Amori made in Inazuma!

di Duvrangrgata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuoco&Ghiaccio-La Neve ***
Capitolo 2: *** Un Regalo Molto Speciale ***
Capitolo 3: *** Ricordi Dimenticati ***



Capitolo 1
*** Fuoco&Ghiaccio-La Neve ***


Fuoco&Ghiaccio- La Neve. BurnxGazel..... spero vi piaccia!
Dru








Leggeri fiocchi di neve danzavano nell'aria, posandosi silenziosamente sui passanti.
Burn fece una smorfia quando uno di essi gli si posò sul naso.
Io odio la neve!
Il rosso lanciò un' occhiata all'albino, che camminava tranquillo di fianco a lui, osservando con un sorriso accennato i fiocchi di neve che gli danzavano intorno.
Gazel adorava la neve tanto quanto Burn la odiava.
Adorava uscire con gli amici a giocare a palle di neve, vestito solo con una maglietta e dei pantaloni leggeri, mentre gli altri erano imbacuccati nei loro piumini di lana. Gazel aveva il freddo nel sangue, e Burn non poteva fare a meno di chiedersi come facesse a non sentirlo mai. Stavano camminando da qualche minuto e già non si sentiva più le dita dei piedi.
All'improvviso Gazel iniziò a correre e Burn si affrettò a seguirlo, chiedendosi cosa mai avesse visto l'albino. Si fece largo tra la folla fino a raggiungerlo, ma quando vide che cosa aveva attirato l'attenzione dell'amico si girò per tentare di darsela a gambe. Ovviamente Gazel lo afferrò prima che potesse fare anche un solo passo, e lo trascinò di peso verso la biglietteria della pista di pattinaggio.
Con sommo orrore del rosso, pochi minuti dopo si ritrovò attaccato al pannello di plastica bianca a bordo pista; mentre Gazel volteggiava sicuro, attirando gli sguardi degli altri pattinatori.
Sembra un angelo.
Un angelo di ghiaccio.
Burn si diede mentalmente dello stupido, mentre tentava -inutilmente- di non fare la figura dell'idiota.
Dopo l'ennesima giravolta l'albino si fermò davanti al compagno, tendendogli poi una mano. Il rosso scosse la testa e si aggrappò più forte al bordo, non osando guardare negli occhi l'altro. Gazel sbuffò, poi afferrò la mano del rosso e lo tirò verso il centro della pista. Preso alla sprovvista, Burn barcollò per lo strattone e cadde addosso all'albino, che non riuscì a frenare la caduta.
 Burn trattenne il fiato, il viso a pochi centimetri da quello di Gazel. L'albino non potè fare a meno di restare incantato a guardare gli occhi gialli del compagno, caduto sopra di lui.
Come ferro attirato da una calamita, il rosso non potè fare a meno di avvicinare il viso a quello del compagno, fino a portare le loro labbra a sfiorarsi.
Fu un contatto breve, intimo, ma carico di significato.
Durò meno di un battito di ciglia e spesso Gazel si chiese se non se lo fosse soltanto immaginato.
Ma quel giorno, su quella pista, nacque qualcosa.
Qualcosa che sarebbe cresciuto pian piano, fino a sbocciare in qualcosa di splendido e meraviglioso.

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Capitolo 2
*** Un Regalo Molto Speciale ***


Un Regalo Molto Speciale

Regalo di Natale (un po' in ritardo) per Alice, spero che ti piaccia!

Ringrazio inoltre chi ha recensito e auguro un Buon Natale!

p.s Scusate il ritardo xD

Era notte fonda, l'intera città era ricoperta da una soffice coltre di neve bianca. 
Nessun suono disturbava quella fredda notte di dicembre.
Nelle case le luci erano già spente e tutti i bambini erano a dormire già da un pezzo, compresi i più testardi, che volevano aspettare svegli l'arrivo di Babbo Natale.

Anche tutti i piccoli abitanti dell'orfanotrofio Sun Garden erano ormai caduti tra le braccia di Morfeo, nonostante le numerose proteste.

 

Beh... forse non proprio tutti...

 

-”Xeen! Xeen!Svegliati!”-

Il bambino dai lunghi capelli verdi scosse ripetutamente il compagno dai capelli rossi, che dormiva placidamente nel suo letto, semisepolto dal pesante piumone invernale.

-”Xeen! Avanti alzati! Devi aprire il tuo regalo!”-

Il rosso mugugnò qualcosa sul fatto che tutti gli anni era sempre la stessa storia, e si girò dall'altra parte, tirandosi le coperte fin sopra le orecchie.
Il verde sbuffò e con uno strattone levò le coperte di dosso al rosso, che ringhiò contrariato.

-”Jojo! Perché non possiamo scambiarci i regali domani mattina, come tutti gli altri?”- borbottò Xeen, assonnato.

Jojo ignorò le sue parole e, afferrandolo per un braccio, lo trascinò di peso fino all enorme albero di Natale, ai cui piedi erano ammucchiati diversi regali, avvolti i carte multicolori. Trascinò il rosso fino ad una pila di pacchi, da cui prese un pacchettino di carta rossa, che tese poi al compagno.
Xeen prese il regalo e lo scartò, rovesciandone poi il contenuto sul palmo della mano.
Due braccialetti di lana fatto a mano, color rosso scuro, intrecciati con cura, facevano bella mostra di se sulla mano del rosso.

-"Si intona con i capelli. Sono braccialetti dell'amicizia, uno per chi lo regala e uno per chi lo riceve. Mentre lo indossi devi esprimere un desiderio, e quando il braccialetto si staccherà da solo il desiderio si avvererà."- Spiegò timido il verde, sorridendo leggermente.
-" Ecco qua!"- annunció soddisfatto qualche minuto dopo, finendo di legare il braccialetto al polso del rosso. 
Quest'ultimo lo osservó in silenzio,poi gli afferró il braccio. Jojo lo osservò di sottecchi mentre legava il braccialetto, senza avere il coraggio di dire una parola. 

-"Xeen... Noi resteremo amici per sempre, vero?"- 

-"Certo! Per Sempre!"- promise il rosso scoccando un bacio sulla guancia dell'altro. 

-"Forza,adesso torniamo a letto. Sto morendo di sonno"-

Jojo si alzó, ridacchiando, e si avvió verso la stanza da letto, seguito da un assonnato Xeen; che camminava con gli occhi semichiusi, rischiando di inciampare su ogni oggetto presente sulla sua strada.

-"Ahia!"- Il verde si giró, chiedendosi cosa mai fosse successo. Xeen saltellava per la stanza su un piede solo, tenendo l'altro tra le mani, tirando accidenti all'angolo del divano. Jojo scoppió a ridere, senza riuscire a trattenersi. E fu in quel momento, mentre il suono delle loro risate riempiva l'aria, che Jojo comprese che sì, sarebbero rimasti amici per sempre.

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Capitolo 3
*** Ricordi Dimenticati ***


Ricordi Dimenticati

Il lento sciabordio delle onde era l'unico rumore, oltre allo stridio dei gabbiani, che si udiva sulla spiaggia quella mattina. Mancava poco all'alba ed il cielo era tinto di un rosa leggero. I suoi piedi nudi non producevano alcun suono a contatto con la sabbia scura, e l'acqua era piacevolmente fredda al tatto. Una macchia verde scuro, notata di sfuggita con la coda dell'occhio, attriò la sua attenzione. Si piegò sulle ginocchia, immergendo la mano nell'acqua e prendendo lo strano oggetto. Era un pezzo di vetro levigato dal mare ed opaco. Probabilmente ciò che restava di una bottiglia, visto il colore scuro.
Un ricordo da tempo dimenticato si fece largo nella sua mente.

Aveva solo sette anni ed era in vacanza in un posto di cui non ricordava neanche il nome; era stato adottato da circa un anno, e suo padre aveva organizzato una vacanza insieme a David Sanford e alla sua famiglia. Lui e David avevano appena finito di giocare a calcio sulla sabbia e si stavano rinfrescando seduti sulla riva. Un'improvvisa esclamazione di David aveva attirato la sua attenzione.
-"Jude, guarda!"-
Aveva seguito con lo sguardo fino a dove indicava l'amico, sgranando leggermente gli occhi.
-"Ma che cos'é?"- aveva esclamato l'altro, prendendolo tra le mani.
Era un piccolo pezzo di vetro bianco; semitrasparente e liscio al tatto.
-"é un pezzo di vetro"- aveva sostenuto Jude, sicuro.
-"Ma è opaco e liscio al tatto! Se fosse come dici tu avrebbe dovuto essere tagliente!"-
Jude aveva aggrottato le sopracciglia, prendendo il vetrino dalla mano del compagno.
-"Hai ragione, sembra che qualcosa l'abbia levigato e reso opaco."- aveva detto pensieroso, portandosi una mano sulla nuca.
-"Forse è stata l'acqua del mare!"- propose l'albino.
-"Forse"- concordò Jude.
-"Ehi c'è nè un altro!"- David era saltato in piedi,correndo qualche metro più avanti. Jude si era alzato e l'aveva raggiunto, inginocchiandosi al suo fianco. Questa volta sul palmo della mano dell'amico, a far compagnia a quello bianco, vi era un vetrino di color verde chiaro, anch'esso levigato e reso opaco dall'acqua.
-"Il mare deve averli portati a riva."-
David aveva annuito ed era di nuovo saltato in piedi, trascinandolo con sè e iniziando a controllare tutt'intorno. In poco tempo ne avevano trovati circa una decina di diversi colori: verde chiaro, scuro, marrone e bianco.
La ricerca dei vetrini di mare, come li aveva battezzati David , aveva occupato il resto della loro vacanza. Nessuno dei due aveva mai pensato potesse esserci qualcos'altro da collezionare su una spiaggia oltre che alle conchiglie.


-"Erano anni che non ne vedevo uno. Credo di avere ancora quelli che abbiamo raccolto quell'estate, da qualche parte. Forse nella Scatola dei Ricordi nascosta sotto il pavimento della mia stanza."-
Jude sorrise e si alzò, stringendo nel pugno il vetrino verde.
-"Quante cose di quell'estate abbiamo messo in quella scatola?"-
-"Troppe. Tra vetrini, conchiglie, sassi dalla forma strana e fotografie avremmo messo dentro metà spiaggia"-
Jude rise, annuendo.
Presero a passeggiare sulla sabbia, uno affianco all'altro. Una leggera brezza muoveva i capelli bianchi di David, che sfioravano leggeri il viso di Jude.
-"Mi è sempre piaciuto l'odore del mare."- disse David, osservando il lento movimento delle onde. 
-"Anche a me"-
-"Cosa ti turba Jude?"-
-"Niente"-
-"Non mentirmi. Ti conosco. Qualcosa ti preoccupa. Perchè non vuoi parlarmene? Sai che puoi dirmi tutto."-
-"Lo so"-
-"Si tratta di Dark, non è vero?"-
Jude si irrigidì, stringendo i pugni lungo i fianchi fino a far sbiancare le nocche.
-"Temo non mi libererò mai dell'ombra di Ray Dark. Io sono la sua creatura."-
Stirinse ancora di più i pugni, fino a conficcarsi le unghie nei palmi delle mani. Una piccola gioccia di sangue cadde dalla piccola ferita, macchiando la sabbia bagnata. David afferrò Jude per un braccio e lo trascinò fino ad un gazebo qualche metro più in là. Lo fece sedere e gli medicò la mano, usando un fazzoletto pulito che si portava sempre dietro. Strinse con un nodo la fasciatura, ignorando gli occhi rossi di Jude che, anche se nascosti dagli occhialini, riusciva a sentire perfettamente fissi su di se.
-"Dovresti smetterla di pensarci. Ti sei liberato dell'influenza di Dark. Se non fosse stato per te io e gli altri ci saremmo fatti molto male. Tu ci hai salvato Jude. Hai salvato me."-
Jude sussultò, portando gli occhi in quelli chiari dell'altro.
-"Questa cosa riguarda solo te. Solo tu puoi ribellarti e sentirti finalmente libero. é una tua scelta Jude. Non arrenderti."-

_____________________________________________ Mi scuso per l'immenso ritardo, ma tra ho dovuto riscrivere questo capitolo diverse volte. Non mi convinceva mai, poi grazie al cielo è venuta l'ispirazione. L'avrei postato molto prima, ma la febbre non perdona xD Posto oggi anche perchè qualcuno mi ha detto, cito testualmente, "Se non posti la storia entro mezzanotte vengo a casa tua e ti strangolo xD" quindi ho preferito non rischiare ù.ù 

Per il prossimo capitolo ho già l'idea di come scriverlo, quello che mi manca è la coppia. Per questo volevo chiedervi se avete qualche coppia da suggerire, magari ne trovo una che mi ispira! 

Potete farmi sapere tramite la mia Pagina Facebook  

Oppure scriverlo nella recensione, se preferite. In ogni caso vi invito a visitare la pagina per aggiornamenti ed anteprime =)
Credo di aver detto tutto e spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Dru

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