For once, I let myself go

di C_Lamperouge
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rain and Gift ***
Capitolo 2: *** Storm and Thunder ***
Capitolo 3: *** Birthday and Kiss ***



Capitolo 1
*** Rain and Gift ***


L’ultima parola della canzone,l’ultima nota che ancora echeggia nel palco. Le luci si spengono, il sipario cala. Finalmente. Amo fare i concerti,ma alcuni sono davvero stancanti. Come questo. Credo si stia anche per mettere a piovere,bene.

“Liam,veloce,sta per piovere!”-mi urla Zayn,che è andato avanti. Sono rimasto solo con Niall nel camerino a cambiarmi. Metto la mia amata maglietta grigia,con sopra una felpa pesante e un jeans più comodo,e sono pronto.
“Andiamo Niall,siamo gli ultimi”-lo incito.
“Si,si,sono pronto”-mi risponde,dandomi una pacca sulla spalla e andando davanti a me. Le porte nere pesanti si aprono,ed eccole di nuovo. Due file di fan,stracolme,urlanti,imploranti per un autografo o una foto con loro. Vorrei accontentarle,ma non posso. Non perché sia stanco,anche per quello, sono loro che ci rendono quello che siamo,e mi sembra giusto ricambiare un po’. Ma a causa degli ordini “dall’alto”,ci è stato proibito fare qualunque cosa. Inoltre,vari bodyguard alti 2 metri e che pesano quanto noi 5 messi insieme ci fanno da scudo in quel mare di persone,che si apre come il Mar Rosso davanti a Mosè. In questo caso,io e Niall siamo Mosè mi sa,ma non credo che sarei molto affascinante con la barba bianca. Sta già piovendo,bene. Corriamo più velocemente che possiamo alla limousine,dove gli altri si sono già sistemati. L’ennesimo bodyguard ci aspetta con la portiera aperta,e un istante dopo che ho messo dentro anche l’altro piede,la chiude violentemente,e la limousine parte. Prendiamo posto nei sedili neri di pelle,di fronte a loro tre. Zayn si sta massaggiando la testa,aveva l’emicrania già da dopo il signing,non oso immaginare come stia adesso dopo 2 ore di luci,urla e canzoni. Louis è poggiato alla spalla di Harry,forse dorme. Beato lui che sa addormentarsi ovunque. Harry invece ha gli occhi chiusi,ma poco prima l’ho visto che ci sbirciava con una fessura verde,quindi è sveglio. Niall è accanto a me. Di recente si siede sempre accanto a me. Due nostre braccia sono a contatto. È freddo,e sento che trema. Ha addosso solo un maglioncino di cotone,e siamo quasi ad Ottobre. E qua a Londra,Ottobre è come inverno inoltrato in qualunque altro paese. Che testone,sempre a voler fare come vuole.
“Hai freddo?”-chiedo,sorridendo. So che risponderà no,ma mi piace metterlo alla prova.
“No,sto bene così”-ecco,appunto.
“Vieni qua stupido”-gli dico,aprendo la cerniera della felpa e poggiandogliela sulle spalle. Mentre la sistemo,porta una delle sue mani sulla mia,e mi sussurra all’orecchio un ‘grazie’. Sento il suo fiato sul collo; è caldo,nonostante la sua mano sia un pezzo di ghiaccio. No,forse il ghiaccio sarebbe più caldo. Arrossisco,non so il perché. In realtà lo so,ma non voglio renderlo un’affermazione,non voglio che diventi reale. Non in quel momento,o tutto si distruggerebbe,il sogno andrebbe in fumo. Non posso,nonostante vorrei con tutto me stesso.
Sono passati circa 5 minuti,e senza rendermene conto mi sto toccando le braccia scoperte; sento freddo.
“Adesso chi è che ha freddo?”-mi chiede,stuzzicandomi. Si leva la felpa,e sto per contestare,ma poi la mette come fosse una coperta sui nostri corpi. Mi sorride,e si accuccia accanto a me. Poggia la sua testa sulla mia spalla,come Louis ha fatto con Harry. Avvampo,di nuovo. Sento il suo respiro sul mio petto,è regolare,è calmo. A differenza del mio,che si è fermato da qualche secondo come il mio cuore.
“Hey,non mi copiare Horan”-gli dice Louis tenendo gli occhi chiusi. Allora è sveglio,che bastardo.
“Louis,non urlare,ti prego!”-quasi lo supplica Zayn.
“Io non ho urlato”-si difende. È vero,non l’ha fatto. Zayn deve avere davvero un brutto mal di testa,lo capisco,qualche sera fa l’ho avuto anche io. Voglio bene alle nostre fan,ma certe volte quando iniziano a urlare senza controllo vorrei avere un telecomando per metterle in silenzioso. Oppure un mitra. Si,forse meglio un mitra.
Niall non ha risposto a Louis,ha solo sorriso in modo beffardo. Non l’ho visto in faccia,ma dal contatto tra i nostri corpi l’ho sentito. Si accuccia meglio nella mia spalla. Si rifugia sempre là quando ha paura,non so perché.
“Stai comodo?”-chiedo,fingendomi a disagio.
“Si,abbastanza. Sei comodo,sai?”-mi dice,ridendo. Ride sempre. E io amo quel sorriso. Il che,è un gran bel problema. Sorrido anche io,e chiudo gli occhi. Per un secondo,solo per riposarli dopo tutte le luci che hanno dovuto vedere. E crollo,sprofondo nelle braccia di Orfeo,e ci sto pure comodo aggiungo. Nemmeno me ne accorgo,ma mentre ho ancora un ultimo bagliore di lucidità noto che sposto la mia testa su quella di Niall,e la uso come cuscino. Respiro profondamente: odorano di frutta. Adoro quest’odore,mi è sempre piaciuto. Adoro i suoi capelli,anche se io li avrei preferiti castani,il loro colore naturale; avrebbero fatto risaltare di più i suoi occhi. Già,i suoi occhi…di un blu così bello,mai visto prima. E poi il suo sorriso. Lui odia sorridere in foto,dice che ha i denti storti. Una volta ci ha confessato che a scuola lo sfottevano sempre per i suoi denti,ma lui non poteva farci niente. La sua famiglia non poteva permettersi un apparecchio o altro. Ricordo che quella volta,mi sentii strano,quasi triste. Si,ero decisamente triste. Lo deridevano per qualcosa a cui lui non poteva porre rimedio,era qualcosa di orribile. A mio parere,non sono così storti. Vanno più che bene,anzi,lo rendono quasi migliore. Addosso ad altri forse avrebbero sfigurato,ma su di lui risultano perfetti,fatti apposta per lui. Il suo sorriso,come dicevo, credo sia la cosa che preferisco. È sempre sincero,viene dal profondo. Davanti le telecamere cerca di ridere sempre,ma sanno tutti che è Louis lo spiritoso,mentre Niall è il timidone. Mi godo quel poco sonno che riesco a fare,dimenticandomi completamente su chi sto dormendo.
“Liam,hey,sveglia”-la sua voce. È dolce,calma e lontana. Apro gli occhi appena,non voglio svegliarmi del tutto. Poi mi rendo conto che sono ancora dentro la limousine,e che quindi svegliarsi è inevitabile.
“Hey”-gli sorrido,per poi rendermi conto di una seconda cosa. È a pochi centimetri dal mio viso,deve avermi sussurrato nell’orecchio per non svegliarmi troppo bruscamente. Avvampo,per la seconda volta in quell’auto,e mi allontano più che posso con la scusa di stiracchiarmi. Noto quindi la terza cosa,vale a dire che siamo solo noi due dentro il mezzo.
“Dove sono gli altri?”-chiedo con la bocca ancora impastata di sonno.
“Sono già dentro….da quasi mezz’ora”-aggiunge alla fine,sorridendo.
“E perché non mi hai svegliato prima?!”-la frase mi esce con un tono arrabbiato,non volevo.
“Dormivi così bene,ed è due notti che non dormi …. Non volevo …. Scusa …”-mi dice guardandosi le mani,intimorito e impaurito,sussurrando ogni parola così piano che non sembra nemmeno stia parlando.
“Non fa niente”-mi affretto ad aggiungere,cercando di sistemare le cose,con un tono calmo. E a quanto pare ci riesco,visto che mi sorride. Apro la portiera: piove ancora. E molto più forte rispetto a quando siamo partiti.
“Sta diluviando”-lo dico più a me stesso,ma le parole vengono sussurrate dalla mia bocca senza che me ne renda conto.
“Possiamo usare la tua felpa come riparo”-propone,col tono di qualcuno che ha avuto una brillante idea-“sempre se non ti dispiace…”-e che ora ha trovato l’intoppo.
Gli accarezzo la testa e gli sorrido,poi scendo dalla macchina e mi metto la felpa in testa,tenendola con le braccia aperte per poter dare più riparo possibile ad entrambi. Sono più alto di lui,è più logico che sia io a farlo no? Scende anche lui,e si mette più vicino che può a me. Con un braccio mi cinge la vita,mentre con la mano dell’altro prende un lembo della felpa del suo lato,come a volermi aiutare a reggerla. Avvampo di nuovo,stavolta in modo meno evidente,e siamo a 3 in una sera. Iniziamo a camminare abbastanza velocemente,l’entrata di casa nostra è a quasi 200 metri da dove ci ha lasciato l’autista. Senza accorgercene,iniziamo a correre. E sempre senza accorgercene,ci troviamo con la faccia rivolta alle nuvole grigie. Siamo caduti. O meglio,Niall è caduto e si è trascinato dietro anche me. Scoppia a ridere,senza motivo,come fa ogni volta che cade,tenendo la faccia verso l’alto. Alzo il busto,pronto a riempirlo con tutti gli insulti che mi sono venuti in mente in quei pochi secondi,ma le parole mi muoiono in bocca. Inizio a ridere anche io con lui,non so nemmeno il motivo. Siam zuppi,bagnati fino alle ossa,e ridiamo. Tutto questo,alle due di notte circa. Nemmeno la scusa del “siamo adolescenti” potrebbe giustificare qualcosa del genere.
“Prova a prendermi,Payne!”-mi urla in tono di sfida,mentre si è già alzato e sta correndo verso l’ingresso,la mia felpa,ormai anch’essa bagnatissima, nella mano sinistra.
“Vieni qui Horan!”-gli urlo di rimando,alzandomi più velocemente che posso e rincorrendolo. Arriviamo nell’entrata nello stesso momento,col fiatone. Ci fissiamo,e ridiamo di nuovo. Forse nell’acqua che abbiamo bevuto al concerto c’era qualcosa dentro,non è normale ridere così tanto. No,è lui a farmi ridere,non una droga. Se lui ride,io mi sento bene,ecco la verità. Lo guardo,e mi rendo conto che è davvero zuppo,e penso che forse anche io sono così bagnato,se non peggio. I capelli sono appiccicati alla fronte,e i vestiti sono tutt’uno col resto della pelle. Le gocce d’acqua percorrono i suoi lineamenti,creando i contorni degli occhi,del naso,delle gote sempre leggermente arrossate,delle labbra sottili,per poi arrivare al mento,e cadere,oppure percorrere il collo e aggiungersi alle altre centinaia che già hanno bagnato la sua maglietta. È qualcosa di meraviglioso in questo stato,non so perché. Per la prima volta da quando lo conosco,sento di non potermi trattenere. Il mio autocontrollo sta lentamente cedendo al desiderio,il che non va decisamente bene.
“Volete stare così tutta la notte?”-Louis,grazie al cielo. Ha aperto la porta,e ora sta comodamente appoggiato a uno degli stupiti con la spalla,mentre noi due siamo qui fuori bagnati fradici a congelare.
“Vuoi unirti a noi?”-chiede Niall,entrando e passando accanto a lui.
“Entri anche tu o nuoti per tutta la notte qua fuori?”-mi chiede,con un’espressione beffarda. Gli do un leggero colpo sulla spalla,e lui tocca la mia schiena,accompagnando il resto del mio corpo dentro la casa,chiudendo la porta.
“Siete davvero fradici eh!”-dice,scuotendo la mano come se adesso fosse sporca di qualcosa.
“No,davvero?”-gli dico,cercando di sfoggiare l’espressione più idiota che la mia faccia mi permette di creare. Mi da un leggero spintone passando,e sorridiamo entrambi. Ci piace stuzzicarci a vicenda. Niall nel frattempo si è fiondato in cucina,come un missile,ha acceso la luce e ha già messo una pentola con l’acqua sul fuoco. Si è legato la mia felpa in vita per non sporcare niente e per avere le mani libere.
“Che staresti facendo,James?”-chiede Louis in toni soavi.
“Preparo la cena,William.”-risponde a tono,sa farlo davvero bene quando vuole.
“E prepari della pasta alle due di notte?”-chiedo,avvicinandomi.
“Ho fame”-si giustifica
“Preparati un panino allora”-replica Louis.
“Ho tanta fame,va bene?”-contesta a sua volta,fingendosi innervosito.
“Louis stiamo parlando di Niall Horan, lo sai in fondo”-Harry. Sta scendendo dalle scale,assonnato,mentre si gratta la testa.
“Torna a dormire,Edward!”-gli rimprovera Louis,con tono da mamma premurosa.
“Non chiamarci con i secondi nomi,sai quanto lo odiamo”-dice Niall,mentre aggiunge un altro po’ di pasta alla bilancia.
“Ma ce la fate almeno per una notte a dormire invece di passarla in piedi?”-ecco Zayn,che spunta dal salone. Deve essere crollato sul divano,è ancora vestito. Appena lo vedo mi tocco istintivamente la maglietta,e mi ricordo che sono fradicio. Devo cambiarmi,prima che mi venga un raffreddore.
“Salgo a cambiarmi”-dico,andando verso le scale.
“Aspetta,vengo con te”-dice aggiungendo un altro po’ di pasta e correndo verso di me.
“Bene,quindi ci penso io alla pasta!”-dice Louis fiero,prendendo in mano il cucchiaio di legno come fosse uno scettro.
“Non pensarci nemmeno Louis,l’ultima volta stavi per dare fuoco alla cucina,e dovevi solo scaldarti una fetta di pizza!”
“Zitto Hazza,almeno io so come funziona un forno!”
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Poi non sento più le loro voci,sono in camera mia. Con Niall. Condividiamo la camera,da qualche settimana ormai. Da quando ci siamo trasferiti qua almeno; non solo devo mantenere il mio autocontrollo la mattina,ma anche per tutta la notte; Louis dice che ha fatto un’estrazione per stabilire i compagni di stanza,ma so benissimo che ci ha divisi come meglio credeva. Che bastardo,davvero. Vado spedito verso la mia cassettiera,e tiro fuori una delle mie vecchie magliette scolorite e slavate e un pantalone da tuta. Senza badare troppo a chi ho alle spalle,mi spoglio del tutto e il mio corpo viene investito dal freddo,e l’acqua amplifica questa sensazione. Mi copro subito,e poi vado in bagno,in cerca di un asciugamano. Lo metto sui capelli,e inizio a strofinare. Sono davvero fradici,cavolo. Torno in camera,e Niall è ancora vestito.
“Perché non ti cambi?”-chiedo,continuando ad asciugarmi la testa.
“Non trovo il pigiama”-risponde spazientito,mentre chiude con violenza il cassetto e si siede sul letto mettendosi le mani ai capelli.
“Puoi…prendere uno dei miei se vuoi,anche se ti staranno un po’ grandi”-butto lì la cosa,senza pensarci troppo.
“…Davvero?”-mi chiede,sembra quasi felice
“Si,davvero.”
“Però voglio quello verde!”-certe volte sembra un bambino piccolo,e questo mi fa impazzire ancora di più. Sorrido,e vado a prendergli il pigiama. Scelgo il pantalone di tuta verde scuro,e prendo la maglietta verde con su scritto ‘Ireland’ in bianco davanti. Adoro questa maglietta,ce l’ho da un sacco di anni,e ancora mi entra. So che Niall me l’ha sempre invidiata,anche se è molto essenziale e non ha niente di particolare.
“Tieni”-dico,porgendogli le due cose.
“Grazie”-mi dice sorridendomi;è felice,al settimo cielo,si vede. Si alza,e si spoglia velocemente. Rimango immobile,non so che fare,e cerco di non badarci troppo continuando ad asciugarmi i capelli e pregando che i miei occhi non finiscano sui suoi boxer. Con quella poca luce che regna nella stanza,sembra ancora più bello. Ha un qualche cosa di misterioso e affascinante,un gioco di ombre e luce nel suo corpo che lo rendono più...attraente. Ci ha detto che si vergogna del suo corpo,non gli piace,lo vorrebbe più muscoloso,quando in realtà ha un fisico normalissimo per la sua età. Mostra la pelle chiara alla poca luce della stanza,e si veste velocemente col mio pigiama. Mi scappa un sorriso involontario. Le maniche sono troppo lunghe,gli arrivano quasi oltre la fine delle dita.
“Che c’è?”-mi chiede curioso. Cazzo,deve avermi visto.
“Niente”-dico,cercando di deviare il discorso.
“No,dai,cosa? Dillo Payne,non tenertelo dentro!”-mi dice. Dillo …. cosa dovrei dirti? Ho così tante cose per la testa che vorrei dirti in questo momento,tutte riconducibili a un gesto. Non posso,o rovinerò tutto.
“Ti sta bene il mio pigiama”-gli dico accennando un sorriso,sperando di averla fatta franca. Sorride contento;poi starnutisce. È ancora bagnato per la pioggia. Gli butto l’asciugamano in testa,e inizio a strofinare piano,per non fargli male. È più basso di me,quindi mi viene naturale farlo,non so perché. L’ho sempre visto come un fratello minore,non ho idea del motivo,in fondo abbiamo solo poche settimane di differenza. La sua altezza sicuramente ha contribuito molto a darmi quest’idea. Sta immobile con le braccia lungo le gambe,tenendo gli occhi chiusi. Ha un’espressione serena; meglio,vuol dire che non gli sto facendo male.
“Puoi tenerlo”-gli dico,a bassa voce,come se fosse un segreto che nessuno deve sapere.
“Cosa?”-mi chiede,non ha capito evidentemente.
“Il pigiama. Puoi tenerlo,ne ho tanti”
“…Davvero?”-mi chiede,sorridendo
“Davvero”-gli dico,asciugandogli la nuca. Poi sento qualcosa. Delle braccia che mi cingono la vita. Una testa sulla mia spalla. Mi ha abbracciato,di colpo. Per pochi secondi,non so cosa fare,ma so che avvampo di nuovo. E siamo a quattro. Grazie alla poca luce,lui non può vedermi,per fortuna. Mi sblocco finalmente,e lo abbraccio anche io.
“Grazie”-sussurra,mentre affonda la sua faccia nella mia spalla.
“Prego”-dico,la voce spezzata,non so perché. Ho voglia di piangere. Per la felicità credo. Non ho mai pianto per la felicità in vita mia,o almeno non ne ho ricordo. Ma felice per cosa? Perché mi abbraccia? No,sarebbe idiota,ci abbracciamo sempre tra noi cinque e non mi era mai successo. Forse sono felice perché sta indossando qualcosa di mio,che non sia una felpa per andare a fare la spesa,ma qualcosa di più intimo come un pigiama,e che ora è suo,e lui è contento di questo. Si,deve essere questo. O se non lo è,devo farmi controllare perché non avrebbe alcun senso piangere adesso.
I miei pensieri vengono interrotti da un rumore che proviene da sotto,un rumore metallico.

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Note dell'autore
Bene,che dire. Primo capitolo. Non succede niente di che,levando qualche momento molto "aaawww" tra i due.  A voi commenti e recenzioni. Recensite,se volete e se vi va,e soprattutto come volete. Che sia positiva o negativa o neutra non mi interessa,l'importante è che siano costruttive e non messe solo per dare qualche insulto e simili. Ovviamente se è positiva può farmi solo piacere :). Grazie ancora per aver letto fino a questo punto; domani credo che posterò il secondo capitolo,se me lo ricorderò D:

C.


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Capitolo 2
*** Storm and Thunder ***


“Lou,sei sempre il solito!”-sento urlare mentre scendo le scale di corsa,seguito da Niall. Salto gli ultimi 2 gradini,attraverso tutto il soggiorno correndo e mi fermo di colpo davanti la porta della cucina,con l’altro che mi è quasi finito contro per quanto violentemente ho frenato la mia corsa.
“Dai Hazza non è successo niente!”-si difende Lou. Si girano verso di me,e lo sguardo interrogativo che ho stampato sulla faccia fa capire loro che voglio spiegazioni. Harry si abbassa,raccoglie il coperchio della pentola e lo indica con la mano libera,mentre sento la mano di Niall che si poggia sulla mia spalla,sporgendosi per guardare meglio.
“Lou ha fatto cadere il coperchio della pentola”-spiega Harry.
“Non l’ho fatto cadere!”-cerca ancora di difendersi. Ha 19 anni,eppure sembra sempre un bambino di 5.
“Si invece!”-quasi urla Harry.
La smettete di urlare?!”-urla Zayn dal salone,evidentemente parecchio incazzato.
“Non è successo niente,dai”-dice Niall a bassa voce; è lui quello che cerca sempre di mettere pace tra noi,non gli piace vederci litigare. Mi passa davanti,e torna alla pentola. Vede che l’acqua sta bollendo,e inizia a metterci dentro la pasta.
“Tra dieci minuti è pronta,chiedi a Zayn se mangia con noi”-mi dice,anche se non mi guarda. Vado il salone,e trovo un Malik semi-morto con le mani alla testa sdraiato sul divano.
“Hey”-gli dico,facendomi posto e sedendomi in un piccolo spazio che ha lasciato.
“Hey”-mi risponde,cercando di sorridere.
“Hai già preso qualcosa?”-chiedo
“No,non ho idea di cosa prendere”-risponde,sospirando-“non ho mai avuto niente del genere”
Per qualche secondo mi perdo nei miei pensieri,cercando una soluzione. Poi,eccola. Senza dire una parola mi alzo di scatto,e corro su per le scale. Mi fiondo in camera mia,e inizio a cercare freneticamente in mezzo alla scrivania. Vecchi dischi,vestiti,foto e bigliettini vari delle fan,il mio ipod….oh,il mio ipod! Ecco dove era finito,credevo di averlo perso. Ho praticamente rovistato in mezzo a tutto quello che c’era sopra la scrivania,niente. Mi butto sul letto e inizio a cercare nel cassetto del mio comodino,ma niente. Sto per arrendermi,quando intravedo una scatolina rossa che fa capolino da sotto il letto. La raccolgo velocemente,e la rigiro nelle mie mani per vedere se è quello che cerco. Leggo il nome e si,è lei! Esco di camera e scendo di nuovo le scale,stavolta rischiando di inciampare,e prima di tornare da Zayn faccio una tappa in cucina a prendere dell’acqua e un bicchiere. Entro in salone,poggio la bottiglia e il bicchiere sul tavolo vicino al divano,e mi siedo di nuovo sul divano.
“Dove sei andato così di corsa?”-chiede lentamente.
“A prenderti queste”-dico,indicando la scatola e aprendola
“Che roba è?”
“Sono per il mal di testa,con me hanno funzionato qualche giorno fa”-dico,mentre prendo una delle piccole pastiglie bianche e gliela porgo. Riempio quindi il bicchiere con l’acqua e gli porgo anche quello. Senza dire una parola,prende la pillola,e mi porge di nuovo il bicchiere ormai vuoto.
“Grazie”-sussurra,chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi.
“Tra 10 minuti è pronto da mangiare,se ce la fai unisciti a noi”-gli dico,sorridendo. Mi alzo,e torno in cucina.
“Dove sei andato così di corsa prima?”-Harry,il solito impiccione. Non sa mai farsi i fatti suoi.
“A prendere una cosa per Zayn,per il mal di testa. E abbassa la voce”-gli dico
“Sta ancora male?”-chiede Lou,che sta fissando intensamente la pentola che bolle,forse credendo che così la pasta cuoci prima.
“Si,non l’ho mai visto ridotto così”
“C’è silenzio,accendete la tv”-Niall,che riemerge dal frigorifero con 3 piccoli barattoli in mano.
“Agli ordini capitano”-dice Harry,prendendo il telecomando
“Non metterla troppo alta”-gli raccomando
“Che roba è?”-chiede Lou,distogliendo subito lo sguardo dalla pentola e andando da Niall che sta poggiando i barattoli sull’isola. Mi avvicino anche io.
“I sughi”-dice con disinvolutura “Pesto,salsa e funghi. Quale volete?”-chiede,mettendoli in fila. Ci scambiamo uno sguardo d’intesa,e in coro rispondiamo “pesto”.
“E pesto sia!”-dice Niall,prendendo il barattolo e aprendolo. Prendo gli altri 2 e li rimetto in frigo,ma prima di chiuderlo mi prendo una Fanta. La apro,e prendo qualche sorso,prima che Lou me la levi di mano e se la finisca. L’espressione che devo avere in volto deve essere un misto tra l’offeso e lo sbalordito,visto che Niall ridacchia appena mi vede. Poi,squilla il telefono. No,momento. Sono le 3 di notte,perché sta squillando il telefono?! Faccio segno a Haryr di prenderlo,visto che è il più vicino,prima che faccia peggiorare ulteriormente il mal di testa di Zayn.
“ È il numero di Simon”-dice Harry,prima di rispondere. Parlano poco,forse 2 minuti,e vedo che lentamente sul volto del riccio si dipinge un sorriso enorme,tra i vari versi di affermazione che fa.
“Ok,va bene,avviso gli altri”-dice,prima di chiudere la chiamata.
“Cosa voleva Zio Simon?”-chiede Lou,bevendo ancora la mia Fanta.
“Grandi notizie”-dice Harry,sfoggiando un sorriso compiaciuto.
“Faremo un concerto con Justin Bieber?”
“Abbiamo una fornitura di carote per un anno?”
Guardo gli altri 2 con sguardo interrogativo,per le supposizioni assurde che hanno fatto, ed Harry non è da meno.
“Forza Styles,non tenerci sulle spine!”-gli dico
“Beh,diciamo che….”
“Che…?”-diciamo noi 3 in coro
“Che abbiamo tre giorni di pausa!”-dice felice,quasi saltellando e aprendo le braccia. Inizialmente siamo impassibili in volto,poi ci rendiamo conto di cosa ha detto,e iniziamo anche noi a saltare. Ci abbracciamo,e iniziamo a saltellare in cerchio,mentre continuiamo a ripetere “3 giorni di pausa”canticchiando. Arriva Zayn dal salone,assonnato.
“Chi era al telefono?”-chiede,stropicciandosi gli occhi.
“Abbiamo tre giorni di pausa!”-urla Harry,correndogli in contro ad abbracciarlo.
“Non prendermi per il culo riccio,ho già il mal di testa e non mi servono i tuoi stupidi scherzi”-dice,ma la sua voce è evidentemente piena di speranza.
“Ha chiamato Simon,abbiamo 3 giorni di pausa!”-ripete,correndo di nuovo verso di noi e poi tornando da Zayn. Facciamo gli esaltati ancora per qualche minuto,poi ci calmiamo.
“Si,ma come mai?”-chiede Niall. Giusto,come mai questi tre giorni? Solitamente abbiamo massimo una mattina o un pomeriggio libero ormai;siamo sempre in qualche radio,o ai signing,o alla Sony a discutere del disco o dei concerti,o in qualche altra parte. Sono mesi che non abbiamo una pausa decente.
“Il temporale,è a causa del temporale”-dice. Ma lo sguardo che gli stiamo rivolgendo lo esorta a dare più spiegazioni.
“Ha fatto un bel po’ di danni ha detto Simon. Ha allagato il luogo del signing di domani mattina,e anche il pub per il concerto di domani sera. Il pub per quello di dopodomani ha detto che annulla tutto per un problema alla rete elletrica,e il terzo giorno erano solo due radio,che hanno preferito disdire visto che hanno avuto problemi con l’antenna”-dice tutto di un fiato,serio.
“Cazzo….”-dice Zayn dopo qualche secondo di pausa,in cui metabolizziamo la notizia. Ha davvero fatto tutto questo danno in poche ore? Niall ha un’espressione preoccupata in volto,mentre continua a fissare un punto indefinito e a mangiarsi le dita,Lou ha posato la Fanta sul bancone e fissa Harry,come se si aspetta che dica che è tutto uno scherzo e Zayn si morde il labbro inferiore. Io credo di avere un’espressione piatta in volto,inespressiva. Harry invece si è seduto,congiungendo le mani e fissando la televisione. Siamo preoccupati,e anche molto. In qualche ora il temporale che c’è là fuori ha fatto un sacco di danni,in vari punti di Londra. E non abbiamo idea di quanto altro danno abbia fatto. Piove sempre a Londra,vero,ma solitamente è un temporale forte che dura pochi minuti,e poi una leggera pioggia a cui siamo ormai abituati.
“Andrà tutto per il meglio”-cerca di tirarci su di morale Lou,mentre si siede in braccio ad Harry,che lo stringe a sé.
“Speriamo”-dice Zayn,che si avvicina al bancone e prende la Fanta che ha lasciato Lou poco prima.
Niall è ancora fermo,che fissa il nulla e pensa. È quello che recepisce queste cose sempre nel modo peggiore,non riesce a non preoccuparsi è più forte di lui.
“Tutto bene?”-gli chiedo,avvicinandomi a lui e mettendogli una mano sulla spalla.
“Si”-mi risponde quasi assente.
“Vieni qui dai”-gli dico,abbracciandolo forte. Risponde subito all’abbraccio,stringendomi forte anche lui. Ho gli occhi lucidi anche io,quando lui è preoccupato viene voglia di piangere anche a me.
“Dai Niall”-dice Zayn,unendosi all’abbraccio.
“Abbraccio di gruppo!”-dice Lou,alzandosi da Harry e trascinandolo con lui,mentre si uniscono a noi. Facciamo sempre così tra noi,ci sosteniamo a vicenda,se uno ha bisogno non c’è una persona per lui,ce ne sono quattro. Il timer interrompe quel momento però. Lo lasciamo suonare però,ignorandolo.
“Ehm….ragazzi”-dice Niall,la voce soffocata contro il mio petto.
“Si?”-dice Zayn per tutti.
“La pasta scuoce così….e poi non riesco a respirare”-risponde con tono divertito. Tutti ci stacchiamo,anche se di malavoglia.
“Prendo i piatti”-dice Harry
“Io le posate”-dice Lou
“E io i bicchieri”-dice Zayn.
“Serve una mano?”-chiedo a Niall
“Si,tienimi lo scolapasta”-dice,indicandomelo dentro il lavandino. Versa la pasta al suo interno,e poi afferra una forchetta,visto che ha preparato gli spaghetti. Prende poi una grande ciotola da sotto,e ci versa dentro prima il pesto,poi mi fa gesto di versarci la pasta. Inizia poi a mischiare,mentre il vapore inizia a invadere la cucina come l’odore. Prendo il recipiente e gli sto accanto,mentre fa il giro dell’isola al centro mettendo la pasta in ogni piatto. Il primo a sedersi è Harry,seguito da Zayn,e infine Lou con una bottiglia d’acqua e una di coca cola. Metto la ciotola nel lavandino e mi siedo dopo averla riempita di acqua calda. Lou afferra il telecomando e inizia a fare zapping.
“Stiamo davvero mangiando spaghetti alle 3 del mattino?”-chiede Zayn incredulo,iniziando a prenderli con la forchetta.
“A quanto pare”-dico,assaggiando il primo boccone. Sono a dir poco fantastici,me li mangio di gusto. Forse un po’ troppo di fretta.
“Piano Payne,non c’è nessuno che ti insegue”-mi dice Niall ridendo e dandomi una leggera gomitata. Sorrido,versandomi dell’acqua nel bicchiere. Finiamo tutti abbastanza velocemente,a quanto pare Niall non era il solo ad avere fame.
“Scusate ragazzi,ma sto morendo di sonno”-dice Zayn,alzandosi e mettendo piatto e posate nel lavandino
“Buonanotte”-dice andandosene e facendo il gesto di salutare con la mano.
“Vado anche io”-dice Harry,facendo la stessa cosa di Zayn
“Vengo con te”-dice Lou,porgendo le sue cose ad Harry.
“Buonanotte”-ci dicono in coro,salendo le scale.
“E così tocca a noi pulire,che bastardi”-dico,prendendo anche il piatto di Niall e mettendolo nel lavandino. Apro l’acqua,per iniziare a lavare il tutto.
“Facciamo domani mattina dai,ho sonno”-dice sbadigliando.
“Andiamo allora”-dico,chiudendo l’acqua. Spengo la tv,mentre lui va avanti e spegne la luce prima di uscire dalla cucina. Saliamo anche noi le scale,e andiamo in camera nostra. Ogni volta che entro,mi ripeto che dobbiamo mettere ordine,ma sistematicamente non lo facciamo,anzi peggioriamo la situazione. Chiudo la porta,e mi assicuro che anche la finestra sia ben chiusa. Niall si va a lavare i denti,mentre io recupero il suo Iphone dai jeans fradici e vado su twitter. Non ho idea di chi possa trovare alle 3 e mezza di notte,ma entro lo stesso. Sia benedetto il fuso orario,c’è qualche fan che twitta cose su di noi. Non rispondo,non voglio che sappiano che son online,inizierebbero a pensare che siamo stati a qualche festa dopo il concerto e abbiamo fatto le ore piccole,ed è per questo che l’indomani abbiamo annullato tutto. Credo di essere paranoico ormai,faccio sempre questi ragionamenti prima di postare qualunque cosa. Esco da Twitter,e lascio l’iphone dell’irlandese sul suo comodino,mentre vado anche io in bagno a lavarmi i denti. Quando entro ha già finito e si sta asciugando. Faccio in fretta,ho voglia di dormire e ogni muscolo del mio corpo non ho idea del perché si stia ancora muovendo,invece di fermarsi e stare immobile per protesta. Vado a letto,o meglio mi ci butto sopra. Niall è già sotto le coperte che sta facendo qualcosa con l’Iphone,ma non ho davvero la forza di chiedergli cosa sta facendo. Fisso il soffitto,pensando non so nemmeno io a cosa,voglio aspettarlo.
“Buonanotte Li”-dice dopo qualche minuto,posando l’Iphone e stringendosi nelle coperte,mentre si gira dandomi le spalle.
“Buonanotte”-sussurro,chiudendo gli occhi e addormentarmi praticamente subito.


 
Mi sveglio,di colpo. Guardo il telefono per sapere l’ora,sono le 4.37 del mattino. Ho dormito si e no un’ora. Mi rigiro nelle coperte,cercando di non svegliarmi troppo. Mi giro dal lato di Niall; sento uno strano rumore,non riesco a identificarlo. Guardo meglio Niall,e vedo che sta….tremando. Perché trema? Ha freddo? No,è sotto le coperte. Forse gli sta salendo la febbre. No,un momento. Il rumore di prima. È lui,e non è un rumore. Sta piangendo. Un lampo illumina la stanza,mentre l’eco dell’ennesimo tuono riempie il silenzio. Che sia…..no,non può essere. Eppure, è l’unica spiegazione. Sarà meglio aspettare che si calmi,prima di cercare di capire se ho ragione. Passano vari minuti,mentre continuo a fissare la sua schiena coperta dal piumino verde. I tuoni ancora sono frequenti,ma sembra si sia calmato.
“Niall”-sussurro
“Mh?”-mugugna dopo qualche secondo
“Non riesci a dormire nemmeno tu?”-chiedo,sapendo già la risposta.
“No”-la voce è ancora incrinata dal pianto
“Ho troppi pensieri per la testa…tu?”
“Stesso motivo”-dice,mettendo ancora più in risalto la voce spezzata.
“Va tutto bene?”-chiedo
“Si,ovvio che va tutt-”-un tuono lo interrompe. Si rannicchia di colpo,lo vedo. Mi alzo,lentamente. Fa freddo cazzo,e le pantofole sono chissà dove. Mi faccio coraggio,e poggio i piedi sul pavimento,che è gelato anche con tutte le calze. Mi avvicino al suo letto, e mi stendo sopra. Stiamo in silenzio,così per qualche minuto. Lui non protesta,e io sto in silenzio sperando in non so nemmeno io cosa. Spero in una cosa veramente,ma non avverrà mai. Ho persino paura che accada in questo momento. Devo mantenere la calma,non devo fare altro che questo.
“Sai Niall,devo confessarti una cosa”-dico,spezzando il silenzio. Lui sta zitto,e credo sia per invogliarmi a continuare.
“Non è vero che ho troppe cose a cui pensare. Anzi,il motivo è infantile a dire il vero”-continuo.
“E allora perché non riesci a dormire?”-chiede con voce rauca.
“Il temporale”-dico tranquillo
“Il temporale? È ridicolo a diciotto anni avere paura di uno stupido temporale e dei tuoni no?”-dice,con la voce che finendo la frase si spezza di nuovo,e che è più una confessione indiretta che cerca di farmi.
“Niall..”-dico,poggiando una mano sulla sua spalla. Non mi ferma nemmeno adesso.
“Puoi dormire qua se vuoi”-mi sussurra. Non me lo faccio dire due volte,e mi infilo sotto le coperte. Direi che è abbastanza equivoca questa situazione. Se entrasse qualcuno dei ragazzi in questo momento sarebbe difficile da spiegare tutto. La mia testa da adolescente idiota viene sopraffatta dagli ormoni,e inizia a fare film su film,ma riesco a interromperli non so nemmeno io come. Ennesimo tuono,ennesimo lampo,ennesimo eco del tuono di prima, ennesimo Niall che trema e soffoca il pianto. Basta,non ce la faccio a vederlo così. Vorrei andarmene,per non vederlo,ma non potrei mai farlo. È troppo importante per me,non lo abbandonerei per nulla al mondo. Lo prendo per la spalla e lo giro verso di me.
“Liam che stai...”-tenta di dire,senza finire la frase. Ha gli occhi arrossati,le guancie bagnate. Quegli occhi,anzi no,quei due oceani pieni di lacrime mi spezzano il cuore. Anzi,lo frantumano in milioni di pezzi,e quando sembra che non si possa più spezzare ulteriormente,lo fa. Mantiene lo sguardo basso,non vuole farsi vedere in quel modo. Sono a un bivio: cosa fare? Il desiderio sta prevalendo di nuovo,e forse stavolta riuscirà ad avere la meglio….forse stavolta…no. Non andrà così. Non di nuovo. Non come quella sera,no. Gli prendo la testa e la poggio sul mio petto delicatamente. Non dico una parola,solo gli tengo la mano ferma sulla sua testa,e continuo così finchè non sento che il suo respiro è tornato regolare e calmo.
“Sai,anche se le mie sorelle sono più grandi me,quando ero piccolo e pioveva forte mia sorella,quella di 1 anno più grande,veniva sempre da me. Si poggiava sul mio petto,e restava in quella posizione finchè non smetteva di piangere. Solitamente poi la notte ci addormentavamo così,in quella posizione. Una volta le chiesi il perché facesse così”-dissi,lentamente,sussurrando in modo che solo lui potesse sentirmi.
“E cosa ti ha detto?”-mi chiede,sussurrando ancora più basso
“Che era per il mio cuore. Ha detto che il battito del mio cuore la tranquillizzava,che era sempre calmo,non si agitava mai,e sentirlo la faceva calmare,o almeno per lei era così.”
“Dille che vale per tutti allora”-dice,sorridendo. Sorrido anche io,nonostante so che non può vedermi nella posizione in cui siamo.
“Possiamo anche noi?”-chiede subito dopo
“Cosa?”-chiedo,non capendo a cosa si riferisse
“Addormentarci così”-dice,tranquillamente,come se fosse la cosa più ovvia e naturale del mondo. E forse,lo è.
“Buonanotte Niall”-gli dico,spostando la mano dalla sua testa al centro delle sue spalle;poi chiudo gli occhi e inspiro,inspiro il suo profumo. Lui si accuccia meglio,ma stavolta nel mio petto,non nelle coperte,si accuccia meglio su di me. In quel momento,capisco che va bene così,che voglio quello,voglio solo dormire con lui,abbracciato al mio migliore amico,voglio solo essere lì per lui quando gli serve. Per ora mi va bene,più in là non lo so,ma per ora mi basta questo. È la mia cura,ma anche il mio veleno sfortunatamente. Ma non dipende da lui,dipende solo da me.






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Note dell'autore
Bene. Ok,ho capito. Iniziamo con le scuse direi. Scusate millemila (?) milioni di volte per tutto questo ritardo! Ma ho avuto problemi con la connessione,ed è solo 2 giorni che ho di nuovo una connessione stabile. Il lato positivo è che ho tanti bei capitoli pronti,assieme a varie OS che presto posterò,spero domani pomeriggio se non mi caricano di compiti,al massimo domenica,e stavolta per davvero :D
L'unica cosa che mi preoccupa un pochino è che ho 200 visualizzazioni e solo 4 recensioni......ma spero che questo si risolverà presto :D Mi basta anche che scriviate che vi piace,o cose così,non mi serve un'analisi dettagliata dei personaggi,mi basta poco,davvero. Grazie ancora per aver letto ed essere arrivati fino qui :)
C.

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Capitolo 3
*** Birthday and Kiss ***


Apro la pesante porta di metallo spingendo la sbarra,e la chiudo velocemente,e mi sento immediatamente meglio. Aria fresca,finalmente,non stagnante di sudore e alcohol,anche se la musica continua a pulsare violenta contro le pareti del locale. Mi poggio nella parete accanto con le spalle,e chiudo gli occhi,respirando di nuovo profondamente. È una festa in una discoteca,e io sono qui fuori a prendere aria,non sembro nemmeno uno di 18 anni. Ma tutta quella gente che si muoveva spasmodicamente a ritmo,tutta incollata,come fosse un’unica grande massa,iniziava a darmi fastidio,tutto quel contatto,o meglio quelle spinte,quel sudore,quella puzza tremenda,per non parlare di ragazzini che facevano danzare un poco troppo le loro bocche,e le ragazze che facevano mosse non proprio da parrocchia. Hanno ragione quando dicono che la nostra generazione sta lentamente toccando il fondo,cazzo. Forse sono uno dei pochi che se ne rende conto,e deve essere perché a differenza di altri,che scordano il 90% di quello che fanno a queste serate,io ricordo tutto. No,non ho una memoria impeccabile sfortunatamente,solo che non posso bere. Mai toccato un alcolico,se non assaggiato di sfuggita,o una birra molto raramente. E in questo momento,mi servirebbe terribilmente una bella sbronza,di quelle che ti fanno dimenticare almeno per poco qualunque cosa,e che ti faranno dimenticare anche cosa farai. Danielle mi ha mollato. Dopo 9 mesi,tutto finito,con una semplice frase,delle più banali tra l’altro.
“Non credo di volerti come ti volevo prima,forse dovremmo rimanere solo amici”.
Dopo nove mesi fai finire tutto con un clichè del genere? Mi aspettavo di meglio dalla mia ragazza. Ma forse sono più incazzato con me che con lei,perché ho fatto trapelare troppo,perché le ho fatto capire che anche io non sentivo più le stesse cose dell’inizio. Tutto questo perché sono terribilmente confuso,ed è solo una stupida fase dove mi sciolgo dentro anche solo quando mi sorride. Quando lui mi sorride,un ragazzo. Dico io,a me doveva capitare? Avere una cottarella stupida e infantile per il mio migliore amico? Sei proprio coglione Payne,davvero. Innamorati di qualcuno che vedi raramente almeno,non di qualcuno che sei costretto a vedere ogni giorno o quasi perché è nella tua stessa band. E ora,sono qui,alla sua festa,la sua festa per i suoi diciotto anni,e tutto quello che riesco a fare è essere nauseato da qualunque cosa vedo e avere una morsa allo stomaco ogni volta che penso che starà ballando con qualche troietta ubriaca che vuole solo fare sesso. Bell’amico Liam, essere geloso di una che nemmeno conosci perché balla col tuo migliore amico etero. Come ti sei cacciato in tutto questo? Quando è successo? Perché ogni volta che ti sorride ti viene voglia di abbracciarlo e di non lasciarlo? E ogni volta che ti guarda,con quell’espressione seria,eppure con la felicità negli occhi,ti viene voglia di prendergli la testa tra le mani e ba….No,meglio non pensarci,meglio di no. Cerco nelle tasche,ma niente. Ho lasciato il pacchetto e l’accendino chissà dove,bene. Entrei dentro per chiederne una a Zayn,ma non ho la minima intenzione di attraversare di nuovo quel mare di sudore e strusciatine. Stupido Zayn che mi ha passato il vizio,stupido io che me lo son fatto passare,e stupido lui che con gli occhi lucidi mi ha pregato di non farlo,eppure continuo,di nascosto,quando non riesco a farne a meno,per rilassarmi. Ricordo ancora quel giorno,e non lo scorderò facilmente. Avevo ancora la sigaretta nelle labbra,spenta,mentre cercavo l’accendino,e vedo un fulmine biondo arrivarmi contro. Mi strappa la sigaretta dalle labbra,e per un secondo non capisco assolutamente cosa stia succedendo,poi sento la sua voce.
“Lì sei impazzito?!”-è serio. Non l’avevo mai visto serio. Sto in silenzio,rispondere sarebbe inutile,mi contesterebbe qualunque cosa.
“Non devi mai più fare una cosa del genere chiaro?”-butta la sigaretta a terra,e inizia a scandire ogni parola con un colpo alla sigaretta dato col piede,e quando ha finito è rimasto ben poco di una sigaretta. Rido,non riesco a trattenermi e passo lentamente da un sorriso ebete a una risata. Vedere Niall Horan incazzato non è qualcosa di cui avere paura,tutt’altro,vedere qualcuno che ride e scherza sempre essere così incazzato mi fa ridere. Mi guarda di sbieco,e subito la mia risata si arresta.
“Io ci tengo a te,non farlo più,ti prego Lì”-e mi abbraccia,di slancio. Passano vari secondi,prima che riesca a reagire,e poi lo abbraccio anche io,forte,a me. Si stacca da me,e cerca il contatto coi miei occhi. Ed eccoli,di un azzurro che mai si è visto così in tutta l’irlanda. Sono…i suoi occhi sono…
“Cerca di smettere,ti prego”-i suoi occhi sono lucidi. Sono lucidi per me,perché ci tiene a me. Non posso vederlo così. Vorrei solo…baciarlo,si. E basta. Annullare la distanza e farla finita. Metto una mano dietro la sua nuca,un’altra nelle sue spalle e… esito per un solo istante,ma no,farò la cosa giusta,anche stavolta. lo riavvicino di nuovo a me,lo stringo forte,e stavolta sono stato io a lasciarlo sorpreso.
“D’accordo,scusami”-dico,in un sussurro.
Che sorriso ebete devo avere in questo momento,solo perché sto ricordando una stupida cosa. Inizio a sentire freddo,è settembre e fa già freddo. Ma siamo a Londra,qua fa freddo anche ad Agosto rispetto a qualunque altro posto sulla terra,tranne il Polo Nord forse. La porta che da sullo squallido retro dove sono si apre,lentamente. Qualche coppietta che in preda alla passione (ma si chiamiamola così che sembra più poetico almeno) non riesce a raggiungere i bagni e si vuole dare da fare qui. Mi stacco subito dal muro,pronto a sgattaiolare via prima che si accorgano anche solo di me.
“Liam?”-una voce. La sua voce. E poi una risata.
“Niall?”
“Liam!”-oh bene,Horan è ubriaco. Non è nemmeno mezzanotte e già l’irlandese è ubriaco fradicio. C’è da dire che rende onore alla sua gente però.
“Che ci fai qui,è la tua festa”-dico,andando verso di lui.
“Dove eri,è mezz’ora che ti cerco!”-traballa,e per poco non cade.
“Ora mi hai trovato,quindi torniamo dentro che è la tua festa e non te la puoi perdere”-cerco di spingerlo dentro la porta,ma lui mi ferma. Mi allontano,con un’espressione interrogativa,e chiude la porta,che era rimasta aperta.
“Voglio il regalo Lì”-mi dice,sorridendo tutto contento.
“Io e i ragazzi te lo diamo domani,già lo s-”
“Non quel regalo”-mi interrompe alzando la mano e agitandola-“ Quello che tu mi hai fatto Liam,solo tu senza nessun altro”
“Mio regalo?”-chiedo,e suppongo abbia una faccia buffa,visto che ride.
“Un regalo che tu,solo tu Liam James Payne,puoi farmi”-dice,tutto contento,come se mi vuole convincere che gli ho davvero fatto un regalo.
“Di che stai parlando?”
“Oh,lo sai,avanti!”-mi dice,spingendomi a muro senza troppa violenza,e incastrandomi tra la parete e il suo corpo. Si avvicina,troppo per i miei gusti. Sento il suo respiro,e puzza terribilmente di alcolici.
“Tu sei ubriaco Horan,l’alcohol ti ha dato alla testa!”-dico,cercando di spostarmi,ma mi ferma. Tutta questa forza da quel corpo gracile da dove viene fuori? Si avvicina ancora,i nostri nasi si sfiorano,mi guarda con gli occhi, acquosi e arrossati.
“Dai Liam…”-sussurra,cercando di persuadermi. Non basta così poco Horan,mi spiace.
“Niall,sei urbiaco”-io però sono così idiota da credere che basti questo per farlo rinvenire.
“Ti prego Lì…”-un sussurro ancora più basso,e si avvicina. Che voglia….No,non può essere,né ora né mai.
“Cosa vuoi di preciso Nialler?”-l’ho davvero detto? E l’ho davvero detto con quel tono così provocatorio? Ma che cazzo mi prende?
“Lo sai Lì,lo sai….ti prego….solo uno…mi basterà,giuro…”-sta fissando le mie labbra. Ma allora…Horan,sei serio?
“Niall”-il suo nome,riesco a dire solo questo.
“È dalla prima volta che ti ho visto da vicino,un anno e mezzo fa, che lo voglio…Ho aspettato,così a lungo…ti prego Lì,ci impazzirò altrimenti…”-non chiamarmi Lì,sai che non so dire di no quando mi chiami con quello stupido nomiciattolo,che detto dalle tue labbra è così perfetto.
“Niall dai,basta scherzare”-riesco a dire ancora con qualche barlume di lucidità che mi è rimasto.
“Sai a che ora sono nato Lì?”-che domanda è da fare adesso? È davvero ubriaco,cavolo,davvero ubriaco.
“Non me lo hai mai detto”
“Alle undici e quarantatre di notte”-sorride. Abbasso appena lo sguardo,e controllo l’ora nell'orologio.
“Beh,allora sei ufficialmente diciottenne da circa due minuti Nialler”-dico,sorridendo. Sorride anche lui,un sorriso sghembo,tipico degli ubriachi.
“Oh”-e ride ancora-“Allora,posso davvero avere il mio regalo di compleanno,il primo che voglio,l’unico che voglio”-ci risiamo con questa storia. È davvero serio? O mi sta solo prendendo per il culo,e nel momento in cui le nostre labbra si incontreranno mi dirà che sono un idiota,e non ci parleremo mai più? Devo trovare una scappatoia,immediatamente.
“Se è davvero così importante,vuoi che tutto svanisca nella nuvola di una sbronza?”-cerco di usare il tono più convincente che posso per quanto mi è permesso con un ragazzzo,anzi,col ragazzo per cui ho una cotta a mezzo centimetro dalle mie labbra.
“Non mi importa se dimenticherò,non mi importa se penserò che sia stato un sogno….Sogno ogni notte questo momento,non mi interessa se mi sembrerà che sia solo l’ennesima versione alternativa che ho creato…mi interessa viverlo adesso Lì…ti prego…”-gli occhi lucidi,non per la sbronza. Sta per…piangere? Sta davvero per-un momento. Sogni ogni notte? Horan,non farmi questo. No,non è lui a parlare,solo una stupida sbronza presa alla sua festa,non è lui che parla. Ha il suo volto,i suoi occhi,le sue labbra,ma non è Niall.
“Ti prego”-dice ancora,la voce roca e spezzata di colpo. No,non piangere Niall,ti prego,non puoi piangere. Un istante,e ho pensato e mille cose. Sto davvero pensando di farlo? Sto davvero considerando l’ipotesi di baciarlo,pensando che non si ricorderà niente per la sbronza e che gli sembrerà un sogno se ricorderà qualcosa? E che io sarò l’unico a sapere la verità,e la porterò con me nella tomba se sarà necessario? Sto davvero pensando di unire quelle labbra con le mie? Voglio farlo,ma non posso,rovinerei tutto,ogni cosa,ogni singola cosa che ho costruito nell’ultimo anno andrebbe sgretolata in un secondo. Trattenermi,devo fare solo questo. Come ho sempre fatto nella mia vita. Quando ho trattenuto i pugni che dovevo dare a quei bulletti che mi sfottevano sempre,come ho trattenuto le cose che dovevo dire a tutti quelli che mi hanno trattato da inferiore rispetto a loro,come ho trattenuto tutto quello che dovevo dire a Danielle due settimane fa quando mi ha lasciato,come quando ho trattenuto i baci che avrei potuto,e voluto dare a Niall. Non ho mai fatto una cosa di impulso,ho sempre avuto troppa paura delle conseguenze. Ed eccomi di nuovo a pensare,sento la mia stessa voce come un eco nella mia testa,mentre fisso le sue labbra e lui fissa le mie.

Fallo,non lo ricorderà.
Fallo,penserà sia stato un sogno.
Fallo,ne avete bisogno entrambi. Entrambi? No,ne ho bisogno solo io,non è lui quello che l’ha detto prima.
Fallo,lo saprai solo tu.

Quante ore son passate che siamo in questa posizione? No,forse non è passato nemmeno un secondo. Ma a me,basta un momento,un istante. Un istante,e ho annullato le distanze. Io,Liam Payne,ho fatto qualcosa di cui non mi sarei mai creduto capace. Appena sento le sue labbra morbide sulle mie,già me ne pento,penso a tutte le conseguenze,penso a…niente,non devo pensare a niente. Non so se mi ricapiterà mai un’occasione del genere,non permetterò che si rovini per degli stupidi sensi di colpa. Voglio godermi il momento,qui e adesso. Ho chiuso gli occhi,ma un istante prima di farlo ho visto che i suoi erano sbalorditi,e subito dopo rilassati. È un semplice bacio a stampo,niente di che,ma per me è tutto. Deve aver chiuso gli occhi anche lui,non so perché,ma sento che è così. Le mie labbra fredde vengono inondate dal calore delle sue,ed è la sensazione più bella di questo mondo. Sta intensificando il bacio. Horan,da quando sei così sfacciato? No,basta,mi devo fermare. È peggio di una droga,so già che se vado oltre non riuscirò a fermarmi più,ne chiederò di più anche dopo. Vedo la linea del confine,è ancora abbastanza vicina,posso farcela. Ma c’è un piccolo problema….non voglio. Per una volta,una sola volta,mi lascio andare. Forza Horan,fammi vedere fin dove vuoi spingerti. Mi meraviglio io stesso di aver pensato qualcosa del genere,ma dischiudo le labbra e lo lascio fare. Sento il sapore del whiskey,della vodka,del rum,e di un’altra dozzina di alcoici che non conosco,e in fondo,mischiato a tutti questi,sento…il suo. È dolce,eppure aspro. No,forse è solo l’ennesimo alcolico che non conosco. Non mi interessa,voglio continuare. Continua,e mette a contatto le nostre lingue,lo lascio fare,ancora. Ma a un certo punto,cambio idea. Voglio divertirmi anche io,Niall. Inizio a lottare per avere il controllo,e riesco a ottenerlo. Metto una mano sulla sua guancia,infuocata dall’alcohol,e spingo la mia lingua dentro la sua bocca,e la accoglie subito. Continuiamo,cercando di arrivare fin dove possiamo senza prendere ossigeno,o almeno io cerco di prenderlo tra una boccata e l’altra. I polmoni iniziano a bruciare,mi serve ossigeno,ma non voglio staccarmi. Tutto attorno è scomparso: il vicolo buio e squallido,le lattine di birra,la puzza di alcolici,la musica che rimbomba sulle pareti,le macchine che passano in lontananza,tutto. Siamo solo io e lui,nient’altro. I polmoni bruciano di più,serve ossigeno,ma ignoro questo mio bisogno. Non voglio staccarmi,voglio continuare fino a svenire se serve. Mi morde il labbro,di colpo,e mi lascia di nuovo sorpreso. Continua a mordere,finchè non inizia a sanguinare. Fa male,un dolore fastidioso più che altro,ma in quel momento…dio,quanto mi piace. Ne approfitto,e cerco di prendere un po’ di ossigeno,e ricominciamo,di nuovo. Non so per quanto andiamo avanti,so solo che ora mi attira di più a se dalla schiena,e io ho spostato la mano dalla guancia alla sua nuca,e inizio a torturargli i capelli,cercando di fargli un po’ male a dire il vero,voglio vendicarmi per il labbro. I polmoni bruciano,forte,basta,sono al limite. Voglio continuare,ancora,ma non posso. Diminuiamo la foga,entrambi,lentamente,fino a che non torniamo al bacio a stampo da cui eravamo partiti e ci stacchiamo. Apro gli occhi,e appena lo guardo i sensi di colpa mi divorano velocemente da dentro. Cosa ho fatto? L’ho fatto davvero? Sono stato un idiota,un completo idiota,un fottutissimo completo….
“Grazie”-….idiota. Mi ha detto..grazie? Lo ha sussurrato,ma lo ha detto,l’ho sentito. Mi abbraccia,e ha messo la testa nell’incavo della spalla. Non rispondo,anche perché non so davvero cosa dire,ma sorrido.
“Scusami Lì”-scusami? Mi sta chiedendo scusa?
“Per cosa?”-sussurro pianissimo,come se qualcuno potesse sentirci in quel vicolo.
“Ho rovinato tutto,perdonami”-sussurra,e sento la mia spalla bagnata. Sta piangendo,merda.
“Hey,hey”-dico,mettendo la mano di nuovo sulla sua nuca,e stavolta accarezzando i capelli delicatamente-“non hai rovinato niente,chiaro?”
“Quindi…siamo ancora amici?”-si è alzato,e mi sta guardando negli occhi. Per un istante,vedo negli occhi la lucidità,vedo negli occhi quella luce che mi fa sempre sorridere. Ma l’odore di alcolici dalla sua bocca mi ricorda che è pur sempre ubriaco. Sorrido,divertito.
“Certo,stupido”-dico,e lo spingo di nuovo nella mia spalla,lo stringo forte. È tornato tutto,di colpo. Il vicolo,la musica,le macchine. Tutto. Faccio un respiro profondo,sperando di dare sollievo ai miei polmoni,che stanno andando a fuoco. E dietro l’odore del sudore,non suo,di vari profumi femminili,e del suo fantastico Armani,sento quello dei suoi capelli,quello al cocco e cacao che mi piace,e sorrido come un ebete. Dopo qualche minuto che siamo così,si stacca,e mi guarda in faccia,con un sorriso a trentadue denti stampato in volto. Poi barcolla,e cade in avanti. Lo prendo al volo,e lentamente lo faccio accasciare accompagnandolo.
“Niall!”-quasi urlo,preoccupato.
“Sono davvero ubriaco mi sa,Lì”-Horan,pezzo di idiota. In diciotto anni,non ho mai visto uno più ubriaco di te sai?
“Vuoi che ti accompagni a casa?”-chiedo,guardandolo.
“Si”-dice,e tenta di alzarsi. Lo aiuto,con una mano gli cingo la vita,e con un braccio lui cinge le mie spalle,reggendosi. Mi sto avviando alla porta pesante nera di prima,quando sento una sveglia. Momento,una sveglia? In un vicolo di una discoteca,a quest’ora? Cerco immediatamente il cellulare nella tasca,pensando venga da lì,ma non è così,non ho nemmeno il cellulare in tasca. Sento dei brusii in lontananza,sono…Zayn Lou ed Harry? Si,sono loro,stanno discutendo per qualcosa,credo. Mi giro intorno velocemente,ma ci siamo solo noi là. Guardo la porta e….

Mi sveglio,confuso,la bocca ancora impastata di sonno,gli occhi ridotti a due fessure sottili per farli abituare alla luce. Di nuovo questo sogno bene. Anzi,era tanto che non lo facevo.

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Note d'autore

*si inginocchia* Perdono a tutte,è un periodaccio,non riesco a conntettermi quasi mai,e ho i capitoli pronti,ma sono tutti da revisionare c__c Scusate,davvero. MA,approfittando delle vacanze di Natale,spero di poterne postare un po'. Ora,passiamo a qualche chiarimento,che è dovuto direi :3
Nelle recensioni tutti mi fate i complimenti per come scrivo,e io non posso che essere orgogliosa di questo :'D MA (si,c'è un ma) parte del merito va a un mio amico,anzi,al mio migliore amico,che mi beta ogni singolo capitolo,dovendosi sorbire questi due che si scambiano effusioni (?) nonostante non vada pazzo per il genere. Le parti romantiche specialmente,dove io sono abbastanza negata devo dire,cerca di sistemarle lui,come può,e devo dire che a voi non dispiace come le scrive,quindi glielo farò sapere u.u Oh,si chiama C,o almeno lo chiamo sempre così,con la prima inziale del suo nome,e lui fa la stessa cosa con me. Abbiamo entrambi i nomi che iniziano per C,è una cosa figa(?),si :'D BENE,visto che lui mi ha betato anche questo bendetto capitolo,direi che si merita una piccola porta nelle note qui sotto no? D:

Ehm.....non so cosa dire,solo grazie per tutte quelle che recenciscono (?),credo.....Sono timido e impacciato non so che cazzo dire in queste occasioni D: Solo che ringrazio davvero quelle che hanno recensito,citando anche parti della storia :'D E,personalmente,posso dire di avere in programma anche io una storiella su questi 5 rompipalle (?),ma che sfortunatamente ( o fortunatamente,ve lo assicuro) l'altra C non ha pianificato muahahahah (?) Ma diciamo che interverrà,di sicuro lo farà,per mettere un po' della sua amata Niam. Inoltre,giuro di torturarla in queste vacanze per postare le storie e farmi betare i capitoli il prima possibile,visto che lei me li passa di gran fretta ALLE DIECI DI SERA,e me li fa betare ancora più in fretta DDD:

Bene,direi che entrambi abbiamo parlato abbastanza u_u A presto,a tutto quante :'D E come dico ogni volta,se recensite non ci dispiace :3

                                                                                                                                            C.

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