Amore Immortale

di myimmortal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ti amerò sempre ***
Capitolo 2: *** Addio mamma ***
Capitolo 3: *** La prima volte che... ***
Capitolo 4: *** Ci andremo insieme ***
Capitolo 5: *** Papà ***
Capitolo 6: *** Non può finire ***
Capitolo 7: *** Per favore, esci dalla mia vita ***
Capitolo 8: *** Ci sarò! ***
Capitolo 9: *** La nuova casa ***
Capitolo 10: *** Novità per Jane e Harry ***
Capitolo 11: *** AVVISO! LEGGETE TUTT! :) ***



Capitolo 1
*** Ti amerò sempre ***


Jane:(Cantando) " Cause you got the one..."
Harry: (interrompendola da dietro le sue spalle) sei davvero brava, sai?
Jane: Bhe Graz...(Sbarrai occhi improvvisamente. Era davvero Harry?! O un sosia.. No! Era proprio Harry, in carne e ossa. restai imbambolata per tipo 10 secondi incantata dai suoi occhi di cui non capivo bene il colore, e notai che anche lui mi fissava)
Harry: Sei davvero brava sai? dove hai imparato?
Jane: (Ero ancora scioccata dall'incontro) M-mia madre mi ha insegnato..q-quando ero piccola.
Harry: Ehi, mi sembra di averti scioccata un pochino, non era proprio mia intenzione...
Jane: Nono, tranquillo, sto bene
Harry: Sicura?
Jane: Sicurissima (Un accidenti sicura mi stavo innamorando dei suoi occhi e forse anche di lui)
Harry: Bhe in ogni caso ti va di prendere un caffè? C'è un bar dietro l'angolo...
Jane: ( Me lo stava davvero chiedendo?!) Va bene...

................ 1 anno e mezzo dopo.................
 
Harry: (al telefono) Amore sto arrivando... ma...che è successo?
Jane: Ti prego sbrigati, fai più in fretta che puoi ( dissi con le lacrime che mi bagnavano le guance)
Harry: Eccomi!!( Dissi varcando la porta dell'appartamento di Jane e appena vidi sua madre per terra capii e corsi subito ad abbracciarla) Ma che è successo??
Jane: Non ne ho idea... sono tornata da scuola..e... ( Non ce la facevo a parlare, il dolore che mi opprimeva era troppo grande, non riuscivo a pensare che lei non ci fosse più.
Harry: Hai già chiamato qualcuno? (Le chiesi dolcemente)
Jane: No, Harry sei l'unica persona di cui mi fido veramente e che mi è vicina...Cosa posso fare? ( Le lacrime continuavano a scendere e io ero sempre piu spaventata )
 " Il padre di Jane aveva lasciato lei e sua madre prima ancora che nascesse e non aveva altri parenti"
Harry: ( La guardai negli occhi offuscati dalle lacrime cercando di ricordare come era bello il suo sorriso) Amore, guardami. Io ti sarò sempre a fianco in ogni o momento. Ora chiamo mia mamma, lei saprà cosa fare.
Harry: ( a telefono) Mamma, c'è un emergenza, dovresti correre a casa di Jane, non fare domande ti prego vieni e basta.
Jane: Harry...
Harry: si..?
Jane: Grazie
Harry: ( La strinsi a me come se stesse per volare via, la amavo, non avevo mai smesso, da quando l'ho sentita cantare, l'ho sempre amata, lei e quei suoi grandi occhi verdi, i capelli biondi che le scivolavano lungo gli zigomi e quel sorriso che ormai si è spento)
.......10-15 minuti dopo....
Anne: Eccomi, che è successo? ( chiesi allarmata data la teleonata di harry)
Harry: Mamma...
Anne (vidi la madre di jane sul parquet del loro bell'appartamento e una lacrima mi scivolo dolcemente sul viso, Kelly era una mia grande amica) Oh Piccola.... vieni qui...(Abbraccia forte Jane e anche Harry cercando di rassicurarla)
Jane: Cosa posso fare? (Chiesi senza quasi riuscire ad aprire bocca)
Anne: Senti tu ed Harry andate da qualche parte, penso a tutto io, stai tranquilla
Jane: No, non posso lasciarla così, non posso (La mia voce si faceva sempre più bassa),non posso...(E si perdeva ormai nel suono del mio pianto angosciato) n..on .posso...
Harry: ( Portai via Jane continuando ad abbracciarla e cercando di consolarla. Andammo a casa mia dove tutto era più tranquillo e intanto mia mamma sistemava la faccenda)----- (Arrivati a casa accompagnai il mio splendido bocciolo sul divano e le preparai del brodo caldo)
Jane:( Mi stavo calmando ma il dolore c'era sempre, e sempre ci sarà.   Feci segno a harry di raggiungermi sul divano e mi abbracciai a lui com se fosse un peluche). - Ti prego Harry non lasciarmi....(dissi a bassa voce)
Harry: ehi,ehi,ehi...(la guardai negli occhi mentre stava quasi per addormentarsi dopo la tremenda giornata passata) Io non ti lascierò mai. E' una promessa. Sei la mia cucciola e sempre lo sarai. Ora cerca di riposare. ( la strinsi forte a me notando che aveva un po' di freddo)
Jane: Harry...
Harry: dimmi..??
Jane: Ti amo.... ( Mi sentivo morire dentro ma il mio amore per lui era lo stesso non era mai cambiato e queste due parole sono uscite da sole come se il mio cuore parlasse direttamente con lui)
Harry: Anchio ti amo amore mio. ( La baciai dolcemente sul naso e poi notai che si era addormentata fra le mie braccia, così provai a dormire anchio dato che ormai erano le undici di sera passate.

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Capitolo 2
*** Addio mamma ***


Jane si svegliò la mattina intorno alle 9 e Harry dormiva ancora. Non si reggeva in piedi e come se non bastasse le fan urlanti erano come sempre sotto la finestra di casa. Si alzò per prendere qualcosa da mangiare (giusto per non svenire)
Harry: (svegliandosi) Ehi, potevi svegliarmi
Jane: Ma dai, eri così tenero mentre dormivi!
Harry: (avvicinandosi a lei e abbracciandola da dietro le spalle, le da un bacio) Te la preparo io la colazione :)
Jane: (sono distrutta, per tutto ciò che è successo per ogni cosa, cosa avrà fatto Anne? devo saperlo) Grazie, ma mi è passata quel poco di fame che avevo...possiamo andare da tua mamma?
Harry: certo, ci vestiamo e andiamo
........Poco dopo arrivano da Anne.....
Anne: (accogliendo la coppia) Ciao ragazzi! ( rivolgendosi a Jane) Come stai tesoro? Senti... ho sistemato tutte le faccende burocratiche ( dice accarezzando il viso di Jane dolcemente) I funerali....sarannò domenica mattina...
Jane: ( alla parola funerale, il mio cuore non resse più funerale? Come poteva essere? Non doveva andare così....Le lacrime scesero e scesero come del resto anche il giorno prima...devo cercare di andar avanti per la mamma.. E' questo che lei vorrebbe) o-ok....
Harry abbracciò dolcemente Jane e le diede un bacio.
...... Il giorno del funerale.....
Erano presenti solo le persone più importanti quali Harry, la madre e il padre di Harry, e alcuni amici di famiglia
Jane: Harry...
Harry: si?
Jane: cosa succederà ora?
Harry: Che intendi?
Jane: voglio dire che non so con chi andrò a vivere, ho 16 anni e non ho particolari parenti vicini...( Mi scende una lacrima appena vedo la bara uscire dalla chiesa )
Harry: Non lo so, però so che per adesso verrai a stare da noi finchè non sapremo qualcosa
Jane: Non voglio essere un peso per te o la tua famiglia..non posso..
Harry: Amore mio, non ti lascio di certo da sola in casa tua o chissà dove, scordatelo (in tono affettuoso)
Jane: Davvero?
Harry: certo :)
- Alla fine della cerimonia tutti accompagnarono Kelly al cimitero, ma Jane non ce la faceva a dirle addio, per lo meno non ora, così scappò e si rifugiò in un angolino appartato, a piangere, piangere piangere...
Si erano accorti tutti che Jane mancava ma solo Harry andò a cercarla e non ci mettè molto a trovarla
Harry: Jane! Janeee...??  (Non appena la vede le corre incontro) eccoti...
Jane: Scusa ma... non ce l'ho fatta, e non credo ce la farò...restare lì sarebbe stato come dirle addio..(disse con gi occhi colmi di lacrime)
Harry:Ascoltami... Io so per certo che quel che vorrebbe lei e che la salutassi almeno un ultima volta...amore dirle addio non significa dimenticarla, ma solo accettare che non sia qui fisicamente, perchè ricorda che lei avrà sempre un posto nel tuo cuore, sarà sempre ad ascoltarti e sarà sempre accanto a te, solo che tu non la vedrai, ma sarà sempre li....
Jane commossa dalle parole di Harry gli casco fra le braccia in lacrime e senza dire niente raggiunsero insieme il cimitero che distava poco da li.
Jane: ( prendendo un fiore da terra e posandolo sulla tomba della madre in lacrime) Ehi... so che è un po presto per dirci addio....infatti il mio non lo è... è un arrivederci ....( la mia vista era completamente offuscata dalle lacrime e le immagini che riuscivo a scorgere vagamente erano quelle della lapide di mia madre e Harry, al mio fianco anche lui in lacrime)...Harry mi ha detto che sarai sempre qui con me, e spero che sia così... ( scese ancora qualche lacrima e la voce mi bastò per dire ancora qualche parola) Ciao mamma... mi mancherai...( cercai di accennare un sorriso a Harry perrchè sapevo che neanche per lui era facile vedermi in questo stato...
Harry: ( Ero davvero orgoglioso di lei e di quello che stava dicendo, guardavo i suoi grandi occhi verdi, con quella piccola macchiolina marrone a destra..erano davvero dolci e non meritavano di essere nascosti dalle lacrime) Andiamo amore :)
-I due si diressero verso casa di Harry fermandosi sul mare a guardare il tramonto quando Jane avvertì una piccola folata di vento e poi un brivido le scese lungo tutto il corpo....
Jane: Harry era...?
Harry: Sì...era lei :)
Un ultima lacrima rigò il viso della ragazza poi accennò un sorriso, forse il primo verò sorriso che sfoggiò negli ultimi quattro giorni
Harry: te l'avevo detto
Jane: ( non avevo bisogno di chiedergli cosa intedesse con quel "te l'avevo detto" sapevo benissimo di cosa stava parlando...e ora so anche che aveva ragione) Lo so... :)
Grazie per aver letto la storia :) Probabilmente non vi interessa ma sono anche su twitter ;)
https://twitter.com/#!/Bea_561

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Capitolo 3
*** La prima volte che... ***


Come noterete il modo di scrivere è un po' cambiato, perchè secondo me la storia non "rendeva" abbastanza scritta come lo era prima. Quindi ora è scritta da JANE IN PRIMA PERSONA.  Scusatemi se vi creò il caos cosmico in mente ma non riuscivo a scrivere alla altro modo ;)
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 Come volevasi dimostrare anche quella notte dormii a casa di harry. Dopo il funerale non ce l'avrei fatta a stare da sola. Quando mi svegliai però sentii la madre di Harry, Anne, al telefono con qualcuno e parlavano di affidamenti, credo... non capivo bene. So solo che avevo il terrore che parlassero di me. Se mi avessero affidato a..che ne so, una famiglia che vive da tutt'altra parte?! Tutta la mia vita?! Harry?! Ero già distrutta per la mamma - anche se dopo ieri stavo LENTAMENTE iniziando a riprendermi- non potevano spedirmi lontano da lui, non potevano farmi questo.
Appena sentii Anne riattaccare corsi da lei e sperando non si trattasse di me le chiesi di spiegami il motivo della telefonata. Anne assunse subito un espressione dispiaciuta dicendomi che probabilmente sarei stata data in adozione a una famiglia che viveva a Liverpool. << C-c-come Liverpool?>> Esclamai allarmata, Liverpool era distante da Londra, dalla MIA Londra, ma sopratutto era distante dal MIO Harry. << Stai tranquilla, ci hanno rassicurato dicendo che faranno il possibile per trovare una famiglia che sia vicina a  Londra. - come no se la prima opzione era Liverpool la prossima sarebbe stata il Madagascar?! - non ci potevo credere. Avrei voluto chiederle se non fossi potuta rimanere a vivere con loro ma era squallido, non mi sarei mai permessa di chiederle una cosa simile, aveva già fatto troppo per me.
Harry, che quando mi sono svegliata dormicchiava ancora con quel musetto da cucciolo che si ritrovava, sbucò da dietro la porta della cucina  -credo avesse sentito di Liverpool- << Amore tu non.. non andrai a vivere a Liverpool vero?>> Mi chiese scioccato. gli risposi ancora confusa,triste e depressa
Chiesi a Harry se gli andasse di fare una passeggiata, e di fare colazione fuori e lui acconsentì volentieri, così mi infilai il piumino caldo caldo e uscimmo.
Ci dirigemmo verso un bar poco conosciuto che mi piaceva tanto, aveva delle poltrone comodissime, tutto in stile 8-900 centesco, era molto carino, e ci trascinavo sempre Harry. Mentre eravamo sulla strada per il bar, passammo davanti a uno starbuck, che fra parentesi odiavo, e giusto il tempo di leggere un manifesto e girarmi per dare un bacio a Harry sentii uno stormo di assatanate ragazzine tredicenni che ci venivano addosso anzi GLI venivano addosso. Avevamo sempre avuto questo problema, le fan. Intendiamoci anchio ero una fan e lo sono tutt'ora, ma adesso è diverso. Harry era troppo dolce e grato per la sua fama per dire di no a un autografo, così ci fermammo per tipo 20 minuti con loro. Quando finalmente riuscimmo a muoverci di qualche passo e a raggiungere il bar - ero abbastanza affamata - entrammo e ci sedemmo - per fortuna i responsabili del locale non erano scalmati come quella dozzina di ragazzine - Ordinai il mio solito cappuccino al cioccolato e Harry il suo latte macchiato, con tanto di cornetto al cioccolato e pasticcini vari per entrambi.Mentre eravamo al bar abbiamo cercato di discutere riguardo la faccenda affidamenti. Avevo paura. E lo dissi senza problemi a Harry perchè anche lui ne aveva forse più di me. < Senti troveremo il modo di risolvere questa faccenda...> mi disse in tono protense alla disperazione. Poi vidi una lampadina illuminarsi sopra la sua testa e un sorrisino accennarsi sul suo viso, le fossete che lentamente si facevano vedere e poi..< Tombola!!!> esclamò Harry facendo spaventare tutti i clienti, me compresa < Amore..io quanti anni ho..?? :)> mi disse come se lo stesse chiedendo a un bimbo di 4 anni < credo 18..almeno che non mi sia persa dei pezzi per strada..> risposi. < E tu quanti anni hai..?:)> Mi chiese ancora col sorriso da ebete stampato in viso < 16.... ... Harry, senti mi fai paura, dimmi che hai in mente..> Lui accennò una piccola rista e poi mi informò del suo diabolico piano che in effetti si rivelò niente male.
< amore se io ho 18 anni e tu 16, troviamo il modo perchè io diventi tuo tutore legale e siamo apposto; troviamo un posticino dove stare qui a Londra e sistemiamo tutto!> Disse lui soddisfatto della grande idea che aveva appena sfornato. Mi alzai di scattò e gli stampai un bacio poi gli dissi < Tu! Caro mio sei un genio, ecco perchè TI AMO! > Lui controbbate leggermente imbambolato dal bacio e dalle mie parole poi soddisfatto mi rispose < Anchio ti amo :) >.
Ci alzammo per pagare il conto e rintracciammo subito Anne per informarla della trovata del suo adorato "bambino-prodigio".
Subito lei si mostrò favorevole ma poi le sfiorò un dubbio < Però ragazzi come facciamo a fare in modo che Harry sia il tuo tutore legale ?> Disse rivolgendosi a me preoccupata. Dato che come già avevo detto Anne aveva già fatto fin troppo per me decisi che me ne sarei occupata io, così subito dopo pranzo alle 14.30 circa chiami i Servizi Sociali chiedendo informazioni a riguardo. Disse una donna che dalla voce stridula  pareva una zitella gattara senza una vera e propria vita < Sono Jane Carter, e mia madre e mancata qualche giorno fa, la signore Anne Styles deve averla chiamata riguardo la faccenda questa mattina...> < O certo mi ricordo bene di lei, mi dispiace molto per la sua perdita signorina Carter> disse lei- non credo fosse realmente dispiaciuta, era praticamente costretta a dirlo a tutti < Le avevamo parlato di una famiglia a Liverpool se non sbaglio?> continuò lei. Solo a sentire quel nome rabbrividì e poi risposi gentilmente < si, è vero, ma il mio ragazzo che è 18enne si è offerto di farmi da tutore legale in modo che io avrei potuto abitare con lui...> cercai di spiegarmi il meglio possibile in modo da evitare incompresioni < capisco signorina Carter, al momento non so dirle se sia possibile o meno mala farò richiamare a breveda un collega per informarla, nel frattempo non ha dei parenti stretti con cui abitare?> < No i miei nonni materni sono morti da circa 6 anni e non ho zii o altro; La famiglia del mio ragazzo sono le uniche persone di cui mi fido> La donna rispose vaga < Bene, finchè non la richiamiamo cerchi di stare con loro, ci faremo sentire il prima possibile, un ultima cosa signorina... dal nome della madre, deduco che il ragazzo in questione sia Harry Styles..?> -Oh perfetto! pensai, una zittella gattara fan di Harry!! Ma  che ..?!< Si...> Risposi stranita. < Non è che mi farebbe avere un autografo sa..mia figlia e una sua grande fan..> - e io sono fan dei ravioli al ragù ma non gli chiedo l'autografo! Pensai un po irritata... ero tentanta  di mandarla a quel paese, che faccia tosta a chiedere certe cose a ragazzi in situazioni simili! Comunque non avrei mai fatto un torto simile a Harry così le dissi che ne sarei stata felice nonostante fosse tutto il contrario.
Riagganciato il telefono, Harry, che era da poco rientrato dalle prove con i ragazzi, che ultimamente aveva un po trascurato, mi disse se avevo voglia di passare un po di tempo con loro domani, ovviamente anche con lui! Io risposi di si, come non avrei potuto? Io adoravo quei 4, erano i ragazzi più simpatici della storia, non avevano neanche un briciolo di serietà mentale, un po' come anche Harry del resto ;)... E poi.. era un ottima distrazione.
< Con chi eri al telefono amore? > Mi chiese Harry, cingendomi i fianchi da dietro, cosa che adoravo. < Con l'assistente sociale, per discutere "della faccenda"> dissi, come se si trattasse di un affare d stato. < E che ha detto?? > Chiese Harry ansioso. < Che richiamerà appena possibile> dissi io... < ahh! > Mi scordai della sua piccola richiesta < E a gentilmente domandato se poteva avere un autografo per sua figlia! -.-> < Che persona squallida! > Esclamò lui. Gli ribadì quello che pensavo di quella donna poi lui firmò su un fogliettino trovato per casa e lo posò su tavolino per ricordarmi di consegnarlo alla gattara.
Con tutto il caos di questi giorni mi dimenticai completamente che ormai era il 6 gennaio e tra pochi giorni il solito tran-tran mattutuino sarebbe ricominciato. Sbuffai. Non me la sentivo di andare a scuola, appena i mie compagni avrebbero saputo di tutto quel che è successo mi avrebberò riempito di domande per poi trattarmi diversamente, con compassione, e io non volevo la compassione di nessuno.
Arrivò la sera e chiesi a Harry di cenare da soli io e lui a casa mia, e ovviamente annuì. Una volta arrivati a casa misi le chiavi nella serratura dell'appartamento 43 del condominio dove abitavo e notai che facevo fatica ad aprire la porta. Non fisicamente, mentalmente. In effetti è da quando "è successo tutto " che non entravo in casa mia, non ci avevo ancora pensato. Ma a un tratto ricordai le dolci parole di Harry e pensai che dovevo andare avanti per lei. Dovevo riuscire a stare in casa senza avere crisi emotive. E' quello che lei avrebbe voluto. Così aprii di scatto la morta ma quando vidi il salotto, proprio il punto in cui... .... ... silenzio assoluto anche da parte di Harry, che era dietro di me e non si era accorto che un paio di lacrime facevano a gara sulle mie guance. Quando mi guardò non disse nulla mi accompagno in camera mia dove posai le mie cose. Poi scesi in salotto e mi stravaccai sul divano, accanto a Harry. Non dicevamo nulla poi un mio starnuto ruppe il momento di silenzio e lui scoppiò in una risatina seguita da un < delicata come te non conosco nessuna!> < Questa l'ho già sentita troppe volte, devi aggionarti!> Gli dissi scherzando, non so come ma quel ragazzo aveva il potere di portarmi su altro pianeta, al centro dell'universo, dove non esisteva nulla, solo io e lui,  niente poteva disturbarci o interromperci, nessuna persona e nessun ricordo. Per lo meno questo era quello che sentivo io.
A un certo punto sentii un rumoraccio simile a quello prodotto da un terremoto, un eruzione vulcanica e uno tzunami contemporaneamente, solo che non era niente di tutto ciò. Era solo l'innoquo stomaco di Harry.
< Hai fame per caso?> Gli chiesi sarcastica < Tu che pensi, amore, secondo me c'è un pokemon nella mia pancia :D > < Spiritosone! Prepariamo qualcosa da mangiare?> >mmmm....un offerta allettante.. cosa? :) > Gli diedi un foglietto su cui avevo illustrato le mie eccelse abilità culinarie.
<"  - Toast
   - Cereali " >
Lesse Harry, che era rimasto starbiliato da tutti i piatti sfarzosi di cui ero capace. < E se ordinassimo una pizza?> Dissi con tono teatrale; così ordinammo una mega pizza, date le evidenti necessità dello stomaco del mio ragazzo. Aspettamo il fattorino che arrivò dopo una mezzora e ci catapultammo letteralmente sulla pizza.
Finito di mangiare andammo su in camera mia. Dove c'era un accogliente letto a una piazza e mezza che sembrava dire: Sono comodissimo!!! E in effetti lo era davvero, ci dormivo da ben 16 anni!! A un certo punto Harry iniziò a baciarmi sul collo e dopo pochi attimi eravamo attorcigliati l'uno all'altra, sdraiati sul letto. Era bello. Il suo respiro era caldo e rassicurante nonostante questo avevo un pochino di paura, dal momento che quella era la mia prima volta, non so per lui, non mi sono mai interessata, e non mi interessa tutt'ora; sono solo felice di avere un ragazzo come lui.

Spero vi sia piaciuta ;)




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Capitolo 4
*** Ci andremo insieme ***


La mattina ci svegliammo verso le 10.
mi disse harry con la sua voce da morto di sonno. Non gli risposi perchè dal mio sguardo lui aveva già capito che ero daccordo con lui.
Il momento magico fu interrotto dal suono del telefono. Rispose Harry perchè era più vicino.


< Sono dei Servizi sociali, c'è la signorina Carter?>


< Signorina la chiamo per dirle che... la convivenza con il suo ragazzo è possibile ma abbiamo bisogno del consenso di suo padre >
-odiavo quando lo nominavano, odiavo quell'uomo nonostante non lo conoscessi, quale lurida persona abbandona la moglie incinta per andare a fare chissa cosa? Rimasi qualche secondo in silenzio poi la gattara mi chiese se ero ancora in linea...risposi di si
< Senta mio padre non può dare il consenso, mio padre non c'è, non l'ho mai conosciuto> Dissi tutta d'un fiato

Chee??! No! Non può essere, non andrò a vivere a Liverpool, neanche morta.
< Non c'è qualcosa che possiamo fare?>

Fanculo, lei e il giudice di merda < Capisco> Risposi secca, poi riattaccai.

Mi chiese Harry curiosissimo

Come faccio a sapere se quello li è vivo o no non ho idea di chi sia ne di dove abiti o cosa abbia fatto con la sua orribile vita.
 Arrabbiatissima scesi di sotto e iniziai a tirare calci hai mobili, quando a un tratto si ruppe un cassetto dal quale scivolò una lettera. L'aveva scritta a mio padre. Iniziai a leggere.

"Rich... so che probabilmente di me e Jane non ti importa più niente ma....arriverò subito al sodo. Ho una grave malattia ai polmoni e non so quando ancorà riuscirò a vivere, e non voglio che Jane rimanga sola, questo non se lo merita. Se non l'avessi capito Jane è tua figlia e ha 16 anni è una bellissima bambina...mi correggo ormai ragazza. Spero che ti sia rimasta un briciolo di compassione per lei e che la cercherai non appena ti arriverà questa lettera. Non dirle della mia malattia, non vivrebbe bene gli ultimi giorni insieme a sua madre.
Un ultima cosa, io ti amavo davvero e ho sofferto molto quando te ne sei andato, ma ti perdono volevo dirti solo questo, non far soffrire Jane come hai fatto con me. TI PREGO.

                                              Con amore, Kelly."                                


Scoppiai in lacrime a metà lettura, finora non mi ero interessata del perchè fosse morta avevo chiesto a Anne di non dirmelo. Ma ora sto veramente male, erano i miei ultimi giorni con lei e neache lo sapevo...
E' datata 2 Gennaio... probabilmente non è riuscita a spedirla...
Lessi il retro e lessi l'indirizzo di mio....padre....
" Torbay Road, 121, Londra " Non posso crederci viveva qui, a Londra, magari l'ho anche incrociato per strada...

Mi chiese Harry che era li da abbastanza tempo per aver visto e capito tutto.

< Non lo so, credo di si. Io non lo voglio vedere>

Scoppiai in lacrime avevo paura di lui, non so niente di quel che è successo tra lui e mia madre. Harry mi baciò sulla fronte.

Annuii.
< C'andremo insieme, stai tranquilla> Continuò lui.

Mi limitai ad annuire.
 

 Spazio autrice :D

Spero vi sia piaciuta la storia, appena posso pubblicherò il 5° capitolo! Recensite, recensite recensite! VI PREGO!


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Capitolo 5
*** Papà ***


Scoppiai in lacrime avevo paura di lui, non so niente di quel che è successo tra lui e mia madre. Harry mi baciò sulla fronte.
Annuii.
< C'andremo insieme, stai tranquilla> Continuò lui.
Mi limitai ad annuire.

---

Andammo in cucina a mangiare qualcosa, ma non avevo fame. Ad un certo punto Harry si ricordò che oggi dovevamo vedere i ragazzicosì mi feci una doccia veloce, presi dall'armadio dei jeans e un maglioncino. Si erano le tre del pomeriggio così prendemmo la metro e raggiungemmo Piccadilly,l'incontro era alla statua in piazza.
Arrivammo puntuali come un orologio svizzero e i ragazzi erano già tutti li.
Quando mi videro Zayn, Louis, Naill e Liam mi abbracciarono senza dir nulla su mia madre, e lo apprezzai molto.
Passammo il pomeriggio a girovagare qundo a un certo punto Louis ricevette una  chiamata dalla sua ragazza "del momento" .. una certa Jenny. La fantomatica ragazza ci raggiunse dopo una mezzora. Si fecero le sette passate e avevo promesso a Harry che quella sera stessa saremmo andati da mio "padre".
Decidemmo di non passare da casa e di andare direttamente da lui... A quanto pare lui abitava nella zona nord-ovest di Londra, Prendemmo la "Metropolitan" e arrivammo fino "Ruislip Manor".
Quando arrivai davanti alla casa notai che non era proprio un poveraccio. Intravidi dalla finestra che non era solo...c'era una donna mi sembra...
mi disse Harry abbracciandomi forte per tenermi al caldo.
Mi avvicinai al campanello, la mia mano tremava, ma suonai.  Aprì una donna bionda sulla trentina, sembrava simpatica.
< C'è Richard Carter?> Chiesi titubante.
< Si...chi siete voi? > Domandò la probabile fidanzata di mio padre.
< Sua figlia.>
La donna sbarrò gli occhi alle mie parole, aveva un espressione confusa e sorpresa.
< Entrate prenderete freddo li fuori...> Disse gentilmente.
Appena entrati mio padre sbucò da un angolo e rimase sorpreso anche se non troppo, non credo avesse capito chi sono. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, lo odiavo, ma ora avevo bisogno di lui.
< Ciao... papà> dissi con tutta la forza che avevo in corpo.
Guardai Harry in cerca di sostegno e lui annui, come per dire: ce la farai, continua
. < Tu-t-tu sei Jane?> Mi chiese lui. Annui.     Lui corse verso di me e mi abbracciò. Mi disgustava rifiutai l'abbraccio
< lasciami, perfavore>
Disse ancora lui.  
  Dissi indicadolo
< kelly è morta?!> Esclamò lui.
< Ti voleva spedire questa> gli porsi la lettera dicendogli di leggerla più tardi. < I servizi sociali dicono che per vivere con il mio qui presente ragazzo mi serve il tuo permesso>
Gli porsi il foglio da compilare, ma ad un tratto spuntarono un ragazzo di circa 15-16 anni e un'altra di 11-12. Mi scese una lacrima ma mi morsi il labbro per trattenere le altre.

< Io conosco lui meglio di chiunque altro!!> iniziai a piangere dalla rabbia, come si permetteva , proprio lui! Gli gridi contro in lacrime e poi scoppia tra le braccia di Harry.
Mio padre non disse nulla.
Intanto mi ero asciugata le lacrime, ma che cazzo pretendeva di fare, già tanto se sapeva il mio nome, ora pensava di portarmi in Germania con lui e la sua famigliola felice?!
< Scordatelo! te lo puoi sognare! Non verro mai con te e con loro in Germania, la mia vita E' Q-U-I!!!>
< Jane, non alzare la voce con tuo padre! Verrai con me e basta!!>
< Gli andai a qualche centimetro di distanza

SPAZIO PER LA SCIMMIA AMMAESTRATA CHE SCRIVE LA STORIA!! :D

Volevo ringraziare quelli che seguono la mia storia che però in 4 capitoli ha avuto solo 2 recensioni, quindi vi prego se siete davanti al computer, mezze addormentate, o state sgranocchiando qualcosa di buono, lasciate una recensione, giusto per sapere che pensate ;)
Appena posso pubblicherò un altro capitolo, A presto ;D

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Capitolo 6
*** Non può finire ***


EHI CIAO A TUTTI! SE STATE PER LEGGERE QUESTO CAPITOLO  (E SPERO SIA COSì ;) VI CONSIGLIO DI FARLO ASCOLTANDO "MY IMMORTAL" DEGLI EVANESCENCE...
FIDATEVI ;D
Girai i tacchi e me ne andai. Non mi serviva il suo stupido permesso, potevo stare con Harry anche senza. Tanto i Servizi Sociali hanno fin troppo da fare per cagare me. Raggiungemmo casa stando in silenzio quasi tutto il viaggio. Arrivammo e andammo a dormire a casa mia.
Fra due giorni iniziava la scuola, non ero pronta.
La mattina mi svegliai abbracciata ad Harry ma lui ancora dormiva, così mi riaddormentai.   Quando mi svegliai la seconda volta Harry non era accanto ma trovai un biglietto sul comodino.
"Sono andato a prendere le ciambelle, torno tra poco. Ti amo" - Che dolce! - Decisi di farmi una doccetta veloce poi una volta vestita uscii sul balcone che dava sulla strada per prendere un po d'aria fresca ( fresca.. più che altro gelida!) A un tratto vidi Harry, in strada, con una scatola di ciambelle fumanti, mammamia quanto mi piacevano! Era sotto casa mia e Harry stava attraversando la strada mi ero girata un secondo.
Senti a un certo punto il clacson di un'auto e degli stridii di gomme sull'asfalto. Guardai di sotto e non credevo ai miei occhi.
Corsi subito in strada mentre chiamavo un'ambulanza, appena raggiunsi Harry notai che era privo di sensi e avevo paura che potesse essere qualcosa di grave. Gli andai vicino e gli parlai.
  Dissi in lacrime.
L'ambulanza era già arrivata nel frattempo e caricarono il suo esile corpo sul furgone. Andai insieme a lui, mentre raggiungevamo l'ospedale più vicino chiamai Anne spiegandole la situazione. Anche lei arrivò il prima possibile all'ospedale. In ambulanza chiesi ai paramedici se avesse qualcosa di grave.
.

Vedevo il mio ragazzo essere portato di corsa in sala operatoria di corsa. Mi accasciai sul pavimento in un corridoio dell'ospedale con la testa appoggiata ai ginocchi. Ero in lacrime, in quel momento mi passò davanti tutta la mia storia con Harry, fin dal primo momento che lo vidi.
( Jane:(Cantando) " Cause you got the one..."
Harry: (interrompendola da dietro le sue spalle) sei davvero brava, sai?  ...)
Tutto era iniziato un anno e mezzo fa, prima di lui non avevo mai incontrato nessuno così...protettivo, che mi amasse... e che sopratutto io amavo veramente. Mi passarono nella mente tutti i nostri momenti fino ad arrivare a ora. Fino ad a me, rannicchiata in un corridoio d'ospedale dove Harry lottava tra la vita e la morte e io ero qui impotente. E' così. Non potevo fare nulla per lui. E pensare che era andato solo a prendere delle ciambelle. Il mondo mi stava crollando addosso.
 Alzai gli occhi e vidi Anne, anche lei aveva pianto molto probabilmente. Aveva gli occhi rossi.
Singhozzai.

<... Anne ho paura>
Mi abbracciò e poi mi porto in sala d'aspetto.

Spazio autrice :)
@Bea_561   Seguimi s twitter ;)
Non è molto lungo, lo so ma... è uscito così! Spero vi piaccia.
E ... RECENSITEEEE altrimenti  piango! :(
 ciao :D

 

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Capitolo 7
*** Per favore, esci dalla mia vita ***


 Alzai gli occhi e vidi Anne, anche lei aveva pianto molto probabilmente. Aveva gli occhi rossi.
Singhozzai.

<... Anne ho paura>
Mi abbracciò e poi mi porto in sala d'aspetto.

----
Restammo li, con il cuore in gola, per ore. Non smettevo di piangere era più forte di me. Quando Harry sarebbe uscito dalla sala operatoria e si fosse svegliato non mi avrebbe dovuto vedere così. Non volevo che vedesse quanto stavo male perchè lui lo sarebbe stato tre volte peggio per me. Quando vidi i medici avvicinarsi mi asciugai le lacrime e trattenni le altre.
< Abbiamo fatto il possibile, abbiamo registrato danni non troppo importanti al cranio, e le costole andranno apposto con il tempo, ma... trattandosi di una zona vicino al cuore non abbiamo potuto fare più di tanto> Disse un medico.
< Vi prego diteci che tornerà come prima > Rispose Anne
< Non glielo possiamo garantire signora...ma lo speriamo tanto>
Che cosa vuol dire lo speriamo tanto?! Il loro lavoro non era sperare, ma guarire le persone... ... ...
-Va bene forse stavo esagerando, hanno detto che hanno fatto il possibile- riflettei.
Dopo un'oretta circa un'infermiera ci disse che Harry si stava svegliando e che una persona sola l'avrebbe potuto vedere. Era giusto che andasse Anne. Io così rimasi ancora in sala d'aspetto. Avevo mille pensieri per la testa... mia madre... mio padre e il suo fottuto trasferimento... Harry... mormorai
Disse Louis accompagnato da Niall, Zayn e Liam.
Gli spiegai come stavano le cose senza omettere nulla, dovevano sapere la verità.
< Non posso davvero crederci> Sussurò Niall, nei sui occhi intravedevo qualche lacrima che cercava di trattenere.
Chiese Zayn.
< Era uscito a comprare la colazione, io ero sul balcone quando ho sentito un rumore di auto e ho visto Harry steso sull'aspelto accanto a un taxi. Sono corsa subito da lui e ho chiamato l'ambulanza, ma il taxi se n'era andato prima che potessi raggiungerlo>
Tutti e quattro annuirono, poi si sedettero accanto a me tutti in silenzio.
A un tratto arrivò Anne.

Corsi da lui, la camera non era molto distante, la raggiunsi in un attimo.
Entrai e lo vidi li nel letto, pallido pallido, debole, assonnato, con la flebo nel braccio sinistro. Trattenni di nuovo le lacrime, cercai di sfoggiare un sorriso, dopodichè entrai.
Dissi in tono scherzoso.
Harry accennò un sorriso ma vedevo che era molto debole, mi avvicinai al letto e presi una sedia per sedermi accanto a lui.
Non sapevo che dirgli ma lui mi precedette.
Chiese con non-chalance.

< Già forse hai ragione comunque, a parte il mal di testa e un po il dolore al torace sto bene.>






Andai a chiamare i ragazzi ma in quegli attimi il mio telefono squillò. Risposi.


< Senti, solo perché ora la mamma non c'è più, non hai il diritto di arrivare fare il padre protettivo e strapparmi alla mia vita. Vattene a puttenburgo con la tua famiglia felice e restaci per favore.> Riattaccai. In quel momento non volevo pensare a lui, se Harry non fosse stato in queste condizioni mi avrebbe fatto solo ridere.

Restai in ospedale tutta la sera e decisi di fermarmi anche la notte. Mi accomodai sul letto accanto a Harry - era anche abbastanza comodo devo dire - e rimasi stesa su un fianco a guarlo.  A un tratto aprì gli occhi dolcemente, si quei bellissimi occhi verdi che mi avevano stregata fin dall'inizio. Quelli che ora sembravano molto sofferenti.
< Jane.....> Sussurò lui.
Sembrava volesse dirmi qualcosa ma non riuscì a finire. Vidi che aveva qualcosa di strano, sembrava stare male poi richiuse li occhi. Rimasi li a pensare per un oretta, poi, insicura della sua salute decisi di chiamare un infermiera. Quando arrivò diede un occhiata a Harry eseguendo alcune analisi.
Disse appena lo ebbe visto.
 Uscii dalla stanza per dare spazio all'infermiera e vidi spuntare mio padre. Ma che diamine ci faceva qui?! Nello stesso momento l'infermierà uscì e come pietrificata biascicò qualche parola. Sembrava scioccata.
< Signorina, Harry sembra essere in..coma.>
.


Spazio autrice :)   @Bea_561
Lo so ragazzi, è corto! Ma mi farò perdonare! Mi rendo conto che gli ultmi capitoli sono orridi quindi mi scuso in anticipo.
Ringrazio quelle poche anime buone che seguono la mia storia e che la recensiscono :)
Appena potrò metterò il prossimo capitolo   ;)   Ciaoo :D

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Capitolo 8
*** Ci sarò! ***


 Uscii dalla stanza per dare spazio all'infermiera e vidi spuntare mio padre. Ma che diamine ci faceva qui?! Nello stesso momento l'infermierà uscì e come pietrificata biascicò qualche parola. Sembrava scioccata.
< Signorina, Harry sembra essere in..coma.>

?!?!? Coma? Dissi rattristandomi non facendo neanche caso all'uomo che teoricamente dovrebbe essere mio padre
Disse sincera l'infermiera
Non dissi nulla, ma avevo le lacrime agli occhi, come mi succedeva molto spesso ultimamente, avevo imparato a trattenerle ormai. Mi girai mio padre che come un mostro dal cuore di ghiaccio era rimasto impassibile di fronte a questa scena. Sperai in un minimo di comprensione da parte sua, perchè in fondo sapevo perchè era li.
< Andiamo a casa tua, immagino tu non abbia ancora preparato le valige. Il volo parte tra circa tre ore da Heathrow.> Mi disse spietato.
Mi schifava e basta.
< Ma ce l'hai un cuore tu?! Hai un briciolo di ragione in quel cervello oppure l'hai abbandonata come hai fatto con la ->
Mi interruppe prendendomi per un polso
Dissi ironicamente, anche se di ironico non c'era proprio nulla.


Mi diede uno schiaffo. < Come ti permetti, lurido schifoso!> Mi voltai e chiesi all'infermiera che stava girando per i corridoi se potessi entrare in camera di Harry. Entrai chiudendo fuori il maiale che purtroppo dovevo chiamare "padre".
Mi sdraiai accanto a lui e gli diedi un bacio, ero abbracciata a lui, ancora in lacrime.
A un tratto la porta si aprì facendo un gran rumore. Mio padre entrò e prendendomi per un braccio, mi trascinò via. Era troppo forte perchè riuscissi a liberarmi dalla stretta.
Gridai verso di lui mentre venivo trascinata fuori dall'ospedale.
< Perchè, devi farmi questo, perchè?!?!>
< Sei ancora minorenne, Jane, e di sicuro non vivrai con una popstar esaltata che non vede l'ora di->

Restammo in silenzio fin quando vidi casa mia mio padre mi fece scendere.
Non risposi, sbattei la portiera nella macchina e corsi in casa. Presi tutte le valige che avevo buttai tutte le mie cose, e con tutte intendo proprio TUTTE. Infine staccai dal muro tutte le foto di me Harry, e i ragazzi e le misi in borsa. Perfetto, pensai. Poi mi accasciai in un angolo vicino al divano in lacrime; era il punto dove avevo trovato mia madre. Guadai l'orologio, era ora se non fossi uscita da sola mi avrebbe mandato chissà quale colosso per portarmi via di peso; tanto vale fare da sola.
Caricai in macchina le valige, misi le cuffie del mio i-pod e mi persi nell'osservare un ultima volta la mia Londra. Svoltammo davanti a casa di Harry per dirigerci all'areoporto.
Li ci aspettava la famigliola felice, tutti col sorrisone a trentordici denti (?)
Dopo tutte le varie scaramellature da areoporti salimmo sull'aereo. Ero seduta vicino al finestrino accanto a suo figlio che a quanto pare si chiamava Beck, e a lato del corridoio la figlia, Penny.
Evidentemente Beck notò che non ero proprio di buon umore e cerco di chiedermi che avevo.
Dissi.
Disse un po' impaurto.

Beck abbassò lo sguardo e non disse nulla. Notai che ogni tanto mi fissava mentre qualche lacrima mi rigava le guance. Avrei voluto gridargli qualcosa, ma in fondo non era sua la colpa di tutto.

Allacciai le cinture, stavamo per atterrare nella terra dello strudel, fantastico!
Scesi dall'aereo, non rivolsi parola a nessuno, l'areoporto era pieno di uomini in giacca e cravatta con la puzza sotto il naso che sembrava entrassero e uscissero dagli aerei come dagli autobus. Sorvoliamo.
Mentre aspettavo le mie valige chiamai Anne, che l'infermiera si era presa la briga di avvertire.
< Ci sono notizie di Harry? > Chiesi secca
< Purtroppo non ancora, hanno detto che dovrebbe svegliarsi presto. Ma tu che fine hai fatto?>

< Oh povera... Ma come Germania?> Era chiaramente molto dispiaciuta, per me lei era come una seconda madre.

Spazio Autrice :)

Ciao a tutti scusate il ritardo! Ma la scuola... sapete com'è.. (pfff)Comunque spero il capitolo vi piaccia;) non arrabbiatevi se prima di sabato non continuo ma non ho mai il tempo :) 
Bhè..Grazie a tutte per le visualizzazioni, sopratutto al primo capitolo, per le recensione e per chi segua :D
Susususususu so che nel vostro cuore in fondo volete recensire..quindi che aspettate il riquadro bianco è qui sotto ;)

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Capitolo 9
*** La nuova casa ***


< Ci sono notizie di Harry? > Chiesi secca
< Purtroppo non ancora, hanno detto che dovrebbe svegliarsi presto. Ma tu che fine hai fatto?>


< Oh povera... Ma come Germania?> Era chiaramente molto dispiaciuta, per me lei era come una seconda madre.

 

< E' una storia lunga, riguarda mio padre... scusa ma non voglio parlarne..>
< Certo,certo...ti capisco, bhe spero tornerai presto!>

dissi con aria pensierosa.

Ecco, le mie valige sono arrivate erano due, belle grandi. Controllai in borsa, per essere sicura di avere tutto...eccole lì, le foto con me e Harry che spuntavano dalla tasca - Lasciai cadere solo una lacrima... l'asciugai e poi seguii mio padre fino alla stazione dei taxi. Naturalmente avendo al seguito tutta la famiglia.
Il taxi ci portò a una casa abbastanza in centro, non troppo piccola, c'erano quattro stanze, due bagni, cucina e salotto. Ma sinceramente della casa non mi importava più di tanto, dovevo trovare un modo per scappare da quel posto. Una volta entrati Penny corse a scegliere quale sarebbe stata la sua camera, era molto entusiasta devo dire; Beck si fermo vicino alle porte delle due stanze rimaste e mi fece la cortesia di chiedermi quale preferivo.  
dissi un po' fredda.
Rispose lui col mio stesso tono.
La mia stanza non era troppo grande, aveva una finestra che dava sulla strada. Sulla destra c'era un letto e un comò, vicino alla finestra una poltroncina, sulla sinistra una scrivania e l'armadio. Disfai le valige e.... andiamo a chi voglio darla bere, ho tirato fuori appena qualche maglia e l'ho buttata nell'armadio (scusate il termine) alla cazzo! Mi sedetti sulla poltrona e iniziai a guardare fuori...La Germania non era brutta, eravamo in pianura e riuscivo a intravedere i palazzi del centro da casa e poi distante forse più della mia Londra intravedevo un piccolo spicchio di mare. Erano circa le otto di sera e la compagna di mio padre, Alice, venne a dirmi che tra poco avremmo cenato. Non le risposi nemmeno.
< Jane, so che non sei di buon umore, ma devi mangiare qualcosa...>
< Che ne sai tu> tagliai corto.
< Bhe in effetti non so molto tuo padre mi ha detto poco o niente riguardo tutta questa faccenda...>
Non accettavo il fatto di doverlo chiamare padre, non volevo... ma risolvetti in fretta il problema concludendo che non lo avrei mai chiamato in nessun modo.

Dopotutto Alice non era così antipatica ma mi dava semplicemente il disgusto il fatto che mio padre l'abbia sostituita a mia madre. Mentre gli altri mangiavano mi feci una doccia calda...rimasi in bagno circa mezz'ora...poi andai in camera, mi infilai una maglia a casaccio...solo dopo notai che era quella che Harry mi aveva regalato per il mio sedicesimo compleanno. Era grigia, leggera e abbastanza larga. Mi arrivava poco sotto le cosce e c'era disegnato il London Eye su uno sfondo sfocato. Amavo quella maglia, come amavo anche lui....rimasi a fissare quella maglia per cinque minuti e intanto mi scorrevano davanti agli occhi i giorni passati con lui, avrei potuto perderlo per sempre da un momento all'altro...Mi sdraiai sul letto... e mi addormentai dopo poco.
Beep-Beep-Beep-Beep---
Gridai contro la sveglia, chi cazzo è che l'aveva inserita?!
Sorvolai. quella mattina avevo una nausea abominevole, rimasi a letto ancora un po a leggere. Non avevo ancora fame, ma vidi entrare Beck, con una vassoio con delle fette biscottate succo d'arancia e altra roba.
< Ma che...?> Sussurrai
< Papà ti manda questo...> Disse alludendo alla colazione
Beck forse era quello che mi stava più simpatico in tutta la casa, forse perchè aveva quasi la mia età o..non lo so...
disse lui all'improvviso
< A davvero?>
Scherzo un po' lui alla fine.


Mi sembrava strano ma inizia a raccontagli tutto dal momento in cui ho conosciuto Harry fino al qualche giorno prima della morte di mia madre.
< Wow e così ora stai insieme a Harry Styles? !!! >
Non risposi e continuai il racconto, gli parlai della mamma di quel che era successo dopo, e poi di nostro padre, dell'incidente, di adesso...
< Non  ci credo, non può essersi comportato così...> Beck era sconvolto dal comportamento del padre
< Stai certo che non vi ho seguiti in Germania per divertimento!  Senza offesa ovviamente...>
Beck mi abbracciò. Uno di quegli abbracci che ci si da tra fratelli.  Aveva capito tutto.
< Harry si rimetterà ne sono sicuro>

 

SPAZIO AUTRICE ;)

Ehi :) Ciao a tutte, scusate per l'orrendo capitolo, farò di meglio la prossima volta! Che dirvi...se trovate orrori di scrittura non odiatemi, sono tipo in coma perchè c'ho messo tre ore a scivere sto pezzettino del cazzo. Spero vi sia piaciuto e che lascerete una piccola recensione :):):):):) Alla prossima ;)

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Capitolo 10
*** Novità per Jane e Harry ***


Spazio Autrice!

 Ragazze rileggendo i capitoli noto che spesso mancano alcune parti ma vi poso giurare 
che le avevo scritte e poi non so come mai spariscono. Cercherò di fare più 
attenzione, per fortuna non sono sparite parti particolarmente importanti..
Ora mi metterò a scrivere questo "nuovo e fantastico capitolo". A dopo ;) 
-----------
< Non  ci credo, non può essersi comportato così...> Beck era sconvolto dal comportamento del padre
< Stai certo che non vi ho seguiti in Germania per divertimento!  Senza offesa ovviamente...>
Beck mi abbracciò. Uno di quegli abbracci che ci si da tra fratelli.  Aveva capito tutto.
< Harry si rimetterà ne sono sicuro>
 

 

Erano più o meno le undici di mattina e decisi di uscire di casa nonostante avessi un po di mal di testa...Alla fine metà della colazione di mio padre rimase sul letto. I giorni tra una cosa e l'altra sono passati molto in fretta e oggi è il primo febbraio. E' il compleanno di Harry.

Avevo in mano il mio telefono e digitai il numero di Anne.
< Anne...sono Jane...Harry non..>


Disse lei solennemente. Poi sentii le voci di un dottore come sottofondo e cadde la linea.
Chissà cosa stava succedendo... Non riuscendo a darmi una risposta misi le cuffie nelle orecchie e mi incamminai senza meta, avrei visitato un po la città.

Canticchiavo tranquilla, poi avvertii un forte dolore alla pancia, avevo sempre quel mal di testa.. a un certo punto avevo la vista annebbiata e mi sentii cadere a terra.
Mi sembrava di fluttuare in una specie di..che ne so...seconda dimensione ..(?) poi mi svegliai. Ero su una panchina e due ragazzi  stavano parlando vicino a me.
< Ehi, tutto bene?> Disse uno dei due rivolto a me. Era piuttosto alto, castano, aveva gli occhi verdi, erano davvero belli.
< Forse è meglio chiamare l'ambulanza> Diceva intanto l'amico piu o meno simile all'altro ma con capelli ricchi e occhi castani.
< No, non ce n'è bisogno, sto bene> Dissi mentre aprivo lentamente gli occhi.
Disse il riccio.
< Certo> Mi alzai mettendomi seduta e inizai a parlare con i due ragazzi.

  dissi confusa porgendo la mano
< E io David!>
I due mi invitarono a casa loro, notando che stavo ancora poco bene. Le loro parole testuali erano state "Tranquilla, non siamo stupratori". In effetti mi sembravano due tipi a posto così andai.
Abitavano in centro in un loro appartamento, non era gigante però era carino. Ci sedemmo sul divano a guardare la TV quando di colpo mi prese una forte nausea. Corsi in bagno, e il resto potete capirlo da soli.
I due notando che comunque non ero in condizioni di morte, ironizzarono sul fatto che io fossi incinta,  e a quel punto mi balenò per la mente questa possibilità.
Dissi
Dissero i ragazzi all'unisono.
< Si ma io no!> mentre parlavo stavo gia correndo in farmacia a comprare il test.
Avvisai i ragazzi che mi avevano lasciato il numero che sarei tornata a casa mia. Usci dalla farmacia e corsi a casa il più veloce possibile, una volta arrivata corsi in bagno e feci il test. Dovevo solo aspettare una mezzoretta.

La porta si spalancò ed entrò mio padre che da ieri cercava di avere un contatto fisico con la sottoscritta.
< Ehi piccola> Disse
< Che c'è>risposi fredda.
< Potresti venire di sotto? >
Non risposi e mi incamminai verso l'uscita e scesi le scale.
Mi sedei sul divano accanto a Beck. Quando Alice iniziò a parlare.
Disse tutta esaltata.
Trattenni le lacrime e corsi in camera mia. Chiusi a chiave la porta. In quel momento mi sembrava tutto uno scherzo ma non lo era affatto. Fino a un mese fa neanche sapevo chi era mio padre e ora tutto questo.

Sentii  bussare alla porta.

Non risposi lui non centrava ma in quel momento provavo un profondo odio per tutte le persone di quella casa. Non so come riuscì ad entrare.
< Sai, io ho un passato come scassinatore di serrature!> Rimanevo ancora in silenzio e guardavo fuori, iniziava a farsi sera quando a un tratto mi tornò in mente il test.  Mi alzai di scatto e buttai fuori dalla stanza Beck.

Beck usci e io corsi in bagno.  Il test era li una risposta che avrebbe potuto stravolgermi la vita...ancora.
Non avevo il coraggio di leggere. Se fosse stato positivo che avrei fatto? Non me la sarei mai sentita di abortire, non credo. Feci un bel respiro e aprii gli occhi.
Il test era positivo. Chiamai subito Anne. Lei prima ancora che io iniziassi a parlare sovrastò la mia voce. Era piuttosto felice.
< Jane!Jane! Harry si è svegliato! Si è svegliato!>




< Nulla...Fa lo stesso..non era niente di importante> Mentii, era importante, eccome se lo era.

Corsi di sotto e dissi a mio padre che avrei preso il primo aereo per andare da Harry. Lui provò ad obiettare ma lo interruppi. Non gli stavo chiedendo il permesso per andare, lo stavo semplicemente avvisando. Le de cose eranocompletamente diverse.

Salii in camera e misi qualche cambio di vestiti e biancheria in valigia. Presi la borsa, tutti i miei risparmi, che si potevano definire una "piccola fortuna" e andai all'areoporto con un taxi.
Perfetto il primo volo era alle 17.Ora sono le 15. Comprai il biglietto e passai tutti quei controlli dove ti trattano come un'infiltrato del Mossad in procinto di far esplodere l'intero areoporto.
Arrivai a Londra per le 18. Tra altri controlli e cose varie sono arrivata a CASA MIA ( Com'è bello dirlo :] ) intorno alle 19. Posai valige e cianfrusaglie varie, dopodichè corsi in ospedale.

Spalancai la porta della camera numero 24.
Gridai. Ops..avevo sbagliato camera... Scorsi Anne due stanze più avanti mentre rideva per l'imbarazzante scena. Corsi da lei e da Harry; era li sveglio..non potevo crederci, gli diedi un lungo bacio per poi staccarmi ansiosa.
< Che c'è amore? Conosco quello sguardo...c'è qualcosa che non va?>


SPAZIO AUTRICE :D

 Ciao atutti scusatemi per l'enorme ritardo ma sono sempre a fare altro ultimamente. Perdonatemi.
Che dire un GRAZIE SUPERSPECIALE a quelli che leggono la mia storia e mi piacerebbe ringraziare quelli che recensiscono, ma visto che non c'è nessuno non posso :( Qualche comentino suvvia ;)
Commentate e ditemi che ne pensate , idee, opinioni.. è tutto ben accetto! :D Al prossimo capitolo ;D

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Capitolo 11
*** AVVISO! LEGGETE TUTT! :) ***


Ragazzi qui non capisc perchè toglie delle parti importantissime della storia. E lo fa solo quando la pubblico perchè questa volta l'avrò riletta 100 volte. Non proprio che fare.
In caso non capiate Jane decide di non dire per telefono a Anne che è incinta di Harry. Prende l'aereo va in ospedale e quando arriva da Harry sta per dirglielo...
Poi vedremo come andrà avanti! :)
Spero non succedano più queste cose. Scusate ancora!

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