Alla ricerca della miniera del Kraal

di jackybrown
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Simon ***
Capitolo 2: *** Lèon ***



Capitolo 1
*** Simon ***


   Simon

 

Era una notte di pioggia,le gocce cadevano pigre sulle fronde degli alberi,e in tutto il bosco riecheggiava soltanto il dolce ticchettio dell’acqua.

Simon quella notte era fuori di casa, stava cercando la sua preziosa erba Botta,

e mentre sotto l’acqua si piegava a raccogliere un ciuffo sentì un rumore strano e insolito,sconosciuto alle sue orecchie da elfo. Ma non ci fece troppo caso, e continuò la sua preziosa raccolta.

Dietro di lui iniziò a stagliarsi un’ombra scura e subito dopo una voce giunse a Simon

Era una voce stridula e acuta,fastidiosa ma quando la sentì era già troppo tardi,decine di ombre scure uscirono da dietro gli alberi e lo accerchiarono,lui lasciando cadere il sacchetto iniziò ad imprecare sfilò la graziosa ma letale spada elica,ma quella notte la lama non assaporò sangue.

Simon si preparò all’attacco quando un’ondata blu lo avvolse. 

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Capitolo 2
*** Lèon ***


 

                                               Lèon

 

Intanto la stessa notte un apprendista fabbro Lèon,un ragazzo tutto muscoli e anche con molto cervello,era impegnato a corteggiare le ragazze in una taverna della sua piccola cittadina Donver,

l’insediamento era uno di quei piccoli nodi commerciali che si sviluppano sulle foci dei fiumi meno importanti, ma torniamo al nostro giovanotto mentre questo  cingeva in vita una bella bionda dal seno prosperoso e contemporaneamente cercava di bere un sorso da un boccale di birra. La ragazza liberatesi dalla presa di Lèon andò a servire e a parlare con altri clienti della taverna.

L’apprendista ormai ubriaco e solo,schiantò la testa sul tavolo e così rimase fino a che un tipo che era rimasto in un angolo e in disparte tutto quel tempo,gli si avvicinò:

“ Caro Lèon ho una proposta per te ” disse sedendosi davanti all’ubriaco

 " come fai a sapere il mio nome ” biascicò il ragazzo

“ io so molte cose….ora torniamo alla mia proposta… ”

“ dimmi…ma non voglio comprare niente… ”

“ no no  devi fare una cosa per me,devi ritrovare mio figlio ”

“ tuo figlio? E come faccio? ”

“ Tu dimmi solo sì o no… ”

“ Io cosa ci guadagno? ” l’alcool stava lasciando il corpo del ragazzo, 

“ tutto quello che vuoi….posso darti tutto... ”

“ mmmmh….interessante….c’è un problema io non ho mai ritrovato nessuno….perchè ha scelto me? ”

“ lo scoprirai più avanti forse se accetti… ”

“ devo pensarci…dove ti posso trovare? ”

“ mi faccio vivo io, domani! ”

Detto questo l’uomo si alzò e in un batter d’occhio uscì dalla porta sparendo nella notte piovosa.

 

Lèon sconcertato rimase a fissare la porta sbalordito fino a che l’oste non lo buttò fuori di peso per chiudere il locale.

Il ragazzo rimase qualche tempo sdraiato sul ciglio fangoso della strada,sotto la pioggia, a fissare la casa di fronte a lui, un vecchio edificio ormai abbandonato a cadente. Per un’attimo gli parve di intravedere un movimento tra le finestre scure,un qualcosa d’impercettibile,ma il nostro Lèon non ci fece caso e dopo poco si alzò e si incamminò verso casa. 

Camminò lentamente nei vari vicoli cittadini,sicuro di essere seguito,ogni volta che si girava un’ombra spariva dietro un angolo,una nicchia o una colonna. Prima era solo una sensazione,essere spiato,poi una certezza di essere seguito.

Il nostro eroe tutto a un tratto iniziò a correre a perdi fiato per i mille vicoli della cittadina per seminare il misterioso inseguitore,passò per la piazza deserta a quel ora per vedere chi lo stava seguendo,si fermò e girandosi verso il grande spazio aperto della piazza del mercato non vide nessuno.

Proprio mentre credeva di aver seminato l’ombra inseguitrice,sentì dei passi affrettati sul ciottolo del vicolo parallelo al suo,e appiattendosi dentro la prima porta che trovò, si mise ad aspettare il suo inseguitore,poco a poco i passi rallentarono e si avvicinarono al punto dove si trovava Lèon. Il ragazzo si lanciò alla cieca verso l’avversario sconosciuto,il contatto fu quasi immediato,si ritrovarono a terra entrambi e per un secondo Lèon  vide con chi aveva a che fare,era un ragazzo con il volto scavato e con i capelli arancio carota,talmente sporchi che rilucevano anche solo con la luce della luna,le croste di sporco gli nascondevano gran parte della faccia facendolo sembrare una specie di troll di montagna molto ma molto sporca. Lo sguardo durò si e no un paio di secondi,poi

 l’avversario fulmineo si rialzò e da sotto il mantello sudicio e lacero spuntò una lama,l’unica cosa pulita di quel rifiuto dell’umanità, Lèon dopo aver passato lo sconcerto iniziale si rialzò,ma l’altro alto la metà e con anche meno di muscoli, attaccò menando un fendente dall’alto in basso con la piccola daga in suo possesso,Lèon preso alla sprovvista schivò gran parte del colpo ma la punta lo colpì al braccio,tagliandogli la camicia e la pelle come se fossero carta,il sangue iniziò a sgorgare copioso inzuppandogli la manica e il petto,il rosso rimasto squilibrato dalla schivata cercò di recuperare l’equilibrio,ma girandosi si vide arrivare addosso Lèon come un treno. L’apprendista aveva caricato l’inseguitore a testa bassa colpendolo proprio sullo sterno catapultandolo a terra senza fiato. Nella caduta,la daga volò a qualche metro dal proprietario ,agonizzante a terra,cadendo al suolo tintinnando. Mentre si piegava per prendere la spada,intravide un altro movimento dietro di se,e infatti,si trovò a fare la conoscenza con la punta di una spada.

“Non muoverti!” gli intimò l’uomo che aveva davanti era un individuo alto con una forte calvizie che prendeva forma al centro del capo; i pochi capelli e la folta barba che gli copriva gran parte della faccia era di un grigio tendente fortemente al bianco,la cosa più strana erano gli occhi,di un viola scuro e profondo,un viola profondo che ispirava fiducia verso lo strano individuo,l’unica cosa che stonava era l’enorme spada che questi teneva puntata alla gola del povero Lèon. 

Dopo qualche attimo di silenzio, il ragazzo pel di carota,gemendo si rialzò e raccolse la daga da terra e puntandola addosso a Lèon  disse “ maestro lasci ora me ne occupo io ” il vecchio rispose,con molta calma e con un sorriso serafico, “ si vede come lo hai tenuto sotto controllo fino a che non sono arrivato io! ” “  se non fossi arrivato in tempo a quest’ora tu mio caro pel di carota saresti a terra in un lago di sangue ” 

Lèon che fino a quel momento era stato zitto, intimorito dalla spada, ma poi si decise e parlò “ ma chi siete? ” disse con voce tremante “ stai tranquillo biondino,non ho intenzione di ucciderti,lo scemo qui di fianco voleva solo chiederti di accompagnarlo a casa mia. Ma a quanto pare non ha portato a termine il suo incarico ” dopo di che sussurrò delle strane parole, e nel istante in cui finì di pronunciarle, pel di carota crollò a terra,non respirava più,sangue iniziò a colargli dalle orecchie,dal naso e dagli occhi,facendo presto una bella pozza rosso scuro nella penombra dell’alba. Dopo pochi minuti pel di carota smise di dimenarsi e rimase steso rigidamente sul selciato della strada “ peccato, questo è morto velocemente,di solito ci mettono di più ” commentò il vecchio,Lèon rimase sbalordito e affascinato e impaurito nello stesso momento,provando un miscuglio di emozioni,e subito dopo sentendosi in colpa di quello che aveva provato, abbassò lo sguardo e si preparò alla stessa morte di pel di carota. “ tranquillo non  voglio ucciderti,ti ho detto, tu mi puoi essere utile,e io posso esserlo a te ” disse il mago dopo di che sibilò una serie di parole in quella lingua sconosciuta e Lèon vide che tutto intorno a lui si oscurava,e crollò incosciente sul duro selciato della strada sotto lo sguardo divertito del mago.                             

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