Because you are...You are a Whore...

di DehBigWriter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1:Aleksandra Imperatrice di Tutte le russie... ***
Capitolo 2: *** 2:-il mio più grande sogno è…è l’America- ***
Capitolo 3: *** 3:E finalmente l'America ***
Capitolo 4: *** 4:Hai bisogno di aiuto? ***
Capitolo 5: *** 5:Il sogno di mia madre è realtà ***
Capitolo 6: *** 6:Sorrisi,ma sapevo che dentro di me volevo morire ***
Capitolo 7: *** 7:Ne ero più che certa… ***
Capitolo 8: *** 8:Come primo ragazzo mi è capitato quello migliore della terra… ***
Capitolo 9: *** 9:In fondo sono questo… ***
Capitolo 10: *** 10:Because you are..you are a whore… ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1:Aleksandra Imperatrice di Tutte le russie... ***


Because you are..You are a Whore…




1:Aleksandra imperatrice di tutte le russie…


Avevo la mia piccola testa poggiata sul seno di mia madre,era imponente e molto morbido,il suo respiro era caldo e mi accarezzava la pelle.
-Mamma!- esclamai alzando velocemente la testa per guardarla dritto negli occhi
-Dimmi piccola- la sua voce,dolce,mi faceva sempre sentire protetta,nella mia mente mi ero sempre promessa che da grande,appena avrei avuto dei figli,io sarei stata una madre stupenda,così come lo è la mia;
-Senti mamma,ma perché mi hai chiamata Aleksandra?- quella domanda mi ronzava in testa da ora mai,più di due settimane,ma solo ora ho trovato l’occasione di chiederlo; mia madre prima di rispondermi,poggiò nuovamente la mia testa sul suo seno e cominciò ad accarezzarmi la mia folta chioma bionda –Piccola ho voluto chiamarti così,in onore della nostra amata Russia- disse sorridendo
-Mamma,in che senso?- la domanda mi sorse spontanea,che voleva dire,che centrava?
- Piccola,ti ho chiamata così come Aleksandra,Imperatrice di tutte le russie- sorrise fiera delle parole che aveva appena detto,era una donna dai grandi valori,patriottica e fiera delle sue origini;
-Mamma,ma papà era d’accordo quando avete deciso il nome?-  lei strabuzzò gli occhi,e si lasciò uscire un rumoroso sospiro –Piccola,diciamo che siamo dovuti scendere a compromessi,sai lui è americano e voleva chiamarti con un nome inglese,ma io fin da bambina volevo chiamare mia figlia così,perché mia nonna mi raccontava sempre delle storie favolose su quella donna,mi raccontava che era una grande donna,dalla bellezza infinita,con un buon marito e delle figlie stupende,di buona famiglia,con una vita da vera e propria regina,e io per te ho sempre voluto questo- il suo sorriso in un attimo mi diede calore,l’abbracciai con forza e mi abbandonai tra le sue braccia.
 
 

-10 anni dopo-

 
-Dai Ivan ti prego quest’uomo no- esclamai infreddolita
-Senti ragazzina- esclamò afferrandomi con forza il braccio –Ah me non importa nulla dei tuoi gusti- posò il suo sguardo sull’uomo peloso e continuò -Ora vai,fai il tuo lavoro e ti fai pagare,e ti concedo che visto che non ti piace,di alzare il prezzo-
-Dai Ivan ti prego,questo fa schifo,è peloso e quando mi sono avvicinata l’auto puzzava di sudore- dissi incrociando le gambe
-Non importa,ora vai- quasi gli scendeva la bava dalla bocca,talmente aveva urlato,era un uomo forte,molte grande,era muscoloso sembrava un armadio ed aveva un enorme maori che gli partiva dal fondoschiena,gli ricopriva tutto il dorso e gli finiva sul viso,era molto carino come tatuaggio,ma alquanto esagerato per i miei gusti;
Stavo camminando verso la scadente automobile dell’uomo peloso
-Ciao bella- esclamò con un sorriso sghembo
-Salve- poggiai i miei gomiti sulla portiera parlando attraverso il finestrino completamente abbassato,il freddo della Russia,mi ghiacciava le gambe coperte da solamente una semplice calza a rete;
-Senti dolcezza,qual è il prezzo?- domandò osservandomi il seno
-Tutta la notte- dissi sospirando –cioè dall’istante che mi siedo in macchina,fino alle otto di domattina,sono 550 Rubli- dissi facendo la faccia da saccente
-Ah- abbassò gli occhi,sembrava starci pensando –ok,ne vale la pena per una ragazza bella quanto te- in quell’istante mi attraversò la mente la scena che dieci anni prima,che vissi con mia madre;

“io fin da bambina volevo chiamare mia figlia così,perché mia nonna mi raccontava sempre delle storie favolose su quella donna,mi raccontava che era una grande donna,dalla bellezza infinita,con un buon marito e delle figlie stupende,di buona famiglia,con una vita da vera e propria regina,e io per te ho sempre voluto questo…”

A ripensare  a quelle parole dette da mia madre,se ora mi vedesse,se ora vedesse come sono vestita,se ora potesse vedere ciò che faccio e vedesse che vendo il mio corpo per denaro,ne sono sicura,sarebbe delusa da me…



                                                                                                                                                                                                       Spazio Autrice :

Salve a tutte,questa è l'ennesima storia che inizio,
ma a differenza delle altre sono motivata a 
concluderla,sperando che ci siano delle recensioni... 
Lo so può scocciare a recensire,ma infondo non costa 
niente,e a me serve anche per capire un attimo,
se piace o meno,se baglio,se è noiosa o intrigante,
quindi per piacere,tante belle recensioni,un bacione,
-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 2
*** 2:-il mio più grande sogno è…è l’America- ***


2:-il mio più grande sogno è…è l’America-


La notte passò in fretta fortunatamente,e meno male ero uscita da quella casa dall’odore infernale,quell’uomo faceva schifo,ero stanca di quella vita,ero stanca di Ivan ,di aver paura,di essere picchiata e usata a piacimento degli uomini come se fossi una bambolina,o usata da Ivan quando la moglie non aveva voglia…Cacciai dalla tasca della gonna che non era lunga più di venti centimetri,il mio cellulare super tecnologico che mi aveva regalato Ivan,come ricompensa dei miei “servizi”
-Ivan- esclamai esausta
-Che c’è Aleksandra?- domandò scocciato
-Sono appena uscita dalla casa di quell’uomo,vienimi a prendere per piacere- dissi con voce soffocata
-Ma per quale motivo?- sbraitò al telefono –Hai fatto il tuo lavoro,hai guadagnato i tuoi soldi,usali per un taxi o per l’autobus- disse come se la cose fosse ovvia
-Ivan è proprio questo il problema- dissi prendendo un respiro,ne ero sicura,si sarebbe arrabbiato con me,e come al solito mi avrebbe picchiata
-Cosa è successo Aleksandra?- domandò sospettoso
-Non mi ha dato un soldo- dissi chinando il volto
-Che cosa??- urlò arrabbiato –Dimmi dove sei,sto venendo da te,ora vede- chiusi la telefonata e buttai fuori un sospirò,non era arrabbiato con me,o così sembrava…
-Le belle vie 57- esclamai fissando l’angolo del palazzo
Non rispose cacciò un rumoroso respiro e attaccò la chiamata,aspettai mezz’ora prima che lo vedessi da lontano con il viso furente…
Appena mi si avvicinò,sferrò un forte schiaffo sopra alla guancia sinistra;
-Quanto volte te l’ho detto che tu,non devi mai e poi mai uscire di casa di un cliente se non ti paga?- domandò furente
-Lo so,ma in quella casa c’è un puzza tremenda- dissi imbarazzata,ne ero al corrente stava per rimettermi le mani addosso;
-Che me ne frega,ora potrebbe essere uscito- disse sferrandomi un altro schiaffo
-Scusa Ivan-dissi mentre due lacrime mi rigavano il volto
Mi afferrò dai capelli e mi trascinò su per le scale fino al piano dell’uomo grasso,peloso e puzzolente;
-È questa?- domandò indicando una porta di legno scuro
-Si- dissi tenendomi i capelli,in quel momento riuscivo solo a pensare a mia madre,che per me voleva una vita dignitosa.
Sferrò un calcio sfondando completamente la porta e vidimo mangiare quell’uomo davanti al televisore,Ivan subito mi lasciò i capelli e si diresse verso l’uomo che lo scaravento per terra minacciandolo e incominciandolo a picchiare e a sferrare pugni e calci;
-Ciccione schifo,hai due scelte,o ora mi paghi la ragazza per quello che avete fatto sta notte o muori,decidi-  disse sferrandogli un altro pugno
L’uomo incominciò a piagnucolare –Io non ho tutti questi soldi-
-Eh allora non dovevi portartela a letto- disse prendendo la sua pistola,era bella,sembrava pesante,luccicava eri di colore argento,e sicuramente era stata appena pulita;
-No Ivan fermati non c’è bisogno- dissi avvicinandomi
-No Aleksandra,stammi lontano,certo che ce ne è bisogno- puntò la pistola in mezzo alla fronte dell’uomo –Tutti devono pagare- disse sopra le parole di supplica del signore e in pochi istanti sparò.
Mi si chiusero gli occhi di colpo e quasi il respiro mi cessò,in quell’istante realizzai che di tutto questo io ero stanca,volevo cambiare vita,farmene una nuova e a 16 anni la cosa non è difficile…
-Basta- urlai scaraventandomi su di lui,con le lacrime agli occhi mi accasciai a terra
-Di che parli- disse girandosi di scatto verso di me
-Parlo che sono stufa di questa vita,voglio smetterla,voglio andarmene via…voglio realizzare i miei sogni- dissi asciugandomi il volto colmo d’acqua
-Eh sentiamo ragazzina,quali sarebbero i tuoi sogni?- sbottò ironico
-L’America,il mio più grande sogno è..è..L’america-
-L’America?- disse strabuzzando gli occhi –Eh cosa vorresti fare in America?- domandò lui
-Vorrei andarci a vivere- dissi chinando il capo –Vorrei poterla visitare-
-Eh come comunicheresti? In America si parla in Inglese-  disse ridendo
-Lo so,mio padre era Americano,mi ha insegnato a parlare- dissi sorridendo
-Vuoi andare in America?- disse lui chinando il volto verso la pistola
-Bene andrai in America- credevo stesse scherzando –Però ci andremo insieme-
 


Spazio autrice:
Salve ho visto che il primo capitolo 
è stato letto da parecchie persone,
e per adesso ancora nessuna 
recensione,dai vi prego..un piccolo
commentino non uccide nessuno..
bacione <3
-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 3
*** 3:E finalmente l'America ***


 3:E finalmente l’America


 -Aleksandra,datti una mossa- esclamò Ivan spingendomi fuori dalla nuova casa
-Ma Ivan,ora che ci penso,tua moglie? L’hai lasciata in Russia?- domandai afferrando la piccola borsa argentata
-Si,tanto ora mai non lo facciamo più,che mi serve lei?- domandò alzando gli occhi
-Ah- sospirai –Capito,ma non ti manca?-
-Per niente- disse scendendo le scale
Rimanemmo in silenzio per tutto il viaggio in macchina,verso Beverly hills
-Mi raccomando,Aleksandra a Beverly hills sono tutti ricchi,chiedi una cifra alta-
Disse concentrandosi alla guida –E fatti pagare sempre in contanti,mai con assegni,gli americani sono furbi- disse con tono disprezzante
-ok Ivan- presi il mio cellulare e mi controllai il rossetto russo fuoco che appariva sulle mie labbra-Senti,domani al posto di lavorare,posso girare un po per Hollywood?- dissi speranzosa,sembrò pensarci su…
-Ok,se fai compere ti paghi con i soldi tuoi non chiederli a me,e ricordati che una parte è mia- disse fermandosi lungo la via
-Certo,grazie Ivan-  gli sorrisi,in quel periodo era molto gentile con me,era sorpresa anche che fossimo andati a vivere in America,non credevo sarebbe mai successo,anche se vendo ancora il mio corpo,l’importante essere qui.
Passò la serata come tutte,stetti con due uomini differenti,molto ricchi,almeno questi non puzzavano e le loro case o camere d’albergo erano super prestigiose,c’erano tutte le comodità possibili,a volte mi piaceva come lavoro,si provava piacere ed avevi questi vantaggi…
Ivan come al solito mi raggiunse,con la sua nuova macchina rosso fiammante,io tremavo per strada per il freddo,e annoiata incominciai a sentire la radio sul cellulare…

*Allora cari ascoltatori ora va in onda il nuovo singolo dell’idolo delle TeenAger,Under TheMistletoe di Justin Bieber*

Oh si quel ragazzo,lo avevo già ascoltato un paio di volte in Russia,mi riusciva a far stare bene,quasi come se fosse una via di fuga da tutto lo sporco che ogni giorno vivevp..
-Cosa fai Aleksandra? Muoviti- Sbraitò Ivan
-Si arrivo- mi avviai alla portiera che mi aveva aperto dall’interno
-Quanto hai fatto?- disse lui osservandomi negli occhi
-1600 dollari- esclamai preoccupata che me li potesse prendere
Lui si voltò verso di me e in quell’istante mi venne spontaneo chiedergli una cosa
-Ivan ma quanti anni hai?-
Il suo viso sembrava sorpreso,sembrava diverso,sembrava dolce
-Aleksandra sai che hai veramente dei bellissimi occhi- dissi fissandoli –Comunque ne ho 23- disse svoltando verso il nostro appartamento,fino a salire nel locale non spiccicammo parola,appena aprimmo la porta mi fiondai in bagno a lavarmi
-Aleksandra,ma non dovevi andare a farti un giro ad Hollywood?- domandò buttandosi si peso sul divano
-Si,ma più tardi sono stanca- mi infilai una maglietta di due taglie più grandi –Ma Ivan,come mai a 23 anni sei sposato?- domandai sedendomi accanto a lui
-Perché quando avevo la tua età la conobbi e mi innamorai di lei,mi innamorai perdutamente,lei aveva dei capelli rossi fuoco e degli occhi azzurri come il mare,esattamente come i tuoi,era dolce,però eravamo piccoli e ingenui e rimase incinta,e i nostri genitori ci obbligarono a sposarci- disse cacciando un sospiro
-Eh allora perché adesso non andate più d’accordo?- domandai avvicinandomi
-Perché non vuole più fare l’amore con me,è scontrosa,mi tratta male- chinò il volto
-Perché ti tratta così??- domandai mettendomi a cavalcioni su di lui,era un bell’uomo,grosso e muscoloso  e il tatuaggio anche se troppo imponente mi attraeva,i suoi capelli erano biondissimi e avevano sempre un buon profumo di shampoo,lui mi picchiava e mi usava a suo piacimento quando voleva,ma credevo che mi stessi innamorando di lui.
-Mi tratta così da quando è morto nostro figlio- disse mentre una lacrima gli rigò il volto marchiato dal tatuaggio
D’istinto lo baciai,sfilandomi velocemente la maglietta larga
-Ti va di fare l’amore con me?- domandai afferrandogli il volto
-No Aleksandra- disse baciandomi con foga
-Per quale motivo?- domandai perplessa
-Perché l’amore lo fanno due persone che si amano,e noi non ci amiamo- disse sfilandomi gli slip
-Non voglio sesso io,non voglio farlo come se fosse lavoro per me- dissi mentre mi baciava il collo
-Aleksandra non è buona questa cosa- disse allontanandomi –Non possiamo,non ti puoi innamorare di me-
-Per quale motivo?- domandai coprendomi il seno con le braccia
-Perché non sono una bella persona,io e te abbiamo scopato molte volte,io ti ho picchiata molte volte,ma fra noi non ci può essere l’amore- sentivo gli occhi bruciarmi,lui anche se a modo suo,era stata l’unica persona oltre a mia madre,ad avermi dimostrato qualche cosa,ad essermi stato vicino…
.Perchè?- domandai ora mai in lacrime
-Smettila,sei solo una ragazzina- sbraitò spingendomi con forza in terra
Si mise di peso sopra di me e mi bloccò i polsi con una mano
-Devi stare zitta,tu non puoi rivolgerti a me in questo modo,il sono il tuo padrone e di me devi avere rispetto- disse sferrandomi due colpi sul volto
Sentivo che la testa mi girava e mi rimbombava tutto,la vista era annebbiata,sentivo i suoi colpi sferrarsi ancora e ancora sul volto,fino a quando non sentii il freddo del sangue
-Ivan- mormorai con fatica
-Che vuoi non ti sono bastate?- chiese con rabbia
-Mi stai- dissi con fatica,il respiro mi mancava –Mi stai picchiando- le lacrime mi rigavano il volto –Mi stai picchiando perché ho detto di amarti?- domandai non riuscendo a capire il motivo per quelle botte;
-Esattamente,sei solo una stupida puttana di 16 anni,che si è presa una cotta,questo non è amore,sei solo affezionata a me come unica persona che ti abbia mai dato delle attenzioni,anche se brutali,sei stupida e ora tu devi andartene da qui,vattene e non tornare mai più,arrangiati-
Mi alzai lentamente con il viso sanguinante,e la schiena a pezzi;
-Ma dove vado? Non conosco nessuno- dissi indicando la porta
-Hai voluto l’America? Ora arrangiati- furono quelle le ultime parole che sentii dalla suo bocca,prima di uscire dall’appartamento e non rivederlo mai più…






Spazio Autrice:
Salve ragazze,noto che i capitoli
sono letti da molte di voi,ma ancora
nessuno recensisce,dai,una recensione
piccina piccina non inguaia nessuno...
Un bacione

-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 4
*** 4:Hai bisogno di aiuto? ***


4:Hai bisogno di aiuto?
 


Barcollavo per strada alle sei del mattino,non sapevo che fare,non sapevo dove andare,e dei soldi che guadagnai,Ivan me ne lasciò solamente una piccolissima parte,che non mi sarebbe bastata nemmeno per due giorni; Avevo fame e sonno e le ferite incominciarono a bruciare molto intensamente,stavo vagando per SunsetBuolevard dove ammiravo le vetrine dei negozi ancora chiusi,il sole stava pian piano sorgendo,sentivo che le gambe mi stavano per cedere,sentivo la pesantezza e la stanchezza,intravidi una panchina molto raffinata marrone di ferro battuto,sembrava molto scomoda ma la stanchezza mi stava spingendo a sedermi sopra; gli occhi mi si stavano chiudendo fino a quando non mi addormentai con il dolce tepore del sole che mi accarezzava la pelle ferita…
-Ehi- esclamò un ragazzo afferrandomi un braccio
-Chi..chi sei?- balbettai strofinandomi gli occhi,avevo freddo e le ferite si erano gonfiate
-Non importa,sei ferita e stai dormendo su una panchina nel bel mezzo di gennaio,anche se siamo in California fa freddo,Hai bisogno di aiuto?- disse sorridendo
Quasi il respiro mi si bloccò,era stupendo,i suoi capelli morbidi e biondi come piacevano a me gli cadevano sulla fronte e gli occhi color del miele risplendevo alla luce del sole,i suoi denti erano dritti e bianchi,era un ragazzo bellissimo
-Lo so,solo che non ho un posto in cui vivere,non ho un soldo e non conosco nessuno- dissi ancora stordita
-I tuoi genitori?- domandò afferrandomi una mano e alzandomi dalla panchina
-I miei genitori sono,sono,morti- dissi chinando il volto
-Ah,mi dispiace- il suo viso divenne  improvvisamente serio
-Senti,non ti vorrei sembrar sfacciata ma- sbottai imbarazzata –Non è che mi offriresti qualcosa da mangiare?Non mangio da ieri sera-
-Wow sono le tre del pomeriggio,avrai sicuramente tanta fame,ti va bene se vieni a casa mia? Non ho un soldo dietro- esclamò il ragazzo
-Certo,non ho pretese- mi sorrise e ci dirigemmo verso la sua macchina,appena vidi che era una range rover nera lucente,capii che i soldi erano l’ultima cosa che gli mancava,trascinai la mia mano lungo tutta la carrozzeria,ero affascinata,quella macchina era bellissima e appena entrata c’era anche un profumo stupendo
-Woow non ti mancano i soldi a te- sbottai poggiando la testa al sedile
-Già,non mi mancano ma tu non sai chi sono?- domandò scrutandomi gli occhi
-Se non ti presenti,come faccio a saperlo?- domandai dolorante
-Mi chiamo Justin,piacere- disse sfoggiando un sorriso raggiante –Eh tu?-
-Io sono Aleksandra- risposi sghemba
-Hai veramente dei bellissimi occhi Alexsandra-  sorrise lui
-Aleksandra,non Alexandra- sbottai nervosa
-C’è differenza?- chiese con un sorriso strafottetente
-Si,molta- la mia faccia era saccente e il mio nome era importante per me,lo era perché era importante per mia madre –Alexsandra è inglese- dissi saccente
-Ah- poggiò le mani al volante –Quindi non sei Americana?- domandò curioso
-No,sono Russa- risposi indifferente
-Woow che bello- sorrise e svoltò a destra –Siamo arrivati- scendemmo contemporaneamente dall’auto ed entrammo velocemente in casa e ci dirigemmo in cucina e curiosammo nel frigo
-Quindi sei Russa?- domandò masticando
-Si- risposi fredda addentando velocemente il pane
-E da quanto sei qua in America?-
-Da due settimane- continuai indifferente
-Parli benissimo l’inglese sai- disse sorridente
-Mio padre è nato a Sacramento,qui in California-
-Eh tua madre?- domandò
-Mia madre è Russa- dissi mentre una lacrima mi rigava il viso gonfio
-Aleksandra sai chi era?- domandò pavoneggiandosi
-Mia madre mi chiamò così,in onore dell’Imperatrice di tutte le russie,mi disse che quando era piccola,sua nonna le raccontava sempre delle storie magnifiche su di lei,mi disse che era una bellissima donna,di buona famiglia,con un buon marito,bellissimi figli e una vita da vera regina e che tutto questo era ciò che desiderava per me- dissi chinando il volto
-E perché sei triste? È una cosa bellissima- disse alzandosi dalla sedia
-Si è bellissimo,ma se lei ora mi vedesse,sarebbe delusa da me,perché ciò che ha sempre desiderato per me,io non lo sto vivendo- le lacrime non si riuscivano a fermare –Eh comunque,Justin,perché dovrei conoscerti?-
-Wow che capacità di cambiare discorso,comunque io sono Justin Bieber,tutti mi conoscono-
Wow avevo Justin Bieber davanti ai miei occhi,quella voce che mi faceva emozionare e fuggire dalla mia vita schifosa.
-Woww,c’è,tu sei veramente Justin Bieber?- sbottai felice
 -Si- sorrise
-Wow,c’è scusa ma io ho ascoltato le tue canzoni,ma solo alla radio,non ti avevo mai visto in faccia,tu eri la mia unica via di fuga dalla mia vita,dallo sporco che vivo- dissi abbracciandolo –Scusa,non volevo-
-Non preoccuparti,comunque meglio che non sapevi come fossi di aspetto-
-Perché?-
-Perché così sono sicuro che mi ascoltavi e mi apprezzavi per la mia musica e non per il mio aspetto- sorrise –Comunque da cose devi fuggire di così brutto?- domandò sbattendosi sul divano
-La mia vita,fidati,non vorresti conoscerla- 



Spazio autrice: 
Ciaooo a tutte,uffi nessuno che recensisce,
ma almeno siete in tantissime a leggere,
dai non smetterò mai di chiederlo,
fino allo sfinimento,per piacere recensitee... 
Un bacio.. <3
-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 5
*** 5:Il sogno di mia madre è realtà ***


5: Il sogno di mia madre è realtà

 
 
Era passata una settimana da quando Justin gentilmente mi stava ospitando,come tutte le mattine ora mai,stavamo facendo la colazione insieme..
-Ehi Alex- disse addentando un biscotto
-Ciao Juss- sorrisi e sorseggiai il latte
-Senti io dovrei ripartire per il tuor fra poco- disse chinando il volto
-Oh,non importa troverò un posto dove stare- dissi triste
-No tu verrai con me- disse indicandomi 
-Non posso accettare,non so nemmeno come ricompensarti,anche per tutti i vestiti che mi hai comprato- dissi 
-Parlami della tua vita,io voglio sapere solo questo- 
-Non credo che mi guarderesti con gli stessi occhi poi-
-Tu provaci,così non lo saprai mai,e prima o poi lo verrò a scoprire,non credi?- i suoi occhi era luminosi,e il suo petto nudo mi attirava l’attenzione
-Ecco vedi io in Russia e fino alla settimana scorsa ecco…- chinai il volto
-Non vergognarti,non hai fatto niente di male giusto?- 
Rimasi muta,come se volessi confermare il contrario della sua affermazione
-Io,io sono una prostituta- dissi con una lacrima che mi rigava il volto,le ferite stavano guarendo e il dolore invece era completamente sparito
-Tu cosa?- sbottò sputando il latte che stava sorseggiando
-I miei genitori morirono l’anno scorso,e Ivan,il mio padrone mi prese,mi diede cibo,una posto dove vivere,a patto che stessi ai suoi servizi e andassi con uomini a pagamento,un giorno gli dissi che ero stufa di quella vita e che volevo venire a vivere qua in America- sospirai –Venimmo qua,la settimana scorsa,invece ero io a volerlo fare con lui,perché incominciava a piacermi,anche se  mi picchiava tutti i giorni e lui mi disse che siccome era il mio padrone io dovevo avere rispetto e non dovevo dire queste cose e incominciò a picchiarmi e mi cacciò di casa,senza soldi e un posto dove andare-
-Tu,tu,tu sei…-  balbettò incredulo
-Si sono una puttana- dissi alzandomi  e dirigendomi verso il divano 
-No non volevo dire questo,cioè,si,cioè no,però sono un po’ sconvolto- disse 
-Lo so,tutti lo sono,infondo ho solo 16 anni- 
-Sai potresti denunciarlo,questo è sfruttamento e prostituzione minorile-
-No ma che dici- sbraitai –Lui mi troverebbe e sta volta mi ucciderebbe con tutte le botte che mi darebbe-
-Sai,allora visto che non lo vuoi denunciare,ora la vita che tua madre ha sempre sognato per te,sarà realtà,tu in questa casa,con me,vivrai in ricchezza e serenità,proprio come una regina..-
-Posso fare una cosa?- domandai mentre il mio cuore sobbalzava per le parole che mi disse
-Certo- avevo paura che il bacio che gli stessi per dare,lo avrebbe rifiutato,chi vorrebbe un bacio da una puttana? Avvicinai le mie labbra alle sue,tremavano e in quel momento sentii dei brividi lungo tutta la schiena,le sue mani mi stavo accarezzando il corpo e la mia e sua eccitazione stavano salendo,aumentando istante per istante… 
-Ti voglio- mi sussurrò all’orecchio 
-Anche io,ora- 
Mi prese in braccio e velocemente mi portò in camera da letto,il suo corpo si spingeva sul mio,e il calore della sua pelle accarezzava la mia,sentivo le mie emozioni sobbalzare,non riuscivo a controllarmi,forse per la prima volta nella mia vita,stavo facendo l’amore con il ragazzo di cui mi stavo innamorando,ma questa volta veramente innamorando.


 
Spazio autrice:
Salve,è vero nessuno recensisce,
io mi lamento,ma continuo a pubblicare capitoli,
perchè? Bhe perchè  mi sono appassionate,
e mi sto divertendo a scrivere questa storia,
ed è anche perchè mi è venutà l'ispirazione
e se non scrivo subito,probabilmente
domani  mi sono già scordata tutto...
Comunque le Recensioni sono gratis e innoque,
non morite se recensite..baciooo
-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 6
*** 6:Sorrisi,ma sapevo che dentro di me volevo morire ***


6:Sorrisi,ma sapevo che dentro di me volevo morire…
 


-Dai Alex muoviti- sbraitò Justin afferrando la valigia dall’aspetto davvero pesante
-Si Juss,arrivo- afferrai anche io la mia valigia e velocemente salimmo sulla macchina
Eravamo in silenzio mentre caricavamo il bagagliaio,era così bello,la sua faccia indaffarata era illuminata dal sole e come sempre gli occhi gli splendevano,ogni volta che lo guardavo mi veniva sempre in mente quella mattina in cui abbiamo fatto l’amore,però da quel giorno non ne abbiamo mai parlato,e tanto meno stiamo insieme,è come se non fosse successo niente,ci comportavamo uno con l’altro da amici,anche se dentro di me la voglia di chiamarlo amore e di dargli tanti bacini era forte; ci sedemmo e con fretta ci dirigemmo verso l’aeroporto
-Juss,dov’è Kenny?- domandai girandomi per guardare del vetro
-È dietro di noi,ci segue con l’altra macchina- disse sorridendo
Non riuscivo a parlargli normalmente,non riuscivo più a guardarlo con gli stessi occhi di prima,ero una puttana,ma chi dice che le puttane non amano?
-Senti Juss- sbottai imbarazzata
-Dimmi- non distolse lo sguardo dalla strada
-Ecco…- Dovevo trovare il coraggio di parlargli di quello che tra noi era successo –Ecco,tra quanto arriviamo all’aeroporto?-  stupida,stupida,ma che dici? Perché non trovi il coraggio,lui è sempre così gentile con te,non ti mangia mica..
-Credo circa venti minuti- sospirò –Comunque volevo dirti una cosa- disse spostando per qualche istante lo sguardo verso di me,i suoi occhi erano stupendi,molto più dei miei
-Dimmi- il cuore mi stava battendo forte,speravo mi volesse parlare di quello,speravo che almeno lui,avesse il coraggio di parlarne
-Ecco mi è piaciuto molto l’altra mattina- era rosso in faccia
-Anche a me,Juss- non proferii più parola fino alla destinazione,era in parte ciò che volevo sentire,ma non ero soddisfatta;
Facemmo il check-in e ci imbarcammo sull’aereo verso Berlino,per il suo primo concerto del nuovo tour Europeo…
 

-2 settimane dopo-

 
-Ehi Alex hai fame?- domandò con il fiatone Juss,asciugandosi i capelli sudati con il piccolo asciugamano bianco
-Un po- sorrisi
-Ti andrebbe di andare a mangiare qualche cosa?- domandò avviandosi verso il bagno
-Io e te?- domandai emozionata,il pensiero di andare a mangiare in un posto da soli,in mezzo alla gente,era la prima volta;
-No,ci sarà anche Kenny,mia mamma,Alfredo e Ryan- ci rimasi così male che uscii velocemente dal camerino,avevo voglia di piangere,non capivo,perché era così indifferente?
Dopo pochi minuti Justin mi raggiunse alla panchina dove mi ero seduta,speravo venisse per chiedermi cosa avessi e così io potevo rispondergli che lo amavo e che volevo stare con lui,ma il coraggio ed io non andiamo d’accordo..
-Ehi Alex che è successo?- domandò sedendosi al mio fianco,mi stupii,quando afferrò la mia mano,il contatto mi fece venire un brivido,il suo calore mi faceva stare bene
-No niente- trattenni le lacrime a stento –Mi hanno telefonato- mentii
-Ah,ok,allora vieni a mangiare con noi,te la senti?- lasciò la mano e scuotendo i capelli sorrise,
-Certo,vengo volentieri,ho una fame- sorrisi,ma sapevo che dentro di me volevo morire…



Spazio autrice:
Salve ragazze,mi sono emozionata,
ho ricevuto una recensione,
è una ma fondamentale,
Grazie a __Cam__
che gentilemente ha recensito e mi ha fatto
i complimenti,bhe che dire,continuate a 
leggere,visto che siete in molte,
e magari recensite in più numerose,
un bacione <3
-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 7
*** 7:Ne ero più che certa… ***


7:Ne ero più che certa…

Stavamo mangiando tutti insieme in un ristorante molto carino,chiacchieravamo e ridevamo insieme parlando di stupidate e di come i concerti stessero andando…
-Il concerto di stasera è stato emozionante amore- Disse Pattie con tutta la dolcezza di una mamma,quella donna era bellissima,era bassina,con capelli castani e occhi azzurri,il suo sorriso era simile,molto simile a  quello di Justin,era sempre gentile e il suo tono di voce era amorevole,con tutti..
-È vero,è stato fantastico!- esclamai addentando la fetta di pizza
Ci sorrise e continuò a bere la sua sprite –Grazie-
-Di niente- sbottai contenta
-Senti Alex,ma tu cosa facevi in Russia?- Domandò disinvolta Pattie
Io e Justin ci guardammo subito negli occhi,ero in panico,non sapevo che dire,e dirle la verità di sicuro non sarebbe andata bene;
-Mamma,che ne dici se andiamo in Hotel? Ho sonno- si intromise Justin salvandomi
-Oh come vuoi amore,vado a pagare- la donna si alzò con il sorriso e io chinai il volto rosso dalla vergogna
-Voi che fate?- domandò Justin rivolgendosi ad Alfredo e Ryan
-Noi stavamo pensando di andare a ballare,tu che dici? Sei stanco?- domandò Ryan
-Si Bro,non c’è la faccio sono stanchissimo,magari ci andiamo domani!Sicuramente non sarò stanco,visto che il concerto sarà di pomeriggio- Asserì Justin
-Ok allora noi andiamo,bro ci presti la macchina?-
-Si ok Ryan,stai attento però alla mia piccolina- disse lanciandogli le chiavi
Io feci un piccolo sorriso e mi alzai per raggiungere Pattie,noi tre insieme raggiungemmo l’hotel
-Sentite Ragazzi,io adesso vado in un locale- disse afferrando la borsetta dal sedile  -Non combinate guai- sorrise –ci vediamo domani,buona notte-
Scendemmo insieme dall’auto di Pattie –Ok mamma,a domani-
-Divertiti Pattie- affermai contenta
Salimmo in silenzio nell’ascensore
-Senti ti andrebbe di prendere qualcosa da bere in camera?- domandò imbarazzato
Ho sentito tante volte quella proposta,fragole con il cioccolato e Champagne,ma quella volta speravo tanto che non era una delle solite proposte che mi fanno uomini di cui,di me non importa niente…
-Certo volentieri- le porte dell’ascensore si aprirono e velocemente entrammo nella camera
-Senti,ti volevo dire grazie per prima- sbottai imbarazzata
-Di niente- sorrise –Immagino come ti tu senta- scosse i capelli
-No,non puoi immaginarlo- dissi sedendomi sul divano in pelle nera
-È vero- sorrise –volevo farti sentire capita-
-Grazie di tutto quello che stai facendo per me- dissi abbracciandolo
Non disse nulla,mi prese in braccio e cominciò a baciarmi il collo
-Vuoi?- mi sussurrò all’orecchio
-Si- rimasi zitta,volevo solo godermi quel momento,quegli istanti  che desideravo tanto, avevo così voglia di rifare l’amore con lui,che non potetti fare alcuno obiezione..Mi resi conto di una cosa,proprio nell’istante in cui il mio corpo provavo un piacere assoluto,ero in pace con me stessa,mi sentivo bene,e per la prima volta,avendo un rapporto con un ragazzo o uomo provai piacere,ne ero sicura,Lo amavo…Si Justin Drew Bieber io ti amo…



Spazio Autrice:
Piano piano sto ricevendo recensioni,
ben due ragazze,non si gettano,
ma ne gradirei di più..Bacione
Dai fatelo in onore del povero 
S.Silvestro <3
Grazie ancora a __Cam__ e
a Fjo_Bieber
che hanno
recensito e mi hanno fatto i
complimenti,
continuate cosi,in numerose
-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 8
*** 8:Come primo ragazzo mi è capitato quello migliore della terra… ***


8:Come primo ragazzo mi è capitato quello migliore della terra...



-Buon giorno- sussurrai stiracchiandomi
-Ciao- disse Justin alzandosi e infilandosi velocemente la maglietta
-Tutto apposto?- domandai avvicinandomi a lui
-Si si certo- sospirò –Torna a dormire,io devo andare a fare il soundcheck per il concerto di oggi pomeriggio- il suo viso era strano,senza salutare o proferire altra parola uscì dalla stanza scaltro; mi alzai,sembravo uno zombie,in dosso non avevo niente e subito mi infilai gli slip mentre mi dirigevo verso lo specchio,il viso era stanco,i miei occhi ancora truccati e i capelli scompigliati necessitavano di una sistemata urgente
***
-Pattie come sto?- domandai svoltandomi su me stessa
-Stai benissimo- disse lei fissandomi –sei davvero bella,dove vuoi andare così agghindata?- sentii l’imbarazzo salirmi su per il corpo e ora che cosa le avrei detto? Che volevo andare a vedere il SoundChek di Justin?
-Voglio andare al SoundChek- dissi paonazza
-Si vede che ti piace Justin sai- disse sorridendo,era sempre molto gentile con me e non mi faceva mai mancare nessuna cosa
-Tanto?- dissi chinando il volto
-Chi sa guardare lo nota,e noto anche che tra te e lui c’è qualcosa vero?- disse dandomi un buffetto sulla guancia
-Non credo,c’è non lo so- dissi triste
-Vedrai si sistemerà tutto,per tutto ci vuole tempo- il suo tono era amorevole,proprio come quello di una mamma verso il figlio
-Grazie Pattie- l’abbracciai,mi aiutava sempre per tutto,come potevo non esserle grata?
Dovevo arrivare in tempo prima della fine delle prove;

***

-Justin le prove sono andate benissimo- esclamai entusiasta
-Speriamo il concerto,andrà uguale- disse ansimando
-Tu sei bravissimo,c’è la farai- dissi scrutandogli gli occhi
Il suo sguardo si scagliò subito contro il mio,il suo sorriso mi stava rafforzando,e le sue mani che ora mai si erano posate sui miei fianchi mi trasmettevano calore… Le nostre labbra si sfiorarono dolcemente,sentivo il sapore della sua pelle,quasi potevo dire che in quell’istante io stessi rinascendo,le nostre lingue si intrecciavano e sentivo tutto l’amore che provavo per lui trasformarsi in calore;
-Abbiamo due ore prima del concerto- esclamò staccandosi dalle mie labbra
-Si? E che cosa vorresti fare?- dissi abbracciandolo
-Andiamo a pranzare insieme?- domandò riposando le sue labbra sulle mie
-Io e te?- domandai felice                                                                      
-Si questa volta si- sorrise –Questa volta solo io e te-
Eravamo diretti verso al Mc Donalds’ con la sua macchina dal profumo che mi faceva impazzire;
-Cosa ti mangi?- mi domandò
-È imbarazzante sai?- chinai il viso
-Cosa?- sbottò con un sorriso sghembo
-Non ho mai mangiato dal Mc Donalds’- dissi scoppiando a ridere
-Mi stai prendendo in giro Alex vero?- si unì a me con la sua risata favolosa
Ma io e lui cosa eravamo? Eravamo fidanzati,conoscenti,amici,scopa amici? Non riuscivo a stare in pace con me stessa,lui mi faceva sentire così bene,che era la mia priorità,per la prima volta nella mia vita,volevo una storia seria,volevo amare ed essere amata,e come primo ragazzo mi è capito quello migliore della terra...


Spazio Autrice:
Salve a tutte,bhe qualche
recensione l'ho ricevuta e vedo
che a leggere siete in 200.. wow*_*
e che anche mi avete messa
tra le storie seguite e preferite...
Ringrazio le persone che hanno recensito
che ho anche ringraziato nei capitoli 
precedenti..un bacione
Buon 2012
 
-DeebsLoveBiebs

 

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Capitolo 9
*** 9:In fondo sono questo… ***


9:In fondo sono questo…
 


-Ehi Bro- esclamò Ryan piombando nella camera d’albergo –il concerto è stato mitico- disse venendoci incontro
-Vero? Sono d’accordo con te- annunciai fiera
-Si,sentite allora venite dopo a ballare?- chiese Ryan
-Si Bro,va bene- sorrise –tu che ne dici?- domandò girandosi verso di me
-No Justin,non voglio io e le discoteche non andiamo d’accordo tu vai-
-Ok,non ti da fastidio?- domandò alzando le spallucce
-No figurati- sorrisi –io vado a farmi il bagno in camera mia,ci vediamo dopo prima che vai-
-Certo-
Mi incamminai verso la mia camera e mi feci il bagno,l’acqua calda mi accarezzava la pelle; quella vita mi serviva,riposo e qualcuno che mi trattasse bene,ero finalmente felice,soprattutto perché ero scappata dalla prostituzione,dallo sfruttamento,dalla droga;
-Alex- sentii gridare dal bagno
-Si chi è?- domandai
-Sono Justin,posso entrare?- urlò
-Certo vieni- entrò velocemente in bagno e imbarazzato si morse il labbro
-Senti io volevo dirti che- disse paonazzo –che…-
Sorrisi –Che?-
-Che io e Ryan stiamo andando prima,pensavamo di andare a mangiare qualche cosa- disse rosso
-Oh ok,quindi non mangi con noi- dissi triste
-No- si avvicinò –però- disse afferrandomi il braccio
-Però cosa?- chiesi senza capire
-Ho deciso- sbottò prendendomi in braccio e bagnandosi tutto
-Cosa?- sorrisi e sorrise anche lui malizioso
-Non mangio più,sei troppo bella- disse portandomi fuori dal bagno e poggiandomi sul letto
-Justin?- domandai mentre mi baciava il collo
-Si,dimmi?- ansimò
-È la seconda volta in sei ore- sorrisi
-Lo so,ma non ti resisto,sei così bella-
Non dicemmo più nessuna parola da quell’istante,ci ritrovammo come quasi ogni giorno ora mai,a fare l’amore,si ogni volta che lo facevamo,sentivo sempre più piacere,sempre più amore..
-Cazzo è tardissimo- esclamò alzandosi
Non mi sentii bene subito dopo quell’istante,era subito scappato via,senza nessun saluto,senza nessun gesto,senza niente,era scappato via,lasciando e trattandomi da vera e propria puttana,infondo sono questo…
Mi alzai dal letto e andai giù al ristorante  a mangiare qualche cosa;
-Ciao Pattie,posso?- indicai la sedia
-Si siediti- rispose ammiccante
-Grazie-
-Ti va di mangiare?-
-Si ho una fame Pattie- sorrisi
-Cosa ti va di mangiare,lo ordiniamo subito-
-Mmm…spaghetti alla bolognese-  sorrisi entusiasta
-Proprio come Justin,anche lui ne va matto- disse alzando una mano per richiamare l’attenzione del cameriere
-È proprio lui ad avermeli fatti assaggiare-
-Passate molto tempo insieme voi due-
-Si è vero- chinai il volto –Andiamo molto d’accordo- sorrisi –Siamo molto intimi-
-Oh- esclamò arrotolando gli spaghetti alla forchetta –Intimi? In quel senso?- domandò strabuzzando gli occhi
Chinai il volto paonazza –Si ma non credo che stiamo insieme- sospirai –Cioè è molto dolce ma a volte anche molto stronzo- dissi
-Lo so,lo conosco-  


Spazio autrice:
Salve ragazze,eccomi qui con il nono
capitolo della storia...Spero verrà apprezzato
e che qualche recensione arrivi..Bacione <3
-DeebsLoveBiebs

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Capitolo 10
*** 10:Because you are..you are a whore… ***


10:Because you are..you are a whore…
 

-Pattie,certe volte non lo capisco proprio giuro- esclamai con le lacrime agli occhi
-Secondo me ci vuole solo del tempo,è solo all’inizio la vostra storia,poi i maschi a quest’età fanno fatica ad impegnarsi- sorrise tranquilla
-Lo so,ma ecco io e lui quando siamo da soli siamo ecco più che amici,quando siamo davanti a tutti invece siamo solo semplici amici e poi di quello che succede tra noi,non ne abbiamo mai parlato- dissi chinando il volto
-Credo solo che debba mettersi apposto le idee- sorseggiò il caffè –Dagli tempo-
-Si,va bene- presi la mia borsa –Ora io salgo in camera- dissi
-Ok Aleksandra,ci vediamo,Buona notte-
-Buona notte-
Salii velocemente in camera,mi lavai le mani e i denti e mi infilai il pigiama largo;

*Ed ecco a voi il nuovo singolo di Justin Bieber,under The Mistletoe*

Your lips on my lips thats a merry merry Christmas

Su MTV trasmettevano la sua nuova canzone,era bellissima e mi faceva immaginare ogni volta,di baciarlo come nel video ufficiale,era così romantico;
I miei occhi si stavano chiudendo piano piano,prima di addormentarmi riuscii a vedere di sfuggita l’orario,3.30 a.m.
Quando mi svegliai ancora un po’ rintronata erano le 11 del mattino,gli occhi mi bruciavano e la schiena era indolenzita,mi sistemai i capelli velocemente,mi lavai i denti e mi truccai con un ombretto nero e un lucidalabbra nudo,volevo andare da lui e finalmente parlare di questa questione una volta per tutte.
Bussai alla porta velocemente,ma non veniva ad aprire nessuno,continuai e continuai,fino a quando non sentii un botto,come se qualcosa fosse caduto a terra;
-Ehi Alex- Sussurrò Justin strofinandosi gli occhi,solo con i boxer in dosso,dopo che mi aprì la porta
-Cia..ciao Justin- balbettai imbarazzata
-Che cosa è successo?- domandò poggiandosi allo stipite
-Volevo parlarti- sospirai –Posso entrare?- domandai indicando la stanza
-Forse meglio di no- disse gesticolando con le mani e sbadigliando
-Perch…- Non feci in tempo a finire la domanda
-Justinnnn…-Sentii gridare una voce femminile assonnata,c’era una ragazza in camera,scostai un po’ la testa e vidi che anche lei era nuda;
-Chi..chi..chi è quella ragazza?- urlai ora mai con le lacrime agli occhi,non riuscivo a controllarmi era più forte di me..
-Ma ma stai piangendo? Comunque l’ho incontrata in discoteca,ci siamo divertiti-
-Fanculo- Esclamai correndo via
-Ehi Alex aspetta- urlò prima di rientrare a prendere la maglietta –Aleksandra aspetta-
Mi ero andata a rifugiare nel terrazzo personale del nostro piano dell’Hotel. Ero seduta sulla panchina,non riuscivo a fermare le lacrime,mi aveva usata,mi aveva mentito,mi aveva tradita…
-Alex- esclamò piombando alle mie spalle
-Che vuoi?- chiesi fredda
-Ma cosa è successo?- domandò senza capire il perché della mia reazione
-È successo che ti sei scopato un’altra ragazza- dissi mentre le lacrime mi distruggevano il volto –Justin perché mi hai fatto questo?-
-Cosa ti ho fatto?- domandò sbattendo le braccio –Giuro non capisco-
-Io e te abbiamo fatto l’amore- dissi alzandomi e rivolgendo il mio sguardo verso il suo
-No momento,cosa abbiamo fatto noi due?- domandò aggrottando la fronte
-L’amore- sussurrai
-Come l’amore,io pensavo fosse solo sesso-  esclamò alzando la voce
-Sesso? E cosa ti ha fatto pensare che per me fosse solo sesso?- domandai distrutta,in quel momento volevo solo morire,mi sentivo distrutta;
-Bhe come perché?? Perché tu sei,tu sei una puttana-


Spazio autrice:
Salve ragazze,ed eccomi qui con l'ultimo capitolo,
visto che è completa?
Spero vi sia piaciuta,spero che ci saranno 
recensioni...Un bacione e felice anno nuovo..
-DeebsLoveBiebs

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