Breath

di Rota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I call you Nemu ***
Capitolo 2: *** Don't look at anything but me ***
Capitolo 3: *** You seem so stupid ***



Capitolo 1
*** I call you Nemu ***


*Autore: Rota
*Titolo: Breath - I call you Nemu
*Fandom: Bleach
*Personaggi: Mayuri  Kurotsuchi, Nemu Kurotsuchi, OC.
*Genere: Introspettivo, Drammatico, Non per stomachi delicati
*Avvertimenti: Missing Moment, What if…?, One shot
*Rating: Giallo
*Note autore: Ho pensato a lungo riguardo il rapporto tra Mayuri e sua figlia, perché i personaggi come Mayuri mi piacciono un sacco e li ritengo interessanti, nella loro follia senza eguali. Ho considerato il rapporto che hanno in relazione anche alla logica che muove lui e all'aspetto di lei. Ho concluso che, se Nemu ha una forma specifica di donna e non di mostro come si confà maggiormente ai gusti di suo "padre", significa che Mayuri deve aver preso in prestito un qualche corpo femminile come punto di riferimento. Ho immaginato quindi un possibile personaggio precedente a Nemu/figlia che le desse forma e nome. Almeno, questo secondo me (L) La mia personale interpretazione inizia e finisce qui XD
Questo è un monologo di Mayuri, chiuso in un laboratorio a sfornare sua figlia (L)
Così, torno nel fandom di Bleach con nuovi amori e nuove conoscenze. Manca poco a che io sia in pari con le uscite italiane e che mi dedichi, anima e corpo, a questo manga.
Spero possa piacervi quanto leggerete (L)
Ps: per rendere più "pazzo" il mio stile, come secondo me è tipico della logica di Mayuri, uso il nome "Nemu" sia per indicare il "prodotto" iniziale sia per indicare quello finale.



Breath
I call you Nemu




La testa. La testa è importante. Nemu, sapevi quanto fosse importante testa, altrimenti non ti saresti fatta mangiare dalle gambe. Le gambe che ti avevo costruito io.
La testa, il cervello. Oh, eccolo qui - bastava aprire con la sega il cranio e l'avrei trovato senza tanti problemi, stupido io ad avere tutta questa impazienza.
Il sangue non si è ancora rinsecchito, è fluido quanto prima. Gocciola da quanto rimane del collo. Devo lavarlo, sta sporcando tutto e non si capisce più niente, con tutto questo rosso.
Dov'è quel dannato gigai che avevo poggiato qui? Dove? Dove sono le cose quando mi servono?
La testa. Gli occhi... Ne manca uno. Ma non importa, non mi servono tutt'e due gli occhi, da uno posso farne due - continuerai a guardarmi come ha sempre fatto, perché non ti ho mai ordinato di smettere.
"Il colore del mare", che sciocco modo di definire il blu scuro. Stupida, frivola donna, tu e le tue stronzate sui colori e sui suoni.
La testa, i capelli. No, questi fanno davvero schifo, non ho intenzione di vedere questo infame colore sulla testa ancora. Non il tuo.
Ecco qui il gigai - pesa un sacco, quasi quanto un essere umano.
Qui ci sono sia braccia che gambe, Nemu sarai contenta di avere un corpo completo ancora una volta. Tu e i tuoi balli - tu e la tua musica. Non mi stupisco che sia morta, in mezzo a tutti quegli Hallow, invece di ballare come un'idiota potevi sfoderare la spada di tanto in tanto. Barriere fisiche esistono anche per il suono, non altro che un'onda in mezzo agli scogli.
Stupida Nemu, hai bisogno di essere educata di nuovo.
E niente balli.
Niente canzoni.
Niente che possa condurti una seconda volta alla morte.
Resterai per sempre dove ti possa vedere, dove possa controllarti. La prossima volta che vorrai fare la spaccona e far vedere ai selvaggi delle altre compagnie che meritiamo rispetto ti darò qualcosa apposta senza che tu ne debba per forza perire. Stupida donna, quanto mi fai preoccupare, quanto tempo mi togli.
La testa, ora è solo un involucro vuoto. Il cervello non mi pareva mai così pesante, ma sarà sicuramente la tua anima da idiota che starà ballandoci sopra, con quel sorrisetto con cui mi irritavi sempre. Ti divertivi, anche se era l'unica cosa per la quale non riuscivi a obbedirmi totalmente. Rinascerai con un senso del dovere decisamente più alto, Nemu.
non ho mai visto un gigai prendere vita da un cadavere. Sarà interessante, Nemu. Stupiscimi ancora una volta, come quando riuscivi a far esplodere i corpi dei tuoi avversari con la semplice mano - è stato lì che ho compreso come le onde sonore possano provocare danni, è stato lì che ho cominciato a premunirmi contro ogni eventuale morte. Quando ti vidi appena eletta mio Luogotenente non potevo certo pensare che potessi diventarmi così preziosa. Sei sempre stata gracile e non riuscivo a vedere la tua spada.
Ma come le onde la tua voce sapeva arrivare ovunque e maciullare qualsiasi cosa nascosta. Le tue orecchie, le tue mani, i tuoi piedi, le braccia e le gambe sono diventate la fonte del mio esperimento più riuscito.
Ma mi hai deluso, Nemu. Sei morta, nonostante tutto quello che ti ho dato. Se mi avessi obbedito, ora il tuo cervello non si troverebbe tra le mie mani - stupida, stupida donna.
Non importa, sarò buono con te. Avrai una seconda possibilità di riscattarti. Ti farò alzare di nuovo sulle tue gambe, Nemu. Potrai uccidere tutti gli Hallow che hanno messo mano su di te, nel smembrarti il corpo a quel modo indegno.
Ma la testa, oh. La testa era ancora totalmente integra in mezzo a tutte quelle interiora.
L'unica cosa che mi ha convinto a fare tutto questo, Nemu. Perché sei un'idiota ma non totalmente. E mi servi, perché l'esperimento non è ancora finito - finché c'è vita e c'è morte, non è finito.
Ti servirà uno stomaco, suppongo. E polmoni. E un cuore. Qualcosa che ti possa mantenere eretta, delle ossa. Quanto è inutile un gigai vuoto d'anima e di corpo? Ora non sei altro che una bambola con la testa piena.
Prendo un tuo braccio ma non c'è resistenza dentro, niente che lo mantenga fermo a mezz'aria. La sega, il martello, l'alambicco e l'ampolla. Lustro la pelle perché sembra di guardare un pezzo di legno.
Ecco qua un tubo, per ora basta a fare un intestino. Quando ti verrà fame saprò sfamarti, saprò darti tutto il cibo che servirà a mantenerti.
Ecco qua due sacchi. nel momento in cui ti rivolgerai a me e esalerai il primo tuo respiro, vedrò il tuo petto gonfiarsi di una nuova vita.
Ecco qua una piccola palla rossa. Sa contenere la giusta quantità di sangue perché tu riesca a muoverti secondo i miei ordini, perché di emozioni forti un corpo non vive ma sicuramente muore.
Ora sembri qualcosa in più, Nemu. Ma il tuo occhi non ha ancora vita. Perché? Perché non ti svegli?
Ti sto chiamando, Nemu. Ora puoi alzarti e tornare da me.

Eccoti, figlia mia.

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Capitolo 2
*** Don't look at anything but me ***


*Autore: Rota
*Titolo: Breath - Don't look at anything but me
*Fandom: Bleach
*Personaggi: Mayuri Kurotsuchi, Nemu Kurotsuchi
*Genere: Introspettivo, Drammatico, Non per stomachi delicati
*Avvertimenti: Missing Moment, What if…?, One shot
*Rating: Giallo
*Note autore: Altra fanfic su Mayuri e Nemu, altra para mentale fondamentalmente inutile.
Anche questo è una sorta di dialogo univoco tra Mayuri e sua figlia, subito seguente a quello che già ho pubblicato su questi due. Mi sono presa bene e ormai scrivo manetta *ç* probabilmente la prossima sarà sullo scienziato e sull'OC di mia invenzione, così si capiranno più cose (L)
Spero comunque che anche questa sia per voi una gradevole lettura ^^



Breath
Don't look at anything but me





Ascolta il rumore dei tuoi passi, Nemu. Ora sei di nuovo in grado di farlo, anche se sei goffa e inciampi ogni mezzo metro - non ho intenzione di raccoglierti e se non ti alzi da sola ti lascio qui a fare compagnia ai topi, sia chiaro fin da subito.
Voglio vedere quanto tempo impiega il tuo cervello ad abituarsi a questo nuovo corpo, quale sia il tempo di sincronizzazione tra anima e fisico. Anima, tzh: non esiste termine più sciocco e stupido per definire cosa ho ficcato io in quella tua testa vuota.
Non appoggiarti al muro, devi reggerti da sola senza bisogno dell'aiuto di nessuno. E non guardarmi con quegli occhi che chiedono spiegazioni perché non te ne darò ancora, non te ne darò di più di quanto ti abbia già dato prima.
Ti ho chiamata, "Nemu", e tu mi hai risposto e hai aperto gli occhi. La prima cosa che hai visto sono stato io e non ti è neanche passato per la testa di dubitare chi io fossi.
Ti ho dato un ordine, "seguimi", e senza fiatare l'hai fatto conservando in te tutto il necessario per applicarti senza impedimenti.
Cosa desideri ancora da me? Qualche insegnamento? Qualche delucidazione? Ecco la prima lezione di tuo padre, Nemu: il vero scienziato ricerca le risposte alle proprie domande da solo, senza l'aiuto di nessuno. Non c'è stata persona viva che abbia contribuito alla tua creazione e solo io ho trovato quel che cercavo, in te.
Alzati da terra, sei vergognosa. Non guardarmi con quegli occhi, non permetterti di invocare pietà con quello sguardo. Non ne hai bisogno perché sei abbastanza forte da poter pretendere qualsiasi cosa. Ricordalo questo, ricordalo bene finché ti sarà concesso di respirare.
Vedi le altre persone? Quelle lì, proprio quelle lì che si ritraggono al tuo passaggio, che sussurrano parole senza senso come "mostro" o "eresia". La scienza non ha una morale che le dia valenza, sono gli uomini a possedere in sé il senso del giusto e dell'errato. Ma così come cambia il tempo, così cambiano anche le opinioni. Nemu, il tuo è un corpo che trascende ogni momentaneo limite - io ho fatto in modo che ciò si avverasse e per forza deve esserlo.
Vieni qui vicino a me. Non sprecare energie per rispondere alle loro accuse. Guarda solo me, guarda le spalle di tuo padre e seguile sempre. Non dire una parola perché non ti è necessario: avrai modo di capire semplicemente guardando.
Ma tutti ti devono guardare, devono capire chi sei e cosa sei. Nemu Kurotsuchi, figlia del Capitano della Dodicesima compagnia.
La vergogna che ti imporpora il viso non è che una sensazione umana - sei nuda solo perché gli altri ti fanno sentire indifesa, ignobile, brutta. Disfati di cotali sentimenti, non ti servono né ti arricchiscono in alcun modo: sii grata per l'immagine che tuo padre ti ha dato dopo tanto lavoro.
Seguimi, aumenta il passo. Sei una tale noia, e hai pure qualche ora di vita. Prima neanche ti muovevi, facevi versi e guardavi ogni cosa. Non sei migliorata affatto, anche se ti reggi in piedi. Sarà anche curioso vedere quanto ci impieghi ad assumere fattezze davvero umane ma alla lunga stai diventando solo un peso, Nemu. Muoviti.
Ti darò dei vestiti, se questo proprio ti farà sentire meglio. Qualcosa che ti fasci il corpo ma non impedisca alcun movimento - sei nata per non avere difetti, ricordalo sempre.
Anche un laccio per i capelli. Poca frangia, voglio vedere i tuoi occhi ogni volta che mi rivolgo a te. I tuoi occhi. L'unica eredità di tua madre assieme a quella testa vuota che ti ritrovi.
Cammina. Cammina. Cammina.
Cos'avete da guardare, voi? Notate qualcosa di strano? Vi state chiedendo chi sia, come si chiami, da dove sbuchi?
Mia figlia, Nemu Kurotsuchi, dalla mia arte: che vi bastino queste risposte. E provate sgomento perché lo sapete solo voi, inutile feccia. Toglietevi da lì, devo passare.
Nemu, seguimi in fretta: questi occhi non sanno apprezzare niente di quel che vedono.
Voglio vedere la faccia di Unohana quando ti vedrà. Lo voglio assolutamente. Lei è sempre stata contraria ai miei esperimenti, dicevano che erano da folli, da maniaci, da malati, da blasfemi. Non capiva perché usassi il vecchio Luogotenente per testare la resistenza umana, per vedere come le armi tagliavano e recidevano, per studiare tutti i tipi di fenomeni che coinvolgono la battaglia. Lei è un medico, e i medici applicano solo un certo tipo di scienza. Voglio vedere la faccia di quella donna - sarà innorridita, scommetto, perché lei la conosceva bene con tutte quelle volte che l'ha dovuta salvare per non portarmela a pezzi.
Ma Nemu, non credere che sia già tutto concluso. con te tutto inizia di nuovo, da capo. Non cedere all'illusione che una vecchia vita spiani la strada a quella nuova: non hai niente della persona che ti ha preceduto, sei un essere totalmente diverso. E come tale dovrai costruirti tutto quanto. Orgoglio, dignità, reputazione, forza. Non devi niente a nessuno se non a me e a te stessa, ricordalo.
E io non pretendo niente di meno che il meglio, perché tu lo sei. Sono pronto a rinnegarti di fronte a una qualsiasi delusione, sii forte di questa verità.
Ed eccola, ecco Unohana insieme a quell'altra donna bionda. Ci scorge, si avvicina - non mi vede da giorni, da quando mi sono rinchiuso nel mio laboratorio - mi chiede qualcosa e ti adocchia, ti guarda meglio e spalanca gli occhi.
"Anche il suo cervello è lì dentro."
Un sorriso mi piega le labbra, ora, e sembra che lei capisca tutto. Non pare di primo acchito ma è sveglia.
Non urla e non si dimena, pare quasi che in lei non ci sia altro che la consapevolezza che la peggiore delle ipotesi considerate si sia realizzata. Guarda me, senza più distogliere lo sguardo.
"Non pensavo che la tua disperazione arrivasse a tanto, Mayuri...".
No, non voglio la sua pietà. Mi disgusta, mi fa sembrare debole: ne ho abbastanza.
Andiamocene Nemu, certa gente non pare capire proprio niente. Non è per disperazione che ti ho creata, ma perché lei ha sempre detto che ci sono errori a cui non si può rimediare, cose che non hanno una seconda possibilità - sciocchezze, tutte sciocchezze: la scienza non ha tali limiti.
Ma tua madre aveva lo stesso sorriso stanco di Unohana quando me lo disse, per questo la odiai con tutto me stesso.
Non deludermi, non deludermi mai Nemu. Dimostra a questa feccia come la seconda possibilità possa essere la migliore.

Figlia mia, non deludermi.

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Capitolo 3
*** You seem so stupid ***


*Autore: Rota
*Titolo: Breath - You seem so stupid
*Fandom: Bleach
*Personaggi: Mayuri Kurotsuchi, OC
*Genere: Introspettivo, Generale
*Avvertimenti: Missing Moment, What if…?, One shot
*Rating: Giallo
*Note autore: Questo capitolo parlerà della "prima Nemu" di Mayuri, ovvero della "madre" di Nemu Kurotsuchi *ç* Spero possiate capire un poco di più, ora (L)
Resta sempre un dialogo unilaterale. Qui la pazzia di Mayuri non è tanto marcata in quanto manca lo shock della morte della prima Nemu, e anche perché quando lo si vede nel manga a parlare con Urahara non mi è sembrato particolarmente molesto, almeno non ancora o_ò
Ovviamente il pg della prima Nemu è nato dalla mia mente e solo da quella *ç* l'interpretazione che ho dato ai fatti non ha valore se non nel piccolo universo della mia mente a cui ho dato sostanza in questa raccolta (L)
E niente, buona lettura ^^


Breath
You seem so stupid





Nemu D*****, nome ridicolo quanto lo è la persona che lo porta. Non mi sei piaciuta, dal primo momento che ti ho vista non mi sei mai piaciuta, perché sei così piena di difetti che quasi mi viene il voltastomaco ogni volta che mi tocca guardarti - ma è proprio perché tu sei così lontana dal comune concetto di "perfezione" che non c'è al mondo una aiutante migliore di te: stimoli la mia fantasia, Nemu, e dove può arrivare il pensiero arriva anche la volontà. Almeno, la mia volontà.
I tuoi capelli sono un difetto. Sono rosa, lunghi, fastidiosi, si infilano ovunque, svolazzano al minimo movimento e tu ti muovi troppo. Verrà il giorno in cui te li taglierò con la forza, nonostante tutti i tuoi piagnistei e i tuoi strilli da gallina strozzata.
La tua stupida zanpakuto è un difetto. Il suono, produce, assecondando quel ridicolo balletto che fai ogni volta che scendi in battaglia - ti ho vista, alle selezioni per entrare nel Goten 13, eri peggio dei selvaggi che saltellano sulle rocce. Non mi ricordo neanche come si chiama, perché è talmente inutile che non è degno della minima attenzione.
Oh, e i tuoi occhi, quella è la cosa peggiore. Tu non fai domande ma guardi tutto, ti permetti di trattarmi come una cavia da laboratorio. Nemu, questo non mi piace. Smettila! Smettila di ridere! Non sto dicendo niente di divertente!
Passami l'alambicco, quello con la gelatina verde. Sì, fallo ora. Fallo subito, mi serve. Invece di recriminare sulla mia presunta severità sbrigati a obbedire.
Anche una scimmia sarebbe più diligente di te e sicuramente meno molesta!
Non capisco ora perché mi guardi così. Non cercare di ringraziarmi, ora, della tua gratitudine non me ne faccio davvero nulla. Se vuoi fare qualcosa per me, sopravvivi e continua il mio esperimento: scendi in battaglia e fammi analizzare le tue ferite, perché mai e mai più possano ripetersi gli errori degli sciocchi. E' a questo che servi, perché senza l'esperienza materiale non c'è legge scientifica che possa funzionare.
Non toccare. Non puoi farlo, non vedi che non è ancora pronto? Quando lo sarà, ti ordinerò di andare a raccattare qualche Hollow - o qualche detenuto, non fa la minima differenza - e sperimentarlo lì, sulla loro pelle, nel luogo dove veramente può avere un utilizzo. A Se non ci fossero pericoli da combattere, non mi sprecherei nemmeno di fare tutto questo. Ma la gioia di sperimentare comporta dei rischi e se non voglio avere limiti devo per forza continuare sulla mia strada.
Scuoti la testa, lo sai solamente tu perché lo fai. Non sorridere a quella maniera, sembri ancora più stupida. E non salire sul tavolo del laboratorio, non c'è spazio per te tra i miei attrezzi.
certe volte penso che tu abbia lo stesso sguardo di quella Unohana. Anche lei scuote la testa quando provo a parlarle di quello che faccio. Donne, stupide frivole donne: cosa potete capirne voi? La scienza è arte per menti elette. Parlate di vita e di morte ma demonizzate l'una e divinizzate l'altra. Se non aveste così tanta paura, riuscireste a capire che si possono manovrare facilmente arrivando a mischiarne i contorni.
Guardati, Nemu. Se sei ancora viva, lo devi solamente alla scienza. Ti avevano strappato gambe e braccia, gli Hollow, e quasi anche la testa. Con chi hai stretto il patto, per poter camminare ancora, per poter ancora ballare? Con me.
Tu e la tua stupida fissazione di chiamarmi "diavolo". Perché ti prodighi, come gli stupidi, a dare giudizi? Ritieni ingiusto che il leone cacci il cucciolo di zebra per cibarsi? Quella si chiama ipocrisia, Nemu, ed è più vile di quello di cui mi imputi così di frequente.
Ancora poco e ci siamo. Non toccare. Metti via la mano, subito! Accidenti a te e alla tua stupida impazienza!
La tua nuova arma è quasi pronta. Non si tratta del solito veleno, è qualcosa di diverso. Voglio vedere cosa succede ai nervi in uno stato di sovreccitazione prolungata. Questa volta dovrai cercare di non ucciderli tutti con un colpo solo ma prolungare la battaglia a lungo. Il mio è un ordine, Nemu, e risparmiami i discorsi sulla pietà e sul giusto combattere. Hai perso ogni etica la prima volta che sei entrata qui dentro.
Cosa c'è adesso? Tu e le tue stupide domande. No, non penso mai all'amore, non è scientificamente attraente un sentimento in grado di abbassare le tue difese naturali. Io ho già un valido motivo per continuare a vivere, perché in questo mondo ci sono ancora troppe cose che non conosco e troppe variabili a me sconosciute. Mi è inconcepibile affidare al caso la scelta di quelle caratteristiche che andranno a formare un nuovo organismo. Pensaci, Nemu. Pensaci attentamente e a lungo - non i tuoi soliti cinque secondi di silenzio che fai per prendermi in giro. Pensa a cosa potrebbe accadere se nascesse un altro individuo come me.
Non sorridere, non farlo. Mi fai schifo Nemu. Tu e la tua pietà, tu e i tuoi occhi. Non c'è nulla di vagamente nobile come non c'è nulla di realmente peccaminoso. La tua interpretazione ha falle in ogni parte perché parte da presupposti sbagliati, come una legge matematica che non ha assiomi esatti.
Non spacciarmi la mia sete di conoscenza per paura o per disperazione. Chi conosce controlla, non c'è nulla di più semplice di questo.
E finché avrai anima e alito in questo tuo corpo, ne sarai la prova vivente.
Ecco. Ecco la tua arma, ora è pronta. Non pensare che sia poco pericolosa perché piccola, anche il veleno degli insetti può essere letale ai pachidermi se assunto con certe modalità. Ora puoi ascoltare la musica, puoi ballare quanto desideri - portami appresso a te, perché ti possa vedere in ogni istante e possa analizzarti e possa seguirti e possa carpire da te quale è davvero il significato di "vita" e "morte".
Nemu, capisci quanto sia importante il tuo operato. Potrei fare miracoli se arrivassi a capo di questo esperimento. Non la perfezione cerco ma la chiave del miglioramento.

Ora va.
Distruggi e uccidi.

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