Amori made in Inazuma! di Duvrangrgata (/viewuser.php?uid=94570)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuoco&Ghiaccio-La Neve ***
Capitolo 2: *** Un Regalo Molto Speciale ***
Capitolo 3: *** Ricordi Dimenticati ***
Capitolo 1 *** Fuoco&Ghiaccio-La Neve ***
Fuoco&Ghiaccio- La Neve.
BurnxGazel.....
spero vi piaccia!
Dru
Leggeri fiocchi di neve danzavano nell'aria, posandosi silenziosamente
sui passanti.
Burn fece una smorfia quando uno di essi gli si posò sul
naso.
Io odio la neve!
Il rosso lanciò un' occhiata all'albino, che camminava
tranquillo di fianco a lui, osservando con un sorriso
accennato i fiocchi di neve che gli danzavano intorno.
Gazel adorava la neve tanto quanto Burn la odiava.
Adorava uscire con gli amici a giocare a palle di neve, vestito solo
con una maglietta e dei pantaloni leggeri, mentre gli altri erano
imbacuccati nei loro piumini di lana. Gazel aveva il freddo nel sangue,
e Burn non poteva fare a meno di chiedersi come facesse a non sentirlo
mai. Stavano camminando da qualche minuto e già non
si sentiva più le dita dei piedi.
All'improvviso Gazel iniziò a correre e Burn si
affrettò a seguirlo, chiedendosi cosa mai avesse visto
l'albino. Si fece largo tra la folla fino a raggiungerlo, ma quando
vide che cosa aveva attirato l'attenzione dell'amico si girò
per tentare di darsela a gambe. Ovviamente Gazel lo afferrò
prima che potesse fare anche un solo passo, e lo trascinò di
peso verso la biglietteria della pista di pattinaggio.
Con sommo orrore del rosso, pochi minuti dopo si ritrovò
attaccato al pannello di plastica bianca a bordo pista; mentre Gazel
volteggiava sicuro, attirando gli sguardi degli altri pattinatori.
Sembra un angelo.
Un angelo di ghiaccio.
Burn si diede mentalmente dello stupido, mentre tentava
-inutilmente- di non fare la figura dell'idiota.
Dopo l'ennesima giravolta l'albino si fermò davanti al
compagno, tendendogli poi una mano. Il rosso scosse la testa e si
aggrappò più forte al bordo, non osando guardare
negli occhi l'altro. Gazel sbuffò, poi afferrò la
mano del rosso e lo tirò verso il centro
della pista. Preso alla sprovvista, Burn barcollò
per lo strattone e cadde addosso all'albino, che non riuscì
a frenare la caduta.
Burn trattenne il fiato, il viso a pochi centimetri da quello
di Gazel. L'albino non potè fare a meno di restare incantato
a guardare gli occhi gialli del compagno, caduto sopra di lui.
Come ferro attirato da una calamita, il rosso non potè fare
a meno di avvicinare il viso a quello del compagno, fino a portare le
loro labbra a sfiorarsi.
Fu un contatto breve, intimo, ma carico di significato.
Durò meno di un battito di ciglia e spesso Gazel si chiese
se non se lo fosse soltanto immaginato.
Ma quel giorno, su quella pista, nacque qualcosa.
Qualcosa che sarebbe cresciuto pian piano, fino a sbocciare in qualcosa
di splendido e meraviglioso.
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Capitolo 2 *** Un Regalo Molto Speciale ***
Un Regalo Molto Speciale
Regalo di
Natale (un po' in ritardo) per Alice, spero che ti piaccia!
Ringrazio
inoltre chi ha recensito e auguro un Buon Natale!
p.s Scusate il
ritardo xD
Era notte
fonda, l'intera
città era ricoperta da una soffice coltre di neve
bianca.
Nessun suono disturbava quella fredda notte di dicembre.
Nelle case le luci erano già spente e tutti i
bambini erano a dormire già da un pezzo, compresi i
più testardi, che volevano
aspettare svegli l'arrivo di Babbo Natale.
Anche
tutti i piccoli abitanti dell'orfanotrofio Sun Garden erano ormai
caduti tra le
braccia di Morfeo, nonostante le numerose proteste.
Beh...
forse non proprio tutti...
-”Xeen!
Xeen!Svegliati!”-
Il
bambino dai lunghi capelli verdi scosse ripetutamente il compagno dai
capelli
rossi, che dormiva placidamente nel suo letto, semisepolto dal pesante
piumone
invernale.
-”Xeen!
Avanti alzati! Devi aprire il tuo regalo!”-
Il rosso
mugugnò qualcosa sul fatto che tutti gli anni era sempre la
stessa storia, e si
girò dall'altra parte, tirandosi le coperte fin sopra le
orecchie.
Il verde
sbuffò e con uno strattone levò le coperte di
dosso al rosso, che ringhiò
contrariato.
-”Jojo!
Perché non possiamo scambiarci i regali domani mattina, come
tutti gli altri?”-
borbottò Xeen, assonnato.
Jojo
ignorò le sue parole e, afferrandolo per un braccio, lo
trascinò di peso fino
all enorme albero di Natale, ai cui piedi erano ammucchiati diversi
regali,
avvolti i carte multicolori. Trascinò il rosso fino ad una
pila di pacchi, da
cui prese un pacchettino di carta rossa, che tese poi al compagno.
Xeen prese il regalo e lo scartò, rovesciandone poi il
contenuto sul palmo della mano.
Due braccialetti di lana fatto a mano, color rosso scuro, intrecciati
con cura, facevano bella mostra di se sulla mano del rosso.
-"Si
intona con i capelli. Sono braccialetti dell'amicizia, uno per chi lo
regala e uno per chi lo riceve. Mentre lo indossi devi esprimere un
desiderio, e quando il braccialetto si staccherà da solo il
desiderio si avvererà."- Spiegò timido il verde,
sorridendo
leggermente.
-" Ecco qua!"- annunció
soddisfatto qualche minuto dopo, finendo di legare il braccialetto al
polso del rosso.
Quest'ultimo
lo osservó in silenzio,poi gli afferró il
braccio. Jojo lo osservò di sottecchi
mentre legava il braccialetto, senza avere il coraggio di dire una
parola.
-"Xeen...
Noi resteremo amici per sempre, vero?"-
-"Certo!
Per Sempre!"- promise il rosso scoccando un bacio sulla guancia
dell'altro.
-"Forza,adesso
torniamo a letto. Sto morendo di sonno"-
Jojo si
alzó, ridacchiando, e si
avvió verso la stanza da letto, seguito da un assonnato
Xeen; che camminava con
gli occhi semichiusi, rischiando di inciampare su ogni oggetto presente
sulla
sua strada.
-"Ahia!"-
Il verde si giró, chiedendosi cosa mai fosse
successo. Xeen saltellava per la stanza su un piede solo, tenendo
l'altro tra
le mani, tirando accidenti all'angolo del divano. Jojo
scoppió a ridere, senza
riuscire a trattenersi. E fu in quel momento, mentre il suono delle
loro risate
riempiva l'aria, che Jojo comprese che sì, sarebbero rimasti
amici per sempre.
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Capitolo 3 *** Ricordi Dimenticati ***
Ricordi Dimenticati
Il lento sciabordio delle onde
era l'unico rumore, oltre allo stridio dei gabbiani, che si udiva sulla
spiaggia quella mattina. Mancava poco all'alba ed il cielo era tinto di
un rosa leggero. I suoi piedi nudi non producevano alcun suono a
contatto con la sabbia scura, e l'acqua era piacevolmente fredda al
tatto. Una macchia verde scuro, notata di sfuggita con la coda
dell'occhio, attriò la sua attenzione. Si piegò
sulle ginocchia, immergendo la mano nell'acqua e prendendo lo strano
oggetto. Era un pezzo di vetro levigato dal mare ed opaco.
Probabilmente ciò che restava di una bottiglia, visto il
colore scuro.
Un ricordo da tempo dimenticato si fece largo nella sua mente.
Aveva solo sette anni ed era in
vacanza in un posto di cui non ricordava neanche il nome; era stato
adottato da circa un anno, e suo padre aveva organizzato una vacanza
insieme a David Sanford e alla sua famiglia. Lui e David avevano appena
finito di giocare a calcio sulla sabbia e si stavano rinfrescando
seduti sulla riva. Un'improvvisa esclamazione di David aveva attirato
la sua attenzione.
-"Jude, guarda!"-
Aveva seguito con lo sguardo fino a dove indicava l'amico, sgranando
leggermente gli occhi.
-"Ma che cos'é?"- aveva esclamato l'altro, prendendolo tra
le mani.
Era un piccolo pezzo di vetro bianco; semitrasparente e liscio al
tatto.
-"é un pezzo di vetro"- aveva sostenuto Jude, sicuro.
-"Ma è opaco e liscio al tatto! Se fosse come dici tu
avrebbe dovuto essere tagliente!"-
Jude aveva aggrottato le sopracciglia, prendendo il vetrino dalla mano
del compagno.
-"Hai ragione, sembra che qualcosa l'abbia levigato e reso opaco."-
aveva detto pensieroso, portandosi una mano sulla nuca.
-"Forse è stata l'acqua del mare!"- propose l'albino.
-"Forse"- concordò Jude.
-"Ehi c'è nè un altro!"- David era saltato in
piedi,correndo qualche metro più avanti. Jude si era alzato
e l'aveva raggiunto, inginocchiandosi al suo fianco. Questa volta sul
palmo della mano dell'amico, a far compagnia a quello bianco, vi era un
vetrino di color verde chiaro, anch'esso levigato e reso opaco
dall'acqua.
-"Il mare deve averli portati a riva."-
David aveva annuito ed era di nuovo saltato in piedi, trascinandolo con
sè e iniziando a controllare tutt'intorno. In poco tempo ne
avevano trovati circa una decina di diversi colori: verde chiaro,
scuro, marrone e bianco.
La ricerca dei vetrini di mare, come li aveva battezzati David , aveva
occupato il resto della loro vacanza. Nessuno dei due aveva mai pensato
potesse esserci qualcos'altro da collezionare su una spiaggia oltre che
alle conchiglie.
-"Erano anni che non ne vedevo
uno. Credo di avere ancora quelli che abbiamo raccolto quell'estate, da
qualche parte. Forse nella Scatola dei Ricordi nascosta sotto il
pavimento della mia stanza."-
Jude sorrise e si alzò, stringendo nel pugno il vetrino
verde.
-"Quante cose di quell'estate abbiamo messo in quella scatola?"-
-"Troppe. Tra vetrini, conchiglie, sassi dalla forma strana e
fotografie avremmo messo dentro metà spiaggia"-
Jude rise, annuendo.
Presero a passeggiare sulla sabbia, uno affianco all'altro. Una leggera
brezza muoveva i capelli bianchi di David, che sfioravano leggeri il
viso di Jude.
-"Mi è sempre piaciuto l'odore del mare."- disse David,
osservando il lento movimento delle onde.
-"Anche a me"-
-"Cosa ti turba Jude?"-
-"Niente"-
-"Non mentirmi. Ti conosco. Qualcosa ti preoccupa. Perchè
non vuoi parlarmene? Sai che puoi dirmi tutto."-
-"Lo so"-
-"Si tratta di Dark, non è vero?"-
Jude si irrigidì, stringendo i pugni lungo i fianchi fino a
far sbiancare le nocche.
-"Temo non mi libererò mai dell'ombra di Ray Dark. Io sono
la sua creatura."-
Stirinse ancora di più i pugni, fino a conficcarsi le unghie
nei palmi delle mani. Una piccola gioccia di sangue cadde dalla piccola
ferita, macchiando la sabbia bagnata. David afferrò Jude per
un braccio e lo trascinò fino ad un gazebo qualche metro
più in là. Lo fece sedere e gli medicò
la mano, usando un fazzoletto pulito che si portava sempre dietro.
Strinse con un nodo la fasciatura, ignorando gli occhi rossi di Jude
che, anche se nascosti dagli occhialini, riusciva a sentire
perfettamente fissi su di se.
-"Dovresti smetterla di pensarci. Ti sei liberato dell'influenza di
Dark. Se non fosse stato per te io e gli altri ci saremmo fatti molto
male. Tu ci hai salvato Jude. Hai salvato me."-
Jude sussultò, portando gli occhi in quelli chiari
dell'altro.
-"Questa cosa riguarda solo te. Solo tu puoi ribellarti e sentirti
finalmente libero. é una tua scelta Jude. Non arrenderti."-
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Mi scuso per l'immenso ritardo,
ma tra ho dovuto riscrivere questo capitolo diverse volte. Non mi
convinceva mai, poi grazie al cielo è venuta l'ispirazione.
L'avrei postato molto prima, ma la febbre non perdona xD Posto oggi
anche perchè qualcuno mi ha detto, cito testualmente, "Se
non posti la storia entro mezzanotte vengo a casa tua e ti strangolo
xD" quindi ho preferito non rischiare
ù.ù
Per il prossimo capitolo ho
già l'idea di come scriverlo, quello che mi manca
è la coppia. Per questo volevo chiedervi se avete qualche
coppia da suggerire, magari ne trovo una che mi ispira!
Potete farmi sapere tramite la
mia Pagina
Facebook
Oppure scriverlo nella recensione, se
preferite. In ogni caso vi invito a visitare la pagina per
aggiornamenti ed anteprime =)
Credo di aver detto tutto e spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Dru
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