My story now is our

di blupen
(/viewuser.php?uid=137921)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: a new beginning! ***
Capitolo 2: *** capitolo 2: Her start ***
Capitolo 3: *** capitolo 3: I want to stay here! ***
Capitolo 4: *** capitolo 4: Why I know you? ***
Capitolo 5: *** capitolo 5: just Lily ***
Capitolo 6: *** capitolo 6: I want know really you. ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 : Start ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 : A spasso nel bosco ***
Capitolo 9: *** knew ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: a new beginning! ***


E’ una bella serata . Fresca e limpida ma con temperature più alte rispetto al normale livello che ci dovrebbe essere in un giorno d’aprile.

Una ragazza su un porticato osservava il panorama dal balcone. Una semplice stanza di un centro pokemon del lago valore. La giovane inginocchiata contro la vetrata della portafinestra osserva le luci riflesse sul lago.

Indossava un semplice pigiama scuro. Con una canotta anch’essa scura ma con delle delicate linee grigie a spezzare la monotonia del completo mentre la sua chioma scura e incontrollabile le cadeva sulle spalle L’aveva messa poiché gli altri vestiti erano in valigia e non voleva disfare tutto il suo lavoro per cercare il suo pigiama.

Il balcone era corto ma non per questo piccolo. Nella penombra la ragazza si rilassa spostando la testa all’indietro per osservare il cielo stellato. Adorava astronomia anche se non aveva una grande conoscenza in materia ma le piaceva soprattutto d’estate nascondersi da tutto e da tutti e rimanere a osservare la volta celeste nel silenzio mentre la brezza estiva le solleticava il viso.

Ora era presto per la brezza, il sole torrido o le granite ma non per questo aveva deciso di rinunciare alle prime settimane di bella stagione.

Dietro di lei la luce della camera era accesa. Dentro alcuni suoi pokemon girano indisturbati per la camera: alcuni mangiano il cibo per pokemon avanzato nella giornata, altri sonnecchiano sul tappeto e altri cercano di avvicinarsi alla loro allenatrice.

La giovane allenatrice adorava i suoi amici di avventura. Gira la testa e sul suo viso nasce uno splendido sorriso che però spegne subito rincuorandosi in nascosto di ciò che avveniva nella sua camera. Il suo fidato ampharos dormiva sul tappeto mentre il piccolo growlithe gli girava intorno pronto a fare alcune delle sue monellate al saggio pokemon elettrico. Invece a mangiare c’era Marshtomp che a tempo alzava la testa a osservare i suoi compagni.

La giovane gira nuovamente la testa verso il suo fianco. Budew le faceva delle strane "fusa". Guardando il piccolo gli veniva in mente la cattura avvenuta meno di una settimana prima. L’aveva catturato appena scesa dall’aereo, stava camminando per un piccolo tratto di campo per far allenare uno dei suoi pokemon quando aveva visto un piccolo pokemon a terra rincorso da uno dei suoi piccoli pokemon. Vedendola, poiché era femmina, decise di catturare il suo primo pokemon a sinnoh dall’arrivo da Hoenn.

Adorava già quel pokemon e sapeva che con cura e amore sarebbe potuto diventare una fantastica roselia.

Con un puffetto le dà segno di attenzione ma poi rivolge nuovamente con un sorriso divertito e determinato lo sguardo al lago. Qualche giorno prima era tornata a quel lago per partecipare all’ultima gara pokemon che le aveva permesso di entrare e partecipare al gran festival.

Sorrise ancora tra sé con uno sbuffo. Aveva già partecipato a tante gare a sinnoh anni prima ma non aveva continuato per finire al gran festival concentrandosi sulle lotte. Ora gli sembra buffo che all’età di diciassette anni si presentava a una gara.

Si alza per andare a letto ripensando a tutto quello che era successo in quegli anni e alla sua vita così uguale ma che ogni giorno le dava la possibilità di cambiare opinione e guardare il mondo con occhi diversi.

Ed ecco qui che la ragazza cercava di andare a letto dopo uno stressante viaggio da Hoenn a Sinnoh. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2: Her start ***


Si chiamava Lilian, ma Lily per gli amici.
Aveva cominciato a viaggiare già da piccola perchè il padre doveva spesso spostarsi con la famiglia. Abitavano in una bella casa presso le cascate Tojio a Kanto ma il padre doveva spesso spostarsi fino a Forestopoli.

A Kanto aveva passato alcuni anni della sua infanzia anche se i migliori ricordi erano legati a Hoenn. Passava le giornate in quella piccola zona tra Kanto e Jotho dove poteva accedere ai bellissimi sentieri del monte argento, a Borgo Foglionova oppure arrivare in poco tempo a Smeraldopoli.

Però quando era piccola il padre aveva deciso di trasferire la famiglia a Forestopoli. Lily adorava quella città così fresca e pulita, le sue case costruite rispettando l’ambiente e la magnifica vegetazione.

Forestopoli era una città completamente verde caratterizzata dall’immensa foresta che si estendeva per tutta l’area del nord-est del continente. Il padre lavorava nell'amibiente aereo e curava i pokemon uccello per le comunicazioni della città.

La famiglia aveva in quella regione un grande amico di vecchia data, il capopalestra Adriano.

Il padre conosceva Adriano da quando era giovane e anche dopo essersi sposato era rimasto in buoni rapporti. Qualche volta veniva a trovare la famigliola , più spesso se erano a Hoenn.

Adriano adorava Lily, era la sua preferita. Spesso e volentieri la prendeva con se per portarla nei suoi viaggi per le competizioni. Solamente da lei si faceva chiamare zio dal momento che era anche il suo padrino.

Lily aveva anche una sorella più grande ma che aveva dimostrato fin da subito di non voler viaggiare e con il tempo si era affezionata alla palestra di forestopoli. Non che amasse volare, anzi ne aveva paura però sapeva comprendere bene i pokemon.

Lily aveva studiato alla scuola per allenatori e aveva viaggiato già per numerose città con l’adorato zio. 

Era una bambina curiosa, piccolina con un viso delicato delimitato da una chioma vispa color mogano con due incantevoli occhi verdi . Una ragazzina normale ma che colpiva nel segno con il suo carattere particolare. Era molto fredda e indifferente, spesso chiusa in se stessa a pensare ed a riflettere. Però era anche lunatica, capitava che in particolari periodi diventasse estremamente solare ed estroversa lasciando emergere la sua natura curiosa e determinata. Pochi la comprendevano e capivano a fondo il suo carattere grintoso e pieno di vita. Non era da escludere che fosse solitaria a causa della lontananza da casa.

Quando aveva circa dieci anni i suoi la mandarono a cominciare il suo viaggio a Salarosa.
Lily aveva preso con sé una borsa zaino ed era andata ad incontrare il professor Bitch ad Albanova dove risiedeva il laboratorio del famoso scienziato e ricercatore cominciando così la sua avventura.
Aveva ricevuto quando era piccola un Mudkip per proteggersi nei viaggi con lo zio ma ora si sentiva pronta per catturare il suo primo pokemon.
La bambina partì e catturò un bellissimo ralts con cui strinse un’importante amicizia.

Aveva passato un anno e mezzo ad allenare i suoi pokemon seguendo ciò che aveva imparato a scuola per allenatori o quando aiutava il padre e la madre a forestopoli.
Infine a dodici anni riuscì a partire da sola e fare un lungo viaggio . Come gli altri a dieci anni aveva provato e aveva viaggiato per alcune città di Hoenn ma poi si era fermata alla terza medaglia per stare con la famiglia. In quell’asso di tempo si era allenata molto considerandosi pronta per ripartire e cominciare in un’altra regione la sua avventura. A hoenn però non era da sottovalutare che si era allenata. Non aveva partecipato a nessun’altro evento ufficiale ma aveva catturato altri pokemon per migliorare.
Aveva deciso di partire per Jotho e cominciare la sua scalata.
Con il tempo la sua squadra si formò e riuscì a vincere la lega di Jotho con grande facilità. Con sé aveva il suo ampharos che si era evoluto dalla sua forma iniziale. Un marill, Murchtomp, gardevoir, un oddish che portava con sé in braccio e un noctow. Aveva altri pokemon spesso dati a pensioni o ad amici per non lasciarli inscatolati in centri pokemon o peggio in box nel pc.

Lily conobbe una ragazza che viveva a Violapoli: Daisy . Era più grande di lei e aveva circa sui quindici anni.
Era simpatica. Bionda con occhi azzurri e con un corpo allenato.
Con lei viaggiò per alcuni mesi mentre percorreva Jotho. La ragazza non era una brava cuoca perciò spesso cucinava Lily.
Lily allenò con lei molti pokemon ottenendo sempre buoni risultati. Non era un caso che molti pokemon fossero già evoluti o conoscevano mosse molto complicate.
L’anno successivo decise di andare a vistare Kanto dove avrebbe conquistato le altre medaglie. Era diventata in breve una delle più giovane campionessa di quel decennio oltre che non aveva molta esperienza nei viaggi ma puntava di ottenere il titolo di campionessa nelle altre regioni.
Da borgo foglionova era partita con il professor Elm alla volta di Kanto. Il professore volentieri l’aveva accompagnata verso la prima città.

In quella regione sconfisse vari allenatori e palestre. Non le trovò difficili ma imparò molte informazioni utili sul mondo dei pokemon capendo a pieno le varie tradizioni delle città.

A celestopoli era stata felice di scoprire che la capopalestra originaria fosse tornata: Misty. Con lei fece amicizia e passo molto tempo a celestopoli per allenare i suoi pokemon raggiungendo un alto livello. Tutti nelle lotte la vedevano con il suo semplice trio. Ampharos e Marshtomp erano sempre i primi a combattere ma quella che la caratterizzava di più era Gardevoir. Il pokemon psico raramente entrava in campo, spesso e volentieri riusciva a mandare KO gli avversari nei primi turni.

Con Misty aveva conosciuto tutta Kanto e nelle vacanze anche i settempelago. Verso ottobre del suo dodicesimo compleanno aveva visitato Biancavilla dal professor Oak conoscendo la madre di un caro amico di Misty.
Oak era entusiasta della ragazza aspettandosi grandi cose da lei. Lily aveva fatto breccia nel cuore di tutti dando prova del suo valore. Lei la ragazza boccolosa dai capelli ramati scuri e occhi color dei prati.
Dopo aver battuto anche il professore dell’isola Cannella aveva sfidato nuovamente la lega aggiudicandosi un nuovo titolo ma non aveva voluto mantenere il ruolo di champion poiché aveva solo vinto la lega e i super quattro, non se la sentiva di essere una campionessa a tempo pieno. Era stata commentata da tutti i super quattro per questa decisione, era inaudita una richiesta del genere. Però Lily era certa di non essere in grado di reggere quel ruolo, non poteva fermarsi in quella regione senza progredire con il suo apprendimento.


Si era ripromessa che avrebbe tenuto riservati i suoi successi poiché quando aveva vinto i giornalisti l’avevano tormentata con continue interviste.

Era egocentrica e gli piaceva che la gente parlasse di lei e ammirasse il suo modo di lottare ma non voleva essere perseguitata e infastidita. Preferiva la solitudine alla confusione con gente estranea e sconosciuta.
Era tornata a Hoenn dopo aver sfidato il parco lotta di Jotho.
A Hoenn decise di partire per la prima palestra. Da biancavilla arrivò in nave a Verdeazzuropoli. Li aveva vinto la nuova medaglia assaporando la fresca e pulita aria di mare che trasmetteva la città.

La città che visitò per seconda fu quella di Petalipoli. In quella città c’era un nuovo capopalestra di nome Normal che si era trasferito con la famiglia. Dopo aver vinto anche la sua palestra ebbe modo di conoscere un ragazzino della città, Lino, e poi stare con la famiglia del capopalestra.

Fu così che al compleanno del piccolo figlio di Normal conobbe il festeggiato Max e sua sorella Vera.

Vera era una ragazza simpatica e vivace piena d’ amore e gioia da donare. L’aveva già incontrata di sfuggita a delle gare ma ora era molto lieta di poterla conoscere meglio. Decisero di viaggiare insieme: Lei e la giovane castana insieme al fratellino che ora era cresciuto dopo il suo ultimo viaggio.
Insieme a Vera che aveva la sua stessa età girò per le varie città sfidando i capopalestra e scoprendo il mondo delle gare pokemon diventando infine super coordinatrice superando l’amica in varie gare.
Le lotte per lei furono più interessanti e piene di emozioni. Sconfisse il suo amato zio per poi dirigersi verso Forestopoli.

Nella sua città d’origine aveva presentato i suoi amici alla famiglia che insistevano per trattenerla a casa. Nel tempo in cui era stata via una coetanea di sua sorella era diventata capopalestra di tipo volante: Alice.
Conosceva la ragazza. Era abile con i pokemon volante quanto era lei ma possedeva un amore più profondo verso il pokemon uccello. Fu lì che il suo swablu divenne uno splendido Altaria. Alice era una delle sue più grandi amiche, era una ragazza stupenda ma crescendo si stavano perdendo di vista.
Fu l’ultima medaglia perché poi potette accedere alla lega e poi sfidare i super quattro.
Lei e Rocco mantennero il loro ruolo di champion ma avevano deciso che si sarebbe occupato lui di Hoenn mentre lei ancora giovane preferiva viaggiare. Non poteva fermarsi, era ancora piccola anche se mostrava una grande maturità.


Lily rimaneva nell’ombra poiché i giornalisti la cercavano continuamente ogni volta che vinceva e lei preferiva non dare nell’occhio e godersi la vita e i pokemon come qualunque ragazza dell’età di tredici anni.


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** capitolo 3: I want to stay here! ***


Al tredicesimo anno Adriano le chiese se voleva venire con lei a Sinnoh dove avrebbe condotto la sua nuova coppa Adriano. Lily aveva partecipato a diverse edizioni della coppa vincendo sempre e lo zio era sempre stato orgoglioso di lei soprattutto quando aveva cominciato a mostrare interesse verso le gare diventando poi super coordinatrice. Ma appena arrivarono a Sinnoh lei si separò approfittando del momento per provare a sfidare una palestra della regione. Scelse Pratopoli e con Omar vinse la prima medaglia. La palestra era di tipo acqua perciò non aveva avuto problemi poiché i suoi tipi predominanti erano elettrico ed erba. Tornata al lago valore dove sistava svolgendo la gara era andata dallo zio. Non voleva tornare a casa, era troppo presto. Voleva girare ancora sinnoh e migliorare il suo stilece mettere sugli scaffali una nuova vittoria. L’immagine di sé mentre camminava per i corridoi dello stadio le percorse alla mente. Per i suoi tredici anni era bella. Magra con delle forme appena pronunciare e una chioma lunga mogano che dondolava a ogni passo. Il suo viso era ancora tenero e dolce che trasmetteva fiducia e prontezza nei suoi tratti ancora incerti tra adulta e bambina. Lily entrò nella stanza dello zio. - zio, voglio rimanere qui!- Lo zio era scettico poiché si aspettava che almeno rimanesse a Hoenn per un altro anno ma acconsentì lasciandola andare ma prima decise di documentarla sulla regione donandole una mappa della città, delle pokeball , cibo per pokemon, una scheda allenatore e un porta fiocchi nuovo. Lily sorrise allo zio e Adriano con la sua posa famosa quando era sulle telecamere ruotò su se stesso per poi sorridere alla ragazza facendola ridere come quando era piccola. Lily uscì dalla stanza e si diresse verso l’uscita. Appena fuori andò al centro pokemon per prepararsi per la notte. La mattina dopo era andata a fare colazione e insieme ai suoi pokemon era anche uscita a fare una passeggiata. Mentre camminava per una strada nascosta il suo piccolo oddish aveva rincorso un ratata. Mentre richiamava il suo pokemon arrivò in una piazzetta chiusa che dava su degli edifici con le ante chiuse e delle aiuole caratterizzati da grandi faggi. Una mongolfiera volava sopra la piazzetta ma senza preavviso scese in picchiata per prendere anche quel pokemon che pareva solo e abbandonato. Oddish che era rimasto fermo a cercare il pokemon che aveva rincorso non si accorse che dall’alto una rete abbastanza rovinata dal manico blu dalla vernice rovinata lo stava catturando e facendo alzare di alcuni metri di quota. Dal trasporto apparvero dinanzi a Lily tre tipi vestiti con l’uniforme del team rocket. Lily aveva già avuto a che fare con il team rocket in generale ma questi erano strani. Si muovevano da soli e usavano ancora una vecchia presentazione. Urlando di lasciar andare il suo pokemon sentì la loro classica filastrocca in cui dicevano di essere Jessy, James e Meo. Lily senza scomporsi fece uscire noctow e con lui salì in cielo inseguendo il pallone. Con un potente attacco riuscì ad entrare ed insieme a oddish a bucare il pallone. Però prima di saltare per salire su noctow notò che rinchiuso con oddish c’era anche un pikachu. Lo prese in braccio poiché era un po’ stordito e scese prima che il gonfiabile cadesse. Lily appena scesa fece rientrare noctow e guardò oddish . Quel piccolo pokemon le dava problemi sempre poiché era ancora molto vivace. Non avendo danni lo fece rientrare e prese a controllare il pokemon elettrico. Lily lo prese e corse al centro pokemon dove l’infermiera Joy curò il pokemon. - è TUO?- chiese esaminando nuovamente il pokemon. - No, l’ho salvato dal team rocket. Dovrò cercare il suo padrone.- Disse fissando oltre il vetro il pokemon elettrico. - Se vuoi lo cerco io intanto. Tu vai a pranzare e portalo con te così lo tranquillizzi.- Lily si avvicinò al pokemon e con un bel sorriso lo convinse a uscire. Mangiò insieme ai suoi pokemon mentre Pikachu giocava con loro. Verso pomeriggio incontrò un ragazzo che preoccupato cercava il suo pokemon. Lily prontalmente si avvicinò. - scusa, stai cercando un pikachu?- chiese ferma. - Si, lo hanno rapito ieri e non lo trovo più!- aveva le occhiaie, l’aveva cercato tutta la notte. - È per caso questo- e da dietro la gamba uscì pikachu. - Si! Grazie!- Il ragazzo cominciò a saltare mentre pikachu saliva sulle sue spalle. Le ricordò il suo raichu che in quel momento era a casa dai suoi insieme ad alcuni altri pokemon. Il ragazzo abbraccio il pokemon e insieme alla ragazza tornarono al centro pokemon.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo 4: Why I know you? ***


- io sono Ash e vengo da biancavilla.- Disse per smorzare il silenzio. Fu breve con le presentazioni come anche i suoi due amici Lucinda e Brook. Avevano tutti sui quindici anni invece brook sui sedici. Conobbe i loro pokemon e comprese che Lucinda era in viaggio per diventare una supercoordinatrice invece ash il nuovo campione di sinnoh. Brook invece voleva diventare un allevatore e aprire una pensione. - tu sei il capopalestra di plumbeopoli?- Chiese riconoscendo il viso. - si, perché?- chiese curioso. - No, perché due anni fa ero andata in quella città e mi hanno detto che il capopalestra era in viaggio perciò ho dovuto affrontare il sostituto, per fortuna Misty c’era…- Lily cominciò a parlare ma non riuscì a finire a causa di un urlo. - Conosci misty?- chiesero stupiti i due ragazzi. - Si?.. l’ho conosciuta quando ho visitato kanto.- Dopo quella affermazione parlarono di Misty poi i ragazzi raccontarono a Lily alcuni accenni sui loro viaggi. Continuarono a parlare nei giorni seguenti scoprendo alcune parti delle loro vite e facendo amicizia. Infine decise di partire insieme a Lily e proseguire il viaggio. Lily stette con loro per alcuni mesi. Erano un bel gruppo e le ricordava il periodo in cui viaggiava con Daisy o Vera, Un mese dopo la partenza si erano accampati nei pressi di Arenipoli per pranzare. Avevano messo un tavolo e Brook con Lily avevano preparato il pranzo. Lily non faceva mai uscire tutti insieme i suoi pokemon per non far scoprire che lei era la campionessa di Jotho, Hoenn e Kanto. Non voleva false amicizie e preferiva tenerlo nascosto ancora per un po’. Dopo pranzo facevano una passeggiata sulla riva di un fiume mentre i loro pokemon d’acqua giocavano felici. La giornata era calda e il luogo in cui si erano fermati era abbastanza tranquillo. Lily si era allontanata nella vegetazione per fare una passeggiata. Intanto Ash aveva visto un ragazzo che conosceva molto bene e aveva deciso di sfidarlo lì. Quando Lily tornò ash era rimasto con un solo pokemon mentre l’altro con due. Lily si sedette vicino a Lucinda per guardare.Lei e Lucinda andavano d’accordo ed erano già diventate grandi amiche. Lily prestò attenzione allo sfidante: era un ragazzo della stessa età di Ash, aveva due occhi duri e decisi viola dello stesso colore dei suoi capelli lisci spettinati accuratamente. Lily lo squadrò meglio gli sembrava di conoscerlo già. Come un vecchi amico d’infanzia ma non ricordava chi fosse. - brook? Chi è?- - lui…è Paul, il rivale di Ash, una volta erano amici ma ora litigano sempre.- Disse sconsolato per il loro continuo stuzzicarsi. In quel momento l’ultimo pokemon di ash andò KO. Paul con aria sadica lo prese in giro. In quel preciso momento Lily perse la testa. Non sapeva chi fosse e da dove saltasse fuori. Non capiva perché gli pareva familiare ma non aveva nessun diritto di parlare così a un allenatore tanto meno a un suo amico. - ehi…chiedi scusa ad ash!- si era alzata in piedi e ora tutti la guardavano. - Eh?- Era scettico e non capiva chi avesse potuto parlare. Paul si voltò ad osservare da dove arrivava la voce. Gli si blocco il respiro. Conosceva quella ragazza. Non le veniva in mente il perché ma la conosceva. Non ci aveva fatto caso prima perché era abituato a vedere il trio e non sapeva che c’era una nuova compagna di viaggio. - e tu chi saresti per dirmi cosa devo fare?- alzò un sopracciglio. - sono Lily Grey e ora ti sfido!- Brook e Lucinda erano preoccupati perché non sapevano se l’amica era forte con le lotte. La conoscevano da poco e sebbene avessero lottato con lei negli allenamenti e nelle prove non avevano ancora provato a fare un effettiva lotta. Lily era brava. Sapeva usare bene il potenziale dei suoi pokemon e sfuggire all’avversario. Lily si posizionò alla postazione del mini campo che avevano creato mentre Paul leggermente spaesato si sistemava dalla parte opposta osservando continuamente la sfidante con uno sguardo penetrante pieno di arroganza e curiosità. Brook guardò Paul notando una certa incertezza ma non ci fece molta caso poiché cominciò a dare le regole dell’incontro: tre contro tre e vince chi riesce a mandare KO l’avversario. Lily voleva dimostrare la sua bravura e perciò decise di usare i pokemon che non usava mai da quando era con Ash e i suoi amici. Era sicura che usando anche solo marshtomp avrebbe vinto ma scelse anche altri due che non usava da quando aveva conosciuto i suoi compagni. Cominciò con ampharos: il pokemon uscì dalla ball con aria forte e autoritaria e con un leggero accenno con la coda si preparò allo scontro. Paul non sapendo con chi aveva a che fare scelse un pokemon di tipo terra.: gastrodon. Lily osservò il pokemon. Scelta acuta usare gastogron di tipo terra contro un elettrico come ampharos ma Lily era abituata a superare lo svantaggio perciò utilizzando un potente segnoraggio utilizzò tutta la forza del pokemon. Dopo u rapido attacco il pokemon avversario andò KO. Paul pensando che fosse solo fortuna decise di tentare con un pokemon più forte cioè electabuzz. Lily allora decise di cambiare e scelse il suo Marshtomp. Paul osservò quando Lily rivolse un cenno al pokemon dando segno della loro grande confidenza e amicizia. Era affascinato dal modo con cui combatteva. Deciso e preciso con mosse fatte apposta per uno scopo. Il suo stime somigliava al suo e i suoi pokemon sapevano perfettamente cosa , come e quando eseguire le mosse. I pokemon si fronteggiarono e Lily vinse l’incontro utilizzando la velocità di Marshtomp. Il pokemon data la sua esperienza doveva essere già alla terza evoluzione ma il pokemon aveva preferito fermarsi alla seconda. Paul era innervosito perciò pensò di usare Ursaring e usare la sua mossa speciale. Però Lily intuendo la sua idea decise di dare prova delle sue capacità. Fece uscire il suo Gardevoir. Prima che potesse estrarre la pokeball Paul decise di stuzzicarla vedendo che sul viso di Lily era comparso un sorriso divertito. - guarda che sei hai vinto è solo fortuna novellina- puntando alla giovane età della ragazza. Lily allora con un ghigno fece uscire Gardevoir. Il pokemon entrò elegantemente con una giravolta per poi affiancare l’allenatrice. Sul volto di Lily passo una scossa di determinazione. - novellina a chi? Forza Gardevoir , dimostriamo a questo allenatore con chi si sta misurando.- Paul fece un passo indietro. Ora la riconosceva. Era la giovane allenatrice che aveva vinto alla lega di jotho, kanto e Hoenn, per non parlare di Unima. Lily aveva viaggiato anche per Unima e con alcuni brevi viaggi aveva battuto anche la lega in quella regione. La riconosceva per il gardevoir. Quel pokemon era imbattibile e con la loro posa finivano sempre tutti gli incontri. Lei doveva essere Lilian la giovane coordinatrice ed allenatrice. Ma Paul si sorprese che non era per questo che la sentiva familiare. Lily cominciò con un potente psitico ma ursasrig con un potente focalcolpo le fece perdere il contatto. Con un corposcontro colpì il pokemon ma non dando numerosi danni a causa di uno schermoluce del pokemonGardevoir con traccia copiò la caratteristica del pokemon nemico e quando venne parallizzata fu in grado di creare un attacco molto più potente. Lily finì l’attacco e Ursaring perse. Paul ritirò i suoi pokemon mentre Lily si avvicinava. - bella lotta, spero di riavere la possibilità di lottare con te e i tuoi pokemon!- Disse sorridendo poiché ora dava confidenza con il ragazzo. Lui invece la salutò dandole le spalle e poi partì verso il bosco. Subito arrivarono i suoi amici a congratularsi ma Brook rimase fermo e la osservò. Ora la riconosceva. Quando erano stati a Hoenn avevano sentito parlare della campionessa e del suo bel gardevoir. Lily a causa della rivelazione svelata da Brook decise di spiegare chi era. Lucinda si stupì di avere di fronte a sé la giovane campionessa di Hoenn. Da allora non ci furono più segreti tra di loro e la loro amicizia continuò negli anni. Lily seguì Ash e i suoi amici per vari mesi anche se a volte si staccava e stava per conto suo. Utilizzando quelle possibilità affrontò altre tre palestre vincendo senza molte difficoltà ma alle gare non partecipò poiché voleva rimanere in tribuna a vedere Lucinda gareggiare.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** capitolo 5: just Lily ***


All’inizio dell’autunno erano ad Arenipoli. La bella città risaltava con le sue mponenti strutture e tecnologie.Ash però non era lì per la palestra ma per il porto. Lui e gli altri eavevano deciso di andare a delle gare in un’altra regione perciò lei ne aveva approfittato per rimanere a Sinnoh.

Ora avevaquasi quattordici anni e dimostrava che in poco tempo stava già cambiando entrando nelle prime fasi della sua adolescenza. Le mancavano ancora molte medaglie per accedere alla lega ma era certa di avere tutto il tempo necessario.

Per la prossima medaglia aveva deciso di andare a Rupepoli. Sarebbe stata al centro pokemon della cittàe poi avrebbe sfidato Marzia, la famosa capopalestra di tipo lotta ed esperta in arti marziali. Era molto emozionata di sfidarla per confrontarsi con il suo famoso lucario.

Per l’occasione aveva deciso di lasciare almeno due pokemon alla pensione di Rupepoli e allenare gli ultimi pokemon per vedere se riusciva a renderli abbastanza forti per partecipare alla lotta.

Da Arenipoli ci volevano alcune ore poiché doveva attraversare dei sentieri di montagna e passare per il lago valore.

Lily era da molto tempo che non viaggiava per un po’ da sola e questa occasione la faceva sorridere mentre camminava con passo spedito tra la vegetazione.

Con passo spedito arrivò in breve a rupepoli e si sistemò nel centro pokemon.

Il centro pokemon era una struttura abbastanza recente situata al centro della città.

Era abbastanza affollato. Lily si sistemò ma decise che era meglio stare fuori il più possibile per far stare liberi i pokemon e non essere disturbata dal vociare degli allenatori ospiti dell’edificio.

Nel pomeriggio andò alla palestra dove c’era la capopalestra Marzia. Non era distante dal centro perciò in una manciata di minuti arrivò dinanzi all’ingresso.

- Buon giorno, sono qui per sfidare la capopalestra. Mi chiamo Lily.-

La giovane capopalestra la salutò seguita dal suo lucario. Il pokemon la guardò salutando orgoglioso affiancato dall’allenatrice. La palestra era costituita da un bellissimo rivestimento in legno e degli uomini in tuta da arti marziali.

Passarono il tempo a chiacchierare amorevolmente tra ragazze per una mezzo- oretta.

- allora facciamo fra tre giorni?- Chiese dopo una risata la ragazza dai capelli rosa.

- grazie, Marzia. È perfetto, devo solo sgranchire i miei pokemon e poi sarò lieta di venire a lottare con te.-

Lily uscì e dopo aver preso del cibo per pokemon andò a cenare.

Si fece una bella doccia e poi con i pokemon fece una specie di riunione. Si sistemò al centro della camera e fece uscire tutti i pokemon. Si inginocchiò e osservò i suoi amici.

La situazione era abbastanza stravagante e rappresentava alla perfezione l’intesa che voleva ottenere con i suoi pokemon.

Lily guardò i pokemon: ampharos era seduto come lei inginocchiato a fissare la stanza, poi c’era marshtomp che osservava divertito oddish, in parte c’era altaria, il suo pokemon soffice che aveva fin dal privo viaggio a Hoenn e noctow che guardava fisso l’allenatrice.

- amici, tra poco abbiamo la nostra quinta medaglia di sinnoh!- disse dando un tono dolce e felice poi con uno sguardo pieno di determinazione continuò a parlare.- tipo lotta perciò siamo avvantaggiati ok? dobbiamo dare il massimo. Domani ampharos e oddish andranno alla pensione mentre gli altri staranno con me ad allenarsi. Ho scelto per la gara altaria, noctow e infine gardevoir. Al massimo sceglierò anche marshtomp per la lotta ma devo ancora valutare bene. Ok adesso a nanna .ok?- Lily adorava dire Ok nelle frasi e spesso era un pretesto per scherzare con i suoi amici

I pokemon rientrarono nelle sfere e Lily si rimise a letto per dormire.

Il giorno dopo andò di buona mattina alla pensione con i suoi pokemon. Per entrare doveva passare dall’ufficio della casa. Era una casetta usata dal proprietario per tenere i pokemon e il cibo. Era abbastanza spaziosa anche se guardando il retro non c’erano molti pokemon ospiti nella pensione.

Entrò: c’era fresco e una campanella risuonava per far capire se arrivavano nuovi potenziali clienti . Dalla porta interna entrò un ragazzo alto e magro dal viso cordiale ma allungato. Aveva una chioma vispa viola e occhi del medesimo colore.

- salve, sono Reggie il proprietario, in cosa posso esserti utile?-

Lily lo guardò e sorrise. Era una persona che ispirava fiducia e sicurezza.

- buona giorno, mi chiamo Lilian e devo fermarmi qui a rupepoli per alcuni giorni e vorrei sapere se c’era posto qui per due miei pokemon?-

- ah…sei qui per marzia allora..- Disse posando un pesante scatolone sul tavolo dell’entrata. Nella piccola stanza c’erano alcuni tavolini con vasi di fiori e alcuni quadri riguardanti i siti archeologici della città.

- si… devo sfidarla fra due giorni e devo prepararmi con gli altri pokemon e questi due piccoli preferirei che non si sforzassero almeno per un giorno e si rilassassero. Sono un oddish e un ampharos. Non saprei dove allenarli tutti insieme perciò preferisco tenerli in un numero ristretto oltre che il centro pokemon è affollato. Dopo la lotta torno dai miei amici per continuare il viaggio perciò non sarà per tanto…-

In quel momento suonò il suo telefono. Più precisamente era il video telefono che andava di moda a Unima caratterizzato dalla sua leggerezza e comodità ma si poteva benissimo collegare al un pc fisso.

- scusa Reggi, sono i miei amici che mi contattano…- Disse con sguardo perso mentre osservava il telefono

- se vuoi usa il mio computer.- Reggieaveva intuito che Lily aveva problemi nella ricezione della chiamata.

- grazie, sei molto gentile.- Lily era un po’ imbarazzata per la sua cordialità.

Lily collegò il cellulare al pc e subito l’immagine di Ash in un centro pokemon apparve sullo schermo.

- ciao Ash , come stà andando la gara di Lulù?- Lily cercò di togliere l’imbarazzo e sembrare normale ma l’azione riusltò più facile del previsto. La sua amica aveva una gara in una delle città da loro visitate.

- ciao Lils, dove sei?- Ash era un po’ protettivo verso di lei come era anche nei confronti di Vera. Ash come sempre era infantile e le sue amiche le trattava come sorelle più piccole.

Reggie si avvicinò riconoscendo la voce dell’allenatore rivale del fratello. Era da molto che non lo vedeva.

- ciao Ash, quanto tempo!- Si avvicinò per entrare nel campo visivo.

- oh, Ciao Reggie, vedo che hai conosciuto la mia amica Lily… tratta bene i suoi pokemon se no dopo come fa a raggiungerci.- Disse divertito mentre dietro si sentiva la voce di Brook.

- non ti preoccupare Ash, dove sei di bello?- Reggie era interessato, era da molto che non vedeva Ash e i suoi amici.

- Sono ad una gara di Lucinda, Lily! Lucinda è passata alle finali domani forse vincerà il suo fiocco!- Disse rivolgendosi all’amica.

- Falle i miei auguri, ma allora ci vediamo fra tre giorni?-

- Emm..era per questo che ti chiamavo. Abbiamo incontrato dei nuovi amici e staremo con loro una settimana in più perciò non so se torneremo presto. Se vuoi raggiungici?- Chiese speranzoso che la ragazza tornasse verso il gruppo.

- No grazie. - Era triste ora- finirò la lotta e vi aspettero se no proseguirò verso nevepoli per sfidare Bianca. Ci sentiamo ok?- Disse con amarezza.

- ok! Sai ci manca la tua compagnia e devo confessarlo anche a Lucinda e i suoi capelli!- e fece un grande sorriso.

Lei ed ash erano come fratelli. Per lei era solo un amico ma lui era molto affezzionato alla ragazza mora.

Finì la conversazione e Lily riprese il telefono.

- da quanto viaggiate insieme?- chiese Reggi curioso quando Lily richiuse il telefono.

- beh …saranno circa quattro mesi, da quando è finita la coppa adriano. Ero venuta con mio zio e poi mi sono fermata.- Disse con non curanza.

- Tuo zio è di sinnoh?- Chiese curioso nel capire qualcosa di nuovo sulla ragazza.

- No, è il capopalestra di ceneride, ma a causa delle gare viaggia spesso e mi porta con sé.-

Reggie era stupito. Stavano parlando di Adriano, ma non sapeva che avesse nipoti o meglio parenti con figli.

Lily guardò la faccia del ragazzo. Anche Lucinda aveva fatto così quando la priva volta in cui si sono conosciute l’aveva vista chiamare zio il grande coordinatore.

- no..non zio biologico. E’ un vecchi amico dei miei genitori ed è il mio padrino. Fin da piccola mi portava con sé nei viaggi perciò gli sono affezionata.- Disse con tono allarmato per spiegare la vera versione dei fatti.

Parlarono per un po’ insieme fino a quando si accorsero che era arrivato il pomeriggio.

- se vuoi puoi allenarti con me, sai ho poco lavoro in questo periodo e potrei aiutarti. Sai ho qui solo i pokemon di mio fratello. Sai ha la stessa età di Ash…tu quanti anni hai?-

- ne ho appena fatti quattordici.-

- Sei più piccola allora.- Avrebbe scommesso che avesse la stessa età di suo fratello che ora aveva effettivamente quindici anni.

Andarono in giardino e Lily tirò fuori i suoi pokemon. Aveva raccontato a Reggie delle sue vittorie dopo aver visto le sue medaglie sulle mensole. Aveva raccontato tutto perché pensava lui potesse capirla . Lui era curioso di vedere la bravura di quella allenatrice perciò prese con sé elettrabuzz e uscì in giardino.

Lily mise vicino a se marshtomp e scelse per l’allenamento i tre pokemon che aveva scelto per la lotta in palestra. Cominciò con il suo noctow. Il pokemon era veloce e preciso ma lei l’aveva allenato per reagire con poteri psitici .

Con abili mosse distrusse alcune rocce e poi finì con un aereoassalto.

Poi con altaria fece dei ampi movimenti e con dragospiro cercò di attaccare il geloraggio di murshtomp e schivare i tuonopugni di ampharos.

Infine ci fu il turno di Gardevoir. Con dei voli psitici riuscì a sollevare alcune roccie e poi confondere il povero oddish che con velenopolvere riuscì ad avvelenare il pokemon. Altaria allora con rinfrescata liberò il pokemon dall’avvelenamento.

- Bravissima Lily, sai sei molto brava, I tuoi pokemon ti vogliono molto bene. Dovresti partecipare alle gare.-

- Si lo so…Gardevoir ha già vinto numerose gare a Hoenn e ha vinto il gran festival di Hoenn ma voglio aspettare prima di portarla sotto i riflettori di sinnoh.-

Lily tornò anche il giorno dopo e la mattina mentre cercava il suo oddish vide electabuzz girare annoiato.

Quando lo vide cominciò a parlargli. Era un bel pokemon. Lei adorava i pokemon di tipo elettrico. Non possedeva molti esemplari ma quando il suo ampharos era alle prime armi si era documentata molto sul tipo di pokemon.

- ciao electabuzz, sai devo ammettere che hai una bella forza, devi essere davvero forte. Ti va di giocare insieme a me e ai miei pokemon?- Lily gli sembrava di aver già visto quel pokemon ma decise di non farci caso perché i pokemon spesso erano completamente uguali.

Electabuzz non era abituato a giocare con il suo allenatore ma i complimenti lo riempirono di orgoglio e superbia.

Con l’allenatrice giocarono a colpire le rocce. Oddish con foglielama e invece electabuzz con tuono.

Poi dopo Lily fece delle coccole a oddish e vedendo stupito il pokemon elettrico cominciò a coccolare anche lui .

Il pokemon passo tutto il pomeriggio con lei e i pokemon poi lei decise di andare a casa.

La mattina dopo si svegliò di buon ora e andò alla pensione ma Reggie non era in vista ; il cancelletto era aperto perciò entrò nel parco. Sotto un albero c’era marshtomp che si allenava con un gelopugno. Stava migliorando.

Entro in una delle zone sterrate. Respirò alzando la testa e apprezzando la bella giornata che si stava presentando. Subito arrivò electabuzz per salutarla. Il pokemon era molto orgoglioso ma con quella ragazza andava stranamente d’accordo.

-ciao electabuzz, come va? Tieni, ne ho salvato alcuni ieri sera dopo cena.- In mano aveva dei poffin dolci e secchi fatti con delle bacche more e pesca.

Il pokemon ne mangiò uno e poi andò a sedersi sotto un albero. Ma all’improvviso si spaventò e si sposto deglutendo velocemente il dolce. Lily preoccupata per la reazione si girò di scatto.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** capitolo 6: I want know really you. ***


Un ragazzo era entrato nel giardino e guardava Lily e il suo pokemon.
Paul era entrato con le mani in tasca ma ora le aveva incrociate sul petto.

- mangialo, tanto ora è troppo tardi.- Disse freddo al pokemon elettrico. Il povero pokemon intimorito inghiotti i poffin senza esitare dando un sonoro suono nel gesto.

- tu che ci fai qui?- chiese Lily riconoscendo l’allenatore e stupendosi di vederlo lì.

- Io? questa è casa mia, e quello è il mio pokemon.- Disse indicando Electabuzz che era seduto vicino a Lily.

Il pokemon adorava lo stile dell’allenatore poiché vincevano sempre ma poche volte faceva complimenti. Electabuzz voleva bene al suo allenatore come solo un pokemon può fare.

- beh, allora sei il fratello di  Reggie, non ci siamo presentati bene l’altra volta, io mi chiamo Lilian, ma per gli amici sono Lily!- sorrise dolcemente.

A Paul venne in mente un vecchio episodio nel passato e la frase appena detta le sembrava un deja-vu di una bambina che gli aveva detto la stessa frase con lo stesso tono. Infatti i modi di fare della ragazza erano spesso infantili ed energici come se di fronte ci fosse una bambina troppo cresciuta, anche se si doveva ammettere che il suo corpo non era di una bambina.

- cosa facevi con il mio pokemon?.- Chiese tornando fermo.

- scusa, è che Reggie mi ha detto che potevo stare ad allenarmi e oggi ero venuta a vedere i miei pokemon…-

Lily inspiegabilmente era arrossita. Non le succedeva mai ma era imbarazzata per essere lì da sola, con quel ragazzo.
Per fortuna arrivò Reggie.

- ciao Lily, sei in anticipo. Oggi è il gran giorno allora?- Chiese riferendosi alla lotta con Marzia.

- ciao Reggie- riprese il suo solito colore – si, tra poco vado in palestra! pensavo di usare anche marshtomp dal momento che ha migliorato le mosse.- disse donando uno sguardo orgoglioso al suo pokemon azzurro.

- bella idea, allora posso venire a vedere l’incontro della “campionessa”?-

Disse allegro ma poi pensò di presentare ragazza al fratello sperando che per una volta ottenesse qualche risultato sul gelo che ricopriva il ragazzo dai capelli viola.
Paul alzò un sopraccilglio. “campionessa?”.

- Conosci mio fratello Paul?- Disse con il suo classico tono orgoglioso ma gentile.

- Si, l’ho conosciuta ad Arenipoli quando ho sfidato Ketchum- Disse Paul prima che potesse rispondere Lily. La ragazza odiava essere interrotta mentre parlava. Era uno dei suoi difetti. Parlava molto e se non finiva o non rispondeva a una domanda si sentiva offesa.

- Aspetta, tecnicamente hai sfidato anche me!- Disse scocciata.

- Davvero, e chi ha vinto?- Reggie era interessato. Era strano che suo fratello non si vantasse di una vittoria.

Passo qualche secondo e poi Paul irritato farfuglio. -Lei-
Reggie trattenne uno sbuffo e poi decise di cominciare ad avviarsi verso la palestra. Erano rare le occasioni in cui suo fratello si scomponeva e deduceva che Lily lo avesse messo al tappeto con tutti i pokemon immuni.
Lily rimase a guardare Paul per un altro attimo. Era sicura che sotto quella arroganza c’era qualcosa di dolce e tenero. Cercò di osservarlo senza quella sensazione. Paul era evidentemente freddo e distaccato, orgoglioso e testardo. Però per Lily c’era sempre un lato migliore in tutti e sicuramente in Paul era solo una facciata esterna la sua freddezza e che sotto fosse completamente diverso.
- vieni a vedere l’incontro?- Disse Lily girandosi speranzosa che il ragazzo accettasse.
Paul la guardò. Era sicuro che quella ragazza era strana, diversa dalle solite ragazze che conosceva Ash. In più era davvero carina. Magra e snella ma non secca. Poi era così seria e fredda quando voleva da far venire i brividi, ci si chiedeva che fine facesse la dolce e infantile ragazzina che si presentava a tutti, e poi era così determinata ma anche dolce e non si vergognava di mostrare il suo lato altruista e tenero. Paul provò una certa invidia nei suoi confronti. Anche lui voleva ottenere gli stessi successi ma per lui era difficile abbandonare la sua freddezza come faceva Lily.
Una voce dentro di lui gli  diceva che gli piaceva ma la mise subito a tacere. Lui non capiva cosa volesse dire affezionarsi ad una persona. Aveva già provato ad affezzionarsi ad una persona.
- Ok -  Si stupì della sua stessa risposta ma era tardi per ritirare l’affermazione
Andarono insieme alla palestra. Lily lo conosceva poco e vedendolo così aperto e socievole pensò che fosse il suo comportamento abituale.
Durante la camminata lei rideva e chiacchierava sulle bellezze di Rupepoli mentre lui le chiedeva da dove venisse senza grandi risultati perché lei sviava ogni domanda.
Arrivarono alla palestra. Entrarono e Lily si presentò alla postazione.
Dagli spalti poteva vedere Reggie che chiacchierava con un allenatore della palestra. Paul invece era appoggiato retto alle gradinate mentre osservava con sguardo indifferente la palestra che già troppe volte aveva visto.
Si chiedeva come da piccolo avesse trovato interessante quelle quattro mura. Lui non era per il tipo lotta, sapeva utilizzare le tecniche lotta però non gli piaceva la palestra della sua stessa città.
Lily in piedi alla postazione guardava avanti fissando la sua avversaria.
Aveva i capelli sciolti e per l’occasione li aveva lisciati morbidi sulle spalle legati con una semplice pinza.
Appoggio il peso del corpo su una gamba mentre la maglietta scivolava sopra i pantaloncini azzurri che arrivavano al ginocchio. Era vestita sportiva con scarpe da ginnastica, maglietta lunga senza maniche e pantaloni aderenti sportivi.
Subito, come sempre doveva fare lo sfidante, scelse il suo primo pokemon per le lotte. Scelse Noctow, avrebbe cominciato lentamente. Marzia scelse il suo machoke, che in tutta la sua forza entrò in campo energico.
Noctow anche senza dar esempio della sua velocità, arrivò velocemente davanti al nemico e lo colpì subito con un potente aereoassalto.
Lily era già delusa, il pokemon eraesausto.
Poi contro il medicham usò altaria che con degli attacchi di tipo volo batte l’avversario senza difficoltà. Poi arrivò lucario .Lily osservò l’imponente pokemon blu. Sapeva molto bene le capacità di quel pokemon e stimava l’avversaria per l’allenamento e la confidenza che avevano. Sapeva benissimo che con Altaria o Noctow avrebbe vinto senza problemi, anche se era forte il pokemon avversario, ma a lei serviva dare esperienza con le nuove mosse al terzo pokemon.
 Perciò utilizzo marshtomp che dopo alcuni attacchi in cui sfruttava la velocità riuscì con un potente gelopugno a finire l’avversario. Marshtomp era stato il suo primo pokemon e dotava di una grande esperienza ma nell’ultimo periodo si era infiacchito a causa delle gare pokemon in cui usava molto poco la sua velocità. In più le mosse nuove che aveva imparato recentemente erano ancora da perfezionare. Lily sorrise teneramente al pokemon, per iniziare poteva bastare.
Marzia gli diede la medaglia, felice per lei ma triste perché il confronto non era stato abbastanza avvincente, l’allenatrice era molto forte. Lei la prese con gioia e la sistemò nel porta medaglie. La sua quinta medaglia risplendeva tra le altre nel piccolo cofanetto.

- non ti preoccupare Marzia, la lotta per me è stata molto avvincente, desideravo da molto confrontarmi con te. Spero un giorno di tornare a Rupepoli per lottare ancora.- Disse sincera e spontanea.

Paul osservò le medaglie. Lui era già alla settima e gli mancava quella di arenipoli.
Passarono molte giornate in cui lei girava per la città e frequentava la pensione per controllare i suoi pokemon. Paul osservava gradualmente la giovane quando era in compagnia dei suoi pokemon. Avevano scambiato si e no poche parole. Una sera Lily era camminare e a causa di un salto aveva perso la sua collanina. Un ciondolo a campanella che gli sembrava così familiare per Paul…era simile alle campanelline che suo fratello usava da anni alla pensione. Quando lo prese in mano e porse a Lily lei arrossì violentemente imbarazzata per quel gesto. Era la prima volta che scambiavano una conversazione da soli ed interagivano.
Lily secondo Reggie che l’osservava stava entrando nella sua prime fasi dell’adolescenza. Il suo carattere sembrava più timido e impacciato nelle relazionarsi con le persone. Una ragazza come le altre, normale ,con la sua vita piena di sogni e speranza.
Reggie un giorno aveva pensato di organizzare un uscita lui, Lily e Paul. Paul era rimasto stupito alla proposta ma per il fratello aveva accettato. Non poteva dire di no, e sapeva che se no il fratello gli avrebbe regalato una ramanzina.

Lei si era cambiata. Voleva inspiegabilmente apparire carina come le altre ragazze. All’improvviso si sentiva grassa e brutta. Normalmente lei da anni viaggiavacon abiti sempre diversi man mano che cresceva o cambiava gusto perciò dovette scegliere tra i vestiti leggeri che aveva portato con se: per quell’uscita aveva ripreso un altro completo con una gonna corta bianca e una canotta rossa sotto un  coprispalle sportivo bianco per coprirsi dal freddo dell’autunno. Lasciò i capelli liberi con i boccoli che dondolavano sulla schiena.
Scese giù con il suo marshtomp con estrema cautela. Il pokemon sembrava imitarla e scesero lentamente e con silenzio le scale però sull’ultimo scalino Lily rischiò anche di inciampare.
Arrivata trovò Paul che l’aspettava ma del fratello neanche l’ombra. Lui osservò la ragazzina. Sebbene fosse piccola era carina.  Una ragazzina che voleva già sembrare più grande.
Paul era vestito normale con la sua immancabile felpa..
Lei lo guardò alzando lo sguardo negli occhi di lui.  Il ragazzo ricambiò lo sguardo con la stessa intensità.
Dopo uno scambio di parole leggermente ridotte in cui si chiedevano la causa della sparizione di Reggie si divisero e andarono ognuno per i propri comodi senza esitazioni.
Verso il tramonto il cielo rifletteva una luce calda tendente sull’arancione. Lily aveva deciso di tornare al centro pokemon per cenare. Era davanti all’igresso quando vide da lontano Paul.

- Ciao Paul.- Disse cercando di essere ferma e tranquilla. Paul era fermo davanti al centro pokemon.

Lui con un cenno si avvicinò.
Stava per rispondere quando arrivò di corsa un urlo di gioia. Era sicuramente di un ragazzo e via via si faceva più alto per indicare l’avvicinarsi della persona.
Ash correva verso la ragazza e l’abbraccio forte con fare tenero.
Lily lo abbraccio anche lei. Era passato molto tempo in cui erano stati via e ai suoi amici era  mancata.
Paul osservò la scena e notò che in lui stava nascendo un nuovo sentimento: gelosia.

-Ash, che si fai qui?- Chiese lei con ingenuità.

- …avevamo detto una setttimana, beh è ne sono passate quasi tre e ora siamo tornati!-

- E Lulù e Brook?- Disse guardandò dietro il ragazzo.

- Sono qui dietro ma Lucinda nella corsa è rotolata per terra.- Disse con un ghigno divertito. Intanto pikachu era sceso e stava guardando in giro.

- Ciao Paul, che ci fai qui?- era riferito alla sua vicinanza all’amica. Ash l’aveva notato e pensava che fossero forse in procinto di una lotta.

- Niente che ti interessi Pallet. Adesso vado- disse con il suo vecchio tono gelido.

Paul andò via e Lily rimase scettica a guardarlo allontanarsi in malo modo. Lily non conosceva ancora quel ragazzo e il suo comportamento per lei era ancora da capire.
Con Ash e i suoi amici passo la cena e poi andarono a letto nelle camere del centro pokemon.
La mattina seguente Lily insieme ad Ash , Brook e Lucinda ripartirono alla volta di Arenipoli per la lotta di Ash.
Lily era spaesata, non voleva intralciare la scalata dei suoi amici e sentiva che non era ancora venuto il momento per affrontare la lega. Passo alcuni mesi ancora e Lucinda arrivò al gran festival dove perse. Conobbe alcune persone nuove: Kenni era premuroso e simpatico e da lontano si capiva già che era cotto di Lucinda, Poi c’era Berry, apprezzava quel ragazzo: esuberante che voleva fare il serio. Nando e Zoey, poi anche Conowey innamorato di Lucinda e Ursula la rivale in gare, incontrò pure la madre di Lucinda, poi anche il professor Rowan ed infine la più importante Camilla, la campionessa di sinnoh.
Lily affrontò anche a nevepoli la sua sesta medaglia. Quel viaggio l’aveva intrapreso da sola. Aveva preso la via per la città a piedi pensando di allenare il suo Degwon nei ghiacci. A nevepoli era arrivata e già dopo meno di un giorno poteva sfoggiare la sua medaglia. La lotta con Bianca non era risultata difficile ma aveva apprezzato la tecnica della capopalestra elogiando la sua bravura con i pokemon ghiaccio. Era rimasta stupita di vedere Mariano a Nevepoli. L’asso del parco lotta conosceva già Lily perché poteva vantare di aver perso contro una delle più giovani e premettenti allenatrici di quegli anni. Aveva vinto con ottimi risultati. I suoi pokemon erano stati all’altezza dei suoi.
Mariano sapeva che anche in quel momento avrebbe potuto sfidarlo ma era di fretta perciò dopo una leggera cena in compagnia dell’infermiera e degli addetti del tempio di nevepoli era ripartita verso i suoi amici.
Erano ad arenipoli quando Ash, Lucinda e Brook allarmati le chiedevano cosa le passasse per la testa.
 Quel giorno aveva riferito che lei voleva tornare a casa e che il suo viaggio finiva lì.
Si diedero appuntamento per quando Lucinda sarebbe venuta a trovarla a Hoenn insieme agli altri per vedere il suo paese. Era strana la sua scelta, Ash sperava che partecipasse alla lega per confrontarsi . Lily aveva deciso e così prese anche il biglietto del volo. Non voleva continuare, sapeva che Ash meritava di partecipare senza che lei dovesse stargli accanto. Voleva osservare il suo amico mentre era a casa dalla sua famiglia. Doveva tornare perché molto presto avrebbero inaugurato un nuovo edificio a forestopoli legato a suo padre.
Ash, Brook e Lucinda andarono avanti e Ash entrò alla lega ma dopo la vittoria su Nando, Conowey e Paul venne battuto e perse la lega. Lily da casa a Forestopoli aveva guardato gli incontri .La gara tra ash e Paul era stata molto emozionante persino per lei che apprezzava qualsiasi lotta. Ash aveva sfruttato eccellentemente l’amicizia con i suoi pokemon e aveva vinto anche se per poco perché Paul poteva vantare la sua intelligenza nelle mosse. Però Paul aveva una pecca, non dava  molta grinta ai suoi pokemon come faceva anche con le persone.
  

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** capitolo 7 : Start ***


La giovane ormai diciassettenne si svegliò di soprassalto. Si era addormentata tardi la sera prima e la sveglia l’aveva ripescata tra i sogni ricchi di ricordi.

Molti ricordi… infatti era da molto tempo che non ci pensava ma mai avrebbe scordato i momenti migliori del suo viaggio. Si alzò e si stiracchiò. Aveva dormito male poiché si era assopita in una posizione scomoda. Spostò le gambe fuori dalle coperte venendo a contatto con il freddo del pavimento. Infilò le calze pulite che aveva sistemato accanto al letto. Fuori le ante erano chiuse ma si poteva notare che non era passato molto tempo dall’alba. Dopo essersi preparata decide di indossare un abito da viaggio blu in tessuto leggero. Era abbastanza casual e comodo per un viaggio anche se arrivava poco sopra il ginocchio.
Prese i pokemon e con velocità da far invidia al suo growlithe scese e uscì fuori dal centro Pokemon. Salutò la dolce infermiera che raggiante sedeva all’ingresso con alcuni fogli in mano. Come ogni giorno Joy sistemava i documenti di buona mattina per poi assistere senza interruzioni i pazienti.

Lily attraversò le porte scorrevoli dell’edificio rivolgendo una fugace occhiata alla giornata. Il centro pokemon di Pratopoli non era mai stato più bello ai suoi occhi: tra le strade del paese emergevano le bellissime aiuole ricche di piante e fiori. Essendo primavera la flora metteva in bella mostra i primi boccioli: tra le file disordinate di tulipani rossi spuntavano qua e là viole, fiori selvatici, primule e soffioni. Lily sorrise al mondo respirando a pieno l’aria fresca della mattinata pronta per una camminata fino all’aereoporto. La giovane diciasettenne osservò l’orologio al polso scoprendo che era in ritardo con la tabella di marcia.

Cominciò a correre con energia verso la periferia della città dove l’aspettava un autubus dal momento che era difficile che arrivasse in orario all’aereoporto.

Doveva andare ad Arenipoli per andare a Giubilopoli. Sarebbe stato molto più veloce andare a piede o con uno dei suoi audaci pokemon ma dato che era a Sinnoh si era fermata alla zona Safari per godere delle opportunità floreali che offriva la stagione ormai al termine.


Con sé aveva ancora il sua vecchia borsa. Era la borsa standard per allenatori che aveva preso quando era piccola a Kanto comprata dal professor Elm,un modello che ogni anno veniva modificato ma in fondo era sempre lo stesso. Una borsa a tracolla modificata per essere anche zaino all’occorrenza. Tutta piena di spille e fermagli e consumata, però nonostante i danni lei l’adorava perché reggeva ancora.

Lily era la classica ragazza che conservava tutto o che non eliminava mai niente, spesso teneva con se oggetti per anni senza mani cambiarli come ad esempio i suoi strumenti base e il suo adorato pokedex. Grazie alla sua familiarità con Oak aveva ottenuto un pokedex nazionale contenente tutti i dati dei suoi precedenti modelli utilizzati nelle varie regioni.
Con una leggera corsa e un autubus preso per fortuna arrivò finalmente ad arenipoli. La città di arenipoli si presentava con le sue pedonali e gli edifici moderni. La città bagnata dal mare era già piena di vita e i primi battelli cominciavano a lasciare il porto. Prese la via per l’aereoporto che c’era poco dopo l’ingresso alla città o:p>

Con calma ed eleganza prese l’aereo e dopo un viaggio di un ora arrivò finalmente a giubilopoli. Lily osservò la città: Era da molto che non veniva in quella parte di Sinnoh. Guardò i grandi giardini e gli edifici. Assomigliava a fiorpescopoli, la città più grande di jotho ,una sua vecchia tappa per i viaggi intercontinentali

Era emozionata per quel viaggio. Nei giorni successivi ci sarebbe stato il compleanno di Lucinda, la sua cara amica di Due foglie che a li a poco avrebbe raggiunto i diciotto anni. Lucinda era rimasta sempre in contatto con Lily via email .

Lily aveva viaggiato molto però quando era a Sinnoh riusciva a trovare un momento per venirla a trovare a duefoglie o in qualsiasi angolo di Sinnoh. Lily anche se aveva molte cose da fare in quel periodo non si sarebbe lasciata sfuggire l’occasione di rivedere uniti i suoi amici. Sapeva che ci sarebbero stati quasi tutti.

 Con gli anni e i numerosi viaggi era riuscita a conoscere molti degli amici di Ash Ketchum. Quel ragazzo era sempre pieno di sorprese: l’aveva visto a Unima e poi qualche volta in gare o feste nelle città di varie regioni ma spesso era introvabile, sempre in movimento per allenarsi.

Lily sorrise pensando a Brock, il loro compagno di viaggio: lo veniva a trovare molto spesso perciò lui sapeva tutto di lei. A plumbeopoli aveva aperto una piccola pensione pokemon accanto al centro pokemon e aiutava la famiglia nella palestra. Brock era sempre il migliore, riusciva a fare tutto e ad accontentare tutti. Suo fratello e suo padre gestivano la palestra di famiglia e riponevano la loro fiducia per la salute dei pokemon in lui.
Lily mentre camminava per la via centrale della città si sedette su una delle panchine di fronte al poke-market. Si sedette e prese una borraccia d’acqua dalla borsa.

Nel cercare la bottiglia guardò la busta rosa confetto che conteneva la borsa.

Aveva preso un bel regalo per lucinda e non vedeva l’ora di vedere la sua faccia. Lucinda era molto curiosa perciò avrebbe dovuto nasconderlo fino alla festa. Prese la via per la cittadina che passava per il bosco. Era una zona molto folta che passava per poco più di un chilometro in una fitta boscaglia ricca di pokemon.

 Il tragitto doveva durare circa una mezzoretta perciò aveva tutto il tempo per arrivare in orario e sbrigare alcune commissioni nella cittadina.

 

 

ANGOLO AUTRICE e LETTORI

Scusate per il tempo trascorso senza aggiornamenti ma per molto tempo mi sono bloccata ed ero indecisa su alcune svolte decisive della storia che presto prenderà una via più movimentata. La parte prima era solo la storia e i ricordi, adesso ci saranno i veri fatti. Aggiornerò presto.

Ho solo una piccola domanda da fare ai lettori per i prossimi capitoli.

Preferite Gary Oak o Paul. Questa è stata la mia principale domanda perché nella mia trama iniziale c’erano tutti e due, ora solo uno resterà. Perciò sta tutto nella protagonista scegliere.

Vi saluto e spero di avere dei commenti perché non so se sto dilagando con la stesura del testo.

A presto.

Blu pen

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** capitolo 8 : A spasso nel bosco ***


Prese la pokeball e decise di far uscire mudkip. Il piccolo pokemon azzurrino la guardò felice: Mudkip era giovane come pokemon ma voleva bene all’allenatrice da quando si era schiuso tra le sue mani.

Il piccolo era l’uovo del suo started ma aveva un carattere diverso dal padre biologico. Era un pokemon molto giocoso e curioso e a volte  impulsivo a differenza di Marshtomp che era molto riflessivo e serio oltre che molto furbo.

Mentre cammina per il bosco si accorse che mudkip si era allontanando. Sapeva che non si allontanava molto ,non era la prima volta che camminavano nei boschi insieme. Gli altri pokemon erano ancora nelle sfere poiché alcuni non adoravano camminare ed altri invece erano troppo difficili da controllare se si perdevano.

Lily era assorta nel guardare la vegetazione e infine decise di fermarsi davanti a una serie di piante selvatiche di bacche. Erano delle bacchelampon. Lucinda adorava fare i poffin e le aveva raccontato che poco tempo prima aveva persino scritto alcune indicazioni per un giornale locale per fare i poffin.  Le bacche lampon erano ottime per creare dei succulenti poffin secchi e pepati.

Mudkip con tranquillità stava girando tra i cespugli aspettando che l’allenatrice lo richiamasse. Però rimase paralizzato quando si ritrovò dinanzi a un allenatore dai capelli viola. Il povero pokemon normalmente non incontrava allenatori senza la sua adorata Lily. Perciò rimase fermo aspettando qualche reazione.

Paul osserva il piccolo pokemon d’acqua.

Gli era familiare. Aveva sempre avuto uno strano interesse verso i mudkip anche se non adorava la loro forza e fisionomia. Era quel deja-vu che lo tormentava. Spesso si apprezzano certi pokemon senza sapere il perché, lui aveva scelto turwig perché si sentiva adatto a quel pokemon.

Il piccolo pokemon guardò l’allenatore e poi scappò via. Paul interessato a catturarlo lo inseguì per vedere dove andava senza dare molta importanza alla corsa.

Aveva osservato con attenzione  quel pokemon. Mudkip prima di avvicinarsi aveva usato un potente pistodacqua per mangiare una bacca dando prova di una singolare abilità. Paul voleva catturarlo per vedere se aveva delle caratteristiche interessanti oppure se era un comune pokemon come gli altri. Però gli avrebbe fatto comodo un pokemon d’acqua in squadra per le prossime lotte.

Si avvicinò silenziosamente quando si accorse che il pokemon si era fermato e che una voce femminile l’accompagnava.

-          lo sai che non devi allontanarti. Sei  proprio uguale a marshtomp. Anche lui all’inizio girava qua e là lasciandomi sola a cercarlo.- La ragazza parlava ripensando a quando da piccola rincorreva il suo pokemon per farlo tornare a casa con se oppure per sgridarlo. Ridacchio tra se pensando a come sembrava una madre apprensiva.

Paul vide alzarsi una chioma color mogano e gli venne in mente chiaramente cosa fosse il suo deja-vu.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** knew ***


Paul vide alzarsi una chioma color mogano e gli venne in mente chiaramente cosa fosse il suo deja-vu.

 
“Aveva più o meno sette anni e giocava vicino a casa sua, a Rupepoli. Reggie non voleva giocare con lui o insegnarli qualcosa perciò spesso andava a visitare il bosco. Non aveva ancora un pokemon ma  presto sarebbe andato alla scuola per allenatori.

Stava camminando quando vide passare un mudkip. Incuriosito per lo strano pokemon, sicuro che non fosse di sinnoh e speranzoso di aver fatto una nuova scoperta ,lo inseguì silenziosamente.

Quando si fermò aveva visto dei ciuffi  color mogano spostarsi e sentì una voce esile di una bambina ammonire il pokemon per essersi allontanato.

Lui si intromise e conobbe per la prima volta una  piccola bambina ,sui sei anni ma anche meno ,che lo osservava con due grandi occhi cioccolato scuro. Sembravano due scure pietre preziose  che brillavano emettendo un bagliore marrone  lucente. Il suo sguardo era apparentemente ingenuo ma appena vide il bambino prese un’espressione seria e attenta.

-         Ciao…chi sei tu? Lo zio dice che non devo parlare con gli estranei.- disse scontrosa con diffidenza.

-         ciao, sono Paul ,vivo qui vicino e tu chi sei?- disse altrettanto freddo come suo solito sfidando con lo sguardo la mocciosetta.

big>-         io sono Lilian- disse sorridendo però non dando tanta confidenza.

-         sai staresti meglio con un diminutivo… tipo Lily?- disse schernendola cercando di deriderla per la  bassa statura da bambina. Paul per la sua età era abbastanza alto e poteva essere scambiato tranquillamente per un ragazzino più grande.

-         Carino, sai non ci avevo mai pensato, i miei genitori mi chiamano Lilian o Lils.- disse lasciando emergere una natura ingenua e riflessiva che si perdeva nei suoi pensieri.

-         perché hai quel pokemon? Sei troppo piccola per averne uno.- disse curioso come solo un bambino può essere.

-         è che viaggio spesso con mio zio e i miei genitori hanno preferito darmi un pokemon per andare in giro.- disse diretta e precisa.

-         da dove vieni?-chiese freddo. Non voleva dare confidenza a quella bambina ma voleva saperne di più. Era comunque un infiltrata nel suo territorio. Era come un invasore e come tale doveva essere esaminato affondo.

-         io, dalle cascate tojho!- disse allegra.

-         dove sono?- non era molto informato in geografia.  Era molto intelligente per la sua età , però conosceva solo  la geografia di Sinnoh.

-         sono a Kanto.- disse semplicemente. Anche lei non sapeva come indicare da dove venisse. Però sapeva bene dove la madre la portava vicino a casa e di come si era allontanata dalla regione.

Paul era sprovvisto di informazioni e si sentì ignorante. Ma voleva comunque imparare qualcosa e le domande non erano un divieto.

-         che pokemon è?- chiede diretto.

- è un mudkip. Il mio mudkip.  E' mio amico da tanto tempo e mi accompagna per i viaggi che faccio con mio zio.-

Parlarono di pokemon e lei gli raccontò quello che le insegnava lo zio. Parlava di questo parente come una divinità, si vedeva che gli voleva molto bene anche se i suoi viaggi erano appena iniziati.

Paul era curioso ma non voleva in nessun modo sembrare inferiore ad una bambina perciò la sfidò in attività come salire sugli alberi o arrampicarsi. Quelle gare divennero un gioco allegro in cui nessuno dei due voleva perdere. La piccolina a fatica riusciva a seguirlo ma non si arrendeva .Mudkip invece cercava di aiutare la sua amica anche se si sentiva lusingato dalle occhiate curiose del bambino.

- spero di rivederti un giorno, sai non ho molti amici…- disse sconsolato dopo aver conosciuto qualcuno di nuovo. Una strana bambina che gli aveva aperto gli occhi sul mondo. Aveva capito che non era della sua città perciò  probabilmente non l’avrebbe più vista.

-         neanche io…sai viaggio molto e non rimango mai a casa.- disse abbassando i suoi splendidi occhi. Lei adorava viaggiare ma a volte si chiedeva come sarebbe stato rimanere in una casa e giocare con gli altri bambini. Lo zio la portava in tanti posti diversi ma non si era mai ribellata. A casa non aveva nulla da fare e i suoi genitori erano abbastanza indaffarati con il lavoro, i traslochi e la sorella.

-         ho un idea… tieni- Paul prese da una tasca una campanella azzurra e glie la porse. Lei la prese in mano e la infilò al collo in una catenina. Era stupita da quel gesto, soprattutto da quel ragazzo che voleva sembrare duro e freddo.

-         così ti riconoscerò quando saremo più grandi e ci sfideremo nelle lotte.- Paul voleva sembrare più intelligente e furbo. Era certo che da grande sarebbe diventato il migliore perciò non avrebbe avuto problemi a batterla. Era un gesto stupido , infantile e senza senso ma era il significato che  importava.

-         Ok, ma non ho niente da darti.- disse passando in rassegna tutto ciò che aveva con se. Lily allora sorrise dolcemente imbarazzata  e a Paul bastò quello.

-         non importa- . Paul non sorrideva mai ma per lei creò un leggero sorriso divertito e gentile.

Delle voci fecero allarmare i ragazzini e Lily fu costretta a fuggire poiché lo zio preoccupato per la sua scomparsa la cercava disperatamente. Prima di allontanarsi salutò con la delicata manina il nuovo amico cercando di non dimenticare  quell'immagine."

Da quel giorno Paul non aveva più pensato a quella bambina ma ora con quel mudkip era stupito di ritrovare una ragazza uguale.

La ragazza si alzò e guardò Paul. I loro sguardi si fondevano l’uno nell’altro...

-         ciao Paul!- Lei si alzò facendo attenzione a non rovinare il vestito.

Paul la guardò ,non era più la bambina che aveva rivisto anni prima. Era più grande, matura e doveva ammettere che anche carina. Non capiva come lei potesse riconoscerlo. Lui non si ricordava quasi nulla e lei era anche più piccola.

- non ti ricordi di me? Sono passati anni ormai, Sono Lily…Lily di Forestopoli…- disse radiosa felice di riveder un volto conosciuto anche se triste di non essere riconosciuta.

Paul pensò velocemente a tutte le persone che potevano provenire da quella città escludendo per un momento che la dolce bambina proveniva da Kanto. Fece un passo indietro.

Era Lily, la ragazza che aveva conosciuto tramite Ash di Biancavilla, quella ragazzina che era rimasta come cliente di suo fratello anni prima.

-         ciao Lily- disse cercando di prendere un tono abbastanza amichevole.

-         scusa per il mio mudkip, è un cerca guai. E’ da quando sono tornata da Kanto che continua a perdersi.- disse cercando di giustificarsi.

-         da quanto sei qui a sinnoh?- Cercò di assumere un tono abbastanza distaccato. Aveva sentito benissimo la parola “ Kanto”.

-         Beh… sono qui da forse una settimana, tu… è da molto che non ti vedo.- disse muovendo il piede in un movimento orario.

big>-         Io, torno adesso da giubilopoli. Sto andando dal professor Rowan a chiedere se mi aggiustava il pokedex.- disse semplicemente.

-         Anche io vado da Rowan, ti accompagno.- Disse gentile.

-         Ok-. Era veramente carina ma non voleva distruggersi o farsi problemi per una ragazza, gli bastava già la sua. Ma un’amica ritrovata era un tesoro inestimabile.

Era stupito che la ragazzina fosse lei. Quella ragazza non la vedeva da anni. L’aveva vista con Ash nel suo viaggio ma poi

più nulla, mai sentita o rivista. Un presentimento gli percorse la mente ma preferì non farsi altri problemi.

Cominciarono ad andare. Paul voleva sapere di più e smorzare quel silenzio. Voleva sapere qualcosa ma non se la sentiva di chiederle se si ricordava del loro primo incontro.

-         non è un po’ inesperto il tuo started?- chiese cercando di schernirla nel campo delle lotte.

-         ah, mudkip in realtà è l’uovo del mio started. Sai io ho cominciato da piccola con un mudkip che si è evoluto in marshtomp. Come fai a pensare che sia il mio started?- disse tutto d’un fiato agitata.

-         non lo so, sai novellina non credo che tu potessi avere un pokemon più forte di questo started.- disse ironico.

Lily fece per arrabbiarsi ma poi sorrise divertita dalle fulminate di Paul. Era molto cambiato, sembrava meno rigido. Si vedeva che gli anni di lontananza avevano portato dei cambiamenti.

-         allora cosa mi racconti. Hai vinto la lega?-

 Lily voleva sapere se alla fine aveva riprovato a vincere la lega. Aveva perso con Ash alla lega e non sapeva altro di lui. Era stata via per troppo tempo ,fin troppo.

-         Io…ho vinto la lega l’anno scorso e ho battuto i super quattro. Sai dopo la prima lega a sinnoh ho tentato di vincere Mariano.- Disse osservando il terreno. Non pensò che Lily potesse essere sprovvista di informazioni. Dava per scontato che lei sapesse tutto di ogni argomento. Anche se non l'aveva mai detto, era a conoscenza che la ragazza fosse molto brava e  una possibile rivale.

-         Il capo della piramide lotta?- disse anche se sapeva perfettamente chi era.

-         Si, hai partecipato al parco lotta?- Sapeva che Lily era brava e senza dubbio aveva tentato di vincere anche i parchi di Hoenn, Jotho e sinnoh e forse anche quella di unima. Lily non sentendo risposta dovette dare una spiegazione.

-          Si, ho partecipato a quella di Hoenn e Jotho e Unima. A sinnoh ho battuto un amichevole con il padre di Berry ma non ufficiale. – Lily decide di non andare oltre. Sapeva che Paul aveva perso già una volta con la piramide lotta e con l’asso.

-   ehm… cosa farai dopo essere andato dal professor Rowan.- chiese curiosa per cambiare discorso. Voleva sapere se le sue       intuizioni erano fondate.

-         non lo so, allenerò i miei pokemon in vista di un’altra lotta.- disse vago. In realtà era stato invitato alla festa di Lucinda. Negli anni precedenti aveva avuto dei rapporti con il gruppetto. Anche se era scorbutico gli altri lo volevano intorno. Paul era cambiato in se, conoscendolo meglio avevano tutti notato che diventava meno rigido, meno cinico e cattivo. Però restava sempre il vecchio e calcolatore Paul di Rupepoli.

-         ok, cambiamo argomento, guarda siamo arrivati. Sai mi è mancata sinnoh. Non viaggiavo per questi luoghi da quando…- non voleva proseguire. Rimase in silenzio.Per “viaggiare” intendeva camminare con una persona, per i boschi e e pianure comesemplici allenatori non come famosi.

-         da quando?- non gli piacevano le frasi a metà.

-         da quando ho lasciato Ash e Brook con Lucinda prima della lega. Sono partita poco dopo che ero tornata dal viaggio a Nevepoli.- era triste.

Andarono avanti incrociando le prime case. Lui le chiese l’età e come era arrivata a Giubilopoli. Si sorprese di sapere poco di quella ragazza che subito gli stava simpatica. Era più piccola di lui ma non si notava molto la differenza: per tutti Lily poteva passare per una ragazza più grande.

-         hai già vinto le medaglie di sinnoh? continuerai ancora con la ricerca, mi ricordo che ne avevi cinque l’ultima volta.- disse sicuro delle proprie supposizioni.

-         beh in realtà io ho finito da un pezzo, le medaglie le ho tutte e otto…-

Lily si blocco perché stavano entrando nel laboratorio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=795247