Adam

di Anniza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Adam 1 ***
Capitolo 2: *** Adam 2 ***



Capitolo 1
*** Adam 1 ***


Ciao. Io sono M.
Se stai leggendo queste righe, complimenti, sei già sulla buona strada perché, che tu lo voglia o no, ci sei dentro, credimi.
Mi chiamo M e non posso dirvi nulla di più su di me. Primo, perché potrei correre grossi rischi, secondo, perché in effetti non sono io la protagonista di questa storia.
Se dovessi narrare i fatti dal principio probabilmente chiudereste questa pagina prima di arrivare a leggere la parte più importante, perciò partiamo da due giorni fa, quando il “postino” mi consegnò una busta con il mio nome sopra, senza francobollo e indirizzo di provenienza, dileguandosi velocemente con un sorriso. All’interno c’erano: un diario, una cassetta registrata, una rosa e un biglietto con il nome di questo blog, fornito di mail e password.
Il diario - datato 1998 - è di certo l’oggetto più prezioso, perché racchiude un segreto che perdura da anni e sul quale ho fatto molte domande circa il proprietario e ciò che gli accadde dal giorno della sua fuga dall’Istituto ad oggi, domande che a quanto pare sono arrivate fino al solo che poteva fornirmi le risposte (ringrazio H, R e in particolare A per il passaparola), ovvero lo stesso Adam, che ha deciso di “spedirmi” la sua storia e di rendere partecipi anche voi.
So che molto di ciò che ho scritto vi risulterà incomprensibile al momento, perciò ora vi lascio al primo pensiero di Adam.
Sicuramente lui saprà spiegarvi meglio di me.
Se ci sei fai un fischio. A riscriverci, M.

22 febbraio 1998
Non so cosa mi abbiano fatto questa volta. Cosa comporterà. Ho dormito per ben 32 ore dopo l’intervento, e quando due ore fa ho tolto le bende dagli occhi tutto ciò che vedevo era scuro e sfocato. Sono crollato sul letto dopo cinque secondi, tenendomi la testa fra le mani per il dolore. Non sono uno che si lamenta - i medici quì lo sanno bene - ma è stato come sentirsi conficcare degli spilli negli occhi… il che, pensandoci, è letteralmente capitato in passato.
Vedo ancora come attraverso un vetro appannato, ma da quel poco che ho intravisto dallo specchio del bagno non sono messo bene: la pelle attorno agli occhi è molto arrossata, una ramificazione di segni rossi e gonfi che parte dagli occhi e arriva alla tempie, come dei graffi. Brucia.
Non so perché io abbia deciso di iniziare a scrivere proprio sta sera, nelle condizioni in cui sono. Ho sempre avuto quaderni a portata di mano, ma non ho mai scritto di me. A quello ci pensano i medici: mi monitorizzano quasi tutto il tempo.
In effetti, tutto ciò non ha senso. Perché dovrei scrivere di me? Io esisto, e basta. Non ho niente da dire, e nessuno comunque mi ascolterebbe.
Adam
----- Blog di M: http://iosonom.blogspot.com/

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Capitolo 2
*** Adam 2 ***


Questa volta, solo una precisazione. Come A mi aveva già caldamente consigliato di fare, sono stata costretta a non trascrivere le informazioni che potrebbero risultare utili a qualcuno con cattive intenzioni o a stupidi che non sanno dove potrebbero cacciarsi nell'indagare, e a sostituirle con *** (tre asterischi). Questa situazione ricapiterà sicuramente in futuro.
Se ci sei fai un fischio. A riscriverci, M.
 

24 febbraio 1998
Sono deciso a trascurare il fatto che al momento sto parlando a un mezzo di carta, e ci riprovo.
Mi chiamo Adam, ho compiuto diciassette anni l'11 gennaio, "vivo" al FRI (Finland Research Istitute) da sei anni e da quando ho messo piede qui dentro non ho più una vita che possa essere definita normale - non che prima fosse perfetta.
Volendo essere precisi, il nome Adam (solo Adam, niente cognome) mi è stato dato dai ricercatori del FRI in onore del fatto di essere la prima cavia il primo soggetto (sopravvissuto, aggiungerei) che ha risposto positivamente ai trattamenti sperimentali.
Prima di Adam ero ***, orfano di madre, mio padre se ne andò quando avevo cinque anni e da allora vissi in una casa famiglia, finché un giorno del 1992 degli uomini vennero a prendermi e la vita come la conoscevo finì. Tutto si cancellò, compreso me stesso.
Dal quel giorno sono Adam, il primo di una serie, la cavia umana utilizzata per sperimentare una mutazione genetica nell'uomo. Ovviamente, a me non forniscono spiegazioni sulle loro procedure e i loro fini, ma nel corso degli anni sono riuscito a captare molte informazioni: talvolta i ricercatori - soprattutto quelli più giovani - sembrano dimenticare che a causa dei loro interventi sul mio corpo ho un udito finissimo. Inutile dire che ogni esultazione, imprecazione, pensiero sfuggito alle loro bocche nella mia area è giunto alle mie orecchie. Rigenerazione, miglioramento e allungamento della vita umana, soldi, governo, nuova razza di soldati, sono le parole chiave.
Queste persone non si rendono minimamente conto di quello quello che stanno creando, delle conseguenze che avrà, e io vorrei non farne parte.
Mi credo all'inferno, dunque ci sono.
Arthur Rimbaud

Adam

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@martabeat: è ambientata in vari paesi dell'Europa. ;)
@Ayumi Zombie; @Iuvenia: Vi ringrazio per l'entusiasmo! Vedrete che alcune delle domande troveranno risposta nei prossimi capitoli (già nel prossimo c'è una breve descrizione dell'aspetto di Adam, ma più avanti sarà più approfondita) :)
Blog di M: http://iosonom.blogspot.com/

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