Ti amo, è così difficile da capire???

di The Edge
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Delusione. ***
Capitolo 2: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 3: *** Dimenticare?? ***
Capitolo 4: *** Giù le mani dal mio migliore amico!! ***
Capitolo 5: *** Lividi e chiarimenti ***
Capitolo 6: *** Lacrime, coccole e una sciocchezza. ***
Capitolo 7: *** Ti amo. ***
Capitolo 8: *** Tutto a posto, o quasi?? ***
Capitolo 9: *** Salvo! ***
Capitolo 10: *** Ricordi e promesse. ***



Capitolo 1
*** Delusione. ***


Billie correva, grandi lacrime colavano dai suoi occhi verdi.
Il ragazzo correva disperato, voleva morire, seppellirsi sotto ad una pietra, un senso di tristezza assoluta  e delusione albergavano nel suo animo.
Arrivato in prossimità del cimitero si fermò, un singhiozzo uscì dalla gola di Billie.
Si avvicinò alla tomba di suo padre, accarezzò la lapide e ricominciò a piangere ancora più disperatamente.

“Mi manchi papà! Mi piacerebbe poterti abbracciare per un ultima volta, poter parlare di nuovo con te, e soprattutto vorrei che tu adesso fossi qui con me. Ho bisogno di te papà!!”
Uno sbuffo, e altre lacrime colavano dal viso del ragazzo, tanto dolore albergava in lui.
La scomparsa del padre era sempre li, come un tarlo che lo tormentava; in più a questa tortura si aggiunse la scoperta del segreto di Mike.

*Flashback*

Billie stava suonando una nuova melodia, suonava tranquillo, totalmente in pace.
Era contento, felice e gioioso, quando vide dalla finestra il suo migliore amico avvinghiato ad una loro compagna di classe.
Erano appiccicati come se fossero stati attaccati con la colla.

L’amaro gli era colato in bocca, una morsa d’acciaio lo aveva stretto, la delusione e la sofferenza lo avevano riempito.
Billie cercò di respirare, ma i suoi polmoni avevano deciso di no, annaspò cercando aria, cadendo a terra.
Il moro si teneva la testa tra le mani, cercando disperatamente di non piangere.

“Ti amo piccola, ti amo Karen”
Era la voce calda e roca di Mike.

A quelle parole, Billie scoppiò in un pianto a dirotto, grandi lacrime calde scivolavano sulle  sue guance pallide e paffute.
*Fine flashback*

Il cantante continuava a singhiozzare, gli faceva troppo male sapere che il suo Mike era innamorato di un’altra.
Era troppo doloroso conoscere la triste realtà, la quale era molto  chiara: Michael era impegnato, era felice di stare insieme a Karen, la bionda della loro classe, e di sicuro per lui era solo un amico.

Il silenzio del cimitero era troppo opprimente, il moro uscì e iniziò a camminare senza una meta precisa, sapeva solo che voleva andarsene lontano. Via da tutti, solo lui e la Blue.
Il cantante camminava, il suo sguardo era vacuo, vuoto e soprattutto molto triste.
“Billieeeeeeee!” una voce femminile, e molto famigliare, lo chiamava.
L’interpellato si girò e venne travolto dall’abbraccio di sua sorella Anna.
“Fratellino basta piangere” Anna gli sussurrò queste parole all’orecchio, accarezzandogli i morbidi capelli ricci.

Fratello e sorella si incamminarono verso il paese.
Camminavano in silenzio, Billie aveva ancora le guance bagnate, Anna se ne accorse e con la mano asciugò i rivoletti d’acqua con delle carezze, ma vedendo che suo fratello era ancora scosso, lo abbracciò delicatamente.

Billie, stretto in quell’abbraccio così caldo, famigliare e soprattutto amorevole, si sentì al sicuro e a casa.
“Grazie Anna, grazie di esistere sorellina” “Di niente Joe! Se ti va di parlare io ci sono. Puoi sempre su di me. Per te ci sono sempre fratellino.”

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Capitolo 2
*** Sensi di colpa ***


Sei stanco, ma felice.
Karen è appena andata via, avete passato il pomeriggio insieme, e non potevi chiedere di meglio.
Sai che non è una brava ragazza, che si è fatta praticamente tutti i ragazzi del liceo, però in fondo è così bella…

Sei rilassato, un sorriso compiaciuto si stende sulle tue labbra.
All’improvviso ti ricordi di Billie, non sai dov’è.
La cosa ti turba un pochettino, in fondo non sei abituato al fatto che ormai lo vedi sempre meno, visto che il tempo lo passi sempre con lei, quella ragazza si diverte a fare certi giochi perversi, e la cosa ti eccita sempre
.
Ti alzi e esci di casa, vuoi vedere un po’ il mondo fuori.
per strada ti fissano tutti, osservano le tue converse nere ormai logore, la camicia tutta macchiata di vernice, i jeans strappati che normalmente ti danno un aria molto sexy.

Mentre cammini vedi una figura piacevolmente famigliare, Anna Armstrong, la sorella di Billie.
“Ciao Anna!” “Mike” “Cosa fai da queste parti?” Lei ti fissa, il suo sguardo è deluso e insofferente.
“Sono qua perché mio fratello ha bisogno di me. L’ho trovato al cimitero che piangeva disperato”

Una morsa ghiacciata ti stringe lo stomaco.
Senso di colpa.
Trascuri Billie da troppo, lo hai messo in secondo piano, ti sei completamente dimenticato che in questo periodo dell’anno è sempre indifeso, triste e deve fare i conti con un dolore insopportabile.
Mentre tu eri impegnato a limonare con la puttana della classe, il tuo migliore amico soffriva da solo, e tu non hai fatto niente per aiutarlo.
“I..io..”

Anna ti fissa severa “ Mi hai delusa Michael, io mi sono fidata di te quando ti ho affidato mio fratello. So che è una testa di cavolo, però tu mi avevi garantito che non lo avresti mai lasciato da solo. Sinceramente pensavo che fossi una persona migliore Mike, ma evidentemente mi sbagliavo.” Se ne va, lasciandoti solo con i tuoi rimorsi.

Sai che ogni parola che ti ha detto è vera.
Eri talmente occupato a fare i tuoi comodi con quella biondina che ti sei dimenticato di Billie. Il tuo migliore amico, colui che ti accolto in casa, quello che ti ha insegnato a strimpellare il basso, lui che è stato la tua unica famiglia. E tu lo hai abbandonato.
Ti disgusti, ti prenderesti a calci da talmente sei stupido.

Vuoi vedere BJ, corri a casa, vuoi chiedergli scusa, vuoi rimediare.
Ma quando entri in casa, non vedi nessuno. Solo la stanza vuota.
Un brivido ti corre lungo la schiena, non può essersene andato via…
I suoi vestiti ci sono ancora, i suoi effetti personali anche, c’è la Blue.
Appena la vedi, ti rilassi. Conosci bene Billie, non potrebbe mai andarsene via senza la sua chitarra.
Però il problema rimane. Dov’è il moro?? È ancora così arrabbiato che non vuole vederti??

Se Billie non vorrà più parlarti è solo colpa tua, e lo sai.


“Billie… perdonami”
 

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Capitolo 3
*** Dimenticare?? ***


Billie era  stanco, non dormiva da tanto, i suoi occhi sono rossi e ancora umidi di pianto.
Sospira, si stringe le ginocchia al petto. Alza il volto al cielo, rimane fermo a contemplare il cielo… piccolo particolare. Il cielo è azzurro, lo stesso azzurro intenso degli occhi di Mike.

La malinconia si riappropria del suo piccolo cuore, si sente la testa scoppiare.
Non ne può più, vuole solamente andare via, far smettere tutto questo. Vuole andare lontano, il più possibile. E soprattutto vuole smettere di soffrire.
Una parte di lui vorrebbe dirgli che lo ama, come non ha mai amato nessuno, però sa benissimo che Mike gli riderebbe in faccia.

Ormai ha deciso. Chiuderà il suo cuore, lascerà che il suo bruciante sentimento nei confronti del biondino sparisca, cercando di fare l’impossibile, ossia dimenticarsi di tutto.

Il vento scompiglia gentilmente i capelli ricci e perennemente alla rinfusa del cantante.
Più ci pensa, più gli pare impossibile chiudere il cuore ai sentimenti. Come potrebbe riuscire a dimenticarsi di tutto??
Dimenticare tutti i pomeriggi con Mike a suonare?

Impossibile.
Lo amava troppo per una cosa del genere.

Il moro si incamminò verso la piccola piazzetta, camminava con lo sguardo basso, silenzioso e invisibile.
Nessuno doveva accorgersi di lui, Billie Joe Armstrong.

“ARMSTRONG!!!!!!!!!!”
L’urlo stridulo e acuto di una biondina tutta tette, conosciuta anche come Karen, lo fece voltare.
Quando Billie si accorse di chi aveva davanti, i brividi lo sconvolsero.
“Cosa vuoi??” Lei ghignò, fissandolo con disprezzo: “Volevo dirti semplicemente che Mike è MIO e che è meglio che tu te ne vada via.” Karen sogghignò alla vista di un Billie Joe sempre più pallido.

Il ragazzo si strinse nella felpa, raccolse il poco coraggio che gli rimaneva e obbiettò: “Col cazzo che me ne vado! Io resto qua, e di sicuro non sarà una puttana tutta tette che mi dirà che devo andarmene!” Lo sguardo che prima sapeva di pianto, adesso era più sicuro di se. I vibranti occhi verdi di Billie avevano cambiato luce, erano di quel verde che non lasciava scampo. Un verde sicuro.

“Ahahahahaha, ma per favore! Sei solo un povero sfigato!” “senti, VAFFANCULO!!! Sfigata sarai tu!”
La ragazza e il moro presero ad insultarsi, insulti sempre più pesanti, offensivi fino all’ultimo sospiro.
Prima che il moro potesse accorgersene, un tipo grande e grosso, gli tirò un pugno nello stomaco, facendolo piegare in due dal dolore.
“Non insultare mai più la mia sorellina! Guai a te se lo fai ancora!” ma Billie borbottò, con un sorriso ironico e strafottente: “fanculo, io insulto chi voglio! Soprattutto se si tratta di lei”

Una dozzina di pugni si abbatterono sul corpo magro di Joe, graffi gli tagliavano il viso, ma lui si opponeva, resisteva.
Gli davano la sensazione di essere vivo. Il dolore delle percosse sovrastava il dolore del suo animo.


“Giù le mani dal MIO MIGLIORE AMICO!!!!!”
 

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Capitolo 4
*** Giù le mani dal mio migliore amico!! ***


Urli quelle parole con tutto il fiato che hai in gola.
Non puoi sopportare la vista di Billie malmenato.

I tuoi occhi azzurri mandano bagliori infuocati, pieni di ira.
Se c’è qualche cosa che ti fa veramente incazzare è vedere Billie Joe pestato. Non sopportavi il suo patrigno che lo picchiava, e di conseguenza odi chiunque osi solo sfiorarlo.

Vedi Karen impallidire, ma cerca di far finta di nulla: “Mike amore! Cosa fai da queste parti??”
Ringhi un insulto: “ Mike amore? COL CAZZO!!! Io e te abbiamo chiuso. Mi vergogno di essere stato insieme ad una puttanella come te!”
“Ah davvero?? Ma Mike, io ti amo” “Seh, e io sono la fata Turchina. Ormai ho capito, fai collezione di ragazzi. Te li fai tutti e poi li getti nel cesso, ma vaffanculo!”

Karen ti fissa sbigottita, sei l’unico che ha avuto il fegato di dirle in faccia la verità.
“Si, è vero. Lo hai detto. Sono una puttana. Eppure perché solo adesso hai il coraggio di dirmelo in faccia??”
“Te l’ho detto adesso perché mi sono reso conto che ho messo da parte il mio migliore amico per una baldracca. Ho preferito stare con te, quando BJ stava male, PER COLPA MIA!”
La bionda ti fissa con disprezzo. “Massì dai, chissenefrega di te. Mi sono divertita. A mai più rivederci.”

Aspetti che lei se ne vada, appena gira l’angolo, sorridi.
Ti volti verso Billie, il quale ti fissa con gli occhi verdi spalancati e pieni di lacrime.
Non ce la fai più a vederlo piangere.

Lo sollevi da terra, gli pulisci alla meglio il viso e lo abbracci.
Mormori uno “Scusa” tra i suoi capelli, hai paura che non voglia più avere niente a che fare con te.
Hai paura di perderlo, adesso che hai capito quali sono i tuoi veri sentimenti per lui.

Non sei pronto a rivelarti, e lui non è pronto. Deve riposare. Ciondola dal sonno.
Billie ti guarda, ti sorride timidamente e chiude gli occhi.
Si fida di te, dopo tanto tempo ha ritrovato fiducia in te.

“Andiamo a casa?”
Il moro annuisce. Sorridi e lo prendi in braccio.
Insieme vi incamminate verso casa.
 

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Capitolo 5
*** Lividi e chiarimenti ***


Billie si lasciò prendere in braccio, la testa pulsava, le braccia bruciavano e ogni singola parte del suo corpo era malconcia.
Con una smorfia di dolore chiuse gli occhi, cercando di ignorare il forte dolore al petto, precisamente alle costole.
“Ahia…che male…”
Il moro si contrasse in una smorfia e Mike si preoccupò ancora di più.
“Tranquillo, adesso ti porto a casa, così vediamo cosa c’è…” Il suo tono era timido, impacciato. Sembrava che avesse timore di parlargli, si sentiva strano.
C’era ancora un filo resistente di insicurezza che faceva capolino.

Arrivati a casa, i due ragazzi si sistemarono sul letto.
Mike aiutò Billie a levarsi la maglia dei Ramones, la quale aveva assunto una leggera tinta rossa, impiastricciata di sangue.
Sotto allo sguardo sconvolto del biondino, il petto bianco e coperto di lividi di BJ ansimava irrequieto.
Una lunghissima scia di ematomi violacei percorreva il corpo pallido del cantante.
Una tortura guardarli.

Con molta delicatezza e precisione il bassista fasciò e disinfettò tutti i vari tagli e graffi.
Il suo sguardo continuava a posarsi sul mento del moro, un brutto livido faceva la sua spiacevole comparsa.
Accarezzò la testa riccia di Billie e gli sorrise timidamente.

“Billie?” “Si?” -Mike fece un lungo sospiro- “ Ecco… io… insomma.. volevo chiederti scusa… Mi vergogno come un ladro per averti lasciato da solo… io non pensavo a quello che facevo… e mi sento così in colpa… se posso rimediare in qualche modo… Voglio riconquistare la tua fiducia e quella di Anna”
Billie aggrottò le sopracciglia, leggermente perplesso: “Anna???” “Si, Anna. L’ho incontrata prima, e mi ha fatto la ramanzina. Ma ha fatto bene a farmela. Mi ha detto che ti ha trovato in lacrime al cimitero… Mi spiace così tanto… mi disgusto, sono una persona orribile. Nessun amico farebbe quello che ho fatto io. Abbandonare il proprio tutto, colui che ha fatto parte della mia vita per così tanto tempo, per stare con una fottuta puttana.”

Mike abbassò lo sguardo, non riusciva a guardare negli occhi il suo migliore amico. Si vergognava troppo. Si sentiva malissimo, come se si fosse macchiato di un terribile errore. E infatti lo aveva compiuto.
Era pentito, voleva recuperare tutti i rapporti con il suo nano.

Billie sorrise, ma cambiò immediatamente espressione, il dolore era ancora lì, presente e costante.
Deglutì faticosamente, ma appena provò a muoversi una fitta lancinante lo bloccò. Impedendogli di respirare decentemente.
Provò a sistemarsi, muovendo appena le braccia per reggersi. Con un enorme sforzo il moro si sollevò dal letto, cercò di alzarsi, barcollò e cadde sopra a Michael.
Due braccia forti lo presero al volo, impedendogli di trasformarsi in una frittata di cantante.
Billie era sempre più pallido. I suoi lividi risaltavano ancora di più sulla sua pelle chiara.
Mike lo sollevò impacciato. Non gli era mai sembrato fragile come in quel momento.
Aveva paura persino di tenerlo in braccio, timore di potergli fare ancora del male.
  

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Capitolo 6
*** Lacrime, coccole e una sciocchezza. ***


Billie dorme.
Ha un espressione così tenera. Sembra un bambino da coccolare…
Ti senti strano, non ti capita spesso di pensare al moro in questo modo.
Normalmente lo vedevi come un amico, un fratello.

Adesso qualcosa è cambiato.
Pensi a come ti sei sentito fuori posto senza di lui. Senza le sue follie, senza quel prato che ha al posto degli occhi, senza di lui, la tua unica e vera famiglia.
Un piccolo brivido ti corre lungo la schiena. Ti avvicini al letto, un raggio di luna illumina la stanza.
Il volto di Billie è sereno, rilassato, ma pur sempre pallidissimo.

Uno strano calore ti stringe il petto, non l’hai mai avvertito prima.
Ti senti accaldato, sbuffi e stringi gli occhi.
Esci di corsa dalla stanza, ti lanci verso la porta, esci di casa.
Una brezza leggera ti accarezza il viso, rasserenandoti un po’.
Rimani fuori per un po’, ti sdrai per terra e fissi il cielo blu scuro. Non ci sono stelle, ma solo un paio di nuvoline in lontananza.
Sei immobile a goderti quella pace, tutta quella quiete e tranquillità.
Un urlo disperato di fa girare di scatto.

Riconosci la voce di Billie, corri immediatamente in casa e lo vedi che si contorce nel letto, piangendo.
“Papààààààààààà”
Grossi lacrimoni gli scorrevano lungo le guance.
Lo abbracci, lo stringi forte, forse gli fai anche un po’ di male, ma sei deciso a non lasciarlo da solo.
“Bill, ci sono io. È tutto a posto, ci sono qua io, non ti lascio, sono qui con te.”
Lo senti che si stringe a te, affonda il viso nella tua maglia grigia, le lacrime salate bagnano la stoffa leggera.

Rimanete abbracciati per tutta la notte, non smetti un momento di rassicurarlo, coccolarlo, tranquillizzarlo, vuoi solo che si senta meglio.
Non desideri altro che ricominci a sorridere, a vivere!
Gli accarezzi la testa, lo stringi ancora di più. Vuoi che senta il tuo calore, la tua presenza, e soprattutto la tua voglia di aiutarlo.
Mentre lo abbracci la stessa sensazione di prima ti avvolge. Ma adesso è diversa, più intensa.
Senti lo stomaco chiudersi in sciopero, ti senti accaldato e vorresti fare qualcosa, ma Billie ha bisogno di te.

Non sopporti vederlo soffrire. Gli metti le mani intorno al viso, gli asciughi piano le guance bagnate.
Quelle piccole carezze un po’ goffe fanno il loro effetto, e il moro si tranquillizza un po’, alza su di te i suoi enormi occhioni verdi.
Appena quelle iridi smeraldine di posano sui tuoi occhi azzurro cielo, un fremito ti avvolge, ti senti afferrare da una morsa, ma questa volta non c’è ritorno.

Deglutisci, guardi irrequieto la stanza, eviti di posare lo sguardo sulle braccia di BJ, saldamente attaccate intono al tuo busto.
Cerchi di ignorare il fatto che il profumo del nano ti circonda e ti fa letteralmente impazzire, provi ad fingere di non sapere che il moro ti fissa con i suoi occhi da cucciolo che sanno ancora di pianto. Quegli occhi ti stanno facendo diventare matto, potresti fare qualsiasi sciocchezza per lui.

Ormai non ce la fai più.
Cedi a quella sensazione che ti sta uccidendo.
Avvicini il viso a quello di Billie, chiudi gli occhi e posi le labbra su quelle morbide e soffici del cantante. 

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Capitolo 7
*** Ti amo. ***


Il moro spalancò gli occhi verdi scioccato. Non se lo aspettava un gesto del genere, soprattutto da Mike. Quel contatto era gentile, dolce e quasi timido.

Quando Michael si scostò, con il volto in fiamme e gli occhi bassi, Billie rimase deluso e gli chiese: “P…perché lo hai fatto??” “I ..Io.. volevo…” il biondo arrossisce ancora, si vergogna di ciò che ha fatto. “Scusami Bill, ecco… io… volevo solo farti smettere di piangere… Non dovevo baciarti…” Il povero cuore di Billie perde un battito “No.. aspetta!” squittisce affannato, aggrappandosi al collo del bassista. “Joe? Cosa.. stai facendo??” domanda Mike con un groppo alla gola, il volto rosso per l’imbarazzo. “ Non ti voglio mollare, altrimenti scappi!”- Billie sospirò, e si avvicinò di più al biondino- “Mike… non vergognarti di ciò che hai fatto, per favore… Non te lo dico così per dire.. ma.. perché ci tengo a te…e… tiamdavvrtotantisim…” Questa volta toccò a Billie avvampare, mordendosi il labbro inferiore.

Mike strabuzzò gli occhi perplesso “Che hai detto alla fine??” “Che…insomma… io… ecco…diciamo… praticamente…” “Bill?!?” “Ecco…. Io ti… TI AMO!!! È così difficile da capire??”

Billie ansimava, glielo aveva detto. Aveva detto quello che provava per lui da quasi dieci anni spaccati. Un amore grande, troppo. Ma non un amore come quello che può esserci tra un ragazzo e una ragazza, un amore che è tutto: amore tra due amici, tra due fratelli, tra due amanti, un amore perfetto. Il moro abbassò lo sguardo, in completo imbarazzo, si torturava le mani.

“Bill?” “Si? Che cos..” Billie venne interrotto dalle labbra di Mike sulle proprie. Un bacio diverso da quello di prima. Molto più dolce, molto più intenso e pieno di passione. “T…ti amo anche io BJ” Quelle parole appena sussurrate fecero sciogliere il cuore del moro, il quale si ritrovò circondato dalle braccia muscolose di Michael, quelle braccia che lo stringevano con dolcezza mista a passione.

Dopo un tempo infinito, i due si staccarono, Billie ansimava ,aveva le labbra gonfie e le guance colorate di un intenso rosso fragola, mentre Mike aveva assunto una leggera tonalità color pomodoro maturo. Il biondo accarezzò i morbidi capelli del cantante, lo attirò a se e gli posò un bacio delicato a stampo. Era un bacio casto, senza pretese, solamente pieno di quel sentimento che torturava i due giovani l’uno verso l’altro.

Billie si rannicchiò contro al petto del bassista, le guance erano ancora imporporate e domandò con un filo di voce: “Mi ..Mike.. mi dici che non è tutto un sogno? Che tutto questo non è frutto della mia mente? E che soprattutto, se è la realtà, che non finisca qui??” La paura di essere lasciato da solo non aveva abbandonato il suo animo.
Il biondo gli accarezzò il viso con dolcezza, sfiorandolo con le dita callose “Lo senti questo?” – mentre lo disse gli prese il capo e lo appoggiò sul proprio cuore- “ Se senti i miei fottuti battiti cardiaci, vuol dire che sei sveglio, malridotto, non è un sogno Bill! Io sono qui con te, ti amo e non ci penso nemmeno a lasciarti di nuovo da solo.” –Si chinò, posando un bacio umido sul collo bianco di BJ- “Non finisce qua. Non adesso che ho finalmente avuto le palle per dirti una cosa che dovevo dirti tempo fa. Non può finire qui, non deve. Dovevo dirti tutto prima, non avrei MAI voluto farti del male, ne hai passate fin troppe di sofferenze, e io da coglione quale sono ho fatto angosciare il mio migliore amico.” – Sospirò e chiuse gli occhi- “Ti amo Billie Joe Armstrong. E Non desidero altro che vivere insieme a te, come abbiamo sempre fatto.”

Billie ruotò sul bassista i suoi enormi occhi verdi, lucidi di commozione e pieni di amore nei suoi confronti. “Questo è il miglior sogno della mia vita. Ti voglio bene Mikey”
Dirnt lo strinse in un abbraccio, coccolandolo come se fosse un bambino. Rimasero in quella posizione per molto, cercandosi con le labbra, sfiorandosi delicatamente.

“Ti amo Mike.” “Anche io, e soprattutto sono felice che tu stia meglio.” “Il merito è principalmente tuo, grazie a te amore"

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Capitolo 8
*** Tutto a posto, o quasi?? ***


Siete al buio, abbracciati sotto alle coperte, Billie dorme comodamente appoggiato al tuo petto, finalmente sorridente.
Gli accarezzi piano i riccioli castani, gli sfiori le guance morbide da perenne bambino.

Sorridi, sei così contento di vederlo felice dopo tanto tempo.
Continui a coccolarlo, non puoi farne a meno. Non ora che hai finalmente avuto il coraggio di dirgli la verità.
Gli lasci un bacio sui capelli e chiudi gli occhi, ti addormenti sereno.

La mattina seguente apri piano gli occhi, maledici quella dannata finestra che ti fa arrivare tutto il sole in faccia.
Ti stropicci gli occhi, non sei ancora del tutto sveglio, ma avverti un peso sulla tua pancia.
Cerchi di mettere a fuoco il mondo, e vedi un Billie Joe profondamente addormentato, comodamente spaparanzato su di te e ti abbraccia dolcemente.
Sorridi, gli fai piano il solletico sotto alle orecchie, lo svegli.

“B..buon..aaawh… giorno” il moro si solleva e si stiracchia, tutto intorpidito.
Fate colazione allegri, erano secoli che non dormivi così bene, rilassato e riposato, il merito è tutto del tuo amico, delle sue parole che ti hanno commosso e rapito il cuore.

Vai in camera, prendi il tuo basso e inizi a suonare.
Ti sfoghi come fai sempre, lasci che la musica ti fluisca nel corpo, ti senti bene.
scandisci i tuoi sentimenti con quei suoni, il tuo cuore batte allo stesso ritmo. Ma proprio sul più bello ti tradisce.
Fatichi a respirare, la testa incomincia a girarti e il buio ti avvolge.
cadi a terra con un tonfo sordo, il basso rimane pericolosamente in bilico, cade anch’esso producendo un suono stridulo.
è proprio quel suono che fa accorrere Billie, che appena ti vede steso a terra, pallido come un lenzuolo e con gli occhi chiusi corre verso di te e chiama l’ambulanza tra le lacrime.

I medici ti ricoverano d’urgenza, devo operarti immediatamente, sei grave, praticamente sei sul filo del rasoio.
Billie viene con te in ospedale, non vuole lasciarti, nemmeno quando un’infermiera giovanissima e molto gentile lo accompagna fuori dalla tua stanza.

Il moro corre via, non li sopporta gli ospedali, troppi ricordi dolorosi affiorano da quel luogo.
L’ultima cosa che fa Joe è fare una telefonata, prima di scoppiare di nuovo in lacrime.

  

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Capitolo 9
*** Salvo! ***


Non poteva succedergli di nuovo.
Aveva già perso suo padre, non voleva perdere anche il suo migliore amico, il suo Mike.
Non sarebbe riuscito a sopportarlo, si sarebbe ammazzato se anche il biondo fosse… no, non voleva pensarci.

“Billie!!!”
Come pochi giorni prima il cantante venne abbracciato dalla sorella Anna, la quale aveva ricevuto la sua telefonata ed era subito corsa da lui.
“Anna… io… non voglio.. stare da solo… mai più… non ora che io e Mike abbiamo finalmente chiarito…”
La sorella gli diede un rapido bacio sui capelli, e lo strinse ancora più forte.
“Fratellino, non sei da solo. Hai fatto bene a chiamarmi, adesso però voglio che ti mi spieghi tutto, in primo luogo: cosa è successo a Michael??”
Il moro si lasciò andare, raccontò ogni singola cosa a sua sorella, gli raccontò di come si era innamorato di Mike, di come lo aveva difeso, protetto, coccolato, amato e di come lo aveva trovato steso a terra, pallido come un cencio.

Anna Armstrong ascoltò con pazienza ogni singola parola, rimase colpita dal comportamento del bassista, di cui aveva perso fiducia, ma dal racconto del suo fratellino aveva capito che era veramente dispiaciuto e che cercava di rimediare agli sbagli commessi.
Non sapendo che altro fare per sostenere Billie, iniziò a raccontagli cosa le era successo in quei giorni, e ben sapendo che il moro aveva la tendenza ad addormentarsi quando lei gli raccontava quelle storie, continuò finché non vide le iridi verdi del fratello appannarsi e scivolare in un sonno agitato.

Il cantante dormì male, era in allerta.
Un dottore dall’aria burbera si avvicinò ai due fratelli Armstrong e disse “Voi siete gli amici del paziente Michael Ryan Pritchard??” “Si, siamo noi” risposero in coro, il medico sorrise “Il ragazzo è stato operato, tutto è riuscito alla perfezione. Deve solo riposare.” Billie a quelle parole si sentì più leggero, era sollevato. Mike era salvo.

Passarono quattro giorni da quando il medico disse che Mike era fuori pericolo, quattro giorni in cui il biondo dormì profondamente. Il moro invece non chiuse occhio, rimase accanto a lui per tutto quel tempo, rifiutando i consigli della sorella, la quale cercava di convincerlo a riposare un po’.
Il cantante rimase seduto accanto al letto di Michael, non lo lasciò da solo nemmeno per un secondo. Rimase con lui, non riusciva ad allontanarsi dal malato.

La sera tra il quarto e il quinto giorno il bassista si svegliò, aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu la massa incolta di capelli ricci di Billie. Il quale aveva appoggiato la testa vicino al suo braccio, teneva gli occhi chiusi, le guance leggermente umide. Gliele sfiorò delicatamente, con la punta delle dita.
Il moro spalancò gli occhi e vide il suo amico sveglio “M..M.. Mike…” si fiondò tra le sue braccia, stringendolo forte, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
Mike sorrise, ricambiò l’abbraccio e baciò delicatamente i riccioli castani del più basso “Bill, da quanto tempo non dormi? Hai delle occhiaie da paura, sembri uno zombie” “Non ho chiuso occhio da quando il medico mi ha detto che eri fuori pericolo, ma anche prima non riuscivo a riposare. Ho avuto tanta paura. Mi sono sentito morire quando ti ho visto per terra e…temevo che…” il cantante si strinse ancora di più al busto dell’altro, il biondo gli incorniciò il viso con le mani, lo sollevò e vide gli occhi verdi di Joe pieni di lacrime, con un battito di ciglia esse iniziarono a scivolare lungo le guance, il mento e finirono per perdersi nella maglia di cotone.

Il giorno dopo Dirnt venne dimesso e tornò a casa, camminando affianco a Billie.
Camminavano tranquilli in silenzio, poco prima di arrivare alla loro meta, Mike convinse il moro ad andare più lontano.
Andarono al loro parco, dove avevano l’abitudine di andarci da bambini, quando desideravano farsi una sana bigiata dalla scuola.
Quando BJ riconobbe il posto, un piccolo sorriso incurvò le sue labbra. “Mike perché siamo venuti qua?? Non che mi dispiaccia, è che non veniamo più qui da non so quanti secoli…” “Già, troppo tempo. Siamo qui perché volevo parlarti, certo avrei potuto farlo benissimo anche a casa, però pensavo che non fosse il luogo adatto”
“Adatto per cosa??” “Lo scoprirai tra poco”
 

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Capitolo 10
*** Ricordi e promesse. ***


Vedi Billie perplesso, però ti sorride.
“Sei bellissimo quando sorridi, sai?” lo vedi arrossire parecchio, e se possibile, sembra ancora più bello.
Ti siedi accanto a lui, gli cingi le spalle con un braccio e lo attiri verso di te, gli dai un bacetto sulla guancia.

All’improvviso scoppi a ridere “Sai, stavo pensando a quella volta che mi hai costretto a suon di cuscinate a buttare lo scolapasta in testa alla maestra…” il moro scoppiò a ridere, iniziò a tenersi la pancia “Ahahahahha hai ragione, bei tempi quelli.” Lo fissi con i tuoi occhi azzurri, avvicini il viso al suo e obbietti “In effetti erano bei tempi, non che quelli di adesso sono male, intendiamoci. Uh, attacco di cuore a parte” premi dolcemente le labbra sulle sue, un bacio caldo. Lo avvolgi in un abbraccio e rimanete immobili, godendovi quel momento di calma e tranquillità.

“Mike, cosa dovevi dirmi??” Domanda il tuo nanetto, curioso come al solito, gli scompigli i capelli e ne ricavi una smorfia adorabile. “Beh, volevo dirti che ti amo, però penso che tu lo sappia già.” A quelle parole vedi gli occhi del cantante illuminarsi, lo senti sciogliersi come un pezzo di ghiaccio al sole. Gli dai un bacio sulla punta del naso e riprendi a parlare “Volevo dirti che… beh… mi ha fatto piacere trovarti accanto al mio letto… e mi spiace di averti fatto preoccupare, tutta colpa di questa fottuta valvola dilatata… Volevo chiederti ancora scusa per tutti i pasticci che ho combinato. Poi desideravo parlarti di questo: volevo dirti che per me sei stato importante, sei il mio migliore amico, e non solo! Sei tutta la mia famiglia, visto che a quanto pare sei l’unica persona che è in grado di volermi un briciolo di bene. Visto che tutti, compresa anche la mia “mammina” ha preferito darmi al mondo e abbandonarmi, sperando che qualche coppia riuscisse a volermi bene, ma anche i miei genitori adottivi hanno fatto fiasco. Mentre tu sei rimasto, sei stato il mio faro, sei stato unico per me. Tu non hai idea di quanto mi abbia fatto piacere crescere con te, non sai quante volte da bambino mi svegliavo in lacrime e desideravo smettere di soffrire, volevo farla finita, visto che a nessuno importavo, ma poi pensavo a te, alle tue smorfie buffe e mi dicevo che ero uno stupido, visto che a te sarei mancato almeno un po’.” Ti interrompi per prendere fiato- “Grazie Billie Joe Armstrong. Ti ringrazio dal profondo del cuore. Mi sono reso conto di amarti quando mi hai detto tra una smorfia e l’altra che mi volevi bene e che ti sarebbe piaciuto insegnarmi a suonare il basso. Ti amo da quando eravamo bambini. Mi sento così stupido per avertelo detto solo adesso… è che mi vergognavo a dire al mio migliore amico che lo amavo da impazzire. Sapessi quante volte mi sarebbe piaciuto poterti abbracciare fortissimo, nascondere il mio viso nell’incavo della tua spalla e dirti che ero innamorato di te, ma ogni volta che provavo a dirtelo, tu mi disarmavi con quegli smeraldi che hai al posto degli occhi…” vieni interrotto da un profondo bacio del cantante. Ti  bacia con passione, morde con delicatezza il tuo labbro inferiore. Le tue guance si imporporano, i tuoi occhi azzurri sono liquidi, lucidi di commozione, le tue braccia scattano a stringere quel piccolo corpo contro al tuo.

Vi staccate per carenza di ossigeno, il volto di Billie è tutto rosso e ha l’espressione più dolce che tu gli abbia mai visto.
Il moro ti da un ennesimo bacetto e appoggia la fronte contro la tua, le labbra morbide sono a poca distanza dalle tue, sono rosse, gonfie e terribilmente invitanti. Ricatturi quelle labbra carnose tra le tue, dandogli un bacio che sapeva d’amore.

Gli accarezzi i capelli, lo stringi forte tra le tue braccia in un caldo abbraccio “Per dirti tutto questo ti ho portato qui, non ho mai dimenticato quel giorno. Uno dei più belli della mia fottuta esistenza” BJ ti sorride, e pensi che non ci sia niente di più bello che vederlo felice “Lo so, anche io non l’ho mai scordato. Ti amo Michael” 

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