Pureblood's Memories

di AlessaTassorosso
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenuta ad Hogwarts ***
Capitolo 2: *** In viaggio ***



Capitolo 1
*** Benvenuta ad Hogwarts ***


Eccomi qua finalmente arrivata alla stazione di Hogwarts... 
Un grosso omaccione dalla lunga barba nera, ci guidò verso il lago nero, 
dove gli alunni si dovettero dividere in gruppetti per salire su delle scaluppe. 
Naturamente, andai con i gemelli.. 
guardai su ogni barchetta, ma niente, di quel ragazzo misterioso neanche l'ombra, 
-chissà se ruiscirò a rincontrarlo, beh credo sia possibile, 
daltronde facciamo la stessa scuola- mi dissi per rassicurarmi 
Il castello era enorme, più di quanto immaginassi, 
...però anche se tetro lo trovai molto affascinante. 
Insomma non sapevo se avere paura per la sua immensità, o essere emozionata per la nuova esperienza, 
ma quello di cui ero sicura, fu che da quella sera la mia vita sarebbe cambiata. 
Una signora dall'aspetto severo(infatti l'apparenza non ingannava) ci fermò di fronte a un'enorme cancello grigio."aspettate qui ragazzi torno tra un'attimo" 
disse la signora, poi sparì 
"poveri noi, allora c'è qualcuno peggio di mamma" disse Fred 
"ho deciso, prima di pensare a quale corso fare, scoprirò dove insegna lei" continuò George 
"George, farò la tua stessa cosa" risposi deglutando 
La signora ritornò"Bene ragazzi potete entrare" 
Ci fece strada e ci condusse davani a un portone di legno: 
quando lo aprì rimasi a bocca aperta, 
il soffitto sembrava un cielo stellato, pareva che il tetto non c'era, 
dei tavoli lunghi con sopra tutti i tipi di cibo, invadevano lo spazio di quell'enorme stanza... 
doveva essere la sala grande, dove Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero si riunivano.. 
fortunatamente mamma mi aveva accennato qualcosa. 
In fondo alla sala c'era una altro tavolo però in orizzontale, dove sedevano i professori. 
Il preside Silente si alzò facendo un lungo discorso, e dicendo che finalmente saremmo stati sparpagliati fra le case, 
per mezzo di un cappello parlante... 
Albus, invitava uno ad uno per indossare quel cappello strambo. 
"Alessa Owen" arrivato il mio turno salii delle scalette, che finivano davanti ad una seggiola,,e proprio quelle scalette mi condussero al mio destino. 
Mi sedei e il preside posò quel coso sulla mia testa: 
"dunque dunque...fammi pensare, dove ti posso inserire" disse il copricapo 
ci pensò su: "tuo padre un serpe verde, ma dopo tutto ti si addicerebbe..." 
"dai cappello ti prego muoviti" 
"Tasso Rosso" urlò, che fortuna, 
per me tutto andava bene tranne Serpeverde, non volevo fare la fine di papà. 
Fred e Geoge, finirono nel Grifondoro, si sapeva i Weasley non sarebbero finiti tra quelle serpi 
erano una famiglia d'oro, 
anche se mio padre gli criticava sempre, perchè erano poveri...quanto lo potevo odiare. 
Mi accomodai, e capitai accanto a Leanne, nuova come me, che attaccò subito bottone, 
per buona sorte, avevo trovato una compagna, George e Fred essendo Grifondoro, 
non potevano stare tutto il tempo con me... 
Facemmo subito amicizia ma d'un tratto..., 
Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, 
con la sua camminata imponente, passò di fronte a me aldilà del tavolo.. 
Leanne mi parlava ma io non l'ascoltavo, ero impegnata a guardarlo 
"eccoti finalmente Cedric, ce ne hai messo di tempo" 
urlò un ragazzo a due posti lontano da me. 
-mmmmm....Cedric, bel nome- pensai 
"scusate avevo da fare" quando si sedè incrociò il mio sguardo, aveva notato che lo stavo fissando.
-Oddio che figuraccia- per la vergonga mi girai verso Leanne facendo finta di chiacchierare con lei 
"ehi, Alessa ci sei?" mi chiese, poverina la stavo ignorando 
"ah, si scusa stavo guardando....una c-cosa" risposi 
Occhiate e occhiate tra me e lui, ecco come proseguì la cena. 
Una cosa positiva c'era, tutti e due eravamo Tassorosso, che sollievo. 

Era ora di andare nei dormitori, 
le scale erano un po pazzerelle, ma bastava farci l'abitudine. 
Ogni casa ne aveva uno, e ciuscuno diviso tra maschi e femmine, 
solo un salotto era in comune. 
Condividevo la stanza con Leanne, e altre due ragazze,non molto simpatiche. 
Passai la notte senza chiudere occhio a causa, dell'ansia che avevo per il giorno dopo, 
e per la felicità che provavo nello stare, nella sua stessa casa, sapevo che lo avrei rivisto.

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Capitolo 2
*** In viaggio ***


Eccolo finalmente il binario 9 e tre quarti.... 
Prima di arrivare alla stazione, avevo fatto una spesa mpressionate: 
bacchetta, 
gufo, 
scopa....e tutto il necessario che serviva per la scuola... 
Il mio gufo si chiamava, Pepito, ed era di un grigio argenteo, a dir poco meraviglioso, mi ci ero gia affezionata. 
Fortunatamente, grazie a mio padre, avevo un bel patrimono da spendere, anche se preferifo essere povera e avere un genitore che non fosse mangiamorte. 
"eccolo la, devi passare attraverso il muro" disse mia madre, lei in confronto a lui era dolce e premurosa; 
"Wow, gajarda la magia" dissi tra me e me. 
Feci una corsa, verso la colonna murata, e come d'incanto mi ritrovai in un' altra stazione, 
completamente diversa da quella babbana. 
"Piccola mia miraccomando, fai la brava e non perderti" 
mi abbracciò cosi teneramente, che era impossibile non ricambiare 
"si mamma tranquilla" mentii, in realta c'era davvero da preoccuparsi, 
anche se avevo 11 anni per quanto ero sbadata, potevo anche perdermi. 
"ciaoooo" urlai, mentre cercavo di salire sul treno, quelle valigione me lo impedivano. 
-che vergogna non conosco nessuno- dissi dentro di me 
Fortunatamente trovai uno scompartimento libero, mi sedei e cominciai a fissare la finestra pensierosa... 
-chissà se riuscirò a fare amicizie con la mia timidezza , o se sarò presa in giro da tutti-.. 
Ma qualcuno interruppe le mie pippe mentali, 
Due voci squillanti guastarono il mio silenzio 
"ciao, bella bambina possiao sederci?" 
erano due gemellini, dai capelli rossi, e la carnagione chiara 
"tutti gli scompartimenti sono occupati" 
al primo impatto, notai che erano due pesti. 
"si potete" gli sorrisi 
Si sederono e cominciarono a fissarmi, non mi trovai molto ad agio, con quattro occhi castani che mi ossevavano 
"piacere io sono Fred Weasley" 
" e io George Weasley" 
"siamo i gemelli Weasley" urlarono in coro 
"Ah i Weasley, avevo sentito parlare molto, della vostra famiglia...piacere Alessa Owen" 
"Owen??" ci pensarono su "niente mai sentito, questo cognome" 
"menomale...." sospirai "se non sbaglio, non ci dovrebbe essere un'altro Weasley sul treno?" 
"ah dici Percy, si dovrebbe,ma 
penso che il dolcetto che gli abbiamo dato lo terrà occupato in bagno per molto tempo" non so chi è dei due che mi aveva risposto, 
ma so solo che appena Fred o George aveva fatto la battuta scoppiarono in una risata incessabile.... 
"certo che siete due tipi strani è" dissi 
"se fossimo normali, non saremmo dei Wesley" niente da fare non finivano di ridere... 
Ma qualche secondo dopo, quella risata contagiosa, contaminò anche me, 
non ridevo cosi da parecchi anni... 
"qualche dolce?" una signora invase quel momento sghignazzante 
" mi dispiace non teniamo denaro" dirono i gemelli 
"tranquilli pago io" 
ero molto golosa, quindi non resistetti a quel mucchio di dolci.. 
comprai quasi tutto il carrello e con grande gentilezza divisi il cibo con loro... 
"Grazie Alessa" dirono insieme 
"non c'è di che gemelli combina guai" finito il banchetto: 
"scusate ma ora devo andare in bagno...torno subito" 
Facevo due cose insieme, camminavo e pensavo, 
ma imbranata com'ero, inciampai, con la gamba di uno studente del second anno. 
D'un tratto quando incrociai il suo sguardo, il resto del treno svanì, solo lui era presente con quegli occhi grigio azzurri, 
che fissavano i miei, 
ne rimasi incantata... 
il suo sguardo, i suoi capelli castano dorato, 
la sua pelle, tutto mi attraeva di lui, 
almeno quello che poteva affascinare una ragazzina undicenne, 
troppo piccola per queste cose. 
"oddio scusami non volevo è che..." la mia voce era tremolante 
"fa niente..." cominciò a fissarmi intensamente, da trasformarmi in un peperone 
Dall'imbarazzo che avevo, proseguii per dove stavo andando distogliendo lo sguardo 
aspetta dove stavo andando?? a giusto stavo cercando il bagno. 
"scusami ancora, puoi dirmi dov'è la toilet?" dovevo chideglielo, non restistevo piu, la mia vescica stava per scoppiare. 
"ahahah, ti sei persa?" ridacchiò...non per prendermi in giro, era una risata dolce... 
spofondai dalla vergogna 
"sta alla fine del vagona sulla destra" mi sorrise 
"a grazie" ricambiai 
poi ognuno per la sua strada 
Quando tornai nel mo scompartimento, notai i gemelli ridere sotto i baffi.. 
"che succede??" chiesi perplessa 
"niente niente" 
Mi sedei... un rumore sgradevole risuonò da sotto il mio sedere. 
Fred e George, scoppiarono in un'altra risata, ancora piu assordante di quella precedente.. 
"che mascalsoni" avevano messo sul mio posto un coso di gomma che emanava quel rumore osceno, 
non potei fare a meno di ridere. 
Insomma tutto il viaggio proseguì in questo modo tra burle e risate. 
Ma niente...niente al mondo potevo togliere dai miei pensieri quegli occhi grigi.

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