After a hurricane comes a rainbow

di noby692
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***


ELENA’S POV
Era passato un solo giorno da quando Stefan era andato via con Klaus.
Guardavo i raggi del sole fare capolino tra le tende;non mi capacitavo che ci fosse il sole,che fosse una bella giornata.
Avrebbe dovuto imperversare una tempesta,un uragano o qualsiasi altra abbastanza tragica da rispettare il mio stato d’animo.
Nella mia mente una serie infinita di immagini,sensazioni ingarbugliate si susseguivano.
Dei colpi sulla porta mi costrinsero ad alzare gli occhi.
Non poteva essere Stefan,lui sarebbe entrato,non aveva bisogno di chiedermi il permesso,e poi era andato via.Seguì quel pensiero fino a perdermici e non notai che Jeremy era li sulla soglia che mi fissava.
‘Elena’ disse piano quasi con la paura di vedermi crollare da un momento all’altro ‘ti va di fare colazione?’
Chiunque avrebbe pensato che quella fosse la domanda più stupida del mondo,io no.
Mio fratello mi conosceva così bene che sapeva non avrei mai risposto,o quantomeno non sinceramente ad un più semplice ‘come stai’
‘Magari più tardi’ risposi senza sforzarmi di fingere un sorriso.
Annuì e sparì in pochi secondi.
Ero di nuovo sola,sola con tutti i miei pensieri che non riuscivo a riordinare.
Mi andai a sedere sul divanetto sistemato sotto la finestra;rimasi a fissare il vialetto per ore,anzi giorni.
‘Elena’ era di nuovo Jeremy ‘mettiti a letto per un po’’ mi suggerì
Dovevo avere un’aria spaventosa ma non vedevo il motivo per cui avrei dovuto abbandonare quel mio angolino.
Qualche giorno dopo,non saprei dire con precisione quanti,qualcuno entrò nella mia camera senza bussare.
Nonostante avessi avvertito una presenza che non fosse Jeremy,non mi sforzai di voltarmi,sapevo che non era lui.
‘In effetti il panorama li fuori è davvero suggestivo’ Damon era seduto accanto a me,avevo riconosciuto la sua voce e continuai a fissare il vialetto.
‘Sai che non tornerà’
Mossi impercettibilmente le labbra mimando la parola si.
‘Elena’ mi piaceva la voce di Damon,era così profonda ma non era quella di Stefan,decisamente no.
DAMON’S POV
Restai diversi minuti a fissarla aspettando qualcosa ma non si mosse di un millimetro.
Portai una mano sotto il suo mento e delicatamente girai il suo volto verso di me.
Mi spaventai,i suoi occhi erano completamente vuoti,privi di qualsiasi emozione,non traspariva niente.
Non oppose resistenza a quel mio gesto.
Lentamente,con la paura di vederla frantumarsi la adagiai sul letto.
‘Elena ti prego parlami’ le chiesi gentilmente
Niente,nessuna risposta,nessun movimento.
Le mostrai la sua collana,quella che Stefan le aveva regalato.
‘L’ho rirubata per te’ accennai un sorriso
Ancora niente.
Feci un respiro profondo e stringendole la mano dissi: ‘Farò qualunque cosa per farlo tornare,hai la mia parola,voglio che tu sia felice Elena’ mi fermai sperando di aver svegliato qualcosa in lei ma niente.
‘Di qualcosa’ la supplicai ‘una qualunque,parlami Elena,mi distrugge vederti così’
Niente,stessa espressione,stessi occhi vacui.
Mi alzai e con una lentezza inusuale mi avviai verso la porta d’ingresso.
‘Damon..io credo di amarti’
Ero ai piedi delle scale,mi bloccai.
Era stato solo un sussurro e credetti che il mio udito da vampiro mi avesse tradito.

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***



STEFAN'S POV


Avevo lasciato Mystic Falls da qualche giorno,forse una settimana non ero propriamente in grado di cogliere dettagli di questo genere la mia mente era completamente in balia della sete e di tutto il sangue che circolava nel mio corpo.
Adoravo quella sensazione che ormai non sentivo da anni,e mi ritenevo uno stupido ad aver rinunciato a tutto questo per un’infinità di tempo.

Tutto quel sangue mi mandava fuori di testa,ero incredibilmente forte e finalmente ero tornato quello di una volta.
La caccia mi era mancata così tanto,ma ciò che mi era mancato di più era leggere il terrore nelle povere vittime,si perché ad ogni urlo disperato qualcosa di animalesco veniva fuori e mi spingeva ad essere sempre più spietato.
Era notte fonda,Klaus dormiva ed io come di consueto avevo sete così decisi di concedermi uno spuntino di mezzanotte.

Mi aggiravo per la città semi-deserta quando da un vicolo sbucò una ragazza piuttosto interessante.
Aveva dei lunghi capelli castani che mi ricordarono vagamente qualcosa che prontamente scacciai nell’angolo più remoto della mia testa.
In pochi secondi fui davanti a lei,ed ovviamente lei cacciò un urlo che non era ancora di terrore per il momento era solo spaventata,spiazzata dall’avermi visto spuntare dal nulla.

Studiai i lineamenti del suo viso,osservai attentamente i suoi occhi e velocemente nella mia mente si compose la parola Elena,oh si quella ragazza poteva tranquillamente essere Elena.
Un ghigno si dipinse sul mio volto,chiusi gli occhi per un istante,volevo assaporare il suo odore,sentivo il suo piccolo e fragile cuoricino pompare il sangue lungo tutto il corpo.
Di scattò aprì gli occhi e lasciai che la mia faccia migliore venisse fuori.
Mi fiondai sul suo collo e lasciai affondare i canini nella pelle fino a trovare le sue vene.
Cercò di urlare,di dimenarsi ma ero palesemente più forte.
La prosciugai lentamente,avevo voglia di godermela fino in fondo di farla soffrire.
Quando non rimase più neanche una goccia di sangue in quell’inutile sacca,la lasciai cadere sull’asfalto.
Soddisfatto passai la manica del giubbotto sulle mie labbra per cancellare ogni traccia.
Mi sentivo molto Damon in quel momento.
Chissà come se la passava il mio fratellino.
Pensai bene di fargli un piccolo regalo così estrassi il cellulare ed immortalai la mia ultima opera d’arte.
‘Mmh gustosa la mia cena di stasera’ era la didascalia che accompagnai alla foto.
Sorrisi compiaciuto,gente Stefan lo squartatore è tornato.


DAMON'S POV
Ero in giro quando sentì il cellulare emettere un bip.
Non badai al mittente che chissà per quale assurdo motivo pensavo fosse Elena.
Quando però mi resi conto del contenuto del messaggio realizzai che non poteva certamente essere lei ad averlo mandato.
La foto non mi sconvolse,ero abituato a peggio ma mi lasciò perplesso proprio quel nome lassù scritto a lettere cubitali: from Stefan.
Velocemente composi il numero
‘Sapevo che mi avresti chiamato,piaciuta la foto?’
‘Ho apprezzato parecchio’ dissi sarcastico
‘Suvvia non fare il guastafeste,fino ad un mese fa me l’avresti mandata tu una foto del genere’
‘Provvederò’ fu tutto quello che riuscì a dire.
Ripensai alla promessa fatta ad Elena così cercai di estorcerli qualche informazione
‘Come stai?’ azzardai
‘Una favola,non mi sentivo così da tempo mi piace la tua vita’
Avrei voluto urlargli che quella ormai non era più la mia vita,e che in parte era colpa sua.
Colpa sua che mi aveva lasciato da gestire la più cocciuta delle fidanzate,colpa sua se dovevo comportarmi bene,se dovevo fare il bravo e dovevo smettere di fare casini.
Respirai profondamente e repressi tutta la rabbia che avevo lasciato venir fuori.
‘Dove alloggi?Four Season di New York?’
‘Naaaa abbiamo puntato su qualcosa di più discreto’
Riattaccò,senza neanche prendersi la briga di inventare una scusa per troncare la conversazione.
Stefan era proprio andato e toccava a me l’ingrato compito di spiegarlo ad Elena.

Piccolo spazietto per me:
Mi sono convita a postare il capitolo nonostante mi vergogni un sacco per svariati motivi.
Ringrazio di cuore chi ha recensito il capitolo precedente o semplicemente l'ha letto :) aspetto le vostre impressioni un bacione Enne :D

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Capitolo 3
*** Chapter 3. ***


ELENA’S POV
Le giornate si susseguivano con una lentezza ed una monotonia esasperante;tutto ciò che facevo era riempire pagine e pagine del mio diario:quella era la mia unica valvola di sfogo,l’unico modo in cui riuscivo a buttar fuori l’uragano di pensieri  che impazzava dentro di me.
Non riuscivo a parlare veramente con nessuno,ne tantomeno mi sforzavo di farlo.
L’unico con cui pian piano riuscì ad aprirmi era Jeremy:con lui non c’era bisogno di tante parole,spesso non parlavamo affatto ma lui sapeva perfettamente ciò che sentivo ed era l’unico che rispettava veramente in mio dolore.
Una mattina mi svegliai con la nausea per la giornata che si prospettava.
Ero stanca di piangere,di struggermi nel dolore volevo dare una svolta a quel costante senso di noia che mi aveva avvolta.
Recuperai le chiavi della macchina e guidai senza meta per un paio d’ore fino a che più o meno consapevolmente mi ritrovai davanti a casa Salvatore.
La fissai a lungo attraverso il finestrino,era esattamente come l’avevo lasciata.
Scesi dalla macchina senza curarmi di chiuderla e mi avvicinai alla porta d’ingresso .
Mi ritrovai a ripensare a tutte le volte che ero stata li con Stefan,e a tutto ciò che avevamo condiviso.
Ricordare non fu un’idea brillante,un groppo si era insidiato nella mia gola e le lacrime erano pronte a venir fuori.
Feci un gran respiro e con una forza che non credevo di avere scacciai tutti quei pensieri,e bussai.
Dopo qualche istante la porta si spalancò rivelando un Damon impeccabile come sempre del resto.
‘Elena’ disse stupito ‘vieni entra’ disse mentre si faceva da parte.
Gli feci un gran sorriso ed entrai.
Essere di nuovo li era strano,in fondo quella era praticamente diventata la mia seconda casa.
Osservai attentamente il salotto alla ricerca di qualche segno della sua assenza che però non trovai;tutto era esattamente dove era sempre stato il camino,i numerosi volumi ordinati nella libreria,il grande tappeto al centro della stanza,le bottiglie di Bourbon.
Damon,  a quel pensiero sorrisi sapendo perfettamente che era dietro di me.
‘Come stai?’ gli chiesi senza però voltarmi
‘Non c’è male’ a quel punto mi girai e solo in quel momento mi resi conto che nonostante sfoggiasse il suo solito aspetto strepitoso,c’era qualcosa in lui di diverso..i suoi occhi.
Notai la sua bocca aprirsi e richiudersi subito dopo senza emettere alcun suono.
‘Non sto bene’ risposi alla sua domanda muta ‘ovviamente non sarai sorpreso’
Scosse la testa ‘direi che sei piuttosto prevedibile quando si tratta di..’ si bloccò prima di pronunciare il suo nome.
‘Ascolta non c’è motivo di affrontare l’argomento Stefan ora’ cercai i suoi occhi ‘ti va di uscire?’

DAMON’S POV
Li per li non risposi,era strano sentire una richiesta del genere da lei.
‘Voglio fare un po’ di shopping’ incalzò
La fissavo confuso ed allo stesso tempo sorpreso.
‘E shopping sia’ le feci un gran sorriso
Wow mi sono proprio rammollito pensai immediatamente dopo cavolo ero Damon Salvatore,io non facevo shopping come le femminucce
‘Ripensandoci non potresti andare con Barbie o con la streghetta?’
‘Hai già accettato non puoi tirarti indietro’ e quando la vidi seduta nella mia auto capì che non avevo alternative.
‘Cerchi qualcosa in particolare?’ le chiesi mentre entravamo in un negozio prettamente femminile
‘Mmh no,direi di no’
Ma perfetto,sbuffai sonoramente,già quando le donne hanno le idee chiare ci mettono ore a scegliere figurarsi se dovevano trovare l’ispirazione.
Sprofondai in una delle poltroncine sistemata vicino ai camerini ‘io ti aspetto qui’ annunciai sconsolato.

STEFAN’S POV
Io e Klaus avevamo sterminato un intero paese senza alcun motivo preciso.
Camminavo tra i corpi martoriati delle vittime e sorridevo compiaciuto;mi ero divertito come mai era successo prima.
‘Niente male’ Klaus apparve al mio fianco
‘Ammetto di aver fatto un buon lavoro’ sorrisi orgoglioso
‘Bene,finalmente ti sei deciso a seguire il mio consiglio
‘Era inevitabile’
‘Vieni’ mi superò ‘ci aspetta un lungo viaggio’
Come di consueto scattai una foto al mio capolavoro e la spedì a Damon.
Continuavo a compiere quel gesto ormai da un mese,era il mio disperato tentativo di aggrapparmi a quella che chiamavo vita.

Eccomi qui con il terzo capitolo della mia storia,in realtà sarebbe dovuto essere più lungo per non interrompere la sequenza ma poi ho prefrito dividerlo in due.
Parlando del capitolo troviamo una Elena che vuole riprendere a vivere e si aggrappa a Damon,che dal canto suo è sempre combattutto tra il nuovo e il vecchio.
Infine c'è Stefan che apparentemente ha rinunciato alla sua umanità ma come potete vedere è solo di circostanza infatti appena Klaus volta le spalle,Stefan cerca in tutti i modi di appigliarsi a qualcosa della sua vecchia vita.
Detto questo ringrazio tutti coloro che hanno recensito il precedente capitolo il vostro supporto è importante sul serio :) ma anche coloro che hanno semplicemente letto la storia.
Alla prossima :* 
Enne 

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