You are the best thing, that's ever been mine.

di Hachiko Greta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Passo dopo passo. ***
Capitolo 2: *** Nice to meet you! ***



Capitolo 1
*** Passo dopo passo. ***


Erano i primi giorni di Aprile, e finalmente, con le vacanze di Pasqua, potevo rilassarmi un po’. E poi, c’era la fiera delle palme, con le giostre. Dopo che mi ero lasciata a febbraio con Vege, i miei pensieri erano distrattamente andati a un ragazzo, più piccolo di me di un anno, ma estremamente dolce e rispettoso. Ma in quei giorni, quei pensieri cambiarono, come cambiò anche la mia vita.
Quel pomeriggio dovevo uscire con Pocahontas, chiamata così per i capelli lunghi e neri. Stavamo passeggiando tra le giostre, quando abbiamo incontrato un ragazzo che poco tempo prima si faceva una nostra compagna di classe, Nano. Con sua immensa figura di m***a ha salutato prima Poca e dopo, facendo un movimento angolare, ha visto me e mi ha salutato.
Cogliendo l’occasione, abbiamo deciso di girare insieme quel pomeriggio e, dopo bancarelle e insulti a mio fratello che faceva volantinaggio, ci siamo ritrovati a far fare merenda a Nano che, tra l’altro, di nano non ha proprio niente. Avete presente cosa succede, se buttate per terra la sigaretta a qualcuno? Ecco, io di preciso non so come ho fatto a sopravvivere: dopo aver tirato un colpo alla mano di Nano, facendogli così cadere la sigaretta, lui non ha fatto niente. In quel momento, ho capito che c’era qualcosa di estremamente sbagliato in lui.
Il giorno successivo sono andata di nuovo in fiera e ho incontrato la migliore amica di Nano, che è in classe con me. Abbiamo iniziato a girare e parlando ho scoperto che lui aveva chiesto di me e che aveva scommesso con la sua amica che ci saremmo fatti. Il mio è stato un no deciso.
In genere ci metto un po’ a scegliere se mettermi con un ragazzo oppure no, e, per carattere, non mi faccio neanche qualcuno se non so che la storia va avanti.
Fatto sta, che quel pomeriggio ci siamo incontrati ancora con nano e un suo amico. Con lui che mi stava vicino, e la sua amica che mi lanciava occhiate come per dire “ti prego non farmi perdere la scommessa”, è stato un pomeriggio molto divertente. In effetti , mi rendevo conto che era un ragazzo simpatico, ma era anche un puttaniere. Non mi piaceva questo suo aspetto in quel momento, non tanto perché mi importasse che si facesse ragazze a destra e a sinistra, quanto ero indirettamente compresa in quel gruppo di ragazze. Cercai di non badarci, prendendo la decisione che non sarebbe riuscito nel suo intento.
Siamo usciti anche il giorno successivo, secondo quant’era stato programmato. Io e nano abbiamo iniziato a sentirci, siamo usciti un’altra volta in compagnia e io iniziavo a sentirmi sempre più legata a lui, anche se il pensiero di lui come ragazzo cercavo fortemente di evitarlo, fissandomi su Muso.
Ma mi sbagliavo. Nel giro di un mese, più o meno, iniziavo a pensare molto più a Nano. Lui, nel frattempo, si era impuntato su di me, e non usciva con nessun’altra ragazza.
La decisione definitiva l’ho presa il 21 maggio quando, al cinema con Muso, non sono riuscita a baciarlo. Era una cosa che non riuscivo neanche a immaginare. Quella sera ho capito che preferivo Nano a lui e, il lunedì, dessi a entrambi la notizia della mia scelta. Quando però l’ho detto a Muso, non ho potuto fare a me di star male per come l’avevo trattato, e sentirmi ancora più in colpa sapendo che lui proprio quel giorno mi voleva chiedere di frequentarci regolarmente. Ma d’altronde, se avessi accettato la sua proposta non sarei stata sincera con lui, e avrebbe solo sofferto di più. Nella settimana successiva Nano, ha provato una sola volta a baciarmi, precisamente giovedì, ma avendo molta vergogna a scuola, sotto gli occhi di tutti, ho avuto la fortuna che la mia prof di inglese era davanti e ne ho approfittato. Sabato 28 maggio, alle ore 11:45, invece, eravamo da soli in quel corridoio. È stato bello vederlo arrivare dalla classe. È stato bello stargli vicino, quando mi chiedeva se volevo stare con lui. È stato bello quando gli ho risposto di si e lui, con una dolcezza infinita, mi ha preso dolcemente le mani e mi ha baciata. Il suo sorriso era stupendo, non l’avevo mai visto sorridere così.
 
Era tutto così nuovo per me. Una nuova sensazione e presto avrei scoperto anche che era un nuovo sentimento.
 

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Capitolo 2
*** Nice to meet you! ***


Appena uscita da scuola, sono andata da mia madre che mi aspettava vicino alla macchina. Ha subito capito che c’era qualcosa di nuovo, quindi non ho esitato a dirle che Nano mi aveva baciato e che, cosa molto più importante, che se aspettava cinque minuti avrebbe potuto vederlo. Ne è stata più che contenta, soprattutto perché l’aveva chiesto lui! Non siamo rimasti molto a parlare, ma mamma ha avuto una buona impressione di lui.
La sera sono andata a casa sua per una grigliata, dato che i suoi erano in montagna con la sorella. Sua madre a un certo punto l’ha chiamato e parlando lui le ha detto che era lì con la Nana. Dopo l’ho sentito aggiungere “no ma non è come le altre”.
 
PANICO TOTALE.
 
Non mi aspettavo avrebbe già detto ai suoi che stava con una ragazza. Ma questo non era ancora niente. Due giorni dopo, lunedì, siamo usciti dove abita lui e ci siamo incontrati a casa sua, l’unico posto che sapevo raggiungere. Ha risposto lui al citofono e, sinceramente non pensavo mi facesse neanche entrate in casa. Invece era sulla porta ad aspettarmi e appena mi ha visto, sorridendomi, mi ha detto di entrare.
TUTTA LA FAMIGLIA.
C’erano la sorella, la madre e il padre. Più avanti ho capito che probabilmente era organizzata la cosa, perché in genere il padre sta in salotto, non in cucina, a meno che non abbia qualcosa da fare. Fortunatamente l’incontro è stato veloce, giusto il tempo di stringere la mano, rifiutare qualcosa da bere e di sedermi e uscire di casa. Non penso che le parole potrebbero descrivere il nervoso che provavo in quel momento.
Non mi aspettavo che mi avrebbe presentata subito ai suoi genitori. Anche loro, soprattutto la madre, rimasero colpiti da questo gesto perché lui non aveva mai portato a casa nessuna ragazza, perché diceva che erano tutte t***e. Invece, quando la madre gli chiese perché mi aveva presentata loro, la sua risposta è stata semplicemente
“perché lei è la mia ragazza.”
 

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