Alone

di isachan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo unico ***
Capitolo 2: *** stavolta i pensieri di Sana... ^-^ ***



Capitolo 1
*** capitolo unico ***


Alone

 

 

Non ho un’idea precisa di quanto tempo sia esattamente passato dal giorno in cui te ne sei andata.

E, francamente, non ricordo nulla di quel momento…

Anzi no, una cosa forse me la ricordo…

Me lo ricordo si, quel rumore.. il rumore della pioggia…

La pioggia… dannazione! Ho sempre odiato la pioggia..!

Ma mi ricordo che l’ho sentita addosso, mentre ti guardavo andare via…

E ricordo anche, con altrettanta assoluta certezza, che in quel momento ho capito che non saresti più tornata indietro e che mai più avrei rivisto il tuo viso.

Non so cosa abbia alienato questa convinzione, so solo che lo sapevo…

Forse perché, in tutti gli anni che siamo stati insieme, ho imparato a conoscerti, a conoscerti davvero…

Anzi, credo che tu sia la persona che conosco meglio al mondo, anche meglio di come conosco me stesso..

Non mi sono mai sforzato più di tanto per capirmi.. per capire la confusione che c’era dentro di me…

Perché tanto c’eri tu che capivi… come io capivo te.

E allora stavo bene… bene davvero...

Perché guardando te rivedevo anche me stesso…

Nei tuoi occhi scuri potevo leggere l’amore che albergava nel tuo cuore…

La frenesia che ti dava ogni mia carezza… ogni mio bacio…

E proprio perché riuscivo a leggerti dentro come un libro aperto, ho subito visto l’angoscia e il senso di oppressione che ti procurava lo starmi accanto…

Specialmente alla fine…

Ed è per questo che quando tu mi hai detto.. “ Parto”, non mi sono dimostrato sorpreso..

Perché lo sapevo già.. che te ne saresti andata via da me…

E non perché, come credi tu, non mi sia importato niente…

New York deve essere una bella città, quasi bella quanto la nostra Tokyo non è vero?

Ma anche lì, nelle strade, puoi rivederci passeggiare ancora uno accanto all’altra?

Anche lì, passando per un parco puoi dire..:  “Ehi ti ricordi..?”

Io credo di no…

Sai? Ho saputo da Fuka che tu e Kamura avete una casa stupenda…

D’altronde tu sei abituata a vivere in case enormi e sfarzose…

Come quella che avevi qui…

Pochi giorni fa sono passato davanti la tua vecchia casa…

È abbandonata, lo sai?

L’erba è tutta cresciuta sui muri… credo li stia logorando…

Da quanto tua madre è morta e Rey è andato a vivere dalla signora Asako in Italia, in quella casa non è più entrato nessuno…

Ogni volta che mi fermo davanti a quel grande cancello grigio, sento qualcosa montarmi nello stomaco…

Sento che darei qualunque cosa per tornare indietro nel tempo e per rivederti ancora uscire fuori di corsa, con una fetta biscottata in bocca e con quei codini così buffi, inseguita da Rey che, come al solito, ti urla che sei in ritardo…

Sento che darei qualunque cosa per sentirti ancora ridere di gusto a una battuta di tua madre…

Per darti di nuovo il nostro primo bacio…al sapore di limone…

Ma tanto non è possibile, vero?

Tanto il tempo è passato, gli anni sono trascorsi, i ricordi stanno sbiadendo…

“ Cresceremo insieme…”.. me lo dicevi sempre…

E per un po’ è stato davvero così…

Ma poi io ho smesso di crescere… e tu sei cresciuta…

Tu sei sposata e Tsuyoshi mi ha fatto vedere le foto della tua bellissima bambina, Misako…

Le hai dato il nome di tua madre…

Ero sicuro che l’avresti chiamata così…

E io, invece?

Io sono solo un ventinovenne che, di tanto in tanto, partecipa a qualche torneo di Karate e che, quasi ogni sera, fa sesso con ragazze diverse…

Ragazze che poi, la mattina dopo manda subito a casa…

Perché sei stata l’unica che si è svegliata accanto a me per tantissimi anni…

Perché quel profumo, quel tuo dolcissimo profumo di pesca, non l’ho più trovato in nessun’altra…

C’è stato un periodo in cui ho creduto di essermi di nuovo innamorato…

Di Fuka, sai…

Ma lei mi ha lasciato…

“ Tu ami la Sana che vedi ancora in me, ma non ami me…”

Mi ha detto…

Strano vero?

Che scusa è per lasciare qualcuno?

Ti giuro che avrei preferito che mi avesse detto.. “ Bè.. Akito non ti amo…” oppure… “ Non riesco a stare con un tipo come te…” e via dicendo…

E ti giuro che mi avrebbe fatto meno male…

Perché è stato come morire, scoprire che Fuka aveva ragione, che io ti amavo ancora…

E che non avrei mai amato nessun’altra come amo te…

Ma allora io cosa dovrei fare?

Dovrei rassegnarmi a non avere più l’amore nella mia vita?

Dovrei accontentarmi delle avventure di una notte?

Dovrei?

Dimmelo tu, Sana…

Tu che mi hai salvato…

Tu che mi hai capito…

Tu che mi hai accettato…

Tu che mi hai amato…

Dimmelo tu, Sana…

Tu che mi hai lasciato…

Dimmi perché, Sana…

Perché io sono ancora rimasto quel dodicenne che si era innamorato di te…

E perché, invece, tu sei andata avanti…

Dimmelo, Sana… se lo ami come amavi me…

Se quando lui ti stringe lo fa come facevo io…

Se quando lui ti sfiora le tue mani tremano ancora…

Se, ogni tanto, ripensi alla nostra vita e a quello che saremmo potuti diventare se solo quel giorno non mi avessi lasciato… se solo non fossi salita su quell’aereo…

Ma che senso avrebbe, vero Sana?

Che senso avrebbe dirmi qualcosa che i tuoi occhi mi avevano già detto…

I tuoi occhi che, inconsapevolmente, quando sei salita su quell’aereo, mi stavano già dicendo addio…

 

 

 

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Capitolo 2
*** stavolta i pensieri di Sana... ^-^ ***


ALONE

Seconda parte

 

 

Quando ti ho visto, l’ultima volta, un milione di anni fa, mentre mi guardavi in silenzio salire su quell’aereo, ho letto qualcosa nei tuoi occhi che mi ha fatto… paura…

Paura… si paura davvero…

Era come se, con gli occhi, tu mi stessi dicendo… “Addio Sana… è stato bello ma so già che è finita… quindi addio…”

Magari questi pensieri sono stati frutto solo della mia fantasia che, come sai benissimo, è veramente sconfinata…

O magari no…

Magari ho solamente fatto quello che ho fatto per tantissimi anni…

Leggerti dentro…

Leggerti dentro semplicemente guardando i tuoi occhi…

Bè, allora i tuoi occhi avevano ragione…

Quello era un addio…

Tu l’avevi capito ancora prima di me, vero Hayama…?

Buffo no..?

È sempre stato così tra di noi…

Mentre io capivo te tu capivi me… o eccome se mi capivi Hayama…!

A volte però, avrei preferito che tu mi capissi di meno, sai…?

Avrei preferito che, quando ti dissi “ Parto..” tu mi dicessi..” Perché Sana..?”, invece di dirmi semplicemente.. “ Buona fortuna…”

Patetico vero…?

Cosa avrei dovuto aspettarmi…?

Che tu mi implorassi di restare al tuo fianco per sempre..?

Che, quel giorno all’aeroporto, mi stringessi forte fra le braccia, dicendomi che mi amavi e che non volevi lasciarmi andare via…?

Sarebbe stato bello, questo si..

E, poi, magari le cose sarebbero andate diversamente…

Magari io su quell’aereo non ci sarei salita davvero…

Magari, adesso io e te saremmo ancora insieme…

… sarebbe stato bello…

Ma non sarebbe stato da te… no Hayama… tu non hai mai interferito nelle mie scelte, neppure in quelle che, troppo spesso, rischiavano di distruggere il nostro amore…

Il nostro amore così bello… così puro… così reale…

Il nostro amore che poi, alla fine, comunque si è distrutto…

È molto triste, non trovi Hayama…?

Ho sempre creduto che la nostra storia non si sarebbe mai conclusa…

Ho sempre creduto che saresti stato l’uomo che avrei sposato… l’uomo con cui mi sarei creata una famiglia… l’uomo che mi avrebbe dato dei figli… figli che, insieme, avremmo amato più di noi stessi…

Io si, avevo sempre creduto…

Allora io mi ero sempre sbagliata…

So benissimo che la colpa è stata quasi interamente mia… non credere Hayama… lo so benissimo… però.. però.. anche adesso, non posso fare a meno di pensare che se, quel giorno mi avessi fermata… ora magari…

Che sciocca, vero Hayama…?

Sono persino tornata in Giappone, qualche tempo fa…

Con la speranza di vederti ancora...

Però.. però… ti ho visto con Fuka… e allora, da perfetta vigliacca quale sono, sono scappata… scappata di nuovo…

E allora ho accettato di sposare Naozumi…

Perché lui mi ama… mi ama da sempre…

E allora ho creduto davvero di fare la cosa giusta…

E, sinceramente, lo credo ancora adesso… specialmente adesso…

Adesso che è nata la nostra bambina, Misako…

Non ci sono stati dubbi sul nome… nemmeno uno… e Naozumi è stato subito d’accordo…

È ancora molto piccola, però già gli somiglia molto…

Ha gli occhioni azzurri e lo sguardo dolce di suo padre…

Suo padre che la ama e che non le fa mancare mai niente…

Neppure a me d’altronde…

Naozumi è un uomo stupendo…

Si è stupendo… ok.. questo lo so… l’ho sempre saputo…

Si però.. però… però Naozumi non sei tu…

E io non posso fare a meno di pensare a come sarebbe andata se al suo posto ci fossi stato tu…

Perché non riesco ad amarlo come amavo te…?

Bugiarda Sana…

Ok, mi correggo…

Come amo te…

Accidenti a me…! Sono una donna sposata, ho una splendida figlia e uno splendido marito e l’unica cosa, anzi l’unica persona a cui riesco a pensare sei tu…

Tu che mi sei stato accanto per tantissimi anni…

Tu che mi hai stretto forte al tuo petto, quando mi sentivo triste…

Tu che mi hai amato…

Tu Hayama…

Tu che, sicuramente, avrai trovato un’altra ragazza…

Un’altra ragazza da stringere… da baciare… da accarezzare…

Un’altra ragazza da amare…

Un’altra ragazza che, sicuramente, ti amerà alla follia…

Perché è impossibile non amare uno come te…

Mio dolce, dolcissimo Hayama…

Il ragazzo fantastico che ho abbandonato senza pensarci due volte…

E Dio solo sa quanto io mi sia pentita di essere salita su quel maledetto aereo…!

Dio solo sa quanto vorrei tornare indietro nel tempo per rifare tutto daccapo…

Per ricominciare da quel periodo stupendo che sono stati i nostri dodici anni…

Per ritornare a scuola e litigare con te per la più assurda delle sciocchezze..

Per tornare a camminarti accanto nelle vie di Tokyo..

New York è una città stupenda… ma mai bella quanto la nostra bella, bellissima Tokyo…

Qui non c’è più niente che mi leghi a te… niente che mi ricordi degli anni stupendi in cui siamo stati insieme..

Niente che mi ricordi di quei pomeriggi d’estate passati a passeggiare per il parco, tenendoci per mano…

Niente…

Niente di niente…

“ Cresceremo insieme…”

Te lo avevo promesso.. tanto, tantissimo tempo fa…

Non sono stata in grado di mantenere la parola data…

E mi dispiace Hayama…

Mi dispiace di averti lasciato, di aver distrutto tutto quello che avevamo creato, di non averti detto   “ Ti amo” ogni volta che avevi bisogno di sentirtelo dire…

Mi dispiace… mi dispiace davvero…

Per te.. ma per me soprattutto…

Per me che dovrò accontentarmi di stare con un uomo che non amo…

Di vivere in una città che non mi appartiene…

Con accanto a me solo i ricordi di quello che è stato il nostro amore…

E ti prometto Hayama, questa volta davvero, che, almeno loro, non si distruggeranno mai…

 

 

 

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