INTO HER HEART- The soul of the Dragon

di Marikan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Il Giappone. Avrebbe davvero trovato qui quello che cercava? Oltre quella porta c'era davvero qualcuno che potesse aiutarla? Lei non lo sapeva, ma valeva la pena di provare.
Aprì la porta, entrò in classe e si sedette negli ultimi banchi. Con uno sguardo scrutò la sua nuova classe e subito notò l'inconfondibile accapigliatura del Faraone "bene- pensò- sono stata fortunata..." e, dopo aver dato una rapida occhiata agli altri compagni, tornò a guardare il Faraone e il gruppetto di ragazzi che lo circondava. Insieme a lui si trovavano altri due ragazzi e una ragazza che stavano chiacchierando tra loro, ma dovettero smettere presto perché stava entrando la prof.

"Yugi- disse Tea- ti sei accorto che la nuova arrivata ti sta osservando da stamattina??" ma prima che il ragazzo potesse dire una parola, rispose Joey:" Vedi Tea, la notorietà ha dei lati negativi: sarà un'ammiratrice che non ha il coraggio di chiedere un autografo..."
Tea: "Joey, non fare l'idiota!!!"
Joey: "Tutta invidia...."
Tea:" non è affatto vero!!!!"
Joey: "Guardatela, è rossa come un pomodoro!! Comunque, Yugi ti va una partitella????" finì di dire, estraendo le carte da Duel Monsters
"Ok" rispose il ragazzo ridendo ed estraendo a sua volta il deck. A quel punto l'attenzione della ragazza nei confronti del gruppo crebbe: chissà se c'era Colui che stava cercando.....si alzò, e silenziosamente si avvicinò ai ragazzi. Si sedette poco distante da loro e li guardò duellare.
Yugi fu il primo ad accorgersene: "Ciao, tu sei la nuova alunna, non è vero? Piacere, il mio nome è Yugi, loro sono Tea, Joey e Tristan! Vieni più vicino se ti va!!!" La ragazza fece un sorriso e si avvicinò: "Hi! My..ehm...il mio nome è Kaede, e sono onorata di averti finalmente incontrato....mio Faraone" L'atmosfera nel gruppo diventò improvvisamente tesa: chi era quella ragazza, si era davvero trasferita qui dalla California come aveva detto nel presentarsi? E come faceva a sapere della doppia identità di Yugi?
"Come fai a saperlo?" le domandò Yugi "Chi sei in realtà?" La faccia della ragazza divenne ad un tratto serissima: "It's not still the moment Pharaoh...per ora è irrilevante sapere chi io sia...." Kaede si alzò e fece per tornarsene al suo banco, quando Yugi la richiamò: "Puoi restare ad assistere al duello, se ti fa piacere..." e con un sorriso la ragazza tornò sui suoi passi.
Il duello fu molto avvincente, ma Yugi era in vantaggio e Joey, come ultima spiaggia, fece scendere in campo il suo mostro migliore: "Evoco il mio Drago..." Kaede ebbe un sobbalzo: che lo avesse già trovato? Così presto?Ma Joey non le sembrava il tipo adatto..."...Nero Occhi Rossi!!!" Kaede si rilassò: non, non era lui....
Yugi: "Tutto OK?" Kaede: "Yeah, I thing....pensavo....niente, fa niente. Continuate" Yugi la osservò ancora un attimo, poi tornò a duellare.

"Ciao, a domani!!!" Yugi e Kaede salutarono gli altri e s'incamminarono verso casa. "Ti spiace se faccio un pezzo di strada con te, Pharaoh? La mia casa dovrebbe essere nella stessa via della tua" "No affatto, così possiamo chiacchierare un pò" Ma all'inizio stettero un pò in silenzio, osservando i bellissimi ciliegi in fiore che fiancheggiavano da entrambe le parti la via e di cui i profumatissimi petali volteggiavano nell'aria, facendo ogni tanto starnutire i passanti allergici.
" Kaede...- chiese un pò timidamente il ragazzino-chi sei...chi sei davvero? E perché ti sei agitata quando hai visto Drago Nero Occhi Rossi?"
la ragazza si rabbuiò: "It's difficult... è difficile dirlo, Faraone...perché vedi,...I don't know...non lo so nemmeno io, chi sono in realtà..."
" Che vuoi dire?"
"In senso...posso dirti nome, cognome, data di nascita etc., insomma tutto sulla mia vita; ma...dentro,...c'è qualcosa....o meglio, MANCA qualcosa...tu, forse, mi capisci Faraone..."
"Si, non sai davvero chi sei, senti che ti manca qualcosa per essere completo..."
"Yeah...something...qualcosa di importante...che mi riguarda e....riguarda qualcun'altro...."
"Qualcun'altro?"
"Yes...someone...qualcuno che devo....devo assolutamente trovare..."
"Per sentirti completa..."
"Si....and remember...e ricordare....il passato..."
"Il passato?!"
"C'è...qualcosa che mi dice ricorda, ma non so...non so a cosa si riferisce..."
Yugi si fece pensieroso:"Mmmmmh...forse sei legata anche tu al mio passato..."
"Non so...forse...ma sono qui appunto per questo..."
"Cosa posso fare per aiutarti?"
"Sto cercando una persona...mio padre mi ha detto...ha detto che questa persona ha la chiave che può farmi tornare in mente il passato..."
"Sai esattamente chi è questa persona?"
Kaede si fermò e lo guardò dritto negli occhi: "No, ma ti prego Faraone, aiutami a trovare Il Drago e il suo Portatore....sono entrambi importanti..."
"Il Drago e il suo Portatore? Bhè, ci sono molti Draghi nel gioco di Duel Monsters...."
"No, io cerco uno dei Draghi più potenti..."
"Uno dei più potenti?Uhm...c'è Slyfer Drago del Cielo, e poi..."
"No no no!!!Non hai ancora capito? Guardami bene..."
Yugi obbedì e la guardò: con i capelli azzurro chiaro quasi bianco che, insieme ai petali dei ciliegi, svolazzavano nell'aria davanti ai bellissimi, ma in questo momento serissimi, occhi blu; il ragazzo ebbe una strana sensazione di dejà vu...la sensazione di aver visto che quegli stessi colori appartenevano ad un'altra creatura...una creatura che, ora che ci pensava, conosceva molto bene...
"...Pharaoh, I search...io cerco....Drago Bianco Occhi Blu"
"Si, capisco..."
"Puoi aiutarmi? Conosci il Portatore?" ancora una volta lo guardò fisso negli occhi: per lei era davvero importante sapere
"Si...ma ti avviso: non sarà un impresa facile parlare...parlare a lui di questo...argomento..."
"Non importa, tu portami da lui e al resto ci penserò io..."
"Come vuoi Kaede..."
"Grazie mille Faraone, ti sono riconoscente."
La ragazza tirò un sospirone: finalmente poteva incontrarlo...mille pensieri si affollavano nella sua mente: che tipo era? cosa gli avrebbe rivelato sul suo passato più remoto? e il Drago, che ruolo aveva in quella storia? un turbinio i domande si formavano una dietro l'altra nella sua testa; ma questo flusso fu interrotto dalla voce di Yugi:"Posso...posso chiederti un'ultima cosa?"
"Dimmi tutto"
"Tuo padre...come fa a sapere del Drago..e tutto il resto?"
"Yugi...tu...tu conosci già... mio padre...-la ragazza arrossì un pò -è...è Maximilian Pegasus..."
"COOOOOOOOOOOSA??????"
"Yes, but...ma non il mio padre biologico,...mi ha allevata....anche, anche per questo ti dicevo che non so chi sono in realtà..."
"Ah....."
"So che mio padre non è stato molto gentile con te e i tuoi amici, ma...lui è un brav'uomo, che tu ci creda o no..."
Yugi non rispose
"...mi ha cresciuta, e anche dopo aver scoperto chi sono davvero mi ha sempre voluto bene..."
"Quindi lui sa la verità?!"
"Si...l'aveva, l'aveva scoperto con il Millennium Eye, l'Occhio del Millennio..."
"e perché non te lo ha detto??"
"Mi ricordo che prima di trasferirmi qui mi disse: vai e cerca la tua verità, perché rivelata da me sarebbe come un suggerimento in un compito in classe: hai la soluzione, ma non è farina del tuo sacco..."
Yugi dubitava che Pegasus fosse capace di dire frasi simili, ma tacque in rispetto dell'affetto che Kaede provava nei confronti del padre adottivo. 
"Se vuoi,- disse alla fine- dato che domani è domenica, posso accompagnarti dal Portatore..."
"Oh, davvero faresti questo per me? Thank you very much, Pharaoh!!"

Lo so che è un pò bruttino km cap., ma nn abbiatemene: è la mia prima fic su Yu-gi-oh! e sinceramente nn ho molta esperienza cn questo anime (anke se me ne sn subito innamorata, soprattutto di Seto Kaiba eh eh eh...); quindi, se volete, ditemi che impressione vi ha fatto, così guardo se continuare o meno...

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Capitolo 2
*** 2 ***


La sera prima il meteo aveva messo pioggia per la città di Domino, e infatti il cielo non prometteva niente di buono, con delle nuvolacce nere che si stavano avvicinando da nord e minacciavano un bel temporale; ma il brutto tempo pareva non intaccare minimamente l'umore di una ragazza, che insieme ai suoi nuovi amici, si stava dirigendo verso uno degli edifici più mal visti dai ragazzi, ma che per lei era letteralmente il senso della vita. La ragazza fece qualche saltello per l'allegria, si girò, mise le mani a coppa davanti al viso e urlò: "FORZA PELANDRONI!!! O ARRIVEREMO STANOTTE!!!" e ridendo si rigirò e cominciò a correre. Ma le sue grida furono coperte dal rombo dei tuoni del temporale che si stava avvicinando.
"Cos'avrà da essere così felice, quando la giornata è uno schifo e per di più ci stimo avventurando direttamente  nell'antro dell'orco?" disse Joey
"Smettila Joey!!" lo rimbeccò Tea, che stava cominciando ad avere freddo a causa dell'arietta fresca che soffiava, portatrice di brutto tempo, che avevano dovuto sopportare per quasi due ore, avendo loro stessi deciso di fare un "tour" della città per mostrarla alla californiana.
Ma per fortuna erano quasi arrivati; infatti all'orizzonte si cominciavano a intravedere i tetti dei grattacieli della KC, che cn la loro altezza sembrava volessero bucare il cielo.
Finalmente arrivati all'ingresso della KC, Kaede superò la stanga abbassata del parcheggio, e cominciò ad avviarsi con passo deciso verso l'ingresso del palazzo, seguita a ruota dagli altri.
All'entrata, però, una guardia li fermò: "Avete un appuntamento cn il signor Kaiba?" "Bè, no- rispose l'americana- ma è una cosa alquanto importante..." "Mi dispiace ma oggi il signor Kaiba non riceve visite. vi prego di passare un'altro giorno" "Ma..." La guardia non ne volle sapere delle scuse di Kaede e cercò in tutti i modi di mandarla via, finché Kaede non dovette ricorrere alla sua 'arma segreta' : "La prego, mi faccia entrare; sono...sono qui per conto di Pegasus!!" L'agente si fermò improvvisamente ed estrasse da un fodero agganciato ad una cintura una ricetrasmittente; cominciando a parlarci dentro: "Signore?...mi scusi il disturbo...dei ragazzini...come dice?...si credo che siano loro...no...Pegasus...esatto, cosa faccio?....ah, ok." Kaede intanto aspettava, con le braccia conserte e un'espressione seria seria: "Allora?" la guardia riagganciò la ricetrasmittente alla cintura: "Il signor Kaiba ha acconsentito ad un'incontro straordinario e breve...- l'uomo calcò su quest'ultima parola- per raggiungere l'ufficio...ehi aspettate!!!" la californiana non aveva aspettato oltre, e si era già introdotta nell'edificio: non era la prima volta che entrava in un grattacielo, e sapeva benissimo che l'ufficio del "boss" era sempre in cima.
Appena entrati i ragazzi notarono subito che c'era un'atmosfera febbrile quel giorno, in azienda: la ditta era pena di persone con in mano delle cartelline, che continuavano ad andare avanti e indietro, continuando a scrivere numeri su numeri; 'nuotarono' tra la massa di persone fino ad arrivare all'ascensore, dove poterono tirare il fiato.
"Come mai c'è tanto movimento anche di domenica?" chiese Tristan
"I think...stocktaking- rispose la californiana- inventario. Anche da noi una volta al mese facciamo lavorare la domenica, ma solo per l'inventario"
"Allora Seto deve essere davvero impegnato..." disse Yugi, e in quel momento un brivido freddo percorse la colonna vertebrale di Kaede: "S-scusa? Hai d-detto che si chiama S-Seto?" "Si, ma proprio tu nn dovresti saperlo???" "Conoscevo solo il nome del padre, Gosaburo, ma per il resto era solo Kaiba..." Seto...quel nome continuava a ronzargli nella testa, occupando la sua mente...Seto...Seto...Seto...Seto...Seto...Seto...Seto..
PLING!
L'ascensore era arrivato, e le porte si aprirono: il panorama era sempre lo stesso del primo piano, cn un mucchio di gente che andava qua e là facendo l'inventario.
La ragazza cominciò a guardare in giro, oltre le teste delle persone che continuavano a passare avanti e indietro, cercando di individuare un qualche cosa che le indicasse dove fosse l'ufficio che cercava; finché non la vide:

KAIBA S.
 

La targhetta color oro spiccava nettamente su una porta di legno di mogano, proprio in fondo ad un corridoio sulla destra.
Kaede si diresse verso la porta, facendosi avanti a gomitate e spintoni tra la "folla" di impiegati, e seguita a ruota da Yugi&co. Arrivata davanti alla porta si fermò, fece un lungo e profondo sospiro, guardò di essere presentabile, e bussò alla porta: non aveva dimenticato le buone maniere da uomo (donna nel suo caso) d'affari che il padre le aveva insegnato.
Da dentro lo studio si sentì un "Avanti" un pò fiacco, quasi che la persona dall'altro lato della porta fosse intenta a fare qualcos'altro; ma la ragazza afferrò la maniglia della porta, la abbassò ed entrò nell'ufficio di Seto Kaiba.
Restò colpita: non era affatto come se lo aspettava. Davanti a lei, a guardarla seduto alla sua scrivania, stava un ragazzo più o meno della sua età; ma vestito molto seriamente, con una camicia verde sotto un trench violetto, e con un espressione ancor più seria.
"E tu chi sei?" chiese Seto alla ragazza che era appena capitata dentro il suo ufficio; ma subito dietro entrarono anche Yugi e gli altri.
"E voi che ci fate qui?....Sentite, non so cosa volete e nn mi interessa, ma ho un mucchio di cose da fare; in più Pegasus mi ha mandato qui uno dei suoi e dovrebbe essere qui tra qualche secondo, quindi se per piacere volete uscire dal mio ufficio..."
"Sono io" disse Kaede "Prego?" "Sono io che ho usato il nome Pegasus...avevo bisogno di una scusa"
"Perfetto...sentite, ho un sacco di lavoro da sbrigare e non ho assolutamente tempo da perdere cn voi. Ve lo ripeto:..."
"Un appuntamento"
"Cosa??"
"Sono...sono venuta per un appuntamento....nn pensare male, volevo solo vedere la tua carta di Drago Bianco Occhi Blu..."
"Senti, la mia carta non è un cimelio da museo..."
"Ma potrebbe aiutare sia lei che me!" s'intromise il Faraone
"Ancora cn quella storia? Ma fatemi il piacere...quindi, prima che perda la pazienza e che faccia chiamare Roland per sbattervi fuori, volete gentilmente andarvene e lasciarmi in pace?"
Il Faraone stava per ribattere, ma Kaede lo afferrò per un braccio e scosse la testa: avevano perso la partita. Così la ragazza si voltò e a testa bassa si diresse verso l'ascensore.
La discesa fu molto silenziosa, perché nessuno sapeva come prendere la cosa cn la californiana: consolarla o il classico:" Te l'avevamo detto!"??
Arrivarono all'ingresso senza che nessuno avesse ancora detto niente; durante il loro breve incontro cn il presidente della KC, la nube di mal tempo era arrivata fino a Domino, così il gruppetto si ritrovò a uscire sotto una pioggerellina leggera.
"Senti Kaede...- cominciò il Faraone- forse avrei dovuto aiutarti di più, forse ci avrebbe dato maggior ascolto; o forse lo abbiamo preso nel momento sbagliato...io..."
"Fa niente" rispose la ragazza
"Eh?"
"Davvero, non importa; nn avrei dovuto insistere e mi dispiace che abbia cacciato via anche voi..."
"Oh, ci siamo abituati..." la rincuorarono Tristan e Joey
Kaede gli rispose cn un debole sorriso "Scusatemi" disse ancora e poi cominciò a incamminarsi giù per il viale, sotto la pioggia. Tea tentò di andargli dietro, ma Yugi la fermò: aveva bisogno di stare un pò da sola.
.............Fa niente?? Nn importa?? ma a chi voleva darla a bere?? Certo che gliene importava, certo che le faceva qualcosa....cavoli, lei aveva bisogno di sapere!!! Forse era stata un pò troppo precipitosa, questo lo ammetteva, ma in fondo nn aveva chiesto nulla di così strano!! Voleva solo darle un'occhiata, a quella carta, nn gli aveva mica chiesto di comprargliela!!..........
La pioggia stava cominciando a intensificarsi sempre di più, mentre lei nn sapeva minimamente dov'era diretta. Era sola, senza ombrello, senza meta e nemmeno la benché minima idea di dove fosse....ottimo inizio per una nuova vita, pensò sarcastica.
Si fermò a guardarsi in giro, e si accorse di essere finita al parco giochi della città. Entrò a fare un giretto, nonostante per terra fosse un tripudio di pozzanghere e fango, passando tra i vari giochi e vedendoci sopra lei e Jack da piccoli, a divertirsi senza problemi.
In California aveva lasciato tutto: suo padre, il suo migliore amico...valeva la pena lasciare la sua vita per qualcosa che nemmeno sapeva? La risposta arrivò prima ancora che finisse di pensare alla domanda: si.
era ancora lei...quella strana sensazione che provava da ormai tanto tempo, quel qualcosa che l'aveva spinta fin lì, al cospetto di Sua Maestà Seto Kaiba...che aveva percepito più forte cn la vicinanza del Drago...ma perché però gli aveva fatto incontrare un tipo così antipatico? ma anche così carino....Oh, smettila!!! si disse, e si sedette in cima allo scivolo, a pensare se era qui solo per Drago Bianco Occhi Blu o anche per qualcos'altro. 

Innanzi tutto ringrazio tutte coloro che mi hanno commentato!!!^____^ Davvero, nn speravo che così tante commentassero al primo chappy!!! Sn davvero commossa T_T...molte mi hanno consigliato di mettere un pò più di suspance e di creare atmosfera...io ci proverò, a voi poi giudicare...x Evee e la tua domanda: vedrai nei prossimi capitoli!!! (Quanto sn sadica...sta cominciando a piacermi il tenervi sulle spine...ih ih ih)
Skerzi a parte vi ringrazio tutte ancora una volta e spero che vi facciate sentire ancora!!!
BAX BAX ^______^!!!

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Capitolo 3
*** 3 ***


La pioggia continuava a cadere ininterrotta su Domino City, ma a Kaede non importava più di tanto, immersa com'era nei suoi pensieri, o almeno fin quando su di lei non smise di colpo di piovere.
La ragazza guardò in alto e vide che qualcosa la proteggeva dalla pioggia. "Si può sapere che ci fai tutta sola sotto una pioggia del genere?" Kaede si girò per vedere chi era il suo interlocutore: una ragazza dai lunghi e ondulati capelli biondi la stava tenendo sotto un ombrello, guardandola con aria interrogativa.
"Eh, bhè..I...I thought...stavo pensando..."
"Bhè, non credi esistano posti un pò più asciutti per pensare???" la rimproverò la ragazza
"Yeah, you're right " rispose la californiana, abbassando lo sguardo un pò triste
Notando quella reazione la bionda subito aggiunse, con un sorriso: "Ma in fondo ognuno fa un pò come gli gira. Comunque io mi chiamo Mai, piacere di conoscerti..." "...Kaede" finì la ragazza, ricambiando il sorriso.
"Bhè, se hai finito di pensare, io proporrei di tornare a casa, o vuoi prenderti un malanno??"
"Yea, but...se solo sapessi come ritornarci, a casa..."
"Come non sai come ritornare a casa???" chiese Mai stupita
Kaede arrossì: "Well, I lost in my thought...ero persa nei miei pensieri, e nn mi sono accorta di dove stavo andando, così sono finita qui..."
"Ma Domino non è poi questa metropoli..."
"Il fatto è che mi sono appena trasferita- spiegò la californiana- so I don't know very good the city...non conosco la città"
"Ah, ora capisco- le rispose Mai- spero non che tu non te la sia presa. Acc, se solo la mia moto non fosse dal meccanico, ti darei volentieri un passaggio...mi sa che dovremmo prendere l'autobus"
Kaede scoppiò a ridere e Mai la guardò storto: infatti non aveva un vero motivo per ridere, ma le sole quattro chiacchiere che aveva fatto con la bionda le erano bastate per tirarsi su di morale.
"Non so cosa ci trovi di divertente nel fatto che il mio povero gioiellino sia nelle mani di quell'essere..."
"Sorry, non rido per quello, ma avevo bisogno di distrarmi un pò...ma forza ora, let's go!!!"
Così le due ragazze scesero giù dallo scivolo e si incamminarono per la strada. Intanto la pioggia aveva smesso di cadere, così Mai poté chiudere l'ombrello e camminare più comodamente accanto a quella strana ragazza.
"Hai detto che ti sei appena trasferita, da dove vieni quindi??"
"America, precisely from California"
Mai rimase estasiata: "Uaaaaa, la California! Deve essere bellissimo vivere in un posto del genere!!!"
Kaede arrossì: "Bhè, non è che sia il paradiso poi..."
"Su non fare la modesta!! é davvero così caldo come dicono??"
"Uhm...diciamo che c'è una buona temperatura anche d'inverno"
"Aaahh, sole, mare, spiaggia, bei ragazzi...vivessi lì io, piuttosto che in un buco come Domino..."
"I like Domino..."
Mai la guardò male: "Tu sei pazza!!! Come puoi aver lasciato l'Eden per venire QUI???? A proposito, parlando sul serio, come mai ti sei trasferita qui in Giappone?"
"Oh, è una storia lunga e complicata" rispose evasiva la californiana
"Bhe ne abbiamo di tempo da qui a casa tua..."
"Sorry, but...Do you know where I live???"
La bionda sorrise: "Si scusa, dovevo dirtelo prima: sono stati Joey e gli altri a raccontarmi di te"
Kaede rimase stupita: "Tu li conosci???"
"Si- rispose Mai- mi hanno raccontato che nella loro classe è arrivata la figlia di Pegasus, è quando hai detto che ti sei appena trasferita ho capito che eri tu."
Quindi lei sapeva, sapeva di chi portava il cognome...aveva solo finto quindi, di esserle così cordiale? Aveva dei secondi fini? Basta pensare queste cose- si disse. Mai le stava davvero simpatica, e non voleva pensare anche questa volta che davanti al suo viso ci fosse una maschera, che celava le intenzioni davvero poco simpatiche che spesso il suo cognome suscitava in certa gente. Era stufa di aver paura, voleva...voleva provarci. Si, voleva provare a fidarsi di lei; senza che ci fosse un cognome a separarle.
"Dunque....da che parte è allora casa mia??"
"Ehm...praticamente dall'altra parte della città..."
"WHAT???" possibile che avesse fatto così tanta strada?
"Già, ma ora vieni: dobbiamo ancora trovare una fermata"
Le due ragazze proseguirono per la strada fino ad un incrocio, poi svoltarono; così sulla destra, un pò in lontananza, si potevano ancora scorgere i bianchi grattacieli, di quella società il cui proprietario l'aveva sbattuta fuori un pò malamente. Kaede si fermò a guardarli, con uno sguardo un pò perso, e a ricordare tutte le sensazioni che le si erano alternate dentro in quei pochi minuti di colloquio cn Kaiba: felicità, delusione, rabbia, ma soprattutto quel potere che aveva sentito scorrerle dentro al solo pensiero che (forse) in quella stessa stanza c'era Drago Bianco Occhi Blu...
"La prossima volta avvertimi, quando inchiodi di colpo" quelle parole la riportarono un pò bruscamente alla realtà
"Sorry..."
"A guardare i grattacieli di quell'antipatico poi, nn so cosa ci trovi..."
"é una storia..."
"...lunga e complicata, si me lo hai già detto; ma ora hai tutto il tempo che vuoi!!" Infatti erano appena arrivate alla pensilina della fermata. Mai chiuse l'ombrello, controllò a che ora era il prossimo bus, e poi si accomodò accanto a Kaede, che si era già seduta sulla panchina di plastica rossa.
Era così indecisa...raccontare anche a Mai della sua ricerca? In fondo l'aveva appena conosciuta...ma era anche amica di Yugi e il resto della banda, quindi forse conosceva anche la storia del Faraone...e poi l'unione fa la forza, è vero, ma Kaiba aveva già dimostrato che con lui questo proverbio non funzionava...
La californiana volse lo sguardo al cielo: il sole stava riapparendo lentamente da dietro le nuvole e il colorito stava cambiando dal grigio a un bel azzurro scuro, facendo in modo che, almeno per la serata, su Domino tornasse il bel tempo. Se solo fosse così serena anche la mia vita....
"Allora- disse Mai, intromettendosi nei suoi pensieri- me la  racconti questa storia lunga e complicata?"
Kaede fece un profondo respiro e..."Ok". Con tutto il suo stesso stupore, si ritrovò a raccontarle tutto, dal principio alla fine, con una disinvoltura che finora aveva avuto solo con Jack; si sentiva compresa e a suo agio, e anche le classiche poche risposte dette da Mai, come "Ah" o "Davvero?", erano dette in un modo così sincero che le davano ancor più coraggio e sentimento nel raccontare.
Mai era una buona ascoltatrice, e rimase davvero colpita dalla storia della sua nuova amica. Un pò la capiva: essendosi appena trasferita si era sentita dispersa, sola e aveva dovuto contare solo sulle sue forze...come, per un periodo, aveva dovuto fare anche lei; ma non era questo il momento di piangere su delle vecchie ferite, doveva aiutare quella ragazza un pò strana sì, ma anche simpatica, perché gli amici ci sono nel momento del bisogno.
"...così ho dovuto lasciare il suo ufficio, poi sono venuta qui e...bhè, il resto lo sai"
"Seto è stato davvero maleducato a sbattervi fuori in quel modo!!"
A quel nome un brivido le percorse come una saetta la colonna vertebrale: "A dir la verità, non ci ha sbattuti fuori..."
"Bhè, per me è e rimane un cafone di prima categoria"
"...."
Proprio in quel momento, in cima alla via apparvero due fari, e la macchina a cui appartenevano cominciò a percorrere ad una buona velocità la via; proprio in direzione della fermata. La vettura, una bella auto bassa sportiva il cui colore era una via di mezzo tra il rosso e il viola, avrebbe continuato indisturbata la sua corsa; se non fosse stato che in quel preciso istante Mai alzò lo sguardo per dare un'occhiata al tipo di auto.
"Si parla del diavolo...HEI TU, FERMATIIIII!"
La ragazza scattò in piedi e si buttò in mezzo alla strada, facendo lasciare all'auto due bei segni neri di frenata sull'asfalto.
"Mai, are you crazy?????"
Stranamente l'autista non si attaccò al clacson o incominciò a imprecare, anzi, con una calma quasi irreale scese dalla vettura e disse: "Valentine, se cerchi il suicidio ti conviene stare cinque secondi in compagnia di Wheeler: è più efficace"
Da quella vettura, arrogante e presuntuoso come sempre, scese Seto Kaiba.
"Uhm, forse ho un pò esagerato...Comunque non è con me che devi parlare, ma con lei"
Mai indicò Kaede, che si stava risedendo nel vedere che la sua amica era ancora tutta intera: "Eh? I? What?..."
Gli occhi di Seto si posarono così sulla ragazza che era venuto a trovarlo quella mattina, ma la californiana arrossì e abbassò lo sguardo: non riusciva a sostenere quegli occhi che la guardavano in modo così indifferente, che la facevano sentire come una nullità; ma ora sentiva che in confronto a quella mattina, una vena di un'altro sentimento la sfiorava...lo guardò di sfuggita un'altra volta e riuscì a dare un nome a quella sensazione: disprezzo..
"Tu sei davvero la figlia di Pegasus..."
Ora ne capiva la ragione
"Non importa chi sia- disse Mai- ma devi ascoltarla, darle un'opportunità"
"Ti piace il Duel Monsters?" chiese Seto. Sia Kaede che Mai rimasero incredule: una domanda così gentile pronunciata dalla bocca di Seto Kaiba?
"Perché l'unico modo che hai per vedere Drago Bianco Occhi Blu è un duello" detto questo risalì in macchina e partì
"EHI- gli urlò dietro Mai-POTRESTI ALMENO DARCI UNO STRAPPO!!!"
Kaede, invece era ancora lì, seduta sulla panchina, con quelle ultime parole che le ronzavano ancora in testa:
"...l'unico modo...per vedere Occhi Blu...un duello...
Occhi Blu...
Unico modo...
It's...
a...
DUEL!

 1)Innanzitutto dico una cosa x non illudere gli appassionati: nn sono del tutto sicura che il prossimo capitolo sia quello che vi aspettiate, xk nn ci ho mai capito molto di cm si gioca...si vedrà....(sottinteso k sn ben accetti i consigli ^___^!)
2) E come ogni racconto che si rispetti, ci sono i ringraziamenti!!! (sperando di nn dimenticare nessuno) Quindi...
THANKS TO:
viky
kelly
Jaly Chan
Lady Fire
Yusaki
Evee
Ichigo Shirogane
e Neusiedler ke mi ha mandato una mail
un bacio a tutte e a presto^___^!!!

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Capitolo 4
*** 4. ***


I petali caduti dagli alberi in fiore ai lati della Piazza dell'Orologio invadevano tutto lo spiazzo; e quando quella bicicletta passò solitaria nella sera, agevolati dalla brezza svolazzarono a destra e a sinistra, creando dei bellissimi turbinii di colore rosa; per poi riposarsi delicatamente a terra.
L'arietta faceva svolazzare anche i ciuffi del originale acconciatura di quella solitaria ciclista: infatti per i suoi capelli erano stati usati praticamente tutti gli aggettivi, da "molto personalizzati" ad "assurdi" con molte altre sfumature più o meno gradevoli; avendoli tagliati molto corti sulla nuca e lasciati lunghi davanti; ma alla ragazza questo non importava affatto, perché quello era il taglio che più le piaceva e che la rendeva unica.
La bicicletta imboccò una delle tante diramazioni  che partivano dalla Piazza dell'Orologio, dirigendosi a ovest, incontro al rosseggiante sole del tramonto e verso la parte industriale della città.
Controllò ancora una volta che nessuno la seguisse: era sgattaiolata fuori di casa cercando di non dover passare davanti a quella di Yugi, e durante il tragitto aveva cercato di farsi notare il meno possibile.
Perché questa volta non voleva nessun "intermediario":  ognuno è artefice del proprio destino, e quindi doveva riuscire da sola nella sua ricerca.
Il sole era ancora sopra l'orizzonte quando Kaede riuscì finalmente a scorgere i grattacieli della Kaiba Corporation; ma prima di percorrere l'ultimo tratto di strada si fermò e inspirò a fondo, cercando di concentrarsi per dare il meglio di se in quel nuovo faccia a faccia con Seto Kaiba.
Arrivò così di nuovo davanti a quella stanga abbassata, che anche quella volta per lei significava una nuova sfida da affrontare per far luce sul suo passato che, a quanto pare, era misteriosamente intrecciato con il mostro Drago Bianco Occhi Blu.
La ragazza scese dalla bici e passò a lato della stanga, dirigendosi verso l'entrata dell'azienda. Attraversando il parcheggio notò che non c'erano praticamente automobili: questo significava che il turno di lavoro era finito e che quindi mancava poco all'uscita del leader dell'azienda stesso; così l'americana parcheggiò la bicicletta, poggiò delicatamente la sua borsa a terra, si sedette sul gradino dell'entrata e si mise ad aspettare.
Ci vollero venti minuti buoni prima che la sua attesa fosse ricompensata: "Ehi tu, che ci fai seduto qui?".
La ragazza si alzò e si girò verso il suo interlocutore, cercando di mostrare la faccia più seria e decisa di cui fosse capace; ma appena la vide, Seto sospirò: "Ancora tu? Lo vuoi capire si o no che non voglio avere niente a che fare con i Pegasus? Soprattutto con una stupida ragazzina come te...."
La frase colpì in pieno Kaede: quelle parole la presero dritta nel vivo e le diedero un buon motivo in più per affrontare quel presuntuoso di Kaiba.
"Qui la stupida mi sa tanto che non sono io, dato che praticamente se stato proprio tu a invitarmi."
"Cosa??!"
"Don't you still understand??- esclamò la californiana estraendo un Duel Disk dalla sua borsa- Si da il caso che anch'io sia una duellante."
Seto rimase un attimo interdetto, poi ricordò le parole che le aveva rivolto; ma cominciò a ridere: "Sarai anche la figlia dell'inventore del Duel Monsters, ma non credo tu sia in grado di sostenere un duello con me!"
"Smettila di parlarmi come se fossi mio padre!!! I am Kaede, period!! And now I defy you to duel!!"
Seto ridivenne serio: "Sei davvero cocciuta..." e si diresse verso la sua automobile, ne aprì la portiera posteriore e mise sul sedile la sua ventiquattrore; richiusa la vettura si diresse verso l'entrata dell'edificio; tutto questo senza dare una sola spiegazione alla ragazza che lo stava osservando un pò perplessa: "Ehi, where are you going???" "Vuoi duellare si o no???? Sto andando a prendere il mio deck e il Duel Disk..."
Kaede dovette quindi aspettare un' altro quarto d'ora.
Finalmente Seto uscì dai suoi uffici armato di Duel Disk e di deck, pronto al duello; ma ora che lo guardava meglio, notò che tipo di Duel Disk aveva la sua avversaria: "E tu avresti intenzione di duellare con quello?" gli disse indicandolo.
Il Duel Disk che possedeva la ragazza era un vecchio modello, quello con la mini piattaforma olografica rimovibile, il primo che Seto aveva progettato; in più l'esemplare della californiana sembrava essere stato "vissuto" parecchio: pieno di adesivi e scarabocchi vari, era anche percorso da qualche minuscola crepa e addirittura qua e là era pure sbeccato.
Kaede arrossì leggermente, ma rispose a tono: "Non importa con che cosa si duella, ma come si duella..." "...."
Entrambi infilarono i propri deck nell'apposito vano, e attivarono il sistema olografico; preparandosi allo scontro imminente.
"LET'S DUEL!!!!!!!"
Tutti e due i duellanti pescarono le loro prime 5 carte, e la prima mossa toccò a Seto che subito ne pescò altre due dal proprio mazzo.
"Come prima cosa posiziono una carta coperta, poi evoco Gear Golem in posizione di difesa. Così finisco il mio turno, a te la mossa."
A sua volta Kaede pescò una carta, e analizzò la situazione: Gear Golem aveva 2200 punti di difesa, e con i mostri che aveva in mano era impossibile abbatterlo, in più non aveva carte magia o trappola che la potessero aiutare; così per quel turno non gli rimase che rimanere pure lei sulle difensive: "Evoco la Statua Astek in posizione di difesa....e termino il turno...."
Il suo avversario rimase un pò deluso da quella mossa: "Non pensavo fossi addirittura più scarsa di Wheeler, batterti sarà più facile del previsto. Attivo la mia carta magia: Il Buco, che manda direttamente al cimitero il tuo ridicolo mostro- l'ologramma della statua andò così in mille pezzi, sotto gli occhi atterriti della californiana- e sposto il mio dalla posizione di difesa a quella di attacco. Ora vai Gear Golem, attacca direttamente i suoi Life Points!!!"
Il mostro di diresse velocemente verso di lei, che la colpì in pieno, portando i suoi Life Points da 4000 a 3200; e lasciandola un pò scombussolata a causa del colpo subito.
Ma la ragazza si riprese quasi subito e si affrettò a pescare una carta dal suo deck. Le sue labbra si incurvarono in un debole sorriso: forse quella carta avrebbe potuto salvarla...se la mise così nella mano e studiò gli ultimi particolari di quel suo prossimo turno.
Con questa combinazione forse ho qualche speranza di poter intaccare i suoi Life Points...devo riuscire e fargli evocare quella stramaledetta carta, o sarà stato tutto inutile....ma forza ora, é il momento di tener alto l'onore dei Pegasus....
"Since you destroyed my monster without ceremony, evoco subito il Cavaliere Landstar e per sostenerlo piazzo altre due carte coperte!"
"La tua strategia è così prevedibile...scommetto che una di quelle carte è Spade Rivelatrici, che userai per fermare il mio mostro e ottenere tre miseri turni per spremerti il cervello cercando una strategia con cui battermi, che praticamente non esiste...comunque non mi importa, perché comunque vada, il vincitore del duello sarò sempre io. Ma ora basta perdere tempo; sacrifico il mio mostro per evocarne uno molto più potente: vieni in campo Soldato Magico Guyltia!!!"
Con un sorrisino di superiorità, Seto posò sul Duel Disk la sua carta e subito il sistemo olografico entrò perfettamente in funzione; dimostrando ancora una volta quanto quella nuova tecnologia, nonostante fosse stata ideata da un' adolescente, fosse così all'avanguardia.
Apparve così in campo l'immagine del suo mostro, insieme alla tabella dei suoi dati, che segnava 1850 punti di attacco e 1500 di difesa.
"Perfetto!!- esclamò Kaede- attivo la mia carta magia: Angelo dei Dadi!!!- la carta si girò e in campo apparve un esserino alato armato di un dado gigante- che applicata al mio mostro mi permette di moltiplicare la sua forza d'attacco per il numero uscito!!!"
L'omino tirò così il dado, lasciandolo rotolare a terra in attesa che si fermasse e mostrasse un numero che, sperava la californiana, fosse superiore a tre. Il dado rotolò un bel pò, lasciando con il fiato sospeso i due duellanti; ma alla fine si fermò, fermandosi proprio sul numero...TRE!!!
"Well...è uscito il numero tre, il che significa che i punti di attacco del mio mostro passano da 500 a 1500..."
Si demoralizzò un poco, non era proprio il numero che aveva voluto che uscisse, ma non era ancora detta l'ultima parola.
"Se non vado errando nei calcoli, il mio mostro è ancora lungamente più potente del tuo...dunque posso procedere senza problemi: attacca!!"
Di nuovo un mostro di Seto si stava dirigendo verso di lei per attaccarla, ma prima che la raggiungesse scoprì la sua seconda carta coperta: "Sei caduto nella mia trappola Kaiba!!Vai Demone Giocatore di Dadi!!!" Questa volta dalla carta uscì un omino con un ghigno ben poco rassicurante, che lanciò in aria un dado gigante rosso che, come il precedente, rotolò a terra; fermandosi questa volta sul numero cinque.
La potenza di attacco del mostro del presidente della Kaiba Corporation fu così portata da 1850 a 370.
Il sorriso di Kaede andava da un orecchio all'altro: " What did you say? Spade Rivelatrici, uh?....Forza Cavaliere Landstar, mostriamogli la nostra forza!!!!"
Il mostro della ragazza distrusse così quello di Seto, i cui Life Points scesero pericolosamente a 2870. Il ragazzo, rimasto senza fiato dopo quell'attacco, si inginocchiò a terra...forse aveva sottovalutato quella ragazza...in un turno solo, con un mostro pressoché debole e una buona combinazione di carte magia e trappola,  era riuscita a togliergli la bellezza di 1130 Life Points...forse l'aveva davvero sottovalutata...ma non era questo il momento di fare simili discorsi, aveva un duello da vincere, ed era pure in ritardo per la cena.
Si rialzò e analizzò la propria mano di carte, ma con rabbia si accorse di non avere niente di utile per il momento. Pescò così una carta, che decise di giocare immediatamente: "Gioco Carità dell'Angelo, in modo che possa pescare altre due carte" Dopo aver messo la carta magia nel cimitero, ne pescò a altre due, ma appena le vide non seppe dire se la sua situazione fosse migliorata o peggiorata.
La tensione era alle stelle, aggravata ancor di più dal fresco della sera; dato che durante il duello il sole era sceso completamente sotto l'orizzonte.
Seto aveva in mano la carta che sicuramente gli avrebbe fatto vincere il duello, ma era la stessa carta per cui quel duello era in corso.
Così gliel'avrebbe data vinta...ma in fondo, dopo averla finalmente vista, si sarebbe tolta dai piedi... alla fine decise di giocarla lo stesso.
"Attivo la carta magia Rito del Drago Bianco, che mi permette di evocare Paladino del Drago Bianco che però sacrifico per evocare il mio mostro più potente...Drago Bianco Occhi Blu!!!!"
Drago Bianco Occhi Blu...Blue Eyes White Dragon...alla fine c'era riuscita, alla fine era arrivata al suo cospetto...una scarica di adrenalina la percorse per tutto il corpo: i suoi sensi si acuirono e , prima di essere accecata da una luce bianca, sentì il suo nome essere pronunciato da una persona molto lontana...lontana...lontana...lontana...
Chiuse gli occhi e sparì tutto: i grattacieli della KC, Seto Kaiba, le carte da Duel Monsters...tutto, tranne lui, o meglio, la sua sagoma.
Kaede si sentì avvolgere dalla beatitudine più assoluta:. non aveva mai provato una sensazione del genere, una sensazione formata da mille altre; come un bicchiere d'acqua formato da miliardi di molecole, era un'insieme di tutte le cose belle che la vita di può offrire, quegli attimi unici e insostituibili che ti accompagnano per sempre e ti fanno sentire bene.
Sentì che qualcuno la stava chiamando...
...Kaede...
...così riaprì gli occhi un pò riluttantemente...
...Kaede...
...e si accorse che era veramente tutto sparito nel bianco più assoluto...
...sono qui...
...e la voce continuava a chiamarla...
...qui, vicino a te...
...quando finalmente poté darle un corpo...
...si, qui...
...o meglio, una sagoma...
La sagoma indistinta di un maestoso drago le stava di fronte, a poca distanza da lei. La consapevolezza di essere finalmente al cospetto di quella magnifica creatura le diede una sensazione tale che il cuore si strinse fino a farle male. 
"Posso...posso toccarti?" il drago non rispose, ma Kaede allungò la mano verso il muso dell'animale; e appena questa la sfiorò, la sagoma cominciò a sfumare sempre più, ma essa non aveva intenzione di sparire: stava cambiando forma.
I lineamenti tornarono ad essere più delineati, e ora la sagoma aveva la forma di una ragazza dai lunghi capelli, di identica altezza e corporatura di Kaede. "E tu chi sei?" la figura della ragazza sorrise, e quel sorriso le infuse ancor più gioia.
Tu mi conosci...
"Come ti conosco??"
Non riconosci più neanche te stessa?
"Io...non capisco..."
Già, è una storia un pò complicata che però non posso raccontarti ora...
"Perchè? Chi sei tu? Chi siamo noi?"
So che sei ansiosa di sapere, Kaede, ma purtroppo non ho molto tempo...
"Ah...ma andiamo con ordine...Drago Bianco Occhi Blu...?"
é la nostra anima, noi siamo la sua anima; siamo indissolubilmente legate a lui...
"The soul of the Dragon..."
la figura sorrise di nuovo: Esatto...ma ora ascoltami: così come 3000 anni fa, qualcuno ora vuole avere il potere del Drago...io non ci sono riuscita a proteggerlo, ma tu puoi farcela, unendo il potere delle quattro parti...
"Aspetta, aspetta, aspetta...intendi che qualcuno sta tramando di usarci per suoi scopi?"
Si, e tu devi impedirglielo...ti prego fai in modo che la storia non si ripeta di nuovo...
"Come? Perché, cos'è accaduto 3000 anni fa?"
Mi dispiace, vorrei poterti dire di più; ma il tempo stringe e il Faraone ha anche bisogno di te...
"Ehi, e cosa centra il Faraone??"
Kaede...non permettere che il tuo cuore ti venga tolto, che la tua anima venga usata...
La sagoma cominciò a svanire, e la luce intorno a loro a colorarsi
"Ehi, wait!! Potrò mai rivederti?"
Ricordati che io sarò sempre con te...
"Ho ancora molte domande da farti..."
Se vuoi delle risposte, ascolta il tuo cuore...
Detto questo la sagoma svanì completamente e Kaede aprì di scatto gli occhi, trovandosi sdraiata a terra e con il viso preoccupato di Tea piazzato davanti.
"Tea??? Ma cosa...?" D'un tratto sentì gli occhi molto stanchi e stranamente umidi; si portò le mani al viso e si accorse che aveva pianto per tutta la durata della sua "visione"
"Oh mio Dio, Kaede!!!- esclamò la brunetta al suo fianco- Tutto Ok, stai bene??? Ci hai fatto prendere un bello spavento...."
"Si, credo di stare bene...Ma si può sapere cosa mi è successo? Ma soprattutto...che ci fate voi qui?"
Le spiegazioni furono presto illustrate: Mai aveva chiamato Kaede per vedere se stava bene, ma non avendola trovata aveva provato da Yugi; ma nemmeno lui sapeva dov'era e , avendo avuto un brutto presentimento, avevano riunito la banda ed erano andati a cercarla; trovandola mentre stava cadendo svenuta a terra nel bel mezzo di un duello con Kaiba.
"Ehm, a proposito- disse Joey- questo lo abbiamo trovato accanto a te....che cos'è??" "AAAAAAAHHHHHHHH!!! MY DUEL DISK!!!"
Quelli che Joey teneva tra le mani erano i mille e più pezzettini in cui il suo amato Duel Disk si era rotto nell'impatto con il suolo. Qualche pezzetto era ancora tenuto insieme dagli stickers, ma per il resto era irrecuperabile " My beloved Duel Disk....." "Io ti avevo avvertita...." una voce alle sue spalle la canzonò
"Yes, maybe you're right...but this was my first Duel Disk..."
"Forse così adesso mi lascerai in pace una buona volta..."
"Ma sentitelo, Mr. Simpatia...." disse Tristan
Seto lo fulminò con lo sguardo, poi disse. "Sarà meglio che ognuno se ne torni a casa, sono già le dieci e mezza..." "COOOOOSA????"
........
........
........
Quella sera c'era davvero un'aria gelida, ma nonostante questo Kaede si sentiva davvero bene: "Pharaoh??"
"Dimmi"
"When I fainted...quando sono svenuta, ho avuto una specie di...di...di 'visione'..."
Il Faraone si fermò: "Dici sul serio??"
Pochi passi più avanti si fermò anche Kaede: "Si... ed ho incontrato una persona che forse ci può aiutare..."

 Uff...pant...pant...CE L'HO FATTAAAAAAA!!^_____^ Ok, il duello non sarà ai livelli del manga o dell'anime, ma dovete contare che praticamente sapevo appena quattro carte in croce e cm regole nn ero messa meglio....
Cmq Evee, nn esageriamo V//////////V addirittura un monumento....cmq ti ringrazio per i consigli, anche se alla fine non ho fatto evocare Blue Eyes Ultimate Dragon a Seto; xk personalmente preferisco il "traditional" Blue Eyes White Dragon...nn so, cn tre teste nn mi ispira...anche se sarebbe stato bello che avesse evocato Blue Eyes Shining Dragon (ma k poi nn aveva visto il film?...a proposito HO VISTO IL FILM!!!!^______^ finalmente, dopo ardue e strenuanti ricerche nei videonoleggio a cui ho accesso, sn riuscita a procurami quello stramaledettissimo film!!! Hai proprio ragione, la scena di Seto k sale sul Blue Eyes Jet é da rivedere 1000 volte *ç*...cn quella musiketta poi...)(Ringrazio x il tifo^__^!!NdKaede)
L'idea di far incontrare Kaede e Mai nn so da dove mi è venuta, forse perchè entrambe sn un pò sole e avevano bisogno di un qualcosa che si avvicinasse ad un concetto di "migliore amica"....(ok, basta fare la psicologa x stasera...)Bho, nn saprei, cmq sn contenta k l'idea vi sia piaciuta^__^
Un grazie anche a Lady Fire che ha scritto una recensione di cui spero averne capito il senso (devi perdonarmi, ma sn le undici di sera e il cervello è andato un pò in pappa....); a kelly (spero il duello ti sia piaciuto, sennò ciccia; questo, purtroppo, è il meglio che sn riuscita a fare...) e a VidelB (km vedi mi sn concentrata un pò di più sulla parte della visione, anke se il duello mi ha davvero messa un pò in crisi...)....grazie mille a tutte x i vostri commenti^_______^!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
P.S.: Nn so, ma mi sembra che sto facendo apparire il povero (povero?!?!?!?! NdTutti) Seto un pò troppo "carogna", nn vi sa anche voi???o__O
(Infatti...cosa avrò mai fatto di male...NdSeto) (Ecco, questa è un'ottima domanda k potresti farti prima d andare a dormire....sai un piccolo esamino di coscienza ogni tanto nn fa male....NdTutti)
Kisses e alla proxima!!!^_______^

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Capitolo 5
*** 5. ***


Non era stata una buona settimana...
Certo, i test di ingresso alla sua nuova scuola erano andati molto bene e di questo non si lamentava; ma c'era qualcos'altro nell'aria, che la rendeva nervosa dal suo duello "incompiuto" con Seto Kaiba.
Una presenza che la seguiva, la osservava e la studiava...o almeno così si sentiva lei. Poteva benissimo essere una paranoia causata da quello strano sogno, ma proprio per quello sapeva che la minaccia poteva essere reale.
"Ehi, secchiona, il tuo muso è lungo quanto il tuo voto è alto"
"Oh...Hi, guys!"
Aveva scelta il tetto della scuola come "rifugio" per star un pò da sola, ma a quanto pare era più frequentato di quanto si aspettasse; poco male, forse i suoi amici l'avrebbero aiutata a tirarsi su di morale almeno per quel giorno.
"Uffa- disse il biondino- volevo vedere anch'io un bel 100 rosso sulla mia prova..."
"Di rosso ci sarà soltanto la tua media scolastica se vai avanti così..." lo rimproverò la brunetta
"Avrei preso almeno un bel 80- si difese Joey- se solo Tristan non ci avesse fatti beccare..."
"Ah, quindi adesso la colpa sarebbe mia!!" intervenne il ragazzo chiamato in causa
"Bhè, non sono io quello che si è allungato come una giraffa per copiare..."
"Per forza!!! Tenevi i bigliettini dispersi per il tuo astuccio, come pretendi che riesca a leggere??? E poi hai una scrittura talmente minuta..."
Yugi, esasperato, si voltò verso Kaede e sul suo viso scorse un sorriso; così gli rivolse uno sguardo a dire: "Non cambieranno mai..."
Il sorriso della ragazza si allargò, e a quel punto il Faraone prese il posto del suo partner e si sedette accanto all'americana.
"Ehi, come va?"
"Fine, thanks"
Il Faraone era un pò in imbarazzo: "Senti, non vorrei mai sembrarti maleducato, ma..."
"...ti piacerebbe sapere che cosa ho visto l'altro giorno." finì per lui la ragazza
"Bhè...ecco...si"
La californiana lo rassicurò: "Don't worry, Pharaoh!!! Se vogliamo ricordare dobbiamo unire le forze, e io sono molto contenta e onorata di collaborare con te!!"; così gli raccontò del suo "incontro" con lo spirito della ragazza, di cosa gli aveva detto e di come si era sentita.
"Uhm...una ragazza dai lunghi capelli...." "Do...do you remember something...about her?"
Il Faraone chiuse gli occhi e cercò di ricordare...sondò ogni angolo dei ricordi che aveva a disposizione...si sforzò di rivivere quei pochi secondi della sua vita passata che conosceva...ma nonostante si sforzasse di richiamare un possibile ricordo, anche solo un' immagine fugace che la riguardasse; non riusciva proprio ad ottenere nulla, nemmeno un piccolo riferimento a quel nuovo personaggio del suo passato.
"Mi dispiace...non mi ricordo proprio di lei...per ora almeno..." "Si, capisco, non possiamo pretendere che tutto ti torni in mente, così come niente.."
Stettero un pò in silenzio, a guardare quei tre che bisticciavano ancora, ma forse non li vedevano neanche, persi nelle loro riflessioni sulla situazione che si era venuta a creare. A un tratto però, al Faraone venne in mente un'idea: "Ehi, che ne dici di andare al museo questo pomeriggio? "
"At museum??? Why?"
"Lì c'è una stele che riguarda il mio passato, forse se ci andiamo assieme può succedere qualcosa....magari no, ma tentar non nuoce giusto??" Il Faraone era così entusiasta che la sua euforia contagiò anche la californiana, che accettò volentieri.
Ma Yugi, ripreso il controllo del suo corpo, esclamò: "Oh, no!!! Adesso che ci penso, oggi devo aiutare il nonno nelle pulizie primaverili del negozio...uffa, che voglia...."
"Oh...- Kaede si fece un attimo pensierosa-...io comunque posso andarci lo stesso: oggi Mai mi ha chiesto di andare a fare un pò di shopping con lei; gli farò fare una deviazione, o sennò possiamo benissimo fare un'altro giorno..."
"No, vai tranquilla; in fondo l'ho vista tante di quelle volte quella stele..."
Nonostante gli avesse detto quelle parole, l'americana notò che sul volto del suo amico c'era un pò di tristezza; così decise che se gli fosse successo qualcosa di importante al museo, lui sarebbe stato il primo a saperlo.
"E invece che oziare tutta l'estate, dovevate non dico studiarvi il programma a memoria, ma almeno ripassare le cose basilari! Così ora non sareste qui a piangervi addosso!!"
"Ti piace così tanto rigirare il coltello nella piaga, Tea?" le risposero acidi i due ragazzi
Tea aprì la bocca per ribattere, ma proprio in quel momento suonò la campanella di fine ricreazione, cosicché il gruppetto di ragazzi dovette avviarsi verso la propria aula.
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Le ore passarono in fretta e ben prestò suonò anche la campanella di fine lezioni, e gli studenti si riversarono in massa fuori dall'edificio finalmente liberi per tutto il resto della giornata.
Nel mentre, un bolide rosso a due ruote si fermò rombando davanti al cancello della scuola, attirando l'attenzione e la meraviglia di praticamente tutta la Domino High School; che si precipitò prontamente a vedere chi fosse il fortunato proprietario di quella bellezza, e perché si fosse fermato proprio davanti alla scuola.
Sceso dal mezzo, il motociclista si tolse il casco, da cui ricadde una massa di lunghi e ondulati capelli biondi: "Kaede, ragazzi!!! Avete visto? L'ho fatta riparare!!!" "Mai!!!!"
Il gruppetto le corse incontro o, per meglio dire, cercarono di raggiungerla attraverso la massa di studenti che era molto restia a lasciarsi superare così facilmente; così, tra mille "permesso" e altrettante meno educate gomitate, il primo a raggiungere la giovane centaura fu il biondino Joey.
"Ciao!" si dissero i due contemporaneamente, facendo entrambi un gran sorriso; ma oltre al saluto non riuscirono a dire altro, standosene lì a guardarsi negli occhi, che in fondo dicevano più delle parole...finché non arrivò Tristan e il resto della company.
Entrambi volsero lo sguardo da un'altra parte, arrossendo lievemente; ma Mai trovò subito un diversivo andando a salutare la sua amica: "Ciao, bella! Allora, sei pronta?" "Yes, but...dovrei chiederti un immenso favore..." "Tutto quello che vuoi, ma me lo chiedi per strada, perché sono già le 16.00 e se non ci sbrighiamo non arriviamo a fare molto..." detto questo gli mise tra le mani un casco, quindi si rimise il suo e risalì in moto.
La californiana seguì il suo esempio infilandosi il casco e salendo dietro di lei, ebbe quindi il tempo di un breve saluto agli amici che già si ritrovava in fondo al viale; all'inizio si strinse un pò a Mai impaurita dalla sua alta velocità mantenuta, ma poi si rilassò e imparò a godersi quel misto di adrenalina e paura che sentiva scorrere dentro di lei.
Il vialetto che costeggiava la scuola sfociò in un'altra strada, un pelo più grande; ma Mai non la percorse a lungo perché ben presto mise la freccia e si immise nella strada principale della città, che le faceva il giro dall'esterno per arrivare nella zona dei grandi magazzini e dei mercati.
La strada era principalmente retta, cosicché Mai diede un pò di gas, per godersi al meglio una delle rare strade in cui il suo gioiello poteva dare il meglio di se; ma appena avvistò il cartellone segnaletico del parcheggio rallentò, in modo da imboccare la svolta in tutta tranquillità e sicurezza.
Il parcheggio, nonostante fosse sabato, era semi deserto e quindi le ragazze non faticarono a trovare un posto; lasciata così la moto, sia avviarono verso il centro commerciale di Domino.
"Cos'è che mi stavi dicendo prima, a proposito di un favore?" "Oh yeah, well...volevo chiederti se potevamo andare al museo, quando avevi finito.." Mai non capì bene perché Kaede volesse andare proprio al museo, uno dei luoghi più pallosi della città secondo il suo parere; ma poi si ricordò del reperto storico cui aveva sentito parlare da Yami, "l'altro Yugi", e le disse che per lei sarebbe stato un piacere accompagnarla.
"Ma ora è il momento di svagarsi un pò, e di prosciugare il portafoglio! Andiamo, forza!!" Detto questo la prese per un braccio e la trascinò nel immenso edificio, dando inizio a un pomeriggio molto spensierato.
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"Perfetto!! Avevo proprio bisogno di una camicetta nuova!!" per l'ennesima volta Mai la tirò fuori dalla borsa e la rimirò "Poi è proprio come la volevo io!" se la rigirò ancora un pò tra le mani, per poi rimetterla via.
Le due ragazze oltrepassarono le porte automatiche, uscendo così dal centro commerciale, e mettendo fine alla loro giornata d'acquisti.
"Comunque anche i tuoi jeans sono belli, e poi ti stanno molto bene" "Oh, thanks"
Alla fine non avevano svaligiato i negozi, ma si erano limitate a comperare qualche capo per il cambio stagione; in compenso si erano divertite molto a girare per negozi e guardare vetrine, provare vestiti e fare foto idiote alle macchinette.
"Bene, è arrivato il momento della cultura; forza, salta su che ti porto al museo. Ah, ce la fai a tenere le borse mentre io guido?"
"Si, non ti preoccupare, vai tranquilla" le rispose la californiana, che stava cercando il metodo migliore per tenere in mano i loro acquisti mentre si teneva alla conducente per non finire con il sedere per terra. Riuscita finalmente a trovare una soluzione, diede l'ok alla bionda, che ripartì alla volta del centro della città. Ripercorsero la strada dell'andata, ma poco prima della scuola, svoltarono a sinistra verso la loro prossima destinazione.
L'edificio era davvero molto grande e Kaede, che lo vedeva per la prima volta, rimase incantata da tanta magnificenza: l'entrata era bellissima e scommetteva che l'interno era altrettanto, curato e tenuto in ordine, cosa che sottolineava quanto la cittadina teneva alle proprie ricchezze storiche.
"Eccoci qui- disse Mai- vogliamo entrare?" "Of course..." rispose debolmente Kaede, ancora intenta a guardare la facciata principale; ma riscuotasi dall' "incanto" si affrettò a raggiungere l'amica, che era già nell'atrio a parlare con il custode.
"Siete entrambe abitanti di Domino?" chiese l'uomo
"Si, ma ecco...insomma, io..."
"It's the same if you don't want to come with me." le disse la californiana raggiungendola
"Davvero, non ti scoccia? Perché lo sai, che mal sopporto luoghi come i musei, però..."
"No problem!" le ripeté. E poi si era ripromessa che il primo a sapere semmai fosse successo qualcosa doveva essere  il Faraone...
"Bene allora, se per te va bene...ci sentiamo allora. Ciao!!" detto questo la bionda si girò e uscì dall'edificio, lasciando Kaede con il custode: "Se lei è un abitante di Domino, può entrare e uscire gratuitamente da qui alla morte!!" la ragazza ringraziò e si tuffò nei labirinti e nei meandri del museo.
Girovagò un pò prima di trovare la sezione dedicata all'antico Egitto, ma finalmente poté ammirare i manufatti, le statuette e tutti i reperti di quell'era così misteriosa e affascinante; finché non si trovò di fronte alla teca di vetro che conteneva la stele che il Faraone le aveva nominato.
La ragazza rimase affascinata dall'immensa stele appesa alla parete che, se non fosse stato per la protezione di vetro, avrebbe potuto benissimo toccare; cominciò a osservarla molte attentamente, seguendo con lo sguardo i geroglifici incisi sopra, nonostante non avesse la minima idea di come decifrarli, e seguendo con la punta delle dita i tratti delle effigi scolpitevi: The Pharaoh...Black Magician...the three Ancient Egyptian Gods...Blue Eyes White Dragon and...Seto?!?!?!
Kaede rimase senza parole: "What...what does he do here???" Non ci capiva più niente...aveva sempre pensato che Seto fosse solo colui che era incaricato di salvaguardare il Drago, e non che c'entrasse direttamente con il passato del Faraone e il suo...quindi che ruolo aveva Seto in tutta quella faccenda? Che fosse lui la persona che avrebbe dovuto collegarsi a lei e al Drago? La ragazza ebbe la sensazione che il cervello cominciasse a fumargli, e si accasciò a terra, sentendosi completamente sperduta di fronte a una rivelazione del genere...il mistero si infittiva così sempre più, e lei non sapeva minimamente dove andare a parare la testa...in più quella fastidiosa sensazione di essere osservata da lontano tornò a perseguitarla, rafforzata ancor più dal silenzio tombale che regnava nel museo; decise così di ascoltare un pò di musica per alleviare la tensione.
Prese il suo lettore dalla borsa, si mise le cuffie e fece partire il Cd; qualunque esso fosse, le bastava avere qualcosa nelle orecchie che non fosse quell'odioso silenzio che minacciava di fargli saltare i nervi. Il primo brano partì, facendola stare un pò meglio, così chiuse gli occhi per ascoltarlo...

...and sometimes I feel like going down and so disconnected
but somehow I know that I am haunted to be wanted...


si, le parole rispecchiavano esattamente il suo attuale stato d'animo...la demoralizzazione, le tenebre, la paura di qualcosa di sconosciuto...

...I've been watching, I've been waiting in the shadows for my time
I've been searching, I've been living for tomorrows all my life...


Ci doveva provare, per dissipare le tenebre del suo passate e poter vivere con la consapevolezza di ciò che è stato...ma se qualcuno collaborasse- pensò- invece di rendere tutto più difficile a me ma anche, senza rendersene conto, a se stesso...

...lately I've been walking, walking in circles, watching, waiting for something
feel me, touch me, heal me, come take me higher...


un attimo di silenzio e poi...una mano le si posò sulla spalla, e lei fece un salto da un lato, reprimendo a fatica un urlo; ma, accortasi che era la guardia, si calmò un poco. "Mi dispiace averla spaventata, signorina- si scusò- ma volevo informarla che stiamo per chiudere..."
"O-Ok" rispose la ragazza con voce un pò tremula. Raccolse le sue cose e seguì la guardia fino all'uscita, dove questi prese un mazzo di chiavi che usò per chiudere il portone dopo che ebbe inserito il sistema d'allarme.
"Buonanotte signorina, spero di rivederla ancora qui al museo. Arrivederci!!" "A-arrivederci..." Kaede non riuscì a girarsi per salutare il custode: era completamente paralizzata. Quella sensazione maledetta era tornata più forte che mai, dandole dei brividi di freddo così intensi da non riuscire a muoversi. Pian piano riacquistò almeno la mobilità del collo, così poté dare un'occhiata in giro, ma non trovò nulla che potesse aiutarla o quantomeno tranquillizzarla: su Domino era scesa la sera, i lampioni si erano ormai accesi da un bel pò e la strada era completamente deserta.
Come on, Kaede- pensò tra se e se- come on...finalmente riuscì a girarsi e a dare le spalle all'entrata del museo, avendo così la conferma che per strada non c'era un'anima viva nel raggio di chilometri, nonostante fosse sicura che c'era qualcuno che la osservasse...si sentiva il suo sguardo curioso addosso, come un insetto fastidioso che non ti vuole lasciare in pace...forse se restava davanti al portone dell'edificio era al sicuro, ma sapeva che era una pazzia...quindi inspirò affondo, si fece coraggio e cominciò a correre nella notte.

 Ed ecco finito anche il quinto capitolo!! Siccome Seto ha fatto il cattivo le altre volte, in questo nn c'era XP!! (Solo perché c'era quell'incosciente di Valentine e avevi paura che potesse ammazzarsi?NdSeto)(Ehi, guarda che sono coscienziosa io, guido che è una meravigliaV.V! Nevvero Kaede? NdMai) (Bhè..ecco..NdKaede)(Se trovo quel pericolo pubblico che ti ha venduto la patente...NdSeto)(Come ti permetti????  è_éNdMai) scusate se vi interrompo, ma stavo dicendo che se fai il bravo nel proximo cap potrei anche farti tornare...dipende tutto da te (k palle...NdSeto)
Lasciando perdere l'orgoglio k provo nella considerazione k mi date, passo ai...
THANKS TO:

-Akemichan (No, non mi pare che tu mi abbia recensito gli altri capitoli, ma sn contenta che tu mi abbia commentato il 4° e che ti sia piaciuto; e spero che continuerai a leggere a la mia ff!!^__^ Bacio)

-Kelly (Ciao^__^!! Come vedi alla fine il duello l'ho fatto, anke se nn era questo gran che...infatti ho cercato di pensare di più alla "visione" k era la cosa secondo me più importante, e sono contenta k ti sia piaciuta!! A proposito del duello..Seto è_é!! (k c'è??o_ONdSeto) cos'è sta storia che hai vinto??? Va k solo xk Kaede è svenuta e ha rotto il Duel Disk nn vuol dire k tu abbia automaticamente vinto...(Coooosa?? Vabbè dai, tanto avrei vinto lo stesso...NdSeto)(Ki lo dice??NdMe&Kaede) Sn curiosa di sapere se questo cap ti sia piaciuto, ho cercato di metterci più suspance k ho potuto, anke se mi sa k ho fatto sclerare Kaede...-_^ Kisses)

-Evee (PERDONOOOOOOO!!! Lo so k ho sbagliato nome di alcune carte ma qui bisogna prendersela cn quelli k fanno le traduzioni e che nn fanno coincidere i nomi, dato che li ho presi pari pari da un numero del manga...x Carità dell'angelo invece non ho scusanti dato che sapevo la regola del "pesco 3, scarto 2" ma nn so perché al momento di usarla me la sono dimenticata (Qui è l'arteriosclerosi k galoppa, cara...NdTutti) Comunque sn felicissima k ti sia piaciuto abbastanza, dato k so k tu sei brava nel Duel Monsters e quindi i tuoi giudizi in questo campo x me valgono oro!! Forse è vero k la fine (Quale fine?? NdTutti)(Ci stavo arrivando, grazie...-_-NdMe) "mancata" del duello abbia un pò deluso ma a mio parere finire il duello e poi far svenire Kaede suonava un pò male...magari invece è l'idea più brutta del mondo, ma a me piaceva così...comunque chissà che in un futuro (molto ma molto remoto xò...) nn ci sia un'altro duello...dipenderà se avrò estro (e una conoscenza più decente del gioco)-_^ Intanto ciao bella, ci vediamo al prox cap.^__^!!!)

-Dulcis in fundo: voglio ringraziare i miticissimi The Rasmus per la loro canzone "In the shadows" da cui ho tratto lo parole (Lauri, cn la barbetta sei ancora più figo*ç*...NdMe)(Kitos!!NdLauri) nn so se va scritto così, ma dovrebbe essere grazie in finlandese...
Big Kisses a tutte e alla proxima!!!!

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Capitolo 6
*** 6. ***


La strada era scivolosa, così tanto che Kaede rischiò quasi di finire per terra, tra le mille pozzanghere che invadevano tutta la città.
Ma perché devo prenderla sempre io la pioggia??? si domandò la ragazza, continuando a correre per le vie di Domino sotto una pioggia torrenziale.
Era da tanto ormai che correva e non sapeva più neppure dove si trovava, ma la presenza non aveva la minima intenzione di lasciarla stare. Maledisse ancora una volta la sua pessima memoria in fatto di strade e il suo ancor più pessimo senso dell'orientamento, finché qualcosa dentro di lei non l'avvertì che forse aveva trovato un posto in cui rifugiarsi. Infatti poco più in là la californiana scorse delle luci ancora accese in un abitazione, il cui fatto di essere una villetta circondata da un bellissimo giardino la rallegrò ancor di più.
La casa era circondata da un muretto con una recinzione non troppo alta, facile da scavalcare; ma notò anche che davanti alla porta si trovava un uomo, molto probabilmente una guardia, che di sicuro non l'avrebbe mai fatta entrare conciata in quel modo; così decise di tentare andando a provare alla porta sul retro. Scavalcò il muretto e, tenendosi dietro le piante per non farsi vedere dall'uomo, si diresse verso il retro della casa dove, come aveva previsto, c'era la cosiddetta "entrata di servizio".Oltre il vetro smerigliato scorse alcune ombre così, pregando che non fossero degli omaccioni con brutte intenzioni, si decise a bussare.
"Si??" ad aprirgli la porta fu un bambino con dei lunghi capelli neri, a cui Kaede avrebbe dato poco più che una decina d'anni "Chi sei?"
"Ciao!" gli rispose con più disinvoltura che poté, come se bussare a tarda sera alla porta sul retro di una villa mozzafiato con un temporale che infuriava fosse una cosa normale "Potrei..." ma una voce proveniente da un'altra stanza la interruppe: "Mokuba, con chi stai parlando?"
"Con lei, fratellone."disse il piccolo mentre un ragazzo moro vestito con una semplice T-shirt grigia e un paio di pantaloni da ginnastica entrava nella stanza  "Tu?????????" esclamarono i due contemporaneamente. Stettero un attimo a guardarsi, increduli, finché Seto, notato lo stato della ragazza, le disse: "Si può sapere che ti è successo? E soprattutto che ci fai a casa mia?" "Well...ehm, I..." Kaede si rese conto di essere in una situazione pietosa: era bagnata fradicia, con i capelli tutti appiccicati grondanti acqua, con i vestiti che non erano certo da meno...tutto questo sotto gli occhi di Seto Kaiba!! Si sentiva in un imbarazzo pazzesco, agevolato dal fatto che se ne stava lì, sotto la pioggia come una stupida, senza dire una parola; mentre c'era il ragazzo più odioso del mondo che la guardava via storto.
"Io...mi dispiace, credo di...aver sbagliato, si...vi chiedo scusa, ora tolgo il disturbo..." quindi si girò: era disposta ad affrontare il suo demone, pur di tener alto l'onore e non umiliarsi davanti al presidente della Kaiba Corporation; ma una mano la fermò: "Sei pazza?? Se torni sotto la pioggia, domani come minimo ti ritrovi con la broncopolmonite!!! Forza, vieni dentro!" il piccolo Mokuba la tirò dentro e chiuse la porta.
Appena una barriera si frappose tra lei e il suo inseguitore, la ragazza si sentì subito meglio: la sensazione di essere seguita si affievolì e si tranquillizzò un pò. Si tolse le scarpe, vietate in una casa giapponese, e seguì i fratelli Kaiba in un soggiorno molto semplice ma davvero accogliente, dove la fecero sedere e raccontare la sua storia: "Bhè ecco, sembra stupido lo so, ma...mi sembra di essere seguita..." alle parole della ragazza seguì un breve silenzio di riflessione, interrotto poi dalle parole del moro: "Si, mi è parso di sentire qualcuno nascondersi tra le piante..."
Il piccolo rivolse lo sguardo al fratello, per ricevere un cenno d'assenso, ma questi alzò le spalle passando poi a guardare fuori dalla finestra; così domandò alla sua ospite: "Senti...per caso hai già cenato?"
"Ecco, io...non ancora, a dir la verità..."
"Perfetto!! Vieni, dovrebbe esserci rimasto un pò di riso al curry, se non sbaglio, spero ti piaccia. Ah, che sbadato, non mi sono ancora presentato: io sono Mokuba!!"
"Piacere, io sono Kaede, e il riso al curry va benissimo; grazie mille!"
Il piccolo Kaiba fu molto premuroso: oltre ad un piatto di ottimo riso al curry fece preparare anche un pò di insalata con germogli di soia, il tutto accompagnato da del buon the; che la ragazza mangiò di buon appetito, ringraziando Mokuba e chiunque avesse preparato tutta quella roba semplice ma buonissima.
Dopo la gustosa cena offertagli Kaede si alzò, e mentre Mokuba aiutava la cuoca a sparecchiare, si avvicinò alla finestra per controllare la situazione. Il poco tempo che aveva passato a chiacchierare con il piccolo gli aveva fatto completamente dimenticare la paura e l'angoscia, e ora si sentiva più tranquilla e sicura separata dal suo inseguitore da quattro solide pareti di cemento e mattoni.
"Sembra che se ne sia andato..." disse la californiana, dando un'occhiata furtiva fuori dalla finestra.
"Può darsi- rispose il moro- ma credo sia una specie di tattica: secondo me vuole farti abbassare la guardia per poterti attaccare quando nessuno può aiutarti. Questa è la mia idea, poi fa come ti pare..."
Kaede si girò un pò preoccupata verso di lui: "Che...che cosa vuoi dire????"
"Che vuole tenderti una trappola, e secondo me se esci da quella porta sarai di nuovo in pericolo..."
"And so...?"
"E quindi cosa??" rispose spazientito Seto
"E quindi mi stai dicendo che posso restare qui a casa tua?"
"Io non..." cominciò un pò imbarazzato il ragazzo
"Bhè, non vorrai mica che io esca e mi faccia attaccare da...da...da quel coso!"
"Senti- sbuffò alla fine Kaiba - fa un pò come vuoi, in fondo non sono affari miei..." e detto questo si avviò verso il suo studio, dove c'era del lavoro che lo stava aspettando.
Kaede rimase lì senza parole; lei lo aveva detto così, buttandola sullo scherzo, ma a quanto pare il ragazzo l'aveva presa sul serio. Ma in fondo aveva ragione: ora si accorgeva che la presenza non se n'era andata davvero, e non poteva certo tornarsene là fuori a combatterlo senza l'aiuto di nessuno..."But the other possibility is...to sleep in Kaiba's house!!" Quale della due era la peggiore???
Con un sospiro appoggiò la fronte al freddo vetro della finestra, ascoltando con gli occhi chiusi il rumore della pioggia che vi batteva sopra inesorabilmente, in quel temporale che ormai imperversava su Domino da ormai qualche ora. Man mano però si sentì sempre più tranquilla, tant'è che quasi si addormentò lì così, in piedi e con la testa appoggiata contro una finestra; finché, per la seconda volta in quel giorno, una mano le si posò sulla spalla: "Signorina...il suo bagno caldo è pronto" "Uh? Hot bath??" "Il signor Kaiba mi ha chiesto di preparargliene uno, se non vuole prendersi qualche malanno..." "Ok..." la ragazza seguì così Roland per i corridoi della stupenda villetta, fino ad arrivare davanti ad una tipica porta scorrevole giapponese di un color panna che si intonava perfettamente con le pareti circostanti."Bene, eccoci arrivati" "Grazie mille..."
Roland se ne andò ma la ragazza esitò un attimo prima di aprire la porta: era stato il Kaiba minore...o il maggiore?? Ma lasciò subito perdere quella stupida domanda, perché il richiamo di un rilassantissimo e profumatissimo bagno caldo era troppo forte per perdere tempo a star dietro a sciocche domande; così aprì la porta scorrevole e rimase incantata: enorme, con la vasca in un angolo e piastrellato da mattonelle color ocra, era il classico bagno giapponese che lei amava tanto; come d'altronde tutta la cultura e la tradizione giapponese: i bellissimi kimoni, il pavimento formato dai tatami, il futon tradizionale letto...estasiata entrò e si richiuse la porta alle spalle, dando un'altra occhiata a quella stanza e notando alcuni asciugamani ed altri stracci appoggiati dentro una cesta di vimini. Si avvicinò e si accorse che non erano stracci, ma indumenti, con appoggiatovi sopra un bigliettino:
Alcuni asciugamani e un ricambio di abiti che penso ti vadano bene; metti la divisa nel cesto e quando hai finito lascialo fuori dalla porta, se domani vuoi trovarla pulita. Il tono era molto sbrigativo e sul biglietto non c'era scritto altro, ma la ragazza sorrise e cominciò a spogliarsi.
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Il bagno era stato un vero toccasana! Il suo corpo era rigenerato e la sua mente era più libera: una vera rinascita!!
Si guardò ancora una volta con i vestiti prestatigli addosso: una maglietta blu scuro molto ampia con il logo della KC stampato in altro a destra, un paio di boxer e uno di calzoncini da ginnastica era tutto quello che aveva trovato sopra gli asciugamani; ma a lei non faceva nessuna differenza, in fondo era solo per una notte e nessuno di certo lo aveva potuto prevedere.
Come ordinatogli nel biglietto lasciò il cesto con i suoi indumenti sporchi al di fuori della porta e si incamminò per la casa....ma un pensiero la arrestò: dove avrebbe dormito?? In giro non c'era anima viva così, non volendo stare in piedi in mezzo ad un corridoio per tutta la notte, decise di partire alla scoperta di casa Kaiba. Gironzolò un poco per il primo piano, sbirciando nelle stanze, notando che la casa era un perfetto matrimonio tra lo stile classico e l'innovativo: antichi vasi si trovavano tranquillamente vicino a televisori al plasma senza però dare quella orrenda sensazione di divario e cattivo gusto che di solito davano certe accoppiate; anzi, davano l'impressione di essere stati ricercati apposta per dare un senso di perfetta armonia alla presenza di due così diversi stili. Ammirata da quella splendida idea continuò il suo "Unofficial-tour" per la villa, finché non salì una rampa di scale ed arrivò al piano superiore, dove finalmente trovò delle luci accese, segno che quella casa non era del tutto disabitata.
Si avvicinò alla prima porta, da cui provenivano dei ticchettii, ed immaginò subito chi fosse l'occupante. Arrivata davanti alla porta socchiusa bussò con garbo, aspettando un invito ad entrare che però non venne; allora bussò con maggiore forza  chiedendo: "May I come in?" "...uff, si può sapere che vuoi ancora?" La ragazza lo prese come un si, ed entrò nello studio di Seto Kaiba. La stanza emulava molto l'ufficio che Kaede aveva visto alla sede della Kaiba Corporation, ma questo aveva un'aria molto più "personale" dell'ambiente freddo e quasi sterile che regnava laggiù.
"Allora??" le parole del ragazzo la distolsero dai suoi pensieri sull'arredamento "Mi vuoi dire che vuoi?"
"Well...io, io volevo ringraziarti per la tua ospitalità. So che ti sono capitata qui tra capo e collo, e..."
"Tutto qui? Era questo che volevi dirmi?" disse, alzando lo sguardo dal monitor e fissandola con quei suoi occhi di ghiaccio.
Come tutto lì?? Lei era venuta a ringraziarlo, sentendosi a disagio per quella situazione imbarazzante che si era venuta a creare per colpa sua, e lui era capace di dirgli soltanto: tutto qui???
"Bhè, si, volevo scusarmi per il disturbo che ti ho arrecato..." disse, cercando di non far trasparire la leggera irritazione causata dalle parole del moro
"Bene- commentò questi, tornando a guardare il monitor e a digitare sulla tastiera- se hai finito..."
"What??? Io vengo qui cercando di essere gentile nonostante l'atteggiamento che hai avuto nei miei riguardi, e tu mi liquidi in questo modo??"
"Nessuno te lo ha chiesto- rispose tranquillamente Seto senza neanche alzare lo sguardo -Se è per questo nessuno ti aveva chiesto di venire a rompere le scatole a me, e men che meno nessuno ti aveva chiesto di venire in Giappone..." finì, lanciandogli un'occhiata eloquente.
Stizzita Kaede si girò e si avviò alla porta senza dire una parola: quel Kaiba sapeva essere così odioso! Possibile che un ragazzo della sua età fosse così ossessionato dal lavoro, che non si svagasse e non pensasse ad altro? Eppure gli era parso di percepire un pò di umanità nel gesto di accoglierla in casa sua e prestargli degli abiti puliti...Perché si alienava in quel modo dal mondo a cui, volente o nolente, apparteneva?
Ripensò così alle parole che il ragazzo aveva detto quel giorno, quando lo aveva incontrato per la prima volta, riguardo al passato del Faraone e si fermò, con la mano appoggiata alla maniglia della porta: "Posso...posso farti una domanda?" Seto non rispose, ma la ragazza sentì che però aveva smesso di digitare al computer. "Com'è possibile che questa ricerca non ti incuriosisca? Perché ti ostini a non voler collaborare in una cosa in cui sei compreso anche tu? Non riesco davvero a spiegarmelo..."
"Semplicemente perché ho cose più importanti da fare: dirigere un'azienda non mi permette certo di perdermi in frivolezze come il passato"
"Oh, of course...- rispose un pò tristemente Kaede -...il passato del signorino è chiaro come la luce del sole, tanto da poter essere messo nel ripostiglio..."
"Che intendi dire?"
"Che almeno tu hai conosciuto i tuoi veri genitori. Io, a differenza di te, non so chi mi abbia dato la vita...e ormai la memoria del Faraone è l'unica cosa a cui posso aggrapparmi per capire la mia vera natura..."
Le lacrime le affiorarono prepotentemente agli occhi, ma lei lottò per ricacciarle indietro. Nonostante gli desse le spalle, non voleva far vedere a Seto che piangeva, non voleva mostrarsi debole ai suoi occhi rendendo ancor più bassa la considerazione che le dava.
"é vero- rispose il ragazzo- ho conosciuto i miei veri genitori. Ma non vedo come questo possa centrate qualcosa.."
"All'apparenza niente, è vero, ma devi pensare che un figlio è il frutto dell'amore tra due persone, e lo si ama ancor prima che nasca...io non saprò mai chi mi ha voluto su questa terra, non saprò mai per chi sono nata...se invece scoprissi qualcosa del mio passato in Egitto, forse riuscirei a dare un minimo di significato alla mia esistenza..."
Seto non rispose. Quella ragazza era davvero così complicata...aveva fatto un discorso molto serio e significativo, facendogli vedere la vicenda del Faraone sotto una luce un pò diversa, che gli dava un pò di senso... ma allora perché girava ancora con quei quattro dementi?? 
"Ma questi discorsi su una cosa così futile ti staranno annoiando, quindi ti lascio al tuo lavoro." La californiana fece per aprire la porta ed uscire, quando il presidente della Kaiba Corporation la fermò: "Un sacerdote"
"Sorry?"
"Secondo Yugi, nell'antico Egitto ero uno dei suoi sacerdoti più importanti.."
"A priest?" chiese incredula la ragazza, girandosi verso di lui
"Si, ed ero in possesso di uno degli Oggetti Millenari: la Barra del Millennio, per essere precisi"
A Kaede scappò una risatina: non vedeva proprio Seto nei panni di un sacerdote!!
"Non so cosa tu ci trovi da ridere...comunque, sempre secondo Yugi, siamo stati protagonisti di una battaglia che ci ha visti rivali, in cui combattevamo con i nostri mostri prediletti"
"Blue Eyes White Dragon and Black Magician?!?"
"Esatto. Ma non conosco la ragione del conflitto o il perché combattessimo con dei mostri del Duel Monster. La mia conoscenza sul presunto passato finisce qui, quindi non chiedermi altro..."
"Grazie" disse sorridendo la ragazza, ed uscì.
Non riusciva ancora a crederci...aveva avuto una VERA conversazione con Seto Kaiba!! Ed era pure riuscita a strappargli delle informazioni sul passato che avrebbero potuto essergli molto utili!! Ma non aveva ancora avuto risposta ad un importante quesito: dove doveva dormire??
Così, trotterellando come una bambina dell'asilo, ridiscese le scale e si avviò verso il soggiorno, dove prima aveva notato un bel divano di velluto che aveva tutta l'aria di essere il sofà più morbido e comodo di questo mondo.
Infilatesi le cuffie del lettore nelle orecchie e trovata la posizione più comoda, Kaede si lasciò andare lentamente nelle braccia di Morfeo; dove sognò di essere nelle antiche terre esotiche ed affascinanti dell'Antico Egitto, assieme ad un sacerdote molto carino anche se un pò antipatico....
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Seto guardò l'orologio: "Già le 22.30!" Diede un'ultima occhiata al suo lavoro, salvò e spense finalmente il computer.
Si alzò dalla scrivania, si stiracchiò la schiena e uscì dal suo studio, chiudendo a chiave la porta. Prima di andare nella sua camera però fece un deviazione per la camera degli ospiti, per vedere se la sua pazza ospite dormisse; ma non trovandola andò a cercarla per tutta la casa, lanciandole sottovoce degli improperi.
Finalmente la trovò, beatamente addormentata sul divano in posizione fetale, con il lettore ancora acceso e un live sorriso sulle labbra.
"Ma guarda te dove si è addormentata..." mormorò il ragazzo, stando un attimo ad osservarla come ipnotizzato.
Ma si riscosse quasi subito, pensando se lasciarla lì o portarla in un letto più comodo.
Alla fine si decise: si avvicinò, esitò un attimo, ma alla fine le spense il lettore, le tolse le cuffie e la prese in braccio. Il suo corpo era leggero, facile da trasportare e Seto scacciò degli strani pensieri prima ancora che si formassero nella sua testa; procedendo verso la camera degli ospiti, meta che gli sembrava lontana chilometri e chilometri.
Il suo sguardo ricadde di nuovo sul candido viso della ragazza, e questo fu un grosso errore.
Un senso di vertigine lo colpì in pieno, facendolo barcollare, ma riuscì a mantenersi in equilibrio; la sua vista però cominciò a fargli brutti scherzi: all'inizio cominciò a vedere doppio, poi l'ambiente famigliare della sua casa fu pian piano sostituito da un piazzale di enormi pietre color giallo-ocra e l'aria cominciò a diventare così afosa da essere quasi irrespirabile.
Guardò di nuovo Kaede, ma notò che era diversa: oltre ad avere gli occhi aperti, aveva i capelli molto lunghi ed era vestita con un misero straccio ed una fascia legata in vita. Lo guardò sorridendo, ma lui capì che la ragazza provava una grande sofferenza che non poteva più essere placata; infatti poco dopo i grandi profondi occhi blu si chiusero per sempre e il pallore caratteristico della morte cominciò a impadronirsi del suo bel viso.
Un altro attacco di vertigine e di nausea lo colpì, ma questa volta il moro non resistette e si accasciò sulle ginocchia urlando: "NO!!!!"
A quell'urlo Kaede si svegliò di colpo, chiedendosi perché mai si trovasse seduta per terra con accanto Seto Kaiba; ma appena vide l'espressione dipinta sul volto di quest'ultimo, si affrettò a domandargli che cos' aveva.
Seto era letteralmente sconvolto: i suoi occhi erano sbarrati, fissi nel vuoto, e i peli sulle braccia e alla base della nuca si erano rizzati come gli aculei di un istrice; neanche avesse visto un fantasma. Purtroppo però non rispondeva nemmeno agli stimoli: Kaede lo scrollò più di una volta, cercando di fargli arrivare anche delle parole, ma senza alcun risultato. Alla fine il ragazzo tornò in se di colpo: "Cosa...?"
"Oh my God, Seto!! You frighten the life out of me!!"
"Pegasus?!?!"
"Si può sapere che ti è preso?? Mi hai fatto preoccupare: sembravi posseduto..."
Il ragazzo la guardò un pò confuso, non ricordando bene gli ultimi dieci minuti, ma poi tutto gli tornò in mente e con un a mano si prese il volto mentre con l'altra si sorresse al pavimento, come se dovesse crollare svenuto dallo sforzo da un minuto all'altro.
"Io...- gracchiò con voce stridula-...io ti ho vista morire...tra le mie braccia"

 ET VOILà! Un altro chapter fresco fresco per voi!^_____^  Essendo costretta agli arresti domiciliari da una caviglia fasciata causata dagli esercizi da accademia militare che la nostra prof di ed. fisica ci obbliga a fare (secondo me vuole prepararci alla naja...), sono riuscita a mandare avanti il chapter in fretta!! E dato che siamo in clima natalizio ho cambiato colore x l'occasione, ma soprattutto qui qualcuno mi si è intenerito!!!! (Non starai mica parlando di me, vero??? NdSeto) E chi sennò?? Dai, non fare il modesto (E quando mai lo fa lui???NdTutti) anche tu senti lo spirito natalizio e stai diventando più buono-_^...(Forse all'inizio del capitolo, ma sull'ultimo pezzo avrei qualcosa su cui fare una protesta...NdSeto) Sentiamo (XK YAMI E KAEDE POSSONO AVERE DELLA VISIONI NORMALI, MENTRE IO DEVO ESSERE QUASI STRONCATO DA UN ATTACCO EPILETTICO>o

THANKS TO:

-Akemichan (Hi!!^_^ Don't worry if you didn't review the other chapters, I'm very happy for your opinion!!! Scusa, torno a parlare in Italiano...sn felice che tu abbia trovato adatta la canzone, perché è la mia preferita^///^!! Ma lasciando perdere i miei gusti personali, l'ho scelta appunto perchè le parole mi sembravano fatte apposta!! Davvero è un pò ovvia l'idea della figlia di Pegasus?? Ma non mi importa, sn contenta che ti piaccia lo stesso!! Uhm, forse anche in questo capitolo non è successo granchè (ehm ehm...dimentichi quella piccola storiella sulla mia quasi-morte...NdSeto) ma ti prometto che nel prossimo ci sarà più azione!!!-_^ Bacio)

-Kelly (Salve!!!^___^ Non ti preoccupare x il ritardo, in confronto al tempo che passa da un mio chap ad un altro sei una lepre!! E comunque mi fa sempre piacere sentirti, capito Setoè_é?? (Umpf...ma almeno sono apparso!!!NdSeto)(Io no T____TNdYami) Su Faraone, non ti abbattere, c'è posto per tutti!! (Yuppy!!^___^NdYami) Ecco Seto, impara da lui che si accontenta di poco...(Beata ingenuità...NdSeto)E poi chi è che era venale scusa?(D'oh!>.

-Evee (Hi, Evee-chan!!! (posso chiamarti così, vero?) Nn ti preoccupare, non ho preso le tue correzioni come critiche; anzi, ma come preziosi consigli!!! Ormai mi sa k sei ufficialmente diventata la mia sensei nel Duel Monster^_^!! Quindi Seto, provaci ancora a mettere in discussione le sue capacità è__é...(Paura-_-...NdSeto) Mi piacciono molto i tuoi duelli, sono avvincenti e ora capisco come facciano a essere così credibili!! Ma dopo un pò nn inizi a sclerare a forza di pensare alle varie strategie??? Io stavo diventando pazza...si vede k hai più pratica di me nel duellare...Cmq se vedi degli errori nei nomi delle carte o nel modo in cui vengono usate, nn avere scrupoli e segnalameli tranquillamente!!! Passando al capitolo e ricordandomi la domanda che mi avevi fatto per il primo chapter, avrai sicuramente riconosciuto la ragazza della visione (che, sottolineo, mi ha quasi fatto stramazzare...NdSeto) uffa, come sei drammatico...(drammatico, DRAMMATICO???? Prova a rileggere il passo e...NdSeto)SCHIAFF!! (una palla di neve colpisce Seto in pieno volto) fa più male a me k a te, credimi ç_ç, ma forse così stai un pò zittoV.V...See you soon!! Kisses!!)

Bene, dato che sono quasi sicura che prima delle festività non ci risentiremo, approfitto di questo chapter per farvi gli auguri:

******MERRY CHRISTMAS AND HAPPY NEW YEAR!!!******

Augurandovi così Buone Feste vi saluto e vi aspetto alla prossima!!!

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Capitolo 7
*** 7. ***


Nonostante fosse una bellissima giornata, il clima che regnava nel gruppetto era a dir poco tetro; ognuno teneva lo sguardo basso e piluccava con zero entusiasmo la pasta che la mensa della scuola aveva preparato a pranzo per quel giorno.
Anche se la cucina italiana era una delle sue preferite, nemmeno Joey riusciva a mangiare di gusto con i suoi amici in quello stato d'animo; così cercò di alleggerire l'atmosfera attaccando discorso: "Avete visto che razza di orecchini...", ma Tea lo fulminò con lo sguardo e quindi decise che per una volta poteva tenere la bocca chiusa.
Sin dall'inizio della mattinata i tre, Tristan Joey e Tea, si erano accorti che qualcosa preoccupava i loro due compagni, rendendoli stranamente silenziosi e impensieriti; ma fino ad allora non avevano avuto il coraggio di fargli sputare il rospo, frenati dalla strana sensazione che fosse qualcosa di molto grosso e importante e quindi non essendo sicuri delle reazioni che avrebbero potuto scatenare facendo delle domande.
Ma ormai non ne potevano più di quella situazione, così Tea prese in mano le redini della cosa e cominciò: "Allora Kaede, hai passato un buon week-end?"
l'americana arrossì violentemente e rispose un pò impacciata: "S-si, grazie..."
capito di aver premuto il pulsante giusto, Tea continuò con nonchalance: "Hai fatto qualcosa di interessante?"
"Niente di particolare..." rispose evasivamente, ma con il viso completamente paonazzo
"Quindi sei stata a casa?" insistette la brunetta, quasi a rasentare l'invadenza
"Exa..." "BASTA!!" le parole di Kaede furono stroncate dall'urlo, accompagnato da un bel pugno sul tavolo, del Faraone; che fece sobbalzare tutti sulle proprie sedie. L'espressione estremamente seccata che aleggiava sul suo viso fu però subito sostituita da due occhi tristi tristi e un sorriso di scuse: "Mi...mi dispiace, davvero. Non so che cosa mi abbia preso, ma non sopportavo dei discorsi così inutili quando...bhè...quando ho una notizia decisamente poco piacevole da riferirvi..."
Volsero allora la loro completa attenzione al ragazzo, sollevati dal fatto che fosse stato lui stesso ad andare a toccare l'argomento, senza che dovessero sottoporlo ad un terzo grado estremamente estenuante sia per lui che per loro.
"Io- cominciò, ma bevve subito un sorso d'acqua per schiarirsi la gola, ma anche le idee- allora...insomma...non so come sia potuto accadere...vi giuro che non so spiegarmelo bene neanche io...è una cosa impossibile, e il nonno di Yugi me lo aveva assicurato...nessuno poteva farcela...uno sportello di ferro spesso 10 cm...deve essere una specie di Superman...come avrà mai fatto?...non c'è nessun segno, nessuna prova...solo il nonno sa dove sono le chiavi...ed anche la combinazione si trova solo nei meandri della sua materia grigia...per l'alito immondo di Seth: è una cosa decisamente IMPOSSIBILE!!!"
I quattro ragazzi lo guardarono perplessi: che diavolo stava mai farfugliando???
"Faraone, ti senti bene?" chiese Tristan, facendosi portavoce dei dubbi comuni a lui e ai suoi amici
"Oh...vi prego di scusarmi, ma è una notizia che...bhè, lo capirete da voi..."
"Si può sapere che c'è??"
"Ecco, hanno...hanno...HANNO RUBATO L'OCCHIO DEL MILLENNIO!!!" finì tutto d'un fiato.
Il silenzio più assoluto si impadronì immediatamente del loro tavolo, lasciando come un buco vuoto in mezzo al vociare di tutta la mensa. Ora capivano il perché di tanta agitazione e nervosismo, quel giorno...
"Hanno rubato...l'Occhio del Millennio???"
"Si- confermò Yugi con una vocina flebile flebile- io vi giuro che non so come sia potuto accadere..."
"Bhè, ormai quel che è successo è successo" sentenziò Tristan, cercando di rincuorare l'amico
"Ora la cosa da fare- continuò Joey- sarebbe cercare di capire chi possa essere stato..."
Tutti e cinque si misero così a rimuginare su chi potesse essere un presunto indiziato di quel furto.
The Millennium Eye...da piccola non ci aveva fatto molto caso, lo aveva considerato come una cosa normalissima, una parte integrante di suo padre...le poche volte che per caso i suoi capelli avevano fatto i dispettosi e se ne erano svolazzati via, lasciando intravedere il magico oggetto, lei non ne era rimasta spaventata o scioccata; anzi era sempre rimasta attratta da quello strano occhio dorato che, a quanto le diceva il padre, poteva vedere se faceva la brava o la cattiva bambina...si scoprì a ridacchiare del modo in cui il genitore le aveva spiegato i suoi poteri in modo così semplice e chiaro, adatto ad una testolina così piccola...in fondo non le aveva mai nascosto o taciuto qualcosa, a parte la causa della sua menomazione; ma forse perché questo era legato alla scomparsa della moglie...comunque lei non aveva mai cercato di costringerlo a parlarne, perché sapeva quanto soffrisse ancora e aveva visto l'espressione triste e vuota che compariva sul suo volto ogni volta che l'argomento veniva toccato...per questo aveva cercato di stargli il più vicino possibile, soprattutto in quel momento buio di qualche anno prima, durante il torneo del Regno dei Duellanti...ma sapeva che ormai era tutto passato, che aveva accettato il corso degli eventi e che ora sorrideva alla vita.
Ricordò anche quando il suo prezioso Occhio gli fu stato tolto...allora l'ira e la rabbia l'avevano accecata, portandola a odiare le persone che avevano privato suo padre di quel grande tesoro...ma Pegasus l'aveva abbracciata: "Don't do like this...-le aveva detto-...my real treasure are you" così lei gli aveva scostato i capelli, sfiorando la bianca cicatrice che aveva al posto dell'occhio sinistro: "Oh, dad..."
Ora sapeva che era stato giusto, nonostante tutto, e sapeva che quel sacrificio era stato necessario, per la memoria del Faraone....
Ma a proposito del Faraone, Kaede si sentì addosso non solo il suo, ma anche lo sguardo degli altri; che durante le sue riflessioni si erano rivolti tutti a guardarla "Che...che avete?" chiese un pò allarmata, notando che i loro sguardi erano stranamente indagatori e, anche se nessuno se ne accorse, con un velo di accusa non espressa "Si può sapere cosa..." ma ad un tratto capì.
"No...ditemi di no, vi prego..."
"Kaede, calmati..." dissero, cercando di tranquillizzarla
"NO!!- rispose invece lei, scostando violentemente il braccio di Yugi che si protendeva verso di lei- you...you can't..."
"Kaede - intervenì dolcemente Tea- noi..."
"Come- la interruppe-...come potete dire una cosa del genere??"
"Noi non abbiamo detto che..."
"Ma lo avete pensato! Il che è ancora peggio!!" la californiana si alzò di scatto dalla sedia, facendola cadere
"Kaede..." ripeté Tristan, cercando di farla risedere
"Don't touch me..." disse la ragazza scostandosi e distogliendo lo sguardo; e senza aggiungere parola, prese la sua borsa e con passo deciso uscì dal bianco ed immenso edificio che era la mensa scolastica. Se ne andò da scuola in fretta e furia, senza dare ai ragazzi la possibilità di spiegarle.
Ma in fondo non c'è nulla da spiegare- pensò tra se la californiana- come avevano potuto solo pensare che fosse stato suo padre a rubare l'Occhio del Millennio? Non avrebbe mai commesso un'azione del genere, ne era certa; è vero, non si era comportato benissimo con Yugi Seto e gli altri, ma proprio loro avrebbero dovuto sapere che era cambiato da quell'episodio e che si era reso conto della pazzia che aveva commesso.
Non potevano averlo creduto veramente...Kaede era certamente arrabbiata, ma più che altro era rimasta delusa dal loro comportamento: non se lo sarebbe mai aspettato, soprattutto dal Faraone...non riusciva a capire perché fossero ancora così diffidenti; ma, fosse stata l'ultima cosa che avesse fatto in vita sua, non aveva alcuna intenzione di lasciare quei dubbi in sospeso ancora per molto.
Con questi pensieri che le turbinavano nella mente, prese l'autobus diretto al parco giochi, l'unico posto dove sapeva di poter restare da sola.
Per fortuna il parco era semi deserto, se non per qualche marmocchietto che andava sull'altalena, così poté prendersi il suo posto favorito in cima allo scivolo; dove da lì avrebbe potuto vedere se qualcuno si fosse impudentemente avvicinato.
La sparizione dell'Occhio del Millennio era un bel guaio e portava con se mille interrogativi: chi lo aveva rubato? Perché lo aveva fatto? Il ladro era stato spinto solo dalla promessa di denaro oppure era a conoscenza dei devastanti poteri del oggetto? E se si, per cosa aveva in mente di usarli? Purtroppo Kaede non sapeva dare risposta a quelle domande e questo la rendeva ancor più nervosa: se c'era una cosa che non sopportava, era il fatto di non sapere con chi aveva a che fare. La californiana allora decise di provare ad analizzare i vecchi nemici del Faraone e dei suoi amici, e vedere se fosse stato possibile un ritorno da parte loro; così fece un attimo mente locale per tornare ai primi nemici che Yugi si era fatto....
Seto Kaiba era impensabile, dato che in fondo era diventato una specie di amico/collaboratore per il gruppetto; suo padre era da togliere immediatamente dalla lista; Yami Malik e Yami Bakura erano stati distrutti; così come Gosaburo Kaiba ed i Big Five; Dartz era tornato alla sua amata Atlantide; e di certo l'Occhio del Millennio non avrebbe potuto far fallire la Kaiba Corporation a favore della Schroden Company....
E allora chi aveva interesse di rubare un oggetto del Millennio?? A questo punto l'unica ipotesi era che fosse stato un ladro qualunque, che lo aveva fatto per soldi, e chissà a che brutta gente poteva capitare in mano quel prezioso oggetto...a quel pensiero Kaede rabbrividì, ma a differenza dei soliti brividi che poi se ne vanno anche abbastanza in fretta, quello rimase facendola tremare per cinque minuti buoni.
La ragazza si accorse che anche quei quattro bambini se n'erano andati, lasciandola sola; mentre un vento gelido, assolutamente fuori stagione, stava soffiando sul parco giochi. Un campanello d'allarme suonò nella sua testa, così che scivolò giù dallo scivolo e tese le orecchie per captare il minimo rumore; ma quello che sentì non proveniva da nessuna parte in particolare, bensì pareva che chi parlasse la stesse circondando....
Finalmente ci si rincontra...
"Who are you? Come out!"
Quanto tempo è passato...sono cambiati i tempi, un pochino sei cambiata anche tu, ma ti assicuro che io non sono affatto cambiato...
"Che intendi dire?..."
Voglio dire che non ho dimenticato quello che è successo, straniera...
"Credo...credo che lei abbia sbagliato persona..."
Oh no, mia cara, mi ricordo benissimo di te e di quell'ingrato di mio figlio...
"Your son?" chiese Kaede, non capendo un accidenti di quello che le veniva detto
Non fare la finta tonta, straniera...
"Senta, io non la conosco, quindi..."
Come, non riconosci più un vecchio amico??
Un fruscio alle sue spalle. La ragazza si girò di scatto. Un bagliore dorato, e poi...l'oscurità.
Qualcosa la colpì alla testa, e si accorse che qualcuno l'aveva travolta e spinta a terra; ma con un agile movimento si rimise subito in piedi, e con lo sguardo squadrò tutta l'area in torno a sé, cercando segni del suo assalitore. In giro non vedeva anima viva, ma uno sfocato punto nero era sempre al limite del suo campo visivo, da qualsiasi parte guardasse o si girasse; e poi c'era quel riflesso color oro che baluginava sempre in mezzo a quell'ombra...quell'ombra che traeva piacere dall'osservarla e renderla nervosa, quell'ombra che aveva finito di fissarla da lontano ed era finalmente passata all'attacco.
"I don't know who are you...so leave me alone!"
Non ti ricordi, mh? Bhè, ci penserò io a rinfrescarti la memoria...
Detto questo l'ombra la attaccò di nuovo, facendola finire di nuovo a terra. L'assalitore si ritirò per poi aggredirla di nuovo, ma la ragazza fu più veloce e rotolò di lato, scampando al colpo. Si rimise di nuovo in piedi e tentò la fuga, ma quando pensò di essere in salvo, la figura tenebrosa la avvolse; calandola nel buio più assoluto. Kaede rimase immobile, cercando di ricordare da che parte fosse l'uscita del parco, ma la cosa gli diede un manrovescio così violento da fargli vedere le stelle e, cosa peggiore, facendogli perdere il senso dell'orientamento.
Sei mia ragazzina, non puoi scappare...arrenditi e tutto sarà più semplice...
"Scordatelo..." rispose lei ansimando
L'essere si fece prendere da un attacco isterico:Perché? Perché tutti devono sempre girarmi le spalle? Sono stufo di essere rinnegato e ripudiato!! Non vuoi capire che grazie a te il Vero Faraone tornerà a regnare??Ed ora...DAMMI IL TUO KA!!
"Aaah!" un'altro manrovescio la colpì alla nuca, facendola cadere per l'ennesima volta
Ma accadde una cosa strana: il suo corpo fu fermato dal suolo, ma la sua anima continuò a cadere, come una piuma portata dalla brezza leggera; finché lentamente non si fermò, e restò a galleggiare nel nulla più assoluto.
"Where...where am I?"
Kaede...
La ragazza si voltò di scatto, pronta a combattere, ma si rilassò vedendo che chi l'aveva chiamato non era quell'orribile mostro: "Ah, sei tu..."
Il volto della ragazza dai lunghi capelli, nonostante fosse un insieme di luci e ombre, esprimeva profonda tristezza e rammarico: Come temevo...
"Cosa ti preoccupa?" le chiese Kaede, prendendole il viso con una mano
é tornato...ti prego, fai attenzione...
"Chi è? Perché ce l'ha con me? Che cosa vuole da me?"
Vuole ciò che hai di più prezioso, ciò che abbiamo di più prezioso...mi ha preso tutto, ma non gli permetterò di prendere ciò che davvero vuole...
"Cosa? Che cosa ha fatto a te??" le chiese la californiana, sentendosi la rabbia crescerli dentro sempre più velocemente
Ma la sagoma trasalì: è qui!...Ricorda: non permettere che il tuo cuore ti venga tolto, che la tua anima venga usata...
Ma che bel quadretto... tuonò quell'orribile voce cavernosa
"You!-gli urlò contro Kaede- Disgusting worm!"
Uh, non credi siano parole un pò troppo forti per una boccuccia come la tua? la schernì, mentre appariva alle sue spalle
La ragazza si girò per fronteggiarlo, e finalmente lo vide.
Non aveva mai visto un essere come lui, tanto brutto quanto malvagio: sopra una tunica nera che copriva tutto il corpo stava, al posto di un viso normale, un'orrenda maschera metà bianca e metà fatta di ingranaggi; con incastonato in mezzo...
"The Millennium Eye!! Therefore, you are the thief!"
Ladro un corno!!-sbraitò lo spettro- quest'Oggetto Millenario mi appartiene di diritto!!! Ma ora basta con le chiacchiere, è arrivato il momento di...
Prima ancora che quell'essere finisse la frase, Kaede si voltò verso il suo alter ego e l'abbracciò. "Dobbiamo unire le forze- le bisbigliò- insieme ce la faremo..." Dapprima la ragazza dai lunghi capelli rimase immobile; ma poi, con un grande sorriso, rispose all'abbraccio.
In un immenso bagliore di luce accecante le loro forze si unirono, e finalmente Kaede si risvegliò, sentendosi leggermente diversa...
.............
.............
.............
Nello stesso preciso istante qualcosa cominciò a risplendere di luce propria nell'ufficio di Seto Kaiba.
"Che diavolo?..." Il moro mise una mano in tasca ed estrasse l'oggetto responsabile di quello strano bagliore: il suo deck. Ma non erano tutte le carte a risplendere, bensì tre in particolare: le tre carte di Drago Bianco Occhi Blu.
Il presidente della KC le dispose ordinatamente sulla sua scrivania, e cominciò a guardarle, perso nelle sue riflessioni. Possibile che fosse tutto collegato, in qualche modo? Quella visione, le carte, e quel sogno? Quel sogno che continuava a fare da quella sera, con Pegasus...
Erano state solo delle immagini sconnesse, sfocate...

(I thought I saw you
late last night
but it was just
a flash of light...)


...a parte l'ultimo pezzo, in cui vedeva un Occhi Blu di dimensioni un pò ridotte, raggomitolato e tremante, che con i suoi occhioni blu pieni di lacrime e solitudine sembrava chiederli aiuto...

(Now I'm lost in restless nights
only whispers of the life
that we created...)


E lui si era sempre svegliato di botto, con in bocca un sapore metallico e nel cuore quella strana sensazione di tristezza ...

(The fading photographs
in frames of broken glass
the shattered memories
time will soon erase
the only souvenirs
salt from thousand tears
but when I wake up
you are never there...)


Aveva cercato di dimenticarselo, o almeno metterlo da parte; e per un pò c'era riuscito, fino a quel momento....
.............
.............
.............
La ragazza si rialzò senza troppa fatica. Una strana aura azzurrognola l'avvolgeva; e quando si alzò completamente, mostrando così anche il proprio volto, l'ombra nera si accorse che anche i suoi occhi emanavano una eterea luce di quello stesso colore.
SI!! Finalmente!! Fammi vedere il tuo potere!!!
Lei non se lo fece ripetere due volte, e con un ghigno di rabbia si sfogò contro quell'irritante essere; sperando di farlo tacere una volta per tutte. Dalle sue spalle spuntarono due maestose ali bianco-azzurre di puro potere, ed erano tutt'altro che innocue ali da angelo; al contrario erano molto robuste ed avevano le estremità appuntite: ali da perfetta macchina da guerra.
Con un urlo quasi selvaggio si avventò contro lo spettro, con un'ala lo colpì in pieno e questo cominciò a dissolversi: Co...complimenti, non ti facevo così agguerrita...ma non credere che sia finita qui....stai pur certa che ci rivedremo, e allora finirà diversamente....
Pronunciate queste ultime parole svanì del tutto, non lasciandosi nessuna traccia dietro di se. A quel punto anche l'aura intorno a Kaede cominciò a scemare, le ali sparirono così com' erano apparse e lei tornò nelle sue piene facoltà; rimpiangendo amaramente quello stato di incoscienza, sentendo tutta la stanchezza e la spossatezza di quel giorno gravargli pesantemente sulle spalle. Con un ultimo sforzo raccolse la sua cartella che le era scivolata dalla spalla durante la "discussione" che aveva avuto quel pomeriggio, e prese il primo autobus diretto dalle parti di casa sua.
Arrivata a casa, dopo aver mormorato un "Home sweet home" con tutto il cuore, si accorse che sul cellulare c'era una chiamata; ma sapendo già chi fosse stato a cercarla, si gettò a pesce sul divano, dove si addormentò di botto.

 Hi girls!! Così eccoci qui, SIAMO NEL 2006!!! Buon anno nuovo a tutte quante^___^!!! La mia caviglia è tornata normale, grazie (due settimane senza fare nulla sono davvero frustranti...); e come vedete sn tornata al mio classico blu (il rosso prendeva un pò gli occhi, nn trovate?) (Ma chi se ne frega! NdTutti) Antipatici XP...anche l'occhio vuole la sua parte....Cmq, chapter molto movimentato! (Stavolta non per me, per fortuna....NdSeto) Già, povero cucciolo, ti ho fatto riposare un pochino; sei contento? (Si,...ma cosa significa quel "pochino"? Mi fa leggermente paura o_O...NdSeto) Oh, nulla di che, mio caro...(Non sarà che mi farai fare un altra scena a rischio mortale, vero?NdSeto) Non so, si vedrà V.V...(Ma perché non possiamo assumere degli stuntman x scene del genere ç_ç?NdSeto) Perché il budget è quello che è, e i piani alti non vogliono sganciare di più; indi per cui se vogliamo qualcosa, dobbiamo metterci noi la grana...(Marikan guarda Seto in modo molto eloquente...)( Piuttosto che spendere soldi in questo ces...ehm...in questa fic, preferisco farmi battere a Duel Monsters da Wheeler...NdSeto) (Subito pronto^__^! NdJoey) (Oh cacchio O_O....ehm, guarda che stavo scherzando...NdSeto) Allora sganci qualcosa x il tuo stuntman??? (E va bene, va bene!!! Se ci sarà un'altra scena da suicidio, la interpreterò personalmente-_-...NdSeto) Come sono convincente^__^! (Altro che convincente, sei una ricattatrice...NdSeto) Dettagli ^.^""...
Prima di passare ai ringraziamenti devo fare alcune precisazioni sul capitolo:
1) "Schroden Company" non so se è il nome esatto, ma spero che abbiate capito che stavo parlano di Herr Zigfrid-Capelli-Rosa....
2) La storia della moglie di Pegasus nn la so molto bene, quindi ho un pò improvvisato; vogliate scusarmi....

THANKS TO:

-Akemichan: (Hi! I'll try to speak in English as much as I can,  but sometimes tornerò a parlare in italiano perché purtroppo non sono ancora completamente bilingue ^///^...(Perché, lo sei anche solo un pò??NdSeto) You never change-_-...The story of the relatives is true, and I'm very happy that you consider no banal my story-line! Penso che comunque così sia anche più facile integrare il proprio personaggio nella storia...Personally, the scene when Kaede goes to Seto likes me too; because it's an important scene e si racconta un pò di più sul passato (nn nell'antico Egitto) della misteriosa protagonista, that it's a little sad....ç_ç sigh...I hope che con questo cocktail di lingue tu ci abbia capito qualcosa...Un bacione)

-Kelly: (E come promesso...il nostro Faraone è comparso in questo capitolo!!! (Evviva^___^!! NdYami) (Guardate che c'ero anch'io....NdSeto) Si, ma tu c'eri anche l'altra volta V.V...(Ti prego, non ricordarmi quell'esperienza-_-...NdSeto) Ok, allora tu non rompere e lasciaci godere della compagnia del Faraone^.^! (Voltafaccia che non siete altro, dopo tutte le buone azioni che ho dovuto fare queste mi snobbano alla grande...NdSeto) Oh povero, cm se ne avessi fatte tante...(Certo, sai cosa significa per me accettare un Pegasus sotto il mio tetto???NdSeto) (Smettila! Ti ho già detto che non devi considerare prima il mio cognome che me come persona >////

-Ishizu: (Che bello, una nuova lettrice^///^! Grazie per il complimento e spero tu abbia voglia di seguirmi ancora, mi piacerebbe tanto!!!Un bacio)

-Evee: (Ciao!!! Il capitolo più bello che io ho scritto? Dici sul serio? Mi fa tantissimo piacere ^//////^!!! Purtroppo questo nuovo chapter non sono riuscita a finirlo in tempo per Natale, perché mi è venuto un leggero blocco e non sapevo più come fare ad andare avanti....ma il problema si è risolto ed eccolo qui! (Per la gioia di tutti noi -_-...NdSeto) senti tu, FORSE non sarai un freezer; ma se non la pianti ti faccio diventare tale >.Adesso che cominceranno le memorie del Faraone (xk le cominciano, vero???è_é) (Ma certo k si ^^"""NdQuelli_della_Mediaset), mi sento sia euforica k triste per LORO; lo so è strano (no, è da ricovero...NdSeto), soprattutto dopo k ho letto la tua "My heart will go on" (bellixima!!!) mi sento ancora più in vena per scrivere sull'onda del genere triste....<.< ehm, mi rendo conto che quello che ho appena scritto nn avrà un senso (sn gli strascichi del veglione...), ma spero k tu abbia capito che cosa ho voluto dire...Kisses)

Concludo ringraziando la mitica Anastacia per le parole di Pieces of a dream che ho usato in questo capitolo e salutando tutte voi!!! Alla prox.!!!!

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Capitolo 8
*** 8. ***


"Signor Konoka!!!" gridò la ragazza, mettendosi a correre verso il custode che stava chiudendo le porte.
Normalmente arrivava puntuale, se non in anticipo, per avere il tempo di appoggiare la cartella e chiacchierare con gli amici; ma quella mattina si era svegliata in ritardo, anche se avrebbe voluto far volare la sveglia fuori dalla finestra e continuare a dormire, ma sapeva che non poteva farlo. Così ora si ritrovava a dover pregare il bidello perché non la chiudesse fuori.
"Ok, chiuderò un occhio, ma solo per questa volta..."
"Thank you very much!" gli rispose la ragazza, arrivata ormai davanti alla porta della sua classe, in fondo al corridoio
"Pegasus?" chiese una voce dall'altra parte della porta
"Presente!" disse Kaede, spalancando quest'ultima ed entrando precipitosamente in classe.
"Sei stata fortunata- la redarguì l'insegnante- era il terzo richiamo, dopodiché ti avrei segnata assente..."
"Sono mortificata, prof. Non accadrà più." si scusò la californiana, abbassando il capo e poi avviandosi verso il proprio posto; la prof finì così l'appello e cominciò la lezione.
Neanche cinque minuti dopo un aeroplanino  di carta planò sul suo banco; e lei, senza farsi vedere dall'insegnante, lo aprì:

Possiamo parlarti? Vorremmo provare a spiegarti.
Yugi, Joey, Tea & Tristan

Prima di rispondere Kaede diede un'occhiata fuori dalla finestra, lasciandosi accarezzare il viso dal venticello che soffiava leggero dalla finestra socchiusa, e poi rispose di si; perché non voleva rovinare quella bellissima giornata di sole con un'altra litigata, e poi perché l'amicizia è fatta per sopravvivere e rafforzarsi a quel genere di incomprensioni.
Le ore che precedettero la ricreazione furono molto piene, ed i cinque ragazzi non trovarono tempo a sufficienza per potersi parlare con calma; così avevano dovuto aspettare l'intervallo per potersi rifugiare sul tetto della scuola, divenuto ormai il loro posto personale per poter parlare in privato.
"Scusaciscusaciscusaciscusaci...." cominciarono Tristan e Joey, inginocchiandosi a terra e sembrando due atleti che facessero flessioni
"Non credo che a Kaede serva tutta questa pagliacciata..." disse timidamente Tea, sperando davvero che l'amica non pretendesse quell'assurdità da loro. Ma la ragazza gli dava le spalle, ed i quattro non avevano modo di vedere la faccia della californiana; e quindi non sapevano nemmeno se fosse nello stato d'animo giusto per una riappacificazione...
"L'avevo detto io che si era incavolata di brutto..." gemette Joey
La ragazza si voltò verso di loro, il volto impassibile e le braccia conserte sul petto; ma poi la linea perfettamente dritta delle labbra si increspò, come se la ragazza stesse trattenendo un conato di vomito, un urlo o....
"AH AH AH AH AH!!!!" Kaede scoppiò in una risata piena di allegria, che lasciò ammutoliti i quattro amici; allorché disse, tra i singhiozzi delle risa: "Stand up...You aren't....two slaves....(Alzatevi...non siete...due schiavi...)" I due si rimisero in piedi, sorridendo a loro volta; e poco dopo l'ilarità contagiò tutti e cinque, compreso il Faraone, e si ritrovarono a ridere fino alle lacrime. Passato poi lo sfogo liberatorio delle risa il gruppetto tornò finalmente serio, e dopo un pò Yugi chiese con voce un pò insicura: "Sei...sei ancora arrabbiata, con noi?"
"A dirti la verità si, sono ancora un pò arrabbiata...-rispose la californiana-...ma sono sicura che passerà. Mi sono resa conto che avete conosciuto quella parte orribile di mio padre che ora non esiste più, ma vi assicuro che voi non conoscete il vero Maximilian Pegasus. So che vi sembrerà strano, e non pretendo che voi mi crediate ciecamente, vi capisco; ma mio padre è una brava persona, e sa trattare bene la gente, che voi ci crediate o no."
Yugi, Joey, Tristan e Tea abbassarono il capo: "Hai ragione, scusaci. In fondo, se non fosse così, tu non saresti una così brava persona."
"Don't worry guys, it's all ok! (Non vi preoccupate ragazzi, è tutto ok!)" li tranquillizzò sorridendo
"Ehi!- saltò su il piccolo Yugi- Che ne dite se questo pomeriggio andassimo tutti insieme a festeggiare con un gelato giù al nuovo bar del Domino department store? Ho sentito dire in giro che lo fanno di una bontà unica!"
Tutti furono subito entusiasti della magnifica idea, dato che da quando Kaede era arrivata in Giappone  non avevano avuto molto tempo per divertirsi tutti e cinque assieme, come normali adolescenti; così la proposta fu subito accettata a pieni voti ed i ragazzi cominciarono già a fare i programmi per il pomeriggio imminente.
"Un bel Mangia&Bevi..."
"O un Banana Split..."
"Or a milk-shake..."
La loro fantasia sulle possibili ordinazioni stava viaggiando alla massima velocità, facendogli vedere delle enormi coppe di gelato affogate in rivoli di cioccolata o frutta calda, ornati con dei simpatici ombrellini di carta o dei fragranti biscottini...almeno finché una voce non li riportò bruscamente alla realtà: "Cavoli!!!-esclamò Tea- Gente, la campanella è già suonata!! E pulitevi quei rivoletti di bava, fate schifo!!!"
Distolti dai loro sogni culinari Joey, Tristan e Kaede si precipitarono dietro alla brunetta che aveva già imboccato le scale a rotta di collo; ma la californiana si accorse che qualcuno mancava all'appello, e così tornò indietro per recuperarlo.
"Pharaoh?" chiese alla figura che stava ancora ferma in piedi, con lo sguardo perso verso l'orizzonte
"Perché non mi hai richiamato, ieri sera? Mi hai fatto preoccupare..." le rispose quest'ultimo, girandosi e guardandola severamente.
Ma la ragazza non ebbe neanche il tempo di aprire bocca, che una testa sbucò obliquamente fuori dalla porta: "Che fate, dormite? Se non vi muovete rischiamo di rimanere qui in punizione a pulire i bagni!!!" e detto questo la testa di Tristan scomparve
"We arrive!!" urlò di rimando la californiana, ed insieme al Faraone si mise a correre per raggiungere i suoi amici.
.............
.............
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"Ehi- esclamò Joey- è più grande di quanto ricordassi..."
"Bhè, durante l'inverno hanno aggiunto un'altra ala con una decina di nuovi negozi; tra cui il bar dove siamo diretti" le rispose la brunetta al suo fianco
"Che storia..."
Il quintetto scese dall'autobus proprio davanti all'entrata del centro commerciale, e si diresse verso i cancelli; cercando accuratamente di non farsi investire dalle numerose automobili che circolavano nonostante fosse un giorno feriale.
"Ma guarda te che pienezza...-sbottò Tristan- Oh no, non ci saranno mica..."
"...i saldi di fine stagione!!!" concluse per lui una Tea tutta raggiante
Era stato spiegato il motivo di tutto quel movimento al centro commerciale: i saldi di fine stagione attiravano più persone che non il miele con le mosche; soprattutto donne e ragazze di tutte le età pronte a scannarsi a vicenda per accaparrarsi qualche capo di abbigliamento in super offerta...
L'inferno terrestre, o almeno secondo l'opinione dei tre maschi del gruppo; che però non l'espressero ad alta voce, essendo in presenza di due rappresentanti del sesso opposto che, anche se in minoranza numerica, avrebbero potuto benissimo farli tacere. Così si rassegnarono a tuffarsi in quella calca di corpi frenetici, sperando con tutto il cuore che le voci sui gelati del bar fossero fondate.
Arrancando faticosamente arrivarono alle scale mobili, dove poterono tirare per un pò il fiato; ma dando uno sguardo verso il piano affollatissimo che stavano per raggiungere il Faraone notò una bionda chioma molto famigliare: "Ehi ragazzi, quella non è Mai?"
Tutti si voltarono a guardare verso il punto indicato dal Faraone e, riconoscendo l'amica, cominciarono a sbracciarsi e a chiamarla a pieni polmoni; per farsi sentire sopra tutto quel trambusto.
Sentendosi chiamare, la bionda si girò: "Ragazzi!! Che sorpresa!"
"Mai!! Che piacere vederti! Come mai qui?" le chiese Yugi, appena il gruppo fu riuscito a raggiungerla in mezzo a tutta quella folla
"Mi pare ovvio: ci sono i saldi...- le rispose- Ma voi piuttosto, non mi sembrate certo i tipi da svaligiare negozi..."
"Infatti siamo qui solo per una riconciliazione"
"Una riconciliazione?"
"Yes- intervenne Kaede- se ti va di unirti a noi ti spieghiamo"
La ragazza accettò con piacere: "OK!!"
Così tutti insieme si diressero verso la nuova parte dell'edificio: era questa una specie di torre, sostenuta da un'enorme colonna trasparente che conteneva l'ascensore; e tutt'intorno le scale salivano a spirale fino al tetto, dove si trovava una nuovo centro di fitness di prossima apertura.
Grazie ai cartelli indicatori ci misero poco a trovare la loro destinazione, la quale si trovava sul terzo "anello" della spirale, in un posticino davvero tranquillo, fuori dalla frenesia assurda di quella giornata. Dopo essere entrati, i sei ragazzi si accomodarono in un tavolino appartato e, quando la cameriera che li aveva accolti se ne andò con le loro ordinazioni, furono finalmente liberi di parlare.
"Allora, spiegatemi bene questa storia della riconciliazione..." cominciò la bionda.
Tra parole tolte di bocca, frasi completate, chiarimenti e precisazioni il quintetto illustrò tutta la faccenda; ricordando a Mai l'importanza degli Oggetti del Millennio e lasciandole sott'intendere le possibili conseguenze del furto...
"Oh...-rispose quest'ultima alla fine del racconto- bhè, allora dobbiamo impegnarci a ritrovarlo, e potete contare sul mio aiuto!!"
I ragazzi, soprattutto Joey, accettarono molto volentieri il suo aiuto ed ora aspettavano il loro gelato con ancor più allegria; ma il Faraone prese il posto del piccolo Yugi e, guardandola diritto negli occhi, chiese alla californiana: "Ora mi vuoi spiegare che ti è successo ieri?"
Tutti si girarono verso di lui. "Che intendi dire, Yami?" gli chiese Tea. Kaede invece trasalì, ma non abbassò lo sguardo e gli rispose: "So chi ha rubato l'Occhio del Millennio..." e tutti rimasero a bocca aperta.
Partendo da quando aveva lasciato la scuola, raccontando dove era andata e le sue riflessioni sul possibile colpevole, arrivò al punto in cui lo spettro l'aveva intimata ad arrenderglisi e l'aveva aggredita; tralasciò le parti dinamiche della faccenda, riportando dettagliatamente invece le parole che si erano scambiati e di come aveva notato che quell'essere aveva un risentimento profondo verso di lei e il misterioso figlio.
"I think that he's a spirit of the past...(Penso che sia uno spirito del passato...)" concluse Kaede, cercando conferma da parte del Faraone.
Gli altri erano ammutoliti: con quell'ennesimo episodio la vicenda del giovane Faraone si andava intricandosi sempre più; con l'aggiunta di nuovi personaggi del suo passato, alcuni buoni, altri cattivi...
Il ragazzo annuì, e stava per aprire la bocca e parlare, quando una voce alle loro spalle lo precedette: "Ma guarda, la banda dei perdenti al completo..." Ai sei non servì nemmeno girarsi per sapere chi aveva pronunciato quelle parole: l'offensivo umorismo di Seto Kaiba era inequivocabile.
"Kaiba...si può sapere che ci fai qui?"
"Non credo siano affari che ti riguardano, Wheeler, ma comunque sono qui per Mokuba: deve comperare un pò di cose."
In quel mentre una cameriera si avvicinò a Seto: "Desidera sedersi in un tavolo e ordinare, signore?"
Il moro stava per rispondere di si, e il più lontano possibile da quello; ma il Faraone fu più svelto: "No, lui è con noi."
"Ma cos...?"
"Bene, allora" sorrise la cameriera, allontanandosi. Il presidente della KC si rivolse al ragazzo, con gli occhi ridotti a due fessure: "Spero che tu abbia un motivo più che valido per questa bravata..." sibilò e poi, a malincuore, si sedette al loro tavolo.
"Già, lo spero anch'io..." fece Joey.
Seto ed il biondino si guardarono in cagnesco, finché Yami non richiamò la loro attenzione: "Si...ti è capitato qualcosa di...strano, ultimamente? Perché, vedi..." e si profuse in un sintetico riassunto delle "puntate precedenti" in modo da non indurre il signor Kaiba ad alzarsi dal tavolino ed andarsene senza aver avuto neanche un minimo aiuto. Durante il racconto Seto non mancò di esprimere i suoi pungenti giudizi, cosa che faceva pericolosamente salire la lancetta dell'umore di Kaede verso la parte contrassegnata da un bel "DANGER", anche se la ragazza aveva cercato di trattenersi; ma quando il Faraone arrivò alla parte della causa della loro litigata, e il moro disse: "La cosa non mi sorprende, sarei il primo a sospettare del gene infame dei Pegasus...", non ci vide più.
Si alzò molto lentamente, con calma si avvicinò al suo posto e giuntavi lo prese per il bavero dell'impermeabile, attirandolo non troppo bruscamente a se: "Ne ho fin sopra i capelli delle tue provocazioni, Seto Kaiba -gli sussurrò  con un tono che sembrava veleno puro e con gli occhi induriti piantati contro i suoi-  quindi vedi di moderare i termini con me, o la prossima volta non posso assicurarti in che modo reagirò..."
La stretta delle sue mani si allentò, e Seto poté liberare il colletto del suo amato trench bianco, ormai tutto spiegazzato. La californiana fece un passo indietro, con il mento alzato in segno di sfida; ma dovette aggrapparsi al separé per non cadere. Con una mano davanti alla bocca mugugnò un: "Scusatemi..." e si precipitò ai bagni pubblici, dove pensò di rimettere pure l'anima, ma l'unica cosa che gli uscì di bocca fu solo un pò di saliva.
Aggrappata al lavabo si guardò allo specchio: era stata una fugace visione del ladro, niente più che un battito di ciglia, a farla star male. Non erano bastate le parole di Kaiba a rovinargli la giornata? Che poi, in fondo, lei non avrebbe voluto attaccarlo così duramente; c'era da aspettarsi un comportamento del genere, conoscendo l'elemento...ma lei era così stanca, e così....
"...confusa." disse Yami.
"Non m'importa un accidente di che stato d'animo sia!! Mi ha appena minacciato!!" sbraitò Seto, alzandosi dalla sedia e cercando con le mani di stiracchiare il suo colletto.
"Oh, non esagerare adesso!!- disse il giovane Faraone, fermandolo per un braccio- Avresti i nervi a fior di pelle anche tu, se ieri fossi stato attaccato come lei."
"Attaccata?" chiese il moro, con una punta di curiosità. Che fosse stato lo stesso delinquente...?
"Se non vi foste quasi scannati prima, avrei continuato il racconto..." sospirò il ragazzo, risedendosi.
Il moro lo imitò, smettendo di trafficare dietro al bavero della giacca che non aveva alcuna intenzione di tornarsene bello diritto, e ascoltò il resto.
Nel frattempo Mai e Tea si erano alzate per andare a raggiungere l'amica, ed ora si trovavano davanti alla porta chiusa del bagno delle donne.
"Tutto Ok là dentro??" chiese la bionda. Un mugugno d'assenso giunse fievole alle loro orecchie.
"Sicura???" domandò a sua volta la brunetta; ma lo squillo del suo cellulare impedì a Kaede di rispondere.
La californiana estrasse il telefono dalla tasca della divisa con svogliatezza; ma notando il numero del chiamante si schiarì la voce e, cercando di apparire il più allegra possibile, rispose: "Hi, dad!!"
.............
.............
.............
Dieci minuti più tardi erano di nuovo tutti riuniti intorno allo stesso tavolo, o meglio, intorno allo stesso telefono.
"Buongiorno a tutti, miei giovani amici!" esordì dall'apparecchio una voce molto famigliare.
Seto stava per rispondere con qualcosa di non molto d'aiuto al clima regnante; ma Yami lo fulminò con lo sguardo, facendogli rispondere invece un neutro: " 'Giorno Pegasus" assieme agli altri.
"Uh, cosa significa che Seto Kaiba non mi risponde con qualche sua solita battutaccia?"
"Ti prego papà, non è il momento." tagliò corto la figlia, cercando di evitare la catastrofe.
"Come vuoi, tesoro. Dunque, c'è un motivo ben preciso per cui voglio parlare a tutti voi...Poco tempo fa ho avuto l'onore di conoscere il Dott. Howkins e la sua graziosa nipotina; e parlando del più e del meno è uscito il discorso di una sua imminente ed interessante spedizione archeologica in Egitto. Ovviamente la cosa mi ha subito interessato ed insieme abbiamo cominciato a discuterne animatamente, tanto che mi ha detto che se avesse fatto delle scoperte interessanti mi avrebbe informato...per questo ora telefono a voi, perché pare che il Dottore abbia effettivamente trovato qualcosa di interessante..." la linea già abbastanza disturbata cadde, ma non c'era bisogno di altre parole.
I ragazzi si alzarono e pagarono in silenzio, uscendo di nuovo nel caos assordante del centro commerciale.
"Wow...- esclamò Tristan- Pare proprio che la nostra prossima tappa sia l'Egitto..."
"Egitto??" chiese una vocina curiosa alle loro spalle.
"Mokuba!!"
"Davvero andiamo in Egitto, Seto?" chiese il piccolo Kaiba, rivolgendosi al fratello maggiore. Il moro non rispose e si avviò, mentre gli altri cinque stavano parlando tutti contenti dei preparativi per il viaggio; ma si fermò quando notò Kaede appoggiata alla ringhiera, che osservava con uno sguardo pensieroso le persone simili a tante formichine che brulicavano ai piani sottostanti. Le si avvicinò: "Da quello che mi ha raccontato Yugi devo dedurre che per lui quella di oggi è stata..."
"...la prima volta che gli parlavo dello sconosciuto, si." finì per lui la ragazza.
Gli aveva parlato dandogli le spalle, e dandogli le spalle continuò: "Ho preferito non raccontare nulla a nessuno per...bhè, evitare imbarazzo ad entrambi." Seto non rispose, ma restò fermo lì a fissare la sua nuca. Dopo pochi istanti la californiana si girò: "Ora scusami, ma devo andare dai miei amici." disse, guardandolo prima negli occhi e poi avviandosi verso il gruppo di ragazzi.


(Buon giorno gente^___^!!NdYami) insomma-_-... (Perchèo_O?? Non è fantastico tornare nel mio amato Egitto^__^??NdYami) Tu te ne torni in Egitto, ma io me ne torno a scuola-____-....It's not fair T___T...Vabbè, passando al chapter, spero che via sia piaciuto; perchè secondo me non mi è venuto tanto bene...tra l'inizio della scuola, lo sport e l'odiatissimo blocco dello scrittore, ho finito il capitolo un pò a stento...(Potevi anche non finirlo proprio...NdSeto) <.< Tsk, non ho neanke la voglia di risponderti per le rime...comunque vi prometto che nel prossimo cercherò di impegnarmi di più (Si spera è.é!! Voglio che il mio ritorno a casa sia magnifico^__^!!NdYami) certo che almeno tu un pò di tregua potresti darmela ç__ç...
THANKS TO:

-Akemichan: (Salve^__^!!!!Hai ragione sulle frasi, e come vedi le ho tradotte! Però ho tradotto solo quelle più difficili, spero che in generale sappiano tutti cosa significhi Thank you o arrive....uhm, ho idea che questo capitolo in confronto all'altro sia un pò noioso...spero tu non ti sia addormentata a leggerlo, ma più avanti ne farò di più entusiasmanti, vedrai -_^...il mescolone di gente erano delle riflessioni di Kaede sul possibile indiziato, e mi rendo conto di non averlo precisato più di tanto; Yami ho dovuto farlo un pò OOC, altrimenti non avrei potuto continuare, ma giuro che è la prima ed ultima volta (Lo spero è.éNdYami) -_-...comunque mi risollevi il morale con il tuo commento sulla scena delle ali^/////^!!!! Thank you so much!!!! Un mega saluto)

-Evee: (Shiao Evee-chan!!!! Bhe, tu scrivi qualcosa su Seth e Kisara e vedrai che io ci sarò sempre ^_-....mi ri-scuso per questo chapter un pò orrido (Un pò? NdSeto) <.< attento tu, che sto tornando in me...cmq, ripeto che nel prossimo mi darò da fare è_é!!! ce la posso faaaareeee!! (Marikan ha uno sguardo infuocato) (Brava, così ti voglio ^O^!!!NdYami) X l'Occhio del Millennio: argh, quando ho visto la puntata dove Yami Bakura lo lanciava a Seto mi è venuto un malore o_O...io nn lo sapevoT__T...(E questo perché nn ci hai seguiti bene fin dall'inizio...vergognaV.V NdTutti) perdono ç_ç...ma intanto SONO COMINCIATE LE MEMORIE^__________^!!!!!! Sono felicissima!!!! Finalmente quelli della Mediaset ne hanno combinata una giusta...(W LE MEMORIE^___^!!!!!!! NdYami, Marikan&Yami Bakura_a_braccetto_che_ballano_come_dei_poveri_imbecilli) A big kiss)

-Kelly: ((Ciao carissima!!!!^__^NdYami) <.< possibile che oggi i discordi me li cominci tutti tu?? (Sorry ^///^NdYami) vabbè, ti perdono solo perchè nella puntata di domenica 22 ci hai fatto un grande regalo^///^!!! (Ossia o_O??NdYami) ti hanno inquadrato mentre eri a petto nudo nel tuo lettino in Egitto!!!! Cosa che potrebbero ripetere con Seto/Seth, in qualsiasi epoca va bene...(Scordatelo >.

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Capitolo 9
*** 9. ***


Non era ancora sorto il sole quando le porte dell' hangar numero dieci si aprirono ed il jet privato uscì per prepararsi sulla pista di decollo.
Il logo I2 spiccava grande e scuro contro la coda bianca del velivolo i cui motori, nonostante gli orari prefissati, erano ancora freddi ed inattivi. Lo sguardo del Faraone spaziò tutta l'immensa pista dell'aeroporto riservata a loro, cercando la sagoma di qualcuno che forse non sarebbe mai arrivato. La ragazza accanto a lui sospirò: nonostante tutto, Kaede aveva acconsentito di posticipare la partenza, lasciando al ritardatario il tempo di decidere; ma con quel sospiro aveva tradito i primi segni di una delusione che minacciava di essere davvero cocente.
"Abbi fiducia..." le disse Yami, cercando di rincuorare sia la californiana che se stesso, dato che la sicurezza dell'arrivo del moro cominciava a vacillare anche in lui. L'amica però non rispose, andando invece  a calmare il pilota che si stava lentamente innervosendo per la lunga ed inutile attesa. In quel mentre dall'aereo scese Joey, con un sacchetto di arachidi in mano: "Crunch...devo farmi dire da Pegasus....crunch....dove le compra, sono eccezionali!!!!" ma, vedendo l'amico, deglutì e tornò serio: "Non è ancora arrivato, vero?"  Il Faraone scrollò il capo in senso di diniego. Ormai si stava facendo troppo tardi; e la pazienza del pilota, uomo molto preciso e puntuale, stava raggiungendo il suo limite massimo consentito.
"Giuro che se tra cinque minuti non arriva, vado a Villa Kaiba e lo mando qui a pedate nel sedere!!!" esclamò il biondino, simulando molto realisticamente l'azione e sputacchiando arachidi dappertutto.
"Direi che in questo preciso istante potrebbe accadere l'esatto contrario..." disse una voce gelida alle sue spalle.
I due ragazzi si girarono, trovandosi davanti il presidente della KC a braccia conserte sul petto ed un'espressione ben poco allegra dipinta sul volto. Un bambino dai lunghi capelli neri però sbucò sorridendo dalle spalle del ragazzo, esordendo con un: "Ehi ragazzi, come va?"
"Ciao Mokuba!!" lo salutarono i due, contenti nel vedere che almeno il piccolo Kaiba era entusiasta all'idea di quel viaggio.
"Allora- disse sbrigativamente Seto, troncando sul nascere tutta l'allegria di quel momento- si parte o no? Perché potrei benissimo cambiare idea...."
Così Joey lasciò che il Faraone conducesse i fratelli all'interno dell'aereo, dove si trovavano ad aspettarli anche Tea, Tristan e Mai; mentre lui andò a comunicare a Kaede ed al pilota che i passeggeri c'erano tutti e che quindi potevano cominciare i preparativi per il decollo.
I due annuirono e andarono ad insinuarsi nella cabina di pilotaggio, dove cominciarono ad armeggiare dietro i comandi. La californiana si sedette al posto del copilota ed infilò un paio di cuffie: "Qui I2 jet a torre di controllo. Chiediamo il permesso di decollare, passo."
"Torre di controllo a I2 jet- rispose una voce dalle cuffie- Permesso accordato. La pista è tutta vostra, buon viaggio."
Ricevuto l'OK diede una mano al pilota negli ultimi assestamenti del veicolo sulla pista, finche questi non cominciò la sua rincorsa prima di alzarsi in volo; allora la ragazza si tolse le cuffie e si rilassò un poco sul sedile.
"Non raggiunge i suoi amici nella cabina passeggeri?" le chiese l'uomo.
"Of course- rispose lei- ma il decollo è la parte più bella del viaggio, e voglio godermela del posto migliore."
L'aereo si staccò dal suolo giapponese senza alcun problema e poco dopo si ritrovava a sorvolare tranquillamente il Paese; offrendo dai finestrini una vista mozzafiato di città, campagne e laghi, che ora risplendevano nei primi raggi del sole mattutino.
La situazione era molto tranquilla nella zona dei passeggeri, dal momento che Joey, Tristan ed il piccolo Mokuba erano caduti in un sonno profondo, Seto se ne stava in disparte a lavorare con il portatile mentre Yugi e le due ragazze stavano discutendo a bassa voce; quindi Kaede entrò senza far troppo rumore, annunciando che sarebbero arrivati all'aeroporto de Il Cairo a pomeriggio inoltrato e sedendosi accanto al Faraone.
"Ti ha detto qualcosa di più dettagliato tuo padre?" le chiese Tea, in merito alla loro destinazione finale.
"Ci siamo sentiti l'altra sera e mi ha spiegato un pò le cose, ma ha detto che lui ed il Professor Howkins ci daranno maggiori dettagli al nostro arrivo. Comunque ora vi informo su quel poco che so."
La ragazza prese così una teca color azzurro-trasparente dal vano portaoggetti sopra le loro teste, l'aprì e ne estrasse un mucchio di fogli a colori che si rivelarono foto, rilevazioni aeree e grafici riguardanti una zona a Sud-Est della capitale, nel Deserto Orientale; ma prima che cominciasse a parlare, Mai si alzò e si diresse verso Seto Kaiba, prendendolo per un braccio e trascinandolo al loro tavolino: "Forza, so che ti stai rodendo dentro dalla curiosità!!"
Il ragazzo aprì la bocca per obbiettare, ma ci rinunciò dato che si era inflitto da solo tutto quello, dal momento in cui era uscito di casa con il fratellino per avviarsi verso l'aeroporto;  così prese posto su una sedia libera e cercò di prestare attenzione alle parole della californiana.
Kaede aprì una mappa dell'Egitto ed indicò un punto ad Est del Paese: "Più o meno in quest'area si trova un'oasi e, non molto lontano da questa, il Dottor Howkins ha detto di aver trovato una specie di...di monumento."
"Un tempio?" chiese Tea.
"Non esattamente, o almeno secondo quanto mi ha riferito il Professore...ma, nonostante numerose carovane transitino lì vicino, pare che l'edificio sia inviolato e che nessuno ci sia mai entrato da quando lo sigillarono, nell'antichità..."
"Quindi risale all'Antico Egitto??" chiese Yami, con voce trepidante.
"Questo non devi domandarlo a me, ma al Dottor Howkins - gli rispose la californiana- anche se credo che se non fosse attinente con il tuo passato, non ci avrebbe contattati..."
"Il nostro passato" la corresse il Faraone.
"Già, il nostro." La ragazza guardò di sottecchi il moro seduto accanto a lei, che in quel momento stava dando un'occhiata ad una foto satellitare della zona, confrontandola con una normale cartina: "L'oasi sembra essere alquanto grande..."
"Yes, it's perfect for settle there the base-camp (Si, è perfetta per stabilirci il campo-base). Papà ha detto che è stupenda"
"Sai come la raggiungeremo?" domandò Mai.
"No, ho avuto solo le informazioni essenziali e questi fogli via fax; quindi lo sapremo solo quando arriveremo in aeroporto, dove ci sarà mio padre ad aspettarci."
Perfetto...- pensò Seto, continuando a guardare le carte sparse sul tavolo pur di non entrare completamente nella conversazione.
"Ehi Kaede - disse una voce un pò impastata alle loro spalle- non è che avresti ancora di quelle noccioline? Mi è venuto un certo languorino..."
La ragazza lanciò uno sguardo all'orologio: "Uhm, it's half past eight (08.30)...chi ha voglia di far colazione?"
I ragazzi accettarono la proposta di buon grado, seguiti a ruota da Tristan e Mokuba, i quali si erano svegliati da poco.
"Ti unisci a noi fratellone?" chiese il piccolo Kaiba, rivolto alla figura che se n'era tornata davanti al proprio portatile.
"No, grazie. Chiudo un attimo gli occhi, sono un pò...stanco."
"Come vuoi."
Dopo che il fratello se ne fu andato, Seto appoggiò la testa contro lo schienale del sedile e volse il suo sguardo fuori dal finestrino. Non riusciva a spiegarsi quell'improvviso senso di fiacchezza che lo aveva pervaso; in fondo lui era un uomo d'affari ed era abituato a quel genere di spostamenti per via aerea, e non gli era mai capitato di sentirsi male durante uno dei suoi viaggi.
Intanto, fuori dal finestrino i raggi del sole giocavano con le acque del Mar del Giappone, mandando abbaglianti riflessi e luccichii che catturarono lo sguardo di Seto; il quale tentò di tenere gli occhi aperti, ma le sue palpebre si fecero sempre più pesanti...pesanti...pesanti...
.............
.............
.............
La sento...
...grande e potente...
...dentro di te...
é frustrante, non è vero?
è frustrante sapere che lui ha ciò che ti spetta di diritto...sapere che è lui quello amato da tutti, sapere che è lui che ha la fama, sapere che è lui a sedere sul trono...
...e sapere che invece ci dovresti essere tu.
Non ne aveva il diritto. E lo sai.
é uscito dal nulla e ti ha preso ciò che ti apparteneva...
...sconfiggendoti...
...ridicolizzandoti...
...salendo sopra un piedistallo su cui tu una volta dominavi...
Ricordi ancora il vostro primo scontro?
...certo, come potresti dimenticartene...

.............
L'oscurità che avvolgeva Seto cominciò a diradarsi, e pian piano una scena a lui tanto famigliare cominciò ad apparirgli davanti agli occhi...
"Perché hai strappato la carta di mio nonno?" urlò il piccoletto dalla parte rossa dell'arena.
Dagli spalti il piccolo Mokuba stava seguendo ansiosamente l'incontro del fratello contro il nipote del possessore del quarto drago; a cui Seto aveva offerto ogni cifra pur di averlo, ma non cavando neanche un ragno dal buco.
"Forza Yugi!! Ricordati che siamo tutti con te!!!" gridarono tre ragazzi ai piedi dell'arena, mostrando i dorsi delle loro mani su cui era disegnato con pennarello nero qualcosa di non molto preciso. Seto proruppe in una risata, ridendo della stupida illusione di quei quattro perdenti che si aggrappavano ad uno stupido scarabocchio, e credevano che quel nanerottolo avrebbe potuto battere lui, Seto Kaiba.
Ma qualcosa non era andato come previsto...
Nonostante gli avesse zittiti tutti con la potenza e la magnificenza del suo Drago Finale Occhi Blu, Yugi era riuscito a vincere il duello...
Mentre l'oscurità riprendeva il suo dominio, il moro si chiese se strappare la carta del vecchio non fosse stato un grosso errore; ma non ebbe nemmeno il tempo di valutare pro e contro, che fu trascinato via da quel ricordo e la voce ricominciò a sussurrargli nella testa...
.............
Il ricordo di questi eventi è doloroso...ma tu devi riviverli.
Devi ricordare ciò che ti ha fatto...
...devi ricordare ciò che hai subito...
....devi ricordare per alimentare ciò che hai dentro...
...alimentare quel sentimento...
...alimentarlo per tenere sempre vivo il motivo...
.............
Di nuovo le tenebre si diradarono ed un'altra scena si presentò agli occhi del ragazzo...
La Torre dei Duelli. Seto si ritrovò di nuovo in quel posto, a rivivere quel giorno.
Il giorno in cui lui e Yugi si erano battuti per accedere alla finale della Città dei Duelli.
Il giorno in cui per l'ennesima volta era stato battuto.
Il giorno in cui aveva dovuto cedere il suo Obelisco del Tiranno.
Per quell'evento Seto aveva fatto predisporre tutto alla perfezione; aveva addirittura messo uno splendido ologramma che simulava degli spalti gremiti di gente che esultava e gridava. Eppure aveva perso...al torneo che aveva organizzato lui stesso non era riuscito nemmeno ad arrivare in finale...in più c'era stata quell'enorme perdita di tempo con Noah ed il suo patrigno...ma questo non lasciava il fatto che comunque lui aveva perso...
Da una parte si era irritato vedendo che Malik lasciava la vittoria a Yugi abbandonando il gioco; ma dall'altra ne era stato un pò...contento, perché voleva essere lui la persona che avrebbe battuto il ragazzo e le sue tre Divinità Egizie...
Il ricordo si offuscò e tornò ancora una volta tutto nero, lasciando Seto in uno strano stato semi-confusionale...perché stava sognando quegli eventi? E di chi era quella voce che commentava ogni suo tuffo nel passato? Perché di certo non era la sua...
.............
...quanto è grande?...
...quanto è grande la rabbia dentro di te?...
...la sento che cresce, si nutre, pronta a liberarsi in tutta la sua potenza...
...e allora, perché lasciarla uscire solo un poco alla volta? Perché permettere al nemico di riprendersi?
So che tu vuoi batterlo, distruggerlo, umiliarlo...
...ed io ho giusto qualcosa che fa al caso tuo...
.............
Seto drizzò le orecchie: davvero quella voce aveva qualcosa che potesse battere Yugi? Ma il ragazzo era diffidente, non avendo ancora visto il misterioso personaggio in faccia; e poi, a dirla tutta, non si fidava nemmeno di quel genere di sogni...
.............
...unisciti a me ed avrai un'arma talmente potente da poter sbaragliare le Tre Divinità in un colpo solo...
...fidati, e riavrai ciò che ti spetta, potrai tornare ad essere il Re!! Il tuo posto è sopra gli altri, credimi...
"Ed io?- chiese il moro all'oscurità che lo attorniava- Che cosa dovrei fare per avere questo presunto potere?"
Nulla di molto importante....
Un bagliore bianco apparve davanti a Seto, il quale vi scorse al centro una figura umana. Essa sembrava tranquilla, ma ad un tratto inarcò la schiena e fece scattare la testa all'indietro, lanciando un urlo che gelò il sangue nelle vene al ragazzo.
...un piccolo sacrificio è sempre necessario, per detenere il potere...ed ora: unisciti a me, e vedrai che tornerai vincitore!!!
"N-NO!!!- gridò a sua volta Seto, contro una lurida ed enorme mano nera che era apparsa al posto della luce bianca e si protendeva sempre più verso di lui- Questo...questo non è giusto!! Non commetterò mai un'azione così spregevole!!!"
Stolto!!! Non capisci?? é necessario che tu conquista così il potere! Devi farlo!!!
"NO!!!!!"
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.............
.............
"NO!!!!!"
Seto aprì di scatto gli occhi, uscendo da quell'inferno d'ombra e ritrovandosi nella calda e rassicurante luce del giorno. Il ragazzo si accorse di avere le mani contratte ad artiglio sui braccioli del sedile. Con uno sforzo si impose di distenderle lentamente e di riprendere il controllo del suo cuore, che in quel momento aveva i battiti a mille.
"It's all right??" chiese una voce al suo fianco.
Il ragazzo si girò e si trovò di fronte il viso di Kaede Pegasus, che lo stava guardando un pò ansiosamente.
"S-si..." rispose, ma poi si accorse che la luce del sole era cambiata da quando aveva chiuso gli occhi; così aggiunse: "Scusa, ma che ore sono?"
"Uhm...It's eleven o'clock...le undici precise precise."
E così aveva dormito per più di due ore...e lui che credeva di aver chiuso un attimo gli occhi, giusto quei cinque minuti per riposarli un poco...altro che cinque minuti, si era fatto una gran bella dormita!!!
"E nessuno che si sia degnato di svegliarmi e dirmi che era così tardi!!" sbuffò Seto.
"Bhè...- la ragazza arrossì lievemente- Tristan e Joey volevano ben tirarti una secchiata d'acqua in faccia...; ma avevi un espressione così...così... affranta, che abbiamo deciso di lasciarti riposare tranquillo...per quanto tranquillo possa essere stato, insomma..."
"In che senso, scusa??"
"Diciamo che eri un pochino...agitato."
"Ah..." Il ragazzo tornò a guardare fuori dal finestrino, osservando il bianco mare di nuvole che come una calda coperta circondava l'aereo. Kaede aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi vi rinunciò e lasciò il moro perso nelle sue riflessioni.
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.............
Nonostante l'aria condizionata fosse accesa, all'interno dell'aeroporto del Il Cairo c'era un'afa insopportabile, che spinse Maximilian Pegasus a slacciare i primi due bottoni della sua camicia bianca di cotone. L'uomo guardò l'orologio, il quale segnava le 17.40, e sospirò; chiedendosi come mai il jet fosse in ritardo e pensando che non era dal pilota sgarrare di così tanto sugli orari. Sospirando di nuovo si appoggiò ad una colonna che si ergeva accanto a lui, ed incrociate le braccia sul petto cominciò ad aspettare, cercando di non pensare ad un motivo brutto per il loro ritardo.
Ma ben presto la sua pazienza fu premiata: infatti un gruppetto di persone che conosceva molto bene fece capolino dalla parte del terminal contrassegnata dalla scritta ARRIVI.
"I'm here, sweetie!!! (Sono qui, frugolino!!!)" esclamò Pegasus, agitando le braccia in direzione della figlia, affinché riuscisse a vederlo.
"Dad!!!!" esclamò questa, avvistandolo e cominciando a corrergli incontro.
Mai sorrise, contenta della felicità della sua amica; ed a fianco a lei anche Tea sorrideva, intenerita dalla scena di un padre che vuole così bene alla propria figlia. Dietro di loro arrivarono anche i ragazzi, ed insieme raggiunsero i due, stretti in un abbraccio famigliare.
"Oh, good!!! Vedo che siete sani e salvi, miei giovani amici. Cominciavo a credere che la cosa non vi interessasse più..."
"A dir la verità, a me non è mai importato..." disse Seto, alquanto annoiato da tutti quei convenevoli.
"Vedo che non sei affatto cambiato giovane Kaiba...ma ormai ci ho fatto il callo. Piuttosto, non vorremo stare qui per sempre? Forza, seguitemi!!"
L'uomo li condusse così fuori dall'aeroporto, nel caldo imbrunire egiziano, dove li aspettava parcheggiato un enorme fuoristrada 4x4; di un classico colore verde militare e dotato di quattro pneumatici adatti per una traversata nel deserto.
"Wow!! -esclamò Tristan, facendo un giro attorno al veicolo- E sarà questo bestione a portarci fino all'oasi?"
"Precisamente!" rispose Pegasus.
"Wow!!" ripeté Joey.
Uno alla volta salirono così sul mastodontico mezzo, alla cui guida si mise Kaede, affiancata dal padre munito di bussola e cartina d'evenienza.
"Tu sai guidare uno di questi???" chiese incredulo Seto.
"Kaede è una ragazza con molte qualità nascoste, ma questo avrai modo di scoprirlo tu stesso..." rispose Pegasus, con un nonsochè di velato. Il moro lo guardò via un pò male, ma poi si sedette assieme agli altri nel vano posteriore, mentre il motore veniva messo in moto ed il fuoristrada cominciava a muoversi. Partirono così alla volta del deserto egiziano, mentre il cielo rossastro del tramonto si stava lentamente scurendo.
Il viaggio fu tranquillo ed i ragazzi giocarono per tutto il tempo a carte, scala 40, briscola, Duel Monsters, pur di non rovinare quell'aria un poco tranquilla ma molto fragile che finalmente si era riuscita a installare nel gruppetto.
Il cielo era ormai di un blu quasi nero, e le prime stelle erano spuntate quando finalmente in lontananza si cominciò a scorgere qualcosa.
"Is that? (é quella?)" chiese trepidante la californiana.
"Yes." rispose il padre, con un vago sorriso sulle labbra.
Il Faraone si alzò in piedi e si sporse in avanti per osservare meglio, seguito a ruota da tutti gli altri; o meglio, da tutti eccetto Seto Kaiba, che se ne stava tranquillamente seduto, stando attento invece che il fratellino non scivolasse e cadesse rischiando di farsi male. Ben presto la loro meta divenne perfettamente riconoscibile all'orizzonte, e nel giro di cinque minuti poterono parcheggiare accanto al campo-base e scendere.
Non c'erano parole per descrivere la bellezza di quel luogo: l'oasi si trovava al fianco di una grande duna di sabbia, ai cui piedi sorgeva un laghetto di modeste dimensioni, sulla cui indisturbata superficie si specchiava in tutta la sua luminosità la luna piena di quella notte. Attorno al lago crescevano verdi e rigogliose numerose palme, sia di cocco che di dattero, che si estendevano tutt'intorno per il raggio di 100 metri; qua e là addirittura accompagnate da sprazzi verdi di erba e pianticelle, che interrompevano il monotono giallo-ocra della sabbia e davano un pò più la sensazione di vita all'oasi. Particolare che contribuiva a rendere magico quel posto era anche un masso ben levigato che si trovava a poca distanza dal bacino d'acqua e su cui ci si poteva tranquillamente sdraiare per ammirare le stelle del cielo del deserto egiziano.
Il piccolo Mokuba rimase a bocca aperta, così come tutti gli altri, pensando che se mai ci fosse stato un paradiso in terra quello doveva essere un pezzetino che Dio aveva dimenticato di togliere agli uomini; lasciando uno sprazzo di vita in mezzo al nulla più assoluto.
Ma una voce li distolse bruscamente dall'incanto: "Finalmente siete arrivati!!" Un uomo sulla sessantina, vestito da tipico archeologo con camicia e pantaloni color panna, li aveva raggiunti al limitare dell'oasi; lasciandoli però prima ammirare il bellissimo posto. Assieme a lui stava una bambina bionda con gli occhiali, che però aveva un'espressione tutt'altro che infantile dietro le lenti.
"Professor Howkins!! Rebecca!!! Che piacere rivedervi!!"
Yugi, Joey, Tea, Tristan e Mai salutarono con calore i loro vecchi amici, contenti di riabbracciarli e averli vicino in procinto di una delle loro avventure. Rebecca fu particolarmente felice di poter letteralmente riabbracciare il piccolo Yugi, nonostante gli sguardi non proprio contenti di Tea...
Il professore li condusse al campo-base, il quale era formato da tre tende: una enorme che fungeva da "sala comune"; mentre le altre due, leggermente più piccole, erano state adibite a dormitori, maschile e femminile. Dopo aver consumato una leggera cena a base di frutti freschi ed aver chiarito un pò di più la situazione; il gruppo si divise in due, diretto ognuno verso la propria tenda-dormitorio. Esse erano ampie ed ariose, ed tutti si coricarono comodamente; chiudendo gli occhi e addormentandosi nella silenziosa notte del deserto egiziano.

 Bene, bene, bene, ecco per voi fresco fresco, fresco di frezeer (scusate, è a guardare troppo Madagascar...^^""") il nono capitolo^__^!!! Per me personalmente è un grande traguardo, dato che non avevo mai pubblicato più di otto capitoli, quindi sono molto contenta di aver superato il passo del "quota nove"; ma vabbè, non starò qui ad annoiarvi troppo con le mie sfide personali, quindi paso direttamente ai...
THANKS TO:

-Lady Fire: (Oh, che bello ^O^!!!!! Sei tornata a recensirmi ^______^!!!!!!! Avevo perso la speranza, pensavo non ti piacesse più la mia fic...e invece eccoti qui!!! Sono molto felice che sia di tuo gradimento, quindi ti aspetto anche nei prossimi capitoli-_^!!! Un bacio)

-Kelly: (Eccoli qua, tutti insieme appassionatamente in Egitto!! (Yuppie!!!! ^____^ NdYami) (Io lo avevo detto V_V...NdPegasus) (-_-...NdSeto) dai, che una vacanza serve anche a te^__^!! (Chiamala vacanza =__=... NdSeto) (Come scusa?? è_é NdYami) IH IH IH ...comunque ti ringrazio per il commento positivo dello scorso chap...mi ha tirato su di morale...(Perché continuate a dirgli che vi piace la sua fic, PERCHé??NdSeto) V.V Eh, mio caro, si vede che piaccio...(Basta, ci rinuncio =____=...NdSeto) ...Comunque, spero che anche questo chap sia stato di tuo gradimento, dato che mi è venuto fuori un pò meglio dello scorso ^^"""...Ti ringrazio di cuore ancora una volta and I give you a big kiss!!! P.s: certo che Yami potrebbe prendere seriamente l'idea di fare un calendario *ç*...(No comment =____________=..... NdYami))

-Evee: (Noo, davvero appena ti sei svegliata hai pensato alla mia fic?? Che onore ^/////^!!!!! Comunque, eccomi qua con un nuovo capitolo!! Mi sorprendo da sola, ci ho messo solo tre settimane a farlo o.O...(Solo??? NdTutti) Ehm...Vabbè, l'importante è che l'abbia finito ^//^"""...Comunque (Argh, di nuovo T__T...) hai ragione, Pegasus fa ridere anche me, soprattutto per il suo modo di parlare...(Perchè, mie giovani amiche, come parlo??? o.O NdPegasus) XD nulla, lascia perdere....spero che il chapter abbia stimolato ulteriormente la tua curiosità...a kiss!!!
P.s.:Perché Kisara ha avuto un ruolo così piccolo fino ad adesso???? è_é***** Si è vista pochissimo, e in quelle volte quasi sempre dormiva!!! (a parte la bellissima scena dello scontro contro i prigionieri...l'avrò rivista un migliaio di volte *ççç*...) Ma Seth è stato molto dolce con lei!!! Che carini ^///^!!!! censura, CENSURA?!?! se solo osano...è.é******** (Aiut...O__O NdQuelli_della_Mediaset)
P.s.2: Un'altra SethxKisara!!!! Evviva ^O^!!! Ma tranquilla, a me Tessitrice d'ali piace molto, quindi se finisse tanto presto mi dispiacerebbe...)

-Akemichan: (Bhe, mi sa che Evee ha centrato in pieno ^^"""...ma perché, a te Kisara non piace? o.O...Comunque, Kaede è leggermente diversa come carattere mi sa, in confronto a 5000 anni fa...bhò...sono contenta che le traduzioni ti siano piaciute, anche se qui ho preferito farla parlare normalmente perché non avevo molta voglia di tradurre; soprattutto le sue spiegazioni in aereo...(Sfaticata -_-NdTutti) ^^"""
P.s.: ho appena letto le recensioni di The etrnal game...Don't worry!! Anche se la fic non ti è piaciuta, non mi hai offesa x niente. Anzi, sono contenta che tu abbia espresso il tuo sincero parere, perchè io voglio solo sentirmi dire cosa ne pensa davvero la gente di quello che scrivo...P.p.s: davvero Shimon muore??? O__O...un bacio)

-MaNa: (Ciao!!! ^_____^ Sono contenta che la mia fic ti piaccia così tanto!! Seth e Kisara sono i migliori!!! (^////^ NdSeth&Kisara) Anche Mana è simpaticissima, quindi stai pur sicura che verrò a leggere la tua fic!!! Tu basta che mi avverti quando la pubblicherai, ed io correrò subito -_^!!! Ti saluto sperando che tu abbia voglia di continuare a leggermi e ringraziandoti ancora di cuore!!! Un kiss anche a te!!!)

-Katie87: (Hi!!! Sono così contenta che tu abbia letto e recensito la mia fic ^///^!!! Spero tu non ti sia sentita obbligata, ma se ti è piaciuta vuol dire di no...Tranquilla, anche se non l'hai "scoperta" subito, l'importante è che ti piaccia!!! A big kiss!!!)

Voglio fare un ringraziamento speciale anche a tutte coloro che hanno recensito The etarnal game, grazie mille!!!! Alla prox. ^___^!!!!

 

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Capitolo 10
*** 10. ***


Tea aprì gli occhi e si ritrovò a fissare un soffitto che non era quello della sua stanza.
La ragazza sbatté gli occhi più volte, ma poi si ricordò che si trovava in Egitto, e si rilassò. Poi si alzò a sedere. Il suo orologio da polso segnava le 06.40 e si chiese se non fosse ancora troppo presto, dato che non si erano dati un'ora precisa per la sveglia; ma la persona coricata alla sua destra mugugnò qualcosa e lentamente aprì i propri occhi viola.
"Buon giorno Mai!"
" 'Giorno..." rispose questa, con la voce impastata dal sonno.
Ben presto anche le altre due ragazze diedero i primi segni di vita, muovendosi sotto le leggere lenzuola di lino e uscendo lentamente dal mondo dei sogni. Nonostante fosse stata l'ultima ad aprire gli occhi Rebecca era già in piedi, sveglia e reattiva, mentre le altre erano ancora in uno stato semi-comatoso; ulteriormente aggravato dalla temperatura che con il sorgere del sole si stava progressivamente alzando.
Le ragazze si vestirono, rimisero un pò in ordine i letti ed uscirono; proprio nel momento in cui il sole saliva completamente sopra l'orizzonte, cingendo tutto in un tiepido e morbido abbraccio. Sapendo che ben presto quella bellissima sensazione si sarebbe trasformata in un'afa insopportabile, le quattro rimasero ferme ad assaporare quei pochi istanti, finché una voce le richiamò: "Buon giorno, ragazze!" 
"Buon giorno Professor Howkins!!" risposero, educatamente.
Così seguirono l'archeologo alla tenda principale, dove c'erano ad aspettarle tutti gli altri, anche se di certo non con una faccia migliore della loro...
Seduti al tavolo Pegasus ed il piccolo Mokuba augurarono loro il buon giorno; mentre Joey e Tristan, appoggiati con la testa sulle braccia ripiegate, si limitarono ad alzare debolmente una mano in segno di saluto. Da parte sua Seto alzò soltanto lo sguardo, e poi tornò a sorseggiare il suo caffè. Una tazza della nera bevanda fu offerta anche alle ragazze che, accettandola di buongrado, si sedettero a tavola e cominciarono a far colazione.
La caffeina cominciava a fare effetto, rendendo gli sguardi più svegli e vispi; cosi ché il Professore decise di non perdere altro tempo e cominciare la sua "lezione". Prima però si alzò ed andò a prendere il materiale che lui e la nipote avevano raccolto e studiato nelle tre settimane prima dell'arrivo dei loro amici. 
"Professore, che cos'è quello?" chiese Yugi alludendo ad un sacchetto di tela che, per come lo portava il Professore, sembrava essere alquanto pesante.
"Ora lo vedrai. Ah, Rebecca, mi daresti una mano?"
"Subito, nonno."
La piccola biondina lo aiutò prima con le numerose carte che portava sottobraccio, infilandole tutte ordinatamente in un block notes fitto fitto di scritte ed appunti; poi con il misterioso e pesante sacchetto, appoggiandolo delicatamente sul tavolo.
Tutti si allungarono sul tavolo per osservare meglio, soprattutto il Faraone, che con la sua figura semi-trasparente si era affiancato al piccolo Yugi; mentre il professore e la nipote finivano di trafficare con il materiale ed iniziavano a spiegare:
"Bene. Come vi ho già accennato io e Rebecca abbiamo scoperto che, poco lontano da qui, si erige una struttura, direttamente costruita all'interno di un versante roccioso. Non sappiamo ancora di che natura sia l'edificio, dato non siamo riusciti a romperne il sigillo che lo preclude dal mondo esterno...Abbiamo effettuato varie scannerizzazioni dell'area in questione, e siamo riusciti solo a farci un'idea di come possa essere strutturata all'interno..."
Ad un segno del dottor Howkins, Rebecca dispiegò sul tavolo un disegno geometrico su scala che rappresentava una costruzione a forma di piramide rovesciata vista, senza la roccia che la circondava, sia frontalmente che in prospettiva.
"Ehi- esclamò il Faraone, prendendo il controllo del corpo di Yugi- assomiglia al..."
"...Puzzle del Millennio,si.- finì per lui Rebecca- E forse è proprio quell'oggetto la chiave che ci serve..."
Il ragazzo prese in mano il monile che pendeva dal suo collo per mezzo di una catena, e si mise a fissarlo. Quanti misteri nascondi dentro di te, Puzzle Millenario...riuscirò mai a svelarli tutti?-pensò, accigliato.
Tutto ok, Yami? gli chiese il suo piccolo Partner.
"Si. é che stavo pensando..."
...a come tutto si riconduce al Puzzle, vero?
"Già...sembra che sia il fulcro di ogni cosa...secondo te riusciremo ad entrare là dentro, Yugi?"
Certo!! Sono sicuro che in qualche modo quell'edificio sia stato creato apposta per te...magari là dentro sono contenuti i tuoi ricordi...
"Davvero??"
Il piccolo arrossì: Bhè, la mia è solo una supposizione, ma spero con tutto il cuore che sia così. E se là dentro non troveremo il tuo passato, sono certo che ci troveremo almeno un indizio!!
"Si- rispose sorridendo il Faraone- hai ragione!!"
Mentre i due finivano di dialogare tra loro, il Professor Howkins aveva ripreso a parlare: "In compenso ai falliti tentativi di penetrare all'interno della struttura, abbiamo trovato questo..."
L'uomo, sempre aiutato dalla nipote, prese il sacco che aveva tanto incuriosito Yugi, ed estrasse quella che aveva tutta l'aria di essere una stele come quella del museo, solo di dimensioni un pò ridotte. Con molta cautela venne riappoggiata sul tavolo. L'archeologo si armò di un piccolo bastoncino di legno, usandolo a mo di bacchetta: "Abbiamo trovato questa stele all'imboccatura che porta all'entrata del monumento. Crediamo sia un monito scritto per scoraggiare i temerari che avessero voluto visitare il luogo, credendolo magari una tomba da saccheggiare o un tempio in cui ripararsi e trovare cibo e acqua. Vuoi avere l'onore di tradurre i geroglifici per i nostri amici, Rebecca?"
"Con piacere!!:

Attenti, o voi che vi accingete ad entrare
perché questo è un luogo mistico
Qui dentro sono racchiusi spiriti
di un passato che solo anime
senza tempo possono rimembrare
Guardatevi dall'affrontare
le prove contenute in questo luogo
esse sono riservate a coloro
che non più sanno
ma se vorrete seguirli, non sarò io
di certo a fermarvi
A voi la scelta, anime vaganti.


La schiena di Joey fu percossa da un brivido: "Ora capisco perché non è mai entrato nessuno, là dentro..."
La biondina non fece caso alle parole dell'amico, e continuò : "Sono state queste parole a farci pensare che potrebbe essere tutto collegato. Sicuramente avrete notato anche voi le varie allusioni..." Il gruppetto di ragazzi annuì, ed uno tra loro in particolare allungò una mano per andare a sfiorare le incisioni sulla pietra, fermandola però di scatto a metà percorso e ritirandola frettolosamente.
"Sorry, I..." balbettò Kaede, arrossendo.
"Non è niente!!" la rassicurò il professore.
"Non avevo l'intenzione di rovinarla...è stato più forte di me..."
Il dottor Howkins le sorrise, dicendogli che non doveva preoccuparsi perché la sua curiosità e la sua eccitazione erano comprensibili.
"Bene, penso che di teoria ne abbiamo già fatta a sufficienza; che ne dite di andare sul campo e vedere le cose dal vivo??" disse l'uomo.
Entusiasti, tutti si alzarono dal tavolo e cominciarono a preparare gli attrezzi e il materiale per il viaggio: aiutati dai ragazzi, Pegasus ed il Professore caricarono sul fuoristrada tutta l'attrezzatura dello studioso; mentre le ragazze preparavano le bisacce contenenti acqua e viveri. Non ci misero molto a preparare tutto, ma quando ogni cosa era stata messa al proprio posto, si scoprì che due sedili sul loro veicolo erano stati occupati dal materiale.
"Mmh si, -disse Pegasus - avevo calcolato quest'evenienza, e mi sono attrezzato..." L'uomo si diresse verso una riva del lago, in un punto in cui le palme si ammassavano un pò e formavano un fresco riparo all'ombra, e vi si inoltrò all'interno. Pochi istanti più tardi ne uscì con due cavalli che lo seguivano docilmente, legati con una semplice ma resistente fune di cuoio.
"Allora- esclamò sorridendo l'uomo- c'è nessuno tra voi, miei giovani amici, che si offre volontario??"
Nessuno dei giapponesi aveva mai visto un cavallo nemmeno da lontano, e quindi non diedero alcun segno di volersi cimentare nel salire in groppa ad uno di quegli animali.
"Ehi, calmi...non tutti assieme....Kaiba-boy? Non vuoi fare un giro?"
Seto gli scoccò un'occhiataccia, ma dal fondo del gruppetto si levò un una voce: "Bhè, se non sbaglio, nell'Antico Egitto si usava andare a cavallo..."
.............
.............
.............
"AH! Vai bel cavallino, corri!!!"
Il vento creato dalla corsa scompigliava tutti i capelli al Faraone, che in quel momento stava incitando il suo cavallo ad andare più veloce, premendo leggermente i talloni nei suoi fianchi. Passò in testa al gruppo, svoltò a sinistra e tornò indietro, facendo un giro attorno al fuoristrada in movimento; per poi tornare al fianco di Kaede, la quale montava l'altro cavallo.
La californiana sorrise: nessuno aveva mai visto il ragazzo così felice. Il suo sorriso era luminoso e la sua risata era pura, e qualche volta alzava il viso e contemplava il sole o, come lo chiamavano gli egiziani, Ra. Yami sorrideva al sole, alla sabbia e al cielo. Sorrideva all'Egitto. Sorrideva alla sua terra. Il ragazzo accelerò di nuovo, guadagnando una decina di metri in confronto alla carovana, e poi fermò il cavallo di traverso, nell'atto di aspettare i suoi compagni. Anche Kaede incitò leggermente il proprio animale, affinché andasse al galoppo e raggiungesse il Faraone.
"Guarda il deserto Kaede, e il cielo. Guarda le nuvole e gli uccelli che vi volano. Guarda il grande Egitto, guarda la terra in cui sono nato!!!!"
"Egypt..." la ragazza si fece pensierosa: nel suo lontano passato aveva vissuto in questo paese, durante il regno del suo amico Faraone, ma a che pro? La sua fisionomia aveva ben poco di egiziano e di sicuro non era arrivata lì per un viaggio di piacere...allora, perché si era trovata in Egitto, 5000 anni prima? Speranzosa, chiese al compagno: "Pharaoh...ti è per caso tornato in mente qualcosa?"
"No- rispose tranquillamente questi- ma solo il fatto di essere qui mi riempie il cuore di gioia. Sono comunque sicuro che siamo sulla buona strada. E tu, ricordi qualcosa del passato? Del perché sia proprio Seto a possedere le tre carte del Drago Bianco?"
Kaede abbassò lo sguardo: "No, purtroppo no..."
"Non ti preoccupare- disse Yami, sferzando con le redini il proprio cavallo- vedrai che ci riusciremo! Riusciremo a ricordare tutto!!!"
L'animale partì di corsa dirigendosi verso l'orizzonte, dove ora si poteva scorgere un punto scuro distorto dalle onde provocate dal caldo.
"Ehi, guardate!!" disse il piccolo Mokuba dal fuoristrada, alzandosi in piedi ed indicando il punto.
I ragazzi guardarono il Professor Howkins: "Quello è..?"
"Si- rispose questi- quella è la nostra meta. Non dovremmo metterci molto a raggiungerla."
Pegasus si sporse un pò dal finestrino ed urlò: "EHI, VOI DUE!!! ASPETTATECI!!", ma le sue parole si persero nelle sabbie del deserto, e i due cavallerizzi continuarono indisturbati la loro corsa verso il misterioso monumento.
"Yami, rallenta!! Non vedo più gli altri, dietro di noi!"
Il giovane Faraone ordinò al cavallo di passare ad un'andatura più moderata, e poi si fermò: "Hai ragione, non li vedo nemmeno io...aspettiamoli."
Affiancarono così i cavalli, rivolgendo lo sguardo verso la strada che avevano appena percorso, in attesa di riveder spuntare il fuoristrada. Ma non si accorsero che la sabbia vicino alle zampe del cavallo del Faraone era leggermente sprofondata, mostrando due piccoli e lucidi occhietti.
Il serpente strisciò lentamente fuori dal suo nascondiglio sotto la sabbia e si avvicinò pian piano all'animale, passandogli sotto la pancia e dirigendosi verso le sue zampe anteriori. Il cavallo però, sentendo qualcosa di anomalo, tirò indietro le orecchie e cominciò a fremere, innervosito.
"Ehi, che ti prende bello??" chiese il Faraone alla propria cavalcatura.
Ma l'animale era in preda al panico, e non lo ascoltava. Il serpente entrò poi nel suo campo visivo, ed ottenne ciò che aveva voluto: il cavallo infatti si imbizzarrì. Dapprima cominciò a scrollare la testa, dando potenti strattoni alle redini, poi si mise a scalciare la sabbia come se volesse far sparire il rettile; ma quando esso si avvicinò ancor di più, si impennò, facendo cadere il Faraone per terra, nella sabbia.
Il ragazzo stava per chiedere cosa cavolo gli era preso, quando notò la causa di tanta agitazione: "Oh mio dio..."
Il cavallo girò un paio di volte su se stesso, e poi si mise a correre verso il deserto, verso il nulla. Il serpente invece si avvicinò a colui che era stato la sua preda fin dall'inizio: Yami. Il ragazzo non si mosse, era come ipnotizzato da quei due piccoli occhietti neri che lo fissavano, e che si facevano sempre più vicini; le sue squame nere mandavano dei riflessi che prendevano gli occhi, mentre il movimento regolare della lingua biforcuta, che saettava fuori e dentro dalla sua bocca, aveva un nonsochè di ammaliante...
Il rettile, ormai arrivato all'altezza dei suoi polpacci, si eresse ed aprì le fauci, esibendo due bei dentoni gocciolanti di veleno. Dalla sua gola salì un sibilo, un sibilo dolce e gradevole, che ebbe l'effetto di far abbassare leggermente le palpebre ai due ragazzi.
"Be careful...my...Pharaoh...(Stai attento...mio...Faraone...)" disse Kaede, impotente.
Il serpente, ormai sicuro della vittoria, tirò ancor più indietro la testa, pronto ad attaccare; ma un grido proveniente dal cielo li scosse dal loro torpore e li costrinse tutti e tre ad alzare il viso verso l'alto. In principio non videro niente, accecati com'erano dal sole, ma dopo aver appoggiato una mano sulla fronte per farsi ombra riuscirono a scorgere una piccola e scura figura alata contro l'azzurro del cielo, che volteggiava in alte spire proprio sopra di loro. L'uccello gridò di nuovo e si abbassò di qualche metro, sempre girando in tondo sopra le loro teste; finché ad un tratto non raccolse le ali facendole aderire al proprio corpo e cominciò a scendere in picchiata.
Man mano che si avvicinava a terra, Yami poteva sempre più cogliere i particolari di quel magnifico animale: le brune piume delle ali e quelle bianche del petto, gli artigli affilati, il giallo becco adunco e gli occhi d'oro, con quello sguardo così fiero, che erano fissi sulla sua preda. Il giovane Faraone rimase incantato da tanta bellezza e da tanta austerità, ammirando ogni sua parte e rimanendo incantato da ogni suo più minimo movimento; tanto che, spinto da chissà quale forza interiore, mormorò un nome: "Horus..."
Il voltile intanto aveva quasi raggiunto il suolo, e si sarebbe spiaccicato a terra, se tutto d'un tratto non avesse spalancato le stupende ali; frenando bruscamente la sua discesa e facendo fare un balzo dallo spavento al ragazzo, che si trovava lì accanto. Durante quest'operazione però spalancò e protese in avanti anche gli artigli, imprigionando nella loro morsa il serpente che stava minacciando la vita del Faraone.
Il rettile si dimenava freneticamente tra gli artigli del falco, ma questi aveva una presa saldissima e non lo avrebbe sicuramente lasciato andare. Yami lo guardò sbattere due o tre volte energicamente le ali per riprendere quota e librarsi nuovamente nel cielo del deserto egiziano.
"It's all OK, Pharaoh? (é tutto OK, Faraone?)" chiese ansiosamente la californiana, smontando da cavallo e correndogli incontro.
"S-si..." rispose questi, ancora seduto per terra.
Aiutato dalla ragazza si alzò in piedi e poi si guardarono negli occhi: erano sicuri che quell'evento non fosse stato semplice casualità, ma qualcosa di speciale, qualcosa di simbolico....ma il suono di un clacson e l'aumentare del rumore di un grosso motore interruppero i loro pensieri.
"MA SIETE USCITI DI TESTA VOI DUE???- sbraitò Maximilian Pegasus, scendendo dal veicolo- potevate perdervi e non ritrovarvi più!!"
"Papà, noi..." ma le parole di Kaede non bastarono a fermare quelle di rimprovero del padre, in cui si mescolavano sia rabbia e ansia che sollievo. La ramanzina durò ancora qualche minuto, finché l'uomo non concluse, sospirando: "E mi raccomando, non fatelo mai più..."
Finalmente i due poterono parlare, e raccontarono così l'episodio dei due animali; spiegando come erano stati "incantati" dal serpente e poi salvati dal falco. Gli altri rimasero a guardarli, non sapendo bene come prendere la situazione; ma il primo commento fu quello sarcastico di Seto Kaiba: "Si bhè, invece l'altro giorno da me è venuta una scimmia che voleva rilevare la mia azienda..."
"Ma che spiritosone..." disse Joey.
Il Professor Howkins invece sospirò: "Mi dispiace, siamo solo dei semplici archeologi...non sappiamo interpretare i segni divini..." e poi sorrise.
"Bhè -intervenne Tea- non credo sia molto producente stare qui a rimuginarci sopra...quindi che ne dite di proseguire il viaggio?"
Gli altri annuirono, così si rimisero in cammino. Seto li osservò rimettersi tutti ai propri posti, ma soprattutto osservò Yami salire a cavallo dietro Kaede, visto che il suo era fuggito. Il Faraone si aggrappò alla sella e vi si issò sopra, per poi spostare la presa sui fianchi della ragazza e dargli l'OK; cosa che fece nascere nel moro una strana e fastidiosa sensazione, a cui lui però non sapeva dare un nome. Osservò ancora per qualche istante la coppia a cavallo, continuando a sentire quella sensazione, come se gli rodesse le budella; ma poi si costrinse a distogliere lo sguardo e fare qualcosa di più utile, come prendersi una bottiglietta d'acqua per poi offrirla anche al fratellino.
La carovana continuò il proprio viaggio verso la propria meta, che ora era possibile scorgere chiaramente all'orizzonte: la parete rocciosa si ergeva trasversalmente di fronte a loro, ergendosi verso l'azzurro cielo per parecchi metri. Il suo colore non variava molto da quello uniforme della sabbia che lo circondava, ma essendo roccia era di una tonalità più scura; e alla base ora si poteva scorgere un puntolino nero: l'entrata.
Il gruppo non ci mise molto a raggiungere la meta, e quando vi furono arrivati, scesero dal fuoristrada e rimasero a osservarla incantati, con il naso all'insù. La struttura emanava un imponente sensazione di maestosità, una sensazione che ti faceva sentire davvero piccolo piccolo, di fronte a tanta grandezza. Nessuno osava procedere, intimoriti da quel luogo e dall'atmosfera che vi regnava; ma ben presto Seto si stufò di starsene lì impalato e, scotendo tutti dalla loro silenziosa ammirazione, esclamò: "Se volevate solo vederla potevate farvi mandare una foto, invece che trascinarci qui..."
"Seto ha ragione- disse il Faraone- Professore, Rebecca: volete farci strada?"
"Con piacere!" risposero i due, prendendo un paio di fiaccole per far luce all'interno del tunnel.
Così il Professore e la nipote imboccarono l'entrata del tunnel, affiancati dal Faraone e seguiti da Joey, Tristan, Tea, Mai, i fratelli Kaiba e i due Pegasus. Il gruppo si inoltrò all'interno del tunnel, che procedeva diritto davanti a se, anche se in leggera discesa. Percorsero qualche decina di metri, finché si ritrovarono davanti ad un muro che ostruiva loro il passaggio. Il muro riportava una scritta in geroglifico, sotto cui si trovavano due buchi: uno quadrangolare, e uno che sembrava essere fatto apposta per ospitare una figura piramidale; inoltre, notarono, a terra c'era un sacchetto di cuoio chiuso da dei legacci.
"E ora?" chiese Mai.
"Quella che vedete incisa qui è una specie di "test d'ingresso". Se risponderete in modo corretto, le porte del monumento vi si apriranno."
"E voi non siete riusciti a risolverlo??" chiese il piccolo Mokuba, poco convinto del fatto che un grande archeologo come lui non fosse riuscito a risolvere un antico giochetto egizio.
"Oh, certo che ci siamo riusciti. Ma come puoi vedere- il Dott. Howkins indicò il secondo buco nella parete- qui serve il Puzzle del Millennio."
"Oh..."
"Bene, chi vuole cimentarsi nell'impresa?

Un falco reale, che per un quinto della sua vita aveva volato libero per i sacri cieli, venne ispirato e miracolato dal dio Horus e in un pomeriggio di caccia si appoggiò al braccio del faraone; diventando suo compagno. Lo servì fedelmente per un altro decimo di vita, finché se ne andò; ma dopo cinque anni tornò per accompagnare il figlio, il cui regno durò quanto la metà dell'esistenza dell'animale. Durante dieci anni ancora stette alla corte dei Reali, finché non se ne andò per vivere libero il suo ultimo ventesimo di vita.

All'inizio nessuno osò parlare: Joey e Tristan si guardarono, imbarazzati, consci che le loro competenze in campo matematico erano a dir poco disastrose; Tea e Mai erano un pò insicure: e se avessero sbagliato, cosa sarebbe successo? Ma infine una mano leggera si appoggio sulla spalla di Rebecca, ed una voce le chiese: "Do you have...ehm...avresti mica qualcosa con cui scrivere?"
"Sicuro!" rispose la biondina, togliendosi lo zaino dalle spalle per frugarci dentro, ed estraendovi un block ed una penna che consegnò a Kaede. La californiana si sedette a terra con le gambe incrociate e vi appoggiò sopra il quaderno chiedendo: "Potresti gentilmente rileggermelo?"
"Certo." la piccola le rilesse così l'iscrizione, e quando ebbe finito la guardò concentrarsi sugli appunti che aveva preso per poi mettersi a scrivere cifre una dietro l'altra. La californiana non ci mise molto e, quando ebbe finito, Rebecca sbirciò il risultato e sorrise; avviandosi poi verso il sacchetto di cuoio ai piedi del muro. Lo aprì e vi infilò una mano, estraendo un piccolo tassello di legno con incisovi sopra una strana figura rappresentante una specie di soffio di vento stilizzato, che partiva dall'angolo in basso a destra per arrivare a formare una spirale in alto, al centro. La biondina prese per mano il Faraone: "Abbiamo bisogno anche di te." e lo condusse di fronte agli incavi nel muro, dove nel primo posizionò il tassello di legno.
Allora, come ti senti, partner? gli chiese il piccolo Yugi, affiancandosi a lui.
"Non...non lo so, Yugi...- rispose il suo alter ego, sospirando- sono molto felice, ma allo stesso tempo un pò preoccupato..."
Sta tranquillo, vedrai che riusciremo anche in quest'impresa...abbiamo molti amici che ci aiuteranno! Yugi si girò a osservarli, assieme al Faraone. Uno strano riflesso però aveva attirato l'attenzione di Yami: "Ehi, hai visto...?"
Cosa? Cos' hai visto?
Il Faraone scrollò il capo: "Nulla, devo essermi sbagliato...- tornò poi a girarsi verso il muro- Forza ora, vediamo di aprire questa porta..." e detto questo prese in mano il monile che portava al collo, lo fissò ancora una volta e poi lo introdusse nella fessura.
La prima cosa che il ragazzo constatò fu che il buco era davvero stato fatto per il Puzzle del Millennio, e che quindi era davvero lui la chiave. Poi il terreno cominciò a tremare, il simbolo posizionato da Rebecca si illuminò, seguito a breve dal Puzzle. La parete di fronte a loro cominciò a muoversi, scivolando di lato su delle invisibili rotaie, fino a scomparire completamente nel muro affianco. La porta era aperta.
Ma quello che ancora non sapevano è che qualcuno, da non molto lontano, li stava osservando; ed era intenzionato ad accompagnarli in quel lungo ed arduo viaggio.

 EHI TU!! Se stai leggendo queste parole, significa che hai letto la mia fic!! Quindi, se non l'hai ancora fatto, ti prego di andare a commentare; perché oggi (08/03/'06) non solo è la festa delle donne (auguri a tutte le donne, quindi!!!) me è anche...ehm...il mio compleanno V///////V....
Quindi, se vuoi farmi un bellissimo regalo, corri a commentare: ci terrei moltissimo >////////< !!!!!!!!!!!!!
THANKS TO:

-MaNa_: (Hola ^__^!!! Sono molto contenta che la mia fic ti piaccia così tanto ^//////^ !!!! Come vedi, ecco qui il nuovo capitolo! Spero ti sia di tuo gradimento!!! Cmq, certo che si che leggo le tue fic!!! Mi piacciono molto ^O^ !!!!! BAX BAX)

-Akemichan: (Ciao ^__^!!! Comincio col scusarmi per aver frainteso i tuoi gusti riguardo Kisara...ho capito tutta un'altra cosa...scusami...V/////V...Cmq, hai ragione: il carattere è differente, ma è una cosa voluta, perché devi pensare che Kaede è nata e cresciuta figlia di un uomo famosissimo e in una realtà americana, per cui si è comportata in un certo modo; ma più in avanti ci sarà una sorpresa riguardo questo argomento -_^...sperò ti piacerà...ho idea che ne succederanno nella piramide....ooops o_O, spero di non essermi lasciata sfuggire troppo, ma di averti lasciata sulle spine -_^...Ah, ancora una cosa: tranquilla se mi hai spoilerato riguardo a Shimon. Bye!)

-Kelly: (Buon giorno ^__^!!!!! (Come sei felice oggi...NdYami) Già ^__^!!! Ah, Yami, ho già prenotato il fotografo....Yami? Yami?? o_O??? (Aiut...NdYami_mentre_scappa_in_Antartide) Bho!! Vabbè, comunque, mi dispiace; ma non posso dirti chi è e/o che cosa vuole quell uomo... lo scoprirai solo leggendo la fic -_^....comunque, grazie per i complimenti ^/////^!!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e che ti abbia incuriosito...*blink* voio anch'io venire in Egitto *__*!!! Che dici Kelly, ci imbuchiamo anche noi -_^? (Argh, no!! O__ONdSeto) Seto-chan ^O^!! (=_=...che fai, la lecchina??? NdSeto) Ma che dici? ^^"""" (=__= NdSeto) <.< pfff, tanto in un modo o nell'altro vengo anch'io...Bacioni)

-Evee: (HI ^__^!!!! Ehi, a quanto pare la parte del sogno è piaciuta a tutti ^///^!!! (a parte me..=__=NdSeto) Sai, mi sto godendo un mondo a fare XXX (< riprendo il tuo modo, sorry v//v..) così malvagio!!! XD!!! Se c'è un personaggio che odio alla morte e proprio lui (ma chi non lo odierebbe???) (Io!^_^NdYamiBakura) Già, ma tu sei un caso a parte....*A Marikan tornano in mente le ultime puntate viste* ç_____________________ç BWUAHAHAHAHAH!!!! Che triiiiiiisteeeee!!!! Ki....Kisara....ç_________ç Bwuahahahahahha....*Marikan piange per un paio d'ore* Sorry....(Neanche fosse Seth =__= NdTutti) (ç_____ç NdSeth) sigh, sigh...veramente, quando ho finito di guardarle ero schioccata, ma non solo per la povera Kisara ç__ç...ma...QUANT'è BRUTTO DARK AKUNADIN >O

-Katie87: (Hallo ^__^!!! Grazie mille per i complimenti ^//////^!! Sono contenta che la mia fic ti piaccia, e spero continui a piacerti!!! Davvero scrivo bene?? Così mi fai arrossire V////////////////V...spero allora di risentirti ai prossimi capitoli!!! Un bacio)

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Capitolo 11
*** 11. ***


La porta era aperta.
Dall'apertura si intravedeva l'inizio di un lungo corridoio, che si andava a perdere nelle tenebre. Le sue pareti erano piene di disegni e geroglifici, vecchi di migliaia di anni, che con i loro occhi scrutavano e facevano la guardia al passaggio. Un alito di vento proveniente dall'imboccatura alle loro spalle investì i ragazzi, procedendo indisturbato per il corridoio, e sollevando il misto di polvere e sabbia che si trovava per terra da chissà quanti anni.
"Bene- disse il Professor Howkins - siete riusciti ad aprirla... finalmente..."
Il Faraone deglutì: "Inizia una nuova avventura..."
Forse, anche quella decisiva...aggiunse il piccolo Yugi.
"Si, si, ok- disse Seto, seccato - ma vediamo di sbrigarci, perché vorrei anche che finisse quest'avventura..." Il ragazzo si avviò verso l'entrata del corridoio, ma una mano gli si serrò sul polso, fermandolo: "Prudenza, Kaiba - lo redarguì il Dott. - non sappiamo quali insidie possa celare..."
Il moro ritirò con un piccolo strattone la mano, mormorando uno "Tsk..." un pò sdegnato, ma non aggiunse altro ne proseguì.
"Bhè...- disse un pò titubante Rebecca- cerchiamo di fare attenzione, ok?" E mosse un passo verso l'entrata della galleria.
"Vuoi andare con loro???" le chiese il nonno, preoccupato.
La ragazza si girò con un sorriso verso l'uomo, cercando di sembrare il più decisa e tranquilla possibile: "Sono importante per loro: chi gli tradurrà i geroglifici? o spiegherà qualcosa sulle antiche tradizioni egizie? Avranno sicuramente bisogno di me."
Il Professore la guardò tristemente, con il cuore che gli si stringeva al pensiero di lasciar andare la nipote ad avventurarsi da sola in un antico edificio egizio, pieno di trappole ed insidie; ma poi sorrise debolmente, rassegnatosi ormai all'idea che in fondo l'unica che avesse potuto mai accompagnare il Faraone ed i suoi amici all'interno di quella struttura, fosse proprio lei. Ma in quel momento non era l'unico in ansia: anche Maximilian Pegasus era preoccupato per la sorte della figlia. Gli mise una mano sulla spalla, cercando di trarre il massimo dal quel loro ultimo contatto; prima che la ragazza si inoltrasse letteralmente alla scoperta del suo passato. Lei si girò, sorridendo al padre: "Dad..." e l'abbracciò.
"Be careful, my sweetie. I don't want to lose another love...(Stai attenta, mio frugolino. Non voglio perdere un'altro amore...)" le sussurrò all'orecchio il padre.
"Do-don't worry dad (No-non ti preoccupare papà)- le rispose Kaede- I'll come back safe and sound, and finally I'll can tell you my story...(Tornerò sana e salva, e finalmente potrò raccontarti la mia storia...)" la voce le si incrinò un pò dalla commozione, ma si trattenne. Stettero ancora un pò abbracciati, restii a lasciarsi, com'era naturale; poi, distendendo le braccia, la ragazza si staccò e si unì ai suoi amici. I ragazzi diedero un'ultima occhiata ai due uomini e poi si incamminarono verso la scura bocca del corridoio della piramide.
I loro passi risuonavano sinistri lungo il corridoio illuminato da una serie di fiaccole appese alle pareti, rimbalzando ed echeggiando contro le pareti; mentre le fiamme disegnavano delle strane ed inquietanti ombre, con sagome simili a mostri, che sembravano rincorrersi sui muri, per poi perdersi nelle ombre che regnavano sulla maggior parte del loro percorso. Quest'atmosfera a dir poco lugubre non era di sicuro molto d'aiuto per la tensione  che i ragazzi provavano in quel momento, una tensione che però era costretta a sottostare ad un'emozione ben più forte, l'emozione di sapere che forse la direzione che avevano preso era quella esatta.
Procedettero per un pò, silenziosi, timorosi ad emettere un qualsiasi tipo di suono che non fosse il rumore dei loro piedi sul pavimento. Poi finalmente il corridoio sboccò in una stanza. Essa era abbastanza grande, ed al centro vi si trovava un immenso altare d'avorio con bellissimi intarsi d'oro, i quali, nonostante fossero passati ben 3000 anni, rilucevano ancora come se fossero stati appena lucidati. Sui lati dell'ara vi erano incisi bellissimi geroglifici, anche loro inalterati nel tempo, con i colori ancora splendenti e cangianti. Anche le pareti della stanza sembravano appena finite: le figure spiccavano nitide contro le pareti color ocra, disegnati e pitturati con tanta dedizione e amore che i personaggi raffigurati sembravano animati da vita propria.
Ma la cosa che catturò maggiormente la loro attenzione fu una specie di piccola "costruzione" in legno collocata sull'altare. La costruzione era formata da una base e da quattro braccia che uscivano in diagonale da essa, per poi ripiegarsi ed arrivare quasi a congiungersi.
"Ma che diavolo è?" chiese Seto
Yami guardò lo strano manufatto, non avendo la minima idea di cosa fosse; ma il suo sguardo fu poi catturato da un altro particolare: sulla parete di fronte a loro si trovava un grande occhio dorato, l'occhio di Udjat che imperscrutabile li osservava, l'occhio dorato uguale a quello che si trovava sul Puzzle del Millennio. Il giovane Faraone lo osservò rapito, i suoi occhi erano stati catturati dalla sua nera pupilla, catturato da un messaggio sussurrato, un messaggio che gli era entrato in testa e non voleva più lasciarlo...non sapeva bene cosa quel messaggio gli dicesse, ma era sicuro che gli stava sussurrando che in qualche modo il piccolo manufatto di legno ed il grande occhio dorato erano collegati....e che centrasse il Puzzle.
"Rebecca- disse- c'è scritto qualcosa di importante che dovremmo sapere, sull'altare?"
"Uhm...-la ragazzina si chinò a leggere le iscrizioni, passandoci sopra l'indice a pochissima distanza, per non rovinarle-...dunque...qui dice che per poter accedere alla piramide vera e propria bisogna compiere una specie di "rito di passaggio", ma non specifica di che tipo..."
Il ragazzo passò lo sguardo dal occhio dorato al manufatto, e dal manufatto al occhio, sentendo che per completare l'arcano mancava qualcosa...
"L'hai sentito anche tu, vero?" sussurrò al suo giovane alter-ego.
Si...-rispose il piccolo Yugi, affiancandolo-...come...come...una specie di ape che ti ronza nella testa...ma che non è fastidiosa....
"Già...secondo te, a cosa serve quell'affare?"
Non ne ho idea, Faraone....
I due rimasero ancora un pò a guardare l'oggetto di legno, poi si girarono verso gli altri: "A voi dice qualcosa?"
Tutti scossero la testa in senso di diniego, affranti dall'essere così vicini alla loro meta eppure così lontani. Intanto la piccola Rebecca stava gironzolando qua e là, osservando bene bene la stanza, i suoi dipinti e le sue scritte. Si fermò presso l'occhio dorato, lo osservò e poi si mise a leggere i pochi e sbiaditi geroglifici che vi si trovavano sotto.
"Strano- mormorò, non capendo come a differenza dell'intero luogo, lì i geroglifici sembravano vecchi, quasi cancellati volutamente...-vediamo un pò...." Lesse l'iscrizione molto a fatica, certe volte addirittura indovinando il simbolo laddove non si riusciva quasi più a comprendere.
"Ehi Yugi!- esclamò alla fine- Qui c'è un'altra scritta....ma non riesco a comprendere bene il suo significato....riesco solo a riconoscere i simboli che stanno per Memoria e....uhm....Viaggio, o una cosa del genere, è molto deturpato...."
Il giovane si avvicinò alla ragazzina e si mise a sua volta ad osservare i geroglifici rovinati, pensieroso. Poi si accorse che la traiettoria dello sguardo dell'occhio dorato arrivava proprio nel punto in qui le quattro braccia della costruzione di legno sembravano riunirsi. Spinto da non so quale istinto, il Faraone si riportò davanti all'ara e, preso in mano il Puzzle del Millennio, ve lo adagiò sopra.
"Che cosa...?" cominciò Tristan, ma fu subito zittito dall'immenso bagliore che la pupilla del occhio di Udjiat aveva cominciato ad emanare.
Trascinati da una forza sconosciuta e irresistibile, i ragazzi si diressero verso l'occhio e vi si inginocchiarono davanti, abbassando il capo  come in attesa di una sentenza.
Quando si rialzarono si ritrovarono in uno spazio completamente nero, fatta eccezione per un piccolo bagliore alle loro spalle. Kaede sì girò per dare un'occhiata attraverso il piccolo foro da cui proveniva la luce, e rimase un pò spaventata nel vedere se stessa svenuta sul pavimento di fronte all'occhio con i suoi amici; ma poi si tranquillizzò, capendo cos'era successo: "L'occhio deve aver separato..." ma non riuscì a finire la frase detta tra se e se, che un urlo ruppe il silenzio, e tutti si girarono nella direzione da cui era provenuto. Videro Tea con le mani premute contro la bocca e con un espressione sconcertata sul volto, mentre stava guardando con occhi sbarrati due figure davanti a lei; così gli altri seguirono il suo sguardo....
"Ma che avete da guardarmi con quelle facce??" chiese Yugi.
"Ehm...credo che sia a causa mia..." disse una voce che di solito poteva sentire solo lui.
Il ragazzino si girò, rimanendo a sua volta sbigottito: "F-faraone?!? Ma cosa...come...??"
"Credo sia stato l'occhio di Udjiat,-disse Kaede, esponendo la sua teoria- che ha separato le nostre anime dai nostri corpi. Guardate. -indicò il piccolo spiraglio alle loro spalle, mostrandogli i loro corpi privi di sensi distesi a terra- Ecco perché ora possiamo vedere entrambi gli Yugi."
"Wow!" fecero Tristan e Joey in coro, mentre Seto rimaneva scettico, come al suo solito.
Intanto Yugi e Yami si stavano osservando, un pò straniti dal momento che ora erano due entità separate, distinte, indipendenti. Il ragazzino capì per la prima volta che cosa avesse dovuto provare, se il Faraone riscopriva il suo passato e se ne tornava nel mondo degli spiriti; e sentì come una stretta al cuore, un dolore insopportabile, un senso di abbandono e inquietudine. Ma i suoi pensieri furono interrotti dalle parole spazientite del presidente della KC: "Allora, avete in mente di stare qui a decide quale dei due sia meglio o continuare sto cavolo di viaggio?"
"Ehm...continueremo, se solo sapessimo dove andare..." lo rimbeccò Mai, alludendo all'oscurità che li attorniava.
Ma non aveva neanche finito di dire la frase che le tenebre si squarciarono, e la vista di un immenso deserto si materializzò davanti a loro. Rimasero completamente disarmati davanti all'apparizione dell'immensa distesa di sabbia, che si protendeva fino ad oltre a loro visuale; quasi a voler cingere con i suoi granelli i confini del mondo.
"Ma che razza di posto è mai questo?" disse Seto, ma l'unica risposta che ricevette fu un grido stridulo dal cielo. Tutti alzarono gli occhi verso l'immensa distesa azzurra, punteggiata qua e là da qualche nube, e videro un puntolino muoversi in cerchi sopra di loro. L'uccello mandò un'altro grido e scese di una decina di metri, potendo così dare una maggiore visuale di se al gruppo di ragazzi.
"Ehi, ma quello..." dissero Kaede e Yami all'unisono, guardandosi un attimo negli occhi per ricevere conferma uno dall'altro, e poi tornando a posare lo sguardo sul falco che aveva salvato il Faraone dall'attacco del serpente.
"Quello cosa?" chiese Joey, non avendo ancora capito; mentre il Faraone alzava una mano in segno di saluto e di ringraziamento verso il volatile, il quale scese in picchiata per passare così tanto davanti al ragazzo, che lo spostamento d'aria gli fece scompigliare i capelli. Poi il falco se ne tornò a quote più alte, e scomparve nell'orizzonte di fronte a loro.
"Bhe, non so voi, ma a me sembra un chiaro invito a seguirlo..." disse il Faraone, incamminandosi nella direzione dov'era scomparso il volatile, seguito poi dal resto del gruppo.
Si inoltrarono nel deserto che sembrava non finire mai, senza alcuna traccia o segnale di dove fossero  o dove stessero andando. Ovunque si girassero la sabbia color ocra dominava la visuale, rompendo qua e là la simmetria piatta dell'orizzonte con qualche duna, ma nessuna di queste così particolare da poter fungere come punto di riferimento o indicazione. I ragazzi procedevano a rilento, sotto il sole cocente del deserto, e pian piano gli animi cominciarono a farsi bui e le speranze ad affievolirsi; inoltre, non avendo previsto quella lunga marcia non si erano equipaggiati a dovere, ed ora, assetati e abbrustoliti dal sole, cominciavano a credere che gli dei avessero voltato loro le spalle.
"Siamo sicuri che volesse che lo seguissimo, e non che volesse fare uno spiedino con il tuo braccio, Faraone?" chiese Tristan, ormai stufo di sentirsi tutto appiccicaticcio a causa del sudore. Ma Yami non rispose, percependo in bocca i primi sentori del gusto amaro della delusione.
Non può essere.. si ripeteva mentalmente
Il piccolo Yugi, ora che si erano separati, non poteva più leggere i pensieri del suo alter-ego; ma capiva comunque cosa lo preoccupava, e così gli si avvicinò: "Su Faraone, non possiamo aver fatto tutta questa strada per niente...vedrai che riusciremo ad uscire anche da questa situazione!"
"Lo spero tanto Yugi..." mormorò l'altro, in risposta.
Il gruppo si fermò per qualche istante a riprendere le forze, recuperando però ben poco a causa del sole che picchiava e del caldo torrido e insopportabile.Ma ben presto qualcosa catturò la loro attenzione: infatti tra le onde create dal calore, i ragazzi poterono distinguere una massa informe che procedeva dritta dritta verso di loro ad una velocità sostenuta.
"Cos'è?" chiese il piccolo Mokuba.
"Non ne ho idea-gli rispose il fratello maggiore- ma non ho nessuna intenzione di stare qui a scoprirlo."
"E fai bene..-si intromise Rebecca, guardando con occhi pieni di paura la nube ce si stava avvicinando pericolosamente, ad una velocità più elevata; sempre più vicina, sempre più vicina...- perché quello è il khamsin..."
"Il cosa?" chiese Tea
"é un vento caldo che soffia da sud nel deserto egiziano...e provoca tempeste di sabbia..." spiegò la biondina.
Con un nuovo sguardo pieno di terrore, i ragazzi si volsero a guardare prima la tempesta di sabbia ormai molto vicina, e poi la giovane Howkins; esprimendo con gli occhi ciò che le loro bocche paralizzate non riuscivano a dire...che cosa facciamo ora??
La ragazzina spaziò con lo sguardo l'intero orizzonte e poi uno sguardo impotente si formò sul suo volto, notando l'assenza completa di ripari: " Possiamo solo coprirci naso e bocca, e sperare di uscirne bene..."
"Oh, perfetto..." sbottò Seto
Comunque i ragazzi alzarono i baveri delle loro giacche e tirarono fuori fazzoletti, bandane e quant'altro era in loro possesso per proteggersi al meglio dalla tempesta; che nel frattempo aveva guadagnato un'altro bel pò di terreno nei confronti del gruppo. Ora potevano distinguere i turbinii della sabbia mossa dal forte vento caldo del deserto, mentre la vedevano sempre più vicina, ed enorme...finché non gli fu addosso.
La tempesta gli investì in pieno, rischiando di mandarli gambe all'aria, tale era la potenza del vento. I granelli di sabbia si infiltrarono in ogni buco libero, in ogni piega del corpo e degli indumenti; oscurando loro la vista e irritando occhi, bocca e naso.
Yami girò la testa da una parte all'altra nel tentativo di scorgere almeno le sagome d Yugi e degli altri, ma sul mondo attorno a lui era calato un muro color giallo-ocra. Tentò di aprire la bocca per chiamare i ragazzi, ma un ondata di sabbia gliela riempì, nonostante si fosse coperto il capo con un turbante, costringendolo a sputare e a tossire per dieci minuti buoni.
La situazione per gli altri non era certo migliore: tutti cercavano di stare uniti per non perdersi un quel mare di sabbia che li avvolgeva, ma purtroppo il fato volle che non affrontassero tutti insieme l'avventura che li aspettava.
"MOKUBA!!!" gridò Seto, ingoiando anche lui la sua buona parte di sabbia, nel tentativo di trovare il fratellino.
Una mano gli si strinse sul polso, ma non era la manina del piccolo Kaiba ma bensì quella di un normale adolescente. Seto strattonò un attimo il braccio, ma vedendo che non mollava la presa, vi rinunciò.
"MOKU..cough cough..BA!!!" urlò di nuovo, ma nessuno rispose al suo appello. Al contrario colui che gli aveva afferrato il polso lo strattonò, in modo che lo seguisse; e solo allora, volgendo lo sguardo verso la persona, si accorse che in totale erano in tre. Le due sagome attaccate a lui cominciarono a dirigersi verso quella che ritenevano la direzione in cui procedevano prima dell'arrivo della tempesta.
"FARA...cough cough cough..gngnnnnnnnn..."
"Oddio, chi si sta strozzando?? Joey, sei tu?"
"Gnnn...SI!...cough cough..."
Il biondino sentì due braccia circondargli la vita, per imprimergli poi una spina poderosa affinché sputasse la sabbia; infatti, dopo alcuni tentativi, Joey riuscì a liberarsi del insidioso nemico.
"Grazie...chiunque tu...sia..."
Ancora mezzo intontito venne preso per il colletto del giubbotto e trascinato verso una direzione non ben precisata.
.............
.............
.............
Passarono diverse ore, prima che la tempesta accennasse a diminuire; ma nonostante il flusso vorticante della sabbia fosse diminuito, ne rimaneva abbastanza da rendere ancora la vista oscurata e i sensi sperduti.
In mezzo a quel mondo ocra, a Yami parve di scorgere qualcosa...un ombra, una macchia più scura, una forma molto famigliare...una porta.
Strattonò i compagni che era riuscito a recuperare e li condusse  verso quella che poteva essere la loro salvezza.
Non so cosa ci faccia una porta nel bel mezzo del deserto, ma qualcosa mi dice che è la strada giusta... pensò il giovane Faraone.
Un grido, nel cielo.
Yami alzò lo sguardo e sorrise: una piccolissima e quasi invisibile sagoma si stagliava nel cielo ancora color ocra, dirigendosi senza ombra di dubbio verso quella misteriosa porta in mezzo al deserto. Allora il ragazzo non ebbe più esitazioni e proseguì a passo spedito.
"Ehi...quella...non...vi sembra...una grotta?" provò a chiedere Tristan, cercando di ingoiare meno sabbia possibile.
"Uh?- borbottò una ragazza accanto a lui, che gli dava l'impressione di essere Mai- cavoli, hai ragione...ragazzi! Forse abbiamo trovato qualcosa!" finì, rivolgendosi al gruppetto di persone che erano riusciti a recuperare.
In quel momento la tempesta decise di non importunare più: molto lentamente, ma con costanza, il vento cominciò a calare ed i granelli di sabbia a posarsi per terra; in nuove dune e percorsi che il khamsin aveva plasmato. Con il dissolversi della sabbia, la visibilità tornò pian piano sempre più nitida; finché a far lacrimare gli occhi non rimasero solo i granelli che vi erano entrati durante la tempesta. Finalmente ora si poteva fare l'appello e sperare che non mancasse nessuno.
Il piccolo Mokuba stava cercando con lo sguardo il fratello maggiore, ma senza alcun risultato; la stessa cosa stavano facendo gli altri, che si accorsero di tre assenti:...
...Yami, Seto e Kaede si trovarono davanti a quella strana entrata quando finì la tempesta.
"Ma dove...?" cominciò l'americana, subito interrotta dal grido di Kaiba: "MOKUBAAAAA!! DOVE SEI, MOKUBA!!!"
L'altro ragazzo gli mise una mano sulla spalla: "Su Seto, vedrai che Mokuba sta bene..."
"La fai facile tu!- rispose l'altro girandosi di scatto e molto bellicosamente verso di lui- Quei quattro stupidi dei tuoi amici possono anche cavarsela da sola, anzi forse Wheleer mi lascia un pò perplesso; ma lui è ancora piccolo!"
"C-certo, mi rendo conto, ma vedrai che sta bene..."
"Possibile che tu veda sempre tutto rose e fiori?! Potrebbe essergli successo qualcosa!" e detto questo, il moro si girò per andare in cerca del fratellino.
"Ehi! Where are you going? (Ehi! Dove stai andando?)"
"A cercarlo, mi pare ovvio." rispose, senza nemmeno girarsi
Yami gli corse dietro e gli si parò davanti: "Questo deserto presenta insidie che nemmeno immaginiamo. Cosa succederebbe se si scatenasse un'altra tempesta mentre sei in cerca di Mokuba? Potresti perderti e, ancor peggio, allontanarti da dove è o si sta dirigendo tuo fratello. Anche io ho perso il mio Aibou, e quindi capisco cosa provi...Ascoltami: per ora la cosa più saggia da fare è rimanere uniti e scoprire cosa sia quella specie di porta..."
Seto strinse i pugni, frustrato all'idea di essere stato fermato di nuovo e costretto a fare ciò che gli veniva detto; ma nonostante questo tornò a girarsi verso la porta e mormorò: "Spero solo che quei quattro pagliacci dei tuoi amici me lo facciano riavere vivo e integro, altrimenti..." finì il moro, girandosi e dirigendosi verso quella strana entrata. Yami e Kaede si scambiarono un'occhiata sorridendo, e poi si affrettarono a raggiungere il loro compagno; il quale si era già avventurato all'interno della "porta".
"Secondo voi dovremmo entrare?" chiese Tristan
"Bhe, non mi pare ci siano alternative..." disse Tea
"Bene allora! Gambe in spalla gente!" proclamò Mai, precedendo gli altri ed avventurandosi per prima in quella strana grotta. Gli altri non poterono far altro che seguirla.
"Cavoli, se solo ci fosse qui Rebecca..." mormorò Yami, passando per l'ennesima volta lo sguardo sulla parete fitta di geroglifici. I tre si erano avventurati all'interno del corridoio finché le pareti attorno a loro non avevano cominciato pian piano a riempirsi degli affascinanti ma arcani simboli egizi; che loro non avevano la benché minima idea di come interpretare.
"è inutile star qui a scervellarci con degli stupidi disegnini- disse il presidente della KC- quando magari più avanti c'è la fine di quest'incubo..."
Kaede annuì: "Seto's right (Seto ha ragione). Certo, questi geroglifici significheranno pur qualcosa, ma non penso che siano loro il motivo per cui siamo finiti qui.."
Il giovane Faraone si girò verso i suoi compagni, sorrise e disse: "Forza allora, continuiamo il nostro viaggio!"
Nonostante quella strana caverna si trovasse nel bel mezzo del deserto, l'interno di essa era scuro e umido: più i tre vi si avventuravano dentro difatti, più la luce lasciava il posto alle tenebre e dal soffitto cominciarono a cadere grosse gocce di acqua stagnante. I ragazzi procedevano nel silenzio più assoluto, interrotto solo dal sordo tonfo che le gocce provocavano cadendo sul pavimento e dal rumore dei loro passi. Il corridoio sembrava non finire mai: le parete assomigliavano a lunghi rotoli di papiro srotolati per chilometri e chilometri, ma ora che la luce del caldo sole del deserto non li illuminava più con i suoi raggi, i simboli incisi sopra sembravano aver acquistato un oscuro aspetto sinistro: gli occhi di umani e animal sembravano scrutarli con un cipiglio severo, mentre i tralci di vite ed i canneti di giunchi sembravano voler uscire dal muro e prendere vita, per circondarli con le loro spire...
Nonostante la visibilità ridottissima, ad un certo punto Kaede notò qualcosa davanti a loro...
"Ragazzi guardate! Sembra che ci sia...qualcosa..."
Seto e Yami seguirono la direzione del suo indice, e videro una debole luce tremolare in lontananza. Affrettarono il passo, e man a mano che si avvicinavano potevano scorgere meglio ciò che gli si stagliava davanti
"Ehi- esclamò il Faraone- sembra che sia...un'altra "porta"...-
I tre arrivarono finalmente alla fonte della luce: Yami aveva visto giusto, infatti si trattava di una porta che conduceva in una piccola stanza, in cui brillavano diverse fiaccole, fonte della luce che avevano scorto in lontananza. Ma la stanza non sembrava offrire molte altre attrattive: infatti oltre che le fiaccole, dentro vi era uno specchio a grandezza d'uomo posizionato al centro della stanza.
"Ma bene...-esclamò Seto, con il suo solito tono sarcastico-..abbiamo affrontato un viaggio nel deserto su di una scomoda carretta, una tempesta di sabbia in cui ho perso mio fratello per cosa?! Uno stupido specchio!!! Tsk, ne avrò cento, come quello, a Villa Kaiba..."
Il Faraone tentò di calmarlo: " Su Seto, calmati! Di sicuro ci sarà un motivo per cui quello specchio si trova qui!"
"Ora basta, mi sono stufato del tuo ottimismo cosmico! è per colpa tua se mi trovo qui ora, con voi due, disperso in chissà quale parte di questo ridicolo Paese! E con mio fratello messo ancora peggio! Mi dici come faccio a restare calmo?!?!"
"Seto...per una volta...fidati di me, di noi...sono sicuro che tutto questo fa parte di un piano già disegnato...Kaede, diglielo anche tu.......Kaede??" Yami si girò verso l'americana, che per tutto quel tempo era rimasta ad osservare lo specchio, rapita.
"Cos'è- intervenne Kaiba- ti è cresciuto un brufolo sul naso?"
La ragazza non fece caso alla battutina del moro, ma disse: " Voi dite che sia uno specchio qualunque...allora perché io vi ci vedo riflessi dentro vestiti da antichi egizi??"

 Hoooooooooolaaaaa!! ^O^ Finalmente, dopo tanto tempo, ritorno con l'attesissimo (seee, ma dove? NdTutti)<< farò finta di non aver sentito...dicevo, con l'undicesimo capitolo ^O^!!! Chiedo scusa e mi prostro ai piedi di voi lettrici, per aver dovuto aspettare tanto, ma purtroppo sono arrivata alla fine della storia "programmata" ovvero, che avevo già in mente; quindi d'ora in avanti me la inventerò di sana pianta ^^'''...Vabbè, spero siate clementi, che no vogliate linciarmi, ma soprattutto che volgiate ancora seguirmi ^^'''...Ah, volevo ringraziare tutte coloro che mi hanno fatto gli auguri di buon compleanno, anche se sono passati ormai 5 mesi ^^''' grazie ragazze *-*!!...ora passo ai...

THANKS TO:

-magic: (Ciao ^^ Che bello, una new entry *-*!! Mitica dici? oddio, non esageriamo, comunque, grazie mille ^///^ spero tu voglia continuare a sguirmi -_^ un bacio!)

-Kelly: (Chore *-*!! Ma perché rinunciare all'Egitto per Tea? basta fare così ^_^ *Marikan prende Tea e la rinchiude nello sgabuzzino delle scope del negozio del nonno di Yugi* e ora, alla volta dell'Egitto *O*!!(Comunque, voglio ribadire, che io NON sono geloso di NESSUNO!! >_<*NdSeto) Setonzolo, sai che due negazioni in una stessa frase si annullano, e quindi affermano ^__^...(d'oh >.

-MaNa_: ( Manuccia mia *-*!! Oddio, mi dispiace per il tuo bernoccolo xD Spero che per questo chap tu non ti rimetta di nuovo ad urlare, altrimenti se poi tuo fratello ti uccide, ti avrò sulla coscienza °-°''..xD...Sono contenta che la frase della scimmia ti sia piaciuta, mi meraviglio pure io: non so da dove cavoli l'abbia tirata fuori xD..vabbè, spero che anche questo capitolo te gusti ^^...a proposito, quando aggiorni le tue fic? °^° Sn in attesa *_*!! Ciao lowwe!)

-Akemichan: (Ciao!! Sono contenta che l'episodio del serpente ti sia piaciuto *-* sai, ci speravo che ti piacesse! Mi sembrava un buon elemento, che poteva dare alla storia qualcosa di più "egiziano" ecco, e sentirmi dire da un'autorità cm te in fatto di Egitto, bhe...non sai quanto mi hai resa felice *-*!! Grazie per i consigli sulla punteggiatura, il fatto è che scrivo e solo a volte faccio una riveduta generale per gli errori =P me troppo scansafatiche xD vabbè...uhm, mi sa che per la sorpresa dovrai pazientare un pò anche tu ^^'' Baci!)

 

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