Anche Gossip Girl ha una nuova generazione

di Zia Palla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buonasera Upper East Side ***
Capitolo 2: *** Queen E. alla riscossa! ***
Capitolo 3: *** Vendetta ***
Capitolo 4: *** Il brunch ***
Capitolo 5: *** Amiche e scelte ***



Capitolo 1
*** Buonasera Upper East Side ***


Buonasera Upper East Side


Il ragazzo stava seduto sulla panca e si guardava i piedi. Josh sapeva perfettamente per cosa era dentro: alcol. Lo aveva sentito dall'agente che si lamentava, dicendo che i giovani d' oggi non avevano proprio freno, sopratutto se venivano dal Upper East Side. L' uomo, che era dentro perché poche ore prima lo avevano beccato a rapinare un mini market, guardò meglio il ragazzo. Aveva una sciarpa al collo, indossava un completo e aveva in mano delle scarpe, appartenute probabilmente alla ragazza con cui era stato.

-Mi deve scusare, signore, il signorino mi aveva detto che...- sentì dire a un uomo dalla voce molto agitata.

-Quante volte dobbiamo dirti di non dare ascolto alle parole di Drake.- sibilò una voce di donna molto arrabbiata. Appena udì queste parole il ragazzo alzò il capo e sul suo viso stanco, si dipinse un espressione spaventata.

-Calma, tesoro!-disse una dura voce maschile. A questo punto il ragazzo era praticamente terrorizzato.

-Mamma, papà- sussurrò il giovane rivolto a due adulti ormai arrivati vicino alla cella. Josh li riconobbe al' istante, li aveva visti su tutti i giornali. Entrambi bruni e con gli occhi scuri. Lei bellissima proprio come nelle foto e lui con quello sguardo beffardo.

-Oh. Ti ricordi di noi ora? Muoviti. I tuoi fratelli ci aspettano.- disse la donna prendendo il figlio per un braccio.

-Ma come? Sono libero?- chiese quello incredulo al padre.

-Si. Abbiamo pagato la cauzione.- rispose l' uomo.

-Aspetti ma lei è...-chiese Josh.

-Ma guarda un po' anche i galeotti sanno che sei- disse la donna sarcastica.

-Si, sono Chuck Bass- disse l' uomo con un sorriso compiaciuto.

Nel tragitto verso l' uscita, Chuck, Blair e Drake incontrarono due donne bionde.

-S. anche tu qui?- chiese Blair, sorpresa e sospettosa allo stesso tempo.

-Oh B. siamo qui per lo stesso motivo.- rispose Serena Baizen, indicando la figlia Clair.

-Fammi indovinare- incominciò Chuck, che ne sapeva una più del diavolo- eravate insieme?-

-Si-rispose Drake.

-Scusa Serena, ma ora noi dobbiamo andare. Ho lasciato i bambini a casa con Dorota- disse Blair.

-Anch'io ho lasciato Nate e Dan a casa. Meglio che vada. Ci vediamo domani-rispose quella.

-Certo- esclamò l' altra entusiasta, baciando sulle guance l' amica.

Chuck fece un breve cenno col capo, a cui Serena rispose con sorriso, e poi i signori Bass scortarono fuori il figlio.


Anastasia lucidava con rabbia un candelabro d' argento, mentre osservava la madre leggere una favola ai due bambini di otto anni, che lentamente stavano cadendo nel sonno. La ragazza si chiese come facessero dato che un dodicenne giocava alla Play Station, al massimo volume. All'improvviso l' ascensore si aprì ed entrò una ragazza bruna, con dolci occhi da cerbiatta, alta quasi quanto Ana. -Signorina Evelyne , è tornata finalmente!- salto su Dorota. Ana come sempre la guardò con disprezzo.

-Sono stata con Zach- rispose la ragazza semplicemente, sorridendo alla donna.

La ragazza più grande le fece il verso e Dorota la fulminò con gli occhi.

-Dorota dove sono mamma e papà?- chiese Evelyne notando solo adesso l' assenza dei genitori.

-Oh!Drake ha avuto un piccolo problema.-disse semplicemente la cameriera.

-Si, con la legge.- esclamò sprezzante Ana.

-Lo so.- ribatte con presunzione,la ragazza guardando il proprio cellulare. Ana si affrettò a prendere il suo.



Buonasera Upper East Side. Sono Gossip Girl , vostra sola e unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell' elité di Manhattan. Avvistato, il nostro bello e dannato D che esce in compagnia dei suoi genitori da una prigione. Né , la nostra regina madre B, né il suo affascinante marito CB sono molto contenti, forse sono delusi dal figlio che si è fatto beccare mentre a loro non è mai successo. Appena la limo dei Bass parte, ecco spuntare la bella C che notiamo è bagnata da capo e piedi. Serata movimentata con Bass, C?

Sapete di amarmi. Kiss, kiss

Gossip Girl


Sotto il blast c' erano tre foto. Una ritraente Drake, Chuck e Blair che entravano nella limo, una in cui le bionde Clair e Serena prendevano un taxi e poi l' ultima.

Clair, tutta bagnata, che baciava Drake, e alle loro spalle una fontana.

Evelyne alzò gli occhi al cielo. Non riusciva a credere che la sua esuberante migliore amica si era fatta trascinare di nuovo da quello smidollato di suo fratello.

Ana fissò l'ultima foto e qualcosa le si spezzò dentro. No, non era possibile che fosse innamorata di Drake, due anni più piccolo di lei e che nonostante questo con le sue battutine a sfondo sessuale, la molestava ogni giorno. Lui, Evelyne e Bart erano li unici che lei odiasse in quella meravigliosa famiglia. I signori Bass erano stati gentilissimi con lei, le pagavano la retta della Columbia, come le avevano pagato quella della Costance e adesso la ospitavano sotto il loro tetto, per far si che lei fosse più vicina al suo luogo di studio. In cambio però lei aveva dovuto fare la cameriera e la baby-sitter. Audrey e Johnny invece erano due bambini adorabili e lei se n' era presa cura da quando aveva quindici anni e adesso che né aveva diciannove continuava a farlo. In un' attimo tornò con la memoria a quando aveva iniziato a prendersi cura dei 'piccoli' Bass. I gemellini avevano quattro anni, Bart otto, Evelyn dodici e Drake tredici. Ogni volta che pensava a quando faceva solo la baby-sitter Ana non ricordava a fatto a come il carico di lavoro fosse di meno che in quel momento, ma pensava al suo primo bacio. Drake a tredici anni usciva già con gli amici a fare chi sa cosa, di nascosto, e la ragazza pensando che non fosse suo fratello e che tornava a casa sempre in tempo teneva il segreto. Un anno dopo non era cambiato niente, tranne il fatto che il ragazzo aveva compiuto quattordici anni e poteva uscire indisturbato, e a volte tornava in condizioni davvero pessime. Il permesso di andare dove voleva aveva fatto pensare a Drake che avrebbe anche potuto fare tutto ciò che voleva, così ogni volta che i suoi uscivano e fratelli restavano con Ana tornava ubriaco fradicio e toccava alla ragazza rimetterlo in sesto.

-Dio, così ti stai rovinando!- aveva urlato Ana, al ragazzo che se né stava seduto sul divano, fissando il vuoto e ridacchiando senza motivo. Ma in realtà non era se stesso che quell'idiota rovinava ma la ragazza, se solo i signori Bass fossero venuti a saperlo. Ma quella sera qualcosa sembrava diverso, come se il ragazzo avesse bevuto di meno.

-Ehi signorina, posso rivelarti un segreto?- aveva chiesto Drake alla ragazza, lei aveva annuito e si era seduto accanto a lui.

-Questa è la prima volta che sono ubriaco, sai? Le altre volte non era vero. Volevo solo che Anastasia, la baby-sitter, si accorgesse di me. Né sono innamorato. Lei è tanto dolce e io mi sento in colpa a fingere e così stasera ho voluto provare cosa significa essere ubriachi davvero. Una sensazione...- poi il ragazzo si era voltato verso di lei, e l' aveva guardata negli occhi. Solo in quel momento, Drake aveva riconosciuto Ana, che allo sguardo profondo del ragazzo, era arrossita.

-Sei bellissima quando arrossisci.- aveva detto un' attimo prima, di avvicinarsi pericolosamente a lei.

Il suono dell'ascensore fece sussultare, Ana che si voltò inconsciamente e vide il ragazzo che le aveva dato il suo primo bacio. Peccato che di quel quattordicenne che l'aveva imbrogliata per tanto tempo, ma che si sentiva in colpa e la trovava dolce, non era rimasto nient'altro che un lurido maiale, e questo Ana doveva ficcarselo bene in testa.


Will si torturava come al solito, con le foto di Evelyne Bass. Gossip Girl sembrava volerlo fare a posta, infatti la ragazza non era mai sola, ma al ragazzo non infastidivano quelle in cui passeggiava sottobraccio del padre o dell'amica Clair Baizen oppure quelle in cui guardava affascinata le vetrine, in compagnia della madre. No, quelle davvero fastidiose erano le foto in cui Evelyne stava abbracciata al suo ragazzo Zach Archibald. Ce n' era una in particolare che faceva star male Will, ed era quella in cui la ragazza guardava il fidanzato piena d'amore, mentre quello fissava il sedere bello sodo di Clair. Will Humphrey viveva a in un lussuoso palazzo dell' Upper East Side ed era ricco proprio come i suoi amici del St. Jude. Amici era una parola grossa, visto che aveva solo un' amico. Lui e Drake Bass erano stati costretti a giocare insieme da bambini dato che Zach si era unito a Clair e Evelyne e il secondo era più grande. Con il passare del tempo i due che prima si odiavano, essendo identici ai loro rispettivi padri, erano diventati davvero amici, come Chuck e Dan, anche se i bambini non ci avevano messo così tanto tempo. Will guardò l' orologio e poi il padre, era strano che fosse tornato così presto, di solito quando usciva con i signori Bass e gli Archibald, tornava molto più tardi.

Ginny, sua sorella minore stava giocando alla Play Station con un auricolare nell'orecchio.

-No, Nate, non ce la faccio a superare il livello, da sola. Dobbiamo chiamare per forza Bart, è l'unico modo. Ok, ok allora ci pensi tu. Va bene, aspetto.- diceva la ragazzina, concitante.

-Dio, Ginny sei lì davanti da quanto sono uscito, spegni.- disse Dan, osservando l' unica figlia femmina.

-No, stasera è la serata Halo e si gioca fino a tardi.- spiego, la dodicenne scuotendo energicamente la testa rossiccia. Dan si chiedeva come era possibile che Will, fosse identico a lui e Ginny, la copia sputata di Georgina. In quel momento si volto inconsciamente verso la foto del suo matrimonio, lui e la sua ex moglie sorridevano, raggianti, entrambi erano dei veri e propri attori. Almeno Dan, sì. Per Serena c'erano state sempre due scelte, o Dan o Nate. Nessuno, nemmeno Blair, si sarebbe aspettato che la ragazza rincontrasse Carter Baizen e lo sposasse. Così, mentre Nate si era ripreso rapidamente, Dan aveva provato qualsiasi cosa pur di non pensare alla bionda Van der Woodsen in Baizen, una di queste era stata partire per la Russia ed andare a trovare Milo, che sebbene non fosse suo figlio, gli era molto affezionato. Lì, assieme al piccolo, aveva trovato una Georgina straziata dal divorzio con il suo maritino russo e cambiata davvero nel profondo. Avere un figlio d'amare e di cui occuparsi, aveva reso responsabile la giovane donna. Erano tornati dalla Russia, insieme e pronti a organizzare il loro matrimonio. Rufus, Jenny, Lily, Nate, Chuck, Blair, perfino Serena, di cui in teoria di lui non gliene sarebbe dovuto importare niente, erano rimasti basiti dalla sua scelta, ma in quel momento a Dan non gliene fregava di niente e di nessuno, era contento di non sentire più quel dolore, che lo lacerava da quando Serena aveva detto il suo sì. Né lui, né Georgina avevano avuto ripensamenti. Ma quando Ginny aveva sei anni, Serena e Carter avevano divorziato, e per i cuoniugi Humphrey le cose avevano incominciato ad andare male, così male che appena due anni dopo quell'evento, anche loro avevano divorziato. Georgina aveva dato l'affidamento dei tre figli a Dan, perché i bambini volevano a rimanere a New York, mentre lei voleva andare via. Sebbene ora vivesse in Italia, la donna ospitava i figli due mesi in estate, e tornava tutti i Natali.

Lo squillo del telefono, fece tornare sulla Terra, Dan che rispose.

-Pronto!-

-Ehi, Dan io e Blair volevamo scusarci per come ce né siamo andati, ma sai Drake ha combinato un casino. Si è fatto arrestare.- disse dall'altro lato, Chuck abbastanza divertito.

-Oh, sono cose che capitano! Dì a Blair che non si doveva preoccupare (che conoscendovi, ti avrà costretto a telefonarmi). Ti ricordi quando è successo a noi?- rispose Dan, ricordando come aveva difeso uno sbadato Chuck, che non era riuscito a distinguere una prostituta, da una brava ragazza con tanto di fidanzato. L'uomo ridacchiò.

-Si, me lo ricordo. Ci sentiamo domani, ora devo cercare in tutti modi di far andare Bart a letto.-

Dan salutò l'amico, e si preparo alla stessa impressa ardua, cioè staccare Ginny, dalla Play.


Angolo Autrice

Allora questa è una sciocchezza che è venuta fuori senza un vero perché. Come probabilmente avrete capito, i Dan e Nate che Serena nomina all'inizio sono i fratelli di Clair. Ho sempre pensato che Serena fosse una persona molto legata ai suoi amici, così perché non dare ai figli, i loro nomi (non so se avete notato che Clair, sarebbe Blair con la C di Chuck). Per quando riguarda, i consorti della bionda e di Dan, è stata una scelta per far sì, che si ricreasse una situazione simile a Rufus e Lily, quindi tra i pairing di questa storia, oltre a quelli creati da me con i vari figli, ci sarà anche Serena/Dan, che sono la mia seconda coppia preferita, dopo Chuck e Blair, ovviamente. Nel prossimo capitolo vedremo chi sarà la moglie di Nate. Per quanto riguarda l'amicizia tra Dan e Chuck, mi sto basando sull' inizio della quinta stagione di Gossip Girl. Drake è il bambino che Blair porta in grembo nella suddetta stagione, però il nome e il sesso lo ho inventati io. Spero vi piaccia.

Al prossimo capitolo,

Zia Palla

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Capitolo 2
*** Queen E. alla riscossa! ***


Queen E. alla riscossa!


Will camminava tranquillo e senza pensieri, per le vie di Manhattan, con al suo fianco Drake, che fumava l'immancabile spinello.

-Perché oggi non abbiamo la limousine?-

-L'ha presa mia madre per portare Audrey e Johnny a scuola.-

-Ok. Allora come va con la Baizen?-

-Beh non ci vediamo da una settimana.-

-Perché?-

-Ci siamo annoiati, l'uno dell'altra.-

Il giovane Humphrey, alzò gli occhi al cielo. Era incredibile come il suo amico cambiava le ragazze , sembravano caramelle.

-E a te?Come va il fattore verginità?- chiese Drake, sperando in buone notizie.

-Te l'ho avrò detto milioni di volte!Sto aspettando la ragazza giusta.-

-Cioè Evelyne. Lo sai vero che non lascerà mai Zach, stanno insieme dall'asilo.-

-E lui è sempre stato interessato a Clair. Ma la speranza è l'ultima a morire.- Appena Will chiuse bocca, arrivò un blast di Gossip Girl.


Buon giorno Upper East Siders. Qui Gossip Girl , vostra sola ed unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell' elitè di Manhattan.

È incredibile come gli scandali saltano fuori, già da prima mattina. Avvistata Queen E salire con passi pesanti e collerici gli scalini del Met. Poco dopo ha litigato furiosamente con C, che è andata via in lacrime. La regina ha anche cacciato bruscamente le sue tirapiedi che se né sono andate timorose e stizzite. Ora E siede da sola sugli scalini, a mangiare il suo yogurt senza grassi. Z non si è fatto vedere, chissà perché? Di solito è sempre affianco alla sua ragazza. Siamo ansiosi di sapere come andrà a finire.

Sapete di amarmi.

XOXO,

Gossip Girl


-Dai muoviti! Corri!- sbraitò Drake, spingendo in malo modo Will.

-Cosa? Perché?- chiese lui confuso.

-è la tua occasione, per conquistare Eve. Avrà sicuramente litigato con Zach!-

Gli occhi di Will si illuminarono di comprensione, e cominciò a correre senza salutare l'amico.

-Se la fai soffrire ti ammazzo.-gli urlò dietro quello, con fare giocoso.


-Serena! Anche tu qui!-esclamò Chuck falsamente sorpreso. Dan lo guardò con sguardo truce, come a voler dire 'razza di idiota dove dovrebbe essere?'. Serena alzò lo sguardo, e sorrise ai due. Poi salutò il figlio Nate con un bacio e le solite raccomandazione.

-Avete accompagnato Bart e Ginny?-chiese la donna.

-Si.- disse Dan, con un groppo in gola, mentre Chuck annuiva.

-Chuck che hai?Sembri un'idiota, in modo diverso dal solito.- disse Serena, inarcando le sopracciglia.

-è solo che sono abituato a trattare il mio vice direttore come un idiota, imitando il suo modo di fare. Lo so è stupido, lo dice anche Blair, ma mi diverte un mondo.- tutto quello che Chuck aveva detto era una bugia abbastanza sciocca per far parlare solo Serena e Dan, ma quando si trattava di quei due testoni, che a volte erano peggio di lui e la moglie, solo i metodi stupidi funzionavano.

-Che né dite di venire a casa. Sono sicuro che Dorota ci farà trovare un buon te, o caffè e nel mio caso un sano bicchiere di scotch. E poi non ho mai preso un taxi, stamattina la limo l'ha presa Blair.-

-Ci sarà anche lei?- chiese Serena a disagio.

-Certo, dovrebbe essere già tornata.-

-Ok! Allora andiamo!- disse Dan, al posto di Serena, con falso entusiasmo.


Ivy Archibald, guardò il figlio con una silenziosa domanda sul volto.

-Si, mamma. Abbiamo litigato.- disse Zach guardando la madre, nervoso.

-Chi ha litigato?- domandò Nate.

-Evelyne e Zach.-disse Ivy severa.-è una ragazza d'oro qualsiasi cosa tu abbia fatto o no, vai subito a chiederle scusa.-

-Ivy, amore non trattarlo così ti prego. Mi ricordi mia madre.-

-Scusa tesoro, ma...-

-Niente ma. Se Zach vorrà chiederle scusa lo farà.-

-Io devo andare ora. Sono in ritardo.- disse Zach, ignorando i genitori che discutevano, sulla sua vita sentimentale.


-Ehy Evelyne!- salutò Will.

-Che vuoi Humphrey?- disse lei acida e fredda.

-Niente. Solo consolarti.-

-Ma chi ti credi di essere. Non sei mio amico e non mi stai nemmeno simpatico. Non sei nessuno!-

-Va bene. Ma che hai? Perché ti comporti così? Perché allontani le persone? Non capisci che tutti quei lecca culo che ti girano intorno ti odiano e hanno paura.-

-Non è...-

-Smettila, basta. Non ti sopporto e non riesco a capire perché mi piaci così tanto.- dopo essersi sfocato, il ragazzo se né andò arrabbiato come non mai.

Evelyne si afflosciò sugli scalini del Met, completamente sola e avvilita. In quel momento non era la fredda, acida, altezzosa e perfida Evelyne Bass o Queen E. Era la semplice e piccola Eve. La piccola Eve a cui, il perfido Chuck Bass, aveva letto una favola prima di dormire. La piccola Eve che, la fredda Blair Waldorf in Bass, aveva coccolato in dei gelidi pomeriggi di dicembre.

La piccola Eve a cui, il pervertito Drake Bass, aveva baciato la guancia quando, si era sentita triste per tirarla su. La piccola Eve alla quale, il dispettoso Bart Bass, aveva dedicato il suo castello di sabbia in Costa Azzurra. La piccola Eve che aveva guardato meravigliata Audrey e Johnny Bass, nelle loro culle minuscole. La piccola Eve che aveva seguito, la bella Clair Baizen e il simpatico Zach Archibald, ma che aveva guardato a intervalli regolari, il solitario Will Humphrey. Quando si alzò dallo scalino Eve era diretta a casa, voleva stare a casa, magari a guardare “Colazione da Tiffany” con i suoi genitori che, lo sapeva, non l'avrebbero lasciata sola, vedendola così triste. Eve era diretta dalla mami e il babbo, con il pensiero fisso su Will.


Angolo Autrice

Bene, torno dopo un po' di tempo con questo nuovo capitolo. Questa volta mi soffermo sui sentimenti verso la famiglia, di Evelyne. Nel prossimo capitolo vedremo il motivo del litigio di Eve, con l'amica e il fidanzato, anche se sono sicura che molti di voi l'avranno già capito. Forse ci sarà anche un piccolo momento Ana/Drake, non so. Devo decidere.

Ringrazio tutti coloro che leggono in silenzio.

Alla prossima,

Zia Palla



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Capitolo 3
*** Vendetta ***


Allora? Cosa è successo?- chiese Chuck appoggiato allo stipite della porta, con due fumanti tazze di cioccolata. Di solito a quell'ora era a lavoro, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sua bambina.

-Zach mi ha tradito con Clair.- disse Evelyne, che era allungata sul suo letto, di nuovo in pigiama. All'improvviso la rabbia tornò ad avvolgerla. Non era ferita o delusa, era solo furiosa. Come avevano osato, quei due tonti biondi, tradire lei, la regina, per successione e merito, dell'Upper East Side.

-Prevedibile.- disse Chuck, piuttosto irritato.-Gli Archibald sono patologicamente attratti dalle Van der Woodesn. Ma tu sei forte e sei anche la regina, quindi non devi fare altro che...-

-...vendicarti.-completò Blair, appena apparsa sulla porta.

-Ti amo.- disse Chuck, ammaliato dalla donna.

-Ti amo anch'io.- disse Blair, sedendosi sul letto della figlia e allungandosi per dare un bacio al marito.

-Come è possibile che due freddi, perfidi e vendicatori come voi, siano così sdolcinati?- chiese Eve, ridacchiando.

-è l'amore.-rispose Chuck, facendosi baciare di nuovo.

-Allora? Questo film lo vediamo o no?-

I tre si accocolorano sul letto e fecero partire Vacanza Romane. In quel momento, per la prima volta quel giorno, Eve si sentì bene.


Quella sera, in casa Waldorf-Bass, regnava uno strano silenzio. Niente litigi, niente video giochi, niente ordini impartiti urlando. Solo silenzio. Forse perché era le due di notte. Ma la cosa ancora più strana, era che Drake quella sera era rimasto a casa,e ora si dirigeva verso la cucina, per prendersi un bicchiere di latte. Non scotch, latte. Nella lussuosa cucina, in cui lavorava solo Dorota, la luce era già accesa. Il ragazzo si fece avanti curioso e arrivato alla porta, riconobbe dei dorati e boccolosi capelli lunghi, fino alla schiena. Drake ghigno e avanzo in modo silenzioso, finché non fu arrivato alle spalle di Ana. Le scosto i capelli dal collo e prima che la ragazza potesse dire o fare qualsiasi cosa, le bacio la pelle sensibile del collo. Ana sobbalzò e si voltò spaventata, ma quando vide il viso di Drake si limitò a uno sbuffo.

-Sei il solito pervertito.- si lamento la giovane.

-I pervertiti fanno cose molto più scandalose. Vuoi che ti faccia vedere?- ghignò il ragazzo.

-Cominci a spaventarmi sul serio.- rispose Ana.

-Come vuoi.- disse Drake, prendendo un bicchiere e dirigendosi verso il frigo.

-Latte?- Ana, alzò un sopracciglio scettica.

-Si. Perché ai pervertiti non è permesso bere latte?- rispose Drake, irritato.

-Io non intendevo questo. Scusami.-

-Come?-

-Ti ho chiesto scusa, ok?-

-Questa non è la mia Ana.- disse lui, mollando il bicchiere di latte e avvicinandosi pericolosamente a lei come quella sera di qualche anno prima.

-Io non sono tua.- replicò la ragazza, con lo sguardo fisso sulle labbra di lui, vicinissime alle sue.

-Si che lo sei.- mormorò Drake, un secondo prima di baciarla. Restarono così in piedi per parecchi minuti, baciandosi appassionatamente.

-Dopodomani, domenica, mio padre da il suo annuale brunch...-iniziò lui.

-Mmm...-sussurrò lei, ansiosa di tornare alla loro precedente occupazione.

-...vuoi essere la mia accompagnatrice?- propose Drake, per la prima volta timoroso di ricevere un no come risposta.

-Ma che cosa penseranno i tuoi genitori? E l'alta società di Manhattan?- domandò dubbiosa Ana.

-è un si?- chiese lui. Lei annuì e lui tornò a baciarla, per poi bloccarsi di nuovo.

-Tu hai accettato. Di loro non mi importa niente.-disse Drake, guardando negli occhi Ana, l'unica che avesse mai desiderato.


-Mi stai perdonando?- chiese sorpreso Zach.

-Si.- rispose Evelyne, con un sorriso gioviale e finto. Era sabato mattina e lei stava pranzando con Zach. Aveva perfettamente capito come vendicarsi. Zach amava Clair e anche lei amava lui, ma la piccola e ingenua Clair avrebbe fatto qualsiasi cosa per ottenere il suo perdono, che tra l'altro non sarebbe mai arrivato. Allora, perché non perdonare Clair e tenersi Zach. Così lui avrebbe sofferto perché non poteva stare con la sua bella e lei si sarebbe ritrovata senza né amica, né ragazzo. Avrebbero sofferto entrambi, proprio come voleva Evelyne.

-E sarai il mio accompagnatore al brunch di domani, così tutti vedranno che la crisi è passata. Ok?- domandò con voce falsamente dolce.

-Perfetto. Grazie Eve! Ci ho sperato tanto! Puoi scusarmi un momento, avevo promesso di chiamare mia madre, se mi avessi perdonato.-disse il ragazzo, recitando così male, che se ci fosse stato un Oscar al peggiore attore, lo avrebbe vinto. Evelyne gli disse di non preoccuparsi e lo guardò andare a telefonare a Clair. Tutto andava secondo i piani.


Clair mise giù il telefono, sconcertata. Evelyne aveva perdonato Zach, ma quella stessa mattina aveva detto che lei non avrebbe mai avuto il suo perdono. Cominciò a camminare svelta, per i prati di Central Park, con la testa tra le nuvole, finché non inciampò, nei suoi vertiginosi tacchi, travolgendo un ragazzo che veniva dalla direzione opposta. Clair alzò il viso e incontro i magnetici occhi di Will Humphrey. In quel momento, si ricordò che Eve aveva avuto una mezza cotta, per quel ragazzo in passato.

-Scusa, Will. Non guardavo dove andavo. Che fai di bello?-il ragazzo sgranò gli occhi. Clair Beizen

parlava con lui?

-Niente passeggiavo. Tu?-

-Pensavo a quale vestito indossare, per il brunch di domani. A proposito, tu ci vai?-

-Si.-

-E ce l'hai l' accompagnatrice?-

-No. Tu?-

-Nemmeno. Mi è venuta un'idea. Perché non ci andiamo insieme.- Will arrossì, preparandosi a rifiutare, ma poi ricordò che Drake gli aveva detto, che Evelyne aveva deciso di perdonare Zach.

-Si.- disse senza una punta di rammarico.-Sarebbe meraviglioso.-


Buon giorno Upper East Side. Qui è Gossip Girl, vostra sola e unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell' elitè di Manhattan.

Avvistati il ragazzo solitario e la bella C chiacchierare amichevolmente a Central Park, mentre E e Z, passeggiano per le strade di Manhattan e ridono. Crisi scongiurata? D è andato a comprarsi un farfallino nuovo, sotto gli esperti consigli del padre. Lo sappiamo che CB, se né intendente di quei capi d'abbigliamento. Intanto tutti i ragazzi dell' elitè e i loro facoltosi genitori sono in fermento per l'annuale brunch dei Bass, che anche quest'anno, come circa vent'anni fa sarà molto movimentato e i partecipanti sono sempre gli stessi. Ci vediamo al brunch, o almeno io vedrò voi.

XOXO

Gossip Girl

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Capitolo 4
*** Il brunch ***


Il brunch


Evelyne era appena entrata nella sala dell'Empire, dove si teneva annuale brunch dei Bass, al braccio del perfetto cavaliere, Zach Archibald. Nessuno sapeva quello che era successo tra i due, ed Eve ringraziava Dio, che Gossip Girl non era riuscita a scoprirlo. La loro entrata fu trionfale, per così dire. Subito vennero accolti da quella marea di adulti che li riservavano sorrisi falsi. Perché Evelyne lo sapeva che erano falsi, sua madre glielo aveva sempre detto. “Non fidarti di loro Eve. Quei sorrisi sono solo per mascherare l'invidia, e l'invidia fa fare cose bruttissime alla gente. Se tu diffiderai di loro e non li darai la tua fiducia,non riusciranno mai a colpirti. Ma se ti fiderai di loro, allora è sicuro che soffrirai.” questo le diceva sempre Blair. E ora Eve lo aveva imparato a sue spese, con Clair e Zach. Aveva dato loro la sua fiducia, e l'avevano tradita. Anche se infondo lo sapeva che era lei ad essere invidiosa di Clair, e non viceversa. La ragazza scacciò questi pensieri, e si diresse verso i genitori del suo ragazzo. Era sempre un piacere parlare con la madre di Zach, che in quel momento la seguiva guardando speranzoso la porta.

-Oh Evelyne! Che piacere!- disse Ivy Archibald, baciandole le guance e sorridendo raggiante. Probabilmente era l'unico sorriso sincero, che le riservava un conoscente in quella stanza. A Ivy piaceva davvero Evelyne, e la considerava la ragazza più adatta per il suo bambino. Un po' come Anne Archibald credeva, che suo figlio Nate e Blair erano perfetti per stare insieme. Mentre cominciava a parlare di moda con Ivy, Evelyne pensò, che le signore Archibald non potevano fare a meno di non voler guardare bene le cose, quando si trattava dei loro figli. Lei e i suoi fratelli dimostravano quando Anne sbagliasse sulla relazione tra Blair e Nate.


Clair e Will entrarono nella sala, piuttosto imbarazzati. Erano stati totalmente ignorati dalla gente, che contava nel mondo degli adulti. Erano tutti occupati a parlare male di Drake. Insomma con quale coraggio, quel ragazzo proveniente dalla famiglia più ricca di New York, aveva portato al brunch la figlia di una cameriera, che aveva seguito le orme di famiglia. In quel momento, il maggiore dei Bass ignorava le cattiverie e , con al suo fianco Ana, parlava con i genitori, che non sembravano affatto turbati dalla sua scelta. Clair aveva uno sguardo davvero abbattuto e Will non capiva il perché.

-C'è qualcosa che non va?- chiese, preoccupato.

-No, niente. Cioè è solo... Scusami, devo parlare con Zach.- rispose la ragazza, scappando via. Will conosceva Clair Baizen e sapeva come riusciva ad essere solare, anche nei momenti più inopportuni. Il ragazzo si chiese cosa fosse preso alla ragazza, e non trovando una ragione valida a quel pensiero, andò a vessarsi una generosa dose di champagne. Forse Drake aveva ragione. Qualche volta doveva smetterla di pensare e affogare le sue profonde riflessioni con l'alcol.


Clair si diresse verso Drake, anziché da Zach.

-Buongiorno, signori Bass!- trillò, fingendo entusiasmo. Era pentita di quello, che era successo con Zach e sapeva, che Chuck e Blair Bass sapevano serbare rancore più di chiunque altro, e non lo nascondevano nemmeno.

-Ciao, Clair.- disse in malo modo Blair, Chuck si limitò a farle un cenno con la testa. La ragazza si voltò verso Drake e Ana, e li saluto con un luminoso sorriso, che i due, riluttanti, ricambiarono.

-Drake, dovrei parlarti.- disse guardandosi i piedi.

-Ok. Va bene se ci incontriamo in una stanza dell'albergo?A quando ho capito, dobbiamo parlare in privato.- rispose il ragazzo, guadagnandosi un'occhiataccia da Ana, Chuck e Blair. Clair sorrise di nuovo e Drake, le diede la chiave della sua stanza, all'hotel. Clair si allontanò, in cerca di Zach. Non trovandolo decise, che fosse opportuno cominciare a dirigersi verso la stanza.

-Ehi!- la ragazza si voltò incondizionatamente e si trovò davanti un Will Humphrey, piuttosto ubriaco.

-Will! Ma che hai fatto?- chiese avvicinandosi.

-Oh, non lo so. So solo che ho bisogno di Drake, sai dov'è?- Clair annuì e insieme uscirono dalla sala.


-Evelyne che ci facciamo qui?-chiese Zach, mentre la sua ragazza si avvicinava a lui, ghignando.

-Che c'è ? Non sono sexy quando Clair?- domandò in risposta Evelyne, un' attimo prima di baciarlo.

Non sapeva perché lo stava facendo, lui l'aveva tradita. Ma riflettendoci era giusto, loro erano fidanzati. E ora, che la verità era saltata fuori, loro potevano tornare alla normalità. Ed era questo, che Evelyne voleva. Non la vendetta, solo la normalità. Si erano buttati sul letto, quando la porta di spalancò. Le persone che entrarono non sembrarono interessarsi a loro. Erano impegnati a discutere.

-Guarda come lo hai combinato Baizen!- urlò Ana, mettendosi accanto a Will, che ridacchiava sul pavimento, ubriaco fradicio.

-Io non ho fatto niente! L' ho lasciato da solo perché dovevo parlare con Drake.- cercò di difendersi Clair, che si torturava le mani. Drake, che era chino sull'amico, la guardò.

-Che cosa dirmi?- chiese.

-è importante!- insistette Clair, che era sul punto di scoppiare a piangere.

-Allora dillo!- gridò Drake, arrabbiatissimo.

-Sono incita!- urlò disperata la bionda Baizen, inginocchiandosi a terra e cominciando a piangere.

Nella stanza cadde il silenzio. Anche Will si rese conto di quando grave fosse la situazione. La prima a rompere il silenzio, fu Ana.

-Tu mi disgusti!- nessuno sapeva se si riferiva a Drake o a Clair, ma Evelyne aveva l'impressione che ce l'avesse con tutti e due. Nonostante questo scappò via, seguita a ruota da Drake che gridava il suo nome. Will si alzò in piedi e si diresse correndo al bagno. Evelyne scese dal letto e si avvicinò a Clair, che incurante di tutto, ancora piagnucolava sul pavimento.

-è un problema tuo. Lascerai in pace Drake e Zach, e te né occuperai da sola. Lascia stare la mia famiglia e i miei amici.- disse fredda, ignorando lo sguardo supplichevole, che c'era sul volto di quella, che una volta era la sua migliore amica. Senza preoccuparsi di Zach, uscì dalla stanza.


Poche ore dopo Evelyne, si trovava in un bar, poco chic, nel Upper West Side. Era seduta al bancone quando, un ragazzo dagli scompigliati capelli neri e sui diciannove anni, si sedette accanto a lei.

Quando la guardò meglio, il giovane fece una faccia sorpresa e le parlò.

-Eve? Eve Bass?- La ragazza non rispose subito. Rimase lì a pensare, che erano anni che nessuno la chiamava più Eve Bass. Anche perché la dolce e sensibile Eve Bass era scomparsa, rimpiazzata dalla perfida e fredda Evelyne Bass o Queen E. ,la copia di Blair Waldorf, Queen B. A questo punto Evelyne si chiedeva chi fosse lei. Dopo un po' rispose, con un cenno d'assenso del capo.

-Io sono Milo, Milo Humphrey. Non ti ricordi di me?- disse il ragazzo, sorpreso. Questo risvegliò Evelyne dal suo momento di riflessione. Lo guardò meglio e lo riconobbe. I capelli corvini erano sempre gli stessi, così come i tratti del viso e gli occhi azzurri. Ma erano i vestiti ad essere totalmente sbagliati. Quando aveva vissuto nell' Upper East Side, nell'attico del padre adottivo, Milo era il nuovo Chuck Bass, del St. Jude. Andava in giro sempre vestito elegante, proprio come il padre di Eve. Ma in quel momento il ragazzo indossava un berretto da baseball, decisamente poco chic, dei jeans strappati e una camicia a quadri. Adesso sì, che Milo era degno del suo cognome.

-Certo che mi ricordo di te. Gossip Girl è stata in depressione per due mesi, quando sei partito. Poi Drake ha pensato bene di seguire le tue orme e quelle di papà.- rispose Evelyne, ancora sconcertata da quel cambiamento sorprendente. Il ragazzo sorrise.

-Allora quella pettegola ficcanaso è ancora sulla piazza.- costatò Milo.

-Beh, sì. Ma parliamo di te. Come ti sei conciato?- disse la ragazza, indicando l'abbigliamento del ragazzo.

-Sai in Italia, andare in giro sempre eleganti, non è proprio di moda. E nessuno prende in giro Milo Humphrey.- rispose lui, con una luce di follia negli occhi, che ricordava molto Georgina. Il ragazzo infatti aveva passato gli ultimi tre anni dalla madre, dopo l'ennesima follia, in pieno stile “Io sono Chuck Bass”. Evelyne si chiedeva se fosse cambiato.

-A proposito di Gossip Girl, vorrà saperlo che sei tornato, no?- disse guardandolo incuriosita.

-E vuoi essere tu a dirglielo, non è vero?- replicò il ragazzo.

-Mettiti in una posa assorta, così ti scatto una foto.- disse Evelyne, sorridendo e mettendosi alla ricerca del cellulare. Milo rise e obbedì alla Queen E. La ragazza scattò la foto e la inviò all'anonima blogger. I due si misero in attesa del blast.

-Mentre aspettiamo, che ne dici di un bicchiere di qualcosa? Offro io.- propose Milo.

-Grazie. Infatti sono al verde.- i due scoppiarono a ridere. Evelyne Bass al verde, ma quando mai? Pensò il ragazzo mentre si rivolgeva al barista. Intanto Evelyne stava inviando un sms alla madre. Aveva come l' impressione, che quella sera avrebbe fatto molto tardi.


-Grazie, Kiki. Sono contenta che tu stia tornando. Io non so proprio cosa fare.- piagnucolò Clair, dall'altra parte dell'apparecchio. Kiki ghignò, un luccichio malvagio negli occhi.

-Lo sai, che per te ci sarò sempre, C.- replicò l'altra bionda.

-Si lo so, non vedo l'ora di vederti, K. Ciao.- senza replicare Kiki, chiuse la conversazione.

-Chi era, Kirsten?- domandò Jenny Humphrey, scrutando preoccupata il ghignò perfido della figlia.

-Clair. È contenta che io ritorni.- disse semplicemente la ragazza, sorridendo in modo innocuo. Jenny aveva della perfidia nel sangue, ma era stata sempre ingenua.

-Sono contenta per te, tesoro.- replicò la donna, appoggiandosi allo schienale del sedile. Kirsten, intanto, stava inviando un messaggio, incurante della regola, che stabiliva, che i telefoni cellulari non si potevano usare in aereo. Gossip Girl aveva appena saputo, che Kirsten Humphrey sarebbe tornata a scuotere le acque “tranquille” in cui si trovavano gli Upper East Siders.


Buonasera Upper East Side. Qui è Gossip Girl, vostra sola e unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell'elitè di Manhattan. Serata di ritorni, quest'oggi. M. è stato avvistato in un bar nell'Upper West Side. Ci sei mancato Milo, spero che Roma ti sia piaciuta. Ma prima dell'altro inaspettato ritorno, vi do uno scoop davvero succulento. A quanto pare la bella C. è incinta del misterioso D., ed è saltato fuori proprio adesso che lui aveva cominciato a uscire con A. Ma adesso parliamo di altre bionde. K., è su una aereo che atterrerà domani. Trema UES, perché il più grande incubo della vostra Queen E.,sta tornando.

Xoxo

Gossip Girl


Angolo autrice

Lo so, il mio ritardo è inaccettabile. Mi scuso, dal profondo del cuore e spero che questo capitolo vi piaccia. È il più lungo che io abbia postato prima d'ora, e spero che sia come vi avevo promesso, scoppiettante. Per la cronaca Kirsten sarebbe la nuova versione di Georgina. Fatemi sapere se questo capitolo vi piace.

Baci,

Zia Palla

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Capitolo 5
*** Amiche e scelte ***


Amiche e scelte


Clair entrò nell'attico dei Waldorf-Bass, quel martedì pomeriggio. Aveva lasciato per un giorno Drake in pace, in modo che potesse rendersi conto di quello che gli aveva detto e capire cosa fare. Lei già lo sapeva. All'inizio aveva pensato di dare il bambino in adozione una volta che fosse nato, poi Kiki, che era tornata il giorno prima, gli aveva suggerito di abortire. Clair si era sentita così scoraggiata e attaccata al piccolo, che si era resa conto di non poterlo abbandonare, una volta nato. Amava quel bambino, proprio come amava Drake. Sapeva perfettamente che Evelyne era convinta che lei amava Zach, ma in realtà Clair aveva deciso di buttarsi su di lui, dopo che Drake aveva detto che lei lo annoiava. Drake era il suo primo e unico amore, il suo primo bacio e la sua prima volta. Arrossì e si passò una mano sulla pancia, ripensando alla serata di quasi tre settimane prima, poi le venne da piangere, ricordando che per Drake era stato solo divertimento.

Arrivò nel salotto e vide Blair, distesa sul divano che leggeva il giornale, mentre Audrey e Johnny giocavano sul pavimento. La donna alzò lo sguardo e incontro gli occhi di Clair.

-Che ci fai qui?-chiese brusca, tanto che i due bambini guardarono la madre sbigottiti, poi notarono Clair, e ghignarono nello stesso momento, gli occhi azzurri, ereditati da Bart sr.,che scintillavano.

-Ciao, Clair!-dissero in coro, con la loro vocina terrificante, per poi dileguarsi in cucina, da Dorota.

-Sono venuta per parlare con Drake.-disse, guardando la madrina, che aveva uno sguardo furioso.

-Hai già causato abbastanza dolore, va via.-ordinò, l'altera ex-regina dell'Upper East Side. Clair pensò di farglielo notare.

-Mi dispiace, ma non governi più tu! E se hai paura che io possa confondere il tuo “bambino”...-fece le virgolette in aria, come a simboleggiare che quando si trattava dei figli, Blair si comportava in modo ingenuo-...sappi che sono qui solo per avvisarlo che ho deciso di tenere il bambino, a prescindere da quello che ha deciso di fare Drake.- ignorando gli sguardi di fuoco della signora Bass, Clair salì le scale. Arrivata nel corridoio dove si trovavano le camere da letto sentì Ana e Drake, che litigavano.

-...ti prego, Ana. Io ti amo.-stava dicendo Drake, Clair si sentì sprofondare e prima che Ana, potesse rispondere, interveni.

-Ciao!-disse, con il sorriso più solare che poteva fare. In realtà le usci una smorfia.

-Che cosa vuoi?!-esclamò Drake, più arrabbiato che mai.

-Dirti solo che ho intenzione di tenere il bambino.-disse Clair.

-E credi che a me importi?!-urlò, di nuovo il ragazzo.

-Dovrebbe.-disse Ana, sarcastica, prima di andarsene. Drake la guardò un attimo, poi si rivolse a Clair.

-Ce l'hai con questa famiglia?-chiese, con il suo solito tono misterioso, che aveva fatto innamorare Clair.

-No.-rispose lei, guardandosi i piedi.

-Non sembra.-disse lui. Questo fece innervosire Clair, perché loro due erano in quel casino, solo per una grave mancanza di Drake, infondo lei quella sera non sapeva cosa fare.

-Perché? Eri tu vergine e inesperto quella sera?-gli domandò retoricamente, Drake strabuzzò gli occhi.

-Tu eri...-non fece in tempo a finire, che Evelyne uscì dalla sua stanza.

-Clair potrei parlarti?-chiese la bruna, la bionda annuì e la segui nella stanza. Evelyne si sedette sul letto e la guardò.

-Hai chiesto tu a Kiki di tornare?-domandò Eve.

-No, quando l'ho chiamata per avere dei consigli, lei era già sull'aereo.-disse Clair.

-Hai chiesto dei consigli a lei?! Dopo tutto quello che ci ha fatto?! È colpa sua se tu ti sei allontanata da me! È colpa sua se non sapevo nemmeno che tu eri vergine! È colpa sua se non mi posso più fidare di te!-urlò Evelyne, in piena alla rabbia, ma Clair doveva spiegarsi, doveva dirle che le dispiaceva.

-Scusa, io non volevo. Zach è sempre stato innamorato di me, me l'ha confessato quando avevamo 13 anni, ma io sono sempre stata cotta di Drake. E dopo quello che lui mi ha fatto, cioè lasciarmi appena una settimana dopo la notte più bella e più importante della mia vita, mi sono rifugiata nelle prime braccia pronte ad accogliermi che ho trovato. Avrei dovuto parlarne con te. Scusa, se ho avuto paura di quello che potevi pensare di me. Scusa, se io per prima non mi sono fidata di te.-disse tra le lacrime. Poi Eve fece una cosa che Clair non sarebbe mai aspettata: l'abbracciò. La bionda pensava che l'ex amica l'avrebbe cacciata di casa, invece iniziò anche lei una specie di confessione, mentre la teneva stretta.

-Mi dispiace. Sono stata io la prima a non fidarmi di te, non ti ho mai davvero dato la mia fiducia. Ho sempre creduto che tu fossi invidiosa di me, ma infondo sapevo che era il contrario. La mia invidia mi accecava e non mi faceva vedere che tu eri l'unica che c'era sempre, l'unica che mi capisse davvero. L'unica che sa che in realtà Eve non se ne mai andata, l'unica che si rende conto che io non sono la nuova Blair Waldorf.-disse Evelyne, abbracciando stretta l'amica. Dopo un tempo indefinito, le due si staccarono e si asciugarono gli occhi insieme. Appena lo notarono, ridacchiarono come delle sceme, poi Evelyne tornò seria.

-Cosa hai intenzione di fare con il bambino?-chiese,mentre Clair si sedeva afflitta sul letto.

-Ho deciso che lo terrò. Lo stavo dicendo proprio ora a Drake.-rispose la bionda, distrattamente.

-Sei sicura che sia suo? Non potrebbe essere di Zach?-domandò Evelyne, che avrebbe preferito che Drake tornasse con Ana, ma non per cattiveria contro l'amica ritrovata, per via del fatto che il fratello con la diciannovenne era felice. Poi si ricordò che tra i due, il più esperto era Drake e stava a lui pensare alla protezione. Ben gli sta!, pensò rabbiosa, sedendosi sul letto accanto all'amica.

-No, è di Drake. Domenica mattina ho fatto il test, e mi ha detto che ero incinta di due settimane. Tre domeniche fa è successo, quel che è successo.-disse, sicura Clair.

-L'hai detto a tua madre?-chiese Eve.

-Legge ancora Gossip Girl.-rispose Clair.

-Dev'essere stato brutto per lei scoprirlo così.-

-Già.-

-Ti va di dormire qui stasera?-chiese Evelyne, guardando Clair.

-Dici davvero?-l'altra annuì.-Ma tua madre? Ce l'ha con me e le ho anche risposto male!-continuò Clair.

-Ci penso io alla mamma.-rispose Eve, accarezzando la testa di Clair.-Abbiamo tante cose di cui parlare.-poi uscì dalla stanza, facendo l'occhiolino alla bionda.


Dopo una litigata con Blair, Drake e poi anche con Chuck, i coniugi Bass concessero a Eve il permesso. Serena, dall'altro canto, fu entusiasta. Rivedeva nelle due ragazze se stessa e Blair da giovani. Con quali argomenti Eve aveva convinto i suoi genitori? Semplice, li aveva ricordato tutto quello che era successo loro da giovani.

-Tu e Zia Serena avete fatto pace, e lei ti aveva fatto la stessa cosa che Clair ha fatto a me! E tu, papà, se la mamma o un'altra delle tue spasimanti sarebbe rimasta incinta, ti saresti preso le tue responsabilità!-suo padre l'aveva guardata titubante, come a dire che per Blair lo avrebbe fatto, ma per altre no. Però, ora erano persone adulte e il non voler prendersi le proprie responsabilità, di Drake, era un altro punto a loro vantaggio.

Quella notte Eve e Clair parlarono di tutto quello che non si erano mai dette. Clair parlò di come la sua semplice cotta per Drake, fosse diventato qualcosa di più, parlò del suo primo bacio e della prima volta. Evelyne le confidò quando tenesse a Zach, anche se non era sicura che fosse amore. Le disse anche della probabile cotta per Will Humphrey e del ritorno del mitico fratello di lui, Milo. Parlarono di come poter risolvere la questione “K” e di come impedire che quella strega si mettesse di nuovo tra loro, parlarono del bambino, sopratutto del bambino.- Sarà maschio o femmina?- - Ti voglio accompagnare alla prima ecografia.- -Drake cambierà idea?-

Queste furono le principali cose su cui discussero, ma non solo. Evelyne sembrava entusiasta all'idea di diventare zia e questo rincuorò non poco Clair. Erano le tre di notte quando si addormentarono una nelle braccia dell'altra, come quando erano bambine. Come quando la loro amicizia era stata più solida e vera.


Alle quattro di notte, Drake tornò a casa. Era ubriaco fradicio, come quando aveva baciato per la prima volta Ana e aveva dimenticato di mettersi il preservativo con Clair. Le due ragazze, così diverse e al tempo stesso così simili, erano state tra i suoi pensieri per tutta la sera. Ana lo disprezzava e Clair invece lo aveva messo nei casini. Ti sei messo nei casini., gli disse la sua coscienza, che parlava con la voce di Will. Drake amava Ana, di questo era certo o almeno credeva di esserne certo, ma Clair era un punto interrogativo. Per lei provava solo attrazione o qualcosa di più? Quando gli aveva rivelato della gravidanza, Drake aveva pensato di odiarla, la sua priorità era stata riconquistare Ana. Eppure quella sera ci aveva riflettuto, e una famiglia con Clair non gli sarebbe dispiaciuta. Ma che diavolo di pensieri andava a fare? Si sedette sul divano, perché non riusciva a mantenersi in piedi. I suoi ricordi si fecero sentire. Lui e Ana, su quel divano, di notte. Lui ubriaco, ma quella volta per davvero, e lei preoccupata per lui. Quel bacio rubato, che era stato l'inizio di tutto. L' inizio della sua ricerca, la ricerca di una donna o una ragazza che gli avrebbe fatto provare di nuovo quella sensazione di vuoto allo stomaco, e con Clair l'aveva quasi trovata. Forse erano stati gli stessi capelli color oro, o lo stesso sguardo comprensivo e dolce, perché infondo Clair era dolce. Ed ecco un altro ricordo. Lui e Clair, sempre su quel divano, sempre di notte.

-Non credi di aver esagerato?-gli aveva chiesto Clair, guardandolo preoccupata. Anche lei preoccupata. Lui aveva scosso la testa avvicinandosi a lei. Il giorno prima erano stati in carcere, ma prima si erano baciati. E mentre si baciavano, aveva sentito uno strano vuoto allo stomaco, lo stesso che sentiva sempre quando era con Ana. Forse era stata l'euforia dell'alcol, o quella dell'infrangere la legge, stando dentro la fontana, o forse qualcos'altro. Qualsiasi cosa fosse stata, lui voleva riprovarla. Si erano baciati di nuovo e lui l'aveva spinta sul divano. Avevano continuato a baciarsi, mentre lui le accarezzava dolcemente le cosce e Drake Bass non era mai dolce. Poi aveva capito che lui doveva averla, doveva avere Clair. No, per non pensare a Ana, no per divertirsi. Solo perché era giusto.

-Vogliamo andare di sopra?-aveva chiesto a Clair, lei aveva annuito ed erano saliti. E Drake l'aveva avuta, non solo per quella notte, ma per una settimana intera, ed era stata una settimana bellissima. Era per questo che l'aveva lasciata, perché il vuoto allo stomaco non era passato e con Clair non aveva fatto solo sesso. Con lei aveva riso, aveva giocato alla Play quando Bart non c'era, si erano tenuti per mano anche quando la gente guardava, si erano coccolati a casa di Clair. Per un'intera settimana lui aveva pensato senza sosta a qualcuno che non era Ana, e questo lo aveva spaventato. Perciò aveva lasciato Clair, ed era tornato alla sua solita vita, sordo alle telefonate, ai messaggi. La cosa che più lo aveva fatto soffrire era, che Clair lo aveva rimpiazzato con un'idiota, era stato geloso di lei. E il rancore nei confronti di Clair, seguito alla rivelazione della gravidanza, era dovuto solo al fatto che era rientrata nella sua vita, proprio nel momento in cui era riuscito a dimenticarla. Si prese la testa tra le mani, più confuso che mai. Ana o Clair? Dolce o salato? Latte o scotch? Pioggia o sole? Senza un motivo si alzò e si guardò allo specchio, quello che sua madre aveva voluto a tutti costi nel salone, per darsi un ultimo sguardo prima di uscire. I capelli castano scuro, quasi neri, erano scompigliati. La cravatta era mezza sciolta, la sciarpa giaceva a terra dietro di lui. Il naso di sua madre, la bocca di suo padre e gli occhi di suo nonno. Anche lui, come Audrey e Johnny, aveva gli stessi occhi azzurri di Bart Bass sr., come veniva chiamato in società da quando era nato suo fratello minore. Chuck aveva raccontato a Drake, come Bart non fosse stato presente nella sua vita. Avevano tentato di riallacciare i rapporti, ma era stato troppo tardi. Ebbene Drake, vuoi essere come lui?, gli aveva chiesto di nuovo Will. No, aveva risposto lui deciso, poi era salito su per le scale ed era entrato nella camera di Evelyne. Si era seduto sul letto accanto a Clair e l'aveva guardata. No, non era cambiato niente dalla sera di quasi tre settimane prima. Le accarezzò i capelli e la ragazza aprì lentamente gli occhi.

-Ehi!-sussurrò, per non svegliare Eve.

-Ehi.-rispose Drake.

-Che c'è?- chiese Clair, in modo brusco, come ricordandosi all'improvviso che lui non la voleva.

-Mi dispiace. Io voglio starvi accanto, a te e al bambino.- disse Drake, accarezzandola di nuovo.

-Sei ubriaco.-disse Clair, sedendosi e allontanando la mano del ragazzo.

-Sì, però dico davvero. Voglio essere come mio padre, non come mio nonno.-disse Drake, con convinzione, poi la bacio.

-Posso?-chiese il ragazzo, indicando il letto.

-Ok.- disserrò le due ragazze, in coro. Clair e Drake guardarono Evelyne, che faceva spazio al fratello.

-Che c'è? Mi ricorda i vecchi tempi e poi voi due mi piacete in coppia.-si giustificò la ragazza, mentre l'amica sorrideva e si accostava a lei. Drake si mise nel letto, abbracciando Clair da dietro. Era la madre di suo figlio e questo pensiero gli faceva venire i brividi, era spaventato per il futuro, ma sapeva che avrebbe avuto accanto non solo Clair e Evelyne, ma anche i suoi genitori e Will. Pensò ad Ana, con una morsa allo stomaco. Era confuso, non sapeva chi amava in realtà, ma in compenso sapeva perfettamente che stare con suo figlio era la cosa migliore. Ben fatto, gli disse Will, poi Drake cadde in un sonno profondo.


Angolo Autrice

Ehi là. Vi chiedo per favore di mettere via i forconi. E poi vi chiedo scusa, è passato un mese e un giorno da quando ho aggiornato l'ultima volta. Nel prossimo capitolo, vedremo anche un po' la situazione Kiki. Per quando riguarda il colore degli occhi di Drake, Audrey e Johnny, l'anno scorso a scienze la prof., ha detto che il colore della pelle e quello degli occhi si possono ereditare anche dai nonni, mentre il colore dei capelli no. Dopo questo chiarimento, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Scusate ancora.

Baci,

Zia Palla


p.s. Ringrazio chi segue, preferisce, ricorda, recensisce e legge silenziosamente.


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