Harry Potter e il cuore di Hogwarts

di Starnight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La cena dei Dursley ***
Capitolo 2: *** Bacio o non Bacio? ***
Capitolo 3: *** LUNA ***
Capitolo 4: *** Al quartier generale ***
Capitolo 5: *** Sorpresa ***
Capitolo 6: *** L'eredità ***



Capitolo 1
*** La cena dei Dursley ***


 

 

CAPITOLO UNO: La cena dei Dursley 

Come ogni estate Harry era tornato dai Dursley per le vacanze, ma questa estate per il momento stava trascorrendo meglio della precedente, era solo il 13 luglio e finora i suoi zii non gli avevano vietato nessuna cosa che non andasse fuori dall’ordinario, ma l’umore di Vernon Dursley fu guastato dall’improvvisa entrata in scena di una civetta nera nel mezzo del salotto in pieno pomeriggio…

GUFI!!!” sbraitò, “Harry te l’ho ripetuto 1000 volte, mi va bene che comunichi con i tuoi strambi amici, ma almeno fai venire i messaggi di notte, i vicini potrebbero inizia a spettegolare”, Harry che era entrato pochi minuti prima in casa guardò il mittente della lettera e rispose “ma non è colpa mia questa volta zio Vernon, la lettera viene da una delle istituzione del mondo dei miei amici” dicendolo con aria colpevole e non dicendo la parola 'magia' proibiti da zio Vernon e dato che non voleva guastare il suo buon umore di primo pomeriggio non la disse, “Ne riparliamo stasera ragazzo ora vado o farò tardi, arrivederci Petunia” disse infine Vernon sbattendo la porta mentre la moglie entrava in salotto con la scopa “E dovresti anche aggiungere di mandare dei gufi che non perdano penne e non sbaglino finestra” disse lei stizzita mentre spazza via le piume del gufo dal pavimento e rammentando a Harry cos’era successo la settimana prima quando Leo il gufo di Ron era entrato per sbaglio nella camera di Dudley a cui non venne quasi un colpo per lo spavento, quella volta aveva anche accettato la punizione che gli avevano imposto gli zii, anche se gli era stato vietato di uscire di casa per una misera giornata.

Dopo essersi scusata ancora con sua zia Harry andò in camera sua con la lettera in mano, essa veniva dalla Gringott la banca dei maghi ed dall’aria sembrava molto importante.

Con un po’ di paura Harry aprì la lettera sperando proprio di non aver finito il suo oro, se no avrebbe dovuto chiederlo agli zii e quindi avrebbe dovuto dirli come aveva comprato tutto negli anni passati, ma per fortuna non era così, era una lettera proveniente da un reparto della Gringott che Harry non conosceva, il reparto ‘Testamenti&Eredità’ gestito dal folletto Torgos l’untuoso.

 

Egregio Signor Harry Potter,

lei è convocato il giorno 17 luglio presso l’ufficio

Testamenti&Eredità’ delle Gringott per la lettura del

testamento del signor Sirius Black ed ritirare un

eventuale eredità che ha disposto per la sua persona.

Distinti Saluti

Torgos l’untuoso

Banca Gringott, ufficio ‘Testamenti&Eredità’”

 

L’eredità di Sirius, Harry non aveva neanche lontanamente pensato a quello, il suo padrino gli aveva lasciato qualcosa, ma lui avrebbe dato volentieri tutto quello che possedeva per averlo vivo di nuovo vicino a lui, invece non c’era più , lui era morto, morto per colpa sua, è questo per Haty era la cosa peggiore che potesse capitarli.

 

Arrivo la sera e Harry non mangiò quasi niente a cena ancora triste per la morte del padrino, non che ai suoi zii importasse molto, quindi decise di andar di filato a letto subito dopo aveva bisogno di dormire, dormire e magari svegliarsi mai più, il dolore che provava era per lui una tale sofferenza che solo la morte avrebbe potuto alleviare e si addormentò parecchie ore dopo per sfinimento desiderando che la morte stessa lo venisse a prendere...

 

Per la prima volta da quando era successo, non stava sognando la morte di Sirius, si sentiva leggero come se stesse vagando al di fuori del suo corpo, senza preoccupazione alcuna aleggiava nel vuoto diretto verso una luce luminosa laggiù alla fine di tutto, era quasi arrivato quando una voce forte e a lo stesso tempo dolce parlò, “Lascia andare il ragazzo essere maligno” disse la voce sicuramente femminile, e solo allora Harry si accorse dell’inganno la luce verso dove si stava dirigendo era in realtà la bocca di un enorme rettile, un serpente che Harry conosceva, il serpente di Voldemort.

Chi osa fermare me il signore oscuro, lui e la mia preda, nessuno può togliermela” tuonò la voce maligna e serpentina di Voldemort mentre Harry si allontanava velocemente dal serpente, la voce femminile però rispose di nuovo più forte e potente di prima, “Io ti scaccio dai pensieri del ragazzo essere oscuro, lui ora è sotto la protezione della volta celeste e quindi non ti è più permesso avvicinarti ai suoi pensieri”, al finire delle parole il serpente e la voce di Voldemort furono come spazzate via da un enorme luce accecante proveniente dalle spalle di Harry che era rimasto estremamente confuso, così quando si girò e vide una splendida figura avvolta in un abito bianco che reggeva un bastone splendente sorridergli, “Ora non devi più tenere per i tuoi pensieri Harry Potter, il signore oscuro non può penetrare la protezione della volta celste che ti ho impostofinì con calma dirigendosi verso Harry, “Ma tu chi sei?” chiese lui ancora meravigliato da quella splendida immagine, “Voldemort il signore oscuro è riuscito ancora ad insinuarsi nei tuoi pensieri Harry Potter, lui sapeva che la morte del tuo padrino ti avrebbe toccato a tal punto che avresti voluto morire anche tu” prese un attimo fiato guardando Harry con degli occhi azzurri come il cielo “E ha tentato di strapparti l’anima” finì lei carezzando dolcemente il volto del ragazzo che ha quel contatto sentì come un calore pervaderlo scacciando da lui ogni pensiero di morte, “Allora ti ringrazio, e che Sirius è morto a causa mia, io ho costretto Piton a non darmi più lezioni di occlumanzia e così Voldemort mi ha mostrato un falso pensiero costringendomi ad andare al ministero” rispose Harry ma questi con voce sempre dolce lo rassicurò “Non preoccuparti Harry, Sirius non è veramente morto, lui ha attraversato il velo con ancora il suo corpo e nonostante sia difficile potrebbe tornate un giorno, molti che attraversano il velo con il proprio corpo ritornano prima o poi dovessero passare anche secoli ma ritornano” sorrise al finire delle sue parole che ridiedero fiducia all’animo di Harry “Allora un giorno o l’altro Sirius potrebbe tornare, anche se non si sa quando”, “Già potrebbe accadere, è solo una piccola speranza però, e solo maghi davvero abili e potenti possono districarsi nel labirinto della morte delle anime senza perdere il proprio corpo e perdessi in esso” prese fiato per continuare, “Ora però Harry non devi più preoccuparti che Voldemort invada i tuoi pensieri, hai la protezione della volta celeste e nessun essere umano può passarla per quanta magia possega ora sei al sicuro Harry” risposte ella dolce.

Harry Però voleva sapere chi era lei ma prima che potesse la bianca figura iniziò a svanire lentamente “Ora ti devo lasciare Harry, ci rivedremo però, molto presto, il tempo del rinnovamento è ormai giunto e gli eredi devo incontrare la quinta fondatrice” e finita la frase la figura scomparve e Harry si svegliò fresco come una rosa e sereno come non lo era da molto tempo, dalle parole che aveva sentito, Sirius prima o poi sarebbe tornato e ciò li scaldo il cuore calmando la sua anima che ancora si struggeva per la sua morte.

 

Nonostante fossero solo le sette del mattino Harry sentiva il russare di suo cugino dalla camera accanto alla sua ma stranamente niente dalla camera dei suoi zii anzi sentiva le loro voci e dei rumori prevenire dalla cucina che era situata proprio sotto camera sua quindi Harry non perse tempo e si alzò dal letto indossando una vecchia vestaglia di Dudley che come gli altri suoi indumenti li andava molto larga che strisciava per terra si diresse piano piano verso la cucina da dove provenivano le voci o meglio dire i sussurri dei suoi zii e il rumore di un ventilatore che spingeva l'aria fuori dalla finestra della cucina e Harry capì subito il perché sua zia aveva appena preparato uova e bacon e l'odore veniva dirottato all'esterno in modo che non andasse verso le camere e specialmente verso quella di Dudley che a quell'odore si sarebbe di certo svegliato.

Appena introdotta la testa in cucina Harry vide ciò che non si sarebbe mai aspettato dai suoi zii, loro stavano facendo una colazione come si deve alla faccia della dieta che loro figlio stava seguendo, quindi Harry fece un sorriso contento e entrò in cucina facendosi notare, “Ehm.. ehm” disse lui fingendo un colpo di tosse che somigliava tremendamente a quello della Umbridge, sentendolo i suoi zii si voltarono e rimasero inorriditi nel vedere Harry sveglio così presto, non si era mai svegliato presto da quando era tornato da Hogwarts.

Ragazzo” disse a malapena Vernon vedendo il ragazzo entrare, “Avanti siediti e stammi ad ascoltare” disse lui severo mettendo da parte il giornale del mattino per prestare attenzione ad Harry per una volta.

Senti ragazzo, anche noi dobbiamo mangiare per tirare avanti con la dieta che segue Dudley” bofonchiò lui mentre Petunia li serviva delle uova con il bacon e fece altrettanto con Harry porgendoli un piatto davanti a lui “Cerca di capirci però non dirlo al mio didi” piagnucolo Petunia sperando che Harry stesse zitto, Harry annui e iniziò a mangiare a quelle parole, la situazione si stavo volgendo a suo favore una volta tanto nella sua vita, “Mi raccomando ragazzo non dire niente a Dudley, se non lo farai tu…” disse Vernon sospirando e guardando un attimo Petunia, “potrai partecipare alla cena di domani sera, con un nuovo vestito, basta che ahem… non capitino cose strane insomma ci siamo capiti” disse finendo la frase e Harry rimase a bocca aperta tanto che la fetta di bacon ancora intera li cadé di nuovo sul piatto, non riusciva a crederci suo zio li stava dicendo che poteva partecipare all’importante cena che si sarebbe svolta l’indomani sera, una cena con il nuovo presidente della società di suo zio, una cena così importante che avrebbe deciso il futuro di vernon dato che doveva fare un ottima figura davanti al nuovo presidente.

 

Così In tarda mattinata Harry aveva informato i suoi amici di non spedirli gufi di non contattarlo e di non venire a controllare l’indomani scrivendoli che stava bene e che li avrebbe raccontato tutto due giorni dopo, nonostante tutto però c’era una nota negativa nella sua felicità, suo cugino Dudley non digeriva il fatto che Harry fosse con loro in macchina per andare al negozio di vestiti, perché sapeva che il capo di suo zio sarebbe venuto con la figlia che aveva un anno in più di lui e il ragazzo non voleva lasciarsi sfuggire l’occasione dato che suo padre gli aveva detto che era molto carina e raccomandandogli di fare il gentil'uomo e trattarla con rispetto e temeva che Harry potesse rovinarli la serata, nonostante le sue fervide proteste fu messo a tacere quando li dissero che alla cena avrebbe mangiato normalmente senza seguire la dieta e bastò questo per farli accettare Harry a tavolo, per una volta tanto poteva mangiare quanto voleva più o meno.

 

La serata e l’indomani mattina passarono in un attimo dato che Harry si era alzato di nuovo presto per fare una vera colazione e non protestò nemmeno quando zia Petunia li ordinò di fare alcune faccende domestiche mentre Vernon e Dudley andavano a ritirare i vestiti nuovi per la serata.

 

Qualche ora dopo era tutto a posto la casa e il giardino erano in perfetto ordine e anche Harry per una volta era a posto con quell’abito elegante composto da camicia bianca, pantaloni neri e giacca nera stava benissimo, per una volta non avrebbe sfigurato, cercò anche di mettersi a posto i capelli con una pozione mandatali da Hermione nonostante tutto scrivendoli “Usala e farai bella figura” diceva solo il suo biglietto, difatti era una Triplapozione liscia riccio usata da lei qualche hanno prima per il ballo del ceppo e vista l'efficacia sui capelli crspi dell'amica non aveva dubbi che avrebbe funzionati anche con i suoi capelli ribelli nascondendo per bene anche la cicatrice, e nonostante l’ora che li servì per mettersela i capelli di Harry erano perfettamente a posto e la frangia nascondeva perfettamente la cicatrice che suo zio gli aveva ingiunto di nasconderla in qualche modo, così conciato Harry si guardò allo specchio e quando scese i suoi zii restarono al quanto meravigliati di quando loro nipote poteva sembrare normale nonostante la sua inesattezza e anche Dudley rimase letteralmente sbalordito, accidenti Harry li avrebbe di sicuro rovinato la serata che aveva in mente con la figlia dei signori Chang.

Pochi attimi dopo una macchina di grossa cilindrata andò a parcheggiare davanti al numero quattro di Privet Drive e Vernon fece l’ultima raccomandazione ad Harry sottovoce “Mi raccomando ragazzo si normale e non parlare della tua inesattezza con i signori Chang e specialmente con loro figlia Cho” sbraitò lui mentre si affrettava ad andare a aprire la porta dato che avevano bussato.

 

In quel momento Harry ebbe un pensiero strano ma pensò che fosse impossibile, ‘No dai è impossibile’ pensò lui con gli occhi chiusi, non l’avesse mai fatto dato che una voce molto conosciuta lo fece destare dai suoi pensieri come se foste stato colpito da un fulmine, “Ha… Harry” disse la voce e lui alzò lo sguardo e si trovò davanti la sua ex-ragazza Cho Chang, la sua compagnia di scuola di corvonero..

 


FINE CAPITOLO UNO

 

commentare grazie e spero di ritrovare i vecchi commentatori ol tre chedi nuovi ^__^

fineF 

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Capitolo 2
*** Bacio o non Bacio? ***


 

CAPITOLO DUE: BACIO O NON BACIO?

 

Harry sbatte le palpebre un paio di volte per accertarsi di non aver avuto una visione, ma non lo era purtroppo, quella era davvero Cho Chang, la sua ex-ragazza e sopratutto compagnia di scuola di Hogwarts quindi una strega la peggio persona che poteva capitare in casa dei suoi zii.

 

Anche Cho guardava Harry sbalordita, non sospettava minimamente di vederlo prima dell’inizio della scuola, ed entrambi i ragazzi erano rimasti senza parole fino a quando una signora molto elegante dai tratti lievemente orientali e dai lunghi capelli corvini avanzò verso Harry, “O cielo caro, ma questo è Harry Potter” disse la signora Chang rivolta al marito che stava salutando il signor Dursley che era rimasto un attimo interdetto per la sorpresa che la figlia del suo capo conoscesse Harry.

 

Il padre di Cho guardò un attimo Harry e poi prese la mano di Vernon Dursley stringendola vigorosamente, “Lei deve essere davvero fiero di suo nipote signor Dursley” disse il suo capo a un Vernon ancora stupito, stava avendo i complimenti per quell’anormale del nipote dal suo capo, o cielo forse anche lui era uno di quelli, per la miseria il suo capo era uno di quelli penso strabuzzando gli occhi e diventando leggermente pallido.

“Scu..scusi signore, ma anche lei è per un ecco..”, Vernon cercava le parole, era sempre il suo capo per la miseria, se ci teneva a mantenere il suo lavoro doveva trattarlo bene, “Mago?” disse semplicemente lui facendolo però rabbrividire un po' , “No, no, è mia moglie la strega di famiglia insieme a nostra figlia” sorrise lui facendoli calmare il battito cardiaco, il suo capo era un tipo assolutamente normale per fortuna, a parte il fatto che avesse sposato una strega e avesse una figlia che stava diventando la stessa cosa.

 

Nel frattempo Harry era ancora imbambolato per l’imbarazzo, chissà se Cho aveva parlato ai suoi della loro storia, se fosse stato così Harry era rovinato e suo zio avrebbe avuto un altro motivo stavolta più serio per chiuderlo per sempre nel sottoscala nonostante le minacce dei membri dell’ordine, “Scusa tesoro” disse all’improvviso la signora Chang avvicinandosi alla figlia che era rimasta esattamente come Harry, “No, niente mamma, stai tranquilla” rispose lei facendo un sorriso alla madre e uno più smorzato ad Harry, che a quel sorriso si imbarazzo ancora di più mentre Vernon si avvicinava, “Su ragazzo, fa il gentiluomo” disse lui spingendolo contro Cho, “C…ciao Cho” disse semplicemente lui visto l’imbarazzo che ancora lo pervadeva dato che entrambi i ragazzi erano ormai con le guance parecchio rosse.

 

Un attimo dopo per fortuna di Harry, Zia Petunia li chiamò annunciando che la cena era pronta e Vernon riuscì a piazzare i due ragazzi vicini con Dudley di fianco al cugino dato che non voleva che suo figlio stesse vicino ad una persona così ‘anormale’ come la figlia del suo capo, almeno Harry poteva controllarlo in qualche modo, la figlia del capo no.

I sette si sedettero a tavola e mentre gli adulti tenevano una conversazione abbastanza tranquilla tra una portata e l’altra (anche se Petunia cercava di defilarsi da quella strega di Kaede Chang la moglie del capo di Vernon, NdA) i ragazzi stavano nel più completo silenzio tranne per Dudley che mangiava a più non posso dato che dall’indomani avrebbe ripreso la sua dieta, quindi in pratica gli unici silenziosi erano Harry e Cho che mangiavano poco e si davano delle occhiate furtive ogni tanto arrossendo ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.

 

Continuò così per il resto della cena finché Harry e Cho finirono il dolce e i grandi si misero a parlare tra loro, specialmente Vernon e il suo capo che discutevano di lavoro, Petunia e Kaede spettegolavano come fossero vecchie amiche (si vede che Petunia si era rifatta un idea sulla strega, NdA) e Dudley ingurgitava la terza fetta di torta Tiramisù fatto apposta per la serata.

Invece i due ragazzi si misero a discutere della scuola e su come se la passavano, poi Harry fu preso da un improvviso nodo alla gola e chiese a Cho di andare fuori a sedersi in veranda sulla sdraio a dondolo e con gran sorpresa di lui, lei accettò e i due si defilarono fuori senza accorgersi del sorriso soddisfatto della signora Chang che gli aveva notati.

 

Appena fuori Harry fece accomodare Cho e inizio a parlare, “Ecco Cho, io vedi, insomma va tutto bene con Michael?” chiese lui gentilmente, “Oh bhè non siamo mai stati veramente insieme e non ci scriviamo più” rispose lei e queste parole fecero di nuovo saltare lo stomaco di Harry, che sembrava contento della cosa “Ah” riuscì solo a rispondere Harry che arrossì e si volto dall’altra parte e Cho continuò, “Ecco non stavo bene con lui, insomma mi aveva arpionata solo perché si era lasciato con la piccola Weasley, beh l’ho piantato subito scrivendoli di non rompermi più e si vede che mi ha ascoltato perché a trovato subito un'altra” disse amaramente Cho che non lasciò il tempo ad Harry di rispondere “E poi a me piacevi ancora tu Harry” disse lei che arrossì mentre lui si girò verso di lei e parlò “Ecco a dir la verità anche tu mi piaci ancora Cho” disse lui che era talmente rosso che aveva la faccia della tonalità dei capelli marca Weasley.

A quelle parole Cho non si trattenne e si butto tra le braccia di Harry che ricambiò l’abbraccio, pochi istanti dopo i volti dei due ragazzi si stavano avvicinando pericolosamente e Harry notò che non stava piangendo stavolta le avrebbe dato un bacio come si deve, ma qualcosa o meglio qualcuno li interruppe, una voce squillante e allegra che conosceva comparve davanti a loro accompagnata da una famigliare capigliatura Rosa shoking, “Ehilà Harry, sono venuta ah… ops…” disse la voce di Ninfadora Tonks che aveva appena notato che era arrivata nel momento sbagliato…

 

Naturalmente vedendosi spuntare una persona sconosciuta davanti all’improvviso Cho cacciò un urlo per lo spavento e saltò al collo di Harry che d’istinto abbraccio la ragazza, così da dentro la casa corsero fuori la madre di Cho che aveva sfoderato la bacchetta e lo zio di Harry per vedere che diavolo aveva combinato il nipote e riconobbe subito la capigliatura rosa, d’altronde era difficile dimenticarsi di un colore del genere, era di uno dei maghi amici di Harry ma che diavolo ci faceva la.

Vedendola la signora Chang le scaglio subito contro una fattura per metterla ko che la giovane Auror riuscì a schivare per un soffio mettendo anche lei mano alla bacchetta, ma Harry si mise tra le due “No si calmi signora Chang lei è una mia amica un auror del ministero” disse subito alla donna per calmarla, “E che ne sapevo non l’ho fatto apposta, vero Harry” rispose Tonks rivolgendosi al ragazzo, guardandando un di sbieco la ragazza la strega fece sparire di nuovo la bacchetta tra le pieghe dell'abito mentre Petunia stava alle spalle di Vernon per non guardare l’orrendo colore di capelli della giovane, “Bhè scusami ancora Harry, ti mando un gufo più tardi, e mi raccomando si un gentiluomo” disse lei con un sorriso malizioso mentre si smaterializzava con un sonoro *crack*.

 

Visto che è tutto a posto” iniziò la signora Chang fermandosi un attimo su Harry, “possiamo rientrare e continuare la nostra conversazione vero Petunia” chiese lei in modo amabile e Petunia acconsentì, anche se adesso era impaurita dalla donna dato che aveva sfoderato la bacchetta da una piega del vestito però prima Vernon prese lo prese da parte per dirli due parole “Ragazzo, mi raccomando se qualcosa dovesse andar male nel mio lavoro perché tu hai fatto qualcosa di male alla figlia del capo, ecco neanche le minacce dei tuoi amici potranno salvarti da quello che ti farò!” e dandoli una sonora pacca sulle spalle rientrò in casa, mentre Harry con uno sguardo stranito ritorno a sedersi vicino a Cho che era ancora imbarazzatissima per la figuraccia di poco prima.

 

Nel frattempo a Grimmauld Place, numero 12, Ninfadora era ricomparsa all’ingresso svegliando come al solito il quadro della signora Black…

Voi sudici traditori del vostro sangue che insudiciate la casa dei miei padri” iniziò ad urlare ma Bill Weasley che stava passando di li la ricoprì subito.

Tonks dovresti fare più attenzione quando ti materializzi qui, lo sai che questa vecchiaccia strepita sempre” disse Bill alludendo al quadro, “E dai me ne sono dimenticata” rispose lei facendosi allungare il nano fino a farlo diventare come quello di Piton a mo di caricatura, “Si si va bene, ho capito, a proposito come sta Harry?” chiese alla fine mentre si dirigeva in cugina seguito dalla ragazza, “Bene, ma non sono riuscito a parlarli, e poi non ci crederai mai, i Dursley erano a cena con dei maghi!!! E poi dovevi vedere Harry era tremendamente carino con quell’abito, e anche la ragazza che si stava per baciare non era male a dire il vero” aggiunse alla fine ad alta voce entrando in cucina dove erano presenti i gemelli, Mundugus, la signora Weasley e Ron.

Che cosa!!! Harry stava per baciarsi con chi?” chiesero all’unisono i gemelli e Ron fermando l'Auror sulla soglia della cucina, che si trovò leggermente in trappola, di sicuro Harry non sarebbe stato contento che qualcuno spiattellasse i fati suoi in giro, ma ormai il danno era fatto e allora meglio farlo bene e completo si disse la giovane Auror, “Ecco non la conosco era una ragazza dai lunghi capelli neri, tratti orientali, molto carina a dire il vero, a si a detto che era una sua compagna di scuola, come a chiamato la madre della ragazza a si signora Chang mi pare” disse lei riflettendo e facendo tornare il naso normale mentre i capelli diventavano viola.

A sentire quel nome i gemelli fecero due piu due e presero subito piuma e pergamena per scrivere ad Harry mentre Ron che ci arrivò un attimo dopo si alzò per fiondarsi a dirlo a Ginny su in camera ma furono fermati entrambi dalla voce della signora Weasley, “Fermi tutti, Accio pergamene” disse facendosi volare in mano le pergamene di Fred e George, “Mamma, volevamo solo scrivere un paio di consigli ad Harry” dissero loro in coro guardando la madre, “E io stavo solo andando in camera mia” protestò Ron, “Voi non darete consigli ne direte niente su chi si bacia Harry” rispose serafica lei mentre Ginny attirata dal baccano era scesa in cucina, “Harry si bacia chi?” disse lei con la voce ancora impastata dal sonno, “O niente Ginny cara proprio nessuno” Rispose la madre sentendo la voce della figlia, “Mamma guarda che Ginny sa che Harry stava con Cho” disse George e allora Ginny divenne triste e si allontano di gran carriera chiudendosi in camera sua sbattendo la porta, “GEORGE WEASLEY!!!” urlò Molly Weasley al figlio, “Per punizione pulirai da solo e senza magia la soffitta!!!” disse con tutto il fiato che aveva in corpo suscitando l’ilarità di Fred e Ron “E voi due lo aiuterete” finì indicando i due figli che provarono a protestare, ma un occhiataccia assassina della madre li fece desistere.

 

Mentre tutto questo accadeva a decine e decine di chilometri di distanza, Harry aveva ripreso il suo posto accanto a Cho e nonostante l’atmosfera romantica si fosse un po’ dispersa prese le mani della ragazza tra le sue, “Allora dove eravamo rimasti prima di essere interrotti” disse lui sorridendo a lei che le sorrise di rimando e avvicinò di nuovo il suo viso a quello del ragazzo, ma era destino che i due non si baciassero quella sera o almeno venivano sempre interrotti dato che un gufo squillante e dal carattere giocosa atterrò dritto sulla testa di Harry...

 

FINE CAPITOLO DUE

 

 

 


 

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Capitolo 3
*** LUNA ***


 

CAPITOLO TRE: LUNA

 

Harry pensò subito che tutti stavano facendo in modo che non si baciasse con Cho, eppure aveva scritto a Ron di non mandarli gufi quella sera, “Ma questo gufo non è di Weasley?” disse la ragazza prendendo il gufetto dalla sua testa ma Harry si blocco quando vide la lettera, “Harry ma cosa?” disse lei, che si zittì subito quella che portava Leo era una strilettera, ma che diavolo si era messo in testa Ron.

Presto aprila o esploderà” disse lei passando la lettera che aveva iniziato a fumare ed Harry che l’aprì, non l’avesse mai fatto, una voce femminile che conosceva uscì dalla lettera urlando con un volume almeno mille volte superiore al normale “IDIOTA!!!!!” e poi la lettera si auto accartoccio su se stessa, purtroppo l’urlo aveva avuto effetti a dir poco sconvolgenti sui ragazzi e sui dintorni, i vetri del giardino del numero quattro erano ridotti in frantumi mentre numerosi cani iniziarono a guaire e numerose luci intorno si aprivano per sapere chi diavolo aveva fatto tutto quel baccano infernale.

Harry gelò e anche Cho entrambi avevano riconosciuto la voce, era quella di Ginny la piccola di casa Weasley, “Accidenti ma che cosa vuole quella peste dai capelli rossi” chiese stizzita Cho che era rimasta leggermente assordata “Non dirlo a me, Tonks deve averle detto che ci ha visto che ci stavamo per baciare, non credevo però se la prendesse per così poco” rispose lui mentre i suoi zii e i signori Chang uscirono di nuovo sul retro, Vernon era livido, “Tu!!!” ringhiò verso Harry indicandolo con il dito tremante “Che diavolo è successo stavolta!!!” era davvero arrabbiato e nonostante ci fosse il capo aveva perso le staffe, “Ma zio io” disse lui per scusarsi l’ennesima volta quella sera, “Su signor Dursley non si agiti” disse il signor Chang, “Sarà stato una qualche ammiratrice di Harry, so che fa strage di cuori a scuola giusto figliola” disse il padre sorridente alla figlia che arrossì e allora il signor Dursley si ricompose un poco, “Harry, adesso come la mettiamo con i vetri” disse di nuovo lui un po’ più calmo indicando i vetri rotti, “O quello, ci penso io non si preoccupi” rispose per lui la signora Chang che con un colpo di bacchetta lo rimise a posto, “Ecco fatto, e ora cara vieni qua” disse lei amabilmente, “Si è fatto tardi e penso sia ora di andare” aggiunse sorridendo di nuovo verso Harry e poi lanciando una veloce occhiata al marito.

Già si è fatto davvero tardi Vernon, devo dire che è stata un ottima cena, sua moglie cucina benissimo, suo figlio è adorabile e suo nipote, bhè lo sappiamo tutti suo nipote è una celebrità” aggiunse sottolineando per bene la parola celebrità prima di uscire dalla porta e salire in macchina insieme alla moglie la figlia per tornare a casa.

Giusto il tempo di sentire la macchina che partiva che Vernon acchiappò al volo il nipote e lo mise su una sedia mentre tutti e tre i componenti della famiglia lo stavano osservando, “Allora ragazzo cosa sarebbe questa storia della celebrità” chiese lui con fare arcigno e dubbioso, “No niente zio davvero” disse lui cercando di eludere il discorso, non aveva certo voglia di raccontare loro di Voldemort e di quello che li accadeva nel mondo magico, se avessero saputo che era perennemente sotto mira del più pericoloso mago oscuro di tutti i tempi lo avrebbero cacciato in un secondo, Silente o non Silente altro che, e sinceramente non è che non gli sarebbe dispiaciuto, ma Silente diceva che doveva rimanere la per via del legame di sangue con sua zia che lo proteggeva da Voldemort durante le vacanze estive, “Ragazzo ti ordino di parlamene!!” sbraitò alla fine lo zio, “No!” rispose Harry, aveva sopportato troppo dai Dursley in tutto il tempo che era stato con loro, non avrebbe mai più obbedito ai loro ordini, “Come osi ragazzo, ricordati chi ti da da mangiare” sbraitò di nuovo Vernon Dursley, “Mangiare zio? Giusto che ne dite se le lo dico?” disse Harry con un sorrisetto furbo, a quelle parole Vernon e Petunia sbiancarono, se diceva delle colazioni normali a Dudley era la loro fine.

Harry allora corse di sopra lasciandoli la come due sassi mentre Dudley prendeva di nascosto un'altra fetta di torta, dato che voleva rimpinzassi per bene quella sera.

Harry si cambiò subito e si mise a letto senza dire una parola di più mentre sentiva Dudley piagnucolare per il mal di stomaco, mentre suo zio chiuse a chiave con tre mandate la camera di Harry ma a lui non importava ora voleva solamente dormire e basta ora e detto fatto si addormentò e sognò, ora aveva una protezione e Voldemort non poteva più entrare nella sua testa o almeno così quella donna misteriosa gli aveva detto.

 

Sognò di trovarsi in un campo fiorito, un campo bellissimo mai visto prima e meraviglia la vi erano degli unicorni, cuccioli e adulti che camminavano tranquillamente in quel prato e infondo una figura avvolta in una luce eterea, quella che l’aveva salvato dal signore oscuro era li, davanti a lui e stava accarezzando un bellissimo unicorno che ad un gesto di lei si allontanò, “Ben arrivato Harry Potter, benvenuto nel giardino celeste” disse la figura dalla aggraziata e soave voce femminile che continuò rimanendo di spalle, “Qui solo delle persone speciali possono giungervi anche se solo in sogno, guarda la c’è qualcuno che conosci molto bene”, e indicò una figura poco lontano seduta in mezzo al prato che sorrideva allegra tra due cuccioli di unicorno di un oro sfavillante come i capelli di lei che si muovevano con il suo volto, poi aprì gli occhi e restò sorpresa di vedere Harry e anche lui restò sorpreso di trovare la l’ultima persona che si aspettava di vedere, quella era Luna Lovegood e doveva dire che la vedeva bene molto bene e diversa dal solito...

Harry” disse lei correndo verso di lui e gettandosi al suo collo, “Che bello vederti qui Harry, non sapevo che tu potevi giungere nel giardino” rispose lei sempre sorridente, lui era del tutto stupito da quell’incontro accidenti Luna lo aveva appena abbracciato e si sentiva il cuore in gola, non come quella sera con Cho, era qualcosa di diverso, “Harry ti senti male per caso?” chiese all’improvviso la corvonero vedendo che era rimasto imbambolato in silenzio, “No no” rispose subito lui, “E che ecco sembri diversa da prima” rispose lui un po’ imbarazzato, “Ah” disse allontanandosi un attimo dal ragazzo, “Ecco Harry non te lo detto ma sono una Metamorfomagus” disse lei arrossendo leggermente per la vergogna, “Cosa? Davvero lo sei ma allora a scuola” disse lui balbettando “a scuola mi mostro tanto diversa perché sai non mi piace attirare l’attenzione, è davvero irritante e rompiscatole sapere quanti ragazzi ti girano attorno solo perché hai bel visino” rispose lei stizzita, “e poi” aggiunse con un aria triste, “somiglio troppo a mia madre” aggiunse distogliendo lo sguardo mentre una lacrima le rigò il volto, ed Harry si ricordò che anche lei aveva perduto una persona cara, e essa non poteva tornare indietro…

 

Scusami Luna” io disse Harry che aveva ricordato un fatto spiacevole alla ragazza, “O non ti preoccupare Harry, te l’avevo detto, ormai ci convivo anche se certe volte” disse lei che all’improvviso si accasciò al suolo e si mise le mani sul volto iniziando a piangere copiosamente, e lui non fece altro che accucciarsi davanti a lei e abbracciandola per consolarla, “O Harry, mia madre mi manca così tanto” disse lei con la voce singhiozzante e le lacrime che uscivano copiose dai suoi occhi, era la prima volta che la vedeva così triste, era stata lei a consolarla per Sirius e ora sembrava così fragile, distrutta dal dolore, “Sfogati Luna, a volte non serve tenersi tutto dentro per degli anni, prima o poi si scoppia” sospira prima di continuare “noi tutti perdiamo delle persone care, ed è giusto sfogarsi” continuò mentre lei alzò lo sguardo su di lui guardandolo nelle smeraldine iride” Oh Harry scusami” dice appoggiando una mano sul suo petto, a quel semplice gesto di lei il ragazzo arrossì violentemente mentre sentiva lo stomaco che faceva dei sobbalzi al dir poco sorprendenti “Anche tu hai perso prima i genitori e poi il tuo padrino, e ora ti sto anche scaricando i miei problemi” dice la bionda abbassando lo sguardo per non far vedere che è leggermente arrossita.

Ragazzi” dice dolcemente la voce della ragazza luminosa che si è girata verso di loro mostrando i lunghi capelli color argento e le iridi arcobaleno, “Non siate tristi in questo giardino, è un luogo di allegria e giovamento, dove le persone speciali si incontrano in sogno per sognare insieme e stare vicini anche quando si è lontani” finì con un sorriso la ragazza luminosa, “Scusate lady Selene e che, ecco mi sono distratta un attimo “ risponde Luna alla figura sorridente mentre Harry fissava ancora l’aspetto di Luna per poi passare a quello della ragazza, “Scusatemi, è colpa mia sono io che ho ricordato un pensiero doloroso” disse Harry ancora un po’ rosso stavolta per l’imbarazzo, “Non preoccuparti Harry” disse dolcemente Luna fissando gli occhi smeraldini di lui con i suoi azzurri e questo fece fare un altro giro al suo stomaco.

Credo che sia ora che vi svegliate ragazzi” disse Selene sospirando, “Di già?” dissero i due in coro, “Si, qui non vi accorgete dello scorrere del tempo, ma ormai l’alba è passata” rispose lei con un sorriso, “Bhè allora ci vediamo Harry” rispose Luna con un sorriso prima che la sua figura divenne trasparente fino a sparire, lui la saluto come un ebete guardandola un ultima volta prima di accorgersi che non sapeva come uscire da li e svegliarsi dato che aveva creduto che fosse una cosa automatica, “Basta che ti concentri un attimo Harry, pensa intensamente di svegliarti e lo farai” aggiunse la ragazza vedendo la titubanza di lui “Grazie, e a spero di rivedervi qui abbiamo delle cose di cui parlare, “ disse lui chiudendo gli occhi fino a scomparire alla vista di lei, “Gia, molte cose” disse lei prima di fare una pausa mentre due figure coperte dalla luce fecero capolino alle sue spalle, “So che avete sentito ragazzi, spero abbiate fatto attenzione al viso del signor Potter” disse lei girandosi e sorridendo ai due, un ragazzo e una ragazza a giudicare dalle loro sagome, “Si, preside l’abbiamo fatto e devo dire che credevo fosse più carino” disse una calma e armoniosa voce femminile, sorridendo leggermente alla fine delle sue parole che fecero subito partire una risposta del ragazzo, “Si, l’abbiamo fatto” disse il ragazzo con una altrettanto armoniosa ma un po’ stizzita per le parole di lei, “E dai non fare il geloso, accidenti è Harry Potter colui che ha sconfitto il signore oscuro mentre era ancora in fasce, credevo in qualcosa di più insomma” rispose la ragazza sempre con sua voce calma e armoniosa che fece così addolcire anche quella di lui nella sua risposta, “Lo sai che sono tremendamente geloso” rispose lui posando una mano sul viso di lei accarezzandolo, “Basta effusioni, ricordate sono sempre la vostra preside” disse all’improvviso Selene alzandosi dal suo posto mentre un magnifico esemplare d’unicorno di avvicinava a lei per essere accarezzato, “Ora dovete andare anche voi, avete entrambi degli impegni o sbaglio” aggiunge con voce tranquilla senza voltarsi sapendo già che i due erano rossi per la vergogna, “Ci scusi preside, andiamo subito” risposero le due voci all’unisono prima di sparire, “Il tempo del rinnovamento è giunto, gli eredi si mostreranno” disse lei mentre accarezzava l’unicorno e una solitaria lacrima le solcava il viso.

 

Pultroppo quella mattina Harry si era svegliato più tardi di quello che aveva pensato, aveva avuto ragione quella ragazza Selene, non si era accorto dello scorrere del tempo e quindi niente colazione normale quella mattina, accidenti, ma comunque non avrebbe mangiato molto, aveva ancora lo stomaco sottosopra per via dell’incontro con Luna nel giardino, le rivelazione sul suo potere e sull’aspetto di lei avevano fatto andare in gola il cuore di Harry e poi i suoi capelli, il suo viso, la sua bocca, l’avrebbe di sicuro baciata se Selene non li avesse interrotti, qualcuno doveva avercela di sicuro con lui ieri, aveva tentato di baciare volutamente Cho senza riuscirci per tutta la serata e quando era praticamente in tilt guardando Luna stava per riprovarci senza successo.

 

Nelle vicinanze di Ottery St. Catchpole non troppo lontano dalla tana nel frattempo anche un'altra persona dai capelli biondi e dai lineamenti sinuosi e regolari si era svegliata sorridendo leggermente, era riuscita a rivedere Harry prima di scuola e questo la rendeva felice, inoltre lui aveva potuta vederla in quell’aspetto magnifico nulla a che vedere a quello che aveva a scuola di solito.

Si alzò e andò allo specchio per riprendere le sue solite sembianze poco gradevoli e che le davano quell’aria così lunatica, ma poi ripensò ad Harry e decise che quell’anno avrebbe fatto qualche cambiamento…

 

Nel frattempo Harry si era alzato e scoprì che la porta non era chiusa a chiave, l’aveva appena aperta quando un gufo entrò nella sua camera, era il gufo che portava la gazzetta del profeta e dopo averlo pagato afferrò il giornale lo aprì e lesse l’enorme titolone in prima pagina:

 

“MINISTRO DELLA MAGIA ASSASINATO – IL MARCHIO NERO SI STAGLIA SOPRA IL MINISTERO”

 

Fine capitolo tre 

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Capitolo 4
*** Al quartier generale ***


 

CAPITOLO QUATTRO: AL QUARTIER GENERALE

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Harry lesse il titolo più volte per esser sicuro di aver letto bene, ma era inequivocabile dato anche la foto con il marchio nero in bella vista sopra una sgangherata cabina telefonica che aveva riconosciuto come l’entrata dei visitatori al ministero, poi lesse l’articolo:

 

Morto!!, l’attuale ministro della magia Cornelius Caramell è stato trovato morto insieme alla sottosegretario anziano Dolore Umbrige nel proprio ufficio dall’ex-auror Alastor ‘Malocchio’ Moody che ha impedito, che facesse la stessa fine anche l’assistente del ministro il giovane Percivall Weasley, il probabile autore dell’assassino, che si era puntato la bacchetta alla tempia e stava per pronunciare l’anatema mortale ma è stato disarmato dall’ex-Auror, che in quel momento si trovava al ministero e ha sentito strani rumori prevenire dall'ufficio del ministro”.

 

L’articolo continuava nelle altre pagine, dato che la prima pagina era occupata quasi interamente dalla foto e stava per continuare quando si sentì un sonoro *crack* e l’urlo di zia Petunia dalla cucina che costrinsero Harry ad andare alla porta che si spalancò all’improvviso rivelando Tonks, “Presto Harry, dobbiamo andare non c’è un minuto da perdere” disse lei muovendo la bacchetta e buttando alla rinfusa le cose in giro per la stanza nel suo baule, sotto intanto si sentivano ancora le urla di zio Vernon.

Ma chi c’è sotto?” disse lui prendendo le sue cose per cambiarsi dietro a un paravento fatto comparire dalla ragazza, “Malocchio e Mundungus” disse lei notando poi la gazzetta che era ormai a terra, “Ah vedo che hai saputo, questo posto non è più sicuro ormai è meglio che ti trasferiamo al quartier generale”, Harry fece per aggiungere qualcosa ma la bacchetta li volo tra le mani “Useremo una passaporta giù in salotto” finì lei facendo lievitare il baule mentre Harry prendeva la gabbia di Edvige, probabilmente lei lo avrebbe raggiunto li.

Scesero di sotto e vide suo zio legato e imbavagliato insieme al resto della famiglia mentre Malocchio faceva roteare l’occhio magico verso di lui, “Bene ragazzo, hai preso tutto” poi notò lo sguardo di Harry sugli zii, “Facevano troppa confusione e ho dovuti zittirli, ora prendi questo ragazzo” disse Moody porgendo ad Harry un vecchio ombrello rotto, “Portus” disse l’anziano ex-Auror con la bacchetta rivolta all’ombrello e sentito l'ormai famigliare strattone all’ombelico Harry atterrò insieme a Tonks e Mundugus nella cucina di Grimmandul Place numero 12 finendo purtroppo in testa a Lupin, Ginny e Ron che si trovavano sotto di loro e stavano discutendo animatamente...

 

Nel frattempo dall’altra parte del paese Voldemort leggeva con molta attenzione la gazzetta del profeta, “Bene molto bene, a parte il contrattempo Moody tutto è andato secondo i nostri piani” disse il signore oscuro rivolto ad una donna avvenente inchina di fronte, “Si mio signore tutto bene, nessuno a fatto caso al comportamento del giovane Weasley” disse lei con un ghigno stampato sul volto, “Bene molto bene Bellatrix, ora passiamo alla seconda parte, portami lui!” disse il signore oscuro bruciando il giornale e alzandosi dalla poltrona dove era seduto, “Certo mio signore” disse la donna prima di scomparire nel nulla lasciandolo solo, “Maledetti Elen, voi e la vostra antica magia, vi siete messi in mezzo, ma non temete la pagherete cara molto cara, il giovane Potter è mio e mi appartiene” e finì la frase con una malefica risata.

 

Harry alzati mi stai schiacciando!!” sbraitò Ron dato che l’amico era caduto proprio sopra di lui, “Scusa Ron” rispose alzandosi dall’amico per mettersi a terra, mentre Lupin aveva iniziato a parlare a Tonks che era finita sopra di lui, “Ninfadora alzati per favore”, “Non mi chiamare Ninfadora!!!” ringhiò lei che stava facendo alzare il baule da una tramortita Ginny e fece sbattere il suddetto baule contro il povero licantropo, “Harry te lo porto in camera” finì lei stizzita e facendo lievitare il baule fino alla camera che condivideva con Ron.

Dopo essersi ripreso e aver fatto riprende Ginny che lo guardava male da un angolo della stanza, Lupin guardò il ragazzo, “Harry credo che tu abbia letto il Profeta di oggi” disse il suo vecchio professore, “Si, ma davvero pensate che Percy abbia”, “No no” rispose subito e avrebbe voluto continuare ma fu interrotto da Ron, “No di certo!!!, Potrà essere anche un cretino, ma Percy non è un assassino!!!” disse gridando, sbattendo il pugno sul tavolo, “E poi povera Penelope” aggiunse la vocina bassa e tremante di Ginny che era scoppiata a piangere “La ragazza di Percy ma cosa?” disse visto che non capiva, “Non hai letto tutto l’articolo vero?” rispose Lupin passandoli il giornale e leggendo la seconda pagina:

 

“…durante la perquisizione della casa del sospettato, è stato trovato il corpo morto di Penelope Light che conviveva con il signor Weasley, la donna è stata trovata morta sul letto, uccisa dalla maledizione senza perdono, la donna si trovava in stato interessante…”

 

Harry lasciò cadere il giornale, no, non era stato Percy, lui non avrebbe mai ucciso la sua compagnia, mai e poi mai, “Pensiamo che abbiano torturato la ragazza e poi uccisa, mentre Percy era al ministero ad uccidere Caramell sotto l’influsso della maledizione imperius” disse Lupin distogliendo Harry dai suoi pensieri, “E per questo che ti abbiamo portato via da casa dei tuoi zii, non potevamo rischiare che ti uccidessero sotto l’influsso di quella maledizione, il signore oscuro e i suoi seguaci non possono toccarti quando ti trovi da loro, ma i tuoi famigliari si” disse risoluto Lupin mentre Ginny si asciugava le lacrime stretta al fratello.

 

FINE CAPITOLO QUATTRO

 

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Capitolo 5
*** Sorpresa ***


 

CAPITOLO CINQUE: SORPRESA

 

Ad Harry Percy stava antipatico, però li dispiaceva per quello che li era successo, perdere in un attimo la persona che amava ed esser costretto a compiere degli atti abominevoli contro degli altri essere viventi, e poi il suo migliore amico e sua sorella ridotti in quello stato, no, non poteva permetterlo, doveva fare qualcosa, avrebbe fatto qualcosa, quella storia di vite e famiglie spezzate doveva finire al più presto e solo lui poteva farla finire, “Professor Lupin, posso parlarle un attimo” disse Harry alzandosi andando dal suo ex-professore di difesa contro le arti oscure, “Dimmi Harry” disse lui con calma, “Professore vorrei che mi desse delle lezioni” disse risoluto, “Lezioni Harry?” chiese perplesso, “Si, la prego mi insegni qualsiasi cosa possa tornarmi utile in un eventuale scontro con i mangiamorte o Voldemort” disse lui non distogliendo lo sguardo da lui, “Harry “ iniziò lui mentre Ron e Ginny guardavano ora Harry un po’ preoccupati, “Tu sei molto preparato per la tua età e porti sulle spalle molti pesi” iniziò lui ma venne interrotto da Ginny, “Harry, non è colpa tua per quello che è successo a Percy” fece una pausa mentre una lacrima solitaria le solcava ancora il volto “Non è colpa tua, non voglio che rischi la vita per proteggerci, lo sappiamo fare da soli!!” gridò lei alla fine correndo in camera sua con gli occhi di nuovo colmi di lacrime.

 

Harry allora si calmò e stette seduto su la sedia fermo parecchi minuti e furono destati dalle parole poco lusinghieri di Tonks che era inciampata come al solito all’ingresso e come di consueto aveva tirato giù la tenta che copriva il ritratto della signora Black, ma non si sentì la sua tetra e arida voce di vecchia impazzita, tutt’altro si sentì la dolce e normale voce di Sirius…

 

Ninfadora, dovresti stare più attenta, inciampare anche quando non c’è niente, se continui così rovineremo la sorpresa ad Harry” disse il ritratto a grandezza naturale di Sirius guardando con aria saccente e le braccia incrociate la giovane auror che si stava rialzando massaggiandosi il fondo sch8iena, voleva rispondere al ritratto ma il suo sguardo fu catturato dal ragazzo, quando aveva sentito la voce di Sirius, Harry era schizzato come un missile fuori dalla cucina senza che ne Lupin ne Ron potessero fermarlo, “Sirius..” disse lui guardando il ritratto con gli occhi lucidi mentre da dietro arrivano i due che sospirarono vedendo a terra Tonks con ancora stretto nella mano un lembo della tenta e che ora aveva un aria colpevole, “Sorpresa rovinata” sbuffò Lupin andando ad aiutare l’auror ad alzarsi che arrossì quando prese la mano di lui mentre Harry si era piazzato davanti al ritratto del padrino, che la aveva poco più di vent’anni e l’aria allegra e sana, forse prima che finisse ad Azkaban.

Scusami Harry” disse Ron portandosi vicino all’amico, “mi ero dimenticato di questa sorpresa, ma dopo quello che era successo a Percy io” disse l’amico con aria colpevole, “Non preoccuparti Ron” rispose lui semplicemente sorridendo all’amico e asciugandosi le lacrime, “Sono comunque felice di rivederlo e di riparlarli” aggiunse alla fine sorridendo al ritratto del padrino che sorrise a suo volta, “Allora Harry scommetto che hai ricevuto una lettera dalla Gringot vero? “Disse subito lui mettendo le mani sui fianchi e guardando con aria di chi la sa lunga, “A si si, Sirius, mi hai lasciato qualcosa vero?” disse lui abbassando il capo, “Io desidero solo che tu sia qui con me, e nient’altro” rispose ricacciando indietro le lacrime, “Lo so Harry, ma questo ritratto e il mio testamento e tutto quello che posso lasciarti, sono oltre il velo ormai” disse e questo riportò alla mente le parole di Selene, lui era oltre il velo, ma poteva uscirne, “Lo so Sirius” rispose sforzando un sorriso al ritratto che ricambiò mentre Tonks che alla fine aveva rifiutato l’aiuto di Lupin nel rialzarsi ed era franata addosso al Lupo mannaro che era caduto verso Harry che di conseguenza aveva trascinato a terra anche Ron, “Ninfadora sei proprio un disastro, non so come tu sia riuscita a superare l’addestramento da Auror” disse Sirius guardando con aria divertita il groviglio umano davanti a lui mentre dalle scale si sentì la risata melodiosa di Ginny che era ridiscesa per vedere cos’era tutto quel trambusto.

 

Passarono delle ore che Harry passo a chiacchierare con il suo padrino fino a che rientrarono alla sede i signori Weasley che dopo aver salutato tutti li aggiornarono sulla situazione di Percy che era ricoverato al San Mungo ora sotto shock, si era ripreso dall’incantesimo di Moody ma non dalla notizia della morte di lei e del loro bambino, era distrutto dal dolore e non proferiva parola guardava solo il vuoto in stato catatonico, e neanche i migliori medimaghi dell’ospedale sapevano cosa fare, se non un incantesimo di memoria, ma che lo avrebbe ridotto praticamente ad un vegetale dato che avrebbero messo sotto sopra il cervello per cancellare i ricordi legati alla ragazza e a quello che aveva fatto, quindi era da escludere.

 

Arrivò rapidamente la sera e altri membri della ordine tra cui Kingsley, Moody e Mundugus giunsero all’ottima cena cucinata dalla signora Weasley che accetto anche se con riluttanza l’aiuto di Tonks che nonostante la sua goffaggine se la cavava bene in cucina, difatti la cena terminò con una magnifica torta cucinata dalla ragazza e tutti andarono a letto e anche quella sera Harry si ritrovò nel giardino con Luna…

 

Harry si addormentò con lo sguardo sereno e tranquillo, sapeva che non avrebbe avuto incubi, non l’aveva ancora raccontato a Ron perché pensava che quella dove essere una cosa solo sua, una specie di segreto inconfessabile, non poteva certo dire che di notte andava in chissà quale posto e vedeva Luna “Lunatica” Lovegood, probabilmente Ron lo avrebbe preso in giro e Ginny avrebbe fatto un'altra sfuriata contro di lui che avrebbe di sicuro mandato una strilettera a Luna, e questo non li andava dopo la rovinosa strilettera che li era arrivata mentre stava per baciarsi con Cho.

 

Come per magia Harry si ritrovò di nuovo nel giardino, stavolta sulle sponde di una splendido lago dove nuotavano delle sirene, ma non come quelle del lago vicino ad Hogwarts queste erano bellissime e rimase per un attimo imbambolato finché qualcuno, o meglio dire qualcuna li saltò sulla schiena inondandoli la faccia di lunghi capelli biondi e quasi facendolo cadere a terra per la sorpresa, “Harry!!!” gridò Luna aggrappata al collo del ragazzo che era più alto di lui di qualche centimetro, ma Harry non rispondeva era silenzioso e Luna si accorse arrossendo che lo stava strozzando dato che era appesa al suo collo, “Scu… scusami” rispose lei abbassando lo sguardo arrossendo mentre lui si girava e riprendeva fiato e quando alzò lo sguardo su di lei, li mancò di nuovo il respiro, Luna sembrava ancora più bella dell’ultima volta che l’aveva vista avvolta in un bellissimo abito azzurro che faceva risaltare l’azzurro dei suoi occhi e dove i capelli rappresentava una scia dorata di stelle cadenti in quel cielo azzurro.

 

Dopo l’iniziale imbarazzo i due riuscirono a riprendere voce, “Allora passate bene le vacanze” chiese Luna, “Si, almeno meglio del solito da quando hanno ricevuto delle velate minacce da alcuni amici mi stanno trattando meglio e l’altra sera mi hanno fatto partecipare inoltre ad un importante cena di mio zio, e non ti dico che sorpresa quando ho visto che la figlia del capo di mio zio era Cho” disse tutto d’un fiato il ragazzo sorridendo per un attimo e ciò fece un po’ rabbuiare Luna, “Capisco, quindi ti vedi ancora con Cho” disse lei un po’ freddamente che fece rabbrividire Harry, era il solito deficiente, “Ehm… no era li per caso” disse velocemente omettendo il fatto che se l’era quasi baciata ma era stato interrotto.

 

Luna lanciò un occhiata ad Harry che arrossì e poi li sorrise facendolo arrossire ancora di più, “Ma dai sciocco, non mi devi certo dare spiegazioni” rispose afferrandolo per un braccio che li fece fare un doppio salto mortale allo stomaco e fermare la salivazione, “vieni c’è un posto in questo giardino che ti voglio far vedere è davvero stupendo” finì la ragazza trascinandolo lontano dal lago verso una collina poco distante.

 

Mentre i due ragazzi si divertivano nei loro sogni un altro gruppo di ragazzi della loro età si stavano divertendo molto meno, erano cinque ragazzi avvolti in nere tuniche con la manica del braccio destro alzata e attorno a loro almeno una ventina di mangiamorte e Lord Voldemort in persona davanti a loro che li guardava con aria soddisfatta, “Bene, è giunto il momento di marchiarvi miei cari ragazzi da oggi sarete i miei fedeli servitori e le mie spie ad Hogwarts, insieme a te naturalmente Severus” finì l’oscuro signore rivolgendosi a Severus Piton che era in prima fila e guardava con il suo sguardo impassibile i cinque ragazzi, cinque alunni della sua casa, Vincent Tiger, Gregory Goyle, Pansy Parkinson, Blaise Zabini e Draco Malfoy, questi i nomi dei nuovi mangiamorte che stavano ricevendo dal loro signore i simbolo del male che alcuni erano stati costretti a ricevere, pena prima la pazzia e poi la morte e tutti sapevano che Bellatrix Lestrange, che stava alla destra dell’oscuro signore, era un artista in quel campo, le sue torture portavano sempre alla pazzia, e da quando era uscita da Azkaban era diventata ancora più sadica, torturava chiunque le capitasse a tiro, anche gli stessi mangiamorte che osavano disubbidire ad un suo ordine, dato che era considerata il braccio destro di Voldemort ora che Lucius Malfoy era momentaneamente in prigione, dove ci sarebbe rimasto poco, i dissennatori erano dalla loro parte e senza di loro la prigione di Azkaban era un semplice guscio di cemento difeso da pochi Auror e quindi facilmente attaccabile e conquistabile.

 

I due ragazzi arrivarono in pochi minuti sulla cima della collina ed Harry resto a bocca aperta per il panorama che si trovava davanti, si vedeva una spiaggia e il mare e un rosso tramonto si stagliava all’orizzonte una scena da mozzare il fiato e Luna si sedette sull’erba per ammirarlo, “incantevole vero?” disse lei osservando il tramonto, “Davvero incantevole” rispose semplicemente lui.

I due si sedettero vicino e le loro mani si toccarono facendo arrossire entrambi, l’atmosfera era talmente romantica e Harry fu come attirano da Luna e lei era attirata lui, fino a che i loro volti si avvicinarono e alla fine si baciarono…

 

FINE CAPITOLO CINQUE

 

RINGRAZIAMENTI

 

Mi scuso inginocchiandomi sui ceci per l'enorme ritardo nella pubblicazione ma vedere zero recensioni nell'ultimo capitolo mi ha fatto venire sconforto e poca voglia di pubblicare quindi recensite per favore!!!

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Capitolo 6
*** L'eredità ***


 

Premessa: Capitolo nuovo al 100% non presente nella prima edizione quindi i vecchi lettori e recensori possono recensire tranquillamente e un ringraziamento a Lady85 che ha recensito l'ultimo capitolo e ad ale146 che segue la mia storia anche dopo anni di fermo

 

 

CAPITOLO SEI L'EREDITA'

 

Il ragazzo non ci poteva credere, Luna era sopra di lui e lo stava baciando con passione e lui non poteva che abbracciarla e rispondere al bacio, sembrava così reale, fin troppo reale.


Poi all’improvviso ad Harry venne un brivido, ma lui e Luna non erano affiancati? Che ci faceva lei sopra, aprì un occhio con difficoltà e notò una cascata di capelli rossi sul suo viso, “Cazzo” imprecò mentalmente, Ginny lo stava baciando con foga e lui credendo fosse Luna stava rispondendo con altrettanta foga, dove staccarsi da lei al più presto se Ron li avesse visti sarebbe stata la sua fine, ma non fece in tempo, il rosso era entrato nella camera seguito da Hermione e lanciò un urlo “AHHHHHHHHHHHH!!!!!!!! GINNY!!! HARRY!!! COSA STATE FACENDO!!!!” stava urlando indicando i due ancora avvinghiati sul letto di lui che naturalmente smisero subito di baciarsi, Ginny sorrideva e Harry bhè la faccia di lui era indecifrabile, un misto tra lo stupito, il soddisfatto e l’arrabbiato, “No Ron aspetta” cercò di dire lui per giustificarsi ma la rossa prese subito la parola, “Fottiti Ron” disse lei molto irritata, “Non sono più una bambina, posso baciare chi voglio, vero Harry” disse poi rivolgersi al ragazzo con un sorriso.

Ron rimase zitto per qualche secondo, voleva replicare ma Hermione lo prese per mano trascinandolo fuori, lei si era accorta della faccia di Harry e probabilmente era stata Ginny a baciarlo mentre ancora dormiva, “Vieni Ron, lasciamoli soli” disse lei tirando il rosso che era arrossito al tocco di lei, “SOLI?!?!?!, MA COL CAVOLO!!” sbottò lui irritato, “No adesso vieni con me, immediatamente, CHIARO!!!” fece lei in tono Mamma Weasley al quale era impossibile replicare.

 

I due ragazzi infine rimasero soli nella camera con Harry ancora sotto le coperte e Ginny che guardava il ragazzo con aria da innamorata e ciò fece sospirare il ragazzo, era in una bruttissima situazione, “Ginny” iniziò lui cercando le parole adatte, “Si Harry” disse lei guardandolo “non dirmi che non ti è piaciuto, da come rispondevi ti piaceva e parecchio” disse lei arrossendo un po' per il bacio di poco fa era stato davvero bello e poi le labbra di Harry erano così morbide pensò la rossa cercando di nuovo di baciare Harry con foga ma questi si scansò di colpo facendo finire la rossa sul proprio letto “No ginny noi” disse deglutendo era stato un bel bacio però lui non la amava “ è stato un errore” disse lui non dicendoli che pensava che fosse Luna “Harry io ti amo” disse lei alzandosi guardando la schiena del ragazzo “ti ho sempre amato” aggiunge cercando di abbracciarlo ma lui si scansò di nuovo “Ginny io non ti amo” disse lui guardandola dispiaciuto “non ti amo in quel modo, io ti voglio bene come se fossi mia sorella ma niente altro” alzando le smeraldine verso ella e notando che gli occhi li stavano riempiendo di lacrime.

Nel Frattempo Hermione e Ron aspettavano poco distanti dalla stanza vicino alle scale con il ragazzo dai capelli irritato talmente tanto che solo dopo parecchi minuti Hermione era riuscito a calmarlo “Mi hai capito Ron, Harry non sapeva che Ginny lo stava baciando” disse la castana per l'ennesima volta “Si come no ma se erano avvinghiati come due polipi” risposte stizzito lui cercando di nuovo di andare verso la camera che condivideva con Harry “Ron ma non hai visto lo sguardo di Harry o eri troppo concentrato sulla tua incazzatura” rispose di nuovo lei prendendolo per un braccio e fermarlo “E che avrei dovuto vedere” inizio lui prima di voltarsi sentendo un rumore simile ad uno schiaffo e vedere schizzare sua sorella Ginny davanti a gli occhi piangendo “Ma che cavolo” disse il rosso correndo verso la camera dove vide ancora Harry seduto sul letto che si teneva una guancia dove vi erano appiccate le cinque dita della giovane Weasley.

HARRY” gridò il rosso che voleva gettarsi e picchiare l'amico che aveva fatto piangere la sorella ma fu fermato da Hermione che lo superò sedendosi accanto a lui “Harry non sai proprio come si rifiutano le ragazze vero?” disse lei indicando il segno dello schiaffo che ora il ragazzo si stava massaggiando “si nota molto vero” rispose lui dolorante mentre il rosso si avvicinò anche lui all'amico sbuffando “Allora?” proruppe lui incrociando le braccia per osservare l'amico “Ron, se Harry a quel segno in faccia vuol dire che l'ha respinta” finì lei con la solita calma “Eh vero Ron, ho detto a Ginny che la considero come una sorella e che non potrò esserci niente tra noi” rispose il ragazzo continuando a massaggiarsi la guancia mentre prendeva gli occhiali dal tavolo.

 

Dopo poco i ragazzi scesero in cucina chiamati dalla signora Weasley per la colazione dato che Harry doveva andare presso la Gringot per il testamento di Sirius, ma appena scesero in cucina lei e Molly non erano sole, c'era anche un altra donna e appena la vide afferrò la bacchetta puntandola su di lei guardandola con odio “Bellatrix maledetta come sei entrata” disse con furore il ragazzo prima che Tonks si frappose tra i due “Fermati Harry non è Bellatrix, questa è mia madre Andromeda” disse lei cercando ci calmarlo e non scagliasse maledizioni contro la madre.

Alle parole dell'auror Harry si calmo osservando meglio la donna notando che sembrava più giovane e in salute di quanto fosse Bellatrix nonostante la somiglianza, “Non tu preoccupare Ninfadora e normale che reagisca così dopotutto io e mia sorella siamo simili nell'aspetto” disse lei beccandosi un occhiataccia dalla figlia sull'uso del suo nome per poi posare gli occhi su di lui “mi scuso per ciò che ha fatto harry sapevo che eri molto legato a mio cugino Sirius dato che era il tuo padrino e il mio cugino preferito” disse con voce calda e triste osservandolo e fece per rispondere quando una voce quella proveniente dal quadro di Sirius la sovrastò “E ci credo che ero il tuo preferito ero un gran figo” disse con aria malandrina provocando l'ilarità dei presenti mentre sorrideva soddisfatto per aver allentato la tensione creata in cugina dove i tre ragazzi si sedettero poco dopo per fare colazione mentre la signora Weaslay riempiendo abbondantemente il piatto di Harry si rivolgeva al figlio più giovane “Ron va a chiamare tua sorella, credevo fosse sveglia ma non deve avermi sentito è pronto anche per lei”, il figlio cercò di bonfocchiare qualcosa ma la castana rispose per lui “non c'è problema signora Weasley vado io a chiamarla” disse uscendo e salendo le scale prima che ella potesse rispondere dato che in quel momento Ginny avrebbe voluto parlare con un amica e non di certo con quell'impiccione di suo fratello.

 

Il gruppo fece colazione in silenzio solo dopo l'ennesima scusa di Harry verso la madre di Tonks, di Ginny ed Hermione nessuna traccia e Molly stava quasi per salire a vedere che era successo che entrò in casa in quel momento il signor Weasley che salutò la moglie e gli altri presenti seguito a ruota dai due gemelli Fred e George vestiti all'ultima moda e che ridevano a crepapelle “Ciao harry” dissero i due tra una risata e l'altra che fece corrucciare la madre “Che hanno fatto stavolta?” chiese al marito “Oh niente tesoro lo sai i ragazzi hanno sempre una vena scherzosa e..” non fece tempo a finire che le ragazze lanciarono un urlo terribile rotolando letteralmente giù dalle scale davanti al quadro di Sirius ingarbugliate in qualcosa di nero “Ma che è successo? Fred e George Weasley qui subito” urlò imbufalita lei mentre tutti avevano cominciato a ridere vedendo come erano ingarbugliate le ragazze ai piedi del quadro di Sirius.

 

Dopo la sfuriata sui figli e aver liberato le ragazze che erano aggrovigliate da una strana sostanza verde acida i ragazzi insieme a tonks e sua madre si diressero a Diagon Alley usando l'entrata del paiolo magico dove Harry fu sommerso dagli ammiratori che si complimentavano ancora con lui per quello successo in estate.

Arrivarono così alla Gringott giusto in tempo per la lettura del testamento di Sirius, e nella sala insieme a loro trovarono altre due persone che Harry non si aspettava proprio di trovare.

Malfoy” disse il ragazzo con astio guardando il biondo serpeverde che si trovava nell'ufficio del folletto insieme alla madre “Cissi” salutò Andromeda la sorella che rispose con un cenno del capo dato che tra le due non correva molto buon sangue.

Prego signori sedevi che siamo in ritardo” disse un folletto dai capelli unticci seduto dietro un alta scrivania “Ora che tutte le persone nominate nel testamento sono presenti possiamo leggerlo” continuò aprendo una pergamena, “Io sottoscritto Sirius balck, ecc, ecc, lascio tutti i miei beni al mio figlioccio Harry James Potter tranne per quanto segue” disse lasciando Harry a bocca aperta li aveva lasciato tutto o quasi “a mia cugina Narcissa Malfoy in Black, lascio l'arazzo di famiglia, che sono finalmente riuscito a staccare dal muro” e facendo cenno ad un altro folletto presente fu consegnato l'arazzo arrotolato alla madre di Draco che lo rimpicciolì mettendolo nella borsetta, “a mia cugina Andromeda Black in Tonks, la casetta custodita nella mia camera blindata, che contiene tutte le tue cose salvate dal ripulisti di mia madre quando sposasti Ted” e lo tre folletti posarono una grande e pesante casetta ai piedi della donna, che dopo una rapida occhiata la rimpiciòli mettendola nella borsetta, “a Draco Lucius Malfoy, filgio di mia cugina Narcissa e unico maschio con sangue Black, lascio l'anello di famiglia, che d'ora in poi dovrà portare con orgoglio, cercando di ripulirlo dalla sozzeria dei nostri predecessori” disse il folletto facendo sussultare sia Harry che Draco che si guardavano in cagnesco e facendo pensare il ragazzo che è sopravvissuto, “Infine a Ninfadora Tonk, figlia di mia cugina Andromeda, lascio la collana di famiglia dato che è l'unica black femmina che potrebbe portarla con onore e rispetto” ma il folletto non fece in tempo a consegnare la collana alla giovane Auror che Narcissa si alzò stizzita “Che cosa la nostra nobile collana di famiglia, alla figlia di Meda e di quello sporco mezzosangue” disse stizzita prendendo Draco per un braccio “Ce ne andiamo prima che mi rivolti lo stomaco” disse con molta stizza incurante della pacchetta che Andromeda aveva sfoderato davanti al suo naso, quando avava chiamato il marito in quel modo “Cissi, se proverai a dire un altra cosa del genere su Ted, dimenticherò che sei mia sorella” rispose la madre di Tonks guardando la sorella con uno sguardo che la faceva assomigliare molto a Bellatrix.

Dopo che i due se ne andarono ancora infastiditi con i loro lasciti il folletto prese un altra busta “Signor Potter, ora che i signori Malfoy sono andati, devo consegnarle questa busta lasciatole dal signor Black” disse consegnando la busta da Harry “Bene ho finito signori potete accomodarvi fuori se non vi dispiace ho molto lavoro da fare” indicò hai tre l'uscita e visto che non dovevano fare altro a Diagon Alley ritornarono al quartier generale dell'ordine dove Silente in persona li attendeva...

 

FINE CAPITOLO SEI

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