Renewing Changes

di Lulicsh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Report 01: Hate you? Hate me, hate like you hate yourself ***
Capitolo 2: *** Report 02: Introduce me to predictable problems. ***



Capitolo 1
*** Report 01: Hate you? Hate me, hate like you hate yourself ***


Ciao a tutti, EFPiani! :D ho letto questa fanfiction in inglese (chi è interessato può trovare la fic in lingua originale qui http://fourangers.livejournal.com/) e ho chiesto all'autrice il permesso di tradurla, per condividerla con tutti voi italiani n_n spero di aver fatto un buon lavoro con la traduzione e gradirò qualsiasi tipo di commento o recensione voi vogliate farmi. Anche negative! Poi recapiterò i vostri commenti all'autrice stessa, se gradirete. Buona lettura!

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Report 01: Hate you? Hate me, hate like you hate yourself
“Il più terrificante terrem (bzzt…) che ha scosso l’intera (bzzt…) di Tokyo…”
 
“Ungh…” Occhi cerulei si aprirono al suono disturbato della TV, il cervello che cercava ancora di spazzare via le nubi di sonnolenza che gli ondeggiavano attorno alla testa.
 
“Molti cittadini, adesso senza una cas (bzzt…), vivono in rifugi temporanei donati dal governo (bzzt…), sono tutti scioccati dall’improvvisa intensità di questo terremoto. (Bzzt…) i Paesi hanno già espresso le loro condoglianze mentre la Croce Rossa sta (bzzt…) la perdita di tutti i giapponesi…” 
 
Le mani abbronzate sfregarono gli occhi pigramente, prima che uno sbadiglio gli scappasse dalla bocca. Le braccia furono ampiamente allungate, accompagnate da un borbottio contento, seguito da un sospiro quando si grattò i capelli dorati.
 
“Molte case, costruzioni e centri commerciali sono stati distrutti, (bzzt…)”
 
Il biondo si lamentò per i suoni dell’interferenza e si mosse per spegnere la televisione, ancora corrucciato per l’interruzione del suo sonno.  Tuttavia, nel momento in cui le sue dita si aggiravano attorno al pulsante di spegnimento, i suoi occhi si allargarono all’immagine familiare nello schermo.
 
“Inaspettatamente, la centenaria Mitsukoshi, una costruzione in possesso dell’Uchiha Corpor (bzzt…) e che stava per essere ricostruita, è sopravvissuta a questo terribile destino anche s (bzzt…) alcuni piani sono molto danneggiati.”
 
L’uomo biondo scosse velocemente l’altro mucchio di coperte situato accanto a lui. “Oh mio dio! Sasuke! Sasuke, Sasuke, svegliati!”
 
Una voce scocciata gli rispose. “Ugh… cazzo, stai zitto usuratonkachi, la testa--! Fammi dormire…”
 
“No bastardo, svegliati, cazzo!”
 
Uno sguardo tagliente brillò all’improvviso in mezzo alle coperte mentre l’altro continuava a parlare. “Naruto, farà meglio ad essere qualcosa di importante.” Capelli neri e appuntiti apparvero dalla montagna di stoffa, insieme a un bellissimo, aristocratico viso accigliato.
 
“Coglione, guarda la costruzione in TV!” Naruto indicò emozionato.
 
Sasuke si strofinò una delle palpebre con le nocche. “…quindi?”
 
“Il terremoto è finito! Dico, cazzo, siamo vivi!”
 
All’istante, occhi onice si spalancarono. “Siamo vivi?” ripeté Sasuke.
 
“Sì! Siamo vivi!” Naruto rise allegramente.
“Siamo vivi!” urlò Sasuke, sollevato.
“Siamo vivi!” Naruto abbracciò immediatamente Sasuke di riflesso,  il secondo ricambiò l’abbraccio con la stessa volontà. Poi, come se avessero ricevuto una scossa elettrica, entrambi si ritrassero, guardandosi incredulamente l’un l’altro a bocca aperta.
Fu in quel momento che Naruto si accorse della sua nudità. E della nudità di Sasuke. E dei rispettivi vestiti buttati a casaccio per tutta la stanza. Del fatto che stessero condividendo un letto. E alla fine, della serie di eventi capitati la notte scorsa che avevano provocato tutte queste cose.
 
“Molti si stanno impegnando nel loro obbiettivo di trovare ogni sopravvissuto nel centro Mitsukoshi, infatti si dice che Uchiha Sasuke, il figlio più giovane dell’attuale presidente dell’Uchiha Corporation e futuro erede dell’azienda, è stato visto l’ultima volta mentre visitava questo posto…”
 
Un lungo silenzio avvolse la stanza, l’unico suono proveniva dalla TV ronzante nel momento in cui lentamente si accorsero della loro situazione molto compromettente.
 
Naruto lo spezzò per primo, mormorando. “Oh merda.”
 
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2 mesi prima…
 
Il riflesso pulito dello specchio del bagno mostrava mani abbronzate che sistemavano freneticamente il papillon per la centesima volta. Aggrottò le sopracciglia in un cipiglio, mentre guardava gli ansiosi occhi blu. Con un lamento, Naruto raccolse un po’ d’acqua con le mani e lavò via il sudore freddo accumulatosi sulla sua fronte, sospirando esasperato. Chiuse gli occhi,  raccogliendo lentamente i nervi prima di girarsi con un altro sbuffo e aprire la porta.
 
“Quanti minuti mancano prima che arrivino?” mormorò Naruto al suo capo, guardandosi l’orologio.
 
“Due o tre minuti…” Sarutobi aspirò un altro po’ di fumo dalla sua sigaretta e ridacchiò. “Non ti preoccupare, Naruto-kun, andrà tutto bene.”
 
Naruto deglutì asciuttamente, annuendo, prima di rispondere. “Beh, è normale che io sia diventato così nervoso, dopotutto stiamo per incontrare il presidente dell’Uchiha Corporation, dico—probabilmente producono ogni minima cosa che utilizziamo, dagli spazzolini, sedie e quaderni alle mie mutande!”
 
“Rilassati Naruto-kun…” Sarutobi sorrise cercando di consolare il giovane. “Conosco Fugaku-kun da quando era un bambino, siamo buoni, vecchi amici.” Fece una breve pausa per aspirare la sigaretta. “Lui… potrebbe essere qualcuno difficile da saper trattare all’inizio, ma dopo che ti ci abitui, andrà tutto bene.”
 
“Beh, non sono io che lo conosco da così tanto tempo, quindi chissà se sarò incenerito vivo se dico qualcosa di inappropriato.” Mormorò Naruto abbastanza piano perché Sarutobi non sentisse le sue parole, ma un moro con i capelli raccolti in una coda appuntita lo notò.
 
“Non c’è bisogno di sclerare, Naruto. Dopotutto sono sicuro che Sarutobi svolgerà tutte le pratiche, mentre noi dovremmo solo occuparci della presentazione, dire solo qualche parola qui e là.” Shikamaru picchiettò in modo beffardo i capelli del biondo. Li stava aspettando anche lui.
“Non sono abituato ad occasioni importanti e riunioni. È per questo che preferisco stare nel mio ufficio al computer a fare il mio lavoro…” confutò Naruto, strofinando i palmi delle mani per asciugare il sudore accumulato.
 
“Sarutobi si fida delle tue abilità e competenze, visto che anche tu parteciperai a questa riunione.” Osservò Naruto, ricevendo una disinteressata scrollata di spalle in risposta. “Ma che cavolo! Non sei anche tu nervoso? Io sono così fottutamente nervoso che tremo!”
 
“Manterrò semplicemente un basso profilo e andrà tutto bene.” Rispose Shikamaru. Entrambi si alzarono quando sentirono la porta aprirsi.
 
“Ah… Fugaku-kun, è molto bello incontrarti dopo così tanto tempo…” Sarutobi aprì prontamente le braccia per dargli un abbraccio sincero, a cui Fugaku rispose un po’  rigidamente.
 
Naruto non poté resistere allo sbuffare internamente, giapponesi e tutta la loro rigidità. Anche se Sarutobi stava parlando in giapponese con Fugaku e Naruto e Shikamaru capivano la lingua, i due giovani uomini erano nati negli Stati Uniti.
Sarutobi immigrò lì più di trent’anni prima, abituandosi alla vicinanza e all’affetto occidentale durante quel periodo.
 
L’uomo più vecchio continuò a parlare di inutilità quando si spostarono per sedersi al tavolo della sala conferenze, con Naruto e Shikamaru che li seguivano. Un altro uomo giapponese camminava un po’ dietro rispetto a Fugaku, metà del suo corpo non era visibile ma Naruto pensò che forse fosse il suo segretario, interprete o qualcosa del genere. Quando Fugaku presentò il moro a Sarutobi, il secondo risposte:

“Capisco! Sasuke-kun, eh? Wow, mi ricordo quando eri piccolo così—“ Sarutobi rise di cuore, sollevando le mani per scompigliare i suoi capelli scuri. “Voglio presentarti i capi architetti che saranno responsabili del tuo progetto.” Entrambi i due giovani uomini prestarono attenzione e si prepararono a conoscere i loro futuri clienti.
 
Sarutobi gesticolò nella loro direzione con la mano. “Naruto Uzumaki e Shikamaru Nara.”
 
Fu allora che Naruto lo vide. Il mondo intero si spense attorno a loro, tutti i suoni vennero smorzati, la sua vista si diresse su un uomo solo. Osservò i taglienti occhi onice con ciglia lunghe, la faccia ovale che aveva un fascino delicato ma che manteneva comunque un aspetto mascolino, la pelle liscia e pallida, che creava un grande contrasto con i suoi morbidi capelli scuri. Le spalle ampie completavano il fisico perfetto che calzava a pennello un completo costoso, con la testa tenuta alta e una postura perfetta, che rifletteva anni di buona educazione vissuti in una società di classe alta.
 
Ogni cellula, ogni centimetro del suo essere era concentrato nel guardare quell’uomo, ogni senso focalizzato su un unico pensiero…:
 
Se avesse incontrato in precedenza un uomo così attraente, avrebbe accolto la sua ritrovata bisessualità molto tempo prima.
 
I pensieri di Naruto furono velocemente rotti in mille pezzi quando, con un freddo sbuffo, il giovane bruno si girò verso Fugaku e disse in giapponese:

“Cosa? Quello è Uzumaki Naruto? È solo uno stupido moccioso biondo dall’aspetto idiota, otou-san.”
 
Il biondo scattò ringhiando.
 
“COSA HAI DETTO, BASTARDO?!”

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Capitolo 2
*** Report 02: Introduce me to predictable problems. ***


 

Ragazzi... che fatica sto capitolo! sono le 3:50 ed ho appena finito! xD Ringrazio le uniche tre persone che hanno recensito il capitolo precedente (qualcosa come 209 visite e solo tre recensioni... ma io non so! ahaha) e spero che ora che la storia inizia ad avviarsi più lettori volentierosi diranno la propria! :) buona lettura!
 
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Report 02: Introduce me to predictable problems.
Ignorando l'incredulo sguardo scioccato e il sibilo di avvertimento provenienti da Shikamaru alla sua sinistra, Naruto continuò, urlando.

"Ma che cazzo!" Disse in inglese. "Che diavolo di problemi hai, coglione? Cosa avrei fatto esattamente per farti dire stronzate come quella? Rispondimi!"

Sasuke girò semplicemente la testa verso Fugaku, parlando in giapponese, scocciato. "Vedi? È anche un maleducato, barbaro e volgare idiota per giunta. Chiaramente, ti hanno dato informazioni sbagliate su questa persona, otou-san."

"Non ignorarmi!" Replicò Naruto in giapponese. "Non riesco a comprendere l'improvvisa aggressività nei miei confronti! Spiega la ragione per la quale dovresti insultarmi dal nulla!"

"Whoa, Naruto, calmati." intervenne Shikamaru, mettendo un braccio fra i due. "Probabilmente è… qualche tipo di malinteso…"

"Non sarà un cazzo di malinteso quando colpirò la sua cazzo di faccia! Lo farò così forte che avrà un buco nella faccia, 'sto bastardo con un bastone ficcato in culo!"

"Naruto-kun!" esclamò Sarutobi, rimproverando il suo impiegato. "Modera il linguaggio!"

Sasuke osservò come il biondo si sgonfiò subito e guardò timidamente nella direzione del suo superiore, grattando la sua guancia baffuta. "Mi dispiace, Sarutobi-jiichan." Naruto parlò in giapponese.

"Non dovresti scusarti solo con me, ma con tutti quelli in questa stanza. Inizia con il giovane che hai appena offeso."

Naruto si irrigidì all'ordine di Sarutobi e le sue mani si strinsero in pugni, mostrando chiaramente il suo malcontento. Il biondo si accigliò. Era la vittima innocente della situazione ma era lui a pagarne i crimini. Che ingiustizia!

"Allora, Naruto-kun?" Sarutobi ripetè l'ordine.

In un istante, Naruto si girò di scatto e Sasuke vide fragorosi occhi cobalto guardare torvi nei suoi, ringhiando di rabbia controllata a malapena.

"Mi. scu. so. per. il. mio. com. por. ta. men. to." Pronunciò ogni sillaba a denti stretti. Shikamaru diede una gomitata al suo amico. Naruto alzò gli occhi al cielo. "Signore." L'ultima parola era piena di sdegnoso sarcasmo.

"Immagino." rispose Sasuke in inglese. "C'è un idioma interessante nella tua lingua che descrive le tue scuse. Credo che sia 'fuggì vigliaccamente con la coda tra le gambe.'"

"Ora basta—" Naruto si avvicinò minacciosamente con le braccia sollevate pronte a strangolare il collo pallido.

"Sasuke." Una voce intimidatoria interruppe l'incombente caos e Fugaku fece un passo avanti, nascondendo Sasuke da Naruto. "È abbastanza. Non mi sarei mai aspettato una simile maleducazione da parte tua. Scusati con questo giovane."

Tuttavia, lo sguardo acido di Sasuke mostrò che anche il moro era pienamente in disaccordo nel dare qualsiasi tipo di concessione a Naruto. Fugaku si schiarì la gola, facendo pressione.

"Hn." borbottò Sasuke, guardando apaticamente negli occhi compiaciuti di Naruto. "Colpa mia." parlò in giapponese.

Naruto ringhiò. "Cosa? Non è esattamente una scu—Uuf!" Tossì quando sentì il pugno di Shikamaru colpire leggermente dietro di lui.

"Bene!" intervenne Sarutobi parlando più forte del solito. "Dal momento che, credo, avete entrambi... fatto conoscenza dell'altro, dovrei anche farvi sapere che lui è il secondogenito di Fugaku..."

"Uchiha Sasuke." rispose il moro aridamente, non preoccupandosi affatto di sollevare il braccio per le strette di mano.

Shikamaru sospirò solamente. Neanche lui si sforzò di offrire la mano dal momento che trovava che tutto fosse troppo fastidioso, mentre Naruto semplicemente incrociò le braccia, non volendo muovere un dito perché non voleva essere contaminato da germi bastardi.

Improvvisamente, come se Naruto avesse realizzato qualcosa, ghignò. "Il tuo nome significa 'ventilatore'? Non è molto creativo." Il biondo conosceva come i nomi venissero ordinati nel modo orientale (prima il cognome, poi il nome ndLulicsh), ma sentiva il bisogno di toccare qualcuno dei tasti dolenti di Sasuke.

Il moro rispose, completamente calmo. "È sempre meglio di avere un cognome che significa 'spirale'. E il tuo nome è dedicato ad un condimento di tagliatelle giapponesi. Tuttavia, mi sarei aspettato che il tuo piccolo cervellino sapesse che il giapponese inverte l'ordine dei nomi, idiota." Sasuke sorrise furbamente.

"Bene, fottiti!" Naruto si irrigidì. "Ora sei in America; dovresti seguire le nostre regole e usanze!" Dietro di lui, Shikamaru si stava schiarendo la gola tentando di attirare la sua attenzione.

"Non vedo perché dovrei sottomettermi ad un Paese incivile, disordinato e senza cultura come il vostro." rispose Sasuke in giapponese.

"Un coglione come te rimarrà sempre l'arrogante testa di cazzo che non sa rispettare altri Paesi oltre al proprio." Naruto parlò in inglese.

Sasuke lo sbeffeggiò. "Lo so che è solo una scusa per nascondere il fatto che non riesci a capire un linguaggio complicato come il giapponese."

"Lo capisco!" contrattaccò immediatamente Naruto in giapponese. "E ho capito ogni parola che hai pronunciato negli ultimi minuti, semplicemente non mi sono posto il problema di rispondere in giapponese. Come se anche tu avessi capito tutto quello che ho detto in inglese."

"Ma per piacere. Tra borbottii ed urla, è ovvio che non capirei nessuna delle cose che un coglione come te abbaierebbe." lo derise Sasuke, ignorando il pesante sguardo che suo padre gli stava rivolgendo. "Dopo tutto, non sono portato per il linguaggio dei cani." Parlò altezzosamente, sollevando il mento.

Naruto restò a bocca aperta per qualche breve secondo, l'insulto che ancora gli risuonava nelle orecchie, stentando a credere che qualcuno che conosceva a malapena da più di cinque minuti potesse dire simili parole offensive. Naruto alla fine scattò con un verso gutturale, lanciandosi verso Sasuke, ignorando qualsiasi tavolo, sedia, qualsiasi cosa fosse in mezzo.

"No aspetta, Naruto!" Shikamaru afferrò velocemente il biondo da dietro, cercando di evitare l'incombente tragedia.

"Lasciami Shika! Fammi solo prendere a pugni—" grugnì Naruto, cercando di andare avanti. "Questa cavolo di faccia da femminuccia—Baaaaaaaastaaaaaaaardo—"

Ad ogni modo, nel momento in cui ti aspetteresti qualsiasi persona con una considerevole sanità mentale fare prudenti passi indietro, Sasuke restò fermo imperterrito, il suo sorriso arrogante sollevandosi ancora. "Ho colpito un punto debole? Troppo vero perché tu lo ammetta, coglione?"

Naruto si liberò improvvisamente da Shikamaru, afferrando il costoso completo di Sasuke e ringhiò in giapponese. "Cos'ho fatto esattamente per ricevere questo maltrattamento? Perché ti comporti in modo così orribile nei miei confronti?"

Continuando la sua diatriba in giapponese, il biondo inspirò profondamente e rilasciò il suo respiro in un urlo. "PERSONA SCORTESE!"

Tutti si immobilizzarono, cercando di filtrare e comprendere l'anormale scelta di parole di Naruto. Shikamaru; e non Sasuke, fu il primo a spezzare il silenzio con uno sbuffo:

"Naruto, non è esattamente il modo in cui insulteresti qualcuno normalmente."

"Uuuuuuuuugh…" Con la faccia rossa fiammante per l'imbarazzo, il biondo permise al suo amico di districare le sue dita dal completo di Sasuke.

Fugaku, cogliendo l'opportunità ideale per mettere fine alla situazione prima che si riscaldasse ancora una volta, si girò verso Sarutobi. "Allora, per ora per le presentazioni introduttive può bastare. La prossima volta inizieremo a rivedere i programmi iniziali."

L'Uchiha più grande offrì la sua mano a Sarutobi e la strinse. "Ancora, è un piacere incontrarti dopo tanti anni, Hiruizen-san."

"Oh, altrettanto." sorrise Sarutobi, accettando la stretta di mano quando Sasuke ripetè lo stesso gesto assieme ad un inchino educato.

Fugaku si avvicinò velocemente ai giovani architetti, fermandosi in un momento di valutazione. Entrambi i giovani si intimorirono un po' in reazione a un simile scrutinio, quando, alzando la sua mano, Fugaku dichiarò "Sono impaziente di vedere il progetto."

Prima strinse la mano di Shikamaru. "Nara Shikamaru." annuì il giovane moro.

E dopo un'altra lunga pausa valutando il biondo, Fugaku strinse la mano di Naruto. "Uzumaki Naruto."

"Ah…grazie tante." mormorò timidamente Naruto, cercando con tutte le sue forze di non cedere alla sua vecchia abitudine di grattarsi il retro della testa.

Sasuke aveva appena stretto la mano di Shikamaru e stava camminando verso la porta quando suo padre lo chiamò. "Stringi la mano anche ad Uzumaki-kun."

A tutti quelli nella sala conferenze, il consiglio di Fugaku sembrava essere un'idea davvero brutta, quando fissarono il duo timorosamente.

"Allora, Sasuke?" ripetè Fugaku con un tono di voce apparentemente imperturbato; tuttavia, i suoi occhi stretti dicevano il contrario.

Sasuke accondiscese, camminò in avanti e sollevò la mano.

Naruto fissò la mano offerta per un paio di secondi e dopo averla accettata, la strinse con tutta la sua forza. "È stato un piacere…conoscerti. Sasuke." Naruto sorrise trionfante ai ribollenti occhi onice. "Uchiha."

Sasuke si accigliò prima di fare il suo personale sorriso di scherno. "Altrettanto. Uzumaki. Naruto." Il sorrisò sparì velocemente dalla guancia baffuta quando il biondo cercò di imitare, per quanto possibile, lo sguardo torvo di Sasuke.

La stretta di mano apparentemente amichevole continuò quando Naruto e Sasuke aumentarono la forza nelle loro mani. L'elettricità creata dai reciproci sguardi era abbastanza da alimentare una città intera. Shikamaru sollevò gli occhi al cielo, mentre apriva la porta a Fugaku and Sarutobi quando si avviarono lentamente verso l'uscita.

Non volendo rinunciare alla competizione ma ammettendo internamente che la sua mano cominciava ad essere un po' dolorante, Naruto iniziò ad allargare le dita quando improvvisamente, prima che potesse reagire, Sasuke avvicinò il biondo a sè e gli sussurrò nell'orecchio:

"La prossima volta che ci incontriamo cerca di migliorare il tuo lessico. Usuratonkachi." Il moro lasciò velocemente la mano e si girò per seguire suo padre.

Naruto ringhiò. Adesso avrebbe dovuto scoprire cosa cazzo significasse usuratonkachi! Quel bastardo!

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Dopo il solito pisolino obbligatorio che Shikamaru faceva dopo ogni pranzo, quest'ultimo passeggiò nell'ufficio con passi pigri, pronto a riempirsi il caffè. La scrivania di Naruto era in mezzo alla cucina, quindi faceva sempre una piccola visita per chiacchierare con il suo effervescente amico biondo.

Tuttavia, invece della solita vista di Naruto che cercava qualcosa in un libro o che usava la sua Wacom Cintiq, il biondo stava digitando furiosamente qualcosa al computer, nel sito di google translate.

Quando Shikamaru si avvicinò al suo amico per una più studiata ispezione, vide la parola "Vaffanculo" visualizzata sul monitor, seguita dalla relativa traduzione in giapponese.

"Um. Naruto. Che stai facendo?" Shikamaru sollevò un sopracciglio.

Naruto arricciò il naso. "Sto cercando parolacce in giapponese, non vedi?" Rispose mentre questa volta digitava la parola 'coglione'.

"Oh sì." Shikamaru guardò il suo bicchiere vuoto e continuò. "Perché?"

Il suo amico fece un grugnito frustrato e rispose. "Perché non conosco nessuna parolaccia in giapponese. O niente di scortese, perlomeno. Nella scuola di giapponese che ho frequentato, insegnavano solo il modo educato di dire le cose e anche ogni volta che ho parlato con clienti giapponesi l'ho fatto in modo educato."

"Capisco. Questa è la causa dell'insulto fallito a Mr. Sasuke Uchiha." Ghignò Shikamaru.

"Questo è rigirare il dito nella piaga, Shika." Borbottò Naruto. Shikamaru alzò le spalle. "Ma la prossima volta sarò preparato." Il biondo guardò la lunga lista di parole tradotte che incollò su Microsoft Word e sorrise.

"Allora che parole già sai in giapponese?" chiese Shikamaru.

"Allora, so già 'bastardo', 'idiota', 'stupido', 'coglione', 'vaffanculo', 'dannazione' and devo impararne di più." contò Naruto con le dita.

"Congratulazioni." disse il moro aridamente.

"Grazie!" Sfortunatamente, il sarcasmo di Shikamaru attraversò dritto le orecchie Naruto, il biondo era completamente ignaro dell'osservazione. "Sto trovando anche un altro tipo di parlata. Sai che ci sono un sacco di tipi diversi di 'tu' in giapponese, ma ce n'è uno con il quale posso chiamarlo e insultarlo allo stesso tempo?!"

"Oh? E quale sarebbe?" mormorò Shikamaru.

Naruto incrociò le braccia e gonfiò il petto soddisfatto, ed un malvagio ghignò sollevò lentamente un lato delle sue labbra. "Teme."

Shikamaru alzò gli occhi al cielo, troppo abituato alla natura iperattiva edl biondo per sentire qualsiasi tipo di esasperazione. "Non capisco perché dovresti provare un astio così grande nei confronti di qualcuno, comunque."

"Pensi che io lo sappia?" Naruto girò la testa verso il suo amico. "Lo stronzo è quello che ha cominciato tutto! L'hai sentito! È stato lui ad insultarmi per primo!"

"E ancora, non ti ho mai visto così irritato, specialmente davanti a Sarutobi." ritorse Shikamaru con tono di disapprovazione nei confronti dell'amico.

Questo fece sgonfiare un po' Naruto, che si sentiva in colpa per aver messo il suo capo dal cuore gentile in una possibile situazione delicata. "Sì, so che non avrei dovuto farlo." Si strofinò leggermente il retro del collo prima di aggrottare le sopracciglia indignato. "Ma quel Bastardo mi ha dato di certo ai nervi; è un arrogante, incosiderato, fottuto, deposto da Satana e cresciuto all'inferno!" Battè le palpebre due volte prima di ritornare alla tastiera. "Devo imparare come dire quello in giapponese..."

Shikamaru frenò l'urgenza di piantarsi una mano in faccia e mormorò. "Avresti dovuto semplicemente ignorarlo, Naruto."

"Sì, ma ha continuato a schernirmi per tutto il tempo, dannazione!" gridò Naruto, la sua rabbia era ritornata interamente. "Per tutto il tempo! Quel bastardo! E ha anche continuato a ripetere quelle stronzate presuntuose ancora e ancora…Seriamente, che diavolo di problemi ha? Non ho mai conosciuto un coglione simile in tutta la mia vita! Scommetto che il suo ego potrebbe coprire l'intero Texas, anzi, gli interi Stati Uniti! E doveva anche dar mostra della sua stupida superiorità ovunque, e ho dovuto stare a sentire tutte queste stronzate!"

Naruto continuò con i suoi borbottii arrabbiati ma Shikamaru aveva già sintonizzato tutte le esclamazioni e promesse di omicidio. Con qualcuno con un eccesso di stamina come Naruto, avrebbe preferito aspettare finché la sua quasi illimitata fonte di energia fosse terminata. In questo modo, poteva lentamente attenuare tutte le emozioni. Shikamaru annuì con disinteresse mentre Naruto chiacchierava non-stop, poi si scusò per qualche secondo per riempirsi il caffè e mentre tornava, guardò il biondo prendersi qualche minuto per recuperare il respiro.

Naruto ricominciò il suo discorso.

"E quel bastardo mi ha chiamato usuratonkachi! Quello stronzo! Usuratonkachi! Hai idea di cosa significhi in inglese?" ululò Naruto indignato.

Personalmente a Shikamaru non importava un bel niente, ma realizzò che se avesse rivelato la sua indifferenza, il suo amico biondo gli avrebbe sicuramente consumato le orecchie fino ad ottenere la risposta voluta. Perciò scosse la testa mentre alzava gli occhi al cielo internamente.

"Idiota totale!" urlò Naruto come se avesse ricevuto il peggior insulto di tutta la sua vita. "Ma dico io, che tipo di coglione chiamerebbe chiunque avesse conosciuto per una mezz'ora in totale un idiota totale, eh? Eh? Solo un bastardo chiamato Sasuke Uchiha! La prossima volta che ci incontriamo, giuro che sangue verrà versato e giustizia sarà servita o il mio nome non è Naruto Uzumaki! Dattebayo!"

"Ho sentito che Makoto è un nome molto affascinante, nel caso tu volessi cambiarlo." rispose Shikamaru, bevendo il suo caffè in sorsi pigri.

"Shika, non sei d'aiuto." Naruto guardò il suo amico.

Shikamaru alzò le spalle. "Sto dicendo solo che farai meglio ad essere preparato per queste così chiamate 'battaglie'. Dopotutto, sei tu quello che dovrà vederlo durante ogni incontro che riguarda il progetto per il quale siamo responsabili."

"…" Per qualcuno che aveva praticamente riversato la sua anima pochi momenti prima, Naruto fu capace di perdere la sua voce per un totale di trenta secondi prima di sibilare sbalordito. "Cosa?"

"Ordine del capo, non mio." Shikamaru prese un altro sorso.

Stavolta il sibilo diventò un urlo. "Cosa?!"

"Ha detto che dopo questa mostra di immaturità, sarai obbligato a tenere una conversazione più tranquilla con Mr. Sasuke Uchiha e sistemare questo brutto casino che è successo oggi."

Naruto gemette. "Cosaaaaaaaaaaaaaaa…Non. E'. Fottutamente. Possibile…" Occhi cerulei guardarono il computer senza focalizzare finché non fece un altro ghignò malvagio. "Beh, perlomeno so già abbastanza parolacce e sarò pronto a insultare quel presuntuoso bastardo!"

"Certo…" Sospirò Shikamaru.

Naruto brillò. "E ora so che 'ritardato' significa 'ahou' in giapponese!"

"Vivi ed impara, credo…" E ancora una volta, la sarcastica osservazione di Shikamaru venne ignorata da Naruto, incantato a digitare altri insulti invece che ad ascoltare propriamente il suo amico.

Shikamaru utilizzò questo momento per spiare il suo amico. Francamente, era un po' preoccupato per la sparata di Naruto e il suo comportamento ostile nei confronti del tizio Uchiha. Generalmente, che fosse in buoni o cattivi rapporti con qualsiasi persona, Naruto non era troppo fissato con loro, ossessionato o mantenendo qualsiasi tipo di astio. Sembrava che Sasuke fosse riuscito a entrare dentro Naruto, e ora Shikamaru sperava che le loro interazioni non sarebbero andate a finire con troppe ferite e ossa rotte. Il giovane moro cercò di ingoiare il caffè freddo solo per accigliarsi in reazione al bicchiere vuoto. Lanciò un'occhiata all'agitata massa di capelli dorati per vedere Naruto scrivere rapidamente "figlio di puttana", ricevendo solo una risposta negativa in google translate. Alzando gli occhi al cielo, Shikamaru tornò a guardare la sua tazza vuota, meditando sulla situazione.

In effetti…a dir la verità…i primi pochi secondi che aveva visto Naruto guardare Sasuke aveva pensato…

Shikamaru aggrottò le sopracciglia, il mal di testa iniziando a diffondersi. Almeno adesso Naruto faceva semplicemente la parte dell'antagonista di Sasuke, nessun'altra emozione che ci girava intorno. Era già abbastanza problematico così com'era senza aggiungere altri possibili sentimenti nel mix che avrebbe soltanto causato un'esplosione mortale.

Ignaro dei pensieri dell'amico, Naruto schiamazzò, le sue labbra che si contraevano in un ghigno sadico. O meglio, sarebbe stata ammirabile, l'immagine della cattiveria, se solo non si fosse contraddetto con il luccichio infantile che gli brillava occhi, come se fosse un bambino che guardava porno di nascosto dalla madre.

"Ehi, ehi, ehi Shika, Guarda qua! Vuoi sapere come si dice 'figlio di troia' in giapponese? È—"

Shikamaru realizzò che era tempo per lui di riempire la sua tazza di caffè, allontanandosi dal chiacchiericcio di Naruto.

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