentro tu e lasciami stare.- Shannon continuava imperterrito a spaccare la legna. Nonostante il freddo il suo corpo si ricoprì di minuscole gocce di sudore.
-        AAAAARRRGHHH! Vattene! Mi devo sfogare!- urlò Shannon, mentre dava dei possenti colpi al ceppo pronto da tagliare.
-        Che cazzo dici? E’ così che ti sfoghi adesso? Ti verrà un malanno e passerai le feste sotto l’albero col termometro in bocca, se prima non te lo ficco nel culo!
-        Non sei divertente…lasciatemi in pace, tutti!- Shannon voleva solo stare per conto suo e fare quello che gli andava, senza intercettazioni.
Invece vennero fuori pure Costance e la nonna per pregarlo di tornare dentro o perlomeno di coprirsi , perché faceva freddo.
 
 
 
                      ************************************
-        Mamma, vieni a vedere, presto!- Christine era dietro la finestra e assisteva alla scena dell’improvvisato spaccalegna.
-        Cosa c’è?- Mary raggiunse la figlia e restò a bocca aperta.
-        Ma cosa fa, è impazzito forse? Questa non gliela faccio passare!- Mary prese il plaid che si trovava appoggiato sul divano e corse fuori, nella fretta lasciò pure la porta spalancata.
Raggiunse, attraverso il giardino, il punto vicino a Shannon e urlò :
-        Che cosa credi di fare, eh? Dare spettacolo a quelle ragazze, così ti fanno le foto come le scimmie allo zoo?- urlò indicando la gente fuori, che intanto era aumentata e faceva commenti sempre più coloriti.
-        Fatti gli affari tuoi, io sto spaccando la legna, non dò spettacolo. Ogni cosa che faccio, non vi va bene, ultimamente.- Shannon si lamentò e poi continuò a dare colpi di scure.
-        La legna non si spacca semi nudi col freddo che fa. Non siamo a luglio! Ergo dai spettacolo!- sentenziò Mary.
-        Shannon … - Christine si avvicinò.
Lui si fermò un attimo.
-        Forse è meglio che ti copri, ti ammalerai e non passeremo un bel Natale! Andiamo dentro, vieni.- Christine mise il plaid sulle spalle di Shannon, il quale non ebbe il coraggio di ribattere.
-        Ok, ma solo perché me lo dici tu. Tanto avevo finito!- Con la mano salutò la gente che stava assiepata fuori.
-        Echelon anche qui. – sorrise Shannon.
-        Si lo so, ci sono anche un sacco di miei amici, li fuori. – disse Christine.
-        E ti ho messo in imbarazzo?- Shannon intanto rientrava a casa di nonna Ruby.
-        No, non sono in imbarazzo. Ma la mamma si! E anche Jared, vedo!- Christine rise.
Cavoli, quella ragazza non solo gli somigliava fisicamente, ma anche come carattere, pensò Shannon. Anche lui prendeva le cose a ridere,sdrammatizzando ogni cosa, anche a costo di essere preso per uno sbruffone, a volte.
- Bene se hai finito di dare spettacolo, io accendo il mio pc. E spero oggi mi lascerai in pace. Stai bene, adesso?- Jared, prima lo aveva sgridato e ora si preoccupava per lui. Lo guardò in maniera protettiva, come faceva di solito quando si preoccupava per lui.
-  Sto bene, grazie. Adesso sto bene. Vado su a farmi una doccia. Ti trovo dopo Christine?- disse rivolgendosi alla ragazza.
-  Certo, Shannon, sono qui.- Christine gli sorrise. Era bello vederla sorridere. Evidentemente stava reagendo bene alla rivelazione sconvolgente del giorno prima. Sperava di poterle parlare dopo, magari di uscire insieme. Chissà se avrebbe accettato o avrebbe rifiutato di vederlo , come faceva Mary.
Il nuovissimo BB di Christine suonò, era Holly.
Così si allontanò per parlare tranquillamente.
-        Ciao stronza! Bell’amica che sei! – disse Holly.
-        Perché che ho fatto?- chiese Christine , mentre saliva di sopra in camera sua. Praticamente Christine era padrona di due case.
-        Ma come, ieri mi hai sconvolta col dirmi che Shannon è tuo padre e visto che sei così “intima” non mi inviti da te! Cazzo, fammeli incontrare, no? Che ti costa! Voglio abbracciare Shannon...- Holly sottolineò l’ultima frase.
-        Ma sei fusa? Non ho così confidenza come credi. Shannon gli ho parlato solo adesso e gli ho detto due parole,adesso è sotto la doccia e mi aspetta dopo per uscire insieme. – Christine intanto toglieva di mezzo tutto quello che riguardava i Mars. C’erano posters attaccati dovunque, pensieri scritti qua e là, su fogli volanti , come sui quaderni o sui libri.
-        AAAAAAAAHHHHHHHHHH ! E’ sotto la doccia? Ma arrivo subito! Voglio vederlo sotto la doccia!- Holly urlava dal telefono.
-        Senti, ma ti si è ammuffito il cervello, forse? Ricordati che stai parlando di MIO padre!Non ti permettere!- Christine rideva nel dire quella frase, la sua amica era proprio fusa.
-        Senti, fino a una settimana fa non dicevi questo. Ricordo ancora la frase che hai scritto sul tuo diario, che diceva “I wanna fuck you like a devil” e sopra c’era la foto di Shannon sudato, seminudo che gettava le bacchette al pubblico dopo il concerto!- Holly rise come una matta.
-        SHHHHHHH! Se ti sente tua madre.... O MIO DIO!- Christine urlò all’improvviso.
-        Cosa è successo? E’ uscito Shannon dalla doccia? Anche io voglio vederlo! Vengo?- Holly era impaziente.
-        No, cretina! Devo distruggere il mio diario! Pensa se a lui viene in mente di curiosare qui tra le mie cose, che vergogna!- Christine si preoccupò.
-        Ahahahahah! Penserà che sei depravata, di sicuro!- L’amica rideva di gusto adesso.
-        Devi venire stasera prima di cena e aiutarmi a cancellare tutto! Adesso nascondo quello che posso. O mio Dio ...-  Christine era nel panico, adesso.
-        Ma rilassati, non farti venire l’ansia. Vengo di sicuro. Posso fare una foto con Jared e Shannon? Li posso toccare? Voglio abbracciarli...-la pregò Holly.
-        Senti , adesso devo lasciarti, ci vediamo più tardi, ti mando un messaggio quando sono a casa!- e chiuse la comunicazione. Infatti sentì che Shannon era in corridoio fuori dalla stanza.
Christine si precipitò a nascondere quanto più cose poteva, uscì fuori  e chiuse la sua camera prima che Shannon entrasse dentro.
Pensò con rammarico al fatto che la nonna Ruby non usasse le chiavi, mannaggia!
-        Ehi, Christine!- Shannon era allegro. Profumava di pulito ed era vestito come al suo solito, con pantaloni neri a cavallo basso e una maglia leggera. Sembrava non si accorgesse che fosse inverno. Anche se  non nevicava e non c’era una temperatura rigida fuori.
-        Ciao Shannon.- Rispose Christine un po’ timidamente. Cosa gli avrebbe potuto dire? Era in imbarazzo e sperava che fosse lui a iniziare un discorso.
Del resto Shannon aveva paura di sbagliare l’approccio con quella ragazza, che aveva appena saputo essere sua figlia. Si era perso tutto di lei. Ora era una perfetta estranea, ormai grande e con una sua personalità .L’unica cosa sensata da fare era trattarla come avrebbe fatto con una ragazza qualsiasi, senza cercare di fare il padre a tutti i costi. Lui in fondo non era suo padre. Colui che l’aveva cresciuta era quel cazzone di John, che lui odiava a morte. E prima o poi avrebbe voluto le spiegazioni di Mary, eccome se le voleva. Adesso per prima cosa era instaurare un rapporto con Christine.
-        Christine ti va di fare shopping? Non ho ancora preso i regali di Natale e domani è la vigilia! Cazzo, è pure il compleanno della mamma, oggi!- Shannon si diede una manata in fronte. E pensò che portare una ragazza per negozi, potesse essere un primo passo.
Christine non sapeva se dirgli che ieri aveva già fatto shopping con Jared, ma poi pensò che non c’era nulla di male a fare shopping anche  con lui. In fondo era un ottimo modo per conoscersi. Il giorno prima con Jared si era proprio divertita ed era entrata in confidenza con lui. E ci aveva pure guadagnato un BB meraviglioso, anche se la mamma non era stata d’accordo.
-        Ma certo Shannon, andiamo! Lo dico alla mamma e arrivo. - accettò allegramente Christine.
-        Dove andiamo Chris?- chiese Shannon. *Che bello - pensò Christine- mi ha chiamato con un’abbreviazione, come se ci conosciamo da tanto.*
-        Andiamo al“LousianaBoardwalk(http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g40044-d649119-Reviews-Louisiana_Boardwalk-Bossier_City_Louisiana.html) sta proprio sul fiume, hai presente? Sono andata ieri con Jared. Si mangia anche bene e ci sono un sacco di negozi!- disse Christine , mentre saliva sull’auto.
-        E’ davvero tanto che non vengo a Bossier. Mai sentito, è da tanto che c’è? – Shannon si sentiva un pesce fuor d’acqua nella sua città d’infanzia.
-        Non è da tanto che esiste, sarà un paio d’anni. - adesso Christine si sentiva a suo agio con Shannon. Sembrava lo conoscesse da tanto. Il ghiaccio era stato sciolto, ma di certo non lo considerava suo padre. Suo padre era John, che comunque non la chiamava da due giorni. E questo le faceva male, perché lei gli voleva bene.
-        Andiamo allora!- Shannon mise in moto e si recarono al grande Centro Commerciale.
Era strano , ma già nel parcheggio c’era un sacco di confusione, per essere di mattina. La gente, anche se era pre - vigilia, non lavorava?
Saliti sù,  nel Centro, un sacco di gente appena videro Shannon, lo circondarono. Chi chiedeva autografi, chi una foto e anche abbracci. Shannon era famoso per i suoi “Marshug”. E Christine lo sapeva bene visto che li seguiva. Solo restò confusa da tutto quel casino e praticamente si ritrovò a stare da sola.
Chiamò subito Holly arrabbiatissima.
-        Ehi, sei stata tu a mettere la voce che sarei venuta al Centro “Boardwalk” con Shannon?- chiese risentita.
-        No, ma che dici?Perchè , cosa è successo?- Holly evidentemente non sapeva nulla.
-        Qui è un casino! Sono tutti qui , hanno circondato Shannon e io sono stata praticamente messa da parte. Ti giuro che se so che è colpa tua , mi incazzo!- Christine urlava, tanto col caos di gente che c’era, non la sentiva nessuno.
-        Ma ti giuro che non ho detto niente! E poi comunque ci sono tutte le foto di lui nel giardino che spaccava la legna!Cazzo Chris, potevi chiamarmi che mi precipitavo! Bella amica sei! Mi hai fatto perdere quella scena erotica!Ti odio!- Holly rideva nel dire l’ultima parola. Era evidente che tra le due c’era un’amicizia grandissima e tanta confidenza.
-        Seee... Avevo il tempo di chiamare te, sai? Ora ti lascio, lo tiro fuori e lo porto da un’altra parte. Evidentemente mi hanno visto qui con Jared ieri e hanno capito che oggi venivo con lui!- Christine chiuse la comunicazione e si fece largo tra la gente.
Si era formato un bel gruppetto e doveva spingere per arrivare a Shannon.
Qualcuna si ribellava e non voleva farla passare , ma lei testarda si fece largo finchè arrivò al braccio di Shannon. Caspita com’era duro quel braccio, come avrebbe fatto a tirarlo?Tirò con forza , fino a che lui si girò e si fece trascinare via. Salutava tutti e cercò di allontanarsi da quel caos. Ma come faceva a essere così gentile e cordiale con tutti? Christine , restò a bocca aperta. Shannon era di una disponibilità incredibile. Gli piaceva il contatto col pubblico, anche se lei era stata momentaneamente accantonata.
-        Ehi Chris, ma dove eri finita?- gli chiese lui.
-        Ma ero qui, mi hanno spintonata e cacciata via!- Christine si lamentò.
Qualcuno cominciò a chiamarlo per restare lì, altri chiesero chi fosse “quella ragazza”, altri addirittura se fosse la sua ragazza e qualcun altro fece dei commenti cattivi sul fatto che lui stava con una ragazza minorenne. Ma lui sorrise sempre, salutò e spiegò che non era affatto la sua ragazza, ma che era una ragazza “speciale”.
Così lasciò tutti nel dubbio e Christine lo trascinò via da lì.
-         Ma come fai ad essere sempre così gentile? Io mi sarei inc... ehm, arrabbiata!- sbuffò.
-        Ma Christine, senza di loro, noi non saremmo nessuno! Il loro affetto, la loro costanza e la loro presenza, ci rendono quello che siamo. Ognuno di loro è come un pezzo della nostra vita! Non posso scappare quando mi vedono.- e fece un sorriso a Christine che la rincuorò. Era proprio tenero Shannon e lei pensò che sarebbero andati d’accordo.
-        Shannon, andiamo a Shreveport, lì ci sono più Centri Commerciali e ci disperdiamo in mezzo alla folla! Bossier è troppo provinciale.- suggerì Christine.
Infatti Shreveport si trovava sull’altra sponda del Red River ed essendo molto più grande, si sarebbero trovati sicuramente meno “braccati”.
Così passarono un pomeriggio grandioso, mangiarono Sushi e fecero dei giri per negozi. Shannon chiese consigli a Christine su cosa poteva prendere per Costance, la quale aveva suggerito a Jared una camicetta e a lui fece prendere una bella borsa. Naturalmente né lui , né Jared facevano storie quando usavano la carta di credito, come faceva invece Mary e questa cosa piacque così tanto a Christine che desiderò che non andassero più via...
Ma dove erano stati fino a quel momento? Certo a parte il lato economico, sarebbe stato bellissimo essere cresciuta da Shannon. John negli ultimi anni , non era molto presente, a parte il fatto che si era trasferito a New York e stava con una antipatica da morire...
-        Ehi Christine, ma cosa posso regalarti?- chiese d’un tratto Shannon.
-        Non so...- Lei era confusa, avevano regali per tutti e Shannon era carico come Babbo Natale.
-        Un nuovissimo Iphone , per esempio? – ammiccò lui.
-        No, ieri Jared mi ha convinto a prendere un Blackberry, ecco, vedi?.- e lei gli mostrò il suo nuovissimo cellulare.
-        Oh, Jared ha colpito ancora con la sua mania del Blackberry!- fece lui.
-        Si, e ha anche un sacco di altre manie. Però è simpatico da morire, mi ha fatto ridere. E io ieri ero veramente giù.- Christine si rabbuiò per un istante. Ma poi riprese a sorridere. Era molto solare e Shannon amava il suo carattere. Era anche una bellissima ragazza, non perché era sua figlia, ma lo era veramente.  Aveva dei capelli lisci e lunghi, di un caldo colore castano chiaro, grandi occhi di un nocciola tendente al verde, con delle pagliuzze dorate e lunghe ciglia. Shannon notò che gli occhi di Christine erano la fotocopia dei suoi. Aveva delle belle labbra carnose e rosse e non perché aveva il rossetto, anzi fece caso che era truccata pochissimo, al contrario delle ragazze della sua età che di solito erano truccatissime.
E poi aveva anche un bel culo, pensò, proprio come quello della madre alla sua età. 
Ehi, un momento ... Stava guardando e commentando il culo di sua figlia?
Doveva proprio essere messo male per avere questi pensieri in testa! Shannon cominciò a preoccuparsi e pensare che Jared aveva ragione. Il sogno erotico alla mattina, il commento sul culo di Christine, cosa avrebbe fatto l’indomani? Fare pensieri sudici pure sulla nonna? Non andava bene, doveva fare qualcosa, o avrebbe avuto paura di se stesso.
Così per distrarsi, visto che spaccare legna era servito a ben poco, si rituffò nello shopping e propose a Christine IPad e computer nuovi. Mary Ann lo avrebbe ucciso, ma almeno la sua coscienza si sarebbe placata!
 
 
 
 
 
 
**************************************************************
Allora eccomi! L’ho finito qui, sennò se lo allungavo sarebbe stato un capitolo troppo lungo. E poi devo lasciarvi ancora con la suspence! Naturalmente il rapporto e il dialogo tra Christine e Shannon non finisce qui, sono ancora al Centro Commerciale. E poi Shannon deve ancora parlare con Mary e saranno scintille!
Vi è piaciuto Shannon versione taglialegna? Io l’ho immaginato versione tipo after- party, gli farei disboscare una foresta, anche se sono contro!Aahahaah Oddio , scusate , ma oggi sono sconvolta!
Poi che dire di Jared? Riuscirà a riposarsi? Mary accetterà di festeggiare il Natale da nonna Ruby e stare seduta con Shannon allo stesso tavolo?
Questo e molto altro ancora alla prossima!
Ringrazio quelli che hanno avuto coraggio a recensire( ahahah) grazie anche a chi mi segue ! Gratzia! * il link vicino al centro Commerciale di Bossier City serve per vedere dove si trova, perchè esiste davvero, mi sono documentata MUDDAFUGAZZ!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 "La paglia e il fuoco" ***


Capitolo 6 “La paglia e il fuoco”
Mary non sapeva cosa fare, da sola a casa non era abituata a starci molto. E visto che era in malattia fino a dopo Natale, non sapeva come passare il tempo. I regali li aveva fatti, anche i lavori a maglia li aveva terminati, non c’era da stirare , ne bucato da lavare.
Così pensò di dedicare un po’ di tempo a se stessa. Prendersi cura della propria persona, era un modo per coccolarsi.
Andò in bagno e decise che prima di fare un bagno caldo, si sarebbe rilassata con una bella maschera al viso. In fondo aveva 35 anni compiuti, non era vecchia , ma era meglio prevenire le prime rughette  d’espressione .
Prese dall’armadietto una maschera al cetriolo di colore verde e la spalmò sul viso. Poi andò sul divano e decise di rilassarsi leggendo qualcosa, mentre aspettava i 10 minuti di posa, prima di risciacquare la maschera.
Erano passati pochi minuti , quando sentì bussare.
*Proprio adesso, mannaggia, chi sarà?* Pensò indispettita. Erano tutti dalla nonna Ruby, quindi non poteva essere nessuno di loro. Christine , del resto non aveva detto che tornava.
Andò a sbirciare dal buco dello spioncino e vide delle rose rose bianche con una rosa rossa in mezzo.
Mary fu presa dal panico.
-        Shan?- chiese, immaginandosi che fosse lui.
-        Mary, posso parlarti?- Lui sorrise dal buco dello spioncino
-        Non è un buon momento, non ti aspettavo....- Mary era agitata, non poteva farsi vedere così. Già sapere che lui era lì, la agitava da morire, poi che la vedesse in quelle condizioni era proprio inimmaginabile! Pure le rose aveva ... Come si pentì di avere messo la maschera! Non poteva usare almeno quella che si secca e si tira quando si forma una pellicola? No, giusto quel pasticcio in faccia doveva mettersi!
-        Mary, ti rubo solo qualche minuto, ti prego! Ho bisogno di parlarti assolutamente. Sono venuto in segno di pace!- Shannon insisteva.
-        Adesso non sono presentabile, torna dopo!
-        Se sei nuda, non fa niente, ti ho già vista!- fece lui malizioso.
-        Ahahah! Spiritoso! Non sono in condizioni di farti entrare, mi dispiace.- pensò con orrore alla tuta extra-large che metteva a casa, che associata alla maschera, avrebbero fatto scappare anche un uomo in calore.
-        Senti, non ti faccio perdere tempo, davvero. Solo qualche minuto... – Shannon girò la maniglia, tanto sapeva che a Bossier nessuno chiudeva a chiave. Si fidavano tutti e non c’era rischio di rapine in casa.
Mary indietreggiò e si rifugiò nel divano, coprendosi il volto col giornale. Quando Shannon si metteva una cosa in testa era difficile fargli cambiare idea. In questo non era cambiato.
-        Posso, Mary?- chiese lui , facendo capolino con la testa dalla porta.
-        Ormai sei entrato, che chiedi a fare?- Mary era imbarazzatissima. Dopo averla vista sarebbe scappato, meglio così.
-        Mary io ... Ma perché ti nascondi col giornale?- Shannon restò sorpreso nel vedere che lei si copriva il volto.
-        Senti Shannon ti avevo detto che non ero presentabile! Ma tu no, insisti e piombi dentro casa mia!-
-        Ma perché hai il giornale sulla faccia? Possiamo parlare? Solo un momento, ti prego!- Lui si stava avvicinando.
-        NON.TI.MUOVERE. – Mary scandì bene le parole, visto che lo sentiva avvicinarsi.
-        Ma devo parlarti così? Con il giornale?- Shannon si avvicinò e  con una zampata le strappò il giornale dalle mani, lasciando la povera Mary imbarazzatissima.
-        Ma cosa ...?- Shannon dapprima restò sorpreso di vederle la faccia verde e poi faticò per non ridere. Cercava di contenersi con fatica e sbuffava come un locomotore.
-        NON. RIDERE.- Mary era furiosa.
-        Oddio, scusa, mi dispiace , non sapevo....- cercava lui di giustificarsi.
-        Adesso io vado di sopra, mi sciacquo la faccio e torno. E spero di non vederti ridere!-  Mary gli puntò il dito sul naso, mentre lui faticava a contenersi dal ridere.
Lui alzò le mani in segno di resa e promise di non ridere.
Mary salì di corsa in bagno e arrabbiatissima si sciacquò la faccia, si pettinò di corsa e infilò un paio di jeans e una felpa.
Poi si precipitò giù, sperando di non trovare Shannon con la sua solita risata argentina. Essere presa in giro proprio adesso, non era il caso.
Appena la vide, le andò incontro.
-        Mary, perdonami, non sapevo che stavi ... si, insomma con quella roba in faccia. Scusami anche per ieri, ero rimasto sconvolto e non so cosa mi ha preso ...- Shannon quasi farfugliava.
-        Va bene, va bene, lascia perdere. Potevi avvisarmi che arrivavi, non lo sapevo.-
-        Posso abbracciarti?- chiese lui d’impulso.
-        Cos ...?- Mary restò allibita e prima che potesse rispondergli un sonoro NO, lui la stava stritolando con le sue braccia muscolose, in un caldo e avvolgente abbraccio. Un campanello d’allarme suonò dentro la testa di Mary, doveva cercare di allontanarsi da lui, immediatamente , era sicura che le cose si sarebbero messe male se l’avesse tenuta stretta così. Non voleva ricascarci di nuovo, come quel giorno di diciassette anni fa …
Appoggiò la sua testa sulla spalla di lui e mentre il suo cervello le urlava di scappare via, il suo cuore batteva così forte da perdere i colpi. Pensava che lui avrebbe sentito i battiti del suo cuore, per come batteva forte nel suo petto.
Mary cercò di risvegliarsi da quella sorta di ipnosi in cui stava per cadere e cercò di allontanarlo con le braccia, anche se con non molta convinzione.
Shannon sentì il profumo di lei e  il suo calore , si rivide proiettato in una sorta di macchina del tempo, come se le lancette dell’orologio o gli anni passati , tornassero indietro .
Furono pochi istanti, ma a Mary sembrarono secoli. Avrebbe voluto, in cuor suo, rimanere così, per sempre.
Invece si staccò di botto, facendosi forza con le mani sul petto di lui.
-        Cosa credi di fare?- gli urlò con forza.
-        Ma ti stavo solo abbracciando, non mordo, sai?- si risentì Shannon.
-        Dovevi parlarmi, non abbracciarmi!-
-        Ecco, questi sono per te,  volevo parlarti e se vuoi puoi anche darmeli in testa. Volevo essere gentile.- Shannon prese il mazzo di rose che aveva appoggiato sul tavolino e lo porse a Mary.
-        Grazie!- lei prese il mazzo un po’ confusa da quel gesto. Un tempo non avrebbe fatto una cosa del genere, figuriamoci. Che Christine avesse ragione e stesse cambiando? Ci credeva poco e cercò di non lasciarsi circuire da un mazzo di fiori.
-        Le rose bianche ti piacciono ancora, vero?Quella rossa è il mio cuore che ti chiede perdono, semmai io posso avere delle colpe, sia chiaro!- lui cercò di spiegarle il significato del suo mazzo.
-        Ecco, lo sapevo che c’era l’inganno! Tu non hai nulla da farti perdonare, ti presenti qui con le rose , prima dici di perdonarti e poi  aggiungi che non ti devo perdonare nulla! Non cambierai MAI!- Mary Ann si agitò. Quante volte aveva detto  la parola PERDONO in una frase?Adesso non sapeva neanche più fare un discorso di senso compiuto, la presenza di lui la confondeva.
-        Mary! Ma che dici?Tu  mi hai nascosto che avevo una figlia! Ti rendi conto che mi devi una spiegazione, almeno? Ho colpa io , forse?-
-        Adesso non mi sento di parlare...- Lei si accasciò sul divano, come se parlare con lui le costasse una fatica enorme.
-        E quando allora?-  le chiese Shannon , mentre le si sedeva accanto .
-        Tu quanto stai qui?-
-        Il  5 gennaio parto. Devo essere a Las Vegas.-
-        Ah, vai a giocare alle “slot machine”?- chiese Mary , sarcastica.
-        Spiritosa ... Ho una serata in un locale con Antoine.- rispose lui risentito.
-        E certo , ho visto che ti fai le serate con il “dopo” serate. Sei sempre uguale, non cambi mai! Un lurido porco che va a letto con le ragazzine! Tu sei cresciuto di età, ma le ragazze restano sempre quelle, non superano i 20 anni, vero?-
-        Che fai, sei gelosa , forse?- lui invece di arrabbiarsi, le fece l’occhiolino. Sembrava un attacco di gelosia acuta quello di Mary e a Shannon la cosa lo stuzzicava.
-        Io gelosa? Ma per favore... Adesso, se vuoi scusarmi ho da fare, devo fare il bagno, ho riempito la vasca e si raffredda l’acqua.- disse Mary, mentre si alzava, come per spingerlo ad andare via.
-        Posso aiutarti? Ti lavo la schiena se vuoi . – fece lui ammiccante, con una voce suadente. Si alzò e stava per avvicinarsi pericolosamente. Era logico che lui non fosse cambiato molto negli anni, notò Mary. Adesso stava facendo di nuovo il bastardo. Le rose erano solo una copertura.
-        Non ci pensare neanche! –Mary vacillava, doveva assolutamente mandarlo via. Perché le faceva ancora questo effetto?
-        Senti, azzeriamo tutto, ricominciamo da capo, ok? Non sono venuto qui per litigare. Siediti e parliamo. Raccontami e spiegami perché non mi hai detto di Christine. Poi ti prometto che ti lascio in pace e vado via.-lui si fece serio all’improvviso. Mary notò che il suo volto si rabbuiò, come se all’improvviso fosse passato un pensiero triste nella sua mente.
-        Senti, io non sapevo che Christine fosse tua figlia, ok? Tu sei sparito e io ho sposato John!- Mary aveva le lacrime agli occhi , ma si ripromise di non piangere e le ricacciò dentro.
-        E perché l’hai chiamata come la mia batteria?- Shannon era incalzante nelle sue domande.
-        E tu perché hai intitolato una canzone “Buddha for Mary”?-
-        Touchè ... Ho dovuto convincere Jared, lo ammetto. Lui voleva intitolarla “Buddha for Lucy”, ma non c’entrava molto nel contesto. Prova a cantare “Buddha for Lucy”...- e intonò il motivo della canzone.
Mary sorrise. Anche nei discorsi seri , lui ci metteva sempre qualcosa di comico. Aveva questo modo di sdrammatizzare le cose che adorava. Ovviamente lei omise di dirglielo, non era il caso.
-        Sai, tua madre mi ha confidato poco fa che ci aveva visto quel giorno, quando lei e la nonna erano andati a trovare la zia Rosie. Lei sperava che Christine fosse tua figlia. Per questo, anche se non gliel’ho mai detto, lei era sicura che lo fosse.-
-        Ci ha visti? Cosa ci ha visti fare?- Shannon si allarmò.
-        Ci ha visti! Si , insomma... hai capito! E’ tornata indietro per prendere una torta e ci ha visti! Io sono stata una cretina, quel giorno! Almeno potevi usare il preservativo!- Mary era imbarazzatissima a pensare il discorso di prima con Costance.
-        Ci ha visti? Io non mi sono accorto!Cazzo, Mary, non l’ho vista io , te lo giuro!- Shannon si imbarazzò pure lui al pensiero.
-        E poi come facevo a pensare al preservativo, che mi hai fatto salire il sangue negli occhi? Mi parlavi di John, sposavi John, John è affidabile, John è serio, John di qui e John di là....Bla bla bla il cazzone di John!- Shannon si arrabbiò e alzò il tono della voce.
-        Intanto lui mi ha sposata e ha cresciuta Christine!- Mary pronunciò queste parole per poi pentirsene subito dopo e si morse il labbro.
-        Tu hai voluto sposare quel coglione, mi hai messo fretta e avevo 25 anni. Mi volevi mettere con le spalle al muro e sai come sono fatto.- Shannon le puntò il dito mentre parlava.
-        Quando ti ho chiesto perché non volevi che lo sposavo , potevi dirmi che mi amavi e invece non lo hai fatto! Hai fatto al  solito tuo, mi hai sedotto solo per scopare!- Mary urlò queste parole e stavolta le lacrime le scesero sul viso.
-        Io ti amavo davvero, non lo so perché non te l’ho detto. Ero troppo arrabbiato e non volevo soltanto scoparti, che dici?- Shannon cercò di moderare il suo tono. Sicuramente se continuavano a urlare si sarebbe sentito fino alla strada.
-        Senti, ormai è andata così. Non posso farci nulla. Ora se vuoi scusarmi... – Mary si asciugò le lacrime con la manica della felpa e andò alla porta per farlo uscire.
-        Mi cacci via? Mi cacci sempre via dalla tua vita, Mary?- Shannon era deluso.
-        Non abbiamo più niente da dirci.-Lei lo guardò dritto negli occhi in segno di sfida.
-        E invece si! Devi dirmi perché quando ti sei accorta che Christine somigliava sempre di più a me , invece che a quel cazzone, non mi hai detto nulla!- Shannon la prese per la spalla e la spinse dentro, chiudendo la porta. Lei sapeva che non lo avrebbe convinto ad andare via tanto facilmente, così acconsentì, in silenzio.
-        Come facevo?Lui voleva fare il test di paternità, ma io gliel’ho sempre impedito. Si era accorto che non le somigliava per niente, ma io ho sempre negato.
-        Cazzo, Mary! Sei stata proprio una gran stronza!-
-        Tu non capisci! Tu non saresti venuto, non avresti preso Christine come tua figlia, sarei rimasta da sola!Dove sei stato tutti questi anni? In giro per il mondo a suonare. Cosa avresti fatto, sentiamo?- Mary adesso piangeva di nuovo, ricordando il passato.
-        Non piangere. Ehy, vieni qui.- Shannon l’abbracciò di nuovo e le accarezzava la schiena.
Mary si staccò da lui, cercando di asciugare le lacrime.
E Shannon le mise un dito sul mento per sollevarle il viso.
Era vicino , troppo vicino.
Il solito campanello d’allarme suonò nella testa di Mary.
Gli guardò gli occhi, che erano sempre di quel colore indefinito ambra, verde e marroni, così tanto amati e cercò di allontanarsi , voltandogli le spalle.
Lui le andò dietro , le appoggiò le mani sui fianchi e sussurrò al suo orecchio con una voce roca dall’emozione:
-        Possiamo ricominciare da capo, se vuoi.-
Mary si girò di scatto , tenendosi  a debita distanza, per non trovarsi vicina alle sue labbra, visto che lui le stava praticamente incollato.
-        Ma come puoi pensare una cosa del genere dopo 17 anni? Non è possibile azzerare un corno!- disse lei inviperita.
-        Ok, va bene, mi arrendo. Ma per lo meno in questi giorni puoi venire di là, a casa della nonna e passare le Feste, come sempre?La mamma oggi compie gli anni e ci teneva ad averti con noi. Lo sai che ti vogliono bene. Mary, non puoi comportarti così e startene a casa come se niente fosse, da sola per Natale!Loro sono molto amareggiati.-
Mary lo guardava e non rispondeva.
-        Ti prego, lo so che ti dà fastidio la mia presenza, ma fallo per loro, per Christine, per il gatto, per il pesce rosso , per chi cazzo vuoi, non farlo per me!- Shannon si surriscaldò.
-        Non posso, non riesco a mangiare e fare finta di niente Shannon, non ce la faccio! Per te è facile parlare, ma io non  ci riesco.- lei finalmente rispose.
-        Ma mi odi così tanto , Cristo?- Lui si passò una mano sui capelli. Era molto nervoso. Non poteva credere che i sentimenti di Mary si fossero tramutati in odio in quegli anni. Se era così , era molto deluso.
Mary non rispose e abbassò gli occhi. Lui pensava che lo odiasse. Voleva urlargli che invece lo amava, come il primo giorno, da sempre, come quando era poco più che una bambina, ma ricacciò dentro quelle parole e non disse niente.
-        Ok, va bene. Mi arrendo. Sei libera di odiarmi quanto vuoi, ma almeno vieni di là. Io mi chiudo in camera, così non sarai costretta a sopportare la mia presenza. La mamma e la nonna non meritano che tu le snobbi. Vieni di là, io mi invento un mal di testa, tra poco e scappo in camera. Tanto è vero, mi sta per scoppiare la testa, forse è meglio che vado a prendermi un’aspirina.- stava per uscire di corsa. Voleva scappare via,magari prendere il primo aereo per Los Angeles.Aveva ragione Jared, era stato un errore tornare lì, per Natale.
-        No, aspetta Shannon ...- la voce di Mary era un sussurro quasi.
-        Che c’è?- Lui si girò per guardarla negli occhi. Erano arrossati dalle lacrime, ma erano di un verde smeraldo, adesso brillavano. Come avrebbe voluto baciarla, in quelle labbra rosse e gonfie, per le lacrime che le avevano bagnate. Cercò di ricacciare indietro i suoi pensieri,lei non glielo avrebbe permesso mai.
-        Non c’è bisogno che vai in camera. La nonna e Costance ci restano male se uno di noi non cena con loro stasera. Però devi promettermi che se io vengo , tu mi devi ignorare e stare lontano, ok?-
-        Sono infettivo , forse? Ho la rogna? Ok, come vuole sua Maestà, mi terrò lontano, basta sei con noi.- Si inchinò con la reverenza.
-         Spiritoso! E non voglio battute! – Mary gli puntò ancora il dito contro.
-        Contaci, niente battute. E ti starò lontano. Così va bene?Ah, a proposito, tua figlia è vergine!- aggiunse lui prima di andarsene.
-        Cosa? E tu come lo sai?- lei lo guardò sospettosa.
-        Me lo ha confidato lei!- disse lui tronfio, mentre si metteva le mani in tasca e si girava per andare via.
Mary Ann restò a bocca aperta,incredula per quella confidenza, che ne a lei , ne a John, Christine avrebbe mai fatto.
Mary seguì Shannon con lo sguardo e lo vide  allontanarsi nel vialetto, con la sua solita camminata strana.
Non era cambiato per niente, pensò.
 
 
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Appena chiuse la porta suonò il telefono.
-        Pronto?-
-        Mary, sono io. - era Lucy e aveva una voce stranissima.
-        Lucy, come và?-
-        Non indovinerai mai chi è venuto oggi a trovarmi in negozio!- disse lei tutto d’un fiato.
-        Non saprei … dimmelo..- . Mary era stanca e non era in grado di reggere discussioni con l’amica.
-        Ma tu, cos’hai? Ti sento stanca. Non stai riposando?- Lucy capì dal tono di voce di Mary che non era come al solito.
-        Ho appena avuto una discussione con Shannon, quindi non so come mi sento. Mi stavi dicendo che ti era venuto a trovare qualcuno? Chi?-
-        Ecco appunto! Il fratello di colui che ha stravolto  te!- disse Lucy di rimando.
-        Jared? E’ venuto Jared?- Mary era scioccata.
-        Proprio lui. Mi ha invitata a prendere un caffè. Io l’ho trattato al solito e lui mi ha minacciata che se non andavo , ammettevo che ero innamorata di lui. Ovviamente sono andata. Non potevo mica dargli questa soddisfazione!-
-        Ma che farabutto! Se lo sanno i tuoi vanno da nonna Ruby e a lui  spaccano la faccia! Non dovevi cascarci ad andare, è ovvio che te lo ha detto apposta per indurti a raggiungerlo!- Mary era convintissima.
-        E tu con Mr “Sonoungranfigo”? Che cosa ti ha detto da renderti così moscia?-
-        Lasciamo stare … Abbiamo avuto una lunga discussione. Voleva sapere il motivo per cui non gli ho mai parlato di Christine. Come se era facile. Pensa che è venuto con un mazzo di rose!-
-        Cooosa? Ma allora i Maya avevano più che  ragione! Il mondo sta per finire! Lui con le rose … Mai visto un Leto con le rose! L’hai fatta la foto? E’ un momento memorabile, da tirare fuori al momento giusto!- Lucy stava per scoppiare a ridere.
-        E allora Jared che viene da te? Probabile che ci sarà un tornado o un uragano tra poco!- disse Mary sarcastica.
-        Jared era carino e gentile. Sono rimasta spiazzata, ti giuro. Non riuscivo più a trattarlo coi piedi. Vai allora a cena da loro in queste sere? Ti ha convinta Shannon?- Lucy aveva cambiato il tono di voce adesso, era tornata seria.
-        Vado. Ma gli ho messo dei paletti. Deve starmi alla larga e ignorarmi!-
-        Mary, che sta succedendo? Io non voglio ritornare nel passato!- la voce di Lucy si fece insicura, quasi tremava. Jared era stata una bella batosta per lei e venirne fuori le era costato molto.
-        Non lo so, Lucy. So soltanto che vorrei già  fosse il 7 gennaio e loro spariscono.-
-        Ce la faremo, vedrai. Ci arriviamo al 7 gennaio e torneremo come prima! Adesso ti lascio, tra poco chiudiamo, sistemo le ultime cose e vado a casa. -
 
 
 
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Shannon tornò a casa e gettò il giubbino sul divano. Poi si sedette e restò così a guardare un punto fisso, sul muro di fronte.
Costance arrivò poco dopo e capì che la discussione con Mary non era stata felice.
Si sedette accanto a lui e non parlò subito. Aspettava che fosse lui a iniziare.
Ma lui se ne restò in silenzio.
Dalla cantina arrivava la musica che Jared e le ragazze stavano suonando.
-        Non sei riuscito a convincere Mary?- Costance ruppe il silenzio.
-        Si, viene stasera.- disse piano Shannon.
-        Davvero? Ce l’hai fatta a convincerla? Ma, allora perché sei così triste?-
Intanto la nonna entrò anche lei, per posare dei biscotti sul tavolino.
Restò in silenzio per non disturbare.
-        Perché lei mi odia! Ormai l’ho capito.- disse Shannon alzando la voce.
-        Sono sicura che non è così, Shan. Perché dici questo?- Costance non capiva.
-        Perché per farla  venire qui, le ho dovuto promettere di starle il più lontano possibile e non devo neanche parlare! Ti pare che non è odio questo?-  Shannon era esasperato.
-        Sono sicura che non è questo il motivo. – disse Costance convinta.
-        Ah no? E quale sarebbe allora?- chiese lui sempre più nervoso.
-        Perché la paglia vicino al fuoco …- la nonna aggiunse.
-         … brucia! Lo sappiamo nonna. Non continuare con queste tue battute. Io non sono paglia! – disse Shannon convinto e un po’ risentito per la verità. La nonna a volte lo faceva innervosire. Per poi subito dopo pentirsi di trattarla così. Lei in fondo lo voleva bene. E lui era molto irritato , ultimamente.
-        Ma tu tesoro sei il fuoco! E’ lei che ha paura di bruciarsi! Non hai capito  nulla!- sentenziò la nonna. Che come al solito parlava poco , ma diceva cose sensate, dall’alto della sua esperienza.
-        Devi darle tempo. Non metterle fretta. E’ successo tutto così … all’improvviso!- Costance cercò di convincerlo , con molta calma. Erano tutti così comprensivi. Può essere che l’unico a non capire fosse lui?
-        Mamma, io tra qualche giorno vado via, non abito qui. Quanto tempo le occorre per “sopportare” la mia presenza? Ha ragione Jared, non dovevamo venire.- Shannon si alzò e si diresse verso la porta che portava allo scantinato.
-        Non la vedo bene, questa storia- aggiunse la nonna.
-        Tra Jared che va da Lucy e Shannon con Mary Ann, sarà un Natale per niente noioso, che ne dici mamma?-
-        Dico solo che mi auguro  non arrivi alle orecchie di John, che i ragazzi sono qui. Non penso che lui ami particolarmente Shannon, mi sembra.-la nonna fece  la sua considerazione.
-        Ci manca solo John e poi Beautiful è solo un romanzetto rosa , al confronto!- aggiunse Costance allibita.
 
 
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-        Ehy, popolo della cantina, sono qui! Cosa suonate?- Shannon cercò di sforzarsi di sembrare allegro.
-        Jared ci costringe a fare versioni di canzoni Natalizie, per poi suonarle stasera.- fece Christine un po’ stufa.
-        Oh, allora dobbiamo cambiare genere. Stai alla batteria Chris?-Shannon le ammiccò con l’occhiolino, come gesto d’intesa.
-        No, vieni tu alla batteria, sei più adatto. Io vado alla tastiera.-
-        Ehy, bro. Qui non si cambia genere, ok? Siamo a Natale e si fanno canzoni Natalizie.- protestò Jared.
-        Sei sempre il solito, Jay. Devi comandare sempre tu. Ok, facciamolo contento sennò sbatte i piedi per terra e poi mi tocca andare a prendergli le caramelle, per consolarlo!- Shannon lo prese in giro.
Jared per tutta risposta non disse niente, ma gli lanciò un’occhiataccia e gli tirò fuori la lingua. Shannon gli fece il terzo dito e le ragazze scoppiarono a ridere.
Shannon cominciò a rullare nella sua batteria, sfogando con forza, tutta la rabbia accumulata.
-        Coraggio, piccola, vediamo se riesci a reggere. Sei un po’ vecchiotta, dopo tanti anni qui sotto.- disse rivolto all’altra Christine.
E le note allegre , un po’ rockeggianti di una strana “Jingle Bells”  riecheggiavano dalla cantina per tutta la casa.
 
 
 
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John era sdraiato al caldo sole delle Hawaii. Le onde altissime dell’oceano si facevano sentire e gli urli dei surfisti giungevano fino alla spiaggia.
A volte si improvvisavano gare tra i surfisti e la gente si affollava nella riva per assistere alle acrobazie dei surfisti , che temerari , domavano le onde altissime come palazzi.
La sua compagna Linda stava sdraiata accanto a lui. Era di una bellezza mozzafiato, una bambola tutta curve e le tette rifatte.
Ne aveva cambiate di donne da quando aveva lasciato Mary Ann, ma con lei resisteva già da più di un anno.
In realtà aveva tradito sempre Mary Ann. Forse da quando aveva capito che Christine aveva sempre più i tratti di quel coglione del suo ex. Quel batterista, scansafatiche e bastardo che l’aveva fatta soffrire. Lui era innamorato di Mary, una ragazza meravigliosa e gentile, che non meritava di stare con chi la facesse soffrire.
Quando, dopo varie insistenze, aveva accettato di sposarlo, gli era sembrato di toccare il cielo con un dito.
-        Ehi tesoro, ho caldo! Mi vai a prendere qualcosa da bere?- la vocina stridula, un po’ da bambina di Linda, lo distolse dai suoi pensieri. E pensò anche che erano due giorni che non chiamava Christine. In fondo portava il suo nome e l’aveva cresciuta lui. L’aveva sempre considerata sua figlia, Christine. Aveva il dubbio, ma non la certezza che non fosse figlia sua. Ma poi, quando lo aveva tradito, Mary? Prima di sposarsi  era sempre con lui e quel bastardo non era più tornato in Louisiana, per quello che ne sapeva. E quando tornava Mary stava in casa e lui spariva dopo qualche giorno.
-        Si , amore, vado a prendere qualcosa di fresco. Succo d’ananas al solito?- chiese John, ritornando alla realtà.
-        Va bene succo d’ananas.- Lei si alzò gli occhiali e gli fece un cenno con le labbra rosse . Come poteva truccarsi anche in spiaggia, pensò John. Mary non ci andava così pesante col trucco.
Appena John si allontanò, il suo cellulare, posato sul tavolino , vicino alla sdraio, suonò.
-        John! Jooohn!- Linda lo chiamò scocciata. Adesso le toccava alzarsi per rispondere al suo cellulare. Pensò di non rispondere, ma quello continuava imperterrito a suonare.
-        Uffa, la gente scoccia sempre, anche quando sei in vacanza!- disse lei alzandosi di malavoglia dalla sua sdraio.
-        Prooonto!- fece smielosa al telefono.
-        Vorrei parlare con John , per favore , è urgente.- rispose una voce maschile.
-        Chi lo vuole? –
-        Dica che sono suo cugino Jerry dalla Louisiana.- fece lui spazientito. Sembrava avere premura.
-        Adesso non c’è! Glielo dico, ok?- fece lei con la sua vocina.
-        Ehy, è molto importante. Ok?- disse prima di chiudere l’uomo dall’altra parte del telefono.
-        Ehy, che maleducato questo tizio! Che gente c’è al mondo.- disse lei risentita. Ma ormai parlava da sola.
-        Con chi ce l’hai? – John era dietro le sue spalle e l’aveva sentita parlare.
-        Con uno che ti ha chiamato. Dice che è importante e chiamava dalla Louisiana.-
-        Cazzo! E chi era, l’ha detto?-
-        Ehy, stai calmo anche tu! Cosa sarà successo mai, in Louisiana?Mi  ha detto che era tuo cugino Jerry!- la sua vocina suonò offesa , mentre parlava.
Per tutta risposta John si precipitò a cercare in rubrica il numero di suo cugino e lo chiamò immediatamente.
-        Cugino, sono John! Cosa è successo?Tutto bene lì?- Chiese un po’ agitato.
-        Ehy, John! Scusa se ti ho disturbato con la tua bella, ma ho ritenuto importante avvisarti. Qui sono arrivati i due Leto, Jared e Shannon, i nipoti di Ruby. Hai presente?Pare che sono stati avvistati con Christine e oggi Shannon sembrava molto in confidenza con lei. Sono usciti e sembravano... come dire... padre e figlia. Ci siamo capiti, John?- l’altro era molto ambiguo mentre parlava. In realtà allarmò John, che restò allibito da quelle informazioni.
-        Grazie cugino! Grazie, ti ho capito perfettamente!- Chiuse il telefono e lo lanciò sulla sabbia rovente.
-        Dannazione, brutto bastardo!- imprecò dopo aver lanciato il telefono.
-        Ehy, sei impazzito , forse?- Linda lo guardò sorpresa dalla sua reazione e si ribellò.
-        Dobbiamo partire per la Louisiana, Bossier City!Subito!- disse lui tutto agitato , mentre raccoglieva l’asciugamano.
-        Cosa? Tu sei fuso di testa! Hai preso troppo sole, forse? Io di qui non mi muovo! Domani è la vigilia e poi Natale, pensi che voglio passarlo in Louisiana? Ma non ci pensare neanche! Non mi muovo di qui!- Linda incrociò le braccia e fece il broncio, come fanno le bambine viziate.
-        Dannazione Linda! Devo andare lì!Lo capisci che DEVO?Non mi intralciare.- lui cercò di convincerla.
-        Ma non adesso, amore! Dopo. Qui è bellissimo e io non voglio passare il Natale in Louisiana!- la sua vocina stridula e mielosa circuiva John, mentre si alzava e lo abbracciava languida.
-        Va bene, ma il 26 andiamo lì, ok?- disse John arrendevole.
-        Amore, stasera sarò dolcissima con te! Sei unico!- lo guardò lei con gli occhi dolci, carichi di promesse.
John recuperò il cellulare dalla sabbia calda e cercò un numero in rubrica, poi schiacciò il tasto per chiamare.
-        Christine? Come va lì?E’ tutto ok?- disse John, mentre si riadagiava sulla sdraio.
 Dall’altra parte Christine rispose:
-        Ciao papà, tutto bene qui. E’ da un po’ che non ti sentivo.- Christine era a disagio. Gli strumenti cessarono di suonare e un silenzio surreale echeggiò nella stanza. Jared  rivolse uno sguardo preoccupato verso Shannon, che gettò le bacchette in aria e corse per le scale.
Holly guardò imbarazzata le sue scarpe e non sapeva se andare via o rimanere.
Christine terminò la chiamata e cercò Shannon. Non vedendolo immaginò che non l’avesse presa bene quella telefonata. Ma John era suo padre, almeno fino a due giorni fa credeva che lo fosse, l’aveva cresciuta e lei lo amava come tale. Non poteva cambiare lo stato delle cose. Non subito almeno.
-        Mi dispiace.- disse rivolta a Jared.
-        Non devi scusarti. Non è successo nulla.
Shannon salì di sopra e come un fulmine raggiunse la sua camera sbattendo la porta.
Era infuriato e non capiva il motivo. Il cazzone di John era suo padre, fino ad allora. Suo  padre legale e aveva tutto il diritto di chiamare Christine, dunque il fatto che lei lo chiamasse “papà” non lo avrebbe dovuto infastidire.
Costance  sentito lo sbattere della porta chiese a Jared cosa fosse successo. Lui gli spiegò.
-        Speriamo John non sappia che siete qui, proprio con la nonna prima abbiamo parlato di questo. Se lo sa lui è capace di venire fin qui.- Lei osservò.
-        Cazzo, ci manca solo lui e il quadretto Natalizio per quest’anno è al completo!
-        Jared dov’è Shannon?- chiese Christine non vedendolo.
-        Sarà di sopra , Chris-
-        Ok, adesso io e Holly andiamo un po’ su a sistemare alcune cose, poi vado a parlargli. Stasera è il tuo compleanno, Costance e dobbiamo festeggiare come si deve, ok?Senza musi lunghi e gente arrabbiata.- fece Christine spazientita.
-        Tesoro, ti voglio bene.- Costance l’abbracciò forte a sé.
Sarebbe stata una bella serata per Costance, Christine lo promise dentro di sé.
 
 
 
 
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Ecco il capitolo che parla della paglia (Mary) e il fuoco (Shannon).
Ma bruceranno questi due, chissà?
E John che ha deciso di tornare il 26 (oddio no, il compleanno di Jared) cosa combinerà a Bossier City?
Ma Mary ce la farà a reggere la serata con Shannon?
Ammetterà mai Mary di amare Shannon?
Jared nonostante il divieto vedrà Lucy?
Il Natale si prospetta movimentato…
Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito, grazie per le belle parole.
Grazie anche quelle di voi che mi seguono e mi hanno messa tra gli autori preferiti, siete tante (quale onore) spero di non deludervi mai e al solito lasciate una traccia e un pensiero, che fa sempre piacere!
A presto…
 
 

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Capitolo 7
*** 7 capitolo "Costance B-day" ***


Christine salì in camera sua,seguita da Holly.
- Chris, perché Shannon si è incazzato?- chiese Holly, stupita.
- Perché lui è così, come me, si infiamma per tutto, poi gli passa. Inoltre è emotivo e sensibile, è il nostro segno zodiacale!- cercò di spiegare Christine all’amica.
- Ti sei data all’astronomia adesso?- chiese lei stupita.
- Cazzo, Holly! Come ti hanno promossa a scuola? Si dice ASTROLOGIA non ASTRONOMIA!-
- Ma che me ne frega a me!Sbrighiamoci che mia mamma manda i cani segugi a cercarmi, se ritardo un po’!- Holly si risentì del rimprovero. Evidentemente Christine aveva dentro di se un po’ di Jared, pensò. Questa cosa di correggerla sempre , la irritava.
- Coraggio ,apriamo un sacco e facciamo piazza pulita di tutto!- Christine era agitata.
- Mi regali i posters?- chiese Holly.
- Cazzo Holly, ci tenevo a quei posters, ma va bene, prendili …-
- Grazie, grazie! – lei saltellò come una bimba e dimenticò il battibecco di prima.
- Cazzo, hai letto qui? Shannon ti prenderei a morsi e dopo ti...- mentre Holly leggeva , Christine gli strappò il quaderno dalle mani.
- Sssshhh! Shannon è nella camera accanto! Che leggi? Pure tu le dicevi queste cose, ricordi?- Christine parlava sottovoce per non farsi sentire.
- Ma io le dico ancora, mica è mio padre! Ahahahah- Holly rideva di gusto e Christine gli lanciava dei quaderni addosso.


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Jared salì e bussò in camera di Shannon.
- Shaaan. Posso entrare?-
E siccome lui non rispose girò lo stesso la maniglia ed entrò.
Dentro era tutto al buio, ma lui sapeva che era sdraiato nel letto. Quando avevano qualcosa da piccoli , lui faceva sempre così. Quando la nonna lo sgridava, magari per qualcosa di cui non aveva colpa, lui si rifugiava sempre in camera sua. E se ne stava da solo in silenzio e al buio. Poi gli passava tutto e sorrideva come sempre.
Ammirava questo modo di essere di Shannon.
Lui invece teneva il muso anche per giorni e non sbolliva la rabbia tanto facilmente.
Shannon sembrava forte, ma a volte era vulnerabile, anche se il suo aspetto fisico non lasciava trapelare questo tratto del suo carattere.
Così a volte toccava a lui metterci una pezza e tirarlo su.
- Shan, cosa ti succede?- Gli chiese, non appena i suoi occhi si abituarono al buio e lo individuò.
- Lasciami stare, Jay. Ho mal di testa. Tra poco scendo. Oggi , chissà perché, mi sento di troppo. Prima con Mary Ann e ora con Christine.- disse lui amareggiato.
- A volte non ti capisco. Tu lo sai che Christine ha sempre chiamato “papà” quell’individuo. E’ suo padre, cazzo, lo sai Shan! In quanto a Mary, devi darle tempo, sono sicuro che è cotta di te, da sempre.- Jared cercò di essere comprensivo, ma non capiva l’atteggiamento di Shannon. Delle volte non si capiva neanche lui stesso, osservò.
- Cristo, Jay, non dire cazzate, per favore! Mary cotta di me …ma se mi ha fatto capire che mi odia. Non sopporta neanche di starmi vicino, lo sai? Gli ho dovuto promettere di starle lontano, stasera e di ignorare la sua presenza. Non posso neanche parlarle, solo così l’ho convinta a venire a cena. E tu mi dici che è cotta? –
- Sarà, per me ha paura a starti vicino. Vedi a me? Mi hanno proibito di vedere Lucy, ma io mica mi arrendo! Ma non ci ferma nessuno a noi, bro!- così dicendo gli mostrò la mano per battere il cinque, in segno d’ intesa. Shannon lo ricambiò lentamente, non molto convinto.
- Spero non ti metti nei guai Jay, non abbiamo 15 anni e quelli non scherzano. Se ti prendono ti menano di brutto. Ti ricordi i suoi fratelli ci presero a pugni una volta? Stavolta ti sparano, stai attento!-
- Cazzo dici, bro? Siamo nel 2012 tra poco. Se il mondo deve finire, non finisco con la merda, io! Lucy la voglio vedere ancora. Anzi sai che ti dico? Che più me lo vietano e peggio sarà!Facciamo un’uscita a quattro dopo Natale, che dici?-
- Ma tu sei fuso! Mary non vuole vedermi, lo capisci? Altro che uscita a quattro! E poi dove vai con Lucy, che ti seguono? E magari ti spaccano la faccia in un vicolo! Quelli non ci pensano due volte, lascia stare, stammi a sentire!- Shannon si alzò e si mise a sedere nel letto.
- Shannon ma ti sei bevuto il cervello, forse? Che cazzo facciamo qui, tutti questi giorni? Mi annoio!La nonna domani mi sveglia presto per pulire il suo giardino e quello di Mary!Non sono venuto a fare il giardiniere , io!E poi abbiamo bisogno di stare con una donna, cazzo! Mica stiamo dando i voti di castità!- Jared si alzò e si avvicinò alla finestra. Era quasi buio e il sole era già tramontato.
- Senti, ancora con questa storia delle donne? Se hai bisogno di scopare, cercati un locale e lascia stare Lucy! Ci ha sofferto troppo, Jay!-
- Ehy, non mi andare contro anche tu, ok? Adesso vado a fare un giro, prima di cena. Vieni?- chiese Jared , mentre apriva la porta per uscire.
- Non mi va, ho mal di testa, scusami.-
- Ok vecchietto! Fai pure la muffa a casa. Non intendo fare il casalingo. Ci vediamo dopo!-
- Certo Jay, io sono vecchietto! Ricordati fra tre giorni ... – e Shannon con una mano mise in evidenza quattro dita per ricordare a Jared il suo compleanno.
- Ok, ma li porto bene!- e lo salutò con il fare militare.


*****************************

- Ecco fatto!- Christine si guardò intorno e non c’era nulla fuori posto.
- Però, com’è triste questa stanza, adesso!- notò mestamente Holly.
- Già, ho tolto praticamente tutto. La nonna o la mamma non curiosavano tra le mie cose. La nonna poi non ci vede molto bene. In quanto a Costance, non ha l’abitudine di cacciare il naso tra le mie cose. Quei due invece non so... e poi mi sarei vergognata troppo!Perchè non ci ho pensato prima? – si trovò Christine a riflettere.
- Perché non sapevi che era tuo padre?- suggerì Holly.
- Ah, già, certo!- Christine si diede una manata in fronte e risero tutt’è due.
- Bene, Chris, io vado! Passa un sereno Natale. Ci vediamo il 26?- chiese Holly prima di andare via.
- Non lo so, Holly. Il 26 è il compleanno di Jared. Ci sentiamo, ok?-
- Oddio che emozione! Jared che compie 40 anni! Non ci posso credere!Non li dimostra affatto! Praticamente 3 anni meno di mio padre, che rabbia!- Holly scese le scale facendo di “no” con la testa.
- Ciao “befana”. Il 6 è la tua festa!- scherzò Christine.
- Ah ah! Senti chi parla! Bleahhh!- rispose lei con la linguaccia.
Appena Holly andò via, Christine andò da Shannon e bussò alla sua porta.
- Posso Shannon? Sono Christine.-
Lui si stava appisolando, ma appena la sentì si svegliò del tutto.
- Chris, entra.-
Lei entrò e non vide nulla, perché era buio.
- Ma dove sei?- chiese cercando di farsi strada a tentoni.
- Sono nel letto, vieni. Aspetta, accendo la luce.-
- No, ti vedo adesso! Ma non stai bene?- si informò lei, preoccupata.
Si avvicinò e si sedette nel bordo del letto.
- In realtà ho un po’ di mal di testa, ma dopo prendo un’aspirina e torno più in forma che mai.- lui si sforzò di sorridere.
- Mi dispiace per prima. Non sapevo la prendevi così. - lei cercò di scusarsi.
- Ma non devi scusarti! Che colpe hai? Sono io che sono stato esagerato. Sai, io sono molto istintivo, lo so , ma non riesco a controllarmi. Mi sono scaldato troppo, ecco. Ora mi passa, vedrai!-
- Ok, dai, dimmi come hai convinto la mamma a passare le feste con noi! Era convintissima di non esserci. Raccontami!- fece lei contentissima, con un largo sorriso.
- Ho dovuto prometterle di stare alla larga da lei. Devo ignorarla. Tua madre mi odia, Chris!- lui fece il muso e si accasciò sul letto.
- Ma non ci credo! Davvero ti ha chiesto questo? E’ proprio una stupida. Adesso mi sente!- Christine si alzò e stava per andare.
- No, Chris, lasciala stare. Non dirle niente, magari ci ripensa e non viene più. Ho faticato a convincerla, credimi. Lascia le cose così. - Shannon la prese per un braccio, le fece quasi male la sua stretta. Si vede che ci teneva che Mary fosse con loro e aveva paura che magari qualche sua parola, le facesse cambiare idea.
- Ok, va bene! Ci vediamo dopo Shannon! – Chris gli mandò un bacio con la mano che Shannon fece finta di acchiappare al volo.

*************************************

Jared era fermo nella strada proprio di fronte al negozio di Lucy. Tra poco avrebbero chiuso.
Era insicuro se entrare o aspettarla da qualche parte.
Intanto si era mimetizzato con cappuccio della felpa e occhialoni scuri, sebbene fosse già buio, sperava di non essere riconosciuto.
Poi decise di entrare e magari parlare con Lucy in un angolino. Forse era meglio. Le avrebbe detto che la voleva vedere , ma che c’erano dei problemi. Non aveva il suo numero e dunque non poteva chiamarla.
Così entrò fischiettando e facendo finta di niente. Andò verso Lucy che stava parlando in reparto con dei clienti. Aspettò pazientemente che questi ai allontanassero e poi si nascose dietro uno scaffale e la chiamò :
- Pssss, ehy, Lucy!-
Lei si girò, ma non vide nessuno.
- Psssss, ehy, sono qui!-
- Ma chi è?- Lucy girava la testa di qua e di là , ma non vedeva chi la chiamava.
- Sono Jared. No, non girarti, fai finta di niente. Devo parlarti , ma non qui. Dove possiamo andare? –
- Ma sei scemo? Dove cazzo sei? Non ti vedo!- lei si stava spazientendo.
- Senti, stai calma e non ti agitare. Vediamoci in qualche angolo in fondo, ma diamoci le spalle.
- Ma stai girando un film di mafia? O hai fumato qualcosa?- Lucy non capiva.
- Ti spiego, se ci vediamo in un posto isolato.-
- Ma tra poco esco, ci vediamo fuori. –
- NOOOO. Qui, devo parlarti. E’ importante..-
- Cazzo Jay, mi stai mettendo ansia! Ti sei impasticcato , vero? Va bene, andiamo nel retro , dove c’era Mary l’altro giorno.-
- Ok, ma andiamo, prima tu e poi io.
- Non capisco un cazzo! Quando fai così ti odio!- Lucy si allontanò e si recò sul retro.
Dopo 5 minuti arrivò Jared, non prima guardandosi intorno furtivo e sospettoso.
Lucy lo guardava stranita , tenendo le braccia incrociate sul petto.
- Adesso mi spieghi cosa ti succede! Ti sei fumato una grossa canna, vero? Sei strano forte , Leto! –
- Ssshhhh! Devo dirti una cosa seria! Primo, l’altra sera sono stato bene con te. Mi è piaciuto parlare dei vecchi tempi. Secondo, mi hanno minacciato che non devo più cercarti.- disse lui , tutto d’un fiato.
- Cosa? Ma che t’inventi? E chi ti ha minacciato, sentiamo?-
- Tuo cugino Giò, lo ha detto a mia madre e mia nonna e adesso mi hanno vietato di vederti. Mia nonna se sa che ti vedo mi prende a randellate, per non dire cosa mi farebbero i tuoi parenti! Cazzo, non lo sapevo che tu eri stata male! Giuro non ne sapevo niente! Credimi, Lucy!- Jared era con gli occhi lucidi per l’emozione.
Lucy gli girò le spalle. Non si aspettava che lui fosse venuto a sapere del suo passato, soprattutto del fatto che fosse stata così male per lui. Si vergognava.
- Lucy, guardami, non devi vergognarti. Io ... io non sapevo che tu ...- Jared aveva la voce rotta dall’emozione e gli si bloccarono le parole.
- Ok, senti, adesso basta! E’ passato,ora. Io ero troppo giovane e tu forse troppo stronzo. Adesso mi sentono quei bastardi dei miei parenti! Io sono libera di vedere chi voglio!- fece lei carica di rabbia.
- No, se tu gli dici questo gli confermi che ci siamo visti. Facciamo attenzione e ci vediamo lo stesso, ci stai?Dammi il tuo numero e io ti do il mio.Così ci mettiamo d’accordo quando vederci. – Jared prese subito il suo Blackberry.
- Ok, adesso te lo do e dopo corro di là, è già ora che sistemo per chiudere. – si scambiarono i numeri e si salutarono.
Jared uscì , convinto di averla data in barba a tutti.
-Fottetevi luridi bastardi!- disse forte , mentre era in strada.




******************************




- Mamma, sei pronta? Andiamo di là?- Christine entrò a casa sua e chiamò Mary. Ma lei non rispose.
Salì al piano di sopra per cercarla e finalmente aprì il bagno e la trovò a occhi chiusi dentro la vasca.
- Mamma, ma ti sei addormentata in vasca?- la chiamò , mentre la scuoteva.
Lei trasalì.
- Cavoli, Chris, mi hai spaventata!-
- Volevi fosse Shannon , per caso?- fece Christine maliziosa.
- Ma cosa dici?- Mary arrossì.
- Mamma, non hai tredici anni! Cavolo, ti vergogni se ti dico una stupidata maliziosa. Che c’è di male se ti piace Shannon?-
- Ma Christine, chi ti ha detto che mi piace? Io no! E poi vestiamoci che è tardi. Passami l’accappatoio , per favore.-
- Tieni, mà. Come mai hai cambiato idea, circa il fatto di venire da nonna Ruby per le Feste? Non volevi neanche festeggiare il compleanno di Costance, oggi.- disse Christine porgendole l’accappatoio. Ovviamente Christine fece finta di non sapere nulla della discussione che aveva avuto con Shannon e voleva che fosse lei a raccontaglielo.
- Io vengo e basta. Sei contenta, no? Tutti siamo contenti.
- Ma non mi hai detto di cosa avete parlato, con Shannon.- Christine era incalzante, Evidentemente la madre non voleva parlare.
- Senti, Chris, non ti mettere strane idee in testa. Io e Shannon abbiamo quasi litigato. Vengo , ma mi ha promesso che mi starà lontano, mi ignorerà e niente battute su di me. Va bene adesso?- Lei puntualizzò.
- Ma come hai potuto! Sei stata tu a costringerlo , vero? Ma ti fa così schifo o hai paura?- Christine si impuntò. Voleva che Mary fosse sincera e che scoprisse i suoi sentimenti.
- Senti Christine, tu non sai tante cose, per favore, lasciami stare... –
- No, mamma tu non sai niente, forse! Ho parlato con Jared , quando siamo usciti l’altro giorno e mi ha raccontato tante cose, che forse neanche tu sai! Shannon fino ai 25 anni si stava perdendo, capisci? Aveva preso una brutta strada e lui con la musica e la nascita della band, lo ha salvato. Non mi ha detto i particolari su cosa si stava mettendo nei guai, ma mi ha fatto capire su cose molto brutte. Ed era il periodo che .. si , insomma , più o meno stava con te, mamma! Dopo tu ti sei sposata con John e lui non ti ha più cercata! Doveva forse cercarti dopo sposata?Lo preferivi? Tu sei stata precipitosa!- disse Christine tutto d’un fiato.
- Ancora con questa storia che sono stata precipitosa? Pure lui me lo ha detto! Dovevo forse aspettarlo in eterno?- Mary si morse un labbro. Come si stava pentendo delle sue scelte passate, ora.
- Vedi? Non ti ha detto però quella storia. Ok adesso vestiamoci, dai.-

******************************

Jared tornò a casa , ma prima mandò un messaggio a Lucy.
“Domani anche se è Natale voglio vederti!”
“Occhi blu, non stressarmi, vedremo ...” fu la risposta immediata di Lucy.
La nonna aveva apparecchiato il tavolo grande in sala e Christine e Mary aiutavano a portare i piatti.
- Nonna quanta roba! Hai preparato le cose per me?- chiese Jared, preoccupato che al solito la nonna ignorasse il fatto che lui fosse Vegano.
- Jared, siediti e smettila di lamentarti- la nonna era impietosa con Jared, il quale invece sperava che lei lo capisse una buona volta.
La tavola era apparecchiata con cura e la nonna aveva preparato tante cuose buone.
Per fortuna i piatti erano tutti a a base di pesce ed erano i piatti tipici della Lousiana, tra quale riso e fagioli.
Così appena Shannon scese, si sedettero tutti per cenare.
Mary cercò di essere normale anche se la discussione avuta prima con Christine le rimbombava in testa "Sei stata troppo precipitosa, mamma", queste parole echeggiavano sempre nella sua mente.
Shannon come promesso, la evitò accuratamente e lei gliene fu grata.
La cosa era alquanto anomala, ma tutti evitavano di farlo notare. Costance aprì i pacchettini a fine cena, prima della torta di noci, preparata dalla nonna. Ringraziò tutti di cuore per i regali e ridevano con allegria, tirando fuori battute e aneddoti divertenti. In particolare Shannon e Jared parlavano dei due anni passati in giro per il mondo.
- Ricordi quella volta che a Tomo, mentre dormiva nel tour bus, lo svegliammo con tanto fumo, facendogli credere che ci fosse un incendio?- ricordava Shannon.
- Sei stato cattivo, bro. Ricordo che scappò fuori in mutande!- Jared rideva.
- Anche gli altri li hai castigati tu. Mica ero il solo, a fare scherzi.- ricordava Shannon.
- Ma io sono più gentile di te, al massimo ho invertito il contenuto del sale con lo zucchero!- fece  Jared, con espressione angelica.
- Certo, è bellissimo la mattina bere il caffè con il sale, anzichè con lo zucchero!- Shannon lo spinse per un braccio.
- Voi due ne avete passato in questi anni!- Costance li guardò ridendo.
- E soprattutto avete girato il mondo.- aggiunse la nonna.
- Piacerebbe anche a me viaggiare tanto.- disse Christine, sognante.
L'unica che non parlava era Mary. Gli altri fecero finta di nulla per non imbarazzarla. Così lei si cercò qualcsa da fare.
Cominciò a portare le stoviglie dal tavolo della sala, in cucina . Shannon si alzò e andò in cucina per portare anche lui delle cose.
Lei era girata che appoggiava dei piatti sul lavello e lui le porse dei bicchieri. lo riconobbe dal tatuaggio sul braccio che era lui e non si girò.
- Grazie.- disse solo.
Lui non si spostò da dietro di lei , la quale non si girò, perchè sapeva che girandosi lo avrebbe avuto proprio davanti.
Lui allora allungò le sue mani e le appoggiò sui fianchi di Mary, che sentiva il suo cuore galoppare veloce come un cavallo lanciato al galoppo.
Era così vicino, ma non si muoveva, perchè voleva vedere se lei lo mandava via o meno.
Visto che lei non disse nulla , avvicinò le sue labbra al suo collo e la baciò lì, nel punto più delicato, leggermente, sentendo il profumo di lei e il pulsare della vena, che portava al cuore .
Lei , in risposta, portò la testa all'indietro e la appoggiò alla sua spalla.
Sentiva come un vortice che la stava risucchiando in una spirale pericolosa. E sentì il solito campanello d'allarme che suonava nella sua testa.
Voleva scappare via, ma le sue gambe non si muovevano.
Allora Shannon la girò delicatamente e stava per appoggiare le sue labbra sulle sue. Desiderava quel momento, da quando la vide la prima volta che tornò lì , seppure era arrabbiatissimo, nel negozio dove lei lavorava.
Pensava di odiarla, ma invece la amava e forse non aveva mai smesso, anche se gli anni che li avevano tenuti separati erano tantissimi.
Stava per baciarla, quando lei si fece forza per allontanarlo e urlò un "NO", che forse si sentì fino in strada.
E scappò via.
Andò in sala, raccolse in fretta la borsa e il cappotto, disse qualche scusa confusa e corse via.
Gli altri erano confusi e si guardarono senza capire.
Poi Shannon uscì dalla cucina , li salutò e uscì anche lui.
Restarono tutti in silenzio, parlò solo la nonna.
- Costance, prendo la torta , tesoro? Questi ragazzi, non la smetteranno mai di fare così.-
- Mamma, si, prendila. Christine e Jared la vogliono, vero?-
Loro annuirono e fecero finta di nulla.
Jared imbracciò la chitarra e cominciò a cantare qualche canzoncina di auguri per la mamma, seguito da Christine.


******************************************


Christine dopo cena non sapeva se tornare a casa con sua madre o meno, così la chiamò. Pensava che Shannon fosse da lei e avessero fatto la pace. Magari li disturbava.
- Mamma sei a casa da sola?- chiese lei , timorosa.
- Certo Chris. Torni?-
- Ma non è da te Shannon?- chiese Christine un pò titubante.
- Non è venuto qui.- rispose lei con un pò di ansia nella voce.
- Ma allora dov'è? E' uscito subito dopo di te, più di un'ora fa'.-
- Non lo sò ... - Mary era un pò preoccupata adesso.
- Ok, io torno tra poco. Lo dico a Jared.-
Jared che aveva sentito la discussione, si preoccupò.
- Cazzo, spero non si ficca nei guai. Adesso lo chiamo e spero mi risponda. -
Prese il suo telefono e lo chiamò subito. Il telefono suonò un pò, ma poi Shannon rispose.
- Dove sei?- chiese semplicemente Jared.
- Senti, torno tra poco. Lasciami un pò da solo, ok?- rispose lui.
- Cristo Shan, non ti ficcare nei guai, sennò stavolta m'incazzo di brutto! Se sei ubriaco non guidare che vengo a prenderti!-
- Non preoccuparti, non sono ubriaco. Non mi ripeto, sono come Paganini. E non ho intenzioni di suicidarmi. Tra mezz'ora torno.-
Jared chiuse la comunicazione e tranquillizzò Christine, la quale salutò tutti , abbracciò Costance, chiedendo scusa per la madre e andò via.



***********************************************

- Mamma , dove sei?- chiese Christine, appena fu in casa.

- Eccomi Chris.- Mary uscì dalla cucina con una tazza in mano.

-Mamma, ti rendi conto che hai rovinato il compleanno di Costance?- Christine la rimproverò, non appena la vide.

- Sono stata fino alla fine, Chris, ti prego! E' tornato Shannon?- chiese lei preocccupata.

- Perchè ti interessa forse? Sei stata fino alla fine della cena e potevi aspettare almeno la torta! Che ha fatto Shannon di così brutto da farti andare via?-

- Christine, ti prego, già mi sento male di mio, non infierire... Lui...si, non ha rispettato i patti! E' tornato o no? Dimmelo.-

- Non ha rispettato i patti....E che ha fatto di così terribile? Ti ha forse violentata in cucina? Non mi pare sia stato così tanto!-  Christine evitò apposta di rispondere alla domanda su Shannon.

- Christine, non fare l'impertinente! Dopotutto sono tua madre. Mi pare ti stai prendendo troppe confidenze, ora! E poi che fai? Prendi troppo le sue difese.- Mary si risenti con la figlia.

- Mamma, per favore, ti parlo così , perchè vorrei capire... Comunque, Shannon non è tornato, ha detto che torna tra poco, voleva stare da solo. Lo hai colpito e affondato, ancora. Non so cosa è successo, ma la cosa non andrà avanti ancora per molto. Vado a dormire di là, così stai da sola e ti riordini le idee. Ciao e buonanotte.-

Christine uscì e Mary rimase da sola con le sue idee. 

Idee malsane e contorte, a detta di tutti.

                                                                                        ********************************************************

Shannon verso l'una di notte decise di tornare a casa a dormire dopo aver  preso una decisione. Stare da solo con se stesso, gli era costato fatica, ma lo aveva aiutato nelle decisioni.
Dopo Natale e il compleanno di Jared sarebbe partito. Non poteva rimanere un giorno di più.
La presenza di Mary era per lui fonte di tristezza, perchè averla vicina, aver capito di desiderla e amarla ancora ed essere rifiutato sempre , gli provocava grandi sofferenze e frustrazioni.
Così l'indomani avrebbe comunicato a tutti, primo Jared, la sua decisione.
Gli dispiaceva tantissimo non potere frequentare Christine, ora che aveva saputo di avere una figlia e non poterla frequentare , era motivo di dolore ancora più profondo.
 Ma non poteva evitare tutto questo, se non andando via. Era convinto che Christine avrebbe capito. Magari lei avrebbe potuto seguirlo, un giorno e avrebbero  intensificato la loro conoscenza.
Rientrato a casa, pensava di essere solo, ma c'era Jared ancora in piedi.
- Sei tornato...- disse  lui appena lo vide.
- Si, sono qui.- rispose lui stanco.
-Vuoi parlarne? Cosa è  successo per farvi scappare  di corsa?-
- Da premettere, ognuno per i fatti suoi!- puntualizzò Shannon.
- Già. Ma perchè siete scappati così? Cosa è successo?-
- Senti Jay, devo comunicarti una cosa: io non resto oltre il Natale. Ti concedo il 26 per il tuo compleanno e poi riparto. Magari me ne vado in Messico..- Shannon disse tutto d'un fiato, mentre si accingeva a salire in camera sua.
- La mamma e la nonna non saranno felici di questa decisione. E Christine ancora di meno. Ci hai pensato?- Jared era serio.
- Si, ci ho pensato. E la mia decisione è stata dolorosa, ma DEVO farlo, capisci?-
- Ok, andiamo a dormire. Domani ne riparliamo con calma.-



                                                                                         ******************************************************************


Eccomi a postare un capitolo che sta indietro rispetto all'attualita'. Spero mi perdonerete e spero di aggiornare presto.
Ho tante idee , ma poco tempo.
Riuscirà Mary a resistere agli assalti di Shannon? (immagino molte di voi non avrebbero resistito per niente..ùù)
Shannon  partirà dopo le Natale?
Christine come ci rimarrà a sapere che lui va via?
Festeggerà i 40 Jared?(che noi sappiamo poco dei suoi festeggiamenti veri)
Andrà in India Jared?Ops , questo è quello vero, pardòn...il mio , NO!!! ahahahahh
Comunque, ringrazio tutte quelle che hanno avuto il CORAGGIO di recensire (si, ci vuole coraggio a recensire....ùù)
Ringrazio quelle che mi seguono, anche in silenzio, ricordando che la recensione sostiene che scrive, a continuare, sennò mancano voglia e idee!
Spero di aggiornare presto!
Grazie e scusate per questo capitolo , scritto a spezzoni che magari non è brillante come gli altri!

 

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Capitolo 8
*** 8 Capitolo "La sfida" ***


Le mani di Shannon l'accarezzavano piano e dove passavano,ruvide, lasciavano una scia calda di passione.
Mary gemeva e aveva i brividi.
- Si, Shannon , ti amo!- Diceva, mentre le sue labbra cercavano vogliose quelle di lui.
- Mary, mi hai fatto soffrire, ma finalmente hai capito che mi vuoi pure tu, ti desidero...- lui la baciò con passione , roso dal desiderio di farla sua.
Mentre la prendeva in braccio,la continuò a baciare, come se non si volesse staccare da lei. Poi la posò delicatamente sul letto e iniziò a spogliarla lentamente, come se temendo che lei potesse ancora respingerlo ,ci avesse ripensato per l'ennesima volta.
Ma Mary non lo respinse, anzi lo prese per la nuca e lo tenne incollato a sè.
Lui emise un gemito , soffocato dai baci di lei, l'eccitazione alle stelle, incontrollabile.
- Prendimi Shannon, fammi tua! Ti voglio!- disse lei , mentre inarcava la schiena e gli metteva le gambe attorno ai fianchi di lui.
- Oddio Mary, mi fai impazzire, non so se riesco a resistere così...-
- E tu non resistere! - lei lo baciava con passione e non lo lasciava andare.
Si liberarono in fretta dei vestiti, diventati ormai una inutile barriera e i loro sospiri divennero sempre più veloci e cruenti.


*****************************


La nonna, salì di sopra per svegliare Jared.
Erano le otto in punto e lui le aveva promesso di pulire il giardino.
Shannon aveva spaccato la legna e lui si doveva occupare dei fiori e delle rose.
In inverno il giardino va ripulito dalle erbacce, sennò in primavera le rose non vengono su bene.

Ma Jared era sveglio e si stava alzando.
Già lui soffriva di insonnia, poi il pensiero di Shannon con quello che gli aveva detto la sera precedente, avevano contribuito a farlo dormire molto poco.
Stava scrivendo un messaggio a Lucy.
"Buon lavoro e buona giornata. Stasera quando vai a casa , vengo a salutarti. Jay"
- Ehi Jared, vieni a fare colazione, che andiamo in giardino. ok?- disse la nonna.
- Ok nonna, arrivo!- Jared era impaziente di leggere la risposta di Lucy.
In realtà si sorprese lui stesso di questa ansia che aveva di vederla.
Sicuramente era perchè gli era stato vietato, non c'era altra spiegazione. Il fascino del "proibito", pensò, era una cosa molto attraente.
Il trillo del messaggio che arrivava, lo trovò teso.
"Certo, mandrillo dagli occhi blu, ti aspetto e non farti vedere da nessuno , sennò ti accoppano"
Quel messaggio , invece di farlo felice, gli mise ancora più ansia.
- Ehi Jay- la voce di Shannon lo distolse dai suoi pensieri.
- Shan, a torso nudo scendi?Facciamo colazione, la nonna oggi mi ha già preparato un bel programmino!- fece Jared con un sorriso sarcastico.
- Non trovo la maglia verde, la nonna mi ha ribaltato l'armadio!- Shannon aveva un'espressione da semi-addormentato.
- E mettine un'altra! Ti aspetto giù.- Jared saltellando, scese veloce le scale.
- Come cazzo fai a essere così sveglio a quest'ora, se non abbiamo dormito! Io VOGLIO quella maglia!- urlò lui.
- Ciao Shan!Uahhh!- fece Christine sbadigliando, mentre si affacciava dalla sua stanza.
- Scusa, Chris! Ti abbiamo svegliato. E' presto, torna a dormire, siamo imperdonabili!- si scusò Shannon.
- Ma no, dovevo alzarmi, tra poco arriva Holly e usciamo. In realtà dobbiamo prima fare i compiti delle vacanze, una vera rottura... Beh scendo a fare colazione.- disse lei allegra.


Shannon scese insieme a Christine e si recarono in cucina.
- Buongiorno!- salutò allegramente lei.
Costance l'abbraccciò affettuasamente.
- Shan, perchè giri seminudo in cucina?Vestiti o non fai colazione, non siamo a luglio.- lo rimproverò la nonna.
- Ma tu mi hai ribaltato le mie cose e non trovo nulla. E poi ho caldo, non fa freddo. - rispose lui scocciato.
- Ok, adesso fate colazione e poi aiutate la nonna a ripulire il giardino. Stasera è la Vigilia e noi prepariamo alcune cose in cucina , mentre voi fate questi lavoretti, ok?- almeno Costance era più gentile. Mentre la nonna , al solito, li pretendeva i "lavoretti".
- Nonna, non li voglio i pancake! Tu ci hai messo le uova e il burro! Come te lo devo dire che sono Vegano!- si lamentò Jared per l'ennesima volta.
- Tu sei della Lousiana! Non sei di Las Vegas! E mangia i pancake che sei magro!- la nonna si agitò.
A quella risposta risero tutti. Persino Shannon tornò di buonumore e Christine rideva insieme a lui.
Costance li guardò con tenerezza, come le sarebbe piaciuto vederli insieme, se solo quella testona di Mary Ann fosse meno orgogliosa.
- Ok, adesso basta. Mà, prendimi il latte di soia e i cereali! Io sono di Los Angeles!- Jared si spazientì.
- Cazzo, Jay, ti avevo detto che finchè sei qui, potresti chiudere un occhio. Ok, non dico più niente, va bene.- Shannon ricevette un'occhiataccia eloquente dal fratello e troncò il discorso.

Mentre erano in cucina a finire la colazione, suonò il campanello.
Era Holly che la nonna fece accomodare per offrirle il caffè.
Holly lo accettò, anche se a vedere Jared e Shannon cominciò a diventare di tutti i colori.
Appena salirono in camera di Christine, lei si sfogò.
- Oddio sorella, che visione di mattina! Ma tu dovevi avvisarmi che c'erano Jared in pigiama e Shannon semi-nudo.Mi sento male, ho le caldane.- fece lei sventolandosi con un giornale.
-Esagerata... e poi smettila di parlare così di mio padre e mio zio!- Christine rise divertita nel vedere l'amica boccheggiante.
- Senti Christine, io quando vengo qui, mi devo preparare psicologicamente prima di entrare, se poi mi trovo quei due in quel modo... e poi Shannon con i pettorali in bella mostra di mattina, non fa bene al cuore, beata tua madre, come la invidio...- disse lei, con la faccia sognante.
- Mia madre? Quella è scema, guarda. Ieri sera c'è stata l'ennesima scena di rifiuto.- disse Christine , mentre apriva l'armadio per cercare cosa mettersi.
- Cooosa? Racconta.- chiese Holly curiosa di conoscere i fatti.
Così Christine raccontò all'amica quello che era successo la sera prima, o quello che lei aveva capito, visto che Mary non era stata molto chiara.
- No, senti, fossi in te, io penserei seriamente a farla vedere da un bravo dottore, perchè non deve essere a posto con la testa tua madre. Come fa a resistere e non saltare addosso a un figo pazzesco come Shannon?- Holly era sconcertata.
-Certo lei ha le sue ragioni, per il passato. Ma lui ha cercato di parlarle e lei lo rifiuta di continuo. Non so quanto resisterà lui, sinceramente.- Christine era pensierosa.
- Chris, tua madre è fusa , non c'è altra spiagazione! Trova un sistema per obbligarli a stare insieme, che sò, una cosa per la quale sono obbligati.Ah, se avessi qualche anno in più, ci penserei io a Shannon!- Holly si morse il labbro.
- Si va beh! Come faccio a obbligarli? E smettila di parlare così da maniaca di Shannon, ricordati che è mio padre! Sai che forse mi hai fatto venire un'idea? Per stasera, mi hai suggerito una cosa....- disse pensierosa Christine.
- Visto che a qualcosa servo io? A perte il fatto che violenterei tuo padre e tuo zio, sia ben chiaro... E cosa vuoi fare per stasera? Dimmelo!- chiese all'amica.
- Te lo dico mentre andiamo da mia madre. Ho lì dei libri e studiamo lì!- Christine trascinò Holly per le scale e insieme si incamminarono verso casa sua.


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Entrati in casa, Christine fece accomodare Holly e lei salì su, in camera sua.
Strano che sua madre non fosse in giro a quell'ora.
Così, mentre sui dirigeva in camera sentì dei sospiri e dei lamenti venire dalla camera della madre.
Forse stava male? Entrò e la trovò che urlava.
- Ahhh, Shannon ...si...!-
Era tutta sudata e si contorceva.
Così Christine la chiamò.
- Mamma, mamma!-
Mary si alzò di botto e si mise a sedere sul letto, era ansante e accaldata. Aveva lo sguardo spiritato e agitato.
- Era solo un sogno , mamma!- disse Christine , mentre apriva le tende e faceva entrare il sole.
- Oh, si, era un sogno...- rispose lei con un tono un pò deluso.
- Ma stavi sognando Shannon?- Christine la guardò maliziosa.
- Noooo! Che dici! Perchè dovevo sognare lui? Cosa ti salta in mente, era un incubo.- Mary si alzò e prese la vestaglia.
- Perchè urlavi il suo nome e ti lamentavi... - Christine la guardò sospettosa.
- E' un terzo grado di mattina? Ho dormito poco stanotte. Vado a farmi un caffè.- Mary andò giù in cucina, cercando di cambiare discorso.
Stava sognando di Shannon e non era un sogno casto. Non si tenevano per mano e non si guardavano negli occhi.
E Christine lo aveva capito, come si vergognava! Ma perchè lo aveva sognato, perchè?
- Buon giorno signora Holding!- Holly la salutò .
- Ciao Holly, vado in cucina per un caffè, voi state pure qui, vi lascio da sole!-
-Grazie mamma!-
Appena Mary si allontanò, Christine e Holly cominciarono a farsi confidenze.
- Che gran bella donna tua madre, la mattina appena alzata la mia sembra una megera e inoltre è sempre incazzata nera!- disse Holly ammirando Mary.
- Lo sai? L'ho trovata che si "lamentava" e mormorava il nome di Shannon!- Christine sussurrò all'amica .
- Ma te l'ho detto, tua madre devi farla vedere da un dottore! Lei lo vuole, ma fa la snob e lo rifiuta. Ok, calmiamoci sennò non studiamo più. Fossi io al posto suo, Cristo!Ahhh cosa non gli farei...- Holly alzò gli occhi al cielo.
- Comunque, senti cosa ho pensato per stasera, dimmi se è una buona idea... - Christine si confidò con l'amica, prima di cominciare a studiare.



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Mary si fece un caffè bello forte e poi chiamò Lucy.
- Ciao Lucy, come va? -
- Ciao Mary, tutto ok. Ultima giornata di lavoro. Poi 2 giorni di vacanza, finalmente. Tu, piuttosto, come stai?-
- Così , così. Ieri sera ho fatto una pessima figura da Costance. Shannon è venuto in cucina e stava per baciarmi. Io mi sono bloccata e poi sono scappata via. Non ce la faccio, Lucy. Stamattina l'ho sognato e Christine mi ha sentito che urlavo il suo nome. E mi ha detto che ansimavo.Che figuraccia!- Mary si sfogò con l'amica.
- Un momento, cosa sognavi tu? Ti scopavi il Leto Senior?- Lucy era sbalordita.
- Come sei volgare, Lucy. Si, il senso comunque è quello. Se lei non mi svegliava...ero in un bagno di sudore. Mi sono vergognata ti giuro,sono convinta che l'ha capito.-
- Come sei frustrata Mary! Ma lo sai che i sogni son desideri? Se hai voglia di scopartelo, vai, buttati! Cosa te lo sogni a fare se poi la sera lo cacci via? Io certe volte non ti capisco!- Lucy era incredula.
- La fai facile tu! Mi faccio una "scopata", e poi chi lo vede più! Tanto poi la scema che ci sta male sono io, vero?-
- Oh insomma, deciditi una buona volta! Cogli l'attimo!Se ti va di farlo, fallo e basta! Parlo io che ci sono stata peggio di te, ricordi? Dopo potresti pentirti di averci rinunciato. E comunque sappi che io mi vedo con "Occhi blu" stasera.-Lucy confessò il suo incontro segreto.
- Cooosa? Ti vedi con Jared? Ma non glielo avevano vietato?Voi siete scemi, dopo quello che ti ha fatto , che non si è più fatto vedere, da un giorno all'altro. Ricordi che sei pure diventata anoressica?- Mary era inorridita.
- Si, tesoro. Mi va e basta. Ora sono adulta e se lo voglio scopare , non me lo impedisce nessuno,ok? Per me dovresti lasciarti andare pure tu. Senza pensare tanto ai "se", ai "ma" e i "forse".Prendi la palla al balzo! Ti piace? Scopatelo, non sognartelo!Ora ti lascio che mi chiamano! - e chiuse la comunicazione.
Lucy non le era stata molto di aiuto , pensò Mary. La lasciò così, come al solito, che guardava il telefono e con molti dubbi.

Mentre cercava di bere il suo caffè, si stava strozzando nel  vedere Jared e Shannon con la nonna che dettava ordini in giardino e li faceva lavorare. Immaginava Jared che si lamentava e Shannon che gli consigliava di stare zitto. Era una scena troppo comica che le strappò un sorriso.


                                                 ************************************************************


Mary decise di uscire  per fare un pò di spesa. Erano giorni che non andava in giro, praticamente da quando erano arrivati Shannon e Jared.
Così andò al solito supermercato.
- Oh Mary Ann, sei tu, cara? Come stai? E' un pò che non ti vedo.- la signora Smith era la più pettegola di tutta Bossier City. *Giusto lei dovevo incontrare* pensò subito Mary.
-Signora Smith, sto bene grazie e lei? Auguri di Buon Natale!- Mary fece per andare via, gentilmente , ma quella la bloccò.
- Tesoro,ehm,ho visto che è tornato il figlio di Costance, si ... insomma ... il tuo ex, è il papà della tua Christine , vero? E' tale e quale a lui, quella ragazza!- fece quella, trattenendola ancora.
-Senta signora Smith, io mi faccio i fatti miei, e , dunque, anche lei si faccia i suoi! Buon giorno!- Mary Ann non era mai stata così maleducata con nessuno, ma ora era esasperata. Infatti la signora Smith rimase a guardarla a bocca aperta, per la sorpresa.

Mary riprese a fare la spesa e incontrò un'altra conoscente.
Sollevò gli occhi al cielo e sperò che facesse finta di non vederla, ma quella la bloccò.
- Mary Ann! Non ti vedo da quando sono arrivati i figli di Costance! Come stai? Glielo hai detto a Shannon che Christine è figlia sua? Se c'era tua madre viva, povera donna, che dispiacere, saperti da sola a crescere una figlia...Ora lui è ricco ho sentito, approfittane, mia cara!- fece lei. Sembrava non prendesse fiato mentre parlava, era una mitragliatrice di gossip.
-Senta signora Jones, non sò da dove le vengono fuori questi pensieri, se ne vada al diavolo lei e i suoi pettegolezzi!- Mary era spazientita e le mostrò il dito medio, che fece inorridire la signora Jones.
- Oh, come sei diventata maleducata, Mary!- e se ne andò stizzita.
*Se incontro un'altra befana che mi dice qualche altra cosa, la uccido e la faccio a pezzetti , per rivenderla al mercato del pesce, lo giuro!*pensò Mary inviperita.
Arrivò alla cassa dopo essere stata fermata da molte conoscenti , le quali ognuna di loro disse la sua, ovviamente sul pettegolezzo del momento, cioè di Christine figlia di Shannon.
Possibile che prima nessuno dicesse nulla e ora che lui era tornato , ne parlassero tutti? Mary era esasperata, era al centro del gossip di Bossier.
Tornò a casa con la spesa e amareggiata. Christine lo notò.
- Mamma cos'hai?- le chiese subito  nel vederla incupita, mentre buttava la spesa in modo violento, dove capitava.Non era da lei sistemare la spesa così, era sicuramente molto nervosa. Christine pensò a una vigilia di Natale molto travagliata.
- Non è nulla Chris! E' solo che la gente è molto cattiva! - Mary stava per piangere.
- Vuoi parlarne?- chiese Christine senza obbligarla.
- Tesoro, lasciamo perdere , è meglio. Facciamo i biscotti che piacciono a te? Così li portiamo da nonna Ruby, stasera, ti va? - fece lei , cercando di sorridere.
- Ok, ci sto, basta mi prometti , di non pensare a niente e di sorridere. Sei bella quando sorridi.- disse Christine , abbracciandola.
- Tesoro, sei unica. Mi è già passato , vedi? -e le fece un largo sorriso.



                                                *******************************************************************


All'ora di chiusura dei negozi, Jared si piazzò nell'angolo dietro l'ingresso principale e attese con impazienza che Lucy uscisse. Le mandò un messaggio dove le diceva che la aspettava con impazienza. Lei non rispose, ma lui era sicuro che non poteva , perchè era impegnata nella chiusura.
Dopo un pò la vide arrivare.
Era bella Lucy, coi suoi capelli biondi e gli occhi verdi come il mare. Solo che col tempo era diventata dura, prima era molto dolce e innocente. Poi pensò che , in parte, questo cambiamento era dovuto come conseguenza alla grossa delusione che lui le aveva inflitto.
Jared era incappucciato e semi nascosto al buio. Aveva anche preso un'altra macchina in affitto, per non farsi adocchiare.
Lei guardò un pò in giro, prima di capire che era lui in quella grossa auto. Poi lui le fece un cenno e lo raggiunse.
- Occhiblu, forse potevi prendere un'auto meno appariscente, non credi?- disse Lucy, appena salì sull'auto.
-Forse hai ragione, domani ne prendo una più piccola. - ammiccò lui, concordando con Lucy.
- Ok, ho solo mezz'ora di tempo, dopo mi vengono a cercare, ok?-
- Così poco, cazzo?- lui si rammaricò.
- Certo, esco dal lavoro, al massimo posso prendere un caffè con un'amico, prima di tornare a casa e non destare sospetti, ok? Poi non dimenticare che oggi è la Vigilia.- fece lei scartando una gomma da masticare.
- Ma non ti si attacca ai denti quella roba? Sembri un ruminante, come Shan!- le fece notare Jared.
-Ehi, non paragonarmi al coglione di tuo fratello!- Lucy si ribellò.
Jared, si allontanò di poco da Bossier e si fermò in un posto un pò isolato. C'era solo qualche macchina sparsa qua e là, magari erano coppiette appartate.
- Ti ricordi ancora i posti isolati di Bossier, eh, mandrillo?- Notò lei appena lui spense la macchina.
- Lucy, perchè non mi abbracci un pò. Ho bisogno di coccole!- Jared provò ad abbracciarla e fare il tenerone e a quanto pare Lucy non lo allontanò.
Forse non avevano tanto tempo e Lucy era una che "coglieva l'attimo" come aveva detto la mattina a Mary.
- Cosa vuoi da me , Jared? Cerca di essere chiaro. Una scopata e poi ognuno per i cazzi suoi? E' questo che sei venuto a cercare, ancora da me?- lei fu diretta e si sciolse dall'abbraccio.
- Non pensavo a questo, Lucy, ma se tu lo vuoi...- fece lui ammiccante.
-Vai subito al sodo, eh, Leto?- fece lei maliziosa.
A quelle parole Jared le incollò le sue labbra in un bacio irruento, facendola ansimare e trovandola sorpresa da quel gesto improvviso.
Le loro lingue si incontrarono in un vortice di passione, che lasciò Lucy interdetta.
- Cazzo Jay, ci sai fare , meglio di prima!- fece lei , appena lui si staccò.
Per tutta risposta Jared prese a mordicchiarla ai lati del collo, facendola ansimare e mugolare  per il piacere.
- Senti, io devo andare, non cercare di fare  sveltine, che non mi interessano.- lei si staccò riluttante.
- Cazzo, Lucy, mi lasci così?- Jared aveva le pupille come due capocchi di spillo e le indicò il suo inevitabile rigonfiamento  nella patta.
- Beh, io non posso farci niente. Devo andare. Cercati una battona per stasera!- Lucy si diede una sistemata ai capelli, guardandosi nello specchietto retrovisore.
- Ho capito, è meglio che andiamo. Ma quando ti vedo, ora?- chiese lui , mentre rimetteva in moto e sistemava lo specchietto che lei con disinvoltura aveva spostato per guardarsi.
-Domani è Natale, honey! Mica posso lasciare tutti  e andarmene a spasso con te!- fece Lucy, guardandolo negli occhi e accarezzandogli la nuca.
- Poi ti chiamo, voglio vederti presto!- e mentre le diceva queste parole, l'attirò a se , mentre guidava e le diede un piccolo morso sul collo che a Lucy non dispiacque.
- Lasciami al parcheggio sotterraneo del negozio, prendo l'auto. - Lucy entrando a Bossier , si abbassò un pò per non farsi vedere.
Si salutarono e stranamente Jared, sebbene non avesse concluso nulla con lei , si sentì ... felice.  Era tanto che non aveva questa sensazione di leggerezza. Avrebbe rivisto volentieri Lucy, nessuno glielo avrebbe impedito, ne era più che convinto.




                                                        **********************************************************

Mary e Christine avevano fatto i biscotti e pulito la cucina, quando suonò il campanello.
Christine stava salendo di sopra e Mary andò ad aprire.
Si trovò di fronte proprio colui che sperava non vedere, perchè la faceva star male.
Shannon si appoggiò al lato della porta e siccome Mary non disse niente, lui chiese:
- Posso entrare o resto qui? Devo parlarti.-
- Oh, si... si entra pure.- Mary era un pò agitata e imbarazzata, specie dopo che la sera prima era scappata in quel modo.
E specie dopo che la mattina aveva fatto un sogno erotico su di lui, adesso che lo vedeva si sentiva ancora peggio.
Shannon le piaceva ancora, era inutile che lo negasse , specie con se stessa. Si può mentire agli altri, ma con se stessi, è una cosa molto difficile.
- Io sono venuto a chiederti scusa. Non so per cosa, visto che non so dove ho sbagliato, ma ti chiedo scusa.- lui si fermò un attimo , prima di riprendere a perlare, era serio e lei non parlò. Si immaginò che stesse per dirle qualcosa di impegnativo, perchè difficilmente Shannon faceva quella faccia così seria.
- Così ho pensato che, vista la situazione imbarazzante tra me e te e tutto quello che si è creato a causa del passato, è meglio che io vada via. Ti ho sconvolto anche troppo la vita. E' meglio che  me ne ritorno da dove sono venuto. -
Mary lo guardò a bocca aperta e non riuscì a dire nulla.
Andava via.
Shannon andava via.
Non lo avrebbe rivisto.
Si sentiva morire.
Ma perchè le parole non  le uscivano di bocca?
Lui aspettava che lei parlasse.
Poi Mary deglutì a vuoto e si fece forza, per dire qualcosa.
Aveva come un blocco mentale.
Il suo cuore perse un battito, non poteva farlo andare.
Doveva trovare un buon argomento per farlo restare e non perdere la faccia.
- E Christine? Non ci pensi a Christine? Stava cominciando a conoscerti e tu te ne vai?- lei cercò di aggrapparsi all'unico argomento possibile.
- Certo, ci ho pensato, ma non posso più restare. Se vuole, Christine può raggiungermi quando e dove vuole. Io voglio vedere Christine, se tu me lo permetti.-
- Shannon, ma che dici? Certo che te lo permetto!- Mary si sentì un verme perchè per colpa sua stava rovinando il Natale a lui e a tutti. Costance e la nonna ci sarebbero rimasti male, Christine ne avrebbe sofferto. E avrebbe fatto ricordare i 40 anni a Jared per benino,se già non bastasse il fatto di compiere una tale età, all'egocentrico fratello.
Così, istintivamente lo abbracciò, come fa un naufrago, quando si attacca alla sua zattera per non affogare.
Shannon rimase sorpreso solo un attimo, poi ricambiò l'abbraccio e la tenne stretta a sè, in religioso silenzio.
Appoggiò il suo mento sui capelli di lei e ne aspirò il profumo.
Lei non riusciva più a guardarlo negli occhi, ma sentì che doveva dirgli qualcosa, che doveva convincerlo a restare.
- Ti prego, resta.- disse mentre teneva la testa appoggiata al suo petto e sentiva il battito del suo cuore.
Sembrava come quando erano ragazzi e lo sentiva suonare sulla sua batteria,giù nello scantinato.
- Perchè Mary? Perchè devo restare? Tu mi odi, ho sbagliato, ok. Anche tu hai sbagliato, renditene conto. Ti ho portato i fiori per una tregua , ma a te non interessa. Ieri sera mi sembrava non ti dispiacesse se ti baciavo, ma tu sei scappata all'improvviso. Non so più cosa vuoi, cosa provi. Sono confuso e devo riordinare le idee. Se resto stiamo male tutti e quindi devo andare.- Fece per staccarsi da lei, ma Mary era come irrigidita.
- Senti Shan, non andare ti prego, ti prometto che ...- 
- Cosa , Mary, cosa mi prometti? Cose che non sai neanche tu? Tu sei confusa, non sai cosa provi, cosa vuoi. Per prima cosa devi guardare dentro te stessa e fare chiarezza.- disse lui amareggiato.
- Hai ragione Shannon, ma tu mi metti ansia. Ieri ti avevo chiesto di starmi lontano e tu che fai? Mi hai messo le mani addosso!- Mary si agitò all'improvviso.
- Ecco, vedi? Il momento teneroso si è fatto fottere. Stiamo litigando di nuovo.Io non ti ho messo le mani addosso e tu lo sai! Tu hai paura. Non possiamo andare avanti così.E' meglio che vada.- e si girò per andare via.
- No Shan...- lei lo prese per un braccio e lo fermò.
Lui restò fermo di spalle, aspettava che lei dicesse qualcosa.
- Posso chiederti per favore, di restare? Per Christine e per i tuoi, non per me. Fallo per loro, io da parte mia ti prometto che farò chiarezza dentro me stessa. Ho paura, hai ragione. Ho paura di farmi male di nuovo. Non sai cosa ho passato! Resta ti prego! Passiamo queste feste come amici, almeno.-
- Non ti voglio come amica Mary, lo sai!- lui si girò a guardarla negli occhi e il suo sguardo era eloquente. Il cuore di Mary perse un battito. Può essere che lui le stava facendo capire che l'amasse? Che fosse cambiato? Non lo credeva ancora possibile. Lui non le stava affatto dicendo che l'amava. Era sempre il solito Shannon, forse "Ti amo" non lo aveva detto mai.
- Allora come mi vuoi, Shan? Come amante occasionale? Come una scopata da fare quando ti va di tornare a Bossier? Perchè nel resto del mondo ti dai  da fare, visto che con la band di giri te ne fai!- sapeva di essere cattiva, ma quelle parole le uscirono lo stesso.
Mary non se lo aspettava, ma Shannon si fece una bella risata. Ecco che adesso ritornava a essere lui, pensò. La discussione si stava facendo troppo melodrammatica e non era da lui.
- Ecco, questa è la Mary che mi piace. Sei sempre la stessa e mi piaci un sacco. Mi piaci più di prima e allora sai cosa ti dico? Resto, voglio vedere se mi resisterai. Voglio vedere se scapperai ancora. Scappa pure , Mary, tanto prima o poi ti prendo! E' una sfida. Ci vediamo dopo, tesoro.- si passò la lingua sulle labbra, con fare sensuale e lei si sentì morire. La voleva fare impazzire e ci stava riuscendo.Se ne andò con la sua solita camminata e lei resto pietrificata dalle sue parole che le rimbombavano in testa.
Christine aveva sentito tutto e si affacciò dalle scale.
- Mamma, temevo volesse andare via. Sei una grande! Vestiti che andiamo da Costance e nonna Ruby. Posso truccarti io?-
- Cosa ti sei messa in testa Chris? Mi vuoi truccare pesante? Vedi che è un osso duro Shannon, non basta il trucco. Sarà una lotta fra noi due. Mi ha sfidata, te ne rendi conto?- Mary era ancora scossa dalla discussione appena avuta con Shannon.
- Mamma e allora se vuole la guerra, che guerra sia! Fallo cadere ai tuoi piedi!-
- Certo così faccio il suo gioco! Non ci penso neanche. Vado a farmi una doccia.- e Mary salì le scale per recarsi al piano di sopra.
"Il mio piano stasera DEVE funzionare o qui sarà guerra", Christine mandò un messaggio a Holly.
La risposta di Holly non si fece attendere "Il tuo piano funzionerà di sicuro, la paglia vicino al fuoco brucia".




                                                  **********************************************



Ecco questo capitolo in cui pensavo di riuscire a descrivere anche la Vigilia di Natale, ma poi mi è venuto fuori un poema e ho dovuto rimandare. Lo sò che la Vigilia è passata, ma voi fate mente locale lo stesso!No me ne vogliate!
 Spero  vi sia piaciuto e  mi seguirete ancora! Ringrazio di cuore tutti quelli che mi leggono e recensiscono!
Domande, per lasciarvi in ansia:
Quale sarà questo piano di Christine?
Funzionerà ?
Shannon è sempre lui, sembrava un cane bastonato e si è ripreso. Non poteva fare il cagnolino con la coda tra le gambe , che ne dite?
Capitolerà Mary?
E Lucy con Jared? Vi piacciono questi due?
Questo e molto altro ancora alla prossima!

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Capitolo 9
*** 9 capitolo "Vigilia di fuoco" ***


Mary si buttò sotto la doccia e intanto pensava alla serata che avrebbe passato. Questa sfida che Shannon le aveva lanciato la preoccupava.
Cosa voleva fare? Non poteva neanche tirarsi indietro, perchè aveva paura che lui sarebbe andato via.
E lei non voleva. Ma cosa voleva , in realtà? Neanche lei lo sapeva.
Decise di non pensarci, almeno per un pò, sennò il cervello le sarebbe andato in fumo.
- Mamma mettiti questo vestito!- Christine stava rovistando nel suo armadio.
- Tesoro , ma cosa fai, scegli per me? In realtà avevo già deciso cosa mettermi. - disse Mary mentre in accappatoio si asciugava i capelli con un asciugamano.
- No, no. Scelgo io cosa devi metterti. Vigilia di Natale e quindi rosso. Vestito rosso!Eccolo!- Christine tirò fuori un abito corto, attillato con una grande scollatura dietro a drappo, che lasciava scoperta buona parte della schiena.
- Cosa? Ma quello non è adatto per una serata a casa. Mica vado a ballare! No!- disse Mary nel vederlo.
- Mamma, per favore, vuoi vestirti da sciattona?- disse Christine indicando il vestito che la madre aveva scelto.
- Ma non è da sciattona!- si ribellò lei.
- Senti, anche io mi vestirò elegante e in rosso, ok?Ti faccio compagnia, guarda. - e le indicò il vestitino rosso che aveva sul suo letto pronto per essere indossato. Era corto e semplice, ma elegante.
- Ma il tuo non è...sexy. Non mi sentirei a mio agio. E poi che vuoi, provocare Shannon?- Mary era sospettosa.
- Ma nooo, che dici!!!- Christine rise.




*********************************************


Jared stava per entrare a casa , quando vide Shannon che tornava dalla casa di Mary.
- Ehy, Bro, tutto ok? Allora vi siete chiariti? Non parti più, vero?- chiese appena lui si avvicinò.
- No, non vado! Ho una sfida con Mary!- rispose quello con un sorriso malizioso.
- Mmmhhh, sento che sarà una serata movimentata, vero?-
- Tu invece l'hai già avuta, visto le sbavature rosso fuoco di rossetto sulla tua maglia e sul collo.- gli fece notare Shannon indicandogli le macchie.
- Cazzo, dove?- fece Jared preoccupato.
- Aspetta che ti do un fazzoletto. Se ti vede la nonna e sa che ti sei visto con Lucy ti ramazza per bene! Ma di tante ragazze, sempre con quelle sbagliate devi andare? Ti caccerai nei guai....- Shannon fece un cenno di diniego col capo.
- Senti chi parla! - disse Jared mentre si ripuliva , prima di entrare a casa.
- Mary non mi ha vietato nessuno di vederla e ormai è una ragazza libera, ok?- Shannon puntualizzò.
- Si, si , certo... Senti, tu mi devi aiutare domani, per vedermi con Lucy, ok?- Jared gli appoggiò la mano sulla spalla e lo trattenne an
cora un pò dall'entrare in casa.
- Io? E come, scusa?- Shannon era stranito dalla sua richiesta.
- Beh, possiamo uscire in quattro e Mary potrebbe andare a prenderla a casa! Così non sospetta nessuno. Potremmo fare dire a Mary, che anche se è la sera di Natale, potrebbero andare al cinema o roba del genere. Basta cene a casa, scoppieranno a furia di mangiare!- fece Jared alzando gli occhi al cielo.
- Tu sei fuso, bro! Mary con me non uscirà mai! Prima devo lavorarmela e ho bisogno di tempo!- fece lui pensieroso.
- Vedrai che se stasera va tutto come dico io, mi ringrazierai!- disse Jared sicuro.
- Sai forse qualcosa che io non so? O forse dovresti dirmi qualcosa, magari?- Shannon lo guardò molto sospettoso.
- No, no. Tu fidati!- e lo trascinò dentro casa.




***********************************************

- Allora mamma, posso darti il mio regalo di Natale un pò in anticipo? Così lo metti col vestito!- disse Christine un pò maliziosa.
- Oh, grazie, si!- Mary, guardava un pò stranita Christine , che tirò fuori un pacchettino e glielo porse tutta contenta.
Lei lo accettò contenta. Non sapeva perchè glielo dava in anticipo, ma di sicuro av
eva il suo motivo.
Così lo scartò con curiosità.
- Ma ... cos'è?- guardo allibita il perizoma con solo tulle, molto, molto trasparente e pochissima stoffa.
- E' un perizoma rosso, porta bene ! C'è anche il reggiseno abbinato, guarda.- Christine uscì dalla scatola un reggisento sempre molto trasparente e sexy.
- Ma... ma... è un filo interdentale! - si lamentò Mary.
- Mamma come sei esagerata! Porta bene indossare roba rossa a Natale, sù , mettilo!- Christine insisteva.
- Ma non si indossa a fine anno? E poi, questa è roba firmata! Victoria Secrets, costa una fortuna! Come hai fatto tu a pagarli?- Mary restò a bocca aperta!
- Ehm... non l'ho pagata io, per la verità!- confessò Christine, mordendosi il labbro.
- Chi è stato, Shannon forse? - chiese Mary, sospettosa.
- No... Jared!- Christine esitò un attimo , prima di confessare. Ma non poteva mentire o coprire chi avesse comprato l'intimo sexy!
- Coooosa? Jared? Certo! Lui sa cosa piace a suo fratello, vero? Vi siete forse messi d'accordo?- Mary era furiosa.
- Ma , mamma , che dici? Lui mi ha consigliato di regalartelo , perchè mi ha detto che la biancheria intima sexy, rende le donne sicure di sè. Volevo solo farti piacere, non certo per lo scopo che pensi tu...- Christine era delusa dalla reazione della madre.
- Ok, tesoro, scusa, non volevo essere ...cafona. Sono solo un pò...perplessa, ecco! Ma devo proprio metterlo?-
- Se non ti piace, non metterlo...- Christine mise il broncio, non voleva far trasparire la sua evidente delusione, senza successo.
- Ok, ok, lo indosso. Solo non sono abituata a certa lingerie, tutto qui!- Mary guardava perplessa il leggerissimo slip e il reggiseno. Era una nuvola leggerissima di pizzo. Roba molto seducente, pensò.
- Ok, grazie! - Christine baciò la madre contenta che avesse accettato il suo regalo, finalmente.
- No, tesoro, grazie a te!-
Così Mary sempre poco convinta, indossò il completino intimo , sotto il vestito rosso molto attillato. Risultato, avrebbe passato una serata sentendosi un'attrice porno. Ma non disse nulla a Christine per non deluderla.
La ragazza faceva di tutto per farla sentire più sicura di se e non certo per buttarla tra le braccia di Shannon che se l'avesse vista con quel completino si sarebbe scatenato l'animale che era in lui. Già vedeva la sua faccia. Non era certo cambiato, da come se lo ricordava, anzi...


Mary si vestì e si truccò. Poi Christine passò per controllarla e le consigliò di tirare su i capelli.
- Ma Christine, non siamo a cena fuori, non ti sembra di esagerare?- si lagnò lei.
- No, dai mamma, mettiamoci in ghingheri, Costance e nonna Ruby ci tengono!-
- Loro, vero?- e insieme risero.



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Christine e Mary andarono da nonna Ruby, la quale le accolse con gioia, come anche Costance.
La nonna aveva preparato tante ricette tipiche della Lousiana, al solito, dove i sapori americani si mescolavano con le ricette creole, per via delle fusioni di popolazioni tra francesi e spagnoli, del passato.
Mary portò i biscotti che aveva preparato nel pomeriggio e strizzò l'occhio a Jared dicendogli che aveva usato latte di soia e omesso le uova.
Jared la ringraziò con un sonoro bacio sulla guancia e la chiamo "mia salvatrice". Lei rise e così anche Christine.
Poi Shannon la tirò in avanti e le offrì un bicchiere di vino.
- Sei bellissima.- le disse semplicemente.
- Grazie ...- lei arrossì liavemente, anche perchè si sentiva imbarazzata a camminare, per via della lingerie troppo... inesistente.
Così si sedettero tutti sul divano a parlare del più e del meno sorseggiando vino.
- Siete elegantissime, ragazze.- disse Costance. Anche lei era vestita bene, noto Mary. Meno male aveva ascoltato Christine e aveva indossato un vestito più elegante.
- Ehi, stasera è la Vigilia e dobbiamo essere eleganti. - fece notare Jared.
- Ma noi siamo vestiti come sempre...- aggiunse Shannon.
- Io ho messo una collana più elegante. - Jared fece notare la collana che aveva al collo, che invece di essere la solita Triad era un simbolo dei Glyphics della loro band.
- Ah, beh allora...!- Shannon rise come un pazzo e tutti lo seguirono, la sua risata era contagiosa, come sempre.
Costance entrò in cucina , per aiutare un attimo la madre.
- Mi sembra più rilassata l'atmosfera, stasera, che dici Costance?- la nonna si rivolse alla figlia.
- Sembra anche a me. Speriamo Mary non scappi ancora via!- aggiunse Costance mentre prendeva gli antipasti da portare sul tavolo.
- Posso aiutarvi?- Mary fece capolino in cucina.
- No, tesoro, stai di là. Parlate!- disse la nonna.
- Mamma, non andare in cucina, vieni!- Christine afferrò Mary per un braccio , trascinandola di nuovo sul divano accanto a Shannon.
- Tesoro, volevo solo dare una mano, arrivo, non c'è bisogno che mi spingi.-
- Ma perchè cammini strana? Sono i tacchi , forse?- Christine la guardò.
- Strana, come? - fece preoccupata Mary.
- Strana... tipo imbarazzata, barcollante, non sò...- Christine era dubbiosa.
- Cara, mi sento come se fossi... senza mutande! Me lo chiedi anche? Con il tuo regalo sexy, mi sento come se fossi... nuda!- aggiunse Mary mentre si avvicinava da Shannon che le sorrideva.
Jared, appena Christine si avvicinò, le sussurrò all'orecchio :
- Gli hai fatto indossare il completino "Victoria's Secret?"-
- Si, anche se ho faticato parecchio!- rispose lei in un soffio.
- Sempre la solita pudìca! Vedrai che il nostro piano funzionerà!- lui le fece l'occhiolino.
- Mmmhhh , anche io ho un piano e voi mi dovete assecondare, ok? Per dopo cena vi farò una richiesta e voi dovete fare quello che vi chiedo. Ora vado dalle nonne di là e dico la stessa cosa.- Christine si alzò e andò in cucina.
Suonò il cellulare di Shannon che cominciò a salutare con gioia Tomo che lo chiamava per gli auguri.
- Ehi Muddafugga, hai fatto bene a restare a casa! E' ottimo per riposare. Anche se tu , dubito lo farai con tutti quei parenti che ti ritrovi! - seguirono un sacco di risate e battute anche da parte di Jared.
Poi Shannon chiamò anche Antoine, il quale gli ricordò di farsi trovare a Las Vegas per il 5 gennaio, visto che il 6 avevano una serata in un locale.
- Come se non se lo ricordasse... - mormorò Mary piano.
- Cosa? - chiese Shannon , dato che lei parlò tipo un sussurro, a denti stretti.
- Niente, parlavo da sola!- fece lei sorseggiando il vino.
- Ehi, non ti ubriacare o posso approfittarne! Sei molto sexy, stasera. Ti sei vestita così, perchè sai che perderai la nostra sfida, vero? - disse lui ammiccante, mentre le metteva un braccio attorno al collo.
- Ma io non ho accettato nessuna sfida! Hai fatto tutto da solo.- disse lei , mentre gli toglieva il braccio dal suo collo.
- Sei sempre la solita! Hai già perso in partenza!- lui le fece l'occhiolino e si avvicinava sempre di più.
Mary cercò di restare impassibile, lui era sempre il solito, sicuro di se e lei invece era molto in imbarazzo per via di quella dannata biancheria intima! Altro che renderla più sicura, aveva fatto l'effetto contrario.
- Ehi, ma che hai? Ti muovi di continuo, di dà fastidio qualcosa?- Shannon , notò Mary che era come in agonia per qualcosa.
Lei non rispose, ma Jared sbruffò a ridere e Christine cercava di trattenersi con fatica.
- Smettetela voi due!- Christine avrebbe voluto uccidere Jared in quel momento, lui sapeva perchè lei non era tranquilla, maledetto! La prendeva pure in giro, come si permetteva?
- Ehi, ma c'è qualcosa che io non sò, forse?- Shannon si lamentò e allargò le braccia.
- No, no, niente, solo che tuo fratello fa lo spiritoso!- aggiunse Mary trafiggendo Jared con lo sguardo.
- Io? Ma non sto facendo nulla io!- e continuò a ridere a crepapelle.

Intanto in cucina la nonna Ruby e Costance notarono che l'atmosfera era sempre più leggera, visto che ridevano tutti.
- Che Mary abbia finito di scappare, mamma?- Chiese Costance.
- Spero che quei ragazzi si rappacificano. Shannon mi sembra più... - la nonna non riuscì a finire la frase.
- Più sicuro?- fece Christine entrando in quel momento e completando la frase.
- Già, più sicuro. Mi sembra tornato il solito. Mentre prima era come bloccato. Beh, è stata una botta per lui, lo capisco. Ma, dimmi Chris, cosa è successo di là, oggi pomeriggio?- chiese Costance.
Christine allora raccontò di cosa avevano parlato lui e Mary , del fatto che lui voleva andare via e poi lei era riuscita a convincerlo a rimanere.
- Quindi adesso lui deve aver capito che Mary in qualche modo ci tiene a non farlo andare. Gli ha fatto capire che prova ancora qualcosa nei suoi confronti. Ecco perchè lui è il solito, con lei. Le sta praticamente addosso! Prima era convinto che lei lo odiasse e se ne stava alla larga- notò Costance.
- Benedetti ragazzi. Dopo anni che si sono voluti così bene, si comportano come i bambini capricciosi! Ma la paglia vicino al fuoco, brucia!- fece la sua solita affermazione.
- Hai ragione, nonna Ruby. Ecco perchè vi voglio chiedere una cosa. Dopo cena io vi chiederò di fare una cosa, tutti, e voi dovete accettare, ok? - chiese Christine, molto vaga.
- Di cosa si tratta, tesoro?- chiese la nonna.
- Ehm... adesso non posso, magari sentono, voi assecondatemi, va bene?- Christine sorrise e tornò in salotto.

- Ehi voi due, dovete farmi un favore. Domani dovete ricambiarmi un favore.- fece Jared, rivolto a Shannon e Mary.
- Scusa e che favore dovrei ricambiarti io? - Mary era perplessa.
- Vedrai, vedrai...- Jared ammiccava misterioso.
- Ehi, voi mi nascondete qualcosa. Mi prendete per il culo , forse?- Shannon si ribellava.
- Ma litigate sempre voi? Sembrate come noi ragazzi a scuola. Eppure avete molti anni in più!- Christine sorrise divertita ai loro scambi di battute.
- Christine, cara, loro non cresceranno MAI!- Mary sottolineò il "MAI"!
- Ehi, che vorresti dire con ciò?- Shannon si avvicinò al collo di Mary e le alitò proprio lì. Mary si allontanava, ma lui la teneva col braccio.
Mary fu scossa dai brividi per quel lieve contatto, ma cercò di allontanarsi per non dargliela vinta. Soltanto la sua vicinanza la sconvolgeva.
- Non mi scappi più, te l'ho detto! Ti sto incollato , tutta la sera. Vediamo se mi resisti.- lui gli sussurrò con voce sensuale all'orecchio.
-Ragazzi, andiamo a tavola , è pronto!- la nonna salvò Mary da una situazione molto ... accaldata.
Mary si chiedeva se avrebbe superato quella sera. Shannon si era messo in testa di sedurla e lei sapeva che ci sarebbe riuscito, perchè avrebbe ceduto, se non la smetteva. Le stava incollato come un francobollo, faceva battute maliziose e la abbracciava di continuo. Inoltre le parlava con voce sensuale nell'orecchio. E lei era in imbarazzo a causa di cosa aveva indossato sotto il vestito, se lui sapeva le sarebbe saltato addosso senza indugi.
Tutta la sera Mary dovette mangiare con Shannon che faceva finta di chiederle di passargli qualcosa per strusciarsi addosso a lei. Mary cercava di allontanarsi , ma lui le si avvicinava sempre. Tutto ciò provocava dei sorrisi in Christine che li trovava molto divertenti. Sembravano due bambini. A volte ridevano anche Jared , Costance e la nonna.
Shannon era sempre incollato a Mary, non la mollò neanche mentre si allontanava per andare al bagno.
- Alt! Dove credi di andare?- lei lo fermò risentita, mentre gli altri facevano fatica a trattenere le risate.
Erano diventati la parte comica della serata, notò Mary.
- Vado in bagno, non posso?- lui allargò le braccia , facendo la faccia da ingenuo e innocente.
- Proprio ora che vado io? Vai a fumare! - gli suggerì lei scocciata. Ora cominciava a essere pesante.In realtà notò che la serata era stata divertente, ma non lo ammetteva, neanche con se stessa.
- Ma io non fumo da un mese e mezzo. Vuoi farmi riprendere il vizio?- rispose lui, riprendendo a seguirla.
- Cooosa? Non fumi? Allora si può cambiare nella vita. Ok, non vado in bagno, ho capito.- Mary tornò indietro, imbronciata.

- Ehm...un pò di attenzione, per favore!- Christine alzò la voce per farsi sentire.
Tutti si fermarono per ascoltare Christine, persino Jared che smanettava col suo Blackberry.
- Allora, è Natale quasi. E' una serata importante per noi, che siamo riuniti qui. Ed è tradizione che ci si baci sotto il vischio. Pare porti fortuna, giusto? Ecco, la nonna ha posizionato un rametto proprio lì, vicino all'ingresso. Così volevo chiedervi a turno di andare tutti lì sotto e baciarci! Che ne dite?- fece lei entusiasta.
Tutti accetttarono volentieri. Shannon guardò malizioso Mary, la quale fu presa dal panico.
- E qui non mi scappi. E' tua figlia che lo ha chiesto. Mi devi baciare!- lui sempre nell'orecchio le alitò la frase col suo solito modo che lo rendeva sicuro di sè.
- Si , ma mica ha detto in bocca. Mi baci sulla guancia!- lei lo guardò storto.
- Guancia? Con la lingua o niente!-
- Cosa? Ma sei scemo? E poi qui , davanti a tutti, non ti vergogni?- lei era terrorrizzata, perchè lo sapeva capace. Shannon non si faceva tanti scrupoli, purtroppo.
- No, lo sai- rispose lui tranquillo.
- Oh, sei ... incorreggibile!- Mary si allontanò scandalizzata.
Così a turno passarono tutti sotto il rametto di vischio , baciandosi e scambiandosi gli auguri, visto che mancava poco alla mezzanotte.
Per ultimi, naturalmente , restarono Shannon e Mary.
Lui la chiamò col dito, indicandole di andare a posizionarsi sotto il vischio.
Lei si avvicinò lentamente ed erano uno di fronte all'altra.
Restarono a guardarsi per un pò, forse istanti, o minuti o un tempo che sembrava immenso.
Restarono stranamente a fissarsi, vicini.
- Vado di là a sistemare i piatti- disse la nonna e si allontanò.
- Arrivo ad aiutarti.- Costance la seguì.
- Devo prendere una cosa.- Christine si fiondò in cucina.
- Ehi, mi lasciate da solo?- Jared scocciato andò in cucina pure lui.
In cucina Christine cercava di sbirciare dalla fessura della porta.
- Che fanno, si baciano? . Chiese Costance curiosa.
- Non ancora, si fissano.-
- Bro,ma quanto ci metti! Stai perdendo colpi,eh?- Jared era incredulo.
- Christine, dicci quando si baciano! Hai avuto una bella idea, che ragazza intelligente. Se non era per la tua idea, non so se lo facevano.- la nonna era ansiosa pure lei.
- Non si baciano ancora, shhhhh!- Christine sbirciava sempre attraverso la fessura, impaziente.

Shannon prima rideva, adesso era serio. Aveva Mary davanti ed era come se tutti fossero spariti. O erano spariti davvero? Si guardò intorno e c'erano solo loro due. Mary non riuscì a staccare i suoi occhi da quelli di lui, che l'avevano come ipnotizzata. Sentiva la voce di Lucy che le diceva di lasciarsi andare "o potresti pentirti di non averlo fatto".
Poi Shannon si avvicinò sempre di più, le sue labbra quasi sulle sue, il respiro di lui così vicino da sentirlo sul suo viso. Lui piegò la testa e appoggiò le sue labbra su quelle di Mary, che non si allontanò. E quando lui esplorò la sua bocca con la lingua, lei rispose al bacio, era come se il tempo forse tornato indietro e si vedevano ragazzi, pieni di speranza e di felicità. Shannon le appoggiò una mano sul fianco e con l'altra mano la teneva stretta sulla nuca, come per farla aderire, incollare alla sua bocca. Il bacino di lui premeva su quello di Mary, che si accorse che la voglia di lui adesso si faceva più esigente. Fu un bacio molto lungo, dapprima dolce , per diventare sempre più irruento. Come se avessero sete e stessero saziando questa voglia, da troppo tempo rimandata.

- Che fanno?- Costance era in ansia.
- Si baciano! E non sulla guancia! - Christine era euforica.
- Oh finalmente. Forse adesso posso andare a vedere un pò di tv.La nonna è l'unica in tutta la Louisiana, anzi gli Stati Uniti, che non ha la tv in cucina.- fece Jared scocciato.
- Lo sai che mentre si mangia , odio guardare la tv! A tavola bisogna parlare, non guardare quella scatoletta!- sottolineò la nonna.
- Lo sapevo, maledizione!- Christine sbattè i piedi per terra, arrabbiata.
- Cosa è successo?- Costance la trattenne per un braccio facendola girare verso di lei , per sapere.
- La mamma è scappata. Di nuovo.-
- Oh cazzo! Questa è una fiction, peggio di un romanzo, Via col vento, Rossella scappa sempre, Cristo!- Jared alzò la voce.
- Non dire parolacce! C'è Christine, maleducato.- la nonna riprese Jared.
Andarono tutti di la, in silenzio. Poi Shannon li guardò e disse:
- L'ha fatto di nuovo, è scappata! Ma io stavolta la inseguo! Vado a casa sua e mi sente. Non mi sfugge stavolta!- Shannon era nervoso.
- Shannon , la mamma non è a casa. La luce è spenta, guarda. - Christine, scostò la tenda dalla finestra e lo fece guardare.
- Cazzo, dove è andata?- fece lui pensieroso.
- Sta per venire un temporale, è scappata col suo vestitino leggero?- chiese Costance preoccupata, sentendo tuonare.
- Bro, andiamo a cercarla.- Jared prese le chiavi della macchina, prontamente.
- No, lascia stare, forse so dov'è andata. Vado da solo.
Jared capì che lui era sicuro di trovarla e lo assecondò, così sarebbero rimasti da soli.


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Mary Ann, correva, nella fretta non prese neanche il soprabito e adesso aveva freddo da morire.
Ma perchè le era venuto di nuovo l'istinto di scappare, perchè? Era così tanta la paura di farsi male? O era paura di lasciarsi andare?
Le scarpe coi tacchi le facevano male, l'intimo scomodo le dava fastidio, il vestito leggero, troppo leggero, la faceva tremare. Stavano cominciando a cadere alcune gocce di pioggia e tuonava. Ma perchè aveva preso la strada del bosco a quell'ora col buio? Meno male conosceva il sentiero a memoria.
Incosciamente voleva andare nella casetta nel bosco, il suo rifugio di quando voleva restare da sola. Ma faceva tanto freddo e cominciava a piovere. Meno male aveva preso la borsetta e aveva le chiavi nel mazzo che portava sempre con se.
Arrivò che l'acqua stava venendo giù violenta e si bagnò tantissimo lo stesso.
Aprì a fatica ed entrò tremando per il freddo.


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Shannon prese il sentiero che portava dal bosco, dietro la casa della nonna, su per la casetta dei cacciatori. O meglio , quella casetta che una volta  era dei cacciatori , quando un tempo cacciavano e si riposavano lì, quando faceva freddo o pioveva all'improvviso. E dove lui e Mary si erano amati la prima volta, dove da ragazzi si rifugiavano quando volevano stare da soli. Lui aveva forzato la chiusura e stavano lì, quando la madre di lei li aveva scoperti e non voleva che si vedessero.
Sperava che Mary fosse andata lì, perchè altrimenti non sapeva dove potesse essere.
Cominciò a piovere che era a metà strada, non aveva preso l'ombrello nella fretta e neanche una qualsiasi fonte di luce, visto che era buio.
Così camminò nella speranza di non perdersi.
Poi cominciò a venire giù una pioggia torrenziale e la visuale si ridusse sempre di più. Aveva freddo, ma continuò a cercare e chiamare Mary, nella speranza di vederla.
Ma non la vide nel sentiero.
A un certo punto vide la casetta, ma solo dopo che fu molto vicino.
La visibilità era molto ridotta e la pioggia era forte. Ogni tanto un lampo illuminava la strada e solo così era riuscito ad andare avanti.
Giunto davanti alla porta bussò forte.
- Mary apri!- ma lei non rispose.
Provò a forzare la porta per entrare, ma senza successo. Era in legno, ed era molto robusta. Provò a dare qualche spallata, ma si fece male e rischiò di lussarsi una spalla.
- Maledizione Mary, lo so che sei qui, apri! Mi sto bagnando, ho freddo, mi verrà una polmonite se non mi apri, piove troppo forte! Ti prego, aprimi!- continuava a dare pugni sulla porta chiusa.
Ad un tratto si sentì una chiave che girava sulla serratura e la porta si aprì.
Mary si affacciò sulla porta timidamente.
- Perchè sei venuto? Non dovevi rincorrermi, vattene.- lei era molto fredda nella voce e Shannon ebbe i brividi che non seppe se associare alla pioggia o al suo tono di voce.
La pioggia cadeva violenta su di lui, ancora fuori ed era ormai zuppo.
Visto che lei non lo invitava ad entrare, si fece largò ed entrò, era bagnato fradicio e scolava acqua come un ghiacciolo che si scioglie.
- Cosa fai? Vattene, ti prego... Voglio stare sola. Sono qui apposta.- disse lei lamentandosi della sua invasione.
- Tu sei pazza! Mi faresti andare via con questo tempo? Mi stavo perdendo, non si vede un cazzo fuori e diluvia. Ho freddo!-
disse lui togliendosi la giacca che grondava acqua.
- Perchè mi hai seguita? Nessuno te l'ha detto!-
- Perchè sei scappata di nuovo? Mi stavi baciando e ti piaceva, mi pare!- disse lui semplicemente, guardandola con gli occhi inquisitori.
- Senti, non so cosa ti sei messo in testa, ma io voglio restare da sola a riflettere. E tu non dovevi venire qui! Cosa fai adesso?- Mary lo guardava mentre lui si toglieva le scarpe.
- Mi spoglio, non lo vedi? Sono bagnato fradicio e vedo se posso accendere il fuoco.- disse lui , mentre indicava la piccola stufetta a legna che c'era nell'angolo.
- T-ti spogli? No!- disse lei tremando per il freddo.
- E dovresti spogliarti pure tu. Sei bagnata e geli. Ti verrà un accidenti se non ti spogli e metti i vestiti ad asciugare.Non possiamo andarcene ora, sta venendo giù un temporale troppo violento. - Shannon era arrabbiato.
Si tolse i vestiti e restò tranquillamente in boxer, sotto lo sguardo sbalordito di Mary. Lei pensò che non era cambiato durante questi anni. Era sempre stato così, a volte rude, a volte tenero e strafottente. Adesso faceva quello che voleva , senza chiedere parere a lei, che si era andata a rifugiare lì ,per stare da sola senza successo. E non era cambiato neanche fisicamente, notò. Era sempre perfetto, forse un pò dimagrito.
Shannon trovo della legna asciutta e accese la stufa.
La luce della stufetta invase la stanza e si guardò in giro.
La stanzetta era piccola, ma era accogliente. C'era un piccolo tavolo, un paio di sedie, un divanetto due posti, un tappeto e una coperta appoggiata sul divano. Non era una casetta abbandonata e non era come se la ricordava, spoglia e scialba.
- Ma cosa...?- lui si guardò intorno con aria sorpresa.
- L'ho arredata e sistemata io. E' il mio angolo segreto, anzi, lo era, vista la tua invasione. Questi mobili li ho riciclati da chi non li voleva più. A volte vengo quassù a lavorare a maglia, mi rilassa.- disse lei , come per rispondere alle mute domande di lui.
- I cacciatori non vengono più a cacciare qui, per fortuna, era abbandonata e io l'ho fatta mia! Ho le chiavi e una serratura nuova di zecca!- continuò lei.
Shannon la guardò sorpreso e non parlò per un pò, poi la vide tremare.
- Hai freddo, se non levi quella roba bagnata ti prenderai un malanno. Spogliati e appoggia qui i vestiti.- le intimò lui.
- No!- lei si allontanò, poi cominciò a starnutire.
- Sei una stupida testarda! Metti quella coperta e io mi giro, ma levati quella roba di dosso!- le ordinò.
Lei cominciò a tremare e la pioggia che cadeva violenta sul tetto, la fece tremare anche per la paura.
Così prese la coperta, si coprì e si sfilò il vestito e le calze. Poi appoggiò tutto su una sedia , vicino al fuoco, accanto ai vestiti di Shannon , che erano sicuramente peggio dei suoi, da strizzare.
Lui stava in silenzio, poi Mary lo vide tremare. Doveva avere freddo anche lui, nonostante la piccola stufa, visto che era nudo.
Lei era a disagio, a causa della sua biancheria intima. Se non aveva addosso quella roba da film porno, poteva dirgli di mettere quella coperta sulle spalle pure lui, visto che non ce n'erano altre.
*Maledetto Jared e i tuoi regali stupidi e idioti* pensò Mary, con rabbia.
Se Shannon le avesse visto il perizoma, avrebbe pensato che lei si era messa quella roba per sedurlo, ma non era così.
- Mi passi un pò la tua coperta? Ho freddo.- disse a un tratto lui, battendo i denti e facendo il viso d'angelo,nella speranza di intenerirla.
- Scordatelo!- rispose lei dura.
- Ma ho freddo! Sto tremando, non hai pietà?-
- Neanche un pò, sei tu che mi hai seguita e non dovevi.-
- Ma come puoi essere così cattiva con me, ho freddo e mi lasci tremare? Non posso passare la notte così, all'agghiaccio!-
- La notte? Ma tu sei pazzo se pensi che io resto qui con te , tutta la notte. Ora noi andiamo via.- Mary era terrorrizzata e sbarrò gli occhi.
- Cosa? Ma tu non sei normale... cioè, ma senti come cazzo piove? Ti sei bevuta il cervello, forse? Io di qui non mi muovo. Non c'è neanche campo o il mio telefono si è bagnato e non va.- disse Shannon guardando sconsolato il suo Iphone.
- Io qui non resto tutta la notte...- Mary parlò in un soffio.
- Adesso basta, dammi questa cazzo di coperta!- urlò lui arrabbiato.
Lei si allontanò e lui con un balzo le strappò la coperta di dosso, lasciano Mary col perizoma trasparente e il reggiseno sexy in bella vista. Praticamente era nuda.
- CAZZO!- Shannon nel vederla strabuzzò gli occhi per la sorpresa e rimase un attimo con la bocca aperta.
Lei emise un urlo e si coprì come poteva con le mani. Ma era inutile e lo sapeva.
- Cosa cazzo hai messo? Quindi tu prima volevi sedurmi e dopo ti sei pentita?- fece lui malizioso, con uno sguardo che non lasciava dubbi, si stava avvcinando verso di lei, pericolosamente.
Shannon buttò la coperta in aria e rincorse Mary attorno al tavolo, mentre lei scappava o cercava di scappare, visto che la stanza era non più di 10 m quadrati.
- Lasciami stare, maiale, non guardarmi così.- urlava lei , mentre cercava di sfuggirgli. Ma Shannon correva intorno al tavolo.
- Ah, io sarei il maiale! E tu che ti metti quella roba cosa sei, una porcellina? Vieni qui...- Lui continuava a rincorrerla, ma lei cercava di parlargli per fermarlo. Cominciava ad avere il fiato corto.
- Senti, non sono stata io a volerlo mettere, è un regalo di Chistine.- cercò di spiegare lei, nella speranza di fermarlo, visto che cominciava ad essere stanca.
- Cosa? Christine? - lui si bloccò per la sorpresa e si fermò.
- E da quando una ragazza di 16 anni usa quella roba? Dovresti preoccuparti.- continuò lui , mettendosi le mani ai fianchi e subito dopo puntandole un dito contro.
- Non è stata iniziativa sua, ma di quello stronzo di tuo fratello, che le ha suggerito di farmi indossare questa roba "per rendermi più sicura", sue testuali parole. L'unica cosa sicura è che questa roba fa sentire delle troie!- rispose lei con un tono di voce molto alterato.
- Ah, ah, ah, MUDDAFUGGA del mio bro! Ora capisco tutte quelle allusioni di stasera. Che gli dovevamo un favore e altre battutine allusive. E' opera sua. Comunque questo non ti salverà stasera. Tu hai innescato la belva che ho dentro di me ed è difficile domarla, donna! Vieni qui, te lo ordino!- Shannon cominciò a rincorrerla e Mary urlò correndo attorno al tavolo di nuovo.
- Lasciami stare, ti prego, sei impazzito, forse? Mi fai paura!- lei cercava di evitarlo correndo.
- Trema, perchè più mi fai correre e peggio sarà per te.- Shannon non mollava e ogni tanto faceva dei salti per cercare di acchiapparla.
Mary pensò che se non era lei a correre, quasi nuda , sarebbe stata una scena comica.
- E' inutile che scappi, più vedo le tue natiche che si muovono sotto il mio naso ,più peggiori la situazione.- Shannon fece un balzo, saltò sul tavolo e l'acciuffò per il polso.
Lei emise un urlò e lui la incollò al suo corpo con un abbraccio tipo francobollo. Il corpo di lui era caldo, per niente freddo, notò Mary. Il fatto che sentiva freddo era tutta una finzione, oppure si era accaldato a rincorrerla o per l'eccitazione. E lei sentiva che era eccitato, cavoli se lo era...
- Adesso non puoi più sfuggirmi, di qui non ti muovi e sarai mia!- le disse lui nell'orecchio, con voce sensuale. Quella voce che la faceva confondere e cadere nella sua trappola, tanti anni fa e ancora così efficace, come allora.
- Non puoi, se non voglio. Mica vorrai violentarmi, spero.- disse lei risoluta con tono di sfida.
- Non c'è bisogno di violentarti, anche tu lo vuoi.- e così dicendo le cacciò la lingua in bocca in un bacio molto selvaggio e rude.
Lei dapprima si ribellò, ma poi cedette a quel bacio così irruento e sensuale, seguito da morsi sul collo e sulle spalle. Le sue mani la toccavano dappertutto, pensava che fosse diventato come un polipo,con tanti tentacoli. Shannon era indomabile  ora e lei lo sapeva.
Mary emise un gemito e lui continuò a toccarla anche nella sua intimità e sentendola eccitata e cedevole gli sussurrò nell'orecchio :
- Hai visto che ho vinto io la sfida?-
Per tutta risposta lei emise un lamento di piacere sotto il tocco esperto delle sue mani.
- Chissà quante donne ti sei fatto in tutti questi anni, sei un maiale, lo sò!- disse in un soffio.
- Ti pare il caso di parlare di questo, ora? E tu allora, con quel cazzone di John? Se non lo avessi sposato, ti avrei cercata.- diceva lui, mentre continuava a morderla e baciarla. Sembrava avere fame di lei, lo sentiva mordere il collo e tutta la sua pelle, facendola fremere di piacere.
- Adesso basta parlare. Passiamo ai fatti!- e mentre diceva così, tirò con un dito il filo leggero che sosteneva il trasparentissimo perizoma di Mary,strappandolo del tutto.
- Cosa fai? Sei matto, adesso sono senza niente sotto , come faccio a tornare a casa?- disse lei con le labbra tra le sue, che si cercavano e si mordevano.
- Non lo so, se ti ci mando a casa...-
- Sei un pazzo-
- Sono pazzo di te!-
- Voglio crederci...- Mary era consapevole che lui era sempre lo stesso e che probabilmente non era cambiato molto, ma lo amava e decise di lasciarsi andare. Come disse Rossella O'Hara in Via col vento, dopotutto, domani è un altro giorno...




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Eccomi qui con il nuovo capitolo, perdonatemi se sono ancora alla vigilia di Natale, mentre siamo quasi alla Befana. Purtroppo non ho avuto molto tempo e sono in ritardo.
Spero per i prossimi di essere più celere (ne dubito, non vorrei passare come Jared coi suoi very soon...)
Ecco che Shannon ha braccato Mary.
Certo ce ne è voluta, povero Shan, l'ha fatto sudare.
Riuscirà Jared a uscire con Lucy?
Shannon dopo questa serata "bollente" con Mary, come sarà?
Soprattutto cosa succederà con John che vuole arrivare a Bossier? Ve lo siete dimenticato? Io no, lui lo troveremo più avanti!
Ringrazio quelli di voi che mi seguono, anche che non lasciano traccia,  se lasciate un segno, mi fate piacere e voglia di continuare.
Grazie anche a tutti quelli che hanno recensito e  alle mie sis adorate!
Spero di non avervi deluso con questo capitolo, fatemi sapere se vi è piaciuto o meno.
Cosa vorreste che scrivessi? I suggerimenti, sono sempre ben accetti, anche se io ho già tutto in  testa (malata, lo so, buahahah!)
Alla prossima e perdonate gli errori, siate clementi!



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Capitolo 10
*** 10 capitolo "Natale movimentato" ***


A casa di nonna Ruby, erano tutti in ansia. Era passata un'ora e mezza e non si avevano notizie di Shannon e Mary.
- Andate a letto, è molto tardi. Sto io qua, saranno al riparo, Shannon non è uno sprovveduto.- disse Jared rivolto a Christine, la nonna e a Costance.
Jared era serio, era da tanto che cercava di chiamare ai loro cellulari, senza successo, erano irraggiungibili.
- C'è una specie di uragano, là fuori. L'acqua è fittissima, dove saranno?- Costance era preoccupata.
La nonna e Christine stavano in silenzio, anche se Christine era stanchissima, non riusciva ad andare a letto.
- Chris, porta la nonna di sopra, andate a riposare, sto io qui, insieme a Jared.- disse Costance alla ragazza.
- Nonna , vieni andiamo.- Christine prese la nonna per un braccio, per aiutarla ad alzarsi.
La nonna in un primo momento non voleva andare, ma tutti la convinsero ad andare a riposare un pò, dato che coi suoi problemi di pressione, era meglio.
Costance e Jared erano seri e rimasero in silenzio. Costance scostava spesso la tendina dalla finestra e guardava fuori preoccupata.
- Vedrai mà che sono al riparo e non possono tornare, piove troppo.- disse Jared.
- Non puoi andare a cercarli?-
- Ma dove vado? Non ho idea di dove cercarli! Penso si saranno riparati da qualche parte. Conosco Shannon come le mie tasche, rilassati. - Jared cercava di tranquillizzare la madre.
- Ok, voglio convincermi.- Costance, si sedette vicino a lui sul divano e chiuse chi occhi, restando però sempre sveglia.
Jared era molto preoccupato, ma cercava di non darlo a vedere.
Decise di restare sveglio fino a che gli occhi non si sarebbero chiusi da soli. Tanto lui soffriva d'insonnia, non era un sacrificio molto grande. E poi il pensiero di loro due là fuori, lo agitava non poco.
Li avrebbe aspettati e avrebbe chiamato il fratello fino a che poteva.



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Mary si svegliò all'improvviso, aveva freddo e si trovò incollata a Shannon che le dava calore col suo corpo. Si avvicinò a lui più che poteva, la stufa era quasi spenta e la coperta era leggera. Inoltre erano sul tappeto che era duro, meno male era appoggiata quasi del tutto su di lui.
Shannon dormiva, sentiva il suo respiro regolare. Ripensò a ciò che era successo e le sfuggì un sorriso.
Era stato tutto bellissimo, lui all'inizio voleva fare il duro, ma invece aveva finito per essere dolcissimo, forse come non lo era mai stato.
Aveva quasi paura di farle male o forse temeva di spezzarla , come se lei fosse fragile.
Si era lasciato andare a una dolcezza che lei quasi non credeva che lui potesse avere, ormai era sicura del fatto che non aveva mai smesso di amarlo.
Poi pensò che a casa della nonna potevano essere preoccupati, perchè era quasi mattino, non aveva neanche idea di che ora fosse e se avesse dormito per delle ore o per poco tempo.
Così decise di svegliare Shannon.
- Ehi, Shan, pssss.... Shan!- lo strattonava, ma lui aveva il sonno pesante.
Poi lui aprì gli occhi piano e la guardò con un sorriso che a Mary sembrò  sorgesse il sole. Lui , coi suoi denti perfetti e splendenti, la faceva volare in alto, quando le sorrideva.
- Buongiorno! Ma non abbiamo dormito, mi sembra...- fece lui con la voce impastata dal sonno. E richiuse gli occhi.
- Shannon, dobbiamo andare, non piove più. Staranno in pensiero per noi a casa della nonna. Vedi se il telefono funziona e avvisali.- Mary si mostrò preoccupata e cercava di svegliarlo. Ma Shannon quando dormiva era come un sasso che cade in un lago profondo.
- Mmmmhhh....ok vedo.- prese il telefono e cercò di mettere a fuoco la vista, con non poca fatica.
-Allora? Chiamali.- Mary era impaziente.
- Non funziona, questo fottutissimo telefono!- disse lui nervoso e ormai sveglio.
- Allora non ci resta che rivestirci e andare.- disse Mary mentre si alzava di botto , lasciando Shannon nudo sul tappeto.
- Ehi, ho freddo, maledizione!- si lamentò lui.
-Vestiti, ti prego, staranno in pensiero, lo so.- la voce di Mary era un lamento. Conosceva nonna Ruby e Costance. Per non parlare di Christine, che sarebbe stata molto in pena, non vedendoli arrivare.
Era già chiaro fuori e quindi in pochi minuti sarebbero arrivati a casa.
- Maledizione! Devo andare senza mutande, per colpa tua!- disse Mary, fingendosi arrabbiata.
- Ehy , baby, non è che ti servivano molto quelle mutande...- lui si avvicinò malizioso e la baciò.
- Coraggio, andiamo.- lei lo allontanò riluttante, come una cosa che bisogna fare solo per dovere.
- Potremmo scaldarci un pò, prima.- lui la cinse per i fianchi e le mordicchiava il collo.
- Ma... ancora? Non ti stanchi mai?- Mary rise, pensando alle volte che si erano amati.
- Mai.- fu la risposta laconica , seguita da uno sguardo che la incenerì.
- Ehi, Shannon, lo hai fatto di nuovo!- all'improvviso la voce di lei si allarmò.
- Cosa ho fatto, adesso?- lui rispose, mentre si passava una mano sul viso nella speranza di svegliarsi del tutto.
- Non hai usato nulla! Sei un'incosciente...- Mary si rivestiva e sgridava Shannon come si fa con i bambini.
- Eh?- lui fece la faccia sorpresa e spalancò gli occhi perchè non capiva di cosa parlasse Mary.
- Andiamo, hai capito... si, insomma... non hai usato nessuna precauzione. Non ti ho visto mettere nulla. Come l'ultima volta, 17 anni fa, è un vizio il tuo! Quanti figli hai, sparsi per il mondo? - Mary non parlò chiaro, ma sperò che  lui avesse capito. Ed era anche un pò arrabbiata, per la verità.
- Mi risulta solo Christine, che se poi tu non avessi sposato quel cazzone di John, avrei saputo da subito che era mia figlia! E poi che ci posso fare che non ci ho pensato! Ma tu non prendi la pillola?Cazzo, mi succede solo con te..- disse lui mentre si rivestiva, riluttante a mettersi la roba ancora molto umida.
- Chi ti ha detto che la uso? A cosa mi serve, visto che la mia vita sessuale è uguale a zero? Sono divorziata, lo hai dimenticato? Con le altre lo usi , vero?- Mary si fermò a guardarlo dritto negli occhi.
- Cazzo, Mary, allora Christine avrà un fratellino, tra nove mesi. E si, con le altre lo uso sempre il coso!- disse lui mentre si avvicinava per baciarla.
- Non dirlo neanche. Non sei un tipo affidabile con cui fare un altro figlio. E poi io ho 35 anni, basta figli! Adesso starò in ansia fino al prossimo ciclo.- disse lei con tono severo.
- Stai scherzando vero? Sull'ansia, l'età e soprattutto sulla mia inaffidabilità.- Cominciò a darle tanti bacini sulle labbra e sul collo.
- Non scherzo, tu non sei uno con cui fare figli, penso non sei affidabile. E sei un puttaniere.- lei rise.
- Intanto una ce l'abbiamo, per il resto non pensarci. Andiamo, ora, ne parliamo più avanti. -


Si incamminarono per il sentiero dentro il bosco. Di mattina l'aria dopo la pioggia profumava di umido. Mary aveva i tacchi e sprofondava sul terriccio ad ogni passo. Era vestita leggera e Shannon le aveva ceduto la sua giacca, ma nonostante ciò tremava. Lui invece aveva solo una maglia leggera e cominciava ad avere freddo.
- Potevamo stare ancora un pò.- si lamentò lui. Evidentemente il freddo era molto pungente, pure per lui.
- Shannon, staranno in pensiero, vuoi vedere?- gli ricordò lei. Era una cosa che andava fatta e cercò di farglielo capire. Fosse stato per lui avrebbe dormito lì fino a mezzogiorno, lo conosceva.
Arrivati a casa della nonna, entrarono piano, Jared era sul divano sdraiato e Costance sul divano accanto.
Cercarono di non fare rumore, ma Jared evidentemente aveva il sonno leggero e si alzò di botto.
-Eccovi, sani e salvi! Ci avete fatto prendere un colpo!- Jared provò a stirarsi un pò e si toccò la schiena emettendo un gemito.
- Scusate, ma il telefono non andava e pioveva forte, ci siamo riparati nella casetta nel bosco che usavano i cacciatori.- disse Shannon.
Costance, che nel frattempo si era alzata pure lei , li abbracciò tutt'è due.
- L'importante è che state bene e siete qui! Vado a preparare la colazione. - Si rasserenò e an
dò in cucina.
- Ragazzi, siete qui...- la nonna andò loro incontro, appena li vide.La rassicurarono che stavano bene , così lei si tranquillizzò.
- Cazzo , che notte di Natale, eh? Coi fiocchi, eppure non nevica.- Jared era malizioso e schiacciò l'occhiolino a Mary.
- Che intendi, tu?- chiese Mary imbarazzata.
- Intendo solo che potrei scommettere che non hai più le mutande, ragazza mia!- Le disse avvicinandosi all'orecchio di lei con voce cantilenante.
- Ma sentilo, che maiale! Porco!- lei gli diede una pacca sulla spalla e guardò verso Shannon per chiedere aiuto, ma lui  sembrava dormire in piedi ,sembrava assente.
- Guardalo come lo hai ridotto, dorme in piedi! E comunque stasera ricordatevi che mi dovete un favore , ok?- risero tutt'è due. In verità Shannon faceva fatica a tenere gli occhi aperti.
- Andiamo di là a prendere del caffè Shan.- Mary lo tirò in cucina, ma nel frattempo scese anche Christine che li abbracciò.
- Ci siamo preoccupati, ieri sera, ma l'importante è che siete ok!- disse la ragazza.
Appena dentro la cucina, Shannon tolse la sua maglia e la diede alla nonna.
- E' bagnata, non è che ne avresti una asciutta, qui?- disse , mentre si girava a cercare nella cesta della roba da stirare.
- Ehi, cosa ti sei fatto sulla schiena? Ti ha graffiato una tigre?- la nonna era preoccupata, nel vedere tutti i graffi che lui aveva sulla schiena.
Risero un pò tutti maliziosi, ma la nonna insisteva per disinfettarlo e faceva domande imbarazzanti su come si era graffiato.
- Per favore, lascia stare, non è niente. - Shannon cercava di svincolarsi. Afferrò dalla cesta la prima maglia che gli capitò e se la infilò.
- Niente battute idiote, ok?- disse rivolto al fratello , che faceva fatica a trattenere le risate.
Gli altri fecero finta di niente, per non imbarazzarli.
Poi Christine fece strani segni a Mary.
- Cosa c'è , tesoro, non capisco!- Mary la guardava con aria interrogativa, senza capire. Ma ormai aveva attirato l'attenzione di Jared, che la osservò attentamente avvicinandosi al suo collo.
- Bene, a lui lo ha graffiato una tigre e a te ti ha morso Dracula! Hai il collo pieno di liv....AHI!- Jared non riuscì a completare la frase che gli arrivò un calcio sotto il tavolo, da parte di Shannon. Lui si massaggiò la gamba e cercò di fare finta di niente.
La n
onna per fortuna non aveva capito e serviva i pancake come se niente fosse. Costance faceva finta di leggere il giornale, mentre Christine si alzò e prese un foulard che mise attorno al collo della madre.
- Ecco, così va meglio. - disse mentre glielo sistemava.
Mary era imbarazzatissima e non riuscì a dire nulla, guardò Shannon negli occhi che le fece dei segni, come per dirle che non si era accorto di niente, allargando le braccia in segno di scusa.




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Alle Hawaii John invece di scendere in spiaggia , preparava i bagagli.
- Amoreee, ma che fai a quest'ora!- Linda si lamentava, con la sua vocina stridula e smielata.
- Senti Linda, ti ho già detto che per oggi che è Natale stiamo qui, ma domani mattina presto si va in Lousiana, ok? Ti conviene preparare la tua roba, partiamo molto presto.-
- Tesoro, ma non possiamo stare ancora un pò? Ti prego, ti prego, ti prego...- lei faceva la vocina da bambina capricciosa.
- Ho detto di no. Ti ho accontentato perchè è Natale, ma domani si va da mia figlia Christine. Sta succedendo qualcosa e devo andare. Anzi, adesso la chiamo.Vai a preparare la tua roba, muoviti!- John adesso cominciava a essere nervoso.
- Ok, ma non fare così. Mi avevi detto che saremmo stati qui fino alla Befana e invece mi porti in Louisiana,sei un bugiardo! Che cosa succede a Christine?- disse lei mettendo il broncio e incrociando le braccia.
- Non ti interessa, muoviti.- lui fu categorico. Linda lo stava innervosendo con i suoi capricci da bambina viziata.
Lei si arrabbiò e uscì dalla camera sbattendo la porta.
-Fottiti!- John si arrabbiò ancora di più e cacciò la roba dentro la valigia con forza, accatastando tutto.
-Maledetto Leto, se mi rubi Christine, ti spacco la faccia, lei è mia!- urlò a voce alta.
John prese il telefono e chiamò Christine, non guardò neanche l'ora per il fuso orario. Meno male che lì doveva essere ora di colazione, riflettè subito dopo mentre il telefono squillava.
- Pronto Christine!-
- Papà, ciao.- disse lei a voce bassa.
- Perchè sussurri?- chiese lui sospettoso.
- Devo urlare? Qui è presto.-
- Tua madre si alza presto.Sei a casa, giusto? Non sei da qualche altra parte. - fece lui , cercando di capire più cose possibili.
- Papà, è un interrogatorio della mattina di Natale? Cosa ti succede?- Christine si scocciò.
- No, piccola, volevo farti gli auguri di Buon natale e saluta la mamma. - disse lui infine.
- Auguri papà, anche a te.-
Chiuso il telefono, John rimase in sovrappensiero, Christine la sentiva distante, proprio come se la distanza effettiva tra loro non fosse l'unica barriera esistente. Doveva andare domani lì, a ogni costo e spaccare la faccia a quello stronzo. Dio, se era carico...
Continuò imperterrito a fare i bagagli, alla bell'è meglio e sperò di non avere altre discussioni con Linda.
Lei, in questo momento, era l'ultimo dei suoi pensieri.




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Christine chiuse la comunicazione con John.
Shannon si stava strozzando , mentre mangiava e sentì Christine rispondere al telefono. Ma si trattenne, perchè Mary lo accarezzò a un braccio, rassicurandolo.
Cercò di convincersi che purtroppo Christine l'aveva cresciuta quell'uomo e che non poteva cambiare all'improvviso i dati di fatto.
Finita la colazione Mary si alzò e disse che sarebbe andata di là, a casa sua, per darsi una ripulita, visto che aveva le scarpe col fango e il vestito ancora umido.
Shannon si alzò anche lui e le chiese di aspettarlo un momento, per prendere un cambio di sopra e sarebbe andato con lei.
- Christine, ti conviene stare di qui e non muoverti. Mi sa che se vai a casa tua ti si potrebbe bloccare la crescita. Resta qui è un posto più sano.- disse Jared rivolto alla ragazza , mentre non staccava gli occhi dal suo tanto amato Blackberry.
Christine rise alla battuta e Mary lo guardò male.
- Spiritoso, molto, ma molto spiritoso.- Mary cercò con lo sguardo la nonna e Costance che facevano finta di non ascoltare, occupandosi di altro.
- Mary, venite dopo a pranzo? Verso l'una stiamo un pò insieme , facciamo cose leggere da mangiare, vero mamma?- chiese Costance ora rivolta a Mary e anche alla madre.
- Certo, se Shannon non dorme come un ghiro, arriviamo. - Mary non sapeva che rispondere e fu la prima cosa che le passò per la testa.
- Tesoro, non faccio roba pesante, in questi giorni abbiamo mangiato troppo e domani voglio preparare qualcosa di speciale per Jared che è il suo compleanno.- disse la nonna.
- Certo nonna Ruby, ma Jared si accontenta anche di una bella bistecca grigliata, vero Jared?- fece Mary sarcastica.
- Ehi, ce l'hai con me, per caso? Ricordatevi che voi due mi dovete un favore.- fece segno anche a Shannon che nel frattempo era tornato per prendere Mary.
- Si , certo, noi andiamo, ci vediamo dopo.- Shannon li salutò e andarono via.
- Oddio li avete visti? - Jared cominciò a ridere come un pazzo.
- Facevo fatica a trattenermi!- Christine lo seguì a ruota.
- Dai, li hai messi in imbarazzo.- Costance sorrise e diede una pacca sul braccio di Jared.
- Ma di cosa parlate? Ma stanno insieme, vero? Devo capire dove si è fatto male quel ragazzo, aveva la schiena tutta graffiata.- la nonna a volte era così ingenua, da fare tenerezza.
Questa volta invece fece scoppiare una ilarità impossibile da controllare, persino Costance rise, senza riuscire a contenersi.
- Che ho detto che ridete? Ragazzacci!- la nonna fece la finta offesa e andò a occcuparsi della cucina.
- Santo Cielo la nonna! Non ho capito se fa la tonta o lo è davvero. Hai visto Christine come si erano sbranati? Mi raccomando non trattenerti per tanto tempo, sennò farai la loro stessa fine.- Jared si rivolse a Christine che diventò rossa.
- Jared! Christine è piccola, non dire queste cose!- Lo rimproverò Costance.
- Mmmhhh non tanto piccola. Se non apre gli occhi può solo soffrire, giusto Chris?Ti va di fare un pò di musica con me oggi?Magari cantiamo qualche brano che ti piace.-
- Ma niente Jingle bells e roba del genere Jared, ok?- chiese Christine.
- Ok, facciamo i brani che ti vanno e li riarrangiamo, contenta?- disse Jared arrendendosi.
- Ok, ma dopo pranzo, perchè di mattina esco con Holly, tra poco è qui. - disse lei.




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Appena varcarono la soglia di casa , Mary e Shannon si baciarono con passione.
- Cazzo, che figuraccia abbiamo fatto, davanti a tutti! Potevamo guardarci prima!- Shannon si staccò da Mary, ripensando a prima, a casa della nonna.
- Mio Dio, meglio non ci penso.- disse Mary, imbarazzata.
- Ti sei vergognata?-
- Certo, un pò si!- disse lei, un pò imbronciata.
- Staranno ridendo di noi.- Shannon pensò soprattutto a Jared.
- Tuo fratello di sicuro!- Mary sembrò leggere nella mente di lui.
- Ho tanta voglia di te!- le disse lui mentre la baciava, tra le labbra sue e quelle di lei.
- Anche io, ancora! Ma penso che abbiamo fatto una sciocchezza.- rispose lei con un'ombra che le rabbuiava gli occhi.
- Che sciocchezza? Non sei felice di aver capito che mi ami sempre?- lui si risentì.
- No, non è questo. Il fatto che non hai usato protezione. Proprio come allora...- disse lei in un soffio. Aveva paura che sarebbe successo qualcosa. Non voleva pensare al futuro, se avesse sofferto senza di lui, perchè lui abitava lontano da lei. Come avrebbero continuato a frequentarsi?Bossier era una provincia sperduta e povera del Sud degli Stati Uniti, ma lei non voleva staccarsi dall'ambiente in cui era nata e cresciuta. Al contrario di lui che era andato via da bambino.
- Adesso non pensare a questo e godiamoci questi giorni con serenità. - Shannon la sollevò e la portò di sopra in braccio, mentre la baciava.
- Devo fare una doccia, sono proprio lurida.- disse lei ridendo.
- La facciamo insieme. E' bellissimo fare la doccia insieme.- lui ammiccò malizioso.
- Brutto porco, chissà quanta esperienza di docce insieme che hai accumulato.- lei fece il broncio.
- Ma l'unica che amo sei tu.- la mise in piedi e la baciò ancora e ancora.
- Voglio crederci.- Mary lo tenne stretto per la nuca, come se non volesse più lasciarlo andare e ricambiò il suo bacio con trasporto.
Notò che quando parlava delle tante esperienze di lui, non negava, ma cambiava discorso. Era un dato di fatto che con Shannon era meglio non evidenziare le sue esperienze in fatto di donne o al solo pensiero si sarebbe fatta male.




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Christine sentì il suono dal suo Blackberry che le annunciava l'arrivo di un sms. Era di Holly e diceva :"Sto arrivando, fatti trovare pronta, befana."
Lei prontamente rispose: " Sono prontissima, befanasuper, il piano ha funzionato. La paglia si è bruciata."
Risposta lampo di Holly: "OMMIODDIO,voglio i particolari! "

*Si , certo , così mi sputtana la madre da Twitter!*

Christine, non è che non si fidava di Holly, ma preferiva non rischiare, voleva tenere qualche cosa per se, sapeva quanto erano pubblici quei due fratelli, e Mary aveva sofferto troppi anni. Quindi decise di tacere i particolari, in cui lei e Jared avevano preso in giro Mary e Shannon, quella mattina.

Appena vide Holly, lei continuò a inondarla di domande, come un fiume in piena. Faceva un sacco di domande.

- Stronza, raccontami! Tua madre è iper fortunatissima. E' stata con lo Shanimal, si è bruciata! Oddio che cosa romantica e selvaggia! La invidio da morire. Vorrei essere al suo posto...- Holly aveva gli occhi sognanti mentre parlava.

- Ehi, tu sei scema, ricordati che stai parlando dei miei. Adesso muoviti e raggiungiamo gli altri. Oggi è Natale e non posso tardare a pranzo.- Cristine rimproverò l'amica che per tutta risposta le fece la linguaccia.


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A pranzo ovviamente Shannon e Mary non si fecero vedere. La nonna chiese di loro.
- Jared, vai a chiamare tuo fratello e Mary.- la nonna non mollava.
- Cosa? Non ci penso neanche...- si svincolò lui.
- Allora vai tu Christine!- la nonna insisteva.
-NO CHRISTINE!- urlò Jared.
-Ma perchè?- la nonna non capiva.
-Mamma, lascia stare, mangeranno dopo.- Costance cercò di mettere a tacere la propria madre, che avrebbe insistito all'infinito.
- Non vi capisco... Non volete che mangiano , quei due.- la nonna si lamentò
-Hanno altro da mangiare...-Jared rise.
Costance per tutta risposta gli lanciò un'occhiataccia.
-Ok, ok. Sto zitto, ho capito!Faremo a meno di loro.- si arrese Jared, alzando le mani.


Dopo mangiato , come promesso Jared e Christine si misero a suonare.
Andavano molto d'accordo e Christine era felice di suonare con quello zio appena conosciuto , ma che sembrava di conoscere da una vita.
Stava bene con lui. Era una persona socievole, disponibile e simpaticissimo. Le piaceva tutto di lui, il modo come rimbeccava Shannon, come parlava, come si comportava. E pensare che l'indomani avrebbe compiuto 40 anni, non sembrava neanche, era così bello e sembrava molto più giovane. Ma forse per quello che aveva capito, era meglio non gli ricordasse il suo compleanno.
Verso sera Jared era nervoso , perchè di Shannon e Mary non c'era traccia e Lucy gli aveva mandato tanti messaggi.
Lui voleva uscire con lei , ma aveva bisogno dell'aiuto di Mary per prenderla a casa. Era la cosa migliore da fare per non insospettire i suoi.
Così decise di telefonare a Shannonm che rispose dopo vari tentativi , con la voce assonnata.
- Bro, svegliati ,cazzo! Avete dormito o scopato tutto il giorno? Certo hai una certa età, certi ritmi non li reggi più...-
-Vaffanculo Jay! Hai chiamato per dirmi questo? Cosa vuoi?- Shannon era ancora abbracciato a Mary che dormiva.
-Dovete vestirvi e andare a prendere Lucy, usciamo, te lo sei scordato? Me lo avete promesso!- Jared aveva la voce pietosa adesso. Era ovvio che Shannon si era dimenticato e lui era nei guai, meglio tenerselo buono.
-Cazzo, bro, non ho voglia. E Mary neanche.-
-Ma dai...Mary scommetto se glielo chiedi, non dice di no. Ma non avete fame? Avete mangiato? Offro io, andiamo a cena.- Jared insisteva, come meglio poteva. Stava cominciando a vedere sfumare la serata con Lucy.
- Ok ok MUDDAFUGGA! Lasciaci del tempo per vestirci e arriviamo. Mi dici cosa dobbiamo fare, senza metterci nei casini!- Shannon lo accontentò, perchè sapeva che quando Jared si metteva una cosa in testa era meglio accontentarlo, sennò avrebbe insistito fino alla nausea.
- Grande bro, vi aspetto!- Jared era felice come un bimbo a cui hanno regalato tante caramelle.
Shannon svegliò dolcemente Mary, abbracciandola e dandole tanti bacini sulle labbra e sul naso.
Poi le raccontò della telefonata (molto insistente) di Jared.
- Ma io come faccio a uscire che ho questi segni sul collo? Ragazzaccio.- lo apostrofò Mary.
-Tesoro, mettiti un foulard o del fondotinta. Se non andiamo sappi che quel testone viene qui a prenderci con la forza. Dice che gli dobbiamo un favore e non ce lo leviamo più di torno.



Così si recarono dalla nonna per poi uscire tutti insieme. Ovviamente omisero che avrebbero prelevato Lucy. Ma questo era un piccolo particolare, pensò Jared.
Jared chiese a Mary di andare lei a prendere Lucy, loro avrebbero aspettato nell'angolo e poi sarebbero andati a cena in qualche posto distante da Bossier, visto che la provincialità di quel paesino , non permetteva ai suoi abitanti di farsi i fatti loro.
Così lei andò a prendere Lucy, che a fativa si svincolò dai suoi, i quali l'avvisarono che se avessero saputo che si sarebbe vista con Jared, lo avrebbero "gonfiato" coi pugni. I suoi fratelli erano stati categorici.
Mary aveva deglutito a vuoto nel sentire queste minacce.
-Tranquilla tesoro, non farti intimidire, sono tutte chiacchiere.- fece Lucy appena fuori, accendendosi una sigaretta.
- Lucy sei sicura che non ci seguono? Ho un pò paura, i tuoi fratelli sono belli grossi!- Mary ripensò ai muscoli dei fratelli di Lucy.
-No, no tranquilla! Dove sono i ragazzi?- chiese lei buttando fuori il fumo della sigaretta.
- Ci aspettano un pò più in la. Guido io fino a che siamo fuori città. Poi vanno loro alla guida.- disse Mary, illustrando il piano per la serata.
- Ma guarda che cazzo dobbiamo fare per scoparci i Leto bros! Ma porca puttana, manco avessimo 16 anni! Che stronzi i miei!- e cominciarono a ridere come matte.
-Ma non dire così, tu sei cotta da sempre di Jared. Non lo vuoi solo per quello, lo so. Loro hanno paura, perchè sei stata male. Li capisco.- Mary era più comprensiva.
- Ma si facessero i cazzi loro. Ora sono bella grandina, non trovi?-
- Si, certo, ma loro vogliono proteggerti.-
- Cazzo, Mary, ma Shannon scopa come prima, peggio o meglio?- chiese Lucy a bruciapelo, cambiando discorso all'improvviso. Cosa che spiazzò Mary.
- Couf...couf! Mi hai fatto strozzare. Ma ti sembrano domande da fare, queste? Ma tu sei fusa!- Mary era imbarazzata dalla domanda di Lucy. Come al solito lei non aveva mezze misure.
- Avanti Mary, non fare la verginella o la santarellina. Che c'è di male se parliamo di questo, tra di noi? Ti sei scordata delle nostre vecchie confidenze? E poi mi facevo un'idea, se l'esperienza migliora le prestazioni sessuali degli uomini. Jared prima era favoloso, se adesso è migliorato è un Dio dell'amore...- disse lei con espressione sognante.
- Beh, se devo essere sincera... forse adesso l'unica cosa in cui Shannon è cambiato è che adesso sta molto attento a me. Nel senso che prima pensava molto di più a se stesso, mi hai capito?- disse lei un pò enigmatica, sperando che l'amica l'avesse capita.
-Oh Cristo, capito e ricevuto, gioia! Allora adesso sarà come andare in Paradiso e toccare il cielo con un dito! Sarà una festa dei sensi!- Lucy finì la sua sigaretta e la schiacciò con un piede.
-Sei incorreggibile!- Mary rise. La sua amica era una forza della natura. La adorava perchè la rendeva sempre allegra, nonostante lei avesse passato dei momenti molto difficili.
- Eccoli lì. - disse Mary indicando la macchina.
- Ma non li vedo, sono spariti forse?- Lucy li cercava con lo sguardo, mentre saliva in macchina.
Dai sedili posteriori Jared disse:
- Lucy, non ti girare e fai finta che noi non ci siamo. Siamo abbassati apposta , per non farci vedere.-
- Cazzo, Jay, cosa non si deve fare per vederti, eh? Neanche fossi un criminale!- Lucy parlò, facendo finta di farlo con Mary.
- Non dirlo a me, bellezza. Lo faccio per non creare casini, lo sai! Mary, allontanati da qui! Sgomma!- ordinò Jared.
- Ehi, ma Mr. "Sonoungranfigo" non dice nulla?- chiese Lucy rivolta a Shannon.
- Ciao Lucy, sono in incognito, no?- rispose Shannon dai sedili posteriori.
- Ok, lo ammetto, siete ridicoli, ma vi apprezzo che lo fate per me!- Lucy ringraziò, a modo suo, tutti.
Così uscirono da Bossier City e presero la tangenziale. A un certo punto Lucy disse che non aveva fame, che non sarebbe potuta rientrare molto tardi per non destare sospetti e che era meglio non sprecare il tempo a cenare.
- Ehi io ho fame, non ho pranzato!- si lamentò Shannon.
- E allora? Tu invece di passare la giornata a scopare, mangiavi, così la sera ti univi a noi!- Lucy diede il suo botta e risposta.
- Grazie, eh? Lucy io sono qui, se non ricordi...- Mary alzò la mano all'amica.
- Ok, adesso non litighiamo tra noi. Facciamo così :  troviamo un posto dove ci sia un Hotel e il ristorante,  ognuno fa quello che cazzo gli va! Io non ho fame!- disse Jared guardando Lucy con appetito.
- Tesoro, noi ci mangiamo tra di noi!- disse Lucy acchiappandolo per la nuca e baciandolo con passione.
- Cambiamoci di posto. Fermati Mary, guido io.- propose Jared.
- Cazzo, Jay, cerca di allontanarti da qui, non voglio beccarmi i pugni della sua famiglia! Li abbiamo già assaggiati, ricordi?- Shannon ricordò tanti anni fa, quando loro ebbero uno scontro con i fratelli di Lucy.
- Ehi, voi due parlate così, perchè vi siete "sbranati" già!- disse Jared con sarcasmo.
- Cos'è questa storia che si sono "sbranati"? - Lucy mostrò curiosità alla frase di Jared e lo invitò a spiegarsi con un gesto delle mani.
- Ehi, avevo chiesto di non parlare di questa storia. Sei stronzo, allora!- Shannon si sporse verso Jared.
- Calmati Shannon, lo fa apposta, che stupido che sei Jared!- Mary cercò di calmare Shannon, tirandolo verso di sè.
- Voi due vi siete mangiati... ho capito! - Lucy rise di gusto.

Finite le discussioni Jared si fermo a circa 100km da Bossier, al di la del fiume, sperando di non essere avvistato da nessuno.
L'Hotel sembrava carino e aveva un ristorante annesso.
-Ok, adesso ci dividiamo, voi piccioncini cenate e noi prendiamo una camera. Verso l'una ci troviamo qui. Un'ora di strada per tornare, che pensate, va bene?- Jared cominciò a fare il solito, a dare indicazioni. Lui era bravissimo nel prendere decisioni.
- Tesoro, forse è meglio un'ora prima. La prossima volta facciamo più tardi, non voglio rischiare complicazioni alla prima uscita.- Lucy diede la sua opinione.
- Noi ovvviamente siamo un'optional, a quanto vedo, serviamo solo di copertura! Ok fatevi più scopate possibili e non rompete. Addio!- disse Shannon scocciato.
Jared per tutta risposta gli fece il dito medio e la linguaccia.
- Siete dei bambini immaturi. - notò Mary.
- Mi raccomando la puntualità.- disse Lucy , mentre Jared la trascinava per la mano.


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All'ora stabilita si ritrovarono tutti per tornare a casa. Lucy era in apprensione, anche se era felice per avere passato una serata appassionante con Jared.Pensava ai suoi fratelli che ce l'avevano con lui e se lo avessero trovato insieme, non gliel'avrebbero fatta passare liscia. Di sicuro lo avrebbero menato, erano molto litigiosi ed energumeni. E lo stesso trattamento avrebbe avuto Shannon. Quindi con questi pensieri , cercò di pensare ad altro, per non farsi venire un mal di testa.
- Voi due piccioncini avete già "tubato" a casa vostra e quindi avete cenato e basta?- chiese Lucy rivolta a Shannon e Mary.
Mary rise all'amica.
- Noi basta, per carità!-
- Ehi, non è mica detto che non possiamo impiegare l'ora per la strada del ritorno in maniera più...produttiva e rilassante.- aggiunse Shannon malizioso. Lui e Mary erano nei sedili posteriori e cominciò a baciare Mary in maniera passionale.
- Che maiale, lo faresti dietro di noi, così spudoratamente? Che mi ricordi, sei molto rumoroso!- aggiunse Lucy.
- Beh, sei abituata, visto?- rispose lui con nonchalance.
- Come al solito voi due parlate come se io non ci fossi, eh? - Mary sapeva che scherzavano e non se la prendeva per nulla. Anzi i loro battibecchi la facevano ridere.
Ma poi Shannon cominciò a fare sul serio, infilandole le mani dappertutto.
La invitò a sedersi a cavalcioni su di lui e cominciò a essere sempre più eccitato.
- Tesoro, aspetta di tornare a casa!- Mary cercò di farlo ragionare. Non aveva mica intenzione di farlo in macchina come i ragazzini?
- Non resisto, lo sai! Non si accorgeranno di noi, dai! E' più eccitante...- rispose lui con la sua voce roca e sexy.
Mary non poteva certo resistergli.
Lucy  era abbracciata a Jared che guidava e all'improvviso fu distratta dai sospiri che provenivano da dietro.
- Ma che maiali! Lo state facendo davvero con noi, qui! Se ci fermano ci arrestano! Tuo fratello è sempre un porco, non cambierà mai! E il bello è che mi ha traviato Mary!- disse rivolta a Jared.
- Lasciali stare. Hanno un sacco di arretrati da smaltire.- disse Jared ridendo.
- Tesoro, ma anche noi, no?- Lucy lo guardò con gli occhioni dolci. E' inutile, lei cercava di fare la dura, ma quando Jared la guardava coi suoi occhioni blu, le crollavano tutte le sue difese.
Il viaggio di ritorno fu molto...movimentato, ma Jared per prima cosa passò dalla nonna Ruby e scesero lui e Shannon.
- Adesso Mary ricomponiti per favore e accompagna Lucy, così non ci vedono asssieme, nel caso ti aspettano, ok Lucy?- Jared continuò con la gestione del quartetto, che avevano formato.
- Perchè mi devo ricomporre? Cos'ho che non va?- chiese Mary stupita.
- Mary, Mary... mia dolce Mary! Hai i capelli in aria e la faccia... strapazzata. Copriti il collo e sistemati meglio i vestiti! Cristo Santo, Shaaan!- disse rivolgendosi al fratello.
- Cazzo Jay, quando fai così mi mandi in bestia. Ma che cazzo vuoi all'una di notte, che la porto dal parrucchiere?Vaffanculo te e quegli stronzi dei fratelli di Lucy! Tanto rispetto per te , Lucy!- disse Shannon rivolto a Jared e subito facendo una specie di inchino rivolto a Lucy.
- Ok, adesso basta! Mary andiamo che è tardi. Ragazzi , grazie di tutto! A domani Jay, voglio festeggiare il tuo compleanno e ci sentiamo per metterci d'accordo!Occhiblu, lo festeggiamo a modo nostro!- diede un bacio appassionato a Jared e andò via con Mary.
In macchina le due ragazze parlarono.
- Ma come ci sei cascata di nuovo con Shannon? Cazzo, ma il tuo collo è pieno di lividi, è stato lui? E' un animale quell'uomo!- disse Lucy, guardando l'amica.
- Hanno confabulato tutti contro di me. Mia figlia e Jared ci hanno messo lo zampino.- Mary raccontò tutto a Lucy. Compreso anche la scena della mattina dalla nonna Ruby, con Shannon che mostrava la sua schiena "graffiata dalla tigre" come aveva detto la nonna.
- Oh Cristo, deve essere stato molto imbarazzante! Ecco perchè Jay ha detto che vi siete "sbranati"! - Lucy rise.
- Già. E questo non è niente.- Mary si rabbuiò.
- Che altro c'è?- la interrogò l'amica, incitandola a continuare, vedendola imbarazzata.
- Abbiamo scordato la protezione...- disse Mary con un fil di voce.
- No, cazzo Mary, non di nuovo! Prima eravate ragazzi, ma adesso? Anche lui, a 40 anni suonati...Non ci posso credere!- Lucy si diede una manata sulla fronte.
- Lo so, è imperdonabile. Lui dice che lo usa sempre. Ma con me no? A volte penso lo fa apposta!- lei parlò esasperata.
- Ok, adesso non pensarci. Domani parliamo meglio. Ora devo rincas...- Lucy bloccò la frase a metà, perchè vide i suoi tre fratelli che l'aspettavano con aria truce, appoggiati davanti al portone di casa.
- Cazzo fate qui, stronzi?- urlò lei appena uscì fuori , sbattendo la portiera con forza. Mary non fiatò, aveva un pò di paura di quei tre. A parte l'aspetto palestrato, erano tutti molto alti e grossi, stile Guerrieri della Notte.
- Mary, tesoro, lo sai che a quest'ora le brave fanciulle non vanno in giro da sole?- disse il primo rivolto a Mary e ignorando Lucy.
- Vaffanculo Kris!- disse Mary tra i denti. Lo temeva, ma sapeva che non le avrebbe fatto nulla, dato che la conosceva da bambina.
- Coglioni, non sono una bambina! Che cazzo di figura di merda mi fate fare!- Lucy cominciò a urlare e gli altri due cercarono di chiuderle la bocca, vista l'ora.
- Mary cara, se sò che la fai uscire con quel bastardo, io ti posso fare male, capito? So che te la fai col batterista, il fratello, ma se il cantante vede mia sorella e lo veniamo a sapere noi, gli leviamo la voce. E' chiaro il concetto?- Kris minacciò Mary che mise in moto e andò via sgommando, senza neanche salutare l'amica.
- Cazzo, cazzo, cazzo....- Mary di solito non diceva le parolacce, ma era molto impaurita e arrabbiata.
Doveva parlare a Jared e Shannon di quello che era successo da Lucy? Doveva avvisarli della minaccia o ignorare la cosa, facendo attenzione quando si sarebbero visti? Mary era confusa e non sapeva cosa fare.
Era stata una bella serata, ma ora si chiudeva come un  incubo.
E l'indomani era il compleanno di Jared. Forse facendo una dormita, avrebbe riflettuto su come agire, ma avrebbe resistito a non parlare con Shannon delle minacce di Kris?


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John quella sera andò a letto presto. Non gli importava se era Natale e tutti festeggiavano in spiaggia. In fondo erano alle Hawaii ed era sempre estate. Ma la mattina sarebbero dovuti partire presto per andare in aeroporto e arrivare a New Orleans. Ci sarebbero stati ben 8 ore abbondanti di volo, più altre cinque ore di viaggio per raggiungere Bossier City. Una vera sfacchinata e se tutto andava bene sarebbero arrivati la sera tardi. Ma lui doveva vedere Christine, quel bastardo gliela voleva rubare. Lui la sentiva come sua figlia e niente e nessuno lo avrebbe fermato. Linda era arrabbiatissima e non voleva andare, ma lui era deciso. L'indomani prestissimo sarebbe salito su quel fottutissimo aereo e avrebbe spaccato la faccia a quel bastardo. Christine era sua figlia e doveva difenderla con la sua presenza. Ad ogni costo!



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Eccoci arrivati al giorno di Natale, lo so sono indietro coi tempi. Nel frattempo è anche passata la Befana, le scuole sono cominciate e si è tornati al lavoro. Ma voi mi perdonate, vero?
Persino Jared ha compiuto 40 anni e ha ballato con Babu, ma questa è un'altra storia.
Allora, veniamo alla storia.
I fratelli di Lucy sono tosti (e grossi) Jared ne uscirà illeso?
John sta per arrivare e vuole mettere in chiaro che Christine è sua figlia.
Mary ha la love story con Shannon, ma durerà?
Questo e altro alla prossima.
Spero di non avervi annoiato con questo capitolo.
Ringrazio , come sempre, chi recensisce, poichè mi ispira per i prossimi capitoli.
Grazie comunque a chi mi legge in silenzio, se volete lasciare una traccia è ben accetta!

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Capitolo 11
*** 11 capitolo " Compleanno con pic-nic" ***


Mary tornò a casa molto turbata. Trovò Shannon che l'aspettava fuori dalla porta, si era dimenticata di dargli le chiavi.
- Scusa, non ti ho dato le chiavi...- farfugliò lei, nascondendo malamente il turbamento della discussione coi fratelli di Lucy. Per non parlare delle minacce che le avevano fatto. Che doveva fare, parlarne a Shannon o no?
Poi riflettè sul fatto che lui era una testa calda e non poteva prevedere la sua reazione e decise in un attimo che era meglio tacere.
- Che c'è Mary? Mi sembri... non so, un pò strana. - disse lui , mentre lei apriva la porta con la chiave.
- Ma no, che dici? Non ho nulla, perchè mi trovi strana?-
- Magari hai visto i fratelli ciccioni di Lucy! Sono sempre grossi?- disse lui mentre l'abbracciava.
- Si, sono grossi. Ma non li ho visti. Adesso andiamo a dormire che sono stanca.-
- Ehi, dormire? Tu vuoi stare nel letto con me e dormire? Prima "giochiamo" un pò... - fece lui ammiccante , con un sorrisino malizioso.
- Ma Shan... lo abbiamo appena fatto! Non ti stanchi mai? Ma cosa ti fai, di Viagra?- Mary rise. Non capiva come trovava sempre la voglia di stare con lei in "quel" modo, aveva superato la quarantina!
- Non dirlo neanche per scherzo. Io non uso quella robaccia, non ne ho bisogno!- lui si mostrò offeso e fece spallucce.
- Adesso andiamo a letto che sono stanca. Prometti che mi farai dormire.-
- Si , ok , prometto.- ma la faccia di lui era come quella di un bambino a cui si vieta di mangiare le caramelle che ha accanto. Naturalmente era inutile fargli fare delle promesse di quel genere.
-Ok, ho capito. Con te non si dorme mai... uffa.- Mary si accasciò sulle sue braccia, fingendosi perdente.
- Ho un'idea... tu sdraiati , mettiti comoda sul letto che ti faccio dei massaggi rilassanti.- Shannon ci provava in tutti i modi.
Mary accettò volentieri. A quell'ora , dopo essersi stressata tutto il giorno e poi coi pensieri in testa che la sovraccaricavano, un massaggio era ben accetto.
Lui cominciò a massaggiarla sulla schiena e lei chiuse gli occhi, lasciandosi andare. Certo le sue mani erano callose e grosse, non proprio delicate, ma ci sapeva fare. Poi lui scese sempre più giù e i suoi massaggi da rilassanti divennero sempre meno rilassanti, anzi la eccitarono.
- Shannon ... ma che fai? Mmmhhhh...Uh...Oh!- e i massaggi del relax finirono.
Lui fece capolino da sotto le coperte e le disse:
- Lo sai che con me nel letto non si dorme!
- Scemo!-
Era impossibile stare nel letto con lui e dormire, aveva ragione su questo. Così Mary decise che i cattivi pensieri per quella sera potevano essere accantonati, almeno fino all'indomani!



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Il cellulare suonava e suonava. Ma che ora era? Ma il cellulare che suonava, di chi era? Stava sognando o era li che suonava? Mary fece fatica ad aprire gli occhi e cercò il maledetto cellulare che l'aveva svegliata. Era quello di Shannon, ma lui naturalmente era beato che dormiva come un ghiro. Si staccò da lui che era appoggiato sul suo seno e se la dormiva beatamente e cercò il telefono. Suonava da un pò, smetteva e riprendeva. Solo uno poteva telefonare così insistentemente di mattina presto. Mary adesso era lucida e sveglia.
Non guardò sul display neanche il nome del chiamante e rispose.
- Cosa vuoi, Jay?- era seccata e non fece nulla per nasconderlo.
- Sei arrabbiata? Vi disturbo? Ma mio fratello è sempre in carica? Fallo riposare, ogni tanto , sennò si becca un infarto!-
- Senti, hai telefonato per darci questi consigli idioti?- Mary sbadigliò.
- No, no. Ho telefonato , perchè per oggi ho un progetto. Se stamattina venite dalla nonna e fate colazione con noi, ve ne parlo.- disse lui, con molto fervore.
- Ok, sveglio Shan, ci facciamo una doccia e arriviamo.- Mary continuò a sbadigliare. Con Shannon sul letto si dorme poco, lo aveva detto lui.
- Digli che la casa va a fuoco o non si sveglia. Ha il sonno pesantissimo.- Jared la consigliò.
- Certo , certo. Magari chiamo i Vigili del fuoco, così si sveglia con la sirena. A dopo Jay!-
Mary cominciò a svegliare Shannon. Prima provò col solletico, con gentilezza. Poi visto che lui non si muoveva per niente, lo strattonò più forte. Niente.
Sarebbe stata una lotta svegliarlo.
Poi decise che gli avrebbe dato botte col cuscino e lui alla fine si mise seduto sul letto all'improvviso, dicendo delle cose senza senso. Sembrava fosse sonnambulo o qualcosa di simile, era una scena comica e Mary rise come una bambina.
- Non capisco se sei sveglio o cosa...- chiese lei a un tratto.
- Mmmfff.... - fu il lamento che uscì dalla bocca di lui.
- Shan il tuo fratellino regista, ha dei progetti per oggi e ci vuole dalla nonna. Ci vestiamo?- lei lo guardava. Aveva gli occhi assonnati, ma non era sicura che era sveglio del tutto.
- Ma gli hai fatto gli auguri? Oggi è il suo compleanno.- disse lui.
- Porc... ho dimenticato! Ma ero che dormivo. Ecco perchè era strano! Ok alziamoci e andiamo. - Lei fece per alzarsi, ma lui la bloccò per un polso.
- Dove credi di andare? - e le lanciò una cuscinata in pieno viso, cogliendola di sorpresa.
- Brutto stronzo!- e così rilanciò le cuscinata, instaurando una lotta mai vista. Mary si alzò pure in piedi nel letto, per colpire da più lontano e quindi più forte possibile.
-Basta, basta! Se non andiamo, il tuo caro fratellino viene qui a prelevarci!- disse lei ridendo.
- Ok, ti lascio andare, se mi dai un bacio.- disse lui prendendola per i fianchi e imprigionandola con le braccia.
- Non è giusto, tu hai più forza e io devo baciarti per forza, è un ricatto!- lei fece finta di fare il broncio.
- Tanto non è una sofferenza darmi un bacio...- disse lui tra le sue labbra.
E a Mary non costò tanto dargli un bacio, proprio per niente...
Poi lui la trascinò in doccia e giocarono insieme a lavarsi reciprocamente. A Mary non sembrò vero poter dividere questi momenti intimi con lui. Sapeva che sarebbero finiti e che magari non avevano futuro e cercò di non pensare al domani, sennò si sarebbe rovinata queste gioie. Come poter condividere con lui le giornate e le notti, cose che fino ad adesso non avevano fatto, vuoi per ripicca da parte sua, vuoi per immaturità da parte di Shannon.
- Quanto tempo ci siamo persi Mary. E quante cose di Christine che non sò... - lui ad un tratto divenne serio e triste.
- Ti prego, non pensiamoci ora, non roviniamoci la giornata, ok?- e ridendo gli spruzzò la schiuma in faccia.
- Adesso vedrai che ti combino.- e lui ricambiò con lo shampoo abbondante.
- Noooo, mi ci vorranno secoli per sciacquarlo, cattivo ragazzo!- Mary piagnucolava.
- Così impari a fare la guerra a me!- continuarono a giocare. Jared avrebbe atteso un pò, quella mattina.


Mentre Mary si asciugava i capelli e si vestiva, Shannon per ingannare l'attesa, passò a curiosare dalla camera di Christine.
Si rese conto che di lei sapeva poco o nulla. Una certa curiosità si impossessò di lui. Era come una fame di sapere sulla vita di una persona che in fondo era sangue del suo sangue, ma che fino a qualche giorno prima non sapeva neanche che esistesse.
Così approfittando dell'assenza della ragazza, decise di dare una capatina.
Ma si accorse con sorpresa che la camera era chiusa a chiave.
Si domandò il perchè fosse chiusa a chiave.
Poi si ricordò che a quella età tutte le adolescenti hanno un lato da nascondere ai propri genitori, che vogliono privacy e tendono a chiudere le loro camere a chiave.
Ma Mary doveva avere una chiave di riserva per pulire , ogni tanto.
Così la cercò, rovistando nel cassetto dell'ingresso, dove aveva visto Mary posare tutte le chiavi.
Risalì in tutta fretta le scale e provò tutte le chiavi, finchè non trovò quella giusta.
La camera apparì come scialba all'occhio di Shannon- Di solito le ragazze e i ragazzi di quella età hanno appesi ai muri dei poster, di cantanti o attori.
Ma quella camera aveva due o tre poster in tutto. Tanti sembravano essere stati tolti e anche di fretta, visto che dei pezzetti erano rimasti attaccati alle pareti.
Sembrava come se Christine avesse tolto di mezzo poster o effetti personali. Anche la scrivania era pulita, senza niente fuori posto, non che pretendesse che Christine somigliasse a lui anche nel disordine, ma la cosa era alquanto strana.
Aprì qualche cassetto e cominciò a curiosare di quà e di là. Si sentiva un pò ficcanaso a nettere il naso sulle cose di Christine, senza contare il fatto che aveva preso di nascosto la chiave. Se lei veniva all'improvviso avrebbe rischiato grosso.
Avrebbe rischiato il fatto che lei avrebbe perso la fiducia in lui e che in realtà si comportava come un padre all'antica che rovistava e scavava tra le sue cose.
Padre. Si soffermò a pensare a questa parola, una grossa parola.
Fino ad ora si era sempre e solo reputato figlio. E ora di botto era padre?
Non aveva ancora assimilato la cosa, si rese conto all'improvviso e una certa ansia si impossessò del suo stomaco che cominciò ad avvertire delle fitte di dolore.
L'ansia di essere padre, all'improvviso, di una ragazza che lo stesso mese in cui lui avrebbe compiuto 42 anni, lei ne avrebbe compiuti 17.
Sarebbe diventato vecchio di colpo.
Fino ad allora aveva vissuto con ragazzine che lo attorniavano e che lo guardavano con adorazione, in mezzo a platee che andavano a vederli come i loro idoli, per sentirli suonare e adesso di botto lui era padre?
Cominciò a vacillare.
Fino a qualche giorno prima si faceva le modelle, le ragazze ventenni di solo qualche anno in più di sua figlia e adesso era padre?
Mary che ruolo poteva avere nella sua vita? Lei stava diventando importante, anzi forse lo era sempre stata, solo che lui era fuggito via, accantonando i ricordi di lei in un angolino segreto del suo cuore , in attesa del momento giusto per tirarli fuori.
Cercò di accantonare questi pensieri, perchè sennò non sarebbe arrivato a sera.
Cominciò a sudare freddo, la paura o un sentimento strano,a cui non sapeva dare una giusta definizione, gli faceva fare troppe domande dentro la sua testa ,a cui lui non poteva dare risposte.
Così aprendo dei cassetti, per distrarre la sua mente, trovo in fondo a uno di essi ,delle foto e qualche collana con triadi e braccialetti con scritte riguardanti i 30 seconds to Mars. C'era anche un braccialetto con scritto "Echelon".
Shannon restò a bocca aperta.
Ma allora lei era una Echelon? Ascoltava la loro musica? Li conosceva da prima. Perchè aveva tolto tutto di mezzo, allora?
Perchè era chiaro, ormai, che Christine aveva nascosto la cosa, non gliene aveva parlato in questi termini. Gli aveva detto quel giorno che erano andati insieme a fare shopping che lei li conosceva, ma non che era una Echelon convinta.
E poi il fatto che aveva tolto i poster, che chiaramente mancavano, non capiva perchè gli avesse nascosto la cosa.
Forse lei si vergognava?
Capì che di Christine, non sapeva nulla e una strana tristezza si impossessò di lui.
Sentì Mary che lo chiamava e così decise di chiudere la camera.
Scese le scale di corsa e ripose le chiavi al loro posto, poi risalì e andò da Mary che lo accolse con un sorriso smagliante.
Era chiaro che lei adesso era felice con lui.
Sperava in cuor suo di non ferirla ancora, perchè lui non poteva fare a meno di Mary. Cosi come di Christine, prima era da solo, adesso si ritrovava con una famiglia.
Cercò di scacciare questi pensieri dalla sua mente, avrebbe chiesto più avanti a Christine, perchè gli aveva nascosto che li amava come band, che non c'era nulla di disdicevole e di vergognoso nell'amare la loro musica e che ne doveva andare orgogliosa.
Poi pensò di scacciare anche i pensieri su Mary, sennò lei avrebbe capito che c'era qualche problema in lui e avrebbe reagito chiudendosi in se stessa, come fino al giorno prima e lui aveva faticato a farla aprire nei suoi confronti, mostrargli finalmente i suoi veri sentimenti.
- Che c'è? - lei lo guardò con una espressione interrogativa sul volto. Possibile che era come un libro aperto per lei?
- Non ho niente! Che vedi? Andiamo? Ci stanno aspettando- le diede un bacio a stampo e la trascinò fuori.
Lei si rese docile e si lasciò trasportare.



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Dalla nonna Ruby si faceva colazione. Jared guardava di continuo l'orologio e sbuffava come un vecchio locomotore.
Christine, la nonna e Costance gli avevano fatto gli auguri e chiesto se pranzavano a casa. Ma lui aveva detto che sarebbero stati fuori tutto il giorno, visto che fuori era una bellissima giornata. Erano nel Sud e la temperatura era molto mite, ne avrebbero approfittato per fare un pic-nic.
- Jared, ma che hai , sembri nervoso! Vabbè che hai appena compiuto quarantanni, ma non è una tragedia, ti ci abituerai!- Costance rise , mentre sorseggiava il suo caffè.
- Ma non mi avevi detto che ne facevi trenta?- disse la nonna sorpresa.
- Si, nonna , in realtà lui ne fa trenta più dieci!- si azzardò a dire Christine. In pochi giorni era entrata in confidenza con quei due, era come se li conoscesse da una vita.
Risero tutti alla battuta di Christine.
- Ehi...non prendetemi in giro. Sto aspettando Shan che ritarda, tanto per cambiare.- in realtà lui aveva progettato la giornata per stare con Lucy e Mary era la loro copertura.
Lucy non aveva raccontato nulla a Jared della sera precedente. Era meglio tacere del brutto scontro-incontro con i suoi fratelli .
Appena sentì entrare Shannon e Mary, gli si catapultò letteralmente addosso, prendendoli in disparte senza neanche dargli il tempo di prendere un caffè.
Il che fece lamentare Shannon.
- Ehi, che cazzo fai? Fammi prendere un caffè, sennò non mi sveglio!- si ribellò Shannon, mentre Jared lo trascinava di lato per parlargli.
- Dopo. Allora, ho pensato che noi oggi andiamo a fare un pic- nic. Andiamo a circa 100 km da qui, non dovrebbero esserci gente di Bossier. Prepariamo? Mary tu andrai a prendere Lucy, siamo già d'accordo. Ah, viene anche Christine e le diciamo di portare un'amico o un'amica, così ha compagnia. Che ne dite?- Jared aveva letteralmente travolto con un fiume di parole Shannon e Mary che lo guardarono stravolti.
- Ehi chi cazzo ti credi di essere? Dobbiamo, andiamo, facciamo....non sai usare altre parole? Tu hai già deciso per noi!- Shannon gli punto il dito nel petto.
- Ma dai....è il mio compleanno, non vuoi accontentarmi?- Jared fece il solito broncio finto, sapeva che Shannon non avrebbe detto di no.
- Dai, adesso smettetela. Prendiamo qualcosa per colazione, prepariamo due panini e poi andiamo. Ma non dite niente alla nonna e Costance che viene Lucy, ok? - Mary parlò sottovoce.
- Ok, Mary. Sei un angelo. L'ho sempre detto io, che Shannon ti deve sposare.- e scappò via.
- Ma sentilo...- Shannon fece segno con la mano come per acchiapparlo.Ma Jared era già fuggito in cucina.
- Senti, lascialo stare. Vedo che è molto preso da Lucy. Spero che non la molli da un momento all'altro e non finisca male con lei. Adesso andiamo di là, dai. - Mary cercò di calmare Shannon che si lasciò trascinare docilmente come un cagnolino. Lei lo adorava perchè sembrava nervoso e un momento dopo era tranquillo. Lei sicuramente sapeva come prenderlo.
Andarono in cucina dove la nonna e Costance furono felici di vederli.
- Ehi bro, auguri!- Shannon abbracciò Jared , aggiungendogli nell'orecchio di non "scassarlo" almeno per quel giorno.Non poteva fare a meno di redaguirlo, dopo il loro precedente "buongiorno".
Jared rise e gli aggiunse che se lui lo accontentava, non lo avrebbe "scassato" di sicuro.
L'ora successiva fu seguita tra un tripudio di telefonate di auguri e di valanghe di messaggi. Praticamente Jared era incollato al telefono.
Shannon sorseggiava il suo caffè e rideva.
- E' nel suo ambiente ideale, lui e il suo Blackberry. Potrebbe vivere incollato così, tutto il giorno! Tsè!- disse rivolto a tutti , facendo dei movimenti di diniego con la testa.
- Oddio, spero di non diventare come lui. Un pò questo telefono ti crea dipendenza...- aggiunse Christine ridendo.
- No, spero non diventi come lui Chris. Ti disconosco!- aggiunse Shannon con una espressione finta-preoccupata.
- Tesoro, vieni al pic-nic con noi? Chi porti?- chiese Mary sottovoce avvicinandosi a Christine.Poi le fece segno di parlare piano.
- Posso portare Holly?- azzardò Christine.
- Ma deve stare zitta, avvisala, non deve dire a nessuno che Lucy e Jared stanno insieme, ok? Vatti a preparare che la prendiamo tra un'oretta circa.- Mary cercò di fare dei segni con le mani come per nascondere un segreto tra di loro. Shannon finì la colazione e poi fece segno a Jared, intento sempre a rispondere al telefono che sarebbe andato a prepararsi per il pic-nic. Jared fece un segno distratto di assenso con la mano, lui quando era al telefono sembrava assente, ma Shannon ormai era abituato.
Costance e la nonna aiutarono Mary a preparare panini e dolci da portare al pic-nic.
Nel frattempo ne approfittarono per parlare un pò, in fondo non avevano ancora discusso di cosa fosse cambiato tra lei e Shannon.
- Tesoro, ti vedo felice e io sono felice per voi. Te lo meriti.- Costance l'abbracciò.
- Mi commuovi Costance, ma è Shannon tuo figlio! - disse lei emozionata di quanto quella donna le dimostrasse affetto, come fosse sua madre.
- Ma tu è come se fossi mia figlia e io e nonna Ruby siamo super felici, vero mamma?- lei si rivolse a nonna Ruby, la quale annui con la testa.
Mary si accorse che nonna Ruby piangeva e cercava di nascondersi. Lei era molto emotiva e si commuoveva per nulla.
Mary l'abbracciò forte.
- Non piangere nonna Ruby, perchè fai piangere anche a me.- Mary aveva la voce strozzata per l'emozione.
- Il fatto è che sono felice per voi, finalmente! Tesoro, lo sai che io mi intenerisco per niente.- la nonna l'abbracciò forte. Poi cominciò a darle biscotti, torta e un sacco di cose buone da mangiare all'aperto.
- Visto che è il compleanno di Jared gli ho preparato le cose che mangia lui, senza uova e derivati animali.- la nonna finalmente aveva capito cosa mangiava Jared.
- Nonna, lui sarà felice!- Mary sorrise.
- Io spero che tutti voi ragazzi siate felici oggi. Io e la nonna oggi andremo da sua sorella che ci ha invitate se non facevamo nulla. Così siamo in compagnia anche noi. E non prendete freddo, mi raccomando!- Costance fece le solite raccomandazioni , mentre Mary usciva col cestino delle cose da mangiare che mollò a Jared, appena lo vide.
- Allora, tu vai a prendere Lucy, di qui usciamo insieme. Poi io vado a prendere Holly con Christine e ci ritroviamo fuori di Bossier verso la Statale
LA-160 W , andiamo verso il Parco di Bodcau State Wildlife , a circa 37 miglia di qui. E' molto grande e c'è meno possibilità di trovare confusione e quindi di essere appiccicati con gente che magari ci conosce e spia. Ci siamo capiti!- Jared le fece l'occhiolino in cenno d'intesa.
- Ok, Jared, vedo che fai di tutto per farci stare nei guai. Ma se così non fosse, sarebbero delle vacanze troppo noiose, giusto?- Mary ricambiò l'occhiolino.
- Vedo che mi hai capito perfettamente! Sei molto intelligente. Niente a che vedere col troglodita di mio fratello!- risero entrambi per questa battuta. In realtà Jared voleva un mondo di bene a Shannon e la cosa era reciproca. Quei due non se l'erano passata molto bene durante l'infanzia, erano cresciuti nella povertà e sapevano cosa voleva dire sostenersi a vicenda.E Mary lo sapeva. Rideva quando facevano gli spacconi e gli sbruffoni, perchè era il loro modo di vivere. Non sarebbero cambiati mai, ne era più convinta.
- Jared, vado. Ci vediamo dopo.-
- Grazie Mary. Se Shan ti fa del male gli spacco la faccia, te lo giuro! - disse lui spavaldo.
- E tu ricorda che se glielo fai a Lucy , te la spacco io a te ed è reciproco.- Mary si morse il labbro mentre parlava, ripensando in realtà ai fratelli di Lucy. Cercò di scacciare il pensiero oscuro di cosa avessero fatto a Jared se lo avessero trovato con lei.



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Crhistine chiamò Holly.
- Ehi befana, ma oggi hai impegni?-
- Mi annoio da morire. I miei vanno in gita non so dove, con gli zii. Che schifo di giornata mi aspetta. Almeno vieni con me, fammi compagnia, stavo proprio per chiamarti e tu mi hai preceduta.- Holly aveva un tono di voce annoiato.
- Ma se ti dico invece di venire tu con me, che mi rispondi?- Christine fece la vaga e misteriosa per stuzzicare l'amica.
- Che vuoi dire, io e te, da sole?-
- No, con me , mia madre , Lucy e ...- Christine si fermò apposta per tenere Holly sul filo del rasoio.
- E...? Continua. Mi vuoi fare venire l'ansia? Chi viene, befana?- Holly era palpitante.
- I miei due parenti appena conosciuti, ti devo fare i nomi?-
- OMMIODDIO, tu mi vuoi fare morire oggi! Ma è il compleanno di Jared, davvero vogliono passarlo con noi? Sei sicura che posso venire? Che mi metto? Dovevi avvisarmi prima, malededizione, ti ODIO! Che gli regalo? Cristo!!!- Holly cominciò ad agitarsi e si sentirono pure dei rumori strani attraverso il telefono.
- Calmati! Che hai rotto? Ho sentito dei rumori...Non farti problemi, il regalo glielo abbiamo fatto noi. E poi a lui interesa stare con Lucy, sta organizzando il pic-nic per stare con lei. A proposito, non dire a nessuno che Jared e Lucy si vedono, sennò i suoi fratelli gli tagliano la gola. Quelli non scherzano, non lo vogliono attorno a Lucy, ok?- Christine mise in guardia Holly che non rispose, ma emetteva dei rumori.
- Ma ci sei o sei caduta? HOLLY!- Christine era preoccupata adesso.
- Cazzo, ho rotto la lampada di mia madre, ora mi uccide! Cazzo, colpa tua! Ho sentito, si , sarò muta come una tomba, se non ci finisco io per avere combinato un disastro! Vado a prepararmi! Sei bastarda, potevi dirmelo ieri, che almeno ero preparata psicologicamente!- Holly era molto agitata e Christine se la rideva. Conosceva l'amica e adesso era sconvolta. Poteva persino immaginare la sua espressione.
-Ma smettila! Anche io l'ho saputo oggi. Jared è mezzo fuso, sarà l'età! E comunque, sbrigati che tra un'oretta arrivo con lui a prenderti! Muovi il culo!- Christine urlò l'ultima frase.
- Cazzo, vieni con Jared? E tuo p... ehm Shannon non c'è?-
- Si che c'è mio padre, Shannon. Puoi dirlo, non mi offendo sai? E' mio padre, ormai lo sanno tutti!-
- Ma lo chiami papà o per nome? - Holly era curiosa, fino ad allora non avevano affrontato l'argomento e visto che c'erano, colse la palla al balzo. Conosceva Christine dall'asilo e non si imbarazzava a fare certe domande e sapeva che lei non si sarebbe offesa.

- Senti, per adesso ti devo confessare che non mi viene di chiamarlo "papà". Già ne ho uno, ricordi? Quanti papà ho adesso? Sono confusa. Non so che fare...- Christine confidò questo pensiero all'amica. In fondo parlarne con lei l'aiutava a sfogarsi un pò, specie su questo argomento. Non ne aveva parlato con nessuno finora. Gli eventi l'avevano travolta in pochi giorni.
- Hai ragione, scusa se sono stata indelicata. A parte il personaggio che è lui, la cosa è seria e al posto tuo sarei confusa anche io. Però è un grandissimo figo!- Holly aveva una capacità di passare da un argomento serio a sparare battute spensierate in pochi secondi.

E questa cosa aiutava tanto Christine a trovare un pò di serenità e sicurezza.
Le ragazze si salutarono e Holly, molto agitata di fare un pic-nic con i fratelli Leto, si preparò di corsa.




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Mary andò a casa di Lucy. Non c'era nessuno per fortuna, erano tutti usciti.
- Allora oggi scampagnata e famiglia felice?- disse Lucy appena vide Mary. Lei in realtà era preoccupata e dopo un momento di silenzio, cercò di dire qualcosa di sensato.
-Non dire nulla a Jared per adesso, di ieri sera, ok? Non gli hai parlato, vero?-
- Ma certo che no! Non voglio rovinarmi quei pochi giorni che lui è qui, sei matta? Tu piuttosto con Mr "Sonoungranfigo", non hai parlato, vero?- Lucy la guardò un pò spaventata che l'amica avesse parlato con Shannon.
- Neanche io gli ho detto nulla, ma non sono sicura di aver fatto la cosa giusta....- Mary era confusa.
- Senti gioia, lascia perdere quegli stronzi dei miei fratelli irosi. Gli metto una bomba nel culo, se non si fanno i cazzi loro. Passiamo una bella giornata e non facciamoci prendere dal panico, ok?- Lucy masticava il suo solito Chewingum e stava per accendersi una sigaretta. Sembrava un maschiaccio!
- Ehi che fai? Non fumare qui!- la sgridò Mary.
- Come la fai lunga, tesoro, pure il tuo spasimante fuma, che fai, glielo vieti?- si difese lei.
- No, Shan non fuma da novembre, non lo sai?-
-Oh cazzo! L'ho detto che quest'anno crolla il mondo, davvero! Shannon Leto che non fuma più! Non ci posso credere!- Lei la guardò sconvolta. A volte era teatrale e a Mary questi suoi atteggiamenti la facevano ridere.
- Succede di tutto nella vita, hai visto? Tutti possono cambiare, basta dare una seconda possibilità.- Mary sembrava parlare ad alta voce,come per parlare a se stessa, esprimendo dei suoi pensieri intimi.
- Ma parli per te o per me, tesoro? O per tutti e due?- Lucy divenne seria , di botto.
- Parlo in generale, ma puoi dare le interpretazioni che vuoi, seguiamo l'onda delle nostre emozioni una volta tanto e lasciamoci travolgere. Chi vivrà vedrà!- disse lei , convintissima.
- Cristo come sei diventata filofos....fisolof...come cazzo si dice! Si, insomma , hai capito!- Lucy non era mai stata una studiosa e adesso si impappinava con le parole!
- Io filosofa? Ma dai....- Mary rise. Erano spensierate quella mattina e volevano passare una bella giornata. A tutti i costi.



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Si incontrarono tutti sulla Statale. Quando arrivarono alla meta, Jared e Shannon ebbero i soliti battibecchi, su dove posteggiare, dove andare , ecc.
Holly restò sconvolta nel vederli parlare così. Disse a Christine che gli sembravano più due fratelli umani, che di Marte.
Christine gli spiegò che da quando c'erano loro a casa, non faceva che ridere, erano troppo comici. E Holly si sentì più sciolta e meno in soggezione di fronte a loro due.
Jared aveva portato la chitarra e disse che dopo pranzo avrebbero intonato delle canzoni.
Siccome era ora di pranzo quando arrivarono, mangiarono subito. La nonna aveva preparato tante cose buone.
Naturalmente Jared fece lo schizzinoso, perchè non si fidava degli ingredienti usati dalla nonna. Mary lo rassicurò, dicendogli che questa volta la nonna lo aveva rispettato, non usando derivati animali.
- Una volta tanto, visto che è il mio compleanno, mi ha accontentato. Grande la nonna!- sorrise spensierato Jared. Lucy lo guardò con devozione. Che non avesse mai smesso di amarlo anche lei, pensò tra se?
Mary guardò l'espressione dell'amica , mentre ammirava Jared e capì che stavano per cacciarsi nei guai. Poi Shannon la continuò a distrarre con bacini e carezze e non ci pensò più.
- Ehi, mentre loro si sbaciucchiano, noi facciamo le guardone gelose o facciamo una passeggiata? Tua madre e Lucy le invidio da morire!- Holly parlò all'orecchio di Christine.
- In effetti non credevo che Shannon, detto Shanimal, fosse così sdolcinato. Non fa altro che sbaciucchiarla! E le ha dato i fiori! Dici che lui ha la doppia personalità e in realtà quando suona la batteria in quel modo violento,  è un altro?- chiese Christine, con l'espressione divertita.
- Io so soltanto che mi sta a venire il diabete, da quanto è dolce. E invidio tua madre! Tu piuttosto, come hai fatto a cambiare?- Holly la punzecchiò.
- Beh, una volta scoperto che è mio padre, mi è venuto facile cambiare. Non gli ho confessato che sono una Echelon, però. Non so perchè, ma mi vergogno da morire sui pensieri che facevo su lui. Ci pensi quello che scrivevo?- Christine si coprì il volto con le mani, sotto la risata divertita di Holly.
Mentre erano sdraiati a parlare, un pallone colpì in testa Shannon.
-Ehi che cazz...!- Lui fu preso alla sprovvista.
Si avvicinò un bambino e riprese il pallone, senza chiedergli scusa.
Lui glielo diede, un pò risentito.
- Dai, è un bambino...- gli disse Mary per cercare di farlo sorridere.
- Certo ho capito, ma è stronzo, perchè non mi ha chiesto scusa. - Shannon parlò forte apposta per farsi sentire dal bimbo.
Lui infatti  lo sentì e facendo un sorriso perfido, lo colpì nuovamente da dietro, lanciandogli la palla ancora in testa. Quel bambino era dispettosissimo e i suoi genitori erano lontani e non lo guardavano nemmeno.
- Adesso ti prendo e....- Shannon si alzò arrabbiato e il bambino gli fece la linguaccia. Ce l'aveva proprio con lui.
Mary lo prese per un braccio.
- Shan, ma che fai? E' un bambino e più ti arrabbi, più lui lo fa apposta! - lei rise.
- Ma che stronzo!- lui si massaggiava la testa e tutti risero.
- Senti , bro, tu non ci sai fare coi bambini. Guarda me, invece.- Jared si alzò, raccolse la palla e la porse al bambino . Poi gli chiese come si chiamava, infine  gli propose di giocare tutti insieme.
Jimmy, si chiamava così il bambino, accettò di buon grado e si posizionò per giocare un pò più in là.
Shannon restò di sasso.
- Visto bro? Vieni a giocare con noi, sù, fai la pace con Jimmy!- Jared lo tirò per un braccio, ma Shannon opponeva resistenza.
- No dai, non mi va. lasciami...- ma naturalmente quando Jared si mette una cosa in testa nessuno può opporsi, neanche suo fratello.
Così Christine, Holly e Shannon furono convinti a fare gioco di squadra con Jimmy e lui.
- Che hai?- Lucy colse l'espressione triste di Mary, la quale guardava gli altri giocare a palla.
- Oh, non ho niente, solo sovrappensiero.- lei cercò di dare una risposta tranquillizzante. In realtà aveva troppi pensieri che gli attanagliavano il corpo e la mente.
- Ma pensi a cosa, esattamente?- Lucy la incalzò.
- Penso... ma che succederà, appena vanno via?- Lei si rattristò all'improvviso, sentiva le loro risate, che facevano da eco ai suoi discorsi tristi.
- Cazzo Mary, siamo qui, felici, si ride, si scherza, si gioca e tu? Mi rattristi così? Animo, goditi il presente! Penso che ti chiederà di andare da lui, no? Siete insieme da un giorno, dagli tempo! Scommetto che non parlate , ma scopate soltanto!- Lucy la travolse col suo discorso e si accese una sigaretta. Gettava il fumo e l'amica la guardò di traverso!
- Si, scopiamo, certo! Con lui non si dorme neanche! E' fissato, perchè tu no, invece? Senti chi parla...- Mary la spinse per un braccio. Ogni tanto il pallone arrivava dalle loro parti e glielo lanciavano. Le invitavano a unirsi a loro per giocare, ma loro due preferivano stare a parlare.
- Questi dannati Leto! Dove traggono l'energia? Non crollano mai? A proposito, che fai se scopri che...si , insomma, hai capito!- Lucy fece cenno con la mano di una pancia che si ingrossa.
Mary capì che lei le voleva chiedere cosa avesse fatto, se avesse scoperto di aspettare un bambino.
- Oddio, non farmici pensare. Ancora non abbiamo fatto progetti su noi due e ci manca solo questa. Non posso essere travolta dalla sfortuna ancora!- Mary si lasciò andare sul prato.
All'improvviso vide che Jared salutò in fretta il bambino e tutti si avvicinarono da loro.
- Che succede?- Lucy si allarmò.
- Niente, ho visto delle persone di Bossier. Adesso ci alziamo con calma, raccogliamo le nostre cose e ce ne torniamo a casa. Lucy, mi dispiace. - volse uno sguardo triste verso la ragazza.
- Jay, non fa niente. Davvero, non è colpa tua. Non credevo che ci fosse gente delle nostre parti anche qui, merda! Ok, ritorno alla base, gente.- Lucy parlò a tutti.




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John quella mattina si alzò prestissimo, nel cuore della notte. Naturalmente fece fatica a far alzare Linda, che non gli aveva rivolto la parola. Lei continuava a chiedergli di cambiare idea, di stare ancora lì. Ma lui era deciso.
Quel Leto era un pericolo per Christine. Sicuramente 
avrebbe capito dalla somiglianza che era sua figlia. E Christine era figlia sua invece, l'aveva cresciuta e amata come tale, nessuno gliel'avrebbe rubata, neanche un padre naturale.
Così prese quel "maledettissimo aereo" come lo apostrofò Linda e molto carico di rabbia si apprestava a tornare in Louisiana. erano anni che non tornava più. I genitori li aveva persi, fratelli non ne aveva, dunque non c'era motivo di tornare. Di solito era Christine che lo andava a trovare a New York durante le feste, tanto Mary era meglio non la vedeva, dopo il divorzio. Lui sapeva che non lo aveva mai amato. Il  suo unico amore lei lo aveva provato per quell'altro. Che ora era lì! Lui gli avrebbe dato una lezione, gli avrebbe alzato le mani se necessario.
Salirono sull'aereo, cercò di essere gentile con Linda che lo strattonava.
- Ti odio, John. Te la farò pagare!- lei era proprio arrabbiata.
- Senti, Linda, ti passerà, vedrai. Cerca di capire.- lui cercò di farla ragionare.
Lei per tutta risposta si mise le cuffie nelle orecchie e fece partire "This is war".
John non sapeva che Linda ascoltava i 30 Seconds to Mars.
L'aereo finalmente decollò, e lui mentalmente ripassava i suoi piani di vendetta.





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Scusate il mio enorme ritardo nell'aggiornare.Pensavo con questo capitolo di concludere la storia e invece, come al solito, sono stata prolissa e quindi al prossimo spero di concludere.
Spero non mi colga il  blocco e che abbia un pò di tempo in più per scrivere.
Veniamo alla storia.
Jared festeggia il suo compleanno con un semplice pic-nic (non con Babu in India,senza pannolini e Rave)
Vuole essere normale con Lucy e non nascondersi, invece trova delle persone che lo hanno visto, pensate i fratelli di Lucy lo meneranno? Oddio il suo povero nasino!
Shannon con Mary parlerà del loro futuro o sarà interrotto da John che sta per arrivare? A proposito, pure questo è manesco e incazzato. Poveri Bros, mi sa che gli vogliono cambiare i connotati!
Christine confesserà a Shannon, che lei li amava prima, come Band?
Christine lo chiamerà papà?
Questo e altro ancora alla prossima.
Ringrazio tutte voi che avete recensito e che mi seguite.
 A volte bastano due parole per farti venire le idee e continuare, credetemi!
Ringrazio anche chi passa in silenzio, a volte perchè ci si annoia o perchè magari si inizia per curiosità e poi la storia non piace più! (che gli scrivo che non mi piace più? E non recensisco!)
Baci bacioni, miei cari!
A presto, vedrò di aggiornare appena possibile.

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Capitolo 12
*** 12 capitolo "Che botte, ragazzi!" ***


Il pic-nic era finito. Non era tanto il fatto di tornare a casa, quanto il pensiero per Jared e Lucy, che preoccupava Shannon.
- Cos'hai? Mi sembri pensieroso, vedrai, non ci avranno visti. Li conosco quelli, non sono persone che parlano e si sono sempre fatti i fatti loro.- Mary cercò di sollevarlo un pò e lo abbracciò. Lui ricambiò l'abbraccio, anche se era un pò teso, aveva bisogno del contatto fisico di lei.
- Oh si, fino ad ora lo sono stati. Vedrai che domani lo sapranno tutti. Mi dispiace solo per la nonna e nostra madre, che ci andranno di mezzo, cazzo!- lui si fermò e la baciò sui capelli. La tenne stretta a se, mentre aspettavano gli altri per rientrare in macchina.
- Ehi piccioncini, sempre a tubare, voi due! Rimettiamoci nelle macchine per come siamo arrivati, ok?- Jared cercava di gestire sempre la situazione, nonostante fosse preoccupato anche lui. Abbracciò Lucy e la rassicurò. Domani avrebbero fatto in modo di vedersi ancora.
- Cazzo, Jay, i miei fratelli se sanno che ci vediamo, mi chiudono in casa e non mi fanno andare neanche al lavoro!- si lamentò lei, mentre lo teneva stretto a se. Restarono così per un pò. Jared dimenticò anche che aveva chiamato "piccioncini" Shannon e Mary. I quali si avvicinarono e li canzonarono a loro volta.
- Dicevi, "piccioncino"?- Shannon lo picchiettò sulla spalla, richiamandolo.
Cercarono di scherzare un pò per sdrammatizzare e rientrarono nelle macchine per tornare a casa.
Holly disse a Christine che era stata una giornata stupenda, nonostante la fine.
- Io negherò con tutte le mie forze, puoi contarci, sorella! Grazie a te ho vissuto un sogno,adesso per me sono due persone normali!- disse con lo sguardo sognante.
- Mi sono abituata anche io, adesso. Si, sono delle persone normalissime, con cui ci si diverte tantissimo. Mi dispiace solo che a Bossier vive della gente impicciona. Mamma, pensi che avremo guai?- chiese Christine, rivolgendosi a sua madre.
- Oh, tesoro, non lo so... che fai? Spegni quella sigaretta in macchina!- urlò Mary, alzando il tono della voce, rivolta a Lucy che si accingeva ad accendere una sigaretta.
- Oh cazzo, sono nervosa, CAZZO, devo fumare!- Lucy sembrava isterica.
Mary le strappò la sigaretta di bocca e la buttò dal finestrino. Lei cominciò a piangere in silenzio, non riuscendo a trattenere le lacrime, cercava di non farsi vedere.
- Scusa, non pensavo era di vitale importanza per te , quella sigaretta.- Mary aveva un tono di scusa.
- No, scema, non piango per quello. E' che... proprio adesso che stavo bene con Jared... Lui mi ha detto mentre tornavamo in macchina, che se succede qualcosa mi porta con se a Los Angeles. Io sono rimasta basita. Non lo so, è troppo presto. Non mi fido di lui. Però io lì avrei più possibilità di qui, potrei trovarmi un lavoro e vivere per conto mio. Non voglio dipendere da lui, no!- Lucy si asciugava le lacrime mentre parlava. Aveva esposto i suoi concetti in modo confusionario, Mary l'aveva capita, ma restò lo stesso a bocca aperta.
- Per chiederti questo, Jared deve provare per te qualcosa di più di quello che sembra...- Mary era sorpresa.
- Si, lo penso pure io, ma non mi fido lo stesso, ok?- Lucy era realista.
- Non ci hanno dato il tempo neanche di intonare una canzone, che sfortuna!- Christine da dietro si lamentò.
- Beh, tesoro, è tardi e comunque tra poco dovevamo tornare lo stesso. La strada è abbastanza lunga per il ritorno ed è già buio, vedi?- Mary cercò di consolare Christine.

Shannon e Jared sull'altra macchina erano in silenzio da un pò.
Poi Shannon interruppe il silenzio, sennò sarebbe diventato troppo pesante.
- Ehi, Jay, mica stiamo tornando da un funerale, eh?- cominciò a fare il solletico a Jared che rise.
- Smettila, cazzo, mentre guido!-
- Si, ma non fare quella faccia, sembri un membro della famiglia Addams!- e cominciò a fare la musichetta della sigla, scrocchiando le dita.
Jared non poteva fare a meno di ridere, Shannon era un burlone e lo metteva di buonumore. Per un momento dimenticarono i guai che avrebbero potuto travolgerli.




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John sull'aereo cercò di dormire tutto il tempo, del resto erano ben otto ore e quaranta di volo. Linda aveva sempre la sua cuffia nelle orecchie, con quella musica strana che lui poteva sentire perchè messa a tutto volume. Lei dormiva anche, o faceva finta.
John per parlare un pò le chiese cosa ascoltava, non che la musica gli piacesse, ma tanto per renderla partecipe durante il viaggio.
Lei all'inizio non rispose, poi sorrise e gli disse che ascoltava i 30 Seconds to Mars.
- Non li conosco. Ma se ti piacciono saranno bravi. - mentì lui , per cercare di fare pace.
- John, questa musica non piace a te, già lo so! Noi due siamo diversi, è inutile!- cinguettò lei.
- Senti, cosa vorresti dire con questo? Stiamo insieme da un bel pò,perchè devi discutere sul nostro rapporto? Era vitale che io lasciassi le Hawaii prima del tempo per andare a Bossier, te l'ho detto! Si tratta di Christine. Io la amo, è mia figlia!- lui protestò.
- Ma se mi hai detto di avere dei dubbi, che somiglia a qualcun altro!- lei lo trafisse con quella frase.
- Senti, adesso basta discutere. Vado lì, sistemo una faccenda e torniamo a New York! Alle Hawaii o in un altro posto ci torniamo un'altra volta.- John tagliò corto.
- Almeno potevi prendere un volo diretto!- continuò a lamentarsi lei.
- Lo sai che non c'era! Ormai stiamo arrivando.- lui cercò di accarezzarla, ma lei allontanò il braccio, era troppo arrabbiata.
Purtroppo un volo diretto per i due aeroporti vicini a Bossier City, non ce n'erano e quindi dovevano scendere a New Orleans e proseguire o in macchina o prendere da lì un altro volo. Solo che per un altro volo, c'erano due ore di attesa all'aeroporto e lui non voleva passare due ore a vuoto.
Così arrivati a New Orleans affittaro un'auto e proseguirono per Bossier.



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Arrivati a Bossier i due Leto si separarono dalla macchina di Mary Ann, la quale proseguì per accompagnare Lucy.
-Vuoi che salga sù con te?- chiese Mary all'amica.
-No, lascia stare, meglio di no, prima che se la prendono con te. Vai a casa, ti farò sapere se ci sono novità. Grazie tesoro, ciao Chris e Holly!- Lucy salutò tutti e si accese una sigaretta. Se ne andò con un viso triste.
Tornati a casa Jared e Shannon la aspettarono nell'uscio di casa sua.
- Ehi, che succede?- lei era preoccupata.
- Niente, io vado da nonna Ruby e porto con me Chris.- disse Jared con il viso un pò tirato.
- Chris se vuoi rimanere qui con noi, non ti mangiamo mica, eh?- Shannon fece l'occhiolino a Christine.
- No, grazie, vado nella camera di là, dalla nonna, è meglio!- rise lei.
- E poi io e Christine, dobbiamo scendere in cantina e suonare qualcosa. Che dici arrangiamo qualcosa tipo blues o country?- chiese Jared mentre si allontanavano.
- Ma Jared perchè non musica rock, che so Muse , Linkin Park, Green Day. E poi Queen, Led Zeppelin, Ac/Dc....- lei continuava ad elencare contando sulle dita della mano.
Jared si girò verso il fratello e fece finta di dirgli sottovoce:
- Pure i tuoi stessi gusti! E' la tua fotocopia!-
Shannon sorrise compiaciuto, poi disse a Mary:
- Vorrei conoscere un pò meglio Christine, ma ultimamente non mi capita di passare del tempo con lei...- era un pò triste mentre lo diceva.
Entrarono dentro e Mary gli fece notare che era successo tutto in pochi giorni e che si sarebbero rifatti, sicuramente.
Lui per tutta risposta le si avvicinò, le tolse la giacca e la tenne stretta a se. Poi con le labbra le diede tanti bacini sul collo in maniera sensuale, scostandole i capelli di lato.
- Che intenzioni hai?- chiese lei in modo malizioso e compiaciuto. Quando lui la toccava, perdeva sempre il controllo, lei che prima era sempre molto precisa e controllata. Sentì un brivido salire lungo la schiena quando lui le sussurrò all'orecchio, con la voce resa roca dal desiderio:
- Vedrai... Le mie intenzioni penso ti piaceranno, molto!-
La baciò con passione, proprio lì, dietro la porta, le sue mani che si insinuavano sotto la maglia di lei e ovunque passavano lasciavano scie roventi. La pelle di lei era morbida e calda, le mani di lui un pò ruvide, ma dove passavano davano a Mary dei brividi di piacere, sensazioni che ormai pensava di non provare più. In realtà, lei pensò con tristezza, con John non aveva provato queste sensazioni solo con delle carezze e dei baci.
Solo il tocco sapiente di Shannon e i suoi baci appassionati la portavano così in alto. Tanto in alto che lei aveva sempre voglia di lui.
- Mmmmhh Shan, queste tue intenzioni mi piacciono, si!- lei gemeva, mentre lui si deliziava a mordicchiarle il collo.
Poi la trascinò sul divano e cominciò a spogliarla con delicatezza. Lei era sorpresa come lui fosse così gentile, anche se a volte poteva sembrare un pò rude. All'improvviso lo fermò.
- Aspetta! Ma qui? Andiamo di sopra, se entra qualcuno?La porta non è chiusa a chiave...- cercò di allontanarlo.
- Ma chi vuoi che entri? Lo sanno che qui è zona vietata!- lui rispose continuando a baciarla senza mai staccarsi da lei, dalla sua pelle che con il suo profumo lo inebriava. Era come un odore di richiamo per il suo essere maschio, lo avvolgeva in un vortice di piacere a cui non poteva resistere. Lui doveva farla sua, doveva sentirsi un tutt'uno con lei, la desiderava sempre. E non era un semplice desiderio sessuale, come le sue solite voglie serali di una volta e basta. Con lei era qualcosa di profondo, che lui ancora non sapeva dargli un nome. E proprio in quel momento non gli interessava tanto capire cosa fosse...

Christine si ricordò in quel momento di avere lasciato il suo telefono da qualche parte. Lo cercava, senza trovarlo. Come faceva senza il telefono? La mattina aveva chiamato Holly e poi non lo aveva più usato tutto il giorno, dove poteva averlo lasciato?
Cominciò a cercarlo e Jared la guardava cercando di capire cosa le succedeva.
- Chris qualche problema? Scendiamo giù?- Jared voleva portarla in cantina per suonare e passare un'oretta con lei.
- Non trovo il mio cellulare.- lei continuava a cercare dovunque.
- C'è un modo molto semplice per cercare un cellulare che non si trova. Sempre che sia acceso, s'intende!- disse lui sicuro e col suo cliccò per fare una chiamata.
- Che stupida! Grazie Jay!- lei capì che stava chiamando il suo numero.
Jared chiamò tante volte, sentiva il suono della chiamata, ma non rispondeva nessuno. Era sorpreso di non sentire la suoneria lì vicino, così si spostava per cercare di captare il suono anche dai piani alti. In casa non c'era nessuno, dunque si sarebbe dovuto sentire.
A un certo punto sentì una voce affannata rispondere.
-Che cazzo vuoi? Smettila di chiamare.- Shannon era arrabbiato e aveva il fiatone.
- Ops, bro, non sapevo che il telefono di Christine fosse da voi. Chris lo cercava. Ma ti ho disturbato, stai male? Hai il fiatone...- Jared fece finta di non capire cosa stesse facendo Shannon e gli parlò con voce allusiva, prendendolo in giro.
- Vaffanculo!- Shannon urlò e chiuse il telefono.
- Ehm, il tuo telefono è a casa tua , ma penso che per adesso devi farne a meno!- Jared sorrise sarcastico e la trascinò in cantina.
- Si, credo ne farò a meno!- Christine rise.


**********************************




John stava per arrivare nelle vicinanze di Bossier City. Il navigatore gli indicava che mancava una mezz'oretta.
Linda non parlava, ma adesso era più tranquilla. Ormai era rassegnata a quel viaggio da lei non voluto.
- Che schifo di paesaggio John. Che miseria questi posti!- si lamentò lei, guardando dal finestrino.
- Parla la signora di città! Questi sono i posti dove sono nato io, non ci tornerei più, ma è qui che sono nato e cresciuto, donna!- lui si alterò nel tono di voce.
- Ehi , calmino! Non ti ho mica dato un morso.- lei era come punta da un insetto, ormai il loro rapporto non era come prima, era chiaro.
- Quel brutto stronzo! Appena lo vedo gli spacco la faccia. Deve lasciare stare Christine. Che si prenda la sua Mary, ma Christine è mia figlia, cazzo! L'ho cresciuta io!- John guidava tenendo le mani serrate sullo sterzo. Linda lo guardò un pò impaurita, non lo aveva mai visto così alterato.


*************************************

Shannon e Mary erano accoccolati sul divano. Lei con la testa sul petto di lui che giocava con le dita sulla sua pelle calda. Lui le accarezzava dolcemente la schiena. Non ricordava di avere mai fatto delle coccole, dopo il sesso a nessuna. Con Mary era decisamente un altro mondo, con sensazioni sconosciute. Forse un vano ricordo di quando erano molto giovani, ma sopite col tempo. Ormai lui aveva preso un ritmo, che lo portava a essere lontano da provare dei sentimenti che si associassero alla parola "sesso".
- Quello stupido di Jared deve telefonare sempre nei momenti meno opportuni!- disse lui all'improvviso, come per cercare di non pensare alla parola "sentimento". O era "amore"? Cominciava ad avere paura. Sapeva però che con lei doveva affrontare l'argomento "distanza", visto che non erano neanche vicini di "Stato". Gli Stati Uniti erano sconfinati e tra Los Angeles e Bossier City c'era una distanza enorme che non poteva essere ignorata.
- Non fa niente Shan, cercava il telefono di Chris. Me lo aveva dato a me, quando siamo tornati dal pic- nic, ce lo avevo in borsa e ho dimenticato di ritornarglielo. E' colpa mia.- disse lei scusandolo.
- Tu difendi sempre Jared, eh?- disse lui , facendo il finto broncio.
- Ma no! - lei rise e si alzò.
- Dove vai?- lui la prese per un braccio. Non voleva staccarsi mai dal suo corpo, dalla sua pelle vellutata. La baciò e lei si lasciò baciare, rispondendo con passione, come sempre.
- Adesso andiamo da loro, portiamo il cellulare a Christine e tu stai un pò con Chris, ok?- lei cercò di portarlo alla realtà. Era giusto che stesse un pò con la figlia. Per adesso erano due sconosciuti e ci sarebbe voluto del tempo per cercare di entrare in sintonia con lei. Christine era una ragazza semplice e solare, con un bel carattere, ma era pur sempre una ragazza di 16 anni, con i suoi tormenti e problemi, caratteristici di quella età. Loro c'erano passati e sapevano che era un'età particolare da prendere con le pinze.
- Ok, mi hai convinto! Ma lo faccio solo per Christine, sia chiaro! Ma prima...- lui si fermò un attimo e interruppe la frase a metà, riprendendo il fiato, come se stesse per dire qualcosa di solenne. Prese Mary e la fece sedere accanto a lui. Lei si stava rivestendo, ma lo accontentò, capì che voleva parlare di qualcosa di serio.
- Ma prima?...- lo incoraggiò lei per fargli finire la frase.
- Ma prima vorrei chiederti una cosa. Una cosa che credo tu non possa ignorare, adesso. Noi due abbiamo perso molto tempo, abitiamo in due Stati diversi. Dobbiamo perdere ancora del tempo o...- lui si interruppe ancora guardandola dritta negli occhi. Quei suoi grandi occhi che si specchiavano in quelli di Mary. Quegli occhi che erano così ingenui a volte, ma che sapevano tanto di malizia. Shannon era stato sempre come un angelo, che a volte giocava a fare il diavolo. Lei capì il suo discorso e lo vide in difficoltà a finirlo. Forse si sentiva troppo esposto a esprimere i suoi sentimenti e non riusciva a lasciarsi andare. Shannon, al contrario di Jared non era di molte parole e quando doveva fare un discorso di solito non lo faceva mai serio, ci girava intorno e ci scherzava su. Stavolta non scherzava, così lei lo incoraggiò ancora una volta. Lo sentì che era tormentato, come se non trovava le parole giuste, come se non pensasse che lei non potesse capire ciò che lui voleva dirle.
- O...? Che vuoi dirmi? - lei gli tenne le mani che si tormentavano , per cercare le parole giuste.
- Vorresti venire con me a Los Angeles? - disse lui tutto d'un fiato. Come se temesse a farle quella domanda.
Lei sapeva che voleva chiederle quello, lo aveva intuito, ma restò spiazzata lo stesso.
- Hai ragione Shannon. Non possiamo intraprendere una relazione a distanza, ma per adesso Christine frequenta qui la scuola e non può cambiare a metà anno. Perchè tu vorresti anche Christine, vero?- lei temeva a fare quella richiesta, lo fece con un filo di voce. Pensava fosse sottinteso che lo stare insieme includesse anche la figlia. Quella figlia che lei amava così tanto , che le aveva sempre tenuto vivo il ricordo di lui, visto che era la sua fotocopia, in tutto.
- Ovvio che Christine viene con noi, questo è sottinteso! Allora, non vuoi venire?- chiese lui con una punta di delusione nella voce.
- Non ho detto questo. Dico solo che per Chris è delicata la cosa. E' al terzo anno e cambiare scuola adesso, potrebbe crearle difficoltà. Poi Los Angeles è un mondo totalmente diverso dalla provincia in cui stiamo... Devi darmi del tempo Shannon. Io devo lasciare il lavoro, non posso lasciarli così, su due piedi...- lei pensava a tutte le sue cose, a quello che avrebbe lasciato. Era eccitata, ma triste allo stesso tempo. Era vissuta sempre lì, cambiare modo di vivere adesso, poteva avere le sue difficoltà. Poi loro erano famosi, come avrebbe vissuto lei questa cosa? Forse le avrebbe dato fastidio.
- Allora potresti venire tu, per adesso. Ti ambienti e poi finita la scuola Chris potrebbe raggiungerci, che ne dici?- Shannon la guardava speranzoso, in una sua risposta positiva. I suoi occhi erano color del miele.Lei lo guardò incantata, le faceva uno strano effetto, guardarlo, sentirgli quelle parole, ancora non credeva alle sue orecchie.
- Si, Shannon, verrò. Ma adesso non posso.- lei era tesa, ma ferma nelle sue decisioni.
- Perchè non puoi? La nonna ha cresciuto Christine da sola. Ora è grande ed autonoma, pensi non ce la farà senza di te?- lui era insistente e sempre più vicino. La guardava come se aspettasse che lei cambiasse idea e dicesse di "SI".
Era così vicino, che lei non riusciva a guardarlo negli occhi, come se temesse che guardandolo, avesse dato le risposte che lui voleva, restando incantata di fronte a quello sguardo magnetico. Era sicura di amarlo, ma non era sicura di lasciare Christine per dei mesi. Non lo aveva mai fatto e non era capace. Il difficile era farlo capire a Shannon senza fargli intendere che lei era costretta ad una scelta tra lui e la figlia, anche se temporanea.
- Shannon, non insistere , ti prego, per il momento facciamo così. Tu parti, perchè hai detto che devi esssere a Las Vegas il 5 e poi vediamo come posso raggiungerti più in là. Ma tu sei sempre vissuto da solo, non è che cambiare di botto la tua vita di single, rovini il nostro rapporto?- lei cercò di essere pratica.
- E tu non credi che io mi sono stufato di essere single e sopportare mio fratello che delle volte è peggio di una moglie incazzata?- lui cercè di strapparle un sorriso, perchè Shannon era sempre così. Fare delle battute anche quando si affrontavano argomenti seri. E il suo scopo fu raggiunto, perchè Mary non potè fare a meno di ridere.
Si rivestirono e decisero di cenare fuori, visto che la nonna e Costance sarebbero tornate tardi. Era ancora il compleanno di Jared e Shannon voleva che la sera l'avessero passata in un bel ristorante, magari con Lucy, se a casa sua non era successo nulla.
Così si recarono da Jared e Christine, erano in cantina a suonare e lui si unì al loro piccolo show.
Naturalmente Jared lo accolse con le solite battute a cui tutti risero. Ormai Mary non si vergognava neanche, sapeva com'erano fatti e si era abituata.
Decisero di suonare un pò e poi si sarebbero recati da Lucy, sempre coi soliti accorgimenti, visto che per ora le cose a casa sua erano tranquille. Avrebbero passato il resto della sera a cena fuori, facendo promettere a Jared che si sarebbe ubriacato un pò, visto che era il suo compleanno.



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John alla fine arrivò a Bossier City. Era stanchissimo, ma deciso a trovare la casa di nonna Ruby. E casa di Mary, visto che erano accanto. Ci aveva vissuto anche lui, ma erano anni che non tornava e le cose erano un pò cambiate. Anche se quella cittadina restava quella di sempre, un paesino di provincia del Sud. Comunque non faticò a trovare la casa.
- Scendi!- ordinò a Linda.
- Devo proprio? - si lamentò lei.
- Certo che devi! Se trovo quello stronzo, stai un pò lontana che gli voglio alzare le mani, sono troppo incazzato!- John aveva parcheggiato sulla strada e alzava la voce.
Chiuse la macchina sbattendo forte lo sportello e si incamminò verso le due villette.


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Lucy era nervosa e fumava in continuazione.. Erano usciti tutti, tranne suo fratello Kris, il più grande. La cosa la rendeva sempre più nervosa e le sue mani tremavano leggermente.
- Non vai da nessuna parte tu?- gli chiese sgarbata. Non lo sopportava e non aveva nessunissima intenzione di nascondere la cosa.
- Cos'hai Lucy, ti dò fastidio forse? Se devi incontrarti con persone bastarde, è meglio che ti fermi, perchè ci penso io, lo sai!- la minacciò lui avvicinandosi con fare di comando.
- Tu non mi comandi e non mi dici chi posso vedere e chi no! Chi cazzo sei tu? Sei solo un fottuto stronzo!- Lucy urlò e si alzò di botto, facendo cadere la sedia all'indietro.
- Brutta sgualdr...- Kris si fermò per rispondere al cellulare che squillava nella sua tasca.
- Si? Cosa? ...- Kris, prima urlò e poi restò ad ascoltare in silenzio, Ogni tanto guardava Lucy e il suo sguardo era carico di odio. Lucy immaginò che quella telefonata non portava nulla di buono e corse a prendere il cellulare. Ma Kris glielo impedì.
La prese saldamente per un polso e la trascinò fuori.
- Ti faccio vedere io a te e quel bastardo! Ora tu vieni con me e vedrai il suo bel visino come glielo modifico!- Kris ringhiò queste parole a denti stretti.
Lucy urlava e si dimenava, ma non riuscì a svincolarsi dalla morsa d'acciaio che aveva suo fratello nelle mani, il quale la trascinò fino in macchina. Non poteva neanche avvisare Jared, perchè non aveva il telefono con se.


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Shannon e Jared decisero che era ora di uscire. Finirono di deporre gli strumenti e salirono per mettere i cappotti. Era stata un bella serata dopotutto, l'avrebbero continuata sicuramente nel migliore dei modi.
Jared chiuse la porta e disse a Mary di andare a prendere Lucy in compagnia di Christine, per poi vedersi in un punto fuori Bossier. Christine non volle andare a cena con loro perchè si sarebbe sentita di troppo e sarebbe rimasta a cena da Holly.
Shannon abbracciò Christine da un lato e Mary da un altro e si incamminarono per il vialetto che portava in strada.
Erano felici e chiacchieravano spensierati, Jared cercava di chiudere la porta con difficoltà, forse non trovava la chiave giusta.
All'improvviso dal buio spuntò John, che appena vide i tre, abbracciati come in un quadretto felice, urlò come un pazzo.
- Brutto bastardo, lascia stare mia figlia!- John si avventò su Shannon colpendolo all'improvviso in faccia.
Shannon fu preso alla sprovvista e non reagì subito, ma dopo avere visto sanguinare la sua bocca, si gettò a capofitto su John.
- Brutto figlio di .....- Shannon reagì immediatamente con un pugno allo stomaco e John si piegò in due, non avendo neanche la forza di urlare.
Nel frattempo, da dietro giunse Kris , seguito di corsa da Linda che urlava a Jared di scappare, ma lui sorpreso dalla zuffa che era scoppiata neanche due secondi prima tra Shannon e John, fu preso in pieno da un pugno di Kris.
- Il mio naso!- urlò mettendosi le mani in faccia e sentendo subito il sangue colare. Al che seguì una zuffa stile Far- west, in cui volavano pugni e calci. Kris era quello più grosso ed era sicuramente l'osso più duro da combattere.
A un certo punto Christine cominciò a urlare "papà!" e sia John che Shannon si fermarono. Lucy era saltata sulle spalle del fratello per cercare di fermarlo, mentre Linda urlava a John di fermarsi perchè aveva riconosciuto i Leto che erano i componenti della sua band preferita.
- John, fermati! Stai picchiando Shannon Leto!- urlava cercando di prenderlo per un braccio.
- Vaffanculo, bastardo! Chi cazzo è? Non mi interessa, togliti Linda!- cercava di allontanarla.
Christine continuò a urlare arrabbiata, mentre Mary voleva chiamare la polizia.

La nonna e Costance arrivarono proprio in quel momento e vedendo che erano tutti insanguinati e con occhi neri si spaventarono.
- Ma cosa sta succedendo?- Costance era terrorizzata.
- Bastaaaa! Volete ascoltarmi?- Christine si piazzò in mezzo ai litiganti che per fortuna, si erano autodistrutti ed erano tutti acciacchiati e forse incosciamente felici che qualcuno li fermasse. Persino Kris, che aveva preso una ginocchiata in pieno sulle parti intime, da Jared,era zoppicante e malconcio.
- Statemi a sentire! Stasera vi state comportando TUTTI da persone incivili e folli. Mi avete deluso tutti quanti! Tu papà (puntando il dito verso John) sei andato alle Hawaii e ora vieni qui facendo il geloso. Cosa vuoi esattamente? Potevi parlarne, avresti fatto una figura migliore. Shannon, hai avuto le tue colpe nel passato e ora stai cercando di riscattarti, ma con le mani non si risolve nulla! Non sono un osso che due cani si contendono. Siete... siete una delusione, tutt'è due.- Christine cominciò a versare lacrime mentre parlava, i due uomini abbassarono lo sguardo senza dire nulla. Poi lei si rivolse verso Jared e Kris che si erano ammutoliti a loro volta.
- E voi due, a menarvi anche! Tu Kris non puoi comandare Lucy, ti rendi conto che tua sorella è un'adulta ormai? Se sbaglia è consapevole di quello che fa, non puoi venire qui e picchiare Jared per impergli di vedersi. Jared sa che ha sbagliato nel passato. Ma quelli che non hanno parlato, delle cose passate e hanno taciuto, ora non possono essere picchiati . Con la violenza non si cambiano i fatti! Siete...siete patetici, TUTTI!- Christine scappò via e lasciò tutti ammutoliti.
Kris se ne andò per primo senza dire nulla. John cercò di rincorrere Christine per parlare ed entrò in casa. Costance aiutò la nonna ad entrare che era sconvolta da quello che aveva visto.
Mary Ann e Shannon entrarono in silenzio.
Lucy restò con Jared ed entrò in casa con lui.
Alla fine John se ne andò tirandosi via Linda, non prima di avere detto a Shannon un "Ci risentiamo Leto!"
Jared e Shannon si ritrovarono seduti sul divano col ghiaccio nelle parti colpite.
Jared sul naso e Shannon sul labbro.
- Che bellissimo compleanno,eh?- Jared parlava col naso chiuso, visto che aveva perso del sangue e aveva il ghiaccio sopra.
- Taci! Mi hai portato qui per riposare...- Shannon faceva fatica a parlare. La sua bocca era grande come quella di un uomo di colore.
- Ma non hai un problema al labbro? Taci tu, semmai!- Jared lo guardò di traverso.
- Litigate anche così? Certo che siete unici, voi due. Piuttosto mi preoccupo per Christine. Ancora una volta è lei che ci va di mezzo.- Costance si passò le mani tra i capelli e si mostrò preoccupata per la nipote. Il suo unico pensiero era per lei.
- Vado io a parlare con lei.- Shannon si alzò e si precipitò per le scale. Non aspettò neanche il consenso di Mary Ann o della madre,decise e basta.
Bussò alla camera di Christine , ma non ottenendo risposta la chiamò.
- Chris, sono io , posso entrare?-
- Preferisco di no, ti prego.- lei era triste nel tono di voce.
- Solo un momento.- aprì la porta senza attendere la risposta ed entrò.
- Tu e Jared siete uguali, eh? Entrate senza che vi si da il permesso.- Chris parlò con la faccia sul cuscino. Era stesa sul letto a pancia in giù, il volto gonfio dalle lacrime e sul volto un'espressione triste.
- Chris, volevo chiederti scusa...- Shannon non rispose al suo commento, ma passò direttamente al dunque. Voleva creare un rapporto con lei, non distruggerlo per quello stronzo di John.
- E di cosa mi devi chiedere scusa, tu? Non è stata colpa tua in fondo! Scusa a te se ti ho offeso...- Chris si tirò sù e si sedette sul letto, lui era seduto accanto a lei.
- Pensavo....avevi detto che ti abbiamo deluso...- Shannon era confuso, non trovava le parole adatte ora che lei aveva cambiato idea su di lui.
- Di più John! Ha preferito passare il Natale con quell'oca alle Hawaii, poi gli dicono che tu sei qui, si precipita a tornare per alzarti le mani! Qualcuno di qui lo avrà chiamato. Come quelli che hanno chiamato Kris, che impiccioni gli abitanti di Bossier! Ma cosa ti ha fatto? Avevi la bocca carnosa, ora sembra che hai fatto il silicone!- Christine rise nel vedere la bocca di Shannon. Gli mise il dito sul taglio e lui trasalì.
- Ahia!- fu la risposta di Shannon.
- Ti fa male? Metti il ghiaccio.- Christine si preoccupò.
- Non fa niente. Dammi un abbraccio che mi passa.- lui allargò le braccia.
Christine lo abbracciò e restarono così per un pò. Lei si sorprese di come si sentiva sicura tra le sue braccia robuste, come una sensazione di protezione profonda. Sensazione molto strana, che con John non aveva mai provato.
Forse, pensò, i legami di sangue a volte sono come dei fili invisibili, che ci tengono uniti veramente.
Lei si staccò per prima da quell'abbraccio, poi lo guardo negli occhi e chiese :
- Posso... posso chiamarti papà?- la sua domanda fu timida, sottovoce, come se temesse a chiedere.
Shannon restò sorpreso. Non si aspettava una domanda del genere e non aveva la risposta pronta. Ma fu perchè era talmente felice di quella richiesta, che per l'emozione ammutolì.
Così lei lo scambiò per un rifiuto.
- Ma se non te la senti, non ti preoccupare, ti capisco...- lei cercò di non mostrare la delusione che provava.
- Ma... ma che dici? Io me la sento. Sono rimasto talmente sorpreso.... che non riuscivo a parlare. Sei sicura che te la senti tu, piuttosto, di chiamarmi...papà? Voglio dire, lo so che sono tuo padre naturale, però ti ha cresciuto quel cazz...ehm , John e quindi hai sempre chiamato lui così. Ora ne chiamerai due? - lui era confuso.
- E allora?Io a John gli voglio bene, ma voglio fargli pagare per un pò quello che ha combinato stasera. Che rissa che avete fatto! Siete degli stupidi!- Christine aveva già migliorato il suo umore.
- Già, mi ha colpito in pieno, all'inizio, ma le ho anche date!- Shannon fece lo spaccone e tirò dei pugni nell'aria, a vuoto.
- Sei fuso!- Christine rise.
- E io sono felice di vederti ridere.Posso chiederti una cosa?- chiese Shannon un pò curioso e titubante.
- Certo, dimmi!-
- Ma tu ci conoscevi da prima a me e Jared? Cioè... ci avevi mai sentiti? Ti piace la nostra musica?-
- Si, certo , vi conoscevo. Sono una Echelon.- ammise Christine.
- Non me lo hai detto, come mai?- Shannon faceva piccole domande per non turbarla. Non voleva sembrare invadente.
- La mamma non mi appoggiava molto in questo mio amore per voi. Ora capisco il perchè, ma non mi lasciava andare ai vostri concerti. Holly è venuta a due vostri concerti, io no. Me lo ha sempre vietato e non mi ha voluta mai accompagnare. Pazienza...- disse lei rassegnata. Shannon non chiese di più, vide la delusione nel suo volto.
- Lei aveva paura che noi ti vedevamo, se ci fosse stata lei con te, era anche peggio. Non pensarci più.- Shannon le sorrise.
- Ma perchè me lo chiedi?- lei era curiosa di sapere.
- Così... con la mamma parlavamo e il discorso è caduto sul fatto che tu ci conoscevi e mi meravigliava il fatto che tu non me lo avessi detto. Ho pensavo ti vergognavi di noi...o a dirlo.- Shannon accettò la sua spiegazione. Non voleva andare oltre.
- Perchè avrei dovuto vergognarmi? Sono orgogliosa di voi!- Christine lo abbracciò e Shannon quella sera dimenticò persino il taglio al labbro, che pulsava per il dolore.





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John aveva un occhio gonfio e nero. Linda provò a metterci una bistecca cruda , riciclata, in qualche modo, nella cucina dell'Hotel dove alloggiavano.
- Ahia!- si lamentò lui, al contatto della carne cruda sull'occhio, che lei cercava di appoggiare.
- Stai fermo! Ti sta bene. Questo perchè hai picchiato il batterista della mia band preferita. Che serata. Mi hai fatto venire fino a qui, un viaggio così lungo, per picchiare Shannon Leto? Che oltretutto ha dei muscoli nelle braccia con cui ti ha fatto un occhio nero! Sei uno stupido!- lei con la sua vocina stridula, lo rimproverò.
- Chi cazzo lo conosce, quel bastardo di merda! So solo che è un grandissimo stronzo. Ahia, Linda mi fai male, cazzo!- Lei mentre parlava di Shannon si arrabbiava e gli appoggiava in modo indelicato la carne sull'occhio, provocandogli dolore.
- John, vedi di farla finita, ok? Se sapevo che venivi qui per picchiare lui, non venivo neanche se mi sedavi!- per la prima volta Linda si ribellò. Butto la carne per terra e se ne andò in bagno, lasciando di stucco John.
Quel bastardo adesso, aveva pure traviato la sua donna. Lo odiava di più, adesso!


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L'indomani mattina la sveglia suonò presto e Shannon la cercò invano con la mano. Ma non era dalla parte di Mary?
Poi la trovò per spegnerla, si avvicinò nell'orecchio di lei, sussurandogli un "Buongiorno" nell'orecchio.
- Mmmhhh... la tua sveglia è decisamente migliore di quel suono di prima!- disse lei stiracciandosi.
- Ho un'idea...- lui le parlò con la voce bassa e cominciò ad accarezzarla.
- Ancora? Devo andare al lavoro, oggi, lo sai! Mi fai fare tardi!- cercò di ribellarsi lei, girandosi dall'altro lato e abbracciandosi al cuscino.
- Ma non "quella" idea! Un'altra... Che ne diresti se io e te ce ne andiamo in Messico per il Capodanno? Prenditi delle ferie, oggi parlane col tu capo.- Lui la accarezzava languido mentre parlava, le sue mani si intrufolavano dappertutto.
- Shannon sono stata in malattia dal 23 e chiedo le ferie appena rientro? Minimo mi licenziano! Ci provo e ti faccio sapere.- lei si alzò di botto e lui mise il broncio.
- Che faccio da solo tutto il giorno, aspettandoti?- si lamentò Shannon, incrociando le sue braccia muscolose sul petto.
- Suona la batteria, come hai sempre fatto! Quando tornavi per le vacanze, anche da ragazzo, non facevi che stare in cantina a suonare. Stai con Christine, suona con lei e tuo fratello.- gli suggerì lei.
Mary Ann si vestì in fretta e prima di andare al lavoro, passò da nonna Ruby.
Erano tutti lì a fare colazione.
Jared era serio e il naso non aveva nulla di rotto, ma gli faceva male.
- Ho deciso che io e Lucy andiamo in India per il Capodanno.- comunicò lui. Lucy era rimasta lì ed annuì.
- Oh... e come fai col lavoro? Non danno ferie così, senza preavviso, lo sai.- Mary restò sorpresa. Lavoravano nello Store musicale da anni e Lucy sembrava avesse dimenticato come funzionava.
- Chi cazzo se ne frega! Mi licenzio. Dopo mi trasferisco a Los Angeles con Jared! Vaffanculo ai miei familiari e a tutta Bossier! Scusa nonna Ruby...- disse Lucy rivolta a nonna Ruby,infine, credendo di averla offesa.
Mary la guardò a bocca aperta, queste decisioni repentine la sconvolgevano. Lei era abituata a pianificare le cose e Lucy era molto istintiva. Le ricordava Shannon e i suoi modi di agire.
- Quindi io ti ho fatto la stessa proposta, lei ha accettato in un batter d'occhio e tu no?- fu la conclusione di Shannon.
- Cosa? Anche tu?- Jared si rivolse al fratello.
- Si, ma lei sembra che non si riesca a staccare facilmente dalla Louisiana, vero Mary Ann?- Shannon guardò Mary, mentre sorseggiava il caffè.
Gli altri ammutolirono. La nonna preparava la colazione e Costance guardava un giornale, al solito.
- Ok, io vado al lavoro. Ho capito che alla fine, sono sempre io la colpevole!- Mary prese la borsa e il cappotto e fece per alzarsi.
- Ti accompagno!- Shannon la raggiunse ed uscirono.
- Ciao a tutti!- Christine entrò in cucina.
- Tesoro, fai la colazione.- la nonna le mise davanti i pancake appena fatti.
- Mamma e Shannon?- chiese lei , mentre versava lo sciroppo sui pancake.
- Sono andati via. Christine noi domani partiamo. - Jared mise al corrente Christine dei loro progetti.

La giornata Jared la passò al telefono per pianificare il viaggio, Shannon e Christine uscirono e passarono insieme da John.
Shannon decise di accompagnarla, per chiarire la sua posizione con l'uomo che l'aveva cresciuta.
Parlarono tanto e alla fine lui, mogio, chiese scusa, dapprima a Christine e dopo, con molta riluttanza, anche a Shannon .
Linda era felicissima di parlare con Shannon, gli raccontò che lei li adorava ed era stata anche a qualche loro concerto.
John non fu felice dell'ammirazione di Linda per Shannon, ma alla fine questo aveva trasformato il malumore di lei per averla trascinata lì, in una cosa positiva.
- Mi raccomando Christine, non dimenticarti di me!- disse alla fine tristemente John, rivolto alla figlia.
- Ma che dici? Tu resti comunque mio padre, colui che mi ha cresciuta. E se vuoi, vengo come prima a New York.- lei lo rassicurò.
- Certo che lo voglio,le cose non facciamole cambiare, ti prego.- lui l'abbracciò.
Si salutarono, John comunicò che sarebbero partiti e avrebbero passato il Capodanno a New York, se Christine voleva andare con loro, lui e Linda, sarebbe stato felice di passarlo con lei. Linda annuì, contenta che la cosa si era risolta.
Christine guardò Shannon che le suggerì di parlarne con la madre.
- Ok, parlatene e mi fate sapere, nel pomeriggio prenoto per il viaggio. Senza rancore Shannon!- Salutò Shannon con una pacca sulla spalla, che lui ricambiò.



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La sera la passarono tutti a discutere. Jared e Lucy preparararono i bagagli per andare in India. Da lì sarebbero andati dritti per L.A.
A quanto pare Lucy aveva deciso di trasferirsi lì definitivamente, sia che la sua storia con Jared fosse continuata, sia che non avrebbe avuto epilogo. Sapeva come Jared fosse lunatico, per adesso sembrava stare bene con lei, ma era ben solida sui suoi pensieri. Era consapevole del fatto che non le avesse detto che l'amava, anzi, non credeva che lui fosse capace di amare, in realtà. Anche lui aveva avuto le sue batoste, durante gli ultimi 15 anni, per cui non si faceva illusioni di nessun tipo.
Shannon discusse con Mary il viaggio per il Messico e alla fine lei decise che sarebbe andata, a costo di litigare col suo capo per le ferie.
Lucy che si licenziava e lei che chiedeva le ferie, il Capo avrebbe sbattuto la testa al muro. Ma aveva deciso che avrebbe fatto di tutto per ottenerle. Christine, vista la situazione in cui tutti andavano via, chiese alla madre se poteva andare con John a New York ,mettendola al corrente della conversazione avuta in mattinata.
Lei fu d'accordo, in fondo non si potevano sciogliere dei legami all'improvviso, le cose sarebbero state sempre uguali, era meglio per tutti cercare di mantenerle tali.


Costance e la nonna in cucina erano tristi.
- Che c'è Costance?- chiese la nonna, vedendo che la figlia aveva lo sguardo basso.
- Stavo pensando a quello che è successo in pochi giorni. E' successo tutto così in fretta e in fretta sta per finire. Vanno tutti via!- disse lei mesta.
- Abbiamo passato il Natale insieme, era quello che volevamo. Tanti anni con questo segreto e adesso si è risolto tutto, per fortuna. Jared e Shannon erano arrivati single e finalmente non lo sono più. Tu quando parti?-
- Dopo Capodanno, mamma, non ti lascio da sola. Andiamo da tua sorella o vengono loro qui?-
- Decideremo!- disse la nonna con un sorriso, finalmente.








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Eccoci finalmente alla quasi conclusione di questa storia Natalizia. In effetti per i miei ritardi nell'aggiornare mi sono trascinata troppo.
Il prossimo sarà un epilogo. Ringrazio tutti quelli che mi seguono e mi recensiscono puntualmente.
Ho visto che la storia è stata seguita da molti, spero sia piaciuta.
Dopo mi dedicherò all'altra che è rimasta sospesa.
Ho messo delle cose che sono successe veramente ai Leto perchè mi divertiva collegare la realtà alla mia FF. Anche se è stata una cosa divertente, naturalmente rimane solo un gioco!
Vi auguro buona lettura con tutte le storie di questo sito meraviglioso che permette a chi vuole scrivere di trasmettere emozioni e chi vuole leggere di passare un pò di tempo a comprendere i filmini mentali degli altri!
Grazie di cuore a tutti!









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Capitolo 13
*** Epilogo ***


Nei giorni seguenti partirono tutti.
Per primi furono Jared e Lucy ; Jared non voleva neanche che lei tornasse a casa a prendere dei vestiti, ma lei si rifiutò. In India non sapeva cosa avesse trovato e preferiva affrontare i suoi, pur di prendere le sue cose. Voleva comunque salutarli, nonostante tutto, era giusto metterli al corrente dei suoi progetti di viaggio.
Jared disse che avrebbero passato lì il Capodanno, gli piaceva quel posto, era molto rilassante e lui aveva veramente bisogno di relax, visto che a Bossier non era stato possibile in alcun modo.
Dopo sarebbero andati a Parigi, lui amava quella città e ci tornava volentieri. In seguito non aveva idea di dove sarebbero andati, lui voleva comunque viaggiare, ormai era abituato a dei ritmi poco… rilassanti!
Lucy era entusiasta e non pensava al futuro, che non avevano in alcun modo pianificato. Per il momento le bastava così,  vivere giorno per giorno. Del resto Jared era una persona complicata e lei non era certo tanto più semplice, chissà se sarebbero stati compatibili un domani!
L’indomani partirono anche Christine, insieme a John e Linda.
Mary Ann le fece un sacco di raccomandazioni , le solite che le mamme fanno sempre. Lei da un lato era entusiasta di passare il Capodanno a New York, a Times Square e quindi partiva abbastanza contenta, anche se da un lato avrebbe voluto passare più tempo con Shannon per conoscerlo meglio. Voleva però che la madre e lui stessero insieme da soli, perché avevano tanto tempo da recuperare. Lei lo avrebbe rivisto più avanti, magari dopo che sarebbe finita la scuola.
Nello stesso giorno , di sera , partirono  con un volo diretto da Shreveport, anche Mary Ann e Shannon.
La nonna e Costance da un lato erano felici di vederli insieme, dall’altro erano tristi, perché appena andarono via tutti, nella villetta regnò il silenzio più assoluto.
Costance si ripromise di organizzare un bel Capodanno coi parenti, per non fare sentire sola la nonna, anche se lei di vedere tutti quei parenti, non ne aveva tanta voglia, specialmente dopo gli ultimi avvenimenti.
 
Ognuno di loro festeggiò un Capodanno diverso e il nuovo anno vide rientrare a Bossier Christine per prima. Non aveva finito tutti i compiti, così il 3 gennaio rientrò .Holly fu entusiasta di risentirla.
-      -   Cavoli, se mi sei mancata, befana del mio cuore! Ma tua madre ancora sta in Messico? Come la invidio….- Holly era sempre la solita, pensò Christine, alzando gli occhi al cielo.
-       -  Ma la smetti di parlare così dei miei? Loro rientrano domani, comunque. Poi Shannon parte per Las Vegas, ha una serata li con Antoine.- Christine rise, non poteva rimproverare la sua amica per le battute su Shannon. Per lei restava sempre il “batterista figo” e non il “papà di Christine”.
-       -  Ma tua madre non và?-
-       -- Perché dovrebbe? Penso di no!-
-- -       Io uno come lui, non lo lascerei andare mai più da solo…- Holly lo disse tutto d’un fiato e Christine non rispose. Restò in silenzio a quelle parole. In effetti anche lei conosceva Shannon per la sua fama di donnaiolo e Holly era a quello che si riferiva.
---   Ehi, ho detto qualcosa che non và?- Holly la chiamò alla realtà, mentre Christine vagava coi pensieri.
-     -   No, no, è tutto ok! Mi hai fatto venire dei pensieri strani… Scusa, adesso chiudo perché ho ancora compiti da finire. Ci sentiamo dopo.- chiuse subito la comunicazione, ma le restò come un tarlo in testa. Shannon da solo a Las Vegas.
Sua madre non sarebbe andata di sicuro, lei non era il tipo da seguirlo, a parte che si lasciava prendere dai suoi doveri, il lavoro, lo stare con lei, ecc.
Inoltre era sempre in apprensione per tutto e tutti, mai una volta che facesse le cose d’istinto, come aveva fatto Lucy, per esempio.
Christine rifletteva su questo e pensava a un modo per convincere sua madre a seguire Shannon, senza crearle gelosie inutili, il che sarebbe risultata un’impresa molto difficile.
Aprì i libri e cercò di studiare, se non sarebbe stata promossa quell’anno, sarebbero stati guai, per un’eventuale trasferimento a Los Angeles.
L’indomani Shannon e Mary tornarono. Erano rilassati e abbronzati. Christine li abbracciò con calore.
---       Quanto ci sei mancata!- Shannon l’abbracciò forte e così anche sua madre.
-      -  Anche voi mi siete mancati!-
-       - Avete sentito Jared e Lucy? Sono ancora in India quei due, chissà se fumano roba buona!- Shannon rise nel suo solito modo.
-       - Shannon non dire queste cose che la nonna ci crede davvero- Costance lo rimproverò.
-     -   Perché, ti sembra che lo dico per scherzare?- e continuò a ridere, provocando le risate di tutti.
-       - Sei sempre il solito. Mi vuoi prendere in giro, lo so!- la nonna cercò di dire qualcosa di serio, visto che quel nipote era sempre uguale, il solito burlone. Lei non capiva quando parlava sul serio o si prendeva gioco di lei.
-       - Bene, adesso raccontatemi come avete passato le vacanze, vi siete divertiti?- Costance cercò di attaccare bottone.
-      -  Oh, tantissimo! Ci siamo proprio divertiti, vero Mary? Non siamo mai usciti dall’albergo!- Shannon schiacciò l’occhiolino verso Mary.
La quale arrossì a quella battuta e lo guardò di traverso senza dire nulla.
---     Scherzavo… Ma non si può scherzare? Vedete che siamo abbronzati? Ogni tanto siamo andati in spiaggia!- e continuò a ridere.
-        -Mary, forse è meglio che vai a posare la tua roba, mi sa che Shannon ha preso troppo sole!- Costance conosceva Shannon e se non lo avrebbe interrotto, magari avrebbe litigato con Mary Ann.
-     -   Shannon ma sei sempre così pazzo?- Christine rideva, rivolta al padre.
-        -Ehi, ma non dovevi chiamarmi in un altro modo?- Lui la guardò col broncio.
-      -  Scusa, papà, hai ragione! Il fatto è che mi devo abituare. Non abbiamo passato tanto tempo insieme.- si scusò lei.
-        -Certo con John invece sei abituata!- disse lui un po’ risentito.
-       - Scusa, non essere geloso di lui, dai! Vedrai che passeremo del tempo insieme, più avanti.- lei lo abbracciò per consolarlo.
-        Lo spero Chistine, lo spero tanto.- le diede un bacio sui capelli. Sentiva di amarla tanto, ma era come se i tanti pezzetti del puzzle della sua vita ancora non fossero ben incastrati e messi al posto giusto .Era come se ancora mancasse un pezzo, per completare il quadro. E questi pezzi erano sicuramente  Christine e Mary.
L’indomani passarono la giornata insieme, cercando di ridere e scherzare felici. Peccato che la giornata passò in fretta e in serata Shannon prese l’aereo per raggiungere Antoine a Las Vegas. Avevano una delle loro serate in un locale, giusto il giorno della Befana.
Mary era tristissima, lo accompagnò in aeroporto insieme a Christine.
Restarono abbracciati tutt’è tre per un periodo lunghissimo, senza dire niente.
Christine sentì le lacrime di Mary scendere silenziose, sapeva che nei giorni seguenti avrebbe sofferto tantissimo.
Il primo a parlare fu Shannon, a interrompe quel silenzio troppo pesante.
Lo fece solo perchè la voce degli altoparlanti annunciava il suo volo e doveva imbarcarsi.
Lo fece perché era l’unico modo per sdrammatizzare il momento delicato.
Lo fece perché stava soffrendo anche lui, come un cane.
-        -Adesso promettetemi che ci sentiamo e ci vediamo tutte le sere con la cam su Skype, ok?Mi mancherete fisicamente, ma almeno ci vedremo. Me lo promettete?-
Cercò di guardarle negli occhi, Christine piangeva silenziosa e Mary era attaccata al suo collo. Lui la tirò in avanti e le alzò il mento, la baciò delicatamente sulle labbra.
-        -Ti amo Mary, ricordalo!-lei lo guardò stravolta, non glielo aveva detto fino ad ora e lo diceva lì, prima di partire? Certo che era strano, pensò .Dire “Ti amo” prima di partire lo fece sembrare come una promessa e così, con le labbra vicine alle sue, gli disse “Ti amo anch’io”.
Lui si staccò riluttante dalle “sue donne”, le chiamò così, e se ne andò girandosi ogni tanto a guardale, finchè sparì nei Gate d’imbarco.
-      -  E così siamo tornate da sole!- Mary Ann era amareggiata nel tono di voce.
-        -Perché non sei andata con lui?- Christine la guardò con rimprovero.
-      -  Tesoro, ho un lavoro, ci sei tu, non posso fare la vita da vagabonda, cosa credi?- lei cercò di essere realista e di riportare la figlia di fronte ai propri doveri.
-        -Mamma, ancora non hai imparato che fare le missionarie non porta a nulla? Madre Teresa di Calcutta aveva una missione, tu no!- La lasciò basita con questa frase e si incamminò , mentre Mary Ann la guardò a bocca aperta e restò pietrificata per un po’.
Quando si riprese dallo shock la chiamò, con un tono di rimprovero.
-        -Ehi tu, signorina! Ma che modi sono di parlare?-
-Corse per prenderla per un braccio e parlarne a quattr’occhi.
-     -   Mi ascolti o no? Perché mi hai parlato così? Cosa vuoi dire?-Mary insisteva, non capiva perché Christine aveva parlato in quel modo. Non era mai successo.
-      -  Parlo così, perché hai perso tanto tempo e ancora ne perdi. Certe volte non ti capisco. Io al posto tuo sarei andata via con lui.
-       - Tu non capisci, non sei ancora mamma. Non potevo lasciare te, così su due piedi! Invece di ringraziarmi , mi rimproveri?- Mary aveva la voce tremolante. Era delusa dalle parole della figlia. Il dolore della partenza di Shannon e quelle parole le bruciavano l’anima.
-      -  Ma io ti parlo così, proprio perché ti voglio bene e non voglio vederti soffrire. Lo so che ora soffri. E soffrirà anche lui. Che senso ha tutta questa sofferenza, quando potevate stare insieme, finalmente? Solo questo!- Christine l’accarezzò. Sembrava lei la mamma ora, come in uno stupido scambio di ruoli.
Mary lo sapeva che aveva ragione, ma il suo senso del dovere era troppo forte per soccombere. Così le spiegò i suoi piani. Avrebbe aspettato la fine dell’anno scolastico, si sarebbe licenziata e sarebbero andate a Los Angeles.
-       - Potevi andare ora con lui… Va bene, contenta tu…!-
Tornarono in macchina in silenzio e continuarono  a non parlare per tutto il tragitto fino a casa.
Mary pensò che Christine e lei non avevano mai litigato veramente fino ad allora. La sua era certamente un’età difficile, di ribellione, ma mai aveva reagito come adesso.
 Cercò conforto in Costance e nonna Ruby, che le spiegarono di avere pazienza, tutto era successo in fretta e piano piano i traumi di quei giorni si sarebbero risolti.
                                                      
Infine anche Costance ripartì, Christine ricominciò la scuola e la vita riprese il giro di prima.
Mary al lavoro non era più la stessa, le mancava Lucy e le sue battute. Si rese conto solo adesso di sentirsi sola, senza di lei, non era la vita di prima, che senso aveva stare lì? La sua sofferenza si fece notare anche al lavoro.
La sera si vedevano con Shannon,come aveva chiesto lui, in collegamento con Skype,  parlavano pure per un’ora di fila. Ma non era come stare insieme davvero.
Passò un altro mese, era già metà febbraio e Mary cominciò a stare male. Erano già un paio di giorni che aveva dei malesseri, quando una mattina si alzò per correre in bagno e vomitare di corsa.
Christine la sentì e corse da lei per vedere cosa le fosse successo.
-       - Mamma stai male?- le si inginocchiò vicino, visto che era per terra con la faccia stravolta.
-        Sarà un virus, tesoro. Ora mi rimetto a letto. Non vado al lavoro, chiamo per avvisare.-
-        -Vuoi che sto a casa con te?- Christine era preoccupata, notò che il suo volto era terribilmente pallido.
-        -No, che dici? Vai a scuola. Se ho bisogno chiamo nonna Ruby, non preoccuparti.- la salutò con affetto, cercando di tranquillizzarla.
Quando Christine tornò da scuola , pensava di trovarla a letto, visto  che stava male, invece la trovò che rovistava nei cassetti, tutta agitata e parlava, anzi farfugliava, cose strane.
-       - Dove cavolo sarà? Maledizione non lo trovo!- Mary tirava dei fogli dai cassetti,  facendo confusione.
-Mamma, si può sapere che cerchi? Dimmelo.- Christine cercò di calmarla, era evidentemente agitata.c
-     -  Tesoro, tu il tuo ultimo ciclo quando lo hai avuto? Così mi regolo col mio. Lo avevamo quasi insieme, no ?Lo cercavo nel calendario, ma non lo trovo e quello di dicembre l’ho buttato!- la guardò spaventata. Christine in un attimo capì, ma la assecondò per vedere dove voleva arrivare.
-      -  Ma che vuoi dire, scusa? Non hai avuto il ciclo?-
-     -   Non ho detto questo….. Non ricordo quando l’ho avuto, tutto qui!-
---       E che c’entra questo col fatto che sei stata male stamattina?- Christine la incalzò.
-        -Senti, mi vuoi fare il terzo grado? Me lo dici o no?- Mary cominciò ad alterarsi.
-       - Io adesso ce l’ho e tu da quando non ce l’hai?- Christine voleva ridere, ma cercò di trattenersi. Lei era molto spaventata ed agitata. Tra le due sembrava lei la sedicenne, la mamma!
-      -  Io …non ricordo! Prima di Natale? Anzi, forse metà dicembre? O prima? Non ricordo più…- si buttò sul divano come un sacco di patate. Era esausta.
-      -  Santo Cielo e ci pensi ora, dopo due mesi? Ma non sei normale! Secondo me devi fare il test!- Christine si sedette vicino a lei.
-     -   Ma non dirlo neanche per scherzo!- mentre diceva così, si alzò di botto per andare di corsa in bagno, per vomitare, ancora una volta.
-       - Mamma, stai bene? Non mi sembri molto in forma…-
-        -Si… si… sto bene! Ho sempre nausea. Ma ti preparo qualcosa da mangiare, hai fame?- lei si sforzò di stare bene, quando in realtà stava malissimo.
-    -    Ma stai male e mi prepari da mangiare? Lascia stare…vado dalla nonna, tu piuttosto, non hai mangiato nulla? Non vai dal dottore?- Christine si preoccupò, perché la vide molto pallida.
-        -Christine, ho bisogno di un favore…- Mary parlò con un fil di voce.
-        -Dimmi, che ti serve?-
--    -   Non dire a nessuno che sto male, del ciclo , ecc. Resta tra noi, per adesso, ok? Soprattutto, se senti Shannon non dire nulla.-
-       - Ok, ma quando fai il test?- Christine la guardò seria.
-     -   Dovrei, dici?-
-      -  Io dico non c’è bisogno,il risultato lo sai già, ma devi farlo comunque…- Christine fece per andare via che suonò il suo cellulare. Rispose che era già fuori casa ,era Shannon.
-       - Ciao, Christine!- la voce allegra di lui, le mise buonumore.
-        -Papà! – Christine era felice di sentirlo e glielo dimostrò.
-      -  Senti, vorrei fare una sorpresa alla mamma, domani arrivo! Parto stasera, ma tu non dirle niente, ok? Ho un po’ di giorni liberi e voglio riabbracciarvi. Mi mancate tanto!-  aveva un tono di voce molto tenero, che non lasciò indifferente Christine. Si sentì scoppiare dalla felicità. Queste notizie tutte insieme la fecero stare su di giri.
-      -  Ma che bello! Sono felicissima! Vi scambierete delle sorprese!- Christine si mise la mano sulla bocca per tacere. Si rese conto di avere parlato troppo.
-       - Che sorpresa? – fece lui curioso.
-Niente, se è una sorpresa, te la dirà lei, no? Sennò che sorpresa è?--cercò di rimediare. E pensare che la madre l’aveva appena avvisata di tacere, proprio con lui. E poi era giusto che doveva essere lei a metterlo al corrente. Ma poi, metterlo al corrente di cosa? Era tutto così vago!
-       - Christine, sto morendo dalla curiosità. Non puoi accennarmi qualcosa?-
-       - Sei curioso come una scimmia, come una vicina pettegola! Ci vediamo domani, allora! Ah, ma che dico alla mamma che stasera non ci sei con la web-cam?-
-     -   Giusto! Avevo chiamato proprio per questo e tu mi hai confuso! Gli dici che stasera non posso perché sono… con Jared a un incontro di lavoro con altre persone e quindi non sono a casa. Ma non puoi accennarmi qualcosa, della sorpresa?- Shannon quando gli si metteva la pulce nell’orecchio era difficile toglierselo di torno.
Così Christine tagliò corto :
-      -  Senti, adesso devo chiudere, stai tranquillo, domani avrai la tua sorpresa! E la mamma avrà la sua! Ti voglio bene!
Christine chiuse la comunicazione, perché se stava altri 5 minuti sarebbe crollata, lei si conosceva e Shannon era molto insistente.
 
Mary era sul divano con la sua nausea,  avrebbe voluto  parlare con qualcuno. Quanto le mancava Lucy, solo lei la sapeva ascoltare.
Non sapeva neanche dov’era adesso, non si sentivano da una settimana, lei e Jared erano stati parecchio in giro, ultimamente.
Decise di uscire e andare a comprare il test. Christine aveva ragione; lei era incinta, ormai non aveva dubbi, ma il test doveva farlo,comunque.
Fu presa dal panico, se fosse andata in una farmacia di Bossier, l’indomani tutti avrebbero saputo che lei era incinta. Quel  paesino del Sud era proprio pettegolo e una donna divorziata e incinta, sarebbe stato uno spunto per  il gossip dell’anno!
Così decise di andare al di là del fiume , a Shreveport, si doveva fare un bel po’ di chilometri, ma pazienza…
Raggiunta la farmacia cominciò a essere incerta se entrare o meno, si guardò in giro, sembrava una ladra.
Alla fine si diede dell’idiota ed entrò.
Peccato che la voce non le usciva per chiedere del test.
-       -Mi può dare un …..- farfugliava talmente a bassa voce, che il farmacista si avvicinava per capire.
-        -Cosa vuole?- il dottore non capiva.
-       - Dicevo, couf couf, ehm… mi può dare un ….-
-     -   Signora, non la capisco, ha la tosse? Vuole uno sciroppo per la tosse?-
-     -   No! Voglio un….-
-      -  Si? Un…?-
-       - Un test!- cerco di dirlo d’un fiato. Non vedeva l’ora di uscire da quella farmacia.
-      -  Un test per cosa? Ci sono tanti test, per la glicemia, per il diabete, per la gravidanza, per la fertilità…- il dottore cominciava a spazientirsi e non faceva nulla per nasconderlo.
-      -  Il terzo, grazie!- fece lei annuendo. E si guardava intorno, forse aveva visto una faccia nota. Che ci fosse qualcuno di Bossier pure lì?
-Il terzo cosa? Signora cerchi di essere più chiara, c’è gente che aspetta!- lei si girò e vide che la coda era lunga dietro di lei. La cosa l’agitò di più e cominciò a sudare. Per non dire poi che la nausea non l’abbandonava. E se le veniva da vomitare mentre era lì  ?-        La testa cominciò a girarle.
-        - Signora, sta bene?- il farmacista la chiamava, ma lei sentiva tutto molto ovattato, confuso, come quella volta che era arrivato a Bossier City Shannon e lei era svenuta." Oddio no- pensò- non devo stare male proprio qui, no!"
 
 
Il telefono squillava, ma lei lo sentiva in lontananza. Vide un volto sconosciuto chinarsi su di lei.
-     -   Eccola, si riprende. Signora, sta meglio? Ci ha fatto prendere uno bello spavento!- una signora sulla quarantina era china su di lei. Un momento, ma dove si trovava? Non ricordava più dov’era. Accanto a lei c’era il farmacista di prima.
-      -  Dottore, cosa le aveva chiesto la signora prima, se lo ricorda?- chiese la donna rivolta al farmacista.
-       - Non era stata chiara, farfugliava e non si capiva. Possiamo dargli qualche sedativo leggero, magari. Forse è solo agitata.-
-        -No!- Mary Ann urlò con forza. Se era incinta, non poteva prendere medicine, figuriamoci dei sedativi.
-       - Cosa, no? Signora, ci faccia capire…- Il dottore era poco paziente, ormai. Intanto il cellulare di Mary suonava ancora, lei rispose.
-     -   Pronto? Si, stai tranquilla, no, arrivo tra un po’! A dopo!- Mary rispose a Christine che la cercava.
-       - Signora, sta bene?- i due la guardavano preoccupati e la donna era molto più paziente dell’uomo.
-       - Si, scusatemi io… volevo un test di gravidanza, credo di essere… incinta!- finalmente Mary si liberò della frase e la sputò fuori.
-      -  Era questo che cercava di dirmi prima?- l’uomo la guardò con curiosità. Certo una donna adulta che compra un test di gravidanza,non doveva essere tanto imbarazzante, mentre Mary lo era.
-       - Si, mi scusi, io… non sto molto bene!- lei cercò di giustificarsi, era molto imbarazzata. Una ragazzina dell’età di sua figlia doveva vergognarsi a chiedere un test di gravidanza in farmacia, non una donna adulta. La cosa continuò ad imbarazzarla e avrebbe voluto sprofondare. Mannaggia al suo senso del dovere e al suo modo di temere il giudizio degli altri!
-       - Glielo diamo subito! Appena sta meglio, venga di là che glielo do, ok? – la donna sorrise e si dimostrò più comprensiva.
 
Dopo la disavventura in farmacia, Mary Ann tornò a casa e trovò Christine che l’aspettava. Era preoccupata.
-       - Mamma, ma dov’eri? Ero in pensiero, visto che non stavi bene!-
-        -Tranquilla, sto meglio. La mattina è una cosa atroce! Avrei anche fame adesso.- Mary posò le chiavi all’ingresso e si recò in cucina.
-Aprì il frigo e cominciò a mangiare tutto quello che trovò: Yogurt, succhi di frutta, avanzi di torta, pollo arrosto…
-Christine la guardò disgustata , con un’espressione tragicomica.
-      -  Ma, se si aspetta un bambino, si diventa… così?- chiese lei inorridita.
-      -  Così come?-rispose Mary, con la bocca piena.
-       - Oh, lasciamo stare…- Christine fece un gesto con la mano come per lasciare perdere.
Dopo avere mangiato, Mary decise di andare in bagno per fare il test. Incrociò le dita e aspettò che apparisse la striscia colorata. Una striscia, risultato negativo, due strisce colorate, positivo.
Nonostante tutti i sintomi riconducessero a una risposta certa, lei fino alla fine sperò in una risposta negativa.
Aspettò qualche minuto e tirò un sospiro, prima di leggere il risultato.
E le due strisce, una azzurra e una rosa, diedero conferma di quello che lei sapeva già : aspettava un bambino.
Cominciò a vacillare, un nodo le si attorcigliò nello stomaco. Tutto da capo, doveva ricominciare tutto da capo. Pannolini, biberon, pappe, notti insonni… ma soprattutto, come l’avrebbe presa Shannon?
Una sola volta non avevano usato precauzione, ed era andata a buon fine.
Come con Christine, era destino, si vede.
Christine la chiamò e lei cerco di ritornare in sé, di essere calma. Glielo doveva dire? O prima doveva dirlo a Shannon? Glielo avrebbe detto quella sera nella cam o al telefono più avanti? Era molto confusa, non trovava le risposte, troppe domande si accavallavano nella sua mente tormentata.
-       - Christine, accendiamo il pc? E’ l’ora che Shannon si connette, no?-
-       - Ah, mi sono dimenticata di dirti che Shannon stasera è fuori con Jared per incontrarsi con non so chi…e quindi niente videochiamata!-
-       - Oh…- lei era delusa. Shannon non l’aveva neanche chiamata. Sentiva che il segreto che aveva dentro non riusciva a contenerlo, doveva dirlo ,ma decise in quel momento, che per primo lo doveva sapere Shannon e dopo lo avrebbe detto a Christine.
 
 
 
                                            *************************
 
Shannon non trovò nessun volo diretto per Shreveport, così prese un volo con scalo e allungò il  viaggio. Invece di poco più di 3 ore, praticamente dovette stare in giro tutta la notte, tra attesa per i voli e il viaggio dall’aeroporto a Bossier City. Ma pensò che ne valeva la pena. Erano 5 settimane che non vedeva Mary Ann e Christine, gli mancavano terribilmente e doveva riabbracciarle. Le avrebbe fatto una sorpresa, sarebbe arrivato giusto prima che lei andasse al lavoro e magari l’avrebbe convinta a non andare. L’avrebbe convinta, sicuramente. Sorrise tra se al pensiero. La desiderava da morire, non riusciva più a guardare un’altra donna, cosa era successo dentro di lui? A volte se lo chiedeva e non riusciva a darsi delle risposte. La vita che conduceva prima sembrava un lontano ricordo, lei occupava adesso il suo cuore e la sua mente.
-       - Strega, che mi hai fatto?- pensò a voce alta, sorridendo maliziosamente, mentre vedeva mentalmente il sorriso di Mary. Se poi ripensava a Christine, non riusciva più a stare da solo, era inutile, ormai erano dentro la sua anima.
Arrivato a Shreveport, affittò una macchina. Arrivò a Bossier che erano le sette, giusto in tempo per stare un po’ con le “sue” donne, come le pensava da un po’.
Mary Ann quella mattina si alzò con una nausea terribile, corse in bagno a vomitare tutto quello che aveva mangiato la sera prima.
-       - Non ce la faccio.... non riesco neanche oggi a stare in piedi. Se continuo così, devo licenziarmi.- parlò a Christine che corse a vedere come stava. La ragazza era preoccupata, ma sapeva che sarebbe arrivato Shannon e si tranquillizzò un pochino.
-       - Hai bisogno che sto con te, mamma? Sei pallidissima. Oggi farai il test, vero? Anche se credo sia inutile, secondo me devi andare dal dottore!- Christine le dava suggerimenti per farla stare meglio.
-      -  Hai ragione tesoro, ma tu preparati per andare a scuola, non preoccuparti per me. Scendo e mi riposo sul divano.
Così scesero nel piano terra. Christine si preparò la colazione e Mary Ann si sdraiò sul divano. Era pallida e si sentiva debole, senza forze.
Bussarono alla porta, la notte per lo meno si ricordava di chiudere a chiave.
Christine arrivò agitata per aprire, mentre Mary si chiese chi poteva essere a quell’ora del mattino.
Entrò Shannon che abbracciò forte Christine.
-       -, Papà!- lei lo abbracciò forte e lui la baciò tra i capelli e la tenne stretta a se, per un po’.
Mary restò di sasso, non se l’aspettava di vederlo e restò sul divano.
-      -  Non vieni a salutarmi?- chiese Shannon sorpreso, che lei non si precipitasse ad abbracciarlo.
-      -  Non... sapevo arrivavi. Eravate d’accordo?- lei cercò di alzarsi e le girò la testa, così ricadde sul divano.
Shannon se ne accorse e si precipitò da lei, staccandosi da Christine.
-        -Non stai bene, Mary?- la vide pallida e solo in quel momento capì che aveva qualcosa che non andava. Si girò verso Christine per chiedere spiegazioni, ma lei gli fece cenno di chiedere alla madre.
-       - Ho le nausee.- disse lei debolmente, come per dare una risposta plausibile.
-      -  Hai chiamato il dottore?- lui era stanco e tirato per il viaggio notturno, ma vederla così lo fece stare peggio.
-     -   Non c’è bisogno Shannon, la conosco la mia “malattia”. – disse lei semplicemente.
-        -Sei medico, ora? Hai l’influenza o cosa?- lui non capiva.
-       - Aspetto un bambino, Shan...- non sapeva come dirglielo e preferì non tirarla tanto per le lunghe .Era agitata, non sapeva come l’avrebbe presa lui. Le aveva fatto una bella sorpresa e lei lo aveva ricambiato.
-       - Cazzo! Pensavo di farti io una sorpresa, ma la tua è ... più colossale!- lui restò a bocca aperta. Si girò a guardare Christine, che aspettava un suo commento, era curiosa di vedere la sua reazione, lui lo capì.
-       - Mi... mi hai dato una notizia, esplosiva!-
-      -  Papà, ti dispiace? O sei felice?-
Mary restò impassibile, aspettava un suo gesto, una parola.
-     -   Sono... sono felicissimo Mary!- Shannon si portò le mani negli occhi che erano già rossi, per non avere dormito. Ma poi l’emozione peggiorò la situazione. Gli si formò un nodo in gola. Un bambino... Mary aspettava un bambino e stavolta lo avrebbe visto nascere e crescere.
Abbracciò forte Mary, era emozionato e non riuscì a dire nulla. Lei ricambiò il suo abbraccio tremante e sentire il suo calore, la fece stare meglio.
-       - Sei felice, davvero? O hai paura?- Mary si staccò dal suo abbraccio per guardarlo negli occhi. Quei suoi grandi occhi, che erano rimasti gli stessi di quando erano ragazzi.
-       - Perché devo avere paura? Non è una cosa da paura.- lui non capiva.
-      -  Perché un bambino comporta un sacco di problemi Shan, ne sei consapevole?- lei lo incalzò. Voleva essere sicura che lui ne fosse consapevole, davvero. Era un uomo maturo come età cronologica, ma mentalmente lo era?
-     -   Ma di quali problemi parli?- lui non capiva...era sempre più confuso, la mancanza di sonno, la notizia, questi indovinelli.. cosa voleva dirgli Mary?
-      -  Un bambino significa, pannolini, biberon, pianti, notti insonni, impegni...- Mary cercò di essere realistica. In fondo anche per lei sarebbe stato un impegno importante.
-      -  E poi capricci, primi passi, casa distrutta, nulla in giro sennò rompe tutto, la tua batteria che te la rigira sottosopra...- Christine continuò, un po’ ridendo.
-      -  Ma che c’entra la mia batteria ora, volete mettermi paura, voi due?- Lui le guardò stranito. Cercavano di fargli passare la voglia di avere un figlio?
-        - No, non vogliamo metterti paura, ma vogliamo essere precise. Voglio che tu capisci cosa significhi, visto che sarà il primo che crescerai tu...- Mary sorrise, lui aveva una faccia troppo divertente in quel momento.
-        -Ah, e voglio mettere in chiaro fin da adesso che anche se sono la sorella maggiore e abbastanza grande per occuparmene, non mi userete come baby-sitter per andarvene in giro e mollarlo a me, sia ben chiaro questo!- precisò Christine con la faccia semi-seria.
Loro due si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
-      -  Vado a scuola! Vi lascio soli soletti, fate i bravi!- Christine uscì felice per andare a scuola. Adesso le cose si stavano mettendo per il verso giusto, finalmente.
Shannon appena Christine uscì, baciò Mary che ricambiò felice, anche se non stava bene.
-        Ti amo Mary, adesso devi venire con me a Los Angeles, ti porto a forza se necessario. Voglio vedere la tua pancia crescere, voglio essere con te ogni momento. Questa volta non mi terrai fuori dalla tua vita. Questa volta sarò presente e vivrò questi momenti con te.- lui era emozionato mentre parlava. Lei lo baciò e non disse nulla, era quella la sua risposta e lui capì.
 
 

Un anno dopo...

   
 
Mary Ann era molto agitata, andava avanti e indietro e il suo strascico la faceva inciampare ad ogni passo.
-        Mannaggia Christine, questo vestito mi tira da tutte le parti e ...se inciampo mentre entro in giardino? Dov’è quella che mi doveva sistemare il trucco? Sono infelice.....-
-        Mamma, adesso calmati, ti prego, sei troppo agitata! Devi stare calma, vedrai che andrà tutto bene.
-        Ma Shannon lo vedi? E’ qui? E se all’ultimo ci ripensa e faccio la brutta figura? Se va via?- Mary era molto insicura e farfugliava.
-        Ma che dici, sei impazzita? E’ casa sua questa! Come scappa? Mi fai ridere! Se scappa lo riprendo io! Stai tranquilla.- Christine era divertita nel vedere che la madre, come tutte le spose, era agitatissima.
-        E Joseph? Dov’è Joseph? Magari piange e cerca la mamma, ha solo 5 mesi. Se ha fame?-
-        Ma se lo hai allattato 10 minuti fa, sta scoppiando! Sta Con Costance, adesso, e dopo lo tiene nonna Ruby.
-        Va bene, ma io sono agitata lo stesso, mi sento...inquieta, ecco!-
-        Senti, adesso stai calma che viene la truccatrice. Vado di la a controllare delle cose, dopo arrivo, ok?-
-        Controlla se c’è Shannon!-
-        Ok controllo, rilassati!-
Christine non capiva perché sua madre era inquieta per Shannon e lo cercava. Certo per  lui l’unica cosa in quel momento era sopportare il vestito da “pinguino”, come lo aveva definito.
Avevano faticato a convincerlo per indossarlo, fosse stato per lui avrebbe evitato, ma almeno quel giorno doveva indossare il vestito da sposo.
Christine lo aveva convinto, nessun altro c’era riuscito. Era andato solo con lei per comprarlo, non aveva voluto nessun altro con lui, neanche la madre, come da tradizione.
Christine incontrò Tomo e Vicki.
-        Avete visto Shannon?-
-        Sarà scappato, ahahah.- disse Tomo ridendo.
-        Spiritoso!- Vicki diede una manata al marito.
Christine li guardò spaventata, ma Tomo sottolineò che scherzava e che non era il tipo da scappare all’altare. Vicki fece una smorfia strana che Christine cercò di non approfondire.
-        Ok, se lo vedete ditegli che lo sto cercando.-  li salutò e diede uno sguardo in giardino. Gli invitati stavano arrivando e a mano a mano, prendevano posto. Il Reverendo doveva ancora arrivare, mentre Jared era al piano accanto all’arcata dove si sarebbe svolta la cerimonia, perché oltre a fare da testimone insieme a Lucy, lui avrebbe suonato la marcia nuziale, all’ingresso della sposa.
Per scherzare aveva detto al fratello che lui oltre a testimoniare la sua “rovina” di sposarsi , ne avrebbe suonato la colonna sonora!
Jared appena la vide da lontano , si avviò verso di lei.
-        Che c’è Chris, tutto a posto?- chiese preoccupato nel vederla un po’ agitata.
-        - Ma no, è tutto ok, solo non vedo Shannon, lo hai visto tu?-
-        Hai paura che scappi all’ultimo momento? Gli staccherei la testa, lo sai? Tranquilla, scherzavo...- nel vedere Christine spaventata, cercò di farle capire che non parlava sul serio.
-        Ah... ok...ci scherzate tutti su, ma va bene!- lei fece un sorriso agitato.
-        Senti, finisco gli accordi di quel piano e dopo arrivo. La mamma è pronta?-
-        Quasi pronta. Manca qualche dettaglio, ma è tutto a posto. Lucy dov’è?-
-        Mi ha detto che andava da lei. Le damigelle andavano anche, mancava solo Vanessa.-
-        Vanessa? Ma chi l’ha convinta a quella a fare da damigella ?Non la sopporto! Non è che ora all’ultimo minuto ci tira il bidone e le damigelle sono dispari?-
-        Perché non la sopporti ?E’ una gran pezzo di... ehm ...figliola! Si, l’avrà cercata Lucy, sono diventate amiche e l’ha proposta a Mary. Beh, ci vediamo tra poco, ok?- Jared si allontanò e Christine continuò a cercare Shannon.
Entrò in casa, dove regnava tanta confusione di gente.
Dall’altra parte i camerieri del Catering sistemavano i tavoli per il ricevimento, mentre la gente che entrava e usciva era in giro dappertutto. Una gran confusione , come per tutti i matrimoni.
I fotografi si stavano sistemando, i fiori erano al loro posto e chi aveva organizzato il matrimonio, il signor Jones, un buffo omone con le guance arrossate, da sembrare  ubriaco, dava le ultime direttive.
Ma in tutto quel caos di gente, di Shannon neanche l’ombra.
Andò a cercarlo nei bagni, nelle camere, persino nelle cabine armadio, la casa era grande, poteva essere dappertutto.
A un certo punto , mentre passava nel corridoio, dalla porta del ripostiglio , sentì dei rumori, come delle voci soffocate.
Aprì la porta di botto, c’era buio, ma lei sapeva dov’era l’interruttore e accese subito.
Restò a bocca aperta e urlò.
-        Papà!-
-        Christine...io...- lui farfugliò confuso.
-        Ops!...- Vanessa si staccò da Shannon su cui era praticamente attaccata, spingendolo sul muro.
-        Ma cosa....?- Christine era di stucco. Non riusciva neanche a parlare. Gli occhi  gli si riempivano di lacrime e li guardò con disprezzo.
-        Christine, non è come pensi , ti prego...ti spiego....- Shannon si sistemava, aveva i capelli spettinati e la camicia che usciva fuori dai pantaloni.
-        Io vado, è meglio.- Vanessa si sistemò alla bell’è meglio e uscì fuori di corsa.
-        Cosa hai fatto, come hai potuto....- Christine stava per uscire e andare via , ma Shannon l’afferrò per un braccio. Lei piangeva con lacrime silenziose, che rigavano il suo viso. Era delusa.
-        Ti prego, non dirlo alla mamma, posso spiegarti. Lei stava passando di qui, io ti stavo cercando per sistemarmi il colletto, non sono capace e lo sai. Si è avvicinata, mi ha chiesto cosa facevo e si è offerta di aiutarmi. Poi a un certo punto mi ha spinto sempre più verso la porta, io volevo allontanarmi, ma lei ha aperto la maniglia ed è entrata, spingendomi dentro. Lì ha cominciato a mettermi le mani addosso e a baciarmi, ma io la stavo allontanando , ti giuro, credimi!- Shannon era disperato, ma soprattutto nel vedere gli occhi di Christine, così simili ai suoi, che lo guardavano con disprezzo, gli faceva male.
-        E tu pensi che ti credo? Pensi che mi bevo una storia simile? Sei sempre il solito, sei un ANIMALE!- Christine urlò l’ultima parola.
-        Che succede qui? Vi stavo cercando.- Jared si avvicinò .Non capiva perché Christine piangeva e Shannon aveva un aspetto... spettinato.
Chiese spiegazioni. Parlavano insieme, si accavallavano , ma alla fine capì quello che era successo.
-        Christine, adesso ci penso io. Tu vai dalla mamma e dille che tra poco lo sposo è pronto. Non è successo niente, ok? Stai calma e non farle capire nulla. – Jared cercò di tranquillizzarla.
-        Ma Jared, come fai a dire che non è successo nulla? La stava tradendo, il giorno delle nozze! Con quella sgualdrina! E deve pure fare da damigella, io non posso sopportare questo!
Shannon tenne lo sguardo basso e non disse nulla, le parole di Christine lo attraversarono come lame roventi.
-        Non dire così, se ha detto che lei lo ha provocato, io gli credo. Perché non dovresti credergli tu? Quella è una ... insomma, l’ho incontrata mentre venivo qui ,per me lo ha fatto apposta. Aveva uno sguardo soddisfatto, come se avesse raggiunto uno scopo. Dopo lo dico a Lucy, ma tu non dire nulla alla mamma o succede una tragedia. Non è questo che vuoi , vero Chris? Guardami!- lui la prese per le spalle e la guardò negli occhi per convincerla. Shannon rimase impietrito.
-        Si, va bene, hai ragione. Non posso rovinare il matrimonio alla mamma. Ma tu devi promettermi che non la tradirai più. Io...io.. vi voglio bene e la mamma non se lo merita.- Christine si rivolse al padre, puntandogli un dito.
-        Te lo prometto, piccola. Perdonami...- lui l’afferrò e l’abbracciò forte. Chiuse gli occhi e pensò di essere un bastardo. Non doveva farsi vedere proprio da lei. Avrebbe dovuto spingerla via con forza, quella Vanessa, che sciocco era stato. Stava per perdere , quanto di più prezioso aveva dalla vita per una sciacquetta  che voleva una sveltina nel ripostiglio, prima di sposarsi. Quella doveva avere del marcio dentro. E lui ci stava cascando come una pera matura.
-        Christine, perdonami, io non avrei mai tradito la mamma, credimi, quella lo ha fatto apposta. Mi ha messo le mani addosso, non sono così bastardo!- Shannon chiedeva che lei lo perdonasse, non poteva andare a sposarsi , senza prima il perdono della figlia.
-        Va bene. Per questa volta ti perdono, ma se ti becco ancora, ti giuro che....che....- lei non trovava neanche le parole.
-        Ci penso io, adesso, Chris, tu vai dalla mamma e acqua in bocca, mi raccomando. Adesso lo sistemo e ve lo metto pronto all’altare, ok? Vai!- Jared la girò di spalle e la spinse fuori.
Lei si lasciò guidare e andò via.
-        Che cazzo ti sei fottuto il cervello, per caso?- disse rivolto al fratello, appena Christine fu lontana.
-        Cazzo bro, quella è una troia, credimi. Mi ha messo le mani addosso, sembrava una piovra. Non volevo, mi ha spintonato fino al ripostiglio, credimi , almeno tu!- Shannon era sconvolto. Gli occhi sbarrati e il sudore gli imperlava la fronte.
-        Adesso basta, ok, ti credo. Calmati, tira un sospiro profondo e pensa che Mary Ann tra poco sarà tua moglie. Se questo ti rende nervoso, non pensarci, pensa a quello che farai stasera con lei, così la cosa ti sembrerà più piacevole. E per favore , Shan, tieni a bada l’uccello in gabbia e getta la chiave! Da ora in poi conservalo solo per tua moglie, ok? Ok?- Jared insisteva e lo guardava negli occhi. In quel momento lui assunse il ruolo di fratello maggiore, visto che Shannon  era molto confuso.
-        Ok, ma non trattarmi così, per favore, non sono un coglione, non del tutto, almeno.
-        Si certo. Ma ti sei visto? Spettinato, la camicia di fuori, la cerniera aperta, il rossetto sul collo e sulle labbra... vieni a darti una sistemata, non farti vedere così!- Lui affacciò la testa fuori dalla porta e non vedendo nessuno da quelle parti, trascinò Shannon in camera per aiutarlo a sistemarsi.
-        Jay, ho rossetto sulla camicia? Controlla!- Chiese Shannon con la voce strozzata. Era agitato e si sentiva colpevole, mai si era sentito così. Di solito anche le sveltine lo emozionavano, ma in quel momento la cosa lo lasciava coi sensi di colpa.
-        Sei un paraculo, lo sai? Niente rossetto sulla camicia, volevo vedere cosa rimediavi a quest’ora, se era macchiata. Nessuno poteva aiutarti. Ok, adesso sei a posto, fammi dare un’occhiata finale. – lo controllò mettendosi lontano , per avere una visuale dell’insieme.
-        Direi che puoi andare.- fece il segno in su col pollice e lo accompagnò fuori.
Si incamminarono per posizionarsi sotto l’arco fiorito dove avrebbero scambiato la promessa d’amore. Shannon si tirava il colletto che stringeva, ma non era forse quello a fargli mancare l’aria. Era il pensiero orripilante su  quello che stava per succedere prima e il volto di Christine, non appena lo vide in quelle condizioni.
Jared camminava imperterrito senza fermarsi.
Ad un tratto Shannon  lo acchiappò per un braccio, per fermarlo.
-        Che succede adesso?- Jared lo guardò in cagnesco.
-        Se Mary lo viene a sapere, tu mi difenderai?- Shannon sudava per l’agitazione.
-        Adesso vedi di farla finita. Hai più paura di Mary, che di Christine? E’ tua figlia che c’è rimasta male, credimi. Hai visto la sua faccia? Stavolta dovrai lottare per guadagnarti la sua fiducia. Ora non pensarci e vai ad aspettare la sposa.- Jared cercava di asciugargli le goccioline di sudore che gli imperlavano la fronte.
-        Hai ragione, bro. Devo rimediare con Christine. E se quella Vanessa parla?- chiese lui preoccupato.
-        La faremo zittire noi. Adesso và.-
Costance si avvicinò a lui e lo accompagnò fino al posto dello sposo, lasciando il piccolo Joseph a nonna Ruby che se lo coccolava.
 
Mary era ancora agitata, appena vide Christine, la sommerse di domande.
-        Lo hai trovato Shannon? Mi sta aspettando? Joseph con chi sta? Piange?-
-        Mamma calmati! Sei… sei bellissima!- a Christine luccicarono gli occhi nel vedere la madre ormai pronta. Ad appena cinque mesi dal parto, aveva già perso le rotondità della gravidanza e il suo vestito attillato metteva in evidenza le sue forme perfette.
-        Sto bene, dici? Ho il seno che mi scoppia. Ho allattato Jo neanche un’ora fa e adesso sembro una mucca! Dovrei tirare il latte, mi sento scoppiare.-
-        Non dire stupidaggini, sei perfetta e stai bene. E’ tutto pronto. Papà è pronto, i testimoni sono pronti, le damigelle sono pronte…- Christine nel dire “damigelle” tremolò, ma fece finta di nulla.
-        Ok, Jo piange? Mi cerca?- Mary era ansiosa per il suo bimbo.
-        Stai tranquilla che non ti cerca proprio. Lui ha mangiato talmente tanto, che ora dorme come un ghiro! Si vede che i tuoi figli prendono tutti dal padre, per appetito!- Lucy fece il suo ingresso, col suo solito modo di parlare.
-        Lucy! Sei pronta? Sei pallida, cos’hai?- Mary la guardò preoccupata. Lucy la tirò in disparte e le parlò sottovoce.
-        Si vede che non sto bene? Sono tre giorni che ho nausea  e stamattina ho vomitato. Mi sa che Joseph avrà un cuginetto, ho saltato un mese!-
-        Mio Dio… e lo dici così? Ma… ma sono felice per te, per voi…io , sono emozionata!- Mary era sinceramente stupita dalla gioia.
-        Io non tanto tesoro. Quello, non lo vedo bene come padre. Vabbè, neanche Shannon era molto indicato, eppure tu hai fatto il bis! Domani compro il test!- le schiacciò l’occhiolino.
-        Ok, mamma se avete finito di chiacchierare, direi che è ora, ok? Andiamo? Io vado a sedermi vicino alle nonne. Sei emozionata? No, vero?- Christine le riportò all’ordine.
-        Si tesoro, sono emozionata. Ma andrò avanti, cercherò di vincere l’emozione.-
 
Christine precedette il corteo di Mary Ann  e avanzò tra le sedie in giardino. La nonna le fece segno di sedersi accanto a lei, ma lei perse un po’ di tempo. Guardava Shannon e Jared sotto l’arco che aspettavano , insieme al Reverendo.
Shannon appena vide Mary si emozionò, era bellissima col vestito da sposa, radiosa e luminosa. Cercò di dimenticare l’episodio di prima, sarebbe andato tutto bene , ne era sicuro.
Vanessa si dispose dietro Mary e avanzava assieme alle altre. Faceva finta di niente, come nulla fosse successo.
Christine si sedette sulla sedia, appena prima che passasse il corteo, mentre Jared suonava la marcia. Tutti guardavano la sposa e le damigelle avanzare.
Appena passò la madre, Christine mise il piede infuori, facendo inciampare Vanessa che rovinò per terra , lunga , distesa, tra i commenti degli invitati.Lei la guardò con rancore e si rialzò, facendo finta di nulla. Christine disse solo “Ops” e si girò subito dall’altra parte. Mary si voltò appena, ma subito tutti fecero finta di niente per non interrompere il corteo.
Shannon capì cosa era successo e sperò che Christine non combinasse altro, per non fare insospettire la madre. Jared  trattenne a fatica le risate e si posizionò accanto al fratello, nel posto assegnato al testimone.
-        Stai attento Shan, tua figlia mi sa che la devi temere più di Mary, è tosta!-gli disse sottovoce.
Mary intanto lo raggiunse e gli sorrideva raggiante. Finalmente il loro amore veniva coronato.
Shannon le si avvicinò e sottovoce le disse “Sei bellissima”.
 
A volte i sogni si avverano, a volte gli amori si coronano, a volte prima si soffre e poi si gioisce, a volte è al contrario.
In difesa dei nostri sogni, bisogna sempre crederci.
Bisogna lottare, ma prima o poi si raggiungono i nostri obiettivi, perché alla fine è questo che conta!
 
 
 
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Questa storia è giunta alla fine, spero vi sia piaciuta, mi sono dilungata un po’ troppo, ma spero vi abbia lasciato delle emozioni.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito fino a ora
Quelli che mi hanno recensito  Arwen85,MillaShan,Lady Echelon, Deilantha, ApinacuriosaEchelon,Fran6277Echelon,Arwen_theevenstar, _fallen_Phoenix_, jada_happy.
 Quelli che mi hanno messa nei preferiti e nelle seguite.
Fatemi sapere cosa vi ha lasciato questa storia, anche se non avete recensito mai, sono curiosa, almeno alla fine, se leggete e volete lasciare una traccia, ne sarò felice.
 
 
 

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