Babbo Natale a sorpresa

di cutuletta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Babbo Natale a sorpresa (Parte prima) ***
Capitolo 2: *** Babbo Natale a sorpresa (seconda parte) ***



Capitolo 1
*** Babbo Natale a sorpresa (Parte prima) ***



Mancava poco a Natale e per Richard Castle quello era il periodo più bello dell’anno.
 
C’era qualcosa di magico in quella festa, qualcosa che lo rendeva di buonumore tutti i giorni: era forse il
sorriso di tutti i bimbi che incontrava per strada, o le strade addobbate o le insegne luminose? Non sapeva
bene il motivo, eppure si sentiva più vivo che mai. Tutto quell’entusiasmo si spegneva mettendo piede al
distretto; nonostante alcuni agrifogli e qualche ramoscello di vischio appeso qua e là, in quel posto
sembrava che il Natale non dovesse arrivare.
 
A casa Castle il clima era decisamente diverso; sebbene per gli impegni di Martha con la sua scuola di
recitazione e per quelli scolastici di Alexis, avessero deciso di rimandare alla Vigilia il “rito” di addobbare
l’albero di Natale, Castle non si lasciò sfuggire l’occasione di illuminare casa sua come se fosse il Rockfeller
Center, con lucine di ogni forma e colore:
-Pronta?
-Sì – Rispose sbuffando Alexis, che si sentiva ostaggio del delirio natalizio di suo padre
Quando spense le luci e accese gli addobbi natalizi il salotto si trasformò in una specie di convulso laser-tag.
-Forse abbiamo esagerato! – Disse Castle guardandosi attorno
-Forse? ABBIAMO? Dopo aver aperto la 33esima scatola di lucine intermittenti non ti era venuto il
sospetto? – Disse Alexis cercando di coprirsi gli occhi
-Hai ragione, dovevo fermarmi a 30! – Si mosse con fare furtivo come se tentasse di schivare le luci che
arrivavano radenti al volto come proiettili e poi inforcò un paio di occhiali da sole – AH decisamente meglio.
Sai che con questi è tutta un’altra storia? Dovresti provare anche tu!
-Mi rifiuto di girare per casa con gli occhiali da sole, a Natale per giunta!
-Perché? Sembra molto “l’afa e la neve” (1). – Disse sorridendo
Alexis fece una smorfia esasperata e poi si avvertì rumore di chiavi.
-Ecco la nonna. – Disse Castle sottovoce, spegnendo la luce – Facciamole una sorpresa.
Non appena Martha fu entrata, Castle accese le luci e fece sobbalzare Martha e le preziose buste di Gucci
che teneva tra le mani.
- Richard, ma sei impazzito? Vuoi accecare tua madre?
-Prendi un paio di occhiali per tua nonna. – Disse ad Alexis, che era sempre più rassegnata – Allora, che te
ne pare?
Martha non rispose, togliendosi stizzita i guanti si limitò a scuotere la testa
-Dici che ho esagerato? A me piace! E’ come dire … Luminoso!
-Se non sbaglio è tradizione in questa casa fare gli addobbi insieme. Cos’è, quest’anno hai deciso che tua
madre è superflua?
-Se per tradizione intendi io e Alexis che addobbiamo casa mentre tu ondeggi sulle note di un cd natalizio
con un calice di vino in mano, ho pensato che ti avrebbe fatto piacere trovare tutto già pronto.
-Io dirigo i lavori e il vino stimola la mia creatività. E poi tesoro io sono l’unica che riesce a porti un limite.
-Disse la donna con mezzo negozio Gucci tra le mani!
- Quest’accozzaglia di luci psichedeliche ne è la prova: senza di me hai combinato un disastro!
- Credevo ti annoiasse, non volevo offendere la tua sensibilità. Scusami! –Disse con l’aria di un cucciolo
bastonato
-Vorrà dire che ti farai perdonare con un bel regalo, ho fatto mettere da parte delle cose da Burberry …
Rick incassò il colpo, mentre Martha si diresse trionfalmente verso la cucina.
-Ok, ho una figlia che quest’anno sembra la sorella del Grinch e una madre che smonta i miei gesti di
dolcezza, ma nonostante questo sono così generoso che voglio condividere con voi un’idea geniale che ho
avuto qualche giorno fa.
Si recò nel suo studio per tornare qualche secondo più tardi con le mani dietro la schiena e l’aria di un
bambino che sta per aprire un grosso pacco e poi, con fare teatrale, mostrò quello che nascondeva: un
sacchetto scuro di iuta. Alexis e Martha si guardarono perplesse. Rick anticipò entrambe:
-E’ un sacchetto
Le due non parlarono
-Un sacchetto MAGICO.
Alexis si sedette in attesa di una spiegazione con aria seccata, Martha si versò da bere
-Ok, non è proprio magico, però è magico quello che rappresenta. Sono al distretto da 4 anni e
trascorriamo il Natale come un giorno qualunque; nessuno sembra essere travolto dallo spirito natalizio,
dall’aria che sa di neve, dal profumo di dolcetti alla cannella. Questo sacchetto vuole diffondere un po’
dell’atmosfera perduta.
-Sembra un sacchetto del Bingo! – Disse Alexis con fare annoiato
-Bingo? Ma questa è mia figlia o è il suo doppio privo di entusiasmo? Ma tesoro, questo è il sacco di Babbo
Natale! - Prese dei foglietti dalla tasca e iniziò a inserirli nel sacco di iuta – Vedi ci sono i nomi della squadra
su questi foglietti: Ryan, Esposito, Beckett, Lanie e persino la Gates. Ognuno pescherà un nome al quale
dovrà fare un regalo in modo assolutamente anonimo e alla vigilia avverrà lo scambio. Allora non è un’idea
carina?
Martha approvò annuendo con la testa, mentre trangugiava un cabernet, Alexis, invece, continuò a
mostrarsi piuttosto contrariata
-Sui foglietti non c’è il tuo nome però!
- Ottima osservazione. Decisamente un doppio poco sorridente ma molto arguto. Io preferisco l’Alexis
originale comunque! – Tirò fuori dall’altra tasca una manciata di foglietti tutti con il suo nome e con un
gesto abile sfoderò una tasca secondaria nel sacco di iuta in cui depositò i foglietti tutti uguali. – Ecco i
foglietti con il mio nome, per questi serve una tasca apposta!
Le due donne non fecero domande ma si mostrarono curiose di ascoltare il seguito
-Ok, farò così: arrivo al distretto, illustro questa trovata geniale, raccolgo il consenso del gruppo tra applausi
e feed the birds e poi faccio pescare prima Kate. – Si avvicinò alla figlia, allargandole il sacchetto in
corrispondenza della tasca in cui erano depositati tutti i foglietti con il suo nome. Alexis seccata si prestò
alla pantomima, pescando un foglietto. Per poi aprirlo e fare una faccia di finta sorpresa.
- Esatto, dovrebbe andare più o meno così - Poi con un gesto abile fece in modo di nascondere l’apertura e
si avvicinò alla madre, facendole pescare un foglietto tra i nomi della squadra.
-Sono o non sono un genio?
- Io vado di sopra, devo studiare! - E Alexis lasciò suo padre e la nonna da soli in cucina
- Si può sapere che ha?
-E’ per Ashley, si sono appena lasciati, non è in vena di festeggiamenti!
-Pensi che qualcosa da Burberry aiuterebbe anche lei?
Martha diede un buffetto sul braccio del figlio
-Cosa posso fare? Ho paura si trasformi in una sociopatica che disprezza il Natale e fa strage di Babbi,
Natale e non!
-Le passerà, dalle tempo. Ma, restando in tema di stragi, io fossi in te starei attento, se Beckett scopre che
l’hai presa in giro te ne farà pentire.
-E’ un piano a prova di bomba. Ho cucito personalmente la tasca interna del sacchetto. Ho preso lezioni da
una simpatica vecchietta di nome Doris Tiggle su youtube! Ha più di un milione di visualizzazioni …
-Rischi che ti si ritorca contro! Ricordati Richard che lo spirito del Natale non ammette imbrogli!
-Ma questo è un imbroglio a fin di bene! – Diede un bacio a sua madre, poi uscì per recarsi al distretto.

***

-Caffè! – Disse, appoggiando il caffè sulla scrivania della detective
Kate sollevò gli occhi dalla tastiera e si trovò di fronte lo scrittore con un sorriso smagliante
-Che cos’hai?
-Buongiorno anche a lei detective!
-Avanti, voglio sapere questa idea geniale che ti è venuta di cui mi hai parlato al telefono!
-Shh, dobbiamo aspettare che ci siano tutti, non essere impaziente!
Ryan e Esposito arrivarono dopo qualche minuto, anche loro avvisati telefonicamente da Castle, e persino
la dottoressa Parrish, che di rado lasciava il suo laboratorio, si unì a loro, tenendosi a debita distanza da
Esposito col quale, però, continuava a scambiarsi sguardi carichi di tensione.
-Ok, manca la Gates, ma direi che posso iniziare a spiegarvi. – Poi estrasse il sacchetto di iuta – Quest’anno
al distretto avremo il nostro BABBO NATALE SEGRETO!
Disse con tutto l’entusiasmo di cui era in possesso e aspettandosi una reazione simile dai colleghi, che però,
a parte Ryan, non ci fu.
- Oh, andiamo ragazzi. Babbo Natale segreto: ognuno di noi estrae un foglietto su cui c’è scritto il nome
della persona a cui fare un regalo. Il bello è che tutti ricevono un regalo ma nessuno è a conoscenza
dell’identità del proprio Babbo Natale. Che ne dite?
-A me sembra un’idea fantastica – Disse felice l’irlandese, che stava già per avvicinarsi ed estrarre,
vanificando così il piano architettato da Castle.
- Ah ah ah, fermo. Prima le signore. – Disse avvicinando il sacchetto a Kate
 
Kate si morse una guancia, pensierosa e indecisa se assecondare Rick. La verità è che lei adorava il Natale,
ma non voleva che Castle lo scoprisse. Le venne da sorridere all’idea che era lei quella che organizzava
espedienti di quel genere quando sua madre era ancora viva, era lei quella che fissava l’albero per ore
chiedendosi cosa ci fosse dentro i pacchetti, che si addormentava con la testa appoggiata alla finestra
aspettando la neve. Pescò con l’amarezza che tutto quello non c’era più e non ci sarebbe più stato.
 
Erano anni che non trascorreva un Natale tradizionale; aveva preferito passare gli ultimi al distretto,
piuttosto che in una casa troppo grande per due persone sole e piene di ricordi dolorosi.
Pescò e non riuscì a trattenere una smorfia quando lesse il nome di Castle, che invece sorrideva sornione
sapendo bene cosa avesse letto Kate. Con un abile gesto, lo scrittore mostrò agli altri la tasca con i nomi
restanti. Ryan si lanciò deciso ed estrasse Beckett. Poi fu il turno di Esposito che cercò di trattenere il
disappunto di aver pescato proprio Lanie con la quale non parlava da settimane. Poi fu il turno di Rick.
Mescolava i foglietti rimasti con la sensazione che avrebbe pescato il nome di Kate, per restarci poi deluso
quando il nome letto fu quello della Gates. Infine Rick avvicinò il sacchetto a Lanie, la quale pescò
controvoglia e aggiunse in direzione di Castle, prima di tornarsene ai suoi cadaveri:
-Solo tu potevi avere un’idea tanto infantile.
 
Castle rimase di sasso e, non appena Lanie lasciò la sala, fu Esposito a spiegargli i motivi della reazione
brusca della donna.
-Non parla con sua madre da qualche anno, hanno avuto un brutto litigio proprio durante le feste natalizie.
Non ama questo periodo dell’anno.
-Oggi sembra che le mie idee non piacciano a nessuno! – Rispose Castle sconfortato
-Ah direi che almeno uno l’hai reso felice. – Disse Esposito indicando Ryan esaltato come un bambino in un
negozio di giocattoli!
La Gates uscì dal suo ufficio e Castle le si avvicinò con il sacchetto:
-Manca solo lei per l’estrazione del Babbo Natale a sorpresa.
La Gates lo guardò con un’aria di disapprovazione e poi lo ignorò rivolgendosi ad un agente. Castle
sconsolato tornò alla scrivania accanto a Beckett.
-Io credevo che il Natale mettesse di buonumore tutti!
-Sai cosa vuol dire Natale in un distretto di polizia, Castle? Vuol dire un aumento dei casi del 25%. Natale
non è solo alberi e palline colorate, purtroppo!
-Già, ma non è neanche solo cadaveri! Ho rischiato di perderti – A quelle parole Kate si irrigidì – Natale per
me vuol dire anche ringraziare per le persone importanti che ho nella mia vita e soprattutto quest’anno ho
un motivo in più per dire grazie! – Entrambi rimasero in silenzio qualche secondo e poi Castle smorzò i toni
– E poi Natale vuol dire anche fare regali, Taaanti regali! Nel caso tu fossi il mio Babbo Natale segreto, sappi
che non disdegno regali che non possono essere impacchettati, come inviti a cena o telefonate notturne …
– Disse sorridendo e alzando un sopracciglio – Ora se vuoi scusarmi, vado a saccheggiare un paio di centri
commerciali!

***

Tutti facevano finta di non dar peso all’idea di Castle ma continuavano a pensare a quale regalo fare. Kate
tra tutti era quella più preoccupata, cosa regalare ad un uomo che ha praticamente tutto? Che ha persino
un ettaro lunare? Per Castle serviva un regalo che lasciasse il segno. Sì, ma cosa? Forse era il caso di iniziare
scartando alcune idee, fu per questo che decise di recarsi a casa Castle. Le aprì la porta Martha.
-Ciao tesoro, che bella sorpresa, vieni entra!
-Scusami Martha, non vorrei disturbarti. – Disse vedendola alle prese con grovigli di lucine colorate
-No, vieni. – Disse invitandola ad entrare – Rimedio al disastro di mio figlio, che pensa di poter addobbare
casa senza sua madre.
-E’ in casa?
-Richard è tornato velocemente, ha lasciato alcune cose ed è corso a cercare regali e conoscendolo starà via
per ore, intento a comprare cianfrusaglie e a fermarsi in tutti negozi di giocattoli che incontra per strada!
Devo dirgli che sei passata?
-No, no, anzi vorrei approfittare della sua assenza se per te non è un problema. Vorrei dare uno sguardo e
scartare qualche possibile regalo; non so se ti ha parlato dell’idea del Babbo Natale segreto, ma disgrazia ha
voluto che estraessi io il suo nome.
Martha si finse sorpresa e, da attrice superba quale era, non le riuscì difficile.
-Fai come se fossi a casa tua, ti preparo qualcosa da bere. Un martini?
Kate rise.
-Sono le cinque Martha, non ti sembra un po’ presto?
-Non è mai troppo presto per un Martini, mia cara!
-Un tè andrà bene, grazie! – Rispose Kate, lasciando Martha un tantino delusa.
 
Kate andò nello studio di Rick. Entrò in punta di piedi in modo devoto, come fosse un luogo sacro. Respirò
appieno il profumo del suo scrittore, che era così vivo in quella stanza. Si avvicinò con fare lento alla
biblioteca e ne accarezzò i volumi rilegati. Sorrise quando vide la console wii montata all’enorme tv led e
sbadatamente urtò la scrivania, facendo cadere il sacchetto di iuta dell’estrazione. Si chinò per raccoglierlo
e vide a terra diversi foglietti con il nome “Castle”. Scrutando il sacchetto, si accorse di una doppia tasca e
non ci mise molto a fare due più due.
E quella parentesi si rivelò proficua, perché ora sapeva esattamente cosa regalare al suo scrittore …
 
(1)    L’afa e la neve è una storia bellissima scritta dalla Muusa Tersicore. Se non l’avete fatto, vi consiglio di leggerla: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=740084&i=1
 
 
Quanto tempo!
Come state?
Erano più di quattro mesi che non buttavo giù due righe e non mi ero resa conto di quanto mi mancasse finché non ho scritto il primo scambio di battute tra Rick e Martha ... La storia è una specie di favola natalizia, è il mio personale augurio di Buon Natale a tutte e spero segni anche il mio ritorno definitivo qui su efp.
La dedico a tutte le mie fan accanite (lo so siete tante) che non vedevano l’ora di leggermi di nuovo e alla mia family adorata. Questa ff, inoltre, vuole essere un piccolo regalino per una persona speciale che è lontana 570 km, grazie <3!
 
Se volete, ci leggiamo tra qualche giorno per la seconda parte.
Oddio eh devo lasciarvi con un mantra, come tradizione vuole… Sono reduce da cuffed, per cui:
Attenti alla tigre!

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Capitolo 2
*** Babbo Natale a sorpresa (seconda parte) ***


Il giorno della Vigilia c’era un’atmosfera carica di attesa e di entusiasmo al distretto, la voce del “Babbo Natale a sorpresa” si era sparsa e tutti gli agenti del dodicesimo erano curiosi di sapere cosa si erano inventati, soprattutto cosa aveva scelto Castle, che se ne andava in giro tronfio, decantando il suo sesto senso in fatto di regali.
Nonostante la trovata dello scrittore fosse stata bistrattata in un primo momento, aveva davvero raggiunto il suo scopo: per la prima volta in quel distretto si respirava aria di Natale.

Esposito arrivò un po’ prima, scese nel laboratorio di Lanie e dopo aver guardato la sua ex lavorare al microscopio per qualche secondo, leggermente in ansia per la sua reazione, decise di entrare. Bussò, restando sulla porta. Lanie si voltò e rimase a fissarlo senza dire nulla. Si erano lasciati dopo un litigio banale, entrambi non sapevano bene il perché, l’unica cosa che sentivano era che la loro storia non era ancora chiusa.
Esposito fece un passo avanti e poi disse:
-Scusami, ti disturbo?
-Cosa vuoi?
-Ok, possiamo accantonare le nostre divergenze per un minuto? Ho preferito dartelo qui, in disparte, perché mi sembrava più giusto così. Auguri!
Allungò il braccio, che prima teneva nascosto dietro la schiena, porgendole una bustina
- Chiamala coincidenza o sfortuna, ma sono io il tuo Babbo Natale segreto.

Lanie rimase ferma, indecisa se accettare. Si tolse i guanti, prese la busta e poi lanciò un’occhiata fugace ad Esposito. Estrasse il contenuto e sgranò gli occhi quando vide un biglietto per Boston per il 24 Dicembre.
-Che cosa significa? – Disse stizzita, lanciando il biglietto sul tavolo
-Significa che devi iniziare ad affrontare i problemi e a risolverli e non parlo solo dei nostri … Vai a trovare tua madre e chiaritevi, Natale è la festa della famiglia. Castle ha ragione! L’idea del Babbo Natale segreto all’apparenza sembra solo una trovata per farsi fare un regalo, ma in realtà può essere un modo per sentirci più squadra, per esprimere attraverso un pacchetto quello che magari non riusciamo a dire a parole. Io vorrei che fossi felice Lanie, vorrei che trovassi la forza di affrontare le tue paure. Inizia facendo questo passo. – Poi prese il biglietto dal tavolo, si avvicinò e glielo mise sul palmo della mano
-Non ce la faccio Javi, non adesso! Sono già abbastanza confusa per noi, per tutto. Apprezzo il gesto, ma non posso.
Esposito estrasse dalla sua tasca un altro biglietto per Boston
-Non devi farlo da sola, se vuoi io vengo con te.
Lanie lo guardò con gli occhi lucidi e gli strinse forte la mano
-Grazie!
Esposito Sorrise
-Sembriamo Castle e Beckett. – La risposa fece sorridere Lanie
-A proposito di Castle, andiamo di sopra che devo dargli il mio regalo.
-L’hai pescato tu? Non deve essere stato semplice trovare qualcosa per lui.
-A dire il vero non ci ho messo molto, ma temo che resterà terribilmente deluso e non per il regalo …

Esposito corrugò la fronte perplesso, Lanie lo prese per mano e insieme salirono, mentre la dottoressa spiegava ad Esposito i retroscena legati alla pesca truccata e alla decisione di Beckett di punire Castle, scambiando con lei il destinatario del regalo.

Gli altri erano già pronti ad aspettarli.
-Ecco i ritardatari! – Disse Ryan che non vedeva l’ora di ricevere il suo regalo. – Allora possiamo procedere?
Quando ebbe l’assenso del gruppo, Ryan fu il primo a correre verso la sua scrivania sotto la quale nascondeva una busta con un logo di un raffinato negozio d’argento.
-Questa è per te Kate! – Disse, porgendo la busta a Beckett, che sorrise
-Grazie Ryan! – La scartò facendo attenzione a sciogliere il nodo, senza rompere la busta che sembrava preziosa quanto il regalo che c’era dentro. Ryan continuava a sorridere, standosene con le braccia conserte in fremente attesa. Kate alla fine tirò fuori una splendida cornice d’argento, con rifiniture a mano, impreziosita da sottili decorazioni rosse. Doveva essergli costata un occhio della testa e lasciò tutti impressionati.
-Ryan, è bellissima!
-Ho portato anche la macchina fotografica, possiamo immortalare questo momento e puoi mettere una nostra foto, oppure una foto della tua famiglia, di tua madre. Qualunque momento ti faccia sorridere come adesso andrà bene!
-Grazie! – Disse e lo abbracciò stretto. Lui sorrise di rimando e si sfregò le mani soddisfatto del risultato ottenuto.

-Ok, ora tocca a me. – Disse Castle, smorzando quel momento con la sua solita tempestiva ironia – Credi di essere il Re dei regali? Stai a vedere principiante! – Disse in direzione di Ryan
Si avvicinò con fare spavaldo alla porta della Gates, poi prima di bussare, disse alla combriccola sotto voce:
-Guardate e sbalorditevi, io non solo conosco le donne come la Gates, ma le so anche stupire.
La Gates non gli diede neanche il tempo di bussare che spalancò la porta:
-Che succede?
-Ah ecco, vede io, - Biascicò Castle, colto di sorpresa – Buon Natale!  - E le porse la busta
La Gates lo guardò con un’aria interrogativa
-E’ per il babbo Natale a sorpresa, ho pescato io il suo nome, la prego prenda!
La Gates prese la busta senza dire nulla e mentre l’apriva, Castle si rivolgeva trionfale agli altri aspettandosi una reazione estatica del capitano.
-Sigari?
-Non sigari qualunque, sigari cubani! I migliori sulla piazza. Lei mi sembra il tipo a cui piace fumare un buon sigaro dopo un arresto importante, mi dica se sbaglio! – Disse gongolando e gonfiando il petto
-Veramente non fumo!
Castle si irrigidì di colpo, gli altri a stento trattennero un sorriso
-C’è anche una bottiglia di scotch pregiatissimo, ha più di vent’anni, ha un sapore deciso, che rispecchia la sua personalità – Disse cercando di rimediare
-Non bevo Signor Castle!
Esposito fu costretto a voltarsi, incapace di trattenersi dal ridere.
-Ok, io so-son-sono desolato, magari suo marito apprezzerà
-Sto divorziando e non ho intenzione di regalare nulla a mio marito se non una bella richiesta di alimenti. Se non c’è altro io tornerei a lavoro.  – Disse sbattendo la porta e lasciando Castle alla pubblica gogna.

Gli altri iniziarono a ridere platealmente
-Il Re dei regali eh? – Disse Ryan per prenderlo in giro.
-Ok, smettetela di infierire! Ci avrei giurato che fosse una donna da sigari e scotch!
-Povero Castle, spero almeno che con il tuo regalo ti vada meglio – Disse Esposito, strizzando l’occhio a Lanie
-Oh lo spero anch’io – Rispose Castle guardando Kate, che si voltò di colpo e disse:
-E’ il mio turno, questo è per te!
Quando porse il suo pacchetto ad Esposito, Castle sembrò barcollare.
-Stai bene? – Chiese Lanie per provocarlo
-Ah io sì beh  … - Si bloccò nell’attesa che Javier aprisse il suo regalo. Estrasse una cravatta di seta viola molto raffinata
-Beckett è bellissima, grazie. – Disse Esposito, baciando poi la collega
Rick rimase sconcertato, continuava a chiedersi il motivo per cui Kate avesse fatto un regalo ad Esposito, piuttosto che a lui e ad interrompere i suoi pensieri intervenne brusca Lanie
-Tieni, sono per te.
Rick guardò perplesso in direzione di Lanie: una scatola di cioccolatini belga, neppure incartata.
-Cioccolatini? Sul serio? Non devi averci dormito per trovare un regalo tanto originale!
-Augurati che non siano avvelenati, piuttosto! – Rispose Lanie provocatoriamente, prima di salutare gli altri e tornarsene in laboratorio. Poi fu il turno di Esposito che tornò alla sua scrivania e di Beckett

-Hey hey ma il mio regalo? – Disse Ryan, guardandosi intorno disperato, mentre gli altri lo piantavano in asso.
-Mi dispiace Ryan, la Gates sarebbe stata il tuo Babbo Natale segreto, ma non ha voluto partecipare.– Disse dandogli una pacca sulla spalla. – Puoi prendere i miei cioccolatini se vuoi, ma non esagerare con le dosi, nel caso Lanie ci avesse messo qualcosa …
Ryan tristemente raccolse la scatola di cioccolatini e si avviò verso la sua scrivania. Castle, altrettanto sconfortato, tornò a sedersi alla scrivania accanto a Beckett. La guardava comportarsi come se nulla fosse e continuava a chiedersi se in fondo per lei fargli un regalo non era così importante o semplicemente non ne aveva voglia.
-Vado a casa un po’ prima se non ti dispiace
-No, fai pure – Disse Kate senza neppure distogliere lo sguardo dallo schermo
Castle si alzò dalla sedia palesemente deluso. Forse aveva ragione Martha, il karma natalizio l’aveva punito per aver truccato l’estrazione. Prima di uscire, passò davanti l’ufficio della Gates e la trovò che si rilassava con le gambe sulla scrivania e un sigaro cubano in bocca. Il capitano aveva solo finto di non aver gradito il regalo; almeno quella fu una magra consolazione!

***

Kate non riuscì a concentrarsi per tutto il pomeriggio. Le idee di Castle, per quanto astruse potessero essere, sortivano sempre degli effetti benefici e inaspettati, ed era andata così anche col babbo Natale a sorpresa. Con quella trovata aveva coinvolto tutto il distretto, aveva disteso gli animi, aveva persino fatto in modo che Lanie ed Esposito facessero pace; sì, ma lui era andato via con un’aria affranta, proprio nel suo giorno preferito dell’anno. Non se la sentiva di lasciarlo crogiolare nel dubbio e poi era troppo curiosa di capire perché avesse truccato l’estrazione, così, subito dopo il lavoro, passò da Castle, a casa sua, e quando le si aprì la porta rimase esterrefatta dalla persona che si trovò davanti:
-Papà? Che ci fai qui?
-Entra tesoro, finalmente ce l’hai fatta. Mi ha invitato Richard. Siamo a cena da lui stasera; ma sembri sorpresa …

Kate rimase senza parole, non aveva la più pallida idea di cosa stesse parlando. Entrò e vide Martha che sistemava un salone sobrio ma ben illuminato, con luci e decorazioni di ogni sorta; l’albero era ancora tutto da addobbare e c’era Rick che armeggiava con la punta. Non poté fare a meno di notare che c’era una bottiglia di sidro di mele aperta e capì che Castle aveva pensato a tutto, anche evitare che Jim si sentisse a disagio con bottiglie di alcolici in giro.

-Oh eccoti! – Disse Martha – Aspettavamo te per iniziare a decorare l’albero.
-E’ tutto così, io non, non ho parole. Non so che dire!
Rick, Martha e Alexis sorrisero, felici che la sorpresa avesse fatto l’effetto sperato!
-Forza.- Disse Martha portandole delle palline da mettere sull’albero e invitando Beckett a spogliarsi e a partecipare ai festeggiamenti.
-Hai fatto davvero un bel gesto papà – Disse Alexis, avvicinandosi a suo padre, e osservando la scenetta di Martha che dirigeva i Beckett, con un insolito bicchiere di analcolico in mano.
-Sono preoccupato per la nonna, credi che ce la farà ad arrivare a fine serata senza bere un goccio?
-Papà volevo scusarmi per come mi sono comportata in questi giorni. Sono stata davvero pessima.
-Non ti preoccupare! A volte ripenso con nostalgia a quando eri piccola, ma devo accettare che non sei più la mia bambina e che sei una giovane donna alle prese con i problemi degli adulti. Sappi solo che se vuoi parlarne, io sono qui!
-Lo so e anche se non è ancora mezzanotte volevo darti questo.
Estrasse un foglio con scritto “il migliore papà del mondo”.
-Te lo ricordi? Sai certe cose non cambiano! Sarò anche cresciuta, ma penso ancora che tu sia il migliore papà del mondo!
-E questo è il regalo più bello che potessi farmi! – Disse baciandole la fronte
-Buon Natale papà
-Buon Natale, piccola!

-Posso rubartelo un attimo? – Chiese Kate che sembrava sopraffatta dalla situazione.
-Certo, vado a salvare tuo padre dalla nonna.
-Ti ringrazio! – Rispose Kate con un sorriso dolce.
Poi guardò Castle qualche istante:
-Come sapevi che sarei passata?
-Che domande? Sono uno scrittore affascinante, non potevi non farmi gli auguri.
Kate corrugò la fronte dubbiosa.
-Ok, non lo sapevo. Speravo passassi, ma nel caso non l’avessi fatto, avevo un piano B pronto!
-E tutto questo? Insomma, mio padre, l’albero da addobbare, persino la bottiglia di sidro … Cosa significa?
-Sai, quando ho pensato alla storia del Babbo Natale segreto mi sono chiesto cosa avrei potuto regalarti se fosse capitato a me. Ho pensato a una Ferrari, a un appartamento in centro, a un viaggio in Europa … Ma poi mi sono detto che nessun regalo avrebbe potuto renderti felice più di passare un Natale in famiglia e, se avessi dubbi, qui ne hai una!
-Hai ragione, sei davvero il Re dei regali! – Disse Kate con le lacrime agli occhi
- Prima di dirlo, aspetta di vedere mia madre che mette in scena la sua recita natalizia, o io che brucio tutti i marshmallow, per non parlare del karaoke al quale dovrai partecipare
-Oh NOOO.
-Oh sì, invece!
Kate gli diede un colpo sul braccio
-Auu. Ma che fai?
-Sarai anche dolcissimo, ma rimani un imbroglione Richard Alexander Rogers!
-Oddio, hai usato tutti i miei nomi, devo preoccuparmi?
-Lo so che hai truccato le estrazioni con un sacchetto a doppia tasca!
Castle rimase di stucco.
-Già! Lo so.
-Per questo non mi hai fatto tu il regalo, volevi punirmi? – Disse sollevato. Ora tutto aveva un senso. Gli venne da sorridere, era stato scoperto come quella volta che Martha lo trovò sotto l’albero a scartare i regali prima della notte di Natale e per punizione lo costrinse ad aspettare il nuovo anno per aprirli!
- E non ridere – Disse dandogli un altro colpo sul braccio
-Come hai fatto a capirlo?
-Che domande Castle, sono una detective, non potevi farla franca!
-Te l’ha detto mia madre, vero?
Kate non rispose
-Devo nasconderle i Martini quando non sono in casa, le fanno effetto macchina della verità!
-Mi spieghi per quale motivo ci tenevi tanto che fossi io il tuo Babbo Natale segreto?
-Se ti dicessi che è perché ho fatto alcuni sogni in cui tu eri vestita da Babbo Natale e indossavi un reggicalze rosso, davvero sexy?!
-CASTLE? Dai dico sul serio!

Castle rimase a riflettere qualche secondo, poi ripensando a quello che Alexis gli aveva detto poco prima, rispose tutto d’un fiato:
-Ricordo quando Alexis aveva 6 anni. Io e sua madre stavamo ancora insieme e per Natale avevamo organizzato un party pieno di gente famosa, soprattutto attori con cui lavorava Meredith. Mai come in quell’anno mi regalarono cose fantastiche: televisori, computer super tecnologici, biglietti per i concerti con tanto di backstage. Arrivai stanco morto alla fine della serata con una paresi facciale, causata dai troppi sorrisi finti che avevo dovuto dispensare, e sebbene avessi dozzine di oggetti di lusso tra le mani, non c’era nulla che volessi davvero, che mi rendesse davvero felice. Poi entrò Alexis, in punta di piedi, e mi diede un lavoretto che aveva preparato a scuola con la porporina, c’era scritto “il migliore papà del mondo” tutto storto e appiccicoso. Credo di non aver mai ricevuto un regalo così bello in vita mia, perché non era importante che fosse un regalo a 5 zeri, l’unica cosa che contava è che l’aveva fatto lei, la persona più importante della mia vita … - Lasciò la frase in sospeso, ma era evidente che la persona importante questa volta non era Alexis!
-Oh, il tuo non avere molte aspettative mi tranquillizza… - Rispose Kate, leggermente a disagio
- Ma credo sia stato meglio così, credo sia stato meglio che tu non l’abbia fatto. Il regalo dovrebbe essere qualcosa di spontaneo, non dettato dal calendario …
-Quindi il regalo che ho preso non vuoi vederlo?
-Perché mi hai comprato qualcosa? – Chiese Castle curioso
-Non l’ho esattamente comprato. Hai ragione tu, tutte le cifre di questo mondo a volte non ci rendono felici come un gesto o una parola …
-Sono tutto orecchi. – Disse Castle
-Non credo sia il caso di parlarne qui, sarebbe meglio andare di sopra … - Disse Kate lasciando cadere la conversazione
Castle rimase qualche secondo pensieroso, prima di elaborare una risposta
-Ok, mi hai già punito abbastanza non credi? Non è carino continuare a prenderti gioco di me in questo modo, a Natale poi …
- Vuoi che ti baci qui di fronte a tutti e dia spettacolo davanti a tua figlia o mi accompagni di sopra con una scusa? – Disse Kate facendo qualche passo verso il salotto.
Castle riprese fiato un secondo, si tamponò la fronte e poi aggiunse a gran voce:
-ACCOMPAGNO KATE DI SOPRA AD APPOGGIARE IL CAPPOTTO!
E una piccola infinità di scale dopo, anche Rick ricevette il suo regalo …
 
Quest’anno sono io il vostro Babbo Natale segreto, auguri a tutti!!!



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