I'm not perfect.

di ThatsAmazing_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** My New Roommate. ***
Capitolo 2: *** He's sexy but just a bit. ***
Capitolo 3: *** I'm not scared of the bullism. ***
Capitolo 4: *** Why do you hate me? ***
Capitolo 5: *** -We gotta look inside a person, if we wanna know her. ***
Capitolo 6: *** I like him, again. ***
Capitolo 7: *** Fever. ***
Capitolo 8: *** His Smile. ***
Capitolo 9: *** What's wrong with me? ***
Capitolo 10: *** Best Friends. ***
Capitolo 11: *** What's going on? ***
Capitolo 12: *** Bring me with you & your problems won't exist anymore. ***
Capitolo 13: *** Deal made. ***
Capitolo 14: *** Green Ice. ***
Capitolo 15: *** Nice to meet you. ***
Capitolo 16: *** I feel great ***
Capitolo 17: *** Put your hands on my hips. ***
Capitolo 18: *** Truth or Dare? ***
Capitolo 19: *** Hot & Cold. ***
Capitolo 20: *** Nothing. ***
Capitolo 21: *** I love you. ***
Capitolo 22: *** Be Alright. ***
Capitolo 23: *** Feeling Crappy. ***
Capitolo 24: *** I'm not fat. I'm pregnant. ***
Capitolo 25: *** You asshole. ***
Capitolo 26: *** Love me or love me not. ***
Capitolo 27: *** I'm sorry. ***
Capitolo 28: *** You're mine. ***



Capitolo 1
*** My New Roommate. ***


My New Roommate.


Sbattei la porta di casaviolentemente. -Fanculo. Che famiglia di merda.- iniziai a camminare a passo veloce senza calcolare cosa o chi ci fosse intorno. 
Il mio cervello incosciamente mi portò al nostro solito raduno. Mi appoggiai al muretto rosso ed iniziai a guardare i ragazzi che giocavano a basket.
Avevo da un lato Ryan e dell'altro Chaz. Davanti c'era Caitlin che mi guardava interrogativa.
-Tua sorella?- mi chiese. Sapeva benissimo che non avevamo buoni rapporti da quando mia madre ci aveva lasciate definitivamente sole per seguire la sua carriera a New York. Ormai erano tre anni che vivevo praticamente sola.
Annuii.
Sbuffò. -La smetterà mai di fare la puttana? Almeno si fa pagare?- si chiedeva Ryan.
Feci spallucce. Non lo sapevo e non intendevo scoprire che cosa faceva in casa tutte le volte che mi cacciava perchè doveva stare con i suoi "amici".
-Se è gratis, dimmelo. Un pensierino ce lo farei.- sbottò Chaz. Lo fulminai con gli occhi. Mi sorrise, poi si grattò la nuca. Era a disagio.
Sbuffai. Come poteva Anne buttarmi fuori ogni fottuta volta? Cazzo, dovevo ribellarmi in qualche modo.
Due braccia cinsero i miei fianchi e il suo viso si poggiò sulla mia spalla. -Ecco la mia ragazza preferita.- era Chase {Si legge Ceis} il mio ragazzo.
Biondo, alto, occhi verdi e un corpo perfetto.
Mi girai verso di lui e gli stampai un bacio, lo sentii sorridere.
-Incazzata a quanto vedo- mi sorrise. Cazzo, quel sorriso poteva far sciogliere tre iceberg contemporaneamente, almeno, a me faceva questo effetto.
-Adesso che ci sei tu, molto meno.- Che schifo. Da dove mi era uscita questa smielata?
-A cosa devo tutta questa dolcezza oggi?- mi chiese dandomi un altro bacio.
-Non ne ho idea, apprezza e basta.- sentii Chaz ridere alle mie spalle. Che aveva da ridere?
Mi girai verso di lui con aria interrogativa ma lui mise le mani avanti come per giustificarsi per qualcosa.
Guardai Caitlin, si massaggiava le meningi. Ryan invece mi fece l'occhiolino. Ma che cazzo...?
Aprii la bocca per chiedere spiegazioni ma il mio telefono squillò.
Numero Privato. 
Questa è mamma.
-Pronto.- risposi scazzata.
-Pronto tesoro, sei tu?
-No, la nonna.- sbuffai. 
-Piantala. Ti avviso che da stasera non vivrai più sola, visto che la compagnia di tua sorella non è il massimo.-
-Parli tu?- le chiesi retorica aspettando una risposta provocatoria ma lei lasciò perdere.
-Comunque, dicevo. Da stasera avrai una star come coinquilino per un pò di mesi. Lui deve staccare un pò, sta passando un periodo buio, così mi ha detto sua madre.-
-Ti ho chiesto la storia della sua vita? Dimmi semplicemente chi è, per il resto mi arrangio io, come ho sempre fatto.- non mi dispiaceva affatto parlarle così. Ci aveva abbandonate. Mia sorella è diventata una troia e io cerco di andare avanti evitando di fare come Anne.
Cercava di mantenere la calma, lo sentivo.
-Justin Bieber. Ciao tesoro!- Justin Bieber? Quel puttaniere? Oh perfetto, un altro cliente di mia sorella.
-Allora? Contenta?- Chiese Chaz. Come faceva a sapere già cosa mi aveva detto mia madre? Oh aspetta. Chaz è felice, Caitlin si massaggia le tempie.. Loro sapevano già tutto. Justin è un brutto stronzo di ex ragazzo della mia migliore amica, Caitlin. 
-Stasera Alyssia fa una festa, vieni anche tu?- mi chiese Chase. Alyssia è una delle ragazze più popolari della scuola, cheerleader ovviamente. Non mi aveva invitata personalmente ma lo aveva fatto con Chase, ovviamente. Chase è un componente della squadra di Basket e oltre tutto è figo, l'invito è scontato.
-Siccome non voglio che tu finisca a letto con quella puttanella, vengo.- lo guardai maliziosa.
Lui mi schioccò un bacio sulla guancia e tornò a giocare. Io invece, salutai gli altri e mi diressi verso casa. Bieber sarebbe stato lì a pochi minuti.
Ed infatti era fuori che aspettava che qualcuno gli aprisse la porta di casa, appoggiato alla sua Range Rover nera.
Indossava dei jeans, che mostravano comodamente le sue mutande viola, una canottiera bianca con sopra una camicia azzurra a quadretti, un cappello verde fosforescente e gli occhiali da sole.
-Grande accoglienza, complimenti!- mi urlò quando mi vide.
Mi avvicinai alla porta e provai ad aprirla ma era chiusa. Mia sorella se ne era andata mentre lui era dietro di me.
-Sai, non sposto i miei impegni per uno come te.- Aprii la porta con le chiavi e vi entrai.
-Scommetto che è da due settimane che non vedi l'ora di incontrarmi- portò dentro le valige e si sedette sul divano come se fosse casa sua. Chiusi la porta e restai in piedi a guardare con quanta sfacciataggine mi parlava. 
-Per tua informazione ho saputo del tuo arrivo circa venti minuti fa, quindi vedi di chiudere quella bocca e di seguirmi, ti faccio vedere la tua stanza.-
Aprii la bocca come se volesse dire qualcosa ma poi la richiuse. 
1-0 per me, Bieber.



THAT'S ME!
Ciaaao! Questa è la mia seconda FF che
posto qui :'D spero di farla migliore 
dell'altra, visto che non mi piace più di tanto.
Se volete leggerla è qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=792302&i=1
okk (?) vi saluto. CIAO :D 


 

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Capitolo 2
*** He's sexy but just a bit. ***


He's sexy but just a bit.


Salimmo le scale, lui era dietro di me, zitto. Sentivo che mi osservava, ammetto che l'idea di girarmi e di buttarlo giù dalle scale era allettante ma preferii guardare avanti e portarlo in camera.
Aprii la porta e vi ci entrammo. C'erano due letti, uno mio e l'altro sarebbe stato suo. La stanza non era grandissima ma bastava per due persone. Le pareti erano color turchese e gli armadi di legno.
-Quello è mio- disse indicando il letto a due piazze.
-E' già occupato-  
-E da chi?- si voltò verso di me aspettando una risposta.
-Da me, ovviamente. Quel letto è sempre stato mio e non penso proprio di cederlo a te.- feci un sorriso altezzoso.
Lui guardò il letto di fianco al mio e fece una smorfia poi cominciò a disfare le valige.
Io ne approfittai per andare a farmi una doccia.
Entrai in bagno, mi spogliai e mi guardai allo specchio. Le ciocche castane chiaro mi cadevano sul seno. Odiavo quel corpo, non mi sentivo per niente attraente. Infatti mi chiedevo spesso come potevo piacere ad un ragazzo come Chase.
Entrai in doccia e ci stetti per circa 15 minuti poi uscii e mi allacciai l'asciugamano bianco sotto le ascelle, leggermente sopra il seno.
Uscii dal bagno ed aprii la porta della camera dimenticandomi completamente della presenza di Bieber.
Lo trovai a petto nudo sdraiato sul mio letto.
Chiusi velocemente la porta, per l'imbarazzo ma poi ci pensai su.
Quella era ancora camera mia e quello era il mio letto, perchè cazzo sarei dovuta uscire?
Riaprii la porta con mano decisa. Non si era mosso di un millimetro. 
Lo avrei preso a sberle.
-Sapevo che non avresti resistito.- mi disse con voce sexy.
-Alza il culo dal mio letto, Bieber. Devo prepararmi per una festa quindi vedi di uscire.- dissi scocciata.
Alzò il sopracciglio incuriosito. -Festa? Vengo anche io.-
-L'importante è che ora te ne vai, per il resto, fai come vuoi.- risposi facendo cenno di andarsene.
-Tratti sempre così gli ospiti?- mi chiese avvicinandosi a me.
-Se l'ospite è una star con una reputazione da donnaiolo, mi sembra il minimo.-  Si avvicinò a me. Troppo vicino.
-Cambierai idea.- sussurrò per poi superarmi ed uscire dalla camera.
Sospirai e cercai un vestito per la festa.
Misi questo: { http://weheartit.com/entry/19462732 } raccolsi i capelli, mi truccai leggermente con un pò di matita nera e mascara e profumo. Ero pronta.
Justin entrò all'improvviso, lo guardai male.
-Non si usa bussare?
-Non mi pare che tu l'abbia fatto prima.- disse senza neanche guardarmi, puntando verso l'armadio.
In effetti aveva ragione.
Okay, 1-1 Bieber. Vedremo chi vincerà.
Scelse i suoi vestiti ed iniziò a spogliarsi mentre io ero in camera.
Sbuffai ed uscii. Era tutto più comodo quando vivevo sola con mia sorella.
Presi le scarpe di pelle di color carne, scesi le scale ed inziai ad infilarmele.
Dovete sapere che le feste di Alyssa non sono mai come quelle tipiche, fatte in casa casinare. No, erano sempre in discoteca. Quindi mi vesto da mezza troietta solo per quello, se potessi andarci in pigiama con le mie adorate Converse ci andrei volentieri.
Sentii il cuscino del divano abbassarsi, mi voltai e vidi Bieber impegnato a mettersi le Supra.
Era vestito con dei jeans stretti che teneva, come prima, sotto il sedere. Una canottiera aderente bianca con sopra questa felpa { http://weheartit.com/entry/19466198 } 

Lo ammetto, aveva il suo fascino.
Si voltò verso di me e mi guardò. -Andiamo?- annuii.
Chiudemmo casa e entrammo nella sua Range Rover.
Stratford non era grande ma una discoteca c'era.
Arrivammo e entrammo.
Mi guardai intorno in cerca di Chase. Non lo vedevo.
Due braccia mi circordarono la vita.
Mi voltai. Chase.
-Sei arrivata finalmente.- mi baciò. -Non mi presenti il tuo amico?- mi chiese sempre lui.
Sbuffai. -Chase lui è Bieber. Bieber lui è..-   -il suo ragazzo- concluse Chase.
Si strinsero la mano poi quest'ultimo mi guardò. -Vado a prendere da bere, il solito?- mi chiese.
Annuii, lui se ne andò.
-Non mi avevi detto di avere un ragazzo.- mi disse urlando nell'orecchio, Bieber.
-Non me l'hai chiesto.- risposi sorridente.


THAT'S ME!
E anche il secondo capitolo è andato :'D
3 recensioni, solo al primo capitolo
SIETE DELLE FIGHE.
Oh, mi potreste scrivere che cosa
pensate di questo capitolo? 
Non sono sicura che sia venuto benissimo.
MI FARESTE UN FAVORE :'D
Ok, ora vado. Sciao bele.
-Erika-

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Capitolo 3
*** I'm not scared of the bullism. ***


I'm not scared of the bullism.


Chase tornò con in mano due bicchieri blu. -Piccola, il baylis non c'era. Ti ho preso quello che prendo di solito io.-
-Vodka?- chiesi. Lui annuii e si avvicinò a me. Mi diede un bacio sulla fronte e mi condusse sui cuscinetti dove erano già seduti tutti gli altri.
Justin sbuffò e ci seguì.
Ci sedemmo. Io avevo la schiena appoggiata al petto di Chase sorseggiando il drink, lui mi toccava i capelli. Era rilassante. 
-Chase, stai attento.- disse Chaz serio. Feci una faccia confusa. Non capivo.
-Ti ascolto, Chaz. Spara pure la cazzata che devi dire.- rispose tranquillo il ragazzo dietro di me.
-La tua ragazza è talmente attraente che tutti i ragazzi che la guardano se la spogliano con gli occhi.-
Scoppiai a ridere. -E' la cosa più idiota che abbia mai sentito uscire dalla tua bocca, Chaz!- esclamai ancora ridendo.
Chase mi baciò la nuca poi alzò lo sguardo verso Chaz. -Comunque, solo io posso spogliarla veramente.- mi strinse ancora di più a sé. Risi e Caitlin, Ryan e Chaz facevano lo stesso. Justin sbuffò. Lo guardai interrogativa.
-Che hai Bieber?- Lui fece spallucce. Un ragazzo di molte parole insomma.
-Balliamo?- mi chiese Chase, trapanandomi un orecchio poiché urlava per farsi sentire. Mi alzai e lo trascinai in mezzo alla pista. Ero una frana a ballare, ne ero consapevole ma me ne fottevo altamente. Ballammo per circa un quarto d'ora di fila. I piedi mi imploravano di sedermi. Facevano male, cazzo.
-Amore, vado al bancone. Prendo qualcosa da bere e rilasso i miei piedi.- dissi urlandogli nell'orecchio per poi dargli un bacio sempre lì. Sapevo quanto gli dava fastidio, lo feci apposta.

Mi sedetti su uno di quei seggiolini di pelle davanti al bancone e chiesi un altro bicchiere di Vodka. Era il terzo ormai ma li reggevo.
Poggiai il bicchiere e mi misi a guardare le persone che ballavano. Justin si stava divertendo con una ragazza, non vedevo bene chi era, ma almeno era felice. Non che mi interessasse, sia chiaro.
Sentii il tonfo di un bicchiere di vetro cadere per terra. Era il mio. Chi cazzo...?
Alzai lo sguardo e vidi Lucas. Ovvero il bullo della scuola ma a me non faceva affatto paura.
-Che testa di cazzo.- sbottai io fulminandolo con gli occhi.
-Come scusa?- disse con aria da superiore. Si avvicinò a me, i nostri nasi distavano circa due centimetri l'uno dall'altro.
-Hai capito benissimo.- risposi fredda senza perdere il contatto con i suoi occhi verdi.
-Smettila, ragazzina.-
-A quanto pare vai male in matematica. Abbiamo la stessa età, genio. Quindi se sono una ragazzina io, lo sei anche tu.
-Katie Knowles.- disse con aria di sfida. Wow, sapeva il mio nome. Ora sì che era davvero potente.
-Non mi fai paura, scimmione.- sbottai. Lui si allontanò un pò allibito e se ne andò. Ribadisco, è una testa di cazzo.
Arrivò Caitlin tutta allarmata, mi diede una controllata per vedere se ero tutta intera. Era ovvio che fossi intera. A uno come quello basta dare la risposta giusta e non ti scassa più.
-Che voleva?- mi chiese facendo cenno verso Lucas. -Cosa voleva secondo te? Rompere i coglioni, ovvio.- fece una leggera risata poi mi guardò stupita.
-Strano che non ti ha fatta a pezzetti.- mi guardava come se fossi un'eroina. Feci spallucce ed iniziai a cercare Chase tra la folla. 
Justin era tornato sui cuscinetti, mi fissava mentre sorseggiava qualcosa insieme a Ryan. Chaz "parlava" con una ragazza nell'angolo della discoteca mentre Chase non lo trovavo. Guardai sulla destra, niente. Sulla sinistra, niente neanche qui. Guardai nel centro, era lì che ballava con una ragazza. Corpo perfetto, bionda, occhi azzurri.. Alyssa!
Che stronzo! Ero andata a quella festa apposta per non vederlo appartato a lei e lui ci balla anche?!
Bene. Katie, stai calma. Basta che lo ignori e vai a casa tranquilla col tuo nuovo coinquilino. 
Andai diretta da Bieber, lo presi per la mano e lo trascinai fuori. -Cazzo fai?!- mi urlò ma non gli diedi retta. Lo buttai in macchina e lui partì senza fare domande. -Vuoi spiegarmi perchè mi hai fatto uscire?!- sembrava incazzato. -Non ti stavi annoiando?!- dissi ripensando a quando aveva sbuffato. Stette zitto. 

Entrammo in casa. Era mezzanotte e mezza, mi buttai sul divano e accesi la Tv. Justin si sedette sulla parte opposta.
Iniziai a fare zapping. Cambiavo canale inutilmente. Non c'era niente di interessante perchè non cercavo niente. Spensi la tele per il nervoso.
-Hai finito?- mi chiese tranquillo lui. -Ti è mai successo che la tua ragazza si mettesse a ballare con il ragazzo che odi perchè è un puttano a tutti gli effetti?- ci pensai un secondo sù poi aggiunsi -Aspetta, ma il puttano qui sei tu.- lui si voltò verso di me.
-Ah, ah, ah. Non fai ridere.- scoppiai a ridere. -Questo lo dici tu.- gli tirai una pedata. Lui mi guardò male.
-Comunque si, mi capita quasi sempre, se questo può consolarti.- in effetti non mi consolava affatto. Provava solo che la maggior parte delle persone è stronza.
-Passami la coperta- dissi allungando la mano. -Per...?- lo guardai confusa. -Per niente. Ringrazia solo di avere un tetto sopra la tua testa- dissi, portando gli occhi al cielo. Lui che aveva la coperta in mano la ripose sul divano, più lontano da me.
-Scherzi vero?- chiesi scioccata. Stava zitto a fissare il televisore spento. -Per favore.- pronunciarono le mie labbra con sforzo.
Lui mi sorrise e mi porse la coperta. Io gentilmente gli diedi un calcio nei fianchi e lo feci cadere dal divano. -Tu dormi lì, per stanotte.- dissi.
Lui si accucciò sul pavimento freddo poichè avevo occupato tutto lo spazio comodo.

Mi svegliai perchè sentii una porta sbattere. Aprii di scatto gli occhi e non trovai né aria né la fodera del divano. Tastai per vedere cos'era. Era pelle. Alzai lo sguardo e vidi Justin dormire beatamente. Ma lui era là e io qui. Come cavolo..? 
-Almeno avete usato i preservativi?- mi chiese una voce familiare. Alzai lo sguardo. Anne. Mi spostai e caddi dal divano.
Mi alzai in piedi e lei era lì che mi guardava con un sorrisino malizioso. -Sta' zitta- risposi fredda.
Lei si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte, io mi scostai. -Ah.. la mia puttanella..- canticchiava mentre saliva le scale. Sentii la porta della sua camera sbattere. Presi fiato e mi misi a gambe icrociate per terra. Mi sistemai un pò i capelli e guardai l'ora.
8:25 ... CAZZO, LA SCUOLA! Mancavano 35 minuti al suono della campanella e io ero ancora vestita da troia. Corsi su per le scale, mi feci una doccia veloce, mi vestii come un razzo e mi catapultai giù.
Vidi Justin, già perfettamente in ordine che finiva la sua colazione con uno zainetto viola di fianco alla sua sedia.
-E quello?- dissi indicando l'oggetto viola. -Sono anche io nella tua scuola, muoviti che sei in ritardo.
Lui? Nella mia scuola? Ahahahah, no. Avrei voluto picchiarlo a sangue ma mi trattenni e lo seguii fino alla sua macchina. 
Una cosa positiva c'era, niente più scuolabus!
Arrivammo, ignorai completamente Chase che mi guardava con una faccia da cucciolo e mi diressi verso il mio armadietto.
Presi i miei libri di biologia e SBAM! Erano tutti a terra.
Chi era quel coglione/a ?! 
Mi girai, Lucas. -Oh, ma allora è un vizio.- blaterai guardando i miei libri a terra. Poi guardai lui. -Raccoglili.- dissi con tono fermo.
-Tu non mi dai ordini.- rispose. Spostai il peso su una gamba in segno di mettermi comoda nell'attesa che lui facesse qualcosa.
Li raccolse. -Bravo.- dissi chiudendo l'armadietto.
-Senti, Katie. Volevo chiederti una cosa..- incominciò lui. -Wow, quindi oltre a fare il bullo sei anche capace di fare domande?- dissi sarcastica.
-Si. Ti va se oggi pomeriggio ci incontriamo al tuo solito parco?- mi chiese.
-A fare che?- domandai voltandomi verso di lui.
-Parlare.- rispose secco.
Non mi convinceva. 
-Di cosa?- chiesi.
-Del più e del meno. Dai, rispondimi.- sembrava impaziente.
-Ok. Alle 4.00 al muretto rosso. Ciao.- 
Che scassa palle.



 
THAT'S ME!
Ecco il terzo capitolo :D
5 RECENSIONI?! 
Basta, vi amo. (?)
Lasciate anche qui una piccola
recensione su questo capitolo?
VE NE SAREI MOLTO GRATA :)
Vi lascio, vado a letto 
che domani sarà una giornata di merda çwç
VOGLIO LE VACANZE DI NATALE!
Ok, basta. Sciao bele.
-Erika-


 

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Capitolo 4
*** Why do you hate me? ***


Why do you hate me?


Dopo quattro ore di lezione, finalmente pausa pranzo.
Mi recai in mensa, presi il vassoio e feci la fila per prendere qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti, non avrei resistito ancora per molto senza mangiare.
Mentre aspettavo che mi servissero lanciai un'occhiata in giro. Al nostro solito tavolo c'erano già Justin, Chaz e Ryan. Caitlin era un pò dietro di me a fare la fila. Mancava Chase all'appello. Dov'era?
Mi svegliai dai miei pensieri quando qualcuno mi diede una gomitata. Mi voltai e vidi Lucas. 
-Dammene un'altra e l'uscita salta.- lo avvertii andandomene facendo un sorriso altezzoso. Lui ricanbiò il sorriso. Era la prima volta che vedevo increspare le sue labbra disegnando un favoloso sorriso sul suo viso.
Raggiunsi il tavolo e mi sedetti. Ryan mi guardava e faceva una risatina strana.
Lo guardai storto. -Cosa ridi?- chiesi al biondino. -Justin ci ha raccontato della vostra nottata di fuoco e il risveglio con tua sorella.- concluse la frase ridendo ancora.
MA CHE CAZZO STAVA DICENDO?! Va bene Bieber. Vuoi giocare? GIOCHIAMO.
-Ah. E vi ha anche detto quanto ce l'ha piccolo?- dissi urlando le ultime quattro parole.
Ryan scoppiò a ridere e con lui Chaz. Io guardai Justin e lui mi lanciò un'occhiataccia, risi. Gli stava bene così imparava a sparare cazzate.
Una mano mi prese il viso e mise forza sulle guance facendomi diventare la bocca da pesce. Mi girò il volto e mi trovai Caitlin davanti con un'espressione preoccupata. -Hai seriamente intenzione di uscire con Lucas?- i suoi occhi blu guardavano i miei color cioccolato.
-Si- farneticai. Facevo fatica a parlare, le sue unghie mi stavano quasi tagliando la pelle. 
Lasciò la presa e sbuffò. Poi si sedette e mi guardò alzando un sopracciglio. -Non pensavo fossi così masochista.- mi disse. 
Stetti in silenzio. Non era una questione di masochismo, era solo curiosità. Volevo solo sapere di che cosa voleva parlarmi.
Sentivo gli occhi di Justin addosso, lo guardai e vidi che scuoteva la testa. Cosa voleva? Era qui da due giorni e pretendeva anche di fare commenti? Ma gli tiro un pugno...
-Comunque ragazzi, sua sorella è una figa assurda!- disse Justin guardandomi con la coda dell'occhio. Se pensava di infastidirmi, non ci sarebbe riuscito.
L'argomento TUA SORELLA E' PIU' FIGA non attacca con me, ne sono a conoscenza pure io che lei è molto meglio di me.
-Dov'è Chase?- domandai, interrompendo le risate dei tre. -Non ti ha avvisata?- chiese Chaz. Solita domanda da imbecilli. Se te lo chiedo è palese che la risposta in questo caso è NO. 
Comunque scossi la testa. -Non si è sentito molto bene ed è andato a casa. Credo sia colpa del mal di gola che aveva ieri- concluse Chaz quasi pensando tra sé e sé.
-Aveva mal di gola?- chiesi allarmata. Sono sensibile alla gola, un minimo di batteri e io sono fottuta: in casa con 39 di febbre con le placche, è tipico di me. -Si.- rispose tranquillo. -Perfetto. Sono nella merda.- dissi alzandomi andando a poggiare il vassoio. 
Andai a fare le ultime due ore di lezione: Matematica e Francese, una meraviglia. 
Mancavano venti minuti alla fine della penultima ora quando mi arrivò un messaggio.

From: Chase
Text: Mi manchi.


Mi spuntò un sorrisino. -Knowles dalla preside.- Cosa? Come? Perchè? Alzai lo sguardo e vidi la professoressa davanti a me che fissava il mio cellulare.
Cazzo, ma che sfiga. Solo io riesco a farmi beccare col cellulare. Sbuffai ed uscii dalla classe. Percorsi il corridoio deserto e mi sedetti sulle sedie fuori dall'ufficio del preside. Ad un tratto si aprii la porta della stanza e vi uscii Bieber. Lo guardai stranita e lo sguardo fu ricambiato da lui.
-Che ci fai qui?- mi chiese a bassa voce. Gli mostrai il telefono, sbuffando. Lo guardò e sorrise -Che sfigata.
-Parli tu?! Perchè sei qui?- domandai curiosa della risposta. -Ho fatto una cazzata con Chaz ma mi sono preso tutte le responsabilità io.- Bieber che si prende tutte le colpe salvando Chaz? Ahahahahah non ci credo.
Aveva in mano un foglietto giallo 'Un'ora di punizione'. Primo giorno di scuola, prima punizione. Poi sarei io la sfigata?!
Entrai nell'ufficio e vi ci uscii dieci minuti dopo con anch'io il foglietto giallo in mano.
Tornai in classe per fare francese. Finita anche quell'ora andai nell'aula delle punizioni, mi misi le cuffie, appoggiai la testa sul banco ed iniziai ad ascoltare la musica. Partì The A Team di Ed Sheeran, rilassava la mia testa che ormai stava iniziando a fare male.
All'improvviso qualcosa toccò la mia schiena facendomi venire i brividi. Mi alzai di colpo, provocandomi un giramento di testa e guardai chi fosse stato. 
Bieber era lì che mi sorrideva. Perchè sorride sempre? Poi credo che tutti quelli che ha fatto fino adesso siano sorrisi finti, uno vero lo devo ancora vedere.
-Stai bene?- mi chiese preoccupato.
-Certo. Perchè?- credo che la mia faccia lo abbia spaventato. -E' che sembravi morta su quel banco, non che mi sarebbe dispiaciuto..- disse facendomi l'occhiolino. -Sei qua da un giorno e ho già capito come sei.-
Mi guardò stupito -E come sarei io, baby?-  Come mi aveva chiamata?! Eww. Orrore. -NON.CHIAMARMI.BABY.- dissi fredda. Poi continuai -Comunque sei uno dei soliti cretini, presuntuosi che si da arie solo per credersi qualcuno..
-Ma io sono già qualcuno.- m'interruppe. -Si, un coglione.- dissi e mi girai dandogli le spalle.
Passò qualche minuto dove stammo in silenzio poi lui interruppe quella pace che si era creata.
-Perchè mi odi?-
-Io non ti odio, Bieber.- dissi chiudendo gli occhi cercando di concentrare la mente su qualcos'altro al posto delle pulsazioni di dolore che provavo.
-E perchè allora mi tratti così?-
-Non lo so- risposi confusa.

 
-That's Me!-
SSSalve!
E anche il quarto capitolo è andato!
Scusate per il ritardo ma non
avevo ispirazione çwç
Ogni giorno cambiavo idea su
come continuare
il capitolo, quindi ero
LEGGERMENTE confusa.
Spero che vi piaccia :D
5 RECENSIONI ANCHE PER 
IL TERZO? VI AMO!
ASDFGHJKL.
VI LASCIO.. BUON NATALE A TUTTE!
-Erika-

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Capitolo 5
*** -We gotta look inside a person, if we wanna know her. ***


-We gotta look inside a person, if we wanna know her.-


Finita la punizione, iniziai a camminare verso il parco con le cuffie nelle orecchie. Ormai erano le 3.45 sarebbe stato inutile passare a casa.
Justin aveva finito la punizione prima di me quindi non facemmo neppure la strada insieme, tanto meglio.
Non che ce l'avessi con lui ma vederlo mi faceva pensare a mia madre e di conseguenza mi provocava odio. Dovrei comportarmi meglio con lui, lo so ma non ci riesco. Mi veniva quasi spontaneo.
Vidi il parco. Il campo da basket era sempre affollato dai ragazzi che ci giocavano. Spostai lo sguardo intorno ma Lucas a quanto pare non era ancora arrivato. Per forza, ero in anticipo di dieci minuti.
Mi sedetti su una panchina e presi in mano il cellulare. 
Risposi al messaggio di Chase.

To: Chase
Text: E ballare con Alyssa no?

Sorrisi leggermente, poi mi misi a guardare in giro. Stavo morendo di freddo e di sonno, aggiungerei.
Se non arriva entro due minuti, prendo e me ne vado. 
Chiusi gli occhi nel frattempo che aspettavo poi una mano si posò sulla mia spalla facendomi prendere un infarto.
-Tutto bene?- Lucas mi guardava preoccupato. -Si. Ti eri perso per Stratford?- chiesi stropicciando gli occhi.
Lui rise e si sedette accanto a me. -Allora? Di cosa vuoi parlarmi?- chiesi curiosa mentre mi mordicchiavo i fili del cappuccio della mia felpa grigia.
-Della mia famiglia.- Della sua famiglia? E cosa voleva da me? Lo guardai sperando che lui continuasse.
-Beh, so che la tua famiglia non è perfetta. So che tuo padre è un soldato in Afghanistan e tua madre ha abbandonato te e tua sorella da un pò di anni ormai.- Come faceva a sapere tutte queste cose? Cos'era, un detective? Lo lasciai finire di parlare. 
-La mia non è messa così male.- mi uscii un "Grazie" e lui sorrise. -I miei stanno divorziando, mio fratello è un mezzo drogato come la tua.- lo guardai male. -Hai finito di paragonare la tua famiglia alla mia?! Grazie.- dissi abbassando lo sguardo. -Scusa.- lo vidi sospirare. Alzai lo sguardo e vidi una lacrima scivolare sul suo viso. Ero stata così dura da farlo piangere? -Dai, ti ho solo chiesto di non paragonare le famiglie non di ucciderti.. non c'è bisogno di piangere- esitai mettendogli un braccio attorno alle sue spalle.
Lui si voltò verso di me e abbozzò un sorriso. -Non so nemmeno cosa sto facendo qui. Perchè dovrei dire tutte queste cose a te? A una che mi odia.-
Ancora quella cazzo di parola. Come possono dire quello che provo io se nemmeno io lo so? 
-Io non ti odio. Sto cambiando opinione su di te.- feci una piccola pausa, guardandomi attorno. Vidi Justin e Caitlin che passeggiavano sorridenti. Avevano fatto pace? Boh. -Prima pensavo fossi un totale coglione. Ammettilo, è quello che dimostri.- dissi dandogli una leggera spallata. Si guardava le scarpe.
-Ma ora penso che sei solo un grosso scimmione teneroso. E smettila di guardarti le scarpe, se i tuoi amici ti vedessero in questo stato cosa direbbero? Che sei peggio di una fontana? Dai, tira fuori le palle e sorridi.- dissi cercando di confortarlo anche se non sono molto capace. In men che non si dica mi trovai tra le sue braccia e lo sentivo singhiozzare. Sorrisi. Non pensavo avesse anche lui dei sentimenti. Voglio dire, pensavo fosse il tipico bullo stupido che non ascolta nessuno mentre ora me lo ritrovo tra le braccia a piangere.
Mentre aspettavo che Lucas si calmasse focalizzai l'attenzione su Caitlin e Justin anche se quest'ultimo al posto di rimanere concentrato sulla conversazione tra lui e la ragazza, fissava me e l'ex bullo con odio puro. Gli feci una linguaccia e lui scostò lo sguardo. I due se ne andarono e finalmente Lucas finì di sfogarsi.
-Stai meglio?- gli chiesi accennando un sorriso. -Si, grazie. Sai, non avrei mai pensato che le tue spalle potessero essere degli ottimi fazzoletti.
Mi guardai le spalle e le vidi tutte bagnate. -Dimmi. Che. Non. Ti. Sei. Soffiato. Il. Naso.Sulla.Mia.Maglietta.- dissi con sguardo agghiacciante. Lui scoppiò a ridere.
-Non lo fatto solo perchè sei tu.- disse facendomi l'occhiolino. Flirtava con me? Oh mamma.
-Ti accompagno a casa, dai.- disse alzandosi. Io lo seguii a ruota. Accettai senza esitare perchè odio tornare a casa sola, solo per quello non perchè era lui.

Arrivati davanti casa mi salutò con un bacio sulla guancia e se ne andò.
Aprii la porta di casa e vi entrai. C'era silenzio, finalmente pace.
Buttai lo zaino per terra e mi sdraiai sul divano col computer sulle gambe. Accedetti alla pagina di Twitter e trovai un follower nuovo: @justinbieber.
Wow, che emozione! Avrei dovuto fare i salti di gioia, in teoria ma a me non uscì nemmeno un sorriso. Non mi importava se mi seguiva o meno.
Comunque sia, ricambiai il follow e poi scrissi 'Le persone non sono mai come ti aspettavi, un nemico può diventare perfino un amico.'
Due minuti dopo avevo 562 menzioni che dicevano di Bieber mi aveva risposto. Andai sul suo profilo.

@justinbieber: @ThatsAmazing_ ho notato.

Ho notato? Mi chiedo cosa voglia LUI dalla MIA vita.
Sentii aprire la porta, alzai lo sguardo e vidi Bieber, Caitlin, Chaz e Ryan entrare in casa.
-Stasera stanno da noi- annunciò Bieber. -Ah, beh. Fai come se fossi a casa tua.- dissi guardandolo male. -E' quello che ho fatto.- mi sorrise maliziosamente. Chaz prese il telefono ed ordnò pizze per tutti, quando arrivarono ci sedemmo tutti a tavola.
-Com'è andata l'uscita con Lucas? Bene, a quanto ho visto..- interruppe il silenzio Bieber.
-Mi spieghi cosa vuoi Bieber? Prima su Twitter ora a cena.- risposi concentrata sul filo lunghissimo di formaggio filante.
-Niente, solo esserti amico.- rispose tranquillo. 
-Dai, rispondigli.- mi incitò Caitlin. La guardai e feci un respiro profondo. -Bene, come ha detto Bieber. Alla fine è soltanto uno scimmione che ha bisogno di coccole.- dissi ridendo leggermente.
-E gliele devi dare per forza tu le coccole?- mi chiese Chaz. -No, ma che c'entra?- chiesi a sua volta. -Beh, sembrava così oggi pomeriggio.- concluse Bieber. Cos'era? Un'interrogatorio? Volevano farmi sentire in colpa per qualcosa?
-Basta. Argomento 'Lucas' è chiuso. Siamo solo amici, non mi piace lui. I DON'T LIKE HIM.- ripetei scandendo le parole.
Dopo quello non ne parlammo più.

Finito di cenare mi buttai sul divano e mi coprii con la coperta, visto che morivo di freddo. Mentre Chaz, Ryan e Caitlin cercavano un film da guardare. Bieber si sedette accanto a me e mi guardò preoccupato. -Stai bene?- mi chiese. Lo guardai negli occhi color miele. Dio, quant'erano belli. Ma cosa stavo dicendo? Era comunque Bieber, quello. Basta. -Si, perchè?- gli chiesi. Lui poggiò la sua mano delicatamente sulla mia fronte e corrugò la sua.
-Tu hai la febbre.- disse serio. -Cosa sei un termometro umano oltre ad essere un cantante?- gli chiesi ironica. Con la coda dell'occhio vidi Caitlin prendere Titanic.
-NON FILM SMIELATI, GRAZIE!- le urlai mentre Justin non si era mosso neanche di un millimetro. Lei sbuffò e continuò a cercare.
-Vai a prendere il termometro e vediamo chi ha ragione.- rispose togliendo la sua mano dalla mia fronte.
-Vacci tu, non ho voglia.- risposi secca, fissando il televisore ancora spento. -Dici così solo perchè sai di non reggerti in piedi.- mi stava provocando?
-Si, certo. Convinto.- mi alzai a fatica ma ero in piedi. Il problema era che mi girava la testa, così mi risedetti.
-Come non detto.- disse Bieber, fiero di sé. Fece per alzarsi ma Caitlin lo bloccò. -Dove credi di andare? Adesso fino alla fine del film non ti muovi.- lo guardò glaciale, risi sotto i baffi.
Avevano scelto 'The Messanger' ma io l'avevo già visto minimo tre volte così mi addormentai.

Aprii gli occhi e c'erano i titoli di coda, li strizzai e vidi Caitlin guardarmi male. Mi ero sdraiata? Mi alzai di colpo e sbattei la testa contro qualcosa di spigoloso e senti anche un 'Ahia!' mi voltai e vidi Bieber. 
Perchè cavolo avevo dormito sulle gambe di Bieber?! E perchè la sua mano era intrecciata alla mia? Eww. CHE SCHIFO!



-That's Me!-
E anche il quinto capitolo è fatto!
7 RECENSIONI?! *MUORE* (?)
Ahaha grazie mille a tutte!
Le recensioni che lasciale le leggo TUTTE ma
non vi rispondo perchè mi sento una merda
rispondere sempre GRAZIE perchè sembra
che non apprezzi i vostri commenti çwç
Cooomunque, se lasciate un
commentino anche qui domani se riesco
posto subito il capitolo :3
Ok, ora vi lascio.
Sciao bele.
-Erika-

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Capitolo 6
*** I like him, again. ***


I Like Him, Again.


Guardai Bieber accigliata. Deve essere per forza stato lui a mettermi in quella posizione, vero? Vero. 
Lui aveva una faccia assonnata mentre si massaggiava il mento anche se aveva un sorriso spavaldo stampato in faccia.
-Non guardare me. Io dormivo. Non è colpa tua se sono così attraente.- rise.
Mi alzai in piedi, ebbi un giramento di testa ma non me ne importava. Ora l'unica cosa che volevo fare era riempire quella faccia da troglodita di pugni.
Gli saltai addosso ed iniziai a picchiarlo ma a quanto pare erano inutili, era quasi impassibile fino a quando mi prese per il polso e mi spostò.
-Non ti picchio solo perchè..- Non lo lasciai finire. -..Sono una donna. Non mi interessa. Fatti sotto, ciccio bello.- dissi mettendo i pugni come di solito li mettono i boxer. -Veramente volevo dire perchè hai la febbre.. Ho dei seri dubbi che tu sia una donna- disse tranquillo incrociando le braccia.
Gli altri ci guardavano allibiti. -Vuoi che te lo dimostro di essere donna?- chiesi con una voce alquanto offesa. Come si permetteva? Io non donna?
-Si, dai. Spogliati.- aveva gli occhi che brillavano. Idem quelli di Chaz e Ryan. Mi stavo preparando un gancio destro ma Caitlin mi fermò, mi prese per un braccio e mi portò in bagno. La guardai stranita e lei chiuse a chiave. Pensava forse che scappavo? Beh, lo avrei fatto volentieri solo per picchiarlo ma se mi aveva portata lì avrà avuto i suoi motivi, no?
Mi fissava con i suoi occhi blu, poi abbassò lo sguardo e si appoggiò al lavandino. -Che succede?- le chiesi appoggiandomi alla porta.
-Se ti dico questa cosa mi giuri di non incazzarti?- era come paralizzata. Cosa cazzo aveva combinato?! -Impossibile, sono già incazzata. Quella testa di..- lei alzò lo sguardo e mi fissò. Mi bloccai. -Avanti, parla.- dissi come se volessi incitarla.
-Mi piace quella testa di cazzo là fuori e odio il fatto che tra voi due ci sia questa sintonia.- disse riabbassando lo sguardo.
Le piaceva ANCORA Bieber? La guardai ma lei non ricambiava lo sguardo.
-Prima di tutto, la sintonia la vedi solo tu. Poi..- Non im fece finire la frase che mi bloccò. -La sintonia c'è! Il modo in cui lui ti guarda.. Il modo in cui tu lo guardi!- esclamò alzando lo sguardo, finalmente.
-Si chiama odio, quello. Non amore.- Dissi convinta della mia tesi. -Ti piace Justin?- mi chiese.
Quasi le scoppiavo a ridere in faccia. -No, ovviamente.- risposi sorridendo. -Sicura?- chiese incerta. -Sicura. Ma se osa farti soffrire un'altra volta, giuro che la testa gliela stacco sul serio.- dissi guardandola. Lei mi sorrise e mi abbracciò. Bieber in un certo senso è fortunato. E non parlo della fortuna o del successo. Ha una ragazza meravigliosa ai suoi piedi che farebbe di tutto per lui. Sperando sempre che la cosa sia ricambiata.
-Comunque lui è fidanzato. Sta con quella ragazza dei Maghi di Waverly, Selena Gomez. Ma non m'importa.- sospirò.
Uscimmo dal bagno. Tutti si stavano preparando per la notte: Io nel mio letto, Bieber nel suo, Ryan e Chaz sul divano e Caitlin nel letto dei miei, perennemente vuoto.
Io mi misi il pigiama, mi lavai i denti poi mi struccai. Andai in camera e controllai il cellulare. Chase non mi aveva risposto, fantastico.
Uscii dalla camera e vidi la casa completamente in silenzio e priva di luce. Scesi le scale e mi diressi in cucina per prendermi una tachipirna per cercar di far alleviare il mal di testa.
Avevo bisogno di un bicchiere così mi allungai verso la credenza in alto. Due mani cinsero i miei fianchi. Chi cazzo era?! Mi girai di colpo ed iniziai a picchiare chiunque fosse. -Ahia! Ma sei scema?!- sentii una voce familiare. Aprii gli occhi e vidi Bieber.
Stetti quasi per urlargli contro ma lui mi tappò la bocca. -Hai voglia di uscire?- lo guardai male. Lui mi prese per un braccio senza neanche farmi fiatare, mi portò in macchina e partì. -Sono in pigiama e ciabatte, dove credi di portarmi?- chiesi incazzata.
-Katie, calmati. Voglio solo farti vedere un posto.- disse con voce calda e tranquilla.
Mi calmai ma poi mi venne in mente Caitlin. Mi allarmai. Si sarebbe incazzata? No, è solo un'uscita tra due conquilini che si odiano. Giusto? Giusto.
Cercavo solo di autoconvincermi.
L'auto si fermò davanti a un prato illuminato solo dal chiarore della Luna.
Lo vidi scendere, feci lo stesso. Non volevo rimanere lì sola. Era alquanto inquietante.
L'aria era fresca, non fredda. C'era pace, silenzio. Una meraviglia.
Mi sedetti a terra e mi misi ad ammirare la Luna. Justin si sdraiò accanto a me mettendo le braccia dietro la testa e fece lo stesso.
Mi voltai verso di lui e lui ricambiò lo sguardo. -Perchè mi hai portata qui? Voglio dire, tu mi odi.- chiesi.
-Io non ti odio. Sei tu qui, quella che odia me. E quindi mi domando come mai hai accettato.- disse quasi come se non stesse parlando con me.
-Come ti ho detto oggi, non ti odio. E comunque non ho accettato, mi hai presa di peso e mi  hai portata qui.- dissi sdraiandomi accanto a lui, ammirando le stelle. -Anche questo è vero. Beh, se non ci odiamo, perchè non possiamo essere amici al posto di comportarci come due coglioni?- Io e Bieber amici?
Beh, amicizia non è amore. Quindi Caitlin non mi ucciderà e tutto sarà alla normalità. Perfetto.
-Ok, accetto. Amici.- ci stringemmo la mano e continuammo a fissare il cielo. -Sai, non ci avevo mai portato nessuno qui.- parlava calmo. Aveva un respiro regolare, sembrava quasi una culla. -E perchè hai portato me al posto della tua ragazza?O di Caitlin?- chiesi cercando di sviare.
-Come sai che ho una ragazza? E cosa c'entra Caitlin?- mi chiese alzandosi leggermente verso di me.
-Le notizie volano, Bieber. Caitlin? Beh, è la tua ex. Non provi più niente per lei?- inziai ad indagare. Almeno se Bieber avesse detto di avere ancora un debole per Caitlin, il gioco era fatto.
-No, è come una sorella per me. Comunque tra me e Selena non è come pensi.- Cazzo. Lui è una testa di cazzo, si.
-Proprio niente, niente per Caitlin?- chiesi per esserne certa. -Ma cosa t'importa di quello che provo per lei? Sei gelosa? So di essere irresistibile..- disse diminuendo la lontananza tra noi. -Smettila di flirtare con me.- gli diedi una spinta e lui indietreggiò.
-Ah, già. Solo Lucas può.- sbuffò. Basta, mi alzai e feci per andarmene ma lui mi bloccò il polso e mi ritrovai sopra di lui. Sentii il calore invadermi le guance. 
-Quindi piaccio a Caitlin.- la sua voce era calda, tranquilla. -E a te?


-That's Me!-
Ok, S C U S A T E M I!
Avrei dovuto postarlo ieri ma 
le mie amiche sono venute a casa 
mia tutto il giorno e mi sembrava
egoista fare la FOREVER ALONE in camera
a scrivere il capitolo mentre 
loro giocavano a Just Dance 3 çwç
CAPITEMI! 
Comunque questo è il SESTO capitolo
e nel quinto ho avuto OTTO recensioni :'D
*si commuove*
Lasciate un commentino anche qui?
Giuro che questa volta RISPONDO A TUTTE :)
Ok, vi lascio. Un bacio.
-Erika-

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Capitolo 7
*** Fever. ***


Fever.

-Quindi piaccio a Caitlin.- la sua voce era calda, tranquilla. -E a te?-
Mi guardava fisso negli occhi, quegli occhi fantastici color miele. Sarei rimasta a guardarli per ore.
MA COSA STO DICENDO?! Probabilmente aveva ragione Bieber, avevo la febbre.
Mi ripresi e mi alzai di colpo, visto che ormai erano passati diversi minuti da quando aveva posto la sua domanda.
Eravamo rimasti zitti a fissarci, cosa molto normale, direi.
-Andiamo. Credo di avere la febbre sul serio.- dissi avvicinandomi alla macchina. Sentii Justin sbuffare e seguirmi.
Aprii la portiera e vi entrai. Passammo tutto il viaggio in silenzio.
Entrammo in casa sempre zitti, cercando di non fare rumore visto che erano le due del mattino.
Mi infilai nel letto e Justin fece lo stesso. Mi addormentai subito, ero stanca.
 
***
 
-Katie, se adesso non alzi quel bel culo che ti ritrovi, vengo lì e ti stupro!- Bello svegliarsi così, eh?
-Chaz..- mugugnai. -Ti sembrano minacce da fare di prima mattina?- chiesi alzandomi controvoglia.
-Se non ti tratto così, tu non ti alzi quindi..- rispose ridendo. Come faceva ad essere così attivo di prima mattina lo sapeva solo lui.
Il letto di Justin era tutto disfatto ma lui non c'era. Mi vestii velocemente, mi lavai ed andai in cucina per solidarietà visto che non avevo fame.
Mi sedetti accanto a Caitlin che mi guardava con fare indagatore. Cercavo in tutti modi di evitare il suo sguardo, così finii a fissare Chaz e Ryan che si tiravano i cereali addosso. Justin sbucò sull'orlo della cucina e ci guardò male. -Sono le 8.50 volete darvi una mossa?!-
Approfittai della situazione per andarmene dallo sguardo di Caitlin e mi rifugiai in macchina. Fortunatamente io ero davanti con Justin e lei dietro con gli altri due. Guardavo dritta la strada e ogni tanto sentivo che Justin guardava me ma non diceva nulla.
Arrivati mi diressi in classe e con mia grande "fortuna" avevo Justin come compagno di classe in quell'ora. Già, una grande fortuna.
La campanella suonò e tutti gli alunni si sedettero ognuno al proprio posto, io compresa.
Il professor White cominciò la sua lezione, scienze naturali. Non ascoltai niente di tutto quello di cui stava parlando, non perchè non volessi ma perchè il sonno e il mal di testa mi stavano uccidendo i neuoroni. Rischiavo di addormentarmi in classe perchè volevo far vedere che stavo bene anche se era tutto il contrario. Quindi mi decisi -Prof. mi scusi, potrei andare in infermeria?- chiesi cercando di non guardare tutta la gente che si era voltata verso di me.
-Non si sente molto bene, signorina Knowles?- che domanda idiota. No, guardi. Vado in infermeria a ballare il Tip Tap!
Annuii. Lui mi fece cenno con la mano verso la porta in segno di approvazione, così mi alzai. Feci per aprire la porta ma qualcuno parlò. -Posso accompagnarla?- mi girai e vidi Bieber in piedi guardando il professore con uno sguardo implorante. 
No, No e No. Non voglio Bieber pure in infermeria. -Credo che ce la faccia anche da sola- rispose il professore.
Prof. White, da oggi in poi non la prenderò mai più in giro per il suo taglio buffo di capelli, mi promisi a me stessa.
-Prof. la guardi. Non si regge neanche in piedi.- controbatté insistente il ragazzo. I miei occhi facevano come una pallina da tennis durante una partita: di quà e di là tra Bieber e il professore. Infine quest'ultimo, dopo avermi osservata diede il consenso al ragazzo per accompagnarmi.
Complimenti! Ha mai pensato di raparsi a zero al posto di tenersi quella sotto specie di cespuglio che ha in testa?!
Uscii dalla classe con di fianco Bieber che sorrideva come un bambino dopo aver comprato un nuovo giocattolo. Mi misi le mani nelle tasche della felpa e lo guardai. -Come vedi, posso camminare benissimo da sola.- mugugnai. Lui fece una risata fragorosa e continuò a camminare guardando davanti a sé.
-Pensi davvero che sia qui perchè sono preoccupato per te? Mi stavo annoiando, non sapevo cosa fare e tu mi sei cascata a fagiolo.- disse tutto d'un fiato.
Ah, che puttano. -Stronzo.- esclamai mentre aprivo la porta dell'infermeria.
L'infermiere era giovane, sulla trentina d'anni. Vestiva un camice bianco e delle pantofole del medesimo colore, moro con occhi azzurri tendenti al grigio.
Una specie di Ian Somerhalder solo che leggermente più robusto.
-Allora? Chi è che sta male?- disse guardandoci. Io alzai leggermente la mano e lui si avvicinò a me. -Cos'hai piccola?- Piccola? Va bene..
-Ho mal di testa e un gran sonno.- spiegai. Lui poggiò la mano sulla mia fronte e rimase così per qualche secondo per sentire la mia temperatura.
Intanto Bieber era seduto sulla panchina di legno che c'era accanto a uno dei letti vuoti. Lo guardai e lui mi mimò la parola PICCOLA con faccia stupita.
Io feci spallucce. Il tizio tolse la mano dalla mia fronte e si allontanò leggermente -Credo che tu abbia la febbre. Tieni, provatela.- disse porgendomi il termometro. -Nel frattempo sdraiati pure sul letto- Non me lo feci ripetere due volte e mi sdraiai. -Ora vado al secondo piano che c'è un ragazzo che sta male, non muovetevi di qui.- disse e svanì uscendo dalla porta. Io chiusi gli occhi e sentii il materasso abbassarsi. Li aprii e vidi Bieber che si sdraiava affianco a me. -Amo chiunque si sia sentito male, così posso anche dormire comodo.- disse con un sorriso beffardo.
-Ti ho mai detto che ho una gran voglia di prenderti a pugni?- chiesi retorica. -E io di baciarti?- gli diedi una spinta, il mio intento era quello di buttarlo giù dal letto ma non si mosse neanche di un centimetro. Perchè ero così una merda confronto a lui? Lui sorrise.
Sentii il 'Bip' del termometro che indicava che aveva finito di misurare, lo tirai fuori ma lui me lo prese dalle mani.
-37.7 fai schifo. Una volta io sono arrivato a 39.5- lo guardai accigliata. Dobbiamo fare gara per chi è stato peggio in tutta la sua vita? EEh, no.
Mi girai dandogli le spalle e chiusi gli occhi. Mi svegliai un'ora dopo quando l'infermiere urlò contro Justin poiché era sul mio letto. Che goduria.
Lasciammo l'infermeria dicendo che non avevo neanche una linea di febbre, non volevo andare a casa, mi sarei annoiata ancora di più.
Comunque stavo meglio, il mal di testa era passato, sentivo solo freddo. Mentre percorrevamo il corridoio per tornare in classe Justin mi prese il polso e mi bloccò. Cosa voleva ancora? -Vado in bagno, aspettami qui.- disse entrando nei servizi maschili. Io avendo l'armadietto proprio lì vicino ne approfittai per prendere i libri per la lezione successiva ma qualcuno mi prese per i fianchi, mi fece girare e mi baciò. 
Gli unici in giro eravamo io e Bieber. Bieber mi stava baciando?! -Justin..- mugugnai cercando di allontanarlo. -Justin?- disse una voce completamente diversa da quella che mi aspettavo. Aprii gli occhi e vidi il mio caro e adorato Chase.
-Da quando mi baci chiamandomi Justin?- mi chiese sentendo una fragorosa risata proveniente dal bagno dei maschi. Ci voltammo insieme e vedemmo il vero Justin che rideva all'affermazione del mio ragazzo.
-Da mai. E' solo che pensavo fosse Bieber a baciarmi visto che eravamo solo io e lui nel corridoio.- dissi abbassando lo sguardo dalla grandiosa figura di cacca che avevo appena fatto. -E da quando Bieber ti bacia?- mi chiese guardando me. -Tutti i minuti e tutti i secondi!- urlò Justin ridendo ancora.
O lo prendo a pedate nel culo ora, o mi vendico più tardi. Scelsi la seconda.
Scossi la testa e gli diedi un bacio. Chase sorrise e mi abbracciò. Meno male, mi aveva creduto.
 
***
 
Arrivai a casa prima di Bieber, perchè? Beh, non lo sapevo. Non seguivo ogni sua mossa, sapevo solo che uscivamo da scuola allo stesso orario ma poi quello che faceva lui non mi importava minimamente.
Andai in cucina e mi presi una tachipirina per farmi abbassare la febbre poi andai in doccia. Dopo circa 15 minuti di puro relax sotto quell'acqua calda, uscii.
Sentii delle strane risatine provenienti dalla mia camera. Sarà tornato, pensai.
Qualcuno bussò alla mia porta. -Sono in accappatoio!- urlai. Ma a quanto pare non gliene fregava niente ed entrò lo stesso.
-Emh. Volevo dirti..- iniziò Bieber. -Sono qui con Alyssa e..- aveva portato ALYSSA a casa MIA?! Quella troia che si strusciava col mio ragazzo l'altra sera era a casa mia?! -Ti volevo dire per il tuo bene di non entrare in camera per i prossimi 40 minuti.- disse con un sorriso strafottente.
-Certo e io come mi vesto?- dissi lanciandogli un'occhiataccia. Lui si tolse la camicia bianca che aveva e me la porse. -Tanto credo che non mi servirà- sorrise e se ne andò. Testa di budino scaduto, sai vero che se osi toccare il mio letto io ti butto giù dalla finestra?! Urlavo nella mia mente.
Mi alzai, presi il paio di mutande d'emergenza di mia sorella che teneva nel cassetto e me le misi. Infilai la camicia che mi stava larga e andai a stravaccarmi sul divano. Iniziai a fare zapping selvaggio ma il rumore assordande del campanello rimbombò in tutta la stanza. Andai ad aprire.
-R-Rischi di farmi impazzire così..-


 
-That's Me!-
Ciaaaao. Come avevo detto la volta
scorsa, ho risposto a tutte quelle che hanno
recensito e spero che vi abbia fatto piacere.
Questo è il SETTIMO capitolo.
Com'è? Vi è piaciuto? 
In teoria doveva essere più lungo ma mia mamma
mi ha minacciata di staccarmi la connessione quindi...
{Quanto la odio quando fa così e.e}
Vi anticipo che ci saranno colpi di scena
nel prossimo o nei prossimi capitoli ;)

Cooomunque Vì LòVVò TT QùANTèè! (?)
Un bacio, Erika.

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Capitolo 8
*** His Smile. ***


His Smile.


-R-Rischi di farmi impazzire così..- Mi guardava con occhi sognanti. Mi guardai ed effettivamente ero mezza nuda a parte quella camicia e le mutande non indossavo nient'altro.
-Chase.. Che ci fai qui?- gli chiesi in imbarazzo. -Che ci fai tu mezza nuda con addosso la camicia di Bieber?- Fantastico. Ora risponde facendo altre domande.
Vedevo che non staccava di dosso i suoi occhi dalle mie gambe. Che aveva? Non aveva mai visto un paio di gambe?
Lui entrò in casa e si sedette sul divano, io chiusi la porta e mi accostai di fianco a lui. -Allora?- m'incitò a parlare. -Bieber sta facendo le sue cose in camera mia con Alyssa e io siccome avevo appena finito di farmi la doccia, quando è venuto ad avvisarmi di non entrare in camera, ero nuda quindi lui mi ha prestato la sua camicia e io ho preso delle mutande che avevo nel cassetto del bagno.- dissi tutto d'un fiato. Lui mi guardò con un sorriso malizioso.
-Che c'è?- chiesi voltandomi verso di lui. -Beh, te l'avevo detto che non era interessata a me.- Ah. Ora cerca di pararsi il culo con 'sta cagata? Lo sanno tutti che è una troia, va col primo che gli capita. Sbuffai. Lui prese il telecomando ed iniziò a fare zapping. Dopo qualche minuto di voltò verso di me sorridendo. -E se facessimo anche noi quello che stanno facendo loro?- chiese di punto in bianco. Scoppiai in una risata nervosa e gli presi il telecomando dalle mani, continuando a fare zapping. -Sono serio.- abbassò lo sguardo. -Ormai sono quasi otto mesi che stiamo insieme ed inizio a non resisterti più. E il modo in cui sei vestita ora non mi aiuta..- si stava torturando le mani. Lo guardai male. -In poche parole staresti dicendo: PER FAVORE SCOPIAMO CHE SONO IN ASTINENZA DI OTTO MESI?- lui rise. Mi prese il telecomando dalle mani e spense la Tv. Si avvicinò a me molto lentamente -Ma smettila, lo sai che ti amo.- Cosa, Cosa, Cosa? Lui che? No, forse non avevo sentito bene. Lui cosa? Mi amava? Mi aveva appena detto che mi amava? Si bloccò e mi guardò come se stesse ripensando a quello che aveva appena detto. Oppura stava aspettando che io ricambiassi. Ma il punto era: Io ricambiavo? No. Non sapevo ancora cosa l'amore fosse.
Quindi per evitare altre figure di merda lo baciai ma la situazione andò oltre. Lui si accasciò sopra di me, inziò a baciarmi il collo, credo. Se rimaneva lì andava più che bene. Non avevo intenzione di perdere la verginità con Chase perchè si, siamo insieme da otto mesi ma non provo più quello che provavo all'inizio. Perchè? Non lo so.
Iniziò a slacciarmi la camicia. Non andava affatto bene. Non avevo nemmeno su il reggiseno perchè non ero potuta entrare in camera mia a prenderlo.
Il primo bottone era andato, il secondo idem. Stava per sbottonare il terzo ma un colpo di tosse ci fece bloccare. Chase alzò lo sguardo verso le scale poi guardò me desolato e si spostò. Chi c'era? -Se volete il letto, di sopra è libero.- Bieber. In quel momento lo amai. Mi aveva 'salvata'. Poi una bionda platino ci passò davanti strofinando i capelli del mio ragazzo e andò verso la porta. -Ciao bello.- concluse svanendo così da casa mia.
-E' proprio una puttana.- dissi alzandomi puntando verso le scale. Superai Bieber che era sul secondo scalino e mi buttai in camera mia. Il letto di Bieber era un disastro, il mio fortunatamente era intatto. Non credo l'abbiano toccato.
-Che tristezza perdere la verginità sul divano.- Che infarto. Mi voltai, Bieber mi guardava ridendo. -Chi ti dice che sono vergine?- mi guardava un pò negli occhi e un pò la sua camicia semi aperta adosso a me. -Non lo sei?- chiese con tono stupito. -Non sono affari tuoi.- risposi secca.
-Con chi?- sembrava interessato. -La risposta di prima vale anche adesso. Ora, gentilmente, faresti uscire il tuo culo dalla mia camera che devo vestirmi?- chiesi aprendo il cassetto prendendo in mano il reggiseno. Lui fissò ciò che avevo in mano, poi se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle. Finalmente.

Dopo essermi vestita, presi il mio portatile ed andai sul divano. Justin dormiva sul lato opposto. Andai su Twitter. Amavo quel social network, molto meglio di Facebook, direi. Scrissi quattro cagate messe in croce salutando i One Direction e Adam Lambert, pur sapendo che non mi avrebbero mai risposto.
Sentii vibrare il mio cellulare.
2 nuovi messaggi:

Chase: Mi dispiace per prima. Ci vediamo stasera.

Caitlin: Stasera siamo in discoteca. Alle 10.00 fatti trovare davanti a quella di Toronto.

Toronto? 40 minuti di macchina per una serata in discoteca? Che palle.
Guardai Justin. Ero indecisa se svegliarlo per dirgli i piani della serata o lasciarlo dormire.
Aveva un respiro regolare, sembrava quasi una persona dolce e simpatica quando dormiva. Me ne fregai ed andai in cucina a preparare qualcosa da mettere sotto i denti. Mi mangiai un panino e bevvi un pò di Coca-Cola poi mi diressi in camera per prepararmi.
Indossai questo vestito: http://weheartit.com/entry/20666820 con queste scarpe: http://weheartit.com/entry/20667461 

Andai in bagno per truccarmi: un filo di matita con un pò di mascara, niente di che. 
Si erano fatte le 9.00 pm e Justin dormiva ancora. Ero indecisa se svegliarlo prendendolo a scarpate oppure con un secchio di acqua ghiacciata ma mi limitai a squoterlo leggermente. Aprì leggermente gli occhi, se li strofinò e si mise seduto. Mi guardava sognante. -Cosa guardi?- chiesi sospettosa guardandolo negli occhi. -Niente. Dove hai intenzione di andare vestita così?- mi guardò finalmente negli occhi. -Vado? Guarda che vieni anche tu. La strada fino a Toronto non la so.- rimasi immobile davanti a lui portando le mani sui miei fianchi in segno di attesa. -Toronto? A fare?- Non lo aveva avvisato nessuno? -In discoteca.- risposi secca. -Ancora?Ma io ho fame.- Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti di fianco a lui mettendomi il computer sulle gambe. In effetti aveva ragione, ci stavamo andando un pò troppo spesso direi.
-Io ho già mangiato.- mi guardò stupito. Che c'è? Avevo fame e ho mangiato. -Potevi fare qualcosa anche per me!- si lamentò. Cos'ero ora? La sua schiava personale? Emh. No. -Hai due mani e le usi.- lui si abbassò strusciando la sua fronte contro la mia spalla. -Io le uso per fare altro.-  Che schifo. -C'è sempre una prima volta.- lo allontanai. Lui sbuffò ed andò in cucina a mangiarsi gli avanzi di lasagne di due giorni fa. Poi sparì al piano di sopra. Tornò di sotto dopo una decina di minuti, si sedette di fianco a me per mettersi le Vans viola. Era vestito con una camicia a quadretti blu e bianca e dei Jeans che teneva sotto il culo insieme ad una cintura inutile.

***

Dopo 40 minuti di macchina finalmente entrammo in quella discoteca. Era enorme confronto a quella di Stratford.
-Li vedi?- mi chiese Justin riferendosi ai nostri amici. Scossi la testa, c'era troppa confusione. Lui sospirò e mi prese per mano. Entrammo nella folla sbucammo in un posto isolato. Si guardava intorno. -Eccoli.- esclamò ritirandomi nella ressa fino a quando mi ritrovai davanti Chaz, Caitlin e Ryan. Aspetta. Caitlin e Ryan perchè si tenevano per mano? -Wo, Wo, Wo. Cosa mi sono perso?- chiese Justin a Ryan. Io gardai Caitlin confusa. -A te non piaceva Bieber?- chiesi alla ragazza. -Se mi avessi ascoltato in mensa al posto di fissare Bieber in mensa, sapresti tutto.- Ahahah io cosa? -Io non fisso Bieber in mensa. Può capitare che sono sovrapensiero ma di certo non fisso Bieber.- la guardai torva. -Va bene. Comunque ti avevo detto che oggi avevamo un appuntamento, ed è finito che ci siamo messi insieme.- Fino qui ci ero arrivata pure io. Mi sedetti di fianco a Chaz che si stava facendo una bionda. Ma fortunatamente non era Alyssa, in fatto di ragazze Chaz è intelligente. Iniziò a baciarsi anche la nuova coppia del giorno, quindi la situazione era più o meno questa: Un divano, due coppie che si baciano e una coppia che si odia. Imbarazzante, vero?
-Senti, ti va di ballare? Mi sento il quinto in comodo.- Quinto? Ah, ora avevo capito. Wow, Bieber. Sai contare. 
Guardai la folla e vidi che stavano ballando un lento. Lancia un'occhiataccia a Bieber. -Hai seriamente intenzione di ballare un lento con me?-
-Preferisci rimanere qui?- In effetti non volevo. Era fin troppo imbarazzante. Mi alzai e lo trascinai tra la folla. Mi mise le sue mani sui miei fianchi e io misi le mie dietro il suo collo. Sorrise.
Quel sorriso fu strano. Non era il solito sorriso finto, sembrava più una cosa spontanea. Dovevo ammetterlo, era meraviglioso.
Iniziammo a danzare, più che altro barcollavamo da destra a sinistra, come una culla.
Ci guardavamo negli occhi, i suoi color miele penetravano i miei color smeraldo. Sembravamo due deficienti, anzi forse lo eravamo.
Non spiaccicavamo parola. Si, due coglioni fatti e finiti.
Finita la canzone mi trascinò al bancone dove servivano i Cocktail. -C'è il tuo ragazzo.- disse Bieber indicando dietro di me.
Non feci in tempo a girarmi che mi aveva buttato la sua lingua in bocca. Sapeva di alchool, che schifo. Lo allontanai con una spinta. -Che schifo, sai di alchool.- urlai a causa della musica troppo alta. -Ah, non ti piace più baciarmi? Preferisci stare con Bieber?- chiese avvicinandosi. Che odore.
-Sei ubriaco.- dissi scuotendo la testa. Mi appoggiai al bancone per dargli le spalle. -Sei come tua sorella, una puttana!- mi girai di scatto. Posso accettare tutto ma che non mi paragonino a lei. Mi avvicinai a lui, mi guardava con un sorriso strafottente, ricambiai lo sguardo e gli tirai uno schiaffo. Un bellissimo schiffo su quella bellissima guancia. Mi voltai verso Bieber e notai che stava ridendo sotto i baffi. Idiota. -Io me ne vado.- presi la ma borsa e mi diressi verso l'uscita e lui mi seguì come un cagnolino.
Salimmo in macchina e partì. Mi appoggiai sul finestrino e mi misi a guardare fuori. Era stato uno stronzo. Ubriaco o no, mi aveva fatto girare le palle. E poi non si dice mica che le cose che si dicono da ubriachi sono quelle che si pensano veramente?


 

-That's Me!-
Ciaaaao. Questo è l'ottavo capitolo! :'D
Nel settimo ho ricevuto DIECI recensioni
e in totale ne ho QUARANTANOVE.
*muore*
Siete fantastiche, Grazie Ventimila (?)
Ho scoperto che non vi sta molto a genio
Chase e credo che con questo capitolo
abbia peggiorato la sua reputazione AHAHAH
Spero che vi piaccia e.. ASPETTO UN VOSTRO COMMENTO ;)
#MuchLove
-Erika-


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Capitolo 9
*** What's wrong with me? ***


What's wrong with me?


Arrivammo a casa e si, piangevo. Ma non per Chase, per la mia famiglia che era andata a puttane. In tutti questi anni avevo vissuto sola con mia sorella per colpa della donna che ci ha messe al mondo. Troia pure lei.
Entrai in casa togliendomi le scarpe e gettandole a caso nel salotto, feci per salire le scale ma una voce mi fermò. -Katie.- Il mio nome rimbombava per tutta la casa. Justin non mi aveva mai chiamata così, in quel tono. Mi asciugai l'ultima lacrima che sarebbe dovuta scendere da lì fino a quando sarei morta.
-Che c'è?- dissi con un tono debole. Non lo ero mai stata e non lo volevo essere. -Smettila di piangere. E' solo un coglione.- La sua voce era dura, come se si stesse trattenendo dalla voglia di ammazzare qualcuno. Mi voltai verso di lui. Aveva i capelli tutti disordinati, alcuni ciuffi color grano gli cadevano quasi sugli occhi. Quegli occhi. Lo guardai e accennai un sorriso che uscì più come smorfia. Ricambiava lo sguardo. Era come se i suoi occhi color miele si fondessero con i miei verdi, ancora una volta. Lui mi venne incontro e mi spinse dolcemente contro il muro. Sentivo il suo profumo invadermi le narici ma noi non smettavamo di guardarci. Che cavolo stavamo facendo? Perchè non mi spostavo? Per quale fottuto motivo non gli davo un calcio nelle balle e non chiamavo la polizia per denunciarlo di molestie?
Con un dito ascigò il contorno dei miei occhi ormai bagnato dalle mie lacrime. Era ruvido sulla mia pelle bianca ma allo stesso tempo delicato come se fossi fatta di porcellana. Osservava quello che faceva, sembrava fosse pienamente concentrato sulla mia pelle. Inifine guardò me. Un attimo di blocco totale poi ripartì all'attacco diminuendo la lontanaza tra le nostre labbra ma la riaumentò di scatto allontanandosi da me con lo sguardo basso. Non capivo. Mi girai verso la porta e avevamo Caitlin, Ryan e Chaz che ci guardavano con gli occhi fuori dalle orbite.
-Cosa c'è da guardare? Aveva un ciglia nell'occhio e non riusciva a toglierla.- disse Bieber con voce tremante. Bravo, non riesci neanche ad essere convincente. Scoppiarono tutti e tre a ridere mentre Justin si mise la mano sulla fronte scuotendola continuamente.
Sentii il calore invadermi le guance così presi le mie scarpe e mi catapultai in bagno. Chiusi a chiave e mi appoggiai al lavandino guardandomi allo specchio.
Guarda come ti sei ridotta. Oltre ad avere tutto il trucco sbavato hai anche le guance rosse come un peperone. 
Parlo da sola, fantastico. Mi sciacquai la faccia con dell'acqua fredda e mi struccai con delle salviettine ed uscii dal bagno. Buio. La casa era invasa solo ed esclusivamente dal buio. Tastai la porta della mia camera e notai che era chiusa. Bieber dormiva già? Aprii la porta. Due letti uniti e due persone una sopra l'altra. Ma che cazzo..?
-Katie!- Caitlin? mi catapultò fuori dalla camera chiudendo la porta e accendendo la luce in anticamera. -Che cavolo ci fai nella mia stanza?- le chiesi sottovoce. Mi fece gli occhi dolci. Io non capivo. -Mi lasci la vostra stanza per stanotte? Sai Io e Ryan...- mentre parlava le guardavo la macchiolina rossa che aveva sul collo che si muoveva a seconda della parola che dicesse. Sbuffai scuotendo la testa. Non avevo ascoltato niente di tutto quello che aveva detto ma capii al volo. Lei mi diede un bacio sulla guancia e tornò in camera chiudendo a chiave.
Niente letto? C'è sempre il divano. Ma non avevo il pigiama, cazzo. Dovrei entrare in camera ma il pensiero di interromperli mi disgustava. Così tornai in bagno e ripresi la camicia di Bieber di oggi pomeriggio e me la misi. Andai al piano di sotto. Divano, sei mi.. Chaz?!
Chaz era spaparanzato sul divano dormiente. Camera di mia sorella? No, potrei svegliarmi con un preservativo in bocca.Camera dei miei, per forza.
Salii cercando di non fare rumore ed aprii lentamente la porta. C'era della luce nella stanza, volevo vedere chi ci fosse ma la mia attenzione fu catturata da un 'CAZZO, JUSTIN! DAMMI QUEL PANINO!' scoppiai a ridere ma mi tappai la bocca per fare meno rumore.
Guardai davanti a me e c'era Bieber sdraiato sul letto dei miei che mi guardava. Avrei dovuto dormire con Bieber? Ok, io da una parte del letto e lui dall'altra, grazie. Entrai definitivamente nella stanza e chiusi la porta. Notai che la luce proveniva dalla partita di hokey sul ghiaccio in Tv.
Guardai Bieber di sottecchi ed entrai nel letto. -Sai, pensavo avresti fatto scenate.- Lo guardai male. Cosa voleva? -Di certo non dormo sulla lavatrice.- risposi fissando il televisore, sistemandomi la coperta. Sorrise. -Katie, tu sei strana, diversa.- No, io sono Katie e Katie vuole dormire.
-Dormiamo nella stessa stanza da quanto, tre o quattro giorni? E non ci siamo nemmeno sfiorati. Qualsiasi altra ragazza mi sarebbe saltata addosso e invece tu mi rifiuti.- disse con tono sconsolato. -Oh, poverino.- dissi esultando perchè una squadra che vestiva di Blu aveva fatto punto. Lui mi guardò male. -Guarda che noi siamo gli altri.- Alzai il sopracciglio. Noi? -Io tengo i Blu, tu tieni i Verdi è così che funziona. Comunque non dovresti essere triste solo perchè qualcuno ti ha rifiutato. Hai comunque Alyssa o la tua ragazza che hai appena tradito, come si chiamava? Gomitolo?- Era tornato tutto alla normalità. Niente più rossori in faccia causati da lui, niente più sguardi strani. -Gomez, si chiama Selena Gomez. E comunque Alyssa non accontenta il mio..- Lo bloccai sul nascere. -AAh! Non dirlo, non voglio sapere!- mi tappai le orecchie imitando un 'bla bla bla' silenzioso. Lui rise. -E Selena non l'ho proprio tradita.- lo guardai accigliata. Aveva scopato con un'altra ma non l'aveva tradita? Che povero illuso. -Lei è come Alyssa, basta mandarle un messaggio dicendo l'ora e il posto e si presenta anche nuda, se voglio. Non c'è nel contratto ma mi piace fisicamente e soprattutto ha le tette.- Io devo davvero dormire nel letto con un essere del genere? Mi coprii immediatamente con la camicia la parte del seno anche se era già coperta come se volessi proteggermi da lui. Lui scoppiò in una risata fragorosa, lo guardai male. -Ti ho già guardata, non ti preoccupare. Insomma, è la prima cosa che guardo in una ragazza.- Dov'era finito il ragazzo che credevo fosse dolce quando mi asciugava le lacrime? -Sei un porco.- 
Lui si girò e si porse verso di me. Notai che era a petto nudo. I suoi lineamenti erano strani, forse perfetti. -Ma ti piaccio.- riecco quello sguardo. Quel terribile sguardo che mi mandava fuori di testa. Lo odiavo. Perchè con un semplice sguardo riusciva a bloccarmi il cervello?
Non gli risposi. Si avvicinò a me. Poggiò le sue labbra sulle mie ed inziò così un melodioso gioco tra le nostre lingue. 
E io? Perchè non mi fermavo? Per quale fottuto motivo non mi fermavo?
Lui aveva la ragazza e la stava tradendo per la seconda volta in un giorno. E io avevo il ragazzo e lo stavo tradendo pure io. No, no, no. Non va affatto bene.
Gli misi la mano sul petto e lo spostai lentamente, lui mi guardò negli occhi e io abbassai lo sguardo. Quello era il mio punto debole, non dovevo assolutamente guardarlo. Mi girai sul fianco dandogli le spalle. -Justin..Buonanotte.- biforchiai, leccandomi il labbro superiore come se volessi pulirmi dal suo sapore, oppure come se volessi risentirlo. Chiusi gli occhi e mi addormentai subito, più o meno.


***
 

Mi sveglai tutta sudata a causa dell'orribile sogno che feci quella notte: mia madre era tornata a casa.
Scossi la testa come per tornare nel mondo reale e scesi al piano di sotto dopo aver costatato che di fianco a me non c'era nessuno.
Entrai in cucina e trovai Chaz, Ryan, Caitlin e Justin a fare i compiti. Scoppiai a ridere, è Sabato mattina e loro cosa fanno? I compiti.
Mi guardarono male. -Cosa ridi?- mi chiese Chaz. Ridevo ancora, scossi la testa come per dire 'niente, tranquillo' e mi girai per prendere un bicchiere di succo alla pesca poi mi voltai verso di loro osservando quello che facevano. Ryan aiutava Chaz in chimica e Caitlin aiutava Bieber in matematica. Caitlin mi guardò con uno sguardo disperato squotendo la testa -Ti prego, aiutalo tu che io devo fare Francese.- Io? No, no, no. Dai, per forza? 
Justin alzò lo sguardo e mi fissò negli occhi, il calore mi invase le guance. Ma che cavolo facevo? Arrossivo? Mi voltai per appoggiare il bicchiere nel lavandino, feci un respiro profondo e mi sedetti accanto a lui. Aveva fogli invasi da numeri. -Senti, io copio la traccia dal libro, lo svolgo e se mi viene guardo nel tuo cercando di capire cosa hai sbagliato, ok?- dissi con un tono morzato. Annuì. Provai a fare l'esercizio e mi venne, così provai a controllare il suo e.. -Brutta capra, da quando 25+3 fa 29?- chiesi. Lui mi cinse le spalle e mi avvicnò a sé. Ero terrorizzata. Mi disse mimando con la bocca 'baciami' io strabuzzai gli occhi e mi allontanai immediatamente. Non sarei caduta in tentazione, ancora una volta. Lui fece un sorriso malizioso. Suonò il campanello, ti amo campanello. Andai ad aprire la porta e mi trovai Chase. Feci per chiudergli la porta in faccia ma mi fermò. -No, dai aspetta! Ero ubriaco, non mi ricordo nemmeno ciò che ho detto o fatto!- mi implorava. -Quante volte abbiamo già litigato nel giro di una settimana?!- gli chiesi per farlo rendere conto che le cose non funzionavano. -Tante e mi dispiace.- scossi la testa e cercai nuovamente di chiudere la porta ma mi fermò ancora. -Ti ho anche detto Ti Amo.- E quindi? Anche io sono capace di dirgli ti amo ma sono consapevole che non è vero. -Parole buttate al vento, tu non mi ami Chase e su questo sono sicura.- dissi fredda. Non lo ero mai stata così tanto con lui. -C-Credo di avere bisogno di una pausa.- affermai. -Abbiamo? Tu ne hai bisogno, perchè sei Tu quella che esce con Lucas ora.- disse voltandomi le spalle. Lucas? -Stai delirando.- scossi la testa. -E tu sei una troia.- Bene, sono una troia? Perfetto. -E' finita.- chiusi la porta con un sorriso stampato in faccia. Perchè sorridevo dopo aver rotto col mio ragazzo? Non sono normale.
Tornai in cucina. Avevo gli occhi puntati su di me, avevano sentito tutto ovviamente. Non avevo voglia di parlarne, così me ne andai in camera mia. Mi misi dei vestiti decenti, visto che avevo ancora su quella camicia e mi sdraiai sul letto. E' incredibile quanto ami il modo in cui Caitlin mette a posto le cose. La mia camera stanotte sembrava una giungla ora non c'è libro fuori posto.
Dopo circa dieci minuti, Justin entrò in camera e si sedette sul mio letto, di fianco a me. Ero intenta ad andarmene ma non so perchè, rimasi.
-Tutto bene?- mi chiese. Come se gliene importasse.. -Da quando ti preoccupi per me, Bieber?


 

-That's Me!-
Ciaoo :3 Ecco il capitolo NOVE :D
Allora, siete contente che Chase e Katie si siano mollati?
E cosa ne pensate del bacio tra Bieber e Katie?
Ok, ultima domanda ee

#Jatie o #Catie ?
{Justin&Katie o Chase&Katie}
UN GROSSO ABBRACCIO A CHI CONTINUA A LEGGERE
QUESTA MERDA DI STORIA :'D

Ciao.
-Erika-

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Capitolo 10
*** Best Friends. ***


Best Friends.



Dopo circa dieci minuti, Justin entrò in camera e si sedette sul mio letto, di fianco a me. Ero intenta ad andarmene ma non so perchè, rimasi.
-Tutto bene?- mi chiese. Come se gliene importasse.. -Da quando ti preoccupi per me, Bieber?- Lui abbassò lo sguardo e sorrise squotendo la testa.
-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda.- Lui mi guardò e io ricambiai lo sguardo. Ecco quegli occhi di nuovo. Non potevo continuare a caderci. Così strani, così belli. Erano color miele, quel colore tra il nocciola e l'oro, un colore tutto loro, un colore che catturava il mio e non lo lasciava andare molto facilmente. 
Dovevo smetterla di fissarli.
-Katie..?- agitava la sua mano davanti agli occhi per cercare di svegliarmi perchè si, mi ero imbambolata. Sbattei le palpebre e tornai nel mondo reale. -Si, ci sono.- dissi con tono piatto spostando lo sguardo davanti a me. Oh, che muro interessante quello di camera mia.
-Non mi hai ancora rispsto. Stai bene o no?- mi chiese. Ma cosa voleva? Anche se stessi male, a lui cosa importava? Annuii semplicemente anche se sentivo che c'era qualcosa che non andava. -Ora tocca a te rispondere.- dissi iniziando a fissare il peluche a forma di cane accanto a me.
-Da mai. Era solo per sapere. So come ci si sente quando si rompe con qualcuno..- si sdraiò di fianco a me. Fai pure con comodo eh, Bieber. Peccato che continuava a non capire il punto. -Tranquillo.- Lo stoppai in partenza. -Non sto male per lui. Sto male per la mia famiglia che va a puttane, anzi ci è già andata. E non capisco come uno come te sia venuto qui. Se stai passando un periodo buio, cosa che non sembra minimamente, non ti conviene stare in una famiglia composta da persone che quasi si odiano e che non vivono nemmeno più insieme.- sputai fuori come veleno. Ripresi fiato dopo questa specie di monologo. Lui stava in silenzio. Sentivo il suo respiro calmo e regolare che riuscì perfino a tranquillizzarmi. -Quindi tu non sai perchè sono qui?- voltò il suo viso, guardandomi ma non ricambiai lo sguardo, non dovevo, sarei caduta in tentazione. Scossi la testa. Tornò a fissare il soffitto bianco. -Beh.- cominciò lui sospirando. -Sono diventato un montato.- mi voltai verso di lui inarcando un sopracciglio. -Dai?! Non l'avrei mai detto!- esclamai ridendo. Mi fulminò con lo sguardo. Mi zittii.
-Tutto era diventato un'abitudine. Svegliarsi presto, interviste, prove per il concerto, concerto e poi a letto. Non facevo niente di diverso così ho inziato a fare il "trasgressivo."- disse mimando le virgolette. -Wow. Bieber bullo! Scappiamo!- dissi sotto voce come se ci fosse qualcuno lì a sentirci. Mi tirò una gomitata. Ahia, stronzo. -Ho iniziato a bere, fumare fino a quando mamma si è incazzata e qui entra in gioco tua madre.- Mia madre? Lo guardai e fortunatamente non ricambiò lo sguardo. -Mia madre e la tua sono tipo migliori amiche e la tua si è offerta di ospitarmi dicendo che aveva a casa una figlia depressa e che potevo farle compagnia.- Depressa? Quella brutta cogliona mi ha chiamata depressa? -Che vada a farsi fottere.- bisbigliai. -Sei depressa?- mi chiese. Ma che cazzo dice?! Io non sono depressa. -No.- sbottai secca. Rimanemmo circa trenta secondi in silenzio poi continuai io. -Lo ero. Ho passato mesi a tagliarmi pensando non ci fosse soluzione. Ero sola. Ero una tredicenne abbandonata dalla propria madre e con una sorella che se ne sbatteva altamente di me.Caitlin fu l'unica a salvarmi e le sono infinitamente grata.- sbuffai. Non ero più così, ora. -E tuo padre?- mi chiese in tono dolce. -Papà era l'unico che mi capiva. Era uguale a me, da come me lo ricordo. Mi ha passato la passione per la musica, è grazie a lui che ora so suonare la chitarra.- un sorrisino spuntò sul mio viso. Quanto mi mancava. -Suoni la chitarra?- chiese guardandomi.
Guarda qualcos'altro, guarda qualcos'altro! Continuai a fissarlo, fantastico. -Non più. Non suono da quando papà è andato in Afghanistan. Mi ha detto che quando sarebbe tornato avremmo suonato di nuovo insieme. E così faccio.- gli sorrisi. Erano più di dieci minuti che parlavamo senza litigare. Facciamo progressi. Passammo una manciata di minuti in silenzio. Ma non era quel silenzio forzato perchè non sapevamo che dire, era un silenzio assorto dai nostri pensieri. -Comunque sono qui per cercare di tornare un ragazzo che ama quello che fa, che ama comporre musica come facevo un tempo.- Wow. Non pensavo che Bieber fosse un tipo così "saggio".  -Non credo che una come me possa aiutarti..- dissi giocherellando col cane di peluche. Lui mi spostò il viso con una mano, prendendomi per il mento. Riecco i nostri sguardi scontrarsi.
-Tu non sai nemmeno quanto tu mi stia aiutando.
-Ma se ti tratto di merda.- sbottai subito. -E' proprio questo che mi piace. Mi fai sentire normale.- Un leggero calore m'invase le guance. Arrossivo? Perchè cazzo arrossivo?! Lo odio. Uno sguardo, due parole e io arrossisco? Ero messa proprio male.
Lui sorrise. Forse lo divertiva il fatto che ero diventata rossa come solo una cogliona poteva fare. Due secondi dopo me lo trovai a due centimetri dalle mie labbra. Sentivo il suo respiro, il suo profumo. -Vorrei baciarti.- disse con voce calda. Voleva baciarmi? Ancora? Non esisteva proprio. Cercai di allontanarlo spingendolo con la mano sul petto ma lui mi bloccò il polso e mi avvicinò a sé alzandomi il viso facendo incontrare di nuovo i nostri occhi.
Volevo baciarlo? Si. Si ma non per amore. Per provare, anche se avevo già provato.
Lui si avvicinò alle mie labbra dolcemente e iniziò a farsi strada nella mia bocca. Io ero single, non tradivo nessuno quindi avevo tutti i diritti di divertirmi, no? Certo. Ma lui aveva la ragazza e non potevo farle questo solo perchè volevo divertirmi. Mi bloccai.
-Che c'è?- chiese con voce sensuale. -Serena- bisbigliai. -Chi?- mi chiese inarcando un sopracciglio. -Serena la tua ragazza, la stai tradendo ancora una volta.- Rise. Cazzo ridi? Non stai facendo una buona cosa, idiota. -Selena, si chiama Selena. Comunque non ti preoccupare per lei.- disse stringendomi a lui. Mi staccai e mi misi seduta. -Invece si che mi preoccupo. Poi passo davvero per puttana come dice Chase.- Si mise le braccia dietro la nuca. -Non sei una puttana.- Iniziai a fissare il muro davanti a me. C'era una crepa, non l'avevo mai vista! -Se continuo a baciarti lo diventerò sul serio.- sbottai. -Ma piantala.- disse ridendo. Io non ci trovavo niente da ridere. -Invece è vero.- mi voltai verso di lui. -Io ti odio. Qualsiasi cosa di te mi fa innervosire ma hai qualcosa di strano che mi fa uno strano effetto.- abbassai lo sguardo. -Sono un figo, lo so.- Lo guardai accigliata. Ecco perchè lo odio. -Che pirla.- mi alzai e andai in direzione della porta. -Katie.- mi bloccai continuando a guardare la porta. -Baci bene.-


-That's Me!-
Ciaaaaaao. Lo so che è un pò corto
ma volevo concentrare il capitolo su
loro due e sulla battaglia interiore di Katie.
Prima arrivavo a 9/10 recensioni ora solo 6 çwç 
*PIANGE*
Ringrazio tutte quelle che continuano a leggere!
Un bacione a tutte.
-Erika-

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Capitolo 11
*** What's going on? ***


What's going on?


Bacio bene? Sa dire solo questo? Neanche un 'Scusa, hai ragione, sono un troione, dovrei rimanere fedele alla mia ragazza' ? 
Scossi la testa e uscii dalla camera. Scesi le scale e mi svaccai sul divano di fianco a Chaz visto che non mi sembrava il caso sedermi di fianco alla coppietta smielata. -Mi stai trucidando una gamba.- disse Chaz guardandomi. In effetti era vero, avevo metà gamba sulla sua ma non avevo voglia di spostarmi.
-Sono segni d'affetto.- dissi facendo spallucce. Iniziò a prendermi a sberle il piede. Lo guardai accigliata. -Sei fastidioso, sai?- fece spallucce.
-Sono segni d'affetto.- Vuole la guerra? E guerra sia. 
Mi avventai su di lui ed iniziai a prenderlo a pugni sulle spalle ma era tutto inutile, insomma era una specie di scimmione confronto a me quindi le probabilità che gli facessi male erano basse. Mi guardava con sguardo annoiato, come se non ci fossi prorpio e la cosa mi mandò in bestia. Se non posso fargli male fisicamente, beh. Togliamogli l'unica cosa che gli interessa davvero: La Televisione.
Gliela spensi e lui rimase scioccato. Mi guardò con aria omicida. -Ti conviene scappare.- non me lo feci ripetere due volte e corsi di sopra. Mi nascosi nell'armadio vuoto di mamma e papà. Sentivo i passi di Chaz farsi sempre più vicini, se fossi rimasta lì mi avrebbe ucciso dentro l'armadio, se fossi uscita prima che lui arrivasse avrei avuto qualche chance per scappare.
Scelsi la seconda.
Aspettai due secondi, poi aprii di colpo l'anta dell'armadio e sentii un urlo di dolore. Mi spaventai. Andai a controllare e vidi Bieber con il naso sanguinante.
Scoppiai a ridere, non riuscivo più a fermarmi. Avevo desiderato quel momento da quanto? Da quando era arrivato più o meno e quindi sì, ero soddisfatta.
Arrivò Chaz che guardò preoccupato Justin e poi si voltò verso di me. -Dai, non si ride per queste cose.- disse coprendosi la bocca visto che iniziava a ridere pure lui. Bieber ci guardò scioccato e se ne andò in bagno. Ok, forse eravamo stati un pò stronzi a non soccorlo subito ma non riuscivo proprio a fermarmi.
-Dai smettiamola..- disse Chaz asciugandosi le lacrime. Feci un respiro profondo ed annuii. Non avevo mai riso così tanto, succedeva raramente.
Andai in bagno per controllare come stesse Bieber. Lo trovai sul gabinetto con in mano il rotolo di cartigenica in mano e alcuni pezzi nel naso. 
Non ridere, non ridere, non fare la stronza, non fare la stronza.
Gli presi dalla mano la cartigenica ed iniziai a tamponarlo. Sentivo che teneva fissi gli occhi su di me ma io cercavo di evitarli.
Stavamo in silenzio, lui si faceva medicare senza dire niente. Dopo aver finito lo presi per il polso e lo portai in cucina, presi il ghiaccio dal freezer e glielo misi sul naso. -Tienitelo sù per un'oretta- dissi facendogli cenno di tenere in mano il ghiaccio ma lui sembrava non volersi muovere.
-Mi si congela la mano e poi è colpa tua, me lo devi.-  Colpa mia? Si, ok ero stata io a prenderlo in pieno ma non era stata una cosa volontaria. Ok, forse ho sognato quel momento per giorni e giorni però.. Ok, glielo devo. Ha ragione.
Sbuffai. Lui mi guardò e sorrise. Cosa voleva? -Sai, oggi è la prima volta che ti vedo sorridere sul serio.- Non so se prenderla sul positivo o negativo. -Ha parlato quello che ride sempre, vero?- chiesi retorica. Poi ci pensai un attimo e lo guardai. -Vorresti dire che sono una depressa musona?- chiesi premendo il ghiaccio sul suo naso, si ritrasse guardandomi male. -Beh..- disse con un sorriso malizioso. Ma adesso glielo spacco davvero il naso. Lo guardai con uno sguardo agghiacciante e lui mi accarezzò la guancia. Rabbrividii. No, stiamo andando veramente oltre. -Smettila.- dissi abbassando lo sguardo. Certo, abbassiamo lo sguardo, facciamogli vedere che sono più debole, che non resisto.
-Di fare che?- chiese continuando a sorridere e ad accarezzarmi la guancia. Mi allontanai mettendogli in mano il ghiaccio e girando le spalle. 
Dovevamo smetterla. A me non piaceva lui. A me piaceva baciarlo perchè aveva delle labbra rosee e morbide non per altro, giusto? Giusto. 
Mentre mi dirigevo verso il salotto, apparve Chaz che mi guardava con gli occhi dolci. -Cosa vuoi?- chiesi. Mi sorrise. Quel ragazzo stava veramente male.
-Mi accompagneresti a casa?- lo guardai stranita. Le gambe ce le aveva e funzionavano bene, perchè avrei dovuto accompagnarlo?
-Non ho la macchina.- m'inventai al momento. -Useremo quella di Justin. Vero che possiamo, bro?- disse allungandò il collo per guardare in faccia Bieber.
Mi voltai per vedere cosa avrebbe risposto e lui fece un cenno con la mano come per dire 'andate, andate'.
Che palle. 
Sospirai, presi le chiavi della macchina di Bieber, m'infilai le scarpe ed uscimmo. Entrammo in macchina e partimmo.
-Spara.- dissi. Sapevo che mi aveva chiesto quel passaggio perchè voleva parlarmi di qualcosa, non ha mai avuto problemi nel farsi dieci minuti di strada a piedi quindi doveva esserci per forza un motivo. Lui mi guardò e sbuffò compiaciuto, come se lo avessi colto sul fatto.
-Okay. Allora.. Vado dritto al punto?- mi chiese. Ma che razza di domanda è? -Ovvio.- risposi continuando a guardare la strada davanti a me.
-Che c'è tra te e Bieber?- Ecco. Bella domanda. Scoppiai in una risata nervosa. Non sapevo nemmeno io la risposta. No, cioè si, la sapevo e la risposta era NIENTE ma ci girai intorno. -Ma che domande fai?!- chiesi con un sorriso forzato. -Ti sei svegliata con un sorriso da ebete sulla faccia dopo aver dormito con Justin, se permetti mi faccio tutti i film mentali possibili ed immaginabili.- Sorriso da ebete? Ok, quante canne si era fumato? -Ah. Inoltre hai riso come una matta, cosa che non succedeva dal giorno in cui ti sei messa con Chase.. Ti sei rimessa con Chase?- feci un respiro profondo. Sembravo davvero così cogliona stamattina? -Non posso essere felice senza un motivo valido? C'è per caso una legge che lo vieta?- gli chiesi svoltando l'angolo per poi fermarmi. Eravamo arrivati. -Senti..- mi guardò, ricambiai lo sguardo. -Ti conosco troppo bene. Quando avrai voglia di parlarne e di chiarirti le idee io sono qui. Non ti giudico, promesso.- Stetti zitta. Lo abbracciai solamente. Ci staccammo, mi fece un piccolo sorriso e se ne andò.
Feci tutto il viaggio di ritorno pensando se dirgli tutto chiedendo aiuto o stare zitta e fare finta che non sia successo niente.
Bieber, proprio in casa mia dovevi venire?!
Parcheggiai la macchina ed entrai in casa. Guardai sul divano e.. -Anne?- chiesi. La ragazza si girò e mi sorrise maliziosa. -Ciao, puttana mia.- sempre molto fine lei. -Tesoro?- non era Anne che parlava. La voce femminile sembrava più grave e proveniva dalla cucina. Guardai la donna che mi guardava sorridente. -Mamma?-



-That's Me!-
Si lo so, fa cagare questo capitolo
ma il punto è che non avevo ispirazione.
P E R D O N A T E M I!
Comunque volevo sapere..
1) Se vi sta piacendo la storia.
2) Qual'è il vostro personaggio preferito fino ad ora.
3) Se avete consigli da darmi, LI ACCETTO VOLENTIERI! :)
Volevo ringraziare chi continua a leggere
la mia storia, chi recensice e anche chi non lo fa.
***
Volevo consigliarvi una storia fantastica che ha solo bisogno di essere letta :D
Se siete interessate cliccate qui: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=921387&i=1
I Love You.
-Erika-

 

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Capitolo 12
*** Bring me with you & your problems won't exist anymore. ***


Bring me with you & your problems won't exist anymore.


Ero seduta sulla sedia della cucina con davanti a me una tazza di caffé fumante. Mia mamma sorseggiava il suo e la stessa cosa faceva Bieber. Non so nemmeno perchè ero lì con loro, aspettavo solo che mia madre mi spiegasse perchè fosse tornata, per quanto sarebbe restata e quando se ne sarebbe andata. Non mi era mancata per niente. -Allora..- incominciò lei, tentando di iniziare una conversazione. -Sei molto cresciuta in questi anni..- Capitan ovvio. -Non mi vedi da quando avevo circa undici anni, si cambia.- dissi secca. Lei mi guardò e poi fissò di nuovo la tazza. Voglio sapere perchè è tornata, non può essere tornata solo perchè gli mancavamo. Non è tornata per quasi sei anni, di certo non lo farebbe ora.
Si voltò verso Bieber. -Come va la scuola? Hai già fatto amicizia?- chiese. Perchè si comportava come se non fosse successo niente?! -Tutto bene. Ho l'intera scuola ai miei piedi, parlo di ragazze ovviamente.- rispose con un sorriso malizioso, lui. -Certo, quale ragazza non ti vorrebbe?- chiese ancora sorridendo. Non la sopporto. -Beh, sua figlia è una di quelle.- Perchè mi deve tirare in mezzo? Mi spostai i capelli dietro le orecchie e scossi la testa. La donna si voltò verso di me. -Non ti piace Justin?- Mi stava facendo innervosire. Doveva piantarla di fare finta che non fosse successo niente. -Smettila.- dissi con uno sguardo agghiacciante. -Smettila di fare finta che non sia successo niente, smettila di fare finta che non te ne sei mai andata, di non averci mai abbandonate, smettila.- Avevo gli occhi lucidi. Cacciai indietro le lacrime. -Perchè sei qui?- chiesi priva d'intonazione, neutra. -Lo vuoi davvero sapere?- Che cazzo di domanda idiota. -Se te lo chiedo vuol dire che la risposta alla tua domanda è abbastanza ovvia, non credi?- chiesi stringendo i pugni per evitare di saltarle addosso, dovevo calmarmi. -Beh..- Beh? Beh, cosa? -Richard..- Papà? Parlava di papà? Forse sono tornati insieme e hanno intenzione di ritornare a fare la famiglia felice. Oh, quanto mi mancava. Mi spuntò un leggero sorrisino sul viso. -Richard è morto.- Il piccolo sorriso che avevo mi si ritirò completamente mentre le lacrime fuoriuscirono, lasciando un tracciato bagnato sulla guancia. Avevo sempre sognato il momento in cui avrebbe varcato la porta d'entrata e io gli sarei corsa in contro come ogni buona figlia fa quando non vede il proprio papà per molto tempo. Ma era tutto finito. Il mio sogno era distrutto e il mio cuore anche. -Quando è successo?- chiesi ancora neutra. -Una settimana fa.- guardò la sua tazza. -E tu perchè sei qui? Per il funerale?- chiesi sforzandomi di pronunciare le ultime parole. -No, il funerale sfortunatamente si terrà lunedì e io non ci sarò, sono qui per risquotere l'eredità. Me ne vado domenica sera.- Era morto suo marito e lei pensava all'eredità? Che schifo. Non volevo passare più neanche un minuto con questa persona. -Vattene.- mi uscii di getto, stringendo i pugni. -Questa è casa mia.- rispose. Fantastico. La cosa peggiore era che aveva ragione, era casa sua non la potevo sfrattare. -Perfetto, me ne vado io.- girai le spalle e mi precipitai in camera mia alla ricerca della mia solita sacca di emergenza. C'erano dentro cambi di vestiti, intimo, spazzolino di emergenza, appunto.
Ma il problema era che non la trovavo. Dove cazzo era?! -Cerchi questa?- mi voltai lentamente. Bieber. Mi porgeva la sacca davanti agli occhi. Feci quasi per prenderla ma mi trovai con la faccia immersa nel suo petto. Mi stava abbracciando accarezzandomi i capelli, solo come papà riusciva a fare. Trasmetteva quel calore che inconsapevolmente mi cullò. -Fammi venire con te.- disse sussurrandomi all'orecchio. -No. Non so nemmeno dove andare, resta qui, è meglio.- risposi secca. Si allontanò per farmelo guardare negli occhi. -Ascolta, io ho i soldi, ho la macchina e so dove andare, portami con te e i tuoi problemi sono risolti.- rimasi di stucco. Spostai i capelli dal viso, mi asciugai le lacrime e lo presi per il polso trascinandolo giù per le scale e poi in macchina.

Justin's pov.
L'avrei portata lontana dalla sua famiglia, se poteva ancora essere definita tale. La guardai, era voltata verso il finestrino tutta rannicchiata, singhiozzando.
Avevo una gran voglia di abbracciarla ma dovevo guidare. Saremmo andati dai miei nonni per questo weekend in attesa che sua madre se ne sarebbe andata. Li avvisai durante il viaggio e loro mi risposero che non erano a casa e che sarebbero tornati la sera. Ma non era rilevante, sapevo benissimo dove tenevano la chiave di reserva, sotto lo scalino traballante davanti alla porta d'entrata.
Arrivammo. Scendemmo dalla macchina e lei inziò a guardarsi intorno confusa. -Dove mi hai portata?- mi chiese. Mi chinai per prendere la chiave sotto lo scalino e poi la guardai. -A casa dei miei nonni.- lei strabuzzò gli occhi. -No, Bieber. Non voglio disturbare, tu resta qui se vuoi, io vado in un hotel.- disse voltandosi dall'altra parte. La presi per il polso e la fermai. -In un hotel? Certo. E con quali soldi?- le chiesi per farla ragionare. Quanto era testarda!
-Mi prostituisco e li trovo i soldi.- Ahahaha cosa? Ma anche no. Ma perchè me ne importava? -Chiudi quella bocca e vieni in casa, non dai fastidio a nessuno. E poi erano così entusiasta di conoscerti finalmente, non puoi deluderli.- m'inventai al momento.
Entrammo in casa, lei si mise sul divano, rannicchiata ancora a piangersi addosso. Non sapevo se andare lì a consolarla o meno. Lei mi odiava e se mi fossi avvicinato mi avrebbe ucciso. Ok, ho bisogno di aiuto. A chi mi rivolgo? A Chaz. No, ok Chaz è anche amico suo e se sapesse che sta piangendo come una fontana si catapulterebbe qui all'istante e la consolerebbe lui, cosa che io non voglio. Perchè non voglio? Boh, chissene frega. Chiediamo alle mie fans, credo sia la cosa più utile.

@justinbieber C'è una ragazza che mi odia che sta piangendo e vorrei consolarla ma non saprei come fare. Consigli?

In pochi secondi arrivarono una miriade di tweet, inziai a RT quelli che consideravo più idonei al nostro rapporto.
Ricevetti un messaggio sul cellulare.

Chaz: Katie sta piangendo?
Io: Chaz, non rompere i coglioni. Voglio consolarla io per una volta. Osa venire qui e ti trancio le gambe.

Spensi il telefono, nessuno doveva rovinare il momento.

@justinbieber Grazie mille. Vi dirò com'è andata alla fine.

Spensi anche il computer e andai da lei.
Feci come mi dissero: siediti di fianco a lei e ascolta cosa prova; abbracciala e cullala.
Dai non è poi così difficile, no? L'avrò fatto una miriade di volte con Caitlin o Jasmine. 
-Tutto bene?- le chiesi. Ma che razza di domanda è? Tra poco perde più acqua lei di una fontana e le chiedo se sta bene? Sbuffò voltandosi dall'altra parte.
L'abbracciai facendole mettere il suo viso sul mio petto. Iniziai a cullarla, mi sentivo bene. Mi sentivo come se fossi un guardiano, un suo protettore.
Le accarezzavo i capelli, erano così belli, lei era bella. Lei si sollevò un poco per permettermi di vederla negli occhi. Erano rossi, gonfi ma quel verde brillante le rimaneva. Eravamo a due centimentri l'uno dal labbro dell'altro. -Scusa se a volte ti tratto da schifo.- disse sottovoce. Le sorrisi. Stavo per risponderle ma il campanello suonò. No ma seriamente?! Ci stavamo per baciare un'altra volta. Amavo quelle labbra, così soffici, così rosee. Chaz se la sarebbe dovuta vedere con me. Lo avrei picchiato a sangue.
Sbuffai ed andai ad aprire. -Chaz ti avevo detto... Lucas?- rimasi sorpreso. Cioè, fatemi capire. Io mi tolg dalle palle Chaz e mi appare Lucas? Era pur sempre casa mia, non lo avrei fatto entrare, semplice. Peccato che mi aveva già fottuto il posto sul divano, di fianco a Katie e si stavano già abbracciando.
Chiusi la porta ed andai a sedermi sulla poltrona accendendo la Tv. I due se ne andarono in camera lasciandomi lì da buono forever alone.
Uscirono dopo circa una mezzoretta e Lucas se ne andò.

Katie's pov.
Vidi Justin che mi guardava con fare assassino. Cosa voleva? Mi appoggiai al muro guardando fuori dalla finestra parallela a me.
-Scopato bene?- mi chiese. Certo perchè io in momenti come questi, penso a scopare. -Ma che problemi hai?!- chiesi con un tono più alto. Lui spense la televisione e si avvicinò a me. Troppo vicino. Cosa voleva fare?


-That's Me!-
Si, ok. Sono una stronza.
Non ho ispirazione e i capitoli fanno uno
più schifo dell'altro. Ma il fatto è che la scuola
mi sta prosciugando. Ho ricevuto la pagella.
Bella pagella a parte per un unico e fottuto 4 in economia.
NON SONO IN GRADO DI FARE QUEI PROBLEMI.
Ora che vi ho raccontato la storia della mia vita, volevo chiedervi:
1) Continuano a piacere i capitoli?
2)Cosa pensate che farà Bieber?

Ok, ringrazio come sempre chi mi segue. 
VI AMO TUTTI QUANTI.
Sciao bele.
-Erika-

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Capitolo 13
*** Deal made. ***


Deal Made.



Katie's pov.
Vidi Justin che mi guardava con fare assassino. Cosa voleva? Mi appoggiai al muro guardando fuori dalla finestra parallela a me.
-Scopato bene?- mi chiese. Certo perchè io in momenti come questi, penso a scopare. -Ma che problemi hai?!- chiesi con un tono più alto. Lui spense la televisione e si avvicinò a me. Troppo vicino. Cosa voleva fare? 
Ci guardavamo fissi negli occhi e io. Avevo detto che non avrei mai più dovuto guardarlo, no? E cosa cazzo stavo facendo allora? Katie, ripigliati. Katie, ripigliati. Katie, ripiglia.. Mi accarezzò la guancia e con un tocco di classe si avvicinò alle mie labbra premendole contro le sue. E io? Boh. Avevo il cervello impastato. Avevo detto che non avrei dovuto più guardarlo negli occhi e ora me lo sto baciando, complimenti a me, sul serio! Non prometterti mai più niente a te stessa,Katie. Lo devo annotare da qualche parte, non sono affidabile.
Socchiuse leggermente le sue labbra facendosi strada nella mia bocca, non lo fermai. Credo perchè forse mi piaceva, quello che stava facendo. Rabbrividdii a quel pensiero. Ma era vero. Era come se fosse una droga, più ne avevo, più ne volevo. Ma non perchè lo amassi o stronzate di quel genere, no. Solo perchè ne avevo voglia. Puro e semplice desiderio. Forse perchè lo trovavo attraente. No, non lo trovavo attraente. Era solo un ottimo baciatore, nient'altro.
Si staccò da me e mi guardò negli occhi soddisfatto. Non potevo cadere ancora una volta in tentazione, così chiusi i miei. Mi accarezzò la guancia e sentii un vago calore invadermi le guance. Perfetto, arrossivo pure. No, dovevo spiegargli come stavano le cose. Feci un respiro profondo e sempre con gli occhi chiusi iniziai il mio discorso. 
-Senti, Bieber.-
-Perchè tieni gli occhi chiusi?- m'interruppe subito. Ecco Katie, perchè tieni gli occhi chiusi? Non gli avrei mai detto che i suoi occhi erano irresistibili, quindi sospirai e gli aprii. -Ecco, sono aperti.- lo guardai con aria di sfida. -Dicevo. Che sia chiara una cosa, a me tu non piaci, non pensare neanche lontanamente una cosa del genere.- si morse il labbro. -Allora perchè non mi rifiuti?- mi chiese. Bella domanda, Bieber. Il problema è che non conoscevo la risposta. -P-Perchè ne ho voglia.- alzò il sopracciglio. -Trova una scusa migliore.- disse avvicinandosi vertiginosamente a me. -Non è una scusa. E' quello il vero motivo e anche perchè mi piace baciarti.- dissi l'ultima parte con tono quasi impercettibile. -Prego?- disse con un sorrisino vittorioso. Misi le mani sul suo petto e lo allontanai da me. Mi stava facendo incazzare. C'era qualcosa che non andava in me, mi stavo confidando e lui fa il coglione? Ma ti arriva un calcio negli stinchi. -Si, i tuoi baci sono come i cioccolatini, uno tira l'altro! Ma questo non vuol dire che mi piaci o cose del genere.- Misi subito a parare. Stavo sbraitando e gesticolando come una pazza furiosa, ma preferisco dirgli questo genere di cose da incazzata che in vaghi momenti imbarazzanti che peggiorano solo la situazione. -Beh.- iniziò lui appoggiandosi al divano, passandosi una mano tra i capelli. Quanto erano belli.. Basta. Sto davvero oltrepassando il limite della decenza. Presi fiato. -Anche io ho il tuo stesso problema. Sto con Selena perchè sono pagato, eccetera. Ma come carattere è dolce e sopportabile invece tu..- disse avanzando il braccio davanti a lui e la mano tesa andava dall'alto al basso indicandomi. -Io?- chiesi con aria assassina. Attento, Bieber. Spara una delle tue stronzate e sei fritto, ti avverto. -Tu sei così.- Così. Così? Cazzo vuol dire così? -Cioè?- lo fulminai con lo sguardo. -Non sei dolce, non ti sopporto, rispondi male a chiunque, hai le palle di fare qualsiasi cosa. Sei completamente l'opposto di Selena. Eppure quando ti vedo ho un certo richiamo dalla natura.- abbassò lo sguardo imbarazzato. Sono io, che mi è partito il cervello che non capisco quello che vuole dire oppure è lui che non sa parlare? -Cioè ti faccio cagare?- l'unico richiamo della natura che mi possa venire in mente è solo quello a meno che... -No!- esclamò, guardandomi negli occhi. Quindi lo faccio arrapa.. Oddio. No. Non può essere. -C'entra il tuo amico laggù?- chiesi indicandolo da lontano. Scoppiò in una risata nervosa. -Lo prendo come un sì.- borbottai. -Quindi cosa facciamo?- chiese. Che palle, voglio scambiarci di ruolo. Non può sempre lui fare le domande e io rispondere.
Feci spallucce. -Un'idea ce l'avrei..- disse alzando lo sguardo verso di me, speranzoso. -Parla.- sputai subito. -Hai mai visto Amici, Amanti e.. ?- mi chiese. -Quel film dove ci sono due ragazzi, un maschio ed una ragazza, che sono scopa-amici?- chiesi, non comprendendo dove volesse arrivare. -Esatto. Potremmo fare come loro.- disse. -No. Non ho intenzione di scopare con te.- lo guardai male. Rise ancora. Cazzo c'è da ridere, lurido maniaco?! -Nemmeno io, non ci tengo. Dicevo, che potevamo fare come fanno loro solo che al posto di scopare, ci baciamo.- Beh, come idea non era male. Ero una sedicenne single, a cui le era appena morto il padre, avrei dovuto sfogarmi no? Ovvio che si. -Stranamente hai avuto una buona idea, cervellone.- finsi un piccolo applauso. -Allora, accetti?- chiese sorridendo. -Accetto solo se seguiamo anche le loro regole: niente cose romantiche, niente coccole e appena vediamo che le cose tra di noi stanno cambiando, smettiamo subito.- Non volevo assolutamente stare con Bieber anche se mi faceva uno strano effetto. Aspettai una sua risposta.
Si avvicinò verso di me e allungò la mano come quando si conclude un affare. La allungai pure io. Mi guardava sorridente, soddisfatto. Io non lo ero molto, sinceramente mi sentivo un pò troia. -Ah e soprattutto, nessuno lo deve venire a sapere.- dissi secca. -Nemmeno Ry?- fece la faccia da cucciolo, peccato che non funziona con me, caro Bieber. -Nemmeno Ryan.

L'affare era concluso. La sera erano arrivati i nonni di Bieber. Diane e Bruce erano davvero delle persone fantastiche. E' un vero peccato che il nipote non abbia preso da loro.

***
 

Ora mi trovavo dal notaio per l'eredità di papà. Non vedevo l'ora che questa cosa finisse così mamma stasera se ne sarebbe andata e noi saremmo tornati a casa. -Allora, inizio a leggere il testamento.- disse l'uomo. Prima finisci, meglio è.
-Il signor Richard Brian Knowles ha dichiarato la sua volontà firmando questo atto. Ha lasciato il 50% dei suoi averi alla signorina Katie Knowles, il 40% alla signorina Anne Knowles e il 10% alla signora Sophie Emilton Knowles.- Mia madre mi lanciò uno sguardo assassino. Che avevo fatto? A me non interessava niente dei soldi anche se mi aiutavano un pò. Il notaio dopo aver discusso con mia madre sul fatto che non era possibile che le aveva lasciato così poca eredità, uscì dalla stanza. -Direi che con tutti questi soldi, non avrai più bisogno dei miei ogni mese.- disse quella che dovrebbe essere mia madre.
-Papà era un brav'uomo, se ha scelto in questo modo avrà avuto i suoi motivi. Sei una ragazza fantastica, continua così.- disse Anne per poi uscire dalla stanza lasciandomi sola. Non era mai stata così diretta e sincera. Ero abbastanza confusa. Uscii dalla stanza e mi diressi verso l'uscita dell'edificio.
Appena fuori, presi una sigaretta dal pacchetto di emergenza che tengo di solito in borsa e la accesi. Soffiai il fumo grigio facendolo uscire dalla mia bocca, qualcuno mi prese la sigaretta dalle mani e me la buttò a terra. -Non avevi detto che avevi smesso?- disse con aria rimproveratrice. Mi voltai e vidi Chaz che fingeva di essere arrabbiato. Lo abbracciai. Fu come d'istinto. Avevo bisogno di un amico. Mi tranquillizzò massaggiandomi la schiena con la mano che faceva dei piccoli tratti, su e giù. Aprii gli occhi, e vidi davanti a me Caitlin, Ryan e Bieber che mi guardavano interrogativi.
Mi staccai immediatamente da Chaz e lui mi guardava sorridente. -Allora, com'è andata?- mi chiese Caitlin. -Il 50% dell'eredità è andato a me e mia madre ha fatto una scenata. Per il resto, bene.- dissi, iniziando a camminare verso casa di Diane e Bruce. -Tua madre non cambierà mai.- rispose lei scocciata. -Già, lo penso anch'io.- sbuffai. Arrivammo in centro dove tutti entrarono allo Starbucks tranne io e Justin. Mi appoggiai al muro un pò più distante dal negozio e Justin mi si mise davanti sorridente. -Non ho voglia, Bieber.- dissi guardando da un'altra parte, già consapevole di quello che voleva fare. -Un bacio, niente di più.- m'implorò. Non mi fece neanche rispondere che era già sulle mie labbra. Quelle labbra così morbide che mi portarono in un mondo completamente diverso. Dovevamo staccarci altrimenti ci avrebbero visti, ma non ci riuscivo. Dal semplice bacio che doveva essere si trasformò in un bacio più passionale che fortunatamente lui interruppe. -Hey, voi due! Cosa stavate facendo?!-
Oh. Merda.


 

-That's Me!-
Cieeeeeeeeeo.
Lo so, ci ho messo cent'anni ad aggiornare
ma sono stata occupata. çwç
Ho raggiunto le DIECI RECENSIONI!
*piange*
Vi ringrazio veramente tutte quante!
Non sapete quanto bello sia stare a leggere ciò
che pensate di quello che scrivo :'3
Ho altre domande per voi ;)
Pronte?
1) Vi aspettavate un accordo del genere tra i due?    
2) Cosa pensate dell'accordo?                                        
3) Cosa pensate che succederà nei prossimi capitoli?

{Alla fine ho recuperato economia, ho preso 8 nell'ultima verifica ee #FUCKYEAH}

VI AMO!
-Erika-

 

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Capitolo 14
*** Green Ice. ***


Green Ice


Lo allontanai sgarbatamente da me guardandolo impaurita. Avevo paura sì, ma non di lui, di quello che quella persona avesse visto di noi. Bieber sbuffò passandosi la mano tra i capelli color grano e si voltò verso dove proveniva la voce. Feci come uno specchio: quello che fece lui, lo feci anche io. Vidi Ryan che ci guardava stralunato. Cazzo, merda, cazzo, merda. Feci un sorriso forzato mostrando tutti i denti, riuscendo così a parlare senza muovere la mandibola. -Osa vuotare il sacco e sei finito, ti avverto Bieber.- Mi guardò divertito. Cazzo c'è da ridere? Avanzò verso Ryan e io lo seguii a ruota. -Le stavo solo dicendo una cosa nell'orecchio, perchè? Che ti sembrava, Ryan?- Complimenti Bieber, una scusa più deficiente non la potevi trovare. -La stavi baciando, vi ho visti.- Merda, ci ha visti. Occhei, improvvisiamo qualcosa alla cazzo, dai. -Che schifo!- esorbitai, io. Ryan mosse quelle pupille azzurre verso di me, guardandomi confuso. -Voglio dire, che schifo baciare Bieber. Ti pare che io baci un ragazzo così...?- finii con l'indicarlo dall'alto verso il basso cercando il più possibile di fare un'espressione schifata e il che non era difficile visto che si trattava pur sempre di Bieber. Il biondo platino scoppiò a ridere, mentre quello cenere mi dedicò il suo sguardo color miele piuttosto ambiguo. -Così come, scusa?- mi chiese con un tono acido. Lo fulminai con lo sguardo e lui cacciò gli occhi al cielo sbuffando. Caitlin e Chaz uscirono dal negozio con due frappé uno al cioccolato e l'altro al pistacchio. -Di che si parla, gente?- s'unì alla conversazione, Chaz. -Niente che tu possa capire, non sono argomenti da gay.- gli rispose Bieber. Scoppiai a ridere, mentre l'accusato imitò un AH-AH-AH ironico. -Intanto non sono io quello preso per il culo dal mondo intero.- Ammetto che Chaz sa difendersi bene. -E' solo invidia la loro. Perchè io posso scoparmi la Gomez quando voglio e loro no.- provai un leggero fastidio sulla pancia. Gelosia? No. No, è solo il freddo che mi fa uno strano effetto. -Complimenti Bieber, che finezza.- commentò Caitlin. Concordo pienamente con lei. -Ammettilo che vorresti essere al suo posto.- le fece un occhiolino. Ok, stavo morendo dal ridere. Mi piacevano questo genere di conversazioni. -Bro, lascia stare la mia ragazza. Pensa a baciarti Katie.- s'intromise Ryan. Caitlin mi rivolse il tipico sguardo a punto interrogativo ma le feci cenno che non era niente di importante. Nel frattempo che il battibecco andava avanti e che Caitlin e Chaz finissero il loro frappé, un gruppo di ragazze con sù la tipica veste da cheerleader uscì dalla gelateria con ognuna in mano una granita di un color verde vivo, molto probabilmente erano granite alla menta. Vidi che si avvicinavano a noi con molta fretta. Saranno delle fans accanite di Bieber, ci metterei la mano sul fuoco. Giunsero davanti alla pop-star ma la superarono, volevano me. Mi si fermarono davanti a cerchio. Erano in cinque. -Cosa volete?- chiesi con un tono non del tutto gentile.  La bionda davanti a me schioccò la lingua guardando le altre e con un gesto fluido mi versarono addosso tutto il liquido ghiacciato. Ero esterefatta. Cosa cazzo le avevo fatto?! Mi tirai via il ghiaccio verde dagli occhi e notai che le ragazze mi avevano superata e se ne stavano andando. -Adesso le prendono quelle puttane.- borbottai ma Bieber mi cinse i fianchi con le sue mani calde e mi bloccò. -Bieber, è meglio per te se mi molli. Rischi di fare una brutta fine pure tu.- lo minacciai senza nemmeno voltarmi. Il vento gelido mosse i miei capelli bagnati facendoli gocciolare pesantemente. Tremavo di freddo e dalla rabbia. Bieber mi strinse completamente a lui trasmettendomi quel calore che il mio corpo tanto desiderava. Mi voltai verso di lui e lo abbracciai. Avevo bisogno di quel calore. Avevo bisogno di lui. L'avevo veramente pensato? Eww. Katie, vai di male in peggio.
-Ti sei calmata?- mi sussurrò all'orecchio provocandomi dei brividi che andarono per tutta la schiena. Annuii semplicemente. -Andiamo a casa mia che è qui attaccata, sto congelando.- risposi staccandomi da lui. Che freddo. Mi avvolsi tra le mie braccia cercando di riscaldarmi ma non era come stare tra le braccia di Bieber. Basta. Devo smetterla di paragonare tutto con Bieber. Seriamente. -Tutto bene?- mi chiese sottovoce Chaz mentre gli altri sparlottavano tra di loro. -Sono piena di granita alla menta ai primi di novembre, fa un freddo cane e per di più c'è vento. Sto alla grande.- risposi ironica. Stavo per scoppiare in una crisi isterica. Ma la mia domanda era: Perchè? Perchè mi hanno tirato addosso quella roba? Non ci sono mai stati conflitti tra di noi e ora tutto in un botto si comportano così? Tutta colpa di Bieber che non mi ha fatto andare da loro. Fanculo Bieber. 

***

Ero appena uscita dalla doccia calda che mi ero dovuta fare a causa del troppo freddo che avevo preso per colpa delle granite alla menta. E si, ero ancora incazzata nera. Quelle puttane mi avevano umiliata e quel coglione di Bieber mi aveva bloccata. Passai il pettine tra i capelli senza nodi grazie al balsamo usato in precedenza. Posai l'oggetto di fianco al lavandino ed andai in camera. Chiusi la mia porta alle spalle. M'infilai l'intimo e il pigiama. { http://data.whicdn.com/images/22363697/1486f3803f2e11e180c9123138016265_7_large.jpg ragazza a sinistra}
Mi sedetti sul letto e guardai il cellulare.

3 messaggi non letti:
Lucas: Devo parlarti.
Lucas: Appena puoi chiamami.
Lucas: Mi manchi.

O Lucas sta impazzendo, o è successo qualcosa di grave. Sentii la porta della camera aprirsi e chiudersi velocemente. Alzai lo sguardo di scatto e vidi Bieber attaccato alla porta nella tipica posa alla "Mission Impossible". Mi alzai in piedi ed andai verso di lui. -Cosa stai facendo?- chiesi. Lui con un passo svelto si mise davanti a me e poggiò l'indice fresco sopra le mie labbra bollenti. Guardai i suoi occhi color miele infastiditi da una piccola ciocca color grano. -Fai finta di essere nuda.- Se vuoi mi spoglio sul serio. COSA MINCHIA STO DICENDO? Sentii la porta bussare. -Katie, posso entrare? C'è lì Justin?- Chaz. Quindi Bieber stava scappando da lui. Ok, ho la perfetta occasione per metterlo nei cazzi. -No, sono nuda e Bieber non c'è.- Pronto?! Cervello chiama bocca. Ma cosa sto dicendo?! Lo difendo pure? -Ah. Va bene. Vado allora.- rispose poco convinto, Chaz. Bieber, alzò il mio mento con le punte delle sue dita sorridendo malizioso. Non avevo mai sentito il mio cuore battere così forte. -Calmati- disse sottovoce con un leggero tremolio nel tono. -Fanculo. Se ci riuscissi lo farei anche.- risposi con voce spezzata. Sorrise e mi baciò. Le labbra morbide con un retrogusto di zucchero filato si erano ormai impadronite delle mie. Incrociai le braccia dietro il suo collo e con la mano tracciavo dei cerchi imperfetti tra i suoi capelli. Lui spostò la mano che era sul mento e mise dietro la mia schiena facendo avvicinare ancora di più i nostri corpi. La riabbassò facendola andare sotto la maglietta posizionandosi sopra l'allacciatura del reggiseno, mi bloccai. -Che c'è?- mi chiese con un tono dolce. -Non voglio andare oltre.- abbassai lo sguardo facendo cadere un boccolo davanti ai miei occhi verdi. Non avevo intenzione di perdere la verginità con Bieber. Proprio no. -Perchè no? Tanto non sei vergine.- alzai lo sguardo di botto e rimasi a fissarlo. -O si..?- chiese ormai poco sicuro. -Anche se non sono vergine non vuol dire che la do al primo che passa. E con questo ti saluto.- Lo superai ed a passo svelto scesi le scale ed entrai nel salotto dove trovai...



 

-That's Me!-
Cieeeeeeeeeeo. 
*NOVE RECENSIONI*
Mi state abituando troppo bene
belle fanciulle uù (?)
So che il capitolo è corto ma tra la scuola e 
la nuova cagnolina che abbiamo adottato
non ho molto tempo a disposizione.
Spero solo che vi continui a piacere
e sappiate che ogni piccola recensione,
ogni piccolo vostro pensiero è seriamente importante
per me. 

GRAZIE DI CONTINUARE A LEGGERE.
Love you.
-Erika-


 


 

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Capitolo 15
*** Nice to meet you. ***


Nice to meet you.



Lo superai ed a passo svelto scesi le scale ed entrai nel salotto dove trovai un mucchio di valige all'ingresso di casa mia. Inizialmente non capii, poi guardai la bellissima ragazza che c'era di fianco ad esse e capii tutto. Era alta, magra, con i capelli color castano scuro che cadevano sopra il seno e un sorriso mozzafiato. Accennò un piccolo saluto con la mano destra, era completamente imbarazzata. Mi avvicinai a lei guardandola confusa. -Ciao, sono Selena, la ragazza di Justin Bieber. Alloggia qui, vero?- Selena. Finalmente la conosco di persona. Non sembra una persona cattiva, anzi, tutt'altro. Annuii. -Si, abita con me. E' di sopra.- dissi indicando il piano superiore. Lei sorrise. -Oh. Quindi tu devi essere Katie, giusto?- ricambiai il sorriso. -Già. In carne ed ossa.- Le si illuminarono gli occhi e mi porse la mano, gliela strisi. Non capivo il motivo di quella sua grande felicità ma me ne infischiai. -Mi chiedo come fai a sopportarlo tutti i giorni, a me bastano cinque minuti.- mi fece l'occhiolino. Mi stava alquanto simpatica questa ragazza. -Non lo so nemmeno io.- risposi scuotendo la testa. Lei spostò lo sguardo dietro di me e mi superò velocemente. -Chaz!- esclamò con una voce stridula. Si conoscono? Ah, che cogliona. E' il migliore amico di Bieber da una vita mi pare ovvio che si conoscano. Mi voltai verso di loro guardando la scena commuovente dei due che si abbracciavano. Mi diressi verso la cucina, alquanto disgustata dalle troppe effusioni affettive che avvenivano in questa casa. E non mi riferivo solo a Chaz e a Selena ma anche a.. Beh. Ci siamo capiti. Presi un bicchiere d'acqua ed appoggiandomi al lavello iniziai a sorseggiarlo. Chaz entrò nella stanza con un sorrisino da ebete stampato sulla faccia. Lo guardai interrogativa. -Chaz..?- lo chiamai, ma non diede risposta. -Chaz?- lo richiamai, ma fece come la prima volta. -Chaz!- strillai facendolo svegliare dal suo mondo. -Eh? Si! Ci sono!- mi guardò in cagnesco. -Bentornato tra noi.- dissi sottovoce. Scosse la testa. Questa ragazza rincoglionisce tutti o sbaglio? Va beh, meglio così. Almeno non ho Bieber tra le palle e io posso passare una giornata senza romanticherie varie. -Dov'è andata Selena?- Il mio futuro dipende tutto dalla sua risposta. Se risponde con "E' su con Bieber" la settimana sarà perfetta: Scopano e Bieber non sarà più in crisi d'astinenza, di conseguenza non romperà a me. Se invece.. -Lasciamo perdere.- Come lasciamo perdere? Che razza di risposta è LASCIAMO PERDERE? Aspetta, lasciamo perdere? Chaz è geloso di Bieber? A Chaz piace Selena? Katie, ti stai facendo troppi viaggi mentali. Si, decisamente. -Io me ne vado.- fece un piccolo cenno con la mano e si avviò verso la porta d'entrata. Rimasi lì da sola in silenzio.

***
 

La mattina dopo mi svegliai con un fottuto mal di testa che infastidiva perfino i miei pensieri. 
Avevo dormito sul divano per evitare figure di merda in caso li avessi trovati uno sopra l'altro facendo cose che i bambini non dovrebbero sapere.
Mi vestii con i vestiti che avevo lasciato in camera di mia sorella qualche giorno prima, jeans, maglietta e felpa, semplice. Dopo di che, uscii di casa. Quella mattina niente tassista Bieber. Oggi, autobus. Sto iniziando a sentire la sua mancanza. Solo per i passaggi a scuola, ovvio.
Quell'ammasso giallo si vermò davanti casa mia e vi salii. -Woho! Guardate chi ci degna della sua presenza! Niente più Bieber,eh?- mi chiese la bionda tinta che mi aveva sporcata con la granita verde il giorno prima. Tenetemi ferma o giuro che un calcio nei denti è assicurato. -Cazzo vuoi Evelyn?- le risposi guardandola negli occhi. -Wow. Com'è raffinata la tua ragazza, Chase!- gesticolò guardando verso Chase. Che qualcuno le tiri un'ancora in testa! -Ma come? Sei rimasta indietro con i gossip? L'ho mollato Chase, sono libera di fare ciò che mi pare e il fatto che io vada a scuola in autobus o con Bieber, la cosa non ti deve interessare minimamente.- dissi tutto di getto. -E ora spostati.- mi feci spazio ed andai a sedermi di fianco a Chaz. L'autobus intero mi guarda sbalordito, credo che fosse perchè ero la prima che rispondeva in quel modo a quella troia. Chaz sembrava piuttosto depresso, era così da ieri sera. Era il mio migliore amico, dovevo scoprire che cosa c'era che non andava. -Hai intenzione di dirmi cosa ti passa per il cervello o no?- gli diedi una pacca sulla spalla a mò di conforto. Si voltò verso di me e mi fece un leggero sorriso, poi continuò a fissare il finestrino. Sbuffai. Guardai nei sedili dietro di me e Caitlin e Ryan mancavano all'appello. -Dove sono quei due?- indicai i sedili posteriori a noi con il pollice. -Fuga d'amore.- Che-Cosa-Orribile. Lui rise. Lo guardai confusa. -Cosa ridi?- chiesi cercando di allontanare il pensiero di quei due che fanno romanticherie varie in un prato verde con il sole che gli riscalda la pelle. Mancano gli unicorni e sono a posto. -Sei sbiancata all'improvviso come se dovessi vomitare.- rispose ancora ridendo. Sinceramente non ci troverei niente da ridere nel vedere qualcun'altro sentirsi male. -Infatti è come hai detto tu, stavo per vomitare. Se vuoi, visto che ridi delle disgrazie altrui, posso vomitarti addosso.- sfoderai il mio sorriso vincente. Sbuffò e si rimise a guardare fuori. -Chaz, mi stai facendo venire voglia di tagliarmi le vene.- affermai secca guardandomi i polsi già inflitti da vecchie cicatrici. Si voltò di scatto guardandomi con uno sguardo assassino. -Non osare nemmeno ripensarci. Tu in quel periodo di merda non ci ritorni.- Sei tu che mi ci fai ritornare, genio. -Questo vale anche per te.- risposi. -Non mi sono mai tagliato.- disse con tono ovvio. -Lo so. Basta solo che non inizi adesso solo perchè Selena passa la giornata con Bieber.- azzardai. Volevo vedere se era quello il problema o meno. Abbassò lo sguardo e sbuffò. Tipico segno di resa. Bingo! -Quindi stai facendo davvero tutto questo casino per ESSE?- l'autobus si fermò e mi dovetti alzare senza avere nessuna risposta. Scesi dall'automezzo e cercai di continuare il discorso con Chaz ma lo vidi dirigersi velocemente verso l'edificio. Feci per inseguirlo ma qualcuno mi prese per il polso, mi voltai, Bieber. Mi guardava con tono arrabbiato. Cazzo voleva? -Perchè non mi hai svegliato e aspettato?- quel ciuffetto biondo che gli cadeva vicino sull'occhio lo rendeva ancora più bello. Ma che cazzo..?! Katie ecco cosa succede a non fare colazione. -Perchè non volevo disturbarvi mentre scopavate.- Ecco così mi voglio. Schietta, sincera. Nessun rancore su maltrattamenti vari o cose del genere verso Bieber. Lui scosse la testa e sbuffò. -Non stavamo scopando. Ah, e per la cronaca, potevi benissimo dormire in camera nostra.- Cosa? Ho capito bene? Camera nostra? -Allora. Prima di tutto, quella è camera mia. Secondo, non sono tenuta a dirti dove dormo la notte e perchè preferisco dormire da un'altra parte. Comunque ora devo parlare con Chaz, lasciami andare.- sbottai cercando di liberarmi dalla stretta. -Ah. Quindi ora c'è solo Chaz per te?- Katie, stai calma. Conta nella mente fino a dieci e poi rispondi. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci. Mi avvicinai pericolosamente a lui e lo guardai in quei fottutissimi occhi color miele. -Fatti una scopata e torna rilassato.- cercai di allontanarmi ma mi aveva bloccata lì. Ero stata una stupida ad avvicinarmi così tanto. Era ovvio che avrebbe sfruttato la situazione. Spuntò un sorrisetto malizioso sul suo volto e poi disse -Scopi con me?-


 

-That's Me!-
S C U S A T E 
per l'immenso ritardo!
Sono partita per Malta con la scuola {Stage Linguistico}
e non ho avuto tempo di scriverlo.
Ora che siamo tornati, ci stanno massacrando di compiti
e ci metto un casino di tempo a scrivere i capitoli. çwç
Mi farò perdonare durante le vacanze di pasqua, PROMESSO!
Ringrazio sempre le ragazze che continuano a leggere
'sta merda di storia :D
Ai Lov Iu ! (?)
Ps: Quant'è bella BOYFRIEND?
swag. swag. swag. on you
#Swaggie

@ThatsAmazing_ -- On Twitter!

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Capitolo 16
*** I feel great ***


I feel great.


Ero stata una stupida ad avvicinarmi così tanto. Era ovvio che avrebbe sfruttato la situazione. Spuntò un sorrisetto malizioso sul suo volto e poi disse -Scopi con me?- gli scoppiai a ridere in faccia. -Ti piacerebbe.- conclusi così la nostra conversazione allontanandomi da lui e andando verso la scuola. Andai in classe e la lezione di chimica cominciò. Era noiosa quella mattina, stranamente. Era come se mancasse qualcuno. Mi voltai e vidi quel banco vuoto. Chaz. Dove cazzo è Chaz? Bussarono alla porta, quel suono mi risvegliò dai miei pensieri. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo biondo, alto dagli occhi verdi. Al primo impatto pensai fosse Chase ma no, aveva un viso troppo dolce per essere lui. -Ragazzi, lui è Louis Flores, viene dalla California. Vi prego di essere gentili con lui e di farlo integrare nella scuola.- Disse guardandoci con aria minacciosa. Non ti preoccupare, bro! Un ragazzo così entro la fine della terza ora sarà già circondato da Alyssa e le sue amiche! Risposi nella mia mente, al prof. Quest'ultimo guardò verso di me ed annuii a sé stesso. Quello non ce la fa. -Per il momento accomodati pure di fianco alla signorina Knowles al posto del signorino Somers che oggi per qualche ragione è assente.- Cosa? Di fianco a me? PROF. WESLEY GLIEL'HO MAI DETTO CHE LA AMO? Louis si avvicinò al banco e mi sorrise. Si sedette e mi porse la mano. -Piacere, Louis.- bisbigliò. Che bel sorriso. -Piacere, Katie.- mi uscii un rauco al posto di un bisbiglio. Non volevo vedere la faccia da ebete che avevo in quel momento. Quel ragazzo mi aveva completamente stregata. Passammo la lezione a ridere, ripresi dall'isegnante ogni medesima volta ma la cosa più strana fu che era come se lo conoscessi già da molto tempo. 
Le altre due ore le passai a cercare di capire francese mentre la professoressa interrogava ma non cambiò molto, il francese non lo capirò mai.
Andai in mensa per finalmente mettere qualcosa sotto i denti. Ero in fila in attesa che la cuoca mi servisse, Alyssa mi guardava con fare indagatore. Cazzo vuole? Adesso non posso neanche mangiare? Percepii un tocco al braccio destro che mi fece smettere di insultare la Troia. -Katie.- mi voltai. -Louis.- gli sorrisi leggermente e presi il piatto d'insalata porso dalla signora. -Ascolta, volevo chiederti..- iniziò, io feci scorrere il vassoio verso il reparto 'Frutta' -non è che posso sedermi con te al tavolo? Non conosco nessuno e..- lo interruppi subito. -Ovvio che sì. Prendo una mela e andiamo.-  detto, fatto. Presi la mela con la faccia migliore e lo portai verso il nostro tavolo dove c'erano già seduti Bieber, Chaz e Alyssa. Aspetta, cosa? Alyssa? 
Mi sedetti al tavolo guardandola glaciale. -Katie, dobbiamo parlare,ora.- sputò come veleno, Bieber. Cosa vuole? E' incazzato? Sono io qui, quella che dovrebbe essere incazzata. Mi prese per il polso e mi portò fuori, davanti l'entrata della mensa. C'era quiete lì. -Allora? Cosa c'è? Io avrei anche fame.- sbottai, sbuffando. Lui mi spinse lentamente contro il muro e poggiò la sua fronte contro la mia. -Ju-Justin. Siamo a scuola.- balbettai. Ma cosa mi succedeva? Balbetto per parlare con Bieber? Di male, in peggio. -Come mi hai chiamato?- aveva un'espressione stupita. Cos'è? Ora è anche sordo? -Bieber.- risposi ovvia. Sorrise leggermente quasi soddisfatto. -Justin.- Complimenti, ora sa il suo nome e il suo cognome! Bravo, Bieber! -Justin mi hai chiamato.- Ma non è vero. O si? Ci pensai sù un attimo e.. effettivamente era vero. Embè? -Quindi? E' il tuo nome.- Sorrideva sempre più. Era bellissimo. Si, perchè ogni persona quando ride è bella. Non perchè è lui, che sia chiaro. -E' la prima volta che mi chiami così.- mi diede un piccolo bacio sul naso. Onestamente non avevo mai fatto caso a questo particolare, ma ok. -Buono a sapersi.- dissi spostandomi da quella posizione. Se ci avesse visto qualcuno, mi avrebbe dato molto fastidio. -A proposito di sapere..- iniziò lui tenendomi per il polso. -Chi è quel biondino che ti sta accollato dalla prima ora?- La mia domanda era: 'Perchè?' Perchè deve impicciarsi ogni santa volta? -Louis, un nuovo alunno. Viene dalla California, non conosce nessuno.- E ora la mia domanda era questa: 'Perchè?!' Perchè ogni santa volta io gli rispondo? -E devi fargli per forza tu da guida?- Datemi una sedia che devo spaccargliela in testa. -Ma che problemi hai?! Sei geloso? Sai benissimo che se è così..- sciogliamo il contratto e adios a todo. Si, quella era la frase che avrei dovuto concludere ma m'interruppe a metà avvicinando il mio corpo al suo cingendomi per i fianchi. -Non ti preoccupare, non posso essere geloso di un elemento del genere.- Non capivo. Mica è un trol. Lo guardai confusa. -Andiamo, sono molto più sexy io.- mi tappai la bocca per non scoppiargli a ridere in faccia. -Ridi, ridi. Nel frattempo ti fai con me e non con lui.- stetti zitta. Alla fine aveva ragione. Poi, perchè devo contrattare con Bieber se lo odio? Ah già. E' lui il ragazzo dagli occhi magici. E' lui che ha quella strana cosa che mi fa sentire sempre attratta da lui. Louis non ce l'ha. Però se stessi con lui avrei molti meno problemi. Justin mi guardava in silenzio. Eravamo lì impalati a fissarci come due cretini. Si morse il labbro. Lo baciai. Si, lo baciai. Non so perchè, ma lo feci. Faceva parte del contratto, no? Quindi ero liberissima di farlo. Mi guardò con i suoi occhi color miele pieni di stupore. Chiusi i miei per non rimanere imbambolata e rientrai in mensa. Mi diressi verso il tavolo con Bieber dietro di me di qualche metro. Mi sedetti. -Comunque lui è Louis.- dissi indicandolo. -Si è già presentato mentre tu eri fuori con Justin.- rispose, Chaz, acido. Stai calmo che stamattina mi hai già fatto girare le palle abbastanza. Lo guardai male. -Bene. Bieber, lui è Louis, Louis, lui è Bieber.- dissi indicandoli. Quest'ultimo sbuffò. -Chiamami Justin.- disse stringendo la mano al meraviglioso ragazzo accanto a me. -Già. Credo sia meglio di 'Bieber'- fece un mezzo sorriso, Louis. Oh. Gente! Io lo chiamo come mi pare, ok? ok.

-Comunque.- Invervenne Alyssa. Spostammo tutti lo sguardo su di lei. -Stasera do una festa. Vieni vero?- chiese a Louis con un sorriso finto. -Emh. Non lo so..- abbassò lo sguardo. Sembrava insicuro. Per forza, quella troia lo metteva sotto pressione. -Dai vieni. Avrai bisogno di una dama, con cui dovrai passare la serata. Sappi che io sono libera..- Concluse lei. Della serie: Sei un figo, io sono una figa. Scopiamo, semplice. Sbuffai e vidi Louis che mi guardava. Che c'è, bellezza? -Ti andrebbe di venire con me?- Era completamente rosso in viso. Che tenero. Gli misi il braccio attorno alle spalle. Non so perchè lo feci. Forse per rassicurarlo. -Si dai, si può fare.- risposi sorridente. A quel punto sollevò il viso e mi abbracciò sfoderando un magnifico sorriso. Sembrava un bambino subito dopo aver preso la propria caramella. Uguale. Stessa espressione innocente e gentile. Ci staccammo e vidi l'espressione di Alyssa esterefatta. Minchia, si. Per una volta avevano preferito me a lei. Oh yes, baby. Tu e le tue tette rifatte non andate più da nessuna parte. Spostai lo sguardo verso sinistra e ne trovai uno triste, deluso. Bieber. Che aveva? Sarebbe andato con la Gomez o con Alyssa, non aveva nessun problema in fatto di donne. Anche se non fosse andato con loro due avrebbe avuto la scuola, aspettate, l'intero mondo, ai piedi.
-Tu Justin? Con chi vieni?- chiese Alyssa mettendo bene in mostra il suo davanzale. -Beh. O con Selena o se non può mi piacerebbe venire con te.- disse guardando prima Alyssa poi me, tornando di nuovo su Alyssa. Come se avesse bisogno del mio permesso. La bionda gli saltò al collo urlando come una pazza. Poi guardò me con fare superiore. -Vedi, mi potranno pure scartare i bei ragazzi, ma le celebrità hanno sempre buon gusto.- Le scoppiai a ridere in faccia. Certo troia, rimanici convinta. -Non ti preoccupare, Bieber non era nei miei piani.- risposi alzandomi per portare il vassoio al proprio posto.
Feci le ultime due ore in completa coma. Avevo un sonno incredibile. E di certo Storia dell'Arte non mi aiutava.
L'ultima campanella suonò ed uscii da scuola. Cercai invano la Range Rover di Bieber ma non la trovai. Forse se ne era già andato. Beh, carino da parte sua lasciarmi fare cinque isolati a piedi. Wohoo!
Misi le mie cuffie e addio mondo. Ora ero nel mio. Camminavo sul marciapiede senza dare importanza a quello che avevo attorno. Ero nel mio mondo, nella mia pace. Senza Bieber. Stavo in estasi. Ecco quella porta familiare. Tolsi gli auricolari ed aprii la porta silenziosamente. Sentivo Bieber parlare con qualcuno. Era spaparanzato sul divano con un altro ragazzo che si guardavano delle foto in televisione. Gli diedi un'occhiata. C'era lui sopra Selena che le stava leccando l'incavo tra la spalla e il collo di lei. Un colpo allo stomaco mi fece sobbalzare e gli occhi iniziavano a pungere. Ma che cazzo ..?
Buttai lo zaino per terra e corsi in bagno. Cos'era quella strana sensazione? Dovevo avere qualche malattia strana, per forza. Chiusi la porta dietro di me e mi guardai allo specchio. Avevo gli occhi lucidi e il viso completamente rosso. Stavo piangendo? PERCHE' CAZZO STAVO PIANGENDO?
A me non importa di Justin. O si? No, assolutamente no. Sarà qualche allergia varia. Si ma a novembre? Impossibile. Ok. Tutti hanno le loro giornate no, quindi questa sarà la mia. Il rumore di qualcuno che stava bussando alla porta mi svegliò completamente dai miei pensieri. -Emh. Avanti.- che minchia dico AVANTI? Adesso chiunque entrerà, capirà che sto piangendo. Bene, sono fottuta. -Katie.- voce troppo familiare. Bieber. Mi cinse i fianchi e mi fece girare verso di lui. Avevo il suo ventro contro il mio. Mi accarezzava una guancia mentre mi guardava negli occhi. -Mi dispiace che tu abbia visto quelle foto..- disse con voce calda, calma. Rieccomi immersa nei suoi occhi magnetici. Katie, mollali. Ce la puoi fare. Ma non ci riuscì, fanculo. -Non ti deve dispiacere. A me non interessa niente di te, Bieber.- risposi incerta. Ormai non capivo più un cazzo. Ero confusa. -Non sei per niente convincente, sai Knowles?- per niente convincente? Io?!  Si, era vero. Cazzo. Abbassai lo suardo. Oh yeah! Diventiamo ancora più deboli, no?
Mi diede un bacio a fior di pelle, come se chiedesse il permesso. Lo fermai. -Justin, sei una testa di cazzo. Selena potrebbe vederci.- dissi cercando di evitare i suoi occhi. -E a scuola non possiamo perchè ci sono gli altri. A casa non possiamo perchè c'è Selena. Me ne fotto, ok? Non rompermi le palle e baciami. Il contratto l'abbiamo fatto ora lo rispetti.- emisi una leggera risata. Stavo ridendo grazie a Bieber? Certo, con la faccia da culo che si ritrova, come si fa a non ridere? Iniziò a baciarmi lentamente, poi socchiuse leggermente le labbra e con la lingua "chiese" se potesse entrare. Acconsentì. Socchiusi anche la mia ed iniziò un meraviglioso gioco tra le nostre lingue. Nel frattempo un misto di sentimenti tutti aggrovigliati si rivoltavano e rivoltavano nella mia pancia. Stavo bene.


-That's Me!-
SCUSATEMI TANTO çwç
AVETE IL PERMESSO DI LINCIARMI.
SOLO CHE NON HO TEMPO!
SPERO CHE LA STORIA CONTINUI A PIACERVI 
ANCHE SE VADO AVANTI A STENTI.
I WILL ALWAYS LOVE YOU!
Baci.
-Erika-






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Capitolo 17
*** Put your hands on my hips. ***


Put your hands on my hips.




Misi le mie mani sulle sue guance accarezzandole delicatamente. Erano lisce, morbide, soffici. Mi veniva voglia di mordergliele ma preferii passare al collo. Lui continuava a baciarmi avvicinando i nostri petti facendo una leggera pressione sulla mia schiena ma appena sentì il contatto della mia lingua sulla sua pelle si fermò sfoggiando un meraviglioso sorriso. Gli baciavo dal lobo dell'orecchio fino alla spalla. Senza lasciare nessuno spazio libero. Era come se volessi assaporarlo. Lo sentii sospirare. -Continua ti prego.- mugungò. Mi svegliai da quell'oblìo in cui ero finita. COSA CAZZO STAVO FACENDO? Mi pulii la bocca con la mano e lo guardai. Mi guardava confusa. Beh, anche io lo ero. -Che c'è? Ho fatto qualcosa di male?- mi chiese agganciandomi a sé con le braccia che si tenevano ben salde tra di loro leggermente sopra il mio fondoschiena. -Si. Cioè, no. Devo andare.- evitavo il contatto con i suoi occhi. Ero confusa. Non sapevo che fare. Mi staccai ed uscii dalla porta. Mi bloccai un attimo e nel silenzio lo sentii sospirare. Sono una cogliona. Ecco cosa sono. 
Andai in camera e chiusi la porta alle mie spalle. Mi buttai a peso morto sul letto e chiusi gli occhi. Mi comparve la figura di Bieber davanti agli occhi. Li aprii di colpo. Basta. Perchè sono così masochista? Sbuffai ed andai in bagno. Bieber non c'era più fortunatamente. Chiusi la porta, mi spogliai ed entrai in doccia. Le goccioline calde che passavano sul mio corpo mi roportavano la pace in me stessa anche se ero consapevole che non sarebbe durata per molto. Dovevo concentrarmi sulla serata a venire. La mia serata con Louis. Wow, non troppo entusiasmo, Katie, non troppo. Uscii dalla doccia che sembravo un panda: avevo tutta la matita sbavata. La pulii con le salviette struccanti, misi l'accappatoio ed andai in camera. Mi misi un paio di shorts di jeans e una maglietta abbastanza larga color rosa pallido. Mi sarei vestita semplice quella sera, non avevo nessuna voglia di essere elegante. Mi asciugai i capelli e li lasciai sciolti. Mi truccai con un pò di matita e mascara e mi fermai un attimo a guardarmi allo specchio. Avevo il viso stanco, quasi triste. Perchè? Boh. Come ho detto, sarà la mia giornata 'no'. Uscii dal bagno e scesi le scale. Intravidi l'uomo con cui stava parlando prima Bieber uscire e lui era.. wow. Si era cambiato acconciatura? Aveva i capelli in piedi, a mò di cresta. E.. E a dirla tutta stava molto meglio. Indossava un paio di jeans neri, maglietta bianca sotto e sopra la solita camicietta blu da frocetti, anche se gli donava. Insomma, lui era un frocetto, no? E poi ovviamente le supra oro. Non chiedetemi che cosa c'entrasse l'oro col suo abbigliamento, ma fa niente.
Mi guardava interrogativo. Già. Lo fissavo da tipo tre ore. Scossi la testa e feci l'ultimo gradino delle scale. -Andiamo?- mi chiese prendendo un gilet (non so se si scrive così) di Jeans. Annuii e lo seguii silenziosa. Entrammo in macchina e con noi c'era il nostro amato e fedelissimo amico chiamato silenzio.
Ma era strano quella volta. Le altre volte non parlavamo perchè non avevamo niente da dire, almeno per me era così, invece questo era più in silenzio imbarazzante. Mi vibrò il telefono. Si, telefono, ti amo.
 

From: Louis.

Text: Io sono già arrivato. Non vedo l'ora di vederti.

Avevo lo sguardo di Justin addosso. Sentii del calore avvamparmi le guance. -Chi è?- la voce di Bieber mi fece sobbalzare. Alzai lo sguardo di fronte a me e poi verso di lui. -Eh? Ah. Si. E' Louis.- risposi ritornando a guardare lo schermo abbagliante del mio cellulare. Fuori era buio, quindi risaltava ancora di più. Lo sentii sbuffare. -Che dice?- chiese ancora. -Ma i cazzi tuoi?- ribattei subito. Mi fulminò con lo sguardo e mi prese il cellulare dalle mani. Adesso-lo-meno. Feci per girarmi per tirargli un pugno ma mi porse inaspettatamente il cellulare. Lo ripresi e lo strinsi tra le mani. -Bah. Mi viene il diabete.- commentò il messaggio di Lou. -Che ti venga pure. Io non ti curo, così muori.- risposi ridendo. -Vuoi che muoio?- Si, Katie, vuoi che muore? No. -Certo.- gli diedi una pacca sulla spalla. Emise una leggera risata e poi tornò a fissare la strada come prima, impassibile. Passò qualche minuto di completo silenzio. Poi -Comunque sei stupenda, stasera.- Lo guardai in cerca di qualche particolare che lo fregasse provando il fatto che mi stesse prendendo per il culo ma no. Era serio. Arrossii. Arrossivo per Bieber?! Si, a quanto pare si. Mi sta sciogliendo dal mio cubetto di ghiaccio che mi ero creata contro qualsiasi emozione che in qualche modo potrebbe farmi soffrire. -Grazie, Bieber.- risposi con più calma possibile. -Quando inizierai a chiamarmi Justin?- disse voltando leggermente lo sguardo verso il mio per poi tornare a guardare la strada. -Quando scoprirò di essere innamorata di te, cioè mai.- ritornai a guardare lo schermo del cellulare. Dovevo rispondergli.

To: Louis.

Text: Stiamo arrivando. 

Che freddezza. Manco uno smile, niente. Chissene frega, tanto eravamo arrivati. Bieber parcheggiò e prima di scendere dalla macchina mi trattenne il polso. Lo guardai accigliata. Cosa voleva ancora? -Promettimi una cosa.- iniziò. Ok, inizia a farmi paura. -Dipende che cosa. Che non fumo canne, quello è sicuro ma non lo faccio per te..- mi tappò la bocca. Adesso gli arriva uno schiaffo. -Stai zitta.- Oh. Stai zitta lo dici a tua sorella. No, povera bambina. Va beh. Sto zitta. -Promettimi che non ti ubriacherai.- Questo cos'ha fumato? -E perchè mai non potrei farlo...?- Non che fossi un'amante dell'alchool ma una volta ogni tanto non succede niente, no? -Perchè potresti pentirti di quello che fai.- Si, ho già capito. Questo vuole che io rimanga sana perchè poi vorrà che guidi io al ritorno. Non credo proprio, ciccio bello. -Come sei saggio, Bieber.- inarcò leggermente i lati delle labbra all'insù. -Ma non ti preoccupare. Faccio quello che voglio.- sentii qualcuno bussare al finestrino alle mie spalle. Vidi l'espressione di Bieber rattristirsi. Mi voltai e vidi Louis. Wow. Era.. Era fantastico. Camicia rossa aperta davanti. Non aveva freddo? Uscii dall'auto e rimasi a fissargli il petto per circa dieci secondi, sotto la risata di lui. Figura di merda. Aveva anche dei jeans che gli arrivavano al ginocchio e un paio di Vans nere.
-Puoi anche continuare a fissarmi, non mi da fastidio.- disse Lou porgendomi un drink e sorseggiando il suo. -Io non ti stavo fissando. Stavo solo pensando che magari potresti aver freddo. Sai, un colpo d'aria e domani ti ritrovi nel letto con quaranta di frebbre.- Chiusi la portiera ed iniziammo ad incamminarci verso l'entrata. -Quindi ti preoccupi per me..- disse alludendo a conclusioni assurde. No. Onestamente non mi interessa. Se fosse stato Bieber, si. Voglio dire, chi mi accompagna poi a scuola? -Convinto.- gli risposi dandogli una pacca sulla spalla. Vidi Alyssa assalire Bieber  all'entrata della discoteca. Spostai lo sguardo davanti a me e vidi dei divanetti dove c'era seduto già Chaz, Ryan e Caitlin. Non sapevo che quest'ultimi due sarebbero venuti ma meglio. Appena seduti con loro, gli presentai Lou a i due piccioncini che oggi non erano a scuola. Cait mi propose di ballare, così ci buttammo nella mischia. Onestamente dopo quel drink non ero molto lucida ma cercavo di divertirmi comunque. Evitando Alyssa o Bieber.
Ad un certo punto sentii delle mani appoggiarsi sui miei fianchi. Non mi voltai. Non volevo vedere chi fosse. Avrei ballato quella canzone con quella persona dietro di me e poi me ne sarei andata. Quelle mani calde si cinsero sul mio ventre...




Ecco com'era vestita Katie:

http://www.polyvore.com/katies_clothes/set?id=48177381

-That's Me!-
Hoooola a todos! (?)
Inutile che vi chieda scusa, ormai avete capito
quanto tempo ho bisogno per fare un capitolo .-.
Volete incolpare qualcuno? 
Incolpate la SCUOLA. BRUCIATELA, vi aiuterò ee
Questo è un capitolo di passaggio che vi prepara al prossimo
dove ci sarà una svolta fatale. 
F I N A L M E N T E direi.
Spero che continui a piacervi la storia.
Mi piacerebbe sapere un tuo commento a riguardo. :)
Lots of love.


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Ps: DOMANI BOYFRIEND :'D
SCRIVETEMI ANCHE UN COMMENTO RIGUARDO AL VIDEO :'D
HGCJRBEFJKELFNEKJFXNKE *-*

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Capitolo 18
*** Truth or Dare? ***


Truth or Dare?


Ad un certo punto sentii delle mani appoggiarsi sui miei fianchi. Non mi voltai. Non volevo vedere chi fosse. Avrei ballato quella canzone con quella persona dietro di me e poi me ne sarei andata. Quelle mani calde si cinsero sul mio ventre. Sentii il mio cuore accellerare. Che cavolo mi stava succedendo? Guardai alla mia destra e vidi Caitlin tra le braccia di Ryan. Fantastico se in caso morivo, nessuno di mia conoscenza mi avrebbe aiutata. Le mani del ragazzo si incrociarono sul mio ventre e sentii il suo petto caldo appoggiarsi alla mia schiena. Oh. Al diavolo tutto. Voglio sapere chi è. Mi voltai e.. quelle labbra, quel naso, quegli occhi. Quella persona che stavo cercando di evitare da tutta la sera era lì, con le labbra a due centimetri dalle mie. Ecco perchè quei battiti. No, in effetti non capisco perchè sono quasi morta dall'emozione solo per colpa di Bieber. Aveva ancora le mani giunte ma adesso erano sulla mia schiena. Lo vidi increspare un sorriso. Gli sorrisi anch'io. Perchè sorridi, idiota? Lasciami in pace, cervello. Stai zitto e fammi godere questo momento.
Si avvicinò per darmi un bacio ma lo fermai. -Non qui, Justin.- Avevamo Caitlin e Ry di fianco, non mi andava. 
Mi prese per mano ed iniziò a camminare. Salimmo una rampa di scale dove l'atmosfera era decisamente più tranquilla e elegante. Era un hotel. Ora avevo capito. C'era la discoteca sotto e sopra un'hotel. Figo. Aspetta, questo locale l'ha scelto Alyssa. Ok, non è più figo.
Uscimmo da un'enorme vetrata dove c'era un giardino con numerose panchine e noi ci sedemmo su una di esse. -Grazie Dio, per non avermi fatto beccare da quella pressa al culo di Alyssa.- Incitò verso il cielo. Lo guardai confusa e poi scoppiai a ridere. -Ma come? L'hai voluta tu come dama.- dissi appoggiando la schiena allo schienale della panchina. -Certo. Perchè un certo qualcuno ha preferito andare con un biondino montato. E ovviamente il Grande Bieber non poteva andarci solo. Cazzo, ho pure scelto l'anima della festa, meglio di cosi?- Lo guardai male. -Se avessi invitato quel certo qualcuno prima del biondino, sono sicura che avrebbe accettato, genio.- gli diedi una gomitata e iniziai a guardare il cielo. Era fantastico. Nero come la pece e pieno di puntini tendenti dal giallo al blu. -Davvero?- disse con un tono flebile. -Già.- risposi senza distogliere lo sguardo. Ci fu un momento di silenzio. -Sai, tu sei strana.- iniziò. Me lo dicono in molti, ciccio bello. -Prima mi odi, mi prenderesti a sberle dalla mattina alla sera e poi quasi mi baci.- scosse la testa sorridendo. -Fa parte dell'accordo, no?- risposi immediatamente. -E' per quello che volevi baciarmi?- mi chiese. Era per quello? Si. No. Assolutamente no. Dovevo smetterla di mentire a me stessa. Mi piaceva Bieber? No. SI, cazzo. Si, mi piaceva Bieber. Anche se una parte di me non lo accetterà mai, si, mi piace Justin. -Certo.- Sono una cogliona, lalala. Si alzò in piedi sbuffando. -Dove vai?- gli domandai. -A casa.- A casa? Ma se lo eravamo una mezzoretta fa. -Siamo appena arrivati e tu vai a casa?- gli domandai ancora. Fissava il buio davanti a sé. -Esatto. Non ho niente di meglio da fare.- scrollò le spalle ed inziò a camminare verso la vetrata. Sbuffai. Mi sentivo in colpa. Anche se non avrei dovuto. Perchè mai dovrei sentirmi in colpa? Lui sta con la Gomez e ci prova con Alyssa, per me non prova niente, o si? -Vengo con te.- aspettai una sua risposta ma non la ricevetti. Mi alzai e lo seguii. Scendemmo le scale, superammo la mischia di gente accalcata, feci per uscire ma qualcuno mi bloccò. Mi voltai. -Louis, lasciami, devo andare.- dissi supplichevole. Lui mi attirò a sé. -Bieber può aspettare.- sussurrò. Sentii l'odore del suo alito, era ubriaco. -Ho detto di lasciarmi. Sono una donna, ma so difendermi.- scoppiò a ridere. Bene. Voleva vedere? Mi avvicinai sempre di più a lui come se volessi stare al suo gioco ma con facilità e sveltezza gli tirai una ginocchiata nelle palle che gli fece mollare la presa su di me permettendomi di andare, e così feci. Salii in macchina con Justin e lui partì. Lo sentii ridere e mi voltai verso di lui interrogativa. Prima faceva il bambino offeso e ora ride? -Cazzo ridi?- mi guardò velocemente e poi tornò a guardare la strada, sempre col sorriso sulle labbra. Quanto era bello, cazzo. -Gli hai tirato un calcio nelle palle, te ne rendi conto vero?- continuò a ridere. Lo guardai male. -Si che me ne rendo conto. Quindi?- mi diede un'occhiata fugace e con la mano avvicinò il mio viso al suo per poi darmi un bacio a stampo. Ero mezza stordita. -E questo è per...?- mi poggiai al sedile. -Niente. Fa parte dell'accordo, no?- Giusto. L'accordo. Annuii semplicemente. 

Arrivammo a casa, appena entrai tolsi i tacchi che mi stavano uccidendo i piedi e me ne andai in camera. Mi tolsi i vestiti, rimanendo solo in biancheria intima, presi il pigiama, mutande e reggiseno puliti e mi diressi in bagno. Avevo bisogno di un'altra doccia anche se era l'una di notte. Mi faceva schifo andare a letto conciata così. Mi rilassai sotto l'acqua calda e chiusi gli occhi. Ebbi dei flash della serata. Caitlin che ballava, Justin che stava per baciarmi in mezzo alla pista, Justin nel giardino, il calcio nelle palle di Louis e Justin che mi baciava in macchina. Sorrisi. Era da tanto tempo che non sorridevo, che non mi sentivo, anche per un minimo, felice. Spensi l'acqua ed uscii. Dove minchia era l'accappatoio? C'erano solo due asciugamani per le mani. Mi guardai attorno e.. dove minchia era il mio pigiama? E le mutande? E il reggiseno?! Tutto questo era rimpiazzato da un vestitino di pizzo rosso che arrivava fino all'inizio delle coscie e delle mutande fatte nel medesimo modo. Ora quello lo meno, giuro. Anzi no. Lo faccio impazzire. Molto meglio.
Indossai gli indumenti da troia, mi pettinai i capelli e li lasciai bagnati. Sarei risultata più eccitante, no?
Uscii dal bagno ed aprii la porta della camera, ma lui non c'era. Sarà sul divano. Feci per richiudere la porta ma qualcuno mi prese di peso e mi buttò sul letto mettendosi sopra di me. Justin. Aveva tutti i capelli scompigliati, gli occhi color miele che facevano sù e giù tra i miei occhi e la bocca, le sue labbra che disegnavano un sorriso stupendo sul suo viso. -Ora sei mia.- scoppiai a ridere. Cosa? Sua? Ti piacerebbe. -E ora giocherai con me. Verità o penitenza?- Sapete quella parte.. dove mi dicevo da sola che mi piaceva Bieber...? Ecco quella, rimuovetela completamente. Lo sto odiando. -Non ho intenzione di giocare a 'sti giochi stupidi.- risposi sbuffando. Iniziò a farmi il solletico. Eh, no. Il solletico no, cazzo. -Okay! Okay! Cazzo, ho detto okay!- si fermò. Grazie a Dio. -Allora?- m'incitò. Cazzo. Verità? No, chissà quale domanda perversa tirerebbe fuori. Penitenza? Chissà cosa cazzo mi fa fare. -Emh. Penitenza..?- Il suo sorriso divenne più ampio. Oh merda. Forse era meglio se avessi scelto Verità. -Baciami qui.- indicò il suo collo. Stava scherzando vero?


-That's Me!-
SSSSSSSalveeee!
Ho aggiornato, visto che brava? (?)
Katie ha ammesso finalmente che le piace Bieber.
Che vaccona. (?)
Okay, comunque. Nell'altro capitolo
ho avuto solo 5 recensioni çç
Ribellatevi e mostratemi quanto amate #Jatie! 
{Non so che cosa sto dicendo oò}
Okay.
I love you. 

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Capitolo 19
*** Hot & Cold. ***


Hot & Cold.



-Allora?- m'incitò. Cazzo. Verità? No, chissà quale domanda perversa tirerebbe fuori. Penitenza? Chissà cosa cazzo mi fa fare. -Emh. Penitenza..?- Il suo sorriso divenne più ampio. Oh merda. Forse era meglio se avessi scelto Verità. -Baciami qui.- indicò il suo collo. Stava scherzando vero?
-Non credo sia opportu..- non feci tempo a finire la frase  che lui subito ribatté. -Hai scelto Penitenza? Ora falla. Su. E' semplice.- Si, semplice. Devo ancora ben capire perchè sto giocando a 'sto gioco ma okay. Mi avvicinai a lui col collo e abbandonai le mie labbra sulla sua pelle. Era morbida, profumata. Iniziai con un bacio, poi due, poi tre e poi, cazzo, non riuscivo più a fermarmi. Yuhuu? Katie? La penitenza diceva UN bacio non cinquantamila!
Iniziai a disegnare cerchi imperfetti sul suo collo con la punta della mia lingua, lo sentii sospirare. Ma questo sospiro non mi bloccò come l'altra volta, no. Mi diede una spinta in più per continuare. Passai dal collo all'iniziò del suo petto e poi tornavo su, non volevo esagerare. Iniziai a baciarlo sulla punta della mandibola ma lui mi fermò. Avevo fatto qualcosa di male? Lo guardai interrogativa ma lo vidi sorridere. Mi tranquillizzai. Mi prese le guance, ormai rosse dalla vergogna, e mi avvicinò alle sue labbra, iniziando a baciarmi con foga. Avevo lo stomaco tutto ingarbugliato, faceva quasi male dall'emozione. Ma avrei voluto provare quel 'male' per sempre. Poggiò la sua mano sul mio ventre e iniziò a giocare con quella vestaglia rossa. Mi vennero i brividi. Si staccò dalle mie labbra ed iniziò a baciarmi il collo, il mio punto debole. Non avevo permesso quasi nessuno di baciarmi su lì. Mi venne la pelle d'oca e lo sentii sorridere sulla pelle. La mano si spostò leggera sullo stomaco. Alzò lo sguardo verso di me come consenso. Volevo che mi togliesse quella vestaglia facendomi praticamente rimanere nuda(a parte quelle mutandine) accettando le conseguenze che potrebbero esserci? E con conseguenze intendo..si, quello. Per la prima volta. Con Bieber. Volevo? Si. Perchè? Che cazzo ne so io, forse l'alchool. Si, sarà per forza l'alchool. Allora perchè sono lucida? Boh.
Annuii sorridendo. Mentre mi baciava, con delicatezza e tranquillità la mano tirò sù la 'maglia' fino a toglierla. Lui alzò lo sguardo per pochi secondi come per gustarsi lo spettacolo e poi continuò. Che spettacolo, poi. Odiavo il mio corpo.
Ritornò sulle mie labbra e io iniziai ad accarezzargli l'addome, finendo così per tirargli via anche la sua maglietta. Rimasi esterefatta. Non mi ricordavo che Justin avesse un corpo così. Era perfetto.
Sentivo un immenso calore dentro il mio petto che si diffondeva in tutto il mio corpo. Non mi ero mai sentita così. Ogni volta che lo guardavo, quel calore aumentava sempre più. Mi sentivo amata. Un sentimento completamente nuovo per me.
Iniziò a giocare con l'elastico delle mie mutande, ma questa volta presi io l'iniziativa. Lo volevo. Volevo sentirlo mio.
Misi la mia mano su i suoi pantaloni e glieli abbassai con facilità (erano a vita bassa, con la sua solita cintura inutile, quindi metà del lavoro l'aveva fatto lui) facendolo rimanere in boxer. Lui abbassò le mie lasciandomi completamente nuda. Ma non mi vergognavo. Era strano, lo so.
Misi le mie mani su l'elastico dei suoi boxer ma mi fermai. Doveva sapere che era la mia prima volta, che non l'avevo mai fatto e che quando mi faceva questa domanda, bleffavo sempre solo per non fare la sfigata di turno. Anche se essere vergine non è significato di sfigata, ma va beh.
Mi staccai dalle sue labbra e lo guardai negli occhi. Quel color miele s'impadronì dei miei color smeraldo. Ecco il calore avvampare. Adoravo quella sensazione. -J-Justin. Devo dirti una cosa..- balbettai col fiatone. Perchè il mio battito era accellerato così all'improvviso? -Dimmi tutto, piccola.- rispose con un tono dolce ma serio. -Beh..- feci un sospiro. -Questa sarebbe la mia prima volta.- finii, tenendo chiusi gli occhi come se avessi paura della sua risposta. Ma alla fine era vero. Ero terrorizzata dalla sua risposta. 
Mi accarezzò la guancia lievemente e sorrise. -Sarei lieto di essere io il primo, sempre se tu lo vuoi.- rispose semplicemente. A quel punto tutta l'ansia, la preoccupazione di fare qualcosa di sbagliato andò a farsi fottere e lo baciai con foga. Lo spogliai completamente e lui si posizionò meglio sopra di me. Alzò lo sguardo, guardandomi negli occhi. -Sicura?- chiese, preoccupato. Annuii. Sorrise. -Non ti farò male, andrò piano. Promesso.- deglutii e poi lo sentii entrare in me. Inizialmente provai un leggero dolore ma poi tutto si trasformò in piacere. Finimmo addormentati uno sopra l'altro con un sorriso sulle labbra, almeno, per me fu così.

Un raggio di sole che proveniva dalla finestra mi svegliò. Aprii gli occhi e mi trovai con la testa poggiata sul petto di Justin coperta da un lenzuolo. Il suo respiro era calmo e regolare. Iniziai a pensare alla sera precedente o meglio, notte precedente. Sorrisi. Sembravo una cogliona. Anzi, lo ero. Non sorridevo mai tanto spesso e ora solo un piccolo pensiero mi fa questo effetto. Justin aveva svegliato quella parte calda di me che era rimasta congelata per molti anni.
Sentii delle voci provenienti dal piano di sotto. Sembravano quelle di... Caitlin, Chaz e Ryan... CAITLIN, CHAZ E RYAN?! Cazzo!
Mi alzai di colpo per cercare i vestiti ma un capogiro mi prese alla sprovvista e mi fece cadere sul letto. Fanculo. Alchool di merda.
Sentii Justin mugugnare qualcosa per poi aggrapparsi ai miei fianchi. -Va bene che è il tuo primo risveglio dopo una notte focosa come questa, ma di solito non ci si alza così sgarbatamente.- disse sempre col sorriso sulle labbra. -Vaffanculo, Justin. Comunque ci sono Ryan, Chaz e Caitlin di sotto.- borbottai cercando con lo sguardo i miei vestiti. Ma poi mi ricordai che ero vestita come una puttana, quindi forse era meglio prendere dei vestiti puliti. Mi alzai in piedi prendendo l'intimo. Mentre mi vestivo avevo gli occhi di Justin puntati addosso. -E quindi?- disse con una faccia da ebete. -E quindi? E quindi se a qualcuno viene la fantastica idea di salire in camera per svegliarci ci troverebbero conciati così.- dissi indicandolo. Reggiseno e mutande, messi. Mi fiondai verso l'armadio e presi la prima felpa che trovai e i primi pantaloni. Mi stavano un pò larghi. Forse un pò troppo, fa niente. Lo sentii ridere leggermente. Mentre mi legavo i capelli in una coda alta mi girai a guardalo interrogativa. Si alzò in piedi, mi tirò a sé facendomi cadere su di lui, che a sua volta era sdraiato sul letto. -Allora?- mi chiese sorridente. -Allora che?- domandai a sua volta. -Com'è stata la tua prima volta?- strofinò il suo naso contro il mio e poi mi guardò, sempre sorridente. -Beh. Come hai detto tu, è stata la mia prima volta, non ho termini di paragone.- potrà anche aver sciolto la mia parte 'calda' di me, ma non sarò mai sdolcinata come le altre ragazze. E' un fatto mio. Proprio non ci riesco. Sbuffò. -Okay, okay.- misi le mani come in segno di resa. -E' stato discreto..- mi guardò male. -Okay! Va bene! E' stato fantastico e la cosa più importante è che non mi hai fatto tanto male, anche perchè se no ora non avresti più il Jerry.- scoppiò a ridere. Gli tirai una pacca sulla spalla nuda. -Cazzo ridi? Sono seria.- mi diede un bacio a stampo e poi si alzò andando a mettersi qualcosa addosso, finalmente. Mi alzai anche io ed andai verso la porta. -Ti aspetto giù.- dissi, ma lui mi fermò e mi chiese -Ma quindi, ora, cosa siamo io e te?-


-That's Me!-
Taaadaaaaaaaan!
Dopo solo DUE giorni ho aggiornato!
A M A T E M I (?)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Ho cercato di descrivere le emozioni che 
Katie potesse provare in quel momento ma 
se non l'ho fatto nei migliori dei modi è perchè
non l'ho mai fatto quindi..
VI CONTINUA A PIACERE LA STORIA?
E KATIE SECONDO VOI COSA GLI RISPONDERA'?
Lasciami un tuo pensiero sulla storia, ti risponderò. (;
I Love You. 

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Capitolo 20
*** Nothing. ***


Nothing.


Mi alzai anche io ed andai verso la porta. -Ti aspetto giù.- dissi, ma lui mi fermò e mi chiese -Ma quindi, ora, cosa siamo io e te?- Bella domanda Bieber, non c'è che dire. -Beh. Niente. Cioè. Tu stai con la Gomez.- farfigliavo. Non volevo intendere quel 'niente' proprio niente. Era un 'niente' come per dire che volevo sapere se per lui è stata una scopata e via, oppure ha provato tutte quelle sensazioni strane che avevo provato io. Mi guardò deluso. No, cazzo. Ha la faccia da cane bastonato. Abbassò lo sguardo. -E se non stessi con lei?- mi chiese speranzoso. Ma non ho capito io. Perchè devo sempre io rispondere a queste domande critiche? -Ma ci stai.- ribattei pronta. -E se fossi single?- chiese a sua volta. -Lo decideremmo assieme.- Fuck yeah, Katie. Non gli ho né detto di si, né detto di no. Sono una faiga. Detto questo uscii chiudendomi la porta alle mie spalle e scesi le scale. Trovai Caitlin e Ryan che si stavano baciando armoniosamente contro il mio muro della cucina. Tossii leggermente per attirare la loro attenzione e Caitlin si girò verso di me arrossendo. -Vi amate e okay. Fino qua, tutto bene. Ma non fate cose sconce in casa mia, grazie.- dissi sorridendogli per poi dirigermi verso il lavandino. Presi un bicchiere d'acqua e poi mi appoggiai con la schiena sorseggiandolo. Caitlin mi scrutava con lo sguardo e si soffermava ripetutamente sul collo. Credo che questa ragazza abbia qualche problema di cervello, si si. -Senti un pò..- iniziò lei. Era seduta sulla sedia di fronte al tavolo con di fianco Ryan e davanti Chaz. -Perchè indossi gli indumenti di Bieber?- sobbalzai. Io cosa? Mi guardai e l'acqua che stavo deglutendo mi andò di traverso. Cazzo, aveva ragione. -Ecco perchè sono larghi. E io che mi ero quasi illusa di essere dimagrita.- improvvisai. -Se, se certo.- rispose avvicinandosi a me. -E questo come me lo spieghi?- disse indicandomi il collo. -Questo che?- domandai a sua volta. -Questo.- disse porgendomi un cucchiaio  usandolo a mò di specchio. Mi guardai e avevo una macchiolina rosso sangue sul basso collo. Cazzo. Sgamata in pieno. Grazie Bieber, GRAZIE! -Non è come pensi. Justin non c'entra niente.- inventai. Non sapevo che cazzo dire! -Justin? Da quand'è che lo chiami Justin?- Merda. Merda. Merda. Sbuffai. -Da quand'è che scruti così la gente di prima mattina?- spuntò una voce amica. Bieber. Lo guardai male. Ma alla fine ero grata che fosse arrivato a 'soccorrermi'. -Zitto bro. Io e te dobbiamo parlare.- disse Chaz, fulminandolo con lo sguardo. Troppa pressione nell'aria. Troppi sospetti. -Okay basta!- urlai io dalla disperazione. -Avete rotto i coglioni.- continuai poggiando il bicchiere nel lavandino per poi rigirarmi verso gli altri che mi guardavano come per dire 'Questa cosa cazzo si è fumata?' . -Sono nostri amici, no?- guardai Justin che mi sorrise. Questo per qualche strano motivo mi diede un gran coraggio. Feci un respiro profondo, feci per parlare ma -Si, l'abbiamo fatto.- rispose Justin guardandomi sorridente. Buttai fuori tutto il fiato che avevo preso inutilmente e Caitlin mi saltò al collo saltellante. Questa è fuori. Quando si staccò iniziò un suo lungo discorso ma non la degnai di striscio. Stavo guardando Chaz che sembrava piuttosto pensieroso. -Katie!- mi schioccò due dita davanti agli occhi, Caitlin. -Cosa c'è?- la fissavo male. -Si okay.- Sbuffò e se ne andò. Ecco brava vattene. No, povera Cait! Mi girai per seguirla ma mi trovai davanti Justin che mi cinse i fianchi. -Che hai?- mi domandò. -Niente.- sbuffai. -Ciclo?- chiese strafottente. Feci un respiro profondo. -Guarda. Ti è andata bene che non ce l'ho perchè se l'avessi avuto a quest'ora saresti già morto. Mai scherzare con una donna mestruata.- lo fulminai con lo sguardo. Sorrise e mi diede un leggero bacio sull'angolo delle labbra. -La piantate?- un tono acido s'intromise tra noi, Chaz. -Si può sapere che cazzo hai, bro? La donna mestruata, ora, sembri tu!- sbottò sgarbato Justin. Chaz si alzò e fulmineo si mise faccia a faccia con Justin. -Ti ricordo che stai con Sel. Osa farla soffrire e m'incazzo di brutto.- lo guardava con aria si sfida. -Senti. Ti piace? Conquistatela, scopatela anche. A me non fotte un cazzo di lei. Sappi solo che non è questa grande cosa a letto, ho una certa esperienza.- mi sentii toccare sul vivo. Sentivo una sensazione strana nello stomaco. Come di.. rabbia. Scossi la testa e passai in mezzo a loro due dividendoli e poi me ne andai in camera. Mi vestii ( http://data.whicdn.com/images/28951949/tumblr_m4blfdBKxX1r5ypvoo1_500_large.jpg + una giacca di pelle. ) ed uscii di casa. Non avevo voglia di stare in quella casa. L'aria era come se fosse diventata pesante. Mi sedetti su una panchina e mi lasciai cullare dai tiepidi raggi di sole di novembre. Non faceva assolutamente freddo al contrario della sera precedente. Pur essendo in Canada si stava bene.
Ricevetti un messaggio:

From: Justin.
Text: Dove sei?

Dov'ero? Su una panchina.

To: Justin
Text: Su una panchina.

Non avevo voglia di farmi trovare da lui. Con quella frase detta a Chaz sembrava che quello che era successo la sera prima non fosse niente. Ma alla fine era anche colpa mia. Insomma. Lui mi aveva chiesto cos'eravamo e io gli avevo risposto con 'niente'. Cosa dovevo aspettarmi? niente.
Eppure perchè mi dava fastidio? Per me era una notte e via? No, assolutamente. La vibrazione del mio cellulare mi svegliò dai miei pensieri.

From: Justin
Text: Mi pigli per il culo? Quando torni?

To: Justin
Text: Non ti piglio per il culo. Sono su una panchina, sul serio. Torno stasera.

Avrei passato l'intera giornata in quel parco isolato. Non c'era nessuno e questo mi portava tranquillità.
Ormai erano le 5.00 pm e l'aria che soffiava iniziava ad essere fredda. Il sole stava tramontando e io stavo congelando. Decisi di alzarmi e dirigermi verso casa. Stavo meglio confronto a prima. La musica mi aveva aiutata a chiarirmi le idee. 
Mi piaceva Justin? Si. Rimpiangevo la scorsa notte? No. Dovevo essere incazzata con Bieber? No.
Aprii la porta di casa e la trovai deserta. Meglio. Avevo una fame assurda, per forza, non mangiavo dal giorno prima.
Aprii il frigo ed iniziai a tirar fuori il vasetto di nutella e delle fette biscottate. Ne avevo una voglia assurda. Non la mangiavo dall'ultima volta che ero stata felice, quindi, un bel pò di tempo fa. Questo significava che ero felice? Può essere.
Ne mangiai a palate, forse anche troppa. Poi rimisi tutto a posto ed andai al piano di sopra per una doccia. L'acqua calda mi scorreva su tutto il corpo facendo rilassare tutti i miei nervi tesi. Uscii e sorrisi vedendo che il mio pigiama era ancora lì, non come la sera precedente. Me lo misi sù e mi asciugai i capelli.
Quando ebbi finito, uscii dal bagno e aprii la porta della camera. Trovai Justin seduto sul letto intento a leggere un micchio di fogli. Alzò lo sguardo verso di me e poi ritornò a fare quello che stava facendo. Mi sdraiai di fianco a lui e iniziai a fissare il soffitto. Nessuno spiaccicava parola. Mi girai sul fianco dandogli le spalle. -Dove sei stata?- mi chiese poi. -Al parco.- risposi sbadigliando. -Tutto il giorno?- sentivo il suo sguardo su di me. -Già. Era tutto così tranquillo..- lo sentii sbuffare. Mi voltai per guardarlo e lo vidi con le mani nei capelli con il naso arricciato. -Che c'è?- gli chiesi. -Non ci capisco niente di scienze.- mi alzai e mi sedetti affianco a lui. Guardai l'argomento: Gli apparati. -Justin, sono una stronzata. Non capisci niente degli apparati?!- lo sentii sorridere e cingermi i fianchi. -No e non mi interessano, ma ti volevo qui, tutta per me.- mi sussurrò all'orecchio. Mi vennero i brividi. -Non studi?- Ora balbetto. Siamo a posto. -No.- sospirai. Che mal di stomaco. -Wow, come sei trasgressivo.- commentai. Rise. -Vuoi seriamente vedermi trasgressivo?- iniziò a baciarmi il collo ma un urto allo stomaco mi fece scattare e correre in bagno. Vomitai tutto quello che avevo mangiato. Fanculo. Non mangerò più nutella.



-That's Me!-
Hoooooooooooooola!
Ho aggiornato presto :D
Come sono brava, eh? Okay, basta.
Vi è piaciuto? Spero proprio di si.
Grazie per le 7 recensioni ;D
Se in questo capitolo arriviamo ad 8,
lo posto subito! 
{Che ricattatrice ee}

I Love You. 

Ps: Leggete questa storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=883834
E' fantastica, ve la consiglio a tutte :D


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Capitolo 21
*** I love you. ***


I love you.



Ero seduta davanti al tavolo della cucina che bevevo acqua, limone e zucchero preparato da Selena. Si, era arrivata nel momento in cui stavo rimettendo. Bello, eh? Era appoggiata al lavello che mi guardava e Bieber faceva la stessa cosa solo che era sulla soglia della porta.
La ragazza aveva un sorriso stampato sulle labbra, forse cercava di tirarmi sù il morale. Che dolce. Justin, invece, aveva la fronte corrugata. Sembrava pensieroso, forse un pò troppo. -Va beh, ragazzi. Io vado. Ero passata per quella firma.- guardò Justin con aria d'intesa. -E mi sono ritrovata a fare da infermiera.- Mi sorrise. -Mi raccomando, domani vai a farti vedere da un medico se la cosa persiste.- finì. Si avvicinò a me, mi diede un bacio sulla guancia a mò di saluto, baciò Justin a stampo e se ne andò. Quest'ultimo aveva lo sguardo fisso su di me. Ma cosa voleva? Ho vomitato per colpa di un'indigestione, non mi sono mica tagliata le vene davanti a lui. -Spara.- dissi incitandolo a parlare. Sussultò leggermente come se lo avessi svegliato dai suoi grandi pensieri e poi si sospirò. -Eh? No, niente.- Mi alzai, poggiai il bicchiere nel lavandino e mi voltai verso di lui. -Fai schifo a recitare, lo sai vero?- Insomma. Si vedeva lontano un chilometro che stava bleffando. -Intanto quello che ha recitato in CSI sono io.- Eh? Lui CSI? Questa non la sapevo. Oh, poveri noi. -Menatela di meno.- sbuffai. Adesso che ci penso aveva sviato il discorso. Bravo Bieber, mi hai quasi fregato. -Dai, parla.- lo incitai di nuovo. Lo vidi lanciare uno sguardo fugace a quelle carte che Selena gli aveva lasciato rimendo poi in silenzio. Mi fiondai sul tavolo e le presi. Lui si avvicinò cercando di rubarmele dalle mani ma lo minacciai con un mestolo. -Avvicinati e te lo tiro sul naso. E sai che quando dico una cosa, la faccio.- IO dovrei recitare in CSI, non lui. Oh yeah. Scoppiò a ridere. Cazzo ridi, scemo? Lo guardai interrogativa. -Uuuuh. Che paura!- glielo tirai. Mi guardò esterefatto ma non gli diedi molta importanta, insomma, diciamocela tutta, non gliel'avevo tirato così forte, sapevo di non avergli fatto male. Così puntai di nuovo lo sguardo verso quelle carte.

Il Signor Bieber ... blablabla ... La Signorina Gomez .. blablabla..

Saltai un pò di righe d'introduzione e andai verso la fine.

Se intende confermare il contratto da lei firmato in precedenza dove
mantiene un rapporto con la Signorina Gomez a solo scopo pubblicitario
occorre solo una firma qui _________.



Wow. Era il contratto tra Justin e Selena. Allora era vero quando diceva che tra loro due non c'era niente ma solo un rapporto lavorativo.
Alzai lo sguardo e lo vidi rubarmi le carte dalle mani. -Impara un pò a farti i cazzi tuoi, Knowles.- Minchia, simpatico il ragazzo. -Sta' zitto, Bieber.- lo guardai torva. Perchè mi ero intruffolata nei suoi affari? Di solito me ne fotto altamente di qualsiasi cosa che non riguardi me.
Si voltò ed uscì dalla stanza. Lo sentii salire le scale e chiudere la porta di camera mia. Lo seguii. Non perchè volevo stargli addosso, solo perchè avevo sonno e volevo andare a dormire. Per quanto mi riguarda, quella è ancora camera mia, ho tutti i dirtitti di dormirci.
Aprii la porta della camera e lo vidi con le mani nei capelli intento a leggere il contratto. Alzò lo sguardo verso di me e sbuffò. Che minchia vuole, oh?
M'infilai nel letto e mi addormentai quasi subito.

Il giorno dopo mi svegliai in ritardo perchè quel ritardato di Bieber non mi aveva svegliata. Troppi pensieri per quel cavolo di contratto con la Gomez? Non sono affari miei, okay, fino qui va bene, ma poteva almeno svegliarmi! 
Mi preparai in fretta e furia, mettendomi una felpa scelta alla cazzo, un paio di jeans e le mie Blazer rosse. Scesi le scale e lo trovai appoggiato allo stipite della porta che guardava fuori in silenzio. Gli passati di fianco silenziosa e gli tirai un coppino. -Dai, bell'addormentato, andiamo.- dissi ridendo dirigendomi verso la macchina. Mi aspettai una reazione, un qualcosa, un minimo ma niente. Stette zitto, entrò in macchina e partimmo.
Okay, potrebbe essere la sua giornata 'NO' ma ragazzo, ti ho appena tirato un coppino e nemmeno mi guardi in faccia? Che stronzo. Magari voleva fare il maturo e non rispondere alle mie provocazioni. Ma non ce la farà, ne sono certa. Iniziai a picchiettare le mie dita sul finestrino. Insomma, cosa c'è più di fastidioso di un continuo ticchettio? Andai avanti per diversi minuti ma lui niente. Continuava a guidare senza rivolgermi parola. Che palle. Perfino dargli fastidio sta diventando noioso. No, devo vincere la sfida. Devo trovare qualcosa di più fastidioso. MMh.. TROVATO! Mamma mia, sono un genio nato. Oh yes. Poggiai delicatamente i miei piedi sul cruscotto facendo finta di nulla. Finchè non mi sentii uno sguardo assassino addosso. -Tira giù quelle zampe da Emma.- Ohw. Che carino. Ha chiamato zampe le mie gambe, che cosa dolce. Ehi, aspettate un secondo. Chi cazzo è E-m-m-a? Non che sia gelosa, per carità. Solo per sapere. Si, solo per sapere. -Chi?- risposi con un tono stridulo. -Emma, la mia piccola. Che c'è? Sei gelosa?- Continuò sorridendo. Oh. Mi mancava quel sorriso. Le labbra s'inarcarono all'insù gonfiando le sue guance. Avrei voluto baciarle all'infinito. Ma, no. Uno strano fastidio inondò il mio stomaco facendomi venire un groppo alla gola. -Gelosa di una che la da facile? Non credo proprio. Che poi, che schifo che fai. Illudi le persone, le fai sentire amate e poi le scarichi subito. Che schifo che mi fai, Justin Bieber.- sbottai guardando fuori dal finestrino mantenendo la mia posizione. -Emma è la mia macchina.- Ah. Il groppo in gola, il fastidio allo stomaco scomparirono all'istante. Wow. Emh. Yeah. Che figura di merda. -E tu sei gelosa.- continuò ridendo. Adesso lo ammazzo, giuro. Dovrei ribattere ma voglio fare la matura della situazione e sorvolare su questa cosa. Si, perchè io sono matura.
Arrivammo a scuola e scendemmo dall'auto. Iniziai a camminare e sentii il braccio di Justin circondarmi la vita. Lo guardai e sorrisi. Perchè sorridevo? Boh.
Comunque sia, entrammo nell'atrio e puntai verso il mio armadietto ma Justin mi fece girare facendomi poggiare la schiena contro un armadietto a caso e posò delicatamente le sue labbra sulle mie trasformando poi quel semplice bacio ad uno vero. Era come se non ci fosse nessuno intorno a noi. Eravamo solo io e lui. -Emh. Scusate, quello è il mio armadietto..- Ecco come non detto. Avete presente quella parte dove dicevo 'solo io e lui' ? Ecco, scordatevela. Spinsi leggermente Justin per farlo staccare e mi voltai verso la ragazza. Caitlin. -Giuro che non volevo disturbare i vostri ultimi momenti insieme ma devo andare a lezione di chimica e come sapete in quella materia non ci capisco un cazzo e...- Aspetta, cosa? -Wowowo. Fermati. Ultimi momenti?- la guardai confusa. Lei guardò Justin piena di tristezza. -S-Scusami. Pensavo lo sapesse..- Okay, ora sono più confusa di prima. -Sapere cosa?- ribattei. -Vattene.- s'intromise Justin con un tono che non avevo mai sentito provenire da lui. Mi voltai verso di lui guardandolo negli occhi. -Allora? Cosa devo sapere?- incrociai le braccia al petto. Sospirò. -Niente d'importante.- rispose girando i tacchi, ma lo bloccai prendendogli il polso. -Parla, sono qui per ascoltarti.- lo incitai. Si bloccò e si voltò verso di me. Prese il mio viso tra le mani e mi baciò. Dopo circa qualche secondo lo fermai e lo feci allontanare. -Dai, Justin. Mi stai facendo preoccupare.- dissi abbassando lo sguardo. Cos'era questa sensazione di.. tristezza? -I-Io.. Devo partire.- rimasi a guardarlo senza muovermi di un centimetro. Partiva? Un'ondata di emozioni negative mi assalirono. Gli occhi iniziavano a pungere. Cazzo, no. Non dovevo piangere. Sospirai ed alzai il capo sorridendo. -E' fantastico. Dove andrai e.. quando tornerai?- lo vidi ancora più triste di prima. -Dai, Justin. Io cerco di vederla in modo positivo, sorridere e tu mi fai queste facce da cane abbattuto?- dissi dandogli una leggera pacca sul braccio. Mi sarebbe mancato. Mi abbracciò e lo sentii singhiozzare. Non deve piangere. Non deve piangere! -Ti amo, Katie..- lo disse così, semplicemente. Come quando un bambino va dalla propria mamma per chiedere un lecca-lecca. Come la cosa più banale del mondo. Mentre dentro di me un uragano mi stava invadendo.



-That's Me!-
Mi perdonate veeeeeeeeeeeero? çç
Solo che sono successe una marea di cose..
Dovevo finire la scuola SENZA debiti, 
BIEBER il due giugno,
Vari stress per un ragazzo, che va beh, lasciamo perdere.
COMUNQUE. 
HO VARIE DOMANDE PER VOI:
1- Mi odiate tanto, tanto? çç
2- Com'è andata la scuola? Debiti?
3- IL DUE GIUGNO. Ci siete andate? 
{Io ho vinto il pass per il Believe party. #FuckYeah}
4- E il capitolo? Vi è piaciuto?
Io penso che sia un vero schifo, perchè in teoria dovevo pubblicarlo
mooooooolto tempo fa, ma PORCA TROIA, mi si è spento DUE
volte
mentre stavo per pubblicarlo. E non mento, è successo davvero.
E mi era passata la voglia di RIscriverlo.
Ora vado. VI AMO.


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-Erika.



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Capitolo 22
*** Be Alright. ***


Be Alright.



Ero in classe dopo che la prof ci aveva beccati in corridoio ci aveva mandato, quasi a calci, in classe.
Continuavo a disegnare cerchi imperfetti sul mio libro. Aveva detto le due parole magiche. E io? E io ero stata zitta. Anzi mi ero fatta prendere dal panico. Non ero sicura del fatto che lo amassi o meno. Oltre a quel piccolo problemino, anche se non era affatto piccolo, ne avevo un altro. Per quanto starà via? Non che mi interessi.. Okay, fanculo. Si che mi interessa. E volevo sapere per quanto non lo avrei visto. Presi il cellulare e lo poggiai dietro l'astuccio.

To: Biebah.
Text: Per quanto?

Se è intelligente, capisce quello che intendo.
Dopo circa qualche minuto ricevetti un messaggio.

From: Biebah.
Text: Tre mesi.

-Che cosa?!- urlai. Mi tappai immediatamente la bocca e alzai lo sguardo verso la professoressa che mi stava uccidendo con lo sguardo. -C'è qualcosa che non ha capito, signorina Knowles?- mi chiese la vecchia. Qualcosa che non ho capito? Ma se nemmeno ti sto cagando! -Emh. No, niente. Tutto a posto.- risposi cercando di calmarmi. Sentivo ancora una volta gli occhi pizzicare. E che palle. Devo smetterla di essere così sensibile. -Veramente io, professoressa, non ho capito come si scrive in forma molecolare.- parlò la cheerleader bionda finta. Mi girai cercando lo sguardo di Bieber che mi guardava dispiaciuto. -Katie, spiegaglielo tu, forza.- sputò la prof. Mi voltai guardando Alyssa con aria glaciale. Che puttana, l'aveva fatto apposta. -Veramente, io non mi sento molto bene..- inventai al momento guardando la vecchia. -Vuole andare in infermeria?- mi chiese. Io annuii semplicemente. Sono un fottuto genio. In your face, Alyssa! -Vado con lei- affermò una voce familiare dietro di me, Justin. Ci alzammo ed uscimmo dalla classe. Iniziammo a camminare per i corridoi. -Come ti senti?- mi chiese guardandomi con i suoi occhi color miele. -Sto benissimo. Solo che non volevo fare la figura dell'ignorante davanti a quella troietta.- feci spallucce. Lui rise grattandosi la testa. -Senti.. Io volevo chiederti una cosa..- inziò lui, imbarazzato. Mi fermai per guardarlo meglio. -Spara.- risposi convinta appoggiandomi agli armadietti che avevo alle spalle. Sospirò. -Ascolta. Tra di noi c'è un legame forte. Lo sento. Ogni volta che sono con te c'è qualcosa che mi spinge a saltarti addosso, non in senso negativo. E quando non sono con te, mi manchi da morire. Il nostro rapporto è strano. E' amore e odio. Mi tratti di merda, mi rispondi di merda e tutto questo anche se può sembrare un lato negativo, per te, per me è positivo. Sei l'unica che riesce a tenermi con i piedi per terra. Sei l'unica che mi fa battere il cuore. TU, sei unica.- fece un breve pausa guardandomi negli occhi. Poi riprese. -Quindi, mi chiedevo.. Perchè non possiamo provarci? A stare insieme, intendo.- Ero esterefatta. Avevo il cervello in pappa. Lo guardai negli occhi. Era la prima persona che mi diceva cose simili. Che mi faceva sentire importante. -Ti amo.- mi uscii. Ma che cavolo avevo detto? Perchè mi sono uscite le parole magiche senza neanche averci pensato un pò su? Vidi i suoi occhi illuminarsi e il suo sorriso espandersi. Venne contro di me e mi baciò con foga. Ovviamente ricambiai il bacio ma poi lo fermai e lo guardai negli occhi. Lui mi guardava disorientato. -Quando?- gli domandai. Lui fece un respiro profondo. -Domani mattina.- abbassò lo sguardo. DOMANI MATTINA?! -I-Io.. Io credo che non dovremmo metterci insieme ora..- abbassai a mia volta lo sguardo mentre sentii di nuovo i suoi occhi su di me. -Cosa?!- si distaccò leggermente. -Si.. Voglio dire. Sono tre mesi. Tu sarai occupato col tuo lavoro, con le tue fans. Non avresti tempo per me. Capiscimi, io lo sto facendo per te. Quando tornerai, vedremo.- dissi tutto d'un fiato. -Questo è quello che vuoi, Katie Knowles?- mi domandò alzandomi il viso poggiando un dito sul mio mento. Lo guardai negli occhi, quegli occhi mi sarebbero mancati, sospirai. Annuii. Vidi la delusione nei suoi occhi. -Mi mancherai.- mi diede un baciò sulla fronte e se ne andò.

- 2 mesi dopo -
 

E ora passiamo al gossip.
La coppia più amata del momento, Justin Bieber e Selena Gomez, entrambi cantanti, stasera dovrebbero presentarsi agli MTV Music Awards insieme ai fratellini di lui. Ecco l'intervista rilasciata dal cantante: "Si, stasera ci presenteremo con Jazmyne e Jaxon, i miei due fratellini minori, per iniziare ad abituarci all'idea di avere una famiglia tutta nostra. Ci amiamo davvero tanto, sono felice di aver trovato una persona come lei. La amo."

La Tv si spense all'improvviso. -Dovresti smetterla di guardare queste cose. Sono stufa di pulire i tuoi rigurgiti.- sentenziò Caitlin. La guardai torva. -Nessuno ti dice di farlo. Posso farcela benissimo da sola.- dissi prendendole il telecomando dalle mani e riaccendendo la tv. La sentii sbuffare. -Senti. Hai diciassette anni. Vivi sola anche se tra sette mesi non lo sarai più, non significa che sei in grado di sopportare tutto questo. Hai bisogno di me, ammettilo, cazzo.- Prese il telecomando e spense la televisione. Sentire quelle parole mi faceva male. Sentii delle gocce calde strisciarmi lungo le guance. -E' proprio vero che oltre a vomitare si è anche sensibili.- affermò abbracciandomi. -Non ce la faccio più, Cait. Sul serio. Voglio morire.- iniziai a singhiozzare fortemente. -Shh. Non dire nemmeno queste cose. Andrà tutto bene.- rispose cullandomi.


 

-That's Me!-
Hoooooooooooooooola!
Questa volta non ci ho messo tanto, dai. :3
Ma solo 5 recensioni? 
Va beh. L'importante è che leggete
e soprattutto che vi piaccia. :)
A proposito, com'è 'sto capitolo?
A ME FA ABBASTANZA SCHIFO.
Fa niente.
Comunque. Andrete al BELIEVE TOUR?
Io si. fcgrfsbfgjes.
GRAZIE NICOL! 

I Love You. 

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Capitolo 23
*** Feeling Crappy. ***


Feeling crappy.


-1 mese dopo-

 

Sto mettendo a posto tutti gli yogurt che ci sono nello scaffale assieme a Mike. Era adorabile quel ragazzo. Capelli neri e ricci con occhi blu mare. Era davvero simpatico e mi era comodo avere come collega di lavoro un mio coetaneo. Si, perchè mi avevano assunta come commessa in un mini-market non molto lontano da casa mia. I soldi al momento non mancavano ma comunque quelli di papà non sarebbero durati all'infinito.
-Sei simpatica come uno yogurt.- esclamò continuando a mettere in ordine. -Perchè? Come sono gli yogurt?- gli domandai. -Acidi. Come te.- disse voltandosi verso di me sorridendo. Io mi coprii la bocca con una mano e lo guardai stupefatta. -Signor Knight, lei dovrebbe andare a fare il comico.- esclamai ironica. Mi diede un colpetto leggero sulla spalla. -Sei una stronza.- fece la faccia da cucciolo. Io misi una mano sulla sua testa e lo confortai. -Eh già. Sono proprio una stronza.- sorrisi. -Knowles, Knight! Avete intenzione di giocherellare o di lavorare?!- urlò quel tipo bassotto con i baffi, il nostro capo. Ci ricomponemmo e rincominciammo a lavorare come due soldatini.
Verso le 5.30 pm finimmo di lavorare e Mike decise di accompagnarmi a casa. Andammo a piedi, tanto era abbastanza vicino. Appena davanti alla porta d'entrata, mi fermai e lo salutai con un bacio sulla guancia (cosa che non avevo mai fatto con nessuno conosciuto così da poco tempo). Aprii la porta senza neanche il bisogno delle chiavi perchè da quando Ju... Bieber se ne era andato, si era praticamente trasferita da me e lei a quest'ora era già in casa. Feci un passo per entrare, sentivo delle voci, con chi era Cait? Mike mi prese per il polso facendomi tornare sulla terra. Mi voltai guardandolo interrogativa. -Che c'è?- chiesi. -Senti.. Emh. Ti va magari di uscire insieme qualche volta? Non so.. cinema, un giro in piazza..- prese un colorito rossastro sul viso. Che tenero. Mi stava chiedendo di uscire anche se io non smettevo di pensare a quel cazzo di biondino. Ma dovevo fare un tentativo, no? E facciamolo, allora. -Si ma sai che io..- m'interruppe subito. -Lo so e non mi interessa.- rispose sorridendo. Un sorriso naturale. -Allora facciamo venerdì?- io annuii. -Ti passo a prendere alle 8.00.- Mi fece l'occhiolino, un bacio sulla guancia e se ne andò. Io mi voltai chiudendomi la porta alle spalle. -Caitliiiin. Venerdì esco con Miiiiikeee.- urlai priva di emozione. Entrai in cucina e.. Che cazzo ci facevano loro qui?! Guardai Cait in preda al panico.  -Ehi, Katie, da quanto tempo!- disse la ragazza mora venendomi in contro abbracciandomi. Io continuavo a fissare gli occhi color miele che a sua volta erano fissi su di me. -Selena..- dissi sospirando. Sciogliemmo l'abbraccio e le feci un finto sorriso. -Allora, stai meglio dall'ultima volta che ti ho vista, spero.- sfoggiava un sorriso fantastico. Lei era fantastica. Lei era perfetta per Bieber. Ecco perchè l'amava. -Si, non ti preoccupare. Sto benone, grazie per l'interessamento.- riecco il mio falso sorriso impossessarsi del mio viso. Sentii la porta d'entrata aprirsi e dei passi venire verso di noi. -Katie, mia mamma ha detto che abbiamo dei pannolini in più che ormai Brooklyin non usa più e... Selena? Justin?- disse Chaz spuntando dalla porta della cucina. -Chaz!- esclamarono entrambi. Chaz e Selena si abbracciarono e Chaz e Bieber si fecero la loro stretta di mano alla 'YO, NIGGA'. Poi si voltò verso di me e mi guardò. -No seriamente, riguardo ai pannolini..- lo guardai male. Non volevo che sapessero che fossi incinta. Di Bieber, poi. -Che pannolini?- chiese Justin. Wow, ora parla. -Assorbenti.- s'intromise Caitlin. Amo quella donna. Si, la amo. -Brooklyn usa già gli assorbenti? Chaz, tua sorella ha tre anni.- wow, Bieber. In questi tre mesi hai imparato ad usare il cervello? -Comunque sia, non sono affari tuoi.- risposi io senza nemmeno guardarlo negli occhi. Lo sentii sbuffare pesantemente. Sbuffa ora? Si permette anche di sbuffare? Mi ha detto che mi amava e per tre mesi non si è fatto sentire, facendomi soffrire come un cane mentre lui si dava alla pazza gioia con Selena. Non lo cacciavo di casa solo perchè c'era quella povera ragazza, se no lo avevo già preso a calci in culo. Beh, però se non potevo cacciare lui, potevo uscirmene io. Okay, però prima, pausa pipì. Senza rivolgere la parola a nessuno, percorsi il corridoio per andare in bagno, vi entrai e chiusi la porta alle mie spalle. Feci quello che dovevo fare e mentre stavo per uscire, diedi un'occhiata allo specchio. Mi guardai attentamente. Vedevo i miei occhi di un color verde spento. Erano tornati ad essere come prima dell'arrivo di Just.. volevo dire, Bieber. Non avrei versato più una lacrima per quella testa di cazzo. Mi aveva fatta sciogliere dal mio cubetto di protezione che avevo addosso e mi ero scottata. Ma ora basta. Devo tornare la Katie distaccata, indifferente ed egoista, come ero sempre stata. Uscii dal bagno sospirando e mi trovai Bieber davanti. Sobbalzai. Lui mi spinse di nuovo nella stanza e chiuse la porta alle sue spalle. -Che cazzo fai? Lasciami uscire.- dissi atona. Lui scosse la testa. -Porca troia, Bieber. Non fare il bambino.- sbuffai. Lui alzò il sopracciglio e mi guardò. -Bieber? Mi chiami ancora così?- domandò. Mi guardava negli occhi. Io mi stavo sciogliendo dentro. Quanto mi erano mancati.. Devo smetterla, cazzo! -Esattamente, Bieber. Se  ti da fastidio, inizia a cercare qualcuno in questa stanza a cui gliene può importare qualcosa.- sfoderai un sorrisino sghembo. Lui si avvicinò a me e io mi allontanavo sempre di più finché ad un certo punto mi resi conto di avere il muro alle spalle. Quanta voglia ho di pigliarlo a schiaffi.. Lui invece sorrise soddisfatto e mi diede un semplice bacio. Quelle labbra erano così morbide, profumate e.. aprii gli occhi immediatamente e gli diedi uno schiaffo in piena regola. -Vaffanculo, Bieber!- urlai con le lacrime agli occhi. -Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo!- mi dimenavo. Sembravo una pazza furiosa. Beh, alla fine era quello che ero in quel momento. -Senti, sto cercando di farci riappacificare!- urlò lui posando una mano sulla guancia appena schiaffeggiata. -Sentimi, tu! Mi hai fatto sciogliere quella barriera protettiva che avevo intorno a me stessa per evitare di soffrire ancora, mi hai detto che mi amavi e mi hai lasciata sola per tre fottuti mesi! Chi cazzo è che non chiama la persona che ama anche per sentirla pochi secondi al telefono?! Chi?! Evidentemente non mi amavi e non mi ami tutt'ora! Quindi smettila di recitare la parte del benefattore perchè non lo sei! E ora mi baci mentre la tua ragazza è in cucina con gli altri, ma non ti vergogni?! Quante persone vuoi ancora far soffrire, eh? Quante?! Fatti un esame di coscienza, caro mio.- avevo le lacrime che scendevano da sole, singhiozzavo. Non avrei più pianto, eh? Guardatemi ora. Sto uno schifo. Sto di merda.


 

-That's Me!-
Hoooooooooooooooola chicaaaaaasss!
Lo so, questo capitolo è corto ma
vi prepara al prossimo. u.u
GRAZIE PER LE OTTO RECENSIONI.
Ogni volta che le leggo, riuscite sempre a farmi
spuntare sul viso un sorriso.
Siete fantastiche, sul serio.
Che ne dite di dirmi cosa pensate di questo capitolo?
Leggo e rispondo a tutti. ;)

I Love You. 

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Capitolo 24
*** I'm not fat. I'm pregnant. ***


I'm not fat. I'm pregnant.



Uscii dal bagno sbattendomi la porta alle spalle e mi diressi verso camera mia. Mi chiusi dentro a chiave. Non volevo stare con nessuno. Solo io e quella creatura che cresceva in me. Non mi pento di essere incinta. Quello che ho fatto è stato quello che mi sentivo di fare. Lo amavo e lo amo tutt'ora. Ma non sono una di quelle ragazze che quando sono innamorate hanno le fette di salame sugli occhi. Io sono sveglia, ci vedo. E quando una persona mi evita per tre mesi dopo avermi detto di amarmi, se permettete, inizio a pensare che mi abbia soltanto presa per il culo.
Passai la serata in camera, Caitlin era passata per dirmi che sarebbe tornata a casa visto che la madre non la vedeva da mesi. Passai la notte completamente sveglia. Non riuscivo a chiudere occhio. La mia vita si stava riprendendo dopo tre mesi di disperazione e lui ripiomba nella mia vita distruggendola ancora di più. La sveglia suonò inutilmente, mi alzai dal letto ed andai in bagno, come da routine. Mi guardai allo specchio e mi vidi ancora più distrutta del giorno prima.  Non mangiavo da giorni e la notte non avevo dormito, cosa mi aspettavo? Cenerentola? Mi sciacquai il viso con dell'acqua gelida che mi fecero diventare le guance rosee. Mi asciugai e mi misi un filo di matita, tanto per non sembrare una morta vivente. Poi andai in camera e mi vestii semplicemente con una felpa rossa e larga con dei jeans e le mie solite blazer anch'esse rosse. 
Uscii di casa e mi avviai verso lo scuola-bus. Chaz mi fece cenno di raggiungerlo e mi misi accanto a lui. Mi circondò le spalle con un braccio e mi baciò la fronte. Ultimamente era diventato come un fratello maggiore: protettivo e dolce. Sorrisi leggermente e sbadigliai. -Hai ri-iniziato le tue notti in bianco?- mi chiese scrutandomi il viso. -Shh.- mi accucciai sul suo petto e chiusi gli occhi. Fantastico, ora mi veniva sonno. Lo sentii sbuffare. -Scommetto che non hai nemmeno mangiato.- continuò. Ma io dico, i cavoli suoi? -Non ho fame.- risposi mantenendo la stessa posizione. -Ti ricordo che devi mangiare per due, quindi non essere egoista e mangia per lui o lei che sia.- mi sussurrò all'orecchio. -Lui o lei è egoista. Devo mangiare anche quando non ho fame, se avessi avuto una madre decente non l'avrei fatta mangiare per forza.- sbottai sbadigliando di nuovo. -Stai delirando.- rise leggermente. Alla fine mi addormentai e mi svegliò quando fummo arrivati. Scesi dall'autobus e mi diressi in classe. Avevo gli occhi di tutti che mi scrutavano il ventre. Non si vedeva molto la pancia ma credo che si iniziasse a intravedere che ero più grossa. Magari pensavano fossi ingrassata, no? Ma chissene frega, che si guardassero loro! Stronzi. Okay, la classe può aspettare. Pausa pipì. Cambiai direzione ed andai nel bagno femminile. Entrai nella cabina e feci i miei bisogni finchè non sentii la porta aprirsi con violenza e due voci ridere all'unisono. Quella risata la riconoscerei tra mille. Era quella di Bieber. Ma chi era l'altra? -Justin..- lo richiamò con affanno. -Ora?- continuò lei. Mi sembrava Alyssa dalla voce.. -Si. Ora. In questo momento. Ti voglio.- rispose lui con voce da duro anche se nascondeva un filo di rabbia. Mi venne il rigurgito. Aprii violentemente la porta e li fissai. Perchè cazzo avevo aperto la porta?! Loro mi guardavano accigliati. Fortunatamente erano ancora tutti vestiti a parte lui che aveva gettato a terra la sua camicia. -Katie!- mi guardò lui. -Scusate. Non volevo disturbare.- dissi io, facendo dei passi verso l'uscita ma lui mi bloccò. -Cosa vuoi?- lo guardai negli occhi. Sentivo i miei pizzicare ed iniziavo a vedere sfocato. Riecco le mie solite amiche lacrime. -Mi dispiace.- abbassò lo sguardo. Rimasi a guardarlo per qualche secondo fino a quando la mia mano si mosse da sola e lo colpì di nuovo sul suo volto. Sentii il risolino di Alyssa e Justin mi guardò stupito. -Che cazzo fai?!- mi domandò irritato. -Pensi che un 'mi dispiace' possa cancellare ogni cazzata che fai?- gli chiesi di rimando. -Cosa devo fare? Baciarti i piedi?- mi guardava incazzato. Non l'avevo mai visto così. -Fai pure.- gli sorrisi sfidandolo. -Senti grassona, al posto di interrompere me e Justin, perchè non pensi di più a tenerti in forma?- s'intromise la troia. Mi scese una lacrima. Questa cosa dell'essere più sensibile fa schifo. -Non sono grassa.- affermai serrando i pugni. Ed infatti non lo ero. Avevo semplicemente una creatura nel grembo ma non glielo avrei mai detto. -Ah no? E cos'è quella pancia che fuoriesce? Eh?- fermati ti prego. Smettila. Un'altra lacrima mi rigò il viso. -Guarda che piangere non risolve nulla. Vai in palestra, su, su.- continuò. -Alyssa, smettila.- s'intromise Bieber guardandomi. -Cos'hai?- disse asciugando una lacrima sul mio viso. Al suo tocco ebbi un brivido. Non ce la facevo più. Stavo scoppiando. La testa mi faceva male. Le forze mi stavano abbandonando. Alzai lo sguardo verso di lui ma iniziai a vedere a macchie nere. Non mi sentivo più le gambe. Ma che cavolo...?

Mi svegliai in un letto bianco con una flebo nel braccio. Mi guardai intorno e trovai Bieber che mi accarezzava una mano. -Dove sono?- chiesi con voce roca. -In ospedale, sei svenuta e..- era pallido e gli occhi erano arrossati. -Hai pianto?- gli chiesi. Sospirò. -Come stai? Meglio?- mi domandò di rimando. -Sto bene. Tu rispondi alla mia domanda.- sospirò ancora. -Perchè non hai mangiato?- mi domandò ancora. -Perchè hai pianto?- se sviava il discorso era perchè era vero. -Io..- inziò ma un dottore entrò nella stanza con dei fogli in mano. -Scusate l'intrusione. Signorina Knowles, con questa flebo dovrebbe sentirsi meglio ma dovrebbe mangiare assolutamente di più. Abbiamo riscontrato alcuni problemi con il bambino. Problemi che verranno risolti soltando cibandosi. Oggi pomeriggio verrà rilasciata ma settimana prossima dovrà tornare qui per gli esami del feto.- disse tutto d'un fiato il dottore. Fai che non abbia sentito la parte del bambino. 
Fai che non abbia sentito la parte del bambino! Guardai Justin che era sbiancato in viso. Fanculo. -C-Che bambino?- mi guardò lui con i suoi occhi miele.


-That's Me!-
Whaaaaaaaaaaaaaaaaaaaat's up duuuuude?!
Ecco il capitolo 23 !
GRAZIE INFINITE PER IL NOVE RECENSIONI.
Scusate se ci ho messo un pò ma ho avuto la settimana piena. ee
Allora. Bieber sa che Katie aspetta un bambino.
Secondo voi come reagirà? IO LO SO. MUAHAHA (?)
Farò presto a pubblicarne altri visto che 
domenica 22 Luglio (Compleanno di Selena, Ma chissene frega)
parto. Trapani, I'm coming!
Comunque...

I Love You. 

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Capitolo 25
*** You asshole. ***


You Asshole.



 -C-Che bambino?- mi guardò lui con i suoi occhi miele. Il dottore ridiede un'occhiata alla mia cartella clinica e ignorando tutti se ne uscì chiudendosi la porta alle spalle. Justin mi fissava terrorizzato. Avrei dovuto dirgli che era il suo bambino? Che ero talmente sfigata a rimanere incinta la prima volta che lo facevo con qualcuno? -Justin.. Sono..- Non mi fece finire che s'intromise lui. -Incinta! Lo so questo!- si alzò in piedi e prese a fare respiri profondi. -Ascolta. Non volevo che lo sapessi così.. Io..- iniziai ma lui si voltò verso di me guardandomi negli occhi. -Perchè non me l'hai detto prima?- mi domandò furioso. Quindi a lui non importava se fossi incinta o meno? Gli interessava soltanto di non averglielo detto prima? -Non mi aspettavo che tu venissi qui. Cosa avrei dovuto fare? 'Ciao Justin. Sono incinta!' ?- risposi mimandomi con una voce che non mi rispecchiava minimamente. -E poi tu ti saresti alzato in piedi e ti saresti messo a saltellare come un coniglietto pasquale. Si certo. So come vanno queste cose. Non voglio rovinarti la carriera. Terrò il bambino e se vuoi anche il segreto che sia tuo figlio.- dissi guardandolo negli occhi profondamente. Volevo capire quello che voleva fare. Il bambino lo avrei tenuto, la cosa era ovvia. Mi sarei trovata un nuovo ragazzo, più responsabile e avremmo creato la nostra famiglia. Lui avrebbe avuto con sé la sua ragazza, i suoi fans e la sua carriera. Era un piano perfetto. Lui mi guardò con disappunto e poi scoppiò a ridere. -Non ci trovo niente di divertente.- abbassai lo sguardo, guardando i ricami del lenzuolo bianco d'ospedale. All'improvviso sentii il suo respiro caldo a pochi centimetri dal mio naso. Alzai lo sguardo e lo vidi sorridere. -Non rinnegherei mai mio figlio e ciò che abbiamo fatto quella notte.- persi un battito. Ero immersa nei suoi occhi color miele. Mi guardavano e io guardavo loro. Rimanemmo in quella posizione per qualche secondo poi io ruppi quel silenzio. -Q-Quindi tu non ti penti di nulla?- chiesi incerta. Scosse la testa. -Di niente. A parte il fatto di non averti chiamata per tre mesi.- fece un leggero risolino, squotendo la testa e abbassando gli occhi. -E' stato straziante, sai?- li riportò sui miei. -Nessuno ti ha obbligato a non chiamarmi.- risposi cercando di rimanere il più indifferente possibile anche se mi stavo sciogliendo ad averlo così vicino a me dopo tanto tempo. -Ero occupato a fare una cosa ed è per quella cosa che sono tornato prima.- rispose allontanandosi da me cercando di guardare altrove. Quindi non era tornato per me. Un velo di tristezza invase il mio petto. -C'è qualcosa che non va?- domandai. Lui mi diede le spalle e s'irrigidì. -No.- rispose secco. Poi si voltò verso di me sorridendo, riavvicinandosi. Posò una mano sul mio ventre e sorrise. -Mangia per questa principessa che sta crescendo qui dentro. Fallo per lei.- si porse e mi diede un bacio sulla fronte. -E se è un maschio?- domandai con una leggera risata. -No, è una femmina, me lo sento. I maschi sono stronzi, io voglio una bambina.- si mise in piedi incrociando le braccia. Lo adoravo quando si comportava da coglione. -Ti stai dando dello stronzo da solo...- risi ancora. -Beh, lo sono. Ma questo stronzo riesce ancora a farti sorridere.- mi fece l'occhiolino. Già. Lui riusciva ancora a rendermi felice. -Ora vado. Ci vediamo.- mi diede le spalle e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle. Ero ancora più confusa di prima. Prima vuole scoparsi Alyssa anche se è fidanzato con la Gomez e ora fa il tenero con me. E' tornato il solito puttaniere? 

-Il giorno seguente.-
 

-Come sta?- chiese una voce familiare, Justin. -Bene, credo. Ieri sera ha mangiato una bistecca ed era sazia. Sono rimasta per la notte in caso avesse bisogno di qualcuno.- sentenziò Caitlin. Sentii il biondo sbuffare. -Deve mangiare di più, quella testa di rapa.- pensano che io dorma. Illusi. Aspettate un attimo. Che ci fa Bieber a casa mia alle 7:00 del mattino? -Dovete smetterla di preoccuparmi per me.- dissi con una voce assonnata e rauca. -Infatti ci preoccupiamo per la bambina, non per te. Vero Cait?- sbadigliai. -Stronzo.- biascicai. Mi alzai col busto e li guardai entrambi che confabulavano qualcosa. -Uscite?- li guardai male. -Devo cambiarmi.- finii. -Ti ho già vista nuda.- sentenziò Justin. ORA LO UCCIDO. E' possibile che passi dall'essere dolce all'essere un rompicoglioni totale nel giro di due secondi? Lo fulminai con lo sguardo. -Anche io.- si unì Caitlin. La guardai sconvolta. -Tu sei la mia migliore amica, dovresti appoggiarmi!-  mi passai una mano sul viso. -Okay, okay. Biebs, andiamocene.- li vidi uscire dalla stanza chiudendo la porta. -Grazie a Dio.- pronunciai guardando in alto. Mi alzai e mi preparai per andare a scuola. Feci un'abbondante colazione, cosa che non avevo mai fatto ma Caitlin scrutava ogni mio movimento e se non mangiavo qualcosa iniziava con la sua pappardella sulla saluta mia e del bambino. Che noia essere incinta. Andai a scuola da sola perchè quei due stronzi per qualche motivo a me oscuro non sono voluti venire. Le sei ore scolastiche passarono lentamente. Nemmeno Chaz e Ryan c'erano. L'ultima campanella suonò e io mi precipitai immediatamente fuori dall'edificio. M'incamminai verso casa mia fin quando una mano mi prese per un fianco e mi fece voltare. Mike. Mi sorrideva con un sorriso mozzafiato. -Hey, Mike.- ricambiai il sorriso. -Knowles, come mai tutta sola?- mi si affiancò e continuammo a camminare. -Nessuno dei miei amici è venuto a scuola. Sono convinta che se la sono bigiata tutti, bastardi.- sbuffai guardando davanti a me. Lo sentii ridere flebilmente. -Ho saputo che sei stata male..- lo fermai subito. Ero stufa di sentire tutta questa gente preoccupata per me. Cazzo, stavo bene! -Si. Tranquillo, ora sto bene.- gli sorrisi. Un sorriso falso. -Questo lo vedo. E vedo anche che la gente che si preoccupa per te ti sta dando sui nervi.- annuii. Mike a quanto pare mi leggeva nel pensiero. -So come ti senti. Una volta mi sono rotto il braccio e mi trattavano tutti come uno che non è autosufficiente. Volevo tutti prenderli a sberle.- scoppiai a ridere. -Ma se non faresti male ad una mosca!- gli diedi una pacca sulla spalla. Lui mi guardò offeso. -Dici?- alzò il sopracciglio. Annuii. Mi prese a mò di sacco di patate e iniziò a correre. -MIKE! LASCIAMI GIU'! SONO ARRIVATA A CASA E MI STAI UCCIDENDO IL BAMBINO!- urlai ridendo. Mi lasciò andare e si inginocchiò abbassando la testa. -Mi scusi, principessa.- alzò lo sguardo e fissò il mio ventre. Sbuffai. -Spero proprio che sia un maschio, così ve la mette nel culo a tutti.- si alzò in piedi e mi diede un bacio sulla guancia. -Che finezza..- commentò. -Posso usare il bagno di casa tua? Poi me ne vado, giuro. E' dalla terza ora che mi trattengo..- lo guardai stranita. Mi piaceva passare del tempo con lui. Era un ottimo amico anche se credo che lui volesse qualcosa di più. -Certo, piscione.- azzardai. Andai davanti casa mia, feci per tirar fuori la chiave ma sentii un chiacchierio leggero. Erano rimasti a casa mia? Che stronzi. Aprii la porta pronta ad insultarli ma mi cadde l'occhio su un uomo seduto sul divano. Aveva una divisa da militare. Capelli sul biondo, tutti spettinati e una barba che folta. Quegli occhi verdi mi guardavano. Quegli occhi verdi li riconoscevo. Quegli occhi verdi erano di quella persona che tanto mi mancava e che tanto ammiravo. -I-Io pensavo che tu fossi...-
 

-That's Me!-
QUESTO CAPITOLO FA SCHIFO.
Credo sia uno dei più schifosi che abbia mai scritto
ma giuro che il prossimo non sarà così.
GRAZIE per le OTTO recensioni.
Secondo voi chi sarà l'uomo che c'è in salotto?
Voglio leggere tutte le vostre ipotesi :D
Questa storia è alla SETTIMA posizione
nelle migliori FF su BIEBER.

ghbrjukjebevg.
IO VI AMO. Ok?
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Capitolo 26
*** Love me or love me not. ***


Love me or love me not.



Aprii la porta pronta ad insultarli ma mi cadde l'occhio su un uomo seduto sul divano. Aveva una divisa da militare. Capelli sul biondo, tutti spettinati e una barba che folta. Quegli occhi verdi mi guardavano. Quegli occhi verdi li riconoscevo. Quegli occhi verdi erano di quella persona che tanto mi mancava e che tanto ammiravo. -I-Io pensavo che tu fossi...- non riuscivo a dire quella parola, morto. Si alzò in piedi e io gli corsi in contro abbracciandolo e piangendo contro il suo petto. Singhiozzavo. Dio, quanto mi era mancato. Lui mi accarezzava i capelli facendo il suo tipico 'Shh' per cercare di cullarmi. Si sedette e io gli andai in braccio aggrappandomi al suo collo come facevo da piccola. Mi sentivo protetta, leggera come se tutte le responsabilità che avevo prima stavano man mano scomparendo. -Mi sei mancata, piccola.- mi sussurrò all'orecchio. Nessuno mi aveva più chiamata così. Solo lui poteva chiamarmi così. -Anche tu, papà.- nascosi il viso nel suo petto, ancora. Il suo profumo era la cosa che mi era mancata di più. Chiusi gli occhi e rimasi a sentire il suo battito cardiaco. Era calmo e regolare, come sempre. Alzai lo sguardo e mi rivolsi verso Mike che poverino non capiva nulla. Mi asciugai le lacrime con la manica e gli sorrisi. -Mike, lui è mio papà. Papà, lui è Mike, un mio amico.- li presentai. Mike si avvicinò e strinse la mano al mio vecchio. -Si spera qualcosa di più di un amico.- commentò il ragazzo facendomi l'occhiolino. Abbassai lo sguardo e arrossii. Poi mi ricordai la ragione del perchè era qui. -In fondo al corridoio a destra trovi il bagno.- gli sorrisi. Lui inizialmente mi guardò confuso, poi mi capì e si diresse là. -E' quello Mike? Perchè tutti i fighi capitano a te?- commentò Cait. -Ehi, ragazzina, mi stai dando del figo, lo sai? L'unico ragazzo con cui starà questo splendore sulle mie gambe sono io.- rispose a tono mio papà. Gli schioccai un bacio sulla guancia. Sentii Justin sbuffare. Non gli diedi corda. Volevo sapere tante cose in quel momento e Justin non era il mio primo pensiero. -Come mai sei ancora..Emh..- -Vivo?- concluse mio padre. -Già.- sbuffai. -Beh. Non sono tornato nel punto dove c'era la mia truppa. Ero ferito ed ero in mare. Mi raccattò sù una nave francese che a causa di mancanza di medicinali mi mandò su una nave italiana dove mi hanno curato per circa un mese intero. Ho iniziato a mandarvi lettere ma a quanto pare le ha sempre ricevute quel giovanotto biondo di fianco alla ragazza che mi definisce 'figo'. Così, lui, mi ha aiutato a tornare a casa, da mia figlia.- mi scrutò per bene con un gran sorriso fino a quando posò lo sguardo sul mio ventre. Il suo sorriso si spense e mi guardò in cerca di spiegazioni. -Mia figlia, che a quanto pare è in dolce attesa.- Guardai Justin. Si era irrigidito e si era impallidito tutto in un botto. L'uomo di fianco a me sfoderò di nuovo un gran sorriso. Feci un sospiro di liberazione. Pensavo che mi avrebbe tenuta in casa e non mi avrebbe mai fatto più uscire perchè mi aveva preso per puttana. -Non vedo l'ora di giocare a baseball col mio nipotino.- disse facendo il gesto del battitore quando batte la palla. Sorrisi all'idea. Poi ripensai a ciò che aveva detto mio padre. Quindi Justin mi aveva nascosto per due mesi il fatto che mio padre fosse ancora vivo? Avevo una gran voglia di picchiarlo ma poi pensai che era grazie a lui che ora gli ero in braccio. Non sapevo che fare. Mi doveva spiegazioni, però. Passammo l'intera serata tutti insieme. Mio padre andava d'accordo sia con Mike e sia con Justin. Peccato che tra i due ragazzi non scorreva buon sangue.

Oggi era venerdì e in teoria sarei dovuta andare a scuola ma io e mio papà decidemmo di passare la mattinata assieme visto che il pomeriggio non ci sarei stata per via dell'appuntamento che avevo preso con Mike. Andammo al centro commerciale, facemmo shopping sfrenato e pranzammo insieme. Mi era mancato davvero tanto. Lui era l'unico membro della famiglia che mi aveva sempre voluto bene. Tornammo a casa per le 2:oo pm ed io mi spaparanzai sul divano a fare zapping selvaggio con mio papà che mi coccolava. Finii con l'addormenarmi. Mi sevgliai dopo un pò a causa della risata di mio padre. Constatai che non era più sul divano ma le voci provenivano dalla cucina. Erano lui e.. Bieber. Cazzo ci faceva qui, Bieber?
-Beh. Se vuoi puoi tornare a stare qui. Alla fine è grazie a te se sto di nuovo con mia figlia.-
-Mi farebbe piacere passare del tempo con Katie.-
-Sei innamorato di lei, non è vero?- Oh, merda. Vai papà! Amo le tue domande.
-Io.. Io sto con Selena..- fanculo, troio.
-Lo si vede negli occhi. Quando la guardi sembra quasi che ti si illuminano e poi stranamente non ti va a genio Mike.- Padre, hai centrato il punto.
-Mike è una testa di cazzo.- Yo, ha parlato l'intelligentone.
-Mike è un ragazzo puro e semplice. Tu rappresenti la sfida per Katie e lei ama le sfide.- Papà che tanto amavo, non parlare più.
-Dai, vai a prendere le valige, dormirai in stanza con Katie come facevi.- ma come? Non parlate più? Stavo aspettando la risposta! Mi ama o no?


 

-That's me!-
Ciaaaaaaaaaao.
Avete visto come sono veloce? :')
Innanzitutto, GRAZIE PER LE DIECI RECENSIONI
allo scorso capitolo.
Come avevate immaginato, è tornato il padre persona
molto importante per Jatie. (;

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Capitolo 27
*** I'm sorry. ***


I'm sorry.



Mi alzai di colpo da quel divano e d'un tratto vidi tutto girare e le gambe cedermi. Caddi sul divano con una mano poggiata sulla mia fronte. -Fanculo ai giramenti di testa.- borbottai. Alzai lo sguardo e mi ritrovai due iridi color miele che mi guardavano preoccupati. -Stai bene?- mi chiese avvicinandosi a me. Ma che fa? Seguii il movimento delle sue labbra. Si avvicinavano alle mie pericolosamente per poi salire tutto d'un tratto verso la mia fronte e posarcisi su. Sospirai. -Si, non ti preoccupare. Mi è solo girata la testa, è normale.- lo vidi staccarsi dalla mia fronte e guardarmi negli occhi. Pur sapendo che era uno stronzo, ogni volta che mi guardava mi perdevo nei suoi occhi. -Sicura?- sussurrò. Quella voce mi fece completamente sciogliere. Basta. Avevo detto basta a Justin e dovevo preoccuparmi solo di Mike. Mike?! Porco cazzo, Mike! Mi alzai di colpo, ebbi un altro giramento di testa ma non ci badai. Avevo bisogno di sapere che ore erano. -Dove vai?!- mi chiese il biondo. -Dov'è il mio telefono?!- domandai in preda al panico. Lui si guardò un attimo in torno, lo prese dal divano e me lo porse. Accesi il display. 8:45 , 15 chiamate perse, 4 messaggi. -Porca puttana.- esclamai mettendomi una mano tra i capelli e sedendomi per terra. Vidi Bieber avvicinarsi a me velocemente. -Che hai?- domandò preoccupato accarezzandomi una guancia. -Vattene.- gli allontanai la mano. Per una volta che volevo seriamente impegnarmi con un ragazzo che ci teneva veramente a me, ho buttato tutto all'aria perchè mio padre si era dimenticato di svegliarmi perchè Bieber si era presentato a casa nostra. -Hai rovinato tutto!- gli urlai con le lacrime agli occhi. -Ma che cazzo dici?!- si alzò in piedi guardandomi irritato. -Tu! Perchè sei venuto?! Per una volta che voglio stare con un ragazzo, perchè devi rovinare tutto?! Perchè?! Justin, vattene dalla mia vita. La stai soltanto rovinando. Non ce la faccio più. Vattene!- piangevo. Piangevo disperatamente. Le lacrime scendevano da sole, non so il perchè di tutto questo risentimento ma avevo bisogno di piangere. Sentii delle mani calde che mi avvolgevano e il profumo non era quello dolce di Justin ma quello da minchione che ultimamente metteva Chaz, Playboy. Alzai lo sguardo e lo vidi guardarmi. -Chaz, non ce la faccio più, giuro.- rifugiai la mia testa nel suo petto e chiusi gli occhi ancora singhiozzante. Justin e mio padre si erano volatilizzati. Lui era di fianco a me che mi accarezzava i capelli. Solo lui riusciva a farmi sentir meglio. -Ascolta, Katie.- cominciò lui. -Non puoi incolpare Justin solo perchè hai dormito e ti sei dimenticata di Mike. E' un fatto completamente illogico.- sentenziò. -Non mi sono dimenticata di Mike.- risposi asciugandomi il viso. -E' solo che mi sono addormentata e poi vi ho sentiti parlare e..- -E hai trovato più interessante il fatto di sapere se Justin ti ama o meno.- concluse lui. Aveva centrato il segno. Aveva ragione. Ho preferito ascoltare mio padre e Justin parlare al posto di preoccuparmi del mio appuntamento. Ma il fatto era che non mi era proprio passato per l'anticamera del cervello! Abbassai lo sguardo. -E' normale Katie. Sei fantastica, non perfetta. E adoro quando sorridi facendo uscire quella piccola fossetta sulla guancia sinistra. Quindi per favore, smettila di piangere e sii la Katie con le palle, tanto per essere fine.- era vicino. Troppo vicino. Sentivo il suo respiro sulle mie labbra. Nel giro di un secondo mi ritrovai Chaz sulle labbra. Un semplice bacio. Senza lingua. Solo un contatto di pelli. Poi scappò via. 

Ero lì, in camera sdraiata sul letto, a fissare il vuoto. Confusa? Troppo. L'avevo baciato io o mi aveva baciata lui? Era un bacio di conforto o gli piaccio? O MI piace? Sbuffai e mi misi a sedere. Fissavo la porta come quando ti svegli la mattina e fissi punti nel vuoto senza motivo. Uguale. All'improvviso la porta si aprì, facendomi venire un infarto e vidi Justin. Mi diede un'occhiata veloce e poi si sdraiò sul suo letto, si mise sotto le coperte (si, quell'idiota era vestito. Se non fosse per i sensi di colpa che avevo lo avevo già preso a calci. Cazzo, mi sta sporcando il letto!). Okay, dovevo mettere da parte l'orgoglio e chiedere scusa. Si. Ora lo faccio. Tre... Due.. Uno... Si, ora mi alzo, aspettate un attimo... Tre.. Due.. Oh fanculo. -Scusa.- blaterai. Che belle le mie coperte. Non le avevo mai osservate così bene. Stavo aspettando una reazione ma non sentii niente. Perfetto. -Non era colpa tua se ho mancato quell'appuntamento. E' solo che.. Oh andiamo. Sono incinta, ho gli ormoni che sono andati praticamente a puttane. E avevo una gran voglia di piangere. Vederti con Selena.. Anche solo il fatto di vederti, mi ha scombussolata. Ero decisa a dimenticarti e tu magicamente ripiombi nella mia vita. Quindi.. Scusami.- Non avevo mai chiesto scusa quasi a nessuno. Anzi a nessuno, in questo modo. Lui non si muoveva, non diceva niente. Sbuffai. -Come non detto.- Mi sdraiai di nuovo dando le spalle al suo letto. Non avevo ancora letto i messaggi di Mike, troppo codarda. Feci per prendere il telefono ma vidi una mano riposarmelo sul comodino e sentii qualcosa di caldo fare peso sul mio letto. M'irrigidii. Non mi voltai. Avevo il cuore che sembravano le ali di un colibrì durante una migrazione. La sua mano si posò sul mio ventre e sentii poggiare il suo viso sull'incavo della mia spalla. -Scusami tu.- la sua voce era roca ma mi trasmetteva tanto calore. La amavo. Sorrisi leggermente. -Sei una testa di cazzo, Katie Knowles ma ti voglio bene.- non sapevo se essere felice o meno. Aveva cambiato quel 'TI AMO' detto in corridoio a scuola a un 'TI VOGLIO BENE.'. Ti voglio bene si dice a una sorella, ad una amica, ad una migliore amica. Che cosa siamo noi? -Ti voglio bene anch'io, Justin Bieber.- Bugia. -Amici?- azzardai. Lui sobbalzò e stette in silenzio per qualche secondo. -Se questo è quello che vuoi, siamo amici.- cosa vuol dire 'se questo è quello che vuoi' ? Ah, non ti capirò mai, Justin. Restammo in silenzio e in quella posizione per un pò poi mi venne di nuovo in mente Mike. -Ho paura a leggere tutti i messaggi che mi ha lasciato.- diedi voce ai miei pensieri. -Fregatene, quello è un idiota.- gli diedi una gomitata. -Da che pulpito..- commentai. -Beh, se la ragazza che mi piace mi avesse dato buca, sarei andato a casa sua per delle spiegazioni. Lui l'ha fatto? No, quindi è un idiota.- wow, Bieber ragiona. -Senti, domani partiamo per Los Angeles. Ho già chiesto a Chaz e Selena di venire. Ti aggreghi a noi?-


-That's Me!-
SCUUUUUUUUUSATEMI.
So che pensate che non abbia scritto perchè
non avevo voglia o cose del genere.
Sono stata in vacanza due settimane a Trapani
quindi mi era impossibile scrivere.
Non è lunghissimo questo capitolo
ma li pubblicherò ogni giorno o almeno
cercherò di pubblicarli ogni giorno. :3
GRAZIE PER LE SEDICI RECENSIONI.
SERIAMENTE, GRAZIE MILLE.

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Capitolo 28
*** You're mine. ***


You're mine.



L'aria calda mi scompiglia i capelli, le onde si scontrano calme contro la riva e una coppia continua a baciarsi senza staccarsi un attimo. Oh, aspetta. Sono Justin e Selena. Nel mare. A Venice Beach. Uccidetemi. Perchè gli ho chiesto di essere solo amici? Perchè? -Hey.- quel 'hey' mi fece praticamente cagar sotto. Da quando Chaz ha ripreso a parlarmi? Durante il viaggio è stata una vera e propria tortura. Non mi guardava nemmeno mentre quei due facevano chissà che cosa nei sedili più in fondo. Si sedette di fianco a me e guardò davanti a sé. -Fa male, non è vero?- Se si riferiva a vedere quelle scene porno.. Oh si che faceva male. Sbuffai. -Beh. Fa male anche a me.- continuò lui. Gli misi una mano sulla spalla. -Oh, Chaz. Sei passato all'altra sponda?- gli chiesi con fare comprensivo. Si voltò e scoppiò a ridere. -Oh, quanto mi sei mancata.- disse abbracciandomi. -Anche tu, Chazzyboo.- sapevo quanto gli dava fastidio essere chiamato così. Si staccò da me. -Katie? Vaffanculo.- disse. Scoppiai a ridere. -Sei la mia migliore amica, solo questo.- confermò lui. Feci un sospiro di sollievo. -Anche tu lo sei, Somers.- arricciò il naso. -Ci vuole tanto a chiamarmi 'Chaz'?- mi domandò. -Si, Graver.- finii. Scosse la testa come da disperato e continuò a guardar avanti a sé. -Certo che Bieber è proprio un coglione. Sta con Selena mentre tu hai suo figlio nel tuo grembo.- commentò. -Si ma..- non feci in tempo a finir la frase che mi interruppe lui. -E non la smette di guardarci. O guardarmi. Si, credo che mi stia guardando male. Ah-Ah. Il mio bro geloso.-  Mi voltai verso Bieber per aver conferma e.. Si, ci stava guardando. No, ci stava fulminando con gli occhi, si. Ma non solo lui ci guardava, anche Selena sembrava 'attratta' da noi. -Scusa, Katie, ma devo proprio farlo.- Ma che minchia...? Ero sdraiata, con Chaz sopra di me che faceva finta di baciarmi. -Che diamine stai facendo?!- dissi sottovoce. -Io e Selena tre mesi fa ci siamo baciati e...- Aspettate. Rewind. CHAZ E SELENA SI SONO BACIATI? -Perchè minchia non me l'hai detto prima?!- dissi quasi urlando. -Shh. Stai zitta. In caso ti dimenticassi, noi ci siamo baciando.- -Sese, giusto.- dissi stando a guardarlo. Mi veniva troppo da ridere. -Non osar ridere. Stanno arrivando.- disse sottovoce. -Non ci riesco.- esclamai cercando di trattenermi. Alzò gli occhi al cielo e poi mi guardò. -Che palle che sei.- disse e poi inziò a baciarmi. Niente lingua, ovviamente. Solo contatto della pelle.
-Chaz.- disse Selena.
-Katie.- mi guardò Justin.
-Selena.- rispose Chaz.
-Bieber.- finii io.
Chaz si spostò e iniziammo a guardarci tutti con aria di sfida. Okay, quella situazione era alquanto scomoda. Stavo per diventare madre e continuavo a fare 'ste bambinate? Dovevo crescere, diamoci un taglio. -Sentite.. emh..- iniziai io ma Chaz mi parlò sopra. -Qual'è il vostro problema, ragazzi?- Si, Chaz, qual'è il loro problema? No, no e no. Dovevo essere matura e dovevo dire la verità. -Katie, dobbiamo parlare.- disse Justin puntando i suoi occhi color miele sui miei. Aveva parlato con un tono duro, autoritario e mi aveva messa in soggezione. Oh, fanculo. Mi alzai e ci dirigemmo sul lungomare. L'acqua era fresca e cullava i miei piedi. Mi fermai e mi voltai verso di lui. -Allora? Cosa c'è?- chiesi. -Cosa c'è?! Stai col mio migliore amico!- esclamò incazzato. Non sto... Oh fanculo all'essere matura. Ho ancora sette mesi prima di diventarlo, quindi facciamo il gioco di Chaz. -E quale sarebbe il tuo problema? Siamo amici, no?- domandai per conferma. -Si, ma..- non lo lasciai finire. -ma?- domandai ancora. -Ugh. Sentite, fate quello che volete ma non davanti a me.- Cazzo è lui? Il principino? -E per quale motivo, scusa? Tu e Selena avete praticamente girato un film porno davanti a noi.- sbottai irritata. -Si, ma..- sto iniziando ad odiare questi 'ma'. -Ma? Che c'è? Sei geloso?- domandai per stuzzicarlo. -Non sono geloso.- sbuffò. -Allora cosa c'è?- chiesi ancora. -E' che mi da fastidio.- mi chiedo se sia scemo o mangi i sassi, che se poi mangia i sassi è scemo, quindi... Oh, chissene frega. -Quindi sei geloso.- alzò gli occhi al cielo e poi li ripuntò su di me. -E anche se fosse?- rispose. Cosa vuol dire anche se fosse? Mi piglia per il culo? Sospirò. -Comunque. Stasera noi rimaniamo in spiaggia. Resti con noi? Storie horror..- mi fece l'occhiolino. -Ti ricordo che sono incinta. Dovrei riposare.- risposi. -Stiamo solo seduti intorno ad un falò. E se in caso sei stanca, vi porterò in camera in braccio.- sorrise. Quel sorriso spettacolare... Basta. -Vi?- domandai, ripensando alla frase che aveva appena detto. -Si, tu e il bambino. Siete miei.- concluse serio fissandomi negli occhi. Ha appena detto che sono sua, o sbaglio? Cioè, noi siamo suoi? Let me die.  -Cioè, il bambino è mio.- si corresse dopo essersi accorto dell'errore. E riecco il mondo cadermi addosso. -S-Si. Certo, avevo capito. Ci sarò.-



-That's Me!-
Heeeeeey guuuuuuuuurlz.
Si, lo so. Dovreste linciarmi. Ma perdonatemi çç
E' estate anche per me e in questi giorni devo trovare
la voglia di fare i compiti più che scrivere il capitolo.

ENTENDETEMI. (?)
Cooomunque. 

GRAZIE DELLE TREDICI RECENSIONI.
Vì LòVVò TàNTìXxXxìMòòò. (?)
No, okay. Ho un urto di vomito.
Un'ultima cosa:

Votate Bieber su questo sito:
 http://www.mtv.com/ontv/vma/2012/most-share-worthy-video/

 Se siete col cellulare basta tweettare #votebieber per votarlo.
Thank you sososososo much.

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