Una vita inaspettata di giuxxx (/viewuser.php?uid=14416)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ciò che non ti aspetti ***
Capitolo 2: *** Una giornata di vita normale ***
Capitolo 1 *** ciò che non ti aspetti ***
UNA VITA INASPETTATA
Michael stava sdraiato sul letto e guardava Maria che si preparava per
la notte. Era un rituale al quale non avrebbe mai rinunciato, la sua
Maria era sempre bellissima. Non riusciva a credere che fossero passati
9 anni da quando l’aveva conosciuta, in
quell’indimenticabile giorno dei suoi 16 anni. Era quasi
impossibile credere quanto fosse cambiata la sua vita, quel giovane
tanto spaventato e desideroso d’amore era diventato un uomo
felice e soddisfatto della sua vita.
“Ehi, Spaceboy, mi senti?” Maria sorrise
dell’espressione persa di Michael, sembrava perso in
chissà quali pensieri. Pensieri comunque piacevoli visto il
sorriso che aveva sul volto.
“Allora, a cosa pensavi?”
“A quanto sono fortunato”
Oddio quanto lo amo. dopo tutto questo tempo era ancora capace di
scioglierla con un sorriso. E poi, pensava Maria, era lei la fortunata,
come avrebbe fatto senza il suo Spaceboy? Maria gli sorrise e si
sedette alla toilette per spazzolarsi i capelli.
“Sei felice?”
La domanda di Michael la colse di sorpresa lasciandola con la spazzola
a mezz’aria. Lo sguardo di Michael così intenso da
farle venire i brividi. Nonostante tutte le sue rassicurazioni ogni
tanto Michael si faceva prendere dall’insicurezza e dalla
paura di non averle dato la vita che desiderava. Maria lo capiva e per
questo cercava di fargli capire quanto fosse soddisfatta della sua
vita. Di certo non era quella che si aspettava a 16 anni, ma era la sua
vita e poi a lei bastava avere Michael. Guardandolo con dolcezza gli
sorrise e si avvicinò al letto.
“Ti sembro infelice?”, gli chiese sedendosi accanto
a lui.
“No, ma stavo pensando che…”
“Cosa?”
“Che ti amo”
“Bhe, Spaceboy, anch’io ti amo, ma non per questo
penso che tu non sia felice”
“Ma io non potrei desiderare di meglio dalla vita”,
le disse sorridendole con quel suo sorriso seducente e canzonatorio al
tempo stesso.
Poi di colpo tornò serio e le disse “ Non si
può mai sapere cosa aspettarti dalla vita, un giorno sei
felicemente sposato e il giorno dopo ti ritrovi solo e con i documenti
del divorzio in mano”.
“Capito. Ma noi non siamo Max e Liz, non lo siamo mai
stati.”
“Questo lo so” le rispose Michael alzandosi
improvvisamente dal letto.
“Non sono mai stato come Max”
“Non ti avrei sposato se no”.
Maria cercò il suo sguardo e capì le sue paure.
Loro non avevano bisogno delle parole, e questo era una fortuna vista
la loquacità di Michael. Anche se con gli anni si era
abituato a parlare di più, anche se a volte, come ora,
preferiva non riferirle le sue paure, e in questi casi toccava a Maria
cercare di capirlo solo con lo sguardo.
E lei per questo gli disse “Noi non finiremo come Max e
Liz”.
Michael la prese tra le braccia e appoggiò la fronte alla
sua.
“Promettilo. Promettimi che se non dovessi essere felice me
lo dirai, che non ti terrai tutto dentro per scoppiare
all’improvviso”
“Ti sembro il tipo che si tiene le cose dentro?”
Michael aveva l’aria così preoccupata che lei
voleva alleggerire la situazione.
“A dire il vero no”. finalmente era riuscita a
strappargli un sorriso.
“Ti fidi di me signor Guerin?”
“Più di chiunque altro”
“Bhe, allora, credimi quando ti dico che a noi non
succederà quello che è successo a Max e Liz. Te
lo prometto”. così dicendo lo spinse verso il
letto e lo fece sdraiare.
“Sei più tranquillo adesso?”
“Dipende”
“Da cosa?”
“Da quello che hai in mente di fare”
“Tu cosa vorresti fare?” gli chiese con un sorriso
seducente. Michael le afferrò il polso e la spinse sul suo
grembo.
“Bhe, io una piccola idea ce l’avrei”
Maria rise della sua espressione fintamente innocente.
“Che tipo di idea?”.
Michael si sporse verso di lei e la baciò, dapprima con
dolcezza e dopo con sempre più passione. Maria si protese e
spense la luce. Da quel momento in poi le parole non furono
più necessarie.
Quando furono tutti e due felici e soddisfatti Maria
appoggiò la testa sul suo petto. Mentre le accarezzava i
lunghi capelli biondi Michael si chiedeva come sarebbe stata la sua
vita senza Maria, per lui era inimmaginabile pensare ad una vita senza
lei. Nonostante tutte le sue rassicurazioni sentiva ancora di non
meritarla, lei era così bella, solare, intelligente, che
c’erano momenti che non riusciva a aprire cosa avesse trovato
in lui. Ed era in quei momenti che sentiva il bisogno di guardarla
negli occhi, per leggerle dentro ed essere sicuro che lei fosse felice.
E Maria lo capiva. Questo lo avrebbe sempre spiazzato, lui
l’impenetrabile Michael, all’apparenza freddo e
distaccato, era per Maria come un libro aperto. Lei sapeva sempre di
cosa aveva bisogno e quando. Le bastava guardarlo negli occhi e
ascoltare la sua voce per capire se c’era qualcosa che lo
turbava.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla risatina di Maria.
“Perché ridi?”
Maria si girò appoggiandosi ad un gomito e lo
guardò negli occhi “Stavo pensando a quando avevo
16 anni e sognavo la mia vita matrimoniale”
“Te la immaginavi così?”
“Per niente, così è molto
meglio” Michael sorrise divertito dalla sua espressione e la
baciò dolcemente.
“Che programmi hai per domani?” le chiese
riprendendo ad accarezzarla.
“Ho un appuntamento con il mio editore di mattina, e uno per
pranzo con Isabel”.
“Mi ha telefonato oggi, è preoccupata per
Max”
“Lo so, ha paura che Max non riesca ad affrontare la
situazione”
“La pensi anche tu così?”
“No, credo che ormai l’abbia accettato, certo
c’è voluto un po’ ma adesso è
più sereno”
“E Liz?”
“Mi ha chiamato ieri e mi è sembrata
tranquilla”
“Il loro divorzio è stato un colpo per tutti
quanti”
“Già, ma ormai sembrava inevitabile, non erano
più felici insieme, da soli invece stanno meglio”
“Domani cercherai di far capire questo ad Isabel?”
“Ci proverò, ma sai che la gravidanza la sta
rendendo un po’ più ansiosa del solito”
Maria finì la frase con uno sbadiglio e Michael si rese
conto della sua aria stanca. “Che ne dici di dormire
adesso?”
“Buona idea, notte Spaceboy”
“Buona notte”
E il sonno li accolse nelle sue dolci braccia.
Continua …
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Capitolo 2 *** Una giornata di vita normale ***
Una giornata di vita normale
Il mattino dopo si svegliarono presto, Maria, come aveva detto a
Michael, aveva un appuntamento con il suo editore. Ancora non riusciva
a credere di essere diventata una scrittrice, e tra le più
affermate, i suoi libri erano un susseguirsi di Best Seller. Quando
aveva iniziato il primo, per lei era un passatempo, e quando le si era
presentata l’occasione di pubblicarlo, lei non era sicuro di
volerlo, ma Michael le era stato di grande aiuto. E ora vendeva
tantissime copie, il suo editore le diceva che aveva una grande
fantasia e la capacità di far sembrare tutto possibile. Di
certo lui non si immaginava quanto fosse realmente possibile tutto
quello che Maria scriveva. Per pranzo si incontrò con Isabel
in un ristorante. Maria arrivò in anticipo e
perciò Isabel al tavolo, appena Isabel entrò,
Maria si accorse subito della sua aria tesa.
“Ciao Isabel”
“Ciao, sono in ritardo?”
“No, sono io in anticipo, l’appuntamento con
l’editore è finito prima del previsto”
“Come va il libro?”
“Bene, lo sto ultimando, e a te come va? Finite le
nausee?”
“Per fortuna sembra di si” Isabel era ormai al
terzo mese di gravidanza. Quando aveva scoperto di esse incinta era
rimasta davvero sorpresa e con lei Kyle. Erano sposati da poco
più di un anno e non avevano previsto di avere un figlio
così presto. Ma dopo l’iniziale sorpresa erano
stati molto felici della notizia.
“E Kyle è sempre ansioso?”
Isabel fece un’espressione tra l’esasperato e il
divertito e rispose “Continua a chiedermi come sto, fosse per
lui non mi lascerebbe un momento sola”
“E’ innamorato”
“Lo so, ma io vorrei che capisse che sono incinta e non
malata”
“Forse per il nono mese riuscirai a farglielo
capire”
Furono interrotte dal cameriere che chiese loro le ordinazioni. Quando
rimasero di nuovo sole Isabel le chiese “Hai visto
Max?”
“L’ho sentito ieri, stasera ceniamo a casa
sua”
“E come ti è sembrato?”
“Bhe, abbastanza tranquillo, credo che ormai abbia accettato
la situazione”
“Ne sei sicura” le chiese Isabel con aria poco
convinta.
“Bhe, lo sai anche tu che non è stato facile per
nessuno, ma era ormai inevitabile”
“Lo so, si stavano facendo solo del male insieme, e che sono
preoccupata per Max”
“Già, ma ti sarai accorta anche tu che sta
meglio”
“Si, è vero” Adesso Isabel sembrava
più tranquilla, così continuarono il pranzo
parlando dell’apertura del nuovo ristorante di Michael e
Kyle. Ormai erano arrivati a tre, ed erano tutti di grande successo,
sia come ristorante che come pub. Quando Michael e Kyle avevano deciso
di mettersi in società insieme, erano rimasti tutti sorpresi
ma i risultati erano molto buoni. Al momento di salutarsi decisero di
cenare tutti e cinque insieme la settimana prossima, sarebbe stata
Maria a dirlo a Max quella sera.
Prima di avviarsi a casa Maria chiamò Michael e quando lui
le disse che era al ristorante decise di raggiungerlo. I preparativi
erano quasi alla fine, l’apertura era fissata tra quattro
settimane e Michael era un po’ nervoso. Ma appena la vide si
rasserenò subito, lei aveva questo effetto su di lui, gli
bastava guardarla per sentirsi tranquillo.
“Come è andata la mattinata?” le chiese
baciandola.
“Molto bene, Isabel era più tranquilla”
Maria si guardò intorno e notò alcuni cambiamenti
nella disposizione dei tavoli.
“Kyle mi ha detto che è passata di qua ieri
sera” Maria rise della sua espressione.
“Isabel non cambia mai”
“Già” Anche Michael si unì
alla risata.
“Starai qui fino a stasera?” gli chiese Maria.
“Non preoccuparti non mi dimentico la cena di
stasera”
“Non ne dubito” gli rispose Maria, anche se il suo
sguardo diceva il contrario.
“E tu che farai?”
“Mi concentrerò sul libro, ora vado ci vediamo a
casa, ok?”
“Ok” le rispose Michael baciandola.
Dopo che Maria se ne fu andata Michael continuò i
preparativi. Non gli sembrava ancora possibile il successo che avevano
avuto i locali. Gli piaceva molto il suo lavoro, ed era soddisfatto dei
risultati che aveva ottenuto, anche grazie al supporto di Maria che lo
aveva sempre appoggiato e spinto a realizzare i suoi sogni.
Arrivato a casa, la sera, trovò Maria che si stava vestendo.
E per evitare che si lamentasse del suo ritardo la baciò con
passione, e corse a prepararsi. Quando tornò in camera la
trovò che si guardava allo specchio con sguardo irritato.
“Cosa c’è che non va?” le
chiese con un sorriso.
“Lo sapevo che dovevo comprarlo bianco e non rosso”
gli rispose riferendosi al vestito
“Bhe, questo è un problema risolvibile”
così dicendo le mise le mani sui fianchi e il suo abito
passò dal rosso al bianco. Maria gli sorrise soddisfatta e
si avviarono verso casa di Max.
Arrivati da Max, lo trovarono tranquillo e rilassato. Maria ne fu
felice, anche se non lo aveva detto né a Michael
né a Isabel, anche lei era preoccupata per Max. ma adesso
era felice di vederlo rilassato. Guardò Michael negli occhi
e capì che anche lui la pensava allo stesso modo.
“Allora Maria, come va il libro?” le chiese Max
durante la cena.
“Bene, mi manca poco ormai”
“Me lo farai leggere in anteprima vero?”
“Come sempre, e a te come va il lavoro?”
“Bene, al laboratorio stiamo seguendo un nuovo
progetto”
“Quasi dimenticavo, oggi ho pranzato con Isabel e abbiamo
fissato una cena tutti insieme per la settimana prossima, ti va
bene?”
“Si, certo”
“A me non lo chiedi se va bene?” le chiese Michael.
“No, perché tanto sei sempre in ritardo lo
stesso”
“Lo sai che sono impegnato con l’apertura”
“Lo so”
“A proposito come vanno i preparativi?” si
informò Max.
“Bene, ormai siamo arrivati al conto alla rovescia”
“Bhe, sarai soddisfatto del successo avuto”
“Certo, Kyle non resiste più per
l’attesa”
“Bhe, con Isabel accanto…” disse Max
ridendo. La serata continuò tranquillamente, e quando si
salutarono Maria gli ricordò della cena.
Le settimane passarono e Michael era sempre più preoccupato,
ma non per il ristorante, ma per Maria. Negli ultimi giorni era stata
molto strana, sfuggente e irrequieta. Michael non capiva cosa la
turbasse, aveva provato a chiederglielo ma la sua risposta era sempre
la stessa “Niente, va tutto bene”.
Maria cercava di mostrarsi tranquilla,ma era inutile, sapeva di doverne
parlare con Michael, ma non ci riusciva. Finché la sera
prima dell’inaugurazione non si decise. Mentre erano sdraiati
gli disse “Ho bisogno di parlarti”
Ecco ci siamo. Michael non sapeva cosa aspettarsi, era da giorni che
aspettava quel momento ma adesso era spaventato. Già
spaventato, perché aveva paura che lei gli dicesse che non
era felice o soddisfatta della loro vita.
“Dimmi”
Maria fece un lungo respiro e disse “Ho un ritardo di una
settimana”
Michael rimase senza parole, si aspettava tutto ma non questo.
Un figlio. Suo e di Maria. Un figlio.
“E’ fantastico” disse abbracciandola.
“Fantastico? Non sei preoccupato?”
“Preoccupato?”
“Bhe, noi non avevamo previsto di avere un figlio
adesso”
“Certo sono sorpreso, ma ci pensi, un figlio nostro. Una
bambina con i tuoi occhi.”
“Aspetta, aspetta” Maria rise felice del suo
entusiasmo. “Non è ancora sicuro, dobbiamo esserne
certi”
“Ma tu sei felice?” Maria sorrise guardandolo negli
occhi.
“Certo che lo sono”
“Bhe, allora scopriamolo subito”
“Ora?”
“Certo, perché perdere tempo”
Così Michael toccò la sua pancia e
sentì un esserino dentro. Sorridendole le disse con gli
occhi che sarebbero diventati genitori, con gli occhi perché
la voce non avrebbe retto. Abbracciati fecero progetti sulla loro vita
e si addormentarono.
La sera dopo, davanti a tutti i loro amici Michael attirò
l’attenzione e durante i vari ringraziamenti disse
“Un ringraziamento particolare lo devo a mia moglie, Maria. A
lei che mi è sempre stata accanto, e che mi ha accompagnato
nella mia vita e che continuerà a farlo. Un grazie per il
suo amore e per lo stupendo regalo che mi ha fatto. Mio
figlio”
Il primo a riprendersi dalla sorpresa e a congratularsi fu Kyle, che
abbracciando Maria le disse “E’ stupendo, sarai una
mamma fantastica, ci pensi avremo due figli della stessa
età. Lo avresti mai detto a 16 anni?”
Maria sorrise e gli rispose “Per niente, di certo la nostra
è una vita inaspettata”
FINE
QUESTA E’ STATA LA MIA PRIMA FANFICTION SPERO VI
SIA PIACIUTA, VISTO CHE SIETE ARRIVATI FINO A QUI PERCHE’ NON
LASCIATE UN COMMENTO?
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