Open Your Heart

di leli sister
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO 24 ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO 25 ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO 26 ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO 27 ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO 28 ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO 29 ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO 30 ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO 31 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


Abbreviazioni: D - Damon; S - Stefan; E - Elena; Kl - Klaus; EJ - Elijah

Ormai è già notte fonda. La notte in cui l'originale Klaus si stava trasformando nel più grande e temuto ibrido. Tutto procede secondo i piani, il sacrificio sta per avvenire. Elena, accompagnata da Greta, si dirige verso la cava. Maddox ha con se la lupa Jules e Bree, riportata dall'aldilà tiene con se il vampiro. Nell'oscurità non riconosce chi possa essere poi dopo un po' la riconosce, è Jenna. Intanto a casa Salvatore vengo a scoprire da Elijah che la luna ha raggiunto il suo apice e riferisce a Damon e agli altri che Klaus ha preso Jenna. Senza pensare con la sua super velocità da vampiro si dirige alla cava seguito da tutti gli altri. Intanto Maddox, Bree e Greta portano la tre ragazze nei cerchi. Pian piano Jenna si ricorda cosa è successo, si ricorda di aver bevuto il sangue di Klaus e poi essere stata uccisa da Katherine, ammaliata a sua volta da Klaus.

S: Damon, dannazione Damon calmati.

Il sacrificio stava per avvenire. Finalmente Klaus stava per diventare il più forte e temuto ibrido.

D: Come posso calmarmi Stefan, sta per uccidere Elena e Jenna e tu dici di calmarmi, ho fatto di tutto per salvarle la vita e tu non hai alzato un dito, sapevi che si stava consegnando e tu non l'hai fermata. Non posso calmarmi, non voglio calmarmi. Non posso perderla. Non voglio perderla!!!!!

Kl: Bene bene ragazze è ora di cominciare.

All'improvviso dal bosco arriva Damon.

D: Non così in fretta Klaus.

E: Damon?

Kl: Non sapevo che fossi invitato, beh ora dimmi il motivo che ti porta a esserti presentato. Volevi vedere la tua ragazza morire?

D: Punto primo lei non è la mia ragazza, punto secondo voglio offrirti uno scambio: me al posto di Jenna.

Kl: Sai mi è sempre piaciuto un triangolo di donne ma se proprio insisti farò scegliere a Elena. Allora chi devo sacrificare? Il fratello del tuo ragazzo o tua zia, a te la scelta.

D: Elena scegli me, sacrifica me.

Kl: Ti rifaccio la domanda magari capirai meglio: chi vuoi salvare Elena?

E: Jenna.

Kl: Bene, Jenna puoi andare con Stefan.

E: Lasciami solo parlare un attimo con Damon per favore.

Kl: E sia ma sono un attimo vado a uccidere il lupo fate presto.

E: Perché lo hai fatto Damon, perché?! – disse piangendo

D: Ascoltami l'ho fatto perché era la cosa giusta, l'ho fatto per farmi perdonare per tutti gli sbagli che ho commesso che ti hanno ferita profondamente, ho trasformato tua madre in vampiro, ho quasi ucciso Jeremy perché ero in collera con me stesso e lo so che non è una scusante ma l'ho fatto ti ho baciato anche se tu mi avevi detto di amare solo Stefan e l'ultima così che secondo me è la più brutta è che ho amato per la seconda volta la ragazza di mio fratello - prese un attimo il respiro poi continuò – però ti devo anche ringraziare di avermi salvato così tante volte, ad esempio in Georgia, quando tu e Stefan mi avete portato in salvo dal magazzino dei Gilbert, quando Bonnie ha cercato di farmi fuori, per essermi stata vicino sia quando ho dovuto uccidere Rose e quando Katherine non c'era in quella dannata cripta ma soprattutto grazie Elena per avermi fatto ribattere il cuore di nuovo e per avermi fatto innamorare ancora un volta. Hai fatto tanto per me in così poco tempo. Grazie Elena per tutto – e gli diede un bacio sulla fronte.

E: Damon io ti ho sempre amato, ed ero egoista con me stessa perché avevo paura della reazione di Stefan, ma ora so quali sono i miei sentimenti per te. Io ti ho amato, ti amo e ti amerò per sempre. Non ne ero sicura ma poi quello che mi hai detto quando Bonnie è morta che sceglierai sempre me, ho capito cosa provavo per te. Io TI AMO Damon potrei gridarlo al mondo intero.

D: Ti amo anch'io Elena – poi sussurrò – Bonnie ha fatto un incantesimo che mi riporterà in vita, John ha fatto un incantesimo che salverà la tua anima, ma tranquilla non morirà gli ho fatto bere un po' del mio sangue così sarà al sicuro. Ha detto che prima del mio risveglio ci vorrà qualche giorno... ma ritornerò e staremo insieme per sempre. La tua reazione deve essere reale, ok? – e gli diede un bacio

E: Si ho capito amore mio.

Kl: Bene siamo pronti? Vi siete detti addio? Vi siete dati un ultimo bacio?

D e E: Si.

Kl: Perfetto, questo farà un po' male Damon – estrasse un paletto di legno e lo conficcò nel cuore.

Damon si accasciò per terra e la sua pelle divenne grigia.

E: No!!!! Damon ti prego non puoi lasciarmi – disse con voce roca

Kl: Bene cara ora tocca a te, sei pronta?

E: Vai all'inferno.

E la uccise bevendo tutto il sangue che aveva in corpo. Klaus si stava trasformando il lupo quando da dietro comparve Bonnie lanciandolo contro un albero. Dai lati arrivarono Caroline e Tyler che uccisero Maddox, Bree e Greta. Intanto Stefan corse verso suo fratello per togliergli il paletto.

S: Ti prego Damon non puoi farmi questo, tu sei l'unica famiglia che ho. Lo so che hai chiesto a Bonnie di farti un incantesimo di protezione ma se non funzionasse io ti perderei per sempre e questo non posso sopportarlo. Io ti voglio bene anche se prima volevo ucciderti ma adesso ti voglio bene. Sono cambiato e anche tu sei cambiato grazie a Elena, quindi se vuoi stare con lei fallo pure ma svegliati.

Bonnie intanto aveva portato Klaus al punto di morte e adesso sarebbe stata la volta di Elijah a finirlo. Si avvicinò a lui e gli infilo la mano nel petto.

EJ: Questo è per la mia famiglia, grazie a Bonnie li ho trovati e tu non ci proverai più a portarmeli via. – e gli strappò il cuore.

Così Klaus morì.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


 

Abbreviazioni: E – Elena; B – Bonnie; J – John; Jen – Jenna; S – Stefan; C – Caroline; T – Tyler

 

 

Dopo aver assistito alla scena dell'uccisione di Klaus, Alarick prese in braccio Elena, Stefan prese suo fratello e lo portò alla casa delle streghe per fargli riprendere conoscenza. Intanto a casa Salvatore tutti erano in ansia, anche John che aveva venduto la sua anima per salvare la figlia, ormai era un vampiro e anche se vedeva pulsare il sangue di Elena dalla gola e morderla, non doveva toccarla, ma voleva stargli vicino. Probabilmente Damon le aveva detto che ora era diventato un ''mostro'' ma continuava a volergli bene anche Isobel sarebbe stata orgogliosa di lei. Dopo qualche ora Elena finalmente si svegliò e chiese subito di Damon, se stava bene e se l'incantesimo avesse funzionato. Dopo un po' di silenzio Bonnie disse:

B: Ci sono state delle complicazioni.

E: Come delle complicazioni? Bonnie dimmi la verità.

B: Ecco, vedi, l'incantesimo ha funzionato, anche bene, ma il paletto doveva essere estratto prima.

E: Non capisco, ha funzionato o no?!?!

B: Si ha funzionato, ma potrebbe esserci il rischio che ci voglia più tempo del previsto.

E: Voglio andare da lui. Dov'è? Voglio vederlo.

J: Calmati ora Elena, devi riposare.

Jen: Sono d'accordo con lui, per una volta.

J: Ti prometto che domani ti porterò da lui.

E: Davvero papà?

Papà, mi aveva chiamato davvero così, suona bene... Papà.

J: Si tesoro, te lo prometto. Ora però dormi. Noi staremo con te, non andremo da nessuna parte. A parte prendere le scorte di sangue, ma andrà a prenderle Stefan, vero?

S: Si John andrò io.

Elena si mise a sorridere e si mise a dormire. John non vedeva la sua bambina così felice da tempo. Si mise vicino a lei e le strinse la mano, per rassicurarla.

 

Intanto alla casa delle streghe, Caroline era vicino a lui mentre Tyler stava di guardia all'ingresso. Nessuno doveva entrare. Nessuno tranne Elena, John, Stefan, Bonnie, Jenna e Jeremy.

C: Tyler vieni qui presto, Damon ha la febbre altissima, prendi una sacca veloce.

T: Non ce ne sono più.

C: Allora vai al pensionato nel frigo in cantina prendine alcune.

T: Ok vado e torno.

Corse più veloce che poté e in due minuti si trovò al Pensionato. Cominciò a bussare e finalmente Stefan aprì la porta.

S: Cosa è successo Tyler?

T: E' successo qualcosa a Damon, Caroline lo ha visto sudare, si e precipitata da lui, ha la febbre molto alta, ha bisogno di sangue e Caroline a detto di venire qui a prenderlo.

S: Non può essere, noi non siamo mai malati, cosa sta succedendo?

J: Magari è un effetto collaterale dell'incantesimo.

S: Devo andare da lui.

T: Ok ma ora dobbiamo prendere le sacche, Caroline ha detto che avrà bisogno di sangue, dobbiamo sbrigarci.

S: John chiama Elijah, dirgli di venire subito qui, ha un debito da pagare e ora lo riscuoterà – e se ne andò con Tyler.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


Abbreviazioni: E – Elena; J – John; S – Stefan; C – Caroline; T – Tyler

 

Intanto Elena si era svegliata, e si ritrovò di nuovo con suo padre che le stringeva la mano.

E: Papà andiamo da Damon.

J: Va bene andiamo, ma devo dirti una cosa.

E: Papà cosa sta succedendo?

J: Riguarda Damon.

E: Cosa sta succedendo?

J: Beh ecco vedi, c'è stata una piccola cosa che Bonnie non sapeva, prima è venuto Tyler a prendere delle sacche per Damon e...

E: Papà cos'è successo?

J: Gli è venuta la febbre molto alta e ha bisogno del sangue.

E: Ma si riprenderà vero? Insomma lui è Damon starà bene poi è fatto così magari scherza, sta bene.

J: Non penso che scherzi, Elena, ma si riprenderà. Però dobbiamo chiamare Elijah, su ordini di Stefan.

E: Elijah? Cosa c'entra Elijah?

J: Una volta tua madre mi aveva detto che con il sangue di un Originale si può guarire da ogni pericolo, quindi dobbiamo trovare Elijah e farci dare una mano se Damon non si riprenderà con il sangue, aveva un debito da ripagare e lo pagherà.

E: Ok ma ora dobbiamo andare, magari sentendo la mia voce starà meglio e si riprenderà dalla febbre, anche se Bonnie ha detto che ci vorrà un po' prima che riapra quei suoi bellissimi occhi color ghiaccio e abbracciarlo di nuovo. Papà ho bisogno di lui come ho bisogno di te e della mamma.

J: Stai parlando di Miranda o di Isobel?

E: Di Isobel papà.

 

Intanto alla casa delle streghe, Caroline era ancora vicino a Damon, e arrivarono Stefan e Tyler.

C: Ne avete messo di tempo.

T: Scusa.

S: Potete lasciarmi due minuti con mio fratello.

C: Va bene ma poi dobbiamo dargli il sangue.

S: Ci penso io a darglielo, datemi una siringa e ci penso io, devo prendermi cura io di mio fratello come lui faceva con me quando eravamo piccoli – disse ormai in preda alle lacrime e all'odio che provava per se stesso, perché dopo tutti quegli anni pieni di rancore verso Damon, ora vederlo in quello stato, si era sacrificato per non far uccidere Jenna e farsi perdonare. Ormai doveva dirgli ciò che provava. Gli somministrò un po' di sangue e si sedette vicino a lui e incominciò a parlargli.

S: Ehi Damon, come va? Ma che domande sono certo che non stai bene, che domande stupide. Sai mi dispiace per tutto quello che ho fatto in passato, ma non mi rendevo conto di ciò che ho fatto. Tu mi sei stato vicino quando eravamo piccoli e mi dispiace averti odiato così tanto, ma non mi ero accorto che quel odio si tramutasse in amore. Io non avrei mai avuto il coraggio di morire per amore, sai anche a lei manchi. Damon ti prego ritorna da noi, tu mi hai sempre protetto, ora devo proteggerti io. A volte sogno la mamma è molto soddisfatta di te, anche io lo sono, sono fiero di te, grazie a Elena sei cambiato. Ti prego ritorna. Ancora una cosa, poi ti lascio in pace. Ti voglio bene, Damon. Tanto – e gli diede un piccolo bacino sulla fronte come faceva con lui quando aveva la febbre. E andò di là con le lacrime agli occhi.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Abbreviazioni: E – Elena; J – John; S – Stefan; B – Bonnie;

Jer – Jeremy; Jen – Jenna

 

Intanto Bonnie arrivò a casa Salvatore.

B: Ragazzi ho due notizia da dirvi. Una buona e una cattiva. Quale volete sapere per prima?

Jen: La buona.

B: Ho trovato Elijah.

Jer: E quale sarebbe la cattiva?

B: Beh, vedete ci vogliono almeno 3 settimane.

Jen: Dove si trova?

B: In Italia.

E: Papà passiamo da Damon per piacere.

J: Si andiamo.

Si diressero verso la macchina.

E: Papà, non possiamo andare con la super-velocità?

J: Sai non sono ancora bravo con la super-velocità, magari mi ci abituerò con il passare del tempo.

Era già passata una settimana dal sacrificio. Arrivati alla casa delle streghe, Elena vide Damon in quelle condizioni e si mise a piangere.

E: Papà, ti prego portami a casa, non ce la faccio a vederlo cosi, portami a casa.

J: Va bene, piccola mia, immaginavo che non fossi pronta, ci ritorneremo un'altra volta.

S: Elena aspetta un attimo.

E: Cosa c'è Stefan?

S: Starà meglio, si riprenderà, vedrai.

E: Lo so, ma non sono pronta adesso.

S: Ok, quando sarai pronta lui sarà qui, e anche io se ne avrai bisogno.

E: Grazie Stefan per tutto.

S: Prego, futura cognatina.

Arrivarono al Pensionato.

E: Dobbiamo trasferire Damon. Qui avrà più cure e poi sarà al sicuro.

Jen: Si ma sarà anche in pericolo Katherine sa che tu lo vorrai vicino a te e verrà qua.

B: Potrei fare un incantesimo così sarà al sicuro, nessun vampiro può entrare e neanche i lupi. Sempre se tu vuoi?

E: Puoi davvero farlo?

B: Si, Elena, posso farlo.

E: Allora fallo, ti prego.

J: E noi come faremo? Siamo vampiri.

B: Voi fate parte della famiglia potete entrare e uscire quando vi pare.

 

 

Angolo della scrittrice:

 

Salve a tutti. Per prima cosa grazie a chi segue la storia, a chi l'ha messa nei preferiti, a chi nelle ricordate e ai lettori silenziosi. Lo so, questo capitolo è un po' corto. Ma sta sera o domani ne metteremo un altro. Grazie ancora di cuore e a presto.

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


Abbreviazioni: E – Elena; S – Stefan; Jer – Jeremy; R – Alarick

 

Detto questo Elena andò su di sopra a fare il letto di Damon. Poi decise che sarebbe andata da Stefan a dirgli le novità. Sfrecciò a grande velocità. Parcheggiò la vettura più vicina possibile alla casa e cominciò a bussare e Stefan la aprì.

S: Ciao Elena, scusa se non sono venuto prima ad aprirti ma stavo cambiando Damon. E Tyler e Caroline erano impegnati a baciarsi.

E: Stai tranquillo Stef, non importa. Ascolta avevo pensato di trasferire Damon al Pensionato, così là sarà con tutti noi.

S: E' un'idea fantastica Elena e poi anche perché qua è anche piccola e stretta. Quando facciamo il trasferimento?

E: Dopo, adesso vado a casa chiamo mio padre, Alarick e Jeremy.

S: Va benissimo. Fai piano, che ti ho sentito inchiodare prima, tra poco ammazzavi un animale, ho ancora bisogno di animali vivi non morti.

E: Ehi, facevo la mia parte così tu non dovevi ucciderli.

S: Ah ah ah ah, ma come sei spiritosa.

E: Ok allora ci vedremo tra un' ora, trovatevi pronti.

Arrivata a casa, Elena comunicò ad Alarick, John e Jeremy che tra un' ora dovevano andare a prendere Damon, intanto lei cominciava a preparare delle sacche di sangue e da mangiare. Poi andò in una farmacia a prendere delle siringhe e si diresse di nuovo a casa. Mancava ancora mezz'ora e poi Damon e lei sarebbero tornati di nuovo insieme. Mezz'ora e sarebbe tornato tutto a posto. Salutò tutti e andò in camera da letto. La loro camera da letto, solo loro. Di due che hanno scoperto l'amore, che non vedono l'ora di stare insieme per sempre. E sempre per due vampiri è un tempo lunghissimo. Sognava molto spesso di avere una famiglia, dei figli. Di recente era venuta a sapere dal computer di Slater, il quale era un informatico che, con lo scambio di sangue si poteva concepire e inseguito partorire. Inoltre la gravidanza durava solamente 9 settimane. Era felice. Poteva realizzare il loro sogno. Perchè anche Damon voleva tanto una famiglia. Voleva una famiglia con lei. E lei la voleva con lui. Pensando a tutto questo non si accorse che il tempo passava

Jer: Elena è ora di andare!

E: Scendo.

Andarono verso la macchina e dopo 15 minuti arrivarono a destinazione. Stefan era già pronto, così come Ty, Caroline e Damon.

S: Ce la avete fatta.

E: Si scusa. È colpa mia.

S: Non importa, scherzavo, partiamo.

Con estrema calma misero Damon nel bagagliaio della macchina. Elena mise in moto la sua macchina e accese la radio.

R: Puoi spegnere questa lamentela?!?!

E: Non è una lamentela, a me piace.

Jer: Per fortuna nostra siamo arrivati.

Scesero e Jenna aprì la porta di casa Salvatore. Stefan prese in braccio Damon e lo portò in casa.

E: Ehi portarlo di sopra in camera da letto. Io intanto preparo qualche sacca e qualche siringa.

S: Va bene capo.

E: Ma come sei spiritoso, Damon sarebbe orgoglioso di te.

S: Lo so.

E: Si riprenderà vedrai, lui è Damon. Si riprenderà.

Stefan portò Damon di sopra e lo adagiò sul letto.

S: Arrivo subito devo parlare con mia cognata, beh futura cognata, comunque non ti muovere, come se potessi e fai il bravo.

Poi scese di sotto e iniziò a parlare con Elena. Finito di parlare, Elena salì di sopra da lui.

E: Ciao amore mio, scusa ma non potevo vederti in quello stato. Sai potremmo avere una famiglia. Sarebbe bellissimo. È tutto come avevamo sognato. Una famiglia. Io e te. Potremmo vivere come una famiglia normale. Però ho bisogno che ti svegli. Stefan è giù di morale ha bisogno di suo fratello. E io ho bisogno di te. Ti amo Damon, ti amo con tutto il cuore. Jenna ti ringrazia di averla salvata. Ti vuole bene. Tutti te ne vogliamo anche mio padre. Ora ti lascio riposare - detto questo gli iniettò del sangue. Poi sussurrò un "TI AMO" e andò di giù.

Sotto trovò Stefan immerso nei suoi pensieri. Poi finalmente si accorse che Elena era scesa e andò di sopra da suo fratello.

S: Ciao Dam, mi manchi, quando tornerai da me? Da noi? Domani arriverà Bonnie e farà un incantesimo di protezione, come mi ha detto Elena. Ti voglio bene fratello, tanto. Stai tranquillo mi prendo io cura di te. Buona notte Dam. Ci vediamo dopo. Ciao - e gli diede un bacio sulla fronte.

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


Abbreviazioni: D – Damon; M – Meredith; Ro – Rose; L – Lexi;

Z - Zaku

 

Passarono i giorni e finalmente la data del risveglio si avvicinava. Damon intanto stava in un limbo e vide Stefan ed Elena, poi parlò:

D: Ehi fratellino sono io, non mi riconosci? Amore, amore mio? Cosa diavolo sta succedendo? - pensò

Da dietro arrivò sua madre e gli mise una mano sulla spalla.

D: Madre? Madre siete voi?

M: Si piccolo mio, sono io. So le scelte che hai fatto e sono orgogliosa di te.

D: Dove mi trovo? Sono ancora vivo-non vivo o no?

M: Si sei vivo-non vivo, ma sei debole. Tra alcuni giorni arriverà un certo Elijah e ti curerà.

Ro: Ciao Damon.

D: Rose? Ma cosa ci fai qui?

Ro: Non sei cambiato affatto fuori, ma sei cambiato dentro. Elena ha fatto un miracolo. Ti manca, vero?

D: Si tanto. L'ha amo da morire, dove mi trovo?

M: Nel limbo, dove devi decidere tu cosa fare, ma entrambi sappiamo chi sceglierai. Ti vogliamo bene. Sappilo.

D: Devo scegliere?

M: Si tesoro.

D: E Giuseppe dov'è?

Ro: All'inferno, è andato subito li quando è morto, cioè quando tuo fratello lo ha ucciso.

D: Devo parlargli, posso?

M: Certo. Comunque Elena è davvero bella, complimenti, sono orgogliosa sia di te che di lei.

D: Dovreste conoscerla, è stupenda e penso di sposarla. Adesso vado a vedermi.

L: Sei sempre sarcastico, vero Damon? - da dietro arrivarono Lexi e Isobel

D: Anche voi qui? Mi sento un pò soffocato.

Ro: Vai e torna.

L: E' sempre uguale.

M: Già, mio figlio, non cambierà mai.

Arrivò in camera sua e aprì non si riconosceva neanche. Arrivò Elena.

E: Ciao amore mio, ho grandi novità, tra qualche giorno torneremo insieme.

D: Ti amo Elena.

D: Madre!

M: Per amore del cielo Damon, non siamo più nel 1842, siamo nel ..., in che epoca siamo Rose?

Ro: 2011, siamo nel 2011 Meredith.

M: Dicevo, siamo nel 2011, i modi di comunicare sono cambiati, chiamami mamma, non madre, mi fa sentire vecchia.

D: Ho capito da dove ho preso il sarcasmo. Ok mamma, vado da Giuseppe, non riesco a chiamarlo padre ne tanto meno papà. Mi ha distrutto la vita, la mia e quella di Stefan, ci ha uccisi, non si merita il nostro perdono e non lo meriterà mai, ma devo parlargli.

M: Va bene, ma stai tranquillo e calmo, non ti agitare non ti fa bene.

D: Allora vado, ciao mamma, ciao ragazze. Ragazze si fa per dire, insieme avete più di 1000 anni. Scusa mamma.

Camminò per 2 km a piedi, visto che la super velocità non funzionava. Arrivò davanti una porta con scritto – Benvenuto nel regno dei morti - l'insegna promette bene, pensò e la porta si aprì. Entrò e si trovo davanti un gigante di nome Zaku.

Z: Non è ancora ora per la tua morte vampiro.

D: No, infatti e non succederà. Ma come fai a dire che sono un vampiro? Non importa. Dovrei vedere una persona.

Z: Altri come te ce ne sono. Dove devi andare?

D: Negli inferi.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


Abbreviazioni: D – Damon; M – Meredith; Ro – Rose; L – Lexi;

Z – Zaku; C – Carmen; G - Giuseppe

Z: Nome della "persona"?

D: Giuseppe Salvatore.

Z: E lei sarebbe?

D: Suo figlio.

Z: Prego da questa parte. Carmen, la chiave della cella 491.

C: Ecco a te Zaku.

Z: Allora figlio di Giuseppe ci sono 2 km prima di vedere tuo padre.

D: Mi chiamo Damon, per me non si merita di essere chiamato padre.

Z: Come vuoi Damon, ma cosa ha fatto di così terribile?

D: Lunga storia e per questo che si merita di marcire all'inferno.

Z: Ci sono 2 km raccontamela.

D: Iniziò tutto nel 1864 quando mi innamorai di una ragazza, come anche mio fratello. Ma ci volevamo bene. Mio padre mi diceva sempre che non ero all'altezza di essere suo figlio, di essere uno sconsiderato, che combinavo solo guai. Non mi voleva per niente bene. Non come Stefan. Per colpa sua, mi ha fatto litigare con l'unica persona che volevo bene e che avrei rischiato la mia vita pur di salvare la sua. Anche per colpa dell'amore che ci siamo allontanati, ma ora ci vogliamo bene e sarà per sempre.

Z: Wow, adesso ho capito perchè odi tuo padre. Ma tuo fratello è un...

D: Vampiro? Si per colpa di Katherine. Ci amava e ci usava entrambi. Quanto vorrei che fosse morta.

Z: Siamo arrivati.

D: Grazie.

Z: Aspetta qui fuori. Giuseppe Salvatore hai una visita.

G: Chi diavolo è?

D: Ciao vedo che ti trovi bene.

G: Vedo che la morte non ti ha cambiato speravo che succedesse prima ma non importa. Hai visto tua madre, sta bene da quando l'hanno uccisa e quando è morta nel 1849? Cosa hai provato visto che in parte l'hai uccisa anche tu frequentando quella Katherine. Non credevo che fossi così ingenuo da frequentare una di loro. Dei mostri che hanno ucciso tua madre. E piano piano tu sei diventato come loro. Mi fai ribrezzo. Sono contento che la morte ti abbia preso.

D: Chiariamo subito 2 punti fondamentali: primo Katherine l'hai accolta in casa tua perchè i "suoi genitori" erano bruciati in un incendio. Secondo sbaglio o tu ci hai uccisi facendoci diventare dei mostri come li chiami tu. Ma il mostro che vedi qua si è rammollito ed è cambiato perchè una donna mi ha cambiato la vita.

Sai ho una brutta notizia per te. IO NON SONO MORTO DI NUOVO. Ho una famiglia che mi ama e che hanno fatto tanto per me. Io almeno ho qualcuno. Tu invece non hai nessuno. Tu non sei nessuno. Pure Stefan ti odiava. Ci hai rovinato la vita e il nostro rapporto. Ma non succederà più. Ti odio Giuseppe Salvatore. – e uscì

D: Grazie Zaku.

Z: Ciao Damon.

D: Ciao Mamma. - disse con le lacrime agli occhi

M: Cosa è successo?

D: Lascia perdere.

M: Lascia perdere niente. Cosa ti ha fatto?

D: Ha detto che in parte è come ti avessi ucciso io.

M: Cosa? Amore non devi neanche pensarlo! Tu non mi hai fatto niente. Tu non mi hai ucciso. Perchè quando è successo tu eri il mio piccolo ometto. Vieni qui. – e lo abbracciò

D: Quanto tempo mi rimane per state con voi?

L: Sai un giorno qui, equivale a tre giorni nel mondo reale.

Ro: E poi arriverà Elijah.

D: Non voglio andarmene mamma, non ora. – disse piangendo

I: Devi tornare da mia figlia è distrutta, ha bisogno di te.

D: Lo so Isobel, anche io ho bisogno di lei. Spero che ci rivedremo.

Ro: Succederà Dam. – e si abbracciarono tutti

D: Ti voglio bene e mancherai mamma. E anche voi.

M: Anche tu, saremo sempre nel tuo cuore, apri il tuo cuore e io sarò li, ti voglio bene e te ne vorrò sempre. Ora vai. – disse e gli diede un bacio sulla fronte.

Damon cominciò a essere stanco, così andò nel Pensionato e si sedette.

All'improvviso suonò il campanello.

 

Angolo della scrittrice:

 

Salve a tutti!!!! Grazie di cuore a tutti voi lettori. A presto...

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


Abbreviazioni: S – Stefan; EJ – Elijah; J – John; E – Elena; D – Damon; R – Rick;

 

S: Elijah, sei arrivato finalmente!

EJ: Già, scusate ma ho dovuto insegnare tutto ai miei genitori e fratelli. Allora, quando proviamo con il mio sangue?

E: Domani?

EJ: Va bene. Allora io sarò nei paraggi.

J: C'è una camera in più qui.

EJ: Grazie ma non voglio creare disturbo.

S: Nessun disturbo.

EJ: Beh, allora accetto.

Arrivò l'ora di mangiare. I vampiri bevvero solo del sangue per tutta sera e anche Stefan ne beveva, poco ma ne beveva per imparare a controllarsi. Poi verso le 21 andarono a letto e Elena andò in camera loro.

E: Ehi amore, domani saremo di nuovo insieme. - E si mise a dormire vicino a lui.

Era così bello. Finalmente il gran giorno era arrivato. Elena e Stefan non stavano più nella pelle.

E: Amore.

S: Dam.

EJ: Provo con il mio sangue?

E: Si prova ti prego.

Elijah si prelevò del sangue e glielo iniettò. Dopo qualche minuto cominciò a muoversi.

S: Damon mi senti?

E: Amore mio se riesci a sentirmi stringimi la mano.

E Damon cominciò a stringergliela leggermente.

E: Amore apri quei tuoi bellissimi occhi color ghiaccio e ritorna da noi. – disse con le lacrime agli occhi

Dopo altri svariati minuti...

D: Elena.

E: Damon, tesoro sei tornato con noi! Amore se qui.

D: Sai che io mantengo sempre le promesse. Ciao fratellino.

S: Damon, dio Dam quanto mi sei mancato, non vedevo l'ora che ti svegliassi e ora sei qui con noi, staremo insieme per sempre. – disse con le lacrime agli occhi

D: Anche io sono contento di vederti fratellino mio.

Passarono una decina di minuti e...

D: Ora se non vi dispiace potrei riposare un po'?

J: Certo Damon riposa pure.

D: Grazie.

R: Figurati.

Poi scesero di sotto tutti tranne Elena.

D: Ele.

E: Dimmi amore mio.

D: Io ti amo e ti amerò per sempre. Nessuno ci potrà mai dividere. Te lo prometto. Sceglierò sempre e solo te. Ricordatelo mia piccola principessa.

E: Sceglierò sempre e solo te mio principe.

D: Ci vediamo dopo. – e si mise a dormire

Più tardi Elena scese e così Stefan salì.

S: Scusa se ti ho svegliato ma volevo solo farti sapere che qualunque cosa tu abbia bisogno chiama.

D: Va bene fratellino. Vale anche se ho fame?

S: Soprattutto se hai fame, devi mangiare e rimetterti in forze.

D: Grazie Stef per tutto.

S: Di niente, ehi siamo ancora fratelli vero?

D: Certo che siamo fratelli. Sei il mio fratellino preferito e se non ti dispiace dormiresti con me, al sangue ci penseremo dopo, ok?

S: Certo, ritorniamo al passato, eh?

D: Già, solo che ci invertiamo le parti. Io mi prendevo cura di te e ora tu ti prendi cura di me. E' così che bisogna fare. Prenderci cura uno con l'altro. Dobbiamo ritornare a essere una famiglia.

Detto questo Stefan si sdraiò al suo fianco.

D: Tutto bene Stef?

S: Tutto bene, tu?

D: Bene mi sei mancato fratellino. Tanto.

S: Anche tu Damon. Avevo paura di non rivederti mai più – disse in lacrime

D: Anche io. Posso darti un bacio sulla fronte come quando eri piccolo?

S: Certo, ma poi te ne do uno io.

Dopo Stefan lo abbracciò e si misero a dormire, cioè Damon dormiva e Stefan lo fece sognare.

Si trovano in un giardino ed stavano giocando a football.

D: Ehi fratellino, cosa stiamo facendo?

S: Giochiamo, non vedi. Ho sognato la mamma, era bellissima. Mi ha detto di prenderci cura uno dell'altro. Mi ha detto anche apri il tuo...

D:cuore. Mi troverete li se avete bisogno di me.

S: Già, cosa vorrà dire?

D: Non lo so, magari vorrà dire che se lo desideriamo, possiamo riaverla con noi.

S: Magari è davvero così.

E di colpo si svegliarono tutti e due.”

D: Stefan ti posso raccontare una cosa?

S: Dimmi ti ascolto.

D: Quando dormivo ero nel limbo e ho visto la mamma, Rose, Lexi e Isobel e per concludere Giuseppe Salvatore. Abbiamo parlato e mi ha incolpato di aver ucciso in un certo senso la mamma.

S: Quello deve stare zitto. E poi noi non sappiamo come è morta la mamma.

D: Sono stati devi vampiri.

S: E tu come lo sai?

D: Me lo ha detto lui. Sono abbastanza stanco.

S: Certo fratellone. Buona notte.

D: Notte Stef.

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


Abbreviazioni: S – Stefan; J – John; E – Elena; D – Damon; Jen – Jenna;

Jer – Jeremy

 

Il pomeriggio seguente...

D: Stefan mi potresti portare una sacca di sangue. Ho fame. C'è Elena?

J: No. E' andata da Caroline. – rispose entrando nella stanza.

D: Non è giusto. Dovrà farsi perdonare per bene. A che ora arriva?

J: Domani. Caroline ha un problema e si ferma a dormire da lei.

Jer: Matt è tornato in città! Indovinate con chi?

D: Aspettate, era partito?

S: Si.

D: Quando?

S: Dopo il sacrificio ha raggiunto sua madre a New Orleans e li c'era Katherine.

D: Oh! Ed Elena cosa c'entra? Ci sarà anche Bonnie?

Intanto Jenna gli aveva portato da mangiare.

Jen: Avevo sentito che avevi fame, così ti ho portato il pranzo.

D: Grazie, se non fosse stato per te a quest'ora sarei morto di fame.

S: Scusa, ma da quando chiami Bonnie, Bonnie.

D: Non saprei, forse da quando mi ha salvato la vita? C'è stata qualche uccisione?

S: No, tutto a posto.

D: Bevi ancora il sangue di Bambi?

S: No. Ho smesso.

D: E da quando?

S: Da quando tu sei ri-morto.

D: Mi sono perso tanto.

S: Già. Mi fermo a dormire io con te stanotte. Se non ti dispiace.

D: Certo che non mi dispiace.

Il giorno dopo Damon rimase per tutta la mattina di sopra e poi nel pomeriggio chiamò il fratello.

D: Stef, mi accompagni di sotto. Non è una domanda, ma un obbligo.

S: Se ti muovi Elena mi ucciderà.

D: No, non lo farà.

S: Promettimi che quando sarai stanco, me l'ho dirai e ti riporto qui.

D: Ok, va bene capo.

S: Non fare lo spiritoso, alzati piano.

D: Va bene... Aspetta un attimo.

S: Che c'è? – disse preoccupato

D: Ho la testa che gira.

J: Siediti.

D: Sto bene, sta passando.

J: Vuoi davvero andare di sotto?

D: Si John.

S: Va bene ma ti accompagno io. Ora alzati piano. Appoggiati a John e poi andremo pian piano giù. Chiaro?

D: Chiarissimo.

Si alzò e fece come suo fratello gli aveva detto. In poco tempo andarono di sotto e si accomodò sul divano.

D: Grazie fratellino.

S: Di niente, ma non esagerare, ci siamo capiti?

D: Si.

Poi accese il televisore e guardò il telegiornale. Più tardi si coricò e si mise a dormire.

Arrivò Elena e lo vide dormire come un bambino, guardò l'ora, gli diede un bacio e andò a preparare la cena.

E: Io rimango di là a mangiare con Damon, se non vi dispiace.

S: Certo che no.

Appena fu pronta la cena svegliarono Damon.

D: Guarda che sono sveglio. – disse riferendosi al fratello che si avvicinava silenziosamente

E: Amore, posso sedermi vicino a te?

D: Certo vieni qui.

E: Ti amo lo sai vero?

D: Certo che lo so e tu lo sai?

E: Certo che si. – e si baciarono.

Dopo mangiato appoggiò la testa sulla spalla di Elena.

E: Stai bene amore?

D: Si, ma sono stanco.

E: Papà, accompagneresti Damon di sopra.

J: Si Elena arrivo. Sei pronto?

D: Si John, andiamo, ciao amore spero che mi verrai a dare il bacio della buona notte e rimboccarmi le coperte.

E: Certo che vengo a dartelo.

D: Ciao fratellino. Buona notte a tutti.

Anche a te. – risposero in coro

Da una parte John lo sorreggeva e dall'altra si teneva al corrimano delle scale. Poi finalmente raggiunse la camera da letto e si sdraiò.

J: Posso farti una domanda?

D: Si certo.

J: Com'era tua madre?

D: Mia madre era bellissima, aveva dei bellissimi capelli castano chiaro morbidi come la seta, occhi color ghiaccio, alta, magra fisicamente molto simile a Jenna, una voce dolce e bellissima, sapeva cantare bene. Ci cantava tutte le sere una ninna nanna. Io avevo 7 anni quando è morta. Piansi per giorni e notti in camera mia di nascosto da Stefan e da Giuseppe. Anche Stef piangeva, aveva solo 2 anni e necessitava ancora di più della sua presenza. Era l'unica che ci voleva bene e mi manca ancora adesso dopo tutti questi anni, vorrei vederla, abbracciarla e sentirmi protetto di nuovo almeno per un po'. Pensavo che tu fossi come Giuseppe ma tu non hai ucciso i tuoi figli, anzi tua figlia l'hai salvata, sei diventato la cosa che odiavi di più al mondo per lei. Tu sei morto per lei, non sei come lui. Non lo sei mai stato e mai lo sarai. Vorrei che tu fossi stato mio padre. – Concluse con le lacrime agli occhi

J: Ehi, tu sei come un figlio, in un certo senso. Sposerai mia figlia e diventerò tuo “papà”. Io tuo padre non l'ho conosciuto ma tu non sei assolutamente e non sarai mai come lui. Hai preso da tua madre, sei migliore di lui. Ora riposati. Buonanotte.

D: Grazie. Buonanotte anche a te. – poi arrivò Elena e si mise vicino a lui.

E: Buona notte amore mio. Ti amo – gli tirò su le coperte e lo baciò

J: A me non dai un bacino?

E: Scusa papà. – E gli diede un bacio sulla guancia

D: Mi chiami Stef, nel caso avessi bisogno di qualcosa.

S: Eccomi. Lo so che è tardi ma se avessi fame c'è da mangiare

D: Bravo fratellino.

Elena e John andarono a casa e così i fratelli rimasero soli.

Damon si addormentò quasi subito e dopo un po' anche Stefan.

 

Angolino della scrittrice

 

Grazi a tutti coloro che continuano a seguire la storia e a recensire. Grazie in particolare ad @ariasolis che con i suoi consigli mi aiuta a migliorare la storia.

A presto. Un bacio.

...leli...

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


Ormai era passata una settimana dal risveglio di Damon. Un mattino si sentiva più forte e voleva alzarsi. Questa volta si era alzato piano con l'aiuto di Stefan.

S: Tutto a posto?

D: Si, tutto a posto.

S: Bene, c'è la fai a scendere di sotto o vuoi una mano?

D: Se mi dai una mano è meglio.

E si appoggiò alle spalle del fratello e andarono di sotto e si sedette sul divano.

D: Elena dov'è?

J: Andata da Tyler e Caroline per il problema Matt. Caroline ha scoperto che Matt è un vampiro.

D: Un vampiro. Un'altra persona giocattolo per giocare.

S: Io e John andiamo a fare compere adesso, poi passeremo al supermercato, Rick con Jenna a casa Gilbert e Jeremy è libero. Perciò resterai con lui.

D: Voi due a fare la spesa? Avete almeno il biglietto con la lista?

J: Mia figlia ha pensato a tutto. Divertitevi.

Jer: Ok, fate solo piano.

D: Tranquillo Jeremy, sono grandi e vaccinati. Piuttosto noi che facciamo?

Jer: Che ne dici di giocare alla play station?

D: Mi sembra un ottima cosa, solo che io non ho la play station.

Jer: Non proprio. Te lo volevo dare più tardi ma te lo do adesso. Mi sei stato vicino in quest'ultimo anno. Abbiamo collaborato insieme ed è il minimo che posso farti, perciò grazie. – E gli porse il pacco.

D: Grazie ma non dovevi, io ti ho ucciso.

Jer: Già, eri in un momento di crisi e ce l'avevi con mia sorella.

D: Non è un motivo valido. Per cos'è questo regalo?

Jer: Per il tuo risveglio.

D: Grazie Jeremy, ti voglio bene – e si abbracciarono

Jer: Te ne voglio anche io.

D: Che ne diresti di inaugurarla?

Jer: Direi che sarebbe fantastico. Questo è di John – tirando fuori un altro pacchetto

D: Comincio ad adorare mio suocero e mio cognato.

Poi dopo due ore davanti alla play e aver guardato due film arrivarono John e Stefan. John vide che Damon era felice.

J: Gli hai dato il mio regalo vero?

D: Si, me lo ha dato. Grazie ma non dovevate.

J: Ma figurati.

D: Bene, ora vado in cucina a preparare la cena.

S: No no. Tu non vai da nessuna parte.

D: Fratellino, sto bene.

J: Sicuro?

D: Sicurissimo.

S: E va bene. Allora vai, Elena sarà qui a momenti.

D: Ok – e si precipitò in cucina.

La tavola era pronta. Tutto apparecchiato per bene come se fossero al ristorante. Anche il cibo era pronto.

J: Damon, Elena è tornata.

D: Ok, allora sparisco.

E: Papà sono tornata. Dam! Amore dove sei? … Sei dietro di me vero?

D: Esatto principessa, sei bellissima – e si baciarono.

E: Anche tu.

D: Lo sai che ti amo da impazzire. Ti amo più della mia stessa vita.

E: Ti amo anche io.

 

D: La cena è pronta – e tutti si precipitarono in cucina

J: Buon appetito a tutti – e mangiarono

Jer: Davvero buono. Mamma mia Damon devi insegnarmi a cucinare.

D: Va bene più avanti però.

Jer: Quando vuoi.

 

Dopo aver sparecchiato, Stefan lavò i piatti e dopo un po' di conversazione:

D: Ora andrei a coricarmi. Amore ti aspetto su.

S: Ce la fai?

D: Si si fratellino, vado su da solo. Buona serata a tutti e buona notte.

Jer: Vado a casa, sono stanco.

S: Io vado a dormire.

J: Elena aspetta un attimo, dobbiamo parlare.

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


Scusate il tremendo ritardo ma ero super impegnata con la scuola.

Spero di cuore che non vi deluda. Grazie di cuore a tutti!!!

leli …

 

Abbreviazioni: B – Bonnie; J – John; E – Elena; M – Meredith; Jer – Jeremy; S – Stefan

 

E: Dimmi.

J: Avevo pensato di far tornare in vita la madre di Stefan e Damon – disse in un sussurrò

E: Davvero? E' grandioso.

J: Si ma non dirlo a nessuno, domani andremo da Bonnie per fare l'incantesimo. Ci serve qualcuno che prenda del sangue da uno dei due per mirare l'incantesimo perché nessuno di noi la conosce.

E: Ci penso io, salgo subito.

J: Ok, vai e torna.

Andò di sopra e pian piano prelevò un po' di sangue di Damon, tolse l'ago e mise in tasca la siringa per poi precipitarsi di sotto.

E: Ecco qua.

J: Perfetto, ora vai a dormire, non si deve insospettire. Ele ti voglio bene. Spero solo che tu lo sappia.

E: Te ne voglio anche io, papà. – E gli diede un bacio sulla guancia.

Salì di sopra e si mise a dormire con lui. Era stupendo, dormiva come un ghiro e anche lei infine si addormentò.

Il giorno dopo John e Elena misero in atto il loro piano e andarono da Bonnie, verso le 8. Alle 8.10 erano davanti alla casa delle streghe. Dopo un po' arrivò anche Bonnie.

B: Ciao come state? Avete portato il sangue?

E: Ciao tutto bene tu? Si è qui, è quello di Damon. Grazie Bon.

B: Bene grazie. Ci mancherebbe. Dai entriamo.

E: Si si certo.

Entrarono dentro e Bonnie preparò l'incantesimo.

Inizialmente distribuì le candele al centro della stanza in circolo poi iniziò a formulare l'incantesimo versando il sangue al suo interno. Le candele alternavano da fiamme alte a fiamme basse e dopo un po' comparve la figura di una donna. Passarono i minuti e si accorsero che i respiri iniziavano a farsi sentire sempre di più. La donna iniziò a riprendere colorito fino a muovere le dita della mano. Attesero ancora una ventina di minuti e si svegliò e iniziò a guardarsi intorno.

M: Dove mi trovo? Cosa sta succedendo?

E: Signora Salvatore. Io sono Elena Gilbert, la fidanzata di suo figlio Damon e lei è la mia cara amica Bonnie Bennett. È una strega e ha fatto un incantesimo per farla tornare in vita. Siamo a Mystic Falls nel 2012.

M: Piacere mio Elena e grazie Bonnie.

B: Si figuri.

M: Come sta Damon?

E: Sta bene, ora. Con mio padre John Gilbert abbiamo deciso di farla tornare per lui e per Stefan.

J: Posso?

E: Certo vieni papà.

J: Salve signora Salvatore.

M: Lei dovrebbe essere John Gilbert. Vi ringrazio di cuore.

E: In questa borsa ci sono degli abiti moderni, se vuole cambiarsi.

M: Dammi del tu, ti prego. Sarò molto probabilmente la tua futura suocera. Grazie per i vestiti. – poi si cambiò. John uscì.

 

M: Che effetti strani questi abiti. Senza i corsetti si sta benissimo.

Poi John rientrò.

J: Damon aveva ragione, gli abiti di tua zia Jenna le vanno bene.

E: Damon ha sempre ragione. Meredith che ne dici di fargli una sorpresa? Andiamo a casa?

M: Certo. Andiamo a vedere i miei bimbi.

E: Ok allora andiamo, però non è Villa Veritas.

M: E come mai?

E: E' stata abbandonata dopo la morte di tuo marito ed è andata distrutta.

M: Capito. Grazie per la spiegazione.

E: Vieni andiamo in macchina. Sai cosa sono loro?

M: Che cosa è la macchina? Si si, sono vampiri.

E: La macchina è un mezzo di trasporto a motore.

M: Ok. Credo che ci sia tanto da imparare.

E: Stai tranquilla che ti aiuteremo.

In 15 minuti arrivarono a Casa Salvatore.

E: Allora, siamo arrivati. Ora ti nascondi qui e appena ti farò vibrare quest'apparecchio che si chiama cellulare suonerai alla porta. Papà entra prima tu.

J: Va bene.

M: Tutto chiaro.

Entrarono e videro Jeremy.

Jer: Siete arrivati, dove siete andati?

E: Al cimitero a trovare mamma e papà.

Poi andò in cucina, fece vibrare il telefonino e Meredith che suonò subito il campanello.

S: Vado io... Madre?!?!

M: Ciao piccolino mio.

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


S: Non è possibile, siete morta – e chiuse la porta sbattendola

E: Che succede?

S: Non ne ho idea, mi sembrava di aver visto un fantasma.

E: Allora vado ad aprire io.

S: Meglio.

E: E lei sarebbe?

M: La madre di Stefan e Damon.

S: Ma siete morta, come è possibile madre? Vado da Damon magari vedo i fantasmi.

Jer: É impossibile perché la vediamo anche noi. Piacere signora Salvatore io sono Jeremy, il fratello di Elena.

J: Io invece sono John, lo zio di Jeremy e il padre di Elena.

M: In che senso è lo zio di Jeremy?

J: E' il figlio di mio fratello, ma se lui lo vorrà diventerà mio figlio a tutti gli effetti.

Jer: Davvero zio? – rispose incredulo

J: Si, davvero – e si abbracciarono.

Intanto di sopra Stefan stava sclerando, continuava a dirsi: “Non è possibile, è solo un sogno” e poi andò in camera del fratello.

S: Dam, svegliati subito!

D: Ehi, non c'è bisogno che urli, sono sveglio. Che succede? Sembra che hai visto un fantasma.

S: Hai azzeccato in pieno.

D: Ecco, vedi guardi troppi film di fantasmi – disse ridendo

S: Te lo giuro Damon.

D: E chi sarebbe il fortunato fantasma che spaventa tanto il mio fratellino?

S: Nostra madre.

D: Non ci credo neanche se ci vedo.

S: Te lo giuro Dam, è di sotto con Elena, Jeremy, John e adesso è arrivato Rick.

D: Ok, andiamo a vedere il fantasma della mamma.

Scesero di sotto. Damon fece l'ultimo gradino e vide Elena e gli mandò un bacio.

M: Ciao figlio mio.

D: O mio dio! Mamma che ci fai qui? Stefan scusa per quello che ti ho detto di sopra.

S: Vedi che non sono pazzo. Scusate per la mia reazione.

M: Stai tranquillo mio piccolo. Basta darmi del voi.

S: Va bene come vuoi.

E: Ehi, vostra madre è qui, perché non l'abbracciate?

D: Scommetto che centri tu?

E: No! Io? Io non centro niente.

D: Mamma che ci fai qui?

M: Sono qui per voi, non so per quanto, ma per stare di nuovo insieme tutti e tre.

Damon e Stefan si guardarono e poi si avvicinarono e abbracciarono la madre.

D: Sono contento che tu sia qui, mamma mi sei mancata.

M: Anche voi mi siete mancati tanto. Come state? Potrei farvi qualche domanda?

S: Stiamo bene ora che tu sei qua. Certo mamma, tutto quello che vuoi.

E si accomodarono in salotto.

E: Vi lasciamo un po' da soli. Vado su.

D: Grazie amore.

M: Quando siete morti? Chi vi ha ucciso? Quanti anni avevate e quanti ne avete adesso, cioè intendo da “morti”?

D: Allora siamo stati uccisi nel 1864 da Giuseppe. Un colpo vicino al cuore. Io avevo 22 anni e Stefan 17. Ora ne abbiamo 170 e 165.

M: Giuseppe vi ha uccisi? Come ha potuto farvi del male. Perché?

S: Perché ci piaceva una vampira. Ci ha soggiogato. Lui ci ha scoperti. Noi volevamo salvarla e ci ha uccisi. Perché lui odiava i vampiri per quello che ti hanno fatto.

M: Cosa significa soggiogato?

S: Significa manipolare la mente facendo credere alla persona manipolata quello che si vuole e si fa tramite contatto visivo.

M: Come si diventa vampiro?

S: Prima bisogna bere il sangue di un vampiro, poi dopo la morte al momento del risveglio si entra nella fase di transizione. Io sono tornato a Villa Veritas, lui mi ha puntato un bastone per ri–uccidermi solo che l'ho spinto contro il muro, si è ferito ed ho ceduto al sangue è così l'ho ucciso. Mai mettersi contro un quasi vampiro.

M: Bravo piccolo mio.

S: Mi sono vendicato. Poi però ho costretto Damon ha trasformarsi, lui non voleva – e lo guardò – mi è sempre stato vicino e non volevo perderlo, ma così ho rovinato il nostro rapporto per troppo tempo – concluse con gli occhi lucidi, Damon si avvicinò a lui e lo abbracciò portandolo a se.

M: I miei bambini – disse anche lei con gli occhi lucidi.

Dopo un paio d'ore...

E: Io devo andare da Bonnie. Meredith potresti venire anche tu?

M: Si certo.

Elena si avvicinò a Damon e lo baciò.

D: Ehi bellezza, aspetta cosa c'entra mia madre?

S: Sei stata tu Elena?

E: Si, sono stata io con l'aiuto di papà, non vi dispiace vero?

D: Certo che no, ma dovevi dircelo.

E: Volevamo farvi una sorpresa. Ora andiamo.

Dopo 15 minuti arrivarono a casa di Bonnie.

E: Ciao Bon, dicci tutto.

M: Ciao Bonnie.

B: Ciao a tutte e due. Ho parlato con Emily e ha detto, visto che Damon e Stefan hanno salvato l'equilibrio da Klaus ha deciso che Meredith potrà restare con loro. Però qualunque scelta farà sarà per sempre.

M: Sono disposta a far di tutto pur di stare con loro. Anche diventare un vampiro.

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


Intanto a casa Salvatore Damon e Stefan bevevano per dimenticare la giornata, ma erano super felici per aver rivisto la loro madre.

E: Ehi ragazzi siamo tornate.

D: Ciao splendore. Anche tu sei bellissima mamma.

M: Pure voi non scherzate.

E: Dobbiamo dirvi una cosa.

S: Bella o brutta?

M: Bella... Credo.

E: Meredith parla tu.

M: Ok, siamo andate da Bonnie perché ha parlato con una certa Emily e ha detto che siccome avete salvato l'equilibrio io potrei, anzi posso restare qui con voi per sempre.

D: Ok non ho capito, diventerai un vampiro?

M: Già, che ne dite?

D e S: Sarebbe fantastico.

D: Ora dobbiamo cenare. Stefan ti accompagnerà a fare il giro del Pensionato mentre Elena ti preparerà la stanza. Io preparerò la cena. Tra un po' dovrebbero arrivare Rick e Jenna, forse anche il lupetto e la barbie e anche Bonnie. Non sono un cuoco, sono stanco e questo non è neanche un ristorante. Se vogliono mangiare devono pagare.

M e E: Damon! – lo rimproverarono

S: Ehi, stava scherzando, adora cucinare per tutti, vero Damon?

D: Si certo.

M: Scusa non volevo, tesoro mi accompagni a fare la gita turistica del vostro castello.

S: Certo mamma.

J: Damon vuoi una mano?

D: Si grazie, Jeremy prepari il tavolo e tu vai a prendere del vino e del sangue, abbiamo 30 minuti prima che arrivino. Cerchiamo di essere veloci e soprattutto umani, non sgolarti tutte le sacche di sangue, se no rischiamo di finire la scorta. Quando avrete finito di fare tutto questo mi venite a dare una mano a preparare i piatti ok?

Jer e J: Si. – e si misero a lavoro.

Si sbrigarono e in 25 minuti avevano già preparato tutto. Come sempre Bonnie arrivò in anticipo, e dopo un po' anche Tyler, Caroline, Rick e Jenna, e si accomodarono in salotto

M: Ciao Bonnie. Mamma mia Damon questa casa è enorme. Ah scusatemi io sono Meredith Salvatore, la madre di Damon e Stefan.

C: Piacere, io sono Caroline, la migliore amica di Elena e lui è Tyler, il mio ragazzo.

Jen: Io sono Jenna la zia di Elena e Jeremy e lui è Alarick il mio fidanzato.

M: Piacere mio.

Jen: Spero che diventeremo amiche. Posso chiederti quanti anni hai?

M: Certo, allora quando sono morta avevo 26 anni, perciò anche ora. Quando si è nel limbo l'età non cambia. Comunque lo spero anche io.

D: Ragazzi, scusate se disturbo ma è pronto. Amore è pronto.

E: Ok arrivo. – scese quasi di corsa e si precipitò da Damon, lo baciò e si diressero in cucina

Meredith si era seduta, su volere dei figli a capo tavola in mezzo a loro e di fianco a Damon vi era Elena.

M: Damon, come fai a saper cucinare così bene?

R: Tua madre ha ragione, dovresti andare ad insegnare in una scuola di cucina.

D: Nah, non credo che prendano uno di 170 anni, troppo vecchio.

M: Ma dai che ne dimostri 20. Poi guardati sei stupendo, incredibilmente stupendo, senza offesa Stefan, anche tu sei stupendo. Non avete neanche una minuscola ruga.

D: Grazie mamma, bel complimento.

E: Amore lo sai che sei bellissimo?

D: A si?

E: Già, proprio così – e si baciarono

Per tutta la sera Damon e Stefan avevano evitato di bere sangue, compensando con il whisky, cosa che al contrario aveva fatto John. Loro si volevano comportare da umani di fronte alla madre.

M: Ehi ragazzi non esagerate con tutto questo, cos'è? Whisky? Voi non bevete sangue sta sera?

D: No. Non esageriamo tranquilla, ormai siamo alcolizzati da un bel po' di tempo e non dobbiamo neanche preoccuparci del fegato – disse ironico

M: Che c'è vi vergognate di me?

S: No, certo che no.

M: Sicuro?

S: Ok un pochino.

M: Si come no.

D: Ok mamma ci vergogniamo, perché vogliamo comportarci in modo più umano possibile con te.

M: Non dovete farlo, prima o poi diventerò come voi. Non dovete cambiare per me.

S: Beh la mamma non ha tutti i torti Damon.

E: Damon con me lo ha fatto.

M: Davvero?

E: Si prima non se ne fregava di niente e di nessuno. Poi io sono riuscita a rimetterlo sulla strada giusta.

D: Ci è voluto un bel po'.

M: Davvero Damon?

D: Si mamma. Mi odio per quello che ho fatto.

S: Damon non è l'unico.

M: In che senso?

S: Anche io mi comportavo come lui. Forse anche peggio. Per tanti anni è stato così. Ma poi ho conosciuto una ragazza che mi ha aiutato.

M: Come mai?

D: Io volevo vendicarmi. Spegnere tutto. Ci ho provato. Ma poi quando ho incontrato Elena ho fatto riaffiorare la mia umanità.

S: E poi all'inizio il sangue è la cosa che vuoi di più. Non c'è nessuna altra cosa che può contrastare quella voglia di uccidere.

M: Ne avete passate tante. Mi dispiace di non poter essere li con voi.

D: Tranquilla sono passati tanti anni.

Dopo aver cenato, sparecchiato e lavato le stoviglie Jenna, Rick, Jeremy, John ed Elena che, dopo aver salutato la sua dolce metà, andarono a casa. Seguiti dopo poco da Bonnie, Caroline e Tyler.

M: Allora bambini andiamo a nanna?

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


M: Potete dormire con me?

D e S: Certamente mamma.

Dopo aver chiesto quello andarono di sopra.

M: Grazie, mi dispiace che vi abbia lasciati soli, non volevo. Ma non è neanche colpa mia dopotutto. Come avete fatto a prendervi uno cura dell'altro così bene?

Poi si misero nel letto, ovviamente Meredith era tra Damon e Stefan.

D: Vedi mamma quando io avevo 7 anni, non riuscivo ancora a badare a Stefan, ma crescendo mi sono aggiustato. Volevo pure scappare con lui per stare lontano da Giuseppe. Desideravo andare via dalla villa ma mi ha scoperto un sacco di volte, quindi a ogni errore che facevo mi puniva anche con la frusta. A 17 anni mi impose di arruolarmi nell'esercito per farmi allontanare da Stefan. Pensava che gli avrei messo strane idea in testa, visto che ero uno sconsiderato. Ma non volevo lasciare Stef, così decisi di fare un patto con lui: ogni che volta possibile sarei ritornato solo per Stefan.

S: Dam davvero volevi portarmi con te?

D: Certo fratellino, ma eri piccolo non puoi ricordarti.

M: E tu Stefan cosa hai fatto?

S: Io rimasi a Villa Veritas, ma me ne pentii quando arrivò Katherine.

D: Ah non nominare quel nome.

M: Cosa ha fatto di cosa terribile, questa Katherine?

S: Ci ha distrutto il cuore, a tutti e due. Io credevo di amarla veramente ma poi ho scoperto che ci usava entrambi.

D: Io credevo fosse reale, ma non era così. L' ho cercata per 145 anni, mi sono rovinato la vita e il rapporto con Stef e ogni volta che pensavo a lei mi mancava. Due anni fa tornai qui, avevo sentito dire che era stata rinchiusa nella cripta, ma mi resi conto che non c'era. Eravamo entrati dentro, avevo pure portato del sangue. Ma niente. Appena arrivai qui vidi Elena e me ne innamorai subito. All'inizio pensavo fosse lei. Ma poi scoprii di essermi sbagliato. Lei non è Katherine. Neanche lontanamente. Forse è per questo che me ne sono innamorato ancora di più. Ma era anche la ragazza di mio fratello e non volevo che succedesse come 145 anni prima. Per colpa di Katherine abbiamo litigato, ci siamo odiati ma ora non succederà mai più. Perché io voglio bene a Stef più di quanto lui immagina e mi dispiace di averti fatto soffrire.

S: Ti voglio bene Dam.

D: Te ne voglio anche io fratellino mio.

M: E ora che fine ha fatto?

S: E' ritornata in città.

M: Wow.

D: Io vorrei tanto che fosse morta. Forse di più Stef, vero?

S: Oh già lo vorrei tanto.

M: Che cosa è successo?

S: Quando io ed Elena stavamo insieme lei voleva ritornare con me, così ci ha dato l'ultimatum, o io lasciavo Elena o lei sarebbe morta. Avevamo deciso di fare delle finte litigate, ma non ci aveva creduto, era tornata in città per la pietra di luna e così ci ha scoperto, a soggiogato Jenna al telefono e così io ed Elena abbiamo preso un attimo di pausa e lei ovviamente mi ha lasciato. Siamo tornati di nuovo insieme e poi alla fine si è messa con tuo figlio maggiore.

M: Avete avuto un anno complicato, tutti e due e la morte di Rose e Lexi ha contribuito. Poveri bambini miei.

D: Già ma non e stato l'unica cosa, poi ed subentrato Klaus e la sua mania di spezzare la maledizione, meno male che ci sei tu mamma a migliorare le cose.

M: Dove hai imparato a cucinare così bene, Damon?

D: Beh devi sapere che quando ero piccolo seguivo la cuoca in cucina. Poi un giorno chiesi di provare a cucinare e me ne innamorai. Sai volevo tornare in Italia a seguire corsi di cucina ma poi ho rinunciato. Però devo ammettere che mi piacerebbe.

M: Sono stanca. Parliamo poi domani. Buona notte bambini miei. – e gli diede un bacio sulla fronte a tutti e due

D e S: Buona notte mamma.

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 ***


La notte passò velocemente. Erano tutti e 3 stupendi.

Il giorno dopo Damon si svegliò tardi. Vicino a lui c'era Elena.

D: Buon giorno splendore.

E: Buon giorno anche a te. E grazie per lo splendore anche tu non sei messo male.

Poi si cambiò e scesero di sotto.

S: Buongiorno fratellone.

D: Buongiorno anche a te fratellino. – disse abbracciandolo

D: Ciao mamma, tutto bene?

M: Benissimo non potrei stare meglio con i miei 2 bimbi. Cosa posso avere di meglio dalla mia vita?

E: Damon, amore, oggi devo andare con mio padre a fare una commissione.

D: Va bene amore.

S: Io devo andare da Rick.

D: Ok.

M: E noi 2 che facciamo?

D: Ti mettiamo al passo con il tempo.

E poi dopo un po' squillò il telefono. Subito Meredith si spaventò.

M: Cos'è stato?

S: Mamma tranquilla è il telefono.

D: Pronto?

R: Ciao Damon.

D: A ciao Rick come stai?

R: Bene tu?

D: Bene.

R: Ascolta stasera volete venire da noi a cena?

D: Si si certo che veniamo.

R: Allora ci vediamo stasera ciao.

D: Ciao. – e riagganciò

D: Sta sera dobbiamo andare da Rick a mangiare.

S: Come mai?

D: Non lo so. Ha detto così.

Dopo mangiato Stefan e Elena se ne andarono.

D: Allora mamma sei pronta?

M: Prontissima.

 

D: Bene iniziamo. Per prima cosa ti farò vedere come usare il telefono. Per ricevere i messaggi devi sbloccare il telefonino, poi aprire il messaggio e leggere.

M: Ok. E poi per rispondere?

D: Per prima cosa devi mettere il destinatario a cui vuoi mandare il messaggio. Poi digiti quello che vuoi scrivere e poi alla fine premi invio. Forza, prova.

Mer fece come aveva detto suo figlio e poi dopo un po' arrivò il messaggio a Damon.

D: Mamma sei bravissima.

M: Ho un bravissimo insegnante.

D: Ora proviamo a chiamare.

M: Ok. Ma poi mi devi insegnare a usare quel coso.

D: Mamma quel coso si chiama computer. Con quello puoi fare di tutto. Tranne il caffè.

M: Ok ma poi me lo devi insegnare.

D: Continuiamo. Proviamo a comporre il numero di casa.

M: Ok.– e fece il numero

Dopo un po' suonò il telefono ma questa volta non si spaventò

D: Brava mamma, lo sai stai migliorando. In poco tempo ti abituerai ad usarlo.

M: Grazie Damon. Devo anche ammettere che ho un ottimo maestro.

D: Prima di farti vedere come si usa il computer, devo farti vedere come si usano gli apparecchi elettronici della cucina. Dai, vieni.

D: Allora, questo è frigo e questo è congelatore. Si usano per conservare i cibi. Questo è il forno serve per cucinare la pizza. E questo è il microonde e serve per scaldare il cibo.

M: Amore scusa ma cos'è la pizza?

D: La pizza, mamma, è tipo il pane solo che ci puoi mettere sopra tutto quello che vuoi, ad esempio il pomodoro o il formaggio. Comunque dopo ti faccio vedere come si fa.

M: Va bene.

D: Questo è il frullatore. Non spaventarti del rumore che fa, è normale.

M: Una domanda.

D: Dimmi mamma.

M: Ma se li usi tutti paghi, giusto?

D: Si mamma paghi la luce, ma funzionano fino a quando non si rompono, capito?

M: Si professore.

D: Non essere spiritosa mamma.

M: Il computer me lo insegnerai ad usare domani.

D: Come vuoi mamma.

M: Mi insegni a fare la pizza?

E poi si misero a fare la pizza. Dopo un po' Damon assaggiò l'impasto.

D: Tra 1 ora sarà pronto. Su assaggia, coraggio – disse a sua madre

E lei assaggiò. Era davvero buona.

M: Se saranno così anche le altre che faremo.

D: Si si penso saranno anche le altre così. Io devo andare. Mi ha chiamato lo sceriffo perché il sindaco ha indotto un incontro straordinario del Consiglio.

M: Va bene. Fai attenzione.

D: Si mamma tranquilla.

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 ***


 

Trascorsero un paio di mesi nei quali Meredith conobbe i suoi figli e si mise al passo con i tempi.

Un giorno a casa Salvatore, Meredith era pronta per uscire, quando suonò il campanello.

M: Arrivo! Si chi è?

EJ: Salve, signora. Damon Salvatore è qui?

M: No, i miei figli non ci sono in casa, Elijah.

EJ: Come fa a sapere il mio nome?

M: Ha quasi ucciso mio figlio! Come fate a essere amici?

EJ: Veramente, signora era mio fratello Klaus ad averlo quasi ucciso. Io l’ho salvato ma è storia passata.

M: Davvero mi scusi.

EJ: Si figuri.

M: La prego entri.

EJ: Sa cosa sono?

M: Si un vampiro millenario, che ha salvato mio figlio. Lei è dei buoni.

EJ: Allora grazie.

M: Vuole del the?

EJ: Si la ringrazio. La prego mi dia del tu. Sentirmi dare del lei mi fa sentire vecchio.

M: Solo se lo farà anche lei.

EJ: Va bene... Com'è che si chiama?

M: Meredith, Meredith Salvatore.

EJ: Va bene Meredith.

M: Ok Elijah. Sto andando da Jenna per cenare.

Intanto arrivò Rick in macchina.

R: Ciao Elijah.

EJ: Ciao Alarick.

R: Mer, sei pronta?

M: Si Rick. Andiamo pure.

R: Elijah vieni anche tu?

EJ: Certo se non è un problema.

R: No certo che no.

Partirono e dopo 5 minuti arrivarono a casa Gilbert.

J: Ciao Elijah.

EJ: Ciao John, Jenna.

J: Ma mia figlia dove si è cacciata?

M: Non ne ho la più pallida idea.

Poi squillò il cellulare di John.

D: Ciao, dov'è Elena?

J: Non lo so.

D: Ok, se passa poi dirle che sono a casa per farmi una doccia e poi vengo li?

J: Va bene, ciao.

Poi John chiamò sua figlia.

J: Allora sei pronta? Damon ha detto che andrà a casa a lavarsi e poi viene qui. A che punto siete?

E: Sta mangiando, la casa com'è?

J: E’ tutto a posto, dopo Rick va a finire di mettere a posto. Comunque per domani è pronta.

E: Perfetto ci vediamo li, ciao papà. Ti voglio bene.

J: Te ne voglio anche io – e chiusero la chiamata

Jen: Allora la sorpresa?

J: E’ viva.

 

Angolino della scrittrice...

 

Ciao a tutte...

Scusate per il ritardo. Grazie per le visite alla storia. A presto...

un bacio

...leli...

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 ***


Passarono i minuti ed arrivò a casa Elena. Bonnie era con lei.

E: Ciao ragazzi, Meredith.

Dopo un po' arrivò Damon.

E: Ciao, amore mio.

D: Ciao come va?

E: Tutto bene e il mio principe come sta?

D: Mah, ha detto che sta bene ma è un po' stanco.

E: Ah peccato perché sta sera volevo stare un po' con lui.

D: Beh allora possiamo andare e stare insieme, un vampiro non è mai stanco. Elijah scusami non ti avevo visto. Tutto bene?

EJ: Tutto bene. Mai stato meglio – disse guardando Meredith

Dopo cena era ora di tornare a casa.

 

D: Ok, mamma, Ele andiamo?

M: Dove?

D: A casa.

Uscirono e salirono in macchina.

D: Mamma ti prego dimmi che non è come penso.

M: Che cosa?

D: Elijah.

M: No Damon.

D: Sicura?

M: Ok non puoi ammettere che sia non carino ma saremo solo amici.

D: Solo amici? Non hai visto come ti guardava?

M: No come mi guardava Damon?

D: Da vampiro innamorato, mamma.

M: E anche se fosse?

D: Mamma ha 1000 anni.

M: Ma ne dimostra 30 Damon. Sono i genitori che rimproverano i figli non il contrario.

D: Mamma non ti sto rimproverando, voglio solo il bene per te.

M: Damon lo so che lo fai per me. Ma non devi. Ho 27 sono abbastanza grande da capire cosa è giusto da cosa è sbagliato. Poi se sono rose fioriranno no?

D: Si scusa hai ragione mamma. Sono felice per te. Ah comunque devi dirlo all'altro figlio apprensivo che hai.

M: Dire cosa?

D: Di quello che abbiamo parlato.

Arrivarono a casa e dopo un po' arrivò anche Stefan. E andarono a dormire.

 

La settimana dopo...

Un mattino Meredith sarebbe dovuta andare a prendere un vestito per il compleanno del figlio. Il giorno dopo sarebbe dovuta uscire con Elijah. Il suo primo e vero appuntamento. Poi chiamò Elena.

M: Ele hai voglia di andare a fare compere?

E: Si si certo tanto dovevamo andare a prendere il regalo per lui. Così usciamo un po' tutte le ragazze.

M: Perfetto a che ora passi a prendermi?

E: Verso le 3 va bene. Tanto Damon fa un pomeriggio al Pensionato tra ragazzi.

M: Perfetto ci vediamo dopo. – e riattaccò

Poi squillò il telefono di casa.

EJ: Pronto Meredith?

M: Ciao Elijah. Tutto a posto?

EJ: Si si tutto bene. Tu?

M: Tutto bene. Come mai hai chiamato?

EJ: Volevo sentirti.

M: Allora mi fa piacere averti sentito. Scusa ma devo andare ci vediamo al compleanno.

EJ: Davvero mi inviti?

M: Sei il mio accompagnatore ufficiale.

EJ: Allora ci vediamo dopo. Ciao. – e agganciò

La sua vita era diventata bellissima.

C

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 ***


Il mattino passò velocemente, anche se no vedeva l'ora che arrivasse stasera. Però c'era un piccolissimo problema. Dirlo a Stefan. Se Damon l'aveva presa non bene figuriamoci Stefan. Nel frattempo suonò di nuovo il telefono. Questa volta era Stefan.

S: Ciao mamma, ascolta riguardo la sorpresa per Damon la portiamo dopo la torta o prima?

M: Non lo so, chiedi alla sorpresa! Magari quando diamo i regali diamo anche lei. Ok?

S: Ok va bene. La sorpresa ti saluta. Ciao mamma – e agganciò

poi suonò il campanello. Magari era Elena, ma si sbagliò. Era Elijah.

EJ: Ciao Mer.

M: Ciao Elijah, come mai sei qui?

EJ: Pomeriggio tra ragazzi.

M: Prego entra. Tra un po' vado ti lascio con Damon.

Dopo 20 minuti arrivò Elena.

E: Scusa il ritardo. Non avevo visto l'ora. Scusami, scusami tanto. Avanti, andiamo.

M: Sei perdonata.

E andarono in macchina.

M: Ciao ragazze. Bonnie dov'è?

C: E' già là.

Poi Elena mise in moto.

M: Come va Rose?

Ro: Bene mi sento “viva”.

E: Tu con Elijah?

M: Non è ancora ufficiale. Ma tutte le sere mi chiama e prima è venuto a salutarmi. Si comporta bene con me. Credo che sia come la prima volta che incontrai Giuseppe. Ma con lui è diverso. E domani usciamo quindi, vi prego datemi una mano con il vestito per questa sera e per domani.

C: Come tu domani esci con Elijah. Damon e Stefan lo sanno?

M: Ehm... no non lo sanno.

Jen: E quando pensi di dirglielo.

M: Sta sera verrà anche lui.

E: Come la presa Damon, sa che sarà il tuo accompagnatore ufficiale?

M: No non lo sa. Glielo dirà dopo lui.

Dopo un po' arrivarono al centro commerciale e videro Bonnie.

B: Ciao ragazze.

Ciao Bonnie – risposero in coro

B: Allora chi sarà il vostro accompagnatore?

Ro: Io sarò la sorpresa quindi non ne faccio parte.

E: Io e Stefan saremo con Damon.

C: Io sono con Tyler.

Jen: Io con Rick.

M: Io con Elijah.

C: Tu invece?

B: Con un ragazzo che si chiama Luka. Anche lui è uno stregone.

Nel frattempo entrarono in un negozio di vestiti.

M: Come devo vestirmi?

C: Elegante.

E: Meredith ti affido a Caroline. Saprà come aiutarti. Ragazze andiamo.

C: Vediamo cosa possiamo fare – e prese tre vestiti – Allora? Quale ti piace di più?

M: Sono tutti e tre bellissimi. Forse quello blu.

C: Perfetto, provalo. – e l'accompagnò in un camerino

Se lo provò. Gli stava benissimo.

C: Wow mamma mia Mer. Sei... sei... bellissima. Sei davvero bellissima. Elijah e i tuoi figli cadranno ai tuoi piedi.

M: Grazie mille Caroline. Dopo dobbiamo passare un attimo dal parrucchiere.

Dopo un po arrivò anche Jenna.

Jen: Wow Meredith sei davvero bellissima.

M: Se lo dite voi.

C: E' meglio che te lo togli, Elena non deve vederti.

Così se lo tolse e lo piegò.

E: Ragazze possiamo andare?

C: Si si andiamo pure.

M: Aspettate che prendo anche questo rosso per domani.

E: Ok va bene.

M: Perfetto possiamo andare adesso.

E uscirono dal negozio di vestire.

Jen: Io e Meredith andiamo dalla pettinatrice.

B: Io vado da Luka mi aspetta.

C: Io devo andare a prendere la torta. E' stato un piacere passare un pomeriggio insieme a voi.

E: Rose, andiamo un attimo qui.

E andarono in una gioielleria.

E: Salve. Vorrei le mie prenotazioni. Una collana doppia e un bracciale. Tu cosa gli prendi Rose.

Ro: Avrei pensato un orologio.

Commesso: Come?

E: Elena Gilbert.

Commesso: Ecco a voi.

Pagarono e uscirono fuori aspettando Meredith e Jenna. Il resto del pomeriggio passò veloce. Finalmente erano le 8.

 

Angolo della scrittrice

Buonasera a tutti!!! Scusate il tremendo ritardo ma con la scuola e la revisione dei prossimi capitoli della storia sono molto impegnata. Grazie a tutti!!!! A presto...

...leli...

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 ***


E: Damon poteresti venire qui un attimo. Devo portarti in un posto.

D: Cosa? Perché?

E: Fidati, ora vieni qui. Devo bendarti.

D: Cosa? La benda no. Mica sbircio.

E: O si che sbirci, Damon. Ti conosco. Adesso vieni qui. – e lo bendò

Poi andarono in macchina.

E: Non vedi niente, vero?

D: Dimmi come potrei vedere. Elena cosa sta succedendo?

E: Aspetta e vedrai. A proposito come è andato il pomeriggio a casa.

D: Tutto a posto. Niente morti, tante bevute. È fortunato ad avere una persona come mia madre. Manca ancora tanto?

E: No siamo arrivati. Bene. Dammi la mano – disse e andarono dentro

E: Ok ora aspetta qui.

E dopo un po' partì la musica. L'avrebbe riconosciuta tra mille altre.

E: Dam puoi toglierti la benda ora.

Se la tolse. Era ancora buio e non riusciva a vedere niente.

D: Elena?

Niente. E di colpo le luci si accesero.

Sorpresa!!!!!!!!!!! – gridarono tutti in coro

S: Auguri fratellone.

D: Vi siete ricordati del mio compleanno – disse con le lacrime agli occhi

C: Damon Salvatore che piange? Mai visto.

D: Perché lo avete fatto. È un giorno qualunque.

EJ: Non tutti compiono 170 anni. Io sinceramente non me li ricordo.

D: Grazie, grazie di cuore.

R: Prima dei regali c'è un'alta sorpresa per te. Meredith, prego.

M: Ehi! Vieni pure.

Ro: Ciao Damon.

D: Rose?

E: Amore stai bene?

D: No Elena non sto bene vedo i fantasmi.

Ro: Beh se io fossi un fantasma non potrei fare questo. – e si diresse a velocità vampiresca e lo abbracciò

D: Non è possibile.

Ro: Sono tornata Damon. Auguri.

D: E' impossibile. Tu sei morta. Ti ho dovuto uccidere, non è possibile. Sto diventando pazzo. Tyler mi hai morso, vero? Spiegherebbe le allucinazioni.

E: Amore la vediamo anche noi.

T: Comunque no Damon non ti ho morso: uno perché siamo diventati amici, due perché non c'è la luna piena e tre la vedo anch'io.

D: Quindi sei tornata davvero! Grazie Bonnie! Grazie a tutti – disse sempre in lacrime.

S: Ora arriviamo ai regali.

B: Questo è il mio.

D: Wow grazie, è magnifica.

S: Ora il mio.

E lo aprì.

D: Oh, Stefan.

S: Te lo ricordi? Me lo leggevi tutte le sere. Cosi lo potrai leggerlo ai tuoi figli quando li avrai.

D: Dovrei ricordarti che noi non possiamo procreare.

S: Beh potreste sempre adottarli.

C: Il nostro lo hai già mangiato.

R: Io ho messo la casa, gli addobbi. E poi ti voglio bene.

Ro: Il mio è poco ma spero che ti piaccia.

D: A me bastava che ci fossi tu. Tutto il resto non conta. – e si abbracciarono

M: Questo è il nostro. – e gli diede il pacchetto, regalo suo e di Elijah

E: Amore questo è il mio. – gli diede il pacchetto e lo aprì

D: E' bellissima.

E: Aprila.

D: Ok adesso scoppio. Come mai c'è uno spazio vuoto?

E: Già scusami se quella foto è orrenda e l'unica che ho. Comunque quello spazio rimane per la nostra famiglia.

D: Ma noi non possiamo procreare.

E: Ti sbagli ragazzo mio. Possiamo avere una famiglia Damon.

D: Quindi potrò essere il vampiro più felice del mondo?

E: Già, saremo la coppia più bella del mondo.

D: Ok, mi metto davvero a piangere.

E: Ti amo.

D: Ti amo anche io.

J: Ti avverto Damon, se fai del male a mia figlia, giuro che non ci metto un secondo a farti fuori.

D: Messaggio ricevuto, tranquillo John. – rispose e si abbracciarono

J: Grazie Damon.

D: Prego John.

S: Ehi Elijah allora tu e mia madre state insieme?

EJ: In un certo senso si.

S: Ti avverto non farla soffrire o te ne pentirai. Capito?

EJ: Capito, state tranquilli non è mia intenzione ferirla, non lo farei mai.

S: Bene, hai il mio consenso. Damon, tu che ne pensi?

D: Dico che hai anche il mio.

 

La serata finì tra risate, abbracci e saluti. Appena arrivati a casa Meredith salutò i figli ed Elena e poi salì in camera.

S: Come ti è sembrata la serata del tuo compleanno?

D: Bellissima, più che stupenda.

S: Bene, ora vado a dormire, ci vediamo domani. Ancora auguri fratellone, ti voglio bene – e si abbracciarono

D: Grazie Stef, ti voglio bene anche io. Andiamo anche noi Ele?

E: Si si, sono stanca. – e salirono

E: Buona notte mio principe.

D: Buona notte principessa.

Prima di addormentarsi pensò alla serata. Da quando aveva ucciso Rose, non aveva più versato alcuna lacrima, mentre quella sera non aveva smesso un attimo. Era felice, anzi super felice. Aveva scoperto che poteva diventare padre, poteva avere una famiglia, la sua famiglia con la donna che amava. La notte passò velocemente ed era già ora di svegliarsi.

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Capitolo 20
*** CAPITOLO 20 ***


M: Buon giorno a tutti, dov'è Damon?

E: Dorme ancora, 170 anni sono pesanti.

D: Eccomi.

S: Buon giorno pigrone.

D: Ehi, non trattarmi così. Voglio proprio vedere te fra 5 anni, comunque Ele, andiamo a fare una passeggiata?

E: Si, ok.

Uscirono e Damon la portò alle cascate.

E: Come mai mi hai portato qui?

D: Devo parlarti?

E: Mi fai preoccupare, ti prego dimmi.

D: Tranquilla, non è niente di grave. Allora visto che avete fatto tornare Rose, che era la mia amica, vorrei far tornare Lexi per Stefan.

E: E' un ottima idea.

D: E visto che mi hai regalato tutto questo amore, vorrei far tornare tua madre Isobel.

E: Mia madre? Damon lo sai che ti amo. Vero?

D: Credo di si, comunque quando lo facciamo?

E: Non so, quando può Bonnie, la chiamo subito.

B: Ciao Ele, tutto ok?

E: Ciao Bonnie. Si si, ho bisogno di due favori.

B: Dimmi tutto?

E: Dovresti far tornare Isobel e Lexi.

B: Ok, certo dimmi quando.

E: Quando sei libera tu.

B: Adesso sono con Luka e tra un po' va a casa, ci vediamo dopo ok?

E: Ok, a dopo. – e riattaccò

E: Hai sentivo amore?

D: Si si, perfettamente. Tra un po' andiamo allora. Mi sono sempre piaciute le cascate, mi rendono tranquillo e umano.

E: Lo sai che dovrai trasformarmi prima o poi?

D: Elena, non ora ti prego, io ti amo ma non posso.

E: Ehi, ho detto poi, tranquillo, quando saremo pronti tutti e due, ok?

D: Ok, ma non dirlo fino ad allora. Bene andiamo. Pronta signorina Gilbert?

E: Si signor Salvatore.

E andarono a casa delle streghe.

 

E: Eccoci ciao Bon.

B: Elena, Damon, siamo pronti?

D e E: Si.

B: Bene, possiamo iniziare, avete portato del sangue?

E: Si certo.

Dopo 2 ore Lexi e Isobel erano nuovamente tornate dal mondo dei morti.

I: Elena.

E: Ciao mamma, stai bene adesso?

I: Si tesoro, adesso che sono con te sto bene, ciao Damon. Rick sta con tua zia Jenna vero?

E: Già, ma papà è libero, devi dagli una possibilità, infondo siete i miei genitori.

I: Si è vero, vieni qui. – e si abbracciarono

D: Ciao Lexi.

L: Damon. – e gli saltò addosso per abbracciarlo

D: Credevo volessi uccidermi, sono contento anche io di riabbracciati.

L: Stefan come sta?

D: E' per questo che sei qui, adesso andiamo da lui.

L: Ciao Elena.

E: Ciao Lexi. – e poi si recarono verso casa

 

D: Stef, vieni un secondo, ho una sorpresa per te.

S: Cosa potrebbe essere … Lexi?

L: Ciao Stefan.

S: Lexi sei davvero tu?

L: Si, sono davvero io, sono tornata per te. – disse voltandosi verso Damon

S: Ti voglio bene fratellone e Lexi ti amo.

L: Anche io ti amo Stefan Salvatore. – e si baciarono

S: Bene, ora che sei benvenuta in famiglia devi conoscere nostra madre.

J: Ragazzi dove siete stati? – disse sbucando dalle scale

I: Ciao John, tutto bene?

J: Isobel, ma com'è possibile?

I: Tutto è possibile quando c'è di mezzo la famiglia.

J: Mi sei mancata.

I: Anche tu, tanto. Magari potremo ricominciare. Abbiamo tutta la vita davanti.

J: Io direi di cominciare adesso. – e la baciò

I: Concordo in pieno. – e si baciarono di nuovo

E: Ehi, qui c'è vostra figlia che aspetta un abbraccio.

I e J: Scusa. – e si abbracciarono tutti e tre

Jer: Potrei aggiungermi anche io? Visto che tra un po' diventerò vostro figlio?

I: Certo, vieni pure piccolo Jeremy. – e tutti e 4 si abbracciarono

E: Mamma lo sai che Meredith sta con Elijah?

I: Davvero? È fantastico. E tu Jeremy? Ti piace qualcuno?

Jer: No per adesso no. Ma ho sentito cosa ha detto su di me Rose ieri.

E: Spione che non sei altro. – e si misero a ridere

 

Nel frattempo in camera di Stefan, Lexi si era seduta sul letto e parlava con Stefan.

S: Ormai il passato è passato.

L: Ti amo lo sai?

S: Si lo so anche io.

 

Arrivata l'ora di cena erano tutti insieme come una grande famiglia. Jenna e Isobel stavano cercando di diventare amiche e c'erano riuscite. Stefan e Lexi si baciarono, così come Damon ed Elena, Jenna e Rick e John e Isobel. Infine Jeremy e Rose si guardavano intensamente.

Quella sera Meredith era andata a cena con Elijah. Damon le aveva detto che doveva rientrare alle 23.

Erano le 22.45 e Damon e Stefan erano come due padri che aspettavano il ritorno della figlia. Poi finalmente arrivarono.

 

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Capitolo 21
*** CAPITOLO 21 ***


M: Ciao ragazzi. Mi aspettavate, vero?

S e D: Certo mamma.

M: Potremo andare a dormire ora che sono arrivata?

D: Prego.

EJ: Ciao Meredith.

M: Ciao Elijah. – e gli diede un bacio

D: Ehm, ehm. – fece in modo che si staccassero ed entrarono in casa.

M: Scusa ma quando tu ti baci con Elena io non ti faccio “ehm, ehm” Damon. Sono tua madre. Sono adulta. E so cosa vuol dire essere innamorata. Lo stesso vale per te Stefan. Potete cercare di non trattarmi come una ragazzina ma come vostra madre. E che diamine. Buona notte. – e andò di sopra arrabbiata

S: Stavolta penso che abbiamo esagerato.

D: Si abbiamo decisamente esagerato.

E salirono di sopra. Damon bussò alla porta. Ma niente. Così provo anche Stefan. Ma di nuovo niente. Alla fine sforzarono la porta.

M: Anche se siete due vampiri e miei figli niente vi dà il diritto di irrompere in camera mia, ragazzi.

S: Mamma scusaci. E solo che ti vogliamo bene e vogliamo il meglio per te.

M: Sono stufa delle vostre scuse. Anche io vi voglio bene ma non dovete sempre fare di testa vostra. Lasciatemi vivere la mia vita. Io amo Elijah, ok? Lo amo e questo non potrà mai cambiare. Ora andatevene. Vorrei dormire se non vi dispiace.

D: Mamma io...

M: Andatevene subito.

E se non andarono di sotto in salotto e si misero a piangere.

Nel frattempo Lexi aveva sentito tutto e andò in camera di Elena per dirle di seguirla di sotto. Scesero e trovarono Damon e Stefan in lacrime.

E e L: Cosa è successo?

D: Abbiamo combinato un casino con mamma. Siamo stati due stupidi. Per forza che ci odia.

L: Vostra madre non vi odia solo che vuole i suoi spazi. Ma vi vuole bene.

E: Non potrebbe mai odiarvi.

S: Sicure? Perché non so se avete sentito.

E: Io non. Ma Lexi si. E vi ha detto “vi voglio bene”. Quindi no. Non vi odia.

S: Ok ma domani, anzi tra poche ore andiamo via. Abbiamo bisogno di stare un po' da soli.

L: Va bene ma a che ora pensate di tornare?

D: Penso verso sera tardi.

E e L: Fate attenzione.

D: Tranquille guida Stefan.

S: Perché io?

D: Perché tu vai piano e hanno detto di fare piano perciò guidi tu. – e tutti e quattro si misero a ridere

D: Andate a dormire, ragazze.

E: No, andiamo a dormire. Venite anche voi due.

E salirono di sopra e si diressero nelle proprie camere.

E: Lexi, domani dobbiamo parlare con Meredith per farla ragionare. – disse sussurrando

Passarono le ore che erano rimaste e Damon e Stefan andarono ad Atlanta.

Meredith scese di sotto alle 9.

L: Meredith dobbiamo parlare.

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Capitolo 22
*** CAPITOLO 22 ***


M: Ditemi.

E: Damon e Stefan stanno male, non dovevi trattarli così.

M: Mi assillano di continuo. Gli voglio bene, davvero, ma devono capire che sono io la loro madre.

E: Appunto che sei la loro madre ti vogliono proteggere. Loro da bambini erano soli. Damon è cresciuto occupandosi di Stefan e di se stesso. La loro famiglia erano loro due. Ti amano, non voglio che ti succeda niente. Hanno sofferto troppo, adesso che tu sei qui con loro e hanno la possibilità di proteggerti lo fanno e basta senza pensarci due volte. Sono fatti così, a volte sono un po' pesanti ma è il loro modo di fare. Bisogna ricordarsi in che epoca sono cresciuti e dei cambiamenti che hanno assistito nella loro vita. Hanno uno stile di vita diverso.

M: Dove sono adesso?

E: Sono in Georgia.

M: Quando tornano?

L: Sta sera tardi verso le 22. Sono partiti presto perchè non volevano vederti.

M: Mio dio. Cosa ho fatto. – disse portandosi le mani al volto

E: Vedrai che si sistemerà tutto.

M: Dite davvero?

E: Si.

L: Si stai tranquilla.

 

Intanto Damon e Stefan erano andati in Georgia a prendere gli anelli di fidanzamento.

S: Buongiorno, volevamo vedere degli anelli.

Commesso: Buon giorno signori. Cosa desiderate di preciso?

D: Anelli di fidanzamento. Ma non abbiamo idea.

Commesso: Venite. Ve li mostro subito. Allora c'è questo che è di diamante. Però costa parecchio.

D: Non importa il prezzo.

Commesso: Oppure c'è questo lapislazzuli.

S: Bene ne prendiamo due con i diamanti.

Commesso: Ok in totale sono 800.

D: Ecco a lei. Arrivederci.

S: Ora che facciamo?

D: Non lo so andiamo a fare shopping.

S: Da quando Damon Salvatore fa shopping?

D: Da quando sto con Elena. Mi rilassa.

S: Ok allora andiamo.

E passarono tutto il pomeriggio al centro commerciale. Verso le 7 andarono a mangiare. Poi alle 22.40 partirono. Alle 24 arrivarono a casa. Aprirono la porta e trovarono Meredith su divano ad aspettarli.

M: Ciao ragazzi. Sapete che ore sono?

D: Si mamma lo sappiamo infatti adesso andiamo a dormire.

M: No. Adesso vi sedete qua che dobbiamo parlare. Mi dispiace per come vi ho trattati. Non era mia intenzione ferirvi. Potete perdonare una mamma così stupida da non capire i vostri sentimenti?

S: Mamma anche noi abbiamo delle colpe. Scusaci. D'ora in poi ti tratteremo come nostra madre. E comunque ti perdoniamo tutti e due. Ti vogliamo bene mamma. – disse e Meredith li abbracciò.

M: Quindi mi perdonate?

D: Certo mamma. Faremo come vuoi tu.

M: Bene. Perfetto. Quindi comando io. Siete in punizione perché siete tornati tardi. Domani due ore di reclusione in casa e poi decideremo cosa fare insieme. Poi sarete liberi di uscire ma alle 19 a casa. Intesi?

D e S: Si mamma.

M: Ora a letto.

Intanto di sopra Elena e Lexi se la ridevano come non mai.

Damon e Stefan salirono di sopra e sentirono ridere.

S: Cosa avete da ridere voi due.

E: Niente.

D: Ah, ho capito avete sentito tutto o meglio tu hai sentito tutto. Volete la guerra eh? E guerra sia.

L: Siete in punizione alla vostra età. Una bella sculacciata non vi farebbe male.

E cominciarono a fare la lotta con i cuscini. Ovviamente vinsero Lexi e Ele.

Finita la lotta Damon ed Elena andarono a dormire e appena si coricarono si addormentarono abbracciati.

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Capitolo 23
*** CAPITOLO 23 ***


La mattina dopo restarono a casa con loro madre e lei decise di andare a prendere dei vestiti. Poi nel pomeriggio erano usciti.

Prima di arrivare al Grill successe qualcosa. Damon improvvisamente si accasciò per terra e Stefan corse vicino a lui.

S: Damon! Damon! Ti prego rispondermi. – ma niente. Continuava ad urlare

Subito dopo si accasciò a terra vicino e gli iniettarono la verbena.

Dopo pochi minuti Damon si riprese e ritrovò vicino a lui Stefan che non gli rispondeva.

D: Chi sei?

V: Come Damon non mi riconosci?

S: Vicky? – disse che aveva appena aperto gli occhi.

Logan: Ciao Stefan. Tutto bene?

S: Logan?

Logan: Esatto.

Dopo aver detto puntò la pistola su Damon, quando Logan si preparò a premere il grilletto Vicky lo fermò.

V: No aspetta Logan. Prima Stefan. Così Damon soffrirà il doppio.

Logan: Come vuoi. – e cominciò a sparare su Stefan.

D: Basta!!!! – disse cercando di alzarsi ma venne colpito da un proiettile vicino al polmone destro. Oltre ad essere di legno era imbevuto di verbena.

S: Damon.

Poi partì un altro colpo. Questa volta colpì l'addome. La prima pallottola aveva portato danni molto gravi. Nel frattempo Logan si stava occupando di Stefan. I fratelli Salvatore erano in fin di vai. Un solo ed ultimo colpo sarebbero morti. Improvvisamente sbucarono John e Katherine che avevano sentito gli spari e uccisero Logan e Vicky. Ma dovevano portare di corsa a casa Damon e Stefan per estrarre i proiettili.

Dopo pochi minuti arrivarono a casa. Aprirono la porta ed entrarono.

E: Papà. Cosa è successo?

J: Non lo so Ele. Stavo passando nel bosco ho sentito degli spari. Poi è arrivata Katherine mi ha dato una mano ad uccidere quel Fell e Vicky.

M: Si riprenderanno vero? – disse in preda al panico

R: Si. Si riprenderanno dobbiamo estrarre i proiettili. Ci penso io.

I: Jeremy portale a casa.

Jer: Si mamma.

R: Sono vivi per miracolo.

J: Tu sai come si fa?

R: Si John. Ho solo bisogno che mi cerchi un taglierino o un coltello. Sai dove sono?

 

J: Dovrebbero essere nello studio. Vado a vedere.

R: John ho bisogno anche delle candele e dei panni.

In un secondo aveva tutto quello che gli serviva e cominciò ad operare.

Prese il coltellino e cominciò ad incidere la pelle di Stefan. Estrasse il primo proiettile al torace. Poi fu la volta di quello del braccio e infine l'addome. Stef era a posto ma era messo male perché una pallottola si era infilata nel polmone. Appena finito con lui operò Damon ed estrasse tutti e i tre proiettili: il primo era vicino al polmone, il secondo nella spalla e il terzo nel braccio. Poi prese delle sacche di sangue e fecero delle iniezioni. Dopo li portarono ognuno in camera propria.

 

 

Nel frattempo a casa Gilbert, le fidanzate erano disperate e per la prima volta Katherine aveva abbracciato Elena e Lexi dicendole che sarebbe andato tutto bene, che erano forti e c'è l'avrebbero fatta a superare anche questa volta.

E e L: Grazie Katherine.

K: Figuratevi ragazze.

E: Voglio vedere come stanno.

K: Non credo che sarebbe opportuno. Magari quando staranno meglio.

E: Katherine?

K: Dimmi Elena.

E: Ci starai vicino?

K: Certo che vi starò vicino – e si abbracciarono.

 

Dopo qualche secondo squillò il telefono.

Jer: Pronto?

R: Ciao Jer.

Jer: Rick. Come stanno?

R: Diciamo che stanno bene. Sono riuscito ad estrarre tutti i proiettili. Ma sono molto deboli. Anche per via della verbena che hanno in corpo. Ma ce la faranno le ragazze stanno bene?

Jer: Si stanno bene. Vogliono vederli.

R: E' meglio di no. Non oggi almeno.

Jer: Ok Rick. Ciao.

Dopo un po' arrivò Elijah e vide Mer piangere e corse subito da lei.

EJ: Amore cosa succede?

M: Gli hanno sparato.

EJ: Cosa? Chi?

J: Logan Fell e Vicky Donovan. Ci abbiamo già pensato noi. – disse entrando in casa.

EJ: Tu è chi?

K: Io. – disse mentre scendeva

J: Gli abbiamo subito portati al pensionato. Erano in fin di vita poi Rick li ha curati. Adesso stanno meglio.

EJ: Meno male – disse tirando un sospiro di sollievo – Amore vedrai che staranno bene. Sono forti e poi sono vampiri. Hanno preso dalla migliore. – disse baciandola.

L: Katherine andiamo?

K: Si andiamo.

Jer: Aspettate dove andate?

E: Al Pensionato.

Jer: No. Rick ha detto di no.

E: Jer ho sopportato di tutto. Devo vederlo, non mi tirerò indietro.

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Capitolo 24
*** CAPITOLO 24 ***


Uscirono e salirono in macchina. Dopo 15 minuti arrivarono al Pensionato.

R: Cosa ci fate qui? Ho detto di stare a casa.

L: Rick. Ascolta. So che non siamo pronte ma non importa.

R: Sicure?

E: Si Rick.

R: Venite dentro allora.

Ed entrano tutte e 2 in casa.

K: Elena, io vi aspetto fuori.

E: Katherine dai vieni.

K: No davvero non me la sento. Vi lascio da sole.

L: Grazie.

E salirono di sopra e andarono nelle rispettive stanze dei rispettivi fidanzati.

E: Ciao amore. Non puoi farmi questo per la seconda volta. Stavolta non sono scappata ma ho bisogno di te. Sai Katherine è' cambiata grazie a Matt. L'amore può cambiare le persone. Ha cambiato lei, ha cambiato te. Me. Tutti quanti Damon. Sono follemente innamorata di te Damon Salvatore e se adesso mi senti voglio che tu capisca che io non ti abbandonerò mai e se me lo chiederai sarò tua per sempre. Ti prometto che non me ne andrò mai ma promettimelo anche tu. Perché se tu non ce la farai io morirò con te. Ti prego promettimelo. – disse ormai in lacrime.

D: Te lo prometto. – rispose a fatica

E: Damon, o mio dio Damon, come stai?

D: Se ti dico bene mento. Ho male a tutto. Cavolo sono un vampiro dovrei stare meglio.

E: Tranquillo amore mio starai bene. Ti ricordi qualcosa della sparatoria?

D: Poco, ricordo che mi hanno sparato e c'era anche Stefan. Stefan come sta? Dov'è?

E: Ehi, calmati è qui, calmati sta giù. Sta meglio.

D: Voglio vederlo. Voglio vederlo subito. – disse agitandosi

E: Katherine chiama Elijah, dirgli di venire subito qui. – e lei si precipitò a casa Gilbert

...

K: Elijah, Elijah.

EJ: Katerina cos'è successo?

K: Elena ha detto di chiamarti e di andare al Pensionato subito.

...

EJ: Elena cos'è successo?

E: Devi calmarlo ti prego.

EJ: Damon calmati, ascoltami: Stefan sta bene si riprenderà ma ti devi calmare, devi farlo per il tuo bene e per lui. – concluse soggiogandolo

D: Ok. – e si calmò

D: Amore è meglio che vai a casa, vai a dormire un po'.

E: Sicuro?

D: Si si, tranquilla sto meglio.

J: Ele se c'è qualche problema ci sono io qui.

D: Vedi amore, non sono solo, di tuo padre mi fido, anche di Elijah e Rick, sarò al sicuro con loro.

E: Allora vado, per ogni cosa chiamatemi.

 

Intanto Lexi era vicino a Stefan e lo stava baciando e gli sussurrava una marea di ti amo. Quando Elena l'ha chiamò per andare a casa gli diede un lungo bacio. Poi scese di sotto ed uscirono.

Damon continuò a dormire fino alle 2 di notte e poi gli prese un' altra crisi di panico.

D: John ti prego accompagnami da Stefan ti prego, ho bisogno di vederlo.

J: D'accordo, vieni appoggiati.

D: Fa male, fai piano.

E pian piano andarono in camera di Stefan e si mise vicino a lui.

D: Ehi, fratellino, sono qui con te, svegliati ho bisogno di te. Ti ricordi quando eri piccolo e stavamo giocando e poi ad un tratto mi hai colpito accidentalmente e ti sei messo a piangere. Non era niente. Non mi avevi fatto niente. Eri solo preoccupato e spaventato. Ti voglio bene Stef. Avevo paura di non potertelo più dire. Ho paura di perderti Stef. Non abbandonarmi adesso. Ti prego. Non ora che siamo di nuovo una famiglia.

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Capitolo 25
*** CAPITOLO 25 ***


Per tutta la notte non ci furono cambiamenti. Ormai Damon era disperato. Non voleva lasciare il fratello. Aveva una paura indescrivibile di perderlo per sempre. Alla fine, il mattino del giorno dopo, si addormentò esausto.

Dopo un paio d' ore si svegliò nel suo letto. Accanto a lui c'era Elena.

D: Stefan come sta?

E: Come ieri.

Damon tutto d'un tratto si mise a piangere.

E: Ehi, amore si sistemerà tutto. Tuo fratello è forte. Si rimetterà vedrai.

D: Grazie amore. Ti amo.

E: Ti amo anch'io. Ora riposa ancora un po'.

E Damon si mise di nuovo a dormire per poi svegliarsi alla sera. Verso le sette e mezza si svegliò. Elena arrivò dopo 20 minuti con una sacca di sangue.

E: Ti ho portato da mangiare.

D: Grazie ma non ho fame.

E: Smettila, lo sappiamo tutti che hai fame. I tuoi occhi sono rossi. Se non ti cibi...

D: Smettila tu. Se hai tanta paura che non mi cibi ti conviene andartene. Potrei farti del male.

E: Non lo vedi? La fame si sta prendendo il meglio di te.

D: Se credi che tu possa farmi diventare un bravo ragazzo non ci riuscirai.

E: Fai come credi. Te la lascio qua nel caso avessi fame. Così calmerà il vampiro che è in te. – disse con le lacrime agli occhi

D: Ele io...

E: No Damon ho recepito il messaggio.

Poi Elena andò di sotto.

 

EJ: Elena lo sai che la fame può far dire cose che non si pensano.

E: Non credo che sia la fame. È preoccupato e gli manca Stefan, ma non deve prendersela con me.

EJ: Se entro domani non si sveglia gli do il mio sangue. Appena mangerà si calmerà, vedrai.

E: Ho rivisto lo stesso Damon di quando l'ho conosciuto. – disse piangendo

R: Si calmerà Elena. – e l'abbracciò

E: Lo spero.

 

Poi tornò di sopra.

E: Ti sei calmato.

D: Elena scusami non volevo. Ti prego perdonami.

E: Riposati.

D: Elena...

E: Buonanotte Damon. – e se andò piangendo

Poi arrivò Meredith di sopra a dare il cambio a Elena.

M: Piccolo cosa è successo?

D: Sono stato uno stupido.

M: Dai che si sistemerà tutto. Vedrai. Ma non fare sciocchezze.

D: Va bene mamma.

M: Ora dormi.

Damon si addormentò fino al mattino dopo. Vicino a lui c'era Meredith che dopo un po' si mise a dormire anche lei. Dopo sentì arrivare Elena ma dormiva ancora. Meredith intanto si alzò e andò a parlare con Elena che era ancora giù di sotto.

M: Ciao Elena. Stai bene?

E: Più meno. Lui?

M: Male. Non voleva dire quelle cose.

E: Ma le ha dette lo stesso. Vado su.

Elena, appena arrivò di sopra, andò subito a controllare se Stefan si era svegliato o se stava meglio. Ma non era cambiato niente rispetto alla sera precedente.

Così poi andò nella camera di Damon che dormiva ancora. Si avvicinò a lui e vide che aveva pianto. Poi di colpo si svegliò agitato.

E: Stai bene?

D: Elena mi dispiace. Non le pensavo le cose che ti ho detto.

E: Non ha importanza. Le hai dette comunque.

D: Elena ti amo. Mi dispiace di averti ferito.

E: Sono solo passata per vedere come stava Stefan. Ora devo andare.

D: Questo vuol dire che ti ho persa per sempre?

E: Devo rifletterci. Ciao.

E scese di sotto.

 

E: Io vado se ci sono novità chiamatemi.

EJ: Va bene. Fai attenzione.

Intanto Damon, che era di sopra in camera sua, si provò ad alzare. Ci riuscì e andò vicino alla finestra. Aprì le tende e si tolse l'anello e cominciò ad abbrustolirsi. Elena corse in casa di nuovo.

EJ: E' successo qualcosa?

E: No tranquilli. Ho dimenticato le chiavi in camera di Damon. Vado a prenderle.

Salì velocemente le scale e vide Damon che era vicino alla finestra senza anello.

E: Ma che fai? Volevi ucciderti. – disse spingendolo per terra e chiudendo subito le tende

D: La mia vita senza te non ha importanza. Non voglio vivere senza te.

E: Smettila di dire scemenze.

D: Sto dicendo la verità. Non posso vivere in un mondo dove tu non ci sei.

E: Damon non credevo che le mie parole potessero farti così male.

D: No Elena. Scusami tu non dovevo trattarti in quel modo ma mi manca mio fratello. Perdonami. – disse piangendo

E: Calmati adesso, è tutto a posto.

D: Perdonami. – disse sempre piangendo

E: Ti perdono. Però mi sembrava di aver visto il Damon che avevo incontrato e avevo paura. Ma non che potessi fare del male a me. Ma che potessi fare del male a te stesso. E infatti non mi sono sbagliata. Meno male che avevo dimenticato le chiavi della macchina se no saresti morto e questa volta sarei stata io a non poter vivere senza di te. Non farlo mai più. Ci siamo capiti?

D: Si amore mio. Ti amo.

E: Ti amo anch'io. – e si baciarono

E: Dammi la mano. Così ti aiuto. Non ti ho fatto male vero? – e gli diede una mano a rialzarsi

D: Figurati non mi hai fatto niente. E poi me lo meritavo.

E: Se tu non lo avessi fatto non te lo saresti meritato.

D: Te lo ho già detto. Non posso vivere in un mondo che tu non ci sei.

EJ: Ciao Damon, Elena.

D: Ciao Elijah. Dove vai?

EJ: Da tuo fratello a dargli il sangue.

D: Aspettaci. Veniamo anche noi.

 

Angolo della scrittrice...

Buona sera! Grazie a tutti quelli che seguono la storia soprattutto ai lettori silenziosi. Spero che questo capitolo vi sia di gradimento. Se volete lascirmi un commento sarei molto felice.

Alla prossima

...leli...

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Capitolo 26
*** CAPITOLO 26 ***


Arrivarono in camera di Stefan e Elijah gli diede subito il sangue.

Aspettarono un po'. Ma niente. Avevano la certezza che si sarebbe svegliato. Ma non sapevano quando. Damon si coricò nel letto con suo fratello mentre Elena andò a casa con Lexi. Verso mezzanotte finalmente Stefan si svegliò.

S: Damon...

D: Ehi Stef. Ti sei svegliato finalmente. – e gli accarezzò la testa

S: Io mantengo sempre le promesse. – egli sorrise

D: Come stai? Cioè a parte la verbena in circolo.

S: Sto bene. Ho male alla spalla. Ma sto bene. Però ho fame.

John, che da sotto aveva sentito tutto, portò a Stefan da mangiare. Salì di sopra e andò in camera di Stefan.

J: Servizio in camera.

S: Grazie John.

J: Figurati. Se avete bisogno chiamate e io vengo subito. E se mi addormento chiama Elijah.

D: Va bene.

J: Te ne ho portato una anche per te Damon.

D: Grazie.

J: Buon pranzo e buonanotte.

D: Ciao e grazie.

Aprirono le sacche e in pochi minuti le bevvero tutte.

S: Dam sta sera puoi dormire con me?

D: Dove altro potrei andare? Io sta sera voglio solo stare con il mio fratellino preferito.

S: Lo sai che ti voglio bene?

D: Si penso di saperlo e tu lo sai?

S: Si.

Poi si abbracciarono e si misero a dormire.

 

Il giorno dopo Stefan stava meglio ed era arrivato il momento delle visita della madre.

Mentre dormivano ancora, arrivò Meredith. Salì di sopra pian piano e si sedette sulla sedia vicino al letto. Fu molto felice di vederli abbracciati. Damon si prendeva cura di Stefan e Stefan si prendeva cura di Damon.

Poi Damon si svegliò e dopo un po' si svegliò anche Stefan.

S: Ciao mamma. Come mai sei qui?

M: Sono venuta a trovarvi. Non posso. Come stai Stefan?

S: Certo che puoi ma non ci aspettavamo una tua visita così presto. Sto bene. Ho un po' male alla spalla ma sto bene. Lexi ed Ele sono venute?

D: Si sono venute ieri. Elena ha detto che c'era anche Katherine e abbiamo anche litigato.

S: Come mai?

D: Mi sono comportato da idiota. Ma non ne voglio parlare. Adesso stai bene. È questo l'importante.

S: Ok. Mamma e con Elijah? Tutto ok?

M: Mai stata meglio. Ci amiamo da matti.

S: Siamo contenti per te mamma.

D: Però non lo chiameremo papà ok?

M: Ok basta che lo accettiate per quello che è. A me basta questo.

D: Ok. Ma dove abita?

M: In un appartamento non lontano da Mystic Falls. Perché?

D: Perché potrebbe venire ad abitare qui. Sarebbe vicino a te. No Stefan?

S: Per me non c'è problema.

M: Sul serio? Lo fareste per me?

D e S: Si mamma.

 

Dopo un po' arrivò Elijah.

M: Amore hai sentito?

EJ: No, cosa?

D: Che ne diresti di venire a stare qua?

EJ: Perché lo fate?

D: Per vari motivi, il primo per stare con mamma, secondo per conoscersi meglio, terzo per controllarvi.

EJ: Sarei davvero onorato di venire ad abitare a casa vostra.

S: Bene vai a preparare le valigie, trasferisciti anche oggi.

EJ: Bene allora io vado, ci vediamo dopo.

M: Ti aspetto amore. – detto ciò se ne andò con la super velocità

M: Vi voglio bene ragazzi.

D e S: Mamma te ne vogliamo anche noi.

M: Vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo.

 

Nel frattempo Elijah aveva già fatto le valigie, non vedeva l'ora di stare con Meredith. Forse per il resto della loro vita, cioè per sempre e dopo un paio d'ore arrivò a casa.

Saluto i ragazzi e andò nella stanza della sua dolce metà.

M: Sei arrivato amore?

EJ: Si sono dietro di te.

M: Non sai quanto ti ho aspettato.

EJ: Sono stato vai poco.

M: Già ma mi sei mancato tanto.

EJ: Davvero?

M: Si si. – e si baciarono

Poi suonò il cellulare di Elijah.

EJ: Pronto? Ah ciao Rebecca, com'è li in Italia?... No, non tornerò mi sono innamorato follemente, è stupenda poi ti racconto, saluta tutti. Ciao.

M: Era tua sorella vero?

EJ: Si era lei. Dove eravamo rimasti? A si ora mi ricordo. – e continuarono a baciarsi

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Capitolo 27
*** CAPITOLO 27 ***


Dopo un paio di settimane Damon si decise: Elena sarebbe diventata sua moglie. Nello stesso momento anche Stefan aveva pensato di chiedere a Lexi di sposarlo.

Passò qualche giorno e Damon chiese di parlare con John.

D: Ciao John posso parlarti?

J: Damon come mai vuoi parlarmi?

D: Devo chiederti una cosa.

J: So già quello che vuoi dirmi.

D: Allora fammelo dire. Io amo Elena. La amo con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima. Vorrei sposarla. Mi potresti dare la tua benedizione?

J: Damon so che ami mia figlia e la ami più di qualsiasi cosa. Per questo si. Hai la mia benedizione e si puoi sposarla. Ma non farla soffrire. Se no sai di cosa sono predisposto a fare.

D: Grazie John e no non la farò mai soffrire.

J: Quando avresti l'intensione di sposarla?

D: Al più presto. Ora devo andare. Grazie ancora.

Damon uscì super contento. Poi corse a casa. Nel frattempo Stef era in salotto.

S: Ehi Dam meno male che sei qui devo dirti una cosa.

D: Anch'io.

S: Prima tu.

D/S: Ho deciso di sposare Elena.\ Ho deciso di sposare Lexi.

D e S: Wow sul serio.

S: Si ma visto che sei il mio “tutore legale”, anche se ho 165 anni, devi firmare il consenso.

D: Mi dispiace ma accetto solo domande per scritto.

S: Spero solo che tu stia scherzando perché faccio veloce a prendere un paletto.

D: Calma fratellino. Dove devo firmare?

S: Qui e domani devo portarlo in Municipio.

D: Ecco fatto Stefan.

S: Grazie Damon. Lo sai che ti voglio bene, vero?

D: Si lo so e te ne voglio anch'io. – e si abbracciarono

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Capitolo 28
*** CAPITOLO 28 ***


Il giorno dopo Stefan si alzò presto per andare in Municipio e Damon alle 9 dormiva ancora.

E: Buongiorno dormiglione.

D: Ciao amore che ore sono?

E: Le 9:15.

D: Scherzi vero?

E: No, no non scherzo.

D: Andiamo a mangiare allora.

Di sotto c'erano già Elijah e Meredith che si baciavano quando arrivarono Damon e Elena.

D: Buongiorno mamma, Elijah.

M: Ciao Damon tutto a posto?

D: Si si tutto a posto.

M: Sai per caso dov'è tuo fratello?

D: No, al dire il vero non lo vedo da ieri sera.

M: Non importa. Hai fame?

D: Un po'. Ele tu non mangi?

E: Mi sono svegliata presto. Ho già fatto colazione. Vado da Lexi e Rose.

D: A proposito dove sono?

E: Secondo piano. Non hai sentito arrivare Rose?

D: No quando è arrivata?

E: Alle 8. Non hai preso il sonnifero vero?

D: No niente sonnifero. Magari stare con te mi ha riumanizzato.

M: Ecco qua piccolo, 36° e mezzo. Come piace a te. – disse portando una sacca di sangue

D: Grazie mamma. Hai anche dei biscotti?

M: Sangue con biscotti? Damon sicuro di stare bene?

D: Si si sto benissimo.

M: Se lo dici tu. Io amore vado. – disse riferendosi ad Elijah

D: Dove vai mamma?

M: Con Jenna a fare shopping.

D: Fate piano. – ed uscì

E: Io raggiungo le altre su. Buona colazione.

D: Grazie amore.

E salì di sopra lanciando un'occhiata ad Elijah.

EJ: Damon. Sei sicuro di stare bene?

D: Si perché?

EJ: No sai com'è, stai bevendo una sacca di sangue con dei biscotti. Scusa non fa un po' schifo. Senza offesa.

D: No sono buoni, vuoi assaggiarne uno?

EJ: No, no grazie mi fido. Damon sei veramente sicuro di stare bene. Sembri agitato e preoccupato. Con me puoi parlare. Non dirò niente a tua madre o a nessun altro ti puoi fidare di me.

D: Stasera voglio chiedere a Elena di sposarmi. Ma ho paura che mi dirà di no. – gli scrisse un messaggio su cellulare

EJ: Wow. Comunque non ti dirà di no. Perché ti ama più di qualsiasi cosa al mondo. – rispose al messaggio.

D: Grazie sei un vero amico – disse sorridendo

 

La mattina passò veloce. Lexi, Elena e Rose passarono la mattinata e il pomeriggio insieme. Poi nel pomeriggio sarebbero andate da Caroline e Bonnie. Verso mezzogiorno mangiarono e poi andarono via.

Dopo un po' squillò il telefonino di Damon.

D: Pronto?

S: Ciao Damon.

D: Stef dove diavolo sei?

S: Sono al Grill. In Municipio c'era una coda che non finiva più. Però ho parlato con Carol e mi ha detto che c'è un posto domenica ed che è disposta a farlo lei.

D: Quindi dobbiamo chiederlo stasera.

S: Già.

D: Allora ci vediamo dopo.

Poi mandò un SMS a Elena dicendole che alla sera dovevano andare a cena e che dovevano essere bellissime.

In un battibaleno si fecero le 7 e uscirono. Avevano già prenotato il tavolo. Gli anelli ce li aveva Damon. Era tutto a posto.

D: Eccovi. Siete di un ritardo mostruoso.

EJ: Damon calmati sono le 7.15. La cena è alle 7.30.

D: Stefan dov'è'?

EJ: Damon. Calmati. Andrà tutto bene ok? Fidati. Andrà tutto bene.

D: Grazie Elijah mi hai calmato per la seconda volta.

EJ: Figurati.

Dopo un po' arrivarono tutti gli altri ed anche Elena e Lexi. Erano davvero bellissime.

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Capitolo 29
*** CAPITOLO 29 ***


Angolo della scrittrice

 

Ciao a tutti!!! Siamo quasi giunti alla fine di questa storia. Grazie che seguite la storia. Vi lascio al capitolo. Buona lettura. Spero che vi emozioni. Sarei felice se lasciaste qualche recensione.

Baci alla prossima...

...leli...

 

E e L: Ciao ragazzi!

D e S: Wow. – fu l' unica parole che riuscirono a dire

L: Come mai siamo qui?

EJ: Beh, per passare una serata tutti insieme. – disse togliendo di imbarazzo Damon e Stefan che non sapevano cosa dire

Dopo che ebbero cenato era arrivato il fatidico momento. Avevano deciso che sarebbe stato prima Damon e poi dopo Stefan a fare la dichiarazione.

D: Prima di andare dovrei dirvi una cosa. L'altra sera stavo ripensavo a tutto quello che è successo. Dal nostro primo incontro. Quando ero un cinico. Quando mi odiavi. Quando ho dovuto uccidere Rose. Quando siamo entrati in quella cripta. Tu c'eri sempre. Dopo tanti anni ho riscoperto cosa vuol dire amare, grazie a te Elena. Quando sono con te mi sento di nuovo umano. Ti ho sempre amato dal primo istante che ti ho visto. Ti amo Elena e ti amerò per sempre. Fino a quando tu lo vorrai e se tu lo vorrai. Elena, mi vuoi sposare?

E: Lo voglio Damon. – e scoppiò a piangere dall'emozione, Damon le mise l'anello al dito e poi si baciarono

E ci fu un applauso che rimbombava in tutta la sala.

 

Poi fu la volta di Stefan.

S: Lexi. La prima volta che ci siamo incontrati era nel 1865. Tu stavi cercando di migliorarmi. Farmi ritornare l'umano che ero, prima che Katherine ci trasformasse. All'ora avevo solo una cosa che volevo fare. Uccidere. Volevo il sangue umano più di ogni altra cosa. Però tu mi hai trovato e mi hai riportato nella giusta via. Una volta mi avevi detto che se potevo ferire potevo anche amare. Così ci ho provato. L'amore ci cambia. Tu mi hai cambiato Lexi. Prima tu poi Elena. Ma io credo di averti sempre amato anche se l'amore che provavo per te era semplice amicizia all'inizio poi è diventata amore. Ti amo Lexi. Vuoi diventare mia moglie e passare il “per sempre felici e contenti” insieme?

L: Certo che lo voglio. – le porse l'anello, glielo mise al dito e lo baciò

E anche qui scoppiò un grande applauso.

 

Poi se ne andarono tutti a casa.

E: E quando ci dovremmo sposare?

D: Domenica.

E: Prossima? Damon ma non è un po' presto.

D: Prima è meglio è.

E: D'accordo domani andremo a prendere i vestiti.

 

 

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Vestito Elena

 

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Vestito Lexi (immaginatevelo con il velo)

 

 

 

Il giovedì prova acconciatura. Poi quella definitiva domenica prima del matrimonio. Il venerdì sera le ragazze avevano organizzato un pigiama party, mentre i ragazzi erano al Pensionato a bere tutti insieme.

M: Ragazze, Ele, Lexi, devo dirvi una cosa.

L: Cosa succede Meredith?

M: Da dove posso cominciare?

B: Magari dall'inizio.

M: Due mesi fa io ed Elijah abbiamo, beh ai miei tempi si diceva condividere il letto e... credo di essere incinta.

C: Non lo hai fatto il test di gravidanza?

M: Che test?

Jen: È un test dove puoi sapere se sei incinta oppure no.

M: No, non lo ho fatto.

B: Domani lo facciamo, anzi se aspettate vado a casa a penderlo.

Jen: Lo hai detto a Elijah?

M: No, volevo essere sicura prima.

C: E quando pensi di dirglielo?

M: Domani.

Jen: Mer se hai bisogno di aiuto noi siamo con te. – disse a nome di tutte

M: Grazie ragazze. Grazie davvero.

Dopo un po' arrivò Bonnie.

M: Bonnie. Posso sapere cosa ci fa con un test di gravidanza in casa.

B: Non si sa mai.

M: Come funziona?

E le spiegarono come funzionava. Dopo 10 minuti uscì dal bagno senza guardare.

C: Allora Meredith sei pronta? Se è blu sei incinta; se è rosa no.

M: Si. – aveva paura ma era pronta

Jen: Mer è... blu.

M: Ma mi avevate detto che i vampiri non possono procreare.

E: Meredith, Elijah è un Originale. Magari lui può.

M: Ma quanto durerà questa gravidanza?

B: Come una gravidanza di 9 mesi, penso.

M: Wow il terzo figlio.

Passarono tutta la serata a parlare e poi si misero a dormire.

 

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Capitolo 30
*** CAPITOLO 30 ***


ANGOLO DELL'AUTRICE

 

Vi chiedo perdono per l'errore che ho commesso. Scusatemi Tanto. Ecco a voi il capitolo.

...leli...

 

Il giorno dopo ognuno tornò a casa propria.

Meredith era al Pensionato. Damon e Stefan erano a provare i vestiti e approfittò della loro assenza per parlare con Elijah.

M: Amore devo parlarti.

EJ: Non mi devo preoccupare, vero?

M: No amore è tutto a posto. Ti ricordi due mesi fa la prima volta che siamo stati a letto insieme.

EJ: Si e allora?

M: Sono incinta Elijah. Non te lo ho detto subito perché prima volevo essere sicura. Ieri ho fatto il test. È positivo. Tra 7 mesi saremo genitori.

EJ: Non è uno scherzo vero?

M: No, non lo è. Spero solo che tu lo voglia tenere. Perché io lo voglio.

EJ: Certo che lo voglio tenere. Ho sempre desiderato un figlio\figlia. E soprattutto dalla donna che amo. – e si baciarono

EJ: I ragazzi lo sanno?

M: No, voglio aspettare dopo il matrimonio. Sai come sono loro. Si preoccupano per niente. E poi non voglio rovinare il giorno più importante della loro esistenza.

EJ: Amore questo non è niente. Questo è tutto. Questo è un dono. E dobbiamo rispettarlo. Chiedo se mi possono cambiare di luogo di lavoro dalla California. Così sarò più vicino a voi. Non penso che mi trasferiscano qui ma spero almeno in Georgia.

M: Sarebbe fantastico amore. Però dobbiamo scegliere il nome per la bambina\bambino.

EJ: Per questo c'è ancora tempo amore.

M: Hai ragione. Ci penseremo. Le ragazze hanno detto che tra poco devo fare un eco qualcosa per sapere il sesso. Se voglio, ma non credo di volerlo perché con Damon e Stefan non è successo, l'attesa è lunga ma è anche emozionante. Però credo che sarà un altro maschio.

EJ: Devi fare un' ecografia.

M: Sei preparato, eh?

EJ: Beh, diventerò padre e poi ho assistito alla creazione dell'apparecchio – e poi si baciarono.

M: Arrivano. Fai finta che non ti abbia detto niente. Ok?

EJ: Ok. Agli ordini.

D: Ciao mamma, Elijah.

M: Ciao ragazzi tutto bene?

D: Si i vestiti sono a posto tutti e due.

S: Mamma tutto ok?

M: Si perché?

D: Ti vedo strana.

M: Sono un po' stanca. È tutto a posto e poi i miei bimbi si stanno per sposare.

S: Ok. Elijah domani devi accompagnare Lexi all'altare.

EJ: Perché io?

L: Non lo so, ha detto così.

EJ: Va bene.

 

La sera passò molto veloce. Finalmente era arrivato il giorno del matrimonio. Come da tradizione gli sposi non dovevano vedere le spose prima del matrimonio e come al solito Damon e Stefan erano agitatissimi.

D: Che ore sono Stef?

S: Damon me lo hai chiesto 2 minuti fa. Le 10 e 3.

D: Come fai a essere così calmo?

S: Non lo so magari vengo da un altro pianeta.

D: Smettila. Che ore sono?

S: Le 10 e 5. Due minuti in più rispetto a prima. Damon calmati. Ci siamo solo per sposare.

D: Solo per sposare, certo. Ora sono super calmo.

S: Ti calmerebbe un abbraccio? Magari toglierebbe un po' la tensione.

D: Un po' si. – e si abbracciarono

S: Andrà tutto bene. Vedi, stai facendo agitare anche a me adesso.

Dopo un po' arrivò anche Meredith.

M: Come stanno i miei bimbi?

S: Agitati e hanno bisogno un po' di coccole dalla loro mamma che vogliono tanto bene.

M: Uh, venite qui piccoli. Sarete sempre i miei bimbi – e si abbracciarono.

Poi passò un' ora e finalmente si prepararono psicologicamente per andare in Municipio.

 

Mentre a casa Gilbert Lexi ed Elena erano pronte.

K: Elena sei pronta?

E: Si Katherine tu?

K: Pronta. Sei bellissima.

E: Anche tu non scherzi.

K: Lexi sei a posto?

L: Si si. Jeremy è arrivato?

E: Non so.

Poi arrivò John in camera di sua figlia.

J: Wow, siete stupende. – rimase incantato da tanta bellezza

E: Ciao papà, possiamo andare?

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Capitolo 31
*** CAPITOLO 31 ***


 

Nel mentre a casa Salvatore, Damon si stava per strozzare con la cravatta.

EJ: Damon così ti uccidi. – disse dalla stipite della porta

D: Sono agitato. E se poi lei ci ripensa? E se non mi vuole più sposare?

EJ: Damon. Ehi Damon. Calmati. Andrà tutto bene. Non ti direbbe mai di no. E sai il perché? Perché ti ama e ti amerà per sempre. Fidati. Non mi costringere ad usare violenza affettiva o soggiogamento affettivo.

D: No niente soggiogamento. Ma mi andrebbe un po' di bourbon.

EJ: Vado prenderlo.

E andò di sotto a prendere un bicchiere.

EJ: Eccolo qui. Buona bevuta.

Quando Damon finì di bere lo posò sul tavolino vicino al letto.

Si girò di scatto e si trovò Elijah davanti che lo abbracciò.

D: Grazie per tutto. – disse ricambiando l'abbraccio

EJ: Figurati. Ma adesso prendiamo Stefan e andiamo. – ed uscirono dalla camera di Damon

Poi chiamarono Stefan che era pronto ed andarono in Municipio. Il Grill era già allestito per il ricevimento. Anche Elena e Lexi erano agitate ma era normale.

Il Municipio era allestito come volevano loro. Dopo qualche minuto le ragazze erano nella piazza.

Mentre Damon e Stefan erano dentro, John e Elijah aspettavano Elena e Lexi che dovevano uscire dalla macchina. Finalmente scesero e andarono incontro a prenderle.

EJ: Wow, siete davvero bellissime.

E: Grazie allora possiamo entrare?

J: Si. – disse dall'emozione.

E: Papà piangerai dopo. – disse con un sorriso sulle labbra.

J: Ok. – disse con gli occhi lucidi

Aspettarono che la marcia nuziale cominciò ed entrarono in Chiesa. C'erano solo gli amici e parenti più stretti.

John accompagnò Elena all'altare e la diede a Damon. Mentre Elijah accompagnò Lexi. Dopo di che la cerimonia ebbe inizio.

Carol L: Siamo qui riuniti per celebrare l'unione di queste due coppie: Damon e Stefan Salvatore con rispettivamente Elena Gilbert ed Alexia Branson. Damon e Stefan volete prendere in moglie le qui presenti Elena e Alexia. Ed onorarle, rispettarle e amarle per sempre?

D e S: Si lo voglio.

Carol L: E voi Elena ed Alexia volete prendere in marito i qui presenti Damon e Stefan. Ed onorarli, rispettarli e amarli per sempre?

E e L: Si lo voglio.

Carol L: Per il potere conferitomi dallo Stato vi dichiaro marito e moglie. Potete baciare le spose.

 

 

Uscirono dal Municipio e tutte le ragazze si misero in fila. La prima a lanciare il bouquet fu Lexi che venne preso da Meredith e poi fu la volta di Elena e il suo andò nelle mani di Jenna.

 

Andarono al Grill per il ricevimento del matrimonio e festeggiarono fino a tarda notte e andarono a casa.

 

 

Arrivati davanti la porta le presero in braccio e si recarono nelle proprie stanze per continuare i festeggiamenti.

 

To Be Continued...

 

 

 

Angolo dell'autrice

Ecco qui giunti alla fine della storia. Grazie mille a tutti davvero, soprattutto alle lettrici silenziose. Un ringraziamento speciale va a tutte le persone che l'hanno messa nelle preferite, nelle ricordate, nelle seguite e chi ha recensito. Tempo di modificare i primi capitoli dell'altra storia e ve lo posto.

Grazie di cuore... A presto.

...leli...

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