Filosofia : illumina la ragione di quest' uomo incapace

di Monica Scorsone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eudaimon ***
Capitolo 2: *** L'uomo è misura di tutte le cose ***
Capitolo 3: *** Verità va cercando ***
Capitolo 4: *** Odi et amo quare id faciam? (Odio ed amo perché faccio ciò?)) ***
Capitolo 5: *** Persona-vita/Forma-Personaggio ***
Capitolo 6: *** L'Eros ***



Capitolo 1
*** Eudaimon ***


L'essere è mosso dai due movimenti quali l'eudemonistica e l'intellettualistica.

La prima meglio conosciuta come la ricerca della felicità quale un demone buono non intrinseco all'uomo.

La seconda l'incapacità intellettuale di concepire il bene..

Per questi motivi l'essere è cattivo poichè non riconosce nessun modo per perseguire il bene, dunque quest'ultimo va insegnato all'uomo come l'alfabeto ai pargoli ancora indifesi.

La ricerca incessante porta l'essere a porsi delle domande alle quali solo attraverso il dialogo e non la scrittura arida e incoprensibile quale affuscatrice dei sentimenti, l'uomo può trovar risposta.

Tante quante sono le domande e tante risposte quanto il sapere richiede..

Così a parer mio ho perso un possile contatto con te uomo incapace di dialogo fonte del vero e del riscontro..

Con poche parole ingannatrici hai liquidato un rapporto mai nato negando la possibile esistenza.

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Capitolo 2
*** L'uomo è misura di tutte le cose ***


La parola pharmacon, concepita come veleno in grado di persuadere gli altri.

Assopiti meccanicamente non usufruiscono dell'intelletto, passivi ascoltano i canti ingannevoli.

Ma dell'inganno non è  caratteristica negativa, ben gli si può accostare la  finzione scenica.

Conviene dunque all'essere  lasciarsi ingannare poichè in caso contrario non apprezzerebbe il verosimile.

L'uomo vive solo nella dimenzione del proprio pensiero, nelle proprie parole. 

Quest'ultime sono  un mezzo pericoloso e poco affine per esporre oggettivamente ciò che si pensa..

Ma nulla esiste e nel momento in cui esistesse non lo si potrebbe concepire con il solo pensiero ma qualora fosse possibile comprenderlo non lo si potrebbe rendere con le parole. 

Ma l'uomo è misura di tutte le cose e talvolta deve guardarle adottando i canoni umani perchè ciò che è divino appartiene agli dei sconosciuti . Oscuro il loro volere a noi esseri mortali e troppo breve la nostra vita per comprenderlo.

Compito del sofista è dunque adattare i propri insegnamenti alle capacità intrinseche dell' uomo. 

Devo conoscere i segreti del parlar bene, la sintassi..

Saper dosare le lusinghe celando il vuoto incolmabile di tale argomento.

Conoscere la psicologia unica dottrina che sviscera  i complicati sistemi della società così uniforme all'apparire ma frammentata e varia nel profondo.

La virtù politica non è presente tra le nobili origini e ben si distingue dal valore astratto denominato dai greci aretè.

L'essere comprende l'utilità di tale elemento ; facendolo proprio lo raggiunge diventando così parte integrante della società nobilitando se stesso. 

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Capitolo 3
*** Verità va cercando ***


L'essere è materia capace di dialogo e ragione ma quest'ultima non gli è concessa per intercessione divina. La somma sapienza gli è negata dalla magnanima musa dell'intelletto, per quanto egli possa elevare lodi, ma un  lungo e faticoso esercizio deve intraprendere. Non è saggio l'uomo che conosce il mondo , più colui che ne comprende i moti alieni.

Dunque il sapere non è caratteristica intrinseca all'essere ma va conquistata ed esercitata. Quiete va cercata incessantemente, convezionalemente appellata " tranquillità dell'animo"

Animo asciutto e caldo ispira l'essere saggio e moderato ma talvolta cadendo tra le fatali membra dello struprum, vergogna e biasimo, l'animo diviene umido e languido. Solo il fuoco detta la legge poichè equilibrato e corretto.

Decisione spetta al fine ultimo delle cose che come grande manto oscuro tutto travolge, nulla può scappare.

L'essere teme il giudizio che solo il fuoco può dettare talvolta concessivo unisce le cose creando perfetta armonia talvolta indispettito dall'indifferenza umana le divide trasformandole così facendo non permette loro alcun ritorno al passato .

Il tempo uniforme avvolge i mondi infiniti dall'era del creato. Deriva dal nulla e ciò ritorna correndo irragiungibile tra le galassie.Fugge in preda ad un vorticoso movimento che non dona pace agli esseri sia essi animati che inanimati

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Capitolo 4
*** Odi et amo quare id faciam? (Odio ed amo perché faccio ciò?)) ***


Due cose fondamentali regolano il cosmo talvota uniforme ,talvolta diviso.

L'amore e L'odio.

L'uno prevalica sull'altro temporaneamente se costui  si sente in capacità di farlo.

Con codesta espressione voglio far riferimento a esseri che dell'odio hanno fatto accogliente fratello ospitandolo nel lago del cuore per troppo tempo che ha raggelato le viscere profonde..

Come taluni che dell'amore hanno fatto unica ispirazione dell'esistenza ma tale sentimento non sempre rispetta il patto fatto all'origine del mondo : l'esistenza di opposti in contraddizione tra essi. Quando non si sente in capacità di farlo diventa aggressivo e come grossa fiera morde con bocconi sempre piu succulenti lo spirito umano pian piano divorandolo del tutto. Per ciò l'uomo odia ed ama. Non compromette cosi facendo la suscettibilità di tali sentimenti

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Capitolo 5
*** Persona-vita/Forma-Personaggio ***


Passati anni per tentare di raggiungere l'apice della bellezza ,trascendere da quella persona che tanto non mi si addice.Troppo dolce e fresca di ebbrezza marina.Vita tu scorri incontrollata cosí sfuggevole che mi cristallizzo in un'ideale sbagliato per gli altri ,al contrario io stavo eclissando la mia vita a tal proposito. Fin quando tu passi il cuore pulpita esitenza nelle mie vene. Non mi sovvenne il giorno incui scelsi accuratamente il mio presonaggio,la forma che avrei voluto prendere . La morte del.fluido vitale si puntualizzó in una recita senza precedenti. Anni passavano e la trappola stringeva la morsa attanagliante quando un di mi sovvenne la mia immagine riflessa. Orrore scorsi in quelle fattezze che tanto avevo cercato. Cosi come un narratore stanco osservai tutta la mia esitenza e ne provai ribrezzo.Ritornai in quel corpo che stretto aveva bisogno di una tale metamorfosi che avrebbe ripreso a battere la vita perduta.Rinnego il mio personaggio e tale forma provo a riprendere possesso della mia persona sostrato primordiale e cosi divenuta pura essenza comincio ad accettare la mia modesta natura.

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Capitolo 6
*** L'Eros ***


L'eros forza intrinseca nell'uomo, porta costui  verso ciò che gli appartiene di diritto.

Parte destinata ad entrare in suo possesso ma talvolta questa sfugge irraggiungibile.

Un tempo quando Zeus benigno regnava sugli uomini divise gli esseri maschi e femmine un tempo insieme in due parti omogenee;

per timore che questi un tempo in simbiosi molto audaci avrebbero accupato il suo posto .

Così le parti ora divise sono in un'assidua ricerca l'una dell'altra, talvolta quelle congrue si uniscono e vi restano così in enterno poichè amore prese la dote dell'immortalità dagli dei,talvolta non riescono a congiugersi e son destinati a rimanere  tristi e soli ,infelicità fu un dono dagli uomini per Eros.

Così amore è bello e buono seppur infelice e intemperante.

Come può l'uomo ritrovare ciò che già gli appartine?Seppur lo trova è così effimero che scivola via dalle sue mani.

Amore è fragile e puro ,solo in cuori gentili risiede ma talune volte bisogna lasciar la sua natura immutata in caso contrariò scappa via.

Amore è un fanciullo timido che si nasconde dinnanzi agli uomini ma risiede nel lago dell'organo vitale.

Amore prova fiducia e spesso crea un forte legame con coloro che lo accettano così per com'è ,invece quelli che lo ingannano beffandosi dello stesso va via per sempre lasciandoli incapaci di amare.

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