Titanic Meets Magic

di xswagonlou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 12 April 1912,Southampton. ***
Capitolo 2: *** You Jump,I Jump,Remember? ***
Capitolo 3: *** I'll Be There. I'll Be Always There. ***
Capitolo 4: *** Our Songbirds ***
Capitolo 5: *** Titanic,14 April 1912. ***



Capitolo 1
*** 12 April 1912,Southampton. ***


Harry,Ron ed Hermione erano seduti in Sala Comune,intenti a svolgere i compiti assegnati dalla McGranitt. 

Per l'appunto,solo Hermione svolgeva i compiti,perchè Harry e Ron sfogliavano svogliatamente il libro in cerca di suggerimenti.

Hermion sbuffò,sollevando una ciocca di capelli.

-Ma è possibile che invece di fare i compiti,giocherellate con un libro? Mettetevi al lavoro!-

-Secondo te cosa stiamo facendo?- Intervenne Ron. -Cerchiamo delle cose che ci possono essere utili!-

-Si,ma non è meglio che scrivere prima?-

-No! Come facciamo a scrivere se non sappiamo un cavolo?-

-Beh,se al posto di stare attenti voi giocate con un pesce di gomma...-

-Ehi! Quello non è solo un pesce di gomma! Quella è una bacchetta finta dei Tiri Vispi Weasley!-

-Scusa...non avevo notato l'importanza di quest'umile oggetto! La prego  di perdonarmi Signor Weasley.-

-Hermione?- Li interruppe Harry

-Si,dimmi..-

-Cos'è questo incantesimo? 'Navem exercet'?-

-Beh,leggi a cosa serve,no?-

-Non c'è scritto niente!-

-Per le mutande di merlino,Harry! Abbiamo scoperto un nuovo incantesimo! Perchè non lo proviamo?-

-Ronald,a volte sei così infantile...può essere pericoloso,non credi?-

-Hermione,quanti degli incantesimi che abbiamo provato fin ora sono pericolosi?-

-Beh...c'è il Levicorpus,che ancora non mi convince!-

-Ma era un incantesimo per giocare! Quale babbeo può averlo inventato?-

-E che dici del Sectumsempra? Quello non era pericoloso? Ha rischiato di ammazare qualcuno!-

-Si, Draco Malfoy. Se fosse morto,credimi,nessuno se ne sarebbe accorto!-

-Ma è sbagliato!- Hermione si alzò in piedi e battè le mani sul tavolo.

-No! Navem exercet!-

Un'intensa luce ricoprì la Sala Comune scarlatta,e in un battibaleno si ritrovarono in un porto,dove un'immensa nave si ergeva davanti a loro. Ad un certo punto un ragazzo dai capelli biondi,gli andò a sbattere contro,reggendo un enorme sacco di tela,seguito da un altro ragazzo.

-Hermione...miseriaccia dove siamo finiti?-

Hermione aveva gli occhi che le saettavano.

-Testa di rapa,siamo a Southampton! E questo...- Indicò la nave -E' il Titanic! E' il 10 aprile 1912 il giorno dell'inaugurazione!-

-Miseriaccia!- Esclamò Ron -Voglio salire!- Il rosso cominciò ad avviarsi verso le enormi porte di prima classe.

-Ron,fermo! non puoi salire! Ricorda,il Titanic è affondato!-

-Beh...e allora perchè abbiamo dei biglietti di prima classe nelle nostre tasche?-

Harry e Hermione si frugarono nelle tasche. Da lì  estrassero due biglietti,per il Titanic.

Senza esitare si imbarcarono ma furono subito fermati da un ufficiale di bordo.

-Buongiorno. Biglietti prego?- Il trio gli porse i biglietti.

-Prima classe? Ma i vostri abiti..-

-Siamo americani. Le nostre usanze sono così. La prego,ci potrebbe indicare il negozio più vicino per acquistare abiti che risalgano alle vostre tradizioni? Vorremmo non essere disturbati nel viaggio,solo perchè il nostro abbigliamento non è consono.-

-Gradirà sapere che alcuni membri dell'equipaggio dispongono di abiti adatti. Dopo l'imbarcamento,nella cabina di comando troverà il Signor Smith,il capitano. Sarà lieto di aiutarvi.-

-La ringrazio. Dai,venite!- Sorpassarono la porta e si trovarono nel più bel salone d'ingresso mai visto. Potevano sentire l'odore di vernice fresca,che inebriava i loro nasi.

-Andiamo a prendere i vestiti.-

Si recarono dal comandante che,con molta gentilezza gli diede i suoi abiti più belli,per garantirgli un soggiorno confortevole.

Andarono nella lussuosa cabina,e si cambiarono. Ron ed Harry indossarono uno smoking nero,mentre Hermione uscì fluttuando con indosso un abito lilla,con una fascia rosa al centro. 

-Andiamo sul ponte,forse lì troveremo qualcosa da fare.- Disse Harry.

Hermione si bloccò.

-Avete idea del pasticcio in cui ci siamo andati a cacciare? Il Titanic affonderà!-

-Hermione,calmati. Andrà tutto bene! Siamo maghi,ricordi?-

-Lo so,Harry, ma non mi sento sicura. Poi non si gioca con il tempo. Potremmo rovinare l'ordine dei fatti.-

-Harry,per le mutande di merlino! Guarda quella ragazza!-

Ron indicò una ragazza sui 17 anni dai capelli rossi,che indossava un vestito verde con una rosa sul ventre.

Litigava con un uomo,il suo presunto futuro marito.

Ron le si avvicinò.

-Salve,mi chiamo Ronald Bilius Weasley e lui è Harry James Potter,lieti di conoscerla.- Le baciò la mano.

-Il piacere è tutto mio. Io sono Rose Dewitt Bukater. Quest'uomo qui è il mio fidanzato,Caledon Hockley.-

L'uomo fece un inchino.

-Prima classe eh? Presumo un nuovo ricco. Trovato un pozzo di petrolio per caso? Con permesso...- Caledon se ne andò.

-Scusatelo,è piuttosto freddo. Che ne dite di unirvi a noi per cena?-

-Ci saremo,sicuramente. A rivederla...Signorina...-

-La prego mi dia del tu..-

-Va bene,Rose.-

La ragazza sorrise e se ne andò.

Hermione arrivò infuriata.

-Ron! Harry! Vi sembra questo il modo di lasciarmi?-

I due la guardarono perplessi.

-Dai Hermione! Non ti preoccupare,andrà tutto a meraviglia!-

-NO! Non andrà tutto bene! Vi rendete conto in che guaio vi siete messi?-

-Harry,andiamoci a preparare,non abbiamo tempo per parlare con una bisbetica viziata.-

Hermione li guardò a bocca aperta,ma non controbattè. 

Harry si girò verso di lei e la guardò con sguardo frustrato.

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Capitolo 2
*** You Jump,I Jump,Remember? ***


-Ron,sei sicuro che verrà?-

-Fidati Harry,stai sicuro che la troveremo già giù.-

Dopo alcuni minuti si recarono a cena,però di Hermione nessuna traccia.

-Visto? Ron sei sempre il solito. Io vado a cercarla!-

-Harry! Aspetta! Vorresti perderti tutto questo?-

Il rosso indicò il tavolo pieno di leccornie di prima classe.

-Si. Ma forse tu sei qui solo per vedere Rose...dico bene?-

-Ma se non c'è nemmeno!-

Ma Harry se n'era già andato.

Attraversò il ponte di prima classe e la trovò seduta in compagnia di un uomo.

-Così viene dall'America? Mi racconti un pò del posto.-

-Beh...dove vivo io è pieno di verde e...mi ricordo che da piccolina mia madre ed io facevamo lunghe passeggiate,la domenica mattina. Mi portava a vedere un ruscello lì vicino,era chiamato...l'acqua dei desideri. Bisognava recitare una frase e poi da lì si dovevano sprigionare delle luci. Così avresti trovato il vero amore.-

-E quindi? Ha funzionato?-

Hermione si rabbuiò e scosse la testa.

-Oh! Harry! Che ci fai qui?-

-Ti ero venuto a cercare. Dai,andiamo a cena.-

-Ma,non sono stata invitata! Comunque,lui è Jack Dawson. Terza Classe. Jack,lui è Harry James Potter-

Harry lo guardò,poi gli strinse la mano e gli sorrise.

-Sa,Potter, è strano trovare gente della prima classe così amichevole. Credevo che avessero tutti la puzza sotto il naso.-

-Beh,evidentemente si sbagliava. A rivederla...Jack. Adesso andiamo.- Prese Hermione per mano e sparirono.

 

Jack si distese sulla panchina e fissò le stelle. Chissà se quello che Hermione gli aveva detto era vero.

Un singhiozzo e dei capelli rossi lo fecero voltare. La ragazza che aveva visto quella mattina si dirigeva verso la prua della nave. Jack la seguì e la vide appesa alla poppa.

-Non lo faccia.- Esclamò Jack.

Rose sobbalzò.

-Stia indietro!-

-Avanti, mi dia la mano, l'aiuto a tornare a bordo...-

-No! Non faccia lei un altro passo... Dico sul serio... mi butto.- 

-...Non lo farà.- Borbottò il ragazzo.

-...Che significa non lo farà? Non creda di potermi venire a dire quello che farò o quello che non farò! Lei non mi conosce!-

-Beh, l'avrebbe già fatto.-

-Lei mi sta distraendo, se ne vada!-

-Non posso, ormai ci sono dentro... se lei si butta, io sarò costretto a seguirla in acqua per salvarla!-

-Non dica sciocchezze! Morirebbe!-

-So nuotare benissimo!-

-Basterebbe il solo impatto con l'acqua a ucciderla!-

-Bene non mi farebbe! Non dico certo il contrario... se devo essere sincero mi preoccupa molto di più l'acqua fredda.-

-...Quanto fredda?-

-Gelida... forse solo un paio di gradi sopra lo zero... è mai stata nel Wisconsin?-

-Cosa?- Disse Rose perplessa.

-Beh, gli inverni da quelle parti sono tra i più freddi. Io sono cresciuto lì, vicino a Chippewa Falls. Ricordo una volta da bambino, io e mio padre andammo a pesca sul lago ghiacciato vicino alle cascate... la pesca sul ghiaccio, sa, è quando...-

-So cos'è la pesca sul ghiaccio!- Rose stava cominciando a irritarsi.

-Mi scusi. Lei ha, come dire... tanto l'aria di una timorata di Dio... comunque il ghiaccio ha ceduto ed io sono caduto in acqua. E mi creda, cadere in acque gelide come quelle laggiù...è come avere tutto il corpo trafitto da mille lame. Non riesci a respirare. Non riesci a pensare a nulla, tranne che al dolore. Ed è per questo che non ci tengo a tuffarmi dopo di lei... Ma come ho gia detto non ho scelta. Da una parte spero che lei riscavalchi il parapetto e mi risparmi questa incombenza.-

 -Lei è pazzo!-

-Non è l'unica a dirlo. Ma con tutto il rispetto che merita, signorina, non sono io quello appeso alla prua di una nave. Avanti, mi dia la mano... non vorrà commettere una simile sciocchezza.-

Rose esitò. Poi diede la mano a Jack per tornare a bordo. Quando si ritrovarono di nuovo sul ponte Jack si presentò.

-Mi chiamo Jack Dawson.-

-Rose Dewitt Bukater.-

-Devo chiederle di scrivermelo, il suo.-

Rose rise.

-Bene Signor Dawson. Vorrebbe unirsi con noi a cena domani sera?-

-Certamente.-

-Avviserò tutti quanti. A rivederla.-

Jack le baciò la mano e la vide allontanarsi,poi si diresse anche lui in cabina.

 

Harry ed Hermione dopo cena trovarono Ron seduto sul letto con occhi cupi.

-Fammi indovinare...Rose non c'era?- Disse la strega storcendo il naso.

Ron la guardò con occhi di fuoco.

-Sai,non spetta a te decidere o non decidere della mia vita.-

Hermione era indignata. -Decidere? Ronald,qui non si tratta di decidere! Il problema è dove siamo capitati! Ti rendi condo che questa nave,la nave dove TU ci hai fatto capitare,affonderà e non sapremo se mai torneremo indietro? Ronald ti comporti come un bambino!-

Il rosso aggiunse con aria tranquilla:-Mi spieghi perchè quando sei arrabbiata con me,mi chiami Ronald?-

Hermione arrossì. -Beh,tua madre non lo fa mai?-

-Si,ma dato il fatto che tu non sei mia madre...oppure lo sei? Secondo me Tu-sai-chi ti ha fatto partire qualche rotella.-

-Ah,davvero? Quindi sarei io l'infantile?-

-Si.- Ron fece quest'ultima affremazione con un tono piatto.

-Bene. Sai che c'è di nuovo? La prossima volta,non venire mai più a chiedermi i compiti.-

-Oh,e questa sarebbe la punizione? Sai a volte credo che i tuoi silenzi sono più intelligenti delle tue parole.-

-Ook,va bene. Avete finito?- Gli interruppe Harry prima che la conversazone andasse oltre.

-Ron,tu vai. Io parlo con Hermione.- La portò dentro alla sua camera e la fece sedere.

-Ma che diamine vi è preso a tutti e due? Eh? Hermione,non me la voglio prendere con te ma che fastidio ti da Rose? Ti piace Ron per caso?-

Hermione trattenne il respiro.

-No...è che...mi da fastidio che ci può essere qualcuno che possa prendere il mio posto...-

-Che posto Hermione? Siamo nel 1912! Sicura che sia quello il motivo? A me puoi dire tutto.- Harry aveva la voce calda e rassicurante.

'Non proprio tutto,Harry...'  pensò Hermione.

-Mi dispiace ma...non posso dirtelo.- Hermione l'abbracciò e cominciò a singhiozzare. 

Harry aveva gli occhi velati dall'oscurità.

'Le piace Ron.' pensò. 'E' evidente e ora non posso più far niente.'  

-Adesso vado. Buonanotte.-

-Si...buona notte Harry.- Disse con un tono di amarezza nella voce.

Lo fermò e lo bacio sulla guancia.Lui le sorrise. Quando se ne andò,Hermione si buttò sul letto e pianse.

-Ti amo...- Sospirò,e si addormentò ancora vestita.

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Ehilà! Grazie per aver letto questo capitolo! Recensite se vi va. Siccome scrivo questo il 31/12/2011

vi volevo augurare un felice anno nuovo. Incrociamo le dita e buttiamoci a capofitto,sperando in un anno

sereno e fortunato. 

Saluti e auguri,OverTheDarkness92

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Capitolo 3
*** I'll Be There. I'll Be Always There. ***


Hermione fu svegliata da un intenso profumo di fiori. Erano le 12.30.Aprì dolcemente gli occhi e vicino al suo letto se ne ritrovò un enorme mazzo,fatto di gigli bianchi e rose rosa. Si alzò e cominciò ad accarezzare alcuni petali. Quelli erano i suoi fiori preferiti. Allegato c'era un biglietto.

'Harry'  pensò e sorrise. Aprì piano piano la busta,come se il biglietto potesse rompersi da un momento all'altro.

'Con la speranza che questi fiori possano ricordarle la sua terra,ed eguagliare la sua bellezza.

Jack Dawson'

Il sorriso sul volto di Hermione svanì una volta che lesse il nome scritto con una calligrafia tonda. Sospirò e si concentrò sull'immenso guardaroba che il capitano Smith le aveva dato a disposizione.

Scelse un abito intero in crespo di seta azzurro e bianco. L'abito era chiuso sul davanti, lateralmente da una serie di gancetti e irrigidito da alcune stecche. Acconciò i capelli in una morbida treccia,fermata da un fiocco di velluto nero e si avviò per fare colazione. Si sedette da sola e si fece portare un tè caldo con un croissant farcito. Dopo che ebbe letto il giornale,si alzò e notò in un angolo Harry e Ron intenti a parlare con Rose e altra gente di prima classe. Se ne andò senza farsi notare e si diresse verso il ponte illuminato dal sole mattutino,con aria triste.

 

Rose ascoltava la strana discussione che stava avendo luogo tra Harry e Ronald. Parlavano di Cuiddic o una roba simile.

Buttò un'occhiata alla gente. Una bambina sui 10 anni sistemava il proprio cappello di pizzo,mentre la madre beveva il suo tè ancora caldo.Il signor Ismay parlava con il capitano Smith,facendogli notare che l'ultima caldaia poteva essere accesa. Una ragazza vestita con un abito azzurro e bianco passò davanti a loro,frettolosamente. Era insieme ai due ragazzi il giorno che gli aveva conosciuti. 

-Vi prego di perdonarmi,ma vado a prendere un pò d'aria sul ponte.- Disse Rose gentilmente. Ronald le sorrise e poi riprese la sua conversazione.

-Mi scusi,ma questo Cuiddic è un'attività industriale?- Udì la voce di sua madre rivolgersi curiosa ad Harry.

Trovò la ragazza appoggiata sulla ringhiera che separava il ponte di prima classe da quello di terza classe.

-Lei dev'essere Hermione Granger...dico bene?-

Hermione sussultò e si girò di scatto.

-Ah..sei tu.-

-Mi conosce?- Le chiese.

-Certamente. Adesso perchè non torna in sala?- Hermione aveva un tono freddo e rigido.

-Avevo voglia di godermi l'aria fresca. Sono troppo invadente?-

-Abbastanza. Me ne stavo tranquilla sul ponte quando lei è venuta a disturbarmi.-

-Mi dia pure del tu. Sai,ho la netta sensazione che ti disturba qualcosa di me. -

-Cosa? Niente affatto! Sei tu che mi sei venuta a disturbare! Adesso,potresti perfavore ritornare in sala?-

Rose continuò imperterrita.-No. Perchè ti comporti così con me? Ti da fastidio che ho delle conversazioni con i tuoi amici? Non ti devi preoccupare per questo. Quando arriveremo in America prenderemo direzioni diverse. Io mi sposerò con Cal e tu...-

Hermione cominciò a singhiozzare.

-Niente di niente. Non avrò lieto fine. Harry è già fidanzato e anche Ron. Io rimarrò così,con solo i miei capelli che mi accarezzeranno il volto.-

-Non dire così,sei una bella ragazza,stai certa che qualcuno ti apprezzerà per come sei.-

Hermione si morse il labbro inferiore.

-Ma io...amo qualcun'altro...- I suoi occhi si soffermarono sull'entrata di vetro della sala da pranzo e sospirò.

Rose si sedette sulla panchina e guardò il cielo limpido. Hermione le si sedette accanto.

-L'amore è un sogno.Sognalo,ma non stupirti se ti svegli piangendo.Chiunque abbia amato porta una cicatrice sul cuore...e credo che ogni donna ce ne abbia almeno una.-

Hermione la guardò.

-Sai,a volte mi ritrovo ad essere una stupida bambina che vuole a tutti i costi il suo orsachiotto e non capisce che ogni volta fa sempre più male...- 

Rose le sorrise.- Un giorno una stella si ricorderà di te e vedrai che otterrai la tua felicità. Ma per chi sei in pensiero? Per Harry o Ronald?

Hermione distolse lo sguardo dai suoi occhi. Era così facile catturare le sue emozioni da lì.

-Harry vero? Te lo si legge attraverso il volto.-

-Si nota così tanto?-

-Si. E pare che non se ne sia ancora accorto. Ma è così evidente...-

-Tu invece? Ami davvero Caleidon?-

Rose si incupì.

-Siamo donne. Le nostre sono sempre scelte difficili. Cal piace solo a mia madre. Anzi le piacciono solo i suoi soldi.- Sospirò.

Sentirono la porta aprirsi da lì uscirono in fila una testa fiammante,una con i capelli corvini e alcuni cappelli e tube che portavano la gente di prima classe.

-Ah,siete usciti! Adesso possiamo...- Rose intravide Jack Dawson sul ponte di terza classe. -Ehm...arrivo subito.- Si diresse dalla parte opposta e sparì dalla vista di tutti quanti i presenti.

-Hermione! Ma dove ti eri cacciata?- Esclamò Ron quando la vide.

-Sono sempre stata dove eravate voi. Con l'unica differenza che io me n'ero accorta e voi no. Andiamo in cabina per favore? Vi devo parlare.-

‎Li prese entrambi per il polso e andarono in cabina.

Una volta che chiuse la porta,Hermione li guardò con un orribile cipiglio.

-Devo dire che siete stati molto maturi a lasciarmi da sola. E se fosse successo qualcosa?-

-Hermione...non puoi essere sempre così scorbutica! Cosa dovrebbe succedere?- replicò Ron esasperato.

-Ti ricordo...che siamo su una nave...che DOMANI affonderà. Vorresti morire ancora prima di dire Quidditch?-

-Quidditch. Ok non sono morto. Adesso possiamo andare?-

Hermione diventò rossa dalla rabbia. -Ti sembra il modo di scherzare questo? Eh? Non intendo essere presa in giro da un bambino!-

Ron si alzò. -Ah si? Chi è il bambino? Sai,potevo benissimo fare a meno di stare qui. Con te. Con la persona più scorbutica,bisbetica e egocentrica del mondo! Non ti sopporto più! E Ron di qui,non devi fare questo,e non devi fare quell'altro! Non ho cinque anni Hermione! Poi tu non sei mia madre! Non puoi dirmi TU quello che devo o non devo fare! Arrivederci!- Si diresse fuori dalla porta e la sbattè,facendo un rumore assordante.

Cominciò a singhiozzare fortemente. E si sedette sul letto coprendosi il volto.

Harry la guardò. Non l'aveva mai vista così. Hermioe...che era sempre forte,determinata...che lo rassicurava sempre nel momento del bisogno...

-Herm...-Si azzardò a dire,ma Hermione lo aggredì subito. 

-E tu? Sei rimaso per rinfacciarmi un'altra volta le parole di Ron? Non pensi anche tu ciò che ha detto? Io non ce la faccio più Harry. Voi pensate che abbia la forza di sopportare sempre i nostri litigi? Questo è il culmine! Sai questo,è peggio di essere chiamata Mezzosangue!-

Harry rimase perplesso. -Herm..ma io non penso che tu lo sia veramente! Insomma,quante volte ci hai aiutati con i compiti?-

-Giusto,perchè io servo solo a quello,Eh? Io sono la piccola e indifesa Hermione,la so tutto io!-

-Ma che dici? Credi di essere solo brava in quello? Sei intelligente,sveglia,dolce e...-

-E...?-

Harry sospirò. 'No. Non posso dirglielo.'

Hermione si morse un labbro e una nota triste si impossessò dei suoi occhi nocciola.

-Vai.-

-Hermioe..io...-

-Ho detto vai!- Urlò e lo trafisse negli occhi.

Harry si girò e con un ultimo sguardo chiuse la porta.Si lasciò scorrere sulla fredda parete della porta,dalla quale lui era appena uscito. Hermione giaceva dall'altra parte,abbracciandosi le gambe.


'Perchè le ho mentito?'  

                                                                                                                                             'Che cosa hai fatto al mio cuore?'

 

'Maledicimi. Per tutte le parole che ti hanno fatto piangere.'                                

 

                                                                                                                                              'Perchè mi fai piangere?'

 

'Ce la farai?' 

                                                                                                                                               'Non credo di farcela.'

 

'Ti potrò aiutare?'

                                                                                                                                         'Aiutami.Salvami dall'oscurità.'

 

'Se ne avrò la possibilità, allora lo farò'.

                                                                                                                                    'Lascerò il mio segno, la mia anima.'

 

'Voglio solo che tu sappia,che ti ho dato tutto me stesso, ho fatto del mio meglio.'

 

                                                               'Credevo di vedere le stelle nei tuoi occhi,quando mi guardavi. Ma mi sbagliavo.'

 

'Dicono che l’amore fa male'

                                                                                                                                 'Ma non abbiamo niente senza l’amore'

 

'Non ho niente senza te.' 

                                                                                                                                             'Se cadrò prendimi.' 

 

'Io sarò lì.'

                                                                                                                                              'Io ci sarò sempre.'

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Capitolo 4
*** Our Songbirds ***


13 aprile 1912. Hermione leggeva quella data mordicchiandosi le labbra.

Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi su qualcos'altro. Cafe Parisien. Si,sarebbe andata a gustarsi un pò di the. Infondo erano solo le cinque e non poteva stare rinchiusa in cabina per tutto il resto della giornata.

Si sedette vicino la finestra e ordinò un the alla pesca con alcune fette biscottate.

Si guardò attorno,mentre un uomo suonava 'Per Elisa' al pianoforte.

-Ecco a lei.- Disse la cameriera. Le porse la tazza e con un sorriso gentile si allontanò.

Guardò la tazza. Era di porcellana rosa e c'era un enorme cuore dipinto.Il manico era liscio e aveva un ricciolino alla fine.

Lo prese e lo lasciò cadere. Era bollente. Il the si spargeva dappertutto e lei restò immobile sulla sedia,fino a quando una cameriera minuta,con i capelli fulvi raccolti in una treccia,non arrivò a sistemare.

-Oh,mi scusi tanto,l'ho lasciata cadere e...-

Hermione fissò il cuore rosa che si era frantumato a metà. Gli occhi le si riempirono di lacrime e non si accorse che il vestito le si stava inzuppando tutto.

-Si sente bene? Forse è meglio che torni in cabina. Qui finisco io.-

-La ringrazio.- Disse e corse fuori noncurante degli sguardi sprezzanti che le rivolgevano i signori di prima classe.

 

-Bene, Rose, abbiamo camminato per circa un miglio sù e giù per questo ponte. Abbiamo parlato e straparlato del tempo e di come sono cresciuto io, ma immagino che non è venuta qui per parlare di questo, dico bene?-

-Signor Dawson, io...-

-Jack.- Disse lui fermamente.

-Jack, volevo ringraziarla. Non solo per avermi salvata ma anche per la sua discrezione.- Lo fissò negli occhi e si morse un labbro.

-Di niente.- Le sorrise. Adorava il colore dell'ardore che vi era immerso nei suoi occhi.

-Senta, lo so a cosa sta pensando; "povera ragazzina ricca, che ne sa lei della miseria?"-

Rise.-No, non stavo affatto pensando a questo. Stavo pensando a cosa possa essere accaduto a questa ragazza per arrivare a credere che non esista via d'uscita.-

-Praticamente tutto. L'intero mondo in cui vivo, e tutta la gente che ne fa parte e l'inerzia del mondo che si spinge in avanti e io che non sono capace di fermarla.-

Rose esitò.Poi gli mostrò l'enorme anello che aveva al dito.

-Guarda che razza di coso! Sarebbe andata subito a fondo.-

-Sono stati inviati 500 inviti. Sarà presente tutta l'alta società di Philadelphia. E tutto il tempo mi sento come se stessi in una stanza affollata urlando a squarciagola senza che nessuno alzi nemmeno lo sguardo.-

- ...Lo ama?- Azzardò Jack. Ma seppe di aver detto una cosa sbagliata da come lei lo guardò.

-Come ha detto?-

-Lo ama?- Non si fece scrupoli.

-...Lei è molto maleducato. Non dovrebbe pormela una domanda simile.-

-Beh, è una domanda semplicissima: lo ama quest'uomo sì o no?-

-Oh, questa conversazione è inopportuna!-

-Non può semplicemente rispondere alla domanda?-

-Oh... è assurdo! Lei non conosce me e io non conosco lei, e questa conversazione non sta avendo luogo. Lei è maleducato, rozzo e presuntuoso. E ora me ne vado!Gli strinse la mano. -Jack, signor Dawson, è stato un piacere. L'ho cercata per ringraziarla e ora che l'ho ringraziata...-

-Mi ha anche insultato.- Esclamò lui schernendola.

-Beh, se lo è meritato.-

-Certo.-

-Certo.-

-...Credevo che se ne stesse andando.-

-Infatti... Lei è così irritante. Un minuto, non sono io a dovermene andare. Questo è il mio settore, se ne vada lei.-

-Oh oh oh, guarda guarda guarda, e adesso chi è il maleducato?-

Rose gli sorrise.

-Bene. Quindi...Hermione!- Prese la ragazza per un polso.

-Oh,salve Rose...Jack! Che ci fai qui?-

-Sono stato invitato da questa gentile signorina,qui sul ponte.-

Fissò Rose e le sorrise.

-Vorresti rimanere?- Le chiese.

-Il tuo invito è molto gentile,Rose ma credo che passerò. Devo andare a cambiarmi.-

-Vuoi unirti a noi per cena? Jack sarà tra noi stasera.-

-Ah. Con piacere. Arrivederci.- Con un cenno gli salutò.

-Esuberante non trovi?- Disse Jack guardandola sparire.

-Già. A volte è strana non trova?-

Jack fece spallucce.

-Jack,quando attraccheremo verrò con te. E mi insegnerai tutto. A masticare il tabacco a cavalcare come un uomo e...-

-Sputare?-

-Si!-

-Dai,ti faccio vedere adesso!- La prese per un polso e andarono al coperto.

-Cosa? Jack no!-

E tra risate e urla diventarono qualcos'altro in più.

 

Hermione arrivò in stanza e si spogliò frettolosamente. Riempì con acqua calda e olii profumati la vasca da bagno.Si legò i capelli sulla nuca e vi immerse il corpo,godendosi quel dolce tepore.

Ingoiava le lacrime salate che ancora le scendevano dagli occhi. Perchè aveva fatto quella scenata davanti a tutti? Si era messa a piangere solo per un pezzo di coccio rotto. Però quel cuore rotto,rispecchiava tanto il suo.Muoveva le labbra impercettibilmente al ritmo di una canzone

'And the songbirds are singing, 

Like they know the score, 

And I love you, I love you, I love you, 

Like never before. '

Sollevò una mano e guardò le gocce scendere lentamente dalla sua mano. Prese la bacchetta posata lì accanto su uno sgabello e giocò per un pò con l'acqua.

'And I wish you all the love in the world, 

But most of all, I wish it from myself. 

And the songbirds keep singing, 

Like they know the score'

Immerse il viso nell'acqua e aprì gli occhi. Sfocato.Come i suoi pensieri,i suoi sentimenti.Uscì dalla vasca e si posizionò di fronte allo specchio.Gocce d'acqua scivolavano con delicatezza sul suo corpo sorridendo alla luce del sole che filtrava attraverso le tende. Le sue mani aderirono perfettamente sul suo corpo nudo,e si lasciò andare,scivolò sulla fredda parete e appoggiò la testa sulle gambe,come un'ostrica,che protegge la perla,il suo cuore,che è stato strappato via dal guscio,lasciando dolore e odio,senza vita,senza più un sorriso.Una lacrima scese lungo il suo viso,e si posa sull'angolo delle labbra,delle labbra che vorrebbero sfiorate da quelle di Harry.

'And I love you, I love you, I love you, 

Like never before, like never before'

 

-Ma perchè non posso andare così a cena?- Disse Ron attraversando lo stretto corridoio che lo portava in cabina.

-Perchè l'hai tenuto tutto il giorno! Ron non puoi presentarti così!- Entrarono in cabina.

-Her...Hermione?-Silenzio.

-Dov'è?- Chiese Ron 

-Non saprei. Dovrebbe essere qui...-

-Harry sei tu?-

Hermione uscì dal bagno. Indossava un abito da sera in seta verde ricamata da perline. Era ancora aperto sul fianco e si intravedeva il busto che si era messa da sotto.

-Mi aiuti a chiudere l'abito?- Harry le si avvicinò e glielo chiuse.

-Bene,adesso possiamo andare prima che lo zucchero finisca?-

Colta la presa in giro,Hermione lo guardò male.

-Certo Ron. Scommetto che non vedi l'ora di vedere Rose.- Gli disse Harry

-Già.-

-Sai Ron,ho saputo che stasera ci sarà anche Jack Dawson.- Disse Hermione schernendolo.

-Chi?? Non l'ho mai visto.-

-Oh,un ragazzo della terza classe di cui Rose si sarà innamorata. Me l'ha detto oggi.-

-Davvero?- Ron si bloccò -Beh,allora io non vengo più.-

-Oh,amico! Non fare lo stupido! Non credo che non mangierai più!-

-Appunto.-

Harry lo trasicnò a forza nella sala beccandosi qualche 'Che modi!' e 'Che ragazzo maleducato! Un nuovo ricco,suppongo.' Ma a Harry interessava soltanto portare Ron a cena.

Si sedettero e vide il ragazzo che squadrava male Jack mentre intratteneva i signori con un discorso sull'importanza di ogni singolo giorno. Brindarono e poi gli uomini andarono a prendere un Brandy.

-Harry.- Gli sussurrò Jack.

-Dimmi...-

-Che ne dici di portare le ragazze a una vera festa?-

-Cosa?-

-Vieni con me.- Si alzarono e Jack lasciò un bigliettino nelle mani di Rose e Hermione.

SI fermarono vicino l'orologio del salone principale.

-Cosa intendi fare?-Gli chiese.

-Sai,non mi piacciono queste serate mondane. Andiamo nella sala di terza classe. Lì si che c'è da divertirsi.-

-Ma Ron?-

-Oh,il rosso? Credo che non avrà nessun problema. Eccole!-

Hermione e Rose si avvicinarono a loro.

-Allora vuoi andare ad una vera festa?- Disse a Rose.

 

La stanza era grande ma non lo sembrava. Era piena di gente che beveva,ballava e giocava a braccio di ferro. Si respirava aria cattiva e non si riusciva a distinguere la puzza di fumo da quella di sudore.

I quattro si fecero largo tra la folla e si sedettero a un tavolo dove fecero conoscenza con Fabrizio e Timmy. 

Jack ballava con Dora,una bambina dai capelli ricci e dal visetto tondo e paffuto.

Si chinò e le disse.

-Adesso ballo un pò con lei,va bene? Sei ancora la mia preferita!- Le sorrise e la bambina ricambiò.

-Aspetta Jack...io non conosco i passi!- Esclamò rose rossa in volto.

-Neanche io! Tu segui la musica.- Si misero a saltellare di qua e di la trasportati dalla gente che ballava impazzita.

Hermione stava guardando Harry che giocherellava con il farfallino sulla camicia. Il ragazzo colse il suo sguardo. Non sapevano per quanto tempo stettero lì a guardarsi mentre tutto andava più veloce e questa velocità gli scompigliava i capelli. Poi tutto prese camminare con la giusta velocità. Si alzarono insieme e furono inghiottiti dalla folla. 

-Ti diverti?- Urlò Hermione ad Harry

Lui si limitò a sorriderle. 

-Guarda lì!-

Jack e Rose erano saliti sul palco e ora ballavano a turno muovendo i piedi freneticamente.

-Andiamo!-

-Cos..Harry no!-

Troppo tardi erano già saliti sul palchetto e Harry le saltellava intorno. 

In un primo momento esitò poi cominciò anche lei a danzare lasciandosi trasportare dalla musica.

Si presero per mano e cominciarono a girare vorticosamente come avevano fatto prima Jack e Rose.

La musica e si arrestò. Si trovarono a due centimetri. Dal loro cuore,dai loro sospiri,da tutto quelli che gli circondavano.

Hermione chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalla sua volontà. Non aveva la forza. 

''Fallo e basta. Strappami dal mondo.' pensò. 

Ma non lo fece,non per sua volontà ma perchè la musica aveva ripreso e Jack aveva preso la mano di Hermione e Rose quella di Harry. Ora giravano tutti in cerchio ma si era appena infranto un incantesimo e nessuno degli altri aveva notato niente.

 

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Ciao a tutti! Grazie a quelli che hanno recensito la storia e che la seguono...

La canzone che canta Hermione nel bagno si chiama Songbird di Fleetwood Mac

ed è molto bella ve la consiglio :)

Saluti,OverTheDarkness92

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Capitolo 5
*** Titanic,14 April 1912. ***


Hermione schiacciava la testa contro il cuscino e cercava di ignorare il prepotente volto di Harry che faceva capolino dal nulla. Sbuffò sollevando i boccoli scompigliati.

-Ma è mai possibile riuscire a dormire in pace?- 

Ancora traballante,aprì la finestra e fu inondata dal calore del sole che le baciava la pelle bianca.

Si morse il labbro inferiore. Prese la bacchetta,per sicurezza e andò a buttare giù dal letto Harry e Ron.

-Prendete le bacchette.- Annunciò.

-Hermione...ma che ti prende?- Chiese il rosso stropicciandosi gli occhi.

-Sapete che giorno è oggi?- Spalancò le finestre facendo arrivare all'improvviso un'ondata di luce.

-No e non ci interessa. Buonanotte.-

Hermione assunse un cipiglio simile a quello della McGranitt. Si avvicinò a Ron e gli strattonò la coperta.

-Ron! Oggi potremmo morire!-

-E allora? Siamo maghi! Non succederà niente vedrai!-

-Si,Herm...perchè dovremmo morire?- Intervenne Harry mentre si annodava la cravatta

-Ma come fate ad essere così tranquilli?? Non pensate a tutte queste persone che non vedranno più la luce del sole?-

-Certo Hermione,useremo la magia se necessario,per prendere più tempo e salvare tutti.-

-Non si può cambiare il corso del tempo. Ma solo io leggo i libri?- Sibilò a denti stretti.

-Probabile. Adesso,mi rimetto a dormire se non vi dispiace.- Disse risistemando i capelli fulvi sul cuscino.

-FILA A VESTIRTI!- Urlò,indicando il bagno.

Mezz'ora dopo erano tutti pronti e procedevano verso il Cafè Parisien.

-Ricordate,tenete le bacchette nascoste fino a quando non succede qualc...- Hermione andò a sbattere contro una ragazza,dai capelli rossi legati elegantemente sulla nuca.

-Hermione! Harry! Ron! Dove state andando?- Chiese ai tre.

-A fare colazione,no?- Rispose Ron con le orecchie nel bel mezzo di un incendio.

Rose rise. -Ma che dite? La colazione è finita almeno un'ora fa! Comunque di che parlavate?-

-Di abiti...- -Di società...- -Di denaro...-

Rose rise ancora. -Mettetevi d'accordo. Credo di bacchette. Argomento curioso,no? Sarebbe bellissimo avere una bacchetta magica da usare in qualsiasi momento! O no?-

Si guardarono tutti e tre negli occhi.

-Già. Bellissimo. Ma non è possibile. Vero Harry? Ron?-

-Cosa? Ma noi le abb..- Ron fu interrotto da una gomitata nelle costole da parte di Harry. -Cioè volevo dire,magari!-

-Sapete,appena arrivati,vorrei vivere con voi quattro. Sarebbe carino!-

-Voi...voi quattro hai detto?- 

-Si Ron...io tu Harry Hermione e Jack!-

-Ah,Jack certo...- Ron s'incupì. -Lo avada kedaverizzo quello.- Borbottò.

-Cosa? Non ho capito bene.-

-Ron intendeva dire che sarebbe bellissimo. Vero?-

-Si Harry. Proprio quello. Adesso andiamo!-

Prese i due per il polso e s'incamminò lasciando un' alquanto alterata Rose.

-Molto delicato Ron.-

-Zitto Harry!-

 

-Albus,dove sono Potter,Granger e Weasley?- Chiese la McGranitt.

-Non ne ho idea Minerva.-

-Pensi che staranno facendo ancora gli eroi? Non mi sorprende. Ormai è 6 anni che succede ciò.-

-Mia cara,Minerva,con la sconfitta di Lord Voldemort,non credo che ci sia più alcun pericolo per loro.-

-Lo so,Silente...Ma non mi sento sicura. Dove saranno quei tre ragazzi? E' almeno 3 giorni che mancano!-

Silente non rispose. Si limitò ad aprire un armadio che conteneva uno specchio enorme. Era di forma rotonda e tutto d'argento. Sul retro c'era un'inscrizione.  'Ihcrec ihc e'vod os.' 

-Harry Potter.- Borbottò Silente allo specchio e subito un ragazzo occhialuto affiancato da una ragazza e da un altro ragazzo camminava in uno stretto corridoio.

-Per Merlino,Albus! Ma dove sono?- La McGranitt aveva gli occhi fuori dalle orbite.

Silente colpì lo specchio con la bacchetta e il Titanic prese forma davanti a loro.

-Il Titanic? Ma come ci sono arrivati?-

-Non ne ho la più pallida idea Minerva. Credimi se lo sapessi te l'avrei già detto.- La squadrò dagli occhiali a mezzaluna. -Perfavore,porta qui Vitious e vai a cercare qualcuno nella Sala Comune Grifondoro.-

La professoressa girò sui tacchi e ne fece ritorno poco dopo con il piccolo Vitious.

-Silente,che succede? Minerva mi ha detto che Potter e..-

-Si,Filius,si trovano sul Titanic. Puoi dirmi come ci sono arrivati?-

-Difficile.-Sospirò -Un incantesimo avanzato! Per Merlino! Questo libro era con loro!-

-Credo di si. Era per terra.-

-Navem exercet! E' l'unico incantesimo. Magia avanzata oh si. Ritorneranno quando sarà tutto finito.-

-Cioè? Quando la nave affonderà?-

-Si.- La McGranitt fissò il piccolo professore con aria esterrefatta. Silente invece faceva su e giù per l'ufficio.

-Beh,secondo i miei calcoli la nave affonderà tra circa 12 ore.-

-Ma..-

-Non possiamo fare nulla Minerva. Solo sperare.-

 

Le 10 di sera. Ron aveva la testa tra le mani. Harry faceva avanti e dietro nella camera.Hermione si limitava a guardare fuori.

Le 10.30 di sera. Adesso Ron prendeva grandi boccate d'aria,Harry si esercitava con la bacchetta e Hermione aveva gli occhi velati di lacrime.

11 di sera. Avevano tirato tutti e tre fuori la bacchetta ma nessuno faceva niente.

Le 11.30 di sera. Ron batteva la fronte contro il muro producendo rumori inverosimili,Harry rosicchiava l'estremità della bacchetta producendo scintille verdi e Hermione era in preda a una crisi di nervi.

-Non è possibile. non è possibile.- Ripeteva sottovoce mentre si allisciava la gonna del vestito di velluto.

11.35

-Hermione...forse è meglio se andiamo sul ponte.- 

-No!- Metodicamente organizzata,decise che se dovevano morire era meglio che lo facessero tutti quanti.

-Ma..sei matta?- Ron abbandonò la porta,mentre si massaggiava la fronte. -E le scialuppe?-

-Noi...moriremo stanotte.-

-Cos...Hermione! Ma,ma...noi siamo maghi! Noi POSSIAMO salvare tutte queste vite!- Ron era esterrefatto. La guardava con un misto di occlusione e incredulità.

-RON! Non possiamo cambiare l'ordine del tempo! Quante volte te lo devo dire?- 

Si avvicinò al viso della ragazza.

-Se noi moriamo stanotte...io ti uccido!-

-Beh,è impossibile farlo! Se siamo già morti!-

-Hermione,è sarcastico! Per la barba argentata natalizia di Merlino! Non capisci una battuta di spirito da una seria nemmeno se siamo nel bel mezzo di una festa! E' impossibile!-

-Beh- Fece lei scostandosi una ciocca dal volto e avvicinandosi sempre di più a Ron -scusa tanto se penso sempre a come salvare la pelle a tutti!-

-Ma in questo caso non vuoi salvarci la pelle! Vuoi morire! Perchè,Hermione? Perchè? La vita ti fa così schifo?-

-No! Ma io...- Non fece in tempo a rispondere che uno strattone la fece piombare sul petto di Ron facendogli battere la testa.

-Co..cos'è stato?- Chiese,con le punte delle orecchie infiammate.

-Te lo dico io cos'è stato!- Esclamò Hermione alzandosi e prendendolo per la collottola della camicia. -E' stato l'iceberg! Tra esattamente 2 ore e 20 minuti questa nave si ritroverà molto più giù di dove dovrebbe essere!-

Lo strattonò lasciandolo senza fiato.

-Mettetevi qualcosa di MOLTO caldo. Farà freddissimo. Veloce!-

Hermione agguantò un cappotto di pelliccia marrone,un cappello dello stesso colore e tessuto del cappotto e due guanti in lana nera.

Harry e Ron la guardarono con la stessa espressione inorridita stampata sulla faccia.

-Beh,che c'è? Ho detto che fa freddo!-Strinse le labbra più forte che potè,in una maniera che ricordava la McGranitt. -MUOVERSI!-

-Odio quando fa così. Sembra mia madre.-Sussurrò Ron ad Harry.

Quello borbottò un assenso,mentre s'infilava un cappotto di lana e un cappello che ricordava molto i Finlandesi.

Attraversarono il ponte di prima classe,beccandosi occhiate truci dai passanti.

-ROSE!- Esclamò Ron ad un certo punto.

Hermione sbuffò. -Ma è possibile...- Cominciò -Rose riuscirà a salvarsi. Tranquillo. E' Jack che morirà!-

-D..davvero?- Gli occhi di Ron s'illuminarono.

-Si.-

-EVVAIII!! Avrò Rose tutta per me!- E cominciò a saltellare per tutto il ponte,fino a quando Hermione non gli diede un ceffone in pieno volto. Le orecchie le fumavano dalla rabbia.

-Ma ti rendi conto? Queste-persone-moriranno!-E-noi-non-possiamo-fare-nulla!- A ogni parola accompagnava un colpo.

-BASTA!- Urlò Harry -E' mai possibile? E' il momento meno opportuno urlarvi contro! Per salvarci avremo bisogno di un miracolo! E voi...- Li guardò entrambi negli occhi. -Pensate solo a litigare!-

Hermione aprì la bocca per ribattere ma le usci solo un suono strozzato.

Si morse il labbro.

Dio,ha ragione. 

-S..si Harry. Andiamo.-

Con passo veloce e regolare,quasi meccanicamente si affrettò a salire su per il ponte,seguita dagli altri due,ma furono subito bloccati da un ufficiale.

-Tornate dentro,perfavore.-Disse,anzi urlò per sovrastare il rumore dei motori che imbarcavano le scialuppe in acqua.

-Siamo in pericolo! Questa nave affonderà!- Disse Hermione in tono autoritario.

-Signorina,non è successo niente. Ora perfavore,torni dentro.-

-NO! E allora perchè state imbarcando le scialuppe?-

-Per guadagnare tempo! Adesso VADA!- E la spinse dentro con tutti gli altri passeggeri.

-Non l'avranno a vinta.-

-Hermione che dici?- Esclamò Ron.

Ad un tratto spalancò gli occhi dall'orrore.

-LA TERZA CLASSE!- Urlò

-Che cosa?-

-La gente di terza classe! Rimarrà chiusa dentro! Non ci saranno più scialuppe! Andiamo!-

E si fecero largo tra la folla per andare a recuperare gli altri.

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Ok.Questo capitolo non è dei migliori,l'ho dovuto finire in tempo record...ma con l'ultimo mi farò perdonare,promesso. Ancora scusa per eventuali errori nell'uso della grammatica e un enorme grazie a tutti quelli che hanno recensito. Soprattutto a James Potter e a

Potter_Ale_Pevensie,per le loro recensioni,che mi hanno fatto sempre andare avanti! :D

OverTheDarkness92

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