I passi del nostro amore

di GisiSuperchicca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2.Un'incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** Shopping, Shopping, he’s your Lover! ***
Capitolo 4: *** Sakè ed un invito inaspettato ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Capitolo 1
 
 
Il suono della campanella riportò la ragazza di nuovo in classe. Il lavoro, al bar, la sera diventava sempre più lungo e faticoso e andava sempre a letto più tardi e la mattina a scuola sembrava sempre uno zombie, specialmente la prima ora di lezione.
 Il professore di storia poi, non aiutava molto con le guerre mondiale a mantenerla sveglia. Però neanche il professore era uno tanto sveglio da accorgersi che lei nella sua ora si godeva un bel sonnellino. I compagni intorno a lei, si erano incominciati ad alzare per il cambio d’ora, sapendo che il prossimo prof arrivava sempre con ritardo.
>>Non ti sei persa un granché Aiko.<<, le parole della sua compagna di banco, Coco, fecero voltare un’assonnata Aiko dalla sua parte. >>Le solite cose, abbiamo ripetuto  per la millesima volta il ‘Boston Tea Party’.  Se vuoi i miei appunti.<< Coco le porgeva il proprio quaderno.
>>Mmmm….grazie Coco<<, Aiko accettò il quaderno volentieri .
>>Ho tanto sonno, sai ieri abbiamo fatto di nuovo tardi<<, iniziò Aiko a lamentarsi.
>>Non mi dire<<, rispose Coco atono senza guardarla. Aiko fece finta di non aver sentito e continuò,
>>sai abbiamo presentato il nuovo spettacolo. <<, Aiko non aspettò la risposta di Coco che continuò,
>>perché non vieni a guardarmi? È da tanto che non vieni a vedere come ballo.<<,  un sorriso pieno di speranza comparve sulle labbra di Aiko. Adorava il suo lavoro al bar.
Faceva la ballerina in una lounge bar che richiamava molto il pin up e il bourlesque. Non era il solito bar, e veniva frequentato da uomini ma anche da donne di varie età; per sentire le ragazze cantare e ballare. Era un locale elegante e niente in tutto ciò che facevano le ragazze era volgare oppure imbarazzante.
Coco, anche non  guardando la sua amica in faccia, sapeva che espressione aveva sul volto.
Sbuffò, >>e va bene, ma guai a te se ti lamenti che fate tardi. Non mi va di sentirti<<.  Un abbraccio forte ricevette Coco dalla sua amica e non poté far a meno che sorridere sinceramente.
Dopo le lezioni, Aiko si dirige verso casa, dove viveva con sua madre.
Aveva  compiuto 18 anni da poco, era ritornata a Osaka, perché i suoi genitori avevano deciso di rimettersi di nuovo insieme e provare a convivere. Ma purtroppo una sera quando tornarono tutti e tre a casa in macchina, i suoi genitori erano immersi in un ennesimo  litigio e non videro il camion che lì stava venendo addosso. Lì colpì in pieno e il padre morì. Da allora la madre viveva in uno stato di trance; i dottori le dissero che le sarebbe passato dopo qualche mese, ma questo era un paio di anni fà….
Arrivando a casa, Aiko trovò sua madre coricata sul divano con la tv accesa, anche se sembrava che la stesse seguendo, il suo sguardo era vuoto.
>>Sono tornata a casa mamma<<, Aiko le si avvicinò e le baciò la fronte. Non ottenne nessuna risposta! Il pranzo era stato preparato e messo a  tavola.
Velocemente mangiò e andò in camera per sdraiarsi sul letto, provando a recuperare un po’ di sonno.
Si stava abbandonando completamente a Morfeo, quando all’improvviso  il suo cellulare squillò. Ma non era il suo solito cellulare, ma era il suo Royal Handie.
Di scatto si alzò dal letto per prendere il cellulare.
>>Pronto???<<, l’umore di Aiko salì all’improvviso, sapendo che era una delle sue migliori amiche.
 >>Ai-chan sono Doremì! Come te la spassi???<<, l’allegra voce di Doremì trillò fuori dal cellulare. Com’era bello sentire la sua voce. Da quando lei si era trasferita  a Osaka e Onpu negli Stati Uniti, si erano riviste tutte insieme solo 3 volte, di cui 2 volte la regina le aveva convocate nel mondo magico per delle comunicazioni sull’educazione di Hanna, che ora studiava nel mondo magico e doveva iniziare ad assumersi le proprie responsabilità, dato che diventerà la futura regina, e una volta perché si trovarono tutte 5 al vecchio Maho per una rimpatriata.
>>Doremì, che bello sentirti. A me va tutto bene. Che mi racconti tu invece?<<, rispose Aiko, >>hai cambiato di nuovo fidanzato?<< Le due amiche chiacchierano e chiacchierarono. Raccontandosi di tutto e di più, del nuovo fidanzato di Doremì,  del concerto di Hazuki.
A malincuore si salutarono, promettendosi  che si sarebbero sentite il prima possibile.
Aiko si ributtò nel letto e ripensando al passato quando erano ancora tutte unite, e quando  suo padre era ancora al suo fianco, si addormentò, saltando pure la cena, e solo al mattino dopo con i primi raggi del sole si sarebbe svegliata per iniziare una nuova giornata.

Buongiorno.
Capitolo corretto e sistemato!
Spero vi piaccia di più così magari lasciate un commentino!!! (=
Grazie
xoxo Gisi

 

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Capitolo 2
*** 2.Un'incontro inaspettato ***


Capitolo 2 – Un’incontro inaspettato
 
 
Pioveva.
Adorava la pioggia, le aiutava a pensare, a riflettere, a schiarirsi le idee.
Pensando… se hai appena finito di lavorare il sabato sera e stai ritornando a casa e perdi l’ultima linea di bus e sei costretta ad andare sola per chilometri a casa senza ombrello,  allora, se iniziasse a piovere vuol dire che qualcuno ce l’abbia seriamente con te. 
>>Odio la pioggia<<, i borbotti di Aiko l’accompagnavano lungo tutto il suo tragitto, >>mi fanno male i piedi<<. Certamente le scarpe con tacco 12 non aiutavano di certo in quella situazione.
 Aveva i capelli e i vestiti zuppi d’acqua, era inutile mettersi al riparo quando  il danno ormai era fatto.
Così continuava il suo tragitto per casa lungo le strade di Osaka. Stava camminando sul viale principale con tutti i negozi, che però a quell’ora erano chiusi, e le strade erano deserte.
>Dove erano finiti tutti?<, pensò, >mah solo io posso camminare sotto l’acqua<. Sbuffò.
Ogni tanto passava una macchina e gli autisti la guardarono  sbalorditi, credendola una pazza.
 Ma poi una macchina si fermò e abbassando il finestrino le disse:  >>Ehi bellezza vuoi un passag…<<, la voce della persona si bloccò appena notò la ragazza e capendo chi era. >Aiko?<, pensò, >non può essere.< Aiko nel frattempo si era girata verso la macchina, ma non poté riconoscere la persona che era seduto al volante.
 >>Senti  non rompere i coglioni. Non è serata oggi! Evapora!<<,  e senza aspettare una risposta continuò a camminare, anche se, avrebbe accettato volentieri il passaggio per non stare più sotto la pioggia. La macchina avanzò lentamente per stare a passo con Aiko, e la persona all’interno la chiamò, >>Aiko! Dai sali, non mi riconosci?<<
Aiko si arrestò immediatamente. Come faceva a conoscere il suo nome? Si avvicinò alla macchina. Era una di quelle macchine europee, BMW o Mercedes, lei non ne capiva niente di macchine.
>>Scusa come fai a conosc…<<, si bloccò appena riconobbe la persona in macchina. Occhi color dell’oceano, capelli color oro.  Sbuffò nuovamente, il suo ennesimo. Salì in macchina.
 >>Che ci fai qui Leon?<<, gli chiese la ragazza salutandolo.
>>Ai-chan, anche io sono felice di rivederti<<, il ragazzo le sorrise felicemente e schioccò le dite per far agitare i suoi ciuffi e in un lampo Aiko si ritrovò asciutta.
>>Grazie!!<<, Aiko lo guardò in faccia. Era cambiato. Si era tagliato il suo ciuffo e i capelli gli cadevano disordinati davanti agli occhi, i suoi lineamenti erano più maturi…Era diventato un uomo!
>>Non c’è di che<<, anche Leon la stava guardando, più che altro ammirando. Era cambiato negli ultimi anni. I suoi capelli erano allungati fino a sotto le spalle. Le labbra rose erano più piene, e il suo corpo, allora da bambina si era trasformato in un corpo da urlo con le curve nel punto giusto. Aiko si sentì nuda sotto lo sguardo di Leon e arrossì leggermente.
>>Che ci fai nel mondo degli umani Leon?<<, magari si sarebbe distratto da lei. Erano rimasti ancora fermi e Leon cominciò di nuovo a guidare.
>>Sai Ai-chan sono qui già da un paio di anni, ho completato gli studi e ora mi sto godendo un po’ la vita. E questa macchina è uno dei miei  sfizi che mi sono fatto passare.  Dove vuoi andare di bello?<<
>>Ti sarà costata una fortuna questa macchina, oppure  solo un schiocco di dita. Comunque voglio andare a casa.< >>Sicura? Che ne dici se andiamo a bere qualcosa e chiacchieriamo un altro po’?<<, Leon cercò di farla cambiare idea, >> Conosco un locale carino e non troppo rumoroso dove si può parlare tranquillamente<< La guardò con la coda dell’occhio, aspettando una risposta.
>>E va bene, ma solo uno. Dopo mi riporti a casa va bene?<<,  non sapeva neanche lei perché aveva accettato. Ma lui le fece ricordare tanto i bei vecchi  tempi.  
L’aveva portata in un locale in penombra ma molto elegante. I tavolini tondi di vetro erano posti al centro del locale con sedie raffinate in ferro battuto con dei cuscini viola. Alle pareti c’erano dei divani del medesimo colore sempre con dei tavolini in vetro. Al lato opposto del bancone, una banda suonava musica jazz dal vivo.  La cameriera, lì portò ad un tavolo in disparte come aveva chiesto Leon, in un angolino. Si accomodarono sul divanetto e ordinarono da bere.
>>Dimmi Ai-chan<<, aveva poggiato il gomito sul tavolo e si reggeva la testa con la mano, >>come mai andavi tutta sola soletta in giro per Osaka, a quell’ora?<<
>>Ho finito di lavorare e avevo perso l’ultimo bus, quindi sono dovuta andare a piedi<<, prese un sorso dal suo cocktail, >>e prima che me lo chiedi ho dimenticato il telefono a casa quindi non potevo chiamare un taxi<<
>>Capisco, e dove lavori se finisci così tardi?<<, ghignò, >>però così ci siamo potuti incontrare Ai-chan. Sei cambiata molto.<<
>> Anche tu sei cambiato negli ultimi anni Leon. Comunque lavoro in un bar<<, sorrise.
>>Come mai vivi a Osaka ora?<<, le chiese Leon. >>Mah…è una storia lunga. Non ti andrebbe di sentirla.<<, Aiko cercò di sfuggire a rispondergli cos’era successo alla sua famiglia, >>Ma che fine hanno fatto i tuoi compagni?<<
>>Stanno in giro per il mondo. Chi là, chi qua e chi lì!!<<
Continuando  a parlare un altro po’ Leon si rese conto sempre di più che Aiko era ancora più bella da quando era bambina. Era una vera donna.
Infine si alzarono per andarsi. Quando Aiko si alzò, non notò lo sguardo che le lanciò Leon. L’ammirava da capo ai piedi. Prima non ci aveva fatto caso quando si era tolto il cappotto. Portava un jeans scuro che le fasciava le sue lunghe gambe divinamente. Ai piedi portava dei vertiginosi tacchi neri. Un top rosso la cui scollatura non era né volgare, ma neanche casta. Si offrì ad aiutarla a mettere il cappotto.
>>Grazie<<, mormorò Aiko imbarazzata. Insieme uscirono dal locale.
Aveva smesso di piovere, ma il cielo era ancora coperto da nuvole fitte, piene d’acqua, pronte a dare una nuova scaricata.
Leon la riportò a casa, e prima di uscire dalla macchina, Aiko venne trattenuta da Leon, che la salutò con un baciamano. Mentre le baciava delicatamente il dorso della mano, i loro occhi non si staccarono un secondo. E Aiko dovette ammettere che i suoi occhi erano bellissimi.
>>Spero ci vediamo presto. Sogni d’oro  Ai-chan.<< le disse Leon e la lasciò uscire dalla macchina.
>>Buona notte Leon<<, lo salutò e andò verso l’entrata di casa.
Una volta nel letto non riuscì a smettere  questo incontro con Leon. E ai suoi occhi enigmatici nei quali si stava perdendo prima.
Si addormentò, pensando proprio a loro.


Anche questo capitolo è stato corretto. Spero che sia migliore ora!
Un bacione fortee pleeeeeeeeease! Commentate!!!!
xoxo Gisi

P.s: Un grazie e bacione speciale a Rekka_Shinen!!!!
 
 

 

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Capitolo 3
*** Shopping, Shopping, he’s your Lover! ***


Capitolo 3 – Shopping, Shopping, he’s your Lover!

 
 
>>Coco dai. Vedi che ti sta benissimo<<, Aiko e Coco erano in giro per negozi e Aiko cercava di convincere  Coco che quel vestito rosso le stava bene. Ma Coco, che vestiva esclusivamente  nero e grigio, vedere quel colore così acceso che le fecero risaltare i suoi capelli biondi, si sentiva a disagio. >>Non so…è così, così rosso!<<, Coco si guardò sconvolta allo specchio.
Alzando un sopraciglio, Aiko le rispose >>Cara, ovvio! È rosso!<<.
>>Comunque penso che prenderò il vestito nero<<, Coco tornò nel camerino a cambiarsi.
Aiko sbuffò. La solita!!Non voleva mai cambiare look la sua amica.
>>Come vuoi Coco. Io dico invece che il rosso ti sta molto meglio anziché vestire quel colore da morti<<
>>A me piace il nero cara<<, Coco uscì dal camerino, >>dai andiamo a pagare. Così andiamo a mangiare qualcosa. Ho una fame!!!<<
Pagarono ed andarono in un fast food dopo l’angolo.
Tra patatine e hamburger Aiko e Coco chiacchierarono allegramente.
Coco era la sua miglior amica, si conoscevano dall’infanzia.
>>Ai-chan sai non sei più un maschiaccio come prima<<, Coco mandò giù dei sorsi della sua coca, >>sei diventata proprio una bella ragazza<<
Aiko arrossì vistosamente e Coco iniziò a ridere rumorosamente.
 Dei clienti intorno si voltarono verso di loro. >>Ai-chan! Arrossisci pure! Sei veramente una ragazza! Hahaha!<<, Coco si ripiegò sul tavolo per le risate. >>Finiscila! Uff<<, Aiko le fece una linguaccia.
>>Ti manca solo un fidanzato e stai apposto!<<, Coco continuò a prenderla in giro. Poi diventando più seria le disse, >>sai, è da tanto che non andiamo alla ricerca di uomini. Che ne dici? Quando non devi lavorare un sabato usciamo insieme. È da tanto che non usciamo insieme<<, le s’illuminarono gli occhi, >>oppure dopo che hai lavorato usciamo. Che ne dici?<<
>>Coco, io non vado per uomini. E neanche tu! <<, si mise tre patatine in bocca, >>e poi non ho bisogno di nessun ragazzo. Sto bene così. Però una sera dopo lavoro, usciamo<<
>>Certo cara. Faremo vedere a tutti che ragazze belle che siamo<<.
Entrambe si sorrisero.
 Una volta finito di mangiare tornarono a fare shopping. Aiko aveva bisogno di nuovi pennelli e trucchi per il lavoro, anche se non le piaceva tanto truccarsi, specialmente quando non lavorava, però sul lavoro le ragazze dovevano sembrare impeccabili. 
Entrarono in un grande centro commerciale, nel quale Coco andò verso i profumi ed Aiko al reparto make-up.
>>Non avrei mai scommesso di trovarti vicino questi scaffali Ai-chan<<
Aiko, sentendo la voce, si voltò sorpresa.
>>Leon! Che ci fai qui?<<
Si avvicino di qualche passo verso di lei, >>Stavo in giro con dei compagni. Ti ho visto entrare e sono venuto a salutarti<<
>>Capisco…<<, indietreggiò di qualche passo e si girò di nuovo verso lo scaffale nel quale cercava dei pennelli.
>>Per cosa ti servono?<<, Leon le si era affiancata e la guardava. Aiko non ci aveva fatto caso l’altra sera ma Leon la superava di quasi 15 centimetri.
Alzò lo sguardo, >>Mi servono per truccarmi, ovvio no?!<<
>>Per  truccarti???<<, lo stupore era dipinto in faccia a Leon. Non poteva credere che l’Aiko che conosceva si truccava. Però erano passati gli anni e lei era cambiata molto.
Aiko non rispose e continuò la sua ricerca. Leon continuò, >>Capisco, comunque mi sono dimenticata di chiederti quando ti andava di fare qualche sfida. Sai sono migliorato molto dall’ultima volta che mi hai affrontato. Specialmente in basket.<<
>>Sfida?<<, l’attenzione di Aiko si dedicò completamente a Leon, >>mi dispiace ma non ho più tempo per queste cose<<
>>Come?<<, Leon si abbassò verso di lei, avvicinandosi pericolosamente al suo viso e  ghignò, >>che è successo alla ragazza tutto pepe che accettava ogni sfida? Hai paura di perdere?<<
La vicinanza di Leon la mise in imbarazzo. Era di nuovo a stretto contatto con i suoi occhi enigmatici. Erano un azzurro luminoso che le ricordò il cielo sereno. Era ipnotizzata dai suoi occhi che non riuscì a rispondere. 
>>Aiko!<<, la voce dell’amica riportò Aiko di nuovo indietro alla realtà, che indietreggiò di tre passi lontani da Leon. >>Arrivo Coco<<, prese i pennelli che le servirono e con un colorito roseo si rivolse a Leon, >>No non ho paura di perdere, ma non mi va di giocare contro un perdente e sfigato come te! Ciao si ci vede!<<
E raggiunse l’amica che insieme andarono verso la cassa. Leon si leccava le labbra. Le piaceva sempre di più quella ragazza.
 
>>Aiko ma chi era quello???<<, Coco era troppo curiosa e si chiedeva perché, l’amica non le aveva detto di aver conosciuto un ragazzo tanto carino.
>>È solo un vecchio amico. Ci siamo incontrati l’altra sera quando tornavo da lavoro e mi ha dato un passaggio a casa<<, Aiko era ancora scossa. Cos’era appena successo? Perché non si riusciva a muovere?  >>Sai Aiko quello ti stava per baciare. Sicuro che non c’è niente tra di voi?<<, lo sguardo interrogatorio penetrò quello di Aiko. >>Certo che no! Ma cosa vai a pensare<<, Aiko indignata arrivò al proprio turno alla cassa e pagò, >>cosa ti fa pensare una cosa del genere?<<
>>Mmm fammi pensare. Lui ti stava mangiando con gli occhi e tu non potevi togliere gli occhi dai suoi. E non ti sei nemmeno accorta che si era avvicinato alle tue labbra per baciarti. Eri davvero immobile come una statua di sale. Qualcos’altro?<<
>>Non vuol dire niente. Quel sbruffone mi aveva semplicemente chiesto una sfida a qualche sport. E io ho rifiutato<<
>>E per penitenza ti voleva baciare.<<
>>Coco! Smettila. Non c’è niente tra me e quello!<<
>>Si si come dici tu!<<
Le due amiche si salutarono per tornare a casa.
Aiko era ancora sconvolta dalle parole di Coco. Lei non era diventata una statua e soprattutto non c’era niente tra lei e Leo. Non riusciva solo a muoversi. Ecco. Magari l’aveva stregata con qualche stupido incantesimo per poi ricattarla per una stupida sfida. Ecco! Soluzione logica. Ma Aiko sapeva bene che non era così. Convincendosi però che quella era la soluzione più logica. Arrivò a casa.
Sbuffò.
A Casa trovò sua madre in cucina. I pensieri su Leon svanirono in un istante.  Le faceva piacere trovare sua madre a cucinare. Le andò vicino. >>Ti serve una mano mamma?<<
>>No caro. La torta alle mele che ti piace tanto è quasi pronta.<<
Aiko si voltò e andò via dalla cucina. Corse in camera. Le lacrime le scendevano silenziosamente. Lei odiava quel dolce. La torta alle mele non era il suo dolce preferito.
Ma quello di suo padre.

Eccomiiiiiiiiiii un nuovo capitolo!!!!
Grazie a chi legge e a chi ha commentato la mia storietta!!! spero di ricevere altri commenti!!!
xoxo Gisi

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Capitolo 4
*** Sakè ed un invito inaspettato ***


Capitolo 4 – Sakè ed un invito inaspettato.
 
 
>>Ci vediamo venerdì allora!<<, Aiko stava salutando le sue compagne di lavoro, >>Buona notte ragazze<<
Una donna di quasi trent’anni si spazzolava i lunghi capelli biondi con le mesce turchese, >> Notte Ai-chan!<<
>>Eccomi Coco!<<, Aiko raggiunse l’amica che l’attendeva al bar, >>stasera non abbiamo finito neanche tanto tardi!<<  Insieme uscirono dal locale e andarono a mangiare un boccone. Coco la portò in nuovo sushi bar. Era elegante e pieno di gente. Trovarono un tavolino in un angolo e ordinarono.
>>È veramente carino qui, non trovi pure tu Ai-chan?<<, Coco bevve un sorso dal suo sakè.
>>Si veramente carino<< e mentre Aiko si guardò in girò notò una chioma bionda a lei tanto familiare.
Leon.
Stava a tavolo con un suo amico ed erano circondati da cinque ragazze vestite con un cortissimo yukata. Erano tutte belle ragazze. Come delle gatte in calore si strusciavano addosso ai due uomini, che gradivano vistosamente la loro compagnia. Una di quelle ragazze, parlava con Leon. Però il ragazzo, non la stava per niente ascoltando.
Aiko continuò a fissarlo e Coco vedendo che l’amica non le stava dando retta seguiva il suo sguardo e capì a volo,
>>meno male che non c’era niente tra te e quel ragazzo! Ma a quanto pare gradisce molto la loro presenza<<.
La loro ordinazione arrivò. Aiko si girò verso l’amica e con noncuranza le disse:
>>Infatti non c’è niente tra me e lui. Se no non starebbe con quelle disgustose poco di buono.<<
>>Si chiamano puttane Ai-chan.<<
>>Io non mi abbasso a chiamarle in modo così volgari!<<, si mise un rotolo di sushi in bocca, segno che l’argomento “ Leon” era chiuso. Coco aveva capito subito che la vista di quel Leon con quelle ragazze la infastidiva ma Aiko era troppo orgogliosa per ammetterlo. Quindi per assecondare l’amica cambiò argomento >>Stasera hai fatto molta mancia?<<
>>Mmmh…più meno. Comunque mia madre è peggiorata.<<, Aiko si rattristò cominciò a sfogarsi con l’amica che l’ascoltò attentamente. L’amica le era stata affianco per tutto il periodo. Conosceva le sue paure e le sue preoccupazioni.  Quando Aiko aveva bisogno di sfogarsi lei l’ascoltava senza interromperla e le dava consigli oppure l’abbracciò mentre Aiko si sfogava in un pianto disperato.
>>Domani dovrò portarla in un centro specializzato, infatti non  verrò a scuola. Comunque lì la dovranno  tener  d’occhio 24ore su 24. Ci dovrà rimanere qualche mese<<
Coco si portò una mano sulla bocca, >>Dovrai vivere sola poi? Se vuoi posso venire io un paio di giorni a settimana. I miei capiranno<<
>>Non ti preoccupare Coco. Me la saprò cavare. Ho vissuto sola con mio padre a lungo e ho imparato a fare la casalinga<<, gli occhi si riempirono di lacrime ma Aiko, forte com’era, le ritirò dentro.
>>Cameriera!<<, Coco si alzò e chiamò una cameriera. Dei tavoli attorno si girarono per guardarl. Prima che la cameriera raggiunse il tavolo, Coco ordinò >>ci porti una bottiglia di sakè!<<
Una bottiglia di sakè è la miglior soluzione in questi casi, così almeno affermava Coco, che lo imparò dal padre di Aiko.
Leon sentendo un trambusto dietro di lui, si girò. Vide Aiko seduta un paio di tavoli lontano da lui con la sua amica Coco. Entrambe stavano bevendo sakè.
 
La mattina seguente Aiko si svegliò con il suono della sveglia. La testa le stava scoppiando. Si era ritirata ubriaca a casa la scorsa notte. Lei e Coco si finirono altre due bottiglie di sakè e come delle pazze iniziarono a ridere e urlare nel locale. Se non ricordava male, Coco era andata nel centro del locale, prese un candelabro sopra un tavolo e portandoselo alla bocca lo uso come microfono e cantò canzoni vecchie dei anni 80. Beh, cantare non è il termine giusto, Coco gridò e gridò e gridò. Tutti i clienti si misero a ridere. Anche quella sera avevano dato spettacolo.
Aiko con malavoglia si alzò. Come uno zombie andò in cucina e prese una compressa per il mal di testa forte. Doveva accompagnare sua madre in quel centro e doveva essere lucida.
Dopo mezz’ora si calmò il mal di testa e s’iniziò a preparare. Non aveva voglia di vestirsi, così si mise  una maglione lungo e sotto si ci mise una paio di legghins neri e dei stivaletti bassi.
Il taxi lì attendeva fuori dalla porta e Aiko aiutò sua madre a salire in auto.
Arrivati lì Aiko si pentì amaramente di non aversi vestita diversamente. Non sapeva che questa clinica si trovava nell’ “Upper East Side” di Osaka. Ovunque si girava palazzi alti e moderni la circondavano e boutique di alta moda sfilavano lungo il corso. Non era mai stata in questa zona.
Entrarono in clinica e Aiko lasciò sua madre con i dottori, dopo che ci aveva parlato e spiegato la situazione. Non voleva lasciare sua madre lì sola, però era l’unica soluzione per poterla far guarire e farla uscire dalla depressione.
Uscendo dalla clinica, Aiko voleva fare prima due passi prima di ritornare a casa. Quindi voltando a destra camminò lungo il corso e ammirò le vetrine delle boutique. Delle signore anziane le stavano passando affianco e la guardarono dall’alto in basso giudicandola come una randagia. Aiko non si curò di quelle vecchie, che sicuramente avevano ereditato tutto dai loro mariti, misteriosamente deceduti.
Continuò il suo cammino affinché una scaricato d’acqua la fece bloccare. >Perfetto<, pensò, >La giornata non poteva andare meglio<. Cercò di rifugiarsi in un posto riparato, voltandosi a destra e a sinistra. Ma non trovò niente.
D’un tratto l’acqua cessò di caderle  in testa. Alzò lo sguardo e un ombrello nero la stava proteggendo. Si girò per vedere di chi era e vide Leon che le sorrideva. >>Buongiorno bellezza. Come mai ti trovo sempre sotto l’acqua io?<<
>>Leon!<<, Aiko arrossì leggermente, >> grazie mi stai salvando di nuovo!<<, gli sorrise. Come sempre Leon c’era nel punto  giusto e  al momento giusto. Ma poi Aiko si ricordò di ieri sera e s’incupì.
>>Qualcosa non va Ai-chan?<<, Leon le volse uno sguardo preoccupato.
>>No, non è niente. Comunque me ne devo andare. Grazie di tutto<<, se ne stava andando ma Leon la trattenne per un braccio, >>aspetta! Abito qui dietro l’angolo. che dici di venirti ad asciugare e bevi una tazza di tè per riscaldarti??<< Leon le volse uno sguardo speranzoso.
>>Non penso sia una buona idea. Preferisci sicuramente di più una di quelle ragazze nel yukata a casa tua.<<, Aiko si avviò ma Leon le si parò davanti.
>>Non dici sul serio spero. La tua compagnia la gradisco molto di più di quelle lì<<, e mettendole un braccio attorno le spalle la condusse verso casa sua, senza ascoltare le repliche della ragazza, che cercava ancora di rifiutare l’offerta.
 
 
Eccomi gente con un nuovo capitoletto, anche se in ritardo! Lo volevo pubblicare prima ma volevo portarmi avanti con un paio di capitoli ma non ci sono riuscita perché era troppo occupata =(!!!UFF
Comunque spero vi piaccia.
Mmmh per la  madre, quella soluzione era solo un modo di sbarazzarmene perché se no ogni volta mi dovevo mettere anche a parlare di lei e bla bla bla non mi andava proprio. xD
Comunque sì, nel prossimo vedremmo Aiko nell’appartamento di Leon.^^
 Era una nota di gelosia che abbiamo sentito nella voce di Aiko quando ha nominato a Leon le compagne dell’altra sera??? Mmmh chissà!
Comunque “upper east side”….beh non mi veniva nient’altro in quel momenti quindi perdonatemi!!!!
Fatemi sapere cosa ne pensate gente! Alla prossima spero prima di natale!!!
Xoxo Gis <3

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