After Breaking Dawn

di MaryAliceBrandonCullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Presentazione ***


POV BELLA
Erano passati ormai i famosi sette anni dalla nascita di Nessie, ebbene si, anche io ormai la chiamavo così. Tutti la chiamavano così, persino Edward che a furia di sentire nei pensieri degli altri questo nome, lo aveva accettato così come avevo fatto io. Ormai la nostra piccola mostriciattola era cresciuta e anche se in teoria a sette anni doveva sembrare un piccola bimba, sembrava una ragazza di 17 anni e non solo fisicamente. La mia piccola ormai è cresciuta. E' una piccola donna. Ha la mentalità di un'adulta, è molto matura, riflessiva come il padre e curiosa come la madre, ha la passione per la moda come le zie e ama le sfide come gli zii, è compassionevole come i nonni paterni, ma attenta ai dettagli ed esuberante come rispettivamente il nonno e la nonna materna. Fisicamente, beh fisicamente è bellissima e non lo dico solo perchè sono la sua mamma o perchè la amo più della mia stessa vita, ma perchè lo è davvero. E' bassina, cosa al quanto strana visto che sia io che Edward non siamo così bassi. Sembra aver preso, per quanto impossibile, questo tratto da sua zia Alice, infatti è poco più alta di lei e ha una passione per la moda esagerata come la sua adorata zietta. E' magra e muscolosa ma con le forme giuste nel punto giusto, ha lunghi capelli bronzei e riccissimi, tratti ereditati rispettivamente dal papà e da nonno Charlie, e due grandi occhi castano cioccolato con folte ciglia a contornarli, come li avevo io da umana, ha gli zigomi alti e rosei e uno splendido sorriso con delle fossette sulle guance  che fa cadere chiunque ai suoi piedi. Quando la guardo, se non fosse per la somiglianza che ci lega direi che non sembrerebbe mia figlia, in certi momenti mi sembrerebbe una degna figlia di Alice, sono uguali caratterialmente ed è per questo che sono molto legate, condividono oltre la passione per la moda e per il bello, anche quella per le feste e quando sono insieme sono un uragano. Inoltre Alice, insieme a Rose e qualche volta anche a me, è la sua confidente. Parlano della qualsiasi cosa e darebbero la vita l'una per l'altra. Sono contenta di questo affetto estremo che le lega, perchè so che se un giorno mi succedesse qualcosa lei, come tutti gli altri componenti della famiglia Cullen, la proteggerebbe da ogni cosa a costo della propria vita.
Diciamo che mia figlia ha un rapporto speciale con ogni componente della famiglia, con ognuno di noi fa cose diverse e questo è bello perchè ci fa sentire dei forti punti di riferimento per lei. Con suo zio Emmett inventa le più strane sfide e scommesse. Si divertono tantissimo insieme e lei va a caccia quasi solo ed esclusivamente con lui e con Jasper, perchè anche lì nascono sfide e scommesse di ogni genere. Jasper da quando Nessie è arrivata in questa famiglia è cambiato a vista d'occhio, non è più la persona che ho conosciuto otto anni fa, non è più serio, non sembra più sofferente, è diventato un matto come Emmett ed è uno zio stupendo. Nessie lo adora tantissimo. Lui ha con lei un rapporto speciale fatto non di fisicità come può essere con Emmett, ma è un tipo di legame basato sul profondo amore e sulla preziosa fiducia che nutrono l'uno per l'altro. Non parlano di ragazzi perchè lui si è dimostrato uno zio geloso, così come Emmett, ma vedo che quando litiga con me e con Edward corre da lui o quando ha problemi di altro genere è lui che cerca, oltre me ed Edward. Con lui condivide anche la passione per le moto.
Beh, poi c'è Rosalie, Rosalie è per lei una seconda mamma così come per Rosalie lei è la figlia che non ha potuto avere. La vizia tantissimo e le ha attaccato la passione per i motori, infatti la mia piccola è un meccanico provetto. Ama le macchine anche lei come il padre e la zia. Con Esme ha un ottimo rapporto nonna-nipote, anche se Esme ha solo 26 anni, la vizia anche lei come solo una nonna può fare e le cucina i piatti più assurdi perchè ci tiene al fatto che mangi cibo umano. Con Carlisle è un rapporto dettato dall'amore per il sapere. Insieme leggono libri grandi quanto me e lui è stato il suo primo insegnante durante questi sette anni d'infanzia, se così la si può definire.
Nonno Charlie. Beh mio padre la ama indiscutibilmente e ormai ha accettato tutte le stranezze di casa Cullen. La domenica è il loro giorno. Mio padre la viene a prendere da me, come se ancora fosse una bimba,  e la porta prima a pesca e poi a mangiare fuori e poi passano il pomeriggio come sanno solo loro, infatti nessuno sa cosa fanno. Nessie ha ereditato da lui la passione per la pesca. Mia mamma ancora non sa neanche della sua esistenza, è già tanto che abbia accettato me così diversa senza dire una parola e penso che presentarle anche mia figlia sarebbe fin troppo strano. Ma questo mi fa star male perchè io vorrei che la conoscesse.
Poi c'è Jacob. Jacob ormai ha dimora fissa a casa Cullen. Si vede lontano un miglio che è innamorato perso di Nessie, ma quando lei era ancora piccola gli avevamo fatto promettere che le avrebbe lasciato la possibilità di scegliere, non ci andava che per una stupida leggenda licantropica nostra  figlia fosse costretta a stare con un uomo senza possibilità di scelta. Così Jacob se voleva stare da noi doveva promettere che non gli avrebbe raccontato della leggenda fino a quando lei non avrebbe fatto il primo passo, doveva quindi aspettare che anche lei si innamorasse di lui per dirgli del suo folle amore per lei, e so che è una cosa crudele da parte nostra ma per la nostra bambina questo ed altro. Lui era quindi stato per lei un amico di giochi, infatti la assecondava in tutto, quando era bambina ed ora che lei era cresciuta un grande amico, quasi un fratello.  Ma si vedeva che questa condizione lo faceva soffrire. Insieme facevano la qualsiasi cosa, anche lui era compagno di sfide e scommesse, sin da quando era bambina gli lanciava ad esempio sfide a chi mangiava più pizze per convincerla a mangiare cibo umano. Inoltre avevamo costretto Jacob a finire la scuola e a prendersi il diploma, così almeno poteva essere al pari di nostra figlia e poteva aiutarla nei compiti, ma per lui niente era troppo per Renesmee, neanche studiare!
Con me invece, la mia bambina ha uno splendido rapporto, insieme anche al suo papà condividiamo l'amore per la letteratura, lei con me si confida quanto basta. Ovviamente capisco che sono pur sempre sua mamma, per quanto giovane, c'è sempre un minimo blocco. Con Edward ha un rapporto viscerale, si amano alla follia. Se già fisicamente sembrano gemelli, caratterialmente ancora peggio, si capiscono con un solo sguardo, hanno entrambi quello smodato amore per la famiglia e per i valori, condividono la passione per la musica, infatti anche Nessie suona più strumenti; condividono l'amore per le auto veloci, per la letteratura e sono legati da un affetto smisurato. Edward è molto geloso di lei da buon padre d'altri tempi, così come i suoi fratelli, ma lei non lo ha ancora capito essendo che non hanno mai avuto occasione di dimostrarglielo. Ora che è cresciuta sarà dura tenerli a freno quando inizierà a pensare a qualche ragazzo, già immagino che scene!
E poi ci sono io, ho superato il mio anno da neonata brillantemente, ho la fedina penale immacolata come quella di Carlisle, non ho mai fatto del male a nessun umano anche se non ho avute molte occasioni. Sono cambiata tanto, la mia maternità mi ha fatto maturare molto. Una cosa è rimasta uguale: il mio amore per Edward. Lo amo ancora come se fosse il primo giorno e penso che questo mai cambierà, non abbiamo mai avuto momenti di crisi, litighiamo molto raramente e viviamo la nostra eternità al meglio dedicando le nostre giornate interamente a Renesmee, e la notte interamente a noi. E li son scintille! Stare troppo con Alice e Nessie mi ha fatto diminuire l'odio verso la moda, ora diciamo che so vestirmi almeno abbinando i colori e questo è già un passo. Ho iniziato ad amare la velocità e per questo le macchine veloci, anche se poi non ne capisco niente di motori. Almeno il Ferrari F430 rosso regalatomi da Edward dopo il matrimonio è servito a qualcosa e non è andato perso.


Commentateeeee! Fatemi sapere se vi piace..

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Ora ci troviamo in mezzo ad un trasferimento. Infatti per sette anni siamo rimasti a Forks rischiando molto, solo per me. Ma ora siamo davvero costretti a trasferirci visto che tutti notano il nostro immutare. Andremo a vivere a Vancouver. Così non saremo troppo lontani da mio padre e Jacob non sarà troppo lontano dal branco e da suo padre. Della casa se ne sono occupate Esme ed Alice in quest'ultimo periodo e quindi sarà per noi una sorpresa. Inizierò per la prima volta l'Università. Non voglio essere l'unica Cullen senza uno straccio di Laurea. Mia Figlia invece andrà per la prima volta a scuola, anche se non ne è molto entusiasta, preferiva studiare a casa. Abbiamo insistito perchè vogliamo che abbia un minimo di rapporto extra-familiare, vogliamo che abbia una vita come una qualsiasi adolescente e che si mischi agli umani. Inizierà dall'ultimo anno, almeno prenderà il diploma e poi potrà seguirci all'Università. Ora siamo in macchina e stiamo litigando proprio per questo motivo: la scuola. NES: 'Non ci voglio andare a scuola, in mezzo ad adolescenti in piena crisi ormonale, noteranno tutti quanto sono diversa e mi odieranno. Lo so già. Posso benissimo studiare a casa come ho fatto fino ad adesso. Oltretutto ho visto il loro programma. Io quelle cose le so già. Me le ha spiegate il nonno. E' inutile che io vada a scuola.' Io ed Edward stiamo comunicando mentalmente, ormai ho potenziato il mio scudo e riesco a sostenerlo per molto tempo. Quando Nessie è così determinata è l'unico modo per riuscire a sovrastarla. Amore è troppo testarda. Dobbiamo fargli capire che è la cosa migliore da fare. Aiutami! Edward mi risponde con un'occhiata eloquente, come a dire 'chissà da chi ha preso',rispondo con una linguaccia e lui capisce che è ora di fare la sua parte. ED: Nessie, tesoro, è necessario che tu vada. Devi fare esperienze umane, vedrai ti creerai molti amici, anzi amiCHE, e sarai la migliore della classe. In fondo ti piacerà. E poi l'anno prossimo potrai venire in università con noi. Vedrai! NES: Allora forse non avete capito. A me non mi interessa, con voi o senza di voi, io a scuola o all'Università non ci voglio andare. Non ho bisogno di un pezzo di carta che dimostri le mie capacità. E poi guarda, non credo che lo abbiate tutti questo 'pezzo di carta'. Lo avrete giusto tu, la mamma, zio Jazz e nonno Carlisle. ALiCE: Ci stai prendendo per svogliati nipotina? NES: Vorresti farmi credere che tu hai un qualche tipo di laurea? Avevamo evitato di dirgli quante lauree avevano i membri della famiglia per non farla sentire in difficoltà, ma ora credo proprio che scoprirà quante lauree hanno ognuno e si dovrà arrendere. Ed, è giunto il momento. Ci odierà perchè non glielo abbiamo detto. Dopo un sorrisino di mio marito verso di me, Edward decide di prendere parola. ED: Tesoro, quasi tutti abbiamo una laurea. NES: Allora voglio sapere che lauree avete. Partiamo dal capostipite, tanto so che non tutti andrete a scuola, Carlisle che laurea ha? ED: Tesoro il nonno ne ha innumerevoli. Non saprei elencartele tutte. Ti dico solo che ha anche insegnato all'Università ed ha lauree nelle materie più diverse: dalla scienza alla musica. NES: E nonna Esme? Lei non è mai andata a scuola. ED: Oh, questo lo dici tu. La nonna ha ben due lauree. Arte e Architettura, ed ha studiato anche fotografia. NES: Zio Jazz? JAZZ: Stai dubitando della mia istruzione? NES: No, di te son sicura, so che hai una qualche laurea. Voglio solo sapere quale. JAZZ: Oltre ad avere frequentato la scuola superiore più volte, sono laureato in storia e filosofia. NES: Tu, mamma? BELLA: Beccata. Io non ho nessun tipo di laurea, ho solo il diploma. L'ho preso poco prima che nascessi e poi appunto dopo la tua nascita non mi sono mai allontanata da te. Questa sarà la mia prima laurea. NES: Tu, papà? ED: Ho due lauree in medicina, altre in letteratura, matematica, legge, ingegneria meccanica,lingue, storia dell'arte e finanza internazionale. Bastano? NES: Ahaha, spiritoso. Passiamo al meglio. Zia Alice? ALICE: Ti sorprenderò mia cara nipotina! Oltre ad avere frequentato più volte le scuole superiori, sono laureata in moda ed economia internazionale! NES: Pff.. Zia Rose? ED: Zia Rose è laureata in ingegneria elettronica, economia, astrofisica e medicina! NES: Non mi direte adesso che anche Zio Emm è laureato!? Sappiate che non ci crederò. BELLA: E' vero. Non ha mai portato a termine nessun corso. Però ogni anno va a scuola comunque. Ha frequentato innumerevoli corsi al college, ma non li portava a termine perchè si appassiona molto facilmente ad argomenti sempre nuovi. Quest'anno l'abbiamo sfidato a finirne uno e conoscendolo ce la farà. NES: Pff.. Sono costretta? ED: Diciamo di si, a meno che non vorrai essere presa in giro da zio Emmett che ti rinfaccerà a vita di non avere nemmeno un diploma. NES: Mi arrendo. Andrò a scuola. Posso almeno sapere che corsi frequenterete? BELLA: Io frequenterò Letteratura, è sempre stato il mio sogno. Papà ripeterà Medicina per tenere aggiornato nonno Carlisle nelle ultime scoperte mediche. Zia Rosalie frequenterà Pedagogia, zio Emm Scienze Motorie, Zio Jazz Psicologia, Zia Alice Architettura e Jacob inizierà Ingegneria Meccanica!La nonna lavorerà come Architetto e il nonno come medico nell'ospedale del posto. NES: Sono curiosissima di vedere la casa!! Ed iniziò a saltellare sul posto. Questa era Nessie, un concentrato di energie, riusciva a cambiare umore da un secondo all'altro. E sua zia non era da meno! ALICE: Non ti deluderò, Ness.. Vedrai! E' bellissima, direi favolosa.. NES: So che non lo farai.. Ed eravamo arrivati.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


POV NESSIE
Dopo l'ennesima discussione sulla scuola con i miei, eccoci arrivati nella nostra nuova casa. Mi dispiaceva lasciare Forks, alla fine ci ero cresciuta, ma qui potevo almeno muovermi liberamente senza destare sospetti. Il nonno lo avrei visto comunque. Sarei andata io a trovare lui, ero abbastanza grande per poterlo fare adesso. Ora ero assolutamente curiosa di vedere la mia nuova casa, ma soprattutto la mia cameretta. Ero così entusiasta perchè sapevo che questa volta se ne era occupata zia Alice e sapevo che lei mi conosceva alla perfezione e sapeva come farmi felice.
Ecco la nostra nuova casa. Appena arrivati li davanti rimasi a bocca aperta e così come me anche la mamma e Jacob. Era stupenda! Si entrava in una veranda coperta, a causa del maltempo frequente in questo posto, e riscaldata. Al suo interno una enorme piscina faceva capolino, era tutta illuminata ed era bellissima. Ci saremmo divertiti li. Era tutto stupendo. Accanto alla piscina c'era un enorme tavolo di marmo su cui era disegnata una bellissima scacchiera completa di scacchi in posizione e di pedine per giocare anche a Dama. Di fronte al tavolo c'era poi un televisore enorme a schermo ultra-piatto con collegata una nuovissima Play-Station 3 ed una Nintendo Wii Nera con migliaia di giochi di ogni tipo. C'era poi un tavolo da biliardo stupendo e il Calcio Balilla. Dio mio, era il Paradiso quello. Era qualcosa di inimmaginabile. Tutto mi sarei aspettata ma non qualcosa di così stupendo. Le luci erano soffuse e regolabili, cambiavano persino di colore, così come quelle della piscina che sul fondo aveva impressa una foto della famiglia Cullen, Jake compreso. Si era capito che quella era la stanza giochi e relax, ma pensandoci bene mi sembrava strano che l'ingresso fosse questo. Infatti, neanche il tempo di pensarci che mia zia, mi trascinò via comunicandomi che quello non era l'ingresso principale. Eravamo entrati dal retro per far si che vedessi prima quel Paradiso. Mi caricò così velocissimamente in spalle per trascinarmi nell'entrata principale.
Mi trovavo di fronte ad una villa in stile impero isolata completamente. Era imponente e bellissima già da fuori. Delle scalinate conducevano al portone d'ingresso in legno intarsiato, imponente e pesante, in cui vi era inciso in corsivo 'Casa Cullen'.
Varcato il portone mi trovai di fronte ad un'entratina niente male che mi presentava cinque portoni uguali al precedente ma meno pesanti. In ogni portone era inciso un nome in corsivo ordinato e con calligrafia perfetta. Nel primo si trovava inciso la scritta 'Fam. Cullen' , nel secondo 'Fam. Masen-Cullen', nel terzo 'Fam. Mc Carty-Cullen', nel quarto 'Fam. Whitlock-Cullen' e nell'ultimo 'Casa Black'. Incredibile. La zia e la nonna avevano pensato bene di lasciare ad ognuno la propria privacy dividendo l'enorme stabile in cinque appartamenti. Erano delle maghe. Mi accorsi che dietro me c'erano tutti gli altri, tutti felici e sconvolti come me, primo tra tutti Jake che si trovava ad avere un appartamento tutto suo. Sprizzava gioia da tutti i pori. Era incredibilmente scioccato. Davanti a noi zia Alice e nonna Esme erano entusiaste delle nostre facce e sembravano pronte a parlare. Prese parola nonna Esme.
ESME: Ragazzi, visto che ormai si sono formati nuclei famigliari divisi seppur uniti io e Alice abbiamo pensato di lasciare ad ognuno la propria privacy per quanto possibile, soprattutto a te Jacob, che sei il meno abituato a non avere dei tuoi spazi.
JAKE: Non so come ringraziarvi, davvero. Non posso credere che abbiate fatto tutto questo per me, non posso fare altro che ringraziarvi di tutta l'ospitalità che mi offrite. E poi, anche fuori, la veranda. E' stupenda. Vi sottovalutavo sanguisughe. Siete migliori di quanto potessi sperare. Grazie di tutto.
ALICE: Beh, basta perdere tempo. Ho una cosa per voi. Carlisle ecco la tua chiave.
E le porse una chiave con un fiocchetto bianco ed azzurro, poi ne tirò fuori una bianca e la diede ai miei, una lilla che diede a zio Jazz, una rossa a zia Rose, ed una verde a Jacob. E poi a mia grande sorpresa ne tirò fuori un'altra che diede a me. Non sapevo cosa significasse. Era una chiave rosa, del mio colore preferito e al mio sguardo interrogativo la zia rispose con un 'capirai dopo'. Stavo morendo di curiosità, ma prima volevo vedere tutte le case degli altri e lasciarmi la mia all'ultimo.
La casa di Carlisle ed Esme era tutta nei toni del bianco e dell'azzurro. Colori tenui come la loro personalità in fondo. I mobili erano in arte povera, la preferita della nonna. La cucina conteneva un tavolo grandissimo ed era in legno tutto intarsiato. Il resto della casa si articolava su due piani e seguiva tutto questo stile, semplice ma stupendo. La camera da letto si trovava nel piano di sopra e c'era un letto a baldacchino altissimo come richiamava quello stile ed una cabina armadio al quanto enorme. Tutto il piano superiore non aveva murature ma vetri spessi che rivelavano il paesaggio esterno. Nel bagno avevano un'enorme vasca da bagno con idromassaggio. La casa era ultra-tecnologica nonostante lo stile desse l'idea di trovarsi in un'altra epoca. Un portone più spesso degli altri non era stato aperto, strano!
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Poi entrai in casa di zia Rose e zio Emmett. Casa loro aveva i muri nei toni del bianco e del giallino. I mobili erano in stile barocco veneziano, finemente intagliato. Bellissimi. Rispecchiavano soprattutto lo stile di zia Rose, ma quando guardavo i televisori, i PC, i giochi e altro di questo genere ritrovavo zio Emm. La camera da letto era stupenda e conteneva un'enorme vasca idromassaggio incassata nel pavimento con i loro nomi sul fondo della piscina. Le luci della camera si potevano regolare a loro comodo. La cabina armadio era stratosferica, era grande quanto metà della camera. Nel bagno si trovava invece una di quelle enormi docce che si vedono nei film anch'essa con idromassaggio e stereo interno. Anche qui uno strano portone non aperto.
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Andai poi in casa di zia Alice e li era tutta un'altra storia. La casa era in stile moderno e con colori sgargianti. La cucina era viola lucido ed era enorme, nonostante la sua inutilità. Il salone conteneva un enorme schermo piatto che occupava quasi metà parete ed era stracolmo di giochi per la X-Box di zio Jazz. Il divano era anch'esso lilla così come i mobili. Le pareti erano due bianche e due lilla spugnate. La camera da letto era bellissima. Il letto era basso come detta lo stile moderno ed era uno di quei nuovi letti a contenitore, dove si trovavano tutti gli accessori di zia Alice (cerchietti, cinture, foulard, ecc..). Anche qui c'era una vasca idromassaggio col fondo lilla e con i loro nomi in bianco. La cabina armadio era qualcosa di incredibile e invidiabile: era più grande della camera stessa. Nel bagno c'era una doccia come quella di zia Rose, solo con colori diversi. Ritrovai anche qui lo stesso portone..
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Passammo poi a casa di Jake. Casa sua era tutta in stile moderno, in toni neri alternati al bianco. Era bellissima. La cucina aveva una dispensa enorme e strapiena di cibo. C'era un'isola in mezzo alla cucina con sopra elettrodomestici di ogni tipo, tutti di ultima generazione. C'erano robot da cucina, lavastoviglie, frullatore, forno a microonde, forno a gas, tritarifiuti e migliaia di altre cose che non so neanche a cosa servano. Jacob era strabiliato come me. Anzi, più di me. Nel salone aveva un enorme televisore al plasma con il digitale terrestre per vedere ogni genere di partita e film. Il divano era uno di quelli elettronici, di quelli che fanno i massaggi shiatzu e che si inclinano come si vuole, era enorme e spaziosissimo, adatto a lui che è un colosso. C'erano due bagni. Uno a piano terra, molto semplice, sempre nello stesso stile con una normale doccia di dimensioni un po' esagerate. L'altro al piano superiore, tutt'altra storia: doccia di dimensioni inquantificabili con impianto idromassaggio e stereo d'ultima generazione. La camera da letto era immensa. Il letto di dimensioni extra-large, con cuscini comodissimi ed enormi anch'essi, vasca incassata nel pavimento idromassaggio, sul fondo della vasca disegnato lo stemma del branco ed il suo nome e luci regolabili, televisore al plasma con tecnologia 3D grosso quanto la parete con annessa Play-Station 3 e un'infinità di giochi di guerra, e impianto cinema, su una scrivania un bellissimo computer portatile Apple bianco e impianto stereo da far tremare la casa. La cabina armadio era stupenda, soprattutto per uno come Jacob, che aveva sempre avuto un numero di vestiti ridotto. Anche qui si trovava lo stesso portone e alla mia domanda 'Dove porta?' nessuno mi considerò.
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Fu poi il turno di casa nostra. Casa nostra era arredata in stile impero, con mobili e pareti chiare, la dispensa era enorme e anche qui si trovavano elettrodomestici di ogni tipo. Il salone era grandissimo, aveva un bellissimo televisore al plasma enorme con varie consolle, e un divano enorme. C'erano anche qui due bagni: quello a piano terra di normali dimensioni, con una normale vasca da bagno e quello al piano di sopra molto simile a quello delle zie ma di diverso colore. La camera da letto dei miei era molto bella, aveva un letto alto a baldacchino e alti comodini che sembravano venire da un'altra epoca. Anche qui una bellissima vasca idromassaggio in camera con i loro nomi. Le vetrate erano provviste di un tastino che permetteva di far scendere dei tendoni pesanti e così era in tutti gli appartamenti. Anche qui un bellissimo televisore al plasma con digitale integrato faceva capolino. Era una casa da sogno e ancora non avevo visto la mia camera. Arrivammo poi ad una porta bellissima chiusa a chiave sulla quale era impressa una mia foto, capii così che la chiave che avevo serviva proprio ad aprire quella porta ed emozionata, la aprii..
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La camera che mi si presentò davanti era quella dei miei sogni, la cosa che mi attirò immediatamente fu la vasca idromassaggio che aveva l'acqua di colore fucsia, era stupenda e da un lato del letto vi si poteva accedere.. Il letto era anche il mio a baldacchino ed era a due piazze con un bellissimo copriletto rosa, i muri avevano due pareti ed il soffitto bianche e le altre due rosa anch'esse, nelle pareti si potevano ammirare molti ingrandimenti delle mie foto preferite disposte in un disordine che sembrava avere però una logica. Come faceva a ricordarsi quelle che preferivo? E soprattutto come faceva a ricordarsi o a sapere che tra quelle preferite ce n'erano alcune che erano più preziose di altre? Si notava che aveva capito quali fossero dal fatto che me le aveva fatte più grandi delle altre. C'erano foto di ogni tipo, da quando ero nata fino ad oggi, con ogni componente della famiglia Jake compreso e l'ingrandimento di quella con i miei era assolutamente spettacolare - Amavo quella nanerottola pazza di mia zia. Mi conosceva perfettamente. -  C'era poi una bellissima ed enorme scrivania con sedia da ufficio in tinta  e sopra di essa era posizionato un bellissimo Mac rosa, che mi aveva sicuramente fatto fare apposta per me, il mouse pad era fatto con una foto mia e sua stupenda, c'era poi una libreria anch'essa in tinta con tutti i miei libri compresi quelli di scuola e alcuni della libreria di nonno Carlisle, i miei preferiti. I libri erano tutti in ordine alfabetico d'autore. Sembrava tutto un sogno. Era tutto perfetto come l'avevo sempre sognato. Di fronte al letto, c'era un bellissimo televisore al plasma grandissimo, così potevo guardarmi la tv anche in camera dal letto. Per la camera erano sparse le casse dell'impianto surround da cinema che mi aveva installato. Su un piano rialzato c'era poi un bellissimo pianoforte e scendendo i tendoni automatici sulle vetrate l'acustica era perfetta. Le luci si potevano regolare a piacere e potevo anche metterle psichedeliche. Questa camera era enorme e sapevo che le sorprese non erano ancora finite. Sul comodino accanto al letto c'era una bellissima sveglia col quadrante fucsia glitterato, c'era poi la cabina armadio che era più grande della camera stessa dove erano già stati trasferiti i miei vestiti, le mie scarpe e i miei accessori. Entrando si poteva notare che era suddivisa in reparti: reparto maglie a mezza manica, poi quello per le maglie a maniche lunghe, poi le canotte, i maglionicini, le felpe, i jeans, i pantaloni, le gonne suddivise per lunghezza, i vestiti anch'essi suddivisi per lunghezza, i leggins ed il tutto era in ordine di colore. C'era poi lo spazio delle scarpe suddiviso prima per categorie: quindi scarpe da ginnastica, da trekking, eleganti, stivali, decoltè, sandali, tutti suddivisi prima in ordine di altezza del tacco e poi di colore. C'era poi il reparto degli accessori e via dicendo. Tutto intorno era specchi, per cui ci si poteva specchiare da ogni angolazione. C'era poi una specie di tavolino con uno specchio e una luce in cui erano sistemati i miei trucchi. C'era poi una parete interamente ricoperta dai miei orecchini, bracciali e collane e gli anelli erano posizionati in un portagioielli attrezzato apposta per farli incastrare ordinatamente. Era tutto perfetto. L'unica cosa che mi sorprendeva era il fatto che la zia non avesse fatto shopping per me, si insomma avevo tantissimi indumenti, ma da lei mi sarei aspettata delle spese folli per rifarmi il guardaroba, invece stranamente non me lo aveva fatto. Appena finii di elaborare questo pensiero mi saltò addosso urlandomi che oggi saremmo andate a fare shopping perchè era ora di far pulizia e di regalare tutti i miei vestiti o quasi ai poveri, in fiere di beneficenza. Erano nuovissimi e tanto una volta che li avevo indossati due o tre volte non mi avrebbe più permesso di metterli, quindi era giusto regalarli a chi ne aveva bisogno e non poteva permetterseli. Una cosa che non notai inizialmente ma che mi fece notare lei era che sul comodino c'erano delle chiavi. Andai a controllare ed erano delle chiavi di una FIAT, mah strano.. Non mi sembrava di aver dichiarato di avere una preferenza verso quelle macchine. Stavo morendo di curiosità, finalmente avrei avuto una macchina tutta mia. Peccato però per il fatto che sicuramente non era una macchina da corsa come l'avrei desiderata io. Notai uscendo che anche da noi c'era il misterioso portone e stavolta mi spiegarono dove portasse. Praticamente portava nell'area comune di casa Cullen, quella dove poi si trovava la sala giochi-relax, così l'avevo soprannominata.. Mi trascinarono così in garage dove sfilavano tutte le nostre bellissime auto: La Mercedes s55 AMG nera di nonno Carlisle, la Volvo S60R grigia metallizzata e la Aston Martin V12 Vanquish dello stesso colore di papà, la  BMW M3 Cabriolet rossa di zia Rosalie, la Jeep Wrangler rossa di zio Emmett, la Porsche 911 Turbo gialla di zia Alice, la Mercedes Guardian nera e la Ferrari F430 rossa di mamma, la vecchia Volkswagen Golf rossa ormai modificata di Jake; e le moto:  l'Harley Sprint nera di Jake, L'Honda XL250 rossa della mamma e la Ducati 848 metallizzata di zio Jazz. C'erano poi tre macchine e una moto coperte da un telo pesante. La zia mi guidò verso la prima, la più piccola, dicendomi che quella era la mia, quella per salvare le apparenze e per recarmi a scuola. Tirò su il telone e sbucò una bellissima Fiat 500 Abarth di colore fucsia con i vetri oscurati e gli interni di Louis Vuitton rosa e bianchi. Era stupenda ed era stata modificata sapientemente da zia Rose. Era semplice ma da bava alla bocca, non vedevo l'ora di guidarla. Mi dissero che ce n'era un'altra per me. Me la indicarono e quando alzai il telo, quello che trovai davanti ai miei occhi mi fece quasi svenire: era una Lamborghini Gallardo grigia scura, tutta modificata, perfetta. Non potevo credere che quel gioiellino fosse mio.  La faccia di Jake era la fotocopia della mia. Non vedevo l'ora di provarla. Mi fecero poi alzare l'ultimo telo, che nascondeva quella che avevo identificato come una moto, ma non volevo illudermi. Ci pensò zia Alice ad alzare il telo per me, quello che ne venne fuori mi piacque quasi quanto la Lamborghini: era un Honda CBR 1000RR Fireblade nera. In una sola parola. Stupenda! Era la mia preferita e lo sapevano. Saltai addosso a tutti e li ringraziai innumerevoli volte.
La terza invece, a sorpresa anche per me, era per Jacob. Lui ne era entusiasta già prima di sapere che macchina fosse e ci ringraziò milioni di volte. Poi la zia alzò il telo e quella che sbucò era una macchina bellissima. Era un Audi R8 GT-R. Stupenda e anch'essa modificata dalle sapienti mani di zia Rosalie. Era un mito: l'aveva alleggerita di 100 kg grazie all'aggiunta di carbonio e rifiniture sia all'interno che sulla carrozzeria esterna, come i tubi di scarico alleggeriti in titanio. Quanto a potenza era fantastica: 600 cavalli di potenza e un motore con 10 Cilindri a V, era capace di raggiungere i 100Km/h in 3.2 sec e aveva una velocità massima di 350 Km/h.
 Ero ancora sconvolta dalle bellissime auto, quando mi piombò addosso mia zia Alice dicendomi che dovevamo andare a fare shopping nei migliori centri commerciali del posto, altrimenti sarei dovuta andare in mutande a scuola. A questa affermazione si sentì un ringhio da parte della componente maschile della casa, Jake compreso. Questa cosa mi lasciava al quanto sorpresa, non tanto per i miei parenti da cui potevo anche aspettarmelo, ma da parte di Jake che era solo un mio caro amico. Andai in cameretta a prendere la mia borsa per uscire con zia Alice e li mi fissai su una foto mia e di Jake in cui lui era a petto nudo. E così mi trovai a pensare a quanto bello e perfetto fosse, senza neanche rendermene conto. << Ok Nessie, stai uscendo fuori di testa. Da quando in qua ti metti a pensare a Jake in questi termini?! Mi sa che l'aria di qui mi fa male, mi sento una psicopatica, soprattutto per il fatto che ora parlo anche sola. Lasciamo perdere.>> Mi fermai dalle mie elucubrazioni perchè un urlo sovraumano mi fece spaventare a dir poco.
ALICE: Ness, ti vuoi muovere?? Devi prendere la borsa o devi contare le particelle di aria presenti nella tua camera? A proposito, già che ci sei prendi le chiavi della tua macchina nuova. E muoviti!! Se non scendi entro 10 secondi salgo e ti trascino giù per i tuoi splendidi capelli!!
NESS:  Si, zia scendo. Un attimo solo!
Dio, quanto era pesante quando ci si metteva. Non poteva essere così piccola e così fastidiosa, aveva ragione papà a dirlo. Presi chiavi e borsa e iniziai a correre verso il garage perchè conoscendola i famigerati dieci secondi non li avrebbe aspettati. Scesi e non pensai più a Jake. Era troppo da matti farmi certe idee su di lui.
La 500 di Renesmee
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Interni della 500
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Il Lamborghini Gallardo di Renesmee
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L'Honda CBR 1000RR Fireblade di Renesmee
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L'Audi R8 GT-R di Jacob
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Spero che la storia vi piaccia. Ringrazio chi mi ha già messo tra le storie preferite e tra quelle seguite. Spero di sentire un po' di pareri su questa storia, per sapere se vi piace come procede!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Arrivammo al centro commerciale in pochissimo tempo, un po' perchè non era lontanissimo e un po' perchè la mia macchinina nonostante le apparenze tirava quanto basta. Appena entrate la zia mi fece entrare in un negozio di intimo. Una volta all'interno mi diressi verso la mia solita zona, quella dell'intimo semplice e colorato, ma venni bloccata immediatamente da quella matta di mia zia che mi trascinò nella zona sua e di zia Rose, dove molte volte trascinavano anche mamma, che conteneva indumenti se così si potevano definire, a dir poco imbarazzanti. Iniziò a riempirsi le mani di completini di ogni colore e genere: reggiseni di pizzo nero, bianco, rosa, color carne, azzurro, marrone, rosso, leopardato, viola, fucsia e di mille altri colori coordinati a mutandine, culotte e perizoma degli stessi colori e poi una marea di babydoll e canottierine sexy, che non riuscivo veramente a capire a cosa potevano servirmi.
NESS: Zia, zia.. Ascoltami un attimo! Ti prego, fermati e ascoltami.
ALICE: Perchè devi perdere tempo con inutili parole? Non mi starai mica diventando come tua mamma? No, perchè io un'altra Bella in casa, con tutto il bene che le posso volere, ma non la voglio. No,no!
NESS: Aspetta. Io non sono, ne sto diventando come mia mamma sotto questo punto di vista. Lo sai, non potrei mai cambiare, non scherziamo! Ma, mi chiedo semplicemente a cosa possa servire tutta questa roba a me. Non lo capisco proprio. Non mi serve assolutamente.
ALICE: Ness, fidati di me. E' meglio mettere le mani avanti. Un giorno non molto lontano mi ringrazierai.
NESS: Vabbè, ho capito lasciamo perdere. Non riuscirò mai a farti cambiare idea! Andiamo in cassa?
ALICE: No, no cara la mia nipotina. Li devi provare tutti.
NESS: Ma perchè? Sai che mi stanno, ormai le conosci le mie taglie!
ALICE: Non si sa mai, voglio essere certa che ti stiano come spero.
NESS: Pff.. Ok, vado!
E mi diressi così verso i camerini, rossa di vergogna per quello che avrei dovuto indossare. Un'ora dopo uscimmo di li già piene di pacchi e pacchetti e ci dirigemmo verso il negozio di bigiotteria dove comprammo un infinità di collane, bracciali, orecchini e anelli di ogni colore possibile e immaginabile. Trovai anche dei cerchietti bellissimi con dei fiocchi al quanto appariscenti ma stupendi. Uscite da lì eravamo già fin troppo piene per camminare senza attirare l'attenzione, se saremmo uscite con altri pacchi pieni di scarpe o vestiti la gente avrebbe pensato che non siamo normali: piccole così e con così tanta forza. Così pensammo di fare una tappa alla macchina a posare la prima parte dei nostri acquisti. Andammo poi in una gelateria che dava tanto l'impressione di un posto dove fanno gelati divini, così entrai e ne comprai uno mega con dei gusti un po' diversi dai classici: Cookie, variegato alla nutella, cioccolato bianco, stracciatella e per finire una bella spruzzata di panna finale. Il gelataio rimase un po' sconvolto quando capì che era per me. Le apparenze ingannano, pensa se sapesse che molte volte salto la comune cena per andare a dissanguare un puma nella foresta. Ahahahaha che pensieri di cattivo gusto che mi facevo ogni tanto.
Entrammo in un negozio di scarpe e svaligiammo anche quello, presi per la maggior parte sandali e decoltè con tacchi vertiginosi; fu poi il turno dei vestiti e anche li arricchimmo i piccoli negozi del centro commerciale che non avevano ancora visto due pazze come noi all'opera. Finiti gli acquisti per noi comprammo indumenti anche per gli altri componenti della famiglia che oggi erano rimasti a casa a sistemare ogni cosa e che ormai si affidavano completamente a noi. Adoravo comprare e quando iniziavo ero come presa da una frenesia che non mi permetteva per niente al mondo di fermarmi, in questo io ed Alice eravamo uguali, infatti gli altri quando uscivamo insieme per fare shopping non si permettevano minimamente di venirci con noi perchè sapevano che non avrebbero retto. Dicevano che in quei momenti mettevamo seriamente paura, ma io non mi sentivo così spaventosa e zia Alice nemmeno, quindi insieme ci trovavamo benissimo. Persino zia Rose, amante sfrenata dello shopping, da quando ero cresciuta io non andava più con zia Alice a far shopping: diceva che una Alice era dura da reggere, figuriamoci due. Arrivammo a casa dopo praticamente 7 ore di shopping e appena sotto il portone iniziammo a gridare di venirci ad aiutare perchè anche se eravamo fortissime e il peso non era un problema, era lo spazio a fregarci. Nelle nostre braccia non ci stavano proprio tutte le buste. Così scesero tutti e rimasero per l'ennesima volta scioccati dalla quantità di roba che avevamo comprato. Corsi subito in camera mia a posare e ordinare tutto e, felice più che mai, scesi dai miei con un sorriso a 32 denti. Abbracciai mio padre, diedi un bacio a mia madre, gli raccontai della fantastica giornata trascorsa e gli dissi che per questa sera avrei mangiato da Jake perchè era la serata del cibo-schifezza e dei film a seguire. Occupavamo così tutti i venerdì, era un'abitudine che avevamo preso da quando io ero piccola e non volevo di certo perderla ora.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Uscii di casa e mi diressi verso l'appartamento di Jake e notai che era semi-nudo che apparecchiava la tavola. Appena mi vide entrare corse subito a vestirsi, ma nulla avrebbe potuto cancellare quell'immagine dalla mia testa: Jake con solo un asciugamano avvolto in vita, i capelli bagnati e i muscoli in evidenza. Era bellissimo, perfetto direi. La sua pelle bronzea mi attirava tantissimo, sarà per il fatto che ero abituata alla pelle diafana della mia famiglia, i suoi muscoli possenti e definiti mi attraevano da morire. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, non avevo mai pensato a Jake in quei termini, tranne oggi prima di uscire e adesso, era una cosa stranissima. Lui era il mio migliore amico e quello sarebbe sempre stato, non potevo provare altro anche perchè lui non mi avrebbe mai voluto. Io per lui ero solo una bambina e mi aveva visto crescere, non poteva provare altro che affetto fraterno, quello che dovevo provare anche io e che ora come ora la sua immagine semi-nuda, quasi divina, mi impediva di provare. Ok, dovevo calmarmi, non potevo farmi trovare in questo stato. Questa storia mi avrebbe solo fatto del male. Dovevo finirla. Appena mi concentrai e capii che dovevo sembrare il più normale possibile, alzai gli occhi e notai che Jake era sullo stipite della porta a osservarmi con aria curiosa. Chissà da quanto era li. Oddio, che vergogna. Adesso cosa dicevo? Fortunatamente ci pensò lui a spezzare il silenzio imbarazzante che si era creato.
J: << Nana, a cosa stai pensando di così imbarazzante da farti avvampare le guance di vergogna?>> Peccato che aveva iniziato con la frase più sbagliata.
N: <> dissi cercando di evitare la sua esplicita domanda. Mi piaceva il fatto che fosse sempre così spontaneo, anche se le sue domande potevano imbarazzare. Perchè stavo pensando a cosa mi piace di lui? Basta, Ness!
J: << Da quando ho notato che la tua crescita si è fermata e che la tua altezza supera di poco quella di tua zia. E poi il tuo soprannome iniziale era Nessie, ma ormai ti chiamano tutti così e quindi voglio distinguermi!>>
N:<< Ahahahaha che facciamo stasera?>>
J: << Il solito. Pizza con patatine, salsiccia e uovo, film e corsa nel bosco. Ti va?>>
N: << Certo.>> E così andammo a mangiare ridendo e scherzando.
Notai che comunque c'era un certo imbarazzo da parte mia, cosa mai successa, e penso che lo stesse notando anche lui e la cosa mi infastidiva. Non capivo perchè dovevo stare in imbarazzo. Non ne avevo motivo. Eppure quell'imbarazzo c'era e non riuscivo ad evitarlo. Finito di mangiare mi buttai nel divano con la pancia piena e soddisfatta e lui, dopo aver inserito il DVD nel suo maxischermo 3D, si buttò nel divano cadendomi accanto e abbracciandomi com'era solito fare quando guardavamo i nostri film. Appena le sue braccia mi strinsero mi sentii come percorsa da una scarica elettrica, era una sensazione bellissima. Passai tutta la durata del film ad osservarlo, a guardare i suoi bellissimi lineamenti, i suoi occhi scuri e magnetici, le sue labbra liscie e carnose e il suo corpo paragonabile a quello di un Dio greco. Era stupendo, non potevo fare a meno di pensarlo e mi attraeva come mai era successo. Finito il film uscimmo dalla finestra e corremmo verso il bosco chiaccherando come eravamo soliti fare, finche non andò su argomenti dall'apparenza normalissimi ma più difficili per me.
J: <> Ecco. Di nuovo. Dritto al punto e senza giri di parole. Ed io non sapevo cosa rispondere.
N: << Niente, Jake. Sono solo preoccupata per domani, tranquillo. >> Optai per una bugia che non passò inosservata.
J: << Mah, sarà. Tu non mi convinci, sai che ti conosco come le mie tasche e che non puoi mentirmi. E sai anche che presto capirò cosa ti succede!>> e appena lo saprai scapperai via da me..  Ci pensai io a finire la sua frase. Sapevo che sarebbe andata così.
N: << Tanto non mi credi mai Jake. Ho voglia di lottare un po', ne ho bisogno, voglio scaricarmi un po'. Ci stai o hai paura? >>
J: << Ahahaaha. Paura io? Hai bisogno che ti ricordi chi è quello forte qui, piccola succhiasangue?>> Dimenticavo il fattore più importante. Io ero una sua nemica naturale, anche se ero un ibrido. Non sarebbe mai potuto succedere niente tra noi, anche se non avevo mai capito cosa ci facesse con noi a questo punto. Boh! Possibile che fosse solo per la sua grande amicizia con mamma?
N: << Ok, lupacchiotto. Ora la succhiasangue ti farà vedere di cosa è capace! Vai a trasformarti su!>>
J: << Non ho bisogno di trasformarmi, posso atterrarti anche da umano. >> E scoppiò in una sonora risata.
N: << Sappi che io ci metterò tutta la forza di cui sono capace. Se ti fai male, fatti tuoi lupo!>> e mi misi in posizione d'attacco. Con gli anni ero diventata una brava combattente. Gli addestramenti di zio Emmett e di zio Jazz erano serviti a qualcosa.  Si mise in posizione di difesa e dopo qualche minuto di combattimento, lo avevo atterrato. Ero sopra di lui e mi incantai a guardare il suo viso perfetto e le sue labbra piegate in un sorriso stupendo. Approfittò del mio attimo di distrazione per ribaltare le posizioni e me lo ritrovai col viso a pochi centimetri dal mio e un sorriso di vittoria stampato in faccia.
J: << Piccola Cullen, non te lo hanno insegnato che non bisogna mai distrarsi?>> Che faccia da schiaffi. Perchè averlo così vicino mi mandava su di giri in questo modo? Perchè quelle labbra mi attraevano e mi veniva una maledetta voglia di chiuderle nelle mie? In quel momento capii tutto. Mi ero innamorata di Jake e non potevo farci niente, dovevo solo riuscire a far si che anche lui si sentisse attratto da me e che anche lui si innamorasse di me. Non sarebbe stato facile, ma mi fu chiaro finalmente a cosa serviva tutto l'intimo regalatomi da zia Alice. Quella nana aveva già visto tutto e sicuramente sapeva anche come sarebbe finita, dovevo assolutamente farla parlare.
J: << Nana, ti sei ancora distratta? Devo capire che cosa ti succede! Non puoi distrarti a questo modo! C'entra mica un ragazzo?>> E mi guardò con aria indagatrice.
N:<< Sei fuori strada lupo! Domani mi accompagni tu a scuola?>>
J: << Certo, come sempre. Non vorrai perdere le vecchie abitudini?>>
N: << Mai! A domani lupo, è ora che io vada a dormire, sennò domani non mi sveglierò!>> Lui si avvicinò e mi stampò un bel bacio con tanto di schiocco sulla guancia. Era il bacio della buonanotte, me lo dava sin da quando ero in fasce e non aveva mai perso quest'abitudine. Ora come non mai apprezzai quella buonanotte e, al pensiero, arrossii. Merda!
J: << Buona notte piccola succhiasangue!>> e mi abbagliò col suo perfetto sorriso
N: << Buona notte lupacchiotto!>>
Mi diressi verso casa pensando all'alfabeto arabo, che era abbastanza complesso per non far sentire i miei pensieri a mio padre.
ED: << Nessie, fermati! Cosa mi nascondi?>> mi disse mio padre con aria indagatrice, ma con un non so che di preoccupato.
NES: << Niente paparino caro! Vado a nanna che è tardi.. Buonanotte!>> E così dicendo mi dileguai verso la mia splendida cameretta, lasciando mio padre scioccato e offeso a borbottare parole incomprensibili e mia madre a ridacchiare divertita da quella scenetta. Domani parlerò con la zia e mi dovrà anticipare qualcosa. L'ansia mi attanaglia.


Ed eccovi un altro capito, ringrazio chi commenta i miei capitoli e chi mi ha messo tra i preferiti e i seguiti. Una piccola anticipazione sul prossimo capitolo: sarà un breve POV Edward! :) A presto!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


POV EDWARD
Stavo giocando a scacchi con la mia Bella, l'unica che ancora mi sfidava, l'unica, a parte Alice, che aveva qualche possibilità di battermi perchè con lei non valeva il mio potere. Era divertente anche per me giocare ad armi pari, ma l'abitudine di sfruttare il mio potere anche nel gioco, ora si faceva sentire. Dovevo concentrarmi per riuscire a vincere e, oltretutto Bella negli anni era diventata davvero brava. Infatti vinse anche questa volta. Nello stesso istante entrò la mia piccola Nessie, con un sorriso brillante, provai a sentire cosa la rendeva così allegra ma l'unica cosa che sentii era l'alfabeto arabo. Ecco, mi stava nascondendo qualcosa. Odiavo quando lo faceva e all'idea che lo stesse facendo al ritorno da un'uscita con Jacob mi stava venendo un attacco di panico se possibile. La fermai.
ED: << Nessie, fermati! Cosa mi nascondi?>> le chiesi nel panico più totale. L'idea che avesse scoperto che qualcosa di magico e sovrannaturale li legava mi metteva terrore, perchè questo avrebbe voluto dire che presto l'avrei persa. Presto sarebbe diventata sua. L'idea che anche un minimo contatto, anche un innocente e casto bacio potesse esserci stato mi faceva vedere tutto rosso e mandava in bestia il mio lato umano, di papà degli inizi del 900 geloso della sua unica figlia femmina, che poi era oltretutto la mia unica figlia. Lei con uno splendido sorriso, di quelli che fa quando vuole abbagliarci per ottenere qualcosa, mi rispose con una bugia, era palese che lo fosse, lei non sapeva mentire, così come la madre.
NES: << Niente paparino caro! Vado a nanna che è tardi.. Buonanotte!>> E così dicendo si dileguò verso la sua camera. Rimasi imbambolato e offeso a borbottare qualcosa che doveva somigliare a un 'certo, certo', mia moglie dal canto suo ridacchiava divertita da quella scenetta. Stavo pensando a come scoprire se mi nascondeva ciò che più temevo e così chiesi consiglio alla mia bellissima e intuitiva moglie.
ED: << Bella, che cosa ci nasconde? Non sarà mica arrivato il momento tanto temuto? Mi teneva nascosti i suoi pensieri, che dobbiamo fare?>> dissi con fare terrorizzato.
BELLA: << Secondo me non c'è dubbio, il suo sorriso era un sorriso innamorato. Non so se sia successo qualcosa, ma non credo. Forse Jake potrebbe aiutarci a saperne di più. Però tu devi calmarti, è inevitabile che succeda, lo sai e non possiamo farne una colpa al povero Jake, anche perchè in tutti questi anni è stato bravissimo a non fare trapelare niente. E non lo dico solo perchè è il mio migliore amico.>> Sapevo che avrebbe trovato la soluzione a tutto. Era vero, dovevo calmarmi, ma l'ansia mi attanagliava lo stomaco. Ero nel panico più totale. Non volevo perdere la mia bambina, era cresciuta troppo in fretta.
ED: << Ok, amore. Hai ragione te, come sempre. Però ho davvero paura, non voglio perderla, non così presto. Lei fino a pochissimo tempo fa era la mia bambina e aveva bisogno di me e delle mie attenzioni, non voglio che questo cambi. Io voglio essere sempre un suo punto di riferimento, ho paura di essere messo da parte per lui, non voglio che accada. Per questo speravo che tutto questo sarebbe successo più avanti possibile. Non riesco ad accettarlo così presto.>>
BELLA: << Tesoro, a parte il fatto che ancora non sappiamo cosa sia successo, se anche fosse non c'è bisogno che stai così in pena. Renesmee è matura e sa come comportarsi. Non ci metterà mai da parte, siamo i suoi genitori e l'abbiamo cresciuta senza mai fargli mancare niente e lei ci ama come noi amiamo lei. Non devi farti tutte queste paranoie. Lei ci sarà sempre così come noi ci saremo sempre per lei. Avrà sempre bisogno di noi, fidati di me. E poi Jake è perfetto per lei. So che hai anche paura che non lo sia, ma non devi preoccuparti, lo è. E' l'uomo più perfetto del mondo per lei. La conosce benissimo, sa sempre di cosa ha bisogno, sa prendersi cura di lei, la può proteggere e oltretutto la ama come nessuno potrebbe fare. Farebbe qualsiasi cosa per lei. Ne sono sicura al cento per cento.>> Ecco. Questa era Bella. Era maturata molto da quando l'avevo conosciuta. Era incredibile. Sempre la parola giusta al momento giusto. Mi conosceva come nessuno. Sapeva sempre cosa pensavo e di cosa avevo bisogno, cosa volevo sentirmi dire. Mi leggeva dentro. E io la amavo da morire.
ED: << Sapevo che avrei fatto bene a parlarne con te. Hai sempre la parola giusta e ormai mi leggi dentro senza bisogno di poteri supplementari come il mio. Comunque ora sono più calmo, possiamo andare.>> E così andammo verso casa del mio nemico dai tempi dei tempi. Nemico naturale, aveva provato a portarmi via la moglie e ora anche la figlia. La cosa bella era che nonostante tutto gli volevo un bene immenso, come se fosse un mio secondo figlio, ma doveva ricordarsi di rispettare mia figlia perchè per lei avrei fatto la qualsiasi cosa, avrei anche ucciso per lei. La amavo più di ogni altra cosa e lui lo sapeva.
Bussammo e ci venne ad aprire con la faccia un po' assonnata, il suo solito sorriso e la battuta sempre pronta.
J: << Ciao succhiasangue, ma non lo sapete che i lupi a quest'ora dormono? E' successo qualcosa?>> e ci ospitò in casa.
BELLA: << Simpatico come sempre Jake, scusa l'orario, ma siamo un po' preoccupati per Nessie e pensavamo che potresti aiutarci a scoprire cos'ha.. Ne sai qualcosa?>> Non sembrava sorpreso, ma neanche sembrava che sapesse risponderci. Era strano anche lui. I suoi pensieri erano confusi.
JAKE: << Immagino che pensiate che sia colpa mia. Beh non è così. Stasera era parecchio strana. Sembrava imbarazzata quasi, e pensierosa, diventava rossa senza motivo e ogni tanto si incantava a pensare a qualcosa e giustificava sempre il suo comportamento con la scusa della giornata di domani, anche se sinceramente io sono sicuro che stesse mentendo. La conosco troppo bene e oltretutto non è capace di mentire. Le ho chiesto se poteva entrarci un ragazzo ma mi ha riso in faccia e mi ha preso in giro. Non saprei dirvi cos'ha. Voi che ne pensate?>> Ecco. Si era innamorata, dopo questa descrizione ne ero certo. Lui non lo aveva capito e questo era davvero un bene per me. Fantastico. Speriamo solo che a Bella non venga la fantastica idea di dirglielo perchè la potrei uccidere. Subito infatti alzò il suo scudo e mi chiese se avremmo dovuto dirglielo, con un gesto impercettibile, negai. Era meglio che non lo sapesse e che le cose avrebbero avuto il suo lento corso.
BELLA: << Beh Jake, non sappiamo neanche noi cosa pensare. Pensavamo che tu ne sapessi di più. Vabbè, fa niente, indagheremo. Scusa il disturbo. Buona notte!>>
ED: << Buonanotte Jake!>>
JAKE: << Buonanotte succhiasangue! Se sapete qualcosa avvertitemi..>>
E ce ne tornammo a casa. Appena entrammo mia moglie mi chiese spiegazioni sul mio negato consenso a dirgli la verità e io risposi con la verità.
ED: << Bella, voglio che lo capisca il più tardi possibile, quindi lasceremo che le cose facciano il loro lento corso, sarà meglio per tutti.>>
BELLA: << Ok, ok. Ma poi non ti metterai più in mezzo tra loro. E' giusto che si vivano il loro amore senza intralci! Ok?>> e mi guardò con uno sguardo cattivissimo, da mettere paura.
ED: << Ok, Bella. Ma non permetterò che vadano oltre un certo limite, sia chiaro. Non sotto il mio tetto. Quando si sposeranno saranno liberi di fare ciò che vogliono.>>
BELLA: << Ed, siamo nel XXI secolo, ricordi? Non è più come una volta. Lui sarà comunque il primo e l'unico per lei, ne sono certa. Quindi non fa niente se lo fanno prima o dopo su, saranno fatti loro.>>
ED: << Nessie è affar mio. Quindi non ammetto obiezioni su questo. Il lupo se ne farà una ragione. Punto.>>
BELLA: << Vabbè, vabbè.. Ne riparleremo a tempo debito. Ora pensiamo a noi.>> E detto questo si avvicinò con aria maliziosa ai bottoni della mia camicia e con i denti me li strappò via. Mi faceva impazzire quando faceva così. In pochi secondi il suo bellissimo vestito venne ridotto a brandelli e così anche il suo intimo. Eravamo arrivati al punto di non ritorno e niente fino a domani mattina ci avrebbe fermato.

Ciao ragazzee questo era un breve POV Edward per farvi un po' capire cosa prova e quali sono le sue paure. Spero vi piaccia!
Sarei molto contenta se vi faceste sentire, per darmi qualche consiglio, per sapere se vi piace la storia e decidere se continuare a postare. Ringrazio comunque le persone che finora hanno commentato e quelle che hanno inserito la storia tra le seguite e le preferite!
Piccola anticipazione sul prossimo capitolo: Sarà un breve POV Jacob, per vedere anche il suo punto di vista!
Baci! :)

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


POV JACOB
Quella sera Nessie era stata davvero strana. Non era se stessa e la cosa mi insospettiva. E se avesse trovato un ragazzo? La cosa mi terrorizzava. Ma da una parte ero sicuro che sarebbe andata così, in fondo per lei ero un fratello. E poi, non ero alla sua altezza. Lei era troppo per me, troppo bella, troppo intelligente, troppo. Troppo. Sarei stato destinato alla sofferenza a vita. A guardarla ed ammirarla nella sua bellezza inumana e basta. Sempre dietro le quinte. Sarebbe mai arrivata la felicità per me? A questo punto non ci speravo. Però, pensandoci non poteva aver trovato un altro ragazzo. Non usciva mai se non con le zie o peggio, con gli zii e i genitori. Quindi era escluso. Dovevo solo aspettare e capire. Pazienza, dovevo avere pazienza. Ma per calmarmi dovevo vederla e lei non era qui. Pensai bene di arrampicarmi alla sua finestra e di guardarla dormire. Adoravo farlo. Potevo entrare nella sua testa tramite il suo potere e la cosa mi entusiasmava un sacco. Finalmente arrivai alla sua camera. Era bellissima, con tutti i capelli arruffati sul viso e le labbra socchiuse, quanto avrei voluto farla mia, poter dire: quella è la mia fidanzata. Era il mio sogno. Provai ad avvicinarmi per toccarla e tuffarmi nei suoi splendidi sogni ma notai che stava avendo un sonno disturbato e non volevo assolutamente che si svegliasse e mi trovasse li. Quindi mi limitai ad ammirarla da lontano in tutta la sua bellezza. Ad un tratto sembrò che si fosse svegliata, anche perchè mi chiamo, disse il mio nome. Era un'emozione splendida sapere di essere presente nei suoi sogni e poi, vedere che pronunciava il mio nome con un sorriso mi rendeva felice. La amavo. La amavo più di ogni altra cosa al mondo, giorno dopo giorno sempre più. Era splendida così com'era. Era bella quando si metteva tutta in tiro come piaceva a lei ed era ancora più bella appena sveglia, senza un filo di trucco e con quell'aria da bambina imbronciata che assumeva quando dormiva. Era tutta la mia vita. L'amore della mia esistenza. Per lei avrei dato davvero tutto e lo dimostrava il fatto che ormai dormivo in una casa di succhiasangue e che avrei iniziato l'Università per essere in pari con gli studi, non potevo essere l'unico ignorante della famiglia. Nel frattempo si fece mattina, tra poco si sarebbe svegliata, dovevo andare, le diedi un bacio sulla fronte e mi dileguai. Tra poco il suo primo giorno di scuola avrebbe avuto inizio e la cosa mi spaventava tantissimo. Non volevo mandarla in mezzo a quei ragazzini pieni d'ormoni in circolo che avrebbero sicuramente fatto brutti pensieri sul mio amore. Lei era così ingenua, dolce e sensibile che non meritava quelle fantasie impure che già sapevo avrebbero fatto. L'avrei protetta anche da questo per quanto avrei potuto. Farò di tutto per tenerla lontana da certe realtà. Lei merita il meglio e se il meglio non sarò io, mi farò da parte per una persona migliore di me, stando sempre attento a cogliere il minimo errore di questo. Nessie doveva essere felice. Questo era fondamentale e di vitale importanza per me. Questo e nient'altro.

Ho postato questo capitolo quasi subito perchè credevo che fosse giusto. Avete visto i punti di vista di Nessie ed Edward e quello di Jacob vi mancava. Fatemi sapere che ne pensate! Mi fa piacere sentire i vostri punti di vista.. :) Ringrazio chi recensisce e chi mi mette tra le storie seguite e ricordate.. A presto! *-*

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***




POV NESSIE

<< Nessie tesoro, svegliati!! Dai, è tardi! Non vorrai arrivare in ritardo al tuo primo giorno di scuola?>>
Mi svegliai con la voce dapprima dolce, poi agitata e infine irritata di mia madre che tentava di farmi riavere dal mio lungo sonno. Avevo fatto un sogno bellissimo e non volevo svegliarmi. Avevo sognato il mio Jake. Il mio Jake che mi dichiarava il suo amore. Era bellissimo, ma era solo un sogno.
<< Renesmee Carlie Masen Cullen se entro tre secondi non ti alzi da quel maledetto letto, ti giuro che ti sollevo di peso e ti butto direttamente nella tua splendida vasca idromassaggio.. 3.. 2..>> faceva paura quando mi chiamava col mio nome per intero, quindi decisi di alzarmi immediatamente.
<< Ok, mi alzo mamma. Calmati!Mi lavo, mi vesto e scendo a fare colazione. Jake è già qui?>> e dopo il suo nome arrossii. Merda!
<< Si, è già giù! Non facciamolo aspettare troppo..>> e corsi a prepararmi. Quando scesi a far colazione, dopo avermi squadrata da capo a piedi, lo vidi balbettare un buongiorno. Che gli prendeva?
<< Buongiorno Jake!>> e iniziammo a fare colazione velocemente. In macchina chiaccherammo allegramente sulle nostre aspettative per la giornata, fino a quando non arrivammo davanti alla mia nuova scuola. Una volta lì davanti mi disse di stare attenta e che per qualsiasi cosa potevo chiamarlo e sarebbe corso subito da me. Mi chiesi a cosa avrei dovuto fare attenzione, visto che ero in una scuola piena di umani che avrei potuto uccidere anche per sbaglio. Nessuno poteva farmi del male lì dentro. Boh, vallo a capire. In questi giorni è troppo strano. Troppo strano e troppo bello. Ok, Ness basta!
<< Stai tranquillo, ora devo andare. Sono nel panico. Devo calmarmi!>> Mi guardava con un sorriso strano in viso e, a un certo punto, mi strinse tra le sue braccia in uno dei suoi abbracci stritolanti. Sarei rimasta tutta la vita così. Mi sentivo al sicuro, protetta ed innamorata. Lo amavo davvero e non volevo più staccarmi da quell'abbraccio. Ma ci pensò lui ad interromperlo.
<< Dai piccola, stai tranquilla, piacerai a tutti, anche troppo per i miei gusti. Buona giornata!>> e mi diede un bacino sulla guancia.
<< Ok.. Vado, grazie Jake!>> e detto questo scesi dalla macchina.
Mi sentivo tutti gli occhi puntati addosso, in fondo ero la novità. Mi diressi subito alla segreteria che trovai facilmente e mi feci dare l'orario e il foglio delle presenze. Bene, alla prima ora avevo letteratura inglese. La mia preferita. Perfetto. Mi affrettai quindi a cercare l'aula di letteratura, quella del prof. Stewart, volevo arrivare presto così da evitarmi stupide ed imbarazzanti presentazioni davanti al resto della classe. Al mio ingresso mi piazzai al primo banco, dove speravo nessuno si sarebbe seduto. Era un trucco che mi aveva insegnato papà. A suo tempo solo la mamma ebbe il coraggio di sedercisi accanto. I ragazzi iniziarono ad arrivare in classe ed io cercavo di capire dalle loro espressioni che impressione stavo facendo loro. I ragazzi mi squadravano insistentemente da capo a piedi con sguardi maliziosi che mi infastidivano terribilmente, mentre le ragazze mi guardavano con invidia e, dopo avermi fatto un'accurata ecografia, si apprestavano a sparlottare con le loro amichette. Ingenue. Non potevano sapere che io sentivo tutto quello che loro stavano dicendo. L'invidia purtroppo è una brutta bestia, una di quelle che ti logora dall'interno. Io sinceramente me ne fregavo di loro e finchè non sarebbero venute a dirmi qualcosa di poco consono me ne sarei stata sulle mie. Potevo vivere anche senza le loro amicizie. Avevo persone che mi volevano bene, non avevo bisogno di altra gente. Mentre facevo queste considerazioni vidi entrare una ragazza al quanto strana. Diversa dalle altre. Entrò col fiatone perchè in ritardo e con una espressione che faceva morire dal ridere. Era vestita relativamente bene. Relativamente nel senso che era tutta abbinata ma aveva un abbigliamento molto sportivo, non di certo il mio preferito. Indossava un pantalone della tuta nero lucido con delle fasce elastiche strette sulle caviglie bianche, anche l'elastico alla vita era bianco e sulla gamba destra c'era una scritta fucsia, sopra portava una giacchetta di pelle stretta tutta stropicciata nera e ai piedi aveva delle scarpe della nike bianche. Avevo già visto quel modello, ne avevo anche io un paio erano le Nike Air Force basse. Erano molto belle e si abbinavano col pantalone della tuta. Si sedette subito accanto a me senza neanche guardarmi, sembrava molto sbadata, non si era neanche accorta della mia presenza e questo mi fece sorridere. A un certo punto si girò e si accorse di me, arrossendo per l'imbarazzo. Mi stava già simpatica.
<< Ciao, scusa se non mi sono presentata ma non mi ero nemmeno accorta che avevo qualcuno accanto, sai sono sempre in ritardo. Io sono Francesca e tu devi essere quella nuova. Non fanno altro che parlare di te da giorni ormai. Preparati ad essere l'attrazione del mese.>> Si tolse la giacca e vidi che anche la felpa che indossava era abbinata al resto: era una felpa con cappuccio fucsia con l'elastico stretto in vita e nelle maniche. Sul davanti della felpa c'era disegnata Minnie, la topolina dei cartoni animati.
<< Oh tranquilla. Io sono Renesmee Carlie Masen Cullen, per gli amici Nessie. Comunque me ne sono accorta, mi fissano con insistenza, sono abbastanza insopportabili.>> Mi era simpatica. Infatti riuscivo ad essere spontanea con lei. Inoltre era molto carina: era bassina e molto formosa, con lunghissimi capelli biondi che portava sciolti, con la frangia davanti e con un bellissimo cerchietto con un fiocco enorme fucsia, gli occhi erano grandi e verdi, contornati da lunghe ciglia truccate col rimmel, alle labbra un bellissimo rossetto rosso a fare contrasto con la sua pelle quasi diafana. Aveva anche molto stile, ma per non so quale motivo sembrava non essersi integrata col resto della classe, anzi pareva molto diffidente verso tutti.
<< Che nome lungo e particolare. E' molto bello. Puoi anche dire odiose. Ti capisco, hanno fatto così anche con me a mio tempo e non mi sono mai integrata perchè troppo diversa da loro. Mi hanno sempre snobbata. Meno male che sei arrivata tu, sono sicura che diventeremo grandi amiche.>> e mi fece un megasorrisone.
<< Si lo so, ma puoi chiamarmi Nessie. Sono certa anche io che lo diventeremo, vedrai!>>
Nel frattempo arrivò il professore e mi presentò alla classe come temevo, ma alla fine durò qualche secondo. Andandosene ci lasciò da studiare a casa 'Il teatro nell'Età Elisabettiana' che già sapevo alla perfezione, mentre la mia nuova amica lo trovava noioso. Decisi così di invitarla a casa mia per studiare assieme, così avrebbe fatto prima. La mattinata passò veloce nonostante le occhiatacce che mi venivano lanciate da chiunque, ma io ero indifferente a tutto questo. Ora avevo un'amica, non ero più sola e questo mi rendeva felice. Uscii impaziente di vedere il mio Jake, che notai subito in maniche corte appoggiato alla sua nuova macchina sotto gli occhi di tutte le ragazze dell'istituto che potevano solo mangiarselo con gli occhi. Un ringhio spontaneo mi uscì dalle labbra nel momento in cui sentii i commenti che stavano facendo quelle oche che avevo già visto a spagnolo. In quel momento comparve anche Francesca che mi chiese se quel bell'indiano fosse il mio ragazzo. Mi sentii una stretta allo stomaco a dover dire di no, ma sentii che a lei potevo dire la verità.
<< No tesoro, per ora è solo il mio migliore amico ma spero che lo diventerà presto. Devo farcela!>> Lei scoppiò in una sonora risata e mi lasciò con un in bocca al lupo, questo però fece ridere me. La salutai e corsi ad abbracciare quello che ero certa, sarebbe diventato il mio fidanzato.

Abbigliamento di Renesmee nel suo primo giorno di scuola
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Francesca
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Ciao ragazze, eccovi il capitolo.. Nessie al suo primo giorno di scuola, con una nuova amicizia e Jake preoccupato per lei.. Cosa ne pensate? Spero che vi sia piaciuto! Avete consigli, dubbi, incertezze o perplessità? xD Aspetto qualche commento, mi fareste felice! Grazie a chi commenta e a chi mi ha inserita nelle preferite e nelle seguite! A presto! :)

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


<< Jake, io dovrei parlarti. Non resisto più, è importante.>> Scoppiai. Dovevo dirglielo. Non potevo stare in questa condizione di sospensione, senza sapere cosa sarebbe successo da qui a domani. In fondo lui ora andava all'Università, lì avrebbe potuto trovare ragazze migliori di me e allora sarebbe stato troppo tardi. Dovevo fare il primo passo, almeno non avrei mai avuto rimpianti, neanche davanti ad un suo no. Cercavo di non pensare a quell'ipotesi perchè realmente mi terrorizzava. Avevo una paura nera. Speravo che così si sarebbe risolto tutto. Ci speravo con tutta me stessa.

<< Devo preoccuparmi Ness? E' successo qualcosa? Ti prego non tenermi sulle spine!>> Era diventato di colpo ansioso e non capivo a cosa stesse pensando.

<< Secondo me no, Jake. Stai tranquillo. E' solo una delle mie ultime follie.>> Mi lanciò un'occhiataccia, mi diede un bacio sulla guancia e poi parlò.

<< Immagino che sicuramente vorrai andare a farti un bagno e a cambiarti prima, ormai ti conosco, tranquilla. Vai e fai tutto con calma. Dopo pranzo usciamo e ti porto a prendere un gelato almeno possiamo parlare senza orecchie indiscrete. Ok?>> Come aveva fatto a capire che avevo bisogno del bagno e della privacy?! Non ne avevo la più pallida idea, evidentemente era vero che ero un libro aperto, come dicevano i miei.

<< Si, come al solito hai capito tutto quello di cui ho bisogno. Grazie Jake, comunque avevo pensato che potremmo pranzare fuori, almeno ci mettiamo di meno. A te va bene? >>

<< Certo Ness. Dimmi solo se devo vestirmi da manichino, perchè altrimenti passiamo per la riccona e il pezzente>> e scoppiò a ridere.

<< Vestiti da manichino! Sai che sono sempre elegante io.. Non c'è neanche da chiedere, ma tranquillo convertirò anche te allo stile! Ciao lupo.. >> e me ne andai.

Appena arrivata a casa avvertii i miei di non farmi da mangiare perchè avrei pranzato con Jake, sembrarono leggermente contrari anche se non capii il perchè, e andai a farmi un bel bagno. Ero un fascio di nervi così decisi di lavarmi nell'idromassaggio, almeno mi sarei rilassata e avrei pensato a come dirglielo. Pensai a mille modi e pensai anche a come reagire ad un suo no, per non risultare impreparata a quella grande eventualità. Pensai al fatto che con questa mia esternazione avrei potuto rovinare il nostro rapporto ma pensai anche che di questo passo sarebbe comunque successo perchè c'era troppo imbarazzo. Arrivai alla conclusione di prendere tutto come sarebbe venuto e di non prepararmi stupidi discorsi che avrei dimenticato una volta lì. Uscii dall'idromassaggio con i nervi un po' più rilassati, mi asciugai i capelli e li aggiustai con le mille creme che avevo per renderli più ricci e setosi come piacevano a me, li raccolsi in parte e quando pensai a come vestirmi, tornò l'ansia di prima. Non sapevo cosa mettermi, ero nel panico. Optai alla fine per un vestitino azzuro splendido con i tacchi. Truccai le mie ciglia col rimmel per renderle ancora più lunghe e le mie labbra con un bellissimo rossetto che faceva contrasto con la mia pelle quasi diafana. 
In preda al panico scesi le scale e corsi nella parte comune dove trovai lui ad aspettarmi non vestito da manichino come aveva detto che avrebbe fatto, ma molto semplice e bello da mozzare il fiato. Era stupendo. Rimasi imbambolata a guardarlo. Possibile che mi facesse ogni volta lo stesso effetto? Notai che anche lui aveva un'espressione abbastanza imbambolata e mi continuava a guardare da capo a piedi. Forse avevo qualche possibilità.
 
<< Jake, cos'è quella faccia? Sto male vestita così?>> E feci una giravolta per vedere la sua reazione che non si lasciò aspettare, mi piaceva provocarlo.

<< No, Nessie assolutamente. Sei bellissima!>> balbettò e a queste parole arrossii vistosamente. Lo ringrazai e andammo in un ristorantino niente male, molto di classe. Chissà come lo conosceva.

<< Jake come conosci questo posto? Ci hai portato qualcuna?>> dissi con finta aria indifferente.

<< Certo che no Nessie, cosa ti viene in mente?>>

<< Niente niente, ordiniamo>> e dopo aver mangiato a base di pesce uscimmo dal locale e andammo in un bellissimo parchetto vicino al ristorante, ci sedemmo in una panchina e iniziammo a ridere e a scherzare.

<< Nessie saranno ore che parliamo, ma ancora non hai sfiorato l'argomento, cosa mi devi dire di tanto importante da aver bisogno di privacy?>> aprì lui l'argomento per fortuna, penso che io non ce l'avrei mai fatta a parlare, ero troppo codarda.

<< Aspettavo il momento giusto, ma mi sembra che sia arrivato il momento di dirti tutta la verità. Sono due giorni che ormai ho capito questa cosa e penso anche che tu ti sia accorto del mio comportamento strano, mi conosci meglio te di quanto io non conosca me stessa. Devo dirti la verità perchè penso che sarebbe inutile tenerti nascosta questa cosa, anche se dirtela mi spaventa perchè non vorrei che il nostro rapporto cambiasse. E' l'ultima cosa che voglio, davvero. Il fatto è che mi sono innamorata.>> Ok, l'avevo detto. Tirai un sospiro per riprendere la mia frase, ma quello che notai nel suo sguardo mi spaventò, era tristissimo, come se il mondo gli fosse appena caduto addosso ed era solo colpa mia. Quello sguardo era lì solo per colpa mia. Lo sapevo. << So che sono la persona più sbagliata, so che non sono perfetta, so che ho mille difetti e molte volte sembro solo una stupida bambina viziata, so che non sono per niente adatta. Ma non posso cancellarlo, Jake. Sapevo della tua reazione, sapevo che non lo avresti accettato, io per te sono tua sorella, una sorella minore e niente più, ma io ti amo. Ti amo con tutto il mio cuore Jake, sei la mia vita e anche se non sarò mai abbastanza per te, ti amerò sempre accettando il fatto che non vorrai mai stare con me. Scusa Jake, non voglio una risposta, dimmi solo che il nostro rapporto non cambierà mai. Ti prego, è l'unica cosa che desidero.>> Vidi i suoi occhi illuminarsi a poco a poco, forse perchè aveva capito che mi sarei anche fatta da parte per lui e dopo poco mi rispose.

<< Non posso garantirti che il nostro rapporto non cambierà Ness..>> e mi guardò dritto negli occhi. Avevo rovinato tutto, lo sapevo. Riprese a parlare. << Il nostro rapporto cambierà per sempre. Non potrà non succedere. Cambierà perchè io aspettavo queste parole da sette anni ormai, perchè io ti amo dal primo giorno in cui ti ho vista in fasce e so che sembra da depravati ma è così. Tu sei la luce che illumina le mie giornate. Io vivo per i tuoi sorrisi e ti amo più della mia stessa vita. Non ti sei mai chiesta il perchè della mia presenza? Io ci sono sempre stato per te, esclusivamente per te. E' ora che tu sappia tutto..>>
Non lo lasciai finire la frase, gli saltai addosso sotto gli sguardi scioccati dei passanti e lo baciai, lo baciai su quelle labbra che agognavo da giorni. Fu un bacio dolce, un dolce trovarsi che piano piano si trasformò in qualcosa di più passionale con le mie mani che percorrevano tutto il suo corpo e le sue incastrate nei miei capelli. Stavamo perdendo il controllo e fosse stato per me avremmo potuto continuare per ore. Ero al settimo cielo, lo amavo ancora di più e mi sentivo felice come mai lo ero stata prima. Niente era paragonabile a questo bacio. Sentivo il suo calore addosso ed era una sensazione stupenda. Ecco cos'era l'amore, quello che leggevo nei libri e che vedevo negli occhi dei miei zii e dei miei genitori. Ora anche io sapevo cos'era l'amore, quello con la A maiuscola. Ora sapevo cosa si provava ad amare davvero una persona. Ci pensò lui ad interrompere il bacio con un sorriso enorme.

<< Ti amo piccola mia, ti amo da morire.. Quanto è bello potertelo dire. Sono al settimo cielo. Però c'è una cosa che devi sapere. Sei pronta?>> Oh mio Dio ed ora cosa mi avrebbe detto? Era fidanzato? Ti prego, no. Balbettai un si incerto.

<<  Vedi Ness, c'è una cosa che non sai e che non ti ho mai potuto dire perchè ero costretto dai tuoi genitori a tenertelo nascosto. C'è una cosa che ci lega, il nostro non è il legame di due persone normali che si innamorano. Io e te siamo legati da una leggenda. Una leggenda dei lupi, una cosa che mai nessuno avrebbe ritenuto possibile tra due specie avversarie come le nostre. L'imprinting. Io ho avuto l'imprinting con te.>>

<< Jake, non ci sto capendo niente. Cos'è l'imprinting?>>

<< L'imprinting è.. come un colpo di fulmine, ma più potente. Assoluto. Quando vedi per la prima volta lei, non è più la gravità a tenerti sulla Terra, ma lei. Faresti qualsiasi cosa per lei, diventeresti qualsiasi cosa per lei. Un'amico, un confidente, un amante, un fidanzato. Tutto per lei. Daresti la vita per lei. E starle lontano ti procurerebbe quasi un dolore fisico. E' per questo che vi ho seguito dovunque, lasciando pure il branco. Per te. Ci sono tante cose che non sai.>> Ero scioccata, non sapevo più cosa dire.

<< Cos'è che non so?>>

<< E' una storia lunga.>> Ecco ora volevo solo sapere.

<< Abbiamo l'eternità>>

<< Quanto sei testarda?>>

<< Tanto. Parla.>>

<< Ok. Questa storia riguarda tua madre, tuo padre, e me.>> E fece una pausa forse per studiare la mia reazione. Beh ero curiosissima e penso che mi si leggesse in faccia. << Vedi, tua mamma si trasferì a Forks che aveva 17 anni, per lasciare un po' di privacy e per non essere, a suo dire, un peso per sua mamma, tua nonna Renee, la quale aveva trovato un compagno con il quale stava molto bene, Phil. Phil è un giocatore professionista di baseball, per cui molte volte è in trasferta e Renee non lo seguiva per stare con Bella, e per questo tua madre si sentiva un peso. Così decise di trasferirsi dal padre, a Forks, cittadina che odiava con tutta se stessa, lei che era un'amante del sole e che odiava la pioggia e il freddo, oltretutto non vedeva suo padre da molto tempo e con lui non aveva la minima confidenza. Charlie amava tanto sua figlia ed era felice di averla un po' con lui. Col tempo si accorsero di avere lo stesso carattere e si trovarono benissimo insieme. Io conoscevo tua mamma da quando eravamo piccoli. Insieme facevamo le torte di fango. Mio padre e Charlie erano molto amici, si vedevano sempre, andavano a pesca, mangiavano insieme, guardavano le partite. Insomma si erano trovati essendo mio padre vedovo e lui divorziato, così quando Bella si trasferì noi gli vendemmo un vecchio Pickup Chevrolet rosso scolorito del 1953. Io ero felicissimo di venderlo, almeno me ne sarei liberato, ma mi chiedevo come potesse piacere a una ragazza di 17 anni. Quando glielo portammo però notai la faccia affascinata di Bella e rimasi sconvolto.
Le piaceva, non so come, ma le piaceva. E a me piaceva lei, nonostante la forte differenza d'età. Volevo sempre andare a trovarla. Bella nel frattempo cominciò la scuola superiore di Forks, dove però non strinse molte amicizie. L'unica vera amica che si trovò fu Angela Weber, a parte una marea di spasimanti.
Fu il primo giorno di scuola che conobbe i Cullen e ne rimase affascinata come tutti a Forks, rimase affascinata soprattutto da quello che sembrava il più giovane: Edward, tuo padre, l'unico single del gruppo. Subito tuo padre si accorse che non riusciva a leggerle nel pensiero, anche se guardandola negli occhi capiva tutto ciò che provava, e questo lo infastidiva e incuriosiva molto. Il primo giorno di scuola si ritrovarono nell'aula di biologia come vicini di banco ed Edward la guardava malissimo. Bella ci rimase malissimo, perchè non capiva cosa potesse averle fatto.
In realtà non le aveva fatto niente, ma il suo odore, il suo sangue era il più dolce che avesse mai sentito, faticò molto nel resistere e per questo non si fece più vedere.
Bella nel frattempo decise di parlargli ma lui sparì per una settimana e quando tornò, oltre ad avere gli occhi di un altro colore, fu molto più disponibile ed amichevole: si presentò e volle sapere la storia di Bella. Si sentiva come in dovere di proteggerla dalle cattiverie umane, anche se il pericolo più grande era lui. Era attratto da lei, dai suoi occhi castano cioccolato. La vedeva debole, forse anche per la sua goffagine, più debole persino rispetto agli altri esseri umani.
Quando tornò dall'Alaska, il luogo dove si era rifugiato, si accorse di volere vedere il viso di Bella, doveva vederla anche se la cosa lo innervosiva e andò a trovarla nella notte nella sua cameretta, mentre lei dormiva. Disse a se stesso che si sarebbe tenuto a distanza, ma quando la sentì parlare nel sonno, la curiosità era diventata dilaniante e rimase lì ad osservarla e si accorse che si era innamorato di quell'umana che trovava bellissima.
Pensava a come avrebbe potuto fare per non farle del male, lei non meritava dolore e sofferenze, lei meritava un umano degno di lei. E poi, appena avrebbe saputo della sua natura era convinto, sarebbe scappata terrorizzata, in fondo lui era solo un mostro, si diceva, non era una creatura degna d'amore.
Mentre pensava queste cose Bella pronunciò il suo nome nel sonno, sembrava sveglia tanto chiara era la sua voce, gli chiedeva di non andarsene. In quel momento il cuore di Edward sembrò sul punto di battere, si rese conto che non avrebbe mai smesso di amare quella splendida e fragile creatura e sapeva, che quando arrivava un cambiamento del genere nella sua razza era per sempre. Lo aveva visto, prima in Carlisle, poi in Rosalie e capì che anche per lui non sarebbe stato diverso.
Iniziò a pensare alle possibilità. La prima soluzione era che sarebbe stato abbastanza forte da andarsene, ma non lo era. La seconda era trasformarla, ma non sarebbe mai stato così egoista. La terza era vivere con lei misurando ogni suo respiro, stando attento ad ogni gesto senza mai commettere errori. Scelse la terza.
Un giorno però successe che un suo compagno di classe stava per investirla a causa del ghiaccio. Lui vide tutta la scena da lontano e se non fosse intervenuto lei sarebbe morta. Non poteva permetterlo e decise così di salvarla, ma a Bella non passò inosservata la sua velocità e la sua forza nell'alzare il furgoncino prima che le cadesse addosso.
Iniziò così a farsi domande e durante una gita a La Push con i suoi compagni mi incontrò, ed io che ancora non credevo nelle leggende le raccontai quella dei freddi che narrava proprio della natura dei Cullen. Lei capì subito tutto, ma non ne fu spaventata, lei era innamorata di Edward e non lo avrebbe mai lasciato. Sapeva che era buono e si fidava di lui.
Si misero poi insieme, lei lo fece conoscere a Charlie, lui la portò a conoscere la sua famiglia e nonostante i mille casini continuavano a stare insieme e ad amarsi, nonostante Edward non si ritenesse adatto.
Io dal canto mio soffrivo per quel fidanzamento e notai che anche mio padre era contrario ad Edward, forse per quelle stupide leggende.
Un giorno però successe l'irreparabile. Era il diciottesimo compleanno di Bella e lei non voleva festeggiamenti, perchè sosteneva che stava invecchiando e desiderava solo essere trasformata prima che la differenza d'età tra lei ed Edward fosse troppo evidente, ma per Edward era fuori discussione. Tua zia Alice organizzò comunque una festa di compleanno a casa Cullen e, mentre Bella stava aprendo un regalo, si tagliò con un pezzo di carta. Jasper, che era il meno abituato alla dieta vegetariana, stava per attaccarla ma per fortuna se la cavò grazie all'intervento di tutti i Cullen.
Per tuo padre quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Decise di lasciare Bella, di andarsene con tutta la sua famiglia, senza neanche permettere a Bella di salutarli.
Da li tua madre cadde in una profonda depressione, da cui non si risollevò mai più. La sera che lui se ne andò, lei sparì. Charlie aveva chiamato noi ragazzi della riserva per aiutarlo nelle ricerche e quando la trovammo era in uno stato catatonico e continuava a dire 'non c'è più'. Da quel giorno in poi Passò i suoi giorni chiusa in casa nella più totale apatia, finchè un giorno, costretta da Charlie ad uscire, venne a trovarmi a La Push.
Aveva caricato nel suo Pickup due moto vecchissime da rottamare e voleva che io le rimettessi in sesto e che le insegnassi a guidarle, in cambio mi avrebbe regalato uno di quei rottami e mi avrebbe pagato per il lavoro svolto. Ovviamente non dovevo farne parola con Charlie.
Subito notai in che condizioni era. Aveva gli occhi cerchiati di nero ed era più bianca del solito, era dimagrita e sorrideva a fatica.
Odiavo Edward per quello che gli aveva fatto e mi posi l'obiettivo di farla tornare a sorridere.
Quella era la mia occasione. L'amavo davvero.
Da allora ci vedevamo tutti i giorni, finchè una sera non scoprii la mia natura.
Non potevo più vederla perchè non potevo dirle che cos'ero e lei avrebbe notato i miei cambiamenti, in più con una trasformazione improvvisa vicino a lei l'avrei potuta uccidere.
Odiavo quello che ero perchè mi costringeva ad abbandonarla di nuovo a se stessa. Lei non si arrese e alla fine scoprì tutto così potè tornare a stare con me.
Era comunque strana, sapevo che amava ancora Edward e la vedevo gettarsi in follie che mettevano a rischio la sua vita inspiegabilmente per quello che ne sapevo. Scoprii poi che faceva tutto questo perchè quando si trovava in pericolo sentiva la voce di tuo padre che la implorava di non fare cavolate e in quei momenti si sentiva vicino a lui, anche se erano solo delle allucinazioni.
Un giorno decise di tuffarsi da uno scoglio perchè era tanto che non lo sentiva e se non fossi arrivato in tempo a salvarla dal mare in tempesta sarebbe sicuramente morta. In quel momento tua zia Alice ebbe una visione di lei che si gettava dallo scoglio e venne subito qui, convinta di un suo suicidio, senza dire niente ad Edward, ma ci pensò Rosalie a farglielo sapere.
Così Edward decise di andare in Italia dai Volturi a farsi uccidere e Bella corse a salvarlo con Alice spezzandomi il cuore.
Edward si rese conto che quella lontananza non faceva bene a nessuno dei due e tornarono insieme ma Bella, testarda com'era lo convinse a farsi trasformare, lui rimandò ma le promise che lo avrebbe fatto.
Io nel frattempo stavo malissimo e Bella stava male per me.
Un giorno si rese conto che mi amava e tra noi ci fu un bacio che fece star male anche Edward nonostante lo nascose bene. 
Poi mi arrivò la notizia che si sarebbero sposati. Sparii da Forks per molto tempo ma mi ripresentai al loro matrimonio per fare gli auguri a Bella, nonostante tutto volevo il suo bene.
Partirono per la luna di miele e lei rimase incinta di te. Odiai ancora di più Edward per quello che le aveva fatto e non capivo come Bella potesse volere bene a una creatura mostruosa che le stava succhiando la vita.
Volevo solo ucciderti Ness. Credevo che eri un mostro. Non sapevo cosa eri, vedevo solo che facevi del male a Bella e per questo ti odiavo, così come inizialmente ti odiava anche Edward, fino a quando non sentì la tua voce, o meglio il tuo pensiero.
Bella rischiava la vita per te. Sarebbe potuta morire durante il parto. Era troppo debole, nonostante bevesse del sangue per tenerti in vita.
Aiutai Edward durante il parto perchè Carlisle non c'era.
Credevo che tua madre fosse morta nonostante il veleno di tuo padre e per questo volevo ucciderti, ma quando incrociai i tuoi occhi, tutto cambiò.
Avevo avuto l'imprinting, questo spiegava il legame tra me e Bella, eravamo legati da una creatura che doveva ancora nascere.
Seppi poi che Bella si era salvata e ne fui immensamente felice.
Edward voleva uccidermi per essermi innamorato della sua bambina così come Bella al suo risveglio.
Quando capirono che i miei sentimenti per te erano purissimi allora lasciarono che io vi seguissi ovunque, ma ad una condizione: tu non avresti saputo dell'imprinting fino a tempo debito, ovvero se e quando ti saresti innamorata di me.
Non volevano che tu fossi legata sin dalla nascita, volevano che tu potessi scegliere come tutte le ragazze del mondo, non volevano che tu ti sentissi legata a una persona per forza.
Inizialmente li ho odiati per questo, ma ora penso di avere capito la loro scelta.
Ti amano più di ogni altra cosa, tu sei il loro miracolo.
Anche io avrei fatto lo stesso per la mia bambina.
Col tempo ho imparato a voler bene anche a tuo padre, nonostante siamo nemici da sempre.
Sono felicissimo che tutto sia finito così Ness, ti amo.
E ora ci aspetta la cosa più difficile di tutte: dirlo ai tuoi. Speriamo che non mi stacchino la testa.>>

Ero scioccata. Tutta questa storia era fantastica. Io e Jake saremmo rimasti insieme per sempre, leggenda o no. E i miei genitori l'avrebbero dovuto accettare, mi avevano protetta fin troppo.

<< Ti amo, Jake!>> e ci stringemmo in un abbraccio di quelli infiniti.


Il vestitino di Renesmee
 
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Jake

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Ciao ragazze/i so che è un po' che non posto ma dovete scusarmi, sono in mezzo ai preparativi per la festa dei miei 18 anni, che faccio domani, quindi il tempo è davvero troppo poco, ora ho trovato un attimino e mi sono messa qui a scrivere.. Spero solo che vi piaccia, non so se apprezzerete l'idea del riassunto della storia di Edward e Bella e di conseguenza di Jake e Ness, ma secondo me ci stava.. Era bello che Jake potesse raccontarle tutto.. Ora aspettiamo la reazione di casa Cullen!! Cosa vi aspettate? Come la prenderanno i Cullen? Fatemi sapere un po' cosa pensate che faranno.. Voglio vedere se ci prendete e se siamo sulla stessa lunghezza d'onda.. Aspetto delle recensioni.. Anche critiche ovviamente!! :) Spero di avere risolto il problema del testo troppo attaccato.. Che ne dite? Fatemi sapere qualcosa!! Ci tengo alle vostre opinioni.. Un grazie a tutti quelli che mi seguono, ma soprattutto a chi fa sentire la propria voce.. Un altro grazie va a chi a contrassegnato la storia come preferita o seguita.. Grazie mille!! :) A presto!!

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Tornammo a casa felici più che mai, parlando di quanto avevamo fantasticato su di noi in segreto e prendendoci in giro per quanto ci eravamo sentiti troppo poco per l'altro.
Ora stavamo insieme e questa era la cosa più bella che mi poteva succedere. Io, Nessie, ero fidanzata. Ero fidanzata con il più bel ragazzo in circolazione!
Non vedevo l'ora di poter girare per le strade mano nella mano con lui, di far vedere al mondo quanto ero felice e quanto ci amavamo, di passare davanti a quelle oche delle mie compagne e farle morire d'invidia.
Mentre mi perdevo in queste elucubrazioni eravamo arrivati a casa mia.
Era arrivato il gran momento, il momento di dirlo a tutti e avevo una gran paura della reazione di mio padre. Il pensiero però che in tutto questo avevo Jake a stringermi la mano mi tranquillizzava tantissimo.
Lasciai Jacob ad aspettarmi nella parte comune di Casa Cullen e andai a chiamare tutta la famiglia al completo. Una volta arrivati tutti, presi parola e con un gran sorriso dissi le fatidiche parole:
<< Io e Jake stiamo insieme! >> e terminai abbagliando tutti con un sorriso enorme.
Subito mia zia Alice, zia Rose, mamma, nonna e nonno mi saltarono addosso e si congratularono infinite volte con me e Jake felicissime di questa splendida notizia, ma altrettanto presto notai la reazione degli altri uomini di Casa Cullen.
Nessuno era venuto ad abbracciarmi o a congratularsi con noi. Erano tutti molto tesi e si potevano sentire dei ringhi nascere dai loro petti, oltre al fatto che guardavano Jake in cagnesco.
Non capivo che gli stesse prendendo, così interruppi i festeggiamenti per chiedere loro cosa li faceva stare così. Nessuno di loro mi rispose sinceramente, tutti mi dissero che erano solo sorpresi e che non dovevo preoccuparmi, ma non me la bevevo.
Decisi quindi di andare di sopra in camera mia a scegliere i vestiti per il giorno dopo e per ripassare per quel poco che mi serviva letteratura spagnola, in vista dell'interrogazione. Ma neanche questo bastò a distrarmi, ero troppo nervosa per le reazioni delle persone che più amavo, che anzichè essere felici per me mi tenevano il muso.
Decisi così di iniziare col cercare zio Jasper, entrai a casa sua, e lo chiamai.
Mi trovavo davanti a zio Jazz, il mio confidente empatico, quello che mi aveva insegnato le tecniche di lotta , quello che mi insegnava a orientarmi e ad affidarmi ai miei sensi, come comportarmi per ottenere ciò a cui puntavo. Ora lui aveva qualcosa con me.
Io ero felicissima, mi ero innamorata, glielo avevo detto e poi lui le sente le mie emozioni contrastanti.
Sa cosa provo, ma sta zitto. Mi guarda e tace.
E io sto male per questo perchè prima di essere mio zio lui è una parte del mio cuore e io ci tengo infinitamente a lui e al suo parere.
Ma non dovrebbe essere felice per me? Quando si ama non si è felici della felicità altrui? E  allora, lui perchè non lo è?
Decido di affrontarlo nel migliore nei modi, il migliore per me, forse quello più da codardi, ma per me ora come ora quello che importa è il risultato.
Gli poggio una mano sul viso e faccio scorrere tutti i miei pensieri, le mie emozioni, l'annuncio di qualche ora prima, la sua reazione e il mio immenso dolore. Gli mostro i miei dubbi, le mie paure, la mia voglia di averli vicino a festeggiare questo evento e gli chiedo perchè. Perchè quella reazione, perchè non sono felici per me. Appena finisco di fargli vedere tutto punto i miei occhi nei suoi, come mi ha insegnato lui. Il contatto visivo è il più importante, il più significativo, quello che ti scava dentro.
Lui di scatto fa un gesto che mi sorprende: mi abbraccia. Un abbraccio forte e sentito. Con la forza di zio Emm e il suo sentimento.
Dopo qualche secondo lascia l'abbraccio e mi chiede scusa, scusa per essere stato così stupido, perchè non voleva farmi soffrire e inizia a dirmi che sono insieme ad Alice la cosa più importante che ha, che è geloso in realtà perchè io per lui sono ancora una bambina, quella bambina che lo ha fatto cambiare nel profondo. Mi spiega che prima della mia nascita era un'altra persona, sempre cupo e sofferente, con poco autocontrollo, il più cinico della famiglia forse per il suo passato tempestoso.
Mi riesce difficile immaginarmelo così, però pensandoci un po' di quel lato c'è ancora in lui. E' quello che prende in mano le varie situazioni con più freddezza. Ma cupo, sofferente e poco controllato per niente.
Eppure mi spiega con un sorriso che è stata la mia nascita a cambiarlo nel profondo, mi amava indiscutibilmente al primo sguardo e pur di starmi vicino ha imparato a controllarsi nonostante nelle mie vene scorresse sangue. Mi dice che mi vuole un bene che va oltre ogni limite, che è felice per me ma che ha anche molta paura. Paura che non sarà più un mio punto di riferimento.
Allora lo abbraccio e gli 'dico' che lo adoro e che non mi perderà mai, che per me sarà sempre un punto fisso, che sarà sempre il mio confidente preferito e che non potrei vivere senza il suo sostegno. Mi chiede se lo amo, se mi ama. E così inizio a parlare, a dire tutto ciò che penso con la mia voce, senza bisogno del mio dono.
 << Io lo amo davvero tanto, da sempre, solo che me ne sono accorta solo ora. E' sempre stato un punto di riferimento, mi ha sempre aiutata nelle difficoltà, c'è sempre stato. E' premuroso, gentile, protettivo, affascinante. Mi piace da morire, davvero. E, beh, sembra che il mio sentimento sia condiviso, mi sembra quasi impossibile. Quando ho capito di amarlo ero convinta che mi avrebbe rifiutata, e invece mi ama quanto io amo lui. Siamo legati da una leggenda assurda, roba da lupi ok, ma pur sempre qualcosa di magico. Sono contenta che mi abbiate nascosto tutto, almeno sono sicura che lo amo a prescindere da tutto questo. So che è il mio cuore a parlare e non una leggenda, il fatto che ci sia anche quella, rende solo tutto più magico.>>
 << Se tu pensi che lui sia la persona adatta a te, allora non posso che esserne felice, ma non deve permettersi di farti del male o di farti soffrire, perchè allora cesserebbe di esistere, sia chiaro. Spero che la tua vita vada sempre per il meglio, te lo meriti piccola. >>
<< Grazie zio, ti adoro davvero! Sei il migliore.. Allora è tutto ok? Sono ancora la tua adorata nipotina? Mi vuoi bene come prima? Non è cambiato nulla? >>
 << Certo piccola, ti voglio bene più di prima! E sono felice per te.. Ora vai che è tardi! >>
 << Certo, vado.. Prima però devo risolvere alcune questioni in sospeso! Ti voglio bene Jazz.. >>
Ero molto più tranquilla. Avevo risolto almeno uno dei miei problemi: l'approvazione di zio Jazz.
Avrei dovuto andare a dormire, è tardi, ma non ci riesco almeno fino a quando non risolvo con zio Emm e con papà.
Ho pensato di iniziare con zio perchè penso che con papà sarà più complicata.
Mi diressi così verso casa McCarty-Cullen, la casa degli zii, dove incontrai la mia amata zia Rose che, con quello sguardo amorevole che dedica solo a me, mi dice che se cerco lo zio lo trovo nella foresta vicino casa. Già questo mi lascia abbastanza perplessa.
Lo trovo seduto sui piccoli scogli che costeggiano il ruscello, intento a lanciare sassolini nell'acqua.
Non mi sente neanche arrivare, mi siedo accanto a lui e noto la piccola ruga che si è creata tra le sue sopracciglia e quelle fossette sulle guance nel viso imbronciato le conferiscono un'aria da bambino, nonostante la sua stazza.
Ormai deve aver avvertito la mia presenza, ma non si scompone.
Possibile che si senta così ferito da qualcosa che io pensavo lo avesse reso felice? Sento le lacrime riempirmi gli occhi pronte a scendermi copiosamente sul viso, ma devo resistere. Sono grande ormai e devo essere forte.
Istintivamente voglio abbracciarlo e lo faccio, tengo una mano sul suo viso per farle sentire le emozioni che mi scorrono dentro. Il nostro rapporto è sempre stato molto corporale, pieno di abbracci  e coccole.
Penso che se dovessi parlare del mio migliore amico penserei immediatamente a lui. Non parlerei di zio Jazz perchè il mio rapporto con Emmett è qualcosa di imparagonabile se escludiamo papà. Lo amo indiscutibilmente e ci somigliamo molto caratterialmente, per questo questa distanza mi fa stare male.
In questo momento mi sento molto vicino a lui, vicino spiritualmente, ed è in  questo momento che mentre siamo stretti uno nell'altra che sento << Ho paura >>.
E' la voce di zio Emm, ne sono certa, ma ha un altro timbro. Più profondo. Non capisco.
Mi stacco e lo guardo perplessa, il suo sguardo è interrogativo, come se non capisse il perchè di quel mio gesto, della mia perplessità.
<< Cosa dovrei avere sentito? >>  Solo ora mi accorgo di avere ancora la mano sul suo viso e capisco che deve avere avvertito i miei pensieri confusi. << Cosa le prende? Mi spaventa. Forse dovrei chiamare Carlisle, forse non sta bene.. Forse.. >> Cerco di staccarmi da quella voce che ho dentro la testa per concentrarmi e capire qualcosa. I suoi 'pensieri' allarmati mi rimbombano in testa. In quell'istante mi resi conto di ciò che avevo pensato, avevo detto 'pensieri', allora è questo. Sento la sua mente. Ma perchè solo i suoi? Perchè solo ora? Perchè io ho più poteri, quando la consuetudine vuole che noi vampiri ne abbiamo meno di uno a testa?
Non capisco. Mi sta scoppiando la testa. Un attimo.
<< Zio, pensa qualcosa. >>   << Tu sei tutta matta. >>
<< Il vero matto sei tu! >>
In quel momento vidi le sue pupille dilatarsi dallo shock. Sembrava sconvolto. << Un'altra leggipensieri-invadiprivacy in casa non la posso sopportare, soprattutto se è Nessie >>
<< Non sono un'invadi-privacy >>
<< Oh si che lo sei, tale e quale a tuo padre >>
<< Hai deciso di prendertele, orso? >>
<< Certo, ora che hai il potere aggiuntivo ti senti più potente piccola? Ti butterò giù comunque! >>
<< Questo lo vedremo. >>
E iniziò una delle nostre sessioni di lotta infinite.
Una cosa notai. Durante la lotta non sentivo i suoi pensieri. Chissà come funzionava. Ne parlammo, distesi sugli scogli e anche lui sembrava essere perplesso.
Dopo delle prove giungemmo alla conclusione che lui poteva decidere di non farmi sentire qualcosa se lo voleva e così chiesi di parlarne domani con il resto della famiglia, perchè ora preferivo chiarire con mio padre.
Questo nuovo potere era stupendo per noi che con i discorsi teneri eravamo in difficoltà. Chiarimmo tutto nella mente e felici ci riabbracciammo comunicandoci tutto il nostro amore e dandoci la buona notte.
Ora avevo papà da affrontare.

Ciao ragazze/i scusate il ritardo, sono imperdonabile, lo so. Questo periodo è terribile ho mille impegni e questo capitolo l'ho tirato giù a scuola, durante Scienze Sociali, spero sia uscito bene.
Le parti in corsivo sono i pensieri di Emmett, per chi non lo avesse capito. Che ne dite? Vi piace la piega che sta prendendo? Fatemi sapere qualcosa, i vostri commenti sono preziosissimi per me. Grazie a chi legge, a chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite. Un grazie ancora più grande a chi recensisce, in particolare a ConcyCullen e Tigrotto. A presto, baci.
-MaryAlice-

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